DI

PROVINCIA DI PGT Piano di Governo del Territorio ai sensi della Legge Regionale 11 marzo 2005, n 12 1 PdR Piano delle Regole

Atlante ANALISI DEL CENTRO STORICO

SINDACO PROGETTISTA Pier Luigi Bianchi dott. arch. Mario Mossolani

SEGRETARIO COLLABORATORI dott. Umberto Fazia Mercadante dott. urb. Sara Panizzari dott. ing. Giulia Natale dott. ing. Marcello Mossolani geom. Mauro Scano

TECNICO COMUNALE STUDI NATURALISTICI geom. Roberto Madama dott. Massimo Merati dott. Niccolò Mapelli

STUDIO MOSSOLANI urbanistica architettura ingegneria via della pace 14 – 27045 (pavia) - tel. 0383 890096 - telefax 0383 82423 – www.studiomossolani.it PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

COMUNE DI ROBECCO PAVESE 4.3. TAVOLETTE IGM PRIMA LEVATA ...... 26  5. INDAGINI ED ANALISI ...... 29 Provincia di Pavia 5.1. INDAGINE FOTOGRAFICA ...... 29  5.2. ANALISI ...... 29  PGT PARTE II ANALISI FOTOGRAFICA DEGLI ISOLATI DEL CENTRO STORICO ...... 31 Piano di Governo del Territorio DOCUMENTO DI PIANO

INDICE DELLE FIGURE E DELLE TABELLE Analisi del centro storico Figura 1 Scheda tratta da: AA.VV: «I castelli della Lombardia, province di Milano e Pavia» ...... 9 Storia della città ed individuazione dei nuclei storici Figura 2 il castello Gamboa, da: LA LOMBARDIA PAESE PER PAESE, Firenze, 2009 ...... 10 Figura 3 la parrocchiale dei Santi Nazario e Cels, ibidem ...... 10 Figura 4 Le diocesi della provincia di Pavia e Robecco Pavese ...... 11 Figura 5 Tavolette piemontesi di tutto il Regno di Sardegna e della provincia di Pavia ...... 14 Figura 6 Tavolette piemontesi di tutto il Regno di Sardegna e identificazione di quelle che contengono Robecco Pavese ...... 14 Figura 7 La carta topografica 1: 50.000 piemontese con il territorio di Robecco Pavese ...... 14 Figura 8 Carta storica del 1654 (Principato di Pavia)...... 17 Figura 9 Carta storica del 1700...... 17 INDICE Figura 10 Carta storica del 1836 (La provincia di Pavia)...... 18 Figura 11 Carta storica del 1750 circa (Carta provinciale del contado di , Oltrepò Pavese e Bobbiese)...... 18 Figura 12 Carta storica del 1786 (Disegno Tipo-grafico dell’antico principato di Pavia, e della PREMESSA ...... 3 Lomellina ed Oltrepò …)...... 19 Figura 13 Carta storica del 1810 circa (Dipartimento di Genova)...... 19 Figura 14 Carta storica del 1842 (Divisione militare di Alessandria: province di Tortona e di PARTE I QUADRO CONOSCITIVO DEL CENTRO Voghera) ...... 20 STORICO ...... 5 Figura 15 Carta storica del 1842 (Divisione militare di Alessandria: province di Tortona e di  Voghera) ...... 20 1. STORIA ED EVOLUZIONE DEL TERRITORIO ...... 7 Figura 16 Carta storica del 1836 (La provincia di Pavia)...... 21 1.1. CENNI DI STORIA DELL’OLTREPÒ PAVESE ...... 7  Figura 17 Carta militare di inizio 800...... 21 Figura 18 Carta storica del 1859 (Battaglia di Montebello) ...... 22 1.2. LE ISTITUZIONI STORICHE DI ROBECCO PAVESE ...... 7  Figura 19 Carta storica del Piemonte del 1853 ...... 22 1.3. TESTO STORICO: CLELIO GOGGI ...... 8  Figura 20 Identificazione delle tavolette IGM in scala 1:25.000 ...... 23 1.4. MARIO MERLO E GIUSEPPE MAZZA: NOTIZIE STORIA INDICAZIONI Figura 21 Tavolette IGM prima levata in Lombardia ed in provincia di Pavia, con la collocazione DI PAVIA E PROVINCIA ...... 8  di Robecco Pavese ...... 24 Figura 22 Tavolette IGM prima levata con il comune di Robecco Pavese ...... 24 1.5. MARIO MERLO: CASTELLI, ROCCHE, CASE-FORTI, TORRI ...... 9  Figura 23 Stralcio dell’Atlante dei Centri Storici dell'ICCD relativo al comune di Robecco Pavese...... 25 1.6. HYBSCH: CASTELLI ...... 9  Figura 24 Scheda dell’Atlante dei Centri Storici dell'ICCD relativo al comune di Robecco Pavese...... 25 1.7. ROBECCO PAVESE DA “LA LOMBARDIA PAESE PER PAESE”...... 9  Figura 25 Stralcio della tavoletta IGM 1899: ubicazione dei centri storici...... 26 1.8. TESTO STORICO: GUSTAVO STRAFFORELLO ...... 10  Figura 26 Base aerofotogrammetrica 2010: ubicazione dei centri storici...... 26 Figura 23 Via San Nazzaro ...... 27 1.9. ALESSANDRO MARAGLIANO DA “TRA TORRI, CIMELI E CAMPANILI Figura 28 Il municipio in piazza Agostino Setti ...... 27 DEL VOGHERESE”...... 10  Figura 29 La scuola dell’infanzia in via San Nazzaro...... 27 1.10.LE ISTITUZIONI ECCLESIASTICHE ...... 10  Figura 30 Chiesa di San Nazario e Celso ...... 27 1.10.1. ROBECCO PAVESE: PARROCCHIA DEI SANTI NAZARIO E CELSO ...... 10 Figura 31 Villa ottocentesca con giardino in via Roma ...... 28 2. LA CARTOGRAFIA STORICA ...... 13 Figura 32 Villa ottocentesca con giardino in via Roma ...... 28 Figura 33 Veduta di via Roma ...... 28 2.1. CARTOGRAFIA PRIMA DEL CATASTO ...... 13  Figura 34 Veduta di via Gatti ...... 28 2.2. CARTOGRAFIA DOPO IL PRIMO CATASTO ...... 13  Figura 35 Veduta di via Morini ...... 28 2.3. CARTOGRAFIA AUSTRIACA ...... 13  Figura 36 Frazione Ponte Pietra: angolo tra via Folperti e Stradellino ...... 28 2.4. CARTOGRAFIA PIEMONTESE ...... 13 Figura 37 Frazione Stradellino: veduta di frazione Stradellino...... 28   Figura 38 Castello Gamboa visto da cascina Gabba ...... 28 2.4.1. LE TAVOLETTE DELLA CARTA TOPOGRAFICA PIEMONTESE A ROBECCO PAVESE ...... 13     Figura 39 Castello Gamboa ...... 28 3. ESEMPI DI CARTE STORICHE ...... 15  Figura 40 Castello Gamboa ...... 28 3.1. LA CARTOGRAFIA DELL'ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE Figura 41 Frazione Praiette ...... 28 ITALIANO ...... 23  Figura 42 Frazione Pomà ...... 28 3.1.1. IDENTIFICAZIONE DELLE TAVOLETTE DELL'IGM ...... 23 3.1.2. LE TAVOLETTE DELL'IGM “PRIMA LEVATA” DI ROBECCO PAVESE ...... 24 Tabella 1 Tavolette IGM in scala 1:25.000 con indicazione delle levate storiche, per il comune di Robecco Pavese ...... 24 4. INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI STORICI E DELLE CASCINE STORICHE ...... 25  4.1. ABACO DEL PPR ...... 25  4.2. DATI DELL’ATLANTE DEI CENTRI STORICI DELL’ICCD ...... 25 

1 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

2 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

PREMESSA

Il presente elaborato riprende il comma 2 dell’’art. 10 della l.r. n. 12/2005, che così recita:

2. Entro gli ambiti del tessuto urbano consolidato, il piano delle regole individua i nuclei di antica formazione ed identifica i beni ambientali e storico-artistico-monumentali oggetto di tutela ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, Art. 3. n. 137) o per i quali si intende formulare proposta motivata di vincolo. Il piano delle regole definisce altresì, con Piano delle riferimento a quanto stabilito dall’articolo 8, comma 1, lettera b), le caratteristiche fisico-morfologiche che Regole connotano l’esistente, da rispettare in caso di eventuali interventi integrativi o sostitutivi, nonché le modalità di intervento, anche mediante pianificazione attuativa o permesso di costruire convenzionato, nel rispetto dell’impianto urbano esistente, ed i criteri di valorizzazione degli immobili vincolati.

Il PGT di Robecco Pavese intende dare risposta agli obblighi di questa norma, relativamente al tema della individuazione dei nuclei di antica formazione, predisponendo il presente “atlante del centro storico” di Robecco Pavese, organizzato nel modo seguente:

Parte I: QUADRO CONOSCITIVO DEL CENTRO STORICO 1 Storia ed evoluzione del territorio 2 La cartografia storica 3 Esempi di carte storiche

4 Individuazione del centro storico e delle cascine storiche 5 Indagini ed analisi 6 Analisi cartografica e fotografica aerea del centro storico

Parte II: ANALISI FOTOGRAFICA DEGLI ISOLATI DEL CENTRO STORICO 1 Robecco Pavese 2 Casa Nuova 3 Casa Verdi 4 Ponte Pietra 5 Stradellino 6 Praiette 7 Gamboa 8 Casa Chiodi 9 Pomà 10 Cascina Comenda 11 Cascina Taccona 12 Cascina Robecchina

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PARTE I QUADRO CONOSCITIVO DEL CENTRO STORICO

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6 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

Come Robechum è inserito nel comparto delle strade de-gli "Statuto stratarum" del 1452 come appartenente 1. STORIA ED EVOLUZIONE DEL TERRITORIO all'Ultra Padum (Statuto stratarum). Robecco compare nell'elenco delle dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l'anno 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell'Oltrepò e Siccomario (ASCVo, Congregazione rurale Oltrepò, cart. 1.1. CENNI DI STORIA DELL’OLTREPÒ PAVESE 17). Robecco nel 1634 è inserito come appartenente all'Oltrepò, nell'elenco delle terre del principato di Pavia Posto com'è tra il Piemonte e l'Emilia Romagna, l'Oltrepò Pavese fu da sempre zona di conquista politico- censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634). militare. Nel 1772 il feudo fu investito a Gian Carlo Balbi di Alessandria (Guasto; Strafforello; Maragliano) Fu abitato continuativamente fin dalla preistoria. Nel quarto secolo avanti Cristo i Galli Boi (e più particolarmente i Galli Anares) invasero la zona, sostituendo i preesistenti Liguri, antico popolo di origine indo- europea. 1744-1797 Nel III secolo a.C. il romano Console Marcello, con la battaglia di Clastidium (Casteggio - 222 a.C.) conquista Con il trattato di Worms del 1743 Robecco passò sotto il dominio di casa Savoia. la pianura padana. La comunità di Robecco è compresa nell'elenco delle terre e luoghi che hanno mandato un proprio Pochi anni dopo vi furono l'invasione di Annibale (218 a.C.) e la successiva riconquista ad opera dei Romani di rappresentante in Voghera alla riunione generale per l'elezione della congregazione dei possessori dei beni Quinto Minucio Rufo del 197 a.C. rurali nella parte del principato di Pavia detta Oltrepò nell'anno 1744 (convocato 1744). La zona fu affidata a Placentia ed acquistò maggiore importanza dopo la costruzione della via Postumia Con manifesto camerale del 9 novembre 1770 vengono stabiliti gli uffici di insinuazione. Robecco viene dell'anno 148 a.C. (che qui viene chiamata via Emilia) che da Genova porta fino ad Aquileia. inserito nella tappa di Voghera (tappa insinuazione 1770). Con l'affermarsi del Cristianesimo fu rinsaldato il legame con che, in epoca longobarda ed in epoca Il 6 giugno 1775 viene approvato il regolamento per "le Amministrazioni de pubblici" ( Amministrazioni de franca fu probabilmente sostituito da quello con Pavia, capitale del Regno Longobardo e del franco «Regnum pubblici 1775); pur non avendo reperita specifica documentazione relativa all'ordinamento comunale, si può Italiae». ipotizzare che Robecco fosse amministrato da un sindaco e quattro consiglieri componenti il consiglio Con il Barbarossa, nel 1164, l'Oltrepò Pavese fu confermato sotto il contado di Pavia che, alleata con ordinario. l'Imperatore, contrastava la lega lombarda e soprattutto Milano. Nella compartimentazione del 15 settembre 1775 Robecco si trova inserito nel distretto di Voghera (editto di Con il 1360, con i Visconti, iniziò il dominio del Ducato di Milano che continuò dopo il 1450 con gli Sforza. S.M. 1775) nel manifesto senatorio del 29 agosto 1789 che stabilisce il riparto in tre cantoni della provincia di Voghera, Robecco, viene inserito nel primo cantone di Voghera (riparto 1789). Seguì le sorti di Milano fino al secolo XVIII, e precisamente al 1743, anno in cui, con il trattato di Worms, l'Oltrepò fu ceduto dall'Austria (succeduta alla Spagna nel dominio della Lombardia), alla monarchia dei Savoia. 1799-1814 Nel 1744 Voghera divenne capoluogo della Provincia omonima, che comprendeva l'Oltrepò, il Siccomario, il Il prefetto del dipartimento di Marengo, in base alla legge del 28 piovoso anno VIII (febbraio 1800), nomina i Bobbiese ed il Salese, per una estensione di 1465 km² e circa 90.000 abitanti. maires e gli aggiunti della municipalità di Robecco con decreto del 23 fruttidoro anno IX (settembre 1801). Dopo l'unità d'Italia, nel 1859, l'Oltrepò divenne parte della provincia di Pavia e riaccorpato alla Lombardia. Robecco viene inserito nel dipartimento di Marengo e nel circondario di Voghera (decreto Campana 1801). Il primo pratile anno X (maggio 1802) il prefetto del dipartimento di Marengo decreta la nomina dei consiglieri 1.2. LE ISTITUZIONI STORICHE DI ROBECCO PAVESE municipali in numero di 10 i quali dovranno restare in carica per tre anni (decreto Campana 1802). Robecco nel riparto delle azioni dell'ex commenda di Lucedio (17 pratile anno IX) tra i privati del dipartimento di Marengo è inserita nel circondario di Voghera (decreto Bravda 1801). Riportiamo i testi tratti da: Lombardia Beni Culturali, progetto CIVITA, «Le istituzioni storiche del territorio lombardo, Le istituzioni della città e della provincia di Pavia» (redazione dei profili istituzionali particolari Nel 1805 in funzione del rimaneggiamento dell'amministrazione ligure - piemontese voluta da Napoleone Valeria Bevilacqua: Oltrepò e coordinamento, Elisa Bassi: Pavese, Gloria Ferrario: Lomellina, Cooperativa Bonaparte, Robecco con decreto del 13 giugno 1805 viene aggregata al dipartimento di Genova circondario di Arché – Pavia). Voghera (decreto 1805, ASC ). sec. XIV-1743 1815 -1859 Il toponimo si trova citato per la prima volta nel 1244 (Legè e Gabotto) e nel registro degli estimi del comune L'amministrazione provvisoria della città e provincia di Voghera (manifesto 27 aprile 1814) ripristinava nei di Voghera del 1273 e del 1289 (Tallone). comuni l'antico regime con l'ordine di osservanza del regolamento amministrativo del 1775. Come Salabolonum cum Rebecco è incluso nell'elenco delle terre del contado pavese del 1250 come In base al regio editto del? ottobre 1814 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di appartenente all'Oltrepò (Soriga 1913). Piemonte e della loro distribuzione in mandam enti di giudicature,Robecco veniva provvisoriamente inserito nel mandamento di appartenente alla provincia di Voghera (regio editto 1814, ASCVo). Robecco era compreso nel feudo di Costeggio dal quale fu staccato per assegnarlo ai Beccaria (Giulietti). Fiordi() Beccaria ebbe i feudi di Robecco e (Legè Cavagna Sangiuliani). In base al regio editto del 27 ottobre 1815 per il nuovo stabilimento delle province dipendenti dal senato di Piemonte e della loro distribuzione in mandamenti di giudicature e cantoni per le assise, Robecco veniva Nel 1417 a Robecco si scontrarono Lancellotto Beccaria e Filippo Maria Visconti, l' art. 15 del trattato di pace definitivamente inserito nel mandamento di Casatisma appartenente al terzo cantone della provincia di parla della restituzione di Robecco e della facoltà che hanno gli abitanti di costruire nuove abitazioni ed il Voghera ( regio editto 1815, ASCVo), sede di intendenza e prefettura e appartenente alla divisione di fortilizio esistente prima della guerra (Vidari). Alessandria. Dipendeva dal senato di Casale, l'ufficio dell'insinuazione aveva sede in Costeggio e quello postale Morto Lancellotto Beccaria il feudo passò per dote agli Scaramuzza (ASMI, Feudi camerali, cart. 502). in Casatisma.

7 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

Per mezzo del regio editto del 10 novembre 1818 "portante una nuova circoscrizione generale delle provincie A ricordo dei più vecchi il nucleo principale del paese era assai più piccolo che al presente; i redditi della terra de' regi stati di terra ferma" la comunità di Robecco viene in senta nel quarto mandamento di Casatisma, erano di molto inferiori; le case erano basse e coperte di paglia, numerosi í delitti a causa della facile provincia di Voghera, divisione di Alessandria (regio editto 1818, ASC Casei Gerola). impunità. Erano frazioni di Robecco: Stradellino, Pomate, Ca di Chiodi, Lachino (?) e Gamboa. La colombaia detta dei Gamboa (nome spagnolo) con l'oratorio di San Giuseppe è nominato nel 1658; in detto oratorio esiste una campana traforata del 1700. La popolazione conta 955 abitanti (Casalis 1847). L'orfanotrofio di S. Siro e la Compagnia di S. Damiano in Robecco possedevano beni che furono incamerati Nel 1859 Robecco con una popolazione di 889 abitanti entra a far parte della provincia di Pavia, e viene inserito dalle leggi francesi. nel mandamento di Casatisma del circondario di Voghera (decreto 23 ottobre 1859). Della parrocchia notizie nel 1518 (Visita nell'archivio di Piacenza, voce Casteggio), ma doveva essere anteriore a questa data, perché nel 1599, in visite del medesimo archivio, è detta antica. Tuttavia né io né il diligente Wolf siamo riusciti a trovarne menzione anteriore. La cosa è facile a spiegarsi. La parrocchia di 1.3. TESTO STORICO: CLELIO GOGGI Robecco anticamente non portava questo nome, perché la chiesa che era ed è sotto il titolo dei Santi Nazzaro e Celso non era colà, ma era in altro luogo che la tradizione dice essere la regione ancora detta di S. Nazzaro; aveva accanto il proprio cimitero. Testi tratti da: Mons. Clelio Goggi, «Storia dei comuni e delle parrocchie della diocesi di Tortona», Tortona, 1953 (3° ediz. 1973). Essa appartenéva al vicariato di Casteggio, diocesi di Piacenza. Nel 1658 possedeva 130 pertiche di terra (Visite di quell'anno). Nel registro dei battesimi del 1580 si legge che un bambino fu battezzato nel battistero «vegio», segno questo Robecco ebbe lo specificativo di Pavese onde distinguerlo da quello che è nel Milanese e da quello che è che la chiesa era già stata trasportata ove trovasi al presente. sull'Oglio. Nelle visite del 1599 si legge che l'altare di questa non era consacrato, né aveva la pietra sacra, né cimitero ed Robecco è parola di origine longobarda e significa "Fonte dei cavalli" (Les vous de Lieux) Charles Rostring, i cadaveri si seppellivano in chiesa, onde il visitatore proibiva questa usanza ed ordinava di seppellire i pag. 76. cadaveri nel cimitero della chiesa vecchia. Lo trovo nominato come luogo d'origine nel 1244 (Legè e Gabotto: Doc. pag. 134). Nel 1599 esistevano in parrocchia gli oratori di Negrini, della B.V. di Stradellino, di Copa, di S. Marta di Chiodo; Nel 1273 è nominato nel registro degli estimi dal comune di Voghera. nel 1811 vi erano gli oratori di Gamboa, Zecchina, Botticella, casa Chiodi. Ivi è una serie di nomi di possessori col relativo estimo (Tallone pag. 236 e seg.). Altro estimo è presentato La Compagnia del Carmine fu eretta nel 1652; quella del SS. fu eretta nel 1694. Il parroco aveva il titolo di nel 1289 (Tallone). In entrambi i documenti è scritto Rebecco. In una carta del 1286 (Bollea pag. 385) è curato nel 1527. scritto Robechum. La chiesa attuale fu eretta nel secolo XVII. In quell'occasione fu deviato il fosso che le gira attorno: forse essa Secondo il Giulietti Robecco era compreso nel feudo di Casteggio dal quale fu staccato per darlo ai Beccaria. è il rifacimento di una preesistente. Il cimitero, anteriore a questa nuova era ad ovest del paese sulla via che Tra questi il primo noto al nostro riguardo è Musso, il quale era signore di molti castelli fra cui il nostro che, in mette a Casatisma. un passo dell'Azzario, è detto fortissimo. Nella chiesa vi sono molte piccole reliquie: nel 1599 non ve ne era alcuna; quindi furono portate dopo quella Questo Musso tenne la signoria di Pavia quale vicario imperiale indipendente da Milano, dal 1323 al 1341; data, probabilmente da qualche chiesa soppressa di religiosi. ebbe tre figli, Castellino I, Fiorello e Lodrisio. Fiorello ebbe i feudi di Robecco e di S. Giulietta, e fu il capostipite dei Beccaria di Robecco e di S. Giulietta. 1.4. MARIO MERLO E GIUSEPPE MAZZA: NOTIZIE Nel 1417 a Robecco fu battaglia tra Lancellotto Beccaria e Filippo Maria Visconti; nella pace conclusa, all'art. STORIA INDICAZIONI DI PAVIA E PROVINCIA 15 si legge: « Si restituisce Robecco, ed è facoltà agli uomini di questa terra di costruire nuovi abituri (si noti la parola abituri) ed il fortilizio che esisteva prima della guerra ». Testi tratti da: Mario Merlo e Giuseppe Mazza, « NOTIZIE STORIA INDICAZIONI DI PAVIA E PROVINCIA», Qui si tratta certamente di un fortilizio eretto a difesa del castello o distrutto nella guerra. CCIAA Pavia, 1972 Lancillotto morì senza figli maschi, onde il feudo per dote passò agli Scaramazza; però, questi non ne furono i soli proprietari, almeno in seguito; nell’'archivio di stato di Milano, cartella 502, feudi camerali - comuni, trovo diversi documenti che qui riporto sunteggiati: 1459 rinnovazione di investitura a favore di Galeazzo Serratico; Molto probabilmente deriva da « receptum », fascia compresa tra il primo e il secondo ordine delle mura e 1542, atti relativi ai feudatari Scaramuzza Beccaria e con-sorti; 1548 procura di Alessandro del Pozzo per luogo in cui il popolo erigeva le giurare fedeltà a Carlo V; 1584 procura di Giovanni Angelo Scaramuzza Beccaria e di Alessandro del Pozzo per trovare il nome di Rebecho citato negli antichi statuti di Stefanago pubblicati dal conte Cavagna Sangiuliani, in giurare fedeltà; 1556-1753, atti relativi ai feudatari Beccaria del Pozzo e Medici. cui si recita all'art. XXXV che si devono punire gli abitanti del castello o Rebecco (habitantibus in castrum Da un registro parrocchiale si rileva che praticamente i feudatari erano gli Scaramuzza Beccaria, almeno al Stephanagi sive in Rebecho) ogni qualvolta, sgombrate le stalle dal letame, non lo eliminassero dal luogo tempo di Giovanni Battista Beccaria. entro tre giorni. Nel 1961 un tornado ossia un terribile ciclone si scatenò sul paese e danneggiò fortemente le case e la chiesa Nella storia locale Robecco è citato nel 1406. Avendo Facino Cane assalito Pavia con l'aiuto dei Beccarla di e abbatté il campanile. Robecco, il duca Filippo Maria Visconti riconquistatala dichiarò « felloni i Beccaria e ordinò che ogni padrone di casa li facesse dipingere sul muri, fosse pure a carbone, capovolti ed appiccati per i piedi. Asserisce il Guasco, seguito dallo Strafforello e dal Maragliano, che nel 1772, 21 ottobre, il feudo fu investito col titolo di conte a Gian Carlo Balbi di Alessandria. Nel 1415 quando Lancillotto Beccaria dopo aver perduta la signoria di Robecco stipulò a nome di tutta la casata la pace col Visconti il giorno 15 settembre, nel prendere possesso del feudo gli vennero consegnati i La parrocchia nel 1599 faceva anime da comunione 120 in tutto 220; nel 1658 anime da comunione 260 in resti di Castellino, fratello suo, che per ordine del Duca era stato pugnalato nel castello di Pavia da Nicolò tutto 500, nel 1726 anime 729. Serratico e poi gettato in un pozzo, accusato di tradimento per aver perduta quella città. Ma nel 1417

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Lancillotto si ribellò di nuovo al Visconti; sconfitto e fatto prigioniero dal conte di Carmagnola in Casei venne 1.6. HYBSCH: CASTELLI decapitato. Fanno parte del Comune le frazioni di Stredellino, Pomate, Ca' dei Chiodi, Lachino e Gamba. Scheda tratte da: Flavio Conti, Vincenzo Hybsch e Antonello Vincenti, «I castelli della Lombardia, province di La chiesa parrocchiale è dedicata ai SS. Nazario e Celso. Vi sono ancora tracce del castello medioevale. Milano e Pavia», IGdeA, Novara 1990. Furono Signori di Robecco, oltre i Beccaria, i Visconti Scaramuzza, imparentati per via femminile con i Beccaria e, successivamente, i Baldi. Il 23 marzo 1656 è ancora investito Prospero Beccaria e successiva-mente per Regie Patenti 21 agosto 1772 Giancarlo Baldi e il 13 luglio 1787 Giacomo Baldi.

1.5. MARIO MERLO: CASTELLI, ROCCHE, CASE-FORTI, TORRI

Testi tratti da: Mario Merlo, «Castelli rocche case-forti torri della provincia di Pavia», CCIAA Pavia, 1971 La storia ricorda che Robecco faceva parte del feudo di Casteggio, dal quale fu poi separato per essere conferito ai Beccarla. Ebbe un castello di origine non nota, che I'Azario definì a suo tempo « fortissimo ». Il primo dei Beccaria che viene ricordato a proposito di tale castello è Musso, il quale tenne la signoria di Pavia quale Vicario Imperiale indipendente da Milano dal 1323 a tutto il 1341. Ebbe tre figli: Castellino I, Fiorello e Lodrisio. Fiorello è considerato il capostipite dei Beccaria di Robecco e Santa Giuletta, avendo tenuto i feudi rispettivi. La loro completa genealogia è ricordata dal Robolini (vol. V, parte 1"). Si ritiene che il castello di Robecco sia stato distrutto in un fatto d'arme tra Lancillotto Beccaria e Filippo Maria Visconti intorno al 1417. La presunta distruzione è avvalorata da una clausola contenuta nel trattato di pace stipulato al termine delle ostilità, dove è detto: « Si restituisce Robecco, ed è facoltà agli uomini di questa terra di costruire nuovi abituri ed il fortilizio che esisteva prima della guerra ». La citazione è del Maragliano, il quale osserva che dovrebbe trattarsi certamente di un fortilizio eretto a difesa del castello allora distrutto. Lancillotto, fatto prigioniero dal Conte di Carmagnola, fu poi decapitato in Casei. Il paese è citato con il nome « Rebecho » negli antichi Statuti di Stefanago, pubblicati dal Conte Cavagna Sangiuliani. In tale documento si comminano pene e sanzioni per gli abitanti del castello o Rebecco («habitantibus in castrum Stephanagi sive in Rebecho») in caso di mancata asportazione del letame dalle stalle del luogo entro tre giorni dalla loro pulitura. Figura Scheda1 tratta da: AA.VV: «I castelli della Lombardia, province di Milano e Pavia» Non è facile identificare oggi il castello ricordato dalla storia, per quanto si possa legittimare l' ipotesi che sia sorto in località « Gamboa », sulla strada per Fumo. Ivi si trova una torre dì aspetto cinquecentesco, inglobata nell'ala destra di un complesso quadrilatero d'indubbia origine signorile. Essa ha cordolo sostenuto da 1.7. ROBECCO PAVESE DA “LA LOMBARDIA PAESE PER mensolette a tre quarti dell'altezza e normali finestre, senz'altra particolarità costruttiva degna di nota. L'edificio di cui fa parte è stato sicuramente ricostruito in epoca posteriore — forse nel tardo Seicento o nel PAESE”. primo Settecento — e mostra verso corte un porticato su colonne parallelepipede. Testo tratto da: LA LOMBARDIA PAESE PER PAESE, Firenze, 2009 Visto dalla parte posteriore il complesso presenta una altimetria che fa nascere il sospetto che si sia trattato, in origine, di una costruzione con quattro corpi angolari più elevati. Ne farebbe fede un simulacro di torretta a ridosso dell'ex-cappella gentilizia del palazzo. L' ingresso al cortile — dove vegetano alcune piante secolari — Il piccolo centro del paese ospita il Municipio dalle linee semplici ed essenziali, ed un interessante Centro avviene per cancello a cielo aperto. Nella cappella è un'ampia tela alla maniera del Cerano, in cui pare di Servizi Comunali. La Parrocchiale dei Santi Nazario e Celso venne edificata nel XVII secolo, ma non se ne vedere anche l' immagine di S. Carlo Borromeo. L'opera è molto scolorita. conosce la data precisa. Secondo Clelio Goggi, "la parrocchia di Robecco anticamente non portava questo Adiacente al palazzo — verso la nuova autostrada Torino-Piacenza, ancora in costruzione nel giugno 1968 — è nome, perché la chiesa che era ed è sotto il titolo dei Santi Nazzaro [o Nazario] e Celso non era colà ma in un parco-giardino con ingresso separato. La controfacciata del fabbricato reca uno stemma in quattro campi di altro luogo che la tradizione dice essere la regione ancora detta di San Nazzaro. Aveva accanto il proprio un casato comitale. Il proprietario attuale — signor Foppiano — mostra una specie di botola che dovrebbe cimitero. Essa apparteneva al vi-cariato di Casteggio, diocesi di Piacenza. Nel 1658 possedeva 130 pertiche di immettere in un cunicolo sotterraneo non esplorato, nonché due relitti di balaustra di foggia barocca. terra. Nel registro dei battesimi del 1580 si legge che un bambino fu battezzato nel battistero `vegio', segno Nell'interno vi è un salone con soffitto a larghi cassettoni con decorazione monocroma, simile a quella un questo che la chiesa era già stata trasportata ove trovasi al presente". "Nel 1599 esistevano in parrocchia gli tempo visibile su alcuni serramenti del palazzo pavese dei . oratori di Negrini, della Beata Vergine di Stradellino, di Copa, di Santa Marta al Chiodo; nel 1811 vi erano gli oratori di Gamboa, Zecchina, Botticella, casa Chiodi. La colombaia detta `dei Gamboa' (nome spagnolo) con La torre in questione è analoga, per dimensioni, struttura e decorazione, ad altre due poste a breve distanza l'oratorio di San Giuseppe è nominata nel 1658; in detto oratorio esiste una campana traforata". dal palazzo già Kevenhùller e successori, sito sulla statale dei Giovi, in località Casatisma, ed ha riscontro in un terzo manufatto inglobato in una costruzione agricola in località Negrera di Pinarolo . La chiesa e il paese furono in parte rico-struiti nel 1957, per i danni di un ciclone. Di notevole interesse sono all'esterno del paese, la cascina e le strutture del cosiddetto Castello Gamboa.

9 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

Un piccolo borgo antico della pianura pavese Prodotti del suolo, attivamente lavorato: cereali, foraggi e gelsi. L'allevamento del bestiame da lavoro, da cortile e la produzione dei bachi formano nel Comune il maggior sussidio all'agricoltura. Robecco Pavese è un piccolo comune di an-tiche tradizioni situato nella pianura pavese, nell'area del Basso Vogherese. Il territorio su cui esso si estende copriva una minima parte dell'area interessata dalla Cenno storico. — Ebbe Robecco, nel 1395 e nel 1416, vani notai che vi rogavano. Appartenne ai Beccarla e centuriazione attuata, in età romana, da Clastidium, l'antico nome della città di Casteggio. poi ai conti Scaramazza-Visconti e alla fine del secolo scorso ai conti Balbi, che l'ebbero in feudo dai Sabaudi. Le prime testimonianze documentarie sulla zona risalgono tuttavia al XIII secolo, quando l'area era ancora una Coll. elett. Voghera — Dioc. Tortona — P= a Casatisma, T. e Str. ferr. a Casteggio. dipendenza di un antico centro di probabile origine longobarda, detto Salabolonur.

I Beccaria, i Belcredi e i Garavani 1.9. ALESSANDRO MARAGLIANO DA “TRA TORRI, Nel corso del Medioevo il borgo, che faceva parte del feudo di Casteggio, fu staccato da questo e donato ai CIMELI E CAMPANILI DEL VOGHERESE”. Beccaria, il primo dei quali, Musso, signore di molti castelli, dal 1323 al 1341 ricoprì la carica di vicario imperiale di Pavia. Testo tratto da: Alessandro Maragliano, “Tra torri, cimeli e campanili del vogherese”, Voghera, 1931. Nel 1417 Lancillotto Beccaria morì di morte violenta, come già era accaduto al padre, pugnalato nel castello di Pavia. Lancillotto fu decapitato perché si era ribellato ai Visconti. LXXI. - Castello di Robecco. Non essendogli succeduti figli maschi, il feudo passò per linea femminile agli Scaramuzza Beccaria, i quali, in In un passo dell'Azario dove si parla di Musso Beccaria, questi è qualificato signore del fortissimo castello di seguito, ne furono proprietari insieme ai Del Pozzo e ai Medici. Robecco; e nell' atto con cui venne stipulata la pace fra i Beccarla e Filippo Maria Visconti all'art. 13 si legge: “Si restituisce Robecco ed è data facoltà agli uomini di questa terra di costruire nuovi abituri ed il fortilizio che Fino al XVIII secolo, comunque, gli Scaramuzza Beccaria furono signori del borgo. Morto, nel 1792, Prospero esisteva prima della guerra”. III Beccaria, l'ultimo membro della famiglia, il borgo passò ai Belcredi. Ciò evidentemente allude ad uno dei fortilizi a difesa del castello, che era stato distrutto durante la guerra. In seguito, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, il palazzo dei Beccaria venne acquistato dalla famiglia genovese dei Garavani. Nel 1406 appare feudo dei Beccaria, cui suc-cedettero i Visconti-Scaramuzza e poscia i Balbi che ancora lo tenevano nel 1787.

1.10. LE ISTITUZIONI ECCLESIASTICHE

Testo tratto da: Lombardia Beni Culturali, progetto CIVITA, «Le istituzioni storiche del territorio lombardo, Le istituzioni ecclesiastiche XIII – XX secolo, Le istituzioni della diocesi di Pavia, , Tortona», Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Scienze Storiche e Geografiche “Carlo M. Cipolla”). 1.10.1. ROBECCO PAVESE: PARROCCHIA DEI SANTI NAZARIO E CELSO

Parrocchia della diocesi di Tortona. Fino al 1817, cioè fino alla ricostituzione della diocesi di Tortona avvenuta in data 20 novembre 1817, come stabilito dalla bolla "Beati Petri" di Pio VII del 17 luglio 1817 (Goggi 1946), appartenne alla diocesi di Piacenza. La parrocchia di Robecco Pavese risultava già esistente nel XVI secolo (Toscani 1984). Secondo quanto si desume dagli atti della visita pastorale compiuta dal vescovo Linati nel Figura 2 il castello Gamboa, da: LA LOMBARDIA PAESE Figura la3 parrocchiale dei Santi Nazario e Celso, ibidem PER PAESE, Firenze, 2009 1623, la parrocchia dei Santi Nazario e Celso contava anime 419 di cui anime da comunione 245. Nella chiesa parrocchiale dei Santi Nazario e Celso era istituita la confraternita del Santissimo Sacramento (Visite Linati 1620-1627), alla quale si aggiunse nel 1652 la compagnia del Carmine (Goggi 1973). Negli atti della visita pastorale compiuta da monsignor Cristiani nel 1761, la parrocchia di Robecco, inclusa nel vicariato di 1.8. TESTO STORICO: GUSTAVO STRAFFORELLO Casteggio, contava anime 780 di cui anime da comunione 500. Aveva un reddito di lire 650, moneta di Milano. Nella chiesa parrocchiale dei Santi Nazario e Celso si ritrovavano la compagnia del Santissimo Sacramento, Testo tratto da: Gustavo Strafforello, «Pavia» (collana La Patria), Unione Tipografico editrice, 1899. con un annuo reddito di lire 17, e la compagnia della Beata Vergine Maria (Visite Cristiani 1748-1765). Nel 1820 la parrocchia dei Santi Nazario e Celso contava famiglie 156, persone 938 di cui anime da comunione 640, cresimati 634, cresimandi dai sette anni in avanti 145. IL reddito del beneficio parrocchiale, Robecco Pavese (969 ab.). — Altro dei Comuni che fecero parte del soppresso man-damento di Casatisma ed comprendente fondi e livelli, ammontava a lire nuove di Piemonte 800 circa. Nella chiesa parrocchiale dei Santi aggregato, in forza della legge 30 marzo 1890, al mandamento di Casteggio. Il suo territorio si trova a nord- Nazario e Celso si avevano le confraternite o compagnie del est di Casteggio, in aperta pianura, sulla sinistra della strada provinciale da Pavia a Voghera. Robecco (75 m.), capoluogo del Comune, è un discreto paesello di 660 abitanti circa, in buone condizioni edilizie, per quanto lo Santissimo Sacramento, della Dottrina Cristiana, della Beata Vergine del Carmine, quest'ultima con cappa. Nel comporta il suo carattere essenzialmente rurale. Numerose ville e cascinali sparsi per la fertile e pianeggiante distretto della parrocchia di Robecco esistevano gli oratori pubblici di San Giuseppe, di Santa Maria, di San campagna completano il nucleo comunale. Carlo, della Beata Vergine Addolorata (Stato diocesi di Tortona, 1820).

10 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

Nel 1843, anno del sinodo diocesano convocato da monsignor Negri, la parrocchia di Robecco Pavese risultava appartenere al vicariato foraneo di Casteggio, incluso nel quarto distretto o regione della diocesi, facente capo a un vicario del vescovo (Sinodo Negri 1843). Negli atti della prima visita pastorale compiuta da monsignor Igino Bandi nel 1891, la parrocchia di Robecco Pavese appariva ancora inclusa nel vicariato foraneo di Casteggio. Nella chiesa parrocchiale dei Santi Nazario e Celso si aveva la compagnia del Santissimo Sacramento e della Beata Vergine del Carmine (Visita Bandi 1891). Negli atti del sinodo diocesano convocato nel 1898 dal vescovo Igino Bandi, la parrocchia prepositurale di Robecco Pavese figura compresa nel vicariato XX di Casteggio, incluso nella regione V di Casteggio (Sinodo Bandi 1898). Negli anni 1974-1975 e nel 1989, la parrocchia dei Santi Nazario e Celso era ancora attribuita al vicariato di Casteggio, nella zona pastorale di Casteggio (Annuario diocesi Tortona 1974-1975; Annuario diocesi Tortona 1989). [C. Ant.]

Figura Le4 diocesi della provincia di Pavia e Robecco Pavese

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alpi in Valtellina. Il mantovano mantenne una certa autonomia fino al 1780 quando venne integralmente 2. LA CARTOGRAFIA STORICA assorbito nell'area lombarda che estese i propri possedimenti fino al Mincio. Per definire con esattezza i nuovi confini vennero intraprese molte compagne di ricognizione e rilevamento, effettuate congiuntamente da ingegneri e topografi di entrambi gli Stati. A seguito di queste operazioni Fonte: DGR 6/47670 del 29/12/1999. Criteri relativi ai contenuti di natura paesistico-ambientale dei piani vennero redatte una serie di carte che rappresentavano principalmente il corso dei maggiori fiumi lombardi; territoriali di coordinamento provinciali (P.T.C.P.), ai sensi della legge regionale 09 giugno 1997, n. 18, fiumi lungo i quali, come si è già avuto modo di dire, correva gran parte della linea di confine dello Stato Allegato 4. Studio della cartografia storica a scala territoriale corredata dall'elenco delle tavolette I.G.M. in milanese. scala 1:25.000 con indicazione delle levate storiche L'Atlante topografico dello Stato di Milano, pubblicato nel 1757, e inciso in rame, in grandi dimensioni, nel 1777 era un rilievo unicamente topografico, senza l'indicazione della latitudine e della longitudine, carente nel 2.1. CARTOGRAFIA PRIMA DEL CATASTO numero dei toponimi, lacunosa rete stradale e senza riferimenti ai territori degli stati confinanti.

Prima del secondo decennio del XVIII secolo, ovvero prima delle carte catastali basate su rilevamenti, la Il governo austriaco e gli esponenti della cultura lombarda settecentesca vollero, nel 1786, una nuova Carta produzione cartografica appare disomogenea per scale, per metodi di rappresentazione, per precisione e per topografica della Lombardia austriaca, destinata anche ai viaggiatori, agli scienziati, agli economisti, come finalità. "La cartografia "ufficiale" risente spesso dei fini politici per la quale essa è stata prodotta e quindi prodotto della cultura razionalista e illuminista settecentesca che aveva in Brera il suo centro milanese. Essa fu piega la realtà a scelte ideologiche attraverso le quali essa vuole essere rappresentata. redatta su rilievi sul campo di tipo trigonometrico e riportava oltre a tutte le strade e i centri abitati anche i tipi di culture, rappresentati con appositi segni convenzionali. Gli astronomi disegnarono il meridiano di Milano e la Nella cartografia secentesca legata agli uffici dello Stato iniziò l'indicazione grafica dei tipi di colture. Gli sua perpendicolare, base del reticolo di proiezione, inserendo poi la triangolazione; a questa rete il ingegneri camerali cominciarono ad affidare al disegno il compito di codificare e rappresentare la natura del disegnatore Giacomo Pinchetti, già allievo negli uffici del Censimento, si agganciò per inserire le città, le suolo con segni diversi e distinti, tali da permettere a chi fosse allenato a leggere le carte l'esatta strade, i corsi d'acqua , le alture e le colture desumendo i dati dalle mappe del censo che vennero così ridotte, individuazione delle qualità produttive del terreno: segni diversi distinguono l'aratorio, l'avitato, la risaia, il con le opportune semplificazioni, passando da un rapporto di 1:2.000 a un rapporto di 1:86.400. L'incisore fu bosco e il prato. Benedetto Bordiga. Tutta l'operazione fu completata prima della fine del secolo. Accanto alla cartografia "di Stato" si affianca la cartografia privata e quella promossa dagli enti ecclesiastici, Nel 1833 venne pubblicata dall'I. R. Stato Maggiore Generale Austriaco la "Carta topografica del Regno prodotta con un certo grado di sistematicità a partire dalla seconda metà del XVI in concomitanza delle visite Lombardo Veneto costrutta sopra misure astronomico trigonometriche ed incisa a Milano nell’Istituto pastorali. A queste mappe d'uso religioso si aggiunge tra 1608 e 1611 una serie abbastanza copiosa di vedute Geografico Militare"; nel 1856 si provvide a una rettifica di tale carta. Questa carta era in scala ad 1/86.400. eseguite dal pittore bresciano Aragonio, a commento delle visite del cardinal Federico, comprendenti l'area di parte della Brianza fra Monza e Lecco, eseguite senza scale metriche. Una delle più belle carte topografiche della Lombardia fu quella che Giovanni Brenna cominciò a rilevare e trova l'opera del Censimento Universale del Ducato di Milano restituire nella scala di 1:25.000 a partire dal 1833. La Carta Topografica dei contorni di Milano risulta essere un capolavoro di rara perfezione tecnica a cui non manca un equilibrato gusto estetico che la rendono innanzi 2.2. CARTOGRAFIA DOPO IL PRIMO CATASTO tutto piacevole alla vista quasi fosse un prodotto artistico. A partire dal 1851 la produzione cartografica venne sospesa e non più ripresa fino alla morte del Brenna'. A partire dal 1718, per circa un ventennio, su ordine del nuovo sovrano Carlo VI d'Asburgo, fu effettuata una nuova misura generale di tutto il territorio del territorio del Lombardo-Veneto, per definire non solo una carta topografica ma anche una nuova catastazione da utilizzare ai fini di una perequazione fiscale. La catastazione fu 2.4. CARTOGRAFIA PIEMONTESE eseguita, invece che con lo squadro, tradizionalmente usato dagli ingegneri milanesi, con l’uso della tavoletta pretoriana, che rendeva possibile la misura e la simultanea delineazione sulla carta dei vari terreni; la mappa Prima del 1860 però non tutti i territori dell'attuale Lombardia appartenevano al Regno Lombardo-Veneto; veniva direttamente disegnata in loco. Tra 1718 e 1750, come precisa la stessa Relazione dello stato in cui si tutto l'Oltrepò apparteneva infatti allo Stato Sabaudo e quindi non era rappresentato nelle cartografie fino ad nel mese di maggio dell'anno 1750, redatta da ora menzionate. Bisogna quindi analizzare quanto realizzato dal Reale Corpo di Stato Maggiore dello Stato Pompeo Neri, furono eseguite le mappe di 2387 comunità (quante erano allora quelle lombarde colle loro Sardo istituito nel 1816 e trasformato in Ufficio Topografica del Corpo di Stato Maggiore nel 1841. Tra il 1821 e il frazioni). La scala era di 1:2000; l'unità di misura adottata era la pertica milanese di 654 metri quadrati. Il 1823 una commissione mista austro - franco - sarda cominciò le operazioni per il collegamento tra la triangolazione francese, estesa da Bordeaux a Chambery, e quella italiana da Torino a Fiume. Da tutte queste catasto lombardo era forse la più complessa opera di controllo territoriale allora tentato in Italia, preceduta " solo da una puntuale, ma non altrettanto esatta matematicamente, ricognizione territoriale compiuta tra Sei e operazioni ultimate nel 1830, deriva la CARTA TOPOGRAFICA DEGLI STATI IN TERRAFERMA DI S. M. IL Settecento dallo Stato piemontese dei Savoia RE DI SARDEGNA ...". La carta viene pubblicata tra il 1852 e il 1867; una ulteriore revisione verrà effettuata tra il 1871 e il 1874 ad opera dell'Istituto Topografico Militare, trasformato nel 1872 in Istituto Geografico Proprio su questa idea del territorio nascono vari Atlanti illustrativi, elegantemente disegnati e acquerellati, Militare. delle varie aree provinciali come ad esempio l'Atlante dei Principato conservato al Museo Civico di Pavia. Il territorio di Robecco Pavese fa parte del Regno di Sardegna e compare nella cartografia piemontese. Nella "mappa arrotolata" fatto sul campo, il tipo di coltura veniva precisato spesso solo con il nome delle colture (prato, aratorio, avidato ecc.). Nelle mappe queste definizioni sono sostituite da segni grafici: lunghi 2.4.1. LE TAVOLETTE DELLA CARTA TOPOGRAFICA PIEMONTESE A solchi di colore rosato segnavano l'aratorio, piantate regolari lungo questi stessi solchi segnavano l'avidato o l'amoronato (filari di gelsi); il bosco veniva marcato con una serie di piante verdi in terreno incolto; aree verdi ROBECCO PAVESE omogenee segnavano i prati, variazioni di striatura indicavano i prati ad adacquatorio, le marcite; lunghe serie Per quanto riguarda il territorio della provincia di Pavia, le tavolette piemontesi, in scala 1: 50.000, sono di zolle verdi-azzurre indicavano invece la presenza di risaie ecc. le seguenti, e riguardano la Lomellina e l’Oltrepò Pavese: 2.3. CARTOGRAFIA AUSTRIACA

Le trasformazioni territoriali dei primi decenni del XVIII, a seguito delle numerose guerre di successione, interessarono il territorio lombardo lo Stato di Milano con la cessione al Piemonte dell'Oltrepò, del Novarese e della Lomellina; i suoi confini meridionali furono il corso del Ticino e del Po; quelli a est furono l'Adda e l'Oglio (frontiera con la Repubblica Veneta); quelli a nord correvano lungo la catena delle Prealpi nel comasco e delle

13 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

Figura Tavolette5 piemontesi di tutto

Le tavolette che riguardano Robecco Pavese sono le seguenti:

il Regno di Sardegna e della provincia di Pavia

Figura La7 carta topografica 1: 50.000 piemontese con il territorio di Robecco Pavese

Figura Tavolette6 piemontesi di tutto il Regno di Sardegna e identificazione di quelle che contengono Robecco Pavese

14 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

3. ESEMPI DI CARTE STORICHE

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Carta del Principato di Pavia fatta intagliare da Ottavio Ballada, storico e letterato pavese. La carta rappresenta il territorio pavese, con proiezione vista da nord, con piccole piante planimetrico prospettiche, le città di Pavia e di Vercelli, Novara, e Vigevano. Nell’angolo in basso a sinistra entro una decorativa cornice a volute, la dedicatoria, sormontata dallo stemma della città: "Agl’Ill.mi Sig.ri Abbati e Decurioni Della Regia Città di Pavia. I confini del Territorio Pavese furono dai re Goti chiamati Contea, e dall’Imp. Massimil.o Principato destinato ... Pavia li 13 Agosto 1654 Ottavio Ballada".

Nella tavola settecentesca si rilevano: Robecco Pavese, confinante con “Argine, S. Re, Ca’ de’ Tisma, S. Giulietta”…

Figura Carta9 storica del 1700.

Sono riportate: Robecco Pavese (“Robecho”) e Ca’ di Chiodi

Figura Carta8 storica del 1654 (Principato di Pavia).

17 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

La carta, del 1712, fu redatta da Carlo Albino Borgatta.

Vi compaiono: Robecco, Gambova, Ca de Chiodi

Figura 11 Carta storica del 1750 circa (Carta provinciale del contado di Tortona, Oltrepò Pavese e Bobbiese).

Figura 10 Carta storica del 1836 (La provincia di Pavia).

18 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

Carta del 1786 dell'«Attuale Principato di Pavia e della Lumellina ed Oltrepò provincie cedute al Dominio Sardo, l’una col Trattato dell’anno 1707, l’altra con quello del 1743. Mortara è ora la capitale della Lumellina. Voghera è ora la capitale dell’Oltrepò …» Carta napoleonica rappresenta il Carlo Cavalli ingegnere Pavese delineò 1786. Dipartimento di Genova del Regno d’Italia. Vi compaiono Robecco e Ca’ de’ Chiodi

Figura 12 Carta storica del 1786 (Disegno Tipo-grafico dell’antico principato di Pavia, e della Lomellina ed Oltrepò …). Figura 13 Carta storica del 1810 circa (Dipartimento di Genova).

19 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

La carta, dei primi anni dell’800, si trova presso l’Archivio di Stato di Torino e contiene l’Oltrepò Pavese, con tutti i confini comunali. Robecco Pavese è indicata come Robecco Pavese del Comune e Robecco Pavese del Campone La carta, del 1842, appartiene al Regno di Sardegna, e contiene, relativamente alla Divisione militare di Alessandria, la carta topografica delle province di Tortona e di Voghera.

Figura 14 Carta storica del 1842 (Divisione militare di Alessandria: province di Tortona e di Voghera) Figura 15 Carta storica del 1842 (Divisione militare di Alessandria: province di Tortona e di Voghera)

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La carta, del 1846, riporta la Lomellina, il Marchesato di Vigevano e l’Oltrepò Pavese, ossia i territori che furono acquisiti dal Regno di Sardegna con: Trattato di Torino (1) e trattato di Worms (2). Robecco: De’ Cotta 1443 de’ Beccaria 1679 Si tratta di una carta d’Italia dei primi anni dell’800. Vi compaiono: Robecco, C.a Brusa (ora Brusà) e C.a del Toma (probabilmente Pomà)

Figura 16 Carta storica del 1836 (La provincia di Pavia).

(1) dell'8 novembre 1703, con il quale Leopoldo I d'Asburgo imperatore d’Austria e Vittorio Amedeo II di Savoia si scambiarono reciproca alleanza ed il Piemonte riceveva il controllo della Valsesia, del Monferrato, di Valenza, di Alessandria e della Lomellina, del Delfinato e del Novarese. (2) del 13 settembre 1743, tra la Gran Bretagna, l'Austria e la Sardegna, con il quale Maria Teresa d’Austria trasferiva al re di Sardegna la città di Piacenza e parte del Ducato di Parma e Piacenza, il Vigevanesco, l'Oltrepò pavese, con le contee di Voghera e e parte del Principato di Figura 17 Carta militare di inizio 800. Pavia, la contea di Angera, e il marchesato di Finale.

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La carta, dei primi anni dell’Unità d’Italia, riporta il teatro della battaglia di Montebello del 20 maggio 1859. Essa riprende la carta topografica 1: 50.000 piemontese. Vi compaiono: Robecco, Cà dei Doza, il Sabbione, Pozza, Stradellino, c. Prajetto, c. Gabba, la Gamboa, Bozzola, Cà Brusa.

Carta storica del Piemonte del 1859, in scala 1: 100.000

Figura 19 Carta storica del Piemonte del 1853

Figura 18 Carta storica del 1859 (Battaglia di Montebello)

22 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

permette lo scambio di corrente fra una parte e l'altra dell'Italia), dei gasdotti (la relativa rete è stata quasi per intero realizzata dopo la Il guerra mondiale), acquedotti, oleodotti, impianti di risalita e 3.1. LA CARTOGRAFIA DELL'ISTITUTO GEOGRAFICO connesse strade d'alta quota MILITARE ITALIANO l) La dinamica degli insediamenti: è fra i fatti meglio rappresentati sulle tavolette, anche se per i centri di piccole dimensioni, specie se allungati sulle strade, l'indicazione, nelle tavolette più vecchie, è spesso più Siamo così giunti all'ultima produzione cartografica di scala medio piccola prodotta per tutto il territorio simbolica che realistica. nazionale e realizzata a partire dal 1873 dall'Istituto Geografico Militare costituitosi nel 1872. Le prime tavolette, in scala 1: 50.000, iniziarono ad uscire nel 1873. Le prime tavolette in scala 1: 25.000 vennero m) I nomi: la pianta al 25.000 è la principale "miniera" di toponimi, o per lo meno, quella di più facile pubblicate intorno al 1881. accessibilità. Della massima utilità sarà anche conoscere il significato delle voci dialettali che indicano caratteristiche geografiche, vegetazionali, morfologiche, pedologiche dei terreni: ciò rende possibile Il rilievo del Nord era terminato nel 1892, l'Italia centrale nel 1896, la Sardegna nel 1900. Oggi il rilievo al rendersi conto di come vede il paesaggio chi lo produce" 25.000 consiste in 3556 tavolette, delle quali esistono (in numero variabile secondo le zone) varie levate e ancor più' ricognizioni parziali e totali. 3.1.1. IDENTIFICAZIONE DELLE TAVOLETTE DELL'IGM Le tavolette IGM, ognuna delle quali rappresenta una superficie di circa 96 km², riportano, oltre alle informazioni topografiche, una immensa quantità di altre informazioni di carattere geografico-localizzativo, La identificazione delle tavolette IGM in scala 1:25.000 è caratterizzata da: morfologico e tipologico.  il numero arabo del foglio al 100 000 di cui la tavoletta fa parte (scritto in carattere neretto al centro di ogni foglio) ; Le più recenti contengono un reticolo a maglia quadrata di 4 cm (= 1 km sul terreno).  il numero romano del quadrante (scritto al centro di ogni gruppo di 4 tavolette) ; Le tavolette IGM sono fonti importanti per la storia del paesaggio. La concordanza o meno fra insediamenti,  l'orientamento e il titolo della tavoletta (NE, SE, SO, NO) scritti rispettivamente al margine e al centro di ' infrastrutture, organizzazione dei coltivi, reti tecnologiche, indica con la massima evidenza gli "strati" ogni riquadro piccolo del quadro dunione. corrispondenti a rivoluzioni tecniche e a modifiche di ordinamenti sociali, come la colonizzazione dei latifondi. Esempio: la designazione della tavoletta di Casteggio, indicata in rosa nella figura è : Recentemente F. Redi ha dimostrato che classificando tipologicamente "le diverse forme della realtà attuale segnate sulle comuni tavolette al 25.000" si può risalire alle situazioni idrografi-che e di paesaggio agrario di vari secoli fa. Vi si può attingere la variazione complessiva dell'assetto territoriale nelle sue componenti fisiche (coltivi, insediamenti, rete delle comunicazioni, sistema di regolazione delle acque, campi, reti tecnologiche, grandi attrezzature sociali), e fisico-giuridiche (i confini delle varie unità amministrative e politico-amministrative). I principali tipi di informazione deducibili dalle tavolette sono: a) Le variazioni relativamente veloci dell'assetto fisico del territorio: frane e scoscendimenti, variazioni della linea costiera ecc b) Le variazioni nell'assetto idrico: prosciugamento di stagni e paludi, formazione di nuovi specchi d'acqua F. 59 III SE Casteggio nelle cave di prestito delle ferro-vie e autostrade, modifiche nella rete drenante (arginamento di fiumi, rettifiche di corsi d'acqua, scavo di canali, recente creazione di sistemi drenanti, ecc.) c) Le colture e i campi: risaie, prati permanenti, orti, colture arboree specializzate. d) I modelli di insediamento, e le loro variazioni: le case sparse della mezzadria e delle colonizzazioni recenti, i grossi agglomerati delle aree di latifondo, i piccoli nuclei delle aree di proprietà contadina della montagna e) I collegamenti viari: le tavolette non consentono di identificare a chi appartenga la strada, salvo le strade nazionali, riconoscibili dai "miliari" (M.) o segnali chilometrici (K.). f) Le cave e le miniere. Le miniere, indicate col simbolo dei minatori - le due mazze incrociate - compaiono Figura 20 Identificazione delle tavolette IGM in scala 1:25.000 spesso nelle prime levate: oggi quelle aperte sono in piccolo numero, rispetto a quelle che esistevano alla fine del secolo scorso. g) Le attività industriali e agricolo-industriali. Le tavolette rappresentano con sufficiente dettaglio non solo la crescita di peso dell'industria, ma anche la sua variazione qualitativa. Nelle levate più vecchie, generalmente compare solo la rete allora ancora in efficienza dei piccoli mulini ad acqua, funzionanti in molti casi grazie ad una rete di rogge e canali artificiali spesso assai antichi, e qualche fornace per mattoni, e frequentemente anche i relativi toponimi, appunto "Mulino" e "Fornace". h) I grandi servizi: grandi scuole, ospedali, colonie marine, attrezzature sportive ecc. Molto spesso queste attrezzature sono indicate con i loro nomi comuni (ospedale, colonia elioterapica ecc.). Sono comunque ben riconoscibili dalla tipologia gli ospedali a padiglione, le colonie marine costruite fra le due guerre e nel secondo dopoguerra, le scuole di una certa dimensione, gli impianti sportivi. i) Le attrezzature tecniche. : linee ad alta tensione (ma il concetto stesso di alta tensione si evolve: solo nel 1922 è stata introdotta la trasmissione a 145 chilovolt, nel 1942 quella a 220, nel 1965 quella a 380, che

23 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

3.1.2. LE TAVOLETTE DELL'IGM “PRIMA LEVATA” DI ROBECCO Le tavolette IGM in scala 1:25.000 di “prima levata” che riguardano Robecco Pavese, sono le seguenti: PAVESE

Per quanto riguarda il territorio della provincia di Pavia, le tavolette IGM in scala 1:25.000 di “prima levata” sono le seguenti:

ANNO di Foglio Quadro Orient. Identificazione prima levata

59 III SE 59 III SE Casteggio 1889

Tabella 1 Tavolette IGM in scala 1:25.000 con indicazione delle levate storiche, per il comune di Robecco Pavese

Figura 21 Tavolette IGM prima levata in Lombardia ed in provincia di Pavia, con la collocazione di Robecco Pavese Figura 22 Tavolette IGM prima levata con il comune di Robecco Pavese

24 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico 4. INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI STORICI E DELLE CASCINE STORICHE

L’individuazione deve essere effettuata con le indicazioni del Piano Paesaggistico Regionale (norme tecniche di attuazione: art. 25 - “Individuazione e tutela dei centri, nuclei e insediamenti storici”):

Art. 25 (Individuazione e tutela dei Centri, Nuclei e Insediamenti Storici) 1. La Regione assume come riferimento base per l'identificazione e la perimetrazione dei centri nuclei e insediamenti storici, la prima levata delle tavolette I.G.M. 1/25.000. 2. I comuni, in base alle specifiche connotazioni paesaggistiche locali, valutano l'opportunità di utilizzare per l'individuazione di centri, nuclei e insediamenti storici anche altre rappresentazioni cartografiche relative allo stato di fatto del territorio comunale precedenti al 1950. 3. L'elenco delle località comprese nell'abaco, volume 2 - "Presenza di elementi connotativi rilevanti", di cui all'articolo 11, comma 2, lettera f), costituisce un primo inventario del sistema insediativo storico del territorio regionale, che potrà essere integrato in base ai dati dell'Atlante dei Centri Storici dell'ICCD (istituto Centrale per il catalogo e la Documentazione) e allo specifico confronto fra lo stato attuale del territorio e la cartografia di cui ai commi 1 e 2. 4. La Regione delega ai comuni e alle province tale operazione, con contestuale verifica della toponomastica, secondo i criteri che la Regione si riserva di produrre successivamente. 5. La Regione mette a disposizione dei comuni e delle province copia delle tavolette I.G.M., di cui al comma 1, anche in formato digitale. 6. Con l'ausilio della base cartografica, di cui ai comma 1, nonché di eventuali altre carte di cui al comma 2 o in scala di maggior Figura 23 Stralcio dell’Atlante dei Centri Storici dell'ICCD relativo al comune di Robecco Pavese. dettaglio, i comuni riportano sulla cartografia aggiornata aerofotogrammetrica, in loro possesso, i perimetri dei centri nuclei e insediamenti anche di carattere rurale, comprendendovi gli eventuali spazi aperti pubblici e privati interclusi, ed esterni adiacenti, nonché la individuazione di edifici isolati e/o di manufatti di rilievo storico-ambientale, specificando e motivando eventuali scostamenti rispetto a quanto contenuto nella cartografia di cui al comma 1.

4.1. ABACO DEL PPR

Abbiamo provveduto, su suggerimento del comma 3 del citato art. 25 delle norme tecniche di attuazione del PPR, a raccogliere i dati contenuti nell'abaco, volume 2 - "Presenza di elementi connotativi rilevanti" del PPR stesso. Sono stati rinvenuti i seguenti dati:

ROBECCO PAVESE NEWCOD: 18124 PROVINCIA: Pavia FASCIA: Bassa Pianura

Figura 24 Scheda dell’Atlante dei Centri Storici dell'ICCD relativo al comune di Robecco Pavese. 4.2. DATI DELL’ATLANTE DEI CENTRI STORICI DELL’ICCD

Abbiamo provveduto, sempre su suggerimento del comma 3 del già citato art. 25 delle norme tecniche di attuazione del PPR, a raccogliere i dati dell'Atlante dei Centri Storici dell'ICCD (istituto Centrale per il catalogo e la Documentazione). L'Atlante dei Centri Storici dell'ICCD contiene i dati riportati nelle figure successive. L’ICCD individua un “centro storico” nel capoluogo di Robecco Pavese e alla frazione Stradellino.

25 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

4.3. TAVOLETTE IGM PRIMA LEVATA

L’individuazione effettiva è stata effettuata tenendo conto della cartografia di prima levatura dell'Istituto Il comune di Robecco Pavese è molto piccolo, costituito da un “nucleo” principale e da una lunga serie di Geografico Militare Italiano (IGM prima levata 1889), come indicato dal comma 1 del citato art. 25 delle norme piccoli insediamenti di origine storica, spesso di tipo agricolo e di impianto a “cascina”. Per questo motivo è tecniche di attuazione del PPR. molto difficile separare nettamente gli insediamenti storici di tipo agricolo da quelli di altro tipo. Con l’ausilio della suddetta base cartografica e delle altre carte in scala di maggior dettaglio, sono stati Nel presente fascicolo ci si occupa solo di questi ultimi, mentre gli insediamenti agricoli di tipo storico sono individuati i perimetri dei centri e nuclei, comprendenti gli eventuali spazi aperti pubblici e privati interclusi, ed esaminati in uno specifico documento esterni adiacenti, nonché gli edifici isolati e i manufatti di rilievo storico-ambientale. In particolare si è provveduto all’analisi dei seguenti nuclei storici. Il nuclei storici sono:

1 Robecco Pavese

2 Casa Nuova

3 Casa Verdi

4 Ponte Pietra

5 Stradellino

6 Praiette

7 Gamboa

8 Casa Chiodi

9 Pomà

10 Cascina Comenda

11 Cascina Taccona

12 Cascina Robecchina

Figura 25 Stralcio della tavoletta IGM 1899: ubicazione dei centri storici. Figura 26 Base aerofotogrammetrica 2010: ubicazione dei centri storici.

26 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

I dodici piccoli nuclei storici sono così descritti:

1 Nucleo storico di Robecco Pavese, attestato su via Morini, via San Nazario, via Gatti e via Roma. Gli edifici di maggior interesse storico e architettonico sono il municipio e la chiesa dedicata ai Santi Nazario e Celso, costruita alla fine del 1500. Di pregio è anche la villa a corte con giardino di via Roma, di fianco alla chiesa. Il municipio si trova in via San Nazzaro. Accanto al municipio sorgono la scuola per l’infanzia, la palestra, l’ambulatorio e il dispensario farmaceutico. La chiesa si trova in via Roma. Di fianco alla chiesa sono situati la canonica e l’oratorio parrocchiale.

2 Nucleo storico di Casa Nuova, che costituisce un quartierino periferico di Robecco, lungo il riale San Zeno

3  Nucleo storico di Casa Verdi, che è posto in prossimità del centro del Capoluogo, lungo la Figura 27 Via San Nazzaro Figura 28 Il municipio in piazza Agostino Setti S.P. n. 15 per .

4 Nucleo storico di frazione Ponte Pietra, sulla SP 15 (frazione Stradellino), situato a est di Robecco Pavese e collegato a questo tramite via Folperti.

5 Nucleo storico di frazione Stradellino, sulla SP 15 (via Marconi), appena a nord di frazione Ponte Pietra.

6 NucleostoricodifrazionePraiette,aestdifrazionePontePietra.

7 Nucleo storico di frazione Gamboa, costituito dall’omonimo castello, eretto a cavallo tra il 1400 e il 1500, come testimonia la torre colombaia che esiste tutt’oggi. Il castello Gamboa si trova a sud di frazione Ponte Pietra, lungo via Marconi, di fianco all’autostrada A21 Torino-Piacenza. Fa parte del castello una chiesetta dei primi del 1500, la cui facciata è attualmente in ristrutturazione. Figura 29 La scuola dell’infanzia in via San Nazzaro Figura 30 Chiesa di San Nazario e Celso

8 Nucleo storico della frazione di Casa Chiodi, situata a sud del territorio di Robecco Pavese e che si allarga in parte nel territorio del comune di .

9 Nucleo storico della frazione di Pomà, che si trova nella parte meridionale del territorio comunale, al confine con il comune di Corvino San Quirico.

10 Nucleo storico della Cascina Commenda, di impianto agricolo, che si trova nella parte nord del territorio comunale, lungo la S.P. n. 112

11 Nucleo storico della Cascina Taccona, vicino alla Cascina Commenda, di impianto agricolo, che si trova nella parte nord del territorio comunale, lungo la S.P. n. 112

12 Nucleo storico della Cascina Robecchina, lungo la S.P. n. 187 (che da Pinarolo Po porta a ) di impianto agricolo, che si trova all'estremo confine nord del territorio comunale

27 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

Figura 31 Villa ottocentesca con giardino in via Roma Figura 32 Villa ottocentesca con giardino in via Roma Figura 37 Frazione Stradellino: veduta di frazione Stradellino Figura 38 Castello Gamboa visto da cascina Gabba

Figura 33 Veduta di Figura via Roma 34 Veduta di via Gatti

Figura 39 Castello Figura Gamboa 40 Castello Gamboa

Figura 35 Veduta di via Mo

Figura 41 Frazione Figura Praiette 42 Frazione Pomà

rini Figura 36 Frazione Ponte Pietra:

28

Stradellino

angolo tra via Folperti e PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

5. INDAGINI ED ANALISI

5.1. INDAGINE FOTOGRAFICA

I centri e nuclei storici individuati sono stati sottoposti ad approfondimento di carattere qualitativo, allo scopo Tutti i dati sono riportati in tabelle contenute nel fascicolo 12: "Rilievo ecografico dello stato di fatto", che di evidenziare le caratteristiche storiche, architettoniche, paesaggistiche di ciascun isolato, frazione, ambito ed quindi riportano, per ciascun edificio: edificio.  edificio  ambito Sono state effettuate rilevazioni fotografiche, la cui sintesi è riportata nella Parte II del presente fascicolo, che  frazione contiene la planimetria degli isolati, uno stralcio della ripresa fotografica aerea zenitale ed una  destinazione d'uso prevalente documentazione fotografica riferita alle visuali più significative.  destinazione d'uso p.t.  piani fuori terra 5.2. ANALISI  tipologia dell'edificio  stato di conservazione  superficie coperta Il lavoro è stato svolto a mezzo di “schede di rilevamento” all'uopo predisposte, compilate per ogni singolo  superficie lorda di pavimento edificio.  volume totale Ciascun edificio è stato identificato con un numero che trova riscontro nelle tavole di rilievo ed in particolare  volume residenziale dell’Atlante 6 (Rilievo ecografico dello stato di fatto: tavole - Tessuto urbano consolidato, città storica e  volume non residenziale cascine storiche) e del Fascicolo 12 (Rilievo ecografico degli edifici).  note È stata individuata la frazione in cui ogni edificio è situato ed è stato ulteriormente verificato l'ambito urbanistico di collocazione: ambito del centro storico, del tessuto urbano consolidato, delle cascine agricole, del tessuto produttivo, etc.

Per ogni edificio è stata individuata la destinazione d'uso prevalente, con dettaglio della destinazione d'uso presente al piano terreno. Si è analizzata la tipologia dell'edificio e, limitatamente agli edifici appartenenti all'ambito del centro storico, anche lo stato di conservazione. I dati quantitativi sono stati riportati nella tabella e derivano dalla misurazione operata dal programma di tipo GIS, in modo digitale, e pertanto corrispondente ad una accurata misurazione..

Essi contengono: la superficie coperta, la superficie lorda di pavimento, il volume totale, il volume residenziale ed infine il volume non residenziale. Quando nell'edificio sono presenti attività produttive, soprattutto commerciali, o di destinazione pubblica, sono state inserite specifiche note.

29 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

30 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

PARTE II ANALISI FOTOGRAFICA DEGLI ISOLATI DEL CENTRO STORICO

31 PGT di Robecco Pavese Analisi del centro storico

32 NUCLEO 1

ISOLATI 1÷6

Robecco

1 Isolati 1-6 Robecco Pavese 2 Isolato 7 Casa Nuova 3 Isolato 8 Casa Verdi 4 Isolati 9-11 Ponte Pietra 5 Isolati 12-15 Stradellino 6 Isolati 16-17 Praiette 7 Isolato 18 Gamboa 8 Isolato 19 Casa Chiodi 9 Isolati 20-21 Pomà 10 Isolato 22 Cascina Comenda 11 Isolato 23 Cascina Taccona 12 Isolato 24 Cascina Robecchina

OEC PAVESE ROBECCO cl 1:1.000 scala SLT 1 ISOLATO

aoaA1 Tavola IIV OORFC EL EDIFICI DEGLI FOTOGRAFICO RILIEVO EST STORICO TESSUTO CASA VERDI CASA VERDI

CASA NUOVA CASA NUOVA

IL A ZENO SAN RIALE IL A ZENO SAN RIALE

MO RINI MO RINI 1 1 U V U V

VIA FOLPERTI VIA FOLPERTI

VIA VIA

AN

A S ROMA S ROMA

VIA VIA

VIA VIA

LUIGI GATTI LUIGI GATTI

NAZZARO NAZZARO

SAN VIA SAN

VIA VIA VIA

VENETO VENETO ORTOFOTO scala 1:5.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000

TORIO

T 3 19 9 2 18 12 1 4 F 27 28 26 10 13 20 6 F 11 17 14 25 15

VIA FOLPERTI 579 E 578 7 16 23 746 21 724 723 5 24 ROMA 8 A 22 843 687

VIA B C D ISOLATO 1 E C B A D

OEC PAVESE ROBECCO cl 1:1.000 scala SLT 2 ISOLATO

aoaA2 Tavola IIV OORFC EL EDIFICI DEGLI FOTOGRAFICO RILIEVO EST STORICO TESSUTO CASA VERDI CASA VERDI

CASA NUOVA

CASA NUOVA

IL A ZENO SAN RIALE IL A ZENO SAN RIALE

MO RINI MO RINI

VIA FOLPERTI

VIA FOLPERTI VIA

VIA

SAN ROMA

A S ROMA

VIA VIA VIA

VIA LUIGI GATTI

LUIGI GATTI

NAZZARO

SAN VIA

NAZZARO

SAN VIA VIA VIA 2 2 U V

VENETO U V

VENETO ORTOFOTO scala 1:5.000

TORIO INQUADRAMENTO scala 1:5.000

T

TORIO

T

VIA

ROMA F

VIA 51 E C 38

D

NAZZARO

49 SAN 30 VIA F B 44 36 37 41 39 52 50 42 40 45 A 48 46

VENETO 33 ISOLATO 2 E C B A D

OEC PAVESE ROBECCO cl 1:1.000 scala SLT 3 ISOLATO

aoaA3 Tavola IIV OORFC EL EDIFICI DEGLI FOTOGRAFICO RILIEVO EST STORICO TESSUTO

V CASA VERDI CASA VERDI CASA NUOVA

CASA NUOVA

IL A ZENO SAN RIALE IL A ZENO SAN RIALE

MO RINI

MO RINI

VIA FOLPERTI

VIA

VIA FOLPERTI

A ROMA

S VIA

VIA

A ROMA VIA S VIA 3 VIA LUIGI GATTI U V

3

NAZZARO

SAN VIA

VIA LUIGI GATTI U V

NAZZARO SAN

VIA VIA

VENETO

VENETO ORTOFOTO scala 1:5.000

TORIO INQUADRAMENTO scala 1:5.000

T E F A

ROMA B 68 66 65 64 60 67

VIA 63 59 F 70 58 55 54 D 61 69

LUIGI GATTI

62 57 71 56

NAZZARO SAN

VIA VIA C

VENETO ISOLATO 3 E C B A D

OEC PAVESE ROBECCO cl 1:1.000 scala SLT 4 ISOLATO

aoaA4 Tavola IIV OORFC EL EDIFICI DEGLI FOTOGRAFICO RILIEVO EST STORICO TESSUTO

V

A

VI CASA VERDI CASA VERDI CASA NUOVA

CASA NUOVA

IL A ZENO SAN RIALE IL A ZENO SAN RIALE

MO RINI MO RINI

VIA FOLPERTI

VIA FOLPERTI VIA

VIA

A S ROMA

A

S ROMA VIA

VIA VIA

VIA 4 LUIGI GATTI

4

NAZZARO LUIGI GATTI

SAN VIA U V

VIA NAZZARO

SAN U V

VIA VIA

VENETO

VENETO ORTOFOTO scala 1:5.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000

VIA 75 F E 96 109

ROMA 79 80 108 78 72 81 82 86 92 F LUIGI GATTI

C

107 N SAN

VIA VIA 106 D 104 93 105 83 102 91 103 94 85 90 95 77 87 73 101 99

VENETO 100 b 76 74 88 97 98 89 84 ISOLATO 4 A E C B A D

OEC PAVESE ROBECCO cl 1:1.000 scala SLT 5 ISOLATO

aoaA5 Tavola IIV OORFC EL EDIFICI DEGLI FOTOGRAFICO RILIEVO EST STORICO TESSUTO

V CASA VERDI CASA VERDI CASA NUOVA

CASA NUOVA

IL A ZENO SAN RIALE IL A ZENO SAN RIALE 5 U V MO RINI 5

U V MO RINI

VIA FOLPERTI

VIA

VIA FOLPERTI A ROMA

S VIA VIA

VIA SA ROMA VIA

VIA

LUIGI GATTI

NAZZARO SAN

VIA VIA

LUIGI GATTI

NAZZARO SAN

VIA VIA

VENETO

VENETO ORTOFOTO scala 1:5.000

TORIO INQUADRAMENTO scala 1:5.000

T 135 151 122 128 143 115 148 119 141 134 142 127 C 123 150 130 147 149 137 118 136 D 121 140 116 114 110 133 I 126

131 MORIN 112 132 129 117 138 A 125 139 F 146 F 113 145 120 B

144 VIA 124 E LUIGI GATTI

VIA ISOLATO 5 E C B A D

OEC PAVESE ROBECCO cl 1:1.000 scala SLT 6 ISOLATO

aoaA6 Tavola IIV OORFC EL EDIFICI DEGLI FOTOGRAFICO RILIEVO EST STORICO TESSUTO CASA VERDI CASA VERDI CASA NUOVA

CASA NUOVA

IL A ZENO SAN RIALE IL A ZENO SAN RIALE

MO RINI 6

MO RINI 6 U V

VIA FOLPERTI U V

VIA VIA FOLPERTI

VIA

A S ROMA

VIA SA ROMA

VIA VIA

VIA

LUIGI GATTI

NAZZARO LUIGI GATTI SAN

VIA VIA NAZZARO SAN

VIA VIA

VENETO

VENETO ORTOFOTO scala 1:5.000

TORIO INQUADRAMENTO scala 1:5.000

T A C D B 152 E F 153 160 156 F 161 MORINI 159 157 158 155 154 ISOLATO 6 E C B A D

NUCLEO 2

ISOLATO 7

Casa Nuova

1 Isolati 1-6 Robecco Pavese 2 Isolato 7 Casa Nuova 3 Isolato 8 Casa Verdi 4 Isolati 9-11 Ponte Pietra 5 Isolati 12-15 Stradellino 6 Isolati 16-17 Praiette 7 Isolato 18 Gamboa 8 Isolato 19 Casa Chiodi 9 Isolati 20-21 Pomà 10 Isolato 22 Cascina Comenda 11 Isolato 23 Cascina Taccona 12 Isolato 24 Cascina Robecchina A

S

VIA CASA VERDI

VIA FOLPERTI

VIA

NAZZARO

TTORIO

ROMA VENETO SAN UV7 D VIA

E F CASA NUOVA VIA

LUIGI GATTI VIA Frazione CASA NUOVA ROBECCO PAVESE TESSUTO STORICO

MO RINI RIALE SAN ZENO

A C ORTOFOTO scala 1:5.000

A f S B

VIA 174 CASA VERDI 167 177

VIA FOLPERTI 165 e 176 D 166 171 VIA 168 c NAZZARO TORIO

ROMA 170 VENETO SAN UV7 162 173 VIA B 163

175 169 172 CASA NUOVA VIA 164 CASA NUOVA LUIGI GATTI

VIA ISOLATO 7 RILIEVO FOTOGRAFICO DEGLI EDIFICI

MO RINI RIALE SAN ZENO

A

ISOLATO 7 scala 1:1.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000 Tavola A7 NUCLEO 3 8 ISOLATO

Casa Verdi

1 Isolati 1-6 Robecco Pavese 2 Isolato 7 Casa Nuova 3 Isolato 8 Casa Verdi 4 Isolati 9-11 Ponte Pietra 5 Isolati 12-15 Stradellino 6 Isolati 16-17 Praiette 7 Isolato 18 Gamboa 8 Isolato 19 Casa Chiodi 9 Isolati 20-21 Pomà 10 Isolato 22 Cascina Comenda 11 Isolato 23 Cascina Taccona 12 Isolato 24 Cascina Robecchina S

VIA CASA VERDI

VIA FOLPERTI UV8

VI

VIA

NAZZARO

ROMA VENETO SAN

VIA

D E F CASA NUOVA VIA

LUIGI GATTI

VIA Frazione CASA VERDI ROBECCO PAVESE TESSUTO STORICO

MO RINI RIALE SAN ZENO

C CASA VERDI ORTOFOTO scala 1:5.000

A

S

732

F VIA CASA VERDI

VIA FOLPERTI 826 635 UV8 825

VIA E 765 B 731 c VIA

d NAZZARO

ROMA VENETO SAN

B VIA A CASA NUOVA

VIA VIA

LUIGI GATTI

VIA ISOLATO 8 RILIEVO FOTOGRAFICO DEGLI EDIFICI

MO RINI RIALE SAN ZENO

A

ISOLATO 8 scala 1:1.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000 Tavola A8 NUCLEO 4 9÷11 ISOLATI

Ponte Pietra

1 Isolati 1-6 Robecco Pavese 2 Isolato 7 Casa Nuova 3 Isolato 8 Casa Verdi 4 Isolati 9-11 Ponte Pietra 5 Isolati 12-15 Stradellino 6 Isolati 16-17 Praiette 7 Isolato 18 Gamboa 8 Isolato 19 Casa Chiodi 9 Isolati 20-21 Pomà 10 Isolato 22 Cascina Comenda 11 Isolato 23 Cascina Taccona 12 Isolato 24 Cascina Robecchina

rzoePNEPIETRA PONTE Frazione cl 1:1.000 scala SLT 9 ISOLATO

OEC PAVESE ROBECCO

aoaA9 Tavola IIV OORFC EL EDIFICI DEGLI FOTOGRAFICO RILIEVO EST STORICO TESSUTO

STRADELLINO STRADELLINO

I A O I CON MAR VIA I A O I CON MAR VIA

PONTE PIETRA PONTE PIETRA

P15 SP P15 SP

I A O I CON MAR VIA I A O I CON MAR VIA 9 9 U V U V

ORTOFOTO scala 1:5.000

P15

P15 INQUADRAMENTO scala 1:5.000

S S I MARCONI VIA D E 179 C F 184 181 186 F 178 183 185 180 182 B A ISOLATO 9 E C B A D STRADELLINO

VIA MAR CON I

D E F

SP 15 Frazione PONTE PIETRA ROBECCO PAVESE TESSUTO STORICO

VIA MAR CON I SP15

UV10 PONTE PIETRA

C VIA MARCONI ORTOFOTO scala 1:5.000 C B

197 A 195 208 204 198 201

206 STRADELLINO

VIA MAR CON I

203 D

194 196 B 188 PONTE P E 193 209189 SP 15

187 ISOLATO 10 RILIEVO FOTOGRAFICO DEGLI EDIFICI F

VIA MAR CON I SP15

UV10 PONTE PIETRA A

ISOLATO 10 scala 1:1.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000 Tavola A10 STRADELLINO

VIA MAR CON I

D E F

SP 15 Frazione PONTE PIETRA ROBECCO PAVESE TESSUTO STORICO

VIA MAR CON I SP15 UV11

PONTE PIETRA C ORTOFOTO scala 1:5.000

190 A

VIA MARCONI

STRADELLINO

199 VIA MAR CON I 192 200 205 B 191

768 636 202 B 637 820

207 E 696 821 822

D SP 15 ISOLATO 11

F RILIEVO FOTOGRAFICO DEGLI EDIFICI C

VIA MAR CON I PONTE PIETR SP15 UV11

PONTE PIETRA A

ISOLATO 11 scala 1:1.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000 Tavola A11 NUCLEO 5 12÷15 ISOLATI

Stradellino

1 Isolati 1-6 Robecco Pavese 2 Isolato 7 Casa Nuova 3 Isolato 8 Casa Verdi 4 Isolati 9-11 Ponte Pietra 5 Isolati 12-15 Stradellino 6 Isolati 16-17 Praiette 7 Isolato 18 Gamboa 8 Isolato 19 Casa Chiodi 9 Isolati 20-21 Pomà 10 Isolato 22 Cascina Comenda 11 Isolato 23 Cascina Taccona 12 Isolato 24 Cascina Robecchina STRADELLINO

VIA MAR CON I

UV12 D E F

SP 15 Frazione STRADELLINO ROBECCO PAVESE TESSUTO STORICO

VIA MAR CON I ST SP15

VIA MARCONI

PONTE PIETRA 228 212 221 C 217 ORTOFOTO scala 1:5.000 F E

211

216

227 210 219 226 220

STRADELLINO 225 D VIA MAR CON I

UV12 213 215 222 B 214 C 223224 218

SP 15 ISOLATO 12 RILIEVO FOTOGRAFICO DEGLI EDIFICI

B VIA MAR CON I SP15

PONTE PIETRA A A

ISOLATO 12 scala 1:1.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000 Tavola A12 STRADELLINO

VIA MAR CON I

UV13 D E F

FM STRA

SP 15 Frazione STRADELLINO ROBECCO PAVESE TESSUTO STORICO

VIA

VIA MAR CON I E SP15

PONTE PIETRA D 230 234 C ORTOFOTO scala 1:5.000 238 237

231

239

C 233 STRADELLINO

VIA MAR CON I

232

UV13 B 229 235 B 236 SP 15 ISOLATO 13 RILIEVO FOTOGRAFICO DEGLI EDIFICI

VIA MAR CON I SP15 A PONTE PIETRA A

ISOLATO 13 scala 1:1.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000 Tavola A13 UV14

SP 15

STRADELLINO

VIA MAR CON I

A

SP 15 Frazione STRADELLINO ROBECCO PAVESE TESSUTO STORICO

VIA MAR CON I SP15

PONTE PIETRA B ORTOFOTO scala 1:5.000

823 634

D C UV14 633 B STRADELLINO

VIA MAR CON I

C

SP 15 ISOLATO 14 RILIEVO FOTOGRAFICO DEGLI EDIFICI A STRADELL

VIA MARCONI

VIA MAR CON I SP15

PONTE PIETRA D

ISOLATO 14 scala 1:1.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000 Tavola A14

rzoeSTRADELLINO Frazione cl 1:1.000 scala SLT 15 ISOLATO

OEC PAVESE ROBECCO

aoaA15 Tavola IIV OORFC EL EDIFICI DEGLI FOTOGRAFICO RILIEVO EST STORICO TESSUTO STRADELLINO STRADELLINO 15 15

U V U V

I A O I CON MAR VIA I A O I CON MAR VIA

PONTE PIETRA PONTE PIETRA

P15 SP P15 SP

I A O I CON MAR VIA I A O I CON MAR VIA ORTOFOTO scala 1:5.000

P15 P15 INQUADRAMENTO scala 1:5.000

S S 248 272 255 273 270 257 247 269 259 254 274 267 271 263 253 275 264 261 577 F 246 268 249

265 250

262 F 260

258

5 266 251 P1 SP 277 252 276 256 D E C B A ISOLATO 15 E C B A D

NUCLEO 6 16÷17 ISOLATI

Praiette

1 Isolati 1-6 Robecco Pavese 2 Isolato 7 Casa Nuova 3 Isolato 8 Casa Verdi 4 Isolati 9-11 Ponte Pietra 5 Isolati 12-15 Stradellino 6 Isolati 16-17 Praiette 7 Isolato 18 Gamboa 8 Isolato 19 Casa Chiodi 9 Isolati 20-21 Pomà 10 Isolato 22 Cascina Comenda 11 Isolato 23 Cascina Taccona 12 Isolato 24 Cascina Robecchina STRADELLINO

VIA MAR CON I

5 D E F UV17 PRAIETTE

UV16 Frazione PRAIETTE ROBECCO PAVESE F TESSUTO STORICO

PONTE PIETRA

283 280 287 288 CASCINA GABBA 281

E 285

C 286 ORTOFOTO scala 1:5.000 D 284

STRADELLINO

VIA MAR CON I C

596 B B 632 UV17 PRAIETTE

UV16 631 ISOLATI 16 e 17 RILIEVO FOTOGRAFICO DEGLI EDIFICI

PONTE PIETRA A

CASCINA GABBA

A

ISOLATI 16 e 17 scala 1:1.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000 Tavola A16 NUCLEO 7 18 ISOLATO

Gamboa

1 Isolati 1-6 Robecco Pavese 2 Isolato 7 Casa Nuova 3 Isolato 8 Casa Verdi 4 Isolati 9-11 Ponte Pietra 5 Isolati 12-15 Stradellino 6 Isolati 16-17 Praiette 7 Isolato 18 Gamboa 8 Isolato 19 Casa Chiodi 9 Isolati 20-21 Pomà 10 Isolato 22 Cascina Comenda 11 Isolato 23 Cascina Taccona 12 Isolato 24 Cascina Robecchina VIA MAR CON I P 15

PONTE PIETRA

D E F Frazione CASTELLOGAMBOA ROBECCO PAVESE TESSUTO STORICO F E CASTELLO UV18 GAMBOA

289 291 295 LE CASETTE

290 C 296 301 D ORTOFOTO scala 1:5.000

292

VIA MAR CON I C P 15 CA 299 PONTE PIETRA 294 298 297 293 GA B B

300 ISOLATO 18 RILIEVO FOTOGRAFICO DEGLI EDIFICI

CASTELLO UV18 GAMBOA A A LE CASETTE

ISOLATO 18 scala 1:1.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000 Tavola A17 NUCLEO 8 19 ISOLATO

Casa Chiodi

1 Isolati 1-6 Robecco Pavese 2 Isolato 7 Casa Nuova 3 Isolato 8 Casa Verdi 4 Isolati 9-11 Ponte Pietra 5 Isolati 12-15 Stradellino 6 Isolati 16-17 Praiette 7 Isolato 18 Gamboa 8 Isolato 19 Casa Chiodi 9 Isolati 20-21 Pomà 10 Isolato 22 Cascina Comenda 11 Isolato 23 Cascina Taccona 12 Isolato 24 Cascina Robecchina SP 162

D CASCINA E F LEOPOLDA CASA CHIODI

UV19 Frazione CASA CHIODI ROBECCO PAVESE TESSUTO STORICO

CASA CHIODI

C ORTOFOTO scala 1:5.000

308

313 305 312 311 309 310 B A E F SP 162 304 306 303 307

CASCINA LEOPOLDA CASA CHIODI B 302 D UV19 ISOLATO 19 RILIEVO FOTOGRAFICO DEGLI EDIFICI C

A

ISOLATO 19 scala 1:1.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000 Tavola A18 NUCLEO 9 20-21 ISOLATI

Pomà

1 Isolati 1-6 Robecco Pavese 2 Isolato 7 Casa Nuova 3 Isolato 8 Casa Verdi 4 Isolati 9-11 Ponte Pietra 5 Isolati 12-15 Stradellino 6 Isolati 16-17 Praiette 7 Isolato 18 Gamboa 8 Isolato 19 Casa Chiodi 9 Isolati 20-21 Pomà 10 Isolato 22 Cascina Comenda 11 Isolato 23 Cascina Taccona 12 Isolato 24 Cascina Robecchina SACCHINA

D E F Frazione POMA' RIALE SAN ZENO ROBECCO PAVESE TESSUTO STORICO

UV20 167 SP POMA'

C ORTOFOTO scala 1:5.000

CASCINA SACCHINA

315 A 319 BC 318 320 321 D 316

317 POMA' B 314

E 322

RIALE SAN ZENO ISOLATO 20 F RILIEVO FOTOGRAFICO DEGLI EDIFICI UV20 167 SP POMA'

A

ISOLATO 20 scala 1:1.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000 Tavola A19 SACCHINA

D E F Frazione POMA' RIALE SAN ZENO ROBECCO PAVESE TESSUTO STORICO

P167 SP POMA' POMA'

UV21

C A ORTOFOTO scala 1:5.000

CASCINA SACCHINA 332

331 330 327 329 B C 328 D 323 326 E 333 325

B F

RIALE SAN ZENO ISOLATO 21 RILIEVO FOTOGRAFICO DEGLI EDIFICI

P167 SP POMA'

UV21

A

ISOLATO 21 scala 1:1.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000 Tavola A20

NUCLEO 10 22 ISOLATO

Cascina Comenda

1 Isolati 1-6 Robecco Pavese 2 Isolato 7 Casa Nuova 3 Isolato 8 Casa Verdi 4 Isolati 9-11 Ponte Pietra 5 Isolati 12-15 Stradellino 6 Isolati 16-17 Praiette 7 Isolato 18 Gamboa 8 Isolato 19 Casa Chiodi 9 Isolati 20-21 Pomà 10 Isolato 22 Cascina Comenda 11 Isolato 23 Cascina Taccona 12 Isolato 24 Cascina Robecchina SP 112

CASCINA TACCONA D E F Frazione CASCINACOMENDA ROBECCO PAVESE TESSUTO STORICO

B UV22

CASCINA C COMENDA C ORTOFOTO scala 1:5.000

F

D E SP 112

CASCINA TACCONA

B ISOLATO 22 RILIEVO FOTOGRAFICO DEGLI EDIFICI

UV22 CASCINA CASCINA COMENDA COMENDA

A A

ISOLATO 22 scala 1:1.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000 Tavola A21 NUCLEO 11

ISOLATO 23

Cascina Taccona

1 Isolati 1-6 Robecco Pavese 2 Isolato 7 Casa Nuova 3 Isolato 8 Casa Verdi 4 Isolati 9-11 Ponte Pietra 5 Isolati 12-15 Stradellino 6 Isolati 16-17 Praiette 7 Isolato 18 Gamboa 8 Isolato 19 Casa Chiodi 9 Isolati 20-21 Pomà 10 Isolato 22 Cascina Comenda 11 Isolato 23 Cascina Taccona 12 Isolato 24 Cascina Robecchina SP 112

CASCINA TACCONA D E F UV23 Frazione CASCINATACCONA ROBECCO PAVESE TESSUTO STORICO CASCINA TACCONA

CASCINA COMENDA

C E ORTOFOTO scala 1:5.000 338 D 341 339 342 337 F 334

SP 112 684 336 B 335 719 340 805

720 CASCINA 804 TACCONA 722 C 678 683 B UV23

679 721 ISOLATO 23 A RILIEVO FOTOGRAFICO DEGLI EDIFICI

CASCINA COMENDA

A

ISOLATO 23 scala 1:1.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000 Tavola A22 NUCLEO 12 24 ISOLATO La Robecchina

1 Isolati 1-6 Robecco Pavese 2 Isolato 7 Casa Nuova 3 Isolato 8 Casa Verdi 4 Isolati 9-11 Ponte Pietra 5 Isolati 12-15 Stradellino 6 Isolati 16-17 Praiette 7 Isolato 18 Gamboa 8 Isolato 19 Casa Chiodi 9 Isolati 20-21 Pomà 10 Isolato 22 Cascina Comenda 11 Isolato 23 Cascina Taccona 12 Isolato 24 Cascina Robecchina LA ROBECCHINA UV24 D E F SP 187

FERROVIA -PAVIA-STRADELLA SP 1 8 Frazione LA ROBECCHINA ROBECCO PAVESE TESSUTO STORICO

C ORTOFOTO scala 1:5.000

349 LA RO

347 352 346

351 D LA ROBECCHINA C UV24 B 348 345 350 E SP 187 344 F 343

FERROVIA BRONI-PAVIA-STRADELLA SP 187 ISOLATO 24 B RILIEVO FOTOGRAFICO DEGLI EDIFICI A

A

ISOLATO 24 scala 1:1.000 INQUADRAMENTO scala 1:5.000 Tavola A23