COMUNE DI CAMPOROTONDO ETNEO

RELAZIONE UNICO SULLA VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE

redatto ai sensi dell'art. 26 D.Lgs. n. 81/2008

Datore di Lavoro Ing. Angelo Guzzetta

Il documento è stato redatto in collaborazione con le seguenti funzioni:

Funzione Nominativo Firma

Il Responsabile del S.P.P. Ing. Marco Emmanuele

Il Medico Competente Dott. Carlo Sciacchitano

Il Rappresentante dei Lavoratori Sig. Narciso Antonino

Modifiche Rev. n° data

PRIMA EMISSIONE

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1 INTRODUZIONE

1.1 DATI GENERALI DELL’AZIENDA

Anagrafica Azienda

Ragione Sociale Comune di Camporotondo Etneo Partita IVA 02594120871 Codice Fiscale 80008130876

Sede Legale Indirizzo Via Umberto 54 Comune Camporotondo Etneo CAP 95040 Provincia

Datore di lavoro e Rappresentante Legale: Ing. Angelo Guzzetta

Figure e Responsabili: R.S.P.P. Ing. Marco Emmanuele Medico Competente Dott. Carlo Sciacchitano R.L.S. Sig. Narciso Antonino

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1.2 DESCRIZIONE DELL’AZIENDA

Camporotondo Etneo (Campurutunnu in siciliano) è un comune italiano di 4.464 abitanti della provincia di Catania in Sicilia. Il palazzo comunale si trova in via Umberto, in prossimità del centro città. Di seguito vengono riportati alcuni numeri utili:

AREA VIGILANZA

POLIZIA MUNICIPALE Diretto 095 520428

POLIZIA MUNICIPALE - COMANDANTE SANFILIPPO A. GIUSEPPE 095 7548005

POLIZIA MUNICIPALE - OPERATORE NARCISO ANTONINO 095 7548021

POLIZIA MUNICIPALE - AUSILIARIA PERCOLLA ROSA 095 754803 La sede dell’ARO verrà istituita presso il Comune di che, essendo il comune con maggior numero di utenze, è il Comune “Capofila” dell’ARO. Il territorio del Comune di Camporotondo Etneo è collinare, di costruzione moderna ma di origine medievale, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una discreta presenza del settore industriale. Gli abitanti di Camporotondo Etneo, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale, che mostra forti segni di espansione edilizia; il resto della popolazione si distribuisce nella località di Piano Tavola, nel nucleo urbano minore di Villaggio Sant’Antonio e in alcune case sparse. Il territorio, caratterizzato da una folta vegetazione vulcanica, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche che vanno da un minimo di 240 a un massimo di 510 metri sul livello del mare. L’abitato, che ha un andamento plano-altimetrico leggermente inclinato, sorge ai piedi dell’imponente vulcano, sviluppandosi in una forma rotondeggiante, impreziosita dal variare dei colori: dal grigio della pietra lavica al verde della vegetazione. Abitanti: 4.519 Superficie territorio comunale: 6,40 kmq Densità: 697,5 abitanti/kmq Produzione rifiuti media pro capite: 0,8 kg/abitante/giorno Produzione rifiuti media pro capite estiva: 0,8 kg/abitante/giorno Produzione rifiuti annua: 1320 t/anno numero di famiglie =1.814 numero abitazioni =1312 nucleo familiare medio =2,49 abitanti/famiglia

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Altitudine: 445 m s.l.m.

Il comune è costituito da un agglomerato urbano principale che si collega al territorio di San Pietro Clarenza tramite un percorso di soli 2,4 km, lungo la S.P. 3iii. È situata nella parte centro-orientale della provincia di Catania, sul versante meridionale dell’Etna, ai piedi dei monti Rossi, tra i comuni di , San Pietro Clarenza, e Motta Sant’Anastasia. È raggiungibile dalla strada statale n. 121 Catanese, che dista 6 km dall’abitato; può essere raggiunta anche mediante l’autostrada A18 Messina-Catania, tramite il casello di Catania Nord, distante 12 km. La stazione ferroviaria, posta lungo le linee Messina-Catania-Siracusa e Circumetnea-Catania, è a 12 km. Il settore economico primario è presente con la coltivazione di ortaggi, viti, oliveti, agrumeti e altri frutteti. Pur avendo una vasta zona industriale, la frazione di Camporotondo non possiede industrie, ma diverse fabbriche a conduzione artigianale. Infatti il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole dimensioni che operano nei comparti: metalmeccanico, della fabbricazione di apparecchiature elettriche e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale, che assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario.

1.3 ORGANIZZAZIONE

L’orario di lavoro è dalle 8:00 alle 14:00, dal Lunedì al Venerdì. E il Martedì e Giovedì dalle 15:00 alle 18:00. I dipendenti che svolgono le attività presso i siti delle committenti adeguano il loro orario a quanto richiesto dal contratto quadro o specifico.

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1.4 NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Rif. normativo Contenuto D. Lgs. 645/96 "Attuazione della direttiva 92/85/CEE, concernente il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento. D.M. 28/01/92. "Classificazione e disciplina dell'imballaggio e della etichettatura dei preparati pericolosi in attuazione delle direttive emanate dal Consiglio e dalla commissione delle Comunità europee D. Lgs. 52/77 "Attuazione della direttiva 92/32/CEE concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose." D. M. 10/3/98 "Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro" D. Lgs. 81/08 e Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di s.m.i. tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

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1.5 DEFINIZIONI RICORRENTI

D. Lgs. 81/08, Art. 2, comma 1 a) «lavoratore»: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell'ente stesso; l'associato in partecipazione di cui all'articolo 2549, e seguenti del codice civile; il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all'articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, e di cui a specifiche disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro; l'allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in cui l'allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai laboratori in questione; il volontario, come definito dalla legge 1° agosto 1991, n. 266; i volontari del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della protezione civile; il volontario che effettua il servizio civile; il lavoratore di cui al decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468, e successive modificazioni; b) «datore di lavoro»: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell'organizzazione stessa o dell'unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest'ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, individuato dall'organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell'ubicazione e dell'ambito funzionale degli uffici nei quali viene svolta l'attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o di individuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l'organo di vertice medesimo; c) «azienda»: il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato; d) «dirigente»: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa e vigilando su di essa; e) «preposto»: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa; f) «responsabile del servizio di prevenzione e protezione»: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all'articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi; g) «addetto al servizio di prevenzione e protezione»: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all'articolo 32, facente parte del servizio di cui alla lettera l); h) «medico competente»: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all'articolo 38, che collabora, secondo quanto previsto all'articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed é nominato dallo stesso per effettuare la DUVRI – Rev. 0 del 02-03-2015 Pag. 6 a 35

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sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto; i) «rappresentante dei lavoratori per la sicurezza»: persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro; j) «servizio di prevenzione e protezione dai rischi»: insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all'azienda finalizzati all'attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori; k) «sorveglianza sanitaria»: insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all'ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell'attività lavorativa; l) «prevenzione»: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell'integrità dell'ambiente esterno; m) «salute»: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un'assenza di malattia o d'infermità; n) «sistema di promozione della salute e sicurezza»: complesso dei soggetti istituzionali che concorrono, con la partecipazione delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori; o) «valutazione dei rischi»: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza; p) «pericolo»: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni; q) «rischio»: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.

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2 RELAZIONE INTRODUTTIVA

2.1 GENERALITÀ

L’art. 26, comma 1 lettera b, del D.lgs. 81/08 impone al Datore di Lavoro di fornire alle Aziende Appaltatrici o ai lavoratori autonomi dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell'ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Il comma 3 dello stesso D.lgs. 81/08, inoltre, impone al datore di lavoro committente di promuove la cooperazione ed il coordinamento di cui al comma 2, elaborando un unico documento di valutazione dei rischi da interferenze (nel seguito denominato DUVRI) che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze.

Il presente documento ha lo scopo di indicare i rischi, le prevenzioni ed eventuali DPI inerenti le interferenze con le attività svolte in azienda da parte di aziende esterne alle quali sia stato appaltato uno o più servizi mediante regolare contratto, al quale verrà allegato il presente DUVRI.

La Valutazione dei Rischi cui sono esposti i lavoratori delle aziende esterne ha richiesto l’analisi dei luoghi di lavoro e delle situazioni in cui i lavoratori delle aziende esterne vengono a trovarsi nello svolgimento delle attività appaltate, ed è finalizzata all’individuazione e all’attuazione di misure di prevenzione e di provvedimenti da attuare. Pertanto essa è legata sia al tipo di attività lavorativa svolta nell’unità produttiva sia a situazioni determinate da sistemi quali ambiente di lavoro, strutture ed impianti utilizzati, materiali e prodotti coinvolti nei processi.

L’obbligo di cooperazione imposto al committente, e di conseguenza il contenuto del presente DUVRI, è limitato all'attuazione di quelle misure rivolte ad eliminare i pericoli che, per effetto dell'esecuzione delle opere o dei servizi appaltati, vanno ad incidere sia sui dipendenti dell'appaltante sia su quelli dell'appaltatore, mentre per il resto ciascun datore di lavoro deve provvedere autonomamente alla tutela dei propri prestatori d'opera subordinati, assumendone la relativa responsabilità.

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2.2 POLITICA DI SICUREZZA

È politica dell'Azienda garantire un ambiente di lavoro sicuro e promuovere comportamenti e procedure di lavoro che rispettino la salute e la sicurezza del personale che opera all'interno dell'azienda. È filosofia del Comune è quello di perseguire la totale assenza degli infortuni. Lavorare in sicurezza è interesse di tutti. Tutta l’organizzazione è responsabile della sicurezza a livello personale, dei colleghi di lavoro, dei visitatori e di chiunque svolga la propria attività lavorativa all'interno dell'azienda. Il Comune considera la salute e il benessere dei dipendenti un requisito indispensabile per favorire la costruzione di un ambiente di lavoro stimolante e sereno. La sicurezza è un valore e costituisce parte integrante di tutta l’organizzazione. Il documento sarà utilizzato come guida da tutti i soggetti facenti parte del sistema organizzativo della sicurezza per applicare al meglio tutte le misure da adottare durante le varie attività in relazioni ai fattori di rischio presenti. Tutti saranno tenuti alla piena osservanza ed applicazione delle misure di sicurezza riportate nel presente documento. Le misure, i dispositivi di protezione individuale eventualmente obbligatori sono:  tassativamente obbligatorie  da impiegare correttamente e continuamente  da osservare personalmente.

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2.3 SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

L’azienda ha ottemperato a quanto disposto dall’art. 31 del D.Lgs. 81/08 per la costituzione del Servizio di Prevenzione e Protezione.

Le modalità seguite dal datore di lavoro per l’organizzazione e la composizione del servizio sono le seguenti: - Nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) da parte del datore di lavoro: Ing. Marco Emmanuele

- Nomina del Medico Competente da parte del datore di lavoro: Dott. Carlo Sciacchitano

Il Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale è inoltre composto dalle seguenti squadre con i relativi componenti:

Sig. Sanfilippo Antonio Giuseppe Primo Soccorso Sig. Antonino Narciso

Sig. Santo Rosario Bruno Sig. Marco Maugeri Sig. Sanfilippo Antonio Giuseppe Prevenzione Incendi e Lotta Antincendio Sig. Antonino Narciso Gestione delle Emergenze Sig. Calogero Pandino Sig. Rosa Percolla Sig. Domenico Pulvirenti

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2.6 TIPOLOGIE DEI RISCHI DA INTERFERENZE CONSIDERATI

Sono stati considerati RISCHI DA INTERFERENZE, per i quali è stato predisposto il presente DUVRI:  I RISCHI derivanti da sovrapposizioni di più attività svolte ad opera di lavoratori appartenenti ad Aziende diverse, compresi i lavoratori dell’Azienda committente  I RISCHI indotti o immessi nel luogo di lavoro del committente dalle lavorazioni eseguite dalle Aziende Appaltatrici;  I RISCHI già esistenti nel luogo di lavoro del committente, ove è previsto che debbano operare le Aziende Appaltatrici, ma ulteriori rispetto a quelli specifici dell’attività propria dell’appaltatore;  I RISCHI derivanti da modalità di esecuzione particolari richieste esplicitamente dal committente e comportanti rischi ulteriori rispetto a quelli specifici delle attività appaltate.

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3 CRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO 3.1 CONSIDERAZIONI GENERALI

La Valutazione dei Rischi di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a) del D.Lgs. 81/08, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, ha riguardato tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli relativi a gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’ accordo europeo dell’8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro. La Valutazione dei Rischi cui sono esposti i lavoratori ha richiesto un’attenta analisi delle situazioni specifiche nelle quali gli addetti alle varie postazioni di lavoro vengono a trovarsi durante l’espletamento delle proprie mansioni. La Valutazione dei RISCHI è: correlata con le scelte fatte per le attrezzature, per le sostanze, per la sistemazione dei luoghi di lavoro; finalizzata all’individuazione e all’attuazione di idonee misure e provvedimenti da attuare. Pertanto la Valutazione dei Rischi è legata sia al tipo di fase lavorativa svolta nell’unità produttiva, sia a situazioni determinate da sistemi quali ambiente di lavoro, strutture ed impianti utilizzati, materiali e prodotti coinvolti nei processi. Gli orientamenti considerati sono basati sui seguenti aspetti: osservazione dell’ambiente di lavoro (requisiti dei locali di lavoro, vie di accesso, sicurezza delle attrezzature, microclima, illuminazione, rumore, agenti fisici e nocivi); identificazione dei compiti eseguiti sul posto di lavoro (per individuare i pericoli derivanti dalle singole mansioni); osservazione delle modalità di esecuzione del lavoro (in modo da controllare il rispetto delle procedure e se queste comportano ulteriori pericoli); esame dell’ambiente per rilevare i fattori esterni che possono avere effetti negativi sul posto di lavoro (microclima, aerazione); esame dell’organizzazione del lavoro; rassegna dei fattori psicologici, sociali e fisici che possono contribuire a creare stress sul lavoro e studio del modo in cui essi interagiscono fra di loro e con altri fattori nell’organizzazione e nell’ambiente di lavoro. Le osservazioni compiute vengono confrontate con criteri stabiliti per garantire la sicurezza e la salute, soprattutto in base a: 1. norme legali nazionali ed internazionali; 2. norme di buona tecnica; 3. norme e orientamenti pubblicati; La valutazione dei rischi verrà immediatamente rielaborata in occasione di modifiche del processo produttivo o della organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione o a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione verranno aggiornate.

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METODOLOGIA E CRITERI ADOTTATI

L’analisi valutativa effettuata può essere, nel complesso, suddivisa nelle seguenti due fasi principali: A) Individuazione di tutti i possibili PERICOLI per ogni lavoro esaminato B) Valutazione dei RISCHI relativi ad ogni pericolo individuato nella fase precedente

Nella fase A il lavoro svolto è stato suddiviso, ove possibile, in singole fasi (evitando eccessive frammentazioni) e sono stati individuati i possibili pericoli osservando il lavoratore nello svolgimento delle proprie mansioni. Nella fase B, per ogni pericolo accertato, si è proceduto a: 1) individuazione delle possibili conseguenze, considerando ciò che potrebbe ragionevolmente accadere, e scelta di quella più appropriata tra le quattro seguenti possibili MAGNITUDO del danno e precisamente

VALOR MAGNITUDO (M) DEFINIZIONE E Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica rapidamente reversibile che non LIEVE 1 richiede alcun trattamento Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica con inabilità reversibile e che MODESTA 2 può richiedere un trattamento di primo soccorso Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica con effetti irreversibili o di GRAVE 3 invalidità parziale e che richiede trattamenti medici Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica con effetti letali o di invalidità GRAVISSIMA 4 totale

2) valutazione della PROBABILITA’ della conseguenza individuata nella precedente fase A, scegliendo quella più attinente tra le seguenti quattro possibili:

PROBABILITA’ VALORE DEFINIZIONE (P) L’evento potrebbe in teoria accadere, ma probabilmente non accadrà mai. Non si ha IMPROBABILE 1 notizia di infortuni in circostanze simili. L’evento potrebbe accadere, ma solo in rare circostanze ed in concomitanza con POSSIBILE 2 altre condizioni sfavorevoli L’evento potrebbe effettivamente accadere, anche se non automaticamente. PROBABILE 3 Statisticamente si sono verificati infortuni in analoghe circostanze di lavoro. L’evento si verifica nella maggior parte dei casi, e si sono verificati infortuni in M.PROBABILE 4 azienda o in aziende similari per analoghe condizioni di lavoro.

3) valutazione finale dell’entità del RISCHIO in base alla combinazione dei due precedenti fattori e mediante l’utilizzo della seguente MATRICE di valutazione, ottenuta a partire dalle curve Iso-Rischio.

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MATRICE DI VALUTAZIONE

4 4 GRAVISSIMA 4 2 (4) 3 (8)

(12) (16) 4 4 GRAVE 3 2 (3) 3 (6) (9) (12) 2 3 3 MODESTA 2 1 (2) (4) (6) (8)

MAGNITUDO 2 2 LIEVE 1 1 (1) 1 (2) (3) (4)

4 1 2 3 4

PROBABILITA’ 3

2

1

POSSIBILE

PROBABILE

M.PROBABILE

IMPROBABILE 0 0 2 3 4

Dalla combinazione dei due fattori precedenti (PROBABILITA’ e MAGNITUDO) viene ricavata, come indicato nella Matrice di valutazione sopra riportata, l’Entità del RISCHIO, con la seguente gradualità:

1 2 3 4 1 ≤ DxP ≤ 2 2 < DxP ≤ 4 4 < DxP ≤ 8 8 < DxP ≤ 16 M.BASSO BASSO MEDIO ALTO AZIONI DA INTRAPRENDERE IN FUNZIONE DEL RISCHIO In funzione dell’entità del RISCHIO, valutato mediante l’utilizzo della matrice già illustrata, e dei singoli valori della Probabilità e della Magnitudo (necessari per la corretta individuazione delle misure di prevenzione e protezione, come indicato nella figura seguente), si prevedono, in linea generale, le azioni riportate nella successiva Tabella A (Tabella delle Azioni da intraprendere).

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Figura 4 – Curve Iso-Rischio ed azioni di prevenzione e protezione Per ogni pericolo individuato sono stati sempre riportati, oltre alla Entità del Rischio i valori della Probabilità e della Magnitudo, in modo da poter individuare le azioni più idonee da intraprendere. Principi gerarchici della prevenzione dei rischi:

eliminazione dei pericoli e dei relativi rischi; sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o lo è meno; intervento sui rischi alla fonte; applicazione di provvedimenti collettivi di protezione piuttosto che individuali; adeguamento al progresso tecnico ed ai cambiamenti nel campo dell’informazione; miglioramento del livello di prevenzione e protezione nel tempo.

Le misure di prevenzione e protezione adottate non devono assolutamente: introdurre nuovi pericoli compromettere le prestazioni del sistema adottato

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Tabella A - Tabella delle Azioni da intraprendere

Valore RISCHIO Azioni da Intraprendere Scala di Tempo Instaurare un sistema di verifica che consenta di mantenere nel tempo le condizioni di sicurezza M.BASSO UN ANNO 1 preventivate

Predisporre gli strumenti necessari a minimizzare il rischio ed a verificare l’efficacia delle azioni BASSO UN ANNO 2 preventivate

Programmare con urgenza interventi correttivi tali 3 MEDIO da eliminare le anomalie che portano alla SEI MESI determinazione di livelli di rischio non accettabili Intervenire immediatamente sulla fonte di rischio 4 ALTO provvedendo a sospendere le lavorazioni sino al IMMEDIATAMENTE raggiungimento di livelli di rischio accettabili

3.2 METODOLOGIA SPECIFICA PER LA INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZA

La individuazione dei RISCHI DA INTERFERENZA si compone essenzialmente di due fasi:  la prima è l’acquisizione delle informazioni sulle attività che dovranno essere svolte dall’Azienda Appaltatrice all’interno dell’Azienda Committente e nel recepimento del documento di valutazione dei rischi specifici della Azienda Appaltatrice, in modo da individuare eventuali attrezzature o sostanze pericolose impiegate o particolari lavorazioni che potrebbero generare pericoli in caso di interferenza con altre lavorazioni  la seconda prevede la definizione delle aree interessate, la individuazione dei soggetti interferenti e l’esplicitazione dei rischi che potrebbero essere generati dalla interferenza di più lavorazioni contemporanee.

Come indicato nello specifico capitolo (GESTIONE INTERFERENZE) per tutti i pericoli individuati è stata effettuata la valutazione del relativo rischio e sono state individuate le misure di prevenzione e protezione obbligatorie.

3.3 INFORMAZIONI SUI RISCHI SPECIFICI DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

Per tutte le informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti in cui sono destinati ad operare le aziende esterne e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività, si rimanda al Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) elaborato dall’azienda committente.

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3.4 MISURE GENERALI E COMPORTAMENTI DA ADOTTARE

Oltre alle misure di prevenzione espressamente indicate nella successiva sezione specifica, che contiene anche l’elenco dei rischi di interferenza con relativa valutazione, durante lo svolgimento delle attività lavorative da parte dell’azienda esterna, dovranno essere sempre osservate le seguenti misure.

DI ORDINE GENERALE

Aziende Appaltatrici

È vietato l’utilizzo di qualsiasi attrezzatura o sostanza di proprietà dell’Azienda se non espressamente autorizzato in forma scritta. Il personale esterno è tenuto ad utilizzare esclusivamente il proprio materiale (macchine, attrezzature, utensili) che deve essere rispondente alle norme antinfortunistiche ed adeguatamente identificato. L’uso di tale materiale deve essere consentito solo a personale addetto ed adeguatamente addestrato. Le attrezzature proprie utilizzate dall’azienda esterna o dai lavoratori autonomi devono essere conformi alle norme in vigore e tutte le sostanze eventualmente utilizzate devono essere accompagnate dalle relative schede di sicurezza aggiornate. Nell'ambito dello svolgimento delle attività, il personale esterno occupato deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro. I lavoratori sono tenuti ad esporre detta tessera di riconoscimento (art 6 della Legge 123/2007). Prima dell’inizio dei lavori di contratto, l’azienda appaltatrice dovrà comunicare i nominativi del personale che verrà impiegato per il compimento di quanto previsto nel contratto d’appalto stesso, dichiarando di avere impartito ai lavoratori la formazione specifica prevista nel presente documento.

Comune di Camporotondo Etneo ed Aziende Appaltatrici

L’azienda committente è il Comune di Camporotondo Etneo con sede in Camporotondo Etneo (CT), Via Umberto, 54 – 95040. Si provvederà alla immediata comunicazione di rischi non previsti nel presente DUVRI e che si manifestino in situazioni particolari o transitorie.

3.5 VIE DI FUGA ED USCITE DI SICUREZZA

Aziende Appaltatrici Le Ditte che intervengono negli edifici aziendali devono obbligatoriamente prendere visione della planimetria dei locali con la indicazione delle vie di fuga e della localizzazione dei presidi di emergenza comunicando al Datore di Lavoro interessato ed al servizio di prevenzione e protezione eventuali modifiche temporanee necessarie per lo svolgimento dei propri lavori. L’Azienda esterna dovrà preventivamente prendere visione della distribuzione planimetrica dei locali e della posizione dei presidi di emergenza e della posizione degli interruttori atti a disattivare le alimentazioni idriche, elettriche e del gas. Deve inoltre essere informato sui responsabili per la gestione delle emergenze nominati ai sensi del D.lgs. 81/08 nell’ambito delle sedi dove si interviene.

Comune di Camporotondo Etneo ed Aziende Appaltatrici I mezzi di estinzione saranno sempre facilmente raggiungibili attraverso percorsi che devono sempre rimanere sgombri e liberi. I corridoi e le vie di fuga in generale devono essere mantenuti costantemente in condizioni tali da garantire una facile percorribilità delle persone in caso di emergenza; devono essere sgombri da materiale combustibile e infiammabile, da assembramenti di persone e da ostacoli di qualsiasi genere (macchine per la distribuzione di caffè, di bibite, etc.), anche se temporanei.

DUVRI – Rev. 0 del 02-03-2015 Pag. 17 a 35

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3.6 APPARECCHI ELETTRICI E COLLEGAMENTI ALLA RETE ELETTRICA

Comune di Camporotondo Etneo La protezione contro i contatti diretti con elementi in tensione e contatti indiretti determinati da condizioni di guasto è assicurata dalla realizzazione degli impianti a regola d’arte e con la prescritta dichiarazione di conformità. Tutte le fonti di pericolo risultano adeguatamente segnalate con idonea cartellonistica

Aziende Appaltatrici

L’azienda esterna deve utilizzare componenti (cavi, spine, prese, adattatori etc.) e apparecchi elettrici rispondenti alla regola dell’arte (marchio CE o altro tipo di certificazione) ed in buono stato di conservazione; deve utilizzare l’impianto elettrico secondo quanto imposto dalla buona tecnica e dalla regola dell’arte; non deve fare uso di cavi giuntati o che presentino lesioni o abrasioni vistose. L’azienda esterna deve verificare che la potenza dell’apparecchio utilizzatore sia compatibile con la sezione della conduttura che lo alimenta, anche in relazione ad altri apparecchi utilizzatori già collegati al quadro. È vietato attivare linee elettriche volanti senza aver verificato lo stato dei cavi e senza aver avvisato il personale preposto dell’Azienda. È vietato effettuare allacciamenti provvisori di apparecchiature elettriche alle linee di alimentazione; È vietato utilizzare, nei lavori in luoghi bagnati o molto umidi e nei lavori a contatto o entro grandi masse metalliche, utensili elettrici portatili a tensione superiore a 50 V verso terra.

3.7 INTERRUZIONI ALLE FORNITURE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, ACQUA

Comune di Camporotondo Etneo ed Aziende Appaltatrici

Interruzioni dell’energia elettrica, del gas, del funzionamento degli impianti di riscaldamento / climatizzazione, delle forniture idriche per i servizi e per il funzionamento degli impianti di spegnimento antincendio, andranno sempre concordate con i Datori di Lavoro titolari delle attività presenti nell’edificio dove si interviene. Le manovre di erogazione/interruzione saranno eseguite successivamente all’accertamento che le stesse non generino condizioni di pericolo e/o danni per disservizio.

DUVRI – Rev. 0 del 02-03-2015 Pag. 18 a 35

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3.8 SUPERFICI SCIVOLOSE O BAGNATE NEI LUOGHI DI LAVORO

Comune di Camporotondo Etneo ed Aziende Appaltatrici

Sia il Comune di Camporotondo Etneo che le aziende appaltatrici devono segnalare, attraverso specifica segnaletica, le superfici di transito che dovessero risultare bagnate e, quindi, a rischio scivolamento. Analogamente andranno segnalati eventuali pavimenti non stabili ed antisdrucciolevoli nonché esenti da protuberanze, cavità o piani inclinati pericolosi.

Quando il pavimento dei posti di lavoro e di quelli di passaggio si mantiene bagnato e non è possibile provvedere diversamente, i lavoratori devono essere forniti di idonee calzature impermeabili.

3.9 POLVERI E FIBRE DERIVANTI DA LAVORAZIONI

Comune di Camporotondo Etneo ed Aziende Appaltatrici

Nel caso in cui un’attività lavorativa preveda lo svilupparsi di polveri, si opererà con massima cautela installando aspiratori o segregando gli spazi con teli / barriere. Tali attività saranno programmate e, salvo cause di forza maggiore (in tal caso devono essere prese misure atte a informare e tutelare le persone presenti), le stesse saranno svolte in assenza di terzi sul luogo di lavoro. Dovrà essere effettuata la necessaria informazione al fine di evitare disagi a soggetti asmatici o allergici eventualmente presenti.

Per lavorazioni, in orari non coincidenti con quelli dei dipendenti della sede, che lascino negli ambienti di lavoro residui di polveri o altro, occorre, comunque, che sia effettuata un’adeguata rimozione e pulizia prima dell’inizio dell’attività dei dipendenti.

DUVRI – Rev. 0 del 02-03-2015 Pag. 19 a 35

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3.10 USO DI AGENTI CHIMICI VERNICIANTI, DETERGENTI, ECC.

Comune di Camporotondo Etneo ed Aziende Appaltatrici

L’impiego di agenti chimici da parte di Aziende che operino negli edifici deve avvenire secondo specifiche modalità operative indicate sulla scheda di sicurezza (scheda che deve essere presente in situ insieme alla documentazione di sicurezza ed essere esibita su richiesta del Datore di Lavoro, del Referente del Contratto e dal competente servizio di prevenzione e protezione aziendale).

Per quanto possibile, gli interventi che necessitano di prodotti chimici, se non per lavori d’urgenza, saranno programmati in modo tale da non esporre persone terze al pericolo derivante dal loro utilizzo.

È fatto divieto di miscelare tra loro prodotti diversi o di travasarli in contenitori non correttamente etichettati. L’azienda esterna operante non deve in alcun modo lasciare prodotti chimici e loro contenitori, anche se vuoti, incustoditi. I contenitori, esaurite le quantità contenute, dovranno essere smaltiti secondo le norme vigenti. In alcun modo dovranno essere abbandonati negli edifici rifiuti provenienti dalla lavorazione effettuata al termine del lavoro / servizio.

Dovrà essere effettuata la necessaria informazione al fine di evitare disagi a soggetti asmatici o allergici eventualmente presenti, anche nei giorni successivi all’impiego delle suddette sostanze.

3.11 FIAMME LIBERE

Aziende Appaltatrici

Le attrezzature da lavoro utilizzate dovranno essere efficienti sotto il profilo della sicurezza ed il prelievo dell’energia elettrica avverrà nel rispetto delle caratteristiche tecniche compatibili con il punto di allaccio. Le attività lavorative che comportano l’impiego di fiamme libere saranno sempre precedute da:  verifica sulla presenza di materiali infiammabili in prossimità del punto di intervento;  accertamento della salubrità dell’aria all’interno di vani tecnici a rischio;  verifica sulla presenza di un presidio antincendio in prossimità dei punti di intervento;  conoscenza da parte del personale della procedura di gestione dell’emergenza, comprendente, anche, l’uso dei presidi antincendio disponibili.

Comunque, per l’inizio delle lavorazioni con fiamme libere, obbligatoriamente deve sempre essere assicurata la presenza di mezzi estinguenti efficienti a portata degli operatori.

3.12 COOPERAZIONE E COORDINAMENTO

Comune di Camporotondo Etneo ed Aziende Appaltatrici

I Datori di Lavoro del Comune di Camporotondo Etneo e delle Aziende Appaltatrici coopereranno all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto. Essi coordineranno, altresì, gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva.

Comune di Camporotondo Etneo

Il Datore di Lavoro del Comune di Camporotondo Etneo promuove la cooperazione ed il coordinamento innanzitutto mediante l’elaborazione del presente documento unico di valutazione dei rischi nel quale sono state indicate le misure adottate per eliminare o, ove ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze. Tale documento sarà allegato al contratto di appalto o di opera.

DUVRI – Rev. 0 del 02-03-2015 Pag. 20 a 35

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3.13 VERBALE DI SOPRALLUOGO PRELIMINARE CONGIUNTO

Comune di Camporotondo Etneo ed Aziende Appaltatrici

Preliminarmente alla stipula del contratto ed in ogni caso prima del concreto inizio delle attività oggetto dell’appalto, il Datore di Lavoro del Comune di Camporotondo Etneo (o un suo Dirigente delegato) promuoverà la cooperazione ed il coordinamento di cui all’art. 26 comma 3 del D.lgs. 81/2008, mediante la redazione, in contraddittorio con l’Azienda Appaltatrice, del “Verbale di sopralluogo preliminare congiunto e di coordinamento” presso ciascuna sede oggetto dell’appalto stesso. Il verbale, che verrà redatto a cura del Servizio di Prevenzione e Protezione dovrà essere sottoscritto dal Datore di Lavoro del Comune di Camporotondo Etneo, dal Responsabile della sede e dal Datore di Lavoro della Azienda Appaltatrice. I contenuti del suddetto verbale potranno, in qualsiasi momento, essere integrati con le eventuali ulteriori prescrizioni o procedure di sicurezza (individuate per eliminare o ridurre i rischi da interferenza determinati dalla presenza di altre ditte presso le medesime aree dell’edificio oggetto del presente appalto), contenute in uno o più “Verbali di Coordinamento in corso d’opera”, predisposti a cura del Servizio di Prevenzione e Protezione del Comune di Camporotondo Etneo e sottoscritti da tutte le Aziende Appaltatrici di volta in volta interessate. Il “Verbale di sopralluogo preliminare congiunto e di coordinamento” e gli eventuali successivi “Verbali di Coordinamento in corso d’opera” costituiscono parte integrante del presente DUVRI, che verrà custodito, in copia originale, agli atti del Servizio di Prevenzione e Protezione.

3.14 INFORMAZIONE AI LAVORATORI SULLE INTERFERENZE

Comune di Camporotondo Etneo ed Aziende Appaltatrici

Nel caso di attività che prevedano interferenze con le attività lavorative e che comportino (anche se temporaneamente) elevate emissioni di rumore, produzione di odori sgradevoli, produzione di polveri, ecc. o limitazioni alla accessibilità dei luoghi di lavoro, in periodi o orari non di chiusura degli Uffici / Locali, dovrà essere informato il competente servizio di prevenzione e protezione aziendale e dovranno essere fornite informazioni ai dipendenti (anche per accertare l’eventuale presenza di lavoratori con problemi asmatici, di mobilità o altro) circa le modalità di svolgimento delle lavorazioni e le sostanze utilizzate. Il Datore di Lavoro, o il suo delegato Referente di Sede, preventivamente informato dell’intervento, dovrà avvertire il proprio personale ed attenersi alle indicazioni specifiche che vengono fornite. Qualora i lavoratori avvertissero segni di fastidio o problematiche legate allo svolgimento dei lavori da parte dell’azienda appaltatrice esterna (eccessivo rumore, insorgenza di irritazioni, odori sgradevoli, polveri, etc.) il Datore di Lavoro dovrà immediatamente attivarsi convocando i responsabili dei lavori, allertando il Servizio di Prevenzione e Protezione (ed eventualmente il Medico Competente) al fine di fermare le lavorazioni o di valutare al più presto la sospensione delle attività aziendali. Analoga informazione andrà fornita ai lavoratori dell’azienda appaltatrice esterna nel caso in cui le attività lavorative debbano avvenire in ambienti che comportano (anche se temporaneamente) elevate emissioni di rumore, produzione di odori sgradevoli, produzione di polveri, ecc. Nel Comune di Camporotondo Etneo l’attività di informazione e formazione verrà effettuata mediante incontri con i lavoratori nell’ambito dei quali si provvederà a consegnare al personale interessato copia delle istruzioni relative alle specifiche problematiche legate alle interferenze oggetto del presente DUVRI.

Aziende Appaltatrici

I dipendenti dell’Azienda appaltatrice esterna dovranno essere debitamente informati e formati sui rischi relativi allo svolgimento delle loro mansioni, sui possibili danni e sulle conseguenti misure di prevenzione e protezione e sulle modalità di coordinamento in caso di lavori simultanei ed interferenti. Anche ai lavoratori dell’Azienda appaltatrice verrà consegnata copia delle istruzioni relative alle specifiche problematiche legate alle interferenze oggetto del presente DUVRI.

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3.15 ALLARME, EMERGENZA, EVACUAZIONE DEL PERSONALE

Aziende Appaltatrici

In caso di allarme avvisare immediatamente il personale dell’Azienda descrivendo l’accaduto (il ns. personale si comporterà come se avesse lui stesso individuato il pericolo facendo attivare lo stato di allarme); se addestrati, collaborare con il personale interno intervenendo con i mezzi mobili messi a disposizione. In caso di emergenza interrompere il lavoro, rimuovere le attrezzature in uso (scale, veicoli, ecc.) che potrebbero creare intralcio; mettere in sicurezza le attrezzature potenzialmente pericolose (bombole, solventi, ecc.). In caso di evacuazione convergere ordinatamente nel punto di raccolta; attendere in attesa del cessato allarme.

3.16 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Comune di Camporotondo Etneo

Il Comune di Camporotondo Etneo ha effettuato la valutazione dei rischi residui che non possono essere evitati con altri mezzi. A seguito di tale analisi sono stati messi a disposizione degli addetti idonei DPI ed è stato fatto obbligo d’uso.

Aziende Appaltatrici

Il personale dell’azienda esterna dovrà essere dotato dei D.P.I. eventualmente previsti per lo svolgimento della propria mansione. Sarà cura della stessa azienda esterna vigilare sull’effettivo utilizzo dei D.P.I. da parte del proprio personale. DPI aggiuntivi per la interferenza specifica Non si prevede l’utilizzo di DPI aggiuntivi rispetto a quelli già utilizzati dai lavoratori

3.17 PROCEDURE D’EMERGENZA ED ADDETTI COMPITI E PROCEDURE GENERALI

Nel Comune di Camporotondo Etneo saranno sempre presenti gli addetti al pronto soccorso, alla prevenzione incendi ed alla evacuazione. In azienda verrà esposta una tabella ben visibile riportante almeno i seguenti numeri telefonici: Vigili del Fuoco Pronto soccorso Ospedale Vigili Urbani Carabinieri Polizia In situazione di emergenza (incendio, infortunio, calamità) il lavoratore dovrà chiamare l’addetto all’emergenza che si attiverà secondo le indicazioni sotto riportate. Solo in assenza dell’addetto all’emergenza, il lavoratore potrà attivare la procedura sotto elencata.

3.18 CHIAMATA SOCCORSI ESTERNI

In caso d’incendio Chiamare i vigili del fuoco telefonando al 115. Rispondere con calma alle domande dell’operatore dei vigili del fuoco che richiederà: indirizzo e telefono dell’azienda, informazioni sull’incendio. Non interrompere la comunicazione finché non lo decide l’operatore. Attendere i soccorsi esterni al di fuori dell’azienda.

In caso d’infortunio o malore Chiamare il SOCCORSO PUBBLICO componendo il numero telefonico 118. Rispondere con calma alle domande dell’operatore che richiederà: cognome e nome, indirizzo, n. telefonico ed eventuale percorso per arrivarci, tipo di incidente: descrizione sintetica della situazione, numero dei feriti, ecc. Conclusa la telefonata, lasciare libero il telefono: potrebbe essere necessario richiamarvi.

REGOLE COMPORTAMENTALI

Seguire i consigli dell’operatore della Centrale Operativa 118. Osservare bene quanto sta accadendo per poterlo riferire. Prestare attenzione ad eventuali fonti di pericolo (rischio di incendio, ecc.). Incoraggiare e rassicurare il paziente. Inviare, se del caso, una persona ad attendere l’ambulanza in un luogo facilmente individuabile. Assicurarsi che il percorso per l’accesso della lettiga sia libero da ostacoli. Qui di seguito vengono riportati i Rischi, le misure di prevenzione ed

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eventuali DPI relativi alla specifica interferenza esaminata ed oggetto del presente DUVRI.

3.19 GESTIONE INTERFERENZE

L’ interferenza esaminata qui di seguito è relativa a Interferenza con Azienda Fornitrice dei servizi di fornitura all’A.R.O. a cui il comune di San Pietro Clarenza appartiene.

3.19.1 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI

ATTIVITA’ LAVORATIVA SPAZZAMENTO STRADALE

ATTIVITA’ CONTEMPLATA

Trattasi del servizio di spazzamento meccanizzato delle strade e dei marciapiedi. Esso viene effettuato mediante il passaggio di una spazzatrice meccanica munita di attrezzatura spazzante ed aspirante in grado di raccogliere il materiale depositato. Una macchina lavatrice, montata su automezzo, provvede a bagnare il manto stradale prima dell'azione della spazzatrice meccanica (tale funzione può essere svolta direttamente dalla spazzatrice, se dotata di sistema di lavaggio). Per i marciapiedi si procede ad uno spazzamento manuale a secco, accumulando il materiale in punti idonei per la aspirazione da parte della macchina stradale. Per le aree non facilmente accessibili può essere utilizzata una attrezzatura portatile a motore

Attrezzature UTILIZZATE

Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezzature:

Attrezzi manuali di uso comune Idropulitrice Motospazzatrice

Sostanze Pericolose UTILIZZATE

Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanze Pericolose

Polveri

RISCHI INTERFERENZIALI EVIDENZIATI DALL’ANALISI

Descrizione del Pericolo Probabilità Magnitudo Rischio Inalazione di polveri e fibre Probabile Grave ALTO 4 Investimento Possibile Grave MEDIO 3 Scivolamenti, cadute a livello Possibile Modesta BASSO 2 Incidenti tra automezzi Possibile Modesta BASSO 2

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MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI

Investimento

Gli operatori stradali devono essere dotati ed utilizzare indumenti a alta visibilità e calzature adeguate, oltre alla mascherina antipolvere e a guanti idonei

Inalazione di polveri e fibre

Prevedere il lavaggio centralizzato degli indumenti da lavoro Umidificare le superfici da spazzare per limitare il sollevamento di polvere Utilizzo adeguati facciali filtranti durante l'esecuzione di operazioni inevitabilmente ad elevata polverosità

Incidenti tra automezzi

Obbligo di cintura di sicurezza durante la guida I mezzi utilizzati devono avere colori ben visibili e devono essere dotati della necessaria segnaletica Effettuare un'adeguata formazione ed informazione dei lavoratori (rispetto del codice della strada e di corrette procedure operative

ATTIVITA’ LAVORATIVA PULIZIA E SPAZZAMENTO MERCATI, FIERE E SIMILI

ATTIVITA’ CONTEMPLATA

Trattasi del servizio di pulizia e sgombero dei rifiuti che gli ambulanti, operanti nei mercati scoperti o in altre aree, lasciano sulle platee stradali al termine delle operazioni commerciali. La pulizia viene effettuata da squadre specifiche di operatori ecologici nel momento in cui tutti gli ambulanti hanno liberato lo spazio destinato alla vendita.

Si distinguono le seguenti sotto fasi:

Raccolta rifiuti e spazzamento manuale della sede stradale: Mediante tale lavorazione si provvede alla raccolta manuale dalla sede stradale di scatoloni, cassette ed altri oggetti voluminosi, che vengono lanciati nella tramoggia del mezzo autocompattatore. Si provvede, inoltre, allo spazzamento manuale dei residui minori e degli scarti, che vengono raccolti e caricati nella tramoggia dell'autocompattatore mediante bidoni montati su idoneo carrello.

Pulizia meccanizzata delle strade adiacenti all'area del mercato: La pulizia meccanizzata viene effettuata mediante spazzatrici aspiranti, senza il supporto di operatori a terra, dopo che sono state effettuate le operazioni manuali di pulizia e raccolta.

Attrezzature UTILIZZATE

Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezzature:

Attrezzi manuali di uso comune Spazzolatrice

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Sostanze Pericolose UTILIZZATE

Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanze Pericolose

Candeggianti con ipoclorito di sodio Detergenti Disinfettanti

RISCHI INTERFERENZIALI EVIDENZIATI DALL’ANALISI

Descrizione del Pericolo Probabilità Magnitudo Rischio Investimento Possibile Grave MEDIO 3 Proiezione di schegge Possibile Grave MEDIO 3 Urti, colpi, impatti e compressioni Possibile Modesta BASSO 2 Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesta BASSO 2 Scivolamenti, cadute a livello Possibile Modesta BASSO 2 Incidenti tra automezzi Improbabile Grave BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI

Incidenti tra automezzi

Obbligo di cintura di sicurezza durante la guida

Microclima

In caso di pioggia o condizioni climatiche avverse e a rischio non effettuare alcuna operazione e rientrare alla sede o intervenire appena le condizioni lo permettano

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI (D.P.I.)

I lavoratori addetti alla lavorazione dovranno utilizzare i seguenti D.P.I. con marcatura “CE:

Guanti Calzature Mascherina Edilizia Antitaglio Livello di Protezione S3 Facciale Filtrante UNI EN 388,420 UNI EN 345,344 UNI EN 149 Guanti di protezione contro i Antiforo, sfilamento rapido e Per polveri e fumi nocivi a bassa rischi meccanici puntale in acciaio tossicità, classe FFP2

Indumenti protettivi In Gore-tex UNI EN 471 Fluorescente, classe 3

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ATTIVITA’ LAVORATIVE MANUTENZIONE IMPIANTI

DESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’

Trattasi delle attività connesse alla manutenzione degli impianti Aziendali (impianti di condizionamento, elettrico, ecc.).

In particolare si prevede:

Il mantenimento in efficienza delle attrezzature e degli impianti L’adattamento e modifica degli impianti alle esigenze aziendali.

L’attività è svolta da personale specializzato.

ATTREZZATURA UTILIZZATA

Per la esecuzione della mansione vengono utilizzate le seguenti attrezzature di lavoro:

Utensili manuali di uso comune Scanalatrice Utensili elettrici portatili

OPERE PROVVISIONALI

Ponti su cavalletti Scale

Nota: per le attrezzature di lavoro e per le opere provvisionali, riferirsi alle schede di sicurezza specifiche

RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI

Oltre ai Rischi generali legati alla sede operativa: Rischio Incendio (valutato secondo il DM 10.3.1998) e Rischio Rapina (valutato secondo le LG ABI), lo svolgimento della mansione comporta i Rischi riportati nella seguente tabella.

Descrizione del Rischio Probabilità Magnitudo Rischio Elettrocuzione Possibile Grave MEDIO Interazioni con organi meccanici in movimento Possibile Grave MEDIO Ferite ed abrasioni Probabile Modesta MEDIO Contatto con elementi taglienti e/o sporgenti Possibile Modesta BASSO Inalazione di polveri (in caso di esecuzione di tracce) Possibile Modesta BASSO

PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI

Istruzioni generali

Effettuare la formazione ed informazione degli addetti sui rischi specifici.

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Prevedere la sorveglianza sanitaria periodica. Indicare le parti delle macchine che sono soggette a revisioni più frequenti. Utilizzare, ove possibile, idonei mezzi meccanici per la movimentazione di carichi. Utilizzare dispositivi di protezione individuale in funzione del lavoro da svolgere, per evitare rischi meccanici. Accertarsi sempre che l’impianto elettrico e di terra siano norma. Stabilire le corrette procedure di lavoro. Verificare l’idoneità delle attrezzature utilizzate.

IMPIANTO ELETTRICO

Requisiti generali

Gli installatori chiamati a costruire o adeguare qualsiasi impianto elettrico sono tenuti a rilasciare la dichiarazione di conformità prevista dalla normativa vigente, integrata dalla relazione contenente la tipologia dei materiali e il progetto. Tale documentazione va custodita nell’archivio d’impresa. I principali requisiti di sicurezza prevedono: un efficiente impianto di messa a terra, interruttori di protezione contro le sovratensioni e i sovraccarichi, interruttori e differenziale per la interruzione dell’alimentazione in caso di dispersione. Quest’ultimo interruttore per proteggere efficacemente le persone deve avere una sensibilità non inferiore a 0,03 Ampere.

Prese

Le prese devono essere correttamente fissate e dimensionate per l’utilizzo previsto e devono avere caratteristiche tali da non permettere il contatto accidentale con le parti in tensione durante l’inserimento della spina.

Interruttori

Gli interruttori devono essere dimensionati in base al tipo di corrente su cui intervengono e devono raggiungere inequivocabilmente le posizioni di aperto e chiuso mantenendole stabili; devono altresì impedire eventuali contatti accidentali con le parti in tensione.

Impianto di messa a terra

I conduttori di terra devono avere sezione adeguata all’intensità di corrente dell’impianto e comunque non inferiore a 16 mmq. Sono ammesse dimensioni minori purché non inferiori alla sezione dei conduttori. I dispersori devono essere adeguati alla natura del terreno in modo da ottenere una resistenza non superiore ai 20 Ohm. È necessaria la realizzazione di un efficace collegamento equipotenziale di tutte le parti metalliche dell’edificio (tubi acqua - gas - ferro c.a.). L’impianto di messa a terra deve essere omologato dall’ISPESL in seguito a regolare denuncia effettuata prima della messa in servizio. Le successive verifiche biennali sono eseguite dalla ASL.

IMPIANTI TERMICI A GAS

Requisiti generali

gli impianti fino a 35 Kw (30.000 Kcal/h) non richiedono progettazione “antincendio”. gli impianti da 35 a 116 Kw (100.000 Kcal/h) richiedono la sola progettazione “antincendio”.

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per gli impianti oltre i 116 Kw oltre al progetto è necessario il “certificato di prevenzione incendi” rilasciato dal comando dei VVFF e la denuncia all’ISPESL. verificare le condizioni dell’impianto termico: adeguarlo, se necessario, alla Legge 46/90; verificare l’esistenza della “dichiarazione di conformità”, se posteriore all’entrata in vigore di tale Legge. richiedere l’abilitazione all’impresa per effettuare nuove installazioni, trasformazioni, adeguamenti, ampliamenti e manutenzioni. per le nuove installazioni e gli adeguamenti è necessario il progetto redatto da un professionista competente iscritto all’albo e la dichiarazione di conformità rilasciata dall’installatore.

IMPIANTO IGIENICO SANITARIO

Regolarità delle finiture Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono possedere superfici omogenee ed esenti da imperfezioni. Tutte le superfici devono avere caratteristiche di uniformità e continuità di rivestimento e non devono presentare tracce di riprese o aggiunte di materiale visibili.

Controllo della tenuta Gli impianti devono essere realizzati con materiali e componenti idonei ad impedire fughe o trafilamenti dei fluidi in circolazione in modo da garantire la funzionalità dell'intero impianto in qualunque condizione di esercizio. La capacità di tenuta viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI di settore. Al termine della prova si deve verificare la assenza di difetti o segni di cedimento.

Controllo delle dispersioni elettriche Si possono controllare i collegamenti equipotenziali e/o di messa a terra dei componenti degli impianti di riscaldamento procedendo ad un esame nonché a misure di resistenza a terra dei collegamenti eseguite secondo le norme CEI vigenti. Devono essere rispettati i livelli minimi di progetto.

Controllo dell'aggressività dei fluidi L'acqua utilizzata per l'alimentazione delle tubazioni deve essere priva di materie in sospensione e di vegetazione e soprattutto non deve contenere sostanze corrosive. Per garantire la assenza di tali sostanze è possibile provvedere mediante analisi specifiche.

Controllo della portata dei fluidi Gli apparecchi sanitari devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata d’acqua non inferiore a quella di progetto. In caso di funzionamento non idoneo, occorrerà accertarne le cause, controllando che la portata di ogni erogatore di acqua rimanga invariata anche con funzionamento contemporaneo, con una tolleranza di circa il 10 %. Comodità di uso e manovra I componenti degli apparecchi sanitari quali rubinetteria, valvole, sifoni, ecc. devono essere concepiti e realizzati in forma ergonomicamente corretta ed essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro. I vasi igienici ed i bidet devono essere fissati al pavimento in modo tale da essere facilmente rimossi senza demolire l'intero apparato sanitario.

Resistenza a manovre e sforzi d'uso Sotto l’azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d’uso, la rubinetteria sanitaria ed i relativi dispositivi di tenuta devono conservare inalterate le caratteristiche funzionali e di finitura superficiale assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica.

Tenuta all'acqua e alla neve La tenuta ad eventuali infiltrazioni di acqua o di neve deve essere garantita in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime esercizio. Per verificare la tenuta ad infiltrazioni di acqua gli elementi dell'impianto vengono sottoposti a prove di verifica con le modalità indicate dalla norma UNI 8212-4. Al termine della prova si deve verificare l'assenza DUVRI – Rev. 0 del 02-03-2015 Pag. 28 a 35

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di difetti o segni di cedimento.

Anomalie riscontrabili

Corrosione e ruggine Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.

Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

Difetti alle valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.

Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

Interruzione del fluido di alimentazione Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un’interruzione dell'ente erogatore/gestore.

Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi), ecc.

Disconnessione dell'alimentazione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito imprevisto.

Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto ad ossidazione delle masse metalliche.

Difetti di tenuta Difetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando

Difetti di coibentazione Difetti di tenuta della coibentazione dei tubi di rame

Difetti di regolazione e controllo Difetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando

MANUTENZIONI ESEGUIBILI

Disostruzione degli scarichi Disostruzione meccanica degli scarichi senza rimozione degli apparecchi, mediante lo smontaggio dei sifoni, l'uso di aria in pressione o sonde flessibili.

Rimozione calcare Rimozione di eventuale calcare sugli apparecchi sanitari con l'utilizzo di prodotti chimici.

Lubrificazione Effettuare una lubrificazione con lubrificanti indicati dalle case costruttrici delle filettature e dei rubinetti.

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Pulizia generale Pulizia o eventuale sostituzione dell'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso. Pulizia interna del serbatoio autoclave mediante lavaggio con eventuale asportazione di rifiuti

Ripristino coibentazione Effettuare un ripristino dello strato di coibentazione delle tubazioni in rame quando sono evidenti i segni di degradamento.

Sostituzione tubazioni Sostituire le tubazioni non più idonee alle originali funzioni con analoghe tubazioni, curando le giunzioni con il preesistente impianto.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI

I lavoratori che eseguiranno l'attività dovranno utilizzare regolari DPI con marcatura “CE”, in particolare:

Calzature Guanti Mascherina Occhiali di protezione Livello di Protezione S3 Antitaglio Facciale Filtrante Panoramici a mascherina UNI EN 345,344 UNI EN 388,420 UNI EN 149 EN 166 3/4/9 Guanti di protezione contro i Utilizzare in presenza di Utilizzare per la protezione da Con suola antiscivolo rischi meccanici polveri schegge o schizzi

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ATTIVITA’ LAVORATIVA PULIZIA SERVIZI IGIENICI

ATTIVITA’ CONTEMPLATA

Consiste nella pulizia e disinfezione di pavimenti, pareti e apparecchiature igienico-sanitarie presenti nei bagni

Attrezzature UTILIZZATE

Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezzature:

Utensili elettrici portatili Asciugatore Aspirapolvere Scale

Sostanze Pericolose UTILIZZATE

Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanze Pericolose

Candeggianti con ipoclorito di sodio Detergenti Disinfettanti

RISCHI INTERFERENZIALI EVIDENZIATI DALL’ANALISI

Descrizione del Pericolo Probabilità Magnitudo Rischio Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesta BASSO 2 Scivolamenti, cadute a livello Possibile Modesta BASSO 2 Allergeni Improbabile Grave BASSO 2

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI

Scivolamenti, cadute a livello

Prima di iniziare il lavoro, l'operatore deve indossare l'abito da lavoro, i guanti di protezione, le calzature adeguate

Elettrocuzione

Assicurarsi sull'integrità dei collegamenti elettrici dell'aspirapolvere Assicurarsi dell'integrità degli attrezzi in tutte le loro parti, soprattutto per quelle elettriche Predisporre le eventuali macchine da impiegare nel programma di manutenzione giornaliera e di pulizie periodiche, con gli accessori necessari ed i relativi prodotti chimici e/o materiali d'uso, previa verifica del regolare funzionamento della macchina stessa e dell'integrità delle sue parti

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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI (D.P.I.)

I lavoratori addetti alla lavorazione dovranno utilizzare i seguenti D.P.I. con marcatura “CE”:

Guanti In lattice UNI EN 374, 420 Utilizzare sempre

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4 CONCLUSIONI l presente Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza (D.U.V.R.I.): • È stato redatto ai sensi dell’art. 26 del D.Lgs. 81/08; • È soggetto ad aggiornamento periodico ove si verificano significativi mutamenti che potrebbero averlo reso superato. La valutazione dei rischi di cui al presente documento è stata effettuata dal Datore di Lavoro del Comune di Camporotondo Etneo, come previsto dall’art. 26, comma 3, del D.Lgs. 81/08.

AZIENDA APPALTANTE (Comune di Camporotondo Etneo)

Figure Nominativo Firma

Datore di Lavoro Ing. Angelo Guzzetta

Medico Competente Dott. Carlo Sciacchitano

Rappr. dei Lav. per la Sicurezza Sig. Narciso Antonino

Resp.Serv.Prev.Protezione Ing. Marco Emmanuele

AZIENDE APPALTATRICI Con l’apposizione della firma nello spazio di pagina sottostante ciascuna azienda appaltatrice dichiara di essere a conoscenza del contenuto del presente D.U.V.R.I. e di accettarlo integralmente, divenendone responsabile per l’attuazione della parte di competenza.

Azienda Nominativo Firma

Camporotondo Etneo, lì 02 marzo 2015

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INDICE

1 INTRODUZIONE ...... 2 1.1 DATI GENERALI DELL’AZIENDA ...... 2 1.2 DESCRIZIONE DELL’AZIENDA ...... 3 1.3 ORGANIZZAZIONE ...... 4 1.4 NORMATIVA DI RIFERIMENTO ...... 5 1.5 DEFINIZIONI RICORRENTI ...... 6 2 RELAZIONE INTRODUTTIVA ...... 8 2.1 GENERALITÀ ...... 8 2.2 POLITICA DI SICUREZZA ...... 9 2.3 SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ...... 10 2.6 TIPOLOGIE DEI RISCHI DA INTERFERENZE CONSIDERATI ...... 11 3 CRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO ...... 12 3.1 CONSIDERAZIONI GENERALI ...... 12 3.2 METODOLOGIA SPECIFICA PER LA INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZA 16 3.3 INFORMAZIONI SUI RISCHI SPECIFICI DEGLI AMBIENTI DI LAVORO ...... 16 3.4 MISURE GENERALI E COMPORTAMENTI DA ADOTTARE ...... 17 3.5 VIE DI FUGA ED USCITE DI SICUREZZA ...... 17 3.6 APPARECCHI ELETTRICI E COLLEGAMENTI ALLA RETE ELETTRICA ...... 18 3.7 INTERRUZIONI ALLE FORNITURE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, ACQUA ...... 18 3.8 SUPERFICI SCIVOLOSE O BAGNATE NEI LUOGHI DI LAVORO ...... 19 3.9 POLVERI E FIBRE DERIVANTI DA LAVORAZIONI ...... 19 3.10 USO DI AGENTI CHIMICI VERNICIANTI, DETERGENTI, ECC...... 20 3.11 FIAMME LIBERE ...... 20 3.12 COOPERAZIONE E COORDINAMENTO ...... 20 3.13 VERBALE DI SOPRALLUOGO PRELIMINARE CONGIUNTO ...... 21 3.14 INFORMAZIONE AI LAVORATORI SULLE INTERFERENZE ...... 21 3.15 ALLARME, EMERGENZA, EVACUAZIONE DEL PERSONALE ...... 22 3.16 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) ...... 22 3.17 PROCEDURE D’EMERGENZA ED ADDETTI COMPITI E PROCEDURE GENERALI ...... 22 3.18 CHIAMATA SOCCORSI ESTERNI...... 22 3.19 GESTIONE INTERFERENZE ...... 23 SPAZZAMENTO STRADALE ...... 23 PULIZIA E SPAZZAMENTO MERCATI, FIERE E SIMILI ...... 24 MANUTENZIONE IMPIANTI ...... 26 PULIZIA SERVIZI IGIENICI ...... 31 4 CONCLUSIONI ...... 33

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