Delibera di C.P. n. 7 del 23 e 24.03.2009

PROVINCIA DI PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Adeguamento alla L.R. 12/2005

RASSEGNA DELLE ESPERIENZE DI COOPERAZIONE INTERCOMUNALE

Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

L’adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale alla L.R. 12/2005 è stato redatto a cura del Settore Territorio Trasporti – Assessorato al Territorio della Provincia di Lecco :

Assessore: Ufficio di Piano: Emanuele Panzeri Alessia Casartelli Chiara Orio Dirigente: Monica Santambrogio Ernesto Crimella Davide Spiller Sandra Zappella Gianluca Beltrame Franco Benetti Antonella Cassinelli con la consulenza di: CAIRE Urbanistica: AMBIENTEITALIA: Ugo Baldini Maria Berrini Giampiero Lupatelli Michele Merola Paolo Rigamonti Barbara Monzani Contardo Crotti Giuseppe Dodaro Norberto Invernici Anna Bombonato Omar Tondelli Corrado Battisti Silvia Alborghetti Elisabetta Volpato Stefano Botti Antonella Borghi

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S O M M A R I O

L’ADEGUAMENTO DEL PTCP DI LECCO ALLA L.R. 12/2005. NUOVI CONTENUTI ED AGGIORNAMENTO DELLA RELAZIONE ILLUSTRATIVA...... 5 COMUNITÀ MONTANE...... 12 CONSORZIO PARCO DI E DELLA VALLE DEL CURONE...... 14 CONSORZIO PARCO DEL MONTE BARRO ...... 16 CONSORZIO PARCO ADDA NORD...... 18 CONSORZIO PARCO DELLA VALLE DEL LAMBRO ...... 20 P.L.I.S. DEL VALENTINO ...... 22 P.L.I.S. SAN PIETRO AL MONTE – SAN TOMASO...... 24 P.L.I.S. AGRICOLO LA VALLETTA...... 26 P.L.I.S. VALLE SAN MARTINO ...... 28 P.L.I.S. RIO VALLONE...... 30 UNIONI DI COMUNI ...... 32 CONSORZIO DEL LARIO E DEI LAGHI MINORI...... 34 RIO TORTO SERVIZI-RETI S.p.A. (*) ...... 36 CIAB S.p.A. (*) ...... 39 ACEL S.p.A. (*) ...... 41 ECOSYSTEM S.p.A. (*) ...... 43 ASIL S.p.A...... 45 VALBE Servizi S.p.A...... 47 Alsi S.p.A...... 49 SILEA S.p.A...... 51 SISTEMI BIBLIOTECARI...... 53 CONSORZIO BRIANTEO VILLA GREPPI ...... 55 ECOMUSEO DEL DISTRETTO DEI MONTI E DEI LAGHI BRIANTEI...... 57 ECOMUSEO DELLA VALLE SAN MARTINO...... 59 SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI ...... 61 VILLA SERENA S.p.A...... 63 CONTRATTI DI FIUME...... 65 CONSORZIO FORESTALE ...... 67 CONFERENZA PERMANENTE DEI SINDACI DEL CASATESE ...... 69 CONFERENZA PERMANENTE DEI SINDACI DEL MERATESE ...... 71 CONFERENZA PERMANENTE DEI SINDACI DEL LAGO DI PUSIANO ...... 73 COOPERAZIONE PER IL POLO PRODUTTIVO DEL CIRCONDARIO OGGIONESE ...... 75 TAVOLO TERRITORIALE DEL MERATESE ...... 77 AGENDA 21 SOVRACOMUNALE ...... 79 PERCORSI COORDINATI DI FORMAZIONE DEL PGT...... 81 SINTESI ED INTERPRETAZIONE DELLE GEOGRAFIE DELLA COOPERAZIONE ………………….83

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Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005

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L’ADEGUAMENTO DEL PTCP DI LECCO ALLA L.R. 12/2005. NUOVI CONTENUTI ED AGGIORNAMENTO DELLA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Sin dal marzo 2004 la Provincia di Lecco ha approvato il proprio Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) che rappresenta lo strumento attraverso il quale la Provincia garantisce una importante funzione di governo del territorio provinciale; una funzione che si esercita in modo particolare attraverso una azione di coordinamento della pianificazione urbanistica comunale, tanto più necessaria e rilevante in un territorio quale è quello lecchese che vede una forte frammentazione del quadro amministrativo comunale.

Già nella impostazione del PTCP vigente la Provincia di Lecco, ben consapevole della vastità dell’impegno da affrontare e della necessaria processualità della azione di pianificazione, da precisare e mettere a punto sulla base di una esperienza che si sarebbe via via venuta accumulando, aveva messo in conto una azione di “manutenzione programmata” del proprio Piano che, con successivi approfondimenti, integrazioni e revisioni, avrebbe dovuto allargare il tiro della propria azione e migliorare l’efficacia del proprio contributo allo sviluppo di politiche territoriali sostenibili.

Mentre questa attività (la c.d. “seconda fase”, prevista anche normativamente dal PTCP 2004) era in campo è intervenuta la importante novità della Legge Regionale sul Governo del Territorio L.R. 12/2005 che ha introdotto nuove coordinate per l’azione di pianificazione provinciale e per il suo rapporto con una strumentazione urbanistica comunale che la stessa legge regionale veniva nel frattempo rivoluzionando profondamente nella struttura e nei contenuti.

In particolare la documentazione che costituisce la variante di adeguamento del PTCP è composta (oltre che dalla nuova stesura delle cartografie del Quadro Strutturale del PTCP, ora articolate in tre serie di tavole al 25.000, in luogo delle due serie del Piano attualmente vigente, e dal nuovo testo dell’articolato normativo, presentato da una sintetica relazione che illustra il significato e la novità della manovra messa in campo) da cinque monografie che hanno il compito di integrare ed aggiornare la relazione illustrativa del PTCP avendo riguardo ai temi ed agli aspetti approfonditi nella attività di adeguamento.

Si tratta in particolare di 6 monografie che riguardano rispettivamente:

A. Gli obiettivi del PTCP e la sua dimensione strategica;

B. Rassegna delle esperienze di cooperazione intercomunale;

C. Rassegna della pianificazione territoriale regionale, provinciale e di settore;

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D. Le politiche insediative;

E. Ambiti ed aree agricole;

F. La rete ecologica.

La Monografia A , in particolare, rappresenta un nuovo contributo che si inserisce a valle dei capitoli 1 e 2 della relazione illustrativa del PTCP vigente (che verranno accorpati nella stesura finale) e presenta il sistema degli obiettivi del Piano anche alla luce di valutazioni condotte con una analisi SWOT (acronimo dalle iniziali dell’inglese “Strength”, “Weakness”, “Opportunities” e “Treaths”) sui punti di forza e di debolezza del territorio provinciale e delle sue più significative articolazioni e sulle opportunità e minacce che per esse si delineano nello scenario di prospettiva; la monografia è corredata da un essenziale set di indicatori per i diversi ambiti territoriali presi in considerazione (in particolare i tre macro-ambiti, i circondari e l’articolazione delle Comunità Montane) posti in relazione con i benchmark rappresentati dall’aggregato regionale e provinciale.

L’esplicitazione del sistema degli obiettivi articolato ed argomentato serve una più esplicita considerazione che il PTCP adeguato vuole avere della dimensione strategica della pianificazione ed in particolare della nuova attenzione alla promozione sul territorio di percorsi di cooperazione intercomunale che, poggiando proprio su un approccio strategico, sappiano far avanzare ed evolvere l’attuazione delle politiche territoriali del PTCP. A supporto di questa strategia, la Monografia B, raccoglie, illustra e commenta le esperienze (numerose e significative) di cooperazione intercomunale già oggi presenti nel territorio provinciale, ancorché con una geografia articolata e asimmetrica; esperienze che costituiscono la premessa più significativa ad un successo delle politiche di un nuovo PTCP che, come si potrà constatare dalla lettura del testo normativo o anche solo della sua sintesi illustrativa, molto scommette sulla capacità dei comuni (tanto più in quanto sostenuta da un adeguato supporto logistico della Provincia) di costruire politiche territoriali capaci di coniugare positivamente la risposta alle domande espresse dalle comunità locali con le esigenze di cogliere e sostenere le opportunità di sviluppo che si presentano al sistema lecchese e, non di meno, a garantire quelle condizioni di sostenibilità ambientale e di vivibilità rappresentate con sempre maggiore convinzione ed energia tanto nella sensibilità della popolazione che nella articolazione del quadro legislativo regionale, nazionale e comunitario. Questa monografia si configura, dunque, come un nuovo capitolo della relazione illustrativa.

Sempre in termini di innovazione dell’apparato conoscitivo su cui poggia l’azione del PTCP adeguato deve essere considerata la Monografia C che presenta lo stato dell’arte della pianificazione di livello regionale e provinciale. Si discute in

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quest’ambito, in particolare, delle novità contenute nei documenti del Piano Territoriale Regionale, in corso di formazione, letti dalla specifica visuale del territorio lecchese; al PTR si affianca la considerazione dei contenuti della Pianificazione Territoriale Provinciale operante nei territori limitrofi alla provincia di Lecco e, quindi, presenti nei PTCP di Sondrio, Bergamo, Milano e Como, analizzati per ciò che riguarda le specifiche “politiche di confine” ma anche per operare un confronto sulle diverse politiche e strategie normative messe in campo dai diversi piani su temi di interesse , dai temi dello sprawl e del consumo di suolo a quelli delle tutele paesistiche. Il panorama della pianificazione vigente è inoltre completato dall’esame dei Piani di Settore a vario titolo operanti nel territorio provinciale.

La Monografia D aggiorna invece quello che può essere individuato come il cuore tematico del PTCP vigente rappresentato dalle politiche insediative e dalla considerazione delle componenti endogena ed esogena della domanda generata da famiglie e imprese presenti nel territorio provinciale o, invece, attratte dalle sue peculiari condizioni d’ambiente. Questa monografia aggiorna (e quindi sostituisce) i capitoli 3 e 4 della Relazione Illustrativa del PTCP 2004 sul versante delle dinamiche demografiche e insediative, in particolare residenziali, e – inoltre - propone una nuova visione dei temi relativi all’assetto degli insediamenti produttivi ed alle loro esigenze di consolidamento, innovazione e riqualificazione, con una forte attenzione ai temi della sostenibilità, rappresentando così una radicale integrazione dei contenuti del capitolo 7 della stessa Relazione Illustrativa che anch’esso è integralmente aggiornato e sostituito dai nuovi contenuti.

La Monografia E propone una rinnovata attenzione ai temi del sistema agroforestale, già trattati dal capitolo 9 della Relazione Illustrativa del PTCP 2004, ora riconsiderati alla luce delle nuove valenze attribuite dalla L.R. 12/2005 alla pianificazione provinciale proprio in relazione alla individuazione ed alla disciplina di ambiti e aree agricole. Così la considerazione della articolazione territoriale e paesistica del territorio provinciale, già sviluppata nella precedente stesura di Piano, si arricchisce oggi di una puntuale disamina dei fattori caratterizzanti l’utilizzazione agricola del territorio, tanto sotto il profilo fisico ambientale che in relazione alle caratteristiche economiche delle aziende operanti, per proporre un bilancio territoriale della presenza agricola che costituisce lo sfondo per impostare una politica fortemente orientata alla conservazione del suolo agricolo, contrastando le dinamiche erosive (e di abbandono) a cui esso è stato esposto con particolare intensità nel corso degli ultimi decenni.

La Monografia F , infine, propone un approfondimento del tema della rete ecologica trattato nel PTCP vigente al paragrafo 8.2.

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COOPERAZIONE INTERCOMUNALE

Attraverso database ufficiali (ANCI e Ministero dell’Interno), attraverso la ricerca e la ricostruzione puntuale delle informazioni accessibili dal web e anche attraverso il riscontro delle informazioni disponibili presso la Provincia di Lecco in relazione alla sua attività istituzionale è stato possibile individuare e studiare le diverse forme di cooperazione istituzionale che riguardano i Comuni della Provincia di Lecco. Da una prima ricognizione è emerso un panorama variegato di forme associative sia per tipologia sia per copertura territoriale. Tali forme di cooperazione si possono dividere sulla base del loro operato in due principali categorie: una che comprende tutte le forme di cooperazione volte principalmente alla fornitura di specifici servizi per il territorio e una che comprende le forme di cooperazione la cui finalità è prevalentemente rivolta alla programmazione e alla gestione del territorio. Nella prima categoria rientrano quattro consorzi parco, cinque Parchi Locali di Interesse Sovracomunale, un consorzio forestale, una società per la gestione dei rifiuti, tre società per la gestione delle acque reflue, due consorzi per l’acqua, due consorzi per la fornitura di acqua e gas, tre sistemi bibliotecari, un consorzio culturale, una società e tre forme cooperative per servizi socio- sanitari, un consorzio per la gestione del demanio lacuale e due preliminari Contratti di Fiume, cui i comuni – come nel caso del Consorzio Forestale - fanno parte in forma mediata, essendo rappresentati dalle Comunità Montane di riferimento. In particolare, otto di queste realtà associative hanno la caratteristica di essere anche interprovinciali, o essendo antecedenti (degli anni ’70) la formazione della Provincia di Lecco, o avendo come oggetto un territorio fisico che, come per esempio il patrimonio lariano su cui si affacciano le tre Province di Como, Lecco e Sondrio, si estende indipendentemente dai confini amministrativi. Nella seconda categoria, la cui missione non si limita a fornire servizi specifici, rientrano invece tre Comunità montane, tre Unioni di Comuni, un Tavolo territoriale per la discussione di temi sovracomunali, una cooperazione per la localizzazione di un Polo produttivo, una conferenza permanente dei Sindaci, tre accordi di cooperazione per la redazione dei nuovi Piano di Governo del Territorio (PGT) e una Agenda 21 che associa tredici Comuni.

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INDIVIDUAZIONE CARTOGRAFICA

DELLE FORME DI COOPERAZIONE

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COMUNITA’ MONTANE

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COMUNITÀ MONTANE

Comunità Montana del Lario Orientale Nata nel 1970, ha sede a Sala al Barro, nel Comune di ed è composta da diciassette comuni che, data la natura particolare del territorio lariano fanno sì che il comprensorio, di 67.805 abitanti, sia un insieme di paesi di 'remo e picozza' caratterizzato sia dai monti che dal lago. Tali comuni, della parte centro-orientale della Provincia, sono: , , Cesana , , , , Galbiate, , , , , , , , , e . Comunità Montana della , , Val d’Esino e Riviera Il territorio di questa Comunità Montana si sviluppa nella parte settentrionale della Provincia delimitata a sud-ovest dal gruppo delle Grigne e ad est dalle Prealpi bergamasche; da nord scende tra e Dorio fino al lago mentre a sud si chiude risalendo le pendici della Grignetta e del Monte Due Mani. Quest'area, prevalentemente montuosa, con una popolazione complessiva di 31.002 abitanti, generalmente indicata con il nome di Valsassina, si suddivide nelle quattro zone che danno il nome alla Comunità Montana, la Valvarrone a nord-est, che comprende i Comuni di , , , , e , la Val d’Esino a sud-ovest, con i Comuni di e , la Riviera lungo la costa lacuale ad Ovest, di cui fanno parte i Comuni di Colico, Dorio, , e , e la Valsassina ad est che include i Comuni di , , Cassina, , , , , , , , , Crandola, , e . Comunità Montana Valle San Martino Quella della Valle San Martino è una Comunità montana che, posta a sud-est del territorio della Provincia, ne oltrepassa i confini amministrativi per estendersi tra sei Comuni lecchesi e tre Comuni bergamaschi. I Comuni della provincia di Lecco della Val San Martino sono , , , , e Torre de' Busi, che insieme registrano una popolazione di 22.547 abitanti, mentre quelli della provincia di Bergamo sono Cisano Bergamasco, Pontida e Caprino Bergamasco che con la loro popolazione di 11.866 abitanti fanno contare all’intera Comunità Montana complessivamente 34.413 abitanti.

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CONSORZIO PARCO DI MONTEVECCHIA E DELLA VALLE DEL CURONE

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CONSORZIO PARCO DI MONTEVECCHIA E DELLA VALLE DEL CURONE

Sono 11 i Comuni territorialmente interessati da questo parco e che si sono consorziati per la sua gestione e si tratta dei Comuni posti a Sud al confine con la Provincia di Milano, nella Brianza Sud-orientale: , , , , Montevecchia, , , Perego, Rovagnate, e Viganò. All’interno dei confini del parco inoltre è stato riconosciuto un Sito di Interesse Comunitario (SIC).

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CONSORZIO PARCO DEL MONTE BARRO

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CONSORZIO PARCO DEL MONTE BARRO

Il 16 settembre 1983 a seguito della Legge Regionale 78 il Consorzio tra i Comuni di Galbiate, Pescate, Valmadrera, Malgrate, Garlate, Lecco, , la Comunità Montana del Lario Orientale e la Provincia di Lecco, ottenne la gestione del Parco del Monte Barro che, con i suoi 665 ettari si estende nei Comuni di Galbiate, Pescate, Valmadrera e Malgrate.

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CONSORZIO PARCO ADDA NORD

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CONSORZIO PARCO ADDA NORD

I 5580 ettari che si snodano lungo il fiume Adda da Lecco, a Nord, fino a Trucazzano in Provincia di Milano, vennero riconosciuti Parco Ragionale Fluviale nel 1983 e sono gestiti dal Consorzio Parco Adda Nord, con sede a Villa Gina, nel comune di Trezzo sull’Adda (Mi), associando 34 Comuni e le Province di Bergamo, Lecco e Milano cui appartengono. Diciassette dei Comuni consorziati sono quelli lecchesi situati nella parte Sud orientale della Provincia: , , , Calolziocorte, Galbiate, Garlate, , Lecco, Malgrate, Merate, Monte Marenzo, Olginate, Paderno d’Adda, Pescate, , Vercurago, Superiore.

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CONSORZIO PARCO DELLA VALLE DEL LAMBRO

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CONSORZIO PARCO DELLA VALLE DEL LAMBRO

Vi fanno parte, oltre alle tre Province di Como, Lecco e Milano, 35 Comuni, di cui Albavilla, Alserio, Anzano del Parco, Arosio, Erba, Eupilio, Inverigo, Lambrugo, Lurago d’Erba, Merone, Monguzzo, Pusiano dell’area Comasca, Albiate, Arcore, Besana Brianza, Biassono, Briosco, Carate Brianza, Correzzana, Giussano, Lesmo, Macherio, , Sovico, Triuggio, Vedano al Lambro, Veduggio, Verano Brianza, Villasanta dell’area milanese e i sei rimanenti della Provincia di Lecco, posti nella parte Sud-occidentale del territorio provinciale dove il fiume Lambro segna per un tratto il confine con la Provincia di Como, , , , Costamasnaga, e .

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PLIS del VALENTINO

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P.L.I.S. DEL VALENTINO

Istituzione: Deliberazione di Giunta Regionale n. 41162 del 17 luglio 1984. Comuni: Abbadia Lariana, Lecco. Ente gestore: Comunità Montana Lario Orientale. Superficie: 109 ettari. Caratteristiche: Il Parco si sviluppa nell’ambiente collinare del Comune di Abbadia Lariana e Lecco. A differenza di quanto accaduto nel vicino Parco di San Tomaso, le aree hanno subito una minore influenza antropica, a parte gli ultimi anni. Sopra i 1.000 metri d’altitudine i boschi sono dominati dal faggio; al di sotto dal carpino nero, dall’orniello e dal maggiociondolo. Oltre a volpe, scoiattolo, lepre, donnola e faina, assai diffusi, nel Parco è presente anche il capriolo.

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PLIS SAN PIETRO AL MONTE SAN TOMASO

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P.L.I.S. SAN PIETRO AL MONTE – SAN TOMASO

Riconoscimento: Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 49 del 25 Giugno 2003. Comuni: Civate, Suello, Valmadrera. Ente gestore: Comunità Montana Lario Orientale Superficie: 1.132,1 ettari Caratteristiche: L’area, posta alle pendici del Monte Cornizzolo e del Monte Rai e dei Corni di , costituisce parte dei rilievi del fondale pedemontano a settentrione dell’ambito collinare lombardo con forti valenze geologiche e geomorfologiche. Dal punto di vista artistico e religioso, il Parco è caratterizzato dalla presenza dell’Abbazia Benedettina di origine romanica di San Pietro al Monte e dell’annesso oratorio di San Benedetto con il ciclo di affreschi risalenti all’XI secolo perfettamente conservati, dal Santuario di San Martino e dalla Chiesa di San Tomaso. La presenza del nucleo di San Tomaso, in cui è presente il museo della civiltà contadina, sottolinea inoltre il valore storico dell’area. L’area pianeggiante è occupata da coltivazioni, mentre i versanti sono ricoperti da bosco ceduo composto da roverella, carpino nero, orniello e sorbo montano. Sono presenti anche residui di vecchi castagneti e alcuni impianti artificiali di conifere. Alcuni rustici in pietra e una piccola chiesa conferiscono all’ambiente un alto valore paesaggistico.

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PLIS AGRICOLO LA VALLETTA

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P.L.I.S. AGRICOLO LA VALLETTA

Riconoscimento: Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 77 del 15 Settembre 2003. Comuni: , Barzanò, , , , . Ente gestore: Convenzione stipulata tra i Comuni aderenti al Parco, che hanno individuato nel Comune di Cassago Brianza il Comune Capo-Convenzione. Superficie: 508,7 ettari Caratteristiche: Il P.L.I.S. agricolo “La Valletta” si trova interposto tra due grandi aree protette quali il “Parco della Valle del Lambro”, di carattere fluviale e il “Parco naturale di Montevecchia e della Valle del Curone”, di carattere agricolo-forestale. La particolare collocazione dell’area, ha portato a valutarla come un possibile terzo “corridoio ecologico”, un ponte di connessione tra i due Parchi Regionali, i quali rappresentano i nodi funzionali di un sistema di rete ecologica a scala provinciale e regionale. L’ampia area verde del Parco agricolo “La Valletta” è costituita da caratteri naturali, storici e culturali propri che si sono mantenuti nel tempo. Gli elementi che permettono di conoscere le qualità e i pregi del territorio della Valletta sono sia gli elementi naturali (geomorfologia, idrologia, vegetazione, zoologia) che gli elementi culturali (uso del suolo, valori scenografici–architettonici, rete sentieristica).

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PLIS VALLE SAN MARTINO

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P.L.I.S. VALLE SAN MARTINO

Riconoscimento: Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 71 del 29 Settembre 2004. Comuni: Erve, Carenno. Ente gestore: Convenzione stipulata tra i Comuni aderenti al Parco, che hanno individuato nel Comune di Carenno il Comune Capo-Convenzione. Superficie: circa 600 ettari Caratteristiche: Il Parco è localizzato in una zona montuosa all’interno del sistema delle Prealpi Lombarde racchiusa tra il Monte Resegone, la Corna Camozzera e i Monti Tesoro e Albenza da un lato, e affacciata sul Lago di Garlate e sul Fiume Adda, dall’altro lato. La presenza predominante di castagneti da frutto è arricchita dalla presenza di carpini neri, frassini, aceri, faggi e betulle. Lungo il Torrente Gallavesa e i corsi d’acqua sono presenti interessanti formazioni ripariali costituite da boschi idrofili e saliceti. caratterizzati dell’elevato numero di nicchie ecologiche che ospitano. Nel Parco risulta molto ricca la presenza di flora protetta e fauna, in particolare di avifauna migratoria. Oltre alla presenza di patrimonio storico – culturale e dei caratteristici roccoli, nel Parco è ben sviluppata una fitta rete escursionistica, che ha costituito nel passato una fondamentale rete di comunicazione, utilizzata negli spostamenti da e per Lecco, Como, la Valle Imagna, la Valtellina e la Svizzera.

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PLIS RIO VALLONE

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P.L.I.S. RIO VALLONE

Riconoscimento: Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 74 del 30.09.2005. Comuni: Verderio Inferiore e 11 comuni della Provincia di Milano. Ente gestore: Consorzio Parco Rio Vallone tra i Comuni aderenti al Parco. Superficie: 1143 ettari di cui circa 94 nel territorio comunale di Verderio Inferiore. Caratteristiche: E’ il primo parco interprovinciale riconosciuto nella Provincia di Lecco. Il Parco, collocato in prossimità del Parco Adda Nord, si sviluppa lungo il torrente Rio Vallone. L’area include l’ex area di argilla che ora costituiscono zone umide di un certo interesse, denominate Le Foppe. Il Parco ospita anche una discarica esaurita con un’estensione di circa 56 ettari sulla quale si sta realizzando un intervento di rimboschimento. L’ampliamento del P.L.I.S. nel territorio di Verderio Inferiore rappresenta la possibilità di creare un proseguimento naturale tra il Parco del Molgora e il Parco Adda Nord.

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UNIONI DI COMUNI

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UNIONI DI COMUNI

Nella Provincia di Lecco sono tre le Unioni di Comuni che, per migliorare efficienza e qualità dei servizi erogati sui loro territori comunali spesso limitati, sono state costituite negli ultimi anni. Si tratta di due Unioni nel nord della Provincia, nelle zone montuose, che si collocano all’interno della Comunità Montana della Valsassina, ed una a sud nella Brianza lecchese.

Unione dei Comuni del Centro Valsassina e della Grigna Settentrionale : vi fanno parte i Comuni di Cortenova, Introbio, Parlasco, Pasturo e Primaluna, che interessano una superficie territoriale di circa 85 Km2 in cui abitano circa 6.578 residenti (il 28% a Primaluna, il 27% a Pasturo, il 24% ad Introbio, il 19% a Cortenova e il 2% a Parlasco). Unione dei Comuni della Valvarrone : costituita dai tre Comuni di Introzzo, Tremenico e Vestreno nel 1996, nel maggio del 2000 l’Unione è stata integrata dal Comune di Sueglio che territorialmente va a completare il puzzle dei Comuni in questa porzione settentrionale della Provincia di Lecco e, con i suoi 172 abitanti, fa raggiungere gli 843 abitanti all’Unione. Unione dei Comuni della Valletta : nel 2003 i Comuni di Perego, Rovagnate e Santa Maria Hoè, nel sud della Provincia, si sono costituiti a tempo indeterminato nell’Unione denominata della Valletta con un totale di 6.151 abitanti.

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CONSORZIO DEL LARIO E DEI LAGHI MINORI

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CONSORZIO DEL LARIO E DEI LAGHI MINORI

A seguito della Legge Regionale 29 ottobre 1998, n. 22 (Riforma del trasporto pubblico locale in Lombardia) e successive modifiche e integrazioni che ha delegato alle province e ai comuni le funzioni concernenti la valorizzazione e la promozione del demanio lacuale e della navigazione interna, i Comuni affacciati sui laghi di Alserio, Annone, Garlate, Lario, Montorfano, Novate Mezzola, Olginate, Pusiano e Segrino, il 27 febbraio 2004 si sono associati per una gestione amministrativa unitaria costituendo il “Consorzio del Lario e dei Laghi Minori”, competente in materia di autorizzazioni, vigilanza, licenze e concessioni.

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RIO TORTO S.p.a

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RIO TORTO SERVIZI-RETI S.p.A. (*)

Il Rio Torto Servizi, costituito con Decreto Prefettizio il 26 novembre 1973, consorzia i Comuni di Annone Brianza, Bosisio Parini, Cesana Brianza, Civate, Galbiate, Malgrate, Oggiono, Suello,Valmadrera e il Comune di Pusiano della Provincia di Como -aggiuntosi in un secondo momento- e provvede alla raccolta delle acque di scarico di qualunque natura ed in particolare di quelle defluenti dalla rete interna di fognatura dei Comuni consorziati, al loro convogliamento e dispersione previo trattamento, alla costruzione, gestione ed esercizio di canali ed impianti di depurazione e smaltimento dei fanghi, oltre a funzioni e compiti di accertamento, analisi e rilascio di autorizzazioni allo scarico, di controllo della qualità e quantità degli scarichi autorizzati.

(*)Insieme ad Acel S.p.A., Ciab S.p.A, Ecosystem reti S.p.A, Ecosystem S.p.A., la società ha costituito la LARIO RETI HOLDING S.p.a., che si occupa della distribuzione del gas naturale, del ciclo idrico integrato, della produzione di energia elettrica da fonti

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rinnovabili e della gestione del calore in 65 comuni della Provincia di Lecco (e 17 di quella di Como).

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CIAB S.p.a

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CIAB S.p.A. (*)

La Società CIAB S.p.a., costituita nel 1970, raggruppa 64 Comuni della Brianza (di cui 48 in Provincia di Lecco e 16 in Provincia di Como) per cui svolge l’attività di approvvigionamento idrico la cui fonte principale è costituita dalle acque del lago di Como. Per 9 Comuni azionisti in particolare svolge anche il servizio di collettamento e depurazione dei reflui fognari e, nel 1999, ha iniziato anche la gestione delle reti comunali dell'acquedotto (attualmente per 3 Comuni azionisti), estendendo quindi la propria attività a tutto il ciclo integrato dell'acqua. Questo l’elenco dei Comuni soci: Albavilla, Alserio, Alzate Brianza, Anzano del Parco, Arosio, Brenna, Cabiate, Cantù, Capiago Intimiano, Carugo, Inverigo, Lambrugo, Lurago d’Erba, Mariano Comense, Monguzzo, Novedrate, Airuno, , Barzago, Barzanò, Bosisio Parini, Brivio, Bulciago, Calco, Casatenovo, Cassago Brianza, , Cernusco Lombardone, Cesana Brianza, Civate, Colle Brianza, , Cremella, , Ello, Galbiate, , Garlate, Imbersago, Lomagna, Malgrate, Merate, Missaglia, , Montevecchia, Monticello Brianza, Nibionno, Oggiono, Olgiate Molgora, Olginate, Osnago, Perego, Pescate, Rogeno, Rovagnate, Santa Maria Hoè, , Sirtori, Suello, Valgreghentino, Valmadrera, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Viganò.

(*)Insieme ad Acel S.p.A., Rio Torto servizi S.p.A, Rio Torto Reti S.p.A.,Ecosystem reti S.p.A, Ecosystem S.p.A., la società ha costituito la LARIO RETI HOLDING S.p.a., che si occupa della distribuzione del gas naturale, del ciclo idrico integrato, della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e della gestione del calore in 65 comuni della Provincia di Lecco (e 17 di quella di Como).

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ACEL S.p.A

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Rassegna delle esperienze di cooperazione intercomunale

ACEL S.p.A. (*)

L’Azienda Consorziale Energetica Lecchese si costituisce come S.p.a. dalla trasformazione della precedente Azienda Consorziale il 3 marzo 1997 e ad oggi gestisce i servizi di distribuzione del gas metano, distribuzione dell’acqua potabile e depurazione delle acque reflue nel Comune di Lecco, mentre distribuisce il gas metano ad altri 30 Comuni Soci e più precisamente: Abbadia Lariana, Ballabio, Barzio, Bellano, , Cesana B.za, Civate, Colle B.za, Cortenova, Cremeno, Dervio, Dorio, Ello, Galbiate, Garlate, Introbio, Lierna, Malgrate, Mandello del Lario, Moggio, Olginate, Pasturo, Perledo, Pescate, Primaluna, Suello, Valgreghentino, Valmadrera, Varenna e Taceno.

(*)Insieme a Ciab S.p.A., Rio Torto servizi S.p.A, Rio Torto Reti S.p.A.,Ecosystem reti S.p.A, Ecosystem S.p.A., la società ha costituito la LARIO RETI HOLDING S.p.a., che si occupa della distribuzione del gas naturale, del ciclo idrico integrato, della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e della gestione del calore in 65 comuni della Provincia di Lecco (e 17 di quella di Como).

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ECOSYSTEM S.p.a

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Rassegna delle esperienze di cooperazione intercomunale

ECOSYSTEM S.p.A. (*)

I Comuni di Merate, Cernusco Lombardone, Montevecchia, Osnago, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Olgiate Molgora, Paderno d’Adda e Robbiate sono associati nella società Ecosystem che nasce nel 1995 dalla trasformazione in S.p.A. del “Consorzio tra i Comuni di Merate, Cernusco Lombardone e Montevecchia per il servizio pubblico dell’acqua e della depurazione”. Oltre alla distribuzione dell’acqua potabile Ecosystem si occupa anche della distribuzione del gas metano.

(*)Insieme ad Acel S.p.A., Ciab S.p.A., Rio Torto servizi S.p.A, Rio Torto Reti S.p.A., la società ha costituito la LARIO RETI HOLDING S.p.a., che si occupa della distribuzione del gas naturale, del ciclo idrico integrato, della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e della gestione del calore in 65 comuni della Provincia di Lecco (e 17 di quella di Como).

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ASIL S.p.A.

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Rassegna delle esperienze di cooperazione intercomunale

ASIL S.p.A.

La società Azienda Servizi Integrati Lambro SpA (ASIL SpA) che si occupa dei servizi di acquedotto e fognatura, nasce dalla fusione per incorporazione del Consorzio di risanamento dei torrenti Bevera, Gandaloglio e Fosso dei Pascoli di Oggiono, nel ex Consorzio Ecologico Alto Lambro e Piano d’Erba di Merone. Possiede e gestisce l'impianto di depurazione interprovinciale di Merone per 13 Comuni della Provincia di Lecco: Barzago, Castello Brianza, Costa Masnaga, Dolzago, Ello, Galbiate, Garbagnate Monastero, Molteno, Oggiono, Rogeno, Rovagnate, Sirone, Sirtori. nonchè in futuro Colle Brianza. Quelli della Provincia di Como sono: Merone, Asso, Barni, Caglio, Canzo, Erba, Lasnigo, Magreglio, Rezzago, Sormano, Valbrona, Caslino d'Erba, Castelmarte, Eupilio, Longone al Segrino, Pontelambro, Proserpio, Albavilla, Alserio, Anzano del Parco, Monguzzo (Comuni soci), e Alzate Brianza, Lambrugo, Orsenigo (tramite Convenzione).

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VALBE Servizi S.p.A.

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Rassegna delle esperienze di cooperazione intercomunale

VALBE Servizi S.p.A.

La società, possiede e gestisce l'impianto di depurazione di Mariano Comense, a servizio esclusivo di alcuni Comuni della Provincia di Como, e quello di Nibionno, interprovinciale, al quale afferiscono i reflui dei seguenti Comuni, della Provincia di Como: Inverigo, Lambrugo, Lurago d’Erba, e della Provincia di Lecco: Nibionno, Barzago, Barzanò, Bulciago, Cassago Brianza, Costa Masnaga, Cremella, Sirtori.

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Alsi S.p.A.

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Rassegna delle esperienze di cooperazione intercomunale

Alsi S.p.A.

Essa interessa 5 Comuni (Barzanò, Casatenovo, Cassago Brianza, Cremella, Monticello Brianza) della porzione sud-orientale del territorio provinciale di Lecco che convogliano parte dei loro reflui al depuratore di Monza, sulla base di rapporti regolati da semplici convenzioni, ad eccezione di Monticello Brianza che invece dell'Alsi S.p.A. è socio.

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SSSILEA S.p.a

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Rassegna delle esperienze di cooperazione intercomunale

SILEA S.p.A.

Dal preesistente Consorzio Intercomunale Eliminazione Rifiuti Solidi, che era stato costituito il 24.04.1972, il 1° luglio 1995 è derivata, ai sensi della legge 142/90, la Società Intercomunale Lecchese per l’Economia e l’Ambiente (SILEA), azienda che associa 92 Comuni, i 90 della Provincia di Lecco più due comuni della provincia di Como, Pusiano e Lasnigo. La società si occupa della raccolta, del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti urbani e di rifiuti speciali.

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SISTEMI BIBLIOTECARI

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Rassegna delle esperienze di cooperazione intercomunale

SISTEMI BIBLIOTECARI La Provincia di Lecco conta 3 sistemi bibliotecari costituitisi in fasi successive coinvolgendo oggi un totale di 60 biblioteche. Nel 1979 si costituì il Sistema bibliotecario Meratese, mentre nel 1996 e nel 2002 -anche a seguito della Legge Regionale 81/85 con cui la Regione Lombardia ha promosso l’associarsi delle biblioteche presenti sul territorio regionale- si sono aggiunti i sistemi bibliotecari rispettivamente della Brianza e dell’area Lecchese. Questa forma di cooperazione fra le biblioteche dei Comuni associati permette il coordinamento degli acquisti e delle iniziative di promozione alla lettura e di integrare i servizi bibliotecari dei Comuni associati per fornire ai cittadini un servizio di prestito efficiente e più consistente. Alla Consulta dei Sindaci (organo politico) dei Comuni associati sono demandati gli atti di indirizzo generale e l’approvazione dei programmi annuali e dei bilanci, mentre una Commissione Tecnica composta dai bibliotecari responsabili delle biblioteche che costituiscono il sistema ha compiti di organizzazione e gestione dei servizi bibliotecari.

Il sistema bibliotecario Meratese, costituito da 24 biblioteche, con biblioteca centro sistema a Merate, ha una popolazione complessiva di 108.532 abitanti e comprende le biblioteche dei comuni: Airuno, Barzago, Barzanò, Brivio, Calco, Casatenovo (biblioteca significativa), Cassago Brianza, Cernusco Lombardone, Cremella, Imbersago, Lomagna, Merate (biblioteca significativa), Missaglia, Montevecchia, Monticello Brianza, Olgiate Molgora, Osnago, Paderno d’Adda, Robbiate, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Sirtori, Verderio Inferiore, Verderio Superiore e Viganò. Il sistema bibliotecario Brianteo, costituito da 17 biblioteche, con biblioteca centro sistema a Oggiono, ha una popolazione complessiva di 56.349 abitanti e comprende le biblioteche dei comuni: Annone Brianza, Bosisio Parini, Bulciago (biblioteca significativa), Castello Brianza, Cesana Brianza, Civate, Costa Masnaga (biblioteca significativa), Dolzago, Ello, Galbiate (biblioteca significativa), Garbagnate Monastero, Molteno, Nibionno, Oggiono (biblioteca significativa), Rogeno, Sirone e Suello Ha dato la propria adesione al sistema anche il comune di Colle Brianza, attualmente sprovvisto di biblioteca. Il sistema bibliotecario Lecchese costituito da 19 biblioteche, con biblioteca centro sistema a Colico, ha una popolazione complessiva di 75.275 abitanti e comprende le biblioteche dei comuni: Abbadia Lariana, Ballabio, Barzio, Bellano, Calolziocorte (biblioteca significativa), Colico (biblioteca significativa), Cremeno, Dervio, Garlate, Introbio, Malgrate, Monte Marenzo, Olginate, Oliveto Lario, Pescate, Torre de’ Busi, Valgreghentino, Valmadrera (biblioteca significativa) e Vercurago. I tre sistemi collaborano fra loro attraverso il Comitato Tecnico dei bibliotecari della Provincia di Lecco del quale fanno parte i coordinatori dei Sistemi, il Direttore della Biblioteca Civica di Lecco e il responsabile dell’Ufficio Biblioteche della Provincia. Nella Provincia di Lecco sono 12 le biblioteche non aderenti ai sistemi bibliotecari con una popolazione complessiva di 68.885 abitanti e sono le biblioteche di Carenno, Cortenova, Dorio, Erve, Esino Lario, Lecco (biblioteca della città capoluogo di provincia e appartenente al Servizio Bibliotecario Nazionale), Lierna, Mandello del Lario, Pagnona, Pasturo, Perledo, Primaluna. Rimangono poi sprovvisti di biblioteca 17 Comuni con una popolazione complessiva di 10.605 abitanti: Casargo, Cassina Valsassina, Colle Brianza, , Introzzo, Margno, Moggio, Morterone, Parlasco, Perego, Premana, Sueglio, Taceno, Tremenico, Varenna, Vendrogno e Vestreno.

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CONSORZIO BRIANTEO VILLA GREPPI

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CONSORZIO BRIANTEO VILLA GREPPI

Il Consorzio Brianteo per l’istruzione media superiore e per l’educazione permanente nasce all’inizio degli anni ’70 per sopperire ad una strutturale carenza di istruzione e formazione nella Brianza e affinché questa venga dotata di una scuola secondaria di secondo grado e di un polo di educazione permanente con sede a Monticello, presso Villa Greppi. Nel 1980 ha trovato posto su parte dei terreni della Villa l'Istituto Tecnico Commerciale "Alessandro Greppi” e nel 1996, l’Ente si trasforma in Consorzio Brianteo Villa Greppi con lo scopo di recuperare il patrimonio immobiliare per farne luogo di formazione, produzione e diffusione di cultura, arte e spettacolo. Dal 28 giugno 2000 nella Villa ha sede anche uno dei tredici “Centri di cultura per lo sviluppo” che l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha sul territorio nazionale (centri per favorire la crescita scientifica e culturale delle comunità locali secondo le loro specificità.). Con questo Centro il Consorzio organizza ad oggi nell’ambito della FORMAZIONE corsi, master ed altri moduli formativi, mentre in collaborazione con le scuole dell’obbligo del territorio attiva programmi nell’ambito della MUSICA; nel campo dell’ARTE il Consorzio promuove manifestazioni ed eventi; nel suo parco verde aperto al pubblico propone visite guidate e percorsi di educazione ambientale, e dispone infine di un servizio di trasporto scolastico organizzato per alcuni istituti scolastici del territorio per i ragazzi residenti nei Comuni consorziati o nei 5 Comuni non consorziati ma convenzionati (Rogeno, Missaglia, Costa Masnaga; Carate e Giussano della Provincia di Milano). Nel 2005 gli Enti consorziati, - Provincia di Milano, Provincia di Lecco, i Comuni di Barzanò, Besana Brianza, Briosco, Bulciago, Casatenovo, Cassago Brianza, Correzzana, Cremella, Monticello Brianza, Nibionno, Renate, Sirtori, Triuggio, , Viganò – hanno approvato il nuovo Statuto in cui si legge che il Consorzio ha durata sino al 2030 con l’obiettivo di realizzare a Villa Greppi un centro di formazione e cultura che sia la prosecuzione naturale della azione educativa avviata nel 1974 dal Consorzio attraverso l’Istituto “A.Greppi”.

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ECOMUSEO DEL DISTRETTO DEI MONTI E DEI LAGHI BRIANTEI

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ECOMUSEO DEL DISTRETTO DEI MONTI E DEI LAGHI BRIANTEI

Per intraprendere politiche ed iniziative congiunte, volte allo sviluppo e alla valorizzazione dell’area del Distretto dei monti e dei laghi Briantei e volte alla realizzazione del progetto “Ecomuseo del Distretto dei monti e dei laghi Briantei” , nel novembre 2006 è stato sottoscritto un Protocollo di Intesa, della durata di cinque anni, tra le due Province di Lecco e Como, la Regione Lombardia, la Comunità Montana comasca del Triangolo lariano, la Comunità Montana lecchese del Lario Orientale, tre Parchi (della Valle del Lambro, del Monte Barro, del Lago del Segrino), due consorzi lacuali (del Lario e dei Laghi minori, del ), la Conferenza Permanente del Lago di Pusiano e 21 comuni. Di questi 21 comuni 8 appartengono alla Provincia di Como (Asso, Canzo, Erba, Eupilio, Longone al Segrino, Merone, Pusiano e Valbrona) e 13 a quella di Lecco e sono: Annone Brianza, Bosisio Parini, Castello Brianza, Cesana Brianza, Civate, Colle Brianza, Dolzago, Ello, Galbiate, Oggiono, Rogeno, Suello e Valmadrera. Tutti i suddetti Enti, sotto il coordinamento della Provincia di Lecco, Ente promotore, dovranno partecipare alla creazione della giusta cooperazione per pianificare e gestire un “sistema culturale integrato”, impegnandosi, in particolare, a individuare i potenziali nodi di irradiazione culturale del territorio, redigere un documento strategico (Piano di politica culturale e territoriale) e delineare la struttura di governance territoriale.

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ECOMUSEO DELLA VALLE SAN MARTINO

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Rassegna delle esperienze di cooperazione intercomunale

ECOMUSEO DELLA VALLE SAN MARTINO

Il progetto interessa tutto il territorio della Valle San Martino, che si estende a cavallo tra le province di Lecco e Bergamo. In particolare comprende i comuni di Calolziocorte, Carenno, Erve, Montemarenzo, Torre de’ Busi e Vercurago in Provincia di Lecco e Caprino Bergamasco, Cisano Bergamasco e Pontida in Provincia di Bergamo. L’Ecomuseo della Comunità Montana intende rafforzare nella comunità locale la consapevolezza dell’antica unità culturale e territoriale, la valorizzazione dei Luoghi Manzoniani, dei vecchi nuclei rurali, delle valenze geologiche, geositi e paleontologia della Valle. Il funzionamento del Centro Visitatori , collocato nella Villa De Ponti, presenta in modo complessivo i contenuti dell’Ecomuseo attraverso pannelli integrati da attrezzatura multimediale che in modo sintetico offrono un’immagine della ricchezza dei beni culturali territoriali della valle. In funzione delle ricerche attivate sul territorio il territorio è articolato in quattro sistemi principali: - paesaggio agrario storico (le permanenze sporadiche dei vigneti e più riconoscibili del castagneto, i roccoli); - aree di interesse naturalistico e/o geologico; - insediamenti storici di tipo rurale; - beni di particolare rilevanza architettonica e artistica, tra cui i complessi religiosi; - archeologia industriale.

All’interno dell’Ecomuseo della Comunità Montana, il giardino botanico del Parco di Villa De Ponti conta ben 400 specie botaniche. Per creare sinergie con l'ambito culturale si potrà prevedere lo sviluppo delle attività turistiche partendo dalle vocazioni e potenzialità del territorio attraverso il Turismo Culturale, religioso, d’affari e geologico e la valorizzazione di itinerari naturalistici e culturali.

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SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI

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Rassegna delle esperienze di cooperazione intercomunale

SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI

A seguito della legge 8 novembre 2000, n. 328- “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” i tre già esistenti distretti sanitari (di Lecco, Bellano e Merate) presenti sul territorio provinciale sono stati presi come territori di riferimento per costituire tre sistemi organizzativi anche nel campo socio-assistenziale per fornire servizi prevalentemente destinati alle fasce deboli della popolazione, in particolare anziani, adulti in difficoltà, disabili e minori. I tre distretti fanno capo oggi a tre uffici di Piano distrettuali (cui il neo-istituito, dal Consiglio di Rappresentanza di Sindaci nella seduta dell’11/09/2007, Ufficio dei Piani garantisce raccordo e coordinamento) e nel corso del periodo 2002-2005 ciascun distretto ha realizzato il sistema di interventi e servizi sociali programmati nei Piani di Zona 2002-2004, compresa la costituzione di tre forme gestionali di sistemi integrati di interventi e di servizi.

Distretto di Lecco: Gestione Associata

I Sindaci dei Comuni interessati –sotto riportati- ed il Presidente della provincia di Lecco hanno sottoscritto l’Accordo di Programma in data 22.12.2005 per la realizzazione in forma associata – Gestione Associata appunto- di un sistema integrato di interventi e servizi sociali rivolti alle persone ed alle famiglie. Ne fanno parte tutti i Comuni del distretto Sanitario di Lecco: Annone Brianza, Bosisio Parini, Bulciago, Calolziocorte, Carenno, Castello di Brianza, Cesana Brianza, Civate, Colle Brianza, Costa Masnaga, Dolzago, Ello, Erve, Galbiate, Garbagnate Monastero, Garlate, Lecco, Malgrate, Molteno, Monte Marenzo, Nibionno, Oggiono, Olginate, Oliveto Lario, Pescate, Rogeno, Sirone, Suello, Torre de’ Busi, Valgreghentino, Valmadrera, Vercurago.

Distretto di Bellano: Gestione Associata In data 28.03.2006 sempre per l’organizzazione di una Gestione Associata intercomunale di un sistema integrato di interventi e servizi sociali, è stato firmato l’Accordo di Programma dal Presidente della provincia di Lecco e dai Sindaci dei seguenti Comuni del distretto di Bellano: Abbadia Lariana, Ballabio, Barzio, Bellano, Casargo, Cassina, Colico, Cortenova, Crandola, Cremeno, Dervio, Dorio, Esino, Introbio, Introzzo, Lierna, Mandello del Lario, Margno, Moggio, Morterone, Pagnona, Parlasco, Pasturo, Perledo, Premana, Primaluna, Sueglio, Taceno, Tremenico, Varenna, Vendrogno, Vestreno.

Distretto di Merate: Azienda Speciale Consortile ReteSalute

Il 18 luglio 2005 per la gestione associata delle attività di carattere socio-assistenziale e di integrazione socio-sanitaria del distretto di Merate è stata invece istituita l’Azienda Speciale Consortile ReteSalute che consorzia i Comuni di Airuno, Barzago, Barzanò, Brivio, Calco,Casatenovo, Cassago Brianza, Cernusco Lombardone, Cremella, Imbersago, Lomagna, Merate, Montevecchia, Monticello Brianza, Olgiate Molgora, Osnago, Paderno D'Adda, Perego, Robbiate, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Sirtori, Verderio Inferiore, Verderio Superiore.

Missaglia - Viganò

I Comuni di Missaglia e Viganò dell’ambito distrettuale di Merate, non aderiscono stranamente all’Azienda Speciale Consortile “ReteSalute” bensì si sono organizzati autonomamente e il Comune di Missaglia, con deliberazione di Consiglio Comunale n. 17 del 27.03.2006 ha approvato la convenzione per la forma di gestione associata Missaglia/Vigano con ente capofila il Comune di Missaglia.

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VILLA SERENA S.p.A

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VILLA SERENA S.p.A.

É una società per azioni i cui azionisti sono i rappresentanti di venti Comuni del territorio lecchese che si sono associati per offrire ai propri cittadini una struttura -prevalentemente sanitaria, con la caratteristica peculiare della residenzialità - che accoglie persone parzialmente e totalmente non autosufficienti, prevalentemente anziane. La maggioranza del capitale azionario è a favore del Comune di Galbiate, principalmente a causa del patrimonio immobiliare ubicato nella frazione di Villa Vergano del Comune di Galbiate, ma la Società include anche i Comuni di Abbadia Lariana, Annone di Brianza, Bulciago, Carenno, Cassina Valsassina, Cesana Brianza, Costamasnaga, Dolzago, Ello, Garbagnate Monastero, Malgrate, Mandello del Lario, Monticello Brianza, Nibionno, Oggiono, Olginate, Perledo, Pescate e Valmadrera.

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CONSORZIO DEL LARIO E DEI LAGHI MINORI

CO NTRATTI DI FIUME

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CONTRATTI DI FIUME Adda A seguito del documento di progetto presentato nel 2004 alla Fondazione Cariplo, nel tratto intermedio del corso del fiume Adda, dove, tra le Province di Milano, Lecco e Bergamo si estende il Parco Adda Nord, oggi si sta predisponendo un Contratto di Fiume. Una prima fase si era conclusa nell’autunno 2006 di cui un primo report riassumeva le attività di consultazione, lavoro e partecipazione svolte; il Consorzio per la gestione del Parco Adda Nord, infatti, in qualità di promotore, insieme alle tre Province di Milano, Lecco e Bergamo, insieme a Regione Lombardia e al Consorzio di bonifica della Media Pianura Bergamasca, aveva predisposto un percorso conoscitivo e di dialogo con i principali soggetti presenti nell’area del parco, soggetti pubblici (ATO Lecco, ATO Bergamo, Bacino Imbrifero Montano), soggetti di interesse pubblico (Associazione Commercianti, Consorzio dell’Adda, Federazione Italiana Pesca, Protezione Civile), produttori di energia (Azienda Elettrica Municipale, Ente Nazionale per l’Energia Elettrica, Italgen, Linificio e Canapificio Nazionale), i Gestori del Ciclo Integrato dell’acqua (Azienda Unica dei Servizi Municipalizzati, Consorzio Gestione Impianti di depurazione, Consorzio Tutela e Ambiente, Ecosystem, Hidrogest e Idra), i Consorzi di Bonifica (il Consorzio Bonifica Est, il Consorzio Bonifica Muzza, il Consorzio Riotorto, il Consorzio Roggia Vailata) e i soggetti legati all’attività estrattiva (Betonvilla, Comparini e Rota Nodari). Quasi tutti questi soggetti, aggiunti di altri diversi attori interessati (Edison, Consorzio Irrigazioni Cremonesi, PLIS Brembo, Agenda 21 Meratese, Hotel Vergani, Pro loco Imbersago, ..), hanno poi sottoscritto, nel giugno 2007 un Contratto di Fiume Preliminare in cui viene fornito un quadro conoscitivo dell’area e un programma di intervento per il miglioramento del corpo idrico, del territorio attorno e del sistema di governo delle acque, oltre ad uno schema di priorità e responsabilità.

Lambro E’ stato siglato nei primi giorni di ottobre 2007 il Protocollo di intesa per la stesura del "Contratto di fiume" del Lambro. Il documento prevede una serie di azioni coordinate tra tutti gli enti sottoscrittori per il risanamento delle acque e il ripristino delle condizioni naturali del territorio, in modo tale da prevenire rischi idraulici e dissesti idrogeologici e favorire la ricostruzione dell'ecosistema.

A seguire, potrà essere stilato il Contratto di fiume vero e proprio. A firmare l’Intesa sono stati i responsabili delle Province di Milano, Como, Lecco e Lodi, dei Comuni di Milano, Monza, Melegnano e Sant'Angelo Lodigiano, dei parchi della Valle del Lambro (di cui fanno parte sei Comuni lecchesi) e Agricolo sud Milano, dell'Autorità di bacino del Po e delle Comunità montane del Triangolo Lariano e del Lario orientale (di cui fanno parte diciassette Comuni lecchesi) .

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CONSORZIO FORESTALE

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Rassegna delle esperienze di cooperazione intercomunale

CONSORZIO FORESTALE

Costituito il 20 marzo 2006, riunisce, oltre alla Provincia di Lecco, le tre Comunità Montane del territorio provinciale che insieme raggruppano 51 Comuni sui 90 totali della Provincia.

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CONFERENZA PERMANEN TE DEI SINDACI DEL CASATESE

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CONFERENZA PERMANENTE DEI SINDACI DEL CASATESE

Nove Comuni del sud-ovest della Provincia, nel gennaio del 2005, con la Conferenza permanente dei Sindaci crearono una realtà nuova, un luogo di discussione e confronto tra le varie amministrazioni locali, consapevoli che tante questioni territoriali necessitavano di essere trattate a livello intercomunale. Per due anni la Conferenza dei Sindaci si è riunita regolarmente ed ha permesso l’avvio di progetti come quello, in campo sociale, della realizzazione del Centro Diurno Integrato per gli anziani, o quello del servizio di sicurezza sovracomunale della Polizia Associata, oltre che la firma di un Protocollo di Intesa ambientale per l’acquisto comune dell’energia elettrica. I nove Comuni interessati sono Barzago, Barzanò, Bulciago, Casatenovo, Cassago, Castello Brianza, Cremella, Monticello Brianza e Sirtori, cui si sono aggiunti, a distanza di un anno dalla costituzione della Conferenza, anche i Comuni di Nibionno e Viganò, in totale undici dei dodici Comuni del circondario.

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CONFERENZA PERMANENTE DEI SINDACI DEL MERATESE

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CONFERENZA PERMANENTE DEI SINDACI DEL MERATESE

In data 3 settembre 2007 è stato sottoscritto il Protocollo d’intesa per l’istituzione della Conferenza permanente dei sindaci del Meratese dai sindaci dei comuni di Airuno, Brivio, Calco, Cernusco Lombardone, Imbersago, Lomagna, Merate, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Paderno d’Adda, Perego, Robbiate, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Verderio Inferiore, Verderio Superiore. Tale conferenza, della durata di otto anni come si legge all’articolo 10, dovrà farsi carico delle seguenti finalità riportate nel Protocollo d’Intesa: consultarsi sulle problematiche del Meratese, scambiarsi conoscenze su esperienze innovative e strumenti sviluppati, avviare progetti ed interventi comuni, promuovere strategie comuni per il territorio e politiche comuni soprattutto per la fornitura dei servizi, attivare processi cooperativi con soggetti pubblici e privati per lo sviluppo locale e ricercare fonti di co-finanziamento.

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CONFERENZA PERMANENTE DEI SINDACI DEL LAGO PUSIANO

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CONFERENZA PERMANENTE DEI SINDACI DEL LAGO DI PUSIANO

A seguito dell’evento disastroso dell’esondazione del lago di Pusiano che a fine novembre 2002 procurò ingenti danni a diversi Paesi e alle loro attività, sette Amministrazioni Comunali comasche e lecchesi, che gravitano attorno al lago, si sono riunite attorno ad un tavolo per cercare insieme di affrontare principalmente i problemi legati al lago e alle sue esondazioni. Dalla Conferenza permanente del lago di Pusiano, che vede normalmente i sindaci incontrarsi due volte al mese, hanno avuto avvio poi anche iniziative, manifestazioni ed eventi per promuovere il territorio del lago. I sette Comuni che aderiscono alla conferenza sono: Rogeno, Bosisio Parini e Cesana Brianza in provincia di Lecco, e Pusiano, Eupilio, Erba e Merone in provincia di Como.

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COOPERAZIONE PER IL POLO PRODUTTIVO DEL CIRCONDARIO OGGIONESE

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COOPERAZIONE PER IL POLO PRODUTTIVO DEL CIRCONDARIO OGGIONESE

Dieci Comuni del Circondario Oggionese, Annone Brianza, Bosisio Parini, Cesana Brianza, Colle Brianza, Dolzago, Garbagnate Monastero, Molteno, Oggiono, Sirone e Suello, si sono confrontati ed interrogati all’interno di un percorso partecipato durato circa un anno (dicembre 2005-dicembre2006) per approfondire e condividere gli aspetti critici legati alla localizzazione di un polo produttivo di interesse sovralocale che la Provincia, in attuazione del PTCP, localizzava sul territorio di Bosisio Parini e Molteno. Esito del percorso è stato la sottoscrizione di un “Protocollo di intesa per l’attuazione del polo produttivo sovracomunale del circondario oggionese nella forma di area ecologicamente attrezzata” il 14 dicembre 2006 da parte degli 11 Comuni e della Provincia di Lecco.

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TAVOLO TERRITORIALE DEL MERATESE

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TAVOLO TERRITORIALE DEL MERATESE

Nel maggio 2007 gli otto Comuni di Osnago, Lomagna, Cernusco Lombardone, Merate, Robbiate, Paderno d’Adda, Verderio Superiore e Verderio Inferiore, insieme alla Provincia di Lecco hanno formalizzato la costituzione di un tavolo territoriale di discussione necessario per affrontare in modo coordinato ed efficace alcuni temi che caratterizzano il territorio di quest’area meridionale della Provincia. Peculiari aspetti di questo territorio infatti sono rappresentati dai problemi di traffico, di inquinamento e di uno sviluppo insediativo che rispecchia le caratteristiche della città diffusa. In particolare si legge nel Protocollo di intesa sottoscritto nella primavera 2007 che i Comuni “...verificata la coerenza tra i propri indirizzi programmatici in materia di assetto del territorio, valorizzazione delle risorse ambientali e politiche di sostenibilità, concorrono, attraverso le presenti intese e secondo un processo negoziale, all’individuazione delle tematiche di rilevanza sovracomunale e a politiche coordinate per uno sviluppo sostenibile del territorio.” La cooperazione istituzionale di questa spontanea forma associativa tenta anche di oltrepassare i confini provinciali, il Comune di , infatti, della provincia di Milano, compare al tavolo di discussione come invitato permanente.

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AGENDA 21 SOVRACOMUNALE

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Rassegna delle esperienze di cooperazione intercomunale

AGENDA 21 SOVRACOMUNALE

Nell’ area meridionale della Provincia di Lecco undici Comuni nel 2005 hanno avviato un processo progettuale condiviso di Agenda 21 locale, capofila del quale si è posto il Comune di Robbiate. A distanza di due anni, allo scadere del biennale Accordo di Programma, nel 2007 tale accordo è stato rinnovato e ai Comuni di Brivio, Cernusco Lombardone, Imbersago, Lomagna, Merate, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Paderno d’Adda, Robbiate e Verderio Inferiore, già sottoscrittori dell’Agenda 21 sovralocale, si sono aggiunti i Comuni di Calco e Verderio Superiore; nel febbraio 2007 i 13 Comuni hanno sottoscritto e pubblicato un Piano d’Azione Locale per il sistema della mobilità e la sua gestione sostenibile.

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PERCORSI COORDINATI DI FORMAZIONE DEL PGT

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PERCORSI COORDINATI DI FORMAZIONE DEL PGT

A seguito della L.R. 12/2005 che prevede un nuovo strumento urbanistico a livello comunale, alcuni Comuni della Provincia hanno attivato percorsi coordinati per la redazione congiunta del Piano di Governo del Territorio. Tra questi si sono coordinati: Lomagna con Osnago (delibera del 30 gennaio 2007); Cassago Brianza con Cremella, Monticello Brianza (attraverso la convenzione sottoscritta il 14 giugno 2006) e Nibionno (aggiuntosi in un secondo tempo nel novembre 2007); e infine Airuno con Brivio, Calco, Imbersago e Olgiate Molgora.

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SINTESI ED INTERPRETAZIONE DELLE GEOGRAFIE

DELLA COOPERAZIONE

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CARTA DI SINTESI DELLE FORME DI COOPERAZIONE INTERCOMUNALI

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Sintesi ed interpretazione delle geografie della cooperazione Come abbiamo visto, nella realtà lecchese si possono trovare forme cooperative oltre che molto diverse per tipologia anche molto diversificate quanto a copertura territoriale. Vi sono infatti forme associative la cui estensione sul territorio dipende dalla presenza e dalla localizzazione di alcune risorse naturali come i fiumi, i laghi ed i parchi, altre, come le Comunità Montane, che sono definite per legge, altre ancora invece che sono frutto della volontà locale. Tra queste ultime alcune realtà, legate soprattutto alla fornitura di servizi, associano vaste aree del territorio provinciale - come i Sistemi Bibliotecari o alcune società per la distribuzione di acqua e gas -, se non la totalità della Provincia - come nel caso della società per il trattamento dei rifiuti -; altre forme di cooperazione invece sono ancorate a realtà territorialmente molto più ridotte come tutte le esperienze di intercomunalità volontaria non finalizzate alla fornitura di un servizio specifico - le Unioni di Comuni, il Tavolo territoriale per la discussione di temi sovracomunali, la cooperazione per la localizzazione di un Polo produttivo, la conferenza permanente dei Sindaci, gli accordi di cooperazione per la redazione dei nuovi Piano di Governo del Territorio (PGT) e l’Agenda 21 sovracomunale -. A fronte di una situazione così diversificata sarebbe dunque azzardato, oltre che poco rappresentativo della realtà, cercare di indicare una dimensione media delle forme cooperative lecchesi: anche divise per tipologie ci sono realtà molto variabili, come dimostra, per esempio, il sistema integrato di interventi e servizi sociali che accanto all’organizzazione della Provincia in tre macro-distretti conta due Comuni organizzati autonomamente. Piuttosto può essere interessante osservare come tutte queste esperienze di cooperazione intercomunale si relazionino con il territorio provinciale. La sintesi della mappatura di tutte queste forme di cooperazione in un’unica carta (vedi la carta di sintesi 1) restituisce il livello di partecipazione di ciascun Comune della Provincia di Lecco a forme di collaborazione intercomunali ed evidenzia sul territorio provinciale geografie del livello di partecipazione più o meno estese, diversamente articolate fra loro e variamente sovrapposte al territorio. Questa carta di sintesi si presta sia ad un’analisi quantitativa, in cui evidenziare il differente grado di attivazione dei Comuni, sia ad un’interpretazione qualitativa, con cui individuare fattori e condizioni che concorrono a disegnare la geografia della mappa. Sulla base del numero di forme associative in cui ciascun Comune è inserito, per restituire il grado di propensione ad associarsi è possibile costruire un

1 La carta non considera i Contratti di Fiume e il Consorzio forestale, cui i Comuni non partecipano direttamente.

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indice, che potremmo chiamare indice di intercomunalità. Individuando tre classi all’interno dell’indice, equivalenti a tre livelli di propensione alla cooperazione intercomunale, uno base, uno medio, uno elevato, i 90 Comuni lecchesi risultano così ripartiti (vedi Tabella 1 e 2): più di un terzo dei Comuni fa parte di 3, 4 o 5 forme di cooperazione intercomunale (classe “base”); poco meno di un terzo dei Comuni lecchesi partecipano a 6, 7 o 8 forme cooperative, registrando un livello discreto di intercomunalità (classe “media”); e, infine, 28 Comuni cooperano in più di 8 diverse associazioni di Comuni (classe “elevata”).

Tabella 1

Numero di Classe di Comune partecipazioni a forme cooperazione di intercomunalità intercomunale

1 Abbadia Lariana 8 media 2 Airuno 7 media 3 Annone di Brianza 9 elevata 4 Ballabio 5 base 5 Barzago 8 media 6 Barzanò 9 elevata 7 Barzio 5 base 8 Bellano 6 media 9 Bosisio Parini 10 elevata 10 Brivio 8 media 11 Bulciago 9 elevata 12 Calco 8 media 13 Calolziocorte 7 media 14 Carenno 5 base 15 Casargo 3 base 16 Casatenovo 8 media 17 Cassago Brianza 10 elevata 18 Cassina Valsassina 5 base 19 Castello di Brianza 7 media 20 Cernusco Lombardone 9 elevata 21 Cesana Brianza 13 elevata 22 Civate 10 elevata 23 Colico 5 base 24 Colle Brianza 8 media 25 Cortenova 5 base 26 Costa Masnaga 8 media 27 Crandola Valsassina 3 base 28 Cremella 10 elevata 29 Cremeno 5 base 30 Dervio 5 base 31 Dolzago 8 media 32 Dorio 5 base 33 Ello 9 elevata 34 Erve 4 base 35 Esino Lario 3 base 36 Galbiate 12 elevata 37 Garbagnate Monastero 7 media 38 Garlate 9 elevata 39 Imbersago 8 media 40 Introbio 6 media

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41 Introzzo 4 base 42 Lecco 6 media 43 Lierna 5 base 44 Lomagna 9 elevata 45 Malgrate 11 elevata 46 Mandello del Lario 5 base 47 Margno 3 base 48 Merate 9 elevata 49 Missaglia 5 base 50 Moggio 4 base 51 Molteno 6 media 52 Monte Marenzo 5 base 53 Montevecchia 8 media 54 Monticello Brianza 10 elevata 55 Morterone 3 base 56 Nibionno 10 elevata 57 Oggiono 11 elevata 58 Olgiate Molgora 9 elevata 59 Olginate 9 elevata 60 Oliveto Lario 5 base 61 Osnago 10 elevata 62 Paderno d’Adda 8 media 63 Pagnona 3 base 64 Parlasco 4 base 65 Pasturo 5 base 66 Perego 6 media 67 Perledo 5 base 68 Pescate 10 elevata 69 Premana 3 base 70 Primaluna 5 base 71 Robbiate 8 media 72 Rogeno 9 elevata 73 Rovagnate 8 media 74 Santa Maria Hoè 6 media 75 Sirone 6 media 76 Sirtori 9 elevata 77 Sueglio 4 base 78 Suello 11 elevata 79 Taceno 4 base 80 Torre de’ busi 4 base 81 Tremenico 4 base 82 Valgreghentino 6 media 83 Valmadrera 12 elevata 84 Varenna 5 base 85 Vendrogno 3 base 86 Vercurago 6 media 87 Verderio Inferiore 9 elevata 88 Verderio Superiore 9 elevata 89 Vestreno 4 base 90 Viganò 7 media

Numero forme di Tabella 2 cooperazione per Numero Comuni classe per classe

3 - 5 35

6 - 8 27

9 - 13 28

É interessante andare ad indagare quali sono, e perché, i Comuni più attivi, che dunque sono più spesso presenti quando un interesse sovracomunale porta i

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Comuni ad associarsi, e i Comuni meno attivi, che tendono a uscire poco dai propri confini amministrativi. Sotto il profilo demografico è da escludersi che la propensione all’ intercomunalità vada di pari passo con la bassa popolosità dei Comuni come un ragionamento intuitivo potrebbe suggerire, non sono infatti i Comuni piccoli a tendere ad associarsi: ben 14 dei 28 Comuni con un alto livello di partecipazione (Merate, Valmadrera, Galbiate, Oggiono, Olginate, Olgiate Molgora, Osnago, Malgrate, Lomagna, Cassago Brianza, Monticello Brianza, Barzanò, Cernusco Lombardone e Civate) ricadono nei 22 Comuni più popolosi della Provincia, escluso il capoluogo, mentre gli altri quattordici (compresi fra i 3.332 abitanti di Bellano ed i 1.110 abitanti di Ello) fanno parte della fascia di media popolosità, lasciandosi alle spalle nella graduatoria i 20 Comuni con meno abitanti. Sempre a rafforzare l’idea che non siano i Comuni più piccoli che tendono ad associarsi è la constatazione che 7 dei 28 Comuni con un indice di intercomunalità elevato si trovano nel l’ambito Lecchese 2, ambito in cui ricadono 20 Comuni con una popolazione media di 6.373 abitanti per Comune, (o di 4.098, se tolto il capoluogo), e ambito con la popolazione media più alta. Gli altri 21 Comuni ricadono nei tre circondari della Brianza (7 comuni nel Meratese, 7 nell’Oggionese e 7 nel Casatese) che mediamente contano una popolazione comunale media di 3.595 abitanti. L’ambito, invece, costituito dai circondari della Valsassina e del Lario conta solo una media di 1.178 abitanti per comune. Se poi consideriamo un elenco dei Comuni in ordine decrescente per densità della popolazione, dei 28 Comuni ad elevato indice di intercomunalità 24 si collocherebbero nella prima metà della lista e, nonostante il range dei valori di densità dei 17 comuni sia ampio - dai 2.114 ab/Km 2 di Malgrate ai 468 ab/ Km 2 di Bosisio Parini- lascerebbero in coda all’elenco, con densità decisamente inferiori, tutti i Comuni delle zone montuose. Ed è proprio questa seconda dimensione appena sottesa quella ancor più importante della dimensione demografica per interpretare la mappa delle forme di cooperazione: la dimensione morfologico-insediativa. La carta di sintesi evidenzia come tutto il territorio settentrionale della Provincia sia il territorio meno attivo, in cui la partecipazione a forme di associazione intercomunale è, salvo poche eccezioni, del livello più basso. E a sottolinearlo è anche, di contro, la presenza invece di un’area centro-meridionale che appare

2 Secondo la ripartizione in tre ambiti provinciali prevista dalle linee guida per l’adeguamento al PTCP l’ambito lecchese comprende il circondario di Lecco e quello della Val San Martino.

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dinamica, un’area che è costituita da Comuni appartenenti a diverse forme associative (da 6 a 13). Nella geografia provinciale spiccano quei 28 Comuni il cui indice di intercomunalità è elevato e che si concentrano in tre aree. La prima si colloca nella fascia di passaggio tra la parte nord della Provincia e la parte meridionale. In quest’area centrale della provincia Rogeno, Cesana Brianza, Bosisio Parini, Oggiono, Annone Brianza, Ello, Suello, Civate, Valmadrera, Malgrate, Pescate, Galbiate, Garlate e Olginate sono 14 Comuni che quest’indagine registra come maggiormente presenti all’interno delle forme di cooperazione intercomunale e che vanno a delimitare un’area, a Ovest del corso dell’Adda, dove le Prealpi degradano verso la pianura, quasi compatta. La seconda area è situata nella parte sud-occidentale della provincia, ove si distinguono Nibionno, Barzanò, Bulciago, Cassago Brianza, Cremella, Monticello Brianza e Sirtori. La terza area invece spicca nella parte meridionale della provincia, al confine con la provincia di Milano, dove i sette Comuni di Olgiate Molgora, Merate, Cernusco Lombardone, Osnago, Lomagna, Verderio Inferiore e Verderio Superiore, tutti del circondario Meratese, costituiscono un’evidente polarità compatta e distinta dalla prima. Queste tre polarità che la carta di sintesi restituisce sono però tre aree che si evidenziano in modo differente e che hanno tratti molto diversi: i 14 Comuni dell’area centrale, lecco-oggionese, emergono infatti come intersezioni e come il risultato di interazioni in cui essi si muovono autonomamente, spesso facendo parte anche di forme associative interprovinciali, che includono comuni della vicina provincia di Como. Sono comuni altresì che non costituiscono mai una forma di cooperazione solo tra loro e che non interagiscono spesso tutti insieme; oltre, infatti, alla Società per la raccolta dei rifiuti, che coinvolge tutti i Comuni della Provincia, ed al Consorzio Ciab per l’acqua, che coinvolge metà dei Comuni del Lecchese, i 12 Comuni non aderiscono tutti contemporaneamente ad altre forme associative intercomunali. Simile è la polarità casatese per il fatto che i 7 comuni spesso partecipano a forme associative interprovinciali, nonostante si riconoscano spesso partner di stesse forme di intercomunalità. Diversa invece è la configurazione dell’area meratese che nasconde legami di stretta collaborazione fra i suoi comuni come testimoniano la presenza di quattro forme associative intercomunali che, sebbene non coinvolgano precisamente sempre gli stessi comuni, insistono contemporaneamente su quest’area (Tavolo territoriale del Meratese, Agenda 21 sovracomunale,

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Conferenza permanente di sindaci del Meratese e società per la distribuzione dell’acqua e del gas Ecosystem). Inoltre, nonostante sia anche quest’area a ridosso del confine provinciale, esclusa l’esperienza di Verderio Inferiore nel P.L.I.S del Rio Vallone, non partecipa mai a forme associative interprovinciali. Tornando ai 14 Comuni ad indice elevato di intercomunalità dell’area centrale, questi si collocano proprio al limite fra il sistema morfologico-insediativo montano e quello di pianura, o meglio, si trovano all’intersezione dei due sistemi, assommando in sè alcuni caratteri dell’uno e dell’altro. Questo territorio intermedio è infatti l’”ultimo” territorio che fa parte della Comunità Montana lecchese che si spinge più a Sud, quella denominata del Lario Orientale, ma contemporaneamente questo territorio intermedio aderisce anche a quei consorzi o quelle società che dalla pianura si spingono a nord fino alle Prealpi, come il consorzio interprovinciale CIAB o la Società Rio Torto. Sulla carta di sintesi Rogeno, Cesana Brianza, Bosisio Parini, Oggiono, Annone Brianza, Suello, Ello, Civate, Valmadrera, Malgrate, Pescate, Galbiate, Garlate e Olginate costituiscono una macchia di colore compatta che nella realtà, a ben guardare, va a seguire, ed a sovrapporsi a, un sistema viario strutturato su due principali direttrici: la Strada Provinciale 72, che da sud a nord si avvicina a Lecco costeggiando l’Adda, e la Strada Provinciale 639, che da Lecco esce verso ovest in direzione di Como. É interessante però anche spostare l’attenzione su altre zone di cui la mappa di sintesi delle cooperazioni intercomunali può dire silenziosamente molto; in particolare emergono tre elementi rilevanti che vale la pena esplicitare. Anzitutto il capoluogo di Provincia: Lecco non sembra protagonista quanto a intercomunalità, la sua appartenenza alla classe di intercomunalità intermedia si attesta al gradino più basso della classe (appartenenza a 6 forme di collaborazione intercomunale) avvicinandolo di più alla passività delle zone montane che lo circondano, piuttosto alla dinamicità della Brianza; tutto questo quando invece il capoluogo di provincia potrebbe spesso rivestire un importante ruolo di stimolatore o capofila di innovative forme di cooperazione. Un secondo elemento di perplessità lo suggerisce il Lario, che non sembra essere in grado di incentivare e motivare forme di interazione tra i Comuni che lungo tutta la costa caratterizza e assimila con la sua presenza e per il quale non è ancora stato considerato alcun contratto di lago. Infine, le due forme di cooperazione più istituzionali quali le Unioni di Comuni e le Comunità Montane: quanto alle Unioni, se sovrapponiamo le geografie delle tre Unioni di Comuni presenti in Provincia alla mappa di sintesi di tutte le forme di collaborazione, le due geografie delle unioni “montane”– disegnate dai Comuni di Vestreno, Sueglio, Tremenico e Introzzo; e dai Comuni di Parlasco,

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Cortenova, Primaluna, Introbio e Pasturo- andrebbero ad adagiarsi in quelle porzioni di Provincia a basso livello di intercomunalità, eccezion fatta solo per il Comune di Introbio, mentre l’unione della Valletta in Brianza si inserirebbe in un tessuto di media propensione all’intercomunalità. Vi è dunque una non corrispondenza fra tendenza spontanea all’associarsi nella forma dell’Unione ed il livello generale di intercomunalità; si tratta di una non corrispondenza che non sembra addebitarsi a caratteri strutturali particolari delle Unioni. In termini statistici infatti la Provincia di Lecco con le sue 3 Unioni, di 3, 5 e 4 Comuni, con una media di 4.530 abitanti per ognuna, non rappresenta una situazione anomala rispetto al panorama lombardo, anzi statisticamente ne è un buon campione rappresentativo, non presentando situazioni particolari come invece possono esserlo nel Pavese il numero decisamente elevato di Unioni – ben 24 su un territorio per dimensioni paragonabile a quello bergamasco, che ne conta solo 4-, o come possono esserlo nel Varesotto la dimensione media delle Unioni, che sono 2 di circa 18.000 abitanti ognuna (contro una media regionale di 5.831 abitanti). Quanto alle Comunità Montane invece, là dove non si sovrappongono al sistema morfologico-insediativo brianzolo, come negli 8 Comuni della parte centro- occidentale della Provincia (Cesana Brianza, Suello, Valmadrera, Malgrate, Galbiate, Pescate, Garlate e Olginate), sembrano il solo luogo dell’associazione per i territori montani, e la realtà in grado di soddisfare le richieste ed i bisogni di intercomunalità dei loro Comuni. Sia nel caso della Valle San Martino, sia nel caso della Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera, la Comunità Montana non si sovrappone a molte altre forme di cooperazione, indipendentemente dalla dimensione e dal numero di Comuni che essa riunisce; sono 9 infatti i Comuni facenti parte della prima e 28 quelli appartenenti alla seconda, differenza che non sembra incidere sulla propensione all’intercomunalità e che conferma la variabilità di estensione che anche a livello regionale registrano le Comunità Montane (senza presentare situazioni limite come in provincia di Brescia rappresenta la Comunità Montana della Val Camonica con più di 40 Comuni).

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