Ambito 33 Abc
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QUADRO CONOSCITIVO Ambito n°33 AREA SENESE PROVINCE : Siena TERRITORI APPARTENENTI AI COMUNI : Asciano, Buonconvento, Castelnuovo Berardenga, Chiusino, Monteriggioni, Monticano, Monteroni d’Arbia, Murlo, Radicondoli, Rapolano Terme, Siena, Sovicille L’area senese è caratterizzata da una struttura fisica alquanto complessa che può essere ha improntato più sottoambiti. Il primo, La Montagnola e la valle del Merse, costituito da rilievi con struttura appenninica, con fondovalli di tipo alluvionale (Piano di Rosia)i ripiani di origine eluviale e la grande ansa della valle della Merse e dai rilievi densamente boscati di Chiusino e Monticiano. Il secondo, a est di Siena, individuabile nell’area delle Crete, è delimitato a est da un deposito di travertino che si spenge nei fondovalli alluvionali dell’Arbia e dell’Ombrone e costituito da colline plioceniche, la cui natura argillosa si esprime in una distesa ondulata di dossi arroton- dati. Ed il terzo centrale è costituito da Siena e le masse della Berardenga, fulcro centrale di raccordo tra le colline sabbiose del chianti, la montagnola e le crete. L’intero ambito senese esprime nei suoi connotati paesaggistici dominanti, seppur con modalità di- verse, la proiezione storica della città nel contado, prodotto di un lungo governo urbano del territorio. Nella Toscana etrusca - che è soprattutto quella centrale - i centri principali sono quasi sempre sui rilievi, talora su quello più alto (ca- so di Montepulciano) quindi è difficile far riferimento a un bacino idrografico, cioè ad una vallata. La città di Siena è all’incirca al confi- ne fra la Toscana densamente abitata, con una gran parte della popolazione nelle case sparse, e con dimensioni esigue dei poderi (così almeno fino a qualche decennio fa), e la Toscana delle argille e dei latifondi, con bassa densità di popolazione. Pertanto vengo- no compresi alcuni comuni che sono sullo spartiacque fra il bacino dell’Arno e i bacini del Merse e dell’Arbia (affluente dell’Ombrone) come Siena e Sovicille, o negli alti bacini dell’Ombrone (Castelnuovo Berardenga), del Cecina (Radicondoli) e del Merse (Chiusdino, Monticiano). CENNI POPOLAZIONE Come per le altre città toscane, è difficile delimitare un’area incentrata su una città importante. L’influenza della città si estende ben al di là dei confini proposti, ma seguire i limiti dell’area dominata significherebbe nel caso di Siena, come in quelli di Firenze, Pisa, Gros- seto ecc. cancellare parecchie aree che hanno una loro specificità, di paesaggio, di organizzazione sociale,di storia e tradizioni, di rapporti fra i comuni. Siena è in forte calo nei trenta anni considerati (-13.009), mentre aumentano tutti i comuni confinanti: Castelnuovo B., Sovicille, Mon- teriggioni, e Monteroni d’Arbia. Questo andamento fa pensare alla diffusione della popolazione senese su un’area più vasta, in altre parole all’estendersi della città reale, ciò che si verifica anche nelle altre principali città della regione. A conferma dell’ipotesi: tutti gli altri comuni dell’area sono in calo: il maggiore in assoluto è quello di Siena, quello percentuale è quello di Chiusdino, che ha nel 2001 il 67% dei residenti del 1971 e la densità demografica straordinariamente più bassa è quella di Radicandoli. CENNI STORICI Siena è stata - probabilmente - un centro etrusco minore. Sappiamo che nella zona vi era una importante famiglia, Saina, che potreb- be aver dato il nome all’insediamento, un fatto normale fra gli etruschi (basta pensare a Cecina e a Tarquinia). In epoca romana è ri- cordata solo da Plinio eTacito. Nel medioevo si sviluppò insieme alla via dei pellegrinaggi. Fu sede di una diocesi nel IV secolo, e a spese di quella, più antica, di Arezzo, in un’epoca (alto medioevo) nella quale i poteri religioso e civile si concentravano in molti casi nel vescovo; e questo comportò scontri, anche armati, con Arezzo. I primi scontri fra Siena e Firenze ebbero luogo nel 1174, per mo- tivi di confini nel Chianti. La fondazione di Monteriggioni (1214) è un’operazione politica insolita per Siena, che in genere è intervenuta su luoghi fortificati preesistenti, come Buonconvento, Casole, Rapolano, Sinalunga, evitando le complicazioni che sorsero per Monte- riggioni, osteggiata dai monaci di Abbadia ad Isola, che vedevano in pericolo il loro predominio politico ed economico nell’area. Lo scontro decisivo con Firenze avviene nel secolo XIII: i senesi e alleati battono i fiorentini e alleati a Montaperti nel 1260, ma nove anni più tardi sono sconfitti a Colle Val d’Elsa. Siena passa al campo guelfo, ed ha un periodo di prosperità di circa un secolo sotto il “go- verno dei Nove”. Nei primi anni del ‘200 nacque lo Studio (università) di Siena, una delle prime in Italia e in Europa. Siena è coinvolta nelle guerre che si svolgono in Italia nel corso del lungo scontro fra il Regno di Francia e l’Impero: nel 1530 i senesi scacciano il pre- sidio imperiale; nel 1547 una seconda cacciata, dopo la quale diroccano totalmente, in pochi giorni, la fortezza costruita dagli spagnoli nel 1550. Infine nel 1554 – 1555 l’assedio da parte degli imperiali, e la resa della città (ridotta a 8000 abitanti. Alla fine di lunghe e dif- ficili trattative fra il Granducato e la Spagna, si ha il passaggio, in unione personale e conservando formalmente le magistrature e isti- tuzioni senesi, al nascente Granducato di Toscana, nel 1559. Dopo questi eventi, la situazione si congela fino alle riforme delle am- ministrazioni locali effettuata da Pietro Leopoldo di(sottoprefetture: Siena e Montepulciano, dove venne istituito il tribunale) e vengono restituiti a Siena di alcuni comuni che (ad es. nel Chianti) erano stati collocati dai granduchi nella provincia di Firenze. Si ricorda che Chiusdino, già castello dei vescovi di Volterra, dotato di duplice cinta muraria, passò a Siena nel 1230. Nel suo territorio si trovano i resti della chiesa gotico-cistercense di S. Galgano e della stessa abbazia, fondata intorno al 1180. Quest’ultima fu devastata dal con- dottiero di ventura Giovanni acuto nel ‘300; decaduta e abbandonata rovinò nel ‘500. CENNI SULLA PRODUZIONE Siena ha prosperato nel medioevo particolarmente come piazza finanziaria più prossima a Roma ealla curia pontificia. In epoca mo- derna – e certamente in relazione all’esistenza di una antica e prestigiosa facoltà di medicina – si è sviluppata l’industria farmacologi- ca (sieri e vaccini). A Siena vi sono anche importanti industrie di dolciumi; a Monteriggioni si è sviluppata la ceramica. Anche Rapola- no ha avuto un certo sviluppo industriale. Castelnuovo B. è parzialmente in zona di produzione del “Chianti classico”, e in parte anche in zona di produzione del “Chianti dei colli senesi”, come pure Siena e Sovicille. SISTEMA VIARIO Siena, “figlia della strada”, si è formata su quella che fin dal secolo VI (invasione longobarda) è stata la principale strada dal nord ver- so Roma, la via Francesca (dei francesi) o Romea (dei pellegrini). Questa strada (attuale Cassia), dotata di stazioni di posta, è stata poi (con la Flaminia, che passava non lontano da Loreto, luogo importante di pellegrinaggio) una delle principali strade utilizzate dai viaggiatori diretti a Roma. Siena era l’unica città sulla via Romea, da Lucca fino a Viterbo. La ferrovia è arrivata presto nella provincia di Siena, che venne collegata ad Empoli (quindi a Firenze, Pisa e Livorno) nel 1949, dan- do una spinta decisiva alla modernizzazione della società senese, e venne proseguita fino a Sinalunga e Chiusi nel 1862. Nel 1865 venne iniziata,e in 10 anni terminata la ferrovia verso Grosseto, per Asciano e Monte Amiata, con percorso lungo e tortuoso. La “scorciatoia” per la Val d’Arbia venne realizzata solo nel 1927. La bassa densità delle linee ferroviarie portò ad un precoce sviluppo delle linee automobilistiche: la prima in assoluto nella provincia di Siena è quella che univa Siena a Greve in Chianti (dove arrivava una linea tranviaria da Firenze) nell’agosto 1913. Negli anni del secondo dopoguerra, dopo la bocciatura dell’ipotesi (sostenuta da Siena) di far passare l’Autostrada del Sole a levante di Siena anzi- ché nella Chiana, è stata realizzata la “superstrada” (propriamente il raccordo Firenze casello autostradale di Certosa-Siena, 1967), e successivamente la superstrada Siena-Grosseto e la Siena-Bettolle (1972). Riconoscimento dei caratteri strutturali CARATTERI STRUTTURALI IDENTIFICATIVI Elementi costitutivi naturali Geomorfologia Nel paesaggio senese risaltano i caratteristici e ampi fenomeni ero- sivi che investono i colli argillosi, in genere quelli esposti a mezzo- giorno a causa della maggiore alterazione termica (sole-pioggia) dando luogo a formazioni pseudo-calanchive: crete di Rapolano. Rapolano Terme Il colore rosso della terra, determinato dalla presenza di rocce car- bonatiche, caratterizza la pianura che si estende tra Sovicille e Monteriggioni Sovicille Assetti agricoli e forestali Paesaggio La natura argillosa dei luoghi si esprime in una distesa ondulata di agrario e colline. La rete insediativa, costituita da viabilità e edifici poderali, forestale storico con maglia estesa, si colloca prevalentemente sul crinale, in modo da ridurre i fenomeni di instabilità. Rapolano Terme Siena Insediamenti e infrastrutture Insediamenti Edifici religiosi, dall’Abbazia di San Galgano a numerose e piccole storici pievi isolate, punteggiano il paesaggio a testimonianza di un antico presidio sui vasti territori agricoli: Pieve di San Giovanni a Sovicille. Sovicille Borghi e castelli sono il segno di un passato feudale e costituisco- no, assieme agli edifici religiosi e al sistema poderale, le matrici dell’attuale paesaggio senese: Monteriggioni, borgo medioevale po- sto sulla sommità di un colle come avamposto senese a Firenze, conserva integro la propria cinta muraria che costituisce un forte segno identificativo nella vallata. Monteriggioni Il singolare profilo di Siena emerge dal paesaggio a sottolineare l’importanza che la città ha storicamente rivestito quale centro di po- tere e dominio di un vasto territorio (il contado senese) e che tuttora svolge quale centro culturale.