Addio a , il regista del cinema italiano degli anni ’80 e ’90

E’ morto a Roma il regista Carlo Vanzina. A dare la notizia sono la moglie Lisa e il fratello Enrico. “Nella sua amata Roma, dov’era nato, ancora troppo giovane e nel pieno della maturità intellettuale, dopo una lotta lucida e coraggiosa contro la malattia – si legge nella nota della famiglia – ci ha lasciati il grande regista Carlo Vanzina amato da milioni di spettatori ai quali, con i suoi film, ha regalato allegria, umorismo e uno sguardo affettuoso per capire il nostro Paese”. Ecco una recente intervista a La7 in occasione della presentazione del suo ultimo film, ‘’.

Ha firmato alcuni dei maggiori successi del cinema italiano degli anni ottanta e novanta, alfiere di quella particolare evoluzione della commedia all’italiana verso i territori più facilmente commerciali del giovanilismo e dell’umorismo di derivazione televisiva. Dopo un apprendistato con Monicelli, con il padre Steno e con Sordi, ha formato con il fratello Enrico un’affiatatissima coppia di cineasti di grande versatilità ed efficienza produttiva.

Dopo il suo debutto dietro la macchina da presa nel 1976 con , ha realizzato in 40 anni circa 60 film. I suoi primi successi sono giunti con la scoperta di (Eccezzziunale… veramente e , entrambi del 1982), seguiti subito dopo dal lancio di uno spensierato sottogenere vacanziero-nostalgico con Sapore di mare (1983).

Sempre in tema di rispolveri di modelli, ha poi rivitalizzato abilmente il film a episodi con comici di provenienza televisiva con (1983) e Yuppies – I giovani di successo (1986), una formula che è stata la migliore garanzia della sua fortuna cinematografica anche in seguito, con (1992), S.P.Q.R. – 2000 e ½ anni fa (1994) e (1996), cui è seguito A spasso nel tempo – L’avventura continua (1997).

Meno incisivo quando ha provato a rivisitare altri generi come il noir (Sotto il vestito niente, 1985), l’avventura in costume (La partita, 1988), il poliziesco (, 1990) e la commedia meno farsesca (Io no spik inglish, 1995).

Nel 1999 fa debuttare nel suo film Il cielo in una stanza il giovane Elio Germano e Gabriele Mainetti che dirigerà in seguito Lo chiamavano Jeeg Robot.

Nel 2001 sono usciti e South Kensington, l’anno successivo è stata la volta di Febbre da cavallo – La mandrakata, atteso seguito del film quasi omonimo (Febbre da cavallo) diretto nel 1976 dal padre.

Nel 2003 è uscito e nel 2004 In questo mondo di ladri. Nel 2005 ha diretto , un omaggio ai film polizieschi interpretati da Tomas Milian; nel 2006 sono usciti Eccezzziunale veramente – Capitolo secondo… me e Olé; nel 2007 2061 – Un anno eccezionale. Dal 2005 al 2008 dirige Un ciclone in famiglia, serie televisiva con .

Nell’estate del 2008 esce il film Un’estate al mare, che descrive sette storie divertenti[senza fonte] ambientate nei luoghi celebri dell’estate all’italiana.

Dal 2010 è tornato al grande successo popolare con “Ex – Amici come prima!” (2011) e ” Mai Stai Uniti” (2013).

Ha lavorato con quasi tutti i più importanti attori italiani Diego Abatantuono, Gian Maria Volonté, Sergio Castellitto, Renato Pozzeto, Paolo Villaggio, Gigi Proietti, Enrico Montesano, Vincenzo Salemme, , Massimo Boldi, Enrico Brignano, Michele Placido, Virna Lisi, Monica Vitti, Monica Bellucci, Anna Foglietta e tanti altri. Ha diretto anche molti grandi attori internazionali Faye Dunaway, Rupert Everett, Carol Bouquet, Elliot Gould, Jean Rochefort, Leslie Nielsen, Susannah York, David Warner, Dean Jones, Daryl Hannah, Matthew Modine.

Vanzina ha dichiarato in un’intervista: « In una cinematografia seria come quella americana, noi Vanzina saremmo venerati come Spielberg. Qui dobbiamo vergognarci. » Panico a Roma, valigia abbandonata vicino al Campidoglio. L’allerta terrorismo è alta

ROMA – E’ rientrato dopo pochi minuti l’allarme scattato per una valigia abbandonata oggi pomeriggio davanti a una fermata dell’autobus ai piedi del Campidoglio, a Roma. Le verifiche dei carabinieri hanno rivelato che il trolley, lasciato incustodito in via del Teatro Marcello, lato Anagrafe, era vuoto.

L’allerta terrorismo a Roma non è mai cessato. C’è il pericolo che l’Isis recluti nuovi adepti anche tra gli islamici in Italia e nella Capitale. Ad aprile scorso Ma Khalid Chaouki, neo presidente della Grande moschea di Roma ed ex deputato Pd, ha proposto di aprire moschee e spazi islamici, rendendoli luoghi di «confronto e dialogo» fra i giovani per diffondere i valori di «pace e tolleranza». «Non dobbiamo abbassare la guardia di fronte a ogni segnale, né sottovalutarlo», ha spiegato Chaouki, che aggiunge: «Dobbiamo tutelare la nostra società e i nostri giovani dal rischio di essere reclutati dal terrorismo. Per veicolare i valori di pace e tolleranza è molto importante il ruolo di Imam preparati». E ancora: «Bisogna affrontare la minaccia estremista anche a livello culturale. La mia sfida è proprio aprire sempre di più le moschee: non devono essere più vissute come luoghi estranei o addirittura una minaccia, ma occorre stimolare gli Imam e i dirigenti dei centri islamici a fare progetti con i giovani».

Roma, il Cinema America torna a sorpresa a San Cosimato

ROMA – Il Cinema America torna il 2 luglio in piazza San Cosimato, con un evento sorpresa fuori programma. Sarà la commedia del 1996, “Ferie d’agosto”, a inaugurare l’arena di Trastevere riconquistata nelle scorse settimane. A presentare il film ci saranno due ospiti: il regista Paolo Virzì e lo sceneggiatore Francesco Bruni. Dal 3 luglio e fino al 1° agosto, la programmazione riprenderà seguendo il calendario già previsto per il liceo Kennedy. Due volte a settimana, come concordato con Roma Capitale, l’audio dei film in piazza San Cosimato verrà diffuso in cuffia. Grazie alla collaborazione con Radio Rock, il pubblico sintonizzandosi sulla frequenza FM 106.6 potrà seguire la proiezione senza alcun impatto acustico. Andranno invece avanti in parallelo e senza subire mutamenti le arene del Parco Casale della Cervelletta a Tor Sapienza e del Porto Turistico di Roma a Ostia.

Mercato San Severino, il magico ritorno di una manifestazione antica

MERCATO SAN SEVERINO (SA) – Città in festa a Mercato San Severino dove lo scorso fine settimana il centro storico si è trasformato in una vera e propria cittadella medioevale ospitando la prima edizione di una fiera dai sapori antichi che si è tenuta addirittura nel 1303. Aperte tutte le attività commerciali sull’incantevole corso e vie limitrofe di Mercato San Severino

Una cornice festosa e rinnovata soprattutto per la fruibilità ottenuta grazie alla predisposizione dell’isola pedonale nei fine settimana. E per l’occasione è tornata in città, seppur temporaneamente, la sacra Reliquia di San Tommaso D’Aquino, conservata nella chiesa di San Domenico di Salerno dove farà poi ritorno. Si tratta della mano destra del santo che venne amputata dopo 14 anni dalla sua morte su richiesta della sorella Teodora, moglie di Ruggero Sanseverino, alla quale venne consegnata. Teodora la fece quindi riporre nella cappella del suo castello di San Severino e da lì fu poi trasferita a Salerno nella chiesa di San Domenico.

Il Castello Medievale di Mercato San Severino e’ uno dei più importanti dell’Italia meridionale

Per lungo tempo sede della famiglia dei Sanseverino. Da ricordare l’episodio che narra che nella cappella del castello S. Tommaso, recatosi a trovare la sorella Teodora, sposa di un Sanseverino, ebbe l’ultima visione prima della morte che lo colse sulla strada per la Francia, dove si dirigeva in qualità di ambasciatore del Papa.

Una tre giorni, dunque, durante la quale la città di Mercato San Severino ha rievocato il suo illustre passato

Una manifestazione che ha visto il patrocinio dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Antonio Somma, dove Vincenza Cavaliere assessore alla cultura e al turismo è riuscita a coinvolgere oltre che alle associazioni, scuole e storici del territorio, anche le amministrazioni comunali di Baronissi, Fisciano, Castel San Giorgio, Siano, Bracigliano e Marsico.

Vincenza Cavaliere: “Importante fare rete”

“È importante fare rete – ha detto Cavaliere – affinché le attività culturali acquisiscano la giusta importanza e determinano la crescita del territorio”. Obiettivo raggiunto quindi nel valorizzare la storia della città mettendo in risalto anche le bellezze paesaggistiche ed i talenti locali.

Il video servizio andato in onda il 28/06/2018 a Officina Stampa

Irene Tagliente

Mostro del Circeo, rivelazione shock di Angelo Izzo: “Uccidemmo anche una ragazza friulana” CIRCEO (LT) – Angelo Izzo, uno dei mostri del Circeo, condannato a due ergastoli, ha riferito ai magistrati che Rossella Corazzin, la 17enne friulana sparita il 21 agosto 1975 nei boschi del in Cadore, fu seguita dalla banda di criminali romani in vacanza in Cadore, e poi sequestrata e portata sul lago Trasimeno. Lì sarebbe stata violentata dal branco e uccisa. Il fascicolo con le dichiarazioni di Izzo è finito sul tavolo del procuratore di Belluno Paolo Luca, che poi lo ha trasmesso a Perugia. Lo riferisce l’edizione on line del Gazzettino.

“Nelle dichiarazioni sulle altre violenze del gruppo rese ai pm di Roma e che mi sono state trasmesse, Angelo Izzo ha dedicato poche parole, vaghe, alla vicenda di questa ragazza, Rossella Corazzin, ma ha dato riferimenti su data della scomparsa e luogo dell’uccisione, da far ritenere che sia effettivamente lei”. Lo dice all’ANSA il Procuratore di Belluno, Paolo Luca, che ha trasmesso per competenza a Perugia il fascicolo sul caso della 17enne avuto da Roma. “Le parole di Izzo mi distruggono da un lato, ma dall’altro mettono la parola fine ad una ricerca che non si è mai fermata e che dura da 43 anni”, ha detto all’ANSA Mara Corazzin, cugina della diciassettenne scomparsa.

“In passato Angelo Izzo mi ha raccontato della vicenda di Rossella Corazzin, e mi ha detto che con lui c’erano altre persone tra cui Andrea Ghira, coinvolto con lui nel massacro del Circeo”, ha detto Rolando Iorio, l’avvocato di Izzo.

Irene Tagliente

Milano, Piano City 2018, record di presenze dal centro alle periferie: il testimone passa ora a Palermo MILANO – Si conclude con il concerto di Vinicio Capossela la settima edizione di Piano City Milano. Oltre 470 concerti e più di 500 pianisti hanno dato vita a un week end di musica, dal centro alle periferie con appuntamenti gratuiti e di ogni genere; dai concerti nelle piazze, nei musei e sul tram, alle lezioni di piano, fino ai programmi speciali dedicati ai grandi maestri, da Bach a Debussy, da Schubert a Satie e Ligeti.

La forza unificante e gioiosa della musica

“Un’edizione straordinaria per la grandissima partecipazione di pubblico, superiore a quella di tutte le precedenti, e al tempo stesso coerente con l’identità della manifestazione – dichiara l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno – perché anche quest’anno Piano City Milano ha confermato la sua natura di iniziativa capace di far risuonare tutti i luoghi, gli spazi, i quartieri della città: dai musei alle piazze, dai mercati comunali alle biblioteche, dai parchi cittadini alle parrocchie, dai centri d’accoglienza alle cascine, dagli showroom ai cortili. Un’affluenza che ha saputo portare in ogni sede e in ogni municipio la forza unificante e gioiosa della musica, avvicinando pubblici e storie e pezzi di città”. Piano City Milano 2018 conferma l’affetto e la grande partecipazione del pubblico (oltre 100mila persone) con il tutto esaurito anche anche nelle Piano Night al Piano Center Notturno di Palazzina Liberty e nei concerti all’alba, all’Idroscalo e ai Bagni Misteriosi. “Piano City Milano ha dimostrato anche quest’anno di essere uno degli eventi diffusi più amati dai cittadini a Milano – dichiara l’Associazione Piano City Milano – Per tre giorni le note dei pianoforti hanno risuonato per tutta la città, dal centro alle periferie, anche nei luoghi più inconsueti, a conferma che la musica è uno strumento fondamentale per condividere passioni e rendere Milano una città ancora più aperta, inclusiva e partecipata; dove tanti pubblici diversi si sono incontrati nelle situazioni più inconsuete”.

Migliaia di persone hanno partecipato all’inaugurazione con il concerto di Aziza Mustafa Zadeh nei giardini di Villa Reale; la pianista azera ha incantato il pubblico portando sul Main Stage della Gam la tradizione del mugam arricchita dalle sonorità dei classici e di Keith Jarrett e Bill Evans. Tantissimi i cittadini che grazie alla musica hanno potuto esplorare luoghi solitamente chiusi al pubblico, come l’Archivio di Stato e l’Orto Botanico di Città Studi, o spazi aperti in anteprima appositamente per Piano City Milano come la Biblioteca degli Alberi. Anche quest’anno il pianoforte è arrivato in luoghi non convenzionali come il Memoriale della Shoah, il Bunker Breda, la Rotonda della Besana con l’invasione dei 50 Toy Piano, il Centro di Accoglienza di via Corelli, Casa Chiaravalle, il Portico dell’Elefante a Castello Sforzesco e tanti altri. Dai concerti che hanno raccolto nelle piazze migliaia di persone alle atmosfere più intime degli House Concert, Piano City Milano ha saputo coinvolgere una città intera, confermando la ricchezza e la qualità dell’offerta musicale. Centinaia di appuntamenti con pianisti e generi sempre diversi anche fuori porta, nelle province di Milano, Como, Monza e Brianza, Bergamo. Tra i nomi di questa edizione: Sébastien Tellier, Django Bates, Davide Cabassi, Alberto Pizzo, Marialy Pachego, Arthur Jeffes, Niklas Paschburg, Poppy Acroyd, Aquiles Delle Vigne, Ettore Borri, Gabriele Baldocci, Piero Rattalino, Gilda Buttà, Victoria Terekiev, Enrico Intra, Emanuele Torquati, Anna D’Errico, Ciro Longobardi, Nathalia Milstein, Nicolas Horvath, Nicolas Horvath, Vincenzo Balzani, Roberta Di Mario, Davide Santacolomba.

Un’edizione che passa il testimone a Piano City Palermo

Che si terrà dal 5 al 7 ottobre 2018, organizzata da Piano City Milano in collaborazione con il Comune di Palermo e il Teatro Massimo. Piano City Milano è un progetto di Associazione Piano City Milano con Comune di Milano, a cura di Ponderosa Music&Art e Accapiù; con il sostegno di Intesa Sanpaolo e dei partner tecnici Steinway & Sons, Yamaha, Fazioli, Furcht/Kawai, Griffa & Figli, Bösendorfer, Passadori Pianoforti, Steingraeber & Söhne,Tagliabue, Tarantino Pianoforti e AIARP che mettono a disposizione gli strumenti.

Irene Tagliente Royal Wedding: Harry e Meghan sposi. Lui si commuove: “Sei meravigliosa”. Tutte le foto

Harry e Meghan hanno detto sì. Il principe Harry, figlio cadetto di Carlo e Diana, e l’attrice americana Meghan Markle sono marito e moglie. Si sono detti sì nella cappella di St. George del castello di Windsor al culmine del rito nuziale anglicano presieduto dall’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby. Da oggi diventano rispettivamente ‘sua altezza reale il duca di Sussex’ e ‘sua altezza reale la duchessa di Sussex’, secondo i titoli conferiti loro dalla regina Elisabetta II.

“Sei meravigliosa”, “You look amazing”, sono state le prime parole che Harry ha rivolto a Meghan al suo arrivo all’altare. Rilassato fino all’ultimo, all’ingresso della sua futura sposa il principe si è lasciato scappare qualche lacrima.

EVERYBODY SAY AMEN! #royalwedding pic.twitter.com/ZPdmIFMJma

— Kristen Baldwin (@KristenGBaldwin) 19 maggio 2018

Ad attendere Meghan in chiesa, il principe Carlo – erede al trono britannico e padre dello sposo – chiamato ad accompagnarla all’altare in sostituzione di papà Markle, Thomas, il quale ha dato forfait all’ultimo momento per problemi di salute legati ad un attacco cardiaco annunciato subito dopo il coinvolgimento in uno scandalo di presunte foto vendute a un tabloid.

Variazioni sul tema della tradizione alle nozze reali fra il principe Harry e Meghan Markle a Windsor: un coro gospel americano ha intonato la celebre ‘Stand by me’ subito dopo l’infiammato sermone del vescovo episcopale di Chicago, Michael Curry, incentrato sulla forza dell’amore umano che trova “la sua sorgente in Dio”.

Harry è arrivato a bordo di una Range Rover e indossa l’alta uniforme di ufficiale dei Blues and Royals della cavalleria di Sua Maestà. Prima di entrare in chiesa ha compiuto un breve tragitto a piedi rispondendo con sorrisi e saluti alle grida augurali della folla. Nella cappella è stato accolto dal rettore del complesso religioso di Windsor, David Conner, e poi è stato affiancato lungo la navata centrale verso l’altare dal fratello maggiore William, secondo in linea di successione al trono della regina Elisabetta dopo il padre Carlo e oggi testimone di nozze. Harry era stato a sua volta testimone nel 2011 del matrimonio dello stesso William con Kate Middleton

In alta uniforme militare dei Blues and Royals, reggimento di cavalleria dell’esercito britannico di cui la regina è colonnello comandante, sia lo sposo Harry che il testimone William accolti nella cappella di St. George da un’ovazione dei 600 ospiti. Sorridente e rilassati hanno chiacchierato per tutto il tragitto che li ha condotti in chiesa.

Meghan Markle ha lasciato l’hotel dove ha trascorso la notte a bordo di una Rolls Royce d’epoca, con al fianco sua madre Doria Regland, per raggiungere il castello di Windsor.

Oltre ai circa 2.640 rappresentanti della ‘gente comune’, scelti dagli sposi per assistere alle nozze nel cortile del castello.

In chiesa il fratello di Lady Diana, Charles Spencer, con il volto sorridente e rilassato; la regina dei talk show americani Oprah Winfrey; l’attore britannico Idris Elba, elegantissimo in completo blu e camicia bianca; la popstar James Blunt con la moglie Sophia. Tra gli invitati già arrivati c’è anche Chelsy Davy, ex storica fidanzata di Harry, David e Victoria Beckham, George Clooney e la moglie Amal.

Il principe Harry e Meghan Markle sono saliti sulla carrozza ascot per il corteo nuziale dopo la celebrazione religiosa del loro matrimonio a Windsor. La loro uscita dalla cappella di St. George è stata accolta da grida di esultanza e di saluto della folla. Le famiglie, con il principe Carlo accanto alla madre di lei, Doria Ragland, si erano intanto schierate sulla scalinata della chiesa per le foto e i saluti, al suono delle campane a festa. Mentre la regina e il principe Filippo si sono allontanati sulla Rolls Royce ufficiale di palazzo sulle note dell’inno nazionale. L’atmosfera rilassata, i volti sorridentI e il sole continua a splendere.

Centinaia di persone hanno trascorso la notte sui marciapiedi di Windsor per assicurarsi i posti migliori e poter seguire dal vivo la coppia al suo passaggio in carrozza dopo la cerimonia nella cappella di St. George. Le fedi di Harry e Meghan sono state realizzate da Cleave and Company, gioiellieri e medaglieri storici della famiglia reale che hanno anche montato le pietre preziose sull’anello di fidanzamento dell’attrice americana. La fede di Meghan è stata realizzata con oro gallese ed è donata dalla regina Elisabetta. L’anello di William invece è una fascia di platino decorata.

Irene Tagliente

Roma, metro C San Giovanni: conto alla rovescia per l’inaugurazione

ROMA – Conto alla rovescia per l’apertura della stazione metro c di San Giovanni che comprenderà anche un museo. L’inaugurazione, annunciata dal sindaco Virginia Raggi, si terrà il prossimo sabato 12 maggio. “Dopo anni di fermo – ha detto Raggi – abbiamo sbloccato i lavori. Roma comincia a mostrare che le cose si possono fare. Inauguriamo una stazione museo che diventerà operativa. Ce la invidieranno da ogni parte del mondo”. Una vera e propria “svolta nella mobilità” ha detto la sindaca riferendosi all’apertura della stazione di San Giovanni che diventerà un importante snodo di collegamento tra la linea C e la A permettendo di raggiungere il centro della Capitale ai tanti residenti di una parte rilevante della periferia.

Programmate anche variazioni per le linee degli autobus del quartiere di San Giovanni

Saranno modificate le linee 51 e 81, sarà istituito il nuovo bus 77 e soppressa la linea 673. Il 51 che oggi fa capolinea a piazza Lodi e porta in Centro, con l’apertura della nuova stazione partirà da San Giovanni. Il capolinea dell’81 verrà spostato da piazza Roberto Malatesta a piazza Lodi dove oggi c’è il 51. L’itinerario più breve e veloce consentirà di risparmiare due vetture per utilizzarle altrove: tagliando l’81 resterà il 412 fino a Lodi. Poi tra qualche giorno entrerà in funzione una nuova linea, la 77, che parte da Piramide e poi va dritta per via Marco Polo e via Cilicia, fa una fermata a San Giovanni e poi ritorna al capolinea unico di Piramide, collegando le metro A, B e C. Infine ci sarà la soppressione della linea 673, che va da Rho a piazza Zama, e sul tratto scoperto sarà sostituita dal 715.

Irene Tagliente

Trento, monte Stivo: 400 persone all’inaugurazione del rifugio Prospero Marchetti TRENTO – Saranno state circa 400 persone quelle che, dopo una corroborante camminata, hanno raggiunto il rifugio Prospero Marchetti allo Stivo in occasione della inaugurazione ufficiale della struttura. Non hanno fatto mancare la loro partecipazione le autorità territoriali e provinciali: il sindaco di Arco Alessandro Betta e il vice sindaco di Ronzo Chienis Moris Benoni, il dirigente provinciale Romano Stanchina in rappresentanza dell’assessore Dallapiccola.

A portare i saluti della neo presidente SAT Anna Facchini, costretta alla inattività escursionistica da un infortunio al legamento crociato, i due vice presidenti Elena Guella e Roberto Bertoldi, mentre il past president Claudio Bassetti ha spiegato tutto l’iter della ristrutturazione. Dopo tutti gli interventi istituzionali e la benedizione al rifugio ed agli astanti da parte del parroco di Don Franco Torresani Parroco di Bolognano d’Arco Massone e San Martino, arrivato al rifugio in velocità come di consueto grazie alla sua passione per la corsa in montagna.

Anfitrione della giornata il presidente della Commissione Rifugi SAT Renzo Franceschini, il quale, dopo l’esibizione del Coro del Castel ha passato la conduzione al presidente della SAT di Arco Massimo Amistadi. Al nuovo gestore, Alberto Bighellini, che dallo scorso dicembre conduce la struttura, la sezione di Arco ha donato una decina di fascicoli nei quali è riassunta la storia del rifugio edificato nel 1906 dalla DuOeAV sezione di Arco. Nel 1924 la gestione passo’ nelle mani della sezione SAT di Rovereto per ritornare alla sezione SAT di Arco nel 1954, che lo rimise in efficienza riparando i ben piu’ gravi danni subiti nel corso della seconda guerra mondiale. Nel 1988 il rifugio e’ stato rinnovato e inaugurato il 25 giugno 1989.

Nel 2014 la Sezione di Arco ha deciso di trasferire l’intera gestione del rifugio alla Sede centrale della SAT, che ha provveduto al completo rifacimento del rifugio, attraverso una ristrutturazione che, pur rispettandone i caratteri architettonici e la particolare connotazione storica esterna, ha realizzato nella parte interna, la “costruzione” di un nuovo rifugio, tecnologicamente avanzato e particolarmente confortevole. I lavori si sono conclusi nell’ottobre 2017.

Irene Tagliente

“Il Cynar e i suoi fratelli”: una grande storia italiana in un libro MILANO – A Palazzo Visconti il prossimo giovedì 3 maggio sarà presentato il libro “Il Cynar e i suoi fratelli”, un volume – fortemente voluto da Antonio Dalle Molle, figlio di Mario – che racconta la loro storia, che è anche quella della nostra nazione nel secondo dopoguerra. Il volume coordinato dall’esperto d’arte Marco Bertoli, raccoglie con oltre 300 scatti d’epoca, l’evoluzione del Gruppo Grandi Associate che, per trent’anni, ha distribuito nel mondo non solo l’aperitivo a base di carciofo, ma anche i liquori VOV e Biancosarti. Alla presentazione – su invito – sarà presente Antonio Dalle Molle e il coordinatore editoriale modenese Marco Bertoli, esperto d’Arte e consulente per il Dipartimento di Arte Europea del XIX secolo da Christie’s a New York e Londra. Chi ha vissuto negli anni Cinquanta non può non ricordare il Cynar:

L’aperitivo a base di carciofo che Ernesto Calindri sorseggiava “contro il logorio della vita moderna”. Da oggi la sua storia, una “storia italiana irripetibile”, è raccontata nel libro “Il Cynar e i suoi fratelli”. Oltre 300 fotografie, documenti e materiale d’archivio raccontano per immagini l’evoluzione di un brand lanciato, curato e commercializzato dal Gruppo Grandi Marche Associate, creato dai fratelli padovani Amedeo, Angelo e Mario Dalle Molle.

Dalle pubblicità realizzate da Marcello Dudovich ai documenti d’archivio della storica ditta Pezziol, alle foto dei membri della famiglia di Padova che l’ha rilevata, oltre a testimonianze e ricordi: il volume, a cura di Giustina Porcelli e Simone Marzari, ricostruisce con vivacità e precisione la storia di una famiglia italiana e della sua azienda, che ha contribuito al rinnovamento post-bellico generando un nuovo stile di vita. Oltre al Cynar, il Gruppo Grandi Marche dei fratelli Dalle Molle (ceduto tra gli anni Settanta e Ottanta alla Erven Lucas Bols e poi, in seguito, acquisito dal Gruppo Davide Campari) è stato infatti proprietario di tante altre specialità, tra cui il liquore allo zabaione VOV e il Biancosarti, tanto apprezzato da Amedeo Nazzari e Telly Savalas, ovvero l’indimenticabile tenete Kojak.

A realizzare la copertina de “Il Cynar e i suoi fratelli”, edito dalla Grafiche Veneziane, è stato l’artista Paolo Franzoso che, attraverso una sorta di collage con stratificazioni sovrapposte, ha ripreso i vari loghi e le immagini che hanno fatto la storia della pubblicità non solo dei prodotti del Gruppo, ma anche italiana. Ernesto Calindri e Giorgio Gaber, oltre a Ubaldo Lay e Domenico Mudugno hanno infatti prestato i loro volti per la promozione dei prodotti del Gruppo G.M.A. che, soprattutto grazie al Carosello, dalla metà degli anni Cinquanta, entrano quotidianamente nelle case degli italiani, con spot dedicati appunto al Cynar, al Biancosarti e al VOV. Mentre nel grande cinema il liquore a base di carciofo è ad esempio presente – tra gli altri film – ne “Il Sorpasso”, quando Gassman e Trintignant ordinano “due Cynar lisci” nel bar di una stazione di servizio.

Oltre a un’efficace ed efficiente capacità produttiva i fratelli Dalle Molle nel corso della loro attività si impegnano – Angelo in particolare – per garantire una migliore qualità della vita ai loro dipendenti, e non solo. Nel 1958 Angelo lancia, a tal proposito, la rivista mensile “La via aperta al benessere di tutti”. “Il Cynar e i suoi fratelli” racconta quindi non solo la storia imprenditoriale dei fratelli Dalle Molle, ma anche il loro aspetto umano.

“Il Cynar deve il suo inarrestabile successo a una serie di fortunate commistioni: le qualità umane di Amedeo, gli innovativi ed efficaci investimenti di comunicazione promossi da Angelo e le capacità manageriali e organizzative di mio padre Mario” – spiega Antonio “Toni” Dalle Molle – oltre ovviamente al carciofo – da sempre considerato un elemento naturale e salutare – alla fitta e motivata rete commerciale e a un momento storico nel quale l’Italia aveva un gran bisogno di sognare”.

Irene Tagliente

Avengers: è record d’incassi Debutto da record al botteghino per Avengers: Infinity War, nuovo capitolo della saga, diretto da Joe e Anthony Russo e distribuito da Disney: il blockbuster ha rastrellato 630 milioni di dollari in tutto il mondo, frantumando il precedente record mondiale di Fast and Furious 8 (541,9 milioni di dollari). Negli Usa il film – in cui tutti i supereroi Marvel sono uniti nel difendere l’Universo – ha esordito con 250 milioni di dollari, il più alto fine settimana di tutti i tempi (battendo i 248 milioni di Star Wars: Il risveglio della forza) e con 380 milioni di apertura internazionale (al secondo posto di sempre dopo Fast and Furious 8, a quota 443 milioni compresa però la Cina, dove Avengers: Infinity War arriverà l’11 maggio). Un record che segue l’enorme successo di Black Panther, la pantera della Marvel affermatasi come un fenomeno culturale, che resiste ancora al quinto posto nel week end con quasi 5 milioni di dollari che portano il totale solo negli Usa a 688 milioni di dollari.

Irene Tagliente