Università Degli Studi Di Roma “Roma Tre”
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “ROMA TRE” Facoltà di Lettere e Filosofia DOTTORATO DI RICERCA IN Storia (politica, società, culture, territorio) XXIV CICLO CARCERI E DETENUTI A BOLOGNA TRA ETÁ NAPOLEONICA E RESTAURAZIONE PONTIFICIA Maria Romana Caforio Tutor: prof. Stefano Andretta Coordinatore: prof. ssa Francesca Cantù Anno Accademico 2012 / 2013 Indice Abbreviazioni 5 Introduzione 9 I. Legislazione penale e istituti di reclusione tra fine Settecento ed Età francese 1. L’antico regime 21 2. L’avvento dei francesi a Bologna e i nuovi luoghi pena 42 3. Le nuove case di condanna nella rete carceraria napoleonica (1802-1809) 60 4. Il San Michele in Bosco nel sistema penitenziario dell’Impero 70 II. Legislazione penale e penitenziari dalla Restaurazione pontificia a Pio IX 1. Pio VII e Ercole Consalvi nella riorganizzazione del sistema carcerario pontificio 87 2. Istituti di internamento nell’età della Restaurazione: il Forte Urbano e il Discolato 103 3. Carceri bolognesi e prigioni papali nell’età delle riforme europee (1830-1845) 125 4. Bologna nel Pontificato di Pio IX. Speranze e riforme 146 III. Il personale di sorveglianza: reclutamento, compiti ed evoluzione della figura del secondino 1 1. Modalità di reclutamento del personale di sorveglianza in età napoleonica e pontificia 169 2. Esercitare la sorveglianza: condizioni di lavoro, inconvenienti, abusi e rimedi 179 3. A ciascun recluso il proprio sorvegliante: modelli di custodia maschili, femminili e minorili tra Regime pontificio e Unità d’Italia 187 IV. Le carceri tra interno ed esterno 1. L’ordine imposto tra norma e prassi 201 2. Élite e miserabili 212 3. Famiglie, istituzioni, reclusi 222 4. I sentimenti nel carcere. Un gioco tra anime e corpi 231 Appendice Lettera del Commissario di Governo presso i Tribunali del Dipartimento del Reno col Proggetto di Articoli Normali per le Case di Forza, e per i Condannati ai Pubblici Lavori (27 piovoso anno IX) 240 Tabella delle discipline a Regolamento delle Case di Condanna del Dipartimento del Reno (1806) 243 Regolamento per la Casa di Condanna nella Legazione di Bologna. Il Direttore Filippo Roberti (1824) 246 Regolamento e discipline per l’Amministrazione e Polizia del Reclusorio pei Discoli (1822) 252 Regolamento disciplinale per le Case di Condanna. Mario Mattei Prelato Domestico, della Santita’ di N. S., e Sua Reverenda Camera Apostolica Tesoriere Generale (1830) 266 2 Grafici 277 Illustrazioni 287 Fonti 305 Bibliografia 323 3 Abbreviazioni AAB Archivio arcivescovile di Bologna CAE Cancelleria ecclesiastica CUE Curia arcivescovile IPE Indice del protocollo ecclesiastico OPM Opera Pia dei Mendicanti Miscellanee vecchie (MIV) SVP Società di San Vincenzo de’Paoli APB Archivio storico provinciale di Bologna DIS Discolato AAP Carteggio amministrativo della Provincia di Bologna ASB Archivio di Stato di Bologna ADM Assunteria dei Magistrati Affari diversi (AFD) ABR Ambasciata Bolognese a Roma AGP Archivio del Governo Provvisorio del Reno AST Assunteria di Torrone ARN Archivio Napoleonico Amministrazione centrale del Dipartimento del Reno e Commissario di Governo (ACG) Casa di Lavoro (CDL) 5 Carceri (CAR) BPL Bandi, Proclami, Avvisi, Leggi, Decreti, Stampe governative CCC Congregazione di Carità delle carceri CGT Archivio della Commissione Governativa delle tre Legazioni COP Archivio della Congregazione Pontificia CST Archivio Strasoldo presidente della Commissione governativa ISC Istituzioni carcerarie Registri (REG) Atti vari (ATV) Carte varie (CTV) GPA Archivio del Governo Provvisorio Austriaco LEG Legazione apostolica OSM Arciconfraternita e ospedale di Santa Maria della Morte PDR Prefettura del Dipartimento del Reno TDT Tribunale del Torrone Rubriche di Torrone (RDT) ASM Archivio di Stato di Milano COL Atti del Consiglio Legislativo SSA Segreteria di Stato Aldini Finanze (FIN) VPM Vicepresidenza Melzi 6 ASR Archivio di Stato di Roma CAM II Camerale II - Carceri CAM III Camerale III - Bologna MNI Segreteria di Stato, poi Ministero dell’Interno SCC Sacra Consulta delle Carceri, poi Ministero dell’Interno ASV Archivio Segreto Vaticano Segr. Stato Segreteria di Stato BCAB Biblioteca comunale dell’Archiginnasio di Bologna MIS Miscellanee MAL Malvezzi 7 Introduzione Ad oggi, un’ampia storiografia ha analizzato il tema dei luoghi d’internamento sorti in età moderna e contemporanea, negli Stati europei e non. Negli ultimi vent’anni, un certo risveglio di interesse per la materia carceraria ha dato vita a numerosi studi, accomunati dall’adozione di un approccio multidisciplinare e meno vincolato dall’utilizzo di macro-categorie interpretative, tipico delle prime pioneristiche indagini. Così, se ancora negli anni Settanta del Novecento le opere realizzate in ambito detentivo erano perlopiù finalizzate a concettualizzare il fenomeno penitenziario alla luce di spiegazioni monocasuali - fossero queste di natura economica o “disciplinare” - a partire dagli anni Ottanta, pur guardando alle importanti acquisizioni precedenti, le ricerche si sono indirizzate verso nuove prospettive d’indagine, tese a sondare l’oggetto di studio in tutta la sua complessità 1. Prassi di detenzione e spazi di segregazione sono stati intesi non solo come strumenti di repressione e di contenimento delle trasgressioni a vantaggio dell’ordine promosso dai governi, ma anche e soprattutto come risultati di un 1In una prima fase, infatti, la storiografia della reclusione è stata notevolmente influenzata dalle analisi di Georg Rusche e Otto Kirkhheimer da un lato, e di Micheal Foucault dall’altro. I primi, in Pena e struttura sociale , interpretavano in chiave marxista la pena carceraria come risultato di un conflitto di classe presente in tutte le società, rientrante in un più vasto progetto di controllo e di sfruttamento della marginalità in funzione di esigenze finanziarie e di mercato. Il secondo, com’è noto, in un discorso filosofico-sociologico, collocava invece la nascita della prigione, analizzandone le funzioni, alla luce di un più ampio processo di “disciplinamento” della società maturato attorno alla fine del XVIII secolo. Cfr. G. Rusche, O. Kirkhheimer, Pena e struttura sociale , Bologna, il Mulino, 1978; M. Foucault, Sorvegliare e punire. Nascita della prigione , Torino, Einaudi, 1976. Tra gli studi che si rifanno esplicitamente al modello economicista, si ricorda in particolare D. Melossi, M. Pavarini, Carcere e fabbrica: alle origini del sistema penitenziario (XVI- XIX secolo), Bologna, il Mulino, 1997. Ispirato al modello foucaultiano è invece M. Ignatieff, Le origini del penitenziario. Sistema carcerario e rivoluzione industriale inglese 1750-1850 , Milano, Mondadori, 1982. Ripensamenti e puntualizzazioni sui due approcci iniziarono a manifestarsi sin dai primi anni Ottanta, in primo luogo in Francia. Particolarmente significative furono le riflessioni elaborate durante il primo colloquio sulla storia del carcere, che portò poi alla pubblicazione dell’opera collettiva L’impossible prison. Recherches sur le système pénitentiaire au XIXe siècle , (Paris, Seuil, 1980) curata da Michelle Perrot, al quale parteciparono Jacques Léonard, André Zysberg, Jean Lebrun e Nicole Castan . 9 repertorio di pratiche culturali e di processi di modernizzazione originati dall’incontro, non sempre pacifico, di molteplici forze e soggetti 2. Il rifiuto di un modello esplicativo univoco si è accompagnato alla particolare predilezione nell’indagare il complesso rapporto tra individui, istituzioni e comunità e al superamento della visione del carcere come microcosmo chiuso e inaccessibile, per coniugare l’attenzione all’aspetto giuridico e istituzionale dell’argomento con una più profonda riflessione sulle dinamiche di legittimazione espresse dal corpo sociale 3. Tale orientamento è emerso parallelamente a un maggiore interesse per l’analisi della realtà quotidiana all’interno delle istituzioni, delle trasformazioni 2 Questo è un orientamento particolarmente evidente nei lavori di Patricia O’Brien, che si è dedicata all’analisi del sistema penitenziario francese ottocentesco alla luce del complesso dei valori sociali sotteso alla prigione e, in Italia, negli studi di Angela Groppi, riservati alla reclusione in area romana. Cfr. P. O’Brien, The Promise of Punishment. Prisons in nineteenth-century France , Princeton, Princeton University Press, 1982; Prison reform in France and other European countries in the Nineteenth Century , in Institutions of Confinements. Hospitals, asylum, and prisons in western Europe and North America, 1500-1950 , edited by N. Finzsch and R. Jütte, German Historical Institute, Washington D.C., Cambridge University Press, 1996, pp. 285-291. Cfr. A. Groppi, Le monastère du Bon Pasteur à Rome (1838-1890) , in Les exclus en Europe: 1830-1930 , sous la direction d’André Gueslin et Dominique Kalifa, Paris, Les Editions de l’Atelier, 1999, pp. 170-179 ; «Un pezzo di mercanzia di cui il mercante fa quel che ne vuole». Carriera di un’internata tra Buon Pastore e manicomio , in «Annali della fondazione Lelio e Lisli Basso», n. 84, 1983, pp. 189-224; I conservatori della virtù. Donne recluse nella Roma dei papi, Roma-Bari, Laterza, 1994. 3 Estremamente significative da questo punto di vista sono le riflessioni storiografiche contenute in La prison, le bagne et l’histoire e in Histoire des galères, bagnes et prisons , due delle più importanti opere collettive realizzate in Francia, pubblicate tra gli anni Ottanta e Novanta del Novecento, curate da Jacques-Guy Petit. Nei discorsi introduttivi a entrambe le opere, l’autore sottolinea i rischi di riduzionismo