Storia Contemporanea
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Corso di laurea in Scienze umane e sociali a.a. 2016-2017 Storia contemporanea 1861-1922 LO STATO LIBERALE (CENNI) Cronologia: STATO ITALIANO 1848, 4 marzo – Carlo Alberto promulga lo Statuto 1848, primavera – Prima ‘guerra d’indipendenza’ (Piemonte-Austria) 1849, 23 marzo – Abdicazione di Carlo Alberto; sale al trono il figlio Vittorio Emanuele II e giura fedeltà allo Statuto 1859: Seconda guerra d’indipendenza contro l’Austria e annessione della Lombardia, plebisciti di annessione di Emilia e Toscana; 1860: ratifica annessioni Emilia e Toscana; plebisciti e annessioni del Regno di Napoli, Umbria e Marche 1861, 17 marzo: legge con cui il re di Sardegna assume il titolo di re d’Italia › NASCITA DELLO STATO ITALIANO; la capitale resta a Torino 1865: Firenze capitale 1866: Terza ‘guerra d’indipendenza contro l’Austria › annessione di Veneto, Friuli e Mantovano 1870: occupazione del Lazio e di Roma 1871: Roma capitale 1919: acquisizione del Trentino-Alto Adige e di Trieste (Trattato di Saint-Germain) Cronologia: LEGGI ELETTORALI 1848 legge elettorale (censo, funzione/professione, collegio uninominale) 1882 legge elettorale (censo, capacità, collegio plurinominale, poi uninominale) 1912 legge elettorale (suffragio maschile universale sopra i 30 anni; collegio uninominale) 1918-19 legge elettorale (suffragio maschile universale, minorenni reduci ammessi al voto, sistema proporzionale a collegio plurinominale) Cronologia: PARTITI 1892 fondazione del Partito Socialista Italiano 1919 fondazione del Partito Popolare Italiano 1921 fondazione del Partito Comunista Italiano 1921 fondazione del Partito Nazionale Fascista Percentuale occupati in agricoltura 1881 - 61,8% dei lavoratori 1911 - 59% 1936 - oltre 50% 1951- 44,3%, 1961 - 30% [sorpassano lavoratori industria 39,8%] http://www.150storiaditalia.it/it/approfondimento/agricoltura/ Popolazione italiana nel XX secolo 1861 23 milioni 1911 37 milioni 1921 40 milioni Morti italiani nella prima guerra mondiale 650.000 militari 590.000 civili totale: 3,5% Morti italiani nella seconda guerra mondiale 320.000 militari 150.000 civili Cittadini italiani ebrei perseguitati Deportati 6806 Morti 5969 1922-1943 LO STATO FASCISTA La preistoria del Partito Nazionale Fascista I Fasci di combattimento fondati da Benito Mussolini nel marzo 1919, a Milano; con sostegno di settori industria pesante Programma: difesa della guerra e dell’intervento; tutela e valorizzazione dell’esperienza dei reduci; sostegno a ceti popolari; repressione del sindacalismo rosso; attacco alla classe dirigente liberale, accusata di incapacità; richiesta di una costituente Organizzazione: territoriale, con nuclei locali (Fasci); Attività: organizzazione dei reduci in forme militari; propaganda; allestimento di squadre armate che compiono atti intimidatori o violenti. pubblicato su “Il Popolo d’Italia” Il PNF Roma, 9 novembre 1921 NASCITA DEL PARTITO NAZIONALE FASCISTA (PNF) I Fasci vengono trasformati in una organizzazione paramilitare a base territoriale, diretta da un “quadrumvirato” composto da Italo Balbo, Cesare Maria De Vecchi, Emilio De Bono, Michele Bianchi) 1923 PNF ingloba il Partito nazionalista Cronologia: IL REGIME FASCISTA / 1 LA FASE STATUTARIA 1922, ottobre: dopo la intrapresa, ma non completata ‘marcia su Roma’, Mussolini ottiene dal re l’incarico a formare il governo › governo Mussolini I, con pieni poteri su bilancio e amministrazione 1923: legge elettorale ‘Acerbo’ con premio di maggioranza alla lista che ottenga almeno il 25% dei voti 1924: elezioni, denuncia di Matteotti, assassinio di Matteotti / riconferma di Mussolini al governo LA COSTRUZIONE DELLA MONARCHIA FASCISTA 1925, gennaio: Mussolini chiude affare Matteotti e procede al introdurre ordinamenti dittatoriali 1925-1926 LEGGI FASCISTISSIME 1928 Nuova legge elettorale plebiscitaria: Lista unica 1929 Trasformazione del Gran Consiglio del Fascismo in organo costituzionale Patti Lateranensi 1930 Nuovo Codice Penale 1936 Proclamazione dell’Impero, dopo la conquista dell’Etiopia Cronologia: IL REGIME FASCISTA / 2 FASE INVOLUTIVA E CRISI 1937 Mussolini si proclama ‘duce del fascismo’ 1938-39 LEGGI RAZZIALI 1939 Abolizione della Camera dei Deputati, sostituita da una Camera dei Fasci e delle Corporazioni non elettiva 1940, 10 giugno: l’Italia entra in GUERRA 1943, 9 luglio: sbarco in Sicilia degli angloamericani › inizia l’occupazione 1943, 25 luglio: il Gran Consiglio del Fascismo propone al re la destituzione di Mussolini; il re revoca l’incarico a Mussolini e nomina a capo del governo il generale Badoglio 1943, 2 agosto: il Re smantella le principali istituzioni fasciste (soppressione del PNF, del Gran Consiglio, della Camera del Fasci) Legislature «fasciste» XXVI Legislatura 11 giugno 1921 25 gennaio 1924 958 XXVII Legislatura 24 maggio 1924 21 gennaio 1929 1 703 XXVIII Legislatura 20 aprile 1929 19 gennaio 1934 1 735 XXIX Legislatura 28 aprile 1934 2 marzo 1939 1 769 XXX Legislatura 23 marzo 1939 2 agosto 1943 1 593 https://it.wikipedia.org/wiki/Legislature_del_Regno_d'Italia Le leggi “fascistissime” (1925-1926) / a Legge 24 dicembre 1925 n. 2263 Art. 1 – “Il potere esecutivo è esercitato dal re per mezzo del suo Governo … Il Primo Ministro è Capo del Governo”; Art. 2 – “Il Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato è nominato e revocato dal Re ed è responsabile verso il Re dell'indirizzo generale politico del Governo. “I Ministri Segretari di Stato sono nominati e revocati dal Re, su proposta del Capo del Governo Primo Ministro. Essi sono responsabili verso il Re e verso il Capo del Governo di tutti gli atti e i provvedimenti dei loro Ministeri. I Sottosegretari di Stato sono nominati e revocati dal Re, su proposta del Capo del Governo di concerto col Ministro competente”. Art. 3 – “Il Capo del Governo Primo Ministro dirige e coordina l'opera dei Ministri, decide sulle divergenze che possono sorgere tra di essi, convoca il Consiglio dei Ministri e lo presiede”. Art. 4 – “Con regio decreto può essere affidata al Capo del Governo la direzione di uno o più Ministeri. In tal caso con suo decreto egli può delegare al Sottosegretario di Stato parte delle attribuzioni del Ministro”. Art. 6 – “Nessun oggetto può essere messo all'ordine del giorno di una delle due Camere, senza l’adesione del Capo del Governo …”. … LEGGE 31 gennaio 1926, n. 100 (G. U. 1-2-1926, n.25) Sulla facoltà del potere esecutivo di emanare norme giuridiche VITTORIO BMANUELE III PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTA’ DELLA NAZIONE RE D'ITALIA Il Senato e la Camera dei deputati hanno approvato; e noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Art. 1 Sono emanate con Reale decreto, previa deliberazione del Consigli dei Ministri e udito il parere del Consiglio di Stato, le norme giuridiche necessarie per disciplinare: - l’esecuzione delle leggi; - l'uso delle facoltà spettanti al potere esecutivo; - l'organizzazione ed il funzionamento delle Amministrazioni dello Stato, l’ordinamento del personale ad esse addetto, l'ordinamento degli Enti ed istituti pubblici, eccettuati i Comuni, le Provincie, le istituzioni pubbliche di beneficenza, l’università e gli istituti di istruzione superiore che hanno personalità giuridica, quand'anche si tratti di materie sino ad oggi regolate per legge. Resta ferma la necessità dell'approvazione, con la legge del bilancio, delle spese relative e debbono, in ogni caso, essere stabilite per legge le norme concernenti l’ordinamento giudiziario, la competenza dei giudici, l'ordinamento del Consiglio di Stato e della Corte dei conti, nonché le guarentigie dei magistrati e degli altri funzionari inamovibili. (LEGGE 31 gennaio 1926, n. 100) Art.2 L'approvazione dei contratti stipulati dallo Stato, nei casi per i quali era richiesta una legge, è data con decreto Reale, previa deliberazione del Consigli dei Ministri, udito il parere dei Consigli tecnici istituiti presso i vari Ministeri del Consiglio di Stato. Art. 3 Con decreto Reale, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, possono emanarsi norme aventi forza di legge: • quando il Governo sia a ciò delegato da una legge ed entro i limiti della delegazione; • nei casi straordinari, nei quali ragioni di urgente ed assoluta necessità lo richiedano. Il giudizio sulla necessità e sull'urgenza non è soggetto ad altro controlli che a quello politico del Parlamento. • Nei casi indicati nel numer0 20 del precedente comma il decreto Reale deve essere munito della clausola della presentazione al Parlamento per la conversione in legge, ed essere, a pena di decadenza, presentato, agli effetti della conversione stessi, ad una delle due Camere, non oltre la terza seduta dopo la sua pubblicazione. Della presentazione viene data immediata notizia nella Gazzetta Ufficiale. Il disegno di legge per la conversione del decreto in legge è considerato di urgenza. In caso di chiusura della sessione, all'apertura della nuova sessione, il disegno di legge per la conversione si ritiene ripresentato dinanzi alla Camera, presso cui era pendente per l'esame. Quando una delle due Camere approvi il disegno di legge, il suo presidente lo trasmette, entro . cinque giorni, alla Presidenza dell'altra Camera, questa trasmissione vale come presentazione del disegno stesso. Se una delle due Camere rifiuti la conversione in legge, il presidente ne dà notizia nella Gazzetta Ufficiale, e il decreto cessa di aver vigore dal giorno della pubblicazione della notizia. Se il decreto è convertito in legge con emendamenti, l'efficacia degli emendamenti decorre dalla pubblicazione della legge. Le leggi “fascistissime” (1925-1926) / b - L. 20 novembre