Fram...MENTI Di Scuola.Qxd
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fram… MENTI di Scuola Laboratorio di Giornalismo 2017 Liceo Scientifico - Gaetano RUMMO Dipinto di Agostino CUMBO* Agostino CUMBO nasce a Benevento. Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico Rummo, si laurea in Giurisprudenza. E’ un brillante avvocato lavorista che unisce alla sua professione una spiccata vocazione artistica. Da diversi anni si dedica all’arte pittorica, riuscendo a far emergere dalla sua anima una passione emozionale di vita, che si traduce in splendide creazioni. Ma non è tutto, perché l’avvocato – artista è anche affascinato dal tango, il ballo che seduce a abbraccia con uno sguar- do. Così oltre a partecipare a diverse mostre a Benevento e nel Sannio, imponendosi al pubblico cittadino e non solo, si diletta anche in spensierate serate di ballo. fram… MENTI di Scuola ScriviAmo per passione LA REALTA’ DENTRO fram… MENTI di Scuola - Intervista a Maria Luisa Palma - Direttrice della Casa Circondariale Laboratorio di Giornalismo 2017 di Benevento di Antonio Vicario, pag. 3 Liceo Scientifico - Gaetano RUMMO Coordinato dalla Dott. Enza Nunziato Docente referente, Carmen Coppola ORIZZONTI DI VITA - La scelta di Dj Fabo di Camilla Schipani e Vittorio Gianvito, pag. 4 Corsisti: Carone Giovanni; Cavalluzzo Sara; - Impara a salvare una vita di Vittorio Gianvito, pag. 4 De Palma Annalisa; Di Dio Alessandra; Gianvito Vittorio; Guida Andrea; Paragona Agostina; Paternostro Anna; Rapuano Cosima; Schipani Angelo; ANNIVERSARI Tarantino Angelo; Campagna Diana; - Gaetano Rummo, lo scienziato giornalista, pag. 5 Vicario Antonio CULTURA - Premio Strega 2017, il fascino della lettura di Antonio Vicario, pag. 6 e 7 - Intervista a Wanda Marasca di ‘La compagnia delle anime finte’ di Alessandra Di Dio e Sara Cavalluzzo, pag. 8 2 fram… MENTI di Scuola LA REALTÀ DENTRO Diaologo con la Direttrice del Carcere di Benevento Maria Luisa Palma: «La rieducazione è possibile» “Pur non avendo avuto alcun ‘back- ground’propedeutico a questa professione, sono riuscita a portare a termine la mia impresa”. Queste le parole di Maria Luisa Palma, attuale direttrice del carcere di Benevento, in merito alla questione riguar- dante il perché della sua ardua scelta. Intervistata proprio l’8 marzo, giornata dedicata alle donne, la dottoressa ci ha informati che circa il 79% dei dirigenti penitenziari sono donne, una delle quali riveste anche la funzione di Dirigente Generale. Facendo riferimento alla propria esperienza, il funzionario ha spiegato che dover avere a che fare con uomini portato- ri di disvalori, quali la violenza, la prepo- tenza, la sopraffazione diventa professio- nalmente “normale”, ma questo avviene “…se ci si dimostra ordinari ed equilibra- Da sinistra: Alessandra Di Dio, Antonio Vicario, Maria Luisa Palma ti”. Dialogando con la Direttrice abbiamo Carmen Coppola, Sara Cavaluzzo e Enza Nunziato evidenziato come una delle nostre maggio- ri perplessità sia l’esito dei progetti di processo relativo alla morte del padre, somali, che ogni giorno fruiscono di per- rieducazione a favore dei detenuti. Una decise di parlare con i terroristi, responsa- messi, durante i quali, attraverso esperien- domanda alla quale la dirigente ha risposto bili dell’agguato letale. Riportando questo ze guidate dalla Caritas cittadina, vivono con decisione dichiarando che “l’antidoto esempio, la responsabile del carcere ha percorsi di integrazione e inserimento non può essere solo il carcere”. Infatti, a voluto farci intendere semplicemente che nella società. suo parere, “alcuni reati dovrebbero essere l’istituzione da lei presieduta deve essere Nel suo racconto non è mancato il ricor- puniti con una separazione dalla realtà vista come il luogo dove è possibile una do di un’esperienza vissuta qualche anno sociale, altri invece con una rieducazione risposta in termini di rieducazione. fa, nel 2009, quando nel carcere di radicale del soggetto che ha commesso il La riflessione si è poi spostata sul carce- Benevento furono ristretti tredici detenuti crimine”. re della nostra città, soffermandosi sui rap- islamici. Il primo incontro con loro fu È interessante evidenziare un punto di porti tra i detenuti e in particolare tra reclu- caratterizzato da un momento di esitazione connessione con alcune riflessioni emerse si extracomunitari e reclusi italiani. La da parte dei detenuti, nel rispettare il ruolo durante il recente incontro con Gherardo Direttrice ci ha informati che i detenuti da lei ricoperto. Al suo arrivo, infatti, riten- Colombo, ex magistrato del “pool mani extracomunitari all’interno del carcere di nero di non doversi alzare in piedi e, cosa pulite”, e in particolare con la sua afferma- Benevento sono solo 22, su un totale di più grave, di non doverla salutare, e parlar- zione che “la detenzione viene vista, dalle 390. le, probabilmente perché figura di genere vittime o dai loro familiari solo come una Ciò che principalmente ci ha colpiti, è femminile. Opponendo, però, a questo vendetta nei confronti del criminale. Basta stato conoscere la differenza tra italiani e atteggiamento ostile, la fermezza, l’impe- minacciare una pena per dissuadere il immigrati anche in una microsocietà come gno e la dedizione esercitati con pazienza, ladro o il truffatore dal commettere un quella carceraria, nella quale chi proviene la dirigente Palma ha raccolto con grande reato, il carcere è l’unica soluzione? È da altri paesi non ha la possibilità di rice- soddisfazione i frutti di questo percorso, dunque più efficace educare o punire?”. vere visite da parte dei propri familiari, rappresentati simbolicamente dal saluto e La relatrice dà conforto a queste tesi, spesso lontani, e di conseguenza anche dalla gratitudine. Un riconoscimento rice- attingendo alla storia di Agnese Moro, generi di conforto o di prima necessità. vuto proprio da quei detenuti, quando, figlia di Aldo Moro, statista assassinato Proprio per questo, gli extracomunitari dopo tre anni di permanenza presso dalle Brigate vengono coinvolti con maggiore attenzio- l’Istituto di Benevento, furono trasferiti in Rosse, la quale, ne nei progetti di reinserimento all’interno un’altra struttura penitenziaria. solo dopo aver preso della comunità. Un esempio, presentato in esame tutti i verbali del dalla relatrice, riguarda alcuni detenuti Antonio Vicario 3 fram… MENTI di Scuola ORIZZONTI DI VITA Dj Fabo, la responsabilità di una scelta “Ben visse colui che poté morire come Noi riteniamo, invece, che la vicenda, volle”. Questa celebre frase, scritta dal complessa e drammatica, non si possa drammaturgo romano Publio Sirio, ha un risolvere né tra colpevolisti e innocentisti, significato profondo ma, oggi nella società tantomeno attraverso “processi mediatici”, della globalizzazione, laica e moderna, ma debba rientrare nelle linee di una sembra suscitare ‘clamore’ e ‘scandalo’. A discussione aperta e libera tra chi ha com- riaccendere un dibattito mai davvero petenza e facoltà di decisione. Lasciando la affrontato, è stato il recente avvenimento Libertà a ogni individuo di poter scegliere riguardante la decisione di “Dj Fabo” di come vivere e anche, se lo si ritiene oppor- interrompere la sua vita, segnata da un tuno, come morire. drammatico evento, in Svizzera. Purtroppo, non avendo ottenuto alcuna Nessuno può giudicare il gesto estremo Al secolo, Fabiano Antoniani, 39 anni, risposta, decide come ultima soluzione, di del giovane milanese, che dopo aver vissu- rimane cieco e tetraplegico in seguito a un recarsi in Svizzera dove si è spento il 27 to una vita intensa e ricca di musica, di grave incidente stradale avvenuto la notte febbraio nella clinica Dignitas, tramite una amicizie, di amore e soddisfazione, si era del 13 giugno 2014. Nonostante i tentativi procedura di suicidio assistito. sentito in trappola, in seguito al tragico di riabilitazione, le diverse cure sperimen- Sin da quando la tragica vicenda di Fabo, incidente, nel suo stesso corpo. tali e la presenza assidua della compagna giovane dj milanese, è stata resa nota sui Una consapevolezza lucida che lo ha Valeria, lui sentiva però, di non vivere più media, molte persone si sono sentite auto- portato a una decisione dolorosa, condivisa la propria vita, ma soltanto di sopravvivere rizzate a giudicare l’accaduto esponendo il con la sua compagna, che noi abbiamo solo forzatamente. È per questo motivo, che, proprio punto di vista. il diritto di rispettare lasciando cadere un sostenuto anche da Marco Cappato, espo- Un dibattito acceso che ha coinvolto velo di rispettoso e libero silenzio sulla nente del Partito Radicale e promotore politici ed esponenti del clero, che ha visto vicenda. della campagna “eutanasia legale”, ha cer- contrapporsi, in maniera anche forte, favo- cato di sollecitare le autorità italiane affin- revoli e contrari al fine vita, e soprattutto, al Camilla Schipani ché venisse legalizzata tale pratica. gesto compiuto da dj Fabo. Vittorio Gianvito CORSI DI PRIMO SOCCORSO TENUTI DALLA MISERICORDIA DI BENEVENTO Impara a salvare una vita Panico o paura? Questo è il primo argo- è tenuta la 40° edizione del corso di primo mento che viene sempre affrontato in un soccorso tenuto dalla Misericordia. In corso di primo soccorso. La paura è infat- totale sono 12 lezioni al termine delle ti fisionomica, è del tutto normale averne, quali si dovrà sostenere un esame teorico. soprattutto in situazioni di pericolo, in cui Subito dopo si passerà all’azione vera e c’è a rischio la vita di una persona. Al con- propria, con diverse esercitazioni su mani- trario, farsi prendere dal panico diventa chini coadiuvati dalla presenza degli negativo, perché così non