Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo in Mezzana. Inventario dell'archivio (1474-1953)

a cura di Cooperativa Koinè

Provincia autonoma di . Soprintendenza per i Beni librari e archivistici 2004

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica della Soprintendenza per i Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio Diocesano Tridentino, a cura della Cooperativa Koinè di Trento; il lavoro è stato ultimato nel 2004. L'inventario, redatto originariamente con il programma "Sesamo", è stato successivamente convertito alla versione "Sesamo 2000" e pubblicato in questo formato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura (www.trentinocultura.net). L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del e la conseguente revisione dei dati sono state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Marica Odorizzi, Renata Tomasoni e Maria Letizia Tonelli (Cooperativa Arcadia) nel corso del 2010, secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006".

Nella descrizione delle unità archivistiche si è fatto ricorso alle seguenti abbreviazioni e sigle: c., cc. carta, carte recto - verso cc. sd carte sinistra - destra, cioè con la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte ex. exeunte in. intrante n., nn. numero, numeri n. n. non numerato/e num. orig. numerazione originale p., pp. pagina, pagine tit. dorso titolo dorso tit. int. titolo interno

ADT Archivio Diocesano Tridentino

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Albero delle strutture

Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo in Mezzana, 1474 - 2003 Ufficio parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo in Mezzana, 1630 - 2003 Registri dei nati e battezzati, 1698 - 1956 Registri dei matrimoni e morti, 1699 - 1819 Registri dei matrimoni, 1819 - 2003 Registri dei morti, 1819 - 1978 Registri dei cresimati, 1884 - 2003 Stati delle anime, 1888 - 2000 Registri dei nati, matrimoni e morti fuori parrocchia, 1897 - 1947 Registri degli sponsali, 1908 - 1960 Registri degli avvisi, 1906 - 1954 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1888 - 1960 Atti matrimoniali, 1842 - 1938 Diari delle messe, 1836 - 1962 Registri degli adempimenti missari, 1822 - 1960 Direttori delle sacre funzioni, 1901 - 1950 Registri delle elemosine, 1909 - 1969 Registri di cassa generale, 1943 - 1969 Protocolli degli esibiti, 1891 - 1943 Carteggio e atti, 1630 - 1953 Chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Mezzana, 1643 - 1959 Urbari, 1723 - 1792 Registri di amministrazione, 1908 - 1959 Resoconti, 1828 - 1955 Carteggio e atti, 1643 - 1953 Beneficio parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo in Mezzana, 1835 - 1942 Carteggio e atti, 1835 - 1942 Chiesa della Beata Vergine di Caravaggio in Mezzana, 1711 - 1812 Registri delle rese di conto dei sindaci, 1711 - 1812 Carteggio e atti, 1737 - 1786 Chiesa di San Romedio in Roncio, 1596 - 1846 Registri delle rese di conto dei sindaci, 1596 - 1625 Carteggio e atti, 1672 - 1846 Beneficio Gosetti in Mezzana, 1828 - 1959 Registri di amministrazione, 1829 - 1959 Resoconti, 1878 - 1952 Carteggio e atti, 1828 - 1940

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Beneficio Redolfi in Roncio, 1776 - 1960 Registri delle riscossioni degli affitti, 1902 - 1960 Resoconti, 1916 - 1955 Carteggio e atti, 1776 - 1940 Beneficio Masgari in Mezzana, 1817 - 1942 Partitari, 1843 - 1893 Resoconti, 1844 - 1942 Carteggio e atti, 1817 - 1940 Stipendio Redolfi di Roncio, 1830 - 1960 Registri di amministrazione, 1938 - 1960 Resoconti, 1869 - 1955 Carteggio e atti, 1830 - 1952 Confraternita del Santissimo Sacramento di Mezzana, 1834 - 1970 Registri di iscrizione, 1834 - 1943 Registri degli iscritti, 1834 - 1942 Registri delle riscossioni delle tasse annuali, 1836 - 1970 Registri delle rese di conto, 1835 - 1969 Registri di cassa, 1893 - 1945 Carteggio e atti, 1834 - 1957 Confraternita del Santissimo Crocifisso di Mezzana, 1680 - 1770 Carteggio e atti, 1680 - 1770 Confraternita del Santissimo Rosario di Mezzana, 1683 - 1800 Carteggio e atti, 1683 - 1800 Documentazione della Congregazione di carità di Mezzana, 1820 - 1931 Registri di amministrazione, 1839 - 1927 Resoconti, 1843 - 1915 Carteggio e atti, 1820 - 1931 Documentazione della Comunità di Mezzana e Roncio, 1593 - 1800 Carteggio e atti, 1593 - 1800 Pergamene, 1474 - 1675 Pergamene, 1474 - 1675

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Albero dei soggetti produttori

Curazia dei Santi Pietro e Paolo, Mezzana, sec. XVI prima metà - 1919 marzo 18 Successori: Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, Mezzana, 1915 marzo 19 -

Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, Mezzana, 1915 marzo 19 - Predecessori: Curazia dei Santi Pietro e Paolo, Mezzana, sec. XVI prima metà - 1919 marzo 18 E' organo/ufficio di : Decanato di , Ossana, 1912 dicembre 8 - Assorbe : Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, Mezzana, [XV] - 1987 gennaio 24 Assorbe : Chiesa di San Romedio, Roncio (Mezzana), 1593 - 1987 gennaio 24

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, Mezzana, [XV] - 1987 gennaio 24 E' assorbito da : Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, Mezzana, 1915 marzo 19 -

Beneficio parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, Mezzana, [1835] - 1987 gennaio 24

Chiesa della Beata Vergine di Caravaggio, Mezzana, [1707] - [1886]

Chiesa di San Romedio, Roncio (Mezzana), 1593 - 1987 gennaio 24 E' assorbito da : Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, Mezzana, 1915 marzo 19 -

Beneficio Gosetti, Mezzana, 1727 maggio 23 - 1987 gennaio 24

Beneficio Redolfi, Roncio (Mezzana), 1772 settembre 6 - 1987 gennaio 24

Beneficio Masgari, Mezzana, 1735 giugno 14 - [1940]

Stipendio Redolfi, Roncio (Mezzana), 1830 novembre 25 - [1960]

Confraternita del Santissimo Sacramento, Mezzana, 1834 giugno 6 - 2004 maggio 27

Confraternita del Santissimo Crocifisso, Mezzana, 1630 - [1770]

Confraternita del Santissimo Rosario, Mezzana, [1683] - [1800]

Congregazione di carità di Mezzana, Mezzana, 1811 febbraio 15 - 1937 giugno 30

Comunità di Mezzana, Mezzana, [1281] - 1810 agosto 31

5 superfondo Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo in Mezzana, 1474 - 1953

regg. 52, quadd. 11, bb. 6, fascc. 12

Storia archivistica Gli archivi parrocchiali, come tutti gli archivi ecclesiastici, sono soggetti storicamente a determinate prescrizioni e regolamenti approvati dall'autorità competente. In particolare attualmente essi trovano una loro legislazione nel Codice di diritto canonico. Per la precisione il can. 535 del nuovo Codice di diritto canonico del 1983, nei paragrafi 1-5 regolamenta gli obblighi del parroco per la tenuta e la conservazione dei "libri parrocchiali" e degli "altri documenti che si devono conservare per la loro necessità o utilità". Lo stesso canone prevede anche i controlli periodici che il Vescovo diocesano o il suo delegato deve effettuare su tali libri e documenti affinchè non vadano dispersi. Tutti i documenti, anche i libri parrocchiali più antichi, devono essere custoditi diligentemente in una stanza apposita detta "tabularium" o archivio. Il Codice di diritto canonico stabilisce ancora che "il Vescovo diocesano abbia cura che anche gli atti e documenti degli archivi delle chiese cattedrali, collegiate, parrocchiali e delle altre chiese che sono presenti nel suo territorio vengano diligentemente conservati e che si compilino inventari o cataloghi in due esemplari, di cui uno sia conservato nell'archivio della rispettiva chiesa e l'altro nell'archivio diocesano" (can. 491 § 1). Circa la consultazione di tali atti e documenti "si osservino le norme stabilite dal Vescovo diocesano" (can. 491 § 3). L'Ordinariato di Trento ha istituito con decreto arcivescovile di data 10 febbraio 1993 l'Archivio diocesano tridentino attribuendogli competenze di conservazione, coordinamento e consulenza, tutela, promozione e valorizzazione degli archivi ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana.

La documentazione appartenente all'archivio storico della parrocchia di Mezzana si trovava, al momento del riordino, in una stanza al piano rialzato della canonica disabitata, attualmente adibita ad oratorio. Nella stanza, alquanto umida, la documentazione era chiusa in un armadio di metallo, in discreto ordine. Gran parte del carteggio, quello che arriva alla prima metà del XX secolo circa, era compreso in buste originali recanti una titolazione; il carteggio più recente e l'archivio corrente si trovavano invece raccolti in contenitori d'archivio gialli. L'organizzazione del carteggio nelle buste titolate è opera del parroco don Giovanni Zanon che resse la cura d'anime di Mezzana dal 1900 al 1943. Primo parroco di Mezzana, fu una personalità importante e condivise con i suoi parrocchiani i momenti più importanti e difficili del secolo. L'ordine e l'attenzione di questo parroco sono evidenti fin dalla grafia, pulita e rotonda. Sulle risposte al questionario per la visita pastorale del 1932, a proposito dell'archivio, egli dichiarò che "è tenuto in buon ordine" e "chiuso a chiave" e che "gli atti sono ordinati cronologicamente e disposti in teche a seconda del loro contenuto"(1). L'archivio parrocchiale di Mezzana fu purtroppo in gran parte devastato dal terribile incendio che nel 1862 distrusse parte del paese insieme alla canonica ove esso era custodito. La parte più antica della documentazione, parecchi registri e una cassa di pergamene anteriori al XVI secolo furono distrutti dalle fiamme. Le carte più antiche attualmente conservate nell'archivio sono state oggetto di studio da parte di Giovanni Ciccolini, che ne curò i regesti insieme a quelli delle pergamene.

Modalità di acquisizione e versamento

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L'archivio è sempre stato di proprietà dell'ente; in base alla Commissione Beni Culturali del 2 maggio 1994 è stato dichiarato di interesse storico.

Lingua Italiano; latino

Criteri di ordinamento e inventariazione Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico della parrocchia di Mezzana ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari" e a quanto indicato nelle "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" elaborate dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale rispettando, dove possibile, le unità preesistenti. Per quanto riguarda l'organizzazione dell'archivio storico, poiché non è stato possibile ricostruire una struttura preesistente, su esempio di altri archivi parrocchiali è stata formulata una struttura suddivisa secondo le varie attività svolte dal parroco e le amministrazioni che nella parrocchia operano sotto la sua responsabilità. Le valutazioni, le scelte e le operazioni occorse nel presente lavoro di riordino sono state comunque concertate con il direttore dell'Archivio diocesano tridentino e con il referente del Servizio Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Per l'elaborazione delle schede ci si è avvalsi del supporto informatico ed è stato utilizzato il programma History- Sesamo. Si ritiene perciò utile far presente che le modalità di descrizione archivistica corrispondono alle possibilità offerte dal programma e alle scelte compiute dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia di Trento, scelte tese ad un progressivo adeguamento alle norme internazionali.

Il presente inventario si chiude al 1953, limitandosi a quella parte dell'archivio dichiarata di interesse storico dalla Commissione Beni Culturali del 2 maggio 1994. Le "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana", stabiliscono infatti che negli archivi ecclesiastici riconosciuti di interesse storico la documentazione, alla scadenza dei cinquant'anni, entri a far parte dell'archivio storico e ricada sotto le disposizioni ad esso relative. Si segnala comunque che in alcuni casi gli estremi cronologici di una singola unità archivistica possono superare il limite del 1953.

Incrementi previsti Si prevede il continuo accrescimento della documentazione della parrocchia relativa all'anagrafe e all'amministrazione della chiesa parrocchiale, in quanto l'ente è ancora attivo.

Condizioni di accesso In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana" e all'art. 20, comma 1, lettera b) della L.P. 14 febbraio 1992, la

7 consultazione dei documenti riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di interesse storico. I documenti di carattere riservato, relativi a situazioni puramente private di persone, sono consultabili dopo 70 anni dalla conclusione dell'affare, ciò in base ad una normativa già in vigore presso gli archivi di Stato (D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409 "Norme relative all'ordinamento ed al personale degli Archivi di Stato"), modificata e integrata con D.P.R. 30 luglio 1999 n. 281 "Disposizioni in materia di trattamento di dati personali per finalità storiche, statistiche e di ricerca scientifica", sfociato con la pubblicazione del provvedimento del garante per la protezione dei dati personali n. 8/P/2001 del 14 marzo 2001 'Codice di deontologia e di buona condotta per il trattamento di dati personali per scopi storici'. Ai titolari degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla parte relativa all'anagrafe. Inoltre, in base alle suddette "Intese", la consultazione da parte degli studiosi deve comunque avvenire mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio tramite l'Archivio diocesano, il quale dovrà inviare al servizio provinciale competente l'elenco delle autorizzazioni rilasciate.

Condizioni di riproduzione La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso. L'Ordinariato consente alla Provincia la microfilmatura dei documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio provinciale. Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale.

Bibliografia BEZZI Q., La Val di Sole, Centro studi per la Val di Sole, Malé, 1975 BEZZI Q., COVI I., SCAGLIA A., Valle di Sole, Trento, 1984 BEZZI Q., Ortisé di Mezzana alla fine del Settecento, IN: "Studi Trentini di Scienze Storiche", a. 56, 1977, n. 1 CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 CICCOLINI G., La famiglia e la patria dei Guardi in "Studi trentini di scienze storiche", A. XXXII, 1953, n. 4, pp. 324-354. FERRARI S., Testimonianze artistiche nelle chiese di Mezzana, Roncio, Ortisé e Menas, in: Mezzana e Marilleva. Roncio-Ortisé-Menas, Bolzano, 2002, pp. 180-191 INAMA V., Storia delle valli di Non e di Sole nel Trentino. Dalle origini fino al sec. XVI, Mori (TN), 1984 (rist. anast.) Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, a cura di G. CICCOLINI, Trento, 1936-1965 QUARESIMA E., Vocabolario anaunico e solandro raffrontato col trentino, Firenze, 1991 WEBER S., Le chiese della Val di Sole nella storia e nell'arte, Trento, 1936

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda AMBROSI F., Commentari della storia trentina, Trento, 1985 BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888

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BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995 BERTOLOTTI G., Il parroco italiano ne' suoi rapporti con le leggi dello stato, Roma, 1910 BONELLI B., Monumenta ecclesiae tridentinae, Trento, 1765 COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986 CURZEL E., Le pievi trentine, Bologna 1998 Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, XIII (1929-31), XV (1937-41) GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino occidentale, Calliano, Arti grafiche Manfrini, 1977 LORENZI E., Dizionario toponomastico tridentino, 1932 (ristampa) Raccolta di concordati su materie ecclesiastiche tra Santa Sede e le autorità civili, a cura di MERCATI A., Città del Vaticano, 1954 SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989 TOVAZZI G., Parochiale tridentinum, ed. a cura di Remo , Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1970

Note (1) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana", "Carteggio e atti", fasc. 5.

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Ente Curazia dei Santi Pietro e Paolo sec. XVI prima metà - 1915 marzo 18

Archivi prodotti Fondo Ufficio parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo in Mezzana, 01/01/1630 - 31/12/2003

Storia La chiesa di Mezzana, fra le più antiche della Val di Sole, è menzionata già nel XIII secolo. In un documento del "Codex Wangianus", infatti, si fa riferimento al cimitero esistente presso l'"ecclesia de Mezana" e più avanti, nel 1396 essa viene ricordata in un testamento.(1) Soggetta alla chiesa pievana di Ossana, venne eretta a curazia agli inizi del XVI secolo.(2) Dall'antica cappella di Mezzana dipendevano ecclesiasticamente anche le ville della , obbligate a concorrere al mantenimento del curato e alla manutenzione della chiesa. Per questo motivo si innestò una lite che per alcuni anni impegnò i vicini di Mezzana e della Commezzadura e che solo un intervento arbitrale riuscì a sedare. La sentenza condannò i vicini della Commezzadura a contribuire con un terzo al totale delle spese di mantenimento della chiesa e anche quando, verso la fine del XVI secolo, la curia vescovile decretò la separazione della cura d'anime della Commezzadura da quella di Mezzana, rimase l'obbligo di concorrenza. Solo nel 1655 si pervenne ad una transazione che chiuse definitivamente la vertenza.(3) Sempre soggetta alla cura d'anime di Mezzana rimase invece la cappella di Roncio. Gerarchicamente subordinato al parroco di Ossana, il curato di Mezzana era autorizzato, per diretta delegazione vescovile, all'esercizio indipendente della cura d'anime: egli benediva i matrimoni senza delegazione del parroco, teneva i registri dei nati, dei morti e dei matrimoni sotto la propria responsabilità, rilasciava certificati e teneva corrispondenza diretta con tutte le autorità ecclesiastiche e civili. L'esercizio di tutti i diritti parrocchiali non faceva venir meno la riverenza e l'obbedienza verso il parroco di Ossana. Un decreto luogotenenziale del 1901 accordava al curato la congrua di 1400 corone riconoscendo la curazia di Mezzana come cura d'anime indipendente e nello stesso tempo riconoscendo sistemizzato il posto di cooperatore.(4) Il di Mezzana, patrono della chiesa, nel febbraio 1915 presentò una istanza all'Ordinariato per chiedere l'elevazione a parrocchia della propria curazia indipendente. La domanda venne accolta favorevolmente e si incaricò il decano di Ossana di indire e presiedere una riunione di tutti i capifamiglia di Mezzana e Roncio al fine di dare il formale consenso all'erezione e nel contempo a rinunciare in perpetuo al diritto di presentazione del loro curato. In questo modo la nuova parrocchia sarebbe diventata di libero conferimento vescovile, pur riservando al Comune i diritti e gli oneri di patronato. Il comizio si tenne il 7 marzo e i 138 votanti si espressero a favore con schiacciante maggioranza.(5) I capifamiglia manifestarono inoltre il desiderio che il primo parroco fosse il loro attuale curato don Giovanni Zanon. Il giorno successivo alla votazione il parroco di Ossana, don Giacomo Marini, concesse il proprio formale consenso all'erezione. Monsignor Celestino Endrici, vescovo di Trento, con suo decreto del 19 marzo 1915 n. 674 innalzò a parrocchia la curazia di Mezzana e il 6 giugno don Giovanni Zanon, novello parroco, prese formalmente possesso della chiesa parrocchiale.

Funzioni, occupazioni e attività

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Con il termine "curazia" si vuole indicare un luogo o un territorio determinato, con chiesa propria, situata all'interno dei confini della parrocchia, sottratta parzialmente alla giurisdizione del parroco e affidata a un curato. Nel linguaggio canonico quindi il curato era un sacerdote che, dentro i confini di una parrocchia, aveva una chiesa propria e un territorio determinato dove esercitava la cura d'anime con poteri quasi parrocchiali. La curazia poteva essere, in relazione alla parrocchia d'origine, completamente o parzialmente dipendente, o indipendente a seconda delle concessioni ottenute a mano a mano dall'autorità ecclesiastica e civile. La Luogotenenza del Tirolo e Voralberg riconobbe come indipendenti quelle sole stazioni di cura d'anime delle quali si poteva comprovare l'erezione a cura indipendente con il beneplacito dello Stato. I sacerdoti che ambivano all'assegnazione del beneficio curaziale dovevano sostenere gli esami di concorso indetti dall'Ordinariato. Il curato era tenuto a celebrare la messa "pro populo" ed era autorizzato a tenere, senza delegazione parrocchiale, i registri di battesimo, matrimonio e morte. Nel territorio del Tirolo tuttavia si ebbero curazie erette anche senza la presenza di tutti gli elementi descritti sopra. Tra le due guerre mondiali la maggior parte delle curazie presenti sul territorio tridentino ottennero l'elevazione a parrocchie e il sistema curaziale fu abolito completamente in seguito al Concordato del 1984.

Note (1) Cfr. Ferrari S., Testimonianze artistiche nelle chiese di Mezzana, Roncio, Ortisé e Menas, in "Mezzana e Marilleva. Roncio-Ortisé-Menas", Bolzano, 2002, p. 180. In quell'occasione appariva dedicata al "beato Pietro". (2) Non esiste in archivio il documento di fondazione. (3) Cfr. Ciccolini G., La famiglia e la patria dei Guardi, in "Studi Trentini di scienze storiche", A. XXXII, 1953, n. 4, pp. 324-325. (4) La congrua per il curato indipendente ammontava a 1200 corone più 200 corone per il cooperatore sistemizzato. Cfr. "Archivio del beneficio parrocchiale di Mezzana", "Carteggio e atti", fasc. 1. (5) Favorevoli 132, contrari 5, astenuti 1.

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Ente Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo 1915 marzo 19 -

Archivi prodotti Fondo Ufficio parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo in Mezzana, 01/01/1630 - 31/12/2003

Storia Monsignor Celestino Endrici, vescovo di Trento, con suo decreto del 19 marzo 1915 n. 674 innalzò a parrocchia la curazia di Mezzana e il 6 giugno don Giovanni Zanon, novello parroco, prese formalmente possesso della chiesa parrocchiale. La parrocchia di Mezzana, che confina con le parrocchie di Commezzadura, , Ortisé e Castello, comprende le località di Roncio, Daial, Farini, Marilleva, Moresana e Mezzol. La parrocchia è compresa nel decanato di Ossana. Con D. M. del 30/12/1986 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24/01/1987 la parrocchia di Mezzana è stata dichiarata Persona Giuridica Privata (Tribunale di Trento, Registro Persone Giuridiche n. 374).

Funzioni, occupazioni e attività Dal punto di vista etimologico il termine "parrocchia" deriva dal greco e serviva ad indicare nel linguaggio classico qualsiasi circoscrizione territoriale. ll sistema di ripartire il territorio diocesano in circoscrizioni territoriali minori si sviluppò nei secoli fino al basso medioevo anche in conseguenza del moltiplicarsi di nuove chiese sotto la spinta delle crescenti esigenze dei fedeli. La consacrazione definitiva del sistema parrocchiale si ebbe però con il Concilio di Trento che, sulla base della precedente normativa pontificia e conciliare, dettò una nuova e completa disciplina della struttura della Chiesa. Il Concilio prescrisse che, per la più efficace tutela della cura delle anime affidate ai vescovi, il "populus fidelium" si dovesse distinguere in parrocchie proprie con confini determinati e che a ciascuna di esse si assegnasse un parroco proprio e perpetuo, dal quale soltanto si potessero ricevere i Sacramenti (Sess. XXIV, cap. 13). In conseguenza il Concilio ordinò che venissero erette parrocchie in tutti i luoghi in cui esse non esistevano e stabilì delle norme per assicurare ai parroci in ogni caso il minimo reddito. Al parroco era richiesto l'impegno della residenza, era raccomandata la conoscenza del popolo attraverso la compilazione e l'accurata custodia dei libri parrocchiali, egli inoltre doveva di partecipare alle adunanze vicariali. I principi enunciati dal Concilio di Trento, e successivamente ribaditi nella normativa pontificia, sono stati accolti e sintetizzati nel testo del Codice di diritto canonico del 1917 che nel can. 216 §1 dispone che il territorio di ogni diocesi debba essere diviso in "distinctas partes territoriales", a ciascuna delle quali "sua peculiaris ecclesia cum populo determinato est assignanda suusque peculiaris rector, tamquam proprius eiusdem pastor, est praeficiendus pro necessaria animarum cura". Dunque l'istituzione parrocchiale risulta costituita, oltre all'elemento territoriale, da altri tre elementi, ossia un determinato "popolo", una peculiare "chiesa" e un "pastor". Il Codice di diritto canonico del 1983 ha riconosciuto la personalità giuridica della parrocchia espressamente concepita come "Communitas Christifidelium" (CIC 1983, can. 515 §3). Tale riforma è stata recepita sia nell'accordo tra Stato e Chiesa (legge 121/1985) sia nelle disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici (legge 222/1985); le diocesi e le parrocchie

12 acquistano la personalità giuridica civile dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero dell'interno che conferisce loro la qualifica di "ente ecclesiastico civilmente riconosciuto".

13 fondo Ufficio parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo in Mezzana, 1630 (copia) - 2003

Soggetti produttori Curazia dei Santi Pietro e Paolo, sec. XVI prima metà - 1915 marzo 18 Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, 1915 marzo 19 -

Contenuto La documentazione conservata in archivio è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari.

14 serie 1 Registri dei nati e battezzati, 1698 - 1956

Contenuto I registri di battesimo insieme ai registri di matrimonio furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romano" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri del battesimo vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione in modo da "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni.

La serie è formata da quattro registri dei nati e battezzati a Mezzana a partire dal 1698. L'esistenza di un registro anteriore ci è testimoniata, oltre che dal numero progressivo (il primo registro della serie riporta infatti il numero ordinale II), soprattutto dall'annotazione del curato don Giacomo Antonio Marinolli(1) che a c. 59v del primo registro della serie, in data 20 gennaio 1733, scriveva: "Io sottoscritto nel termine di anni 45 e mezzo circa confesso haver batezato 752 anime, delle quali 192 sono registrate nel libro vecchio, e le altre in questo mentre fui curato". Annotazione simile è riportata dal curato anche sulla c. di guardia. Il registro anteriore, che sicuramente cominciava dalla seconda metà del 1600, andò distrutto con molta probabilità nell'incendio del 1862. Nei primi due registri le informazioni relative ai battesimi sono redatte in forma discorsiva. I registri seguenti sono strutturati a tabella, secondo le disposizioni governative. Dal 1825 inoltre compare il nome della levatrice presente al parto.

Note (1) Giacomo Antonio Marinolli da Rabbi fu curato di Mezzana dal 1688 al 1733.

A. 1. 1 "Libro contenente i nati di questa curazia di Mezzana dal 1698 all'anno 1798. Volume II" (1) 1698 ottobre 29 - 1798 febbraio 12 All'inizio, memoria di Pietro Cavalari, capitano della "massa" di Mezzana e "autore de gripare li libri battesimali", 1809 mag. 2; annotazione del curato Giacomo Antonio Marinolli in merito ad un altro "libro" dei battezzati, sec. XVII ex.;

15 alla fine, memoria del curato Antonio Maturi relativa a un incendio scoppiato il 16 febbraio 1739 e a un fulmine caduto il 24 luglio 1759, s.d. Latino Registro, legatura in pelle, cc. 103(2), 164-248l con ribaltina e lacci in pelle Note (1) Titolo ottocentesco. All'interno: "II. Baptizatorum liber curae Mezzanae". (2) Errore nella cartulazione originale, si passa da c. 103 a c. 164.

A. 1. 2 "Libro contenente i nati di questa curazia di Mezzana dall'anno 1798 al 1819. Volume III" (1) 1798 febbraio 12 - 1819 febbraio 27 Alle cc. 63v-115: appunti, note e trascrizioni relative alle scienze teologiche, sec. XIX. Latino Registro, legatura in pelle, cc. 115 (bianche diverse cc.), con indice alfabetico a rubrica all'inizio n. n. Note (1) Titolo ottocentesco.

A. 1. 3 "Libro IV dei [nati] e battezzati della [...] Mezzana dall'anno 1819 - 1896 inclusive" 1819 gennaio 12 (1) - 1896 dicembre 25 Il registro è corredato al suo interno di certificati che attestano nascite avvenute fuori parrocchia incollate negli anni corrispondenti. All'inizio, copia di un decreto governativo relativo all'Istituto delle partorienti alle Laste di Trento, 1838 ott. 13; a c. sd 230: due registrazioni di nascite fuori Mezzana, 1896 dic. 18, 1897 set. 26. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 230, con indice alfabetico a rubrica alla fine n. n. Note (1) Le registrazioni dei nati e battezzati dal 12 gennaio al 27 febbraio 1819 sono copie del registro precedente.

A. 1. 4 "Vol. V. Nati - battezzati nella curazia di Mezzana dall'anno 1897" (tit. int.) 1897 febbraio 4 - 1956 dicembre 26 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 198, con indice alfabetico a rubrica alla fine n. n.

16 serie 2 Registri dei matrimoni e morti, 1699 - 1819

Contenuto Per un'introduzione generale si vedano le introduzioni alle rispettive serie.

La serie è formata da un unico registro sul quale sono stati annotati i morti (a partire dal 1699) e i matrimoni (a partire dal 1700) della curazia di Mezzana. Il registro è il terzo delle relative serie, ma i volumi precedenti sono andati distrutti nell'incendio del 1862. Le registrazioni di entrambe le parti sono redatte in forma discorsiva e corredate dalla sottoscrizione del curato.

A. 2. 1 "Libro contenente i morti di questa curazia di Mezzana dall'anno 1699 al 1819 e i matrimoni dall'anno 1700 al 1818" 1699 aprile 19 - 1819 febbraio 15 cc. 1-119: "Codex mortuorum curae Mezzanae", 1699 apr. 19-1819 feb. 15; cc. 1-69: "Codex matrimoniorum curae Mezzanae", 1700 giu. 13-1818 nov. 5. Latino Registro, legatura in pelle, con ribaltina, cc. 119, 69

17 serie 3 Registri dei matrimoni, 1819 - 2003

Contenuto I registri di matrimonio, insieme a quelli di battesimo, furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91- 97 del "Rituale Romano" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri del matrimonio infatti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con la legge imperiale del 20 aprile 1815 ed il decreto del 21 agosto 1815 della Commissione aulica centrale d'organizzazione veniva restituito ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. Se durante la dominazione austriaca il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile e al parroco veniva richiesta un'attenzione particolare nella produzione degli atti necessari per la celebrazione e la registrazione del sacramento (Cfr. Codice civile austriaco, § 80), negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra la Santa Sede e l'autorità politica, il rito civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio 1929 lo Stato italiano riconobbe la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il curatore d'anime è tenuto alla notificazione dell'avvenuta celebrazione al Comune, per la sua trascrizione nei registri anagrafici.

La serie è formata da quattro registri sui quali sono annotati i matrimoni celebrati a Mezzana a partire dal 1819. Il primo registro di questa serie è contraddistinto dal numero ordinale "IV", a riprova del fatto che i primi due volumi furono distrutti nell'incendio del 1862 e che il terzo volume, con le registrazioni dei matrimoni celebrati tra il 1700 e il 1818, è quello della serie "Registri dei matrimoni e morti".(1) Il primo registro di questa serie è strutturato a tabella prestampata secondo le disposizioni governative. Dal 1929 le registrazioni seguono le norme concordatarie.

Note (1) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana", "Registri dei matrimoni e morti", reg. 1

A. 3. 1

18

"1819 - 1896 inclusive. Registri dei matrimoni della cura di Mezzana" 1819 marzo 20 - 1896 novembre 4 All'inizio, incollate sul piatto anteriore della coperta, istruzioni per i curatori d'anime relative ai matrimoni e ordinanza relativa al movimento della popolazione,1868 giu. 30, 1858 mag. 31; dopo il titolo interno, serie cronologica di alcuni parroci di Ossana a partire dal 1691, sec. XIXin. (con aggiunte fino al sec. XIXex.); alla c. sd 1: memoria del curato di Mezzana Pietro Salvadori relativa alle deleghe concesse per le celebrazioni dei matrimoni seguita dalla copia della risposta dell'Ordinariato di Trento inviata al curato di (Primiero) del 15 febbraio 1822, s. d.; alle cc. sd 120-121: registrazioni di matrimoni celebrati a Parigi, 1896 ago. 22-1898 ott. 15; alla fine, prima dell'indice, registro dei consensi paterni, 1820 apr. 14-1900 giu. 2.(1) Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 121, con indice alfabetico a rubrica alla fine n. n. Segnature precedenti: Vol. IV Note (1) Le registrazioni non sono in ordine cronologico.

A. 3. 2 "Matrimoni nella cura di Mezzana dall'anno 1897" 1897 aprile 26 - 1943 luglio 3 A c. sd 78: annotazione relativa al riconoscimento degli effetti civili dei matrimoni da parte dello Stato italiano, in esecuzione del Concordato e la successiva legge sul matrimonio dell'anno 1929. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 112, con indice alfabetico a rubrica alla fine n. n. Segnature precedenti: Vol. V

A. 3. 3 "VI. Registro matrimoni del 10 agosto 1929 - 1946 6 novembre" 1929 agosto 10 - 1946 novembre 6(1) Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 97, con indice alfabetico a rubrica alla fine n. n. Note (1) Le registrazioni fino al 1943 lug. 3 sono copie del registro precedente.

A. 3. 4 "VII. Registro matrimoni. 1947 - ***" 1947 aprile 16 - 2003 maggio 3 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 209, con indice alfabetico alla fine n. n.

19 serie 4 Registri dei morti, 1819 - 1978

Contenuto I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli stati delle anime dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei morti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni.

La serie è formata da due registri sui quali sono registrati i decessi avvenuti a Mezzana da partire dal 1819. Le registrazioni delle morti avvenute tra il 1699 e il 1818 si trovano in "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana", "Registri dei matrimoni e morti", reg. 1. I due registri presenti in questa serie corrispondono ai volumi IV e V.(1) I registri sono strutturati a tabella prestampata secondo le disposizioni governative. A partire dal 1890, alla fine di ogni anno, sono registrati i morti fuori Mezzana. Dal settembre 1900 accanto alla causa di morte viene segnato il nome del medico che ha redatto l'attestato.

Note 1) I volumi I e II furono distrutti nell'incendio del 1862, il III volume è quello della serie "Registri dei matrimoni e morti".

A. 4. 1 "1819 - 1896 inclusive. Registro de' morti della cura di Mezzana. 1819" 1819 gennaio 10 (1) - 1896 dicembre 23 (con annotazioni posteriori fino al 22 nov. 1898) Il registro è corredato al suo interno di certificati, incollati negli anni corrispondenti, che attestano i decessi avvenuti fuori Mezzana fino al 1888. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 149, con indice alfabetico a rubrica alla fine n. n. Note

20

(1) Le prime registrazioni sono copie delle registrazioni in "Archivio dell'ufficio parrocchiale", "Registri dei matrimoni e morti", reg. 1.

A. 4. 2 "Morti nella cura di Mezzana dall'anno 1897 - 1978" 1897 febbraio 3 - 1978 dicembre 25 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 239, con indice alfabetico a rubrica alla fine n. n.

21 serie 5 Registri dei cresimati, 1884 - 2003

Contenuto I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli stati delle anime dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). In realtà nella diocesi di Trento i registri dei cresimati furono compilati con sistematicità solo a partire dal sec. XIX.

La serie è formata da un registro.

A. 5. 1 "Registri dei cresimati dal 1884 - ***" 1884 settembre 13 - 2003 maggio 19 Italiano Registro, legatura in pelle, pp. 69

22 serie 6 Stati delle anime, [1888] - sec. XX

Contenuto Il "Liber Status animarum" (o Anagrafe) era un registro che permetteva al curatore d'anime di conoscere in modo esatto la composizione del suo "gregge", la situazione anagrafica e quella dell'impartizione dei Sacramenti al fine di facilitare il suo compito pastorale e di ufficiale di stato civile. La compilazione degli stati delle anime venne raccomandata, insieme a quella dei registri dei cresimati e dei morti, dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614. Successivamente diversi Concilii e Sinodi ordinarono che in ciascun anno durante la Quaresima, o in altra epoca, si rinnovassero questi libri(1). Queste disposizioni tuttavia non furono seguite diligentemente nelle parrocchie della diocesi di Trento: anteriormente al XIX secolo infatti sono conservati pochi registri di questo tipo nonostante le frequenti sollecitazioni provenienti anche dalle autorità civili(2). Sono molti i vescovi che negli atti delle visite pastorali richiamavano l'attenzione su questa lacuna, ma fu il vescovo Celestino Endrici che stilò per la sua prima visita pastorale nella diocesi un formulario in cui si richiedevano, per la prima volta in forma esplicita, gli "Status animarum" o "Anagraphes" (Foglio diocesano, VII, 1905, p. 239). Nel 1917 il Codice di Diritto Canonico li rese obbligatori, lasciando alle disposizioni dei vari Ordinari il compito di introdurli e di stilare anche nuovi e più semplici metodi di compilazione (cfr. CIC, can. 440).

La serie è formata da due registri. Il primo registro fu compilato da don Ernesto Molignoni(3) e il secondo fu iniziato da don Giovanni Zanon.(4).

Note (1) Cfr. Bazzanella G., Manuale d'ufficio del clero curato, Trento, 1888, p. 52. (2) Cfr. Sparapani L., I libri parrocchiali nella diocesi di Trento in La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di Coppola G. e Grandi C., Bologna, 1989, pp. 277-319. (3) Curato di Mezzana dal 1888 al 1900. (4) Curato e primo parroco di Mezzana dal 1900 al 1943.

A. 6. 1 "Anagrafe. Curazia Mezzana compilata da don Ernesto Molignoni [ne]ll'anno 1888" [1888] - 1910 (con annotazioni posteriori fino al 15 gennaio 1997) Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 198, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

A. 6. 2 "Anagrafe" sec.XX prima metà - sec. XX seconda metà Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 246, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

23 serie 7 Registri dei nati, matrimoni e morti fuori parrocchia, 1897 - 1947

Contenuto La serie è formata da tre registri, la cui compilazione fu iniziata dal curato don Ernesto Molignoni.

A. 7. 1 "Nati battezzati extra curatiam Medianae dall'anno 1897 - ***" 1897 novembre 29 - 1947 febbraio 7 Alla fine, aggiunte posteriormente, tre registrazioni di nati fuori Mezzana, 1890 dic. 26 - 1901 lug. 27. Italiano Registro, legatura in tela, cc. sd 13, con indice alla fine n.n.

A. 7. 2 "Matrimoni extra curatiam Medianae dall'anno 1897 - 1947" 1898 aprile 20 - 1947 maggio 24 Italiano Registro, legatura in tela, cc. sd 24, con indice alla fine n.n.

A. 7. 3 "Morti extra curatiam Medianae dall'anno 1897 - ***" 1897 ottobre 1 - 1942 dicembre 31 Italiano Registro, legatura in tela, pp. 25, con indice alla fine n.n.

24 serie 8 Registri degli sponsali, 1908 - 1960

Contenuto Papa Pio X nel decreto "Ne temere"(cfr. Foglio diocesano, a. 1908, n. 3) stabilì che dal giorno di Pasqua 1908 la promessa di matrimonio per essere valida dovesse essere fatta per iscritto, alla presenza del parroco oppure di due testimoni e firmata dai due fidanzati. Tutto questo allo scopo di impedire questioni che potevano nascere in seguito ad accordi segreti e di evitare litigi o inimicizie tra persone e famiglie. Il decreto era anche in sintonia con il Codice civile austriaco dove si stabiliva inoltre che la promessa di matrimonio non imponeva alcun obbligo legale nè a contrarre matrimonio nè a dare quanto era stato pattuito, nel caso uno dei due fidanzati mancasse alla promessa.

La serie è formata da due registri.

A. 8. 1 "Registro sponsali dal 19 aprile 1908 al 21-4-1945" 1908 aprile 19 - 1945 marzo 22 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 200, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

A. 8. 2 "Registro sponsali. 1947. Mezzana" 1947 dicembre 20 - 1960 maggio 19 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 83

25 serie 9 Registri degli avvisi, 1906 - 1954

Contenuto La serie è composta da 10 registri e 5 quaderni sui quali sono annotati dal sacerdote gli avvisi da leggersi ai fedeli a conclusione delle principali celebrazioni liturgiche: essi riguardano l'orario e la scadenza delle funzioni settimanali, lo smarrimento di oggetti, l'orario delle confessioni, le attività di preparazione delle feste religiose e altre comunicazioni.

A. 9. 1 "1/IX/1906. Offici della settimana. Avvisi, ecc." 1906 settembre 2 - [1910 gennaio 1] All'inizio, elenco di confratelli del Santissimo defunti, 1906 - 1908. Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 47 n.n.

A. 9. 2 "Offici della settimana e avvisi da pubblicarsi in chiesa. 1910- 9.8.1914" 1910 [gennaio 2] - 1914 agosto 9 Alla fine, numero delle "particole" consacrate per le comunioni, 1910 - 1914; elenco dei confratelli e consorelle del Santissimo defunti, 1910. Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 76 n.n.

A. 9. 3 "Offici della settimana e avvisi da pubblicarsi in chiesa. 9.8.14 - 26.XI.16" 1914 agosto 9 - [1916 novembre 24] Alla fine, numero delle "particole" consacrate per le comunioni, 1914 - 1916. Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 40 n.n.

A. 9. 4 "Offici della settimana e altri avvisi da pubblicarsi in chiesa. 26.XI.16 - 19.9.20" [1916 novembre 24 - 1920 settembre 19] Alla fine, numero delle "particole" consacrate per le comunioni, 1916 - 1917. Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 68 n.n.

A. 9. 5 "Offici della settimana e altri avvisi da pubblicarsi in chiesa. 19.9.20 - 13.8.922" 1920 settembre 19 - [1922 agosto 13] Italiano

26

Registro, legatura in cartone, cc. 29 n.n.

A. 9. 6 "Offici della settimana e altri avvisi sacri da pubblicarsi in chiesa. 13.8.922 - 7.9.1924" 1922 agosto 13 - [1924 settembre 7] Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 30 n.n.

A. 9. 7 "Offici e s. messe della settimana e altri avvisi sacri da pubblicarsi in chiesa. 7.9.1924 - 24.7.927" [1924 settembre 7 - 1927 luglio 24] Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 47 n.n.

A. 9. 8 "Offici e s. messe della settimana e altri avvisi sacri da pubblicarsi in chiesa. 24.7.1927 - 14.6.1931" [1927 luglio 24 - 1931 giugno 14] Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 60 n.n.

A. 9. 9 "Offici s. messe della settimana ed altri avvisi sacri da pubblicarsi in chiesa. 14.6.1931 - 29.7.1934" [1931 giugno 14 - 1934 luglio 29] Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 46 n.n.

A. 9. 10 "Offici s. messe della settimana e avvisi sacri da pubblicarsi in chiesa. 1.1.1938" [1938 gennaio 2] - 1944 [novembre 5] Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 91 n.n.

A. 9. 11 "Pubblicazioni. 5.XI.1944" 1944 novembre 1 - 1946 luglio 14 Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 24 n.n.

A. 9. 12 "Pubblicazioni. 1946 - 20.3.1948" 1946 luglio 14 - 1948 marzo 21 Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 24 n.n. 27

A. 9. 13 "Pubblicazioni. 21.3.1948 - ***" 1948 marzo 21 - 1949 dicembre 31 Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 24 n.n.

A. 9. 14 "Pubblicazioni. 1950 - ***" 1950 gennaio 1 - 1951 [dicembre 30] Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 27 n.n.

A. 9. 15 "Pubblicazioni s. messe. 1952 - 1953" 1951 dicembre 30 - [1954 gennaio 3] Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 30 n.n.

28 serie 10 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1888 - 1960

Contenuto La serie è formata da due registri e cinque quaderni sui quali il parroco ha annotato le date delle tre pubblicazioni necessarie alla celebrazione dei matrimoni. In alcuni casi l'estremo cronologico finale considerato nella descrizione dei registri si riferisce alla data della celebrazione del matrimonio.

A. 10. 1 "Pubblicazioni matrimoniali. 1888 - 1899" 1888 settembre 16 - 1899 gennaio 29 Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 30 n.n.

A. 10. 2 "Pubblicazioni matrimoniali. 1899 - 1907" 1899 aprile 2 - 1907 settembre 3 Italiano Quaderno, legatura in cartone, cc. 30 n.n.

A. 10. 3 "Pubblicazioni matrimoniali. 1907 - 1911" [1907] ottobre 6 - 1911 maggio 20 Italiano Quaderno, legatura in cartone, cc. 11 n.n.

A. 10. 4 "Pubblicazioni matrimoniali. 1911 - 3.3.1921" 1912 gennaio 1 - 1921 febbraio 4 Italiano Quaderno, legatura in cartone, cc. 36 n.n.

A. 10. 5 "Pubblicazioni matrimoniali dal 13.3.1921 - 4.5.1930" 1921 marzo 13 - 1930 maggio 7 Italiano Quaderno, legatura in cartone, cc. 36 n.n.

A. 10. 6 "Pubblicazioni matrimoniali dal 10.9.1930 al 13.11.938" 1930 settembre 14 - 1938 novembre 10 29

Italiano Quaderno, legatura in cartone, cc. 34 n.n.

A. 10. 7 "Pubblicazioni matrimoniali dal 13.11.938 - ***" 1938 novembre 13 - 1960 ottobre 16 Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 56 n.n.

30 serie 11 Atti matrimoniali, 1842 - 1938

Contenuto La documentazione è composta dall'insieme delle pratiche relative ai singoli matrimoni celebrati nella parrocchia. Gli atti, prodotti dagli enti ecclesiastici o civili e dai futuri sposi, variano per genere e quantità a seconda delle epoche e dei governi. Si possono trovare, per esempio, certificati di battesimo e di cresima, esami di religione, attestati di avvenute pubblicazioni, dispense vescovili da impedimenti, permessi politici e militari, consensi paterni. Dal 1820 ai parroci e ai pastori d'anime era vietato benedire i matrimoni a coloro che non avessero prodotto prima il permesso politico. Tale attestazione, introdotta nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820, veniva rilasciata dal comune e doveva dimostrare che lo sposo fosse in grado di mantenere una famiglia mediante l'esercizio di un'industria o una paga giornaliera. In seguito alla legge n.847 del 27 maggio 1929, la documentazione di ogni matrimonio viene raccolta nel bifoglio "Esame dei contraenti", consistente nella domande da farsi agli sposi secondo il can.1020 del Codice di diritto canonico, e comprende anche la notificazione al comune dell'avvenuta celebrazione da parte del parroco con la relativa attestazione della sua registrazione nei registri anagrafici comunali.

La serie è formata da quattro buste contenenti le pratiche matrimoniali divise per anno.

A. 11. 1. b. 1 Atti matrimoniali 1842 - 1875 Mancano gli atti relativi ai matrimoni celebrati nel 1851. Busta, cc. 464 n.n.

A. 11. 2. b. 2 Atti matrimoniali 1876 - 1901 Busta, cc. 561 n.n.

A. 11. 3. b. 3 Atti matrimoniali 1902 - 1930 Mancano gli atti relativi ai matrimoni celebrati nel 1918. Busta, cc. 576 n.n.

A. 11. 4. b. 4 Atti matrimoniali 1931 - 1938 Busta, cc. 565 n.n.

31 serie 12 Diari delle messe, 1836 - 1962

Contenuto L'autorità ecclesiastica ordinò l'uso di tre diari per la registrazione delle messe: il diario per le messe legatarie, quello per le messe avventizie e il diario personale del sacerdote. I primi due dovevano trovarsi in sacrestia, come si può leggere in una comunicazione ai decani del vicario episcopale Zambaiti del 14 agosto 1804: "Hac occasionem tibi iterum praecipimus, quae in enciclica 'Quamvis iterato' diei 4 ianuarii 1774 demandata fuerunt, in omnibus ecclesiis diligenter, fideliterque observentur, scilicet, ut in singulis sacrariis exponatur liber, in quo quilibet sacerdos inscribere teneatur singulas missas tam beneficii, et capellaniae quam legatarias perpetuas, ac insuper alius separatus liber, in quo notentur missae adventitiae signata in utroque libro cuiuscumque celebrationis die". Tali disposizioni vennero riconfermate dal vescovo Francesco Saverio Luschin (Costituzioni diocesane, 1 marzo 1825). Nei diari delle messe avventizie dovevano essere annotati il numero delle messe da celebrarsi, la data della celebrazione, il luogo, la chiesa, l'intenzione; nei diari delle messe legatarie, invece, si segnavano la data del ricevimento della disposizione testamentaria, il numero, il committente, lo stipendio, l'intenzione, il giorno fissato per la celebrazione e la soddisfazione. Il diario personale doveva essere tenuto da ogni sacerdote presso di sè per annotarvi tutte le messe da celebrarsi e celebrate, come ingiungeva anche la legge diocesana del 1825. In seguito altre circolari rinnovarono le disposizioni della legge e in più ordinarono che ogni sacerdote dovesse porre al principio del suo diario l'obbligo dei suoi eredi di far celebrare le messe di cui egli si fosse incaricato e che alla sua morte non fossero state ancora soddisfatte. Fu anche espressamente ordinato che i diari privati dovessero, alla fine di ogni anno, essere riveduti e firmati dal rispettivo parroco per poterne far fede.

La serie è formata da nove registri: sei diari di messe avventizie e tre diari personali.

A. 12. 1 "Liber Gosetti sacerdotis missarum ordinati die 17 iulii anno Domini 1836" (tit. int.) 1836 luglio 24 - 1852 aprile 30 Diario personale di don Giovanni Gosetti. Alla fine, cassate: annotazioni relative a messe da celebrare o celebrate, alle elemosine ricevute o da ricevere, nota di messe ordinate e nota di messe dette "alla Madonna", s.d. Latino Registro, legatura in pergamena, cc. 89 n.n.

A. 12. 2 "Diario del sacerdote don Giovanni Gosetti curato di Mezzana incominciato il 1° dicembre 1854" 1854 dicembre 1 - 1868 maggio 31 Diario personale di don Giovanni Gosetti.

Alla fine, cassate: annotazioni varie relative ai conti della chiesa, a entrate da elemosine per le prediche, a messe ordinate, a messe celebrate "alla Madonna scoperta nell'anno 1856", ecc.; 32 all'interno del piatto anteriore: ricetta per la concia delle pelli, s.d. Latino Registro, legatura in carta, cc. 92 n.n.

A. 12. 3 "Diarium missarum ab anno 1903 sacerdotis Redolfi Iacobi" 1903 gennaio 1 - 1911 gennaio 12 (con annotazioni del 20 novembre) Latino Registro, legatura in mezza tela, con appigli, cc. 57 n.n.

A. 12. 4 Diario delle messe avventizie 1839 gennaio 5 - 1853 novembre 23 Latino Registro, cc. 114 n.n., acefalo

A. 12. 5 "Sagrestia Mezzana. 1909 - 1915. Diarium missarum" 1909 gennaio 1 - 1915 maggio 27 Latino Registro, legatura in tela, cc. 53 n.n.

A. 12. 6 "Sagrestia Mezzana. 6/1/1915 - 31/3/1929. Diarium missarum" 1915 giugno 6 - 1929 marzo 31 Latino Registro, legatura in tela, cc. 121 n.n.

A. 12. 7 "Diarium missarum. A. 1.4.1929 ad 31.10.1940 in sagrestia" 1929 aprile 1 - 1940 ottobre 31 Latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 101 n.n.

A. 12. 8 "Diarium missarum" 1940 novembre 1 - 1952 settembre 30 Latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 120 n.n.

A. 12. 9 "Diarium missarum" 1952 ottobre 1 - 1962 marzo 8 33

Latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 80 n.n.

34 serie 13 Registri degli adempimenti missari, 1822 - 1960

Contenuto La serie è formata da un quaderno e quattro registri.

A. 13. 1 "Poliza delle messe legatarie che vengono pagate per mia regola incominciando dal santo Michele 1822 due in poi" 1822 giugno 30 - 1843 dicembre 30 Italiano Quaderno, legatura in cartoncino, cc. 9 n.n.

A. 13. 2 "Libro vecchio contenente l'adempimento delle s. messe legatarie dall'anno 1842 al 1883" 1842 - 1886 marzo 14 Registro degli adempimenti delle messe legatarie a carico degli enti ecclesiastici. All'inizio nota relativa alla redazione del registro, [1842]; copia di un decreto dell'Ordinariato di Trento relativo alle messe legatarie, 1843 gen. 6; alle cc. sd 49-50 e 60: copie di decreti di riduzione, 1866 gen. 28, 1867 ott. 2; alle cc. sd 128-139: registrazione degli incassi e dei pagamenti fatti dal curato don Giovanni Gosetti per la chiesa di Mezzana, 1880 ott. 29 - 1887 gen. 9. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 163 (bianche diverse cc., mancano le cc. 41-48), con indice delle parti all'inizio n.n.

A. 13. 3 "Libro delle s. messe legatarie nella curazia di Mezzana dall'anno 1883 - 1904 incl." 1884 gennaio 6 - 1905 febbraio 20 Alle pp. 96-106: note varie relative alle elemosine, alle tasse mortuarie e per i matrimoni, alle s. messe per la Madonna, alle elemosine per i defunti e alle distribuzioni per il legato Battisti, 1888 gen. 14 - 1888 lug. 11. Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 198 (bianche molte pp.), con indice delle parti alle pp. 191-193

A. 13. 4 "Legati pii lasciati da privati con testamento dal maggio 1900 - ***" [1901 gennaio 16] - 1941 giugno 18 Registro degli adempimenti dei legati pii testamentari predisposti da privati. Italiano Registro, legatura in tela, cc. 28 n.n.

A. 13. 5 "Messe legatarie e Fondo sacre missioni che gravitano sul patrimonio della venerabile chiesa curaziale di Mezzana.

35

1905 - ***" 1905 gennaio 15 - 1960 agosto 20 Registro degli adempimenti delle messe legatarie a carico degli enti ecclesiastici e del comune di Mezzana e registro delle s. missioni. Tra le pp. 70 e 71: copia del documento di fondazione del legato Achille Ravelli, 1933 feb. 11; tra le pp. 76 e 77: promemoria relativa alla fondazione lasciata da Agostino Ravelli, 1940 gen. 26. Italiano Registro, legatura in tela, pp. 180 (bianche molte pp.), con appigli, con indice parziale delle parti a p. 1 e prospetto delle messe legatarie con indice alle pp. 2-4

36 serie 14 Direttori delle sacre funzioni, sec. XX prima metà

Contenuto Il "Manuale d'ufficio per il clero curato"(1) consigliava ai curatori d'anime la compilazione di un registro chiamato "Direttorio per le funzioni parrocchiali" sul quale annotare e fissare l'ordine da mantenere nelle sacre funzioni stabilito da prescrizioni o da consuetudini locali. Con tale registro il sacerdote aveva a disposizione una guida sicura per sè e per i suoi successori relativa alle funzioni quotidiane (in uso nei paesi con i rispettivi orari), settimanali, mensili ed annuali, nonchè a quelle straordinarie. Egli era così in grado di avere ben chiaro l'ordine delle funzioni nell'arco dell'anno con l'orario, le prediche che si usavano tenere, le preghiere d'uso, i canti, le processioni, le devozioni della comunità, ecc.

La serie è formata da un registro redatto dal parroco don Giovanni Zanon.

Note (1) BAZZANELLA G., "Manuale d'ufficio per il clero curato", Trento, 1888, p. 62.

A. 14. 1 Direttori delle sacre funzioni sec. XX prima metà Italiano Registro, legatura in cartone, pp. 57

37 serie 15 Registri delle elemosine, 1909 - 1969

Contenuto La serie è formata da quattro registri sui quali sono state annotate offerte ed elemosine raccolte a favore di opere diocesane, circoli cattolici, poveri e devozioni varie.

A. 15. 1 "Registro delle distribuzioni del pio legato Battisti, come da ordine di S.A.R.ma il p. vescovo Celestino Endrici, nell'occasione della visita pastorale ai 14/7/1908" 1909 febbraio 5 - 1939 dicembre 18 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 8 n.n.

A. 15. 2 "Registro delle elemosine e delle s. messe con officio pro animabus. 1909 - ***" 1909 febbraio 22 - 1943 aprile 4 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 19 n.n.

A. 15. 3 "Pane di S. Antonio. 1915 - ***" 1915 marzo 7 - 1969 settembre 15 All'inizio, memoria relativa alle statue di S. Antonio e della Madonna Immacolata e elenco delle offerte per la statua di S. Antonio, 1914 feb. 3 - 1914 giu. 16. Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 50 n.n.

A. 15. 4 "Elemosine raccolte in chiesa nelle domeniche e feste, eccettuata la domenica III d'ogni mese. 1/7/1929 - ***" 1929 luglio 7 - 1943 aprile 4 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 24 n.n.

38 serie 16 Registri di cassa generale, 1943 - 1969

Contenuto La serie è formata da un registro in uso al parroco sul quale sono riportate annotazioni di entrate e uscite di varie aministrazioni presenti in parrocchia sulle quali il sacerdote esercitava il suo controllo.

A. 16. 1 "Libro cassa della primissaria Gosetti in Mezzana e beneficio Redolfi in Roncio e stipendio Redolfi" (tit. int.) 1943 - 1969 luglio 17 - Registro di cassa della primissaria Gosetti, 1943 - 1969 lug. 16; - registro di cassa del beneficio Redolfi di Roncio, 1956 - 1969 lug. 17; - registro di cassa dello stipendio Redolfi, 1960 - 1969 apr. 28. Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 16 n.n.

39 serie 17 Protocolli degli esibiti, 1891 - 1943

Contenuto I protocolli degli esibiti sono registri sui quali devono essere scritti, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la corrispondenza in arrivo e in partenza, specificandone la data e il contenuto. La tenuta di questi libri da parte dei parroci venne prescritta dall'autorità politica (cfr. "Raccolta delle leggi provinciali", 19.12.1816) e da quella ecclesiastica (Decreto vescovile 9.03.1887 nel Foglio Diocesano, 1887).

La serie è formata da due registri.

A. 17. 1 "Protocollo della curazia di Mezzana" 1891 gennaio 1 - 1916 dicembre 23 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 92 n.n.

A. 17. 2 "Protocollo degli esibiti dal 1917 al ***" 1917 gennaio 1 - 1943 maggio 18 Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 131 n.n.

40 serie 18 Carteggio e atti, 1630(copia) - 1953

Contenuto La serie si compone di 12 fascicoli (sei dei quali originali) e due buste (originali) contenenti la documentazione prodotta o ricevuta dal parroco di Mezzana relativa alla gestione dell'ufficio parrocchiale.

A. 18. 1. b. 1 Miscellanea(1) 1630 (copia) - 1923 Copia dell'atto di fondazione dell'alunnato istituito nel collegio di Ingolstadt (1630), testamento del curato di Pellizzano (1783), copia del testamento di don Giovanni Pietro Salvadori curato di Mezzana (1835), capitoli per le aggregate alla confraternita di M. V. Santissima, note, appunti e frammenti. Fascicolo, cc. 60 Note (1) Il fascicolo contiene carte regestate da G. Ciccolini in Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della valle di Sole, Trento, 1936, pp.137-186, cc. nn. 554, 565, 572, 586, 587, 590, 596.

A. 18. 2. b. 1 "Pastorali - Circolari vescovili - Decreti decanali e parrocchiali" 1799 - 1931 Contiene cinque fascicoli originali: - "Dalla Curia p. vesc., dal decanato al parroco locale", circolari, disposizioni e decreti provenienti dagli uffici decanali di Malé e di Ossana e dall'Ordinariato di Trento, 1799 - 1931, cc. 1-141; - "Lettere pastorali dall'anno 1824 in poi", 1824 - 1921, cc. 142-510; - "Sordomuti", circolari e carteggio proveniente e relativo all'Istituto vescovile sordomuti di Trento, 1828 - 1931, cc. 511-580; - "Affari scolastici 1855 - 1881", ordinanze, circolari e carteggio relativo all'organizzazione scolastica provenienti sia da autorità politiche che religiose, 1855 - 1881, cc. 581-592; - "Decreti comunali ai curatori d'anime di Mezzana", ordini, comunicazioni, disposizioni e notificazioni provenienti dal comune di Mezzana, 1871 - 1892, cc. 593-612. Busta, cc. 612

A. 18. 3. b. 2 "Circolari - notificazioni dell'I.R. Governo - Giudizio. Decreti capitanali concernenti diversi argomenti dall'anno 1816 - 1900" 1816 - 1899 Circolari, decreti, ordinanze, comunicazioni, disposizioni provenienti da autorità politiche. Busta, cc. 205

A. 18. 4. b. 3 Nati, matrimoni e morti fuori parrocchia 1824 - 1953 41

Certificati di nascite e battesimi (1858-1945), matrimoni (1888-1953) e morti (1824-1950) avvenuti fuori parrocchia. Fascicolo, cc. 179

A. 18. 5. b. 3 Atti visitali 1825 - 1953 Atti relativi alle visite pastorali compiute negli anni 1825, 1838, 1884, 1908, 1923, 1932, 1943 e 1953. Fascicolo, cc. 59

A. 18. 6. b. 3 "Decreti giudiziari relativi ai legati pii lasciati da privati con testamento dall'anno 1812-1899; dall'anno 1900 - ***" 1826 - 1927 Decreti provenienti dal Giudizio distrettuale di Malé e dall'Ufficio notarile di Malé relativi a notifiche testamentarie. Fascicolo, cc. 169

A. 18. 7. b. 3 Carteggio e atti attinenti all'anagrafe 1834 - 1942 Richieste da vari uffici per la spedizione di certificati; cambiamenti di residenza, riconoscimenti di illegittimi, estratti anagrafici, informazioni circa le condotte morali, elenchi di famiglie povere, permessi di seppellimento, promesse di futuro matrimonio. Fascicolo, cc. 153

A. 18. 8. b. 4 "Carte che risguardano gl'incendi dell'anno 1846, 1869, 1904" 1846 - 1905 Questue per i danneggiati dall'incendio del 1846 e del 1869, liste di distribuzione, prospetto dei danni a fabbricati e mobili causati dall'incendio del 1904, registrazioni tenute dal Comitato di soccorso relative ad offerte e distribuzioni. Fascicolo, cc. 185

A. 18. 9. b. 4 Carteggio e atti dell'ufficio parrocchiale 1851 - 1952 Corrispondenza con le autorità, n. 5 autentiche di reliquie (1859 - 1908), atti relativi ai corsi per le ss. missioni (1881 - 1901), facoltà di celebrare messe 'ad mentem Episcopi' (1901 - 1923), elemosine spedite in Curia (1908 - 1942), atti relativi alla raccolta e distribuzione di pacchi dono per orfani bisognosi (1917 - 1918), facoltà di binare e concessioni di indulgenza (1925 - 1931), questionari relativi alla biblioteca e all'archivio parrocchiale (1928, 1952), ecc. Fascicolo, cc. 138

A. 18. 10. b. 5 "Partecipazioni ufficiose e non ufficiose dei morti all'estero" 1897 - 1942 Nn. 1-141 Mancano i nn. 7-10, 12-14, 16-18, 28, 31, 42, 67, 74, 116-117, 121-122, 131, 135, 140.

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Certificazioni, comunicazioni e carteggio relativo a decessi avvenuti fuori parrocchia raccolti e numerati secondo l'ordine di registrazione sul registro relativo.(1) Fascicolo, cc. 103 n.n. Note (1) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana", "Registri dei nati, matrimoni e morti fuori parrocchia", reg. 3.

A. 18. 11. b. 5 "Nati all'estero dopo l'anno 1897" 1898 - 1947 Nn. 2-80 Mancano i nn. 7-8, 10, 12-14, 18-21, 27, 37-39, 52, 62. Certificati di nascite e battesimi avvenuti fuori parrocchia sistemati e numerati secondo l'ordine di registrazione sul registro relativo.(1) Fascicolo, cc. 79 n.n. Note (1) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana", "Registri dei nati, matrimoni e morti fuori parrocchia", reg. 1.

A. 18. 12. b. 5 "Matrimoni all'estero" 1898 - 1947 Nn. 1- 171 Mancano i nn. 2, 5, 26. Certificati e carteggio relativi a matrimoni celebrati fuori parrocchia raccolti e numerati secondo l'ordine di registrazione sul registro relativo.(1) Fascicolo, cc. 232 n.n. Note (1) Cfr. "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana", "Registri dei nati, matrimoni e morti fuori parrocchia", reg. 2.

A. 18. 13. b. 6 "Circolari e decreti dell'autorità politica e giudiziaria. 1900 - ***" 1901 - 1926 Decreti, circolari, ordinanze, comunicazioni e disposizioni provenienti prevalentemente dal Giudizio distrettuale di Malé, dal Capitanato distrettuale di e da altri uffici politici civili. Fascicolo, cc. 446

A. 18. 14. b. 6 Affari privati 1901 - 1938 Carteggio e atti relativi a affari di privati nei quali il parroco interviene come mediatore, procuratore o curatore. Fascicolo, cc. 24

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Ente Chiesa dei Santi Pietro e Paolo [sec.XV] - 1987 gennaio 24

Archivi prodotti Fondo Chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Mezzana, 01/01/1643 - 31/12/1959

Storia Sulla piazza del paese sorge la chiesa parrocchiale di Mezzana dedicata ai Santi Pietro e Paolo(1); la chiesa è fra le più antiche della Val di Sole. Agli inizi del XIII secolo vi è menzione di una "capella Sancti Petri" dipendente dalla chiesa pievana di Ossana. Verso la fine del XV secolo la cappella fu riedificata e completata da una decorazione ad affresco che si ritiene opera dei Baschenis. Lavori di ulteriore ampliamento furono svolti agli inizi del 1500 e la chiesa, elevata a curazia, ottenne finalmente il suo fonte battesimale, scolpito in pietra grigia. Nel novembre 1527, ultimati i restauri, il vescovo suffraganeo Filippo de Vecchi la consacrò e confermò formalmente la curazia. La chiesa di Mezzana disponeva di un patrimonio sufficiente ai suoi bisogni e nel 1579(2), in occasione della visita pastorale, essa fu trovata ben provvista di arredi e tenuta con lodevole pulizia. Al suo interno aveva quattro altari lignei di pregevole fattura, tutti consacrati: il maggiore era dedicato a S. Pietro, i tre laterali erano dedicati alla Beata Vergine Maria, a S. Andrea e a S. Giovanni Battista. Nel XVIII secolo la chiesa aumentò il suo già ricco patrimonio di suppellettili ecclesiastiche e nel 1825 essa fu ulteriormente ampliata nella attuale struttura con l'aggiunta di una seconda navata. Tra l'agosto e il settembre 1927 il pittore veronese Carlo Donati(3) realizzò nella chiesa di Mezzana un ciclo di affreschi, decorandone le pareti e le volte dell'abside e della navata centrale. Due anni dopo l'amministrazione della chiesa sostenne una ulteriore spesa per la costruzione di nuovi banchi per la navata principale, ma ottenne dal comune di Mezzana, patrono della chiesa, la fornitura gratuita del legname necessario all'opera. Il campanile della chiesa, costruito nel 1825 durante i lavori di ampliamento dell'edificio, è caratterizzato da un solo ordine di monofore. Nella torre campanaria sono conservate cinque campane: la più antica, del 1862, è della fonderia Bruner, mentre le altre quattro furono fuse nel 1929 nella fonderia Colbacchini di Trento. La chiesa risulta iscritta nell'elenco delle monumentali. I Santi titolari si festeggiano il 29 giugno.

Funzioni, occupazioni e attività Il curatore d'anime era il legittimo amministratore della sostanza della chiesa curata, come anche delle chiese annesse e di tutte le fondazioni istituite a favore delle stesse. Il patrimonio della chiesa era costituito dagli apparati, dagli utensili, dagli arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali, introiti, diritti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati. Il parroco svolgeva la sua attività di responsabile amministrativo affiancato dai fabbriceri (detti anche sindaci o massari), quali rappresentanti della comunità. L'istituzione e l'azione dei fabbriceri vennero disciplinate da un decreto napoleonico del 26 maggio 1807: venivano nominati per decreto ministeriale o prefettizio, erano generalmente tre per ciascuna chiesa e duravano in carica cinque anni.

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Nella diocesi di Trento venne emanata nel 1865 una normativa relativa all'amministrazione delle chiese che disciplinava, tra l'altro, anche il rapporto del curatore d'anime coi fabbriceri. Il primo era considerato l'organo ecclesiastico dell'amminstrazione e a lui competeva la principale direzione; i fabbriceri gli erano affiancati "tanto allo scopo di prestargli assistenza, quanto nella loro qualità di rappresentanti della comunità ecclesiastica (...). Tanto il curator d'anime che i fabbriceri devono sempre aver cognizione di quanto concerne l'amministrazione"(4). I fabbriceri venivano di regola proposti al curatore d'anime; il loro ufficio durava due anni, salvo la possibilità di essere riconfermati. Dal 1874 (Legge 7 maggio 1874, Boll. Leggi dell'Impero n. 50) spettava al decano il diritto di nominare i fabbriceri proposti dalla comunità. Le fabbricerie erano perciò organi amministrativi dipendenti dall'autorità ecclesiastica, ai quali era demandata l'amministrazione dei beni temporali di una chiesa, con esclusione di qualsiasi ingerenza nelle questioni di culto. Anche il Codice di diritto canonico del 1917 (cann. 1183-1184) contemplava espressamente la fabbriceria, escludendola però da molte ingerenze (elemosine di messe, ordine della chiesa e del cimitero, disposizione e custodia dei libri parrocchiali, ecc.). Lo stesso Codice conferiva alla chiesa personalità giuridica, con il diritto di acquistare, ritenere, amministrare liberamente ed indipendentemente da ogni potere civile beni temporali per il conseguimento dei propri fini (can. 1495). Dove mancava la fabbriceria, l'amministratore unico era il rettore della chiesa, sotto l'unico controllo dell'Ordinario. Il parroco o rettore della chiesa, che faceva sempre parte di diritto della fabbriceria, per la natura stessa dell'ente ne era il presidente. Il Concordato del 1929 e il regio decreto del 26 settembre 1935 ridimensionarono ulteriormente la rilevanza delle fabbricerie. L'ente chiesa parrocchiale è stato soppresso in seguito all'applicazione degli adempimenti in materia di revisione concordataria seguiti alla legge 20 maggio 1985 n. 222, e all'entrata in vigore del relativo regolamento di esecuzione, decereto 13 febbraio 1987, n.33, in particolare in seguito all'approvazione dei decreti con i quali è stata stabilita la sede e la denominazione dei nuovi enti parrocchia.

Note (1) Fino alla seconda metà del XVII secolo la chiesa si trova nominata con solo il primo titolare. (2) Cfr. "Archivio diocesano tridentino", "Atti visitali", n. 3. (3) Carlo Donati (1874-1949), originario delle Giudicarie, fu attivo come pittore d'arte sacra, ma fu anche valente ritrattista. (4) Cfr. Norme per l'amministrazione del patrimonio delle chiese e dei benefici, nonché delle fondazioni ecclesiastiche della diocesi di Trento, 1865, Capitolo I, Sezione I, § 10

45 fondo Chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Mezzana, 1643 - 1959

regg. 5, bb. 5, fascc. 5

Soggetti produttori Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, [sec.XV] - 1987 gennaio 24

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana".

Vedi anche: Fondo Beneficio Gosetti in Mezzana.

46 serie 1 Urbari, 1723 - 1792

Contenuto Per la corretta e vigile amministrazione dei beni della chiesa è necessario tenere aggiornati dei libri contabili per dimostrare la regolarità della gestione del patrimonio. Un particolare tipo di registro atto a questo scopo è l'urbario. In esso si registrano i fondi, gli stabili e i capitali di proprietà di un ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni.

La serie è formata da tre registri. Il primo e il terzo urbario furono redatti su espresso ordine degli arcipreti pro tempore di Ossana. Seguendo le indicazioni dell'autorità vescovile, che auspicava di tanto in tanto la rinnovazione degli urbari e registri delle chiese per non disperderne i beni, nel settembre del 1723 l'arciprete Giuseppe Trentini ordinò di rinnovare tutti gli "urbarii o sii inventarii de beni stabili e mobili di tutte le chiese e compagnie di questa pieve d'Ossana" e nel giugno del 1792 il suo successore, don Leonardo Cimonati, ne ordinò l'ulteriore rinnovazione. Il secondo registro è costituito da parziale copia dell'urbario del 1723 e da un estratto di quello del 1792.

B. 1. 1 "Inventarium, urbarium et registrum omnium bonorum mobilium, stabilium, legatorum et emphitensium perpetualium, censuum et redituum ..." (tit. int.) 1723 ottobre 17 (con integrazioni posteriori fino al sec. XIX) Urbario dei beni e dei legati della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo con la chiesa della B.ma Vergine, dei beni della chiesa di S. Romedio(1), della confraternita del SS.mo Crocifisso, della confraternita del SS.mo Rosario, descrizione delle messe legatarie perpetue da celebrare nella cura di Mezzana e Roncio, dei legati e delle elemosine a favore della comunità di Mezzana e Roncio. Alle cc. 1-4: ordine del pievano di Ossana e designazione dei rappresentanti delle ville di Mezzana e Roncio per la redazione dell'urbario, 1723 ott. 15; all'interno del registro frequenti note, negli spazi bianchi e su alcune date, a cura di Serafino Ravelli figlio di Paolo da Mezzana, fine sec. XIX. Italiano, latino legatura in pelle, cc. 131 (bianche alcune cc., mancano perché strappate diverse cc. bianche), lcon indice all'inizio n.n. Note (1) Mancano le cc. 45-52. Alla c. 51, secondo l'indice, c'era l'elenco dei beni mobili della chiesa di S. Romedio.

B. 1. 2 Urbario [1723]; [1792] - Copia parziale dell'urbario dei beni e dei legati della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo con la chiesa della B.ma Vergine, dei beni della chiesa di S. Romedio, della confraternita del SS.mo Crocefisso, della confraternita del SS.mo Rosario, descrizione delle messe legatarie perpetue da celebrare nella cura di Mezzana e Roncio, [1723] (con integrazioni posteriori fino al 31 ottobre 1728); - estratto dell'urbario del 18 giugno 1792, [1792] (con integrazioni posteriori fino al 26 ottobre 1794).

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Italiano, latino Registro, senza coperta, cc. 74 n.n. (strappate diverse cc.), acefalo

B. 1. 3 "Inventarium, urbarium et registrum omnium bonorum mobilium, stabilium, legatorum et emphytensium perpetualium, censium et redituum ..." (tit. int.) 1792 giugno 18 (con integrazioni posteriori fino al 23 giugno 1846) Urbario dei beni e dei legati della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo con la chiesa di B.ma Vergine dell'Aiuto, della confraternita del SS.mo Rosario, della confraternita del SS. Crocefisso, della chiesa di S. Romedio di Roncio, descrizione delle messe legatarie perpetue da celebrare nella cura di Mezzana e Roncio, dei legati e delle elemosine; urbario del beneficio Gosetti, del beneficio Masgar e del beneficio Redolfi. Alle cc. 3-6: copia dell'ordine dell'arciprete di Ossana relativo alla redazione dell'urbario, 1792 giu. 18. Italiano, latino Registro, legatura in pelle, cc. 234 (bianche diverse cc., strappate diverse cc.), con indice delle parti a c. 2 e indice alfabetico a rubrica acefalo (mancano le lettere A e B) alla fine n.n.

48 serie 2 Registri di amministrazione, 1908 - 1959

Contenuto La serie è formata da due registri.

B. 2. 1 "Uscita della venerabile chiesa" 1908 gennaio 1 - 1943 Registro d'uscita. Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 21 n.n.

B. 2. 2 "Amministrazione chiesa parrocchiale. 1940 incl. 1948" 1940 - 1959 - Partitario degli affitti dei beni immobili, 1940 - 1959; - registro di entrata e uscita, 1940 - 1957.(1)

All'inizio, elenco del patrimonio della chiesa parrocchiale di Mezzana, [1940]. Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 31 n.n. Note (1) L'uscita è presente per gli anni 1940 - 1950, poi è registrata solo l'entrata.

49 serie 3 Resoconti, 1828 - 1955

Contenuto Con il decreto governativo del 3 agosto 1803 il ministero per il culto del Regno d'Italia stabiliva delle regole per una migliore amministrazione economica dei beni in possesso degli istituti religiosi. Tutti gli "stabilimenti di religione e di beneficenza pubblica" erano tenuti a presentare annualmente alle municipalità il bilancio della loro attività, entro i tre mesi dell'anno successivo. In base alla circolare del governo del Tirolo e Vorarlberg del 13 ottobre 1821, ogni anno i sindaci della chiesa, nominati dal capo-comune e confermati dal pastore delle anime e dal giudice distrettuale, dovevano rendere conto dell'amministrazione del patrimonio della chiesa mediante un esatto conto. Sei settimane dopo il termine dell'anno militare che cominciava il 1. novembre e terminava il 31 ottobre, il sindaco della chiesa servendosi di appositi formulari doveva rendere i conti dell'amministrazione della chiesa, alla presenza del giudice, del pastore locale e di una deputazione comunale. Il conto formalmente rivisto e approvato doveva essere custodito nella cassa della chiesa o in un apposito armadio; in questa occasione era cura del pastore locale delle anime di fare un estratto di tale conto e trasmetterlo per conoscenza all'Ordinariato. Rimase sempre comunque al vescovo l'ispezione del patrimonio delle chiese della sua diocesi. La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco e chiesa del 1855 spettava quindi agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano. Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866 regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne una all'autorità politica provinciale. Il Concordato tra stato italiano e chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose.

La serie è formata da due buste contenenti i resoconti della chiesa curaziale e delle sue filiali.

B. 3. 1. b. 1 Resoconti della chiesa curaziale e delle filiali 1828 - 1899 Nn. 1-54 Mancano i resoconti per gli anni 1834 e 1879. Dal 1845 al 1858 sono presenti solo gli estratti delle rese di conto. Il resoconto del 1864 contiene la resa di conto dell'amministrazione straordinaria occorsa per la ricostruzione della chiesa dopo l'incendio del 1862. Busta, cc. 611 n.n.

B. 3. 2. b. 2 Resoconti della chiesa curaziale e delle filiali

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1900 - 1955 Nn. 55-82 Dal 1913 i resoconti sono corredati da parziale documentazione di corredo. Busta, cc. 935 n.n.

51 serie 4 Carteggio e atti, 1643 - 1953

Contenuto La serie, formata da cinque fascicoli (di cui tre originali) e tre buste (originali), comprende tutta la documentazione relativa alla chiesa parrocchiale, alla sua amministrazione e gestione, e alla tenuta in buono stato dell'edificio di culto. Si troveranno quindi pratiche concernenti lavori di costruzione, manutenzione e restauro eseguiti sull'edificio, carteggio e atti relativi alla gestione del patrimonio amministrato dal parroco.

B. 4. 1. b. 1 Instrumenta(1) 1643 - 1817 Costituzioni di censi, dazioni in pagamento, compravendite di stabili. Fascicolo, cc. 92 Note (1) Il fascicolo contiene carte regestate da G. Ciccolini in Inventari (...), op. cit., cc. nn. 481, 482, 487, 488, 493, 494, 496, 498, 502, 504, 506, 511-515, 519, 522, 526, 527, 529, 530, 531, 533, 555, 567, 569-571, 574-576, 578-580, 582, 583, 585, 588, 595.

B. 4. 2. b. 1 "Obbligazioni di stato, documenti di capitali e condizioni d'asta dei fondi della venerabile chiesa curaziale" 1827 - 1940 Atti relativi alla locazione di stabili (1827 - 1939), stima degli stabili di proprietà della chiesa (1828), obbligazioni di Stato per i prestiti di guerra (1915 - 1934), atti relativi a disposizioni amministrative e dichiarazioni di rendita per l'esazione delle tasse (1924 - 1940). Fascicolo, cc. 149

B. 4. 3. b. 1 Inventari 1828 - 1929 Inventari del patrimonio della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo con le filiali della B.V. in Mezzana e di S. Romedio in Roncio per gli anni 1828, 1846, 1865, 1894, 1905 e 1929. Fascicolo, cc. 56

B. 4. 4. b. 2 "Carte, decreti, documenti che si riferiscono a legati pii gravitanti sul patrimonio della chiesa" 1829 - 1941 Atti di fondazione, prospetti delle messe, richieste di affrancazione o reluizione degli oneri, corrispondenza con il Giudizio distrettuale di Malé in merito alla riduzione delle messe a carico della chiesa, resa di conto sull'amministrazione del patrimonio spettante al Fondo messe e pii legati del comune di Mezzana aggregato alla chiesa di Mezzana dall'anno 1852 al 1863, "memoria delle messe legatarie" secondo la posizione in urbario(1), carteggio relativo alle reulizioni delle messe legatarie del comune di Mezzana, ecc. Busta, cc. 208 52

Note (1) Cfr. "Archivio della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana", "Urbari", reg. 3, cc. 96-118.

B. 4. 5. b. 2 "Atti campane, decorazione chiesa" 1836 - 1941 Carteggio e atti relativi al restauro del tetto della chiesa curata e di quello dell'attigua chiesa della B.V. di Caravaggio (1836 - 1838; 1853), alla fusione, requisizione e rifusione delle campane della chiesa di Mezzana con cronaca degli avvenimenti redatta da don Giovanni Zanon (1861 - 1941), alla decorazione della chiesa di Mezzana a opera del pittore Carlo Donati con cronaca degli avvenimenti redatta da don Giovanni Zanon (1894; 1922 - 1927). Busta, cc. 273

B. 4. 6. b. 3 "Carte che risguardano l'amministrazione dei beni materiali della venerabile chiesa curaziale. Affari colla Finanza" 1842 - 1953 Atti relativi all'amministrazione dei capitali della chiesa di Mezzana: crediti verso privati, atti di consegna dei cessati sindaci della chiesa ai nuovi eletti (1845, 1864, 1872), ipoteche, diffide di pagamento e fogli di pagamento per l'imposta sul possesso fondiario, insinuazioni per le rinnovazioni ipotecarie, prospetti dei capitali, specifica delle rendite, fogli di possesso fondiario, fassioni per la commisurazione dell'equivalente d'imposta, repertorio degli atti soggetti a registrazione, polizze assicurative contro gli incendi, ecc. Busta, cc. 399

B. 4. 7. b. 4 "Carte che risguardano apparati e altri oggetti di culto della chiesa curaziale e della Beata Vergine Maria. Banchi nella chiesa parrocchiale. Balaustri. Tabernacolo" 1847 - [1939] Diritto di avere sedili in chiesa (1847; 1932), acquisti di apparati sacri e argenteria (1853 - 1878), offerte per l'erezione di un altare e di una immagine dell B.V.M. nella chiesa di Mezzana (1862 - 1864), restauro dei gonfaloni (1890 - 1892), erezione e benedizione della Via Crucis nella chiesa curaziale (1895 - 1896), ricevuta degli oggetti depositati presso il Museo diocesano di Trento (1909), requisizione delle canne d'organo (1917 - 1918), dichiarazioni per la tutela artistica di edifici e apparati (1919; 1932), costruzione di nuovi banchi (1929), balaustre (1932), e restauro del tabernacolo (1932), restauro dei capitelli di S. Rocco in Roncio e di S. Giovanni in Mezzana (1937 - 1938), ecc. Fascicolo, cc. 208

B. 4. 8. b. 4 "Carte che risguardano la fabbriceria, il coro, musica in chiesa, sagrestano, levamantici. Affari della chiesa con persone private" 1885 - 1942 Atti relativi al compenso per i cantori (1885 - 1908), uso della musica in chiesa e autorizzazione alla locale società filarmonica di suonare (1886; 1892), stipendio per il sacrestano, l'organista e il levamantici, capitoli per il sacrestano, nomine e assicurazione contro gli infortuni per il sacrestano (1887 - 1942), transazione con privati per la ricostruzione di un tetto confinante con quello della chiesa (1904), nomina del fabbricere Luigi Ravelli (1924). Fascicolo, cc. 90

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Ente Beneficio parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo [1835] - 1987 gennaio 24

Archivi prodotti Fondo Beneficio parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo in Mezzana, 01/01/1835 - 31/12/1942

Storia Alla comunità di Mezzana, convocata in pubblica regola, spettava la nomina del curato che, in accordo con l'arciprete, veniva presentato all'autorità vescovile affinché autorizzasse e confermasse l'elezione. Il neo curato sottoscriveva poi gli obblighi cui era tenuto nella cura d'anime e riceveva in consegna dalla comunità il suo "salario". L'autorità ecclesiastica aveva infatti autorizzato l'erezione della cura d'anime proprio in virtù del fatto che la comunità si era assunta l'onere di dotare il proprio sacerdote. Per questo motivo patrono della curazia risulta essere il comune di Mezzana. Il curato godeva dell'usufrutto della canonica e del piccolo orto annesso, aveva diritto, come ogni altra famiglia, alla parte di legna nel bosco comunale e poteva tenere una capra senza alcun aggravio di pascolo. Nel 1842 il suo reddito era costituito da proventi di stola (elemosine delle messe, sepolture, segnature delle puerpere, pubblicazioni e benedizioni di matrimoni), da rendite di fondazione (dal sindacato delle chiese, dall'amministratore del beneficio Masgari) e da collette (in denaro dalla cassa comunale, cento staia all'anno di segale di buona qualità dai "comunisti" di Mezzana, sei uova da ogni famiglia nel periodo pasquale, un capretto dai genitori che battezzavano il loro primo figlio dopo la benedizione del sacro fonte, dalle segnature dei morti, ecc.). Gli aggravi per il curato erano costituiti prevalentemente dalla celebrazione di messe, dal mantenimento del quaresimalista e da pranzi o cene da somministrare a vario titolo al sacrestano e agli aiutanti. I doveri che il curato aveva verso la comunità erano naturalmente legati alla sua funzione di pastore d'anime per cui egli era tenuto alla celebrazione delle sante messe, a cantare i Vespri, a predicare e dirigere le processioni in uso e a non assentarsi dalla cura di notte senza lasciare un sostituto. La comunità, per la quale non sussisteva alcun obbligo giuridico a contribuire al completamento di congrua del proprio curato, era comunque tenuta al mantenimento del sacerdote poiché il beneficio curaziale di Mezzana non ebbe mai alcun patrimonio proprio. Dalla documentazione presente in archivio sappiamo che nel 1888, in base a un conchiuso comunale, il curato percepiva annualmente dalla cassa comunale l'importo di 313 fiorini. Sul prospetto relativo allo stato patrimoniale del beneficio nel 1932 veniva rilevato che in merito al possesso di beni mobili e immobili il beneficio "non ha la proprietà di alcun bene ... Di mobilio v'è in canonica una scrivania con scaffale per libri, una lettiera di piceo colorata rosso scuro, una piccola tavola pure di piceo e quattro sedie di noce coperte con damasco sdrucito" e in quanto a diritti utili "il curator d'anime ha sempre usufruito la canonica ... con piazzaletto e orticello attiguo ... ha sempre ricevuto dal comune gratuitamente la legna in natura nella quantità necessaria ... Incominciando col 1930 in seguito a convenzione vocale fra comune e curator d'anime, il comune invece della legna in natura, paga annualmente al parroco l'importo di lire 600 e questi pensa a provvedersi la legna". Nelle risposte al questionario per la visita pastorale del 1953 viene ribadito che "non v'è beneficio parrocchiale. Nemmeno capitali. V'è la questua delle uova in occasione della benedizione delle case. Non vi sono offete tradizionali. Il parroco se la cava alla men peggio". La canonica era sempre in usufrutto, ma la manutenzione ordinaria spettava al parroco.

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Funzioni, occupazioni e attività Una precisa definizione dei benefici, e tra questi del beneficio parrocchiale, come enti giuridici si ha solo con il Codice di diritto canonico del 1917. Il can. 1409, infatti, lo definisce come "un ente giuridico costituito o eretto in perpetuo dall'autorità ecclesiastica, composto di un ufficio sacro e del diritto di percepire i redditi della dote, spettanti all'ufficio". Il beneficio era dunque costituito da due elementi: uno definito "spirituale", cioé l'ufficio sacro, e l'altro "materiale", la dote annessa. L'origine dei benefici si deve ricercare nelle prime fasi della cristianizzazione quando il vescovo distribuiva le offerte dei fedeli al clero, ai poveri e alle chiese. I sacerdoti rurali godevano, a loro volta, dell'usufrutto dei diritti feudali o prestazioni reali. Soltanto verso l'XI secolo i benefici divennero perpetui. La dote del beneficio poteva essere costituita da beni mobili o immobili, come campi, vigneti, boschi, pascoli, case e in seguito titoli del debito pubblico o titoli di stato; da prestazioni certe e obbligatorie da parte di famiglie o persone morali, come le decime, assegni dal comune; da offerte sicure dei fedeli spettanti al beneficiato come le tasse o quotazioni liberamente assunte; dai diritti di stola, nei limiti delle tasse diocesane o della legittima consuetudine. Il beneficio parrocchiale aveva annessa la cura d'anime era perciò un beneficio curato: in analogia con gli uffici ecclesiastici anche i benefici potevano distinguersi in riservati e di libera collazione, elettivi e di giuspatronato. L'erezione era l'atto legittimo con cui la competente autorità ecclesiastica costituiva il beneficio. La fondazione consisteva invece nella costituzione della dote beneficiaria. Il beneficio non si poteva erigere se non aveva una dote stabile e conveniente, con redditi perpetui. Una forma particolare di conferimento del beneficio era quella preceduta dalla presentazione del candidato da parte di un patrono (comunità, padronato, famiglia, clero regolare, re, governo). Nel Trentino, in seguito alla secolarizzazione del principato vescovile, tutti i benefici esistenti nel territorio e non soggetti già a un patronato privato, divennero di patronato cesareo. Solo con il Concordato del 1929 (art. 25) lo stato italiano rinunciò alla prerogativa sovrana del regio patronato sui benefici maggiori e minori, che gradualmente decaddero. Con la nomina e il conferimento del beneficio e con la regolare consegna dei beni componenti la dote, il parroco otteneva la legittima rappresentanza per l'esercizio del suo diritto di usufrutto delle temporalità del beneficio. In quanto rappresentante dell'ente egli aveva inoltre l'obbligo di difendere e assicurare l'integrità del patrimonio e di amministrarlo sotto la sorveglianza dei vescovi, dei patroni e dello stato. Nel corso dei secoli le rendite di alcuni benefici parrocchiali vennero a poco a poco assottigliandosi fino a non essere sufficienti al mantenimento del beneficiato. I governi dovettero perciò provvedere stabilendo congrue e supplementi di congrue a carico dei comuni o di altri enti. L'istituto del beneficio ecclesiastico fino al Concilio Vaticano II ha costituito il principale strumento tecnico per procurare il sostentamento del clero; il Concilio pervenne alla decisione che esso doveva "essere abbandonato, o almeno riformato a fondo" ("Presbyterorum Ordinis", decreto 7 dicembre 1965 § 20). Così il Codice di diritto canonico del 1983 ha prefigurato (CIC 1983, can. 1272 § 2) la costituzione dell'Istituto diocesano per il sostentamento del clero e ha chiamato la Conferenza episcopale alla graduale devoluzione di redditi e per quanto possibile della dote stessa beneficiale all'istituto.

55 fondo Beneficio parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo in Mezzana, 1835 - 1942

fasc. 1

Soggetti produttori Beneficio parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, [1835] - 1987 gennaio 24

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana".

56 serie 1 Carteggio e atti, 1835 - 1942

Contenuto La serie è formata da un fascicolo originale.

C. 1. 1. b. 1 "Carte relative a fassioni e decreti di nomina. Elezione a parrocchia" 1835 - 1942 Decreti di nomina di curati, capitoli per il curato (1842), domande per ottenere un cooperatore e carteggio relativo al suo mantenimento, fassioni di congrua, dichiarazione del parroco di Ossana relativa all'autorità del curato di Mezzana all'esercizio indipendente della cura d'anime (1892), inventario del beneficio curaziale del 1899, nomine di cooperatori, atti relativi al comizio di capifamiglia di Mezzana e Roncio per rinunciare al diritto di presentazione del curato e conferirlo al vescovo al fine di consentire l'erezione della parrocchia (1915), decreto di erezione (1915 marzo 19), nomina di don Giovanni Zanon a primo parroco di Mezzana, atto di investitura e di installazione, ecc. Fascicolo, cc. 201

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Ente Chiesa della Beata Vergine di Caravaggio [1707 - 1886]

Archivi prodotti Fondo Chiesa della Beata Vergine di Caravaggio in Mezzana, 01/01/1711 - 31/12/1812

Storia Quasi a ridosso della chiesa parrocchiale, con la quale comunica tramite la sacrestia, sorge la chiesa della Beata Vergine Maria eretta per devozione in onore della Madonna dell'Aiuto di Caravaggio. Fu costruita dai vicini di Mezzana a partire dal 1707 in sostituzione della cappella cimiteriale dedicata a S. Rocco. Maestro costruttore fu il valtellinese Stefano Panizza; nel 1709 il coro era terminato mentre i lavori generali si conclusero nel 1711. Il portale d'ingresso, in pietra rosa, fu collocato solo nel 1746 e nel 1784 furono inserite le statue lignee della Madonna e di due santi. Nella chiesa vi sono tre altari: il maggiore, scolpito da Vigilio Prati nel 1784, è dedicato alla titolare; i due laterali, in finto marmo dipinto, sono dedicati ai santi Giovanni Nepomuceno e Maria Maddalena. La chiesa possiede le stazioni della Via Crucis, probabile opera di Francesco o di Giovanni Battista Dalla Torre di Mezzana. La consacrazione della chiesetta risale al 17 agosto 1886. Essa attualmente non dispone di un proprio patrimonio.

58 fondo Chiesa della Beata Vergine di Caravaggio in Mezzana, [1711] - 1812

reg. 1, fasc. 1

Soggetti produttori Chiesa della Beata Vergine di Caravaggio, [1707 - 1886]

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana".

59 serie 1 Registri delle rese di conto dei sindaci, [1711] - 1812

Contenuto La serie è formata da un registro sul quale il sindaco della chiesa, sotto la direzione del curato, esponeva il resoconto della sua amministrazione.

D. 1. 1 "Libro della sacra fabrica dedicata alla grandissima Madre di Dio Maria Vergine di Mezzana soto il titolare della Madonna di Caravaggio, nel quale si contiene l'origine della devotione et il registro di tutte l'elemosine e spese fatte nella fabrica incominciata da fondamenti l'anno 1707 sotto la direttione del molto rev. sig. don Giacomo Antonio Marinolli curato e m. Giacomo Antonio figlio q. m. Bartolomio Ravello sindico " (tit. int.) [1711] - 1812 Registro delle rese di conto dei sindaci per gli anni 1705 - 1812. All'inizio: "Nota distinta delle offerte, elemosine e doni che si fanno da pii e divoti fedeli, come pure di tutte le spese impiegate in detta fabrica (...)", [1705] - [1711]; alla fine, prospetto dei capitali, sec. XIX in.; nota di debitori della chiesa, s.d.; incollata sull'ultima c., quietanza, 1754 mag. [.]6. Italiano Registro, legatura in pergamena con lacci in pelle, cc. 116 n.n.

60 serie 2 Carteggio e atti, 1737 - 1786

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

D. 2. 1. b. 1 Carteggio e atti(1) 1737 - 1786 Costituzioni di censi e affrancazioni. Fascicolo, cc. 16 Note (1) Il fascicolo contiene carte regestate da G. Ciccolini in Inventari (...) op. cit., cc. nn. 551, 553, 557-559, 563, 564, 589.

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Ente Chiesa di San Romedio 1593 - 1987 gennaio 24

Archivi prodotti Fondo Chiesa di San Romedio in Roncio, 01/01/1596 - 31/12/1846

Storia Nella frazione di Roncio esiste una chiesetta eretta dai vicini di quel luogo nel 1591 in onore di San Romedio e di Santa Barbara. Il vescovo Gabriele Alessandri, suffraganeo del vescovo di Trento, la consacrò nel gennaio 1593. La chiesa ha un solo altare di legno con una pala raffigurante i santi titolari, dipinta nella prima metà dell'Ottocento da Agostino Gosetti da Mezzana. Nel 1810 un benefattore donò alla chiesa una Via Crucis. Il campanile, eretto nel 1611, contiene una campana, acquistata nel 1625 da tale Domenico Costanzi da Malé. La chiesa attualmente non ha rendite proprie.

62 fondo Chiesa di San Romedio in Roncio, 1596 - 1846

reg. 1, fasc. 1

Soggetti produttori Chiesa di San Romedio, 1593 - 1987 gennaio 24

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana".

Due urbari relativi ai beni posseduti dalla chiesa di S. Romedio negli anni 1723 e 1792 si trovano in "Archivio della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana", "Urbari", regg. 1 e 3.

63 serie 1 Registri delle rese di conto dei sindaci, 1596 - 1625

Contenuto La serie è formata da un registro sul quale il sindaco della chiesa, sotto la direzione del curato, esponeva il resoconto della sua amministrazione.

E. 1. 1 "Libro dei conti della venerabile chiesa di Ss. Romedio e Barbera in Roncio dall'anno 1596 al 1625" (1) 1596 giugno 6 - 1625 maggio 11 Registro delle rese di conto dei sindaci. Tra le rese di conto del 1616 e del 1617, "instrumentum", 1595 gen. 12; alla fine, memoria degli affitti pertinenti alla chiesa di S. Romedio in Roncio, s.d.; inventario dei beni mobili della chiesa di S. Romedio in Roncio, s.d.; nota relativa a un'elemosina di due quarte di segale a favore della chiesa di S. Romedio in Roncio, 1603 gen. 15; nota relativa alla multa da comminare ai vicini di Roncio che si renderanno irreperibili il giorno dell'elezione dei sindaci della chiesa di S. Romedio(2), 1604 mag. 30; nota di quietanza del pagamento di mastro Domenico fu Biagio Costanzi da Malé per la campana della chiesa di Roncio, 1594 lug. 31; note di pagamenti vari, 1593 - 1594. Italiano Registro, legatura in carta, cc. 49 n.n. Note (1) Titolo non coevo, probabilmente di mano del Ciccolini. (2) Giorno della sagra della chiesa, prima domenica dopo l'Ascensione di N.S.

64 serie 2 Carteggio e atti, 1672 - 1846

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

E. 2. 1. b. 1 Carteggio e atti(1) 1672 - 1768; 1846 Inventario dei beni mobili della chiesa di S. Romedio (1672), costituzioni di censi, dazioni in pagamento, affrancazioni, permesso richiesto al Giudizio distrettuale per riparare il tetto della chiesa (1846). Fascicolo, cc. 41 Note (1) Il fascicolo contiene carte regestate da G. Ciccolini in Inventari (...), op. cit., cc. nn. 485, 486, 491, 500, 501, 503, 517, 518, 521, 528, 532, 538, 541-543, 548, 581.

65

Ente Beneficio Gosetti 1727 maggio 23 - 1987 gennaio 24

Archivi prodotti Fondo Beneficio Gosetti in Mezzana, 01/01/1828 - 31/12/1959

Storia Il beneficio fu fondato dai coniugi Michele Gosetti di Mezzana e Caterina Cescati Gosetti di con loro testamento reso il 23 maggio 1727. Essi intesero fondare, ancora viventi, un beneficio ecclesiastico semplice e perpetuo di quattro messe settimanali da celebrarsi in suffragio della loro anima e dei loro congiunti nelle chiese di Mezzana dal sacerdote investito. Il beneficiato aveva inoltre l'obbligo di celebrare, a beneficio pubblico, la prima messa in tutti i giorni festivi dell'anno in una delle chiese di Mezzana. Il beneficio ebbe luogo, secondo la volontà dei due coniugi, solamente dopo la morte di entrambi. Il diritto di presentazione era riservato a Simone Gosetti, nipote dei testatori, e in seguito al seniore della famiglia suo discendente. In base al documento di fondazione nel caso di estinzione della famiglia Gosetti questo diritto sarebbe passato alla comunità di Mezzana. Il patrimonio beneficiale era costituito da alcuni terreni e da un piccolo capitale. L'Ordinariato ridusse in seguito le messe legatarie e col primo gennaio 1843 ne furono celebrate due alla settimana. Dalla fine del XIX secolo parte delle rendite del beneficio venivano impiegate per il mantenimento del cooperatore. Il beneficio Gosetti ebbe sempre un proprio amministratore, ma nel febbraio 1909 l'anziano amministratore Giacomo Tognali rassegnò le dimissioni e l'Ordinariato ordinò la consegna alla fabbriceria, che nella figura del curato pro tempore ne curò l'amministrazione. In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Beneficio ha perso la personalità giuridica civile.

66 fondo Beneficio Gosetti in Mezzana, 1828 - 1959

reg. 2, bb. 2

Soggetti produttori Beneficio Gosetti, 1727 maggio 23 - 1987 gennaio 24

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana".

Un urbario relativo al patrimonio del beneficio per l'anno 1792 si trova in "Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana", "urbari", reg. 3.

Vedi anche: Fondo Chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Mezzana.

67 serie 1 Registri di amministrazione, 1829 - 1959

Contenuto La serie è formata da due registri. Registrazioni di cassa per gli anni 1943-1969 si trovano in "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana", "Registri di cassa generale", reg. 1.

F. 1. 1 "Notta delle fitanze del benefizio Gosetti come da inchanto fatto li 5 aprile 1829 in alora aministratore il signor d. Michele Gosetti in questo libro si contiene tutti li fittalini di detto benefizio e il rischoso e il speso" (tit. int.) 1829 ottobre 18 - 1880 marzo 29 cc. 1-14: partitario degli affitti, 1829 ott. 18 - 1838 nov. 25; cc. 19v-46: registro di cassa, 1830 apr. 18 - 1880 mar. 29. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 46 (bianche le cc. 15-18)

F. 1. 2 "Amministrazione beneficio primissariale Gosetti. 1940 incl. 1948" 1940 - 1959 - Partitario degli affitti dei beni immobili, 1940 - 1959. - Registro di cassa, 1940 - 1957. All'inizio, patrimonio del beneficio primissariale Gosetti, [1940]. Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 32 n.n.

68 serie 2 Resoconti, 1878 - 1952

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda "Archivio della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana", "Resoconti".

La serie è formata da una busta.

F. 2. 1. b. 1 Resoconti 1878 - 1952 Nn. 1-44 Resoconti e parziale documentazione di corredo. Busta, cc. 479 n.n.

69 serie 3 Carteggio e atti, 1828 - 1940

Contenuto La serie è formata da una busta.

F. 3. 1. b. 1 "Beneficio Gosetti" 1828 - 1940 Copia dell'atto di fondazione (1727 in all.), atti relativi all'amministrazione del patrimonio beneficiale, inventari per gli anni 1846 e 1894, elenco di atti e carte consegnate al nuovo amministratore nel 1868, atti d'asta e condizioni per l'affitto di fondi, riduzioni di messe, compravendita di stabili, contratto con il padre guardiano dei Cappuccini di Malé per la celebrazione della messa festiva in Mezzana (1909), diffide di pagamento delle imposte, fassioni, denunce delle rendite, estratto matricole della famiglia Gosetti, ecc. Busta, cc. 261

70

Ente Beneficio Redolfi 1772 settembre 6 - 1987 gennaio 24

Archivi prodotti Fondo Beneficio Redolfi in Roncio, 01/01/1776 - 31/12/1960 Fondo Ufficio parrocchiale di San Vigilio in Ossana, 01/01/1532 - 31/12/1994

Storia Il beneficio fu fondato il 6 settembre 1772 da Antonio fu Pietro Redolfi abitante nel cremonese ma originario di Roncio. Nel documento egli espresse la volontà di erigere nella chiesa di S. Romedio in Roncio un beneficio ecclesiastico semplice di una messa quotidiana da celebrarsi "al suono dell'Ave Maria di mattina". A tale scopo il Redolfi destinò un cospicuo capitale e dotò il beneficiato di una casa. Indicò inoltre la preferenza, nel conferimento del beneficio, a un sacerdote della famiglia. L'investito, che poteva anche essere un semplice chierico tonsurato, percepiva una elemosina di trenta carantani per ogni messa beneficiale. I frutti dei capitali investiti permettevano inoltre al beneficiato di corrispondere alla chiesa di S. Romedio un congruo contributo per le cere e gli arredi sacri. Antonio Redolfi si riservò in vita il diritto di patronato e di presentazione, che alla sua morte sarebbe passato ai diretti discendenti per linea maschile. In base al documento di fondazione con l'estinzione di tutte le linee il diritto passava al vescovo di Trento pro tempore, con l'obbligo di presentare un candidato abile alla confessione e all'assistenza dei moribondi di Roncio, e all'istruzione dei ragazzi nella dottrina cristiana. Al parroco di Ossana pro tempore spettava, secondo le disposizioni del fondatore, la sorveglianza relativa all'adempimento degli obblighi e all'amministrazione del beneficio. Con decreto vescovile del 15 luglio 1908 la sostanza del beneficio Redolfi venne annessa in perpetuo alla cura d'anime di Mezzana e, in seguito a quanto ordinato nel decreto visitale del 1923, il decano di Ossana consegnò il patrimonio al parroco di Mezzana che ne divenne il diretto amministratore. In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Beneficio ha perso la personalità giuridica civile.

71 fondo Beneficio Redolfi in Roncio, 1776 - 1960

regg. 2, quadd. 2, b. 1, fasc. 1

Soggetti produttori Beneficio Redolfi, 1772 settembre 6 - 1987 gennaio 24

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana".

Un urbario del patrimonio del beneficio per l'anno 1792 si trova in "Archivio della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana", "Urbari", reg. 3.

72 serie 1 Registri delle riscossioni degli affitti, 1902 - 1960

Contenuto La serie è formata da due registri e due quaderni. Registrazioni di cassa per gli anni 1956-1969 si trovano in "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana"; "Registri di cassa generale", reg. 1.

G. 1. 1 "Scodirolo del beneficio Redolfi" 1902 settembre 17 - 1924 settembre 8 Registro delle riscossioni degli affitti e degli interessi. Italiano Registro, legatura in tela, cc. 52 n.n.

G. 1. 2 "Beneficio Redolfi Roncio. 1924 - ***" 1924 - 1928 Registro delle riscossioni degli affitti e degli interessi. Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 13

G. 1. 3 "Amministrazione del beneficio Redolfi di Roncio dal 1929 al 1937 e dal 1938 - 1946" 1929 gennaio 8 - 1939 agosto 23 - Partitario degli affitti e degli interessi per gli anni 1929 - 1937, 1929 feb. 14 - 1938 lug. 26. - Registrazioni dell'uscita, 1929 gen. 8 - 1934. - Partitario degli affitti e degli interessi per l'anno 1938, 1938 ott. 15 - 1939 ago. 23. Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 38 n.n.

G. 1. 4 "Beneficio don Redolfi di Roncio, Mezzana dal 1938 incl." [1938] agosto 23 - 1960 - Partitario degli affitti dei beni immobili e degli interessi sui capitali, [1938] ago. 23 - 1956. - Registro di cassa, 1943 gen. 1 - 1951. - Partitario degli affitti di beni immobili, 1956 - 1960. Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 37 n.n.

73 serie 2 Resoconti, 1916 - 1955

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda "Archivio della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana", "Resoconti".

La serie è formata da una busta.

G. 2. 1. b. 1 Resoconti 1916 - 1955 Nn. 1-12 Resoconti e parziale documentazione di corredo. Busta, cc. 177 n.n.

74 serie 3 Carteggio e atti, 1776 - 1940

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

G. 3. 1. b. 1 "Beneficio Redolfi. Roncio" 1776 - 1940 Copia dell'atto di erezione (1772 in all.), decreto di investitura del beneficio (1776), atto di fondazione (1780), compravendite di fondi, decreti vescovili relativi alla celebrazione e riduzione delle messe legatarie, prospetti dello stato del beneficio, fassioni, inventari (1846, 1894), atti d'asta per l'affitto di fondi, nomine di amministratori e consegne, depositi per il prestito di guerra austriaco, polizza d'assicurazione contro gli incendi, ecc. Fascicolo, cc. 320

75

Ente Beneficio Masgari 1735 giugno 14 - [1940]

Archivi prodotti Fondo Beneficio Masgari in Mezzana, 01/01/1817 - 31/12/1942

Storia Con testamento del 14 giugno 1735 Giovanni fu Simone Masgari di Mezzana fondò un beneficio ecclesiastico semplice e perpetuo di quattro messe settimanali da celebrarsi ogni anno nelle chiese esistenti in Mezzana in suffragio dell'anima sua e dei suoi parenti. A tale scopo destinò un cospicuo capitale costituito prevalentemente da censi e da una casa per il beneficiato. L'investito aveva inoltre l'obbligo di ascoltare le confessioni dei vicini e degli abitanti di Mezzana e di supplire alle temporanee assenze del curato assistendo alla cura d'anime senza alcun premio. Il fondatore lasciò il diritto di presentazione alla Comunità di Mezzana con l'obbligo di precedenza nella presentazione di sacerdoti direttamente discendenti dai suoi eredi. In caso di rinuncia della Comunità il diritto sarebbe passato al vescovo di Trento pro tempore. Verso la fine del XVIII secolo le messe furono ridotte a tre settimanali in quanto i frutti del patrimonio beneficiale si erano ridotti. La casa beneficiale fu distrutta da una inondazione nell'agosto del 1845. Il beneficio Masgari ebbe sempre un proprio amministratore, ma con decreto vescovile del 27 gennaio 1914 l'amministrazione di questo beneficio venne affidata alla fabbriceria della chiesa di Mezzana. Col passare degli anni i beni in dotazione vennero alienati e la notevole riduzione del patrimonio portò alla definitiva estinzione del beneficio intorno agli anni Quaranta.

76 fondo Beneficio Masgari in Mezzana, 1817 - 1942

reg. 1, b. 1, fasc. 1

Soggetti produttori Beneficio Masgari, 1735 giugno 14 - [1940]

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana".

77 serie 1 Partitari, 1843 - 1893

Contenuto Il partitario, o libro maestro, è un registro suddiviso in tante partite quante sono le persone con le quali subentra un rapporto di interesse. Una parte delle registrazioni è relativa alla descrizione del credito e un'altra alla registrazione degli acconti e/o saldi a mano a mano che avvengono i versamenti da parte del debitore.

La serie è formata da un registro compilato dagli amministratori del beneficio. Un urbario relativo al patrimonio del beneficio per il 1792 si trova in "Archivio della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana", "Urbari", reg. 3.

H. 1. 1 "Registro dei capitali del beneficio Masgari di Mezzana. MDCCCXXXXIV" 1843 aprile 13 - 1893 aprile Italiano Registro, legatura in tela, cc. sd 41, con indice dei debitori a c. sd 1

78 serie 2 Resoconti, 1844 - 1942

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda "Archivio della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana", "Resoconti".

La serie è formata da una busta.

H. 2. 1. b. 1 Resoconti 1844 - 1942 Nn. 1-35 Resoconti e parziale documentazione di corredo. Mancano i resoconti relativi agli anni 1864 - 1872. Per gli anni 1842 - 1846 solo estratti delle rese di conto. Per gli anni 1877 - 1879 solo lettera d'evasione. Busta, cc. 238 n.n.

79 serie 3 Carteggio e atti, 1817 - 1940

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

H. 3. 1. b. 1 "Obbligazioni di stato e copia del documento di fondazione e altre carte relative all'amministrazione del beneficio Masgari" 1817 - 1940 Copia del documento di fondazione, inventari del patrimonio del beneficio (1821, 1846), nomina di amministratori e consegne, compravendita di immobili, elenco dei capitali, riduzione di messe, diffide di pagamento delle imposte, fassioni, denuncie delle rendite, fogli di possesso, ecc. Fascicolo, cc. 234

80

Ente Stipendio Redolfi 1830 novembre 25 - [1960]

Archivi prodotti Fondo Stipendio Redolfi di Roncio, 01/01/1830 - 31/12/1960

Storia Don Antonio Redolfi con suo testamento del 30 marzo 1816 aveva stabilito che con una porzione delle sue facoltà venisse fondato uno stipendio per alunni vocati al sacerdozio. Nel testamento egli non prescrisse i fondi per la dote dell'alunnato, ma lasciò facoltà ai suoi eredi di stendere entro un anno dalla sua morte un elenco di stabili o capitali destinati alla fondazione. Al godimento dello stipendio erano chiamate tre classi di parenti del fondatore: i discendenti maschi dei due nipoti, poi quelli della sorella e infine i discendenti maschi dei cugini. Solo quando non sussistesse più alcun maschio discendente dalle linee indicate, lo stipendio sarebbe spettato a giovani studenti del comune di Mezzana con preferenza di quelli della frazione di Roncio. Gli aspiranti dovevano presentare le loro istanze al Capitanato distrettuale di Cles. Don Antonio Redolfi morì il 24 aprile 1824 e tre mesi dopo gli eredi, col consenso e l'approvazione degli esecutori testamentari, costituirono il fondo di dotazione dell'alunnato. Il 25 novembre 1830 la fondazione venne formalmente approvata dall'Ordinariato.

81 fondo Stipendio Redolfi di Roncio, 1830 - 1960

quad. 1, fascc. 2

Soggetti produttori Stipendio Redolfi, 1830 novembre 25 - [1960]

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana".

82 serie 1 Registri di amministrazione, 1938 - 1960

Contenuto La serie è formata da un quaderno. Registrazioni di cassa per gli anni 1960-1969 si trovano in "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana", "Registri di cassa generale", reg. 1.

I. 1. 1 "Amministrazione dello stipendio Redolfi. 1938 - 1946" 1938 - 1960 - Incassi degli interessi e degli affitti di beni immobili, 1938 - 1956; - registro di cassa, 1943 - 1955; - incassi degli affitti di beni immobili, 1956 - 1959; - registro di cassa, 1956 - 1960. Italiano Quaderno, legatura in cartone, cc. 21 n.n.

83 serie 2 Resoconti, 1869 - 1955

Contenuto Per un'introduzione generale alla serie si veda "Archivio della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana", "Resoconti".

La serie è formata da un fascicolo.

I. 2. 1. b. 1 Resoconti 1869 - 1955 Nn. 1-29 Resoconti con parziale documentazione di corredo. Mancano i resoconti per gli anni 1885 e 1941. Fascicolo, cc. 199 n.n.

84 serie 3 Carteggio e atti, 1830 - 1952

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

I. 3. 1. b. 1 "Carte relative allo stipendio di don Antonio Redolfi di Roncio, frazione di Mezzana" 1830(copia) - 1952 Copia dell'atto di fondazione (1830), nomina di amministratori, atti relativi all'assegnazione dello stipendio e ai pagamenti delle rate agli studenti beneficiati, diffide di pagamento delle imposte, atti d'asta e condizioni per l'affitto di fondi, fassioni, denuncie delle rendite. Fascicolo, cc. 152

85

Ente Confraternita del Santissimo Sacramento 1834 giugno 6 - [1970]

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Mezzana, 01/01/1834 - 31/12/1970

Storia La confraternita del SS. Sacramento fu eretta nella chiesa curaziale di Mezzana con decreto vescovile del 6 giugno 1834, con approvazione dei capitoli già proposti all'autorità nell'aprile dello stesso anno. Per richiesta del parroco di Ossana i confratelli dovevano intervenire alla processione parrocchiale che si teneva in occasione della festa del Corpus Domini e quest'obbligo venne sancito al primo punto dello statuto. La confraternita di Mezzana fu aggregata all'arciconfraternita di Trento con patente del 4 marzo 1836; per partecipare a tutti i diritti, privilegi e indulgenze, la filiale di Mezzana doveva corrispondere annualmente all'arciconfraternita una candela "di cera da libbra" entro l'ottava del Corpus Domuni. Il curato di Mezzana fu nominato rettore della confraternita, con l'assistenza di due sindaci, di un cassiere e di un cancelliere. Il rettore e i due sindaci avevano la facoltà di accettare le iscrizioni, che di regola si assumevano solamente il giorno in cui si presentava la resa di conto, e a tale scopo si conservava in canonica un apposito registro con i nomi dei confratelli e la data della loro accettazione; il cassiere teneva un altro registro sul quale segnava gli incassi derivati dalle iscrizioni e la nota delle spese; il cancelliere invece teneva su un registro generale l'elenco completo dei confratelli, con le annotazioni relative ai pagamenti delle tasse. Era inoltre sua cura segnalare i decessi dei confratelli o anche gli eventuali demeriti o espulsioni. Alla fine di ogni anno il rettore e i suoi assistenti si riunivano "e colla produzione dei prescriti registri quali già formano una controleria, si restringerà il conto sopra l'entrata e l'uscita di quell'anno, quale si scriverà a memoria della posterità sul libro generale dell'amministrazione e si sottoscriverà da tutti gli signori uffiziali che poi rimarrà in canonica"(1). Soppressa con Decreto n. 214 del 27 maggio 2004.

Funzioni, occupazioni e attività Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla Quaecumque a Sede Apostolica del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. 86

Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1806 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.

Note (1) Cfr. "Archivio della confraternita del SS. Sacramento di Mezzana", "Carteggio e atti", fasc. 1, cap. XII dello statuto.

87 fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Mezzana, 1834 - 1970

regg. 8, quadd. 3, fasc. 1

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Sacramento, 1834 giugno 6 - [1970]

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana".

88 serie 1 Registri di iscrizione, 1834 - 1943

Contenuto La serie è formata da due registri.

J. 1. 1 "Catalogo di tutti i confratelli e consorelle ascritte alla Compagnia del SS. Sacramento di Mezzana" 1834 - 1889 giugno 23 Registro degli iscritti con i pagamenti delle tasse d'iscrizione. Italiano Registro, legatura in cartoncino, cc. 17 n.n.

J. 1. 2 "Iscrizione dei nuovi confratelli [della] Compagnia del SS. Sacramento in Mezzana" 1889 giugno 23 - 1943 febbraio 5 Registro degli iscritti con i pagamenti delle tasse d'iscrizione. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 13 n.n.

89 serie 2 Registri degli iscritti, 1834 - 1942

Contenuto La serie è formata da due registri.

J. 2. 1 "Alfabetto de confratelli e consorelle della compagnia del Santissimo" 1834 giugno 15 - 1905 novembre 21 (con annotazioni posteriori fino al 29 gen. 1911) Registro degli iscritti. Incollata sul verso del piatto anteriore della coperta, nota dell'amministratore della confraternita Pietro Paolo Maturi, [1834]; alla fine, prospetto generale dei confratelli e consorelle, 1834 - 1888. Italiano Registro a rubrica, legatura in mezza pelle, cc. 24 n.n.

J. 2. 2 "Catalogo generale dei confratelli e delle consorelle della venerabile Compagnia del SS. Sacramento, presenti e vivi alla fine dell'anno 1910" [1910] - 1942 gennaio 31 (con annotazioni posteriori fino al 19 aprile 1960) Registro degli iscritti. Italiano Registro a rubrica, legatura in tela, cc. 24 n.n.

90 serie 3 Registri delle riscossioni delle tasse annuali, 1836 - 1970

Contenuto La serie è formata da due quaderni e un registro.

J. 3. 1 "Registro delle tasse che si esigono dalla Confraternita della Compagnia del Santissimo Sacramento eretta in Mezzana" 1836 - 1840 All'inizio, nota dell'amministratore della confraternita Pietro Paolo Maturi in merito alla compilazione del registro, [1836]; annotazioni dei confratelli defunti e di quelli da modificare per la compilazione delle tabelle da farsi dopo i resoconti annuali, 1880 mag. 30 - 1896 giu. 7. Italiano Quaderno, legatura in cartoncino, cc. 11 n.n.

J. 3. 2 "Rascossione - tasse confratelli e consorelle del SS. Sacramento. 1925 inclusive 1933" 1925 - 1933 Italiano Quaderno, legatura in carta, cc. 16 n.n.

J. 3. 3 "Rascossione tassa annuale Confraternita SS. Sacramento dall'anno 1934 - ***" 1934 - 1970 Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 53 n.n.

91 serie 4 Registri delle rese di conto, 1835 - 1969

Contenuto La serie è formata da due registri

J. 4. 1 "Libro dei annuali rendiconti della compagnia del SS. Sacramento eretta nella curazia di Mezzana 1834" 1835 luglio 5 - 1888 giugno 3 Registro delle rese di conto e nomine dei funzionari. Alla fine, annotazioni di cassa, 1880 - 1886. Italiano Registro, legatura in cartoncino, cc. 51 n.n.

J. 4. 2 "Rendiconti della venerabile Compagnia del SS. Sacramento in Mezzana" 1889 giugno 23 - 1969 agosto 29 Registro delle rese di conto e nomine dei funzionari. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 54 n.n.

92 serie 5 Registri di cassa, 1893 - 1945

Contenuto La serie è formata da un quaderno e un registro.

J. 5. 1 "Entrata - uscita della venerabile compagnia del SS. Sacramento" 1893 giugno 4 - 1898 giugno 12 Italiano Quaderno, legatura in cartoncino, cc. 11 n.n.

J. 5. 2 "Registro elemosine. Entrata - uscita della locale Confraternita del SS. Sacramento. 1940 - ***" 1940 gennaio 21 - 1945 agosto 25 Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 6 n.n.

93 serie 6 Carteggio e atti, 1834 - 1957

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

J. 6. 1. b. 1 "Carte relative all'erezione e gestione amministrativa della confraternita del SS. Sacramento" 1834 - 1957 Decreto di erezione e capitoli (1834), aggregazione all'Arciconfraternita della cattedrale di Trento (1836), elenchi di confratelli per il pagamento della tassa annua (1873 - 1899), conferma dei capitoli (1886; 1908), monito dell'Ordinariato in merito all'obbligo di intervento nelle processioni parrocchiali (1893), circolari civili relative alla disciplina giuridica delle confraternite (1930), quietanze relative al pagamento delle quote. Fascicolo, cc. 119

94

Ente Confraternita del Santissimo Crocifisso 1630 - [1770]

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Crocifisso di Mezzana, 01/01/1680 - 31/12/1770 Fondo Confraternita della S. Croce in Mezzana, 01/01/1705 - 31/12/1810

Storia La confraternita fu eretta nella chiesa di Mezzana nel 1630, ma la documentazione presente in archivio è insufficiente per delinearne la storia.

Per le notizie istituzionali sulle confraternite si rimanda all'introduzione del fondo della confraternita del Santissimo Sacramento di Mezzana.

95 fondo Confraternita del Santissimo Crocifisso di Mezzana, 1680 - 1770

fasc. 1

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Crocifisso, 1630 - [1770]

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana".

Due urbari relativi al patrimonio della confraternita per gli anni 1723 e 1792 si trovano in "Archivio della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana", "Urbari", regg. 1 e 3.

96 serie 1 Carteggio e atti, 1680 - 1770

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

K. 1. 1. b. 1 Carteggio e atti(1) 1680 - 1770 Costituzioni di censi. Fascicolo, cc. 36 Note (1) Il fascicolo contiene carte regestate da G. Ciccolini in Inventari (...), op. cit., cc. nn. 489, 490, 508, 509, 516, 520, 523, 535, 539, 540, 560, 561, 566, 568, 573, 584.

97

Ente Confraternita del Santissimo Rosario [1683 - 1800]

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Mezzana, 01/01/1683 - 31/12/1800 Fondo Confraternita del SS. Rosario in Mezzana, 01/01/1711 - 31/12/1833

Storia La documentazione presente in archivio è insufficiente per delineare una storia della confraternita.

Per le notizie istituzionali sulle confraternite si rimanda all'introduzione genrale del fondo della confraternita del Santissimo Sacramento di Mezzana.

98 fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Mezzana, 1683 - 1800

fasc. 1

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Rosario, [1683 - 1800]

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana".

Due urbari relativi al patrimonio della confraternita per gli anni 1723 e 1792 si trovano in "Archivio della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana", "Urbari", regg. 1 e 3.

99 serie 1 Carteggio e atti, 1683 - 1800

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

L. 1. 1. b. 1 Carteggio e atti(1) 1683 - 1800 Compravendita di stabili, costituzioni di censi. Fascicolo, cc. 37 Note (1) Il fascicolo contiene carte regestate da G. Ciccolini in Inventari (...) op. cit., cc. nn. 492, 495, 497, 505, 507, 510, 534, 537, 547, 549, 550, 556, 562, 577, 593.

100

Ente Congregazione di carità di Mezzana 1811 febbraio 15 - 1937 giugno 30

Archivi prodotti Fondo Documentazione della Congregazione di carità di Mezzana, 01/01/1820 - 31/12/1931

Storia L' istituto per i poveri era attivo in Mezzana dai primi decenni del XIX secolo, ma il fondo di cui disponeva era appena sufficiente a soccorrere i bisogni più urgenti. L'amministrazione era tenuta da una commissione locale diretta dal curato in qualità di preside; la commissione aveva il compito di impiegare le proprie entrate, costituite per lo più da offerte e piccoli legati, in favore dei poveri del comune di Mezzana ed era tenuta a rendere conto della propria amministrazione alla competente autorità civile. Fu grazie a Giovanni Battista Salvadori che questa benefica istituzione ricevette un notevole impulso poiché il benefattore, con suo testamento del 29 maggio 1835(1), mise a disposizione dell'istituto un fondo stabile che garantiva entrate utili da distribuire ai più poveri di Mezzana e Roncio. L'atto di fondazione del legato Salvadori risale al 18 aprile del 1839 ed è da questa data che si pone anche la fondazione della Congregazione di carità di Mezzana. Secondo le disposizioni dell'istitutore la Congregazione di carità doveva impiegare gli interessi derivanti dal capitale donato per il pagamento delle tasse scolastiche per l'istruzione pubblica dei fanciulli più poveri e per le annue distribuzioni ai più bisognosi, soprattutto infermi e vecchi. I beni e le entrate della Congregazione di carità venivano amministrati da una commissione composta dal curato locale (preside), da un cassiere o amministratore e da alcuni membri. Il preside aveva anche l'incarico di assegnare i mandati alle persone bisognose che si recavano poi dall'amministratore per ricevere l'importo conferito. Le spese destinate al soccorso dei poveri nel corso degli anni aumentarono e anche il Comune assegnò alla congregazione importi utili a far fronte al mantenimento dei meno abbienti.

NOTIZIE SULL'ISTITUZIONE

La Congregazione di carità era un'istituzione pubblica di beneficenza istituita in Trentino in base al decreto vicereale del 15 febbraio 1811, n. 49, che all'art. 2 stabiliva: "in ogni comune del Dipartimento dell'Alto Adige e dei Cantoni di Tobiano e Primiero tutti gli spedali, orfanotrofi, luoghi pii, lasciti e fondi di pubblica beneficenza (...) avranno una sola e medesima amministrazione che prenderà il titolo di Congregazione di carità". Essa ebbe quale compito fondamentale l'assistenza e la beneficenza di persone in particolari difficoltà economiche (poveri, anziani, inabili al lavoro, fanciulli esposti, donne partorienti) o fisico-psichiche (malati e mentecatti) che da essa ricevevano sussidi in modo diretto - generi di prima necessità - o, molto spesso, attraverso l'assistenza e le cure prestate in apposite istituzioni di cui la Congregazione curava l'amministrazione patrimoniale. Le entrate della Congregazione provenivano da lasciti, donazioni, legati pii. L'art.10 del suddetto decreto vicereale ordinava che ogni Congregazione dovesse essere divisa in tre sezioni - denominate "degli ospedali", "degli ospizi" e "delle limosine" - ognuna incaricata dell'esecuzione dell'amministrazione affidatale, di cui avrebbe reso conto alla Congregazione. Per quanto riguarda l'organico della Congregazione durante l'amministrazione italica, il decreto vicereale stabiliva che essa fosse composta da "probi e distinti cittadini del comune, scelti fra i proprietari, commercianti e gli uomini di legge 101 più distinti". Il numero dei membri era compreso tra i quattro e i sei ed essi venivano nominati dal podestà o dal sindaco. Nel capoluogo di Dipartimento la Congregazione era presieduta dal Prefetto, nei capoluoghi dei distretti dal Viceprefetto e in tutti gli altri comuni dal podestà o dal sindaco; in tutti i comuni inoltre erano ugualmente membri di diritto il podestà o il sindaco, oppure un parroco del luogo. Le Congregazioni dipendevano dal Ministro dell'Interno del Regno d'Italia che vigilava tramite il consigliere di stato (artt. 1, 5, 6 del decreto vicereale) e intrattenevano con i comuni rapporti assai stretti. Con l'annessione del Trentino all'Austria venne sostanzialmente confermata la normativa vigente in materia di assistenza e beneficenza pubblica e l'unica legge che nomina la Congregazione di carità fu l'editto del commissario in capo del Tirolo del 1° marzo 1814 (artt. 118-125), che confermò le Congregazioni di carità nei luoghi dove esistevano e dispose la loro istituzione nei comuni che avessero dei propri istituti di beneficenza con una rendita lorda di almeno 500 fiorini. Durante la seconda dominazione austriaca le Congregazioni di carità continuarono la loro attività gestite da un apposito comitato. Le direttive date dalle autorità austriache prevedevano sostanzialmente che la rappresentanza della Congregazione fosse composta da un preside (o presidente) che doveva essere possibilmente il curatore d'anime locale, da due consiglieri e da un cassiere. Anche se non eletti come membri con voto attivo nelle deliberazioni, il curatore d'anime e il capocomune locali dovevano comunque far parte dell'organo direttivo della Congregazione. La nomina del preside, dei consiglieri e del cassiere spettava alla rappresentanza comunale con l'approvazione dell'autorità superiore (I.R. Pretura o I.R. Giudizio distrettuale). I rappresentanti della Congregazione si dovevano occupare della conservazione del patrimonio e decidere in merito all'elargizione dei sussidi; le deliberazioni dovevano sempre essere redatte su apposito protocollo. I compiti specifici del cassiere erano quelli di tenere un giornale di tutti i pagamenti effettuati e un registro della contabilità riportante i capitali investiti e i nomi dei debitori con gli interessi a loro dovuti e le somme mano a mano versate. Egli doveva inoltre, sulla base dei mandati rilasciati dal preside, pagare puntualmente le sovvenzioni ai poveri secondo l'importo stabilito. Era incaricato di presentare ogni anno al preside la resa di conto (corredata dalle relative pezze d'appoggio) affinché la esaminasse con i consiglieri e la passasse poi per la liquidazione alla rappresentanza comunale. Tale resa di conto veniva infine passata all'autorità superiore per la definitiva revisione ed approvazione. A partire dalla metà del secolo XIX i rapporti con i comuni si intensificarono: alcune leggi stabilirono infatti che, non bastando i mezzi forniti dalle società di beneficenza e dagli istituti esistenti, la rappresentanza comunale avrebbe dovuto sopperire all'importo occorrente per le sovvenzioni ai poveri con i fondi della cassa comunale. Le Congregazioni di carità vennero soppresse con legge 30 giugno 1937 n. 847 e sostituite con tutte le loro attribuzioni dagli Enti comunali di assistenza (E.C.A.).

Note (1) Egli morì il 7 giugno 1837

102 fondo Documentazione della Congregazione di carità di Mezzana, 1820(copia) - 1931

reg. 1, b. 1, fasc. 1

Soggetti produttori Congregazione di carità di Mezzana, 1811 febbraio 15 - 1937 giugno 30

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana".

103 serie 1 Registri di amministrazione, 1839 - 1927

Contenuto La serie è formata da un registro.

M. 1. 1 "Registro d'uscita della Pia fondazione di carità di Mezzana. 1843" 1839 aprile 18 - 1871 gennaio 30; 1916 aprile 11 - 1927 dicembre 31 Registro di amministrazione del legato pio Salvadori. Alle cc. 3-5: copia del documento di fondazione del legato Salvadori a favore della Congregazione di carità di Mezzana, 1839 apr. 18; alla fine, n.n., elenco dei capitali della Congregazione di carità, s.d. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 74 (bianche le cc. 7-19, 64)

104 serie 2 Resoconti, 1843 - 1915

Contenuto Il cassiere della congregazione aveva l'obbligo di presentare ogni anno al preside la resa di conto (corredata dalle relative pezze d'appoggio) affinché la esaminasse con i consiglieri e la sottoponesse alla rappresentanza comunale per la liquidazione. Tale resa di conto veniva infine passata all'autorità superiore per la definitiva revisione ed approvazione.

La serie è formata da una busta.

M. 2. 1. b. 1 Resoconti 1843 - 1915 Nn, 1-28 Resoconti e parziale documentazione di corredo. Mancano i resoconti per gli anni 1866-1870, 1877-1901, 1906-1911 e 1913. Busta, cc. 902 n.n.

105 serie 3 Carteggio e atti, 1820(copia) - 1931

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

M. 3. 1. b. 1 "Congregazione di carità. Allunnato Redolfi, Roncio. Stipendio Angelina v. Silvestri" 1820(copia) - 1931 Atti relativi al legato istituito da don Giovanni Andrea Comini per i poveri di Mezzana (1820(copia) - 1845)(1); copia del testamento di Giovanni Battista Salvadori (1835), copia del protocollo giudiziale relativo al passaggio del legato alla Congregazione di carità (1839), carteggio con le autorità civili relativo all'amministrazione del fondo; rese di conto per la consegna ai nuovi amministratori della Congregazione di carità; conferimento dello stipendio Silvestri-Salvadori(2), fassione della Congregazione per l'imposta sul possesso fondiario, ecc. Fascicolo, cc. 231 Note (1) Il legato si estinse nel 1846. (2) Fondazione stipendiaria Angelina Silvestri Salvadori. Giovanni Battista Salvadori morì il 7 giugno 1837.

106

Ente Comunità di Mezzana e Roncio [1281] - 1810 agosto 31

Archivi prodotti Fondo Documentazione della Comunità di Mezzana e Roncio, 01/01/1593 - 31/12/1800

107 fondo Documentazione della Comunità di Mezzana e Roncio, 1593 - 1800

fasc. 1

Soggetti produttori Comunità di Mezzana e Roncio, [1281] - 1810 agosto 31

Contenuto Per un'introduzione generale all'archivio si veda l'introduzione al fondo "Archivio dell'ufficio parrocchiale di Mezzana".

108 serie 1 Carteggio e atti, 1593 - 1800

Contenuto La serie è formata da un fascicolo.

N. 1. 1. b. 1 Carteggio e atti(1) 1593 - 1800 Delibera relativa agli emolumenti per il curato, elezione del curato don Giovanni Vicenzi, affrancazione di debito, legati per la distribuzione del pane, vino e sale, ecc. Fascicolo, cc. 35 Note (1) Il fascicolo contiene carte regestate da G. Ciccolini in Inventari (...), op. cit., cc. nn. 480, 483, 484, 499, 536, 545, 546, 552, 591, 592, 594.

109 fondo Pergamene, 1474 - 1675

perg. 72

110 serie 1 Pergamene, 1474 - 1675

Contenuto La serie è composta da 72 pergamene che si trovavano, al momento del riordino, conservate in una scatola di cartone tra la documentazione dell'ufficio parrocchiale di Mezzana. Tutti i pezzi, all'infuori dei primi quattro, sono stati visionati e regestati da Giovanni Ciccolini. I regesti sono pubblicati nella suo opera "Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole", Vol. I, La pieve di Ossana, pp. 140-186. Le pergamene riguardano, tranne una di carattere privato, affari amministrativi delle chiese dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana e di S. Rocco in Roncio.

Per la descrizione dei singoli pezzi ci si è attenuti a quanto stabilito dalle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, cap. 3 - parte prima, che integrano quanto già predisposto dalla circolare del Ministero dell'Interno n. 39/1966. Le singole pergamene sono contraddistinte da un numero progressivo in cifre arabe che corrisponde ad un ordine cronologico. Al numero di corda seguono l'intitolazione, che esprime la natura giuridica del documento, la data cronica (con l'avvertenza che nel periodo e nel luogo in cui vennero redatte le pergamene veniva adottato lo stile della "Natività"), quella topica e infine un breve regesto. Compaiono inoltre notizie in merito al notaio rogante, con l'indicazione se il documento è redatto in forma di 'originale', 'originale da rogiti' o 'copia autentica'. Si intende per originale la stesura in pubblica forma del documento fatta dallo stesso notaio che precedentemente aveva scritto lo stesso atto sulle sue imbreviature o sul suo protocollo, a seconda del periodo storico; per originale da rogiti di un altro notaio la stesura in forma pubblica del documento, previa autorizzazione di un'autorità competente, fatta da un notaio diverso da quello che aveva prodotto l'atto sul suo protocollo originale; per copia quei documenti che tali si definiscono. Altre indicazioni vengono date in merito alle dimensioni del supporto scrittorio, alla presenza di sigilli, alle note di contenuto e archivistiche presenti, a eventuali antiche segnature o danni riscontrati. Viene infine data notizia di altri regesti con la relativa citazione bibliografica.

Sigle adottate nella descrizione delle pergamene:

ST Signum tabellionis Segno del notaio

O. 1. 1. b. 1 Compravendita 1474 gennaio 4 , Mezzana Concio fu Stefano "Lopena(...)"(1) da Mezzana vende a Giacomo fu Martino da Mezzana, in qualità di sindaco della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un fondo arativo situato nel territorio di Mezzana in località "en Sasa", per il prezzo di 15 lire di moneta di Merano. Notaio: Marco fu Francesco da Roncio (ST)

111

Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 280 (220) x 140 (55), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Note (1) Forse "Lopenaris"

O. 1. 2. b. 1 Locazione 1479 maggio 23 , Mezzana Marino fu [...] da Mezzana, in qualità di sindaco della chiesa di S. Pietro in Mezzana, dà in locazione per sei anni a Domenico fu Antonio detto "Schaiole" da Menas quattro fondi arativi situati in varie località nel territorio di Menas, dietro pagamento annuo di tre staia di prodotti provenienti dalla coltivazione dei predetti campi. Notaio: Marco fu Francesco da Roncio (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 195 x 175 (165), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e nota archivistica

O. 1. 3. b. 1 Compravendita 1482 marzo 25 , Pellizzano Giovanni fu Martino fabbro da Mezzana vende a Odorico figlio di Nicolò fu Marino Cova da abitante a Mezzana, in qualità di sindaco della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un prato situato nel territorio di Mezzana in località "in Vilmazor", per il prezzo di 12 lire. Notaio: Guaresco da Fucine Originale da rogiti del notaio Guaresco da Fucine redatto dal notaio Simone fu Giovanni Volpi da Averaria abitante a Ossana (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 230 x 150 (145), sul verso note di contenuto e nota archivistica

O. 1. 4. b. 1 Compravendita 1490 febbraio 28 , Mezzana Stefano, rettore delle scuole di Grosio in Valtellina abitante a Mezzana, ottenuto il consenso della moglie Lucia Anna, vende a Giovanni figlio di Pietro "Zini" da Roncio, in qualità di sindaco della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un fondo arativo situato nel territorio di Mezzana in località "in Pnesin"(?), per il prezzo di 16 lire di moneta di Merano. Notaio: Antonio fu Giovanni Curtoni da Magras (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 310 x 120 (110), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche .

O. 1. 5. b. 1 Compravendita 1503 dicembre 6 , Mezzana Giovanni fu Pietro Barbetti da Roncio vende a Gottardo fu Giovanni, notaio, e a Giacomo detto "Corbello" fu Martino "a Sala", entrambi da Mezzana e in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un campo situato nei territori di Mezzana e Roncio in località "ali Pomaroli", per il prezzo di 29 lire e nove grossi di moneta di Merano. Notaio: Michele fu Viviano fu Giovannino da Ossana (ST) 112

Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 190 (140) x 210 (150), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 140, n. 119

O. 1. 6. b. 1 Compravendita 1507 agosto 27 , Mezzana I fratelli Antonio e Menico figli del fu Filippo da Roncio abitanti a Mezzana, a nome anche degli eredi del fu Filippo fu Giorgio Zini da Roncio, vendono a Gottardo fu Giovanni e a Martino fu Giovanni detto "Susel", in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un campo situato nei territori di Mezzana e Roncio in località "su sula Closura", per il prezzo di 40 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Michele fu Viviano fu Giovannino da Ossana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 440 x 155 (144), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 140, n. 120

O. 1. 7. b. 1 Compravendita 1508 febbraio 29 , Mezzana Margherita fu Tommaso da Castello, alla presenza e con il consenso del marito Giorgio figlio di Graziolo fu Pietro da Mezzana, vende a Martino fu Giovanni "Delavancio" dallo stesso luogo, in qualità di sindaco della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un fondo arativo situato nel territorio di Mezzana in località "in Fasa", per il prezzo di 36 lire di moneta di Merano. Notaio: Leonardo fu Sigismondo Visintainer da abitante a Malé (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 340 x 170, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 141, n. 121

O. 1. 8. b. 1 Locazione 1508 febbraio 29 , Mezzana Martino fu Giovanni "Delavancio" da Mezzana, in qualità di sindaco della chiesa di S. Pietro in Mezzana a nome anche dell'altro sindaco assente, dà in locazione a Giorgio figlio di Graziolo da Mezzana e a sua moglie Margherita, un fondo arativo situato nel territorio di Mezzana in località "a Fasa", dietro pagamento annuo di due staia di segale. Notaio: Leonardo fu Sigismondo Visintainer da Terzolas abitante a Malé (ST) Originale; latino Documento singolo; pergamena, mm 365 (340) x 170 (160), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 141, n. 122

O. 1. 9. b. 1

113

Permuta e in parte compravendita 1509 luglio 5 , Mezzana Giacomo fu Marino fu Bartolomeo da Mezzana e Giovanni figlio di Salvatore da Roncio, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, permutano con don Antonio fu Marino Dalla Torre(1), cappellano della chiesa di Mezzana a nome anche di suo fratello Bartolomeo, un orto situato a Mezzana in località "ala Tor" presso la casa di detto don Antonio, con un fondo arativo situato nei territori di Mezzana e Roncio in località "in Peneza", con l'aggiunta di sette lire. Notaio: Leonardo fu Sigismondo Visintariner da Terzolas (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 600 x 150 (135), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 141, n. 123 Note (1) A Mezzana si trovano i cognomi Dalla Torre e Dallatorre.

O. 1. 10. b. 1 Compravendita 1510 febbraio 17 , Mezzana Antonio fu Giovanni fu Antonio "Brigentin" Monegati da Mezzana vende a Giovanni figlio di Salvatore da Roncio, in qualità di sindaco della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un prato situato nel territorio di Mezzana in località "ale Poze", per il prezzo di 10 lire di moneta di Merano. Notaio: Leonardo [Visintainer] Originale da rogiti del notaio Leonardo redatto dal notaio Baldassarre fu Sigismondo da Terzolas abitante a Malé (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 650 (570) x 120 (55), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 142, n. 124

O. 1. 11. b. 1 Dazione in pagamento 1517 febbraio 4 , Mezzana Martino fu Giovanni "a Salla" da Mezzana dà in pagamento a Gottardo fu Marco, a Giovanni fu Bovesino e a Domenico fu Giovanni Dalla Torre, tutti da Mezzana e in qualità di sindaci e amministratori della chiesa di S. Pietro in Mezzana, una "caminatam"(1) con "masticho(2) o somaso" sita nella villa di Mezzana, per il valore di 67 lire e sei grossi di moneta di Merano dei quali era debitore. Notaio: Giovanni figlio di Domenico Novalina da Mezzana Originale da rogiti del notaio Giovanni Novalina da Mezzana redatto dal notaio Francesco fu Bartolomeo Farina da Mezzana (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 545 x 135 (125), sul recto nota di contenuto coeva; sul verso note di contenuto e note archivistiche Note (1) Caminetto. Cfr. Quaresima E., Vocabolario anaunico e solandro raffrontato con il trentino, Venezia-Roma, 1964, sub voce "Ciaminada". (2) Terreno battuto. Cfr. Quaresima E., op. cit., sub voce "Màstec".

Regesto: Inventari (...), op. cit., p. 142, n. 125.

114

O. 1. 12. b. 1 Compravendita 1517 agosto 22 , Mezzana Biagio fu Odorico fu Cristoforo "Dezini" da Mezzana vende a Domenico fu Giovanni Dalla Torre(1) e a Pietro fu Paolo "Rocha", entrambi da Mezzana e in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un fondo arativo situato nel territorio di Mezzana in località "in Guilmazor", per il prezzo di 22 lire di moneta di Merano. Notaio: Giovanni figlio di Domenico Novalina da Mezzana Originale da rogiti del notaio Giovanni Novalina da Mezzana redatto dal notaio Francesco fu Bartolomeo Farina da Mezzana (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 495 (400) x 160 (120), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 142, n. 126

O. 1. 13. b. 1 Compravendita 1517 settembre 23 , Mezzana Giorgio fu Ognibene detto "Dalrisach" da Mestriago abitante a Mezzana, alla presenza e con il consenso della moglie Maria, vende a Domenico fu Giovanni Dalla Torre e a Giovanni fu Bovesino, entrambi da Mezzana e in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un fondo arativo situato nel territorio di Mezzana in località "in Pretesin" ossia "al Ronchaz", per il prezzo di 75 lire di moneta di Merano. Notaio: Giovanni figlio di Domenico Novalina da Mezzana Originale da rogiti del notaio Giovanni Novalina da Mezzana redatto dal notaio Francesco fu Bartolomeo Farina da Mezzana (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 545 (525) x 150 (140), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 143, n. 127

O. 1. 14. b. 1 Compravendita con affrancazione di debito 1520 ottobre 24 , Mezzana Il figlio del fu Cristoforo fu Bovesino da Mezzana vende a Domenico Novalina e a Biagio fu Odorico fu Biagio, entrambi da Mezzana e in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, la metà di un orto situato a Mezzana in località "a Salla", per il prezzo di 21 lire e sette grossi; il venditore viene affrancato da un precedente debito. Notaio: Giovanni [fu Domenico] Novalina da Mezzana Originale da rogiti del notaio Giovanni Novalina da Mezzana redatto dal notaio Francesco fu Bartolomeo Farina da Mezzana (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 460 x 185 (175), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 143, n. 128

O. 1. 15. b. 1 Obbligazione 1525 febbraio 12 , Mezzana 115

Cristoforo fu Giovanni fu Gaspare da Mezzana si obbliga a pagare, entro la festa di s. Bartolomeo nel mese di agosto dello stesso anno, a Domenico fu Giovanni Dalla Torre e a Pietro "Rocha", in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un debito di 93 lire e sette grossi contratto precedentemente con detta chiesa. A tal scopo dà garanzia del pagamento assicurando tutti i suoi beni immobili. Notaio: Giovanni [fu Domenico] Novalina da Mezzana Originale da rogiti del notaio Giovanni Novalina da Mezzana redatto dal notaio Giovanni Domenico fu Antonio Bresadola da Ortisè (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 300 x 210 (110), sul recto nota di contenuto coeva. Sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 143, n. 129

O. 1. 16. b. 1 Compravendita e locazione 1528 dicembre 4 , Mezzana Gaspare fu Giovanni "Pezen"(1) da Mezzana vende ad Andrea fu Martino Ravelli da Roncio, in qualità di sindaco della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un fondo arativo situato nel territorio di Mezzana in località "in Pedre", per il prezzo di 36 lire di moneta di Merano. Lo stesso giorno il sindaco predetto dà in locazione per cinque anni a Gaspare il medesimo fondo dietro pagamento annuo di sei quarte di segale. Notaio: Giovanni fu Gottardo da Mezzana Originale da rogiti del notaio Giovanni fu Gottardo da Mezzana redatto dal notaio Baldassarre fu Giacomo Oliva da Nanno (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 395 x 215 (195), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 144, n. 130 Note (1) O "Pazet".

O. 1. 17. b. 1 Locazione 1537 maggio 3 , Mezzana Domenico(?) fu Domenico Dalla Torre da Mezzana, in qualità di sindaco della chiesa di S. Pietro in Mezzana, dà in locazione per sette anni a Romedio figlio di Salvatore "Bati" da Menas quattro fondi arativi situati nel territorio di Menas, dietro pagamento annuo di quattro staia e due quarte di segale. Notaio: Giovanni [fu Domenico] Novalina da Mezzana Originale da rogiti del notaio Giovanni Novalina da Mezzana redatto dal notaio Giovanni Domenico fu Antonio Bresadola da Ortisè (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 420 x 155 (145), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 144, n. 131

O. 1. 18. b. 1 Dazione in pagamento 1541 settembre 19 , Mezzana

116

Giovanni fu Antonio "Cazola" da Mezzana dà in pagamento a Giovanni fu Gasperino Pacetti e a Battista fu Pietro "Gos", entrambi da Mezzana e in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, la quarta parte di un "tablato"(1) di legno con singola copertura situato nel territorio di Mezzana in località "nel tablato del Cappellet" con la quarta parte di un cortile e con il diritto di trebbiare il grano nel suo solaio, per un capitale di 60 lire di moneta di Merano. Notaio: Matteo figlio di Odorico Bertoldi da Samoclevo (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 580 x 130, sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 144, n. 132 Note (1) Riparto di casa rustica. E' una specie di mezzanino che sta tra la stalla, che è sotto, e l'aia che è sopra. Cfr. Quaresima E., op. cit., sub voce "Tablà".

O. 1. 19. b. 1 Compravendita 1541 ottobre 4 , Mezzana Battista fu Bartolomeo Dalla Torre da Mezzana vende a Giovanni fu Gasperino Pacetti dallo stesso luogo, in qualità di sindaco della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un orto situato a Mezzana in località "al Rido", per il prezzo di 27 lire di moneta di Merano. Notaio: Matteo figlio di Odorico Bertoldi da Samoclevo (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 570 x 140 (105), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 145, n. 133

O. 1. 20. b. 1 Sentenza 1543 dicembre 17 , Mezzana Zaccaria, assessore del capitano delle valli di Non e di Sole, emette sentenza nella controversia insorta tra Simone fu Leonardo Ravelli da Roncio, in qualità di sindaco della chiesa di S. Pietro in Mezzana, da una parte, e Giovanni "Pezen" da , dall'altra, in merito al mancato pagamento di un censo annuo assicurato su un prato situato nel territorio di Mezzana in località "in Toschaian". Notaio: Bonagiuntura fu Giovanni da Presson (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 415 x 190 (155), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 145, n. 134

O. 1. 21. b. 1 Locazione 15[5]0 dicembre 28 (1) , Mezzana Lorenzo da abitante a Mezzana e [Domenico (?)] da Mezzana, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, danno in locazione per cinque anni a Gottardo figlio di Simone "Zanolo" da Roncio alcuni fondi situati in varie località nei territori di Mezzana e Roncio, dietro pagamento annuo di quattro staia di segale e sette moggi di formaggio di malga. Notaio: Bonagiuntura fu Giovanni da Presson (ST) Originale(3), atto notarile; latino

117

Documento singolo; pergamena, mm 410 x 165 (150), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 145, n. 135 Note (1) Probabilmente il notaio ha dimenticato di scrivere le decine nella data, poiché nel testo si legge 1501. Ma dall'indizione (IX), dal giorno della settimana (domenica), dallo stile della natività e dal periodo di attività del notaio si è giunti alla presente ricostruzione.

O. 1. 22. b. 1 Locazione 1555 aprile 14 , Mezzana Pietro fu Antonio Dalla Torre da Mezzana e Giovanni fu Andrea Ravelli da Roncio, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, danno in locazione per cinque anni a Pietro fu Antonio "Schaie" da Menas abitante a Mezzana alcuni prati situati nei territori di Mezzana e Roncio, dietro pagamento annuo di 19 minali di olio d'oliva. Notaio: Nicolò fu Cristoforo fu Nicolò da Campodenno abitante a Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 440 (420) x 200 (180), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 146, n. 136

O. 1. 23. b. 1 Compravendita 1555 novembre 17 , Mezzana Giovanni fu Martino "Feferais(?)", "viator", da Mezzana vende a Lorenzo e a Simone da Mezzana, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, due prati situati nel territorio di Mezzana rispettivamente nelle località "in Pizarella" e "ale Vide", per il prezzo di 10 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Nicolò fu Cristoforo fu Nicolò da Campodenno abitante a Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 405 (315) x 180 (155), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 146, n. 137

O. 1. 24. b. 1 Compravendita 1562 giugno 17 , Mezzana Antonio fu Giacomo Tognali da Mezzana, in qualità di procuratore di Gaspare fu Domenico "Rasega" da Mezzana abitante a Trento, vende a Pietro fu Antonio Dalla Torre da Mezzana e a Leonardo fu Simone Ravelli da Roncio, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un prato situato nel territorio di Mezzana in località in "Toschaian", per il prezzo di 26 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Gaspare figlio di Giovanni Pacetti da Mezzana cittadino di Trento (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 355 x 135, sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 146, n. 138

118

O. 1. 25. b. 1 Costituzione di censo 1582 novembre 11 , Mezzana Giacomo fu Pietro "Rocha" da Mezzana costituisce a favore di Giovanni Tomeo fu Monano "Maccie" da Dimaro un censo annuo redimibile di tre staia di segale assicurato su un prato situato nel territorio di Mezzana in località "in Toschaian" detto "al Pra de Canadega", per un capitale di 15 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Bartolomeo fu Simone Corradini da Monclassico (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 290 (280) x 180 (160), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 147, n. 139

O. 1. 26. b. 1 Compravendita e in parte donazione 1587 novembre 15 , Mezzana Giacomo fu Pietro "Rocha" da Mezzana vende e in parte dona a Battista fu Filippo "Claser" "a Sala" e a Giorgio fu Giovanni Giacomo Dalla Torre, entrambi da Mezzana e in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un fondo arativo situato nel territorio di Mezzana in località "à Noval in Pernesin", per il prezzo di tre ragnesi. Notaio: Gaspare fu Giovanni Pacetti da Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 235 (215) x 170 (150), sul verso note di contenuto e nore archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 147, n. 140

O. 1. 27. b. 1 Compravendita 1588 marzo 5 , Mezzana Marino fu Giovanni Antonio "de Rochis" da Mezzana vende a Giorgio fu Giovanni Giacomo Dalla Torre e a Battista fu Filippo "Claser", in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un prato situato nel territorio di Mezzana in località "al Bedol", per il prezzo di quattro ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Nicolò fu Cristoforo da Campodenno (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 305 (225) x 215 (170), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 147, n. 141

O. 1. 28. b. 1 Compravendita con affrancazione di debito 1589 agosto 1 , Mezzana Pietro fu Giovanni Odorico Masgari da Mezzana vende a Giorgio fu Giovanni Giacomo Dalla Torre e a Battista fu Filippo "Claser", entrambi da Mezzana e in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, una porzione di prato situata nel territorio di Mezzana in località "in Toscaian alla Plaza", per il prezzo di sette ragnesi; il venditore viene affrancato da un precedente debito. Notaio: Gaspare fu Giovanni Pacetti da Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino 119

Documento singolo; pergamena, mm 215 x 155 (145), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 147, n. 142

O. 1. 29. b. 1 Compravendita con affrancazione di debito 1591 settembre 28 , Mezzana Lazzaro fu Giovanni "Barzella" abitante a Mezzana vende a Matteo fu Pietro Ravelli da Roncio e a Pietro fu Giovanni Odorico Masgari da Mezzana, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un fondo arativo situato nel territorio di Mezzana in località "fora ai Casai", per il prezzo di 22 ragnesi e mezzo di moneta di Merano; il venditore viene affrancato da un precedente debito. Notaio: Gaspare fu Giovanni Pacetti da Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 365 x 105, sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 148, n. 143

O. 1. 30. b. 1 Costituzione di censo 1591 dicembre 31 , Mezzana Pietro fu Antonio Dalla Torre da Mezzana costituisce a favore di Pietro fu Giovanni Odorico Masgari da Mezzana e di Matteo fu Pietro Ravelli da Roncio, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo redimibile di due staia e mezzo di segale assicurato su un prato situato nel territorio di Mezzana in località "Toschaian" cioé "loco Sora labià" detto "il Prà del guadagn", per un capitale di 13 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Gaspare fu Giovanni Pacetti da Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 470 (450) x 140 (125), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 148, n. 144

O. 1. 31. b. 1 Costituzione di censo 1595 dicembre 20 , Mezzana Giorgio fu Giovanni Giacomo Dalla Torre da Mezzana costituisce a favore di Leonardo fu Bartolomeo Ravelli e di Marino figlio di Pietro Dalla Torre da Mezzana, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo perpetuo redimibile di due staia di segale assicurato su un fondo arativo situato nel territorio di Mezzana in località "drio le case de Novalina" detto "in Pizarela", per un capitale di dieci ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Gaspare fu Giovanni Pacetti da Mezzana (ST) Originale; latino Documento singolo; pergamena, mm 350 x 110, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 148, n. 145

120

O. 1. 32. b. 1 Costituzione di censo 1595 dicembre 23 , Mezzana Pietro fu Giovanni Odorico Masgari da Mezzana costituisce a favore di Leonardo fu Bartolomeo Ravelli e di Marino figlio di Pietro Dalla Torre da Mezzana, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo perpetuo redimibile di due staia di segale assicurato su un orto situato nel territorio di Mezzana in località "alla casa di Masgari", per un capitale di dieci ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Gaspare fu Giovanni Pacetti da Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 385 x 120 (110), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 149, n. 146

O. 1. 33. b. 1 Costituzione di censo 1596 novembre 2 , Mezzana Pietro fu Giovanni Odorico Masgari da Mezzana costituisce a favore di Bartolomeo Redolfi e di Valentino "Rocha" da Mezzana, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo perpetuo redimibile di due staia di frumento assicurato su metà di un orto situato a Mezzana in località "alla casa di Masgari" e su un "tabiato"(1) con stalla situato vicino al detto orto, per un capitale di 12 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Gaspare fu Giovanni Pacetti da Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 440 x 115 (90), formata da due fogli cuciti insieme, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Note (1) Riparto di casa rustica. E' una specie di mezzanino che sta tra la stalla, che è sotto, e l'aia che è sopra. Cfr. Quaresima E., op. cit., sub voce "Tablà".

O. 1. 34. b. 1 Compravendita con affrancazione di debito 1596 novembre 26 , Mezzana Battista fu Filippo "Claser" da Mezzana vende a Bartolomeo fu Pietro Redolfi da Roncio e a Valentino fu Giacomo "Rocha" da Mezzana, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un campo situato nel territorio di Mezzana in località "a Rodesem", per il prezzo di 26 ragnesi; il venditore viene affrancato da un precedente debito. Notaio: Gaspare fu Giovanni Pacetti da Mezzana (ST) Originale; latino Documento singolo; pergamena, mm 405 x 95, sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 149, n. 148

O. 1. 35. b. 1 Costituzione di censo 1597 maggio 31 , Mezzana

121

Domenico fu Sperancino da Roncone abitante a Mezzana costituisce a favore di Cristano "Clinger" da Presson e di Giovanni fu Simone Masgari detto "Goset" da Mezzana, in qualità di sindaci della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana, un censo annuo perpetuo redimibile di due staia di segale assicurato su un fondo arativo situato nel territorio di Mezzana in località "in Pernesin sora la via" e su un orto e casa di sua proprietà siti a Mezzana in località "la casa di Sperancini", per un capitale di dieci ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Gaspare fu Giovanni Pacetti da Mezzana (ST) Originale; latino Documento singolo; pergamena, mm 305 (285) x 165, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche. Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, pp. 149-150, n. 149

O. 1. 36. b. 1 Costituzione di censo 1598 giugno 21 , Mezzana Valentino fu Giacomo "Rocha" da Mezzana costituisce a favore di Giovannino fu Andrea Ravelli e di Domenico fu Giovanni Antonio "Rocha" da Mezzana, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo perpetuo redimibile di tre staia di segale e uno di frumento assicurato su due prati situati nel territorio di Mezzana nelle località "in Cenadega" e "al Pradolin", per un capitale di 21 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Gaspare fu Giovanni Pacetti da Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 315 (300) x 160, sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 150, n. 150

O. 1. 37. b. 1 Costituzione di censo 1603 agosto 4 , Mezzana Giorgio fu Giovanni Giacomo da Mezzana costituisce a favore di Giovanni fu Francesco detto "Cescho" Barbetti da Roncio, in qualità di sindaco della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana, un censo annuo perpetuo redimibile di tre staia di segale assicurato su un campo situato nel territorio di Mezzana in località "a Fenil", per un capitale di 15 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Gaspare fu Giovanni Pacetti da Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 470 x 125 (110), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 150, n. 151

O. 1. 38. b. 1 Costituzione di censo 1605 gennaio 5 , Mezzana Pietro fu Giovanni Odorico Masgari da Mezzana costituisce a favore di Marino fu Pietro Dalla Torre e di Pietro fu Cristoforo "Rocha", entrambi da Mezzana e in qualità di sindaci della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana, un censo annuo perpetuo redimibile di quattro staia e mezzo di segale assicurato su due fondi arativi situati nel territorio di Mezzana nelle località "in li Stabli" e "in Fassa", per un capitale di 22 ragnesi e mezzo. Notaio: Gaspare fu Giovanni Pacetti da Mezzana (ST)

122

Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 400 x 120 (110), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 150, n. 152

O. 1. 39. b. 1 Costituzione di censo 1605 ottobre 28 , Mezzana Marino fu Nicolò Barbetti da Roncio costituisce a favore di Pietro fu Simone Salvadori da Roncio, in qualità di sindaco della chiesa di S. Romedio in Roncio, un censo annuo perpetuo redimibile di tre staia di segale assicurato su un fondo arativo situato nel territorio di Roncio in località "ai Campi del Com", per un capitale di 15 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Gaspare [fu Giovanni] Pacetti [da Mezzana] Originale da rogiti del notaio Gaspare Paceti redatto dal notaio Gaspare fu Riccardino Iob da Cunevo (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 430 (370) x 170 (65), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 151 n. 153

O. 1. 40. b. 1 Dazione in pagamento e affrancazione 1608 aprile 8 , Mezzana Pietro fu Giovanni Odorico Masgari da Mezzana dà in pagamento a Domenico "Rocha" dallo stesso luogo e a Pietro Salvadori da Roncio, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo di due staia di frumento assicurato sui miglioramenti di un fondo arativo situato nel territorio di Mezzana in località "il Campo da Sassa" o "il Campo Salatel", per un capitale di 12 ragnesi del quale era debitore verso la chiesa. I sindaci lo affrancano dal debito. Notaio: Gaspare fu Riccardino Iob da Cunevo (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 440 (400) x 130 (30), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939

O. 1. 41. b. 1 Compravendita con affrancazione di debito 1608 aprile 12 , Mezzana Romedio fu Giovanni "Pizol" Dalla Torre da Mezzana vende a Domenico fu Giovanni Antonio "Rocha" da Mezzana e a Pietro fu Simone Salvadori da Roncio, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un prato situato nel territorio di Mezzana in località "alla Palu dalla Sega", per il prezzo di 22 ragnesi; il venditore viene affrancato da alcuni precedenti debiti. Notaio: Gaspare fu Riccardino Iob da Cunevo (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 495 (465) x 95, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 151, n. 155

O. 1. 42. b. 1

123

Dazione in pagamento 1609 aprile 24 , Mezzana Pietro fu Giovanni Giacomo Dalla Torre da Mezzana dà in pagamento a don Giovanni Antonio Rossi da Piano, curato di Mezzana, a Gaspare "Paino" da Mezzana e a Gottardo fu Bartolomeo Ravelli da Roncio, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un prato situato nel territorio di Mezzana in località "alla Palù", per un capitale di 62 ragnesi e tre lire dovuti in parte per un legato fondato dalla famiglia Dalla Torre e in parte per un debito contratto precedentemente. Notaio: Gaspare fu Riccardino Iob da Cunevo (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 315 (290) x 150 (120), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, pp. 151-152, n. 156

O. 1. 43. b. 1 Dazione in pagamento e in parte compravendita 1611 novembre 7 , Mezzana Pietro fu Giacomo Dalla Torre da Mezzana dà in pagamento e in parte vende a Giovanni Gosetti da Mezzana e a Giovanni Rizzi da Roncio, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, due fondi situati nel territorio di Mezzana in località "a Fenil" per un valore di 70 ragnesi e dieci grossi dal quale si sottraggono 40 ragnesi per l'affrancazione di un censo contratto precedentemente. Notaio: Giovanni Cristoforo fu Stefano Guardi da Mastellina (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 530 (495) x 115 (75), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 152, n. 157

O. 1. 44. b. 1 Costituzione di censo 1612 dicembre 8 , Mezzana Pietro fu Giovanni "Pizol" Dalla Torre da Mezzana costituisce a favore di Marino fu Pietro fu Antonio Dalla Torre da Mezzana e di Marino fu Nicolò Barbetti da Roncio, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo perpetuo redimibile di quattro staia di segale assicurato su un fondo arativo situato nel territorio di Mezzana in località "al Balestrer"(1), per un capitale di 20 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Gaspare Palma da Celentino (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 330 (300) x 179, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 152, n. 158 Note (1) O "al Baleschar".

O. 1. 45. b. 1 Costituzione di censo 1614 ottobre 15 , Mezzana Simone fu Odorico Gosetti da Mezzana costituisce a favore di Antonio fu Giovanni Ravelli da Roncio abitante a Mezzana e di Bartolomeo fu Giovanni Salvadori da Roncio, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo redimibile di 124 cinque staia di segale assicurato su due fondi arativi situati nel territorio di Mezzana in località "a Fassa", per un capitale di 25 ragnesi. Notaio: Gaspare fu Riccardino Iob da Cunevo (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 410 (390) x 150, sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, pp. 152-153, n. 159

O. 1. 46. b. 1 Costituzione di censo 1614 novembre 16 , Mezzana Pietro fu Bartolomeo Masgari da Mezzana costituisce a favore di Antonio Ravelli e di Bartolomeo Salvadori da Roncio, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo perpetuo redimibile di quattro staia di segale assicurato su un campo situato nel territorio di Mezzana in località "al Salgai", per un capitale di 20 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Marco Antonio fu Giovanni Guardi da Mastellina (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 375 x 120, sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 153, n. 160

O. 1. 47. b. 1 Costituzione di censo 1615 dicembre 29 , Mezzana Giovanni Gosetti, regolano, a nome anche di Marino Barbetti, suo collega assente, con altri rappresentanti eletti dalla comunità di Mezzana e Roncio, costituiscono a favore di Giovanni "Campo" e di Pietro "Rocha", in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, alla presenza di don Pancrazio Pedrotti, curato di Mezzana, un censo annuo perpetuo redimibile di 12 staia di segale assicurato su parte di un prato situato nel territorio di Mezzana in località "alli Meri", per un capitale di 60 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Giovanni Cristoforo fu Stefano Guardi da Mastellina (ST) Originale, atto notarile; italiano, latino Documento singolo; pergamena, mm 395 (375) x 135 (100), formata da due fogli cuciti insieme, sul verso note di contenuto e nota archivistica Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 153, n. 161

O. 1. 48. b. 1 Costituzione di censo 1621 ottobre 21 , Mezzana Matteo fu Giacomo Ravelli da Roncio costituisce a favore di Cristoforo Tognali e di Giovanni "Zani" da Mezzana, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, alla presenza di Battista "Claser" regolano maggiore di Mezzana, un censo annuo perpetuo redimibile di tre staia di segale assicurato su una porzione di campo situato nel territorio di Roncio in località "alla Fontana", per un capitale di 15 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Marco Antonio fu Giovanni Guardi da Mastellina (ST) Originale, atto notarile; latino

125

Documento singolo; pergamena, mm 290 x 110, sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 153, n. 162

O. 1. 49. b. 1 Costituzione di censo 1629 gennaio 23 , Mezzana Tommaso Ravelli da Ossana costituisce a favore di Giacomo Tognali da Mezzana e di Bartolomeo Salvadori da Roncio, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, ottenuto il consenso di don Giovanni Passerini, arciprete di Ossana, un censo annuo perpetuo redimibile di due staia di segale assicurato su un fondo arativo situato nel territorio di Mezzana in località "a Pozzi", per un capitale di dieci ragnesi. Notaio: Giovanni fu Giovanni Vender da Dimaro (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 220 x 135 (115), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 154, n. 163

O. 1. 50. b. 1 Costituzione di censo 1629 giugno 5 , Mezzana Giovanni Domenico fu Pietro "Speranzini" da Mezzana costituisce a favore di Giacomo Tognali e di Bartolomeo Salvadori, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo perpetuo redimibile di cinque staia di segale assicurato su un campo situato nel territorio di Mezzana in località "a Fenil", per un capitale di 25 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Giovanni Domenico fu Giovanni Bresadola da Ortisè (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 230 (225) x 115, sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 154, n. 164

O. 1. 51. b. 1 Costituzione di censo 1629 dicembre 3 , Mezzana Stefano fu Odorico Gosetti da Mezzana costituisce a favore di Giacomo Ravelli da Roncio, presente a nome anche di Giovanni "Zani", in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, alla presenza del curato di Mezzana don Pancrazio Pedrotti, un censo annuo redimibile di tre staia di segale assicurato su un orto situato a Mezzana in località "al Tallai", per un capitale di 15 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Notaio: Giovanni Domenico fu Giovanni Bresadola da Ortisè (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 300 (295) x 85 (70), sul verso note di contenuto e nota archivistica Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 154, n. 165

O. 1. 52. b. 1

126

Compravendita e in parte dazione in pagamento 1630 maggio 4 , Mezzana Tommaso fu Andrea "Scala" detto "Negris" da Menas vende e in parte dà in pagamento a Giacomo Ravelli da Roncio e a Giovanni Dalla Torre detto "Zanis" da Mezzana, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un prato situato nel territorio di Menas in località "ai Credai", per il prezzo di 30 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Giovanni Domenico figlio di Giovanni Bresadola da Ortisè (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 170 (100) x 180 (70), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 154, n. 166

O. 1. 53. b. 1 Dazione in pagamento 1631 ottobre 20 , Mezzana Davanti a Pancrazio Pedrotti da , curato di Mezzana e in qualità di delegato dell'assessore delle Valli di Non e di Sole, Maria vedova di Cristoforo Ravelli da Mezzana, in qualità di amministratrice dei beni dei propri figli, dà in pagamento a Giacomo Ravelli e a Giovanni "Zani", in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un prato situato nel territorio di Mezzana in località "alle Vallar", per un capitale di 36 ragnesi liberandosi così da un debito contratto precedentemente. Alla fine, in italiano, copia della delega dell'assessore delle Valli di Non e di Sole rilasciata a don Pancrazio Pedrotti per la nomina di Maria a curatrice dei propri figli, 1631 ott. 19. Notaio: Giovanni Domenico figlio di Giovanni Bresadola da Ortisè (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 700 x 130 (120), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche. Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 155, n. 167

O. 1. 54. b. 1 Dazione in pagamento 1631 ottobre 27 , Mezzana Martino fu Valentino "Rocca" da Mezzana dà in pagamento a Giacomo Salvadori e a Cristoforo "Gregoeto", in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, due prati situati nel territorio di Mezzana nelle località "alle Vallar" e "in Cenadega", per un valore complessivo di 79 ragnesi. Notaio: Giovanni Domenico figlio di Giovanni Bresadola da Ortisè (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 515 (510) x 85 (65), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 155, n. 168

O. 1. 55. b. 1 Costituzione di censo 1644 febbraio 13 , Mezzana Don Pietro Dalla Torre da Mezzana e suo fratello Giovanni, a nome anche dei loro fratelli assenti, costituiscono a favore di Giovanni Giacomo Dalla Torre e di Giacomo "Zanino" da Roncio, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo

127 perpetuo redimibile di cinque staia di segale assicurato su una porzione di un campo situato nel territorio di Mezzana in località "in quel Magior", per un capitale di 25 ragnesi di moneta di Merano. Notaio: Giovanni Domenico figlio di Giovanni Bresadola da Ortisè (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 270 (180) x 165 (120), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 156, n. 169

O. 1. 56. b. 1 Costituzione di censo 1648 giugno 3 , Mezzana Davanti a don Marino Farina curato di Mezzana, in qualità di delegato dell'assessore [per le Valli di Non e di Sole], Giacomo Ravelli detto "Zanin" e Bartolomeo Rizzi, in qualità di regolani e rappresentanti della comunità di Mezzana, costituiscono a favore di Gottardo fu Bartolomeo Ravelli da Roncio e di Cristoforo "Grigoetto" detto "dalla Sega", in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo perpetuo redimibile di 20 staia di segale assicurato su un campo e un prato situati nel territorio di Mezzana rispettivamente nelle località "in Solgai"e "ai Meri", per un capitale di 100 ragnesi. Alla fine, in italiano, copia della delega dell'assessore, 1648 mag. 29. Notaio: Giovanni Andrea fu Girolamo Rossi da Piano (ST) Originale, atto notarile; italiano, latino Documento singolo; pergamena, mm 400 x 190 (150), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 156, n. 170

O. 1. 57. b. 1 Costituzione di censo 1649 ottobre 11 , Roncio Leonardo fu Giacomo Ravelli da Roncio costituisce a favore di Pietro Rizzi, in qualità di sindaco della chiesa di S. Romedio in Roncio, un censo annuo perpetuo redimibile di sei staia di segale assicurato su un prato situato nel territorio di Roncio in località "a Cerc(...) alle Palludele", per un capitale di 30 ragnesi. Notaio: Giovanni Andrea fu Girolamo Rossi da Piano (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 260 x 135 (90), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 156, n. 171

O. 1. 58. b. 1 Costituzione di censo 1650 marzo 1 , Roncio Leonardo fu Tommaso Ravelli da Mezzana costituisce a favore di Pietro fu Bartolomeo Redolfi, in qualità di sindaco della chiesa di S. Romedio in Roncio, un censo annuo redimibile di sei staia di segale assicurato su un prato situato nel territorio di Mezzana in località "in Toschaian", per un capitale di 32 ragnesi e mezzo. Notaio: Giovanni Andrea fu Girolamo Rossi da Piano (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 310 (270) x 110 (100), sul verso note di contenuto e note archivistiche

128

Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 157, n. 172

O. 1. 59. b. 1 Cessione di censo 1650 dicembre 9 , Mezzana Maurizio "Campo" da Mezzana cede a Girolamo fu Cristoforo Ravelli da Roncio e a Bartolomeo Rizzi da Mezzana, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, due censi rispettivamente di 40 e di 30 ragnesi costituiti precedentemente con Biagio Masgari da Mezzana ed avuti a sua volta in cessione, per un capitale di 70 ragnesi. Notaio: Giovanni Domenico fu Giovanni Bresadola da Ortisè (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 205 (155) x 150 (45), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 157, n. 173.

O. 1. 60. b. 1 Costituzione di censo 1660 luglio 25 , Piano Pietro fu Giacomo Ravelli da Roncio costituisce a favore di Giovanni fu Matteo Ravelli, in qualità di sindaco della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo redimibile di quattro staia di segale assicurato su un prato situato nel territorio di Mezzana in località "il Pra a sera", per un capitale di 20 ragnesi. Notaio: Giovanni Andrea fu Girolamo Rossi da Piano (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 255 x 135 (115), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 157, n. 174

O. 1. 61. b. 1 Costituzione di censo 1660 ottobre 17 , Piano Giovanni fu Matteo Ravelli da Mezzana costituisce a favore di Giovanni Battista fu Antonio Ravelli e di Giovanni Rizzi, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo redimibile di sei staia di segale assicurato su un prato situato nel territorio di Mezzana il località "alla Piazza in Toscaian", per un capitale di 30 ragnesi. Notaio: Giovanni Andrea fu Girolamo Rossi da Piano (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 290 x 135 (95), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 157, n. 175

O. 1. 62. b. 1 Costituzione di censo 1661 agosto 28 , Mezzana

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Cristoforo fu "Vendero" Tapparelli da Celentino abitante a Mezzana costituisce a favore di Giovanni Battista Ravelli, in qualità di sindaco della chiesa di S. Pietro in Mezzana, con il consenso del curato don Marino Farina, un censo annuo redimibile di quattro staia di segale assicurato su un orto situato a Mezzana in località "a Solla", per un capitale di 20 ragnesi. Notaio: Giovanni Andrea fu Girolamo Rossi da Piano (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 349 x 125 (110), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 158, n. 176

O. 1. 63. b. 1 Costituzione di censo 1663 luglio 26 , Mezzana Battista fu Filippo "Claser" da Mezzana costituisce a favore di Stefano "de Bavis" detto "Conforto" e di Simone Ravelli da Mezzana, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo redimibile di cinque staia di segale assicurato su un prato, un orto e un campo situati nel territorio di Mezzana rispettivamente nelle località "in Segonzzana sotto la strada", "sotto l'horto de messero Romedio Rodolfo" e "alla Vall", per un capitale di 25 ragnesi. Notaio: Giovanni Andrea fu Girolamo Rossi da Piano (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 405 (355) x 150 (95), sul verso note di contenuto e note archivistiche Note Regesto: Inventari (...), op. cit., p. 158, n. 177.

O. 1. 64. b. 1 Cessione di censo 1669 agosto 11 , Mezzana Bartolomeo Redolfi da Mezzana cede a Giovanni Ravelli e a Giovanni Rizzi, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo costituito precedentemente con Antonio fu Melchiorre Redolfi da Roncio ed assicurato su un prato situato "alle Viazelle"(1), per un capitale di 25 ragnesi. Notaio: Giovanni Domenico Bresadola da Ortisè (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 165 x 110, sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 161, n. 173 Note (1) Il territorio in cui si trova questa località non è specificato.

O. 1. 65. b. 1 Ratifica 1670 agosto 16 , Mezzana Stefano "Bavi" detto "Confort" da Mezzana ratifica una costituzione di censo fatta a suo nome il 26 ottobre 1669 da Giovanni Ravelli da Mezzana a favore di Antonio fu Pietro Ravelli, in qualità di sindaco della chiesa di S. Romedio in Roncio, per un capitale di 30 ragnesi confermando e ribadendo tutto ciò che allora era stato pattuito. Notaio: Giovanni Domenico Bresadola da Ortisè (ST) Originale, atto notarile; latino

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Documento singolo; pergamena, mm 265 (170) x 90 (30), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 159, n. 179

O. 1. 66. b. 1 Costituzione di censo 1670 settembre 4 , Mezzana Giovanni Vincenzo fu Antonio Ravelli da Roncio costituisce a favore di Pietro fu Tommaso Ravelli "dal Plaz", in qualità di sindaco della chiesa di S. Pietro in Mezzana a nome anche di Gottardo fu Pietro Ravelli da Roncio, altro sindaco assente, un censo annuo redimibile del 7% assicurato su un fondo arativo situato nel territorio di Mezzana in località "sotto li Castei", per un capitale di 30 ragnesi. Notaio: Matteo Ravelli da Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 330 (180) x 105 (70), sul verso note di contenuto in parte sbiadite e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 159, n. 180

O. 1. 67. b. 1 Costituzione di censo 1670 novembre 1 , Mezzana Lucia, in qualità di rappresentante legittima del marito Giacomo fu Tommaso Ravelli da Mezzana, costituisce a favore di Giovanni Battista "Claser" e di Melchiorre Redolfi, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo redimibile del 7% assicurato su un orto e un campo situati nel territorio di Mezzana rispettivamente presso la casa del detto Ravelli e in località "in Pernesin" cioè "su in capo alle Noval", per un capitale di 20 ragnesi. Notaio: Matteo Ravelli da Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 200 x 125, sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 160, n. 181

O. 1. 68. b. 1 Costituzione di censo 1671 maggio 8 , Mezzana Paolo "Rocca" da Mezzana costituisce a favore di Pietro figlio di Pietro Redolfi da Roncio, in qualità di sindaco della chiesa di S. Romedio in Roncio, un censo annuo redimibile del 7% assicurato su un orto situato a Mezzana in località "a Sala", per un capitale di 15 ragnesi Notaio: Matteo Ravelli da Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 145 x 135, sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 160, n. 182

O. 1. 69. b. 1

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Compravendita 1671 agosto 15 , Mezzana Ferdinando Domenico Campi da Mezzana vende a Giovanni Battista "Claser" e a Melchiorre Redolfi, in qualità di sindaci della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo in Mezzana, un prato situato nel territorio di Mezzana in località "in Toscaian sotto la strada", per il prezzo di 16 ragnesi. Notaio: Matteo Ravelli da Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 190 x 110 (60), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 160, n. 183

O. 1. 70. b. 1 Ratifica 1671 settembre 26 , Mezzana Giacomo fu Tommaso Ravelli detto "Zumel" da Mezzana ratifica una costituzione di censo fatta a suo nome il 1 novembre 1670 dalla moglie Lucia a favore della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo, per un capitale di 20 ragnesi, confermando e ribadendo quanto allora era stato pattuito. Notaio: Matteo Ravelli da Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 180 x 110, sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 161, n. 184

O. 1. 71. b. 1 Cessione di censo 1671 ottobre 18 , Mezzana Ferdinando Domenico Campi da Mezzana cede a Gottardo fu Pietro Ravelli, in qualità di sindaco della chiesa di S. Romedio in Roncio, un censo costituito precedentemente con Leonardo Farina da Mezzana, per un capitale di 15 ragnesi. Notaio: Matteo Ravelli da Mezzana (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 170 x 125 (105), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 161, n. 185.

O. 1. 72. b. 1 Costituzione di censo 1675 luglio 28 , Mezzana Gottardo fu Pietro Ravelli da Roncio costituisce a favore di Simone Ravelli e di Bartolomeo Salvadori, in qualità di sindaci della chiesa di S. Pietro in Mezzana, un censo annuo redimibile di tre staia e 3/5 di segale assicurato su un orto situato a Mezzana presso il cimitero, per un capitale di 18 ragnesi. Notaio: Giovanni Bresadola da Ortisè (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 215 x 130 (80), sul verso note di contenuto e note archivistiche Bibliografia 132

CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, p. 162, n. 186

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