AssoSoftwareDayPress sabato, 11 luglio 2020 AssoSoftwareDayPress sabato, 11 luglio 2020

Agenda digitale e Pubblica Amministrazione

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 23 Benedetto SantacroceEttore Sbandi 5 Sui beni anti Covid franchigia da dazi e Iva per i beneficiari registrati

10/07/2020 Agenda Digitale 7 Tutti i rischi delle app anti-covid 'concorrenti' a Immuni

10/07/2020 Corriere Comunicazioni 12 Vola la Pec in Italia, account oltre quota 11 milioni

Agricoltura e Dogane

11/07/2020 italiaoggi.it 13 Brexit, in dogana aumenteranno lungaggini e controlli

11/07/2020 Italia Oggi Pagina 29 LUIGI CHIARELLO 15 Brexit, numero Eori per gli scambi

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 26 Giorgio ' Orefice 17 Dal Barolo al Chianti, cantine a caccia di finanziamenti

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 24 R.Za. 19 Fondo perduto e una tantum, il sostegno dalle Regioni

11/07/2020 Italia Oggi Pagina 29 SARA ARMELLA 21 Royalties non sempre tassabili

11/07/2020 La Nazione Pagina 13 23 Sequestrate 240mila mascherine fuorilegge

Fatturazione Elettronica

11/07/2020 EutekneInfo 24 Acquisti INTRA delle agenzie di viaggio con limiti alla detrazione IVA

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 18 Alessandro Borgoglio 26 Asseverazione e visto per l' utilizzo del bonus fiscale

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 5 Carmine FotinaMarco Mobili 28 Bonus, cessione con lavori al 30% e con l' attestato dei professionisti

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 17 30 COSA SUCCEDE AGLI ALTRI BONUS

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 1 Giovanni Parentea pag. 23 32 E-fattura, garante privacy all' attacco delle Entrate

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 23 Giovanni Parente 33 E-fattura, Privacy all' attacco: troppe informazioni per il Fisco

11/07/2020 italiaoggi.it 35 Il garante privacy boccia la fatturazione elettronica

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 15 37 IL QUADRO DELLE OPPORTUNITÀ

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 15 Marco Panzarella Matteo Rezzonico 38 In condominio va superata l' impasse assemblea 11/07/2020 Italia Oggi Pagina 27 CRISTINA BARTELLI E ANDREA BONGI 40 La e-fattura viola la privacy

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 31 42 Mercati Italia - Altre Piazze del Venerdì

11/07/2020 EutekneInfo 47 Parere negativo del Garante sulla memorizzazione integrale delle e-fatture

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 18 Giorgio Gavelli 49 Si può monetizzare subito il credito con il ricorso ai Sal

11/07/2020 Il Sole 24 Ore (Plus) Pagina 3 Christian Martino 51 Tina, la musa ispiratrice dei mercati

Fisco e Dichiarazioni

11/07/2020 Il Messaggero Pagina 52 53 ANTONINI Appio Latino Via Latina primo piano 175 mq ottimo stato con terrazzo balconi doppi ...

11/07/2020 Il Messaggero Pagina 33 59 Bmw, la Crossover con il cuore da superbike

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 17 Alessandro Borgoglio 60 Bonus mobili, giardini e 50% senza premio extra

11/07/2020 Italia Oggi Pagina 32 FRANCESCO CERISANO 61 Comuni, sale il conto del Covid

11/07/2020 italiaoggi.it 63 Covid, conto sempre più salato per i sindaci

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 24 Gianluca Dan 65 Dal 20 luglio l' invio all' Agenzia per il credito sanificazione

11/07/2020 Italia Oggi Pagina 10 ANTONINO D' ANNA 67 Hanno cercato di praticare l' eutanasia alle grandi imprese di ingegneria italiane che destavano lo stupore nel mondo

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 15 Luca De Stefani 69 L' agevolazione per condòmini e contribuenti «persone fisiche»

11/07/2020 Il Messaggero Pagina 40 71 Tari, il Comune invia le cartelle sbagliate: persi 28 milioni di euro `

Industria 4.0

11/07/2020 Il Sole 24 Ore (Plus) Pagina 20 Isabella Della Valle 73 «Preferisco l' olandese Asml Holdings»

10/07/2020 Agenda Digitale 76 5G, l' approccio Ue per i rischi sicurezza e protezione dei dati

11/07/2020 Il Messaggero Pagina 33 80 AFFERMATA ROMA C' è un modello che in Volkswagen oggi vale più di ogni altro: si chiama Tiguan.

10/07/2020 Digital 4 Biz 82 Agenzie immobiliari, è l' ora della digital transformation

10/07/2020 Corriere Comunicazioni 84 Automotive 4.0, Renault si dà al cloud

11/07/2020 Corriere della Sera Pagina 7 G. Sar. 85 Biden lancia il suo piano: 700 miliardi di investimenti

11/07/2020 Il Sole 24 Ore (Plus) Pagina 7 Antonio Criscione 86 Giro di vite della Ue sulle regole Fintech

11/07/2020 Il Messaggero Pagina 32 89 Il filone d' oro di Volkswagen 10/07/2020 Corriere Comunicazioni 91 Innovazione, i vecchi edifici Olivetti di Ivrea diventano 'Human digital Hub'

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 22 Marco Valsania 93 Manifattura al centro: anche Biden ha la sua «America First»

10/07/2020 Agenda Digitale 95 Riformare il capitalismo per salvarci tutti: gli spunti che nascono dalla crisi del covid-19

Lavoro e Previdenza

11/07/2020 Il Sole 24 Ore (Plus) Pagina 12 Luca S.(via e-mail) 103 53enne single vuole tornare in Borsa a rate

11/07/2020 La Repubblica Pagina 27 105 Cosa conta di più nella vita di Kennedy

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 8 Carlo Festa 107 F2i e Cdp pronti a entrare in partita

11/07/2020 Il Sole 24 Ore (Plus) Pagina 13 A.L.(via e-mail) 108 Il 44enne si interroga sulla pensione anticipata

11/07/2020 Italia Oggi Pagina 6 CARLO PELANDA 109 Il governo deve spiegare perché si ostina a non voler ricorre al prestito irredimibile

11/07/2020 Italia Oggi Pagina 33 LEONARDO COMEGNA 110 Piccoli coloni, contributi più cari

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 27 Massimo Mambretti 112 Più lusso e tecnologia per il gigante Bentayga

11/07/2020 EutekneInfo 113 Riproposta l' esclusione dagli appalti per irregolarità tributarie non definitive

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 27 Simonluca Pini 115 Una serie speciale con Dna da pista

Privacy e GDPR

10/07/2020 Corriere Comunicazioni 116 Agcom e Garante Privacy, slitta di nuovo il voto?

10/07/2020 Agenda Digitale 117 Bagarinaggio online, ecco come la blockchain può contrastare il secondary ticketing

11/07/2020 La Repubblica Pagina 11 DI SERGIO RIZZO 122 Consiglieri in scadenza Ora l' Anticorruzione finisce a bagnomaria

10/07/2020 Agenda Digitale 124 Data retention, perché la mossa di è un grande passo avanti

10/07/2020 Corriere Comunicazioni 127 Google-Fitbit: la Ue pronta a rinunciare all' indagine antitrust?

10/07/2020 Corriere Comunicazioni 128 Immuni, assist dell' Ocse: "Può aiutare a prevenire nuove ondate di virus"

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 14 Pierangelo Soldavini 130 Ipo in vista per la società tech finanziata dalla Cia

10/07/2020 Agenda Digitale 132 La condanna francese a Google per il Gdpr: le conseguenze su trasparenza e compliance

11/07/2020 Il Sole 24 Ore Pagina 12 136 La tecnologia diventa il baluardo della protezione

11/07/2020 Corriere della Sera Pagina 20 Marco Gasperetti 137 Mick Jagger trasloca in Toscana per quattro mesi (e forse si ferma)

[§26562703§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 23 Il Sole 24 Ore Agenda digitale e Pubblica Amministrazione

Le istruzioni delle dogane

Sui beni anti Covid franchigia da dazi e Iva per i beneficiari registrati

Benedetto SantacroceEttore Sbandi

Dal 20 luglio gli enti e le organizzazioni beneficiari, in base alla decisione unionale 491/2020, delle importazioni in franchigia da dazio e Iva di particolari beni per il contrasto e il contenimento del Covid 19 potranno realizzare dette operazioni a condizione che: siano iscritte nell' albo dei beneficiari; abbiano, prima dell' importazione, effettuato una dettagliata prenotazione delle importazioni in franchigia. Due condizioni definite sul piano operativo e procedurale dalla circolare 19/D/2020 dell' Agenzia delle Dogane e Monopoli (ADM). I soggetti interessati all' iscrizione, in quanto beneficiari degli esoneri all' importazione sono le: Organizzazioni statali inclusi enti statali, enti pubblici e altri organismi di diritto pubblico; Unità di pronto soccorso; Altre organizzazioni di beneficenza o filantropiche approvate dalle autorità competenti. Le operazioni in franchigia realizzate dai suddetti enti o per loro conto si riferiscono a dei particolari beni elencati in modo orientativo dalla Commissione Europea con nota del 3 aprile 2020 che devono essere oggetto di distribuzione gratuita alle persone interessate o a rischio contagio o coinvolte nella lotta contro il focolaio del virus. Proprio per snellire e velocizzare la realizzazione delle operazioni di importazione e per attuare le prescrizioni unionali è stato istituito l' albo dei beneficiari e l' obbligo di prenotazione preventiva. L' iscrizione all' Albo dei beneficiari è obbligatoria per tutti gli enti e organizzazioni che intendono effettuare in futuro delle importazioni in Franchigia. Chi ha già realizzato importazioni in franchigia o presentato istanza di iscrizione in forma cartacea o é già inserito nell' elenco pubblicato sul sito dell' ADM é iscritto d' ufficio. I beneficiari che hanno presentato istanza possono consultare lo stato tramite il servizio «verifica lo stato di iscrizione, inserendo il codice EORI/la partita IVA/il codice fiscale dell' ente/organizzazione e il numero di ticket». Gli enti beneficiari iscritti devono presentare prima di effettuare un' importazione una prenotazione dalla quale si evince: La tipologia di merci da importare L' esatto quantitativo della merce da importare per ciascuna tipologia. La prenotazione può essere presentata solo da persone fisiche abilitate dall' ente al momento dell' iscrizione all' albo (massimo tre) che si autenticano al sistema tramite le credenziali SPID, di secondo livello o tramite la carta nazionale dei servizi (CNS). In caso di omessa presentazione della prenotazione o di incongruenze tra la prenotazione e l' importazione l' operazione sarà automaticamente

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[§26562703§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore Agenda digitale e Pubblica Amministrazione

indirizzata al controllo documentale. In tal caso lo svincolo della merce sarà possibile (salvo tempestiva regolarizzazione ) solo previo pagamento dei diritti o prestazione di idonea garanzia. I servizi on line per iscrizione all' albo e prenotazioni sono già disponibili sul sito dell' ADM dal 30 giugno. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562704§] venerdì 10 luglio 2020

Agenda Digitale

Agenda digitale e Pubblica Amministrazione

Tutti i rischi delle app anti-covid 'concorrenti' a Immuni

A fronte della scelta dell' app Immuni quale piattaforma software nazionale per il contrasto all' epidemia Covid-19, è corretto l' utilizzo di app regionali, comunali, aziendali, o di altri sistemi neanche sottoposti a una valutazione del Garante in merito alla loro idoneità a non ledere dati personali degli utenti? Il punto

Dalle decine di app regionali e comunali usate per la sorveglianza sanitaria ai dispositivi indossabili e alle app aziendali, sono diverse le alternative tecnologiche all' app Immuni dispiegate nel nostro Paese per tentare di contenere la diffusione del Covid-19. Ma qual è - se c' è - il vantaggio e, soprattutto, sono profilabili rischi per la privacy dall' uso di questi sistemi "concorrenti" all' app scelta dal Governo e approvata dal Garante? Tra gli elementi più importanti che sono stati previsti, vi è l' applicazione facoltativa che offre assistenza sanitaria ai turisti ed ai non residenti che si recano sull' isola e che, però, non si sovrappone all' app Immuni ma si limita a tenere in contatto i turisti con il sistema sanitario regionale. Inoltre, anche in Sardegna, dove la registrazione digitale è diventata obbligatoria per i visitatori, è stata sviluppata l' app " SardegnaSicura ", cui può registrarsi chiunque arrivi sull' isola mediante l' utilizzo dei sistemi operativi iOS e Android. Per questo è consigliabile adottare il sistema in luoghi "controllabili", come aziende, stabilimenti balneari, biblioteche e così via: il wristband sarà di conseguenza fornito a ogni singola persona che vorrà entrarci. La differenza sta nell' utilizzo che ne viene fatto. Alcuni sistemi memorizzano i contatti che gli utenti hanno fra loro. Tale soluzione è specifica per situazioni più "istituzionali" , come nel caso in cui in azienda si scopre che un dipendente è positivo al Covid-19, il sistema potrà mandare una notifica ai suoi contatti più frequenti, invitandoli a fare attenzione e a contattare un medico. In definitiva è, nel piccolo, ciò che fa anche Immuni. Questo sistema, invece, difficilmente potrebbe trovare applicazioni in ambienti più informali, come stabilimenti balneari o bar e ristoranti. Infatti, in questo caso l' utente non accetterebbe di condividere i propri dati con il gestore. Anche l' utilità stessa di questa funzione sarebbe limitata, dato che i contatti sarebbero molto limitati nel tempo e nello spazio. Per questo motivo il wristband, in tali situazioni, lavorerebbe solo come deterrente per evitare i comportamenti scorretti degli avventori. Tra le applicazioni che sono state elaborate al fine di contrastare il diffondersi del Coronavirus, merita una particolare analisi l' App " AllertaLOM ", introdotta dalla Regione Lombardia e definita un importante strumento per il monitoraggio e la mappatura della diffusione del Covid-19. Con riguardo al suo funzionamento, è necessario scaricare l' applicazione tramite apple Store o Google Play Store, compilando - in forma anonima e su base volontaria - un questionario integrato all' interno dell' App. stessa denominato "Cercacovid", la cui finalità è quella di raccogliere dati attraverso i

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[§26562704§] venerdì 10 luglio 2020

Agenda Digitale

Agenda digitale e Pubblica Amministrazione

quali viene calcolata la densità di rischio e viene prevista la possibilità di focolai non conosciuti ed individuati trend nel tempo, consentendo in tal modo una campionatura efficace e mettendo a disposizione dell' Unità di Crisi regionale e degli specialisti, informazioni complete e strutturate sulla diffusione del contagio sul territorio lombardo. Le informazioni raccolte contribuiscono ad alimentare una "mappa del rischio contagio", che viene continuamente aggiornata e che permette agli esperti di sviluppare modelli previsionali sul contagio. L' obiettivo ultimo è quello di incrociare l' analisi dei dati raccolti con altri dati a disposizione della Regione Lombardia e, partendo delle evidenze cliniche fornite dalle strutture sanitarie e dai presidi sul territorio regionale, calcolare il grado di rischio di contagio, rafforzando in tal modo le tutele per tutti i cittadini, sintomatici e asintomatici. Mediante l' utilizzo dell' App, quindi, si fornisce all' Unità Regionale di gestione della crisi elementi utili a localizzare le zone con maggior probabilità di ospitare un focolaio attivo, o ad individuare la ripresa del contagio in zone considerate meno a rischio, nonché sviluppare analisi statistiche ed epidemiologiche indispensabili sia per il presente che per il futuro. L' App AllertaLOM era già utilizzata per le allerte della Protezione Civile, ovvero per i documenti ufficiali che la Regione Lombardia emette in previsione dell' arrivo di fenomeni potenzialmente critici per il territorio e, sin dall' inizio dell' emergenza Coronavirus, il suo utilizzo è stato fortemente caldeggiato dalla Regione stessa, come evidenziato con l' ordinanza n. 525 del 09 aprile 2020 con cui la Regione Lombardia ha disposto che "ai fini del contenimento e della gestione dell' emergenza epidemiologica da COVID-19 si è resa necessaria la valorizzazione dell' App. denominata "AllertaLOM" in uso presso la Regione". Inoltre, proprio quando la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha annunciato nell' ultima conferenza stampa il possibile avvio della sperimentazione dell' app Immuni, la Regione Lombardia ha emesso l' ordinanza n. 546 del 13 maggio 2020 in cui ha disposto che "è fortemente raccomandato l' utilizzo della app. "AllertaLom" da parte del datore di lavoro e di tutto il personale, compilando quotidianamente il questionario "CercaCovid" . In relazione a tale disposizione sono sorti numerosi dubbi e criticità . Infatti, l' utilizzo dell' espressione "forte raccomandazione all' utilizzo della app 'AllertaLom' da parte del datore di lavoro e di tutto il personale, compilando quotidianamente il questionario "CercaCovid", sta ad indicare un "quasi" obbligo all' installazione ed uso dell' applicazione, vietato sia dal Garante sia dalle raccomandazioni della Commissione Ue e da EDPB ed EDPS. Infatti, il Garante nell' audizione in Parlamento dell' 8 aprile ha dichiarato di " preferire il ricorso a sistemi fondati sulla volontaria adesione dei singoli che consentano il tracciamento della propria posizione. Tuttavia, per garantire la reale libertà (e quindi la validità) del consenso al trattamento dei dati, esso non dovrebbe risultare in alcun modo condizionato ". Inoltre, sul sito della Regione Lombardia viene indicato che " gli utenti possono compilare un questionario integrato all' interno dell' app che rende possibile raccogliere dati, in forma anonimizzata, e mettere a disposizione dell' Unità di Crisi regionale e degli specialisti informazioni complete e strutturate sulla diffusione del contagio sul territorio lombardo ". Il termine "anonimizzata" è ambiguo, in quanto con esso potrebbe

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[§26562704§] venerdì 10 luglio 2020

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intendersi che i dati raccolti possano qualificarsi inizialmente come dati personali, ma poi ci sia ad esempio un processo di aggregazione dei dati che porta alla loro anonimizzazione. Il processo di anonimizzazione, infatti, è un trattamento di dati personali perché comporta l' utilizzo di dati personali al fine di privarli delle informazioni che consentono di rendere una persona "identificata o identificabile". Tale interpretazione è stata smentita dalla stessa Regione Lombardia, che nella Guida per l' utente all' utilizzo, pubblicata sul sito della Regione stessa, ha disposto che il questionario è anonimo, comportando, quindi, che una persona non possa essere "identificata, direttamente o indirettamente". Non viene, quindi, raccolto il nome e cognome della persona, ma come ben sappiamo questi sono solo una categoria di dati personali, in quanto i cookies per esempio non ci dicono il nome della persona ma, come nel caso dell' App. AllertaLom, identificano il suo dispositivo e le caratteristiche del suo utente ed è logico che comportino il trattamento di dati personali, al punto che sono stati oggetto della Direttiva ePrivacy 2002/58/CE e proprio il limite relativo all' utilizzo dei dati che indirettamente consentono di risalire a un individuo è ancora oggetto dei lunghi dibattiti. L' informativa sul trattamento dei dati personali AllertaLom fa riferimento al trattamento dei dati personali per la fruizione del "Servizio", che tuttavia non viene definito nell' informativa. I termini e condizioni dell' app lo definiscono invece come "il servizio come attraverso il quale gli utenti possono prendere visione di talune informazioni relative alle allerte di protezione civile emesse dal Centro Funzionale Monitoraggio Rischi Naturali di Regione Lombardia e/o ulteriori informazioni di pubblico interesse emesse dall' Ente Regione Lombardia ", ma per accedere a informazioni non è necessario trattare i dati del questionario che possono qualificarsi anche come dati sulla salute. Se la finalità del trattamento fosse stata unicamente la ricezione di informazioni non sarebbe stato necessario richiedere il consenso dell' utente al trattamento dei dati personali perché il trattamento sarebbe stato necessario per l' utilizzo dell' app In realtà l' informativa di AllertaLom menziona che " detti dati potranno altresì essere trattati per elaborare informazioni statistiche anonime sull' uso dell' app e del servizio , anche per verificarne il funzionamento, nonché in assolvimento di obblighi di legge ", ma poi indica come base giuridica di tutti i trattamenti sopra indicati un unico consenso e non menziona in ogni caso il processo di anonimizzazione per " raccogliere dati, in forma anonimizzata, e mettere a disposizione dell' Unità di Crisi regionale e degli specialisti informazioni complete e strutturate sulla diffusione del contagio sul territorio lombardo " citato sul sito della Regione Lombardia. Infine, per un confronto: Immuni. Dal primo giugno l' app Immuni, sviluppata dalla società Bending Spoons Spa su iOS e Android, e scelta dal Governo italiano per il contact tracing dei soggetti risultati positivi al Covid-19, è disponibile negli store Apple (iOS) e Google (Android). L' app rappresenta un supporto tecnologico per limitare la diffusione del Covid- 19 ed aumentare la sicurezza nella fase di ripresa delle attività. Il progetto è nato dalla collaborazione tra Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministro della Salute, Ministro per l' Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, Regioni, Commissario straordinario per l' emergenza Covid-19 e le società pubbliche Sogei e PagoPa

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[§26562704§] venerdì 10 luglio 2020

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. Inoltre, tale progetto è stato sviluppato grazie ad un' approfondita interlocuzione con l' Autorità Garante per la protezione dei dati personali (il "Garante"), riservando, quindi, massima attenzione alla tutela dei dati personali. Con riguardo al fondamento normativo dell' app, con l' art. 6 del D.L. n. 28 del 30 aprile 2020 che sono state fissate le regole per l' introduzione della app. di allerta del Covid-19, con utilizzo esclusivamente su base volontaria. La scelta di non utilizzare tale app. è quindi libera e non deve comportare discriminazioni di alcun genere, né restrizioni alla libertà di circolazione dei cittadini interessati. Solo per i sistemi operativi Android è richiesta l' autorizzazione alla geolocalizzazione , che, pur non essendo utilizzata dall' App. Immuni, è comunque richiesta dal sistema operativo, al fine di rilevare i dispositivi Bluetooth, che si trovino nelle vicinanze. Nel caso in cui un soggetto positivo al Covid-19 abbia installato la app. potrà acconsentire, rendendo disponibile l' elenco delle proprie TEK degli ultimi 14 giorni ed attivare l' allerta su tutti i dispositivi che siano entrati in contatto con il proprio. Con tale autorizzazione, fornita all' operatore sanitario mediante la generazione di una password temporanea "OTP", la app. trasmette al sistema l' informazione sanitaria del contagio ed ulteriori informazioni ritenute di interesse per l' indagine epidemiologica, quali la provincia di domicilio dell' utilizzatore, il numero di contatti che ha avuto, la durata dei contatti a rischio. La app, inoltre, raccoglie quotidianamente ulteriori informazioni, che trasmette automaticamente al sistema. Tali informazioni sono finalizzate a comprendere la diffusione dell' utilizzo della app Immuni sul territorio nazionale. A tal fine sono raccolti dati relativi: alla provincia di domicilio, al sistema operativo utilizzato (iOS o Android), all' attivazione o meno del Bluetooth, alla concessione delle autorizzazioni di notifica del rischio di contagio, all' avvenuta ricezione o meno e, quando esistenti, di notifiche relative ad un sospetto contagio. In particolare, il Garante ha esaminato il rispetto del meccanismo di funzionamento dell' app in relazione ai requisiti normativi previsti dall' art. 6 del D.L. 28/2020 e con il provvedimento n. 95 del 1 giugno 2020, ha autorizzato il Ministero della salute ad avviare il trattamento relativo al Sistema di allerta Covid-19 ("App Immuni"). Infatti, sulla base della valutazione d' impatto ex art. 35 del GDPR, trasmessa dal Ministero della salute per essere autorizzato ad avviare il trattamento di dati personali relativo al "Sistema di allerta Covid-19", "al solo fine di allertare le persone che siano entrate in contatto stretto con soggetti risultati positivi e tutelarne la salute attraverso le previste misure di prevenzione nell' ambito delle misure di sanità pubblica legate all' emergenza Covid-19, mediante una piattaforma unica nazionale "per la gestione del sistema di allerta dei soggetti che hanno installato, su base volontaria, un' apposita applicazione sui dispositivi di telefonia mobile", il Garante ha ritenuto che il trattamento di dati personali effettuato nell' ambito del Sistema può essere considerato legittimo e proporzionato , essendo state previste misure volte a garantire in misura sufficiente il rispetto dei diritti e delle libertà degli interessati, attenuando i rischi che potrebbero derivare da trattamento dei dati personali degli stessi. Tuttavia, il parere è accompagnato dal rilievo di alcune criticità e vulnerabilità del sistema

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[§26562704§] venerdì 10 luglio 2020

Agenda Digitale

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e dall' indicazione delle necessarie prescrizioni che il Ministero della Salute dovrà soddisfare nei prossimi 30 giorni. In particolare, l' Autorità ha richiesto che gli utenti siano informati adeguatamente in ordine al funzionamento dell' algoritmo di calcolo utilizzato per la valutazione del rischio di esposizione al contagio e dovranno, altresì, essere portati a conoscenza del fatto che il sistema potrebbe generare notifiche di esposizione che non sempre riflettono un' effettiva condizione di rischio. Tuttavia, nonostante il complessivo giudizio positivo di accompagnamento al provvedimento di autorizzazione trasmesso nella nota del Garante in ordine alla sufficiente tutela dei diritti e delle libertà degli interessati, nonché alla proporzionalità delle misure previste in relazione ai rischi connessi al trattamento dei dati personali, "Sparuti ma aggressivi drappelli di critici dell' appdi tracciamento nazionale continuano a puntare il dito contro il lavoro di Bending Spoons e dei 74 esperti". Inoltre, " quasi nessuno discute dell' uso di decine di app regionali e comunali usate per la sorveglianza sanitaria " : è quanto affermato da Antonello Soro, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, in un' intervista rilasciata al quotidiano "La Repubblica" il 5 giugno 2020. Infatti, nella suddetta intervista il Garante, rassicurando sul fatto che Immuni non mandi i dati all' esterno e non geolocalizzi, ha ribadito che "nelle prime settimane sotto la spinta emotiva, regioni, comuni e imprese hanno promesso il ricorso a un app salvifica usando come base giuridica l' ordinanza della Protezione civile recepita poi con decreto legge. Per alcuni è rimasto un progetto, altri ne hanno fatto uno strumento . Ma il ricorso a sistemi autogestiti e autoprodotti anche da società non italiane che hanno offerto tecnologie e servizi è avvenuto con poche garanzie ". Il Garante prosegue poi sostenendo che "Molte delle app sono rimaste a livello progettuale, nate sull' onda emergenziale e con interpretazioni troppo estese anche in base al Dpcm citato. Oggi che esiste una norma che definisce le modalità di tracciamento voglio ribadire che parliamo di tracciamento dei contatti e non di tracciamento delle persone e che non possono raccogliere dati sulla salute se non si rispetta la norma primaria invocata in coro in parlamento". Alla luce delle considerazioni sopra esposte, e stante l' operatività dell' app Immuni sull' interno territorio nazionale, non appare condivisibile l' utilizzo, caldeggiato da alcune Regioni, di app "concorrenti" alla stessa, soprattutto in considerazione del fatto che Immuni è definita quale piattaforma nazionale utilizzata per il contrasto al Coronavirus da una norma primaria attualmente all' esame del Parlamento ed ha ottenuto il via libera del Garante, sulla base dell' effettuazione di una valutazione d' impatto ex art. 35 GDPR. Infatti, e come ben sottolineato dal Garante, è soltanto a seguito di una valutazione d' impatto effettuata sul funzionamento dell' app. e, quindi, dell' esecuzione di tutte verifiche compliance privacy che si potrà essere autorizzati ad avviare il trattamento di dati personali.

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[§26562705§] venerdì 10 luglio 2020

Corriere Comunicazioni

Agenda digitale e Pubblica Amministrazione

Vola la Pec in Italia, account oltre quota 11 milioni

In un anno aumentate di un milione le caselle di posta certificata aperte. Più di 3 miliardi i messaggi inviati. I dati di Agid

La Pec è utilizzata da cittadini, imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni in svariati ambiti: da quello giuridico al sanitario e bancario. È il canale attraverso cui è possibile inviare atti ufficiali per partecipare sia a gare che a bandi di concorso , per stipulare contratti di qualsiasi genere, per comunicare con le istituzioni. Dal 2008 è anche strumento di comunicazione obbligatorio per il deposito degli atti nell' ambito del processo civile telematico. Nel 2017, la normativa italiana ha stabilito che la Pec dovrà evolvere, da un punto di vista tecnologico, per essere conforme al Regolamento eIDas . L' obiettivo è quello di abilitare questo strumento alla verifica dell' identità del mittente, non solo alla certificazione del canale e della trasmissione del messaggio.

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[§26562706§] sabato 11 luglio 2020

italiaoggi.it

Agricoltura e Dogane

Brexit, in dogana aumenteranno lungaggini e controlli

E scatteranno dazi, accise e Iva per i prodotti Uk che arriveranno nel mercato Ue. Dal primo gennaio, infatti, la Brexit sarà realtà: cesserà la partecipazione di Londra al mercato unico, così come all' unione doganale

Che sia hard Brexit o meno, in Dogana aumenteranno lungaggini e controlli. E scatteranno dazi, accise e Iva per i prodotti Uk che arriveranno nel mercato Ue. Dal primo gennaio, infatti, la Brexit sarà realtà: cesserà la partecipazione di Londra al mercato unico, così come all' unione doganale. Termineranno la libera circolazione di persone, beni e servizi. Eppure, non c' è ancora un accordo per un futuro partenariato tra Ue e Gran Bretagna. I negoziati vanno a rilento, i progressi sui dossier più caldi sono al lumicino. Ieri la commissione ha diramato una comunicazione ad hoc, per spiegare alle imprese e non solo cosa cambierà con l' anno nuovo. Cosa cambia in Dogana. Oggi le merci arrivano su entrambi i mercati al consumatore, senza bisogno di ri-certificazioni, ri-etichettature o modifiche di prodotto. Dal 2021 torneranno i controlli e le formalità doganali per tutte le merci che dal Regno Unito entrano nell' Ue e viceversa. Dunque, aumenteranno oneri amministrativi e tempi per la logistica. Questo accadrà anche in caso di accordo per la costituzione di un' area di libero scambio. Non solo: le imprese europee che desiderano importare o esportare in Uk dal 2021 dovranno dotarsi di un numero EORI (che registra e identifica l' operatore economico) per le formalità in Dogana. Attenzione: i numeri EORI emessi dal Regno Unito non saranno più validi nell' Unione. E le imprese con sede in Uk che intendono importare nell' Ue dovranno dotarsi di un numero EORI Ue. Oppure nominare un rappresentante Doganale dell' Unione. Sempre dal 2021, le autorizzazioni rilasciate da Londra agli operatori economici non saranno più valide nell' Unione europea. Questi, per operare, dovranno rivolgersi a uno stato Ue. Dazi. Con Londra fuori dall' Unione doganale, ogni merce scambiata dovrà dimostrare di avere lo status necessario a beneficiare di un trattamento preferenziale, se questo sarà previsto da un futuro accordo tra Uk-Ue. Le merci che non soddisfano i requisiti di origine saranno soggette a dazi doganali. E questo accadrà anche se Londra e Bruxelles stipuleranno un accordo commerciale a tariffa zero e a quota zero. Anche gli scambi ne risentiranno; le merci Uk non saranno più «originarie» ai sensi degli accordi commerciali preferenziali che l' Ue ha stipulato con i paesi partner; il che costringe ogni esportatori Ue a rivedere la propria catena di approvvigionamento. «Potrebbe essere necessario spostare la produzione o cambiare i fornitori», scrive la commissione europea, «così da continuare a beneficiare degli accordi commerciali preferenziali dell' Unione». Di più. Per mantenere lo status preferenziale per le merci che attraverseranno o faranno scalo in Regno Unito, bisognerà dimostrare che il loro trasporto sia stato diretto e non siano state manipolate . Iva. Ogni merce importata nel mercato Ue dalla Gran Bretagna sarà soggetta a Iva, all' aliquota applicata

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[§26562706§] sabato 11 luglio 2020

italiaoggi.it

Agricoltura e Dogane

alle forniture delle medesime merci all' interno dell' Unione. Le merci esportate dall' Ue in Regno Unito, invece, saranno esenti da Iva, ma il fornitore delle merci esportate dovrà dimostrare che queste hanno lasciato l' Unione. Accise. Per i prodotti importati dalla Gran Bretagna e soggetti ad accisa (alcolici, prodotti con tabacco ecc.), questa sarà pagata al momento dell' immissione sul mercato Ue. La commissione non esclude che in futuro le importazioni dal Regno Unito siano soggette a misure antidumping, compensative o di salvaguardia della politica commerciale europea. © Riproduzione riservata.

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[§26562707§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 29 Italia Oggi Agricoltura e Dogane

Brexit, numero Eori per gli scambi

LUIGI CHIARELLO

Che sia hard Brexit o meno, in Dogana aumenteranno lungaggini e controlli. E scatteranno dazi, accise e Iva per i prodotti Uk che arriveranno nel mercato Ue. Dal primo gennaio, infatti, la Brexit sarà realtà: cesserà la partecipazione di Londra al mercato unico, così come all' unione doganale. Termineranno la libera circolazione di persone, beni e servizi. Eppure, non c' è ancora un accordo per un futuro partenariato tra Ue e Gran Bretagna. I negoziati vanno a rilento, i progressi sui dossier più caldi sono al lumicino. Ieri la commissione ha diramato una comunicazione ad hoc, per spiegare alle imprese e non solo cosa cambierà con l' anno nuovo. Cosa cambia in Dogana. Oggi le merci arrivano su entrambi i mercati al consumatore, senza bisogno di ri-certificazioni, ri-etichettature o modifiche di prodotto. Dal 2021 torneranno i controlli e le formalità doganali per tutte le merci che dal Regno Unito entrano nell' Ue e viceversa. Dunque, aumenteranno oneri amministrativi e tempi per la logistica. Questo accadrà anche in caso di accordo per la costituzione di un' area di libero scambio. Non solo: le imprese europee che desiderano importare o esportare in Uk dal 2021 dovranno dotarsi di un numero EORI (che registra e identifica l' operatore economico) per le formalità in Dogana. Attenzione: i numeri EORI emessi dal Regno Unito non saranno più validi nell' Unione. E le imprese con sede in Uk che intendono importare nell' Ue dovranno dotarsi di un numero EORI Ue. Oppure nominare un rappresentante Doganale dell' Unione. Sempre dal 2021, le autorizzazioni rilasciate da Londra agli operatori economici non saranno più valide nell' Unione europea. Questi, per operare, dovranno rivolgersi a uno stato Ue. Dazi. Con Londra fuori dall' Unione doganale, ogni merce scambiata dovrà dimostrare di avere lo status necessario a beneficiare di un trattamento preferenziale, se questo sarà previsto da un futuro accordo tra Uk-Ue. Le merci che non soddisfano i requisiti di origine saranno soggette a dazi doganali. E questo accadrà anche se Londra e Bruxelles stipuleranno un accordo commerciale a tariffa zero e a quota zero. Anche gli scambi ne risentiranno; le merci Uk non saranno più «originarie» ai sensi degli accordi commerciali preferenziali che l' Ue ha stipulato con i paesi partner; il che costringe ogni esportatori Ue a rivedere la propria catena di approvvigionamento. «Potrebbe essere necessario spostare la produzione o cambiare i fornitori», scrive la commissione europea, «così da continuare a beneficiare degli accordi commerciali preferenziali dell' Unione». Di più. Per mantenere lo status preferenziale per le merci che attraverseranno

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[§26562707§] sabato 11 luglio 2020

Italia Oggi Agricoltura e Dogane

o faranno scalo in Regno Unito, bisognerà dimostrare che il loro trasporto sia stato diretto e non siano state manipolate . Iva. Ogni merce importata nel mercato Ue dalla Gran Bretagna sarà soggetta a Iva, all' aliquota applicata alle forniture delle medesime merci all' interno dell' Unione. Le merci esportate dall' Ue in Regno Unito, invece, saranno esenti da Iva, ma il fornitore delle merci esportate dovrà dimostrare che queste hanno lasciato l' Unione. Accise. Per i prodotti importati dalla Gran Bretagna e soggetti ad accisa (alcolici, prodotti con tabacco ecc.), questa sarà pagata al momento dell' immissione sul mercato Ue. La commissione non esclude che in futuro le importazioni dal Regno Unito siano soggette a misure antidumping, compensative o di salvaguardia della politica commerciale europea. © Riproduzione riservata.

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[§26562708§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 26 Il Sole 24 Ore Agricoltura e Dogane

Viticoltura. Il lockdown ha colpito soprattutto i vini di alta qualità che ora attraverso lo strumento del «pegno rotativo», previsto nel decreto Cura Italia, cercano nuovi fondi

Dal Barolo al Chianti, cantine a caccia di finanziamenti

Giorgio dell' Orefice

Molti immaginano la burocrazia come un mostro a tre teste, ma spesso è semplicemente un cavillo, un piccolo anello mancante. Un esempio viene dal settore del vino che, dopo il lockdown (che ha colpito con particolare forza il vino italiano di qualità, tra i prodotti agroalimentari più esposti alla chiusura di bar e ristoranti) è stato ricompreso dal Decreto Cura Italia tra i comparti nei quali viene autorizzato il cosiddetto pegno rotativo, ovvero un prestito fornito su un bene dato in garanzia e che ha la caratteristica della rotatività, cioè la garanzia può essere trasferita in capo a un bene diverso senza la necessità di rinegoziare il prestito. Si tratta di uno strumento già da tempo utilizzato nei settori dei prosciutti e dei formaggi di qualità. Comparti nei quali le aziende di solito detengono importanti magazzini di stagionatura il cui valore può essere utilizzato a garanzia del credito. Garanzie che, grazie alla rotatività, possono poi essere trasferite in capo a una nuova partita di prodotto, liberando per il mercato i prosciutti o i formaggi prima in garanzia. Caratteristiche che ben si adatterebbero ai vini di qualità e alle barriques di affinamento e qui subentra la burocrazia. Nonostante il Decreto Cura Italia che ne autorizzava l' estensione anche al vino sia stato pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 17 marzo, del decreto applicativo che doveva essere messo a punto dal Mipaaf a oltre 100 giorni di distanza, ancora non ce ne è traccia. Un ritardo che rischia di rivelarsi molto pesante visto che le cantine italiane soprattutto quelle di media e piccola dimensione stanno attraversando una gravissima crisi di liquidità. «Le cantine vanno aiutate - spiega il presidente di Unione italiana vini (nonché produttore di Barolo), Ernesto Abbona -. Nelle Langhe ad esempio sono il perno di un diffuso indotto che riguarda la ricettività, la ristorazione il piccolo artigianato agroalimentare. Se vanno in difficoltà le cantine va in crisi tutto un mondo. Se non arriva il decreto Mipaaf o gli accordi consortili le singole imprese devono essere messe in condizione di accedere al mondo bancario». Qualcuno già si è mosso. Il Consorzio del Chianti classico ha siglato una convenzione con il Monte dei Paschi di Siena per dare il via allo strumento del pegno rotativo che però resta subordinato al decreto Mipaaf. «Una misura - ha commentato il presidente del Consorzio Chianti classico, Giovanni Manetti - che potrebbe rivelarsi essenziale per superare un periodo di difficoltà e dare alle cantine la possibilità di concentrarsi sugli aspetti produttivi per poi tornare sui mercati».

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[§26562708§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore Agricoltura e Dogane

Al Consorzio del Brunello di Montalcino hanno tagliato la testa al toro e senza aspettare il decreto Mipaaf hanno siglato con Credem una convenzione per l' attivazione di una linea di credito a favore delle aziende socie per finanziamenti fino a 150mila euro da restituire in 10 anni. «Un primo paracadute - ha spiegato il presidente del Consorzio. Fabrizio Bindocci - cui seguiranno azioni innovative a partire da prestiti garantiti dalle scorte di vino - che a Montalcino valgono circa 350 milioni di euro - attraverso fondi rotativi o altre formule idonee a garanzia», che restano subordinati al decreto ministeriale. «Esempi che mostrano come il mondo reale spesso si spinga più avanti di quello amministrativo» commenta il presidente di Federdoc, Riccardo Ricci Curbastro. Ma cosa ritarda l' emanazione del provvedimento? È chiaro che lo snodo chiave è quello della valutazione del vino in giacenza. Il vino in affinamento non è un blocco di granito ma un prodotto che varia molto in base alla tipologia, all' annata, all' invecchiamento. Elementi che possono incidere in maniera rilevante sulla valutazione del magazzino e quindi sulle garanzie. Ed è proprio su questo che pare ci siano grandi incertezze al Mipaaf, o almeno è la sensazione che se ne trae consultando la "Guida al registro vitivinicolo" presente sul sito dello stesso ministero delle Politiche agricole laddove (a pag. 206) si parla del "Registro dei pegni" e viene chiaramente indicato: «Attenzione, non è previsto alcun controllo di coerenza tra il prodotto presente nel registro dei pegni (neanche sulla quantità) pertanto non viene garantita nessuna coerenza tra le operazioni di registro e quanto riportato nel registro pegni». «Se ci sono dubbi sulla valutazione fisica delle giacenze - aggiunge l' ad di Valoritalia, uno dei principali organismi di certificazione dei vini Doc e Docg, Giuseppe Liberatore - faccio presente che gli enti di certificazione, in qualità di organismi terzi, sono pronti a fare la propria parte per certificare in modo dettagliato le giacenze delle cantine. La via d' uscita c' è basta percorrerla». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562709§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 24 Il Sole 24 Ore Agricoltura e Dogane

la mappa degli interventi

Fondo perduto e una tantum, il sostegno dalle Regioni

Piatto forte i fondi del Psr Il Veneto ad esempio mira ad anticipare i pagamenti

R.Za.

Vediamo nel dettaglio alcune delle principali misure regionali messe in campo per l' agricoltura. Piemonte Il Piemonte ha già emanato delibere e bandi per mettere a disposizione degli imprenditori agricoli 76 milioni di euro, di cui 30 rimodulati da economie del Psr, proprio per far fronte alle difficoltà conseguenti la pandemia così suddivisi: 25 milioni di euro alle filiere dell' agroalimentare, ortofrutta e vitivinicolo per aumentare la competitività del settore agricolo piemontese e consentire alle organizzazioni di produttori di effettuare degli investimenti mirati per le filiere produttive; sostegno ai giovani agricoltori per 2,5 milioni per i giovani che intendono avviare un' attività e migliorare la produzione; sostegno al credito per le imprese e le cooperative agricole: 1,35 milioni per sostenere gli imprenditori agricoli singoli od associati e le cooperative agricole piemontesi con la concessione di contributi a copertura degli interessi su prestiti per la conduzione aziendale della durata massima di un anno; Tutor per le aziende agricole: 11 milioni per supportare gli imprenditori agricoli a migliorare le prestazioni economiche, commerciali e ambientali delle aziende attraverso l' adeguamento ed il potenziamento della rete di consulenza e di informazione alle imprese e la qualifica degli operatori rurali; 450mila euro per la sistemazione temporanea dei salariati agricoli stagionali attraverso il sostegno delle amministrazioni; Sviluppo aree rurali di montagna: 8,3 mln per indennità compensativa a sostegno di circa 6mila aziende agricole di montagna; misure agroambientali per 27,4 milioni a sostegno dello sviluppo di oltre 5mila imprese agricole per interventi agroambientali e biologico. Una sostanziosa dotazione finanziaria che spazia su tutti i comparti e differenzia gli aiuti con varie forme: dal fondo perduto ai prestiti garantiti a tassi agevolati. I settori che sono risultati più sofferenti: il vino soprattutto di alta fascia, la carne, il comparto lattiero caseario, ed il settore florovivaistico con le aziende del Lago Maggiore che si sono viste bloccare le esportazioni delle azalee. Veneto Passando al Nord Est anche il Veneto ha un nutrito programma di sostegno per ben per 165,5 milioni, anche qui modulati in varie forme di assistenza: riutilizzo fondi Psr per la nuova misura di liquidità alle imprese agricole per 23 milioni di euro dei settori maggiormente colpiti dalle misure di contenimento Covid-19 quali agriturismi, fattorie didattiche, fattorie sociali, florovivaisti ma anche quello zootecnico soprattutto nel comparto carni bianche e caseario (latticini e prodotti freschi). Oltre a ciò la Regione accelera l' iter per il pagamento a settembre di anticipi sui premi del Psr in istruttoria: 75,5 milioni tra premi a 350 nuovi giovani agricoltori, premi agroambientali per 10mila agricoltori e 3.500 indennità per agricoltori di montagna; misure anti Covid per la pesca e acquacoltura 8,5 mln di euro per indennizzi per arresto attività, riduzione vendite e spese di magazzinaggio per

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[§26562709§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore Agricoltura e Dogane

acquacoltura alle 3.500 imprese ittiche; ancora 13 milioni messi nel fondo di rotazione agroalimentare presso Veneto Sviluppo, vi sono poi finanziamenti a medio termine a tasso agevolato, anche per sostegno al circolante e ristrutturazione del debito per le Pmi agroalimentari. In via di attivazione con Mipaaf ci sono poi misure per la semplificazione e liquidità per imprese agricole. Toscana In Toscana, invece si è proceduto con l' incremento della dotazione finanziaria delle «misure a superficie» del Psr che consentono di dare liquidità alle aziende agricole. Si sono inoltre attivate misure specifiche per i due settori più colpiti in Toscana, ossia ovicaprino e floristico con risorse ad hoc della Regione stessa attraverso una rimodulazione di bilancio con legge regionale 28/2020, che prevede 1,2 milioni al settore ovicaprino e 2,43 al floricolo. Il contributo sempre in forma diretta alle imprese è destinato agli allevatori di ovicaprini che abbiano almeno 50 capi; alle aziende di trasformazione di formaggi Dop o prodotti registrati ed infine alle aziende produttrici di fiori. Campania Scendendo al Sud troviamo la Campania con un programma di misure per tutto il settore produttivo. Il piano stanzia 45 milioni a fondo perduto per le imprese agricole e 5 milioni per quelle della pesca e acquacoltura, cui vanno aggiunti ulteriori 29 milioni per i comparti bufalino e florovivaistico particolarmente colpiti dall' emergenza da Covid-19. Il contributo una tantum è così determinato: 1.500 euro per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali;2.000 euro per i coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali assuntori di manodopera, che nel 2019 hanno impiegato più di 5 lavoratori per oltre 510 giornate lavorative complessive. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562710§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 29 Italia Oggi Agricoltura e Dogane

Per la Corte Ue è irrilevante che licenziante e licenziatario appartengano allo stesso gruppo

Royalties non sempre tassabili

Spetta alla Dogana dimostrare il controllo sul fornitore

SARA ARMELLA

Spetta alla Dogana dimostrare l' esistenza di un controllo, anche solo fattuale, del licenziante sul fornitore estero, attraverso prove documentate: il fatto che il licenziatario appartenga allo stesso gruppo societario del titolare del know how non determina, di per sé, la tassabilità, ai fini doganali, delle royalties. È questo l' importante principio espresso dalla Corte di giustizia, con una pronuncia destinata a incidere su alcuni orientamenti dell' Agenzia delle dogane e della giurisprudenza nazionale. Il giudice europeo, con la sentenza 9 luglio, caso C-76/19, anzitutto nega spazio alla tesi (diffusa molto più in Italia che in altri Paesi) secondo cui i corrispettivi di licenza sarebbero «quasi automaticamente» tassati, in particolare quando il licenziante e il licenziatario appartengono al medesimo gruppo. Tale circostanza, ad avviso della Corte di giustizia, non comporta nessun tipo di presunzione a sostegno della daziabilità delle royalties, poiché il «legame» che assume rilievo deve intercorrere, invece, tra il licenziante e il fornitore estero. La sentenza ha escluso di poter giungere a un criterio astratto o a una conclusione di carattere generale, ribadendo la necessità di un' attenta considerazione del caso concreto e di tutti gli elementi di prova. La dimostrazione della «condizione di vendita» deve avvenire, da parte della Dogana, secondo le ordinarie regole probatorie, tenendo conto degli indicatori fattuali elencati dal Commento n. 11 del documento Taxud/800/2002 della Commissione europea, quali l' esistenza di un contratto diretto tra il fornitore e il licenziante o il potere del licenziante di ingerirsi nella produzione o sulla libertà d' impresa del venditore. Nel caso esaminato dalla Corte di Giustizia, l' indicatore rappresentato dalla selezione dei fornitori da parte del licenziante non è stato considerato, di per sé, sufficiente, occorrendo invece una «combinazione» di più indicatori. In questa analisi ad ampio spettro, l' importatore può contestare la pretesa della Dogana utilizzando tutti gli elementi di prova che ritenga utili, ivi comprese le dichiarazioni dei fornitori che il prezzo dei prodotti non dipende dal pagamento dei diritti di licenza e che non vi è stata nessuna direzione o limitazione esercitata sulla sua attività da parte del licenziante. Anche tali dichiarazioni non esauriscono l' analisi, essendo decisiva, per la Corte, la sola questione se, in assenza del pagamento delle royalties, la conclusione dei contratti di vendita nella forma scelta e, conseguentemente, la consegna delle merci avrebbe o meno avuto luogo. Una precisazione di grande interesse riguarda anche i corrispettivi inerenti servizi quali la formazione del personale, il marketing, l' assistenza tecnica per il management o l' amministrazione, che non devono

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[§26562710§] sabato 11 luglio 2020

Italia Oggi Agricoltura e Dogane

essere inclusi nel valore in dogana. Laddove il compenso «globale» includa sia componenti tassabili in dogana (per esempio, royalties) che fattori esclusi, la Corte chiarisce che occorre operare una ripartizione proporzionale tra la componente daziabile e quella esonerata, sulla base di dati oggettivi e quantificabili. © Riproduzione riservata.

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[§26562711§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 13 La Nazione Agricoltura e Dogane

La Spezia

Sequestrate 240mila mascherine fuorilegge

Agenzia Dogane e guardia di finanza di Spezia hanno sequestrato oltre 240mila mascherine non conformi alla legge destinate al servizio sanitario pubblico. Un importatore locale aveva ottenuto un contratto di fornitura dall' azienda ospedaliera di Parma per la consegna di 1,1 milioni di mascherine chirurgiche e FFP2. E' emerso che le mascherine importate dalla società verificata risultavano non conformi alle norme. I prodotti non potevano essere immessi nella Ue.

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[§26562712§] sabato 11 luglio 2020

EutekneInfo

Fatturazione Elettronica

Acquisti INTRA delle agenzie di viaggio con limiti alla detrazione IVA

Il regime speciale IVA complica le modalità di registrazione dell' acquisto

Le agenzie di viaggio che operano in regime IVA speciale ex art. 74- ter del DPR 633/72 possono trovarsi a includere nei pacchetti turistici creati per i clienti anche prestazioni di servizi soggette a reverse charge ex art. 17 comma 2 del DPR 633/72,in quanto ricevute da soggetti passivi non stabiliti nel territorio dello Stato e per le quali l' imposta dovrebbe essere assolta in Italia dall' agenzia stessa. In alcuni casi i servizi acquistati da tour operator presso soggetti non stabiliti (Ue o extra-Ue) a diretto vantaggio dei viaggiatori (inclusi quindi nel pacchetto turistico) sono soggetti ad IVA in Italia con il meccanismo dell' inversione contabile. Si pensi all' agenzia di viaggio che acquista presso una società spagnola servizi di alloggio in case vacanze in Italiao giri turistici in barca o in elicottero, svolti sempre in Italia. Tali servizi saranno rilevanti nel territorio dello Stato ai fini dell' imposta e soggetti a reverse charge se la società prestatrice non possiede una stabile organizzazione nel territorio dello Stato. Un altro esempio può essere quello di un' agenzia di viaggio italiana che acquista da una compagnia aerea non stabilita (soggetto Ue) un servizio di trasporto con tratta interamente italiana.Il servizio è soggetto ad IVA in Italia ai sensi dell' art. 7- quater , lett. b) del DPR 633/72. Nel caso ipotizzato, dunque, l' agenzia di viaggi potrebbe ricevere dalla compagnia aerea una fattura senza esposizione dell' IVA e dovrebbe assolvere l' imposta con applicazione del reverse charge. Considerata, però, la particolare modalità di applicazione dell' IVA da parte delle agenzie di viaggio, si pongono dei dubbi in merito alla corretta registrazione dell' acquisto . Infatti, ai sensi dell' art. 74- ter del DPR 633/72, i tour operator determinano l' imposta dovuta sulla base della differenza tra il corrispettivo addebitato al cliente per il pacchetto turistico (al lordo dell' IVA), e i costi sostenuti per l' acquisto dei beni o servizi a diretto vantaggio del viaggiatore (anche in questo caso al lordo dell' IVA). L' imposta è scorporata dall' importo così determinato secondo il metodo c.d. "base da base". Pertanto, l' IVA assolta sugli acquisti destinati a comporre i pacchetti turistici non è ammessa in detrazione (art. 74- ter comma 3 del DPR 633/72). In tale contesto, non risulta immediatamente chiara la gestione contabile degli acquisti soggetti a reverse charge da parte dell' agenzia di viaggio. L' applicazione dell' IVA con il meccanismo dell' inversione contabile implica, infatti, per un soggetto passivo operante in regime ordinario: - l' integrazione della fattura ricevuta con la relativa imposta (o l' emissione di un' autofattura); - la doppia annotazione dell' operazione sul registro degli acquisti e sul registro delle vendite. Nel caso dell' agenzia di viaggio, tuttavia, tale meccanismo di assolvimento dell' IVA non comporta l' usuale "neutralizzazione", poiché l' imposta è indetraibile per effetto del regime speciale, e ne risulta un' imposta a debito. Sotto il profilo documentale, l' agenzia dovrebbe

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[§26562712§] sabato 11 luglio 2020

EutekneInfo

Fatturazione Elettronica

integrare la fattura ricevuta dal prestatore estero con l' imposta dovuta e annotare l' operazione nel registro degli acquisti distintamente rispetto ad eventuali acquisti in regime ordinario, ovvero nell' apposito registro istituito per le operazioni in regime speciale (in quanto la relativa imposta è indetraibile). Ora,sebbene non constino chiarimenti da parte dell' Amministrazione finanziaria,si ritiene che l' importo della fattura d' acquisto (imponibile e IVA) debba concorrere alla liquidazione dell' imposta ex art. 74- ter non come corrispettivo, ma soltanto come costo . Infatti, l' inclusione del relativo importo non solo tra i costi, ma anche tra i corrispettivi ex art. 74- ter potrebbe inficiare il calcolo dell' imposta dovuta secondo il metodo base da base. Si ritiene opportuno, poi, computare l' imposta a debito risultante dall' operazione soggetta a reverse charge nell' ambito della liquidazione IVA ordinaria. Si osserva, infine, che, ai sensi dell' art. 5 comma 2 del DM 340/99, possono essere annotati tra i costi ex art. 74- ter anche quelli attestati da documenti diversi dalle fatture. Pertanto, qualora l' agenzia riceva dal prestatore Ue soltanto una conferma o una ricevuta di pagamento potrà limitarsi ad annotare tali documenti. Tuttavia, laddove l' operazione sia soggetta a reverse charge ex art. 17 comma 2 del DPR 633/72, dovrebbe essere necessaria l' emissione di un' autofattura da regolarizzazione ex art. 46 comma 5 del DL 331/93.

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[§26562713§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 18 Il Sole 24 Ore Fatturazione Elettronica

Gli adempimenti

Asseverazione e visto per l' utilizzo del bonus fiscale

Alessandro Borgoglio

Il superbonus del 110% nella maggior parte dei casi consente di apportare migliorie e innovazioni sull' immobile oggetto di intervento e quindi, per poter realizzare tali lavori, è necessario partire da una situazione di regolarità da un punto di vista edilizio e urbanistico: infatti, secondo la giurisprudenza, non si possono realizzare miglioramenti o manutenzioni straordinarie su manufatti non pienamente legittimi (Cassazione 30168/2017); sugli immobili abusivi sono ammesse soltanto le modifiche necessarie al loro mantenimento (Corte costituzionale 529/1995). Per quanto concerne, invece, la specifica possibilità introdotta dall' articolo 121 del Dl 34/2020 di cedere il credito d' imposta corrispondente alla detrazione del 110% o di ottenere lo sconto in fattura, sono stabiliti dall' articolo 119, comma 11 e seguenti, specifici adempimenti, tra cui la necessità di richiedere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d' imposta per gli interventi che sono ammessi al 110%: la norma fa esplicitamente riferimento al visto di conformità apposto sulle dichiarazioni fiscali dai professionisti abilitati e dai Caf (articolo 35 del Dlgs 241/1997). La novità introdotta in sede di conversione in legge del Dl 34/2020 è che al comma 12 dell' articolo 119 è stata data la possibilità a tali professionisti e Caf di trasmettere telematicamente i dati relativi all' opzione di cessione o sconto, secondo quanto prevederà il provvedimento attuativo di prossima emanazione. Altra novità introdotta in sede di conversione riguarda l' obbligo previsto a carico di chi rilascia il visto di conformità di verificare la presenza delle asseverazioni e delle attestazioni rilasciate dai professionisti incaricati: in base alla collocazione della disposizione sembrerebbe che si limiti alle asseverazioni antisismiche, anche se, per logica, dovrebbe invece riguardare tutte le asseverazioni, anche quelle energetiche (articolo 119, comma 13, lettera b, ultimo periodo). Sebbene, infatti, il visto di conformità sia richiesto soltanto in caso di opzione, da parte del contribuente, per la trasformazione della detrazione del 110% in credito d' imposta cedibile a terzi, oppure per lo sconto in fattura, il comma 13 dell' articolo 119 prevede specifiche attestazioni - nel caso sia di utilizzo diretto della detrazione del 110% (novità introdotta in sede di conversione in legge del Dl 34/2020) sia di opzione per la cessione del credito o lo sconto in fattura - che devono rilasciare i tecnici iscritti in specifici ordini (ingegneri, architetti e altri) in relazione rispettivamente alla sussistenza dei requisiti minimi e della congruità delle spese sostenute per gli interventi energetici, nonché della riduzione del rischio sismico e della congruità delle spese per gli interventi antisismici.

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[§26562713§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore Fatturazione Elettronica

Un' ulteriore novità del testo in conversione del Dl 34/2020 sta nel comma 13-bis dell' articolo 119, che individua un decreto di prossima emanazione contenente un prezziario degli interventi per misurare la congruità dei lavori agevolabili; nelle more si fa riferimento ai prezzari predisposti dalle Regioni e dalle province autonome, ai listini delle Camere di commercio ovvero, in difetto, ai prezzi correnti di mercato in base al luogo di effettuazione degli interventi. © RIperPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562714§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Fatturazione Elettronica

Bonus, cessione con lavori al 30% e con l' attestato dei professionisti

La bozza dei decreti attuativi. Regole in arrivo subito dopo l' ok al Dl rilancio, atteso il 17-18 luglio Stabilita la disciplina per le asseverazioni dei tecnici e per i moduli. L' Enea incaricata dei controlli

Carmine FotinaMarco Mobili

roma Cessione del credito o sconto in fattura da subito con lo stato di avanzamento lavori per almeno il 30% del valore complessivo dei lavori di efficientamento energetico degli edifici o per la loro messa in sicurezza da rischi sismici. Chiuso il "decreto rilancio" alla Camera (ora si attende il via libera del Senato) il ministro dello Sviluppo economico (Mise) è pronto a confrontarsi con Economia, Ambiente e Mit per chiudere rapidamente la definizione e relativa pubblicazione delle regole attuative del superbonus del 110 per cento. Il Mise ha predisposto i testi già da alcune settimane e nell' ultima riunione, pur restando in attesa che arrivino eventuali osservazioni di Via Venti Settembre e quelle delle Infrastrutture, sarebbe stata fissata una deadline per l' emanazione dei regolamenti e dei moduli allegati per avviare l' intera operazione "superbonus": entro la settimana successiva alla conversione in legge del decreto Rilancio, attesa tra il 17 e il 18 luglio. Asseverazioni a tappe A chiarire che il bonus è subito monetizzabile anche per tappe successive e non alla conclusione dei lavori è la bozza del decreto ministeriale sulle asseverazioni visionata dal Sole 24 Ore con il quale viene disciplinata la dichiarazione che deve essere sottoscritta dal tecnico abilitato per attestare che gli interventi rispondano ai requisiti tecnici fissati e che i costi siano congrui. Nei casi in cui l' asseverazione si riferisca a uno stato di avanzamento dei lavori (Sal), quest' ultimo deve essere di almeno il 30% del valore economico complessivo dei lavori preventivati per il primo Sal e del 60% per il secondo. Il tecnico deve dichiarare il rispetto dei requisiti secondo quanto indicato dal progetto, degli attestati di prestazione energetica preliminari e delle caratteristiche tecniche dei componenti acquistati, come emerge anche dalle schede tecniche fornite dai produttori e dalle fatture allegate. Lo schema di decreto chiarisce anche che l' asseverazione può essere presentata utilizzando un modulo specifico (sarà l' allegato 2 al Dm) per non più di due volte per ogni intervento ed è comunque seguita al termine dei lavori dall' asseverazione con tutti gli elementi essenziali dell' attestazione relativa alla conclusione dei lavori. L' agenzia Enea, incaricata dei controlli tecnici, all' esito positivo delle verifiche, rilascia una ricevuta informatica comprensiva del codice identificativo dell' istanza che evidenzi la caratteristica di «stato di avanzamento lavori».

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[§26562714§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore Fatturazione Elettronica

Tecnico e assicurazione Il tecnico abilitato deve innanzitutto dichiarare di voler ricevere ogni comunicazione con valore legale, questo ai fini di eventuali contestazioni. Ha poi l' obbligo di dichiarare che il massimale della polizza assicurativa, da allegare all' atto di asseverazione a pena di nullità di quest' ultimo, è adeguato al numero delle asseverazioni rilasciate e agli importi degli interventi in oggetto. Il massimale non può comunque essere inferiore a 500mila euro e non sono valide polizze stipulate con imprese extracomunitarie o comunque con società di assicurazione con sede legale e amministrazione centrale in uno Stato non Ue o non aderente allo Spazio economico europeo. È consentita anche la stipula in coassicurazione. L' asseverazione, come detto, può riguardare gli interventi conclusi o uno stato di avanzamento, nella misura del 30% del valore preventivato (ci saranno due diversi moduli a secondo delle due opzioni). L' asseverazione, previa registrazione da parte del tecnico, è compilata online nel portale informatico dell' agenzia Enea. Nel modulo, tra gli altri punti, va dichiarato che con gli interventi descritti l' edificio ha conseguito il miglioramento di due classi energetiche. La stampa del modello compilato, firmata in ogni pagina e timbrata sulla pagina con timbro professionale, deve essere digitalizzata e poi trasmessa attraverso il portale Enea. A seguito della trasmissione, il tecnico riceve la ricevuta di avvenuta trasmissione con codice univoco identificativo. Enea effettua una serie di controlli tra i quali la congruità degli interventi al rispetto dei costi specifici indicati nel cosiddetto decreto ministeriale "requisiti 110%" (si veda altro articolo in pagina). Sarà verificato poi che sia il beneficiario sia la tipologia di edificio rientrino tra quelli previsti dal Dl rilancio e la regolarità e la completezza dei dati della polizza assicurativa alla data di presentazione dell' asseverazione. Controlli e sanzioni Sono previsti controlli a campione sulla regolarità delle asseverazioni, nel limite minimo del 5% di quelle presentate su base annua. Ferma restando l' applicazione delle sanzioni penali dove c' è reato, il Mise può irrogare sanzioni amministrative tra 2mila e 15mila euro per ciascuna attestazione infedele. E procedere nei confronti del tecnico che ha sottoscritto asseverazione falsa con la contestazione ai sensi della legge 689 del 1981. L' elenco delle attestazioni infedeli deve poi essere trasmesso all' Agenzia delle entrate per le attività che comportano la decadenza dal beneficio fiscale e l' eventuale risarcimento dei danni. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562715§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 17 Il Sole 24 Ore Fatturazione Elettronica

COSA SUCCEDE AGLI ALTRI BONUS

A cura di Luca De Stefani. Detrazioni fiscali per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e per le misure antisisimiche (36-50-70-75-80-85-110%), per i mobili e gli elettrodomestici (50%), per i giardini (36%) e per il bonus facciate (90%). La percentuale di detrazione e limite massimo di spesa agevolata sullo stesso intervento (anche in più anni) effettuato nella stessa unità immobiliare (comprensiva di pertinenza), in base alla data del bonifico. Per il 2020 questi interventi potranno beneficiare dello sconto in fattura o della cessione del credito d' imposta Note: "(1) Comunicazione da inviare all' Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori: a) strutture edilizie: riduzione della trasmittanza delle pareti, delle coperture e dei pavimenti;b) infissi: riduzione della trasmittanza dei serramenti comprensivi di infissi; c) impianti tecnologici: installazione di collettori solari (pannelli per solare termico) per la produzione di acqua calda sanitaria e/o il riscaldamento degli ambienti; sostituzione di generatori di calore con caldaie a condensazione per il riscaldamento degli ambienti (con o senza produzione di acqua calda sanitaria) o per la sola produzione di acqua calda per una pluralità di utenze ed eventuale adeguamento dell' impianto; sostituzione di generatori con generatori di calore ad aria a condensazione ed eventuale adeguamento dell' impianto; pompe di calore per climatizzazione degli ambienti ed eventuale adeguamento dell' impianto; sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) ed eventuale adeguamento dell' impianto; microcogeneratori (Pe50kWe); scaldacqua a pompa di calore; generatori di calore a biomassa; installazione di sistemi di contabilizzazione del calore negli impianti centralizzati per una pluralità di utenze; installazione di sistemi di termoregolazione e building automation; installazione di impianti fotovoltaici; d) elettrodomestici: forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici (Guida rapida dell' Enea del 21 novembre 2018).""(2) Spetta il super bonus del 110% (da ripartire in 5 anni), dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021 per "l' installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su edifici", ai sensi dell' articolo 1, comma 1, lettere a), b), c) e d), dpr 26 agosto 1993, n. 412, con un limite di spesa di 48.000 euro e comunque di 2.400 euro per ogni kW di potenza nominale dell' impianto solare fotovoltaico, a patto che l' installazione sia eseguita "congiuntamente ad uno" dei seguenti interventi che beneficiano del super bonus del 110%: quelli per il risparmio energetico «qualificato» (compresi i 3 trainanti) o quelli per il sisma-bonus (articolo 119, comma 5, decreto legge 19 maggio 2020, n. 34). Il limite di spesa si riduce a 1.600 euro per ogni kW di potenza nominale dell' impianto solare fotovoltaico, se l' installazione avviene nell' ambito degli interventi "ristrutturazione edilizia", di "nuova costruzione" (si ritiene, comunque, dopo l' accatastamento) o di ristrutturazione urbanistica (articolo 3, comma

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[§26562715§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore Fatturazione Elettronica

1, lettere d), e) ed f), dpr 6 giugno 2001, n. 380). "Anche per l' installazione contestuale o successiva di sistemi di accumulo integrati negli impianti solari fotovoltaici agevolati con la detrazione" del 110%, con lo stesso limite di spesa di 48.000 euro e "comunque nel limite di spesa di euro 1.000 per ogni kWh di capacità di accumulo del sistema di accumulo" (articolo 119, comma 6, decreto legge 19 maggio 2020, n. 34). "(3) Gli interventi «trainanti» del bonus mobili sono solo la manutenzione straordinaria (ordinaria, solo su parti comuni, condominiali o meno), il restauro e risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia, la ricostruzione o ripristino di immobili danneggiati da eventi calamitosi e l' acquisto di abitazioni facenti parte dei fabbricati completamente ristrutturati da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare (circolare 21 maggio 2014, n. 11/E, risposta 5.1, risposta dell' agenzia delle Entrate fornita a Telefisco 2014 il 30 gennaio 2014 riportata nella circolare 14 maggio 2014, n. 10/E, risposta 7.1, risoluzione della Direzione regionale delle Entrate del Veneto dell' 8 novembre 2013, prot. 907-48973 e circolare Entrate 18 settembre 2013, n. 29/E, Guida sul Bonus Casa 2017 del 15 febbraio 2017; risposta 18 luglio 2019, n. 265, relativamente alla demolizione e ricostruzione con volumetria inferiore).

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[§26562716§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 1 Il Sole 24 Ore Fatturazione Elettronica

ADEMPIMENTI

E-fattura, garante privacy all' attacco delle Entrate

Giovanni Parentea pag. 23

Il Garante della Privacy torna a manifestare la sua contrarietà, già espressa durante l' iter di approvazione del decreto fiscale (Dl 124/2019) collegato alla manovra, sulla conservazione extra large dei dati della fattura elettronica. Una contrarietà che arriva sullo schema di provvedimento predisposto delle Entrate proprio sulla norma (l' articolo 14) , che consente di memorizzare i file delle e-fatture fino al 31 dicembre dell' ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento.

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[§26562717§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 23 Il Sole 24 Ore Fatturazione Elettronica

LOTTAALL' EVASIONE

E-fattura, Privacy all' attacco: troppe informazioni per il Fisco

Nuove critiche nel parere sul provvedimento che attua la memorizzazione per 8 anni Dal Garante la richiestadi escludere i dati qualitativi non rilevanti ai fini fiscali

Giovanni Parente

«La memorizzazione e dell' utilizzazione, senza distinzione alcuna, dell' insieme dei dati personali contenuti nei file delle fatture elettroniche, anche laddove si assicurino elevati livelli di sicurezza e accessi selettivi, risulta sproporzionata in uno Stato democratico, per quantità e qualità delle informazioni oggetto di trattamento, rispetto al perseguimento del legittimo obiettivo di interesse pubblico di contrasto all' evasione fiscale perseguito». E questo anche «tenendo conto che, allo stato, le spese sanitarie trasmesse attraverso il sistema Tessera sanitaria sono escluse da tale previsione». Il Garante della Privacy torna a manifestare la sua contrarietà, già espressa durante l' iter di approvazione del decreto fiscale (Dl 124/2019) collegato alla manovra, sulla conservazione extra large dei dati della fattura elettronica. Una contrarietà che arriva sullo schema di provvedimento predisposto delle Entrate proprio sulla norma (l' articolo 14) , che consente di memorizzare i file delle e-fatture fino al 31 dicembre dell' ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento o fino alla definizione di eventuali giudizi per l' utilizzo da parte della GdF per funzioni di polizia economica e finanziaria e da parte dell' Agenzia e sempre delle Fiamme gialle per le attività di analisi del rischio e di controllo fiscale. Uno schema di provvedimento che - come riporta l' Authority nel parere datato 9 luglio - contiene tra, gli elementi di novità, la memorizzazione dei «dati fattura integrati» che contengono ulteriori informazioni utili ai fini fiscali, compresi quelli relativi a natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi oggetto dell' operazione (ossia la descrizione dell' oggetto della fattura), che «potranno essere trattati unicamente dal personale delle strutture centrali dell' Agenzia per lo svolgimento delle attività di analisi del rischio e di promozione dell' adempimento spontaneo». E non solo, perché sempre il provvedimento disciplina l' utilizzo dei file fattura, da parte del personale centrale e delle strutture territoriali dell' agenzia delle Entrate specificatamente autorizzato, nell' ambito delle attività istruttorie connesse a tutta una serie di attività: dagli accertamenti parziali a accessi, ispezioni e verifiche, da controllo formale delle dichiarazioni al controllo preventivo sui rimborsi da 730 ma anche per procedere ai rimborsi Iva. Nei rilievi mossi si può provare a leggere tra le righe anche un assist su come e dove, a detta dell' autorità guidata da Antonello Soro, si possa intervenire per correggere il tiro. Il Garante scrive, infatti, che «non vengono escluse neppure alcune tipologie di dati (quali quelli non rilevanti a fini fiscali o quelli inerenti la descrizione delle prestazioni fornite), suscettibili di comprendere anche

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[§26562717§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore Fatturazione Elettronica

dati appartenenti a categorie particolari o l' eventuale sottoposizione dell' interessato a procedimenti penali, come per le fatture relative a prestazioni in ambito forense» e neppure «i codici fiscali dei consumatori (quantomeno per fatture relative a spese non detraibili)». Anche questa mancata selettività nella memorizzazione, come già raccomandato al Parlamento all' epoca dell' approvazione della norma, rischia - sempre ad avviso del Garante - di violare il principio di proporzionalità del trattamento dei dati sancito dal regolamento Ue sulla privacy e assurto a parametro di riferimento da Corte di giustizia Ue, Cedu e dalla nostra Corte costituzionale. Rilevata e segnalata questa mancanza di proporzionalità, il Garante si riserva invece di approfondire l' istruttoria sui «trattamenti effettuati a fini di analisi del rischio attraverso interconnessioni con le numerose banche dati a disposizione dell' agenzia delle Entrate, effettuabili anche sulla base dei cosiddetti dati fattura, senza informazioni sulla descrizione dei beni e servizi oggetto della fattura e che prevedono la profilazione di tutti i contribuenti, anche minori d' età, e il trattamento di dati». Questo nell' ottica di individuare idonee garanzie per i contribuenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562718§] sabato 11 luglio 2020

italiaoggi.it

Fatturazione Elettronica

Il Garante mette in guardia sul controllo incrociato dei dati contro l' evasione fiscale

Il garante privacy boccia la fatturazione elettronica

I controlli incrociati sui dati delle fatture elettroniche violano la privacy. Sono troppi i dati e le informazioni che l' amministrazione finanziaria pretende di utilizzare nelle nuove analisi del rischio di evasione basate sulle procedure di memorizzazione ed archiviazione

I controlli incrociati sui dati delle fatture elettroniche violano la privacy. Sono troppi i dati e le informazioni che l' amministrazione finanziaria pretende di utilizzare nelle nuove analisi del rischio di evasione basate sulle procedure di memorizzazione ed archiviazione delle fatture elettroniche. Per il Garante della privacy tutto ciò evidenzia un rischio, tangibile, di una vera e propria profilazione generalizzata di tutti i contribuenti, compresi i minori d' età, non proporzionata e ridondante, rispetto all' obiettivo di interesse pubblico perseguito. Si conclude così, con un parere estremamente negativo dell' Autorità, la valutazione di impatto sullo schema di provvedimento attuativo della nuova procedura di utilizzo, per otto anni, dei dati delle fatture elettroniche ai fini delle analisi del rischio di evasione disciplinata dall' articolo 14 del dl 124 del 2019. Il suddetto parere è stato rilasciato dall' Autorità garante per la protezione dei dati personali, il 9 luglio e annotato al n. 133 del registro dei provvedimenti. La memorizzazione e l' utilizzazione, senza distinzione alcuna, dell' insieme dei dati personali contenuti nei file delle fatture elettroniche, si legge nel suddetto parere, anche laddove si assicurino elevati livelli di sicurezza e accessi selettivi, risulta sproporzionata in uno stato democratico, per quantità e qualità delle informazioni oggetto di trattamento, rispetto al perseguimento del legittimo obiettivo di interesse pubblico di contrasto all' evasione fiscale perseguito. Tutto ciò, prosegue il provvedimento in oggetto, pur tenendo conto che, allo stato, le spese sanitarie trasmesse attraverso il sistema «Tessera sanitaria» sono escluse da tale previsione. Ogni anno sono circa 2 miliardi le fatture elettroniche che transitano nel sistema di interscambio dell' Agenzia delle Entrate. In esse sono contenuti moltissimi dati, spesso anche molto dettagliati, che nulla hanno a che vedere con le esigenze del fisco ma rispondono a logiche commerciali, assicurative o a prassi commerciali. Da tali descrizioni si possono evincere, fra gli altri, il tipo di rapporto fra cedente ed utilizzatore, gli sconti applicati, la fidelizzazione verso alcuni fornitori, le abitudini di consumo. Tutti questi elementi - documenti allegati alla fattura elettronica compresi - sulla base dello schema di provvedimento dell' Agenzia delle entrate verrebbero memorizzati ed archiviati per essere trattati, senza distinzione alcuna tra tipologie di dati e categorie di interessati, per un lungo periodo di tempo (otto anni) da parte sia della stessa Agenzia che della Guardia di finanza. L' insieme dei dati che verrebbero memorizzati e trattati finirebbe per ricomprendere al suo interno anche informazioni appartenenti a categorie particolari, come per esempio, quelle relative a eventuali procedimenti penali a danno dei relativi interessati

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[§26562718§] sabato 11 luglio 2020

italiaoggi.it

Fatturazione Elettronica

che verrebbero estrapolate dall' esame dei contenuti delle fatture elettroniche relative alle prestazioni rese nell' ambito dell' attività forense. Nel provvedimento in esame il Garante della privacy non esita nel rilevare come già a suo tempo avesse invitato il legislatore circa la necessità di selezionare opportunamente le tipologie di informazioni che si sarebbero dovute trattare sulla base della disposizione contenuta nel citato articolo 14 del collegato fiscale alla legge di Bilancio 2020. In quella occasione l' Autorità aveva richiesto che la norma, al preciso fine di non violare il principio di proporzionalità del trattamento dei dati sancito dal Regolamento (Ue) 2016/679, individuasse con specificità le tipologie di informazioni trattate, che dovevano essere oggetto di specifica valutazione rispetto alle esigenze perseguite in concreto. Sulla base delle considerazioni sopra esposte, il provvedimento del 9 luglio, si esprime sia in relazione allo schema di provvedimento attuativo dell' articolo 14 del dl 124/2019, sia sui prospettati trattamenti da effettuare ai fini delle analisi del rischio di evasione. In entrambi casi il giudizio è tutt' altro che favorevole. Per quanto riguarda lo schema di provvedimento attuativo il Garante privacy ritiene lo stesso «non proporzionato all' obiettivo di interesse pubblico, pur legittimo, perseguito, non individuando, in ossequio ai principi di privacy by design e by default, misure di garanzia adeguate per assicurare la protezione dei dati, anche in relazione a quelli di cui agli artt. 9 e 10 del Regolamento». Per quanto riguarda invece i trattamenti ai fini delle analisi del rischio da effettuare anche attraverso le interconnessioni fra i dati delle fatture elettroniche e le numerose banche dati a disposizione dell' Agenzia delle entrate, il rischio sottolineato dal Garante è quello di una vera e propria «profilazione di tutti i contribuenti, anche minori d' età», a fronte del quale, «attesi i rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati» è necessario approfondire ulteriormente l' istruttoria. Insomma l' ingordigia di dati da parte del fisco non può superare certi paletti. Tutto ciò che è superfluo e non necessario per il contrasto all' evasione fiscale, non può essere acquisito, memorizzato e trattato. © Riproduzione riservata.

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[§26562719§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 15 Il Sole 24 Ore Fatturazione Elettronica

IL QUADRO DELLE OPPORTUNITÀ

A cura di Giorgio Gavelli (*) Eventualmente pro quota millesimale. (**) Secondo la relazione accompagnatoria alla legge di conversione, la trasformazione della detrazione in credito di imposta opera solo all' atto della cessione ad altri soggetti, il che dovrebbe significare che la compensazione non è ammessa da parte del contribuente che ha diritto alla detrazione ma solo ai cessionari di quest' ultimo o, si ritiene, ai fornitori che hanno operato lo sconto in fattura.

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[§26562720§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 15 Il Sole 24 Ore Fatturazione Elettronica

Delibere

In condominio va superata l' impasse assemblea

Marco Panzarella Matteo Rezzonico

In condominio è il vero ostacolo al superbonus, pensato per rilanciare l' economia dopo la pandemia da Covid-19. I lavori, infatti, devono essere approvati dall' assemblea, ma nell' organizzare la riunione l' amministratore può correre il rischio di creare assembramenti, non potendo sempre garantire la distanza di sicurezza. Una soluzione potrebbe essere l' assemblea in forma telematica, che però, a oggi, a norma dell' articolo 1136 del Codice civile, non è ritenuta legittima. Per evitare l' impasse, spetta quindi all' amministratore ingegnarsi e trovare una soluzione che, nel rispetto delle norme, consenta alla macchina condominiale di riprendere il suo corso. Il professionista, ad esempio, può individuare un locale (anche in affitto) dove far svolgere la riunione in piena sicurezza. Può, inoltre, richiedere ai condòmini di compilare un' autocertificazione in cui i diretti interessati dichiarino di non essere in quarantena e di non presentare sintomi riconducibili al coronavirus. Riunita l' assemblea, occorre capire con quale maggioranza licenziare gli interventi. Le opere connesse alla detrazione, avendo come fine ultimo il contenimento del consumo energetico nello stabile, sono considerate «innovazioni agevolate» e per il via libera serve un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti in assemblea e almeno la metà del valore dell' edificio (500 millesimi). Il Dl Rilancio prevede, però, che l' accesso al superbonus sia vincolato al miglioramento di almeno due classi energetiche, un "doppio salto" che va certificato dall' Ape. Così, in presenza di un' Attestazione di prestazione energetica, il quorum per approvare gli interventi può essere ancora ridotto. L' articolo 26 della legge 10/1991 (modificato dall' articolo 28 della legge 220/2012) prevede, infatti, che «per gli interventi sugli edifici e sugli impianti volti al contenimento del consumo energetico ed all' utilizzazione delle fonti di energia () individuati attraverso un attestato di certificazione energetica o una diagnosi energetica realizzata da un tecnico abilitato, le pertinenti decisioni condominiali sono valide se adottate con la maggioranza degli intervenuti, con un numero di voti che rappresenti almeno un terzo del valore dell' edificio». Per accedere a questa maggioranza "semplice", l' assemblea deve autorizzare la redazione delle Attestazioni di prestazione energetica nei singoli appartamenti o della diagnosi energetica dell' intero stabile. Rispetto alle precedenti agevolazioni fiscali, grazie al meccanismo della cessione del credito o, in alternativa, dello sconto in fattura, il superbonus consente al condominio di realizzare lavori a "costo zero" e anche la creazione del fondo speciale di importo pari all' ammontare dei lavori, che per legge è obbligatoria, potrebbe risultare superflua. Nel caso in cui sia necessario anticipare una somma di denaro nella fase preliminare, le spese vanno

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[§26562720§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore Fatturazione Elettronica

ripartite fra i condòmini proprietari in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno, salvo diversa convenzione. Ma attenzione: deve esserci un accordo con l' impresa per cui questa, successivamente, acquisti il credito d' imposta, altrimenti l' importo dell' acconto sarà solo detraibile. A oggi mancano infatti le regole e la modulistica per cessione del credito e sconto in fattura. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562721§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 27 Italia Oggi Fatturazione Elettronica

Il Garante mette in guardia sul controllo incrociato dei dati contro l' evasione fiscale

La e-fattura viola la privacy

Rischio di profilazione generalizzata dei contribuenti

CRISTINA BARTELLI E ANDREA BONGI

I controlli incrociati sui dati delle fatture elettroniche violano la privacy. Sono troppi i dati e le informazioni che l' amministrazione finanziaria pretende di utilizzare nelle nuove analisi del rischio di evasione basate sulle procedure di memorizzazione ed archiviazione delle fatture elettroniche. Per il Garante della privacy tutto ciò evidenzia un rischio, tangibile, di una vera e propria profilazione generalizzata di tutti i contribuenti, compresi i minori d' età, non proporzionata e ridondante, rispetto all' obiettivo di interesse pubblico perseguito. Si conclude così, con un parere estremamente negativo dell' Autorità, la valutazione di impatto sullo schema di provvedimento attuativo della nuova procedura di utilizzo, per otto anni, dei dati delle fatture elettroniche ai fini delle analisi del rischio di evasione disciplinata dall' articolo 14 del dl 124 del 2019. Il suddetto parere è stato rilasciato dall' Autorità garante per la protezione dei dati personali, il 9 luglio e annotato al n. 133 del registro dei provvedimenti. La memorizzazione e l' utilizzazione, senza distinzione alcuna, dell' insieme dei dati personali contenuti nei file delle fatture elettroniche, si legge nel suddetto parere, anche laddove si assicurino elevati livelli di sicurezza e accessi selettivi, risulta sproporzionata in uno stato democratico, per quantità e qualità delle informazioni oggetto di trattamento, rispetto al perseguimento del legittimo obiettivo di interesse pubblico di contrasto all' evasione fiscale perseguito. Tutto ciò, prosegue il provvedimento in oggetto, pur tenendo conto che, allo stato, le spese sanitarie trasmesse attraverso il sistema «Tessera sanitaria» sono escluse da tale previsione. Ogni anno sono circa 2 miliardi le fatture elettroniche che transitano nel sistema di interscambio dell' Agenzia delle Entrate. In esse sono contenuti moltissimi dati, spesso anche molto dettagliati, che nulla hanno a che vedere con le esigenze del fisco ma rispondono a logiche commerciali, assicurative o a prassi commerciali. Da tali descrizioni si possono evincere, fra gli altri, il tipo di rapporto fra cedente ed utilizzatore, gli sconti applicati, la fidelizzazione verso alcuni fornitori, le abitudini di consumo. Tutti questi elementi - documenti allegati alla fattura elettronica compresi - sulla base dello schema di provvedimento dell' Agenzia delle entrate verrebbero memorizzati ed archiviati per essere trattati, senza distinzione alcuna tra tipologie di dati e categorie di interessati, per un lungo periodo di tempo (otto anni) da parte sia della stessa Agenzia che della Guardia di finanza. L' insieme dei dati che verrebbero memorizzati e trattati finirebbe per ricomprendere al suo interno anche informazioni appartenenti a categorie particolari, come per esempio, quelle relative a eventuali procedimenti penali a danno dei relativi interessati che verrebbero estrapolate dall' esame dei contenuti

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[§26562721§] sabato 11 luglio 2020

Italia Oggi Fatturazione Elettronica

delle fatture elettroniche relative alle prestazioni rese nell' ambito dell' attività forense. Nel provvedimento in esame il Garante della privacy non esita nel rilevare come già a suo tempo avesse invitato il legislatore circa la necessità di selezionare opportunamente le tipologie di informazioni che si sarebbero dovute trattare sulla base della disposizione contenuta nel citato articolo 14 del collegato fiscale alla legge di Bilancio 2020. In quella occasione l' Autorità aveva richiesto che la norma, al preciso fine di non violare il principio di proporzionalità del trattamento dei dati sancito dal Regolamento (Ue) 2016/679, individuasse con specificità le tipologie di informazioni trattate, che dovevano essere oggetto di specifica valutazione rispetto alle esigenze perseguite in concreto. Sulla base delle considerazioni sopra esposte, il provvedimento del 9 luglio, si esprime sia in relazione allo schema di provvedimento attuativo dell' articolo 14 del dl 124/2019, sia sui prospettati trattamenti da effettuare ai fini delle analisi del rischio di evasione. In entrambi casi il giudizio è tutt' altro che favorevole. Per quanto riguarda lo schema di provvedimento attuativo il Garante privacy ritiene lo stesso «non proporzionato all' obiettivo di interesse pubblico, pur legittimo, perseguito, non individuando, in ossequio ai principi di privacy by design e by default, misure di garanzia adeguate per assicurare la protezione dei dati, anche in relazione a quelli di cui agli artt. 9 e 10 del Regolamento». Per quanto riguarda invece i trattamenti ai fini delle analisi del rischio da effettuare anche attraverso le interconnessioni fra i dati delle fatture elettroniche e le numerose banche dati a disposizione dell' Agenzia delle entrate, il rischio sottolineato dal Garante è quello di una vera e propria «profilazione di tutti i contribuenti, anche minori d' età», a fronte del quale, «attesi i rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati» è necessario approfondire ulteriormente l' istruttoria. Insomma l' ingordigia di dati da parte del fisco non può superare certi paletti. Tutto ciò che è superfluo e non necessario per il contrasto all' evasione fiscale, non può essere acquisito, memorizzato e trattato. © Riproduzione riservata.

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[§26562722§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 31 Il Sole 24 Ore Fatturazione Elettronica

Mercati Italia - Altre Piazze del Venerdì

Firenze La camera di Commercio e la Borsa merci di Firenze comunicano i seguenti prezzi validi al 10/07/2020. Prezzi in . Vini Prezzi all' hl. per partite f.co produttore locale, gradazione e denominazione come da disciplinare, Iva escl. Chianti 2016 122-153; 2017 122-148; 2018 102-136; 2019 87-128. Chianti classico 2015 275-315; 2016 275-315; 2017 265-320; 2018 246-310; 2019 231-310. Vino rosso prod. 2019 10-11 gr. non quot.; prod. 2019 11-12 gr. non quot.; prod. 2019 oltre 12 gr. 4-5. Rosso toscano prod. 2018 12 gr. 75-98; prod. 2019 12 gr. 68-95. Toscano bianco prod. 2018 gr. 12 non quot.; prod. 2019 oltre 12 gr. 78-100. Toscano Sangiovese prod. 2018 12 gr. 80- 105; prod. 2019 12 gr. 78-100. Oli commestibili Prod. locale prov. di Firenze, partite da produttore, f.co luogo produzione, a grossista. Olio extra vergine d' oliva atto a divenire I.G.P. toscano ac max 0,6% nuovo raccolto 2019/2020 8200-8500; d' oliva atto a divenire I.G.P. toscano "Colline di Firenze" ac max 0,5% campagna 2018/2019 non quot.; d' oliva atto a divenire D.O.P. Chianti Classico ac.mass. 0,4% 2019/2020 12500-14500; ac. max 0,8% non quot.. Extra vergine Puglia ac. mass. 0,8% camp. 2019/2020 3400-4000. Altre prov. naz. prezzi all' ingrosso, merce f.co arrivo in cisterna. Olio extra vergine d' oliva ac. max 0,8% non quot.; d' oliva ac. max 0,8% Sicilia camp. 2019/2020 4000-4400; d' oliva ac. max 0,8% Abruzzo non quot.. Prezzi da grossista importatore a grossista locale per merce in cisterna. Extra vergine d' oliva ac. max 0,8% prov. Grecia camp. 2019/2020 2450-2900; contingentato prov. Tunisia 1900-2000; prov. Spagna Borgas camp. 2019/2020 2150-2400; altre prov. Spagna camp. 2019/2020 2050-2250; olio extravergine ol. ac. mas. 0,8% - Arbequino (E) camp. 2019/2020 2300-2600. Olio d' oliva raffinato ac. max 0,50% in cisterna 1780-1800. Olio di sansa d' oliva raffinato ac. max 0,50% cist. 1070-1100; greggio bassa ac. 5/10% ad esano non quot.; ac. 10/15% ad esano 770-820. Oli di semi in cisterna: arachide 1890-1900; girasole 840-850; girasole H.O. 1000-1020; mais 1200-1210. Montichiari Prezzi relativi al mercato del 10/07/2020. Iva esclusa. Bovini Da macello: vacche I qualità Frisona 1,05- 1,15; II qualità 0,85-0,95; III qualità 0,60-0,70. Vitelloni Frisoni I qualità 24/30 mesi 1,50-1,60; fino 24 mesi 1,50-1,60; incroci nazionali I qualità 2,02-2,32. Manze Scottone Incroci Nazionali I qualità 2-2,30; scottone Nazionali I qualità fino a 30

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mesi 1,10-1,15; oltre 30 mesi 0,95-1,10; da macello Charollaise 2,53-2,63; da macello Limousine 2,80-2,90; da macello incrocio francese (bionde) 2,50-2,60. Vitelloni da macello incrocio francese (biondi) 2,30-2,40; pezzato rosso 2,04-2,14; polacchi 1,93-2,03; Charollaise 2,34-2,44; Limousine 2,56-2,66. Femmine da ristallo Charollaise ed incroci kg.280-320 2,69-2,79; Limousine kg.280-320 2,90-3. Maschi da ristallo Limousine kg.300 3,20-3,30; Charollaise kg.300 3-3,10; da ristallo incroci Fr.(char. x ubrac) kg.300 3-3,10; da ristallo incroci Fr.(saler x char) kg.300 2,73-2,83; Limousine kg.400 3-3,10; Charollaise kg.400 2,80-2,90; Incroci Fr.(char x ubrac) kg.400 2,80-2,90; Incroci Fr.(saler x char) kg.400 2,70-2,80. Vitelli baliotti incroci naz./ Belga kg.50/60 I qual. 3,50-4,50; baliotti nazionali I 56/60 kg. I qual. 1,70-1,80; 45/55 kg. I qual. 1,50-1,60; polacchi svezzamento 60 kg. 3,70-4; da carne bianca Frisoni I qualità 1,80- 1,95; incroci extra 3,25-3,40; Simmenthal 2,10-2,25; polacchi P.N. I qualità 2,15-2,35; polacchi P.N. II qualità 1,65-1,80; incroci nazionali 2,95-3,10. Equini Puledri lattoni I qualità non quot.; II qualità 2,05-2,15. Sopranno inf. ai 2 anni I qualità 1,80-1,90. Muli-asini I qualità 1,55-1,72; II qualità 1,20-1,28. Cavalli da macello I qualità 0,83-0,90; II qualità 1,83- 1,97; III qualità (magri) non quot.. Padova Listino della CdC di Padova, rilevato il 10/07/2020. Vini Vini: prod. 2019 merce nuda alla cantina del produttore con grad. sup. a gradi 8,5. Al lt; Colli Euganei bianchi DOC 0,80-0,85; Colli Euganei Pinot bianco e Chardonnay DOC 0,85-0,90; Colli Euganei Serprino DOC 0,90-1; Colli Euganei Moscato DOC 1,10-1,20; Colli Euganei Fior d' Arancio DOCG 1,30-1,40; Colli Euganei Merlot e Rossi DOC 0,85-0,90; Colli Euganei Cabernet DOC 0,95-1; Friularo DOCG Bagnoli non quot.; Glera atta a Prosecco DOC 1,50-1,55; Glera atta a Prosecco DOC Biologico 1,85-2,05; Glera IGT Veneto 0,35-0,40; Pinot grigio atto a DOC delle Venezie 0,65-0,70; Pinot grigio atto a DOC delle Venezie Biologico 1,40-1,50; Moscato IGT Veneto 0,80-0,85; Raboso IGT Veneto. All' ettogrado 5,85-6,20; Merlot ( gr 10-12 ) IGT Veneto 4,35-5,20; Cabernet (gradi 11-12) IGT Veneto 5,45-6,10; Vino rosso 3,75-4,30; Vino bianco 3,25-3,65; Rosso ( gr 10-12 ) IGT Veneto 4,10-4,85; Bianco ( gr 10-12 ) IGT Veneto 3,65-4,10; Pinot bianco IGT Veneto 5,85-6,35; Chardonnay bianco IGT Veneto 5,50-6,05; Mosto concentrato rettificato (franco arrivo). Al gr. Brix x 0,6 3,55-3,70. Parma Prezzi rilevati il 10/07/2020 merce f.co Parma. Iva esclusa, prezzi in . Conserve vegetali Derivati del pomodoro : Triplo concentrato A - mercato naz. (res. refratt. min. 36%): fusti sterili o sim., p. netto il kg. 1,12-1,37; barattoli di marca 1/2 kg. nom. cad. 0,77-0,84; barattoli di marca 5/1 kg. nom. cad. 5,46-5,62; tubetti di marca 100 g. p. netto cad. 0,36-0,41; tubetti di marca 185 g. p. netto cad.

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0,48-0,54; tubetti di marca 200 g. p. netto cad. 0,49-0,55; tubetti di marca 280 g. p. netto cad. 0,74-0,82. Doppio concentrato A - Mercato naz. (res. refratt. min. 28%): in fusti sterili o similari, peso netto CB kg 0,83-0,89; peso netto HB kg. 0,85-0,89; in sacchi sterili peso netto 10 kg. cad. 10,50-10,90; 20 kg. cad. 21-22; barattoli di marca (nom) kg. 1/5 cad. 0,30-0,34; 1/2 kg. cad. 0,70-0,79; 4/4 kg. cad. 1,33-1,38; 5/2 kg. cad. 2,70-2,91; 3/1 kg. cad. 3,13-3,42; 5/1 kg. nominale CB cad. 4,83-5,14; 5/1 kg. nominale HB cad. 5,25-5,61; tubetti di marca 130 g. p. netto cad. 0,39-0,42; tubetti di marca 150 g. p. netto cad. 0,40-0,44; tubetti di marca 200 g. p. netto cad. 0,45-0,49. Semplice concentrato (r.r. min.18%) Esportaz.: fusti sterili e sim. p. netto HB 0,63-0,68. Passata (r.r. min.7%): in scatole 3/1 kg. nominale cad. 1,47-1,63; bottiglie 700 gr. p. netto cad. 0,44-0,53; in sacchi sterili da 20kg 9,25-10,50; in fusti sterili o similari residuo refrattometrico 8% 0,43-0,51; in fusti o similari residuo refrattometrico min. 12% 0,46-0,54. Pizza sauce 12% - 14% in fusti sterili o similari 0,48-0,53; in barattoli da marca da 5/1 kg nominali 2,95-3,20. Polpa di pomodoro (pomodori triturati) (resid.refratt.min. 5%) fusti sterili e sim. p. netto 0,43-0,48; 10 kg 5,45-6,01; 15 kg 8,10-8,78; barattoli di marca (nom) 1/2 kg cad. 0,38-0,43; 4/4 kg cad. 0,63-0,70; 3/1 kg cad. 1,37-1,63; 5/1 kg 2,29-2,54. Polpa di pomodoro cubettata : (r.r.min. 5%) 10/14 in fusti sterili e similari, p. netto kg. 0,46-0,52; 16/20 in fusti sterili e similari , p. netto kg. 0,47-0,53. Residui del pomodoro Bucce, semi e cellulosa: umidita 10% circa non quot.. Caseari Zangolato di creme fresche per burrificazione euro/kg 0,95. Siero di latte (quotazione mensile) residuato della lavoraz. del formaggio grana, per uso zootecnico 1,90-2; raffreddato per uso industriale 6,60-8,10. Parmigiano-Reggiano fra 0-1 per lotti di partita: produzione minimo 30 mesi e oltre 10,45-11,

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20; produzione minimo 24 mesi e oltre 9,35-10,20; produzione minimo 18 mesi e oltre 8,65-9,30; produzione minimo 15 mesi e oltre 7,75-8,15; produzione minimo 12 mesi e oltre 7,45-7,65. Salumi Da produttore a distributore all' ingrosso. Prezzi f.co stabilimento produttore (stagionatore), pronti consegna e pagamento, kg/. Prosciutto "di Parma" con osso da produttore a venditore per lotti selezionati con 16 mesi e oltre di stagionatura, da 9 a 11 kg 12,40-13,70; alla produzione per partite intere inferiore a 8,5 kg 5,40-5,80; da 8,5 a 9,5 kg 6-6,60; da 9,5 kg e oltre 6,80- 8,80. Prosciutto crudo nazionale stagionato con osso per partite intere inf. a 9 kg 5,10-5,40; da 9 kg e oltre 5,80-6,35. Prosciutto crudo con osso inf. a 7 kg 4,50-4,70; da 7 a 8 kg 4,90-5,10; da 8 kg e oltre 5,10-5,40. Salame di Felino IGP 12,70-14,80. Coppa di Parma IGP 11-11,50. Pancetta di Parma c.c. stagionata 9-9,50. Udine Listino della C.d.C. di Udine rilevato il 10/07/2020. Prezzi in . Cereali Prezzi da produttore a commerciante o industriale, f.co autocarro partenza, min. 250 q.li, merce nuda pronta consegna e pagamento per tonn., Iva escl. Frumento tenero buono mercantile um. 14% ps 77/78 167-170; mercantile ps 70/75 non quot.. Mais ibrido giallo um. 14% 172-174; uso energetico non quot.. Soia nazionale (um. 13%, impurità 2%) non quot.. Orzo naz. vestito (um. 14% p.s 60/63) 135- 140; p.s. 54/59 non quot.. Farine Manitoba tipo "0" 545-550; di grano tenero ad alto tenore di glutine con caratt. max di legge: tipo "00" 460-465; tipo "0" 455-460; di frumento tipo "00" (in sacchetti, 1000 pezzi) 750-760; bramata gialla 470-475; bramata bianca 620-625; fioretto gialla 470-475; spezzato di granone degerminato rinfusa f.co partenza 265-267. Crusca sfusa grano tenero 114-115; sacco carta, tara merce 156-157. farinaccio sfuso grano tenero 161- 162; sacco carta, tara merce 193-194. Bologna Rilevazione del 09/07/2020 . Pronta consegna, Iva esclusa (prezzi t/). Cereali Prezzi in Euro/t, p.ta consegna, f.co partenza Bologna e/o prov. limitrofe emiliano romagnole, Iva esclusa. Franco partenza Bologna: Frumento tenero prod.naz. 2018: n.1 speciali di forza p.s.80 200-207; n.2 speciali p.s 79 186-189; n.3 fino p.s.78 183-186; n.4 buono mercantile p.s.76 175-178; n.5 mercantile p.s.73/75 non quot.. Frumento duro prod. Nord 2020 fino p.s.80 295-300; buono mercantile p.s.78 287-292; mercantile p.s.76 272-277. Sorgo bianco nazionale non quot.. Semi di soia nazionali non quot.. Farine di grano tenero naz. caratt. sup. rinfusa: tipo 0 (W160/180) 330-350; Tipo 0 (W220/250) 370-390; Tipo 0 (W300) 390-430; Tipo 00 (W300) 400-440. Franco arrivo Bologna: Frumento tenero estero nazionalizzato: N.Spring 259-262; Canada Western Red Spring 262-264; francese p.s.76 non quot.; comunitario p.s.76 184-186; austriaco I qual.p.s.79 222-225; austriaco III qual. P.s.78 non quot.; tedesco p.s. 79 non quot.; tedesco p.s. 78 non quot.; tedesco p.s. 75 non quot.. Frumento duro naz. Centro 2020 fino p.s.80 308-313; buono mercantile p.s.78 300-305; mercantile p.s.76 285-290; estero non quot.. Granoturco secco um. 14% nazionale uso zootecnico 186-188; con caratteristiche 190-192; comunitario uso zootecnico con caratt. 190-202; non comunitario uso zootecnico 201-202; uso energetico non quot.. Cereali minori

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e leguminose: Avena rossa 170-175. Orzo p.s. 58/61 148-152; p.s. 62/64 153-157; p.s. 65 e oltre 158-161; estero 161-163. Sorgo estero non quot.. Frumento uso zootecnico 186. Pisello proteico naz. 215-220; estero 225-236. Farro naz. in natura 260-270. Favino nazionale 270-280. Farine e cruscami Sfarinati di grano duro: semola con caratt. di legge 436-441; con caratt. superiori 501-506. Cruscami di tenero: crusca e cruschello 115-117; tritello 121-122; farinaccio 164-167; cubettato 121-123; estero non quot.; crusca e cruschello sacchi 155-157; tritello sacchi 161-162; farinaccio sacchi 197-202. Cruscami di duro: crusca, cruschello, tritello 112-114; cubettato 121-123; farinaccio 130- 132; farinetta 203-205. Farine di estrazione: Soia tostata integrale naz. 44% prot. OGM 326-327; integrale estera 44% prot. OGM 323-324; decorticata naz. OGM 335-337; decorticata estera OGM 333-335; integrale naz. 44% prot. NON OGM 404-407; integrale estera 44% prot. NON OGM non quot.; decorticata naz. NON OGM 459-462; decorticata estera NON OGM non quot.. Girasole integrale 182-190; proteico estero 235-237. Colza 264-269. Semi oleosi: soia estero OGM 361-363; tostato OGM 376-379. Girasole nazionale non quot.. Prodotti vegetali Erba medica cubettata prot. 17% 218-223; cubettata prot. 16% 200-205; cubettata prot. 14% 175-180; in balloni 90% medica 220-225; in balloni 50% medica 195-205; in balloni 20% medica 190-200. Paglia trinciata depolverizzata in balloni 120-125; cubettata 120-125. Fieno cubettato prot. 10% 135-140; cubettato prot. 8% 123-125. Melasso Canna da zucchero 214- 215. Barbabietola da zucchero 214-215. Agricoltura biologica Agricoltura biologica prod. Nazionale: Frumento tenero uso alimentare p.s.75/78 270-280; tenero estero uso alimentare p.s.78 non quot.; duro uso alimentare p.s.78 370-380. Orzo p.s. 62/63 180-190; estero p.s. 62/63 non quot.. Farro dicocco in natura 380-390; Spelta in natura 365- 375. Avena bianca in natura 240-250. Granoturco uso alimentare 280-300; uso zootecnico 255-280. Sorgo bianco 230-250. Cruscami di frumento 170-180. Favino uso zootecnico um. 13% 360-380. Seme di soia um. 13% non quot.; estero non quot.. Erba medica disidratata cubettata prot. 16% 235-245; in balloni 90% medica 245-255. Risoni e risi Prezzi in Euro/t, p.ta consegna, f.co partenza Bologna e/o prov. limitrofe emiliano romagnole, Iva esclusa. Risoni: (merce sfusa, al netto dei diritti di contratto ENR) Arborio /Volano 450-460; Carnaroli e similari 470-483; Baldo e similari non quot.. Risi (f.co partenza riserie, min. sfuso/max. confezionato) : Arborio 895-975; Baldo 890-970; Ribe 600-680; Lido, Savio e similari 600-680; Indica 600-680; Originario 600-680; Ribe parboiled 680-760. Sottoprodotti del riso: (f.co partenza riserie, rinfusa) corpetto 365-375; mezzagrana 340-360; grana verde 235-250; farinaccio 161-163; pula vergine 123-128; lolla 70-80.

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[§26562723§] sabato 11 luglio 2020

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Fatturazione Elettronica

Parere negativo del Garante sulla memorizzazione integrale delle e-fatture

Il trattamento dei dati inerenti la descrizione dell' operazione violerebbe il regolamento sulla privacy

Il Garante per la protezione dei dati personali, chiamato a esprimere un parere sullo schema di provvedimento del Direttore dell' Agenzia delle Entrate che dovrebbe aggiornare le regole per l' emissione e la ricezione delle fatture elettroniche al fine di tener conto delle disposizioni in tema di memorizzazione integrale dei file XML, ha ritenuto che esso violi le disposizioni del Regolamento (Ue) 2016/679 relativo alla protezione dei dati personali (parere Garante Privacy 9 luglio 2020 n. 9434785, pubblicato ieri). La questione trae origine dall' art. 14 del DL 124/2019, norma che modifica l' art. 1 del DLgs. 127/2015, disponendo che i file delle fatture elettroniche trasmessi mediante SdI "sono memorizzati fino al 31 dicembre dell' ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento ovvero fino alla definizione di eventuali giudizi", per essere utilizzati: - dalla Guardia di finanza nell' assolvimento delle funzioni di polizia economica e finanziaria che le sono propri; - dall' Agenzia delle Entrate e dalla stessa Guardia di Finanza per le attività di analisi del rischio e di controllo a fini fiscali. La stessa disposizione, al successivo comma 5- ter , sancisce che, sentito il parere del Garante per la privacy, siano adottate "idonee misure di garanzia a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati, attraverso la previsione di apposite misure di sicurezza". Lo schema di provvedimento presentato dal Direttore dell' Agenzia delle Entrate aveva lo scopo di dare attuazione a tale disposizione, modificando il provvedimento 30 aprile 2018 n. 89757 . Fra gli elementi di novità era prevista la memorizzazione dei c.d. " dati fattura integrati ", i quali, oltre alle informazioni relative ai c.d. "dati fattura" (dati fiscalmente rilevanti di cui all' art. 21 del DPR 633/72, ad eccezione di quelli richiesti dal comma 2 lettera g) del medesimo articolo), contengono ulteriori informazioni, di natura descrittiva, inerenti la natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi oggetto dell' operazione. Tali dati, secondo lo schema posto all' esame del Garante, potrebbero essere "trattati unicamente dal personale delle strutture centrali dell' Agenzia per lo svolgimento delle attività di analisi del rischio e di promozione dell' adempimento spontaneo (...) e di controllo ai fini fiscali". Si tratta di informazioni inserite in fattura non soltanto a fini fiscali, ma, sovente, per finalità di garanzia , assicurative o commerciali e che non concernono soltanto la tipologia dei beni ceduti o dei servizi prestati, ma, anche, i rapporti intercorrenti "fra cedente e cessionario e altri soggetti, riferiti anche a sconti applicati, fidelizzazioni, abitudini di consumo". Altri dati, obbligatori in quanto imposti da specifiche normative di settore, possono, poi, riguardare, ad esempio, le forniture di servizi energetici o di telecomunicazioni (si pensi alle informazioni concernenti la

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[§26562723§] sabato 11 luglio 2020

EutekneInfo

Fatturazione Elettronica

tipologia di consumi o la regolarità dei pagamenti). Il Garante per la protezione dei dati personali sottolinea come lo schema di provvedimento dell' Agenzia delle Entrate preveda una memorizzazione indistinta dei dati presenti nel file XML, che non esclude neppure tipologie quali quelle suscettibili di comprendere anche "l' eventuale sottoposizione dell' interessato a procedimenti penali, come per le fatture relative a prestazioni in ambito forense (cfr. artt. 9 e 10 del Regolamento), né i codici fiscali dei consumatori (quantomeno per fatture relative a spese non detraibili)". Per i motivi suesposti l' Autorità, confermando quanto già espresso in passato (in particolare, nella "Memoria del Presidente del Garante per la protezione dei dati personali sul disegno di legge C. 2220, di conversione in legge del decreto-legge n. 124 del 2019"), pur tenendo conto che le informazioni sulle spese sanitarie trasmesse attraverso il sistema TS resterebbero comunque escluse, ritiene che la memorizzazione di cui all' art. 14 del DL 124/2020, anche qualora venissero assicurati "elevati livelli di sicurezza e accessi selettivi", risulterebbe " sproporzionata in uno stato democratico, per quantità e qualità delle informazioni oggetto di trattamento, rispetto al perseguimento del legittimo obiettivo di interesse pubblico di contrasto all' evasione fiscale perseguito". Il parere potrebbe forse dilatare ulteriormente il periodo transitorio in cui è possibile accedere liberamente al servizio di consultazione delle fatture elettroniche. L' Agenzia delle Entrate, con provv. 4 maggio 2020 n. 185115 , aveva infatti già differito il termine di adesione al 30 settembre 2020, in ragione del fatto che la particolare situazione di emergenza causata dal coronavirus aveva reso necessario un più ampio termine per l' adozione delle misure di garanzia nel trattamento dati previste dal citato art. 14 del DL 124/2019 che avrebbero dovuto essere sottoposte al parere del Garante della privacy.

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[§26562724§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 18 Il Sole 24 Ore Fatturazione Elettronica

Le alternative. Non c' è solo la strada della detrazione: ci sono altre opzioni per rendere più rapido il beneficio

Si può monetizzare subito il credito con il ricorso ai Sal

Giorgio Gavelli

Tra le varie ipotesi a disposizione del contribuente per fruire del superbonus del 110%, le modifiche parlamentari avvantaggiano la cessione del credito e lo sconto in fattura. Infatti, anticipando il vantaggio monetario già nel corso dei lavori, la cessione e lo "sconto" si presentano sotto l' aspetto temporale assai più convenienti della detrazione, mentre è tramontata la compensazione "diretta". Vediamo perché. Il nuovo comma 13-bis dell' articolo 119 prevede che l' asseverazione tecnica di cui al comma 13 (necessaria per "trasformare" la detrazione da ecobonus o da sismabonus) è rilasciata al termine dei lavori o per ogni stato di avanzamento dei lavori, sulla base delle condizioni e nei limiti indicati dall' articolo 121. Il nuovo comma 1-bis dell' articolo 121 dispone che la scelta in favore dello sconto o della trasformazione in credito d' imposta da cedere può essere esercitata in relazione a ciascun Sal, a condizione che questi ultimi non siano più di due per ciascun intervento complessivo e ciascuno di essi si riferisca ad almeno il 30% del medesimo intervento. Pertanto, mentre con la normale detrazione il contribuente inizia a sfruttare il bonus solo al momento di presentare la dichiarazione successiva al periodo d' imposta in cui avvengono i pagamenti, ricorrendo ai Sal lo sconto in fattura e la cessione del credito permettono di monetizzare subito l' importo, anche se probabilmente quest' ultimo sarà inferiore a quello (teorico) della detrazione. Va anche considerato che una delle possibili opzioni che sembrava certa nel testo originario, vale a dire la possibilità del contribuente di trasformare la detrazione in credito per utilizzarla in compensazione, con le modifiche parlamentari dovrebbe essere venuta meno, stando almeno a quanto si legge nella relazione di accompagnamento. In questo documento viene, infatti, riportato che, tra le correzioni più rilevanti apportate in sede di conversione, vi è la previsione secondo cui «la trasformazione della detrazione in credito di imposta opera solo all' atto della cessione ad altri soggetti». Si tratta della perdita di una opportunità per tutti i contribuenti che, svolgendo attività di impresa o di lavoro autonomo, avrebbero potuto compensare immediatamente il credito derivante dalla detrazione nel modello F24, per assolvere, ad esempio, i debiti Iva o contributivi, senza dover presentare prima la dichiarazione. Forse proprio per una esigenza di monitoraggio di queste compensazioni, la conversione del decreto Rilancio ha eliminato questa opzione, rendendo possibile il passaggio diretto in F24 solo

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[§26562724§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore Fatturazione Elettronica

ai soggetti che acquistano il credito e, si ritiene, ai fornitori che hanno operato lo sconto in fattura. In questi casi, le comunicazioni alle Entrate garantiscono quel monitoraggio del credito che sarebbe mancato con l' utilizzo diretto da parte del contribuente. Tornando ai Sal, appare interessante osservare come il rilascio di una attestazione parziale riguardi solo l' asseverazione tecnica di cui al comma 13 ma non il visto di conformità di cui al comma 11 dell' articolo 119, il quale, quindi, non verrà rilasciato ad ogni Sal ma solo al termine dei lavori. Va anche notato che non sembra possibile ricorrere ai Sal per anticipare la cessione del credito (o lo sconto in fattura) relativamente agli interventi "minori" di cui al comma 2 dell' articolo 121 (bonus facciate e altri), i quali, di per sé, non attribuiscono il 110% ma il risparmio fiscale "ordinario" per ciascun intervento, pur potendo essere oggetto di cessione o di sconto in fattura. Da come è scritta la norma, infatti, pare proprio che il meccanismo dei Sal (e delle asseverazioni parziali dei tecnici) sia una peculiarità dell' ecobonus e del sismabonus maggiorati con il 110%, a cui eventualmente aggiungere i cosiddetti interventi "trainati". © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562725§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 3 Il Sole 24 Ore (Plus) Fatturazione Elettronica

Tina, la musa ispiratrice dei mercati

Christian Martino

Le Borse corrono ed è grazie a Tina. "There is no alternative", dicono gli operatori di mercato. Ovvero per chi ha liquidità, non c' è alternativa all' investimento in azioni visto che, con i tassi d' interesse a zero, le obbligazioni rendono poco o niente. Supportate da questa convinzione, da fine marzo, le Borse viaggiano tra rialzi e record. Abbiamo lasciato alle spalle il migliore trimestre di Wall Street dal 1987, nonostante la pandemia, nonostante il lockdown e il conseguente crollo del Pil, atteso in flessione di oltre il 6% a livello planetario. Continuano poi ad arrivare notizie poco confortanti sul Covid, che rischiano di peggiorare ulteriormente le previsioni per quest' anno. In questo scenario il divario tra utili e quotazioni si sta ampliando seduta dopo seduta. Ci sono titoli come Tesla, che nell' ultima settimana sono cresciuti del 35% raggiungendo ormai i 1.400 dollari, il doppio del target price di 700 dollari che hanno in media 30 analisti che coprono il titolo. Senza dimenticare poi che il gruppo di Elon Musk fattura un decimo di Toyota, che in Borsa capitalizza molto meno. Il settore più euforico è quello tecnologico. Gli esempi sono numerosi e non è rimasto immune neanche il fintech, recentemente investito dal crack di Wirecard, come racconta la cover story di Plus24. In questo comparto ci sono titoli come Adyen che da mesi continua a crescere in Borsa ininterrottamente: ha raggiunto ormai una capitalizzazione di 43 miliardi di euro e l' azienda vale oggi oltre 100 volte il margine operativo atteso per il 2020. Per riportarla a valutazioni più ragionevoli (intorno alle 30 volte, e sarebbe comunque cara) gli analisti stimano, tenendo conto delle aspettative di crescita e redditività, che l' azienda debba far crescere il fatturato del 45% annuo per i prossimi cinque anni mantenendo la marginalità vicina al 50%. Quanto può durare questo trend dei mercati? Quanto può reggere la forza di Tina? Come ricorda Fabrizio Santin, portfolio manager di Pictet Asset Management una prima risposta la daranno i risultati conseguiti dalle aziende durante il secondo trimestre dell' anno. Già la prossima settimana sapremo come è andata al 20% della capitalizzazione di Wall Street durante il lockdown. Il mercato, causa Covid, ha già rivisto al ribasso le attese fatte ad inizio anno e ora gli analisti si aspettano un calo degli utili del 44% rispetto al secondo trimestre del 2019, che dovrebbero poi migliorare a -25% e -14% su terzo e quarto trimestre: si tratta della revisione di stima più consistente dal 2008 e la reazione delle Borse ai risultati ci dirà molto sulla solidità

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[§26562725§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore (Plus) Fatturazione Elettronica

del rally. Non è escluso però che possa anche arrivare qualche nuova ulteriore soddisfazione. Santin ricorda che le valutazioni raggiunte oggi si fondano sulla promessa che il supporto monetario senza precedenti fornito dalle banche centrali resterà a lungo nel sistema. Fed e Bce tra l' altro hanno ancora diverse carte da giocare. Per la Federal Reserve la più importante è la YCC (yield curve control) che permetterebbe di controllare la curva obbligazionaria in caso di risalita di rendimenti dovuta a pressioni inflazionistiche. Per la Banca centrale europea invece si tratta di continuare a garantire il proprio sostegno nell' attesa che arrivi il sospirato accor do politico sul Recovery Fund. Tra Tina, Fed e Bce, il contesto per le azioni è molto migliore di quanto possa sembrare guardando solo i conti aziendali. Però il rischio aumenta ed è bene ricordare che in generale valutazioni ottimistiche, con prezzi oltre 30 volte i profitti di domani, sono giustificabili solo se ci si attende che gli utili possano crescere di molto. Più sale il parametro, più salgono le possibilità che questa crescita deluda. Quante auto in più dovrà vendere Tesla per giustificare un rally del 35% nell' ultima settimana e del 200% negli ultimi tre mesi? Più che un investimento, è facile che diventi un azzardo. The re is no alternative. - Ch.Ma. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562726§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 52 Il Messaggero Fisco e Dichiarazioni

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[§26562726§] sabato 11 luglio 2020

Il Messaggero Fisco e Dichiarazioni

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[§26562726§] sabato 11 luglio 2020

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[§26562726§] sabato 11 luglio 2020

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[§26562726§] sabato 11 luglio 2020

Il Messaggero Fisco e Dichiarazioni

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[§26562727§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 33 Il Messaggero Fisco e Dichiarazioni

Bmw, la Crossover con il cuore da superbike

AGILE ROMA Forme più snelle, peso diminuito, ma anche performance cresciute e tecnologia sempre più evoluta. La crossover bavarese con il motore da Superbike affila gli artigli e arriva nel 2020 profondamente aggiornata. È stata presentata nel corso di Eicma 2019 (a proposito, l' edizione di Eicma 2020 non ci sarà a causa della pandemia Covid-19) ed è già disponibile nelle concessionarie italiane ad un prezzo di 17.600 euro. Ha una nuova veste, più accattivante ma non stravolta. La carena è stata ridisegnata e riprende un po' le linee della nuova R 1250 GS. Il doppio faro anteriore ricorda quello della RR: è un Full LED che in opzione può diventare Headlight Pro, con DRL e cornering. Dietro troviamo invece fari sdoppiati, sempre rigorosamente a LED. Rivisitato e alleggerito il telaio a doppia trave in alluminio. Peso ridotto anche per telaietto posteriore e forcellone, e sulla bilancia si registrano -10 kg rispetto al modello precedente, complici anche le nuove ruote più leggere di quasi 2 kg, un motore che ha risparmiato 5 kg e un nuovo scarico. Parliamo, dunque, di 226 kg in ordine di marcia, che fanno della nuova S 1000 XR una moto più agile e fruibile. Le ruote restano rigorosamente da 17, a sottolineare la vocazione stradale della moto. Che, come anticipato, adotta un motore quattro cilindri da 999 cc di derivazione RR, che rinuncia alla fasatura variabile ShiftCam (che troviamo ad esempio sulle nuove 1250) a favore di una distribuzione tradizionale: la potenza è di 165 cv a 11.000 giri/min e 114 Nm a 9.250 giri/min. A gestire l' abbondante cavalleria c' è un pacchetto elettronico estremamente evoluto, dotato di una piattaforma inerziale IMU a 6 assi. Il cambio Shift Assistant Pro consente cambi di marcia senza l' uso della frizione. Di serie, oltre ai Riding Mode, ci sono anche le sospensioni elettroniche Dynamic ESA, mentre a pagamento è possibile optare per il pacchetto Dynamic ESA PRO, che offre ben due modalità di smorzamento (Road e Dynamic) oltre al precarico automatico. Completano il quadro un manubrio più stretto di 30 mm rispetto al modello precedente, un impianto frenante con Abs cornering con dischi da 320 mm davanti morsi da pinze radiali a 4 pistoncini, il parabrezza regolabile (tra gli optional figura anche il parabrezza alto) e il display TFT da 6,5 del sistema Connetcivity. Francesco Irace © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562728§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 17 Il Sole 24 Ore Fisco e Dichiarazioni

Gli altri sconti. Non tutto rientra nel perimetro del 110% Regole in gran parte invariate per molte detrazioni legate ai lavori di ristrutturazione

Bonus mobili, giardini e 50% senza premio extra

Alessandro Borgoglio

Neppure in fase di conversione in legge del Dl 34/2020 c' è stato un ripensamento del legislatore sull' ammissione alla detrazione del 110% anche per gli interventi di ristrutturazione, che normalmente fruiscono del 50 per cento. Si tratta, in particolare, di tutti quei lavori previsti dall' articolo 16-bis del Tuir, per i quali spetta una detrazione Irpef del 50% su un ammontare complessivo di spese non superiore a 96mila euro per unità immobiliare. Stessa sorte tocca al cosiddetto "bonus mobili" di cui all' articolo 16, comma 2, del Dl 63/2013, con cui è stata prevista, a favore dei contribuenti che fruiscono della detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio, una detrazione del 50% delle ulteriori spese, fino a 10mila euro, sostenute per l' acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, nonché A per i forni, finalizzati all' arredo dell' immobile oggetto di ristrutturazione. L' agenzia delle Entrate, con la circolare 29/E/2013, ha chiarito che, in sintesi, il bonus mobili spetta se sono stati esperiti gli interventi: di manutenzione ordinaria effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale; di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia sulle parti comuni di edificio residenziale o su singole unità immobiliari residenziali; necessari alla ricostruzione o al ripristino dell' immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi; di restauro e di risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione. Nessun potenziamento della detrazione neppure per il cosiddetto bonus verde di cui ai commi da 12 a 15 dell' articolo 1 della legge 205/2017, che prevedono una detrazione Irpef del 36% delle spese documentate fino a 5mila euro per unità immobiliare a uso abitativo. La detrazione spetta anche per le spese sostenute per interventi effettuati sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali nel limite di 5mila euro per unità immobiliare a uso abitativo. Infine, nessuna chance di innalzamento della detrazione per il bonus facciate, di cui ai commi 219-224 della legge 160/2019, già comunque di per sé molto conveniente in quanto l' aliquota ordinaria è al 90% e senza alcun limite di spesa: il vero ostacolo a tale detrazione è dato piuttosto dalla condizione prevista dalla legge per cui l' immobile deve essere ubicato in zona A o B del Dm 1444/1968, e tale circostanza non può essere attestata da un ingegnere o architetto, essendo invece necessaria la certificazione urbanistica rilasciata dall' ente pubblico competente, (risposta 182/2020 e circolare 2/E/2020). © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562729§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 32 Italia Oggi Fisco e Dichiarazioni

Martedì in Stato-città l' ok al riparto dei fondi. L' Anci: risorse aggiuntive prima di settembre

Comuni, sale il conto del Covid

Subito rimborsi per 2,1 mld, più altri 2 con lo scostamento

FRANCESCO CERISANO

Il conto che il Covid sta presentando ai sindaci diventa sempre più salato. E con esso anche l' ammontare dei fondi compensativi stanziati dal governo che non si limiterà ai 3 miliardi già riconosciuti dal decreto Rilancio, ma crescerà almeno di ulteriori 2 miliardi. Nel frattempo martedì prossimo, 14 luglio, la Conferenza stato-città sancirà l' intesa sulla ripartizione del 70% delle risorse del dl Rilancio, pari a 2,1 miliardi che vanno ad aggiungersi all' acconto di 900 milioni pagato a fine maggio (si veda ItaliaOggi del 29/5/2020). Esaurito il lavoro della commissione tecnica, l' accordo in Stato- città sarà propedeutico al pagamento dei fondi ai comuni che, assicurano al Viminale, avverrà a stretto giro con qualche giorno di ritardo rispetto alla data del 10 luglio promessa dal dl 34. Ma le risorse in arrivo non bastano a rassicurare i sindaci e soprattutto a far quadrare i conti dei bilanci comunali che non a caso sono stati fatti slittare al 30 settembre. Serviranno almeno ulteriori 1,5-2 miliardi che il governo ha promesso di stanziare nel prossimo decreto di scostamento di bilancio. Tempi? Inizialmente previsto per luglio, il nuovo aggiustamento dei conti pubblici potrebbe slittare a settembre e questo preoccupa gli enti locali che a settembre saranno chiamati a programmare servizi e spese (su tutti la riapertura delle scuole) in funzione dei preventivi da approvare. A lanciare l' allarme è il delegato Anci alla finanza locale e sindaco di Novara, Alessandro Canelli. «Secondo i nostri calcoli serve almeno un altro miliardo e mezzo senza il quale saranno molti gli enti che a settembre avranno serie difficoltà a chiudere gli esercizi. A questa cifra vanno poi aggiunte risorse ulteriori per rimpinguare i fondi compensativi dei mancati introiti derivanti dall' imposta di soggiorno, dall' Imu del settore turistico e dalle occupazioni di suolo pubblico. Va da sé che il conto potrebbe salire ragionevolmente a due miliardi, sempre tenendo fuori la Tari», ha dichiarato Canelli a ItaliaOggi. Il finanziamento degli sconti che l' Arera ha chiesto ai municipi di riconoscere alle attività produttive rimaste chiuse durante il lockdown è un altro nodo irrisolto delle interlocuzioni di questi mesi tra governo e autonomie. Applicare le esenzioni sulla Tassa rifiuti costerebbe ai sindaci 400 milioni che finora l' esecutivo non ha mai voluto inserire nel conto delle risorse da rimborsare. Con la conseguenza ultima che gli sconti Tari eventualmente applicati alle utenze non domestiche e commerciali potrebbero generare aumenti delle tariffe per gli utenti domestici visto che in materia di Tassa rifiuti vige la regola dell' integrale copertura dei costi del servizio.

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[§26562729§] sabato 11 luglio 2020

Italia Oggi Fisco e Dichiarazioni

Ecco perché, una volta incassato il 100% dei fondi stanziati dal dl Rilancio, si aprirà un «terzo tempo nella partita dei rimborsi tutto da giocare. Con i sindaci che dovranno attendere le prossime mosse dell' esecutivo prima di mettere mano ai bilanci di previsione, al momento zeppi di incognite. E il governo che, pur confermando l' impegno a immettere nuova liquidità nei conti locali, non vuole regalare soldi a pioggia ma intende procedere con compensazioni mirate. L' ho ha detto in tutte le salse la viceministra all' economia Laura Castelli e lo ha ribadito il sottosegretario all' interno Achille Variati. «Vogliamo che la quantificazione delle minori entrate subite dai comuni non sia solo certificata sulla base di stime e valutazioni, ma sulla base di dati reali, per esempio gli introiti incassati con gli F24 pagati dai contribuenti», ha osservato. «Il governo non vuole far mancare risorse agli enti locali perché significherebbe penalizzare i cittadini visto che gli enti erogano l' 80% dei servizi». Ma l' ammontare delle spettanze di ciascun comune dovrà essere verificato attentamente. Ci sarà tempo fino al 30 giugno 2021, data ultima per procedere ai conguagli a consuntivo a favore delle amministrazioni ancora in sofferenza. © Riproduzione riservata.

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[§26562730§] sabato 11 luglio 2020

italiaoggi.it

Fisco e Dichiarazioni

Martedì in Stato-città l' ok al riparto dei fondi. L' Anci: risorse aggiuntive prima di settembre

Covid, conto sempre più salato per i sindaci

E con esso anche l' ammontare dei fondi compensativi stanziati dal governo che non si limiterà ai 3 miliardi già riconosciuti dal decreto Rilancio, ma crescerà almeno di ulteriori 2 miliardi

Il conto che il Covid sta presentando ai sindaci diventa sempre più salato. E con esso anche l' ammontare dei fondi compensativi stanziati dal governo che non si limiterà ai 3 miliardi già riconosciuti dal decreto Rilancio, ma crescerà almeno di ulteriori 2 miliardi. Nel frattempo martedì prossimo, 14 luglio, la Conferenza stato-città sancirà l' intesa sulla ripartizione del 70% delle risorse del dl Rilancio, pari a 2,1 miliardi che vanno ad aggiungersi all' acconto di 900 milioni pagato a fine maggio (si veda ItaliaOggi del 29/5/2020). Esaurito il lavoro della commissione tecnica, l' accordo in Stato- città sarà propedeutico al pagamento dei fondi ai comuni che, assicurano al Viminale, avverrà a stretto giro con qualche giorno di ritardo rispetto alla data del 10 luglio promessa dal dl 34. Ma le risorse in arrivo non bastano a rassicurare i sindaci e soprattutto a far quadrare i conti dei bilanci comunali che non a caso sono stati fatti slittare al 30 settembre. Serviranno almeno ulteriori 1,5-2 miliardi che il governo ha promesso di stanziare nel prossimo decreto di scostamento di bilancio. Tempi? Inizialmente previsto per luglio, il nuovo aggiustamento dei conti pubblici potrebbe slittare a settembre e questo preoccupa gli enti locali che a settembre saranno chiamati a programmare servizi e spese (su tutti la riapertura delle scuole) in funzione dei preventivi da approvare. A lanciare l' allarme è il delegato Anci alla finanza locale e sindaco di Novara, Alessandro Canelli. «Secondo i nostri calcoli serve almeno un altro miliardo e mezzo senza il quale saranno molti gli enti che a settembre avranno serie difficoltà a chiudere gli esercizi. A questa cifra vanno poi aggiunte risorse ulteriori per rimpinguare i fondi compensativi dei mancati introiti derivanti dall' imposta di soggiorno, dall' Imu del settore turistico e dalle occupazioni di suolo pubblico. Va da sé che il conto potrebbe salire ragionevolmente a due miliardi, sempre tenendo fuori la Tari», ha dichiarato Canelli a ItaliaOggi. Il finanziamento degli sconti che l' Arera ha chiesto ai municipi di riconoscere alle attività produttive rimaste chiuse durante il lockdown è un altro nodo irrisolto delle interlocuzioni di questi mesi tra governo e autonomie. Applicare le esenzioni sulla Tassa rifiuti costerebbe ai sindaci 400 milioni che finora l' esecutivo non ha mai voluto inserire nel conto delle risorse da rimborsare. Con la conseguenza ultima che gli sconti Tari eventualmente applicati alle utenze non domestiche e commerciali potrebbero generare aumenti delle tariffe per gli utenti domestici visto che in materia di Tassa rifiuti vige la regola dell' integrale copertura dei costi del servizio. Ecco perché, una volta incassato il 100% dei fondi stanziati dal dl Rilancio, si aprirà un «terzo tempo nella partita dei rimborsi tutto da giocare. Con i sindaci che dovranno attendere le prossime mosse dell' esecutivo prima di mettere mano ai bilanci di previsione, al momento

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[§26562730§] sabato 11 luglio 2020

italiaoggi.it

Fisco e Dichiarazioni

zeppi di incognite. E il governo che, pur confermando l' impegno a immettere nuova liquidità nei conti locali, non vuole regalare soldi a pioggia ma intende procedere con compensazioni mirate. L' ho ha detto in tutte le salse la viceministra all' economia Laura Castelli e lo ha ribadito il sottosegretario all' interno Achille Variati. «Vogliamo che la quantificazione delle minori entrate subite dai comuni non sia solo certificata sulla base di stime e valutazioni, ma sulla base di dati reali, per esempio gli introiti incassati con gli F24 pagati dai contribuenti», ha osservato. «Il governo non vuole far mancare risorse agli enti locali perché significherebbe penalizzare i cittadini visto che gli enti erogano l' 80% dei servizi». Ma l' ammontare delle spettanze di ciascun comune dovrà essere verificato attentamente. Ci sarà tempo fino al 30 giugno 2021, data ultima per procedere ai conguagli a consuntivo a favore delle amministrazioni ancora in sofferenza. © Riproduzione riservata.

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[§26562731§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 24 Il Sole 24 Ore Fisco e Dichiarazioni

AGEVOLAZIONI

Dal 20 luglio l' invio all' Agenzia per il credito sanificazione

Dalle Entrate istruzioni e modelli con le regole per i crediti d' imposta Possibile la cessione ma occorre attendere un altro provvedimento

Gianluca Dan

Dal 20 luglio parte l' operazione per sfruttare i crediti d' imposta per l' adeguamento degli ambienti di lavoro e per la sanificazione/acquisto dei dispositivi di protezione (Dpi). In una prima fase bisognerà prima comunicare le spese sostenute alle Entrate e solo dopo si potrà cedere i bonus. Si completa con il provvedimento 259854/2020 e la circolare 20/E/2020 la quaterna dei crediti d' imposta cedibili rendendo operativo il meccanismo introdotto dall' articolo 122 del Dl Rilancio che consente, in alternativa all' utilizzo diretto, la cessione, anche parziale ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari. L' invio telematico della comunicazione alle Entrate sarà possibile dal 20 luglio al 30 novembre 2021 per l' adeguamento degli ambienti e dal 20 luglio al 7 settembre 2020 per quello di sanificazione. Poi per le prime si potrà optare per le cessione dal 1° ottobre 2020 mentre per le seconde bisognerà attendere il provvedimento delle Entrate che stabilirà la percentuale spettante in base a richieste pervenute e risorse disponibili. Il credito d' imposta per l' adeguamento degli ambienti di lavoro è previsto in riferimento alle spese per la riapertura in sicurezza delle attività e la platea dei soggetti possibili beneficiari è costituita dagli operatori con attività aperte al pubblico, bar, ristoranti, alberghi, teatri e cinema. I soggetti beneficiari sono individuati dall' elenco dei codici Ateco riportati nell' allegato 1 all' articolo 120 del Dl 34/2020. Rientrano tra i beneficiari anche i forfettari e le fondazioni. L' ammontare del credito d' imposta è pari al 60% delle spese ammissibili sostenute nel 2020 per un massimo di 80mila euro, per un credito d' imposta massimo di 48mila euro. Sono agevolabili le spese sostenute nel 2020 anche se prima del 19 maggio 2020, data di entrata in vigore del Dl 34/2020, secondo un principio di cassa per gli esercenti arti e professioni e per gli enti non commerciali mentre le imprese imputano i costi secondo competenza. L' utilizzo deve avvenire in compensazione con il modello F24 o può essere ceduto, anche parzialmente, entro il 31 dicembre 2021 ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successiva cessione del credito. Il credito d' imposta per la sanificazione e l' acquisto di dispositivi di protezione spetta in relazione alle spese sostenute nel 2020 per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati, nonché per l' acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri dispositivi atti a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti.

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[§26562731§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore Fisco e Dichiarazioni

Quest' ultimo credito è pari al 60% delle spese ammissibili con limite di 60mila euro per beneficiario. Il limite massimo è riferito all' importo del credito d' imposta e non a quello delle spese ammissibili. Con riferimento alle attività di "sanificazione" viene chiarito che deve trattarsi di attività finalizzate ad eliminare o ridurre a quantità non significative la presenza del virus che ha determinato l' emergenza epidemiologica Covid-19. Tale condizione risulta soddisfatta qualora sia presente apposita certificazione redatta da professionisti sulla base dei Protocolli di regolamentazione vigenti. L' attività di sanificazione, in presenza di specifiche competenze già ordinariamente riconosciute, può essere svolta anche in economia dal soggetto beneficiario, avvalendosi di propri dipendenti o collaboratori e imputando ai fini del conteggio, ad esempio il costo orario del lavoro del soggetto impegnato in tale attività per le ore effettivamente impiegate oltre ai prodotti disinfettanti impiegati. La circolare 20/E conferma inoltre che il tax credit sanificazione non concorre alla formazione del reddito e della base imponibile Irap mentre quello per l' adeguamento degli ambienti di lavoro, nel silenzio della norma, deve essere assoggettato ad entrambe le imposte. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562732§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 10 Italia Oggi Fisco e Dichiarazioni

Hanno cercato di praticare l' eutanasia alle grandi imprese di ingegneria italiane che destavano lo stupore nel mondo

ANTONINO D' ANNA

Ha ragione Luigi Chiarello nell' osservare, su ItaliaOggi del 10 luglio, come sia diventato eccezionale costruire un ponte come quello di Genova in un anno e mezzo quando invece questo è pane quotidiano delle imprese italiane che, all' estero, fanno miracoli d' ingegneria e tengono alto il nome di questo Paese. Ed è vero: com' è possibile che l' Italia abbia perso la capacità di volare rispetto all' epoca delle costruzioni autostradali degli anni 50 e 60? L' Autostrada del Sole è stata certamente la nostra Route 66, la nostra epopea on the road. E poi che cos' è successo? Sono successe essenzialmente tre cose secondo me: la mancanza di un piano di sviluppo del Paese; un ecologismo d' accatto; il paraventismo (per non usare un altro termine) indotto da una burocratizzazione figlia di Mani Pulite. Vediamo come. Tutto comincia nel luglio di 45 anni fa, nel 1975. Mentre dai jukebox Gloria Gaynor cantava Never can say goodbye e gli italiani pensavano alle vacanze, l' allora ministro dei Lavori pubblici Pietro Bucalossi tirò le somme della Commissione d' inchiesta sulle autostrade varata nel marzo di quell' anno. La crisi energetica dell' ottobre 1973 e il crollo dell' economia successivo avevano portato alcuni concessionari autostradali in difficoltà economiche. E inoltre gli anni 70 erano quelli in cui pian piano si cominciava a contestare il mito del progresso: dalle domeniche a piedi o in carrozzella e bicicletta dell' austerity era emersa l' idea che no, l' Italia non si poteva cementificare più del dovuto. Un po' questo, un po' i conti a rotoli, un po' il fatto che al tempo alcune autostrade si facevano più per motivi politici che d' effettivo traffico, la commissione Bucalossi prese atto che non era proprio cosa. Soluzioni? Se ne prospettarono quattro: trasferire ad Anas o Iri tutta la rete autostradale; passaggio all' Iri di tutte le concessionarie a prevalente capitale pubblico; aggregazione parziale di alcune concessionarie; provvedimenti per il mantenimento del sistema autostradale. È passato quasi mezzo secolo ma, come si vede, la soluzione è sempre quella: paga Pantalone cioè noi. La differenza è che, allora, le prime due erano considerate fantascienza per le difficoltà giuridiche del caso: avevano più realismo del governo attuale. Alla fine si decise per il blocco delle nuove costruzioni autostradali salvo quelle già in costruzione al 31 dicembre del '75. E ciaone a far girare il mattone, il cemento e lo sviluppo. Alternative? Boh. Le autostrade sono il caso più emblematico, insieme con la distruzione del nucleare italiano sull' onda emotiva di Chernobyl. Mentre l' ecologismo d' accatto, quello del «no a tutto» e principalmente

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[§26562732§] sabato 11 luglio 2020

Italia Oggi Fisco e Dichiarazioni

al cemento, prendeva piede nel corso degli anni 80, il paese si fermava. E Mani Pulite fece da detonatore: le opere pubbliche sono una mangiatoia, una greppia per i ladri: controlli, controlli, controlli e divieti. «La gente non ha più il coraggio di firmare una carta che arrivano subito i giudici», disse a mio padre un tale che conoscevo e che faceva l' imprenditore una trentina d' anni fa. Ed era vero, a volte con effetti comici: qualche giorno fa la valutazione d' impatto ambientale per il raddoppio degli ultimi 32 km di ferrovia Adriatica tra Molise e Puglia ha detto «no», e sapete perché? Perché può influire sugli uccelli. Poi però si è appreso che i lavori si faranno lo stesso. Ecco, l' impastoiamento del paese è frutto di tutto questo. E al potere oggi ci sono il prodotto di tutto questo: la sinistra radical chic che non vuole il completamento dell' Autostrada tirrenica, la A12, perché attraverserebbe la Maremma alle spalle di Capalbio; e il MoVimento 5 Stelle che non volle le Olimpiadi a Roma perché qualcuno ci avrebbe potuto mangiare sopra (per non parlare delle grandi opere). Come se in Italia non esistessero individui, appositamente formati e pagati, chiamati a sbattere in galera i ladri: si chiamano magistrati e non lavorano su Facebook. Ma tant' è. © Riproduzione riservata.

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[§26562733§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 15 Il Sole 24 Ore Fisco e Dichiarazioni

Con la legge di conversione del Dl 34/2020. Scomparso il requisito di «abitazione principale»il superbonus con interventi trainanti si applica anche alle seconde case

L' agevolazione per condòmini e contribuenti «persone fisiche»

Luca De Stefani

A seguito delle modifiche introdotte dalla conversione in legge del decreto Rilancio, oltre ai condomìni, l' altra grande categoria di beneficiari del super bonus del 110% per l' ecobonus, le misure antisismiche «speciali», i pannelli fotovoltaici e le colonnine di ricarica dei veicoli elettrici, è costituita dalle «persone fisiche, al di fuori dell' esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su unità immobiliari» (articolo 119, commi 9, lettera b e 15-bis del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34). Anche in questo caso (come per i «condomìni», si veda «Il Sole 24 Ore» dell' 8 luglio 2020), queste «unità immobiliari» possono essere di qualunque tipologia (tranne le categorie catastali A/1, A/8 e A/9). Quindi, possono essere abitazioni secondarie, uffici, negozi o capannoni (singolarmente accatastati o facenti parte di condomìni), ma devono essere sempre possedute da contribuenti «persone fisiche» (non imprenditori o professionisti). Solo «due unità immobiliari» Solo per l' ecobonus, comprensivo dei nuovi interventi «trainanti», il super bonus del 110% potrà spettare per gli interventi realizzati su un «numero massimo di due unità immobiliari». Questa limitazione si applicherà indirettamente anche per la detrazione del 110% sulle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici, in quanto queste ultime saranno agevolate al 110% solo se installate «congiuntamente ad almeno uno» dei nuovi interventi «trainanti», per i quali si applicherà, come detto, la limitazione del «numero massimo di due unità immobiliari». Per il 110% sull' ecobonus e sulle colonnine, quindi, saranno agevolati i lavori eseguiti da contribuenti «persone fisiche» (non imprenditori o professionisti) solo per «due unità immobiliari», non A/1, A/8 e A/9. Questa limitazione numerica, invece, non si applicherà per il superbonus del 110%: sugli interventi antisismici e sull' installazione di impianti solari fotovoltaici e di sistemi di accumulo; pertanto, le «persone fisiche» (oltre che i condomìni e gli altri particolari soggetti dell' articolo 119, comma 9, del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34), possono beneficiare del superbonus del 110% sulle misure antisismiche «speciali» anche su più di due «costruzioni adibite ad abitazione e ad attività produttive», ubicate nelle zone sismiche 1, 2 e 3. Questo bonus spetta, indipendentemente dall' effettuazione di uno degli interventi «trainanti» del comma 1 dell' articolo 119, Dl 34/2020. Una volta effettuato l' intervento antisismico «speciale» agevolato al 110%, è possibile beneficiare del superbonus del 110% anche per i pannelli fotovoltaici e i sistemi di accumulo; sugli «interventi

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[§26562733§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore Fisco e Dichiarazioni

effettuati sulle parti comuni dell' edificio»; pertanto, se una persona fisica possiede più di due unità immobiliari di un unico edificio, potrà beneficiare della detrazione del 110% per gli «interventi effettuati sulle parti comuni dell' edificio» (anche se non condominiali, cioè se la persona fisica è l' unico proprietario dell' intero edificio, quindi, in assenza di un «condomìnio»). Professionisti e le imprese I professionisti e le imprese sono esclusi da qualunque detrazione Irpef o Ires del 110% (ad esempio, su uffici, negozi o i fabbricati produttivi), tranne nei casi in cui siano condòmini e limitatamente ai lavori sulle parti comuni condominiali (e anche non condominiali, solo se sarà confermata l' estensione alle parti comuni di edifici, con più unità, dello stesso proprietario, si veda Il Sole 24 Ore dell' 8 luglio 2020). © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562734§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 40 Il Messaggero Fisco e Dichiarazioni

Tari, il Comune invia le cartelle sbagliate: persi 28 milioni di euro `

Nei bollettini pazzi ci sono nominativi e indirizzi errati ma anche utenti morti, aziende e bar che hanno chiuso

IL CASO Ventotto milioni di euro di Tari che si perdono e che il Comune non incassa per un motivo che potrà sembrare incredibile nell' era dei Big data: in estrema sintesi, molto spesso le bollette non vengono recapitate a chi deve pagare la tassa dei rifiuti. E le ragioni possono sembrare ancora più surreali: sono sbagliati gli indirizzi oppure non sono aggiornati le condizioni catastali o i codici delle attività, per non parlare degli utenti morti o delle attività chiuse, che si vedono comunque recapitare le richieste di pagamento. Sono soldi che non vengono incassati e che servono per finanziare tutti i servizi necessari per tenere pulita la città come la raccolta dei rifiuti e lo spazzamento delle strade. Risultato? Come denunciano nella loro relazione all' ultimo rendiconto del bilancio del Comune da poco approvato i revisori dell' Oref, «le entrate accertate nell' anno 2019 sono diminuite di circa 28 milioni di euro in corrispondenza al piano finanzario rispetto allo stesso periodo dello scorso anno» . Ogni anno il Comune di Roma manda avvisi di pagamento sulla Tari di circa 800 milioni di euro ma ne riesce a incassare la metà vista l' alta evasione che registrano tutti i tributi di competenza del Comune di Roma. Soldi, viste anche le tante emergenze, che si sono susseguite nell' ultimo triennio, non sono sufficienti per tenere linda e pinta la città come dimostra la richiesta dell' amministratore unico di Ama Stefano Zaghis di aumentare di 31 milioni all' anno l' entità del contratto di servizio pagato da Roma Capitale alla sua partecipata. In quest' ottica, è chiaro, quanto sarebbero utili quei 28 milioni che gli enti Roma non soltanto non riescono a incassare ma neppure ad accertare. Spiegano dal Comune: «Negli anni scorsi quando la gestione del tributo è stata delegata a Aequa Roma ci sono stati non pochi errori nel trasferimento dei dati alla controllata del Comune che si occupa di riscossione. Gli sbagli riguardano i nominativi degli utenti ai quali notificare le cartelle. Errori, molti ancora presenti nel database di Aequa ai quali negli anni se ne sono aggiunti altri per il mancato aggiornamento delle banche dati». Infatti questi 28 milioni di Tari non accertata riguardano casi di «bollettini inviati a indirizzi sbagliati, a utenti morti, ad aziende e negozi ormai chiusi per non parlare dei calcoli sbagliati effettuati con codici Imu inesatti. Quei 28 milioni dovranno essere inseriti nel fondo di crediti inesigibili, quindi pagati da tutti i contribuenti. PORTA A PORTA E sono soldi che si potrebbero utilizzare sia per migliorare la raccolta dei rifiuti sia per finanziare le opere di manutenzione alle strade che la Capitale necessita. Intanto monta la

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[§26562734§] sabato 11 luglio 2020

Il Messaggero Fisco e Dichiarazioni

protesta dei commercianti per la mancata raccolta porta a porta davanti a ristoranti, bar e negozi. La Fipe Confcommercio ha scritto ad Ama e al Comune per migliorare i servizi soprattutto in quelle zone dove la municipalizzata ha internalizzato il servizio gestito fino a qualche mese fa da ditte esterne. Spiega Luciano Sbraga, direttore dell' associazione: «Non è soltanto un problema gravissimo di decoro ma è anche un problema di natura igienico - sanitaria per l' umido che non viene raccolto. Siamo pronti anche a presentare un esposto all' Asl e alla magistratura per trovare una soluzione». Francesco Pacifico © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562735§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 20 Il Sole 24 Ore (Plus) Industria 4.0

«Preferisco l' olandese Asml Holdings»

«Tra gli altri titoli interessanti segnalo Cisco System, Vestas Wind System e Intuitive Surgical»

Isabella Della Valle

Nel post-Covid che cosa si aspetta di vedere in termini di risultati societari, specie in quei titoli che hanno sovraperformato? Questa crisi ha accelerato trend già presenti (e-commerce, digitalizzazione, pagamenti elettronici, etc) e credo ci sia un' alta probabilità che le "star" del primo semestre possano ancora performare positivamente, nonostante abbiano già guadagnato molto (Amazon, Google, Paypal, ad esempio). Per tutti gli altri titoli (e nello specifico per i settori più ciclici) ci aspettiamo maggiore cautela, poiché siamo ancora lontani dalla fine della pandemia. Teniamo anche presente che solitamente le società americane tendono a essere caute nelle stime del terzo e quarto trimestre fiscale, per poi comunicare risultati migliori del previsto a fine anno. Crede che le valutazioni dei titoli ciclici possano recuperare terreno nei prossimi mesi? La capacità di produrre utili e di generare flussi di cassa delle large cap del settore IT è imponente, pertanto è improbabile che possano essere colpite da una battuta d' arresto, tenendo anche presente che le valutazioni rimangono ben lontane dai record visti nel 2000. Sui titoli ciclici potenzialmente ci sono buone opportunità, ma per coglierle dovrebbero esserci tassi di interesse più elevati e/o una forte ripresa economica. Tuttavia, vediamo alcune società eccezionali che meritano di essere inserite in portafoglio, come Atlas Copco o Kansas City Southern. Invece siamo più cauti sulle banche, poiché la concorrenza è aumentata a causa della nascita di nuovi player Fintech, di bassi tassi di interesse e delle pressioni normative. Crede che i titoli americani Tech potranno ancora apprezzarsi nei prossimi mesi? Ci sono diversi fattori da considerare. Innanzitutto, i tassi di interesse bassi tendono ad andare di pari passo con le valutazioni di mercato più elevate. Inoltre, i componenti principali degli indici a grande capitalizzazione negli Stati Uniti rientrano tra i cosiddetti "Quality Growth", ovvero titoli che presentano bilanci solidi, elevata generazione di flussi di cassa e ragionevole crescita degli utili. Pertanto, anche se le valutazioni stanno diventando sempre più care, c' è la probabilità che le quotazioni possano ancora moderatamente salire. Pensando in termini di capitalizzazione di mercato, faranno meglio le Large Cap in epoca post-Covid?

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[§26562735§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore (Plus) Industria 4.0

Possiamo osservare che i settori growth sono molto in voga in questo momento e dovrebbero continuare ad esserlo, a differenza di quelli value, ovvero più ciclici (molte aziende industriali in particolare), a cui fa parte la maggior parte delle small-mid cap. Pertanto, fino a quando queste ultime non inizieranno a sovraperformare, le Large Cap manterranno il vantaggio. Ma attenzione al recupero dei titoli value, poiché quando si verifica, è generalmente rapido ed estremamente potente. Quindi, teniamo d' occhio sia gli indicatori macro che quelli micro, perché quando succederà ci faremo trovare pronti. Europa e Usa hanno adottato approcci molto diversi nel contrasto al Covid eppure nonostante l' emergenza gli Stati Uniti hanno le Borse ai massimi. Crede che questo gap sfavorevole all' Europa si possa chiudere? Finché non assisteremo a una vera inversione di tendenza nell' attività economica, l' Europa farà fatica a tenere il passo. La maggior parte degli indici in Europa ha una maggiore ponderazione verso i titoli ciclici, in particolare i finanziari, che hanno penalizzato notevolmente le performance. Non vediamo perché ciò dovrebbe cambiare nelle circostanze attuali, poiché l' Europa dovrebbe aver bisogno di un rimbalzo economico importante per sovraperformare. Sui Paesi Emergenti, ritiene che siano pronti per una ripresa rapida? I principali componenti degli indici dei Mercati emergenti sono ora nell' IT e nel segmento Growth, con Alibaba, , TSMC, Samsung o JD.com. Pertanto, si collocano tra i vincitori della crisi Covid e condividono con le loro controparti statunitensi alcune caratteristiche interessanti (alta generazione di flussi di cassa, debito basso, crescita costante). Pertanto, oggi sembra appropriato diversificare il portafoglio azionario in società di qualità dei Mercati emergenti come quelle prima menzionate. Quale sarà la "forma" della ripresa? Difficile fare una previsione, ma in base alle nostre valutazioni e a ciò che sento dalle aziende che seguo, sarei più sulla ripresa "a baffo", quindi non è una V, una W o una L, ma una caduta seguita da una ripresa con una crescita lenta e tanto tempo prima di tornare ai livelli pre-crisi. Quali sono i titoli che preferisce e perché? Noi ci focalizziamo su colossi IT come Apple, Alphabet, Amazon o Microsoft, che rappresentano le nostre top holdings. Tuttavia, tra gli altri, preferiamo Asml Holdings, società olandese leader mondiale nella litografia per semiconduttori, un settore ultrasofisticato con imponenti barriere all' entrata, c1he può beneficiare dell' aumento della domanda mondiale di chip oltre che contare su una solida base di clienti come e Tsmc. Poi Cisco Systems: l' incremento nell' utilizzo dei dati in maniera sempre

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[§26562735§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore (Plus) Industria 4.0

più efficiente non fa che accrescere le possibilità di espansione del business, che oltretutto presenta valutazioni attraenti, elevato cash e ha un dividend yield del 3%. Un altro titolo interessante è Vestas Wind systems, che è il leader mondiale nelle turbine eoliche ed è il player ideale per investire nelle rinnovabili, il cui business beneficia anche della componente servizi e il titolo presenta multipli ragionevoli in considerazione delle sue prospettive di crescita. Infine Intuitive Surgical: è il numero uno al mondo nella chirurgia robotica, gode di un ormai lungo track- record di crescita e resta una delle migliori opportunità nel settore MedTech. Si tratta di un pioniere nelle tecniche medicali automatizzate, che in futuro verranno utilizzate soprattutto in fase post-operatoria grazie ai minori costi previsti. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562736§] venerdì 10 luglio 2020

Agenda Digitale

Industria 4.0

5G, l' approccio Ue per i rischi sicurezza e protezione dei dati

L' approccio strategico dell' Europa al 5G non si limita alla pianificazione transfrontaliera dell' adozione dei servizi ma include anche la garanzia di elevanti standard di cyber sicurezza delle reti. Quali sono i rischi e gli aspetti da tenere nella massima considerazione

Il dispiegamento della quinta generazione delle tecnologie di rete ( 5G ) presenta anche diverse criticità sul fronte della cyber security, soprattutto nell' ambito della protezione dati. Come in ogni nuova trasformazione digitale, gli Stati membri e le Autorità europee e nazionali stanno pertanto identificando le misure più adeguate per affrontare questi rischi inerenti alla tecnologia 5G e alle sue molteplici applicazioni. Ma a che maturità è arrivato il lavoro europeo di identificazione dei rischi per la sicurezza in ambito 5G ? Facciamo il punto. L' approccio strategico dell' Europa Per disporre, su tutto il territorio dell' UE delle infrastrutture di connettività necessarie per la sua trasformazione digitale dal 2020, la Commissione Europea ha adottato già da tempo un piano d' azione per il 5G Sin dal 2016 la Commissione Europea evidenziava in una delle sue Comunicazioni (COM [2016] 588), la necessità di adottare un approccio coordinato dell' UE e una pianificazione a livello transfrontaliero, con l' obiettivo di garantire che ogni Stato membro fosse in grado di designare almeno una città principale come "abilitata al 5G" entro la fine del 2020 e che tutte le aree urbane e i principali assi di trasporto terrestre disponessero di copertura 5G ininterrotta entro il 2025. Una volta lanciate in modo permanente e non più sperimentale, le reti 5G costituiranno la struttura portante di una vasta gamma di servizi essenziali per il funzionamento del mercato interno e per il mantenimento e la gestione di funzioni economiche e sociali vitali, quali l' energia, i trasporti, i servizi bancari e sanitari e i sistemi di controllo industriale. Ma non solo. Anche l' organizzazione dei processi democratici, quali ad esempio le elezioni, si potrà basare sempre di più sulle infrastrutture digitali e sulle reti 5G. Poiché molti servizi essenziali dipenderanno dalle reti 5G, le conseguenze di malfunzionamenti o attacchi sarebbero particolarmente gravi. Pertanto l' approccio coordinato dell' UE non si limita alla pianificazione transfrontaliera dell' adozione del 5G ma anche include la garanzia di elevanti standard di cyber sicurezza delle reti 5G, che tutti gli Stati membri dovranno assicurare in modo uniforme. Attuali sperimentazioni 5G Molte città stanno accogliendo la sfida della sperimentazione del 5G, tra quelle italiane Milano fa senz' altro da capofila, e mettendo in moto progetti e nuove partnership in diversi ambiti della vita quotidiana. Vediamone alcuni. Per quanto riguarda la mobilità, grazie alle caratteristiche della rete 5G si potranno garantire maggiore fluidità e sincronismo nello scambio video in tempo reale tra i veicoli . Questo consentirà una estensione del raggio visivo del guidatore in casi di visibilità parziale o oscurata e grazie allo scambio dati in tempo reale di prevenire incidenti, in particolare durante le fasi di sorpasso. In ambito sanitario,

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[§26562736§] venerdì 10 luglio 2020

Agenda Digitale

Industria 4.0

i futuri sistemi di telechirurgia robotica , che consentiranno a un chirurgo di operare da remoto il paziente assistito dalla sua equipe in sala, non potranno prescindere dal 5G che è in grado di garantire bassa latenza per il controllo del laser e delle pinze robotiche, una banda larga per la trasmissione delle immagini ad altissima risoluzione e una elevata affidabilità per la trasmissione dei dati connessi all' operazione. Altro esempio di scenario applicativo riguarda la sfera della sicurezza pubblica e gestione delle emergenze e calamità . In tale ambito si potrà trarre beneficio dal 5G grazie al potenziamento dell' uso, già prolifico, dei droni. Come noto i droni rappresenteranno un nuovo strumento che faciliterà anche attività di controllo del territorio di aree inaccessibili all' uomo, come in caso di necessità di primo soccorso in situazioni di elevato pericolo o per monitorare zone colpite da calamità naturali o eventi disastrosi. La tecnologia 5G consentirà di trasmettere flussi video ad altissima risoluzione utili all' analisi delle situazioni di interesse, permettendo di pilotare i droni da remoto in modalità Beyond Visual Line Of Sight (BVLOS), al di là quindi della linea visiva umana per operare in sicurezza in contesti di pericolo. TELCO PER L' ITALIA: Next generation network, fra Intelligenza Artificiale e Machine Learning Ma anche sul fronte dell' intrattenimento, si potrà beneficiare delle potenzialità del 5G. In particolare, si pensi alla realtà virtuale grazie alla quale possibile partecipare a spettacoli ed eventi dal vivo ma sfruttando visori di VR, telecamere a 360 gradi, video in Ultra HD ed Edge Computing che basandosi sulla rete 5G, potranno integrarsi tra loro per consegnare allo spettatore un' esperienza di visione personalizzata. I rischi per la protezione e sicurezza dei dati Se pensiamo anche solo a questi pochi esempi, si percepisce immediatamente come eventuali vulnerabilità e/o incidenti di cibersicurezza riguardanti le reti 5G avrebbero degli effetti rilevanti le cui ripercussioni a cascata, in alcuni casi, potrebbero incidere non solo all' interno di una città o di uno Stato ma sull' Unione Europea nel suo complesso. Per questo motivo l' Europa ha sollecitato gli Stati membri a prevedere misure che siano adeguate ma anche uniformi , in modo da garantire un elevato livello comune di cyber security delle reti 5G. Nel garantire la sicurezza delle reti 5G è fondamentale tenere in considerazione non solo potenziali vulnerabilità e minacce dell' infrastruttura ma anche i potenziali rischi a livello di protezione dei dati personali degli individui e della loro vita privata. Sarà infatti necessario garantire in tutti gli scenari basati sul 5G, la sicurezza del trattamento dei dati personali, anche nelle comunicazioni elettroniche. In particolare, alla luce del GDPR tutti i trattamenti e flussi di dati personali degli utenti finali delle tecnologie 5G, dovranno essere operati in modo da garantirne la massima sicurezza, anche al fine di prevenire l' accesso non autorizzato sia ai dati personali che ai dispositivi connessi o l' utilizzo non autorizzato degli stessi. L' Agenzia dell' Unione europea per la cibersicurezza ( ENISA ), a fine 2019, aveva già realizzato una mappatura del panorama delle minacce per le reti 5G, nell' ottica di identificare le migliori pratiche che a livello nazionale dovrebbero essere adottate. Ma è solo lo scorso gennaio 2020 che il Gruppo di Cooperazione NIS ha messo a disposizione di tutti gli Stati un pacchetto di strumenti dell' UE comprendente misure di attenuazione dei rischi del 5G ad

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[§26562736§] venerdì 10 luglio 2020

Agenda Digitale

Industria 4.0

oggi identificati. Per gli Stati membri il 2020 sarà, pertanto, un anno importante per iniziare ad utilizzare appieno il pacchetto di strumenti di sicurezza del 5G elaborato a livello Europeo. Sarà in ogni caso ogni Stato a decidere, in base alle circostanze nazionali e alle caratteristiche delle sperimentazioni in corso, se una particolare misura identificata nel pacchetto è adeguata o se è necessario valutare, come anche raccomandato dal gruppo di cooperazione NIS, ulteriori misure chiave a livello locale per affrontare i rischi individuati. La Relazione di valutazione dei rischi coordinata a livello dell' UE , evidenzia una serie di aspetti di particolare importanza. In primo luogo, i cambiamenti tecnologici introdotti dal 5G offriranno agli hacker una più ampia superficie complessiva di attacco e un numero maggiore di potenziali punti di ingresso. Inoltre le nuove caratteristiche tecnologiche legate al 5G attribuiranno maggiore importanza alla dipendenza degli operatori di rete mobile dai fornitori terzi e al loro ruolo nella catena di approvvigionamento e, dunque il profilo di rischio individuale dei fornitori diventerà particolarmente importante. In secondo luogo, se alcune delle sperimentazioni previste in ambito 5G si concretizzeranno, le reti 5G finiranno per essere una parte importante della catena di approvvigionamento di molte applicazioni informatiche critiche e, in quanto tali, oltre alla adozione di misure di protezione dei dati personali, gli Stati dovranno orientarsi anche alla adozione di misure che assicurino l' integrità e la disponibilità di tali reti per questioni di sicurezza nazionale. Premesse queste considerazioni , tra le principali categorie di rischi su cui porre l' attenzione dovrebbero considerarsi in via preliminare: - il rischio di una configurazione errata delle reti o la mancanza di adeguati controlli degli accessi; - rischi relativi alla catena di approvvigionamento del 5G che potrebbero concretizzarsi, ad esempio, in una scarsa qualità dei prodotti hardware o software, erogati da singoli fornitori verso cui si abbia una dipendenza in termini di approvvigionamento; - sfruttamento di potenziali vulnerabilità di dispositivi degli utenti finali (si pensi ai molteplici scenario di of Things) o delle reti 5G da parte di singoli criminali informatici al fine di colpire gli utenti finali o da parte della criminalità organizzata o terroristica al fine di colpire uno Stato nel suo complesso in caso di interdipendenze tra le reti 5G e altri sistemi o infrastrutture critiche. La recente opinion dell' Autorità Garante per la protezione dei dati Spagnola A maggio 2020 l' Autorità Garante per la protezione dei dati spagnola (AEPD) ha emesso un proprio importante orientamento sulle tecnologie 5G in termini di rischi privacy . Il documento emesso dall' Autorità ha l' importante obiettivo di offrire un quadro delle innovazioni presentate dalla tecnologia 5G e di eseguire una prima analisi dei rischi per la privacy inerenti a questa tecnologia. Il documento di orientamento, è indirizzato a produttori e fornitori, a operatori di servizi, società di telecomunicazioni e sviluppatori di applicazioni che realizzeranno i business model 5G al fine di evidenziare le implicazioni per la privacy dei prodotti e servizi oggetto di disegno e sviluppo. Questo documento è dunque molto importante in evidenzia l' urgenza di applicare un approccio di Privacy By Design e by default (art. 25 GDPR ), garantendo quindi una protezione dei dati fin dalla fase di progettazione e per impostazione predefinita, già nell' ambito

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[§26562736§] venerdì 10 luglio 2020

Agenda Digitale

Industria 4.0

di tutte le sperimentazioni 5G in corso. Va premesso come l' Autorità stessa abbia chiarito che la maggior parte dei rischi per la protezione dei dati personali connessi al 5G non sono nuovi, ma erano emersi anche in riferimento alle precedenti generazioni di telefonia mobile. Tuttavia, l' Autorità pone l' accento sul fatto che potrebbe verificarsi un aumento esponenziale di tali rischi se l' implementazione del 5G dovesse, come auspicabile, raggiungere le aspettative di successo di implementazione previste. Le misure di mitigazione dei rischi per i diritti e le libertà degli interessati dovrebbero essere attentamente valutate, in particolare con riferimento ai seguenti aspetti: Geolocalizzazione dell' utente: il 5G renderà molto più precisa la posizione geografica dell' utente basata sulla rete. Profilazione e decisioni automatizzate : l' aumento della quantità e delle categorie di dati che circoleranno attraverso la rete moltiplicheranno la quantità di dispositivi che ciascun utente potrà collegare tramite 5G (si pensi allo scenario IoT), consentendo una sempre più puntuale profilazione delle persone e l' erogazione di servizi in tempo reale basati su IA che potranno implicare processi decisionali automatizzati sulle persone mediante la elaborazione di dati personali (cnfr. Art. 22 del GDPR). Aumento esponenziale degli scenari di minaccia : le minacce per la protezione dei dati personali da attacchi informatici di natura volontaria sono maggiori, in quanto è aumentata significativamente la superfice di attacco data da una maggiore connettività, interoperabilità, numero di punti di ingresso e dei punti di gestione della rete e dei dati. L' infrastruttura tecnologica per la resilienza del Paese Potenziale perdita di controllo da parte dell' interessato : in base al modello di elaborazione dei dati delle tecnologie 5G, i dati si sposteranno in tempo reale nei punti in cui sono maggiormente necessari o dove la loro elaborazione è più efficiente e ciò potrebbe comportare una degradazione del livello di controllo e di possibilità di esercizio dei diritti da parte deli interessati. @RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562737§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 33 Il Messaggero Industria 4.0

AFFERMATA ROMA C' è un modello che in Volkswagen oggi vale più di ogni altro: si chiama Tiguan.

AFFERMATA ROMA C' è un modello che in Volkswagen oggi vale più di ogni altro: si chiama Tiguan. È un Suv e non ha nulla in comune con la storia di un marchio costruito da icone come Maggiolino, Bulli, Golf e Passat. Eppure è lì, a guardare tutti dall' alto verso il basso, con i suoi numeri da capogiro (per gli altri): dal lancio nel 2007, più di 6 milioni di unità vendute. Oltre 911mila solo lo scorso anno, volumi che valgono il titolo di modello più venduto del tedesco e dell' intero gruppo Volkswagen. Un ritmo produttivo da tormentone estivo alla radio: una vettura ogni 35 secondi nei quattro stabilimenti sparsi nel mondo. Il segreto del successo? La Tiguan è semplicemente una Volkswagen, la risposta di un emozionato Ralf Brandstätter, a capo del marchio solo dallo scorso primo luglio. L' arrivo della versione aggiornata - in vendita dai prossimi giorni e prime consegne nell' ultimo trimestre dell' anno rafforza il concetto: «La Tiguan ora è una vettura completamente digitalizzata», spiega Brandstätter nel presentare in videoconferenza la vettura rinnovata. L' auto è sempre connessa in rete, elettrificata e resa sportiva da una versione R a trazione integrale (inedita) con 320 cavalli, che non ha nulla da invidiare alle sorelle più famose del gruppo. D' altronde la parola d' ordine al quartier generale di Wolfsburg è tecnologia, una sorta di linea da seguire a testa bassa, tracciata dal numero uno del gruppo tedesco Herbert Diess, con lo sguardo ben fisso sulla sponda americana dell' oceano Pacifico, in particolare verso Tesla e Apple. COME LA GOLF OTTO Inevitabile partire dall' elettrificazione: per la prima volta la Tiguan è anche ibrida ricaricabile plug-in (eHybrid). Il sistema, già visto sulla Golf GTE, abbina un motore 1.4 a benzina TSI con cambio automatico DSG, a un propulsore elettrico e una potente batteria al litio, ricaricabile in frenata e decelerazione ma anche a una presa domestica o a una colonnina. La potenza complessiva è di 180 chilowatt, l' equivalente di 245 cavalli, più che sufficiente a soddisfare qualsiasi appassionato di motori. L' auto è in grado di garantire un' autonomia in sola modalità elettrica di 50 chilometri (dato misurato sul ciclo di omologazione Wltp) fino a una velocità massima di 130 km/h. Il sistema di navigazione, collegato con l' intelligenza artificiale della vettura, può riservare la possibilità di non utilizzare il motore a combustione in centri urbani o zone a traffico limitato: «Come sempre più richiesto dalle amministrazioni locali, grazie a questa tecnologia ci si può spostare in città a zero emissioni locali, senza avere però limiti di autonomia in caso di un lungo viaggio», ha spiegato Frank Welsch, responsabile di ricerca e sviluppo del marchio tedesco. Per chi invece all' auto alla spina non riesce proprio ad abituarsi, o ha ben poche possibilità di ricarica, la rinnovata Tiguan ha reso più sostenibili anche le versioni diesel TDI, che ora possono

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[§26562737§] sabato 11 luglio 2020

Il Messaggero Industria 4.0

contare su due catalizzatori SCR posizionati in sequenza con iniezioni indipendenti di additivo (AdBlue): la scelta, secondo i tecnici tedeschi, «consente di ridurre gli ossidi di azoto (NOx) in modo significativo rispetto al mo dello precedente». L' anima digitale si ritrova anche nella lunga dotazione di sistemi di assistenza alla guida (identificati dal marchio IQ.Drive), tra i quali il Travel Assist, una sorta di anticipo di cosa vedremo in un futuro ormai prossimo: l' elettronica della vettura agisce su sterzo, acceleratore e freni e consente di viaggiare senza alcun intervento del guidatore in un intervallo di velocità compreso tra 30 km/h (in caso di cambio automatico DSG si scende a 0 km/h) fino a 210 km/h. Il tutto solo a ttivando un tasto. Senza per questo distogliere l' attenzione dalla strada: il sistema funziona solo se rileva entrambe le mani del guidatore sul volante, in particolare sui lunghi rettilinei, dove la tentazione di fare altro è soli tamente più forte. TUTTO DIGITALE L' evoluzione tecnologica continua all' interno: i vecchi tasti fisici sono stati sostituiti con comandi e cursori touch, come ad esempio su volante multifunzione e climatizzatore. Il sistema d' infotainment MIB3 (lo stesso di Golf) collega il suv tedesco a tutto il mondo digitale che conta, con comandi vocali che attivano una lunga serie di servizi, streaming compreso come ad esempio l' Apple Music, quasi a voler ricordare, ancora una volta, che qualsiasi distrazione alla guida può essere pericolosa. All' esterno gli interventi sul design sono ridotti al minimo e hanno riguardato in particolare i fari a Led, il cofano ora più rialzato e la nuova calandra, allargata a ricordare Touareg e Atlas (venduto in Nord America), nella quale spicca il marchio Volkswagen ristilizzato. Linea vince nte non si cambia. Alessandro Marchetti Tricamo © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562738§] venerdì 10 luglio 2020

Digital 4 Biz

Industria 4.0

Agenzie immobiliari, è l' ora della digital transformation

Il digitale può rendere più moderno ed efficiente il settore real estate, grazie a piattaforme che agevolano l' incontro fra domanda e offerta di case, utilizzano l' analisi avanzata dei dati, supportano lo scambio di informazioni e documenti, agevolano il flusso di informazioni. Al via a Milano una nuova iniziativa sviluppata a partire dalle esigenze degli agenti immobiliari e dei loro clienti

Cambiare il paradigma della ricerca di casa, rendendo più trasparente e sicuro l' intero processo, ma soprattutto contribuire a digitalizzare i processi lavorativi delle agenzie immobiliari. E' l' obiettivo delle piattaforme PropTech, alla base dell' evoluzione dell' ambito real estate , che portano l' immobiliare ad adattarsi alle nuove logiche, alle nuove esigenze e ai nuovi strumenti messi a disposizione dalla "modernità". Tecnologia, dati e AI la fanno da padrone, come testimonia il progetto di Cerved, che ha di recente lanciato la piattaforma di connessione immobiliare Cerved Bee The City . Si tratta di un segnale importante. Se la più grande data-driven company italiana decide di impegnarsi in un settore nuovo, ma complementare con il proprio core business, significa che le opportunità di trasformare il settore sono importanti. Bee The City crea un link tra buyer e seller sfrutta i sistemi di big data analisys e di intelligenza artificiale , oltre all' integrazione di informazioni ufficiali legate alle proprietà, alle visure, alle perizie e molto altro. Il punto di partenza sono proprio le difficoltà quotidiane delle agenzie immobiliari, chiamate oggi ad abbandonare metodi di lavoro analogici per diventare veri agenti-proptech, ossia professionisti evoluti capaci di usare strumenti digitali a favore del cliente. Ma quali sono questi pain ? E come li risolve Bee The City? I 4 pain delle agenzie immobiliari e come risolverli con la tecnologia La mancanza di dati a supporto della trattativa è certamente uno dei principali problemi con cui gli agenti immobiliari devono scontrarsi ogni giorno: l' assenza di informazioni certe sulla proprietà e su eventuali pendenze o eventi negative può essere scoperto troppo tardi in fase di trattativa. Per rendere il processo trasparente e scongiurare criticità, dati esaustivi e chiari sono l' unica soluzione. Per questo la piattaforma immobiliare Bee The City propone una Console Web, su misura per agenzie ma anche per privati, che serve non solo a gestire i propri immobili, ma anche a conoscerne i dettagli in totale trasparenza: si tratta appunto di informazioni sulla proprietà, eventi negativi e visure catastali. Una serie di servizi e documenti utili , quindi, per snellire il processo di compravendita e renderlo più efficiente. Alcuni servizi sono utili per vendere più velocemente, ad esempio migliorando gli annunci (basti pensare ai tour virtuali, alle planimetrie digitali e alle visite da remoto, ormai sdoganati e potenziati a seguito dell' emergenza Covid-19), altri servono a non avere brutte sorprese, come i controlli sugli immobili e i documenti ufficiali. Integrato alla Console Web c' è anche un meccanismo per monitorare l' avanzamento delle trattative in modo puntuale, grazie

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[§26562738§] venerdì 10 luglio 2020

Digital 4 Biz

Industria 4.0

a un sistema di tracking integrato che consente di sapere sempre, per ogni immobile e per ogni cliente, a quale step di interesse e di trattativa si è arrivati. Infatti, un altro evidente pain è la frammentazione degli iter di ciascun potenziale acquirente, troppo spesso lasciati alla memoria dell' operatore stesso. Ad essere spesso troppo frammentata anche la comunicazione : chiunque abbia avuto a che fare con la compravendita immobiliare, tanto come potenziale acquirente che come venditore, sa quanto sia complesso destreggiarsi tra messaggi inviati su device e canali differenti - dal vocale su WhatsApp per la presa appuntamento all' e-mail con mille allegati per l' invio della documentazione richiesta, fino alle tante telefonate che non lasciano traccia del proprio contenuto. Fare rete: la trasformazione digitale per coesione, partecipazione e sviluppo della comunità Integrato in Bee The City, quindi, un Sistema di Messaggistica, che vuole rendere snella e veloce la comunicazione tra privati e agenzie, grazie a un solo collettore per tutte le comunicazioni e tutti i materiali: un centro messaggi, dotato di archivio di tutto lo storico, di invio di allegati e di un sistema di notifiche per non perdersi mai un messaggio in arrivo. Infine, spesso per gli agenti immobiliari la difficoltà sta nel fare rete, nel reperire immobili e mostrare la propria professionalità ai clienti: nasce così la figura del Local Partner , che può entrare a far parte di un selezionato network di agenzie che mettono la propria consulenza a disposizione dell' utenza, su richiesta del cliente. Il mercato immobiliare post-Covid Il lockdown dei mesi scorsi ha fatto emergere nuove esigenze legate non solo al real estate come settore economico ma anche alla casa come bene dell' individuo: vivere in spazi inadeguati, costretti a uno smart working a volte logisticamente un po' complesso e senza accesso all' aria aperta per settimane, ha fatto comprendere a tanti di abitare in un immobile non perfetto per le proprie esigenze. Cosa vogliono oggi gli italiani quando si parla di casa? Certamente spazi più adeguati ai membri della famiglia, quindi mediamente almeno un locale in più, e la possibilità di prendere una boccata d' aria fresca su balconi e terrazzi, quando non in giardino. Alcuni stanno valutando anche di spostarsi verso altre città, perché non più "costretti" a vivere fisicamente vicino al luogo di lavoro. Questo implica che il mercato immobiliare, fermo o quasi per un paio di mesi, oggi si sta muovendo di nuovo velocemente, tra chi ha necessità di vendere la propria casa e chi ne sta cercando una più adatta a sé. Cerved Bee The City si rivolge, ad oggi, al mercato della città di Milano, considerato certamente come il traino di tutto il comparto real estate nazionale, con oltre 10.000 appartamenti in vendita ogni giorno, dei quali il 70% gestiti da circa 1.700 agenzie sul territorio (dati pre-Covid) . L' obiettivo è espandersi a 15 tra le maggiori città italiane da qui al 2022. " Con Bee the City, Cerved vuole far leva sull' esperienza accumulata nel mondo dei big data per accelerare il processo di digitalizzazione delle agenzie immobiliari e poi entrare nel mercato B2C - commenta Andrea Mignanelli, Amministratore Delegato di Cerved - Abbiamo scelto di partire da Milano non solo per il numero di immobili ma anche perché riteniamo sia il mercato più pronto a recepire soluzioni innovative e a trasformarsi anche per effetto del Covid-19 ". @RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562739§] venerdì 10 luglio 2020

Corriere Comunicazioni

Industria 4.0

Automotive 4.0, Renault si dà al cloud

Via alla partnership con Google Cloud: obiettivo la messa a punto di nuove soluzioni industriali basate su apprendimento automatico e intelligenza artificiale. Programma di formazione digitale per tutti i dipendenti del gruppo francese

Accelerazione smart per l' automotive . Renault stringe un accordo di partnership con Google Cloud per spingere la digitalizzazione degli impianti di produzione e della catena di fornitura . Si punta a nuove soluzioni industriali facendo leva su apprendimento automatico e intelligenza artificiale fornite dall' azienda Usa unitamente all' esperienza Renault nella produzione automobilistica. Tra gli elementi dell' accordo anche la formazione dei collaboratori con il team di Google. Aggregazione dei dati industriali Il gruppo francese è impegnato fin dal 2016 nello sviluppo di una propria piattaforma digitale per connettere e aggregare dati industriali dai 22 siti aziendali in tutto il mondo (rappresentano il 76% della produzione di veicoli) e oltre 2.500 macchine. La nuova partnership con Google Cloud mira, tra l' altro, a ottimizzare la piattaforma di gestione dei dati industriali interamente posseduta e gestita da Groupe Renault. Le soluzioni Google Cloud consentiranno a Renault di ottimizzare la fornitura e l' efficienza di produzione, la qualità di produzione e la riduzione dell' impatto ambientale grazie al risparmio energetico. Tutti fattori che favoriranno lo sviluppo di nuove soluzioni verticali per l' industria. Formazione 4.0 per i dipendenti Sicurezza nel cloud: una guida ad architetture e soluzioni La formazione dei dipendenti è parte essenziale della partnership. Il programma Renault- Google Cloud prevede la realizzazione di un programma scalabile per ottimizzare le competenze dei team di ingegneria, produzione e IT dei processi Renault attraverso sessioni di coworking , formazione e abilitazione con il team di Google. L' obiettivo migliorare una cultura basata sui dati, "parte essenziale - fa sapere una nota - "del lavoro dei dipendenti Renault, sia operativa che nei processi decisionali". Accelerazione Industria 4.0 "La collaborazione è un perfetto esempio della strategia digitale del Groupe Renault, applicata nel campo industriale - dice José Vicente de los Mozos, direttore produzione e logistica del gruppo francese -. L' accordo dei team IT su produzione e gestione della catena di fornitura ci consentiranno di accelerare l' implementazione del nostro piano Industry 4.0 progettato per trasformare e collegare i siti di produzione e i processi logistici in tutto il mondo migliorando i nostri standard di eccellenza e prestazioni". "L' industria automobilistica ha l' innovazione nel suo Dna - dice Thomas Kurian, Ceo Google Cloud - e il digitale ha un enorme potenziale sull' ottimizzazione della produzione. Siamo orgogliosi di collaborare con Groupe Renault per aiutare a rivoluzionare il futuro della produzione automobilistica". @RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562740§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 7 Corriere della Sera Industria 4.0

Stati Uniti

Biden lancia il suo piano: 700 miliardi di investimenti

G. Sar.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON Joe Biden esce allo scoperto con un piano di 700 miliardi di investimenti, in 4 anni. La ricetta è un classico del repertorio democratico. Più spesa pubblica, aumentando deficit e debito. Ma Biden, così come ha fatto Trump per coprire il taglio delle imposte, non se ne preoccupa. La priorità è allargare il blocco sociale per vincere le elezioni. Il progetto di Biden è formato da due capitoli. Il primo: 400 miliardi di dollari alle agenzie federali per acquistare materiali e servizi «made in Usa». È il bis del «Buy american», «compra americano» di Trump che a sua volta lo aveva copiato dal presidente Herbert Hoover. Biden vuole strappare all' avversario i lavoratori della manifattura Usa. L' altro intervento parla al mondo dell' innovazione, agli ecologisti e alla sinistra radicale: fondi per le nuove tecnologie, l' intelligenza artificiale e l' auto elettrica.

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[§26562741§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 7 Il Sole 24 Ore (Plus) Industria 4.0

Giro di vite della Ue sulle regole Fintech

Un articolato piano di intervento va dal crowdfinding all' intelligenza artificiale

Antonio Criscione

Nuove regole in arrivo dall' Europa sul Fintech dopo lo scandalo Wirecard. È infatti in fase di approfondimento presso la Commissione europea un dossier, ancora riservato, per aggiornare il quadro normativo sull' intreccio tra tecnologia e finanza. Gli ambiti interessati sono diversi e anche gli interventi da aspettarsi sono differenziati. Per esempio si attendono sicuramente entro la fine dell' anno un regolamento su crowdfunding e crowdlending, che uniformerà a livello europeo le piattaforme che raccolgono risorse da destinare all' economia reale, in forma di equity o di prestiti. Un altro intervento atteso riguarda il tema delle cripto asset, che dovrebbe arrivare a breve. Un tema che tocca le cosiddette criptovalute, che in futuro potrebbero essere emesse anche da banche centrali. Una consultazione su questo tema si era conclusa lo scorso 19 marzo insieme ad un' altra dal titolo Improving resilience against cyberattacks (new rules). Entrambe le consultazioni erano state aperte il 19 dicembre 2019, pochi giorni dopo la consegna (avvenuta il 13 dicembre) del rapporto finale del Gruppo di esperti sugli ostacoli regolamentari all' innovazione finanziaria (Rofieg), istituito nel giugno 2018, con il mandato di fornire proposte di intervento e modifiche normative nell' ottica di rendere la legislazione della Ue sui servizi finanziari tecnologicamente neutra e adeguata alle esigenze future. Il report Rofieg riportava "Trenta raccomandazioni" di modifiche da apportare al quadro normativo generale, applicabili a più settori industriali, data l' orizzontalità di taluni temi, come quelli dell' intelligenza artificiale, della disciplina delle piattaforme digitali integrate verticalmente e dell' accesso, elaborazione e condivisione di dati personali e non personali da parte di diverse parti interessate. Anche nel dossier in esame in questi giorni a livello europeo, oltre ai pagamenti elettronici, gioca un ruolo rilevante l' area dell' intelligenza artificiale che comporta l' assunzione di decisioni automatizzate su diversi aspetti, come per esempio le decisioni di investimento. Un aspetto sul quale viene sentita l' esigenza di una possibilità di controllo ex post, per verificare - se per esempio un investitore lamenta un errore da parte di un robo advisor - come ha funzionato l' algoritmo. Authority e mezzi non adeguati In questo momento gli operatori sono più avanti delle autorità di vigilanza a livello di persone competenti e tecnologie adeguate. Un tema che si intreccia anche con situazioni come quella di Wirecard. Per controllare l' operatività di soggetti che utilizzano tecnologie avanzate, che peraltro vengono aggiornate continuamente, occorre che le autorità siano dotate di mezzi adeguati. A confermare un fitto calendario di appuntamenti su regolamentazione e Fintech a livello europeo, la professoressa A ntonella Sciarrone Aliprandi, dell' Università Cattolica, che aveva fatto parte del

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[§26562741§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore (Plus) Industria 4.0

gruppo Rofieg: «In ambito europeo la seconda parte del 2020 vedrà l' elaborazione del la nuov a Strategia per la finanza digitale e per i pagamenti al dettaglio che costituisce l' esito di un meditato processo di consultazione di vari stakeholder e del lavoro dell' Expert Group Rofieg, chiamato a individuare i principali ostacoli e limiti del vigente quadro normativo da superare nella prospettiva di creare un ambiente europeo accogliente per l' innovazione anche sotto il profilo regolatorio». E aggi unge: «La finalità della Commissione è quella di promuovere la digitalizzazione e l' utilizzo delle nuove tecnologie nell' ambito dei servizi finanziari e dei servizi di pagamento al dettaglio, garantendo al contempo un' adeguata gestione dei potenziali rischi derivanti e tenendo in considerazione la competizione con le Big Tech». Le tre priorità Le tre priorità da perseguire, individuate dalla professoressa Sciarrone sono: le modalità per garantire che il settore dei servizi finanziari sia neutrale sotto il profilo tecnologico (technology neutral ) e propenso all' innovazione (innovation -friendly); le modalità per rimuovere l' attuale frammentazione del mercato unico relativamente ai servizi finanziari digitali; le modalità per promuovere nel miglior modo possibile un settore finanziario che sia adeguatamente regolato e basato sui dati. Alcuni limiti dell' approccio europeo alla questione sono individuati da Giuseppe D' Agostino, ex dirigente di primo piano della Consob (dove si era ampiamente occupato di Fintech) e ora esponente di spicco della società internazionale di consulenza Bird & Bird. «Il fenomeno che va sotto il nome di Fintech assume una connotazione di trasversalità che l' attuale assetto normativo Ue non si è mostrato in grado di disciplinare, organizzato com' è per rigidi campi di attività e, dunque, secondo un approccio di tipo verticale». E aggiunge: «Il peccato originale dell' approccio adottato dalla Commissione Ue è quello di guardare al Fintech solo come ad un fenomeno che si sviluppa sulla capacità innovativa delle imprese start-up. Peraltro, la Commissione è pienamente consapevole del possibile dominio da parte di giganti tecnologici anche nel mercato dei servizi finanziari, in virtù dell' incidenza del possesso dei dati sulle dinamiche competitive nel mondo del web, ma questo non ha impedito ai co-legislatori europei, Parlamento Europeo e Consiglio dell' Ue, di assumere posizioni incoerenti nel tempo con riguardo a misure normative in materia di accessibilità ai dati e di loro utilizzo in settori differenti». D' Agostino cita l' asimmetria tra la direttiva sui Servizi di pagamento II (2015/2366) che prescrive alle banche la cessione obbligata a terze parti del patrimonio informativo costituito dai dati relativi ai c/c digitali dei propri clienti, dietro espresso consenso di questi ultimi, e il regolamento (UE) 2019/1150 che impone agli operatori di piattaforme digitali solo obblighi di rendere trasparente la politica di gestione dei dati acquisiti sulle transazioni (o sulle mere interazioni) che le imprese-utenti realizzano (online ovvero off-line) con i consumatori tramite le stesse piattaforme digitali, consentendo dunque anche la successiva (eventuale) commercializzazione dei dati dietro corrispettivo. «Asimmetria, questa - conclude D' Agostino - che mette in dubbio l' esistenza di un coerente progetto di regolare il fintech nell' ambito di una dottrina organica sulla nuova economia digitale. Il percorso d' apprendimento ancora lento

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[§26562741§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore (Plus) Industria 4.0

e tortuoso delle istituzioni europee ha comunque un costo non banale per l' efficiente funzionamento del mercato». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562742§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 32 Il Messaggero Industria 4.0

Il filone d' oro di Volkswagen

AFFERMATA ROMA C' è un modello che in Volkswagen oggi vale più di ogni altro: si chiama Tiguan. È un Suv e non ha nulla in comune con la storia di un marchio costruito da icone come Maggiolino, Bulli, Golf e Passat. Eppure è lì, a guardare tutti dall' alto verso il basso, con i suoi numeri da capogiro (per gli altri): dal lancio nel 2007, più di 6 milioni di unità vendute. Oltre 911mila solo lo scorso anno, volumi che valgono il titolo di modello più venduto del brand tedesco e dell' intero gruppo Volkswagen. Un ritmo produttivo da tormentone estivo alla radio: una vettura ogni 35 secondi nei quattro stabilimenti sparsi nel mondo. Il segreto del successo? La Tiguan è semplicemente una Volkswagen, la risposta di un emozionato Ralf Brandstätter, a capo del marchio solo dallo scorso primo luglio. L' arrivo della versione aggiornata - in vendita dai prossimi giorni e prime consegne nell' ultimo trimestre dell' anno rafforza il concetto: «La Tiguan ora è una vettura completamente digitalizzata», spiega Brandstätter nel presentare in videoconferenza la vettura rinnovata. L' auto è sempre connessa in rete, elettrificata e resa sportiva da una versione R a trazione integrale (inedita) con 320 cavalli, che non ha nulla da invidiare alle sorelle più famose del gruppo. D' altronde la parola d' ordine al quartier generale di Wolfsburg è tecnologia, una sorta di linea da seguire a testa bassa, tracciata dal numero uno del gruppo tedesco Herbert Diess, con lo sguardo ben fisso sulla sponda americana dell' oceano Pacifico, in particolare verso Tesla e Apple. COME LA GOLF OTTO Inevitabile partire dall' elettrificazione: per la prima volta la Tiguan è anche ibrida ricaricabile plug-in (eHybrid). Il sistema, già visto sulla Golf GTE, abbina un motore 1.4 a benzina TSI con cambio automatico DSG, a un propulsore elettrico e una potente batteria al litio, ricaricabile in frenata e decelerazione ma anche a una presa domestica o a una colonnina. La potenza complessiva è di 180 chilowatt, l' equivalente di 245 cavalli, più che sufficiente a soddisfare qualsiasi appassionato di motori. L' auto è in grado di garantire un' autonomia in sola modalità elettrica di 50 chilometri (dato misurato sul ciclo di omologazione Wltp) fino a una velocità massima di 130 km/h. Il sistema di navigazione, collegato con l' intelligenza artificiale della vettura, può riservare la possibilità di non utilizzare il motore a combustione in centri urbani o zone a traffico limitato: «Come sempre più richiesto dalle amministrazioni locali, grazie a questa tecnologia ci si può spostare in città a zero emissioni locali, senza avere però limiti di autonomia in caso di un lungo viaggio», ha spiegato Frank Welsch, responsabile di ricerca e sviluppo del marchio tedesco. Per chi invece all' auto alla spina non riesce proprio ad abituarsi, o ha ben poche possibilità di ricarica, la rinnovata Tiguan ha reso più sostenibili anche le versioni diesel TDI, che ora possono

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[§26562742§] sabato 11 luglio 2020

Il Messaggero Industria 4.0

contare su due catalizzatori SCR posizionati in sequenza con iniezioni indipendenti di additivo (AdBlue): la scelta, secondo i tecnici tedeschi, «consente di ridurre gli ossidi di azoto (NOx) in modo significativo rispetto al mo dello precedente». L' anima digitale si ritrova anche nella lunga dotazione di sistemi di assistenza alla guida (identificati dal marchio IQ.Drive), tra i quali il Travel Assist, una sorta di anticipo di cosa vedremo in un futuro ormai prossimo: l' elettronica della vettura agisce su sterzo, acceleratore e freni e consente di viaggiare senza alcun intervento del guidatore in un intervallo di velocità compreso tra 30 km/h (in caso di cambio automatico DSG si scende a 0 km/h) fino a 210 km/h. Il tutto solo a ttivando un tasto. Senza per questo distogliere l' attenzione dalla strada: il sistema funziona solo se rileva entrambe le mani del guidatore sul volante, in particolare sui lunghi rettilinei, dove la tentazione di fare altro è soli tamente più forte. TUTTO DIGITALE L' evoluzione tecnologica continua all' interno: i vecchi tasti fisici sono stati sostituiti con comandi e cursori touch, come ad esempio su volante multifunzione e climatizzatore. Il sistema d' infotainment MIB3 (lo stesso di Golf) collega il suv tedesco a tutto il mondo digitale che conta, con comandi vocali che attivano una lunga serie di servizi, streaming compreso come ad esempio l' Apple Music, quasi a voler ricordare, ancora una volta, che qualsiasi distrazione alla guida può essere pericolosa. All' esterno gli interventi sul design sono ridotti al minimo e hanno riguardato in particolare i fari a Led, il cofano ora più rialzato e la nuova calandra, allargata a ricordare Touareg e Atlas (venduto in Nord America), nella quale spicca il marchio Volkswagen ristilizzato. Linea vince nte non si cambia. Alessandro Marchetti Tricamo © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562743§] venerdì 10 luglio 2020

Corriere Comunicazioni

Industria 4.0

Innovazione, i vecchi edifici Olivetti di Ivrea diventano 'Human digital Hub'

Ospiteranno i protagonisti dell' innovazione digitale e i servizi della Pa. L' ideatrice Virginia Tiraboschi: 'Questi luoghi tornano a essere protagonisti della rinascita industriale grazie alle tecnologie di quinta generazione'

Coniugare la più nobile storia industriale italiana con il futuro digitale del Paese. Nasce con questo obiettivo Ico Valley - Human Digital Hub , destinata a diventare la casa delle piattaforme digitali e tutto ciò che può valorizzare e potenziare il marchio Made in , cui si aggiungeranno tutti i servizi utili alla pubblica Amministrazione per migliorarne la fruizione in termini di efficienza e efficacia, così come uno spazio dove si valorizzano servizi, Big Data , Intelligenza Artificiale , Internet of Things , cloud , blockchain . L' adesione di tutti i soci fondatori, si legge in una nota, avverrà entro fine luglio. Entro i primi giorni di agosto verranno indicati il Presidente e i componenti del Comitato promotore per la definizione operativa della strategia, che entrerà in fase attuativa subito dopo l' estate. "È motivo di grande orgoglio poter partecipare all' inaugurazione di questo spazio - afferma Giovanni Ronca , presidente Olivetti ( Gruppo Tim ) - assistere alla rinascita, a Ivrea, di un polo d' eccellenza dell' Innovazione è un segnale importante per il territorio, per il Paese, in continuità con l' importante eredità lasciata da Adriano Olivetti . Partecipiamo a questa iniziativa con grande entusiasmo e proprio per questo abbiamo deciso di aderire da subito alla costituzione del Comitato Promotore del progetto. Per Olivetti e il Gruppo Tim è fondamentale contribuire alla digitalizzazione e alla diffusione della cultura dell' innovazione nel Paese, crediamo che rappresentino un volano importante per lo sviluppo del tessuto economico e sociale. Human Digital Lab è un concetto forte che mette al centro la persona, nella migliore tradizione olivettiana, parte di un importante percorso che darà sicuramente nuova linfa al territorio del Canavese, insieme a partner di altissimo livello". L' idea alla base di questa iniziativa è quella di dare vita a una buona pratica nazionale di riqualificazione di ex siti industriali attraverso un' esperienza innovativa di unione tra "contenitore e contenuto", con un progetto industriale che, anche grazie alla promozione svolta da Prelios Sgr in qualità di società di gestione del Fondo Anastasia proprietario degli immobili, ha visto la partecipazione e la condivisione di importanti realtà pubbliche, dell' associazionismo e private, a livello sia locale sia nazionale. Il progetto prevede così ampi spazi destinati alla formazione, luoghi condivisi tra le aziende e la realizzazione di servizi complementari quali gallerie commerciali e aree destinate all' hospitality. ''Ci siamo ispirati all' esperienza di successo del Bioindustry Park che si è basata su questi stessi parametri, ovvero costruire il contenitore a partire dal contenuto - sottolinea Alberta Pasquero , amministratore delegato del Parco e componente del comitato promotore - in questo modo il Parco è diventato un grande attrattore di imprese

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[§26562743§] venerdì 10 luglio 2020

Corriere Comunicazioni

Industria 4.0

internazionali e startup". "Siamo orgogliosi di aver attivamente contribuito a questa iniziativa e di averla promossa - spiega Alessandro Busci , head of fund management di Prelios Sgr - Ico Valley consente una vera rigenerazione urbana, che mira non soltanto alla riqualificazione e riposizionamento degli immobili, ma anche alla creazione di un distretto industriale focalizzato sull' economia digitale facendo leva sulla storia, le competenze e le eccellenze italiane e di quest' area geografica in particolare. Un investimento che, in coerenza con l' attenzione di Prelios Sgr verso i più avanzati principi Esg , mira ad avere riflessi positivi sull' economia reale in una logica di impact investing e di partenariato pubblico-privato". Il progetto non ha quale unico obiettivo la formazione: Ico Valley, conclude il comunicato, nasce per essere anche un ''acceleratore'' in cui far transitare le startup che oggi passano solo per il 18% da queste strutture, potenzialmente idonee a far evolvere il concetto di ''incubatori'' nei quali i migliori talenti sono sostenuti e trattenuti da un ecosistema digitale che consente loro di progettare e creare servizi personalizzati, a vantaggio del tessuto produttivo italiano, densamente popolato da Pmi e artigianato di eccellenza, così come diventare imprenditori delle loro idee innovative.

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[§26562744§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 22 Il Sole 24 Ore Industria 4.0

ELEZIONI NEGLI USA

Manifattura al centro: anche Biden ha la sua «America First»

Il candidato democratico ha lanciato un' agenda che sfida Trump sul terreno favorito Un piano di rilancio dell' economia nazionale ma senza toni isolazionisti

Marco Valsania

NEW YORK Tra Joe Biden e Donald Trump è sfida aperta sull' economia. Il candidato democratico alle elezioni alla Casa Bianca ha lanciato una nuova agenda che incalza Trump esplicitamente sul suo terreno favorito di America First, delineando in alternativa politiche e progetti di risanamento degli Stati Uniti e delle loro prospettive di crescita che ambiscono a ridefinire nazionalismo e populismo economico sotto vessilli progressisti. Senza i toni isolazionisti e parte integrante di un messaggio volto a ritrovare l' unità del Paese - grazie all' attenzione alle diseguaglianze, a lavoratori e ceti medi che Biden accusa il presidente in carica di aver invece disatteso e tradito. Nelle ultime ore Biden ha tenuto a battesimo il primo capitolo di questo programma, uno sforzo da 700 miliardi di dollari che ambisce non solo ad azzerare la perdita di occupazione quest' anno, a oggi 15 milioni di buste paga, ma a creare 5 milioni di nuovi e solidi impieghi incentrati sul settore manifatturiero: invocando slogan quali una "Nuova economia americana" e "Buy American", ha promesso dal travagliato cuore della Pennsylvania, metà rurale e metà industriale, la più grande mobilitazione di risorse e appalti pubblici dalla Seconda Guerra Mondiale. Biden intende scommettere sul settore manifatturiero con un focus su infrastrutture, tecnologie e innovazione. In cantiere ha messo una spesa di 400 miliardi in fondi federali per l' acquisto di beni e servizi made in Usa, da veicoli non inquinanti a materiali per le costruzioni, nell' arco di quattro anni. Altri 300 miliardi verranno investiti in ricerca e sviluppo, da tech di nuova generazione, quali il 5G nelle telecomunicazioni e l' intelligenza artificiale, all' energia pulita che riceverà metà degli stanziamenti. Una promessa, non a caso, pronunciata dalle officine di uno stabilimento di componenti in metallo, la McGregor Industries, nella cittadina di Dunmore. Biden non si ferma qui nella sua visione di riscossa manifatturiera: per promuovere la produzione domestica vuole rivedere in senso più severo i requisiti del Made in America e "aggiornare" norme internazionali sull' interscambio quando sono in gioco contratti pubblici. Si propone infine di riorganizzare le catene di fornitura globalizzate ordinando un riesame della supply chain nei primi cento giorni di una sua amministrazione, per riportare in patria maggior produzione in particolare di attrezzature medico-sanitarie e medicinali essenziali alla luce di crisi e fragilità esposte dalla pandemia. Il duello con Trump è solo agli inizi. Altri tre capitoli dettagliati della neo-agenda economica e sociale democratica verranno annunciati in altrettanti interventi di Biden entro il 17 agosto, inizio della Convention democratica. Saranno dedicati rispettivamente a energia verde e infrastrutture sostenibili,

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[§26562744§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore Industria 4.0

rafforzamento del settore dell' istruzione e dell' assistenza e passi avanti nell' eguaglianza razziale. Trump non intende cedere le armi e fasce dell' elettorato popolare: la gestione dell' economia resta il suo punto di forza in sondaggi (55% contro 39% di Biden) che altrimenti lo penalizzano, anzitutto per la risposta al coronavirus. Il presidente non ha finora delineato nuove proposte economiche per un secondo mandato, rivendica però la crescita pre-Covid e promette un suo ritorno, accusando i democratici di volerla distruggere a colpi di interventi governativi, aumenti delle imposte e strette di regolamentazione. I suoi consiglieri hanno attaccato la strategia di Biden come dedicata alla «redistribuzione della ricchezza anziché alla sua creazione». E ricordato che il leader democratico in passato era stato a favore di accordi multilaterali di libero scambio che considerano anatema per gli interessi statunitensi. Ma il nuovo programma di Biden decolla con in vento alle spalle di una nuova alleanza tra correnti democratiche moderate e radicali. È tra i principali frutti di sei task force organizzate assieme al grande rivale interno della sinistra, Bernie Sanders. Pochi giorni or sono avevano prodotto un ampio documento d' intesa che raccomanda un più robusto ruolo del governo senza sposare le proposte più aggressive dei progressisti, da un sistema sanitario nazionale al Green New Deal. Il candidato democratico, nella sua offensiva economica, ha incalzato Trump definendo anche come inscindibili la crisi economica, da coronavirus e di discriminazione razziale. «È ora di dire basta - ha detto -. Di invertire le priorità del Paese. Di aiutare i piccoli business, la gente dei ceti medi, ad affrontare la pandemia e a uscirne». Ancora: «Investire nel popolo americano che lavora è più importante di duemila miliardi in sgravi fiscali soprattutto ai super-ricchi», ha detto descrivendo la riforma fiscale repubblicane degli anni scorsi. «È il momento di immaginare e costruire una nuova economia americana, per tutti gli americani». E ha criticato il capitalismo degli "shareholder" che Trump avrebbe adottato: «Si è concentrato sulla Borsa, non sulle famiglie». Biden ha ribadito che lui, invece, raddoppierà il salario minimo federale a 15 dollari l' ora. I piani democratici verrebbero finanziati con svolte nella tassazione che cancellino sgravi per grandi aziende e redditi più alti. Le aliquote corporate tornerebbero al 28% dal 21%; quelle individuali sui redditi sopra i 400mila dollari al 39,6% dal 37 per cento. I previsti incrementi del gettito fiscale e azioni di risparmio ammontano tuttavia a forse 4.000 miliardi, alimentando domande di maggior trasparenza sull' agenda in vista delle urne di novembre. Ma le preoccupazioni sul debito pubblico, tra politici e economisti statunitensi, oggi appaiono in secondo piano rispetto all' urgenza di sostenere e forse reimmaginare l' economia. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562745§] venerdì 10 luglio 2020

Agenda Digitale

Industria 4.0

Riformare il capitalismo per salvarci tutti: gli spunti che nascono dalla crisi del covid-19

L' emergenza innescata dalla pandemia sta accelerando l' innovazione nel tessuto industriale e sociale. Ma l' assenza di strategie a lungo termine rischia di esacerbare conflitti economici già in atto, a cominciare dal mercato del lavoro. Il trend attuale e il futuro che si profila

No, non è come all' indomani della Grande depressione. Né della Seconda Guerra mondiale. La crisi causata dal Coronavirus sta disegnando un orizzonte temporale ancora meno rassicurante. In cui la trasformazione digitale spinta dall' emergenza, se non governata, rischia di impattare sulla crescita economica aggravando disoccupazione e disuguaglianze. Ecco perché lo scenario a noi davanti dovrebbe indurci a ripensare le fondamenta della nostra società. Già: non è più utopia di pochi visionari. Non a caso l' ultimo Special Report dell' Economist (20-6-2020 ) è incentrato sul New World Order . La "confusione regna sovrana" a livello internazionale, diremmo noi, dal momento che nell' arco di pochi decenni siamo passati da un mondo "bipolare" (confronto USA-URSS) a quello "unipolare" (Usa unica potenza dominante), quindi all' attuale "caos", senza leadership definite e con conflitti diffusi che si susseguono, insieme al rischio di una deflagrazione generale. Crescono infatti, secondo l' Economis t, i rischi di estrema frammentazione e nazionalismi più o meno esasperati : America first , protagonismo cinese, pieni poteri assunti in Ungheria e auspicati in modalità quasi comiche in qualche Paese europeo e nel Sudamerica, entità alla ricerca di egemonie regionali quali Iran, Iraq, Siria. Nonostante l' accenno in relazione al "terzo cavaliere", Guterres non si aspettava il "quinto cavaliere", che sta attraversando il mondo, il Covid-19 , i cui effetti sono estesi e profondi: economici, sociali, culturali, politici, geo-strategici. Uno sguardo al passato fa impietosamente emergere le differenze. Subito dopo l' attacco a Pearl Harbour, Roosvelt e Churchill, che non si amavano affatto, si incontrarono immediatamente alla Casa Bianca, dove il secondo era in visita, in circostanze un po' insolite: il primo irruppe nella stanza da letto del secondo per proporgli, anche se era appena uscito dal bagno, l' idea di creare un organismo post-bellico (, appunto) , per la sicurezza di un nuovo mondo post-bellico[1]. I due leader, proprio nel bel mezzo di una guerra mondiale, pensavano già ad un piano per la pace. Oggi è tutto differente, mentre si stanno dispiegando gli effetti di un evento che sembra non avere eguali nella storia. Ciascuno dei numerosi leader mondiali (o aspiranti tali) non pare cogliere la necessità di un nuovo multilateralismo , una concertazione internazionale, per affrontare problemi e sfide intrinsecamente globali . Si moltiplicano anzi i conflitti e i motivi di divisione, mentre il Pianeta Terra è alle prese con un processo di transizione tecno-economica , oggetto della nostra analisi, che concentra l' attenzione su determinati problemi di fondo, tra loro interconnessi: possibile accelerazione robotica , livelli di disoccupazione, disuguaglianze , tendenza verso il Panopticon digitale . Innanzitutto c' è una evidente espansione

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[§26562745§] venerdì 10 luglio 2020

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in tutto il mondo degli acquisti on line e quindi dell' accesso, da parte di molti utenti non abituati, al mondo dell' e- commerce , cioè ad un universo di possibilità, abilmente enfatizzate sia dai techno-Giants della rete che dai produttori di output materiali e immateriali. Intendiamo mettere in evidenza, però, una conseguenza che sta emergendo nello spazio informativo globale . L' emergenza sanitaria e la necessità di far fronte ad una improvvisa domanda di una varietà di beni e servizi spinge sia un numero crescente di imprese ad utilizzare robot per una serie di funzioni svolte tradizionalmente da umani , sia i produttori di robot a escogitarne di sempre più sofisticati, in tutti campi. Le implicazioni di medio-lungo termine sulla supply-chain di molte sequenze economico-produttive sono tutte da scoprire, perché ovviamente molto dipende dai contesti in cui operano le imprese. Comunque sia, un ristorante italiano a Seul impiega il robot Dilly per servire nel locale cibi ai clienti. Dilly di fatto è solo un carrello porta- vivande con vassoi, che si muove per consegne puntuali verso i tavoli, dove le persone si servono direttamente. Dilly è una creazione della società coreana Woova Brothers rilevata di recente dalla tedesca Delivery Heo per 4 miliardi di dollari (Song Jung-a, 16-2-2020, Woowa Bros looks to food delivery robots to trim costs , Financial Times). Woova Bros effettua 43 milioni di consegne mensili con 2300 rider, ma ciò non deve sorprendere perché la Corea è un Paese con un' alta percentuale di single e costituisce il terzo mercato mondiale dopo Cina e Usa. La Corea è un esempio della forte crescita del mercato delle consegne a domicilio e in prospettiva dei "robot waiter" , dati già in affitto a 17 ristoranti per 765 dollari al mese ciascuno, mentre vi sono contatti con altri 50 ristoranti, sempre a Seul. Ulteriore ampliamento dell' impiego di robot per consegne è previsto per i negozi di alimentari e altri generi di prima necessità. Siamo di fronte ad una sorta di "corsa globale agli armamenti" verso un uso esteso di robot, se pensiamo che essi possono contribuire a salvare le supply-chain qualora emergenze sanitarie impediscano il normale svolgimento delle operazioni. Sono infatti in aumento i robot per la raccolta, la manipolazione e la consegna raccolti per il cibo , con un trend in aumento già alto, che ha mostrato un' accelerazione nel corso della pandemia, come avviene nell' area di S. Francisco e più in generale negli USA (McGee, 18-5-2020). Una tendenza analoga emerge in tema di pulizie e igienizzazione nelle corsie degli ospedali e nei corridoi dei supermercati (ad esempio Kroger, Walmart) (Tucker I., 31-5-2020, The five robots helping to tackle coronavirus , The Guardian). Dispositivi autonomi di pulizia sono prodotti, per andare incontro ad una domanda in forte crescita, da Brain Corp, sostenuta dalla multinazionale giapponese Softbank , nonostante quest' ultima stia subendo perdite considerevoli a causa di un' altra società partecipata (WEWork, società di co-working, come afferma Carrer S., Softbank in rosso per quasi 8 miliardi di euro, 30-4-2020, Il Sole 24 ore), Nelle attività di pulizie di precisione, disinfezione, rifornimento di magazzini e stoccaggio di qualsiasi materiale, specialmente in caso di elementi pericolosi, il processo di robotizzazione avanza a ritmi elevati , ma è crescente anche in agricoltura , dove agenti automatici sono in grado di individuare e sradicare erbacce, per poi procedere alla gestione del raccolto. McGee (2020) mette anche in luce che il lockdown ha accelerato l' impiego di robot nel Sud della California

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, dove il 20% del lavoro nei campi è svolto da messicani con contratti di lavoro temporanei, per i quali non si può prevedere un futuro roseo. La Fed Ex, corriere dell'"ultimo miglio" (consegne finali), serve ad esempio clienti in 80.000 luoghi negli Usa, mediante un enorme sistema robotizzato, con dispositivi autonomi in grado di salire scale e arrivare alla porta di casa . Ftech Robotics, specializzata in robot "addetti di magazzino", da San Josè California ha acquirenti in 22 Paesi e nel periodo più recente ha ampliato la gamma di attività robotiche alle pulizie e alla disinfezione con strumenti che distruggono germi e batteri con raggi ultravioletti. Anche in campo sanitario vi è un impiego crescente di robot non solo per le pulizie e la disinfezione, ma anche per la consegna di provette di sangue ai laboratori e la distribuzione di medicinali (The Editorial Board, 20-5-2020, The role of robots in a post-pandemic world , Financial Times). Si tratta, come si vede, di tendenze preesistenti, accentuate in seguito alla pandemia , che suscitano alti timori di disoccupazione di massa , i quali rimangono sotto traccia, ma si sommano agli effetti della chiusura durante il lockdown e alle incertezze di una ripresa molto incerta e forse lontana. Il punto da sottolineare è quindi il seguente: è in corso un processo di ristrutturazione logistica e di riorganizzazione delle sequenze lavorative , che all' inizio si estende su attività ripetitive , ma in una prospettiva ravvicinata interessa anche molte altre tipologie di operazioni. Si pensi all' adozione della Robotic Process Automation (RPA), cioè di software robot (bots), i quali eseguono facilmente e in modo rapido compiti di routine svolti da lavoratori della conoscenza su computer . I bots usano sistemi IT come fanno gli umani : apertura programmi, inserimento dati, accedere a un sito web, Ctrl/C+ Ctrl/V, il tutto secondo schemi prefissati (macro, scripts) e con un numero potenzialmente elevato di interfacce. A completamento di questo processo non è difficile immaginare che sistemi di IA possano effettuare modellazione computazionale e quindi ottimizzare processi . Non è allora sorprendente che Microsoft si stia impegnando a fondo in questo ambito con l' acquisto di Softomotiv , società leader internazionale nell' erogazione di servizi per l' automazione dei flussi di lavoro su molteplici App e SaaS (Sotware as a Service). Intanto la stessa Microsoft ha costruito un super computer per Open AI, società di cui è fondatore anche Elon Musk e che ha come scopo quello di creare un' AGI (Artificial General Intelligence), cioè un' intelligenza simile a quella umana[2]. Microsoft tende in realtà a diventare leader mondiale dello sviluppo della RPA , robotic process automation, che porta ad ulteriori sostituzioni di lavoratori umani , in questo caso per compiti routinari, ma basati sulla conoscenza. In sostanza si tratta di creare digital workers attraverso sistemi, cioè Applets IFTTT[3]. E' noto che la pandemia e il conseguente lockdown stanno producendo effetti di contrazione significativa in tutte le economie del mondo . La crisi odierna è paragonata a quella del 2008 ma, come ha sottolineato Stwephen Roach (autorevole economista della Yale School of Management ed ex Chief Economist della Morgan Stanley, 19-3-2020, The False Crisis Comparison , Project Syndicate), l' assimilazione è impropria, perché lo shock finanziario è molto differente da una crisi sanitaria che ha prodotto conseguenze devastanti in ogni sfera del sistema socio-economico e nelle esistenze individuali. La risposta monetaria, il Quantitative Easing che ha

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funzionato nel 2008, è oggi necessario ma del tutto insufficiente. Molti usano la metafora della guerra per descrivere la situazione post Covid-19. Appropriato in apparenza, il paragone non tiene conto, a parere di Roach e nostro, di un dato fondamentale: la risposta in caso di guerra richiede una convergenza di consensi , mentre nella fase odierna le divisioni si moltiplicano in un ambiente polarizzato con molte e crescenti asimmetrie. Prendiamo in esame i livelli di disoccupazione. Negli Stati Uniti era salito dal 4,8% al 15% agli inizi di Giugno , per poi ridiscendere al 13,3, generando così un' immediata ripresa dei mercati finanziari. Alcuni analisti e studiosi però stimano che la disoccupazione sia più alta e soprattutto sia destinata a durare per molto tempo (Politi J., Strauss D., 12-6-2020, When will global employment recover from its coronavirus collapse? , Financial Times). In Italia e in Europa la disoccupazione è a livelli meno alti di quelli Usa : 7,3% nell' Area Euro, secondo Eurostat; 6,3% in Italia, ma con l' illusione ottica generata dal tasso di inattività , salito al 38,1%, valore assunto nel 2011 (Mancino D., Dove si concentra il peso della crisi? I numeri della disoccupazione e il nodo degli inattivi, 12-6-2020, Il Sole 24 Ore). Bisogna tenere presente, però, che i sistemi di protezione dell' occupazione attivi nell' Area Euro, impediscono il prodursi di effetti negativi immediati sul mercato del lavoro, con il rischio che, nel caso del perdurare della crisi, si generi una dinamica "esplosiva", quando i sistemi di protezione sociale si ridurranno . Il calo dell' occupazione è comunque generale in tutta Europa e colpisce in misura più pesante le economie maggiormente fondate sul turismo , ambito variegato di attività con alta diffusione di contratti a tempo determinato , come nel caso dell' Italia. Il blocco dei flussi di persone tra Stati e Regioni non sta solo modificando le supply chain e le sequenze economico-produttive, ma incide profondamente su sistemi economici e assetti urbani , dove nel corso degli anni si sono consolidate attività connesse all' economia della cultura e del tempo libero. Le misure di contenimento del contagio sono di conseguenza destinate ad incidere pesantemente sulla ripresa , la quale sarà necessariamente molto diversificata, data l' enorme varietà di fattori che ha influito sulla dinamica pandemica livello territoriale. La numerosità di meccanismi e processi implicati nell' odierna dinamica globale rendono difficile prevedere l' entità e la durata della crisi, tanto che si profilano molti scenari possibili , come si vede dai risultati di una survey condotta da Brookings Institution (Sheiner L, Yilla K., 4-5-2020, The ABCs of the post-COVID economy , ma si veda anche Smith C., 25-5- 2020, Just one in 10 fund managers expect V-shaped recovery for US economy , Financial Times) (Fig. 1). Solo 1 su 10 degli intervistati manager americani di fondi si esprime per una ripresa a forma di V , che sta significare Victory , ovvero un rimbalzo post-Covid rapido e sostanziale . Gli altri investitori sono divisi su varie forme geometriche (U,W,L) e la maggior parte pensa ad una ripresa più piatta e lenta della caduta (denominata Nike-swoosh). Le ragioni di questa tesi sono nel fatto che le depressioni come quelle del passato hanno "metastatizzato" la perdita di fiducia nelle democrazie , quindi alimentato il trionfo di ideologie basate sull' odio e la forza attrattiva dei demagoghi, mentre la caduta del commercio internazionale e della finanza hanno portato a deflagrazioni belliche di portata globale .

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Oggi, invece, dal suo Osservatorio vede segnali di fiducia nei consumatori , nelle società e nel mondo degli affari, il che fa ben sperare, date le sfide con cui occorre misurarsi: trasformazioni energetiche e ambientali, rivoluzione digitale in atto. Molto più ottimista è Mike Wilson, Chief Economist di Morgan Stanley, secondo il quale siamo sulla buona strada di una V-recovery , una ripresa immediata e rapida, grazie alle misure monetarie e fiscali delle Banche Centrali. Per quanto riguarda gli USA, l' evoluzione non dovrebbe essere dissimile da quella del post-2008. Il mindset del finanziere, come spesso accade, guarda al passato e proietta nel futuro senza dare molta attenzione alle cause specifiche della crisi e quindi alle politiche idonee per su di esse e non sugli effetti. Tutt' altra visione è espressa da Mariana Mazzucato , che mette al centro delle sue riflessioni due meccanismi propulsivi , senza i quali la ripresa è da ritenere molto improbabile: domanda globale stagnante e disuguaglianze . Data la natura della crisi, senza un piano globale di rilancio entrambi questi fattori peggioreranno, producendo effetti sempre più negativi. Di qui deriva chiaramente la necessità di politiche strategiche in grado di dare impulsi al processo di transizione tecno- economico, intervenendo parallelamente sugli squilibri sistemici consolidatisi negli ultimi decenni. Il Chief Global Economist di , Erik Nielsen , è invece attento agli indicatori macroeconomici (variazioni del PIL) e quindi ipotizza che siamo in presenza della più grave recessione in tempo di pace degli ultimi 100 anni , data la caduta del PIL del 15-30% rispetto agli inizi di anno e nonostante le imponenti misure messe in atto nei vari Paesi. Se per gli Usa e l' Europa gli scenari non sono per niente rassicuranti, a parere di Tinh Nguyen, economista della Banca d' Affari Natixis , si profila un orizzonte non depressivo, grazie agli stimoli monetari e fiscali, oltre che alle ottime performance ottenute dai Paesi nel controllo dello shock pandemico. Emerge, dunque, un quadro generale pieno di zone oscure in molte parti del mondo ed i costi economico-sociali saranno alti, prolungati nel tempo ed imprevedibili, a meno di interventi strategici, mirati sulle vulnerabilità sistemiche . Con questa espressione intendiamo riferirci a caratteristiche strutturali, mostrate dall' evoluzione dei sistemi economico-sociali negli ultimi decenni e che sono state messe allo scoperto dall' evento pandemico. Uno dei fenomeni più rilevanti, espressione di meccanismi più profondi, è costituito dall' aumento delle disuguaglianze , che crescono con la crescita dei mercati e si ampliano ulteriormente in conseguenza delle crisi, disarticolando gli strati della popolazione meno dotati di risorse materiali e immateriali (Amstrong R,. 8-6-2020, Rising markets and inequality grow from the same root, Financial Times). Accade così che negli USA è rilevabile una disconnessione tra l'"esuberanza" del settore finanziario e lo "scompiglio" politico-istituzionale , mentre la classe media è sottoposta a fortissime pressioni verso il basso dalla crisi e dai mutamenti strutturali: sotto, il grafico della Federal Reserve (Fig. 2) mostra come il 90% della ricchezza finanziaria sia in mano al 10%. Un fenomeno analogo emerge a livello mondiale, dal momento che il 10% della popolazione mondiale ha l' 82% della ricchezza (Credit Suisse, 2019, Global Wealth Report : 3, 13), ad indicare un' elevata asimmetria, anche se nei primi anni del nuovo secolo si registra un trend decrescente sia tra Paesi, in seguito allo sviluppo di quelli

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emergenti, sia all' interno di essi (Fig. 3) Il livello di disuguaglianza rimane comunque elevato ed ha effetti macroeconomici che non favoriscono il superamento delle crisi , anzi generano processi distorsivi nell' uso delle risorse, se si pensa che negli USA, dagli anni '80 in poi, la forte crescita delle disuguaglianze ha portato eccesso di risparmio ( saving glut ) da parte delle classi più ricche e non un aumento degli investimenti, mentre le fasce di popolazione meno ricche hanno dovuto accrescere l' indebitamento , come si è visto con la crisi del 2008 (Mian et al., 2020, The Saving Glut of the Rich and the Rise in Household Debt , NBER Working Paper No. 26941, Issued in April 2020). Per questa via non è arbitrario ipotizzare che, laddove permangano marcati squilibri distributivi, il cosiddetto "dividendo" sperequato di una crescita debole produce un circolo vizioso fatto di minori investimenti e flussi di capitali sul mercato del debito nazionale e internazionale. Le perduranti asimmetrie, sia all' interno delle economie che tra di esse, rischiano pertanto di rendere più pesante il lascito di shock , specialmente quando si tratta di shock di natura sanitaria, che incidono fortemente sugli strati della popolazione meno protetti. I segni sono già ampiamente visibili negli Stati Uniti, dove milioni di americani corrono il rischio di non poter più usufruire di acqua corrente, il cui costo è salito dell' 80% negli ultimi 10 anni (Lakhani N., 23-6-2020, Revealed: millions of Americans can' t afford water as bills rise 80% in a decade , The Guardian, dove si analizza cosa accade in 12 città USA). La pandemia ha portato alla luce anche altri non immaginabili inconvenienti: una ricerca USA ha rivelato che la maggior parte delle persone delle 62 delle Contee distribuite nei vari Stati, non ha l' ampiezza di banda necessaria per un download veloce da Internet . Il quadro potrebbe non essere molto differente in Europa, se in Inghilterra il virus, oltre alle conseguenze immediate, sta accelerando il ritmo di sostituzione irreversibile del lavoro umano , come abbiamo indicato all' inizio (Cooper Y., , 17-6-2020, Coronavirus is a looming crisis for British workers. We need fast action to secure jobs , The Guardian). D' altronde la storia insegna che sempre i super-ricchi escono bene da una crisi globale, così come può accadere oggi perché beneficiano delle politiche fiscali e monetarie compiacenti , grazie a alla combinazione virtuosa di digitalizzazione, globalizzazione, e investimenti finanziari (Rigby R., 15-6-2020, The super- rich have a history of doing well out of a global crisis, Financial Times). A questo punto è doveroso affrontare un interrogativo di fondo: come mai, a fronte di un potenziale tecnico-scientifico senza precedenti nell' evoluzione umana sulla terra, non sono risolti problemi fondamentali della società, quali la prevenzione contro le pandemie, la povertà, la formazione per superare digital divide e gap conoscitivi ad ogni livello? Una risposta interessante al quesito è fornita Rotman (17-6-2020, Why technology didn' t save us from Covid-19 , MIT Technology Review), che riflette sulla poderosa macchina innovativa USA. Non è solo una questione di diminuzione degli investimenti pubblici in Ricerca e Sviluppo : è soprattutto un problema dovuto al modello mentale sbagliato con cui si affronta l' innovazione, affidata prevalentemente ai privati , mentre lo Stato "non ha sviluppato la capacità di sviluppare tecnologie critiche per la sicurezza nazionale, economica e sanitaria, investendo strategicamente in esse" (Erica Fuchs, in Rotman, 2020).

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In effetti sia gli Usa (Gur I.,17-6-2020, How The Us lost its way on innovation, MIT Technology Review) che l' Europa sono apparsi del tutto impreparati rispetto all' evento pandemico, che era ampiamente previsto, come abbiamo mostrato in un precedente contributo . Una delle radici dei problemi odierni è da ricercare nel fatto che la dinamica tecnologica, prevalentemente affidata a privati, è orientata ad obiettivi specifici e ambiziosi di breve termine , che producono comunque effetti di lungo termine seguendo una sorta di imperativo come questo: "se è possibile automatizzare le attività più pericolose, è un dovere farlo" (Hayasaki E., 17-6-2020, Could covid-19 accelerate the robot takeover of human jobs serve and replace , MIT Technology Review). Ma chi si occupa delle componenti sistemiche in cui le singole innovazioni sono inserite? Facciamo un esempio. Ad Austin (Texas) e in altre città americane robot sanitari svolgono molte attività tradizionalmente svolte da infermieri , tranne la somministrazione diretta di medicine ai pazienti, impegnandosi come " mechanical waiter " nelle funzioni più rischiose (disinfezione, approvvigionamento nei reparti infettivi). Gli esperti di "robot sociali" , che li hanno progettati e realizzati, hanno compiuto egregiamente il loro dovere, dando un apporto significativo nelle corsie degli ospedali texani. Ma chi doveva pensare a tutti gli altri dispositivi necessari, quali effettuare test, curare i malati con i ventilatori (quindi produrli), proteggere gli operatori, fornire assistenza sanitaria diffusa? Tornano alla ribalta le riflessioni di esperti di innovazioni, riportate in Rotman (2020): gli Usa, ma anche quasi tutti gli altri Paesi - tranne Taiwan, Corea del Sud, Giappone e Israele, aggiungiamo noi - non hanno la capacità di elaborare strategie adattative incentrate su obiettivi di sistema, connessi a interessi pubblici , che siano definiti con relativa chiarezza, grazie all' individuazione di priorità essenziali per il futuro , quali sono certamente le condizioni sanitarie della popolazione, la salute del pianeta, il risparmio energetico. In mancanza di tutto questo può accadere che i Techno-Giants, che abbiamo già trattato in un altro contributo , svolgano attività di interesse pubblico , assicurando - come nel caso di Amazon - la consegna a domicilio di un' enorme varietà di beni in tempi di lockdown, anche se emergono non irrilevanti problemi in termini di potere di mercato e di influenza sui modelli e le tipologie di consumo. Un discorso analogo può essere svolto a proposito di Google, leader incontrastato nelle ricerche su Internet, che è in grado di orientare processi decisionali individuali e collettivi . Un recente contributo , (Ilves I., 15-6-2020, Why are Google and Apple dictating how European democracies fight coronavirus? , The Guardian) ha posto il problema delle app di tracciamento nell' evento epidemico . Un accordo tra Google ed Amazon in merito ad una API (Application Program Interface) tende di fatto ad imporre ai Paesi precise modalità di impiego delle APP , in sostanza vincolando le possibilità dei Governi di prendere decisioni autonome in materia sanitaria . Le autorità lituane sono state le uniche a contestare le disposizioni dei due Giganti del web . La questione è di grande rilevanza: alle asimmetrie tecno-economiche e di potere, di cui essi beneficiano ampiamente, potrebbero aggiungersi - in seguito alla pandemia - ulteriori meccanismi di sperequazione socio-economica e politica , insieme a strumenti di monitoraggio pervasivo delle vite personali , tanto che qualche osservatore parla di digital panopticon

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[§26562745§] venerdì 10 luglio 2020

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con finalità benevoli (Bell G., 1-4-2020, The Benevolent Panopticon , MIT Technology Review), mentre Tim Berners- Lee, fondatore di Internet sta lavorando ad un nuovo modello di Internet, convinto del contrario. Infine, si sta rafforzando la voce di coloro che sostengono una incompatibilità di fondo tra capitalismo e lotta ai cambiamenti climatici (vedi World Economic Forum ) e che almeno serva una sua forte riforma per salvare il pianeta ( se ne è appena parlato al Ted, con Al Gore tra gli altri) ; su questa linea podcast recenti di noti osservatori di ricerca ( qui e qui ). Perché di fondo il capitalismo è basato su crescita dei profitti, con l' utilizzo delle risorse naturali; e ora il pil non misura le sue conseguenze deteriori (diseguaglianze, inquinamento, distruzione di risorse naturali) né i servizi di public good (istruzione, cultura). Il lockdown offre una possibilità di ripensare i propri valori anche su questo fronte. Si noti per ora le differenze tra chi vorrebbe un approccio più radicale di cambiamento - dove l' ambientalismo è un tassello di un mondo dove valgono diversi e più equi principi socio-economici - e chi spinge l' accento di più sul ruolo dell tecnologie (rinnovabili, soprattutto) per la lotta ai cambiamenti climatici. Tutto questo, insieme alle problematiche prima trattate, dovrebbe forse indurre a ripensare le fondamenta delle società in cui viviamo , come alcuni autori e centri di ricerca hanno iniziato a fare: Reimagining the Capitalism e Reinventing Capitalism in the Age of big data sono libri a partire dai quali si può iniziare a riflettere.

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[§26562746§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 12 Il Sole 24 Ore (Plus) Lavoro e Previdenza

53enne single vuole tornare in Borsa a rate

Luca S.(via e-mail)

Ho 53 anni sono un impiegato single. Ho appena ricevuto una somma ingente (derivante dal Tfr del precedente lavoro). Devo decidere come impiegarla tenuto conto che non ho esigenze particolari e che fino a febbraio avevo mantenuto una presenza sui mercati azionari prossima al 40% (soprattutto tramite Etf sui listini internazionali). Con lo scoppio della pandemia ho ridotto l' esposizione ma ora sto valutando la possibilità di ricominciare a investire, magari anche a rate, ossia con un ingresso sui mercati più a rischio frazionato in più step in modo da poter approfittare di eventuali ribassi dei listini nei prossimi mesi. Sono anche incuriosito dal trend di rialzo dell' oro, come sfruttarlo? Per quanto riguarda la mia posizione pensionistica sono iscritto al fondo pensione di categoria. Mi chiedo inoltre se valga la pena rafforzare la componente di protezione visto che aiuto mia nipote rimasta prematuramente orfana. La ragazza ora sta frequentando le scuole superiori e vorrei almeno contribuire alla sua formazione universitaria da fuori sede. risponde Federica Pezzatti [email protected] La decisione di puntare sull' azionario ha un suo senso soprattutto utilizzando gli investimenti rateali. Si entra con delle cifre contenute e spezzettate nel tempo senza investire tutto quanto si è deciso di destinare all' azionario in un' unic a soluzione. Una filosofia Pac che, come emerso in una recente inchiesta di Plus24, avrebbe premiato anche durante la crisi del 2008. Oggi le incognite sono ancora molte: dall' andamento della pandemia alla crescita economica. E i mercati restano ancora volatili. Azzeccare il momento in cui entrare è un' opera difficile anche per i più esperti, per cui probabilmente la sua filosofia dell' ingresso a rate sui mercati è da condividere. Quanto al periodo che ci aspetta gli esperti pensano che prevarrà ancora incertezza in uno scenario in cui l' ingente liquidità detta le regole. Come analizza Intermonte, il ragionamento di fondo sembra ancora essere: se le cose peggiorano sul fronte Covid le banche centrali faranno di più, se le cose migliorano sul fronte macro (come sta emergendo da alcuni ultimi indicatori) le banche centrali stanno rassicurando sul fatto che non molleranno la presa e probabilmente implementeranno ulteriori manovre per frenare l' eventuale rialzo dei tassi (la cosiddetta yield cur ve control). In altri termini, il tema è ancora quello della forte liquidità che guida incessantemente le performance dei mercati che sanno che per tutto il prossimo anno almeno ne avranno a volontà, e forse

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[§26562746§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore (Plus) Lavoro e Previdenza

anche oltre quel che ad oggi è lecito attendersi. «Parto dal presupposto di fondo che le banche centrali sono lì per rimanere ed in autunno implementeranno ulteriori manovre espansive, a partire dalla Fed - spiega Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte Sim -. La liquidità continuerà pertanto a segnare il trend primario dei mercati». Complessivamente lo stategist suggerisce il mantenimento di eventuali posizioni lunghe di dollari (fino ad area 1,08/1,10); «ma anche una riduzione del peso dell' equity nei portafogli, mantenendo un leggero sovrappeso delle azioni europee (a patto che il Recovery Fund venga varato entro luglio) vista la possibile maggiore turbolenza negli Usa per il tema elettorale». Proprio Cesarano suggerisce però di «approfittare del calo atteso dei mercati azionari tra agosto e settembre per comprare su debolezze, incluso anche i Btp (tradizionale) nel caso di spread che si spingesse in area 200/222 punti base in vista dei timori post-elettorali del 21 settembre. Sul fronte del metallo giallo Cesarano suggerisce di approfittare dell' eventuale storno dell' oro (causa margin calls) per continuare ad accumulare e portare la percentuale in portafoglio al 10%. «Il tutto - ribadisce lo strategist - sul presupposto che le banche centrali faranno di tutto per invertire i cali che di tanto in tanto ci sono sui mercati e, come dimostrato già da aprile in poi, hanno ancora ampio potere per farlo». Tornando alla parte finale del suo quesito relativa alla protezione, se effettivamente l' obiettivo è mantenere agli studi la nipote potrebbe stipulare una polizza temporanea caso morte dove la ragazza figura come beneficiaria in modo da permetterle di proseguire nella formazione anche in caso di gravi eventi che dovessero riguardarla. Ovviamente sarebbe bene che pianificasse, fin da subito, anche la successione dei suoi beni, soprattutto se ci son o più eredi. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562747§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 27 La Repubblica Lavoro e Previdenza

Le lettere di Corrado Augias

Cosa conta di più nella vita di Kennedy

di Corrado Augias Caro Augias, nel luglio del 1975 venne ucciso Jimmy Hoffa, potente e controverso sindacalista dell' America anni '60 e '70. La sua parabola personale e le cause della sua morte trovano la loro essenza nel complesso e polimorfico intreccio tra sindacato, potere politico, mafia. Per comprendere i motivi della sua enigmatica sparizione mi è stato utile vedere lo stupendo film "The Irishman" (2019) di Martin Scorsese e di leggere il favoloso "The Hoffa Wars" (1978) di Dan Moldea. I retroscena, gli scambi di favori tra le varie mafie, il potente sindacato dei camionisti (Teamsters) e il potere politico anche al più alto livello, fino alla Casa Bianca, servono a spiegare numerosi aspetti della vita politica americana. Solo attraverso la reale comprensione potremmo capire la vera forza della mafia, i suoi intrecci con i poteri "esterni" e i meccanismi della storia. Marco Scarponi - [email protected] Credo che il film The Irishman di cui si parla nella lettera sia probabilmente il capolavoro di Martin Scorsese anche grazie alla potente interpretazione dei due protagonisti: Robert De Niro nel ruolo del titolo e Al Pacino in quello memorabile dello stesso Hoffa. La sua potenza veniva dai due milioni di iscritti al sindacato dei trasportatori ( Brotherhood of Teamsters ), più ancora, dalla gestione del miliardo di dollari dei loro fondi pensione. Nel 1960 Hoffa sostenne la candidatura alla Casa Bianca dell' ex presidente Richard Nixon contro il senatore democratico John Kennedy. Per la cronaca: il 26 settembre di quell' anno andò in onda il primo dibattito televisivo tra due candidati alla presidenza degli Stati Uniti. Hoffa aveva stretto un' alleanza con Nixon in cambio dei favori che ne avrebbe avuto in caso di elezione ma anche in odio al fratello di John Kennedy, Robert (Bob), che in qualità di consigliere capo della Commissione senatoriale contro il racket aveva indagato a fondo proprio su Hoffa e sul suo corrotto sindacato. Il film, che tra gli altri pregi ha un notevole valore storico, mostra il seguito di questa alleanza para criminale. La vittoria di Kennedy, di stretta misura, permise ad un cattolico, per la prima volta nella storia americana, di arrivare alla Casa Bianca. John Kennedy giurò da presidente il 20 gennaio 1961. Nell' aprile successivo si verificò la disastrosa spedizione semiclandestina contro Cuba, organizzata dalla Cia già durante la precedente amministrazione Eisenhower. Un gruppo di profughi cubani sbarcò nella Baia dei porci con l' intento di rovesciare il regime di Fidel Castro. Vennero respinti in soli tre giorni di combattimenti. Il nuovo presidente Kennedy non volle o non poté impedire quell' impresa velleitaria. Nel film però si sostiene che quello fu il modo con cui Kennedy ringraziava la mafia per l' appoggio alla sua candidatura. Tolto di mezzo Castro, i mafiosi avrebbero potuto riappropriarsi dei loro casinò e bordelli a Cuba. Circostanza che ripropone l' eterna domanda sulla moralità della

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[§26562747§] sabato 11 luglio 2020

La Repubblica Lavoro e Previdenza

politica. Che cosa conta di più nella biografia di John Kennedy? La Nuova Frontiera, l' altezza dei suoi obiettivi strategici, la luce che seppe accendere nella politica Usa? O il (tentato) favore alla mafia che chiedeva di essere ripagata per il suo appoggio? ©RIPRODUZIONE RISERVATA Lettere Via Cristoforo Colombo 90 00147 E-mail Per scrivere a Corrado Augias c.augias @repubblica.it.

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[§26562748§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 8 Il Sole 24 Ore Lavoro e Previdenza

il riassetto societario

F2i e Cdp pronti a entrare in partita

Si lavora sulla valutazione di Aspi e su una equilibrata struttura azionaria

Carlo Festa

Sono in attesa di segnali da Roma F2i e la Cassa Depositi e Prestiti, pronti ad entrare a determinate condizioni nella vicenda Aspi-Autostrade per l' Italia. La discriminante per avviare un piano finanziario è la disponibilità della famiglia Benetton a scendere in minoranza con la holding . A quel punto inizierebbero le discussioni e le analisi, già avviate in parte da F2i, ma in minor misura dalla Cdp, che deve ancora iniziare una «due diligence». Lo schema dell' operazione non è ancora stato deciso, anche se tutti gli indizi portano allo stesso obiettivo: la discesa di Atlantia in minoranza nel capitale di Aspi, rispetto all' attuale livello dell' 88 per cento. Sia F2i sia Cdp si sono detti disponibili all' operazione, a patto che la valutazione di Aspi sia corretta e venga individuata una giusta struttura azionaria. Proprio quello della valutazione di Aspi è uno dei temi più spinosi, nel caso si dovesse arrivare a una fase due dopo il superamento dello scoglio politico: per Atlantia varrebbe 14 miliardi, mentre per il governo molto meno. Di sicuro sulla valutazione andranno a influire temi come il piano degli investimenti miliardari promessi e quello tariffario, che sono in discussione.Ci sono poi altri nodi da superare: come il ruolo che potrebbero avere i due attuali soci di Atlantia in Aspi, cioè Allianz e e Silk Road, nella nuova compagine azionaria che si andrà a costituire. I due soci istituzionali vedrebbero infatti volatilizzato il proprio investimento effettuato nel 2017, già soggetto a svalutazioni, nel caso non venissero coinvolti nel nuovo assetto, non proprio un bel biglietto da visita per futuri investimenti dall' estero in Italia. Detto questo, la struttura dell' operazione resta quella ipotizzata da prima dell' avvento del coronavirus: cioè un nuovo veicolo dovrebbe entrare in aumento di capitale in Aspi diluendo gli altri soci. A questa soluzione il fondo guidato da Renato Ravanelli sta lavorando assieme ai suoi advisor Banca Imi, Goldman Sachs e ai legali di Cleary Gottlieb. Per Atlantia sono in campo Jp Morgan, e gli avvocati di BonelliErede. L' idea è quella di costituire un fondo ad hoc dove parteciperebbero casse di previdenza italiane, fondi pensione esteri, assicurazioni e altri grandi istituzionali, gestito appunto da F2i in alleanza con Cdp. Ma per arrivare alla fase degli impegni finanziari, prima occorre che venga suggellato l' accordo tra Benetton e il Governo. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562749§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 13 Il Sole 24 Ore (Plus) Lavoro e Previdenza

Il 44enne si interroga sulla pensione anticipata

A.L.(via e-mail)

Anzitutto complimenti per il servizio di informazione e aggiornamento che fate e che seguo da anni. Vi sottopongo un quesito di carattere previdenziale. Sono del 1976 e la mia posizione Inps comprende: 1.005 settimane di contributi utili al calcolo come lavoratore dipendente con montante contributivo totale di 235mila euro. Inoltre, ho maturato 37 mesi di versamenti nella gestione separata pari ad un montante contributivo totale di 45mila euro. Vorrei sapere cortesemente se, stante la suddetta posizione contributiva, alle condizioni normative attuali, optassi per la pensione anticipata contributiva, rispetterei i due requisiti previsti: 20 anni di contribuzione effettiva e valore lordo di pensione mensile non inferiore a 2,8 volte l' assegno sociale. «Un montante di 280mila euro, a oggi per chi come lei ha meno di 57 anni, va moltiplicato per un coefficiente di trasformazione del 4,2% che porta ad un assegno lordo mensile pari a 904 euro, ben al di sotto della soglia pari a 2,8 volte l' assegno sociale (attorno 1.290 euro mensili di valore a oggi, ma sarà rivalutato annualmente)», premette Antonello Orlando, partner dello studio Nevio Bianchi . D' altro canto va considerato come con l' aumentare dell' età i coefficienti si incrementino, anche se ogni due anni questi vengono adeguati a speranza di vita; pertanto a oggi è impossibile determinare il valore futuro. «A mo' di esempio, si tenga conto che con il coefficiente a oggi vigente per un 65enne il suo medesimo montante corrisponderebbe a un assegno pari a 1.124 euro, ben più vicino alla soglia dell' attuale valore corrispondente a 2,8 volte l' assegno sociale», continua Orlando. I 20 anni di contributi effettivi sono raggiunti a condizione che parte della gestione separata non sia del tutto sovrapposta al FLDP (fondo pensioni lavoratori dipendenti) e che vi siano almeno 20 anni senza contributi figurativi da disoccupazione o malattia non integrata dal datore di lavoro. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562750§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 6 Italia Oggi Lavoro e Previdenza

Il governo deve spiegare perché si ostina a non voler ricorre al prestito irredimibile

CARLO PELANDA

Chi scrive sta studiando da anni un modello di «sovranità convergenti e reciprocamente contributive» da applicare all' Ue che resta a guida intergovernativa, con un destino confederativo incerto, ma che ha bisogno di un' architettura più compatta. Questa sarebbe un passo intermedio tra convergenza comunitaria e formazione di una vera e propria Unione, considerando che questa è stata troppo anticipata nel 1992, così come l' euro. Il punto: tale strumento intermedio deve tener conto del principio di sussidiarietà imposto dalla Germania come condizione per accettare la sostituzione del marco con l' euro: ogni nazione deve mettersi in ordine da sola e solamente in casi eccezionali può intervenire il livello europeo, con condizioni. Con questo in mente, emerge una domanda in relazione al Recovery Fund: Roma sta veramente facendo tutto il possibile con mezzi sovrani per rimettersi in ordine e così ridurre il fabbisogno di aiuto esterno e il rischio di generare divisioni intraeuropee nonché reputazionale? Dovrebbe, per euroconvergenza, ma bisogna valutare se ha i mezzi. Ne ha almeno due che sono stati ignorati dal governo, pur essendo stati proposti da fonti tecniche autorevoli. Il prestito irredimibile a lunghissimo termine e la trasformazione dei Diritti speciali di prelievo presso il Fmi in liquidità sono, ambedue, azioni non classificabili come debito. Poi ce ne è un terzo di valore consolidante prospettico: un' operazione patrimonio pubblico contro debito che ne riduca una parte consistente. È incomprensibile, in particolare, che non ci sia valutazione pubblica del prestito irredimibile, come annotato da Paolo Panerai, dopo che l' Austria ne ha lanciato uno a 100 anni per 2 miliardi ottenendo richieste 10 volte maggiori. Ad occhio, l' Italia potrebbe lanciarne uno dai 60 ai 100 miliardi, non classificabili come debito. L' indifferenza del governo è motivata da una preoccupazione di concorrenzialità tra emissioni di debito e questo tipo di titoli a scapito delle prime? Se così, tecnicamente non è difficile evitarlo. C' è paura che il mercato non compri i titoli irredimibili? Di fatto questi sono una forma di moneta ad elevata liquidità carica di rendimento e possono essere disegnati per attrarre fondi pensione, assicurazioni ed anche privati, considerando la possibilità di trasferirli ereditariamente senza tasse. Se in quantità di decine di miliardi emergerebbe un problema di massa monetaria anomala? Improbabile. In conclusione, il governo deve spiegare perché rifiuta il ricorso a soluzioni sovrane non eurodivergenti. Anche per evitare sospetti pesanti sul suo operato. © Riproduzione riservata.

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[§26562751§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 33 Italia Oggi Lavoro e Previdenza

Piccoli coloni, contributi più cari

LEONARDO COMEGNA

Come per le imprese agricole in genere, anche la contribuzione dovuta per i compartecipanti familiari e i piccoli coloni aumenta quest' anno dello 0,20% .L' incremento, rispetto allo scorso anno, è dovuto all' art. 3 del dlgs n.146/97 (uno dei provvedimenti sull' armonizzazione dei regimi previdenziali deciso dalla legge di riforma Dini n.335/95), il quale stabilisce che l' aliquota destinata al fondo pensioni dovuta per gli operai agricoli (concessionario in questo caso) aumenti annualmente, sino a raggiungere quella prevista per la generalità dei datori di lavoro, di uno 0,70%: 0,50 a carico del dipendente e 0,20%, a carico dell' impresa. Considerato che per i lavoratori dipendenti l' aliquota contributiva a loro carico (8,84%), è stata già raggiunta, l' incremento di cui sopra riguarda solo la quota a carico del datore di lavoro (concedente in questo caso). Pertanto, l' aliquota del fondo pensione passa quindi al 29,19%, di cui 20,35 a carico del concedente. Le nuove tabelle contributive valide per l' anno in corso sono riportate nella circolare n. 83/2020, nella quale l' ente ricorda peraltro le agevolazioni previste per il settore. Quota Inail. In seguito alla riforma del 2000 (dlgs. n. 38), la quota dovuta per l' assistenza infortuni sul lavoro, a decorrere dal 1° gennaio 2002, è fissata in misura pari a 13,2435%, comprensiva dell' addizionale a copertura degli oneri relativi al «danno biologico». Quota che l' Inps riscuote a nome dell' ente antinfortunistico. Salari medi. La Finanziaria 2007 (comma 785 dell' art. 1 della legge n. 296/2006), con un intervento interpretativo (dell' art. 1, comma 4 della legge n. 81/2006), ha stabilito che per tutti i lavoratori autonomi dell' agricoltura continuano a trovare applicazione le disposizioni (dell' art. 28 del Dpr 488/1968 e dall' art. 7 della legge 233/1990), che prevedono la retribuzione imponibile per il calcolo dei contributi sia pari al salario medio provinciale. Riduzioni. Per quanto riguarda le agevolazioni a favore delle aziende ubicate o che comunque operano nei territori montani e nei territori svantaggiati, comprese le aree della ex Cassa del Mezzogiorno, la Legge di Stabilità 2011 prevede che dal 1° agosto 2010, trovano applicazione le disposizioni già in essere (art. 2, comma 49, legge n.191/2009). Pertanto le agevolazioni per zona tariffaria per l' anno 2020 continuano ad essere così quantificate: - nei territori montani la riduzione compete nella misura del 75% dei contributi a carico del datore concedente; - nelle zone agricole svantaggiate, comprese le aree dell' obiettivo 1, di cui al regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio, del 21 giugno 1999, nonché i territori dei

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[§26562751§] sabato 11 luglio 2020

Italia Oggi Lavoro e Previdenza

comuni delle regioni Abruzzo, Molise e Basilicata, la riduzione contributiva compete nella misura del 68%. Pagamento. La contribuzione dovuta deve essere versata in quattro rate, utilizzando il modello F24. I termini di scadenza per il pagamento delle rate sono i seguenti: 16 luglio 2020, 16 settembre 2020, 16 novembre 2020 e 18 gennaio 2021. Il concedente del rapporto di piccola colonia/compartecipazione familiare accedendo al sito istituzionale, servizi on-line per il cittadino, potrà visualizzare la lettera contenente il dettaglio contributivo e stampare la delega di pagamento F24, selezionando la voce «Modelli F24 - Rapporti di lavoro PC/CF». © Riproduzione riservata.

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[§26562752§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 27 Il Sole 24 Ore Lavoro e Previdenza

BEnTLEY

Più lusso e tecnologia per il gigante Bentayga

Il brand top del gruppo Vw rinnova il suo bestseller Arriva anche l' ibrido plug-in

Massimo Mambretti

Il rinnovamento del megasuv Bentayga completa il rinnovamento della famiglia Bentley facendo avanzare il punto d' incontro fra lusso e tecnologia. La nuova interpretazione del modello più venduto del marchio B Alata si presenta con una linea meno spigolosa della precedente, che trae ispirazioni dalle recentissime edizioni dell' ammiraglia Flying Spur e della sportiva Continental Gt. Dalla prima, la nuova Bentayga eredita la larga mascherina a sviluppo verticale affiancata da gruppi Led Matrix che seguendo l' andamento arrotondato dello scudo paraurti disegna il nuovo family style del marchio. Dalla seconda prende spunto la completa rivisitazione della parte posteriore, che poggia anche su un allargamento della carreggiata di 2 centimetri. Il Lato B di Bentayga propone un inedito portellone a tutta larghezza, che si raccorda con il padiglione e con le fiancate, incastonando una fanaleria a sviluppo orizzontale che sposta il portatarga nello scudo paraurti. Ricordiamo che Bentley appartiene al gruppo Vw e Bentayga condivide piattarfoma e soluzioni tecniche con altri modelli meno blasonati. L' evoluzione degli interni si basa sull' upgrading della ricercatezza, del confort e delle tecnologie. Il mix genera un' atmosfera in cui la qualità dei materiali e la varietà degli abbinamenti cromatici, personalizzabili a dismisura, unitamente alla realizzazione artigianale si sviluppano in un nuovo formato. Quest' ultimo è generato dalla plancia parzialmente ridisegnata a, dall' incremento dello spazio di 10 centimetri per le gambe di chi siede posteriormente che può anche avvalersi di un mini-tablet per gestire funzioni legate al confort e all' infotainment. Quest' ultimo, ora, propone di un display da 10,9", è dotato di Sim residente per gestire funzioni anche da remoto, integra Apple Car Play e Android Aut. L' evoluzione in chiave hi-tech della Bentayga è completata dalla strumentazione digitale e configurabile. La carriera della nuova Bentayga parte con la versione spinta dal V8 sovralimentato di 4 litri da 550 cv e con 770 Nm di coppia. Il powertrain abbinato al cambio automatico a otto marce spinge questa Bentayga sino a 290 all' ora e le permette di raggiungere i 100 orari in 4"5. In seguito arriveranno la ibrida plug-inda 449 cv e la Speed, sempre equipaggiata con un' unita W12 di 6 litri da 635 cv. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562753§] sabato 11 luglio 2020

EutekneInfo

Lavoro e Previdenza

Riproposta l' esclusione dagli appalti per irregolarità tributarie non definitive

Si auspica che possa quantomeno prevedersi un meccanismo di «contemperamento» degli interessi in gioco

È non senza una punta di amarezza che si constata come la bozza del decreto "semplificazioni" (all' art. 8, comma 5, lett. b, secondo le bozze ad oggi disponibili) riproponga pedissequamente la modifica all' art. 80, comma 4 del Codice dei contratti pubblici (DLgs. 50/2016 ), già inserita nel DL 32/2019 e poi prontamente revocata, con cui si prevedeva l' esclusione dalle procedure di appalto pubblico a fronte di irregolarità tributarie e contributive non definitive (si veda " Esclusione da gare per violazioni non definitive a rischio d' incostituzionalità " del 30 aprile 2019). Si ricorda che l' art. 80 , comma 4 del DLgs. 50/2016 prevede (ad oggi) l' esclusione delle imprese dalle procedure di appalto pubblico solo in presenza di "violazioni gravi, definitivamente accertate, rispetto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali", dove per violazioni gravi si intendono le infrazioni di importo superiore a cinquemila euro ( art. 48- bis , DPR 602/1973) e per "definitivamente accertate", le violazioni oggetto di sentenza definitiva o di atto amministrativo non impugnato. Sul punto, nel gennaio 2019 la Commissione europea aveva inviato al Governo italiano una lettera di messa in mora, lamentando come la disciplina domestica non potesse dirsi coerente con le direttive 2014/23/Ue e 2014/24/Ue , poiché "non consente di escludere un operatore economico che ha violato gli obblighi relativi al pagamento di imposte o contributi previdenziali, qualora tale violazione - pur non essendo stata stabilita da una decisione giudiziaria o amministrativa avente effetto definitivo - possa essere comunque adeguatamente dimostrata dall' amministrazione aggiudicatrice o dall' ente aggiudicatore". A fronte della lettera di messa in mora, il Governo italiano, invece che presentare proprie osservazioni - rimarcando come una simile causa di esclusion e dalle gare d' appalto potesse porsi in contrasto con alcuni principi fondamentali del nostro ordinamento quali il diritto di difesa e la presunzione di non colpevolezza (art. 24 e 27, Cost), la libera iniziativa economica ( art. 41 Cost.) e, più in generale, il buon andamento della P.A. ( art. 97 Cost.) - aveva preferito tradurre in legge le indicazioni di Bruxelles. Ebbene, la norma, non appena introdotta, sollevò la levata di scudi di operatori e rappresentati delle imprese, in ragione delle evidenti ricadute che avrebbe comportato sull' attività economica. In termini pratici, infatti, la norma avrebbe consentito alle stazioni appaltanti di escludere un operatore a fronte della notifica di un semplice avviso di accertamento (anche di importo modestissimo) o, ancora, potenzialmente, anche a fronte della consegna di un semplice PVC (salvo naturalmente che l' operatore economico non rinunciasse a contestare la pretesa fiscale, "impegnandosi in modo vincolante a pagare le imposte o i contributi

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[§26562753§] sabato 11 luglio 2020

EutekneInfo

Lavoro e Previdenza

previdenziali dovuti", recitava la norma). Stante le (condivisibili) rimostranze delle imprese, il legislatore provvide a stralciare la norma in sede di conversione. Ora tuttavia, il nuovo cambiamento. La disposizione prima inserita e poi stralciata dal DL 32/2019 ritorna, infatti, con un wording pressoché identico nella bozza di decreto "semplificazioni", dove si propone di sostituire il quinto periodo dell' art. 80, comma 4, con il seguente: "Un operatore economico può essere escluso dalla partecipazione a una procedura d' appalto se la stazione appaltante è a conoscenza e può adeguatamente dimostrare che lo stesso non ha ottemperato agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali non definitivamente accertati", fatta salva l' ipotesi (salvifica) dell' impegno vincolante al pagamento delle imposte dovute. Non resta che auspicare allora, ancora una volta, che la norma venga stralciata nuovamente o quantomeno significativamente modificata. Potrebbe, ad esempio, quantomeno prevedersi un meccanismo di "contemperamento" degli interessi in gioco (anche considerando i principi costituzionali coinvolti) simile a quello previsto dal DM 30 gennaio 2015 , in materia di DURC, per il quale si prevede che l' irregolarità non sussista con riferimento ai crediti previdenziali "in pendenza di contenzioso giudiziario sino al passaggio in giudicato della sentenza" (art. 3, comma 2, lett. e del DM 30 gennaio 2025), o in linea con i requisiti per il rilascio del DURF che, invece, viene concesso ai contribuenti che non abbiano iscrizioni a ruolo o accertamenti esecutivi già affidati all' agente della riscossione per importi superiori a 50 mila euro e per i quali siano scaduti i termini di pagamento o non siano state concesse sospensioni. Insomma, si spera che si possa senz' altro fare meglio e di più, contemperando più attentamente le esigenze di diritto europeo con gli istituti dell' accertamento tributario e le prassi del diritto domestico, senza limitarsi a un mero "copia e incolla" delle indicazioni della Commissione.

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[§26562754§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 27 Il Sole 24 Ore Lavoro e Previdenza

McLaren 765 LT

Una serie speciale con Dna da pista

L' ultima Long Tail inglese: vanta peso ridotto all' osso e aerodinamica ottimizzata

Simonluca Pini

Milano Fibra di carbonio a profusione, massima attenzione alla riduzione del peso e un' aerodinamica da prima della classe. La nuova McLaren 765 LT esprime al meglio tutto il know-how dell' azienda di Woking grazie ad un elenco di novità realizzato per assicurare le massime prestazioni in pista. Vista da vicino nella concessionaria di Milano in attesa della prova in pista, l' ultima nata del marchio britannico è derivata dalla 720S ma con un profondo lavoro per assicurare il miglior giro tra i cordoli. Le modifiche alla motorizzazione 4.0 litri V8 Biturbo hanno portato la potenza a 765 cv a 7.500 giri e la coppia di 800 Nm a 5.500 giri (contro i 720 CV e i 770 Nm della 720S) mentre l' accelerazione è scesa a 2.8 secondi da 0 a 100 km/h e la velocità massima ha raggiunto i 330 km/h. Come da tradizione per ogni modello col badge LT (sigla che sta per Long Tail, "coda lunga" in italiano) l' aerodinamica è stata ulteriormente raffinata e ora genera il 25% di carico in più rispetto alla 720S: sono nuovi lo splitter anteriore, le lame nelle portiere per il passaggio dell' aria l' estrattore posteriore e l' ala posteriore attiva (più grande del 20%), la cui inclinazione varia a seconda della velocità e dello stile di guida. Per chi volesse guidare spesso in pista, la 765 LT può essere dotata di impianto frenante potenziato che comprende i dischi carboceramici montati sulla McLaren Senna e pastiglie dedicate. Nuovi anche i cerchi in lega forgiati superleggeri a 10 razze rifiniti in platino e fissati con bulloni in titanio (grazie ai quali il peso della vettura si riduce di 22 kg) montati su pneumatici P Zero Trofeo. Non manca il sistema per il rilevamento dei dati in pista e tra le modalità di guida non mancano Sport e Track. Complessivamente l' ago della bilancia segna soli 1.229 kg, 80 kg in meno se paragonata alla 720S. Prezzo? Il listino dei 765 esemplari a disposizione parte da 343.500 euro, cifra che comprende parafanghi anteriori in fibra di carbonio a lamelle, scarico sportivo a quattro tubi in pieno titanio, interni in Alcantara Lt e sedili da corsa in fibra di carbonio. Inoltre, il climatizzatore e l' impianto audio vanno ordinati a parte senza costi aggiuntivi. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562755§] venerdì 10 luglio 2020

Corriere Comunicazioni

Privacy e GDPR

Agcom e Garante Privacy, slitta di nuovo il voto?

Secondo quanto risulta a CorCom potrebbero profilarsi due scenari: rinvio tecnico di pochi giorni oppure una dilazione a data da destinarsi se Conte dovesse confermare l' annunciata proroga dello stato di emergenza nazionale fino al 31 dicembre. È sul Garante Privacy che non si sarebbe ancora trovata la quadra. E di mezzo c' è anche la par condicio

La votazione in Parlamento per il rinnovo di Agcom e Garante Privacy potrebbe slittare ancora . Il calendario di Camera e Senato non è stato al momento modificato, quindi ad oggi r esta valida la data del 14 luglio, ma secondo quanto risulta a CorCom si starebbe valutando un ulteriore rinvio - l' ennesimo dopo quelli degli scorsi mesi e il "blocco" dovuto al lockdown da Coronavirus. L' ipotesi più accreditata ad oggi è che si rimandi solo di qualche giorno - un "rinvio tecnico" è la motivazione che sta circolando - dovuto ad alcune indecisioni in merito alla presidenza del Garante Privacy. Ma si profila anche un' altra ipotesi : se il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dovesse confermare lo stato di emergenza per la pandemia fino al 31 dicembre allora la votazione di Agcom e Garante Privacy potrebbe slittare a data da destinarsi . Anche perché il voto è strettamente connesso anche alla questione della par condicio che sta per scattare in vista delle elezioni regionali di settembre: se si dovesse votare ora, la nuova Agcom andrebbe ad insediarsi non prima di metà agosto e quindi gestirebbe solo per metà la par condicio. Una situazione anomala che insidia la decisione sul da farsi e che potrebbe rappresentare un ulteriore elemento per il rinvio del voto. Riguardo al Garante Privacy secondo il regolamento è il membro eletto più anziano (fra i due votati della Camera e i due dal Senato) ad assumere in automatico la carica da Presidente. Ma a quanto risulta la Lega non vorrebbe mollare la presa su Ignazio La Russa ( classe 1947) e dunque il centro-destra non sarebbe compatto. I l candidato favorito del centro sinistra è Pasquale Stanzione (classe 1945) gradito anche al centro destra. A quanto risulta La Russa potrebbe anche fare un passo indietro e quindi lasciare la possibilità di un voto per un candidato più giovane sparigliando completamente le carte. Per l' Agcom è salito in quota per la presidenza Giacomo Lasorella, attuale vice segretario generale della Camera c he dovrebbe quindi avere la meglio sugli altri superfavoriti Roberto Chieppa, Vito Cozzoli e Roberto Garofoli . Riguardo ai commissari trovata la quadra: Antonio Giacomelli per il Pd, la dirigente del Mise Laura Aria per Forza Italia, la sociologa Elisa Gioni per i 5Stelle e la Lega starebbe puntando sull' avvocatessa e docente Ginevra Cerrina Feron i.

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[§26562756§] venerdì 10 luglio 2020

Agenda Digitale

Privacy e GDPR

Bagarinaggio online, ecco come la blockchain può contrastare il secondary ticketing

Il fenomeno illecito della rivendita online a prezzi maggiorati dei biglietti dei grandi eventi può essere contrastato grazie all' uso della tecnologia blockchain: approfondiamo il caso d' applicazione della squadra di calcio Benfica, oltre alla normativa che definisce il secondary ticketing

Il secondary ticketing è difficile da gestire perché avviene online attraverso l' utilizzo di software tecnologicamente avanzati. La tecnologia blockchain può aiutare a contrastare questo fenomeno. Analizziamo come i protocolli blockchain possano essere un valido aiuto per limitare la causazione del bagarinaggio online, definendo anche il perimetro dell' illecito e tenendo conto delle recenti sanzioni irrogate dell' Agcom e dall' Agcm. Il 12 marzo 2018, al fine di dare applicazione alla previsione contenuta nell' art. 1, comma 546 della legge di Bilancio 2017, il Ministero dell' economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della giustizia e con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, ha approvato un decreto contenente le specificazioni e le regole tecniche attuative al fine di aumentare l' efficienza e la sicurezza informatica delle vendite dei titoli di accesso mediante i sistemi di biglietterie automatizzate, nonché di assicurare la tutela dei consumatori. Il provvedimento stabilisce che i titolari di biglietterie automatizzate online debbano garantire che le proprie piattaforme siano in grado di distinguere se ad acquistare i biglietti siano persone fisiche o bot , inibendo l' acquisto al software. Spetterà all' Agenzia delle Entrate rilasciare alle piattaforme un riconoscimento d' idoneità che attesti la presenza di meccanismi contro i bot . Tuttavia, il vero problema del bagarinaggio on line è anche indissolubilmente legato alla contraffazione. Distinguere un biglietto falso da uno vero è particolarmente difficile. Come fare, allora, ad assicurare con certezza l' autenticità di un titolo? Recentemente molti informatici hanno messo a punto una serie di protocolli che, sfruttando la tecnologia blockchain , potrebbero essere il grado di arginare fortemente il fenomeno del secondary ticketing e della contraffazione di titoli . In particolare, si permetterebbe agli organizzatori degli eventi di tracciare la proprietà e il prezzo pagato per il titolo di ingresso, legandolo indissolubilmente all' identità dell' acquirente. Il sistema così evoluto, elimina il rischio di contraffazione del titolo e assicura l' integrità dello stesso attraverso processi e strumenti di verifica che garantiscono l' autenticità e la paternità del titolo, permettendo così una precisa e univoca identificazione del titolare. Le caratteristiche della blockchain sembrano adattarsi alla perfezione alle esigenze di business delle squadre di calcio : il Benfica, per esempio, ha cominciato ad accettare pagamenti dagli sponsor in token ; anche la Juventus ha creato il token del tifoso, che può essere acquistato e poi scambiato dagli utenti. In questo periodo di emergenza, dove la regola più importante è quella di rispettare il distanziamento sociale, per i gestori degli stabilimenti balneari potrebbe essere utile dotarsi di piattaforme tecnologiche per la

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prenotazione online di "un posto al sole". Alcune applicazioni utilizzano proprio la blockchain per permettere ai bagnanti di assicurarsi il posto migliore e scambiarsi in sicurezza e senza frodi il posto prenotato con altre persone. Tuttavia, alcune società di comunicazione digitale hanno notato che i protocolli blockchain presentano criticità in relazione alle tempistiche, in quanto non confacenti con la necessaria tempestività richiesta dalle transazioni online. Un sistema diverso e parimenti efficace potrebbe essere quello di abbinare un sigillo fiscale al biglietto, al momento dell' acquisto in rete, attraverso l' utilizzo del numero di cellulare dell' utente, creando così un codice identificativo univoco. Quello che è certo è che la lotta al bagarinaggio online è aperta e la soluzione per arginare il fenomeno non può che risiedere nell' adozione di tecnologie che traccino l' acquisto , proprio e nella sempre più intensa attività di tutela dei consumatori posta in essere anche dalle autorità competenti. Bisogna chiarire che è del tutto fisiologico che chi acquista un biglietto per partecipare a un evento possa trovarsi nell' impossibilità di partecipare alla manifestazione e per questo voglia alienare il proprio titolo, per esempio, rivendendolo a un terzo. È evidente che in queste circostanze l' unico scopo della rivendita è recuperare quanto originariamente pagato ; il fatto, quindi, non assume i connotati dell' illecito, posto che la proprietà del titolo postula anche il diritto di disporre del bene, nel rispetto dei limiti consentiti dall' ordinamento giuridico. Il secondary ticketing, inizialmente non connotato da alcuna accezione negativa, nasce proprio al fine di favorire il perfezionamento delle transazioni poc' anzi richiamate per il tramite di piattaforme digitali. Tuttavia, oggi, il fenomeno ha assunto un significato del tutto diverso . Il più delle volte accade, infatti, che dopo pochi minuti dall' apertura delle vendite, sui siti ufficiali autorizzati, i biglietti disponibili risultino esauriti. Contemporaneamente, però, sui siti di secondary ticketing è possibile acquistare gli stessi biglietti per gli stessi eventi a prezzi maggiorati, fino a dieci volte il prezzo originario. Ecco perché oggi, come è stato sostenuto dal Consiglio di Stato con una recente pronuncia (Cons. Stato Sez. VI, Sent., 14 aprile 2020, n. 2414), con il termine secondary ticketing "si suole indicare la diffusione di mercati "paralleli" a quelli ufficialmente autorizzati, in cui si offrono in vendita i titoli di accesso ad eventi spettacolistici di varia natura, ad un prezzo maggiorato rispetto a quello determinato dall' organizzatore. La domanda dei mercati secondari è alimentata dal fatto che, nelle manifestazioni con artisti di grande richiamo, la richiesta di biglietti supera ampiamente l' offerta, determinando un rapido esaurimento degli stessi sul mercato primario". Per i Giudici di Palazzo Spada, il fenomeno non è sempre illecito. Infatti, non desta preoccupazione quando è semplicemente volto a favorire lo scambio tra chi ha acquistato un biglietto per un evento al quale non può più partecipare e chi non è riuscito a trovarlo sul mercato primario . Di contro, quando si concreta in un acquisto massivo e automatizzato, anche attraverso l' utilizzo di software appositamente creati (di seguito " bot "), finalizzato proprio alla vendita a prezzi maggiorati, assume i connotati di un' operazione non più occasionale, avente piuttosto i caratteri di attività d' impresa con finalità propriamente commerciali, idonea a destare particolare allarme sociale e a sconfinare

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nell' area dell' illecito. La particolare forma del bagarinaggio online attuata per il tramite del secondary ticketing solo recentemente ha ricevuto una specifica disciplina, attraverso i commi 545 e 546 dell' art. 1, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (di seguito Legge Bilancio 2017). Più specificamente, salvo che il fatto non costituisca reato e fuori dai casi in cui sia effettuata da una persona fisica in modo occasionale e per finalità non commerciali, la condotta di chi vende o colloca sul mercato titoli di accesso ad attività di spettacolo effettuata da soggetto diverso dal titolare è punita con l' inibizione della condotta , con sanzioni amministrative pecuniarie, con la rimozione dei contenuti, o, nei casi più gravi, con l' oscuramento del sito internet attraverso il quale la violazione è stata posta in essere. L' AGCOM e l' AGCM, ciascuna secondo i propri poteri, effettuano i necessari accertamenti e interventi, agendo d' ufficio ovvero su segnalazione degli interessati e comminando, se del caso, le sanzioni previste. Tuttavia, le previsioni non sembravano sufficientemente deterrenti e per tali ragioni sono intervenute delle modifiche. Il secondary ticketing , infatti, è un fenomeno difficile da gestire perché avviene online . I bot , per esempio, sono software informatici che si inseriscono sul sito ufficiale di rivendita primaria e permettono di acquistare centinaia di biglietti in pochi secondi, per poi rivenderli a prezzi maggiorati su mercati paralleli. Il fenomeno è noto non solo a livello nazionale. Il Parlamento europeo, infatti, il 17 aprile 2019, ha approvato la Direttiva consumatori 2019 con la quale ha inteso ammodernare, attraverso parziali modifiche, gli strumenti giuridici esistenti all' interno dell' Unione a tutela dei consumatori, in considerazione degli sviluppi dell' economia digitale. Il Considerando 50 della richiamata Direttiva prevede proprio che "ai professionisti dovrebbe essere altresì fatto divieto di rivendere ai consumatori biglietti d' ingresso a eventi culturali e sportivi acquistati utilizzando software di tipo bot che consentano loro di acquistare biglietti in quantità superiore al limite tecnico fissato dal venditore primario dei biglietti , o di aggirare qualsiasi altro dispositivo tecnico adottato dal venditore primario per garantire l' accessibilità dei biglietti a tutte le persone fisiche. Tale divieto non pregiudica eventuali misure aggiuntive che gli Stati membri possono adottare a livello nazionale per tutelare i legittimi interessi dei consumatori e garantire la realizzazione della politica culturale e un ampio accesso di tutti i cittadini a eventi culturali e sportivi, per esempio regolamentando il prezzo di rivendita dei biglietti". Senza pretese di esaustività e ricordando che la richiamata normativa è intervenuta su quattro fonti diverse (la 93/13; la 98/6; la 2011/83; la 2005/29), proprio con riferimento alla Direttiva relativa alle pratiche commerciali scorrette è stato previsto che è considerato certamente scorretto "il rivendere ai consumatori biglietti per eventi, se il professionista ha acquistato tali biglietti utilizzando strumenti automatizzati per eludere qualsiasi limite imposto riguardo al numero di biglietti che una persona può acquistare o qualsiasi altra norma applicabile all' acquisto di biglietti" (si veda allegato I della Direttiva 2005/29). A livello nazionale, la legge Battelli, 30 dicembre 2018, n. 145, ha parzialmente modificato la menzionata normativa nazionale aggiungendo i commi da 545- bis a 545- quinquies , anche nell' ottica di dare attuazione al D. lgs. 10 agosto 2018, n. 101, recante

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"Disposizioni per l' adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento Europeo 2016/679" (di seguito "GDPR"), che ha modificato il D. lgs. 30 giugno 2003 n. 196, in materia di trattamento dei dati personali (di seguito Codice Privacy). Schematicamente e rinviando alla disposizione per ogni opportuno approfondimento, è stato previsto che: i titoli di accesso ad attività di spettacolo in impianti con capienza superiore a 5.000 spettatori sono nominativi , previa efficace verifica dell' identità, e riportano la chiara indicazione del nome e del cognome del soggetto che fruisce del titolo di accesso ; i siti internet di rivendita primari, i box office autorizzati o i siti internet ufficiali dell' evento assicurano la possibilità di rimettere in vendita i titoli di ingresso nominativi e garantiscono adeguata visibilità e pubblicità alla rivendita, al prezzo nominale e senza rincari , ferma restando la possibilità di addebitare congrui costi relativi unicamente alla gestione della pratica di intermediazione e di modifica dell' intestazione nominale. È appena il caso di ricordare che il Garante per la protezione dei dati personali, con il provvedimento del 20 giugno 2019, n. 135, ha avuto modo di esprimere parere favorevole sulle modifiche legislative intervenute, ritenendo che il trattamento dei dati personali dei titolari del biglietto risulta proporzionato rispetto alle finalità perseguite di contrasto alla elusione e all' evasione fiscale, di tutela dei consumatori e di garanzia dell' ordine pubblico e che siano rispettati i principi di liceità, correttezza, trasparenza e minimizzazione dei dati previsti dall' art. 5 del GDPR. L' AGCOM ha recentemente sanzionat o i tre principali siti di rivendita di biglietti di eventi e concerti - Viagogo, Stubhub e Mywayticket - per un totale di 5.580.000 euro, contemporaneamente diffidandoli dal porre in essere ulteriori comportamenti in violazione delle disposizioni di legge (Delibera n. 102/20/CONS, Delibera n. 103/20/CONS e Delibera n. 104/20/CONS). Pare che le società, attraverso i canali in parola, non si limitassero a connettere i potenziali venditori e acquirenti al fine di facilitare le transazioni economiche, ma avessero come obiettivo la promozione di eventi, con la finalità di massimizzare il numero e il prezzo dei biglietti venduti, ponendosi così anche in concorrenza con i venditori nel mercato primario e con gli organizzatori di eventi. Anche l' AGCM ha emesso cinque provvedimenti sanzionatori per la vendita di biglietti per i principali concerti tenutisi in Italia negli ultimi anni. In particolare, le prime quattro istruttorie hanno riguardato le modalità informative - carenti e intempestive - con cui Seatwave, Viagogo Ticketbis, e Mywayticket operavano sul mercato attraverso i propri canali online. L' Autorità, pertanto, ha ritenuto i suddetti professionisti responsabili di pratiche commerciali scorrette ai sensi degli artt. 20, 21 e 22 del Codice del Consumo e ha irrogato agli stessi sanzioni pari complessivamente ad oltre settecentomila euro. L' ultimo procedimento, invece, ha avuto ad oggetto le omissioni perpetrate da TicketOne che non avrebbe adottato efficaci misure dirette a contrastare l' acquisto di biglietti attraverso procedure automatizzate, né previsto regole, procedure e vincoli diretti a limitare gli acquisti plurimi di biglietti, non effettuando controlli ex post diretti ad annullare tali acquisti plurimi. Anche in questa circostanza, l' Autorità ha ritenuto il professionista responsabile di una pratica commerciale scorretta ai sensi dell' art.

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[§26562756§] venerdì 10 luglio 2020

Agenda Digitale

Privacy e GDPR

20, comma 2 del Codice del Consumo, irrogando una sanzione di un milione di euro. In realtà, il Consiglio di Stato, con la richiamata sentenza dello scorso 14 aprile, ha rigettato l' appello dell' AGCM contro la precedente decisione del Tar del Lazio (sentenza 2330 del 2 marzo 2018) che annullava la sanzione pecuniaria nei confronti di TicketOne . In particolare, è stato riconosciuto che i sistemi software Waf adottati dal professionista sono in grado di contrastare i bot, impedendo automaticamente accessi multipli da un unico indirizzo IP.

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[§26562757§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 11 La Repubblica Privacy e GDPR

Consiglieri in scadenza Ora l' Anticorruzione finisce a bagnomaria

Martedì terminano il mandato tutti e tre i componenti dell' Authority che non interessa più alla politica. In stallo anche l' Agcom e la Privacy

DI SERGIO RIZZO

ROMA - «Sento che un ciclo si è definitivamente concluso, anche per il manifestarsi di un diverso approccio culturale nei confronti dell' Anac e del suo ruolo». Raffaele Cantone l' aveva capito, o meglio l' aveva provato sulla propria pelle quanto il clima fosse mutato con l' occupazione populista del potere. Al punto da comunicare, con la lettera in cui manifestava un garbato disappunto per la piega che avevano preso le cose, la sua uscita di scena anticipata. Era il 23 luglio del 2019. Cantone avrebbe poi lasciato materialmente l' incarico di presidente dell' Autorità anticorruzione tre mesi più tardi, a ottobre, ma da allora non è successo nulla: a dimostrazione del fatto che quel clima è rimasto lo stesso, nonostante il cambio di maggioranza? Certo, l' Anac funziona ugualmente, guidata dal consigliere facente funzioni di presidente Francesco Merloni: il quale, però, martedì 14 luglio scadrà pure lui insieme a tutti gli altri componenti, avendo l' intero consiglio completato il mandato di sei anni. A scanso di equivoci, qualche giorno fa, prima della scadenza naturale del mandato, ha annunciato la propria uscita Michele Corradino. Risultato: da cinque che erano i commissari, ora non ne rimangono che tre. Quasi scaduti compreso quello facente funzioni di presidente. E dalla politica, finora, un silenzio di tomba. Pare che la cosa non interessi a nessuno, neppure a chi della lotta alla corruzione aveva fatto una bandiera in campagna elettorale. Una situazione inconcepibile per qualunque organismo pubblico, figuriamoci per un' authority di tale rilevanza, tanto più in un momento come questo. Probabilmente a nessuno, oggi, conviene avere a che fare con un' Autorità anticorruzione su posizioni di forza. Non conviene al governo che pensa di rilanciare le opere pubbliche abolendo le gare, una misura che l' Anac ha duramente criticato. Non conviene ai furbetti che dall' abolizione assoluta delle gare per oltre metà (il 53% degli appalti pubblici è sotto i 150 mila euro) traggono benefici maleodoranti: giusto qualche settimana fa il consiglio del Comune di Maniace in provincia di Catania è stato sciolto per infiltrazioni mafiose, e una delle motivazioni riguarda proprio gli affidamenti diretti di lavori pubblici. Né conviene alle lobby, bersagliate dalle scomode verità. Come l' ultima rivelata dagli uffici dell' Anticorruzione, e cioè che Autostrade per l' Italia avrebbe investito in manutenzione del viadotto Morandi la miseria di 23 mila euro l' anno. Meglio, allora, lasciare l' Anac a bagnomaria. Rispetto a quando l' Autorità di Cantone era sugli scudi al punto da diventare il parafulmine per tutte le grane, dall' Expo al Mose, decisamente il clima è cambiato. Anche le stesse forze politiche che avevano

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[§26562757§] sabato 11 luglio 2020

La Repubblica Privacy e GDPR

cavalcato l' operazione (il Pd) sembrano ora averne preso le distanze. Non bastasse, c' è pure il problema oggettivo della politica che non è in grado di decidere. Lo stallo non riguarda infatti soltanto l' Anac, ma pure le nomine delle altre authority come la Privacy e l' Agcom, rinviate a un paio di mesi dopo la fine dell' emergenza: se va bene a febbraio 2021. Grazie al virus una politica incapace di decidere ha così la giustificazione per continuare a non decidere. E tutto questo anche perché certe nomine hanno bisogno della ratifica parlamentare con maggioranza dei due terzi. Impossibile da ottenere per chiunque con un Parlamento così rissoso e confuso. Fino ai suoi vertici. Dice tutto il caso del Garante dell' Infanzia Filomena Albano, scaduto ormai quasi quattro mesi fa. La nomina è di competenza dei presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati, che più lontani l' uno dall' altra non potrebbero essere. E quindi non si mettono d' accordo sul nome nonostante non manchino candidature con curriculum sterminati: fra queste, quella dell' avvocato dello Stato Paola Maria Zerman, padovana. La stessa Zerman che aveva in passato tentato la via della politica candidandosi con il Partito della famiglia alla Camera e un anno fa era seriamente in predicato per assumere l' incarico di presidente del Conservatorio Pollini di Padova. Nomina però sfumata. La presidenza del Conservatorio è andata recentemente a un altro avvocato padovano. Si chiama Giambattista Casellati ed è il padre del direttore d' orchestra Alvise Casellati. Ma soprattutto è il marito di Maria Elisabetta Alberti, attuale presidente del Senato. Così va il mondo ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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Data retention, perché la mossa di Google è un grande passo avanti

La decisione di Big G di introdurre la possibilità di eliminare i dati dopo 18 mesi come impostazione predefinita e di semplificare le procedure per la navigazione in incognito è emblematica e potrebbe fare da apripista nel settore digitale. Ecco perché

Quella di Google è mossa emblematica: pur inserendosi in un percorso di progressiva attenzione e cautela delle big tech sul tema, è certo una importante spinta in avanti. Può essere l' esempio trainante per tutte le altre multinazionali. Google tra le principali aziende Big Tech con quartier generale a Mountain View in California, ha annunciato ed introdotto in modalità già operativa, la facoltà di poter eliminare i dati dopo 18 mesi come impostazione predefinita , attraverso la cronologia delle posizioni e nelle 'Attività web e app' dei nuovi profili, sposando la filosofia del principio che i prodotti di Google, quali Maps e Youtube, debbano conservare le informazioni solo per il tempo utile necessario allo scopo, eliminando in automatico ed in continuazione i dati dalla cronologia. Per gli utenti che precedentemente avevano già attivato i servizi, Google gli notificherà attraverso degli avvisi, la possibilità di abilitare l' opzione di eliminazione automatica. Sono esclusi dall' elenco Gmail, Drive e Foto , in quanto sempre dal colosso Californiano fanno sapere che sono già progettati con una sorta di "privacy by design" ossia già predisposti per la conservazione in sicurezza dei propri contenuti personali e per il tempo necessario. Inoltre, Google sottolinea e ricorda che non vende le informazioni a nessuno e nemmeno le usa per scopi pubblicitari. Inoltre è previsto l' accesso ai controlli chiave dell' account, direttamente dalla funzione ricerca, fino ad arrivare ad offrire agli utenti la possibilità di ricercare elementi come "Google Privacy Checkup" e "Il mio account Google è sicuro?". Sarà visualizzata una casella visibile esclusivamente all' account utente che mostrerà le relative impostazioni di privacy e sicurezza, in modo che tu possano essere facilmente riviste o modificate. Altra novità annunciata sempre dal Ceo Sundar Pichai è la semplificazione per la navigazione in incognito , in particolare delle app più popolari, attraverso la pressione prolungata sull' immagine del profilo in Ricerca, Mappe e YouTube. Attualmente è disponibile sull' app di Google per iOS, e prossimamente sarà disponibile anche su Android e altre app. L' obbiettivo dell' azienda di Mountain View è quello di consentire la modalità di navigazione in incognito su tutte le app di Google, come Maps e YouTube, e poi aumentare la condivisione. Dunque la politica e l' atteggiamento di Google, merita tutta la nostra stima e attenzione positiva, in quanto mette la privacy al centro di tutte le loro e dei prodotti, concentrando la progettazione fondamentalmente su tre principi importanti: la protezione delle informazioni e dei dati personali, il trattamento in modo responsabile e le garanzie in termini di sicurezza, e dovrebbe rappresentare l' esempio e dare lo stimolo anche a tutte le altre Big Tech

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[§26562758§] venerdì 10 luglio 2020

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Privacy e GDPR

mondiali. Perché la data retention è importante e le norme Il nuovo Regolamento Europeo UE n. 679/2016, ha in sostanza confermato ciò che era già previsto dal Codice Privacy (D.lgs. 196/2003) in materia di Data Retention, affermando attraverso l' art.11 che i dati siano: "conservati in una forma che consenta l' identificazione dell' interessato per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono stati raccolti o successivamente trattati". Il periodo di Data Retention, va valutato in funzione ed in relazione alla finalità del trattamento , che hanno tempi e termini diversi, avvolte i tempi sono stabiliti da leggi (ad esempio le norme per i fornitori di servizi telefonici o telematici) oppure rappresentano obblighi contrattuali (tipico es. i dati fiscali), altri invece vengono indicati direttamente dal titolare. In materia di Data Retention, considerando che non è ammissibile una tempistica infinita e non definita, il Garante ha emanato una serie di linee guida, che agevolano ed aiutano il titolare nella fissazione dei termini di conservazione dei dati, secondo un semplice criterio di proporzionalità della finalità da perseguire. Effettivamente la quantità di dati oggi generati è abnorme, e non interessano solo il settore IT, se l' Information Technology rappresenta per i Big Data il grande starter da cui partire, con piattaforme e strumenti quali il cloud computing, gli algoritmi di ricerca, etc.,essi utili e indispensabili nei mercati business più disparati, dall' automotive alla medicina, dal commercio alla finanza, nella chimica farmaceutica, ossia in tutti quei settori dove esistono dei dati da analizzare è presente un marketing. Dai telefoni, alle carte di credito utilizzate negli acquisti, dalla tv al web, dalle infrastrutture intelligenti delle città, fino ai sensori montati sugli edifici, sui mezzi di trasporto pubblici e privati, etc. Nel corso degli ultimi due anni il flusso di dati generati è in fortissima crescita, tanto che tutte le informazioni accumulate hanno raggiunto e superato l' ordine dei Zettabyte (1021 byte), rappresentando un record per l' umana civiltà. Infatti, già da qualche anno, i colossi del settore Big Tech, si stanno impegnando e sono costantemente alla ricerca di soluzioni idonee ad innalzare il livello privacy dei dati degli utenti , quindi non tendono esclusivamente ad ottenere profitti commerciali, pubblicitari ed economici, ma anche ricevere la fiducia degli utilizzatori dei servizi in termini di affidabilità e sicurezza. Le grandi e principali Big Tech quali Facebook, Google, Apple, Microsoft e Amazon, spesso sono state al centro delle pressioni normative, e nel mirino delle autorità a causa delle preoccupazioni sulle pratiche monopolistiche , considerando che ad oggi sembrerebbe impossibile vivere il quotidiano del mondo digitale, non appartenendo o interagendo con l' ecosistema creato dalle cinque maggiori società tecnologiche. Naturalmente i Big Data gestiti dai colossi tecnologici, e la data retention sono direttamente legati alla regolamentazione della loro influenza in materia di privacy, potere di mercato, libertà di parola e censura, e anche la correlazione tra presunti comportamenti anticoncorrenziali e la gestione della privacy online è sempre e costantemente in discussione. Una considerazione importante e un esempio concreto è rappresentato dalla trasformazione dei quotidiani e classici oggetti di uso domestico, quali ad esempio i termostati, in tecnologie intelligenti, ma soprattutto

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[§26562758§] venerdì 10 luglio 2020

Agenda Digitale

Privacy e GDPR

l' utilizzo ormai sempre più diffuso e crescente, dei diversi assistenti personali intelligenti introdotti nei mercati da Google, Amazon ed Apple, con Google Home, Alexa e Siri che hanno la capacità di ascoltare e registrare comandi vocali , ed eseguirli poi praticamente, suscitando però notevoli perplessità per la garanzia e la tutela della privacy.

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Corriere Comunicazioni

Privacy e GDPR

Google-Fitbit: la Ue pronta a rinunciare all' indagine antitrust?

Secondo Reuters, Mountain View potrebbe evitare il controllo sul deal da 2,1 miliardi di dollari se garantirà di non utilizzare i dati sanitari raccolti dai wearable a fini pubblicitari

L' accordo annunciato lo scorso novembre consentirebbe a Google di mettersi alle calcagna di Apple e Samsung, oltre che di e Xiaomi , nel mercato del fitness tracking e degli smart watch . Apple è infatti leader globale nell' ambito dei dispositivi indossabili con una quota di mercato del 29,3% nel primo trimestre 2020, seguita da Xiaomi, Samsung e Huawei, mentre la quota di mercato di Fitbit si attesta sul 3%, secondo i dati della società di ricerche di mercato International Data Corp . Tuttavia, ricorda Reuters, l' accordo ha suscitato forti critiche da parte dei sostenitori della privacy su entrambe le sponde dell' Atlantico, preoccupati che Google possa utilizzare i dati sulla salute degli utenti di Fitbit per estendere il suo dominio nella pubblicità e nella ricerca online. All' inizio di luglio, i regolatori dell' Ue hanno chiesto ai concorrenti di Mountain View produttori di wearable, agli sviluppatori di app e ad altri fornitori di servizi online, nonché ai fornitori di servizi sanitari , di esprimere le proprie opinioni sul caso. Anche il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta rivedendo l' accordo, mentre il regolatore australiano ha dichiarato che l' operazione potrebbe danneggiare la concorrenza. Google potrebbe per l' appunto attenuare le preoccupazioni in materia di antitrust e privacy offrendo un impegno vincolante per i garanti della concorrenza dell' Ue sulla scia della sua promessa dell' anno scorso di non utilizzare i dati sanitari di Fitbit per gli annunci di Google. La Commissione europea, che dovrebbe decidere l' accordo entro il 20 luglio, ha rifiutato di commentare, mentre Google ha sottolineato che l' accordo riguarda i dispositivi e non l' utilizzo dei dati. La scadenza per l' offerta di concessioni a Google è il 13 luglio. Se le cose non andranno secondo la migliore delle ipotesi, si scatenerà un' indagine su larga scala, di quattro mesi, sull' intera operazione. " Lo spazio dei dispositivi indossabili è molto affollato e riteniamo che la combinazione degli sforzi hardware di Google e Fitbit aumenterà la concorrenza nel settore , a vantaggio dei consumatori e rendendo la prossima generazione di dispositivi migliore e più economica", ha affermato un portavoce del gruppo. "Durante tutto questo processo siamo stati chiari sul nostro impegno a non utilizzare i dati di Fitbit per gli annunci Google e sulla responsabilità di fornire alle persone la scelta e il controllo con i loro dati".

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[§26562760§] venerdì 10 luglio 2020

Corriere Comunicazioni

Privacy e GDPR

Immuni, assist dell' Ocse: "Può aiutare a prevenire nuove ondate di virus"

Il segretario generale Angel Gurria a Forum PA 2020: "Esempio di come gli strumenti digitali possono aiutare i governi a gestire le pandemie". Ma la app non decolla: ancora troppo pochi i download. Appello del viceministro alla Salute, Sileri: "Scaricatela"

"Queste tecnologie hanno il potenziale per contribuire a prevenire una nuova ondata ma hanno anche importanti implicazioni sulla privacy e sulla protezione dei dati". ha spiegato. "La campagna di comunicazione c' è e continua ad esserci - spiegava Arcuri - La principale delle ragioni per cui questo è successo ha a che fare con la fase del ciclo di vita dell' epidemia che stiamo vivendo , che trova una qualche forma comprensibile ma non condivisibile di rilassamento generale". Alla parole di Arcuri sono seguite oggi quelle del il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. "Abbiamo vinto alcune importanti battaglie contro il Covid, salvando vite con il lockdown e negli ospedali, ma la guerra non è finita. Lo dico per dovere di verità e per consentire a tutti di avere consapevolezza sul virus. Perché la paura nasce quando non c' è trasparenza e" c' è "una comunicazione sbagliata - scrive su Facebook - Invito ogni cittadino a scaricare Immuni, che ancora non ha raggiunto il target immaginato all' inizio, ma che fa parte degli strumenti a nostra difesa contro il virus". "Non si tratta di cedere i nostri dati in cambio della salute e neppure di paragonare il rilascio di dati sensibili ad altre app con Immuni, la quale trattiene esclusivamente informazioni anonime legate al contatto con un caso positivo - aggiunge - Sto parlando di essere responsabili e consapevoli che se c' è qualcosa di buono che possiamo fare grazie al digitale contro il Covid, è usare Immuni. Nessun individuo si salva da solo, nessuno di noi è un' isola. Siamo tutti parte di un insieme che, se contribuiamo a proteggere e far interagire proficuamente, diventa una comunità", conclude. Una volta installata dall' utente A, l' app fa sì che il suo smartphone emetta continuativamente un segnale Bluetooth Low Energy. Il segnale include un identificativo di prossimità. Lo stesso vale per l' utente B. Quando A si avvicina a B, gli smartphone dei due utenti registrano nella propria memoria l' identificativo di prossimità dell' altro, tenendo quindi traccia di quel contatto, incluso quanto è durato approssimativamente e a che distanza erano i dispositivi dei due utenti. Per ogni utente, l' app scarica periodicamente dal server le nuove chiavi crittografiche caricate dagli utenti che sono risultati positivi al virus, deriva i loro identificativi di prossimità e controlla se qualcuno di quegli identificativi corrisponde a quelli registrati nella memoria dello smartphone nei giorni precedenti. In questo caso, l' app dell' utente A troverà l' identificativo casuale di B, verificherà se la durata e la distanza del contatto siano state tali da aver potuto causare un contagio e, se sì, allerterà A. Gli identificativi di prossimità sono generati del tutto casualmente, senza contenere alcuna informazione sul dispositivo o l' utente. Inoltre, sono modificati diverse volte ogni ora. Questo

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[§26562760§] venerdì 10 luglio 2020

Corriere Comunicazioni

Privacy e GDPR

rende pressoché impossibile per un malintenzionato sfruttarli per tracciare in qualche modo gli spostamenti di un utente. Queste sono solo alcune delle tante misure implementate da Immuni per proteggere al meglio la privacy degli utenti.

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[§26562761§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 14 Il Sole 24 Ore Privacy e GDPR

WALL STREET

Ipo in vista per la società tech finanziata dalla Cia

l gruppo raccoglie dati mettendoli al servizio dei servizi segreti mondiali

Pierangelo Soldavini

Cosa accomuna la cattura di Osama bin Laden e lo scandalo Cambridge Analytica, il monitoraggio dei migranti e del Covid-19, insieme a società come Fca e Morgan Stanley? Un filo che conduce a Palantir, un marchio che dice poco al grande pubblico, esclusi gli amanti della saga del «Signore degli anelli», dietro al quale si nasconde una società tanto misteriosa quanto contestata che offre i propri servizi di avanzatissima data analytics a intelligence, corporations e Governi in tutto il mondo. Ora Palantir Technologies ha deciso di uscire dalle nebbie del mistero per aprirsi a una potenziale quotazione a Wall Street, presentando un filing alla Sec proprio questa settimana. In realtà lo ha fatto sempre a modo suo, con un filing "confidenziale" che non lascia per il momento intravedere se si tratterà di un' offerta pubblica iniziale vera e propria o di una quotazione diretta sulle orme di quanto fatto ultimamente da Slack e Spotify. E che in ogni caso riduce le informazioni al mercato sulla società rispetto alle quotazioni tradizionali. In ogni caso l' offerta sblocca il mercato congelato dall' emergenza pandemica, in attesa di quella -per il momento non confermata - di AirBnb. La valutazione è decisamente ridotta rispetto ai 20 miliardi di dollari dell' ultimo round di finanziamento cinque anni fa, visto che negli ultimi anni le quotazioni sul secondario hanno variato tra 8 e 12 miliardi di capitalizzazione. Per il momento sta cercando finanziamenti per 961 milioni di dollari prima della quotazione, di cui 550 milioni sono già arrivati dalle giapponesi Sompo e Fujitsu. Il nome Palantir viene dalle "pietre veggenti" uscite dall' universo fantasy di J.R.R. Tolkien e la società, nata nel 2003 da una squadra di tecnologi usciti da PayPal, tra cui il cofondatore Peter Thiel e l' attuale Ceo di Palantir Alex Karp, è specializzata nell' estrazione di informazioni dai dati raccolti, spesso anche in spregio delle regole sulla privacy, accusano i critici. Tra i primi finanziatori figura In-Q-Tel, il braccio finanziario della Cia. Ci sarebbero i suoi software, in particolare il sofisticatissimo Gotham, dietro alle informazioni che hanno portato all' eliminazione di Osama ad Abbottabad. Il nome di Palantir è ricorrente: se n' è parlato in occasione dello scandalo Cambridge Analytica e negli ultimi mesi i suoi software sono stati utilizzati da diversi Governi per il tracciamento dei contagiati di Covid-19. La società è finita al centro delle polemiche per l' uso spregiudicato dei dati raccolti sui flussi migratori utilizzati dall' amministrazione Trump nella lotta senza quartiere all' immigrazione clandestina. Non bisogna dimenticare che Thiel, che oggi non ha più ruoli operativi nella società, figura tra i finanziatori della campagna elettorale dell' attuale inquilino della Casa Bianca. Con lo sbarco sul listino Palantir si prepara a rinunciare a quello che è considerato uno dei suoi

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[§26562761§] sabato 11 luglio 2020

Il Sole 24 Ore Privacy e GDPR

asset più rilevanti, la segretezza. Già un primo passo all' insegna dell' apertura è stato fatto. Adeguandosi alla normativa californiana per le quotate, la società ha nominato la prima donna nel suo board, la reporter del Wall Street Journal Alexandra Wolfe Schiff. Confermando l' intenzione di quotarsi e di adeguarsi alle regole. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562762§] venerdì 10 luglio 2020

Agenda Digitale

Privacy e GDPR

La condanna francese a Google per il Gdpr: le conseguenze su trasparenza e compliance

Il Consiglio di Stato francese conferma la multa da 50 milioni di euro che il CNIL ha deciso di emettere nei confronti di Google. A due anni dalla sua attuazione il GDPR si conferma sempre più un' arma di 'protezione' di massa e non un mero adempimento normativo

La decisione del Consiglio di stato francese di confermare l' orientamento del Comitato ristretto del CNIL e, quindi, la multa da 50 milioni di euro a Google , ci fornisce una lezione puntuale sul reale senso del Regolamento UE 2016/679 in materia di protezione dei dati personali ( GDPR ): ciò che conta, per avere un accettabile sistema di compliance alla normativa, non è l' aspetto formale delle azioni compiute dai Titolare del trattamento dei dati, ma la sostanza delle loro scelte e quello che effettivamente viene percepito dall' interessato, vero protagonista della normativa. Dal concetto di stabilimento principale alla "giurisdizione" dell' Autority competente a procedere sul caso, passando dal rispetto degli obblighi di trasparenza e informazione e dalla scelta e definizione della corretta base giuridica, analizziamo, punto per punto, le ragioni che hanno portato a tale conclusione. Ricevuti due reclami, uno dall' associazione None Of Your Business e uno dall' associazione La Quadrature du Net, contenenti in totale le segnalazioni di circa diecimila persone , con i quali si denunciava sia il fatto che gli utenti di Android fossero obbligati ad accettare le condizioni prospettate nell' informativa sulla privacy assieme alle condizioni generali d' uso (in mancanza di tale accettazione, non sarebbero stati in grado di utilizzare i loro terminali), sia che Google non aveva utilizzato basi giuridiche idonee al trattamento di dati personali per finalità di analisi comportamentale e pubblicità mirata; il Comitato Ristretto, dopo indagini approfondite, denuncia un vulnus negli "obblighi di trasparenza e d' informazione, principi essenziali poiché condizionano l' esercizio dei diritti degli utenti ". informazioni, anche il consenso, sebbene formalmente prestato, non si sostanzia ("se il consenso dell' interessato è prestato nel contesto di una dichiarazione scritta che riguarda anche altre questioni, la richiesta di consenso è presentata in modo chiaramente distinguibile dalle altre materie, in forma comprensibile e facilmente accessibile, utilizzando un linguaggio semplice e chiaro ". Una delle obiezioni che Google ha sollevato nel ricevere la sanzione dal Garante francese è quella relativa alla competenza territoriale . La statunitense Google LCC, infatti, considera la controllata irlandese Google Ireland Limited quale il proprio stabilimento principale al quale fare riferimento per i trattamenti di dati personali transfrontalieri che avvengono all' interno dell' Unione Europea. La società irlandese occupa circa quattromila dipendenti ed è la principale firmataria di tutti i contratti di vendita di prodotti e servizi offerti ai cittadini europei, assumendo in questo modo, sempre secondo il colosso americano, il ruolo di Titolare del trattamento dei dati personali raccolti. Muovendosi tra la definizione dell'

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[§26562762§] venerdì 10 luglio 2020

Agenda Digitale

Privacy e GDPR

art. 4 e del considerando 36 del GDPR, il Comitato Ristretto, pur osservando che Google Ireland Limited possiede molte risorse finanziarie e umane che le consentono di fornire efficacemente servizi in Europa, sottolinea tuttavia che tali elementi non sembrano dimostrare alcun potere decisionale di Google Irlanda in merito alle finalità e ai mezzi del trattamento , così come descritti dall' informativa privacy presentata all' utente durante la creazione di un account o la configurazione del proprio telefono cellulare. Per essere considerato tale, lo stabilimento principale deve avere potere decisionale in relazione al trattamento dei dati personali, realizzando "attività di gestione che determinano le principali decisioni in merito agli scopi e ai mezzi di elaborazione ". Tale è l' impostazione non solo dell' Autorità Garante Francese, ma è quanto emerge anche dalle Linee guida dell' EDPB del 5 aprile 2017 in materia di "'individuazione dell' autorità di controllo capofila in rapporto a uno specifico Titolare o Responsabile del trattamento" (WP244). Quest' ultime ci indicano come per stabilimento principale di un Titolare si debba far riferimento "al luogo dell' amministrazione centrale del Titolare del trattamento in cui le decisioni circa le finalità e le modalità del trattamento dei dati personali vengono adottate". A riprova di tale impostazione è intervenuta proprio la Data Protection Commission irlandese che, attraverso dichiarazione pubblica rilasciata all' Irish Times da parte di Graham Doyle (Head of Communications), conferma di non essere il "principale controllore" di Google, né la sua "Autorità di controllo Principale") [] "Google LLC. è il Titolare del trattamento dei dati e Google non può assolutamente invocare il meccanismo unico. []. La posizione attuale di questa Commissione è che Google sia soggetta a supervisione di tutte le autorità di vigilanza europee []" . Infatti, pur avendo compiuto notevoli passi in avanti nella sua politica di informazione agli utenti, rivolta a una maggiore trasparenza e controllo sui dati da loro forniti, a Google il Comitato Ristretto contesta una diffusa e generale opacità e confusione nella architettura delle informazioni raccolte dai siti e dagli applicativi web, in cui proprio le informazioni sui dati personali sono difficilmente accessibili, talvolta addirittura ingannevoli, e comunque non in grado di offrire una corretta percezione della natura, della finalità e del volume dei dati raccolti (come previsto dall' art.13 del Regolamento) e di non raggiungere gli obiettivi di accessibilità, chiarezza e intelligibilità (stabiliti dall' art.12 del Regolamento). L' interessato, per poter accedere alle informazioni riguardanti i suoi dati personali, deve aprire una serie infinita di pagine e di collegamenti, e a poco sembrano funzionare i tools ("Privacy check up" e "dashboard") messi a disposizione per il controllo dei propri dati. Cinque sono le azioni necessarie per accedere alle informazioni riguardanti la personalizzazione degli annunci e sei quelle indispensabili per saperne di più sulla geolocalizzazione. Sembra del tutto chiaro e evidente come una simile modalità di accesso generi inevitabilmente confusione e come, nonostante le informazioni siano presenti, queste risultino frammentate e del tutto inefficaci. Infatti, sebbene Google abbia sostenuto di raccogliere, di fatto, il consenso dell' utente al trattamento dei suoi dati personali per finalità di personalizzazione dei messaggi pubblicitari e di rispettare i requisiti posti dall' art. 7, paragrafo2, del GDPR

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[§26562762§] venerdì 10 luglio 2020

Agenda Digitale

Privacy e GDPR

("la richiesta di consenso è presentata in modo chiaramente distinguibile dalle altre materie, in forma comprensibile e facilmente accessibile, utilizzando un linguaggio semplice e chiaro"), il CNIL ha valutato come non conforme agli obblighi di determinazione di idonea base giuridica il meccanismo di raccolta del dato da parte del Titolare del trattamento. A conferma di quest' ultima considerazione ci viene in soccorso, ancora una volta, il Comitato Europeo che, emanando le Linee guida del 10 aprile 2018 sul consenso, specifica che per raccogliere un consenso informato "sia necessario fornire informazioni più precise in merito all' identità del Titolare del trattamento, allo scopo di ciascuna delle operazioni di trattamento per le quali viene richiesto il consenso, a quali dati saranno raccolti e utilizzati, all' esistenza del diritto di revoca del consenso, alle informazioni sull' uso dei dati per il processo decisionale automatizzato [] e sui possibili rischi di trasferimento dei dati a causa dell' assenza di un decisione di adeguatezza e garanzie adeguate [ ]" Il requisito della specificità e della inequivocabilità, altresì, risulta non rispettato sia in quanto le informazioni circa le modalità di personalizzazione degli annunci sono poste in più di una sezione dell' account personale dell' utente (non permettendogli di essere pienamente consapevole delle scelte che è possibile operare), sia in quanto, nella configurazione delle preferenze di personalizzazione degli annunci, selezionando "Accetto i Termini di servizio di Google", "Accetto che le mie informazioni vengono utilizzate come descritto sopra e dettagliate nelle caselle sulla Privacy" e, quindi, cliccando su "Crea un account", l' utente accetta in blocco il trattamento dei dati personali implementato, compresa la pubblicità personalizzata. b) "Conserveremo e valuteremo informazioni sulle tue recenti visite del nostro sito Internet e sul modo in cui navighi nelle sue diverse sezioni per finalità di analisi volte a comprendere come è usato il nostro sito, così da renderlo più intuitivo " Alcune possibili soluzioni sono l' utilizzo di notifiche " push ", che implicano la fornitura di messaggi "just in time", e quelle "pull", che facilitano l' accesso alle informazioni con metodi quali la gestione dei permessi e dashboard privacy. La notifica just-in-time , per esempio, è utilizzata per fornire "informazioni sulla privacy" specifiche in maniera ad hoc. Questo metodo è utile per fornire informazioni in vari momenti del processo di raccolta dei dati, favorendo una fornitura delle informazioni a blocchi facilmente accessibili e riducendo l' affidamento su un' unica informativa privacy piena d' informazioni difficilmente comprensibili e fuori contesto. "La tecnologia ha trasformato l' economia e le relazioni sociali e dovrebbe facilitare ancora di più la libera circolazione dei dati personali all' interno dell' Unione e il loro trasferimento verso paesi terzi e organizzazioni internazionali, garantendo al tempo stesso un elevato livello di protezione dei dati personali. Tale evoluzione richiede un quadro più solido e coerente in materia di protezione dei dati nell' Unione, affiancato da efficaci misure di attuazione, data l' importanza di creare il clima di fiducia che consentirà lo sviluppo dell' economia digitale in tutto il mercato interno. È opportuno che le persone fisiche abbiano il controllo dei dati personali che li riguardano e che la certezza giuridica e operativa sia rafforzata tanto per le persone fisiche quanto per gli operatori economici e le autorità pubbliche." (Considerando 6 e 7

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[§26562762§] venerdì 10 luglio 2020

Agenda Digitale

Privacy e GDPR

del GDPR) Il Regolamento UE 2016/679 sta vivendo la fase della sua piena applicabilità. Se nei primi mesi dalla sua emanazione lo slogan era "non importa come, l' importante è fare", adesso non è più sufficiente avere un sistema di compliance fantoccio, ma occorre che il sistema sia funzionante e coerente nella sostanza con il principio di accountability .

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[§26562763§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 12 Il Sole 24 Ore Privacy e GDPR

debuttanti/1: Cy4gate

La tecnologia diventa il baluardo della protezione

Una tecnologia sicura, certificata, protetta. La chiave per comprendere il successo dell' approdo in Borsa di Cy4Gate - realtà nata nel 2014 come joint venture tra Elettronica, leader da oltre sessant' anni nel campo delle Contromisure Elettroniche ed Expert System, impegnata nello sviluppo di algoritmi di intelligenza semantica - sta anche nel racconto di questo tempo così connesso, automatizzato, rischioso. Tutti a caccia di soluzioni di protezione legate all' uso dei dispositivi tecnologici e del tracciamento dei dati. Così Cy4Gate ha registrato un esordio brillante in Borsa: il debutto lo scorso 24 giugno a Piazza Affari, con il titolo che ha registrato un balzo del 27,6% a 4,02 euro. In generale la domanda complessiva del collocamento è stata di oltre quattro volte l' offerta, con una composizione per il 70% da investitori istituzionali italiani. D' altronde la società attiva nel settore cyber, ed in particolare nella fornitura di servizi di protezione cibernetica e analisi dei big data, ha la missione di progettare, sviluppare e produrre sistemi che siano in grado di soddisfare i più stringenti e moderni requisiti di cyber intelligence e cyber security. Nell' articolato portafoglio dell' azienda tra i clienti spiccano le Forze Armate, le Forze di Polizia, le agenzie di intelligence e le aziende impegnate sul territorio nazionale e sul mercato estero. Si tratta di un progetto industriale italiano unico nel suo genere: Cy4Gate ha lanciato un sistema integrato chiamato Igea, la cui app Hits (Human interaction tracking system) diventa utile per contrastare la diffusione dei virus e risolve le problematiche di protezione dei dati e sicurezza con una tecnologia tutta made in Italy. «La pandemia ha acceso i riflettori su un aspetto strategico per il sistema Paese: la digitalizzazione. L' elemento della privacy è determinante. Le controversie giudiziarie per violazioni delle norme sulla protezione dei dati sono in forte aumento nel mondo e le app di contact tracing dovranno essere molto affidabili su questo elemento che è destinato a divenire un problema crescente», ha dichiarato pochi giorni fa Eugenio Santagata, amministratore delegato di Cy4gate. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§26562764§] sabato 11 luglio 2020 Pagina 20 Corriere della Sera Privacy e GDPR

Il personaggio

Mick Jagger trasloca in Toscana per quattro mesi (e forse si ferma)

A Bolgheri sognano. E lui: «Mi godo il sole»

Marco Gasperetti

CASTAGNETO CARDUCCI (Livorno) Mick è qui. O meglio Jagger, icona mondiale dei Rolling Stones e dunque per estensione anche del rock mondiale, è di nuovo qui. Il «qui» sta per Castagneto Carducci, borgo di 9 mila anime a sud di Livorno anch' esso icona, non del rock, ma della poesia per quel viale della frazione di Bolgheri con i cipressi «alti e schietti» cantati dal Carducci. Mick se ne è innamorato e, dopo aver esplorato il paese e il suo litorale negli anni passati, ha deciso di trascorrere un lungo periodo (si parla addirittura di quattro mesi) in questo tratto di Maremma livornese amatissimo anche da altri personaggi di spessore mondiale come Harrison Ford, Madonna e George Clooney. A dare la notizia del primo avvistamento è stato Il Tirreno che nelle pagine locali ha raccontato di un Mick, seminascosto da un cappellone, a spasso per le vie di Castagneto con compagna e amici appresso. I bene informati raccontano che il rocker inglese, al secolo sir Michael Philipp per concessione della regina Elisabetta, è ospite del conte Manfredi della Gherardesca nel casale di Montepergoli di Sopra a due passi dalla torre di Donoratico su una collina circondata dai vigneti. E che vigneti! Qui, grazie ai marchesi Antinori e Incisa della Rocchetta, prosperano vini di qualità sublime come Sassicaia e Ornellaia che il Rolling Stone gradisce nel modo più assoluto. Si vocifera anche che Jagger abbia fatto una tappa al castello della famiglia della Gherardesca, dimora di Gaddo, nobiluomo ed efficiente imprenditore e manager, già alla ribalta delle cronache mondane anni fa per la relazione con Sarah Ferguson, ex moglie del principe Andrea d' Inghilterra. Ma la vera novità della vacanza maremmana della rockstar è il lungo periodo di permanenza in Toscana, mai accaduto prima. «Mi godo la luce del sole», ha scritto lui, appena arrivato, su Instagram. Resterà almeno quattro mesi ma la sua presenza potrebbe allungarsi e qualcuno sogna che, come il collega Sting, possa rimanere per sempre. Fantasie? Non proprio. «Mick è innamorato di questa regione e di Castagneto Carducci in particolare - dice un amico che vuole mantenere l' anonimato -. E, dopo le polemiche con il presidente Donald Trump, ha deciso di cambiare aria». E già perché Jagger e gli altri componenti della band hanno proibito a Donald di usare la loro musica durante i suoi comizi. Notizia che ha provocato un polverone in tutto il mondo e soprattutto negli States dove Jagger risiede. Il soggiorno prolungato in Toscana doveva rimanere segreto e adesso, dopo la fuga di notizie, le misure per tutelare la privacy della rockstar si sono alzate al livello massimo. Anche se in paese in molti sperano di vederlo apparire il 26 luglio, giorno del suo 77esimo compleanno,

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[§26562764§] sabato 11 luglio 2020

Corriere della Sera Privacy e GDPR

magari come ospite fugace di una festa popolare organizzata in suo onore. O magari il 5 agosto, data del compleanno di Manfredi della Gherardesca, l' amico padrone di casa che lo sta ospitando. Di certo si sa che Mick Jagger conosce Manfredi da anni, da quando il conte della Gherardesca aveva sposato la principessa tedesca Maria Theodora, detta Dora, figlia di Rupert Ludwig Ferdinand zu Loewenstein Scharfeneck, già celebrato manager dei Rolling Stones. Un nobile anche lui, come il conte Manfredi e il fratello Gaddo. Discendenti di quell' Ugolino citato da Dante nel canto (il trentatreesimo) più terribile della Divina Commedia .

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