Le Tecniche Costruttive Delle Torri Medievali Di Noli
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LE TECNICHE COSTRUTTIVE Le torri costituiscono il carattere saliente dell’assetto DELLE TORRI MEDIEVALI DI NOLI (SAVONA) urbanistico nolese medievale: si tratta di costruzioni di no- tevole interesse storico ed architettonico, edificate tra il XII di ed il XIV secolo, giunte a noi in misura ridotta sia nel nu- mero che nelle dimensioni. I cambiamenti dell’assetto ur- ELEONORA CASCIONE*, PAOLO DE VINGO** banistico, le distruzioni, i riadattamenti ed i restauri degli ultimi secoli ne hanno alterato l’aspetto e la struttura: pri- vate della parte superiore ed incorporate nei fabbricati atti- * [email protected] ** [email protected] gui, addossate a strutture posteriori, le torri hanno subito le conseguenze delle alterne vicende politiche ed economiche del centro urbano. Esaurita la funzione di controllo e prote- «…Mettemmo in terra in quell’aperto golfo zione delle mura, vennero intonacate e mozzate all’altezza di Noli che scende con piacevole dichinamento di delle case adiacenti, fornendo così cospicue quantità di mat- rive… Fu per noi davvero un nuovo spettacolo e toni da reimpiegare in altre costruzioni. Nel 1700 un nume- grato, il vedere quell’antica cittadella così folta di ro consistente di torri era già scomparso e, nella prima metà torri ben castellate, con soccorsi, entrate riverse e bastoncelli e bertesche, e propugnacoli da del secolo successivo, altre furono sacrificate per la costru- respingere gli approcci e sostenere gli assalti…» zione di strade e per adeguarsi al nuovo impianto urbanisti- co. A.BRESCIANI, UBALDO E IRENE, in Bernardo GANDOGLIA, La città di Noli, Savona, 1885. 1.2 LA TORRE DEL COMUNE La torre del Comune (GANDOGLIA 1927) costituisce, in- PREMESSA INTRODUTTIVA sieme al Palazzo Pubblico cui è addossata, il complesso mo- numentale principale del centro nolese. Pervenutaci in buo- Noli è una popolosa cittadina della Liguria occidentale ne condizioni di conservazione, ha forma quasi perfettamen- in provincia di Savona. Conserva ancora, in buona parte te quadrata per una altezza complessiva di 35 metri. Presenta intatto, uno dei centri storici medievali più importanti e più un basamento (DESCALZI 1898) in pietra da taglio sormontato interessanti di tutta la regione, racchiuso entro una lunga da muratura a rivestimento interno ed esterno in laterizio. I cinta fortificata che da un lato protegge il borgo verso il conci, come in altri esempi nolesi, sono in porfiroide verde mare e da quello opposto lo difende verso monte mediante del “Sino”, listati e spianati a cuscino. I blocchi diminuisco- una serie di torrioni circolari (GUIDDO 1994). no nelle dimensioni in direzione del basamento superiore, in Oggetto di questa comunicazione sono le torri poste a prossimità del punto in cui si innesta la muratura in mattoni. difesa delle mura e quelle situate nel tessuto edilizio urba- Il portale di ingresso presenta un architrave monolitico oriz- no, che la tradizione vuole raggiungessero addirittura le zontale sorretto da due mensole sagomate a quarto di cer- settantadue unità: quelle conservatesi rappresentano anco- chio, scolpite nell’intradosso, lunetta cieca, chiusa da una ra oggi uno dei principali elementi caratteristici della strut- lastra con sovrastante arco ogivale formato da tre conci sa- tura urbanistica medievale cittadina. Molte di queste subi- gomati ad arco di cerchio. Al primo piano la torre presentava rono profonde trasformazioni nel corso dei secoli successi- un’ampia finestra successivamente tamponata per l’addos- vi, mozzate longitudinalmente rispetto al loro baricentro, samento del palazzo Comunale. Il paramento laterizio del oppure riutilizzandone i mattoni ed infine inglobate nelle corpo superiore è realizzato in mattoni: il settore inferiore è costruzioni vicine (CASCIONE, FAZZI, TOSO 1994-1995). stato compromesso dall’accostamento di costruzione poste- Le torri presenti nel centro urbano nolese, forse realizza- riori, che hanno determinato l’occultamento e l’eliminazione te su commissione privata, espressione di una fiorente attivi- di molti elementi originari. Sulla fronte principale, ad esem- tà edilizia, documentano il consistente sviluppo economico pio, si trovavano finestre di notevole interesse architettonico raggiunto da Noli a partire dalla prima crociata sino ai traffi- di cui si è soltanto conservata una sola bifora gotica situata al ci e commerci del XIII e del XIV secolo. Ne sono una testi- centro del paramento laterizio, mentre al quarto piano altre monianza efficace alcuni palazzi e strutture di tipo abitativo- aperture sono state tamponate o distrutte in successivi rima- difensivo, tra cui devono essere ricordate la casa-torre Vivaldo neggiamenti. Su tutte e quattro le fronti dell’ultimo piano, è e le posteriori casa-torre Repetto, con loggia a tre arcate al ancora visibile una grande monofora e, alla sommità, la torre piano terreno, e la casa-torre Pagliano, con due ordini di bi- presenta un coronamento a merli ghibellini. La struttura in- fore al piano superiore, entrambe restaurate alla fine del 1800 terna della torre è ancora inalterata, con il paramento in mat- (FRONDONI 1997). Infine una delle caratteristiche più interes- toni a vista, solo a partire dal terzo piano. Il piano terreno ed santi della città medievale era il porticato che si sviluppava i primi due consequenziali hanno subito riadattamenti e mo- internamente rispetto alle mura: attualmente è visibile solo difiche che ne hanno cambiato la destinazione d’uso. I piani quello conservatosi, un breve tratto di quello originario, di superiori sono occupati dalle rampe delle scale in legno che fronte al mare, che si unisce alla loggia della Repubblica nel conducono al vano dell’orologio ed al locale in cui è colloca- palazzo Comunale (FRONDONI 1997). ta la campana del Comune. 1.2 LA TORRE DEL CANTO 1. I MANUFATTI ESAMINATI Situata in posizione d’angolo, come suggerisce il nome, Il ricordo delle settantadue torri nolesi, lavorate con la torre del Canto si è conservata inalterata fino alla sua som- «…meraviglioso artifizio…» e «…ordinate con magistero mità (GANDOGLIA 1927). Costruita dinnanzi alla Porta del Can- veramente stupendo…» (GANDOGLIA 1927), si è conservato to, distrutta in seguito alla costruzione della ferrovia tra la inalterato nel corso dei secoli. Testimonianze dell’antico fine del 1871 ed il gennaio del 1872 (MOGGIO, PELUFFO 1997), splendore culturale artistico ed architettonico della città, le assumeva, come probabilmente le altre torri situate lungo la torri, pervenuteci intatte nei paramenti esterni e prive di ri- cinta, funzione difensiva ed era stata edificata dall’autorità maneggiamenti, sono state scelte in questo contributo pre- comunale. Unica eccezione alla tradizionale pianta quadrata liminare di uno studio più complesso in via di completa- (TORTEROLI 1859), ne presenta una trapezoidale per assolve- mento, come indicatori cronologici ed hanno consentito re necessità strategiche oggi non più percepibili a causa dello un’accurata analisi storico-archeologica nella quale sono stravolgimento della topografia della zona (DE NEGRI 1954). stati inclusi la stratigrafia del basamento, la cronotipologia Il basamento è costituito da conci in porfiroide verde del dei portali, la mensiocronologia dei litici e dei mattoni e “Sino” lavorati a bugnato listato: in esso sono inseriti, tre l’analisi dei leganti. conci modellati ad ovolo, in forte aggetto sul filo del muro. Il 545 portale principale è stato sostituito da un’apertura moderna botola circolare (ora murata) che dava accesso, mediante una di forma rettangolare. La caratteristica lunetta cieca, sovra- scala in legno, ai piani superiori. Mentre gli altri esempi nolesi stante l’architrave, è stata trasformata in un’edicola sacra con si presentano privi della sommità perché mozzata per il recu- tettuccio a due falde in ardesia all’interno della quale era af- pero dei mattoni, la torre Peluffo ha subito una sorte diffe- frescata un’immagine della Madonna. La parte superiore pre- rente: lo sfruttamento per ottenerne mattoni da reimpiegare è senta un rivestimento laterizio in mattoni, ricoperto, fino al avvenuto “assottigliando” i muri perimetrali, che risultano in terzo piano, da una patina biancastra, causata dalla presenza molte parti privati del rivestimento interno. di un precedente strato di intonaco. Le aperture consistono in monofore dal vano alto e stretto oppure da lunghe feritoie, 1.5 LA TORRE PAGLIANO preziosa testimonianza dell’architettura militare urbana. Se La torre Pagliano, situata all’estremo sud dell’abitato si escludono le due finestre moderne dei primi due piani, la medievale, risulta tagliata all’altezza della casa adiacente torre ha aperture ad arco a tutto sesto o ad arco con inflessio- ed omonima, eretta nel XIV secolo. A pianta quadrata, è ne leggermente ogivale, ma le caratteristiche ancora romani- impostata su un alto basamento in conci di pietra verde lo- che testimoniano forse l’indecisione dei costruttori tra il gu- cale, lavorati a bugnato listato. Il portale ha un architrave sto romanico e quello gotico. La parte interna ha subito fon- orizzontale poggiante su mensole concave, lunetta cieca ed damentali alterazioni: il piano terreno ospita un’attività com- arco leggermente ogivale. Il piano terreno è separato dal merciale mentre i primi due piani sono utilizzati come abita- primo piano da una cornice aggettante in porfiroide verde. zione privata. A partire dal secondo piano però, la torre man- La struttura superiore evidenzia i segni dell’occlusione di tiene ancora la sua struttura originaria: solai in legno separa-