XII TAPPA KAYAK: NOLI – BORGHETTO SANTO SPIRITO, Circa 19 Km
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XII TAPPA KAYAK: NOLI – BORGHETTO SANTO SPIRITO, circa 19 km Lasciamo la baia di Noli e procediamo verso ponente, costeggiando le falesie verticali di Capo Noli, tagliate dal tracciato della via Aurelia. Sopra di noi, nella falesia osserviamo un’ampia cavità nota come “Grotta dei Falsari”, al suo interno si trovano alcune vestigia (ruderi di muretti), probabilmente risalenti all'epoca romana. La grotta è accessibile con un sentiero da Noli. Le pareti di Capo Noli ospitano numerose vie chiodate per l’arrampicata sportiva e assieme alle falesie di Finale Ligure, rappresentano un polo di attrazione internazionale per gli appassionati di questo sport all’aria aperta. Superato il Capo ecco la lunga spiaggia libera attrezzata del Malpasso, chiusa a nord ancora da falesie in parte ricoperte da macchia mediterranea e da fantastici esemplari pini di Aleppo. Una piccola insenatura, nota come Baia dei Saraceni, è formata dal promontorio di Punta Crena, che separa il Malpasso dal borgo di Varigotti. Sul pendio che sovrasta la baia si osserva la bella chiesa di San Lorenzo. Costeggiando la scogliera si arriva sul versante meridionale di Punta Crena. Dominata da una torre di avvistamento medievale, stiamo costeggiando l’Oasi naturale di Punta Crena, dalla tipica vegetazione mediterranea. La piccola spiaggia sabbiosa si trova di fronte ad un ampio antro ed è decisamente accogliente e riparata per un eventuale approdo. Subito dopo si apre la lunga spiaggia di Varigotti, su cui si affaccia il bellissimo borgo con le case in stile ligure dai colori vivaci. Oltrepassata Varigotti si segue la costa rocciosa e prima di oltrepassare Capo San Donato si incontra il porto turistico di Marina di Capo San Donato. Oltre il capo appare la frazione di Finalpia, di cui si riconosce il bel campanile in pietra dell'abbazia benedettina di Santa Maria. Finalpia, Finalborgo e Finale Marina sono i tre centri riuniti nel territorio comune di Finale Ligure Costeggiando raggiungiamo la spiaggia di Finale Marina, ci possiamo fermare per una sosta. Proseguendo verso ponente troviamo le strutture industriali dello stabilimento aeronautico Piaggio, direttamente affacciate sul mare, a cui segue il promontorio della Caprazoppa. Una falesia alta circa duecento metri, tagliata dalla via Aurelia, da tempo utilizzata per l'estrazione di materiale da costruzione. Vista dal mare l'enorme cava che ha sventrato la falesia è veramente impressionante. Qui fino alla prima metà del Novecento esisteva una duna di sabbia chiara di natura quarzosa, ormai scomparsa a causa dello sfruttamento per la produzione di abrasivi, che ha dato il nome ad una grotta di grande interesse storico - archeologico, la “Caverna delle Arene Candide”. La sua importanza è legata alla scoperta di ben diciannove sepolture di età paleolitica, ben conservate, tra cui uno scheletro di un adolescente arricchito di un corredo di oggetti decorativi realizzati con conchiglie, ossa, corna di cervo, che gli hanno meritato il soprannome di “Giovane Principe”. Oltrepassato il promontorio Caprazoppa si entra nel comune di Borgio Verezzi. La parte orientale è caratterizzata dalle borgate di Verezzi, con le loro case in pietra dalle forme mediterranee, arroccate sulla collina dell'Orera a formare nuclei compatti, affacciati verso la costa. Sul crinale spiccano i campanili della chiesa di S. Martino e del vicino oratorio della borgata Crosa, mentre la borgata Piazza è famosa per il suo Festival teatrale all’aperto. A Borgio è possibile visitare le belle grotte turistiche di Valdemino. I bagni marini di Borgio si alternano a tratti di spiaggia libera fino al confine con il comune di Pietra Ligure, in corrispondenza del rio Bottassano. Anche a Pietra si può fare una sosta sulla spiaggia per visitare l’interessante centro storico. Il litorale tra Borgio Verezzi e Borghetto S.Spirito è omogeneo, caratterizzato da una spiaggia non troppo ampia con la via Aurelia alle spalle. A monte la costa è dominata dal crinale delle Alpi Liguri, che raggiunge con il Monte Carmo la quota di 1389 m. Nonostante la vicinanza al mare, circa 8 km in linea d'aria, presenta caratteristiche ecologiche di tipo alpino, tanto da essere considerato area di confine botanico tra Appennini e Alpi. I torrenti che scendono dall'entroterra il Maremola e il Varatella sono i principali, scorrono in aree carsiche, caratterizzate da rocce dolomitiche. Anche qui si creano lungo la costa formazioni di “beach rock” una caratteristica formazione rocciosa litoranea, un complesso biocenotico di particolare interesse, originato dalla cementificazione dei sedimenti di spiaggia. E’ costituito da strati sovrapposti, con presenza di spaccature e gradini, si può estendere fino a pochi metri di profondità ed affiorare in superficie,. Prestiamo perciò attenzione agli affioramenti, interessanti per le osservazioni delle specie marine evitiamo di arrecare danni con il passaggio dei nostri kayak. Pagaiando arriviamo quindi Loano con il suo importante porto turistico, la Marina di Loano, lo oltrepassiamo e costeggiamo il bel centro storico affacciato sul mare 2. Proseguiamo ancora ed eccoci arrivati alla fine della tappa, la spiaggia di Borghetto Santo Spirito, dove troviamo riparo per i nostri kayak. Consigliamo una gita nell’immediato entroterra, dove si trova lo spettacolare complesso delle grotte di Toirano. Punti di interesse storico culturale Nell’immediato entroterra di Borghetto Santo Spirito si trovano le Grotte di Toirano un complesso di cavità carsiche di rilevanza turistica, note per la varietà di forme di stalattiti e stalagmiti, per la loro estensione, per il ritrovamento di tracce dell'"Homo Sapiens Sapiens" di oltre 12.000 anni fa e resti di Ursus spaeleus di circa 25.000 anni di età. Il complesso delle grotte di Toirano è gestito direttamente dal Comune. La grotta della Bàsura, nota sin dal secolo scorso per le esplorazioni dello studioso don Nicolò Morelli Canonico di Pietra Ligure, è sicuramente la più spettacolare. Nel 1950, alcune persone di Toirano appassionate di speleologia scoprirono una serie di sale interne che seguono un percorso di circa 450 metri, meravigliose per la ricchezza e la varietà di concrezioni naturali. Nella grotta trovò rifugio per millenni l’orso delle caverne ( Ursus spelaeus ), che vi si recava per trascorrervi il letargo; la sua presenza è attestata da un gran numero di resti ossei, da impronte di zampe sul suolo e dalle tracce di unghiate sulle pareti. Di particolare interesse sono le testimonianze riferibili all’uomo preistorico, recentemente datate a circa 12.000-12.500 anni fa; si tratta di impronte di piedi, mani e ginocchia e, nella “sala dei misteri”, di numerose palline d’argilla attaccate alla parete contro la quale furono scagliate, probabilmente con significato rituale. Queste tracce sono riferibili a uomini del Paleolitico superiore, cacciatori-raccoglitori che frequentavano la regione e utilizzavano questa grotta non come abitazione ma probabilmente per scopi rituali. Nel 1960 gli scopritori abbatterono l’ultimo diaframma calcareo e scoprirono la sala terminale della Grotta della Bàsura. Da qui il percorso prosegue scavato in una grandiosa colata di alabastro, all’interno di imponenti ambienti ricchi di concrezioni mammellonari (“antro di Cibele”). Loano conserva un centro storico di notevole interesse monumentale tra i meglio conservati della Liguria. Il cuore della seicentesca Loano dei Doria custodisce monumenti pubblici grandiosi tra cui Palazzo Doria (costruito nel 1578), attuale sede del Comune ed un tempo palazzo residenziale di Giovanni Andrea Doria e della moglie Zenobia Del Carretto. L’edificio attribuito a Galeazzo Alessi (1500-1572), ingegnere capo di Genova ed architetto di spicco, fu realizzato secondo il concetto del palazzo fortezza. Ancora di interesse il complesso di Palazzo Doria i suoi giardini, ora in parte destinati a teatro all’aperto, la fontana storica chiamata Fontana Giovanna e la Loggetta che si affaccia sulle mura pentagonali che circondano il palazzo da un lato e su Ponte San Sebastiano, ricostruito nel 1691 da un ponte più antico che univa il borgo murato all’antico castello. Borgio Verezzi, dove i centri storici del paese sono due e ben distinti. Quello di Borgio si sviluppa nella parte bassa del comune, tutto intorno alla Chiesa Parrocchiale di S.Pietro e alla relativa grande piazza, con il suo reticolo di suggestivi vicoli di acciottolato fra le case colorate. Al limitare orientale del centro hanno sede il Palazzo Comunale e la Biblioteca Civica, mentre ad ovest troviamo il Torrione. Il centro storico di Verezzi si sviluppa invece in collina con le sue quattro diverse Borgate (Poggio, Piazza, Roccaro, Crosa), nuclei abitativi distinti anche se accomunati da caratteristiche urbanistico-architettoniche simili, con una splendida trama di “caruggi” e “creuze” in acciottolato e le case in pietra addossate le une alle altre. Principali aree naturali di interesse 2 Outdoor Riviera Kayak, Pagaiando lungo la costa, la provincia di Savona vista dal mare www.turismo.provincia.savona.it Il Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) Finalese-Capo Noli, per la grande varietà di ambienti e l’elevatissima biodivesità, interessa una superficie di circa 28 kmq. I maggiori affioramenti sono costituiti da rocce calcaree, quali la “Pietra di Finale”, uno splendido calcare bianco-rosato ricchissimo di fossili, le Dolomie di S.Pietro ai Monti e i Calcari di Val Tanarello, al cui interno la millenaria azione erosiva delle acque ha aperto numerose cavità di grande importanza speleologica. Il carsismo ha generato forme particolari di paesaggio, altipiani ad una quota di circa 300 m s.l.m., solcati da profonde incisioni vallive e numerose doline. La costa è dominata da falesie “vive” e “morte”, ovvero non più soggette all’azione erosiva delle onde, da spiagge fossili cementate dall’azione dell’acqua calcarea (beach rocks), da terrazzi marini che testimoniano antiche linee di riva e da grotte come la spettacolare Grotta dei falsari, generata dall’acqua dolce, e modellata dal mare. Tra le specie faunistiche del SIC si evidenzia la presenza del Falco pellegrino, della lucertola ocellata, del geotritone e di pipistrelli.