Timbila Metamorfosi Di Un Processo Identitario Attraverso La Musica

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Timbila Metamorfosi Di Un Processo Identitario Attraverso La Musica Zurich Open Repository and Archive University of Zurich Main Library Strickhofstrasse 39 CH-8057 Zurich www.zora.uzh.ch Year: 2007 Timbila: metamorfosi di un processo identitario attraverso la musica Laffranchini, Moira Posted at the Zurich Open Repository and Archive, University of Zurich ZORA URL: https://doi.org/10.5167/uzh-160579 Dissertation Published Version Originally published at: Laffranchini, Moira. Timbila: metamorfosi di un processo identitario attraverso la musica. 2007, Univer- sity of Zurich, Faculty of Arts. TIMBILA METAMORFOSI DI UN PROCESSO IDENTITARIO ATTRAVERSO LA MUSICA Thesis Presented to the Faculty of Arts and Social Sciences Of the University of Zurich For the degree of Doctor of Philosophy By Moira Laffranchini Accepted in the spring semester 2007 On the recommendation of the doctoral commitee: Prof. Dr. Ernst Lichtenhahn, supervisor Prof. Dr. Dorothea Baumann, commitee Zurich, 2018 2 INDICE INTRODUZIONE……………………………………………………………………...5 PARTE I - TEORIA……………………………………………..……………………..9 1. Musica e cultura……………………………………..……………………………..9 1.1. Antropologia della musica e antropologia musicale…………………………..18 1.2. Creatività della musica e cerimonie…………………………………………...26 1.3. Conseguenze motodologiche…………………………………………………..31 2. Approccio epistemologico………………………………………….……………..33 2.1. Questioni di carattere storico-antropologico…………………………………..34 2.2. Questioni di carattere musicale………………………………………………..36 2.2.1. La poetica di timbila contro le umiliazioni coloniali…………………...37 2.2.2. La poetica dei timbila per l’indipendenza politica………….…………..37 2.2.3. La poetica dei timbila per la pace………………………………..……..38 2.2.4. “Tradizionalizzazione” della musica come condizione per la modernità……………………………………………………………….40 2.3. Tracey, timbila e chopi………………………………………………………...42 2.3.1. La danza relegata in secondo piano…………………………………….45 2.3.2. Chopi, timbila e Tracey…………………………………………………46 2.3.3. Chopi: un sottogruppo culturale tsonga………………………………...47 2.4. Il trambusto del terreno………………………………………………………..50 PARTE II – IL PARADIGMA TRACEYANO….………………………………….51 3. I chopi pre-traceyani….…………………………………………………………..51 3.1. Quadro teorico….……………………………………………………………..60 4. I chopi traceyani….………………………………………………………………71 4.1. Il nazionalismo etnico….……………………………………………………...71 4.2. Il potere della musica….………………………………………………………79 PARTE III – LA RICERCA DI CAMPO….………………………………………..86 5. I gruppi timbila….………………………………………………………………...86 5.1. Il gruppo “Timbila ta Venâncio Mbande”….…………………………………87 3 Moira Laffranchini Timbila. Metamorfosi di un processo identitario attraverso la musica 5.1.1. L’osservazione partecipante….………………………………………....88 5.1.2. I diversi tipi di timbila….……………………………………………….90 5.2. Il gruppo “Timbila ta Zavaleni” ….…………………………………………...96 5.3. Massangai e il gruppo “Timbila ta Xipamanine” ….………………………...100 5.4. La politicizzazione della musica….………………………………………….103 5.5. Il ritorno del mshao….……………………………………………………….105 5.6. Il ngodo “Hi mani wa nsanti” ….…………………………………………….108 6. Le ingerenze del timbila….……………………………………………………...116 6.1. L’ingerenza dei portoghesi….………………………………………………..116 6.2. Chiesa e musica chopi….…………………………………………………….118 6.3. L’ingerenza dell’ideologia del FRELIMO….………………………………..120 6.4. L’ingerenza del jazz….………………………………………………………127 PARTE IV – TRADIZIONALIZZARSI PER ESSERE MODERNI….……..…..132 7. Il timbila fra tradizione e modernità….………………………………………...132 7.1. Antropologia e etnomusicologia in Mozambico….…………………….……132 7.2. La cultura chopi di fronte agli imperativi politici e culturali del nuovo Mozambico….………………………………………………….…….136 7.3. I revivals o il ritorno di Tracey….………………………………...………….139 7.4. La legittimazione….………………………………………………………….141 7.4.1. La fabbricazione dell’autenticità….…………………..……………….147 7.4.2. L’invenzione della tradizione….………………………..…………….150 8. Tradizionnalizzarsi per essere moderni….…………………………………….155 8.1. La doppia faccia del traceyismo….………………………………………….159 8.1.1. Scientifico….………………………………………………………….159 8.1.2. Politico….……………………………………………………..………163 9. Simão Nhacule come figura rivelatrice di una tradizionalizzazione per la modernità….……………………………………...……………………...173 BIBLIOGRAFIA….…………………………………………………...…………….182 DISCOGRAFIA….…………………………………………………………………..199 FILM….……………………………………………………………………………....200 4 Moira Laffranchini Timbila. Metamorfosi di un processo identitario attraverso la musica INTRODUZIONE Il substrato teorico della nostra tesi di dottorato è quello di verificare la capacità della musica ad essere un rivelatore sociale come definito da una gamma di teorie sostenute da autori come David McAllester con Enemy Way Music (1954), Alan Merriam con Anthropology of Music (1964), John Blacking con Venda Children’s Song (1967) o Steven Feld con Sound and Sentiment: Berds, Weeping, Poetics, and Song in Kaluli Expression (1982), solo per citarne alcuni. Nel caso concreto, si tratta di studiare la musica chopi1 alla luce delle moderne teorie antropologiche e etnomusicologiche senza comunque costringerla a subordinarsi e a riprodurre le suddette teorie rese possibili grazie alle osservazioni di musiche relative ad altri popoli. In secondo luogo, si tratta di vedere in che misura un lavoro empirico e sistematico approfondito attorno alla musica chopi possa rappresentare un contributo importante ai dibattiti teorici che impregnano la disciplina, in particolare: a) la neccessità intrinseca dell’antropologia di includere nei suoi processi analitici il terreno, parte integrante di quest’ultima a partire dal funzionalismo di Malinowski; b) la prospettiva delle teorie postmoderne in antropologia, difesa dalla scuola americana soprattutto con Cliford Geertz (1989), per il quale l’antropologia liberatasi dalle ricerche di campo, deve semplicemente effettuare un lavoro di interpretazione testuale intorno al materiale accumulato da viaggiatori, missionari e antropologi, ciò che permetterebbe di comprendere le differenti rappresentazioni storiche avute dall’Occidente; c) la prospettiva difesa per esempio da antropologi come Gérald Berthoud2 per il quale si deve parlare meno di antropologia e più di scienze sociali orientando queste ultime non solo alla comprensione della diversità antropologica, bensì alla comprensione che noi abbiamo degli Altri, ciò che Giovanni Remotti in Noi primitivi (1999) chiama l’antropologia del noi. Secondo Berthoud, oggi 1 Utilizziamo familiarmente il termine di musica chopi intendendo con ciò la musica suonata con il silofono timbila nella sua forma orchestrale nel quadro dello ngodo, essendo pure coscienti che questa non è l’unica musica prodotta dal popolo chopi, come il timbila non è l’unico strumento costruito da questa etnia. Resta non di meno il fatto che, comunemente, quando si dice chopi si pensa alla musica timbila, la quale occulta tutte le altre forme musicali per ragioni che spiegheremo in questo lavoro. 2 Fondatore dell’Istituto di antropologia e di sociologia dell’Università di Losanna, Svizzera. 5 Moira Laffranchini Introduction non si giustifica più la separazione fra sociologia (scienza consacrata allo studio delle società moderne) e antropologia (scienza consacrata allo studio delle società primitive). Modernità e tradizione non sarebbero quindi separabili come preteso dall’antropologia del XIX secolo. Trasferito al campo della musica tale ragionamento induce che la dicotomia fra musicologia (scienza consacrata alla musica sapiente occidentale) e etnomusicologia (scienza consacrata alla musica del mondo) non sarebbe epistemologicamente pertinente. Se spingiamo questa posizione ancora più lontano, è lecito inferire che i metodi dell’antropologia sono applicabili anche allo studio della musica delle società occidentali. Un esempio di questa applicabilità dei metodi etnomusicologici alla musica detta sapiente occidentale è lo studio di Lothaire Mabru il quale nella sua ricerca Comment la musique vient aux instruments. Ethnographie de l’activité de lutherie à Mirecourt (1998) osserva come i liutai in Francia siano passati dal ruolo di “artigiani” a quello di “artisti” godenti di un grande prestigio; non tanto per la complessità e specificità della produzione degli strumenti, ma per il ruolo che il violino (e non gli altri strumenti a corda) occupa nella società occidentale per delle ragioni storiche ben stabilite ciò che porta i liutai a preferire consacrarsi, anche per questioni di prestigio, anzitutto alla fabbricazione di violini, in seguito di viole e violoncelli ed eventualmente, ma comunque solo in ultima istanza, alla manifattura della chitarra. Per raggiungere i nostri obiettivi teorici, abbiamo proceduto su tre livelli: a) abbiamo dapprima inventariato e in seguito analizzato in profondità gli studi storici, etnografici e soprattutto etnomusicologici riguardanti il popolo chopi; b) abbiamo effettuato un terreno intenso e sistematico nelle tre zone di attività musicale chopi, vale a dire nella città di Maputo, dove si incontra la “Compagnia Nazionale di Canto e Danza”, il “Timbila ta Xipamanine” diretto da Felisberto Massangai; a Zavala, situata a 400 km dalla capitale Maputo, dove abbiamo cercato di censire i gruppi timbila3 esistenti e dove abbiamo lavorato con il gruppo “Timbila ta Zavaleni”; e in Africa del Sud dove risiede abitualmente Venâncio Mbande, direttore del “Timbila ta Venâncio Mbande”. 3 Silofono di legno, con casse di risonanaza fabbricate a partire dal frutto masaala accordato in scala equieptatonica. La parola timbila designa anche la musica e la danza. 6 Moira Laffranchini Introduction Questa indagine ci ha permesso di seguire da vicino soprattutto
Recommended publications
  • Jahresbericht 2004-2005
    DEUTSCHES BERICHT 2004 2005 POLEN INSTITUT DARMSTADT Inhalt 3 Geleitwort 16 Chronik 2004 –2005 37 Gremien 4 Einführung 28 Öffentlichkeitsarbeit 38 Das Institut 6 Veröffentlichungen 29 Bibliothek und Archiv 39 Anhang 11 Forum für Kultur, Politik, Wissenschaft 32 Finanzen 41 Vorträge der Mitarbeiter 15 Öffentliche Veranstaltungen 35 Satzung 46 Veröffentlichungen der Mitarbeiter Geleitwort Mit aller Nüchternheit ist wohl zur Kennt- einerseits und der immer noch viel zu nis zu nehmen, dass in Polen und in unbekannten oder mit relativ geringem Deutschland im Augenblick unterschied- Interesse registrierten Ebene der vielen liche Modernisierungskonzeptionen vor- unspektakulären, funktionierenden ge- herrschen – in Deutschland eine harmo- sellschaftlichen, kulturellen und wirt- nistische und Brüche vermeidende, vor- schaftlichen deutsch-polnischen Verflech- sichtig korrigierende Strategie, in Polen tungen andererseits. Es ergeben sich eine Idee der moralischen und politischen immer wieder neu und überraschend Reinigung. Der Umgang mit der Ungleich- Gelegenheiten, in eine dauerhafte Ver- zeitigkeit der Diskurse in Deutschland änderung der bilateralen Beziehungen und in Polen wird über den Erfolg bei der ins Positive zu investieren und neue Mit- Suche nach den Gemeinsamkeiten von spieler zu finden. Dabei bleibt es nach Deutschen und Polen entscheiden. Ich wie vor die Hauptaufgabe, falsche Bilder habe allerdings nicht den Eindruck – und vom Nachbarn durch neue Wissensbe- Vor zwei Jahren formulierte mein Vor- der wird durch unzählige Begegnungen stände und durch Fördern von emotiona- gänger als Präsident des Deutschen in Polen und in Deutschland in der jüngs- ler Nähe zu korrigieren. Polen-Instituts, Hans Koschnick, im Ge- ten Zeit untermauert – , dass dieser Dis- Das DPI möchte dabei weiter an vor- leitwort zu dem Arbeitsbericht 2002/ sens von den Menschen an der Basis in derster Stelle mit vielen Verbündeten in 2003 mit einer gewissen Besorgnis: Polen und Deutschland keineswegs ge- Deutschland und Polen wirken.
    [Show full text]
  • John Tchicai Discography
    JOHN TCHICAI DISCOGRAPHY Edited by Erik Raben ([email protected]) MAX BRÜEL QUINTET: John Tchicai(as), Max Brüel(ts), Niels Brøndsted(p), Niels-Henning Ørsted Pedersen(b), Bjarne Rostvold(dr). Live. ”Radiohuset”, Copenhagen. March 25, 1962 Ba-lu Bolivar Ba-lues-are unissued Embraceable You What Is This Thing Called Love Note: The above titles were broadcast by the Danish Radio. MAX BRÜEL – JOHN TCHICAI QUINTET: Max Brüel(ss,bars), John Tchicai(as), Niels Brøndsted(p), Björn Alke(b), Rune Carlsson(dr). Live. Jazz Jamboree, Warsaw. October 29, 1962 Blue Monk Muza(P)L0397,Jazzhus(J)JD7647(CD) Night In Tunisia – – Muza(P)L0397: ”Jazz Jamboree 1962, vol. 4”. Jazzhus(J)JD7647(CD): ”John Tchicai & Igor Caplinski Live in Warsaw 1962” Note: The above group was presented as JØRGEN LETH QUINTET. ARCHIE SHEPP – BILL DIXON AUGMENTED QUARTET: Bill Dixon(tp), Roswell Rudd(tb), Perry Robinson(cl), John Tchicai(as), Archie Shepp, Guy Hampton(ts), Lowell Sclocum(bars), Gary Newman, Jimmie Stevenson, Jr.(b), J.C. Moses(dr). NYC. February 21, 1963 Scandinavian Sketches, pt. I-V unissued Note: The above titles were broadcast by the WBAI radio. JOHN TCHICAI: Bill Dixon(tp), John Tchicai(as), Jimmie Stevenson, Jr.(b), Sunny Murray(dr). NYC. Spring 1963 For Helvede unissued Note: The above title was recorded as an audition tape to WBAI. CHAMELEON DANCE GROUP: Bill Dixon(tp,flh), John Tchicai(as), Archie Shepp(ts), poss. Don Moore and/or Alex Lane(b), poss. Charles Moffett(dr), Chameleon Dance Group(dance). Live. ”Judson Hall”, NYC. May 24, 1963 Rufus unissued ARCHIE SHEPP – BILL DIXON QUINTET: Bill Dixon(tp), John Tchicai(as), Archie Shepp(ts), Gary Peacock, prob.
    [Show full text]
  • Jahresbericht 2019
    Deutsches Polen-Institut 2019 Bericht Deutsches Polen-Institut 2019 Deutsches Polen-Institut 2019 Bericht Geleitwort Ein Jahr der Erinnerung Prof. Dr. Rita Süssmuth, Präsidentin Das Jahr 2019 war in besonderem Maße geprägt von histori- scher Erinnerung, vor allem auch in den deutsch-polnischen Beziehungen: Zum 80. Mal jährte sich der Tag, an dem das Dritte Reich die Zweite Republik Polen überfiel. Trotz aller historischer Aufarbeitung muss doch gesagt werden – das Wissen darum, welches Leid Deutsche Polen innerhalb von knapp sechs Jahren zufügten, ist nach wie vor viel zu gering. Mehrere vielbeachtete Staatsbesuche haben daran hoffent- lich etwas verändert. Schon am 1. und 2. August hatte Außen- minister Heiko Maas Warschau besucht, um des Ausbruchs des Warschauer Aufstands 1944 zu gedenken. Und am 1. Sep- tember reiste nicht nur Bundespräsident Frank-Walter Stein- meier nach Polen, um am Jahrestag des Kriegsbeginns in Wieluń und in Warschau zu sein, sondern auch Bundeskanz- lerin Angela Merkel zeigte durch ihren Kurzbesuch in der pol- nischen Hauptstadt, welche Bedeutung die deutsche Politik der Erinnerung an die tragischsten Jahre im deutsch-polni- schen Verhältnis beimisst. Merkels Besuch in Auschwitz am 6. Dezember zum zehnjährigen Bestehen der Stiftung Ausch- witz-Birkenau war ein weiteres wichtiges Zeichen: Deutsch- land wird nie vergessen! Am 1. September war es dann neben einem Gedenkgottes- dienst im Berliner Dom ein vom Deutschen Polen-Institut or- ganisierter Gedenkakt an der Ruine des Anhalter Bahnhofs, der ein notwendiges Zeichen setzte: Wir müssen diesen Tag, den Tag des Überfalls auf Polen, noch deutlicher in den Ge- denkkalender der Bundesrepublik aufnehmen. Das Jahr 2019 war aber nicht nur ein Jahr der Geschichte, sondern auch der Zukunft: So erreichte der deutsch-polni- sche Handelsaustausch noch nie dagewesene Werte.
    [Show full text]
  • Victor Jones Emil Mangelsdorff International Jazz News Photo Jazz
    THE INDEPENDENT JOURNAL OF CREATIVE IMPROVISED MUSIC Lotte Anker Victor Jones Emil Mangelsdorff International Jazz News Photo jazz Stories CD Reviews Book Reviews DVD Reviews Obituaries Volume 41 Number 3 July, Aug, Sept, 2015 THE DIFFERENT DRUMMER... IS ON OUR LABEL WWW.INNOVA.MU ___ IC 1001 Doodlin’ - Archie Shepp ___ IC 1070 City Dreams - David Pritchard ___ IC 1002 European Rhythm Machine - ___ IC 1071 Tommy Flanagan/Harold Arlen Phil Woods ___ IC 1072 Roland Hanna - Alec Wilder Songs ___ IC 1004 Billie Remembered - S. Nakasian ___ IC 1073 Music Of Jerome Kern - Al Haig ___ IC 1006 S. Nakasian - If I Ruled the World ___ IC 1075 Whale City - Dry Jack ___ IC 1012 Charles Sullivan - Genesis ___ IC 1078 The Judy Roberts Band ___ IC 1014 Boots Randolph - Favorite Songs ___ IC 1079 Cam Newton - Welcome Aliens ___ IC 1016 The Jazz Singer - Eddie Jefferson ___ IC 1082 Monica Zetterlund, Thad Jones/ ___ IC 1017 Jubilant Power - Ted Curson Mel Lewis Big Band ___ IC 1018 Last Sessions - Elmo Hope ___ IC 1083 The Glory Strut - Ernie Krivda ___ IC 1019 St ar Dance - David Friesen ___ IC 1086 Other Mansions - Fr iesen/Stowell ___ IC 1020 Cosmos - Sun Ra ___ IC 1088 The Other World - Judy Roberts ___ IC 1025 Listen featuring Mel Martin ___ IC 1090 And In This Corner… - Tom Lellis ___ IC 1027 Waterfall Rainbow - David Friesen ___ IC 1094 NY State of Mind - Ann Burton ___ IC 1028 Lew Tabackin - Dual Nature ___ IC 1097 Cybill Shepherd - Stan Getz ___ IC 1030 Golden Delicious - John Stowell ___ IC 1099 Trilogy - Tal Farlow ___ IC 1031 Satanic - Ernie
    [Show full text]
  • Łańcuch Xvii Chain Xvii
    CHAIN XVII CHAIN ŁAŃCUCH XVII WITOLD LUTOSŁAWSKI FESTIVAL 25.01–8.02 2020 WARSAW he importance of phenomena is understood in various ways and judged accordingly. It is also assessed according to a measure shown by a certainT famous author sensitive to the hierarchy of matters, also in music: “If we say something is ‘important’, this only means the richness of interconnections.” Someone who thinks this way of artistic phenomena will find close the modest idea of “Chain,” a festival dedicated — forever, but not exclusively — to the author of Mi-parti. Abandoning exclusivity exposes the loftiness of a leading idea. Importance comes from a variety of interconnections. Witold Lutosławski’s place in the musical world is one given to him also at the Festival. His style and thought constitute an intersection of various lines, connecting other styles and creative personalities, allowing to sense their hidden unity. The plan of “Chain” is thus not quite random: it proposes a defined composition of strands, mutual debts, and relationships. Thought about timbre and harmony as interconnected elements traversing one another, crucial in Lutosławski’s music, calls upon the nearby constellation of Chopin-Debussy, but also Messiaen’s rainbows of sonorities and Webern’s timbral structuralism. Chain II and the Double Concerto expose the con- nection of strict cantilena with fantasy ornamentation in a coherent 2 and balanced manner; a connection leading above period limits, back to Romanticism (Chopin), Classicism (Mozart), and Scarlatti’s keyboard sonatas. The Concerto’s and Chain’s particular tone — lyrical-grotesque — connects both compositions with Prokofiev (op. 19). The idea of a purely instrumental drama and grandiose form connects Lutosławski’s Quartet and Symphony with Beethoven’s Grand Fugue and Sonata op.
    [Show full text]
  • Konzerte Von Jazz in Willisau
    Alle Konzerte von Jazz in Willisau 1966 16. Dezember 1968 4. Oktober 1970 CHESTER GILL THE TRIO 16. Juli 1966 Chester Gill, g, voc John Surman, bs, ss, bcl THE SWINGHOUSE SIX Barre Phillips, b Ernst Gerber, ts Stu Martin, dr Willi Lang, tp 1969 Emil Frey, tb 1. November 1970 Peter Frei, b 3. März 1969 DAVE PIKE SET Hans Keller, p CHAMPION JACKDUPREE Dave Pike, vib Carlo Capello, dr Champion Jack Dupree, p, voc Volker Kriegel, g Hans Rettenbacher, b 11. November 1966 2. Mai 1969 Peter Baumeister, dr ILONA CAY & EDDIE BOYD, p, voc THE OLD TIME JAZZ BAND llona Cay, voc 28. Mai 1969 1971 Martin Grossenbacher, tp JAZZ IM FILM Rolf Rickenbacher, tb Joe Viera zeigt Jazzfilme 26. Januar 1971 Rolf Angst, cl THE TRIO Urs Walter, bj 14. Juni 1969 John Surman, bs, ss, bcl Fritz Tschumi, b EVAN PARKER & Barre Phillips, b Oski Furrer, dr PIERRE FAVRE TRIO Stu Martin, dr Evan Parker, ts ss Pierre Favre, dr 6. Februar 1971 1967 Peter KowaId, b THE NAKED HAMLET Irène Schweizer, p MUSIC ENSEMBLE 15. Juli 1967 John Tchicai, as, ss THE DIXIE FLYERS 14. Dezember 1969 Olé Thilo, p Henry Egli, cor DAVE PIKE SET Peter Warren, b Rolf Christen, tb Dave Pike, vib Pierre Favre, dr Carlo Induni, cl Volker Kriegel, g Peter Thomann, as Hans A. Rettenbacher, b 20. März 1971 George Scheibel, bj Alex Bally, dr MAKAYA meets Jost Egolf, p IRENE SCHWEIZER Franz Zürcher, b Makaya Ntshoko, dm Hugo Würsch, dr 1970 Irène Schweizer, p Jürg Grau, tp, g 15.
    [Show full text]
  • Musiker Zum Mitnehmen Das Medien-Angebot Der Bibliotheken Zum Festival 2016 2
    1 Musiker zum Mitnehmen Das Medien-Angebot der Bibliotheken zum Festival 2016 2 Enjoy Jazz – auch zuhause! Vom 2. Oktober bis zum 11. November findet in Mannheim, Heidelberg und Ludwigshafen das 18. Internationale Festival für Jazz und Anderes statt. Sechs Wochen lang und in über 60 Veranstaltungen wird wieder jede Menge Musik aus den Bereichen Jazz, Weltmusik, Ethnopop, Crossover und auch Klassik präsentiert. Viele international bekannte Namen sind dabei z. B. der Jazzpianist und Schlagzeuger Jack DeJohnette oder der Saxofonist Archie Shepp aus den USA, der norwegische Meistertrompeter Nils Petter Molvær, das britische Space-Groove-Trio The Comet Is Coming, die Schweizer Jazz- Band Nik Bärtsch’s Ronin oder Fakear, ein Shootingstar der französischen Elektronikszene. Auch die deutsche Jazz-Szene ist reich vertreten mit Künstlern wie dem Pianisten Michael Wollny, der Trägerin des Landesjazzpreises Rheinland-Pfalz Julia Hülsmann, dem Altmeister am Saxofon Emil Mangelsdorff oder dem experimentierfreudigen Komponisten Johannes Motschmann. Regionale Größen wie der Trompeter und Träger des Jazzpreises Baden-Württemberg Thomas Siffling oder die an der Mannheimer Musikhochschule unterrichtende Anke Helfrich ergänzen das vielfältige Angebot. Und wieder kann man die Musik nicht nur live auf der Bühne erleben, sondern auch bequem daheim auf dem Sofa oder entspannend in Straßenbahn oder Auto, denn die drei Stadtbibliotheken Mannheim, Heidelberg und Ludwigshafen beteiligen sich ebenfalls an dem Event, indem sie ihren Kundinnen und Kunden eine große Auswahl an CDs und DVDs der auftretenden Künstlerinnen und Künstler anbieten. In einer weitgehend alphabetischen Liste nach Musikern, Bands oder Komponisten (Abweichungen wegen Kriterien zur Titelaufnahme möglich) sind die Medien aufgeführt, die in den Festival-Städten entliehen werden können.
    [Show full text]
  • Freier Download BA 60 Als
    B A A L D C H E M 6 0 Y 1 Alles renkt sich wieder ein Irgendwann geht es vorbei Der Schmerz tut weh und es wird besser Nur durch unsere Melodie Lass den Kopf nicht hängen Sweetheart! Es wird alles wieder schön Halt die Ohren steif, my darling Und unser Glück wird in Erfüllung gehn Eva Jantschitsch 2 Andere denken bei der Zahl 23 an Burroughs‘ 23 Skidoo, die Illuminatus- Reihe von Wilson & Shea oder den Hacker Karl Koch. Wir denken dabei an den Saxophonisten, (Bass)-Klari- nettisten, Allroundkünstler, Projekte- macher und Mindfucker ALFRED 23 HARTH und noch im selben Atemzug an Goebbels / Harth (1975-88) und Cas- siber (w/ Anders, Cutler, Goebbels, 1982-84), vielleicht auch noch Ge- stalt et Jive (w/ Beresford, Hollinger, Richard u. a., 1984-88), Lindsay Coo- per‘s Oh Moscow (1987-93) und Vla- dimir Estragon (w/ Einheit, Haage, Minton, 1988-89). Und haben dabei einen Typen in Erinnerung in blauer Designerbrille, der insgeheim als empfindlich und ‚schwierig‘ galt, defi- nitiv one of the "complicated" types*, alles andere als unbewandert in den ‚Principia Discordia‘. Anything Goes – Jazz ist eigentlich ein querstehendes Gefühl Dass A23H über einen einzigartigen Ton auf Tenorsax und Bassklarinette verfügt, verstellt durch den Instrumentalisten leicht den ganzen Harth, den kreativen Tau- sendsassa mit einer angeborenen Vorliebe für Ausgefallene & Ausgefallenes°, den elektroakustischen und audiovisuellen Jongleur mit Max Bense, Zen und Flu- xus, den polystilistischen, mit Duchamp-Pisse getauften, Schwitters-verzwitterten Kunstmacher und Foto-Grafen, den Gedichtmetz und Blogspötter, der sich (mit kritischem Abstand) zum alten Europa bekennt, zu Charly Parker und C.G.
    [Show full text]
  • Jazzpress 0712
    LISTOPAD 2012 Gazeta internetowa poświęcona muzyce improwizowanej 2084-3143 ISSN Grażyna Auguścik W muzyce Nicka Drake’a jest sekret Rozmawiają z nami Maciej Fortuna Kuba Sokołowski Nguyen Le Maciej Pysz Seamus Blake, Piotr Lemańczyk, Jacek Kochan KONKURSY Grażyna Auguścik, fot. Magda Marczewska SPIS TREŚCI 3 – Od Redakcji 67 – Wywiady 67 Maciej Fortuna 4 – KONKURSY Wiem, kiedy jestem gotowy do gry 6 – Co w RadioJAZZ.FM 76 Grażyna Auguścik 6 Pardon, To Tu – LIVE! w RadioJAZZ.FM W muzyce Nicka Drake’a jest sekret 7 Zakończył się Mokotów Jazz Fest 88 Kuba Sokołowski 12 DuoDram na finał Mokotów Jazz Fest Ogólnie jestem dość bezkompromisowy 94 Nguyen Le 18 – Wydarzenia W zespole lubię mieć wybitne osobowości 22 – Płyty 99 Maciej Pysz Chcę swoją muzykę zabierać w podróże 22 RadioJAZZ.FM poleca do najdalszych zakątków świata 24 Nowości płytowe 106 Seamus Blake, Piotr Lemańczyk, Jacek Kochan 32 – Przewodnik koncertowy 108 – Publicystyka 32 RadioJAZZ.FM i JazzPRESS polecają 108 Steve Kindler 34 Koncerty w Polsce 35 Nasi zagranicą 110 – Kanon Jazzu 36 Marcin Olak Trio I Heard You Twice the First Time 39 Irek Wojtczak Quartet & Mary – Branford Marsalis Halvorson Trio Escalator Over The Hill Gitarą improwizowane, saksofonem – Carla Bley, Paul Haines hipnotyzowane 114 Kanon Jazzu na falach RadioJAZZ.FM 42 Kwartet Erase Lebik na Prezydenta! 116 – BLUESOWY ZAUŁEK 44 Billy Cobham Band 116 Pod dobrze ułożoną gwiazdą 46 Agnieszka Hekiert w Studio im. Agnieszki – 32. Rawa Blues Festiwal Osieckiej 120 Nick Curran (1977–2012) 48 Trzeci Palm Jazz 120 Ian Siegal – blues i korzenie 60 Anthony Braxton Diamond Curtain 122 Małoobiektywny bluesowy Wall Quartet przegląd płytowy 62 Mostly Other People Do The Killing 66 Dokalski/Kwapisiński/Wójciński 124 – Sesje jazzowe – Pardon, To Tu 132 – Redakcja Możesz nas wesprzeć nr konta: 05 1020 1169 0000 8002 0138 6994 wpłata tytułem: działalność statutowa Fundacji JazzPRESS, listopad 2012 Od Redakcji Przełom października i listopada to jeden z tych szczególych okresów roku, kiedy bardziej skłoni jeste- śmy do zadumy.
    [Show full text]
  • October 2005 AAJ-NY.Qxd
    NEW YORK October 2005 | No. 42 Your FREE Monthly Guide to the New York Jazz Scene newyork.allaboutjazz.com A Bowl full of Don Cherry George Lewis • Taso Music • Saint Peter’s • Benoît Delbecq • Event Calendar piano by WORLD’S FINEST JAZZ CLUB & RESTAURANT • 131 W 3RD ST NYC • 212 475-8592 • WWW.BLUENOTEJAZZ.COM SUNDAY JAZZ BRUNCH • 12:30&2:30PM MASTER CLASS • SAT OCT 8 2PM • DAFNIS PRIETO MONDAY NIGHTS • 8 & 10:30PM COMBO NUVO Oct 2 LATE NIGHT GROOVE SERIES • 12:30AM JOHN ELLIS Oct 3 SAYURI GOTO TRIO FEAT: LONNIE PLAXICO & GENE JACKSON Oct 9 CATÉ Fri Sept 30 BIG BROOKLYN RED Sat Oct 15 NEW SOUND OF SOUL JAZZ SERIES JEREMIAH Oct 10 AVI BORTNICK & CORNPONE Sat Oct 1 BRIAN HAAS OF JFJO Fri Oct 21 JUN MIYAKE QUARTET FEAT: REGGIE WORKMAN Oct 16 DEBORAH DAVIS SINGS STEVIE WONDER Fri Oct 7 w/BENEVENTO/RUSSO DUO & FRIENDS JJ SANSEVERINO Oct 17 RE-IMAGINING TOM WAITS Sat Oct 8 ED CHERRY Sat Oct 22 MIKI HAYAMA QUARTET Oct 23 FEAT: CARLTON J. SMITH RUDRESH MAHANTHAPPA Oct 24 BEATBOX JAZZ feat: BABA ISRAEL,Fri Oct 14 ADAM DEITCH PROJECT Fri Oct 28 HIRONOBU SAITO W/DOMINICK FARINACCI Oct 30 KID LUCKY,JASON LINDNER & MORE JIM PAYNE BAND Sat Oct 29 NEW SOUND OF SOUL JAZZ SERIES SELAN Oct 31 NEW YORK MILAN TOKYO OSAKA NAGOYA NEW YORK New York@Night Recent tragic events in the Gulf Coast region of the United States have 4 demonstrated both the good and bad sides of jazz. Good because of the numerous Interview: George Lewis benefits held throughout the city in September, continuing into the coming months no doubt, to provide relief to the residents of the stricken area.
    [Show full text]