MAGGIO TOUR

Visite guidate al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino foto: © borzoni-donati-paolini | terraproject | contrasto | terraproject © borzoni-donati-paolini foto:

Per conoscere i luoghi dove nascono gli spettacoli: il palcoscenico, la sartoria, i camerini degli artisti, le sale prova dell’Orchestra e del Coro, gli ampi foyer, la sala grande e la cavea all’aperto.

Info e prenotazioni

Servizio Promozione Culturale + 39 055 2779269 [email protected] Maggio Musicale Fiorentino fondazione

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TEATRO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO STAGIONE 2020/2021

GAETANO DONIZETTI

LINDA DI CHAMOUNIX

Maggio Musicale Fiorentino

fondazione

FONDAZIONE TEATRO DEL MAGGIO

Soci Fondatori Pubblici Consiglio di indirizzo

Ministero dei Beni e delle Attività Presidente Culturali e del Turismo Dario Nardella Ministro Dario Franceschini Vice Presidente Valdo Spini Regione Toscana Presidente Consiglieri Eugenio Giani Bernabò Bocca Mauro Campus Comune di Firenze Antonella Mansi Sindaco Dario Nardella Assessore alla Cultura Collegio dei revisori Tommaso Sacchi Presidente Roberto Benedetti

Daniela Collesi Giuseppe Signoriello

Sovrintendente Coordinatore artistico Alexander Pereira Pierangelo Conte

Direttore onorario a vita Responsabile compagnie di canto Zubin Mehta Toni Gradsack

SOCI FONDATORI ALBI DEGLI ASSOCIATI

Mecenati Aziende Matteo Pierattini Anna Di Bernardo Soci di diritto Findomestic Banca S.p.A. Silvano Sanesi Antonio Di Giovanni Enrico Santarelli Enrica Dozza Mecenati Anna Caterina Stryjecka Ariano Lucia Fontanelli Riccardo Barone Guido Tadini Tamara Gasparri Chiara Vedovato Luigi Gervino Sostenitori Giuseppina Giannasi Paolo Asso Soci effettivi Carlo Gragnoli Sandra Belluomini Sabatini Maura Borgioli Giovanni Graniti Carlo e Ida Cangioli Carlo Casini Pierluigi Imbriani Maria Teresa Colonna Patrizia Colzi Franca Manuelli Tamara Fedorova Duccio Cucchi Valerio Martelli Vieri Fiori Francesco Del Nero Giacinta Masi Soci privati Giovanna Folonari Cornaro Fabrizio Falaschi Irene Megazzini Lionardo Ginori Lisci Isabella Filippelli Yoko Nakamoto Daniele Giuliani Alberto Fraschetti Niccolò Nardi Giorgio Moretti Alex e Caterina Gorham Antonio Negretti Aldo e Maria Luisa Norsa Jörn Albert Lahr Carlo Rapicavoli Livia Pansolli Montel Antonio Palma Silvestro Scifo Cristina Pucci di Barsento Lina Sadun Valeria Seghi Vitali Mario e Evelyn Razzanelli Miriam Sadun Marcella Sempio Giovanni Simone Anna Sarri Giannelli Lia Simonetti John Treacy Beyer Deborah Sassorossi Cristian Stiefel Lidia Taverna Chiara Todini Benemeriti Simone Teschioni Gallo Hedwige van der Veeken Luigi e Simona Andronio Lorenzo Tirinnanzi Ursula E. Beckmann Fintoni Robert e Monica Tomlin Soci corporate Mario Bigazzi Carla Vezzosi Associazione Amici del Maggio Carla Borchi Salvatore Villani Musicale Fiorentino Anna Cardini Deloitte Dante Cerza Soci effettivi junior Studio Legale Slvb - Firenze Larisa Chevtchouk Colzi Michele Fezzi — Julianna Di Giacomo Clarissa Fraschetti Il Teatro desidera ringraziare Sigfrido Fenyes Anna Zuffa anche tutti quelli che hanno Ambrogio Folonari fatto donazioni scegliendo di Tobias Forster Soci rimanere anonimi. Giovanni Franciolini Paolo Belgodere Vittoria Franco Francesca Biagini Per aderire Diletta Frescobaldi Giovanni Bianchi agli Albi degli Associati Sepp Harald Fuchs Giovanni Borgioli — Antonino Fucile Francesca Cantini www.maggiofiorentino.com Dan Kotwicz Salvatore Canu oppure tel 055/2779254 Bernard e Phyllis Leventhal Chiara Casarin (lun/ven, ore 10/16) Carlo Mastellone Christian Costa — Piero Mocali Giulia Checcucci Ultimo aggiornamento Alberto e Camilla Demetra Roberto De Philippis 7 gennaio 2021 Pardini Federico Dettori Elvio Pastorelli Vincenzo D’Isanto SOMMARIO

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19 Soggetto / Synopsis / Sujet / Inhalt

33 Linda di Chamounix in breve di Marco Beghelli

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74 Linda, casta e impura di Marco Beghelli

91 “Perché siam nati poveri / Ci credon senza onor!” Linda di Chamounix a Firenze, nell’Ottocento di Giovanni Vitali

99 Biografie

Gaetano Donizetti 14 15

Foto delle prove di Linda di Chamounix, Firenze 2021 Foto: © Michele Monasta 16 LINDA DI CHAMOUNIX 17

LINDA DI CHAMOUNIX Assistente regista Mirko Rizzi — Assistente scenografo Luca Filaci (semiserio) in tre atti di — Musica di Gaetano Donizetti Figuranti speciali Elena Barsotti, Maria Lucia Bianchi, Edizione critica a cura di Gabriele Dotto Paolo Arcangeli, Andrea Bassi, Lorenzo Cencetti, Casa Ricordi srl, Milano con la collaborazione e il contributo del Cristiano Colangelo, Giacomo Dominici, Francesco Grossi, Comune di Bergamo e Fondazione Donizetti di Bergamo Filippo Lai, Lorenzo Terenzi — Nuovo allestimento Allestimento Teatro del Maggio Musicale Fiorentino — Scene e attrezzeria Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Maestro concertatore e direttore Costumi Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Michele Gamba forniti da Sartoria D’Inzillo, Roma Regia Calzature CTC, Milano Cesare Lievi Parrucche Audello Teatro, Torino Scene e costumi — Luigi Perego In lingua originale Luci Con sopratitoli in italiano e inglese a cura di Prescott Studio, Firenze Luigi Saccomandi — Linda Pierotto, giovane orfano savoiardo Teresa Iervolino Carlo, Visconte di Sirval Francesco Demuro Antonio, affttaiuolo, padre di Linda Vittorio Prato Maddalena, madre di Linda Marina De Liso Il Marchese di Boisfleury Fabio Capitanucci Il Prefetto Michele Pertusi L’Intendente del feudo Antonio Garés — Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino Maestro del Coro Lorenzo Fratini

TEATRO DEL MAGGIO Venerdì 15 gennaio 2021, ore 20 in streaming sul sito del Maggio 18 LINDA DI CHAMOUNIX 19

SOGGETTO

Atto I Interno di una cascina. Maddalena e Antonio, genitori di Linda, sono angosciati: temono infatti che la Marchesa, padrona del feudo, non rinnovi loro l’affitto della casa, in cui son sempre vissuti, e dei campi. Antonio in particolare è perplesso: da una parte l’Intendente del feudo l’ha rassicurato circa la benevolenza del Marchese di Boi- sfleury, fratello della padrona, ma dall’altra il Prefetto di Chamounix si è mostrato scettico e turbato. Giunge allora il Marchese che pro- mette il suo appoggio, rassicurandoli circa il felice esito della vicen- da. Chiede però con insistenza di Linda, che intende portare al ca- stello, così da assicurarle un avvenire migliore. Ma la ragazza non si trova e il Marchese se ne va, fra le espressioni di gratitudine di Mad- delena e Antonio e degli altri abitanti del villaggio, convinto che una volta portata Linda al castello riuscirà a farne la sua amante. Giunge quindi Linda, preoccupata di essere in ritardo all’appuntamento con il suo amato Carlo, che si è presentato a lei come un povero pittore, mentre in realtà è il Visconte di Sirval, nipote del Marchese. La ra- gazza esprime tutto il suo amore per il giovane, certa che li attenda una vita felice, uniti per sempre. Linda è quindi circondata dai gio- vani del villaggio che si apprestano a partire per Parigi: essendo l’in- verno un tempo di estrema miseria in Savoia, i ragazzi ogni anno si recano nella grande città in cerca di un qualche lavoro che consenta loro di guadagnare qualcosa. Fra questi vi è Pierotto, un giovane or- fano amico di Linda, che intona, accompagnandosi con la ghironda, una melanconica ballata. Quando se ne vanno, giunge Carlo e i due amanti si abbandonano a tenere espressioni d’amore, ma appena Linda parla del loro matrimonio, Carlo accenna ad un segreto che al momento lo rende impossibile, ma subito la rassicura: presto tutto si risolverà e i due innamorati tornano a sognare le gioie della loro vita futura. Il Prefetto, incontrando Antonio, gli svela che il Marchese si è mostrato così benevolo perché intende fare di Linda la sua amante.

Jessica Pratt (Linda) durante le prove di Linda di Chamounix, Firenze 2021 “Perché siam nati poveri / ci credon senza onor!”, commenta ama- (Foto: © Michele Monasta) ramente Antonio, ma il Prefetto ha una soluzione: la ragazza deve 20 LINDA DI CHAMOUNIX SOGGETTO 21 partire subito per Parigi con gli altri giovani e lì sarà ospitata in casa Linda non si rivela: gli offre però una borsa di danari. Ma quando An- di un suo fratello. In quel momento giunge Linda felicissima perché tonio fa per baciarle la mano, non resiste e si inginocchia davanti a stringe in mano il foglio che rinnova l’affitto della casa, ma il Prefetto lui, chiamandolo padre. Dapprima il vecchio non vuol crederle: sua le rivela le trame del Marchese e la convince a partire: addolorata per figlia è povera, ma onesta e non vivrebbe mai nella casa di un uomo dover lasciare la madre e Carlo, si unisce ai giovani che, invocata la che non sia suo marito. Mentre Linda protesta di non essere colpe- protezione del cielo sul loro viaggio, si avviano verso Parigi. vole e il padre la accusa di averlo disonorato, irrompe Pierotto che reca una notizia terribile: Carlo, in un palazzo vicino, sta per sposare Atto II una nobildonna. A questa notizia Linda smarrisce la ragione e cade Elegante appartamento d’una casa in Parigi. Carlo, che ha rivelato svenuta, mentre Antonio la maledice: solo Pierotto prova pietà per a Linda la sua vera identità, l’ha ospitata in un suo appartamento a lei e le rimane accanto. Parigi, in attesa del matrimonio. Dalla strada giunge la voce di Pierot- to che chiede l’elemosina: la ragazza la riconosce e con grande affetto Atto III accoglie in casa l’amico. Commossa dal racconto delle sue miserevoli Una piazza nel villaggio. I giovani savoiardi festeggiano il ritorno condizioni di vita, gli dà del danaro e lo informa del suo imminen- da Parigi e il felice esito del loro viaggio: riabbracciando i genitori, of- te matrimonio con il Visconte. Felice per lei, Pierotto già immagina frono loro i guadagni realizzati. Quando si allontanano, giunge Carlo la gioia di Maddalena e Antonio e di tutto il villaggio. Quando se ne e si rivolge al Prefetto: ha finalmente ottenuto da sua madre il con- va, giunge inaspettato il Marchese che tenta di sedurre Linda, alter- senso alle nozze con Linda e l’ha cercata per tutta Parigi. Non aven- nando goffe lodi e, al rifiuto della ragazza, volgari insulti. Ma Linda dola trovata, è venuto al villaggio, sperando che la ragazza sia tornata non cede e sdegnosamente lo invita ad andarsene, aggiungendo che a casa. Il Prefetto risponde che ignora dove sia Linda, ma teme che si il suo fidanzato può giungere da un momento all’altro. Impaurito, il trovi in miseria, forse costretta a mendicare. Invita comunque Carlo Marchese esce rapidamente. Anche Linda si ritira e Carlo, entrando a confidare nella misericordia di Dio: il cuore gli dice che la ragaz- nell’appartamento in alta uniforme, visibilmente turbato, e non tro- za tornerà. Il giovane a sua volta ribatte con tono deciso: o ritroverà vandola, si abbandona a tristi considerazioni. La madre, saputo della l’amata o morirà. Anche il Marchese è tornato al paese e annuncia sua intenzione di sposare Linda, ha rifiutato decisamente il suo con- a tutti le imminenti nozze del nipote con una giovane di cui tesse le senso: gli ha dunque imposto di prendere in moglie una nobildonna. lodi, senza rivelarne il nome: vi sarà dunque una gran festa per tutti. Poiché non la ama, sarà destinato all’infelicità. Linda, vedendolo, si Preceduta da Pierotto, appare Linda, ancora in preda alla follia: il gio- accorge subito della sua tristezza, ma il giovane le chiede se l’ami an- vane confessa che è riuscito a farle compiere il lungo viaggio da Parigi cora: immediatamente e con tenerezza la ragazza risponde di sì e che intonando ogni mattina la sua ballata: solo dopo averla ascoltata, la ancor più l’amerà nel loro comune avvenire. Turbato, Carlo afferma ragazza riprendeva la marcia. Il Prefetto allora annuncia a Carlo che con tono di mistero che si merita l’amore di Linda per le pene che Linda è tornata: ma purtroppo ha smarrito la ragione e non ricono- dovrà affrontare. Rimasta sola, la giovane sta riflettendo sulle ultime sce neppure i genitori. Il giovane comprende di essere la causa della parole dell’amato, quando si presenta alla sua porta Antonio: non la follia dell’amata e spera che udendo la sua voce la ragazza torni in sé. riconosce e, credendola la moglie del Visconte, la prega di interce- La chiama, le dichiara il suo amore e che è pronto a sposarla. Alle sue dere per lui col marito, perché, “vecchio, povero, infelice”, spera in parole, Linda riacquista la ragione e i due innamorati si giurano eter- un aiuto. Confusa e temendo che il padre disapprovi la sua condotta, no amore fra il giubilo del villaggio. 22 LINDA DI CHAMOUNIX SYNOPSIS 23

SYNOPSIS and convinces her to leave. Saddened by having to leave her mother and Carlo, she joins the young people who, invoking the protection of Act I heaven for their journey, set off for Paris. Interior of a farmhouse. Maddalena and Antonio, Linda’s parents, are worried because they fear that the Marchesa will not renew the Act II rent of the house and fields where they have always lived and worked. An elegant apartment in Paris. Carlo, after revealing his true The Marquis of Boisfleury, the Marchesa’s brother, arrives and prom- identity to Linda, has provided her a Paris apartment, while await- ises his support, reassuring them that there will be a happy outcome. ing their wedding. Pierotto’s voice is heard from the street asking for He asks insistently for Linda whom he intends to take to the castle, alms: the girl recognizes him and welcomes her friend affectionately where he can ensure a better future for her. But the girl cannot be into the house. She is moved by his account of his miserable living found and the Marquis leaves amid the gratitude of Maddelena and conditions, she gives him some money and tells him of her imminent Antonio and of the other villagers, who are convinced that once he marriage to the Viscount. Happy for her, Pierotto already imagines takes Linda to the castle he will make her his lover. Linda now ap- the joy of Maddalena and Antonio and of the whole village. When he pears, worried about being late for an encounter with her beloved leaves, the Marquis arrives unexpectedly and tries to seduce Linda, Carlo, who has introduced himself to her as a poor painter, while in alternating clumsy praise and vulgar insults at her refusal. Linda reality he is the Viscount of Sirval, nephew of the Marquis. The girl disdainfully invites him to leave, adding that her fiancé will arrive at expresses her love for the young man, certain that a happy life awaits any moment at which the frightened Marquis leaves quickly. Linda them, united forever. Linda is then joined by the young people of the also retires and Carlo, entering the apartment visibly disturbed and village who are preparing to leave for Paris. Winter in Savoy is a time not finding her, indulges in sad considerations. His mother, learning of extreme misery and every year the boys go to the big city in search of his intention to marry Linda, decidedly refused her consent: she of work. One of these is Linda’s friend, the young orphan Pierotto, therefore is forcing him to marry a noblewoman, dooming him to a who sings a melancholy ballad accompanying himself on the hurdy- life of unhappiness. Linda, seeing him, immediately senses his sad- gurdy. Carlo arrives and the two lovers abandon themselves to tender ness, but the young man asks her if she still loves him. Immediately expressions of love, but as soon as Linda talks about their marriage, with tenderness the girl answers yes and that she will love him even Carlo mentions a secret that at the moment makes it impossible. more in their future life together. Troubled, Carlo states with a tone He immediately reassures her that soon everything will be resolved of mystery that he deserves Linda’s love for the pain he will have to and the two lovers return to dreaming of the joys of their future life. face. Left alone, the young woman is reflecting on the last words of The Prefect, meeting Antonio, reveals that the Marquis has shown her beloved, when Antonio appears at her door: he does not recog- himself so benevolent because he intends to make Linda his lover. nize her and, believing her to be the Viscount’s wife, begs her to in- “Because we were born poor / they believe we are without honor!”, tercede for him with her husband, because, “old, poor, unhappy” he Antonio comments bitterly, but the Prefect has a solution: the girl hopes for help. Confused and fearing that her father will disapprove must leave immediately for Paris with the other young people and of her conduct, she does not reveal herself but she offers him a bag of there she will be hosted in the house of the Prefect’s brother. At that money. But when Antonio bows to kiss her hand, she cannot resist moment Linda enters, happy because she holds the letter of renew- and kneels in front of him, calling him Father. At first the old man al of their rental contract, but the Prefect reveals the Marquis’ plot does not want to believe her: his daughter is poor but honest, and she 24 LINDA DI CHAMOUNIX 25 would never live in the house of a man who is not her husband. While SUJET Linda protests that she is innocent and her father accuses her of having dishonored him, Pierotto bursts in and brings terrible news: Acte I Carlo, in a nearby building, is about to marry a noblewoman. At this Intérieur d’une ferme. Maddalena et Antonio, les parents de Linda, news Linda loses her reason and faints away, while Antonio curses sont angoissés: en effet, ils craignent que la Marquise, patronne du do- her: only Pierotto feels pity for her and remains beside her. maine, ne leur renouvelle le bail de la maison, où ils ont toujours vécu, ainsi que des champs. Antonio est particulièrement inquiet: d’un côté Act III l’Intendant l’a rassuré sur la bienveillance du Marquis de Boisfleury, A square in the village. The young Savoyards celebrate their re- frère de la patronne, mais de l’autre le Préfet de Chamounix s’est mon- turn from Paris and the happy outcome of their journey by embracing tré perplexe et tourmenté. Arrive le Marquis, il promet son soutien, les their parents again, offering them their winter’s earnings. When they rassurant sur la bonne résolution de leur problème. Mais il insiste afin leave, Carlo arrives and turns to the Prefect: he found the courage que Linda le suive au château, ce qui lui garantira un meilleur avenir. to refuse the arranged marriage to the noblewoman and has finally On cherche la fille, mais on ne la trouve pas et le Marquis s’en va sous obtained consent from his mother for the wedding with Linda. After les expressions de gratitude de Maddalena et Antonio et des autres ha- searching for her all over Paris without success, he came to the vil- bitants du village. Le Marquis est sûr qu’il pourra en faire son amante, lage, hoping that the girl had returned home. The Prefect replies that une fois qu’elle sera au château. Arrive Linda, préoccupée d’être en re- he does not know where Linda is, but fears that she is in misery, per- tard au rendez-vous avec son amoureux Carlo. Celui-ci s’est présen- haps forced to beg. However, he invites Carlo to trust in God’s mer- té à Linda comme un pauvre peintre, tandis que, en réalité, il est le cy: his heart tells him that the girl will come back. The young man in Vicomte de Sirval, neveu du Marquis. La fille exprime tout son amour turn replies with a decisive tone: either he will find his beloved or he pour le jeune homme, convaincue qu’une vie heureuse les attend, unis will die. The Marquis has also returned to the town and announces à jamais. Linda est entourée des jeunes gens du village qui sont prêts his nephew’s imminent wedding to a young woman whom he prais- à partir pour Paris. Comme l’hiver est une période de grande misère es, without revealing her name: there will therefore be a great cel- en Savoie, les jeunes gens vont chaque année dans la grande ville à la ebration for everyone. Preceded by Pierotto, Linda appears, still in recherche d’un travail quelconque leur permettant de gagner quelque the throes of madness. The young man reveals that the only way he chose. Parmi eux, il y a Pierotto, un jeune orphelin ami de Linda, qui could convince her to travel was by singing her ballad every morning: se met à chanter accompagné d’une vielle une ballade mélancolique. only after hearing it would the girl resume the march. The Prefect Quand ils partent, arrive Carlo et les deux amants s’abandonnent à de then announces to Carlo that Linda has returned: but unfortunately tendres expressions d’amour; toutefois, dès que Linda lui parle de ma- she has lost her reason and does not even recognize her parents. The riage, Carlo fait allusion à un secret qui rend leur mariage impossible; young man understands that he is the cause of his beloved’s madness aussitôt il la rassure: bientôt tout sera résolu et les deux amoureux re- and hopes that hearing his voice will make the girl return to herself. commencent à rêver des joies de leur vie future. Le Préfet rencontre He calls to her, declaring his love for her and that he is ready to marry Antonio et lui révèle que le Marquis s’est montré très bienveillant car her. At his words, Linda regains her senses and the two lovers swear il voudrait que Linda devienne son amante. “Puisque nous sommes eternal love to each other amid the jubilation nés pauvres, ils nous croient sans honneur!” commente amèrement Antonio; mais le Préfet a une solution: la fille doit partir aussitôt pour 26 LINDA DI CHAMOUNIX SUJET 27

Paris avec les autres jeunes gens, là elle sera hébergée par l’un de ses Quand Antonio va lui baiser la main, elle ne résiste pas et se met à ge- frères. A ce moment-là, arrive Linda, tout heureuse, ayant à la main la noux devant lui, l’appelant mon père. Tout d’abord, le vieux ne veut pas feuille du bail rénové de la maison. Le Préfet lui révèle les desseins du la croire: sa fille est pauvre, mais honnête et jamais elle ne vivrait chez Marquis et la convainc à partir; affligée car elle doit quitter sa mère et un homme sans être son mari. Tandis que Linda réclame son inno- Carlo, elle rejoint les autres; invoquant la protection du ciel sur leur cence, et que son père l’accuse de l’avoir déshonoré, arrive précipitam- voyage, ceux-ci partent pour Paris. ment Pierotto apportant une nouvelle terrible: Carlo, dans un palais tout près, va épouser une noble. A cette nouvelle Linda perd sa raison Acte II et tombe évanouie tandis qu’ Antonio la maudit; seul Pierotto s‘apitoie Un élégant appartement d’un immeuble à Paris. Carlo, qui a révélé et reste à côté d’elle. Linda sa véritable identité, l’a hébergée dans son appartement à Paris, dans l’attente de se marier. De la rue, on entend la voix de Pierotto qui Acte III fait la manche: la fille le reconnaît et avec beaucoup d’affection l’ac- Une place au village. Les jeunes savoyards fêtent le retour de Paris cueille chez son ami. Émue par le récit de ses misérables conditions et l’heureuse conclusion de leur voyage: ils embrassent leurs parents, de vie, elle lui donne de l’argent et l’informe de ses noces imminentes offrent ce qu’ils ont gagné. Pendant qu’ils s’éloignent, arrive Carlo; il avec le Vicomte. Heureux pour elle, Pierotto imagine déjà la joie de s’adresse au Préfet: sa mère lui a, enfin, accordé le consentement au Maddalena et Antonio et de tout le village. Quand il s’en va, arrive, mariage avec Linda qu’il a cherchée dans tout Paris. Ne l’ayant pas inattendu, le Marquis qui cherche à séduire Linda alternant de mala- trouvée, il est venu au village espérant la retrouver chez elle. Le pré- droites louanges à de grossières insultes, au refus de la fille. Mais Linda fet répond qu’il ignore où se trouve Linda, mais il craint qu’elle ne se ne cède pas et avec mépris elle l’invite à s’en aller car son fiancé peut trouve dans la misère réduite, même à la mendicité. Il invite Carlo à revenir d’un moment à l’autre. Effrayé, le Marquis sort rapidement être confiant dans la miséricorde de Dieu: son cœur lui dit qu’elle re- ainsi que Linda. Lorsque Carlo entre dans l’appartement, en grand viendra. A son tour, le jeune homme dit sur un ton déterminé: ou il re- uniforme et visiblement troublé, et qu’il ne la voit pas, il s’abandonne trouvera sa bien-aimée ou bien il mourra. Le Marquis aussi est rentré à de tristes considérations. Sa mère, ayant su de son intention d’épou- au village et annonce à tous les noces imminentes de son neveu avec ser Linda, lui a refusé son consentement: elle lui imposé d’épouser une une jeune dont il tresse les louanges, sans en révéler le nom: il y aura, noble. Comme il ne l’aime pas, il est destiné à être malheureux. Arrive donc une grande fête pour tous. Précédée de Pierotto, arrive Linda, en- Linda qui s’aperçoit immédiatement de sa tristesse; le jeune homme core en proie à la folie; le jeune raconte qu’il a réussi à lui faire faire lui demande si elle l’aime encore, aussitôt la fille lui répond tendre- ce long voyage depuis Paris en chantant chaque matin sa ballade. Ce ment que oui et qu’elle l’aimera davantage durant leurs années à vivre n’est qu’après l’avoir écoutée, que la jeune fille se remettait en marche. ensemble. Troublé, Carlo affirme qu’il mérite l’amour de Linda en rai- Le Préfet annonce, alors, à Carlo que Linda est revenue, mais malheu- son des souffrances qu’il devra affronter. Seule, Linda va réfléchissant reusement elle a perdu sa raison et elle ne reconnaît même pas ses pa- sur les dernières paroles de son amoureux, quand entre Antonio; il rents. Le jeune homme comprend que c’est lui la cause de la folie de sa ne la reconnaît pas, il la prend pour la femme du Vicomte, et la prie bien-aimée et espère qu’en écoutant sa voix, la fille reviendra à soi. Il d’intercéder auprès de son mari pour lui, qui est “vieux, pauvre, mal- l’appelle, lui déclare son amour et se dit prêt à l’épouser. A ses paroles, heureux” et espère en son aide. Confuse et de crainte que son père ne Linda retrouve la raison et les deux amoureux se jurent un amour éter- désapprouve sa conduite, Linda ne se révèle pas et lui offre de l’argent. nel dans la joie de tout le village. 28 LINDA DI CHAMOUNIX INHALT 29

INHALT ten wieder von den Freuden ihres künftigen Lebens. Als der Präfekt Antonio begegnet, enthüllt er ihm, dass der Marquis sich so wohl- Erster Akt wollend gezeigt habe, weil er beabsichtigt, Linda zu seiner Geliebten Das Innere eines Bauernhauses. Maddalena und Antonio, die El- zu machen. “Weil wir arm geboren sind, denken sie, wir hätten keine tern von Linda, sind in großer Sorge. Sie befürchten nämlich, dass die Ehre!”, bemerkt Antonio mit Bitterkeit, doch der Präfekt hat eine Lö- Marquise, die Lehensherrin, die Verpachtung des Hauses, in dem sie sung: das Mädchen muss sofort mit den anderen jungen Leuten nach immer gewohnt haben, und die der Felder nicht erneuert. Besonders Paris fahren, wo sie im Haus eines seiner Brüder beherbergt werde. Antonio ist ratlos, denn auf der einen Seite hat ihn der Verwalter des In diesem Augenblick kommt Linda, überglücklich, da sie das Papier Lehensguts bezüglich des Wohlwollens des Marquis von Boisfleury, in Händen hält, welches die Verpachtung des Hauses erneuert. Aber der Bruder der Gutsherrin, beruhigt. Andererseits hat sich der Präfekt der Präfekt eröffnet ihr das Komplott des Marquis und überzeugt sie von Chamounix skeptisch und beunruhigt gezeigt. Da tritt der Mar- abzureisen, und voller Schmerz, weil sie die Mutter und Carlo verlas- quis hinzu, verspricht seine Unterstützung und beruhigt sie bezüglich sen muss, schließt sie sich den jungen Leuten an, die sich auf den Weg eines glücklichen Ausgangs der Angelegenheit. Er fragt aber nach- Richtung Paris machen, nachdem sie den Schutz des Himmels für ihre drücklich nach Linda, die er beabsichtigt, ins Schloss zu bringen, um Reise erbeten haben. ihr so eine bessere Zukunft sicherzustellen. Doch das Mädchen lässt sich nicht finden, und der Marquis geht unter den Dankesbezeugun- Zweiter Akt gen von Maddalena und Antonio sowie der anderen Dorfbewohner. Elegante Wohnung in einem Pariser Haus. Carlo, der Linda sei- Er ist überzeugt, dass es ihm gelingen wird, Linda zu seiner Geliebten ne wahre Identität offenbart hat, hat sie, in Erwartung der Hoch- zu machen, wenn er sie erst aufs Schloss gebracht hat. Dann kommt zeit, in seine Pariser Wohnung aufgenommen. Von der Straße her ist Linda hinzu, in Sorge, zu spät zu sein zur Verabredung mit ihrem ge- die Stimme von Pierotto zu vernehmen, der um Almosen bittet. Das liebten Carlo, der sich ihr als armer Maler vorgestellt hat, während er Mädchen erkennt sie und mit tiefer Zuneigung empfängt sie den in Wahrheit der Visconte von Sirval ist, Neffe des Marquis. Das Mäd- Freund im Haus. Tief bewegt vom Bericht über seine erbärmlichen chen bringt dem jungen Mann ihre ganze Liebe zum Ausdruck, sicher, Lebensumstände gibt sie ihm Geld und informiert ihn über ihre be- dass sie ein glückliches Leben erwartet, für immer vereint. Linda wird vorstehende Heirat mit dem Visconte. Pierotto ist glücklich für sie sodann von jungen Leuten aus dem Dorf umringt, die sich anschicken, und malt sich schon die Freude von Maddalena und Antonio und vom nach Paris abzureisen. Da der Winter in Savoyen eine Zeit extremer ganzen Dorf aus. Als er fortgeht, kommt unerwartet der Marquis und Not ist, begibt sich die Jugend jedes Jahr in die große Stadt auf der Su- versucht, Linda zu verführen. Dabei wechselt er zwischen plumpen che nach irgendeiner Arbeit, die es ihnen erlaubt, etwas zu verdienen. Komplimenten und ordinären Beschimpfungen, als das Mädchen sich Unter diesen hier ist Pierotto, ein junger verwaister Mann und Freund verweigert. Aber Linda gibt nicht nach und voller Verachtung fordert von Linda, der, sich auf der Leier begleitend, eine melancholische Bal- sie ihn auf zu gehen, indem sie hinzufügt, dass ihr Verlobter jeden Au- lade anstimmt. Als sie gehen, kommt Carlo hinzu und die zwei Lieben- genblick eintreffen könne. Verängstigt verlässt der Marquis rasch das den geben sich ihren Liebesbekundungen hin. Doch, sobald Linda von Haus. Auch Linda zieht sich zurück und als Carlo die Wohnung in Pa- ihrer Vermählung spricht, deutet Carlo ein Geheimnis an, dass es ihm radeuniform betritt, ist er sichtlich verstört und da er sie nicht findet, momentan unmöglich mache, sie zu heiraten. Aber sofort beruhigt er gibt er sich traurigen Gedanken hin: Die Mutter hat ihre Zustimmung sie, dass sich bald alles lösen werde und so träumen die zwei Verlieb- entschieden verweigert, nachdem sie von seiner Absicht, Linda zu hei- 30 LINDA DI CHAMOUNIX INHALT 31 raten, erfahren hatte, und ihn daraufhin gezwungen, eine Edeldame wo Linda ist, aber befürchte, dass sie sich in Not befinde und vielleicht zur Frau zu nehmen. Da er sie nicht liebt, wird er zum Unglücklich- gezwungen sei zu betteln. Schließlich fordert er Carlo auf, auf Gottes sein bestimmt sein. Linda bemerkt sofort seine Traurigkeit, als sie Barmherzigkeit zu vertrauen, sein Herz sage ihm, dass das Mädchen ihn erblickt, aber der junge Mann fragt sie, ob sie ihn noch liebe. Un- zurückkommt. Der junge Mann seinerseits erwidert mit entschlosse- verzüglich und voller Zärtlichkeit bejaht das Mädchen und sagt, dass nem Tonfall, entweder werde er die Geliebte wiederfinden oder ster- sie ihn in ihrer gemeinsamen Zukunft noch mehr lieben werde. Ver- ben. Auch der Marquis ist ins Dorf zurückgekehrt und kündigt allen stört beteuert Carlo mit einem rätselhaften Ton in der Stimme, dass die bevorstehende Hochzeit des Neffen mit einer jungen Frau an, auf er die Liebe von Linda verdiene angesichts der Qualen, denen er sich die er ein Loblied singt, ohne ihren Namen zu verraten. Auf jeden Fall werde stellen müssen. Allein geblieben denkt die junge Frau über die gebe es hier ein großes Fest für alle. Gefolgt von Pierotto erscheint letzten Worte des Geliebten nach, als sich Antonio an ihrer Tür zeigt. Linda, die immer noch vom Wahnsinn besessen ist. Der junge Mann Ohne sie zu erkennen, hält er sie für die Frau des Visconte und bittet gesteht, dass es ihm gelungen sei, sie die lange Reise von Paris bewälti- sie, bei ihrem Ehemann für ihn zu intervenieren, weil er, “alt, arm und gen zu lassen, indem er jeden Morgen seine Ballade angestimmt habe unglücklich”, auf Hilfe hoffe. Verwirrt und befürchtend, dass der Va- und erst nachdem sie diese gehört habe, habe sich das Mädchen wieder ter ihr Verhalten missbilligt, gibt sich Linda nicht zu erkennen, son- auf den Weg gemacht. Darauf informiert der Präfekt Carlo, dass Linda dern bietet ihm einen Beutel mit Geld an. Doch als Antonio Anstalten zurück sei, doch leider habe sie den Verstand verloren und erkenne macht, ihr die Hand zu küssen, kann sie sich nicht mehr zurückhalten noch nicht einmal ihre Eltern wieder. Der junge Mann begreift, dass und vor ihm auf die Knie fallend nennt sie ihn Vater. Zunächst will ihr er der Grund für den Wahnsinn seiner Geliebten ist und hofft, dass das der Alte nicht glauben, denn seine Tochter sei arm, aber ehrenhaft und Mädchen wieder zu sich kommt, wenn sie seine Stimme hört. Er ruft würde niemals im Hause eines Mannes leben, der nicht ihr Ehemann sie und erklärt ihr seine Liebe und dass er bereit sei, sie zu heiraten. sei. Während Linda protestiert, sie sei nicht schuldig, und der Vater sie Bei seinen Worten gewinnt Linda ihren Verstand wieder und die zwei anklagt, ihn entehrt zu haben, bricht Pierotto herein und bringt eine Verliebten schwören sich unter dem Jubel des Dorfes ewige Liebe. schreckliche Nachricht: in einem Haus in der Nähe sei Carlo im Be- griff, eine Edeldame zu heiraten. Bei dieser Nachricht verliert Linda den Verstand und fällt in Ohnmacht, während Antonio sie verflucht. Nur Pierotto zeigt Mitleid für sie und bleibt an ihrer Seite. LINDA DI CHAMOUNIX di Gaetano Donizetti Dritter Akt — Ein Dorfplatz. Die jungen Savoyarden feiern die Rückkehr aus Pa- Prima rappresentazione , Kärntnertortheater, 19 maggio 1842 ris und den glücklichen Ausgang ihrer Reise. Sie umarmen ihre Eltern Prima rappresentazione in Italia Torino, Teatro Carignano, 24 agosto 1842 wieder und überreichen ihnen den erzielten Verdienst. Als sie sich Prima rappresentazione a Firenze Teatro della Pergola, 12 marzo 1843 entfernen, taucht Carlo auf und wendet sich an den Präfekten, denn Organico 2 flauti (2 anche ottavino), 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, endlich hat er das Einverständnis seiner Mutter zur Hochzeit mit 2 trombe, 3 tromboni, timpani, percussioni, arpa, fisarmonica e archi. Linda erlangt, die er in ganz Paris gesucht hat. Da er sie nicht gefun- Prima rappresentazione nelle Stagioni del Teatro den hat, ist er ins Dorf gekommen, in der Hoffnung, dass Linda nach Stagione 2020-2021 Hause zurückgekehrt sei. Der Präfekt antwortet, dass er nicht wisse, Teatro del Maggio, 15 gennaio 2021 32 LINDA DI CHAMOUNIX 33

LINDA DI CHAMOUNIX IN BREVE di Marco Beghelli

Nella sterminata produzione teatrale di Donizetti, Linda di Cha- mounix giunge intorno al settantesimo posto, un anno prima che la malattia ne bloccasse la capacità creativa. Era l’ con cui avrebbe conquistato Vienna (19 maggio 1842), dopo essere diventato padrone incontrastato della scena italiana e aver messo solide radici a Parigi. Non è facile, per noi, percepire a pelle la novità dell’argomento, che portava alla luce i derelitti della società. Il popolo non è qui più quello dei contadini che danzano allegramente sull’aia dell’Elisir d’a- more o dei montanari spensierati della Sonnambula: sono savoiardi schiacciati dai ghiacci del Monte Bianco che d’inverno coprivano ogni fonte di sussistenza naturale, costretti a mandare i figli ado- lescenti verso i centri cittadini dove perdevano salute e dignità nel pulir camini intasati dalla fuliggine (i ragazzi) e vendere il proprio corpo per pochi soldi (le ragazze). Linda è tra loro: lascia Chamounix per sfuggire alle insane voglie del signorotto locale e si ritrova a Parigi mantenuta dal suo nobile nipote in un lussuoso appartamento. Per salvare l’integrità morale, perde quella psichica, offrendo a Donizetti l’ennesima occasione di mettere in musica una scena di pazzia. Fondamentale, nell’intera vicenda, è la funzione drammatica del compaesano Pierotto e della canzone popolare ch’egli intona più volte, accompagnandosi sulla ghironda (lo strumento dei mendicanti): sarà un pionieristico esem- pio di musicoterapia per la mente offesa della ragazza. La distribuzione canora è da grandi occasioni: l’intera gamma del- le voci è contemplata, fra personaggi principali e secondari, offrendo un modello alle imminenti opere di Verdi. Ma i toni non sono quelli dei melodrammoni romantici: è piuttosto la commedia sentimentale francese a offrire un modello narrativo, come pure il genere semise- rio della letteratura italiana coeva, con i Promessi sposi manzoniani in prima linea, che proprio in quell’anno giungevano alla redazione

Fabio Capitanucci (Marchese) prova Linda di Chamounix, Firenze 2021 definitiva. (Foto: © Michele Monasta) 34 35

Foto delle prove di Linda di Chamounix, Firenze 2021 Foto: © Michele Monasta 36 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 37

LINDA DI CHAMOUNIX [Sinfonia] maddalena Ebbe Linda qui la vita — ATTO PRIMO Linda, mia dolce figlia! Tu nel sonno, E mio padre qui morì. Melodramma (semiserio) in tre atti La partenza Dell’innocenza ancora giaci! a lungo di Gaetano Rossi In assiduo lavoro Or tu vedi, se diletto, Musica di Gaetano Donizetti [N. 1 Introduzione] Provvida tu per noi vegliasti, e lieti Se a me sacro è questo tetto; L’aurora; il sole va poi gradatamente il- Saranno i sogni tuoi. Moglie, figlia, sol per voi Personaggi luminando la scena. Interno d’una casci- (chiude la stanza) Soffro e temo in questo dì. — na. A destra verso il fondo la porta d’una Ma forse al ridestarti qui fra noi maddalena Linda stanza. Una rustica sedia a bracciuoli Tutto fia duol. Con quale Ma, s’è vero, che Sua Eccellenza Pierotto, giovane orfano vicina. Una panca, qualche sedia. Il pro- Ansia angosciosa attendo, È per noi, che temi mai? savoiardo spetto è aperto; e da esso scorgesi un sito Del marito il ritorno; antonio Carlo, Visconte di Sirval tenore pittoresco sulle montagne di Savoia, e Decidersi in tal giorno Vidi al tempio il pio Rettore, Antonio, affittaiuolo, parte del villaggio. Una chiesa sull’alto. Deve tutto per noi. Chi sa? Mie speranze gli svelai. padre di Linda baritono (osservando) maddalena Maddalena, madre di Linda soprano Scena prima Già viene Ebbene? Il Marchese di Si odono gli ultimi tocchi d’una campa- Antonio... antonio Boisfleury basso buffo na. Varie voci da opposte parti, che si Incontrandolo. Ei diffida, in sé fremeva: Il Prefetto basso ascoltano: si vedono poi uomini, donne, antonio entrando un po’ cupo Disse alfin, che a noi verrà. L’Intendente del Feudo tenore fanciulli avviarsi al tempio, poi Mad- Moglie! Ma il suo sguardo m’esprimeva — dalena, indi Antonio. maddalena con premura Il timore, e la pietà: Savoiardi, Savoiarde, Fanciulli, Ebbene? Ecco, o moglie, il rio pensiero Fanciulle coro antonio esitando Che tremar ancor mi fa. Presti! Al tempio! Delle preci L’Intendente maddalena Atto 1. La partenza da Chamounix. Diè il segnal la sacra squilla! Sperar mi fe’ propizia Oh discaccia il malumore; Atto 2. Parigi. Già del sole omai scintilla Sua Eccellenza, il fratel della Marchesa Spera, il ciel ci assisterà. Atto 3. Il ritorno in Chamounix Sulle cime il primo raggio, Nostra padrona. Or dal ciel fausto viaggio maddalena Scena seconda L’epoca: verso il 1670 Cominciamo ad implorar: S’egli è così, respiro. Varie voci al di fuori d’uomini e fan- La speranza, ed il coraggio Ei può tutto... speriamo. ciulli presso la cascina. Indi questi pro- Non potranno vacillar. Resteremo. cedono e circondano il Marchese, che Presti! Al tempio! antonio entrerà poi inseguito da L’Intendente. Terminato il Coro apresi la porta del- Più di te quant’io lo bramo! la stanza a destra, e vi esce pian piano coro Maddalena, che si ferma sulla soglia, Ambo nati in questa valle Viva! Viva! Il libretto è pubblicato integralmente guardando ancor dentro. Nostra sorte qui fu unita, 38 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 39

maddalena e antonio E venuti siam qui per vedere Apre ed entra. marchese Quai grida? In persona... vicino... (ma dov’è?) marchese E frattanto così sul più bello coro Noi, vogliam far piacere e piacere... Subito qua, subito qua. Il padrino deluso restò. Eccellenza! Perché poi... si sa bene... cioè... (Alla fine ci sono arrivato, antonio antonio osservando Or sul nostro possente favore, E da me più fuggir non potrà.) La scusate Eccellenza, perdono. E che mai? Buona gente, potete sperar. l’intendente al Marchese marchese ride forzatamente coro maddalena e antonio (Ve lo dissi: son già nell’agguato; Ah!... ah!... ah!... ah!... La preghiamo, Eccellenza! Una povera onesta famiglia Il mio piano sbagliar non potrà.) Il Marchese entra coll’Intendente. Voi potete salvar, consolar. antonio Oh! già in collera non sono, maddalena e antonio l’intendente Il Rettor s’è di certo ingannato: Non temete, buona gente, Il Marchese! Sua Eccellenza di Cesare ha un core, Egli è invece la stessa bontà. State pure allegramente, marchese Da lui tutto potete sperar. (vedendo aprirsi la porta) Siamo noi che lo diciamo Olà! Quieti. marchese Ecco, viene... Lo vogliamo, lo possiamo... coro Lo vogliamo, (e colei non si vede...) marchese andandole incontro per Con i pascoli all’intorno, Si mostri cortese. Ma a proposito, ov’è la famiglia? abbracciarla Come già li aveste un giorno, marchese all’Intendente Dire intesi, ch’avete una figlia... Mia bella figlioccia... A voi soli in affittanza, Da’ a costor degli scudi. antonio maddalena confusa Abbellita ed ingrandita l’intendente gettando monete Sì, eccellenza. Eccellenza... dispiacemi... La cascina resterà. al coro marchese marchese E la bella figlioletta Assai bene. E si dice assai bella. Ohimè! D’allevar fia nostro impegno: coro raccogliendo avidamente le mo- maddalena maddalena Nel castel, da noi protetta, nete, e baciando rispettosi le mani e le È figlioccia di vostra sorella. La credeva di là. Avrà un posto di lei degno: vesti al Marchese marchese marchese Colla vostra, amici cari, Grazie, grazie, grazie! Tanto meglio. De sanguinis jure Ebbene? Fatta è già la sua fortuna: marchese con gravità Suo Marchese, padrin son io pure; maddalena Bestie, pascoli, denari Ma basta... ma andate. Anche a lei pensar dunque dobbiamo. Ma non c’è. Nulla più vi mancherà. Siam chi siamo, di cor generoso... Ma dov’è? Ma che almen la vediamo! marchese (Così Linda al suo padrone Ma poi... guai se montiamo in furor! Questa cara figlioccia che fa? Come? Come? Che? forse ritrosa La sdegnosa non farà.) (guarda intorno) Ma dov’è? Ma che fa? Dal padrino si tiene nascosa? l’intendente Or a noi... (Ma, la Linda... ah lei bramo. antonio segnando la stanza Va sulla porta. (State allegro: al buon padrino Cominciam... protezione e maniere.) È di là... antonio Linda ingrata non sarà.) (con aria di protezione) marchese Schiuso veggo dell’orto il cancello, maddalena e antonio Buona gente, noi... siamo chi siamo: Venga qua, venga qua dal suo padrino. Certo al tempio per là se n’andò. Ah! voi la vita ci rendete; L’Intendente ci ha detto, sappiamo: maddalena Udì gente: ella timida è tanto!... (volendo baciargli le mani) (guardando sempre) Verrà subito. Eccellenza, permettete, 40 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 41

Benedirvi, ringraziarvi Su questo cor che t’ama, Sarà il dì che tornerò. Per sua madre andò una figlia Abbastanza il cor non sa. Che te sospira e brama, Addio, addio... Miglior sorte a rintracciar: coro Che per te sol vivrà. uno del coro Colle lagrime alle ciglia Che bel cor avete in petto! Si appoggia triste, pensosa alla tavola Eccolo... Le dolenti s’abbracciar. Eccellenza, permettete, guardando il mazzetto. Pierotto comparisce. Pensa a me, dicea la madre, Benedirvi, ringraziarvi uno del coro Serba intatto il tuo candore, Abbastanza il cor non sa. [N. 21%2 Coro e Ballata di Pierotto] Pierotto!... Nei cimenti dell’amore Esultanti l’accompagnano. pierotto Volgi al nume il tuo pregar. I fanciulli arrivano con pagnotte, for- Amici, Linda, Ei non puote a buona figlia [N. 2 Scena e Cavatina Linda] maggio ecc. Si siedono per terra e si Vi saluto. La sua grazia ricusar. mettono a mangiare. uno del coro linda Scena terza coro Facesti colazione?... Questa tenera canzone Linda con un mazzetto di fiori, poi il Qui sì, pria della partenza pierotto Mi fa mesta palpitar. coro dei fanciulli, indi Pierotto. Facciamo allegri onore a Sua Sì. pierotto [Eccellenza. uno del coro Que’ consigli, ahi! troppo poco linda uscendo dalla stanza (vedendo Linda) Torna a farla con noi. La fanciulla rammentò. Ah! Tardai troppo, e al nostro O Linda, qui con noi. pierotto Nel suo cor s’accese un foco, Favorito convegno io non trovai linda Obbligato. Che la pace le involò. Il mio diletto Carlo... e chi sa mai Vi ringrazio. uno del coro La tradita allor ritorna, Quant’egli avrà sofferto!... coro Almen resta in compagnia. Cerca invan di madre un seno, Ma non al par di me! Pegno d’amore E Pierotto! linda Di rimorsi il cor ripieno Questi fior mi lasciò! Tenero core! Il nostro buon Pierotto? Cantane la ballata, Una tomba ritrovò. E per quel cuore io l’amo, Dov’è. Che nuova hai preparata. pierotto, linda e coro Unico di lui bene. pierotto di dentro pierotto Sulla tomba sin che visse Poveri entrambi siamo, Ah!... È troppo melanconica. Quella mesta lagrimò. Viviam d’amor, di speme: coro altro del coro uno del coro Pittore ignoto ancora Sentilo! Deh! Canta! Viva Pierotto! Orsù allegri stiamo. Egli s’innalzerà co’ suoi talenti! pierotto di dentro pierotto altro del coro Sarà mio sposo allora. Oh! noi contenti! Cari luoghi ov’io passai Eppoi ne piangerete. A prepararci al nostro viaggio andiamo. I primi anni di mia vita uno del coro Partono. O luce di quest’anima, V’abbandono, e chi sa mai È caro ancor quel pianto! Delizia, amore e vita, Quando ancor vi rivedrò. linda La nostra sorte unita Orfanello, abbandonato Canta, Pierotto. In terra, in ciel sarà. Senza affetto e senza aita, pierotto Deh vieni a me, riposati De’ miei giorni il più beato Lo volete? Io canto. 42 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 43

[N. 3 Scena e Duetto carlo Sul mio labbro viene ognor. Col mio tesoro a lato: di Linda e Carlo] Da quel dì che t’incontrai Dio che legge nel cuor mio Di puro amor nell’estasi Scena quarta Ad amar quel dì imparai. Sa che puro è il mio fervor. Nel ciel mi troverò. Linda, indi il Visconte, sotto il nome di A que’ pini all’istess’ora carlo linda Carlo. Ogni giorno t’aspettava: Ah! che un angelo tu sei... Dimmi: e quando tal mistero, Puro amor te là guidava, Ei t’udrà. Quando cesserà? linda S’intendeano i nostri cor. linda carlo Non so; quella canzon m’intenerisce, È l’amarti il mio destino, Lo bramo e spero Presto... E mi rattrista. Ho anch’io una madre... La mia vita è a te vicino, Io rispetto il tuo mistero, linda con gioia [forse... Tutto scordo a un tuo sorriso, Ma mi costa. Fia vero? E Carlo... Andrò domani Tutto in te mi dona amor. carlo Carlo!... Carlo... Io prima ad aspettarlo... Ah, la vita in quest’eliso E quanto a me! carlo Oggi pazienza... Passar teco io possa ognor. linda e carlo Linda!... Si mette al mulinello per lavorare. linda Quel dover celare nel core Ah! che un angelo tu sei... carlo dal prospetto, e venendo dal Chi te ‘l vieta? Un sì forte e dolce affetto, linda e carlo guardan pria se viene lato opposto donde partirono il Coro e carlo Lungi star dal caro oggetto alcuno Pierotto Un dì lo spero, De’ più teneri desir: A consolarmi affrettisi...ecc. Linda!... Linda! Ma per or... È il più barbaro dolore Linda l’accompagna per la porta della linda alzandosi con gioia linda Che un amante può soffrir. stanza. Carlo parte. Ah! Carlo! Fatal mistero! carlo carlo carlo A consolarmi affrettisi, [N. 4 Scena e Duetto Sei tu sola? Che a serbar costretto io sono. Tal giorno desiato! (Antonio e Prefetto)] linda linda Innanzi al cielo, agli uomini Scena quinta Sì, e gemeva Son più misera di te. Tuo sposo diverrò! Il Prefetto, ed Antonio. Di passar un giorno intero E allor mai più dividersi Di te priva. A mia madre un sol finora Col mio tesoro a lato: prefetto misterioso carlo Non celai de’ pensier miei: Di puro amor nell’estasi, Qui, buon Antonio, qui soli. Io non poteva E un segreto or ho per lei, In ciel mi troverò. antonio guardando, inquieto Sopportar dolor sì fiero. Cui più cara sembro ognora; linda E che avete linda Alla quale tu involasti A consolarmi affrettisi Signor Rettore, d’annunziarmi? Non trovarti! Tanta parte del mio cor. Il giorno sospirato! prefetto carlo Anche allor che della sera In faccia al cielo, agli uomini Il fiero Non vederti... Io la seguo alla preghiera, Tua sposa diverrò. Periglio, ch’io già prevedea. linda e carlo Col suo nome un altro nome linda e carlo antonio sorpreso Era un dì d’orror per me. (guardando Carlo tenerissima) E allor mai più dividerci Periglio? 44 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 45

prefetto prefetto Ragion vi dia consiglio: prefetto Sì, una disgrazia orribile... Arde per Linda il perfido La figlia a un padre misero Presso d’un mio fratello antonio D’un esecrato amor. Il cielo salverà. Linda a Parigi andrà. Mi fate antonio antonio Un altro padre in quello Tremar. Ma come? Sembrano cangiate Ah... o cielo! Ma intanto? Essa ritroverà. Ora le nostre sorti. Sua Eccellenza (quasi piangendo) prefetto antonio Il Marchese... Ah! lo dovea conoscere; Allontaniamola: Oh mia figlia! prefetto Or chiaro è il rio disegno: Di tutto egli è capace: Piange. Il perverso! A Linda promettevano Ognun qui trema e tace. prefetto antonio Un posto di lei degno. antonio Tacete... Calmatevi. Ei?... Se ci ha fatto Ah! Questo tratto infame, Allontanarla? prefetto e antonio Sperar sicuro l’atto M’empie di rabbia e orror! prefetto Esaltiam la tua potenza ecc. D’affitanza di pascoli, e cascine. prefetto E subito... prefetto marcato È giusto: ma calmatevi. Coi nostri montanari, [Recitativo dopo il Duetto Ah! Non credete: egli v’inganna. antonio con forza Che parton fra un’ora... (Antonio e Prefetto)] antonio Perché siam nati poveri Dall’empio salva allora... antonio Come?... ci credon senza onor! antonio Corro a dispor la moglie al triste colpo Io non v’intendo affatto. Per correre al castello ma il Prefetto lo Ma sì innocente, ingenua... Della separazione. prefetto trattiene. Mia figlia... Parte. Promettete prefetto prefetto grave prefetto D’esser prudente! Antonio rammentatevi... Il ciel la guiderà. Io vado intanto antonio agitato antonio frenandosi antonio Linda a cercar. Su via dite: Ve lo prometto ancor. Senza soccorsi, povera... Il Marchese! (con passione) prefetto Scena sesta prefetto La figlia mia, quell’angelo Dio la provvederà. Linda con un foglio in mano, e il Prefetto. Fremete... Inorridite! In così fier periglio! antonio e prefetto in ginocchio (con mistero) Signor, deh! compiangetemi, Esaltiam la tua potenza, linda giuliva Quella pietà sì provvida, Datemi voi consiglio. O divina provvidenza! Oh cari genitori, Ch’egli per voi mostrava, La figlia, un padre misero Tu conforti il cor che geme, Non più duolo! Oh me lieta... Venerato Le sorti lusinghevoli (piangendo) Colla speme, colla fé. Signor Rettore. Con cui v’affascinava, Salvate per pietà. Gli bacia la mano. Non son che inique trame prefetto Veglia tu sull’innocenza, prefetto Già tese al vostro onor. Veglia custode un angelo Serbi Linda il tuo favore, E donde antonio colpito Ad ogni suo periglio. Bella ognor del suo candore, Tanta gioia? Cielo! Saria possibile! Nel cielo confidatevi, Degna sempre, o ciel, di te. 46 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 47

linda Scena settima Siale con questa lettera a Parigi. (qui si alzano tutti) Ecco il foglio già segnato Dalle alture del villaggio compariscono pierotto Nella tua grazia onnipossente, Della nuova affittanza. giovani savoiardi, savoiarde, col loro Linda con noi?... O Dio clemente, serbali / serbaci prefetto fremente fardello appeso alle spalle, e al bastone, Vorrebbe più dire, ma il Prefetto fa [ognor. Il reo mercato in mezzo ai loro parenti. Pierotto, pure cenno di tacere. Si cessi il piangere, fiducia in Dio. Del vostro disonor. col proprio fardello, e una ghironda. prefetto Forti mostriamoci... linda colpita Maddalena, Antonio con un fardello e Oh figli! (Salutando, i padri e i fratelli si ab- Come? cappellino per Linda. Il Prefetto. [N. 5 Finale primo] bracciano ) prefetto prefetto Oh figlio / figlia, addio! Al castello linda Tetro sovrasta il verno, linda Di perdervi si trama. Madre mia... Fremente la bufera (Oh! Carlo! Carlo!... linda ingenua maddalena Rugge di rupe in rupe e il ghiaccio Oh me infelice! Oh rio dolor!) Ivi son io Figlia! [eterno I fanciulli si dividono dai parenti, van- Chiamata dal Marchese. linda Comincia a biancheggiar dell’uniforme no allontanandosi sulla montagna: di prefetto Madre! Ammanto delle nevi: ovunque al là si volgono, melanconici, stendono le Trematene: l’inganno, la violenza... Abbracciandosi desolate. [guardo braccia ai parenti, che corrispondono. linda maddalena Squallida par natura. È giunta l’ora Linda al fianco di Pierotto si volge, por- Che far dunque degg’io? Mi sei In cui da’ vostri tetti ta la mano al cuore. Antonio, Maddale- prefetto Dunque tolta! Voi siete ogn’anno a dipartire astretti; na la seguono cogli occhi. Partire! (singhiozzante) E con solerte cura tutti linda con pena Ma torni? Gir tra le genti a procacciar per voi, Addio! Addio!... Lasciar mia madre!... (e Carlo!) linda E le famiglie vostre, il desiato I padri, e le madri sulla scena co’ gesti, prefetto Oh sì! Soccorso uman, che alle fatiche e zelo e fazzoletti salutando. A prevenire prefetto Conceder suol sempre benigno il cielo. L’andò già vostro padre. Vedete Pria dell’ultimo addio, meco v’unite linda Quante madri, e figliuoli Il cielo ad implorar, poscia partite. Eccola... e piange. A separarsi or vanno: or via coraggio. Tutti in ginocchio tranne il Prefetto. pierotto tutti Signor Rettore, siam qui tutti. O tu / Gran Dio che regoli gli umani prefetto [eventi, Pierotto, Speme de’ miseri, degl’innocenti, (in disparte) Su questi / noi tu vigila - con fausto Orfano sulla terra, [ciglio, Ti fido in Linda una sorella: scorta Ah tu difendili / difendici d’ogni (dandogli una lettera) [periglio. 48 LINDA DI CHAMOUNIX 49

ATTO SECONDO Pierotto... Savoiardo... ascendi. Parigi (alla porta) Lasciatelo venire... Elegante appartamento di una casa in Parigi. Camera parapettata. Camino, Scena seconda sopra il quale un pendolo. Tavolino, se- Pierotto col cappello in mano, la ghi- die; porta a dritta d’entrata, a sinistra ronda appesa dietro le spalle. Si ferma altra porta. Finestra d’aprirsi nel mez- sulla porta timido, incerto, osservando zo; accanto alla finestra nel cantone Linda e la stanza. porta segreta. [N. 6 Scena e Duetto pierotto (Linda e Pierotto)] Linda... (correndo per abbracciarla... s’arresta) Scena prima Oh... signora... Linda seduta, pensosa. Perdonate... Io credei... Una voce... linda linda affettuosa Già scorsero tre mesi, Pierotto! Né più novella intesi pierotto De’ genitori miei. Loro inviai Oh! È lei... ah sì, è lei... Linda. Quel poco di denaro, linda Che per le vie cantando io guadagnai. La tua compagna. (dalla strada odesi il suono d’una ghi- pierotto ronda) E del mio cor sorella. Io vi cercai Ma... oh cielo... che ascolto? Una Dove già vi condussi: [ghironda... E questa Quindi caddi ammalato... Musica io la conosco. Quanto soffersi!... freddo, fame, pierotto dalla strada [stenti... Soccorrete linda con pena Povero Savoiardo! Ah! taci... taci... linda commossa pierotto Ah! la sua voce... Fui persin ridotto È lui... A mendicar...

Jessica Pratt durante le prove di Linda di Chamounix, Firenze 2021 (apre, si affaccia alla finestra facendo linda (Foto: © Michele Monasta) segni) Mio povero Pierotto! 50 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 51

(gli dà danaro) pierotto [7. Scena e Duetto (Linda e marchese Tieni, e spesso ritorna a rivedermi. Or che v’ho ritrovata... il Marchese)] Sì geloso pierotto Dopo quel che ho sentito, Scena terza È dunque il possessore Ah! sempre così buona... Non mi ricordo più quanto ho patito. Linda, poi il Marchese. Di tal fior di beltà? (osservando il danaro, e poi sorpreso) linda Quanto denaro! Anche dell’oro!... Al bel destin che attendevi, linda Basta, o signore... (in aria di rimprovero) Linda, ancor io sorrido: Come calma e conforta Lasciatemi, partite. Linda. Come il fratel più tenero, Un atto di pietà! Quel buon Pierotto (Cielo! Se arriva Carlo!) linda Vostro piacer divido, Or è contento... ed io con esso... Ma Fa cenno che parta. Ciò che qui vedi è tutto Che sì bel giorno acceleri [cenno marchese Del mio futuro sposo... quel pittore Il ciel vuo’ supplicar. Ei fe’ di quel Marchese... S’egli Ohibò! Sentite. Che tu vedevi spesso. linda [tentasse?... linda pierotto Sì, buon Pierotto, fervido Ordinerò... Io vi dico, che partiate! Ebbene? Dio ti vorrà ascoltar. (per incamminarsi verso la porta sulla marchese linda pierotto quale si trova già il Marchese) Io rispondo che ascoltiate. È figlio, Dei genitori immagino Ah! che vedo!... linda Della marchesa di Sirval, di lei La gioia in abbracciarvi. marchese con galanteria Non lo debbo, non lo voglio, no! Nostra feudataria; egli mi amava, Tutta la valle in giubilo Ecco un fedele marchese E seguimmi a Parigi. Fuor esce ad incontrarvi. Vostro svisceratissimo, o crudele Tutto bello, sin l’orgoglio... pierotto Al bel destin ecc. Mia bella fuggitiva. linda E già palese linda (per baciarle la mano) Chiamo gente! È il vostro matrimonio a quel Addio Pierotto... Permettete. marchese osservando intorno [Marchese pierotto linda grave Un sol momento... Vecchio zio del futuro, Mia Linda, addio. Signor... che mai credete? (cercando calmarla) Ch’era già a Chamounix, che mostrò Pierotto sen va. (calmata) Questo vostro appartamento [tanta Vi prego... Non c’è male, sì... è grazioso; Sorpresa ora vedendovi al balcone? marchese imitandola Ma d’offrirvi mi fo vanto linda colpita Vi scongiuro: finalmente Un palazzo sontuoso. Che? Suo zio? No... no... è per or Siamo chi siamo. Il Marchese Ettore, I più splendidi equipaggi, [mistero. [Achille Servitù, cavalli e paggi, pierotto Etcetera... Un’antica conoscenza A’ vostri ordini un banchiere, Le nozze si faran presto? Mia cara figlioccetta... Quanto mai vi fa piacere... linda linda (Linda fa un gesto di sdegno. Il Mar- Lo spero. Ite, non posso chese, con ipocrisia) E non debbo ascoltarvi... Senza offender la morale, 52 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 53

Tutto pongo ai vostri piè. Sbarbatello, e... marchese V’obbedisco, o gran sultana, (con grazia) linda con impeto e minaccia Andate? Ih! ih! ih! Hi! Che E vi prego a perdonar. Via, carina, sii buonina, È un tale, [altura... (Me la batto con onore, Non mi far la ritrosetta. Che se mai giunge a scoprire Andrò, regina... non per paura... E l’ho fatta un po’ arrabbiar.) Questa vecchia malizietta Vostre infami, indegne mire, Ma almen pel merito dell’obbedienza, (Fa un inchino, ride, poi sorte dalla Alla moda più non è. Ne dovrete ben tremar. Un sorrisetto, non costa niente... porta, dessa lo crede partito, va per linda marchese (volendo prenderle la mano) chiudere, esso rientra) Sto sorpresa, come mai Io tremar? Io... Questa manina... O sultana di ricotte, Tanto reggere potei, linda linda ritirandola con dispetto Io vi prego a perdonar. Come intrepida ascoltai Guai se v’ode, o trova qui! Vecchio insolente! linda Vostre offerte, e detti rei. marchese scosso marchese Uom perverso, escite, andate, (con voce fosca) Che? Può udir... trovarmi? Ih! ih? Che furie! Perché son vecchio! Mi sapranno vendicar. Vergognatevi, signore: linda minacciosa Ma... Il Marchese parte. Linda si ritira. Le rifiuto con orrore. Sì! linda con grande ira E sappiate ch’io qui sono marchese Basta, basta. Escite! [N. 8 Scena e Romanza (Carlo)] Qual regina sovra un trono, (A dire il vero per un capriccio marchese Che qui trovo quanto un cuore Che mi trovassi in brutto impiccio? Escite? Scena quarta Può sperare, e può bramar. Se mai qui a cogliermi giunge quel tale, (ride) Carlo; poi Linda. Qui sacrati a un caro oggetto Fosse un intrepido, franco uffiziale: Ah! ah! ah! ah!... Escite? È notte. Carlo, in gran uniforme, entra Tutti son gli affetti miei, Eh, non ischerzano, sfidano, e addio! (con grazia) per una porta segreta Io tradirlo non potrei: Guardati, pensaci... Marchese mio... Ma sii bonina. Morrei pria che un altro amar. Amo le belle, sì, questo è vero, linda carlo apre e chiude subito la porta marchese Ma la mia pelle voglio salvar... Troppo omai mi cimentaste segreta Ah! ah! ah! ah! La mia severa Marchese mio, bada alla pelle...) Ed a tutto voi mancaste. Linda!... Si ritirò. Povera Linda! Già lo prova... il cor ritroso. linda guardando verso la porta se- L’alto rango che vantate, Non sa, che l’orgogliosa madre mia Sente amor... greta Uom perverso, deturpate. Scoprì già il nostro amor... ch’io da lei linda con dignità (Ciel non permetti, che di là Carlo Sì, partite, non ardite [parto... Per uno sposo. Lo possa intendere, qui ritrovarlo. Più a me innanzi a ritornar. Che s’oggi non istringo marchese Delle sue visite questa è già l’ora, Sì, Marchese, ho un difensore, Un odioso imeneo, che già conchiuse Sposo... Eh! Se qui s’incontrano... deh! che mai far? Che mi puote vendicar. In suo voler tiranno linda Quanto mi costi, fatal mistero! marchese con decisione Un ordine real!... mi strapperan N’ebbi la fede. Il ciel l’incauta vuol castigar.) Oh! guardate la regina Dal seno l’infelice, marchese (con forza) Da ricotte, e da cascina! Qual vile seduttrice! Un sol momento, Romanzetti! Chi vi crede? Andate! Oh! sentite come impera! Veder io la volea. No! non mi sento Sarà qualche provinciale, Minacciosa, e parla altera... 54 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 55

Or più coraggio. Addio, Ma per le nostre nozze... Lo sento poi languir. Il cielo ricordami Il cielo ti consoli, angelo mio... carlo carlo Mia madre, il mio dover... (Dio!) I nostri cor s’intesero... carlo scosso, fissandola Se tanto in ira agli uomini linda linda Che dici? Linda!... È l’amor nostro, o cara, Ti voglio Dal primo giorno. linda con fervore Il duro laccio infrangasi col tuo vestito di pittore. carlo Tu mi ami? È ver?... Di questa vita amara: carlo Abbracciami. Lassù nel cielo un termine, Oh! Allora linda si ritira arrossendo Ah! vanne, o caro, e lasciami La nostra guerra avrà. Era felice! Ah che mai chiedi, incauto! In tutto il mio candore: Linda, non son colpevole, linda ingenuamente, con tenerezza carlo Non assalire un debole, Un traditor non sono: Ed ora? Primo favor che supplico, E troppo ardente core: Ah! ben di te più misero Il nostro cor non è forse lo stesso! Se m’ami. Più ancor se fia possibile, Pietà merto, perdono: Come allor... forse più, non ci amiam linda agitata In premio io t’amerò. Un ampio mar di lagrime [noi? E il dubiti? carlo Il viver mio sarà. carlo con ardore carlo No, non so resisterti, [N. 9 Scena e Linda! tu m’ami? Linda, m’abbraccia. Io cedo al tuo fervore: Duetto (Linda e Carlo)] linda linda Anima mia, perdonami, Linda apre la porta. Mette il candelie- E domandar me ‘l puoi? Ah! Io cieco son d’amore: re sul camino. carlo carlo Amami, sì, lo merito Ah!... dimmi... dimmi t’amo; Qui sul mio cor! Per quanto io penerò. linda con lieta sorpresa Dimmi: a te penso ognora. linda linda Carlo! Con quell’accento d’angelo, No! Di più, se fia possibile, carlo trasalendo T’amo, ripeti ancora. carlo In premio io t’amerò. Ah! linda tenerissima Barbara! Carlo rientra per la porta segreta. linda affettuosa Sì, caro mio, sì, t’amo (stendendole le braccia) Il mio cor con un repente Quanto amor puote un core: Un puro amplesso. [N. 10 Finale secondo] Battito violento mi dicea In te m’è dolce il vivere, linda penosamente Ch’eri qui. Ardo per te d’amor. Cielo! Scena quinta carlo carlo Dammi tu forza. Linda, poi Antonio. (Ciel...) Ah! Linda! (Lungo grido. Fugge lungi da Carlo. Si linda osservandolo pone in ginocchio. In questo dalla stra- linda riflettendo Sì tristo linda e carlo da odesi il suono della ghironda di Pie- “Per quanto io penerò!...” Che dir Presso di Linda tua... Prova una fiamma insolita, rotto.) [voleva?... Tu se’ in grand’uniforme... tu sei Un fervido desire. Pierotto! E quai sguardi, partendo, ei mi [bello, Nell’abbandon più tenero (rassicurata) [volgeva? 56 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 57

Forse presagio di sciagure... Eh! folle! linda O padre mio... Scena sesta (osservando) (Or che dire?) antonio colpito Pierotto, e i precedenti. Ma chi vien?... Nel barlume... Silenzio. Ciel... fia ver! [un savoiardo... antonio Linda? pierotto agitato Parmi... Voi tacete... (ravvisandola) Linda... Oh qual nuova... antonio sulla porta, a testa bassa, Ah v’intendo... v’importuno. Linda! antonio incontrandolo col cappello in mano Per ritirarsi. linda Pierotto! Signora... linda Son io, sì… pierotto sorpreso linda colpita ravvisandolo Vi compiango, anzi... tenete. antonio al primo impulso per ab- Antonio... Oh Dio...Possibile... Gli dà una borsa di denaro. bracciarla Qui vi ritrovo? antonio entrando, ma rimanendo antonio l’accetta e piangendo dice Linda!... Figlia... Ah... no... antonio indietro e chinato Ah! che il ciel vi benedica, (con forza) A mia vergogna. Signora... scusate! E col padre, se l’avete; Voi mentite. pierotto linda avendolo riconosciuto Voi felice lo farete linda Risoluzione... forza or bisogna. Chi vegg’io? Che mostrate un sì bel cor. Non son rea, no, padre, m’udite... antonio (resta in piedi accanto al camino colla Ho una figlia anch’io, signora, antonio con impeto crescente Sai dell’indegna?... mano appoggiata e tremante) La delizia mia finora... No, ripeto, voi mentite, pierotto (Mio padre...) L’ho perduta forse adesso Linda è povera, ma onesta. Di pietà è degna. antonio Scorda il cielo e i genitor. La mia figlia d’un Visconte antonio fremente Un buon servo del Visconte linda Non può in casa soggiornar. Ella? Che dici? Di Sirval, di me commosso, (Ah! scoprirmi a lui non oso L’elemosina a suo padre pierotto Mi diceva, che qui posso Né su lui fissar le ciglia; La mia figlia non può far. State ad ascoltar. Il padrone ritrovar. Solo improvvida è tua figlia, Gettando la borsa. In un palazzo poco discosto, Signora! Ancor puro è questo cor. linda Vidi a gran festa tutto disposto, Vecchio, povero, infelice Tanto cara ei m’ha pur ora, Deh! perdon! E fuochi e suoni, ghirlande e fiori, Mi può solo ei confortar. Me perduta egli deplora; antonio Carrozze, dame, lacchè, signori: linda Del mio stato tutto adesso Non lo sperar... Immensa folla di curiosi (In qual momento Riconosco, oh! Dio! l’orror.) Partendo. Stava gli sposi ad aspettar. Lo rivedo... in quale stato! antonio linda con ansia Triste, povero, curvato Io vi lascio... Sposi! Mi fa gemere e tremar.) (per baciarle la mano) pierotto antonio Permettete... Sposi. Voi sua sposa, a mio favore linda antonio Lo potete supplicar. No... a me spetta... Finiscila! (Si rivolge e s’inginocchia) 58 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 59

linda linda grida linda (è colpita da un’idea terribile, che non Che batticore! Ah! Ah sa ricordare) pierotto E resta immobile. pierotto Ah! Che fu? Linda, coraggio: vo a terminar. antonio quasi fuori di sé, tremante Partiam, Linda, Linda. Resta confusa, incerta. E chi è lo sposo? a un tale io chiedo... di convulsione Che mai dice? pierotto commiserandola, e scuo- Ei me lo nomina, io non lo credo. Va’, sciagurata... soffri la pena linda tendola A un altro provo ridomandarlo, (tremante e convulso avvicinandosi Innanzi al cielo, agli uomini Linda! Ripete. È il nobile Visconte Carlo... alla porta) Tua sposa diverrò, sì, sì, sì... linda cangiando d’immagini Di Sirval... Della tua colpa, del tuo rossor... pierotto E colei? linda Parte. Pierotto lo trattiene invano. Partiam, Linda, Linda (con impeto crescente) Di Sirval? Che mai dice? La rival? Indietro... Carlo... pierotto Scena settima Pierotto s’appoggia al camino e piange Carlo è mio... Chi a me involarlo?... Di Sirval, Linda e Pierotto. dirottamente. Con quai dritti, chi potra? Visconte Carlo di Sirval... linda come parlando a Carlo pierotto linda con grido pierotto dopo di averla osservata Carlo... Pianger, misera, mi fa. Ah! Linda! A che pensate? Nel silenzio della sera linda con sorriso antonio a Linda Questa casa abbandonate. Tornerem felici sposi, No, non è ver... mentirono: Vedi ora, infame! linda che sarà rimasta nella stessa Ai diletti pini ombrosi Tradir tu non mi puoi. linda fuor di sé immobilità, va serenandosi, pensando Dove nacque il nostro amore. E solo per me palpita Ah padre... fra sé, e lascia scorgere da’ di lei tratti Là tu a me donasti il core. Fedele il tuo bel cor. pierotto un’alterazione mentale Carlo, mi giurasti eterna fé, sì, sì. pierotto spaventato Antonio! Ti placa. Carlo! Carlo! È mia cara e sola speme Oh Dio! antonio A consolarmi affrettasi, Sempre vivere con te. linda con dolore e forza Va’, ora, infame, ti scosta... Tal giorno desiato, In ciel con te. Cadrebbe ai piedi tuoi linda colpita e immobile Innanzi al cielo, agli uomini... pierotto Linda tradita esanime, Ah pieta, padre!... Tua sposa... Triste vittima d’amore Non saprei dove nascondermi antonio (quasi piangente... a mezza voce) La ragione, oh Dio! Perdé. Al mondo, ai genitor. Padre io ?... Io... diverrò. linda la cui agitazione mentale va pierotto spaventato (convulso) pierotto crescendo Linda! folle! oh ciel! Padre... Linda... Ecco alfin, ecco il bel giorno (Musica vivace che passa sotto la fine- (in trasporto) linda con gioia (lietissima) stra. Si vede chiaror di faci fuori dalla Ti male... Mio... Sì... Di mie nozze, oh cara madre. finestra) pierotto mettendo la mano sulla pierotto sorpreso, fissandola Col mio sposo a te ritorno. Ma qual suon... bocca d’Antonio Linda, Linda M’accompagna al tempio, e il padre. (apre la finestra) Ah! Che mai dice? Le faci... 60 LINDA DI CHAMOUNIX 61

La sposa guida al tempio. ATTO TERZO linda Il ritorno Andiam. [N. 11 Coro] pierotto Il nodo maledica... Una piazza nel villaggio posto nel linda mezzo della valle. Case rustiche. Oste- Ecco alfine, ecco il bel giorno. ria con porticato, sotto il quale tavole, pierotto panche, sedie. Una collina con vari sen- Il ciel in suo furor. tieri praticabili. Più avanti a sinistra linda dell’attore la porta d’una casa interna. Madre mia, madre! (con spavento) Scena prima Ah... mio padre. Savoiardi, Savoiarde, parte sotto il pierotto porticato seduti alle tavole, bevendo, e Misera! mangiando. linda La rivale... La rival! coro di dentro (Sorriso) Viva! Viva! Carlo... vieni... vieni. Altri al di fuori osservando verso il fon- (con sorriso) do. Sulla collina intanto compaiono No, non è ver... ecc. gruppi di giovani Savoiardi, e fanciulle pierotto colle loro bisacce, e ghironde. Si fer- Pianger, oh Dio, mi fa. mano un istante, e poi facendo cenni di Fa’ cor... Fuggiam da tanto orror. esultanza, e salutando, e inviando baci a Linda cade svenuta sulla sedia. quelli, che li attendono al piano, vengo- no scendendo.

coro Eccoli, giungono... oh! qual piacere! Per loro vuotisi tutto un bicchiere! - Ansiosi guardano - N’han già veduti. Lieti ci mandano baci e saluti... Vispi discendono dalla montagna.

Francesco Demuro (Carlo) prova Linda di Chamounix, Firenze 2021 Su, su, corriamoli ad abbracciar. (Foto: © Michele Monasta) 62 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 63

Corrono via tutti, poi si vedon venire quinto savoiardo [N. 12 Scena e Duetto (Carlo Che a me soltanto palesava il padre, coi Savoiardi ragazzi abbracciandosi, Io... cinquecento. e il Prefetto)] Misero genitore, baciandosi ecc. coro di uomini Scena seconda Cui speme alcuna più non riconforta. tutti Diventi un principe. Il Prefetto, poi il Visconte (Carlo). carlo con tutta l’ansia O padre / madre / figlio! sesto savoiardo Ah! dite... Linda!... Un bacio! un altro!... Io settecento. prefetto prefetto ragazzi coro di uomini Tutta la valle è in giubilo. Ogni padre L’infelice è morta! Sani e contenti fra voi torniamo; Tu compri un feudo. I suoi figli rivede... Antonio solo... carlo colpito N’aiutò il cielo, Dio ci ha aiutati, settimo savoiardo Povero Antonio, è in preda a nero Ciel, che intendo? Linda... è morta! (cavando dalle bisacce, e borse di cuoio, Dal canto mio [duolo. prefetto fazzoletti, calzette, nelle quali tengono Sono contento. E come fatal nunzio Morta, sì, per la famiglia... fra carte i loro danari, che vanno mo- ottavo savoiardo Alla madre recar, che ansiosa attende carlo strando con compiacenza) Contento anch’io. La cara figlia? Forza il cielo Morta Linda! Ed il guadagno noi vi rechiamo. tutti Conceda al labbro mio. prefetto Per ora allegri potete / possiamo star. Viva sì, viva! Dopo le pene (avviandosi alla casa a sinistra, e si Che coperse di rossore. un padre Vien semore il bene a consolar. ferma poi osservando) carlo sospirando Ottimo core! Mostra quant’hai? Ma chi mai Ah! ma vive? un savoiardo Facciamo allegri un brindisi Raccolto a noi s’appressa! prefetto Io cento scudi... mi guadagnai. All’ora del ritorno, (riconoscendo il Visconte) Chi sa? Viva coro uomini Facciam di lieti cantici Egli! Il Signor di Sirvalle! Pur lasciolla il genitore Bravo, Michele! La valle risuonar. carlo accorrendo smanioso Quando rapido fuggiva primo savoiardo Quindi sull’erbe floride Io desiava, rispettabil Rettore, Quella misera tradita Ed io in tant’oro Al tramontar del giorno Di favellarvi: a compiere qui vengo Da un indegno seduttor. Trenta Luigi. Corriam insiem festevoli Imponenti doveri. carlo contenendosi un altro padre Le danze ad intrecciar. La madre mia s’è alfin arresa Seduttore? Ah! se sapeste... Viva, è un tesoro. La la la... A’ miei fervidi voti... La Marchesa prefetto con calore secondo savoiardo Partono correndo. È la matriga di una giovinetta Voi difenderlo potreste? Io quattrocento franchi soltanto. Loustolot... carlo con passione e forza un altro padre prefetto sospirando Ei di Linda corse al piede, Eh! non c’è male. Sì, infelice! Ma più Linda non trovò. terzo savoiardo carlo turbato prefetto sorpreso Ed io altrettanto. Oh cielo! Che si dice? Ah! che intesi?... voi piangete?... quarto savoiardo E che avvenne di lei? Ciel! qual dubbio! Io n’ho trecento. prefetto cupo carlo con pena Fatal mistero! Era fuggita, 64 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 65

Si credea da me tradita... carlo [N. 13 Scena ed Aria Marchese] marchese prefetto marcato In lui fido, ed in voi. Ritrovarla E adesso avrem da stare allegramente. Voi? Qui sperava, io ritorno a cercarla. Scena terza alcuni del coro carlo (con anima) Il Marchese dal basso della collina, poi Come? - Dite... - Perché? Tracce invano io ne cercai. Coro. marchese prefetto marcato Ma... se il cielo mi punisce, Nozze, gran nozze! L’amante dunque... Se per sempre è a me rapita, marchese coro carlo Qui la misera mia vita Eccoci ancora qui... Volati siamo Dove? Omai, sappiatelo, sì... son io. A finire tornerò. Da Parigi al castello. marchese prefetto All’amore sventurato Che smania dell’inferno in mio Al castel. Voi? voi... Una tomba innalzerò. [nipote... uomini (agitato) Là proteso, desolato, Ah! Quella Linda Che? Vi maritate? Ed ora Linda!... La mia Linda piangerò. Quella mia figlioccetta marchese carlo prefetto Qui sì gentil, vispetta, Il cielo me ne guardi! Linda!... Il mio cor mi presagisce E a Parigi sì austera... Eh! cos’è il Lo sposo è il nostro nobile nipote. (desolato) Ch’ella a noi non fu rapita, [mondo! coro Oh! l’amor mio! Quella misera smarrita Ora diventa, cospetto, una gran dama. E la sposa? prefetto Fra noi lieta io rivedrò. Nozze qui avremo... marchese Ah! chi sa quale, e dove la vita Dal suo pianto il ciel placato Feste... balli... e là... a me... Viva, La sposa! Oh! la vedrete! Or trascina raminga, dolente? Al pentito perdonò. [preludio! coro Forse, oh cielo! mendica, languente, L’innocente sventurato I Cori sortono: giovani Savoiardi e Sa- È ricca? - È dama? - È bella? Sulla terra non trova pietà. Alle gioie riserbò. voiarde che vengono e si fermano guar- marchese carlo Ah! sperate. Del conforto dando il Marchese. Potete immaginarvelo, è una stella. Ella ha puro serbato il candore, Forse l’ora già suonò. coro M’adorava quel fervido cor! carlo Veh... giunto è qui il Marchese! Ell’è un giglio di puro candore, Ch’io potessi tradirla, il pensiero La mia Linda!... Ben tornato al paese. Una rosa ridente d’aprile; Disperata morir la farà. O Linda, o morirò. marchese Ha un sorriso il più dolce e gentile, prefetto Escono. Oh miei cari, ben tornati; Uno sguardo, ah!... Di sua misera sorte il pensiero Qui vi riveggo volentier. (sospirando) Mi fa gemer, tremare mi fa. uno del coro lo sguardo d’amor; Voi sempre Essa è poi ciò che v’ha di più raro Ma v’è un nume, egli mai nell’ambascia Ci portate fortuna... Fra le donne in purezza ed amor. La virtù derelitta non lascia. tutti coro Speme in lui... solo in lui. E buon umore, sempre... Quanto a lui sarà cara! 66 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 67

marchese Là confusi padroni, e vassalli, [N. 14 Finale ultimo] pierotto Ne avvampa. Qui... là… su… giù; Come potrò mai presentarla adesso (con dignità caricata e passeggiando) A’ banchetti, alle cacce, nei balli, Scena quarta Alla sua madre?... Tutti già di nostr’alto lignaggio E ballando con voi, mie carine, Linda e Pierotto. Avviandosi. Testa e core vulcanici abbiamo, Mi vedrete a vent’anni tornar. La scena rimane vuota un istante. Indi E allorquando sentiamo, sentiamo (ballando) comparisce Pierotto sull’alto della colli- Scena quinta All’eroica... con tutto il furor. La la la... na a sinistra. Viene discendendo triste- Il Prefetto, Linda, Pierotto. coro ridendo coro mente sino al secondo sentiero. Si ferma Alla larga! Alla larga! Di vedere, onorare la sposa e guarda verso d’onde egli venne. Sospi- prefetto marchese Sospiriamo il felice momento. ra, prende la ghironda, e suona la musi- Del Visconte io porto... Or son saggio. Delle feste, dei balli già sento ca della canzone solita. Linda si presen- Almen d’onore ai Loustolot conforto. coro con malizia Al pensiero il mio core brillar. ta sull’alto: avanza con passo vacillan- pierotto vedendo il Prefetto Eh! signor! siete già conosciuto, Vedrem questa sposa, vedremo la festa, te, china il capo e seguendo sempre la Ah!... lui! A Parigi v’abbiamo veduto Vedremo, vedremo la rosa d’aprile musica discende. - Pierotto si rivolta e prefetto incontrandolo Ai caffè, sui bastion far gl’occhietti, Delle feste, dei balli ecc. vede che Linda si arresta; suona di nuo- Pierotto! Dar biglietti... fissar rendez-vous. marchese vo; Linda s’arresta ancora. Pierotto pre- (con tutta premura) marchese Vedrete la sposa, vedrete che festa, ga il cielo; Linda s’avanza lentamente, E Linda! (Ohimè! Oh… peggio!...) Che cosa d’onore... ed alla fine siede sopra una panca che pierotto Ma biglietti d’onor, E ballando ecc. trovasi sul davanti della scena. Là... guardatela. D’innocenza e virtù. (ballando or con l’una or coll’altra) prefetto colpito coro Ballando con te, lallalerallà, pierotto Oh cielo! in quale stato! D’onor! ah! ah!... Poi con te, lallera ecc. Ed ecco in qual maniera abbiamo fatto Quegl’occhi, quel pallor, quell’aria! marchese coro Duecento leghe! Ogni mattina, quando pierotto singhiozzando E voi altri cantando, suonando, Già mi sento brillar!... A seguirmi deciderla dovea, Folle... State tutto osservando, ascoltando! Partono da lati opposti. Intender questo suono io le facea, D’amor tradito. Usi, moda, occasion, capriccetti?... Che nella sua pazzia prefetto Ma quell’uomo d’allor non son più. La dolce madre le rammenta, e in seno A prevenirne io vado i genitori: Or io sono la stessa virtù. Le destava la forza, ed il coraggio. E tu guidala in casa. coro linda macchinalmente Entra per la porta a sinistra. Alla larga! In faccia al cielo, e agli uomini... pierotto marchese pierotto Linda!... Linda!... Ma vedrete, vedrete la sposa, E via! Sempre lo stesso! linda mestamente Incantati, sorpresi, sarete... linda Ancora camminar? Invitati al castello sarete: ... tua sposa diverrò. pierotto Grandi chiassi là s’hanno da far. Poi resta immobile. Ah! no, siamo giunti. 68 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 69

linda carlo marchese e donne Esce Maddalena. A Parigi? Io parto... Poverina! coro pierotto secondandola prefetto uomini Sua madre. Ebben? Sì... No, è tornata. Impazzita! maddalena linda carlo marchese e donne S’è scossa, Sì... Linda... qui?... oh gioia... A lei... Oh disgrazia! Sè alzata al suon di Pierotto... (agitatissima) prefetto marchese Eccola... il segue. Ma dov’è Carlo?... Senti questi suoni! Sì... Sì… Qui. Perché... Come? Cerchiamo, Si sposa... andiam... fuggiamo... (triste) Andiam, vediam. Scena ultima Non mi veda. Ma! coro Pierotto suonando la ghironda. Tutti i Si copre il capo col grembiule. carlo Andiamo, precedenti, poi Linda. pierotto prendendola per mano Che? Andiamo in sua casa. marchese piangendo Qui, qui meco. prefetto S’avviano. - Esce Antonio. - Tutti lo cir- Poverina! linda Smarrita condano. pierotto rapidamente al Visconte Ah! fuggiam. È la ragione dell’infelice. prefetto Se potete pierotto carlo oppresso Antonio! Questo punto cogliete. Qui. Oh cielo! antonio linda piangendo con gli occhi volti al linda lasciandosi condurre E per me! Son disperato! cielo, come parlando a sua madre Sì. Cade sopra una sedia o nelle braccia Più nessun riconosce. Madre mia, pierotto la conduce in casa del Prefetto. Intanto sortono Savoiar- marchese e coro A te ritorno, ed innocente... Andiamo. di, Savoiarde da tutte le parti confusa- Ella! maddalena Entrano in casa. mente. antonio Telo credo, uomini uno all’altro Ha tremato (con trasporto) Scena sesta Sì, è venuta. Alla mia voce. Restò immobile a quella Abbracciami. Il Visconte, indi il Prefetto; poi Coro, il donne Di sua madre, che amava tanto... Oh linda Marchese, Antonio, e Maddalena. La Linda! [Dio! È partito... marchese arrivando Signor Visconte, voi? Si lascia abbracciare. carlo con foglio in mano Cosa dite? carlo maddalena desolata Con questo foglio intanto assicurai uomini Sì, è ver, è ver, son io Ah! lo vedete: La proprietà de’ beni Sì, l’han veduta... La cagion de’ mali suoi. A ripararli Più memoria, più core... Che tengono in affitto, eppoi... marchese Qui veniva... carlo accostandosi a Linda prefetto escendo, e scorgendo il Dov’è?... Sentesi il suono di Pierotto dalla casa. Riserbato all’amore Visconte uomini marchese e coro È forse il ridestarlo. Signore... Ma squallida, patita... Sentite... la canzone (con tenerezza) di Pierotto... Linda! 70 LINDA DI CHAMOUNIX LIBRETTO 71

linda scuotendosi carlo comprendendola (Antonio le sorride) marchese contento Qual voce! Ah! sì, Linda, ti consola! Vi son cara? Viva... sì, viva! carlo Carlo a te dicea così: marchese e coro pierotto, marchese e coro Guardami, è il tuo Carlo. linda Viva Linda, viva! Viva! Viva! Dillo, dillo. maddalena, pierotto, antonio maddalena e antonio È la voce, che primiera carlo e prefetto Figlia! Figlia! Palpitar ti fece il core, A consolarmi affrettisi, Compi, o ciel, la nostra speme. prefetto È l’accento dell’amore, (Linda lo ascolta con tutta l’attenzione) linda Linda! Viva! È il sospir di chi t’amò. Tal giorno desiato, E chi a’ miei piedi linda linda sempre immobile Innanzi al cielo, agl’uomini La man bacia... Carlo, ah! dimmi, ch’io non sogno, Egual voce un dì nel petto (Linda alterata per l’emozione va man- carlo Troppe gioie io sento in cor. Vi discese e vi regnò. cando) No ‘l vedi? carlo carlo Tuo sposo diverrò... Il tuo Carlo. Di tue pene sparve il sogno, È il tuo ben, che ancor t’adora, linda grido linda Alle gioie amor ti desta: Che da te perdono implora, Ah... Ah sì! E soave il cielo appresta Uno sguardo, un tuo sorriso, Sviene tra le braccia di sua madre. carlo solennemente Or mercede a tanto amor. E felice tornerò. pierotto, marchese e coro con Il tuo sposo. linda e carlo Mi perdona... gioia linda Sempre uniti noi saremo, Le cade a’ ginocchi. È salva! Oh!... qui... qui la tua mano. Per amarci noi vivremo tutti prefetto (guardando all’ intorno) tutti Ansia/o incerta/o, oh Dio! mi sto. Tacete, deh tacete. Questi è il mio fedel Pierotto... Questo fia per noi/voi l’eliso linda prorompe in pianto Alza le braccia e gli occhi al cielo. Questi è il mio Signor Rettore... Delle gioie e dell’amor. Non fu lui... non è il mio Carlo, no! pierotto, carlo, antonio, Questa... Gruppi di esultanza. marchese e prefetto marchese carlo Compi, o ciel, la nostra speme: Questa è Rosa, quel Giannetto, Linda mia! Tu la rendi al nostro amor. Là Franchetta, qui Pasquale, (desolato) Linda sospira. Là Lisetta, Maddalena, A quello stato, coro Pietro, Paolo, e che so io, Più resister non poss’io. Un sospiro... sì, rinviene: Qua l’Antonio, là Pierotto, Per partire. Apre il ciglio... Là Giannotto, io son... io... linda lo arresta linda si trova coll’occhio rivolto a (timido un po’, e scherzoso) Se tu fossi Carlo mio, Maddalena Buona Linda... io son quel tale... Tu m’avresti il cor beato, Ah! la mia madre! linda gentile Ripetendo un caro accento, (L’abbraccia e la bacia) Ch’or sarà mio Signor zio... Che rammenta i più bei dì! I tuoi baci, ah gioia! e il padre? 72 73

Jessica Pratt e Teresa Iervolino (Pierotto) durante le prove di Linda di Chamounix, Firenze 2021 Foto: © Michele Monasta 74 LINDA DI CHAMOUNIX LINDA, CASTA E IMPURA 75

LINDA, CASTA E IMPURA mantenuta parigina, un padre che reclama l’onore della famiglia), La di Marco Beghelli forza del destino (l’irruzione nell’opera italiana del popolo di derelit- ti, a spazzar via generazioni di contadinotti e pastorelle idealizzati). All’inizio degli anni ’40, Gaetano Donizetti (1797-1848) è ormai Ma da tempo la critica ama considerare Linda di Chamounix an- operista indisturbato nei teatri italiani, dopo la morte precoce di Bel- che l’opera più “manzoniana” dell’epoca: proprio nel 1842 I promessi lini e il ritiro a vita privata di Rossini: solo Mercadante e Pacini gli ten- sposi trovavano la loro definizione editoriale ultima, codificando il gono testa, ma con un ritmo produttivo molto inferiore. Donizetti ha modello della casta paesana costretta ad allontanarsi per sfuggire alle inoltre appena conquistato Parigi, nelle sue tre anime operistiche: il insidie del signorotto locale. Che poi la fonte letteraria diretta per l’o- Théâtre Italien (con Marin Faliero e l’importazione dei titoli princi- pera fosse nella fattispecie un dramma francese dell’anno prima (La pali già presentati a Napoli, Milano, Venezia), l’Opéra-Comique (con grâce de Dieu di Adolphe-Philippe d’Ennery e Gustave Lemoine), da La fille du régiment e appositamente scritte per quel genere tutto cui il compositore si era fatto sedurre al Théâtre de la Gaîté, ci con- francese), l’Académie Royal de Musique (inventandosi autore di gran- ferma come quei temi girassero attivamente fra Milano e Parigi. La ds opéras storici e tragici fra i più apprezzati, con e La favo- vigilia di Natale 1841, Donizetti riassumeva così il soggetto al cognato rite). Crede ora di avere ancora davanti a sé una carriera in pieno svi- Antonio Vasselli, fra il serio e il faceto: luppo, mentre solo pochi mesi lo separano dall’arresto che la malattia gl’imporrà di lì a breve (l’estremo Dom Sébastien è del novembre 1843). Non andar cercando nella Storia [cioè fra i grandi avvenimenti storici] il sog- Nei suoi piani, il traguardo successivo doveva essere la conquista getto di Vienna. Son ragazzi che partono dalla Savoia per Parigi onde gua- di due altre capitali europee dell’opera: con Londra fu un nulla di fat- dagnar pane. V’è chi è buono e chi è cattivo. Una ragazza sta più volte per to (1841), colpa delle inadempienze del librettista Felice Romani; a lasciarsi sedurre, ma, ogni volta, sente la canzone del paese, e pensa al padre, Vienna sarà invece la volta di un successo pieno e duraturo, con quel- alla madre e resiste... Poi non resiste più... [Ma dopo] il seduttore vuole spo- la Linda di Chamounix affidata a un librettista di ancor maggiore glo- sare un’altra. Poi essa diviene pazza (auff!); poi torna al paese con un povero ria ed esperienza: il veronese Gaetano Rossi, mezzo secolo di carriera ragazzo che la fa camminare a forza di suonarle la canzone: se no, s’arresta... sulle spalle. A partire dal debutto al Kärntnertortheater il 19 maggio Muoion quasi di fame tutti e due. Il seduttore arriva... non ha sposato. La ra- 1842, la nuova opera si rivelerà uno dei titoli più moderni, apprezzati gazza rinviene, ché a sentire... la donna rinviene subito. e longevi di Donizetti. Non dirmene male, perché ho vista la pièce a Parigi. È corta e mi serve a pro- posito. Miserabili in scena Solo negli ultimi decenni, Linda di Chamounix ha visto diminuire Ne venne tuttavia un’opera lunga, ampia, varia, ricca di personag- le sue presenze sceniche in Italia, surclassata dai drammoni storici gi principali, emblematica nella distribuzione delle parti vocali, ma donizettiani di recente recupero, come , Maria Stuar- anomala nel soggetto e nelle strutture musicali. da o ; ma era ancora di frequente esecuzione fra le due guerre mondiali, considerata l’opera più “verdiana” di Donizetti: Savoiardi evidenti i punti di contatto con (i rapporti d’amore fra Un titolo come , per dire il più noto del classi sociali diverse, l’opposizione delle rispettive famiglie, l’alter- nostro autore, avrebbe potuto mutarsi senza danno in una Lucia di nativa di un matrimonio altolocato per il giovane), (una Glasgow o Edinburgh, ma anche di Fiesole o Scandicci, giacché l’am- 76 LINDA DI CHAMOUNIX 77 bientazione geografica - al di là di una genericissima Scozia evocata di sghimbescio nei dialoghi - non è punto determinante per la dram- maturgia dell’opera. Al contrario, Linda di Chamounix non avrebbe avuto lo stesso valore se trasposta dal Monte Bianco a Chambéry o Nancy, venendo a cadere il motore dell’azione. Fino a tempi relativamente recenti, con l’approssimarsi dell’in- verno i giovani savoiardi abbandonavano infatti le montagne inospi- tali dove i ghiacci coprono ogni fonte di sostegno naturale, scendendo a valle, verso le città, alla ricerca di lavoretti stagionali. L’allocuzione del pio Prefetto (null’altro che il parroco del paese, ma non si poteva nominarlo per tale: problemi di censura...), al termine del primo atto dell’opera, dipinge la situazione con esplicita crudezza nel momento topico dell’addio ai monti:

[...] Miei figli, tetro sovrasta il vento, fremente la bufera mugge di rupe in rupe, e il ghiaccio eterno comincia a biancheggiar dell’uniforme ammanto delle nevi: ovunque al guardo squallida par natura. È giunta l’ora in cui da’ vostri tetti voi siete ogni anno a dipartire astretti e con solerte cura gir tra le genti a procacciar per voi e le famiglie vostre il desïato soccorso uman, che alle fatiche e zelo conceder suol sempre benigno il cielo. Pria dell’ultimo addio meco v’unite il cielo ad implorar, poscia partite.

Tutt’altro paesaggio naturale e sociale rispetto al bozzettismo dei mietitori che saltellano gioiosi sull’aia dell’Elisir d’amore o dei mon- tanari pittoreschi della Sonnambula. Il paesaggio alpino di Chamou- Jessica Pratt e Francesco Demuro provano Linda di Chamounix, Firenze 2021 nix non è quindi più lo spazio del sublime, già esaltato da uno Schil- (Foto: © Michele Monasta) 78 LINDA DI CHAMOUNIX LINDA, CASTA E IMPURA 79

ler, e ancor meno la natura incontaminata che Rousseau idealizzava Le ragazze, che sfoggiano una sorprendente fecondità sotto la maschera della come rifugio dalla quotidianità, bensì una vallata di lacrime da cui bruttezza, vi mostrano bambini fra le braccia, appoggiati sul ventre o appesi fuggire in cerca del riscatto sociale. alle mammelle, per tacere di quelli appena più grandi scalpiccianti davanti a Dalla Savoia, frotte di bambini e adolescenti transumavano come loro, il tutto per attirare l’elemosina: scarne, sporche, disgustose e apparente- greggi preferibilmente verso Parigi: i ragazzi, agili scalatori di mon- mente già vecchie, ma sempre incinte. tagne, si arrampicavano sui tetti per sturar comignoli; le ragazze s’ar- rangiavano per strada, piccole fiammiferaie o prostitute in erba. Ghironde Già nel secolo XVIII (la nostra opera si finge ambientata intorno La gironda o ghironda è uno strumento a corde il cui sfregamento, al 1760) i savoiardi erano così diventati parte integrante del paesag- anziché tramite archetto come nella grande famiglia delle viole, è de- gio visivo e sonoro della capitale francese. Nel suo Tableau de Paris mandato a una ruota spalmata di resina messa in rotazione con appo- (1781), Louis-Sébastien Mercier dedica loro un capitolo intero: sita manovella (dal cui “giro”, il nome dello strumento). Le corde non vengono premute direttamente dalle dita, ma attraverso una serie di Sono spazzacamini o si incaricano di piccole commissioni, e formano a Parigi tasti che azionano aste tangenti (come nel clavicordo). Solo due cor- una sorta di confederazione che ha le sue leggi. I più anziani hanno il diritto di de esprimono però la melodia; le altre sono a intonazione fissa, pro- sorveglianza sui più giovani; ci sono punizioni contro coloro che sgarrano. Ab- ducendo una cornice sonora di note lunghe e stabili dette bordone. Il biamo visto fare giustizia di uno fra loro che aveva rubato: l’hanno processato tutto è racchiuso all’interno di una cassa armonica di forma variabile e impiccato. (a cassetta, a otto, a pera), ma in origine imitante quella della viella, da Risparmiano sulle semplici necessità, per portare soldi ai loro poveri genitori. cui il nome tardivo di viella a ruota. Come la chitarra, si suona appog- Questi i modelli di amor filiale che troviamo sotto gli stracci, mentre gli abiti giata sulle ginocchia oppure appesa al collo, una mano sulla tastiera, dorati ricoprono bambini snaturati. l’altra sulla manovella. Vagano per le strade da mattina a sera, il volto imbrattato di fuliggine, i denti bian- Di origine medievale (ne parla già Oddone di Cluny nel secolo X), chi, l’aria ingenua e allegra: il loro grido di richiamo è lungo, lamentoso e cupo. la ghironda era nata come strumento colto, usato dapprima in ambito È molto crudele vedere un povero bambino di otto anni, gli occhi bendati e la ecclesiastico, poi cortigiano. Nel Rinascimento decadde a strumento testa infilata in un sacco, arrampicarsi in uno stretto camino alto cinquanta per mendicanti e girovaghi, grazie all’accresciuta maneggevolezza e piedi facendo leva sulle ginocchia e sulla schiena, respirare solo quando giun- facilità d’esecuzione che la rendevano ottimale anche per suonatori ge in cima, scendere come è salito, col rischio di rompersi il collo se cedono gli ciechi. Fu quello il momento di maggior diffusione in tutta Europa, appigli in gesso vecchi e fragili; e poi, quasi soffocando, con la bocca piena di sotto nomi diversissimi: in latino organistrum¸ lyra organica, sympho- polvere e le palpebre pesanti di fuliggine, chiedervi cinque soldini quale prez- nia, da cui il francese symphonie, ciphonie e simili, ma anche armonie zo per il suo pericolo e le sue pene. [...] o vielle à roue; in italiano ghironda, viola da orbo, lira tedesca; ma Le- Alcuni di loro portano in braccio una ghironda e s’accompagnano con voce na- ier o Drehleier in tedesco; e hurdy-gurdy nell’inglese moderno. Dopo sale. Altri hanno una valigia da venditori ambulanti a tracolla [la famigerata un breve periodo di recupero parafolclorico, fra l’aristocrazia francese marmotte], piena dei loro tesori. Costoro portano sulla schiena una lanterna del Settecento (in coppia fissa con lamusette ), la ghironda cadde ine- magica [affascinante strumento per proiettare immagini dipinte] e si annun- vitabilmente in disgrazia con la Rivoluzione giacobina, sopravvivendo ciano la sera con un organetto di Barberia, i cui suoni diventano più piacevoli e quale strumento popolare di specifiche regioni (fra cui proprio la Sa- più toccanti tra il silenzio e l’oscurità. voia). Sarà allora per tutti lo strumento musicale simbolo dell’accat- 80 LINDA DI CHAMOUNIX 81 tonaggio (lyra mendicorum), nonché dell’immoralità, per non dire la malavita dei bassifondi. Un sound da ghironda – col classico bordone per quinte e ottave – echeggia ancora, metaforicamente, nell’ultimo atto di , dando voce al silenzio che avvolge nella nebbia la lo- canda maledetta di Sparafucile (incornicia il dialogo “Venti scudi hai tu detto? Eccone dieci, e dopo l’opra il resto...”). Ma anche lì, come al- trove, non è una vera ghironda quella che udiamo in teatro, bensì un suo simulacro sonoro, prodotto da altri strumenti che ne riproducono minuziosamente le movenze idiomatiche. Un vero gioco di virtuosismi è quello che il compositore Pietro Generali chiedeva qualche anno prima all’orchestra della sua farsa ve- neziana Cecchina suonatrice di ghironda (1810), con tanto di carte da gioco infilate fra le corde dei violini (per ottenere il tipico frizzìo dello strumento popolare) e la prescrizione ai fiati di non soffiare dentro gli strumenti, ma soltanto maneggiare a tempo le chiavette che aprono e chiudono i fori (simulando così il rumore della complessa meccanica di una ghironda). La richiesta di escogitare qualcosa di speciale era ve- nuta implicitamente a Generali dal librettista, quello stesso Gaetano Rossi che in Cecchina prefigurava già Linda con trent’anni di anticipo: “prende la sua ghironda e siede, e accompagnandosi canta la seguen- te canzonetta”, recita infatti la didascalia, ben sapendo che la prima- donna non avrebbe potuto suonare lo strumento per proprio conto: ci avrebbe pensato l’orchestra, per delega. Sempre a di libretto, in Linda di Chamounix una ghironda suona all’inizio del secondo atto, ma di lontano e dunque fra le quinte, con esito sonoro sfuocato. Donizetti predispone lì un diverso tipo di delega: a una phis-armonica, strumento da non confondere con la mo- derna fisarmonica (ancora da inventarsi), che va piuttosto identificato con l’umile harmonium a pedali in uso nelle situazioni liturgiche più dimesse al posto del vero organo (almeno fino a quando non saranno inventate le tastiere elettroniche).

Quella tenera canzone

Con la ghironda o con la voce, Pierotto intonerà in più occasioni Teresa Iervolino prova Linda di Chamounix, Firenze 2021 un canto del paese natio. Pierotto è l’orfanello (in “voce adolescen- (Foto: © Michele Monasta) 82 LINDA DI CHAMOUNIX LINDA, CASTA E IMPURA 83 ziale” di contralto) partito anch’esso da Chamounix con l’incarico di zonette in testa alla classifica delle vendite - Morandi, Al Bano, Mo- stare vicino a Linda e proteggerla dai pericoli dell’insidiosa capita- dugno - diventavano il soggetto di ameni filmetti passati alla storia le. La sua canzone diviene la coscienza di Linda, il richiamo verso la con il nome di musicarelli). Quando Linda di Chamounix approderà terra natale, i parenti, la morale; e sulla ragazza caduta fuori di sen- da Vienna a Parigi, la stampa locale non farà fatica a riconoscerne il no avrà poi un potere psicoterapeutico: solo le note di quel canto le modello narrativo. Non senza ironia, la “Revue et Gazette musicale” daranno la forza per tornare lentamente a casa, dopo la traumatica (20 novembre 1842) ripercorreva così l’intera discendenza letteraria: esperienza parigina; e ogniqualvolta Pierotto smette di cantare, an- che lei cessa di camminare: Linda, lo sapete, non è altro che La grâce de Dieu, il celebre dramma che si applaude da qualche tempo al Théâtre de la Gaîté; ma La grâce de Dieu Per sua madre andò una figlia è per contro Fanchon la Vielleuse, commedia per tanto tempo applaudita miglior sorte a ricercar. al Théâtre du Vaudeville, confezionata a sua volta con qualche variante sul Co’ le lagrime alle ciglia tema di una romanza di Mademoiselle Loïsa Puget, tanto applaudita nei sa- le dolenti s’abbracciar. lotti e in mille altri luoghi. Che origine gloriosa! che genealogia altisonante! Pensa a me, dicea la madre, quale successo di dramma, di commedia, di romanza, a precorrere un suc- serba intatto il tuo candore, cesso d’opera! nei cimenti dell’amore volgi al nume il tuo pregar... Françoise Chemin, nota a Parigi con il nome di Fanchon la Vielle Ei non puote a buona figlia o la Vielleuse (la suonatrice di viella), prima che personaggio lettera- la sua grazia ricusar. rio era stata nondimeno una persona reale, suonatrice savoiarda del secolo XVIII. Storia e letteratura, vero e verosimile si rincorrevano Il pubblico in teatro sente la ballata nella sua intierezza prima dunque nell’estetica romantica, in giochi continui di rimandi inter- che la peripezia abbia inizio: Pierotto la canta su richiesta dei paesani testuali. (l’incerto accompagnamento con la ghironda è mimato in quel punto dagli archi in orchestra) e proprio Linda ne rimane profondamente Romantico, cioè semiserio colpita, quasi sentendovi la premonizione di ciò che sta per capitarle Il livornese Nicola Tacchinardi, raro esempio di tenore letterato, di lì a breve (nella seconda strofa si dice dell’amore fatale da cui la ra- aveva da poco delineato nel suo libello Dell’opera in musica sul teatro gazza si lascerà ingenuamente sedurre). Come per la più nota canzo- italiano e de’ suoi difetti (1833) una tassonomia aggiornata dei testi ne di Cenerentola nell’opera di Rossini (“Una volta c’era un re | che a teatrali, rispetto al dualismo settecentesco: star solo si annoiò”), siamo insomma si fronte a una mise en abyme: la storia “vera” del dramma viene inabissata nelle parole “finte” di una Il dramma per musica sarebbe di due sole qualità: cioè serio e buffo, ma lo canzone, che diviene a sua volta il tormentone melodico dell’intera diremo [oggi] di tre, poiché ve n’è stato introdotto un terzo, col nome di se- partitura. miserio. Al serio appartiene la tragedia, qualunque fatto eroico, mitologico e L’origine stessa di entrambi i libretti di Rossi - quello per Donizetti spettacoloso. Al buffo, il giuocoso e la commedia di carattere. Al semiserio, il e quello per Generali - era stata a partire da una canzone di successo romantico, o misto fra ’l serio e buffo. (così come accadrà ancora sul finire del secolo scorso, quando can- 84 IL BARBIERE DI SIVIGLIA 85

La compresenza di caratteri tipici dell’opera seria con altri esclusi- vi dell’opera buffa portava a una “fusione dei generi” tanto amata dai romantici militanti (si pensi alle barricate letterarie di Victor Hugo) quanto osteggiata dai classicisti. La vita reale, del resto, è proprio que- sto, ieri come oggi: un carro funebre che passa sullo sfondo di una fe- sta nuziale. Per essere vero, il teatro deve dunque proporsi realistico al massimo grado, accettando anche il brutto e il difforme (la gobba di Rigoletto), a rischio di apparire grottesco o tragicamente ironico: la ferale maledizione di Monterone giunge nell’opera di Verdi (e nell’o- mologo dramma di Hugo) durante una festa ai limiti dell’orgia; in Mac- beth - la più truce fra le tragedie shakespeariane - l’apice drammatico è interrotto dagli sberleffi del portiere del castello che si interpongono fra l’uccisione di Re Duncan e il rinvenimento del suo cadavere. Proprio Shakespeare, così “irregolare” e sopra le righe come tanta arte barocca, sarà un modello estetico per i drammaturghi romanti- ci; ma fu soltanto il genere semiserio - fosse quello dei Promessi spo- si manzoniani o della Gazza ladra rossiniana - a contemperare i due generi opposti in una convivenza più accettabile. L’approccio semise- rio riuscì così a far accettare in teatro temi di per sé tragicissimi, non più ambientati nell’immaginaria antichità classica (come tanta opera seria del secolo precedente) o nella remota storia medievale (come i nuovi melodrammi alla moda), bensì nell’epoca presente, riservata per convenzione alla sola vena brillante. Le angherie di un aristocra- tico - non più nobilmente eroico, ma spregevolmente meschino - nei confronti di una fanciulla innocente del popolo potevano superare l’o- stacolo della censura soltanto perché il Marchese di Boisfleury veniva caricaturalmente ridotto a macchietta grottesca e dunque - per oppor- tuna convenzione - reso di fatto innocuo verso l’illibatezza di Linda (come lo era stato velatamente il Podestà nei confronti di Ninetta nella Gazza ladra, come lo sarà ormai solo virtualmente il subdolo castella- no Wurm per Luisa Miller). I giornali viennesi che accolsero con favore il debutto dell’opera si compiacevano proprio del fatto che Rossi avesse evitato, in Linda di

Chamounix, quegli eccessi vittorughiani che diremmo oggi grangui- Michele Pertusi (Prefetto) prova Linda di Chamounix, Firenze 2021 gnoleschi (“Der Adler”, 21 maggio 1842), puntando piuttosto su una (Foto: © Michele Monasta) 86 LINDA DI CHAMOUNIX LINDA, CASTA E IMPURA 87 storia d’amore che al libertinismo del nobile coprotagonista sostituiva , , ecc.): auff! scriveva il musicista al co- una vena pudicamente sentimentale (“Allgemeine Theaterzeitung”, gnato, apprestandosi a comporre l’ennesima scena di pazzia. 23 maggio 1842). La reminiscenza melodica n’è il primo tratto e più evidente: un All’espressione tragica si sostituiva insomma quella lagrimevole, tema musicale che sfonda i limiti perimetrali di scene ed atti, per ritor- in linea con le corde solitamente toccate dalla commedia francese di nare a tormentare la mente egra della protagonista. Il tema memora- genere larmoyante donde l’opera semiseria italiana direttamente de- bile che suggella il duetto d’amore in principio d’opera riecheggia nella rivava. E ciò a costo di accettare una idealizzazione di segno opposto. mente di Lucia (“Verranno a te sull’aure | i miei sospiri ardenti”) così Che a Parigi Linda potesse vivere mesi e mesi - invece che per strada, come in quella di Linda (“A consolarmi affrettisi | tal giorno sospira- come i suoi compaesani ridotti all’elemosina - nel lussuoso apparta- to”): allucinazione sonora per l’eroina impazzita, ma anche farmaco mento di un Visconte senza che questi ne sfiorasse la purezza, lo crede risanatore se Linda potrà riudirlo dalle labbra dell’amato, come già El- a stento l’amico Pierotto, men che meno il padre di lei accorso in città vira nei Puritani di Bellini. sulle tracce della figlia. Nell’originaleLa grâce de Dieu l’amore fra i due Al tema amoroso che riemerge dalla memoria si affianca quello giovani non era affatto platonico; è richiesto invece di crederlo proprio della coscienza: il canto popolare intonato da Pierotto, simbolo della a noi, spettatori dell’opera semiseria, disposti invero a tutto per amore terra natia, della famiglia, dei retti principi. Come il ricordo dell’amor di comicità, ma francamente disincantati in faccia a tanto realismo. E perduto turba la mente di Linda, così il canto savoiardo la tiene sal- così, da seduttore spergiuro qual era nella fonte francese, il Visconti- damente legata alle radici culturali, impedendole nel secondo atto di no diviene nella trasposizione italiana un giovane smidollato in balia cedere alle lusinghe erotiche (“Il Ciel ricordami mia madre, il mio do- d’una madre cui non ha il coraggio di opporsi - e senza aver mai avuto ver”, esclama all’udirne il suono dalla via sottostante) e infondendole la forza di palesarsi a Linda per chi veramente è - fino al giorno in cui poi la forza per tornare alla casa paterna, pur in stato di demenza. verrà a trovarsi obtorto collo sui gradini dell’altare per il matrimonio di Ma - come Donizetti scrive da Vienna in piena consapevolezza convenienza familiare. Ma purché l’illibatezza della ragazza non fos- all’editore Giovanni Ricordi (24 maggio 1842) - sarà una pazzia diver- se stata palesemente violata, il tutto veniva letto nell’ottica della più sa dalle solite, più recitata che cantata, grazie alle capacità istrioniche limpida moralità e del più tenero sentimento, sul sottofondo d’una in- della prima protagonista, il soprano : tensa religiosità popolare più volte esibita e insistita, cui anche a noi il dramma richiede di aderire. Tutti gli artisti gareggiano in zelo, tutti hanno dove farsi applaudire, ma la Tadolini s’è risvegliata d’una maniera sorprendente... È cantante, è attrice, è Impurità di forme tutto, e figurati che la si applaude al solo comparire, al 3° atto. Se credi, vedrai Irremovibilmente casta e pura come il nome che porta, Linda non Linda colla Tadolini, vedrai veramente una pazza di nuovo genere, che mi è cede dunque alle seduzioni: né a quelle del vecchio Marchese in calo- stata così obbediente, a piangere, a ridere, a restar stupita quando le occor- re, né a quelle del giovane Visconte sempre capace di autoassolversi reva, che io stesso dico che codesta scena è al disopra (così eseguita) di tutte nella sua reiterata menzogna verso la ragazza che ancora lo crede le scene fatte da me per pazzi. socialmente suo pari. Compresa alfine la triste realtà, Linda reagisce rompendo gli schemi: quelli linguistici e quelli formali. Abbandonarsi Predisposizioni di un personaggio alla follia si possono talvolta a follia è la reazione a una disperazione senza uscita per molti perso- rintracciare fin dal primo ingresso. Le allucinazioni visive e le insi- naggi donizettiani prima di lei (Anna Bolena, Lucia di Lammermoor, stite roulades che invadono la cavatina di Lucia “Regnava nel silen- 88 LINDA DI CHAMOUNIX LINDA, CASTA E IMPURA 89 zio” (specie nella sua versione integrale, quasi mai eseguita in teatro) Per il resto, l’entrata di Linda di cui si diceva (una tyrolienne che sono una tangibile premonizione di quanto accadrà. Per contro, Lin- contribuisce a delineare il color locale della vicenda) è fatta dell’ulti- da esordisce senza cavatina, inaspettatamente: una opzione tanto ma sezione soltanto, mentre proprio della Stretta è priva l’aria di Car- fuori dagli schemi che, trasferita l’opera a Parigi, la nuova interprete lo “Se tanto in ira agli uomini”, e ancor più clamorosamente anche il Fanny Tacchinardi Persiani (figlia del suddetto tenore e già prima in- finale del primo atto. Se facciamo astrazione dagli inserti solistici as- terprete di Lucia) pretenderà dal compositore quanto le spettava per senti nel piano librettistico originario, il ritmo narrativo è piuttosto convenzione melodrammatica; e Donizetti le proporrà allora la più quello della commedia, con i suoi dialoghi insistiti, che non dell’opera, folle delle cavatine d’ingresso: “O luce di quest’anima”, un’aria fatta al punto che fin brani che dovremmo chiamare “arie” risultano tal- di sola cabaletta! mente intessuti d’interventi collaterali da perdere la loro natura soli- L’impurità delle forme è una costante di tutta la partitura, ulte- stica (valga per tutte la grande aria di Carlo che Rossi pone a chiusura riormente corrotte dalle varianti subentrate in pochi mesi nelle va- dell’opera e che Donizetti trasforma in scena d’assieme con gioioso rie revisioni d’autore (a Parigi in novembre, di nuovo a Vienna nell’a- duetto finale fra i due giovani ricongiunti). prile successivo), che giocano proprio sulla modularità dei brani e Quasi nessun brano conferma insomma quegli schemi codificati sulle attese disattese del pubblico, a cominciare dal Preludio che si che siamo abituati a scorgere in controluce, come una sinopia, al di allunga in Sinfonia. sotto di arie, duetti e assiemi vari - quelle forme modulari, appunto, Delle quattro parti canoniche che, secondo convenzione, dovreb- che pur tanto aiuto offrivano agli autori in fase creativa, nella rapida bero costituire ogni numero musicale (sia esso un’aria o un duetto, catena di montaggio fra poeta e musicista, sino a “formare un quadro sia l’introduzione dell’opera o il finale d’atto), quasi sempre l’autore quasi sempre simile e monotono” (è ancora Tacchinardi a dirlo), ep- ne fa dunque mancare una o più. In Linda di Chamounix, per tutto pure funzionalissimo alla irruente creatività di Donizetti, che termi- l’atto iniziale solo il n. 4 della partitura (“Scena e Duetto” fra Antonio nando questa nuova creazione ci scherzava una volta di più col cogna- e il Prefetto) può vantare la completezza di: to (17 febbraio 1842): “L’opera è quasi al fine... Come? già fatta? Ancora — un cosiddetto Tempo d’attacco (“Quella pietà sì provvida”), una non è impressa, che l’altra è sfornata!”. Ma si trattava, ormai, di che segna il passaggio dal recitativo preparatorio (Scena) al duetto una fra le sue ultime... vero e proprio: è un momento drammaticamente cinetico, nel quale vengono messe in piazza questioni spinose; — una seziona lenta (“La figlia mia, quell’angelo”), piùCantabi - le: è drammaticamente statica, conseguenza emotiva delle rivelazio- ni scodellate nel tempo d’attacco; — un Tempo di mezzo (“Ma intanto? Allontaniamola!”): è una sezione nuovamente cinetica, nella quale i personaggi reagiscono all’impasse della sezione precedente, decisi a trovare una soluzione; — infine laStretta conclusiva, caratterizzata di solito da una doppia esposizione del tema netto e orecchiabile chiamato cabaletta (“Esaltiam la tua potenza”), che solitamente nulla di più aggiunge a quanto già accaduto e funge soltanto da potente suggello musicale. 90 LINDA DI CHAMOUNIX 91

“PERCHÉ SIAM NATI POVERI / CI CREDON SENZA ONOR!” LINDA DI CHAMOUNIX A FIRENZE, NELL’OTTOCENTO di Giovanni Vitali

Linda di Chamounix andò in scena a Firenze al Teatro della Pergola il 12 marzo 1843, a meno di un anno di distanza dalla fortunata première al Kärntnertortheater di Vienna del 19 maggio 1842, dall’esordio italia- no al Teatro Carignano di Torino il 24 agosto 1842 e dall’altrettanto for- tunata revisione presentata al Théâtre Italien di Parigi il 17 novembre 1842 dove il soprano Fanny Tacchinardi-Persiani intonò per la prima volta la cinguettante tyrolienne “O luce di quest’anima”, composta ap- positamente da Gaetano Donizetti per questa importante occasione. Sia a Vienna che a Parigi gli impresari, rispettivamente Bartolomeo Merelli e Joseph Jannin, avevano radunato delle compagnie di canto di primissimo ordine: Eugenia Tadolini (Linda), (Pierotto), Napoleone Moriani (Carlo), (Antonio), Pro- sper Dérivis (Il Prefetto) e Agostino Rovere (Marchese di Boisfleury) nella capitale austriaca; la Tacchinardi-Persiani, la Brambilla, Mario, Antonio Tamburini, Luigi Lablache e suo figlio Frederick Lablache in quella francese. A Firenze il concorrente di Merelli, Alessandro Lanari, schierò il soprano (sorella di Marietta), il mezzoso- prano Eloisa Buccini, il tenore Andrea Castellan, il baritono Sebastia- no Ronconi (figlio del tenore Domenico Ronconi e fratello del baritono , affermato interprete verdiano e primo alla Scala nel 1842), i bassi Carlo Porto e Lorenzo Montemerli. Il maestro e direttore dell’opera era Pietro Romani, il direttore dell’orchestra Ala- manno Biagi, le scene portavano la firma di Giovanni Gianni. Quella del 1843 fu una bella annata per il “Napoleone degli impre- sari”, il marchigiano Lanari: la Pergola aveva inaugurato la stagione di carnevale il 26 dicembre 1842 con la prima rappresentazione italiana della Regina di Cipro di Jacques Halévy per proseguire poi l’11 gennaio con la prima fiorentina di di Donizetti. Ma la punta di diamante

Vittorio Prato (Antonio) prova Linda di Chamounix, Firenze 2021 della stagione era stata, il 2 febbraio, la prima rappresentazione italia- (Foto: © Michele Monasta) na del Franco cacciatore di Carl Maria von Weber che aveva ottenuto 92 LINDA DI CHAMOUNIX “PERCHÉ SIAM NATI POVERI / CI CREDON SENZA ONOR!” 93 un successo tale da essere ripreso nella successiva stagione di quaresi- “La Pergola, unico teatro aperto nella corrente quaresima, attende ma, durante la quale era stata presentata anche Linda di Chamounix. la desiderata Linda del Donizzetti (sic), non potendo il Freyschütz (sic) In primavera era andata in scena la prima assoluta del Conte di Lava- bastantemente soddisfare al voto degli amatori di novità. Nel ventu- gna di Teodulo Mabellini e, in autunno, il pubblico della Pergola avreb- ro numero pertanto terrem parola di questo spartito”. Il direttore del be applaudito freneticamente una nuova opera, I Lombardi alla prima “Ricoglitore fiorentino”, Antonio Calvi, mantenne la promessa e il 18 crociata, di un giovane compositore esordiente a Firenze che si stava marzo 1843 pubblicò sulla rivista la sua recensione: “Io non voglio tes- rapidamente affermando nei teatri italiani: . servi qui la biografia della Linda di Chamounix, recente lavoro del fer- Il cammino artistico fiorentino di Donizetti era iniziato, male, nel tilissimo Donizzetti, ma spero mi sarà permesso narrarvi che piaciuto 1826 con il fiasco dell’Ajo in imbarazzo; nel marzo 1832 il trionfale esito sommamente questo spartito a Vienna ove nacque, indi a Parigi, poi a di Anna Bolena, portata al successo da un cast straordinario con Caro- Napoli, cadde irremissibilmente a Roma, a Venezia, a Torino, non so lina Ungher, Giovanni David che si alternava con Gilbert Duprez, Ce- se per colpa del gusto di quelle popolazioni, o (come alcuni vogliono) lestino Salvadori e Antonietta Zamboni, indusse Lanari a commissio- per l’immane strazio che ne fecero la maggior parte degli esecutori. nare a Donizetti un’opera scritta appositamente per la Pergola che fu, Noi l’abbiamo sulla scena sin dalla scorsa domenica, e se non la esegui- nel 1833, ancora con la Ungher, Duprez, Domenico Cosselli e scono le sommità artistiche di Parigi, non abbiamo neppure a dolerci Carlo Porto. Il pubblico si divise in favorevoli e contrari; la critica pure, della mediocrità di quei teatri in cui ebbe a provare sconfitta. Qui, se rimproverando al compositore bergamasco che i protagonisti, nella sua non furoreggia, piace: e se non ogni pezzo, per certo quanti bastano ad opera, non cantavano ma urlavano: “E se in alcun punto sembrò che assicurare un sufficiente successo ed attirare spettatori”. la forza trascorresse in isforzo - si legge in un celebre articolo apparso Dopo aver registrato le reazioni del pubblico, Calvi esprime il suo sulla “Gazzetta di Firenze” -, siamo inclinati ad attribuire questo alle giudizio sul valore della nuova partitura donizettiana: “In quanto a troppo smodate passioni e agli enormi caratteri che si dovean esprime- me, non vi dirò che la musica sia tutta di effetto, ma vi confesserò sem- re e sostenere. Talvolta si urlò invece di cantare; ma era la situazione brarmi tutta bella, lavorata assai, istrumentata con gusto, filosofica che quasi dettava l’urlo, e quindi avvenne che appunto cadde in tal di- sempre, e ricca, se non di canti nuovi (chè le reminiscenze abbonda- fetto una cantante-attrice, insigne pel talento di sentire ed esprimere no più che mai) almeno di melodie bastantemente italiane: e dico ba- la sua parte. Fu questa una di quelle cadute, per così dire, che son segni stantemente, perché mi pare di scorgervi quà e là un po’ di maniera di forza al volo”. Ciononostante Lanari continuò a puntare sul predilet- tedesca, avendo forse voluto l’autore fraternizzarla un tantino coll’a- to Donizetti e nel 1834 gli commissionò un’altra opera per la Pergola, ria germanica, nel modo stesso che volle fraternizzare la sua Figlia del Rosmonda d’Inghilterra, che andò in scena il 27 febbraio con Anna Del reggimento nata sulla Senna, coll’aria francese”. Colpiscono, in queste Sere, Fanny Tacchinardi-Persiani, Duprez e Porto. Mentre Lanari ce- parole, due osservazioni. La prima: musica “filosofica sempre”. Non deva la gestione della Pergola a Carlo Balocchino, tra il 1836 ed il 1838 dimentichiamo che soltanto otto anni prima, nel 1835, Giuseppe Maz- molte altre opere del bergamasco venivano rappresentate a Firenze fra zini aveva scritto il suo geniale saggio Filosofia della musicanel quale cui Lucia di Lammermoor con Sofia Dall’Occa Schoberlechner e An- indicava Donizetti come “1’unico il cui ingegno altamente progressivo tonio Poggi, Lucrezia Borgia con Luisa Boccabadati, Poggi e Cosselli, riveli tendenze rigeneratrici, l’unico (…) sul quale possa in oggi riposa- con Amalia Schütz e Filippo Colini. Nel 1839 Lanari re con un po’ di fiducia l’animo stanco e nauseato del volgo d’imitatori tornò a gestire la Pergola e riprese a proporre i lavori di Donizetti (Fau- servili che brulicano in questa nostra Italia”. La seconda osservazione sta, , Pia de’ Tolomei) fino allaLinda di Chamounix. riguarda la “maniera tedesca” delle melodie, quindi la camaleontica 94 LINDA DI CHAMOUNIX “PERCHÉ SIAM NATI POVERI / CI CREDON SENZA ONOR!” 95 capacità del compositore di adattarsi ai gusti del pubblico per il qua- condo, poi un terzo, un quarto, e sempre duetti! Ma, sieno pur belli sin- le l’opera era destinata all’esordio: i viennesi per Linda di Chamounix, chè vi piace, certo è però che i più ricchi di varietà, di novità, di slancio, i parigini per La fille du régiment. “Molto acutamente - scrive Egidio offuscheranno sì gli altri che vi faranno dormire! Di quattro duetti nel- Saracino, grande studioso di Donizetti recentemente scomparso - i re- la del Rossini (e badate che vi parlo di un Rossini e di una censori annotarono il mutamento stilistico della partitura donizettia- Semiramide) convenne levarne uno: di questi che credo sette, sarà ben na e furono unanimi ad accogliere Linda quasi come un’opera tedesca forza toglierne, se la cosa andasse in lungo, almeno due! A buoni conti, non solo nella ricchezza della strumentazione ma nelle qualità tipica- uno se ne è già andato: speriamo che un secondo gli terrà fra poco com- mente tedesche dell’eticità evidenziata dai caratteri dei personaggi. In pagnia. Vi hanno però dei superbi pezzi, e tali il pubblico li considera effetti la penna di Donizetti si fece più attenta all’orchestra affinando- perché li ascolta attentamente e li applaude”. Il direttore del “Ricogli- ne i colori timbrici attraverso una più curata trasparenza dello stru- tore fiorentino” non cita a casoSemiramide , opera con cui Rossini si mentale; ma controllò sapientemente anche il linguaggio armonico congedò dal pubblico italiano alla Fenice prima del suo periodo fran- che già nell’ouverture dava conto d’un’ardita modernità e di una più cese e tratta dalla tragedia di Voltaire proprio da Rossi, poeta ufficiale studiata architettura contrappuntistica”. Il confronto ravvicinato con del teatro veneziano che con Donizetti aveva già collaborato, nel 1841 il Franco cacciatore di von Weber fu determinante, nel pubblico e nella alla Scala, per Maria Padilla. Impossibile, invece, stabilire quale duet- critica fiorentini, per individuare questi tratti “alla tedesca” di Linda to fosse stato tagliato alla Pergola; dal libretto pubblicato in occasione già evidenziati nelle recensioni delle prime di Vienna e Parigi. della prima fiorentina dalla tipografia Galletti risultano non eseguite “Lasciatemi dunque ripetere - prosegue Calvi - che questa musica è soltanto la cavatina di Linda, “O luce di quest’anima”, e la malinconica, tutta bella, ma non tutta di effetto, chè anzi mi pare intinta di una cer- struggente romanza interna di Pierotto, “Cari luoghi ov’io passai”, ac- ta monotonia che produce tratto della sazietà, della svogliatezza, del compagnata dalla ghironda: i pezzi aggiunti per le rappresentazioni di languore da cui non è facile difendersi. A volta a volta, mi risento, mi Parigi. Comunque sia ciò che allora appariva un difetto, oggi ci sembra elettrizzo, mi risveglio, mi trasporto, plaudisco, poi ricado nel primo un pregio: il tentativo - è vero: forse non completamente riuscito, ma sopore. Del quale effetto se ne dimandaste a me la cagione, vi direi che interessante - di superare le forme convenzionali dell’epoca attraverso la trovo nel colorito che è poco variato, nelle passioni che sono pres- una struttura “dialogica” fra i protagonisti. so a poco sempre le stesse, nei caratteri che mi appariscono languidi e Calvi passa poi a riferire delle prove dei cantanti: “L’atto primo è sbiaditi, e molto più nella composizione dei pezzi che è assai difettosa”. riputato il migliore, e in esso primeggiano l’aria di Ronconi (Antonio) Anche Gianandrea Gavazzeni, donizettiano doc anche per le comuni molto soavemente cantata: il duetto fra la Brambilla (Linda) e il Ca- ragioni native, quando ascoltò per la prima volta Linda in teatro, nel stellan (Visconte) che termina con una, se non nuova, certo piacevo- 1952, ne ricavò più o meno la stessa impressione, salvo poi ricredersi: lissima cabaletta che loro frutta applausi: l’altro fra Ronconi e Porto (il “Altro ribaltamento: anni dopo dirigo l’opera alla Scala. Mercè l’ottica Prefetto) benissimo eseguito e che può dirsi uno dei pezzi dell’Opera, esecutiva la Linda mi risulta validissima. Esempio di ‘semiserio’, tipi- finalmente la Preghiera finale, magnifico pezzo che cava le lagrime. co, donizettiano; forse perfetto”. Nell’atto secondo si ascolta con piacere il duetto fra la Brambilla e il Calvi se la prende con il librettista, Gaetano Rossi, autore di un la- Montemerli (Marchese), l’aria del Castellan, che dice assai bene, e la voro dalle forme inconsuete: “E chi insegnò mai al signor Rossi, non a scena commoventissima fra la Brambilla e il Ronconi, per entrambi far cattivi versi chè in ciò non ebbe d’uopo di maestri, ma a tessere un cantata ed agita (da questi specialmente) in modo assolutamente su- intero libretto in tre atti, tutto di duetti? Terminato uno, eccone un se- periore. Nell’atto terzo alletta l’aria del Montemerli, un quintetto a sole 96 LINDA DI CHAMOUNIX “PERCHÉ SIAM NATI POVERI / CI CREDON SENZA ONOR!” 97 voci e il duetto finale fra la Brambilla e il Castellan. La Buccini (Pierot- ma La grâce de Dieu ou la nouvelle Franchon di Adolphe d’Ennery e to) non ha di che molto apparire. La di lei cavatina di sortita non è di Gustave Lemoine, in Francia fu votata una legge indirizzata specifica- grande effetto, onde, tranne la prima sera in cui ebbe plausi l’artista per tamente ai giovani musicisti ambulanti, ai mendicanti e ai loro protet- la sua esecuzione, il pubblico l’ascolta con freddezza”. tori. Donizetti faceva vedere all’elegante pubblico dei teatri di Vienna Veniamo alle conclusioni di Calvi: “Facendo pertanto alcuna ana- e di Parigi il rovescio della medaglia sociale, un mondo dickensiano di lisi alle fasi cui andò soggetto questo spartito, sembra potersi con- piccoli spazzacamini, ragazze perdute, tragiche povertà”. I protagoni- chiudere dipenderne più che in altri il successo dalla esecuzione: ove sti di Linda di Chamounix, insomma, come Oliver Twist e David Cop- trovò interpreti sommi, andò a cielo: ove deboli, cadde; ove buoni, si perfield: una prospettiva intrigante che ci permette, se non di rivaluta- sostenne. Ronconi, Castellan e Porto ottengono fra noi le prime palme: re, perlomeno di apprezzare il lavoro di Rossi. vengon dietro la Brambilla e la Buccini, forse pel non molto effetto dei Lanari ripropose Linda alla Pergola nelle stagioni di primavera e loro pezzi; il Montemerli sostiene con impegno e convenientemente la carnevale del 1848, in quella di quaresima del 1849 e di carnevale del parte sua, ma non so quanto, cantando il buffo, guadagnerà nella voce. 1851. Abbiamo poi notizie di successive rappresentazioni dell’opera La Piombanti (Anna) è sempre un’ottima seconda donna. Le scene del ancora alla Pergola nel gennaio 1866 con Luigia Varesi e Achille De Gianni sono, al solito, lodevoli: il vestiario è in carattere; e se il primo Bassini, alle Logge nel settembre 1871, al Goldoni nel novembre 1876 costume della Brambilla non è di troppo buon gusto, è sfarzosissimo il per ben venti recite, alla Pergola nel dicembre 1879 (“C’era chi si la- secondo. Meglio avrebbe fatto però sostituendo a quella parrucca co- mentava che nel teatro facesse un freddo glaciale, e a titolo di protesta lossale una più semplice acconciatura con i propri capelli. Il Porto mi rimase impellicciato tutta la sera”, si legge sulla “Gazzetta d’Italia”), ha l’aria del curato del villaggio, e ciò sia detto con tutto il rispetto al al Niccolini nell’ottobre 1882, alla Pergola nel novembre 1886 con An- figurino di Parigi. La messa in scena è diligente ed esatta, ben diretta tonio Cotogni al suo debutto a Firenze, al Niccolini nel marzo 1902 e, l’orchestra, che talvolta potrebbe suonare più piano per meglio colori- infine, alla Pergola nel dicembre 1910 con , il soprano re. Il libro ha delle situazioni di effetto per un maestro, ma non novità spagnolo che fu poi maestra di , e il celebre baritono Mat- di soggetto, non economia di distribuzione, non regolarità di condotta, tia Battistini, entrambi molto applauditi dal pubblico. Dopo questa e verseggiatura trascuratissima”. fortunata edizione, il cammino fiorentino di Linda di Chamounix si in- Il libretto di Rossi non è certo un capolavoro, anzi, ma presenta terrompe: la Donizetti-Renaissance del Maggio Musicale passerà, nel qualche spunto interessante sul versante sociale: ad esempio quando Novecento, attraverso altri generi e altre opere come Lucrezia Borgia, Antonio, messo al corrente dal Prefetto delle lubriche mire del Mar- Don Sebastiano e Maria Stuarda. chese di Boisfleury su Linda, proclama con fierezza “Perché siam nati poveri / Ci credon senza onor!”, anticipando di qualche anno l’orgoglio Questo scritto deve moltissimo ai volumi di Marcello de Angelis sull’opera a Fi- del vecchio padre nella Luisa Miller verdiana, come ha notato anche renze nell’Ottocento: La musica del Granduca. Vita musicale e correnti critiche a Fi- Alberto Mattioli in una recensione di una recente ripresa dell’opera a renze 1800-1855, Vallecchi, Firenze, 1978; Le carte dell’impresario. Melodramma Roma apparsa su “La Stampa” nella quale mette in evidenza come il e costume teatrale nell’Ottocento, Sansoni Editore, Firenze, 1982; Il melodramma feuilleton trattasse temi di vita quotidiana e di attualità: “Le metropoli e la città. Opera lirica a Firenze dall’Unità d’Italia alla Prima guerra mondiale, Le della prima rivoluzione industriale erano piene di ragazze che doveva- Lettere, Firenze, 2010; La musica considerata filosoficamente, LoGisma, Firenze, no guadagnarsi la vita, spesso appunto ‘facendo la vita’ e, (…) proprio 2011. L’autore ringrazia Elena Miola per le ricerche effettuate sui quotidiani dell’e- nell’anno in cui debuttò a teatro la fonte del libretto del Rossi, il dram- poca alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. 98 LINDA DI CHAMOUNIX 99

BIOGRAFIE grande successo di critica e di pubbli- co; nel 2016, ha debuttato al Teatro alla Michele Gamba Scala, con : gli unanimi Nato a Milano, ha studiato piano- consensi che ha ottenuto, gli hanno forte e composizione al Conservatorio garantito di essere nuovamente invi- “Giuseppe Verdi”, oltre a laurearsi in tato alla Scala negli anni seguenti, per filosofia all’Università Statale di Mila- dirigere Die Entführung aus dem Serail, no. Successivamente si è perfezionato Le nozze di Figaro e L’elisir d’amore. Fra in accompagnamento vocale e direzio- gli impegni più recenti, Idomeneo alla ne d’orchestra alla Musikhochschule Israeli Opera di Tel Aviv, La bohème di Vienna, all’Accademia Chigiana di alla Staatsoper di Stoccarda, L’elisir Siena e alla Royal Academy di Londra. d’amore al Teatro Regio di Torino, Ri- Dopo aver iniziato brillantemente la goletto alla Deutsche Oper di Berlino, carriera come pianista solista, che lo Il barbiere di Siviglia al Maggio Musi- ha visto esibirsi anche alla Wigmore cale Fiorentino e all’Opéra National du Hall di Londra ed al Gasteig di Monaco Rhin di Strasburgo, al Théâtre di Baviera, ha debuttato come diretto- du Capitole di Tolosa e La traviata al re d’orchestra nel 2009 con la London Teatro de São Carlos di Lisbona. Philharmonic Orchestra e successi- vamente è stato assistente musicale Cesare Lievi alla Staatsoper di Amburgo. Nel 2012 Regista teatrale, drammaturgo e ha iniziato la sua collaborazione con poeta, nasce a Gargnano nel 1952. Si af- la Royal Opera House Covent Garden ferma negli anni Ottanta prima in Ita- di Londra, dapprima come Diretto- lia, poi in Germania e in Austria dove re d’orchestra al Jette Parker Young realizza - con la collaborazione, inter- Artists Programme, quindi come as- rotta dalla morte, del fratello Daniele sistente di Antonio Pappano e come - una serie di spettacoli molto apprez- Jette Parker Associate Conductor. Al zati. Dal 1996 al 2010 è direttore dello Covent Garden ha diretto Bastien und Stabile di Brescia e dal 2010 al 2012 del Bastienne di Mozart e Folk Songs di Be- Teatro Giovanni da Udine di Udine. Dal rio. Nel 2015, è stato invitato da Daniel 2006 al 2010 insegna regia all’Univer- Barenboim in qualità di Kappelmeister sità Statale di Milano. Numerosissime e suo assistente alla Staatsoper di Ber- le sue regie di prosa in Italia e nei paesi

Michele Gamba lino, dove successivamente ha diret- di lingua tedesca, e una ventina quelle (Foto: © Matteo Carassale) to Le nozze di Figaro, riscuotendo un su suoi testi tra cui ricordiamo: Fratelli 100 BIOGRAFIE 101

d’estate (Schaubühne - Berlino 1992), 2003, direttore: Zoltán Peskó), Il Turco La Badante (Hessisches Staatstheater in Italia di (Opera di Wiesbaden 2007; CTB Teatro Stabile Zurigo 2002, direttore: Franz Welser- di Brescia 2008) che gli vale il Premio Möst), I due Foscari (Teatro alla Scala della Critica, il premio Flaiano, il pre- 2003, direttore: Riccardo Muti), De- mio Unesco per la cultura e il premio mofoonte di Niccolò Jommelli (Festival UBU per la drammaturgia, e Il giorno di Salisburgo 2009, direttore: Riccardo di un dio, una coproduzione bilingue Muti) e Tristan und Isolde di Richard tra il teatro di Klagenfurt e gli Stabili Wagner (Festival Wagneriano di Bu- di Roma e dell’Emilia Romagna. Esor- dapest 2018, direttore: Ádám Fischer). disce nella regia d’opera a Francoforte Pubblica quattro raccolte di poesia: sul Meno nel 1989 con La clemenza di Stella di cenere (Marsilio 1994), Ardore Tito di Mozart (direttore: Gary Bertini) infermo (Scheiwiller 2004), Nel tempo cui segue, nei vari teatri del mondo, un (L’obliquo 2008), Al ritmo dell’assenza numero di regie pari a quelle di prosa. (MC Edizioni 2020), il romanzo La sua Ricordiamo: Parsifal di Wagner (Tea- mente è un labirinto (Marsilio 2015) e tro alla Scala 1991, direttore: Riccardo il racconto (a due mani con il fratello Muti), La Cenerentola di Gioachino Daniele ) Carte segrete - Tra disegno e Rossini (Opera di Zurigo 1994, diret- scrittura (Scholé 2021). Traduce Go- tore: Ádám Fischer), Die Frau ohne ethe, Hölderlin, Kleist, Rilke e Botho Schatten di Richard Strauss (Opera Strauss. di Zurigo 1994, direttore Christoph von Dohnányi), Gesualdo da Venosa Luigi Perego di Alfred Schnittke (Opera di Vienna Nasce a Barzanò, in Brianza, nel 1995, direttore Mstislav Rostropovič), 1956 e, nel 1981, si diploma in sceno- Les Contes d’Hofmann di Jacques Of- grafia all’Accademia di Belle Arti di fenbach (Opera di Zurigo 1995, diretto- Brera a Milano. Nell’ultimo periodo re: Franz Welser-Möst), La Cenerento- ha realizzato scene e costumi per le la di Gioachino Rossini (Metropolitan seguenti opere: La Cenerentola di di New York 1997, direttore: James Rossini al Teatro alla Scala di Mila- Levine), Nina o la pazza per amore di no (Grandi Opere per i bambini), Il Giovanni Paisiello (Opera di Zurigo flauto magico, Il barbiere di Siviglia di 1998, direzione: Ádám Fischer), Der Rossini e L’elisir d’amore; Un ballo in Ring des Nibelungen di Richard Wa- maschera all’Opera di Bucarest; Cesare Lievi gner (Teatro Bellini di Catania 2000- allo Hyoko Performing Art di Osaka 102 LINDA DI CHAMOUNIX BIOGRAFIE 103

e alla Corea National Opera; Prima all’Oper der Stadt di Colonia; Manon Luigi Saccomandi sotto la guida di Lella Cuberli. Jessica la musica poi le parole di Salieri alla di Massenet alla Deutsche Oper di Nato a Sesto San Giovanni nel 1953, Pratt ha costruito le fondamenta del- Scala; Carmen a Praga; Ciao Pinocchio Berlino, Capriccio, Ariadne auf Na- si laurea, con lode, in discipline dello la sua carriera iniziando a cantare nei di Paolo Arcà al Petruzzelli di Bari; xos, La Cenerentola, , Un spettacolo all’Università di . teatri di tradizione italiani e facen- Elisir d’amore e Il barbiere di Siviglia giorno di regno, Il barbiere di Siviglia, I La sua attività inizia nel 1980, collabo- dosi progressivamente conoscere dal per bambini ancora alla Scala. Per il quatto rusteghi, Il segreto di Susanna, rando con i maggiori registi teatrali, grande pubblico internazionale. Terza teatro di prosa: Alcesti di Euripide al Gianni Schicchi, , Cavalleria fra i quali: Cesare Lievi, Luca De Fusco, australiana, dopo Nellie Melba e Joan Teatro Greco di Siracusa; Misura per rusticana, L’Italiana in Algeri e Il Re Massimo Castri, Nanni Garella, Gior- Sutherland, ad aver impersonato Lucia misura e Jezabel di Irène Némirovsky pastore di Mozart all’Opernhaus di gio Marini, Peter Mussbach, Pier Luigi di Lammermoor alla Scala, vi ha anche a Verona; Il pellicano di Strindberg a Zurigo; The Rake’s Progress al Bellini Pizzi, Walter Pagliaro, Arold Pinter, interpretato “La Prima Donna” ne Le Roma; Le ultime sere di carnovale di di Catania; Die Zauberflöteall’Opern - Luca Ronconi, Sandro Sequi e Federico Convenienze e Inconvenienze Teatrali Goldoni e I tre moschettieri da Dumas haus di Wiesbaden; Nabucco al Regio Tiezzi nei più importanti teatri italiani dello stesso Donizetti. Richiesta dai a Torino; Spettri di Ibsen e Amadeus di Torino e a I Teatri di Reggio Emilia ed europei, fra cui: Teatro Alla Scala, teatri più prestigiosi, si è esibita come di Shaffer (regia di Andrei Koncha- e ; Pagliacci, Cavalleria rustica- Opera di Zurigo, Rossini Opera Festival protagonista alla Scala di Milano, alla lovskj) a Roma. Dal 1983 ha realiz- na, Idomeneo, e L’elisir di Pesaro, Metropolitan di New York, Royal Opera House Covent Garden zato per la prosa scene e costumi per d’amore al New National Theater di San Carlo di Napoli, Festival di Sali- di Londra e al Metropolitan di New numerosi registi nei principali teatri Tokyo; Macbeth allo Sferisterio di Ma- sburgo, Burghtheater e Staatsoper di York. Una delle cantanti più attive del italiani ed europei tra i quali: Teatro cerata; La voix humaine, La clemenza Vienna, Schaubühne di Berlino e Tha- momento, con un fittissimo calendario Eliseo di Roma (L’uomo, la bestia e la di Tito e la tetralogia wagneriana al lia Teater di Amburgo. Ha tenuto corsi internazionale, ha debuttato, nello spa- virtù, Il piacere dell’onestà, Le allegre Petruzzelli di Bari. Nella lirica ha la- di illuminotecnica all’Università Stata- zio di una decade, in oltre trentacinque comari di Windsor e Sogno di una notte vorato con i registi: Miriam Tanant, le di Milano e all’Accademia di Brera e ruoli, dal Sud America all’Australia sui di mezza estate); Burgtheater di Vien- Andrea Baracco, Robert Talarczyk, ha ricevuto il premio dell’Associazione palcoscenici, fra gli altri, di Parigi, Zu- na (Sei personaggi in cerca d’autore); Emiliano Bronzino, Grischa Asaga- Nazionale Critici di Teatro nel 2006, rigo, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Thalia Theater di Amburgo (I giganti roff, Cesare Lievi, Daniele Abbado e il premio UBU nel 2008, il premio Vienna, Berlino, Barcellona, Amburgo della montagna); Schaubuhne di Ber- Walter Pagliaro; nella la prosa ha col- Hystrio nel 2014 e il premio Le masche- e Sydney, collaborando con celebri di- lino (Fratelli d’estate di Cesare Lievi); laborato tra gli altri con: Beppe Navel- re del teatro nel 2015 e nel 2018 .Nella rettori d’orchestra quali Nello Santi, Teatro di Roma (La Contessina Miz- lo, Marco Parodi, Gigi Proietti, Mario sua carriera, sia di lirica che di prosa, ha Kent Nagano, Riccardo Frizza, Danie- zi); Teatro Ghione di Roma (L’amore Missiroli, Massimo Castri, Giancarlo firmato le luci di oltre 300 spettacoli. le Abbado, Daniel Oren, Carlo Rizzi, di Fedra di Sarah Kane) e Teatro Verga Nanni, Giancarlo Sepe, Nanni Garella, Marc Minkowski, Gianandrea Noseda, di Catania (La cagnotte di Labiche). Giorgio Marini, Patrick Rossi Gastal- Jessica Pratt Evelino Pidò, Christian Thielemann Dal 1991 firma scene e costumi anche di, Cesare Lievi, Maurizio Scaparro, Soprano, tra le principali interpre- e . Ospite ambita di per l’opera lirica realizzando Tosca al Piero Maccarinelli, Ugo Gregoretti, ti odierne del repertorio belcantista orchestre e festival internazionali, si Regio di Torino; Così fan tutte al Mas- Fabio Grossi, Walter Pagliaro e Danilo più impegnativo, è nata in Inghilterra, è distinta nella sua carriera anche per simo di ; Le nozze di Figaro Nigrelli. cresciuta in Australia, ma ormai adot- la riscoperta e riproposizione di molte al Lirico di Cagliari; Don Giovanni tata dall’Italia dove affina i suoi ruoli opere rare ed inedite. Da tempo ricono- 104 105

Jessica Pratt Teresa Iervolino (Foto: © Alessandro Moggi) (Foto: © Victor Santiago) 106 107

Vittorio Prato Francesco Demuro (Foto: © Gianluca Simoni) 108 LINDA DI CHAMOUNIX BIOGRAFIE 109

sciuta come raffinata interprete del -re studiare pianoforte, conseguendone il Verona nel maggio 2012 con Pulcinella di Milano; La Cenerentola (Angelina) pertorio rossiniano, ha ricoperto i ruoli compimento inferiore. Nel 2007 viene di Stravinskij, al quale seguono Rigolet- all’Opéra di Parigi e a Piacenza e Judi- comici e drammatici di tredici eroine ammessa al Conservatorio Cimarosa to (Maddalena) a Chieti; L’Italiana in tha triumphans ad Amsterdam. Pros- del compositore pesarese incidendo di Avellino dove ottiene, nel 2011, il di- Algeri (Isabella) a Como e Ravenna; Il simamente canterà Naucco all’Arena per il Rossini Opera Festival svariati ploma di canto con il massimo dei voti piccolo spazzacamino (Miss Bagott) al di Verona, Partenope a Madrid e Giulio inediti e contribuendo attivamente e lode, perfezionandosi poi con una Regio di Torino; Il matrimonio segreto Cesare ad Amsterdam. a diffondere la sua opera nel mondo. serie di masterclasses con Marco Berti, (Fidalma) al Festival di Spoleto; Lu- Analogamente, oltre quaranta diverse Domenico Colajanni, Alfonso Anto- crezia Borgia (Maffio Orsini) a Padova; Francesco Demuro produzioni donizettiane, la parallela e niozzi, Daniela Barcellona, Bernadette (protagonista) nei Teatri del Tenore, originario della Sardegna, ripetuta collaborazione con il Festival Manca Di Nissa, Bruno Nicoli e Stefano Circuito Lombardo; La pietra del pa- debutta nel 2007 a Parma in Luisa Mil- Donizetti di Bergamo e la dedizione Giannini. Già nel 2008 inizia ad esibirsi ragone (Clarice) al Théâtre du Châte- ler. Di recente è al alla riscoperta e diffusione del belcan- in una serie di concerti lirico-sinfonici let a Parigi; Maometto II (Calbo) e Il di New York in Falstaff e Rigoletto e de- to fanno di Jessica Pratt uno delle in- nel territorio campano e nel 2010 è barbiere di Siviglia (Rosina) all’Opera butta come Cassio in al Festival terpreti odierni più rilevanti in questo vincitrice del terzo premio al Concorso di Roma; la Cantata Giovanna D’Arco di Baden-Baden e come Foresto in Atti- genere musicale. Altre collaborazioni Lirico internazionale “Città di Ravel- di Rossini con la Tokyo Philarmonic la al Festival Verdi di Parma. Canta Fal- con importanti festival, includono il lo”. Nel 2012 si qualifica al 63° Concor- Orchestra; Pulcinella di Stravinskij per staff, Rigoletto e Medea alla Staatsoper Festival Belcanto al Caramoor di New so per giovani cantanti lirici d’Europa l’inaugurazione della Stagione Sinfo- di Berlino, Simon Boccanegra e I puri- York, l’Arena di Verona, il Festival 2012 As.Li.Co come vincitrice esor- nica del San Carlo di Napoli, diretta da tani all’Opéra di Parigi, L’elisir d’amore Verdi di Parma, il Festival Granda di diente e con quella istituzione si esibi- celebri direttori quali Roberto Abbado, al Filarmonico di Verona, La bohème Lima, il Savonlinna Opera Festival e il sce in vari spettacoli del Circuito Lom- Alberto Zedda, Jean-Christophe Spi- all’Opera di Colonia, Les pêcheurs de Dortmund Musikfest. Recentemente bardo. Nel 2012 è vincitrice del Primo nosi, Stefano Montanari e Ivor Bolton. perles all’NCPA di Pechino, ha completato la registrazione del suo Premio al Concorso Lirico Interna- Tra i suoi impegni recenti ricordiamo all’Opera di Francoforte e Messa da ultimo disco con l’Orchestra e il Coro zionale “Città di Bologna” e dei Premi una registrazione di Partenope di Hän- di Verdi con l’Accademia Na- del Maggio Musicale Fiorentino diretta speciali “Gigliola Frazzoni” e “Anselmo del (Rosmira) con la Warner Classics/ zionale di Santa Cecilia. Nel corso degli da Riccardo Frizza, che ha come tema Colzani”. In occasione del Concorso Erato diretta da Riccardo Minasi; Giu- anni si esibisce sui maggiori palcosce- la “pazzia” nel melodramma italiano. I “Città di Bologna” segue, inoltre, un lio Cesare (Cornelia) a Tolone diret- nici italiani e internazionali, fra cui: suoi prossimi impegni includono, oltre corso tenuto dal soprano Cinzia Forte ta da Rinaldo Alessandrini; Juditha Royal Opera House Covent Garden di ad un ritorno al Metropolitan di New e dal regista Francesco Micheli. Suc- triumphans (Holofernes) a Venezia con Londra (Gianni Schicchi, La traviata); York, anche nuovi concerti al Théâtre cessivamente vince il Primo Premio Alessandro De Marchi; Metropolitan di New York (La bohème, des Champs-Élysées di Parigi e alla ai Concorsi Lirici Internazionali Sali- (Lucia) al Rossini Opera Festival con La traviata); Opéra di Parigi (La tra- Čajkovskij Concert Hall di Mosca. cedoro 2012 e “Maria Caniglia” 2012 Donato Renzetti; Il barbiere di Siviglia viata, Rigoletto, Der Rosenkavalier); e vince l’As.Li.Co. 2013 per il ruolo di (Rosina) all’Opera di Roma e a Dresda; Teatro alla Scala (Rigoletto, L’elisir Teresa Iervolino Tancredi e il Primo Premio al Con- Lucrezia Borgia (Maffio Orsini) a Bil- d’amore, Falstaff); Opera di San Franci- Mezzosoprano, nasce a Bracciano corso Internazionale Etta Limiti. Fa il bao e al Festival di Salisburgo; La gaz- sco (Così fan tutte, Falstaff, Rigoletto); nel 1989 e già all’età di 8 anni inizia a suo debutto al Teatro Filarmonico di za ladra (Lucia) al Teatro alla Scala Opera di Seattle (La bohème, Rigolet- 110 LINDA DI CHAMOUNIX BIOGRAFIE 111

to); Wiener Staatsoper (La traviata, La di Bologna, Petruzzelli di Bari e Verdi Ezio e Imeneo di Händel. Il repertorio al Carlo Felice di Genova; L’Innocenza bohème, L’elisir d’amore); Teatro Real di Trieste. Tra i festival vanno ricordati concertistico include: Carmina Bura- giustificata (Flaminia) di Gluck (incisa (La traviata, Rigoletto); Teatro La Fe- quelli di Pesaro, Wexford, Montpellier, na di Orff,Requiem di Faurè, Messa di per Harmonia Mundi); Le Comte Ory nice e Gran Teatre del (La travia- Beaune, Martina Franca, Bad Wildbad Gloria di Puccini, Weinachtsoratorium (Ragonde) al Rossini Opera Festival ta), San Carlo di Napoli (La bohème, La e Bad Kissingen. Ha cantato con diret- di Bach, Stabat Mater di Szymanowski, di Pesaro; Orfeo ed Euridice (Orfeo) al traviata), oltre a Suntory Hall di Tokyo, tori d’orchestra quali Riccardo Muti, Il ritorno di Tobia e la Missa in tempore Lirico di Cagliari; Il barbiere di Siviglia Théâtre des Champs-Élysées, Bayeri- Daniel Oren, Gianluigi Gelmetti, Do- belli di Haydn, Der Rose Pilgerfahrt di (Rosina, diretta da Jean-Christophe sche Staatsoper e Arena di Verona. Ha nato Renzetti e ha lavorato con registi Schumann, Die erste Walpurgisnacht Spinosi al Capitole di Tolosa e a Brest); collaborato, fra gli altri, con Berliner come Yannis Kokkos, Pier Luigi Pizzi, di Mendelssohn, Israel in Egypt di Hän- Arianna in Creta di Händel (Tauride) Philharmoniker, Berlin Staatskapelle, Antonio Latella. Nella musica antica del. Di recente uscita il primo album di al Barbican di London diretta da Chri- Orchestra del Teatro alla Scala e Hou- ha collaborato con celebri direttori tra belcanto Il Bravo per l’etichetta Illiria; stopher Hogwood; La Didone di Cavalli ston Symphony. i quali William Christie, Christophe la sua discografia include inoltreLa Sa- (Euriclea) alla Scala con Fabio Biondi. Rousset, Christopher Hogwood, Ot- lustia (DVD Arthaus Musik), I Briganti Successivi impegni includono: Il bar- Vittorio Prato tavio Dantone, Andrea Marcon, Alan e Bianca e Gernando (CD Naxos), I due biere di Siviglia al Regio di Torino; Nor- Baritono, apprezzato come spe- Curtis e Diego Fasolis. Il suo vasto re- Figaro (DVD Bongiovanni) e Les Indes ma (Adalgisa) a Catania, al Massimo cialista del repertorio belcantista, si è pertorio spazia da Monteverdi al ‘900 galantes (DVD Alpha). di Palermo, a Tel Aviv e a Rovigo; L’I- imposto a livello internazionale come e comprende: Il barbiere di Siviglia taliana in Algeri a Vichy, al Regio di To- una delle voci più interessanti della sua (Figaro), La traviata (Germont), Don Marina De Liso rino e al Filarmonico di Verona; Anna generazione. È salito sul palcoscenico Giovanni (protagonista), I Puritani Mezzosoprano, inizia giovanis- Bolena (Giovanna Seymour) al Bellini di prestigiosi teatri fra i quali Staatso- (Riccardo), Manon Lescaut (Lescaut), sima gli studi di canto e si diploma al di Catania; Orfeo ed Euridice al San per di Berlino, Liceu di Barcellona, L’elisir d’amore (Belcore), La bohème Conservatorio di Rovigo; in seguito Carlo di Napoli; La Cenerentola (Ange- Opéra de Lyon, Ncpa di Beijing, Grand (Marcello), La Cenerentola (Dandini), frequenta, alla Scuola di Musica di Mi- lina) al Sociale di Rovigo; Così fan tutte Théâtre de Genève, Théâtre du Capi- Don Pasquale (Malatesta), Le nozze di lano, un master di 2 anni di canto rina- (Dorabella) all’Opera Giocosa di Savo- tole di Toulouse, Théâtre des Champs- Figaro (Conte), Così fan tutte (Gugliel- scimentale e barocco con Claudine An- na e a Bolzano; Il Flaminio di Pergolesi Élysées e Opéra Comique di Parigi, La mo), Werther (Albert), Pagliacci (Sil- sermet. Marina De Liso ha debuttato (Giustina) al Pergolesi Festival di Jesi; Monnaie in Bruxelles, Theater an der vio), Il Turco in Italia (Prosdocimo), molto giovane come Quickly in Falstaff Farnace di Vivaldi (Tamiri) in tournée Wien, Opéra di Losanna, Staatsoper di La cambiale di matrimonio (Slook), nei teatri di Trento, Rovigo e Bolzano e in Europa con Diego Fasolis; Il Giusti- Amburgo, Barbican di Londra, Grand di Donizetti, Bianca e Gernando quindi come Dido in Dido and Aeneas no di Vivaldi (protagonista) al Teather Théâtre di Bordeaux, Metropolitan di Bellini (Filippo), I Briganti di Mer- all’Olimpico di Vicenza. In seguito ha an der Wien; recitals e concerti in tour- Theater di Tokyo, Opéra Royal di Lie- cadante (Corrado), I due Figaro di Ca- interpretato Orlando Furioso di Vivaldi née in Europa con musiche di Händel e gi, Palau de les Arts di Valencia, Teatro rafa, Il matrimonio segreto, Il segreto di (Alcina); L’Italiana in Algeri (Isabella) Vivaldi con Fabio Bonizzoni e l’ensem- Municipal di Santiago del Cile, Teatro Susanna di Wolf-Ferrari, La Salustia in vari teatri italiani, fra cui di ble La Risonanza e con Fabio Biondi e di Basilea, Opera di Roma, Teatro del di Pergolesi, L’Orfeo di Monteverdi, Milano con Juan Diego Flórez; Il viag- Europa Galante; Dorilla in Tempe di Maggio Musicale Fiorentino, Massimo Les Indes galantes di Rameau, Demo- gio a Reims (Melibea) diretta da Alberto Vivaldi (incisione e concerti) con Diego di Palermo, Regio di Torino, Comunale foonte di Gluck, nonché Giulio Cesare, Zedda; Le nozze di Figaro (Cherubino) Fasolis a Losanna e Le Comte Ory alla 112 113

Marina De Liso Fabio Capitanucci (Foto: © Nicola Dal Maso) (Foto: © Rosellina Garbo) 114 115

Michele Pertusi (Foto: © Roberto Ricci) Antonio Garés 116 LINDA DI CHAMOUNIX BIOGRAFIE 117

Scala con Donato Renzetti per la regia Fabio Capitanucci Grammophon. Tra i suoi impegni si ci- Parma, Liegi), Filippo II in Don Carlo di Laurent Pelly. Oltre al repertorio Baritono, a 23 anni ha vinto il tano: Falstaff alla Scala, Lucerna e San (Festival Verdi di Parma, La Scala, Lio- classico, Marina de Liso si è dedicata Concorso del Lirico Sperimentale di Francisco; La traviata a Vienna e Mo- ne), Procida ne Les Vêpres siciliennes con particolare intensità all’opera ba- Spoleto e le selezioni per l’Accademia naco; Madama Butterfly a Barcellona (Opera di Roma), Pagano ne I Lombar- rocca, debuttando recentemente titoli di Perfezionamento della Scala. Dal e Bergen; Les Troyens a Londra; Don di alla prima Crociata (Parma, Mace- di Händel, quali Partenope (Arsace) a 1999 è stato ospite nelle stagioni della Giovanni a Trapani, La bohème a Ge- rata), Sparafucile in Rigoletto (Festival Ferrara e con Accademia Bi- Scala di Milano, nelle produzioni de La nova, Tokyo, Taormina e Trapani; Ma- Verdi, Wiener Staatsoper), Fiesco in zantina e Ottavio Dantone; Faramondo bohème, Un giorno di regno, Madama ria Stuarda a Monte-Carlo e Pagliacci Simon Boccanegra (Wiener Staatso- (Rosimonda) in tour in varie capitali Butterfly, Manon di Massenet e Così a Melbourne. Impegni recenti e futuri per, Regio di Torino, Comunale di Bo- europee; Giulio Cesare (Cornelia) al fan tutte. Negli anni e nello stesso tea- includono: Don Giovanni, Madama logna), Conte Walter in Luisa Miller Carlo Felice di Genova con Diego Faso- tro ha cantato ne Il viaggio a Reims, Les Butterfly e Les pêcheurs de perles a To- (Bayerische Staatsoper di Monaco), lis e a Brema con Ottavio Dantone; Ta- Troyens, Lucia di Lammermoor e Le rino; La Cenerentola a Cardiff, Paler- Silva in (La Scala), Massimi- merlano (Andronico) con Emmanuelle nozze di Figaro. Si è esibito nei più fa- mo, Sassari e Roma; un concerto alla liano ne (La Scala, Palau Haïm al Théâtre des Champs-Élysées mosi titoli d’opera e nei più prestigiosi Scala; Il barbiere di Siviglia a Palma de les Arts di Valencia) e Zaccaria in di Parigi; Lucio Cornelio Silla (Claudio) teatri italiani, europei ed americani, de Mallorca, Berlino e Londra; Gianni Nabucco (Festival Verdi). Raffinato all’Accademia di Santa Cecilia con Fa- come Firenze, Parigi, Francoforte, Schicchi a Genova; Il viaggio a Reims interprete rossiniano, Michele Pertusi bio Biondi; Clori, Tirsi e Fileno (Fileno) Monaco, Roma, Valencia, Londra, Ma- a Valencia; L’elisir d’amore a Bari; Le ha debuttato al Rossini Opera Festival ad Hannover e La Resurrezione (Maria drid, Torino, Genova, Dresda, Madrid, nozze in villa al Donizetti Festival di nel 1992 come Assur in Semiramide, Cleofa) al Misteria Paschalia Festival di Arena di Verona, Stresa, Royal Opera Bergamo. per ritornare regolarmente nelle sta- Cracovia con Giardino Armonico e di House Covent Garden di Londra, Me- gioni successivi (Moïse et Pharaon, Vivaldi: Bajazet (Asteria) in Giappone, tropolitan di New York e inoltre ad At- Michele Pertusi Maometto II, Guillaume Tell, La gaz- alla Fenice di Venezia e in tour in varie lanta, Vienna, Palermo, Rieti, Barcel- Basso, nato a Parma, è considerato za ladra, Il barbiere di Siviglia), fino a città d’Europa e La Senna festeggian- lona, Pamplona, Marsiglia, Amburgo, uno dei più grandi cantanti della sce- ricevere il prestigioso “Rossini d’oro”. te con Jordi Savall, nonché L’Orfeo di Miami, Losanna, Berlino, Budapest, na lirica mondiale. Nel 1995 gli è stato Fra i successi più recenti, Marin Fa- Monteverdi (La Speranza) con Em- Montecarlo e La Coruña. A partire dal conferito il premio “Franco Abbiati”. liero al Festival Donizetti di Bergamo, manuelle Haïm al Théâtre du Châte- 2005 è stato ospite del Rossini Opera Nel 2006 ha vinto il Grammy Award Don Carlos alla Wiener Staatsoper, let di Parigi e Strasburgo; La Didone di Festival di Pesaro, dove ha debuttato per l’incisione di Falstaff, in cui inter- Messa da Requiem di Verdi con l’Or- Cavalli (Mercurio) a Venezia e Torino in Arrighetto di Coccia, La cambiale pretava il ruolo del protagonista, diret- chestra del Teatro alla Scala diretta da e Carlo re d’Alemagna di Alessandro di matrimonio e Edipo a Colono. Ha in- to da Sir Colin Davis, mentre per l’in- Riccardo Chaillly e con l’Orchestra del Scarlatti a Stavanger in concerto e in- ciso Madama Butterfly per EMI Clas- cisione de Il Turco in Italia diretta da Maggio Musicale Fiorentino diretta cisione con Europa Galante. Nel 2001 sics diretto da Antonio Pappano, Gina Riccardo Chailly (Decca) ha ricevuto da Zubin Mehta, Les Huguenots a Gi- Marina De Liso ha vinto il Concorso di Cilea per Bongiovanni, La bohème il Grammophone Award. Negli ultimi nevra, Les Vêpres siciliennes all’Opera Toti Dal Monte e nel 2002 il Concor- (DVD) per Opus Arte, La cambiale di anni si è affermato come interprete del di Roma con Daniele Gatti, Don Pa- so As.Li.Co., due fra le più importanti matrimonio per Dynamic, I Medici di repertorio verdiano, con ruoli come squale all’Opéra National de Paris e a competizioni vocali in Italia. Leoncavallo e Fedora per Deutsche (La Scala, di Venezia, Bruxelles. 118 LINDA DI CHAMOUNIX BIOGRAFIE 119

Antonio Garés La traviata al Teatro Verdi di Busseto periodo al Carlo Felice di Genova, dal Nel 1933, alla nascita del Festival, Tenore, nasce nel 1988 a Córdoba per il Festival Verdi di Parma 2017 e 2004 al 2010 è Maestro del Coro prende il nome di Orchestra del in Spagna, dove si laurea come chitar- ha debuttato il ruolo del Marchese ne del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Maggio Musicale Fiorentino. A Gui su- rista classico nel Conservatorio Rafael Le metamorfosi di Pasquale di Spon- Trieste e, dal gennaio 2011 al dicem- bentrano come direttori stabili Mario Orozco. La sua formazione lirica inizia tini al Teatro Pergolesi di Jesi, opera bre 2012, del Teatro Comunale di Rossi (nel 1937) e, nel dopoguerra, nel 2013 in patria; si trasferisce poi a registrata per la prima volta da Naxos. Bologna, dove dirige l’Orchestra ed Bruno Bartoletti. Capitoli fondamen- Firenze per continuare i suoi studi con Attivo inoltre in ambito concertistico, il Coro nel Peer Gynt di Edvard Grieg tali nella storia dell’Orchestra sono Donatella Debolini al Conservatorio ha interpretato il Requiem di Mozart, e in Ein Sommernachtstraum di Felix la direzione stabile di Riccardo Muti Luigi Cherubini. Selezionato per la il Te Deum di Kodály e la Petite Messe Mendelssohn per Bologna Estate 2011. (1969-’81) e quella di Zubin Mehta, Rossini Opera Academy a Lunenburg Solennelle di Rossini diretta da Alberto Più volte invitato dall’Accademia di Direttore principale dall’85. Nel cor- (Nova Scotia, Canada) diretta da Al- Zedda. Fra gli impegni recenti e futuri: Santa Cecilia, per due estati è Maestro so della sua storia l’Orchestra del berto Zedda nel 2015; finalista e vin- Il viaggio a Reims a Pesaro, La traviata del Coro al Rossini Opera Festival, col- Maggio è guidata da alcuni fra i mas- citore del premio “miglior tenore” nel (Gastone) a Firenze, La donna del lago laborando alla produzione del Mosè in simi direttori quali: Victor De Sabata, concorso internazionale a Zagabria e Wiesbaden, Gianni Schic- Egitto (Premio Abbiati). Lavora spes- Antonio Guarnieri, Gino Marinuzzi, di Alessandria nel 2017; finalista nel chi, Il tabarro e Rigoletto a Firenze. so con celebri direttori d’orchestra Gianandrea Gavazzeni, , Concorso Andrea Chénier di Foggia, è fra i quali si ricordano Zubin Mehta, Wilhelm Furtwängler, Bruno Walter, stato selezionato come allievo effetti- Lorenzo Fratini Daniel Oren, Lorin Maazel, Christoph Otto Klemperer, Issay Dobrowen, vo nell’Accademia Rossiniana Alberto Nato a Prato nel 1973, è diplomato Eschenbach, Wayne Marshall, Nello Jonel Perlea, Erich Kleiber, Arthur Zedda di Pesaro nel 2018. Il suo reper- in composizione, composizione poli- Santi, Pinchas Steinberg, Roberto Rodzinski, Dimitri Mitropoulos, torio include Il barbiere di Siviglia, La fonica vocale, musica corale e direzio- Abbado, Nicola Luisotti e Fabio Luisi. Herbert von Karajan, Leonard Cenerentola, L’occasione fa il ladro, I ne di coro, strumentazione per banda Esegue in prima assoluta musiche Bernstein, Thomas Schippers, Claudio Capuleti e i Montecchi, Don Giovanni e clarinetto presso i Conservatori di di Fabio Vacchi, Giampaolo Coral, Ab­ba­do, Lorin Maazel, Carlo Maria e L’elisir d’amore. Nel maggio 2015 fa il Bologna, Ferrara, Firenze e Milano. Randall Meyers, Tan Dun e Arvo Pärt. Giulini, Georges Prêtre, Wolfgang suo debutto nella Zarzuela El dúo de la Frequenta corsi di direzione d’orche- Dal gennaio 2013 è Maestro del Coro Sawallisch, Carlos Kleiber, Georg Africana nel Gran Teatro de Córdoba; stra tenuti da Gustav Kuhn, Gianluigi del Maggio Musicale Fiorentino. Solti, Riccardo Chailly, Giuseppe interpreta in seguito La Cenerentola Gelmetti e Piero Bellugi e di direzione Sinopoli, Seiji Ozawa, Daniele Gatti (Ramiro) al Comunale Pavarotti di di coro con Roberto Gabbiani, Fabio Orchestra del Maggio e Fabio Luisi, che dall’aprile 2018 al Modena; Le convenienze ed incovenien- Lombardo, Andrew Lawrence King Musicale Fiorentino luglio 2019 è stato Direttore musica- ze teatrali (il Tenore tedesco), Vent du e Diego Fasolis. Come direttore d’or- Fondata nel 1928 da Vittorio Gui le dell’Orchestra. Attualmente Zubin soir di Offenbach,Il barbiere di Siviglia chestra guida l’Orchestra Regionale come Stabile Orchestrale Fiorentina, Mehta è Direttore onorario a vita. (Almaviva) e La Cenerentola, entram- Toscana, le orchestre della Radio di è impegnata fin dagli esordi nell’attivi- Illustri compositori co­me Richard be in produzioni per le scuole, al Te- Bucarest, del Teatro di Cluj-Napoca, tà concertistica e nelle stagioni liriche Strauss, Pietro Ma­scagni, Ildebrando atro del Maggio; Lo frate ‘nnamorato del Teatro Olimpico di Vicenza, del del Teatro Comunale di Firenze ed è, Pizzetti, Paul Hindemith, Igor di Pergolesi e Così fan tutte al Guar- Teatro Verdi di Trieste e del Teatro oggi, una delle più apprezzate dai di- Stravinskij, Goffredo Petrassi, Luigi diagrele Opera Festival. È Gastone ne Comunale di Bologna. Dopo un breve rettori e dai pubblici di tutto il mondo. Dallapiccola, Krzysztof Pende­recki e 120 LINDA DI CHAMOUNIX 121

Luciano Berio dirigono loro lavori al Luigi Nono e Sylvano Bussotti. Maggio Musicale Fiorentino, spesso Particolarmente significativa la col- in prima esecuzione. Fin dagli anni laborazione con grandi direttori quali Cinquanta l’Orchestra realizza nume- Zubin Mehta, Riccardo Muti, Claudio rose incisioni discografiche, radiofoni- Abbado, Carlo Maria Giulini, Bruno che e televisive, insignite di prestigiosi Bartoletti, Gianandrea Gavazzeni, riconoscimenti fra i quali, nel 1990, il Wolfgang Sawallisch, Georges Prêtre, Grammy Award. Nell’ottantesimo an- Myung-Whun Chung, Seiji Ozawa, niversario della fondazione riceve il Semyon Bychkov, Giuseppe Sinopoli, Fiorino d’Oro della Città di Firenze. Lorin Maazel, Daniele Gatti. Negli Frequenti le tournées internaziona- ultimi anni il Coro amplia il proprio li guidate da Zubin Mehta, per rap- repertorio alle maggiori composizio- presentazioni operistiche e concerti ni sinfonico-corali classiche e moder- in Europa, Asia, Medio Oriente e Sud ne e partecipa a numerose tournées America. internazionali sia come complesso autonomo che con l’Orchestra del Coro del Maggio Maggio. La disponibilità e la capacità Musicale Fiorentino di interpretare lavori di epoche e stili Formatosi nel 1933 (anno di na- diversi in lingua originale sono carat- scita del Festival) sotto la guida di teristiche che hanno reso il Coro del Andrea Morosini, si qualifica come Maggio fra le compagini più duttili e uno dei più prestigiosi complessi vo- apprezzate dai direttori d’orchestra cali italiani nell’ambito sia dell’atti- e dalla critica nel panorama interna- vità lirica che di quella sinfonica. A zionale, e fra i protagonisti anche di Morosini subentrano Adolfo Fanfani, particolari ed importanti ricorrenze Roberto Gabbiani, Vittorio Sicuri, artistiche e civili. Nel 2003 vince con Marco Balderi, José Luis Basso, Renée Fleming il Grammy Award per Piero Monti e, dal 2013, Lorenzo il cd Belcanto e nel 2013 celebra gli Fratini. L’attività del Coro si è svi- 80 anni della sua fondazione con una luppata anche nel settore della vo- serie di concerti diretti da Lorenzo calità da camera e della musica con- Fratini. temporanea, con importanti prime esecuzioni di compositori del nostro tempo quali Krzysztof Penderecki, Il Coro e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino Luigi Dallapiccola, Goffredo Petrassi, Foto: © Michele Monasta 122 LINDA DI CHAMOUNIX 123

ORGANICO DELL’ORCHESTRA DEL MAGGIO ORGANICO DEL CORO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO MUSICALE FIORENTINO

Violini primi Flavio Flaminio Oboi Basso tuba Soprani Contralti Baritoni Altro Maestro coro Domenico Pierini Antonio Pavani Alberto Negroni (I) Mario Barsotti Sabrina Baldini Silvia Barberi Nicolò Ayroldi Leonardo Andreotti (violino di spalla) Naomi Yanagawa Marco Salvatori (I) Antonella Bandelli Elena Cavini Claudio Fantoni Gianrico Righele Cristiana Buralli Alessandro Potenza Timpani Tiziana Bellavista Teodolinda De Lisandro Guinis Segretario (concertino) Donatella Ballo Fausto Cesare n.c. Giovanni Bernardo Romano organizzativo coro Lorenzo Fuoco Michela Bernacchi Corno inglese Bombardieri (I) Silvia Capra Cristiana Fogli Martinuzzi Alessandra Vestita (concertino) Elisa Ragli Massimiliano Salmi Gregory Lecoeur (I) Gabriella Cecchi Filomena Pericoli Giovanni Mazzei Luigi Cozzolino Claudia Marino Elizabeth Chard Ramona Gabriela Antonio Menicucci Fabio Montini Clarinetti Percussioni Giovanna Costa Peter Egidio Naccarato Anna Noferini Violoncelli Riccardo Crocilla (I) Lorenzo D’Attoma Ruth Anna Crabb Nadia Pirazzini Gabriele Spina Laura Mariannelli Patrizio Serino (I) Leonardo Cremonini Michele Montagner Eloisa Deriu Maria Rosaria Fumiyuki Kato Emilio Di Stefano Simão Alcoforado Saverio Rufo Rosa Galassetti Rossini Nicola Grassi Barreira (I) Clarinetto piccolo Daniela Losi Amanda Ferri Bassi Angel Andrea Tavani Michele Tazzari (II) Paolo Pistolesi Fisarmonica Barbara Marcacci Diego Barretta Boriana Nakeva Elida Pali (II) Francesco Furlanich Monica Marzini Tenori Luciano Graziosi Simone Ferrari Beatrice Guarducci Fagotti Marina Mior Tiziano Barbafiera Nicola Lisanti Annalisa Garzia Renato Insinna Stefano Vicentini (I) Segretario Cristina Pagliai Fabio Bertella Roberto Miniati Leonardo Matucci Sara Nanni Alejandra Rojas organizzativo Delia Palmieri Alessandro Antonio Montesi Luisa Bellitto Wiktor Jasman Garcia (I) Orchestra Sarina Rausa Carmignani Marco Perrella Michele Pierattelli Sara Spirito Francesco Furlanich Luca Mannucci Giulia Tamarri Massimiliano Alessandro Peruzzi Paolo Del Lungo Costanza Persichella Gianluca Saccomani Elena Bazzo Esposito Marcello Vargetto Ilaria Lanzoni Tecnico addetto Thalida Fogarasi Fabrizio Falli Ferruccio Finetti Contrabbassi Corni ai complessi Chiara Chisu Saulo Garcia Diepa Violini secondi Riccardo Donati (I) Luca Benucci (I) artistici Letizia Pellegrino Dean David Janssens Marco Zurlo (I) Marco Martelli (I) Emanuele Urso (I) Cristina Taddei Leonardo Melani Alessandro Alinari (I) Renato Pegoraro (II) Alberto Serpente Mezzosoprani Carlo Messeri Alberto Boccacci (II) Fabrizio Petrucci (II) Alberto Simonelli Sabina Beani Simone Porceddu Luigi Papagni (II) Nicola Domeniconi Stefano Mangini Mirabela Castillo Leonardo Sgroi Giacomo Rafanelli Daniele Gasparotto Michele Canori Consuelo Cellai Davide Siega Orietta Bacci Giorgio Galvan Katja De Sarlo Andrea Antonio Rossella Pieri Vieri Piazzesi Trombe Livia Sponton Siragusa Sergio Rizzelli Andrea Dell’Ira (I) Nadia Sturlese Valerio Sirotti Laura Bologna Arpa Claudio Barbara Zingerle Riccardo Sorelli Cosetta Michelagnoli Susanna Bertuccioli Quintavalla (I) Michela Mazzanti Luca Tamani Tommaso Vannucci Marco Crusca Mauro Virgini Carmela Panariello Flauti Emanuele Antoniucci Hiroki Watanabe Corinne Curtaz Gregorio Tuninetti (I) Davide Ciarrocchi Anton Horváth Matteo Del Monte (I) Tromboni Alfio Vacanti Tiziana Lafuenti Alessia Sordini Fabiano Fiorenzani (I) Gabriele Bastrentaz (I) Viole Andrea G. D’Amico Jörg Winkler (I) Ottavino Massimo Castagnino Antonio Bossone (I) Viola Brambilla Si ringrazia la ditta Lia Previtali (II) Trombone basso Onerati per la storica Herber Dézi (II) Gabriele Malloggi collaborazione con il Andrea Pani Eric Pignotti Maggio Musicale Stefano Rizzelli Fiorentino. 124 MAGGIO MUSICALE FIORENTINO 125

Segretario artistico Direttore dell’allestimento scenico A cura dell’Ufficio Stampa e Media Giovanni Verona Saverio Santoliquido del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino — Maestro suggeritore Assistente del Direttore Responsabile: Paolo Antonio Klun Luigi Baccianti dell’allestimento scenico Responsabile redazione: Franco Manfriani Gabriele Vanzini Impaginazione e progetto grafico copertina: Giorgio Fratini Maestri collaboratori di palcoscenico — Alberto Alinari, Andrea Baggio, Capi reparto dei laboratori Traduzioni: Anne Lokken (inglese), Rosalia Orsini (francese), Andrea Boi di scenografia e costruzioni Camilla Brunelli (tedesco) Alessio Ariani, Daniele Leone, Maestri collaboratori di sala Roberto Staccioli Edoardo Barsotti, Federico Brunello Disegnatore Altro Maestro del Coro Roberta Lazzeri Leonardo Andreotti Capo reparto macchinisti Maestro collaboratore alle luci Leonardo Pinzauti Paolo Bellocci Capo reparto elettricisti Direttore di scena Gianni Pagliai Donatella Dimarco Capo reparto fonica Direzione di scena Silvio Brambilla Marika Petrizzelli Capo reparto attrezzeria Daniele Baldini

Responsabile vestizione Gianna Poli © 2021 Teatro del Maggio Musicale Fiorentino - Fondazione Chiuso in redazione l’11 gennaio 2021