Goldoni E Il Teatro

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Goldoni E Il Teatro ATTI dell’VIII Congresso degli Italianisti Scandinavi Aarhus-Sandbjerg, 21-23 giugno 2007 ATTI DELL’ VIII CONGRESSO DEGLI ITALIANISTI SCANDINAVI Aarhus-Sandbjerg, 21-23 giugno 2007 A cura di Svend Bach, Leonardo Cecchini e Alexandra Kratschmer Aarhus 2009 Istituto di Lingue, Letteratura e Cultura Il presente volume è stato pubblicato con il contributo di Birthe og Knud Togebys Fond L’VIII Congresso degli Italianisti Scandinavi ha beneficiato del sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen ATTI dell’VIII Congresso degli Italianisti Scandinavi Aarhus-Sandbjerg, 21-23 giugno 2007 A cura di Svend Bach, Leonardo Cecchini e Alexandra Kratschmer © 2009 Institut for Sprog, Litteratur og Kultur, Aarhus Universitet ISBN 978-87-993193-0-5 Finito di stampare nel mese di giugno 2009 da Fællestrykkeriet for Sundhedsvidenskab og Humaniora Aarhus Universitet Institut for Sprog, Litteratur og Kultur, Afdeling for Italiensk Aarhus Universitet Jens Chr. Skousvej 5 8000 Århus C. Danimarca Indice Prefazione 7 Goldoni e il teatro Franco Fido Le professioni e il lavoro nel teatro di Goldoni 11 Michel Olsen Goldoni fra modernismo e tradizione 27 Svend Bach Conflitti tra un sé privato e pubblico. Monarchi nel dramma italiano (e francese) dal Sei all’Ottocento 63 Enrico Garavelli Storia e invenzione in Lucia Dall’Oro di Filippo Tolli (1881) 78 Margareth Hagen Le figure femminili nella Mandragola – realismo e esemplarità 92 Lone Klem La commedia del Cinquecento tra immagine del mondo reale e astrazione teatrale. Quattro esempi di una dialettica 104 Antonella Mirone La migrazione culturale di Pamela 119 Elina Suomela-Härmä Il repertorio italiano nei teatri finlandesi fino al 1925 128 Erling Strudsholm Goldoni e l’uso medio 142 Letteratura Leonardo Cecchini “La memoria che lascio è frantumata”. Identità e memoria in alcune recenti narrazioni autobiografiche 152 Helena Eskelinen Il ruolo dell’ecfrasis e della similitudine ecfrastica nelle descrizioni muliebri del Piacere di Gabriele D’Annunzio 164 Marja Härmänmaa La “città morta” – la rappresentazione delle città antiche in alcune opere di Gabriele D’Annunzio 176 Ciro Imperato Il ritorno del viaggiatore di Gianni Celati: un’analisi semiotica 191 Grete Johansen Rinascimento privato – la storia romanzata 200 Jørn Moestrup Strutture narrative nell’opera di Andrea De Carlo. Criteri per un giudizio di valore 211 Giuseppe Persiani Identità meridionale e percezione dello straniero nella narrativa di Luigi Pirandello 218 Martin Kvist Petersen La caducità e l’«attimo estatico»: sulla poetica temporale di Pavese 233 Camilla Skalle Achille piè veloce, un romanzo postmoderno in gioco mitologico 251 Igor Tchehoff Il corpo malato in Memoriale di Paolo Volponi 261 Linguistica Verner Egerland Il soggetto implicito nelle costruzioni non finite avverbiali in italiano antico e moderno 274 Marco Gargiulo Motivazioni allo studio dell’italiano in Scandinavia 291 Hanne Jansen & Ole Jorn A più voci. Traduzione del romanzo Alla cieca di Claudio Magris e implicazioni traduttologiche 307 Bente Lihn Jensen SugarTexts in italiano e in danese. Verbalizzazioni delle fasi di produzione 327 Elizaveta Khachaturyan Segnali discorsivi formati dal verbo dire. Approccio semantico 348 Iørn Korzen Anafora evolutiva in italiano e in danese 363 Fulvio Leone Italiano neostandard e letteratura 380 Lone Elisabeth Olesen “Vengono a curiosare dall’estero”. Alcuni problemi riguardo l’uso dei concetti IR / IP e lo studio dell’italiano parlato in Sardegna 388 Prefazione Con la pubblicazione di questi Atti, i lavori dell’VIII Congresso degli Italianisti Scandinavi, tenutosi all’Università di Aarhus e al castello di Sandbjerg, sua dipendenza, sono arrivati alla loro conclusione. Come tema principale avevamo scelto ”Goldoni e il teatro”, in occasione della ricorrenza del terzo centenario dalla nascita del commediografo, e in conseguenza avevamo invitato a partecipare due esperti del campo, il professor Franco Fido dell’Università di Harvard e il professor Michel Olsen dell’Università di Roskilde. I loro contributi figurano all’inizio della prima sezione di questo volume, seguiti da quelli di altri studiosi che avevano deciso di presentare ricerche attinenti al tema generale. Nella seconda e nella terza sezione compaiono studi su temi letterari e linguistici che fuoriescono dal tema principale. Nella seduta plenaria finale i congressisti affrontarono tra altri argomenti quello della forma e dei possibili obiettivi futuri della collaborazione tra gli italianisti dei paesi nordici, e si decise che ci si sarebbe adoperati ad aumentare la qualità scientifica e quindi il prestigio e la diffusione degli Atti dei nostri Congressi sottomettendo i singoli contributi al giudizio di un altro congressista. In tal modo i manoscritti che ci sono pervenuti nell’autunno del 2007 hanno effettivamente ricevuto critiche e suggerimenti di cui ciascun autore ha potuto trarre vantaggio prima di consegnare il testo definitivo. Si è iniziata così una cooperazione professionale anche al di là dei giorni già in sé proficui passati insieme durante il Congresso, cooperazione che potrà svilupparsi e perfezionarsi ulteriormente negli anni che vengono, a partire dal prossimo Congresso che avrà luogo ad Oslo nel 2010. Nell’ultima fase la rilettura dell’intero volume ci ha permesso di correggere una certa quantità di errori tipografici ed espressioni imprecise. Gli autori hanno comunque avuto la possibilità di rivedere e approvare la versione finale dei loro contributi. Teniamo a ringraziare La Fondazione Togeby (Birthe og Knud Togebys Fond) per il suo generoso contributo, senza il quale non sarebbe stato possibile pubblicare questi Atti. Svend Bach Leonardo Cecchini Alexandra Kratschmer GOLDONI E IL TEATRO Franco Fido Università di Harvard Le professioni e il lavoro nel teatro di Goldoni Egli è un uomo che il suo mestiere lo sa (Introduzione alle recite del 1753-54). … fra il vostro numero de’ Virtuosi e delle Virtuose di musica, vi sono delle oneste e discrete persone come in ogni altro corpo di Arte, di Mestiere o di Professione (L’impresario delle Smirne – L’Autore e chi legge). Giera mia ziora mare / Nassua de un ztrazzariol:/ Gnese da un zavatter, / E vu da un fruttariol (Il Campiello, I, 6). In ogni discorso vostro c’entra la campagna, i ravanelli, l’aratro (Il raggiratore, III, 1). E si vedon talora i principali / In una sala riccamente adorna / Portar vanghe o altre cose manuali. / E se un po’ di buon gusto non ritorna, / Sul teatro vedrem probabilmente / Anche il fornaio che la pasta inforna (La scuola di ballo, II, 3). 1. Il dramma serio e les états degli uomini. Soldati e ufficiali; cortigiane e ruffiani; servitori e cameriere; dottori in medicina e procuratori legali, villani e pedanti: sono queste le professioni – ma sarebbe meglio dire le condizioni o i tipi sociali – che fin dal Cinquecento entrano nella commedia, oggetti proverbiali di satira o di caricatura che spesso si rapprenderanno nelle ben note maschere dell’Arte. Di altre professioni poco o niente si parla nella commedia letteraria, specialmente quella francese del Seicento e del primo Settecento, che costituisce il referente obbligato per quella italiana dello stesso periodo. I personaggi principali del teatro classico, nobili di corte, d’épée o de robe, esistono non solo senza lavorare, ma senza che la considerazione di un’occupazione possibile entri mai nel loro orizzonte mentale o nelle circostanze della favola: talché l’idea (per non parlare della pratica) di un lavoro è tanto lontana da loro e dal loro pubblico quanto le cose del sesso dai casti personaggi dei romanzi di Henry James. 11 Il Misantropo di Molière, il Distratto di Regnard e il Vanaglorioso di Destouches (questi ultimi due tributari dei Caractères di La Bruyère) vivono nell’assolutezza della loro condizione, e la loro presenza teatrale si accampa in un mondo vuoto di categorie sociali o professionali. Non sarà un caso che quando Goldoni a Parigi vorrà scrivere una pièce tutta francese costruirà il suo Bourru bienfaisant su questo stesso, asettico modello. In Francia la situazione cambia a partire, press’a poco, dalla metà del Settecento. Nel 1765 il protagonista del Philosophe sans le savoir di Sedaine, una delle più belle commedie serie di quegli anni, è un agiato negoziante nobile decaduto ma orgoglioso del proprio mestiere.1 Suo figlio ufficiale si batte addirittura in duello per sostenere la dignità della professione paterna, e per tutta una scena del quinto atto (4) assistiamo al generoso comportamento del mercante, che paga una grossa lettera di cambio senza addebitarne le spese al portatore pur sapendo che questi ha bisogno urgente del denaro.2 Dieci anni dopo La brouette du vinaigrier di Mercier è letteralmente fondata sul mestiere del protagonista, venditore ambulante di aceto e di senape, e nella Prefazione l’autore scrive: La Brouette du vinaigrier! Quel sujet! … Les personnages de ce drame sont trop bas! J’ai prévu le reproche, et je l’ai bravé. Qu’on ne calomnie point ma brouette; elle est assurément respectable [carica com’è dei risparmi che il vinegrier sta per offrire al grand bourgeois futuro suocero di suo figlio]. […] Le poète dramatique (ainsi du moins je le conçois) est peintre universel. Tout le détail de la vie humaine est également son objet.3 Nella sua accezione più ampia, il nuovo contesto culturale che ha reso possibile il cambiamento di gusti teatrali avvertito e promosso da Sedaine e Mercier è quello determinato dalla pubblicazione dell’Encyclopédie, e materializzatosi sui palcoscenici francesi in
Recommended publications
  • Representações Do Feminino Em La Locandiera E La Putta Onorata, De Carlo Goldoni
    UNIVERSIDADE FEDERAL DO ESPÍRITO SANTO PROGRAMA DE PÓS-GRADUAÇÃO EM LETRAS CAROLINE BARBOSA FARIA FERREIRA REPRESENTAÇÕES DO FEMININO EM LA LOCANDIERA E LA PUTTA ONORATA, DE CARLO GOLDONI Vitória 2019 CAROLINE BARBOSA FARIA FERREIRA REPRESENTAÇÕES DO FEMININO EM LA LOCANDIERA E LA PUTTA ONORATA, DE CARLO GOLDONI Tese apresentada ao programa de Pós-Graduação em Letras do Centro de Ciências Humanas e Naturais da Universidade Federal do Espírito Santo, como requisito parcial para obtenção do título de Doutora em Letras, na área de concentração Estudos Literários. Orientadora: Prof.ª Dr.ª Paula Regina Siega Co-orientador: Prof. Dr. André Luís Mitidieri Vitória 2019 Aos meus pais Aos meus amados Gilberto e Levi. AGRADECIMENTOS A Deus, porque sei que sem Ele nada seria possível. Aos meus amados Gilberto e Levi, pelo grande amor, incentivo, apoio, compreensão, paciência e ajuda em todos os momentos. Aos meus pais, Claudio e Shirley, porque sempre acreditaram em mim e me fazerem crer que eu poderia ir além. À minha orientadora, Profa. Dra. Paula Regina Siega, pela grande amizade, atenção, solicitude, e confiança no meu trabalho. Ao meu co-orientador, Prof. Dr. André Luis Mittidieri, por todo o auxílio no meu Exame de Qualificação e durante a escritura da tese. À Profa. Dra. Ester Abreu Vieira de Oliveira, pelas disciplinas de teatro que tanto enriqueceram os meus conhecimentos, e pelos valorosos comentários, questionamentos e observações em meu Exame de Qualificação. A todos os meus colaboradores, aqui no Brasil e na Itália, que me enviaram artigos e livros, sem os quais não poderia certamente ter construído esta tese.
    [Show full text]
  • The Use of Food to Signify Class in the Comedies of Carlo Goldoni 1737-1762
    ABSTRACT Title of Document: “THE SAUCE IS BETTER THAN THE FISH”: THE USE OF FOOD TO SIGNIFY CLASS IN THE COMEDIES OF CARLO GOLDONI 1737-1762. Margaret Anne Coyle, Ph.D, 2006 Directed By: Dr. Heather Nathans, Department of Theatre This dissertation explores the plays of Venetian Commedia del’Arte reformer- cum-playwright Carlo Goldoni, and documents how he manipulates consumption and material culture using fashionable food and dining styles to satirize class structures in eighteenth century Italy. Goldoni’s works exist in what I call the “consuming public” of eighteenth century Venice, documenting the theatrical, literary, and artistic production of the city as well as the trend towards Frenchified social production and foods in the stylish eating of the period. The construction of Venetian society in the middle of the eighteenth century was a specific and legally ordered cultural body, expressed through various extra-theatrical activities available during the period, such as gambling, carnival, and public entertainments. The theatrical conventions of the Venetian eighteenth century also explored nuances of class decorum, especially as they related to audience behavior and performance reception. This decorum extended to the eating styles for the wealthy developed in France during the late seventeenth century and spread to the remainder of Europe in the eighteenth century. Goldoni ‘s early plays from 1737 through 1752 are riffs on the traditional Commedia dell’Arte performances prevalent in the period. He used food in these early pieces to illustrate the traditional class and regional affiliations of the Commedia characters. Plays such as The Artful Widow, The Coffee House, and The Gentleman of Good Taste experimented with the use of historical foods styles that illustrate social placement and hint at further character development.
    [Show full text]
  • Economic View of Goldoni's
    PRODUCTIVITY AND WASTE: A SOCIO-ECONOMIC VIEW OF GOLDONI’S THEATER by JACLYN A. BEVACQUA A Dissertation submitted to the Graduate School-New Brunswick Rutgers, The State University of New Jersey in partiaL fuLfiLLment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy Graduate Program in ItaLian written under the direction of Professor Alessandro Vettori and approved by ________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________ ________________________________________________ New Brunswick, New Jersey May 2014 © 2014 JacLyn A. Bevacqua ALL RIGHTS RESERVED ABSTRACT OF THE DISSERTATION Productivity and Waste: A Socio-Economic View of GoLdoni’s Theater By JACLYN A. BEVACQUA DISSERTATION DIRECTOR: Professor Alessandro Vettori The purpose of this work is to analyze characters and relationships in GoLdoni’s comedies in terms of their sociaL actions and interactions. I assert that GoLdoni intended for these comedies to be a vehicLe of instruction in order to modeL and reform behaviors he deemed either productive or wastefuL to the progress of society. The success of society as a whole depends on the individuaL behaviors and conduct of its members. GoLdoni recognized the denegration of moraLs and good sense among the various sociaL cLasses. His plays, taken deeper than face vaLue, demonstrate his desire to aid in the renovation of Venetian society and reinstate the honorabLe, virtuous and productive society that he perceived. Through sociaL dynamics and famiLiaL reLationships, various behaviors of the characters and their interactions demonstrate aspects of Venetian society that Goldoni lauded or criticized. Many Goldoni scholars such as Mario Baratto and Franco Fido have noted the sociaL impLications of GoLdoni’s theater. I beLieve that my research takes a different direction and, through the socio-economic Lens, it is possible to note the theory substantiating Goldoni’s intentions.
    [Show full text]
  • Bibliografia Di Carlo Goldoni Nel Trecentenario Della Nascita a Cura Di Paolo Bignamini E Daniela Ferrario
    ScenAperta – Polo Teatrale dell’Altomilanese Ass. Cult. ScenAperta Altomilanese Teatri presentano: GOLDONIANA Bibliografia di Carlo Goldoni nel trecentenario della nascita A cura di Paolo Bignamini e Daniela Ferrario Le opere (http://www.pelagus.org/it/libri/Carlo_Goldoni.html) Alessandro Longhi Ritratto di Carlo Goldoni (1762). Casa Goldoni, Venezia LA LOCANDIERA GLI AMORI DI ZELINDA E LINDORO I DUE GEMELLI VENEZIANI I MALCONTENTI I MERCATANTI I PUNTIGLI DOMESTICI I RUSTEGHI IL BUGIARDO IL CAVALIER DI BUON GUSTO IL CONTRATTEMPO IL FESTINO IL FILOSOFO INGLESE IL GELOSO AVARO IL GIUOCATORE IL MEDICO OLANDESE IL MERCANTE FALLITO IL PADRE DI FAMIGLIA IL POETA FANATICO IL PRODIGO IL RAGGIRATORE IL RITORNO DALLA VILLEGGIATURA IL SERVITORE DI DUE PADRONI IL TUTORE IL VECCHIO BIZZARRO IL VECCHIO FASTIDIOSO IL VENTAGLIO IL VERO AMICO IRCANA IN ISPAAN LA BOTTEGA DEL CAFFE' LA BUONA FAMIGLIA LA CAMERIERA BRILLANTE LA CASA NOVA LA DAMA PRUDENTE LA DONNA DI GARBO LA FIGLIA OBBEDIENTE LA MADRE AMOROSA LA MOGLIE SAGGIA LA PUTTA ONORATA LA SERVA AMOROSA LA SPOSA PERSIANA LA SUOCERA E LA NUORA LA VEDOVA SCALTRA LA VILLEGGIATURA L'ADULATORE L'AMANTE DI SE MEDESIMO L'AVVENTURIERE ONORATO L'AVVOCATO VENZIANO LE AVVENTURE DELLA VILLEGGIATURA LE DONNE CURIOSE LE FEMMINE PUNTIGLIOSE LE MASSERE LE SMANIE PER LA VILLEGGIATURA L'EREDE FORTUNATA L'IMPOSTORE L'INCOGNITA L'UOMO DI MONDO L'UOMO PRUDENTE MEMORIE PAMELA NUBILE TERENZIO TORQUATO TASSO UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNOVALE I libri su Goldoni Sergio Leone e Ferruccio Soleri Il teatro di Goldoni sulle scene italiane del Novecento Paolo Bosisio Ediz. Electa 1993 - 265 pagine Il volume si pone l’obiettivo di ricostruire, con il supporto di tutti gli elementi documentari disponibili, il percorso compiuto dalle commedie di Goldoni sui nostri palcoscenici a partire dal Settecento, con particolare riferimento alle numerose e spesso significative interpretazioni registiche e attoriali novecentesche.
    [Show full text]
  • Commedie Di Carta. Considerazioni Su Alcune Traduzioni Goldoniane Mai Allestite in Croazia
    K. Radoš-Perković, Commedie di carta. Considerazioni su alcune traduzioni goldoniane... - SRAZ LVI, 239-252 (2011) UDC 821.131.1-22.03=163.42 Original scientific paper Ricevuto il 27 ottobre 2011 Approvato per la pubblicazione il 15 novembre 2011 Commedie di carta. Considerazioni su alcune traduzioni goldoniane mai allestite in Croazia Katja Radoš-Perković Facoltà di Lettere e Filosofia Università di Zagreb [email protected] Il saggio si propone di presentare un certo numero di traduzioni croate di com- medie goldoniane che, non essendo mai state allestite nei teatri domestici, vengono definite come “commedie di carta”. Due tra queste vengono analizzate in confronto ad altre traduzioni della stessa commedia con maggiore fortuna scenica, mentre il resto dei titoli “di carta” viene considerato come potenziale teatrale. Il saggio offre anche i dati sulle traduzioni teatrali mai pubblicate e sui capolavori non ancora tradotti e quindi non accessibili al pubblico croato. Nel vasto repertorio goldonistico croato presente sulle scene dei teatri domestici dal lontano 1862,1 esiste un certo numero di traduzioni mai allestite, oppure allestite soltanto da gruppi filodrammatici amatoriali.2 Le ricerche del 1 Anche se formalmente la prima rappresentazione croata di una commedia goldoniana è un adattamento della Locandiera intitolato Anica krčmarica, le indagini del maggiore goldonista croato Frano čale hanno portato alla luce una versione in latino del Servi- tore di due padroni allestita nel 1772 dagli studenti del Collegio dei Gesuiti di Zagabria. Inoltre, un altro teatrologo croato, Slavko Batušić, ha scoperto che dietro al titolo di Ljubomirović ili priatel pravi attribuito a Matija Jandrić e pubblicato nel 1821 dal parroco Tomaš Mikloušić si nascondeva una traduzione della commedia goldoniana Il vero amico.
    [Show full text]
  • Dei Fogli Miei Leuropa Tutta E
    «DEI FOGLI MIEI L’EUROPA TUTTA È PIENA»: O CASO PORTUGUÊS MARIA JOÃO ALMEIDA* Como cremos ser notório, a obra de Goldoni faz parte de um património teatral que há muito transcende os confins do território italiano. Por vezes esquecida, mas nunca igno- rada, a dramaturgia do autor sobreviveu nos palcos europeus, após 1793, por mais de século e meio, por vezes desnaturada por leituras abusivas ou maldestras, e frequentemente sufo- cada por confusões e contaminações com a Commedia dell’Arte. Ganhou forma, assim, «la storia di un lungo tra- dimento»1 que o autor das palavras citadas, Ugo Ronfani, define como «un tentativo di restaurazione preriforma del repertorio goldoniano»2. Em Itália, a redescoberta de Goldoni e o reencontro com a verdadeira dimensão da sua drama- turgia deu-se tardiamente em pleno Novecentos, no segundo * Maria João Almeida. Licenciada e doutorada pela Faculdade de Letras da Universidade de Lisboa, lecciona Literatura e Cultura italianas nesta Faculdade, desde 1990. Investigadora do Centro de Estudos de Teatro da Universidade de Lisboa, desenvolve actualmente investigação em história do teatro em Portugal e em literatura dramática italiana. Tem publicado artigos em livros e revistas portuguesas. Publicou recentemente O Teatro de Goldoni no Portugal de Setecen- tos (Imprensa Nacional-Casa da Moeda, 2007). 1 Ugo Ronfani, “L’Italia per Carlo Goldoni – Carlo Goldoni per l’Italia”, in AA.VV., Goldoni Vivo, pubbl. a cura di U. Ronfani, Roma, Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, 1994 (Quaderni di Vita Italiana, n.º 1/1994), p. 27. 2 Id., ibid.
    [Show full text]
  • Carlo Goldoni and the Dramma Giocoso Per Musica
    Venetian playwright and pioneer of modern theatre Carlo Goldoni (1707-1793) led a ‘double life’ as a librettist, authoring nearly as 24 many libretti as comedies- libretti which, born from the same mind Pervinca Rista and the same hand that brought forth his famous, and famously controversial, overhaul of the practices of comic theatre, could not but push the limits of the standing tradition to open a new chapter in opera history. Goldoni became one of the first to give shape to the dramma giocoso per musica, an innovative, realistic, and enduring new genre with intimate connections to prose comedy that met with overwhelming international success, becoming the foundation for the works of future generations, including W. A. Mozart and his Italian librettist Lorenzo da Ponte. Perhaps because of his stature and At the origins of influence as a comic playwright, Goldoni has rarely been considered Rista Pervinca as an innovator in the musical sphere. This study aims to shed new Classical opera light on his primary role in the evolution of Classical opera, and on the legacy of his innovations in the European musical tradition. Carlo Goldoni and the dramma giocoso per musica aria Musicologica Pervinca Rista (b. Italy) holds a PhD in Comparative Literature (Johns 24 Hopkins University, Baltimore, MD, USA), along with numerous advan- ced degrees in Violin Performance earned in both the US and Italy. She has won numerous academic and musical awards, and performs con- certs regularly worldwide. She has authored texts for music, has transla- At the origins of Classical opera ted numerous works from Italian to English, and has published research in class-A international journals.
    [Show full text]
  • In This Issue
    FALL THE FORUMNews for Alumni and Friends of the Department of French and Italian IN THIS ISSUE Culinary Legacy: Celebrating the Week of Italian Cuisine in the World From the French House to the Campaign Trail: Lauren Peterson Professor Aliko Songolo Retires FALL FRIT.WISC.EDUFRIT.WISC.EDU WORDS FROM THE CHAIR FRIT Leadership Bonjour / Buongiorno! We are delighted to once again reconnect with our friends and alumni. In our increasingly fast-paced world, we appreciate this annual opportunity to slow down, reect on the past year, and share the achievements and impact of our students, faculty, and programs. Firstly, we are pleased to announce that enrollment is up, even as national enrollment in the humanities is down. This is the result of a concerted, multi- year effort by many within the department and by our associate chairs in par- ticular. Increasing enrollment requires commitment and innovation at all levels of instruction, as well as staying tuned in to our academic environment and the needs of our stakeholders. Building on the success of achieving a unique and collegial dynamic in the department, we recently launched a call for new courses in French and Italian, including online and hybrid courses, that will appeal to the many students across campus with an interest in the literatures and cultures of Italy, France, and the French-speaking world. Re-examining our curriculum will ensure that it reects the latest advancements in our elds and prepares students for success as professionals and citizens. 2018 has been special for another reason: in January we began celebrating University Communications University 100 years of the French House at UW–Madison.
    [Show full text]
  • CARLO GOLDONI: DAL TEATRO DELL'arte AL TEATRO DELLA REALTÀ. Carlo Goldoni Nasce a Venezia, Il 25 Febbraio 1707, Da Una Famigli
    CARLO GOLDONI: DAL TEATRO DELL'ARTE AL TEATRO DELLA REALTÀ. Carlo Goldoni nasce a Venezia, il 25 febbraio 1707, da una famiglia borghese. Carlo si forma prima in un collegio di gesuiti a Perugia, poi dai domenicani a Rimini. Infine viene assegnato ad un insegnante privato, il domenica Candini. Nel 1721 torna con la madre a Venezia, in seguito ad una fuga a Chioggia con un gruppo di comici. Qui inizia a fare praticantato nello studio legale dello zio, poi nel 1723, grazie ad una borsa di studio offerta dal marchese Pietro Goldoni Vidoni, va al collegio dell'Università degli Studi di Pavia. Tuttavia viene espulso prima di concludere gli studi, per aver scritto un'opera satirica ispirata ad alcune fanciulle della borghesia locale. Nel 1727 si reca, assieme al padre, medico del conte Francesco Antonio Lantieri, prima a Udine e poi a Vipacco. Dopo aver ancora seguito il padre in Friuli, Slovenia e Tirolo, riprende gli studi all'Università di Modena, ma li abbandona presto a causa di una crisi depressiva. Nel 1729 si trasferisce a Feltre, qui soggiorna presso Villa Bonsembiante a Colvago di Santa Giustina. In questo periodo, oltre alla sua attività di coadiutore della Cancelleria criminale, scrive per il carnevale del 1730 due intermezzi comici: Il buon padre (poi intitolato Il buon vecchio) e La cantatrice. Con quest'ultimo debutta al Teatro de la Sena di Feltre. Nel 1731 il padre muore inaspettatamente: Carlo torna a Venezia per farsi carico della famiglia, completa gli studi a Padova e intraprende la carriera forense. L'incontro con il capocomico Giuseppe Imer (Verona 1734) gli fornisce la possibilità di scrivere testi per il Teatro San Samuele.
    [Show full text]
  • Roskilde University
    Roskilde University Goldoni tra modernismo e tradizione Olsen, Michel Publication date: 2007 Document Version Peer-review version Citation for published version (APA): Olsen, M. (2007). Goldoni tra modernismo e tradizione. Paper presented at Atti del VIII Congresso degli Italinisti Scandinavi Aarhus, Aarhus, Danmark. General rights Copyright and moral rights for the publications made accessible in the public portal are retained by the authors and/or other copyright owners and it is a condition of accessing publications that users recognise and abide by the legal requirements associated with these rights. • Users may download and print one copy of any publication from the public portal for the purpose of private study or research. • You may not further distribute the material or use it for any profit-making activity or commercial gain. • You may freely distribute the URL identifying the publication in the public portal. Take down policy If you believe that this document breaches copyright please contact [email protected] providing details, and we will remove access to the work immediately and investigate your claim. Download date: 23. Sep. 2021 Goldoni tra modernismo e tradizione Premessa 8 giugno 2010 ........................................................................ 2 Lo stupore a contatto con l’universo goldoniano ....................................................... 2 Il veneziano .............................................................................. 2 La società ...............................................................................
    [Show full text]
  • Derns D’Italià 2, 1997 47-8647-85
    Quaderns d’Italià 2, 1997 47-8647-85 Goldoni e gli attori: una relazione di imprescindibile reciprocità Elena Sala Di Felice 1. Il triangolo armonioso, obbiettivo della Riforma L’attenzione degli studiosi della drammaturgia goldoniana si è orientata, in modo sempre più deciso, verso la riflessione sul rapporto di stretta interdi- pendenza tra l’autore e gli attori, in funzione della Riforma e della conquista del successo.1 Questi argomenti sono stati dibattuti con particolare frequenza nei convegni e nelle pubblicazioni celebrative del recente bicentenario della 1. E’ ancora utile il lavoro di Attilio GENTILE, Carlo Goldoni e gli attori, Trieste, Cappelli, 1951. Nel suo intervento al convegno del 1957 Mario Baratto sottolineava l’interesse spe- cifico di Goldoni per le doti degli attori (cfr. «Mondo e teatro» nella poetica del Goldoni, in ID., Tre studi sul teatro, Venezia, Neri Pozza, 1964, poi 1971, p. 157-234 e in particolare p. 162-164); significative osservazioni si leggono poi, a proposito del contributo degli attori alle invenzioni del commediografo, nelle sue letture goldoniane in ID., La lettera- tura teatrale del Settecento in Italia, Vicenza, Neri Pozza, 1985. Sull’argomento ancora cfr. Franco FIDO, Guida a Goldoni. Teatro e società nel Settecento, Torino, Einaudi, 1977, poi 1987; ID., Goldoni e il linguaggio teatrale del Settecento, in ID., Il paradiso dei buoni compa- gni. Capitoli di storia letteraria veneta, Padova, Antenore, 1988, specialmente La parola degli istrioni: Goldoni e le maschere della Commedia dell’Arte, p. 149-164. Attento all’intrec- cio dei rapporti tra autore, attori e pubblico si è mostrato Cesare DE MICHELIS, Carlo Gol- doni e la professione di «scrittor di commedie», in ID., Letterati e lettori nel Settecento veneziano, Firenze, Olschki, 1979, p.
    [Show full text]