Mensile di critica e approfondimento calcistico

TMW#85 GENNAIO 2019 magazine SOMMARIO TMWmagazine #85 GENNAIO 2019

LA PENNA DEL DIRETTORE GIRL POWER PAROLA A MICHELE CRISCITIELLO COSA ATTENDERSI DAL 2019 PROMOSSI E BOCCIATI 3 56 CAMPIONATO APERTO E MONDIALI SPECIALE 2018 METEORE I FATTI DI UN ANNO CARSTEN JANCKER GLI EVENTI PIÙ IMPORTANTI UN GATTO DI MARMO DEL 2018 59 AD UDINE RECENSIONE LE 101 PARTITE CHE HANNO FATTO 9 GRANDE IL NAPOLI 60 DI GIAMPAOLO MATERAZZO E DARIO SARNATARO RMC SPORT LUIGI DE MAGISTRIS 38 DOPO I FATTI DI INTER-NAPOLI

EDITORIALI 3 LA PENNA DEL DIRETTORE 44 SNAPSHOT PAROLA A MICHELE CRISCITIELLO CAMPAGNA D’EUROPA

9 SPECIALE 2018 56 GIRL POWER I FATTI DI TUTTO L’ANNO COSA ATTENDERSI DAL 2019

34 TOP 11 59 METEORE 44 DI E B CARSTEN JANCKER

38 RMC SPORT NETWORK 60 RECENSIONE SNAPSHOT LUIGI DE MAGISTRIS LE 101 PARTITE CHE HANNO CAMPAGNA D’EUROPA FATTO GRANDE IL NAPOLI IN ARRIVO LA CHAMPIONS LEAGUE ED EUROPA 41 LEAGUE ALTRI MONDI OK IL PREZZO È GIUSTO

TMWmagazine 2 Michele CRISCITIELLO @MCriscitiello

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Hanno collaborato Bernabei Simone, Bonan Tommaso, Cardia i è chiuso da pochi giorni il 2018 Ivan, Di Benedetto Lorenzo, Frattino Mar- e arriva il classico momento co, Iacobellis Giacomo, Lazzerini Pietro, Lorini Simone, Marucci Lorenzo, Maschio per Uper fare delle riflessioni e Tommaso, Mocciaro Gaetano, Pavese per buttare dal balcone le cose Michele, Stefano Sica, Uccellieri Daniel vecchie. Per il nostro calcio è Fotografi stato un anno, quasi, disastroso. Federico De Luca, Federico Gaetano, SDal Mondiale in televisione all’estate dei finti Image Sport Agency, Agenzia Liverani ripescaggi. Meglio dimenticare e pensare al Realizzazione grafica 2019 con un altro spirito. È stato l’anno della Sara Mastrosimone TC&C s.r.l. Juventus, tanto per cambiare, l’anno del colpo del secolo CR7 ma è stato anche il fine d’anno Supplemento mensile gratuito alla testata degli incidenti di Milano e delle rivoluzioni poli- giornalistica Tuttomercatoweb.com® tiche in Lega e Federazione che, finalmente, Testata iscritta al Registro degli Operatori di cambiano il nostro calcio in meglio. Come ogni Comunicazione, numero 18246 anno ci sono pagelle ma soprattutto promossi e bocciati. Ecco una lista corposa: 10 promossi e 10 bocciati di questo 2018. TMWmagazine 3 PROMOSSI & BOCCIATI DANIELE FAGGIANO URBANO CAIRO PROMOSSI DIRETTORE SPORTIVO PARMA PRESIDENTE TORINO ALLENATORE SAMPDORIA ALLENATORE SASSUOLO FABIO PARATICI DIRETTORE SPORTIVO JUVENTUS

Foto Daniele Buffa/Image Sport Foto Daniele Buffa/Image Sport Foto Daniele Buffa/Image Sport Foto Antonello Sammarco/Image Sport Foto Antonello Sammarco/Image Sport

È stato l’anno della sua con- Vale un pò il discorso di Parati- Pochi Presidenti, nel calcio Sono sempre stato il principale I colleghi invidiosi lo defini- sacrazione. Dall’arrivo di Cri- ci. Era il braccio destro di Peri- mondiale, riescono ad ottenere detrattore di Marco Giampa- vano bravo ma perdente. Sicu- stiano Ronaldo in bianconero netti, i maligni gli dicevano che risultati in campo e nel bilan- olo. Grande teorico, pessimo ramente Palermo e Benevento al distacco da Beppe Marotta, portava le borse di Re Giorgio, cio. Lui è maestro di numeri pratico. Da Empoli a Genova, erano imprese disperate ma a mentore e padre calcistico. invece, l’allievo ha in parte su- e non c’è un conto che non ri- però, ha imparato la lezione e Sassuolo sta dimostrando di es- Ha conquistato, sul campo, la perato il maestro e a Parma si sulti a proprio posto. La prima sta diventando anche cinico. sere un grande allenatore con fiducia di Agnelli e i fatti gli è consacrato grande professio- squadra cerca la ciliegina sulla Riesce a mettere in pratica il ottime idee. Professionista dal stanno dando ampiamente ra- nista. L’esperienza di Trapani torta: l’accesso all’Europa e sa- suo pensiero e credo calcisti- lunedì alla domenica, vive di gione. Non è più “il braccio la più formativa della sua car- rebbe meritato per quello che co. Lavora in una società che calcio 24 ore al giorno. Final- destro” ma una mente lucida e riera ma vincere a Parma non sta seminando il Torino. Cairo è costretta, ogni anno, a rico- mente può incidere dall’inizio e un esecutore perfetto per ren- era facile. Ha difeso benissimo sta vincendo su tutti i fronti e minciare da zero ma lui riesce sta dimostrando che, nel calcio, dere sempre più grande questa D’Aversa quando andava dife- sta realizzando il suo sogno: ad ottenere risultati sul campo si possono ottenere risultati e Juventus. Se terrà i piedi a ter- so e sul mercato è stato diri- diventare il Berlusconi 2.0. Al e a valorizzare giovani calciato- far giocare bene le squadre allo ra diventerà leader assoluto. gente lungimirante. Giovane e Toro ottengono grandi risul- ri. Diamo a Cesare quel che è di stesso tempo. Il Sassuolo non preparato. Parma è nelle mani tati anche con il settore giova- Cesare. Cremona il punto più è uno squadrone ma lui riesce giuste. Rinnovo meritatissimo. nile ed è uno dei club sui quali basso della sua carriera, ades- a rendere ancora protagoni- puntare per il futuro prossimo. so ha ricominciato la scalata e sta Matri, ha rilanciato Sensi va apprezzato perché è ripar- e Boateng e scoperto diversi tito da zero mettendo in di- giovani calciatori interessan- scussione tutta la sua carriera. ti. Forse Berardi resterà, per sempre, l’eterno incompiuto.

TMWmagazine 4 PROMOSSI & BOCCIATI FABIO CASERTA WALTER MATTIOLI ALEX CASELLA CARLOS FRANCA ALESSANDRO LUCCI ALLENATORE JUVE STABIA PRESIDENTE SPAL DIRETTORE SPORTIVO GOZZANO ATTACCANTE POTENZA PROCURATORE

Foto Giuseppe Scialla Foto Daniele Buffa/Image Sport Foto Simon D’Exea

È tra gli allenatori rivelazione La Spal è un modello da segui- Sconosciuto al grande pubbli- La sua storia la conoscono in Nel 2018 è stato l’agente che di tutta la . Lo scorso re. Solitamente chi arriva in co, parliamo di un Direttore pochi ma, ogni anno, dico- ha lavorato meglio sul mer- anno ha seminato, quest’anno serie A, dalla C, in due anni fa Sportivo giovane che ha fatto no di lui che non farà più di 5 cato italiano. Addirittura ha probabilmente riuscirà a rac- brutta fine presto e torna da molta gavetta e che ha ottenuto gol perché è vecchio e i soldi trovato più di una squadra a cogliere. Molto bene la Juve dove è arrivato senza lasciare grandi risultati. Vincere non è che guadagna non li vale. Può dopo una Stabia, sia per il gioco che alcun segno. La Spal ha pro- mai semplice e se vinci in D e fare gol solo in D e in C ne- serie di fallimenti. Grande ope- per i risultati che sta ottenen- grammato, nel frattempo ha ti confermi in serie C significa anche la struscia. Tutte voci razione il ritorno di Bonucci do. Forse anche a sorpresa. sistemato lo stadio e ha trova- che sei bravo. Casella ha avuto inutili. Questo ragazzo, bra- alla Juventus e adesso prepa- Non ci aspettavamo un rendi- to Direttore e allenatore giusti grandi intuizioni sul mercato, siliano dentro e italiano fuo- ra il colpo Muriel, per ripor- mento del genere ma Caserta con i quali portare avanti un anche internazionale, e ha por- ri, nel 2018, si è tolto grandi tarlo in Italia. Buona anche la sta facendo divertire tutti gli progetto. I Presidenti spesso tato tra i Professionisti un Pa- soddisfazioni. In D ha segna- gestione del rinnovo di Suso. stabiesi. Il ritorno in serie sono la rovina dei club. Mat- esino dimenticato dal Signore. to ancora miliardi di gol e ha Parla poco ma fa molti fatti. B non è utopia ma soprat- tioli, invece, sta valorizzan- Insieme al Dg, Giacomo Dician- portato il Potenza in C. Brava tutto la carriera di Caserta è do il lavoro di tutti e spesso nove, sta compiendo un piccolo la società a confermarlo anche destinata a grandi successi. passa sotto traccia nonostan- miracolo calcistico. Senza sta- in terza serie e lui ha ripagato te i suoi colleghi siano tut- dio, senza strutture ma con una segnando anche tra i professio- ti egocentrici e megalomani. squadra che viaggia a mille e nisti. Avrebbe meritato un’al- ferma anche l’Entella in trasfer- tra carriera ma la vita non è ta. Uomo fidato di Giuntoli gli sempre stata generosa con lui. auguriamo di non fare la fine di Romairone. Meglio in C per bravura che in A per amicizie. TMWmagazine 5 PROMOSSI & BOCCIATI GIANCARLO ROMAIRONE GIOVANNI BRANCHINI MASSIMILIANO SANTOPADRE BOCCIATI ALLENATORE DS CHIEVO VERONA PROCURATORE PRESIDENTE GIUSEPPE MAROTTA DIRIGENTE INTER

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Passare dalla Juventus all’In- Era in rampa di lancio dopo Tre allenatori cambiati in 3 Lo ricordavamo come il Pro- Sarà per il cognome importante ter, in 30 giorni, non è un . Sembrava aver bru- mesi, D’Anna abbandonato curatore di Ronaldo e Rui Co- che si ritrova dalla nascita ma ha delitto ma eticamente lascia ciato le tappe ed era destina- al suo destino, ha avallato la sta. Adesso Branchini gestisce confuso il suo ruolo con quello molti meno calciatori e quei qualche perplessità. Si era op- to ad una grande carriera. Il scelta di Ventura e un mercato pochi rimasti fanno fatica ad di Papa Bergoglio. Il Perugia posto all’arrivo di Cristiano 2018, però, è stato pessimo per senza senso. L’ultimo posto in accasarsi. Il caso Montolivo è resta un eterno incompiuto. Ronaldo alla Juventus e, forse, Massimo Oddo che tra Udi- classifica logica conseguenza emblematico. Non gioca nel Vuole tutte le copertine per sé e già ragionava da Dirigente ne- ne e Crotone ha collezionato di un lavoro svolto malissimo. Milan da tempo e il suo Procu- gestisce il club come fosse una razzurro; non ci sarebbero al- solo sconfitte. Un anno da di- Non è un’offesa a Romairone ratore non gli ha trovato una qualsiasi azienda di famiglia. destinazione adatta. Va allo tre spiegazioni… Sui temi po- menticare che ridimensiona, ma se esistono le categorie un scontro con l’allenatore del suo Perugia è una piazza importan- litici sposa due cause perse. Le notevolmente, i progetti di motivo ci sarà. Può fare que- calciatore e lo mette in cattiva te e meriterebbe un progetto squadre B e la chiusura anti- un giovane allenatore salito sto mestiere ma la serie A non luce. Tuttavia i risultati danno sportivo diverso. Folle l’esone- cipata del calciomercato. Due presto alla ribalta nazionale. è per lui. Forse neanche la B. ragione allo staff tecnico ros- ro di Breda prima dei play off scelte che con il tempo, ma an- Una buona serie C il suo li- sonero e Montolivo si ritrova e la scommessa Nesta, finora, fuori anche dalle partitelle del che da subito, si rivelano com- vello ma non è una condanna, giovedì. Gestisce, come peggio non ha dato grandi risultati. pletamente sbagliate. Vedremo bensì semplice considerazione. non potrebbe, anche l’aspetto se riuscirà ad incidere all’Inter mediatico di alcune operazioni quanto ha inciso alla Juventus. che, un tempo, erano conside- rate il pane quotidiano per un Procuratore del suo calibro. Si- curamente, negli anni, la risto- razione gli ha dato soddisfazio- ni maggiori rispetto al calcio.

TMWmagazine 6 PROMOSSI & BOCCIATI ROBERTO FABBRICINI RICCARDO BIGON MARCO FASSONE JAMES PALLOTTA EX COMMISSARIO FIGC DIRETTORE SPORTIVO BOLOGNA EX AD MILAN PRESIDENTE ROMA PRESIDENTE PALERMO

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Un disastro così neanche se I risultati condannano il Bo- Esce di scena dal Milan come La Roma rischia, seriamente, Nel 2018 ha venduto per la gli fosse stato commissionato logna, il mercato condanna peggio non potrebbe. Finisce di restare fuori dalla Cham- trentaduesima volta il Palermo. avrebbe potuto compierlo. Fa l’operato del Direttore Bigon. in causa con il club e viene ac- pions e un Presidente non può A chi? Leggetelo in rete. Ormai rimpiangere tutti i Presidenti Da Donadoni a Inzaghi la mu- cusato di aver fatto pedinare essere così assente per diversi non è più credibile, sul campo FIGC dal 1922 ad oggi. Firma sica non cambia. La squadra alcuni giornalisti. Era l’occa- mesi. Il calcio è come un risto- ha perso la promozione e i ti- carte che forse non ha mai let- non c’è e ogni anno si vede uno sione della sua vita ma, evi- rante. Va gestito e curato ogni fosi lo hanno abbandonato da to, prende decisioni non con strazio. Bisogna solo capire le dentemente, l’ha gestita male. giorno. Pallotta vive dall’altra un pezzo. I bilanci del Palermo la sua testa e passa alla storia responsabilità se vanno divi- Dopo Napoli, Juve e Inter ci parte del Mondo e si è dimen- sono da libro horror e raccon- per i danni che ha lasciato in se con o vanno aspettavamo qualcosa di più ticato di avere un club impor- ta storie che, a suo avviso, do- Via Allegri a Roma. Per fortu- attribuite tutte al Direttore da Marco Fassone. Come Diri- tante come la Roma. I Presi- vrebbero essere anche credibili. na è durato poco ma avrebbe Sportivo. Concorso di colpa. gente nessuno l’ha mai discusso denti devono essere presenti, Ammazzare i sogni di una città potuto cambiare tante cose, ma l’affare cinese andava gesti- altrimenti meglio cedere la come Palermo non era sempli- invece, le ha solo peggiorate. to con maggiore trasparenza. società e fare altro. Dallo sta- ce. Lui ci è riuscito alla gran- dio al rapporto con i tifosi, per de e noi ci complimenteremo Pallotta forse sta arrivando il con Zampa per i prossimi anni. finale di questa storia italiana.

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I FATTI DEL 2018

TMWmagazine 9 I FATTI DEL 2018

MARZO ADDIO AD ASTORI CAPITANO PER SEMPRE

di Pietro Lazzerini

@PietroLazze

Foto Giacomo Morini

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l 4 marzo del 2018 verrà ricordato per sempre da SALUTO AL CAPITANO - Dalla partita successi- parte di tutti i tifosi del calcio italiano, e in special va alla morte di Astori, Vitor Hugo, difensore che modo dai tifosi della Fiorentina, per la tragica ne ha preso il posto nella difesa di Pioli, ha esul- quanto prematura scomparsa di Davide Astori, tato dopo la rete della vittoria, con un saluto mili- capitano viola deceduto in una camera d’albergo tare che poi è stato utilizzato da tutti i compagni aI Udine nella notte precedente alla partita di campio- alla fine di ogni partita rivolti verso la Curva Fiesole. nato contro l’Udinese. Un arresto cardiaco che per Un modo per ricordare il compagno di squadra insie- qualche giorno ha fermato anche il cuore della Serie me alla città, per averlo sempre vicino e per dedicargli A, straziando il gioco del calcio con un’improvvisa ogni goccia di sudore versata sul terreno di gioco. perdita che nessuno avrebbe mai voluto raccontare. IL RICORDO CHE VA OLTRE - Sono ancora in corso le indagini per capire se Astori potesse salvarsi o meno. Un dato che interessa soprattutto alla famiglia, alla compagna e alla figlia Vittoria, rimasta orfana di padre per una casualità che ha colpito tutti di sorpresa. A Firenze, in ogni caso, il suo nome e il suo numero avranno per sempre un valore differente. Un valore che ha riunito tutte le anime della città e della maglia viola e che a distanza di nove mesi si percepisce all’interno del Franchi e in tutti i luoghi che lo stesso difensore ha onorato per tutta la sua perma- nenza interrotta solo dal destino crudele.

CAPITANO PER SEMPRE - La risposta della città di Firenze, arrivata nel bel mezzo di una forte contestazione nei confronti della proprietà dei Della Valle, è stata unica quanto speciale. Migliaia di persone hanno accompagnato il fere- tro del giocatore prima presso la camera ardente a Coverciano e poi fino alla Basilica di Santa Croce dove si è svolto il funerale. Il popolo viola lo ha eletto a “capitano per sempre”, dedicandogli un murales presso lo stadio Franchi, una bandiera che sventola con costanza in Curva Fiesole e un coro, al minuto 13, che risuona a ogni partita in casa e in trasferta.

Foto Matteo Gribaudi/Image Sport

Foto Federico De Luca

TMWmagazine 11 I FATTI DEL 2018

entidue anni di reggenza, diciassette trofei e un amore oramai trascinato troppo in là. Arsene Wenger lascia la panchina dell’Arsenal alla fine della stagione 2017-18, ma il suo addio è APRILE Vgià praticamente ufficiale il 20 di aprile quando, di comune accordo con la società, spiega che non avrebbe continuato nel club del suo cuore. Oltre le scelte della dirigenza, che lo aveva difeso strenuamente e in ogni modo anche per la sua capacità di condurre il club nel porto sicuro della Champions per un decennio consecutivo, hanno avuto un peso i tifosi, abituati a contestare con il proprio hashtag #WengerOut da più di due anni. Tre scudetti - l’ultimo nel 2004 - sette coppe d’Inghilterra, sette Charity Shields, il vessillo di 22 ANNI allenatore del decennio per l’IFFHS. Wenger ha dato uno stile che l’Arsenal non aveva mai avuto. Abituato a essere “boring”, cioè noioso, con una serie di 0-0 e 1-0 che si sprecavano negli anni prima del suo avvento, l’Arsenal è divenuto il club con più tifosi disposti a spendere soldi per 17 TROFEI una gara interna. L’Emirates è un gioiello antesi- FINISCE L’ERA WENGER gnano, sempre strapieno, senza la possibilità di avere un seggiolino vuoto, nemmeno nei match contro le ultime in classifica. Forse un po’ meno romantico e più business, ma sembrava che ai Gunners importasse più il gioco che i risultati, per più di un decennio. di Andrea Losapio

@Losapiotmw

Foto Panoramic/Insidefoto/Image Sport

TMWmagazine 12 I FATTI DEL 2018

uventus 95 punti, Napoli 91. Lo scontro al vertice nell’ultimo campionato di Serie A s’è concluso così, al termine di una delle batta- glie più serrate degli ultimi anni,. Il 34esimo Scudetto è stato per i bianconeri il settimo Jconsecutivo, ma anche uno dei più difficili da conqui- MAGGIO stare nella storia recente. Il Napoli di quasi fino alla fine ha tenuto testa alla squadra di . Ha chiuso davanti a tutte le altre al giro di boa, è stato superato alla 28esima gior- nata a causa del pareggio con l’Inter ma è sempre rimasto lì, incollato alla squadra bianconera. Lo scon- tro diretto a Torino è arrivato al 34esimo turno, con la Juventus avanti di quattro punti punita e sconfitta da un colpo di testa di Koulibaly. Un gol che sembrava potesse rivelarsi decisivo per la corsa al titolo, il possi- bile preludio a un imminente controsorpasso. Invece, #MI7H il turno cruciale s’è rivelato quello successivo, quando JUVE SETTE VOLTE CAMPIONE. la Juventus in modo rocambolesco e tra le polemiche NAPOLI BATTUTO. per la direzione arbitrale ha battuto l’Inter e il Napoli - il giorno successivo - è capitolato a Firenze contro la Fiorentina. Trenta vittorie, cinque pareggi e tre scon- fitte. Questo il ruolino di marcia della Juventus per avere a fine stagione la meglio delle rivali. La squadra di Allegri ha chiuso la stagione di Raimondo De Magistris anche col secondo migliore attacco (86 reti realizzate, meglio solo la Lazio) e la migliore difesa (24 gol subiti). Paulo Dybala con 22 gol il miglior marcatore dei bianconeri in campiona- to, 16 gol per Gonzalo Higuain che di lì a poco - con lo sbarco di Cristiano Ronaldo nel mondo Juventus - sarebbe passato al Milan. @RaimondoDM

Foto Matteo Gribaudi/Image Sport

TMWmagazine 13 I FATTI DEL 2018

l suo arrivo al Napoli ha lasciato tutti a bocca aperta. Il giorno dell’annuncio da parte di Aurelio De Laurentiis di come erede di Maurizio Sarri ha sorpreso davvero e ha avuto tanto il sapore dell’acquisto di un top player. In moltiI pensavano che l’ex allenatore del Milan avesse ANCELOTTTI bisogno di un po’ di tempo per inculcare le sue idee nella testa dei giocatori ma guardando il modo in cui la sua squadra ha iniziato a giocare dopo pochissime giornate dal suo arrivo in tanti si sono dovuti ricredere e quello che abbiamo visto per gran parte del girone d’andata della Serie A in corso è stato un Napoli fatto AL NAPOLI a immagine e somiglianza dello stesso Ancelotti. L’eli- IL TOP PLAYER DI ADL minazione dalla Champions League è stata un inci- dente difficile da dimenticare, visto che fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata i partenopei sono stati in lotta per l’accesso agli ottavi di finale, in un girone a dir poco di ferro con Liverpool e Paris Saint Germain. Anche in campionato le cose non sono messe bene, visto che la Juventus ha chiuso a +9 il girone d’an- data, ma la sensazione è che gli azzurri abbiano tanti margini di miglioramento e nella seconda parte della stagione proveranno a riportare un trofeo nel capo- luogo campano, che sia la o l’Europa League. Il top player del Napoli ha il nome di Carlo Ancelotti e De Laurentiis è sempre più convinto di aver preso l’allenatore giusto per vincere, che sia quest’an- di Lorenzo Di Benedetto no o in quello che verrà.

@Lore_Dibe88

Foto Insidefoto/Image Sport

TMWmagazine 14 I FATTI DEL 2018

lle 16:21 di sabato 19 maggio 2018 è finita l’avventura di da portiere della Juventus. Uno dei momenti più toccanti del calcio italia- no degli ultimi 20 anni. Al minuto 62 del STANDING matchA con il Verona, infatti, Allegri gli ha regalato la meritata standing ovation dello Stadium sosti- tuendolo con Pinsoglio. Tutti in piedi per salu- tare il numero 1, per molti il migliore di sempre, tra applausi e lacrime. Qualche ora prima, alla vigilia della gara, la commovente lettera di addio e di ringraziamento, a ribadire il suo senso di OVATIONS appartenenza. Dei 23 anni di carriera fino a quel momento disputati (qualche settimana più tardi BUFFON LASCIA firmerà per il PSG), Buffon ne ha infatti gioca- LA JUVENTUS ti 17 con la maglia della Juventus, diventando uno dei portieri più forti nella storia del calcio e uno dei calciatori italiani più famosi di sempre. Oltre, ovviamente, ad un’icona bianconera. Con di Tommaso Bonan la vittoria dell’ultimo scudetto, Buffon è diventa- to il primo giocatore nella storia del campionato italiano ad aver vinto 9 titoli nazionali nel corso della carriera. Agli Scudetti si aggiungono la Coppa del Mondo vinta nel 2006 in Germania, la Coppa UEFA vinta nel 1999 con il Parma (l’unica altra squadra in cui ha giocato, oltre alla Juven- tus), e poi 5 Coppe Italia, 6 Supercoppe Italia- ne e un campionato di . Insomma, un campione a tutti gli effetti (è il secondo giocatore con più presenze nel club dopo ) che col suo addio dello scorso maggio ha tolto al campionato italiano (e alla Juventus, ovviamente) forse l’ultimo giocatore dell’ultima grande generazione di calciatori italiani.

Foto Daniele Buffa/Image Sport

TMWmagazine 15 I FATTI DEL 2018

a tredicesima Champions League della storia del Real Madrid, la terza di fila. La rovesciata di Bale, gli errori di Karius e le parole di Cristia- no Ronaldo: “E’ stato bello giocare qui”. Sono queste solo alcune delle fotografie del match andatoL in scena lo scorso 26 maggio a Kiev, quello che ha visto il Real Madrid già campione d’Europa battere 3-1 il Liverpool nella finale della maggiore competizio- ne continentale per club. I FATTI SALIENTI - Nel primo tempo la partita perse uno dei protagonisti più attesi, quel Momo Salah che aveva trascinato i reds fino alla finale fu infatti costretto a uscire per un problema alla spalla rimediato in un contrasto di gioco con Sergio Ramos. IL REAL Tutti nella ripresa i quattro gol della partita: il primo di Benzema, l’ultimo di Bale. Due reti realizzate con l’evi- dente complicità di Karius. Nel mezzo, l’illusorio pareggio HA FATTO TREDICI firmato Mané e la splendida rovesciata di Gareth Bale. LA FINE DI UN CICLO - Una vittoria che ha sancito la E CHIUDE UN CICLO fine dell’era Ronaldo, ma non solo. Quella di Kiev è stata anche l’ultima partita con Zinedine Zidane sulla panchina del Real Madrid, un addio annunciato di lì a poco in una conferenza stampa congiunta con Florentino Perez.

IL TABELLINO DELLA FINALE di Raimondo De Magistris Real Madrid (4-3-1-2): Navas; Carvajal (36’ Nacho), Sergio Ramos, Varane, Marcelo; Modric, Casemiro, Kroos; Isco (16’ st Bale); Benzema (44’ st Asensio), Cristiano Ronaldo. A disp.: Casilla, Hernandez, Vazquez, Kova- cic. All.: Zidane Liverpool (4-3-3): Karius; Alexander-Arnold, @RaimondoDM Van Dijk, Lovren, Robertson; Milner (38’ st Emre Can), Henderson, Wijnaldum; Salah (30’ Lallana), Firmino, Mané. A disp.: Mi- gnolet, Clyne, Klavan, Moreno, Solanke. All.:

Foto Matteo Gribaudi/Image Sport Klopp Arbitro: Mazic (Serbia) Marcatori: 6’ st Benzema (R), 10’ st Mané (L), 19’ st Bale (R), 38’ st Bale (R)

TMWmagazine 16 I FATTI DEL 2018

’italia, e la minuscola non è refuso ma solo quel che resta delle rovine dell’avVentura, il 14 maggio del 2018 elegge Roberto Mancini da Jesi come nuovo commissario tecnico. “Deci- sivo il suo entusiasmo”, ha detto allora di lui il commissarioL straordinario, o quasi, Roberto Fabbricini. “Sono felice di essere in Italia”, le prime parole all’atterrag- gio a Fiumicino. Italia come casa, come ritorno, Rober- to Mancini che sale sul traghetto di Luigi Di Biagio e lo fa diventare nave. L’auspicio della Federazione è che la sua sia una comoda crociera verso l’Europeo, dove il girone di qualificazione non è certo impervio, dove l’ini- zio è una montagna russa senza picchi ma pure senza sprofondi. “Ha riunito gli italiani”, disse di Mancini l’allora vice-commissario della FIGC, Alessandro Costacurta. In questi sette mesi, Balotelli è tornato e poi no. Buffon non lo ha fatto, idem De Rossi. L’Italia ha giocato la sua prima Nations League, si è salvato ma non ha toccato ÈNASCE LA CTNUOVA ITALIA vette ed è uscita al Girone. Ha preso 3 gol della Spagna e ha convocato i soliti noti ma pure Grifo, Pellegri, Kean, Zaniolo e Tonali. Sta provando a ricostruire qualcosa che non c’era o che forse era gestito nel peggior modo possi- bile. E pure i giocatori, beninteso, hanno avuto tonnellate di Marco Conterio di colpe. Pesi, misure. Mancini ha deciso di tirare una riga e di ripartire. “L’Italia del calcio agli italiani”, sintetiz- zando, ebbe modo di chiedere. Lui che all’Inter non ne faceva giocare. Ma è il passato. Il presente e il futuro è lui. Da quel 14 maggio 2018. Per tornare maiuscoli.

@marcoconterio

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TMWmagazine 17 I FATTI DEL 2018

a trattativa più importante dell’estate. Che ha acceso il calciomercato in Italia e fatto chiacchierare tutto il mondo. L’affare più importante del 2018 perché a lasciare il Real Madrid è stato il giocatore più forte e vincenteL degli ultimi cinque anni: Cristiano Ronaldo. LUGLIO E’ stato un vero e proprio colpaccio quello che questa estate ha messo a segno la Juventus, 100 milioni di euro per acquistare l’asso portoghese dal club campione d’Europa. Proprio quel CR7 che a Torino nella scorsa Primavera ha realizzato il gol più bello dell’ultima Champions, pochi mesi dopo s’è ritrova- to catapultato nel mondo Juventus grazie al lavoro di Fabio Paratici, Andrea Agnelli e Pavel Nedved. L’estate precedente ci provò il Milan, Perché Mendes da più di un anno era al lavoro per definire il divorzio L’ALIENO tra Ronaldo e il Real Madrid. Non ci furono però tempi, modi e fondi per definire una operazione che un anno CRISTIANO RONALDO ARRIVA dopo la Juventus ha portato avanti in gran segreto. E ALLA JUVENTUS. definito senza trasformare la trattativa in una instan- cabile telenovela. Il Real Madrid per dare via Cristiano Ronaldo chiedeva 100 milioni di euro e la Juventus ha assecondato il club campione d’Europa senza troppi tentennamenti. Un investimento senza precedenti per provare a conquistare tutto e subito, per conquistare di Raimondo De Magistris trofei in campo e il mercato mondiale. Il valore in borsa, il fatturato, i punti conquistati, la consi- derazione della Juventus in Europa. Tutto è schizzato alle stelle in casa bian- conera dopo l’arrivo di CR7. L’uomo dei record, colui che è sbarcato a Torino per tanti fattori e un @RaimondoDM grande obiettivo: riportare la Cham- pions League nella bacheca bianconera. Foto Matteo Gribaudi/Image Sport

Foto Panoramic/Insidefoto/Image Sport

TMWmagazine 18 I FATTI DEL 2018

ifficile pensare che un giorno rare il cambio generazionale ai grandi qualche tifoso potesse “vecchi” pensa a spalmare loro il contratto rimpiangere Giussy Farina, il in nome del bilancio. Un Milan schiacciato presidente che portò il Milan dai costi al punto da cedere contempora- a un passo dal fallimento, neamente Thiago Silva e Ibrahimovic per sventatoD dall’arrivo di Silvio Berlusconi. coprire un buco di 60 milioni. Siamo nel Questo rende sufficientemente l’idea del 2012. Da allora solo mediocrità e frasi di disagio creato da Yonghong Li ai tifosi circostanza, che hanno portato all’esaspe- IL MILAN rossoneri. Misterioso dal primo all’ultimo razione. Al punto da chiudere non solo un E IL MISTERO CINESE giorno. Anzi, ben prima del suo insedia- occhio, ma due non appena si è presen- mento, quando trattava l’acquisto del club tato il misterioso Yonghong Li, della cui con Fininvest e ne perfezionava l’accordo azienda, la “Sino Europe Sports”, non si a suon di caparre da 100 milioni di euro. ha traccia. Che quando un piccolo azioni- A partire dall’agosto 2016 con il contratto sta chiede alla prima assemblea dei soci preliminare fino al closing più lungo della lumi sul suo passato, presente e forza storia, avvenuto ad aprile 2017. Un anno finanziaria viene zittito. Per non parlare di Gateno Mocciaro nel quale c’era anche un campionato da dai punti di domanda posti da stampa e giocare, peraltro senza poter attingere sul dagli stessi omologhi di Li, come James mercato. Un anno che si sperava potesse Pallotta quando ha visto il fiume di denaro essere l’ultimo di sofferenza dopo le ultime versato per la campagna acquisti: oltre umilianti stagioni targate Berlusconi. 200 milioni. Più altre cifre a otto zeri spese Perché l’agonia del Milan parte da molto fra caparra, aumenti di capitale e spese di più lontano. I primi sintomi si manifestano gestione. Uno studio di “Calcio e Finanza” @gaemocc con la cessione di Shevchenko, primo big ha quantificato in 524 milioni le perdite in dell’era berlusconiana divenuto non più un anno di Li. Cinquecentoventiquattro. incedibile. Tutto è insabbiato dalla gran- Noccioline in confronto ai 32 milioni anti- dezza di una squadra costruita negli anni cipati da Elliott per l’aumento di capitale prima, tanto forte da vincere per inerzia e non più restituiti da Li, che ha perso la Champions del 2007 e il Mondiale per così il Milan. Tutto questo sotto la lente Club del 2007. Vittorie che hanno un effetto di ingrandimento della UEFA, che è arri- boomerang devastante: “Siamo il club più vata al punto di estromettere il club dalle titolato al mondo” verrà da quel momen- coppe europee pur di stanare la proprietà. to ripetuto come un mantra per anni da Un’umiliazione pubblica paragonabile alla Adriano Galliani, nel tentativo di insabbia- Serie B degli anni ‘80. La speranza è che re i primi insuccessi sportivi e l’immobili- ora con Elliot al comando il Diavolo ritrovi smo sul mercato salvo alcuni colpi estem- serenità. Il buon Yonghong lo ha già fatto, poranei (Pato, Ronaldinho, Thiago Silva come dimostra il video nel quale griglia al e Ibra). Un Milan divenuto un costo per barbecue con la famiglia. Foto Antonello Sammarco/Image Sport Fininvest, una società che anziché prepa-

TMWmagazine 19 I FATTI DEL 2018 quattro gol rifilati alla Croazia in finale sono una buona cartolina per spiegare il Mondiale vinto dalla Francia. Un successo strame- ritato, conquistato da una squadra che il ct ha costruito mettendo in piedi un gruppo che in Russia ha proba- bilmente solo dato il via un lungo ciclo vincente. Un solo pareggio controI la Danimarca a qualificazione già conquistata nell’ultima gior- nata della fase a gironi. Poi solo vittorie quelle conquistate dai tran- salpini all’interno di un percorso per nulla agevole. Argentina battuta piuttosto nettamente agli ottavi, il muro dell’Uruguay fatto crollare ai quarti e la vittoria contro il Belgio - una delle squadre più forti del torneo - ottenuta con lucidità, testa ed esperienza. Poi la finale contro la favola Croazia, una gara mai veramente in bilico dal 38esimo in FRANCIA avanti nonostante il 4-2 finale. La personalità di Griezmann, il talento di Mbappé e la generosità di Giroud in attacco. Un centrocampo “MERAVIGLIOSAMENTE” insuperabile con Matuidi, Pogba e Kanté e la coppia Umtiti-Vara- ne davanti a un ottimo Lloris. Una squadra senza punti deboli, se CAMPIONE DEL MONDO si considera che anche i terzini - Lucas Hernandez e Pavard - si sono presentati in Russia al top della forma. A vincere il Mondiale è stata semplicemente la migliore, una Francia che 20 anni dopo quello vinto in casa ha conquistato il secondo Mondiale della sua storia e ha consolidato il dominio europeo nel palcoscenico intercontinentale: le quattro semifinaliste erano tutte squadre del vecchio continente a dal trionfo del 2006 dell’Italia in avanti solo nazioni europee hanno alzato al cielo la Coppa del Mondo. di Raimondo De Magistris IL TABELLINO DELLA FINALE Francia (4-2-3-1): Lloris; Pavard, Varane, Um- titi, Hernandez; Pogba, Kante (9’ st Nzonzi); Mbappe, Griezmann, Matuidi (28’ st Tolisso); Giroud (36’ st Fekir). A disp.: Mandanda, Areola, @RaimondoDM Kimpembe, Lemar, Dembelé, Rami, Sidibe, Thau- vin, Mendy. All.: Deschamps Croazia (4-2-3-1): Subasic; Vrsaljko, Lovren, Vida, Strinic (36’ st Pjaca); Rakitic, Brozovic; Rebic (26’ st Kramaric), Modric, Perisic; Man- dzukic. A disp.: Livakovic, Kalinic, Corluka, Kovacic, Jedvaj, Bradaric, Caleta-Car, Badelj, Pivaric. All.: Dalic Foto Imago/Image Sport Arbitro: Pitana (Argentina) Marcatori: 19’ aut. Mandzukic (C), 28’ Perisic (C), 38’ rig. Griezmann (F), 14’ st Pogba (F), 20’ st Mbappé (F), 24’ st Mandzukic (C)

TMWmagazine 20 I FATTI DEL 2018

’abbiamo definita in tanti la Lega che ognuno reclama a sé, modi. L’estate più lunga l’intervento deciso del primo cittadi- del calcio italiano, quella no Decaro. Al Bari, una volta fallito più disastrosa. Sicuramen- (non prima, ça va sans dire) si sono te quella più caotica, e interessati tutti. Da Preziosi a Morat- dannosaL a livello d’immagine per il ti, passando per Lotito. Sono arrivati UN MOVIMENTO nostro movimento. Il 2018 ha porta- i De Laurentiis, padre e figlio, che to in dote mancate iscrizioni, falli- col Napoli puntano nei proclami a menti, restrizioni del format e una creare un polo del calcio al sud. Per lunga serie di polemiche. Ad aprire ora, anche i biancorossi viaggiano il travagliato percorso tra una stagio- in , con il titolo di campio- AL TRACOLLO ne e l’altra, tre cadute clamorose. ni d’inverno già in tasca. Poi c’è il Diverse, ma simili, nell’estate dove Cesena, che oggi si chiama Roma- AVELLINO, BARI E CESENA IN è successo di tutto. Sono quelle di gna Centro Cesena e come le altre SERIE D Bari, Cesena e Avellino. Trascorsi due compagini meridionali veleggia diversi, motivi diversi, futuri diver- in Serie D. Qui, però, si parte da si. Simili, per certi aspetti, i crolli di lontano. Da anni Giorgio Lugaresi Bari e Avellino. Risultati deludenti e e i suoi dirigenti raccontavano una gestione difficoltosa, più una fideius- situazione difficile, in cui far quadra- sione che non andava bene. Il club re i conti era diventato complicato di Ivan Cardia irpino, per la verità, ne ha presenta- se non impossibile. Di fatto, a luglio ta più di una. Tra Onix, Finworld e 2018, il CdA ha aderito all’istanza Groupama, il patron Walter Tacco- fallimentare avanzata dalla Procura ne non è riuscito nel suo intento di Forlì. Fallimento, per la prima volta di salvare la squadra. Che ora ha da 78 anni, la prima volta nella storia nuova vita, iscritta al campionato di del Cavalluccio. Poi arriva la lette- Serie D, sotto la guida di Gianandrea ra di Lugaresi che racconta le sue @ivanfcardia De Cesare, patron della Scandone. difficoltà anche umane. Poi emerge Calcio e basket si fondono, i Lupi il coinvolgimento del Cesena nell’af- tornano a ringhiare. Più complessi fare plusvalenze tarocche che i motivi della mancata iscrizione del avrebbe dovuto coinvolgere anche Bari. C’entra anche qui una fideius- il Chievo, stando alle accuse della sione considerata non idonea, ma Procura federale. Poi arriva la fusio- la storia dietro l’addio del patron ne col Romagna Centro e un nuovo Cosmo Giancaspro, che solo due inizio. Per dimenticare quanto di anni fa era subentrato a Paparesta, sbagliato è accaduto negli anni. A è ancora tutta da raccontare. Trat- Cesena, come ad Avellino e Bari. tative annunciate e mai concluse a un passo dal gong, crediti verso Foto Federico Gaetano

TMWmagazine 21 I FATTI DEL 2018

entornato, Leo! Dodici mesi fa ti salutavamo e ti ringraziavamo; ora siamo pronti a vivere, di nuovo insieme, le grandi sfide che ci atten- dono. Torna a casa, Leonardo Bonucci. AGOSTO Acqua in bocca, il segreto è stato svelato. DalloB sgabello alla fascia da capitano, scontri e contrasti dimenticati con un sorriso smagliante e con la maglia tra le dita. Leonardo è di nuovo bianconero. La Juventus, sul proprio sito ufficiale, ha detto e ribadito. Sottolineato. “Mi mancava casa”. Touché. Bonucci ha chiuso a doppia mandata l’avventura rossonera, l’ha gettata nel cassetto dei ricordi al fiele e ha riaperto il cuore alla Juventus. 10 BONUCCI agosto 2018. Si siede, davanti a taccuini e penne, micro- foni e registratori. E Bonucci dice che “ogni viaggio ha un ritorno” e allora “ringrazio tutti per essere qui oggi”. TORNA A CASA Qui, per lui, è Torino. E’ casa. “Qui ho lasciato il cuore. La mia unica voglia era di tornare. Nel 2017 ci siamo lasciati “QUI HO LASCIATO IL CUORE” con una stretta di mano e un abbraccio col presidente, forse sapevo che sarebbe potuto succedere quello che è accaduto. A quando l’hashtag #finoallafine sui social? Io sono juventino da quando sono nato. Fosse per me lo metterei domani. Vorrebbe dire essere torna- ti a essere una grande famiglia. Se oggi mi si presentasse un’offerta per lasciare la Juve non ci penserei mai”. Sì, per (ri)prenderlo la Juventus di Marco Conterio ha salutato Mattia Caldara, ha dato Gonzalo Higuain al Milan. Però ha fatto tornare a casa Leo. Nostalgia canaglia.

@marcoconterio

Foto Matteo Gribaudi/Image Sport

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I FATTI DEL 2018

uando si cerca di insegnare un gioco ad un bambino la prima cosa che gli viene detta è “segui le regole”. Tre parole, una frase banalissima, ma che racchiude in se il rispetto per il gioco, per gli avversari e per Qtutto quello che ruota attorno a quella situazione. Questo banalissimo modus operandi nell’estate del 2018 è stato disatteso. E non fra bambini ad un parco, oppure attorno ad un tavolo. Bensì nelle stanze della Lega della Serie B. Le società della serie cadetta presiedute dal Mauro Balata hanno infatti deciso di cambiare le regole con la nuova stagione ai nastri di partenza. Addio al format a 22 PRIMA squadre e via ad una seconda serie con sole 19 società. Una stortura, questa, che di fatto ha travolto e stravolto anche la Serie C. Questo perché a fronte della sparizione di Avellino, Bari e Cesena il regolamento federale avrebbe LE REGOLE previsto il ripescaggio dalla Lega Pro di altrettante società per riportare il numero di partecipanti a quello previsto dal IL CAOS ISCRIZIONI FRA regolamento. Come detto le società di B hanno sbarrato SERIE B E C la strada a tale possibilità arrivando al via del campiona- to come se niente fosse. A quel punto la battaglia si è spostata dalle stanze del palazzo del calcio alle aule dei tribunali. Sportivi e civili. Un botta e risposta durato tre mesi fra ricorsi, sospensive, rinvii, incompatibilità e tutta una serie di termini legati che poco dovrebbero a che di Luca Bargellini vedere col mondo del pallone, terminato con la vittoria del fronte della Serie B soprattutto al supporto dell’allora Commissario Federale Roberto Fabbricini. Niente ripe- scaggio dunque per Catania, Novara, Ternana, Robur Siena e Pro Vercelli o riammissione per la Virtus Entella (il cui caso entra di diritto nel Guinness dei Primati) e via alla serie cadetta a 19. Una vittoria che, però, potrebbe risultare effimera dato che il nuovo presidente Federale BargelliniLuca Gabriele Gravina ha già deciso di rimettere le mani sul format, riaprendo le porte alle 22 squadre oppure ad una via di mezzo (B a 20). Una vittoria, dunque, che potrebbe lasciare il tempo che trova. Perché “seguire le regole” è un dogma al quale non si può sfuggire.

Foto Antonello Sammarco/Image Sport

TMWmagazine 24 I FATTI DEL 2018

l 2018 del calcio europeo sarà ricordato per il battesimo di una nuova competizione UEFA: la Nations League. Già negli altri sport esistono da anni vere e proprie leghe per nazionali e SETTEMBRE il calcio come spesso accade vi arriva dopo. LI’idea è quella di istituire un torneo che permetta di abolire quanto più possibile le amichevoli, ritenute dai più inutili per non dire dannose, specie per gli effetti sul ranking. L’Italia sotto questo punto di vista “IL NUOVO MONDO” ne è l’esempio perfetto: i Mondiali persi partono da lontano, da una serie di amichevoli che hanno fatto NASCE LA NATIONS LEAGUE scivolare gli azzurri in seconda fascia al momen- to dei sorteggi per le qualificazioni a Euro 2018, lasciando spazio a nazionali modeste come Austria e Romania ad arrivare, senza alcun vero motivo, ad essere teste di serie. Punti in palio e meccanismo di promozione e retrocessione con quattro leghe in un torneo a cadenza biennale. Non solo la gloria di Gateno Mocciaro del trofeo ma anche uno strumento di ripescaggio in caso di mancato accesso agli Europei tramite i tradizionali gironi di qualificazione. Il torneo ha visto la luce il 6 settembre con Kazakistan-Geor- gia, Lega D. Primo marcatore Giorgi Chakvetadze, centrocampista georgiano che milita nel Genk. La prima parte è stata fin qui soddisfacente: abbiamo @gaemocc avuto la possibilità di vedere le migliori squadre affrontarsi tra di loro e anche la risposta di pubblico ha fatto felice la UEFA che è riuscita a inserire un nuovo torneo senza aumentare il numero di partite, argomento molto delicato per quello che riguarda i club.

Foto Daniele Buffa/Image Sport

TMWmagazine 25 I FATTI DEL 2018

uando Adriano Galliani si mise in affari con Silvio Berlusconi nel 1979 lo fece ad una sola condizio- ne: poter seguire il Monza in casa e in trasferta. Del resto già da qualche BERLUSCONI Qanno lo stesso Galliani era dirigente del club brian- zolo, prima di diventare qualche anno più tardi con grande successo amministratore del Milan proprio di Berlusconi. “Certi amori non finiscono, COMPRA IL MONZA fanno dei giri immensi e poi ritornano” ha spesso dichiarato nella sua esperienza rossonera l’ad. PER LA GIOIA DI GALLIANI Che dal 28 settembre ricopre il medesimo ruolo nel suo Monza, comprato proprio da Silvio Berlu- sconi. A rendere ancor più singolare la questione c’è che a cedere il club nelle mani dell’affiatato è stato Nicola Colombo, figlio di un ex presidente del Milan (Felice Colombo alla guida dei rossone- ri dal 1977 al 1980), che nel 2015 aveva salvato il di Gateno Mocciaro Monza dal fallimento. Il sogno è il derby col Milan, nell’immediato c’è il ritorno in una Serie B che non vede i brianzoli dalla stagione 2000-01. La rivolu- zione è già iniziata: via Zaffaroni, Cristian Brocchi nuovo giocatore. E il mercato sarà scoppiettante, con una linea chiara: una squadra tutta italiana, un sogno che Berlusconi ha sempre voluto per il suo @gaemocc Milan, ma che è divenuto vincente grazie ai grandi campioni stranieri.

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TMWmagazine 26 I FATTI DEL 2018

ootball Leaks fa ancora una volta tremare il calcio internazionale e mette in imbarazzo la UEFA: a novembre emergono i piani portati avanti da alcuni grandi club europei per creare l’ormai mitologi- ca Superlega, un torneo chiuso che prevede la presenzaF solamente delle grandissime squadre del Vecchio Continente che possa permettere maggiore competitività FOOTBALL e fatturati maggiori anche della Champions League. Piani che sono iniziati già da due anni. Una lettera da parte di una società di consulenza, la Key Capital Partners, indirizzata al presidente del Real Madrid Floremntino Pérez, descrive la creazione di una società che prevede come azionisti 11 club (Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Bayern, Juventus, Chelsea, Arsenal, PSG, Manchester City, Liver- pool e Milan) più 5 “ospiti” a partecipare alla prima edizio- ne: Atlético Madrid, Borussia Dortmund, Marsiglia, Inter e LEAKSFRA SUPERLEGA E Roma. La risposta? Un accordo siglato alla fine dello stesso mese, con il presidente della ECA Andrea Agnelli e quello CASO FPF della UEFA Aleksandr Ceferin: rischio Superlega disinne- scato almeno fino al 2024 e creazione nel 2021 di una terza coppa europea con riforma dell’Europa Lague, che passa da 48 a 32 squadre. Ma Football Leaks non si è fermato qui: da alcuni documenti emersi si evince come Manchester City e Paris Saint-Germain abbiano aggirato le regole del Fair di Gateno Mocciaro Play Finanziario con contratti di sponsorizzazione enormi e retroattivi con l’UEFA al corrente di tutto e a chiudere un occhio. Basti pensare che la Qatar Tourism Authority verse- rebbe 200 milioni l’anno al PSG per 5 anni, una cifra quasi 10 volte superiore a ciò che incassano alcuni fra i club più prestigiosi. Anche il contratto con Eithad Airlines, stipulato dal City, è sospetto: 75 milioni di euro nelle casse del club @gaemocc che appaiono “gonfiati” poiché versati in gran parte dalla stessa proprietà dei citizens, l’Abu Dhabi United Group.

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TMWmagazine 27 I FATTI DEL 2018

’ durata un mese l’esperienza di sulla panchina del Chievo Verona. Un’esperienza falli- mentare sotto tutti i punti di vista, dall’unico pareggio conquistato contro il Bologna poco prima di dare le dimissioni, all’addio che ha scosso un ambiente già provatoE dalle penalizzazioni e da una partenza da retrocessione certa. NOVEMBRE FALSA RIPARTENZA - Ventura, quando ha scelto di sedere sulla panchina gialloblu, ha dichiarato di essere ‘affamato’ dopo l’addio alla Nazionale e le polemiche scaturite dal falli- mento azzurro nelle qualificazioni al Mondiale. In tanti pensa- vano che effettivamente il suo modo di intendere il calcio, misto alla voglia di tornare in corsa, potesse dare una scossa LA SVENTURA decisiva alla stagione clivense, progetto disatteso fin da subito, DEL CHIEVO VERONA ovvero fin dal 5-1 subito in casa contro l’Atalanta.

RABBIA PELLISSIER - Le dimissioni non sono passate ovviamente sotto silenzio neanche all’interno dello spoglia- toio. La squadra si era messa interamente a disposizione dell’allenatore, salvo poi sentirsi tradita appena conquista- to il primo punto del post D’Anna. Il capitano storico del Chievo, Sergio Pellissier, è quello che si è esposto in modo più palese per commentare, anche facendo le veci dei compagni, un di Pietro Lazzerini momento tragico della storia del club di Campedelli: “Non c’è mai fine al peggio, le dimissioni di un mister che dal primo momento è arrivato se ne voleva già andare”.

IL NORMALIZZATORE - Dal suo addio però, qualcosa di buono è successo. Il ritorno di ha permesso al Chievo di ripartire dalle cose semplici, dalla @PietroLazze voglia della squadra di provare a compiere un’impresa impossibile. Questo per dire che, a volte basta la semplicità e la normalità per provare a ripartire dopo aver toccato il fondo. Ventura, che voleva mettersi in mostra più di rilanciare un progetto sportivo da anni protagonista in Serie A, si è dimenticato proprio questo. Nel calcio, il protagonismo paga raramente, quasi mai se si parla di allenatori.

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TMWmagazine 28 I FATTI DEL 2018

DICEMBRE EUROPA

ostalgia della Coppa delle Coppe? mane, riecheggiando l’ex Coppa Uefa. La formazio- LEAGUE 2 Nessun problema, perché questo senti- ne che alzerà al cielo la coppa, potrà partecipare di NEL SEGNO DELLA mento ha evidentemente raggiunto diritto alla successiva edizione di Europa League. anche i vertici della UEFA che hanno COPPA DELLE COPPE deciso di ristabilire la terza competizio- QUANDO SI GIOCA - La Champions League Nne continentale per club. Il vecchio trofeo ha chiuso continuerà a essere giocata di martedì e merco- i battenti nel 1999 con la Lazio ultima formazione a ledì, mentre l’UEL2 sarà disputata di giovedì - vincerla nella memorabile finale contro il Maiorca, insieme all’Europa League - con qualche gara di Marco Frattino ora il governo del calcio europeo è pronto a lancia- che inizierà alle 16.30. A questa nuova competi- re l’UEL2. L’ok è arrivato dal Comitato esecutivo zione parteciperebbe la settima classificata in Serie A dell’Uefa, riunito a Dublino a inizio dicembre in occa- o l’ottava nel caso che la vincente della coppa nazio- sione dei sorteggi per le qualificazioni a Euro 2020. nale sia compresa tra le prime sette. La nuova coppa garantirà la presenza di un minimo di trentaquattro LA FORMULA - Parteciperanno trentadue squa- paesi nelle fasi a gironi delle competizioni Uefa per dre suddivise in otto gruppi da quattro squa- club, oggi il minimo garantito è 26. Tutte le federa- @MFrattino dre. A seguire i vari ottavi, quarti, semifinali e zioni, inoltre, avranno accesso alle tre competizioni finale. Un ulteriore turno sarà giocato prima per club. degli ottavi, tra le seconde squadre dei gruppi e le terze classificate nei gironi di Europa League. In Foto Imago/Image Sport tutto, quindi, 141 partite spalmate su quindici setti-

TMWmagazine 29 I FATTI DEL 2018

adja Nainggolan non Roma. Lasciata, appunto, in estate. riesce a passare un Dopo la cavalcata quasi trionfale capodanno in pace. verso la finale di Champions, il club L’anno scorso, di questi capitolino ha sostanzialmente rivo- tempi, fecero discutere i luzionato la squadra a disposizione festeggiamentiR per il 2018 diffusi sui di . Quella CAPODANNO social. Divisero i tifosi della Roma, di Nainggolan, dal punto di vista più schierati dalla parte del gioca- economico, non è neanche stata tore, ma soprattutto portarono la la cessione eccellente in senso società a prendere inevitabili prov- proprio, perché Alisson è andato vedimenti nei confronti del centro- al Liverpool e lì le casse della Roma campista belga. Negli ultimi giorni, hanno davvero suonato. E anche a invece, il Ninja è diventato un caso livello mediatico la cessione di Stro- per l’Inter: l’ennesimo ritardo in alle- otman nelle ultime ore di mercato namento, unito a uno stile di vita non ha avuto una risonanza maggiore. ENAINGGOLAN CASI DA ROMA A proprio ortodosso per un calciatore D’altra parte, l’addio di Nainggo- (Spalletti di recente ha dichiarato lan era prevedibile, dopo i fatti di MILANO “Nainggolan mette 3-4 cose davanti capodanno. E se consideriamo che al calcio”), ha portato il club neraz- il via dell’olandese ha sicuramente zurro a sanzionare in via disciplina- pesato in modo specifico sulle dina- re il calciatore, con la sospensione. miche della squadra, è comprensi- Nel frattempo è spuntato anche bile come per certi aspetti la cessio- di Ivan Cardia un presunto audio in cui ne di Radja sia passata un po’ sotto il giocatore avreb- traccia. Difficile negare, invece, be fatto capire come Nainggolan fosse stato uno di voler tra i migliori calciatori della Roma torna- nella passata stagione, e non solo. re a In cambio, i giallorossi hanno incas- sato, oltre a diversi milioni, anche Davide Santon e soprattutto Nicolò Zaniolo. Utile comprimario il primo, vera e propria sorpresa stagionale il secondo. Una delle poche note @ivanfcardia liete, fin qui, dalle parti di Trigo- ria. Dove l’assenza di Nainggolan peserà pure, ma non è detto che il 2019 sia l’anno buono per un imme- diato ritorno. Foto Matteo Gribaudi/Image Sport

TMWmagazine 30 I FATTI DEL 2018

come e – arrivò anche la qualificazione in Europa (riuscita poi anche nelle due stagioni successive e poi nel 2010-11) e in seguito la conquista di una finale di Coppa Italia, vinta poi dall’Inter. Nel 2012-13 A PALERMO arriva il primo scivolone con la retrocessione in Serie B e la seguente immediata risalita che SI CHIUDE UN’EPOCA permetterà al club di giocare altri due anni in massima serie prima della nuova retrocessio- ne nel 2017. Nel mezzo una girandola infinita di allenatori da a Giusep- ZAMPARINI HA DETTO pe Iachini passando per , ADDIO , , Gian Piero Gaspe- rini, e (solo per citare i più famosi) con il record della stagio- ne 2015-16 con ben otto cambi (con i bis di Iachi- di Tommaso Maschio ni e ). Ma anche tanti campioni in erba che a Palermo hanno spiccato il volo verso traguardi più elevati: oltre gli azzurri sopra citati vale la pena di ricordare Edinson Cavani, Paulo Dybala, Javier Pastore, Josip Ilicic e Simon Kjaer. Ma anche un lungo stillicidio con na storia lunga 16 anni, fatta di tanti addii annunciati e poi rientrati, un distacco grandi traguardi raggiunti, di dalla città e dalla tifoseria (che lo ha lentamente campioni sbarcati in Sicilia, ma abbandonato) lento e inesorabile, un declino in anche di una lunghissima serie cui si salvano - al momento - solo i risultati. Dopo di esoneri e di passi falsi. L’era di la cessione-non cessione a Paul Baccaglini e MaurizioU Zamparini a Palermo è giunta al termi- una serie infinita di trattative, Zamparini sembra ne. Un’era iniziata nel luglio del 2002 quando aver trovato in un misterioso gruppo inglese il l’allora patron del Venezia rilevò da Franco Sensi giusto compratore per il club annunciando in il pacchetto di maggioranza del club rosanero questo dicembre il passaggio di proprietà e il spostando in Sicilia una gran parte della rosa suo addio. I punti interrogativi sulla cessione e degli arancioneroverdi e iniziando così un’epo- sul nuovo presidente Clive Richardson però ca di successi. Nel 2004 arriva infatti la promo- restano e sono numerosi. Solo il tempo potrà zione in Serie A, che mancava da 31 anni, con darci delle risposte e dissipare tutti quei dubbi, una squadra che aveva nelle sue fila due futuri più che legittimi, che nel capoluogo siciliano campioni del Mondo come e Fabio continuano a tenere banco nelle discussioni fra Foto Marco Iorio/Image Sport Grosso. L’anno successivo – con l’innesto fra gli tifosi. altri di altri due protagonisti del Mondiale 2006

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SERIE B TOP 11

Due squadre che racchiudono il meglio del calcio italiano fra Serie A e Serie B. L’analisi dei due campionati maggiori attraverso le medie voto di TuttoMercatoWeb.

TMWmagazine 33 TOP 11 MANUEL BRUNO GIORGIO JOÃO JOSEPH ALFRED LAZZARI ALVES CHIELLINI CANCELO DUNCAN SERIE A ESTERNO SPAL DIFENSORE PARMA DIFENSORE JUVENTUS ESTERNO JUVENTUS CENTROCAMPISTA SASSUOLO STEFANO SORRENTINO PORTIERE CHIEVO-VERONA

Foto Alberto Lingria/PhotoViews Foto A. Sammarco/Image Sport Foto Daniele Buffa/Image Sport Foto Matteo Gribaudi/Image Sport Foto Daniele Buffa/Image Sport Foto Daniele Buffa/Image Sport BLAISE GERVINHO FABIO CRISTIANO KRZYSZTOF 4-2-3-1 MATUIDI ATTACCANTE QUAGLIARELLA RONALDO PIATEK Sorrentino (Chievo Verona) CENTROCAMPISTA JUVENTUS PARMA ATTACCANTE SAMPDORIA ATTACCANTE JUVENTUS ATTACCANTE GENOA

Lazzari (SPAL) Bruno Alves (Parma) Chiellini (Juventus) Cancelo (Juventus)

Duncan (Sassuolo) Foto Matteo Gribaudi/Image Sport Matuidi (Juventus)

Gervinho (Parma) Quagliarella (Sampdoria) Ronaldo (Juventus)

Piatek (Genoa) Foto Matteo Gribaudi/Image Sport Foto Daniele Buffa/Image Sport Foto Matteo Gribaudi/Image Sport Foto Matteo Gribaudi/Image Sport Foto Daniele Buffa/Image Sport

TMWmagazine 34 TOP 11 ANTONIO LUCA ANDREW GAETANO FILIPPO BALZANO ANTEI GRAVILLON LETIZIA FALCO SERIE B DIFENSORE PESCARA DIFENSORE BENEVENTO DIFENSORE PESCARA CENTROCAMPISTA BENEVENTO CENTROCAMPISTA LECCE ALBERTO ANDREA PALEARI PORTIERE CITTADELLA

Foto Federico Gaetano Foto F. Di Leonforte/TuttoCesena.it Foto Andrea Rosito Foto Daniele Mascolo/PhotoViews Foto A. Sammarco/Image Sport EMANUELE ALESSANDRO OLIVER ALFREDO STEFANO 3-5-2 NDOJ DIAMANTI KRAGL DONNARUMMA MOREO Paleari (Cittadella) CENTROCAMPISTA BRESCIA CENTROCAMPISTA LIVORNO CENTROCAMPISTA FOGGIA ATTACCANTE BRESCIA ATTACCANTE PALERMO

Balzano (Pescara) Antei (Benevento) Gravillon (Pescara)

Letizia (Benevento) Falco (Lecce) Ndoj (Brescia) Diamanti (Livorno) Kragl (Foggia)

Donnarumma (Brescia) Moreo (Palermo)

Foto Daniele Buffa/Image Sport Foto Nicola Ianuale Foto Matteo Gribaudi/Image Sport

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RMC SPORT

Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, interviene dopo la tragica notte di Inter-Napoli ai microfoni di RMC Sport

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l primo “Boxing Day” della storia recente del tutte quella del suo collega, il sindaco di Milano calcio italiano è finito come mai nessuno avreb- Sala. be immaginato. È finito in tragedia, con la morte “Ho apprezzato quanto scritto dal sindaco di Milano di un tifoso dell’Inter prima del match di San e abbiamo deciso assieme di unire Milano e Napoli Siro fra i nerazzurri e il Napoli. Una gara durante contro ogni forma di razzismo e discriminazione. Ila quale hanno echeggiato anche gli ululati razzisti È impossibile che una minoranza così agguerri- nei confronti di Kalidou Koulibaly e i cori razzisti ta condizioni la maggioranza. Una minoranza che nei confronti dei tifosi napoletani. Di questo ad RMC falsifica le regole del campo e che fa sembrare uno Sport ha parlato il primo cittadino della città parteno- strumento inconsapevole nelle loro mani chi quelle pea, Luigi De Magistris. “I fatti avvenuti fuori da San regole deve farle rispettare. Tali cose non si posso- Siro sono stati i più agghiaccianti - ha detto il sinda- no più accettare. O si interviene in modo drastico, o co —. il Questore di Milano ha parlato di agguato ognuno sarà chiamato ad episodi di disobbedienza squadristico ad alcun tifosi del Napoli. Una situazio- sportiva”. ne che non ha nulla a che fare con il calcio ma che, purtroppo, continua a ripetersi. Uno Stato non può Bella anche la presa di posizione di Cristiano consentire che questo accasa, in particolare ad una Ronaldo a favore del collega Kalidou Koulibaly. tifoseria come quella napoletana che già in passato ha pagato un conto molto salato, come la morte di “Ho apprezzato molto il suo messaggio. C’è bisogno Ciro Esposito. Serve una risposta durissima a questi di coesione e armonia. Due aspetti che neanche il fatti da parte dello Stato”. Ministro dell’Inter, ovvero l’autorità preposta a garan- tire la pubblica sicurezza, è in grado di garantire All’interno del ‘Meazza’ le cose non sono andate visto che non poco tempo fa è stato visto assiema meglio. ad un personaggio delle Curve coinvolto in alcuni fatti giudiziari. Chi rappresenta le istituzioni deve “Di fronte ai cori di stampo razzista nei confronti ad dare l’esempio”. un giocatore patrimonio del calcio mondiale oltre che del Napoli, l’arbitro non poteva fare altro che sospendere la partita. La società Napoli lo ha chiesto più volte e anche lo stesso Ancelotti si era esposto nei giorni precedenti il match in questo senso”.

Oltre il danno la beffa con il rosso a Koulibaly. “È chiaro che il giocatore sia stato fortemente condi- zionato sul piano emotivo e psicologico. Ha sbaglia- to ad applaudire, ma lui come il resto della squadra si aspettava la sospensione della gara. Magari la prossima volta ci sarà un gesto di disobbedienza sportiva e civile, con i giocatori seduti al centro del campo in attesa di riprendere il gioco”.

Nelle ore successive alla gara sono arrivate Foto Marco Iorio/Image Sport moltissime dimostrazioni di solidarietà, prima fra

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ALTRI MONDI

Calciatori in scadenza: le quaranta migliori occasioni d’Europa

di Luca Bargellini

@BargelliniLuca Foto Federico Gaetano

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pesso avere più soldi in un mondo compe- titivo come quello del calcio permette ad una società di vincere. Sia nel proprio DIFENSORI paese, che in giro per il Mondo. Alcune Toby Alderweireld (Tottenham), Dani Al- volte, però, accade che un’intuizione ves (PSG), Gary Cahill (Chelsea), Vin- Sa basso costo porti dei risultati del tutto inattesi. In cent Kompany (Manchester City), Phil quest’ottica il mercato degli svincolati regala ogni Jones (Manchester United), David Luis anno delle notevoli sorprese. Un settore, se così (Chelsea), Filipe Luis (Atletico Madrid), vogliamo definirlo, dove la tempistica e la rapidità Eliaquim Mangala (Manchester City), d’intervento, fanno spesso la differenza. Giugno pros- Nacho Monreal (Arsenal), Rafael (Olym- simo si avvicina e la finestra di mercato invernale è il pique Lione), Kenny Lala (Strasburgo), momento ideale per strappare un sì a quei giocatori Antonio Valencia (Manchester United), che al termine del campionato saluteranno le rispet- Ashley Young (Manchester United), tive società. Ecco il meglio del meglio che il calcio Cristian Zapata (Milan). europeo ha da offrire “a prezzo d’occasione” in vista della prossima stagione. ATTACCANTI Mario Balotelli (Nizza), Yacine Brahimi (Porto), Olivier Giroud (Chelsea), Max Kruse (Werder CENTROCAMPISTI Brema), Anthony Martial (Manche- ster United), Juan Mata (Manche- ster United), Franck Ribery Hatem Ben Arfa (Rennes), Mousa Dembélé (Bayern Monaco), Arjen (Tottenham), (Roma), Robben (Bayern Mona- Ander Herrera (Manchester United), co), Daniel Sturridge Hector Herrera (Porto), Patrick Herr- (Liverpool), Danny mann (Borussia Moenchengladbach), Welbeck (Arsenal). James Milner (Liverpool), Eduardo Salvio (Benfica).

PORTIERI Petr Cech (Arsenal), David De Gea (Manchester United), Ciprian Tatarusanu (Nantes).

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SNAPSHOT CAMPAGNA

D’EUROPAAl via la fase ad eliminazione diretta in Champions ed Europa League. Tutte le rivali delle italiane

Foto Daniele Buffa/Image Sport

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Foto Image Sport

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Antonello Matteo Gribaudi Image Sport Foto Matteo Gribaudi Image Sport

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Foto Federico De Luca Foto Daniele Buffa Image Sport

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Foto Daniele Buffa Image Sport Foto J.M.Colomo

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Foto Antonello Sammarco Image Sport Foto Antonello Sammarco Image Sport

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Foto J.M.Colomo

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Antonello Sammarco Image Sport Foto Matteo Gribaudi Image Sport

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GIRL POWER COSA ATTENDERSI DAL 2019

Campionato aperto e Mondiali. Ora però bisogna rinforzare la base. di Tommaso Maschio

Foto Daniele Buffa/Image Sport

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uello appena iniziato sarà l’anno che Federazione a mettere in campo quegli strumenti neces- porterà alla Coppa del Mondo di Francia in sari affinché la base possa crescere, il calcio femminile programma in estate. L’evento più rilevante mettere radici solide e resistenti che possano portare di del calcio femminile, e non solo, internazio- anno in anno sempre più linfa al movimento e permettere nale del 2019. Un evento che vedrà final- così di recuperare il terreno sulle nazioni più evolute che Qmente anche la Nazionale italiana ai nastri di partenza questo percorso hanno già intrapreso. Francia, Inghilter- dopo un’assenza lunga 20 anni, una presenza che testi- ra e Spagna infatti sono nazioni di più recente sviluppo monia i passi avanti fatti dal nostro calcio in questo ultimo rispetto alle capostipiti del movimento europeo formate triennio che ha visto sempre più club maschili interessarsi dal blocco scandinavo (Svezia, Norvegia e Danimarca) ed entrare nell’altra metà del calcio, con il contributo deci- e Germania, eppure negli ultimi anni sono riuscite con sivo della FIGC che ha obbligato i suddetti a dotarsi di una investimenti mirati a raggiungere livelli d’ tanto sezione femminile che vada dalla prima squadra a quelle che le prime due sono date fra le favorite ai Mondiali e la giovanili in modo da incrementare il numero delle tesse- terza sta facendo incetta di vittorie a livello giovanile sia rate (ancora molto al di sotto dei livelli dei paesi più evoluti in Europa che nel Mondo. L’Italia deve fare lo stesso per d’Europa) e iniziare a creare una base su cui poter costru- tornare ai livelli che fino alla fine degli anni ‘90 la metteva- ire un futuro importante e, si spera, vincente. “È vero che i no fra le grandi d’Europa (sei volte fra le migliori quattro grandi club hanno tutta la filiera, comprese le squadre per del Continente nelle prime sette edizioni). Un patrimonio le bambine più piccole, ma è vero anche che in provincia dilapidato che va recuperato e rilanciato anche per abbat- sono morte tante, troppe, piccole società. Il movimento tere i pregiudizi che troppo spesso si sentono quando si ora sembra essere cresciuto in testa ma deve rafforza- parla di calcio in rosa. re radici ed estensione. Io credo che l’anno passato sia stato l’anno del decollo. - ha spiegato in un’analisi lucida uno dei simboli del nostro calcio come il capitano dell’Ita- lia e della Juventus Sara Gama - Noi siamo 23mila tesse- rate, in media sono centomila negli altri paesi d’ Europa. Il nostro obiettivo sociale e sportivo è rafforzare la base della piramide, non solo la punta”. 2018 come anno del decollo, 2019 come anno della consacrazione. In fondo il campionato di Serie A sta crescendo per numeri, pubblico e appeal mediatico merito non solo dell’ingresso recente di altre big come Milan e Roma, ma anche di una lotta che raramente si era vista negli ultimi anni con tre squadre – la Juventus campione in carica, la solita Fiorentina e la new entry Milan - a battersi per il titolo raccolte in pochi punti. I presupposti per una lotta serrata fino al termine della stagione ci sono tutti e questo non può che essere un bene per la formazione di Milena Bertolini in vista della Francia. Ma la lotta in campo, la qualificazione alla

Foto Daniele Buffa/Image Sport Coppa del Mondo e l’attenzione crescente, ma ancora Foto Daniele Buffa/Image Sport non adeguata, dei media non bastano. Deve essere la Foto Daniele Buffa/Image Sport

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METEORE

ella stragrande maggioran- di Germania, una Champions League e arriva anche un gol. Bisogna aspettare la za dei flop l’esperienza del una coppa Intercontinentale. Se il fiasco decima giornata, contro il Chievo. Sembra giocatore in questione, se va della prima stagione è dovuto all’am- rotto il ghiaccio, invece poche settimane bene, dura solo una stagione. bientamento in un campionato competi- dopo si fa male e perde due mesi. Al ritorno Ci sono però delle eccezioni tivo l’ultima stagione lascia pochi alibi, se in campo il tedesco si rende conto di aver Nche confermano la regola, come Carsten non quello di qualche guaio fisico: gioca perso il posto e da quel momento dovrà Jancker. Il tedesco è riuscito a resistere poco e spesso dalla panchina, racimola accontentarsi di giocare spiccioli di parti- ben due stagioni all’Udinese, con la diri- appena 18 presenze e non segna nemme- ta. Alla fine dell’anno saranno 20 presenze genza friulana disposta a concedergli una no un gol. Questo nell’anno che avrebbe e un gol appena. A sorpresa l’Udinese lo seconda chance invano. Carsten Jancker portato al mondiale del 2002. L’allora ct conferma anche per la stagione successi- incarna lo stereotipo del panzer: gigan- Rudi Voeller nonostante le critiche decide va, stavolta Jancker sa di essere riserva e ci tesco, spaventoso ma al tempo stesso ugualmente di convocarlo per la spedizio- si aspetta almeno una reazione d’orgoglio. legnoso. Nato nell’allora DDR il piccolo ne in Giappone e Corea del Sud. Jancker Gliela si vede un pomeriggio di dicembre Carsten dopo le prime squadre locali si ripaga la fiducia segnando una rete nell’8- contro la Reggina quando con una botta forma all’Hansa Rostock e una volta caduto 0 all’Arabia Saudita. Finita la spedizione al volo da fuori area regala i tre punti alla il muro di Berlino ancora minorenne passa per Jancker c’è una nuova destinazione. squadra. Come col Chievo l’anno prima al Colonia, che lo fa esordire in Prima squa- Il Bayern lo lascia andar via e lo acquista l’episodio rimarrà isolato, Spalletti gli prefe- dra: dal 1993 al 1995 Jancker, che ormai l’Udinese, che dai tempi di un altro tede- risce Fava e Iaquinta e viene schierato dal è un ragazzone, raccoglie 5 presenze in sco, Oliver Bierhoff, ha un debole per i primo minuto soltanto due volte, sprecan- . Ritenuto non ancora pronto “panzer” (vedere anche Roberto Sosa). do le sue chances. Lo stesso patron Pozzo per il grande calcio tedesco viene spedi- L’illustre precedente carica di responsabi- perde la pazienza e il povero Jancker da to in Austria, al Rapid Vienna. E proprio lità il neo acquisto, ma le perplessità sull’ul- gennaio ad aprile collezionerà solo spez- con la maglia bianconere che il giocatore tima stagione al Bayern di Jancker sono zoni di 10 minuti a partita. A fine anno inevi- si mette in mostra: in campionato segna mitigate da un curriculum di tutto rispetto tabili le valigie e gli sberleffi. Il pacco è di 7 reti, ma è in Coppa delle Coppe che fa e dal fatto che i tedeschi sono sinonimo di quelli clamorosi, Jancker torna in Germa- vedere il suo valore in tutto il continente. La garanzia. La sua aria da duro e la sua mole nia dove si mantiene sulle medie realizzati- Da pluricampione col marcia del Rapid è inarrestabile e Jancker (194 cm per 93 kg) spaventano a dir poco. ve di Udine anche al Kaiserslautern. Tenta Bayern ad oggetto contribuisce con 6 reti a trascinare la squa- Lui si presenta sicuro alla stampa dicendo l’avventura cinese ma è un fiasco, infine dra in finale, decidendo sfide contro Spor- di poter fare meglio di Bierhoff. L’avesse chiude in Austria, il Paese che l’ha lancia- misterioso in Friuli ting Lisbona, Dinamo Mosca e Feyenoord. mai detto. L’allenatore dell’epoca Lucia- to al grande calcio. Due stagioni al Matter- All’atto conclusivo la squadra si inchinerà no Spalletti gli dà subito fiducia, Jancker sburg con un buon numero di reti prima di di Gaetano Mocciaro al Paris Saint-Germain, ma intanto quel esordisce col Parma giocando tutti e 90 i appendere le scarpette al chiodo a 35 anni. gigantesco centravanti di 22 anni è riusci- minuti, sfruttando i suoi centimetri per fare E proprio in Austria ha iniziato a intrapren- to a guadagnarsi il titolo di capocannonie- da sponda a Muzzi e sfiorando anche il gol dere la carriera di allenatore, insegnando re del torneo e soprattutto l’ingaggio del in un’occasione. Le prove seguenti vedono ai ragazzini. club più importante di Germania: il Bayern il tedesco sempre più avulso dal gioco, Monaco. In Baviera resta sei stagioni, di cui mai pericoloso, praticamente un gatto di quattro buone e due disastrose: la prima marmo. Gioca le prime undici partite e @gaemocc e l’ultima. Vincerà 4 campionati, 2 coppe viene sostituito 9 volte. Nel frattempo, però,

TMWmagazine 58 RECENSIONE

Editore: rivivono le emozioni e si ripercorrono Newton Compton Editori i passaggi storici del club. Ci sono le partite simboliche, ma anche quelle rimaste impresse nella memoria collet- Autore: tiva, perché hanno rappresentato un Giampaolo Materazzo, momento storico particolare. Libro per la nuova o vecchia generazione? Dovendo Dario Sarnataro scegliere 101 partite di quasi 93 anni di storia del Napoli, ci siamo posti il proble- ma, ma da Maradona in poi ci sono parti- Anno edizione: 2018 te molto importanti per le vittorie rilevanti conseguite in quel periodo, e quindi ci rivolgiamo a tutti i tifosi, anche a quelli recensione di oggi, per far capire l’importanza e il blasone della storicità di un club come il di Chiara Biondini Napoli che trascina emozioni. Proviamo a far rivivere emozioni… Partita a cui sono maggiormente legato? La prima che ho visto al San Paolo a 10 anni, Napoli-Ve- rona 5-0 dell’85”. Sono presenti anche quegli incontri che hanno rappresentato una tappa fondamentale per la storia del @ChiaraBiondini Napoli: gli esordi nei vari stadi, la promo- zione in A, la prima volta in C... A ogni partita è affiancato il tabellino del match 01 capitoli per altrettanti ritratti e nel commento non si dà risalto unica- di momenti storici del Napoli, mente alle azioni e ai gol, ma è racconta- 101 partite simboliche e non to l’intero contesto del campionato e del solo quelle legate alle vitto- periodo storico. Le emozioni che susci- rie degli scudetti, della coppa tò negli spettatori, le dichiarazioni più UEFA1 o degli altri trofei; ma anche le interessanti dei protagonisti, ma anche partite più spettacolari, quelle che hanno note di colore, aneddoti e curiosità. Dalla segnato il cammino del club o quelle prima vittoria nel 1927 (Napoli-Reggiana che per i tifosi restano nella memo- 4-0) agli azzurri di Ancelotti. Il sentimento ria per decenni. L’autore Sarnataro ha è un altro filo conduttore ed è per questo parlato così ai microfoni di Radio Marte: che alla fine del libro ci sono sette pagine “L’idea è nata per raccontare le partite lasciate in bianco in cui ciascun lettore più importanti che hanno fatto grande può aggiungere una storia scrivendo la il Napoli, perché attraverso queste si propria partita del cuore.

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