Iscrizioni Medievali in Territorio Fioren in Territorio Fiorentino Fino Al Xiii Secolo

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Iscrizioni Medievali in Territorio Fioren in Territorio Fiorentino Fino Al Xiii Secolo Università degli Studi di Firenze Facoltà di Lettere e Filosofia Dipartimento di Studi sul Medioevo e Rinascimento IIISCRIZIONI MEDIEVALI IN TERRITORIO FIORENFIORENTINOTINO FINO AL XIII SECOLO Volume I - Introduzione e Catalogo Scuola di dottorato in Filologia e tradizione dei testi Dottorato di ricerca in Storia e Tradizione dei Testi nel Medioevo e nel Rinascimento (XXI ciclo) Curriculum di Storia della scrittura e del libro manoscritto Settore disciplinare M-STO/09 Candidato: dott. Tommaso Gramigni Tutore: chiar.ma prof.ssa Teresa De Robertis Coordinatore: chiar.mo prof. Giuliano Tanturli Sommario Introduzione....................................................................................................5 1 - Premessa...................................................................................................................7 2 - Cenni sullo sviluppo dell’epigrafia medievale................................................8 2.1 - Il censimento delle iscrizioni medievali italiane ..................................................................... 8 2.2 - Dal corpus del Silvagni alle IMAI ............................................................................................ 13 3 - Il corpus delle iscrizioni medievali in territorio fiorentino .........................20 3.1 - Limiti del corpus ......................................................................................................................... 20 3.2 - Scelte editoriali........................................................................................................................... 24 4 - Il contesto di produzione....................................................................................30 4.1 - La città di Firenze ...................................................................................................................... 30 4.2 - Il territorio circostante............................................................................................................... 36 4.3 - Il contesto artistico e architettonico......................................................................................... 41 5 - La produzione epigrafica in territorio fiorentino fino al secolo XIII.........44 5.1 - Valutazioni quantitative ........................................................................................................... 44 5.2 - Alcune osservazioni paleografiche sulla produzione epigrafica censita ........................... 58 6. - Conclusioni...........................................................................................................89 Catalogo..........................................................................................................91 Sezione I..........................................................................................................................92 Sezione II ......................................................................................................................343 Bibliografia...................................................................................................................385 Indice dei nomi di persona........................................................................................411 3 4 INTRODUZIONE 5 6 1 - Premessa La ricerca sulle testimonianze epigrafiche del Medioevo fiorentino è stata tortuosa e ha seguito percorsi non lineari, dovuti da un lato alla dispersione geografica dei manufatti, dall’altro alla mancanza, in questo specifico settore, di una solida tradizione di studi per l’ambito territoriale di Firenze. La volontà iniziale della ricerca era quella di compilare un corpus di testimonianze medievali incise su pietra che si conservano in area fiorentina, per poi procedere ad un esame paleografico e a raffronti con altri ambiti di scrittura (pittura, arti minori, libro, documento) ed eventualmente anche con altre aree geografiche, che consentissero di collocare coerentemente la produzione fiorentina entro un contesto storico più ampio e graficamente più vario. Devo dire che il progetto iniziale si è realizzato parzialmente, nel senso che questa ricerca si ferma all’analisi complessiva delle testimonianze, senza scendere (salvo qualche interessante esempio) nel dettaglio dei rapporti con altri ambiti di produzione scrittoria, né tantomeno addentrarsi in confronti sistematici con altre aree di produzione. Detto questo, il corpus che ho strutturato risulta solido e spero sufficientemente esaustivo in rapporto al materiale conservato: il Catalogo è inoltre completo di ogni riferimento bibliografico necessario ad ulteriori approfondimenti. Ho preferito scegliere la riduzione degli ambiti di sviluppo della presente ricerca, piuttosto che rischiare di portare a termine un lavoro doppiamente incompleto. La strutturazione delle schede, lo spoglio della bibliografia manoscritta e a stampa, fino alle pubblicazioni più recenti, la raccolta delle immagini dagli archivi fotografici e direttamente in loco 1, l’analisi autoptica di tutti i manufatti inseriti nel catalogo ha costituito un impegno non indifferente, che mi ha impedito soprattutto di sviluppare come avrei desiderato la parte più strettamente paleografica. 1 La visione diretta delle testimonianze è spesso stata ostacolata da problemi di ordine pratico, problemi che ho curiosamente condiviso con gli eruditi dei secoli passati; riconduce infatti a questo ordine di problemi il passo di Carlo di Tommaso Strozzi, che così commenta il suo tentativo di visitare la chiesa di Santa Margherita a Montici: «Quello si fosse in chiesa non potei vedere perché era serrata» (CARLO DI TOMMASO STROZZI , Sepolture in diverse chiese della città e contado di Firenze et in altre città ancora , I-II, Firenze, BNCF, Magl. XXVI.170-171, vol. I, f. 201r). 7 L’introduzione a questo catalogo di iscrizioni medievali, pertanto, lungi dal voler costituire una trattazione organica del tema dello sviluppo della scrittura epigrafica medievale, costituisce il riflesso delle tappe preparatorie che mi hanno guidato e delle riflessioni e degli approfondimenti che hanno accompagnato il complicato lavoro di schedatura. Nella sezione dedicata più specificamente alle iscrizioni censite, ho comunque cercato di sintetizzare i principali aspetti paleografici delle epigrafi: mi sono soffermato su alcuni aspetti morfologici, stilistici e di mise en page , suddividendo il materiale per epoca e cercando in tal modo di individuare linee generali di sviluppo, ove presenti 2. 2 - Cenni sullo sviluppo dell’epigrafia medievale 2.1 - Il censimento delle iscrizioni medievali italiane Esattamente un secolo fa, Augusto Beccaria dedicava un saggio alla situazione e alle prospettive del censimento delle iscrizioni medievali italiane 3, riprendendo un discorso aperto alcuni anni prima da una proposta di Pasquale Villari all’Accademia dei Lincei 4, immediatamente seguita da una relazione di Francesco Novati 5 e da alcuni contributi di Tommaso Casini 6. Nel mettere in luce la peculiarità della fonte epigrafica 7, Beccaria sottolineava l’importanza e gli obiettivi 2 Cfr. infra , cap. 5.2, che costituisce la sintesi delle osservazioni contenute all’interno delle schede del Catalogo . 3 AUGUSTO BECCARIA , Per una raccolta delle iscrizioni medievali italiane , «Archivio Storico Italiano», s. V, 43 (1909), pp. 96-110. La prima proposta per una raccolta delle iscrizioni medievali toscane è quella di Clemente Lupi alla Regia Deputazione toscana di storia patria nella seduta del 26 gennaio 1898; il Lupi aveva già iniziato una raccolta delle iscrizioni pisane; cfr. «Archivio Storico Italiano», s. V, 21 (1898), p. X. 4 La proposta per una pubblicazione di un Corpus delle epigrafi medievali italiane venne presentata all’Accademia nella seduta del 15 luglio 1902; cfr. «Rendiconti della Reale Accademia dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche», s. V, 11 (1902), p. 347. 5 FRANCESCO NOVATI , Per la pubblicazione del Corpus inscriptionum italicarum medii aevi , «Archivio storico lombardo», s. III, 19 (1903), pp. 505-511. 6 Elencati in BECCARIA , Per una raccolta , cit., pp. 96-97. 7 Ivi, p. 98: «Le iscrizioni parlano un linguaggio assai diverso dalle altre fonti, più saltuario e conciso delle cronache, più vivo e vario dei documenti, e gran parte della nostra storia e cultura di quell’età è chiusa nella forma delle loro lettere, nelle particolarità della loro lingua, negli atteggiamenti del loro stile e nelle allusioni del loro contenuto». Il Pogni, pochi anni dopo, apriva la sua raccolta delle 8 di una raccolta di tali testimonianze 8. Per compiere una simile opera, oltre a trovare la collaborazione di numerosi studiosi, era necessario anzitutto stabilire criteri chiari e precisi, per garantire al censimento una «uniformità di linee e di metodo», e individuare al contempo un’istituzione centrale che revisionasse il lavoro e ne autorizzasse la pubblicazione 9. I criteri cronologici dettati dal Novati erano quelli di limitare la raccolta alle iscrizioni datate o databili tra gli inizi del VII secolo e la fine del XIV, mentre Casini riteneva più corretto includere tutte le iscrizioni dalla metà del V secolo a tutto il Quattrocento 10 . Beccaria riteneva invece che non potessero essere fissati limiti cronologici rigidi, in quanto la variabilità delle esperienze storiche delle aree della penisola si riflettono, com’è ovvio, anche sulle vicende della produzione epigrafica. L’ordinamento doveva essere, secondo Beccaria, quello topografico. L’indubbia rilevanza assunta nel Medioevo dalle fondazioni religiose nell’ambito della
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