Si È Spento Rolly Marchi Gentiluomo Delle Nevi E Nostro Presidente
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20 martedì 15 ottobre 2013 Trento l'Adige IL LUTTO Negli anni Cinquanta inventò il celebre trofeo «Topolino» di sci per bambini ma fin dal decennio precedente era stato protagonista di iniziative di primo piano come la mitica gara «3Tre» a Madonna di Campiglio A sinistra, Rolly Marchi immortalato nelle amate Dolomiti; qui sopra e a destra il giornalista al trofeo Topolino di sci per bambini da lui fondato nel 1957 Rolly Marchi, gentiluomo delle nevi Il noto giornalista sportivo trentino si è spento a Milano, aveva 92 anni pagnato da “Yesterday” dei «Fu una grande novità a livel- inventare un’iniziativa. Ne par- particolare per le Dolomiti lo ZENONE SOVILLA Beatles, a significare tutto ciò La famiglia di Lavis lo mondiale abbinare tre disci- lammo in occasione della sua portava spesso anche fra le che è alle nostre spalle». pline dello sci alpino, discesa, visita, nel settembre 1966, poi vette, dove ebbe come com- (segue dalla prima pagina) Rolando «Rolly» Marchi era na- era irredentista slalom e gigante». Due anni do- avremmo dovuto rivederci per pagni di escursione figure co- to a Lavis il 31 maggio 1921, in po fu ancora lui a rinnovare e portare avanti il progetto, ma me il celebre giornalista e Così ha raccontato gli ultimi una famiglia irredentista (il pa- e lui nel 1939 volle rianimare un particolare mo- lui purtroppo solo tre mesi più scrittore bellunese Dino Buz- istanti Paolo Marchi, con il fra- dre Ciro era amico di Cesare dello di competizione sciisti- tardi fu portato via da una ma- zati, anche lui trapiantato a Mi- tello Jacopo uno dei due figli Battisti), che nel 1935 si tra- intitolare a Battisti ca: il chilometro lanciato (Kl). lattia incurabile». lano, nonché alpinisti quali il dei coniugi Rolly e Graziella, sferì a Trento. Questa verve organizzativa si Il «Topolino», nato sostanzial- trentino Cesare Maestri, Wal- nota pittrice. Già negli anni Trenta comin- un nuovo gruppo univa a quella giornalistica, mente da una sensibilità per i ter Bonatti e Reinhold Mes- I funerali si terranno domani, ciò a seguire per lavoro i prin- consacrata definitivamente diritti del’infanzia, diventò via sner. mercoledì, nella basilica di San cipali eventi internazionali. Nel sportivo di atletica nel 1949 dopo l’incontro con via una sorta di fucina di pic- Una passione, quella per le Simpliciano, a Milano, città in 1956, a Cortina, fu anche lo Gianni Brera, all’epoca condi- coli talenti, come ricordò lo rocce, che Marchi raccontò di cui il giornalista viveva, spo- speaker ufficiale dei Giochi rettore della Gazzetta: «Mi ero stesso Marchi, menzionando aver mutuato dal padre: «Ci- standosi spesso a Cortina olimpici invernali. Come pro- gruppo sportivo Cesare Batti- appena laureato in giurispru- casi di sciatori in erba già evi- ro, membro della Sosat fin dal- d’Ampezzo (Belluno). Giove- motore ebbe un ruolo chiave sti di atletica, che aveva denza e in realtà avevo comin- dentemente fuoriclasse, come la fondazione della Società dì, è previsto un rito funebre nella nascita del trofeo Topo- un’ispirazione progressista», ciato in circostanze particola- Gustav Thöni e Ingemar Sten- operaia, mi portò in Paganel- anche in Trentino, a Centa San lino di sci: «Vedevo alle mani- ha raccontato in un’altra con- ri, scrivendo di gare cui par- mark, ma anche quelli di ra- la con alcuni suoi amici, ave- Nicolò, dove Marchi riposerà festazioni da noi organizzate versazione con i colleghi del- tecipavo o di altre manifesta- gazzini che solo più avanti vo undici anni, e feci qualche accanto alla tomba della ma- che mentre i genitori gareggia- la stampa. Poi ci furono la zioni sportive dove mancava- avrebbero mostrato la stoffa discesa sugli sci, poi passai in dre. «Quando uscirò dalla chie- vano i bimbi dovevano stare guerra, la prigionia in Africa e no cronisti italiani». del grande campione, come Bondone a perfezionarmi. Le sa per l’ultima volta - aveva a guardare: bisognava inven- finalmente il ritorno alla vita A testimoniare il successo del- nel caso di Alberto Tomba. prime arrampicate, invece, fu- detto - voglio essere accom- tare qualcosa anche per loro. civile. le sue visioni ci fu anche l’in- L’amore per la montagna e in rono ai Bindesi, poi in Brenta». Ne parlai con Mike Bongiorno, Nell’immediato dopoguerra teressamento diretto di Walt Sulle piste da sci, invece, eb- che collaborava anche con Marchi affiancò l’impegno nel- Disney in persona, che venne be come compagni di discesa “Topolino”, e mi suggerì di ri- lo sport (fu anche tra i fonda- in Trentino nel settembre 1966 celebrità quali Zeno Colò I funerali domani volgermi all’editore Giorgio tori della scuola di sci del Bon- per conoscere dal vivo i pro- Nel 1949 l’incontro Considerato il decano dei gior- Mondadori per proporre una done) a quello nella cultura, tagonisti di quell’evento così nalisti sportivi italiani, l’atti- nel capoluogo collaborazione: fu così che organizzando concerti e favo- partecipato che per nove an- alla «Gazzetta» vissimo Marchi fino al 2012 di- nacque la manifestazione con rendo, fra l’altro, l’incontro ar- ni l’editore e fumettista Usa resse anche il semestrale «La lombardo e giovedì il patrocinio della Walt Di- tistico del coro della Sat con aveva seguito grazie ai filma- con Brera segnò buona neve», per oltre vent’an- sney». il famoso pianista Arturo Be- ti che gli arrivavano dall’Italia. ni rivista di riferimento per il un rito funebre Era il 1957 ma l’impegno di nedetti Michelangeli. «Il suo desiderio - raccontò la consacrazione mondo dello sci alpino. Marchi come promotore di re- Nel 1949 fu tra i promotori del- Marchi - era riprodurre negli La vena letteraria di Marchi lo e la sepoltura altà sportive aveva già diver- la mitica «3Tre», itinerante in Stati Uniti qualcosa di simile nel mondo portò in finale al premio Cam- si precedenti, fin dal 1939, Trentino nei primi anni e dal al trofeo Topolino, voleva che piello, con il romanzo «Ride la a Centa San Nicolò quando, «a Trento nacque il 1957 a Madonna di Campiglio: andassi in America con lui per della stampa luna», e anche altre sue opere NELLA STORIA DELLA MONTAGNA A3052990 QUELLE ULTIME PAROLE CON WALT DISNEY A TRENTO MUSEO PER GLI EROI DEL K2 PRESIDENTE ONORARIO «“Sto male cazzo, muoio”, le sue Rolly Marchi, nel settembre 1966, Nel 2004 Marchi, col sostegno Era presidente onorario della ultime parole da cosciente». incontrò l’editore, desideroso di finanziario di alcuni amici, realizzò Scuola di roccia «G.Graffer». «È Così il figlio Paolo racconta l’ultimo creare negli Usa qualcosa di simile il progetto di museo in Pakistan, stato uno dei più attivi partecipanti istante di Rolly, sottolineando la al trofeo Topolino, ma Disney era a Skardu, dedicato al successo - ricorda il direttore Mauro Loss - è vitalità del padre fino alla fine. malato e morì solo tre mesi dopo. alpinistico italiano del 1954. stato un grande personaggio» l'Adige Trento martedì 15 ottobre 2013 21 GLI AMICI Dal ragno delle Dolomiti a Manolo: l’omaggio dei grandi alpinisti. Roberto Moggio, che con lui fondò il gruppo sportivo Battisti: «Sono diventato il suo pupillo». La dedica di Franco Giovannini, inseparabile amico di una vita Carisma, intelligenza e fantasia «Era una persona straordinaria» Il ricordo degli amici più cari e la stima del mondo sportivo la sua firma. «Lo ricordo bene, FLAVIA PEDRINI sempre presente, con la sua macchina fotografica e una me- «Rolly Marchi, di professione moria eccezionale», sottolinea Rolly Marchi». Cesare Maestri, il Mauro Detassis, attuale presiden- ragno delle Dolomiti, prende in te del comitato organizzatore. prestito le parole che il noto «Era un uomo valido, capace e giornalista utilizzò per il com- fortunato. Una cosa mi ha incul- miato di suo padre, Toni Mae- cato nella testa: che quando si stri, per ricordare l’amico scom- decide qualcosa bisogna avere parso. Sintesi di un vita unica: fiducia e andare fino in fondo». per passione, estro, fantasia e Da sempre vicino alla Sosat, non intelligenza. «Gli volevo un be- perdeva mai le «Cordate del fu- ne infinito. Avevamo un’amici- turo», organizzate nell’ambito zia profonda, fatta di compren- del Filmfestival. «C’era sempre sione, aiuto e vicinanza. Per me - sottolinea il presidente Sosat Rolly Marchi è stato come un Luciano Ferrari - Veniva con or- fratello maggiore», dice com- goglio e ogni volta, nonostante mosso il celebre alpinista. Tra le difficoltà fisiche, prendeva il gli aneddoti la scalata in Paga- microfono, riempiendo la sala». nella (nella foto), insieme allo Dopo una vita intensa, Marchi sherpa Norgay Tenzing (primo pensava con lucidità e ironia a conquistare l’Everest con il anche alla morte, come ricorda neozelandese sir Edmund Hil- il bondonero Italo Leveghi. A lary), legato in corda con Mar- maggio, quando venne a Tren- chi. «Avevo insegnato allo sher- to in occasione della presenta- pa - ricorda Maestri - qualche zione della sua biografia, ne par- parola in italiano. Quando sei lò apertamente. «Eravamo se- in cima, gli dissi, devi dire che duti fuori dall’hotel America. la Paganella è più bella del Bon- Stanotte, ci disse, pensavo alla done, che Rolly amava molto. Entusiasmo Tenacia Orgoglio mia via e mi sono accorto di es- Ma Rolly gli disse di non dirlo», sere a un bivio. Penso di avere conclude con un sorriso. pochi mesi. Io, disse, non vor- Grande stima anche dall’alpini- rei essere sepolto a Milano, ma sta Manolo, al secolo Maurizio sul Bondone. E poi, con un sor- chi, gentiluomo delle nevi Zanolla, uno dei climber più for- riso, aggiunse: basterebbe un ti di sempre. «Era una persona piccolo monumento». straordinaria, generosa e mol- Ecco perché, la dedica che gli to intelligente, con una memo- fece l’amico di una vita, Franco ria incredibile.