FESTIVAL GIOVANE IL VIAGGIO A REIMS in ricordo di Pepa Ojanguren

In copertina Vaso in porcellana di Sèvres con la simbologia della musica e della poesia, regalato da Carlo X a in occasione dell’esecuzione del Viaggio a Reims, Parigi 1825 (Collezione Sergio Ragni, Napoli) Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica

Il Rossini Festival si avvale della collaborazione scientifica della Fondazione Rossini

Enti fondatori Il Festival 2020 si attua

con il contributo di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Comune di Comune di Pesaro Fondazione Scavolini Regione Marche

Intesa Sanpaolo Banca Generali Private

in collaborazione con Abanet Internet Provider Bartorelli-Rivenditore autorizzato Rolex Grand Hotel Vittoria - Savoy Hotel - Alexander Museum Palace Hotel Harnold’s Hotel Excelsior Ratti Boutique Websolute

partecipano AMAT-Associazione marchigiana attività teatrali Azienda Ospedaliera San Salvatore Centro IAT-Informazione e accoglienza turistica Conservatorio di musica G. Rossini

Si ringrazia UBI Banca per il contributo erogato tramite Art Bonus

United Nations Designated Educational, Scientific and UNESCO Creative City Cultural Organization in 2017 Il Festival è membro di Italiafestival e di Opera Europa Sovrintendente Ernesto Palacio

Direttore generale Olivier Descotes

Presidente Relazioni istituzionali e Marketing Ufficio del personale Daniele Vimini Cristian Della Chiara Marco Angelozzi Vicesindaco di Pesaro Segreteria Sovrintendenza Contabilità, Economato Alexia Mariotti e Servizi informatici Presidente onorario Loris Ugolini Gianfranco Mariotti Segreteria artistica Sabrina Signoretti Segreteria amministrativa Paola Vitali Consiglio di amministrazione Produzioni esterne Paolo De Biagi e Accademia Servizi di Biglietteria Monica Nicolini Francesca Battistoni e Promozione Luisa Rossi Patricia Franceschini Francesca Tommasoli Ufficio Stampa e Comunicazione Allestimenti scenici Giacomo Mariotti Manuela Gasperoni Collegio sindacale Paolo Balestieri (presidente) Pubbliche Relazioni Ufficio tecnico Tommaso D’Angelo Adamo Lorenzetti Katia Ugolini Valeria Sacco Archivio musicale Ufficio gare Federica Bassani e Coordinamento tecnico Carla Viti Edizioni e Archivio storico Carla Di Carlo La Fondazione Rossini IL VIAGGIO In un anno segnato da grandissimi sacrifici imposti al settore della cultura e dello spettacolo dall’emergenza Covid-19, la Fondazione Rossini prosegue il proprio cammino a fianco del nel programma di resti- A REIMS tuzione delle opere del Maestro che vede le due istituzioni unite in una collabo- razione inedita, duratura e unica nel panorama musicale. Il progetto di ricerca della Fondazione non si è mai arrestato pur in presenza delle limitazioni alla mobilità e all’accesso in archivi e biblioteche, beneficiando della possibilità di accedere da remoto ai materiali musicali digitalizzati ivi conservati. Abbiamo potuto contare sulla collaborazione di colleghi e istituzioni estere che hanno supportato i nostri progetti fornendoci i materiali digitali necessari allo studio e alla ricerca. La chiusura degli archivi ha altresì evidenziato le carenze di un processo sistematico di digitalizzazione da parte di molte istituzioni italiane, tant’è che il ministro Dario Franceschini ha espressamente richiamato questo importante punto nel Fondo per la cultura di cui si è fatto promotore. Oltre alle numerose iniziative di studio e di alta divulgazione, nel momento di forzato silenzio delle istituzioni musicali dolorosamente sperimentato la scorsa pri- mavera, la Fondazione Rossini ha fornito il proprio imprescindibile supporto scientifico al progetto didattico online Domande all’opera, inserito nell’ambito dell’attività educativa del ROF Crescendo per Rossini, volto agli studenti e agli appassionati d’opera che, a partire dalla visione di alcuni estratti di un’o- pera, possono familiarizzarsi con il linguaggio rossiniano attraverso domande e risposte sugli aspetti tecnici e strutturali. Ha da poco compiuto un anno il Museo Nazionale Rossini, situato al piano superiore di Palazzo Montani An- taldi che ospita anche la nostra Biblioteca, dove studiosi di tutto il mondo vengono a consultare le raccolte e a contribuire con la loro esperienza al grande monumento rossiniano. Si tratta di un museo, unico per genere e progetto, che racconta Rossini in un percorso scandito dalla sua straordinaria creazione artistica e dall’impatto che questa provocò nel panorama musicale, e più in ge- nerale culturale, italiano, europeo nonché extraeuropeo. Qui il patrimonio sto- rico della Fondazione, fatto di autografi, libretti, lettere, ritratti, cimeli si fonde con le tecnologie, dando il contrappeso materiale al patrimonio immateriale del grande compositore e alla levità delle tecniche multimediali. Non è che la prima importante tappa di un cammino destinato ad arricchirsi anno dopo anno di ulteriori acquisizioni. Un’entità viva, cui la Fondazione offre le proprie competenze a che possa crescere nei materiali esposti e con essa la consapevo- lezza della grandezza di Rossini nei visitatori. Sappiamo di poter contare in questo cammino su due compagni d’eccezione, Sergio Ragni e Luigi Cuoco, straordinari e insostituibili per competenza e generosità. Importante anche ri- cordare come quest’anno, attraverso il primo processo di crowfounding civico lanciato dalla Fondazione Rossini, sia stato possibile sostenere lo sforzo di ristrutturazione dell’Auditorium Pedrotti, collocato all’interno del Conservato- rio di Pesaro e spazio di eccellenza per l’ascolto musicale. In campo editoriale molti sono i progetti che vedranno la luce nell’anno in corso – l’edizione critica a stampa di , la pubblicazione di una interessante ricerca sulla presenza di Rossini nella cultura sudamericana dell’Ottocento di José Manuel Izquierdo per la collana Tesi rossiniane, il quinto tomo della collana Gioachino Rossini - Lettere e documenti, Il Bollettino del Centro rossiniano di studi – a testimonianza di come la Fondazione, pur con risorse limitate, non rallenti il ritmo di produzione. Questo si deve allo sforzo dello staff scientifico e amministrativo supportato dai partner istituzionali e privati, il Comune di Pesaro, il Ministero per i Beni e le attività culturali, la Regione Marche, la Fon- dazione Riz Ortolani e la Banca di Pesaro Credito Cooperativo, cui va la nostra gratitudine per aiutarci a continuare ad edificare uno dei progetti culturali di maggior portata. Rossini Opera Festival 2020 Sommario

A cura dell’Ufficio Edizioni e Archivio storico La comédie humaine di Rossini p. 14 del Rossini Opera Festival di Janet Johnson

Consulenza scientifica della Fondazione Rossini Rossini’s comédie humaine p. 18 by Janet Johnson Progettazione grafica Dario Ottaviani Soggetto p. 22

Story p. 24

Argument p. 26

Handlung p. 28

Argumento p. 30

p. 32

Schema musicale p. 34

Libretto p. 36

Gioachino Rossini, elementi biografici p. 78

Ritratto di Gioachino Rossini. Litografia di N. Gonzales, disegno di Garcia da una IL VIAGGIO fotografia di Numa Blanc. Madrid, post 1863 (Collezione Reto Müller, Basel) A REIMS

Dramma giocoso in un atto di Luigi Balochi Musica di Gioachino Rossini

Personaggi

Corinna, celebre improvvisatrice romana La Marchesa Melibea, Dama Polacca, vedova d’un generale Italiano morto, il giorno medesimo delle nozze, in una sorpresa dell’inimico La Contessa di Folleville, giovine vedova, piena di grazia e di brio, pazza per le mode Madama Cortese, donna spiritosa ed amabile, nata nel Tirolo, moglie d’un negoziante Francese, che viaggia, e padrone della casa de’ bagni Il Cavalier Belfiore, giovine offiziale Francese, gajo ed elegante, che fa la corte a tutte le Signore e particolarmente alla Contessa di Folleville, e si diletta di pittura Il Conte di Libenskof, generale Russo, d’un carattere impetuoso, innamorato della Marchesa Melibea, ed estremamente geloso Lord Sidney, colonnello Inglese, innamorato segretamente di Corinna Don Profondo, letterato, amico di Corinna, membro di varie accademie, e fanatico per le antichità Il Barone di Trombonok, maggiore Tedesco, fanatico per la musica Don Alvaro, grande di Spagna, uffizial generale di marina, innamorato di Melibea Don Prudenzio, medico della casa de’ bagni Don Luigino, cugino della Contessa di Folleville Delia, giovine orfana Greca protetta da Corinna, e sua compagna di viaggio Maddalena, nativa di Caux, in Normandia, governante nella casa de’ bagni Modestina, ragazza astratta, timida e lenta, cameriera ­della Contessa di Folleville Zefirino, corriere Antonio, mastro di casa Gelsomino, cameriere Quattro virtuosi ambulanti Coro di Contadini e Contadine, Giardiniere e Giardinieri, Servi Ballerini e Ballerine, Servitori de’ viaggiatori dell’albergo La scena si finge a Plombières, nella casa de’ bagni, all’insegna del Giglio d’Oro

Prima rappresentazione Parigi, Théâtre Italien 19 giugno 1825 14 Il viaggio a Reims La comédie humaine di Rossini 15

favorevole a negoziati segreti. I eccentricamente abbigliato, una La comédie humaine di Rossini bagni richiamavano anche i bagni figura conosciuta comeincroyable , pubblici parigini realizzati grazie la controparte maschile della mer- alla costruzione del nuovo impian- veilleuse e altrettanto anti-giaco- La scomparsa del Viaggio a Reims derivò da fattori estranei alla sua intrin- to idrico, capolavoro del Préfet de bina terrorizzata dal Terrore. La seca qualità artistica. Alcuni di questi fattori indicano la ragione per cui, la Seine, il Comte de Chabrol de scena ricorda una famosa litogra- anche dopo il suo ritrovamento, appare improbabile che il Viaggio ottenga Volvic. Fu lui a dare ordini affinché fia anonima pubblicata nel 1820, un posto permanente nel repertorio operistico. i festeggiamenti si celebrassero al- La Grande Consultation, in cui la Dal booklet dell’incisione discografica effettuata a Pesaro nel 1984 l’Hôtel de Ville, luogo dove si river- figura drappeggiata della Francia seranno una volta appreso che non è visitata da “medici” (la Chiesa, c’erano più cavalli disponibili per le altre Grandi Potenze e le ribelli Nel 2009, un quarto di secolo dopo Balochi, essendo acuti osservatori andare a Reims. L’invito che Don fazioni interne) che le prescrivono la sua prima rappresentazione in esterni di tutto il trambusto legato Profondo legge durante il Gran riposo (pace), esercizio (guerra) e tempi moderni, Il viaggio a Reims alla pomposa incoronazione del so- pezzo concertato a quattordici voci salassi (risarcimenti). aveva conquistato un posto nel vrano, decisero con il loro contribu- N. 7 segue alla lettera le direttive canone operistico, contando quasi to di divertirsi un po’. Diversamen- che diede il Comte de Chabrol, così Nel del 1825, il Barone di seicento rappresentazioni e circa te dal comitato di compositori che come il finale N. 9 imita partico- Trombonok per far rinvenire Fol- ottantotto differenti produzioni o produsse per l’Opéra una glorifica- lari dei festeggiamenti da lui or- leville estrae dalle tasche una fiala riprese. Rossini stesso, avendola zione della storia e della leggenda ganizzati per l’incoronazione, fino contenente a suo dire “acqua pura ritirata dopo solo quattro recite, sa- francesi (Pharamond), loro sapeva- all’invito a lasciare gli avanzi agli genuina”, acquistata direttamente rebbe sicuramente sorpreso di sa- no che l’arte rende la storia più in- “indigenti”. Parigi era “la capitale dal “Gran Farina”, morto da tem- pere che ora la sua opera è messa teressante di quanto la storia non del mondo” e l’immaginario “Alber- po, originale inventore dell’acqua in scena da Helsinki a Cape Town renda interessante l’arte. Perciò il go del Giglio d’oro” un microcosmo di Colonia usata dall’aristocrazia e da Tokyo a Los Angeles. Fino ad manipolo di figure contemporanee di Parigi. Paziente principale era la europea, la cui denominazione fu oggi, nessuno di questi “fattori” che – caratteri stereotipati dell’opera Francia stessa, nella persona della dibattuta dal 1799 con un prepa- secondo alcuni avrebbero messo a italiana, personaggi letterari non- Contessa di Folleville. rato medicinale concorrente dal repentaglio la sua diffusione si è ché caricature di Stati e dei loro nome “Originale acqua di Colonia” dimostrato insormontabile – né la rappresentanti modellati anche su Quest’ultima, modellata su una (“4711”). Non sappiamo se Rossini mancanza di un intreccio vero e spettatori dello stesso Théâtre Ita- vera diva della moda e merveilleu- musicò questi due versi o se aves- proprio; né l’essere collegato alla lien – non arriverà mai a Reims, la se, Juliette Récamier, il cui marito se cambiato idea, visto che l’unica sontuosa incoronazione che dove- “Roma dei Franchi”. Del resto, Ros- è un banchiere fallito durante il pe- fonte di questo recitativo ci viene va legittimare Carlo X a Reims; sini e Balochi in realtà non resero riodo napoleonico, ha una sincope da Andremo a Parigi?, versione del né gli onerosi costi del cast for- un tributo al reazionario Carlo X (svenimento) quando apprende che Viaggio approntata per la rivolu- mato da diciotto cantanti (l’intera che sarà costretto all’esilio solo cin- la carrozza che trasportava tutti i zione del 1848, in cui queste due troupe del Théâtre Royal Italien que anni dopo, bensì alla comédie suoi abiti si è rovesciata, proprio righe sono omesse. Ma visto che di Parigi); né le strabilianti quali- humaine della vita sociale parigina come la Francia durante i Cento Napoleone si autoproclamò Impe- tà virtuosistiche richieste a dieci dopo le guerre napoleoniche, quan- giorni che segnarono il ritorno di ratore di Francia e Re d’Italia e dei suddetti protagonisti. Mentre do la restaurazione della monar- Napoleone nel 1815 dopo l’asce- che era risaputo che utilizzava una nessuno degli altri dodici spettacoli chia borbonica mutava in amici dei sa al trono di Luigi XVIII, fratello fiala al giorno dell’“acqua miraco- offerti per l’occasione a Parigi nel francesi le grandi potenze dell’e- malato di Carlo X. I membri del losa”, sembra probabile un velato 1825 sono sopravvissuti all’evento, poca (le vittoriose Gran Bretagna, “Concerto europeo” con i loro tenta- riferimento non solo al regno di il ricostruito Viaggio, al contrario, Russia, Prussia ed Austria) già loro tivi di restaurare l’Ancien Régime Napoleone, ma anche alla Santa è diventato una vetrina per nuove nemiche. divennero lo zimbello dei fumetti- Ampolla contenente l’antico cri- generazioni di virtuosi del belcan- sti satirici che si ispirarono a ca- sma, gettata contro una statua di to formatisi nei conservatori e nei Compositore e librettista han- ricature settecentesche di vecchi Luigi XIV su ordine dell’Assemblea seminari e nello specifico all’Acca- no concepito il Viaggio come un e incompetenti dottori, come Don Nazionale nel 1793, e del quale l’ar- demia Rossiniana “” à-propos, una sorta di versione Prudenzio. Nella produzione del civescovo di Reims sostenne di aver che si tiene ogni anno nell’ambito operistica del romanzo a chiave. 1825, la sua appartenenza a questa miracolosamente salvato una parte del Rossini Opera Festival. Il titolo provvisorio era I bagni, categoria era indicata dalla parruc- dalla completa dispersione per po- con riferimento a Plombières-les- ca, e nel recitativo prima dell’Aria ter continuare ad utilizzarlo nei ri- Quale può essere il segreto del suo Bains, dove hanno fatto arrivare della Contessa di Folleville N. 2 è tuali di purificazione durante le in- successo? Innanzitutto Rossini e la loro delegazione, città termale assistito da Don Luigino, cugino coronazioni. L’autenticità dell’olio 16 Il viaggio a Reims La comédie humaine di Rossini 17 santo era appena stata oggetto di distinzione tra l’occasione storica di al canone musicale in moto per- e un combattimento militare che un’inchiesta ufficiale: risulta dun- composizione e la parodia sfumata e petuo “Viva la Francia” dello stes- rappresentava la vita di Henri IV que ironica la successiva proposta giocosa di Rossini e Balochi. Questa so Rossini, un antidoto al pesante (l’“Ercole gallico”). Durante le tre che il basso buffo avanza a Corin- distinzione si è persa con alcuni Inno di Persuis, “Vive le roi, vive strofe di “Vive Henri IV” i danzato- na di improvvisare sull’argomen- famosi registi successivi, che hanno la ” che era stato suonato al ri dell’Opéra mimavano un tableau to. Nel Viaggio pesarese del 1984, utilizzato il Finale per mettere in posto di un’ouverture (vale la pena mouvant d’Apollo e delle Muse che e Luca Ronconi mostra le proprie idee politiche. di ribadire che la cosiddetta “Sin- eseguono canzoni popolari sul Par- furono talmente bravi nel cogliere fonia per Il viaggio a Reims” è una naso, richiamando così i ballets de lo spirito irriverente che uno stu- Al contrario, i giornalisti francesi contraffazione posteriore di un air cour di Luigi XIV, in cui il sovrano dioso francese – che evidentemente contemporanei hanno segnalato de danse del Siège de Corinthe che stesso interpretava Apollo. Sul pal- non si era preoccupato di indagare Balochi particolarmente per aver Rossini aveva riciclato dal Viaggio). co apparirono poi ritratti illumina- le fonti musicali dell’opera conser- messo in bocca a Corinna una sup- ti della famiglia reale e dei più fa- vate a Parigi – fece una relazione plica per l’indipendenza della Gre- Poiché la partitura autografa di mosi sovrani di Francia. L’idea era improntata sulle citazioni rossinia- cia, personaggio preso in prestito Rossini non fu mai né stampata né quella di celebrare la tradizionale ne di passaggi musicali di Mozart, dal romanzo proto-femminista di copiata e solo la metà fu “riscoper- collaborazione artistica franco-ita- Haydn, Beethoven e Bach, senza Madame de Staël Corinne, ou l’I- ta” a Roma, il resto della partitura liana che risaliva ai tempi del car- rendersi conto che erano stati ap- talie (1807). Ispirata alla scrittrice dovette essere assemblato attin- dinale Mazzarino, primo ministro positamente selezionati e inseriti stessa, una monarchica moderata gendo da altre fonti. Queste inclu- italiano di Luigi XIV e grande me- dallo stesso Abbado, a rinforzo del esiliata da Napoleone e chiamata dono la partitura edita da Troupe- cenate dell’opera. Anche in questo gioco di parole del tedesco Trombo- come la poetessa greca, Corinna è nas del 1828 del Comte Ory (l’opera caso registi moderni hanno trovato nok sulla diagnosi di Don Pruden- triplicemente idonea alla funzio- comica francese per cui Rossini modi creativi per porre questi gesti zio della sua paziente francese. ne diplomatica: era anche un’im- ridimensionò e adattò i NN. 1 e 2, nella giusta prospettiva storica – e provvisatrice italiana, vestita nel parte del N. 4 e i NN. 5-7) e le par- i migliori hanno preso spunto da Abbado contribuirà anche a rende- Finale come nel dipinto Corinne ti staccate incomplete e frammen- Rossini e Balochi. re ironica la seicentesca romanza au Cap Misène di François Gérard tarie degli esecutori recuperate a sull’amante di Enrico IV, “Charman- a mo’ di tableau vivant, facendo Parigi e a Vienna. Queste ultime te Gabrielle”, che Folleville insieme di lei un surrogato sia del Re, sia furono utilizzate per il Viaggio e Janet Johnson al non illuminato Cavalier Belfiore della Libertà che aveva rimpiazza- pesantemente adattate e ricopiate Traduzione di Adamo Lorenzetti intonano nella sequenza di inni del to il sovrano nelle celebrazioni ri- sia per Andremo a Parigi?, che per finale, anche questo a modo suo una voluzionarie. Come nel dipinto del la recita di Un viaggio a Vienna in pièce de circonstance. Luigi XVIII Domenichino La sibilla cumana, occasione del matrimonio dell’Im- aveva rispolverato questa canzone Corinna parla il nobile “linguaggio peratore austriaco nel 1854. Come per rimpiazzare la Marseillaise e degli Dei” ed è l’antitesi della sua per il coro che Rossini prese in pre- Rossini la musicò in modo da farla bionda sorellastra inglese per la stito dal Maometto II per il Finale, sembrare antiquata quanto la ro- quale il Lord Sidney del romanzo queste fonti poterono essere deci- manza di Bartolo nella scena della la pianterà. Nel Duetto N. 5, Co- frate solo con l’ausilio della metri- lezione del Barbiere di Siviglia. rinna impartisce una “lezione di ca e degli schemi degli accenti dei All’inizio Abbado pensò di rimpiaz- poesia” al fatuo Cavalier Belfiore, relativi libretti che funsero per noi zarla con la Marseillaise (ricordiamo ma l’incontro si concluderà con uno da Stele di Rosetta. Alcune battute che all’epoca della Restaurazione stallo musicale e poetico, con i due mancanti sono state ricomposte da- c’era la galera per chi la cantava che cantano il tema della cabaletta gli editori. – soprattutto in presenza del Re, separatamente (non a due come nel che, comunque, secondo le cronache Duetto N. 8) e Corinna che intona L’edizione critica pubblicata dalla dormì per quasi tutta la durata del un controcanto nella ripresa. Sarà Fondazione Rossini ha inoltre rico- Viaggio), ma poi optò per interpolar- l’improvvisazione di Corinna nel struito la successione di danze alle- ne un frammento sovversivo (come Finale (sul tema ‘estemporaneo’ di goriche coreografate nel Finale del aveva fatto anche Rossini in un coro “Carlo X, Re di Francia”) a spinge- 1825. Gli airs de danse che aprono di schiavi italiani dell’Italiana in re solisti e coro a unirsi nei “nuovi il numero sono stati rappresentati Algeri, ma in quel caso lavorava per effetti armonici” (parole di Trombo- come un ballo tondo rustico, men- Venezia, controllata dalla Francia nok) che Rossini fa del tema moda- tre i successivi furono coreografati napoleonica). Tutto questo per far le “Vive Henri IV”. La compassata come un pas de quatre per Giusti- comprendere meglio al pubblico la omofonia gerarchica lascia spazio zia, Minerva, Mercurio e Marte 18 Il viaggio a Reims Rossini’s comédie humaine 19

coronation festivities he organized, popular medicinal rival marketed as Rossini’s comédie humaine down to the donation to the city’s “Genuine Eau de Cologne” (“4711”). indigents. Paris was “the capital of We do not know whether Rossini the world,” and the fictional “Hotel ever set the two verses in question The disappearance of Il viaggio a Reims resulted from factors other than its of the Golden Lily,” a microcosm of or thought better of it, since our only intrinsic quality. Some of these factors suggest why, even after its rediscov- Paris. Its main patient was in fact source for the recitative comes from ery, Viaggio is unlikely to gain a permanent place in the operatic repertory. France herself, in the person of the Andremo a Parigi?, the version of Liner notes to the recording made in Pesaro, 1984 Contessa di Folleville. Viaggio adapted for the Revolution of 1848, which omits it. But given Modeled on a real fashion diva, or that Napoleon had crowned himself merveilleuse (Juliette Récamier), emperor of France and king of Italy By 2009, a quarter-century after its of characters--stock Italian oper- whose husband’s bank had folded and was known to use a vial of the modern premiere, Il viaggio a Reims atic types, literary personalities, and under Napoleon, she has a syncope “miracle water” every day, this seems had won a place in opera’s canon, caricatures of states and statesmen, (fainting spell) when she learns that a veiled allusion not only to the reign logging nearly six hundred perfor- many of them modeled on members the carriage carrying her clothes of Napoleon but also to the Holy mances of some eighty-eight different of the Théâtre Italien’s own audi- has overturned, much as the France Ampulla of ancient chrism that had productions and revivals. Rossini ence—never makes it to Reims, the of Louis XVIII, ’s ailing been smashed against a statue of himself, having withdrawn it after “Rome of the Franks.” For another, brother, collapsed when Napoleon Louis XIV on orders of the National four performances, would no doubt what they were really paying tribute made his Hundred-Day comeback Assembly in 1793, some of which the be surprised to know that it has now to was not the reactionary king, who in 1815. The “Concert of Europe’s” Archbishop of Reims claims to have been given everywhere from Helsinki was to be forced into exile five years punishing efforts to resuscitate the salvaged from the ruins for the ritu- to Cape Town and from Tokyo to Los later, but the comédie humaine of Ancien Régime had recently been als of purification performed during Angeles. So far, none of the “factors” Parisian social life in the aftermath the butt of political cartoonists, who the coronation. The authenticity of that some said would hinder its of the Napoleonic Wars, when the played on eighteenth-century cari- the holy oil had been the subject of reception has proved insurmount- restoration of the Bourbon monarchy catures of aging and incompetent an official inquest, suggesting some- able—not its lack of a real plot; not made France’s former enemies (the doctors like Don Prudenzio. In the thing of the tongue-in-cheek spirit in its ties to the lavish coronation in victorious Great Powers—Britain, 1825 production, his identity as one which the basso buffo later proposes Reims that was to have legitimized Russia, Prussia, and Austria) into of them was signaled by his wig, and that Corinna improvise on the topic. Charles X; not its budget-busting her friends. in the recitative before Folleville’s In the 1984 Pesaro production, Clau- cast of eighteen singers (the entire Aria, No. 2, he is attended by her ec- dio Abbado and Luca Ronconi cap- troupe of the Parisian Théâtre Royal Composer and librettist conceived centrically dressed cousin and male tured this irreverent spirit so idiom- Italien); nor the virtuosity it de- Viaggio as an “à propos,” a kind of counterpart, Don Luigino, an anti- atically that a French scholar who mands of fully ten of them. Whereas operatic roman à clef. Its working Jacobin incroyable likewise terror- hadn’t troubled himself to consult none of the other dozen works offered title was “I bagni,” a reference to the ized by the Terror. The scene recalls the extant musical sources in Paris in Paris in 1825 outlived the occa- spa town where they stranded their an anonymous lithograph published actually gave a conference paper on sion, the reconstructed Viaggio has delegation, Plombières-les-Bains, in 1820, “La Grande Consulta- “Rossini’s” quotations of passages become a showcase for a new genera- a place conducive to secret nego- tion,” in which the draped figure of from Mozart, Haydn, Beethoven, and tion of bel canto singers trained at tiations. “I bagni” also evoked the France is examined by “doctors” (the Bach without realizing that every conservatories and seminars like the Parisian bathhouses made possible Church, the other Great Powers, and one of them was selected and interpo- Rossini Opera Festival’s Accademia. by the city’s new waterworks, the rival domestic factions) who vari- lated by Abbado himself to reinforce brainchild of the Préfet de la Seine, ously prescribe rest (peace), exercise the German Trombonok’s musical What could be the secret of its suc- the Comte de Chabrol de Volvic. It (war), and bleeding (reparations). pun on Prudenzio’s diagnosis of his cess? For one thing, Rossini and was he who ordered the celebra- French patient. Balochi, as keen outside observers tions at the Hôtel de Ville to which In the 1825 libretto, the Barone of all the hoopla, decided to have Viaggio’s travelers head when they di Trombonok describes the vial Abbado also helped ironize the fun with their contribution. Unlike learn there are no horses to be had he pulls from his pocket to revive seventeenth-century romance about the committee that put together for the trip to Reims. The invitation Folleville as “genuine acqua pura” Henri IV’s mistress, “Charmante the Opéra’s glorification of French that Don Profondo declaims in the bought from the long dead “Gran Gabrielle,” which Folleville and the history and legend (Pharamond), fourteen-voice Gran Pezzo Concer- Farina,” the original inventor of the unenlightened Cavalier Belfiore con- they knew that art makes history tato, No. 7 is in fact a précis of the eau de cologne used by European tribute to the national songfest in the more interesting than history makes préfet’s resolution, just as the Finale, royalty, whose company had since Finale, a pièce de circonstance in its art. So their contemporary cast No. 9, imitates features of the post- 1799 disputed the name with a own right. Louis XVIII had revived 20 Il viaggio a Reims Rossini’s comédie humaine 21

the song to replace the Marseillaise, Finale after the painting by François Since Rossini’s autograph score was ing the ballets de cour of Louis XIV, and Rossini arranged it to sound as Gérard, “Corinne au Cap Misène,” never published or copied, and only who had danced the role of Apollo. old-fashioned as Bartolo’s romance whose presentation as a tableau vi- half of it was “rediscovered” in Rome, They were then “joined” onstage in the lesson scene of Il barbiere vant made her a surrogate for both the rest of the score had to be pieced by illumined portraits of the royal di Siviglia. After first proposing the king and the representations of together from other sources. These family and the most famous kings to replace it with the Marseillaise Liberty that had replaced him in include Troupenas’s 1828 score of of France. The idea was to celebrate (which you could have been arrested revolutionary festivals. Like the Cu- (the French comic the tradition of Franco-Italian artis- for singing in Restoration France— maen Sibyl of Domenichino’s paint- opera for which Rossini downsized tic collaboration that dated back to especially in the presence of the ing, she speaks the lofty “language and adapted Nos. 1-2, part of No. 4, the Cardinal Mazarin, Louis XIV’s king, who, however, reportedly slept of the gods,” and is the antithesis and Nos. 5-7) and the incomplete Italian prime minister, and an avid through most of Viaggio), Abbado of the blonde English half-sister for and fragmentary series of perform- patron of opera. Even here, modern settled for having the orchestra in- whom the conflicted Lord Sidney ers’ parts recovered in Paris and directors have found inventive ways terject a subversive snatch of it (like character eventually jilts her in the Vienna. These had been used for to put such gestures in historical the one Rossini himself had worked novel. In the Duet, No. 5, Corinna Viaggio and heavily adapted and perspective, and the best ones have into a chorus for Italian slaves in tries to teach the sycophantic Cava- recopied for both Andremo a Parigi? taken their cue from Rossini and L’Italiana in Algeri, though in that lier Belfiore a “poetry lesson.” But the and Un viaggio a Vienna (given for Balochi. case he had composed the opera for encounter ends in a poetic and mu- the marriage of the Austrian Em- French-controlled, Napoleonic Ven- sical standoff, with the two singing peror in 1854). As with the chorus ice). Again, the point was to help the separate statements of the cabaletta Rossini borrowed from Maometto Janet Johnson audience understand the difference theme (not one a due as in the Duet II for the Finale, they were legible between the historical occasion and N. 8) and Corinna a countermelody only by correlating the poetic verse Rossini and Balochi’s nuanced and on the repeat. It will be Corinna’s types and accent patterns of their playful send-up. That’s a distinction improvisation in the Finale (on the libretti, which served as our Rosetta that has been lost on several famous “extemporized” topic of “Carlo X, Re stone. A few missing measures were directors who have used the Finale di Francia”) that moves cast and recomposed by the editors. to showcase their own contemporary chorus to join in the “new harmonic politics. effects” (in the words of Trombonok) The critical edition published by that Rossini makes of the modal tune the Fondazione Rossini also recon- By contrast, in 1825 French journal- “Vive Henri IV.” Staid hierarchal structs the series of allegorical danc- ists singled Balochi out for praise homophony then gives way to the ca- es choreographed in 1825 for the Fi- for putting a plea for Greek inde- nonic perpetuum mobile of Rossini’s nale. The opening airs de danse were pendence into the mouth of Corinna, own “Viva la Francia,” an antidote to staged as rustic round dances, and a character he borrowed from Ma- the stodgy anthem by Persuis, “Vive later ones as a pas de quatre for Jus- dame de Staël’s proto-feminist novel le roi, vive la France,” that had been tice, Minerva, Mercury, and Mars, Corinne, ou l’Italie (1807). Modeled played in place of an . (It and a military combat representing on the romantic writer, a moderate bears repeating that the so-called the life of Henri IV (the “Gallic Her- royalist exiled by Napoleon, and “Overture to Il viaggio a Reims” is a cules”). During the three statements named for the Greek poet, Corinna much later forgery cobbled together of “Vive Henri IV,” dancers from the was triply suited to diplomatic from an air de danse in Le siège de Opéra mimed a tableau mouvant of duty: she was also a famous Italian Corinthe that Rossini had recycled Apollo and the muses performing improvvisatrice, costumed in the from Il viaggio.) popular songs on Parnassus, recall- 22 Il viaggio a Reims Soggetto 23

Paese, e la invita ad aggiungersi polacca, nato a causa di Don Alvaro. Soggetto alla compagnia pronta per andare I due innamorati si riconciliano e la a Reims. Si accorge infine dei fiori scena si apre successivamente sul disposti nella sua camera, pegno giardino illuminato dell’albergo, nel d’amore giornaliero di Lord Sidney. quale è stata imbandita una ricca Il Cavalier Belfiore, trovata sola tavola. Il mastro di casa Antonio ap- la poetessa, tenta di conquistarla, prende da Maddalena, la governan- forte delle sue provate capacità di te, che il Barone ha ingaggiato per seduttore. Don Profondo interrompe allietare il convito una compagnia la scena deridendolo, e si appresta di musicisti e danzatori ambulanti, Madama Cortese, proprietaria Nel frattempo il Barone di Trombo- a compilare la lista degli oggetti di di passaggio per quella zona, che dell’albergo termale «Il Giglio d’O- nok, ufficiale tedesco fanatico per la valore di proprietà dei viaggiatori, appaiono di lì a poco dando inizio, ro», a Plombières, invita gli inser- musica ed eletto cassiere del viaggio che il Barone gli aveva richiesto. con canti e balli, alla festa. vienti ad occuparsi con solerzia dei dagli ospiti dell’albergo, prende Dopo un veloce scambio di battute Il Barone annuncia, come la regola preparativi per il viaggio a Reims gli ultimi accordi con il «mastro di tra Don Profondo e la Contessa di impone ed è già stato concordato, che gli ospiti si apprestano a com- casa» Antonio, affinché provveda ai Folleville, che intuisce il corteggia- una serie di brindisi negli stili mu- piere, la sera del giorno stesso, per bagagli e alle eventuali necessità mento di Corinna da parte del Cava- sicali dei vari Paesi d’origine dei con- assistere all’incoronazione del nuovo dei viaggiatori. Entrano in scena lier Belfiore, cresce l’impazienza di vitati, in onore del re e della famiglia re, Carlo X, che avrà luogo, come è Don Profondo, letterato membro partire da parte dei vari ospiti, ma reale. Viene infine richiesto da tutti tradizione, in quella città. di varie accademie, collezionista l’arrivo del Barone e di Zefirino getta i presenti, come degna conclusione Dopo che Don Prudenzio, il medico maniaco di antichità e Don Alvaro, tutti nello sconforto: non è possibile della festa, un intervento poetico dell’albergo, ha esaminato con cura Grande di Spagna, che presenta al intraprendere il viaggio perché in di Corinna. I convitati propongono le colazioni preparate per gli ospiti, Barone di Trombonok la Marchesa tutta Plombières non esistono più dunque per l’improvvisazione della per verificarne la conformità alle Melibea, bella vedova polacca di un cavalli da noleggiare o da comprare, poetessa vari temi, in gran parte proprie indicazioni, e Madama Cor- generale italiano, di cui è innamo- dato il grande numero di viaggiatori tratti dalla storia di Francia, tra tese ancora una volta ha raccoman- rato, desiderosa di intraprendere che si stanno recando anch’essi a i quali viene estratto a sorte da dato alla servitù di adoperarsi per il il viaggio a Reims insieme con gli Reims, per la cerimonia. Melibea quello di «Carlo X, re di buon nome della locanda, interviene illustri membri della compagnia. Risolleva lo spirito della compagnia Francia». la Contessa di Folleville, graziosa L’arrivo del Conte di Libenskof, gen- Madama Cortese, che porge ai suoi Dopo la celebrazione in musica di parigina che «delira per le mode», tiluomo russo anch’egli innamorato ospiti una lettera giuntale da Pari- Corinna, tra le acclamazioni gene- amante del Cavalier Belfiore, aitan- di Melibea, ingelosisce Don Alvaro gi da parte del suo consorte, nella rali al re e alla Francia, la rappre- te ufficiale francese. La Contessa è e la rivalità tra i due pretendenti quale si dà notizia dei grandi festeg- sentazione si chiude con l’apoteosi preoccupata perché non sono ancora viene espressa dichiaratamente in giamenti che si stanno preparando della famiglia reale. giunti i suoi abiti da indossare per presenza di Melibea e di Madama nella capitale in onore del re, e che la grande festa. In seguito Luigino, Cortese, finché il canto di Corinna, lo accoglieranno al suo ritorno: una cugino della Contessa di Folleville improvvisatrice romana, altra ospite occasione piacevolissima per conso- che doveva provvedere al loro ritiro, dell’albergo del Giglio d’Oro, giunge larsi del mancato viaggio a Reims. annuncia che la diligenza con gli da dietro le quinte a placare gli La Contessa di Folleville offre ospi- effetti personali della nobile signora animi accesi dai furori della gelosia. talità a tutta la compagnia nella si è rovesciata, danneggiando il suo Madama Cortese è preoccupata sua casa parigina; la proposta viene prezioso carico di scatole e cassette. per il ritardo di Zefirino, il corriere accettata con entusiasmo, e si decide A tale notizia la Contessa sviene, ri- inviato in cerca dei cavalli per il di partire il giorno successivo con la chiamando su di sé l’attenzione degli viaggio, e riflette sul caso di amore diligenza giornaliera per la capitale. altri ospiti dell’albergo che cercano corrisposto, ma non dichiarato, di Con parte del denaro messo insieme di rianimarla. L’arrivo di Modestina, Lord Sidney, l’ospite inglese, per per il viaggio a Reims si organizzerà cameriera della Contessa, con uno Corinna. la sera stessa un convito aperto a scatolone che si è inaspettatamente Lord Sidney sopraggiunge lamen- tutti per festeggiare ugualmente salvato nella rovinosa caduta della tandosi per le sue pene d’amore e l’incoronazione del re, e il resto si carrozza, rianima l’angosciata gen- Corinna, ricevuta per mano di Don offrirà in beneficenza. Tutto si è tildonna, che si accontenta di aver Profondo una lettera, ne legge il dunque risolto, e il Barone tenta di recuperato, per la festa, un prezioso contenuto; rassicura Delia, orfana ricomporre anche lo screzio tra il cappellino. greca a lei cara, sulle sorti del suo Conte di Libenskof e la Marchesa 24 Il viaggio a Reims Story 25

Lord Sidney comes on, lovelorn and of the regular daily coach connecting Story suffering, and Corinna, to whom Plombières with the capital. That Don Profondo has handed a letter, very evening, using some of the mon- reads it out: it contains comforting ey they had collected and set aside news for Delia, a Greek orphan girl to meet the expenses of their journey to whom Corinna is attached, about to Reims, they will organise a party, the condition of her native land, and to which all are invited, to celebrate invites the poetess to take part in the the King’s coronation in a different journey to Reims with the others. way, and the money left over will be Finally she notices the flowers that given to charity. The problem has Madama Cortese, proprietress of carnage puts her into the right mood have been left in her room, a daily been solved, therefore, and the Baron the “Golden Lily” Inn, a bathing for the festivities. token of love from Lord Sidney. also tries to heal the breach between establishment at Plombières, urges Meanwhile Baron Trombonok, a Ger- The Cavalier Belfiore, finding the po- the Conte di Libenskof and the Pol- her staff to hurry up and help in man officer who is mad about music etess alone, tries to woo and win her, ish Marchesa, caused by Don Alvaro. the preparations for the journey to and whom the other hotel guests have quite sure that his past experience The two lovers make their peace and Reims that her guests are about to elected treasurer for their journey, as an irresistible seducer will stand then the scene changes to the illumi- undertake that very evening, in order makes his final arrangements with him in good stead. Don Profondo nated garden of the hotel, in which to be present at the coronation of the Antonio, the manager of the hotel, breaks in upon them and makes fun a richly decorated table has been new King, Charles X, which will take entrusting him with seeing to the of the unfortunate wooer, then gets laid. The manager, Antonio, learns place – according to tradition – in baggage and any other requirements ready to compile the catalogue of from Maddalena, the housekeeper, that city. of the travellers. Onto the stage now valuables belonging to the travellers that the Baron has engaged a band After Don Prudenzio, the doctor of the come Don Profondo, a man of letters, that the Baron has asked him for. of travelling dancers and musicians, establishment, has carefully exam- member of more than one academy, After a rapid and witty exchange who happened to be passing that ined the breakfasts prepared for the a maniacal collector of antiques, and of words between Don Profondo way, to amuse the company; soon guests, to check that they correspond Don Alvaro, Grandee of Spain, who and the Contessa di Folleville, who afterwards these come on, opening to his orders, and after Madama introduces to the Baron the Marchesa has guessed that her own Cava- the festivities with their dancing Cortese has once more spurred the Melibea, a lovely Polish lady, widow lier Belfiore has been flirting with and singing. servants on to busy themselves in of an Italian general, and with whom Corinna, various guests betray their The Baron, as required by tradition the interests of the good name of the he is in love; the lady wishes to un- impatience to be off, but they are all and as had been previously ar- hotel, the Contessa di Folleville comes dertake the journey to Reims together dismayed by the arrival of the Baron ranged, announces a series of drink- on: she is a pretty Parisienne, crazy with the other illustrious guests of with Zefirino: they will not be able to ing songs, or toasts, in the musical about fashion, beloved of the Cava- the Inn. Don Alvaro’s jealousy is undertake their journey because in styles of the various nationalities lier Belfiore, a brave French officer. aroused by the arrival of the Conte all Plombières there is not a single of the guests, in honour of the King The Contessa is worried because the di Libenskof, a Russian gentleman horse to be found for hire or for pur- and the royal family. At last every- dresses she is planning to wear at the who is also in love with Melibea, and chase, because of the vast numbers one present joins in requesting, as a great festivities have still not arrived. the rivalry between the two claimants of other travellers who are going to worthy conclusion to the festivities, Don Luigino, a cousin of the Contessa to her hand is openly declared in the Reims for the coronation. a poetic improvisation by Corinna. di Folleville whose job it was to go presence of Melibea and Madama Madama Cortese cheers everybody The guests, therefore, propose vari- and pick up the dresses, comes in to Cortese, but suddenly these fiery up by showing her guests a letter ous different themes for the poetess’s tell her that the coach carrying the jealous spirits are quietened by the that she has received from her hus- improvisation, largely drawn from Contessa’s personal effects has been sound, floating from offstage, of band in Paris, describing the great French history, from which Meli- overturned, damaging its precious Corinna, a young Roman girl also festivities that are being planned in bea draws (as in a lottery) that of cargo of boxes and trunks. Upon staying at the Inn, singing one of her the capital to honour the new King “Charles X, King of France”. hearing this news the Countess faints, poetic improvisations. Madama Cor- on his return from his coronation: After Corinna’s musical tribute, and attracting the attention of the other tese is worried about the late return this offers them a most agreeable amidst loyal cheering to the King hotel guests, who try to revive her. of Zefirino, the messenger whom she opportunity to console themselves and to France, the performance The anguished lady comes back to has sent in search of horses for the for not being able to travel to Reims. comes to an end with an apotheosis life again when her maid, Modestina, journey, and she also makes some The Contessa di Folleville offers of the royal family. comes in carrying a large box that pithy observations about a case of hospitality to the entire company in has been unexpectedly saved from the true love, reciprocal but not openly her Paris house; everyone accepts the disastrous accident to the carriage; to declared, between her English guest, proposal with enthusiasm, and they Translation by Michael Aspinall have saved one precious hat from the Lord Sidney, and Corinna. decide to leave the next day by means 26 Il viaggio a Reims Argument 27

prête à se rendre à Reims. Enfin, elle Alvaro. Les deux amoureux se récon- Argument aperçoit les fleurs déposés dans sa cilient, et la scène s’ouvre ensuite chambre, gage d’amour quotidien sur le jardin de l’auberge illuminé, de Lord Sidney. dans lequel a été dressée une superbe Le Chevalier Belfiore, trouvant la table. Le maître d’hôtel, Antonio, Comtesse seule, et fort de son pou- apprend de Maddalena, la gouver- voir de séduction éprouvé, tente de nante, que le baron a engagé, pour la conquérir. Don Profondo inter- égayer le banquet, une compagnie de rompt la scène et se moque de lui ; il musiciens et danseurs ambulants de s’apprête à dresser la liste des objets passage, qui apparaissant peu après, de valeur appartenant aux voya- ouvrent la fête de leurs chants et de Madame Cortese, propriétaire de Pendant ce temps, le Baron de Trom- geurs que lui a demandé le Baron leurs danses. l’établissement thermal «Au Lys bonok, officier allemand, fanatique de Trombonok. Le Baron annonce, comme le veut d’or», à Plombières, invite ses em- de musique et trésorier désigné pour Après un rapide échange de répliques la règle, et comme cela a déjà été ployés à s’occuper avec diligence le voyage projeté, prend les dernières entre Don Profondo et la Comtesse de convenu, une série de toasts dans des préparatifs du voyages que ses dispositions avec le maître d’hôtel, Folleville, qui a deviné la cour faite les styles musicaux des divers pays hôtes s’apprêtent à entreprendre, Antonio, concernant les bagages et par le Chevalier Belfiore à Corinna, d’origines des convives, en honneur le soir même, pour Reims, dans le les provisions de route des voya- l’impatience de partir se fait plus du roi et de la famille royale. Enfin, but d’assister au couronnement de geurs. Don Profondo, lettré, membre grande parmi les hôtes de l’auberge. tous implorent, en digne conclu- Charles X. Après l’examen attentif de plusieurs académies, collection- L’arrivée du Baron et de Zefirino les sion de la fête, une improvisation des aliments préparés pour les neur passionné d’antiquités, et Don plonge tous dans la consternation : poétique de Corinna. Les convives convives, par Don Prudenzio, méde- Alvaro, Grand d’Espagne, entrent en dans tout Plombières, il n’y a plus proposent donc, pour l’intervention cin de l’auberge, afin de vérifier qu’ils scène. Don Alvaro présente au Baron un seul cheval à louer ou à acheter, de la poétesse, divers sujets, princi- sont conformes à ses prescriptions, et de Trombonok la Marquise Melibea, en raison du grand nombre de voya- palement choisis dans l’histoire de après de nouvelles recommandations séduisante veuve polonaise d’un geurs qui se rendent également à France ; par la main de Melibea, de Madame Cortese, au nom de la général italien, dont il est amoureux Reims pour la cérémonie, et le départ c’est «Charles X roi de France» que bonne réputation de l’établissement, ; celle-ci désireuse de se rendre à est impossible. le sort désigne. paraît la Comtesse de Folleville, Reims, demande à se joindre aux Madame Cortese, qui apporte à ses Après le chant de circonstance de élégante parisienne, «délirant pour illustres membres de la compagnie. hôtes une lettre de son mari qu’elle Corinna, parmi les acclamations la mode» et amoureuse du Chevalier L’arrivée du Comte de Libenskof, vient de recevoir de Paris, récon- générales en l’honneur du roi et de Belfiore, vigoureux officier français. gentilhomme russe, lui aussi amou- forte quelque peu la compagnie : la France, la représentation se ter- La Comtesse est préoccupée parce reux de Melibea, remplit Don Alvaro de grandes fêtes se préparent dans mine sur une apothéose de la famille que les vêtements qu’elle a prévu de jalousie ; la rivalité entre les la capitale pour accueillir le roi royale. pour la fête du couronnement ne deux prétendants éclate en présence au retour de son couronnement, sont pas encore arrivés. Don Luigino, de Melibea et de Madame Cortese, qui peuvent être un très agréable cousin de la Comtesse, qui devait jusqu’à ce que le chant de Corinna, moyen de se consoler du voyage à Traduit par Jean-Marie Bruson veiller à leur retrait, annonce que improvisatrice romaine, elle aussi Reims manqué. La Comtesse de la diligence qui apportait les effets logée à l’auberge du Lys d’or, prove- Folleville offre l’hospitalité à toute personnels de la noble dame a versé, nant des coulisses, apaise la fureur la compagnie dans sa demeure pari- endommageant son précieux charge- jalouse des deux rivaux. sienne, proposition accueillie avec ment de malles et de caisses. Madame Cortese est inquiète du enthousiasme ; on décide de partir A cette nouvelle, la Comtesse s’éva- retard de Zefirino, le courrier envoyé le jour suivant avec la diligence nouit ; elle est aussitôt entourée par à la recherche de chevaux pour le quotidienne pour la capitale. Avec les autres habitants de l’auberge qui voyage, et médite sur l’amour, par- une partie de l’argent réuni pour le cherchent à la ranimer. A l’arrivée de tagé mais non déclaré, de son hôte voyage à Reims on organisera le soir Modestina, sa femme de chambre, anglais, Lord Sidney, pour Corinna. même un banquet ouvert à tous pour portant une grande caisse qui a Lord Sidney survient, se lamentant fêter ici aussi le couronnement du roi miraculeusement échappé à la des- sur son amour. Corinna lit une lettre ; le reste sera offert à une oeuvre de truction de la voiture, la Comtesse que Don Profondo lui a remise ; elle bienfaisance. Tout est donc arrangé reprend ses esprits ; elle se réjouit rassure sa protégée, Delia, orpheline et le baron tente d’apaiser la querelle d’avoir récupéré, pour la fête, un grecque, sur le sort de son pays, et née entre le Comte de Libenskof et la précieux chapeau. l’invite à se joindre à la compagnie marquise polonaise à cause de Don 28 Il viaggio a Reims Handlung 29

hat von Don Profondo einen Brief an diesem Abend ein öffentliches Handlung überreicht bekommen, dessen Inhalt Festmahl in Plombières stattfinden, sie vorliest: Er tröstet Delia, eine um die Krönung des Königs zu feiern. griechische Waise, über das Schicksal Der Rest soll wohltätigen Zwecken ihres Landes, und Corinna lädt sie zugutekommen. Somit ist alles ge- ein, sich ihr auf der Reise nach Reims klärt, und der Baron versucht noch, anzuschließen. Schließlich bemerkt die wegen Don Alvaro aufgekommene sie die Blumen, die Lord Sidney ihr Verstimmung zwischen dem russi- als tägliches Liebespfand vor das schen Grafen und der polnischen Zimmer stellen ließ. Chevalier Belfio- Marchesa beizulegen. Die beiden Madame Cortese, die Hausherrin des Baron Trombonok, ein deutscher re, der die Dichterin allein vorfindet, Verliebten versöhnen sich. Anschlie- Badehotels „Zur Goldenen Lilie“ in Offizier und Musikenthusiast, der versucht sie zu erobern, eingedenk ßend öffnet sich die Szene und man Plombières, fordert die Bediensteten von den Hotelgästen zum Schatz- seiner Erfolge als Herzensbrecher. sieht den beleuchteten Garten des auf, sich mit Eifer den Vorbereitun- meister der Reisekasse ernannt Don Profondo, der alles beobachtet Hotels, wo eine reiche Tafel gedeckt gen für die Reise nach Reims zu wurde, trifft unterdessen mit dem hat, lacht über ihn und macht sich wurde. Der Hausmeister Antonio widmen: Die Badegäste wollen noch Hausmeister Antonio die letzten daran, die Wertgegenstände der Rei- erfährt von Maddalena, der Leiterin am gleichen Abend aufbrechen, um Maßnahmen bezüglich Gepäck und senden aufzulisten, wie es der Baron des Badhotels, dass der Baron eine der Krönung des neuen Königs Karl eventueller Wünsche der Reisenden. von ihm verlangt hat. in der Umgebung weilende Wander- X. beizuwohnen, die nach alter Tra- Nun erscheinen Don Profondo, Li- Nach einem kurzen Wortwechsel truppe von Musikanten und Tänzern dition an diesem Ort stattfindet. terat und Mitglied verschiedener zwischen Don Profondo und der engagiert hat, um den Abend fröhlich Nachdem Don Prudenzio, der Arzt Akademien und leidenschaftlicher Gräfin von Folleville, die das Werben zu gestalten. Schon bald erscheinen des Badehotels, das Frühstück für Antiquitätensammler, sowie der des Chevaliers um Corinna erahnt, diese Künstler und eröffnen das Fest die Gäste genau auf die Einhaltung spanische Grande Don Alvaro. Er wächst die Ungeduld einiger Gäste mit Gesang und Tanz. seiner Vorschriften hin überprüft und stellt dem Baron die Marchesa Me- wegen der Abfahrt. Aber der Baron Der Baron kündigt eine Reihe von Madame Cortese den Angestellten libea vor, die schöne polnische Witwe und der eben angekommene Zefirino Trinksprüchen an, wie es üblich ist nochmals die Sorge um den guten eines italienischen Generals, in die stürzen alle in Verzweiflung: Die und auch bereits vereinbart wurde: Ruf des Hauses nahegelegt hat, er- er verliebt ist. Sie hat den Wunsch, Reise kann nicht angetreten werden, Diese sollen im musikalischen Stil scheint die Gräfin von Folleville. Sie sich der illustren Gesellschaft für die weil in ganz Plombières keine Pferde der diversen Herkunftsländer der ist eine anmutige und modenärrische Reise nach Reims anzuschließen. Der zu mieten oder zu kaufen sind, da Gäste ausgebracht werden, zu Eh- Pariserin sowie Geliebte des Cheva- Graf von Libenskof, ein ebenfalls in auch sehr viele andere Leute nach ren des Königs und der königlichen liers Belfiore, eines gut aussehenden Melibea verliebter russischer Adliger, Reims zur Krönungsfeier reisen Familie. Schließlich verlangen die französischen Offiziers. Die Gräfin ist eifersüchtig auf Don Alvaro. Die wollen. Anwesenden als würdigen Abschluss ist sehr besorgt, weil ihre Garderobe Rivalität zwischen den beiden bricht Madame Cortese hebt die Stimmung des Festes eine Darbietung von für die bevorstehenden Festlichkei- in der Gegenwart von Melibea und der Gesellschaft mit einem Brief, Corinna. Die Gäste schlagen für ten noch nicht eingetroffen ist. Sie Madame Cortese offen aus. Erst den sie soeben von ihrem Gatten ihre Improvisationen verschiedene erfährt von ihrem Vetter Luigino, durch den unvermittelt aus dem aus Paris erhalten hat. Er berichtet Themen vor, die vor allem aus der der die Kleider in Empfang nehmen Hintergrund zu vernehmenden Ge- von großen Festlichkeiten, die in der Geschichte Frankreichs stammen. sollte, dass die Kutsche mit ihren sang der römischen Improvisatorin Hauptstadt zu Ehren des Königs Melibea zieht aus der Urne per Zufall Habseligkeiten einen Unfall hatte, Corinna, die ebenfalls in der „Golde- vorbereitet werden und die ihn bei „Karl X., König von Frankreich“. wobei die wertvollen Schachteln und nen Lilie“ logiert, gelingt es, die von seiner Rückkehr empfangen werden Nach der poetisch-musikalischen Kisten beschädigt wurden. Bei dieser Eifersucht aufgebrachten Gemüter – eine hocherfreuliche Gelegenheit, Lobpreisung durch Corinna und Nachricht fällt die Gräfin in Ohn- zu besänftigen. um sich über die misslungene Reise den allgemeinen Hochrufen auf den macht, woraufhin die anderen Gäste Madame Cortese ist besorgt über nach Reims hinwegzutrösten. Die König von Frankreich endet das Fest versuchen, sie wiederzubeleben. Erst die Verspätung von Zefirino, dem Gräfin von Folleville bietet der gan- mit der Apotheose der königlichen als Modestina, die Zofe der Gräfin, Dienstboten, der die Pferde für die zen Gesellschaft Gastfreundschaft Familie. mit einer großen Schachtel eintrifft, Reise organisieren sollte. Sie macht in ihrem Haus in Paris an. Die die beim Kutschenunglück wie durch sich Gedanken über die gegenseitige, Einladung wird mit Begeisterung ein Wunder unversehrt geblieben ist, aber nicht erklärte Liebe zwischen aufgenommen, und man beschließt, Übersetzung Reto Müller kommt die erschütterte Dame wieder Corinna und Lord Sidney, einem am folgenden Tag mit der regulären zu sich, überglücklich, für das Fest englischen Gast. Postkutsche in die Hauptstadt zu wenigstens ein kostbares Hütchen Lord Sidney erscheint und klagt fahren. Mit dem für die Reise nach gerettet zu haben. über seinen Liebeskummer. Corinna Reims gesammelten Geld soll noch 30 Il viaggio a Reims Argumento 31

mando su mal de amores a causa Todo, entonces, parece ya resuelto, Argumento de Corina. Ha recibido una carta de y el barón trata de recomponer las Don Profundo en la cual le encarga relaciones entre el conde Libenskof a Delia, una huérfana griega, junto y la marquesa polaca, alteradas a con los destinos de su país, y le pide causa de Don Álvaro. Los enamora- incluirla en la comitiva que viajará dos se reconcilian y la escena se abre a Reims. Se hace cargo, asimismo, de al iluminado jardín del hotel, en el las flores que debe enviar cada día cual se ha preparado una rica mesa. a Corina de parte de Lord Sidney. El gerente Antonio se entera por El caballero Belfiore, seguro de sus Magdalena, la gobernanta, de que dotes de seductor, aborda a la poetisa el barón, para amenizar la fiesta, ha La señora Cortese, propietaria del haber recuperado, para la fiesta, un Corina, que se encuentra sola, con el contratado a una compañía de baila- hotel termal El Lirio de Oro, en precioso sombrerito. fin de conquistarla. Don Profundo rines ambulantes, que dan comienzo Plombières, ordena a la servidumbre Entre tanto, el barón Trombonok, interrumpe la escena poniéndolo a una serie de cantos y danzas. que prepare con premura el viaje a un oficial alemán fanático de la en ridículo, y se dispone a redactar El barón, de acuerdo a las normas Reims que sus huéspedes se aprestan música y elegido como cajero de la lista de los objetos de valor que y según se ha convenido, anuncia a cumplir. La noche de ese mismo día los huéspedes, trata de ponerse de llevarán los viajeros y que le ha una serie de brindis en los estilos han de asistir a la coronación del rey acuerdo definitivamente con el ge- solicitado el barón. de la música nacional de cada país Carlos X, que tendrá lugar, como es rente de la casa, Don Antonio, para Tras un rápido intercambio de in- al cual pertenezcan los invitados, tradición, en dicha ciudad. que consiga las maletas necesarias geniosidades entre Don Profundo y en honor del rey y la familia real. Después de que Don Prudencio, a la realización del viaje. Entra en la condesa de Folleville, que intuye Para culminar la fiesta, todos los médico del hotel, ha examinado con escena Don Profundo, un literato el cortejo a Corina por parte de Bel- presentes piden que cante Corina. Le mucho cuidado las comidas que miembro de diversas academias y fiore, aumenta la impaciencia por proponen diversos temas de impro- habrán de ingerir los huéspedes, maniático coleccionista de antigüe- la partida que manifiestan diversos visación, tomados de la historia de para comprobar que se ajustan a dades, acompañado de Don Álvaro, huéspedes. Llega el barón Cefirino Francia, entre los cuales, a propuesta sus recomendaciones, y cuando la Grande de España, el cual presenta y sume a todos en el desconcierto. de Melibea, se incluye al flamante señora Cortese ha recomendado una al barón de Trombonok la condesa Es imposible viajar a Reims porque rey Carlos X. vez más a la servidumbre esmerarse Melibea, hermosa polaca viuda de en todo Plombières no hay un solo Tras la mencionada celebración y para conservar el buen nombre del un general italiano – de la cual está caballo para alquilar o comprar, las condignas aclamaciones al rey establecimiento, aparece la condesa enamorado el español – y que desea dada la demanda extraordinaria de de Francia, la función termina con de Folleville, graciosa parisiense que compartir su viaje a Reims con tan dichos animales por parte de mucha la apoteosis de la familia real. delira por estar a la moda, amante ilustres huéspedes. La llegada del gente que también ansía acudir a la del caballero Belfiore, un ayudante conde de Libenskof, un gentilhom- ceremonia. de oficial del ejército francés. La bre ruso enamorado asimismo de Reanima el humor de sus huéspedes Traducción de Blas Matamoro condesa está preocupada porque Melibea, despierta los celos de Don la señora Cortese, comunicándoles todavía no le han llegado los vesti- Álvaro. Tal rivalidad se manifiesta una carta firmada por su marido y dos que debe lucir en la gran fiesta. expresamente en presencia de Meli- llegada de París, en la que da cuenta Enseguida, Luisillo, primo de la bea y la señora Cortese, hasta que el de los grandes festejos que la capital condesa de Folleville, encargado canto de Corina, artista romana que prepara a su rey, quien será recibido del transporte de dichos objetos, le se especializa en improvisaciones, con ellos a la vuelta de su fracasado informa que la diligencia que los una huésped más del hotel El Lirio viaje a Reims. La condesa de Folle- traía ha sufrido un accidente y que de Oro, llega de entre cajas para ville ofrece a todos la hospitalidad se han dañado los baúles y cajas aplacar los ánimos enfurecidos por de su casa parisiense. La propues- con sus preciosos contenidos. Ante los celos. ta es acogida con entusiasmo y se semejante noticia, la condesa se La señora Cortese está preocupada prepara la partida hacia la capital desmaya, atrayendo hacia ella la por la tardanza de Cefirino, un para el día siguiente, en cuanto esté atención de los demás huéspedes, que propio encargado de conseguir los preparada la diligencia cotidiana. intentan reanimarla. La llegada de caballos necesarios para el viaje, y Con parte del dinero recogido se or- Modestina, camarera de la condesa, reflexiona sobre el amor, declarado ganizará una fiesta para la misma con una gran caja inesperadamente pero no correspondido, de Lord Sid- noche, a la cual todos acudirán para salvada del desastre, reanima a la ney, el huésped inglés, por Corina. celebrar la coronación, y el resto será doliente damisela, que se alegra por Lord Sidney llega de pronto procla- destinado a obras de beneficencia. 32 Il viaggio a Reims 33 34 Il viaggio a Reims Schema musicale 35

Schema musicale

N. 1 Introduzione N. 5 Recitativo Presto, presto... su, coraggio! Sola ritrovo alfin (Maddalena, Don Prudenzio, Antonio, Madama Cortese) e Duetto Corinna e Cavaliere [Recitativo] Dopo l’Introduzione Nel suo divin sembiante Partire io pur vorrei (Cavaliere, Corinna) (Madama Cortese, Contessa, Modestina, Don Luigino, Barone, [Recitativo] Dopo il Duetto Corinna e Cavaliere Maddalena, Don Prudenzio) Bravo il Signor Ganimede! (Don Profondo) N. 2 Recitativo Ahimè! Sta in gran pericolo... N. 6 Aria [Don] Profondo ed Aria Contessa Io! Medaglie incomparabili Partir, oh ciel! desio (Don Profondo) (Don Prudenzio, Barone, Don Luigino, Contessa, Maddalena, [Recitativo] Dopo l’Aria Don Profondo Antonio, Modestina) Vedeste il Cavaliere? [Recitativo] Dopo l’Aria Contessa (Contessa, Don Profondo, Don Alvaro, Conte, Barone, Zefirino) Eh! senti mastro Antonio... (Barone, Antonio) N. 7 Gran Pezzo Concertato a 14 voci Ah! A tal colpo inaspettato N. 3 Sestetto (Contessa, Corinna, Melibea, Delia, Modestina, Conte, Sì, di matti una gran gabbia Cavaliere, Zefirino, Barone, Don Alvaro, Lord Sidney, (Madama Cortese, Melibea, Conte, Don Alvaro, Barone, Don Profondo, Don Prudenzio, Madama Cortese) Don Profondo) [Recitativo] Dopo il Gran Pezzo Concertato [Recitativo] Dopo il Sestetto Savio della Contessa il consiglio mi pare Zefirin non ritorna... (Cavaliere, Don Profondo, Barone, Contessa, Conte, Don Alvaro, (Madama Cortese) Madama Cortese, Antonio, Gelsomino, Melibea)

N. 4 Scena N. 8 Scena Ah, perché la conobbi? Di che son reo? ed Aria Milord e Duetto Melibea-Conte [di Libenskof] Invan strappar dal core D’alma celeste, oh Dio! (Lord Sidney, Coro) (Conte, Melibea) [Recitativo dopo l’Aria di Milord] [Recitativo] Dopo il Duetto Conte-Melibea Milord, una parola... Tutto è all’ordin (Don Profondo, Lord Sidney, Corinna, Delia) (Antonio, Gelsomino, Maddalena)

N. 9 Finale L’allegria è un sommo bene (Barone, Melibea, Conte, Don Alvaro, Lord Sidney, Contessa, Cavaliere, Madama Cortese, Don Profondo, Corinna, Don Prudenzio, Modestina, Delia, Gelsomino, Maddalena, Zefirino, Don Luigino, Antonio, Coro) 36 Il viaggio a Reims Libretto 37

Maddalena Libretto (accostandosi alla tavola, sulla quale vi stanno le co- secondo l’Edizione critica edita dalla Fondazione Rossini, lazioni) in collaborazione con Casa Ricordi, a cura di Janet Johnson. Queste mele prelibate Come son disposte male!

Coro Atto unico L’attenzion con lei non vale, Ha un gran gusto a brontolar.

Maddalena (fremendo) Scena I Insolenti! Sala che dà adito a varie camere a destra ed a sinistra. Una tavola in fondo a destra. Coro Maddalena, Contadini, Contadine, Giardiniere, Servi- Flemma! Il sangue tori. Nel cervello può montar.

Maddalena Maddalena Oh! con me non si canzona, (al Coro) E so farmi rispettar. Presto, presto... su, coraggio! Tante statue mi sembrate; Coro Oggi è il giorno del gran viaggio, (da loro) Non convien farsi aspettar. Vuol far sempre da padrona, E si fa poi corbellar. Coro Tutto è pronto; ma non basta, A voi piace di gridar. Scena II I detti, Don Prudenzio, indi varie donne che servono ne’ Maddalena Bagni ed Antonio. Qual ardir! che insolenza! Guai se scappa la pazienza... Don Prudenzio Coro Benché, grazie al mio talento, (ridendo) Stien qui tutti meglio assai, La pazienza! ah! ah! ah!... La licenza io non darei Di partire in tal momento; Maddalena Ma tenerli non potrei, (severa) Ed è meglio d’abbondar. Che vuol dir? (alle Donne) Ve l’ho detto, e vel ripeto, Coro Oggi il bagno non si prende; (ironicamente) Son sospese le faccende, Oh! niente, niente. Non si pensa che a viaggiar.

Maddalena Gli altri Di rispetto mi mancate. Oh! che gusto! almen potremo Oggi andare a passeggiar. Coro V’ingannate in verità. Le inservienti de’ Bagni partono. 38 Il viaggio a Reims Libretto 39

Don Prudenzio Se a prender bagni qui torneranno, Ma vediam, le colazioni Nessun per ora può assicurar; Se a’ miei ordin son conformi. Ma della casa, nella lor mente, Buona memoria convien lasciar. Antonio Ah! sì, esamini, s’informi, Gli altri Tutto in regola vedrà. Non dubitate... più diligente Oggi saprassi ognun mostrar. Don Prudenzio Si dispongono a partire; Tutti Ma non cal, quest’oggi ancora, La contessina non ha pazienza, Qui costretto a garantire Rapido il fatto succeda al dir. Son la loro sanità. Madama Cortese Gli altri Fate attenzione, badate a me. (Ah! con questo gran dottore Coll’antiquario, di cartapecora, Stanno freschi in verità.) Di belle femine, col cavaliere, Con Melibea, d’idee fantastiche, Il dottore esamina le colazioni, ch’Antonio gli va indi- Col Moscovita, del vasto impero, cando. Del Campidoglio, colla Romana, Coll’Alemanno, del contrapunto, Con foco ed arte, cogliendo il punto, Scena III Più dell’usato si parlerà. I detti, Madama Cortese. Antonio, Don Prudenzio e Coro Di cartapecora, di belle femine, Madama Cortese D’idee fantastiche, di contrapunto, Di vaghi raggi adorno, Più dell’usato, cogliendo il punto, In ciel risplende il sole; Non dubitate, si parlerà. Sarà un sì ameno giorno Propizio ai viaggiator. Madama Cortese e Maddalena Alla felice sponda Ingegno ed arte così adoprando, Seguirli io pur vorrei; L’innato genio destri allettando, Ma il fato non seconda E pari a un rapido gonfio torrente, I voti del mio cor. Che tutto allaga e in aria va, Dottore, Maddalena, Del Giglio d’Oro, in ogni sponda, Antonio, a me badate; La nobil fama si spanderà. (al Coro) Voi tutti a me badate; Coro E destri poi cercate Del Giglio d’Oro in ogni sponda, Il pian di secondar. La nobil fama si spanderà.

Tutti s’accostano. Tutti partono, eccetto Madama Cortese.

Gli altri Madama favellate, Vi stiamo ad ascoltar. Silenzio!

Madama Cortese Or state attenti, badate bene, I forestieri presto sen vanno, 40 Il viaggio a Reims Libretto 41

Modestina Scena IV Non ancora. Madama Cortese, la Contessa di Folleville, indi Mode- stina. Contessa di Folleville A chi desti la lettera?

Madama Cortese Modestina Partire io pur vorrei; Al vostro bel cugino, Ma il mio consorte è assente e non mi lice Che disse aver un’occasion sicura. Lasciar così... Ah! quando Veder potrò un sovrano, Contessa di Folleville Sì giusto, sì leal, sì grande e umano? Corri, corri... qual disappunto! Digli che qui l’aspetto... Contessa di Folleville (di dentro) Modestina Modestina? Modestina? Ove sei?... Ei giunge appunto. (parte lentamente) Madama Cortese La Parigina! Peccato! Ella è gentil, vezzosa e cara; Scena V Lo spirito e la grazia ognun ne ammira; La Contessa, Don Luigino. Ma per le mode notte e dì delira.

Contessa di Folleville Don Luigino (entrando in fretta) Amabil Contessina, Modestina?... Ove sta? V’armate di coraggio...

Madama Cortese Contessa di Folleville Volo a cercarla. E perché mai? (parte) Don Luigino Contessa di Folleville Fatal caso impensato... Trovarsi a una gran festa e non avere Le cose più alla moda, Contessa di Folleville E più fresche e più belle!... E qual? Qual disonore, o stelle! Don Luigino Modestina La diligenza ha ribaltato. (marciando lentamente) Signora? Contessa di Folleville Ahimè!... Contessa di Folleville (impazientandosi) Don Luigino Un po’ più adagio. Gli effetti fragili... Le cassette... Le scatole... Modestina Ho la micrania. Contessa di Folleville Ah! tacete!... Contessa di Folleville Tutto comprendo... Oh Ciel! Io manco... Io moro... E che m’importa? Ognora (si sviene) Voi mi fate morire d’impazienza. La risposta è venuta? 42 Il viaggio a Reims Libretto 43

Don Luigino Don Luigino Si sviene! (verso le quinte) Olà! accorrete! Non sapete Presto, presto... Soccorso a lei porgete. Quello che dite...

Don Prudenzio Scena VI Come!... I detti, il Barone di Trombonok, Maddalena, Antonio La sistole... la diastole... con Servi, indi Don Prudenzio. Don Luigino Andate al diavolo. Maddalena Che accadde? Don Prudenzio Il polso ascende già... Barone di Trombonok (dopo averla guardata) Barone di Trombonok Oh! come è bianca! (tasta il polso alla Contessa) Morta ognun la diria... Vediam... (Che bestia insigne!)

Don Luigino Don Prudenzio (al Barone) Morirà! Si è svenuta... Contessa di Folleville Barone di Trombonok (alzandosi rapidamente) (cavando di tasca una boccetta) Che sento!... Dove son?... Sogno, o deliro?... Spruzzatele il bel volto; Fregatele la tempia. Barone di Trombonok (al Medico burlandolo) Maddalena prende la boccetta e s’accosta alla Contessa. Morirà!...

Don Prudenzio Don Prudenzio (accorrendo) Fu una sincope... Olà! che fate? Tocca a me sol; profani, vi scostate! Barone di Trombonok (tutti si scostano; il Medico guarda la Contessa, (ridendo) le tasta il polso, indi esclama) La sincope, sì, sì, fa molto effetto: Ahimè! Sta in gran pericolo... Mozart, Haydn, Beethoven, Bach ne trassero (Don Luigino parla all’orecchio del Barone) Un gran partito. Volate dal speziale, Sal volatil chiedete, ed un cordiale. Don Prudenzio si accosta di nuovo per tastar il polso alla Contessa. Parte un Servo. Don Prudenzio Barone di Trombonok Vediamo adesso il polso... (ai Servi) Aceto ed acqua fresca. Contessa di Folleville Non toccate; Parte un altro Servo. Augel di mal augurio vi scostate…

Don Prudenzio Don Prudenzio si ritira. Son sospese Le funzioni vitali... Don Luigino (alla Contessa) Deh! calmatevi, o cara. 44 Il viaggio a Reims Libretto 45

Barone di Trombonok (alla medesima) Scena VIII Cosa avete? Il Barone, Antonio.

Contessa di Folleville Il mio male capir voi non potete. Barone di Trombonok (ad Antonio, trattenendolo) Partir, oh ciel! desio, Eh! senti, mastro Antonio... E più partir non lice, Lo vieta l’onor mio, Antonio La patria il vieta ancor. Che comanda? Come spiegare, oh Dio! L’affanno del mio core? Barone di Trombonok Donne, voi sol comprendere Sai, che partiam stasera Potete il mio dolore: Per Reims; tua cura sia Più fieri amari palpiti Di far porre sul ciel delle carrozze, Non ho provato ancor. Vestiti e biancheria: Se occorre qualche spesa, falla ed io, Tutti Che eletto a pieni voti per cassiere (eccetto la Contessa) Fui dall’illustre amabil compagnia, Signora, vi calmate. Pagherò l’occorrente, Deh! cessi il rio martor. Intendi?

Antonio Scena VII (parte) I detti, Modestina, che arriva con uno scatolone, in cui Sì Signor, non pensi a niente. v’è un bel cappellino alla moda giunto da Parigi. Barone di Trombonok Ah! quando penso a quello svenimento, Contessa di Folleville Mi vien proprio da ridere... (dopo aver guardato) La cagion delle smanie Che miro! ah! qual sorpresa! Indovinar chi mai potuto avria? Agli occhi io credo appena; Ma ognun nel mondo ha un ramo di pazzia. (contemplando il cappellino) Caro! dal reo naufragio Sì, di matti una gran gabbia Tu ti salvasti almen, Ben si può chiamar il mondo; E freni in parte i palpiti Forse appunto perch’è tondo Dell’affannato sen. Testa quadra non vi sta. Grazie vi rendo, oh Dei! Che udiste i voti miei; A tal favor quest’anima Scena IX Ben grata ognor sarà. Il detto, Don Profondo, Don Alvaro con Melibea.

Tutti (eccetto la Contessa) Don Profondo La barbara sua pena (arrivando) Calmando omai si va. La mia quota a voi consegno, (È comica la scena Perdonate, se ho tardato; E ridere ci fa.) (dà del denaro al Barone, che lo mette in una gran borsa) A vedere io sono andato Tutti partono, eccetto il Barone. Una rara antichità. 46 Il viaggio a Reims Libretto 47

Don Alvaro (entrando con Melibea) Scena XI Questa vaga e amabil dama, I detti, e Madama Cortese. Miei signori, io vi presento; Far il viaggio con voi brama, E ognun pago ne sarà. Madama Cortese Naturale è l’impazienza, Melibea Il ritardo non comprendo; Con sì dotta e nobil gente, Vado, torno, salgo, scendo, Di fanal che serve al mondo, E tranquillo il cor non è. Il viaggiar mi fia giocondo, E gran bene mi farà. Pendente il solo, il Conte di Libenskof parla con vivacità a Melibea, mostrando gelosia.

Scena X Conte di Libenskof I detti, il Conte di Libenskof. (a Melibea) Mi tradite...

Conte di Libenskof Melibea (indietro, da sé, dopo aver sentito l’ultime parole di Me- Qual favella? libea) (Donna ingrata, a stento in petto Conte di Libenskof Freno il giusto mio furore; (con rabbia concentrata) Per lei fido avvampa il core Don Alvar... E il mio ardor sprezzando va.) Melibea Don Alvaro Che dir volete! (vedendo Libenskof, e da sé) (Il rival!) Conte di Libenskof Donna infida, invan fingete; Melibea Il rival cadrà al mio piè. (da sé) (Negli occhi ha il foco.) Melibea Cieco ardor v’abbaglia il ciglio... Conte di Libenskof (avanzandosi) Conte di Libenskof Non si parte? (accostandosi a Don Alvaro, e con fierezza) Don Alvar... Barone di Trombonok Sì, fra poco; Don Alvaro I cavalli sol si attendon; (fiero) (vedendo Madama Cortese) Che pretendete? Se il corriere è tornato, Da Madama si saprà. Conte di Libenskof (in atto di partire) Mi seguite...

Melibea (trattenendoli) Ah! non partite... Troppo ingiusto è un tal furor. 48 Il viaggio a Reims Libretto 49

Conte di Libenskof e Don Alvaro Tutti Non pavento alcun periglio... (eccetto Corinna) D’ira avvampa in seno il core; Sempre agli umani in core E il tremendo mio furore Regni fraterno amor. No, non posso più frenar. Corinna Don Profondo e Barone di Trombonok Contro i fedeli ancora (Bella cosa è in ver l’amore! Lotta falcata luna; Ci fa perdere il cervello, Ma al sacro ardir fortuna L’uom più savio un bambinello Propizia ognor sarà. Suole a un tratto diventar.) Come sul Tebro [e a] Solima, Foriera di vittoria, Madama Cortese e Melibea Simbol di pace e gloria Qual dispetto! qual furore! La Croce splenderà. D’ira avvampa il fero ciglio... Un sì barbaro periglio Conte Mi fa l’alma palpitar. Zitti!...

S’ode un preludio d’arpa nella camera di Corinna, tutti Barone di Trombonok restano immobili ad ascoltare. Dopo il preludio, la sud- Non canta più. detta canta le seguenti strofe. Tutti Corinna (eccetto Corinna) Arpa gentil, che fida Simbol di pace e gloria Compagna ognor mi sei, La Croce splenderà. Unisci ai canti miei A tali accenti, in seno Il suon di gioia e amor. Riede la dolce calma; Nell’infiammata mente D’idee ridenti l’alma S’affollano le idee; Pascendo or sol si va. Delle Castalie Dee Gli opachi nembi intorno Il foco io sento in cor. Pietoso il ciel disgombra, Arpa, deh! unisci al canto Del sacro ulivo all’ombra, Il suon di gioia e amor. Felice ognun sarà.

Tutti Tutti partono, eccetto Madama Cortese. (eccetto Corinna) Qual delizioso incanto Si spande nel mio cor! Scena XII Un più soave canto Madama Cortese, indi Lord Sidney, ch’entra coll’aria No, non s’udì finor. preoccupata; poi varie Contadine, le quali recano de’ vasi di fiori, e li pongono presso la camera di Corinna. Corinna (di dentro) Svaniro i nembi; intorno Madama Cortese Regna la dolce calma; Zefirin non ritorna... del ritardo Di lieti giorni l’alma Qual fia mai la cagion? Milord s’appressa. Prevede il bel fulgor. Che original! Corinna adora, e a lei Che un dì rinasca, io spero, Spiegar non sa l’ardore, Dell’aurea età l’albore; Che da gran tempo gli divampa in core. Che degli umani in core Ella pur l’ama, accorta me ne sono: Regni fraterno amor. Noi donne, in tal materia, Ben chiaro ci vediamo, 50 Il viaggio a Reims Libretto 51

Ed in culla l’amor scoprir sappiamo. Al primo aspetto, (parte) Chi ha cor capace D’un puro affetto, Lord Sidney Rapido sente Ah! perché la conobbi? Nascer l’ardore. Perché appena lo stral ferimmi il petto, Fida e dolente Non fuggir, non lasciarla? Incauto, ahi! Lasso! Quest’alma ognora La fiamma alimentai ch’ognor più viva Per lei d’amore Or mi divampa in sen; non trovo pace, Palpiterà. E in preda al mio deliro, La notte e il dì, d’amor gemo e sospiro. Coro Donna più amabile Invan strappar dal core Chi ha mai veduto ancor? L’acuto dardo io tento; Accoppia al merito Più vivo ognor l’ardore Grazia e bontade ognor. Nel sen crescendo va. (il Coro parte) Dell’anima fedele Timido i voti ascondo; Affanno più crudele Scena XIII Del mio, no, non si dà. Lord Sidney, Don Profondo.

Entrano varie Contadine con de’ vasi di fiori e cantano il seguente coro. Don Profondo (a Lord Sidney, trattenendolo) Coro Milord, una parola... Come dal ciel, Sul primo albor, Lord Sidney Dolce rugiada (serio) Scende sui fior, Che bramate? E al verde stelo Serba il vigor; Don Profondo Sull’alma donna, Britannico signore è sol capace Sul nobil cor, D’appagar i miei voti... Così ridente Si spanda ognor Lord Sidney Del Dio clemente (sempre serio, e rapidamente) Il bel favor. Che v’occorre?

Lord Sidney Don Profondo Soavi e teneri Ho bisogno d’aver certe notizie... Eletti fior, Siate gl’interpreti Lord Sidney D’un puro amor. Non sono un gazzettiere...

Coro Don Profondo Donna simil Mi spiego... Chi vide ancor? Accoppia al merto Lord Sidney Grazia e pudor. (come sopra) Presto... Lord Sidney Dell’alma diva 52 Il viaggio a Reims Libretto 53

Don Profondo Corinna Vorrei che m’indicaste (rende la lettera a Don Profondo) Ove trovar potrei Vi ringrazio. Il brando di Fingallo, la corazza Quando si parte? D’Artur, l’arpa d’Alfred... Don Profondo Lord Sidney Presto; vo’ a vedere, (partendo) E l’ora poi io vi farò sapere. (È matto!) (parte)

Don Profondo Corinna (seguendolo) (a Delia) Ebbene? Son felici le nuove, e presto, io spero Voi non mi rispondete? Del sacro Legno all’ombra protettrice La vostra patria alfin sarà felice. Lord Sidney Ne’ Musei Delia Cercar convien; di più dir non saprei. Il ciel lo voglia! (parte) Corinna Don Profondo In ordine mettete Non è troppo gentil, ma il compatisco; Quel che occorre, e da Reims meco verrete. È innamorato della poetessa, E perduta ha la speme... Ella s’appressa; Delia parte. A lei appunto io deggio Comunicar la lettera di Roma. Corinna (esaminando i fiori) Che vaghi ameni fior! son di Milord Scena XIV Il giornaliero don, pegno d’amore, Il detto, Corinna, Delia. Ch’egli timido ognor preme nel core. (stacca un fiore, e lo pone in petto)

Don Profondo (salutandola) Scena XV Buon giorno, illustre amica! Corinna, il Cavaliere.

Corinna Quai notizie? Cavalier Belfiore (in fondo alla scena e da sé) Don Profondo Sola ritrovo alfin la bella Dea, Leggete questa lettera. Che invincibil si crede, e a cui più volte (mentre Corinna legge la lettera, Don Profondo dice Ho già fatto l’occhietto... Ce n’andiamo... a Delia) L’occasion può mancar, ed or fa d’uopo Consolatevi, o Delia; Darle l’ultimo assalto; al par dell’altre, Le cose vanno bene... Cadrà ne’ lacci miei, Senza rischio scommetter lo potrei. Delia (accostandosi con aria gentile e modesta) Davver? O voi, d’Apollo prediletta Figlia, Perdonate, se ardisco Don Profondo Il bel corso turbare Ve l’assicuro. De’ sublimi pensieri... 54 Il viaggio a Reims Libretto 55

Corinna Cavalier Belfiore (attonita) (con intenzione marcata) Qual favella! Ma un nume sol saria... Degno d’un tal tesoro... Cavalier Belfiore E disperato io moro Una grazia implorar da voi vorrei... D’affanno e di dolor. (cade a un tratto in ginocchio davanti a Corinna; nello Corinna stesso tempo, Don Profondo entra dal mezzo in fondo e (come sopra) vede la scena; ma si ritira sorridendo, ed osserva d’in- Una grazia! Da me!... tanto intanto)

Cavalier Belfiore Corinna Sì, a voi, che siete (con gran sorpresa) Savia al par che bella, Che fate? Ah! qual deliro! Fidar posso l’arcano del mio core. Cavalier Belfiore Corinna Reggere non poss’io! (con maggior sorpresa) Voi siete l’idol mio... Un arcano!... Ma perché?... Per voi ognor sospiro, E se pietà negate, Cavalier Belfiore Io qui voglio morir. (con intenzione marcata) Ascoso e vivo ardore Corinna Mi divampa nel seno, e al vago oggetto Così insultarmi osate? Timido ascondo il mio fervido affetto. Qual insensato ardir!

Corinna Cavalier Belfiore (come sopra) (s’alza) Scusate... Io non comprendo... Un tal eccesso è pegno Perché meco... Del più vivace amor.

Cavalier Belfiore Corinna Mi spiego... Sotto il velo Un tal eccesso è indegno De’ sacri carmi, io voglio D’un cavalier d’onor. Il segreto svelar: ma sì novizio Son nel linguaggio degli Dei, che a voi Cavalier Belfiore Consiglio e aita io chiedo. Ah! sentite, Dunque non v’è speranza? Ed il vostro parer franca mi dite. Corinna Nel suo divin sembiante Partite, o chiamo gente... Sì gran beltà risplende, Che in seno a un tratto accende Cavalier Belfiore Il più vivace ardor. Oh! qual crudel rigore!

Corinna Corinna Ah! dove mai s’asconde Dovreste aver rossore. Sì raro e bel portento? Oh! vinta, al gran cimento, Cavalier Belfiore Avria la Dea d’amor. Martire di costanza, Io l’alma esalerò. 56 Il viaggio a Reims Libretto 57

Corinna Degli effetti facciam presto la lista, Partite, o l’arroganza Onde tutto sia all’ordine, ed in vista. Punire io ben saprò. (siede davanti alla suddetta tavola) Oh! quanto ingannasi Chi così crede (Don Profondo parlante) Trovar la via Io! Medaglie incomparabili, Del nostro cor! Camei rari, impagabili, Il vivo affetto, Figli di tenebrosa, La pura fede Sublime antichità. Da noi sol mertan In aurea cartapecora Stima ed amor. Dell’accademie i titoli, Sprezzo e dispetto Onde son membro nobile Destano in petto Di prima qualità. Questi galanti Il gran trattato inedito Insidiator. Sull’infallibil metodo Oh! quanto ingannasi Di saper ben distinguere, Chi così crede A prima vista ognor, Trovar la via L’antico dal moderno, Del nostro cor! Di fuori, e nell’interno, Ne’ maschi, nelle femmine, Cavalier Belfiore E ogn’altro oggetto ancor. (Finto è il rigore, Lo so per prova; (Lo Spagnolo [parlante]) Così far soglion Gran piante genealogiche Le belle ognor. Degl’avoli e bisavoli, Tal resistenza Colle notizie storiche No, non è nuova, Di quel che ognuno fu. L’uso la chiede, Diplomi, stemmi e croci, Ed il decor. Nastri, collane ed ordini, Oggi combatton, E, grosse come noci, Domani cedon, Sei perle del Perù. E salvar credon Il loro onor. (La Polacca [parlante]) Finto è il rigore, L’opere più squisite Lo so per prova; D’autori prelibati, Così far soglion Che vanto sono e gloria Le belle ognor.) Della moderna età. (partono) Disegni colorati Dell’alto Pic terribile,1 D’Harold,2 Malcolm,3 e Ipsiboe4 Scena XVI Il bel profil qui sta. Don Profondo. Due servi portano una tavola, sulla quale v’è carta, (La Francese [parlante]) penne, etc. Scatole e scatoline, Con scrigni e cassettine,

Don Profondo (ch’entra ridendo) 1 Bravo il Signor Ganimede! Si allude al Solitario del signor d’Arlincourt. 2 Se la Contessa il sa, gli cava gli occhi. Poema di Byron. 3 Ma tempo non perdiamo; del Barone Romanzo poetico di Walter Scott. 4 Or qui deggio eseguir la commissione. Romanzo del signor d’Arlincourt. 58 Il viaggio a Reims Libretto 59

Che i bei tesor nascondono Sta tutto all’ordine, Sacri alla Dea d’amor. Non v’è che dire; “Badate: è roba fragile!” Né più a partire Qui chiuso, già indovino, Si può tardar. Sta il nuovo cappellino, Or l’inviato Con penne, merli e fiori. Certo è tornato; De’ snelli e rapidi (Il Tedesco [parlante]) Destrier frementi Dissertazione classica Già parmi udire Sui nuovi effetti armonici, Lo scalpitar. Onde i portenti Anfionici Sferze e cornette Ridesteran stupor. Percuoton l’aere, De’ primi Orfei Teutonici Le bestie struggonsi Le rare produzioni, Di galoppar. Di corni e di tromboni Il gran momento Modelli ignoti ancor. È già vicino; Più bel destino (L’Inglese [parlante]) No non si dà, Viaggi d’intorno al globo, E il cor dal giubilo Trattati di marina; Balzando va. Oriundo della China Sottil perlato thè. Oppio e pistole a vento, Scena XVII Cambiali con molt’oro Don Profondo, la Contessa. I bill, ch’il parlamento Tre volte legger fé. Contessa di Folleville (Il Francese [parlante]) (trattenendo Don Profondo) Varie del Franco Orazio,5 Vedeste il Cavaliere? Litografie squisite, Pennelli con matite, Don Profondo Conchiglie coi color. Il Cavalier? Ei qui poc’anzi... “Son cose sacre.” Ah! intendo... Ritratti e bigliettini, Contessa di Folleville Con molti ricordini Solo? De’ suoi felici amor. Don Profondo (Il Russo [parlante]) No... in compagnia... Notizia tipografica Di tutta la Siberia, Contessa di Folleville Con carta geografica Di chi? Dell’Ottomano imper. Di zibellini e martore Don Profondo Preziosa collezione, Dirò... Con penne di cappone Pe’ caschi, e pe’ cimier. Contessa di Folleville (s’alza) Parlate.

Don Profondo (I sapienti non denno dir bugie.)

5 Il signor Orazio Vernet, celebre pittore. 60 Il viaggio a Reims Libretto 61

Contessa di Folleville Don Alvaro Rispondete, vi prego... Incendio?

Don Profondo Don Profondo Prendeva una lezion di poesia. Ladri? morte?

Contessa di Folleville Barone di Trombonok (furente) O sventura fatale! o amara sorte! Ho capito... (Che rabbia! A quel che pare, Ei fa il galante colla poetessa; Conte di Libenskof Ma a suo tempo mi voglio vendicare). Ma parlate...

Barone di Trombonok Scena XVIII Il corriere... I detti, Don Alvaro, il Conte di Libenskof, indi il Barone. Don Alvaro È arrivato. Don Alvaro Amici, che si fa? Barone di Trombonok Si parla di partire, e si sta qua. Ah! purtroppo.

Don Profondo Contessa di Folleville Tutto è all’ordin. Spiegatevi.

Conte di Libenskof Barone di Trombonok Va bene; ma i cavalli? (ad un servo) Ei s’appressa. Don Profondo Chiamate i viaggiatori. Saran certo arrivati. Don Profondo Don Alvaro (verso le quinte) Se fosse ver, ci avrebbero avvisati. Amici, olà?

Barone di Trombonok Barone di Trombonok (entrando rapidamente, con aria trista) Che barbaro accidente!... Ah! miei signori!... Dir vorrei... Ma non posso...

Don Profondo Che avete? Scena XIX I detti, Melibea, Corinna, il Cavaliere, Delia, Lord Sid- Barone di Trombonok ney, Prudenzio, Modestina, indi Zefirino. Di parlar non ho core...

Don Alvaro Barone di Trombonok Cos’avvenne? Ah! Melibea! Milord, Corinna! o ciel! che brutto affare! Barone di Trombonok (vedendo Zefirino) Una disgrazia orribile… Ma vien chi tutto a voi saprà spiegare.

Contessa di Folleville Zefirino Ch’è stato? Miei signor non v’è scampo... Mio malgrado, Io vengo a darvi una fatal notizia. 62 Il viaggio a Reims Libretto 63

Secondo gli ordin vostri, Gli altri Rapido, diligente, “Da quello che preparasi Di qua, di là ho cercato; A corte ed in città, Ma vane fur le cure; da gran tempo, Ben si può giudicare È tutto ritenuto e riservato; Che festa si farà.” Non si trova un cavallo Da comprar o affittare, Don Profondo E ognun di voi al nobile progetto “Spettacolo più bello, Di rinunciar purtroppo or fia costretto. Mai visto si sarà; Chi a Reims non poté andare Tutti Qui si consolerà.” Ah! A tal colpo inaspettato, Palpitando va il mio core... Gli altri Cruda sorte! Il tuo rigore “Spettacolo più bello, Troppo, oh Dio! penar mi fa. Mai visto si sarà; Chi a Reims non poté andare Qui si consolerà.” Scena XX I detti, Madama Cortese. Don Profondo “T’abbraccio, o mia dolcissima Amabile metà.” Madama Cortese (accorrendo con una lettera in mano) Conte di Libenskof Signori, ecco una lettera, “Amabile metà.” Venuta da Parigi; Prendete, su leggete, Madama Cortese Conforto vi darà. “Amabile metà.”

Gli altri Contessa di Folleville (a Don Profondo) Amici, non tardiamo; Prendete, su leggete, Parigi è la mia patria; Conforto ci darà. Là v’offro alloggio e tavola, E quanto occorrerà. Don Profondo (prende la lettera e legge) Tutti “A giorni il Re ritorna, Partiam. Ah! sì, il desio, Gran feste si faranno, Che ci divampa in seno, Rapidi qui verranno In parte pago almeno Stranieri in quantità.” Alfine si vedrà. Fra dolci e cari palpiti, Gli altri Or torno a respirar; (ripetono alternativamente le frasi della lettera) Farà un vivace giubilo “A giorni il Re ritorna, Quest’anima brillar. Gran feste si faranno, Destino maledetto, Rapidi qui verranno Non ce la puoi ficcar, Stranieri in quantità.” E tutti a tuo dispetto, Andiamo a giubilar. Don Profondo “Da quello che preparasi Cavalier Belfiore A corte ed in città, Savio della Contessa Ben si può giudicare Il consiglio mi pare. Che festa si farà.” 64 Il viaggio a Reims Libretto 65

Don Profondo Madama Cortese Ah sì! e a partir Non mancan provisioni. Più non dobbiam tardare. (verso le quinte) Ehi, mastro Antonio! Barone di Trombonok Partir... ma come? Scena XXI Contessa di Folleville I detti, Antonio, Gelsomino. Nella diligenza, Che da Parigi vien regolarmente Ogni dì ne’ contorni. Antonio Son qua, cosa comanda? Barone di Trombonok Ella ha ragione. Madama Cortese Una cena, una festa nel giardino, Cavalier Belfiore E il più presto possibile. Dunque dimani? Antonio Contessa di Folleville Ho capito, non dubiti, Certo. Qui avvezzi siamo ai colpi inaspettati, E tutti resteran maravagliati. Barone di Trombonok E questa borsa? Gelsomino Madama, lo sapete, Don Profondo Già per l’anniversario del ritorno S’ordini per stasera un bel convito. Dell’Augusta Famiglia, Publico sia l’invito. Che ogni anno celebriamo, son pronte Le cose principali; Barone di Trombonok Servir ce ne potremo. E quel che resterà? Madama Cortese Cavalier Belfiore A meraviglia. Per gl’indigenti. Tua cura, o Gelsomino, Sia di suonare intorno il tamburino. Barone di Trombonok È ognun d’accordo? Antonio e Gelsomino partono.

Tutti Contessa di Folleville (all’unisono) E domani, a Parigi, Sì. La capital del mondo.

Don Alvaro Cavalier Belfiore (a Madama Cortese) D’ogni piacer l’asilo A voi Madama affido Il più giocondo. La cura dell’invito. Tutti partono, eccetto Melibea, Libenskof ed il Barone. Madama Cortese Oh! è domenica appunto, E tutti ci verran con gran piacere.

Don Profondo Una cena squisita. 66 Il viaggio a Reims Libretto 67

Apprezzar tu non sai Scena XXII Il sacro e vivo ardore. Melibea, Libenskof, ed il Barone. Conte di Libenskof Ma l’apparenza... Barone di Trombonok Tutto va ben; ma come voi sapete, Melibea Fervido amico ognor dell’armonia, Nube tenebrosa Vorrei vedervi in pace; un lieve nembo Del ver celando il volto risplendente, Sol ne turbò il sereno; voi vi amate, D’opaco orror ingombra ognor la mente. E l’un per l’altro fatti mi sembrate. Conte di Libenskof Conte di Libenskof Qual sublime parlar... Confuso io sono... (al Barone con amarezza) Eccomi ai vostri piè... Pietà... perdono. Ella per Don Alvaro... D’alma celeste, oh Dio! Melibea Ch’arde di pura face, (troncandogli la parola) Turbar osai la pace Il torbid’occhio della Gelosia, Con insensato ardor. D’Erebo ignobil figlia, solo puote Traveder a tal segno. Melibea D’un puro amor verace, Barone di Trombonok L’indol t’è ignota ancora; Oh! non v’è dubbio. D’infedeltà capace Sol è un profano cor. Conte di Libenskof Eppur poc’anzi... Conte di Libenskof Pentito io son. Barone di Trombonok Amico, a me credete, Melibea Siete in error, perdono le chiedete. Che speri! (parte sorridendo) Conte di Libenskof Rendimi il cor. Scena XXIII Melibea, Libenskof. Melibea Tu osasti...

Conte di Libenskof Conte di Libenskof (a Melibea) Il barbaro mio stato Di che son reo? Ti desti almen pietà.

Melibea Melibea D’un vil sospetto. Al pentimento, o ingrato! Credere il cor non sa. Conte di Libenskof (Al barbaro rigore Ah! no... Dubbioso, incerto resta; Un eccesso d’amor Di speme e di timore Sol colpevol mi rese. Palpita in seno il core! Già cessa il mio rigore, Melibea Per lui mi parla amore.) D’alma grande 68 Il viaggio a Reims Libretto 69

Conte di Libenskof (Qual barbaro rigore! Scena XXV Dubbioso, incerto resto... Antonio, Maddalena. Di speme e di timore Palpita in seno il core. Già cessa il mio dolore, Maddalena Per lei mi parla amore.) Madama qui mi manda Per saper da voi se tutto è pronto. Melibea Ah! regger non poss’io, Antonio Ecco la mano, il cor. Nulla manca, guardate... Gelsomino ho spedito Conte di Libenskof Ad avvertir la nobil compagnia. Oh gioia incomparabile! Oh fortunato ardor! Maddalena Ma bravo mastro Antonio! Melibea e Conte di Libenskof Far sì presto e sì bene! Ah! no, giammai quest’anima, È un miracol davvero. Più cari, dolci palpiti Non ha provato ancor. Antonio (partono) Mille grazie.

Maddalena Scena XXIV Qui certo ancor veduta Giardino illuminato, con tavola imbandita. Non si sarà più bella festa. Antonio, Gelsomino, vari servi. Antonio È vero. Antonio (mettendo i nomi sulle salviette) Maddalena Tutto è all’ordin. Va, corri, Gelsomino, Ma non sapete un’altra novità. A dire a quei signor che son serviti; Ma pria ci vuol la riverenza, intendi? Antonio Che cosa? Gelsomino E per chi mai mi prendi? Maddalena Ho servito de’ principi, Nel paese, De’ conti, de’ baroni, Per caso di passaggio Altezze ed eccellenze in quantità, V’è una truppa ambulante, ed il Barone, E so, d’ogn’altri al par, quel che si fa. Gran professore, dilettante insigne, (parte) A dare qui un concerto l’ha invitata, Pendente il bel festino. Antonio Oh! guarda che amor proprio! Antonio Ma son tutti così; Ottima idea! Soglion vantarsi assai, E se a lor vi fidate, Maddalena In grand’impiccio spesso vi trovate. Canteran, balleranno.

Antonio (con stupore ed allegria) Balleranno? 70 Il viaggio a Reims Libretto 71

Maddalena Inno tedesco Sì, v’è un corpo di ballo. Or che regna fra le genti Antonio La più placida armonia, Tanto meglio; Dell’Europa sempre fia Il ballo è sempre stato Il destin felice appien. La mia passion... Viva, viva l’armonia (fa dei moti colle gambe e vacilla) Ch’è sorgente d’ogni ben.

Maddalena Coro (sostenendolo) Viva, viva l’armonia Badate: Ch’è sorgente d’ogni ben. Vo ad avvertir Madama, qui aspettate. (parte) Barone di Trombonok Altro da dir avrei; ma son già stracco; Antonio (a Melibea) (guardando fra le quinte) A voi, bella Marchesa, in stil Polacco. Presto verrà la bella comitiva. Ma non m’inganno, no, ecco che arriva. Polacca

Melibea Scena XXVI Ai prodi guerrieri, Sul ritornello entra la truppa ambulante, composta di Seguaci di gloria, virtuosi di canto, e di ballerini; i contadini, le contadine, Di cui la vittoria le giardiniere; indi tutti i personaggi che siedono a Compagna fu ognor, tavola, Maddalena, Gelsomino. Che ovunque risplender Fer l’alto valor, Che pronti ognor sono Coro Col brando a difender L’allegria è un sommo bene, La patria ed il trono, Ond’a noi fé dono il cielo; La fede, l’onor. Sani e freschi ci mantiene Nel bel grembo del piacer. Coro Cinti ognor d’ameni fiori, La patria, il trono, Fra le danze, il riso e il gioco, La fede, l’onor. Colle grazie e cogli amori Non pensiamo che a goder. Barone di Trombonok Presto imbianca il nero crine, Libenskof, tocca a voi. Qual baleno fugge la vita, Un’aria Russa, ad libitum; E a non perdere c’invita Ve ne son delle belle... Un istante di piacer. Conte di Libenskof Barone di Trombonok Una ne so a memoria Ora secondo l’uso, Che udii cantar un giorno, I brindisi facciamo. Ecco la lista Mentre il monarca a noi facea ritorno. Che di far m’imponeste Con decente simmetrica armonia, Inno Russo E spero che ad ognun ben grata sia. (legge la nota) Onore, gloria ed alto omaggio Inno tedesco. Tocca a me; D’Augusta donna6 al nobil cor, Ma indulgenza vi chiedo; fra i cavalli, Le bombe ed i cannoni 6 S.A. Reale l’augusta Delfina. Io la metà lasciai de’ miei polmoni. 72 Il viaggio a Reims Libretto 73

Che il più magnanimo coraggio Canzone inglese Del fato oppose al reo furor. Degli infelici al duolo, al pianto Lord Sidney Ella conforto offrendo va; Dell’aurea pianta E i più bei pregi, in regio ammanto, Il germe amato8 Sul trono un dì brillar farà. Protegga il ciel!

Coro Coro E i più bei pregi, in regio ammanto, Dell’aurea pianta Sul trono un dì brillar farà. Il germe amato Protegga il ciel! Barone di Trombonok (a Don Alvaro) Lord Sidney Don Alvaro: dal nord al mezzogiorno Propizio il fato Bella è la transizione. Voi avete Ai voti sia Una superba voce, e dell’Iberia Del fortunato Gustar i dolci canti or ci farete. Popol fedel.

Canzone Spagnola Barone di Trombonok Basta. Basta. Don Alvaro Omaggio all’augusto duce,7 Coro Che d’alma sovrana luce Propizio il fato L’Iberia fé balenar. Ai voti sia Ei spense il civil furore, Del fortunato Del soglio salvò l’onore, Popol fedel. Da tutti si vide amar. Ah! dove a tal vittoria Barone di Trombonok L’esempio si puol trovar? Contessa, Cavaliere, a voi la scelta Lascio dell’aria; e sol prescrivo il tuono; Coro In “Do”, no… in “Ut”. (Che bestia! obblio Dove si puol ritrovar? Che a due Galli indirizzo il parlar mio.)

Barone di Trombonok Canzone francese (a Lord Sidney) Milord… in tuon maggiore... Contessa di Folleville e Cavalier Belfiore Madre del nuovo Enrico, Lord Sidney De’ Franchi speme e onor9 Io musico non sono; Ti colmi il cielo amico Non so che una canzone. Degli almi suoi favor. Di rari pregi splendi, Barone di Trombonok D’età sul fior, “God save the King”? E in ogni petto accendi Rispetto e amor. Lord Sidney Appunto. Coro Ti colmi il cielo amico Barone di Trombonok Degli almi suoi favor. Va benone.

8 S.A. Reale il Duca di Bordeaux. 7 S.A. Reale l’augusto Delfino. 9 S.A. Reale Duchessa di Berry. 74 Il viaggio a Reims Libretto 75

Barone di Trombonok Don Profondo Madama, Don Profondo, Di che mai? Voi terminar dovete, In Elafa coll’aria che volete. Madama Cortese Che amabile modestia... Tirolese Melibea Madama Cortese Ah! non tardate Più vivace e più fecondo Ad appagar i nostri voti. L’aureo Giglio omai risplende, E felice ognuno rende Corinna Col benefico fulgor. Io cedo; Sacra Pianta10 al ciel diletta, Il soggetto scegliete Che fedel la patria onora, E di farmi avvertir poi degnerete. Tu sarai de’ Franchi ognora (si ritira) La speranza e il dolce amor. Tutti s’alzano da tavola. Un servo porta un’urna; Don Don Profondo Profondo distribuisce carta e lapis ai diversi personaggi, Un sì giocondo i quali scrivono il soggetto e rimettono la cartolina al Ameno giorno suddetto, che la legge ad alta voce e pone dopo nell’urna. La gioia intorno Sol fa regnar. Don Profondo Che lieta sorte! (in prosa [prendendo la cartolina da]) Che bel contento! Melibea Giovanna D’Arco. In petto io sento Madama Cortese Il Cittadino di Reims. Il cor balzar. Cavalier Belfiore Carlo X, Re di Francia. Conte di Libenskof La Battaglia di Tolbiac. Coro Don Profondo Clodoveo. Tu sarai de’ Franchi ognora Don Alvaro Le Tre Stirpi Reali di Francia. La speranza, il dolce amor. Don Prudenzio David, e Samuele. Barone di Trombonok Il Crisma e la Corona. Barone di Trombonok Lord Sidney Ugo Capeto. Corinna, or spetta a voi; così compita Contessa di Folleville S. Luigi. Sarà la festa. Melibea, di dritto Contessa di Folleville Vi spetta estrar dall’urna or il biglietto, Ah! sì. Che all’improvviso fornirà il soggetto.

Lord Sidney Melibea estrae un biglietto e lo dà a Don Profondo. (a Corinna) Come trovare un’occasion più bella Don Profondo Di far sentire i vostri dolci accenti? (in prosa) Carlo X, Re di Francia. Cavalier Belfiore È ver. Il Barone e Don Profondo vanno ad avvertire Corinna che viene colla lira in mano, legge il soggetto ad alta Corinna voce, si raccoglie, indi improvvisa Grande è il cimento, E temo... Corinna All’ombra amena Del Giglio d’Or, 10 L’augusta Familla de’ Borboni. Aura serena 76 Il viaggio a Reims Libretto 77

Innebbria il cor. Divin favor, Di lieti giorni Vivrà felice Più dolce aurora, Il prediletto Sorger la Francia Carlo de’ Franchi Non vide ancor, Delizia e amor! E grata applaude, Ammira, adora Appena finito l’improvviso, rischiarati da improvvisa Di tanto bene luce, appariscono i ritratti dell’Augusta famiglia L’Augusto autor. Reale e de’ più celebri Re di Francia con vari emblemi Della corona analoghi, palme, corone etc. Sostegno e onor, Carlo le dona Cavalier Belfiore Novel splendor. Viva il diletto Dal maestoso Augusto regnator, Regal suo viso Ond’è l’aspetto Traspar del core Forier di gioia e amor, La nobiltà. Che desta in petto Nunzio di gioia Rispetto, e vivo ardor. È il bel contento, Pegno soave Tutti ripetono la strofa. Ballo. D’alma bontà. Se un dì, non lice Tutti Il bene oprar, (con religiosa espressione) Perduto il dice, Sul verde stelo, Di Tito al par. Fiorisca il Giglio ognor; Da poche lune Lo colmi il cielo In trono siede, Dell’almo suo favor. E ognun già gode De’ suoi favor. Corinna, Cavalier Belfiore, indi Tutti La gioia intorno Con sacro zelo Brillar si vede, Da noi serbato ognor, L’etra risuona Sul verde stelo D’inni d’amor. Risplenda il Giglio d’or; Appiè dell’are, Lo colmi il cielo Ei chiese al ciel, Dell’almo suo favor. Che secondare Viva la Francia, Degni il suo zel; E il prode regnator. Non fia deluso Il bel desio, Figlio dell’almo Suo nobil cor. Sacro il diadema Già rese Iddio, Fine. Né più del fato Teme il furor. Al Soglio accanto, Ch’egual non ha, Soave incanto Ognun godrà. Cento anni, e cento Ognor protetto Dall’immortale 78 Il viaggio a Reims Elementi biografici 79

1808 È un anno intenso per il giovane compositore che oltre a scrivere le due sinfonie dette Gioachino Rossini Al Conventello e Obbligata a contrabasso, affronta per la prima volta il pubblico con la cantata Il pianto di Armonia sulla morte di Orfeo scritta come saggio di fine anno Elementi biografici ed eseguita al Liceo Musicale l’11 agosto. Gli anni bolognesi vedono anche la nascita di almeno due composizioni sacre: le messe di Ravenna e di Milano (così denominate e cronologia delle opere in relazione al luogo dove sono nate e/o conservate, mentre è ormai accertata la non autenticità della cosiddetta Messa di Rimini).

1809 Per la distribuzione dei premi di fine anno al Liceo, scrive unaSinfonia a più strumenti obbligati e una Sinfonia concertata eseguite il 28 agosto. Nella stagione di Carnevale 1809-10 viene scritturato come “maestro al cembalo” al Teatro Comunale di Ferrara e al Teatro Comunale di Bologna. 1792 Nasce a Pesaro il 29 febbraio da Giuseppe detto “Vivazza” e da Anna Guidarini. Il padre, proveniente da Lugo di Romagna, è a Pesaro dalla fine del 1788, ma vi si sta- 1810 Sempre come “maestro al cembalo” si esibisce il 9 aprile e il 25 maggio in due concerti bilisce definitivamente solo nel 1790, dopo un breve soggiorno a Ferrara. È suonatore all’Accademia dei Concordi a Bologna. di corno e di tromba nella banda cittadina e nei teatri. Il 3 novembre 1810 va in scena la sua prima farsa La cambiale di matrimonio al Teatro San Moisè di Venezia, su libretto di Gaetano Rossi. 1797 Ai primi di febbraio le armate napoleoniche durante la prima campagna d’Italia del Il successo ottenuto gli procura l’incarico di scrivere un’opera buffa per il Teatro del 1796-1797 occupano Pesaro. Giuseppe si schiera con i Francesi, ma restaurato il Corso di Bologna. governo pontificio è costretto a fuggire. 1811 In maggio dirige Le stagioni di Haydn al Liceo. 1798 Giuseppe tenta di avviare, senza successo, l’attività di impresario teatrale, mentre Nella stagione d’autunno al Teatro del Corso è “maestro al cembalo e direttore dei Anna mette a frutto le sue naturali doti musicali, finora espletate solo da dilettante cori” nel Ser Marcantonio di Pavesi (21 settembre), mentre il 26 ottobre va in scena il tra amici, esibendosi come cantante nei teatri marchigiani e dell’Emilia Romagna. suo “” in due atti L’equivoco stravagante, ritirato dopo la terza replica La sua attività si protrarrà fino al 1808. In questi anni Gioachino segue i genitori per motivi di censura. nelle tournées. Nel corso della stessa stagione dirige ancora la Ginevra di Scozia di Mayr e il Quinto Fabio di Domenico Puccini nel quale inserisce una sua cavatina per Maria Marcolini. 1799 A Bologna Giuseppe viene arrestato e, riportato a Pesaro, processato come rivoluzio- Durante la prova generale di quest’ultimo (8 novembre) ha un alterco con i coristi, nario e rinchiuso in carcere. che minaccia col bastone, e viene tradotto in carcere.

1800 I Rossini si trasferiscono a Bologna. Gioachino è affidato a Giuseppe Prinetti che lo 1812 Cinque opere (sei, se si include Demetrio e Polibio, rappresentata a Roma al Teatro avvia agli studi e gli impartisce lezioni di musica su una spinetta. Valle il 18 maggio) vedono la luce questo anno: tre farse date al Teatro San Moisè di Venezia, L’inganno felice (8 gennaio), di seta (9 maggio) e L’occasione fa 1801 Nel Carnevale il giovane Gioachino, nove anni non ancora compiuti, è presente come il ladro (24 novembre). Scrive anche la prima opera seria , ossia viola nell’orchestra del Teatro della Fortuna di Fano, occasione in cui si esibisce anche La caduta di Baldassarre (Ferrara, Comunale, stagione di Quaresima); e debutta la madre. alla Scala di Milano con una grande opera comica in due atti (26 settembre), su libretto di Luigi Romanelli, il cui successo gli vale l’esonero dal 1802 Un nuovo trasferimento conduce la famiglia Rossini a Lugo, dove Gioachino viene servizio militare. affidato al canonico don Giuseppe Malerbi che gli impartisce lezioni di basso cifrato e composizione. 1813 La carriera di Rossini prosegue intensamente nell’Italia settentrionale: il fiasco clamoroso de , ossia Il figlio per azzardo (Venezia, San Moisè, 27 1804 Durante le vacanze estive trascorse nella villa del proprietario terriero e contrabbas- gennaio) è riscattato poco dopo dai trionfi delTancredi (Venezia, La Fenice, 6 febbraio) sista dilettante Agostino Triossi al Conventello, presso Ravenna, scrive le Sei sonate e de L’Italiana in Algeri (Venezia, San Benedetto, 22 maggio); , a quattro. Si esibisce anche come cantante a Imola. su libretto di Giuseppe Felice Romani alla prima collaborazione con Rossini, cade alla Scala il 26 dicembre. 1805 Sostiene la parte del piccolo Adolfo nella Camilla, ossia Il sotterraneo di Ferdinando Paër, rappresentata nella stagione autunnale al Teatro del Corso di Bologna. 1814 Ancora su libretto di Romani, (Scala, 14 agosto) viene accolto con freddezza dal pubblico milanese che considera il “dramma buffo” una parodia 1806 Dopo aver preso lezioni da padre Angelo Tesei, il 14 aprile entra nel Liceo Musicale dell’Italiana. Non migliore accoglienza ha (Venezia, La Fenice, 26 di Bologna, di recente fondazione (1804), nelle classi di violoncello di Vincenzo dicembre). Cavedagna e pianoforte, e in seguito in quella di contrappunto con padre Stanislao Mattei. Sostiene la parte contraltile di Maria Maddalena nell’oratorio La passione 1815 Il 5 aprile dirige al Teatro Contavalli di Bologna l’inno Agli Italiani su testo di di Cristo di Mattei, dato al Liceo, e si esibisce, sempre come cantante, in alcune acca- Giambattista Giusti per l’ingresso di Gioacchino Murat in città. Inizia a comporre demie private. Sembra che a questo periodo risalga la composizione della sua prima le musiche di scena per l’Edipo Coloneo di Sofocle tradotto da Giusti. In estate si opera, Demetrio e Polibio, scritta su richiesta della famiglia Mombelli, che verrà però trasferisce a Napoli, ingaggiato dall’impresario dei Teatri Reali Domenico Barbaja rappresentata solo nel 1812. È aggregato all’Accademia Filarmonica di Bologna come e il 4 ottobre va in scena il “dramma in due atti” Elisabetta regina d’Inghilterra con “cantore” e lì incontra per la prima volta Isabella Colbran, sua futura moglie, aggregata protagonista Isabella Colbran. Il clamoroso successo ottenuto gli spiana la strada e anch’essa all’Accademia. inaugura la nuova stagione creativa napoletana. Al contrario la semiseria viene accolta freddamente al Teatro Valle di Roma (26 dicembre). 1807 È impegnato come “maestro al cembalo” al Teatro di Faenza nella stagione di pri- mavera, mentre il padre è “primo corno da caccia”. Nei registri del Liceo di Bologna 1816 È l’anno di Almaviva, ossia L’inutile precauzione (poi Il barbiere di Siviglia) che risulta assente nelle classi di violoncello, pianoforte e contrappunto da metà dicembre va in scena al Teatro Argentina di Roma il 20 febbraio. L’iniziale fiasco si tramuta fino a metà marzo 1808. in un successo clamoroso alle repliche. Il 29 successivo firma il contratto perLa Cenerentola. 80 Il viaggio a Reims Elementi biografici 81

Prosegue il suo impegno a Napoli con l’opera seria , ossia Il moro di Venezia 1827 Alla vigilia della rappresentazione trionfale di Moïse et Pharaon, ou Le passage de la (Teatro del Fondo, 4 dicembre), preceduta tuttavia da due obblighi contrattuali: la Mer Rouge (Parigi, Académie Royale de Musique, 26 marzo) la morte della madre lo cantata Le nozze di Teti, e di Peleo, composta per il matrimonio della Principessa Maria colpisce profondamente. Carolina con il duca di Berry (Fondo, 24 aprile) e l’opera comica (Teatro dei Fiorentini, 26 settembre). 1828 Pronto a cimentarsi con un’opera nuova Rossini, nella primavera, ha già scelto il soggetto: Guillaume Tell. Ma nel desiderio di far rivivere parte della musica scritta 1817 L’anno vede Rossini fare la spola tra Napoli, Roma e Milano con la produzione di per Il viaggio a Reims, propone Le Comte Ory (Parigi, Académie Royale de Musique, tre diversi capolavori: , ossia La bontà in trionfo va in scena a Roma 20 agosto), su libretto di Scribe e Delestre-Poirson. (Teatro Valle, 25 gennaio), , grande opera semiseria, a Milano (Scala, 31 maggio), l’ a Napoli (San Carlo, 9 novembre) con protagonista ancora la 1829 Guillaume Tell è l’ultima fatica rossiniana nel teatro musicale. L’opera va in scena a Colbran. A Roma è la volta di (Argentina, 27 dicembre). Parigi il 3 agosto (Académie Royale de Musique) ottenendo solo un “succès d’estime” da parte del pubblico, mentre è esaltata dalla critica e dai musicisti (tra questi Bellini 1818 Di nuovo a Napoli per l’azione tragico-sacra Mosè in Egitto (San Carlo, 5 marzo) che che la considera la sua “Bibbia musicale”). L’opera fa il giro d’Europa in edizioni più riscuote un enorme successo. Recatosi a Bologna il compositore accetta l’invito di uno o meno amputate. Il 7 agosto Carlo X conferisce al compositore la Légion d’honneur. sconosciuto committente di scrivere la farsa . L’opera andrà in scena solo il 12 Sempre in agosto parte per Bologna con la moglie. giugno 1826 (Lisbona, San Carlo). Il 3 dicembre va in scena al Teatro San Carlo di Napoli . 1830 Di ritorno a Parigi, nel frattempo sconvolta dalla rivoluzione di luglio che aveva visto la caduta di Carlo X, Rossini intenta una causa al nuovo governo di Luigi Filippo 1819 Il 7 marzo il Mosè in Egitto viene riproposto al San Carlo con l’aggiunta della preghiera d’Orleans che non gli riconosce il contratto che aveva stretto con la precedente «Dal tuo stellato soglio» nel terzo atto. amministrazione. Isabella rimase a Bologna. Altre tre opere serie si aggiungono al catalogo rossiniano: (Napoli, San Carlo, 27 marzo), (Napoli, San Carlo, 24 ottobre), , ossia Il 1831 Ai primi di febbraio si reca in Spagna con l’amico banchiere Aguado. Durante il consiglio dei tre (Milano, Scala, 26 dicembre). A Venezia presenta un centone, Edoardo soggiorno spagnolo Rossini accetta l’invito dell’Arcidiacono di Madrid Don Fernandez e Cristina (San Benedetto, 24 aprile). Varela di scrivere lo . Tornato a Parigi, riuscirà a comporre solo sei pezzi, dando l’incarico a Tadolini di completarlo. Lo Stabat in questa versione viene eseguito 1820 Il 24 marzo viene eseguita la Messa di Gloria nella Chiesa di S. Ferdinando. Nonostante il venerdì santo del 1833 nella cappella di San Filippo el Real a Madrid. il lungo periodo di gestazione, Maometto II viene accolta da un insuccesso (Napoli, San Carlo, 3 dicembre). 1832 Nel frattempo si avvertono i primi sintomi dell’esaurimento nervoso che colpirà gravemente il compositore, legatosi ormai a Olympe Pélissier. 1821 La rappresentazione di , ossia Bellezza e cuor di ferro (Teatro Apollo, 24 febbraio) segna l’ultimo soggiorno romano di Rossini. Le lunghe trattative 1835 Pubblica le Soirées Musicales scritte negli anni tra il 1830 e il 1835 e scrive altre con la Deputazione dei Teatri di Roma per scrivere una nuova opera comica per il brevi composizioni. Carnevale 1821-22 infatti non hanno buon esito. 1836 Si conclude la causa contro il governo francese che gli riconosce la pensione vitalizia. 1822 Con (San Carlo, 16 febbraio) si conclude il soggiorno napoletano di Rossini Prima di tornare in Italia intraprende un viaggio in Germania e Belgio in compagnia che un mese dopo a Castenaso sposa Isabella Colbran. Con lei e la compagnia del San del banchiere Rotschild. Carlo, capeggiata da Barbaja, si reca a Vienna dove il 13 aprile viene allestita Zelmira (Kärntnertortheater) e la ripresa di altre sue opere. 1837 In settembre viene legalizzata la separazione da Isabella Colbran. Dopo un breve soggiorno a Bologna, a novembre è invitato dal principe di Metternich a Verona in occasione del Congresso delle Nazioni per scrivere due cantate: La santa 1839 In aprile accetta la nomina di Consulente perpetuo del Liceo Musicale di Bologna. Il alleanza e Il vero omaggio. 29 dello stesso mese muore il padre Giuseppe. Per un breve periodo si reca a Napoli.

1823 , su libretto di Gaetano Rossi, il suo “papà di parole” (Venezia, La Fenice, 1841 Riprende la composizione dello Stabat Mater, sollecitato dal pericolo che l’edizione 3 febbraio), conclude trionfalmente la carriera italiana di Rossini. ultimata da Tadolini venga data alle stampe dall’editore francese Aulagnier. Dopo una breve sosta a Parigi, si reca a Londra su invito di Giovanni Battista Benelli, impresario del King’s Theatre, per dirigere alcune sue opere e scriverne una nuova. 1842 Lo Stabat Mater, completato con l’aggiunta di quattro pezzi in sostituzione dei sette Sarebbe dovuta essere Ugo, re d’Italia, di cui compone forse un atto completo, ma il scritti da Tadolini, viene eseguito a Parigi il 7 gennaio. Segue l’esecuzione bolognese fallimento dell’impresa nel 1824 lo costringe ad abbandonare il progetto. L’opera non del 18 marzo diretta da Gaetano Donizetti. è stata finora ritrovata. 1843 Dopo un breve soggiorno a Parigi, dove si reca per curare la malattia uretrale, i primi 1824 Il 9 giugno, a Londra, esegue la parte del tenore solo (Apollo) nella sua cantata Il di ottobre è nuovamente a Bologna, città in cui probabilmente intende stabilirsi pianto delle Muse in morte di Lord Byron. Il 26 novembre è nominato “Directeur de definitivamente. la musique et de la scène” del Théâtre Italien di Parigi. 1845 Il 7 ottobre assiste sconvolto alla morte di Isabella Colbran nella villa di Castenaso, 1825 Il periodo francese di Rossini si apre con la cantata Il viaggio a Reims, ossia L’albergo presso Bologna. del giglio d’oro (Parigi, Théâtre Italien, 19 giugno) scritta per l’incoronazione di Carlo X. 1846 Il 16 agosto Rossini sposa in seconde nozze Olympe Pélissier. 1826 Sembra che stia lavorando a La figlia dell’aria per , ma nessuna musica è stata finora ritrovata. Il 9 ottobre presenta al Théâtre de l’Académie Royale 1847 Il 1. gennaio viene eseguita la Cantata in onore del Sommo Pontefice Pio Nono (Roma, de Musique (l’Opéra) Le siège de Corinthe, radicale rifacimento del Maometto II, che Senato del Campidoglio), approntata dal compositore su adattamenti delle proprie viene accolto con entusiasmo. opere, per celebrare l’elevazione al soglio pontificio, il 16 giugno dell’anno precedente, del cardinale Giovanni Mastai Ferretti. 82 Il viaggio a Reims

1848 Rossini non gode fama di simpatizzante per i moti liberali. La sera del 27 aprile a Bologna viene fatto oggetto di dimostrazioni ostili, mentre si presenta al balcone di casa per ringraziare la banda militare dei volontari che si è recata sotto le sue finestre per rendergli omaggio. Sconvolto, il giorno dopo parte per Firenze. Ugo Bassi si fa immediatamente latore delle scuse della cittadinanza bolognese e lo invita a scrivere Tanti affetti un inno che sarà il Coro della Guardia Civica di Bologna, di cui Rossini scrive solo le parti vocali e un abbozzo dell’accompagnamento, incaricando Domenico Liverani di completarlo per banda. L’esecuzione ha luogo la sera del 21 giugno in Piazza Maggiore. Amici

1850 Verso la metà di settembre torna a Bologna, ma solo per sistemare i suoi affari e del Rossini Opera Festival 2020 prepararsi al definitivo trasloco a Firenze.

1855 Alla fine di aprile lascia Firenze per recarsi a Parigi. In questi anni la sua salute, resa malferma dalla malattia nervosa e da altri disturbi fisici, non ha avuto alcun giovamento. Un miglioramento comincia invece a riscontrarsi già dai primi giorni di Presidente Nelli Frei Glaeser e Guido Glaeser, permanenza nella capitale francese. Paola Pierangeli Tittarelli Bellinzona Susan M. Kelly, Houston TX 1857 Il 15 aprile regala alla moglie Olympe la Musique Anodine, album che fa parte dei Péchés de vieillesse, titolo ironico sotto cui Rossini raccolse le sue ultime composizioni. Soci Fondatori Peter Vandamme, Brugge Germano Buzzi Mayri Voûte, Paris 1859 In primavera la villa di Passy, fatta costruire appositamente (oggi distrutta), è pronta. Eugenio Ceccolini I Rossini alternano il soggiorno parigino al numero 2 della Chaussée d’Antin, dove danno accademie musicali, a quello a Passy, diventato luogo di incontro della società Anna Gasparucci Selci Anna Maria Ambrosini, Fano musicale internazionale. Il primo aprile a Casa Rossini viene eseguita la cantata Maurizio Gennari Emanuele Baldi, Firenze Giovanna d’Arco, il cui autografo reca la dedica a Olympe e la data «Parigi, 1832». Vittorio Livi Liliana Belli Paci Segre, Roma 1860 In marzo riceve la visita di Richard Wagner. Francesco Merloni François Casier, Bruxelles Il 9 luglio all’Opéra viene rimessa in scena con grande sfarzo la Sémiramis, eseguita Silvana Ratti Domenico Cassani, Imola dalle sorelle Barbara e Carlotta Marchisio. Annalisa e Eugenio Ceccolini, Pesaro 1863 Scrive la . Consiglio d’amministrazione Marco Ceresa, Venezia Eugenio Ceccolini Alexander Crary, Washington DC 1864 Il 14 marzo la Petite Messe Solennelle per soli, coro, due pianoforti e harmonium, viene eseguita in forma privata nel palazzo parigino della contessa Louise Pillett-Will, alla Vittorio Livi Wanda Del Gobbo, Bologna quale la messa è dedicata. Rossini la strumenterà per grande orchestra nel 1867, ma Francesco Merloni Philip Eisenbeiss, Hong Kong questa versione sarà eseguita solo il 28 febbraio 1869 dopo la sua morte. Silvana Ratti Giovanna M. e Salvatore Giordano, Il 21 maggio, suo giorno onomastico, la città di Pesaro gli dedica solenni festeggiamenti con lo scoprimento di una statua. Pesaro Collegio sindacale Monika Glotzmann, Seeshaupt 1867 Il 1. luglio prima esecuzione de l’Hymne à Napoleon III et à son Vaillant Peuple (Parigi, Luca Sorcinelli, Presidente Palais de L’Industrie). Juana Herrera Marroquin, Valencia Francesco Gennari, Sindaco Bruce Johansen, Palm Springs CA 1868 Dopo una grave malattia spira nella villa di Passy il 13 novembre. Viene tumulato Tommaso D’Angelo, Sindaco Beverly Kleiman, Arlington MA nel cimitero di Père Lachaise. Jean-Luc au Sablon the Hair Colorist, 1887 Il 30 aprile la salma di Rossini è esumata e trasportata in Santa Croce a Firenze dove Sostenitori Diamante Bruxelles viene tumulata il 3 maggio. Sabine e Dan Stolero, Rishon Lezion Vittorio Livi, Pesaro 1902 Il 23 giugno viene inaugurato nella basilica di Santa Croce il monumento sepolcrale Luca Mancini e Elena Orio, Pesaro di Rossini realizzato dallo scultore Cassioli. Illustre testimone della cerimonia è Sostenitori Oro Alessandra Manuzzi, Ravenna Pietro Mascagni che dirige l’orchestra del Liceo Musicale Rossini di Pesaro, nella Rair Simonyan, Moscow Francesco Merloni, Fabriano preghiera del Mosè in Egitto «Dal tuo stellato soglio», nella trascrizione sulla quarta corda di Paganini. Heinz Georg Willer, München Opera Pesaro, Pesaro Luciana Pierangeli, Roma Sostenitori Milena Pierangeli Ugolini, Roma Aldo Battaini, Varese Art Bonus Silvana Ratti, Pesaro Inge e Michael Boetzel, Berlin Luisa Rossi, Pesaro Alberto Bonetti, Reggio Emilia Michael Ryan, Beaminster, Dorcet Rosaria e Guido Calvi, Roma Maurice Salles, Montpellier Maride Gagliardi, Torino Luigi Sansonetti, San Josè CR Isabel Dominguez Pequeno, Amsterdam Thomas Kelly, Ipswich MA Philippe Thewissen, Antwerpen Sergio Barcellone, La Spezia Louis Dorbath, Strasbourg Gabriele Kippert, Bad Soden Paola Pierangeli Tittarelli, Pesaro Willi Bauer, Gaggenau Hugh Dumas, Stockbridge Michiko Kobayashi, Tokyo Ida e Giuseppe Ugolini, Roma Mario Bazzoli, Venezia Mestre Ruth Düring, Recklinghausen David E. Koch, New York Marinela Velez, Cagayan De Oro City Filippo Beck, Zürich Francesco e Edoardo Esposito Hiroshi Kojima, Tokyo Villa Cattani Stuart, Pesaro Brigitta e Hans Beeck, Stockholm e Maria Angela Bellini, Lecco Michael Kornby, Aseda Umberto Walter, Faggeto Lario Aldo Bennini, Monte Carlo Bodo Fahlbusch, Paris Anja Korpiola, Helsinki Michael D. Watts, Milano Alberto Benvenuti, Vicenza François Falco, Corenc Helmut Leonhartsberger, Wien Peter Yeomanson, Kern Bernd-Rüdiger, Taucha Maria Luisa Faraguna Onida, Trieste Arturo Linguaglossa, Assisi Walton-on-Thames Surrey Teresa Berry, Collazzone Farmacia Centrale Ruggeri, Pesaro Robert Lion, Strasbourg Alberto Binello, Torino Francesco Felici, Pesaro Marcia MacHarg, Dreieich Laurent Boccon-Gibod, Paris Claude Fernandez, Aubervilliers Roberto Magro, Milano Amici Alfredo Bonetti, Povo di Trento Alessandro Firpo, Torino Fabrizio Manna, Roma Klaus P. Arnold, München Pietro Boscolo, Treviso Marina e Carlo Flamigni, San Varano Sylvie Marini, Maisons-Alfort Rebecca Blackwell Neely, Siena Giuseppe Bosoni, Piacenza Lilly Fröhlich, Nänikon Daijiro Mashimo, Tokyo Marise Cremona e Adam Hodgkin, Marc Brisard, Libourne Hugo Furrer, Bern Franco Masseroni, Desenzano del Garda Gaggio Montano Emmanuel Brochier, Paris Stefan Gagg, Bangkok Mizuho Matsubara, Osaka Timoteo Davies, Bruxelles Gio Batta Bucciol, Venezia Marco Gallizioli, Venezia Risa Matsumura, in memoria Letizia Vittoria Buffoni, Milano Frédérique Galteau, Metz Minami-Ku, Hiroshima City Marco Fantuzzi, Petit-Lancy Claudio Buzzi, Milano Jean-Michel Garnier, Neuilly-sur-Seine Elio Menzione, Roma Christiane Obermeyr-Gruber, Tutzing Danilo Cacciagrano, Losanna Bernie Geffon, Rehovot Sai Miyazawa, Tamaku Kawasaki-Shi Cléopâtre e Liviu Popescu, Chenonceaux Marius Calligaris, Wien Paolo Gentili, Roma Yasuhiro Mochizuki, Tokyo Thomas Row, Wien Isabel Calvo Miguel, Amsterdam Philppe Gilbert, Neuilly-sur-Seine Roberto Monaco, Torino Nicholas Scott, London Tess Canfield, London Renato Giulietti, Imola Claudio Moneta, Albiate Uriel Weltsch, Tel Aviv Monella Cerri, Bologna Cecile Gordon, London Rossella Montagnani-Marelli, Milano Joanne Chernow, New York NY Vladimir Gràc, Svit Godelieve Montoisy, Antwerpen Werner Adam, Karlsruhe Circolo Amici della Lirica, Pesaro Stephan Grass, Zürich Sylvain Moreau, Paris Satoshi Asaoka, Yokohama Samuele Clerici, Lainate Evelyne Grattepanche, Valenciennes Rudolf Mues, München Robin Frederick Bavington-Jones, Claudio Cobelli, Padova Takashi Hasegawa, Hadano Reto Müller, Basel Shepherdswell Dover Emilia e Giuliana Colitta, Roma Jean-Bernard Havé, Jean-Paul Mullier, Valery Brown, Karlsruhe Trevor Collins, London Saint-Germain-le-Châtelet Berchem-Sainte-Agathe Sylvain Chambre, Avon Laura Colm, Milano Freya Hezel-Kübert, München Michael Nakamaye, Albuquerque NM Werner Gumbert, Karlsruhe Rudolf Colm, Milano Udo Hiller, Berlin Daniel O’Shea, Cork Koichi Murakami, Tokyo Luca Conte, Varese Chizuko Hironaka, Yokohama Akiko Otokita, Hachinohe Jean-François Pechberty, Paris Alexandre Cortaredona, Nouméa Walter Hirzinger, Innsbruck Thierry Paccoud, Luxembourg Carlos R. Sánchez Carratalá, Valencia Morella Cottam, London Heinz Hockmann, Dreiech Aline Pajolec, Paris Denis Schneiter, Paris Pierre Criquet, Marseille Werner Hoffmann, München Paolo Paolini, Milano Aart S. 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