Comune di Smistamento: AREA_TECNICA Prt.G.0001119/2018 - U - 06/03/2018 11:02:19 REGIONE ASSOCIAZIONE DEI COMUNI DI GARAGUSO - - CAPOFILA di Garaguso (Provincia di ) Comune di Garaguso (Provincia di Matera) via IV Novembre n.18, tel. 0835 671005, fax 0835 671373, pec: [email protected] - www.comune.garaguso.mt.it - P.Iva: 00475120770 - Cod.fiscale: 83000190773 DIPARTIMENTO POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI UFFICIO ECONOMIA E SERVIZI via Vincenzo Verrastro, 85100 Potenza - 0835 284260 - 0971 669213 - [email protected] Bando MISURA 7 Sottomisura 7.4 "Investimenti per la creazione, modernizzazione ed estensione dei servizi di base per le popolazioni rurali"

Progetto: "La valorizzazione Culturale del Territorio dei Revertera"

PROGETTO DI ADEGUAMENTO

ELABORATO: RELAZIONE ILLUSTRATIVA - TECNICA

PROGETTISTA: SCALA:

AGGIORNAMENT. UFFICIO TECNICO COMUNALE RIFERIMENT.

DATA FEBBRAIO 2018 Relazione Illustrativa del Progetto di Adeguamento

Premessa

La presente relazione tecnica è parte integrante del progetto di “adeguamento” dell’intervento denominato “La Valorizzazione Culturale del territorio dei Revertera”, predisposto nell’ambito della Sottomisura 7.4 “Investimenti per la creazione, modernizzazione ed estensione dei servizi di base per la popolazione rurale”. Il progetto originario dell’intervento è stato candidato al Bando della Regione Basilicata di cui alla Misura 7 approvato con D.G.R. 9-08-2016, n° 955 (modificata con D.G.R. 1181 del 13-10- 2016), dall’Associazione Temporanea di Scopo tra i comuni di Garaguso (capofila), Oliveto Lucano e Salandra, sulla base degli atti di seguito indicati:  delibera di G.M. del Comune di Salandra, n° 116 del 4-11-2016;  delibera di G.M. del Comune di Oliveto Lucano, n° 80 dell’8-11-2016;  delibera di G.M. del Comune di Garaguso, n° 64 del 25-11-2016, con la quale, peraltro, è stato altresì approvato il progetto definitivo dell’intervento in parola, nella misura di complessivi € 373.579,00. L’intervento, così proposto e candidato, nella fase della sua approvazione ed ammissione a finanziamento è stato significativamente “ridimensionato” dalla competente Commissione di Valutazione della Regione Basilicata che, al riguardo, ha di fatto prodotto una serie di tagli alla spesa (eliminando alcuni Nuovi Prezzi considerati nel computo metrico estimativo) e l’eliminazione contestuale di importanti forniture (costumi d’epoca, teche espositive) e servizi (di illustrazione e comunicazione). Circostanze, quest’ultime, che in effetti hanno “snaturato” l’idea iniziale del progetto, riducendolo ad un mero intervento “manutentivo”. Tanto premesso, si è reso indispensabile e ineludibile prendere atto in ogni caso dei predetti “tagli” ed in tal senso è il progetto di “adeguamento”, di cui è parte la presente relazione, con cui, per l’appunto:  vengono recepiti i tagli della Commissione regionale di Valutazione, secondo i quali l’importo complessivo dell’intervento è stato ridimensionato ad € 237.479,68;  vengono ottimizzate e razionalizzate le voci di spesa e gli interventi previsti, in modo da conservare nel migliore dei modi – senza snaturarla eccessivamente – l’architettura progettuale originaria;  vengono recepite, con l’occasione, alcune nuove esigenze di alcuni comuni “partners”, condizionate in qualche modo proprio dai tagli subiti;

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Pagina 2 - c_d909_0001119/2018  viene presa in considerazione, in conclusione, l’ipotesi di attribuire alla diretta gestione di ciascun singolo Comune alcuni tra gli interventi previsti nel progetto originario e poi tagliati dalla Commissione di Valutazione regionale.

Alla luce di queste brevi considerazioni, il progetto di variante quindi prevede la seguente variazione in diminuzione dei lavori da addebitare alla misura 7.4:

GARAGUSO Il rifacimento del portone di ingresso in legno al Palazzo Revertera, che è stato tagliato in quanto presentato come nuovo prezzo, non sarà più realizzato e rendicontato nel presente progetto. La sua realizzazione viene rimandata. La manutenzione straordinaria del tetto previsto, avendo l’amministrazione provveduto parzialmente ad una prima sistemazione, non sarà rendicontata nella presente misura. Ulteriori interventi saranno addebitati alla gestione ordinaria;

SALANDRA Rispetto al progetto originario, essendo state tagliate le luci a led ed il restauro della meridiana nella corte in quanto presentate sotto forma di NP, le variazioni riguarderanno proprio la non rendicontazione di tali due interventi.

OLIVETO Rispetto al progetto originario, la variazione sostanziale è quella della non realizzazione della tamponatura della tettoia esterna dell’edificio indicato quale centro documentale. Pertanto gli interventi si concentreranno esclusivamente sull’anfiteatro esterno che verrà utilizzato quale spazio aperto per le rappresentazioni degli interventi culturali a tema. Tale intervento nasce sia come nuova esigenza dell’amministrazione di Oliveto, sia quale intervento volto a razionalizzazione e ottimizzare delle risorse a disposizione nell’ambito del finanziamento stesso.

La valorizzazione del patrimonio culturale, il consumo culturale sono risorse intrinseche e di rilevante importanza economica e sociale, in grado di rispondere alle esigenze di un territorio ricco di potenzialità e alle necessità produttive e lavorative delle nuove generazioni. Il patrimonio culturale rappresenta, difatti, una importante risorsa su cui rafforzare e consolidare l’identità locale, puntando su prodotti culturali di qualità a forte radice territoriale che possano essere 2

Pagina 3 - c_d909_0001119/2018 espressione di autenticità di pensiero, di produzione culturale, di crescita e di sviluppo. Di qui la necessità di valutare la capacità del patrimonio culturale territoriale di interagire con il complesso sistema dei servizi e delle filiere produttive e dell’indotto cultura, cioè la capacità di costituire risorsa per la progettualità locale.

Il progetto prevede la realizzazione di un Centro Documentale Territoriale sulla Storia e la Cultura dei Revertera (Duca della Salandra). Il Centro Documentale Territoriale da realizzare, unico nel suo genere, sarà di tipo diffuso sul territorio di riferimento e prevede interventi sia di tipo bibliotecari di custodia ed archiviazione documenti, che museali e di illustrazione della storia dei Revertera e delle dinamiche territoriali del Medio .

Esso sarà composto da tre Sezioni Principali: I° Sezione: La Corte ed i Costumi dei Revertera (Salandra); II° Sezione: l’arte Venatoria dei Revertera (Garaguso); III° Sezione: il patrimonio Agrosilvopastorale dei Revertera (Oliveto);

I centri documentali, le biblioteche, i centri polifunzionali culturali, rivestono un ruolo significativo per i nostri piccoli centri, in quanto rappresentano gli SPAZI CULTURALI ALLARGATI, dove è possibile realizzare tutta una serie di servizi culturali senza dimenticare che per i cittadini questi rappresentano i luoghi DOVE SI CONSERVA E SI DOCUMENTA LA MEMORIA DELLA COMUNITÀ. Quindi centri di conservazione e nel contempo propulsori di innovazione e di sviluppo, capaci di offrire una PLURALITÀ DI SERVIZI DI INFORMAZIONE e in grado di allestire un’offerta ampia, varia, calibrata sui bisogni di pubblici differenziati per età, interessi, istruzione, estrazione sociale provenienza.

Il progetto di “Sistema Culturale Integrato” prevede espressamente interventi di recupero di emergenze architettoniche sul territorio. Di fatti il programma di investimento interessa tutti e tre i Comuni e andrà a realizzare un contenitore culturale non più di tipo localistico ma sovracomunale, un innovativo sistema documentale imperniato sulla storia dei Revertera, sistema composto da tre sezioni individuati fisicamente nei: 1. locali del Convento fatto costruire dai Revertera, attuale sede del municipio di Salandra; 2. dal Palazzo Revertera di Garaguso dimora di caccia della nobile famiglia; 3. dal centro polifunzionale e ricreativo di proprietà del Comune di Oliveto.

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Pagina 4 - c_d909_0001119/2018 Su questi contenitori strumentali una volta realizzati alcuni interventi di manutenzione straordinaria, si andranno ad arredare ed a tematizzare sulla storia dei Revertera, ed ad attivare specifici servizi culturali.

A Salandra si prevede di allestire e completare nella sala degli affreschi e nella corte del convento uno spazio illustrativo e documentale sulla storia e sui costumi dei Revertera; a Garaguso un centro documentale e multifunzionale sulle arti venatorie completo di arredo della dimora di caccia e dei costumi (balestrieri, armigeri, vassilliferi, arcieri), infine ad Oliveto si realizzerà un centro documentale sul territorio, inteso come naturalità, paesaggio, fauna e soprattutto ritualità delle attività agrosilvopastorali.

Pertanto si è previsto l’arredo dei centri, secondo canoni estetici rigorosamente attinenti ai luoghi ed allo scopo, arredando i vari ambienti per le varie funzioni che andranno a svolgere.

Di seguito quindi si ripresenta la sintesi, la storia, e le finalità che sostengono l’architettura del progetto del progetto, sintesi già presentata nel progetto originario.

TERRITORIO COME “MUSEO DIFFUSO

Il progetto mirato alla creazione di un “prodotto culturale” individua nella “storia del territorio legato ai Revertera” il tematismo sulla base del quale sviluppare la gestione del sistema culturale di sviluppo territoriale sia attraverso la valorizzazione dei beni culturali, sia attraverso l’applicazione di nuovi mezzi tecnologici e multimediali. Attraverso il progetto integrato di sistema culturale si vuole quindi fare un ulteriore passo avanti verso la costruzione di “uno spazio urbano che affronta la sfida della globalizzazione e della crisi economica con particolare attenzione alla diffusione e disponibilità della conoscenza, alla creatività, alla libertà e mobilità effettivamente fruibile, alla qualità dell’ambiente naturale e culturale”. Il tematismo della storia verrà elaborato attraverso le nuove tecnologie della comunicazione multimediale e telematica, quindi tradotto in nuovi prodotti culturali trasferibili all’interno di una mostra reale e virtuale sempre disponibile e diffusa di forte impatto sul territorio. Tale mostra è funzionale alla connotazione identitaria del sistema e non ha caratteristiche di estemporaneità ma si pone come obiettivo la realizzazione di un contenitore innovativo e stabile inteso come spazio espositivo multimediale del patrimonio culturale e geografico

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In questa nuova dimensione e consapevolezza della cultura, la realizzazione del Sistema Culturale Integrato si pone come risposta reale e concreta alla crescita della domanda di visitazione dei luoghi di cultura ed in relazione soprattutto ad un bisogno che è quello di una nuova ricerca di identità collettiva che si configura come un nuovo “viaggio di conoscenza” basato sulla esplorazione dei luoghi, dei contesti sociali e culturali per coglierne la vera essenza e nella capacità di attrarre pubblico al di fuori dei confini regionali, ponendosi come “attrattore strategico” in grado di connotare un nuovo sistema di offerta nei confronti dei diversi target del turismo culturale.

Il recupero integrale e la valorizzazione del tessuto architettonico del territorio, il rafforzamento del sistema di accoglienza, la razionalizzazione delle reti dei servizi e delle infrastrutture sono temi che possono trarre un’accelerazione dall’attività di avvio del Sistema Culturale che può inoltre contribuire all’accentuazione delle specificità del suo territorio di riferimento. Il Sistema Culturale Integrato, con la sua strategia emergente, per la storia che racchiude e che può raccontare, ma specialmente per le attività che può sviluppare, ha davvero la possibilità di agire da volano di crescita e di sviluppo per il territorio attraverso un progetto condiviso, in uno scenario di area vasta e nei tempi ragionevolmente previsti.

Lo sviluppo del Sistema Culturale Integrato darà l’opportunità a tutta l’area intercomunale di:  valorizzare il patrimonio culturale e archivistico;  ampliare e diversificare l’offerta culturale e i servizi per rispondere alle esigenze e ai fabbisogni dei differenti tipi di pubblico (residenti, turisti…);  introdurre servizi aggiuntivi negli istituti di cultura (scuole) basandosi anche sull’utilizzo di nuove tecnologie multimediali e digitali, atti al miglioramento della loro qualità e fruibilità;  offrire nuova progettualità culturale e competenze di project management mirate alla gestione dei nuovi servizi integrati per la cultura;  favorire lo sviluppo di azioni di marketing territoriale;  facilitare la diffusione di un territorio socialmente responsabile attraverso il coinvolgimento di alcune importanti imprese locali non solo per la fase d’ideazione e il lancio progettuale ma soprattutto per la sostenibilità finanziaria del sistema culturale locale;  migliorare sensibilmente le capacità imprenditoriali dei soggetti operanti nel mondo dell’arte e della cultura attraverso percorsi di formazione e di laboratori dedicati;  fornire un significativo contributo allo sviluppo economico locale con un conseguente miglioramento della qualità della vita sociale.

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L’obiettivo del progetto è creare una rete, iniziando dai tre centri per promuovere e valorizzare le risorse pubbliche e private presenti sul territorio, creando appunto una rete tra le istituzioni per potenziare le attività di comunicazione e di programmazione culturale. Si tratta, in poche parole, di voler avviare un progetto di comunicazione integrata per favorire la conoscenza reciproca delle realtà storiche, artistiche, architettoniche del territorio e suggerire al pubblico percorsi di fruizione dello stesso. Gli strumenti di comunicazione previste (logo identitario, portale dedicato e applicazioni multimediali dedicate, immagine coordinata di sistema, mappe cartacee e interattive, etc.) forniscono nozioni di servizio ma anche spunti di approfondimento agli utenti per accrescere la conoscenza dell’offerta culturale e per incentivare lo scambio di informazioni e la cooperazione tra le singole realtà. Obiettivo dell’azione intorno alla quale ruota il progetto è certamente la costruzione di una rete solida che permetta di programmare attività vere di valorizzazione e di promozione per avviare un lavoro di condivisione delle esperienze e delle capacità di sviluppo che ciascuna realtà offre attraverso l’affermazione del concetto di TERRITORIO COME “MUSEO DIFFUSO”. Il sistema culturale previsto vuole assumere il ruolo di coordinamento delle diverse realtà al fine di avviare azioni di sviluppo integrate e condivise, per poi allargarsi sull’intero territorio comprensoriale. Il museo diffuso considera il complesso urbano e del territorio come un unico impianto museale fruibile nel suo insieme grazie alle capacità relazionali di soggetti pubblici e privati all’interno del medesimo territorio; in tal modo si rende attuabile un intervento organizzativo coordinato in grado di trasformare le risorse esistenti in prodotti concreti intesi a soddisfare anche trend di richieste nuove e diversificate. Riscoprire questi spazi significa inoltre ritrovare il senso profondo della storia di cui sono testimoni, nell’ottica di identificarli e renderli maggiormente riconosciuti e riconoscibili. La scelta di partire dalla valorizzazione della tradizione puntando sull’innovazione tecnologica, permetterà poi ai nostri centri documentali e polifunzionali di diventare presenze accreditate sul territorio, non più solo vetrine di informazioni, ma contenitori e modelli comunicativi efficaci ed accessibili ad un pubblico via via più vasto.

In particolare tra le azioni previste vi sono:  logo identitario che dia una specifica identità al Sistema Integrato, non soltanto attraverso la connotazione di materiale documentale e informativo, ma anche attraverso l’identificazione stessa degli spazi culturali come parte di uno stesso progetto di sistema territoriale. La creazione di un marchio basato sulla propria identità territoriale rappresenta un messaggio

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Pagina 7 - c_d909_0001119/2018 significativo, un’immagine consistente, una figura metaforica rappresentativa di un luogo che sperimenta sul “nuovo” valorizzando anche il “vecchio”.  Organizzazione di visite guidate periodiche alle strutture museali e documentali presenti all’interno del sistema.  Organizzazione di laboratori ed attività didattiche per scuole e gruppi organizzati.  Realizzazione di pubblicazioni, opuscoli informativi stagionali (carnet dell’ospite) contenenti informazioni estese alle aree di interesse.  Orari di apertura delle strutture coincidenti, per consentire una migliore fruizione delle strutture.  Progettazione di punto di ristoro e bookshop del sistema.

In maniera sintetica le attività che si intendono realizzare nel Centro Documentale Territoriale sono quelli elencati nel successivo grafico

Attività

Progettazione Animazione Percorso Archiviazione e Promozione e

(Itinerari e percorsi iconografico Catalogazione Valorizzazione culturali, percorsi, (realizzazione eventi culturali, fiere, mostre, sul mondo (monitoraggio patrimonio (redazione materiale informativo, ed attività servizi guida, miti e riti culturale, banche dati, reports, news, brochures, grafica web turistiche, interventi della tradizione, attività rurale e sulla utilizzazione di pacchetti culturale-turistico, etc.) di formazione ed ludiche e ricreative, etc.) caccia multimediali, etc. informazione, territoriale, etc.) (realizzazione di ambienti

Il contesto in cui il centro dovrà operare è l’intero territorio, esso rappresenterà il nodo di un sistema a rete in cui i vari attori in modo sinergico e attraverso l’utilizzo dei nuovi linguaggi e strumenti multimediali dialogano tra di loro, si scambiano informazioni, progettano interventi ed eventi di animazione, contribuiscono a recuperare catalogare, rivivere la storia, la cultura dei nostri centri, migliorano la qualità delle relazioni sociali e territoriali.

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Il progetto prevede quindi interventi materiali volti a consolidare, restaurare e recuperare funzionalmente gli spazi e gli ambienti, dove successivamente attraverso il progetto di gestione interterritoriale verranno realizzate le attività descritte.

Quindi in primis recupero architettonico ed estetico dei manufatti storici appartenenti alla cultura dei Revertera, successivamente recupero funzionale e tematizzazione specifica di centro documentale unico nel panorama regionale con particolare indirizzo sul mondo venatorio arcaico, medioevale ed attuale.

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Pagina 9 - c_d909_0001119/2018 Contesto Culturale e Territoriale .

La famiglia Revertera, originaria della Spagna, si trasferì nel Napoletano ai tempi di re Filippo II d'Asburgo-Spagna; fu aggregata nel 1717 al Patriziato napoletano del Seggio di Capuana e, dopo l’abolizione dei Sedili (1800), fu iscritta nel Libro d’Oro napoletano. Vari sono stati i titoli concessi a questa famiglia, fra questi: Baroni di: Crispano, , Salandra, Fragneto Monforte, sul cognome Duca di: Salandra (1613) I Revertera hanno inoltre posseduto molti feudi, tra i quali , Crispano, Garaguso, , , Montecorvino, Tricarico, Salandra. Nell’ambito del Ducato si ricorda: Il primo Revertera che apparve in Italia fu Francesco laureato in legge a Pisa e iscritto alla nobiltà di Siena. FRANCESCO Revertera († Napoli,1570), nel 1544 fu insignito col titolo di barone di Salandra; ricoprì nel 1548 la carica di luogotenente della Regia Camera Sommaria e nel fu nominato 1556 di Presidente del Sacro Regio Consiglio FRANCESCO († 1618), barone di Salandra, nel 1613 ottenne il titolo di duca di Salandra; nel 1615 sposò in prime nozze Beatrice Minutolo IPPOLITO († Napoli,1658), duca di Salandra, nel 1631 ottenne la baronia di Tricarico; sposò in prime nozze Grazia Caracciolo di Ruoti e, in seconde nozze, Vittoria de Silva, figlia di Cesare, nobile del Seggio di Capuana; acquistò il feudo di Fragneto Monforte per 9.000 ducati da Boffillo II Crispano NICOLA IPPOLITO (Tricarico,1676 † Napoli, 1752), duca di Salandra e barone di Tricarico, nel 1711 sposò, in prime nozze, Aurelia d’Evoli, figlia Domenico, duca di Castropignano, nel 1718 ebbe l’onorificenza di Grande di Spagna di prima classe e nel 1731 sposò, in seconde nozze, la contessa Maria Teresa von Thürheim; nel 1745 fu decorato col titolo di Conte di Tricarico. Il Casato fu aggregata come montista al Real Monte di Manso. Nel 1797 GIOVANNI VINCENZO, duca di Salandra e conte di Tricarico, Grande di Spagna e Capitano Generale, fu nominato Cavaliere del Real Ordine di San Gennaro ANNA MARIA (Napoli, 1870 † ivi, 1912), unica erede dei titoli di duca di Salandra e conte di Tricarico, nel 1890 a Napoli sposò Nicola Maresca Donnorso (Napoli, 1867 † Sorrento, 1948), duca di Serracapriola La dinastia si estine nel 1903 con donna Anna Maria Revertera che aveva sposato il duca Nicola Maresca Donnorso Correale di Serracapriola. Il ramo austriaco dei Revertera è tuttora esistente e vive a Linz Le famiglie imparentate con i Revertera sono i: CARAFA, D’EVOLI, RUFFO, DI SANGRO, LOFFREDO. Come risulta evidente basterebbero solo questi nomi per poter intraprendere tutto un discorso culturale allargato a tutti i beni patrimoniali: possedimenti, ville, palazzi, castelli di gran parte della vicina Regione Puglia e del Napoletano, per poter organizzare dei percorsi culturali allargati alle vicine regioni ed ai territori che ospitano tali manufatti.. Seguendo la Storia dei Revertera è possibile capire come si sono sviluppati inostri territori, sia per quanto riguarda lo sviluppo delle attività agrosilvopastorale che per la gestione, conduzione ed organizzazione degli stessi. Il nostro progetto, ha come fulcro principale quello dello studio, rappresentazione, archiviazione e illustrazione delle attività di corte e venatorie così come organizzate nel ducato, ma senza trascurare 9

Pagina 10 - c_d909_0001119/2018 quelle che sono state le vicissitudini territoriali, le attività di caccia come attività di sostentamento delle popolazioni italiche e lucane e poi quelle successive fino ad arrivare a quelle attuali. Salandra Così come illustrato nella relazione fotografica la sezione inerente le attività di corte ed i costumi dei Revertera verrà allestita nel Convento dei Padri Riformati (o di San Francesco) a Salandra. L’immobile attualmente sede del municipio, fu edificato a partire dal 1573 per volere di Francesco Revertera, signore di Salandra, e la sua costruzione fu sostenuta anche da numerose offerte da parte della popolazione e divenne un attivissimo e prezioso centro di produzione e diffusione di cultura. Il convento, dedicato inizialmente a Sant'Antonio e poi a San Francesco, comprendeva un seminario e fu a lungo sede di Università di Teologia. Vi fu educato anche padre Serafino da Salandra, definitore della provincia di Basilicata e custode dell'ordine dei Riformati, nonché poeta. Esempio fulgido della fecondità culturale del luogo Padre Serafino da Salandra, scrisse la tragedia sacra “Adamo Caduto”, dalla quale, secondo eminenti studiosi, di varie epoche, trasse ispirazione il sommo poeta inglese John Milton per la sua opera “Paradiso Perduto”. Padre Serafino nacque a Salandra il 1595, ivi studiò e si formò nel convento fatto erigere da don Francesco Revertera. Morì a Napoli di peste nel 1656. Padre Serafino svolgeva la sua attività di predicatore in Napoli, ed era sicuramente apprezzato negli ambienti colti della capitale. Le sue prediche erano ascoltate, persino dal Cardinale, nel Monastero di Santa Chiara, sede del Generale dei Riformati e frequentata dall’ aristocrazia napoletana. Padre Serafino conosceva il Marchese di villa Gianbattista Manso, primo biografo di Torquato Tasso e fondatore dell’Accademia degli Oziosi. Accademia a cui appartenevano gli spiriti più illuminati del tempo.

Il convento attuale Municipio è ad impianto quadrangolare con un bellissimo chiostro in mattoni di cotto con volte a crociera che poggiano su pilastri, al centro spicca una cisterna sormontata da due colonne doriche che reggono un elegante cornicione.

Nella sala dell’ufficio tecnico comunale si può ammirare il cinquecentesco affresco, realizzato da ignoto frescante meridionale della scuola del Ferro.

Nel convento si narra dell’evento che vide protagonista frà Francesco Montesano: mentre era in preghiera il Signore lo rapì in un’estasi e fu visto dai presenti sollevarsi da terra e baciare il Crocifisso che stava sull’architrave dell’altare.

Il convento è inserito nella zona A2 – “CENTRO STORICO” dello strumento urbanistico vigente (R.U approvato ex Legge Regionale n.19/1999). Attraverso alcuni interventi di manutenzione

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Pagina 11 - c_d909_0001119/2018 straordinaria all’interno della corte ed al disotto del porticato si andrà ad allestire un centro documentale espositivo ed illustrativo sui costumi dei Revertera, mentre all’interno della sala degli affreschi verrà implementato il centro di achiviazione, un infocentro virtuale e telematico. Garaguso Inquadramento urbanistico Il Palazzo dei duchi Revertera è inserito nella zona A – “CENTRO STORICO” dello strumento urbanistico vigente, zona soggetta a piano di recupero.

Il Palazzo dei duchi Revertera occupa la parte alta del nucleo medioevale del centro urbano di Garaguso, la sua costruzione è di inizio 1700; esso infatti fu ricostruito a seguito del terremoto del 1694 sopra le rovine di un edificio medioevale che aveva scopi difensivi. A testimoniare l’area fortificata medioevale rimane oggi il supportico che chiudeva il vecchio edificio e la chiesa di S. Nicola di Myra; il supportico, infatti, viene inglobato nel nuovo edificio settecentesco ed oggi è sormontato da un loggiato con arco a sesto ribassato e bifora. L’edificio ha una forma rettangolare con corte interna ed è impostato direttamente sul blocco tufaceo, a valle esso presenta tre livelli, a monte due; gli ambienti si aprono su tre lati della corte mentre il quarto lato è costituito dalla parete dove è posto il portale di accesso. Tranne che per tre locali accessibili dalla Via Magenta, ai restanti ambienti si accede dalla corte; il palazzo presenta una superficie lorda in pianta di circa mq 900, dei quali circa 155 occupati dalla corte. Dalla corte si accede agli spazi interni dell’edificio, che essi presentano un livello seminterrato ed un livello rialzato; il livello seminterrato è costituito da locali destinati a stalle, magazzini, cantine, mentre il piano rialzato era destinato ad abitazione. Proprietà del Comune di Garaguso, il Palazzo Revertera, grande e massiccio, si staglia sulla formazione dolomitica, con i suoi sotterranei scavati nella roccia. Costruito dal duca Revertera di Salandra a scopo venatorio, nei primi anni del ‘700, divenne il polo della ricostruzione del nuovo borgo di Garaguso. Il palazzo si realizza su di una pianta rettangolare e su due livelli principali: il piano terra doveva ospitare le stalle, mentre al primo piano vi era l’abitazione dei duchi, gli altri ambienti sono sotterranei. La facciata, molto semplice, si adorna di un portale sormontato dallo stemma ducale della famiglia. Si tramanda che circa tre secoli fa nel palazzo avvenne un fatto orrendo: era nato il bambino del barone e la città, per l´occasione, organizzò una festa per salutare tutta la famiglia Revertera, ma quello stesso giorno il bambino sparì misteriosamente. Sia il barone che sua moglie si misero a cercare l´infante, ma nulla fu trovato. Una tradizione vuole che il bambino sia stato trovato da una famiglia di pastori che lo accudì e lo crebbe come uno dei tanti, ma un´altra tradizione

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Pagina 12 - c_d909_0001119/2018 dice che ancora oggi, nelle giornate ventose, si avvertono le voci dei genitori che chiamano il bambino». Attraverso alcuni interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria ed attraverso l’acquisizione di arredi e attrezzature informatiche e telematiche si andrà a realizzare la sezione venatoria del Centro Documentale interterritoriale. Inquadramento urbanistico

Oliveto L’edifico di proprietà del Comune di Oliveto è sito nella località denominata “Dietro La Niviera" ed è inserito nella zona a verde pubblico o zone VI del vigente strumento urbanistico.

Anche Oliveto è stato condizionato dalle consuetudini e vicissitudini storiche della famiglia dei Revertera. Qui il Duca era solito spostarsi maggiormente d'inverno, per le battute di caccia ai cinghiali. Inoltre Duca esercitava una sorta di potere di tipo monarchico e amministrava la giustizia nel suo palazzo per mezzo di un notaio. Come tutti i feudatari, cercò, sfruttando il lavoro della servitù e dei contadini, di ricavare dalla terra tutto quanto gli servisse. Imponeva tasse ed esigeva gli utili di ciò che gli apparteneva. Lo sviluppo e la configurazione dell’attuale nucleo antico di Oliveto Lucano è sicuramente di origine medioevale, così pure i segni di utilizzazione del territorio ancora fortemente evidenti. Il centro abitato localizzato in media collina ben difendibili dall'attacco di predoni, ha consentito di sfruttare ed integrare le risorse produttive di tre fasce altimetriche del territorio: 1) la fascia più bassa, della pianura e della media collina, destinata alle aziende cerealicole; 2) la fascia intermedia nelle immediate vicinanze del centro abitato, dove non mancavano fonti di approvvigionamento dell'acqua, era sfruttata da piccoli appezzamenti coltivati ad orti. oliveti e vigneti; 3) la fascia più alta era legata all'attività silvo-pastorale: allevamenti semibradi nei pascoli montani e sfruttamento di legname e frutti di boschi. Non avendo altre risorse che la potenzialità del territorio, la popolazione era intimamente regolata da questa economia chiusa: la dimensione demografica non ha mai superato apprezzabilmente il migliaio di persone. Lo sviluppo del borgo di Oliveto Lucano nel medioevo, probabilmente, si articolò, intorno ad una preesistenza di antiche origini ad economia prevalentemente agricola e pastorale. Gli elementi predominanti l'abitato erano il castello, riconoscibile fino a pochi anni fa (oggi sono visibili solo le mura di epoca probabilmente quattrocentesca) e la chiesa (probabilmente di origine medioevale).

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Pagina 13 - c_d909_0001119/2018 Il susseguirsi di casali nobiliari, permetteva a questa classe baronale ogni forma di vessazione o vincolo giuridico più o meno arbitrario tanto da isolare il popolo contadino e artigiano come unico soggetto fiscale chiamato a versare tributi la cui esosità ed assurdità è ampiamente nota. Inoltre per la sue antichissime origini legate alla presenza dell’insediamento di Monte Croccia ed il fatto di trovarsi nel Parco di Gallipoli Cognato e delle Dolomiti Lucane, ha rappresentato sempre un importante crocevia territoriale per le attività di transumanza per le mandrie baronali e le attività agrosilvopastorali. Il barone li usava per il pascolo dei propri animali, proprio per questo Oliveto vanta una ricca tradizione nell’arte della lavorazione del legno secondo la tecnica pastorale. Grazie alla presenza di un territorio vasto questo era un luogo privilegiato per la caccia. Attualmente in località Niviera è presente un’area attrezzata verde dove vi è centro polifunzionale che rappresenterà la sezione illustrativa inerente il patrimonio agrosilvopastorale del nostro territorio. Esso è costituito un piccolo corpo di fabbrica in muratura e da due tettoie in legno. Il piccolo manufatto presenta una superficie lorda pari a circa mq 60 le tettoie in legno hanno una superficie complessiva di circa mq 128; adiacente agli edifici vi è uno spazio aperto attrezzato con gradoni perimetrali per sedute, una sorta di piccolo teatro all’aperto. Attraverso interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria si andrà a realizzare un centro espositivo e documentale più ampio dotato altresì di arredi e attrezzature informatiche e telematiche per il completamento della sezione agrosilvopastorale del Centro Documentale interterritoriale.

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Pagina 14 - c_d909_0001119/2018 Relazione Tecnica degli Interventi

Vengono di seguito illustrati i lavori previsti nelle tre sezioni del Centro Documentale Territoriale

I° SEZIONE La Corte ed i Costumi dei Revertera (Salandra)

In sintesi sono previsti gli interventi prevalentemente nel chiostro dove verrà allestita la mostra permanente sui costumi, e nella sala degli affreschi. Gli interventi da realizzarsi possono essere di seguito elencati:  lavori di riparazione di ripristino della pavimentazione del Chiostro del Palazzo cinquecentesco, costituito da mattoni cotti fatti a mano e posati in taglio tipo “OPUS SPICATUM” o “opera a spina di pesce”;  ristrutturazione della Sala degli Affreschi del Palazzo Cinquecentesco adibito a “Casa Comunale”.  Arredi, costumi e scenografie

IL CHIOSTRO Al piano terreno del palazzo di cui si tratta è ubicato il “CHIOSTRO” circondato da corridoi coperti da cui si accede ai principali locali del complesso. Esso è a forma quadrata con una bellissima pavimentazione a spina di pesce (Opus Spicatum), costituita da mattoni in terra cotta posti in taglio. Detto Chiostro, luogo deputato alla meditazione, serviva ai religiosi da deambulatorio e riparo. Oggi viene utilizzato per cerimonie civili istituzionali e per mostre di attività artigianali e culturali.

CRITICITA’ DEL MANUFATTO Le condizioni in cui versa la pavimentazione del Chiostro, mostrano un’evidente situazione di degrado dovuta agli agenti atmosferici che ha favorito il decadimento dell’intera struttura architettonica. Infatti il materiale costituente la pavimentazione per effetto degli inquinanti ambientali si presenta con una patina biologica con conseguente modifica cromatica oltre alla presenza di formazioni saline e di muschi. Cio’ che altera, inoltre, l’opera è la crescita di essenze erbivore tra gli interstizi dei mattoni, favorita dalla presenza di particelle di vegetali, qui depositate, che la alimentano.

LAVORAZIONI PREVISTE 14

Pagina 15 - c_d909_0001119/2018 Nel complesso il progetto di cui alla presente relazione tecnica mira a riparare i danni prodotti dagli agenti atmosferici e di impedire la crescita delle erbe infestanti negli interstizi della pavimentazione, con le seguenti fasi lavorative:  Pulizia di facciate con getti di acqua nebulizzata con apposite pompe della portata di circa 45 l./ora, previa applicazione di diluenti specifici debolmente alcalini o paste assorbenti ed eventuale rimozione di parti di sporco con spazzole;  Rabboccatura e stilatura dei giunti delle murature di mattoni pieni eseguita a filo di pavimentazione con malta cementizia a lenta presa;  Pavimento costituito da listelli di terracotta di produzione locale realizzati a mano dimensione 5x25x2,5, per ripristino delle parti ammalorate. Una volta realizzati tali interventi esso potrà essere utilizzato quale spazio per la realizzazione di eventi culturali tematici e quale spazio dove allestire una mostra permanente sui Revertera ed i loro costumi.

INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE DELLA SALA DEGLI AFFRESCHI

SALA DEGLI AFFRESCHI Al piano terreno del palazzo di cui si tratta è ubicato un locale di circa mq. 66,00 denominato “Sala degli Affreschi”, in quanto su un’intera facciata vi è un affresco realizzato da autore ignoto nel lontano 1600 raffigurante la “Deposizione di Cristo”. Detta Sala degli Affreschi, negli anni precedenti è stata utilizzata come uffici comunali, oggi viene utilizzato per cerimonie civili istituzionali e per mostre di attività artigianali e culturali. CRITICITA’ DEL MANUFATTO Le condizioni in cui versa la muratura perimetrale della Sala degli Affreschi, mostra un’evidente situazione di degrado dovuta agli agenti atmosferici che non avendo un isolamento esterno sufficiente, come si rileva dalla muratura perimetrale esterna, creano all’interno della Sala degli Affreschi vistose macchie d’umidità, principalmente lungo il lato che è a diretto contatto con l’esterno dell’edificio comunale, favorendo nel tempo il decadimento dell’intera struttura architettonica.

LAVORAZIONI PREVISTE Nel complesso il progetto di cui alla presente relazione tecnica mira a riparare i danni prodotti dagli agenti atmosferici internamente alla Sala degli Affreschi e la esecuzione dei lavori di ripristino della muratura esterna maggiormente degradata, interessando la facciata di

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Pagina 16 - c_d909_0001119/2018 delimitazione della Sala degli Affreschi e non l’intero prospetto del palazzo comunale, consistenti : - Rimozione dell’intonaco interno lungo le facciate danneggiate; - Rifacimento intonaco interno; - Tinteggiatura interna sulle parti oggetto d’intervento; - Restauro di paramento murario a vista lungo la facciata esterna, compreso di eventuali integrazioni di pietre simili a quelle esistenti o di recupero, compreso di malta cementizia, stilatura o la rabboccatura dei conci dello stesso tipo ecc.; - Fornitura di malta di rinzaffo premiscelata a base di leganti idraulici, per la regolarizzazione delle murature.

- ARREDI, COSTUMI E SCENOGRAFIE  Realizzazione segnaletica illustrativa ed informativa;

 All’interno degli spazi all’interno del chiostro verranno posti gli arredi previsti nel piano di acquisto, verranno allestite degli armadi vetrine di esposizione dei costumi (vedi computo metrico) inerenti la corte ed una mostra grafico descrittiva sui Revertera.  Tramite sistema informativo con contenuti tematici sul centro documentale ed una sezione specifica su Salandra, la storia, i Revertera, la vita di corte, i documenti storici, etc. verrà realizzata la parte virtuale illustrativa di tipo permanente del centro;  Con l’implementazione hardware/software dell’ufficio (computer, stampante laser a colori, e software specifico, nonché portale telematico dedicato, etc) verrà realizzato un infosportello della sezione I° del centro documentale.

II° SEZIONE: l’arte Venatoria dei Revertera (Garaguso);

In sintesi sono previsti i seguenti interventi: 1 lavori interni all’ala sx e nella corte del Palazzo Revertera; 2 Arredi, costumi e scenografie, computer ;

1- LAVORI INTERNI ALL’ALA SX E NELLA CORTE DEL PALAZZO REVERTERA

Gli interventi in parola sono previsti nell’ala sinistra e nella corte del palazzo. Gli ambienti presentano una superficie utile di mq 148.80 al piano rialzato e di 84.70 al piano seminterrato; il centro culturale con i suoi ambenti è stato allocato al piano rialzato, mentre i

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Pagina 17 - c_d909_0001119/2018 locali del piano seminterrato sono di servizio, tranne uno destinato a laboratorio per antichi mestieri. Gli interventi previsti in sintesi sono le opere di finitura del laboratorio antichi mestieri, il completamento degli impianti tecnologici, la pulitura degli elementi lapidei del portale di ingresso alla corte. In dettaglio sono previste le seguenti opere: corte: - Pulitura del portale in pietra di ingresso alla corte; - Sistemazione scala esterna in pietra; - Illuminazione esterna montaggio di lampade e relativi collegamenti elettrici; piano seminterrato: o al laboratorio antichi mestieri, esecuzione di contropareti in mattoni forati di laterizio, intonaci, tinteggiature e pavimento, inoltre esecuzione di canalizzazione elettrica e montaggio dei relativi organi di comando e di illuminazione; o al deposito, esecuzione di canalizzazione elettrica e montaggio dei relativi organi di comando e di illuminazione; primo piano: o montaggio dei pezzi sanitari nel bagno per disabili; o montaggio della caldaia murale a gas e degli elementi radianti; o montaggio delle lampade di emergenza e delle lampade per l’illuminazione degli ambienti; Per quanto riguarda il completamento degli impianti tecnologici sono già state realizzate tutte le predisposizioni per il futuro montaggio dei dispositivi mancanti, quindi non risulta necessario l’esecuzione di alcuna progettazione in quanto già dimensionati e realizzati secondo il relativo progetto impiantistico a corredo del precedente intervento;

2 ARREDI, COSTUMI E SCENOGRAFIE, COMPUTER ;

All’interno delle sale verranno posti gli arredi previsti nel piano di acquisto, verranno allestite degli

armadi vetrine di esposizione dei costumi inerenti l’arte venatoria, le armi e rappresentazioni grafiche

di scene di caccia.

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Pagina 18 - c_d909_0001119/2018 Come è possibile verificare dalle tavole tecniche all’interno sarà sistemato un infopoint multimediale

per la realizzazione di servizi didattico, formativo, informativo di archiviazione e di illustrazione su

portale telematico

 Realizzazione segnaletica illustrativa ed informativa;

 Tramite computer con contenuti tematici sul centro documentale ed una sezione specifica su Garaguso, la storia, i Revertera, le attività venatorie, i documenti storici sulla caccia, etc,. verrà realizzata la parte virtuale illustrativa di tipo permanente del centro;  Con l’implementazione hardware/software dell’ufficio (computer, stampante laser a colori, e software specifico, nonché portale telematico dedicato, etc) verrà realizzato un infosportello della sezione II° del centro documentale.

III° SEZIONE: il patrimonio Agrosilvopastorale dei Revertera (Oliveto)

In sintesi sono previsti i seguenti interventi: 1- lavori relativi all’anfiteatro sito in località “Dietro La Niviera”. 2- Arredi, costumi e scenografie, computer

LAVORAZIONI PREVISTE Nel dettaglio sono previste le seguenti opere: esterne al piccolo anfiteatro - Rimozione della pavimentazione esistente; - Ripresa degli intonaci e rifacimento delle tinteggiature; - Posa in opere del nuovo pavimento in gres porcellanato anti strucciolo; - Illuminazione esterna; - Impianto di diffusione sonora; - Pavimentazione dei vialetti all’interno dell’area verde; - Realizzazione di staccionata in legno lungo i vialetti;

2- ARREDI, COSTUMI E SCENOGRAFIE, COMPUTER

 Realizzazione segnaletica illustrativa ed informativa;  Attivazione infocenter multimediale specifico 18

Pagina 19 - c_d909_0001119/2018  All’interno degli spazi del centro verrà allestita una mostra grafico-descrittiva nonché un percorso iconografico sul mondo agrosilvopastorale.  Tramite computer informativo con contenuti tematici sul centro documentale ed una sezione specifica su Oliveto, la storia, le attività dei Signori del posto, le attività pastorali, i riti ed i miti del mondo rurale, i documenti storici, etc. verrà realizzata la parte virtuale illustrativa di tipo permanente del centro;  Con l’implementazione hardware/software dell’ufficio (computer, stampante laser a colori, e software specifico, nonché portale telematico dedicato, etc) verrà realizzato un infosportello della sezione III° del centro documentale.

Cosi come già illustrato per le varie sezioni

Si prevede di attivare tre punti che avranno una funzione informativa riguardo il progetto e i beni culturali che fanno parte della rete,

Ciascun punto informativo dovrà porsi con funzioni diverse rispetto ad un tradizionale ufficio informazioni: esso costituirà una finestra di dialogo e contemporaneamente una vetrina di comunicazione e promozione.

E’ previsto il potenziamento dei servizi di informazione già esistenti sul territorio creando dei veri e propri Centri di Documentazione Territoriale in punti strategici del territorio al fine di indirizzare il visitatore in un percorso visita strutturato e qualificato.

Tramite report di tipo scientifico culturali acquisite tramite forniture di servizi e competenze professionali già in questa fase del progetto e tramite l’allestimento delle mostre tematiche, sui costumi, sull’iconografia, e sulle arti venatorie verrà implementato nel centro l’architettura di base su cui impostare in modo dinamico e riempire ed arricchire con aggiornamenti continui il centro documentale stesso.

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Pagina 20 - c_d909_0001119/2018 CONCLUSIONI

La sintesi delle considerazioni e delle metodologie adottate trovano immediato riscontro nel progetto elaborato e da realizzarsi sui tre comuni, utilizzando la storia dei Revertera quale NODO FONDANTE e STRUTTURALE di un processo e percorso di sviluppo culturale che riguarda e si innesta nell’intera area del Medio Basento e/o collina Materana. Va rilevato che singolarmente i tre Comuni avrebbero potuto presentare tre validi singoli progetti sulla misura 7.4, ma convinti che solo la condivisione delle risorse, l’unione delle strategie, la frequentazione della proprie radici storiche culturali, può rappresentare un importante strada da seguire per fornire una risposta alla piaga dello spopolamento dei piccoli centri. Essi hanno elaborato questo intervento, attualmente di tipo sperimentale, per poterlo estendere a tutta una serie di servizi territoriali che tra i territori limitrofi sono necessari e non più rimandabili.

Il progetto prevede piccoli interventi di manutenzione straordinaria dei manufatti storico funzionali, per realizzare un contenitore dove poter sviluppare delle attività ricreativo- didattico, interventi culturali ed eventi turistici al fine di garantire al territorio dei servizi essenziali e fondamentali. Pertanto in primo luogo ricavare spazi funzionali e coerenti all’interno della struttura del Centro territoriale intercomunale, in secondo luogo di assicurare un aspetto estetico consono ed in sintonia con l’ambiente circostante, recuperando il modello costruttivo originale, nonché recuperando i materiali e le tipologie costruttive degli stessi. Gli interventi progettati rappresentano la sintesi di un laborioso compromesso tecnico- finanziario rispondente a logiche di costi e somme a disposizione, nonché alla realizzazione di un percorso programmatico-progettuale per tappe. In questa fase e/o tappa si andrà a realizzare l’architettura di base sulla quale innestare il centro documentale della storia dei Revertera. Centro che trova collocazione su tre sezioni principali tra di loro collegate dalla storia dei Revertera e realmente legati dal progetto illustrativo iconografico sul mondo rurale, sulle tradizioni venatorie e ricreative per le quali le dimore ed i centri sono stati utilizzati, collegati virtualmente tramite il portale informativo e le nuove tecnologie telematiche. In questo modo i tre Comuni tramite un progetto di gestione intercomunale del Centro potrà offrire ai propri cittadini ed ai propri visitatori in tre luoghi differenti un ampio bagaglio di informazioni culturali che saranno soprattutto momenti ed eventi che nell’arco dell’annualità tramite appuntamenti periodici proporranno al territorio.

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Pagina 21 - c_d909_0001119/2018 Difatti è prevista l’organizzazione di un evento annuale a carattere regionale, dedicato alla rappresentazione dei riti venatori tramite cortei storici in costume e animazione di entrambi i tre centri sul tema, in modo da coinvolgere tutti e tre i comuni e tutte e tre le sezioni del centro documentale contemporaneamente, migliorare la vivibilità e visitabilità dell’evento stesso mobilitando tutte le risorse materiali ed umane a disposizione nei tre centri, coinvolgendo le popolazione di tutti e tre i comuni contigui. In questo modo oltre a costituire un forte momento di richiamo territoriale regionale, rappresenterà per le popolazioni stesse un momento di apertura, vanto, consapevolezza, condivisione delle enormi ricchezze culturali e storiche presenti all’interno dei nostri centri. Altre attività previste sono quelle di utilizzare il centro per lo svolgimento di tesi e lavori scientifici in collegamento con il mondo accademico e l’università. Particolare attenzione verrà rivolta all’Università della terza età. Inoltre si prevede di implementare nel sistema interterritoriale un sistema di ricettività che graviti intorno ai tre centri, nonché utilizzare gli stessi locali per realizzazione eventi turistici e ricreativi ed infine per la realizzazione di laboratori artistici ed artigianali;

Miglioramento della qualità della vita La realizzazione dell’investimento contribuirà direttamente al miglioramento della qualità della vita all’interno dei nostri centri abitati ma anche sul territorio circostante per evidenti e svariati motivi. Innanzitutto per motivi di visibilità territoriale in seguito alla promovalorizzazione del centro documentale unico nel panorama territoriale dell’area della collina materana e dell’intero territorio regionale. Non trascurabile e fondamentale è l’aumento della visitabilità dei centri urbani e del territorio, quindi aumento degli scambi culturali, confronto con altri territorio, innesco di processi di competizione positiva volti all’innovazione ed implementazione di sistemi legati al mondo dell’ITC. Dal punto di vista economico come si è precedentemente illustrato con stime orientate al ribasso l’investimento costituisce un effettivo impulso all’economia commerciale e turistica del territorio. Di qui la necessità di innovare e realizzare nuove e redditizie attività imprenditoriali, legati al mondo dei prodotti tipici e tradizionali nonché al mondo dell’artigianato e della cultura. L’intervento favorirà la realizzazione di nuove attività ricettive, attualmente inesistenti, ostelli e case vacanze per pernottamenti con evidenti e sostanziali ricadute economiche. Solo per la ricettività e l’accoglienza si è stimato la possibilità di creare posti di lavoro. Il miglioramento della qualità della vita è certificato soprattutto dalla realizzazione di interventi di tipo culturale che animeranno il territorio innescando processi identitari culturali e legami produzione/territorio, quali fattori sinergici in modo da coniugare le strategie di marketing territoriale con le politiche di promozione e di commercializzazione delle produzioni dell’area.

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Pagina 22 - c_d909_0001119/2018 Quindi la realizzazione dell’investimento introduce e sostiene azioni di coesione sociale e di cooperazione territoriale in grado di impattare positivamente sulla qualità della vita dei residenti, favorendo allo stesso tempo un complessivo innalzamento della competitività del sistema territoriale di riferimento.

E’ indiscutibile il valore aggiunto conseguito con la realizzazione dell’iniziativa che è innanzitutto un esempio di cooperazione tra territori rurali della montagna materana, stimola il confronto tra territori circostanti, comuni ed aree parco (Dolomiti Lucane, Gallipoli Cognato) favorisce l’adozione di soluzioni innovative a problematiche comuni, favorendo il superamento di vincoli strutturali delle aree rurali legati alla dimensione locale ed all’isolamento. La realizzazione di eventi di animazione territoriali, intesi sia come eventi venatori, sia come sagre enogastronomiche che come mostre mercato andranno a stimolare, ed invitare gli operatori dell’intero territorio. La predisposizione di pacchetti culturali e turistici integrati in cui la tappa nel e/o verso il Centro documentale diventeranno più ricchi e diversificati. La cosiddetta filiera turistico-ambientale verrà a completarsi di una rievocazione storico- antropologica culturale legati al mondo silvo-pastorale. Quindi il volo dell’Angelo di Pietrapertosa sarà affiancato alla tappa della visita documentale sul patrimonio culturale e rurale del territorio presso il museo iconografico di Garaguso, il centro polifunzionale di Oliveto e/o il convento di Salandra. Così come l’escursioni sul versante meridionale del Parco di Gallipoli Cognato inizieranno dalla visita al museo del Palazzo Reverterà, e cosi via. In conclusione l’intervento arricchisce l’attratività del territorio e nel contempo è necessario per completare, diversificare l’offerta turistica e ricettiva attualmente esistente sullo stesso.

La realizzazione dell’investimento è direttamente interconnessa ad altre attività che le Amministrazioni Comunali dei tre centri hanno già avviato per il rilancio dei propri centri.

SOSTENIBILITA’ GESTIONALE

Parlare di sostenibilità gestionale occorre parlare innanzitutto di sostenibilità ambientale ovvero di buone prassi e nuovi modelli organizzativi che rappresentano gli strumenti iniziali di una crescita congiunta di saperi e competenze, identificando, altresì, la base di una nuova offerta di servizi. Quindi la realizzazione congiunta di strutture comuni, di prodotti o l’attuazione, in maniera dislocata territorialmente, di azioni strategiche similari e di interventi che nascono già di per sé col valore aggiunto di porsi in una dimensione interterritoriale o transnazionale.

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Pagina 23 - c_d909_0001119/2018 Quindi sostenibilità gestionale come miglioramento della competitività delle imprese, creazione di nuovi prodotti/servizi, creazione di reti operative e nel contempo valorizzazione dei territori cooperanti in termini di condivisione di risorse L’intervento progettato è fattibile in termini di attuazione e sostenibile in termini finanziari e gestionali, in quanto facilmente realizzabile, continuativo e proficuo. Il carattere innovativo permette di contrastare il diffuso pregiudizio secondo cui, il mondo rurale "arretrato", "subisce" le innovazioni (tecnologiche, culturali, organizzative ecc.). Quindi “Sostenibilità e Realizzabilità” leve “di sistema” e non singoli strumenti settoriali, che esplorano nuove vie di sviluppo, vie che contribuiscono a risolvere problemi quali la disoccupazione, l'esclusione sociale, l'inquinamento o la perdita di rapporti sociali. Come si è potuto verificare nell’ambito del piano di gestione elaborato dall’amministrazione le fasi operative sono semplici, sono orientate a stimolare la crescita e lo sviluppo di imprese giovanili e/o associazioni culturali operanti nel volontariato. Pertanto percorsi di sviluppo di bottom up promozione di azioni innovative proposte da operatori locali, pubblici e privati, in tutti i settori di attività dell'ambiente rurale, L'innovazione risulta, pertanto, strettamente legata al trasferimento e alla creazione di reti. L'innovazione di prodotto riferita al miglioramento derivante dalle operazioni di supporto all'acquisizione di nuovi know how, ed innovazione di processo. Il sistema di gestione ambientale proposto permette di aiutare sia i soggetti pubblici che i privati a perseguire insieme obiettivi di miglioramento della qualità ambientale e della qualità della vita dei cittadini in una logica di sviluppo sostenibile. La gestione ambientale del territorio è un utile strumento di integrazione tra politiche economiche, sociali ed ambientali, oltre ad essere un concreto elemento di responsabilizzazione delle parti interessate. Quindi il sistema di gestione ambientale proposto è uno strumento volontario incentrato sulla compatibilità delle dinamiche di sviluppo con il matenimento di un'adeguata qualità della vita e la conservazione delle risorse ambientali (aria, acqua, suolo, bio-diversità, risorse energetiche etc.). Obiettivi fondamentali nel progetto di gestione proposto sono:  migliorare l’ambiente e lo spazio rurale  tutela del territorio;  migliorare la qualità della vita nell'area del Medio Basento, anche attraverso il sostegno alla diversificazione delle attività agricole presenti, valorizzando le specificità territoriali;  favorire l'accrescimento delle potenzialità dell'area attraverso l'osservazione di esperienze rilevanti, politiche di scambio di buone pratiche, il consolidamento dell'azione di cooperazione interterritoriale e transnazionale;

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Pagina 24 - c_d909_0001119/2018  sostenere lo sviluppo di nuove attività economiche o della diversificazione e multifunzionalità di quelle esistenti;  sostenere l’introduzione di innovazioni nelle aziende ed il miglioramento qualitativo delle produzioni;  valorizzare il patrimonio naturale e storico culturale presente nell'area e fortemente significativo;  promuovere azioni di animazione territoriale e di valorizzazione integrata delle risorse al fine di migliorare la competitività del territorio di riferimento;  potenziare i servizi alle popolazioni dell'area.

L’insieme dell’intervento, delle opere e degli eventi proposti, ha una sua evidente forza e sostenibilità in quanto inserito all’interno di un “sistema territoriale integrato” capace di interfacciare le articolate offerte del territorio con le varie modalità di mobilità e con le diverse forme del turismo alternativo. Il “progetto di territorio” posto alla base del pacchetto di offerta culturale garantisce in tal senso la congruità dell’intervento,

L’occasione di considerare il “sistema a stella” rinvenibile all’interno del territorio provinciale di Matera e del Medio Basento come parte di un più complessivo “sistema a rete” di dimensione regionale consente di ottimizzare la fruibilità del pacchetto di interventi proposto. L’attivazione di opportune politiche e strategie di promozione in un’ottica di prodotto culturale e turistico integrato offre la possibilità di incrementare la domanda attuale.

Di seguito vengono illustrati a mo di esempio alcuni degli interventi e gli eventi di animazione che nei vari periodi e mesi dell’anno verranno realizzati all’interno del centro documentale territoriale: Periodo Settembre – Novembre:  Eventi di animazione dominicali a carattere ludico sportivo sulle attività di caccia: raduno cacciatori all’interno del centro storico per iscrizione gare di caccia all’interno del territorio; evento contornato da mostre mercato di animali per la caccia (prede-predatori), finimenti ed armi, costumi e prodotti tipici; cortei storici delle squadre iscritte, etc.

Periodo Dicembre – Febbraio:  Collegamenti con le attività turistiche ed organizzazione di eventi complementari a: . i riti della enogastronomia natalizia; 24

Pagina 25 - c_d909_0001119/2018 . Miti e riti dell’uccisione del maiale; . Il rito dei campanacci di S. Mauro Forte; . Il carnevale Transumante di Tricarico; . Etc

Periodo Marzo – Giugno:  Visite didattiche scolaresche nel centro documentale;  Implementazione di attività di laboratorio didattico “ Costruzioni di arnesi di caccia”;  Attività ludico sportive tiro con l’arco con maestri d’arco;  Realizzazione di seminari e convegni;  Collegamento con i riti arborei di , Pietrapertosa, Castelmezzano;  Etc.

Periodo Luglio – Agosto:  Realizzazione corteo storico della corte del Duca di Salandra contornati da eventi enogastronomico all’interno del convento: “A cena con il Duca Revertera”  Attività ricreativo-turistiche collegate alle attività dell’area “Volo dell’angelo”, “Parco della Grangia”;  Inserimento nei percorsi turistici di tipo escursionistici e naturalistici;  Attività ludico-sportive;  Attività di laboratorio ad Oliveto sull’arte pastorale del legno;  Mostre e teatro;  Etc.

Il presente studio CONCLUDE CON UNA VALUTAZIONE POSITIVA della sostenibilità dell’iniziativa, condizionandola specifica azione di promozione e marketing che potrà essere attuata, con azioni coordinate a livello sia provinciale che regionale e con la collaborazione tra soggetti pubblici ed operatori privati.

Come si è potuto dimostrare la fattibilità dell’iniziativa è:  Tecnica - (sono stati ampiamente verificati gli aspetti tecnici della proposta che sono effettivamente realizzabili)

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Pagina 26 - c_d909_0001119/2018  Organizzativa - la proposta è realizzabile nell’ambito della organizzazione esistente  Economica - le risorse necessarie per la realizzazione del sistema (costi) sono giustificate dai ritorni prevedibili, espressi anche in termini di benefici soprattutto occupazionali - Temporale - è realizzabile nei termini illustrati ed è ripetibile con continuità negli anni - Motivazionale – - Presenta un elevato grado di accettabilità da parte gli utenti e cittadini e da tutti coloro che hanno avuto modo di apprezzare l’iniziativa politica

In conclusione tramite gli interventi progettati, sarà certamente possibile completare un

progetto organico e complessivo che prevede la vivibilità di tutti gli spazi ed ambienti esistenti,

riportare alla funzione di ricettività ed ospitalità, nonché alla realizzazione di attività complementari

e supplementari a quelle descritte tutti e tre i comuni.

Quindi, sulla falsa riga della destinazione primaria delle strutture al momento della loro

costruzione, come residenza e dimora di attività venatorie e ricreative, si ripropone in modo forte e

strutturato un progetto e programma di attività incentrate prevalentemente sulla realizzazione di un

contenitore di risorse culturali, artistiche ed artigianali, che tramite progetti di gestione funzionali e

innovativi, con l’utilizzo dei nuovi strumenti dell’informazione e delle nuove tecnologie propongono

e rilanciano dinamiche territoriali di sviluppo e di miglioramento della qualità della vita.

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Pagina 27 - c_d909_0001119/2018