L'altra BERGAMO Terra Di Droga, Armi E Pizzo
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www.araberara.it [email protected] dal 1987 VAL SERIANA, VAL DI SCALVE, ALTO E BASSO SEBINO, VAL CALEPIO, LAGO D’ENDINE, VAL CAVALLINA, BERGAMO Autorizzazione Tribunale di Bergamo: Quindicinale Pubblicità «Araberara» Numero 8 del 3 aprile 1987 Tel. 0346/28114 Fax 0346/921252 Redazione Via S. Lucio, 37/24 - 24023 Clusone 5 dicembre 2014 Composizione: Araberara - Clusone Tel. 0346/25949 Fax 0346/27930 “Poste italiane Spa - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 Anno XXVIII - n. 23 (474) - 2,00 Stampa: C.P.Z. Costa di Mezzate (Bg) (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, DCB Bergamo” Direttore responsabile: Piero Bonicelli CODICE ISSN 1723 - 1884 LA FAVOLA CASTRO VERA DEL Benedetta gente (p.b.) Avvento signifi ca “venuta, arrivo”. Quindi si 13 DICEMBRE dà per avvenuto (ad-ventus) un fatto che in realtà si Gli editoriali attende e ci si prepara ad accoglierlo. L’attesa è, leo- ARISTEA CANINI pardianamente, la parte migliore della festa, la vigi- Quel profumo ostinato di in- lia (il sabato del villaggio) è meglio della festa stessa, 47 verno che scalda invece di raf- che poi ti piomba addosso all’improvviso, dopo averla freddare. Quel tuo viso stupito tanto aspettata e riserva perfi no delusioni. La parte che diventa un disegno di sole commerciale del Natale ha sfi lacciato l’attesa ben ol- appartamenti infi nito. Quegli occhi sgranati tre le quattro domenica dell’Avvento che anche per mentre ti inciampi per evita- la chiesa è istituzione tardiva (VI secolo), In alcu- comunali per re un haribo di liquirizia che ni paesi le luci natalizie si sono accese addirittura segna la strada verso la meta. a metà novembre, è già qui la festa, o se preferite… 1400 abitanti. Quel fi eno scomposto lasciato “festa continua”. Ormai le feste religiose sono diven- all’asinello lungo le scale. Che tate pretesti, l’Immacolata è il primo ponte verso vale il cielo. Il tuo sguardo al l’abbuffata di vetrine sfavillanti, alberi risplendenti, Proporzioni mattino del 13 dicembre. Quella babbi natali alpinisti con le nuove cattedrali (i centri fi aba che forse non lo è nemme- commerciali) parate a festa. da…Cina. no, e io che a forza di ascoltare a pag. 27 il mio bimbo prendo la penna e » segue a pag. 58 scrivo la mia di letterina a san- ta Lucia. E scopro che esiste. ALBINO » segue a pag. 58 Il personaggio IL CASO: La Cooperativa Prossima uscita 'rossa'... salva la Lega Nord VENERDÌ 19 a pag. 54 DICEMBRE E Rossi il “patteggiatore” CLUSONE I 90 anni di Mons. Gaetano Bonicelli, spicca il volo Intervista al sindaco IN RICORDO Arcivescovo emerito di Siena: (grazie a Sacbo) Olini: "Mi ripresento "Due mondi, Due Chiese" perchè ho lavorato » a pag. 9 DI JAK » alle pagg. 2-3 bene" ANNIBALE CARLESSI a pag. 10 Erano belli quei tempi di ven- ticinque anni fa. Forse perché io è Claudio avevamo poco più di VAL DI SCALVE trent’anni, e si viveva spensie- L’ALTRA BERGAMO rati di quella sana menefregag- Dal 2015 bus e mensa gine che l’età impone. Gestiva- gratis per gli studenti mo un allevamento di cani che Terra di droga, armi e pizzo con il tempo diventò anche un grazie alle centraline maneggio, con un piccolo grup- po di cavalli, e facevano pure qualche gara provinciale. Ad a pag. 21 aiutarci ad accudire i cavalli, tra gli altri c’era pure Giacomi- no, fratello minore della donna LOVERE di Claudio, Marina. Giacomino aveva all’epoca circa 12-13 anni, INCHIESTA SULLA MAFIA Basilica di Santa un bellissimo ragazzino biondo Maria: vivace come pochi, e oltre che a si entrerà » segue a pag. 58 NELLA NOSTRA PROVINCIA» alle pagg. 5-7-8 pagando un euro SANTA LUCIA » a pag. 22 HA PERSO CASAZZA LA STRADA ANDREA MESSA Caro Direttore, credo CASA DI RIPOSO: che anche S. Lucia una volta avesse il senso del- Il caso alla Corte la misura e soprattutto potesse contare su aspet- tative e pressioni consu- dei Conti. La mistiche molto inferiori e più abbordabili; sul tema minoranza: "La mi sia consentito un bre- ve racconto di tempi an- dati. Nel 1957 tutti i ra- Curia ha gravi gazzi che abitavano nelle cascine ad est del Comune responsabilità" di Leno (Brescia: “zona economicamente depres- » a pag. 47 » segue a pag. 58 SCOPRI DI PIU' A PAG. 17 - 43 Araberara 5 dicembre 2014 2 PIERO BONICELLI IL 13 DICEMBRE COMPIE 90 ANNI L’ARCIVESCOVO EMERITO DI SIENA, GIÀ ORDINARIO MILITARE D’ITALIA, NATO A VILMINORE DI SCALVE Era il giorno di S. Lucia di 90 anni fa. “Mia mamma mi diceva sempre: Ti ha portato IL PERSONAGGIO S. Lucia”. E’ cambiato il mon- do, è cambiata la Chiesa. E mi viene in mente il “suonatore Jones / che giocò con la vita biamo fatto, a Padova, come per tutti i novant’anni” con COP (Centro Orientamento MONSIGNOR GAETANO BONICELLI la differenza che Mons. Gae- Pastorale che pubblica la ri- tano Bonicelli, che compie i vista “Orientamenti pastorali” suoi 90 anni il 13 dicembre “al – edizioni dehoniane – n.d.r.) cielo” ci ha pensato, eccome, un’inchiesta che ha dato un gli ha consacrato e dedicato la risultato sorprendente: ci sono vita intera. Della sua “classe” più vocazioni adesso di 20 anni fa, in percentuale. Solo 90 anni, due Mondi, due Chiese di 33 novelli sacerdoti di quel 22 maggio del 1948, anno di che se allora si partiva da 100 fuochi, passioni, speranze, adesso si parte da 40 e quindi paure e sullo sfondo la mise- i numeri totali sono inferiori ria dell’immediato dopoguer- e di molto, ma in percentuale “Saper comunicare è come saper vendere ra, sono rimasti in cinque. Li le vocazioni sono addirittura nomina: don Nicola Morali cresciute. Secondo punto: un (Clusone), Don Gildo Rizzi tempo la domanda, il bisogno (Telgate), Don Piero Barcella di scolarità era altissimo e (Trescore) e Mons. Tarcisio l’offerta era bassa e costosa. ricordando però che la merce… non è nostra!” Foresti (Imola). Di ognuno ri- Per cui il Seminario era una corda il percorso. Due Vesco- soluzione a (relativamente) vi in quella classe di novelli basso costo. Terzo: in paese Il maestro Mario Stocchi, ex ginnasio al Sarpi, dove fummo sacerdoti ordinati da Mons. il prete faceva parte delle fi - bancario, si inventò una scuo- promossi alla grande, anche Adriano Bernareggi, vescovo gure carismatiche cui fare ri- la privata e portò i 6-7 alunni da privatisti, come anche in di Bergamo dal 1936 al 1953: ferimento per la scelta di vita, che eravamo a fare gli esami a terza liceo, ancora al Sarpi, Oltre a Mons. Bonicelli, c’era oggi è il contrario. Ultimo, le- Schilpario, dove c’era la quin- fui promosso con la media del anche Mons. Giovanni Loca- gato al precedente: la società ta. Li passammo a pieni voti, 7,30. Grandi insegnanti, ricor- telli che fu vescovo a Rimini del benessere crea aspettative quegli esami. Era, aspetta, sì, do il Canonico Antonio Maj, e poi a Vigevano. E’ un gior- che la ‘professione’ di prete il 1935”. E così, quando Tano di Schilpario, che morì quan- no uggioso di fi ne novembre. non può soddisfare, economi- confi da alla madre di volersi do noi eravamo in terza liceo “Don Tano” (a Vilminore a camente e socialmente. Non fare prete, mamma Cristina e a fargli da supplente arrivò Tavernola lo chiamano così da che una volta economicamente scrive al marito che Tano vuo- nientemeno che Don Luigi sempre) arriva in redazione. i preti stessero meglio, stavano le andare a studiare a Clusone. Chiodi, futuro grande studio- Ha appena fatto una puntatina in piedi a patate come la pove- Non ci sono soldi. “Parroco di so e direttore della Biblioteca a Vilminore a trovare sua so- ra gente delle loro parrocchie, Sant’Andrea (una frazione di Angelo Maj. La guerra? Mi ri- rella Tilde, di un anno più… ma erano comunque un punto Vilminore che fi no a metà anni cordo la fi ne perché annunciai giovane, adesso sta tornando di riferimento autorevole”. settanta aveva 7 parrocchie io l’arrivo degli americani. a Stezzano, dove risiede. In – n.d.r.) era Don Gianmaria Andò così: ero addetto all’os- auto: “Certo che guido, solo Sul camion ho Duci che si offrì di farmi scuo- servatorio, che era una torret- la sera sto attento perché i fari conosciuto mio padre la, in modo da risparmiare un ta dove c’erano i misuratori disturbano un po’”. anno. Per tutto l’inverno an- dell’acqua piovana, umidità, La stessa grinta, il sorriso Il racconto di una vita parte davo giù attraverso la valletta temperature e dove c’era un pronto, la memoria ferrea, una da lontano, quando il ‘Tano’, di Campiù col lissì, la slitta dei cannocchiale che noi usavamo capacità comunicativa prover- cresciuto senza conoscere il poveri, un asse di legno con un per lo studio delle stelle. Avevo biale. Le sue “omelie” travol- papà, decide di farsi prete. Il rialzo davanti. L’esame lo do- in consegna la chiave, ai tempi genti, ancora adesso. Il segre- papà Francesco era emigrato vevo dare a Clusone e lì pas- era un onore. to? “Credo sia una qualità in Costa d’Oro nel 1926, nelle sai trionfalmente alla secon- Ero in cima alla torretta innata, ma bisogna ricordare miniere d’oro. Tano non aveva da ginnasio. Così la mamma quando puntando il cannoc- che non stiamo vendendo… ancora due anni. Il papà lo ri- scrive al papà che Tano vuol chiale nella pianura vidi i merce nostra, bisogna sapere vedrà nel 1946 (“ma non me lo andare a studiare a Villa Be- camion e i carri armati degli a chi ci si sta rivolgendo e cer- ricordavo, fi gurarsi, a nemme- ato Barbarigo a Clusone.