# # # # Bassa Valle # # # # Osservatorio virtuale del paesaggio mediterraneo Punto di ripresa: Balma Boves (Cuneo) # # # [PAYS.DOC] # PM-26 # # # # # # # # # # # # # e # # l o # # a e # r l n # u a a # t r # b # # # a u r # # # # N R U # # #

Insediamenti Boschi cedui Coltivazioni (Arativo) Fascia fluviale Nuclei rurali # # Montagna # # I principali insediamenti della vallata, I versanti collinari sono caratterizzati dalla Una parte consistente delle aree di Il corso del fiume Po segna il fondovalle con Si conservano alcuni insediamenti rurali # e si suddividono in un presenza di bosco ceduo, in maggioranza fondovalle sono destinate alle coltivazioni di una fascia di vegetazione ripariale ancora sparsi nelle diverse frazioni della valle. Nati Collina centro amministrativo e numerose borgate castagni. Purtroppo lo spopolamento delle vario tipo: cereali, frutta e arativo in conservata. Il corso d'acqua occupa la parte con forme aggregative molto semplici, sparse lungo le pendici dei versanti collinari. valli montane porta gravi difficoltà nella generale. Gli impianti di alberi da frutto, della pianura opposta ai principali questi nuclei, con il passare dei secoli sono Pianura Paesana è diventato un importante centro di manutenzione dei boschi; il reddito relativamente recenti, hanno cambiato insediamenti. Da questo partono una serie stati trasformati o abbandonati, anche se Litorale villeggiatura negli scorsi decenni, derivante dalla raccolta dei frutti, noci e notevolmente il territorio e la sua di canali irrigui costruiti dall'uomo a seguito alcuni mantengono ancora elementi popolandosi di numerose nuove castagni, non è più sufficiente a garantire un percezione. Dall'alto le geometrie dei filari degli impianti agricoli. La massiccia caratterizzanti la loro storia originaria. costruzioni, con architetture non reddito che permetta alle nuove generazioni delle coltivazioni disegnano nuovi tessuti produzione di frutta porta ad un notevole Maggiore compattezza del tessuto storico caratterizzanti e non legate alle tradizioni di insediarsi in montagna, a fronte di una agricoli, disposti su ampie file, e di altezza incremento del consumo dell'acqua nelle presentano le borgate dell'alta valle. costruttive locali. oggettiva difficoltà nella lavorazione. ridotto per facilitarne la lavorazione il zone agricole, non utilizzata, solo in estate, Sarebbe auspicabile incentivare la raccolto dei frutti. Si tratta per lo più di per irrigare le colture, ma anche negli inverni conservazione del bosco anche tramite impianti a spalliera che si formano su tutori e rigidi, secondo nuove tecniche, per evitare politiche di sfruttamento delle risorse supporti idonei. La protezione dei frutti che la pianta geli. naturali, per scopi energetici alternativi, o avviene tramite l'utilizzo di teloni, che per recuperare antiche coltivazioni e quando sono aperti variano in modo tradizioni contadine. significativo la percezione del colore del paesaggio.

La media valle Po, da Paesana a , è segnata nel fondovalle dalla via fluviale del Po sul versante sinistro e dall'asse stradale ai piedi della collina del versante opposto. Gli insediamenti si sono sviluppati in modo lineare lungo la direttrice di fondovalle, ad eccezione di collocato in una conca ai piedi del Montebracco. Paesana conclude la parte centrale della vallata, unendo i due percorsi da Barge e da Revello per l'alta valle. Le caratteristiche degli insediamenti di Paesana e Sanfront sono simili: ad un centro principale che ospita la chiesa parrocchiale e la sede amministrativa della comunità si sommano diverse piccole borgate, che mantengono ancora tratti della originaria vocazione contadina. Ad architetture tradizionali, costruite in pietra e coperte a lose, si affiancano moderni capannoni prefabbricati, per l'allevamento, per piccole industrie o per l'artigianato legato soprattutto alla lavorazione del legno. Tra i siti di particolare interesse si segnala la borgata di Balma Boves, un villaggio costruito a ridosso di una roccia a sbalzo, lungo le pendici del Montebracco, che crea una protezione naturale per gli edifici costruiti al di sotto: un esempio indicativo di una tipologia di insediamento molto diffuso nelle vallate alpine, recentemente riqualificato. L'area, appartenente nel Medioevo al marchesato di , è stata scelta dai marchesi per la creazione di importanti centri religiosi: il monastero femminile di Santa Maria di Revello e quello cistercense femminile di Rifreddo, risalente all'inizio del XIII secolo, oggetto di un recente restauro.

Insediamenti Boschi cedui

Nuclei rurali Fascia fluviale

Coltivazioni (Arativo) Bassa Valle Po [PAYS.DOC] Osservatorio virtuale del paesaggio mediterraneo Punto di ripresa: Balma Boves (Cuneo) PM-26

1

2 3 La chiesa parrocchiale di Sanfront. CLEMENTE ROVERE, Il Piemonte antico e moderno delineato e descritto da Clemente Rovere, a cura di C. Sertorio Lombardi, Torino 1978, n. 1217 Il pianoro di Paesana con l'incrocio tra la valle Po e quella 1 Sanfront. CLEMENTE ROVERE, Il Piemonte antico e moderno delineato e Infernotto descritto da Clemente Rovere, a cura di C. Sertorio Lombardi, Torino 1978, n. 1216 2 L'insediamento di Balma Boves

3 Architettura rurale a Balma Boves

Pavimentazione di un sentiero e canale per la 4 regimentazione delle acque

5 L'abitato di Sanfront dalla collina del castello

6 Il nucleo antico e la via porticata a Sanfront

4

Le valli Po e Bronda costituivano il feudo dei Saluzzo di Paesana, parenti del ramo principale dei marchesi di Saluzzo. Il tratto di valle che comprende gli insediamenti tra Paesana e Revello era caratterizzato da castelli e da strutture di difesa ancora in parte riconoscibili. La presenza di un castrum nei luoghi infeudati dai Saluzzo, dimora delle signorie locali, soprattutto nelle valli alpine, è molto diffusa: così i Saluzzo Castellar poi Paesana sono proprietari nell'alta vallata, dei castelli di , , , e nella bassa valle Po e Bronda, delle fortificazioni di Sanfront, Martiniana, Brondello e Castellar. L'asse strategico che seguiva il percorso segnato dal fiume Po si concludeva con il castello di Revello proprietà dei marchesi di Saluzzo, possente sistema difensivo, distrutto nel 1640. Il controllo di un territorio di rilevante importanza strategica e commerciale attraverso la costruzione di un sistema difensivo per punti, permetteva inoltre un'agevole riscossione dei pedaggi legati al passaggio delle merci per e dall'Oltralpe. L'itinerario di Clemente Rovere attraverso la valle Po, lo portò a soffermarsi anche su Sanfront. Egli disegnò del centro amministrativo e religioso, gli edifici più importanti, tra i quali la parrocchiale, oggi contornata da un fitto 5 6 tessuto edilizio. La parte più antica della borgata è stata costruita a ridosso della collina del castello, e mantiene ancora alcuni tratti della cinta difensiva.