Archivio Storico Bergamasco

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Archivio Storico Bergamasco ARCHIVIO STORICO BERGAMASCO 12 ARCHIVIO STORICO BERGAMASCO ! Rassegna semestrale di storia e cultura . ■ i t t i : 12 . I i ( J ; : > 1 N. 1, Anno VII, 1987 i ■ ! ». > : i ! PIERLUIGI LUBRINA EDITORE i ! Bergamo 1987 Pubblicazione del Centro Studi archivio bergamasco ! via A. Locatelli 62 - 24100 Bergamo i i ! Direttore: Giulio Orazio Bravi 1 Comitato di Redazione: Paolo Berlanda, Sergio Del Bello, Gabriele Laterza, Giorgio Mangini, Gianluca Piccinini, Paolo Pesenti, Susanna Pesenti, Giuseppe Tognon, Andrea Zonca. ; Amministrazione: Pierluigi Lubrina Editore s.r.l., viale Vittorio Emanuele 19 - 24100 Bergamo 1 Abbonamenti: L. 30.000; per l’Estero $ 25; Sostenitore L. 50.000. L’abbonamento può essere sottoscritto negli Uffici della Pierluigi Lubrina Editore, o con l’invio del bollettino di conto corrente postale n. 12664249 intestato all’Editore. (Prezzo del fascicolo singolo L. 18.000). La rivista è semestrale. Autorizzazione del Tribunale di Bergamo n. 3 del 30-1-1981. Direttore Responsabile: Susanna Pesenti Composizione e impaginazione: NOVATYPE - Bergamo Stampa: GRAFITAL » Torre Boldone (Bg) Bergamo - Luglio 1987 . SOMMARIO i Saggi e Testi A. zonca, Polizze d’estimo del comune di Colognola in Val Ca­ vallina. Anno 1476. 11 G. silini, Note sul reclutamento e le condizioni di lavoro della manodopera nel lanificio loverese nei secoli XV e XVI. 29 G. Appolonia, Giovanni Simone Mayr e le lezioni caritatevoli di musica. ■ 77' G. landini, Domenico Donzelli. Osservazioni sopra un tenore bergamasco. 87 G. laterza, Bergamo cattolica e la guerra di Spagna. Ili Fonti e Strumenti G. alessandretti, Il fondo degli Istituti educativi nell’Archivio di Stato di Bergamo. 125 Rassegna g. politi, Storia 'locale’ e 'grande’ storia. Il terreno dello storico locale. 159 p.M. soglian, Un corso '150 ore’ sulla storia locale. 171 Recensioni f CONTENTS A. Zonca, Polizze d’estimo del comune di Colognola in Val Cavallina. Anno 1476. The author publishes thè fiscal records of thè families of Colognola, which represent a remarkable source fot thè social and economie history of thè Berga- i masque commune. G. Silini, Note sul reclutamento e le condizioni di lavoro della manodopera nel lanificio loverese nei secoli XV e XVI. A study of thè engagement-contracts in thè wool-industry of Lovere between thè second half of thè XV and thè beginning of thè XVI century provides an average picture of thè workers and of their working conditions. i G. Appolonia, Giovanni Simone Mayr e le lezioni caritatevoli di musica. The essay is about thè school of music ‘Le lezioni caritatevoli di musica’, founded in Bergamo in 1805 on thè basis of renovated teaching methods and with thè encouragement of Simone Mayr. G. Landini, Domenico Donzelli. Osservazioni sopra un tenore bergamasco. The author adds new sources to thè studies on thè Bergamasque tenor Do­ menico Donzelli, who took part in thè romantic revolution in thè opera in thè second half of thè XIX century. G. Laterza, Bergamo cattolica e la guerra di Spagna. The essay is about thè Catholic’s attitude in Bergamo towards thè Spanish civil war. The unique source — thè locai catholic press — shows a total adhe- rcnce to Franco’s cause. • • Dal primo maggio di quest’anno, il Centro Studi 'Archivio Bergamasco’, che cura la pubblicazione di questa rivista, ha nuova sede in via Loca­ tela 62, Bergamo (tei. 270058). In questa occasione, che segna una indubbia crescita complessiva del nostro Centro, ci sembra doveroso esprimere un vivo ringraziamento alla Direzione e al Personale dell’Ar­ ; chivio di Stato di Bergamo, senza la cui cortese ospitalità, fino ad oggi ri­ servataci, non avremmo mai potuto dare avvio alle attività proposteci e trovare consensi presso un pubblico sempre più vasto. Ringraziamo : inoltre l’editore della rivista Pierluigi Lubrina per aver ospitato pres­ ■ so i suoi uffici le riunioni della Redazione nei mesi occorsi al cambio di sede. Alla dotazione di una sede idonea, attrezzata di tutti gli stru­ menti indispensabili alla conduzione del lavoro di ricerca e di studio, si è aggiunta la cooptazione di nuovi soci. Ambedue queste scelte do­ vrebbero favorire l’allargarsi del campo di attività del Centro, fino a comprendere una più incisiva e attenta promozione di iniziative miranti alla tutela e al riordinamento del patrimonio documentario, una nuova presenza nel campo scolastico con proposte per la didattica della storia e Vaggiornamento dei docenti, l’assistenza e la consulenza da offrire a enti pubblici e privati nei loro programmi di carattere storico ed edi­ toriale. i . .I ; / - ‘ >I i \ . 1 ! J i i i ! r ! : ■ f SAGGI ' r .f . < 1 - ANDREA ZONCA POLIZZE D’ESTIMO DEL COMUNE DI COLOGNOLA IN VAL CAVALLINA. ANNO 1476 La rilevazione estimale delle famiglie del comune di Colognola, conservataci nell’Archivio Storico del comune di Bergamo, è una testimonianza notevole delle condizioni sociali e materiali di un piccolo villaggio della collina bergamasca. Preceduto da una nota archivistica e da alcune considerazioni storiografiche, l’Au­ tore pubblica l’intero documento, che può servire, pur nella sua specificità, alla storia della campagna bergamasca sul finire del Medioevo. 1. L’Archivio Storico del Comune di Bergamo conserva una ricca serie di documenti estimali — polizze e registri — pressoché ininter­ rotta per tutto l’arco della dominazione veneta; conservata oggi, come tutto quell’Archivio, nella Biblioteca Civica ‘A. Maj’ (salvo i materiali relativi al Seicento, conservati presso il locale Archivio di Stato), essa è stata recentemente riordinata (d’ora in avanti: bcb Estimi, seguito da numero d’ordine) e dotata di un adeguato indice corografico. Si tratta di fonti di grande interesse per la ricostruzione della storia eco­ nomica e sociale di quei secoli, soprattutto della Città, ma anche di alcuni centri rurali. Le polizze, denunce compiute direttamente dai contribuenti, contengono la descrizione e il valore in denaro di beni mobili e immobili, debiti e crediti di ciascun fuoco, accanto a infor­ mazioni sulla consistenza del nucleo familiare, sulla età, lo stato di salute e l’occupazione dei suoi membri: una struttura già compieta- mente definita nelle polizze del 1476 — le più antiche conservateci — e soggetta in seguito a variazioni assai limitate. In questi documenti è la proprietà terriera a balzare in primo piano, in quanto elemento costitutivo fondamentale della condizione economica e sociale in età preindustriale, mentre gli altri dati rimangono generalmen­ te sullo sfondo, forniti in modo incompleto o poco dettagliato. Una certa familiarità con questo tipo di fonti rende immediatamente accorti della particolarità dell’esempio che si pubblica qui: le polizze degli abitanti del comune di Colognola in Val Cavallina. Le maggiori e più interes­ santi informazioni riguardano proprio quegli aspetti generalmente 'tra­ scurati’, mentre la proprietà terriera vi occupa una posizione affatto marginale: soltanto due dei 14 estimati dichiarano di possedere della terra, ma solo un appezzamento ciascuno, mentre tutti si dichiarano 12 A. ZONCA solidalmente affittuari dipendenti da un unico grande proprietario cit­ tadino: Antonio fu Alberto Suardi. Una condizione che non dovette essere esclusiva di questa comunità, ma che tale ci appare nella estrema scarsità di documenti analoghi — cioè estimi relativi a comuni rurali — j a nostra disposizione. Questo stato della documentazione è altresì con­ nesso alle modalità della sua produzione ed alle successive vicende ar­ chivistiche: su tali punti conviene dunque soffermarsi prima di affron­ tare più da vicino la nostra fonte. 2. È noto die l’imposizione fiscale nello Stato Veneto avveniva fis­ sando a priori il contingente a carico di ciascuna città e del relativo territorio e, nel caso bergamasco, suddividendo l’onere tra la Città, il Piano e le Valli, che godevano di una particolare condizione giuridica nei confronti della Dominante. La quota fissata per ciascun distretto del territorio era quindi suddivisa tra i singoli comuni che ne facevano parte, e all’interno di questi tra i vari fuochi, proporzionalmente alla 1 capacità contributiva di ognuno. La stima di tale capacità si basava sulle denunce presentate direttamente dai contribuenti (le polizze d’esti­ mo), successivamente verificate ed elaborate da estimatori eletti nel­ l’ambito di ciascun comune. Questi stabilivano la cifra d’estimo per cia­ scun contribuente, che non costituiva l’ammontare dell’imposta, bensì il capitale sulla base del quale tale ammontare era calcolato in occasione di ogni nuova imposizione. La presenza di dati scarsamente quantifi­ cabili, quali anelli relativi ai componenti il nucleo familiare, volta a documentare nel modo più esaustivo possibile le condizioni di vita — e i auindi la capacità contributiva — degli estimati, comportava una serie di valutazioni soggettive che rendevano la cifra d’estimo qualcosa di più che la semplice somma algebrica dei valori in denaro. Il rischio di abusi, a cui d’altra parte questo sistema esponeva maggiormente i contribuenti, era affrontato col ricorso alla media tra le cifre d’estimo proposte da due o più estimatori. 3. Da quanto detto sinora appare chiaro che l’unità amministrativa fondamentale di questo sistema è il comune: all’interno di questo si or­ ganizzava la rilevazione e l’elaborazione dei dati da parte degli estimatori, ed esso aveva competenza in merito alla definizione dei contribuenti a sé soggetti — competenza di cui è traccia anche nella fonte che qui si pubblica (cfr. [14] ove si accenna al concordio tra i comuni di En­ fatico
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