Provincia Di Rimini Con Indicazione Di Zona E Sottozona Di Allertamento
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MOD. 4 MODULARIO I. – Ramo Pref. - 4 Prefettura di Rimini Ufficio Territoriale del Governo PIANO PROVINCIALE DI EMERGENZA DI PROTEZIONE CIVILE Parte Generale Edizione 2017 PIANO PROVINCIALE DI EMERGENZA DI PROTEZIONE CIVILE Parte Generale INDICE Pag. 1. Obiettivi Generali 3 1.1 Normativa di riferimento 3 1.2 Linee guida regionali per la redazione del piano provinciale di emergenza di protezione civile 5 1.3 Tipologia degli eventi – ambito di intervento 7 1.4 Scenari degli eventi attesi 8 1.5 Modello di intervento 9 1.6 Rapporto con gli altri strumenti della pianificazione 22 1.7 Procedura di approvazione del piano provinciale di emergenza 22 1.8 Glossario 23 2. Dati Territoriali 27 2.1 Assetto territoriale 27 2.2 Assetto amministrativo 38 2.3 Viabilità 39 2.4 Ferrovie 44 2.5 Porti 45 2.6 Aeroporto 50 3. Organismi di Coordinamento 52 3.1 C.C.S. 52 3.2 Sala operativa provinciale (SOP): funzioni di supporto 53 3.3 Sistema provinciale di protezione civile 56 3.4 C.O.M. 56 3.5 Modello organizzativo Centri Operativi 58 4. Aree di Emergenza 61 4.1 Aree Ammassamento soccorritori e risorse 62 4.2 Aree e centri di assistenza della popolazione 63 Allegati TABELLA ENTI TABELLA CCS | Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo di Rimini - Piano Provinciale di Emergenza Ed. 2017 2 PREMESSA Richiamate le precedenti edizioni del Piano Provinciale di Emergenza di Protezione Civile, approvati, rispettivamente, con Delibere della Giunta Provinciale di Rimini 26.2.2002 n. 54 e 13.12.2010 n. 61, la Prefettura di Rimini alla luce sia del mutato assetto istituzionale ed ordinamentale sia degli approfondimenti di natura tecnica compiuti a fini di ulteriore più ampia conoscenza del territorio provinciale e delle sue potenziali vulnerabilità, è stata ravvisata la necessità di procedere ad una revisione ed aggiornamento del Piano Provinciale di Emergenza di Protezione Civile per il territorio di Rimini, sulla base delle risultanze dell’attività svolta, con riunioni dell’11.4.2017, 20.10.2017, 8.11.2017 e 24.11.2017, dal Gruppo di Lavoro appositamente costituito e coordinato dalla Prefettura. 1. Obiettivi Generali 1.1. Normativa di riferimento Il Piano Provinciale di Emergenza di Protezione Civile viene individuato per la prima volta nel D.P.R. n. 66/1981 (Regolamento di esecuzione della L.n. n. 996/1970) come strumento preventivo di pianificazione delle emergenze che definisce il fabbisogno e la disponibilità di personale mezzi ed attrezzature, e i compiti di ciascun ente coinvolto in funzione delle diverse ipotesi calamitose. La sua predisposizione a cura del Prefetto è stata riaffermata con la Legge 24 febbraio 1992 n. 225 “Istituzione del Servizio Nazionale di Protezione Civile”, in cui è previsto che “il Prefetto anche sulla base del Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione predispone il piano per fronteggiare l’emergenza su tutto il territorio della provincia” ed attribuita al Prefetto la direzione unitaria dei servizi di emergenza da attivare in ambito provinciale ed il loro coordinamento con gli interventi dei Sindaci dei Comuni interessati, l’adozione dei provvedimenti necessari ad assicurare i primi soccorsi). Con il D.lgs. 31 marzo 1998 n.112 (artt. 107 e 108) è stato delineato un nuovo assetto delle competenze dello Stato, delle Regioni e degli Enti Locali in materia di protezione civile e affidata, tra l’altro alle Province, la responsabilità della predisposizione del Piano Provinciale di emergenza finalizzato a fronteggiare le situazioni di cui all’art. 2, comma 1, lett. b) della L. n. 225/1992 e s.m.i.; l’elaborazione del Piano è stata trasferita alle Province sulla base degli indirizzi regionali; Il D. Lgs. n. 300/1999 ha riunito in capo al Ministero dell’Interno, oltre alla responsabilità delle politiche di protezione civile, dell’ordine e della sicurezza pubblica, anche quelle del soccorso pubblico e della difesa civile e che l’art. 5, comma 2bis, del D.L. 7.9.2001 n. 343 conv. con mod. dalla L. 9.11.2001 n. 401 ha riconfermato le competenze del Prefetto già previste dall’art. 14 della l. n. 225/1992 anche con riguardo alla direzione unitaria dei servizi di emergenza per gli eventi di tipo b; La L. 12.7.2012 n.100, aggiornando la L. n. 225/1992, ha demandato alle Prefetture l’attuazione ed il coordinamento dei piani provinciali di emergenza sulla base degli indirizzi nazionali e regionali Con la Legge Regionale 7 febbraio 2005 n. 1 è stata istituita l’Agenzia regionale di Protezione Civile della Regione Emilia Romagna che provvede alla disciplina e al riordino delle funzioni in materia di protezione civile. Ai sensi della riforma del sistema di governo avviata, in attuazione della L. 7.4. 2014 | Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo di Rimini - Piano Provinciale di Emergenza Ed. 2017 3 n. 56 (Riordino Province e Istituzione Città Metropolitane) con la L.R. Emilia-Romagna 30.7.2015 n. 13 e, tra le altre, con Delibera di Giunta Regionale 26.4.2015 n. 622, dall’1.5.2016 è stata istituita la nuova Agenzia Regionale per la Sicurezza e la Protezione Civile, a cui ora fanno capo le funzioni tecnico- gestionali in materia di sicurezza territoriale e protezione civile, le funzioni in materia di protezione civile e attività estrattiva già esercitate dalle Province nonché le funzioni di difesa del suolo e sicurezza del territorio precedentemente esercitate dai Servizi Tecnici di Bacino e, soppresso il Servizio Tecnico di Bacino Romagna, è stato istituito il Servizio Area Romagna, articolazione dell'Agenzia per gli ambiti delle province di Forlì-Cesena, Rimini e di parte del territorio della provincia di Ravenna. Alcune leggi “di settore”, di seguito sintetizzate, introducono, a vario titolo, piani di emergenza per i quali deve essere fatto il necessario raccordo in sede con il piano provinciale: il D.Lgs. 17 agosto 1999 n. 334 “Attuazione della Direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose” (c.d. Seveso bis) successivamente sostituito dal D.Lgs. 26 giugno 2015 n. 105 “Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose” (c.d. Seveso ter) prescrivono un piano di emergenza esterno per gli stabilimenti soggetti a notifica che hanno obbligo del rapporto di sicurezza e ne affidano la predisposizione al Prefetto. il D.L. n.180/1998 convertito con la L. n. 267/1998 indica che entro sei mesi dall’adozione dei Piani Stralcio di Bacino per l’assetto idrogeologico, le autorità di Protezione Civile, devono predisporre piani urgenti di emergenza contenenti le misure per la salvaguardia dell’incolumità delle popolazioni interessate nelle aree individuate e perimetrale come aree a rischio idrogeologico. L. 21 novembre 2000 n. 353 “legge quadro in materia di incendi boschivi” Altri documenti e norme di riferimento e le rispettive successive modifiche ed integrazioni che vengono in considerazione per la redazione del piano provinciale sono: “Direttiva per l’attività preparatoria e le procedure di intervento in caso di emergenza per protezione civile (II ed. Dicembre 1996), “Metodo Augustus” pubblicato sul n. 4/97 di D.P.C. Informa, entrambi del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, ora sostituito dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 dicembre 2008 (Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze) dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 dicembre 2008 (Organizzazione e funzionamento di Sistema presso la Sala Situazione Italia del Dipartimento della protezione civile); Decreto del Presidente della Repubblica 194/2001 “Regolamento recante norme concernenti la partecipazione delle organizzazioni di volontariato nelle attività di Protezione Civile”; Legge 9 novembre 2001 n. 401 di conversione in legge del Decreto del Presidente della Repubblica 343/2001 “Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile”; Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 dicembre 2001 concernente “funzioni del Dipartimento della Protezione Civile”; | Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo di Rimini - Piano Provinciale di Emergenza Ed. 2017 4 Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 marzo 2002 concernente “Costituzione del Comitato operativo della protezione civile”; Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 aprile 2002 “Costituzione della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi”; Direttiva P.C.M. 27 febbraio 2004 “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile”; Direttiva P.C.M. del 31/3/2015 n. 1099 “Indicazioni operative inerenti la determinazione dei criteri generali per l’individuazione dei Centri operativi e di Coordinamento e delle Aree di Emergenza”. Delibera di Giunta Regionale 5 aprile 2017 n 417, recante - in attuazione della indicazioni operative diramate in data 10.2.2016 dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'omogeneizzazione dei messaggi di allertamento e delle relative Fasi operative per rischio meteo-idro - i nuovi indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile; Direttiva PRE/055305 del 31.8.2017 dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile presso la