Parrocchia della Natività di Maria in Pellizzano. Inventario dell'archivio storico (1203-1950) e degli archivi aggregati (1582- 1963)

a cura di Novella Forner

Provincia autonoma di . Servizio Beni librari e archivistici 2001

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica del Servizio Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio Diocesano Tridentino, a cura di Novella Forner; il lavoro è stato ultimato nel 2001. L'inventario, redatto originariamente con il programma "Sesamo", è stato successivamente convertito alla versione "Sesamo 2000" e pubblicato in questo formato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura (www.trentinocultura.net). L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del e la conseguente revisione dei dati sono state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Roberto Marini (Studio Virginia) nel corso del 2009, secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

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Albero delle strutture

Parrocchia della Natività di Maria in Pellizzano, 1203 - 2001 Parrocchia della Natività di Maria in Pellizzano, 1203 - 1950 Pergamene, 1203 - 1752 Anagrafe, 1643 - 2001 Registri dei nati e battezzati, matrimoni, morti, 1643 - 1852 Registri dei nati e battezzati, 1748 - 1976 Indici dei nati, 1826 - 1943 Registri dei matrimoni, 1748 - 1962 Indici dei matrimoni, 1827 - 1905 Registri dei morti, 1747 - 1976 Indici dei morti, 1826 - 1948 Registri dei nati, matrimoni, morti all'estero, 1901 - 1958 Registri dei cresimati, 1876 - 2001 Stati delle anime, 1868 - 1949 Registri degli sponsali, 1869 - 1949 Atti matrimoniali, 1935 - 1970 Carteggio ed atti attinenti all'anagrafe, 1773 - 1957 Beneficio parrocchiale, 1869 - 1957 Atti amministrativi, 1869 - 1957 Chiesa parrocchiale, 1334 - 1968 Urbari, 1528 - 1891 Partitari e registri di cassa, 1846 - 1958 Registri degli affitti, 1948 - 1968 Atti amministrativi, 1334 - 1956 Registri delle elemosine, 1907 - 1957 Resoconti e documenti di corredo, 1843 - 1950 Benefici e legati, 1775 - 1980 Partitari e registri di cassa, 1791 - 1918 Registri degli affitti, 1891 - 1924 Registri dei legati, 1869 - 1980 Atti amministrativi, 1775 - 1955 Registri di cassa, 1888 - 1978 Pastorale parrocchiale, 1861 - 1949 Protocolli degli esibiti, 1869 - 1949 Atti protocollati e non, 1869 - 1934 Carteggio ed atti, 1878 - 1949 Lettere pastorali, 1861 - 1921

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Visite pastorali, 1923 - 1954 Atti visitali, 1923 - 1954 Culto e funzioni religiose, 1782 - 1960 Diari delle messe, 1938 - 1960 Diari delle messe avventizie, 1938 - 1960 Diari personali delle messe, 1939 - 1948 Pubblicazioni matrimoniali e degli avvisi in chiesa, 1882 - 1951 Registri delle offerte, 1895 - 1898 Carteggio ed atti, 1782 - 1951 Associazioni parrocchiali, 1926 - 1948 Verbali delle assemblee, 1932 - 1942 Carteggio ed atti, 1935 - 1948 Registri di cassa, 1926 - 1948 Documentazione relativa alla comunità di Pellizzano, 1460 - 1815 Atti, 1460 - 1815 Miscellanea, 1872 - 1951 Registri diversi, 1886 - 1935 Carteggio e atti, 1872 - 1951 Confraternita del Santissimo Rosario di Pellizzano, 1582 - 1742 Carteggio ed atti, 1582 - 1742 Confraternita del Santissimo Sacramento di Pellizzano, 1840 - 1957 Statuti, 1910 - 1912 Registri degli iscritti, 1840 - 1954 Registri dei verbali, 1911 - 1947 Carteggio ed atti, 1840 - 1949 Registri di cassa, 1885 - 1957 Asilo - Ricovero di Pellizzano, 1892 - 1963 Asilo - Ricovero, 1892 - 1963 Atti amministrativi, 1892 - 1955 Registri di cassa, 1897 - 1963 Scuola di lavoro femminile, 1908 - 1942 Atti amministrativi, 1909 - 1932 Registri di cassa, 1908 - 1942

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Albero dei soggetti produttori

Curazia della Natività di Maria, Pellizzano, 1597 settembre 18 - 1919 marzo 12 Successori: Parrocchia della Natività di Maria, Pellizzano, 1919 marzo 13 - E' filiale di : Parrocchia di San Vigilio, , 1183 -

Parrocchia della Natività di Maria, Pellizzano, 1919 marzo 13 - Predecessori: Curazia della Natività di Maria, Pellizzano, 1597 settembre 18 - 1919 marzo 12 E' organo/ufficio di : Decanato di Ossana, Ossana, 1912 dicembre 8 -

Beneficio parrocchiale della Natività di Maria, Pellizzano, [1869] - 1987 gennaio 24 E' assorbito da : Parrocchia della Natività di Maria, Pellizzano, 1919 marzo 13 -

Comunità di Pellizzano, Pellizzano, sec. XIII - 1810 [agosto 31]

Confraternita del Santissimo Rosario, Pellizzano, 1582 maggio 11 - 1815

Confraternita del Santissimo Sacramento, Pellizzano, 1840 giugno 4 - 2004 maggio 27

Asilo - Ricovero di Pellizzano, Pellizzano, 1906 agosto 30 - [1963]

5 superfondo Parrocchia della Natività di Maria in Pellizzano, 1203 - 2001

Storia archivistica Costituito dalla documentazione prodotta nell'esercizio delle sue funzioni, l'archivio della parrocchia di Pellizzano è oggi un comprendente una modesta quantità di materiale documentario. Nell'ambito dell'indagine conoscitiva sugli archivi parrocchiali del Trentino, operata nel 1988 dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con l'Archivio Diocesano Tridentino, l'archivio parrocchiale di Pellizzano trovava sede nella canonica. Parte del materiale (i registri anagrafici) era conservato nell'ufficio del parroco, il resto era stato collocato al secondo piano, in una stanza adibita ad archivio. Nel 2000, al momento del prelevamento dell'archivio al fine di operare il riordino e l'inventariazione dello stesso, il materiale era stato temporaneamente trasferito, causa i lavori in corso alla canonica, in una sala a piano terra del e conservato, per quanto riguarda la documentazione rilegata, in un armadio di metallo, mentre gran parte del carteggio è stato rinvenuto in scatole di cartone, come pure le pergamene. Sempre l'indagine conoscitiva del 1988 valutava come carente l'ordinamento della documentazione, mentre giudicava discreto lo stato di conservazione. Per la storia dell'archivio, e dunque dei suoi ordinamenti, fondamentali sono da considerare gli interventi di don Vigilio Gaggia e di don Paolo Decristina, curati di Pellizzano, rispettivamente tra il 1868 - 1891 e il 1903 - 1935. Sono loro, ad aver lasciato un'impronta determinante nell'organizzazione delle carte, nella struttura che l'archivio assume a tutt'oggi. Escludendo la documentazione rilegata, il carteggio è stato rinvenuto per la maggior parte in fascicoli, ovvero "disposti in teche secondo il contenuto" (1); un'altra parte è stata invece rinvenuta o in forma di mazzi o in carte sparse. Come si è detto, la maggior parte del materiale documentario fu prodotto nel periodo in cui erano curati Gaggia e Decristina, i quali non solo impostarono nuovi registri e nuove serie, da quelle più strettamente legate all'anagrafe, come la serie dei registri dei nati, matrimoni e morti all'estero, ai registri dei cresimati, allo stato delle anime, ai registri degli sponsali, a quelle di carattere economico - amministrativo, come i vari partitari e registri cassa della chiesa o dei legati fondati presso la chiesa di Pellizzano. Una particolare cura fu rivolta da don Decristina alla costituzione e organizzazione di fascicoli relativi al carteggio amministrativo - contabile dei legati, mentre un discorso a parte va sicuramente riservato al metodo introdotto da don Gaggia nel 1869, e proseguito da don Decristina, nell'organizzazione della corrispondenza e degli atti protocollati, prodotti e ricevuti, di cui facevano parte sia gli atti matrimoniali, che le circolari provenienti da autorità ecclesiastiche e civili. Tale materiale venne fatto confluire in medesimi fascicoli riportanti il titolo "Fascicolo II", "Fascicolo III", "Fascicolo IV", accompagnati da un generico "Atti curaziali" o "Atti parrocchiali". Questo sistema di organizzazione venne abbandonato nel 1935 con l'arrivo di don Mattevi, che pensò di svincolare gli atti matrimoniali dal resto del carteggio, creando così la serie degli atti matrimoniali. Non si sono rinvenute altre tracce di ordinamenti posteriori agli interventi dei sunnominati curati e parroci. Certo che l'archivio fu largamente visitato nell'ultimo secolo da vari studiosi, non ultimo va menzionato Giovanni Ciccolini, che regestò nel 1933 tutte le pergamene presenti apponendo sul verso di ognuna di esse la sua firma e la data cronica a cui si riferisce la singola pergamena. Nel suo testo "Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole" egli fornisce anche un inventario della documentazione rilegata e degli "atti di carattere liturgico" (autentiche), presenti presso l'archivio. Va ricordato inoltre che l'archivio fu consultato anche dalla dott. Raffaella Colbacchini, i cui studi hanno dato come risultato la recente pubblicazione del testo "La chiesa della Natività di Maria a Pellizzano", nel quale è

6 contenuta un'appendice documentaria con la trascrizione parziale o integrale di alcuni documenti facenti parte dell'archivio parrocchiale di Pellizzano.

Modalità di acquisizione e versamento L'art. 27 della L.P. 14 febbraio 1992 n. 11 concernente "Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'archivio provinciale" prevede che, fino a quando non saranno raggiunte le intese di cui all'art. 12, comma 1 della legge 25 marzo 1985, n. 12, concernente la ratifica e l'esecuzione delle modifiche al Concordato lateranense dell'11 febbraio 1929 tra lo Stato italiano e la Santa Sede, vengano stipulate intese fra la Giunta provinciale di Trento e i competenti organi ecclesiastici circa l'applicazione delle disposizioni della legge agli archivi di enti ecclesiastici. Le intese furono raggiunte il 10 settembre 1993. La valutazione dell'esistenza dell'interesse storico degli archivi degli enti ecclesiastici, in base al comma 1 del medesimo articolo della legge provinciale, spetta alla Commissione beni culturali; tale valutazione dovrà essere effettuata secondo i criteri stabiliti d'intesa fra la Giunta provinciale e i competenti organi ecclesiastici. L'Ordinariato ha istituito con decreto arcivescovile di data 10 febbraio 1993 l'Archivio Diocesano, attribuendogli competenze di conservazione, coordinamento e consulenza, tutela, promozione e valorizzazione degli archivi ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana La Commissione beni culturali nela seduta del 2 maggio 1994 ha riconosciuto l'interesse storico dell'archivio della parrocchia di Pellizzano, relativamente alla documentazione anteriore agli ultimi cinquant'anni.

Contenuto La documentazione conservata presso quest'archivio è quella che caratterizza ogni singolo archivio parrocchiale ed è perciò costituita da registri anagrafici e da tutti gli atti relativi all'anagrafe, da urbari, partitari e registri di cassa, resoconti e documenti di corredo, carteggio ed atti vari. Presso l'archivio parrocchiale si conserva inoltre materiale documentario, consistente sia in registri che in carteggio, prodotto da confraternite e da altri enti, che per varie ragioni ed in diversi momenti, illustrati nei rispettivi profili istituzionali, è pervenuto all'archivio parrocchiale di cui ora fa parte. Tale documentazione è stata considerata e organizzata nel presente inventario come fondi autonomi rispetto al fondo della parrocchia; individuati i vari archivi e i loro soggetti produttori si è proceduto ad ordinarli ed inventariarli separatamente, cercando per ognuno di loro di fornire un breve inquadramento storico - istituzionale. La maggior parte della documentazione conservata nell'archivio della parrocchia di Pellizzano è redatta in lingua italiana; sono presenti anche numerosi documenti redatti in lingua latina (pergamene e documentazione cartacea), occasionalmente anche in tedesco, inglese, francese (certificazione anagrafica proveniente dall'estero). La documentazione custodita nell'archivio parrocchiale di Pellizzano è pervenuta nel complesso in un discreto stato di conservazione. Ovviamente la documentazione più antica, si considerino le pergamene, ha risentito dei danni dovuti al tempo, all'usura, all'umidità, a microrganismi.

Lingua Italiano; latino

Criteri di ordinamento e inventariazione Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti

7 ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana" al punto 3, comma 1 e 2. In riferimento al comma 1 si sono pertanto seguite le "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione dd. 29 marzo 1993, n. 3692, relativamente alla parte prima, punto 3, riprese dalla circolare del Ministero dell'Interno n. 39/1966, Direzione degli Archivi di Stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari" (2). In riferimento al comma 2 relativo all'intesa fra il Servizio provinciale competente e l'archivio diocesano in ordine alle metodologie, ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" elaborate dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia Autonoma di Trento. Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale di Pellizzano. In fase di ordinamento, la documentazione sciolta o estratta dalle buste in quanto estranea ai contenuti originari, è andata ad incrementare, ove possibile, le unità preesistenti, altrimenti sono state create nuove unità (fascicoli) nel rispetto della struttura dell'archivio. Per la fase finale relativa all'inventariazione ci si è avvalsi del supporto informatico ed in particolare è stato utilizzato il programma History-Sesamo. Si ritiene utile informare che le modalità di descrizione archivistica corrispondono alle possibilità offerte dal programma stesso. Si vedano anche le "Avvertenze per la consultazione". Il presente inventario percorre un arco temporale che si estende dalla più antica documentazione conservata presso la parrocchia fino al 1950, comprendendo così quella parte di archivio dichiarata di interesse storico in base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana", L.P. 14 febbraio 1992, n. 1, art. 27, punto 2, comma 1: "Negli archivi ecclesiastici riconosciuti di notevole interesse storico, la documentazione, alla scadenza dei cinquant'anni, entra a far parte dell'archivio storico e ricade sotto le disposizioni ad esso relative". Si segnala che in alcuni casi gli estremi cronologici di alcune unità archivistiche possono superare il limite del 1950.

Incrementi previsti Si prevede il continuo accrescimento della documentazione relativa all'anagrafe, ma anche di quella economico- amministrativa, in quanto l'ente è ancora attivo.

Condizioni di accesso In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana", punto 3, comma 3, l'obbligo, di cui all'art. 20, comma 1, lettera b) della L.P. 14 febbraio 1992 circa la consultazione dei documenti, riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di notevole interesse storico. I documenti di carattere riservato relativi a situazioni puramente private e personali sono consultabili dopo 70 anni dalla conclusione dell'affare, ciò in base ad una normativa già in vigore presso gli archivi di Stato. Ai titolari degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla parte relativa all'anagrafe. Inoltre in base all'art. 3, comma 4 delle "Intese fra la Giunta provinciale e l'Ordinariato diocesano" la consultazione da parte degli studiosi deve comunque avvenire mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio tramite l'archivio diocesano, il quale dovrà inviare al servizio provinciale competente l'elenco delle autorizzazioni rilasciate.

Condizioni di riproduzione

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In base all'art. 3, comma 5 delle "Intese fra la Giunta e l'Ordinariato diocesano" la riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura...) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è consentita previa autorizzazione da parte dell'archivio diocesano. In base allo stesso articolo di legge l'Ordinariato consente alla Provincia la microfilmatura dei documenti al fine di costituirne copie di sicurezza da conservarsi presso l'Archivio Provinciale. Presso l'archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale.

Note (1) Lo stato in cui è stata rinvenuta parte della documentazione rispecchia quanto segnalato dal parroco nella relazione stilata in occasione della visita pastorale del 1943: "L'armadio dell'archivio è chiuso a chiave. (...) Gli atti sono disposti in teche secondo il contenuto" (2) Pubblicata anche in P. CARUCCI, Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione, Roma 1983, p. 231 - 239. Alla circolare citata fanno riferimento anche le disposizioni del capitolo 3, parte prima della Deliberazione della Gunta provinciale di Trento, n. 3692 del 29 marzo 1993, "Criteri generali di ordinamento e di inventariazione degli archivi degli enti pubblici locali", e del punto 4, parte seconda della stessa, relativa agli archivi di privati di notevole interesse storico locale.

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Ente Curazia della Natività di Maria 1597 settembre 18 - 1919 marzo 12

Luoghi Pellizzano (TN)

Altre Forme autorizzate del nome Curazia della pieve di Ossana

Archivi prodotti Fondo Parrocchia della Natività di Maria in Pellizzano, 01/01/1203 - 31/12/1950

Storia Pellizzano si presenta oggi come un villaggio di fondovalle e si trova lungo il corso del Noce ai margini orientali del conoide del rio Fazzon, in uno degli ultimi tratti aperti e pianeggianti dell'alta Val di Sole. Le prime notizie che recano testimonianza della presenza di una chiesa a Pellizzano risalgono al XIII secolo; in una pergamena datata 12 maggio 1264 (1) si legge che "ante ecclesiam Sanctae Mariae de Pleçano" i vicini delle comunità di Pellizzano, Ognano, Arbi e Claiano venivano convocati in pubblica regola al suono della campana. Questo è l'unico dato certo sull'esistenza a metà del Duecento di una chiesa a Pellizzano, mentre, del tutto non attendibile, sembra la leggenda, fortemente radicata nella credenza popolare, secondo la quale l'edificazione della chiesa risalirebbe ai tempi di Carlo Magno quando, accompagnato da papa Urbano, l'imperatore avrebbe valicato le Alpi passando per la Val di Sole e dunque attraversando anche il villaggio di Pellizzano. La chiesa di Pellizzano, al tempo ancora cappella e soggetta alla pieve di Ossana, venne consacrata il 16 ottobre 1474 da fra Albertino, vescovo suffraganeo (2), una volta giunti a conclusione i lavori di ingrandimento della chiesa e il famoso ciclo di affreschi, opera di Giovanni e Battista Baschenis da Averaria. Nel 1537, in occasione della visita pastorale di Bernardo Clesio, la chiesa viene ancora menzionata come cappella della pieve di San Vigilio di Ossana; non altre notizie vengono riportate a riguardo della cappella, se non che è intitolata alla Beata Vergine Maria e che aveva un cappellano (3). Dagli atti della visita pastorale del 1579 si ricava che la chiesa era "satis ornatam et amplam", che possedeva tre altari, quello maggiore dedicato a Maria Vergine, "necessariis ornatum", quello di destra costruito in onore dei santi Rocco e Sebastiano, mentre quello di sinistra era intitolato ai santi Vigilio e Antonio; entrambi si presentavano ornati. C'era poi un quarto altare "totum ligneum", collocato "in medio templo". Si raccomandò invece di dotare la chiesa di qualche confessionale e di far indorare alcuni arredi sacri (4). A seguito di nuovi ampliamenti e nuovi interventi artistici che portarono alla costruzione lungo la navata laterale della cappella del Santissimo Rosario (1590), il 18 settembre 1597 il principe vescovo Ludovico Madruzzo concede che la chiesa di Pellizzano venga elevata a curazia, con diritto ad avere un proprio sacerdote curato per l'amministrazione dei Sacramenti e la celebrazione dei divini uffici. Alla curazia di Pellizzano viene anche concesso il fonte battesimale (5). In occasione della visita pastorale del 1672, la chiesa viene menzionata per la prima volta come intitolata alla Natività della Vergine e si dice sia dotata di cinque altari: l'altare maggiore dedicato a Maria Vergine, a sinistra l'altare di San 10

Giovanni Battista, a destra quello dei santi Rocco e Sebastiano, la cappella laterale con l'altare del Rosario e quello di San Carlo (6).

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia CRISTOFORETTI G., La visita pastorale del cardinale Bernardo Clesio alla diocesi di Trento 1537 - 1538, Bologna, 1989 WEBER S., Le chiese della Valle di Non nella storia e nell'arte, vol. III I decanati di Taio, e , Trento, 1938

Note (1) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 1. 3. (2) Archivio Diocesano Tridentino, Atti visitali 62, c. 251; S. Weber, Le chiese della Val di Sole nella storia e nell'arte, vol. I, Trento 1936, rist. anast. Mori 1992, p. 60 (3) G. Cristoforetti, La visita pastorale del cardinale Bernardo Clesio alla diocesi di Trento 1537 - 1538, Bologna 1989, p. 250 (4) Archivio Diocesano Tridentino, Atti visitali 3, c. 122 (5) Archivio Diocesano Tridentino, Investiture 6, c. 43 (6) Archio Diocesano Tridentino, Atti visitali 16, cc. 174 - 180.

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Ente Parrocchia della Natività di Maria 1919 marzo 13 -

Luoghi Pellizzano (TN)

Archivi prodotti Fondo Parrocchia della Natività di Maria in Pellizzano, 01/01/1203 - 31/12/1950

Storia La chiesa di Pellizzano fu elevata a parrocchia il 13 marzo 1919 (1).

Contesto generale Attualmente fa parte del decanato di Ossana.

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939 COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986

Note (1) G. Ciccolini (a cura di), Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, vol. I, Trento 1936, p. 357; A. Costa, La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento 1986, p. 629.

12 fondo Parrocchia della Natività di Maria in Pellizzano, 1203 - 1950

Soggetti produttori Parrocchia della Natività di Maria, 1919 marzo 13 - Curazia della Natività di Maria, 1597 settembre 18 - 1919 marzo 12

13 subfondo 1 Pergamene, 1203 - 1752

Contenuto Il fondo pergamenaceo dell'archivio della parrocchia di Pellizzano si compone di 94 pergamene (1), rinvenute in fase di riordino in una scatola di cartone. Non si sa nulla della loro collocazione originaria né del motivo per cui Simone Weber nel 1937 ne censiva 84 che coprivano un arco cronologico dal 1203 al 1695, Albino Casetti nel 1961 rilevava la presenza di 92 pergamene dal 1203 al 1670, mentre "l'indagine conoscitiva sugli archivi parrocchiali del Trentino" operata nel 1988 dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia Autonoma di Trento in collaborazione con l'Archivio Diocesano Tridentino ne rilevava 96 (compreso l'urbario del 1528) con estremi cronologici che andavano dal 1203 al 1752. Tutte le pergamene si presentano arrotolote, ad eccezione della concessione vescovile del 1653 munita di sigillo, e di quella papale del 1752, pervenute ripiegate. Sul retro di ciascuna delle pergamene compare la firma del Ciccolini accanto alla data cronica apposta dallo stesso in seguito alla regestazione da lui compiuta agli inizi degli anni Trenta (2). Oltre a ciò, sul verso della quasi totalità delle pergamene sono presenti delle note archivistiche e di contenuto, per altro non sempre esatte, vergate non da Ciccolini ma da un altro studioso di cui però non si è riusciti a risalire all'identità. Tali note tergali, forse più recenti rispetto a quelle apposte dal Ciccolini, sono rappresentate da un numero progressivo incluso tra parentesi tonde e da una breve indicazione del contenuto del documento, che inquadra l'atto giuridico e gli attori dello stesso. A fianco vi appare anche la data, espressa solo dall'anno. Le pergamene erano conservate divise in gruppi, dal numero variabile, a seconda del secolo di produzione; erano avvolte da una fascetta sulla quale erano riportati gli anni di riferimento di ognuna delle pergamene che vi erano contenute: si può addebitare presumibilmente tale intervento di sistemazione sempre al Ciccolini, la cui grafia pare riconoscersi nell'elenco delle date scritte a matita sulle fascette di cui si è detto. Nel presente inventario le pergamene sono state inserite e regestate in ordine cronologico.

Criteri di ordinamento e inventariazione Per la descrizioni delle pergamene ci si è attenuti a quanto impartito dalla circolare del Ministero dell'Interno n. 39/1966, Direzione generale degli Archivi di Stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari" (3) integrate dalle "Direttive circa i requisiti nei locali, i criteri di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi", approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, cap. 3, parte prima. Per quanto riguarda i criteri di inventariazione e di regestazione si è fatto riferimento in particolare alla "Premessa metodologica ai regesti delle pergamene dell'Archivio di Castel Thun" di Margherita Faes. Le pergamene, elencate in ordine cronologico, presentano una numerazione progressiva in cifre arabe, a cui fanno seguito l'intitolazione, che esprime la natura giuridica del documento, la datazione cronica e topica e quindi il regesto. Quest'ultimo contiene gli elementi di individuazione delle parti contraenti, la natura dell'atto, il suo oggetto e le clausole ritenute necessarie o significative. Qualora si siano trovati uno o più documenti vergati sulla stessa pergamena, si è adottata una numerazione del tipo 1.a, 1.b, 1.c..., laddove il primo elemento, la cifra, corrisponde al numero d'ordine della pergamena, mentre il secondo, la lettera, alla posizione del relativo documento sulla stessa; in questo caso va da sé che a due o più regesti corrisponde un'unica schedatura della pergamena. Nel caso di documenti presenti in duplice copia, si è creato il rimando al regesto stilato per uno solo di essi.

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Nel caso di denominazione e definizione di appezzamenti, edifici, monti, ponti, ecc..., si è riferita la loro collocazione con toponimo e microtoponimo. I microtoponimi, spesso non più individuabili, sono stati riportati testualmente tra virgolette, mentre per i cognomi si è attuata un'operazione di omologazione, fornendo quando possibile la forma stabilizzata, sulla base dei "Criteri di omologazione dei cognomi dei documenti membranacei dell'archivio di Castel Thun" a cura di M. Faes e degli esiti più comuni e radicati nella tradizione onomastica locale. In presenza di documenti riguardanti locazioni, essendo pressoché costante il termine di pagamento del censo annuo, fissato alla festa di San Michele o alla sua ottava, si è trascurato di segnalarlo, dando invece specifica menzione nei casi eccettuanti la regola. Non si è ritenuto necessario nemmero specificare di volta in volta la misura locale di detti censi, dal momento che generalmente per i documenti anteriori al Quattrocento, essa corrisponde al luogo di stesura dell'atto. Per ciò che concerne i pagamenti in denaro si sono sempre riportati tutti i dati del testo e, in particolare, le equivalenze. Dal punto di vista formale, nel caso in cui si ci è imbattuti in termini di difficile lettura o in dubbi scioglimenti delle abbreviazioni, le integrazioni al testo sono state incluse fra parentesi quadre, come pure nei casi di ricostruzione extratestuale. Qualsiasi trascrizione di termini tratti dal testo, sia in latino che in volgare, è stata riportata tra virgolette, compresi i cognomi attualmente o apparentemente privi di riscontro e i nomi comuni non traducibili in italiano, come pure i termini e le espressioni dialettali. In merito agli appellativi, si precisa che si è assunta la forma "da" per indicare la provenienza, mentre la preposizione "di" nell'introduzione di predicati nobiliari o per indicare la residenza. Per la spiegazione delle paroli dialettali ci si è avvalsi del testo di E. QUARESIMA, Vocabolario anaunico e solandro, Firenze 1991, anche se si è preferito mantenere nel regesto il termine dialettale. Per quanto riguarda i microtoponimi dei quali si conosce il corrispettivo oggi in uso, sia esso in italiano o in dialetto, si è ritenuto di fornire quest'ultimo nel regesto. Dopo l'indicazione del notaio rogatario, individuato da nome, cognome, patronimico e luogo di provenienza (4), si è riportata tra parentesi quadre la tradizione, segnalando se trattasi di documento originale (eventualmente, se tratto da protocollo, se ne è riportato l'autore), copia (semplice o autentica), facendo seguire la definizione della relativa lettera alfabetica tra parentesi quadre ([A], [B]), ....). Verificandosi con progressiva frequenza nel corso dei secc. XVI-XVII l'eventualità che il documento non sia stato esteso ma solo sottoscritto dal notaio rogatario che fa in genere trascrivere l'atto "per unum fidelem scriptorem", raramente identificato, si è segnalata questa prassi mediante la locuzione "sottoscrive ma non estende l'atto" entro parentesi tonde. Nel caso di copie autentiche tratte da documenti originali si è annotato il nome del notaio, autore dell'originale mediante la locuzione "Copia autentica [B] dall'originale del notaio...", mentre il nome del notaio, autore della copia, figura nella precedente area "Notaio". In questi casi e, laddove specificato, si è riportata anche l'autorità che ha concesso la facoltà di rogare in pubblica forma. Riguardo alle dimensioni della pergamena, si sono date le misure in millimetri, prima l'altezza e poi la base; per le forme irregolari si è segnalata la misura maggiore e, tra parentesi tonde, quella minore. Si è inoltre precisata la presenza di note tergali, specificando se trattasi di note di contenuto, quando indicano data cronica, topica, oggetto e protagonisti dell'atto, o di note archivistiche, se registrano numeri e dati ad uso amministrativo. Si è segnalato anche l'eventuale presenza del sigillo, lo stato di conservazione della pergamena, cercando di individuarne, se in cattivo stato, la causa del danno. Infine si è segnalata in nota la struttura fisica del pezzo qualora di un certo interesse come nel caso di più pergamene cucite assieme. Nella descrizione delle pergamene si sono adottate le seguenti abbreviazioni: mm. = millimetri mg. = margine

15 dx./sx. = destro/sinistro SP = Sigillum pendens (sigillo pendente) SPD = Sigillum pendens deperditum (sigillo pendente deperdito) ST = Signum tabellionis In fase di condizionamento ciascuna pergamena è stata individuata mediante la segnatura corrispondente apposta a tergo in matita e quindi si sono formati mazzi da 10 pezzi per agevolare la consultazione.

Note (1) Si ricorda che l'urbario più antico relativo alla chiesa di Pellizzano è interamente stilato su supporto pergamenaceo (cfr. Archivio della parrocchia di Pellizzano, 4.1.). (2) Ne reca testimonianza la pubblicazione G. CICCOLINI (a cura di), Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, vol. I, Trento 1936, nella quale Ciccolini riporta il regesto e la trascrizione (solo di quelle più antiche) delle pergamene conservate presso l'archivio parrocchiale di Pellizzano, da lui ampiamente visitato. (3) Pubblicata amche in P. CARUCCI, Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione, Roma 1983, pp. 231 - 239. (4) Per l'indicazione precisa e corretta delle generalità dei vari notai si è ricorsi a R. , Notai che operarono nel Trentino dall'anno 845, ricavati soprattutto dal Notariale tridentinum del P. Giangrisostomo Tovazzi ms. 48 della Fondazione Biblioteca San Bernardino di Trento, Trento 2000.

1 b. 1 Sentenza 1203 luglio 14, Claiano Il vicedomino d'Anaunia, Pietro [da ] con i due gastaldi Federico e Artuico da Ognano, pronuncia sentenza nella controversia sorta tra Vicenella e Calveto, quali sindaci della comunità di Termenago, da una parte, e Ventura, quale sindaco delle comunità di Pellizzano, Ognano, Arbi e Claiano, dall'altra, in merito ai diritti di pascolo, di accesso e di legnatico sul bosco e sul monte posseduti in comune. Pietro condanna i vicini di Termenago a non molestare Ventura e i vicini delle predette comunità, e a non impedire loro l'accesso e il pascolo sotto e sopra della pietra "Poci". Inoltre condanna Ventura a non molestare i sindaci e i vicini della comunità di Termenago e concede loro di andare e venire attraverso i ponti, dalla valle "Botazoli" fino al monte "Pecionato", con diritto di legnatico e di pascolo su detta zona. Notaio: Ropreto (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 320 x 230, a tergo note archivistiche e di contenuto

2 b. 1 Nomina di arbitri 1250 giugno 22 , Claiano Il sindaco della comunità di Termenago, da una parte, e quello delle comunità di Ognano, Pellizzano, Arbi e Claiano dall'altra, nominano Ognibene "Grazapano", notaio, Usbergo da Ognano, il notaio Saporito e Viviano "Beladone" da Termenago, quali arbitri comuni, con il consiglio di Simone, capitano della pieve di Ossana, affinché li rappresentino nelle liti e controversie, soprattutto in merito al godimento dei diritti di pascolo su terreni comuni. Notaio: Armano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 210 (204) x 120 (113), a tergo note archivistiche e di contenuto 16

3 b. 1 Procura 1264 maggio 12 , Pellizzano I vicini delle comunità di Pellizzano, Ognano, Arbi e Claiano eleggono Boninsegna del fu Giovanni da Pellizzano loro sindaco e procuratore generale affinchè li rappresenti nelle liti e questioni con la comunità di Termenago in merito ai beni indivisi. Notaio: Bertoldo [da Trento] (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 355 (248) x 133 (44), a tergo note archivistiche e di contenuto

4 b. 1 Nomina e audizione di testi 1280 maggio 6 , Ossana Per risolvere una lite sorta tra le comunità di Pellizzano e Ognano da una parte, e quelle di Ossana e Cusiano dall'altra, in merito alla fornitura e al trasporto di una trave necessaria al mantenimento del ponte di Pellizzano, Giacomino del fu Bonaventura "Predello", console di Ossana, Nigre "Canalo" e Vida da Cusiano, quali regolani delle comunità di Ossana e Cusiano, con Giovanni del fu Bertoldo da Pellizzano e Bonaventura del fu Parisio da Ognano, quali regolani di Pellizzano e Ognano, eleggono Giovanni Viviani, Bonaccorso, Bertoldo del fu Bertoldo e Bonaventura "Mora" da Ognano, come testimoni, i quali, giurato di dire la verità, rilasciano la loro deposizione. Notaio: Migliorino da Roncio (ST) Originale [A], da imbreviature del notaio Nascimbene da Castello (1), atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 382 x 165, a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Per autorità concessa da Nigre, giudice di Montorio, vicario delle Valli di Non e Sole

5 b. 1 Sentenza 1309 maggio 8 , Cusiano Gualterio, notaio da Flavon, vicario delle Valli di Non e Sole per Odorico di Coredo, per Odorico "de Ragonia" e per Enrico di Rottemburg, capitani delle Valli di Non e Sole, emette sentenza in merito alla lite sorta tra Vancio del fu Bonvesino, stovigliaio, da Ognano, quale sindaco della comunità di Pellizzano e Ognano, da una parte, e Tura "Predonego", quale sindaco della comunità di Comasine, relativamente alla fornitura e al trasporto di una trave "adaptandum, faciendum et redificandum pontem" detto "pons Pleçani", che si trova sopra il torrente Noce, sulla strada che conduce a Cusiano. Il vicario, su consiglio di Geremia, notaio da Sporo, determina che spetti ai vicini delle comunità di Pellizzano e Ognano tagliare detta trave, e, quando possibile, pesarla sui brozzi; i vicini della comunità di Comasine invece, dovranno in perpetuo trasportare detta trave con tutte le spese a carico, mentre quelli di Pellizzano e Ognano dovranno adattare e porre detta trave sul ponte. Notaio: Migliorino da Roncio (1) (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 323 (280) x 150 (77), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Per autorità concessa da Gualterio da Flavon, vicario delle Valli di Non e Sole

6 b. 1 Licenza di redigere copia di un atto; Nomina di sindaco

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1308 agosto 25 - 1309 maggio 21 Documento singolo; pergamena, mm. 445 x 122 (115), a tergo note archivistiche e di contenuto

6.a Licenza di redigere copia di un atto 1309 maggio 21 , Presson Gualterio, notaio da Flavon e vicario delle Valli di Non e Sole per il conte del Tirolo, dà facoltà al notaio Migliorino da Roncio, su richiesta di Giovanni Nanci da Ognano, quale sindaco di Ossana, di redigere copia dell'atto datato 25 agosto 1308. Notaio: Migliorino da Roncio (ST) Copia autentica [B], dall'originale del notaio Viviano del fu Pietro da Castello, atto notarile

6.b Nomina di sindaco 1308 agosto 25 , Pellizzano I vicini di Castello, Termenago, Ortisé e Piazza, radunati in pubblica regola, nominano Giovanni del fu Bonafade da Termenago, a loro procuratore e sindaco in tutte le liti e controversie presenti e future. Notaio: Migliorino da Roncio (ST) Copia autentica [B], dall'originale del notaio Viviano del fu Pietro da Castello, atto notarile

7 b. 1 Nomina di arbitri; Sentenza 1312 giugno 14 Notaio: Ainzio da (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) (1) Documento singolo; pergamena, mm. 740 (637) x 240 (173), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) L'atto viene esteso dal notaio Dainesio [da Trento]

7.a Nomina di arbitri 1312 giugno 14 , Presson Bonvesino da Castello, in qualità di sindaco e procuratore generale di Castello, da una parte, e Bartolomeo, notaio da Pellizzano e Giovanni del fu Bertoldo da Pellizzano, quali sindaci e procuratori generali delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, eleggono i nobili Sicherio di Arsio e Federico di Castel , capitani delle Valli di Non e Sole, a loro arbitri nella lite relativa al monte tra la Val Ussaia e la Val Dugi. Originale [A], atto notarile

7.b Sentenza 1312 giugno 14 , Presson Sicherio di Arsio e Federico di Castel Cles, quali arbitri nella lite tra le comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano da una parte, e Castello dall'altra, in merito al monte tra la Val Ussaia e la Val Dugi, emettono sentenza favorevole alle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, a cui riconoscono il possesso e i diritti di regola sul detto monte, quindi il diritto di pascolo, di legnatico e di disboscamento, e tutti i diritti goduti dalle predette comunità negli ultimi cinque anni. Stabiliscono inoltre che le

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predette comunità non possano dividere il suddetto monte senza il consenso della comunità di Castello, e che i beni in precedenza pignorati dai saltari di Castello su detto monte siano restituiti entro tre giorni. Alla comunità di Castello viene invece riconosciuto il diritto di pascolo con le sole capre e di far legna sul detto monte. Originale [A], atto notarile

8 b. 1 Consegna di una trave 1329 ottobre 14 , Pellizzano Bonvesino del fu Montenario da Mezzana, quale sindaco della comunità di Mezzana, consegna a Bartolomeo Bertoldi, regolano di Pellizzano, e a Bonmartino Vanzi, regolano di Ognano, una trave di legno di larice che "debet stare supra" il ponte di Pellizzano. (1) Notaio: Cristoforo da Mezzana (ST) Originale [A], da imbreviature del padre Frisone da Mezzana (2), atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. x 158 (147), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) In calce alla pergamena si legge di mano dello stesso Cristoforo notaio: In rubricha continetur communitatis villarum Pleçani, Daugnani et Claiani de presentatione trabis factam eis per communitatem Meçane (2) Per autorità concessa da Tommaso, giudice da Trento, vicario delle valli di Non e Sole

9 b. 1 Nomina di arbitro 1334 gennaio 30 , Malé Oforo, notaio, del fu Guidone da Ortisé e Ognibene del fu Garfante da Castello, quali sindaci delle comunità di Castello, Ortisé e Piazze, da una parte, e Bartolomeo del fu Bertoldo da Pellizzano, quale sindaco delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, dall'altra, al fine di dirimere la controversia sorta tra le predette comunità e vertente i diritti sui prati della regola di Fonassica, siti tra le ville di Mezzana e Claiano, eleggono ad arbitro Giovanni Sarburch, vicario delle pievi di Ossana e Malé. Notaio: Giovanni del fu Bertoldelo da Riva (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 607 (591) x 370 (360), a tergo note archivistiche e di contenuto

10 b. 1 Nomina di sindaci 1334 settembre 25 Documento singolo; pergamena, mm. 545 (498) x 145 (24), a tergo note archivistiche e di contenuto

10.a Nomina di sindaco 1334 settembre 25 , Termenago I vicini della comunità di Termenago, convocati in pubblica regola, nominano Bergamino del fu Castellano da Termenago quale loro sindaco, affinché li rappresenti in tutte le controversie, specie nella lite riguardante la regola di Fonassica. Notaio: Valentino da Ossana (ST) Originale [A], atto notarile

10.b

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Nomina di sindaco 1334 settembre 25 , Fonassica I vicini delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, convocati in pubblica regola, nominano Bartolomeo del fu Bertoldo da Pellizzano a loro sindaco generale, affinché li rappresenti in tutte le liti e questioni, e in particolar modo nella controversia relativa ai prati della regola di Fonassica. Notaio: Valentino da Ossana (ST) Originale [A], atto notarile

11 b. 1 Nomina di arbitro 1334 settembre 27 , Fonassica Bergamino del fu Castellano da Termenago, quale sindaco della comunità di Termenago, da una parte, e Bartolomeo del fu Bertoldo da Pellizzano, quale sindaco delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, dall'altra, eleggono Enrico del fu Bertoldo da Sant'Ippolito a loro arbitro nella controversia relativa ai diritti sui prati della regola di Fonassica. Notaio: Valentino da Ossana (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 267 (253) x 160, a tergo note archivistiche e di contenuto

12 b. 1 Lodo arbitrale 1334 ottobre 20 , Pieve di Ossana Enrico del fu Bertoldo da Sant'Ippolito, eletto arbitro e "compositor" nella lite tra la comunità di Termenago, da una parte, e quelle di Pellizzano, Ognano e Claiano, dall'altra, in merito ai diritti sui prati della regola di Fonassica, sentenzia che i vicini di Termenago possano sempre stimare tutti quei prati, che gli stessi tengono e lavorano nella regola di Fonassica, e per i quali devono "solvere factiones salaria et colectas" nella villa di Termenago; che la stessa cosa possano e debbano fare anche i vicini delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano per i prati posseduti e lavorati nella regola di Fonassica; che i prati di Nicolò da Castello e degli altri forestieri, situati nella regola di Fonassica, siano stimati sia dagli uomini di Termenago, cui andrà la metà delle collette, sia dai vicini di Pellizzano, Ognano e Claiano, ai quali spetterà l'altra metà delle collette; che i vicini di Termenago debbano pascolare il loro bestiame sempre in comune con quello dei vicini di Pellizzano, Ognano e Claiano, sia nei prati della regola di Fonassica, che in ogni luogo "a Fossato", a partire dalla festa di San Michele fino alla festa di San Giorgio. Infine Enrico riconosce ai vicini di Pellizzano, Ognano e Claiano il diritto di regola sui prati suddetti situati nel loro territorio; gli uomini di Termenago devono versare ai vicini di Pellizzano, Ognano e Claiano 50 lire di denari veronesi piccoli. Notaio: Simone di Giovanni "de Bulpis" da Averaria, abitante a Ossana (ST) Copia autentica [B], dall'originale del notaio Valentino da Ossana, atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 480 (424) x 223 (165), a tergo note archivistiche e di contenuto

13 b. 1 Sentenza 1339 aprile 12 , Cis Morle da Caldaro, vicario delle Valli di Non e Sole, pronuncia sentenza nella causa sorta tra Bonfadino del fu Bonaventura da Ognano, quale sindaco delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, da una parte, e Tura del fu Bonvesino da Castello, quale sindaco delle comunità di Castello, Piazza e Ortisé, dall'altra, causa vertente il godimento di diritti sui prati della regola di Fonassica, siti tra le ville di Mezzana e Claiano. Il predetto vicario conferma la sentenza, già emessa in precedenza da Giovanni Sarburch, che

20 condannava i vicini delle comunità di Castello, Piazze e Ortisé a versare 50 lire di denari veronesi piccoli e "alias factiones" ai vicini di Pellizzano, Ognano e Claiano. Notaio: Tomaso del fu Bartolomeo da Trento (ST) Copia autentica [B], dall'originale del notaio Crescimbene del fu Tebaldo da Verona, atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 636 (580) x 358, a tergo note archivistiche e di contenuto

14 b. 1 Ordine di comparizione; Disposizione; Sentenza; Disposizione; Affidamento di incarico; Dichiarazione 1344 marzo 24 - 1345 gennaio 29 Notaio: [Federico] (1) da Ossana (ST) Documento singolo; pergamena, mm. 504 (502) x 150 (122), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) G. Ciccolini (a cura di), Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, vol. I, Trento 1936, p. 376, ipotizza, dato che sulla pergamena è impossibile leggervi alcun nome, che il notaio possa identificarsi con Federico da Ossana

14.a Ordine di comparizione 1344 marzo 24 , Presson Giovanni, notaio da Riva e vicario delle pievi di Ossana e Malé, su richiesta del notaio Valentino, ordina ai vicini delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano di presentarsi il lunedì della settimana successiva a Presson, per l'elezione del sindaco nella causa che vede contrapposte le predette comunità al notaio Valentino. Originale [A], atto notarile

14.b Disposizione 1344 marzo 25 , Cusiano Salvatore da Ognano, "viator curie", su mandato del soprascritto vicario e dietro richiesta del notaio Valentino, dà disposizione affinché venga proclamata sulla pubblica piazza di Cusiano l'ambasciata secondo la quale le comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano devono eleggere un "sindicum suficentem" che li rappresenti nel processo in corso. Originale [A], atto notarile

14.c Sentenza 1345 gennaio 12 , Presson Posto in possesso il notaio Valentino di un appezzamento di terreno incolto, nel quale c'era una pianta di noce, sito nelle pertinenze di Pellizzano in località "in Zocol", ma a danno degli interessi delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, Giacomo, notaio da Trento, vicario delle pievi di Ossana e Malé, determina che entro 15 giorni le predette comunità ritornino in possesso dell'appezzamento di terreno con la pianta di noce, per la somma pagata da Valentino, e cioè 19 lire di denari veronesi. Originale [A], atto notarile

14.d Disposizione 1345 gennaio 24 , Cusiano 21

Salvatore, "viator curie", su mandato del vicario e su richiesta del notaio Valentino, dà disposizione affinché venga proclamata sulla pubblica piazza di Cusiano l'ambasciata secondo la quale entro il termine fissato le comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano esigono dal notaio Valentino delle garanzie. Originale [A], atto notarile

14.e Affidamento di incarico 1345 gennaio 28 , Presson Il vicario Giovanni, su richiesta di Valentino, incarica Giovanni del fu Boninsegna da Pellizzano e Graziadeo del fu Vancio da Ognano di restituire a Valentino l'appezzamento di terreno incolto con la pianta di noce. Originale [A], atto notarile

14.f Dichiarazione 1345 gennaio 29 , Ossana Salvatore, "viator curie", riferisce al notaio rogante di aver comunicato a Giovanni e Graziadeo, su incarico del vicario e su richiesta di Valentino, l'ufficio loro affidato. Originale [A], atto notarile

15 b. 1 Composizione 1386 novembre 21 , Trento abbazia di San Lorenzo Bartolomeo, vicario generale in spiritualibus, nonché abate del monastero di San Lorenzo in Trento, eletto a pronunciare una composizione nella disputa sorta tra Pietro, notaio, del fu Berto Grassedini da Bologna, procuratore agente a nome di Bonagrazia del fu Giacomo da Ognano, quale sindaco della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, da una parte, e i fratelli Zenone e Antonio del fu Giovanni da Cusiano, quali tutori degli eredi dei fu Simone, Bartolomeo e Ognibene, tutti da Claiano, dall'altra, determina che i predetti Zenone e Antonio siano tenuti a consegnare ogni anno e in perpetuo a Bonagrazia, sindaco della chiesa, come da sua richiesta, ma anche ai suoi successori, tre minali di olio e tre libbre di cera per l'illuminazione della detta chiesa, nella misura stabilita da Simone, Bartolomeo e Ognibene nei loro rispettivi testamenti. Notaio: Giacomo di Pietro da Revò (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 425 x 232 (214), a tergo note archivistiche e di contenuto, SPD

16 b. 1 Disposizione; Proclama; Presa di possesso; Proclama 1418 aprile 4 - 1418 aprile 18 Documento singolo; pergamena, mm. 814 (795) x 230 (150), a tergo note archivistiche e di contenuto Il documento è redatto su due pergamene cucite assieme

16.a Disposizione 1418 aprile 4 , Revò Odorico, notaio da Pavillo, assessore del nobile Erasmo Thun, vicario generale delle Valli di Non e Sole, dispone che Bontempo del fu Guglielmo da Pellizzano, sindaco della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, dietro sua richiesta, entri in 22

possesso di 23 appezzamenti di terra prativa e arativa siti nelle pertinenze di Pellizzano, Ognano e Claiano, lasciati dalla defunta Maria del fu Giacomino da Ossana ma abitante a Pellizzano, ai suoi eredi. Su tali terreni gravavano dei legati pii consistenti nel pagamento, da farsi in perpetuo ed ogni anno alla comunità di Pellizzano, di 3 moggi di frumento e 5 moggi di cacio, come disposto dalla predetta Maria nel suo testamento. Notaio: Giacomo del fu Giovanni da Ossana (ST) Originale [A], atto notarile

16.b Proclama 1418 aprile 9 , Pellizzano Tommaso da Mezzana, "viator curie", su mandato di Odorico, notaio da Pavillo, assessore del nobile Erasmo di Castel Thun, su richiesta di Bontempo del fu Guglielmo, sindaco delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano e della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, riporta l'ambasciata "cum cedulla in manibus", proclamando sulla pubblica piazza di Pellizzano e presso la casa della defunta Maria, che qualora gli eredi della predetta Maria non vogliano accettare che Bontempo entri in possesso dei 23 appezzamenti di terreno a loro destinati, essi debbano comparire il giorno 11 aprile a Revò davanti all'assessore Odorico. Notaio: Federico del fu Giorgio da Ossana (ST)

Originale [A], atto notarile

16.c Presa di possesso 1418 aprile 11 , Revò Nella causa presieduta da Odorico, assessore delle Valli di Non e Sole, in merito all'entrata in possesso da parte di Bontempo, sindaco, degli appezzamenti di terreno lasciati da Maria del fu Giacomino da Ossana ai suoi eredi, non pronunciandosi nessuno contrario, il detto Odorico pone il Bontempo del fu Guglielmo di Pellizzano in possesso di 25 appezzamenti di terreno arativi e prativi siti nelle pertinenze delle comunità di Pellizzano, Ognano, Claiano. Notaio: Giacomo del fu Giovanni da Ossana (ST) Originale [A], atto notarile

16.d Proclama 1418 aprile 18 , Revò Tommaso detto "Magnaguadagno" da , "viator curie", su incarico del notaio Giacomo, riferisce l'ambasciata proclamando che il giorno 13 aprile Bontempo è entrato in possesso dei 25 appezzamenti di terreno arativo e prativo, come disposto da testamento di Maria del fu Giacomino da Ossana. Notaio: Giacomo del fu Giovanni da Ossana (ST) Originale [A], atto notarile

17 b. 1 Compravendita; Ratifica di vendita 1418 giugno 25 - 1418 settembre 21 Documento singolo; pergamena, mm. 503 x 290 (280), a tergo note archivistiche e di contenuto

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17.a Compravendita 1418 giugno 30 , Ossana Albertino del fu Bartolomeo "Zuchi" da Mu in Valcamonica, agente per sé, quale figlio ed erede del detto Bartolomeo del fu Mafeo " Zuchi" da Mu, quale procuratore di Berta, sua sorella e moglie di Bertolino detto "Mich" da Mu, e di Belintenda e Benvenuta, sorelle, figlie ed eredi del fu Bertolino, erede della fu Ricaldina del fu Albertino da Mu, - i quali Ricaldina e Mafeo suddetti, erano già stati istituiti, con testamento rogato dal notaio Giorgio del fu Federico da , abitante a Ossana, eredi di tutti i beni di Maria del fu Giacomino da Ossana, al tempo abitante a Pellizzano - vende a Bontempo del fu Guglielmo da Pellizzano, quale sindaco della chiesa di Santa Maria di Pellizzano e delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, tutti i beni mobili e immobili ereditati dalla predetta Maria del fu Giacomino. Il detto Bontempo versa in pagamento ad Albertino 40 lire di denari piccoli. Notaio: Federico del fu Giorgio da Ossana (ST) Originale [A], atto notarile

17.b Ratifica di vendita 1418 settembre 21 , Mu, Valcamonica Berta del fu Bartolomeo del fu Mafeo "Zuchi" da Mu, quale erede della metà dei beni di Maria del fu Giacomino da Ossana, un tempo abitante a Pellizzano, come pure le sorelle Belintenda e Benvenuta, figlie del fu Bertolino, figlio ed erede di Ricaldina del fu Albertino da Mu, quali eredi dell'altra metà dei beni della detta Maria di Pellizzano, come appare dal suo ultimo testamento, ratificano e approvano la vendita fatta a Bontempo, quale sindaco della chiesa di Santa Maria da Pellizzano e delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, con il consenso di Bertolino detto "Mich" del fu Comino "Intengini" da Mu, marito della predetta Berta, e di Pietro del fu Bertramo da Mu, marito di Benvenuta. Notaio: Federico del fu Giorgio da Ossana (ST) Originale [A], atto notarile

18 b. 1 Affidamento di incarico e estimo 1418 agosto 20 , Pellizzano Fachino da Ognano, console della pieve di Ossana, su istanza di Bontempo del fu Guglielmo da Pellizzano, quale sindaco delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, affida a Vigilio del fu Bartolomeo, a Bartolomeo detto "Pissolla" del fu Comino, entrambi da Pellizzano e a Signo del fu Grazio da Ognano e ad altri vicini, sotto pena di 100 lire di denari piccoli per ciascun possidente, l'incarico di indicare e dichiarare i terreni comunali che i vicini di dette comunità detengono. Il console Fachino e il sindaco Bontempo producono, essi stessi, un elenco degli appezzamenti di terreni siti nelle pertinenze delle ville di Pellizzano, Ognano e Claiano. Notaio: Federico del fu Giorgio da Ossana (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 515 x 290 (280), a tergo note archivistiche e di contenuto

19 b. 1 Compravendita 1432 giugno 2 , Pellizzano I fratelli Giovanni e Francesco del fu Bartolomeo detto "Barbe" da Ognano vendono a Giacomo del fu Scalvino "Scalve", abitante a Pellizzano, quale regolano delle ville di Pellizzano e Ognano, a Giorgio del fu Anzio "Allis Richis", abitante a Pellizzano, e a

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Marsilio detto "Basino", del fu Ottino da Ognano, quali giurati e agenti a nome delle predette comunità, due appezzamenti di terreno prativo siti entrambi nelle pertinenze di Pellizzano e Ognano, di cui il primo in località "ala Bova", il secondo in località " in Autresin", al prezzo di 16 lire di denari piccoli. Notaio: Giovanni del fu Delaito da Cusiano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 370 x 113 (83), a tergo note archivistiche e di contenuto

20 b. 1 Procura 1438 novembre 24 , Pellizzano Riuniti in pubblica regola, al suono della campana e al richiamo dei saltari, i vicini delle comunità di Pellizzano, Ognano, Arbi e Claiano eleggono Vigilio del fu Bartolomeo da Pellizzano a loro sindaco e procuratore, affinchè li rappresenti nella controversia sorta con la comunità di Castello relativamente ai diritti sul monte della Val Ussaia e la Val Dugi. Notaio: Federico del fu Giorgio da Ossana (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 458 x 226 (206), a tergo note archivistiche e di contenuto

21 b. 1 Procura 1443 maggio 4 , Pellizzano Riuniti in pubblica regola, al suono della campana e al richiamo dei saltari, i vicini delle comunità di Pellizzano, Ognano, Arbi e Claiano eleggono Giorgio del fu Antonio Alberti da Terres, ma abitante a Ognano, a loro sindaco e procuratore nella lite con le comunità di Castello e Termenago relativamente ai diritti sul monte della Val Ussaia e Val Dugi. Notaio: Bergamino del fu Giovanni Calvi da "Mois" (Bergamo), abitante a (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 577 (534) x 171 (163), a tergo note archivistiche e di contenuto

22 b. 1 Lodo arbitrale 1443 ottobre 17 , Pellizzano Giovanni, notaio da Traversara, abitante a Malé, Bertoldo Tocci, notaio, Bruno del fu Albertino da Lovere, abitante a Cusiano, Tommaso del fu Pietro da Ossana, Lorenzo detto "Colombo", [...] de "Jochis", abitante a Ognano, Pietro del fu Benvenuto da e Marco del fu Antonio da Mezzana, eletti arbitri da Nicolò del fu Tura da Castello, quale sindaco di Castello, e da [Antonio] da Termenago, sindaco della predetta comunità, da una parte, e da Giorgio del fu Antonio da Terres, abitante a Ognano, quale sindaco delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, dall'altra, nella lite che vede contrapposte le suddette comunità in merito al possesso di un monte sito nel territorio delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, tra la Val Ussaia e la Val Dugi, al di qua e al di là, dal torrente Noce fino alla cima, ma soprattutto in merito alla "seduminis" di un forno atto a fondere il metallo, recentemente costruito sul predetto monte entro i predetti confini presso il torrente Noce nella contrada detta "in Pozenago" o "in le Contre", e alla divisione in misura eguale del detto monte. I sunnominati arbitri emettono sentenza, deliberando che la parte del monte in questione, che si trova tra la cima e il torrente Noce verso la Val Ussaia spetta alle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano. Devono essere inoltre fissate delle ideali linee di confine sulla superficie del detto monte tra la Val Ussaia e la Val Dugi in ragione delle quali, quella parte di monte sita tra la Val Ussaia e detti confini, e dal piano fino alla cima del monte sia assegnata alle comunità di Castello e Termenago in libera proprietà. Così come la parte di monte verso la Val Dugi a partire dal torrente Noce fino alla cima del detto monte sia attribuita in libera proprietà alle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano. Gli arbitri decidono inoltre che i vicini di

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Pellizzano, Ognano e Claiano diventino gli unici proprietari "seduminis furni" versando però a quelli di Castello e Termenago 6 ducati d'oro. Entrambe le parti devono poi sostenere e dividersi le spese relative alla controversia in atto; entrambe le parti potranno utilizzare in comune le antiche strade sia verso il Noce, sia verso il forno recentemente costruito, sia verso la villa di Pellizzano. Gli arbitri Lorenzo detto Colombo e Pietro del fu Benvenuto da Peio porranno i termini di confine sulla montagna. Infine i vicini di Castello e Termenago potranno avvalersi, andando e tornando da detto loro monte, dei "vada antiqua" del Noce e dei ponti antichi; potranno costruirne anche altri, a minor danno. Se una parte pascolerà il proprio bestiame nel territorio dell'altra, i danneggiati potranno richiedere ogni volta 5 soldi di ammenda. Notaio: Marco del fu Francesco da Roncio (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 440 (431) x 389 (380), a tergo note archivistiche e di contenuto

23 b. 1 Dibattimento e audizione di testi; Sentenza; Sentenza 1447 marzo 29 - 1447 giugno 27 Documento singolo; pergamena, mm. 578 (522) x 188 (78), a tergo note archivistiche e di contenuto

23.a Dibattimento e audizione di testi 1447 marzo 29 , Cagnò Davanti a Bartolomeo, notaio da Pavillo, assessore del nobile Michele di Castel Thun, vicario generale delle Valli di Non e Sole, compare Marco, notaio da Caltron, sindaco delle comunità di Pellizzano e Ognano e della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, il quale chiama in causa Moro da Ortisé, abitante a Samoclevo, contumace, affinché dia ragione davanti al detto Marco, a Vigilio del fu Bernardo, sindaco della predetta chiesa, e ad un "alio bono homine" di alcuni affitti dovuti alla chiesa e rimasti insoluti. Qualora ciò non avvenga, si autorizzerà il pignoramento, con spese a carico di detto Moro. Chiamati a deporre Vigilio del fu Bernardo da Pellizzano, Ognibene del fu Bissolo da Pellizzano e Giovanni del fu Bartolomeo detto Barbe da Ognano, essi dichiarano che, fino ad otto anni prima, il predetto Moro aveva versato alla chiesa di Pellizzano un minale di olio e una libbra di cera, quale affitto perpetuo per il maso di Claiano. Notaio: Francesco del fu Filippo da Coredo (ST) Originale [A], atto notarile

23.b Sentenza 1447 aprile 17 , Cagnò Presentatesi le due parti al suo cospetto, Bartolomeo, assessore del nobile Michele di Castel Thun, emette sentenza, intimando a Moro da Ortisé di versare entro 10 giorni al notaio Marco, sindaco delle comunità di Pellizzano e Ognano e della chiesa di Pellizzano, 9 minali di olio e 9 libbre di cera e le giuste spese "pro affictu retento novem annorum". Notaio: Francesco del fu Filippo da Coredo (ST) Originale [A], atto notarile

23.c Sentenza 1447 giugno 27 , Cagnò Presentatosi in giudizio il notaio Marco per richiedere che gli venga consegnato dal predetto Moro un suo appezzamento del valore di nove minali di olio e nove di cera e le "iusta expensas", l'assessore Bartolomeo stabilisce il termine di 15 giorni per 26

l'acquisto, trascorsi i quali il predetto Marco ha la facoltà di far stimare il maso, di venderlo all'asta al miglior offerente e di procedere a oltranza. Notaio: Francesco del fu Filippo da Coredo (ST) Originale [A], atto notarile

24 b. 1 Nomina di arbitri 1448 novembre 9 , Pellizzano Nella controversia sorta tra le comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano da una parte, e Castello e Termenago dall'altra, in merito alla proprietà di un monte sito nel territorio delle comunità di Pellizzano e Ognano, tra la Val Ussaia e la Val Dugi, Antonio del fu Zenone da Termenago, quale sindaco della detta comunità, e Zanolino del fu Salvatore da Castello, sindaco di tale comunità, da una parte, e Giorgio del fu Antonio Alberti da Terres, abitante a Ognano, quale sindaco delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, dall'altra, nominano arbitri Tommaso [del fu] Pietro, Lorenzo detto Colombo del fu Zano detto "Gelincata", entrambi da Pellizzano e Pietro del fu Benvenuto da Peio. Notaio: Giovanni del fu Federico da Ossana (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 467 (448) x 280 (243), a tergo note archivistiche e di contenuto

25 b. 1 Compravendita 1460 febbraio 10 , Pellizzano Berto del fu Giordano da Nanno vende a Varisco del fu Miravera, fabbro, e a Antonio del fu Corradino, entrambi da Pellizzano, in qualità di sindaci della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, la metà di un tablà (1) in muratura e legno, indiviso, al prezzo di 53 lire di denari di buona moneta. Notaio: Donato del fu Giordano da Nanno (ST) Originale [A], dall'imbreviatura del notaio Melchiore da Cles (2), atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 340 x 144 (133), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Cfr. E. QUARESIMA, Vocabolario anaunico e solandro, Firenze 1991, p. 466 riporta il termine "tablà" col significato di fienile, casa rustica. (2) Per autorità concessa da Giovanni Antonio "Vaschetis" da Trento, assessore generale delle Valli di Non e Sole.

26 b. 1 Nomina di "boni viri" e estimo 1460 giugno 19 (1) , Pellizzano Marco del fu Vigilio da Pellizzano e Simone del fu Berto Barba da Ognano, quali regolani delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, da una parte, e Antonio del fu Giovanni, quale regolano della villa di Termenago, dall'altra, al fine di evitare errori e controversie fra le predette comunità in merito all'estimo dei prati della regola di Fonassica, eleggono concordemente i "bonos viros" Giovanni Barbe da Ognano, Guarisco del fu Antonio, fabbro, e Giacomo detto "Setaguait" da Pellizzano, mentre Antonio detto Bevilacqua, Bartolomeo del fu Signa e Pietro del fu Gervaso, come rappresentanti della comunità di Termenago. Attibuiti loro pieni poteri, essi fissano e stabiliscono i proprietari e i confinanti di tali prati e li assegnano alla regola dell'una o dell'altra comunità o ancora ad entrambe in godimento comune. Notaio: Marco del fu Francesco da Roncio (ST) Originale [A], atto notarile

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Documento singolo; pergamena, mm. 520 (502) x 430 (414), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Il 19 giugno 1460 in realtà non è un lunedì, come riportato sulla pergamena, ma un giovedì

27 b. 1 Nomina di sindaci 1473 marzo 29 , Pellizzano Radunati in pubblica regola, i vicini di Pellizzano, Ognano e Claiano eleggono a loro sindaci Pietro del fu Corradino, Guarisco del fu Antonio "Miraveia", Parisio di Cesco Barba, loro vicini [...]. (1) atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 213 x 170 (163), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Causa la mancanza della parte finale della pergamena non è possibile sapere neppure il nome del notaio rogante.

28 b. 1 Sentenza 1490 febbraio 9 , Pellizzano Galeazzo, notaio da Mollaro, assessore del "dominus" Pangrazio di Castel Belasi, capitano e vicario generale delle Valli di Non e Sole per il duca Sigismondo, emette sentenza nella lite sorta tra "Pedroto" del fu Acursino e Bartolomeo del fu ******* "Miraveia" da Pellizzano, quali giurati e regolani della comunità di Pellizzano e Ognano da una parte, e Martino, carpentiere, del fu *******, agente per sé e a nome di Antonia detta "Tognot", entrambi da Cusiano, condannando i suddetti Martino e Antonia al pagamento delle collette, che essi già dovevano alle comunità di Pellizzano e Ognano, e che queste ultime pretendevano, per un prato sito nelle pertinenze della predetta comunità in località "su a la Fos". I suddetti sono tenuti a versare annualmente le collette di tale prato per metà ai regolani delle comunità di Pellizzano e Ognano e per l'altra metà a quelli di Ossana, Fucine e Cusiano, nonché a pagare le spese di tassazione. Notaio: Giovanni Francesco del fu Bartolomeo da Pavillo, abitante a Cles (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 575 (496) x 163 (53), a tergo note archivistiche e di contenuto

29 b. 1 Dazione in pagamento 1491 aprile 18 , Pellizzano Francesca del fu Ognibene Grandi da Comasine, moglie di Stefano, detto "Schirpeti", da "Sonicho" in Valcamonica, ora abitante a Pellizzano, dà in pagamento a Bernardo del fu Bernardo da Pellizzano, quale sindaco della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, un campo sito nel territorio di Pellizzano nelle pertinenze di Claiano, stimato per la semina di "staroli" 3 e 1/2 di semente, al prezzo di 22 lire di denari meranesi, per affitti fondati su alcuni terreni rimasti insoluti. Notaio: Simone di Giovanni "de Bulpis" da Averaria, abitante a Ossana (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 226 (171) x 175 (62), a tergo note archivistiche e di contenuto

30 b. 1 Nomina di arbitri 1492 maggio 27 , Pellizzano

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In occasione della lite sorta tra le comunità di Pellizzano e Termenago da una parte, e Castello dall'altra, circa lo "ius estimandi" e i confini della località "in Fontane", vengono nominati arbitri Giovanni "Eberardi", Cristoforo del fu Giovannino da Pellizzano, Matteo, "aromatarius", e il notaio Martino. Vengono inoltre eletti, in quanto a conoscenza dei termini, per le comunità di Pellizzano e Termenago, Bartolomeo del fu Ognibene, Alberto Dalla Valle, Antonio Marini, Pietro del fu Zenone detto "Ros" e Giovanni detto "dela Tola", tutti da Castello; mentre per la comunità di Castello si eleggono Guarischetto, fabbro, Bernardoto del fu Vigilio, entrambi da Pellizzano, Giovanni "Marioli" e Pietro del fu Giovanni Lancetti, entrambi da Termenago quali "confidentes". Notaio: Giovanni Antonio del fu Martino da Peio (ST) Originale [A], dall'imbreviatura del padre Martino (1), atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 435 (363) x 223 (115), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Per autorità concessa dal notaio Riccardino da Tavon, assessore per il capitano Pangrazio di Castel Belasi, vicario generale delle Valli di Non e Sole.

31 b. 1 Dazione in pagamento 1493 ottobre 28 , Pellizzano Francesca fu Ognibene Grandi da Comasine, vedova in prime nozze di Giacomo detto "Borzaga" da Pellizzano, in presenza e con il consenso del figlio Ognibene, nato dal predetto Giacomo, dà in pagamento a Bernardoto del fu Bernardo e a Gasparoto del fu Giovanni detto "Boze", entrambi da Pellizzano, quali sindaci della chiesa della Beata Vergine Maria di Pellizzano, un appezzamento di terreno arativo sito nel territorio di Pellizzano nelle pertinenze di Claiano, stimato per la semina di "staroli" 10 e 3/4 di semente, al prezzo di 90 lire di denari meranesi. Notaio: Simone di Giovanni "de Bulpis" da Averaria, abitante a Ossana (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 310 x 190 (178), a tergo note archivistiche e di contenuto

32 b. 1 Locazione 1497 aprile 3 , Pellizzano [Bern]ardo, fabbro, del fu Maffeo, anch'egli fabbro da Pellizzano, e Viviano del fu Giacomo da Ognano, quali sindaci della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, danno in locazione per sette anni a Tommaso del fu Corradino da Pellizzano un orto sito in Pellizzano, al censo annuo di 18 grossi di denari meranesi. Notaio: Simone del fu Giovanni "de Bulpis" di Ossana (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 264 x 157 (129), a tergo note archivistiche e di contenuto

33 b. 1 Nomina di arbitri e Lodo arbitrale 1497 maggio 20 , Pellizzano Per dirimere una controversia sorta tra Guarischetto da Pellizzano, quale sindaco delle ville di Pellizzano, Ognano e Claiano, Donato Marini da Termenago, quale regolano della comunità di Termenago, da una parte, e Biagio Marini da Castello, quale sindaco della comunità di Castello, dall'altra, in merito ai beni comuni siti sul monte "Vallis de Cogol", chiamato "el mont de val de Cogol", alla presenza del nobile Pangrazio di Castel Belasi, vicario generale delle Valli di Non e Sole "in civilibus et criminalibus causis" per il principe vescovo Udalrico di Lichtenstein, il predetto Guarischetto, sindaco di Pellizzano, Domenico Pretto, regolano della comunità di Termenago e Bartolomeo, sindaco di Castello, eleggono arbitri Bernardoto del fu Bernardo del già Vigilio da Pellizzano, e Pietro

29 detto "Lanzet" del fu Giovanni Lanzi da Termenago, a difesa degli interessi delle comunità di Pellizzano e Termenago, e Biagio del fu Zampietro Marini da Castello e Cristoforo Caretta da Ortisé, come vicino "pro uno foco comunis Castelli", come rappresentanti di Castello. Essi emettono la loro sentenza determinando la divisione dei beni sul detto monte e fissandone i confini. Viene inoltre stabilito che parte di detti beni resti indivisa e goduta in comune dai vicini di Pellizzano, Ognano, Claiano, Termenago e Castello, a condizione che nessuno vi possa "ligonizare nec cultivare fratezare sine ad culturam vertere". Inoltre i vicini di Pellizzano, Ognano, Claiano e Termenago avranno, in tali luoghi, diritto di falciare il fieno e utilizzarlo ad uso proprio nel caso in cui avanzi erba da falciare, viceversa i vicini di Castello non godranno, in questi stessi luoghi, del diritto di falciare né fieno né erba. Gli arbitri condannano i vicini di Castello a versare a quelli di Pellizzano, Ognano, Claiano e Termenago 3 ragnesi (ossia 15 lire di denari meranesi). Inoltre le persone forestiere soggette a pignoramento potranno essere condannate da ciascuna delle predette ville, ma la multa sarà suddivisa fra le dette comunità. Infine gli arbitri annullano e invalidano ogni qualsiasi sentenza, precedente alla loro, relativa a tale causa. Notaio: Alessandro del fu Francesco Compagnazzi da Tuenno (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 1275 (1232) x 325 (268), a tergo note archivistiche e di contenuto Si tratta di un rotolo pergamenaceo costituito da tre pergamene cucite insieme

34 b. 1 Accordo e nomina di "boni viri" 1498 giugno 3 , Pellizzano Bernardoto del fu Bernardo da Pellizzano, agente anche a nome del fratello Guarischetto, quale sindaco della comunità di Pellizzano, e Giovanni del fu Antonio detto Bevilacqua da Termenago, quale sindaco della comunità di Termenago, da una parte, e Lorenzo del fu Pietro Marini e Pietro del fu Zenone, detto "Ros", da Castello, quali sindaci della comunità di Castello, pervengono ad un accordo, in merito alla questione del pascolo sito in località "sora la casa de Stal sive de Clean", eleggendo quattro "bonos viros" appartenenti alle comunità di Pellizzano e Termenago e quattro appartenenti a quella di Castello, ai quali vengono rassegnate le ragioni e la soluzione della lite. Notaio: Simone del fu Giovanni "de Bulpis" di Ossana (ST) Originale [A], dall'originale del notaio Martino da Peio (1), atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 275 (230) x 220 (60), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Per autorità concessa dal notaio Riccardino da Tavon.

35 b. 1 Sentenza arbitrale; Sentenza arbitrale 1498 agosto 16 - 1498 agosto 17 Documento singolo; pergamena, mm. 1510 (1488) x 320 (105), a tergo note archivistiche e di contenuto

35.a Sentenza arbitrale 1498 agosto 16 , Pellizzano Michele da Coredo, massaro delle Valli di Non e Sole, e Riccardino, notaio da Tavon, abitante a Denno, assessore, Cristoforo Fiemozzi da Denno, Marino del fu Andrea del già Ottolino da Denno e Alberto da Castello, eletti arbitri da Lorenzo Marini, quale sindaco della comunità di Castello, da Guarischetto da Pellizzano, quale sindaco delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, e da Giovanni detto Bevilacqua, quale sindaco della comunità di Termenago, in occasione della lite riguardante i confini dei beni siti sul monte "Vallis de Cogol", indiviso fra le predette comunità, considerati gli atti delle precedenti sentenze,

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pronunciano anch'essi la loro sentenza, fissando su detto monte i confini dei beni spettanti, o alla comunità di Castello, o a quelle di Pellizzano, Ognano, Claiano e Termenago, e ancora quelli goduti in comune. La sentenza viene confermata dalle comunità di Pellizzano, Ognano e Termenago, ma non dal sindaco di Castello. Notaio: Alessandro del fu Francesco Compagnazzi da Tuenno (ST) Originale [A], atto notarile

35.b Sentenza arbitrale 1498 agosto 17 , Pellizzano Poichè la sentenza pronunciata il giorno precedente non aveva determinato la divisione dei prati detti "in Toschaian" o "in Nogare", siti sempre sul monte in "Val de Cogol", Michele da Coredo, massaro, il notaio Riccardino da Tavon, assessore, Cristoforo Fiemozzi da Denno, Marino del fu Andrea da Denno, in qualità di arbitri, procedono alla divisione anche di questi ultimi, stabilendone i confini. La sentenza viene riconosciuta da Guarischetto, sindaco di Pellizzano, Ognano e Claiano, e da Giovanni Bevilacqua, sindaco di Termenago, ma respinta da Lorenzo Marini, sindaco di Castello. Notaio: Alessandro del fu Francesco Compagnazzi da Tuenno (ST) Originale [A], atto notarile

36 b. 1 Compravendita 1501 agosto 24 , Pellizzano Ognibene del fu Giacomo detto "Borzaga" da Pellizzano, a nome suo e dei suoi eredi, vende a Bernardoto del fu Bernardo da Pellizzano e a "Daviore ?" di Parisio da Ognano, quali sindaci della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, al prezzo di lire 160 di denari meranesi, una serie di appezzamenti siti tutti nelle pertinenze delle ville di Pellizzano, Ognano, Claiano e in particolare: un prato sito in località "in Fonassica" per andare verso "in Nogaiol" del valore di 1 "brozzo" di fieno (1); un prato sito in "Fonassica" del valore di 2 "brozzi" di fieno; un altro prato sito in "Fonassica" presso le case di Claiano del valore di 1 "brozzo" di fieno; un prato sito in località "in Closuris" di 14 tavole; un campo sito in località "Sorapont", stimato per la semina di "staroli" 2 e 1/2 di semente; un altro campo sito sempre in località "Sorapont" stimato per la semina di "staroli" 3 di semente; un campo sito in località "in Fontane" stimato per la semina di 1 "starolo" e 1/2 di semente; un campo sito in località "sopra Santo" stimato per la semina di "staroli" 2 e 1/2 di semente; un campo sito in località "in tre vie" stimato per la semina di "staroli" 3 e 1/2 di semente; un campo sito in località "in le Closure" stimato per la semina di "staroli" 3 di semente; un campo sito a Claiano stimato per la semina di "staroli" 12 e 1/2 di semente; un campo sito in località "in Presenago" stimato per la semina di "staroli" 2 di semente; un orto sito in Pellizzano. Notaio: Simone del fu Giovanni "de Bulpis" di Ossana (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 293 (271) x 270, a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Con il termine "broz", in Val di Sole si indicava l'unità di misura per il fieno. Ciò significa che, ad esempio, un prato di 6 brozzi dava, in un anno, 6 carichi di fieno. E. QUARESIMA, Vocabolario anaunico e solandro, Firenze 1991, p. 55.

37 b. 1 Compravendita 1502 novembre 26 (1) , Pellizzano

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Giovanni del fu Corsino di Pellizzano, quale curatore di Battista del fu "Antonolo" detto "Lovera" vende a Domenico del fu Bartolomeo "Setaguayt" e a Guarischetto del fu Uberto, tutti da Pellizzano, quali regolani della comunità di Pellizzano e Ognano, un appezzamento di terra prativa sita nelle pertinenze di Pellizzano, in località "in Isclaze", al prezzo di 105 lire di denari meranesi. Notaio: Simone del fu Giovanni "de Bulpis" di Ossana (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 397 (358) x 190 (125), note archivistiche e di contenuto Note (1) La pergamena riporta che il 26 novembre 1502 è mercoledì, in realtà è un sabato.

38 b. 1 Sentenza 1505 maggio 21 (1) , Revò Nella controversia sorta tra Baldassare Cortina da Vermiglio da una parte, e gli eredi di Giovanni "Dolzede" da Ognano, Riccardino notaio da Tavon, quale assessore per il "dominus" Pangrazio di Castel Belasi, capitano e vicario generale delle Valli di Non e Sole, pronuncia la sentenza con la quale conferma a Baldassare il possesso dell'appezzamento di terra sito nelle pertinenze di Pellizzano e Ognano in località "sora el pont da Plizan" già concesso dai suoi predecessori; impedisce agli eredi di turbare Baldassare nel possesso di detto terreno, pena la somma di 25 lire di denari; condanna infine gli stessi eredi al pagamento di un censo annuo a partire dal momento del passaggio di possesso del detto terreno fino al presente giorno. Gli eredi sono inoltre tenuti a pagare le spese "victum viatoris". Notaio: Pietro del fu Bartolomeo da Tavon (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 396 (368) x 245 (131), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) In realtà il 21 maggio 1505 è un mercoledì, non un martedì come riportato sulla pergamena.

39 b. 1 Locazione perpetua 1506 gennaio 17 , Pellizzano Bernardoto del fu Bernardo e "Morato" del fu Giacomo detto "Setagu(a)yt", entrambi da Pellizzano, quali sindaci della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, danno in locazione perpetua a Bartolomeo del fu Viviano, segatore, da Ognano, presente anche a nome del fratello Giacomo, due campi siti nelle pertinenze di Pellizzano e Ognano, sotto la villa di Ognano, al censo annuo di 1 moggio di frumento. Notaio: Simone del fu Giovanni "de Bulpis" di Ossana (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 395 (350) x 192 (88), a tergo note archivistiche e di contenuto

40 b. 1 Compravendita 1513 febbraio 18 , Ognano Bartolomeo del fu Viviano, segatore, da Ognano vende a Giacomo del fu "Pedroto" del fu Acursino da Pellizzano, agente per sé e i suoi eredi e a nome suo e dei suoi fratelli Acursino, Simone e Agostino, un campo della misura di "sextariorum duorum tridentinorum vel circa seminis", sito nelle pertinenze di Pellizzano e Ognano in località in Sama, sotto al tablà del fu soprascritto Viviano, al prezzo di 28 lire di denari meranesi. Notaio: Paolo del fu Pietro Mazzolli da Valnigra (Bergamo), abitante a Cusiano (ST)

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Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 394 (366) x 210 (108), a tergo note e archivistiche e di contenuto

41 b. 2 Procura 1519 maggio 25 , Pellizzano Convocati in pubblica regola, "more solito", i vicini della comunità di Pellizzano e Ognano eleggono Viviano del fu Giacomo da Ognano, Giovanni del fu Bartolomeo Guadagni, regolano, Giovanni del fu Corradino e Giovannino del fu Guarisco, "olim Ambrosi", tutti e tre da Pellizzano, a loro sindaci e procuratori, in particolar modo nella lite nata con le confinanti comunità di Castello e Termenago per la difesa dei propri diritti di pascolo nei prati siti in località "in Presenago". Notaio: Paolo del fu Pietro Mazzolli da Valnigra (Bergamo), abitante a Ossana (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 443 (343) x 368 (68), a tergo note archivistiche e di contenuto

42 b. 2 Procura 1519 settembre 29 , Pellizzano Poiché Nicolò detto "Morato" del fu Giacomo "Setaguayt", agendo a nome di suo figlio, Giovanni del fu Bartolomeo Guadagni, Antonio del fu Cristoforo Giacomo Maffei, Pietro del fu Giovanni Ruffini, Simone, ciabattino, del fu Concino "Setaguayt", Giacomo del fu Valentino agente anche a nome di Giovanni Pietro, suo fratello, tutti da Pellizzano; Paolo del fu Giacomino, agente anche a nome del fratello Martino e di suo nipote Giacomo da Ognano, subirono percosse e ferite da parte di Giacomo del fu Giovanni "Centenari", Andrea "Luce", Giovanni Pietro di Giacomo "Marioli", Stefano del fu Pietro Lanzi, Pietro di Giovanni Bevilacqua e da Tommaso di Giacomo Bevilacqua, tutti appartenenti alla comunità di Termenago, e Lazzaro del fu Lorenzo da Castello e i suoi soci, essi nominano Paolo da Ognano e Giovanni del fu Guarisco da Pellizzano loro procuratori nel processo criminale che essi hanno il compito di promuovere presso le autorità competenti e "ufficialibus auditoribus" al fine di ottenere il pagamento delle spese mediche e il risarcimento dei danni fisici e morali subiti dalle persone ferite. Notaio: Paolo del fu Pietro Mazzolli da Valnigra (Bergamo), abitante a Ossana (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 403 (367) x 343 (121), a tergo note archivistiche e di contenuto

43 b. 2 Ratifica di vendita; Integrazione al prezzo d'acquisto 1519 ottobre 17 - 1530 maggio 5 Documento singolo; pergamena, mm. 312 (299) x 208, a tergo note archivistiche e di contenuto

43.a Ratifica di vendita 1519 ottobre 17 , Pellizzano Francesco del fu Antonio detto "Barba" da Ognano, ora abitante a Venezia, ratifica per il prezzo di 5 lire di denari meranesi, l'atto di vendita di un appezzamento di terreno arativo, sito nelle pertinenze di Pellizzano in località "sot Darbi", stipulato tra suo padre Antonio, detto "Barba", venditore, e Bernardoto del fu Bernardo da Pellizzano, acquirente, agente in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria (1). Notaio: Giovanni del fu Domenico Novalina da Mezzana (ST) Originale [A], atto notarile 33

Note (1) Il prezzo di vendita fu pattuito per la somma di 40 lire di denari meranesi.

43.b Integrazione al prezzo d'acquisto 1530 maggio 5 , Pellizzano Bernardoto del fu Bernardo di Pellizzano versa a favore e su richiesta di Francesco del fu Antonio detto "Barba" da Ognano la somma di 8 lire a titolo personale e di 4 lire in qualità di sindaco della chiesa di Santa Maria, per un totale di 12 lire, quale integrazione al prezzo d'acquisto del terreno di cui sopra (43.a). Notaio: Giovanni Donati da Termenago Originale [A], atto notarile

44 b. 2 Rinnovo di locazione perpetua 1520 aprile 26 , Trento, Castello del Buonconsiglio Il principe vescovo Bernardo Cles rinnova a Viviano del fu Giacomino Bernardi detto "Cadaci" da Ognano, quale sindaco della comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, l'investitura del monte Fazzon, già concesso in locazione perpetua, rinnovabile ogni 19 anni, alla predetta comunità dal principe vescovo Enrico nel 1321, al censo annuo di 3 moggi di cacio. Originale [A], documento di cancelleria vescovile Documento singolo; pergamena, mm. 283 x 363 (350), a tergo note archivistiche e di contenuto

45 b. 2 Sentenza 1522 febbraio 11 , Trento in contrata Burgi novi Simone Turri da Comaio, cittadino di Trento, consigliere del principe vescovo Bernardo Cles, commissario della causa in appello per il possesso del monte Fazzon, causa che vede contrapposte le comunità di Pellizzano e Ognano, rappresentate da Giovanni del fu Corradino e da Giovanni del fu Guaresco, loro procuratori, insieme al giurisperito Bonaventura Fanzini, cittadino di Trento, procuratore sostituto, da una parte, e le comunità di Termenago e Castello, rappresentate da Pangrazio Armanini e Antonio Bresadola, quali sindaci e procuratori, insieme al notaio Antonio Graziadei, cittadino di Trento, loro procuratore sostituto, dall'altra, annulla la precedente sentenza emessa da Baldassare di Castel Cles, capitano delle Valli di Non e Sole, a favore delle comunità di Castello e Termenago, e condanna entrambe le parti a pagare le spese e "in sportulis". I procuratori di Pellizzano e Ognano approvano la sentenza, mentre quelli di Termenago e Castello si protestano contrari appellandosi al principe vescovo. Notaio: Libenor del fu Giovanni Bionda da Stenico (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 538 x 255, a tergo note archivistiche e di contenuto

46 b. 2 Locazione 1523 ottobre 9 , Pellizzano Lorenzo, notaio, figlio del fu Bernardino Malanotti da Caldés, agente a nome suo, dei suoi eredi e di tutti i suoi fratelli, dà a titolo di locazione per la durata di 6 anni, a Simone, fabbro, del fu Ruffino, anch'egli fabbro da Pellizzano, quale regolano della comunità di Pellizzano e Ognano, a Bernardoto del fu Bernardo e a Bartolomeo del fu Valentino, entrambi da Pellizzano, quali giurati della predetta comunità, a Giovannino del fu Guarischetto e a Giovanni del fu Bartolomeo Guadagni, quali vicini di detta comunità e a 34 nome della stessa: un prato della misura di 7 "brozzi" di fieno sito nelle pertinenze della comunità di Pellizzano e Ognano in località "in Iscla"; un prato della misura di 4 "brozzi" di fieno sito nelle pertinenze della predetta comunità in località "in Fontane"; un campo stimato per la semina di 3 quarte di semente sito nelle pertinenze della detta comunità in località "Sora pont", al censo annuo di 21 staia di frumento e 4 staia di grano. Notaio: Michele del fu Viviano del fu Giovannino [Buzzoni] da Ossana (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 275 (235) x 247 (210), a tergo note archivistiche e di contenuto

47 b. 2 Fideiussione 1524 giugno 16 , Pellizzano In seguito al pignoramento da parte dei vicini di Pellizzano di otto capre di proprietà di Michele del fu Bertoldo del Castello di San Michele di Ossana, capre ritrovate sul monte della comunità di Pellizzano in località "el monte de Fazon" presso il monte di Val Ussaia, Baldassare di Castel Cles, capitano delle Valli di Non e Sole, stabilisce che le dette capre vengano restituite al proprietario. Il capitano Lorenzo del fu Antoniolo detto "Colombo" da Ossana si fa garante per il detto Michele, presso Giovanni del fu Corradino e Giovannino del fu Guarischetto, quali sindaci della comunità di Pellizzano, del pagamento dell'indennità. Notaio: Michele del fu Viviano del fu Giovannino [Buzzoni] da Ossana (ST) Originale [A], tratta dal notaio Viviano da Ossana (1), atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 270 x 219 (212), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Per autorità concessa da Bonifacio di Arco, assessore delle Valli di Non e Sole.

48 b. 2 Testamento 1528 maggio 10 , Flavon Giacomo del fu Scalvino "Scalvo", "Vallis Scalvini", abitante a [Flavon] dispone nel modo seguente le sue ultime volontà: dichiara di voler essere seppellito nel cimitero della chiesa di San Giovanni Battista di Flavon in modo onorifico, ma secondo le possibilità della moglie Caterina; devolve 18 grossi per la celebrazione del suo obito e di alcune messe (al settimo e al trentesimo giorno dalla sua morte) "pro anima sua et ipsorum mortuorum". Lega 20 grossi alla fabbrica della chiesa di San Giovanni Battista di Flavon e 5 grossi alla chiesa di San Vigilio in Trento; lascia alla figlia Maria un'eredità di 12 grossi, mentre, a titolo di donazione, lascia alla moglie Caterina tutti i suoi beni mobili e immobili tra i quali una "canipam magnam", sita a Ognano in Val di Sole, alla condizione che dopo la morte della moglie, detta cantina diventi proprietà della fradaglia di Santa Maria di Pellizzano. Notaio: Domenico del fu Antonio da Flavon (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 505 x 155 (145), a tergo note archivistiche e di contenuto

49 b. 2 Compravendita 1533 gennaio 9 , Pellizzano Antonio del fu Tommaso Bresadola e Antonio del fu Giovanni Tomasi, quali sindaci della comunità di Castello, Bartolomeo del fu Tura, Giovanni del fu Bartolomeo Marini, Zeno del fu Antonio Delana, Pietro del fu "Pedrasio", Giacomo di Paolo, Lazzaro del fu Lorenzo Marini e Giovanni, sarto, del fu Franceschino da Castello, agenti a nome della comunità di Castello, vendono a Simone del fu Ruffino, fabbro, Martino del fu Giacomino Canacci, quali regolani della comunità di Pellizzano e Ognano, a Beltrando del fu Francesco Gaggia, Giacomo del fu Maffeo Cristofori, Giovanni del fu Vivianino Ruffini, Lorenzo del fu Tommaso Corradini,

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Antonio del fu Giovanni Baciletti, Marco del fu Antonio Delmarco, Domenico del fu Viviano, Bartolomeo di Paolo Canacci, Alessandro del fu Giovanni "del Guasparot", Simone del fu Concino, Bartolomeo del fu Antonio "Thodesc" e Giacomo del fu Bartolomeo "Pisola" tutti da Pellizzano e Ognano, agenti a nome delle dette comunità, un monte sito nelle pertinenze della pieve di Ossana indiviso con la comunità di Termenago in località "in Val Ussaia" con tutti i boschi e i diritti annessi, al prezzo di ragnesi 180 di denari meranesi, da 5 lire per ogni ragnese. Notaio: Bonaventura di Vigilio del fu Bonaventura Manincor da Casez (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 656 x 134, a tergo note archivistiche e di contenuto

50 b. 2 Quietanza 1533 febbraio 11 , Pellizzano Antonio del fu Tommaso Bresadola da Ortisé, Antonio del fu Giovanni Tomasi, Paolo Dallavalle, Zeno del fu Antonio Delana, Bartolomeo del fu Giovanni Delana, Zeno del fu Ognibene "Tas", Fabiano "a Como de Rodulphis", Lazzaro del fu Lorenzo Marini e Pietro del fu Martino "Baratis", tutti da Castello, agenti a nome della comunità di Castello, dichiarano di aver ricevuto da Simone, fabbro, del fu Ruffino, da Bertrame Gaggia e da Andrea di Paolo da Ognano, da Lorenzo del fu Tommaso Corradini e da Stefano "Scir(n)pet", da Marco del fu Antonio Delmarco, da Domenico di Viviano, da Matteo del fu Gasparolo e da Cristoforo di Martino Canacci, tutti da Pellizzano e Ognano, a nome della loro comunità, 120 ragnesi di denari meranesi, da 5 lire in oro e moneta, in acconto di un debito di 180 ragnesi. Notaio: Bonaventura di Vigilio Manincor da Casez (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 350 (306) x 172 (107), note archivistiche e di contenuto

51 b. 2 Quietanza e estinzione di debito 1534 marzo 6 , Pellizzano Fabiano del fu Marino Redolfi, in qualità di regolano della comunità di Castello, Antonio del fu Giovanni Tomasi, Flaviano del fu Ognibene Bartolameolli, tutti da Castello, e Pietro del fu Antonio Lanzi da Castello ma abitante a Ortisé, agenti per sé, i loro eredi e a nome della comunità di Castello, dichiarano di aver ricevuto da Giovanni del fu Simone "a Binth" e da Domenico del fu Nicolò Moratti, quali regolani della comunità di Pellizzano, da Giovanni del fu Corradino, da Simone di Vigilio Valentini, da Lorenzo del fu Tommaso Corradini, tutti da Pellizzano, e da Andrea di Paolo da Ognano, rappresentanti e agenti a nome della comunità di Pellizzano e Ognano, 60 ragnesi di denari meranesi a saldo di un debito di 180 ragnesi di denari meranesi. Notaio: Bonaventura di Vigilio Manincor da Casez (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 397 (387) x 203 (171), a tergo note archivistiche e di contenuto

52 b. 2 Transazione e estimo 1536 maggio 15 , Pellizzano In seguito alla controversia sorta tra le comunità di Pellizzano e Ognano da una parte e di Termenago dall'altra, in merito alla facoltà "extimandi et collectarum exigendi" sui prati siti in località "in Fonasega de za" e "in Fonasega de là", Bertramo del fu Francesco Gaggia da Cusiano, abitante a Pellizzano, Simone, fabbro, del fu Ruffino da Pellizzano e Andrea di Paolo Canacci da Ognano, quali sindaci di Pellizzano e Ognano, e Pangrazio del fu Cristoforo Armani da Termenago, quale sindaco della comunità di Termenago, e ancora Pietro di Giovanni Bevilacqua da Grumo, Andrea del fu Lazzaro "Luchis" e Giorgio del fu Gregorio "Luchis", tutti da

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Termenago, eleggono i "providos viros" Bartolomeo del fu Acursino da Vermiglio e Matteo di Benvenuto "Menegetis" da Cellentino, ai quali affidano, di comune accordo, l'estimo e la ripartizione dei beni fra le soprascritte comunità, assegnando sia all'una che all'altra un dato numero di essi. Notaio: Marino del fu Tommaso Girardini da Samoclevo (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 3330 (3305) x 300, a tergo note archivistiche e di contenuto Si tratta di un rotolo pergamenaceo costituito da 5 pergamene cucite insieme

53 b. 2 Cessione 1545 maggio 10 , Pellizzano Antonio del fu Bartolomeo Todeschi da Pellizzano cede in favore di Bartolomeo Gobetti e di Genesio del fu Antonio Cigarolli, come regolani della comunità di Pellizzano e Ognano, e di Bertramo Gaggia, di Antonio Baciletti, di Andrea Claudi, di Bartolomeo del fu Paolo Canacci e di Domenico del fu Viviano Canacci, quali vicini, tutti i diritti che egli aveva su un campo sito nelle pertinenze di Pellizzano in località "in Miarina", campo che possedeva in usufrutto vita natural durante, per la somma di 50 lire di denari meranesi. Notaio: Antonio del fu Nicola Pasotti da Tuenno (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], dall'imbreviatura del notaio Marino Girardini da Samoclevo (1), atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 330 (325) x 157, a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Per autorità concessa da Zaccaria Caiani, assessore delle Valli di Non e Sole

54 b. 2 Compravendita 1547 dicembre 28 (1) , Pellizzano Giacomo del fu Giovanni Moratti e Giovanni del fu "Menegato", quali regolani della comunità di Pellizzano e Ognano, comperano da Domenico del fu Viviano Canacci da Ognano un prato posto sopra il monte Fazzon, in località "ala Palù" al prezzo di 30 lire di denari di buona moneta. Notaio: Antonio del fu Nicola Pasotti da Tuenno (ST) Originale [A], dall'imbreviatura del notaio Marino Girardini da Samoclevo (2), atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 190 (175) x 190 (147), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Il 28 dicembre 1547 non è un martedì, come riportato sulla pergamena, ma un mercoledì. (2) Per autorità concessa da Zaccaria Caiani, assessore delle Valli di Non e Sole.

55 b. 2 Compravendita 1547 dicembre 28 (1) , Pellizzano Giacomo del fu Giovanni Moratti e Giovanni Menegatti, quali regolani della comunità di Pellizzano e Ognano, comperano da Antonio del fu Vigilio Valentini da Pellizzano un prato posto sopra il monte Fazzon, in località "ale Paludelle", per 25 lire di denari di buona moneta. Notaio: Antonio del fu Nicola Pasotti da Tuenno (ST) Originale [A], dall'imbreviatura del notaio Marino Girardini da Samoclevo (2), atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 340 (259) x 115 (110), a tergo note archivistiche e di contenuto Note

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(1) Il 28 dicembre 1547 non è un martedì, come riportato sulla pergamena, ma un mercoledì. (2) Per autorità concessa da Zaccaria Caiani, assessore delle Valli di Non e Sole.

56 b. 2 Compravendita 1549 gennaio 28 , Trento Gasparino del fu Bernardo Canacci da Ognano vende ad Anna di Giacomo "del Malcot" da Ossana un appezzamento di terreno prativo, della misura di 2 "brozzi" di fieno, sito nelle pertinenze di Ognano in località "Ognan" al prezzo di 18 ragnesi da lire 5 di denari meranesi. Al venditore vengono però versati solo 11 ragnesi e mezzo in quanto dei restanti egli era già in credito. Notaio: Paolo del fu Giovanni Gislimberti da (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 505 (504) x 199 (140), a tergo note archivistiche e di contenuto

57 b. 2 Procura 1559 maggio 5 , Pellizzano Convocati in pubblica regola, al suono della campana e al richiamo dei saltari Giovanni "Todesco" e Giovannino Cortellini, agenti su incarico di "Ianes", fabbro ferraio, e di Pietro del fu Bartolomeo Gobetti, regolani di Pellizzano e Ognano, i vicini di dette comunità eleggono Pietro del fu Giovannino Guarischetti e Domenico del fu Giacomino Valentini, entrambi da Pellizzano, a loro sindaci e procuratori in tutte le cause e liti che le comunità di Pellizzano e Ognano avranno in futuro con quelle confinanti e in special modo con i nobili Federici di Castel Ossana. Notaio: Giovanni Andrea di Giacomo Foppulo di Pellizzano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 527 (418) x 215 (35), a tergo note archivistiche e di contenuto

58 b. 2 Ratifica di vendita 1559 giugno 13 , Pellizzano "Ianes" del fu Pedrino, fabbro, e Pietro del fu Bartolomeo Gobetti, regolani delle comunità di Pellizzano e Ognano, ratificano la vendita fatta da Tomeo del fu Giacomo da Grumo e da Giacomo del fu Giovanni Pietro "Secarasa", agenti in qualità di regolani della comunità di Termenago, a Pietro del fu Giovannino Guarischetti da Pellizzano di un appezzamento di terreno prativo sito nel territorio delle comunità di Pellizzano, Ognano e Termenago in località "in Canal andando in Fontane", dove prima c'era l'alveo del torrente Noce, con l'obbligo che il detto Pietro pulisca e adatti la strada confinante con il suddetto prato. Notaio: Giovanni Andrea di Giacomo Foppulo di Pellizzano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 502 (486) x 166 (58), a tergo note archivistiche e di contenuto

59 b. 2 Ratifica di vendita 1559 giugno 13 , Pellizzano Cfr. il regesto n. 58. Notaio: Giovanni Andrea di Giacomo Foppulo di Pellizzano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 475 (462) x 173 (158), a tergo note archivistiche e di contenuto 38

60 b. 2 Transazione 1559 luglio 10 , Pellizzano Data la controversia nata tra le comunità di Pellizzano e Ognano, da una parte, e quella di Termenago dall'altra, in merito a questioni di confine circa la località "a Presenago in Plano" dove si trovavano beni comuni, si giunge ad una transazione grazie all'intervento di Antonio del fu Giovanni Tomasi da Castello e Matteo, sarto, detto "Gosi", da Cellentino. Le due comunità, rappresentate, la prima, da Domenico del fu Giacomino Valentini da Pellizzano, in qualità di sindaco e procuratore; la seconda, da Giovanni del fu Giovanni Donato Armani, notaio, da Nicolò del fu Giovanni e da Tommaso del fu Giacomo, tutti da Termenago, pervennero alla detta transazione stabilendo una linea di confine che dalla località "a Presenago" arriva, verso oriente, ad altri termini di confine già fissati, tra cui uno sito in corrispondenza del prato di un tale "Janes" Cigarolli, fabbro ferraio da Pellizzano; verso meridione e fino all'inizio della Val Ussaia i beni rimangono invece di possesso comune per lo sfruttamento sia dei diritti di pascolo che di bosco. Notaio: Giovanni Andrea di Giacomo Foppulo, abitante a Pellizzano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 525 (445) x 179 (65), a tergo note archivistiche e di contenuto

61 b. 2 Costituzione di censo 1561 dicembre 8 , Pellizzano Stefanino del fu Pietro "Schirpeti" da Pellizzano, costituisce a favore di Bernardo del fu Giuliano Ruffini e di Nicolò del fu Giacomo Moratti, quali sindaci della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, un censo annuo del valore di 2 staia di frumento, assicurato sopra un campo nelle pertinenze di Castello, in località "Val Cogol" al prezzo di 10 ragnesi di denari meranesi. Notaio: Giovanni Andrea di Giacomo Foppulo di Pellizzano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 230 (222) x 160, a tergo note archivistiche e di contenuto

62 b. 2 Costituzione di censo 1567 gennaio 25 , Pellizzano Vigilio del fu Bertrame Gaggia da Pellizzano costituisce a favore di Stefano del fu Bartolomeo "Tollasie" da Pellizzano, a nome suo e dei suoi eredi, un censo perpetuo del valore di 8 staia di biada, assicurato sopra un campo sito nelle pertinenze di Pellizzano in località Darbi, stimato per la semina di 2 staia di semente, e sopra un campo sito nelle pertinenze di Pellizzano in località "ala Fusinetta", del valore di 2 "brozzi", al prezzo di 40 ragnesi di denari meranesi. Notaio: Giovanni Andrea di Giacomo Foppulo di Pellizzano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 344 (324) x 164 (154), a tergo note archivistiche e di contenuto (1) Note (1) A tergo è presente un'annotazione del notaio Ludovico Guarischetti che in data 4 ottobre 1614 scrive: "Li ragnesi venti denari che toccano a pagare a magistro Pietro Gaggia per la sua mettà, sonno statti ceduti alla comunità de Pellizzano, come nelli rogiti di me notaio infrascritto, et l'altri ragnesi vinti che pagava Giacomo Gaggia fratello del detto magistro Pietro detto magistro Giacomo s'affrancato", 1614 ottobre 4.

63 b. 2 Dazione in pagamento

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1569 maggio 31 , Fucine Ruffino del fu Antonio Cigarolli da Pellizzano, abitante a Ossana, riconosciutosi debitore verso la fabbriceria della chiesa di Santa Maria di Pellizzano della somma di 22 ragnesi, dà in pagamento a Giovanni del fu Bartolomeo de Pol da Ognano e a Gaspare del fu Gasparolo da Pellizzano, quali sindaci della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, un appezzamento di terreno arativo, stimato per la semina di 2 staia di semente, sito nelle pertinenze del comune di Ossana in località "in le Pendechie ali Birolchi". Notaio: Guariento del fu Antonio Guarienti da Rallo (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 465 (393) x 193 (102), a tergo note archivistiche e di contenuto

64 b. 2 Costituzione di censo 1570 maggio 12 , Pellizzano Pietro del fu Ruffino Tacchetti da Pellizzano, abitante a Ossana, costituisce a favore di Gasparre del fu Matteo Gasparotti da Pellizzano e a Giovanni del fu Bartolomeo Canacci da Ognano, rappresentanti ed agenti per la chiesa di Pellizzano, un censo annuo del valore di 5 staia di biada, assicurato su 2 staia di un campo sito nelle pertinenze di Ognano in località "le Pendegie" e su un secondo campo, contiguo al precedente, al prezzo di 25 ragnesi di denari meranesi. Notaio: Giovanni Andrea di Giacomo Foppulo di Pellizzano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 385 x 200 (192), a tergo note archivistiche e di contenuto

65 b. 2 Dazione in pagamento 1573 marzo 11 , Pellizzano Martino del fu Giacomo "Lovati" da Pellizzano dà in parziale pagamento a Giacomo del fu Antonio Gallina, quale regolano della comunità di Pellizzano, un avvolto sito in Pellizzano in località "a le case del Martin Lovat fora ai tabià" al prezzo di 30 ragnesi di denari meranesi. Con tale somma il suddetto Martino paga la metà di un censo di 12 staia di biada del valore di 60 ragnesi istituito insieme al fratello Bertolino a favore della comunità in data 30 novembre 1566. Notaio: Giovanni Andrea del fu Giacomo Foppulo di Cusiano (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 242 (220) x 213 (177), a tergo note archivistiche e di contenuto

66 b. 2 Promessa di pagamento 1573 novembre 19 , Pellizzano Bertolino del fu Giacomo Bianchi di Pellizzano promette a Giacomo del fu Antonio Gallina, regolano di Pellizzano, a Vigilio del fu Bartolomeo Canacci, regolano di Ognano, a Domenico del fu Andrea Canacci da Ognano e a Pedrino Tacchetti da Pellizzano, quali rappresentanti delle comunità di Pellizzano e Ognano, di estinguere il suo debito ammontante a 8 ragnesi di denari meranesi, derivante dall'acquisto di un avvolto, entro la festa di San Giorgio (23 aprile). Notaio: Giovanni Andrea del fu Giacomo Foppulo di Cusiano (sottoscrive ma non estende l'atto) (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 210 x 127 (100), a tergo note archivistiche e di contenuto

67 b. 2 Rinuncia e assoluzione 40

1580 novembre 8 , Pellizzano Bertolino del fu Giacomo Bianchi da Lardaro in Val Rendena, abitante a Pellizzano, rinuncia cedendo a Giovanni del fu Maffeo Gallina, a Pietro Canacci, a Pietro Guarischetti e a Matteo del fu Giacomo Canacci, quali regolani e giurati delle comunità di Pellizzano e Ognano, tutti i suoi diritti sui beni e sulle persone che egli stesso godeva sui beni della vicinia, ad esclusione dei suoi beni privati. Tale rinuncia lo assolve dalla prestazione annua, che doveva versare a dette comunità, consistente in 6 staia di biada. Notaio: Federico del fu Sebastiano Zonta da Celledizzo, abitante a Pellizzano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 304 (296) x 122, a tergo note archivistiche e di contenuto

68 b. 2 Concessione di indulgenza 1582 maggio 7 , Trento Il cardinale Ludovico Madruzzo concede, per la durata di un quinquennio, ai fedeli che confessati e comunicati, visiteranno devotamente la chiesa di Santa Maria di Pellizzano nel giorno della Natività della Vergine, 10 anni e 10 quarantene di indulgenza, come da supplica di Nicola Arnoldo, arcipresbitero della pieve di Ossana. Originale [A], documento di cancelleria vescovile Documento singolo; pergamena, mm. 245 x 373 (368), a tergo note archivistiche e di contenuto, SPD

69 b. 2 Compravendita 1582 settembre 4 , Pellizzano Bernardino, "cermentarius", del fu Bartolomeo Valentini da Pellizzano, agente a nome di suo nipote Valentino del fu Giovanni Pietro Valentini da Pellizzano, vende a Giovanni del fu Giovanni Donato Armani, notaio da Termenago, agente a nome suo e dei suoi eredi, un appezzamento di terreno arativo, stimato per la semina di 5 quarte di semente, sito nelle pertinenze di Pellizzano, in località "a Claian alla Poza", e un secondo appezzamento di terreno arativo sito nella medesima località del precedente, al prezzo di 15 ragnesi di denari meranesi. Su entrambi i terreni gravava un censo annuo, assicurato sopra i predetti arativi, di 2 staia di frumento da versarsi, come legato, alla chiesa di Santa Maria di Pellizzano. Notaio: Federico del fu Sebastiano Zonta da Celledizzo, abitante a Pellizzano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 425 x 139 (122), a tergo note archivistiche e di contenuto

70 b. 2 Transazione 1583 agosto 16 , Pellizzano In merito alla controversia sorta tra le comunità di Pellizzano e Ognano, da una parte, e di Castello dall'altra, per il pagamento di 1 ragnese che i vicini di Castello dovevano versare ai primi come compenso a motivo della stima eseguita su alcuni beni appartenenti alle comunità di Pellizzano, Ognano e Termenago siti in località "a Claian", si giunge ad una transazione tra Bono "Mafé", tessitore, Matteo del fu Giacomo Canacci, quali regolani della comunità di Pellizzano e Ognano, Pietro Guarischetti, Giovanni Canacci, Pietro del fu Bartolomeo Fuiten e Giacomo Gallina, quali vicini e rappresentanti delle dette comunità, da una parte, e Matteo Tomasi e Zeno "Taxis", regolani della comunità di Castello, e Giovanni Domenico Bresadola, notaio, e Bartolomeo Turri, entrambi da Ortisé ma aventi "focum et locum" nella comunità di Castello, quali rappresentanti di tale comunità, dall'altra. Secondo tale composizione i vicini della comunità di Castello vengono liberati dal pagamento della prestazione annua di 1 ragnese dietro versamento una tantum di 10 ragnesi di denari meranesi. Notaio: Federico del fu Sebastiano Zonta da Celledizzo (ST)

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Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 348 x 270 (260), a tergo note archivistiche e di contenuto

71 b. 2 Nomina di arbitri 1590 giugno 6 , Pellizzano Per dirimere una controversia sorta tra Gaspare del fu N. Gobetti, Bonmartino del fu Michele Gobetti e Maria del fu Michele, quale tutrice dei propri figli, tutti da Pellizzano, da una parte, e Gaspare "Paceto" da Mezzana, quale sindaco della Confraternita del Santissimo Rosario, il reverendo don Marco "Zilli", curato di Pellizzano, a nome proprio e dei confratelli del Santissimo Rosario, Antonio Gasperotti, regolano di Pellizzano e Pietro del fu Gaspare Canacci, sindaco della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, rappresentante e agente a nome del regolano Giovanni Menegati Canacci, Antonio Ianes e Martino Simonino da Pellizzano dall'altra, eleggono il reverendo don Constanzo de Costanzi, arcipresbitero della pieve di Ossana, Lorenzo Campo da Mezzana, e Matteo Armani da Termenago come arbitri della contesa originatasi a seguito della richiesta dei Gobetti di poter ottenere dal sindaco della chiesa di Santa Maria di Pellizzano la somma di 80 ragnesi derivante dalla cessione di un loro terreno sul quale si sarebbe realizzata la "tribuina" del Santissimo Rosario e "circuitum ipsius tribuinae sive capella". Notaio: Michele del fu Marino del fu Giovanni Frizzi da (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 405 (395) x 142 (115), a tergo note archivistiche e di contenuto

72 b. 2 Lodo arbitrale 1590 giugno 6 , Pellizzano Constanzo de Costanzi, arcipresbitero della pieve di Ossana, Lorenzo Campo da Mezzana, Nicola e Matteo Armani da Termenago, in qualità di arbitri eletti da Gaspare, Bonmartino e Maria vedova di Michele Gobetti, come tutrice dei suoi figli, tutti da Pellizzano, da una parte, e da Gaspare "Paceto", notaio da Mezzana, dal reverendo don Pietro Marco "Zilli", curato di Pellizzano e sindaco della confraternita del Santissimo Rosario, con i giurati e il regolano della comunità di Pellizzano, dall'altra, pronunciano sentenza in merito alla contesa nata tra le due parti, stabilendo che il sindaco della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, Pietro del fu Gaspare Canacci, debba versare ai detti Gobetti un totale di 30 ragnesi di denari meranesi, e in particolare, 16 ragnesi a Gaspare e 14 ragnesi a Bonmartino; di questi la metà da pagarsi entro un mese e l'altra metà entro la festa di San Michele. Viene inoltre deciso che l'acqua piovana grondante dalla cappella dovrà recare il minor danno possibile ai Gobetti e che i predetti sindaci facciano tenere chiusa la porta della stalla di Gaspare Gobetti ad ogni sua eventuale richiesta. Notaio: Michele del fu Marino del fu Giovanni Frizzi da Tassullo (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 380 x 140 (96), a tergo note archivistiche e di contenuto

73 b. 2 Costituzione di censo 1591 novembre 14 , Cles Nicola del fu Tomeo Moratti da Pellizzano costituisce a favore del nobile Cristoforo Campo, assessore delle Valli di Non e Sole, un censo perpetuo del valore di 5 pesi di burro di malga, assicurato sopra alcuni beni nelle pertinenze di Pellizzano, e in particolare: un appezzamento di terreno prativo di 5 "brozzi" di fieno, sito in località "in Salet alli boschi"; un prato del valore di 1 "brozzo" e 1/2, sito in località "Lusenz"; un prato del valore di 2 "brozzi" e 1/2 sito in Valtresin al prezzo di 60 ragnesi di moneta usuale in dette valli e 40 ragnesi in ducati d'oro e monete venete d'argento. Notaio: Giovanni Gallinari da Cles (ST)

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Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 345 (316) x 212 (152), a tergo note archivistiche e di contenuto

74 b. 2 Composizione 1592 novembre 20 , Pellizzano Nella controversia sorta tra Giovanni del fu Giovanni Donato Armani da Termenago da una parte, e Antonio Cigarolli, quale regolano delle comunità di Pellizzano e Ognano, Antonio Gallina, Martino Fuiten e Bono "Maffè", tutti da Pellizzano, quali deputati delle predette comunità, Delaito del fu Donato Zanini e Pietro del fu Giovanni Lancetti, quali regolani della comunità di Termenago, dall'altra, in merito ad una strada costruita dall'Armani in sostituzione della vecchia nei pressi di un prato di sua proprietà sito nelle pertinenze delle predette comunità in località "in Fonassega de qua, cioè al pra delle Giare", le parti vengono ad una composizione stabilendo che Giovanni Armani sia tenuto a mantenere la nuova strada e a versare "pro agravaminibus" delle stesse comunità 10 lire di denari ad ognuna di esse. In cambio Giovanni Armani, agente per sé e i suoi eredi, potrà piantare degli alberi sulla detta strada nuova, alberi che nessun vicino dovrà tagliare o rovinare. Notaio: Gaspare del fu Giovanni Palma da Cellentino (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 230 (165) x 260 (205), a tergo note archivistiche e di contenuto

75 b. 2 Transazione 1598 maggio 2 , Pellizzano In seguito ad una controversia nata tra Antonio Gallina e Rigo de Pol, quali sindaci della chiesa di Pellizzano, con il consenso dell'arcipresbitero Simone Rubei, pievano di Ossana, e il presbitero Giovanni Canacci, curato di Pellizzano, da una parte, e Bonmartino del fu Michele Gobetti, agente a nome dei suoi fratelli, Maria, madre e curatrice dei suoi figli, di cui il figlio adulto Bartolomeo è presente, dall'altra, si giunge ad una transazione, pronunciata da Giovanni Canacci da Ognano e Martino Fuiten da Pellizzano, nella quale viene stabilito che il tetto del tablà posseduto dai Gobetti, ora caduto a causa della neve, ma dal quale in precedenza l'acqua piovana scendeva danneggiando il muro del cimitero, non venga ricostruito, ma che debba invece essere tolta anche quella parte di tetto che copre l'andito del tablà dei detti fratelli Gobetti; viene inoltre deciso che debba essere rimossa la legna appoggiata dai Gobetti al muro della canonica. A tal fine i sindaci si impegnano a consegnare ai detti fratelli o alla madre, loro curatrice, 6 ragnesi di denari meranesi. Notaio: Giovanni del fu Giovanni Bresadola da Ortisé (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 320 (205) x 165 (128), a tergo note archivistiche e di contenuto

76 b. 2 Costituzione di censo 1601 ottobre 10 , Ognano Giacomo Ruffini e Bertramo Gaggia, quali regolani, Giuliano Ruffini e Giacomo Bontempelli, come giurati, Bartolomeo Fuiten e Antonio "Gabin", tutti della comunità di Pellizzano e Ognano, agendo a nome di essa, costituiscono a favore dei fratelli Giacomo e Maffeo del fu Domenico Canacci da Ognano un censo perpetuo di 20 staia di frumento, in ragione del 7%, assicurato sopra tutti i beni della comunità, al prezzo di 100 ragnesi di denari meranesi. (1) Notaio: Pietro di Giovanni Guarischetti da Pellizzano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 335 (320) x 225 (186), a tergo note archivistiche e di contenuto

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Note (1) Al di sotto della sottoscrizione il notaio Giovanni Bresadola da Ortisé in data 1 ottobre 1602 annulla, con il consenso delle parti, il presente atto, che viene sostituito da un altro instrumento redatto sempre dal notaio Giovanni Bresadola.

77 b. 2 Cessione 1614 giugno 2 , Pellizzano Bartolomeo Cortellini, non riuscendo a far fronte al pagamento dell'annuo censo fondato su di un terreno sito nelle pertinenze di Pellizzano in località "a ponte Planet", di cui era stato investito dalle comunità di Pellizzano e Ognano, cede detto terreno e le "sortes aliis agris" a Giovanni Domenico Fuiten e a Tommaso "Zoi", quali regolani di dette comunità, e a Antonio Gallina e Bonmartino Gobetti, quali giurati, al prezzo di 18 ragnesi di denari meranesi. Notaio: Pietro del fu Giovanni Guarischetti da Pellizzano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 205 x 143, a tergo note archivistiche e di contenuto

78 b. 2 Cessione 1614 ottobre 4 , Pellizzano Francesco del fu Giovanni Gallina da Pellizzano, non potendo far fronte al pagamento del suo debito con la comunità di Pellizzano, debito ammontante a 180 ragnesi e derivante dall'acquisto di un tablà "sive stabulum" con orto contiguo, detto "il stabio del Comun", cede a Tomaso "Zoi" e a Giovanni Domenico Fuiten, quali regolani della comunità di Pellizzano, a Federico Fuiten e Bomartino Gobetti, "hominibus regulae", a Antonio Gallina e Francesco del fu Valentino "Zoi", quali giurati, Giacomo Gaggia, Giovanni Canacci, Federico Moratti, Federico Baciletti, Baldassare Gobetti, Giovanni Ruffini e Nicolò Moratti, quali vicini agenti a nome della comunità, per il prezzo di 145 ragnesi tutti i diritti e le ragioni, reali e personali, che Francesco godeva presso le seguenti persone: un censo del valore di 35 ragnesi e uno di 15 ragnesi presso Pietro Canacci da Ognano; un censo del valore di 20 ragnesi presso Antonio Ambrosi "a Ponte Pellizzano"; un censo di 20 ragnesi presso Bontempo "Zoi" da Pellizzano; un censo di 20 ragnesi presso Domenico Menegatti; un censo di 20 ragnesi presso Pietro Gaggia da Pellizzano; un censo di 15 ragnesi presso Simone del fu Martino Ruffini da Pellizzano. Notaio: Ferdinando [del fu Giovanni] Guarischetti da Pellizzano (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 385 (265) x 177 (65), a tergo note archivistiche e di contenuto

79 b. 2 Transazione 1617 maggio 30 , Ognano Bartolomeo Baciletti e Maffeo Ruffini, quali regolani, Bartolomeo Fuiten e Giovanni Domenico Ruffini, notaio, quali giurati, Francesco Dalponte e Beltrame Gaggia, quali vicini delle comunità di Pellizzano e Ognano, da una parte, e Maffeo del fu Domenico Canacci da Ognano, dall'altra, giungono ad un componimento circa la lite sorta in seguito alla costruzione da parte di Maffeo Canacci di alcuni muri di difesa presso il suo prato sito in località "la Cortina" e nelle vicinanze dell'"acqueductum torentis" chiamato "la Fos". Con la transazione pronunciata dal presbitero Giovanni Donato Micheletti da Trento, "locumtenentis Archipresbiteratus Ossane", da Tomaso Ruffini, curato di Pellizzano, da Pietro Guarischetti e da Bartolomeo Fuiten da Pellizzano e da Giovanni Calvi da Vermiglio, notaio, si stabilisce che i muri di difesa elevati dalla comunità debbano rimanere nel luogo e nello stato in cui si trovano, e che anche Maffeo Canacci possa costruire delle mura a difesa del suo prato e del suo mulino nei pressi del detto torrente; si concede inoltre a Maffeo di utilizzare, per la costuzione di dette mura, pietre "ex loco dicti comunis". Maffeo non deve essere

44 molestato dalla detta comunità entro i confini del suo prato; egli però è tenuto a versare alla comunità 22 ragnesi per la legna utilizzata nella costruzione del suo mulino e prelevata dal bosco detto "il gaggio delle Capaiolle" di proprietà della detta comunità e dato in locazione al suddetto Maffeo. Notaio: Gaspare [del fu Giovanni] Palma da Cellentino (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 616 (591) x 158 (117), a tergo note archivistiche e di contenuto

80 b. 2 Cessione 1617 dicembre 1 , Pellizzano Bartolomeo Baciletti e Maffeo Ruffini, quali regolani, Federico Fuiten, Cristoforo Ruffini, anche a nome di Giovanni Domenico Ruffini, quali giurati, Francesco Dalponte e Beltrame Gaggia, a nome della comunità di Pellizzano, cedono a Nicolò Moratti e a Tomaso, quali sindaci della confraternita della Disciplina di Santa Maria di Pellizzano, tutti i diritti e le ragioni reali e personali che avevano presso Pietro Gaggia di Pellizzano, ossia un censo del valore di 20 ragnesi di denari meranesi. Notaio: Pietro del fu Giovanni Guarischetti da Pellizzano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 325 (215) x 195 (115), a tergo note archivistiche e di contenuto

81 b. 2 Costituzione di censo 1619 gennaio 23 , Ognano Francesco del fu Giovanni Gallina da Pellizzano costituisce a favore di Giovanni del fu Paolo Canacci da Ognano un censo perpetuo e affrancabile del valore di 10 staia di frumento, di 4 pesi e 4 libbre di burro, assicurato sopra un appezzamento di terreno arativo della misura di 8 quarte e 1/2, sito nelle pertinenze di Pellizzano in località "giù in li pozzi" e sopra un prato "maioris" della misura di 1 "brozzo" sito nelle medesime pertinenze in località "in Salet dal Nose", al prezzo di 100 ragnesi di denari meranesi. Notaio: Gaspare [del fu Giovanni] Palma da Cellentino (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 350 (341) x 128 (116), a tergo note archivistiche e di contenuto

82 b. 2 Rinuncia di diritto di vicinia 1621 maggio 20 , Pellizzano Bartolomeo del fu Bartolomeo Finadri "sive de Silvestris" da Vezza in Valcamonica e abitante a Ognano, non potendo più far fronte al pagamento di quei 20 ragnesi, necessari a colmare il suo debito con le comunità di Pellizzano e Ognano che, nel 1603 per la somma di 50 ragnesi gli avevano accordato il diritto di vicinia, egli rinuncia a favore di Paolo Canacci da Ognano e di Pietro del fu Vigilio Gaggia da Pellizzano, quali regolani delle dette comunità, al diritto di vicinia, per ragnesi 30, all'epoca sborsati e ora restituitigli. Notaio: Giovanni Domenico Ruffini da Pellizzano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 313 (303) x 146, a tergo note archivistiche e di contenuto

83 b. 2 Sentenza 1629 settembre 26 , Trento 45

Giovanni Antonio Busetti, in qualità di giudice delegato, pronuncia sentenza nella causa in appello presentata dalla comunità di Pellizzano contro la comunità di Termenago, e, alla presenza di Benvenuti da Termenago, procuratore, e di Domenico Ruffini, notaio e sindaco di Pellizzano, dichiara competere solo a Pellizzano il diritto di regola sui prati e campi siti in località "in Fonassega". Notaio: Giovanni Battista del fu Tommaso Benassuti da Trento (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 271 x 147, a tergo note archivistiche e di contenuto

84 b. 2 Locazione perpetua 1637 dicembre 19 , Pellizzano Nicolò Pilati da Tassullo, massaro del principe vescovo Carlo Emanuele Madruzzo, e suo commissario generale per le investiture gafforiali, dà in locazione perpetua rinnovabile ogni 19 anni, alla comunità di Pellizzano e Ognano, rappresentata dai regolani Viviano Fuiten e Giacomo Valentini, il monte Fazzon. Il locatario è tenuto a versare al concedente una libbra di pepe ad ogni rinnovo della locazione e un censo gafforiale annuo di 3 moggi e 1/2 di cacio. Notaio: Pompeo del fu Federico Arnoldi da Tuenno (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 245 (174) x 125 (100), a tergo note archivistiche e di contenuto

85 b. 2 Costituzione di censo 1645 giugno 19 , Mezzana Giovanni Domenico Ruffini da Pellizzano costituisce a favore di Maurizio Campo da Nanno, abitante a Mezzana, un affitto perpetuo affrancabile di 30 staia di frumento, assicurato su di un prato della misura di 5 "brozzi", sito nelle pertinenze di Termenago e Pellizzano in località "in Fonassega de dentro sotto la strada" al prezzo di 150 ragnesi di denari meranesi. Notaio: Giovanni Domenico del fu Giovanni Bresadola da Ortisé (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 235 x 135, a tergo note di contenuto

86 b. 2 Sentenza e convenzione 1651 maggio 24 , Pellizzano Giovanni Panevino, assessore delle Valli di Non e Sole, accogliendo la richiesta di Domenico Bontempelli e Vigilio Gaggia, regolani della comunità di Pellizzano, sentenzia che la comunità di Termenago debba concorrere alle spese di restauro del ponte di Claiano. Le due parti vengono poi ad un accordo, secondo il quale entrambe le comunità avrebbero riparato e mantenuto le vie comuni. Notaio: Antonio Moggio da Cles (ST) (sottoscrive ma non estende l'atto) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 197 (106) x 123 (79), a tergo note archivistiche e di contenuto

87 b. 2 Rinnovo di locazione perpetua 1653 dicembre 10 , Trento Il principe vescovo Carlo Emanuele Madruzzo rinnova a Andrea Canacci, quale sindaco delle comunità di Pellizzano, Ognano e Claiano, la locazione perpetua, rinnovabile ogni 19 anni, del monte Fazzon, sito nelle pertinenze delle predette comunità, al censo

46 annuo di 3 moggi di cacio da versarsi al massaro vescovile. Le dette comunità sono inoltre tenute, come in passato, al pagamento delle collette all'ufficio del massaro. (L.S.) Originale [A], documento di cancelleria vescovile Documento singolo; pergamena, mm. 474 x 277, con plica di mm. 39, a tergo note di contenuto, (SP) (1) Note (1) Il sigillo è contenuto in teca lignea.

88 b. 2 Costituzione di censo 1657 marzo 1 , Pellizzano Giovanni Domenico Ruffini da Pellizzano e suo figlio Giovanni costituiscono a favore di Giacomo [...] (1) e Matteo Fuiten, quali sindaci della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, con il consenso del reverendo Giovanni Tognali, curato di Pellizzano, un censo annuo affrancabile in frumento, assicurato sopra un campo sito in località "in dre Gesia", sopra la metà di un orto sito nelle pertinenze di Pellizzano in località "in Sama" e sopra un prato del valore di 2 "brozzi", sito in località "in Saleto de boschi", al prezzo di 50 ragnesi. Notaio: Melchiore Gaggia da Cusiano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 320 (265) x 130 (62), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) La macchia presente in prossimità del lato destro impedisce la lettura del cognome di Giacomo, sindaco della chiesa.

89 b. 2 Costituzione di censo 1660 luglio 10 , Pellizzano Il reverendo Mattia Ruffini, curato di Pellizzano, costituisce a favore di Francesco Gaggia e di Bartolomeo "Affranch", quali sindaci della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, un censo perpetuo affrancabile di 5 staia di frumento, assicurato sopra una porzione di un prato della misura di 5 "brozzi" e 1/2, sito nelle pertinenze di Ognano in località "in Sama", al prezzo di 25 ragnesi di denari meranesi. Notaio: Giovanni Domenico [del fu Giovanni] Bresadola da Ortisé (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 191 (67) x 158 (122), a tergo note archivistiche e di contenuto

90 b. 2 Rinuncia 1661 aprile 4; 1661 aprile 11; 1661 aprile 18, 1661 aprile 25 , Pellizzano Nicolò Ruffini da Pellizzano, quale curatore di Pietro del fu Giovanni Domenico Ruffini da Pellizzano, rinuncia a favore di Bartolomeo Bontempelli e di [...] (1), quali sindaci della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, alla presenza del reverendo Mattia Ruffini, curato di Pellizzano, di Vigilio Gaggia e Giovanni Cigarolli, regolani, di Pietro Cortellini, Giovanni Gallina, Stefano Bontempelli e Giovanni Domenico Moratti, "sacramentari", ad un campo della misura di 10 quarte, sito nelle pertinenze di Pellizzano del valore di 12 ragnesi per ogni quarta, a saldo di un debito di 100 ragnesi. Poiché su detto campo grava inoltre un censo di 25 ragnesi, costituito dal fu Giovanni Domenico e dal fratello Nicolò a favore della scuola dei Battuti, i sindaci della chiesa si assumono a loro carico tale censo. Notaio: Giovanni Domenico del fu Giovanni Bresadola da Ortisé (ST)

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Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 145 x 174 (167), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) Nome e cognome dell'altro sindaco della chiesa di Santa Maria di Pellizzano è impossibile leggere, in quanto una macchia occupa tutta la parte superiore della pergamena in prossimità del margine dx compromettendo gravemente la lettura.

91 b. 2 Costituzione di censo 1667 ottobre 18 , Pellizzano Domenico di Maffeo Ruffini da Pellizzano costituisce a favore di Giacomo Ruffini e Gaspare Zonta, quali sindaci della confraternita dei Battuti eretta presso la chiesa di Santa Maria di Pellizzano, e con il consenso del reverendo Fabiano Maffei, curato di Pellizzano, un censo annuo affrancabile di 5 staia di frumento, assicurato sopra un prato sito nelle pertinenze di Pellizzano in località "in Lusenz" della misura di 1 "brozzo" e 1/2, e sopra un orto sito in località "alli Simonini", al prezzo di 26 ragnesi. Notaio: Melchiore Gaggia da Cusiano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 185 (165) x 173 (150), a tergo note archivistiche e di contenuto

92 b. 2 Costituzione di censo 1670 maggio 12 , Pellizzano Antonio del fu Domenico Polisseni da Pellizzano costituisce a favore di Vigilio Gaggia e Carlo Ruffini, quali sindaci della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, alla presenza del reverendo Fabiano Maffei, curato di Pellizzano, di Bartolomeo Bontempelli e Giovanni Polisseni, regolani, Pangrazio Pangrazzi, Francesco Gaggia e Giovanni Finadri, quali giurati, un censo annuo affrancabile di frumento, assicurato sopra un prato di 4 "brozzi", sito nelle pertinenze di Pellizzano in località "in Valtresino dal bosco", al prezzo di 50 ragnesi in ragione del 7%. (1) Notaio: Melchiore Gaggia da Cusiano (ST) Originale [A], atto notarile Documento singolo; pergamena, mm. 228 (177) x 166 (72), a tergo note archivistiche e di contenuto Note (1) A tergo in una nota del 30 aprile 1687 si dà notizia che Giovanni Domenico del fu Antonio Polisseni sborsò fiorini 25 liberandosi in tal modo dal censo.

93 b. 2 Sentenza 1695 aprile 13 , Trento, castello del Buonconsiglio Il principe vescovo Giuseppe Vittorio Alberti pronuncia sentenza nella causa in terza istanza fra le comunità di Termenago e di Pellizzano in merito allo "ius regulandi" sui masi siti a Claiano in località "li Gaggi", stabilendo che tale diritto spetta ai vicini di Pellizzano, mentre ai vicini di Termenago viene concessa la possibilità di fissare il giorno per segare il fieno. Originale [A], documento di cancelleria vescovile Documento singolo; pergamena, mm. 365 x 222 (215), a tergo note archivistiche e di contenuto

94 b. 2 Concessione di indulgenza 1752 ottobre 5 , Roma, Santa Maria Maggiore 48

Papa Benedetto XIV concede per un settenio l'indulgenza plenaria a coloro che visiteranno la seconda domenica di febbraio la chiesa parrocchiale di Pellizzano pregando per la concordia dei principi, per l'estirpazione delle eresie e per l'esaltazione della Chiesa. Originale [A], documento di cancelleria papale Documento singolo; pergamena, mm. 140 x 434, a tergo note di contenuto

49 subfondo 2 Anagrafe, 1643 - [2001]

Contenuto Risale all'epoca del Concilio di Trento la decisione da parte della Chiesa cattolica dell'adozione sistematica dei cosiddetti "libri canonici", ossia il registro dei battezzati, dei cresimati, dei matrimoni, dei morti e dello stato delle anime. Nello specifico, fu con l'emanazione del "Decretum de Reformatione Matrimonii" approvato l'11 novembre 1563 nella sessione XXIV del Concilio, che al curatore d'anime si impose la tenuta dei registri dei battezzati e dei matrimoni. Più tardi, nel 1614, Paolo V prevedeva, nel suo "Rituale Romano", l'introduzione dei registri dei morti, dei cresimati e il "Liber animarum", prescrivendo ai capitoli 91 - 97, le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli registri. La diocesi di Trento recepì con solerte scrupolosità tali normative, almeno per quanto riguarda i registri dei battezzati, matrimoni, morti; i registri dei cresimati e il "Liber animarum" invece, seppur raccomandati dal Rituale Romano, conobbero una più larga diffusione solo a partire dal XIX secolo. In quasi tutte le parrocchie della diocesi si osservarono le disposizioni circa la corretta compilazione e conservazione dei libri canonici, come testimoniano anche gli atti visitali, stilati in occasione delle visite pastorali dei vescovi alle varie chiese. Con lettera circolare del 1 maggio 1781 anche l'autorità politica austriaca manifestò grande interesse verso i libri canonici riconoscendoli documenti pubblici a tutti gli effetti. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse modelli e lingua uniformi da usarsi nella loro compilazione. Il parroco veniva così investito della carica di ufficiale di stato civile. Agli inizi dell'Ottocento, nel periodo di dominazione bavarese e napoleonica, le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai comuni, benché la regolare tenuta dei registri anagrafici fosse ancora assolta dai parroci; in seguito all'emanzione della legge imperiale del 20 aprile 1815 e del decreto dell'i.r. Commissione Aulica Centrale d'Organizzazione del 21 agosto 1815, il clero rientrò in possesso delle proprie prerogative in merito alla tenuta delle matricole. Altre disposizioni in merito alla tenuta delle registrazioni si susseguirono nel corso degli anni, spesso su sollecitazione delle stesse autorità governative. Con l'annessione all'Italia e l'impianto dello stato civile presso tutti i comuni italiani, il 1 gennaio 1924 i parroci vennero privati della funzione di ufficiali di stato civile loro attribuita dal governo austriaco.

50 serie 2.1 Registri dei nati e battezzati, matrimoni, morti, 1643 - 1852

Contenuto La serie è costituita da tre registri relativi non solo ai nati ma anche ai matrimoni e ai morti della curazia di Pellizzano. Si tratta dei libri contenenti le registrazioni più antiche, risalenti, per quanto riguarda in particolare i nati, al 1643. La serie nasce quindi come mista nel senso che i curati di Pellizzano inizialmente utilizzarono un unico registro nel quale facevano confluire le registrazioni dei battesimi e dei matrimoni celebrati ma anche delle morti avvenute. Le registrazioni non erano però frammiste, ma una prima parte del registro era riservata alle annotazioni dei nati, una seconda a quelle dei matrimoni ed eventualmente una terza a quelle dei morti. Va notato però che tra il secondo e il terzo registro della serie vi è un salto cronologico; infatti dal 1748 al 1826 viene interrotta la consuetudine alle registrazioni in un unico libro; il curato dell'epoca Giovanni Battista Flessati preferì invece concepire tre libri distinti che accogliessero separatamente le registrazioni dei nati (2.2.1), quelle dei matrimoni (2.4.1.) e quelle dei morti (2.6.1.). Nel 1826 viceversa don Niccolò Slucca ripristinò quel metodo, abbandonato quasi ottanta anni prima, delle registrazioni di nascita, matrimonio, morte riunite in un unico libro, il quale rimane però l'ultimo ad essere caratterizzato da questo tipo di compilazione. Le registrazioni successive dei nati, matrimoni e morti si trovano annotate separatamente, ognuna di esse nel libro corrispondente. L'etichetta applicata sulla coperta dei tre registri e riportante l'intitolazione con gli estremi cronologici non è coeva alla loro compilazione, ma è stata approntata in epoca successiva per mano di don Gaggia.

1 "Nati libro 1° dal 1643 al 1706. Matrimoni libro 1° dal 1648 al 1707" 1643 maggio 9 - 1707 agosto 3 Sulla prima c.: "Nomina Renatorum", s.d. - Registrazioni dei nati e battezzati nella curazia di Pellizzano, 1643 maggio 9 - 1706 giugno 21 - registrazioni dei matrimoni celebrati nella curazia di Pellizzano, 1648 luglio 12 - 1707 agosto 3 Latino Registro, legatura in mezza pergamena, cc. 166 n.n.

2 "Nati libro 2° dal 1706 al 1748. Matrimoni libro 2° dal 1707 al 1748. Morti libro 1° dal 1708 al 1748" 1706 luglio 5 - 1748 febbraio 13 (con annotazioni posteriori fino a 1748 agosto 23) Alla prima c.: "Ad laude omnipotentis Dei et Deipare. Liber renatorum, defunctorum, nec non matrimoniorum ecclesie S. Marie Pellizzani et quoad renatorum inceptus a me P. Christophoro de Vescovi curato anno 1706. Respectu matrimoniorum est 1707, respectu vero mortuorum anno 1708", [1708] all'intero del piatto anteriore della coperta: "Ex libris curatie Pellizzani", s.d. - registrazioni dei battezzati, 1706 luglio 5 - 1748 febbraio 13 dopo l'ultima registrazione: "Alii baptizati registrati inveniunt in alio novo libro incepto die 13 martii 1748", 1748 marzo 13 - registrazioni dei matrimoni celebrati nella chiesa di Pellizzano, 1707 settembre 6 - 1747 agosto 21 dopo l'ultima registrazione: "Reliqua matrimonia registrata sunt in alio libro incepto die 23 augusti 1748", 1748 agosto 23 - registrazione dei morti nella curazia di Pellizzano, 1708 febbraio 2 - 1747 marzo 26

51 dopo l'ultima registrazione: "Alii ex post defuncti adscripti invenient in alio libro novo incepto die 7 aprilis 1747", 1747 aprile 7 Latino Registro, legatura in pelle, cc. 129 n.n.

3 "Nati dall'ottobre 1826 all'agosto 1839. Libro 4°. Matrimoni dal novembre 1827 al febbraio 1847. Libro 4° Morti dall'ottobre 1826 al luglio 1852. Libro 3°" 1826 ottobre 8 - 1852 luglio 30 (con annotazioni posteriori fino a 1912 novembre 29) - Registrazioni dei nati e battezzati, 1826 ottobre 30 - 1839 ottobre 18 (1) - registrazioni dei matrimoni celebrati, 1827 novembre 13 - 1847 febbraio 3 - registrazioni dei morti, 1826 ottobre 8 - 1852 luglio 30 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 63 (numerazione imprecisa) Note (1) La registrazione del 18 ottobre 1839 è riportata anche nel successivo libro dei nati e battezzati di Pellizzano (2.2.2., c. sd 1)

52 serie 2.2 Registri dei nati e battezzati, 1748 - 1976

Contenuto La serie consta di quattro libri dei nati e battezzati. Le prime registrazioni in ordine di tempo relative ai nati non sono però quelle presenti nel primo libro di questa serie, che principia nel 1748, ma risalgono a molto tempo addietro, precisamente al 1643, e si trovano annotate nel I libro dei nati, che rappresenta altresì il I libro dei matrimoni nella serie mista 2.1. 'Registri dei nati e battezzati, matrimoni, morti'. Questo vale anche per il II e il IV libro che collocati nella predetta serie, danno testimonianza non solo dei battesimi celebrati ma anche dei matrimoni e delle morti avvenute. La presente serie comprende invece il III, V, VI e VII libro esclusivamente dei nati e battezzati presso la chiesa di Pellizzano. Il primo dei registri di questa serie, come pure i primi due della suddetta serie "Registri dei nati e battezzati, matrimoni e morti" (2.1.), vennero compilati in forma discorsiva anche se formulare con il nome del neonato, quello dei genitori, del ministro celebrante e dei padrini. I successivi registri invece si presentano a finche prestampate. Infatti il decreto dell'Eccelso Consiglio di Governo del 30 giugno 1815 imponeva l'adozione di nuovi registri suddivisi in finche e predisposti appositamente per registrarvi la data di nascita e di battesimo, il nome del nato, la sua religione, il sesso, la legittimità, le generalità dei genitori, del ministro celebrante e dei padrini. Con il XIX secolo, le registrazioni dei nati sono accompagnate da annotazioni appuntate a margine relative ai sacramenti ricevuti, quali cresima e matrimonio, e da segnalazioni di decesso indicate con un segno di croce e la data della morte. Non si è data indicazione di eventuali annotazioni o allegati incollati relativi a legittimazioni, adozioni, variazioni matricolari, riconoscimenti di paternità in quanto assimilabili alla tipologia documentaria in questione. Solo l'ultimo dei registri della serie è corredato di indice alfabetico per cognomi posto alla fine del registro stesso.

1 "Nati libro 3° dal 1748 al 1826" 1748 marzo 13 - 1826 settembre 1 (con annotazioni posteriori fino a 1891 febbraio 8) Latino Registro, legatura in pelle, pp. 319

2 "Libro V. Nati e battezzati in Pellizzano 1839 - 1892" 1839 aprile 21 - 1892 novembre 10 (con annotazioni posteriori fino a 1986 agosto 5) Italiano Registro, legatura in mezza tela (1), cc. sd 106 Note (1) I piatti esterni anteriore e posteriore del registro sono stati rivestiti con carta di colore azzurro

3 "Libro VI. Nati e battezzati in Pellizzano 1893 - 1943" 1893 gennaio 13 - 1943 novembre 28 (con annotazioni posteriori fino a 2000 aprile 4) Italiano Registro, legatura in mezza pelle (1), cc. sd 120 53

Note (1) I piatti esterni anteriore e posteriore del registro sono stati rivestiti con carta di colore azzurro

4 "Libro VII dei battezzati in Pellizzano dal 1944 al 1976" 1944 febbraio 12 - 1976 ottobre 10 (con annotazioni posteriori fino a 2000 maggio 6) Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 86, con indice alfabetico per cognomi alla fine n.n.

54 serie 2.3 Indici dei nati, 1826 - 1943

Contenuto La serie è composta da due registri, entrambi in forma di rubrica per cognomi. Essi riportano il nome del nuovo nato e la sua paternità. Nella colonna all'estrema destra compare un numero che costituisce il rinvio al numero di pagina dei corrispondenti registri dei nati e battezzati (per il primo indice il rimando è ai registri 2.1.3., 2.2.2. dei nati e battezzati, per il secondo ai registri 2.2.2, 2.2.3). Il primo dei due indici fu compilato da don Niccolò Slucca a partire dal 1826 (le ultime registrazioni in ordine di tempo sono di don Gaggia), mentre il secondo fu iniziato nel 1869 da don Vigilio Gaggia e fu proseguito dai suoi successori don Baita, don Decristina e don Mattevi. Alle stesse date e con la stessa dinamica presero corpo anche le serie degli indici dei matrimoni e dei morti

1 "Indice del libro de' nati cominciando dai 31 ottobre anno 1826 al 1868" (1) 1826 ottobre 31 - 1869 gennaio 23 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 18 n.n. Note (1) "al 1868" è di mano posteriore

2 "Indice del registro dei nati dal 1869 - libro 5°- al 1892; del registro dei nati dal 1893 - libro VI- al " (1) 1869 febbraio 9 - 1943 novembre 28 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 25 n.n. Note (1) "1892. del registro dei nati dal 1893 libro VI al" è aggiunta di mano posteriore

55 serie 2.4 Registri dei matrimoni, 1748 - 1962

Contenuto Mentre durante il periodo della dominazione austriaca, il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile, in seguito all'annessione al Regno d'Italia il matrimonio religioso cominciò ad essere celebrato distintamente dal rito civile. Solo con il Concordato Lateranense del 1929 e la legge n. 847 del 27 maggio 1929, lo Stato italiano riconobbe validità civile al matrimonio celebrato in chiesa secondo il diritto canonico; al parroco spetta il compito della notificazione al comune dell'avvenuta celebrazione al fine della trascrizione nei registri anagrafici. La serie consta di quattro libri dei matrimoni. Le prime registrazioni in ordine di tempo relative ai matrimoni non sono però quelle presenti nel primo registro di questa serie, che principia nel 1748, ma risalgono a molto tempo addietro, precisamente al 1648, e si trovano annotate nel I libro dei nati, che rappresenta altresì il I libro dei matrimoni nella serie mista 2.1. 'Registri dei nati e battezzati, matrimoni, morti'. Questo vale anche per il II e il IV libro che collocati nella predetta serie, danno testimonianza non solo dei battesimi celebrati ma anche dei matrimoni e delle morti avvenute. La presente serie comprende invece il III, V, VI e VII libro esclusivamente dei matrimoni contratti nella curazia di Pellizzano. Il primo dei registri di questa serie, come pure i primi due della suddetta serie 'Registri dei nati e battezzati, matrimoni e morti' (2.1.), vennero compilati in forma discorsiva anche se formulare con la data del matrimonio, il nome degli sposi, le loro generalità, il nome del ministro celebrante e quello dei testimoni; spesso si fa anche riferimento alle avvenute pubblicazioni e alla mancanza di impedimenti civili ed ecclesiastici. I successivi registri invece si presentano a finche prestampate, nelle quali vengono inserite in maniera separata ma articolata le stesse notizie presenti nella forma di registro adottata precedentemente al 1815. Dal 1929 la registrazione, effettuata sotto forma di atto di matrimonio, laddove il testo risulta prestampato, viene sottoscritta anche dagli sposi oltre che dal ministro celebrante e dai testimoni. Solo gli ultimi due registri della serie sono corredati di indice alfabetico per cognomi posti alla fine dei registri stessi. A parte il primo, gli altri tre registri presentano sul dorso un'etichetta applicata presumibilmente da don Donati, la quale riporta l'indicazione della tipologia del registro ("Matrimoni") e degli estremi cronologici compresi dalle registrazioni contenute. Eventuale documentazione inserita in allegato è stata estratta e collocata nelle rispettive pratiche costituenti la serie degli atti matrimoniali (2.12.) oppure nel carteggio ed atti relativi all'anagrafe (2.13.).

1 "Matrimoni libro 3° dal 1748 al 1826" 1748 agosto 23 - 1826 luglio 31 Latino Registro, legatura in pelle, pp. 80

2 "Libro 5°. Registro dei matrimoni dal 1847 al 1905 inclusive" 1847 febbraio 10 - 1905 settembre 30 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 59

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3 "Libro 6°. Matrimoni nella curazia di Pellizzano dal 1906 al 1929" 1906 aprile 18 - 1929 aprile 3 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 35, con indice alfabetico per cognomi alla fine n.n.

4 "Volume VII°. Libro dei matrimoni nella chiesa parochiale di Pellizzano dal 1929 al 1962" (1) 1929 settembre 21 - 1962 settembre 22 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 99 n.n., con indice alfabetico per cognomi alla fine n.n. Note (1) "della" è stato corretto in "nella"; "al 1962" è aggiunta di mano posteriore

57 serie 2.5 Indici dei matrimoni, 1827 - 1905

Contenuto La serie è composta da due registri, entrambi in forma di rubrica per cognomi. Essi riportano il nome dello sposo e la sua paternità. Nella colonna all'estrema destra compare un numero che costituisce il rinvio al numero di pagina dei corrispondenti registri dei matrimoni (per il primo indice il rimando è ai registri 2.1.3., 2.4.2. dei matrimoni, per il secondo al registro 2.4.2.). Il primo dei due indici fu compilato da don Niccolò Slucca a partire dal 1827 (le ultime registrazioni in ordine di tempo sono di don Gaggia), mentre il secondo fu iniziato nel 1869 da don Vigilio Gaggia e fu proseguito dai suoi successori don Baita e don Decristina.

1 "Indice del libro dei matrimoni cominciando [d]al mese di novembre anno 1827 al 1868" (1) 1827 novembre 13 - 1869 febbraio 1 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 14 n.n. Note (1) "al 1868" è aggiunta di mano posteriore. Il titolo compare scritto su un pezzetto di carta incollato al rovescio sul piatto esterno anteriore della coperta. L'ultima c. è incollata al piatto interno posteriore della coperta

2 "Indice del libro dei matrimoni dal 1869 - libro 5°- al 1905" (1) 1869 gennaio 7 - 1905 settembre 30 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 14 n.n. Note (1) "1905" è aggiunta di mano posteriore

58 serie 2.6 Registri dei morti, 1747 - 1976

Contenuto La serie consta di tre libri dei morti. Le prime registrazioni in ordine di tempo relative ai morti nella curazia di Pellizzano non sono però quelle presenti nel primo registro di questa serie, che inizia nel 1747, ma risalgono a quarant'anni prima, precisamente al 1708, e si trovano registrate nel II libro dei nati, che coincide altresì con il II libro dei matrimoni e il I libro dei morti nella serie mista 2.1. 'Registri dei nati e battezzati, matrimoni, morti'. Registrazioni miste, cioè di nati, matrimoni e morti presenti nello stesso libro, si trovano anche nel IV libro dei nati e dei matrimoni e nel III libro dei morti collocato nella predetta serie di cui al 2.1.3. La presente serie comprende invece il II, IV e il V libro esclusivamente relativo alle morti avvenute a Pellizzano. Il primo dei registri di questa serie (come pure il secondo della suddetta serie 2.1. 'Registri dei nati e battezzati, matrimoni e morti), venne compilato in forma discorsiva anche se formulare. Il curato attesta di aver celebrato le esequie del defunto di cui riporta la data della morte, il nome, l'età, il luogo della sepoltura e, nei registri meno antichi, anche la causa del decesso. I successivi registri invece si presentano a finche prestampate, nelle quali vengono inserite in maniera separata ma articolata le stesse notizie presenti nella forma di registro adottata precedentemente al 1815. Solo il registro 2.6.3 è corredato di indice alfabetico per cognomi posto alla fine del registro stesso.

1 "Registro de'morti. - Libro 2°- 1747 al 1826" (1) 1747 aprile 7 - 1827 aprile 6 (2) Latino Registro, legatura in mezza pelle, pp. 206 (numerazione originaria parziale; mancano pp. 2) (3) Note (1) "Libro 2°" e "al 1826": sono aggiunte di mano posteriore (2) Le ultime registrazioni riportate in questo libro, nello specifico quelle dall'8 ottobre 1826 al 6 aprile 1827, sono state trascritte anche all'inizio del successivo libro dei morti (2.1.3.) (3) Le pp. numerate 1 e 2 non si trovano all'inizio del registro ma sono state rilegate tra la pagina 24 e la pagina 25. Mancano invece le pp. 3 e 4 e di conseguenza le registrazioni dei defunti dal 26 marzo 1848 al 30 settembre 1848. Il registro inizia con la pagina numerata 5.

2 "Libro IV°. Morti dal 1852 al 1900 incluso" (1) 1852 agosto 7 - 1900 settembre 16 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 119 Note (1) "1900 incluso": è aggiunta di mano posteriore

3 "Morti in Pellizzano 1901 - 1976"

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1901 gennaio 28 - 1976 novembre 23 Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 162, con indice alfabetico per cognomi alla fine n.n.

60 serie 2.7 Indici dei morti, 1826 - 1948

Contenuto La serie è composta da due registri, entrambi in forma di rubrica per cognomi. Essi riportano il nome del defunto e la sua paternità. Nella colonna all'estrema destra compare un numero che costituisce il rinvio al numero di pagina dei corrispondenti registri dei morti (per il primo indice il rimando è ai registri 2.1.3., 2.6.2. dei morti, per il secondo ai registri 2.6.2., 2.6.3.). Il primo dei due indici fu compilato da don Niccolò Slucca a partire dal 1826 (le ultime registrazioni in ordine di tempo sono di don Gaggia), mentre il secondo fu iniziato nel 1869 da don Vigilio Gaggia e fu proseguito dai suoi successori don Baita, don Decristina e don Mattevi.

1 "Indice del libro de'morti cominciando dai 8 ottobre anno 1826 al 1868" (1) 1826 ottobre 8 - 1869 febbraio 23 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 16 n.n. Note (1) "al 1868": è aggiunta di mano posteriore

2 "Indice del registro dei morti dal 1869 - libro 4°- al " 1869 gennaio 5 - 1948 ottobre 5 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 23 n.n.

61 serie 2.8 Registri dei nati, matrimoni, morti all'estero, 1901 - 1958

Contenuto La serie consta di un unico registro la cui compilazione iniziò nel 1901 per mano di don Francesco Baita. Le registrazioni ivi inserite, relative ai nati, matrimoni e morti avvenuti all'estero e fuori parrocchia, sono sporadiche e discontinue e giungono fino al 1958. Si potrebbe perciò considerare il presente registro ancora in uso. Ad avvallare l'affermazione della poca sistematicità con cui si attese alla compilazione di questo registro, concorre l'annotazione presente sulla sua prima carta apposta in occasione della visita pastorale del 25 agosto 1923: "Visto con la raccomandazione di completarlo e di assumere a suo luogo anche i nati e i morti". Il registro è suddiviso in tre parti: la prima è dedicata alle registrazioni dei matrimoni, la seconda a quella dei nati, la terza a quella dei morti.

1 "Registro matrimoni nati e battezzati e morti di Pellizzano, ma all'estero. Principio anno 1902" 1901 settembre 24 - 1958 luglio 11 - Registrazione dei matrimoni celebrati all'estero e fuori parrocchia, 1913 aprile 29; 1943 giugno 26 - registrazione dei nati all'estero, 1901 settembre 24 - 1916 dicembre 10; 1958 luglio 11 -"Morti fuori parrocchia": registrazioni delle morti avvenute all'estero e fuori parrocchia, 1902 aprile 2 - 1908 giugno 7; 1943 giugno 19 - (1) Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 11 n.n. Note (1) Il registro è ancora in uso

62 serie 2.9 Registri dei cresimati, 1876 - [2001]

Contenuto La serie è costituita da un solo registro dei cresimati nel quale vengono riportati la data e il luogo di conferimento della cresima, il nome del cresimato, la sua data di nascita e il luogo di residenza, il nome dei genitori, quello del ministro celebrante, nonché il nome, il luogo di residenza e l'età del padrino o della madrina. La compilazione del registro fu iniziata da don Decristina, presumibilmente nei primi anni del Novecento, anche se la data delle prime registrazioni, da lui stesso compiute a posteriori, risale al 1896. All'inizio del registro invece sono stati incollati due fogli con registrazioni di mano di don Gaggia relative al conferimento della cresima avvenuto nel 1876. Il registro è tuttora in uso.

1 "Registro dei cresimati nella curazia - parochia di Pellizzano dal 1896" 1876 agosto 16; 1896 agosto 10 - [2001] All'inizio, incollato: elenco dei ragazzi cresimati ad Ossana da monsignor Giovanni Haller nel 1876, 1876 agosto 16 Italiano Registro, legatura in tela, cc. sd 45, con indice alfabetico alla fine non compilato e n.n.

63 serie 2.10 Stati delle anime, 1868 - [1949] (post)

Contenuto Con il termine "Stato delle anime" si vuole significare il registro nel quale venivano registrati tutti gli abitanti residenti entro il territorio di una curazia o di una parrocchia. Vi si raccoglievano i dati, che il parroco aveva il compito di aggiornare periodicamente, relativi allo stato della popolazione, e che indicavano la composizione dei vari nuclei familiari, elencati usualmente in ordine alfabetico in base al nome del capofamiglia, a cui faceva seguito l'elenco dei membri della famiglia in base all'età; era altresì diffuso adottare, come criterio di registrazione, l'ordine progressivo del numero civico di abitazione. La serie si compone di 3 registri e una busta contenente le cartelle anagrafiche. Come nella maggior parte delle parrocchie, anche a Pellizzano l'invito alla compilazione del "libri animarum" fu recepito e accolto solo nella seconda metà del XIX secolo e precisamente a partire dal 1868 con il curato don Vigilio Gaggia. A lui si deve l'impianto della serie e nello specifico dei primi due registri. In particolare, il primo di essi nacque come libro dell'anagrafe; assieme ad esso don Gaggia compilò un secondo registro, contenente grosso modo le medesime registrazioni. Nel 1902 don Baita decise però di convertire il primo dei due registri, poiché incompleto (quindi, esso costituiva probabilmente una minuta del secondo registro) in un registro dei legati temporanei, registro che però non venne pressoché mai utilizzato a questo fine. In entrambi don Gaggia scelse di registrare le famiglie presenti non secondo l'ordine alfabetico del capofamiglia ma secondo il "numero della casa". Abbandonata la compilazione del primo dei due registri a partire dal 1902, l'anagrafe venne proseguita e tenuta aggiornata dai successori di don Gaggia nel secondo registro presente nella serie. Un terzo registro venne iniziato da don Decristina all'indomani del suo insediamento nella curazia di Pellizzano, a partire dai primi anni del Novecento, e venne proseguito dal suo successore don Mattevi. A differenza dei precedenti, questo registro riporta l'elenco delle famiglie in ordine alfabetico per cognomi del capofamiglia. Un modo più recente di tenere l'anagrafe è quello inaugurato a metà del Novecento da don Donati, consistente nelle "cartelle di famiglia": schedoni prestampati con il nome dei genitori, la loro professione, la data e il luogo del loro matrimonio, il nome dei figli con la loro data di nascita e dei sacramenti ricevuti, la data dell'eventuale loro matrimonio o morte.

1 "Anagrafe. Convertito dal 1902 in uso: annotazioni dei legati pii cioè pro anima cuiuscunque defuncti" (1) 1868 gennaio 10 - 1902 (con visto del 1923 agosto 25) Sul r. della c. di guardia anteriore: "Anagrafe della popolazione di Pellizzano fatta dal sacerdote don Vigilio Gaggia che entrò curato il 10 gennaio 1868", 1868 gennaio 10 (2) verso la fine: registrazione della disposizione di un legato temporaneo a cui fa seguito il visto e la raccomandazione vescovile ad "inscrivere tutti i legati temporanei", 1902 aprile; 1923 agosto 25 all'ultima c.: ammontare delle anime dal 1869 al 1880, 1869 novembre 18 - 1880 novembre 25 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 98 n.n. Note

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(1) "Convertito dal 1902 in uso: annotazioni dei legati pii cioè pro anima cuiuscunque defuncti": è aggiunta di mano di don Francesco Baita (2) Sempre sul r. della c. di guardia anteriore è riportata un'annotazione dello stesso don Baita scritta posteriormente alla compilazione del registro: "Convertito come in testa, perché l'anagrafe c'è regolare e questa è incompleta"

2 "Anagrafe" [1868 gennaio 10] (post) - [1948] (1) Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 67 n.n. Note (1) Le date di inizio e termine delle registrazioni sono state dedotte e ricavate attraverso un confronto tra le varie grafie dei curati di Pellizzano. Il registro fu iniziato da don Vigilio Gaggia, presente a Pellizzano a partire dal 10 gennaio 1868, e proseguito dai suoi successori don Francesco Baita, don Paolo Decristina e don Silvio Mattevi, parroco di Pellizzano fino al 1948.

3 "Anagrafe vecchia" (tit. sul dorso) [1903] (post) - [1948] (con annotazioni posteriori fino a 1971 gennaio 26) (1) Alle pp. 394 - 395: stato della "famiglia del ricovero e delle suore", [1935] - [1947] Italiano Registro, legatura in mezza pelle, pp. 395 (bianche pp. 225), con indice alfabetico per cognomi all'inizio n.n. Note (1) Anche in questo caso, gli estremi cronologici sono stati desunti attraverso un confronto tra le grafie dei curati di Pellizzano. Il registro fu iniziato, e compilato per gran parte, da don Paolo Descristina dunque sicuramente dopo il 1903, perché a partire da questa data egli è presente come curato a Pellizzano. La compilazione del registro fu proseguita poi dal suo successore, don Silvio Mattevi, presente a Pellizzano fino al 1948.

4 b. 1 Cartelle anagrafiche [1949] (post) Italiano Busta, cc. 143

65 serie 2.11 Registri degli sponsali, 1869 - 1949

Contenuto Il registro degli sponsali documentava le reciproche promesse di matrimonio espresse dai due futuri sposi, da essi sottoscritte davanti al parroco e alla presenza dei testimoni. La registrazione avveniva solamente dopo il superamento da parte dei fidanzati di un examen e dopo la verifica compiuta dal parroco dell'inesistenza di impedimenti ecclesiastici e/o civili. Per i minorenni e gli incapaci era indispensabile il consenso paterno, del tutore o del giudice ("Codice civile austriaco", cap. 49). Sul registro venivano annotati anche gli eventuali scioglimenti della promessa. La serie è costituita da quattro registri nei quali le registrazioni, riportanti un numero progressivo e ordinate cronologicamente, segnalano il nome e le generalità dei due futuri sposi, la data della promessa; segue la firma del curato e le sottoscrizioni dei fidanzati. La serie fu iniziata nel 1869 da don Gaggia e con continuità le registrazioni proseguirono fino al 1908 per interrompersi e riprendere solamente negli anni 1948 - 1949.

1 "Sponsali dall'anno 1869 al 1882" 1869 gennaio 14 - 1882 gennaio 14 Registrazioni delle promesse di futuro matrimonio, 1869 gennaio 14 - 1882 gennaio 14 Italiano Quaderno, legatura cartacea, cc. 6 n.n.

2 "Sponsali dall'anno 1882 all'anno 1891 mese di dicembre" 1882 dicembre 30 - 1891 ottobre 10 Registrazioni delle promesse di futuro matrimonio tra i due sposi, 1882 dicembre 30 - 1891 ottobre 10 Italiano Quaderno, legatura cartacea, cc. 8 n.n.

3 "Sponsali dal 1892" 1891 dicembre 30 - 1908 aprile 15 Registrazioni delle promesse di futuro matrimonio tra i due sposi, 1891 dicembre 30 - 1908 aprile 15 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 24 n.n.

4 "Libro sponsali dal 3 agosto 1948" 1948 agosto 3 - 1949 aprile 13 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 2 n.n.

66 serie 2.12 Atti matrimoniali, 1935 - 1970

Contenuto Per l'impianto della vera e propria serie degli atti matrimoniali bisogna attendere il 1935 quando con l'arrivo di don Mattevi venne meno la consuetudine di collocare gli atti matrimoniali insieme alla corrispondenza protocollata e non, in arrivo o in partenza dall'ufficio parrocchiale. Questo era stato infatti il metodo di organizzazione della documentazione adottato fino a quel momento e utilizzato prima di tutti da don Gaggia nel 1869, il quale avviò la compilazione del protocollo e di conseguenza l'impianto della serie dei registri e degli atti protocollati, e poi dai suoi successori don Baita e don Decristina, i quali usavano assemblare tutta la corrispondenza prodotta e ricevuta, protocollata o meno, dagli atti matrimoniali, alle circolari, alle comunicazioni provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, in mazzetti distinti per anno e talvolta per argomento (venivano separati gli atti matrimoniali dalla documentazione proveniente da autorità ecclesiastiche o civili). Nel 1935 con don Mattevi l'organizzazione data a queste tipologie di documentazione cambia, nel senso che gli atti matrimoniali vengono isolati dal resto della corrispondenza, di cui si è detto, per creare unità archivistiche appartenenti di conseguenza a serie diverse. In fase di riordino si è ritenuto di non dover stravolgere l'impianto e l'organizzazione data alla predetta documentazione, da curati diversi in periodi diversi, taluni seguendo lo stesso sistema adottato dai propri predecessori, altri al contrario intraprendendo soluzioni diverse; ragione per cui è stata collocata in questa serie solamente quella busta originaria costituita da don Mattevi e comprendente gli atti matrimoniali relativi al periodo dal 1935 al 1970. Tutti gli altri atti matrimoniali cioè quelli dal 1869 al 1934, si trovano nella serie 'Atti protocollati e non' di cui al 6.2.1.- 6.2.5. insieme alla corrispondenza protocollata e non.

b. 1 "Atti matrimoniali Pellizzano 1935 - 1970" (1) 1935 - 1970 Italiano Busta, cc. 1091 Note (1) "1935 - 1970": è aggiunta di mano diversa

67 serie 2.13 Carteggio ed atti attinenti all'anagrafe, 1773 - 1957

Contenuto La serie si compone della documentazione relativa ad affari anagrafici di vario genere e di competenza del parroco nella sua veste di curatore d'anime e di ufficiale di stato civile. Si tratta di certificati e notifiche di nascita, matrimonio e morte, certificati di ispezione cadaverica, certificati di ammissione alla cresima. La serie si compone di quattro fascicoli, di cui i primi tre originari, mentre l'ultimo, costituito dai certificati di ammissione alla cresima inseriti in allegato nei registri ed estratti in fase di riordino, è di nuova formazione, Si ricorda che per quanto riguarda il primo fascicolo della serie, gli estremi cronologici segnalati sia per i documenti relativi ai battesimi che per quelli inerenti matrimoni e morti si riferiscono alla relativa data di nascita, matrimonio o morte della persona, non alla data di produzione del documento. Si precisa inoltre che con l'anno 1924 i certificati di ispezione cadaverica vengono sostituiti da permessi di seppellimento.

1 b. 1 "Nati e morti e matrimoni fuori di Pellizzano e all'estero" 1773 - 1957 - Certificati di nascita avvenuti all'estero: certificati e fedi di nascita e battesimo, estratti dai registri dei nati, attestazioni di battesimo provenienti da fuori parrocchia, 1773 - 1956 contiene anche: certificati di stato libero, estratto di matricola, certificato di stato famiglia, 1909 - anni '40 - "Certificati di morte di casi avvenuti all'estero": certificati e attestati di morte, estratti dagli atti di morte, fedi di morte provenienti da fuori parrocchia, 1867 - 1946 - "Certificati di matrimoni avvenuti all'estero": attestati, certificati e fedi di matrimonio, estratti dai registri di matrimonio, notifiche di matrimonio provenienti da fuori parrocchia, 1869 - 1957 Italiano, tedesco, inglese, francese Fascicolo, cc. 307

2 b. 2 "Certificati di ispezione cadaverica..." 1901 - 1917 Mancano del tutto i certificati di ispezione cadaverica per l'anno 1902 (1) Italiano Fascicolo, cc. 181 Note (1) Per gli altri anni sono presenti tutti o in parte i certificati di ispezione cadaverica. I certificati riportano, quasi sempre sul recto del foglio, l'anno e un numero progressivo che riparte da 1 all'inizio di ogni anno e che rispecchia il momento cronologico dell'avvenuta ispezione.

3 b. 2 "Certificati di ispezione cadavere ..." 1918 - 1928

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Mancano del tutto i certificati di ispezione cadaverica per l'anno 1921 (1) Italiano Fascicolo, cc. 146 Note (1) I certificati di ispezione cadaverica e, poi con il 1924, i permessi di seppellimento riportano, quasi sempre sul recto del foglio, l'anno e un numero progressivo che riparte da 1 all'inizio di ogni anno e che rispecchia il momento cronologico dell'avvenuta ispezione o seppellimento.

4 b. 2 Certificati di ammissione alla cresima 1936 - 1950 Italiano, latino Fascicolo, cc. 4

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Ente Beneficio parrocchiale della Natività di Maria [1869] - 1987 gennaio 24

Luoghi Pellizzano (TN)

Archivi prodotti Subfondo Beneficio parrocchiale, 01/01/1869 - 31/12/1957

Storia Presso il presente archivio non si è rinvenuto alcun documento che attesti la data di fondazione del beneficio parrocchiale di Pellizzano. Non esiste neppure un inventario del beneficio dal quale rilevare l'entità delle rendite e della dote dell'investito. Da un verbale di consegna delle temporalità risalente al 1869 si evince che al curatore veniva dato in consegna l'edificio della canonica le cui spese di manutenzione e restauro erano però a carico del Comune. Lo stesso Comune "per convenzione fatta col reverendo signor curato" versava annualmente a favore del beneficiato 200 fiorini. Fra i diritti goduti vi era quello della fornitura della legna e di 24 staia di segale contribuiti dai diversi fuochi di Pellizzano. Il curato aveva inoltre diritto di percepire tutti gli incerti secondo l'uso. Con circolare del 29 novembre 1928 la Prefettura di Trento obbliga il Comune di Pellizzano a "supplire per il mantenimento del curato in quanto la congrua legale non è coperta da altri introiti della curazia". A conferma di quanto stabilito nel decreto di erezione della curazia di Pellizzano del 5 gennaio 1598 nel quale si legge che il curato debba essere mantenuto dagli abitanti del luogo (1). Sempre dalla lettura degli atti prodotti dal parroco negli anni Trenta del Novecento, in occasione della consegna delle temporalità, si ricava che il beneficiato aveva diritto alla casa canonica che era di proprietà del Comune al quale spettava l'onere della manutenzione e del restauro. Il Comune stesso aveva provveduto anche ad assicurare la canonica contro il pericolo d'incendio. Al beneficiato spettava il diritto d'usufrutto sui locali della casa e su di un orto e un prato annessi. Per quanto riguarda la fornitura annuale della legna da fuoco, che la comunità garantiva al curato ab immemorabili, essa venne sostituita con il pagamento di un importo in natura. Anche la congrua dell'investito era totalmente a carico del Comune; quest'ultimo versava inoltre, per antica consuetudine, il salario per il sacrestano. La chiesa di Pellizzano era obbligata ab immemorabili a versare al curato di Pellizzano un contributo per il suo mantenimento (2).

Condizione giuridica In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Beneficio parrocchiale della Natività di Maria ha perso la personalità giuridica civile.

Funzioni, occupazioni e attività Il beneficio ecclesiastico era costituito da un complesso di beni mobili e immobili destinati in modo stabile al mantenimento del parroco, il quale aveva l'obbligo di residenza nel territorio su cui esercitava il suo mandato; egli 70 aveva il dovere di governare e amministrare i beni della chiesa, nonché il compito di rispondere alle esigenze spirituali della comunità. Ottenuti la nomina e il conferimento del beneficio, seguiti dall'atto di consegna delle temporalità, il curato (o il parroco) era rappresentante dell'ente a tutti gli effetti e, in quanto tale, aveva l'obbligo di assicurare l'integrità del patrimonio. Egli aveva il diritto di riscuotere le rendite che provenivano alla parrocchia a titolo di sostentamento del curatore d'anime e che costituivano quindi la sostanza del beneficio, la quale passava di parroco in parroco: capitali, affitti, interessi e diritti vari. Al parroco spettava anche il diritto di decima, termine con il quale si intende una quota del raccolto, che non necessariamente corrispondeva alla decima parte; essa veniva versata dai coltivatori alla chiesa per il sostentamento del clero e per le funzioni che la chiesa svolgeva a vantaggio di tutti i fedeli (3). Facevano parte del beneficio anche i diritti di stola che consistevano negli importi contribuiti al parroco, secondo una particolare prescrizione ecclesiastica, per lo svolgimento di determinate funzioni all'interno della sua giurisdizione: il diritto di stola veniva riconosciuto nelle proclamazioni nunziali, nelle esequie, nell'amministrazione di alcuni sacramenti, per ciò che riguardava l'assistenza agli infermi. La legge del 7 maggio 1874, al § 23, fece consistere i diritti di stola nelle pubblicazioni matrimoniali, nella celebrazione dei matrimoni e degli obiti ed anche nell'estensione di atti parrocchiali ufficiosi. Il regolamento e la fissazione dei diritti di stola spettavano agli organi ecclesiastici ma con l'assenso del governo (4). Nel caso in cui, come spesso accadde tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX secolo (quando iniziarono ad essere soppressi enti e corporazioni religiose, quando parte dei beni della chiesa vennero venduti e decaddero anche i diritti di decima e altre prestazioni annue), le rendite connesse al beneficio non fossero sufficienti al mantenimento dell'investito, i governi, austriaco prima, e italiano poi, le integrarono con un supplemento di congrua prelevato da un apposito fondo. In seguito all'accordo di revisione del Concordato del 1929 (18 febbraio 1984) tra Stato e Chiesa, secondo l'art. 28 delle norme circa gli enti e beni ecclesiastici in Italia, i benefici parrocchiali vennero estinti e dal 1986 i loro patrimoni vennero incamerati dall'Istituto Diocesano per il sostentamento del clero.

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia BARBERO A., FRUGONI C., Confraternita IN: Dizionario del Medioevo, Roma-Bari, 1994 BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888

Note (1) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 3.1.1., cc. 2v - 3; 3.1.2., cc. 21 - 22. (2) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 3.1.3., cc. 3 - 4. (3) A. BARBERO - C. FRUGONI, Dizionario del Medioevo, Bari 1994, pp. 97 - 98. (4) G. BAZZANELLA, Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento 1905, pp. 615 - 616.

71 subfondo 3 Beneficio parrocchiale, 1869 - 1957

Soggetti produttori Beneficio parrocchiale della Natività di Maria, [1869] - 1987 gennaio 24

72 serie 3.1 Atti amministrativi, 1869 - 1957

Contenuto La serie si compone di tre fascicoli, di cui due originari, quello relativo al verbale di consegna del parroco don Decristina e un secondo riservato alle fassioni, al carteggio relativo al supplemento di congrua, agli emolumenti spettanti al parroco e ai diritti di stola. Altro verbale di consegna, rinvenuto frammisto al resto della documentazione, è andato a costituire un terzo fascicolo. Il verbale risale al 1869 e si riferisce alla consegna a don Vigilio Gaggia del patrimonio della chiesa e delle temporalità del beneficio curaziale di Pellizzano.

1 Verbale di consegna delle temporalità del beneficio curaziale 1869 Italiano Fascicolo, cc. 4

2 "Fassioni" (1) 1899 - 1957 Prospetto di rettificazione, fassioni, carteggio relativo al supplemento di congrua, prospetto dei diritti di stola, stato patrimoniale del beneficio parrocchiale, 1899 - 1957 Italiano Fascicolo, cc. 33 Note (1) Il titolo è stato ricavato da quanto riportato sulla fascetta che avvolgeva la documentazione

3 "Verbali di consegna del cessato parroco don Paolo Decristina" 1935 - 1939 Intavolazione del diritto di abitazione goduto dal parroco di Pellizzano sull'edificio adibito a canonica, stato patrimoniale del beneficio parrocchiale, inventario, verbale di riconsegna delle temporalità del beneficio e carteggio relativo, 1935 - 1939 Italiano Fascicolo, cc. 11

73 subfondo 4 Chiesa parrocchiale, 1334 - 1968

Contenuto La chiesa di Pellizzano è intitolata alla Natività di Maria. Edificata probabilmente nel corso del XIII secolo, la chiesa è oggi il risultato di notevoli interventi di modifica apportati nei secoli, soprattutto nel '400 e '500. La parte più antica di tutto l'edificio è costituita da una piccola porzione della testata della navata sinistra nel presbiterio. La chiesa sembra non dovesse possedere inizialmente capelle laterali. Fu nella seconda metà del Quattrocento che ebbe luogo il primo grande intervento di modifica che si concretizzò in un ampliamento; le maestranze che si occuparono dei lavori furono presumibilmente lombarde. Vennero compiuti anche alcuni affreschi, datati 5 giugno 1470: essi sono stati attribuiti, da Rasmo e da Passamani, ai pittori Giovanni e Battista Baschenis, provenienti da Averaria nel Bergamasco e attivi in Trentino tra il 1470 e il 1500. Ampliata e affrescata, in data 16 ottobre 1474 la chiesa venne consacrata da fra Albertino, vescovo suffraganeo. Dopo la consacrazione, la chiesa non conobbe altri grandi interventi fino agli anni Venti del '500, periodo nel quale venne costruito il protiro (1524); l'edificio venne allungato di un'ulteriore campata verso ovest e dotato di volte a crociera e colonne così da dividere l'interno in tre navate. La chiesa venne inoltre dotata di una nuova facciata con portale, di alte monofore in stile gotico e di contrafforti sulle pareti esterne. Va segnalata altresì la costruzione della loggia interna, conosciuta come la loggia dei Disciplini, retta da mensoloni con due ali aggettanti sorrette a sua volta da una coppia di pilastri con capitelli ionici e da archi a tutto sesto e a sesto acuto. Non si sa con certezza a chi furono commissionati i lavori ad eccezione della firma che si legge in una targa lungo la navata destra: "Rocco de Redis da Laino" accompagnata dalla data, 1545, che testimonia la fine dei lavori di copertura della chiesa. Nuovi interventi architettonici cinquecenteschi riguardarono l'apertura, nella parete a sud, di tre grandi monofore a sesto acuto dotate di vetri dipinti, questi ultimi molto recenti, in quanto risalenti al 1940. Nel 1571 Cipriano Vallorsa pittore da Grosio, in Valtellina, venne chiamato ad affrescare la testata della navata sinistra. Il dipinto raffigura la Vergine col Bambino in trono con i santi Vigilio e Antonio Abate; ai piedi è rappresentata una schiera di Disciplini inginocchiati, mentre le figure che campeggiano sulla destra, tradizionalmente identificate con i membri della famiglia Canacci, sono state aggiunte posteriormente, forse dello stesso Vallorsa. Nel 1590, su impulso esercitato dalla confraternita del Santissimo Rosario, venne costruita la cappella laterale detta oggi impropriamente cappella Canacci. La realizzarono Domenico de Redis e suo figlio Lorenzo, lapicidi e muratori da Cles, cercando, uniformandosi alla chiesa, di utilizzare colonne e lesene di sostegno, simili a quelle delle navate. Nel corso del XVII secolo la chiesa venne dotata dei suoi altari. Nel 1606 il curato Giovanni Canacci donò un'ancona lignea con predella, nella quale egli si fece ritrarre in abiti sacerdotali e in atteggiamento orante, collocata oggi sulla parete laterale sinistra. L'altare è intitolato a San Giovanni Battista. Alcuni anni più tardi fu l'altare laterale destro ad essere dotato di ancona lignea. Intitolato a Sant'Antonio, la pala raffigura i santi protettori contro la peste: i santi Sebastiano, Rocco, Antonio Abate e Antonio da Padova. Nei primi decenni del Seicento dunque un'intensa fase di lavori venne intrapresa ed essa non riguardò solo gli altari, ma anche i due confessionali lignei posti lungo le pareti laterali del presbiterio. La loro realizzazione venne raccomandata a seguito della visita pastorale del 1579, e infatti dagli atti visitali del 1617 essi risultano già compiuti. L'altare maggiore invece fu realizzato probabilmente fra il 1618 e il 1627 da Simone Lenner, grazie anche ai lasciti di Matteo Canacci e dei figli di Giacomo Ruffini. Dietro la pala che raffigura la Natività della Vergine, si trova una nicchia che accoglie un gruppo ligneo con la Madonna con Bambino e angeli, attribuito agli intagliatori della famiglia Bezzi e realizzato prima 74 del 1672. Lo stesso Lenner realizzò nel 1626 anche la balaustra per la cappella laterale, spettante alla confraternita del Rosario. La cappella venne abbellita con un ciclo decorativo a stucco bianco, che si può datare intorno al 1640, opera di maestranze lombarde. Essa venne dotata naturalmente anche di un altare la cui ancona lignea, completamente dorata, ospita nella nicchia la statua della Madonna del Rosario, oggi sostituita con quella dell'Immacolata. L'ancona sembra opera dell'intagliatore, allievo di Lenner, Giovanni Battista Ramus da Mu, in Val Camonica, che la realizzò intorno al 1650. Nel 1717 Giovanni Andrea Canacci donò alla chiesa quattro quadri, raffiguranti San Gerolamo, San Gregorio Magno, Sant'Agostino e Sant'Ambrogio che gli erano stati a sua volta regalati dallo zio, l'arciprete Giuseppe Canacci. In seguito Altre donazioni vennero effettuate alla chiesa e riguardarono soprattutto le lampade per gli altari, reliquiari, arredi sacri, come vasi, calici, candelieri, ostensori, paramenti, ecc... Nel 1775 Antonio Bontempelli detto Giumèl dispose un lascito per l'erezione di un altare o di una cappella dedicata al Crocifisso. L'altare in legno dipinto fu realizzato nella cappella laterale da un ignoto intagliatore tra il 1790 e il 1792. Nel 1781 l'Ordinariato diede licenza, su richiesta del curato di Pellizzano, all'erezione delle 14 stazioni della Via Crucis, che vennero realizzate dal pittore Carlo Henrici da Bolzano su commissione di Giovanni Giacomo Cristanello, sacerdote di Caldaro, che le donò alla chiesa di Pellizzano. Dopo il rovinoso incendio del 1828, che distrusse parte del campanile e della chiesa, vennero intrapresi tutta una serie di restauri e nel 1868 il campanile venne dotato dell'attuale copertura a cipolla in scandole. Anche gran parte dell'argenteria venne fatta sistemare e ridorare. Nel 1873 vennero iniziati i lavori per la realizzazione di un nuovo pavimento della chiesa che venne eseguito dalla ditta Maccani. In quell'occasione vennero rimosse le cinque tombe poste sul vecchio pavimento della chiesa, la zona presbiteriale venne rialzata e dotata di gradini, venne realizzata una balaustra in pietra intorno all'altare maggiore. Nel 1896 lo scultore Ferdinando Demetz realizzò una statua lignea dell'Immacolata, collocata oggi nella nicchia dell'altare laterale al posto della statua della Madonna del Rosario. L'anno seguente una serie di restauri ad opera di Alfonso Siber interessarono gli affreschi del protiro esterno. Nel 1934 venne rifatto il tetto, tra il 1937 e il 1939 l'intagliatore Tomaselli realizzò i nuovi banchi; tra il 1939 e il 1942 vennero effettuati interventi di restauro su tutte le pale e i dipinti ad olio della chiesa, eseguiti dalla pittrice Ady Werner; nel 1942 venne acquistato l'organo e furono collocate nuove vetrate, tre delle quali dipinte, realizzate dal vetraio Giuseppe Parisi e dal pittore Vittorio Melchiori. Negli anni Cinquanta del Novecento vennero realizzati gli ultimi interventi: nel 1951 venne rifatto il tetto, e nel 1952 cambiata la pavimentazione del sagrato e sostituiti i vecchi portoni in legno. Nel 1954 vennero rifuse le campane dalla ditta Colbacchini. Nel 1970 venne avviata una nuova campagna di lavori di restauro: nel 1971 venne restaurato da Bruno Pezkoller l'affresco della Madonna dei Disciplini. Nel 1973 con la rimozione del pulpito venne alla luce parte di quegli affreschi realizzati nel 1470 da Giovanni e Battista Baschenis e fatti coprire nel 1617 su disposizione del vescovo suffraganeo Pietro Belli. Nel 1973 furono restaurate tutte le opere lignee e nel 1974 gli affreschi del protiro. Nel 1992 infine venne restaurata la balaustra lignea seicentesca (1).

Il sottofondo raccoglie, oltre alla documentazione relativa ai lavori e restauri effettuati alla chiesa, il materiale riguardante la gestione e l'amministrazione del patrimonio della chiesa curaziale in quanto ente. La chiesa come personalità giuridica (can. 113 del Codice di diritto canonico) possiede potestà di governo e di giurisdizione (can. 129, 1), e in quanto tale, ha la capacità di acquistare, possedere, vendere, alienare beni. Il parroco è di fatto il legittimo amministratore del patrimonio della chiesa, consisitente in capitali, realità, fondi mobili, paramenti e

75 arredi sacri. La gestione dei beni mobili e immobili della chiesa veniva però affidata in passato a particolari funzionari, detti dapprima sindaci o massari, poi fabbricieri.

Note (1) Le notizie sono state ricavate dai seguenti testi ai quali si rimanda per approfondimenti: S. Weber, Le chiese della Val di Sole nella storia e nell'arte, vol. I, Trento 1936, rist. anast. Mori 1992, pp. 60 - 65; A. Costa, la chiesa di Dio che vive in Trento, Trento 1986, pp. 629 - 630; L. Mezzi, Chiesa parrocchiale della Natività di Maria, Trento 1998; R. Colbacchini, La chiesa della Natività di Maria a Pellizzano, Trento 1999.

76 serie 4.1 Urbari, 1528 - 1891

Contenuto Già all'epoca delle visite pastorali di Bernardo Clesio (1537 - 1538) e di Ludovico Madruzzo (1579 - 1581) era stata avvertita la necessità di verificare l'entità del patrimonio economico delle chiese e dei benefici. Benché fosse richiesta ai singoli parroci la compilazione dei registri di amministrazione dei beni della chiesa, in realtà questa pratica rimase del tutto disattesa. I due prinicipi vescovi Clesio e Madruzzo nutrirono perciò l'esigenza di emanare nuove disposizioni che rinnovassero l'obbligo da parte del clero alla redazione di inventari, sia dei beni stabili che immobili, nonché della corretta tenuta dei libri dei conti (si vedano a riguardo i capp. XXIII - XXIV delle "Costitutiones Bernardi" riprese e aggiornate dalle Costituzioni sinodali emanate da Ludovico Madruzzo ai capp. XLVI - XLVII). Per la corretta e vigile amministrazione dei beni si imponeva la tenuta di differenti registri, tra cui l'urbario o registro degli stabili e dei capitali in cui si registravano i fondi, gli stabili e i capitali di proprietà di un ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie... La serie si compone di cinque registri: il più antico, consistente di poche carte e vergato su pergamena, risale al 1528 e fu compilato dal notaio Giovanni Donato Armani da Termenago; è un urbario in cui si elencano i beni immobili posseduti dalla chiesa di Pellizzano e i censi ad essa spettanti. Più corposi, articolati e complessi si presentano gli urbari compilati nei secoli successivi: molto simili sia nella struttura che nella tipologia e organizzazione delle registrazioni, essi riportano, con aggiornamenti e annotazioni posteriori fino alla fine del XIX secolo, i beni mobili e immobili della chiesa, i censi - perpetui e affrancabili -, i legati e gli obblighi missari. In essi vi sono contenute registrazioni inerenti anche la Scuola della Disciplina e la Confraternita del Santissimo Rosario con l'elenco dei beni stabili, dei censi e delle messe legatarie ad esse spettanti. Si fa presente inoltre che insieme all'urbario del 1670 è presente in allegato una copia di quello precedente, del 1627; l'archivio conserva anche due esemplari dello stesso urbario risalente al 1724.

1 "Registrum bonorum possessionum et legatorum perpetualium solvendorum ecclesie Sancte Marie de Plizano extractum de conscensu totius Regule hominum comunis Plizani ex quidam registro antiquo ipsius et per ser Bernardotum quondam alterius Bernardi olim Vigilii et magistrum Simonem fabrium de [R]ufinis ambos de Plizano uti sindicos prefate ecclesie et scriptum de conscensu ipsius Regule per me Ioannem Donatum notarium de Armanis de Termenago sub anno Domini eiusdem nativitate currente millesimo quingentessimo vigessimo octavo indictione prima die vero lune 27 ianuarii in villa Plizano suprascripti in stuba domus suprascripti magistri Simonis sindici" (tit. int.) 1528 gennaio 27 - cc. 1 - 4: Inventario dei censi da versarsi ogni anno alla chiesa di Santa Maria di Pellizzano, 1528 gennaio 27 - cc. 5v - 8: inventario dei beni immobili posseduti dalla chiesa di Pellizzano, 1528 gennaio 27 - c. 9: registrazione di un censo da pagarsi alla chiesa, XVI sec. Latino Registro; pergamena, legatura cartacea (1), cc. 9 n.n. Note (1) L'urbario, vergato su pergamena, e originariamente sprovvisto di coperta, è stato dotato di una coperta cartacea dal Ciccolini

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2 Inventarium, urbarium et registrum omnium bonorum mobilium, stabilium, legatorum et censuum perpetualium ac affictuum et reddituum quorumcumque Ecclesiae Sanctae Mariae de Pellizzano et Scolae Disciplinae ipsius loci nec non missarum perpetuo celebrandarum ac elemosinarum singulis annis quoque in perpetuum in dicto loco solvendarum cum omnibus suis cautionibus ut in plura capita divisum et per ordinem distinctum, cura, presentia et auctoritate Illustrissimis et multo Reverendi Domini Ioannis Passarini Archipresbiteri Plebis Ossanae. Anno 1627 secutum" (tit. int.) 1627 ottobre 20 - 1653 novembre 14 - cc. 5v - 8: elenco dei beni mobili spettanti alla chiesa di Santa Maria di Pellizzano, 1627 ottobre 22 - cc. 9 - 10: inventario dei beni mobili, 1653 novembre 14 - cc. 12 - 13: inventario dei beni stabili spettanti alla chiesa di Santa Maria di Pellizzano, 1627 ottobre 22 - 1653 - cc. 15 - 16: censi e livelli che si pagano ogni anno e in perpetuo alla chiesa di Pellizzano, 1627 ottobre 22 - 1653 novembre 14 - cc. 19 - 21: legati in olio e altro che si pagano ogni anno e in perpetuo alla chiesa di Pellizzano, 1627 ottobre 22 - 1653 novembre 14 - cc. 24 - 33: affitti affrancabili che si pagano ogni anno alla chiesa di Pellizzano, 1627 novembre 22 - 1653 novembre 14 - cc. 36 - 43: elenco delle messe da celebrare ogni anno e in perpetuo nella chiesa di Santa Maria di Pellizzano, 1627 ottobre 22 - 1653 novembre 14 - cc. 44 - 48: "Sequuntur missae legatariae perpetuae propositae et additae in revisione die 14 novembris 1653...", 1653 novembre 14 - cc. 49 - 50: beni stabili, censi e affitti perpetui spettanti alla confraternita della Disciplina, 1627 ottobre 22 - 1653 novembre 14 - cc. 51 - 54: censi affrancabili spettanti alla scuola della Disciplina, 1627 ottobre 22 - 1653 novembre 14 - cc. 58 - 62: elemosine che si versano ogni anno a favore delle anime dei defunti di Pellizzano, 1627 ottobre 22 - cc. 73 - 78: sottoscrizione del notaio Fabiano Martini da Peio, 1627 ottobre 22; 1654 settembre 9 Italiano, latino Registro, legatura pergamenacea con lacci e ribaltina, cc. 78 (bianche cc. 19; mancano cc. 3), con indice per argomenti all'inizio n.n.

3 Inventari della parrocchia di Pellizzano del 1670 e del 1627 (1) 1627 ottobre 20 - 1726 agosto 25 - "Inventarium urbarium et registrum omnium bonorum, mobilium, stabilium, censuum perpetualium affictuum et reddituum quorumcunque Ecclesiae Sanctae Mariae de Pellizzano et Venerabilis Confraternitatis Disciplinae eiusdem loci, nec non missarum perpetuo celebrandarum ac elemosinarum singulis annis quoque in perpetuum in dicto loco solvendarum, cum omnibus suis cautionibusque et fundationibusque ut in plura capita divisum et per ordinem distinctum, cura, presentia et auctoritate perillustris et administrantis reverendi domini Stephani Stephanini archipresbiteri Plebis Vulsanae. Anno 1674 reformatum" (tit. int.) cc. 3v - 5: elenco dei beni mobili della chiesa di Santa Maria di Pellizzano, 1674 novembre 25 c. 6r: annotazione relativa al dono fatto da Margherita Guarischetti, moglie di Andrea Damioli, alla chiesa di Pellizzano consistente in un "bacinnetto d'argento", 1685 settembre 22 cc. 15 - 16r: elenco e descrizione degli stabili spettanti alla chiesa di Santa Maria di Pellizzano, 1674 novembre 25 cc. 22 - 23r: elenco dei censi perpetui da pagarsi alla chiesa, 1674 novembre 25 - 1714 luglio 29 cc. 28 - 30: elenco dei censi in olio da corrispondere ogni anno e in perpetuo alla chiesa, 1674 novembre 25 cc. 37 - 60: elenco degli affitti spettanti alla chiesa di Pellizzano e relative registrazioni di affrancazione, 1674 novembre 25 - 1726 luglio 27

78 cc. 71 - 90r: elenco delle messe legatarie perpetue da celebrare ogni anno nella chiesa di Pellizzano, 1674 novembre 25 - 1721 novembre 28 cc. 100 - 105: elenco dei beni stabili, dei censi e degli affitti (e relative registrazioni di affrancazione) spettanti alla confraternita del Santissimo Rosario, 1674 novembre 25 - 1725 settembre 1 cc. 106 - 107: elenco delle messe legatarie perpetue spettanti alla confraternita del Santissimo Rosario, 1674 novembre 25 - 1721 settembre 2 c. 110: elenco dei censi perpetui da corrispondere alla scuola della Disciplina (o Battuti), 1674 novembre 25 cc. 111 - 120: elenco degli affitti spettanti alla scuola della Disciplina e registrazione di relative affrancazioni, 1674 novembre 25 - 1726 agosto 25 cc. 128 - 134: elenco dei legati e delle elemosine da versare ogni anno e in perpetuo, 1674 novembre 25 cc. 151 - 152: sottoscrizione del notaio Melchiore Gaggia da Cusiano, 1674 novembre 25 c. 165r: annotazione relativa alla sentenza "sopra la precedenza de confaloni, croci et delli reverendi curati della pieve di Ossana" durante le processioni, s.d. - "Inventarium urbarium et registrum omnium bonorum mobilium, stabilium, legatorum et censuum perpetualium ac affictuum et reddituum quorumcumque Ecclesiae Sanctae Mariae de Pellizzano et Scolae Disciplinae ipsius loci, nec non missarum perpetuo celebrandarum ac elemosinarum singulis annis quoque in perpetuum in dicto loco solvendarum cum omnibus suis cautionibusque ut in plura capita divisum et per ordinem distinctum cura, presentia et auctoritate Illustrissimis et multo Reverendi Domini Ioannis Passarini Archipresbiteri Plebis Ossanae anno 1627 secutum" (tit. int.) cc. 5v - 7r: elenco dei beni mobili spettanti alla chiesa di Santa Maria di Pellizzano, 1627 ottobre 22 cc. 7v - 13: inventario dei beni mobili, 1653 novembre 14 cc. 15 - 16: inventario dei beni stabili spettanti alla chiesa di Santa Maria di Pellizzano, 1627 ottobre 22 - 1653 cc. 22 - 23: censi e livelli che si pagano ogni anno e in perpetuo alla chiesa di Pellizzano 1627 ottobre 22 - 1653 novembre 14 cc. 28 - 30: legati in olio e altro che si pagano ogni anno e in perpetuo alla chiesa di Pellizzano, 1627 ottobre 22 - 1653 novembre 14 cc. 36 - 47: affitti affrancabili che si pagano ogni anno alla chiesa di Pellizzano, 1627 novembre 22 - 1659 novembre 29 (con annotazioni fino a 1670 maggio 26) cc. 65 - 77: elenco delle messe da celebrare ogni anno e in perpetuo nella chiesa di Santa Maria di Pellizzano, 1627 ottobre 22 - 1670 cc. 86 - 87: beni stabili, censi e affitti spettanti alla confraternita della Disciplina, 1627 ottobre 22 - 1653 novembre 14 cc. 89 - 92: censi affrancabili spettanti alla scuola della Disciplina, 1627 ottobre 22 - 1659 dicembre 27 cc. 105 - 108: elemosine che si versano ogni anno a favore delle anime dei defunti di Pellizzano, 1627 ottobre 22 - 1660 aprile 14) cc. 121 - 125r: sottoscrizione del notaio Fabiano Martini da Peio, 1627 ottobre 22; 1654 settembre 9 Italiano, latino Registro, legatura in pelle con ribaltina, cc. 1-165 (bianche cc. 79), 1-125 (bianche cc. 52), con rispettivi indici per argomenti all'inizio n.n. Note (1) Il pezzo si compone di due registri rilegati assieme, un inventario del 1670 a cui fa seguito la copia di quello del 1627 (di cui al 4.1.2)

4 "Inventarium urbarium et registrum omnium et singulorum bonorum mobilium, stabilium, censuum, affictuum et reddituum quorumcumque Ecclesiae Sancte Marie de Pellizzano, confraternitatis Sanctissimi Rosarii et Scole Disciplinantium in eodem erectarum missarum legatariarum omni anno et perpetuo celebrandarum in suprascripta Ecclesia nec non legatorum et elemosynarum Communitatis Pellizzani, cuiusvis rerum generis annuatim pariter in perpetuum solvendarum et exequendarum ac distribuendarum in ipsa communitate cum eorum omnium et singulorum cautionibus ut infra per ordinem in plura capita et quodlibet per se distinctum et divisum cura, presentia et auctoritate

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Illustrissimi et Reverendissimi Domini Archipresbyteri Decani Iosephi Trentini delegati anno 1724 secutum" (tit. int.) 1724 settembre 23 - 1857 - cc. 8v - 13r: inventario dei beni mobili spettanti alla chiesa di Santa Maria di Pellizzano, 1724 settembre 23 - 1816 giugno 8 - cc. 19 - 22: elenco e descrizione degli stabili spettanti alla chiesa di Santa Maria di Pellizzano, 1724 settembre 23 (con annotazioni fino a 1744 settembre 5) - c. 23r: registrazione di un'investitura di un livello annuo perpetuo riscosso dalla chiesa, 1754 - cc. 27 - 29: censi perpetui in olio da pagarsi annualmente alla chiesa, 1724 settembre 23 (con annotazioni fino a 1839 luglio 12) - cc. 37 - 66: elenco degli affitti affrancabili, 1724 settembre 23 - 1782 ottobre 2 - cc. 67 - 96: elenco delle messe legatarie perpetue da celebrarsi ogni anno nella chiesa di Pellizzano e registrazione della loro soddisfazione, 1724 settembre 23 - 1857 - cc. 100 - 110: elenco degli affitti e dei livelli (e relative registrazioni di affrancazione) spettanti alla confraternita del Santissimo Rosario, 1724 settembre 23 - 1767 ottobre 23 - c. 113: elenco delle messe legatarie perpetue spettanti alla confraternita del Santissimo Rosario, 1724 settembre 23 - c. 119: elenco dei censi perpetui da corrispondere alla scuola della Disciplina (o Battuti), 1724 settembre 23 - cc. 124 - 139: elenco degli affitti spettanti alla scuola della Disciplina e registrazione di relative affrancazioni, 1724 settembre 23 - 1791 aprile 26 - cc. 140 - 143: elenco dei censi e delle elemosine da versare ogni anno e in perpetuo in suffragio dell'anima dei defunti della comunità di Pellizzano, 1724 settembre 23 - cc. 150 - 151: sottoscrizione del notaio Giovanni Battista fu Martino Benvenuti da Peio, 1724 settembre 23 - c. 152: "Copia precum cum rescripto provisionalli circa modum solvendi legata pia exarata ex copia sui originalis...", 1724 settembre 23 - cc. 155 - 159: registrazioni di costituzioni di censo con relative affrancazioni, 1750 novembre 19 - 1805 ottobre 18 - c. 161: annotazione relativa alla decisione presa dal popolo di Pellizzano di esporre in perpetuo ogni anno nella prima domenica di maggio il Santissimo, in memoria dell'incendio avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 maggio del 1828, 1829 aprile 24 - c. 162v: dichiarazione del notaio Francesco Matteotti circa la sua volontà di non "pretendere nessuna mercede" per l'estensione, passata e futura, di atti a favore della confraternita dei Disciplinati, 1750 agosto 24 Italiano, latino Registro, legatura in pelle con ribaltina, cc. 162 (bianche cc. 37), con indice per argomenti alla c. 2r

5 "Inventarium urbarium et registrum omnium et singulorum bonorum mobilium, stabilium, censuum, affictuum, reddituum quorumcumque Ecclesie Sancte Marie de Pellizzano, confraternitatis Sanctissimi Rosarii et Scole Disciplinantium in eodem errectarum missarum legatariarum omni anno et perpetuo celebrandarum in suprascripta Ecclesia nec non legatorum et elemosynarum communitatis Pellizzani, cuiusvis rerum generis annuatim pariter in perpetuum solvendarum et exequendarum ac distribuendarum in ipsa communitate, cum eorum omnium et singulorum cautionibus ut infra per ordinem in plura capita et quodlibet per se distinctum et divisum cura, presentia et auctoritate Illustrissimi et Reverendissimi Domini Archipresbyteri Decani Iosephi Trentini delegati anno 1724 secutum" (tit. int.) 1724 settembre 23 - 1891 febbraio 15 - cc. 8v - 13r: inventario dei beni mobili spettanti alla chiesa di Santa Maria di Pellizzano, 1724 settembre 23 - cc. 17 - 20: elenco e descrizione degli stabili spettanti alla chiesa di Santa Maria di Pellizzano, 1724 settembre 23 - cc. 24 - 25: censi perpetui in olio da pagarsi ogni anno alla chiesa, 1724 settembre 23 - cc. 32 - 43: registrazione degli affitti affrancabili, che si pagano alla chiesa di Pellizzano alla festa di San Michele o all'ottava, 1724 settembre 23 - 1727 luglio 27

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- cc. 56 - 72: elenco delle messe legatarie perpetue da celebrarsi ogni anno nella chiesa di Pellizzano, 1724 settembre 23 (con annotazioni posteriori fino 1726 luglio 7) - cc. 88 - 91: elenco degli affitti e dei livelli (e relative registrazioni di affrancazione) spettanti alla confraternita del Santissimo Rosario, 1724 settembre 23 - 1735 ottobre 25 - c. 105: elenco delle messe legatarie perpetue spettanti alla confraternita del Santissimo Rosario, 1724 settembre 23 - c. 116: censi perpetui da corrispondere alla scuola della Disciplina (o Battuti), 1724 settembre 23 - cc. 124 - 130: registrazione degli affitti affrancabili da versarsi alla scuola dei Disciplinati, 1724 settembre 23 - 1728 settembre 10 - cc. 140 - 144: registrazione delle elemosine che ogni anno e in perpetuo si corrispondono alla chiesa in suffragio delle anime dei defunti, 1724 settembre 23 - cc. 150 - 151: sottoscrizione del notaio Giovanni Battista fu Martino Benvenuti da Peio, 1724 settembre 23 - c. 152: "Copia precum cum rescripto provisionali circa modum solvendi legata pia exarata ex copia sui originalis ..., " 1724 settembre 23 - cc. 153v - 167: nota delle entrate e uscite relativamente al legato Bontempelli, 1792 - 1801 ottobre 27 - cc. 181v - 182: "Ad perpetuam memoriam": annotazioni da parte dei curati di Pellizzano relative a calamità naturali ("dirottissima pioggia", "terribile incendio", "straripamento dei torrenti", "rigidissimo freddo") avvenute in paese, 1772 settembre 15 - 1891 febbraio 15 Italiano, latino Registro, legatura in pelle, cc. 182 (bianche cc. 96), con indice per argomenti alla c. 2r

81 serie 4.2 Partitari e registri di cassa, 1846 - 1958

Contenuto La serie comprende sette registri. I primi due non possono essere considerati esclusivamente dei giornali di cassa in quanto contengono anche registrazioni partitarie. Essi nascono proprio nella doppia veste di partitario e libro cassa, laddove le registrazioni nel caso del primo pezzo della serie risultano frammiste mentre per il secondo restano ben distinte all'interno del registro stesso e cioè nella prima parte trovano posto quelle partitarie, nella seconda parte quelle relative alle entrate e uscite della chiesa. Dunque la consuetudine o l'esigenza di registrare la situazione patrimoniale e contabile in un unico libro venne avvertita sia da don Slucca che impiantò la serie, iniziando la compilazione del primo registro nel 1846, sia dai suoi successori che proseguirono in questo sistema di registrazione. Tra il 1896 e il 1904 fu inoltre tenuto da don Baita un quaderno, forse una sorta di strazzetto, in cui egli annotava le varie voci di incasso e di spesa della chiesa; quasi tutte le registrazioni si presentano depennate, forse perchè trasferite in altro registro. Accadeva anche che, lo stesso registro, vuoi per l'esiguità degli affari trattati o per il fatto che l'amministrazione era tenuta da un'unica persona, venisse utilizzato per la registrazione delle entrate e uscite non solo della chiesa, ma anche di quelle di confraternite, legati, ecc...; questo è il caso dell'ultimo registro presente in questa serie il quale accoglie registrazioni relative sì alla chiesa ma anche al Santissimo Sacramento, al legato Primissarile, al legato Canacci e al legato Missioni, all'Asilo. Per quanto riguarda la chiesa le registrazioni di cassa che erano state interrotte nel 1936 riprendono nel 1948 con la compilazione di quest'ultimo registro. Sono stati inseriti in questa serie anche tre quaderni le cui registrazioni riguardano in senso lato l'amministrazione del patrimonio della chiesa: in particolare, il primo riguarda le spese affrontate per il restauro dell'atrio della chiesa di Pellizzano; il secondo le spese per il nuovo organo; il terzo le spese per la celebrazione di funerali, matrimoni e anniversari: in quest'ultimo il parroco cassava le varie voci di spesa mano a mano che, singolarmente o in toto, esse venivano saldate.

1 "Della chiesa di Pellizzano" 1846 settembre 29 - 1896 giugno 12 - Partitario dei debiti e crediti spettanti alla chiesa curaziale di Pellizzano con registrazioni di pagamento e affrancazione, 1846 settembre 29 - 1896 febbraio 21 - "Entrata della venerabile chiesa curaziale": registrazioni delle entrate della chiesa di Pellizzano, 1847 febbraio 6 - 1851 maggio 13 - "Uscita ossia nota delle spese fatte per la venerabile chiesa curaziale di Pellizzano", 1847 gennaio 18 - 1851 giugno 10 - "Nota dei crediti della chiesa che il sindacato della chiesa di Pellizzano sotto l'amministrazione del ex sindaco Giovanni Domenico Bontempelli non ha incasato fino a tutto il 9 giugno 1851 e che consegna al suo successore per esigerli quali interessi ed affetti sono scaduti nel 1850, quali importi però il ex sindaco Bontempelli li dichiara e li garantisce come prescrivono le vigenti leggi", 1851 giugno 9 - registrazioni delle entrate della chiesa, 1851 giugno 17 - 1863 dicembre 31 - registrazioni delle uscite della chiesa, 1851 giugno 1 - 1863 dicembre 31 - registrazioni delle entrate della chiesa, 1864 marzo 17 - 1868 maggio 18 - registrazioni delle uscite delle chiesa, 1864 gennaio 1 - 1873 dicembre 31 82

- registrazioni delle entrate della chiesa, 1868 maggio 24 - 1879 dicembre 31 - registrazioni delle uscite della chiesa, 1874 marzo 22 - 1879 dicembre 31 - partitario dei debiti e crediti spettanti alla chiesa di Pellizzano, 1867 settembre 29 - 1896 giugno 12 - registrazioni delle entrate della chiesa, 1880 gennaio 8 - 1895 dicembre 27, e saldo finale comprensivo degli anni 1891 - 1895, 1896 maggio 14 - registrazioni delle uscite della chiesa, 1880 febbraio 25 - 1895 [dicembre], e saldo finale comprensivo degli anni 1891 - 1895, [1895] all'ultima c.: registrazioni delle entrate nel 1850, 1850 giugno 23 - 1850 agosto 25 all'interno della c. di guardia posteriore: registrazioni di avvenuti pagamenti, 1866 - 1867 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 131 n.n., con indice alfabetico per cognomi all'inizio n.n.

2 "Chiesa parochiale" 1895 aprile 23 - 1938 ottobre 28 (con annotazioni fino a 1943 maggio 17) - cc. sd 2 - 10, 15 - 52: partitario dei debiti e dei crediti spettanti alla chiesa parrocchiale di Pellizzano, 1895 aprile 23 - 1938 ottobre 28 (con annotazioni fino al 1943 maggio 17) - cc. sd 60 - 147: registro delle entrate e delle uscite della chiesa di Pellizzano, 1896 febbraio 12 - 1936 dicembre 31 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 147

3 "Registro delle spese concernenti il ristauro dell'atrio della chiesa di qui" 1895 novembre 27 - 1897 agosto 16 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 2 n.n.

4 "Manuale del danaro esposto dal curato locale don Francesco Baita a pro della venerabile chiesa di Pellizzano" 1896 - 1904 Registrazioni delle entrate e uscite, 1896 - 1904 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 9 n.n.

5 "Libro cassa organo" 1941 dicembre 7 - 1942 settembre 17 Registro delle entrate e uscite per la costruzione dell'organo della chiesa di Pellizzano, 1941 dicembre 7 - 1942 settembre 17 Italiano Quaderno, legatura cartacea, cc. 3 n.n.

6 "Quaderno di obiti - funerali 1944 - 1952" 1944 giugno 25 - 1952 novembre 22 83

Nota delle spese per la celebrazione di uffici funebri, di matrimoni e anniversari, 1944 giugno 25 - 1952 novembre 22 (1) Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 38 n.n. Note (1) Le registrazioni proseguono anche sul piatto interno posteriore della coperta

7 Registro di cassa 1948 gennaio 1 - 1958 gennaio 29 Registro d'amministrazione delle entrate e uscite della chiesa parrocchiale, della compagnia del Santissimo Sacramento, del legato primissarile, del legato cappella asilo, del legato Canazzi, del legato Missioni, dell'Oratorio, del pane di Sant'Antonio, 1948 gennaio 1 - 1958 gennaio 29 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd. 67 (numerazione originale imprecisa)

84 serie 4.3 Registri degli affitti, 1948 - 1968

Contenuto La serie comprende un solo registro che documenta la riscossione degli affitti spettanti sia alla chiesa parrocchiale di Pellizzano, che ai legati Canacci e Ambrosi. Le registrazioni partono dal 1948 e coprono un arco temporale di una ventina d'anni. La compilazione fu iniziata da don Alcide Donati.

1 "Registro affitti: 1. Fondi chiesa 2. Fondi Canazzi 3. Fondi Ambrosi" 1948 - 1968 Elenco dei fondi della chiesa, del beneficio Canazzi e del legato Domenica Ambrosi, con il nome del locatario e la quota di affitto da versarsi, 1948 - 1968 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 5 n.n.

85 serie 4.4 Atti amministrativi, 1334 (copia) - 1956

Contenuto La serie si compone di quindici fascicoli, alcuni originari, altri di nuova formazione. Il primo di essi, che compare in inventario, contiene documentazione tra la più antica, ma anche tra la più varia, relativa alla curazia di Pellizzano e alla pieve di Ossana; sono presenti sia testamenti che atti di compravendita, donazioni, suppliche, proclami. Il fascicolo è stato concepito per riunire le "carte" più antiche senza distinzione cronologica, per argomento o altro. In esso si segnala inoltre la presenza in copia della famosa "Sentenza Compagnazzi", dal nome del notaio che la redasse nel 1510. Gli altri fascicoli riguardano la gestione amministrativa del patrimonio della chiesa e i lavori di restauro ad essa occorsi nel XX secolo.

1 b. 1 "Carte relative alla parochia d'Ossana e cura e primissaria di Pellizzano" 1334 (copia) - 1837 Atti, instrumenti e documenti antichi relativi alla pieve d'Ossana e alla curazia di Pellizzano, alle controversie sorte, ab immemorabili, tra le comunità di Pellizzano e Termenago per il diritto di regolare e godere dei prati e pascoli, testamento di don Antonio Baciletti curato di Pellizzano, compravendite, approvazione dei capitoli per la vendita del pane nella comunità di Pellizzano, proclama, sentenze, donazioni fatte alla chiesa di Pellizzano, legato fondato da Bona Baciletti nata Canacci, consegna della Lampada alla confraternita dei Disciplinati, supplica per la riduzione dell'onere missario, carteggio relativo alla concorrenza nelle spese per il restauro della chiesa di Pellizzano da parte dei comuni della pieve di Ossana, richiesta di vendita di alcuni banchi della chiesa, 1334 (copia) - 1837 Contiene tra l'altro, in copia del 1793 donata dal signor Ernesto Ravelli di Presson: Sentenza Compagnazzi ossia "Sentenza dei rogiti Compagnazi e norma per fare li comparti delle contribuzioni di guerra e spese straordinarie concernenti tutte le pievi e li nobili gentili et essenti delle Valli d'Annone e Sole", 1510 giugno 19 (copia) Italiano, latino Fascicolo, cc. 254

2 b. 2 Atti amministrativi 1837 - 1949 Pratiche relative a debiti ipotecari: insinuazioni, istanze, contratti di locazione; stima delle realità della chiesa di Pellizzano, condizioni di affittanza dei beni della chiesa di Pellizzano e del legato "Pangrazzi Giacomo Antonio", capitolato d'asta, atti d'incanto, "carteggio permute", denuncia delle rendite spettanti alla chiesa di Pellizzano, 1837 - 1949 Italiano Fascicolo, cc. 137

3 b. 2 "Estratto foglio di possesso fondiario. Chiesa parrocchiale" 1852 - 1944 Fassioni, fogli di possesso fondiario, estratti del foglio di possesso, estratto tavolare, carteggio relativo, 1852 - 1944 86

Italiano Fascicolo, cc. 44

4 b. 2 Diffide e fogli di pagamento 1898 - 1926 Italiano Fascicolo, cc. 22

5 b. 2 Elemosine raccolte in chiesa 1906 - 1936 Registrazione delle somme raccolte in chiesa, sotto forma di elemosina, durante le celebrazioni eucaristiche, 1906 - 1936 Fascicolo, cc. 10

6 b. 2 Arredi 1907 - 1913 Carteggio e quietanze di pagamento per i lavori di indoratura eseguiti dalla ditta Bertoncelli e per la fornitura da parte della ditta Viesi del baldacchino, 1907 - 1913 Fascicolo, cc. 12

7 b. 2 Currende, protocolli delle sessioni della fabbriceria della chiesa parrocchiale di Pellizzano 1909 - 1921 Italiano Fascicolo, cc. 10

8 b. 2 Lavori chiesa 1910 - 1917 - "Copertura e finestre chiesa": carteggio relativo alla necessità di lavori di copertura alla chiesa di Pellizzano, carteggio del parroco di Pellizzano con don Casagrande, don Rosati e con la ditta Giuseppe Parisi di Trento, permesso concesso per una nuova copertura in rame del tetto della chiesa, 1910 - 1917 Contiene tra l'altro: alcune fotografie di vetrate e di esterni della chiesa - carteggio del curato di Pellizzano con lo scultore Carlo Pancheri, 1910 Italiano Fascicolo, cc. 35 e 8 fotografie

9 b. 2 Atto relativo al cimitero di Pellizzano 1913

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Copia dell'atto spedito al capocomune con cui si chiede maggiore vigilanza e custodia per il camposanto del paese di Pellizzano, 1913 Italiano Fascicolo, cc. 2 e 1 piantina

10 b. 2 Campane 1916 - 1943 - Carteggio relativo alla riparazione e rifusione delle campane della chiesa di Pellizzano, promemoria del legato fondato da Giuseppe Bacca a favore della campana mezzana della chiesa, registrazioni delle entrate e uscite della sostanza lasciata da Bacca per la fusione di una nuova campana, perizia, 1916 - 1931; 1943 Contiene tra l'altro: "Amministrazione campane in Pellizzano": registrazione delle entrate e uscite, 1931 - 1933; libretto di risparmio a nome del fondo campane della chiesa di Pellizzano, 1917 - 1928 - Quietanze di pagamento, 1928 - 1933 Italiano, tedesco Fascicolo, cc. 108

11 b. 2 Elenchi degli offerenti per la costruzione del nuovo capitello in onore di Sant'Antonio 1927 Fascicolo, cc. 4

12 b. 2 "Assicurazione a) sagrestano b) chiesa - canonica" (1) 1929 - 1956 Polizze d'assicurazione contro i danni alla canonica, alla chiesa e alla sacrestia, 1933 - 1956 Contiene anche: capitolato per il servizio di sacrestano, 1929 Italiano Fascicolo, cc. 12 Note (1) Il titolo è ripreso da quanto riportato sulla fascetta che avvolgeva la documentazione

13 b. 2 "Uso di banco nella chiesa parrocchiale" 1936 - 1938 Atti relativi alla concessione dell'utilizzo privato di alcuni banchi della chiesa da parte di altrettante famiglie della parrocchia di Pellizzano in occasione del rinnovo dei banchi stessi, 1936 - 1938 Italiano Fascicolo, cc. 19

14 b. 2 Offerte di privati alla Madonna delle Grazie di Pellizzano 1937 - 1946 Fascicolo, cc. 12 88

15 b. 2 Carteggio relativo al restauro della pala dell'altare maggiore 1939 - 1943 Richiesta d'autorizzazione per il restauro della pala dell'altare maggiore, carteggio con la restauratrice, preventivo di spesa, quietanze dei pagamenti effettuati per il restauro a vari quadri e alla Via Crucis, 1939 - 1943 Italiano Fascicolo, cc. 9

89 serie 4.5 Registri delle elemosine, 1907 - 1957

Contenuto La serie è costituita da due registri. In particolare, il primo documenta "il denaro non suo" tenuto in consegna dal curato don Decristina. Si tratta di elemosine e offerte raccolte a favore dell'obolo di San Pietro e di San Vigilio, a favore dei poveri di Pellizzano, pro quadresimalista. In esso sono contenute anche le registrazioni delle entrate e uscite del Pane di Sant'Antonio, del coro della chiesa, del legato Gaggia, del patrimonio di Teresa Tomaselli e di Maria Bontempelli. Il secondo registro è relativo invece alle elemosine offerte per la celebrazione di messe pro animabus. Il parroco vi segnala anche la data della soddisfazione della messa per cui si è raccolta l'elemosina, oppure rinvia, per quanto riguarda la "satisfactio", al suo diario personale delle messe. A partire dal 1943 compaiono le singole voci di spesa per la celebrazione degli uffici e delle messe pro animabus. La compilazione del primo registro avvenne totalmente per mano di don Decristina, mentre per il secondo fu da lui iniziata e poi proseguita da don Mattevi e don Donati.

1 "Registro del denaro non suo, ma che mantiene in consegna il curato locale, principiando dall'anno 1907" 1907 febbraio 15 - 1935 agosto 13 - Registrazioni delle offerte per l'obolo di San Pietro e di San Vigilio, 1907 febbraio 15 - 1916 aprile 30 - registrazione delle entrate e uscite del pane di Sant'Antonio, 1907 marzo 7 - 1916 luglio 9 - registrazione delle entrate e delle uscite del denaro di Teresa Tomaselli, 1907 marzo 7 - 1908 novembre 5 - registrazioni delle entrate e uscite del denaro del coro della chiesa, 1907 marzo 11 - 1919 giugno 1 - registrazioni delle entrate e uscite del legato poveri e ricoverati di Maria vedova Gaggia, 1909 ottobre 17 - 1913 giugno 4 - "Amministrazione del denaro di Maria Bontempelli", 1913 ottobre 1 - 1914 dicembre 29 - "Denaro per i poveri del paese", 1915 marzo 6 - 1916 luglio 15 - registrazioni delle entrate e uscite del Pane di Sant'Antonio, 1916 luglio 15 - 1935 agosto 13 - registrazioni delle offerte raccolte per l'obolo di San Pietro e di San Vigilio, 1920 febbraio 20 - 1935 luglio 5 (1) - "Denaro non mio, che tengo presso di me allo scoppio della guerra con l'Italia ai 24.V.1915, 1915 maggio 24 - "Denaro per i poveri proveniente dai redditi del legato Giovanni Pontara pro 1912", 1913 febbraio 18 - 1913 marzo 18 - registrazioni delle offerte raccolte per l'obolo di San Pietro e di San Vigilio, 1919 marzo 8 - 1919 aprile 15 - "Elemosine raccolte pro quaresimalista", 1913 febbraio 5 - 1913 marzo 30 - registrazioni delle offerte raccolte per l'obolo di San Pietro e di San Vigilio, 1917 febbraio 23 - 1918 maggio 14 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 146 (numerazione originaria parziale), con indice per argomenti all'inizio n.n. Note (1) Queste registrazioni si presentano compilate all'inverso iniziando perciò dal 1935 e andando a ritroso.

2 "Curazia di Pellizzano. S.S. Messe pro animabus ab anno 1912" 1912 febbraio 9 - 1957 settembre 12 Registro delle elemosine raccolte in chiesa per la celebrazione di messe pro animabus, 1912 febbraio 9 - 1957 settembre 12 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 32 n.n. 90 serie 4.6 Resoconti e documenti di corredo, 1843 - 1950

Contenuto La corretta gestione del patrimonio economico di una chiesa rientrava come compito fondamentale del curato. A lui spettava, secondo il diritto ecclesiastico, la principale direzione dell'amministrazione dei beni, alla quale si aggiungeva una sorta di superiore ispezione esercitata dall'Ordinariato. Infatti, in base al Concordato del 1855 tra Impero e Chiesa Romana, la sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici passava all'autorità ecclesiastica (a tale scopo venne istituito a Trento nel 1865 l'Ufficio Amministrativo Diocesano). L'incarico dell'amministrazione del patrimonio di una chiesa veniva assunto da specifici funzionari detti sindici, massari o fabbricieri, cioè i rappresentanti della comunità nell'amministrazione ecclesiastica, che divenivano così i veri responsabili del patrimonio della chiesa. Al termine di ogni anno, prima di passare le consegne ai nuovi eletti, i fabbricieri dovevano rendere conto al parroco del loro operato (secondo quanto stabilito dalle Costituzioni sinodali di Ludovico Madruzzo, cap. 50); essi erano infatti tenuti a presentare una ben compilata resa di conto in merito alla loro gestione e, se necessario, a risarcire i danni subiti dal patrimonio della chiesa. Al resoconto dovevano aggiungersi gli allegati rispettivi, secondo il numero progressivo. Il resoconto (firmato oltre che dai fabbricieri anche dal parroco), insieme ad un estratto, doveva poi essere spedito per l'approvazione all'Ordinariato, che doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime, e inoltrare l'altra alla Luogotenenza (1). La serie è costituita da due buste contenenti i resoconti e i documenti di corredo della chiesa di Pellizzano. Rinvenuti in mazzi, compiegati lungo il lato verticale, i resoconti sono stati ordinati cronologicamente insieme ai rimarchi, protocolli di revisione, estratti del conto, presenti soprattutto per le rese di conto più antiche. I resoconti sono corredati da documenti di corredo, che, una volta riordinati in base al numero progressivo loro attribuito, sono stati inseriti in fondo al resoconto corrispondente, se aventi riscontro con le registrazioni riportate sul resoconto stesso. Nel caso in cui, invece, le quietanze non hanno trovato riscontro con le registrazioni presenti nei resoconti, esse sono state inserite in una cartellina a parte, collocata in fondo alla busta. Un'ulteriore cartellina, collocata anch'essa in fondo, contiene i pochi inventari del patrimonio della chiesa che sono stati rinvenuti.

Note (1) G. BAZZANELLA, Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento 1905, pp. 354 - 403

1 b. 1A /1B Resoconti e documenti di corredo della chiesa di Pellizzano 1843 - 1890 - Busta 1A: Rese di conto, quinternetti d'esazione delle rendite, estratti del conto e documenti di corredo, 1843 - 1865 Mancano i documenti di corredo per l'anno 1863 Contiene anche: inventario del patrimonio della chiesa curaziale di Pellizzano, 1865 - Busta 1B: resoconti delle entrate e uscite della chiesa di Pellizzano, rimarchi ed estratti delle rese di conto, documenti di corredo, 1866 - 1890

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Mancano i documenti di corredo per gli anni: 1882, 1883, 1890 Italiano Busta, nn. 47, cc. 1040

2 b. 2 Resoconti della chiesa di Pellizzano 1891 - 1950 Contiene anche: inventari del patrimonio della chiesa di Pellizzano, 1895; 1906; 1929 (1) I documenti di corredo sono presenti solo per gli anni 1891 - 1895, 1899 - 1903, 1907, 1910, 1942. Contiene fra l'altro: "Istruzioni per l'inventario delle chiese", s.d. Italiano Busta, nn. 27, cc. 607 Note (1) Quello del 1929 è in realtà un registro dello stato patrimoniale ed economico della chiesa parrocchiale di Pellizzano

92 subfondo 5 Benefici e legati, 1775 - 1980

Contenuto Il beneficio ecclesiastico in quanto tale si caratterizza per la presenza di un ufficio e di una rendita ad esso connessa. Il legato, invece, è una disposizione testamentaria di carattere patrimoniale con la quale il testatore attribuisce a carico dell'erede e a vantaggio del legatario i beni dell'asse ereditario. Esso frequentemente prevedeva la cessione di un bene all'erede, il quale aveva l'obbligo di far celebrare, con le rendite ricavate, un numero di messe in memoria del defunto o di provvedere, con quel denaro, ad altre volontà del testatore (beneficienza, manutenzione degli altari, acquisto degli arredi, ecc...). Il legato assume il nome di fondazione pia, quando la destinazione dei beni è disposta a favore di una persona giuridica ecclesiastica con l'onere perpetuo, o per un tempo notevolmente lungo (secondo i cann. 1303 - 1210 del Codice di diritto canonico), di utilizzare gli utili per la celebrazione di funzioni sacre e per l'attuazione di opere di carità e di apostolato. Durante la dominazione austriaca, alcune disposizioni attribuirono al curatore d'anime il compito di verificare l'esistenza di un regolare documento di fondazione e di controllare che il patrimonio fosse mantenuto intatto. Il diritto italiano precedente al Concordato soppresse, quali enti morali, le fondazioni aventi oggetto di culto con esplicazioni rituali e liturgiche. Con il Concordato del 1929 tra lo Stato italiano e la Santa Sede, le fondazioni pie vennero nuovamente riconosciute purché fossero rispondenti alle esigenze spirituali dei fedeli e purché non ne derivasse alcun onere finanziario per lo Stato. Nel 1965, su disposizione del Concilio Vaticano II, il sistema beneficiale venne invalidato e il patrimonio derivante venne concesso ai singoli vescovi, allo scopo di sostenere i bisogni del clero o per altre necessità pastorali della diocesi.

Presso l'archivio parrocchiale di Pellizzano è conservata documentazione relativa a diversi benefici e legati soprattutto missari, la cui amministrazione spettava al curato pro tempore. Per l'impossibilità di illustrarli tutti sistematicamente, si dà notizia dei maggiori di essi:

Beneficio Canazzi Giovanni Andrea: con testamento del 27 ottobre 1717 dispone che nel giorno del suo obito venga distribuito mezzo peso di sale grosso per ciascun fuoco; lascia 12 carantani alla fabbrica di San Vigilio; 200 ragnesi alla chiesa di Pellizzano per la realizzazione di una lampada d'argento da collocare davanti all'altare maggiore; lascia inoltre alla chiesa di Pellizzano i quattro quadri rappresentanti i dottori della chiesa che già vi si trovano e dispone che vengano donati alla chiesa anche i due piccoli quadri che il testatore tiene in casa propria e rappresentanti Santa Lucia e Santa Maria Maddalena. Dispone inoltre l'erezione di un beneficio nella chiesa di Pellizzano all'altare di Sant'Antonio con l'obbligo che il beneficiato celebri tre messe alla settimana, due sopra l'altare di Sant'Antonio e la terza sopra un altro altare e questo a suffragio della sua anima. Concede al beneficiato, per uso abitazione, due stanze presso la casa del testatore stesso, una piccola stalla presso il fienile, l'uso della cucina e del forno per il pane. Lascia al beneficiato anche l'uso perpetuo della metà dell'orto confinante con la casa del testatore e con il cimitero, e il godimento perpetuo del campo situato oltre il predetto orto, detto il campo "via dre Chiesa" (1).

Legato Bontempelli Antonio detto Riccio: con testamento del 20 marzo 1775 egli dispone un legato di 2000 ragnesi a favore delle zitelle della comunità di Pellizzano, le quali dovevano essere preferibilmente della sua parentela più prossima; nel caso in cui non ci fossero nubende a cui elargire tale somma, i proventi del capitale andavano a favore dei 93 poveri del paese, che venivano identificati dal parroco e che dovevano preferibilmente essere parenti del testatore. Nel caso si decidesse di dotare la chiesa di una nuova cappella o altare per il Santissimo Crocefisso, egli dispone che gli interessi di tale somma siano impiegati a tale fine; anzi per incentivare tale costruzione lascia ancora 100 ragnesi (2).

Legato Luca e Cesare Bontempelli: con testamento del 10 ottobre 1869, Cesare lascia alla chiesa di Pellizzano la somma necessaria alla realizzazione del pavimento in marmo della chiesa stessa. Lascia al Comune di Pellizzano la somma di 3000 fiorini a condizione che gli interessi derivanti vengano impiegati per il mantenimento di un primissario, il quale, oltre alla scuola ordinaria e alle funzioni consuete di primissario, tenga anche lezioni di agricoltura, selvicoltura, industria e commercio, geografia e storia patria. Tale fondazione avrà il nome di "Legato Luca e Cesare Bontempelli" come da volontà del testatore che al suo volle associato il nome del defunto fratello Luca. La sostanza era amministrata dal Comune il quale era obbligato ogni anno a corrispondere la rendita del legato al primissario. Esecutore testamentario viene nominato il fratello, l'avvocato Antonio Bontempelli. Ogni trienno il Comune doveva rassegnare una resa di conto (3).

Legato Missioni: Carlo Rossi da Bergamo, domiciliato a Pellizzano, con suo testamento del 1870, lega alla chiesa di Pellizzano quattro capitali per una somma complessiva di 1670 fiorini con l'onere, gravato su detta chiesa, della tenuta quinquennale di un corso di esercizi spirituali o missioni della durata minima di undici giorni consecutivi. La chiesa ha inoltre l'onere della celebrazione di una messa annua perpetua nel giorno di San Giuseppe. Nel caso in cui le proprietà della chiesa venissero per legge incamerate, allora il legato passerà a favore del Comune di Pellizzano che manterrà però gli stessi obblighi (4).

Legato Pangrazzi Giacomo Antonio: con testamento olografo del 14 agosto 1883 egli lega alla chiesa di Pellizzano la somma di 100 fiorini affiché essa sia impiegata in opere pie e per la celebrazione in perpetuo di una messa annua. L'eredità fu aggiudicata alla chiesa una volta morta l'usufruttuaria, la moglie Maria Lucia (5).

Legato Pontara Luigi: con testamento del 28 gennaio 1891 e codicillo del 23 febbraio 1892, egli nomina eredi delle sue sostanze i poveri di Pellizzano. Il capitale da lui lasciato deve essere unito alla somma destinata sempre ai poveri dal legato Antonio Bontempelli Giumèl. Lascia invece alla chiesa un legato di 100 fiorini per la celebrazione in perpetuo di una messa annua all'altare di Sant'Antonio colla recita di 13 Pater noster ed Oremus al medesimo santo (6).

Legato Bontempelli Rosa: con testamento del 7 agosto 1894, lega ai poveri di Pellizzano 400 fiorini, il frutto dei quali dispone venga distribuito ogni anno dal curato pro tempore di Pellizzano. L'amministrazione del legato competeva al curato di Pellizzano sotto la sorveglianza della Luogotenenza di Innsbruck (7).

Legato Bontempelli Antonio detto Giumèl: offre nel 1896, 15000 lire per la costruzione dell'Asilo infantile di Pellizzano. L'amministrazione del fondo viene affidata al curato e al capocomune (8).

Note (1) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 5.4.4. (2) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 5.1.1. (3) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 5.4.8., cc. 2 - 7.

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(4) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 5.3.2, pp. 200 - 204. (5) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 5.3.2., pp. 66 - 67 (6) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 5.3.2., pp. 78 - 79 (7) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 5.4.11., cc. 5 - 6 (8) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 5.4.8., cc. 9 - 12. Per approfondimenti si rimanda al fondo aggregato dell'Asilo - Ricovero di Pellizzano

95 serie 5.1 Partitari e registri di cassa, 1791 - 1918

Contenuto La serie è stata intitolata 'Partitari e registri di cassa', non perché accolga sia l'una che l'altra tipologia di registri in maniera distinta, quanto perché i pezzi, che compongono tale serie, nascono proprio nella loro doppia veste di partitari e registri di cassa (si confronti anche la serie 4.2). La serie è costituita da tre registri. Il primo di essi nasce come partitario, cioè come registro suddiviso in tante partite distinte quante erano le persone con le quali era subentrato un rapporto di interesse. Da una parte, sulla sinistra, vi si annotava il credito costituito, sulla destra invece gli acconti o i saldi via via che il debitore inoltrava un versamento o affrancava il suo debito. Tali registrazioni partitarie sono relative al legato fondato da Antonio Bontempelli detto Riccio e rendono conto dell'amministrazione del suo patrimonio gestito dopo la sua morte dalla chiesa. All'interno vi si trova anche un estratto dal suo testamento del 20 marzo 1775. In seguito con il curato don Vigilio Gaggia il libro venne utilizzato per registrazioni inventariali relative alla consistenza dei beni stabili e dei capitali e per registrazioni sulle entrate e uscite sia del beneficio Canazzi che del legato Antonio Bontempelli - Giumèl. L'impostazione degli altri due registri della serie si deve ancora una volta a don Gaggia, il quale prosegue nel suo sistema di registrazione concependo un unico registro sia per le annotazioni partitarie sia per quelle relative a entrate e uscite. I due registri si riferiscono ai legati Bontempelli - Riccio e Bontempelli - Giumèl, al legato Pontara e al legato primissarile Luca e Cesare Bontempelli.

1 "Amministrazione beneficio Canazzi e legato Bontempelli - Giumèl" (tit. int.) 1791 settembre 29 - 1891 - Partitario dei capitali del legato Bontempelli - Riccio con registrazioni dei pagamenti degli interessi maturati annualmente e delle affrancazioni di capitali, 1791 settembre 29 - 1828 luglio 27 - "Distinta de capittalli che si arritrovano dopo li 8 gennaro 1796", "copia del testamento del legatto lasciato dal Bontempelli alla comunità", nota degli interessi dei capitali ricevuti e sborsati, 1792 - 1806 giugno 18 - "Registro de'capitali del pio legato Antonio quondam Giovanni Battista Bontempelli Rizzo", "nota degli interessi de'capitali del pio legato Antonio Bontempelli detto Rizzo" ricevuti e sborsati, 1802 - 1843 settembre - "Beneficio Canazzi": inventario dei beni stabili e dei capitali, registrazioni delle entrate e delle uscite, 1870 febbraio 21 - 1891 - legato Bontempelli - Giumèl: inventario dei beni e dei capitali, registrazioni relative ai pagamenti degli interessi sui capitali del legato Bontempelli - Giumèl, 1873 settembre 29 - 1891 marzo 22 Italiano Registro, legatura in pelle, cc. 101 n.n. (bianche 4), (numerazione originale parziale), con indice alfabetico per cognomi alla fine n.n. (1) Note (1) L'indice si presenta sfascicolato dal registro

2 "Amministrazione del legato Bontempelli (Riccio) di Pellizzano. Amministrazione separata dei due legati 'Giumel e

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Pontara Luigi' per l'epoca a) del legato Giumel dal 1.I.1899 - 1.III.1913 b) del legato Pontara dal 11.VIII.1892 - 1.III.1913. Amministrazione per Ferrari Aristide di qui" 1871 giugno 5 - 1918 novembre 13 - pp. 2 - 19: Partitario dei capitali spettanti all'amministrazione del legato Bontempelli Riccio, 1890 agosto 10 - 1911 ottobre 25 - pp. 20 - 25: "Stato del patrimonio del legato Giumèl alla sua origine cioè ai 5 giugno 1871", 1871 giugno 5 - 1890 marzo 10 (1) - pp. 30 - 41: "Amministrazione Legato Bontempelli Rizzo": registrazioni delle entrate e delle uscite, 1891 - 1911 - pp. 42 - 57: "Legato Poveri Bontempelli Antonio - Giumèl- ": registrazioni delle entrate e uscite del legato, 1899 gennaio 1 - 1913 marzo 1 (2) - pp. 58 - 67: "Legato - Poveri - Pontara Luigi - di Pellizzano dalla sua origine 11 agosto 1892 - 30 agosto 1912" (3) - pp. 68 - 75: "Legato - Poveri 'Pontara Luigi in Pellizzano'": registrazioni delle entrate e delle uscite, 1904 novembre 8 - 1913 marzo 1 (4) - pp. 76 - 79: "Amministrazione del denaro di Ferrari Aristide di Pellizzano": registrazioni delle entrate e uscite, 1917 ottobre 10 - 1918 novembre 13 (5) Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 79 (bianche p. 1; mancano pp. 2) Note (1) Per le registrazioni successive si rimanda al "Libro nuovo" (2) All'inizio delle registrazioni si legge: "L'amministrazione anteriore a quest'epoca si trova nei due Registri Vecchi che si conservano fra gli atti del legato", 1899 gennaio 1. Al termine delle registrazioni viene riportato: "Da oggi l'amministrazione del Legato - Poveri 'Bontempelli Antonio (Giumel) e Pontara Luigi' viene trasportata sul registro nuovo, intestato al suddetto Legato - Poveri", 1913 marzo 1 (3) Queste registrazioni riflettono l'amministrazione del Legato - Poveri tenuta da Scipione Ambrosi fino al 31 agosto 1912 (4) Queste registrazioni riflettono quella parte di amministrazione del Legato - Poveri tenuta, prima, dalla vedova Barbara Pontara, usufruttuaria della sostanza lasciata dal marito ai poveri di Pellizzano e poi, alla sua morte, dal 1903, dal curato don Paolo Decristina. Al termine delle registrazioni don Decristina annota: "Ai 1 marzo 1913 il patrimonio di questo legato fu unito al Legato - Poveri Bontempelli Antonio Giumèl, in conformità al testamento del pio fondatore Luigi Pontara", 1913 marzo 1 (5) Tutte le registrazioni risultano depennate

3 Amministrazione del legato Bontempelli - Riccio, del legato poveri e del legato primissarile 1890 agosto 10 - 1912 novembre 14 cc. sd 1- 9: Partitario dei capitali del legato Bontempelli Riccio, 1890 agosto 10 - 1912 ottobre 23 (1) cc. sd 20 - 29: "Amministrazione legato Bontempelli Rizzo": registrazioni delle entrate e uscite, 1891 - 1912 aprile 23 (2) cc. sd 40 - 52: "[Legato] Poveri": registrazioni partitarie, 1889 settembre 29 - 1912 dicembre 28 cc. sd 60 - 66: "Amministrazione Fondo Poveri": registrazione delle entrate e uscite, 1891 ottobre 1 - 1911 ottobre 14 cc. sd 80 - 101: Partitario dei capitali del legato primissarile Luca e Cesare Bontempelli, 1890 novembre 22 - 1912 novembre 14 cc. sd 120 - 124: "Amministrazione del Legato Primissariale": registrazione delle entrate e uscite, 1891 giugno 16 - 1899 maggio 13 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 124 (mancano cc. 67) Note (1) Sono le stesse registrazioni che si trovano annotate nel registro "Amministrazione del legato Bontempelli (Riccio) di Pellizzano..." alle pp. 2 - 19 (2) Al termine delle registrazioni il curato don Decristina annota che il 24 ottobre 1911 l'amministrazione del presente legato venne a lui affidata. Per le registrazioni successive al 1911 si rimanda al "Registro nuovo" 97 serie 5.2 Registri degli affitti, 1891 - 1924

Contenuto La serie è costituita da tre registri che documentano la riscossione degli affitti spettanti alla Massa Pangrazzi. In essi vengono annotati il nome dei locatari, i terreni locati, la data di scadenza e quella del saldo dell'affitto, la quota riscossa. La compilazione del primo di questi registri, che iniziò nel 1891, si deve a don Francesco Baita; a lui spetta l'impianto anche del secondo, le cui registrazioni proseguono fino al 1907 per mano di don Decristina. Il terzo, che copre un arco cronologico dal 1908 al 1924, fu compilato in maniera molto ordinata, sistematica e precisa sempre da don Decristina.

1 "Massa Pangrazzi. Stabili affittati" 1891 ottobre 2 - 1897 ottobre 20 Registro dei pagamenti degli affitti spettanti alla massa Pangrazzi, 1891 ottobre 2 - 1897 ottobre 20 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 10 n.n.

2 "Massa Pangrazzi. Stabili affittati. Capitali" 1892 maggio 28 - 1907 dicembre 31 - Registrazioni degli stabili di pertinenza della Massa Pangrazzi affittati e dei pagamenti effettuati, 1895 giugno 9 - 1907 dicembre 31 (1) - "Capitali": registrazioni dei capitali e del pagamento degli interessi maturati, 1892 maggio 28 - 1897 dicembre 18 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 30 n.n. Note (1) In realtà l'ultima registrazione in ordine di tempo risale al 10 aprile 1909, ma essa risulta depennata.

3 "Affittanza delle realità della Massa Pangrazzi di Pellizzano dal 1908 in poi" 1908 - 1924 dicembre 31 Registro dei pagamenti degli affitti spettanti alla massa Pangrazzi, 1908 - 1924 dicembre 31 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 21 n.n.

98 serie 5.3 Registri dei legati, 1869 - 1980

Contenuto La serie è costituita da tre registri. Il primo e il terzo sono forse un po' anomali in quanto contengono non solo l'elenco delle sacre funzioni e delle messe legatarie celebrate nella curazia di Pellizzano, ma anche l'inventario delle realità della chiesa, gli iscritti all'opera del pane di Sant'Antonio, come pure l'elenco dei donatori di oggetti alla chiesa e i nomi degli offerenti per la statua dell'Immacolata. La compilazione di questi registri avvenne negli ultimi decenni dell'Ottocento e si deve a don Gaggia e a don Baita. Il secondo registro della serie fu compilato interamente per mano di don Decristina con successivi aggiornamenti operati dai suoi successori don Mattevi e don Donati. Nel registro, oltre alla trascrizione del documento di fondazione dei numerosi legati esistenti presso la chiesa di Pellizzano, atti nei quali viene specificato il numero delle messe fondate, il capitale della fondazione e l'elemosina fissata, viene anche segnalato l'adempimento dell'onere missario, il nome del celebrante e la data della celebrazione. A pagina 3 del registro viene annotato da don Donati che per il triennio 1946 - 1949 venne concessa la sanatoria per tutte le messe legatarie gravanti la chiesa parrocchiale di Pellizzano "colla condizione di spedire l'importo globale per n. 50 messe 'una vice tantum'". Il decreto di riduzione delle messe fissava a carico della chiesa parrocchiale l'onere di 25 messe annue complessive (1). Con ulteriore decreto del 14 febbraio 1980 l'onere missario veniva ridotto alla celebrazione di dieci messe annue (2). Diverso il discorso per il legato Ambrosi, il legato 'Pro caduti in guerra', il legato Missioni Carlo Rossi, il legato primissarile Luca e Cesare Bontempelli, i quali vennero affrancati ed estinti, i primi due, in data 29 luglio 1950, gli altri, in data 14 marzo 1952, con il versamento dell'intero capitale delle dotazioni alla Curia Arcivescovile di Trento.

Note (1) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 5.3.1., p. 3 (2) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 5.3.1., p. 4

1 "Ordine delle funzioni. Messe legatarie. Memorie. Elenco degli ascritti alla pia opera di S. Antonio da Padova" [1869] (post) - 1899 (con annotazioni dal 1828) - "Inventario delle realità, capitali, e suppeletili della chiesa curaziale di Pellizzano", [post 1869] - 1891 ottobre (1) - "Memoria", 1897 agosto 22 - "Elenco degli ascritti all'opera del pane di S. Antonio nella curazia di Pellizzano eretta anno 1899", 1899 - "Ordine delle sacre funzioni nella chiesa curaziale di Pellizzano", [post 1869] - "Messe legatarie perpetue in Pellizzano" [post 1869] Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 22 n.n. Note (1) All'elenco delle suppellettili di proprietà della chiesa fanno seguito le registrazioni dei doni, quali pianete, piviali, tovaglie, suppellettili per gli altari, medaglie, quadri..., offerti alla chiesa da privati.

99

2 "Messe legatarie nella curazia di Pellizzano relativo all'adempimento dall'anno 1903" 1878 marzo 7 (copia) - 1980 febbraio 14 - p. 1: Indice delle messe legatarie spettanti alla chiesa di Pellizzano, delle messe legatarie spettanti al legato "Missioni Carlo Rossi", delle messe del legato primissarile "Luca e Cesare Bontempelli" - pp. 2 - 4 : registrazione dell'adempimento delle messe basse pro quibus de iure a carico della chiesa parrocchiale, 1889 - 1980 febbraio 14 - pp. 10 - 188: copia del documento di fondazione e registrazione dell'adempimento delle messe legatarie disposte rispettivamente dai seguenti fondatori: legato Bernardo Gaggia, legato Paolo Bontempelli fu Giovanni, legato Giovanni Domenico Ruffini fu Bertoldo, legato Giovanni Battista Ruffini fu Cristoforo, legato Domenico Pontara fu Domenico, legato Giacomo Antonio Pangrazzi fu Nicolò, legato Luigi Pontara, legato Bontempelli Francesco fu Giovanni, legato don Luigi Gallina, legato Beniamino Gallina, legato Amadio Tomaselli, legato fratelli Giovanni e Teresa Bontempelli fu Giorgio, legato Domenico Ruffini fu Carlo, legato Giovanni Ambrosi fu Giovanni, legato "pro caduti di Pellizzano nella guerra 1914 - 1918", legato Vigilio Bontempelli fu Giovanni, 1885 novembre 11 (copia) - 1957 pp. 199 - 206: copia del documento di fondazione e registrazione dell'adempimento delle messe del legato "Missioni Carlo Rossi" disposte dallo stesso, 1885 novembre 11 (copia) - 1952 luglio 11 pp. 217 - 231: copia dei documenti di fondazione e registrazione dell'adempimento delle messe legatarie disposte da Luca e Cesare Bontempelli, 1878 marzo 7 (copia) - 1952 luglio 11 pp. 240 - 242: copia del documento di fondazione e registrazione dell'adempimento delle messe del legato Bartolomeo Gallina fu Enrico, 1936 dicembre 8 (copia) - 1979 Italiano Registro, legatura in tela, pp. 242 (bianche pp. 159)

3 "Ordine delle sacre funzioni. Congrua curaziale. Messe legatarie. Doni. 1896" 1896 (con annotazioni successive fino al [1935]) (1) - "Ordine delle sacre funzioni nella chiesa curaziale di Pellizzano": elenco delle funzioni celebrate nella curazia di Pellizzano, s.d. - "Elenco delle messe legatarie perpetue nella curazia di Pellizzano", 1896 - "Elenco degli oblatori pel simulacro Beatissimae Virginis sub titolo Immacolata", 1896 - "Elenco dei donatori di oggetti alla venerabile chiesa. Anno 1896", 1896 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 12 n.n. Note (1) Le ultime annotazioni sono di mano di don Paolo Decristina per cui si è scelto di indicare come estremo cronologico ultimo quello dell'anno della sua ultima presenza a Pellizzano come parroco.

100 serie 5.4 Atti amministrativi, 1775 (copia) - 1955

Contenuto La serie si compone di dieci fascicoli, di cui uno soltanto di nuova formazione, e di un volume. Non è possibile stabilire se ci fosse e quale fosse l'organizzazione della documentazione prima dell'intervento operato da don Decristina agli inizi del Novecento. Risulta evidente che il riordino e la sistemazione del materiale già esistente messi in atto da don Decristina, e la notevole produzione, da parte sua, di nuova documentazione relativa ai legati fondati presso la chiesa di Pellizzano hanno danno una decisiva impronta alla struttura di questa serie. Il materiale più antico, confluito insieme a quello da lui più recentemente prodotto, è stato dallo stesso Decristina organizzato in fascicoli diversi distinti per materia; in altri termini ogni fascicolo raccoglie la documentazione propria dei legati principali: documenti di fondazione, copie dei testamenti, carteggio relativo all'amministrazione dei legati. Da sottolineare per quanto riguarda il beneficio Canazzi, il legato Pangrazzi, il legato Pontara, il legato primissarile Luca e Cesare Bontempelli, il legato Missioni, e il legato Rosa Bontempelli, la presenza, insieme al carteggio, delle rese di conto o di conti consuntivi; si è ritenuto in fase di riordino, valutata la sistematicità con cui è stato operato questo tipo di organizzazione, di non alterare tale struttura, mantenendo all'interno della medesima unità archivistica queste due tipologie di documentazione che usualmente vengono tenute distinte. Di questa serie fa parte anche un volume di atti relativi alla causa civille di rivendicazione del beneficio Canazzi. Gli atti che datano dal 1840 al 1848 sono stati raccolti e rilegati insieme; essi non rispettono però un ordine cronologico ma sono stati disposti in base all'"elenco degli atti" che si trova all'inizio del volume. Si precisa inoltre che nella serie ha trovato collocazione un fascicolo di nuova formazione non contemplato dall'organizzazione data da don Decristina; è il fascicolo 5.4.10 contenente elenchi delle messe legatarie a carico della chiesa di Pellizzano e carteggio relativo alla riduzione degli oneri missari.

1 b. 1 "Legato Antonio Bontempelli (Giumèl) di Pellizzano" e altri legati a favore di poveri e zitelle 1775 (copia) - 1935 - Legato Antonio Bontempelli detto Riccio: copia - estratto del testamento, inventario dei beni mobili e immobili, 1775 (copia); 1927 - Legato Luigi fu Domenico Pontara: copia ed estratto del testamento, 1891 (copia) - Legato Antonio Bontempelli detto Giumèl: carteggio ed atti relativi all'amministrazione del legato, resa di conto per gli anni 1919 - 1929, inventario dei beni mobili e immobili, 1896 (copia) - 1929 - Legato Giovanni Pontara: copia - estratto del testamento, inventario dei beni mobili e immobili, 1899 (copia); 1927 - Legato don Luigi Gallina: copie delle disposizioni testamentarie di don Luigi Gallina, 1903 - Legato Mario Ambrosi: carteggio, 1904 (copia); 1914 - amministrazione del fondo poveri: inventario dei beni mobili del fondo poveri, carteggio relativo al concentramento del patrimonio dei legati, a favore dei poveri, nella Congregazione di Carità di Ossana, allegato al conto dell'Asilo - Ricovero di Pellizzano, 1924 - 1935 Italiano Fascicolo, cc. 72

2 b. 1 101

"Carte del legato Pangrazzi di Pellizzano" 1812 (copia) - 1927 (1) - Documentazione relativa a Nicolò fu Beltrame Pangrazzi e ai suoi figli Beltrame, Giacomo e Nicolò: stima degli stabili, documenti di compravendita, suppliche, decreti di aggiudicazione e di ventilazione ereditaria, accomodamenti, 1812 (copia) - 1880 - Documentazione relativa a Giacomo Antonio fu Nicolò Pangrazzi: copia del testamento, decreto di ventilazione ereditaria, contratti d'affittanza, stima degli stabili lasciati da Giacomo Antonio, protocollo d'asta, carteggio relativo all'amministrazione della Massa Pangrazzi, procura, stima delle realità della Massa Pangrazzi, istanze, avviso, 1883 - 1911; 1923 - 1925 contiene anche: Libretto di pagamento per l'assicurazione di fabbricati contro i danni d'incendi, 1875 - 1890; Libretto di risparmio a nome del legato Giacomo Antonio Pangrazzi, 1913 - 1926 - quietanze, note di spese, specifiche, spese inerenti l'obito di Maria Lucia vedova Pangrazzi, 1884 - 1924 - diffide di pagamento, fogli di pagamento, foglio di possesso, fassione del legato Pangrazzi, 1885 - 1927 - rese di conto dell'entrata e uscita del legato Pangrazzi Giacomo Antonio, 1891 - 1924 (1) Italiano Fascicolo, cc. 367 Note (1) In realtà la documentazione relativa al legato Pangrazzi è quella a partire dal 1883; la precedente riguarda la sua attività in vita. (2) Si conservano in duplice copia i resoconti degli anni 1908 - 1909, 1911, 1917 - 1922

3 b. 1 "Beneficio Canazzi di Pellizzano" 1822 - 1945 - Beneficio Canacci: supplica del capocomune di Pellizzano all'Ordinariato per l'aggregazione del beneficio alla primissaria, carteggio ed atti relativi alla vacanza della primissaria Canacci e alla nomina del nuovo beneficiato, carteggio ed atti relativi alla causa civile con la famiglia Ambrosi (intimazioni, specifiche di spese...), contratto di permuta tra il beneficio Canacci e il Comune di Pellizzano, carteggio relativo all'onere missario, 1822 - 1939 - diffide di pagamento, fogli di pagamento, carteggio relativo al pagamento dell'equivalente d'imposta, foglio di possesso fondiario, fassione del beneficio Canacci, denuncie delle rendite, 1867 - 1945 - "Quitanze beneficio Canazzi": quietanze di pagamento, "memorie" di pagamenti, 1867 - 1901 - Rese di conto delle entrate e uscite del beneficio Canacci, 1904 - 1934 (1) Italiano Fascicolo, cc. 369 Note (1) Mancano i documenti di corredo per gli anni 1933 - 1934. E' presente in duplice copia anche un registro dello stato patrimoniale ed economico del beneficio Canacci

4 "Beneficio Canazzi di Pellizzano" 1835 febbraio 6 - 1849 gennaio 27 "Atti della causa civile di rivendicazione del beneficio Canacci di Pellizzano patrocinata dall'avvocato dottor Pietro Bernardelli di Trento 1840 - 1848" (tit. int.). Il volume riunisce insieme gli atti della causa civile di rivendicazione del beneficio Canacci mossa da Gian Domenico Ruffini quale curatore del beneficio Canacci rappresentato dall'avvocato Bernardelli da Trento contro la famiglia Ambrosi rappresentata dall'avvocato Dallemulle: sentenze d'appello e sentenza definitiva, istanze, due copie autentiche del testamento di Giovanni Andrea Canacci da Pellizzano, fondatore del beneficio, concessione vescovile all'erezione del beneficio, atto di vendita, 1835 febbraio 6 - 1849 gennaio 27 102

Italiano Volume, legatura in mezza pelle, cc. 67 n.n., con indice degli atti della causa all'inizio n.n.

5 b. 2 "Documenti di fondazione S. Messe" (1) 1842 (copia) - 1936 Copia del testamento di Domenica Bontempelli, vedova Ambrosi; estratto del testamento di Paolo Bontempelli fu Giovanni, abbozzo del documento di fondazione e documento di fondazione del legato; copia del testamento di Giovanni Domenico fu Bortolo Ruffini, documento di fondazione del legato; insinuazione e atto di fondazione del legato Bernardo Gaggia; carteggio relativo al legato Baciletti; documento di fondazione dei legati Giovanni Battista Ruffini fu Cristoforo e Domenico Pontara; carteggio relativo al legato Giacomo Antonio Pangrazzi, copia del testamento, abbozzo del documento di fondazione, documento di fondazione; documento di fondazione del legato Antonio Bontempelli fu Giacomo; carteggio relativo alla fondazione di alcuni legati missari; atto di fondazione dei legati don Luigi Gallina, Luigi Pontara, Francesco Bontempelli fu Giovanni e Beniamino Gallina; carteggio relativo al legato Rosa Bontempelli, decreto di aggiudicazione, documento di fondazione; documento di fondazione del legato Amadio Tomaselli; carteggio relativo al legato Battista Bontempelli; carteggio relativo al legato Vigilio Bontempelli, documento di fondazione; carteggio relativo alla fondazione di una messa votiva in onore del SS. Cuore di Gesù; estratto del testamento di Giovanni Bontempelli fu Giorgio, decreto di aggiudicazione, documento di fondazione del legato di Giovanni e Teresa Bontempelli; documento di fondazione del legato Domenico fu Carlo Ruffini; documento di fondazione del legato Giovanni Ambrosi; documento di fondazione del legato "pro caduti in guerra", 1842 (copia) - 1936 Italiano Fascicolo, cc. 107 Note (1) Il titolo è stato ripreso da quanto riportato sulla fascetta che avvolgeva la documentazione

6 b. 2 "Legato Poveri - Pontara Luigi di Pellizzano ..." 1861 - 1912 (1) - Promemoria della mobilia ricevuta in dote dalla moglie di Luigi Pontara, Barbara Gelmi, nota dei mobili, elenco dei mobili "scieltisi da Barbara vedova Pontara", mobili levati all'incanto da Barbara Pontara, nota dei mobili mantenuti in usufrutto dalla moglie, inventario, elenco dei mobili consegnati a Barbara Pontara, elenco dei mobili stimati e venduti, 1861 - 1897 - Specifiche delle promerenze e delle spese fatte dall'avvocato Carlo Ossanna di Mezzolombardo, 1889 - 1908 - Carteggio tra l'avvocato Ossanna e Barbara Pontara, 1891 - 1900 - Carteggio tra l'avvocato Ossanna e il capo-comune di Pellizzano: conchiusi, ventilazione ereditaria del fu Luigi Pontara, currende, avvisi per la proclamazione dell'incanto dei terreni di proprietà del fu Luigi Pontara, procura, suppliche, 1892 - 1912 - Elenco dei debiti della massa fu Luigi Pontara, crediti di negozio, conto dell'amministrazione del legato 'Luigi Pontara', amministrazione della sostanza del fu Luigi Pontara, 1892 - 1907 contiene anche: quietanze di pagamento, 1891 - 1912 Contiene tra l'altro: registro contenente suppliche per cancellazioni d'ipoteca, atti di vendita, mutui, 1861 - 1888; libretto di pagamento per l'assicurazione sui mobili contro i danni causati da incendi, 1876 - 1900; due "giornali" dei conti, 1893 - 1903 Italiano Fascicolo, cc. 381 Note (1) In realtà la documentazione dal 1861 al 1891 è precedente e non riguarda il legato Pontara ma l'attività in vita dello stesso Luigi Pontara

103

7 b. 2 "Legato 'Luca e Cesare Bontempelli' di Pellizzano ..." 1870 - 1911 "Carte secondarie del legato primissarile": Pratiche relative a debiti contratti da privati verso il legato Luca e Cesare Bontempelli: istanze, stime dei terreni, petizione, atto di compravendita, citazione, 1870 - 1895; "Conto studio": conto delle entrate e uscite dell'avvocato Bontempelli, conto delle entrate e uscite del legato Primissarile, 1899 - 1901; appunti, 1891 - 1911 Italiano Fascicolo, cc. 87

8 b. 2 "Legato Primissarile 'Luca e Cesare Bontempelli' di Pellizzano" (1) 1871 - 1952 - Documento di fondazione del legato fondato da Cesare fu Giacomo Bontempelli, di quello fondato da Antonio fu Giacomo Bontempelli, diffide di pagamento, istanze, denuncia delle rendite spettanti al legato, quietanze di pagamento, concessione all'affrancazione del legato, 1871 - 1952 - "Resa di conto del legato primissarile 'Luca e Cesare Bontempelli'": registrazioni delle entrate e uscite, 1899 gennaio 1 - 1952 (2) - Resoconti dell'entrata e uscita del legato primissarile 'Luca e Cesare Bontempelli", 1932 - 1950 (3) Italiano Fascicolo, cc. 140 Note (1) Insieme al titolo compare, aggiunto posteriormente con penna a inchiostro rosso: "Estinto per affrancazione nel 1952" (2) Sono presenti anche alcuni documenti di corredo per il periodo 1901 - 1911 (3) Mancano tutti i documenti di corredo ad esclusione degli anni 1932 - 1934

9 b. 3 "Legato Missioni 'Carlo Rossi' di Pellizzano" (1) 1882 (copia) - 1952 - Decreto di aggiudicazione del legato Missioni, documento di fondazione del legato Missioni fondato da Carlo Rossi, carteggio relativo alla nomina dell'amministratore del legato, carteggio relativo alla richiesta e alla concessione all'affrancazione del legato, 1882 (copia) - 1952 - Rese di conto dell'entrata e uscita del Legato Missioni di Pellizzano, 1900 - 1912; 1932 - 1950 (2) Italiano Fascicolo, cc. 68 Note (1) Posteriormente con penna ad inchiostro rosso è stato aggiunto: "Estinto per affrancazione 1952" (2) I documenti di corredo sono presenti solo per gli anni 1900 - 1912

10 b. 3 Carteggio relativo alle messe legatarie e agli oneri missari post 1907 - 1955 Elenchi delle messe legatarie perpetue fondate presso la curazia di Pellizzano, carteggio relativo agli oneri missari, all'affrancazione e riduzione di messe legatarie, post 1907 - 1955 Italiano Fascicolo, cc. 15

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11 b. 3 "Legato Poveri 'Rosa vedova Bontempelli' di Pellizzano" 1910 - 1923 - Carteggio con l'avvocato Ercole Anau, carteggio relativo alla nomina dell'amministratore e all'erezione della fondazione poveri Cristoforo e Rosa Bontempelli, documento di fondazione, 1910 - 1913 - "Conto consuntivo del Legato Poveri 'Cristoforo e Rosa Bontempelli' di Pellizzano per gli anni 1919 - 1933 inclusive", 1919 - 1923 Italiano Fascicolo, cc. 28

105 serie 5.5 Registri di cassa, 1888 - 1978

Contenuto La serie è costituita da sei registri di cassa relativi alle entrate e uscite della Massa Pangrazzi, del beneficio Canacci, del legato Ambrosi e del legato Missioni. Il primo pezzo della serie, un quadernino di poche pagine relative alla Massa Pangrazzi, fu compilato ancora da don Gaggia a partire dal 1888. Anche don Baita si preoccupò della tenuta dell'amministrazione di due consistenti legati fondati presso la chiesa di Pellizzano, cioè della Massa Pangrazzi e del legato Canacci. Si tratta di due registri identici sia nell'aspetto esteriore, con legatura in mezza tela e piatti in carta decorata, sia nella struttura interna con le registrazioni delle entrate annotate sulla sinistra, e le varie voci delle uscite sulla destra. La compilazione degli altri tre registri (con legatura in tela verde), incominciata agli inizi del Novecento per mano di don Decristina, è proseguita per quanto riguarda la Massa Pangrazzi fino al 1948, dopodiché le registrazioni si interrompono per essere riprese sul libro "Cassa Chiesa"; per quanto riguarda il legato Missioni, le registrazioni si interrompono al 1952 in seguito all'affrancazione ed estinzione del legato stesso, mentre, relativamente al beneficio Canacci, le registrazioni continuano fino al 1978 per essere riportate dopo tale data nel registro cassa della chiesa. Va ricordato inoltre che l'amministrazione del beneficio Canacci venne unita a quella del legato Domenica Ambrosi a partire dal 1958. Per le registrazioni di entrate e uscite relativamente ai legati Bontempelli - Riccio, Bontempelli Giumèl, del legato Pontara e del legato primissarile Luca e Cesare Bontempelli si veda alla serie 5.1., 'Partitari e registri di cassa'.

1 "Amministrazione della massa fu Giovanni Antonio Pangrazzi (1) di Pellizzano cominciando dal 21 marzo 1888" (tit. int.) 1888 marzo 21 - 1891 gennaio 30 Registro delle entrate e uscite della massa Pangrazzi, 1888 marzo 21 - 1891 gennaio 30 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 9 n.n. Note (1) In realtà il nome è Giacomo Antonio Pangrazzi

2 "Amministrazione Canazzi. Settembre 1891" 1891 settembre 21 - 1903 dicembre 31 Registro delle entrate e delle uscite del beneficio Canazzi, 1821 settembre 21 - 1903 dicembre 31 Registro, legatura in mezza tela, cc. 33 n.n.

3 "Massa Pangrazi. Amministrazione dal I ottobre 1891" 1891 ottobre 1 - 1903 dicembre 31 Registro delle entrate e delle uscite della massa Pangrazzi, 1891 ottobre 1 - 1903 dicembre 31 106

Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 38 n.n.

4 "Ab anno 1904. Massa Pangrazzi di Pellizzano. Amministrazione" 1904 gennaio 1 - 1948 luglio 6 Registro delle entrate e uscite della massa Pangrazzi, 1904 gennaio 1 - 1948 luglio 6 (1) verso la fine: annotazione relativa all'acquisto e alla benedizione di una nuova statua del Sacro Cuore di Gesù, 1945 all'ultima c.: annotazione relativa al fatto che le registrazioni sulle entrate e uscite della massa Pangrazzi seguenti al 6 luglio 1948 si trovano riportate sul libro "Cassa chiesa", 1948 luglio 6 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 52 n.n. Note (1) A partire dal 1935 viene specificato che il capitale della massa Pangrazzi si trova depositato presso la Curia Arcivescovile di Trento

5 "Amministrazione del beneficio Canazzi di Pellizzano e del legato 'Domenica Ambrosi' dal 1904" 1904 gennaio 12 - 1978 aprile 27 - Registro delle entrate e uscite del beneficio Canazzi, 1904 gennaio 12 - 1968 dicembre 31; 1977 febbraio 14 - 1978 aprile 27 (1) - Registro delle entrate e uscite del legato missario Domenica Ambrosi, 1948 - 1960 dicembre 31 (2) Italiano Registro, legatura in tela, cc. 28 n.n. Note (1) Le registrazioni del 1977 e 1978 si trovano anche "riportate sul registro della chiesa" (2) L'ultima registrazione rimanda al beneficio Canazzi, il cui capitale venne unito, a partire dal 1958, al legato Ambrosi.

6 "Amministrazione del Legato Missioni di qui dall'anno 1907" (1) 1907 gennaio 1 - 1952 Registro di cassa del legato Missioni Carlo Rossi di Pellizzano, 1907 gennaio 1 - 1952 (1) Italiano Registro, legatura in tela, cc. 27 n.n. Note (1) Dopo l'ultima registrazione: notizia dell'estinzione del legato per affrancazione, 1952

107 subfondo 6 Pastorale parrocchiale, 1861 - 1949

Contenuto Nel presente sottofondo è confluita la documentazione, in forma rilegata e non, prodotta e acquisita dal parroco, attestante la sua funzione e la sua attività nella veste sia di pastore spirituale che di ufficiale civile.

108 serie 6.1 Protocolli degli esibiti, 1869 - 1949

Contenuto Uno dei compiti fondamentali del parroco era la regolare tenuta del 'Protocollo degli esibiti', come prescrivevano il decreto vescovile del 9 marzo 1887 e la legge provinciale del 19 dicembre 1816, n. 26555 - 3744. Nel protocollo dovevano essere registrati, con numero d'ordine progressivo, con descrizione sommaria del contenuto e la rispettiva data, sia gli atti in arrivo che quelli in partenza. Nel caso in cui fossero uniti alla corrispondenza denaro oppure oggetti di valore, si dovevano indicare nel protocollo l'importo o l'oggetto. Si consigliava al curatore di evadere la corrispondenza "nel modo più breve ed insieme più esatto che sia possibile, evitando scritturazioni, abbreviazioni non intelleggibili e scegliendo la forma più semplice" (1). Veniva altresì consigliato al parroco di conservare le minute a memoria della corrispondenza evasa. L'impianto della serie e dunque l'inizio della tenuta del protocollo presso la curazia di Pellizzano si deve a don Gaggia e si deve far risalire al 1869. Le registrazioni di protocollo da lui effettuate lungo tutta la durata del suo incarico come curato di Pellizzano e cioè fino al 1891, hanno carattere particolare: non avvenivano infatti su veri e propri registri prestampati e rilegati, ma su alcuni fogli che venivano poi tenuti assieme e rivestiti di una coperta cartacea di color azzurro o rosaceo. Ognuno di questi registrini costituiti solo di alcune pagine riportava le registrazioni degli atti esibiti ed evasi di singole annate o di bienni o ancora al massimo di trienni. Tali registrini venivano di volta in volta inseriti dal Gaggia all'interno del fascicolo relativo all'annata -o alle annate- in questione insieme a tutta la corrispondenza, protocollata e non, giunta all'ufficio curaziale o da questo in partenza. In fase di riordino si è ritenuto di scorporare ognuno di questi registrini dal fascicolo annuale in cui era contenuto e includerli tutti in questa serie, insieme al registro compilato in seguito da don Decristina, come attestazione, sia dell'inzio delle registrazioni di protocollo, sia di una certa continuità nella tenuta delle stesse. Va precisato che la tenuta del protocollo si interruppe dal marzo 1891 fino al dicembre 1903 (il periodo della presenza come curato di Pellizzano di don Baita) per ricominciare con il 1 gennaio 1904 per mano di don Decristina.

Note (1) G. BAZZANELLA, Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento 1905, pp. 120 - 121

1 "Protocollo curaziale pel 1869" 1869 gennaio 2 - 1869 dicembre 20 Protocollo degli esibiti e degli evasi, 1869 gennaio 2 - 1869 dicembre 20 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 5 n.n.

2 "Protocollo 1871, 1872, 1873" 1871 gennaio 1 - 1873 dicembre 18 Protocollo della corrispondenza ricevuta e spedita, 1871 gennaio 1 - 1873 dicembre 18

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Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 4 n.n.

3 "Protocollo 1874 e 1875" 1874 gennaio 1 - 1875 novembre 18 Protocollo della corrispondenza ricevuta e spedita, 1874 gennaio 1 - 1875 novembre 18 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 4 n.n.

4 "Protocollo 1876, 1877" 1876 gennaio 7 - 1877 novembre 12 Protocollo della corrispondenza ricevuta e spedita, 1876 gennaio 7 - 1977 novembre 12 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 3 n.n.

5 "Protocollo 1878 - 1879" 1878 gennaio 2 - 1880 dicembre 21 Protocollo della corrispondenza ricevuta e spedita, 1878 gennaio 2 - 1880 dicembre 21 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 5 n.n.

6 "Protocollo 1881, 1882" 1881 gennaio 1 - 1882 dicembre 12 Protocollo della corrispondenza ricevuta e spedita, 1881 gennaio 1 - 1882 dicembre 12 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 3 n.n.

7 "Protocollo 1883 - 1884 - 1885" 1883 gennaio 1 - 1885 novembre 6 Protocollo della corrispondenza ricevuta e spedita, 1883 gennaio 1 - 1885 novembre 6 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 5 n.n.

8 "Protocollo 1886, 1887" 1886 gennaio 1 - 1887 dicembre 4 Protocollo della corrispondenza ricevuta e spedita, 1886 gennaio 1 - 1887 dicembre 4 Italiano

110

Registro, legatura cartacea, cc. 4 n.n.

9 "Protocollo 1888, 1889, 1890" 1888 gennaio 1 - 1890 ottobre 16 Protocollo della corrispondenza ricevuta e spedita, 1888 gennaio 1 - 1890 ottobre 16 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 4 n.n.

10 "Protocollo 1891" 1891 gennaio 1 - 1891 marzo 4 Protocollo della corrispondenza ricevuta e spedita, 1891 gennaio 1 - 1891 marzo 4 Italiano Registro, legatura cartacea, c. 1 n.n.

11 Libro degli esibiti per don Paolo Decristina" 1904 gennaio 1 - 1949 ottobre 15 Protocollo degli esibiti e degli evasi, 1904 gennaio 1 - 1949 ottobre 15 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 72 n.n.

111 serie 6.2 Atti protocollati e non, 1869 - 1934

Contenuto La consuetudine alla protocollazione degli atti in arrivo e in partenza e alla distinzione della corrispondenza in fascicoli annuali disposti in ordine cronologico venne introdotta a partire dal 1869 con il curato don Gaggia. Fu lui ad organizzare il materiale documentario in buste, o come li ha definiti il Gaggia "fascicoli", che egli provvide a distinguere identificandoli con numeri ordinali (fascicolo II, fascicolo III). La numerazione del Gaggia parte dal fascicolo secondo, dunque è dato supporre fosse esistito un fascicolo I, di cui oggi non si conserva traccia. Il "fascicolo II" e il "fascicolo III" raccolgono la documentazione prodotta e ricevuta dal Gaggia dal 1869 al 1894 e organizzata in mazzetti annuali, ordinati cronologicamente, le cui carte compiegate lungo il lato verticale sono state rinvenute avvolte in una fascetta riportante il titolo "Atti curaziali" o "Atti parrocchiali" o ancora semplicemente "Atti" e l'anno a cui si riferivano. A sua volta la documentazione all'interno del mazzetto annuale era stata ulteriormente distinta fra i documenti o atti matrimoniali, la corrispondenza, le circolari e le comunicazioni di carattere ecclesiastico e quelle di carattere politico - civile. Ognuno di questi tre sottogruppi di documentazione è stato rinvenuto avvolto in fascette sulle quali veniva riportato un titolo riflettente il contenuto degli stessi. Anche i successori don Baita e don Decristina proseguirono nell'organizzazione della serie costituendo un "Fascicolo IV" il quale raccoglie la documentazione dal 1895 al 1910 e nel quale, tramite l'uso ancora una volta delle fascette, gli atti vennero distinti per anno e a sua volta per argomento, a seconda si trattasse di atti matrimoniali, circolari e atti provenienti da autorità ecclesiastiche o politico - civili. I due mazzi degli atti protocollati risalenti agli anni 1911 - 1919 il primo, 1920 - 1934 il secondo, si configurano con la stessa struttura degli altri. Una fascetta riportante "Atti curaziali" o "Atti parrocchiali" distingue la corrispondenza per anno, mentre non vi è più suddivisione per argomento. Per omogeneità tale separazione è stata creata in fase di ordinamento, isolando gli atti matrimoniali dalla corrispondenza, protocollata e non, proveniente da autorità ecclesiastiche e civili. Va precisato che non sempre la corrispondenza inserita in questi fascicoli risulta protocollata; perciò in fase di ordinamento si è tentato di ricostituire un ordine in base alle registrazioni protocollari, laddove fosse possibile; i documenti senza numero di protocollo sono stati collocati in fondo, dopo quelli protocollati. Per il periodo dal 1891 al 1904 in cui la tenuta del protocollo non avvenne, oppure nel caso in cui non sia stato trovato alcun riscontro con le registrazioni del protocollo si è proceduto per un riordino su base cronologica. Si fa inoltre osservare che tutti gli atti matrimoniali dal 1869 al 1934 sono conservati dunque in questa serie; si è ritenuto di dover rispettare l'organizzazione e la struttura data alla serie dai curati stessi, in ragione anche di come il materiale si è venuto sedimentandosi. Con il 1935, invece, e l'arrivo di don Mattevi si abbandona tale sistema di organizzazione della documentazione e, per gli atti matrimoniali, viene creata una busta che raccoglie unicamente tale tipologia di atti. Essa è stata inserita nel sottofondo Anagrafe, nella serie Atti matrimoniali di cui a 2.12.1., a cui si rimanda.

1 b. 1 "Fascicolo II. 1. Vecchie carte della curazia 2. Legali attestazioni di morte, di nascita, di matrimonio 3. Atti curaziali ..."

112 dal 1869 al 1876 (1) 1869 - 1890 - "Legali attestazioni di morte, di nascita, etc.": estratti degli atti di morte, certificati di morte, 1869 - 1890; fedi di nascita, estratti degli atti di nascita, 1877 - 1890 - "1869. Atti curaziali": "Documenti matrimoniali", "Ecclesiastiche", "Politico - civile", 1869 - "Atti curaziali 1870": "Documenti matrimoniali", "Ordinazioni ecclesiastiche", "Ordinazioni politiche", 1870 - "Atti curaziali 1871": "Documenti matrimoniali", "Ordinazioni ecclesiastiche", "Ordinazioni politico - civili", 1871 - "Atti curaziali 1872": "Atti matrimoniali", "Atti ecclesiastici", "Atti civili - politici", 1872 - "Atti curaziali 1873": circolari provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1873 - "Atti curaziali dell'anno 1874": "Matrimonii", "Ecclesiastici", "Politico - civili", 1874 - Atti curaziali 1875: "Documenti matrimoniali", "Ordinazioni ecclesiastiche", "Ordinazioni politico - civili", 1875 - "Atti curaziali 1876": atti matrimoniali, "Ordinazioni ecclesiastiche", "Ordinazioni politiche", 1876 Italiano, latino Busta, cc. 419 Note (1) Manca il fascicolo "Vecchie carte della curazia"

2 b. 2A/2B "Fascicolo III. 1. Atti curaziali ..." dal 1877 al 1894 1877 - 1894 Busta 1/A: - "Atti 1877": "Atti matrimoniali", "Ordinazioni ecclesiastiche", "Ordinazioni politico - civili", 1877 - "1878. Atti curaziali. 1. Matrimoni 2. Ordinazioni ecclesiastici e civili": atti matrimoniali, circolari provenienti da autorità ecclesiastiche, 1878 - "Atti curaziali 1879": atti matrimoniali, "Ecclesiastiche ordinazioni", "Ordinazioni politiche - civili", 1879 - "Atti curaziali 1880": "Documenti matrimoniali", "Certificati di ispezione cadaverica", "Ordinazioni ecclesiastiche", "Ordinazioni politiche e civili", 1880 - "Atti curaziali 1881": "Matrimoni", "Ecclesiastici", "Politico - civili", 1881 - "Atti curaziali 1882": "Matrimoni", "Atti ecclesiastici", "Atti politico - civili", 1882 - "Atti curaziali 1883": "Matrimoni", "Certificati d'ispezione cadaverica", "Ecclesiastiche", "Politico - civili", 1883 - "Atti curaziali 1884": "Matrimoni", "Atti ecclesiastici", "Politico - civili", 1884 - "Atti curaziali 1885 ...": atti matrimoniali, "Ecclesiastici", "Civili", "Politici", 1885 Busta 1/B: - "Atti curaziali 1886": "Atti matrimoniali", "Ecclesiastici", "Politico - civili", 1886 - "Atti curaziali 1887 ...": "Atti matrimoniali", "Atti ecclesiastici", "Atti politico - civili", 1887 - "Atti curaziali 1888": atti matrimoniali, circolari provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1888 - "Atti curaziali 1889": "Matrimoni", "Ecclesiastici", "Politico - civili", 1889 - "Atti 1890": atti matrimoniali, circolari provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1890 - "Atti 1891": circolari e atti provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1891 - "Atti 1892": "Matrimoni", "Atti ecclesiastici", "Atti politici": 1892 - "Atti 1893": "Ecclesiastici", "Politici - civili", 1893 (1) - "Atti 1894": "Matrimoni", "Ecclesiastici", "Politici - giudiziali", 1894 Italiano, latino Busta, cc. 635 Note

113

(1) Mancano gli atti matrimoniali del 1893

3 b. 3 "Fascicolo IV. 1. Atti curaziali" dal 1895 al 1910 1895 - 1910 - "Atti 1895": "Matrimoni", "Ecclesiastici", "Politici, civili", 1895 - "Atti 1896": atti matrimoniali, "Ecclesiastici", "Politici e civili", 1896 - "Atti curaziali 1897": "Matrimoni", "Ecclesiastici, "Politici - civili", 1897 - "Atti curaziali 1898": atti matrimoniali, "Ecclesiastici", "Politici", 1898 - "Atti 1899": "Matrimoni", "Atti ecclesiastici", "Atti politici - giudiziali", 1899 - "Atti 1900": "Atti matrimoniali", "Atti ecclesiastici", "Atti politici e giudiziali", 1900 - "Atti 1901": "Matrimoni", circolari ed atti provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1901 - "Atti curaziali 1902": atti matrimoniali, 1902 - "Atti curaziali 1903": atti matrimoniali, atti provenienti da autorità governative, 1903 - "Atti curaziali 1904": atti matrimonali, circolari ed atti provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1904 - "Atti curaziali 1905": atti matrimoniali, circolari ed atti provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1905 - "Atti curaziali 1906": "Matrimoni", "Atti ecclesiastici", "Atti civili - politici", 1906 - "Atti curaziali 1907": "Matrimoni", "Affari ecclesiastici", "Affari politici e civili", 1907 - "Atti curaziali 1908": atti matrimoniali, "Affari ecclesiastici", "Affari civili - politici", 1908 - "Atti curaziali 1909": atti matrimoniali, "Affari religiosi", "Affari civili - politici", 1909 - "Atti curaziali 1910": atti matrimoniali, "Affari religiosi", "Affari civili", 1910 Italiano Busta, cc. 755

4 b. 4 "Atti parrocchiali (compresi matrimoni) dal 1911 al 1919" 1911 - 1919 - "Atti curaziali": atti matrimoniali, atti protocollati e non della corrispondenza evasa e ricevuta, 1911 - "Atti curaziali": atti matrimoniali, atti protocollati e non della corrispondenza ricevuta, 1912 - "Atti parochiali": atti matrimoniali, atti protocollati e non della corrispondenza ricevuta, 1913 - "Atti parochiali": circolari e atti provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1914 - "Atti parochiali": circolari e atti provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1915 - "Atti parochiali": circolari e atti provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1916 - "Atti parochiali": atti matrimoniali, atti protocollati della corrispondenza ricevuta ed evasa, 1917 - "Atti parochiali": atti matrimoniali, atti protocollati e non della corrispondenza ricevuta, 1918 - "Atti parochiali": atti matrimoniali, circolari provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, atti protocollati e non della corrispondenza ricevuta ed evasa, 1919 Italiano Busta, cc. 588

5 b. 5 "Atti parrocchiali (compresi matrimoni) dal 1920 al 1934" 1920 - 1934 - "Atti parochiali 1920": atti matrimoniali, atti protocollati e non della corrispondenza esibita ed evasa, 1920

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- "Atti parochiali 1921": atti matrimoniali, circolari e atti provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1921 - "Atti parochiali 1922": atti matrimoniali, circolari e atti provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1922 - "Atti parochiali 1923": atti matrimoniali, circolari e atti provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1923 - "Atti parochiali 1924": atti matrimoniali, circolari e atti provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1924 - "Atti parochiali 1925": atti matrimoniali, circolari e atti provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1925 - "Atti parochiali 1926": atti matrimoniali, circolari e atti provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1926 - "Atti parochiali 1927": atti matrimoniali, circolari provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1927 - "Atti parochiali 1928": atti matrimoniali, circolari e avvisi provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1928 - "Atti parochiali 1929": atti matrimoniali, circolari e avvisi provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1929 - "Atti parochiali 1930": atti matrimoniali, atti e avvisi provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1930 - "Atti parochiali 1931": atti matrimoniali, avvisi e atti provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1931 - "Atti parochiali 1932": atti matrimoniali, corrispondenza con autorità ecclesiastiche e civili esibita ed evasa, 1932 - "Atti parochiali 1933": atti matrimoniali, atti e avvisi provenienti da autorità ecclesiastiche e civili, 1933 - "Atti parochiali 1934": atti matrimoniali, atti provenienti da autorità ecclesiastiche, 1934 Italiano Busta, cc. 670

115 serie 6.3 Carteggio ed atti, 1878 - 1949

Contenuto La serie è costituita da due fascicoli. In particolare il secondo di essi contiene la corrispondenza ricevuta e spedita dal parroco don Mattevi tra il 1934 e il 1949. Si tratta di atti provenienti sia da autorità ecclesiastiche che civili. Il carteggio è stato rinvenuto in disordine e senza una particolare organizzazione, per cui si è intervenuti riordinando la documentazione cronologicamente. Fra tutta la corrispondenza si ritiene di segnalare la presenza nel fascicolo di materiale relativo a lavori occorsi alla chiesa di Pellizzano, riguardanti in special modo le vetrate, il tabernacolo, la costruzione del nuovo organo, ecc... Alcuni documenti privi di data sono stati collocati in fondo. Si fa notare inoltre che il primo fascicolo relativo a documentazione di affari di e tra privati è stato qui collocato non tanto per la funzione pastorale assunta dal parroco, quanto per il suo ruolo di fiduciario, di garante, di depositario testamentario.

1 b. 1 Documentazione relativa ad affari di e tra privati 1878 - 1910 Transazione, memoria, 1878 - 1910 Fascicolo, cc. 7

2 b. 1 "Atti della chiesa di Pellizzano 1935 - " 1934 - 1949 Corrispondenza varia ricevuta e spedita dal parroco di Pellizzano, 1934 - 1948. Contiene tra l'altro: carteggio relativo a lavori di restauro alla chiesa (tra cui tabernacolo, vetrate), alla costruzione del nuovo organo (preventivi e carteggio con le ditte Tamburini, Balbiani Vegezzi Bossi, Mascioni, quietanze di pagamento), carteggio relativo alla realizzazione di una statua del Sacro Cuore di Gesù, ecc..., 1934 - 1945 Italiano Fascicolo, cc. 292 e 3 fotografie

116 serie 6.4 Lettere pastorali, 1861 - 1921

Contenuto La serie è costituita da un unico fascicolo contenente le lettere pastorali inviate ai curati per loro conoscenza, i quali erano tenuti, in un secondo momento, a darne pubblica divulgazione ai fedeli. Si osserva che tutte le lettere pastorali precedenti al 1891 sono contenute nei fascicoli annuali corrispondenti nella serie Atti protocollati e non. Assieme alle pastorali vescovili sono state rinvenute alcune lettere a supplemento del "Foglio Diocesano" le quali sono state collocate in fondo.

1 b. 1 Lettere pastorali dei vescovi trentini al clero e ai fedeli della diocesi di Trento 1861; 1891 - 1921 Mancano le lettere pastorali degli anni 1895 - 1896; 1903 - 1906; 1908 - 1911 Contiene anche: quattro lettere pastorali a supplemento del Foglio Diocesano di Trento, 1891, 1897, 1901, 1903 Italiano Fascicolo, cc. 168

117 subfondo 7 Visite pastorali, 1923 - 1954

Contenuto Come prescritto dalle norme fissate dal Concilio di Trento (si veda sess. XXIV, cap. 3), il vescovo aveva il dovere di visitare la diocesi almeno una volta ogni due anni, o personalmente o per mezzo di un suo delegato. Tale obbligo corrispondeva ad uno dei compiti principali del vescovo, che era quello di vigilare sullo stato delle parrocchie e sui costumi e la moralità del clero e del popolo cristiano. Oggetto di particolare controllo risultavano quindi le chiese, le cappelle e qualunque istituto soggetto alla giurisdizione episcopale; suppellettili sacre, altari, il battistero, i confessionali.... Era inoltre suo dovere informarsi sul corretto svolgimento delle prediche, dell'amministrazione dei sacramenti, della celebrazione dei divini uffici e sulla precisa tenuta dell'amministrazione del patrimonio. In occasione della visita, al vescovo si doveva corrispondere la cosiddetta porzione canonica, ossia il vitto necessario per la durata della visita stessa (1). Sempre in concomitanza con la visita pastorale, il vescovo poteva amministrare il sacramento della confermazione. Il curatore d'anime doveva adoperarsi alla preparazione della visita del vescovo, ordinando mobilio, paramenti ed arredi sacri per chiesa e sacrestia, come pure la documentazione dell'archivio. Era inoltre necessario compilare un questionario in cui venivano fornite notizie generali sulla chiesa, il beneficio, i legati, insieme ad una descrizione dettagliata relativa alla situazione religiosa e morale della cura d'anime, all'istruzione dei fedeli, all'amministrazione dei sacramenti, e alle confraternite e associazioni religiose presenti nel territorio della stessa.

Note (1) G. BAZZANELLA, Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento 1905, pp. 619 - 632.

118 serie 7.1 Atti visitali, 1923 - 1954

Contenuto La serie si compone di un unico fascicolo che raccoglie la scarsa documentazione, per lo più recente, relativa alle visite pastorali limitatamente a quelle verificatesi nella parrocchia di Pellizzano negli anni 1923, 1932, 1943, 1953. Si tratta per lo più di documentazione prodotta dal parroco in preparazione alla visita, quali le "risposte al questionario", o dopo la visita, come la "relazione circa gli adempimenti delle prescrizioni visitali".

1 b. 1 Documentazione relativa alle visite pastorali degli anni 1923, 1932, 1943 e 1953 1923 - 1954 - Risposte al questionario per la visita pastorale alla parrocchia di Pellizzano del 1923 e del 1932 - "Visita pastorale 1943": atti prodotti in occasione della visita pastorale, 1943 - "Visita pastorale 1953": questionario per la visita pastorale, atti visitali, relazione circa gli adempimenti delle prescrizioni visitali, 1953 - 1954 Italiano Fascicolo, cc. 64

119 subfondo 8 Culto e funzioni religiose, 1782 - 1960

Contenuto Il sottofondo comprende la documentazione rilegata e non, ricevuta o prodotta dal parroco e dai suoi coadiutori nell'esercio della loro funzione di ministri del culto e comprende dunque registri in maggior parte, ma anche carteggio, attestanti la loro attività connessa alla funzione strettamente officiante come la celebrazione delle funzioni sacre, le commerazioni liturgiche...

120 serie 8.1 Diari delle messe, 1938 - 1960

Contenuto Come disposto dall'autorità ecclesiastica, la registrazione delle messe avveniva su tre diari diversi: il diario delle messe legatarie, quello delle messe avventizie, il diario personale delle messe. Il diario delle messe legatarie doveva riportare i dati relativi alla celebrazione delle messe beneficiali e legatarie, e quindi indicare la data e il luogo della celebrazione, l'intenzione e il numero delle messe da celebrarsi. Il diario delle messe avventizie era invece riservato alle registrazioni delle messe effettivamente celebrate, nelle quali veniva specificata la data della celebrazione, i nomi del committente e del celebrante, l'intenzione con relativa soddisfazione, le elemosine relative. Tali diari dovevano essere conservati in sacrestia, come raccomandato in una comunicazione ai decani della diocesi il 14 agosto 1804 dal vicario generale Simone Albano Zambaiti: "in omnibus ecclesiis diligenter, fideliterque observentur, scilicet, ut in singulis sacrariis exponatur liber, in quo quilibet sacerdos inscribere teneatur singulas missas tam beneficii, et capellaniae quam legatarias perpetuas, ac insuper alius separatus liber in quo notetur missae adventitiae signata in utroque libro cuiuscumque celebrationis die". L'obbligatorietà della tenuta dei diari delle messe avventizie fu riconfermata il 1 marzo 1825 dal vescovo Francesco Saverio Luschin, il quale dispose pure che gli stessi diari fossero necessariamente conservati in sacrestia e che in essi venissero annotati anche il nome del celebrante e l'intenzione della messa. Nel diario personale delle messe, che il parroco conservava in canonica o presso di sé, egli segnalava ogni messa da lui celebrata o da celebrarsi. Al termine di ogni anno i diari personali dovevano essere riveduti e firmati dal parroco per essere fide degni (1).

La serie si articola in due sottoserie: i diari delle messe avventizie (2 registri) e i diari personali delle messe (1 registro).

Note (1) G. BAZZANELLA, Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento 1905, pp. 455 - 459

121 sottoserie 8.1.1 Diari delle messe avventizie, 1938 - 1960

Contenuto Stando a quanto rimane oggi conservato presso l'archivio, -oppure dobbiamo supporre una serie acefala- l'impianto di questa serie risale a tempi molto vicini a noi; infatti si deve attendere il 1938 perché il primo diario delle messe celebrate nella parrocchia di Pellizzano faccia la sua comparsa. Iniziato da don Mattevi il primo gennaio 1938, il primo dei due registri, di cui si compone la serie, si presenta suddiviso in finche prestampate e riporta giorno e mese della celebrazione, il nome del ministro celebrante, l'intenzione. Lo stesso tipo di informazioni si ritrovano nel secondo registro che va dal 1950 al 1960 compilato quasi per intero da don Donati.

1 "Diarium missarum celebratarum in ecclesia Nativitatis B.M. Virginis ab 1 ianuarius 1938 ad 1950 Pellitiani" (tit. int) 1938 gennaio 1 - 1950 ottobre 31 Diario delle messe avventizie celebrate nella chiesa di Pellizzano, 1938 gennaio 1 - 1950 ottobre 31 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 101 n.n.

2 "Diarium missarum celebratarum in Ecclesia Pellitiani ab anno 1950 ad " (tit. int.) 1950 novembre 1 - 1960 giugno 5 Diario delle messe avventizie celebrate nella chiesa di Pellizzano, 1950 novembre 1 - 1960 giugno 5 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 76 n.n.

122 sottoserie 8.1.2 Diari personali delle messe, 1939 - 1948

Contenuto La serie si compone di un solo registro appartenente a don Alcide Donati e contenente le registrazioni delle messe da lui celebrate dal 1939 al 1948, dunque nel periodo precedente al suo arrivo nella parrocchia di Pellizzano. Esso è suddiviso in due parti: le messe da celebrare con il nome del committente, l'intenzione, il numero delle messe richieste, lo stipendio versato per la loro soddisfazione e la data della soddisfazione. Le messe soddisfatte risultano tutte depennate. La seconda parte è invece relativa alle messe celebrate e in finche prestampate si dà notizia del giorno e luogo della celebrazione, dell'intenzione e di eventuali annotazioni.

1 "Diarium missarum presbiteri Alcidis Donati" (tit. int) 1939 marzo 25 - 1948 dicembre 31 Registro personale di don Alcide Donati relativo alle messe da celebrare e a quelle celebrate - pp. 1 - 21: messe da celebrare, 1939 aprile 1 - 1948 dicembre 18 (1) - pp. 1 - 119: messe celebrate, 1939 marzo 25 - 1948 dicembre 31 Italiano, latino Registro, legatura in mezza tela, pp. 1 - 21, 1 - 199 Note (1) Tutte le messe richieste sono state soddisfatte e quindi risultano depennate

123 serie 8.2 Pubblicazioni matrimoniali e degli avvisi in chiesa, 1882 - 1951

Contenuto Le prescrizione del Concilio di Trento stabilivano che il curato dovesse rendere noto alla comunità le intenzioni dei due futuri sposi attraverso le pubblicazioni del loro matrimonio che dovevano ripetersi per tre domeniche consecutive durante la celebrazione della messa. In base al capitolo 71 del Codice civile austriaco divenne inoltre necessario per contrarre matrimonio che le pubblicazioni degli sponsali venissero eseguite nelle parrocchie di entrambi i fidanzati. In casi particolari i futuri sposi potevano essere dispensati da una, due o addirittura tutte e tre le pubblicazioni (Istruzione Diocesana, capitolo 82). Tale richiesta doveva essere inoltrata sia all'autorità ecclesiastica competente, l'Ordinariato vescovile, sia all'autorità politica competente, la Luogotenenza. La dispensa veniva concessa solo dietro giuramento suppletorio, pronunciato davanti al parroco, nel quale i contraenti giuravano di non essere a conoscenza di alcun impedimento alla loro unione (1). La serie si compone di ben 21 registri compilati a partire dal 1882. L'impianto della serie si deve dunque ancora una volta al curato don Gaggia. I registri vennero utilizzati per l'annotazione sia delle promesse di futuro matrimonio sia degli avvisi da pubblicarsi in chiesa, relativi questi ultimi al calendario delle messe settimanali con le diverse intenzioni, agli annunci riguardanti le varie funzioni, gli orari di incontri, di riunioni della dottrina cristiana, delle confessioni, a comunicazioni pastorali di varia natura... Si precisa che ad esclusione dell'ultimo registro della serie relativo agli anni 1949 - 1951, compilato da don Donati in un verso con gli avvisi, nell'altro, a ritroso, con le pubblicazioni degli sponsali, gli altri risultano compilati in maniera frammista, alternando le registrazioni delle pubblicazioni dei matrimoni a quelle degli avvisi in chiesa. Occorre inoltre sottolineare che dal 1906 al 1945 i registri furono utilizzati solo per la registrazione degli avvisi in chiesa. Dall'ottobre 1900 al dicembre 1905 si ha una lacuna nella documentazione verosimilmente in quanto nessuna registrazione è avvenuta. Si ricorda inoltre che la differenza nella segnalazione degli estremi cronologici rispetto a quanto compare nei titoli della maggior parte dei registri è dovuta al fatto che si è dato conto in fase di schedatura delle date di avvenuta registrazione non delle date a cui il contenuto delle stesse facevano riferimento.

Note G. BAZZANELLA, Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento - Venezia 1905, pp. 231 - 271

1 "Pubblicazioni di avvisi fatti in chiesa" 1882 gennaio 15 - 1891 dicembre 27 Registro delle pubblicazioni matrimoniali e degli avvisi in chiesa, 1882 gennaio 15 - 1891 dicembre 27 dopo la metà: "Pubblicazioni fatte in chiesa dal vicario curaziale don Francesco Baita dal 5 luglio 1891" 1891 luglio 5 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 69 n.n.

2 "Pubblicazioni nella chiesa Pellizzano dal I gennaio 1892 fino 17 settembre 1893"

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1892 gennaio 1 - 1893 settembre 10 Registro delle pubblicazioni matrimoniali e degli avvisi in chiesa, 1892 gennaio 1 - 1893 settembre 10 (1) Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 34 n.n. Note (1) Le registrazioni proseguono anche all'interno del piatto posteriore della coperta

3 "Libro di pubblicazioni nella chiesa di Pellizzano dal 17 settembre 1893 - 10 agosto 1895" 1893 settembre 17 - 1895 agosto 4 Registro delle pubblicazioni matrimoniali e degli avvisi in chiesa, 1893 settembre 17 - 1895 agosto 4 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 36 n.n.

4 "Pubblicazioni nella chiesa di Pellizzano dal 10 agosto 1895" 1895 agosto 10 - 1897 maggio 2 Registro delle pubblicazioni matrimoniali e degli avvisi in chiesa, 1895 agosto 10 - 1897 maggio 2 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 36 n.n.

5 "Pubblicazioni chiesa Pellizzano dai 29.V.1897" 1897 maggio 30 - 1897 dicembre 26 Registro delle pubblicazioni matrimoniali e degli avvisi in chiesa, 1897 maggio 30 - 1897 dicembre 26 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 11 n.n.

6 "Pubblicazioni chiesa di Pellizzano dal I gennaio 1898 - 9 ottobre 1898" 1898 gennaio 2 - 1898 ottobre 2 Registro delle pubblicazioni matrimoniali e degli avvisi in chiesa, 1898 gennaio 2 - 1898 ottobre 2 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 12 n.n.

7 "Pubblicazioni chiesa di Pellizzano dal 9 ottobre 1898 - 4/11/1900" 1898 ottobre 9 - 1900 ottobre 28 Registro delle pubblicazioni matrimoniali e degli avvisi in chiesa, 1898 ottobre 9 - 1900 ottobre 28 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 38 n.n.

8

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"Pubblicazioni nella chiesa di Pellizzano ab anno 1906" 1906 gennaio 1 - 1910 giugno 26 Registro degli avvisi pubblicati in chiesa, 1906 gennaio 1 - 1910 giugno 26 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 60 n.n.

9 "Pubblicazioni nella chiesa di Pellizzano dal 1 luglio 1910 - 1 settembre 1917" (tit. int.) 1910 luglio 3 - 1917 agosto 26 Registro degli avvisi pubblicati in chiesa, 1910 luglio 3 - 1917 agosto 26 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 99 n.n.

10 "Pubblicazioni nella chiesa curaziale di Pellizzano dal 1 settembre 1917" (tit. int.) 1917 settembre 2 - 1923 ottobre 28 Registro degli avvisi pubblicati in chiesa, 1917 settembre 2 - 1923 ottobre 28 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 85 n.n.

11 "Pubblicazioni nella chiesa parochiale di Pellizzano dall'11.XI.1923 al 4 ottobre 1924" 1923 novembre 11 - 1924 settembre 28 Registro degli avvisi pubblicati in chiesa, 1923 novembre 11 - 1924 settembre 28 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 12 n.n.

12 "Pubblicazioni nella chiesa parochiale di Pellizzano dal 5 ottobre 1924 - 14 novembre 1925" 1924 ottobre 5 - 1925 novembre 8 Registro degli avvisi pubblicati in chiesa, 1924 ottobre 5 - 1925 novembre 8 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 12 n.n.

13 "Pubblicazioni nella chiesa di Pellizzano dal 15 novembre 1925" 1925 novembre 15 - 1926 dicembre 26 Registro degli avvisi pubblicati in chiesa, 1925 novembre 15 - 1926 dicembre 26 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 12 n.n.

14 "Pubblicazioni nella chiesa parochiale di Pellizzano dal 1 gennaio 1927 - 24 novembre 1929" 126

1927 gennaio 2 - 1929 novembre 17 Registro degli avvisi pubblicati in chiesa, 1927 gennaio 2 - 1929 novembre 17 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 40 n.n.

15 "Pubblicazioni nella chiesa parochiale di Pellizzano dal 24 novembre 1929 - 18 gennaio 1931" 1929 novembre 24 - 1931 gennaio 11 Registro degli avvisi pubblicati in chiesa, 1929 novembre 24 - 1931 gennaio 11 (1) Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 13 n.n. Note (1) Al quaderno è stata aggiunta in fondo una carta rimasta volante e dunque non rilegata al quaderno stesso, riportante l'ultima registrazione dell'11 gennaio 1931

16 Pubblicazioni nella chiesa parrocchiale di Pellizzano dal 18 gennaio 1931 al 27 dicembre 1931 1931 gennaio 18 - 1931 dicembre 27 Registro degli avvisi pubblicati in chiesa, 1931 gennaio 18 - 1931 dicembre 27 Italiano Registro, legatura senza coperta, cc. 12 n.n.

17 "Pubblicazioni nella chiesa parochiale di Pellizzano dal 1 gennaio 1932 al 25 settembre 1938" (tit. int.) 1932 gennaio 3 - 1938 settembre 18 Registro degli avvisi pubblicati in chiesa, 1932 gennaio 3 - 1938 settembre 18 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 99 n.n.

18 "Pubblicazioni nella chiesa parocchiale di Pellizzano dal 7 settembre 1942 al 20 maggio 1945" (tit. int.) 1942 settembre 7 - 1945 maggio 13 Registro degli avvisi pubblicati in chiesa, 1942 settembre 7 - 1945 maggio 13 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 76 n.n.

19 "Pubblicazioni nella chiesa parocchiale di Pellizzano dal 20 maggio 1945 al 21 dicembre 1947" (tit. int.) 1945 maggio 20 - 1947 dicembre 14 Registro delle pubblicazioni matrimoniali e degli avvisi in chiesa, 1945 maggio 20 - 1947 dicembre 14 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 79 n.n.

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20 "Pubblicazioni nella chiesa parrocchiale di Pellizzano dal 21.12.1947 al " (tit. int.) 1947 dicembre 21 - 1949 maggio 1 Registro delle pubblicazioni matrimoniali e degli avvisi in chiesa, 1947 dicembre 21 - 1949 maggio 1 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 32 n.n.

21 "Pubblicazioni dal 15. V. 1949. I° parte davanti: avvisi sacri; II° parte retro: sponsali e pubblicazioni matrimoniali" (tit. int.) 1949 maggio 15 - 1951 giugno 3 - Registro degli avvisi da pubblicarsi in chiesa, 1949 maggio 15 - 1951 giugno 3 -"Pubblicazioni matrimoniali degli sponsali. Parrocchia di Pellizzano dal 15.V.1949", 1949 maggio 15 - 1951 maggio 26 (1) Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 92 n.n. Note (1) Questa parte è stata compilata a registro capovolto

128 serie 8.3 Registri delle offerte, 1895 - 1898

Contenuto La serie si compone di un unico registro in cui viene riportato l'elenco degli oblatori e la quota offerta da ciascuno per l'acquisto di una statua dell'Immacolata da collocarsi in chiesa. Il quaderno consta di poche pagine compilate da don Baita negli anni 1896 - 1898.

1 "Pellizzano 6.IX.95. Registro delle offerte per una nuova immagine di Maria da collocarsi nella chiesa di qui" 1895 settembre 6 - 1898 marzo 17 Alla I c.: "La statua fu fatta e benedetta 1896", [1896] all'inizio: "Elenco degli oblatori per la nuova statua dell'Immacolata da collocarsi in chiesa", 1895 settembre 6 verso la metà: "Memoriale" delle spese sostenute, 1898 marzo 17 dopo la metà: "Denaro spedito allo scultore Ferdinando Dametz pell'Immacolata", 1896 ottobre 7 - 1898 marzo 12 all'ultima c.: "Spese per l'Immacolata", 1896 settembre 8 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 9 n.n.

129 serie 8.4 Carteggio ed atti, 1782 - 1951

Contenuto La serie si compone di tre fascicoli contenenti materiale rinvenuto variamente frammisto alla documentazione della parrocchia. Si tratta delle autentiche delle reliquie concesse alla chiesa parrocchiale e dell'"ordine", ossia l'orario fissato per la celebrazione di particolari funzioni liturgiche come l'ottavario dei morti, le visite al Santissimo Sacramento e al Santissimo Sepolcro nella chiesa parrocchiale. Un terzo fascicolo contiene l'attestazione che documenta l'avvenuta benedizione nell'aprile 1782 delle stazioni della Via Crucis nella chiesa di Pellizzano.

1 b. 1 "Attestato della benedizione della Via Crucis eretta nella chiesa di Pellizzano" (1) 1782 aprile 26 Italiano Fascicolo, cc. 2 Note (1) Il titolo è quello riportato sul verso del bifoglio

2 b. 1 "Autentiche di S. Reliquie" (1) 1851 - 1929 Latino Fascicolo, cc. 7 Note (1) Il titolo, apposto da don Decristina, è stato ripreso dalla busta da lettera in cui presumibilmente egli stesso aveva inserito gli atti di concessione e autentica delle reliquie. Si tratta delle reliquie di Santa Filomena, di San Luigi Gonzaga, del velo della Beata Maria Vergine, di frammenti del legno della Santa Croce, delle reliquie di Santa Teresa del Bambin Gesù

3 b. 1 Ordine delle sacre funzioni durante l'ottavario dei morti, orario per le visite al S. Sepolcro e al Santissimo Sacramento, ordine delle 40 ore 1900 - 1951 Italiano Fascicolo, cc. 91

130 subfondo 9 Associazioni parrocchiali, 1926 - 1948

Contenuto Il sottofondo accoglie la documentazione relativa ad alcune associazioni attive presso la parrocchia di Pellizzano. Scarso è però il materiale pervenuto e conservato nell'archivio, costituito da alcuni registri dei verbali delle assemblee e da qualche fascicolo di carteggio. Le associazioni presenti erano: quella giovanile maschile di Azione Cattolica, sorta presumibilmente nei primi anni Trenta del Novecento. Il 13 marzo 1932 in occasione dell'assemblea generale, tenutasi alla presenza di 17 soci effettivi, vengono elette le cariche dell'associazione ovvero: presidente, vice presidente, segretario, cassiere e due consiglieri. Il parroco ricopriva il ruolo di assistente ecclesiastico. Il Gruppo Donne Azione Cattolica fu attivo anch'esso dai primi anni Trenta del Novecento; la prima adunanza generale si tenne infatti il 15 maggio 1932 alla presenza del parroco, quale assistente ecclesiastico, e di 40 socie, assemblea durante la quale vennero elette "le dirigenti del Gruppo": vice presidente, segretaria, cassiera e tre consigliere. Il gruppo era impegnato una volta al mese nell'adunanza generale, così come mensile era la scadenza per le riunioni della direzione del gruppo. Nel 1942 venne eretta a Pellizzano anche la Pia Unione delle Figlie di Maria, con facoltà di tenere adunanze e conferenze; direttore fu nominato il parroco. Si contavano 12 socie. Le assemblee della congregazione si tenevano usualmente ogni prima domenica del mese nella cappella o nella sala dell'Asilo - Ricovero.

131 serie 9.1 Verbali delle assemblee, 1932 - 1942

Contenuto La serie è costituita da cinque registri, la cui compilazione non va addebitata ai parroci don Decristina e don Mattevi, ma ai segretari delle associazioni presenti a Pellizzano: è il caso dell'associazione giovanile maschile di Azione Cattolica, del Gruppo Donne di Azione Cattolica, del consiglio pastorale, dove il segretario si occupava di stilare il verbale dell'assemblea, che veniva poi regolarmente sottoscritto dal parroco ovvero, come veniva chiamato, "assistente ecclesiastico". Compilato in parte da don Mattevi è invece il registro della Pia Unione delle Figlie di Maria, le cui registrazioni si limitano agli anni 1942 - 1943 e riguardano sia il decreto di erezione della Pia Unione delle Figlie di Maria (11 aprile 1942), sia i verbali delle loro adunanze e conferenze tenutesi tra il 1942 e il 1943.

1 "Associazione giovanile maschile di Azione Cattolica S. Giovanni Battista Pellizzano. Libro - verbali - cronistoria - presenze 1932 - 1937" 1932 marzo 13 - 1937 novembre 22 - Verbali delle assemblee dell'associazione giovanile maschile dell'Azione Cattolica di Pellizzano, 1932 marzo 13 - 1937 novembre 7 - "Quadro di onore offerenti pro bandiera", "Quadro soci onorari", 1937 maggio 2 - "Libro presenze" dal 1933 al 1937, 1933 dicembre 3 - 1937 novembre 22 Italiano Registro, legatura in mezza tela (1), cc. 69 n.n. Note (1) Il registro si presenta rivestito di una fodera cartacea

2 "Verbali del gruppo donne cattoliche di Pellizzano" 1932 maggio 15 - 1941 ottobre 12 Protocolli delle conferenze tenute al gruppo donne cattoliche di Pellizzano e delle adunanze generali del gruppo donne di Azione Cattolica, 1932 maggio 15 - 1941 ottobre 12 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 69 n.n.

3 "Verbali di adunanze del consiglio parocchiale" 1935 settembre 21 - 1936 marzo 11 Elenco delle varie adunanze, elenco delle attività dell'"associazione maschile" e dell'"associazione donne cattoliche", 1935 settembre 21 - 1936 marzo 11 Italiano Registro, legatura in mezza tela (1), cc. 3 n.n. Note (1) Il registro si presenta rivestito con una fodera cartacea

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4 "Donne d'Azione Cattolica. Verbali delle adunanze di direzione. Parrocchia di Pellizzano" 1935 ottobre 13 - 1941 ottobre 6 Protocolli delle adunanze di direzione del gruppo donne di Azione Cattolica, 1935 ottobre 13 - 1941 ottobre 6 Italiano Quaderno, legatura cartacea (1), cc. 27 n.n. Note (1) Il quaderno è stato rivestito con una copertina cartacea

5 "Registro della Pia Unione delle Figlie di Maria Vergine in Pellizzano" (tit. int.) 1942 aprile 11 - [1943] maggio 4 - Copia del decreto di erezione della Pia Unione delle Figlie di Maria, richiesta di aggregazione della congregazione delle Figlie di Maria di Pellizzano alla Primaria delle Figlie di Maria in Roma, elenco delle socie che ottennero la vestizione nel giorno dell'inaugurazione della Pia Unione delle Figlie di Maria, 1942 aprile 11 - 1942 giugno 1- 4 - "Verbale delle adunanze della Pia Unione delle Figlie di Maria Vergine in Pellizzano": verbali delle adunanze/conferenze della Pia Unione, 1942 luglio 5 - [1943] maggio 4 (1) Italiano, latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 3 n.n. Note (1) Questa parte è stata compilata a registro capovolto e le carte risultano strappate

133 serie 9.2 Carteggio ed atti, 1935 - 1948

Contenuto La serie si compone di quattro fascicoli di assoluta esigua entità, ciascuno dei quali relativo ad una diversa associazione attiva presso la parrocchia di Pellizzano: l'associazione del gruppo Donne Azione Cattolica, l'associazione giovanile maschile di Azione Cattolica, l'Unione delle Figlie di Maria, l'Opera di San Vigilio.

1 b. 1 "Modulo di tesseramento per i Gruppi Donne A.C.I." [1935] (post) Italiano Fascicolo, c. 1

2 b. 1 Copia di "Gioventù Nova", settimanale della Gioventù italiana di Azione Cattolica, nomina del presidente dell'Associazione Giovanile maschile di Azione Cattolica San Giovanni Battista di Pellizzano, carteggio 1936 - 1939 Italiano Fascicolo, cc. 5

3 b. 1 "Unione Figlie di Maria" (1) 1942 Richiesta di autorizzazione all'erezione, nell'Oratorio semipubblico dell'Asilo - Ricovero, della Pia Unione delle Figlie di Maria, concessione all'erezione, richiesta e concessione della facoltà di conservarvi il Santissimo, 1942 Italiano, latino Fascicolo, cc. 3 Note (1) Il titolo è ricavato dalla fascetta che avvolgeva la documentazione

4 b. 1 Materiale relativo alla quota di iscrizione all'Opera di San Vigilio e alla richiesta di offerte da versarsi in occasione della giornata sacerdotale, regolamento della Pia Opera di San Vigilio per le vocazioni ecclesiastiche 1948 Italiano Fascicolo, cc. 5

134 serie 9.3 Registri di cassa, 1926 - 1948

Contenuto La serie consta di un registro, costituito da un solo fascicolo, relativo all'amministrazione delle entrate e uscite dell'Apostolato della Preghiera e della Consacrazione delle Famiglie al Sacro Cuore. Le registrazioni hanno inizio nel 1926 per continuare fino al 1948.

1 "Amministrazione dell'Apostolato della preghiera e della consacrazione delle famiglie al S. Cuore. Centro di Pellizzano" 1926 marzo 25 - 1948 luglio 6 Registrazioni delle entrate e delle uscite, 1926 marzo 25 - 1948 luglio 6 Italiano Registro, senza coperta, cc. 7 n.n.

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Ente Comunità di Pellizzano sec. XIII - 1810 [agosto 31]

Luoghi Pellizzano (TN)

Archivi prodotti Subfondo Documentazione relativa alla comunità di Pellizzano, 01/01/1460 - 31/12/1815

Storia Per un villaggio di montagna, la cui economia si basava sullo sfruttamento e sul godimento del terreno, come principale e forse unica risorsa di ricchezza e di vita, risultava fondamentale il possesso o l'acquisizione di diritti su determinati prati, boschi e pascoli. Se ne ha un'esemplare testimonianza, se ci si cala nelle realtà di quelle comunità della Val di Sole, come Pellizzano, Termenago, Castello, le quali fin dal Duecento conobbero innumerevoli liti e dovettero risolvere varie controversie, al fine di vedere riconosciuti, ciascuna nei confronti delle altre, i propri diritti di accesso, di pascolo, di legnatico, nonché, e soprattutto, i diritti di regola sui beni comuni e su quelli indivisi. Leggendo le pergamene conservate presso l'archivio della parrocchia di Pellizzano viene alla luce come, sottesa ad un'economia di sussistenza imperniata sull'allevamento del bestiame e sullo sfruttamento del bosco, la vita dei vicini di tali comunità montane venisse regolamentata da strette norme e disposizioni che miravano a garantire un corretto sfruttamento dei beni per un maggiore ed eguale godimento comune. Tali norme andavano a regolamentare per esempio le modalità di accesso ai prati estivi, il periodo del taglio dell'erba necessaria alla fienagione, la scelta dei pascoli ove condurre il bestiame affinché non rechi danno alle colture e al bosco, la manutenzione dell'acqua sia di uso pubblico che privato, il taglio della legna (che veniva vietato ai forestieri, come pure il diritto di pascolo), ecc... Una di queste liti secolari, che sfociò addirittura in un processo dibattuto in prima, seconda, terza istanza, nonchè in appello, interessò appunto le comunità di Pellizzano e Termenago proprio per quanto riguardava il diritto di regola sui prati siti a Claiano in località "li Gaggi". Con sentenza del 13 aprile 1695 il principe vescovo Giuseppe Vittorio Alberti stabilì che tale diritto spettasse ai vicini di Pellizzano, mentre ai vicini di Termenago concesse la possibilità di fissare il giorno per segare il fieno (1). Con legge regionale del 22.6.1954, n. 12, Pellizzano, Termenago e Castello vennero aggregati e costituiscono oggi un unico comune, con denominazione e sede a Pellizzano (2).

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961

Note (1) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 1.93. (2) A. CASETTI, Guida storico - archivistica del Trentino, Trento 1960, p. 525. 136

137 subfondo 10 Documentazione relativa alla comunità di Pellizzano, 1460 - 1815

Soggetti produttori Comunità di Pellizzano, sec. XIII - 1810 [agosto 31]

Contenuto Il sottofondo conserva la documentazione relativa alla causa sorta tra le due comunità di Pellizzano e Termenago per il godimento di diritti, e in particolare, lo "ius regulandi" sui prati in località "li Gaggi". Non si sa per quale motivo tale documentazione inerente la storia della comunità di Pellizzano sia stata (1) e sia conservata oggi presso l'archivio della parrocchia di Pellizzano.

Note (1) Anche dai testi di G. CICCOLINI (a cura di), Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, vol. I, Trento 1936, p. 360, e di A. CASETTI, Guida storico - archivistica del Trentino, Trento 1961, p. 527 si ricava che, all'epoca delle loro rilevazioni, tale documentazione, sebbene riguardante il godimento di diritti da parte di due comunità, era conservata presso l'archivio parrocchiale.

138 serie 10.1 Atti, 1460 (copia) - sec. XIX inizio

Contenuto La serie si compone di cinque registri/volumi e di un fascicolo relativi alle liti in corso per secoli, e sfociate in un processo, tra le due vicine comunità di Pellizzano e Termenago per il diritto di regola sui prati siti a Claiano, in località "li Gaggi". Per lo più si tratta di documentazione in copia, ad uso forse delle comunità stesse che potevano venire a conoscenza degli atti del processo presumibilmente presso la canonica di Pellizzano, dove ancora oggi si conservano. Alcuni atti della causa si trovano perfino a stampa.

1 b. 1 Atti relativi alla causa tra Pellizzano e Termenago 1460 (copia) - sec. XIX inizio Tra essi si segnala: - Copia del documento del 19 luglio 1460 del notaio Marco del fu Francesco da Roncio - "Summarium in causa Termenagi et Pellizzani occasione iuris regulandi", [1689] (copia) - "Summarium processus ab anno 1690 usque 1692 occasione iuris regulandi viam alle Caresine prope Prà de Molin", [1692] (copia) - "Sindicato della comunità di Pellizzano nell'esimio signore don Francesco Antonio Vigilio Cristani di Rallo, vertente alla litte con li Termenaghi", 1723 Italiano, latino Fascicolo, cc. 88

2 b. 1 "Pellizzana iuris regulandi" 1689 maggio 20 - 1696 Sentenza del capitolo di Trento in merito alla causa relativa allo ius regulandi sui prati in località "alli Gaggi" nella quale sono coinvolte le comunità di Pellizzano e Termenago, 22 giugno 1696; ricorso in appello della comunità di Pellizzano dopo la sentenza sfavorevole, 1696. Contiene anche: - "Copia libelli Termanaghi et sententia assessoria", 1689 maggio 20 - "Summarium processum Pellizzani et Termenaghi occasione iuris regulandi in pratis li Gaggi", 1689 - 1695 Italiano, latino Volume, legatura cartacea, cc. 27 n.n.

3 b. 1 "Copia processus civilis actitati inter honorandas Communitates Pellizzani et Termenaghi occasione iuris regulandi viam alle Caresine prope Prà Molin. Ex actis Milleris" 1690 aprile 22 - 1692 ottobre 12 Il volume riunisce la copia degli atti del notaio Giovanni Battista Miller riguardanti il processo civile che vide contrapposte le comunità di Pellizzano e di Termenago per la questione dello ius regulandi della strada in località "alle Caresine" nei pressi di "Prà da Molin", 1690 aprile 22 - 1692 ottobre 2 Volume, legatura cartacea, cc. 109 139

4 b. 1 "Pellizzani et Termenagi in reauditione" 1695 maggio 4 - 1696 giugno 22 Atti della causa in terza istanza mossa dalla comunità di Termenago contro quella di Pellizzano, circa lo ius regulandi sui prati nella località "li Gaggi", 1695 maggio 4 - 1696 giugno 22. Contiene anche: copia dei documenti del 1339 aprile 12, 1438 novembre 24, 1448 novembre 9, 1460 giugno 20, 1509 novembre 29, 1660 luglio 22 Italiano, latino Volume, legatura cartacea, cc. 42 n.n.

5 b. 1 Atti a stampa relativi alla causa tra Pellizzano e Termenago per lo ius regulandi sui prati in località li Gaggi sec. XIX inizio (?) - "Summarium in causa Pellizzana et Termenaga iuris regulandi" - "Ad obiecta Termenagorum Pellizzana responsio" Latino Volume, legatura cartacea, cc. 5 n.n.

6 b. 1 "Ad causam Termenagam et Pellizzanam iuris regulandi discursus iuridicus pro parte actrice, Deo auspice" (tit. int.) sec. XIX inizio (?) Atti a stampa relativi alla causa che vede contrapposte le due comunità di Termenago e Pellizzano per lo "ius regulandi" sui prati in località "li Gaggi" Latino Volume, legatura cartacea, cc. 18

140 subfondo 11 Miscellanea, 1872 - 1951

Contenuto Nel sottofondo 'Miscellanea' è riunito il materiale documentario di varia natura (registri, appunti, stralci di giornale, memorie devozionali, ecc...) non riconducibile, per la sua frammentarietà ed eterogeneità, ad una tipologia documentaria organica, e di conseguenza a nessun'altra serie.

141 serie 11.1 Registri diversi, 1886 - 1935

Contenuto La serie comprende due registri, il primo dei quali appartenente presumibilmente, come si evince dall'intitolazione, a Luigi Pontara e relativo alla gestione economica della sua attività professionale; esso si presenta come registro dei conti in cui vengono annotati pagamenti o saldi per prestazioni fornite dallo stesso Pontara. Dopo la sua morte, la gestione della sua sostanza passa al curato di Pellizzano; le ultime registrazioni infatti sono di sua mano. Anche il secondo registro non è stato possibile inserire in una serie precisa; si tratta di un repertorio riportante la data e luogo in cui un determinato atto venne autenticato con visti dell'Ufficio del Registro di Cles e la sottoscrizione del procuratore.

1 "Giornale di 150 pagine appartenente a Luigi Pontara" (tit. int.) 1886 - 1894 dicembre 18 (con annotazioni fino a 1907 ottobre 22) Registro dei conti di Luigi Pontara, 1886 - 1894 dicembre 18 (con annotazioni posteriori fino a 1907 ottobre 22) Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 86 (numerazione originaria varia)

2 "Ufficio parrocchiale di Pellizzano" 1924 marzo 5 - 1935 gennaio 17 Repertorio dell'ufficio parrocchiale di Pellizzano con visti dell'Ufficio del registro di Cles, 1924 marzo 5 - 1935 gennaio 17 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 7 n.n.

142 serie 11.2 Carteggio e atti, 1872 - 1951

1 b. 1 Carteggio ed atti 1872 - 1951 Contratto del contabile della Cassa rurale di Pellizzano, catalogo delle letture della biblioteca parrocchiale, appunti, frammento di giornale, 1872 - 1951 Fascicolo, cc. 19 e 4 fotografie

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Ente Confraternita del Santissimo Rosario di Pellizzano 1582 maggio 11 - 1815

Luoghi Pellizzano (TN)

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Pellizzano, 01/01/1582 - 31/12/1742

Storia La confraternita del Santissimo Rosario di Pellizzano fu istituita con decreto vescovile dell'11 maggio 1582. Non molto è dato sapere sull'attività della confraternita poiché nulla è conservato presso l'archivio se non il decreto di erezione. Dall'urbario della chiesa del 1674 (1) si ricava che la confraternita aveva un suo patrimonio e che parte della sue ricchezze derivavano dalla riscossione di censi e affitti fondati presso privati. Sempre dallo stesso registro si viene a conoscenza che sulla confraternita gravavano una serie di messe da far celebrare ogni anno e in particolare: dieci messe per l'anima del reverendo Rodolfo de Rodolfi, pievano di Salorno; una messa all'anno e in perpetuo per l'anima di Ferdinando Guarischetti; una messa all'anno e in perpetuo per l'anima di Giovanni Finadri da celebrarsi nel giorno di San Giovanni Battista; quattro messe annuali e in perpetuo per l'anima di Giacomo Gaggia da Pellizzano. Nell'urbario del 1724 (2) l'elenco di coloro che devono versare alla confraternita un censo annuo si allunga notevolmente rispetto a quanto compare nell'urbario del 1674. Come documentato dalle pergamene 1.71., 1.72., nel giugno 1590 per volontà della confraternita, venne acquistato un terreno adiacente alla chiesa, per la costruzione della cappella del Santissimo Rosario che avrebbe trovato posto lungo la navata laterale, cappella che oggi viene riconosciuta sotto il nome di cappella Canacci. I lavori vennero eseguiti da Domenico de Redis e dal figlio Lorenzo. La confraternita cessava la sua esistenza e la sua attività nel 1815, quando vennero soppressi dal governo bavaro - francese tutti i conventi, benefici e confraternite.

Funzioni, occupazioni e attività Le confraternite sono associazioni di fedeli erette per l'esercizio di opere di carità, di pietà e di beneficienza, dotate di una regolare organizzazione e miranti all'incremento del culto pubblico. Esse venivano erette canonicamente in una chiesa, grazie ad un decreto emanato dall'autorità ecclesiastica. Le norme generali relative all'erezione delle confraternite furono stabilite da Clemente VII con la bolla 'Quaecumque' del 7 dicembre 1604. Già però ai tempi del Concilio di Trento era emersa la preoccupazione da parte della chiesa di riuscire ad esercitare su di esse un controllo, che ottenne ben presto, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendo al loro interno la presenza del clero. Di conseguenza il parroco e il curatore d'anime vennero chiamati a garantire il buon funzionamento delle confraternite stesse rivestendo spesso funzioni di presidenza. Nel XVIII secolo, durante il periodo della dominazione napoleonica, le confraternite furono soppresse, sulla base delle leggi istituite da Giuseppe II in Austria, leggi che avevano imposto la loro abolizione. In seguito furono ripristinate, ma con forti limitazioni, perché considerate o come associazioni di fedeli con scopi religiosi, o come pubbliche istituzioni 144 di beneficienza e di assistenza. In quanto tali dunque, esse erano soggette sia al diritto della Chiesa che a quello dello Stato.

Note (1) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 4.1.3. (2) Archivio della parrocchia di Pellizzano, 4.1.4.

145 fondo Confraternita del Santissimo Rosario di Pellizzano, 1582; 1742

fascicolo 1

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Rosario di Pellizzano, 1582 maggio 11 - 1815

Contenuto L'archivio della Confraternita del Santissimo Rosario di Pellizzano è costituito in realtà da un solo documento, ovvero l'originale del 1582 e la copia del 1742 del documento di erezione presso la chiesa di Pellizzano. In fase di riordino il materiale è rinvenuto frammisto ad altra documentazione da cui è stato svincolato per andare a costituire il presente fondo. L'originale del documento di erezione si presenta in cattivo stato di conservazione dato soprattutto dall'estrema fragilità del supporto.

146 serie 1 Carteggio ed atti, 1582; 1742

AA 1 b. 1 Decreto di erezione della confraternita del Santissimo Rosario nella chiesa della Natività di Maria di Pellizzano (1) 1582 maggio 11; 1742 luglio 7 Latino Fascicolo, cc. 2 Note (1) Del decreto si conserva l'originale del 1582 e una copia autentica del 1742 redatta dal notaio Francesco Matteotti

147

Ente Confraternita del Santissimo Sacramento di Pellizzano 1840 giugno 4 - 2004 maggio 27

Luoghi Pellizzano (TN)

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Pellizzano, 01/01/1840 - 31/12/1957

Storia La confraternita del Santissimo Sacramento venne eretta presso la chiesa curaziale di Pellizzano il 4 giugno 1840, data dell'approvazione dei capitoli dello statuto della confraternita stessa da parte del vescovo Giovanni Nepomuceno de Tschilderer. A quella data erano iscritti alla confraternita 55 confratelli e 62 consorelle. Secondo quanto stabilito nei capitoli, chi voleva entrare a farne parte doveva procurarsi a proprie spese la cappa bianca con rocchetto rosso e il cingolo. Poteva iscriversi alla confraternita, dietro consenso dei genitori, anche chi aveva compiuto almeno i dodici anni, benché non potesse vestire la cappa fino ai diciotto. Le consorelle invece dovevano assistere alle sacre funzioni con il capo coperto da un velo bianco. Confratelli e consorelle erano tenuti a pagare all'atto dell'iscrizione una tassa che variava in base all'età; essi dovevano intervenire alla processione di ogni terza domenica del mese e all'ottava dopo il Corpus Domini, inoltre assistere alle quaranta ore. Dopo la morte di ogni confratello o consorella dovevano essere celebrate tre messe dal curato e tre dal primissario a suffragio dell'anima del defunto. Fra gli iscritti venivano eletti due confratelli con funzioni di cassiere; essi rimanevano in carica due anni e avevano il compito di tenere l'amministrazione della confraternita di cui dovevano rendere un esatto conto al curato, alla rappresentanza comunale e ai sindaci della chiesa ogni anno. Venivano eletti pure due capi con funzioni direttive ma subordinati al curato con il compito di procurare il buon ordine durante le processioni e le sacre funzioni. Tutti i confratelli e consorelle avevano l'obbligo di intervenire alla processione del Corpus Domini nella parrocchiale di Ossana. Modifiche e aggiornamenti vennero apportati ai capitoli del nuovo statuto della confraternita approvato dall'Ordinariato in data 21 settembre 1910. Già dal primo capitolo viene precisato lo scopo principale della confraternita che è quello dell'"adorazione interiore ed esteriore, privata e pubblica di Gesù Cristo" (1). La confraternita si proponeva anche la promozione della solennità delle celebrazioni soprattutto nelle esposizioni e processioni con il Santissimo Sacramento. I confratelli e consorelle dovevano impegnarsi ad intervenire e assistere alle funzioni in special modo all'adorazione delle 40 ore, alle funzioni del Corpus Domini, alle processioni del giovedì e venerdì santo, nella terza domenica di ogni mese. Dovevano inoltre accompagnare la sepoltura dei loro confratelli e consorelle e partecipare alle conferenze periodicamente organizzate. Ogni nuovo iscritto pagava una tassa d'ingresso in base alla sua età, così pure ogni membro versava un canone annuale fisso. Il curato di Pellizzano era il capo della confraternita con funzioni di presidente, funzioni che si esplicavano nell'aggregare nuovi membri, nella convocazione delle adunanze, nella tenuta della matricola e degli altri libri della confraternita (protocollo, urbario, scodirollo), nella presentazione al consiglio dei nuovi aspiranti, nell'estensione dei verbali delle adunanze. Per le competenze amministrative venivano eletti un cassiere, quattro consiglieri e altrettanti sostituti, ad ognuno dei quali spettavano compiti ben definiti. Ulteriori cariche all'interno della confraternita erano quelle di guardiano o regolatore durante le processioni, di crocifero, portatore delle lanterne e 148 del baldacchino, portabandiera e portagonfalone. Veniva inoltre stabilita la presenza di un organo direttivo di cui facevano parte il presidente o suo delegato, quattro consiglieri con i rispettivi sostituti, il cassiere. L'adunanza generale si teneva ogni anno la domenica della Santissima Trinità nella cancelleria comunale o in altro luogo adatto. Ogni confratello doveva indossare durante le celebrazioni una veste bianca con bavaro e cingolo rosso e piastra d'ottone, mentre le consorelle un velo nero sul capo. La confraternita del Santissimo Sacramento di Pellizzano sembra essere stata molto attiva ed aver avuto molto seguito fin dal momento della sua erezione nel 1840. Le registrazioni riguardanti i nuovi iscritti si interrompono al 1954, anno in cui i membri superavano le 200 unità. Le registrazioni di cassa proseguono invece fino al settembre 1957. L'ente viene soppresso con decreto della Curia Arcivescovile n. 219 del 27 maggio 2004.

Funzioni, occupazioni e attività Le confraternite sono associazioni di fedeli erette per l'esercizio di opere di carità, di pietà e di beneficienza, dotate di una regolare organizzazione e miranti all'incremento del culto pubblico. Esse venivano erette canonicamente in una chiesa, grazie ad un decreto emanato dall'autorità ecclesiastica. Le norme generali relative all'erezione delle confraternite furono stabilite da Clemente VII con la bolla 'Quaecumque' del 7 dicembre 1604. Già però ai tempi del Concilio di Trento era emersa la preoccupazione da parte della chiesa di riuscire ad esercitare su di esse un controllo, che ottenne ben presto, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendo al loro interno la presenza del clero. Di conseguenza il parroco e il curatore d'anime vennero chiamati a garantire il buon funzionamento delle confraternite stesse rivestendo spesso funzioni di presidenza. Nel XVIII secolo, durante il periodo della dominazione napoleonica, le confraternite furono soppresse, sulla base delle leggi istituite da Giuseppe II in Austria, leggi che avevano imposto la loro abolizione. In seguito furono ripristinate, ma con forti limitazioni, perché considerate o come associazioni di fedeli con scopi religiosi, o come pubbliche istituzioni di beneficienza e di assistenza. In quanto tali dunque, esse erano soggette sia al diritto della Chiesa che a quello dello Stato.

Note (1) Archivio della confraternita del Santissimo Sacramento, 4.7., c. 9v.

149 fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Pellizzano, 1840 - 1957

registri 7, fascicoli 4

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Sacramento di Pellizzano, 1840 giugno 4 - 2004 maggio 27

Contenuto L'archivio aggregato della confraternita del Santissimo Sacramento è un fondo relativamente di modeste dimensioni, pervenuto in un discreto stato di conservazione. Il materiale che lo costituisce, dai registri, al carteggio, è stato rinvenuto in fase di ordinamento, frammisto alla documentazione della parrocchia. Svincolato da quest'ultimo, si sono costituite nuove unità confluite rispettivamente nelle serie statuti, registri degli iscritti, registri dei verbali, carteggio ed atti, registri di cassa.

150 serie 1 Statuti, 1910 - 1912

Contenuto La serie è costituita da un registro, compilato nel 1912 da don Decristina, in cui viene riportato il nuovo testo dello statuto della confraternita del Santissimo Sacramento presentato all'Ordinariato vescovile per l'approvazione, che viene concessa il 21 settembre 1910. Alla stessa data l'Ordinariato approva il testo contenente la serie di regole, che la confraternita si dà al suo interno, e ricopiate nel presente registro sempre da don Decristina nel 1912.

AA 2 "Urbario della compagnia del Santissimo Sacramento di Pellizzano ab anno 1910" 1910 settembre 5 - 1912 ottobre 8 Copia dello statuto della confraternita del Santissimo Sacramento; regolamento della confraternita, 1910 settembre 5 (con approvazione dell'Ordinariato di Trento dd. 21 settembre 1910) - 1912 ottobre 8 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 8 n.n.

151 serie 2 Registri degli iscritti, 1840 - 1954

Contenuto La serie si compone di tre registri. L'impianto del primo di essi, che si deve a don Nicolò Slucca, è relativamente antico in quanto le sue prime registrazioni risalgono al 1840, anno in cui viene eretta la confraternita del Santissimo Sacramento presso la chiesa curaziale di Pellizzano e ne vengono approvati i capitoli, che si trovano elencati nel presente registro; esso accoglie anche il nome dei numerosi iscritti alla confraternita tra il 1855 e il 1869, come pure le registrazioni delle entrate e uscite della confraternita tra il 1859 e il 1869. I registri seguenti, impostati precisamente, il secondo da don Gaggia, e il terzo da don Decristina, danno notizia degli iscritti alla confraternita tra il 1869 e il 1954. Per il periodo dal 1885 al 1910 le registrazioni relative agli iscritti e alla quota da loro versata sono riportate sul registro "Amministrazione della Compagnia del Santissimo Sacramento" (5.11) in quanto considerate come voci di entrata della confraternita stessa.

AA 3 "Libro dei confratelli Santissimo Sacramento in Pellizzano" 1840 maggio 14 - 1869 marzo 22 Alla prima c.: "Cognome e nome di ogni famiglia giusta l'alfabeto dei confratelli del Santissimo Sacramento. 1855": segue l'indice per cognomi degli iscritti alla confraternita, [1855] (1) - "Capitoli concordemente stabiliti dalla rappresentanza comunale e sindacato della chiesa di qui per l'errezione della venerabile confraternita del Santissimo Sacramento in questa chiesa curaziale", 1840 maggio 14 - iscritti alla confraternita registrati in ordine alfabetico, come da indice, indicazioni relative all'avvenuto versamento annuale della quota per l'iscrizione, 1858 - 1869 marzo 22 - "Resa di conto di Luigi Pontara cassiere della confraternita del S.S. in Pellizzano dall'epoca dell'anno 1859 a tutto oggidi 16 luglio 1865": registrazioni delle entrate e delle uscite della confraternita, 1859 dicembre 13 - 1869 gennaio 14 (2) Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 112 (numerazione originale parziale, bianche cc. 2) Note (1) Questa prima parte del registro si presenta in forma di indice alfabetico per cognomi (2) Alcune registrazioni sulle entrate e uscite della confraternita furono compilate sul verso dell'ultima carta del registro e all'interno del piatto posteriore della coperta

AA 4 "Registro dei confratelli e consorelle del Santissimo Sacramento fatto in Pellizzano nel mese d'aprile 1869 dal sacerdote don Vigilio Gaggia" 1869 aprile - 1891 maggio 10 Iscritti alla confraternita registrati in ordine alfabetico, come da indice, indicazioni relative all'avvenuto versamento annuale della quota per l'iscrizione, 1869 aprile - 1891 maggio 10 (1) Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 98 (bianche cc. 7; mancano cc. 21), con indice alfabetico per cognomi all'inizio n.n. Note (1) Nel registro sono spesso riportate anche registrazioni di morte degli iscritti 152

AA 5 Registro degli iscritti alla confraternita del Santissimo Sacramento di Pellizzano 1911 - 1954 Elenco dei confratelli e delle consorelle iscritti con registrazione dell'avvenuto versamento annuale della quota per l'iscrizione, 1911 - 1954 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 45 n.n.

153 serie 3 Registri dei verbali, 1911 - 1947

Contenuto La serie si compone di un solo registro relativo ai verbali delle adunanze dei confratelli del Santissimo Sacramento tenutesi tra il 1911 e il 1947. Il registro venne quasi interamente compilato da don Decristina, in qualità di curato ma soprattutto di presidente della confraternita; era lui a redigere i verbali di quanto veniva discusso e approvato durante le sedute, verbali che venivano poi regolarmente sottoscritti da due "verificatori". Tali adunanze generali si svolgevano una volta all'anno e si tenevano usualmente nei locali dell'Asilo - Ricovero la domenica della Santissima Trinità.

AA 6 "Libro protocolli della compagnia del Santissimo Sacramento di Pellizzano ab anno 1910" 1911 giugno 11 - 1947 maggio 15 Protocolli delle adunanze dei confratelli della compagnia del Santissimo Sacramento, 1911 giugno 11 - 1947 maggio 15 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 20 n.n.

154 serie 4 Carteggio ed atti, 1840 - 1949

Contenuto La serie è costituita da quattro fascicoli di nuova costituzione e di esigua entità: il primo fascicolo conserva i capitoli d'erezione della confraternita con la conferma vescovile e i nomi dei primi iscritti, lo statuto e il regolamento del 1910; il secondo, conti, resoconti e appunti, quasi tutto a carattere di minuta, relativi alle entrate e uscite della confraternita. Per il terzo fascicolo si tratta di carteggio vario riguardante i verbali delle adunanze generali della confraternita, gli onorari da pagarsi ai funzionari della compagnia. Nell'ultimo sono contenuti degli elenchi con i nomi dei confratelli iscritti, con a fianco la registrazione della quota versata annualmente per l'iscrizione. Non manca una lista dei confratelli defunti dal 1893 al 1904.

AA 7 b. 2 Capitoli per l'erezione della confraternita del Santissimo Sacramento, elenco degli iscritti, statuto e regolamento della confraternita (1) 1840 maggio 24; 1910 settembre 5 (con visto del 1910 settembre 21) Italiano, latino Fascicolo, cc. 24 Note (1) Dello statuto e del regolamento se ne conserva anche una minuta

AA 8 b. 2 Conti dell'amministrazione della confraternita del Santissimo Sacramento 1891 - 1920 Conti delle entrate e delle uscite, revisione dell'amministrazione della compagnia del Santissimo Sacramento, appunti, 1891 - 1920 Italiano Fascicolo, cc. 33

AA 9 b. 2 Minute dei verbali delle adunanze dei confratelli, elenco dei funzionari della confraternita e loro onorario [1891] (post) - 1949 Italiano Fascicolo, cc. 27

AA 10 b. 2 Elenchi degli iscritti alla confraternita con la relativa quota di iscrizione versata, elenco dei defunti della confraternita 1893 - 1904 Italiano Fascicolo, cc. 40

155 serie 5 Registri di cassa, 1885 - 1957

Contenuto La serie è costituita da due registri delle entrate e uscite della confraternita. L'impianto del primo di essi si deve a don Gaggia che ne iniziò la compilazione nel 1885 riportando come voci delle entrate le quote versate annualmente per la loro iscrizione da ognuno dei confratelli. Allo stesso modo proseguirono le registrazioni con don Decristina il quale sotto il titolo "Amministrazione della Compagnia del S.S. Sacramento" annota i vari versamenti effettuati dal 1906 al 1910 dai singoli confratelli per la quota di iscrizione. Il secondo registro presente nella serie si configura invece come un classico registro cassa suddiviso in finche con le registrazioni delle entrate e delle uscite a partire dal 1910 fino al 1957.

AA 11 "Amministrazione della compagnia del Santissimo Sacramento" 1885 luglio 1 - 1911 - Registrazioni delle entrate (quote versate dai singoli iscritti) e delle uscite della confraternita del Santissimo Sacramento, 1885 luglio 1 - 1891 aprile 5 - elenco degli iscritti e registrazione della quota da essi versata annualmente, 1898 - 1902 - "Amministrazione della compagnia del Santissimo Sacramento di Pellizzano": registrazione delle entrate (quote versate da ogni singolo iscritto) e delle uscite, 1906 - 1910 settembre 26 all'ultima c.: "Inscrizione dei confratelli e consorelle del Santissimo Sacramento fatta nel 1911 dai 6 maggio in poi", 1911 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 54 n.n.

AA 12 "Amministrazione della compagnia del Santissimo Sacramento" 1910 giugno 14 - 1957 settembre 27 Registro delle entrate e delle uscite della confraternita del Santissimo Sacramento di Pellizzano, 1910 giugno 14 - 1957 settembre 27 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 28 n.n.

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Ente Asilo - Ricovero di Pellizzano 1906 agosto 30 - [1963]

Luoghi Pellizzano (TN)

Archivi prodotti Fondo Asilo - Ricovero di Pellizzano, 01/01/1892 - 31/12/1963

Storia Con atto datato 14 settembre 1896 Antonio Bontempelli da Pellizzano, avvocato in Malé, "desiderando di contribuire il suo obolo al fondo dell'erigendo Asilo infantile comunale di Pellizzano, pel quale esistono già delle offerte, offre e consegna ai qui pure sottoscritti signori don Francesco Baita, attuale curato, e Giuseppe Gallina, capocomune di Pellizzano, in rappresentanza del fondo dell'istituendo Asilo infantile comunale, tre cartelle di rendita italiane emesse al 5% dal Regno d'Italia", del valore di 15.000 lire (1). Gli interessi di tale capitale dovevano essere impiegati non solo a vantaggio dell'Asilo ma anche dell'annesso Ricovero. Come si legge nel documento infatti, viene stabilito che, se fosse stato possibile, l'edificio adibito ad asilo avrebbe dovuto ospitare in locali separati anche "quei pochi poveri incapaci al lavoro che ora il Comune sussidia a domicilio". L'Asilo di Pellizzano sarebbe stato istituito sulla base di quello di Tuenno, e retto da due suore di carità e una conversa, fatta salva la superiore sorveglianza dell'autorità competente. L'amministrazione della fondazione Asilo - Ricovero in un primo tempo viene affidata, in gestione comune, al curato insieme al capocomune, i quali erano tenuti a presentare ogni anno alla rappresentanza comunale un resoconto sullo stato del patrimonio. Una volta approvato lo statuto dell'Asilo la competenza sull'amministrazione sarebbe stata attribuita secondo quanto dettato dallo statuto stesso. Oltre al Bontempelli molti altri abitanti di Pellizzano furono gli oblatori a sostegno delle spese per la costruzione e l'arredo dell'edificio, tra i quali va ricordata Emilia vedova Ambrosi da Pellizzano. Per alcuni anni il curato don Baita in prima persona si impegnò nella raccolta di fondi, finché il 6 maggio 1900 alla presenza del curato e delle autorità comunali si gettarono le prime fondamenta di quell'edificio destinato a diventare un Asilo - Ricovero, per l'educazione dei bambini e l'assistenza degli anziani più bisognosi (2). L'Asilo con annesso giardino e orto veniva aperto al pubblico e benedetto il 13 ottobre 1907, mentre nel 1908 iniziò ufficialmente la sua attività. L'Asilo fu retto da uno statuto, "concordemente compilato e mutualmente accettato", deliberato dalla rappresentanza comunale, nella seduta del 19 agosto 1905. Il documento di fondazione dell'istituzione reca la data 30 agosto 1906 (3). Il 23 novembre 1929 viene invece approvato dal Provveditorato agli studi lo statuto della "Scuola materna di Pellizzano" intitolata al "Dr. Antonio Bontempelli". In esso si legge che la scuola, in base ad un atto di fondazione del 10 marzo 1910, ha l'onere della celebrazione annua di una messa, in favore di tutti i benefattori vivi, il 19 luglio e di un'altra messa con ufficio e Libera me in suffragio dell'anima dei benefattori defunti da celebrarsi ogni anno nella prima metà del mese di novembre. Mentre, prima dello statuto del 1929, l'Asilo era diretto da un consiglio presieduto dal parroco locale, ora gli organi dell'istituzione diventano: l'assemblea dei soci, l'ufficio di presidenza e il consiglio direttivo a cui si aggiunge il comitato delle signore vigilatrici. All'assemblea che veniva convocata almeno una volta l'anno, spettava la nomina dei revisori dei conti, 157 l'approvazione dei preventivi e consuntivi annuali, la nomina delle cinque componenti il comitato delle vigilatrici. Il consiglio direttivo durava in carica tre anni ed era composto di otto membri quali: il parroco, un rappresentante del comune e uno della scuola elementare, un rappresentante delle fondazioni o patronati accolti tra i soci fondatori, quattro membri eletti dall'assemblea generale. All'interno del consiglio direttivo venivano poi attribuite le cariche di presidente, vicepresidente, segretario e cassiere, i quali componevano l'ufficio di presidenza. Spettava al consiglio direttivo la compilazione del regolamento interno, dei conti preventivi e consuntivi, la sorveglianza amministrativa e disciplinare, la nomina e la retribuzione del personale insegnante e direttivo dell'Asilo, nonché l'assunzione degli inservienti, la fissazione delle tasse d'ammissione dei bambini, l'accettazione o l'espulsione dei soci, infine la decisione per un eventuale scioglimento dell'ente. L'ufficio di presidenza sostituiva il consiglio direttivo in affari urgenti e aveva il compito di tenere l'inventario del patrimonio dell'Ente. Il Provveditore agli Studi e l'Ispettore scolastico avevano diritto di vigilare sull'andamento didattico, morale, igienico ed amministrativo dell'istituzione (4). Con lettera dell'11 aprile 1935, la Prefettura determinava che l'Asilo - Ricovero venisse provvisioriamente amministrato dalla Congregazione di Carità (5). Nel 1937 viene presentata una proposta per un nuovo statuto in cui il parroco viene escluso da ogni responsabilità nella gestione del patrimonio e nella direzione dell'Asilo - Ricovero (6). Il 13 dicembre 1911 veniva istituita con lascito di Emilia vedova Ambrosi una fondazione di 6000 corone, delle quali 3500 per la costruzione di una cappella per il Santissimo Sacramento nell'edificio adibito ad Asilo - Ricovero; mentre il capitale restante, 2500 corone, sarebbe stato utilizzato per provvedere a tutti gli arredi della cappella e per costituire un fondo perpetuo necessario all'acquisto di olio per la lampada del Santissimo Sacramento. L'amministrazione del capitale doveva essere gestito dal curato pro tempore che ogni tre anni doveva presentare una resa di conto sulla sua gestione all'Ordinariato. Le suore che avrebbero beneficiato della cappella erano tenute a recitare ogni giorno, secondo l'intenzione della benefattrice, tre Pater, Ave, Gloria sia alla mattina, che a mezzogiorno, che alla sera, sostituiti dopo la morte sua e dei suoi figli, da un De Profundis. L'autorizzazione alla benedizione della cappella e alla conservazione del Santissimo Sacramento in essa venne concessa nel 1912, con l'obbligo però della celebrazione di almeno una messa alla settimana. La cappella venne intitolata a Maria Bambina (7). Nel 1911 grazie alla somma di 8000 corone devoluta da Emilia Ambrosi si potè istituire a Pellizzano anche una scuola femminile di lavoro e un oratorio femminile festivo da affidare alle suore della carità. Con documento di fondazione del 13 dicembre 1913 venne eretta la scuola di lavoro femminile con lo scopo di dare modo alle ragazze del luogo di istruirsi nei lavori femminili. La scuola e l'oratorio vennero affidati alla direzione delle suore della carità, le stesse che tenevano anche l'Asilo. Nel caso in cui le suore dovessero abbandonare la direzione dell'Asilo e quindi anche della scuola e dell'oratorio femminile, esse dovevano essere sostituite con altre religiose o con maestre laiche. La decisione sull'apertura e durata della scuola spetta al curato e con lui le maestre si accorderanno sulla modalità di conduzione della scuola e dell'oratorio. Anche l'amministrazione del capitale di dotazione della scuola e oratorio doveva essere tenuta dal curato pro tempore il quale doveva però dar conto ogni tre anni della sua gestione all'Ordinariato (8).

Note (1) Asilo - Ricovero di Pellizzano, 1.1.13., c. 1. (2) Asilo - Ricovero di Pellizzano, 1.1.15., c. 8. (3) Asilo - Ricovero di Pellizzano, 1.1.13., c. 42. (4) Asilo - Ricovero di Pellizzano, 1.1.13., cc. 162 - 187.

158

(5) Asilo - Ricovero di Pellizzano, 1.1.13., c. 259. (6) Asilo - Ricovero di Pellizzano, 1.1.13., c. 269v. (7) Asilo - Ricovero di Pellizzano, 1.1.16., cc. 3 - 4. (8) Asilo - Ricovero di Pellizzano, 2.1.24., cc. 1 - 6.

159 fondo Asilo - Ricovero di Pellizzano, 1892 - 1963

registri 8, fascicoli 5

Soggetti produttori Asilo - Ricovero di Pellizzano, 1906 agosto 30 - [1963]

Contenuto L'archivio dell'Asilo - Ricovero di Pellizzano è un fondo di discrete dimensioni, rapportate all'entità di tutto l'archivio della parrocchia. Esso è pervenuto in buono stato di conservazione; probabilmente ciò è dovuto anche al fatto che il materiale non è molto antico. L'archivio consta di otto registri e cinque fascicoli, compresi quelli relativi alla cappella del Santissimo Sacramento istituita presso l'Asilo, e alla scuola di lavori e oratorio femminile. La documentazione riguardante la scuola e l'oratorio femminili è stata distinta e inserita in un sottofondo specifico.

160 subfondo 1 Asilo - Ricovero, 1892 - 1963

Contenuto Il sottofondo accoglie la documentazione, rilegata e non, inerente alla fondazione, alla costruzione e all'attività dell'Asilo - Ricovero di Pellizzano, dal 1896, anno in cui Antonio Bontempelli dispose il suo lascito per la costruzione dell'asilo infantile, che sarebbe servito anche come ricovero per gli anziani, al 1937 quando la fondazione Asilo - Ricovero di Pellizzano si trova temporaneamente a dipendere e ad essere gestita dall'Ente comunale d'Assistenza. In quello stesso anno era stato presentato e sottoposto all'approvazione della Prefettura di Trento un nuovo statuto dell'ente Asilo - Ricovero. In realtà la documentazione contenuta in questo sottofondo giunge fino ai primi anni Sessanta del Novecento, ma è relativa alla gestione e all'amministrazione (tenuta dal parroco) della cappella del Santissimo Sacramento istituita nel 1912 all'interno dell'edificio dell'Asilo - Ricovero.

161 serie 1.1 Atti amministrativi, 1892 - 1955

Contenuto La serie è costituita da quattro fascicoli tutti originari. La sistemazione e produzione del materiale in esso contenuti si deve a don Decristina che raccolse la documentazione inerente all'Asilo - Ricovero, alla sua fondazione, costruzione, amministrazione e gestione in tre fascicoli che testimoniano la nascita e l'attività, in altre parole, la storia di questa istituzione sorta grazie alle offerte di molti benefattori e in particolar modo alla somma disposta nel 1896 dall'avvocato Antonio Bontempelli a favore dell'erigendo Asilo destinato ad accogliere non solo i fanciulli ma anche gli anziani più bisognosi. Ecco perché la fondazione prese il nome di Asilo - Ricovero di Pellizzano. Un quarto fascicolo invece contiene la documentazione relativa alla costruzione della cappella del Santissimo Sacramento nell'Asilo - Ricovero, approntata e arredata nel corso del 1912, grazie al lascito di Emilia vedova Ambrosi.

AA 13 b. 3 "Fondazione Asilo - Ricovero di Pellizzano" 1892 - 1937 Copia dell'atto di donazione fatta da Antonio Bontempelli a favore dell'erigendo Asilo infantile, copia dello statuto dell'Asilo - Ricovero di Pellizzano, documento di fondazione dell'Asilo - Ricovero, foglio di possesso, atto di vendita, circolari, statuto della Scuola Materna di Pellizzano, currende, statuto della Fondazione Asilo - Ricovero "dott. Antonio Bontempelli", carteggio relativo..., 1896 - 1937 contiene anche: Statuto della Società degli Amici dell'Asilo Infantile di Tuenno, 1892; regolamento per l'Asilo Infantile Conci in Malè e per l'addettavi Scuola di Lavori femminili, 1899; Statuto dell'Orfanotrofio femminile "de Bertolini" in Cles, 1911 Italiano Fascicolo, cc. 283

AA 14 b. 3 "Atti e carte di minore importanza dell'Asilo - Ricovero di Pellizzano" 1896 - 1933 - Lettere autografe di Antonio Bontempelli indirizzate al curato e al capocomune, quietanze, currende, carteggio ed atti, circolari..., 1896 - 1933 - preventivi per la costruzione dell'Asilo - Ricovero, condizioni d'appalto, conti delle spese per i lavori eseguiti, 1899 - 1901 - rese di conto, quietanze, 1906 - 1911; relazione finale scolastica ed amministrativa, 1921/1922 - 1923/1924. Contiene tra l'altro, in forma di quaderno: "Promemoria degli acconti pagati all'incaricato del signor Bernardi" per i lavori di costruzione dell'Asilo, 1900 - 1901; sempre in forma di quaderno: "Inventario dei mobili esistenti nell'Asilo - Ricovero assunto il 22 febbraio 1902", appunti relativi, 1901 - 1902 Italiano Fascicolo, cc. 329

AA 15 b. 3 "Progetto dell'Asilo infantile e Ricovero di Pellizzano" 1899 giugno - 1900 maggio 6

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Piantine, prospetti, memoriale relativo alla benedizione delle fondamenta dell'Asilo - Ricovero di Pellizzano (1), 1899 giugno - 1900 maggio 6 Italiano Fascicolo, cc. 11 Note (1) Il memoriale è conservato in duplice copia

AA 16 b. 3 "Fondazione Cappella del S.S. Sacramento nell'Asilo - Ricovero di Pellizzano" 1909 - 1955 - Resa di conto della cappella di Maria Bambina nell'Asilo - Ricovero di Pellizzano, documento di fondazione, richiesta d'autorizzazione per la benedizione della cappella, copia degli indulti per la conservazione del Santissimo Sacramento nella cappella, specifiche delle spese sostenute, inventario degli oggetti della cappella dell'Asilo - Ricovero nel 1935, concessione alla facoltà di binazione della messa nella cappella sia nei giorni di precetto che in quelli feriali, 1909 - 1914; 1932 - 1955 - "Fondo Cappella del SS. Sacramento in Pellizzano": preventivo dei sacri arredi occorrenti per la cappella del Santissimo dell'Asilo di Pellizzano, quietanze di pagamento, 1910 - 1914; 1920 - 1942 Italiano Fascicolo, cc. 100

163 serie 1.2 Registri di cassa, 1897 - 1963

Contenuto La serie si compone di sette registri di cassa inerenti la maggior parte alla gestione amministrativa dell'Asilo - Ricovero in un arco temporale che va dal 1897 al 1934. L'impostazione del primo di questi registri, e dunque della serie, si deve a don Baita, in quanto fu durante il suo periodo di mandato come curato di Pellizzano che si diede il via alla costruzione dell'Asilo. Di qui la necessità della registrazione delle prime uscite così come delle entrate. Lo stesso registro venne poi compilato fino al 1930 dal successore don Decristina. Altri due registri relativi all'amministrazione dell'Asilo furono iniziati rispettivamente nel 1907 e nel 1912 da don Decristina. Da sottolineare inoltre la presenza di un registro degli oblatori dell'erigendo Asilo in cui però vengono registrati anche il patrimonio dell'ente e le spese per la costruzione dell'edificio; un ulteriore registro relativo alle spese per l'acquisto dei mobili in occasione dell'apertura dell'Asilo - Ricovero avvenuta il 13 ottobre 1907; un terzo registro relativo alle entrate e uscite del legato a favore della costruzione e del mantenimento della cappella del Santissimo Sacramento nell'Asilo. Le registrazioni iniziano nel 1912 e terminano nel 1963, quando si richiese, e fu concesso, di estinguere il patrimonio e di farlo confluire nel fondo della chiesa.

AA 17 "Amministrazione Asilo - Ricovero Pellizzano" 1897 luglio 28 - 1929 dicembre 31 - "Resa di conto di don Francesco Baita curato di Pellizzano sull'amministrazione del locale asilo - ricovero dal 28 luglio 1897, epoca in cui veniva a lui consegnato, come apparisce dal qui unito allegato, dal signor Giovanni Battista Bontempelli, fino al 31 dicembre 1900", 1897 luglio 28 - 1900 dicembre 31 - "Amministrazione del patrimonio dell'Asilo - Ricovero di Pellizzano dalla partenza del fu signor curato don Baita Francesco seguita nel aprile 1903", 1903 settembre - 1929 dicembre 31(1) - registrazioni delle entrate e uscite, 1901 gennaio 1 - 1903 marzo 15 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 33 n.n. Note (1) In realtà le registrazioni proseguirebbero fino all'8 maggio 1930 ma tutte quelle relative al 1930 risultano depennate

AA 18 "Oblatori pro qui erigendo Asilo infantile. Spese inerenti. Pellizzano 2 [...]" (1) 1898 gennaio 11 - 1932 aprile 15 - "Elenco degli offerenti pro erigendo Asilo di Pellizzano", [1898] - 1932 aprile 15 - registrazione delle spese per la costruzione dell'Asilo di Pellizzano, 1898 gennaio 11 - 1900 giugno 7 - "Patrimonio dell'Asilo - Ricovero di Pellizzano, esistente ai 17 ottobre 1903, giorno in cui venne il nuovo curato", 1903 ottobre 17 - "Inventario del fondo dell'erigendo Asilo infantile di Pellizzano assunto addì 17 gennaio 1898", 1898 gennaio 17 - 1900 giugno 7 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 16 n.n. Note (1) La data che presumibilmente concludeva il titolo è diventata illeggibile 164

AA 19 "Spese incontrate per compera mobili dell'Asilo - Ricovero di qui e in occasione dell'apertura del medesimo (13 ottobre 1907)" [1900] - 1907 dicembre 31 - "Elenco II° di cui vennero spediti appelli alla carità pro Asilo - Ricovero", [1900] - "Spese incontrate in occasione dell'apertura dell'Asilo - Ricovero e per i mobili", 1907 settembre 28 - 1907 dicembre 31 - elenco degli offerenti, 1900 maggio 1 - 1901 agosto 26 Italiano Registro, legatura cartacea, cc. 7 n.n.

AA 20 "Amministrazione dell'Asilo di Pellizzano dal novembre 1907" 1907 novembre 24 - 1914 gennaio 1 Registro delle entrate e delle uscite dell'Asilo di Pellizzano, 1907 novembre 24 - 1914 gennaio 1 (1) Italiano Registro, legatura in tela, cc. 24 n.n. Note (1) L'ultima registrazione dà notizia dell'avvenuta unione amministrativa dell'Asilo con il Ricovero trasformatosi quindi, in Asilo - Ricovero

AA 21 "Fondazione pia della cappella del Santissimo Sacramento nell'Asilo - Ricovero di Pellizzano" 1909 - 1963 - "Stato del patrimonio", 1912 gennaio 1 - 1914 dicembre - "Amministrazione della Fondazione della cappella del Santissimo Sacramento nell'Asilo - Ricovero di Pellizzano": registrazioni entrate e uscite, 1909 - 1942 dicembre 31 - "Cappella Asilo e Oratorio femminile. Conto riunito": registrazioni entrate e uscite, 1943 - 1963 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 13 n.n.

AA 22 Registro di cassa dell'Asilo - Ricovero di Pellizzano 1912 gennaio 31 - 1929 dicembre 31 Registro delle entrate e uscite dell'Asilo - Ricovero di Pellizzano, 1912 gennaio 31 - 1929 dicembre 31 (1) Italiano Registro, legatura in tela, cc. 45 n.n. Note (1) In realtà le registrazioni proseguono fino al 25 agosto 1930, ma tutte quelle relative al 1930 risultano depennate in quanto si rimanda per esse al "registro nuovo".

AA 23 "Amministrazione dell'Asilo - Ricovero di Pellizzano" (tit. int.)

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1930 gennaio 1 - 1934 marzo 4 Registro delle entrate e uscite dell'Asilo - Ricovero, 1930 gennaio 1 - 1934 marzo 4 (1) Italiano Registro, senza coperta, cc. 8 n.n. Note (1) In realtà si tratta non di un registro ma di un solo fascicolo

166 subfondo 2 Scuola di lavoro femminile, 1908 - 1942

Contenuto Il sottofondo comprende la documentazione, rilegata e non, relativa alla scuola di lavoro e oratorio femminile istituiti a Pellizzano con documento di fondazione del 1911, grazie al lascito di una benefattrice, Emilia vedova Ambrosi, che con la creazione di tale scuola desiderava permettere alle ragazze del luogo di "istruirsi nei lavori femminili". La documentazione confluita in questo sottofondo è stata inserita nel presente fondo dell'Asilo - Ricovero, in quanto la gestione sia della scuola che dell'oratorio fu affidata alle suore della Carità, le stesse che si occupavano dell'Asilo - Ricovero. Inoltre la maestra di lavoro riceveva il suo compenso dalla direzione dell'Asilo stesso.

167 serie 2.1 Atti amministrativi, 1909 - 1932

Contenuto La serie si compone di un fascicolo originario creato da don Decristina, in cui è conservato il documento di fondazione della scuola di lavori femminile e dell'oratorio femminile di Pellizzano, alcune lettere inviate al curato dalla benefattrice, la vedova Emilia Ambrosi, e tutte le quietanze dei pagamenti corrisposti alla maestra di lavoro della scuola dalla direzione dell'Asilo - Ricovero, a partire dal 1911 fino al 1929.

AA 24 b. 4 "Fondazione Scuola di lavoro e Oratorio femminile di Pellizzano" 1909 - 1932 - Lettere autografe di Emilia Ambrosi indirizzate al curato di Pellizzano, documento di fondazione della scuola di lavoro femminile, elenco delle giovani frequentanti la scuola di lavoro nell'anno 1911, 1909 - 1911 - "Fondo: Scuola di lavoro e Oratorio festivo femminile di Pellizzano": quietanze di pagamento, 1911 - 1932 Italiano Fascicolo, cc. 111

168 serie 2.2 Registri di cassa, 1908 - 1942

Contenuto La serie si compone di un unico registro di cassa compilato a partire dal 1908 da don Decristina il quale, come da documento di fondazione, era tenuto ad amministrare il capitale di dotazione della scuola e dell'oratorio. Le registrazioni proseguono fino al 1942 per mano di don Mattevi.

AA 25 b. 4 "Amministrazione della scuola di lavori femminile di Pellizzano" 1908 febbraio 3 - 1942 dicembre 31 Registro delle entrate e uscite della scuola di lavori femminile, 1908 febbraio 3 - 1942 dicembre 31 Italiano Registro, legatura in tela, cc. 44 n.n.

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