Il Carro Di Tespi Testi E Strumenti Del Teatro Greco‑Latino

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Il Carro Di Tespi Testi E Strumenti Del Teatro Greco‑Latino Il carro di Tespi Testi e strumenti del teatro greco‑latino Collana diretta da Francesco Carpanelli 7 International Advisory Board Emily Allen‑Hornblower, Angela Andrisano, Tommaso Braccini, Lowell Edmunds, Giulio Guidorizzi, Enrico V. Maltese, Silvia Milanezi, Xavier Riu, Silvia Romani, Robert W. Wallace I volumi pubblicati in questa collana sono sottoposti a un processo di peer review che ne attesta la validità scientifica Ἄνθρωπε, […] τί οὖν δεινόν, εἰ τῆς πόλεως ἀποπέμπει σε οὐ τύραννος οὐδὲ δικαστὴς ἄδικος, ἀλλ̓ἡ φύσις ἡ εἰσαγαγοῦσα, οἷον εἰ κωμῳδὸν ἀπολύοι τῆς σκηνῆς ὁ παραλαβὼν στρατηγός;—ἀλλ̓οὐκ εἶπον τὰ πέντε μέρη, ἀλλὰ τὰ τρία.—καλῶς εἶπας: ἐν μέντοι τῷ βίῳ τὰ τρία ὅλον τὸ δρᾶμά ἐστι. τὸ γὰρ τέλειον ἐκεῖνος ὁρίζει ὁ τότε μὲν τῆς συγκρίσεως. νῦν δὲ τῆς διαλύσεως αἴτιος: σὺ δὲ ἀναίτιος ἀμφοτέρων. ἄπιθι οὖν ἵλεως: καὶ γὰρ ὁ ἀπολύων ἵλεως. Uomo, […] cosa c’è di terribile se dalla Città ti espelle non un tiranno o un giudice ingiusto ma la natura stessa? È come se il pretore allontanasse dalla scena un attore che che aveva assunto.«Ma io non ho recitato tutti e cinque gli atti, solo tre!» È giusto, ma nella vita tre atti sono un dramma intero. Colui che vi pone fine è lo stesso che vi pose principio un tempo. Tu non hai responsabilità in nessuno dei due eventi. Parti dunque sereno. Colui che ti congeda lo è. Marco Aurelio, Pensieri 12, 36 The Forgotten Theatre Mythology, Dramaturgy and Tradition of Greco‑Roman Fragmentary Drama Proceedings of the First International Conference The Forgotten Theatre University of Turin 29th of November – 1st of December 2017 edited by Luca Austa Edizioni dell’Orso Alessandria The Forgotten Theatre Mitologia, drammaturgia e tradizione del teatro frammentario greco‑latino Atti del I convegno internazionale The Forgotten Theatre Università degli Studi di Torino 29 novembre – 1 dicembre 2017 a cura di Luca Austa Edizioni dell’Orso Alessandria Volume pubblicato con il contributo del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Torino. © 2018 Copyright by Edizioni dell’Orso s.r.l. 15121 Alessandria, via Rattazzi 47 Tel. 0131.252349 ‑ Fax 0131.257567 E‑mail: [email protected] http: //www.ediorso.it Redazione informatica e impaginazione: ARUN MALTESE (www.bibliobear.com) Grafica della copertina a cura di PAOLO FERRERO ([email protected]) È vietata la riproduzione, anche parziale, non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno e didattico. L’illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell’art. 171 della Legge n. 633 del 22.04.1941 ISSN 2611‑3570 ISBN 978‑88‑6274‑869‑8 Tabula gratulatoria Milena Anfosso Sebastiano Bertolini Francesco Paolo Bianchi Francesco Carpanelli Laura Carrara Maria Elvira Consoli Lucia Degiovanni Mattia De Poli Marco Filippi Sonia Francisetti Brolin Maria Teresa Galli Edoardo Giglio Eleni Kornarou Enrico V. Maltese Dimitrios Mantzilas Daniela Milo Marcella Petrucci Valentina Zanusso Prolegomena ENRICO V. M ALTESE (DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO STUDIUM, UNIVERSITÀ DI TORINO) The Forgotten Theatre… Per la verità non è affatto un mondo dimentica‑ to, quello del teatro greco‑latino: non nella tradizione culturale moderna, che da secoli vi fa assiduo riferimento come a un momento di fondazio‑ ne; non certo nelle cerchie accademiche, che vi dedicano energie continue e studi rigogliosi; e nemmeno nella consuetudine del recupero spettacola‑ re, delle rivisitazioni e delle riprese, che oggi assicurano alla fruizione di quel mondo un’attenzione non episodica, e tutt’altro che effimera. Nemmeno può dirsi dimenticato, affatto, il teatro perduto nel naufra‑ gio delle letterature antiche, in primo luogo di quella greca: l’attenzione per i segmenti che nei secoli si sono conservati, sono stati recuperati e ancora riaffiorano supera quella che gli studiosi riservano ad altri generi frammentari. È infatti proprio la consapevolezza dell’eccezionalità di quell’esperienza, e del legame che con essa va riannodato e rafforzato, a non conoscere fasi di remissione: e i frammenti superstiti concorrono a mantenere forte il contatto, a esplorarne aspetti e situazioni, consolidan‑ do le conoscenze che derivano dalla lettura dei testi integri, ma spesso anche dilatandone e arricchendone i contorni. Lo sanno molto bene gli addetti ai lavori, meno esposti alla romantica suggestione del reperto, immuni alla mistica del frammento, e invece attrezzati di strumenti che li guidano alla ricognizione di un mondo – come dire? – saldamente non perduto. Se il titolo del volume (anzi, del primo volume di una serie) ammicca garbatamente a un pubblico che apprezza le etichette brillanti, gli ingre‑ dienti restano però di sostanza chiara e genuina, e si inseriscono in una solida tradizione scientifica. Quella che attraverso i frammenti cerca la ricostruzione delle pièces e la loro collocazione (Carpanelli, Bianchi, Carrara, Fiorentini…), indaga il rapporto del frammento da citazione con il testo vettore (Milo…), ricostruisce e presenta la facies testuale del fram‑ mento (Bertolini...), verifica nei frammenti meccanismi e dinamiche di generi e autori (Kornarou, De Poli…), recupera temi tipici (Francisetti Brolin, Filippi…), estrae materiali per dirimere questioni filologiche (Anfosso) o riproporre dimensioni performative (Zanusso…), segue la feconda influenza dei “nuovi” testi frammentari sulla scena moderna (Beta…), compie altre operazioni di scavo, ridiscutendo prospettive tradi‑ zionali e impostandone di nuove (Petrucci, Galli, Mantzi las…). X Prolegomena Grande attenzione al dato testuale e sensibilità per i risvolti della rap‑ presentazione sono ben presenti nel volume. Filologia e sguardo alla scena, appunto, renderanno questi contributi utili agli studi sul teatro antico. Torino, settembre 2018 Prefazione FRANCESCO CARPANELLI (DIRETTORE DEL CENTRO STUDI SUL TEATRO CLASSICO, UNIVERSITÀ DI TORINO) Quando un sogno si avvera è sempre un bel momento della tua vita, un attimo di autentica felicità. Da molti anni avevo in mente di realizzare un Centro che si occupasse di teatro classico frammentario perché fin dagli anni del Liceo mi era sembrato insufficiente giudicare uno dei fenomeni letterari più importanti dell’Occidente con le poche opere che ci sono rimaste. Grazie all’aiuto del Direttore del Dipartimento Studium, Prof. Enrico Maltese, impareggiabile amico, collega e sostenitore di questo progetto, dei miei allievi Luca Austa e Giorgia Giaccardi e di tutti gli studiosi che hanno partecipato al primo Convegno The Forgotten Theatre (Torino, 29‑30 no ‑ vembre, 1 dicembre 2017), il Centro Studi sul Teatro Classico ha iniziato il suo percorso cui sono seguiti, nel 2018, i Seminari intitolati non a caso: Frammenti sulla scena e il primo volume della serie omonima (a cura di L. Austa, Alessandria 2017). L’idea prosegue e molti progetti prenderanno vita nel prossimo a.a., con il secondo Convegno e i Seminari sulla commedia antica, sul rapporto tra il teatro greco‑romano e su Euripide, tre giornate dedicate ai diversi aspetti del dramma classico frammentario, dal punto di vista filologico, letterario e teatrale. Questo volume è una prima sintesi di quanto abbiamo già fatto, a fine novembre del 2017, quando per tre giorni a Torino si sono incontrati gio ‑ vani e meno giovani studiosi, con un entusiasmo incredibile e sempre in spirito di amicizia, che hanno discusso sugli argomenti che leggerete in questo volume. L’aspetto più bello è rappresentato dal fatto che il Centro Studi sul Teatro Classico è nato, per mia volontà, con lo scopo di far dia ‑ logare chi rappresenta l’avvenire di ogni settore disciplinare, cioè ragazze e ragazzi, con colleghi di tutte le università europee, anche di diversa formazione; solo lo scambio delle idee fa nascere nuovi interessi. Ricordo infine che questo lavoro ha come finalità anche quella di creare copioni o testi tratti dalla produzione frammentaria adatti per lo studio accademico, per quello liceale o per la messa in scena; sarà questo un modo per cambiare, mi auguro, alcuni profili delle storie letterarie, generalmente poco attenti ad inserire queste opere nel quadro generale degli autori trat ‑ tati, con un’inversione di tendenza definitiva. Tutti insieme ce la possiamo fare. XII Prefazione Concludo con un ringraziamento particolare ai colleghi di molte facoltà, non solo italiane, che con grande simpatia e competenza mi hanno soste ‑ nuto in questa impresa: la loro presenza, le loro relazioni e la loro atten zione ha permesso che questo sogno si realizzasse. Torino, luglio 2018 Introduction LUCA AUSTA (SECRETARY OF CENTRO STUDI SUL TEATRO CLASSICO, UNIVERSITÀ DI TORINO) One of the most arduous challenges in academic life is how to find a new way to explore and express the contents of each field of study. In classical philology this is a major problem: our discipline does not allow technological or spectacular research methods that enable it to reach the general public, as scientific studies do. Thus, from a public perspective, scholars of philology are old, bearded and boring men sealed in libraries, possessive of their intellectual ideas and terribly wary of their colleagues; cowardly enemies ready to rob them of their most important ideas. And we must sadly admit that they are often not completely wrong. It was with this image in mind that, in April 2017, the Centro Studi sul Teatro Classico of the University of Turin began to organise the conference The Forgotten Theatre. 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