Novellara Notizie 6 2011 Giornate di studio, visite e incontri

Novellara Teatro della Rocca 19 -20 novembre 2011 Lelio Orsi a cinque

Comune secoli dalla di Novellara nascita LelioO rsi a Novellara

ORSI A NOVELLARA - TEATRO DELLA ROCCA - SABATO 19 NOVEMBRE 2011 - GIORNATA DI STUDI Ore 10.00 Raul Daoli Sindaco del Comune di Novellara Saluti delle autorità Mirko Tutino Assessore alla Cultura della Provincia di Stefano Casciu Soprintendente per i BSAE di e Reggio Emilia Paolo Santachiara Assessore alla Cultura del Comune di Novellara Ore 11,00 interventi Presiede Claudio Strinati Ministero Beni Culturali, Roma Angelo Mazza Ispettore onorario per i beni storici e artistici nel territorio dell’Emilia-Romagna - Cicli decorativi e decorazione nelle piccole corti e nelle residenze padane Massimo Pirondini Storico dell’arte, Reggio Emilia -Lelio Orsi e gli acquisti del Museo Gonzaga di Novellara Maria Cristina Costa Architetto, Reggio Emilia - Castello Querciola e un’opera giovanile di Lelio Orsi Gianluca Cristoforetti Architetto, Faenza -Progetto dello spazio pubblico dal Rinascimento ad oggi Walter Baricchi Presidente del Club Unesco di Reggio Emilia - Rinascimento urba- no nelle piccole capitali padane Ore 13,00 Buffet Ore 13,30 Visita alla Piazza di Novellara Ore 15,00 Pierluigi Carofano Scuola di specializzazion in Beni Storico Artistici, Università di Siena Correggio o Lelio Orsi? Precisioni intorno ad una nuova versione del Cristo nell’Orto degli Ulivi Alessandra Bigi Iotti Storica dell’arte, Reggio Emilia -"un maistro che si accorda benissi- mo all'oppenion di Messer Lelio". Pietro Motta e il giovane Raffael- lino da Reggio alla corte di Novellara Antonio Vannugli Università per Stranieri di Perugia - L' Oratorio del Gonfalone a Roma: stato degli studi e nuove proposte Giulio Zavatta Università di Verona -Pompeo Pedemonte, Giulio Rubone e Raffael- lino da Reggio nel cantiere della Sala del Fico a Novellara Emilio Negro Storico dell’arte, Bologna -Prospero Clemente: un'inedita Madon- na col Bambino e un disegno Marco Ciampolini Accademia di Belle Arti di Carrara -Il Cinquecento emiliano nelle collezioni senesi A seguire visita al Museo Gonzaga dove in occasione del cinquecentenario sarà esposto, per gentile concessione della Soprinten- denza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia il “Ratto di Ganimede”

SULLE TRACCE DELL’ORSI - DOMENICA 20 NOVEMBRE 2011 - NOVELLARA - VISITE AI LUOGHI ORSIANI Ore 10,30 Visita guidata al Museo Gonzaga con Elena Ghidini (direttrice Museo Gonzaga) Ore 15,00 Ritrovo davanti alla Rocca Visita guidata al Casino di Sopra con Umberto Nobili (storico dell’arte, Reggio Emilia) Informazioni e prenotazioni: Biblioteca Comunale 0522.655419 dalle ore 15,00 alle 18,30 le visite al Museo Gonzaga saranno accompagnate dai bambini delle classi 5e delle Scuole elementari di Novellara 2 Un grande manierista in una piccola corte

decorazione pittorica della di mecenatismo, austerità ...da Feltrino (1371) rocca e del casino di sopra morale e sagacia ammini- ma anche nell’opera di ri- strativa si era quasi total- a Filippo Alfonso (1728) modellamento urbanistico mente perduta negli intri- di Novellara con la proget- ghi di corte e nella fatuità a dinastia Gonzaga tici, alti prelati, mecenati. Parteciparono attivamente tazione di diversi edifici. dei costumi. di Novellara ebbe Tra il Seicento e il Settecen- inizio con Feltrino alla vita politica, ospitarono L alla loro corte sovrani, con- to anche i Gonzaga di No- l feudo di Novellara fu Gonzaga, figlio di Luigi dottieri, artisti, collezionaro- vellara non rimasero immu- assegnato nel 1737 al primo signore di Mantova, ni dalla crisi etico-morale vecchio Duca di Mode- che nel 1356 si proclamò no opere d’arte e amarono la I musica e le lettere. che colpì quasi tutte le si- na Rinaldo I d'Este e a Ric- signore di Reggio e dopo gnorie italiane. ciarda rimasero i beni mo- anni di battaglie con Esten- urante il Quattro- Quando l'ultimo conte Fi- bili e i due casini dove tra- si e Visconti, la cedette a lippo Alfonso morì nel sferì parte dell'arredo e della questi ultimi nel 1371. cento furono soprat- tutto impegnati a di- 1728, nominando la sorella quadreria che era in rocca. Da allora Feltrino e i suoi si D Ricciarda sua erede univer- Nel 1754 la rocca fu acqui- fendere la loro signoria da liti ritirarono nei castelli di sale, una grande tradizione stata dalla Comunità. Novellara e Bagnolo, luo- e controversie. Il Cinquecen- ghi importanti per il con- to, con il privilegio imperiale trollo delle vie fluviali tra il del 1501 che legittima Novel- Riscoprire insieme all’Orsi Po e la pianura padana, lara a contea, fu invece il loro la nostra antica storia ed identità dando vita ad una piccola secolo d'oro. Nei decenni signoria che fu, per antica centrali del Cinquecento i si- Il cinquecentesimo anniversario della nascita di Lelio origine e importanza, la se- gnori di Novellara operarono Orsi offre un’importante occasione, il 19 e 20 novem- conda fra le piccole signo- a tutto campo nella promo- bre, per riscoprire o conoscere per la prima volta que- rie gonzaghesche. zione delle arti e del rinnova- st’artista novellarese, che nella sua genialità e grandez- Destreggiandosi abilmente, mento edilizio, iniziarono a za, è riuscito a tramandare sino ai giorni nostri il valo- i Gonzaga, riuscirono a sal- battere moneta propria e rese- re della bellezza come utile strumento per la coesione vaguardare il loro piccolo ro Novellara una piccola città della comunità. Sua è l’impostazione di importanti territorio per quasi quattro- ideale. edifici della nostra città, del centro storico, della piaz- cento anni (dal 1371 al za, ancora oggi luogo d’incontro e di vivacità; molte 1728) da invasioni e sac- a rocca fu trasformata sono le opere conservate in Museo. Opere che con cheggi e ne fecero un pic- da fortezza militare in l’impegno del Ministero, della Soprintendenza BSAE colo stato con proprie for- Ldimora signorile, fu in- di Modena e Reggio Emilia e come amministrazione me di organizzazione eco- nalzato il secondo piano e ci siamo impegnati ad acquistare e riportare a Novella- nomica, civile, politica e re- vennero edificati il teatro di ra. Vi invito quindi a partecipare alle iniziative ed a ligiosa. Si imparentarono corte e i due casini. Determi- riscoprire insieme all’Orsi la nostra antica storia ed con importanti casate e fu- nante fu l’intervento di Lelio identità. rono oltre che politici ac- Orsi che lasciò la sua im- Il Sindaco Raul Daoli pronta non solo nei cicli di corti, condottieri, diploma- 3 Lelio rsi (1508/11-1587)

Fra i maggiori protagonisti di quella splendidaO stagione artistica del Cinquecento

Apollo sul carro del Sole, Asta Sotheby’s New York 23 gennaio 2008. Leda e il cigno, Asta Sotheby’s New York, 24 gennaio 2008. elio Orsi è a buon diritto, insieme con Antonio Allegri e Nicolò dell’Abate, fra i maggiori Un artista altamente quotato Lprotagonisti di quella splendida stagione artistica che, nel Cinquecento, interessò anche quelle piccole ma La nuova considerazione in cui oggi si tengono questi arti- culturalmente vivacissime corti che stavano a corolla sti è altresì testimoniata dai prezzi altissimi spesso rag- intorno a Reggio, ultimi baluardi dell’estremo giunti dalle loro opere sul mercato internazionale: in parti- feudalesimo rinascimentale emiliano: Novellara, colare per Orsi basterà citare il disegno con Apollo sul Correggio, Scandiano, Sassuolo. carro del sole, battuto all’ asta Sotheby’s (New York) del Orsi fu uno straordinario artista, ben noto agli studiosi 23 gennaio 2008 per 257.000 euro o il piccolo rame con e agli addetti ai lavori, ma ancor oggi relativamente Leda ed il cigno che spuntò, sempre a New York (asta poco conosciuto. Ciò per diverse ragioni: Sotheby’s, 24 gennaio 2008 ) la cifra di 1.027.000 euro.

Egli passò gran parte Molti suoi dipinti (molti derivati dalla disper- La sua era una cultura della sua vita in pro- andarono perduti, e i sione degli oltre 100 fogli di corte, retaggio di 1 vincia, fra Reggio e 2 suoi affreschi, confi- della antica collezione dei 3 pochi eletti, cioè la cul- Novellara (pur con nati fra Novellara e Gonzaga di Novellara); tura della così detta soggiorni anche lunghi a Reggio, anch’essi per lo più disegni (Orsi fu un notevole Maniera, dai temi spesso Roma e puntate a Venezia); distrutti (come nel caso disegnatore) che fin da allo- ermetici (si pensi alle opere di zone, queste dell’Emilia della decorazione della ra erano per pochi raffinati un altro grande “manierista”, occidentale, trascurate dalla Torre dell’orologio di Reg- collezionisti ed intenditori, Parmigianino) o addirittura grande storiografia del gio). Ad andare per il mondo non certo destinati ad un talvolta incomprensibili. Tale tempo (Vasari, pur nell’edi- (oggi sono nelle raccolte del grande pubblico. movimento fu a lungo defini- zione ampliata delle sue Vite Louvre e dei più importanti to con il termine spregiativo dei più eccellenti pittori…, musei inglesi e statunitensi) di “Manierismo”; ciò fin del 1568, dedica soltanto a testimoniare il suo raro verso la metà del secolo scor- poche pagine a Correggio e temperamento artistico furo- so, quando se ne avviò il recu- ignora del tutto Lelio Orsi) . no soprattutto i suoi disegni pero e rivalutazione da parte 4 della critica (Briganti, 1945). Fregio con guerrieri, cavalli, figure e animali Da Novellara alla fama fantastici. Querciola, Canonica del Castello.

Allegoria 1508 ca. Nasce a Novellara, della dove il padre era capitano Primavera, della porta di quel castello. Parigi, Fino a tempi relativamente Louvre. recenti si è ritenuto che la data di nascita fosse il 1511, ricavandola dalla sua lapide sepolcrale, che lo diceva morto, a 76 anni, nel 1587. Il rinvenimento di un rogito del 1528, in cui Lelio è testi- mone (per tale funzione occorrevano almeno 20 Allegoria anni) suggerisce però di dell’Estate, retrodatare la sua nascita non Parigi, oltre il 1508 (Catalogo Louvre. mostra, 1987, p. 21). I punti di riferimento delle sue prime esperienze artisti- che sono da ricercarsi prima a Mantova (Giulio Roma- no), poi a Parma (Parmigia- nino). 1535. A tale data risulta già trasferito a Reggio con la famiglia (Catalogo mostra, Allegoria 1987, p. 24), ma forse anche dell’Autunno, prima: fra la fine degli anni Parigi, Venti e gli inizi del decennio Louvre. successivo sembrerebbero infatti da collocare i fregi del castello di Querciola, la più antica delle opere giunte fino a noi. Si tratta di scene da teatro popolare e grotte- sco, nutrite dello spirito nor- dico di un Pordenone (Cre- mona), di un Leonbruno o di un primo Giulio Romano Allegoria (Mantova). dell’ Inverno, Parigi, 1536. Lavora, con altri, Louvre. all’arco di trionfo per l’arri- vo a Reggio di Ercole II (apparato effimero, perduto). 1544. Esegue i primi proget- ti (allegoria di una stagione dell’anno per ciascuna fac- ciata) ed il disegno definiti- 5 vo (Apollo sul carro del sole per la sola facciata verso la piazza), preliminari alla decorazione della Torre del- l’orologio di Reggio; il con- tratto con i fabbricieri è del 13 novembre (Catalogo mostra, 1987, p. 28). 1545. Affresca la facciata della Torre Orologio di Reggio (opera perduta). Dai disegni preparatori dei pro- getti presentati (conservati al Louvre ed in altri musei) Apollo sul risulta chiaro l’ampliamento carro del Sole, degli orizzonti culturali del- Windsor l’artista: oltre a Giulio Ro- Castle, mano, non mancano riferi- Royal Library. menti a Correggio, a Miche- langelo (probabilmente a lui noto per mezzo di stampe) Progetto ma anche il segno di certe per la decora- violenze espressive di Rosso zione della fac- insieme alle sensuali elegan- ciata del Palaz- ze di Primaticcio (che pro- zo dell’Arte prio in quei primi anni ’40, della lana, proveniente da Fontainbleau, Windsor era in giro per l’Italia). Castle, Royal Library. 1542-47. E’ completato, a Reggio, il Palazzo dell’Arte della Lana. Lelio Orsi ne cura il progetto per la de- corazione della facciata, con scene attinenti l’arte della lana (Windsor Castle, Royal Library; identificato per tale in Catalogo mostra, 1987, p. 28). Disegno chia- ramente suggestionato dalla colorata naturalezza narrati- va di Nicolò dell’Abate, il quale poco prima aveva lavorato, in città, proprio nel vicino palazzo Pratonieri. 1546, marzo. Accusato di complicità in omicidio l’arti- sta fugge a Novellara, dove lavorerà, in Rocca, al Came- rino di Ganimede (l’affre- sco della parte centrale del soffitto, con il Ratto di Ganimede ed altri frammen- ti, si trovano alla Galleria Estense di Modena): franca e disinvolta sintesi di varie componenti , da Giulio Romano a Girolamo da Carpi, alla cultura di Fon- tainbleau. 1552. E’ riconosciuta la sua innocenza. Potrebbe tornare Reggio E., a Reggio ma rimane presso i Ratto di Ganimede, affresco strappato Palazzo dal Camerino di Ganimede Gonzaga di Novellara. dell’Arte In questa corte, da allora, della Rocca di Novellara, della lana. Modena, Galleria Estense. 6 ricoprirà il ruolo di vero e ne (Novellara, Museo Gon- proprio “genius loci“: ciò sia zaga). dal punto di vista artistico (fu pittore, disegnatore e 1563. Come architetto Le- architetto), sia diplomatico, lio progetta la costruzione entrando, fra l’altro, in rap- del Casino di Sotto (per il porti di stretta amicizia con conte Alfonso) e segue le quei conti; i documenti ci Conversione diverse fasi dei lavori, termi- riferiscono che condivideva di San Paolo, nati l’anno successivo. In con essi non solo gli svaghi Oxford, questo stesso anno progetta quotidiani ma, spesso, pure Ashmolean o dirige diverse altre opere: viaggi e trasferte. Museum. dalla loggia della Rocca alla torre del Comune, dalla 1553. Orsi risulta a Venezia chiesa di S. Lorenzo ad una accompagnando i conti Ca- scuderia a Bagnolo, nonché millo e Alfonso Gonzaga. ad una non meglio specifica- ta “casa di Roncaglio”. 1554-55. Soggiorna a Roma Gli anni Sessanta vedono con Alfonso Gonzaga. Non l’artista attivissimo, a Novel- ci è giunta memoria di sue lara, nei lavori più disparati, opere eseguite nella capitale anche per abbellire la città in pontificia in questo biennio. vista del matrimonio fra il conte Alfonso e Vittoria di 1556. Lelio è di nuovo a Capua (17 novembre 1567): Novellara. Indizi sicuri di un dalle scene per commedie contatto, finalmente diretto, nel teatro della Rocca alla con la cultura romana, ven- decorazione delle facciate di gono dai superstiti affreschi alcune case, ai disegni per (Modena, Galleria Estense) di un altro Camerino, in Rocca, che si ritiene Orsi BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE abbia dipinto in questo momento. Essi raffigurano G. Briganti, Il Manierismo, Roma, 1945; R. Sal- temi dalle Metamorfosi di vini-A.M. Chiodi, Lelio Orsi, catalogo della Ovidio e scene di Diluvi mostra, Reggio Emilia, 1950; V. Romani, Lelio mitologici e rivelano influssi Orsi, Modena, 1984; M. Pirondini-E. Monduc- michelangioleschi e da Perin ci, La pittura del Cinquecento a Reggio Emilia, del Vaga; ma anche sugge- stioni da Tibaldi (i suoi affre- Reggio E., 1985; E. Monducci-M. Pirondini (a schi in Palazzo Poggi, a cura di), Lelio Orsi, catalogo della mostra, Reg- Bologna, sono dei primi anni gio E., 1987 (con completa bibliografia prece- Cinquanta del XVI sec.). dente); al regesto cronologico di quest’ultimo volume si rimanda, infine, per le datazioni so- 1558. Soprintende e lavora pra riportate. alla decorazione del salone del Casino di Sopra di Novellara (del conte Camil- Martirio di Santa Caterina, Modena, coni di medaglie e di mone- lo); affreschi strappati, at- Galleria Estense. te per la costituenda zecca di tualmente in deposito presso Novellara (1569). In questi il Museo Gonzaga di Novel- tempi dipinge pure, proba- lara (Catalogo mostra, 1987, bilmente, il Martirio di pp. 106-110). Santa Caterina (1565 ca., Modena, Galleria Estense), 1559. Lettera di Orsi in cui vivacissima tela con assai manda a chiedere, a Roma, stretti legami ad esperienze alcuni disegni della Cappella romane. Paolina, forse per studio in vista di un dipinto per i Car- 1567. Il 20 marzo si pone la melitani di Novellara. E’ prima pietra, a Novellara, probabile che in relazione per la costruzione della chie- con questa richiesta sia il suo sa di Santo Stefano, su pro- disegno con la Conversione getto di Lelio Orsi; nel mag- di S. Paolo (Oxford Ashmo- gio i lavori saranno interrotti lean Museum); sempre di per riprendere nel 1573. Il 16 questo momento, di forti sol- giugno 1567 il Capitolo del lecitazioni romane, sembre- Duomo di Reggio delibera rebbe pure lo straordinario Diluvio mitologico, affresco strappato da un Camerino della Rocca di un compenso all’artista per dipinto con l’Annunciazio- Novellara, Modena, Galleria Estense. due disegni (perduti) per la 77 facciata di quella Cattedrale, splendido disegno (di ancora da completarsi. entrambi l’ubicazione è (Catalogo mostra, 1987, p. ignota) e da numerose deri- 284). vazioni (Catalogo mostra, 1987, pp. 188-190). 1569. Data sul disegno di Si tratta di anni di vivaci Orsi raffigurante la Madon- La Madonna ricerche e molteplici speri- na della Ghiara (Reggio E., della Ghiara, mentazioni: dal recupero Museo della Basilica della Reggio E., degli effetti del “notturno” Beata Vergine della Ghiara). Museo del correggesco dell’Adorazio- L’esecuzione ad affresco Santuario ne dei pastori (Berlino, dell’opera sarà poi affidata a della Beata Gemaldegalerie): alle incli- Giovanni Bianchi detto il Vergine della nazioni verso il gusto nordi- Bertone; ciò a testimonianza Ghiara. co della cultura d’oltralpe di del concetto di Orsi, figlio inizi Cinquecento (ad esem- del suo tempo, che fosse pio Durer o la temperie fan- soprattutto importante il tastica di Altdorfer). disegno, il progetto, quella la realizzazione materiale Fine anni Sessanta, inizi Di ciò è indubbiamente rap- che allora chiamavano “in- diveniva, spesso, fatto decennio successivo. Di presentativo quel capolavoro venzione”, cioè l’ingegno- secondario, che poteva esse- questi tempi l’artista conce- di grafica che è la silenziosa sità che nasce dal pensiero. re affidato ad altri. pisce la straordinaria e sur- e melanconica Fuga in Egit- Ferma, dunque, la fede che il reale invenzione del Cristo to (New York, Pierpont disegno stesso fosse il fon- 1571. Progetto di Lelio Orsi fra le croci testimoniata da Morgan Library). Profonda- damento di tutte le arti (Pit- per la Casa di Probazione un dipinto (forse non del mente satura di tenebrosi tura, Scultura, Architettura) dei Gesuiti di Novellara. tutto autografo), da uno umori nordici è pure la rara

Il Casino di sopra era una villa di campagna, luogo di svago, rappresentanza e centro di produzione agricola, eret- A Novellara ta nel 1541 per volontà di Costanza da Correggio (vedova di Alessandro I Gonzaga) e del cognato Giulio Cesare. Nel 1550 la villa diventa di proprietà di Camillo I che, nel 1558, riportato commissiona a Lelio Orsi la decorazione della grande sala centrale. Si tratta del più vasto ed articolato progetto decorativo del- il ciclo di affreschi l’Orsi, distribuito su quattro pareti e su tre ordini. Rappre- senta le allegorie della Guerra, della Pace, delle Arti e del- l’Agricoltura, fiancheggiate da scene, cariatidi e telamoni; del Casino di sopra con otto divinità e quattro busti monocromi. 8 A lato: Cristo fra le croci, ubicazione ignota.

Adorazione dei pastori, Berlino, La fuga in Egitto, New York, Gemaldegalerie.: Pierpont Morgan Library.

Nel 1845 gli affreschi furono strappati dal restauratore Gio- A centro pagina: gli affreschi del Casino di sopra vanni Rizzoli e divisi in 22 pezzi. Dapprima ceduti al conte di Novellara in un’elaborazione grafica di Chambord (come opera del Correggio), che li trasportò a e nella foto il Casino di sopra come si presenta oggi. Venezia furono poi acquistati dal pittore Gérard, che li fece trasferire a Wiesbaden. In seguito furono messi di nuovo in vendita a Vienna nel 1882 e nel 1927 alla Galleria Neupert di Zurigo arrivarono 18 pezzi. Questi ultimi furono acquistati ad un’asta dallo Stato italiano nel 1973. E’ dal 1988 che tali affreschi, in deposito temporaneo dalla Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici di Modena e Reggio Emilia, sono esposti presso il Museo Gonzaga. 99 teletta (di cui esistono alme- li, dal Giudizio michelan- no tre disegni preparatori) giolesco, li collocava dopo il della National Gallery di soggiorno romano (1554- Londra, raffigurante I pelle- 55), o in relazione con la grini di Emmaus. I pellegrini richiesta di disegni del 1559. Ancora negli anni Settanta di Emmaus, Trascurando però il fatto che è il recupero degli effetti Londra, Orsi era stato nuovamente a illusionistici di Giulio Ro- National Roma poco prima (1574) mano a Palazzo Te (Sala Gallery. dell’esecuzione del progetto dei Giganti) nei numerosi per S. Prospero. disegni per la decorazione della facciata della pro- Anni Settanta e Ottanta, pria casa (quella di Novel- lavora spesso per Reggio lara o, più probabilmente, (qui ha ancora casa e risiede quella di Reggio) fra cui In basso: progetto per lunghi periodi). Il 30 giu- citiamo l’esemplare di per la decorazione gno 1576, fra l’altro, viene Chatsworth (Duke of De- della facciata di pagato dai Canonici della vonshire Collection), o il casa Orsi, Cattedrale per il progetto del particolare del Balestriere Chatsworth, tabernacolo dell’altare del (Windsor Castle, Royal Duke of Devon- SS. Sacramento, poi realiz- Library) che, abbigliato alla shire Collection. zato in marmo dal Clemente. tedesca, prendeva di mira A Reggio si fa pure curare chi si avvicinava alla porta. 1574. Nuovo viaggio di Orsi a Roma. 1576. Nel maggio fabbri- cieri della Basilica di S. Prospero di Reggio pagano a Lelio Orsi 10 scudi per il disegno per l’abside, che avrebbe dovuto dipingere, avendo come aiuto Bernar- dino Campi; non ci si mette però d’accordo per l’esecu- zione poiché l’artista pre- tendeva un compenso di 1000 scudi, ritenuto ecces- sivo. Si è fatta l’ipotesi che il progetto sia in relazione ai disegni con la Creazione A lato: studio per una figura di balestriere, Windsor Castle, Royal del male che lo affligge del mondo (uno a Parigi, Library. (ipertrofia della prostata). Louvre, l’altro a Budapest, Fra le sue ultime opere è Szepmuveszeti Museum). In basso: La crea- probabilmente il Cristo al Opinione non condivisa zione del mondo, Limbo (tavola, Sotheby’s, dalla Frisoni (Catalogo Budapest, Londra, 5 luglio 1995, mostra, 1987, p.148) che, Szepmuveszeti 397.500 sterline), ove il cor- per le immediate e forti Mùzeum reggismo del Cristo convive suggestioni, ivi riscontrabi- (particolare) con influssi nordici ed anti- che reminescenze da G. Romano. 1584. Si fanno esaminare a Lelio i disegni di Camillo Procaccini per gli affreschi del catino absidale di S. Pro- spero a Reggio. 1585. Si sottopongono al- l’Orsi i disegni di Procaccini per i due quadroni ordinati- gli per la Confraternita di S. Rocco a Reggio. 1587. 3 maggio; Lelio Orsi muore a Novellara. Cristo al Limbo, Asta Sotheby’s, Londra, 5 luglio 1995 10 I temi mitologici grande spunto pittorico Studio per un fregio con satiri, tritoni Figure fantastiche e nereidi ULTIMI Penna, inchiostro bruno, ARRIVI in una spirale acquerello grigio e AL lumeggiature a biacca su carta MUSEO di passione nocciola, cm. 15,8 x43,5.

ià attribuita a Polidoro da Caravaggio l’opera fu Studio per un fregio con satiri, tritoni e nereidi (part.), restituita all’Orsi da Carlo Volpe; è stata poi Novellara, Museo Gonzaga. Gpubblicata sia dalla Romani (1984), sia nella monografia-catalogo della mostra del 1987. L’opera appartenne alla collezione Dubini-Hoepli, forse la più importante raccolta di grafica antica, a Milano, fra Otto e Novecento. Fu acquistata dal Comune di Novellara all’asta Porro, Milano, il 21 novembre 2007. Sembra il progetto per un fregio e si pone stilisticamen- te fra la decorazione di Querciola ed i disegni del Lou- vre per la torre dell’Orologio di Reggio. La violenta e dissacrante bizzarria di Querciola si stem- pera qui, e si addolcisce, in una sorta di nuova elegan- za: assai probabile un primo influsso di Primaticcio, che già l’Orsi poteva aver visto grazie alle opere man- tovane del 1530-31 (stucchi della Sala di Apollo nel Palazzo Ducale) o attraverso disegni.

BIBLIOGRAFIA

S. Verzelloni, L’opera grafica di Lelio Orsi fino al soggior- no romano (1535ca.-1554), Tesi di laurea (rel. Carlo Vol- pe), Università degli Studi di Bologna, a.a. 1977-78; V. Ro- mani, Lelio Orsi, Modena, 1984, p. 18 nota 39; N. Clerici Bagozzi in E. Monducci-M. Pirondini (a cura di), Lelio Orsi, catalogo della mostra, Reggio E., 1987, p. 51. A sinistra: particolare dell’allegoria dell’Autunno, Parigi, Louvre. Sopra Castello di Querciola, particolare del fregio. 11 Il gesto “al di sopra di tutto” ed eccola qui Annunciazione Una piccola tavola ULTIMI Olio su tavola ARRIVI racconta una scena cm. 35x26 AL MUSEO inquieta e preziosa

BIBLIOGRAFIA F. Zeri, Lelio Orsi; una Annun- ciazione, in “Paragone”, 27, 1952, pp. 59-62; G. Bora, I di- segni del codice Resta, Mila- no, 1976, p. 273; M. R. Villa- ni, Lelio Orsi, tesi di laurea (rel. R. Pallucchini), Univer- sità degli Studi di Bologna, a.a. 1953-54, pp. 51-52, VIII n. 28; F. Zeri, Un Lelio Orsi trasformato in Correggio, ov- vero un archetipo della perizia commerciale, in Diari di lavo- ro 2, Torino, 1976, pp. 123- 131; V. Romani, Lelio Orsi, Modena, 1984, pp. 76, 82, tav. 45; M. R. Bentini, Lelio Orsi alla Corte Gonzaga di Novel- lara. Una proposta per il “Cristo tra le Croci” in “Il Carrobbio”, XII, 1986, p. 36; F. Frisoni in E. Monducci-M. Pirondini (a cura di), Lelio Or- si, catalogo della mostra, Reg- gio E., 1987, pp. 151, 156, tav. 140; C. Cremonini, Le raccol- te d’arte del cardinale Ales- sandro d’Este, in AA.VV., So- vrane passioni, Studi sul colle- zionismo estense, Milano, 1998, p. 116.

a più antica notizia che si ha del dipinto risale al del cardinale Alessandro: forse scambiata, o donata a 1618: è fra i quadri che, nel settembre di tale qualcuno dei collezionisti, principi o porporati, con cui Lanno, il cardinale Alessandro d’Este (1568- egli era in contatto. Fra questi ultimi, ricordiamo l’ami- 1624) si fa spedire a Roma da Modena per arredare la cizia con Maffeo Barberini, incoronato papa dallo stes- sua residenza nella capitale pontificia (Cremonini, so cardinale estense nel conclave del 1623. 1998). Il cardinale, appassionato collezionista di opere d’arte, era fratellastro di Cesare (ultimo duca di Roma ritroviamo il nostro dipinto il 5 marzo e primo di Modena). E’ assai probabile che la tavoletta 1679, in possesso del padre filippino Sebastia- fosse in origine a Novellara e fosse pervenuta in dono a Ano Resta (1635-1714), uno dei maggiori colle- lui o al duca, seguendo una sorte analoga a quella dei zionisti di disegni in Europa fra la fine del XVII e gli due disegni di Orsi che, pochi mesi prima (27 marzo inizi del XVIII secolo. In quella data un folto gruppo di 1618), il conte Alfonso Gonzaga, fratello del regnante artisti, fra i più prestigiosi presenti sulla piazza romana Camillo II, donava a Cesare d’Este. Non sarà forse del tempo, firmava una dichiarazione collettiva (che da azzardato presumere che lo stesso Alfonso, ordinato allora accompagnerà sempre, incollata nel verso, il qua- sacerdote nel 1616 e poi arcivescovo di Rodi nel 1621, dro) nella quale l’ Annunciazione veniva certificata avesse buoni motivi per ingraziarsi, con simili omaggi, come opera autentica del Correggio; e come tale fu anche il cardinale estense. messa in vendita ed alienata dal Resta. Solo in seguito Nel 1624 l’Annunciazione non figura più nella raccolta ad un viaggio in Emilia, nel 1690, con puntate a Cor- 12 Il cardinale Alessandro d’Este In quella che sarà la residenza uf- quadri di questo John Winston, Alessandro d’Este era fratellastro ficiale dei duchi di Marlborough, del 1851 di Cesare, ultimo duca di Ferrara a Blenheim, John Marlborough, e, dopo la perdita di questa, pri- raccolse numerosi dipinti, fra cui S. E. Maximo Etchecopar mo duca di Modena e Reggio. molti di scuola italiana, alcuni dei Ambasciatore di Argentina presso Personaggio di vasta cultura, quali acquistati e fatti venire da la Santa Sede negli anni intorno Alessandro d’Este dovette fare i Roma agli inizi del XVIII secolo. alla metà del secolo scorso, Maxi- conti, a Roma, con le ristrettezze La sigla “665 W” che era stampi- mo Etchecopar fu appassionato economiche del ducato che, in gliata nel verso della cornice ori- raccoglitore di dipinti e oggetti ginale (oggi perduta ma nota at- d’arte. La sua collezione annove- rava pezzi egizi, persiani, romani, del medioevo italiano. Fra i di- pinti, oltre l’Annunciazione di Lelio Orsi, stavano quadri di di- entrò nella Congregazione del- verse epoche: da Tiepolo e Casa- l’Oratorio, passando il resto della nova fino a Constable e De Chi- sua vita nella Casa romana dei Fi- rico. lippini, accanto alla Chiesa Nuo- L’ambasciatore Etchecopar col- va. Instancabile e appassionato tivò poi molteplici interessi cultu- raccoglitore di pitture e disegni, rali: noti sono i suoi stretti rap- pratica, qui rappresentava; ciò per la sua riconosciuta compe- traverso riproduzione fotografica) porti con il famoso filosofo spa- nonostante riuscì a tessere profi- tenza nel campo della grafica ten- della Annunciazione di Lelio Orsi gnolo José Ortega y Gasset, per cue relazioni ai più alti livelli del- ne una posizione di assoluto rilie- corrisponde al contrassegno della qualche tempo esule in Argenti- l’ambiente pontificio. Il giro delle vo nel campo del collezionismo e collezione di John Winston na; come studioso di Storia ispa- manovre diplomatiche si giocava del mercato del disegno in Italia e Churchill (1822-1883), raccolta no-americana egli scrisse El fin anche su sottili rapporti interper- in Europa fra la fine del Seicento in buona parte dispersa in due del nuevo mundo, mentre fra le sonali, spesso rinsaldati da comu- e gli inizi del Settecento. Stando tornate d’asta presso Christie’s di altre sue pubblicazioni ricordia- ni interessi per le arti, la musica e a notizie documentarie pare che Londra il 24 ed il 31 luglio 1886. mo Breve y varia leccion (1963; la letteratura: la passione per il nelle sue mani siano passati oltre aforismi, memorie e considera- collezionismo e per la pittura fu, 4000 disegni che egli sistemò in zioni, anche su temi artistici) e ad esempio, probabilmente all’o- almeno 33 grandi volumi, ciascu- Visto al llegar (1982; memorie ed rigine dell’amicizia di Alessandro no dei quali focalizzava un aspet- impressioni dei suoi soggiorni, con il cardinale Maffeo Barberini, to o un periodo della Storia del- come diplomatico, al Cairo, Lon- il quale, eletto papa (1623) con il l’Arte. Tali raccolte venivano poi dra e Roma). nome di Urbano VIII, volle fosse vendute dal padre filippino che proprio l’Estense ad incoronarlo, ne traeva proventi per ulteriori nel corso di una solenne cerimo- acquisti, nonché per finanziare nia, in San Giovanni in Laterano. numerose opere di beneficenza. Molti dei volumi del Resta fini- L’ Annunciazione però non figu- Sebastiano Resta (1635-1714) rono all’estero, furono successiva- ra negli elenchi di queste due nacque a Milano da nobile fami- mente smembrati e gran parte giornate d’incanto, ed è presumi- glia; dopo studi giovanili in Let- dei disegni confluirono in sedi bile che sia stata oggetto di altra tere e Filosofia si laureò a Pavia in inglesi: così padre Resta finì per vendita di cui non ci è giunta no- Diritto Civile e Canonico. essere più noto in Inghilterra che tizia, magari precedente, dato che Nel 1661 si trasferì a Roma ed in patria. è pure assente nell’inventario dei reggio e Novellara che gli fecero conoscere i grandi a Roma, sul mercato antiquario e proveniente dall’In- lavori dell’Orsi, il padre filippino si rese conto dell’er- ghilterra, con l’attribuzione a Marcello Venusti . Qui la rore attributivo, ma l’opera non era più sua (Bora, vide Federico Zeri che la rese nota, come opera incon- 1976). futabile di Lelio Orsi, in un articolo del 1952, quando era già stata acquistata da S. E. Maximo Etchecopar ra, infatti, probabilmente già in Inghilterra, nella (1912-2001), ambasciatore d’Argentina presso la Santa collezione di John Churchill duca di Marlbo- Sede e trasferita nella sua collezione di Buenos Aires. Erough, famoso condottiero delle campagne di guerra contro i francesi nei Paesi Bassi dal 1702 in all’Argentina la tavoletta fu portata a Milano, poi00. A Blenheim, residenza dei duchi di Marlborou- nel 1988, per essere messa all’asta (21 aprile, gh, il dipinto dell’Orsi (non si sa sotto quale nome, Dasta Finarte) e comperata dalla galleria Matthie- forse ancora come Correggio) rimase fin verso la metà sen di Londra; ritornata in Italia, venne in proprietà dell’Ottocento, quando fu venduto da John Winston (1991) del notaio Carlo Veneri (1931-1991) di Reggio Spencer Churchill, 7° duca di Marlborough e nonno Emilia, la cui famiglia, dopo la sua morte, la vendette paterno del più famoso Winston Churchill, primo mini- (2002) al Comune di Novellara. stro inglese durante la II guerra mondiale. Le peregrinazioni dell’ Annunciazione dell’Orsi si con- Si perdono poi le tracce dell’ Annunciazione per circa cludevano così, dopo quasi quattro secoli, con un ritor- un secolo, fino al 1950, quando essa compare di nuovo no al punto di partenza. 13 Un’asta newyorkese ci fa avere una rarità Trionfo di Galatea, con tritoni e creature ULTIMI Un disegno, progetto ARRIVI marine per un Penna e inchiostro bruno, AL cm 27,5 x 41 MUSEO “camerino” perduto

’ probabile che questo foglio appartenesse, ab sotto di Novellara dopo la morte della duchessa Ricciar- antiquo, alle collezioni dei Gonzaga di Novellara da Cybo. Ee che sia identificabile con il disegno a penna di Il disegno è stato acquistato dal Comune di Novellara Lelio Orsi con “Tritoni e deità marine” citato in un all’asta Sotheby’s di New York del 23 gennaio 2008. inventario pubblicato dal Campori (1870). Tale inventa- E’ evidente la stretta connessione stilistica nonché tema- rio, stilato dal bolognese Carlo Bianconi nel 1770, enu- tica con le scene dei così detti “diluvi mitologici”, affre- merava e stimava tutti i disegni esistenti nel Casino di schi strappati da un non meglio identificato camerino della Rocca di Novellara nel 1773 e trasportati a Mode- na per ordine del duca Francesco III. Tali affreschi sono databili verso il 1556, subito dopo il ritorno in patria dell’Orsi dal soggiorno romano del 1554-55, e così questo disegno; ciò per gli inequivoca- bili influssi da e Perin del Vaga, nonché dal Tibaldi romano e bolognese (affreschi di palazzo Poggi). In particolare non è escluso che il nostro disegno possa essere una prima idea proprio per uno degli episodi dei “diluvi mitologici”; quello ove si distingue una figura femminile che potrebbe, appunto, essere identificata con Galatea.

BIBLIOGRAFIA: G. Campori, Raccolta di cataloghi ed inventari inediti, Modena, 1870, p. 672

Trionfo di Galatea con tritoni e creature marine (part.), Novellara, Museo Gonzaga. A destra Diluvio mitologico (part.), Modena,Galleria Estense. 14 Nelle stanze che ospitavano la famiglia ora sono custoditi i suoi tesori Visitare il Museo Gonzaga, testimone di ascesa e declino di una grande dinastia Novellara è una piccola città d'arte e il Museo Gonzaga, che si trova all'interno della rocca di Novellara, è un museo civico che conserva memorie storico-artistiche, legate soprattutto alla presenza della famiglia Gonzaga. ❏ Il percorso museale si ti si possono invece am- un centinaio) di proprietà sono conservati i vasi da sviluppa nel cinquecente- mirare i 18 affreschi dei Gonzaga. farmacia provenienti dal sco appartamento nobi- dipinti da Lelio Orsi per il Convento dei Gesuiti di liare al primo piano del- salone del Casino di ❏ Il percorso prosegue Novellara, una tra le rac- l'ala nord della Rocca, Sopra, il prezioso dipinto poi con i due alberi genea- colte più ricche e preziose dove diverse sale conser- su tavola rappresentante l logici dei Gonzaga e con esistenti in Europa. vano ancora antichi sof- "Annunciazione" e due la serie di ritratti dei per- fitti a cassettoni decorati, disegni originali dell’Orsi sonaggi più importanti Si tratta principalmente di fregi attribuiti ad allievi di recente acquisizione. della famiglia. una serie di vasi di maioli- di Lelio Orsi, camini in ca riccamente decorati, di marmo veronese. ❏ Un' altra opera partico- ❏ Nelle sale seguenti origine veneziana della larmente importante è l'a- sono invece esposti dipin- fine del sec. XVI, e di una ❏ Nella prima sala, dove razzo di manifattura fio- ti di scuola emiliana dei serie di vasi lodigiani del si trovano le testimonian- rentina commissionato da secoli XVI, XVII, XVIII, 1740, istoriati con scene ze più antiche, sono espo- Alfonso I Gonzaga nel in gran parte provenienti di carattere sacro e mitolo- ste due teste romane della 1554 e acquistato ad un'a- dalla chiesa di S. Anna e gico. metà del I sec. d.C. e gli sta dal Comune nel 2003. dal convento dei Cappuc- affreschi romanico-bizan- Tale arazzo, tessuto nella cini (non più esistenti). ❏ Al percorso museale è tini del 1280, di proprietà manifattura di Cosimo I collegata anche una sala al della Curia Vescovile, dé Medici rappresenta ❏ Concludono il percor- piano terra chiamata “sala che decoravano l'abside Giasone e Medea sul so museale una saletta del fico”, decorata nella dell'antica Chiesa di San vascello degli Argonauti dove sono esposti una metà del Cinquecento da Giovanni della Fossa. ed è forse l'unico degli serie di ritratti ottocente- collaboratori di Lelio Orsi esemplari superstiti dei schi raffiguranti personag- con motivi a festoni e ❏ Nelle due sale seguen- numerosi arazzi (almeno gi locali e la sala dove grottesche.

Orari Questo numero di visita ...speciale Supplemento al Il Museo Gonza- Novellara Notizie, ga e la sala dei nuova serie vasi sono aperti Numero 6 novembre 2011 tutte le domeni- Direttore responsabile che (ad esclusio- Raul Daoli ne di agosto), Testi e coordinamento reda- dalle ore 10.00 zionale alle 12,30 e dalle Elena Ghidini 15,00 alle 18,30. Massimo Pirondini Stampa Nuova Grafica – Carpi Per informazioni Chiuso in redazione e visite guidate il 4 novembre 2011 (anche feriali) Autorizzazione del Tribu- tel. 0522.655426 nale di Reggio Emilia n. Nella foto la 683del 27 febbraio 1988 “Sala Orsi” 15