Quell'inno Per L'italia Unita E Poi Mameli Muore Combattendo

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Quell'inno Per L'italia Unita E Poi Mameli Muore Combattendo 150° dell’Unità d’Italia Sugli spalti del Gianicolo in difesa della Repubblica Romana Quell’Inno per l’Italia unita e poi Mameli muore combattendo di Serena D’Arbela n Inno nazionale brutto e retorico? dosso mi sono avviato verso l’uscita del Un po’ molto “retrò” e persino campo sotto un sole che non vedevo da U misterioso? Sì, c’è una parte di ve- mesi. Camminando a stento tra le poz- rità in queste critiche di tanti ragazzi di zanghere, ho cominciato a cantare a vo- oggi e di coloro che, nella loro vita, han- ce bassa “Fratelli d’Italia” e ad ogni pas- no sempre odiato la retorica, lo sciovini- so prendevo coraggio e urlavo, urlavo Patriota smo e il nazionalismo bolso e pericoloso. sempre di più. Dietro a me si sono acco- giovanissimo Ma bisogna capire, spiegare e raccontare dati gli altri soldati italiani e ci siamo in- con una fede il senso profondo di quelle strofe. Devo- camminati verso la campagna tedesca. no essere collocate al centro della nostra Eravamo un gruppo di poveri disgraziati profonda storia e solo allora tutto diventa più chia- cenciosi e affamati, ma gli altri del cam- in un Paese ro, spiegabile, comprensibile. Metterle al po ci hanno guardato andare via con gli finalmente centro della storia significa semplicemen- occhi pieni di rispetto e di gioia. Gioia libero e unito. te conoscere e riconoscere quanto l’Inno per noi e per la libertà. Ho pianto … Sì Sempre a fianco parla di noi e a noi. E quanto quelle pa- ho pianto ascoltando la mia voce che si di Garibaldi role un po’ strane abbiano significato per incrinava cantando. Noi, quelli di ’O sole e di Mazzini. i primi “ragazzi” che volevano un Paese mio, tornavamo ad essere uomini e ad es- unito che fosse davvero qualcosa di più di sere fratelli italiani… Abbiamo traversato Ucciso una “semplice espressione geografica”. tutti insieme mezza Germania, sempre dalla cancrena Per noi, oggi, tutto è più facile e più con quella bandiera, con i nostri cenci dopo una ferita semplice e possiamo persino dividerci tra addosso e tanta fame. Ci sono voluti “terroni” e “polentoni”, insultandoci a quasi sei mesi per arrivare a casa…». vicenda in tutta serenità o arrabbiandoci E Goffredo Mameli? Morì a 22 anni, a vicendevolmente al pensiero del Sud e Roma. Era uno dei combattenti più co- della ridicola e mai esistita Padania. raggiosi della Repubblica Romana, quel- Ma le parole dell’Inno di Goffredo Ma- la del 1849 di Garibaldi, Mazzini, Ar- meli furono urlate nelle terribili notti di mellini e Saffi. Raccontiamola la sua sto- gelo del San Michele, durante la guerra ria straordinaria e forse, allora, il nostro ’15-’18, mentre in tanti cercavano di Inno nazionale sarà visto e capito in una non farsi ammazzare. E furono urlate dai luce diversa e dunque non sarà un ceri- Goffredo Mameli. partigiani mentre stanchi e vestiti come moniale vuoto e noioso alzarsi in piedi poveracci scendevano dai quando viene suonato o ascoltarlo con monti verso le grandi grande rispetto quando viene cantato di città ancora occupate dai malavoglia dai giocatori di calcio negli nazisti e dai fascisti. Non stradi. Le parole dell’Inno hanno un sen- mi lascia mai un mo- so: eccome se lo hanno. mento il racconto di un Goffredo Mameli era un ragazzo geno- vecchio soldato che ho vese, mazziniano convinto e colto, un conosciuto qualche anno mistico della Patria e della libertà. Della fa e che mi diceva: «Voi Patria intesa come un grande e libero parlate bene, ora. Che vi Paese dalle Alpi alla Sicilia, nato da una manca? Avete quasi tut- scelta collettiva e potente. Non era bello to. Ma io quando sono e cercava sempre di apparire più vecchio uscito dal campo di ster- di quello che era. Occhi nerissimi, baf- minio in Germania, ri- fetti, capelli castani a baschetto, pieno di dotto ad uno scheletro, speranze, aveva la piccola mania di com- ero coperto di stracci. porre poesie, sempre “ardenti” e di pi- Allora mi sono letteral- glio un po’ retorico. A Genova aveva ri- mente avvolto in una schiato per ben due volte di essere cac- bandiera italiana che ave- ciato dall’università dove studiava filoso- vamo nascosto in un ga- fia. Era indisciplinato e passionale, rac- binetto e con quella ad- contano. A diciotto anni aveva scritto al- patria indipendente l 13 marzo 2011 l 25 26 l patria indipendente l 13 marzo 2011 cune rime poi pubblicate su “Ban- sedetti davanti al cembalo e misi che il Papa era fuggito a Gaeta, diera del popolo”. Era davvero un sul leggio le parole di Goffredo. Goffredo non aveva esitato un repubblicano con tutto il cuore e Strimpellavo e assassinavo quel po- istante ad accorrere a Roma. Fu lui scriveva a Mazzini che lo conside- vero strumento, ma non ne usciva ad avvertire Mazzini, con un laco- rava un figlio. Quella prima poesia niente. Mi misi il cappello in testa nico telegramma, che la città aveva pubblicata su “Bandiera del popo- e corsi a casa e senza neanche spo- proclamato la repubblica. lo” che era un foglio un po’ pa- gliarmi mi buttai sul pianoforte Poi erano arrivati i soldati francesi triottico, un po’ socialista e un po’ urtando la lanterna che si rovesciò di Oudinot che avevano tentato di anarchico, invocava la liberazione e sporcò il foglio con i versi di Ma- entrare in città. Ma mentre al Qui- di Roma dal dominio papale dice- meli. Alla fine riuscii a comporre». rinale e poi in Campidoglio i de- va: “… Ove è sepolto Spartaco / E I versi, oggi, sembrano appunto putati della Repubblica scrivevano maledetto Dante / Ondeggerà enfatici, ma diventarono subito e approvavano gli articoli della fiammante / L’insegna dell’amore popolarissimi anche oltre il Regno Costituzione dello Stato, sugli / Libera, grande unita / Vivrà una Piemontese. La gente urlava quel- spalti del Gianicolo i romani e i nuova vita / La stanca umanità”. le parole per strada e la polizia rin- Garibaldini si battevano, costrui- Mameli scriveva anche poesie d’a- correva, arrestava, proibiva. I di- vano barricate e andavano all’assal- more per un paio di ragaz- to come matti, spinti e inci- ze, ma era soprattutto im- tati da Garibaldi che mena- pegnato a difendere ovun- va sciabolate a destra e que i liberali e propaganda- manca. re l’indipendenza, la lotta Lo sanno tutti: i combatti- contro gli austriaci e con- menti furono terribili e tro il potere temporale del mentre i francesi arrivati a Papa. Roma per rimettere il Papa Era, dunque, lo abbiamo sul trono e cancellare la visto, poco più che un ra- Repubblica, sugli spalti gazzino, ma non aveva esi- della città morivano i ber- tato un istante ad accorrere saglieri di Manara, i Caccia- a Milano per combattere tori delle Alpi, i Garibaldi- durante le Cinque Giorna- ni, i carabinieri genovesi, te. Le sue poesie libertarie, gli artiglieri della Civica, i ormai, venivano spesso re- Tiragliatori romani, un citate da altri ragazzi e ur- gran numero di ex soldati late, in città, dietro le pat- del Papa e la bella Colom- tuglie austriache che pattu- ba Antonietti che, vestita gliavano le strade. da uomo, aveva seguito il A diciannove anni aveva marito, un esperto ufficiale composto “Fratelli d’Ita- e di famiglia nobile. Co- lia”, poi musicato dall’ami- lomba poi morirà e avrà un co Michele Novaro. Era funerale straordinario. andata così. Lo racconta in Ma in quei giorni i difenso- modo magistrale Claudio ri di Roma avevano messo Fracassi nel suo “La mera- Angelo Brunetti detto Ciceruacchio (Roma, settembre 1800 – in atto, per la prima volta vigliosa storia della Repub- Porto Tolle, 10 agosto 1849) fu un patriota italiano, che com- nella storia, anche una in- blica dei Briganti”. batté per la Repubblica Romana, alla cui caduta fuggì con credibile guerra psicologi- Giuseppe Garibaldi per raggiungere Venezia. Venne fucilato Novaro era a Torino in ca- dagli austriaci con il figlioletto. ca: sui muri del Gianicolo, sa di altri patrioti e, all’im- infatti, Garibaldi aveva fat- provviso, avevano suonato alla vieti restarono in vigore fino alla to scrivere un articolo della Costi- porta. Subito si era presentato un dichiarazione di guerra all’Austria. tuzione francese che prometteva giovanottello che arrivava da Ge- “L’Inno di Mameli”, comunque, libertà e indipendenza ai popoli nova. Aveva chiesto: «Chi è Nova- venne anche suonato, per scherno, “schiavi”. ro?» e Michele aveva risposto: dalle bande militari austriache che Non solo: una scassatissima banda «Eccomi». Il ragazzo, allora, aveva volevano sfottere i patrioti italiani. che arrivava ogni volta da Traste- cavato di tasca un foglietto tutto Mameli, nel 1848, era sempre in vere, suonava ai nemici, distanti appallottolato e aveva spiegato: testa alle dimostrazioni di piazza a non più di cento metri, “La Mar- «To’, te lo manda Goffredo». Genova tra cortei e urla. I gendar- sigliese” per ricordare a tutti che Novaro aveva aperto il biglietto e mi non lo perdevano mai di vista. Francia voleva dire, prima di tutto, dopo averlo scorso veloce aveva Nella guerra antiaustriaca aveva libertà e rivoluzione. spiegato: «È una cosa meraviglio- combattuto, con il grado di capita- Loro, invece, avevano iniziato a sa, ve lo recito ad alta voce». no, in una compagnia di volontari, bombardare la città e fu strage per Racconterà poi: «Sentivo dentro tra sparatorie e lettura di poesie. giorni e giorni in Trastevere, verso di me qualcosa di straordinario, mi Poi, quando era arrivata la notizia Piazza Navona, a San Giovanni, a patria indipendente l 13 marzo 2011 l 27 Ponte Mollo (Ponte Milvio) e lun- go tutta la cinta muraria che difen- deva la città verso il mare.
Recommended publications
  • Former Political Prisoners and Exiles in the Roman Revolution of 1848
    Loyola University Chicago Loyola eCommons Dissertations Theses and Dissertations 1989 Between Two Amnesties: Former Political Prisoners and Exiles in the Roman Revolution of 1848 Leopold G. Glueckert Loyola University Chicago Follow this and additional works at: https://ecommons.luc.edu/luc_diss Part of the History Commons Recommended Citation Glueckert, Leopold G., "Between Two Amnesties: Former Political Prisoners and Exiles in the Roman Revolution of 1848" (1989). Dissertations. 2639. https://ecommons.luc.edu/luc_diss/2639 This Dissertation is brought to you for free and open access by the Theses and Dissertations at Loyola eCommons. It has been accepted for inclusion in Dissertations by an authorized administrator of Loyola eCommons. For more information, please contact [email protected]. This work is licensed under a Creative Commons Attribution-Noncommercial-No Derivative Works 3.0 License. Copyright © 1989 Leopold G. Glueckert BETWEEN TWO AMNESTIES: FORMER POLITICAL PRISONERS AND EXILES IN THE ROMAN REVOLUTION OF 1848 by Leopold G. Glueckert, O.Carm. A Dissertation Submitted to the Faculty of the Graduate School of Loyola University of Chicago in Partial Fulfillment of the Requirements for the Degree of Doctor of Philosophy May 1989 Leopold G. Glueckert 1989 © All Rights Reserved ACKNOWLEDGEMENTS As with any paper which has been under way for so long, many people have shared in this work and deserve thanks. Above all, I would like to thank my director, Dr. Anthony Cardoza, and the members of my committee, Dr. Walter Gray and Fr. Richard Costigan. Their patience and encourage­ ment have been every bit as important to me as their good advice and professionalism.
    [Show full text]
  • Mameli E L'inno Italiano
    L'INNO "FRATELLI D'ITALIA" o "INNO DI MAMELI" Goffredo Mameli 5 settembre 1827- 6 luglio 1849 Poeta e patriota italiano morto prematuramente all'età di soli ventidue anni, Mameli nasce a Genova il 5 settembre 1827 da un Ammiraglio della marina sarda e dalla marchesa Adelaide Zoagli Lomellini. Cagionevole di salute, compie i primi studi sotto la guida della madre. La sua casa è frequentata da intellettuali dell'ambiente genovese come Jacopo Sanvitale, Teresa Doria o Giuseppe Canale. Nel 1835 la famiglia è obbligata a trasferirsi per un anno in Sardegna, raggiungendo i nonni paterni, a causa dell'epidemia di colera che colpì Genova in quell'anno. Goffredo proseguì poi gli studi sotto la guida di Giuseppe Canale, poligrafo di grande cultura assai attivo anche sul piano politico. E' quasi certamente da questi che Mameli trasse il suo grande amore per la patria e per l'autonomia nazionale. Canale, tenuto d'occhio dalla polizia austriaca, non era infatti esente da sospetti carbonari e di forti simpatie mazziniane, tutti elementi che, in pieno fermento rivoluzionario, potevano procurare non pochi guai. Il tredicenne Goffredo frequenta in seguito la scuola pubblica, gestita all'epoca dalla chiesa, e studia retorica sotto la guida di Padre Agostino Muraglia, un esponente degli "scolopi", un ordine religioso che, in contrasto con altri ordini ecclesiastici (ed in particolare i gesuiti), impartivano un insegnamento di indirizzo liberale. Docente nel collegio di Carcare (Savona), vi era anche il padre scolopio Atanasio Canata, fervido patriota. (e sembra sia stato lui a comporre o a suggeriore i poetici versi di quello che diventerà il "Fratelli d'Italia" o "inno di Mameli").
    [Show full text]
  • Indagine Sulle Gallerie Della Liguria Anno 2011
    Indagine sulle gallerie della Liguria Anno 2011 Indagine sulle gallerie della Liguria Anno 2011 Pubblicazione a cura di: Ferrera Paola Magliani Angelo Stipcevich Antonella REGIONE LIGURIA Settore Affari Giuridici e Statistica Dirigente Dott.ssa Emanuela Bacci Via Fieschi,15 16121 – GENOVA Tel. 0105485359 Fax 0105485557 e-mail [email protected] Stampato nel mese di maggio 2012 Si autorizza la riproduzione ai fini non commerciali e con citazione della fonte Indice Introduzione 3 Distribuzione gallerie 5 Tipologia delle gallerie 11 Tunnel della Liguria 13 Gallerie gestite dalle società autostradali 15 Gallerie ferroviarie 18 Dotazioni di sicurezza 19 Enti gestori 21 Elaborazioni dati 22 Schematizzazione della rete ferroviaria ligure Lunghezza delle gallerie Catalogo delle gallerie della Liguria – Schede informative - Gallerie automobilistiche Catalogo delle gallerie della Liguria – Schede informative – Gallerie ferroviarie Catalogo delle gallerie della Liguria – Schede informative – Gallerie pedonali/ciclabili Catalogo delle gallerie della Liguria – Schede informative – Gallerie metropolitana/funicolare Allegati Introduzione La Direttiva 2004/54/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, ha stabilito i requisiti minimi di sicurezza per le gallerie della rete stradale transeuropea, in particolare proprio per i tunnel (si definiscono tunnel le gallerie stradali più lunghe di cinquecento metri) ritenuti importanti infrastrutture che facilitano la comunicazione fra le grandi regioni d’Europa e che sono determinanti
    [Show full text]
  • The Italian Tricolour Flag
    The Italian Tricolour Flag The tricolour became Italy’s national flag in Reggio Emilia on January 7th 1797, when the Cispadane Republic, at the proposal of Deputy Giuseppe Compagnoni, decreed “that the Cispadane Standard or Flag of Three Colours, Green, White and Red shall become universal and that these three Colours also be used in the Cispadane cockade, which must be worn by everybody”. But why precisely these three colours? In the Italy of 1796, which was swept by the victorious Napoleonic army, almost all the numerous Jacobin-inspired republics that had supplanted the old absolute States had adopted flags featuring three bands of equal dimensions and of varying colours, which were clearly inspired by the French model of 1790. Also the “Italian” military divisions, which were established at the time to support the Napoleonic army, had standards fashioned in the same vogue. More specifically, the regimental banners of the Lombard Legion were coloured white, red and green, three colours that were deeply rooted in the Region’s collective heritage: the white and the red were taken from the age-old municipal coat of arms of the city of Milan (a red cross on a white field ) while the green was taken from the uniforms of Milan’s Civic Guards, which had been green as of 1782. The same colours were later adopted for the standards of the Italian Legion, which grouped together the troops of the regions of Emilia and Romagna, which was probably the reason that spurred the Cispadane Republic to confirm them as the colours of its own flag.
    [Show full text]
  • The Original Documents Are Located in Box 16, Folder “6/3/75 - Rome” of the Sheila Weidenfeld Files at the Gerald R
    The original documents are located in Box 16, folder “6/3/75 - Rome” of the Sheila Weidenfeld Files at the Gerald R. Ford Presidential Library. Copyright Notice The copyright law of the United States (Title 17, United States Code) governs the making of photocopies or other reproductions of copyrighted material. Gerald R. Ford donated to the United States of America his copyrights in all of his unpublished writings in National Archives collections. Works prepared by U.S. Government employees as part of their official duties are in the public domain. The copyrights to materials written by other individuals or organizations are presumed to remain with them. If you think any of the information displayed in the PDF is subject to a valid copyright claim, please contact the Gerald R. Ford Presidential Library. Digitized from Box 16 of the Sheila Weidenfeld Files at the Gerald R. Ford Presidential Library 792 F TO C TATE WA HOC 1233 1 °"'I:::: N ,, I 0 II N ' I . ... ROME 7 480 PA S Ml TE HOUSE l'O, MS • · !? ENFELD E. • lt6~2: AO • E ~4SSIFY 11111~ TA, : ~ IP CFO D, GERALD R~) SJ 1 C I P E 10 NTIA~ VISIT REF& BRU SE 4532 UI INAl.E PAL.ACE U I A PA' ACE, TME FFtCIA~ RESIDENCE OF THE PR!S%D~NT !TA y, T ND 0 1 TH HIGHEST OF THE SEVEN HtL.~S OF ~OME, A CTENT OMA TtM , TH TEMPLES OF QUIRl US AND TME s E E ~oc T 0 ON THIS SITE. I THE CE TER OF THE PR!SENT QU?RINA~ IAZZA OR QUARE A~E ROMAN STATUES OF C~STOR ....
    [Show full text]
  • L'azione Delle Logge Nelle Grandi Città
    Revista de Estudios Históricos de la Masonería Latinoamericana y Caribeña ISSN: 1659-4223 Universidad de Costa Rica Xoccato, Demetrio Il Grande Oriente d’Italia e l’educazione: l’azione delle logge nelle grandi città (1868-1925) Revista de Estudios Históricos de la Masonería Latinoamericana y Caribeña, vol. 9, no. 1, 2017, May-November, pp. 58-77 Universidad de Costa Rica DOI: https://doi.org/10.15517/rehmlac.v9i1.28189 Available in: http://www.redalyc.org/articulo.oa?id=369553422004 How to cite Complete issue Scientific Information System Redalyc More information about this article Network of Scientific Journals from Latin America and the Caribbean, Spain and Journal's webpage in redalyc.org Portugal Project academic non-profit, developed under the open access initiative REHMLAC+, ISSN 1659-4223, vol. 9, no. 1, mayo - noviembre 2017/56-75 56 Il Grande Oriente d’Italia e l’educazione: l’azione delle logge nelle grandi città (1868-1925) The Grand Orient of Italy and Education: the lodges and their deeds in big cities (1868-1925) Demetrio Xoccato Master in Storia presso l’Università di Torino, Italia. Centro Ricerche Storiche ricercatore sulla-Muratoria Libera di Torino, Italia. E-mail: [email protected] DOI: http://dx.doi.org/10.15517/rehmlac.v9i1.28189 Fecha de recibido: 15 de marzo de 2017 - Fecha de aceptación: 22 de abril de 2017 Parole chiave Grande Oriente d’Italia, Massoneria italiana, Educazione, Storia della filantropia, Secolarizzazione Keywords Grand Orient of Italy, Italian Freemasonry, Education, History of Philanthropy, Secularisation Sommario L’articolo analizza l’impegno della massoneria italiana in ambito educativo. Tra il 1868 e il 1925 le logge all’obbedienza del Grande Oriente d’Italia promossero e sostennero numerosi enti.
    [Show full text]
  • Ph.D. Dissertation
    Women in Arms: Gender in the Risorgimento, 1848–1861 By Benedetta Gennaro B. A., Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, 1999 M. A., Miami University, 2002 A Dissertation Submitted in Partial Fulfillment of the Requirements for the Degree of Doctor of Philosophy in the Department of Italian Studies at Brown University Providence, Rhode Island May 2010 c Copyright 2010 by Benedetta Gennaro This dissertation by Benedetta Gennaro is accepted in its present form by the Department of Italian Studies as satisfying the dissertation requirement for the degree of Doctor of Philosophy. Date Suzanne Stewart-Steinberg, Advisor Recommended to the Graduate Council Date Caroline Castiglione, Reader Date Massimo Riva, Reader Date David Kertzer, Reader Approved by the Graduate Council Date Sheila Bonde, Dean of the Graduate School iii VITA Benedetta Gennaro was born in Rome on January 18th, 1975. She grew up in Rome and studied at the University of Rome, “La Sapienza” where she majored in Mass Communication. She wrote her undergraduate thesis on the history of the American Public Broadcasting System (1999), after spending a long and snowy winter in the middle of the Nebraskan plains, interning at NET the Nebraska Educational Televi- sion Network. She went on to receive her M.A. in Mass Communication from Miami University (Oxford, Ohio) in 2002. Her master’s thesis focused on an analysis of gender, race, and class in prime-time television opening credits. She decided to move west, to Portland, Oregon, where she worked for three years for the Northwest Film Center, a branch of the Portland Art Museum, organizing the yearly Portland Inter- national Film Festival.
    [Show full text]
  • 03-Villa Spada-A Historical Note-Gearoid O'broin.Pdf
    Villa Spada — A Historical Note Gearóid Ó Broin As the Mother House in the period 1888-1895 and the place where the foundress, Mother Mary Ignatius OSF, died on 6 May 1894, the Villa Spada1 has a particular interest for members of the Missionary Franciscan Sisters of the Immaculate Conception. The story of the house is largely the story of two families, the Nobilis, who owned the property for about a hundred years and built the Casino, and the Spadas, who owned it for a further 200 years of its history. Although they came from noble families, who produced some scholars (Roberto Nobili S.J. and Virgilio Spada) and four Cardinals, none of the actual owners of the property left a deep mark on their times and none of them produced more than a footnote in the history books. Though not themselves great, they and their country house were often close to great people and great events. For ten days in 1849, Garibaldi and his red-shirts placed the Villa Spada at the centre of Italian history. Today's Villa on the Janiculum hill occupies an area of 7,300 square metres, but the original area was, at 30,366 square metres, more than four times as large. It stretched as far as Porta San Pancrazio-at 82 meters above sea level, the highest point in Rome within the city walls-and included much of what is now the American Academy. The name Janiculum is presumed to derive from the cult of Janus. Numa Pompilius, the second Roman king, built a temple to Janus and was buried on the Janiculum.
    [Show full text]
  • Goffredo Mameli Scritti Editi E Inediti
    Goffredo Mameli Scritti editi e inediti www.liberliber.it Livros Grátis http://www.livrosgratis.com.br Milhares de livros grátis para download. Scritti editi e inediti Goffredo Mameli Questo e-book è stato realizzato anche grazie al sostegno di: E-text Editoria, Web design, Multimedia http://www.e-text.it/ QUESTO E-BOOK: TITOLO: Scritti editi e inediti AUTORE: Mameli, Goffredo TRADUTTORE: CURATORE: Barrili, Anton Giulio NOTE: con prefazione "Ai giovani" di Giuseppe Mazzini DIRITTI D'AUTORE: no LICENZA: questo testo è distribuito con la licenza specificata al seguente indirizzo Internet: http://www.liberliber.it/biblioteca/licenze/ TRATTO DA: “Scritti editi e inediti”, di Goffredo Mameli; ordinati e pubblicati con proemio introduzione e note a cura di Anton Giulio Barrili Società ligure di storia patria Palazzo Bianco, già Brignole Sale Genova, 1902 CODICE ISBN: informazione non disponibile 1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 14 gennaio 2007 INDICE DI AFFIDABILITA': 1 0: affidabilità bassa 1: affidabilità media 2: affidabilità buona 3: affidabilità ottima ALLA EDIZIONE ELETTRONICA HANNO CONTRIBUITO: Paolo Alberti, [email protected] Catia Righi, [email protected] REVISIONE: Paolo Oliva, [email protected] PUBBLICATO DA: Claudio [email protected] Informazioni sul "progetto Manuzio" Il "progetto Manuzio" è una iniziativa dell'associazione culturale Liber Li- ber. Aperto a chiunque voglia collaborare, si pone come scopo la pubblicazio- ne e la diffusione gratuita di opere letterarie in formato elettronico. Ulte- riori informazioni sono disponibili sul sito Internet: http://www.liberliber.it/ Aiuta anche tu il "progetto Manuzio" Se questo "libro elettronico" è stato di tuo gradimento, o se condividi le finalità del "progetto Manuzio", invia una donazione a Liber Liber.
    [Show full text]
  • Anthems and Flags of the European Union
    UNITED IN DIVERSITY: ANTHEMS AND FLAGS OF THE EUROPEAN UNION Pierre-Robert Cloet Bénédicte Legué Kerstin Martel Foreword by António Vitorino DECEMBER 2013 STUDIES & REPORTS 102 UNITED IN DIVERSITY: ANTHEMS AND FLAGS OF THE EUROPEAN UNION Pierre-Robert Cloet Bénédicte Legué Kerstin Martel Foreword by António Vitorino United in diversity: Anthems and flags of the European Union TABLE OF CONTENTS FOREWORD by António Vitorino 8 EXECUTIVE SUMMARY 11 INTRODUCTION NATIONAL ANTHEMS AND FLAGS OF EUROPE 13 CHRONOLOGY 15 NATIONAL ANTHEMS OF THE EU COUNTRIES 17 1. The Anthem of the European Union 19 2. Tribute to Monarchy 20 2.1. Danish National Anthems 20 2.2. The Dutch National Anthem 23 2.3. Swedish National Anthems 25 2.4. The British National Anthem 27 3. Tribute to homeland and the people 29 3.1. The Belgian National Anthem 29 3.2. The Hungarian National Anthem 32 3.3. The Italian National Anthem 33 3.4. The Latvian National Anthem 35 3.5. The Lithuanian National Anthem 37 3.6. The Luxembourger National Anthem 38 3.7. The Slovakian National Anthem 41 United in diversity: Anthems and flags of the European Union 4. Praise to the beauty of the country 43 4.1. The Austrian National Anthem 43 4.2. The Bulgarian National Anthem 45 4.3. The Croatian National Anthem 46 4.4. The Estonian National Anthem 49 4.5. The Finnish National Anthem 50 4.6. The Czech National Anthem 52 5. Martial Anthem 54 5.1. The French National Anthem 54 5.2. The Irish National Anthem 56 5.3.
    [Show full text]
  • The Italians in Sydney
    Sydney Journal 1(1) March 2008 ISSN 1835-0151 http://epress.lib.uts.edu.au/ojs/index.php/sydney_journal/index The Italians in Sydney Gianfranco Cresciani In 1840 the British Government abolished the transportation of convicts to New South Wales and opened the doors to free immigration. People born on the Italian peninsula began emigrating to Sydney, even before the proclamation of the Kingdom of Italy on 27 March 1861. Early Italians Other than adventurers, explorers and sailors who ‘jumped ship’, missionaries and political refugees were among the first to reach Sydney. In 1843, three Italian Passionist priests were brought to Sydney by John Bede Polding, the first Catholic Bishop in Australia. Their immediate impression of the colony was most enthusiastic. Father Raimondo Vaccari remarked that ‘this fifth part of the world … without the slightest exaggeration … can be called a terrestrial paradise’. Among the other clergy who soon after arrived in Sydney was the Sicilian Benedictine Father Emanuele Ruggero, who worked in Campbelltown, Camden and St Marys. Father Pietro Magagnotto arrived in 1847 and in 1850 became the Dean of Sydney. In the second half of the 1840s, some 70 Lombard stonemasons were contracted by a Frenchman, Jules Joubert, to come to Sydney, where they built the village of Hunters Hill, and where many of them settled. Joubert recounted that ‘it was possible for me, with the help of those capable Italian stonemasons, to accept other contracts of work in Sydney and district and to erect big buildings and warehouses’. Some of them were politically active. Giovanni Cuneo built and managed the Garibaldi Hotel in Hunters Hill, complete with a statue of the Italian patriot at the entrance of the inn.
    [Show full text]
  • Il Testo Dell'inno Di Mameli
    Il vero titolo dell’Inno di Mameli, conosciuto anche come l’Inno d’Italia, è in realtà Canto degl’Italiani. Questo testo musicato è l’inno nazionale d’Italia dall’ottobre 1946. L’Inno d’Italia però è stato scritto nel 1847, un secolo prima, dallo studente e patriota genoveseGoffredo Mameli e musicato nello stesso anno a Torino da Michele Navarro, genovese anche lui. Il Canto degl’Italiani è stato composto a Genova in occasione dei moti popolari, in un clima di fervore patriottico. Scopriamo insieme l’Inno di Mameli, il testo e il significato dell’Inno d’Italia. L’Inno di Mameli è caratterizzato da un linguaggio arcaico ed è ricco di richiami al nostro passato, dall’Impero Romano ai Vespri Siciliani. Queste sei strofe di otto senari piani e sdruccioli hanno un ritmo davvero incalzante. Vi troviamo un ritornello di due settenari rimati e un senario tronco che rima con l’ultimo verso di ciascuna strofa. L’impeto magniloquente del testo va ricondotto all’intenso fervore patriottico del tempo e all’entusiasmo del giovane ventenne, animato da spirito rivoluzionario di libertà dall’oppressore straniero. Il testo dell’Inno di Mameli Fratelli d’Italia L’Italia s’è desta, Dell’elmo di Scipio S’è cinta la testa. Dov’è la Vittoria? Le porga la chioma, Ché schiava di Roma Iddio la creò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L’Italia chiamò. Noi siamo da secoli Calpesti, derisi, Perché non siam popolo, Perché siam divisi. Raccolgaci un’unica Bandiera, una speme: Di fonderci insieme Già l’ora suonò.
    [Show full text]