COMUNE DI PERITO S T a T U T O Approvato Con Deliberazione Di Consiglio Comunale N. 48 Del 11/09/1991 1° Modifica Deliberazione
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COMUNE DI PERITO PROVINCIA DI SALERNO S T A T U T O Approvato con deliberazione di consiglio comunale n. 48 del 11/09/1991 1° modifica deliberazione di consiglio comunale n. 5 del 15/02/2000 2°modifica deliberazione di consiglio comunale n.13 del 29/09/2004 TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Principi fondamentali 1. La comunità di Perito è ente autonomo locale il quale ha rappresentatività generale secondo i principi della Costituzione e della legge generale dello Stato. Art. 2 Finalità 1. Il Comune promuove lo sviluppo ed il progresso civile, sociale ed economico della propria comunità ispirandosi ai valori ed agli obiettivi della Costituzione. 2. Il Comune persegue la collaborazione e la cooperazione con tutti i soggetti pubblici e privati e promuove la partecipazione dei cittadini, delle forze sociali, economiche e sindacali all'amministrazione. 3. La sfera di governo del Comune è costituita dall’ambito territoriale degli interessi. 4. Il Comune ispira la propria azione ai seguenti criteri e principi: a) il superamento degli squilibri economici, sociali e territoriali esistenti nel proprio ambito e nella comunità nazionale; b) la promozione della funzione sociale dell’iniziativa economica, pubblica e privata, anche attraverso lo sviluppo di forme di associazionismo economico e di cooperazione; c) il sostegno alla realizzazione di un sistema globale ed integrato di sicurezza sociale e di tutela attiva della persona anche con l’attività delle organizzazioni di volontariato; d) la tutela e lo sviluppo delle risorse naturali, ambientali, storiche e culturali presenti nel proprio territorio per garantire alla collettività una migliore qualità della vita. 5. Il Comune riconoscendosi parte del Cilento per territorio, ambiente, storia, costume e tradizione, promuove e concorre a tutte le iniziative rivolte ad uno sviluppo armonico e globale del comprensorio ed alla elevazione civile e sociale delle popolazioni su di esso insediate. Art. 3 Programmazione e forme di cooperazione 1. Il Comune realizza le proprie finalità adottando il metodo e gli strumenti della programmazione. 2. Il Comune concorre alla determinazione degli obiettivi contenuti nei programmi dello Stato e della Regione Campania, avvalendosi dell’apporto delle formazioni sociali, economiche, sindacali e culturali operanti nel suo territorio. 3. I rapporti con gli altri Comuni, con la Provincia la Regione sono informati ai principi di cooperazione, equiordinazione, complementarità e sussidiarietà tra le diverse sfere di autonomia. 4. Al fine di raggiungere una migliore qualità dei servizi, il Comune può delegare proprie funzioni alla Comunità montana. Art. 4 Territorio e sede comunale 1. La circoscrizione del Comune è costituita dal capoluogo PERITO, dalla frazione OSTIGLIANO e dalla borgata ISCA, storicamente riconosciuti dalla comunità. 2. Il Territorio del Comune si estende per Kmq. 23,80 e confina con i Comuni di Cicerale - Monteforte Cilento-Orria - Salento - Lustra - Rutino e Prignano Cilento, con l’interposizione in alcuni casi del fiume Alento. 3. Il Comune comprende altresì il territorio di Montagna SERRA confinante con il Comune di Stio, Campora, Gioi ed il territorio di SELVA DEI SANTI confinante con i Comuni di Salento, Orria e Gioi. 4. Il palazzo civico, sede comunale, è ubicato a Perito che è il capoluogo. 5. Le adunanze degli organi elettivi collegiali si svolgono nella sede comunale. In casi del tutto eccezionali e per particolari esigenze, il Consiglio può riunirsi anche in luoghi diversi dalla propria sede. 6. La modifica della denominazione delle borgate e frazioni o della sede comunale può essere disposta dal Consiglio previa consultazione popolare. Art. 5 Albo pretorio 1. Il Consiglio comunale individua nel palazzo civico apposito spazio da destinare ad “ALBO PRETORIO”, per la pubblicazione degli atti e avvisi previsti dalla legge, dallo statuto e dai regolamenti. 2. La pubblicazione deve garantire l’accessibilità, l’integralista e la facilità di lettura. 3. Il Segretario cura l’affissione degli atti di cui al 1º comma avvalendosi di un messo comunale e, su attestazione di questo, ne certifica l’avvenuta pubblicazione. Art. 6 Stemma e gonfalone 1. Il Comune negli atti e nel sigillo si identifica con il nome di PERITO e con lo stemma e gonfalone concessi con decreto del Presidente della Repubblica dell'1.10.1974. 2. Il Comune ha come segno distintivo lo stemma che è :TRONCATO: nel I° d'azzurro, alla volpe passante al naturale , con la testa rivoltata fissante un'ombra di sole d'oro posta nel cantone sinistro del campo; nel 2° fasciato d'argento e di nero; le fasce nere caricate di una stella d'argento raggiata di sei . Ornamenti esteriori da Comune. 3. Nelle cerimonie e nelle altre pubbliche ricorrenze, accompagnato dal Sindaco, si può esibire il gonfalone comunale nella foggia autorizzata. 4. L’uso e la riproduzione di tali simboli per fini non istituzionali sono vietati. 5. Il Comune, sulla base di specifiche istanze prodotte da terzi, potrà consentire la riproduzione dello stemma per finalità espressamente non vietate dalla legge, con idoneo atto autorizzativo e previo versamento di un canone d'uso che viene fissato con atto consiliare TITOLO II ORGANI DEL COMUNE Art. 7 Identificazione 1. Sono organi del Comune: il Consiglio, la Giunta ed il Sindaco. Le rispettive competenze sono stabilite dalla legge e dal presente Statuto. CAPO I CONSIGLIO COMUNALE Art. 8 Funzioni 1. Il Consiglio comunale, rappresentando l’intera comunità, determina l’indirizzo politico- amministrativo ed esercita il controllo sulla sua applicazione. 2. Il Consiglio, costituito in conformità alla legge, ha autonomia organizzativa e funzionale. Art. 9 Competenze e attribuzioni 1. Il Consiglio comunale esercita le potestà e le competenze previste dalla legge e svolge le sue attribuzioni conformandosi ai principi, ai criteri, alle moralità ed ai procedimenti stabiliti nel presente statuto e nelle norme regolamentari. 2. Impronta l’azione complessiva deIl’ente ai principi di pubblicata, trasparenza e legalità ai fini di assicurare il buon andamento e l’imparzialità. 3. Nell’adozione degli atti fondamentali privilegia il metodo e gli strumenti della programmazione, perseguendo il raccordo con la programmazione provinciale, regionale e statale. 4. Gli atti fondamentali devono contenere la individuazione degli obiettivi e delle finalità da raggiungere e la destinazione delle risorse e degli strumenti necessari all’azione da svolgere. 5. Ispira la propria azione al principio di solidarietà. 6. Il Consiglio Comunale definisce gli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso Enti, aziende e istituzioni e provvede alla nomina degli stessi nei casi previsti dalla legge. Detti indirizzi sono valevoli limitatamente all’arco temporale del mandato politico amministrativo dell’organo consiliare. 7. Il Consiglio Comunale si riunisce validamente con la presenza di N. 5 Consiglieri assegnati + il Sindaco (art. 31, L. 142/90, come modificato dalla L. 265/99. Art. 10 Sessioni e Convocazione 1. L’attività del Consiglio si svolge in sessioni ordinarie e straordinarie. 2.Ai fini della convocazione, sono considerate ordinarie le sedute nelle quali vengono iscritte le proposte di deliberazioni inerenti all’approvazione delle linee programmatiche del mandato, del bilancio di previsione e del rendiconto della gestione. 3. Il Consiglio è convocato dal Sindaco che formula l’ordine del giorno e ne presiede i lavori, secondo le norme del regolamento. 4. Gli adempimenti previsti al 3° comma, in caso di impedimento, rimozione, decadenza, sospensione o decesso del Sindaco, sono assolte dal Vicesindaco. Art. 11 Linee programmatiche di mandato 1.Entro il termine di 90 giorni, decorrenti dalla data del suo avvenuto insediamento, sono presentate, da parte del Sindaco, sentita la Giunta, le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare durante il mandato politico - amministrativo. 2. Ciascun Consigliere comunale ha il pieno diritto di intervenire nella definizione delle linee programmatiche, proponendo le integrazioni, gli adeguamenti e le modifiche, mediante presentazione di appositi emendamenti, nelle modalità indicate dal regolamento del Consiglio Comunale. 3. Con cadenza almeno annuale e comunque, entro il 31 dicembre, il Consiglio provvede, in sessione straordinaria, a verificare l’attuazione di tali linee, da parte del Sindaco e dei rispettivi assessori. E’ facoltà del Consiglio provvedere a integrare, nel corso della durata del mandato, con adeguamenti strutturali e/o modifiche, le linee programmatiche, sulla base delle esigenze e delle problematiche che dovessero emergere in ambito locale. 4. Al termine del mandato politico - amministrativo, il Sindaco presenta all’organo consiliare il documento di rendicontazione dello stato di attuazione e di realizzazione delle linee programmatiche. Detto documento è sottoposto all’approvazione del Consiglio, previo esame del grado di realizzazione degli interventi previsti Art. 12 Commissioni 1. Il Consiglio comunale può istituire nel suo seno commissioni permanenti, temporanee o speciali. 2. Il regolamento disciplina il loro numero, le materie di competenza, il funzionamento e la loro composizione nel rispetto del criterio proporzionale ed assicurando la presenza di ogni Gruppo consiliare in almeno una di essa. Può essere previsto un sistema di rappresentanza plurima o per delega. 3. Le commissioni possono invitare a partecipare ai propri lavori Sindaco, Assessori, responsabili degli uffici comunali, funzionari