Leandro Alberti
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LEANDRO ALBERTI DESCRITTIONE DI TUTTA ITALIA DI F. LEANDRO ALBERTI BOLOGNESE AGGIUNTAVI LA DESCRITTIONE DI TUTTE L’ISOLE TERRA D’OTRANTO, TERRA DI BARI, PUGLIA PIANA, ISOLE DEL MARE ADRIATICO (1568) A CURA DI ELEONORA CARRIERO EDIZIONI DIGITALI DEL CISVA 2010 NOTA AL TESTO La prima edizione della Descrittione di tutta l’Italia di Leandro Alberti è del 1550 (Bologna, per Anselmo Giaccarelli). Si tratta di una composita opera corografica in volgare, i cui punti di riferimento per conenuto e forma sono rappresentati dall’Italia illustrata (1474) di Flavio Biondo, come anche dagli Annales omnium temporum di Pietro Ranzano (un domenicano, contemporaneo di Flavio Biondo).1 Oltre a quanto appreso dalle fonti scritte, Alberti seppe aggiungere alla sua Descrittione ciò che egli ricavò dall’esperienza diretta del territorio: in previsione della stesura dell’opera, il padre domenicano organizzò, infatti, una serie di viaggi nelle singole regioni per annotare e aggiornare le indicazioni sugli uomini illustri dei territori, sulle condizioni e sullo stato reale di borghi e di città (dando particolare rilievo alle strutture di difesa e alla presenza di luoghi di culto). È con questo scopo che Alberti visitò la Puglia nel 1525. Concorrono ad arricchire le descrizioni le numerose citazioni di fonti letterarie, erudite e antiquarie. La scelta del volgare da parte del domenicano è strettamente legata alle finalità pratiche dell’opera e alla volontà dell’autore di diffonderne la lettura presso un pubblico non specialistico (intento ampiamente ricompensato dal grande numero di edizioni che l’opera ebbe negli anni). Innovazione e tradizione si uniscono e si mescolano, dunque, nell’opera di Leandro Alberti, confermando così il carattere complesso e composito di questo particolare sottogenere odeporico, ovvero quello della corografia di età umanistica, in cui si intersecano generi e forme di scrittura molteplici e non sempre distinguibili. Nella presente edizione sono state trascritte dall’edizione del 1568 (Venezia, Lodovico degli Avanzi) le seguenti carte: DEDICHE (CC II-VII); DESCRITTIONE DI TUTTA L’ITALIA (CC 1-8); 1 Cfr. Domenico Defilippis, Leandro Alberti, in La rinascita della corografia tra scienza ed erudizione, Bari, Adriatica Editrice, 2001, pp. 45-48. I MAGNA GRAECIA. PUGLIA: LUOGHI DI PUGLIA (CC 227-232); TERRA D’OTRANTO, NONA REGIONE DELLA ITALIA (CC 233-340); TERRA DI BARI, DECIMA REGIONE DELLA ITALIA (CC 240-247); PUGLIA PIANA, UNDECIMA REGIONE DELLA ITALIA (CC 247V-255); ISOLE APPARTENENTI ALLA ITALIA: ISOLE DEL MARE ADRIATICO (CC 77-78). CRITERI DI TRASCRIZIONE Per la trascrizione si è scelto di seguire criteri improntati alla massima conservatività; gli emendamenti sono stati limitati ai soli casi di evidente errore di composizione tipografica; si è, infine, fatto qualche intervento di uniformazione sull’ortografia. In particolare: - si è adeguato all’uso attuale l’impiego dei caratteri u , U, v e V; - si sono sciolte le legature ß [ss], & [et], æ [ae] e oe [oe]; - si sono sciolte le abbreviazioni, eccetto quelle delle epigrafi e dei nomi di persona latini; - si sono inseriti i caratteri m o n rappresentati da un segno diacritico sulla vocale precedente (prîcipio, sêpre); - si sono adottate le moderne regole della composizione tipografica sugli spazi prima e dopo i segni d'interpunzione; - si è adeguata all'uso moderno degli accenti l'ortografia di alcune parole (altresì, è, città, così, dà...), ma usando l'accento grave in luogo di quello acuto, che nel testo non compare mai (s'incontreranno perciò grafie come perchè, nè, sè); - secondo l'uso moderno, si è eliminato l'apostrofo nel troncamento (un'altro = un altro, gentil'huomo = gentil huomo...); - si sono rese maiuscole le iniziali dopo il punto e le iniziali dei toponimi; - si sono rese minuscole le iniziali dopo la virgola, il punto e virgola e i due punti, tranne che all'inizio di una citazione o di un discorso diretto; - si sono sostituite alcune vocali maiuscole seguite da apostrofo con le corrispondenti lettere accentate. Si sono invece mantenute alcune caratteristiche dell'originale, ovvero: - l'uso delle maiuscole, salvi i casi sopra detti; II - l’uso della lettera t nelle terminazioni –tione e –ttione; - l’ortografia dei nomi geografici e di persona con le varianti; - l'uso della h etimologica (huomo, havrebbe...); - la punteggiatura, compreso l’uso di un punto dopo i numeri. Sono stati omessi i richiami agli argomenti trattati posti al margine delle pagine del testo originale. ELEONORA CARRIERO III LEANDRO ALBERTI DESCRITTIONE DI TUTTA ITALIA DI F. LEANDRO ALBERTI BOLOGNESE AGGIUNTAVI LA DESCRITTIONE DI TUTTE L’ISOLE TERRA D’OTRANTO, TERRA DI BARI, PUGLIA PIANA, ISOLE DEL MARE ADRIATICO ALLO ILLUSTRISSIMO SIGNORE IL SIGNOR ALBERICO CIBO MALASPINA MARCHESE DI MASSA E DI CARRARA, E CONTE D’AJELLO E DI FIORINTILLO Di quanta lode siano degni, Illustrissimo ed Eccellentissimo Signor Marchese, quelli, che in qualunque facultà si dilettano di far opere, delle quali gli huomini ne possano ricevere giovamento, non credo che mi bisogni affaticare per dimostrarlo, sapendosi quasi da ognuno che perfino nelli primi secoli fu per commune consenso di tutti ordinato, che agli inventori delle arti fussero dati gran premij, e determinati supremi honori. Et se nelle arti etiamdio mecchanice si è tenuto tanto conto de gli inventori: quanto debbono essere stimati e ammirati quelli, che con lo studio delle lettere ci hanno lasciato la memoria degli illestri e memorabili fatti della antichità? Certo la fama e gloria di questi tali deve a qualunque altra essere anteposta. Adunque non senza ragione tra gli scrittori de’ tempi nostri mi è parso degno di somma lode F. Leandro Alberti Bolognese, havendoci egli lasciato (oltre le molte altre sue compositioni) il nobilissimo volume della Descrittione d’Italia con le Isole a quella appartenenti: opera non solo di grandissima fatica, ma tutta piena di erudizione, e di cognizione d’infinite cose, perciocché vi sono descritti dentro minutissimamente con meraviglioso ordine e diligenza i luoghi di tutta Italia con i suoi nomi antichi e moderni; e oltre a ciò vi si trova una dilettevole e utilissima varietà d’historie narrate a buon proposito non tanto per ricreare i lettori (avenga 1 che la historia è sempre dilettevolissima) quanto per far conoscere alli habitatori di qualunque parte d’Italia l’origine, l’argumento, overo la depressione delle patrie loro. Lascio in così fatto proposito di dire quanto questo autore sia stato non solo diligente, ma curioso in cercar di rintracciare per fino ad ogni minimo castelluccio; e quanto amorevole verso qualunque città, castello, e villa nel raccontare le sue lode, e nominar li huomini chiari, che di quelle per tanti secoli sono usciti. Et se bene altri autori latini e greci hanno per innanzi descritta la Italia, e alcuni anchora ce l’hanno rappresentata in disegno, nondimeno la presente Descrittione è tale, e con tale arte tessuta, che possiamo dire che ci rappresenti e la eruditione de gli altri scrittori, e insieme il disegno, che nella tavole dipinto si vede. Di qui è nato che da tutti sempre è ella stata giudicata degna di dover esser perpetuata con le stampe: et in particolare, che havendo l’honorato M. Lodovico Avanzi mercante di libri deliberato di ristamparla, a me, prima che ciò a far si cominciasse, ha voluto dar la cura di rivederla tutta, e di purgarla di molti errori, i quali erano incorsi nelle altre stampe; con pregarmi ch’io volessi mitigare alcune durezze che gli parevano esserci intorno alla lingua, come che l’autore havesse havuto molto più ripsetto a rappresentare la verità delle cose, che alla eleganza del dire. Io, quantunque conoscessi la impresa dover essere molto ardua, e forse anchora ad alcuno poco accetta (tanta suol’esser la malignità de i detrattori) non ho voluto però disdire allo amico mio in questa sua honesta dimanda; ma senza alterar punto il sentimento dello autore, e senza diminuirvi o accrescere cosa alcuna, ho fatto nell’opera quello abbellimento che per me si è potuto, ingegnandomi oltre a ciò che anche la stampa venga ben corretta et ordinata. Ha voluto ancora esso M. Lodovico per accrescere ornamento a questo libro, e per maggior sodisfattione de curiosi lettori, che egli venga fuori ornato co li disegni delle isole appartenenti alla Italia, i quali si troveranno collocati alli suoi luoghi. Hora seguitando il costume già in fin da gli antichi scrittori usato di dedicare le sue fatiche a qualche persona illustre, sotto il nome della quale i loro scritti uscissero più favorevoli, non mi è stato molto difficile il farne in ciò scelta. Percioché vostra signoria illustrissima subito mi si presentò innanzi degna, alla quale io potessi molto bene confidare, o per dir meglio raccomandare questa mia picciola fatica. M’invitava a questo principalmente la nobiltà delle illustrissime 2 famiglie Cibo e Malaspina, le quali son tali che meritamente sono tenute tra le più honorate e principali d’Italia. Et dipoi anchora percioche mi pareva di vedere, che io a ciò fare fussi in un certo modo spetialmente obligato, havendo inteso da M. Danese Cataneo, scultore eccellente et elegante poeta, come vostra signoria illustrissima nelle continue occupationi del governo delli suoi Stati non tralascia mai gli studi delle Lettere, e, tra le altre cose, che si prende grandissima delettatione delle historie, facendovi dentro bene spesso di bellissimi avertimenti; come a commune utilità so essere avenuto nel presente libro, nel quale ho veduto alcune sue correttioni, che illustrano alcuni luoghi, i quali prima erano male intesi. Et certamente ch’ella ben dimostra la grandezza dell’animo suo, e l’eccellenza dello ingegno, che dove molti con tante commodità, quante ne ha vostra signosia illustrissima, attenderebbero per lo più alli piaceri o ad accumulare ricchezze, ella vivendo in ogni cosa splendidissimamente, e come a Prencipe si conviene, parte attende a far cose degni d’historia, parte legge le già fatte da altri.