Committente COMUNE DI POSTALESIO ()

Progetto

PIANO PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO

Progettisti

Arch. LUZZI LUCIANA e Arch. BORROMINI GIANLUIGI

Procedimento

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Autorità procedente Autorità competente Responsabile procedimento

Geom. Pierclaudio Ing. Mirko Maranta Geom. Pierclaudio Gugiatti Gugiatti

Elaborato DS.01

DOCUMENTO DI SCOPING Maggio 2013

Professionista incaricato

Dott.ssa SILVIA SPEZIALE Via Valeriana, 65 – 23016 (SO) Tel/Fax 0342.680651 Mobile 339.1057996 E-mail [email protected]

Comune di Postalesio – Valutazione Ambientale Strategica del PGT – Documento di Scoping

SOMMARIO

1.0 PREMESSA: IL SIGNIFICATO DELLA VAS ...... 3 1.1 La pianificazione territoriale ed urbanistica e il processo di VAS ...... 3 1.2 Il concetto di sviluppo sostenibile ...... 5 1.3 Finalità e struttura del Documento di Scoping...... 8 1.4 Consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale in fase di scoping...... 9 2.0 PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DELLA VAS ...... 10 2.1 Normativa di riferimento comunitaria e nazionale: ...... 10 2.2 Normativa Regione Lombardia: ...... 10 3.0 PERCORSO METODOLOGICO INTEGRATO PGT-VAS ...... 12 3.1 Fasi del percorso metodologico procedurale ...... 12 3.2 Fase di preparazione...... 14 3.3 Fase di orientamento ...... 15 3.4 Modalità di integrazione della dimensione ambientale nel Documento di Piano ...... 15 3.5 Mappatura dei soggetti ed Enti competenti in materia ambientale ...... 17 3.6 Mappatura degli Enti territorialmente limitrofi o comunque interessati alla VAS...... 18 3.7 Contesto transfrontaliero...... 18 3.8 Mappatura del pubblico individuato come portatore di interesse ...... 18 3.9 Modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni...... 21 3.10 Verifica presenza aree protette e Siti Rete Natura 2000...... 22 4.0 QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO E PROGRAMMATICO...... 23 4.1 Normativa ambientale di riferimento ...... 23 4.2 Quadro programmatico...... 28 4.2.1 Piani su scala regionale e provinciale...... 28 4.2.2 Piani su scala comunale...... 29 4.2.3 PGT dei Comuni confinanti...... 29 5.0 FONTI DELLE INFORMAZIONI...... 31 5.1 Fonti regionali e provinciali...... 31 5.2 Fonti comunali...... 33 6.0 DEFINIZIONE DELL’AMBITO DI INFLUENZA E DELLA PORTATA DELLE INFORMAZIONI DA INCLUDERE NEL RAPPORTO AMBIENTALE – DEFINIZIONE DEL CONTESTO...... 34 6.1. Inquadramento territoriale ...... 34 6.2 Cenni storici ...... 35 6.3 Il sistema paesistico – ambientale ...... 36 6.3.1 Maggenghi e località in quota ...... 36 6.3.2 Alpeggi...... 36 6.3.3 Edifici importanti e caratteristici, cenni ...... 37 6.3.4 Alberi monumentali ...... 37 6.4 Sistema ambientale ...... 41 6.5 Sistema produttivo, terziario e commerciale ...... 41 6.6 Sistema agricolo ...... 41 6.7 Sistema turistico-ricettivo...... 43 6.8 Sistema della mobilità...... 43 6.9 Assetto geologico, idrogeologico e sismico ...... 43 6.10 Il sistema demografico e la distribuzione della popolazione ...... 45 7 ANALISI PRELIMINARE DEL CONTESTO ...... 46 7.1 Analisi in relazione ai fattori ambientali ...... 46 7.2 Analisi swot...... 57 8.0 CONTENUTI E OBIETTIVI/STRATEGIE GENERALI DEL PGT...... 59 8.1 Contenuti del PGT ...... 59

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8.2 Obiettivi e previsioni del PGT...... 60 8.2.1 Sistema rurale-paesistico-ambientale...... 60 8.2.2 Efficienza energetica e sostenibilità ambientale ...... 61 8.2.3 Sistema insediativo ...... 62 8.2.4 Sistema produttivo e commerciale...... 62 8.2.5 Servizi ...... 62 8.2.6 Mobilità ...... 62 9.0 OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE...... 64 9.1 Obiettivi di sostenibilità a livello europeo...... 64 9.2 Obiettivi di sostenibilità a livello nazionale ...... 65 9.3 Obiettivi di sostenibilità a livello regionale ...... 66 9.4 Obiettivi di sostenibilità proposti per la VAS del PGT di Postalesio ...... 68 10.0 DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO E INDICATORI...... 71 10.1 Il sistema di monitoraggio ...... 71 10.2 Proposta del set di indicatori...... 72 Allegato I...... 77 Allegato II ...... 79 Allegato III ...... 80 Allegato IV...... 81

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1.0 PREMESSA: IL SIGNIFICATO DELLA VAS

1.1 La pianificazione territoriale ed urbanistica e il processo di VAS Nel marzo 2005 la Regione Lombardia ha approvat o la legge n. 12 “per il governo del territorio” che ha forma di testo unico per l’urbanistica e l’edilizia e porta a compimento il processo di progressiva trasformazione del sistema di pianificazione territoriale e urbanistica. La suddetta legge ridefinisce contenuti e natura dei vari strumenti urbanistici e introduce significative modificazioni del ruolo e delle funzioni dei diversi livelli di governo territoriale. L’obiettivo della norma è quello di promuovere lo sviluppo sostenibile ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente. Per quanto riguarda il Piano di Governo del Territorio (PGT) tale legge propone una struttura tripartita: il Documento di Piano (atto strategico), il Piano delle Regole (territorio costruito) ed il Piano dei Servizi; introduce l’obbligo di sottoporre il Documento di Piano alla Procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di cui alla direttiva 2001/42/CE, come recepita dal D.Lgs. 152/06, entrato in vigore dopo un iter piuttosto complesso, nel luglio 2007. Il suddetto decreto legislativo 152/06 è stato successivamente corretto ed integrato dal D.Lgs n. 4 del 18 gennaio 2008 (4/08) relativo a VIA, VAS e IPPC. La Regione Lombardia ha quindi emesso la delibera del Consiglio regionale del 13 marzo 2007, n. VIII/351 di approvazione degli "Indirizzi Generali per la Valutazione Ambientale di piani e programmi (VAS)". Infine, la Giunta regionale della Lombardia, in attuazione del comma 1, art. 4, l.r. 12/2005, con proprio atto in data 27/12/2007, n. 6420 "Determinazione della procedura di Valutazione ambientale di piani e programmi- VAS" e ss.mm.ii., ha dettato le disposizioni volte alla definitiva entrata in vigore della VAS nel contesto regionale.

La Valutazione Ambientale Strategica si delinea come un processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte dagli Enti di governo del territorio – politiche, piani o iniziative nell’ambito di programmi nazionali, regionali e locali - in modo che queste siano incluse e affrontate, alla pari delle considerazioni di ordine economico e sociale, fin dalle prime fasi (strategiche) del processo decisionale. In altre parole, la Valutazione Ambientale Strategica assolve al compito di verificare la coerenza delle proposte programmatiche e pianificatorie con gli obiettivi di sostenibilità, a differenza della VIA che si applica a singoli progetti di opere. E’ un processo di tipo partecipativo.

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L'obiettivo principale della VAS è, come definito nella Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente, è quello di "garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile" . La VAS persegue quindi obiettivi di salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente, di protezione della salute umana e di utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali; obiettivi da raggiungere mediante decisioni ed azioni ispirate al principio di precauzione, in una prospettiva di sviluppo durevole e sostenibile.

Sono sottoposti alla VAS tutti i Piani e i Programmi: - che possono avere effetti significativi su ll’ambiente e sul patrimonio culturale; - che sono elaborati per i seguenti settori: agricolo; forestale; della pesca; energetico; industriale; dei trasporti; della gestione dei rifiuti e delle acque; delle telecomunicazioni; turistico; della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli; - che definiscono il quadro di riferimento per l’approvazione, l’autorizzazione e l’area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della direttiva 85/337/CEE; - per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici (ZPS) e quelli classificati come siti di importanza comunitaria (SIC) per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi dell’art. 6 e 7 della direttiva habitat 92/43/CE (la valutazione di incidenza).

La direttiva 2001/42/CE indica le tipologie di piani e programmi da sottoporre obbligatoriamente a valutazione ambientale, e quelle da sottoporre a verifica, al fine di accertare la necessità della valutazione ambientale, in relazione alla probabilità di effetti significativi sull'ambiente (art. 3, commi 3, 4 e 5).

La VAS si accosta ad altri strumenti di valutazione ambientale, quale la Valutazione di Impatto Ambientale dei progetti e la Valutazione di incidenza, riferita ai siti di Natura 2000, costituendo un sistema nel quale l'intero ciclo della decisione viene valutato nel suo compiersi.

In base allo schema procedurale della VAS definito negli “Indirizzi Generali per la VAS” approvati con D.C.R. 13 marzo 2007, n. VIII/351, e aggiornato con la D.G.R. del 27 dicembre 2007, n. VIII/6420 è prevista una prima fase di scoping che consiste nello svolgimento delle considerazioni

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1.2 Il concetto di sviluppo sostenibile Negli ultimi decenni è maturata la consapevolezza che i cambiamenti ambientali sono causati non solo dalla realizzazione di nuovi progetti, ma anche dalla messa in atto delle decisioni strategiche contenute nei piani e programmi. L'ONU nel 1983 iniziò a manifestare preoccupazioni sul problema dei cambiamenti globali e maturò la decisione di dare vita a una Commissione di Studio, con il compito di elaborare raccomandazioni per un’agenda globale su questo tema. Quattro anni più tardi, nel 1987, venne presentato il rapporto “Il futuro di tutti noi” sui cambiamenti globali (noto come Rapporto Brundtland), nel quale si riconosceva la necessità, ma anche la difficoltà, di arrivare a breve termine a una svolta nello sviluppo economico e sociale e a una rapida maturazione di una diffusa consapevolezza sulla nuova realtà, per fare fronte velocemente alle minacce esistenti. Da quel momento iniziò a prender forza il concetto di “sviluppo sostenibile”.

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Il Rapporto Brundtland (1987) definì lo sviluppo sostenibile come “ quello sviluppo capace di soddisfare le necessità della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie necessità”.

Una successiva e più globale definizione è stata fornita nel 1991 dalla World Conservation Union (IUCN), dal United Nations Environment Programme (UNEP) e dal World Wide Fund for Nature (WWF): “ lo Sviluppo Sostenibile è un miglioramento della qualità della vita, senza eccedere la capacità di carico degli ecosistemi di supporto, dai quali essa dipende”.

L’International Council for Local Environmental Initiatives (ICLEI) ha fornito un’ulteriore definizione di sviluppo sostenibile quale: “ lo sviluppo che fornisce elementi ecologici, sociali ed opportunità economiche a tutti gli abitanti di una comunità, senza creare una minaccia alla vitalità del sistema naturale, urbano e sociale che da queste opportunità dipendono”. Secondo l’ICLEI le dimensioni economiche, sociali ed ambientali sono strettamente correlate ed ogni intervento di programmazione deve tener conto delle reciproche interrelazioni. Tale concetto è stato anche ampiamente trattato e sottoscritto anche durante il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile o WSSD (World Summit on Sustainable Development) che si tenne a Johannesburg nel 2002. In questa occasione, specialmente attraverso il documento “Plan of Implementation of World Summit on Sustainable Development” (Piano d’attuazione), viene ribadito l’impegno a promuovere i principi per la sostenibilità, definiti dieci anni prima a Rio de Janeiro, ad assicurare la continuità nella realizzazione dei progetti di Agenda 21 e viene inoltre data particolare rilevanza al raggiungimento degli obiettivi del Millennio stabiliti dalla “United Nations Millenium Declaration” (Dichiarazione del Millennio).

L’Unione Europea ha introdotto con la Direttiva del 27 giugno 2001 n. 42, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, la Valutazione Ambientale come strumento chiave per assumere la sostenibilità come obiettivo determinante nella pianificazione e programmazione. Nel processo di formazione di piani e programmi diventa pertanto fondamentale rispondere a queste domande: - Che cosa significa sostenibilità ambientale? - Quando un piano o programma si può definire sostenibile? - Che cosa è la Valutazione Ambientale? - Come si può integrare la Valutazione Ambientale nella pianificazione e programmazione?

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Sulla scorta delle dichiarazioni riportate precedentemente, il concetto di sostenibilità implica pertanto tre dimensioni fondamentali: la sostenibilità ambientale, la sostenibilità economica e la sostenibilità sociale. La pianificazione sarà realmente sostenibile quando gli interventi derivanti dall’attuazione delle nuove generazioni di piani e programmi consentiranno di modificare la tendenza a sfruttare le risorse ambientali al di sopra della loro capacità di rigenerazione. La riduzione di questi effetti negativi avrà luogo quando i nuovi piani e programmi prenderanno in considerazione e introdurranno tecnologie e metodi per ottenere che i fini del piano o programma siano raggiunti con un consumo significativamente minore di risorse naturali (meno energia, acqua, suolo e materiali) e con un minore inquinamento indotto (meno CO 2 , acque reflue e rifiuti solidi). La pianificazione sostenibile deve quindi essere intesa come un processo lento e progressivo, che avrà effetti significativi a medio e lungo periodo se da subito, attraverso il recepimento della Direttiva 2001/42/CEE, saranno formulati nuovi piani e programmi capaci di incidere positivamente, efficacemente e preventivamente nel processo di cambiamento ambientale globale. Partendo dalla necessità di progredire verso uno sviluppo più sostenibile, negli ultimi anni i governi e le istituzioni dell'Europa hanno lavorato, e stanno tuttora lavorando, per tentare di rendere operativa l'integrazione di obiettivi e criteri ambientali e di sostenibilità nei processi decisionali strategici, al fine di raggiungere questo modello di sviluppo per i rispettivi paesi. Il Consiglio di Cardiff del 1998 è stato il punto di partenza per l'integrazione effettiva della dimensione ambientale in tutte le politiche settoriali europee, come l'industria, l'energia o l'agricoltura. La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) costituisce uno degli strumenti più validi per il conseguimento di tali obiettivi di integrazione, perché destinato a introdurli nella formulazione dei piani e programmi a partire dalle loro fasi iniziali.

Riassumendo, alla base del procedimento di VAS sono fondamentali i seguenti due concetti: - gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di tutela dell’ambiente possono essere meglio perseguiti indirizzando i processi decisionali “a monte” piuttosto che “a valle”; - la possibilità di perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile dipendono anche dal livello di coinvolgimento del pubblico nei processi decisionali.

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1.3 Finalità e struttura del Documento di Scoping Il Documento di Scoping ha lo scopo di contribuire alla definizione del quadro di riferimento per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Documento di Piano del PGT del Comune di Postalesio. Esso contiene: - lo schema del percorso metodologico procedurale definito, - una proposta di definizione dell’ambito di influenza del Documento di Piano e della portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale, - la verifica delle interferenze con i Siti di Rete Natura 2000 (SIC e ZPS).

Il presente documento di analisi preliminare è strutturato in diversi capitoli volti a descrivere i seguenti argomenti: - cap. 2: riporta i principali riferimenti normativi per la VAS; - cap. 3: illustra il percorso VAS ipotizzato per il Piano in esame, mettendo in luce le sinergie tra Piano e VAS, i soggetti potenzialmente interessati alle decisioni, da coinvolgere quindi nella partecipazione, sia istituzionali (Regione, Enti locali, ecc.) che non istituzionali (esperti di settore, rappresentanti della società civile, organizzazioni non governative, associazioni ambientaliste, sindacati, ecc.), le attività di partecipazione e consultazione, e contiene la verifica della presenza di aree Natura 2000; - cap. 4: sintetizza il quadro di riferimento normativo e programmatico in materia ambientale, sulla cui base impostare l’attività di analisi della coerenza del PGT; - cap. 5: riassume le principali fonti delle informazioni di interesse per la VAS; - cap. 6 e 7: contengono la descrizione del contesto ambientale di riferimento (dati su Postalesio) e un’analisi “SWOT”, volta ad individuare punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce; - cap. 8: contiene la proposta degli obiettivi e delle strategie del Documento di Piano; - cap. 9: contiene la proposta di obiettivi di sostenibilità ambientale; - cap. 10: riporta una proposta del sistema di monitoraggio e del set di indicatori da utilizzare in fase di valutazione.

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1.4 Consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale in fase di scoping Il Documento di Scoping , ai fini della consultazione, viene sottoposto ai soggetti competenti in materia ambientale, tra cui gli Enti territorialmente interessati, e presentato in occasione della prima seduta della Conferenza di Valutazione, durante la quale si raccolgono osservazioni, pareri e proposte di modifica e integrazione. La consultazione ha l’obiettivo di contribuire alla definizione della portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale e del loro livello di dettaglio. Sono inoltre richiesti suggerimenti e osservazioni su tutti i contenuti del Documento di Scoping, come messo in evidenza nella seguente tabella, che funge da traccia per la consultazione.

Indicazione del Domande capitolo cap. 2 Questi riferimenti normativi per la VAS sono corretti ed esaustivi? cap. 3 Sono stati considerati tutti i soggetti ed enti competenti in materia ambientale? Sono sufficienti le modalità di informazione individuate? Si richiede di attivare assemblee pubbliche aggiuntive alle Conferenze di VAS previste, legate a tematiche di particolare interesse? cap. 4 I riferimenti regionali e provinciali sono corretti ed esaustivi? E’ possibile per gli Enti fornire i piani ritenuti prioritari, segnalando le parti di maggiore interesse per il PGT del Comune di Postalesio? Ci sono altri piani in corso di elaborazione di cui tenere conto nella redazione del PGT e della VAS? cap. 5 E’ esaustivo l’elenco delle fonti di informazione che si intendono utilizzare? Esistono altre fonti regionali, provinciali e comunali rilevanti ai fini della redazione del Piano e della VAS? Quali tra le fonti citate sono più significative nel processo di VAS? cap. 6 La Sovrintendenza dei Beni Architettonici e Paesaggistici individua sul territorio del Comune di Postalesio edifici a vincolo diretto? L’analisi del contesto ambientale è esaustiva? Ritenete che nel Rapporto Ambientale l’analisi del contesto debba essere ampliata per ulteriori fattori? L’analisi del contesto è volta a far emergere gli aspetti chiave dello stato dell’ambiente, in termini di criticità e potenzialità. Quali aspetti ritenete maggiormente significativi o problematici?

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2.0 PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DELLA VAS

2.1 Normativa di riferimento comunitaria e nazionale: - Direttiva comunitaria 2001/42/CE del 27 giugno 200 1 relativa alla “valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente” - Decreto legislativo n. 152 del 03 aprile 2006 “Norme in materia ambientale” - Decreto legislativo n. 4 del 16 gennaio 2008 disposizioni correttive del decreto n. 152/2006 - Decreto legislativo n. 128 del 29 giugno 2010 “Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69”

2.2 Normativa Regione Lombardia: - L.r. 11 marzo 2005, n. 12 “Legge per il governo del territorio” - D.C.R. n. VIII/351 del 13 marzo 2007 “Indirizzi generali per la Valutazione di Piani e Programmi” - D.G.R. n. VIII/6420 del 27 dicembre 2007 “Determinazione della procedura per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi” - D.G.R. n. VIII/10971 del 30 dicembre 2009 “Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi - VAS (art. 4, l.r. n. 12/2005; d.c.r. n. 351/2007) - Recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 modifica, integrazione e inclusione di nuovi modelli”

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- D.G.R. n. VIII/761 del 10 novembre 2010 “Determinazione della procedura di Valutazione ambientale di piani e programmi - VAS- (art. 4, l.r. n. 12/2005; d.c.r. n. 351/2007) Recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs. 29 giugno 2010 n. 128, con modifica ed integrazione delle dd.g.r. 27 dicembre 2008, n. 8/6420 e 30 dicembre 2009, n. 8/10971” - D.G.R. n. VIII/2789 del 22 dicembre 2011 “Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi - VAS (art. 4, l.r. n. 12/2005) - Criteri per il coordinamento delle procedure di valutazione ambientale (VAS) e Valutazione di incidenza (VIC) - Verifica di assoggettabilità a VIA negli accordi di programma a valenza territoriale (art. 4, comma 10, l.r. 5/2010)” - D.G.R. n. IX/3836 del 25 luglio 2012 “Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi - VAS (art. 4, l.r. 12/2005; d.c.r.n. 351/2007) - Approvazione allegato 1u - Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (VAS) - Variante al piano dei servizi e piano delle regole”

Questi riferimenti normativi per la VAS sono corretti ed esaustivi?

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3.0 PERCORSO METODOLOGICO INTEGRATO PGT-VAS

La Valutazione Ambientale Strategica, come già riportato, assume il ruolo di strumento di supporto al processo decisionale che porta alla definizione del Piano di Governo del Territorio. La normativa regionale di riferimento prevede che i processi di redazione del Piano e di valutazione dello stesso procedano in modo sincrono e integrato, garantendo così che tutte le decisioni siano prese senza trascurare l’aspetto ambientale delle stesse e senza tralasciare il coinvolgimento del pubblico e delle autorità competenti in materia ambientale. La piena integrazione della dimensione ambientale nella pianificazione, per essere effettiva, deve svilupparsi lungo tutto il ciclo di vita del Piano.

3.1 Fasi del percorso metodologico procedurale Le fasi del procedimento di VAS del Documento di Piano sono indicate al punto 5.0 della D.C.R. n. VIII/351 del 13 marzo 2007 e nelle successive Deliberazioni di Giunta Regionale, come specificati nei punti seguenti e declinati nello schema metodologico procedurale riportato a pagina seguente. 1. avviso di avvio del procedimento; 2. individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione; 3. elaborazione e redazione del DdP e del Rapporto Ambientale; 4. messa a disposizione; 5. convocazione conferenza di valutazione; 6. formulazione parere ambientale motivato; 7. adozione del DdP; 8. pubblicazione e raccolta osservazioni; 9. formulazione parere ambientale motivato finale e approvazione finale; 10. gestione e monitoraggio.

Lo schema del percorso metodologico-procedurale del processo di VAS è tratto dal Testo coordinato dgr 761/2010, dgr 10971/2009 e dgr 6420/2007 - Allegato 1 b - Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (VAS) - DOCUMENTO DI PIANO – PGT piccoli comuni opportunamente adattato alla realtà del Comune di Postalesio.

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3.2 Fase di preparazione Nella fase di preparazione, l’Amministrazione comunale ha provveduto all’avvio dei procedimenti di formazione del PGT e della VAS, mediante i seguenti atti ed attraverso i canali di informazione riportati nelle seguenti tabelle:

Procedimento Avvio del procedimento Pubblicazione avviso di avvio del procedimento PGT Deliberazione della Giunta Comunale - Albo Pretorio dal 15.03.2013 per 15 n. 11 del 9.03.2013 giorni consecutivi; - sito internet del Comune; - SIVAS della Regione Lombardia, - “Il Giorno” del 20.03.2013, - BURL Serie Inserizioni e Concorsi n. 12 del 20.03.2013. VAS Deliberazione della Giunta Comunale - Albo Pretorio dal 15.03.2013 per 15 n. 11 del 9.03.2013 giorni consecutivi; - sito internet del Comune; - SIVAS della Regione Lombardia, - “Il Giorno” del 20.03.2013, - BURL Serie Inserizioni e Concorsi n. 12 del 20.03.2013.

Il Sindaco, nella sua qualità di Autorità Proponente per il Comune di Postalesio ha identificato gli attori che prendono parte al procedimento, mediante i seguenti atti:

Deliberazione Soggetto incaricato Ruolo DGC n. 18 del 23.03.2013 Geom. Pierclaudio Gugiatti Responsabile del Procedimento ed Autorità Procedente per la VAS DGC n. 18 del 23.03.2013 Ing. Mirko Maranta Autorità Competente per la VAS Det. n. 30 del 16.03.2013 Arch. Luzzi Luciana e Arch. Estensore del Piano di Governo Borromini Gianluigi del Territorio Det. n. 21 del 16.03.2013 Dott. Geol. Giovanni Songini Estensore dello studio geologico a supporto del Piano

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di Governo del Territorio Det. n. 19 del 16.03.2013 Dott. Nat. Silvia Speziale Estensore della VAS del Piano di Governo del Territorio

3.3 Fase di orientamento Nella fase di orientamento, il processo di VAS procede ad un’analisi preliminare di sostenibilità degli orientamenti di Piano e consente di formulare obiettivi generali già orientati alla sostenibilità ambientale, mettendo in luce i possibili impatti positivi e negativi generati dal Piano sui diversi aspetti ambientali.

Con Deliberazione della Giunta Comunale n. 11 del 9.03.2013, sono stati identificati: - i principali soggetti competenti in materia ambientale: ARPA, ASL, DG per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Lombardia, Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia; - gli enti territorialmente interessati: Regione Lombardia, Provincia di Sondrio e Comunità Montana Valtellina di Sondrio; - i Comuni confinanti: Castione, , Torre S. Maria, ; - il pubblico interessato all’iter decisionale: Associazioni locali, Gruppo Antincendio Boschivo, Gruppo di Protezione Civile della Comunità Montanan di Sondrio, Coltivatori Diretti, Unione Industriali, Unione Artigiani, Unione Commercianti, Produttori di energia idro-elettrica, WWF, Italia Nostra, Ordini e Collegi Professionali, Camera di Commercio di Sondrio, Legambiente, Unione Pesca Sportiva della Provincia di Sondrio, Sindacati, Operatori economici del Comune di Postalesio, i Residenti tutti; - le modalità di partecipazione e diffusione delle informazione, tramite la convocazione di una Conferenza di Valutazione iniziale e di una Conferenza di Valutazione finale; - le modalità di partecipazione e di informazione del pubblico, di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni, mediante mezzi idonei ad hoc (Albo Pretorio, bacheche comunali, quotidiano a diffusione locale, sito internet comunale e sito internet SIVAS, BURL).

3.4 Modalità di integrazione della dimensione ambientale nel Documento di Piano Il significato chiave della Valutazione Ambientale Strategica è costituito dalla sua capacità di integrare e rendere coerente l'intero processo di pianificazione orientandolo verso la sostenibilità. Una prima forma di integrazione della dimensione ambientale si attua pertanto nel mantenere una interazione positiva e creativa tra i progettisti incaricati della redazione del Piano e gli estensori della VAS durante tutto il processo di impostazione e redazione del Documento di Piano. Il dialogo

Dott. Nat. Silvia Speziale – Mantello (So) – tel/fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 15/81 Comune di Postalesio – Valutazione Ambientale Strategica del PGT – Documento di Scoping permanente permette aggiustamenti e miglioramenti continui, che si riflettono nel prodotto finale rendendolo molto più orientato alla sostenibilità. In secondo luogo sono forme di integrazione imprescindibili la comunicazione e il coordinamento tra i diversi soggetti ed enti territoriali competenti in materia ambientale e l'amministrazione comunale. E’ sempre attivo e costante il dialogo tra l’Amministrazione comunale e gli Enti di livello superiore. Tale punto comprende anche che il Piano debba integrarsi con gli altri strumenti pianificatori che insistono sul territorio e rispettarne i vincoli e conformarsi alle prescrizioni. Generalmente questo si traduce in un adeguamento delle scelte di Piano locali alle previsioni degli strumenti di governo del territorio sovraordinati (Piano Territoriale Regionale, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, Piano per l’Assetto Idrogeologico, ecc.) e ai vincoli di carattere ambientale e storico–paesistico o connessi alla riduzione del rischio derivante dal dissesto idrogeologico. Una terza forma fondamentale di integrazione consiste nella considerazione congiunta degli aspetti ambientali, sociali ed economici. Il punto di partenza è necessariamente il quadro ricognitivo ad ampio spettro effettuato sul territorio del Comune interessato da pianificazione e su quello dei Comuni limitrofi, dalle conoscenze provenienti dagli strumenti sovraordinati, dalle rilevazioni esistenti sulle condizioni economiche e sociali, al fine di indirizzare gli obiettivi di Piano in modo coerente e sostenibile, anticipando, per quanto possibile, le alternative ragionevoli di sviluppo. Infine, una quarta forma di integrazione si attua attraverso la verifica della coerenza interna tra gli obiettivi di Piano proposti, che consente di definire le linee d’azione principali e di individuare gli indicatori necessari e sufficienti per progettare un efficiente sistema di valutazione e di monitoraggio del PGT.

La piena integrazione della dimensione ambientale nella pianificazione deve essere effettiva e continua durante tutte le quattro fasi principali del ciclo di vita del Piano. La figura seguente rappresenta la sequenza delle fasi di un processo di Piano nel quale l'elaborazione dei contenuti di ciascuna fase è sistematicamente integrata con la Valutazione Ambientale. Il filo che collega le analisi - elaborazioni del Piano e le operazioni di Valutazione Ambientale appropriate per ciascuna fase rappresenta la dialettica tra i due processi e la stretta integrazione necessaria all'orientamento verso la sostenibilità ambientale.

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3.5 Mappatura dei soggetti ed Enti competenti in materia ambientale 1. ARPA Lombardia – Dipartimento di Sondrio 2. ASL – Sede locale di Sondrio 3. Direzione Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia 4. Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici 5. Sovrintendenza per i Beni Archeologici 6. S.EC.AM. Società per la raccolta dei rifiuti 7. ERSAF – Sede locale

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3.6 Mappatura degli Enti territorialmente limitrofi o comunque interessati alla VAS 1. Regione Lombardia: - S.T.E.R. – Sede Territoriale di Sondrio - D.G. Territorio ed Urbanistica - D.G. Sistemi Verdi e Paesaggio 2. Provincia di Sondrio: - Servizio Pianificazione Territoriale - Servizio Aree Protette 3. Comunità Montana Valtellina di Sondrio 4. Comune di 5. Comune di Berbenno di Valtellina 6. Comune di Cedrasco 7. Comune di Torre S. Maria

3.7 Contesto transfrontaliero Il territorio comunale di Postalesio non risulta confinante con altri Stati.

3.8 Mappatura del pubblico individuato come portatore di interesse Il pubblico comprende una o più persone fisiche o giuridiche, secondo la normativa vigente, e le loro associazioni, organizzazioni o gruppi, che soddisfino le condizioni incluse nella convenzione di Aarhus. Di seguito si riporta l’elenco delle associazioni e soggetti del pubblico individuati quali portatori di interesse (stakeholders); l’Amministrazione comunale è tenuta ad integrare e ad aggiornare tale elenco qualora qualche soggetto interessato non fosse stato coinvolto o chiedesse di partecipare.

1. Associazioni ambientali nazionali - WWF - Italianostra - Legambiente

2. Associazioni di categoria: - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Sondrio - Unione Artigiani della Provincia di Sondrio - Unione Industriali della Provincia di Sondrio - Unione Commercianti della Provincia di Sondrio

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- Unione del Commercio, del Turismo e dei Servizi alla Persona della Provincia di Sondrio - Unione Provinciale Agricoltori - Coldiretti - Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano (BIM) dell'Adda - Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco - Unione Pesca Sportiva della Provincia di Sondrio - Federazione Italiana della Caccia – Sezione provinciale di Sondrio - Fondazione Fojanini di Studi Superiori - GAL Valtellina Leader - CAI Sezione Valtellinese - Consorzio di depurazione c/o Comune di - Consorzio Turistico del Mandamento di Sondrio - Sindacati: CGIL – CISL – UIL - Ordini e Collegi di professionisti - ANAS SpA - STPS SpA - G6 Retegas SpA - Enel Distribuzione SpA - Enel Produzione SpA - Telecom Italia SpA

3. Associazioni locali (culturali, di volontariato, sportive): - Gruppo Volontari di antincendio boschivo - Gruppo ciclistico ASD Postalesio - CSI Postalesio - Parrocchia di Santi Martino e Antonio

4. Attività produttive-commerciali sul territorio: ALBERTAZZI RINO DISTRIBUTORE-AUTOSOCCORSO- AUTOLAVAGGIO E OFFICINA ALIMENTARI POSTALESIO SAS - DEL MOLINO ALIMENTARI E BAR BARBARA & C. AUTONOLEGGIO DA RIMESSA BALESTRA DI ARIOLI SERVIZIO DI TRASPORTO CON PULMINI ANTONIO ELIMIO AZIENDA AGRICOLA PREVOSTINI PAOLO CASA VINICOLA

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AZIENDA AGRICOLA RASCHETTI ADRIANA ALLEVAMENTO BOVINI-OVI/CAPRINI AZIENDA AGRICOLA RASCHETTI ADRIANA DEPOSITO MACCHINE AGRICOLE AZIENDA AGRICOLA SOPRALAPANCA di CATTANEO ALLEVAMENTO CAPRINI DARIO AZIENDA AGRICOLA SOPRALAPANCA di CATTANEO CASEIFICIO E SPACCIO DARIO BALARDINI S.R.L. - BAR TRATTORIA BAR TRATTORIA BALGERA S.R.L. AUTOSALONE E OFFICINA MECCANICA BAR FONTANA IVANA BAR BAR VANINI FRANCA BAR CENTRO EDILE VALTELLINA S.R.L. VENDITA MATERIALI EDILI CONBIPEL S.P.A. ABBIGLIAMENTO CONCRETA S.R.L. MOBILIFICIO E ESPOSIZIONE COOPERATIVA AGRICOLA LE PIRAMIDI FRUTTICOLTURA FRUTTICOLTURA VALTELLINESE A.R.L. D.E.A.G. ALIMENTARI DI DE MARCO CLAUDIO & C. MAGAZZINO GENERI ALIMENTARI SNC DEL CRAPPO COSTRUZIONI DI FRANCO DEL CRAPPO E MAGAZZINO E RIMESSA DITTA EDILE C. SAS DEL CRAPPO VALERIO MAGAZZINO E RIMESSA DITTA EDILE DELLA BOSCA DANIELE ALLEVAMENTO OVINI DITTA IMI FABI S.P.A. LAVORAZIONE TALCO ENERBIO S.R.L. IMPIANTO A BIOGAS

FOTO STUDIO HOLLIWOOD DI ALBERTAZZI IVAN STUDIO FOTOGRAFICO GRUPPO COEDIM S.R.L. MAGAZZINO DITTA EDILE IPERVERDE S.R.L. DEPOSITO AZIENDA VIVAISTICA LATTESI' VALTELLINA SOCIETA' COOPERATIVA CASEIFICIO E SPACCIO AGRICOLA MACELLERIA / NEGOZIO ALIMENTARI DALONE FABIO MACELLERIA NEGOZIO ALIMENTARI MOBILIFICIO-FALEGNAMERIA CRAPELLA GIANPIERO FALEGNAMERIA ED ESPOSIZIONE MONTANA ALIMENTARI S.P.A. SALUMIFICIO OFFICINA DAVIDE DI BONINI DAVIDE OFFICINA MECCANICA ED AUTOSALONE POSTE ITALIANE S.P.A. UFFICI POSTALI RISTO TEAM S.R.L. ATREZZATURE PER RISTORAZIONE TECNOMAC S.R.L. RIPARAZIONE MACCHINE E MEZZI EDILI TIPICO VALTELLINA DI CARNAZZOLA JESSICA BAR RISTORANTE TRIVELLA COSTRUZIONI E CALCESTRUZZI LAVORAZIONE INERTI

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TRIVELLA COSTRUZIONI S.R.L. DITTA EDILE TRIVELLA MANUFATTI DI TRIVELLA GABRIELE E C. PRODUZUIONE MANUFATTI IN CLS E SAS MAGAZZINO V.D.M. S.R.L. MAGAZZINO E ESPOSIZIONE PIASTRELLE E STUFE VALTSERVICE GRANDI IMPIANTI DI VANOTTI ENRICO IMPIANTI PER RISTORAZIONE VERDE AGRICOLA COOPERATIVA SOCIALE A R.L. COOPERATIVA SOCIALE DI SERVIZI

Sono stati considerati tutti i soggetti ed enti competenti in materia ambientale?

3.9 Modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni Consultazione, comunicazione e informazione sono elementi imprescindibili della valutazione ambientale. Saranno utilizzati gli strumenti più idonei per garantire la massima informazione, partecipazione, diffusione e pubblicizzazione delle informazioni. La consultazione avverrà mediante le Conferenze di Valutazione, prefissate in due sedute: - la prima, di tipo introduttivo, è volta ad illustrare il Documento di Scoping e gli orientamenti del PGT e ad acquisire pareri, contributi ed osservazioni iniziali; - la seconda è finalizzata a valutare la proposta di PGT e del Rapporto Ambientale, esaminare le osservazioni ed i pareri pervenuti, prendere atto degli eventuali pareri obbligatori. In occasione delle due Conferenze di Valutazione, verranno inviati specifici inviti ai soggetti competenti in materia ambientale ed agli Enti territoriali interessati e si provvederà a darne massima diffusione tramite pubblicazione all’Albo pretorio, sul sito internet del Comune (http://www.comune.postalesio.so.it ), sul sito internet SIVAS della Regione Lombardia (http://www.cartografia.regione.lombardia.it/sivas - nella finestra “Area procedimenti – Procedimenti in corso”) e su un quotidiano locale. I documenti di PGT e della VAS saranno messi a disposizione precedentemente a ciascuna Conferenza (rispettivamente 15 e 30 gg precedentemente alla prima ed alla seconda conferenza) presso gli uffici tecnici dei Comuni e sui siti web sopraindicati. Successivamente alle Conferenze, sui siti web sopraindicati si potrà accedere ai verbali delle sedute. L’inoltro di contributi, pareri, osservazioni è possibile presso l’Ufficio del Protocollo comunale oppure a mezzo fax al n. 0342.563256 o tramite il servizio di posta elettronica del Comune agli indirizzi: [email protected] - [email protected] .

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Sono sufficienti le modalità di informazione individuate? Si richiede di attivare assemblee pubbliche aggiuntive alle Conferenze di VAS previste, legate a tematiche di particolare interesse?

3.10 Verifica presenza aree protette e Siti Rete Natura 2000 Il Comune di Postalesio non ricade ne è confinante con Siti della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS). Il Documento di Piano non dovrà pertanto essere sottoposto a Studio per la Valutazione di Incidenza (VIC).

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4.0 QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO E PROGRAMMATICO

Attraverso la definizione del quadro normativo e programmatico si vogliono acquisire elementi conoscitivi sugli obiettivi esistenti per il territorio in esame e sull’esistenza di eventuali ulteriori decisioni o previsioni al fine di integrare la dimensione ambientale nel Documento di Piano. Questa ricognizione ci consentirà di verificare la coerenza interna ed esterna degli obiettivi di Piano e degli obiettivi di sostenibilità con le disposizioni vigenti o di giustificare eventuali scostamenti.

4.1 Normativa ambientale di riferimento La tabella a seguire rappresenta una breve rassegna della normativa essenziale, nazionale e regionale, relativa ai fattori ambientali di interesse per lo studio.

Tema Rif/anno Norme, Programmi e strategie Deliberazione CIPE Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia n. 57 del 2 agosto 2002 D.lgs. n. 152 del 3 Parte V - Norme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle aprile 2006 emissioni in atmosfera D.lgs. n. 4 del 16 Ulteriori modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, Aria e fattori gennaio 2008 recante norme in materia ambientale climatici DGR Zonizzazione del territorio regionale per il conseguimento degli VII/6501/2001 obiettivi di qualità dell’aria ambiente e successive modificazioni DGR Misure strutturali per la qualità dell’aria 2005 – 2010 VIII/580/2005 L.R. n. 24 del 11 Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in dicembre 2006 atmosfera a tutela della salute e dell’ambiente

D.lgs. n. 152 del 3 Parte III - Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla aprile 2006 desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche D.lgs. n. 4 del 16 Ulteriori modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, gennaio 2008 recante norme in materia ambientale Acqua L.R. n. 26 del 12 Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme dicembre 2003 in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche. DGR n. 2244 del Piano di Tutela ed Uso delle Acque (PTUA) 29 marzo 2006

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L.R. n. 12 del 11 Norme per il governo del territorio marzo 2005 D.lgs. n. 152 del 3 Parte III - Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla aprile 2006 desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche D.lgs. n. 4 del 16 Ulteriori modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, Suolo e gennaio 2008 recante norme in materia ambientale sottosuolo DGR VIII/1566 del Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, 22 dicenbre 2005 idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio in attuazione dell’art. 57, comma 1, della l.r. 12/2005 DGR VIII/7374 del Aggioramento dei criteri ed indirizzi per la definizione della 28 maggio 2008 componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio in attuazione dell’art. 57, comma 1, della l.r. 12/2005 Direttiva Direttiva Habitat relativa alla conservazione degli habitat naturali e 92/43/CEE seminaturali e della flora e della fauna selvatiche Direttiva Direttiva Uccelli concernente la conservazione degli uccelli selvatici 2009/147/CEE (ex Direttiva 79/409/CEE) L. n. 394 del 6 Legge quadro sulle aree protette dicembre 1991 e ss mm ii DPR n. 357 del 8 Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa settembre 1997 e alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonchè della ss mm ii flora e della fauna selvatiche DM del 3 Linee guida per la gestione dei Siti Rete Natura 2000 settembre 2002 Flora, fauna e L.R. n. 33 del 27 Provvedimenti in materia di tutela ambientale ed ecologica biodiversità luglio 1977 L.R. n. 10 del 31 Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, marzo 2008 della flora e della vegetazione spontanea L.R. n. 86 del 30 Piano generale delle aree regionali protette. Norme per l’istituzione novembre 1983 e la gestione delle riserve, dei parchi e dei monumenti naturali nonchè delle aree di particolare rilevanza naturale ed ambientale L.R. n. 27 del 28 Tutela e valorizzazione delle superfici, del paesaggio e ottobre 2004 dell’economia forestale DGR VIII/14106 Elenco dei proposti siti di importanza comunitaria ai sensi della del 8 agosto 2003 Direttiva 92/43/CEE per la Lombardia, individuazione dei soggetti gestori e modalità procedurali per l'applicazione della valutazione d'incidenza

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L.R. n. 16 del 16 Testo unico delle leggi regionali in materia di istituzione di parchi luglio 2007 DM n. 184 del 17 Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione ottobre 2007 relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS) DGR n. 6648 del Nuova classificazione delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e 20 febbraio 2008 individuazione di relativi divieti, obblighi e attività, in attuazione degli articoli 3, 4, 5 e 6 del d. m. 17 ottobre 2007, n. 184 "Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS)" DGR n. 7884 del Misure di conservazione per la tutela delle ZPS lombarde ai sensi 30 luglio 2008 del D.M. 17 ottobre 2007 n. 184 – integrazione alla DGR n. 6648/2008 D.lgs. n. 42 del 22 Codice dei beni culturali e del pa esaggio, ai sensi dell’articolo 10 gennaio 2004 della L. n. 137 del 6 luglio 2002 D.lgs. n. 157 del Disposizioni correttive ed integrative del D.lgs. n. 42 del 22 gennaio 24 marzo 2006 2004, in relazione al paesaggio DCR Piano Territoriale Paesistico Regionale VIII/197 del 6 marzo 2001 Paesaggio e DGR Approvazione di integrazioni ed aggiornamenti del Piano Territoriale beni culturali VIII/6447 del 16 Paesistico Regionale e trasmissione della proposta di Piano gennaio 2008 Territoriale Regionale al Consiglio regionale per l'adozione L.R. n. 12 del 11 Norme per il governo del territorio marzo 2005 DGR Criteri e procedure per l’esercizio delle funzzioni amministrative in VIII/2121 del 15 materia di tutela dei beni paesaggistici in attuazione della L.R. marzo 2006 12/2005 L.R. n. 19 del 23 Norme in materia di attività a rischio di incidenti rilevanti novembre 2001 L.R. n. 17 del 29 Norme per il risanamento dell’ambiente, bonifica e smaltimento Popolazione e settembre 2003 dell’ambiente salute umana DCR VIII/257 del Piano Socio Sanitario 2007-2009 26 ottobre 2006 DDG 12679 del 21 Linee guida per la prevenzione delle esposizione al gas radon in dicembre 2011 ambienti indoor

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L. n. 447 del 26 Legge quadro sull’inquinamento acustico ottobre 1995 L.R. n. 13 del 10 Norme in materia di inquinamento acustico Rumore agosto 2001 DGR Norme in materia di inquinamento acustico. Approvazione del VII/9776 del 2 documento: criteri tecnici di dettaglio per la redazione della luglio 2002 classificazione acustica del territorio comunale D.lgs 230/1995 e Attuazione delle Direttive 89/618/Euratom, 92/3/Euratom, ss mm ii 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti L. n. 36 del 22 Legge quadro sulla protezione delle esposizioni a campi elettrici, febbraio 2001 magnetici ed elettromagnetici Radiazioni L.R. n. 17 del 27 Misure urgenti in materia di risparmio energetico ad uso (luminose, marzo 2000 illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso CEM, ecc.) L.R. n. 11 dell’11 Norme sulla protezione ambientale dall’esposizione a campi maggio 2001 elettromagnetici indotti da impianti fissi per le telecomunicazioni e per la radio-televisione DGR Definizione dei criteri per l’individuazione delle aree nelle quali è VII/7351 dell’11 consentita l’installazione degli impianti per le telecomunicazioni e la dicembre 2001 radiotelevisione e per l’installazione dei medesimi D.lgs n. 22 del 5 Attuazone delle Direttie 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti febbraio 1997 pericolosi e 94/62/CEE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio (Decreto Ronchi) e ss mm ii DM n. 468 del 18 Regolamento recante: Programma nazionale di bonifica e ripristino settembre 2001 ambientale D.lgs n. 152 del 3 Norme in materia ambientale aprile 2006 D.lgs. n. 4 del 16 Ulteriori modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, Rifiuti gennaio 2008 recante norme in materia ambientale L.R. n. 26 del 12 Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. “Norme dicembre 2003 in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche DGR VIII/220 del Piano Regionale di Gestione dei rifiuti 27 giugno 2005 L. n. 9 del 9 Norme per l’attuazione del nuovo Piano energetico nazionale: gennaio 1991 aspetti istituzionali, centrali idroelettriche ed elettrodotti, idrocarburi e geotermia, autoproduzione e disposizioni fiscali L. n. 10 del 9 Norme per l’attuazione del nuovo Piano energetico nazionale in gennaio 1991 materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di

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sviluppo delle fonti rinnovabili di energie DM 11 novembre Direttive per l’attuazione delel norme in materia di energia elettrica 1999 da fonti rinnovabili di cui ai commi 1,2 e 3 dell’art. 11 del D.lgs. n. 79 del 16 marzo 1999 DM 21 dicembre Programma di diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, 2001 efficienza energetica e mobilità sostenibile nelle aree naturali protette L. n. 239 del 23 Riordino del settore energetico, nonchè delega al Governo per il agosto 2004 riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia DM 27 luglio 2005 Norma concernente il regolamento d’attuazione della legge n. 10 del 9 gennaio 1991 recante: “Norme per l’attuazione del nuovo Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energie” DM 28 luglio 2005 Criteri per l’incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare Energia L.R. n. 17 del 27 Misure urgenti in materia di risparmio energetico ad uso marzo 2000 illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso DGR n. 12467 del Programma Energetico Regionale 21 marzo 2003 L.R. n. 26 del 12 Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. “Norme dicembre 2003 in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche” L.R. n. 1 del 16 Contenimento dei consumi energetici negli edifici attraverso la febbraio 2004 contabilizzazione del calore L.R. n. 39 del 21 Norme per il risparmio energetico negli edifici e per la riduzione dicembre 2004 delle emissioni inquinanti e climalteranti DGR n. 10622 del Linee guida per l’autorizzazione di impianti per la produzione di 25 novembre 2009 energia da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) – Impianti fotovoltaici ed eolici e per la valutazione ambientale degli stessi impianti DGR n. 10974 del Linee guida per la progettazione paesaggistica di reti tecnologiche e 30 dicembre 2009 impianti di produzione energetica in aggiornamento dei Piani di Sistema del Piano Territoriale Paesistico Regionale L.R. n. 38 del 1992 Interventi regionali per favorire l’integrazione ed il potenziamento Mobilità e del trasporto ciclomotoristico nel sistema dei trasporti pubblici della trasporti Regione Lombardia 2002-2003-2005 Libro azzurro della mobilità e dell’ambiente – Regione Lombardia

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4.2 Quadro programmatico 4.2.1 Piani su scala regionale e provinciale La coerenza esterna degli obiettivi del Documento di Piano dovrà essere verificata attraverso l’indagine degli obiettivi dei seguenti Piani esistenti a livello provinciale e regionale: - PTR - PTPR: approvato con DCR 19 gennaio 2010, n. 951 e aggiornato con DCR 8 novembre 2011, n. 276. L'aggiornamento 2011 al PTR ha acquistato efficacia con la pubblicazione sul BURL, Serie Orddinaria, n. 48 del 1 dicembre 2011. (documentazione reperibile alla pagina http://www.cartografia.regione.lombardia.it/PTR2011/INDEX.pdf ); - PAI – Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico: adottato con DCI n. 18 del 26 aprile 2001 ed entrato in vigore a seguito del DPCM 24 maggio 2001 (documentazione reperibile sul sito www.adbpo.it ); - PSR 2007-2013 – DGR n 6270 del 21 dicembre 2007 e successivi Decreti (documentazione reperibile sul sito www.agricoltura.regione.lombardia.it o www.provincia.so.it/agricoltura/PSR ); - PTUA: approvato con DGR n. 2244 del 29 marzo 2006 (documentazione reperibile alla pagina http://www.ors.regione.lombardia.it/cm/pagina.jhtml?param1_1=N11e3afc18be8ce5ad6f ); - Piano Energetico Regionale - DGR n. 12467 del 21 marzo 2003 ; - PTCP della Provincia di Sondrio: approvato con DCP n. 4 del 25 gennaio 2010. Il piano ha assunto efficacia dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia - Serie Inserzione e Concorsi - N. 14 - 7 aprile 2010 (documentazione reperibile sul sito http://www.provincia.so.it/pianificazione%20territoriale/PTCP/elaborati/default.asp ); - Piano Energetico della Provincia di Sondrio - seconda bozza 2009 (documentazione reperibile presso gli Uffici dell’Amministrazione Provinciale) ; - Piano cave settore lapidei – DCR VIII/356 del novembre 2001 (in revisione) (documentazione reperibile sul sito www.provincia.so.it/ambiente/cave/lapidei ); - Piano cave settore inerti – DCR VIII/357 del 20 marzo 2007 (in revisione) (documentazione reperibile sul sito www.provincia.so.it/ambiente/cave/inerti ); - Piano faunistico venatorio della Provincia di Sondrio: approvato con delibera di Giunta n°183 del 19 settembre 2011 e delibera di Consiglio n°44 del 3 ottobre 2011 ed entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2012. Con delibera di Consiglio n°44 del 16 luglio 2012 , in seguito ad alcune criticità emerse, è stata apportata una correzione alle zone speciali istituite nel piano faunistico, riportando i confini della zona di caccia con i segugi " - San Pietro - sinistra orografica del fiume Adda" alla situazione preesistente (PFV 2007). (documentazione reperibile sul sito http://www.provincia.so.it/agricoltura/Piano%20Faunistico%20Venatorio/ ); - Piano ittico provinciale: il Piano è attualmente in fase di redazione e di procedura VAS. (documentazione reperibile sul sito http://www.provincia.so.it/agricoltura/pesca/carta%20ittica/default.asp );

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- Piano provinciale per la gestione integrata dei rifiuti – II revisione dicembre 2006 (documentazione reperibile sul sito www.provincia.so.it/ambiente/rifiuti ); - Programma integrato per lo sviluppo locale per la montagna della della Comunità Montana di Sondrio http://www.cmsondrio.gov.it/website/rokdownloads/PISL_2011- 2013/PISL%202011%20CM%20Sondrio.pdf ; - PIF della Comunità Montana Valtellina di Sondrio: approvato con deliberazione n. 12 del 29-03- 2012 (documentazione reperibile sul sito http://www.cmsondrio.gov.it/website/index.php?option=com_content&view=article&id=188&It emid=324 ).

4.2.2 Piani su scala comunale L’Amministrazione comunale di Postalesio è dotata dei seguenti piani o studi di settore approvati:

Piano Regolatore Generale (PRG) PRG Postalesio approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale N. 30 del 08.10.1977 ed approvato con Deliberazione di Giunta Regionale n. 4341 del 03.02.1981. Ultima variante del novembre 2007: Adottata con DCC n. 37 del 30.11.2007 Approvata con DCC n. 14 del 23.05.2008 Indagine geologica e geologico-tecnica ai sensi aggiornamento del 2002 della L.R. 41/97 e ss.mm.ii. Adottato con DCC n. 22 del 28.11.2003 Approvato con DCC n. 11 del 18.02.2005 Piano di Zonizzazione Acustica Adottato con DCC n. 26 del 24.09.2009 Piano di Assestamento Forestale 2004-2018 Approvato con Deliberazione comunitaria (CMV) n. 39 del 26.04.2005 Piano della Riserva Naturale Piramidi di DCR n. III/1797 del 15.11.1984 pubblicato sul Postalesio BURL – 1° supplemento ordinario al n. 8 – 20 febbraio 1985

4.2.3 PGT dei Comuni confinanti Tale paragrafo contiene il richiamo allo stato di avanzamento dei PGT dei Comuni limitrofi. Gli obiettivi dei rispettivi PGT, laddove disponibili, saranno presi in considerazione nell’analisi della coerenza esterna.

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- PGT Berbenno di Valtellina: adottato con DCC n. 35 del 19.12.2012 e con DCC n. 37 del 28.12.2012 – avviso pubblicato sul BURL n. 7 del 13 febbraio 2013 (documentazione reperibile sul sito http://www.comune.berbenno.so.it/index.php?CID=183 ); - PGT Castione Andevenno: in fase di adozione (documentazione reperibile sul sito http://www.comune.castioneandevenno.so.it/index.php?CID=945 ); - PGT Cedrasco: approvato con DCC n. 23 del 23.10.2010 – avviso pubblicato sul BURL Serie Avvisi e Concorsi n. 22 del 01.06.2011 (documentazione reperibile sul sito http://www.comune.cedrasco.so.it/home/index.php?option=com_rokdownloads&view=folder& Itemid=6 ; - PGT Torre S. Maria: approvato con DCC n. 5 del 10.03.2010 (documentazione reperibile sul sito www.comune.torredisantamaria.so.it ).

I riferimenti regionali e provinciali sono corretti ed esaustivi? È possibile per gli Enti fornire i Piani ritenuti prioritari, segnalando le parti di maggiore interesse per il PGT di Postalesio? Ci sono altri Piani in corso di elaborazione di cui tenere conto nella redazione del PGT e della VAS?

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5.0 FONTI DELLE INFORMAZIONI

In questo capitolo sono citate le principali fonti di informazioni di potenziale interesse per la VAS del Documento di Piano del PGT di Postalesio.

5.1 Fonti regionali e provinciali

Sistema Informativo Territoriale della Regione Lombardia Il Sistema Informativo Territoriale regionale ( www.cartografia.regione.lombardia.it ) comprende: - cartografie e basi informative geografiche di interesse generale, derivanti dalla trasposizione in formato digitale della cartografia tecnica regionale; - cartografie e basi informative tematiche riguardanti aspetti specifici del territorio, con dati che sono riferiti alle basi informative geografiche; - fotografie aeree e riprese aereofotogrammetriche; - banche dati o sistemi informativi relativi ad attività particolari e realizzati attraverso specifici progetti di settore.

Archivio informatico dei dati rilevati di qualità dell’aria -ARPA Lombardia L’archivio ( www.arpalombardia.it/qaria ), organizzato per Province, Comuni e Zone Critiche, mette a disposizione i dati di rilevamento delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici aggiornati in tempo reale, segnalando anche il superamento delle soglie di attenzione e di allarme previste dalla vigente normativa.

La banca dati offre inoltre la possibilità di accedere all’archivio storico dei dati di SO 2, NO 2, O 3,

Benzene, CO, PM 10 della rete di rilevamento lombarda e le relazioni annuali, mensili e delle campagne dei mezzi mobili redatte dai Dipartimenti Provinciali di ARPA.

Archivio informatico dei dati rilevati da ARPA Lombardia L’archivio dati ARPA Lombardia disponibile sul sito www.arpalombardia.it , risulta utile nell’analisi delle caratteristiche e delle criticità del territorio (ad es. sulla tematica rifiuti - GRUL, ecc.).

Rapporto sullo stato dell’ambiente in Lombardia – anni 2010-2011 – ARPA Lombardia Realizzato dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, che si avvale del contributo di molte Direzioni Generali della Regione Lombardia, il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente offre periodicamente ormai da anni una valutazione di insieme omogenea e coerente dei parametri ambientali sul territorio lombardo misurandosi tuttavia, di anno in anno, con temi e argomenti

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Rapporto sullo stato dell’ambiente in Pr ovincia di Sondrio Anni 2007-2008 – ARPA Lombardia Dipartimento di Sondrio Il Rapporto è sostanzialmente un documento che fotografa lo stato di salute del territorio a partire dall’individuazione e dalla analisi di parametri che possono rappresentare gli aspetti significativi dell’area descritta in relazione a caratteristici requisiti ambientali.

Atlante dei SIC della Lombardia – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l’Ambiente Anno 2008

Banca dati della Provincia di Sondrio sulla Viabilità provinciale - Atto n. 434 del 25 ottobre 2004 Recepita dal PTCP è costituita dalla cartografia rappresentante gli aggiornamenti geografici e alfanumerici del reticolo stradale di competenza provinciale, eseguita sulla base della nuova classificazione della rete e con l’utilizzo del rilievo aerofotogrammetrico relativo al volo aereo per la realizzazione delle ortofoto del programma IT2000.

Progetto GIS per la pianificazione dell’utilizzo delle risorse idriche con particolare riferimento agli impianti idroelettrici - Provincia di Sondrio Anno 2008 Progetto GIS contenente tutte le informazioni di carattere vettoriale inerenti le derivazioni idroelettriche della provincia. Il progetto è stato realizzato implementando una grossa mole di dati disponibili presso gli uffici istruttori di Provincia e Regione Lombardia, relativi sia alle grandi che alle piccole derivazioni. Per ciascuna derivazione sono state messe a sistema tutte le informazioni disponibili, derivanti sia da archivi informatici che cartacei, reperite presso i suddetti uffici. Le informazioni disponibili e messe a sistema sono sia di natura impiantistico/progettuale (schema delle derivazioni) che gestionali/amministrative (riferimenti e principali parametri della concessione).

Alberi monumentali della Provincia di Sondrio - 1° censimento Rappresenta un’indagine a livello provinciale per il censimento di tutti gli esemplari arborei che per la loro dimensione, interesse scientifico e storia, rivestono carattere monumentale.

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5.2 Fonti comunali

Le informazioni di livello comunale utilizzate per l’elaborazione del Documento di Scoping sono state fornite dall’Amministrazione Comunale e consistono nella seguente documentazione:

- Piano Regolatore Generale vigente e ultime varianti adottate ed approvate; - Aggiornamento dell’indagine geologica e geologico-tecnica ai sensi della L.R. 41/97; - Cartografia georeferenziata del territorio comunale redatta dalla CM di Sondrio; - Piano di Gestione della Riserva Naturale Piramidi di Postalesio.

E’ esaustivo l’elenco delle fonti di informazione che si intendono utilizzare? Esistono altre fonti regionali, provinciali e comunali rilevanti ai fini della redazione del Piano e della VAS? Quali tra le fonti citate sono più significative nel processo di VAS?

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6.0 DEFINIZIONE DELL’AMBITO DI INFLUENZA E DELLA PORTATA DELLE INFORMAZIONI DA INCLUDERE NEL RAPPORTO AMBIENTALE – DEFINIZIONE DEL CONTESTO

La definizione dell’ambito di influenza del Piano ha l’obiettivo di porre in evidenza il contesto del Piano, gli ambiti di analisi, le interrelazioni, gli attori, le sensibilità, gli elementi critici, i rischi e le opportunità. Una componente essenziale della fase di scoping è l’analisi di contesto, ovvero una prima analisi ad ampio spettro delle questioni ambientali, socio-economiche e territoriali che formano la base su cui sviluppare le proposte di Piano.

6.1. Inquadramento territoriale Il territorio del Comune di Postalesio è localizzato nella media Valtellina, lungo il versante retico, in sponda destra del Fiume Adda. Confina con i Comuni di Torre S. Maria a nord, Castione Andevenno ad est, Cedrasco a sud e Berbenno di Valtellina ad ovest. Il nucleo centrale, sede comunale, è posto a circa 500 m. s.l.m., a monte dell’ampio conoide di deiezione formato dal torrente Caldenno, che scende dalla valle di Postalesio, ad ovest del paese. A monte dell’abitato si sviluppa un ampio dosso, delimitato ad ovest dalla valle di Postalesio e ad est dalla valle del Bocco. La cima più alta del territorio comunale è rappresentata dal monte Caldenno (m. 2668) seguita dal Sasso Bianco (m. 2490) e dal Monte Colina (m. 2449). Il territorio comunale ha un'estensione di 10,6 km 2 e si sviluppa quasi esclusivamente in senso altimetrico, dalla sponda destra del Fiume Adda nel fondovalle fino allo spartiacque che separa la Valtellina dalla Val Torreggio (Valmalenco).

Posizione del Comune di Postalesio in Provincia di Sondrio

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Nella tabella a seguire sono riportati alcuni parametri territoriali significativi.

Postalesio

Quota minima 270,00 m slm Quota massima 2668,00 m slm Superficie 10,6 Km 2

6.2 Cenni storici Il toponimo del paese si trova citato per la prima volta in un atto di transazione di una vigna in “Postalese” (Postalesio) redatto ad Andevenno nel 1035. Il paese, raccolto nel Medioevo intorno alla chiesetta di S. Martino (edificata nel 1250), fu feudo della famiglia comense dei Greco, che vi eresse un castello, passato, nel XIII secolo, alla famiglia Dusdei di Sondrio. Il comune, che comprendeva gli abitati di Sambrolo, Dosso e Lono, si formò tra il XII e il XIII secolo. Nel 1335 compariva, negli Statuti di Como, come “comune loci de Postalese”. Inizialmente il comune di Postalesio estendeva il suo territorio anche a sud dell’Adda, e comprendeva anche l’attuale abitato di Cedrasco, che si rese autonomo nel 1442. Postalesio si staccò dalla pieve di Berbenno e si costituì come parrocchia di patronato comunale nel 1425. Nel 1512 iniziarono i quasi tre secoli di dominio delle Tre Leghe Grigie sulla Valtellina. Nel 1600 il territorio di Postalesio era descritto come un luogo ricco di vigneti, campi di grano e di fieno e la sua montagna era adatta più per pascoli che per produzione di legname. Alla fine del Settecento, si passò sotto il dominio di Napoleone. Nella Repubblica Cisalpina (1801), Postalesio era uno dei settanta comuni che costituivano il distretto III di Sondrio del dipartimento del Lario, mentre nel successivo Regno d’Italia (1805) Postalesio divenne comune di III classe, nel cantone I di Sondrio, e contava 269 abitanti. Cadde anche Napoleone, ed il dipartimento dell’Adda, nel 1815, venne assoggettato al dominio della casa d’Austria, nel Regno lombardo-veneto: Postalesio figurava come comune aggregato al comune principale di Berbenno, nel cantone I di Sondrio, ma ottenne ben presto (l’anno successivo) l’autonomia. A metà dell’Ottocento, e precisamente nel 1853, Postalesio, con la frazione Spineda, era comune del I distretto di Sondrio, con consiglio comunale, senza ufficio proprio e con una popolazione che era tornata ai livelli di inizio Seicento (612 abitanti). All'unità d'Italia (1861) Postalesio contava 642 abitanti e nei decenni successivi la popolazione continuò ad aumentare fino a raggiungere il massimo storico nel 1901 con 826 abitanti 1.

1 Informazioni tratte da www.paesidivaltellina.it

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6.3 Il sistema paesistico – ambientale Nel territorio comunale sono presenti numerosi elementi di interesse etnografico, naturalistico ed escursionistico.

Di interesse storico-paesistico-culturale, oltre alla Chiesa Parrocchiale di S. Antonio Abate, situata nel cuore del paese, vi sono l’antica chiesetta di S. Colombano in frazione Spinedi, la chiesetta medioevale di S. Martino, che risale al 1250 e che fu la prima chiesa parrocchiale e la chiesetta di San Colombano, recentemente restaurata. Oltre al nucleo principale, caratterizzato da diversi edifici di interesse paesistico, di rilevante interesse storico-paesistico è il nucleo di Case Moroni, ubicato a monte del nucleo principale, a circa 800 m s.l.m.

Di interesse paesistico-ambientale vi sono il Pra Lone, maggengo di media montagna, posto a quota 1028, sopra Postalesio, sul largo dosso che dal monte Caldenno (m. 2668) scende fino all’ampio conoide di deiezione sul quale è posto il paese, l’Alpe Colina (m. 1900-2000), dalla posizione particolarmente panoramica ed esempio di insediamento in quota tra i più significativi del versante retico della media Valtellina, ed il laghetto di Colina (m. 2076). Poco sopra l'abitato di Postalesio sono presenti alcuni esempi delle cosiddette "Piramidi di terra". Questo particolare fenomeno è dovuto all'azione degli agenti atmosferici che, nel corso dei secoli, hanno eroso il terreno circostante a grossi massi, che fanno da "cappello" al terreno al di sotto di essi, che pertanto non rimane interessato all'erosione. Così, dopo centinaia di anni, si sono formate delle alte colonne costituite da terra e ghiaia e sormontate da un masso.

6.3.1 Maggenghi e località in quota Ca’ Moroni – m. 832 Pra Lone – m. 1028 Pra Montesanto – m. 1027 Pra Cigolosa – m. 1422 Baita di Galibio – m. 1704

6.3.2 Alpeggi Alpe Ciaz (Alpe Mangingasco) – m. 1500 Alpe Colina – m. 1900

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6.3.3 Edifici importanti e caratteristici, cenni Nel territorio si individuano i seguenti edifici o elementi significativi: Architetture ed insediamenti rurali: Chiesa Parrocchiale di San Antonio; Cà Moroni (contrada a quota 830 m s.l.m. dove ci sono abitazione estive e vecchi edifici); Pralone (a quota 1030 m s.l.m. quasi tutta recuperata come abitazioni estive), Prà Cogolosa (a quota 1425 m s.l.m.), Alpe Colina e baite di Sum (a quota 1950 m s.l.m. quasi tutta recuperata come abitazioni estive e fabbicati comunali per il caricamento degli alpeggi), baite di Fund (a quota 1910 m s.l.m. in parte recuperata con presenza di fabbricato comunale per il caricamento dell’alpeggio), Cà Smachetti (a quota 610 m s.l.m. con vecchi fabbricati rurali-ruderi), Cà Ginverri (a quota 580 m s.l.m. vecchi fabbricati rurali-ruderi), Cà Gandelli (a quota 630 m s.l.m. vecchi fabbricati rurali-ruderi), Cà Franconi (a quota 600 m s.l.m. vecchi fabbricati rurali-ruderi), Cà Sambrolo (a quota 500 m s.l.m. vecchi fabbricati rurali-ruderi), Contrada Valle di Pedruscia (a quota 500 m s.l.m. vecchi fabbricati rurali-ruderi) e le altre contrade all’interno di Postalesio Centro come: Contrada Santi (in parte recuperata a fini abitativi), Contrada Molino e Contrada San Martino (la più interessante in quanto adiacente alla chiesa di San Martino, in parte già recuperata a fini abitativi) e le Contrade di Spinedi che però sono quasi tutte recuperate a fini abitativi. Affreschi: Casa Pillitteri. Cappelle e chiese minori: piccola chiesa restaurata di San Colombano, innalzata nel XIII - XIV sec in località Cà Spinedi; chiesa di San Martino che risale al XIII sec nel centro storico di Postalesio con campanile a pianta quadrata con quattro monofore archiacute nella cella campanaria che si conclude con una cuspide piramidale tronca; chiesa di San Antonio risalente al 1465 e sorta come chiesa dell’antico castello della famiglia Greco di Como ed in seguito passato alla famiglia Dusdei di Sondrio. Beni etnografici: Croce Capin (m. 2278); antico mulino ad acqua a monte dell’abitato principale.

La Sovrintendenza dei Beni Architettonici e Paesaggistici individua sul territorio del Comune di Postalesio edifici a vincolo diretto?

6.3.4 Alberi monumentali La Provincia di Sondrio, su finanziamento della Regione Lombardia, nel corso del 1997 e 1998 ha condotto un’indagine per censire a livello provinciale tutti gli esemplari arborei che per la loro dimensione, interesse scientifico e storia, rivestono carattere monumentale. Il lavoro si inserisce in un programma regionale di ricerca degli alberi monumentali mirato a conoscere e salvaguardare le emergenze naturali del territorio lombardo.

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In totale sono state censiti 133 esemplari, localizzati sul territorio di 48 diversi comuni e appartenenti a 40 specie diverse. Castagno, faggio, larice e abete bianco sono le specie più rappresentate con rispettivamente 24, 18, 11 e 7 individui; mentre le latifoglie sono oltre il doppio delle conifere, 90 contro 43. Il più alto numero di esemplari, 16, appartiene al Comune di Sondrio, questo soprattutto per l’alto numero di parchi e giardini, anche storici, presenti in città; segue poi la valle del Bitto, 9 piante a Bema e 7 ad Albaredo per S. Marco, quindi e con 7 alberi ciascuno.

Gli esemplari arborei sono stati valutati mediante l’assegnazione di un punteggio ottenuto secondo i parametri riassunti a seguire e suddivisi in tre categorie, per meglio valorizzare i singoli monumenti arborei e guidare gli indirizzi di tutela e salvaguardia. Le singole voci che hanno concorso nell’assegnazione del punteggio globale di ciascun albero rilevato sono: 1. Rischio di taglio(max 1 pt.) 2. Portamento e forma della pianta, rarità botanica (max 1 pt.) 3. Valore storico, paesaggistico, architettonico (max 3 pt.) 4. Circonferenza (max 3 pt.) 5. Altezza (max 3 pt.) 6. Diametro chioma (max 2 pt.) 7. Condizioni vegetative (max 2 pt.) Sulla base del punteggio finale sono state definite tre soglie di monumentalità corrispondenti a tre diverse categorie d’importanza entro cui ricadono tutte le piante: - alberi con punteggio uguale e/o inferiore a 8 - CATEGORIA II° - alberi con punteggio superiore a 8 e uguali e/o inferiori a 10 - CATEGORIA I° - alberi con punteggio superiore a 10 o con valori ambientali elevati - CATEGORIA I° élite .

La presenza di tali esemplari sul territorio può costituire un’importante risorsa, per l’interesse storico ed ambientale che rivestono, nell’ottica di uno sviluppo turistico eco-compatibile del Comune. In Comune di Postalesio, in località Pra Montesanto, è presente un albero monumentale, di I categoria, il cui punteggio è riportato nella seguente tabella:

N. Specie 1 2 3 4 5 6 7 Punteggio totale Categoria 46 Pino silvestre 1 0,5 1 1 2 1 2 8,5 I°

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Il Comune o i privati cittadini, se a conoscenza della presenza di esemplari arborei con caratteristiche tali da essere annoverati tra gli alberi monumentali, ubicati sia in aree demaniali che in giardini privati, possono fare richiesta alla Provincia di Sondrio per l’inserimento degli stessi nel prossimo censimento provinciale.

La localizzazione dell’albero verrà riportata nelle tavole del PGT e verrà inserita norma di tutela nel PdR.

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Estratto scheda albero 46 in comune di Postalesio.

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6.4 Sistema ambientale Non sono presenti all’interno del territorio comunale di Postalesio aree della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS), mentre è presente il Geosito e Riserva Naturale Piramidi di Postalesio , affidata in gestione al Comune. L’area protetta, istituita nel 1984, ha una superficie di 6,18 ettari ed é costituita da un piccolo deposito morenico con detriti di diversa dimensione, dove si manifesta il fenomeno delle piramidi di terra. Si tratta di sette piramidi di terra, alte più di 10 metri, sormontate da grossi massi di roccia del peso di diverse tonnellate. La loro origine risale all’ultima glaciazione che, durante la fase di regresso, ha lasciato nelle valli alpine consistenti depositi morenici. Successivamente, l’acqua piovana ha eroso il deposito morenico lasciando in evidenza i massi e le colonne sottostanti. Il fenomeno è ancora attivo: infatti si possono osservare esempi di stadi iniziali, che preludono alla formazione di altre piramidi, ed ancora numerosi grossi blocchi affioranti nel terreno. La presenza di vallecole scavate tra le piramidi crea un particolare microclima che permette lo sviluppo di un fitto bosco con la presenza contemporanea di specie di climi freddi, tra cui larice, abete rosso, abete bianco, pino silvestre; accanto a specie che prediligono climi più caldi.

6.5 Sistema produttivo, terziario e commerciale Postalesio ha insediato sul proprio territorio di fondovalle un tessuto produttivo (fonte di occupazione) buono, localizzato lungo la S.S. 38, che facilita i trasporti e l'interconnessione con il resto della Valtellina e fuori Provincia. Il sistema produttivo è costituito da aziende di medie-grandi dimensioni, legate per lo più all’attività edilizia o alla lavorazione del talco o di materiali inerti. Il settore commerciale è rappresentato da prodotti alimentari, anche con piccoli esercizi di vicinato (piccoli alimentari e bar), abbigliamento, arredo e materiali per edilizia, autosaloni e officine meccaniche.

6.6 Sistema agricolo Il territorio di fondovalle del Comune di Postalesio è caratterizzato da un ampio conoide dalla connotazione ancora in larga parte agricola. Lungo la S.S. 38, invece, si è sviluppata la frazione di Cà Spinedi e l’ampia area artigianale- produttiva, che hanno in parte ridotto l’estensione delle aree agricole. Il settore primario era in passato caratterizzato da numerose piccole aziende agricole per lo più a conduzione familiare, poi il numero di aziende negli anni è andato riducendosi, affincandosi al trend dell’interno contesto Valtellinese.

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Attualmente sono presenti n. 15 aziende agricole / allevamenti di piccole-medie dimensioni, registrate nell’Anagrafe Zootecnica informatizzata (BDR), più 2 cooperative agricole di medie dimensioni, dislocati in parte sul conoide, alle spalle della frazione di Spinedi ed in parte nel centro abitato di Postalesio o negli immediati intorni. Durante le successive fasi di studio e di formazione del PGT, verrà effettivamente valutata la sussistenza di tali attività, in modo da verificare le fasce di rispetto dalle abitazioni.

Estratto dal Geoportale della Lombardia: georeferenziazione degli allevamenti nel Comune di Postalesio (So)

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6.7 Sistema turistico-ricettivo Il sistema turistico-ricettivo non è particolarmente sviluppato in Comune di Postalesio. Il Comune ha recentemente ristrutturato uno stallone ad uso rifugio ed alcune baite in zona Alpe Colina, che allo stato attuale non sono affidate in gestione e non sono inserite in un programma di promozione turistica.

6.8 Sistema della mobilità Il Comune è servito nella porzione di fondovalle dalla S.S. 38 ad intenso traffico che lo collega al resto della Provincia e anche fuori Provincia verso Milano o verso la Svizzera. A fianco della strada statale corre la ferrovia, che però non ha stazioni nel territorio comunale. Le più vicine stazioni ferroviarie sono S. Pietro Berbenno e Castione Andevenno per le tratte locali, oppure Sondrio per le tratte regionali. E’ presente il servizio di autobus di linea da e per Postalesio centro che lo collega a Sondrio lungo la tratta Sondrio-Berbenno-Ardenno ed il servizio di autobus di linea da e per Postalesio Cà Spinedi di collegamento sia a Sondrio che a Morbegno lungo la tratta Sondrio-Morbegno-Chiavenna. La mobilità interna al paese è costituita da strade provinciali e comunali di collegamento con il fondovalle e con i paesi contigui. Sul fondovalle è presente un sottopassaggio alla strada statale ed alla ferrovia che collega il territorio comunale a monte con le aree agricole a valle della S.S. 38 e con le aree agricole di Castione. Sul versante montano sono presenti la pista agro-silvo-pastorale per l’Alpe Colina e la pista che collega l’Alpe Colina alla Valle Aperta, alle quali si può accedere con “pass” rilasciato dal Comune. E’ inoltre presente una ricca rete di sentieri e mulattiere, tra cui si evidenziano i sentieri di collegamento con Castione, il Sentiero dei Vini ed il sentiero che svalica in Val Torreggio.

6.9 Assetto geologico, idrogeologico e sismico L’adeguamento del 2002 dell’indagine geologica di supporto alla pianificazione comunale, ai sensi della L.R. 41/97, individua sul territorio comunale di Postalesio 3 classi di fattibilità geologica, rispettivamente indicate come Classe 2, 3 e 4. Non sono state individuate aree appartenenti alla Classe 1 (fattibilità senza particolari limitazioni), proprio per le peculiari caratteristiche morfologiche del territorio in esame.

Nella Classe 2 sono state inserite quelle porzioni di territorio e di versante caratterizzate da pendenze poco rilevanti (< 20°), da terreni con buone caratteristiche geotecniche e soprattutto soggette ad un modesto grado di vulnerabilità geologica ed idrogeologica. In particolare ci si riferisce a quelle porzioni di territorio rilevate morfologicamente e poco acclivi come in

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Nella Classe 3 sono state comprese aree e porzioni di versante caratterizzate da elevata acclività (> 20°), soggette a rischi derivanti dalle caratteristiche geologiche e morfologiche e potenzialmente soggette all’influenza di fenomeni di dissesto idrogeologico. In particolare, stabilità dei versanti, frane supeficiali, conoidi completamente protetti o non recentemente attivati (Cn) del PAI, aree soggette a esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio, aree a pericolosità media o moderata del PAI e aree ricadenti in Fascia C (aree di inondazione catastrofica) del PAI. In tale classe sono altresì inserite le aree di versante terrazzate con muri a secco e coltivate a vigneto. In particolare ci si riferisce alla conoide del T. Caldenno nelle porzioni estese parallelamente all’asta torrentizia ma al di fuori dell’area potenzialmente esondabile (conoide attiva) e le aree di conoide poste lungo antichi paleoalvei del corso d’acqua (aree poste lungo il lembo destro della conoide in prossimità del confine con Berbenno di Valtellina). Il corso d’acqua è stato oggetto di interventi di regimazione idraulica lungo tutta l’asta torrentizia. In classe 3 sono stati posti anche i terreni di fondovalle allagabili in occasione di eventi meteorici eccezionali ma con modesti battenti e velocità delle acque. L’attribuzione in tale classe è dovuta anche alla presenza di terreni con scarse caratteristiche geotecniche e al fatto che tali aree ricadono in Fascia di esondazione “C”. In classe 3 ricadono anche le aree di versante a monte dell’abitato di Postalesio che risultano prevalentemente terrazzate con muri a secco.

Nella Classe 4 sono state comprese zone ad elevata pericolosità geologica e idrogeologica in cui di norma è vietata la realizzazione di nuovi edifici. In particolare si tratta degli alvei dei corsi d’acqua censiti e non, di fasce di versante ad acclività superiore ai 45°, di aree morfologicamente non edificabili (forre o pareti rocciose sub-verticali), aree di conoide attiva, aree caratterizzate da franosità superficiale diffusa, aree interessate da frane attive e quiescenti, versanti caratterizzati da pericolosità potenziale legata a possibilità di innesco di colate detritiche valutate in base alla pendenza e alle caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni. In particolare sono state inserite in classe 4 le aree di conoide attiva o potenzialmente pericolosa del T. Caldenno e le aree di conoide del Valgel del Gatto e affluenti che hanno provocato danni in concomitanza dell’evento alluvionale del novembre-dicembre 2000. In classe 4 rientrano altresì le aree ricadenti in Fascia di Esondazione “A” e “B” del PAI.

Per le norme si rimanda alle NTA dell’adeguamento dell’indagine geologica e geologico-geotecnica (2002-2003).

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6.10 Il sistema demografico e la distribuzione della popolazione Postalesio conta al 31.12.2012 n. 666 abitanti, con una densità abitativa di 62,8 abitanti per Km 2. Dal grafico seguente si denotano le variazioni dal 1861 al 2012 (fonte Istat).

Evoluzione Residenti 1861-2012

900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2010 2011 2012

Dal grafico seguente si denota la variazione negli anni dal 2001 al 2010 (fonte Istat).

% Trend Popolazione 2001-2010

Negli ultimi decenni si riscontra un numero di residenti pressochè costante, con lievi variazioni positive negli ultimi anni. Tali incrementi sono dovuti essenzilamente al saldo migratorio più che al saldo (non sempre positivo) tra i nati ed i morti.

L’analisi del contesto ambientale è esaustiva? Ritenete che nel Rapporto Ambientale l’analisi del contesto debba essere ampliata per ulteriori fattori? L’analisi del contesto è volta a far emergere gli aspetti chiave dello stato dell’ambiente, in termini di criticità e potenzialità. Quali aspetti ritenete maggiormente significativi o problematici peril Comune di Postalesio?

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7 ANALISI PRELIMINARE DEL CONTESTO

7.1 Analisi in relazione ai fattori ambientali Nel presente capitolo viene sviluppata un’analisi preliminare del contesto, in riferimento ai principali fattori ambientali. In tale fase, le considerazioni preliminari vengono condotte sulla base di dati disponibili a livello provinciale e riconducibili al documento Rapporto dello Stato sull’Ambiente redatto da ARPA Lombardia.

Aria Il monitoraggio della qualità dell’aria si prefigge di valutare le concentrazioni degli inquinanti aerodispersi che possono avere effetti negativi sulla salute e sull’ambiente. I principali inquinanti che si trovano nell’aria possono essere divisi, schematicamente, in due gruppi: gli inquinanti primari e quelli secondari. I primi vengono emessi nell’atmosfera direttamente da sorgenti di emissione antropogeniche o naturali, mentre gli altri si formano in atmosfera a seguito di reazioni chimiche che coinvolgono altre specie, primarie o secondarie.

Sorgenti emissive dei principali inquinanti atmosferici

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L’inventario delle emissioni in atmosfera (INEMAR) sviluppato da Arpa Lombardia, riferito all’intero territorio regionale, consente di stimare su base comunale le emissioni dei diversi inquinanti per macrosettori e per tipo di combustibile. In Provincia di Sondrio la Combustione non industriale, il Trasporto su strada e l’Agricoltura costituiscono la principale fonte di inquinamento per buona parte degli inquinanti.

Analisi dei singoli inquinanti atmosferici in Provincia di Sondrio nel biennio 2007-2008

Monossido di carbonio (CO): è un gas risultante dalla combustione incompleta di gas naturali, propano, carburanti, benzine, carbone e legna. Le fonti di emissione di questo inquinante sono sia di tipo naturale che di tipo antropico; in natura, il CO viene prodotto in seguito a incendi, eruzioni dei vulcani ed emissioni da oceani e paludi. La principale fonte di emissione da parte dell’uomo è invece costituita dal traffico autoveicolare. Nel biennio di riferimento, le concentrazioni di CO non hanno mai superato il valore limite sulle 8 ore per la protezione della salute umana. Dopo un forte calo alla fine degli anni ’90, i dati del RSA evidenziano un andamento pluriennale del CO da ritenersi sostanzialmente stabile.

Biossido di zolfo (SO 2): è un gas la cui presenza in atmosfera è da ricondursi alla combustione di combustibili fossili contenenti zolfo, quali carbone, petrolio e derivati. Nel biennio in esame del RSA, sono stati rispettati i limiti di legge fissati dal DM 60/2002, con decremento delle medie di concentrazione dal 2007 al 2008 e con valori di concentrazione maggiori localizzati nel capoluogo. Un’analisi su più anni evidenzia un calo del trend pluriennale alla fine degli anni ’90, un incremento negli anni 2001-2004 ed un calo a partire dal 2005.

Anidride carbonica (CO 2) ed Ossidi di Azoto (NO x): le emissioni di tali inquinanti sono causate da fonti naturali (attività batterica sui composti dell’azoto, attività vulcanica, fulmini) e in quantità molto maggiore da azioni antropiche quali combustione di combustibili fossili (fonti mobili), riscaldamenti domestici, ecc. (fonti stazionarie). In condizioni meteorologiche di stabilità partecipano alla formazione del cosiddetto smog fotochimico mentre in condizioni di pioggia sono responsabili delle “piogge acide”. Il trend degli ultimi anni risulta tendenzialmente stabile. Non si sono verificati superamenti dei valori di soglia.

Biossido di azoto (NO 2): è un inquinante per lo più secondario, che si forma in seguito all’ossidazione in atmosfera dell’NO, relativamente poco tossico. Si rispecchia il trend descritto per

Dott. Nat. Silvia Speziale – Mantello (So) – tel/fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 47/81 Comune di Postalesio – Valutazione Ambientale Strategica del PGT – Documento di Scoping il biossido di zolfo, con valori di concentrazione maggiori in corrispondenza del capoluogo e di .

Si osserva che le concentrazioni di NO 2 non hanno mai superato lo standard di qualità dell’aria (98° percentile); non è mai stato superato ne il limite orario ne il limite annuo per la protezione della salute umana, ne quello per la protezione della vegetazione. Negli ultimi dieci anni le concentrazioni di questo inquinante mostrano un decremento modestro ma costante che complessivamente ammonta al 25%.

Ozono (O 3): si tratta di un inquinante secondario in quanto si forma a partire da reazioni chimiche che avvengono in atmosfera tra i sui precursori (ossidi di azoto e composti organici volatili) in presenza di radiazione solare ed elevate temperature. Le concentrazioni di questo inquinante sono più elevate nel periodo estivo. L’andamento pluriennale delle concentrazioni mette in evidenza che a partire dal 2003 (anno in cui si sono registrati i valori più elevati a livello provinciale), le concentrazioni di ozono e di conseguenza i superamenti dei limiti di legge hanno subito un marcato incremento che si è mantenuto relativamente costante nelle postazioni di Morbegno e , mentre i valori di Chiavenna hanno esibito un andamento più altalenante.

Particolato atmosferico (PM): il particolato atmosferico (dall’inglese Particulate matter) rappresenta un insieme eterogeneo di particelle solide e liquide di svariate dimensioni e caratteristiche chimico- fisiche che si trovano in sospensione nell’aria. Tali sostanze possono avere origine sia da fenomeni naturali (processi di erosione al suolo, incendi boschivi, dispersione di pollini etc.) sia, in gran parte, da attività antropiche, in particolar modo da traffico veicolare e processi di combustione. Il particolato totale sospeso PTS rappresentava sino a pochi anni fa il parametro di riferimento per la normativa. Più di recente, considerati i risultati delle ricerche in campo medico ed epidemiologico, si è ritenuto di fissare limiti per le frazioni dimensionali più fini in quanto sono quelle maggiormente associate agli effetti della salute. Attualmente esiste un valore limite per le concentrazioni della frazione con diametro aerodinamico inferiore a 10 µm più comunemente chiamata PM 10 . La misurazione di tale parametro è cominciata in provincia nel 1999. Nel biennio 2007-2008, le concentrazioni di PM 10 hanno superato (seppur di poco e solo nella stazione di Sondrio) il limite sulla media annuale; nella stessa stazione è stato superato il limite sulle 24 ore per la protezione della salute umana (n. di valori >50 ;g/m 3 per più di 35 volte).

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Il trend pluriannuale evidenzia una certa stazionarietà delle concentrazioni del PM 10 nelle stazioni di Tirano e Bormio con tendenza alla diminuzione, mentre le stazioni di Sondrio e di Morbegno evidenziano alcuni picchi altalena nti con tendenza all’incremento.

Distribuzione spaziale delle medie annuali di PM10 sul territorio lombardo – RSA 2010 ARPA Lombardia

Fattori climatici La disponibilità di dati relativi ai caratteri idrometeorologici è riferita alle stazioni di rilevamento di ARPA Lombardia ubicate nei Comuni di Sondrio, di (S. Giorgio) e di Morbegno.

Il clima del fondovalle medio-valtellinese pu ò essere definito come “temperato fresco continentale”. La zona di mezza costa ove si localizza l’abitato di Postalesio (circa 500 metri slm) non si discosta da questo quadro sintetico. Caratteristica dell’area in esame è la concentrazione degli eventi piovosi nei mesi primaverili ed autunnali e delle precipitazioni nevose nel periodo invernale.

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Estratto della Carta delle precipitazioni medie annue in Provincia di Sondrio – Regione Lombardia

Acqua

Acque superficiali Il Comune di Postalesio ha incaricato il Dott. Geol. Songini di redigere lo studio di individuazione del reticolo idrico minore in ottemperanza alla DGR 7868/2002 e ss mm ii. Tale studio oltre a censire e classificare tutti i corsi d’acqua del territorio comunale, deve provvedere a definire le norme di polizia idraulica da applicare nelle fasce di rispetto e di salvaguardia degli stessi. Per quanto concerne la classificazione qualitativa delle acque superficiali, essa è attualmente dettata dal D.lgs. 152/2006 e ss mm ii che definisce gli indicatori necessari per la ricostruzione del quadro conoscitivo rappresentativo dello Stato Ecologico ed Ambientale delle acque sul quale misurare ad es. il raggiungimento di obiettivi di qualità prefissati. Tali obiettivi prevedono di raggiungere entro il 2015 il “buono stato di qualità” dei corpi idrici, come previsto dalla Direttiva quadro (2000/60/CE), mentre era previsto il raggiungimento dello “stato di qualità sufficiente” entro il 2008.

Alla definizione dello Stato Ecologico contribuiscono sia parametri chimico-fisici di base relativi al bilancio dell’ossigeno ed allo stato trofico (indice Livello di Inquinamento da Macrodescrittori –

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L.I.M.) sia la composizione della comunità macrobentonica delle acque correnti (Indice Bentonico Esteso – I.B.E.).

Il LIM è ricavato dalla somma dei punteggi concernenti 7 macrodescrittori (Saturazione di ossigeno, BOD5, COD, NH 4, NO 3, fosforo totale e escherichia coli) calcolati il 75° percentile dei risultati ottenuti nella fase di monitoraggio per ciascuno dei parametri stessi.

Il valore IBE che misura l’effetto di qualità chimica e chimico-fisica delle acque sugli organismi bentonici che vivono almeno una parte del loro ciclo biologico nell’alveo dei fiumi, corrisponde invece alla media dei valori misurati durante l’anno nelle campagne di misura stagionali o rapportata ai regimi ideologici più appropriati. Anche l’IBE viene definito con 5 classi di qualità.

Lo Stato Ecologico del Corso d’Acqua – SECA è determinato incrociando i valori del LIM e dell’IBE considerando il peggiore dei due indici, attribuendo anche in questo caso 5 classi di qualità.

Ai fini dell’attribuzione dello Stato dell’Ambiente del corso d’acqua i dati relativi allo Stato Ecologico devono essere rapportati con quelli concernenti la presenza degli inquinanti chimici indicati nella tabella 1 dell’all. 1 ad D. Lgs. 152/99.

Allo scadere del 2008, l’Adda sopralacuale ha una qualità sufficiente. La qualità dell’acqua è più costante nell’Adda dove le portate sono elevate mentre è più variabile nei torrenti a regime idrico variabile.

Acque sotterranee Dal punto di vista qualitativo, il riferimento normativo per le acque ad uso umano viene definito in base ai parametri indicati nel D.lgs. 152/2006 e ss mm ii ed anche alla definizione dello Stato Chimico delle Acque Sotterranee – SCAS, che prevede la definizione di 5 classi di qualità.

Classi di qualità per la valutazione dello stato chimico delle acque sotterranee

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Nelle tabelle seguenti sono riportate le classi di SCAS (Stato Chimico Acque Sotterranee) risultanti dai monitoraggi effettuati negli anni 2007 e 2008.

Classi di qualità stato chimico acque sotterranee anno 2007 (in alto) e anno 2008 (in basso).

La qualità delle acque oscilla tra le classi 1 e 2 segnalando un impatto antropico ridotto e sostenibile sul lungo periodo e con buone caratteristiche idrochimiche. Dal punto vista qualitativo, non esistono per la provincia di Sondrio deterioramenti delle condizioni idrochimiche dell’acqua.

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Acque ad uso potabile L’approvvigionamento idrico della quasi totalità dei Comuni della Provincia di Sondrio è sostenuto quasi esclusivamente da sorgenti, con una dotazione idrica netta per abitante di 205 l/ab/giorno.

Le acque ad uso potabile, in Provincia di Sondrio, sono genericamente caratterizzate da proprietà organolettiche gradevoli e da un modesto contenuto in sali minerali; infatti, oltre il 95% delle acque è caratterizzata da un residuo fisso inferiore ai 200mg/l e, oltre il 75%, da durezza totale inferiore ai 7 °F. L’acqua distribuita nel nostro territorio è sostanzialmente esente da influenze antropiche; ciò grazie alla collocazione delle fonti lontano da insediamenti civili e industriali, quindi priva di sostanze chimiche contaminanti, ad esclusione di alcune sorgenti dove viene riscontrata la presenza di arsenico di origine endogena, in concentrazione superiore al limite indicato dalla normativa di riferimento (D.lgs.n.31/2001).

L’approvvigionamento idrico del Comune di Postalesio avviene grazie alle sorgenti Rina e Fontanine 1, 2, 3, 4 e 5. L’acquedotto comunale è assoggettato annualmente al piano di manutenzione e di controllo effettuato dal Comune ed alle analisi effettuate dall’A.S.L. della Provincia di Sondrio, ai sensi del D.lgs.n.31/2001. Le analisi effettuate nel 2011 dall’ASL di Sondrio, presso la fontana pubblica in località Spinedi, hanno evidenziato i seguenti risultati:

PUNTO PRELIEVO SORGENTI CONTROLLI MICROBIOLOGICI CONTROLLI CHIMICI N° NON % N° NON CONFORMI CONFORMI CONFORMI FONTANA Rina – Fontanine 5 1 80 1 0 PUBBLICA SPINEDI 1,2,3,4,5

In fase di redazione del Rapporto Ambientale si verificheranno i risultati degli esami eseguiti complessivamente nel 2012.

Acque reflue civili e industriali Le acque reflue civili e industriali sono collegate (ad eccezione di alcune frazioni ed insediamenti) all’impianto di depurazione dei Comuni della media Valtellina (convenzione tra i Comuni di

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Ardenno, Berbenno, , Postalesio, Forcola e ), localizzato in Comune di Ardenno. Tale impianto ha una potenzialità di 24.000 A.E. Il recettore finale delle acque reflue depurate è il Fosso di bonifica che poi si immette nel fiume Adda, mentre i residui solidi (fanghi) vengono periodicamente trasportati e smaltiti presso centri autorizzati dislocati all’esterno del territorio comunale.

Suolo e sottosuolo Per quanto riguarda la qualità del suolo e sottosuolo, in riferimento ad informazioni fornite dall’Amministrazione Comunale, non sono stati rilevati in Comune di Postalesio siti contaminati o potenzialmente contaminati per i quali è necessaria la caratterizzazione del sito e l’analisi di rischio sanitario ed ambientale sito specifica. Nel Comune, non è stata neppure riscontrata la presenza di concentrazioni di gas radon all’interno di strutture/edifici esistenti.

Rumore Il Comune di Postalesio, con D.C.C. n. 26 del 24.09.2009, ha solo adottato il Piano di zonizzazione acustica redatto da Arpa Dipartimento di Sondrio, che allo stato attuale deve essere redatto da tecnico abilitato, adeguandolo alle previsioni di PGT, e valutato da Arpa.

Radiazioni e campi elettromagnetici In merito alle radiazioni ionizzanti non sono disponibili dati quantitativi sul contesto in esame. Non sono emerse considerazioni qualitative che abbiano evidenziato tale tipo di radiazione come una criticità.

Non sono presenti in archivio / Uffici Comunali rilievi e studi sui campi elettromagnetici locali.

Nelle successive fasi di studio e redazione del PGT verranno individuate le linee presenti sul territorio comunale e riportate in cartografia, in modo da evidenziare le relative fasce di rispetto.

Con deliberazione del consiglio provinciale n. 41 del 22.07.2008 è stato approvato il Protocollo d'intesa e relativi allegati tra la Provincia di Sondrio e la società TERNA - Rete Elettrica Nazionale S.p.A., per l'applicazione dei criteri ERA alla razionalizzazione della rete elettrica in Alta e Altissima tensione (AT/AAT) della Media Valtellina. Si è dato così avvio alla “fase B” della razionalizzazione prevista nell'Accordo di Programma per la “razionalizzazione della rete di trasmissione nazionale relativa alla Lombardia nord orientale e

Dott. Nat. Silvia Speziale – Mantello (So) – tel/fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 54/81 Comune di Postalesio – Valutazione Ambientale Strategica del PGT – Documento di Scoping localizzazione della linea a 380 kV "San Fiorano - Robbia" di interconnessione con la Svizzera” , sottoscritto in data 24 giugno 2003 presso il Ministero delle Attività Produttive. Lo schema di razionalizzazione dell’accordo di programma prevede la costruzione di una nuova linea a 380 kV ed il successivo e progressivo smantellamento di molte linee esistenti (per alcuni tratti sono previsti interventi per l’interramento delle linee aeree). L’analisi preliminari degli elaborati generali di progetto ha evidenziato un miglioramento delle condizioni attuali a seguito dell’attuazione del programma di razionalizzazione. La fase B prevede la dismissione dalla RTN di estesi tratti di linee a 220 e 132 kV, a fronte della realizzazione di tre nuove stazioni elettriche a 380 kV (, Tirano e ) che svolgeranno principalmente funzione di raccolta della produzione idroelettrica della Lombardia settentrionale e a fronte della realizzazione di nuove linee a 380 kV, che trasmetteranno la potenza generata verso l'area di carico di Milano. Tali interventi interessano sostanzialmente del territorio della Media Valtellina, tra Tirano e . Il territorio di Postalesio resta pertanto escluso dai suddetti interventi di razionalizzazione.

Carta del Corridoio “ - Fusine” derivante dall’applicazione dei Criteri ERA concordati con la Provincia di Sondrio

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Nelle successive fasi di redazione del Rapporto Ambientale sarà verificata la presenza impianti per le telecomunicazione e la radiotelevisione (bassa frequenza) rammentando che per tali impianti sono previsti volumi di rispetto in cui non possono ricadere edifici adibiti a permanenza di persone superiore a 4 ore.

Energia Nel territorio comunale di Postalesio sono presenti edifici pubblici e privati che recentemente si sono dotati di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. L’impianto pubblico installato sul tetto del Municipio ha una potenza di 20 kw. Gli impianti privati sono stati installati sul tetto di abitazioni, capannoni o struttura agricola e complessivamente hanno una potenza di 584,6 kw. Sono inoltre presenti 2 impianti geotermici privati per la produzione di acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento.

Rifiuti La provincia di Sondrio ha prodotto, nell’anno 2007, 81.876 tonnellate di R.S.U. ed assimilabili con una media pro-capite di circa 1,20 Kg per abitante giorno, mentre nel 2008, ha prodotto 82.777 tonnellate con una media Kg/ab/g di 1,22. Rispetto al 2006, nel 2008 si è registrato un decremento quantitativo complessivo di circa 200 t, a fronte di un notevole aumento della raccolta differenziata (36.308 t) che raggiunge la percentuale del 43,9% (+ 2.9511 t) pari a 0,54 Kg/ab/g (percentuale di poco inferiore a quella prevista nell’art. 205 del decreto legislativo 152/06 dove ogni ambito territoriale ottimale doveva assicurare al 31.12.2008 il 45% di raccolta differenziata dei rifiuti urbani). I processi lavorativi inerenti il recupero e la trasformazione dei rifiuti differenziati in materia prima secondaria vengono attuati esclusivamente presso il sito S.EC.AM. di Cedrasco.

Andamento dello smaltimento dei rifiuti in provincia di Sondrio negli anni 1992/2008 (i quantitativi sono espressi in tonnellate)

Il Comune di Postalesio conta al 31.12.2012 666 abitanti per 395 utenze domestiche.

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Nel 2012 l’R.S.U. è stata pari a 98,306 t e la differenziata pari a 210,73 t. La raccolta dei rifiuti è gestita dalla Società S.EC.A.M. (raccolta domiciliare bisettimanale R.S.U. – settimanale carta – settimanale plastica/alluminio).

Sono disponibili parametri, dati e considerazioni più approfonditi e aggiornati sul contesto in esame? Ritenete che tutte le componenti ambientali siano state adeguatamente considerate?

7.2 Analisi swot L’Analisi SWOT (SWOT = Strenghts, Weaknesses, Opportunities e Threats) ha lo scopo di identificare l'esistenza e la natura dei punti di forza, di debolezza e la presenza di opportunità e di minacce sul territorio in esame.

Su di essi verranno elaborate le azioni che tenderanno a: evidenziare i punti di forza, eliminare i punti di debolezza, sfruttare le opportunità e attenuare le minacce.

I punti di forza e di debolezza sono endogeni, cioè emergono dalle informazioni ricavate a livello locale, mentre i rischi e le opportunità hanno origine esogena, cioè derivano da politiche, piani e programmi o decisioni differenti da quelle del Piano in corso di predisposizione e comunque non dipendenti dall'Ente che pianifica.

PUNTI DI FORZA Valore ambientale e paesaggistico del territorio Presenza di 1 albero monumentale riconosciuto a livello provinciale Presenza del Geosito nonchè Riserva Naturale Piramidi di Postalesio Rete di sentieri e mulattiere che potrebbero costituire un’offerta per l’escursionismo e uno sviluppo del turismo eco-compatibile del territorio Presenza di maggenghi e di alpeggi con edifici comunali ristrutturati ad uso rifugio che potrebbero favorire uno sviluppo sostenibile del territorio Presenza di piste agro-silvo-pastorali di collegamento con l’Alpe Colina che garantiscono il mantenimento del territorio e dell’ambiente montano Presenza di edifici di interesse storico-culturale e religioso Presenza di luoghi che testimoniano antichi lavori e uso del territorio (mulino) Cooperative ed aziende agricole di produzione di prodotti tipici locali (formaggi, latte, piccoli frutti,

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PUNTI DI DEBOLEZZA Frazionamento delle proprietà che impedisce il recupero di alcune aree/ristrutturazione di precari Presenza di superfici di territorio comunale sottoposte ad alto rischio idrogeologico, altre inserite in classe di fattibilità 4 e altre incluse nelle fasce di esondazione definite dal P.A.I. Intensità del traffico sulla strada statale Scarsa distribuzione dei parcheggi nelle zone residenziali

OPPORTUNITA’ Incentivare l’agricoltura - zootecnia montana anche in forma di imprese/consorzi forestali e di agricoltura biologica Potenziare l’offerta di mobilità ciclo-pedonale e sentieristica sia sul fondovalle, sia sul versante con collegamento tra Postalesio, Berbenno e Castione Rilanciare la sentieristica, con proposta di nuovi itinerari sui punti panoramici, sulla cultura- architettura, ecc. Incentivare le forme di produzione di energia da fonti rinnovabili, in considerazione dell’esposizione favorevole del territorio e dell’orografia (premiabilità per nuove edificazioni e recupero dell’edificato esistente) Incentivare l’utilizzo di tecniche e materiali ecocompatibili e che producano un risparmio energetico (isolamento termico, ecc.) nella realizzazione delle nuove costruzioni e nel recupero dell’esistente

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Promuovere un turismo eco-compatibile, valorizzando le peculiarità ambientali, i prodotti tipici, i lavori artigianali locali, l’utilizzo delle strutture ricettive esistenti, ecc. Migliorare le sinergie con i Comuni vicini per la fornitura di servizi a cittadini e turisti Realizzare interventi di pulizia, di manutenzione e di governo dei boschi e delle valli torrentizie

MINACCE Rischio di abbandono dell’alpeggio e dei maggenghi e delle attività tradizionali Rischio di abbandono dei versanti con conseguente aumento del pericolo idrogeologico per abbandono delle opere di regimazione idraulica e di sostegno delle terre Difficoltà nel settore agricolo legate al ricambio generazionale e alla commercializzazione dei prodotti Perdita delle occasioni di sfruttare le energie rinnovabili e le tecnologie per il risparmio energetico Sfruttamento delle risorse ambientali oltre il limite della rinnovabilità Eccessiva occupazione di suolo con perdita delle identità paesistiche del territorio comunale

Sono stati individuati tutti i punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce per il Comune di Postalesio?

8.0 CONTENUTI E OBIETTIVI/STRATEGIE GENERALI DEL PGT

8.1 Contenuti del PGT La Regione Lombardia, con la LEGGE REGIONALE n. 12/2005, apporta sostanziali modifiche alla disciplina urbanistica regionale, affidando ai comuni la gestione del paesaggio e delle trasformazioni del proprio territorio comunale, nel rispetto degli indirizzi provinciali e regionali, attivando nuove forme di dialogo fra i vari piani. Il Piano di Governo del Territorio si articola in tre strumenti: Documento di Piano, Piano dei Servizi e Piano delle Regole, per i piccoli comuni sono stati unificati in un solo atto con la L.R. 04/2008, in variante alla L.R. 12/2008.

Il Documento di Piano (DdP) definisce la strategia comunale elencando priorità ed obiettivi di sviluppo socio-economico ed infrastrutturale nel rispetto delle risorse ambientali, paesaggistiche e culturali quali fattori da valorizzare. E’ la base su cui valutare e programmare lo scenario evolutivo e condiviso del proprio territorio, da cui scaturiscono le politiche di intervento territoriali.

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Il DdP non produce effetti diretti sul territorio, è l’impianto strategico, impone i propri obiettivi e i punti da rispettare nelle aree di trasformazione, come pure delinea lo sviluppo della città pubblica.

Il Piano dei Servizi (PdS) deve sviluppare la previsione dei servizi di interesse pubblico relazionata al fabbisogno esistente e alla soglia di sviluppo programmata nel DdP.

Il Piano delle Regole (PdR) disciplina l’intero territorio comunale ad eccezione degli ambiti di trasformazione soggetti a piano attuativo o piano integrato, che trovano specifica normativa nel Documento di Piano. Il PdR è lo strumento col quale si definiscono le modalità di attuazione delle strategie adottate nel DdP.

8.2 Obiettivi e previsioni del PGT La previsione di Piano costituisce l’insieme degli interventi che il Piano intende attuare. In ottemperanza agli indirizzi e prescrizioni regionali e provinciali, è posta particolare attenzione a valenze di tipo qualitativo come la riqualificazione del territorio, l’utilizzazione ottimale delle risorse territoriali a disposizione e la conseguente riduzione di consumo di nuovo suolo.

Gli obiettivi sono riportati a seguire, suddivisi per ambiti tematici, messi a punto dagli estensori del PGT di concerto con l’Amministrazione Comunale.

8.2.1 Sistema rurale-paesistico-ambientale Il DdP si prefigge di salvaguardare il sistema naturale, rurale e storico-ambientale mediante i seguenti obiettivi e strategie: - evidenziare e proteggere gli ambiti naturali (Ob. 1.1); - tutelare e proteggere l’ambiente naturale montano e specialmente il Lago Colina (Ob. 1.2); - salvaguardare e sostenere i sistemi rurali per l’importanza del presidio umano sulla montagna (Ob. 1.3); - mantenere e preservare i terrazzamenti (segnalati anche nel PTCP) anche se riconvertiti ad altre colture (prato, piccoli frutti, ecc.) (Ob. 1.4); - recepire il sistema della rete ecologica, quale obiettivo enunciato nel PTR e gli ambiti individuati nel PTCP (Ob. 1.5); - tutelare le aree agricole in fregio al T. Caldenno, inserite in ambito di naturalità fluviale e nel corridoio ecologico del PTCP ed in fascia geologica 4 inedificabile (Ob. 1.6); - programmare i territori filtro fra costruito e ambito agricolo e naturale (Ob. 1.7); - preservare il conoide, a vocazione agricola, individuando delle visuali da tutelare dal punto di vista paesistico-ambientale (Ob. 1.8);

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- tutelare e promuovere il turismo presso il Geosito e Riserva Naturale Piramidi di Postalesio, anche mediante la possibilità di realizzare, da parte del Comune, delle strutture ricettive (Ob. 1.9); - promuovere ed incentivare il recupero di edifici rurali come rifugio/B&B/Agriturismo per forme di sviluppo turistico eco-compatibili e diffuse sul territorio (Ob. 1.10); - introdurre nel Piano delle Regole una normativa specifica per gli interventi di manutenzione / ristrutturazione degli edifici rurali, mantenendo caratteristiche e materiali locali (Ob. 1.11); - tutelare gli edifici, i luoghi, i percorsi d’importanza storica, anche solo a livello locale per ricorrenze particolari, che rappresentano un bene ed una risorsa peculiare che affermano l’identità di un Comune (Ob. 1.12); - introdurre nel Piano delle Regole una normativa specifica per gli intervento di scavo, entro gli ambiti del centro storico ed ambiti con particolare rilevanza storica, affinchè vengano effettuate delle valutazioni di rischio archeologico (Ob. 1.13).

8.2.2 Efficienza energetica e sostenibilità ambientale Il DdP introduce metodi di premiabilità a sostegno della bioedilizia, dell’efficienza energetica e dell’inserimento paesistico-ambientale quale combinazione di scelte progettuali legate al luogo di intervento e volte all’impiego di tecnologie edilizie ecocompatibili e fonti di energia rinnovabili, attuando i seguenti obiettivi e strategie: - tutelare l’identità storica, mantenimento dei caratteri storici e tipologici degli edifici oggetto di ristrutturazione (Ob. 2.1); - ricercare una coerente relazione con il sito (Ob. 2.2); - considerare gli spazi esterni quali parte integrante del progetto dell’edificio (Ob. 2.3); - sfruttare energie rinnovabili (impianti solari passivi, termici e fotovoltaici, impianti geo- termici) (Ob. 2.4); - realizzare edifici energeticamente sostenibili, “costruzione passiva” (Ob. 2.5); - realizzare tetti verdi su edifici artigianali-produttivi e prevedere sistemi di mitigazione ambientale-paesistica (Ob. 2.6); - reimpiegare le acque meteoriche (Ob. 2.7); - permeabilità delle aree pertinenziali esterne (Ob. 2.8); - escludere la localizzazione di aree per gioco, ludico sportive, con particolare attenzione alle attività con presenza di minorenni, in ambito di fascia di rispetto degli elettrodotti (Ob. 2.9).

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8.2.3 Sistema insediativo Il DdP si prefigge i seguenti obiettivi: - rafforzare la riconoscibilità e l’identità dell’insediamento originario (Ob. 3.1); - salvaguardare gli ambiti agricoli (Ob. 3.2); - valorizzare il recupero dei centri di antica formazione, anche con sistemi premiali (Ob. 3.3); - tutelare il sito storico della Chiesa di S. Martino prevedendo la manutenzione del verde e dei percorsi storici nelle aree limitrofe (Ob. 3.4); - prevedere aree di espansione residenziale per soddisfare i bisogni dei cittadini definendo dei sistemi perequativi (Ob. 3.5).

8.2.4 Sistema produttivo e commerciale Il DdP si prefigge i seguenti obiettivi: - salvaguardare i pochi esercizi di vicinato posti nel centro urbano (Ob. 4.1); - sostenere il consolidamento ed il completamento delle attività produttive e commerciali insediate sul territorio comunale attraverso la programmazione di indirizzi guida di sviluppo (individuazione delle aree di trasformazione, volumetrie e tipologia definite, utilizzo di materiali innovativi e possibilmente ecologici, strutture facilmente rimovibili e frazionabili, sistemi di mascheramento con cortine arboree e strutture in grado di instaurare una relazone con l’abitato e di servizio allo stesso, ecc.) (Ob. 4.2).

8.2.5 Servizi Il DdP individua delle linee di indirizzo per la dotazione di servizi, da seguire nella stesura del Piano dei Servizi dove viene approfondito l’argomento: - utilizzare il sistema perequativo per l’acquisizione delle aree d’uso pubblico (Ob. 5.1); - completare i servizi in località Spinedi (prolungamento marciapiede, manutenzione strade, sistemazione e completamento campo sportivo, sistemazione piazza, ecc.) (Ob. 5.2); - ridistribuire e razionalizzare i parcheggi in Postalesio (Ob. 5.3); - prevedere aree per servizi per migliorare la fruibilità e la promozione del Geosito e Riserva Naturale Piramidi di Postalesio (Ob. 5.4).

8.2.6 Mobilità Il DdP sostiene il miglioramento della viabilità per garantire sicurezza nell’accessibilità delle aree urbane e di quelle agricole (necessarie per il raggiungimento con automezzi) imponendo il limite a strutture ad elevato impatto ambientale attraverso i seguenti obiettivi e strategie: - manutenere la rete di sentieri e mulattiere storiche (Ob. 6.1);

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- recuperare i sentieri panoramici esistenti, mulattiere, strade vicinali, con possibilità di potenziamento, per la formazione di una rete ciclo-pedonale montana, anche per un possibile sviluppo turistico eco-compatibile (Ob. 6.2); - segnalare e promuovere il collegamento a mobilità ciclo-pedonale sul fondovalle con Castione e con il Sentiero Valtellina (Ob. 6.3); - confermare le previsioni di viabilità agro-silvo-pastorale della Comunità Montana Valtellina di Sondrio (Ob. 6.4).

Gli obiettivi di Piano sono coerenti con gli indirizzi di sviluppo degli altri Enti attivi sul territorio?

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9.0 OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

Partendo dall’analisi del quadro di riferimento normativo e programmatico e dai primi risultati dell’analisi del contesto, si propongono gli obiettivi di sostenibilità da utilizzare nella valutazione degli obiettivi e delle azioni di Piano.

9.1 Obiettivi di sostenibilità a livello europeo Il Consiglio Europeo di Cardiff del 1998 ha sancito l’integrazione della protezione ambientale in tutte le politiche settoriali, quale condizione per l’attuazione dello sviluppo sostenibile, dettando una serie di criteri di sostenibilità, riuniti nell’Allegato II del Manuale UE “ Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi strutturali dell’Unione europea”:

1. Minimizzare l’utilizzo di risorse non rinnovabil i 2. Utilizzare le risorse rinnovabili entro i limiti delle possibilità di rigenerazione 3. Utilizzare e gestire in maniera valida sotto il profilo ambientale le sostanze e i rifiuti pericolosi o inquinanti 4. Preservare e migliorare la situazione della flora e della fauna selvatiche, degli habitat e dei paesaggi 5. Mantenere e migliorare il suolo e le risorse idriche 6. Mantenere e migliorare il patrimonio storico e culturale 7. Mantenere e aumentare la qualità dell’ambiente locale 8. Tutela dell’atmosfera su scala mondiale e regionale 9. Sviluppare la sensibilità, l’istruzione e la formazione in campo ambientale 10. Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni in materia di sviluppo

E’ però con il documento “ Ambiente 2010 il nostro futuro la nostra scelta” del 2001 e con il Consiglio Europeo di Barcellona del 2002 che si sanciscono i principi della politica ambientale comunitaria, legandola a 4 campi di azioni prioritarie ( cambiamenti climatici; natura e biodiversità; ambiente, salute e qualità della vita; uso sostenibile delle risorse ) e sostenendo la promozione di Agenda 21 locale, l’intervento sul sistema dei trasporti, l’adozione degli indicatori ambientali urbani.

Infine Il Consiglio Europeo nel giugno del 2006 ha adottato un documento in cui sono contenute le strategie per lo sviluppo sostenibile europeo riviste anche in relazione alla fase di allargamento

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[COUNCIL OF THE EUROPEAN UNION, Review of the EU Sustainable Development Strategy (EU SDS) - Renewed Strategy, Brussels, 9 June 2006, 10117/06]. Sono delineate, in una visione integrata politiche e strategie per il cambiamento degli attuali modelli di sviluppo verso un obiettivo di sostenibilità di lungo periodo. Il documento contiene obiettivi generali, principi fondamentali, strategie, target e le priorità di azione per il periodo di tempo fino al 2010. I tre obiettivi chiave riguardano la tutela ambientale, la coesione e l’equità sociale e lo sviluppo economico. I principi guida che dovrebbero essere integrati in tutte le politiche ed azioni sono:

1. la promozione e il rispetto dei diritti uman i 2. la solidarietà intra e intergenerazionale 3. raggiungere una società democratica e aperta 4. il coinvolgimento attivo della cittadinanza 5. coinvolgimento delle parti sociali ed economiche 6. la coerenza e la governance 7. integrazione tra i settori di azione 8. implementazione della conoscenza alla base dei processi decisionali 9. il principio di precauzione 10. il principio di chi inquina paga

9.2 Obiettivi di sostenibilità a livello nazionale Il principale documento di riferimento a livello nazionale è la “ Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia” , adottato dal CIPE il 2 agosto 2002. Esso si pone in continuità con le politiche comunitarie e si articola in quattro grandi aree tematiche prioritarie, le medesime indicate dal Sesto Piano d’Azione Ambientale dell’UE, per le quali si identificano specifici sistemi di obiettivi, target ed azioni. Le quattro aree tematiche prioritarie sono:

1. cambiamenti climatici e protezione della fascia dell’ozon o 2. protezione e valorizzazione sostenibile della Natura e della Biodiversità 3. qualità dell’Ambiente e qualità della vita negli ambienti urbani 4. prelievo delle risorse e produzione di rifiuti

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Sintesi dei principali obiettivi nazionali:

1. conservazione della biodiversit à 2. protezione del territorio dai rischi idrogeologici 3. riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali, sul suolo a destinazione agricola e forestale 4. riequilibrio territoriale ed urbanistico 5. migliore qualità dell'ambiente urbano 6. uso sostenibile delle risorse naturali 7. riduzione dell'inquinamento acustico e della popolazione esposta 8. miglioramento della qualità delle risorse idriche 9. miglioramento della qualità sociale e della partecipazione democratica 10. conservazione o ripristino della risorsa idrica 11. riduzione della produzione, recupero di materia e recupero energetico dei rifiuti

9.3 Obiettivi di sostenibilità a livello regionale La Regione Lombardia, con la Legge n. 12 del 2005 ha fatto propri i seguenti principi di sostenibilità ambientale, riportati all’art. 8, comma 2b:

1. la riqualificazione del territori o 2. la minimizzazione del consumo di suolo 3. l’utilizzazione ottimale delle risorse territoriali ed energetiche 4. l’ottimizzazione della mobilità e dei servizi

Nel 2008 la Giunta Regionale ha adottato la proposta di Piano Territoriale Regionale (D.G.R. del 16 gennaio 2008, n.6447). La Regione Lombardia, nel Documento Piano del PTR, assume quali principi fondanti: il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e la sostenibilità dello sviluppo, a cui si riferiscono i tre macroobiettivi trasversali al piano:

1. rafforzare la competitività dei territori della Lombardi a 2. riequilibrare il territorio della Regione 3. proteggere e valorizzare le risorse della Lombardia

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Gli obiettivi di sostenibilità vengono divise per tematiche o componenti ambientali. Si riportano gli obiettivi di primo livello del PTR della Regione Lombardia. TEMI OBIETTIVI DI PRIMO LIVELLO Aria Raggiungere livelli di qualità dell’aria che non comportino rischi o impatti negativi significativi per la salute umana e l’ambiente Stabilizzare le concentrazioni dei gas a effetto serra ad un livello tale da escludere pericolose interferenze delle attività antropiche sul sistema climatico Acqua Garantire un livello elevato dei corpi idrici superficiali e sotterranei, prevedendo l’inquinamento e promuovendo l’uso sostenibile delle risorse idriche Suolo Promuovere un uso sostenibile del suolo (prevenzione di fenomeni di erosione, deterioramento e contaminazione) Proteggere il territorio dai rischi idrogeologici e sismici Biodiversità Tutelare conservare, ripristinare e sviluppare il funzionamento dei sistemi naturali e degli habitat naturali e della flora fauna selvatica allo scopo di arrestare la perdita di biodiversità Paesaggi e beni Promuovere la salvaguardia, la gestione e la pianificazione dei paesaggi al culturali fine di conservare o di migliorarne la qualità Gestire in modo prudente il patrimonio naturalistico e culturale Popolazione e Contribuire ad un elevato livello di qualità della vita e di benessere sociale per salute umana i cittadini attraverso un ambiente il cui livello non provochi effetti nocivi per la salute umana e l’ambiente e attraverso uno sviluppo urbano sostenibile Ridurre sensibilmente il numero di persone costantemente soggette a livelli medi di inquinamento acustico di lunga durata (traffico stradale e ferroviario) Radiazioni Ridurre l’esposizione a campi elettromagnetici in tutte le situazioni a rischio ionizzanti e non per la salute umana e per l’ambiente naturale ionizzanti Prevenire e ridurre l’inquinamento indoor e le esposizioni al radon Rifiuti Garantire una migliore efficienza delle risorse e una migliore gestione dei rifiuti ai fini del passaggio a modelli più sostenibili, dissociando l’impiego delle risorse e la produzione dei rifiuti dal tasso di crescita economica Energia Promuovere un utilizzo razionale di energia al fine di contenere i consumi energetici Sviluppare fonti rinnovabili di energia competitive e altre fonti energetiche a basse emissioni di carbonio (combustibili alternativi per il trasporto) Mobilità e trasporti Garantire una mobilità competitiva, sicura, protetta e rispettosa dell’ambiente

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9.4 Obiettivi di sostenibilità proposti per la VAS del PGT di Postalesio La seguente proposta sistematizza ed approfondisce, nell’ottica del processo di valutazione ambientale, le indicazioni che derivano a cascata dagli indirizzi di livello superiore. Gli obiettivi di sostenibilità da perseguire, individuati per diverse componenti ambientali, vengono messi in risalto in un headline, che sintetizza e riassume il contenuto degli obiettivi.

Componente Obiettivi di sostenibilità da Headline perseguire Flora, Fauna e Tutelare e valorizzare la biodiversità, TUTELA E VALORIZZAZIONE biodiversità gli habitat, la flora e la fauna. DELLA BIODIVERSITÀ Promuovere interventi di miglioramento/conservazione degli habitat. Promuovere la collaborazione nella gestione del territorio con gli enti locali sovracomunali (CM, ERSAF). Sensibilizzare sulle problematiche ambientali, anche in termini di formazione in campo ambientale. Aria e fattori Ridurre le emissioni di gas a effetto TUTELA DELL’ATMOSFERA climatici serra. Contenere fenomeni di inquinamento dell’aria (es: incendi). Acqua Tutelare e valorizzare il patrimonio TUTELA DELLE RISORSE idrico, nel rispetto degli equilibri IDRICHE naturali e degli ecosistemi esistenti. Conservare la qualità delle risorse idriche. Suolo e sottosuolo Tutelare la qualità dei suoli e TUTELA DEL SUOLO E DEL contenere il consumo di suolo. SOTTOSUOLO Proteggere il suolo da forme di inquinamento puntuale e diffuso. Prevenire forme di erosione e di dissesto idrogeologico. Beni materiali, Valorizzare le peculiarità storiche- VALORIZZARE IL PATRIMONIO

Dott. Nat. Silvia Speziale – Mantello (So) – tel/fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 68/81 Comune di Postalesio – Valutazione Ambientale Strategica del PGT – Documento di Scoping culturali, culturali, architettoniche presenti sul STORICO E CULTURALE architettonici, territorio. archeologici Incentivare interventi di qualità e promuovere l’integrazione paesistica- ambientale degli interventi Paesaggio Tutelare e valorizzare gli ambiti di TUTELARE IL PAESAGGIO qualità paesistica. Popolazione e Conservazione e miglioramento della MIGLIORARE LA QUALITÀ salute umana qualità dell'ambiente urbano. DELLA VITA UMANA Modifica degli stili di vita. Miglioramento dei servizi offerti alla cittadinanza. Promuovere la collaborazione delle associazioni locali per uno sviluppo sociale. Promuovere il consumo dei prodotti biologici. Economia e turismo Gestione efficiente del ciclo di vita dei PROMUOVERE FORME DI prodotti. SVILUPPO ECO-COMPATIBILI Promuovere i prodotti tipici locali. Incentivare forme di turismo consapevole ed eco-compatibile. Incentivare eventi e manifestazioni locali. Potenziare ed adeguare le strutture turistico-ricettive. Favorire realtà produttive di piccole dimensioni. Rumore Tutelare l’ambiente esterno ed LIMITARE L’INQUINAMENTO abitativo dall’inquinamento acustico. ACUSTICO Campi Protezione della popolazione LIMITARE L’INQUINAMENTO elettromagnetici all’esposizione di campi DA ESPOSIZIONE A CAMPI elettromagnetici generati da ELETTROMAGNETICI elettrodotti. Radiazioni Evitare di creare nuove fonti di NON GENERARE

Dott. Nat. Silvia Speziale – Mantello (So) – tel/fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 69/81 Comune di Postalesio – Valutazione Ambientale Strategica del PGT – Documento di Scoping ionizzanti inquinamento che generino campi INQUINAMENTO DA ionizzanti. ESPOSIZIONE A CAMPI Prevenire e ridurre le esposizioni al IONIZZANTI radon. Rifiuti Valorizzare la risorsa rifiuto con VALORIZZARE LA RISORSA politiche di riduzione a monte e RIFIUTO incentivare la raccolta differenziata. Incentivare lo smaltimento della biomassa per la produzione di energia alternativa. Mobilità e trasporti Ottimizzare il servizio pubblico di OTTIMIZZARE LA MOBILITÀ E I collegamento con gli altri centri urbani SERVIZI vicini. Realizzare/potenziare i collegamenti ciclo-pedonali. Realizzare aree verdi, parcheggi adeguati, aree pubbliche. Energia Diminuire l’impiego di energie da fonti PROMUOVERE L’UTILIZZO non rinnovabili. DELLE RISORSE RINNOVABILI Incrementare l’utilizzo di sistemi di ENTRO I LIMITI DELLA produzione di energia da fonti POSSIBILITÀ DI rinnovabili (solare, fotovoltaico, RIGENERAZIONE geotermico). Utilizzare le risorse rinnovabili entro i limiti delle possibilità di rigenerazione.

Gli obiettivi di sostenibilità ambientale proposti sono esaustivi o occorre correggerli, integrarli o approfondirli? Quali tra gli obiettivi di sostenibilità proposti ritenete prioritari?

Dott. Nat. Silvia Speziale – Mantello (So) – tel/fax 0342.680 651 – e-mail [email protected] 70/81 Comune di Postalesio – Valutazione Ambientale Strategica del PGT – Documento di Scoping

10.0 DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO E INDICATORI

10.1 Il sistema di monitoraggio Il processo di Valutazione Ambientale dovrà proseguire, dopo l'approvazione del PGT, nella fase di attuazione e gestione con il monitoraggio e le connesse attività di valutazione e partecipazione. Il monitoraggio, che verrà predisposto durante la fase di redazione del Piano e del Rapporto Ambientale, verterà sostanzialmente sui seguenti due aspetti: - il monitoraggio dello stato dell'ambiente (svolto di norma da Enti sovraordinati; es: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente - ARPA); - il monitoraggio degli effetti dell'attuazione del Piano.

In particolare, il primo tipo di monitoraggio porta alla stesura dei rapporti sullo stato dell'ambiente. Di norma esso tiene sotto osservazione l'andamento di indicatori riguardanti grandezze caratteristiche dei diversi settori ambientali: gli indicatori utilizzati per questo tipo di monitoraggio prendono il nome in letteratura di “ indicatori descrittivi ” o di contesto . Il monitoraggio degli effetti dell’attuazione del Piano avrà il duplice scopo di verificare se le azioni di Piano siano effettivamente in grado di conseguire i traguardi di qualità ambientale che il Piano stesso si è posto e di individuare tempestivamente le eventuali misure correttive; gli indicatori scelti per questo secondo tipo di monitoraggio prendono il nome in letteratura di “ indicatori prestazionali ” o “ di controllo ” o di monitoraggio .

I risultati verranno raccolti in report, che rappresentano documenti di pubblica consultazione che l’Amministrazione dovrà emanare con una periodicità fissata in fase di definizione del sistema di monitoraggio. La struttura di tali rapporti deve contenere in modo chiaro almeno i seguenti aspetti: - gli indicatori selezionati nel nucleo con relativa periodicità di aggiornamento; - l'area di monitoraggio associata a ciascun indicatore; - lo schema di monitoraggio adottato (disposizione dei punti, fonti dei dati, metodologie prescelte, riferimenti legislativi, ecc.) e della periodicità di acquisizione dei dati; - le difficoltà/problematiche incontrate durante l'esecuzione del monitoraggio; - le variazioni avvenute nei valori degli indicatori, con un'analisi accurata dei dati e l'interpretazione delle cause che hanno dato origine a un determinato fenomeno; - i possibili interventi di modificazione del P/P per limitarne gli eventuali effetti negativi; - le procedure per il controllo di qualità adottate.

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10.2 Proposta del set di indicatori

Gli indicatori sono elementi di collegamento e di coerenza tra le differenti componenti del Piano e contemporaneamente svolgono un ruolo chiave nella visualizzazione e comprensione del Piano e della sua attuazione. Nel loro complesso gli indicatori dovrebbero formare un sistema che rispecchia il modello logico di funzionamento del sistema territoriale e ambientale. Il modello più largamente adottato a questo fine è il modello DPSIR elaborato dell'Agenzia Europea per l'Ambiente, nel quale le componenti sono connesse tra loro da relazioni di tipo causale. Per semplicità consultativa e per immediatezza di risposta, nel presente studio verrà utilizzato il modello proposto nel Manuale ENPLAN, che classifica gli indicatori in “descrittivi” e “prestazionali”. Gli indicatori descrittivi sono espressi come grandezze assolute o relative, e sono finalizzati alla caratterizzazione della situazione ambientale. Tra gli indicatori descrittivi rientrano anche gli indicatori di tendenza. Gli indicatori prestazionali permettono la definizione operativa degli obiettivi specifici e il monitoraggio del conseguimento degli obiettivi e della attuazione delle linee di azione del Piano.

Nella scelta degli indicatori è stato preso in considerazione un elenco proposto da ARPA Lombardia di supporto alle procedure di VAS dei PGT.

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Indicatori Indicatori Fonte descrittivi o di prestazionali o di contesto monitoraggio Popolazione residente (ab.) X X Comune Struttura per classi d’età (%) X X Comune Densità abitativa su superficie urbanizzata X X Comune (ab/Km 2) Popolazione fluttuante (turisti, pendolari) X X Comune (ab.) Saldo naturale (ab.) X X Comune Unità locali per settori di attività economica X X Comune (%) Aziende agricole (n.) per tipologie di coltura X X Regione Lombardia prevalente (%) Aziende zootecniche (n.) per tipologie e X X Regione Lombardia numero di capi (%) ASL Aziende agricole biologiche (n. e %) X X Regione Lombardia Addetti per settore di attività economica (n.) X X Regione Lombardia Attività legate al turismo (n.) X X Regione Lombardia Superficie territoriale (Km 2) X Comune Superficie urbanizzata (Km 2 e %) X X Comune Ripartizione degli usi del suolo urbanizzato X X Comune (%)

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Ripartizione dei servizi nell’urbanizzato (%) X X Comune Verde urbano pro capite (Km 2/ab.) X X Comune Superficie agricola totale (Km 2 e %) X X Comune Superficie agricola biologica (Km 2 e %) X X Comune Superficie territoriale destinata all’alpeggio X X Comune (Km 2) Superficie forestale (Km 2) X X Comune IBE Indice biotico esteso X ARPA LIM Livello di inquinamento da macro- X ARPA descrittori SECA Stato Ecologico dei corsi d’acqua X ARPA SCAS Stato chimico delle acque sotterranee X ARPA Consumo idrico pro-capite (m 3/ab x anno) X X Comune Analisi chimico-fisiche delle acque di X Comune sorgente Copertura del servizio di adduzione (%) e di X X Comune fognatura Carico organico potenziale (ae) X X Comune Prelievi da acque superficiali e sotterranee X Regione Lombardia (mq/anno) Produzione di rifiuti urbani (t) e pro-capite X X Comune - SECAM (Kg/ab) Raccolta differenziata (t e %) X X Comune - SECAM

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Zona di appartenenza per aria (secondo la X Regione Lombardia DGR n. 5290 del 2 agosto 2007) Concentrazione media mensile e stagionale X ARPA dei principali inquinanti (µg/m 3) Superamento dei livelli si attenzione e X ARPA allarme per i principali inquinanti (n.) Superficie aree a bosco (Km 2) X X Comune Superficie a pascolo/maggengo (Km 2) X X Comune Aree protette (Km 2 e %) X Ente gestore aree protette (Comune) Alberi monumentali presenti sul territorio X Provincia di Sondrio (n.) Consumo di energia pro-capite (Kwh/ab) X X Comune Produzione energia da fonti rinnovabili (Kwh X X Comune e %) Edifici pubblici con certificazione energetica X X Comune (%) Sviluppo delle linee elettriche distinte per X X Comune – Terna tensione e Km S.p.A. Impianti di telecomunicazione e X Comune radiotelevisione (n.) Superficie aree contaminate da inquinanti X X Comune (Km 2)

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Superficie del territorio comunale ricadente X Comune in classe di fattibilità geologica 3 (%) Superficie del territorio comunale ricadente X Comune in classe di fattibilità geologica 4 (%) Superficie del territorio comunale soggetto a X Comune rischio sismico (%) Lunghezza sentieri (Km) X X Comune Lunghezza piste agro-silvo-pastorali (Km) X X Comune Indice di motorizzazione (veicoli/ab) X Comune - ACI Servizio pubblico di trasporti (n/giorno) X Comune - STPS

Gli indicatori proposti sono i più appropriati, efficaci e popolabili?

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Proposta di matrice per l’analisi di coerenza tra obiettivi di Piano e obiettivi di sostenibilità ambientale

Obiettivi di Piano ob.1 ob.2 ob.3 ob.n. obiettivi di sostenibilità ambientale lla biodiversità tutela dell’atmosfera tutela delle risorse idriche tutela del suolo e del sottosuolo valorizzare il patrimonio storico e tutelare il paesaggio migliorare la qualità della vita umana promuovere forme di sviluppo eco- limitare l’inquinamento acustico limitare l’inquinamento da esposizione a limitare l’inquinamento da esposizione a valorizzare la risorsa rifiuto

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Proposta di matrice di identificazione dei possibili impatti ambientali sulle componenti ambientali di riferimento

Componenti di riferimento acqua suolo e beni materiali, paesaggio popolazione economia rumore campi radiazioni rifiuti mobilità energia sottosuolo culturali, e salute e turismo elettromagnetici ionizzanti e architettonici, umana trasporti archeologici

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Proposta di matrice di caratterizzazione dei possibili impatti ambientali negativi

Probabilità (PA = alta; PM = media; PB = bassa) Durata (DA = alta; DM = media; DB = bassa) Frequenza (FA = alta; FM = media; FB = bassa) ile; IR = irreversibile)

Componente Caratteristiche impatti Probabilità Durata Frequenza Reversibilità

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Allegato IV Proposta della struttura del Rapporto Ambientale Sulla base delle indicazioni di cui alla Direttiva 01/42/CE, art. 5, commi 1, 2 e 3, si propone la seguente struttura per la redazione del Rapporto ambientale:

1. Premessa 2. Il PGT - Illustrazione dei contenuti - Illustrazione degli obiettivi generali e specifici del DdP - Illustrazione delle azioni 3. Coerenza esterna: - rapporto del PGT con altri pertinenti Piani o Programmi; 4. Coerenza interna - verifica di coerenza tra obiettivi ed azioni 5. Scenario zero - Caratteristiche del sistema territoriale e ambientale interessato dal PGT - Criticità ambientali - Probabile evoluzione senza l'attuazione del Piano 6. La valutazione delle azioni del PGT - Individuazione degli impatti - Valutazione degli impatti - Valutazione della sostenibilità ambientale del Piano 7. Scenari alternativi e loro valutazione 8. Integrazione dei risultati della VAS nel PGT (descrizione delle misure previste per impedire, ridurre e compensare gli eventuali effetti negativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del nuovo PGT) 9. Metodologia e strumenti per il monitoraggio 10. Sintesi non tecnica

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