Anno XIX numero 8/9 (164/165) AGOSTO-SETTEMBRE 2019

Mensile d’informazione, formazione e cultura pastorale dell’Arcidiocesi di Monreale

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VOCE DEL SEMINARIO VITA DELLA DIOCESI VITA DELLA DIOCESI VITA DELLA DIOCESI Un’esperienza Camminare Pellegrinaggio La missione di servizio insieme in Terra Santa è il compito... Missione Speranza #ChiAmaVà e Carità pag. 2 pag. 4 pag. 5 pag. 6

Messaggio agli Studenti per l’inizio dell’anno UNA SCUOLA CHE EDUCA scolastico 2019-2020 a questione educativa Lcoinvolge una complessa ari studenti, molteplicità di contesti e sog- Calle soglie di un nuovo anno scolasti- getti, dai giovani alla fami- co, traendo spunto dal recente discorso di glia, dalla scuola alla cultu- papa Francesco agli studenti del Liceo “Vi- ra, dalla politica alla società, sconti” di Roma, desidero consegnare alla senza trascurare, naturalmen- vostra riflessione un “decalogo per la scuo- te, la Chiesa che fin dalla sua la” che metta in evidenza la straordinaria origine ha ricevuto il mandato bellezza e fecondità dei giorni e degli anni di evangelizzare e di educare, trascorsi sui banchi di scuola. con l’ “euntes ergo docete” 1. La scuola è un bene di tutti (Mt 28, 19) con cui Cristo Essa deve restare un luogo nel quale si vie- inviò nel mondo i suoi disce- ne formati all’inclusione, al rispetto delle poli. Così come molteplici diversità e alla collaborazione. Il dialogo sono le “emergenze” educati- tra le diverse culture e le diverse persone ve della nostra società à: basti arricchisce il Paese e ci fa andare avanti nel ricordare la crisi della fami- rispetto reciproco. glia tradizionale e le nuove 2. La scuola è un luogo di crescita uma- famiglie; le grandi opportuni- na e culturale tà à ma anche i nuovi rischi La vostra comunità scolastica abbia sem- portati dall’ambiente digitale stemica, di progettazione per logica senza precedenti. Il che la storia dell’Umanità à pre come finalità la formazione integrale e dalle nuove tecnologie; la il futuro, di disegni program- deserto è la metafora di una si interseca indissolubilmen- dell’uomo mediante un esplicito e condivi- sfida dell’accoglienza di - per matici di medio periodo. Pre- societàà in cui i riferimenti ai te con la filosofia dell’edu- so patto educativo che coinvolga concreta- sone straniere e di minori non vale una dinamica d’opinio- valori comuni sono sempre cazione, la quale ne connota mente voi, ragazzi, i vostri educatori, i vo- accompagnati; l’integrazione ne messa in moto da quel che più labili e in cui i rapporti tra intimamente l’essenza. Gli stri genitori. di scolari figli di immigrati di avviene giorno per giorno. È gli individui sembrano avere antichi Greci chiamavano 3. La scuola è un laboratorio nel quale prima e ma ormai anche di se- la vittoria della pura cronaca perso umanità à. Ma dinanzi Paideia la profonda anali- si costruisce nel presente il futuro della conda generazione; l’ambien- e della disarticolazione strut- alla crisi dilagante, l’uomo si introspettiva relativa alla società te, l’ecologia e la sostenibili- turale del nostro sistema. La non rimane indifferente e centralità à dell’Uomo, cioè Un ruolo importante nella costruzione del tàà; l’inclusione delle persone composizione sociale è sem- cerca di sopravvivere metten- alla formazione permanen- futuro della collettività ha certamente l’e- con disabilità à; la tutela delle pre più di intensa moleco- dosi alla ricerca di oasi sicure te della Persona in diveni- sperienza religiosa. In tale esperienza trova donne contro la violenza e il larità à: vincono l’interesse dove trovare possibilità à di re all’interno di un sistema spazio tutto ciò che è autenticamente uma- femminicidio. particolare, il soggettivismo, sviluppo e di crescita perso- sociale multiforme. l Latini no. La Chiesa è impegnata a promuovere il Per cercare di trattare in modo l’egoismo individuale e non nale e professionale. intesero e rielaborarono il valore universale della fraternità che si basa adeguato il tema dell’emer- maturano valori collettivi, né Tra i diversi contesti educa- termine “Paideia” con quel- sulla libertà, sulla ricerca onesta della veri- genza educativa nelle sue po- unità à di interessi. Crescono tivi, la Chiesa, la Scuola e la lo ancora più profondo di tà, sulla promozione della giustizia e della liedriche implicazioni, occorre così le diseguaglianze, con Famiglia continuano a rive- “Humanitas”. Pertanto Pai- solidarietà, specialmente nei confronti delle innanzitutto compiere un’at- una caduta della coesione stire un ruolo fondamentale deia e Humanitas non rap- persone più deboli. tenta analisi dello sfondo del sociale e delle strutture inter- nel favorire la condivisio- presentano esclusivamente il 4. La scuola è palestra di libertà. sistema sociale attuale, al fine medie di rappresentanza che ne delle migliori esperienze concetto di cultura in senso A scuola voi imparate ogni giorno ad es- di comprendere più profonda- l’hanno nel tempo garantita. educativo-formative e nel quantitativo ed oggettivo, ma sere liberi dai condizionamenti esterni, ad mente le ragioni della difficol- A ciò corrisponde una pro- garantire l’acquisizione di interpretano il sapere nella esercitare con intelligenza un sano spirito tà à e, nel contempo, ineludi- fonda debolezza antropolo- processi di elaborazione del sua alta espressione qualita- critico, a vivere un’esistenza non ripiegata bile necessità di “educare” in gica, un letargo esistenziale sapere, difficilmente rintrac- tiva e personale, legata alla su se stessa, ma spesa per gli altri. Senza questo tempo presente. collettivo, dove i soggetti (in- ciabili altrove, che siano stru- formazione dell’individuo. libertà non può esserci alcuna azione auten- È un’emergenza che deriva dividui, famiglie, comunità, menti della coesione sociale Nella civiltàà greca, quindi, ticamente umana. sempre più da una situazione associazioni, imprese) resta- e di una rinnovata etica della la persona umana realizzava C’è tanto bisogno di giovani che sappiano sociale del Paese dove la spin- no in un recinto securizzan- responsabilità e della solida- agire anteponendo il bene comune agli in- ta solidaristica sembra perdere te, ma inerziale. In sintesi, ne rietà. Continua pag. 7 teressi personali! quota, con una conseguente e deriva una società à a bassa Non possiamo dimenticare Chiara Di Prima A proposito di libertà, permettetemi una ac- inevitabile crisi economica e consistenza e con corata esortazione. sociale, dove l’interesse ver- scarsa autopro- Il telefonino è un grande aiuto, è un grande so la partecipazione alla rea- pulsione: una progresso; va usato, è bello che tutti sappia- lizzazione di progetti comuni sorta di «limbo no usarlo. Ma quando si diventa schiavi del si è molto affievolito. Stiamo italico» fatto telefonino, si perde la libertà. Il telefonino è vivendo un momento in cui di mezze tinte, per comunicare. C’è il pericolo che, quando prevalgono atteggiamenti di mezze classi, il telefonino diventa una droga della quale insicurezza, di chiusura nel mezzi partiti, non potete fare a meno, la comunicazione si privato, di timore verso il fu- mezze idee e riduca a semplici “contatti”. Ma la vita non turo. mezze persone. è per “contattarsi”, è per comunicare! Il Censis delinea un ritratto Un’Italia in cui a tinte fosche del Paese, nel cresce il deserto Continua pag. 6 quale rileva una pericolosa e si rileva una X Michele Pennisi povertà à di interpretazione si- crisi antropo- 2 Voce del Seminario - Anno XIX numero 8/9 (164/165) - AGOSTO-SETTEMBRE 2019 Un’esperienza di servizio presso la Missione Speranza e Carità di Biagio Conte abato 13 luglio, io, Savino, Gaspare e proprio qui che ab- tasi nel centro di via Archirafi e presie- SVito insieme al Rettore, ci siamo re- biamo trascorso gran duta da don Pino Vitrano. Il messaggio cati presso una delle sedi della Missione parte delle nostre del Vangelo ci ha accompagnati durante Speranza e Carità di Biagio Conte, situa- giornate, lavorando i giorni della nostra permanenza presso ta in via Archirafi, nel cuore di Palermo. nelle grandi cucine la Missione Speranza e Carità: il Signore Lì abbiamo fatto la conoscenza di Don e nella sala mensa benedice tutti coloro che, nel Suo nome, Pino Vitrano, sacerdote salesiano, da della struttura, dove sono in grado di essere “buoni samarita- anni fedele amico e stretto collaboratore vengono preparati ni” per tanti fratelli e sorelle emarginati di Fratel Biagio. È stato bello accorgersi più di duemila pasti della nostra società. di come la Missione operi ogni giorno per al giorno e ciò gra- Nell’ultimo giorno di questa arricchente accogliere tanti fratelli e sorelle che, ac- zie alle donazioni di esperienza di volontariato presso i più contentandosi di poco, vivono con sem- generi di prima ne- poveri della Missione fondata da Fratel plicità… ma che per la società diventano cessità che arrivano Biagio, ci siamo recati presso il santuario “ultimi”: sono i barboni, gli extracomu- da più parti: Banco di Tagliavia, vicino , nel cui ter- nitari, le prostitute e i tossicodipendenti. alimentare, singoli ritorio è stata creata una sorta di “fattoria Don Pino insieme a Fratel Davide ha rac- cittadini, strutture solidale”. Nel corso degli anni, infatti, i contato come l’impegno primario sia ri- fratelli e le sorelle della Missione sono ri- volto soprattutto all’incontro con i fratel- i numerosi interventi forma- usciti a restaurare un antico rudere di una li e le sorelle che vivono o dormono per tivi che si svolgono all’in- vecchia casa rurale presente nei terreni strada, senza fissa dimora, ma che hanno terno del centro, finalizzati del Santuario. Quest’anno è stato invitato scelto, invece, un marciapiede, una mac- essenzialmente ad offrire l’Arcivescovo di Palermo, mons. Corra- china o una panchina e che non vogliono opportunità reali di crescita do Lorefice, ad inaugurare l’inizio della staccarsi dal quel precario equilibrio che e di riscatto, come i corsi per raccolta del grano nei terreni che l’Arci- hanno raggiunto, dopo vari traumi, pau- falegnami, muratori, fabbri, diocesi di Monreale ha affidato alla Mis- re, mancate risposte da parte della socie- calzolai, cuochi. Ma ciò che sione Speranza e Carità. Una giornata di tà. Hanno rotto tutti i ponti e non si fidano ci ha colpito più di ogni altra festa segnata anche dalla presenza di tanti più di nessuno. cosa è certamente la grande fedeli e amici di Fratel Biagio, che con i Noi seminaristi abbiamo avuto modo di Chiesa edificata al centro pullman sono giunti al famoso Santuario accorgerci di tutto questo trascorrendo della struttura di Via Archi- per affidare con la celebrazione dell’Eu- alcune giornate tra le due sedi principali rafi e battezzata “Casa di caristia la mietitura alla Madonna. I fra- della Missione: quella situata in via Ar- preghiera di tutti i popoli”, telli e le sorelle della Missione hanno poi chirafi, che accoglie soprattutto fratelli con otto grandi tele ai lati, in offerto a tutti i partecipanti, in occasione senza fissa dimora, e quella situata in via commerciali, supermercati e scuole. Pre- stile cristiano copto, dipinte da un tuni- del pranzo, alcuni frutti della terra, come Decollati, a pochi passi dalla Stazione zioso il contributo dei numerosi volontari sino di religione musulmana, in segno di il pane, i formaggi, le olive e tanto altro Centrale di Palermo, chiamata “Citta- che ogni giorno accorrono alla Missione gratitudine per essere stato accolto dalla che quelle terre sanno offrire grazie alla della del Povero e della Speranza”, che per provare ad alloggiare e a nutrire gli Missione. fatica e alla perseveranza di questi fratel- accoglie quasi esclusivamente profughi, oltre mille stranieri che lì hanno trovato Nella domenica del buon Samaritano li, che tutto l’anno si prendono cura della richiedenti asilo e rifugiati politici in un tetto. insieme al Rettore abbiamo partecipato campagna. fuga per lo più dall’Africa e dall’Asia. È Molto importanti e da non sottovalutare alla celebrazione dell’Eucaristia tenu- Daniele Fiore Campo ACR 2019: Il fuoco e la brezza Con Elia, tra il deserto e il monte nche quest’anno, come bero dovuto scrivere il po, insieme a Gaspare e a Vito, Adi consueto, il Seminario nome del testimone e la posso affermare che quella del ha voluto far vivere un’espe- testimonianza che più li campo ACR è stata un’esperien- rienza di campo scuola estivo ha colpiti, e infine met- za che ha portato gioia, diverti- ACR a noi seminaristi, dal 4 tere tutte le tessere una mento, sorrisi, pianti: tutto ciò al 7 Luglio 2019 a Monreale. accanto all’altra fino ad che rende unita una famiglia. Esperienza unica che ci ha vi- innescare un effetto do- Ma ciò che ci ha colpito di più sti coinvolti nell’avventurosa mino, comprendendo è la pazienza, la gioia, la voglia storia del profeta Elia, figura così l’importanza della e il desiderio di trasmettere Dio rilevante dell’Antico testa- testimonianza dell’amo- nei cuori di questi giovani da mento situata nei due libri dei re che scatena una rea- parte di ogni singolo membro Re. I ragazzi si sono messi in zione a catena, tanto da d’equipe diocesana: Nino Biun- ascolto della Parola rivedendo arrivare a toccare i cuori do, Martina Rogato, Gianfranco il loro rapporto con il Signore di chiunque con l’annun- Cucchiara, Alessandra Tocco e e a mettersi in gioco. cio della Parola. la responsabile Fabiola Panza- Diverse attività hanno segnato A conclusione del cam- vecchia. Anche altri educatori questo campo, una tra tutte è erano presenti ed hanno a loro stata la visita al centro stori- to questo campo volta collaborato alla riuscita del co di Monreale e della sua cat- è stata quella che campo, ma tutti siamo stati ac- tedrale dove salendo fin sulle prende il nome di compagnati dall’assistente dio- terrazze si è goduto del magni- “effetto domino”. cesano ACR, don Davide Rasa. fico panorama che si presentava Questa prevedeva Siamo certi che ogni ragazzo ha davanti a noi. Si è anche vissuto la testimonianza portato con sé un buon ricordo un momento serale di deserto di alcuni anima- di questo campo ed un insegna- per le strade della cittadina, con- tori circa il loro mento importante, quale il valo- cludendo con la liturgia peniten- servizio nella loro re dell’amicizia, della fratellan- ziale presso il giardino del no- parrocchia di ap- za e della bellezza dello stare stro Seminario; siamo riusciti a partenenza, a sua insieme; per questo ringraziamo trasmettere l’importanza di quel volta i ragazzi ri- Dio per la grazia che ci ha dona- momento ai ragazzi del campo cevevano 2 tessere to in quei giorni. da cui traspariva tanta emozione. “domino” su cui alla fine avreb- Una delle attività che ha segna- Giuseppe Bongiorno Vita della diocesi Anno XIX numero 7 (163) - LUGLIO 2019 3 Pino Puglisi e Rosario Livatino: le vite parallele di due martiri della mafia

osa hanno in comune il persone, in caso di attentato alla trovare al Papa questi due anziani Cbeato Pino Puglisi e il giu- sua persona. genitori nel Palazzo Arcivescovi- dice Rosario Livatino? Cosa Altro aspetto fondamentale: il le. Li presentò solamente e non unisce le loro vite, oltre al fatto rifiuto di alcun tipo di -pubbli aggiunse altro. Il Papa ascoltò le di essere stati uccisi entrambi cità. parole accorate del padre, men- per mano mafiosa. Perché -l’u “Lui rimase in magistratura tre guardava fisso negli occhi la no è stato proclamato beato e – ha aggiunto il relatore – 11 madre. Solo successivamente in dell’altro è in corso il proces- anni, durante i quali non rila- un’altra occasione disse e spiegò so di beatificazione? A queste sciò mai alcuna intervista. Mai che una cosa è leggere le conse- domande ha risposto don Giu- avrebbe anticipato gli esiti di guenze delle azioni criminali, una seppe Livatino, sacerdote della una indagine. Per lui esisteva altra cosa è toccare con mano cosa diocesi di che è stato solo il segreto istruttorio. Lui produce la mafia nella nostra so- il postulatore della causa di bea- voleva rendere conto non solo cietà. I testimoni di quel pomerig- tificazione in sede diocesana in alla società, ma anche a Dio. gio e le riprese video riferiscono un incontro svoltosi nel Palazzo Proprio per questo non trattava di un Papa molto distratto, assen- arcivescovile di Monreale pro- gli indagati come imputati, ma te, pensieroso. Dopo il congedo mosso dall’Arcivescovo mons. come persone in cui viveva il del Diacono a fine Messa scattò Miche Pennisi cui ha partecipa- riflesso di Dio. Per lui non era l’imprevedibile: il Papa prese il to un nutrito gruppo di studenti sufficiente applicare la legge, microfono e disse quelle parole universitari. ma si sforzava di capire la si- che sono rimaste scolpite in tutti Nell’introdurre i lavori l’Arci- tuazione in cui vivevano le per- e per tutti gli anni successivi. Non vescovo ha affermato come la sone che incontrava”. dimentichiamo che quelle parole Sicilia abbia pagato un tributo sacrato, Livatino magistrato desi- di contrasto alla mafia. Entrambi, La conseguenza inevitabile di sono per noi magistero”. altissimo di persone uccise dalla deroso di formarsi una famiglia. invece, hanno lavorato per contri- tale comportamento è stato l’i- Don Livatino ha concluso con una mafia perché ad essa si sono op- Per ambito di impegno: Puglisi buire alla crescita morale e civile solamento, così come nel caso esortazione ai giovani: “È impor- poste. “Tra queste Livatino e Pu- nella Chiesa palermitana, Livati- della società”. di don Puglisi. Nessuno dei due tante che il patrimonio frutto di glisi - ha detto - che hanno contra- no nella magistratura agrigentina. Don Livatino ha poi spiegato che cercava la luce dei riflettori. Per tutti coloro che sono impegnati stato la mafia a partire dalla fede “Al di là di queste apparenze – ha il giudice aveva piena consape- quanto la sua attività fosse poco in questa lotta e che magari non cristiana. La loro testimonianza detto – sono molti i punti in co- volezza del rischio della vita che nota ai più, era ben nota alla ma- sono conosciuti dalle cronache è importante per affermare che la mune di questi due testimoni. Il correva e si augurava che nessun fia. A tal proposito don Livatino non venga dimenticato. Non bi- lotta alla mafia non è legata solo primo è che nessuno dei due era male potesse giungere ai suoi ha raccontato di quanto riferito da sogna abbassare la guardia perché ad appartenenze ideologiche, ma “anti”: Puglisi non era un prete genitori a causa del suo lavoro. coloro che cercavano copertura in la mafia ha il potere di cambiare riguarda anche la Chiesa che ha antimafia, Livatino non era un A testimonianza di ciò ha riferito qualche giudice. La risposta era pelle. Il nostro compito è valoriz- pagato il suo tributo di sangue, e magistrato antimafia”. Don Liva- come il giudice chiese il sacra- sempre: “Io ti farei il favore, ma zare le figure che si sono contrad- non solo in Sicilia”. tino ha dato uno spaccato della mento della Confermazione nel c’è sempre Livatino”, come dire distinte per la coerenza nella lotta Don Livatino ha inizialmente af- attività professionale del giudice 1988, non più giovanissimo, a 36 che lui era “inarrivabile”. alla mafia”. fermato che le due figure sembra- dimostrando come nella sua azio- anni e a due dalla morte, perché L’ultimo ricordo di don Livatino (Una versione più ampia e com- no apparentemente molto diverse. ne si sia occupato di tanti aspetti capì che poteva essergli chiesto è nella ricostruzione di quanto pleta dell’incontro è reperibile Per estrazione sociale: Puglisi e reati legati alla sua professione. anche il supremo sacrificio della avvenne nell’incontro dei geni- sulla versione on line di giornotto. cresciuto in una famiglia povera, “Mai - ha aggiunto - è stato chia- morte. Ha ricordato anche che ne- tori del giudice con san Giovan- com.) Livatino in una della borghesia mato a fare il paladino dell’anti- gli ultimi anni non viaggiava mai ni Paolo II. “Finito il pranzo - ha agrigentina. Per condizione pro- mafia, così come Puglisi mai ha in macchina con altri, proprio per ricordato - l’Arcivescovo di Agri- Francesco Inguanti fessionale: Puglisi sacerdote, con- voluto identificarsi con l’azione evitare eventuali danni ad altre gento mons. Carmelo Ferraro fece Borgetto Anniversari Sacerdodali Una Comunità in cammino La vigilia della solennità dei SS. Pietro e Pa- stri, animati da vera carità pastorale, continu- Cuore con i centri di ascolto nelle ’estate appena trascorsa per olo dell’anno 1969, nella nostra Basilica Cat- ino a vivere la loro missione in un generoso famiglie e all’aperto con le catechesi la nostra Comunità parroc- tedrale, l’allora arcivescovo, Mons. Corrado e paterno servizio a favore del Popolo di Dio. L tenute da diversi sacerdoti. La dome- chiale è stata intensa con un Mingo ordinava presbiteri i diaconi: Il 16 settembre scorso, P. Fiorenzo Giuseppe nica 30, ha avuto luogo la celebra- susseguirsi di spazi dedicati alla Don Rosario Armetta da Carini, don Inno- Calaciura, Passionista, ha celebrato il sessan- zione della messa giubilare presie- evangelizzazione, a momenti ri- cenzo Bellante da Balestrate, don Tommaso tesimo della sua ordinazione sacerdotale. duta dal nostro arcivescovo, mons. D’Amico da Torretta, don Giuseppe Liberto Ci siamo ritrovati numerosi ai piedi della Ma- creativi ed anche alla rivisitazione Michele Pennisi con la partecipazio- da Chiusa Sclafani, don Vincenzo Pizzitola donna del Romitello per la concelebrazione delle tradizioni popolari. ne di altri sacerdoti e, soprattutto, di da Bisacquino, don Giuseppe Provenzano da eucaristica presieduta dal Vicario Generale Anzitutto, nel mese di giugno, subi- numerosi fedeli. Corleone, fra’ Angelo Lipari, religioso del dell’arcidiocesi, mons. Antonino Dolce. to dopo il suono dell’ultima campa- Il 22 luglio il nostro “Piccolo Bor- T.O.R., nativo di Corleone. All’inizio della celebrazione don Santino Ter- nella, le bambine e i bambini della go” ha celebrato la festa della sua A distanza di cinquant’anni, il 28 giugno u.s., ranova ha letto il messaggio di mons. Arcive- nostra comunità sono stati i protago- Patrona, Santa Maria Maddalena, anche se poi, ciascuno in date diverse, ha ce- scovo, fuori sede per motivi pastorali. nisti della settimana dedicata al pri- alla quale, riprendendo i legami con i lebrato l’evento nella propria comunità, tutti Nel suo ringraziamento P. Fiorenzo, insieme mo Grest parrocchiale, che ha avuto Benedettini presenti in Borgetto sino insieme i compagni di ordinazione, appunto alle bellezza del sacerdozio, ha cantato il suo come tema principale la riscoperta di alla soppressione degli Ordini reli- per esprimere il senso della fraternità sacer- primo ed unico amore, il Signore che lo ha Dio, Padre amorevole, sempre pre- giosi, ha partecipato anche l’Abate dotale, hanno voluto celebrare la loro messa colmato di tante grazie e benedizioni e gli ha sente in ogni momento della nostra dell’abazia di S. Marino delle Scale. giubilare nella bella e maestosa chiesa madre mostrato la sua copiosa misericordia. vita. Risuona ancora nella testa degli Quasi a fine agosto i festeggiamenti di Corleone, dedicata al grande evangeliz- La celebrazione degli anniversari di ordina- animatori e dei partecipanti il ritor- di Maria SS. del Romitello. La ve- zatore della Francia S. Martino, vescovo di zione non mira ad esaltare la persona che sen- nello dell’inno di apertura e di chiu- nerata Immagine, la sera del 18 ago- Tours. A presiedere la concelebrazione euca- za suo merito, ma solo per la bontà di Dio è sura di ciascuna giornata GREST: sto è stata portata dal Santuario alla ristica cui si sono uniti molti altri presbiteri, stata chiamata al ministero sacerdotale, ma è “(…) è una bella storia, Lui sarà con Chiesa madre dove è rimasta per due è stato il nostro arcivescovo, mons. Michele l’occasione per presentare al Popolo di Dio me (…)” e nei ricordi di tutti si al- settimane durante le quali si sono Pennisi. E’ stata una vera festa in cui tutti, mi- l’importanza nella Chiesa del sacerdote per ternano i momenti di gioco, di pre- susseguite diverse manifestazioni, nistri ordinati e fedeli laici, hanno elevato al annunziare il Vangelo e per aprire agli uomini ghiera e di riflessione, in una visione sia religiose che ricreative, culmi- Signore la lode e il ringraziamento per il dono di ogni tempo i tesori della salvezza. Inoltre, di condivisione di tempi di crescita nate nella solenne processione per del Sacerdozio ministeriale e, sopratutto, per è un’opportunità per presentare ai giovani la umana e spirituale. le vie del paese il 27 agosto, giorno il tanto bene che questi fratelli presbiteri han- bellezza della vocazione di speciale consa- Nello stesso mese la nostra parroc- anniversario dell’incoronazione del- no operato a servizio della Chiesa nel corso crazione. chia si è preparata alla celebrazione la Madonna fatta dal Capitolo Vati- dei cinquant’anni. Dall’assemblea orante si del 50° di sacerdozio del parroco, cano. (97° anniversario) don Rosario Armetta , attraverso la è innalzata unanime la preghiera perché, ad imitazione di Gesù buon Pastore, sacri mini- peregrinatio dell’immagine del S. Fabiana Suriano Santino Terranova Vita della diocesi 4 Anno XIX numero 8/9 (164/165) - AGOSTO-SETTEMBRE 2019 Camminare insieme Compagni di strada del Risorto l Vescovo, cui è affidata la ma, offrendoci delle risce dai sacramenti dell’inizia- tradizione della Chiesa, con mo- Icura pastorale di una por- sollecitazioni sulla zione cristiana. E perché questa dalità diverse, è stato da sem- zione del popolo di Dio, ha il scia del recente do- partecipazione sia più efficace è pre praticato per il cammino da compito di insegnare, santificare cumento preparato necessario promuovere processi compiere e per le scelte da ope- e governare il gregge che il Si- dalla Commissione di consultazione all’interno del rare. Il CP è al servizio di tutta la gnore stesso gli ha consegnato. Teologica Interna- Popolo di Dio. Comunità e ogni che Suo dovere è annunziare il van- zionale e approvato Nella Chiesa particolare, sono ne fa parte, guardando alla vita gelo di Cristo, dispensare i mi- da Papa Francesco, previsti diversi organismi che della comunità nel suo insieme, steri di Dio, raccogliere l’intera “La Sinodalità nella coadiuvano il Vescovo nella gui- offre un apporto secondo la pro- famiglia del suo gregge e dare vita e nella missione da pastorale della Diocesi. Sono pria competenza, nella convin- una formazione tale che tutti, della Chiesa”. “La ambiti permanenti di esercizio zione che la decisione più adatta consapevoli dei loro doveri, vi- sinodalità non è una e di promozione del discerni- in campo ecclesiale non nasce vano e operino nella comunione parola magica, alla mento comunitario e della sino- sulla base della maggioranza, della carità (Cfr. Christus Do- moda, che serve a dalità: il Consiglio Presbiterale, ma scaturisce dal dialogo illu- minus, nn 11-15). Proprio per rilanciare una pasto- il Collegio dei Consultori, il minato dalla fede. Attraverso il adempiere questo suo ministero, rale che ha perso il Consiglio Pastorale, il Consi- CAE la Comunità esprime la sua il nostro Arcivescovo, puntual- cuore e l’entusiasmo glio per gli Affari Economici, la partecipazione per la cura dei mente, all’inizio di ogni anno degli inizi e neppure Curia diocesana con i vari uffici beni e l’amministrazione della pastorale è solito inviare alla una semplice proce- pastorali, la Consulta per le Ag- parrocchia e ha come scopo una Comunità diocesana un messag- dura operativa, ma gregazioni laicali, le Assemblee gestione economica più traspa- gio con il quale indica il cam- la forma peculiare in diocesane. rente e il coinvolgimento di tutta nare dalla sua Parola, sperimen- mino da percorrere e in questo cui la Chiesa vive ed opera. [...] Anche nelle parrocchie sono la Comunità. tare la sua dolce presenza nella anno 2019/20, continuando un E’ il cammino che Dio si aspetta previste strutture di profilo sino- Un ruolo significativo nel cam- frazione del pane eucaristico e discorso già iniziato negli anni dalla Chiesa nel terzo millen- dale, il Consiglio Pastorale Par- mino sinodale, mons. Pennisi annunciare e testimoniare a tutti precedenti, esorta a fare “eser- nio”. rocchiale, raccomandato dal Co- lo affida alle comunità di Vita la gioia del Vangelo”. La Chie- cizi di comunione ecclesiale, di Certamente, in una Chiesa an- dice di Diritto Canonico (Can, Consacrata e alle Aggregazioni sa, così come Gesù l’ha voluta, discernimento comunitario e di cora molto clericalizzata e verti- 536), e il Consiglio per gli affa- laicali perché possono offrire è comunità dove tutti, secondo sinodalità sulle tre priorità pa- cistica, non è un’impresa facile ri economici, reso obbligatorio esperienze significative di - di il dono ricevuto dallo Spirito storali che ci siamo prefissati: “camminare insieme, decidere dallo stesso Codice (can. 537), scernimento comunitario insie- Santo, hanno la responsabilità l’evangelizzazione, le famiglie e insieme, facendo ciascuno la con la partecipazione dei laici, me a stimoli nell’individuare del servizio. A tutto il Popolo di i giovani”. propria parte nella Comunità e che sono la maggioranza del Po- nuove vie di evangelizzazione Dio, è affidata la missione della Non è difficile cogliere nel cuore per la Comunità” che, attenta ai polo di Dio e dai quali si ha mol- capaci di “trasmettere il fascino salvezza di ogni uomo e di ogni di tanti una certa sfiducia per di- segni dei tempi, deve rivivere la to da imparare per la loro com- e la bellezza dell’esperienza cri- realtà creata. Per questo, ogni verse attese rimaste inappagate gioia della missione attraverso petenza nei vari ambiti della vita stiana” agli uomini e alle donne battezzato è reso “capace di e, insieme a questa, la tentazione l’impegno di nuova evange- culturale e sociale. Il CP rappre- del nostro tempo. Nel conclu- servizio” e, se da un lato dona di tirare i remi in barca, chiuden- lizzazione. Tutti i battezzati, senta l’intera comunità nella va- dere il suo messaggio, l’Arcive- e riceve servizio, dall’altro, deve dosi nell’ambito del proprio orto partecipi della missione della rietà dei carismi e dei ministeri scovo affida a Maria Odigitria, riconoscere i carismi degli altri. da coltivare. Ma il nostro è un Chiesa, sono corresponsabi- e realizza la partecipazione alla Stella dell’evangelizzazione, e Ciò implica la necessità di un “camminare insieme come com- li dell’annunzio del Vangelo e vita pastorale con il consigliare a tutti i nostri Santi e Beati la cammino da fare insieme, pa- pagni di strada di Gesù Risorto sono chiamati a prendere parte in vista di un discernimento per Chiesa diocesana e il cammino stori e gregge, ministri ordinati per esprimergli i nostri dubbi e alla vita ecclesiale, offrendo la il servizio al Vangelo. Il consi- per il nuovo anno pastorale. e fedeli laici. E’ la sinodalità cui le nostre delusioni, farci illumi- propria ministerialità che scatu- gliare, infatti, nella plurisecolare il vescovo Michele ci richia- Antonino Dolce Il Complesso architettonico di Monreale ossiamo immaginare che quando, no tempo per visi- fine agosto dove una mostra di oltre 700 Ptanti anni or sono, fu completata la tare il chiostro o mq ha illustrato le bellezze e le ricchezze costruzione del Duomo di Monreale le il Museo e tante del complesso attraverso un percorso che sue absidi, allora più che adesso, svettas- altre bellezze che ogni visitatore ha compiuto, che ideal- sero sulla collina che porta a Monreale in vi sono racchiuse. mente ricordava quello che ogni giorno i un contesto certamente rurale e agreste. Di recente è ini- monaci compivano dai luoghi della con- La mole della cattedrale con le sue absi- ziato un lavoro vivenza a quelli della preghiera. di, dominava si un panorama agreste, ma innanzitutto cul- Nell’introduzione al catalogo della mo- dominava sull’immenso parco che cir- turale per riporta- stra si legge infatti: “La Cattedrale di condava la città di Palermo. (El Geonard) re allo stesso con- Monreale, con l’annesso monastero be- “Il Paradiso sulla terra”. Questo immen- cetto di unità e di nedettino, fu voluta dal re normanno di so parco reale, formato dal parco vec- origine i due com- Sicilia Guglielmo II (1153-1189) come chio ruggeriano, e quello nuovo dei due plessi. Un proces- luogo di culto religioso destinato, soprat- Guglielmo, costituivano un insieme che so che quest’an- tutto, alla preghiera nei suoi confronti. era la reggia di Palermo. Quindi reggia di no ha avuto una Per tale motivo, la mostra vuol far riper- Palermo, non comprendeva solamente il accelerazione e correre al visitatore, come se fosse un Palazzo reale ma tutto l’immenso parco una significativa monaco del XII secolo, quel percorso di cui Monreale faceva parte. conclusione nel- che i chierici della Cattedrale compivano Il Duomo, e con esso il chiostro e tutti i la manifestazione quotidianamente per andare a svolgere locali annessi, costituivano anche visiva- costruito attorno, fino a farne due entità che sabato 7 set- proprio le suddette celebrazioni liturgi- mente un unico complesso in cui viveva e anche architettonicamente distinte. tembre 2019 ha sancito la presentazione, che”. si esprimeva una comunità monastica di L’Unità d’Italia completò questo proces- anche con opportuni strumenti divulga- Adesso ogni turista con un unico bigliet- oltre cento persone, impegnata nella pre- so dividendo la proprietà e la gestione del tivi, di un unico percorso per i visitatori to può ripercorrere questo itinerario po- ghiera e nel servizio ai fratelli. Duomo da quella del monastero: il primo che abbracci anche nel percorso fisico tendo ammirare non solo i mosaici del Col passare del tempo il quadro cambiò. rimasto alla Chiesa e alla Parrocchia, il tutto quanto di bello e significativo rac- Duomo, ma anche la ricca collezione del Cominciò a nascere e svilupparsi l’attua- secondo di proprietà dello Stato e poi tra- chiude lo scrigno costituito e denominato Museo Diocesano, gli splendidi e inimi- le città di Monreale e il complesso delle sferito alla Regione Siciliana che lo ge- “Complesso architettonico di Santa Ma- tabili capitelli del chiostro e concludere costruzioni monastiche si incastonano, stisce tutt’ora. ria La Nuova” che comprende il Duomo, dopo aver “scalato” 150 gradini con un non sempre armonicamente, in un con- Il risultato in parte inevitabile di questo il Chiostro benedettino, il Museo Dioce- panorama mozzafiato dalle terrazze del- testo urbano che è giunto fino ai giorni processo è che i due beni hanno vissuto in sano, le terrazze e le torri del medesimo la Cattedrale da cui è possibile ammirare nostri. questi anni un percorso diverso sia nella Duomo. ciò che rimane di quel giardino chiamato Iniziò così un lento e inesorabile distacco gestione che nell’utilizzo. Molti di quanti Questa presentazione ha avuto una sor- “Conca d’Oro”, il cortile del Chiostro e tra il Duomo e tutto ciò che vi era stato visitano il Duomo non sanno o non han- ta di anteprima al Meeting di Rimini di la piazza di Monreale. F.I. Vita della diocesi Anno XIX numero 7 (163) - LUGLIO 2019 5 Pellegrinaggio in Terra Santa ’uomo è una specie vo della loro ora addirittura messaggio e gli stimoli da offri- Lmigratoria. Con il suo prima che se ne accorgano i re ad un mondo di giovani stor- percorrere le ere della storia costosissimi macchinari me- dito e distratto dalla ricerca della e i luoghi della terra è pelle- dici. Piccoli e innocenti, non “Vera Gioia”. grino di un cammino che ha chiedono particolari farmaci Dice ai giovani Papa Francesco: già del miracoloso nella di- o specialistiche procedure “La vostra felicità non ha prezzo mensione stessa del viaggio mediche, no, chiedono sol- e non si commercia; non è una costante. tanto che la morte sia bella. ‘app’ che si scarica sul telefoni- “Vieni con me” è la mano Se essa è parte della vita che no: nemmeno la versione più ag- tesa verso gli altri per ini- si una cosa bella e non triste giornata potrà aiutarvi a diventa- ziare un cammino di fede, da fare, magari che faccia re liberi e grandi nell’amore” e il un cammino fatto in grup- divertire! nostro gruppo di pellegrini è sta- po dove ciò che si condivi- Ecco i veri eroi di questa ter- to un gruppo grande nell’amore. de sono i timori, le gioie, le ra. Tra una popolazione car- La parola “Gruppo” deriva emozioni, l’adrenalina e lo cerata da un muro che loro dall’antico termine germanico stupore del viaggio. stessi hanno costruito pur di “Kruppa” cioè nodo, ed anche “Eccomi” è la risposta. guadagnare un tozzo di pane noi siciliani nel nostro dialetto Ed eccomi con gli occhi e ritrovato nel Vangelo, l’azione pellegrinaggio è stata la visita al per sfamarsi, in un popolo traduciamo il termine con “u sgranati e il cuore pronto: ecco- umana di Gesù e la grandezza Caritas Baby Hospital di Bet- indebolito dall’assenza di lavo- ruppu, u gruppu”. Il nodo è un mi in Terra Santa. di quel suo messaggio di Amore lemme, ospedale pediatrico che ro, di acqua, un popolo in cui le simbolo sicuramente di rispetto La “Terra Promessa”! Chi avreb- proprio in una terra così com- offre assistenza, soccorso e cura colpe di un parente ricadono a delle regole, quelle regole che be mai detto ci sarei stato! plessa. Da Nazareth con la Chie- ai bambini indipendentemente pioggia su tutto il Clan di appar- all’interno di un gruppo creano E il nostro pellegrinaggio si apre sa dell’Annunciazione a Cana, dal loro sesso, etnia o religione e tenenza impedendo anche alla “famiglia, casa”, ma il nodo è con questo “Eccomi”; ci siamo percorrendo il Monte Tabor e a cui la Diocesi ha consegnato la discendenza l’accesso ad Israele anche simbolo di forza, di unio- presentati tutti, il primo giorno, navigando sul “Mare di Galilea” somma raccolta in diocesi, du- e alla sue strutture ospedaliere, ne, di resistenza, caratteristiche con i nostri migliori sorrisi, i no- in Tiberiade, camminando verso rante l’iniziativa “Quaresima di in una popolazione recintata, peculiari della nostra esperienza stri imbarazzi, le nostre valigie, la Samaria, rinnovati nella Fede carità” che mons. Arcivescovo costretta a far figli tra gli appar- in Terra Santa. L’insieme e l’u- le nostre aspettative e quelli che sul Giordano, fino al ventre della ha voluto destinare proprio per tenenti stessi del Clan e quindi nione di tanti nodi (o di “gruppi” erano volti sconosciuti via via Terra, Gerico, la città più bassa questo Ente. un popolo anche geneticamente di pellegrini) creano una rete, sono diventati volti familiari, e antica del mondo, e ancora In questi luoghi la guerra è più indebolito, questo ospedale è un immensa come quella che fa volti amici. Compagni di Viag- galleggiando sul Mar Morto e pesante che mai, ma figure -ec punto di forza, un riferimento “pescatori di uomini”, la grande gio. scendendo verso Betlemme fin cezionali prestano li servizio e costante, una mano amica e for- rete di Dio in cui tutti ci sentia- Ci appare davanti una terra pie- dentro la Grotta della Natività, svolgono la loro costante mis- se anche di più. mo accolti. na di storia, di contraddizioni, risalendo a Gerusalemme sui sione a sostengo dei bambini. Da questo viaggio mi porto die- Grazie, quindi, a tutti i miei di meraviglie che abbiamo con- passi della Via Crucis attraverso La cosa che più sconvolge è la tro la grande gioia e voglia di compagni di viaggio, alle buone statato con mani e piedi attra- i luoghi della passione, morte e descrizione che ci fanno dei tanti testimonianza della forza del parole nei difficili momenti, agli versando gli Stati di Israele e resurrezione di Gesù Cristo, fino bambini che non riescono a far- pellegrinaggio, soprattutto tra esempi oltre le parole stesse e al Palestina. L’impatto immediato alle spiagge di Tel Aviv e le case cela. Pare che in Palestina, come i giovani che spesso guarda- loro essere leali, al loro essermi è stato quello di poter vivere in pietra dell’antica Jaffa. forse in ogni angolo della Terra, no con timore questo genere di sorelle e fratelli in Cristo. quei luoghi che ho sempre letto Tappa per me fondamentale del spesso i bambini sentano l’arri- esperienze. Serve rinnovare il Salvatore Galati Campo scuola animatori Abbazia Santa Maria del Bosco – 19-21 agosto 2019

al 19 al 21 agosto si è con tanto di canzoncina e candeline da altri animatori della parrocchia i nuovi Dsvolto il campo scuola soffiare sopra una fetta biscotta. giochi così da organizzare tante attività per animatori presso l’Abba- Certe di aver imparato nuove cose, offri- in oratorio e un super GREST. zia Santa Maria del Bosco. remo alla nostra parrocchia tutto ciò che Simona Costanza Il tema di questi tre giorni è abbiamo appreso. Condivideremo con gli Marta De Luca stato il mondo dei supereroi “Avengers”. Siamo, Simona e Marta due animatrici dell’Oratorio Santa Maria Maddalena dell’Arci- pretura di Borgetto. Trenta ragazzi e ragazze divisi in cinque squadre miste, uniti dalla voglia di imparare, di condividere questa avventura divertendosi e facendo ami- cizia. Noi tutti siamo andati Oltre ai giochi e alla formazione, il mo- alla ricerca delle sei gemme del guan- mento più bello erano i laboratori: gio- to dell’infinito (Tempo, Anima, Spazio, chi, attività formative e progettazione. Mente, Realtà e Potere). Noi abbiamo preso parte al laboratorio Fondamentale è stato il lavoro di squadra dei giochi. Qui abbiamo imparato a pro- la fiducia che ognuno riponeva sull’al- gettare dei giochi facendoci ispirare da tro, anche se ci conoscevamo solamente qualche altro già esistente o creandone da qualche ora o qualche giorno. Uno uno di sana pianta tramite l’uso dei Brain dei tanti giochi che ci ha maggiormente Storming. colpito e che abbiamo fatto per primo, Alcuni dei giochi ideati li abbiamo poi aveva come scopo proprio il fidarsi l’uno somministrati ai ragazzi dell’altro grup- dell’altro. Quattro giocatori bendati te- po e viceversa con le attività formative. nevano in mano l’estremità di un nastrino Tre giorni sono passati in fretta diver- sul quale era poggiata una pallina. I due tendoci e imparando tanto, tra momenti componenti della squadra non bendati di gioco, attività formative e momenti di dovevano guidare e condurre i compagni preghiera. da un’estremità all’altra della stanza sen- Non sono di certo mancati i momenti di za dover far cadere a terra la pallina. allegria, abbiamo persino festeggiato un “finto compleanno” di uno dei formatori, Vita della diocesi 6 Anno XIX numero 8/9 (164/165) - AGOSTO-SETTEMBRE 2019 La missione è il compito… #ChiAmaVa a missione di Kitanewa, cessi rispettando il modo di momento in cui il missionario Lnella quale dal 16 luglio vivere, annuncia la speranza padre Salvatore Ricceri, pre- al 19 agosto ci siamo ritrovati cristiana, porta l’acqua grazie sbitero della diocesi di Catania a vivere, è un’oasi di luce. L’A- ai pozzi, offre un tetto ed un ed in Tanzania da circa 20 anni, frica selvaggia e incontaminata, riparo, educa le nuove gene- consegna al rappresentante del dove la relazione uomo-natura è razioni, custodisce la Parola governo l’intero complesso invidiabile, l’abbiamo osserva- di Dio, si fa casa della Pace Solo alla fine, mettendo insie- ta nella vita dei Masai, i “figli tra culture ed etnie diverse, è me i dettagli nascosti nei fram- della savana”. Per quest’ultimi crocevia dei mille volti di un menti assaporati giorno dopo ed in generale per gli uomini continente impossibile da sin- giorno, le parole iniziali di Baba incontrati, la Terra è casa che tetizzare o semplificare. Visi- Dario Russo, la nostra guida in tutto connette e l’uomo parte di tando la scuola secondaria di questa avventura missionaria, un tutto più grande da scrutare, Migoli pare di sentirsi in Si- si sono riempite di senso. Pro- conoscere, rispettare. Il viaggio cilia. L’elefante simbolo della prio accompagnandoci il primo in jeep, lungo la Panafrica attra- giorno alla scoperta dei luoghi versata dalla notte al tramonto e sulle proprie gambe, saldamen- della missione, dalla scuola di che dalla caotica capitale Dar Es te ancorati alla terra, tra banchi cucito che raccoglie tantissime Salaam ci ha portati nei villaggi di alberi, alla scuola del creato. ragazze di diversi villaggi alla con le case di fango, ha regalato Non sapevamo ancora cosa la parrocchia, ci diceva con grande ai nostri occhi strade e sentieri missione ci avrebbe riservato e emozione, “Kitanewa mission popolati, terra rossa e distese di già iniziavamo a sperimentare non è assistenzialismo”. Adesso agave, secolari baobab e aca- un soqquadro interiore, un an- che i volti dei tanti conosciuti cie, e sempre una moltitudine dare in tilt di categorie e para- durante le settimane hanno un in cammino. Dapprima sull’a- metri; sentivamo crescere l’a- nome ed una storia alla quale sfalto e via via sulla strada ac- drenalina per l’aver toccato con ci sentiamo intimamente con- cidentata, senza elettricità, i più mano la sacralità dell’ospitalità nessi, siamo consapevoli che in piccoli con le divise colorate e quando, al tramonto, tra canti e Africa si ritorna e per certi versi in mano un contenitore per l’ac- rami mossi al ritmo di balli, la si rimane. Poi negli ultimi gior- qua, erano diretti o tornavano da famiglia della missione ci ha prolungato la sensazione prova- ni di permanenza, quando non scuola. Avremmo scoperto, solo accolti presentandosi con le sue ta partecipando alle celebrazioni città di Catania accoglie studen- volevamo prepararci ai saluti, nei giorni successivi, la rivolu- braccia pronte ad abbracciare e eucaristiche: Mjsikiemponyum- ti ed ospiti ricordando a tutti il abbiamo avuto la gioia di condi- zione silenziosa in atto in questa a sobbarcarsi il peso delle vali- bani - sentitevi a casa! Le messe valore portante dell’educazione. videre delle intense giornate di parte del complesso continente gie riposte sul tetto della jeep, domenicali sono infatti un tripu- Ci sentiamo orgogliosi e ricono- festa e lavoro con un gruppo di africano, ovvero l’ingente inve- con i suoi occhi lucidi e i sorrisi dio di colori, generosità, gioia e sciamo la generosità della no- volontari della diocesi di Ragu- stimento economico dello stato dei più piccoli. Ci siamo sentiti canti. Tutto questo però fa parte stra terra. In swahili l’ingresso sa. Alcuni di loro, come Marco e tanzaniano sul capitale umano e evangelizzati dal loro modo di del modo d’essere di questo po- alla struttura educativa dice “La Giuseppe, ritornano in missione sul sistema educativo, in stretta “custodire la Parola di Dio” e polo scuola è la colonna della vita”. ogni 6 mesi non solo per seguire relazione anche con la comunità inclusi in un modo totalmente Vivere la missione è anche os- Apprendiamo che l’intero com- lo stato di alcuni progetti avviati ecclesiale. L’istruzione è libertà, diverso di vivere la celebrazione servare l’azione di chi negli plesso è stato progettato ed edi- grazie al “Progetto Tanzania”. anzi l’istruzione è per la libe- e il giorno di festa. Pranzare con anni vi ha donato tempo, sogni ficato con fondi della missione e Ritornano per fare il pieno di razione ed in missione, al tra- loro la domenica nei villaggi, e progetti. È segno della mise- quindi con le donazioni arriva- umanità vera. Ritornano da Ma- monto, gli studenti della scuola all’ombra di una grande acacia ricordia di Dio e della carità te e rimaniamo colpiti quando rafiki-Amici! secondaria sono fuori con libro o nei locali della parrocchia, ha fraterna. Concretamente è un il giovane dirigente, commen- e quaderni in mano, studiano punto aperto che innesca pro- tando una foto, ci racconta del Giovanna Parrino Continua dalla prima pagina - Messaggio agli Studenti per l’inizio dell’anno scolastico 5. La scuola è uno spazio di relazioni Ma si tratta di una fatica feconda e gioio- chiasso. gli ultimi. Relazioni con i vostri compagni, nomi e sa, non fine a se stessa, ma che spalanca 9. La scuola è un’occasione per strin- 10. La scuola è la possibilità di cono- volti che ricorderete per tutta la vita! Re- davanti a voi orizzonti di bellezza e di gere amicizie significative scere e coltivare i vostri sogni lazioni con i professori, con il personale pienezza. Una fatica che è finalizzata alla Le amicizie nate tra i banchi di scuola Non smettete di sognare in grande e di tutto della scuola. Relazioni che, costru- costruzione di una vita, la vostra, autenti- spesso sono quelle che durano tutta la desiderare un mondo migliore per tutti. ite nel rispetto reciproco e saggiamente camente umana. vita. Nella vostra vita affettiva è impor- Non accontentatevi della mediocrità. Im- custodite, vi aiuteranno a formarvi come 8. La scuola è un’opportunità per co- tante un amore autentico. L’amore non pegnatevi nella costruzione di un mondo uomini e donne aperti al confronto e noscere e custodire la propria interio- è un gioco: l’amore è la cosa più bella più giusto e più bello. Lottate ogni gior- all’ascolto reciproco. rità che Dio ci ha dato. “Dio è amore”, dice no contro ogni forma di violenza. Chi 6. La scuola è un tempo di ricerca della Senza conoscenza di sé non si va da nes- la Bibbia, e Dio ha donato a noi questa rinuncia ai propri sogni, ha già perso in verità suna parte. Ecco perché la dimensione capacità di amare. Amate in modo puli- partenza. Solo chi crede e continua osti- Quando non c’è ricerca onesta della veri- dell’interiorità rappresenta una finalità to, ma alla grande, con un cuore allargato natamente ad impegnarsi per la realizza- tà ma c’è una verità imposta, che ti toglie fondamentale dell’azione educativa. Uno ogni giorno. La fedeltà insieme al rispetto zione dei propri sogni avrà una vita piena la capacità di cercare la verità, non c’è studio che non conduca lo studente a co- dell’altro, è una dimensione imprescindi- e felice. futuro, non c’è rispetto della persona. E noscersi sempre più e meglio resta mera bile di ogni vera relazione di amore, poi- Nell’attesa di incontravi il prossimo sa- non può esserci una vera convivenza pa- erudizione. Solo quando le conoscenze ché non si può giocare con i sentimenti. bato 23 novembre, in occasione della cifica. acquisite conducono alla scoperta di sé Ma amare non è solo un’espressione del giornata diocesana della scuola, benedico 7. La scuola è il momento dello studio lo studio diventa cultura. Per riuscire in vincolo affettivo di coppia o di amicizia con affetto ciascuno di voi, i vostri amici, Il tempo dell’impegno e della fatica, del questo è necessario ritagliarsi spazi di forte, bella e fraterna. Una forma concre- le vostre famiglie. sacrificio, delle tante ore spese sui libri. silenzio liberandosi dalla dipendenza dal ta dell’amore è dato anche dall’impegno solidale verso il prossimo, specie verso Vita della diocesi Anno XIX numero 8/9 (164/165) - AGOSTO-SETTEMBRE 2019 7 Corleone:Ricordando Suor Maria Cira Destro o scorso 24 luglio 2019 nel- e di preghiera con estasi della morte della religiosa (1818- ter previsto per le cause antiche. Lla Chiesa dell’Annunziata e fenomeni mistici. Sva- 2018), poesie dedicate a questa Il 12 marzo è arrivato il parere (Oratorio SS. Nome di Gesù) di riati gli eventi prodigiosi figura da Don Danilo Priori, Gio- positivo della Conferenza Epi- Corleone si è svolto l’evento “Ri- e già in vita gode di fama vanna Antonina Catalanotto e scopale Siciliana e il 21 marzo cordando Suor Maria Cira De- di santità. Muore il 24 lu- Marina Oddo e il testo di un mu- l’Associazione “Suor Maria Cira stro” promosso dall’Associazio- glio 1818. Dal 1894 è se- sical scritto da Don Carmelo Car- Destro”, riconosciuta come At- ne “Suor Maria Cira Destro” in polta nella Chiesa Madre vello. Per consentire ai più giova- tore della Causa, ha nominato il collaborazione con la Parrocchia di Corleone. ni la conoscenza di tale figura di postulatore nella persona di Don “San Martino” (Chiesa Madre). Durante l’incontro or- santità è stato inserito anche un Francesco Carlino che il 31 mag- L’incontro si è aperto con il sa- ganizzato per ricordarla fumetto realizzato da Tommaso gio ha presentato il Supplexlibel- luto dell’Arciprete Decano Don sono stati consegnati dei Palazzo. Ma certamente la parte lus reso pubblico dall’Arcivesco- Vincenzo Pizzitola che ha offerto premi a vari studenti che più importante del quaderno pre- vo con un apposito Editto del 22 ai numerosi fedeli presenti una hanno partecipato alla senta le prime tappe della Causa luglio che invita i fedeli a fornire riflessione sull’importanza di prima edizione del Con- di beatificazione e canonizzazio- notizie utili riguardanti la Causa. questa figura di santità. Si sono, corso artistico letterario ne di Suor Maria Cira Destro. L’eventuale beatificazione di poi, susseguiti gli interventi di intitolato alla mistica Infatti l’11 febbraio 2019 l’As- Suor Maria Cira Destro sarebbe Don Bernardo Briganti e della corleonese. E’ stato, inol- sociazione “Suor Maria Cira certamente un evento pastorale prof.ssa Antonella Campisi con tre, presentato un video Destro”, considerando le virtù importante non solo per la co- la moderazione del prof. Vincen- di Davide Orlando e il cristiane di questa religiosa cor- munità ecclesiale di Corleone ma zo Campo. primo quaderno dell’As- leonese la sua fama di santità anche per tutta la Chiesa monre- Suor Maria Cira Destro, al secolo scrivono il suo amore per Cristo sociazione “Suor Maria Cira perdurante da ben due secoli, ha alese. Maria Antonia, religiosa claris- Crocifisso e per i poveri, l’esem- Destro” di Corleone, intitolato chiesto a Mons. Michele Pennisi, sa, nasce a Corleone nel 1782. I plarità con cui vive i consigli “La Fiamma 2019”. Il volumetto Arcivescovo di Monreale, l’a- documenti storici del tempo de- evangelici, la vita di sofferenza raccoglie gli atti del bicentenario pertura della Causa secondo l’i- Francesco Marsalisi L’ultimo saluto a mons. Luigi Bommarito abato 21 settembre 2019 nella Chiesa siasmo e con la parola calda ed affascinan- SMadre di Terrasini, gremita di fedeli, te che risuona ancora nel nostro cuore. Per alla presenza di numerose autorità, sono questo noi ringraziamo il Signore che ha stati celebrati i funerali di mons. Luigi costituito Suo ministro mons. Bommarito. Bommarito, Arcivescovo emerito di Ca- E diciamo un affettuoso grazie a lui. Lo fac- tania. Numerosi i Vescovi presenti e più cio molto volentieri a nome di questa santa di cento i sacerdoti. A presiedere la con- assemblea con la certezza che le Chiese di celebrazione è stato mons, Salvatore Gri- Monreale, Agrigento e Catania non man- stina, Presidente della CESi e Arcivesco- cheranno di tenere viva memoria di questo vo di Catania,succeduto proprio a mons. amato sacerdote e vescovo. E così, anche Bommarito nella diocesi etnea. per onorare mons. Bommarito, saremo ope- Mons. Bommarito rimase sempre legato rosi e fervorosi nel chiedere al Signore di alla sua Chiesa di Monreale e in parti- rendere particolarmente ricchi di frutti i colare alla sua Terrasini – come ha sot- tanti semi di bene sparsi abbondantemente tolineato il sindaco Giosuè Maniaci al nella Chiesa da questo servo generoso e fe- termine del sacro rito - ne ha sempre se- dele”. guito anche da lontano le vicende, pur se Nel saluto finale il sindaco Maniaci ha poi impegnato nel suo ministero nelle diocesi anticipato un’ importante decisione: “Quan- di Agrigento e Catania. E nella sua ama- ti ricordi e quante emozioni ci legano a don ta Terrasini è tornato nel 2002 dopo le Gino! Monsignor Luigi Bommarito è stato sue dimissioni per raggiunti limiti di età, del suo ministero di salvezza anzitutto come presbite- uno dei figli migliori di questa città e nei accolto dai suoi compaesani con un affetto mai venuto ro nella Chiesa di Monreale e, successivamente, come suoi confronti abbiamo un immenso debito di ricono- meno. vescovo nelle Chiese di Agrigento e Catania, dove alle scenza. Per tali ragioni, l’Amministrazione comunale All’inizio della celebrazione mons. Michele Pennisi, persone affidate alla sua carità pastorale ha potuto mo- intende procedere non appena possibile con l’intitola- Arcivescovo di Monreale ha tracciato un breve profi- strare, concretamente ed egregiamente, che a condurci zione di una sede all’illustre concittadino. E non pos- lo del Presule, cosricordandolo “come vescovo gioioso, attraverso i tempi è sempre Lui, il Pastore eterno di cui siamo che ringraziare ancora una volta il buon Dio per solare, padre buono e misericordioso che ha servito la i vescovi siamo i vicari. Sono numerose le persone, e avercelo donato e averci dato la possibilità di conoscer- Chiesa come testimone della gioia, che sapeva rendere noi siamo tra queste, che ringraziamo il Signore per il lo e ammirarlo”. contagiosa”. lungo e generoso servizio nella Chiesa svolto da mons. La cerimonia si è conclusa in piazza in cui tutti hanno Nell’omelia, mons. Salvatore Gristina, ha esordito af- Bommarito”. potuta porgere le condoglianze ai familiari e stringersi fermando che mons. Bommarito: “E’ stato chiamato Più avanti ha aggiunto: “Questa Chiesa ha amato mons. al caro don Gino in un lungo commovente applauso. alla vita cristiana ed ha sperimentato l’affetto di predi- Bommarito, questa Chiesa ha cercato di far amare e di lezione che gli ha riservato Gesù rendendolo partecipe far crescere ovunque ha svolto il ministero, con l’entu- Redazione Continua dalla prima pagina - Una Scuola che educa interamente se stessa nella Paideia, ossia tutta l’energia e l’impegno verso “la te- dubbio una delle forme del servire, ma mo come idea centrale del servizio legato nella valorizzazione più efficace del pro- sta”, confinando e costringendo ciascuno questo non deve essere confuso con la alla forza del diritto, del dovere kantiana- prio sé. Ciò non sembra essere più il car- ad un monologo piuttosto arido con la debolezza. Solo chi è forte (competente, mente inteso e della giustizia: la democra- dine prioritario dei moderni sistemi socia- parte più razionale di sè, quella che spin- preparato, sicuro) può imbandire la tavola zia nasce dal mettersi a servizio degli altri. li e scolastici, i cui curricoli educativi si ge verso risultati immediati e competitivi. agli altri; solo chi ha può dare: il servizio Abbiamo ancora questa capacitàà di met- fondano, spesso, su una quantità crescente Ciò che riteniamo debba intendersi come dell’educatore, quindi, non è il servire del- terci a servizio? Di concepire il nostro la- di informazioni non sempre formative ca- giusta educazione, invece, non può pre- lo schiavo, ma l’invito del signore, che ha voro di educatori, il nostro lavoro in questa ratterizzate da una costante estremamente scindere dal sentimento, dalle emozioni, in sé la ricchezza del contenuto, la bellez- Società? Io credo che questa sia la strada, riduttiva: l’a-patia del cuore. dalla Paideia greca e dall’Humanitas lati- za del dono e l’attrazione del gesto. […] l’unica strada autentica, che rispecchia la Nell’eludere l’imprescindibile concetto di na, dal rispetto profondo dell’Essere Uma- Educare non vuol dire possedere, i modi significativitàà etica della cura pedagogi- Humanitas, principio trasversale di ogni no e dello Spirito che lo anima, in quanto dell’appropriazione non sono mai i modi ca, nella certezza che solo la promozione apprendimento, nonchéé della compren- creatura Unica e Irripetibile. dell’educazione […] I volti dell’educazio- di un nuovo umanesimo, fondato sull’an- sione e introspezione di sé stessi e del Dunque, come rinnovare oggi il valore ne non sono altro che il volto dell’umanità tica e ancestrale pietas, nonché sul senti- mondo, l’approccio empatico e costruttivo dell’I CARE di Don Milani di fronte alle come volto della vita, della storia e della mento di Humanitas, possa rappresentare a volte sembra disperdere la sua autentica emergenze educative? La risposta a mio cultura; la loro identità è la presenza del il fulcro fondamentale su cui costruire il essenza e fondatezza all’interno dei pro- avviso si trova nelle parole scritte da Ce- servizio, […] della comprensione, della futuro di ogni cittadino del Mondo, in una cessi educativi. Di contro, appare sempre sare Scurati, nel 1996, nella prefazione a forza, della cooperazione, della sintesi” prospettiva rivolta al Trascendente. più evidente la propensione ad orientare Volti dell’educazione: “Educare è senza (pp. 7-8). Anche qui il perno è l’umanesi- 8 Anno XIX numero 8/9 (164/165) - AGOSTO-SETTEMBRE 2019