Comune di Cavareno. Inventario dell'archivio (1587 - 1962, con doc. fino al 1982) e degli archivi aggregati (1900 - 1997)

a cura di Cooperativa A.R.Coop

Provincia autonoma di . Soprintendenza per i beni librari e archivistici 2005

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la consulenza tecnica della Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento, a cura della Cooperativa ARCoop di ; il lavoro è stato ultimato nel 2005. L'inventario, redatto con il programma "Sesamo 2000", è stato pubblicato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura (www.trentinocultura.net). L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del è stata curata dalla Soprintendenza per i beni librari e archivistici, con la collaborazione di Isabella Bolognesi, nel corso del 2009, con l'obiettivo di garantire un livello minimo di coerenza rispetto alle regole di descrizione contenute nel manuale "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale per gli operatori", Trento, 2006.

Abbreviazioni e sigle adottate: art., artt. = articolo, articoli b.,bb. = busta,buste c., cc. = carta, carte ca. = circa cart. = carta, cartone cat., catt. = categoria, categorie cfr. = confronta cop. = coperta ex. = exeunte fasc. = fascicolo in. = ineunte int. = interno ml = metri lineari mm. = millimetri mod. = modello n., nn. = numero, numeri n.n. = non numerato num. = numerazione orig. = originale p., pp. = pagina, pagine prot. = protocollo quad. = quaderno reg. = registro s.cop. = senza coperta sd = sinistra/destra sec. = secolo segg. = seguenti sez. = sezione tit. = titolo v. = vedi v.a. = vedi anche vol. = volume

ACCvr = Archivio comunale di Cavareno A.S.T. = Archivio di Stato di Trento A.S.U.C. = Amministrazione separata degli usi civici E.C.A. = Ente comunale di assistenza I.S.A.D. (G) = General international standard archival description I.S.A.A.R. (CFP) = International standard archival authority record for corporate bodies, persons and families

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Albero delle strutture

Comune di Cavareno, 1587 - 1997 Comune di Cavareno, 1587 - 1962 Comunità di Cavareno, 1587 - 1795 Carte di regola, 1632 - 1632 Atti degli affari della comunità, 1587 - 1795 Libri dei conti dei regolani della comunità, 1761 - 1793 Comune di Cavareno (ordinamento austriaco), 1819 - 1923 Verbali delle sedute della rappresentanza, della deputazione comunale, del consiglio e della giunta comunale, 1875 - 1926 Protocolli degli esibiti, 1880 - 1924 Carteggio ed atti ordinati per anno, 1844 - 1923 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1864 - 1959 Permessi di fabbrica, 1887 - 1923 Registri militari, 1889 - 1919 Catasto, 1859 - 1883 Inventari del patrimonio, 1882 - 1919 Quinternetti delle rendite, imposte e tasse, 1908 - 1923 Partitario dei contribuenti, 1922 - 1923 Preventivi ed allegati, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1819 - 1923 Giornali di cassa, 1921 - 1923 Registri diversi, 1894 - 1928 Comune di Cavareno (ordinamento italiano), 1923 - 1962 Deliberazioni del consiglio comunale (originali), 1923 - 1962 Deliberazioni del consiglio comunale (copie), 1923 - 1962 Verbali delle sedute del consiglio comunale, 1952 - 1969 Indici delle deliberazioni del consiglio comunale, 1923 - 1962 Deliberazioni della giunta comunale (originali), 1945 - 1963 Deliberazioni della giunta (copie), 1923 - 1962 Verbali delle sedute della giunta comunale, 1952 - 1968 Indici delle deliberazioni della giunta comunale, 1945 - 1962 Protocolli degli esibiti, 1924 - 1963 Carteggio ed atti ordinati per anno, 1924 - 1962 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1924 - 1979 Protocolli riservati, 1931 - 1953 Atti riservati del Gabinetto del podestà, 1926 - 1937 Repertori dei contratti, 1923 - 1968 Contratti, 1923 - 1966

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Documentazione relativa ai contratti, 1923 - 1963 Registri delle cauzioni contrattuali, 1935 - 1966 Registri delle spese contrattuali, 1950 - 1962 Registri delle spedalità, 1935 - 1947 Ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e tasse Bilanci di previsione, 1924 - 1962 Verbali di chiusura Conti consuntivi, 1924 - 1962 Giornali e mastri della contabilità, 1924 - 1962 Allegati ai bilanci, reversali di riscossione e mandati di pagamento, 1924 - 1962 Deliberazioni della commissione elettorale comunale, 1947 - 1959 Tenuta e revisione delle liste elettorali, 1933 - 1968 Liste elettorali, 1928 - 1963 Elezioni, 1946 - 1962 Liste di leva, dei riformati e dei renitenti, 1922 - 1936 Ruoli matricolari Registri delle requisizioni dei quadrupedi e dei veicoli, 1924 - 1982 Lavori pubblici, 1926 - 1966 Acquedotti, 1937 - 1939 Edifici, 1936 - 1954 Strade, 1929 - 1966 Diversi Licenze edilizie Registri degli atti di nascita, 1924 - 1962 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1962 Registri degli atti di morte, 1924 - 1962 Registri degli atti di cittadinanza, 1924 - 1962 Censimenti della popolazione, dell'industria e del commercio e dell'agricoltura, 1931 - 1961 Registro della popolazione, 1922 - 1962 Fogli di famiglia, 1922 - 1962 Schede individuali, 1930 - 1962 Registri del movimento della popolazione, 1939 - 1958 Registri delle pratiche di emigrazione ed immigrazione Pratiche di emigrazione e immigrazioni Statistiche del movimento della popolazione Registri diversi, 1924 - 1978 Congregazione di carità di Cavareno, 1924 - 1937 Deliberazioni del consiglio d'amministrazione, 1924 - 1931 Protocolli degli esibiti, 1926 - 1933 Carteggio ed atti, 1924 - 1937

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Bilanci di previsione, 1926 - 1938 Conti consuntivi, 1929 - 1931 Giornali di cassa, 1926 - 1927 Reversali d'incasso e mandati di pagamento, 1926 - 1937 Ente comunale di assistenza di Cavareno, 1937 - 1993 Deliberazioni del consiglio d'amministrazione, 1940 - 1963 Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità, 1937 - 1993 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1968 - 1993 Consiglio scolastico di Cavareno, 1900 - 1924 Protocolli delle sedute, 1900 - 1924 Protocolli degli esibiti, 1902 - 1928 Carteggio ed atti, 1903 - 1911 Circondario sanitario fra i comuni di Cavareno, , Don, , , Seio, , Ruffré poi Consorzio medico di Cavareno, 1919 - 1993 Deliberazioni degli organi di amministrazione (originali), 1919 - 1993 Deliberazioni degli organi di amministrazione (copie), 1957 - 1987 Carteggio ed atti, 1919 - 1988 Consorzio forestale di Cavareno, , Brez, 1933 - 1965 Deliberazioni della rappresentanza consorziale, 1957 - 1965 Carteggio ed atti, 1933 - 1965 Consorzio per i servizi di custodia forestale fra i comuni di Cavareno, e Ruffrè, 1966 - 1974 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (originali), 1967 - 1972 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (copie), 1967 - 1972 Carteggio ed atti, 1966 - 1974 Consorzio ostetrico di Cavareno, Sarnonico, Ronzone, Ruffrè, Romeno, Amblar e Don, 1953 - 1992 Deliberazioni degli organi di amministrazione (originali), 1959 - 1981 Deliberazioni degli organi di amministrazione (copie), 1957 - 1981 Carteggio ed atti, 1953 - 1992 Consorzio segretarile di Cavareno e Ronzone, 1953 - 1997 Deliberazioni degli organi di amministrazione (originali), 1959 - 1984 Deliberazioni degli organi di amministrazione (copie), 1955 - 1984 Carteggio ed atti, 1953 - 1997 Consorzio per il servizio di segretario tra i comuni di Cavareno e Amblar, 1992 - 1997 Deliberazioni degli organi di amministrazione (originali), 1992 - 1994 Deliberazioni degli organi di amministrazione (copie), 1992 - 1994 Indici delle deliberazioni, 1992 - 1994 Carteggio ed atti, 1993 - 1997 Patronato nazionale per l'assistenza sociale - Ufficio di corrispondenza di Cavareno, 1928 - 1940 Protocolli della corrispondenza, 1933 - 1935 Carteggio ed atti, 1928 - 1940

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Amministrazione separata usi civici di Cavareno, 1949 - 1952 Deliberazioni del comitato d'amministrazione, 1949 - 1952 Protocolli della corrispondenza, 1950 - 1950 Carteggio ed atti, 1950 - 1950 Bilanci di previsione, 1950 - 1950 Ufficio del giudice conciliatore di Cavareno, 1929 - 1989 Protocolli della corrispondenza, 1929 - 1935 Carteggio ed atti, 1929 - 1989 Ruoli delle udienze, 1929 - 1959 Repertori degli atti soggetti alla tassa di registro da tenersi dal cancelliere, 1936 - 1957 Banda musicale Dopolavoro di Cavareno, 1928 - 1931 Carteggio ed atti, 1928 - 1931 Libretti di risparmio e conto corrente, 1928 - 1931 Documenti contabili, 1928 - 1930 Segretario comunale di Cavareno in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 1939 - 1951 Registri degli atti di protesto, 1939 - 1951

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Albero dei soggetti produttori

Comunità di Cavareno, Cavareno, [1455 settembre 29] - 1810 agosto 31 E' assorbito da : Comune di Sarnonico, Sarnonico, 1810 [settembre 1] - 1817 dicembre 31

Comune di Cavareno, Cavareno, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Successori: Comune di Cavareno, Cavareno, 1923 gennaio 13 - Assorbe : Comune di Sarnonico, Sarnonico, 1810 [settembre 1] - 1817 dicembre 31 Concorre alla gestione di : Circondario sanitario fra i comuni di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone e Ruffré, Cavareno, 1910 giugno 15 - [1923 dicembre 28] Concorre alla gestione di : Consiglio scolastico locale di Cavareno, Cavareno, [1900 ottobre 12] - 1924 maggio 29

Comune di Cavareno, Cavareno, 1923 gennaio 13 - Predecessori: Comune di Cavareno, Cavareno, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Si separa in : Comune di Sarnonico, Sarnonico, 1952 dicembre 17 - Si separa in : Comune di Ruffré, Ruffré-Mendola, 1952 dicembre 17 - Assorbe : Comune di Sarnonico, Sarnonico, 1923 gennaio 13 - 1928 giugno 20 Assorbe : Comune di Ruffré, Ruffré-Mendola, 1923 gennaio 13 - 1928 giugno 20 Concorre alla gestione di : Amministrazione separata usi civici di Cavareno, Cavareno, 1949 gennaio 5 - [1952 agosto 23] Concorre alla gestione di : Consorzio ostetrico di Cavareno, Amblar, Don, Romeno, Ronzone, Sarnonico e Ruffré, Cavareno, [1954 settembre 8] - [1992 febbraio 25] Concorre alla gestione di : Congregazione di carità di Cavareno, Cavareno, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30 Concorre alla gestione di : Ente comunale di assistenza di Cavareno, Cavareno, 1937 luglio 1 - 1993 luglio 1 Concorre alla gestione di : Banda musicale Dopolavoro di Cavareno, Cavareno, 1928 novembre 9 - [1931 ottobre 1] Concorre alla gestione di : Consorzio forestale di Cavareno, Fondo e Brez, Cavareno, 1933 ottobre 27 - 1965 settembre 24 Concorre alla gestione di : Consorzio medico di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone e Ruffré, Cavareno, [1924 gennaio 11] - [1993 dicembre 13] Concorre alla gestione di : Consorzio per il servizio di segretario tra i comuni di Cavareno e Amblar, Cavareno, 1992 gennaio 27 - 1996 dicembre 4 Concorre alla gestione di : Consorzio per servizi di custodia forestale fra i comuni di Cavareno, Dambel e Ruffrè, Cavareno, 1967 gennaio 1 - 1974 Concorre alla gestione di : Consorzio per il servizio segretarile fra i comuni di Cavareno e Ronzone, Cavareno, 1953 maggio 12 - 1996 dicembre 31 Concorre alla gestione di : Ufficio del giudice conciliatore di Cavareno, Cavareno, 1929 luglio 1 - 1995 maggio 1

Congregazione di carità di Cavareno, Cavareno, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30 Successori: Ente comunale di assistenza di Cavareno, Cavareno, 1937 luglio 1 - 1993 luglio 1

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Alla cui gestione concorre : Comune di Cavareno, Cavareno, 1923 gennaio 13 -

Ente comunale di assistenza di Cavareno, Cavareno, 1937 luglio 1 - 1993 luglio 1 Predecessori: Congregazione di carità di Cavareno, Cavareno, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30 Alla cui gestione concorre : Comune di Cavareno, Cavareno, 1923 gennaio 13 -

Consiglio scolastico locale di Cavareno, Cavareno, [1900 ottobre 12] - 1924 maggio 29 Alla cui gestione concorre : Comune di Cavareno, Cavareno, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Circondario sanitario fra i comuni di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone e Ruffré, Cavareno, 1910 giugno 15 - [1923 dicembre 28] Successori: Consorzio medico di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone e Ruffré, Cavareno, [1924 gennaio 11] - [1993 dicembre 13] Alla cui gestione concorre : Comune di Cavareno, Cavareno, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Consorzio medico di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone e Ruffré, Cavareno, [1924 gennaio 11] - [1993 dicembre 13] Predecessori: Circondario sanitario fra i comuni di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone e Ruffré, Cavareno, 1910 giugno 15 - [1923 dicembre 28] Alla cui gestione concorre : Comune di Cavareno, Cavareno, 1923 gennaio 13 -

Consorzio forestale di Cavareno, Fondo e Brez, Cavareno, 1933 ottobre 27 - 1965 settembre 24 Alla cui gestione concorre : Comune di Cavareno, Cavareno, 1923 gennaio 13 -

Consorzio per servizi di custodia forestale fra i comuni di Cavareno, Dambel e Ruffrè, Cavareno, 1967 gennaio 1 - 1974 Alla cui gestione concorre : Comune di Cavareno, Cavareno, 1923 gennaio 13 -

Consorzio ostetrico di Cavareno, Amblar, Don, Romeno, Ronzone, Sarnonico e Ruffré, Cavareno, [1954 settembre 8] - [1992 febbraio 25] Alla cui gestione concorre : Comune di Cavareno, Cavareno, 1923 gennaio 13 -

Consorzio per il servizio segretarile fra i comuni di Cavareno e Ronzone, Cavareno, 1953 maggio 12 - 1996 dicembre 31 Alla cui gestione concorre : Comune di Cavareno, Cavareno, 1923 gennaio 13 -

Consorzio per il servizio di segretario tra i comuni di Cavareno e Amblar, Cavareno, 1992 gennaio 27 - 1996 dicembre 4 Alla cui gestione concorre : Comune di Cavareno, Cavareno, 1923 gennaio 13 -

Patronato nazionale per l'assistenza sociale. Ufficio di corrispondenza di Cavareno, Cavareno, 1926 ottobre 9 - [1940 giugno 17]

Amministrazione separata usi civici di Cavareno, Cavareno, 1949 gennaio 5 - [1952 agosto 23] Alla cui gestione concorre : Comune di Cavareno, Cavareno, 1923 gennaio 13 -

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Ufficio del giudice conciliatore di Cavareno, Cavareno, 1929 luglio 1 - 1995 maggio 1 Alla cui gestione concorre : Comune di Cavareno, Cavareno, 1923 gennaio 13 -

Banda musicale Dopolavoro di Cavareno, Cavareno, 1928 novembre 9 - [1931 ottobre 1] Alla cui gestione concorre : Comune di Cavareno, Cavareno, 1923 gennaio 13 -

Segretario comunale di Cavareno in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, Cavareno, 1923 dicembre 30 -

9 superfondo Comune di Cavareno, 1587 - 1997

565 buste; 395 registri; metri lineari 90.0

Storia archivistica Non sono state rinvenute notizie relative a segnalazioni del fondo archivistico se non la descrizione sintetica dell'archivio nella "Guida storico-archivistica del Trentino", di Albino Casetti pubblicata nel 1961 (1) e le rilevazioni dell'Assessorato alle attività culturali della Provincia autonoma di Trento eseguite nell'ottobre del 1977 e il 30 luglio 1980 (2). Poche le notizie relative agli interventi di riordino avvenuti negli anni. Con la deliberazione n. 42/80 del 14 dicembre1935, il podestà approvava l'acquisto di stampati occorrenti per il riordino dell'archivio, incaricando del lavoro,da svolgersi fuori dell'orario d'ufficio, gli impiegati comunali, ma la deliberazione venne respinta; successivamente, con deliberazione del podestà n.23/63 del 4 settembre 1937, venne stabilito uno scarto d'atti d'archivio relativo alla documentazione amministrativa e contabile del periodo austriaco e a documentazione dell'approvvigionamento durante la I guerra mondiale; con deliberazione n. 10/16 del 26 marzo 1938 il Commissario prefettizio decideva di concentrare in un'unica stanza a Cavareno gli archivi degli ex comuni, allora aggregati, e di affidare il lavoro agli impiegati retribuendoli come lavoro straordinario. Il Commissario prefettizio comunicava all'Archivio di Stato di Trento in data 30 marzo 1939: "... che l'archivio, per quanto riordinato recentemente e sistemato in unica sede¿è alquanto incompleto. Gran parte degli atti sono andati dispersi durante la guerra e specialmente durante i traslochi che sotto il cessato regime venivano effettuati ¿ ad ogni cambio di sindaco" (3), alla stessa veniva allegato un inventario di consistenza degli atti di archivio, molto sommario e forse poco preciso, visto che si affermava che non esistevano documenti più antichi del 1820 e che non c'erano pergamene mentre in relazioni successive, questi documenti si trovano citati. Da rilevare infine la testimonianza di un impiegato comunale, raccolta in occasione della rilevazione dell'ottobre 1977 sopra citata, secondo cui un gran numero di mazzi con assi - tipica modalità di condizionamento del periodo austriaco - era stato utilizzato negli anni Cinquanta, come combustibile per la stufa dell'ufficio comunale; il rilevatore notava che se ne erano salvati 4-5 mazzetti, che sono stati effettivamente rinvenuti in occasione del presente lavoro. Nel 2002 venne riorganizzato l'archivio comunale sia storico che di deposito, collocando in modo ordinato sugli scaffali la documentazione divisa per fondi di appartenenza, rispettando le partizioni storiche, per serie, in ordine cronologico, senza però eseguire un riordino accurato all'interno delle buste. L'archivio si trovava, al momento del riordino, nel seminterrato dell'edificio comunale di Cavareno, all'interno di appositi scaffali compact: il lavoro di ordinamento e inventariazione si è svolto presso la cooperativa "A.R.Coop." di Rovereto dove la documentazione, prelevata a Cavareno, è rimasta temporaneamente in deposito. Una fase importante del lavoro è stata l'individuazione della documentazione prodotta da soggetti diversi e la costituzione dei relativi fondi archivistici così come sono stati sopra elencati; ulteriori notizie più precise si trovano nell'introduzioni ai singoli fondi. Lo stato di conservazione complessivo della documentazione è discreto.

Modalità di acquisizione e versamento 10

Ai sensi dell'art.53, comma 1 del D.lgs.22 gennaio 2004, n.42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio..." gli archivi degli enti pubblici territoriali fanno parte del demanio culturale; il comma 2 del medesimo articolo dispone che "i beni del demanio culturale non possono essere alienati, né formare oggetto di diritti a favore di terzi se non nei modi previsti dal presente codice".

Contenuto Il complesso archivistico conservato nel seminterrato dell'edificio comunale di Cavareno comprende il fondo proprio del comune di Cavareno e la documentazione di altri 14 fondi archivistici prodotti da soggetti diversi: archivio della Congregazione di carità di Cavareno, 1924 - 1937; archivio dell'Ente comunale di assistenza, 1937 - 1993; archivio del Consiglio scolastico di Cavareno, 1900 - 1924 (con doc. fino al 1928); archivio del Circondario sanitario fra i comuni di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone, Ruffré poi Consorzio medico di Cavareno, 1919 - 1993; archivio del Consorzio forestale di Cavareno, Fondo, Brez, 1933 - 1965; archivio del Consorzio per i servizi di custodia forestale fra i comuni di Cavareno, Dambel e Ruffré, 1966 - 1974; archivio del Consorzio ostetrico di Cavareno, Sarnonico,Ronzone, Ruffré, Romeno, Amblar e Don, 1953 - 1992; archivio del Consorzio segretarile di Cavareno e Ronzone, 1953 - 1997; archivio del Consorzio per il servizio di segretario tra i comuni di Cavareno e Amblar,1991 - 1997; archivio del Patronato nazionale per l'assistenza sociale di Cavareno, 1928 - 1935; archivio dell'Amministrazione separata degli usi civici di Cavareno, 1949 - 1954; archivio dell'ufficio del Giudice conciliatore di Cavareno, 1929 - 1989; archivio della Banda musicale di Cavareno, 1928 - 1931; archivio del segretario comunale di Cavareno in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 1939 - 1951.

Criteri di ordinamento e inventariazione Il fondo archivistico del comune di Cavareno, al momento del riordino, si presentava raccolto per la maggior parte in buste recanti una sommaria indicazione del contenuto, alcuni pezzi erano conservati negli uffici. Gli atti e la contabilità fino al 1923, raccolti in poche buste, con titoli sommari, e in particolare un pacco tra assicelle con la scritta " Documenti importanti di Cavareno", sono stati conservati o ricondotti per quanto possibile, data anche la loro incompletezza, all'ordine originario, tenendo conto della periodizzazione storico-istituzionale e nel rispetto delle serie e unità emerse. Con le operazioni di riordino la documentazione è stata ripartita in sottofondi, sulla base delle cesure storico- istituzionali, costituiti dagli atti prodotti dalla comunità di antico regime (1587 - 1795), dal comune di ordinamento austriaco (1819 - 1923), dal comune di ordinamento italiano (dal 1923 in poi). L'illustrazione delle caratteristiche di ogni sottofondo è stata esposta nella relativa scheda. Quasi completo per il periodo postunitario, l'archivio ha subito perdite rilevanti per quanto riguarda le epoche antecedenti. Le operazioni di riordino sono state effettuate tenendo come costante riferimento metodologico il principio basilare del metodo storico, secondo il quale il riordinatore deve rispettare e dove necessario ripristinare l'organizzazione assegnata all'archivio dall'ente generatore . Si possono indicare le seguenti fasi principali:

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a) schedatura delle unità archivistiche: per ciascuna unità sono stati rilevati l'intitolazione, gli estremi cronologici, il contenuto, la tipologia (fascicolo, busta, registro). b) Ordinamento delle unità archivistiche: il carteggio è stato riordinato per numero di protocollo, in ordine cronologico,secondo i vari titolari di classificazione, secondo quanto richiesto dalla documentazione; per rubriche e articoli i documenti giustificativi dei conti consuntivi, ecc. c) Strutturazione del complesso archivistico: sono state ripartite le unità archivistiche secondo una struttura multilivellare, in fondi,sottofondi, serie, sottoserie. Le serie sono state ordinate secondo criteri enunciati da E. Casanova, facenti riferimento a categorie direttive, esecutive e consuntive: statuti e deliberazioni degli organi, atti amministrativi e documenti contabili. All'interno di ciascuna serie poi le unità sono per lo più ordinate cronologicamente. d) Condizionamento del materiale documentario: la documentazione è stata collocata in scatole chiuse per una migliore conservazione e anche per una maggiore protezione in caso di spostamenti dell'archivio; e) Numerazione delle unità archivistiche. L'archivio comunale preunitario, non più suscettibile di accrescimenti, è impostato su serie chiuse di atti dotati di una numerazione progressiva. Allo stesso modo sono stati organizzati gli archivi aggregati relativi ad enti estinti. L'archivio comunale postunitario, invece è stato impostato su serie aperte, aventi ciascuna una numerazione indipendente, in modo da consentire il loro progressivo accrescimento con i documenti che usciranno dall'archivio di deposito, trascorsi quarant'anni dalla loro produzione.

Per la redazione dell'inventario sono state seguite le norme dettate della Circolare del Ministero dell'Interno, Direzione Generale degli Archivi di Stato n. 39/1966 e le indicazioni del Servizio per i beni librari e archivistici della Provincia, in particolare, le "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" elaborate dal medesimo nel 2003. Si è fatto uso del programma Sesamo, messo a disposizione dalla Sovrintendenza beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Per ogni unità di descrizione compaiono in inventario: - un numero progressivo con valore virtuale scritto a sinistra del titolo; - il titolo originale o attribuito, scritto in grassetto. Si sono riportati fra virgolette i titoli originali, riportando all'uso moderno i segni d'interpunzione, i segni diacritici, le maiuscole e le minuscole. Nel caso in cui il titolo originale non fosse completo o non rispecchiasse del tutto la natura del documento, si è data una descrizione più dettagliata nel contenuto; - gli estremi cronologici con eventuali ricostruzioni poste fra parentesi quadre; - eventuali descrizioni del contenuto, dove si riportano le notizie più significative . Per quanto riguarda il carteggio postunitario, vengono segnalati i fascicoli dotati di titolo originario e quelli ritenuti significativi sul piano della storia e dei diritti del comune interessato (ad es. stemma comunale, controversie per oggetti rilevanti, definizioni di confini e diritti, acquisto e vendita di immobili, assunzione di mutui, lavori pubblici rilevanti, istituzioni di ospedali, fondazioni e

12 legati, avvenimenti rilevanti e calamità avvenuti nel comune). Ciò può essere discutibile archivisticamente, ma è stato fatto nel tentativo di dare qualche indicazione utile alla ricerca; - la descrizione estrinseca: si è indicata la consistenza e il tipo di legatura per tutti i registri del periodo preunitario, mentre per il periodo postunitario viene data la consistenza solo per i registri degli organi deliberativi; - il numero che indica l'unità di conservazione del pezzo. La segnatura è costituita da quattro elementi: il numero o sigla del fondo archivistico, il numero di classificazione (corrispondente al numero della serie a cui il pezzo appartiene), il numero di corda e il numero dell'unità di condizionamento (nel caso che un'unità di condizionamento contenga più di una unità archivistica) preceduta dall'indicazione b. (busta). In base a questa segnatura la documentazione è disposta fisicamente in archivio e pertanto compare anche sull'unità di condizionamento (buste o registri); - il numero di riferimento per gli indici: nella descrizione delle singole unità compare in alto a destra fra parentesi.

Criteri di selezione Per l'individuazione dei documenti da scartare ci si è attenuti al massimario di scarto per i comuni allegato alla deliberazione della giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993, n.3692.

Condizioni di accesso La consultabilità dei documenti dell'archivio comunale è disciplinata dall'art. 24 della L.P. 17 febbraio 2003,n.1 "Nuove disposizioni in materia di beni culturali", che fa riferimento alla legislazione statale in materia. In base a tale normativa i documenti dell'archivio comunale sono liberamente consultabili, ad eccezione di quelli di carattere riservato relativi alla politica estera o interna dello Stato che divengono consultabili cinquanta anni dopo la loro data. I documenti relativi a situazioni di carattere privato o personale atti a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni ed organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché quelli relativi a rivelare i provvedimenti di cui all'art.686 del Codice di Procedura Penale (relativo alle "iscrizioni nel casellario giudiziale") sono liberamente consultabili quaranta anni dopo la loro data. Il termine è di settanta anni se i dati sono idonei a rivelare lo stato di salute o la vita sessuale o rapporti riservati di tipo familiare. Anteriormente al decorso di questi termini, i documenti restano accessibili ai sensi della disciplina sull'accesso ai documenti amministrativi. I documenti dell'archivio storico comunale sono liberamente consultabili, previa presentazione di una richiesta motivata al sindaco, che potrà accoglierla quando l'archivio non si trovi in corso di riordinamento, salvo eccezioni da valutarsi caso per caso. La consultazione dei documenti dell'archivio storico comunale viene negata alle persone che siano incorse nel provvedimento di esclusione dagli Archivi di Stato oppure quando si rilevi la manifesta mancanza di un progetto di ricerca. Le ricerche da parte di persone che non hanno compiuto i sedici anni di età debbono svolgersi con la collaborazione dell'archivista. Gli esperimenti didattici e le ricerche scolastiche debbono avvenire sotto la guida e la responsabilità dell'insegnante e debbono essere concordate in ogni caso con l'ente. E' esclusa in ogni caso la possibilità di ottenere in prestito i documenti. Gli atti dell'archivio storico non debbono essere asportati dalla stessa neppure per uso interno dell'ente, se non per breve tempo e sotto il controllo del segretario o dell'archivista, che deve provvedere alla loro ricollocazione. Se il comune è dotato di un servizio continuativo di consultazione al pubblico, i documenti debbono essere consultati presso la sala di studio.

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Condizioni di riproduzione La fotoriproduzione sostitutiva è ammessa nei limiti e con le cautele stabilite dall'art.25 della legge del 4 gennaio 1968 , n.15 dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 settembre 1974 e dal decreto del Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali del 29 marzo 1979. La fotoriproduzione di sicurezza, di completamento e di integrazione è eseguita in conformità alla normativa tecnica disposta dalla circolare del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali - Ufficio centrale per i beni archivistici - di data 1 febbraio 1988 n.12. L'ente pubblico può rifiutare la fotoriproduzione (microfilmatura e fotografia) dei documenti solo per comprovati motivi, quali, ad esempio, l'impossibilità di procedere alla stessa a causa del cattivo stato di conservazione dei documenti. Lo stesso può richiedere che le riproduzioni fotografiche siano eseguite con luce naturale. Nei procedimenti vanno comunque evitate quelle manovre che potrebbero compromettere l'integrità dei singoli documenti o delle unità archivistiche che li contengono. Con le stesse cautele è ammesso l'uso saltuario della fotocopiatrice.

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda BALDO F., DEVIGILI S., FRANZOI S., TAVELLI P. (a cura di), Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari, Provincia autonoma di Trento, Trento, 2003 CARUCCI P., Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione, Roma, 1983 CASANOVA E., Archivistica, Torino, 1979 GIACOMONI F. (a cura di), Carte di regola e statuti delle comunità rurali trentine, Milano, 1991 NEQUIRITO M. (a cura di), A norma di regola: le comunità di villaggio trentine dal medioevo alla fine del '700, Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari ed archivistici, Trento, 2002

Fonti normative Circolare del Ministero dell'interno Div. III, Sez. II, 1 marzo 1897, n. 17100-2, 'Istruzioni per la tenuta del protocollo e dell'archivio per gli uffici comunali' Circolare della Giunta provinciale della Contea principesca del Tirolo 31 agosto 1914, n. 2157/VI/1, 'Custodia degli atti d'archivio dei comuni del Tirolo italiano'. Circolare dell'Ufficio del registro di Trento, 20 aprile 1924, riguardante la tenuta del repertorio degli atti soggetti a registro Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11) Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali

Note 1) Albino CASETTI, "Guida storico-archivistica del Trentino", Trento, Temi, 1961, p. 192 2) Archivio della Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento, "Archivi dei comuni", Comune di Cavareno

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3) ACCvr., "Archivio del comune di Cavareno", 3. "Comune di Cavareno,1923 - (ordinamento italiano), 11. "Carteggio ed atti ordinati per anno", n. cat.I, 1939

15 fondo Comune di Cavareno, 1587 - 1962 (con doc. fino al 1982)

516 buste; 393 registri

Soggetti produttori Comunità di Cavareno, [1455 settembre 29] - 1810 agosto 31 Comune di Cavareno, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Comune di Cavareno, 1923 gennaio 13 -

Contenuto Il fondo raccoglie il materiale documentario prodotto dal comune di Cavareno nel corso della sua attività dalle origini al 1962.

Strutture aggregate Fondo Consorzio ostetrico di Cavareno, Sarnonico, Ronzone, Ruffrè, Romeno, Amblar e Don Fondo Consorzio per i servizi di custodia forestale fra i comuni di Cavareno, Dambel e Ruffrè Fondo Consorzio segretarile di Cavareno e Ronzone Fondo Consorzio per il servizio di segretario tra i comuni di Cavareno e Amblar Fondo Patronato nazionale per l'assistenza sociale - Ufficio di corrispondenza di Cavareno Fondo Amministrazione separata usi civici di Cavareno Fondo Consorzio forestale di Cavareno, Fondo, Brez Fondo Banda musicale Dopolavoro di Cavareno Fondo Segretario comunale di Cavareno in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari Fondo Congregazione di carità di Cavareno Fondo Ente comunale di assistenza di Cavareno Fondo Consiglio scolastico di Cavareno Fondo Circondario sanitario fra i comuni di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone, Ruffré poi Consorzio medico di Cavareno Fondo Ufficio del giudice conciliatore di Cavareno

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

ACCvr, "Archivio del comune di Cavareno".

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Ente Comunità di Cavareno [1455 settembre 29] - 1810 agosto 31

Luoghi Cavareno (TN)

Archivi prodotti Fondo Comune di Cavareno, 01/01/1587 - 31/12/1962 Subfondo Comunità di Cavareno, 01/01/1587 - 31/12/1795 Fondo Documentazione dell'archivio della comunità di Cavareno, 01/01/1552 - 31/12/1805

Storia Nell'area trentina lo sfruttamento collettivo delle risorse naturali, che in quanto zona di montagna costituì il fondamento dell'organizzazione delle locali comunità di villaggio, è probabile risalisse a tempi antichi, non essendo cessato interamente neppure in età romana e avendo ricevuto un nuovo impulso in età longobarda. Incerta appare invece nell'ambito italiano più generale l'origine delle comunità di villaggio, sulla quale è stato a lungo dibattuto nelle diverse stagioni storiografiche. La fase di transizione da più antiche forme comunitarie alla comunità rurale vera e propria, dotata delle forme istituzionali che poi ne accompagnarono l'esistenza attraverso il medioevo e l'età moderna, fu assai diversificata da luogo a luogo e si estese all'incirca dall'XI al XIII secolo. Le comunità rurali trentine (una realtà non sempre uniforme) assunsero il nome di regole, mentre carte di regola erano detti gli statuti che, originati da antiche consuetudini fissate per iscritto a partire dal XIII secolo, normavano lo sfruttamento dei beni collettivi, prescrivendo inoltre modi e termini del governo delle comunità. L'organizzazione in regole caratterizzò, con mutamenti poco percettibili e di lungo periodo, la vita delle vallate della regione durante tutta l'età medievale e l'antico regime. Solo verso la fine del Settecento il governo asburgico, e in parte anche quelli vescovili di Trento e Bressanone per le comunità trentine che erano a essi sottoposte, operarono per ricondurre tali forme di autogoverno entro l'alveo dell'amministrazione statale in via di consolidamento. L'istituzione in Tirolo degli Uffici circolari (Kreisämter) nel 1754, regnante l'imperatrice Maria Teresa, determinò nel Circolo ai Confini d'Italia - con capoluogo Rovereto e comprendente gran parte dei territori dell'attuale provincia di Trento facenti capo alla contea del Tirolo (1) - un maggior controllo da parte del Capitano di Circolo anche nei confronti delle comunità. Mediante ordinanza del 10 maggio 1787, sotto l'imperatore Giuseppe II, le adunanze regoliere collettive nei feudi trentino-tirolesi (Circolo ai Confini d'Italia) furono sottoposte ad autorizzazione dell'autorità superiore; il 5 gennaio 1805, dopo la secolarizzazione del principato vescovile, detta norma venne estesa anche al resto del territorio. Altre limitazioni (soppressione delle regolanie maggiori e minori) giunsero da parte del governo bavarese il 4 gennaio 1807. Con l'editto del 24 luglio 1808, in concomitanza con la ristrutturazione del regno di Baviera sulla base dell'esperienza istituzionale francese, pur rimanendo formalmente ancora in vigore le carte di regola, quelle che erano ormai definite "le comuni" furono interamente sottomesse alle autorità statali. Gli atti finali dell'esistenza delle antiche comunità rurali si compirono sotto il Regno italico. Nel Regio Decreto del 24 luglio 1810, che stabiliva la ristrutturazione amministrativa operata nel neoistituito Dipartimento dell'Alto Adige sulla 17 base di quella vigente nel Regno, venivano anche proposte (e poi realizzate con l'attivazione del Dipartimento il 1 settembre 1810) le aggregazioni delle molte comunità sparse sul territorio in un numero fortemente ridotto di comuni amministrativi, posti sotto un diretto e rigido controllo da parte delle autorità statali. Mediante un decreto successivo, datato 23 agosto 1810, veniva esteso al Dipartimento l'ordinamento amministrativo dei comuni del Regno italico.

L'attestazione più antica del toponimo Cavareno è reperibile in un documento del 1223, mentre la prima attestazione, dell'esistenza della comunità di Cavereno risale a una investitura concessa alla regola di Cavareno il 29 settembre 1455; tutti e due i documenti sono conservati nell'archivio del Principato vescovile (2); l'ultima attestazione è raccolta in un "Censo de' fiorini cento a favore della venerabile Chiesa di Santa Maria Maddalena..." del 13 giugno 1795 (3) conservato nell'archivio comunale, ma la data presa in considerazione è quella istituzionale. La comunità di Cavareno comprendeva probabilmente un territorio simile a quello dell'attuale comune; dai documenti più antichi risultano confinanti con Cavareno: Caldaro, Ruffré, Sarnonico, Seio, Romeno, Dambel e Amblar.

Condizione giuridica L'antica organizzazione regoliera si fondava su un patrimonio consuetudinario che solo in tempi successivi venne codificato in forma scritta nelle cosiddette carte di regola. Esse costituirono il fondamentale strumento legislativo dell'organizzazione comunitaria e garantirono alla stessa l'esercizio autonomo di una sorta di bassa giurisdizione riguardo ai contenziosi di natura economica e nell'uso dei beni comuni che si sviluppavano con frequenza all'interno delle comunità. Dal punto di vista normativo la materia regoliera si situava al livello più basso di un contesto statutario assai composito, sia dal punto di vista della gerarchia delle fonti, che da quello della varietà degli esempi locali, ai cui vertici stavano gli statuti per la materia civile e 'criminale' (penale). Caratteristiche comuni agli statuti regolieri, pur all'interno di un panorama assai vario fatto di adattamenti alle esigenze e alle realtà dei singoli villaggi, furono una stesura (così come eventuali riforme e aggiunte) scaturita da esigenze e decisioni collettive e la necessità dell'approvazione da parte dell'autorità superiore competente per territorio: il principe vescovo, il conte del Tirolo, il dinasta feudale, gli organismi preposti all'amministrazione delle due preture cittadine di Trento e Rovereto. Oltre alle carte di regola, negli archivi comunali si rinvengono spesso normative accessorie per gli ambiti economici più diversi (acque, incendi, vettovaglie e così via), insieme ad altri atti di carattere amministrativo. Per ricostruire la vita delle antiche comunità si deve dunque fare riferimento a una documentazione complessiva assai composita.

La comunità era dotata di una carta di regola la cui prima redazione a noi nota risale al 1632; l'originale, composto da 78 capitoli, è conservato presso la Biblioteca comunale di Trento; una copia del 1742 si trova nell'archivio parrocchiale di Cavareno (4), mentre una copia semplice del 1755, contenente 83 capitoli, è presente nell'archivio comunale (5); un'altra copia del 1755 è conservata presso l'archivio comunale di Caldaro ed inoltre si conosce l'esistenza di una copia eseguita nel 1934 da don Alessandro Tevini (6).

Funzioni, occupazioni e attività L'organizzazione in regole delle comunità rurali era diffusa su tutto il territorio trentino, indipendentemente dal contesto politico di appartenenza (vescovile o tirolese) dei diversi villaggi e dal tipo di vincolo degli stessi nei confronti delle due

18 superiorità: diretto - talvolta mitigato da privilegi - o mediato dall'investitura concessa a favore di qualche casato nobiliare). Scopo dell'amministrazione regoliera era provvedere all'organizzazione interna di ogni comunità, secondo moduli improntati all'autogoverno, e inoltre disciplinare lo sfruttamento dei beni comuni e tutelare gli ambiti di possesso familiari, nonché dirimere i relativi frequenti contenziosi che ne derivavano, punendo le altrettanto numerose infrazioni che venivano commesse. Il territorio delle antiche comunità trentine, in origine indivisibile e inalienabile, era costituito: - in misura minore da beni cosiddetti 'divisi', poderi situati nei pressi dell'abitato assegnati ai diversi nuclei famigliari (fuochi) e nel corso del tempo divenuti simili a proprietà private, benché in parte ancora sottoposti a vincoli collettivi; in questo caso la normativa tutelava diritti individuali: rispetto dei confini, protezione da furti e da danni di vario genere, prescrizioni per la vendemmia, lo sfalcio dei prati e così via, secondo una normativa nutrita e legata alla realtà economica specifica delle diverse comunità; - in gran parte da ampie superfici boschive e pascolive sfruttate in comunione tra coloro che godevano dei diritti di incolato, i vicini, dove lo scopo della minuziosa regolamentazione era uno sfruttamento ragionato dei beni comuni, che dovevano innanzi tutto integrare il reddito delle singole famiglie. La diffusione dell'istituzione regoliera avveniva a diversi livelli. Nei casi più frequenti si trattava di singole regole autonome costituite da un villaggio (a volte formato da più nuclei abitati), fino a forme organizzative composte da più di una comunità (comunità di valle, vicinie e altre forme aggregative). Le comunità di villaggio trentine seguirono linee evolutive e processi di mutamento misurabili solo nel lungo periodo, mantenendo sempre una propria marcata autonomia riguardo all'uso del proprio territorio (fatte salve le prerogative di natura feudale), nonostante qualche intervento correttivo apportato nel corso dell'età moderna dagli apparati politici superiori. La crisi delle regole sopraggiunse solo nel tardo Settecento, con le riforme introdotte dai sovrani illuminati di casa d'Austria e dagli ultimi vescovi tridentini, volte al consolidamento dell'apparato amministrativo e alla riconduzione entro l'alveo statale delle fino ad allora numerose forme di autogoverno periferiche.

Dalla Carta di regola di Cavareno emergono alcune peculiarità, tipiche della zona, come la gestione dei boschi, dei pascoli e dei beni comuni.

Struttura amministrativa Difficile, a causa della molteplicità della casistica rappresentata, è riassumere in maniera schematica i moduli amministrativi secondo i quali si reggevano le antiche comunità di villaggio trentine. Prescindendo dalle infinite varianti determinate dalla necessità di adattare le norme e l'organizzazione alle esigenze particolari di ogni comunità (dipendenti dal livello altimetrico e dall'economia praticata, nonché dal grado di autogoverno goduto), l'amministrazione regoliera presenta comunque un'intelaiatura che fu comune a tutti i villaggi trentini. Supremo organo deliberativo era l'assemblea plenaria dei vicini (denominata in vario modo: regola generale, regola grande, regola piena ...), che si riuniva almeno una volta all'anno per rinnovare l'apparato amministrativo e per prendere altre risoluzioni determinanti per la vita della comunità (rinnovo degli statuti, rendiconto annuale degli amministratori, vendita di beni comuni e così via). Essa era formata da tutti i capifamiglia del villaggio e costituiva il momento partecipativo sul quale si fondava l'essenza della vita della regola. L'ordinaria amministrazione era solitamente affidata a una sorta di consiglio (esso pure variamente denominato) costituito dagli ufficiali posti ai vertici del governo regoliero.

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L'apparato amministrativo, scelto su votazione o col sistema della rotazione, era spesso complesso e appesantito dall'obiettivo di rendere compartecipe un grande numero di soggetti. Se ne possono riassumere le figure principali, che nel caso di comunità ridotte non erano tutte presenti, mentre negli esempi più complessi si moltiplicavano fino a costituire un ingranaggio farraginoso. Cariche preminenti: - il sindaco (o sindico), con compiti (più o meno estesi) di supervisione nell'amministrazione e di tutore degli interessi della regola in occasione di vertenze della stessa con l'autorità superiore, con altre comunità, con privati; - il regolano, dotato spesso di vari compiti, ma soprattutto di una bassa potestà giudiziaria relativamente alle infrazioni statutarie (sostituito nelle vallate meridionali da un console o un massaro); - i giurati, consiglieri investiti di rilevanti incarichi amministrativi e in qualche più raro caso dotati delle competenze giudiziarie proprie del regolano. Mansioni esecutive: - i saltari, con funzioni paragonabili a quelle degli odierni ufficiali giudiziari, messi comunali, vigili urbani, erano però innanzi tutto guardie forestali e campestri; - altre cariche istituite con una certa frequenza erano quelle di segretario o attuario, degli stimadori dei danni, dei controllori di pesi e misure, degli scossori delle "steure" (da Steuer, tassa) e delle "colte" (o "collette"), dei soprastanti (alle acque, al fuoco, alle vettovaglie), dei pastori (che conducevano il bestiame dei vicini al pascolo e all'alpeggio), del malgaro (che sovrintendeva alla lavorazione e alla distribuzione all'interno della comunità dei prodotti lattiero-caseari). Nel corso del tempo presso le diverse comunità l'organizzazione amministrativa fu sottoposta a correttivi, apportati sia dall'interno (per avvenuti mutamenti economici e demografici), che da parte della autorità superiori. Ma la sostanza di una gestione svincolata da un effettivo controllo centrale permase fino agli sconvolgimenti introdotti nel tardo Settecento, i quali segnarono il declino dell'antico regime e dell'autogoverno comunitativo, preparando il passaggio verso il comune ottocentesco.

Il 27 dicembre di ogni anno, festività di San Giovanni apostolo, doveva tenersi la Regola della comunità di Cavareno, nella quale venivano nominati gli amministratori comunitari e stabilite le "regole" per una ordinata convivenza. La regola si teneva presso la chiesa di S.Maria Maddalena intorno al cimitero. In quella data venivano eletti 3 regolani e per ogni regolano altri 3 uomini, in totale 12 persone, che avevano il compito di gestire l'ordinaria amministrazione. In quella data venivano eletti anche il sacrestano e il massaro della chiesa. I regolani rimanevano in carica per un anno, alla fine del quale dovevano rendere conto della loro amministrazione finanziaria ai regolani nuovi. Il due febbraio veniva nominato un sindaco incaricato alla riscossione delle "colte" destinate al principe vescovo. Altre cariche comunali sono rappresentate dai saltari e dai " gazari", che prendevano servizio rispettivamente 29 giugno e il 28 ottobre, e dai pastori; il loro incarico era annuale. I saltari dovevano custodire i "gazi"e le parti comuni di "Oltra Ri", la campagna, i "crodni" (7), dovevano assicurarsi che le siepi fossero chiuse, accompagnare il bestiame all'alpeggio, sorvegliare la fontana, mantenere pulite le strade della campagna, eseguire le condanne in materia di contravvenzioni forestali, ricevendo un salario corrispondente a una lira per ogni "moggio di campi guardati". I "gazari" dovevano custodire "li gazi", i monti, i boschi, dovevano custodire le strade di montagna e in particolare dovevano percorrere giornalmente la "strada alla Crosetta" per vigilare sui "crodni" e il loro salario corrispondeva a due "starolli di buon grano" cioè una staia di miglio e una di segala. I pastori dovevano custodire il bestiame della comunità senza distinzione di censo.

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Contesto generale Il territorio entro il quale si erano sviluppati gli ambiti comunitativi era politicamente e amministrativamente complesso e disomogeneo: - spiritualmente non tutto l'odierno Trentino apparteneva alla diocesi tridentina (ne erano escluse la Val di Fassa, la Valsugana e altre località minori situate nella parte sudorientale della regione), che si estendeva invece su una parte dell'odierno Sudtirolo- Alto Adige; - politicamente alcune zone del territorio trentino a partire dal XIII secolo passarono al conte del Tirolo e poi di casa d'Austria (in Val d'Adige a nord di Trento, in Val di Non, in Val di Cembra, in Val di Fiemme, in alta Valsugana, in Vallagarina, verso il lago di Garda), altre non appartennero mai al vescovo di Trento (il Primiero, la bassa Valsugana e la Val di Fassa). Amministrativamente il territorio trentino era governato: - in parte direttamente dal principe vescovo (in particolare le Valli Giudicarie e la gran parte delle Valli di Non e Sole); - per un'altra parte da famiglie nobili vassalle dello stesso; - la pretura di Trento (vescovile) dal magistrato consolare; - una parte da famiglie nobili vassalle del conte del Tirolo; - la pretura di Rovereto (tirolese) da provveditori; - la Val di Fassa dal principe vescovo di Bressanone. L'organizzazione dei territori vescovili (suddivisi in gastaldie, scarie e deganie, sotto la supervisione di un vicedomino) quale si presentava nei primi secoli di vita del potere temporale tridentino, con gli inizi dell'età moderna si assestò su forme amministrative rimaste in vita sostanzialmente fino alla fine dell'antico regime. Le figure più diffuse sul territorio (oltre ad assessori, commissari, massari), dotate di competenze amministrative e giudiziarie erano: - i vicari (giudici in prima istanza); - i capitani (a volte detti luogotenenti - giudici in seconda istanza). Le unità amministrative distribuite sul territorio erano le giudicature (o giurisdizioni), rette appunto da capitani, vicari o altri ufficiali (8) . Le giudicature che il principe territoriale (il vescovo o il conte del Tirolo) concedeva in amministrazione a terzi erano dette giurisdizioni patrimoniali: - la pretura di Rovereto (di dipendenza tirolese); - le giurisdizioni infeudate alla nobiltà, dette più precisamente giurisdizioni dinastiali, poiché un dinasta deteneva una serie ampia di prerogative, tra cui la potestà giudiziaria nei suoi primi livelli. Il diritto di regolanato maggiore, in origine detenuto dal vescovo e poi spesso ceduto alla nobiltà, permetteva a coloro che ne erano investiti un controllo diretto anche nella sfera economica delle comunità (presiedendo le riunioni di regola ed esercitando in appello la potestà giudiziaria rispetto alle sentenze pronunciate dai regolani delle ville). Gerarchia politica nel principato: - principe vescovo: la massima autorità (anche nella materia spirituale nell'ambito però della diocesi); - capitolo della cattedrale: diritto al governo in periodo di sede vacante e diritto di elezione del vescovo; - consiglio aulico: - come organo politico costituito da membri laici (giurisperiti) e da canonici, presieduto dal vescovo, con la partecipazione del capitano tirolese della città di Trento;

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- come massimo tribunale del principato costituito solo da membri laici (tribunale di terza istanza dopo le sentenze dei fori locali / di seconda per le cause di valore molto elevato, che in ultima istanza giungevano ai tribunali dell'impero di Spira e Wetzlar. Nei luoghi del principato dipendenti direttamente dal vescovo vi erano organi propri, preposti all'amministrazione economica, politica e giudiziaria del proprio ambito territoriale. Altrettanto in quelli dipendenti dalla contea del Tirolo. Le cause provenienti dalle zone del territorio trentino di pertinenza tirolese, dopo i pronunciamenti da parte dei fori locali, passavano al Tribunale d'Appello di Innsbruck. Fonti statutarie: - Landesordnung: fonte preminente per il Tirolo (in uso solo per pochi territori trentini annessi alla contea, in altri rimane lo Statuto di Trento, in altri ancora statuti propri ); - Statuto di Trento: fonte preminente nel principato vescovile; - Statuti locali (di valle, dinastiali, di città e borgate ecc.): vigenza limitata e purché non in contrasto con lo Statuto di Trento; - carte di regola: normativa per l'organizzazione economica e civile delle comunità di villaggio. L'amministrazione ecclesiastica si intersecava con quella politica, cellule fondamentali dell'organizzazione diocesana erano le pievi, nate ancor prima dell'anno 1000, le quali influirono poi sull'articolazione politica del territorio. Lungo tutto l'antico regime nei territori asburgici fu assai forte il potere dei ceti o stati, gli Stände, cioè le componenti sociali del paese dotate di rilevanza politica, con le quali il principe territoriale condivideva la gestione del territorio. La dieta tirolese, il Landtag, una sorta di antico parlamento, era l'organo entro il quale periodicamente si riuniva la rappresentanza dei quattro ceti della contea (nobiltà, clero, città, contadini) per prendere decisioni soprattutto in merito alla materia fiscale. La dieta era dotata della facoltà di accogliere o meno le richieste fiscali inoltrate dal principe e dal diritto di organizzare all'interno della contea il prelievo. Le giurisdizioni del territorio (e quindi indirettamente le comunità rurali che vi facevano parte) partecipavano alla dieta all'interno della componente contadina. Con questo sistema furono rappresentate alle diete tirolesi anche alcune giurisdizioni appartenenti alla contea del Tirolo situate in territorio trentino. Il principato vescovile di Trento e quello di Bressanone presenziavano alle diete tirolesi in qualità di membri aggiunti, al solo scopo di versare i contributi loro spettanti per la difesa comune del territorio, onere cui furono tenuti stabilmente a partire dal 1511. Le giurisdizioni trentine vescovili e le comunità che vi facevano parte non avevano alcuna relazione con la dieta tirolese, essendo il territorio del principato rappresentato solo dal vescovo e dal capitolo. Verso la fine del Settecento, con le riforme attuate nella stagione dell'assolutismo illuminato, i ceti della contea furono gradualmente esautorati di molte prerogative. Nell'età riformista anche gli ambiti di autogoverno delle comunità furono maggiormente sottoposti agli uffici dello stato e regole iniziarono a essere subordinate agli organismi politici insediati sul territorio. Negli anni dal 1796 al 1801 sul territorio trentino si succedettero governi francesi e amministrazione austriaca, la quale aveva posto il principato vescovile sotto sequestro. Dopo la secolarizzazione dello stesso nel 1803 e la sua annessione alla contea del Tirolo, l'intera regione nel 1805 passò al regno di Baviera. La parte italiana del Tirolo, all'inizio diviso ancora nei due Circoli di Trento e Rovereto, nel 1808 venne riunita nel Circolo all'Adige, con capoluogo Trento. Il territorio fu diviso in giudizi distrettuali, con compiti di controllo anche sui giudizi patrimoniali e dinastiali loro annessi (cui rimase solo la giurisdizione in materia civile). La rivolta di Andreas Hofer del 1809 pose fine alla permanenza bavarese nel territorio trentino, il quale, con l'aggiunta della zona di Bolzano e privo del Primiero, nel 1810, dopo la sconfitta degli insorti, fu aggregato al Regno italico.

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La comunità di Cavareno apparteneva al principato vescovile di Trento e faceva parte della Diocesi di Trento; in paese c'era una cappella dedicata a Santa Maria Maddalena che dal 5 febbraio 1621 divenne espositura della pieve di Sarnonico.

Fonti normative Circolare dell'imperial regio Uffizio capitaniale del Circolo ai Confini d'Italia del 10 maggio 1787, che proibisce la convocazione delle regole generali senza preventiva autorizzazione delle autorità in tutti i comuni Ordine del re di Baviera 4 gennaio 1807 che abolisce le regolanie minori e maggiori Ordine sovrano del re di Baviera 30 dicembre 1807, concernente l'amministrazione generale della facoltà delle fondazioni e comunale nel Regno Ordine generale del re di Baviera, 24 febbraio 1808, concernente l'amministrazione generale della facoltà delle fondazioni e comunale nel Regno di Baviera, Foglio del Governo n. 5 Editto del re di Baviera 24 settembre 1808, sul sistema comunale

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACCvr, "Archivio del comune di Cavareno". Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Mauro NEQUIRITO e Margherita FAES citato in bibliografia. Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., NEQUIRITO M. (a cura di), Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento- Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004 (dattiloscritto) IPPOLITI G. ofm, ZATELLI A.M. ofm, Archivi principatus tridentini regesta - Sectio latina (1027-1777), a cura dei padri Frumenzio GHETTA e Remo , Trento, Nuove Arti Grafiche, 2001 GIACOMONI F. (a cura di), Carte di regola e statuti delle comunità rurali trentine, Milano, 1991 GORFER A., Le valli del Trentino. Trentino occidentale, Calliano, Arti grafiche Manfrini, 1977

Note 1) Non tutte le comunità trentine appartenenti alla contea del Tirolo erano inserite nel Circolo ai confini d'Italia: le comunità facenti parte delle giurisdizioni di Königsberg (), , Cembra, Castello di Fiemme facevano parte del Circolo all'Adige e all'Isarco. La contea di Lodron, a causa della supremazia feudale del vescovo tridentino e della dipendenza dei conti Lodron dall'impero, non venne inserita in nessun circolo. 2) Archivio di Stato di Trento (A.S.T.), "Archivio del principato vescovile di Trento", "Sezione latina", capsa 48, n.2,1223; capsa 60, n.57, 1455 settembre 29 3) ACCvr.,"Archivio del comune di Cavareno", 1.2 "Atti degli affari della comunità":n. 5 "Censo de' fiorini cento a favore della venerabile Chiesa di Santa Maria Maddalena", 1795 giugno 13 4) ACCvr., "Archivio del comune di Cavareno", 1.1 "Carta di regola",1632, n.1

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5) Albino CASETTI , "Guida storico-archivistica del Trentino", Trento,Temi, 1961, pag.193 6) "Carte di regola e statuti delle comunità rurali trentine", a cura di Fabio GIACOMONI, Milano 1991, II vol.: pp.622- 634 7) Il termine "crodni" indicherebbe, secondo gli impiegati comunali, la località "croni", luogo dove si facevano le sorti della legna. 8) La presenza di capitani e vicari (a volte riuniti in un'unica figura), quali rappresentanti del governo vescovile e dotati delle medesime mansioni dei colleghi tridentini, si riscontra anche nella giurisdizione di Fassa, appartenente al principato di Bressanone.

24 subfondo 1 Comunità di Cavareno, 1587 - 1795

1 b. (2 reg. e 4 fascc.)

Soggetti produttori Comunità di Cavareno, [1455 settembre 29] - 1810 agosto 31

Contenuto Il sottofondo comprende la documentazione residua prodotta dalla comunità di Cavareno di antico regime dal 1587 al 1795. Si è detto residua, in quanto gran parte delle carte è andata perduta: non esistono deliberazioni della regola, estimi, ecc.; sono rimasti una copia della carta di regola, pochi atti relativi ad affari diversi, un registro contabile, generalmente in buono stato di conservazione. E' stato illustrato nella descrizione complessiva dell'archivio l'ordinamento con cui ci sono pervenute le carte sciolte (gli atti e la contabilità fino al 1923 erano raccolti in poche buste o conservati negli uffici comunali). Il sottofondo è stato organizzato in serie secondo criteri logici in base alla natura della tipologia della documentazione: carte di regola, atti di carattere generale, libri dei conti dei regolani.

25 serie 1.1 Carte di regola, 1632

Contenuto Carte di regola (ma anche "ordinamenti", "regolamenti", "instrumenti", "capitoli", "poste" o più semplicemente statuti) erano dette le raccolte di normative che, originate da antiche consuetudini fissate via via per iscritto a partire dal XIII secolo, presso i villaggi e i borghi rurali disciplinavano lo sfruttamento dei beni collettivi e la tutela delle proprietà private, prescrivendo spesso anche modi e termini del governo delle comunità. Esse costituirono i fondamentali strumenti legislativi per l'organizzazione della vita delle comunità e per il rispetto delle norme che ciascuna di esse si dava. Dal punto di vista strettamente giuridico, le carte di regola garantivano alle comunità di villaggio trentine (nella maggior parte dei casi) anche l'esercizio di una limitata potestà giudiziaria, inerente alle infrazioni contemplate in tali documenti. Caratteristiche comuni agli statuti regolieri, pur all'interno di un panorama assai vario fatto di adattamenti alle esigenze e alle realtà dei singoli villaggi, furono una stesura (così come eventuali riforme e aggiunte) scaturita, almeno in via teorica, da esigenze e decisioni collettive e la necessità dell'approvazione da parte dell'autorità superiore competente per territorio. Dalle prime redazioni statutarie in latino si passò ancora nel Cinque, ma soprattutto nel Sei e nel Settecento, alla loro quasi esclusiva compilazione in volgare. Dalle poche norme raccolte negli statuti di età medievale si giunse a quelle sempre più farraginose delle compilazioni dell'età moderna, attente in maniera quasi ossessiva a salvaguardare le proprietà collettive, ad arginare le liti cagionate dai danni alle proprietà private, a impedire l'accesso ai beni comuni da parte di elementi esterni (i forestieri).

Si conserva in questa serie un esemplare del 1632 in copia semplice del 27 luglio 1755.

1.1.n.1 .b.1-6 . "Charta regulare di Cavareno" 1632 dicembre 21 - cc.1-4: "Tavola de' capitoli che si contiene nella presente carta": indice dei capitoli - cc. 5-31: testo in 83 capitoli. Copia semplice del 27 luglio 1755. Registro, legatura in cartone, cc.31

26 serie 1.2 Atti degli affari della comunità, 1587 - 1795

Contenuto In questa serie sono raccolti in fascicoli per lo più annuali le poche carte rimaste riguardanti i vari affari trattati dalla comunità di Cavareno, si tratta di contratti di vendita, censi, suppliche e decreti. Sono descritti sinteticamente gli argomenti contenuti in ogni fascicolo.

1.2.n.2.b.1-6 . Atti degli affari della comunità 1587 ottobre 30 "Preci della comunità di Cavareno presentate all'eccelso consiglio di Trento per avere assistenza contro li Ruffredani" con rescritto Fascicolo, cc.2

1.2.n.3.b.1-6 . Atti degli affari della comunità 1746 maggio 20 Lettera della Reggenza dell'Austria superiore a Carlo Torresani, vicario di , in merito a una controversia tra i fratelli Andrea e Leonardo Larcher e il comune di Cavareno per un edificio Tedesco Fascicolo, c.1

1.2.n.4.b.1-6 . Atti degli affari della comunità 1791 novembre 16 "Vendita del sito alle lame estrata al nostra comunità con patti ut intus"

Con successivo promemoria dell'11 ottobre 1792 Fascicolo, cc.2

1.2.n.5.b.1-6 . Atti degli affari della comunità 1795 giugno 13 "Censo de' fiorini cento a favore della venerabile Chiesa di Santa Maria Maddalena presso la nostra comunità di Cavareno" Fascicolo, cc.2

27 serie 1.3 Libri dei conti dei regolani della comunità, 1761 - 1793

Contenuto Secondo quanto prevedeva la carta di regola del 1632 al capitolo 49, venivano eletti ogni anno due regolani, che fra l'altro avevano il compito di tenere le registrazioni delle entrate e delle uscite. I regolani venivano eletti nel giorno di S. Giovanni apostolo (27 dicembre) e rimanevano in carica un anno; l'arco temporale del loro mandato corrispondeva anche all'anno finanziario. Non sono stati rinvenuti in archivio i consueti registri relativi alle rese di conto; è presente invece un registro in cui sono annotate le ricevute dei vari creditori che attestano l'avvenuto pagamento delle loro spettanze.

1.3.n.6.b.1-6 . Libro delle ricevute dei pagamenti fatti dai regolani della comunità 1761 agosto 16 - 1793 dicembre 27 Si tratta di pagamenti fatti al sindaco della chiesa, per il taglione, per mercedi dovute ai procuratori delle cause, a saldo di lavori di manutenzione, per locazioni, per messe, per interessi di capitali, onorari ecc. Registro, legatura in carta, cc.64 (di cui 14 bianche)

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Ente Comune di Cavareno 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Luoghi Cavareno (TN)

Archivi prodotti Fondo Comune di Cavareno, 01/01/1587 - 31/12/1962 Subfondo Comune di Cavareno (ordinamento austriaco), 01/01/1819 - 31/12/1923 Fondo Documentazione dell'archivio del comune di Cavareno, 01/01/1812 - 31/12/1873

Storia Nell'ottobre del 1813 le truppe austriache occuparono il Dipartimento dell'Alto Adige. Il 10 dicembre esso venne posto sotto l'amministrazione provvisoria del commissario Anton von Roschmann. Il 1 marzo 1814 Roschmann emanava la "Provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico", al cui § 5 delle "Disposizioni generali", "Titolo primo", veniva stabilita salvo modifiche improrogabili, la prosecuzione della precedente distrettualizzazione comunale. Terminata la fase di transizione, il 1 gennaio 1818 entrò in vigore nel Circolo di Trento un provvisorio ordinamento comunale, in applicazione della Circolare del Capitanato di Trento del 4 novembre 1817. Nel Circolo di Rovereto l'ordinamento comunale italico fu mantenuto fino al 31 dicembre 1820. Il 1 gennaio 1821 venne introdotto il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819. Esso sanciva la ricostituzione dei comuni sulla base della situazione esistente nel 1805, prima dell'occupazione bavarese. Con il decadere dell'ordinamento comunale introdotto sotto il Regno italico cessava anche la relativa distrettualizzazione e la gran parte delle frazioni chiedevano di sciogliere il legame amministrativo con il comune di aggregazione. La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849 regolò i diritti fondamentali dei comuni, garantiti dal § 33 della costituzione del 4 marzo 1849. Negli anni dal 1849 al 1860, soprattutto nelle Valli Giudicarie, alcuni comuni operarono delle aggregazioni, molte delle quali furono seguite di lì a qualche anno da nuove separazioni. Nel periodo del cosiddetto `neoassolutismo' (1851-1861) la legge del 17 marzo 1849 non venne applicata e per la gestione dei comuni ci si avvalse di ordinanze emanate di volta in volta. La legge comunale del 24 aprile 1859, che intendeva rendere stabili dette ordinanze, venne superata dalla ripresa della vita costituzionale nel 1861 e nell'amministrazione dei comuni si tornarono a recepire i principi che erano alla base della legge comunale provvisoria del 1849. Il 5 marzo 1862 venne emanata la legge-quadro sull'ordinamento degli affari comunali, che rimandava a normative da elaborarsi da parte delle province. Il 9 gennaio 1866 veniva emesso un "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo".

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Con il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919, a seguito della sconfitta dell'Austria nella prima guerra mondiale, il Trentino venne annesso al regno d'Italia. L'ordinamento comunale austriaco cessava con l'entrata in vigore del R.D. dell'11 gennaio 1923, che estese alle nuove province l'ordinamento comunale italiano.

Cavareno, unito al comune di Sarnonico nel periodo italico, venne ricostituito in comune autonomo il 1 gennaio 1818. Il comune di Cavareno comprendeva probabilmente il territorio simile a quello dell'attuale comune catastale. Le date riportate nell'intestazione sono quelle istituzionali.

Condizione giuridica Comune di campagna. Ancora prima dell'effettivo decadere degli ordinamenti comunali italici furono emanate dal governo austriaco alcune norme riguardanti i comuni: Il "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" (Circolare governativa del 31 agosto 1817, n. 20934-1760) ripristinava le regole introdotte in tale ambito da Giuseppe II con l'ordinanza del 31 ottobre 1785. La Circolare del Capitanato di Trento datata 4 novembre 1817, n. 11135, stabiliva il passaggio nel Circolo omonimo dall'organizzazione italica a quella austriaca, che doveva compiersi con il 1 gennaio 1818. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819 ribadiva il ritorno all'organizzazione del 1805 e venne introdotto nel Tirolo italiano con il 1 gennaio 1821. La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, sancì per prima l'autogoverno comunale. Durante gli anni del neassolutismo (1851 - 1861), una serie di ordinanze emanate di volta in volta annullò i princìpi liberali cui si atteneva la legge del 1849. Tra esse, quelle del 31 dicembre 1851, n. 4 (che stabiliva nuovi criteri nell'amministrazione pubblica), del 19 marzo 1852, n. 67 (che conferiva alle autorità politiche il diritto di confermare gli ufficiali comunali), del 15 gennaio 1852, n. 17 (che vietava la pubblicità delle discussioni in merito agli affari comunali). La legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58, cedette di lì a poco il passo alle norme introdotte durante l'avvento del liberalismo. La legge-quadro del 5 marzo 1862, n. 18, passata alle diete provinciali per la discussione, elencava in ventisei articoli "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali" e rimandava a future leggi provinciali che avrebbero predisposto i regolamenti comunali nei diversi paesi della corona. La legge del 3 dicembre 1863, n.115, emanata in esecuzione dell'art. II della legge comunale del 5 marzo 1862, concerneva la regolazione dei rapporti di incolato (Reichsgesetz über das Heimatrecht). Il 9 gennaio 1866, sulla base delle disposizioni fissate nella legge comunale del 5 marzo 1862, veniva emesso il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo". Le leggi del 18 gennaio 1882, n.2, e dell'8 giugno 1892, n.261, furono motivate dalla necessità di mettere in atto un maggiore controllo circa l'amministrazione del patrimonio e dei redditi comunali.

Funzioni, occupazioni e attività Per tutto il periodo che precedette la rivoluzione del marzo 1848 (il Vormärz) i comuni furono interamente sottoposti alle autorità superiori, con scarsa partecipazione delle popolazioni alla gestione locale.

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Nel "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" del 31 agosto 1817, a seconda delle diverse "facoltà" e bisogni le comunità erano suddivise in Comuni rurali e Comuni di Città (§6); i primi in Comuni maggiori e "piccioli Comuni" (§7). Dei Comuni di Città, per l'ambito trentino, facevano parte Trento, Rovereto, Riva, Arco. La Circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817, n.11135 (cit.), riguardante l'organizzazione e futura amministrazione dei Comuni nel Circolo di Trento stabiliva tra l'altro l'osservanza, a partire dal 1 gennaio 1818, dell'ordinanza governiale del 31 ottobre 1785 per l'amministrazione dei beni di ciascun singolo comune (la quale era annessa alla circolare del 3 aprile 1816, n. 7624). Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, ribadiva il ritorno alle antiche individualità comunali vigenti fino al 1805, sciogliendo le aggregazioni introdotte sotto il Regno italico. Esso era rivolto alle "Comuni di campagna", alle "Città minori considerate come Comuni", alle "Città maggiori considerate come Comuni". Tale ordinamento sancì uno stretto controllo da parte statale, riducendo le amministrazioni comunali a mere esecutrici della volontà dello stato. La legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, emanata parallelamente alla nuova costituzione del 4 marzo 1849, contemplava per i comuni un livello di autogoverno al passo con le esigenze delle dottrine liberali. Essa affermava preliminarmente che "Base fondamentale dello Stato libero si è il libero Comune" (Disposizioni generali, I), attribuendo al comune competenze naturali (concernenti tutti gli affari pubblici di interesse comunale che potevano essere affrontati con forze proprie) e delegate (riguardanti i compiti che al comune venivano affidati dallo stato). Alle autorità politiche non spettava alcuna ingerenza nei confronti dei comuni, la cui gestione era interamente affidata agli organi previsti per l'autoamministrazione. La legge comunale provvisoria considerava alla medesima stregua paesi e città, tuttavia prevedeva l'emanazione di statuti propri per le città di Innsbruck, Bolzano e Trento, alle quali, sottoposte direttamente ai Capitanati circolari, era inoltre conferita l'amministrazione politica in prima istanza per il proprio distretto. Con l'avviarsi della compagine statale verso forme assolutistiche anche lo spirito della Legge provvisoria comunale del 1849 venne svuotato, emanando una serie di ordinanze che ne contraddicevano i principi. Queste disposizioni del Ministero degli Interni, insieme al complesso delle ordinanze degli anni 1850 e 1851 e a frammenti della legge comunale del 1849 costituirono i fondamenti dell'amministrazione comunale per un intero decennio. Legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58 fu espressione della volontà del governo di accentrare nelle proprie mani tutta la pubblica amministrazione e non considerò più i comuni quali partner degli organi dell'amministrazione politica. Di tale legge solo le disposizioni sull'incolato furono applicate. Nel medesimo anno veniva emanata la patente di ottobre, mentre la costituzione del febbraio 1861 chiuse ufficialmente il periodo del neoassolutismo. Al termine di tale esperienza si impose subito la necessità di rinnovare alla luce dei nuovi indirizzi liberali l'apparato statale e di conferire una diversa impronta anche all'organizzazione comunale, secondo i princìpi di autoamministrazione. Un marcato autogoverno, con aspetti sia positivi, che negativi, da allora in poi caratterizzò le amministrazioni locali in Austria. La legge-quadro del 5 marzo 1862, n. 18, forniva solo una cornice normativa, il cui completamento era affidato poi alle leggi provinciali. Essa elencava pertanto solo "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali". Dal punto di vista delle competenze, delle funzioni e dell'ambito di attività dei comuni non si discostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849. Il comune, che era il principale depositario dell'autogoverno locale, non veniva considerato come organo dello stato, ma come un soggetto a sé stante, caratterizzato da interessi specifici e dotato perciò di un raggio d'azione proprio.

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Veniva pertanto ribadito quale punto fermo il conferimento ai comuni di una doppia sfera d'azione: quella naturale (tale espressione in questa legge veniva sostituita dal termine "indipendente") e quella delegata. Dell'art. VII, che permetteva ai comuni aggregatisi in base alla legge provvisoria del 17.3.1849 di tornare a scindersi, approfittarono, nell'ambito trentino, i comuni del Capitanato di Tione che in precedenza avevano operato tale scelta. La legge del 5 marzo 1862 ribadiva agli artt. XVII - XXI la possibilità per le Diete provinciali di istituire delle Rappresentanze di Distretto o di Circolo (previste anche nella legge comunale del 1849 e mai attivate) con relative Giunte, quali organi di raccordo tra i comuni e la Dieta, ma la Dieta tirolese rifiutò l'istituzione di dipartimenti politici così estesi, a motivo delle grandi distanze del paese e delle difficoltà di comunicazione. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" emanato il 9 gennaio 1866, quanto a competenze, funzioni e ambito di attività dei comuni, era conseguente alla legge del 5 marzo 1862. Un marcato autogoverno, con aspetti sia positivi, che negativi, da allora in poi caratterizzò le amministrazioni locali in Austria.

Struttura amministrativa Nel periodo del Vormärz l'amministrazione dei comuni in Austria fu in stretta dipendenza dagli apparati statali. I rappresentanti scelti dagli abitanti furono solo autorità esecutive e consultive. L'amministrazione locale risultava burocraticamente complicata e spesso economicamente svantaggiosa. La circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817, n.11135, quanto alla futura organizzazione amministrativa dei comuni nel Circolo di Trento stabiliva la nomina di una Rappresentanza comunale e di un capocomune coadiuvato da altro personale: un attuario, degli assistenti, un cassiere (con il compito di incassare le rendite comunali e di pagare le spese), delle guardie boschive e campestri. Il capocomune avrebbe convocato la Rappresentanza secondo la necessità, dietro concessione del giudizio distrettuale e alla presenza di un rappresentante di quest'ultimo organo. I conchiusi della Rappresentanza andavano registrati in un apposito libro sottoscritto dal capocomune, dall'attuario e dal delegato del giudizio distrettuale. Compiti delle nuove Rappresentanze comunali e dei capicomune erano: - la stesura di un accurato inventario del patrimonio comunale, distinguendo l'attivo dal passivo ed evidenziando le diverse voci; - la corretta tenuta degli atti; - la presentazione dei conti consuntivi e degli eventuali arretrati; - la consegna degli atti degli archivi comunali presenti nell'ex comune di aggregazione; - la consegna all'archivio del giudizio dei registri di stato civile; - la presentazione del rendiconto, secondo l'ordinanza del 1785. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, istituiva nelle Città maggiori considerate come Comuni (Innsbruck, Trento, Bolzano, Rovereto) un Magistrato politico-economico, il quale fungeva anche da istanza politica per le gravi trasgressioni di polizia entro il proprio distretto. Il regolamento definitivo dei magistrati politico-economici delle diverse città giunse in tempi diversi (a Rovereto il 28 gennaio 1823, a Trento il 22 novembre 1825). Tra gli organi non compariva più la Rappresentanza comunale. Le Città minori considerate come Comuni (per la parte italiana, Riva, Ala e Arco) erano rette da un Magistrato politico- economico, composto di 12 (con più di 1000 abitanti, da 16 a 20) elettori, i quali, sotto la presidenza del giudice distrettuale eleggevano: - un borgomastro (sindaco): remunerato annualmente e confermato dal capitano circolare; - quattro consiglieri: prestanti servizio gratuito e confermati dal giudizio distrettuale; - un amministratore dei beni comunali: salariato annualmente e subordinato al Magistrato; - un esattore steurale (fiscale): da assumere con contratto separato e subordinato al Magistrato; - [solo in caso di beni consistenti, un cancelliere civico: salariato annualmente e confermato dal capitano circolare];

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- [solo in caso di rilevante attività edilizia, un architetto civico]. Il Magistrato provvedeva a nominare, a pluralità di voti, il restante personale di cancelleria. I Comuni di campagna dovevano eleggere: - un capocomune, con il compito di mantenere l'ordine e la polizia; - due deputati, quali assistenti del capocomune e, in caso di assenza di quest'ultimo, suoi sostituti; - un cassiere (per la cui attività si rimandava alle norme del 31.10.1785 e del 3.4.1816), che amministrava i beni comunali, sotto il controllo del capocomune e dei deputati; - un esattore steurale (o esattore comunale), addetto alla riscossione delle tasse (che non erano da non confondersi con i denari del comune); - un certo numero di guardie campestri agli ordini del capocomune, "mantenute mediante contribuzioni in denaro, o in prodotti naturali, ovvero mediante assegnazioni di fondi comunali, od altri emolumenti"; I modi e i termini delle elezioni alle cariche comunali non erano specificati. Si sottolineava unicamente: - la facoltà del rispettivo giudizio distrettuale (sovrano o patrimoniale) di respingere le nomine in caso di inammissibilità degli eletti; - l'incompatibilità a ricoprire più uffici; - l'obbligo fatto a ogni membro abile del comune, che riecheggiava l'antica consuetudine degli uffici conferiti a rotazione, di assumere almeno per un anno incarichi comunali (con possibilità di conferma successiva, su desiderio del comune e assenso rilasciato dal relativo giudizio distrettuale); - l'abolizione delle figure dei sindaci, dei segretari e di altri scrivani; - la permanenza dei comuni e dei capicomune sotto l'autorità dei giudizi distrettuali (si era ritornati a un sistema dove l'amministrazione giudiziaria non era separata da quella politico-economica); - la nomina da parte del giudizio distrettuale di competenza, nei comuni lontani dalla sede giudiziaria, di delegati o giurati per facilitare l'amministrazione. Il regolamento comunale del 1819, uno strumento legislativo troppo sommario e superficiale, rimase in vigore per quasi trent'anni. Più dettagliata anche in merito all'organizzazione amministrativa fu la Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170. La legge distingueva tra membri comunali e stranieri e, all'interno dei primi, tra cittadini del comune e "pertinenti". Il diritto di voto attivo e passivo, legato al censo, era inoltre riservato ai cittadini e ai "pertinenti" (ma questi ultimi solo se rivestivano uffici pubblici). Organi previsti erano: - una Rappresentanza comunale, di durata triennale, le cui sedute erano pubbliche le cui deliberazioni erano valide alla presenza di almeno 2/3 dei membri (o sostituti) e a maggioranza assoluta dei votanti. - Sua composizione: comuni con meno di 100 elettori, almeno 8/9 soggetti; comuni con più di 100 elettori, 10 soggetti, con aggiunto uno per ogni venti elettori oltre i cento; comuni con più di 1000 elettori, un soggetto in più ogni cento elettori oltre i mille; - Suoi Compiti ( che delineavano un ampio raggio di azione): - tutelare gli interessi del comune e provvedere ai bisogni del medesimo; - rendere pubblici tramite inventari sostanze e diritti comunali; - operare per un'adeguata rendita della sostanza comunale; - controllare che i singoli membri del comune non ricavassero rendite superiori alle loro necessità dalle sostanze comunali a essi assegnate; - investire le eccedenze delle rendite del comune per aumentarne il patrimonio;

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- approntare i preventivi annuali delle entrate e delle spese e, in caso di disavanzi, provvedere mediante sovrimposte (oltre una certa cifra, soggette ad approvazione da parte della Rappresentanza comunale di Circolo); - accedere a mutui nell'interesse del comune (oltre certe quote essi pure soggetti ad approvazione da parte della Rappresentanza comunale di Circolo o concessi tramite leggi provinciali); - fissare gli emolumenti degli impiegati e degli inservienti comunali e nominare gli organi amministrativi degli stabilimenti comunali di propria competenza; - eleggere un proprio cassiere; - destinare un soggetto alle mansioni di cancelleria; - sopperire alle necessità dei poveri; - assegnare i fondi necessari alle istituzioni di polizia per il mantenimento dell'ordine interno; - far controllare periodicamente nel corso dell'anno i conti di cassa; - in caso di necessità sottoporre a controllo la gestione della Deputazione; - sempre in caso di necessità nominare commissioni per il controllo delle imprese comunali e altre commissioni, scegliendone i componenti; - riunirsi due volte l'anno in seduta ordinaria per esaminare, nell'inverno il conto consuntivo, nell'estate il preventivo e per discutere sugli affari comunali; - riunirsi in sedute straordinarie in casi urgenti (anche su richiesta scritta di almeno due terzi dei membri); - per ogni seduta tenere un protocollo (firmato dal presidente e dal segretario), da conservare nell'archivio a disposizione del pubblico; - una Deputazione comunale, di durata triennale, eletta a maggioranza assoluta, avente il compito preminente di rendere esecutive le deliberazioni della Rappresentanza. - Sua composizione: - Podestà (Capocomune per i centri minori) - Suoi compiti: - presiedeva le sedute della Rappresentanza e ne convocava i membri; - rappresentava il comune nei suoi rapporti esterni, in questioni civili e amministrative; - sottoscriveva documenti comportanti obblighi del comune verso terzi; - eseguiva le deliberazioni della Rappresentanza (se esse erano in opposizione alle vigenti leggi o a danno del comune ne trasferiva l'oggetto all'autorità distrettuale); - amministrava il patrimonio comunale attenendosi rigorosamente al preventivo; - per spese urgenti e straordinarie chiedeva l'approvazione della Rappresentanza; - a fine anno amministrativo trasmetteva a essa il conto consuntivo dell'entrata e dell'uscita, corredato dai relativi documenti; - sulla base di quest'ultimo, formava il preventivo sottoponendolo alla Rappresentanza; - gli erano subordinati tutti gli impiegati e inservienti comunali; - esercitava funzioni di polizia riguardo a nettezza urbana, sanità, poveri, strade, incendi, mercati, buon costume, domestici, cippi confinari, sicurezza delle persone e delle proprietà; - doveva procacciarsi i mezzi per adempiere ciò ed era responsabile di eventuali omissioni; - doveva impedire la questua e allontanare i mendicanti (alla Deputazione spettava comminare pene pecuniarie (o in prestazioni di lavoro) in relazione ai tre precedenti punti, tenendone protocollo). - Due consiglieri: l'anziano sostituiva il podestà in caso di suo impedimento

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- Loro compiti: - prestarsi agli ordini del podestà, sotto la responsabilità di quest'ultimo. Nella temperie neoassolutista l'organizzazione amministrativa dei comuni si resse in base a disposizioni provvisorie, in attesa che venisse elaborata la legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58. Essa, rispetto alle ordinanze transitorie, ribadiva la necessità di un'approvazione delle autorità nella scelta degli ufficiali comunali. Il borgomastro stesso era designato dalle autorità su proposta di una terna di soggetti scaturiti dalle votazioni. Decaduta la legge precedente con il mutare della situazione politica, la legge-quadro del 5 marzo 1862 non si scostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849 ed era in consonanza con l'avvento del liberalismo negli organi di governo dell'impero. Essa tutelava maggiormente i diritti dei singoli e perciò toglieva le precedenti limitazioni nell'accesso al comune e ai diritti elettorali. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" del 9 gennaio 1866 aggiungeva poche novità rispetto all'organizzazione amministrativa dei comuni prevista dalla legge provvisoria del 1849. Emergeva la forte posizione del capocomune, dotato di molte competenze e con i consiglieri nella mera posizione di aiutanti. Emergeva la forte posizione del Capocomune, dotato di molte competenze e con i consiglieri nella mera posizione di aiutanti. In particolare al capocomune era affidato il disimpegno di molti affari derivanti dalla sfera d'azione delegata dallo stato al comune (ad esempio il diritto di punire nell'ambito dell'esercizio della polizia locale, § 57). Veniva semplificato il modo di formare la Rappresentanza comunale: - nei comuni costituiti da meno di 100 elettori, 9 o 8 membri a seconda dell'istituzione di tre o due corpi elettorali; - da 100 a 300 elettori, 12 membri; - da 301 a 600 elettori, 18 membri; - da 601 a 1000 elettori, 24 membri; - più di 1000 elettori, 30 membri. Il presente regolamento, così come quello del 1862, era rivolto esclusivamente a paesi e borgate di dimensioni contenute, essendo le città maggiori ormai dotate di statuto proprio. Al regolamento comunale del 9 gennaio 1866 era annesso il "Regolamento elettorale per i Comuni della Contea principesca del Tirolo", tramite il quale i ceti più facoltosi mantenevano il controllo delle amministrazioni comunali. Rispetto alla linea del governo, prevalse il punto di vista dei conservatori tirolesi riguardo alle limitazioni nell'accettazione nel comune di nuovi membri. Con il progressivamente sempre più esteso diritto di voto presso il parlamento dell'Impero, la base sociale degli elettori delle rappresentanze comunali paradossalmente rimase spesso più bassa. Allo scoppio della guerra le amministrazioni comunali caddero sotto il controllo delle autorità politiche.

Contesto generale Il 21 aprile aprile 1815 cessava il periodo di amministrazione provvisoria del Tirolo. A partire dal 1 maggio 1815 l'Austria incorporò ufficialmente il Dipartimento dell'Alto Adige, mentre il Congresso di Vienna confermava il passaggio dell'ex principato vescovile di Trento all'Austria, già avvenuto nel 1803. Con il 24 marzo 1816 i distretti di Trento e Bressanone ottenevano una loro rappresentanza (insufficiente per la parte italiana del territorio) alla Dieta di Innsbruck, ripristinata dopo la sua soppressione sotto la Baviera. Il 6 aprile 1818 il Tirolo venne incorporato nella Confederazione germanica, nata dalla dissoluzione dell'impero romano germanico e succeduta alla Confederazione del Reno crollata con Napoleone. I due Capitanati di Circolo di Trento e Rovereto furono ricostituiti a partire dal 1 maggio 1815.

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L'attività della Corte di giustizia di Trento cessava; con il 20 novembre 1815 veniva eretto un Giudizio civico provinciale a Trento e successivamente un Giudizio collegiale civile e criminale a Rovereto, ciascuno con competenze per i rispettivi Circoli. Il Tribunale d'Appello e Giudizio criminale superiore aveva sede a Innsbruck, mentre l'ultima istanza giudiziaria era costituita dal Supremo Tribunale di Giustizia di Vienna. La circolare del 17 luglio 1816 stabiliva che fosse riservata ai giudizi principeschi (sovrani) la giurisdizione criminale rispetto ai ripristinati giudizi patrimoniali nobili. Con la Patente imperiale del 14 marzo 1817 il Tirolo fu diviso in 99 distretti amministrativi (più 7 nel Vorarlberg); 95 vennero amministrati da cosiddetti Giudizi cumulativi con competenze sia in materia politico-amministrativa, che giudiziaria. Furono denominati Giudizi distrettuali (Landgerichte), sia che ci si riferisse ai 44 principeschi (statali), che ai 51 patrimoniali (sottoposti a un dinasta). Entro gli anni Quaranta dell'Ottocento i dinasti rinunciarono via via ai propri residui diritti giudiziari. Il Circolo di Trento era costituito da 10 giudizi principeschi (1) e 11 patrimoniali; quello di Rovereto da 8 principeschi e 6 patrimoniali. Nei 4 distretti cittadini di Innsbruck, Bolzano, Trento e Rovereto l'amministrazione politica era di competenza dei Magistrati, istituiti in dette città rispettivamente in data 11 novembre 1820, 25 febbraio1821, 22 novembre 1825, 28 febbraio 1823. La nuova organizzazione giudiziaria decorreva dal 1 maggio 1817. Per quanto riguardava la materia penale, l'Organizzazione dei giudizi criminali, secondo la Circolare dell'i.r. Giudizio di Appello del 16 aprile 1817 prescriveva che i giudizi di prima istanza fossero: - inquirenti autorizzati anche a decidere (per la parte italiana il Giudizio civico provinciale di Trento e il Giudizio collegiale di Rovereto); - inquirenti senza diritto di decisione, detti anche Giudizi distrettuali (per la parte italiana , , Tione); - inquirenti competenti solo alla cattura dei sospettati di reato e all'assunzione dei rilievi informativi, detti semplicemente Giudizi (tutti gli altri). La circolare del Capitanato di Trento di data 4 novembre 1817, n.11135, rivolta alle comunità del Circolo, esplicitava la dipendenza delle stesse dal Capitanato e dai Giudizi distrettuali. Dopo i moti del 1848 e il fallimento dell'Assemblea costituente di Vienna-Kremsier, fu pubblicata la nuova costituzione del 4 marzo 1849, la quale permetteva allo stato di tenere saldamente in pugno la trasformazione dello stesso in senso moderatamente borghese. Avendo alla base la separazione delle funzioni giudiziarie da quelle politico-amministrative, il 1 gennaio 1850 entrò in vigore la nuova organizzazione delle autorità amministrative politiche in Tirolo e Vorarlberg: - una Luogotenenza a Innsbruck per tutta la provincia; - tre Reggenze di Circolo, a Innsbruck, Bressanone e Trento; - per l'esercizio delle funzioni politiche i Capitanati distrettuali (sei nella parte italiana); - per l'esercizio delle funzioni giudiziarie i nuovi Giudizi distrettuali (2) (26 per il Tirolo italiano), dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza. Il nuovo ordinamento giudiziario in vigore a partire dal 1.5.1850 prevedeva dunque per il Tirolo italiano: - 26 Giudizi distrettuali dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza; - la Corte di Cassazione di Vienna, dotata della giurisdizione penale in terza e ultima istanza; - un Senato a Trento dotato di giurisdizione civile in terza istanza e penale in seconda; - due Corti di Giustizia, a Trento e a Rovereto, dotate di giurisdizione civile in seconda istanza; - la Corte di Giustizia di Trento come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale collegiale, mercantile e correzionale per la zona a nord di Trento (3); - la Corte di Giustizia di Rovereto come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale

36 collegiale, mercantile e correzionale per la zona a sud di Trento, comprese le Giudicarie; - una Camera di Commercio a Rovereto. La patente imperiale del 31 dicembre 1851 (Silvesterpatent) annullò la costituzione imperiale del 4 marzo 1849 e diede inizio al periodo del neoassolutismo. Al posto della Dieta furono attivate deputazioni `consultive' a fianco dei governatori. L'amministrazione giudiziaria e quella politica ai livelli inferiori tornarono a essere unificate. Il 6 maggio 1854 vennero introdotti anche in Tirolo gli Uffici distrettuali misti, nella parte italiana detti anche Preture, i quali eliminarono gli ampi Capitanati distrettuali e incontrarono il favore della popolazione poiché, abbracciando all'incirca le dimensioni dei vecchi giudizi, erano ben distribuiti sul territorio. La contea del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in quattro Circoli, con sede a Innsbruck, Brixen, Trento e Bregenz, suddivisi in Distretti. Il Circolo di Trento per l'amministrazione politica era costituito da 25 Uffici distrettuali (Preture). Gli Uffici distrettuali corrispondevano ai Giudizi distrettuali Per le città di Trento e Rovereto con i dintorni erano competenti i rispettivi Magistrati civici. L'autorità giudiziaria entrò in vigore a partire dal 25 novembre 1854. Il Tribunale d'Appello per l'intera contea del Tirolo era a Innsbruck. Per l'amministrazione della giustizia nel Tirolo italiano vi erano: - due Tribunali circolari (a Trento per i Distretti di Trento e dintorni, a Rovereto per i Distretti di Rovereto e dintorni); - a Trento e Rovereto due Giudizi distrettuali delegati urbani, che esercitavano la giustizia nelle suddette città e dintorni;- gli Uffici distrettuali misti, aventi competenze in materia giudiziaria civile oltre che in quella politica. I Giudizi inquirenti in materia penale nel Circolo di Trento erano 8 (il Tribunale di Circolo di Trento, l'Ufficio distrettuale di Borgo, l'Ufficio distrettuale di Cavalese, l'Ufficio distrettuale di Primiero, l'Ufficio distrettuale di Cles, il Tribunale di Circolo di Rovereto, l'Ufficio distrettuale di Riva, l'Ufficio distrettuale di Tione). La crisi subentrata alla sconfitta austriaca nella seconda guerra di indipendenza italiana e alla perdita della Lombardia segnarono la fine del neoassolutismo nella monarchia e l'apertura alle forze liberali. Vennero emanate prima la legge fondamentale del 20 ottobre 1860, poi la più innovativa legge fondamentale del 26 febbraio 1861. Nel 1861, quale appendice alla legge fondamentale del 26 febbraio, venne approvato anche un nuovo regolamento provinciale per il Tirolo, il quale suscitò ancora delusione nei politici trentini a causa della loro insufficiente presenza alla Dieta: 21 deputati su un totale di 68. Da allora fino al 1914 in Tirolo, nonostante le pressioni per un rinnovamento, non furono introdotte sostanziali modifiche nella costituzione provinciale, né nei criteri della rappresentanza. La sconfitta subita ad opera dei prussiani nel 1866 fece perdere all'Austria il ruolo-guida in Germania e provocò la cessione del Veneto all'Italia in seguito alla terza guerra di indipendenza. L'anno seguente le pressioni ungheresi portarono alla costituzione del 21 dicembre 1867, che decretava il cosiddetto Ausgleich, il compromesso che dava vita alla duplice monarchia austro-ungarica. I due tronconi di impero mantenevano in comune esercito e finanze, ma godevano ciascuno di un'organizzazione politico-amministrativa propria. La legge del 19 maggio 1868 sull'erezione delle autorità politico-amministrative nei diversi regni della corona procedette alla completa separazione tra amministrazione politica e funzioni giudiziarie. Le autorità politiche distrettuali venivano denominate Capitanati distrettuali, creati nel 1849, decaduti durante il neoassolutismo e ora rimessi in vita, i quali erano retti da un Capitano e assorbivano l'attività politica che in precedenza era delle Preture e degli Uffici distrettuali misti.

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Secondo l'ordinanza del Ministero degli Interni del 10 luglio 1868, la Contea principesca del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in 24 Capitanati distrettuali (in vigore a partire dal 31 agosto 1868), otto dei quali per la parte italiana. Le città di Trento e Rovereto, che in base al regolamento comunale del 1862 erano state elevate a città statutarie, dal punto di vista politico-amministrativo erano equiparate ai Capitanati distrettuali, per l'ambito giudiziario invece dipendevano dall'omonimo Giudizio distrettuale. Mentre nell'ambito dell'Impero si ebbero diverse leggi elettorali, tese ad allargare sempre più il diritto di voto (1873, 1882, 1896, fino al suffragio universale maschile del 1907) nei comuni della monarchia per l'elezione delle Rappresentanze comunali la base elettorale rimase notevolmente più bassa. L'ultima provincia a rinnovare il proprio ordinamento interno fu il conservatore Tirolo. Il 2 febbraio 1914 finalmente ottenne la ratifica imperiale la nuova Landesordnung tirolese, che rappresentò in parte ancora un compromesso con il vecchio ordine.

Il comune di Cavareno, appartenente al Circolo di Trento, dal 1817 al 1849 fu sottoposto, per l'amministrazione politico-amministrativa al Giudizio distrettuale di Fondo. In seguito alla separazione dell'amministrazione politica da quella giudiziaria introdotta con la patente imperiale del 1849 (seguita ai moti del 1848), Cavareno dipese per il primo ambito dal capitanato distrettuale di Cles dal 1850 al 1854, mentre per l'amministrazione giudiziaria fu sottoposto al Giudizio distrettuale di Fondo (coincidente con quello precedente). Nel periodo del neoassolutismo la patente del 1849 decadde e l'amministrazione politica tornò ad essere unita a quella giudiziaria; entrambe furono esercitate dagli uffici distrettuali detti appunto " misti", che nella parte italiana del Tirolo assunsero la denominazione di preture. Cavareno dal 1854 fece parte della pretura di Fondo. Con la fine del neoassolutismo e l'avvento del liberalismo in Austria, nel 1868 furono ricostituiti gli ampi capitanati distrettuali per l'amministrazione politica e i più ridotti giudizi distrettuali per quella giudiziaria. Come nel 1850, Coredo tornò a far parte per l'amministrazione politica dal capitanato distrettuale di Cles (1868 - 1918) e per quella giudiziaria dal giudizio distrettuale di Fondo (1868 - 1922). Sotto il governo italiano fu sottoposto al Governatore per gli affari civili (1918-1919) e al Commissariato civile del distretto politico di Cles (1919-1923) competente per la parte politico-amministrativa.

Nell'ambito ecclesiastico Cavareno ebbe la concessione del fonte battesimale nel 1855 e divenne parrocchia il 7 ottobre 1915 rientrante nel decanato di Fondo.

Fonti normative "Costituzione della Repubblica italiana adottata per acclamazione nei Comitati nazionali di Lione", 26 gennaio 1802, n. 1. Legge 24 luglio 1802, n.55 "sulla tassa personale in favore delle comuni" Legge 24 luglio 1802, n.54 "sull'organizzazione delle autorità amministrative" Legge 4 settembre 1802, n.75 "relativa alla pubblica istruzione" Legge 17 settembre 1802, n.87 "per la guardia nazionale" Legge 21 settembre 1802, n.89 "sopra i debiti e crediti delle comuni" Decreto 30 ottobre 1802, n.109 "per la Guardia nazionale" Decreto 24 gennaio 1803, n.12 "riguardante la conservazione de'boschi per i legnami necessari al servizio dell'artiglieria e della marina" Legge 22 marzo 1804, n.25 "sui ricevitori comunali e dipartimentali"

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Legge 27 marzo 1804, n.30 "sulle strade" Legge 18 aprile 1804, n.42 " relativa all'alienazione de' beni comuni" Decreto 9 maggio 1804, n.55 "sulla vaccinazione" Decreto 8 giugno 1805, n.46 "sull'amministrazione pubblica e sul comparto territoriale del regno" Decreto 6 maggio 1806, n.73 "riguardante la sistemazione ed amministrazione generale delle acque e strade" Decreto 25 luglio 1806, n.147 "riguardante i beni comunali incolti" Decreto 4 dicembre 1806, n.230 "relativo alla rinnovazione e completazione dei consigli distrettuali e comunali" Nomina 3 gennaio 1807, n.2 "di una commissione destinata a raccogliere tutti i dati necessari a regolarizzare l'amministrazione dei comuni" Decreto 9 gennaio 1807, n.5 "portante il regolamento sull'ornato della città" Decreto 12 gennaio 1807, n.16 "sulle finanze per il 1807" Decreto 7 aprile 1807, n.58 "relativo alle spese di culto e di beneficenza a carico dei comuni" Decreto 1 maggio 1807, n.70 "riguardante le aste negli appalti delle opere d'acque, ponti e strade" Decreto 5 giugno 1807, n.95 "con cui sono concentrate nel podestà e nel sindaco le funzioni attribuite alle municipalità dal decreto dell'8 giugno 1805" Decreto 5 giugno 1807, n.46 "sull'amministrazione pubblica e sul comparto territoriale del regno" Decreto 4 agosto 1807, n.125 "che istituisce una Direzione generale dell'amministrazione dei comuni" Decreto 4 agosto 1807, n.128 "relativo ai modi di estinguere le passività dei comuni colle attività che si possono impiegare a tale uso" Decreto 9 febbraio 1808, n.59 "diretto ad impedire ai creditori dei comuni l'escussione sulle attività annoverate nei prospetti preventivi" Decreto 18 maggio 1808, n.129 "relativo ai boschi del regno" Decreto 10 febbraio 1809, con cui si dispone che ogni comune deve avere il suo estimo e conseguentemente i suoi registri censuari particolari in cui siano descritti i possessori attuali dei fondi posti nel territorio del comune. Decreto 18 marzo 1809, n.39 "con cui sono applicate anche ai comuni di seconda classe le disposizioni del decreto 11 corrente mese, relativo alle sovrimposte comunali" Decreto 19 aprile 1809, n.65 riguardante l'attivazione del nuovo sistema dei dazi di consumo nei comuni e territori aperti Decreto 29 giugno 1809, n. 78, sull'organizzazione definitiva dei cancellieri del censo Decreto 19 maggio 1810, n.89 "con cui vengono provvisoriamente mantenute in vigore nel Tirolo meridionale le attuali leggi e i regolamenti di amministrazione" Decreto 28 maggio 1810, n. 94 relativo alla definitiva riunione al Regno d'Italia del Tirolo meridionale Decreto 15 giugno 1810, n.106 "che ordina la pubblicazione ed attivazione nel dipartimento dell'Alto Adige del codice Napoleone, dei regolamenti sui registri delle nascite, dei matrimoni e delle morti e dei decreti analoghi, del decreto sul diritto di albinaggio e di quello sulla tutela, emancipazione e cura degli abbandonati e degli esposti" Decreto 16 giugno 1810, n.111 "contenente diverse disposizioni di finanza e per la tutela delle corporazioni di culto e di beneficenza e dei comuni nel Dipartimento dell'Alto Adige" Decreto 8 luglio 1810, n.129 "che determina i gradi di parentela che escludono i membri dei consigli

39 comunali dal votare, allorchè trattasi di cause in cui sono interessate persone di aderenza reciproca" Decreto vicereale 24 luglio 1810, con cui viene sancita la divisione del Dipartimento dell'Alto Adige in 5 distretti e si propone la loro suddivisione in 121 comuni e in 20 cantoni Decreto 10 agosto 1810, n.163 "relativo all'organizzazione giudiziaria del Dipartimento dell'Alto Adige e dalla parte del Tirolo da unirsi al Dipartimento della Piave" Decreto 10 agosto 1810, n.161 "che prescrive un nuovo metodo per la compilazione de' conti preventivi e consuntivi dei comuni" Decreto 23 agosto 1810, n. 194, che estende al Dipartimento dell'Alto Adige il sistema d'amministrazione dei comuni del regno Circolare del Prefetto dell'Alto Adige Alessandro Agucchi 10 settembre 1810, Istruzioni per le municipalità di prima, seconda e terza classe dirette a facilitare loro l'esecuzione delle leggi e dei regolamenti governativi Circolare del consigliere di stato 1 dicembre 1810 che impone l'entrata in vigore del Decreto del 10 agosto 1810, n. 161 dal 1 gennaio 1811 Decreto del viceré Eugenio Napoleone 15 febbraio 1811, n. 49, "che estende al dipartimento dell'Alto Adige ed ai cantoni di Tobiano e Primiero il sistema amministrativo della pubblica beneficenza esistente negli altri dipartimenti" Decreto vicereale 22 aprile 1811, n.101 "con cui si estendono al Dipartimento dell'Alto Adige ed ai cantoni di Tobiano e di Primiero i due decreti del 25 luglio 1806 e 4 agosto 1807; il primo intorno ai beni comunali incolti ed il secondo sull'estinzione dei debiti comunali" Decreto 27 maggio 1811, n.121 "relativo all'amministrazione, direzione, custodia e sorveglianza dei boschi del regno" "Codice dei podestà e sindaci del Regno d'Italia", 1811 settembre 17 Decreto 28 settembre 1811, n.236 "relativo all'amministrazione de'boschi" Decreto vicereale 10 dicembre 1811, n.278 "che estende ai comuni del Tirolo meridionale componenti il Dipartimento dell'Alto Adige od aggregati al Dipartimento della Piave, la legislazione del regno relativa a debiti e crediti del comune"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACCvr, "Archivio del comune di Cavareno". Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Mauro NEQUIRITO e Margherita FAES citato in bibliografia. Bibliografia FAES M., NEQUIRITO M. (a cura di), Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento- Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004 (dattiloscritto)

Note 1) Il 1 maggio 1817 il giudizio di Vigo di Fassa veniva staccato dal Circolo di Bolzano e incorporato a quello di Trento. 2) Da non confondersi con i Giudizi distrettuali dell'organizzazione del 1817, che in tedesco apparivano quali Landgerichte.

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3) Il Giudizio distrettuale di Cles era Tribunale correzionale per i giudizi a esso sottoposti.

41 subfondo 2 Comune di Cavareno (ordinamento austriaco), 1819 - 1923 (con doc. fino al 1959)

1 reg. e 21 b. (134 fascc., 3 mappe e 38 registri)

Soggetti produttori Comune di Cavareno, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Contenuto Il sottofondo comprende la documentazione prodotta dal comune di Coredo nell'epoca compresa fra il 1818 e il 1923, periodo in cui vigeva la legislazione austriaca; la documentazione peraltro non è completa e presenta delle lacune, soprattutto per quanto riguarda il carteggio; non esistono carte dell' anno 1818. Come accennato nella scheda del fondo archivistico, la documentazione amministrativa e contabile di questo periodo fu scartata nel 1937 in seguito a deliberazione podestarile e molti mazzi condizionati con assi (probabilmente relativi alla serie carteggio ed atti) furono bruciati nella stufa dell'ufficio comunale. Il materiale presente è attualmente organizzato in 13 serie archivistiche. L'ordine delle serie prevede la documentazione relativa ai verbali delle sedute della rappresentanza comunale, i protocolli degli esibiti, il carteggio e gli atti degli affari comunali ordinati per anno e per oggetto, i registri militari, il catasto, gli inventari del patrimonio, i quinternetti delle imposte e per la parte contabile sono state organizzate le serie dei preventivi, consuntivi e relativi documenti giustificativi, i giornali cassa e i registri diversi.

42 serie 2.1 Verbali delle sedute della rappresentanza, della deputazione comunale, del consiglio e della giunta comunale, 1875 - 1926

Contenuto Le sedute della rappresentanza e della deputazione si tenevano nella cancelleria comunale e le deliberazioni venivano registrate promiscuamente in ordine cronologico fino al 22 dicembre 1922; dal 16 gennaio 1923 iniziano le sedute del consiglio comunale e della giunta comunale come da R.D. 11.1.1923 n. 9.

Si conservano 6 registri dei verbali delle deliberazioni a partire dal 1875 al 1926.

2.1.n.7.b.7-10 . "Protocollo delle sessioni..." della rappresentanza comunale 1875 magggio 2 - 1894 giugno 3 Registro, legatura in mezza pelle, cc.175 n.n.

2.1.n.8.b.7-10 . "Protocollo delle sessioni..." della rappresentanza comunale 1894 luglio 17 - 1904 ottobre 30 Registro, legatura in mezza pelle, pp.152

2.1.n.9.b.7-10 . "Libro sessioni 1 novembre 1904..." della rappresentanza 1904 novembre 9 - 1906 dicembre 13 Registro, legatura in tela, cc.80 n.n.

2.1.n.10.b.7-10 . Protocollo delle sedute della rappresentanza e della deputazione comunale 1906 dicembre 27 - 1914 novembre 30 Le deliberazioni sono registrate promiscuamente Registro, legatura in mezza pelle, cc.289 n.n.

2.1.n.11.b.11-12 . Protocollo delle sedute della rappresentanza e della deputazione comunale 1915 gennaio 28 - 1921 ottobre 23 Registro, legatura in tela, cc. 148 n.n Note Con il 13 dicembre 1918 il capocomune cambia la denominazione in sindaco.

2.1.n.12.b.11-12 .

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"Libro sessioni di rappresentanza dal 1921..." 1921 novembre 30 - 1926 maggio 11 - Deliberazioni della rappresentanza e della deputazione comunale registrate promiscuamente : 1921 novembre 30 - 1922 dicembre 22 - Deliberazioni del consiglio e della giunta comunale registrate promiscuamente: 1923 gennaio 16 - 1923 settembre 8 - Deliberazioni della giunta comunale: nn. 1-31, 1924 gennaio 19 - 1926 maggio 11 Registro, legatura in mezza tela, cc.111 n.n.

44 serie 2.2 Protocolli degli esibiti, 1880 - 1924

Contenuto La legge comunale provvisoria del 1849, al paragrafo 83, stabiliva che la rappresentanza comunale dovesse nominare una persona idonea al disbrigo degli affari di cancelleria,che comprendeva anche la registrazione quotidiana della corrispondenza in arrivo e partenza. Lo schema del protocollo degli esibiti, completamente identico a quello vigente durante il periodo napoleonico, rimase in vigore fino all'introduzione della legislazione comunale italiana. In apposite finche sono riportati i dati essenziali di ciascun documento, cioè il numero progressivo ad esso attribuito in fase di protocollazione, il mittente o il destinatario, l'oggetto, la data ed eventuali altre annotazioni.

Si conservano 10 protocolli degli esibiti dal 1880 al 1924 con una lacuna dal 1891 al 1896.

2.2.n.13.b.13-16 . Protocollo degli esibiti 1880 gennaio 1 - 1882 dicembre 31 - 1880: nn. di prot.1-429; - 1881: nn. di prot.1-483; - 1882: nn. di prot.1-425

Il registro riporta all'inizio una rubrica divisa per materie ("Finanze, militare, polizia, sanità, comune e miscellanea" con l'annotazione di pochi documenti del 1882. Registro, legatura in mezza pelle, cc.110 n.n.

2.2.n.14.b.13-16 . "Protocollo degli esibiti" 1883 gennaio 2 - 1885 gennaio 22 - 1883: nn. di prot.1-520; - 1884: nn. di prot.1-476; - 1885: nn. di prot.1-42 Registro, legatura in mezza pelle, cc.78 n.n.

2.2.n.15.b.13-16 . Protocollo degli esibiti 1885 gennaio 2 - 1890 marzo 31 - 1885: nn. di prot.1-478; - 1886: nn. di prot.1-451; - 1888: nn. di prot.1-418; - 1889: nn. di prot.1-367; - 1890: nn. di prot.1-115 Registro, cc. 200 n.n.

45

2.2.n.16.b.13-16 . Protocollo degli esibiti 1897 luglio 27 - 1901 ottobre 16 - 1897: nn. di prot.347-611; - 1898: nn. di prot.1-731; - 1899: nn. di prot.1-866; - 1900: nn. di prot.1-1230; - 1901: nn. di prot.1-901 Registro, legatura in mezza pelle, cc. 294 n.n.

2.2.n.17.b.17-18 . Protocollo degli esibiti 1901 ottobre 16 - 1909 luglio 10 - 1901: nn. di prot.902-1112; - 1902: nn. di prot.1-1146; - 1903: nn. di prot.1-1064; - 1904: nn. di prot.1-1013; - 1905: nn. di prot.1-930; - 1906: nn. di prot.1-731; - 1907: nn. di prot.1-843; - 1908: nn. di prot.1-954; - 1909: nn. di prot.1-464 Registro, legatura in mezza tela, cc.572 n.n.

2.2.n.18.b.17-18 . Protocollo degli esibiti 1909 luglio 11 - 1911 novembre 14 - 1909: nn. di prot.465-886; - 1910: nn. di prot.1-1217; - 1911: nn. di prot.1-997 Registro, legatura in mezza tela, cc.200 n.n.

2.2.n.19.b.19-20 . Protocollo degli esibiti 1911 novembre 14 - 1915 agosto 18 - 1911: nn. di prot.998-1106; - 1912: nn. di prot.1-1167; - 1913: nn. di prot.1-1109; - 1914: nn. di prot.1-1172; - 1915: nn. di prot.1-686 Registro, legatura in mezza tela, cc.300 n.n.

46

2.2.n.20.b.19-20 . Protocollo degli esibiti 1915 agosto 21 - 1919 giugno 24 - 1915: nn. di prot.687-1099; - 1916: nn. di prot.1-1238; - 1917: nn. di prot.1-1318; - 1918: nn. di prot.1-1171; - 1919: nn. di prot.1-835 Registro, legatura in mezza tela, cc.300 n.n.

2.2.n.21.b.21-22 . Protocollo degli esibiti 1919 luglio 25 - 1921 novembre18 - 1919: nn. di prot.835-1340; - 1920: nn. di prot.1-1339 (1); - 1921: nn. di prot.1-1184 Registro, legatura in mezza tela, cc.202 n.n. Note 1. Il registro riporta una numerazione errata dal n. di prot.1232 si passa al 1333 fino al 1339, anziché nn. di prot.1233-1239.

2.2.n.22.b.21-22 . Protocollo degli esibiti 1921 novembre 18 - 1924 gennaio 11 - 1921: nn. di prot.1185-1335; - 1922: nn. di prot.1-1452; - 1923: nn. di prot.1-1536; - 1924: nn. di prot.1-58 Registro, legatura in mezza tela, cc.198 n.n.

47 serie 2.3 Carteggio ed atti ordinati per anno, 1844 - 1923 (con doc. fino al 1928)

Contenuto La serie comprendo il carteggio e gli atti dal 1844 al 1923 ordinati per anno. Il materiale prima del riordino si trovava raccolto in 2 buste e in qualche fascicolo sciolto. La documentazione che è giunta ai giorni nostri è esigua, per i motivi esposti nella descrizione del sottofondo, ma è in un buon stato di conservazione. La documentazione è stata organizzata per annalità, secondo l'uso praticato generalmente in epoca austriaca; gli atti sono stati ordinati, dove posibile, secondo il numero di protocollo, altrimenti secondo la data. L'anno 1923 contiene documentazione prodotta prevalentemente in periodo postunitario, ma si è data priorità alla cesura archivistica derivata dall'applicazione del titolario italiano (le 15 categorie), avvenuta nel 1924.

2.3.n.23.b.23-59 . Carteggio ed atti 1844 Fascicolo

2.3.n.24.b.23-59 . Carteggio ed atti 1859 Fascicolo

2.3.n.25.b.23-59 . Carteggio ed atti 1863 Fascicolo

2.3.n.26.b.23-59 . Carteggio ed atti 1864 Fascicolo

2.3.n.27.b.23-59 . Carteggio ed atti 1865 Fascicolo

2.3.n.28.b.23-59 . Carteggio ed atti 1866

48

Fascicolo

2.3.n.29.b.23-59 . Carteggio ed atti 1868 Fascicolo

2.3.n.30.b.23-59 . Carteggio ed atti 1869 Fascicolo

2.3.n.31.b.23-59 . Carteggio ed atti 1870 Fascicolo

2.3.n.32.b.23-59 . Carteggio ed atti 1874 Fascicolo

2.3.n.33.b.23-59 . Carteggio ed atti 1877 Fascicolo

2.3.n.34.b.23-59 . Carteggio ed atti 1881 Fascicolo

2.3.n.35.b.23-59 . Carteggio ed atti 1883 Fascicolo

2.3.n.36.b.23-59 . Carteggio ed atti 1884 Fascicolo

49

2.3.n.37.b.23-59 . Carteggio ed atti 1885 - 1902 Si segnala: causa civile tra il comune di Cavareno e Federico Chierzi di costruttore della chiesa parrocchiale per un credito vantato, 1885-1902 Fascicolo

2.3.n.38.b.23-59 . Carteggio ed atti 1887 Fascicolo

2.3.n.39.b.23-59 . Carteggio ed atti 1889 Fascicolo

2.3.n.40.b.23-59 . Carteggio ed atti 1890 Fascicolo

2.3.n.41.b.23-59 . Carteggio ed atti 1891 Fascicolo

2.3.n.42.b.23-59 . Carteggio ed atti 1892 Fascicolo

2.3.n.43.b.23-59 . Carteggio ed atti 1893 Fascicolo

2.3.n.44.b.23-59 . Carteggio ed atti 1894 Si segnala :" Copia del rilievo eseguito nel novembre del 1889 del terreno comperato dall'onorevole Società degli Alpinisti Trentini alla Mendola. Lavis, 21 settembre 1894. Eccher Augusto geometra."

50

Fascicolo

2.3.n.45.b.23-59 . Carteggio ed atti 1895 Fascicolo

2.3.n.46.b.23-59 . Carteggio ed atti 1896 Fascicolo

2.3.n.47.b.23-59 . Carteggio ed atti 1898 Si segnala: atti relativi all'incolato Fascicolo

2.3.n.48.b.23-59 . Carteggio ed atti 1899 Fascicolo

2.3.n.49.b.23-59 . Carteggio ed atti 1900 - 1902 Si segnala : lavori sulla strada provinciale che attraversa l'abitato di Cavareno, 1900-1902 Fascicolo

2.3.n.50.b.23-59 . Carteggio ed atti 1901 - nn. di prot. 151-1104; Fascicolo

2.3.n.51.b.23-59 . Carteggio ed atti 1902 - nn. di prot. 340-1092 Fascicolo

2.3.n.52.b.23-59 .

51

Carteggio ed atti 1903 - 1914 - nn. di prot.503-1061; - Atti relativi alla "concorrenza" (partecipazione alle spese) per la costruzione e mantenimento della strada delle Palade, 1903-1914 Fascicolo

2.3.n.53.b.23-59 . Carteggio ed atti 1904 - nn di prot.: 166-880 Fascicolo

2.3.n.54.b.23-59 . Carteggio ed atti 1905 - nn. di prot.: 313-579 Fascicolo

2.3.n.55.b.23-59 . Carteggio ed atti 1906 - nn. di prot.: 105-580 Fascicolo

2.3.n.56.b.23-59 . Carteggio ed atti 1907 Fascicolo

2.3.n.57.b.23-59 . Carteggio ed atti 1908 - 1909 - nn di prot.: 680-941; - fogli di possesso fondiario di privati e di altri comuni, 1908 - 1909 Fascicolo

2.3.n.58.b.23-59 . Carteggio ed atti 1909 - nn di prot.: 21-871; - vertenza tra il comune e privati per il possesso di una casa, 1909 (con allegati documenti dal 1769 al 1898). Fascicolo

52

2.3.n.59.b.23-59 . Carteggio ed atti 1910 - nn di prot.: 198-1140 Fascicolo

2.3.n.60.b.60-72 . Carteggio ed atti 1911 - 1912 Si segnala: permesso di costruzione per l'innalzamento di un piano dell'edificio scolastico, 1911-1912 Fascicolo

2.3.n.61.b.60-72 . Carteggio ed atti 1912 - nn. di prot.139-976; - "Regolamento per la concessione ai privati di acqua potabile derivante dall'acquedotto comunale" Fascicolo

2.3.n.62.b.60-72 . Carteggio ed atti 1913 - 1928 - nn. di prot.84-1106; - permesso di costruzione per l'asilo-ricreatorio e canonica, 1913-1914 Fascicolo

2.3.n.63.b.60-72 . Carteggio ed atti 1914 - nn. di prot.45-991; - vertenza tra il comune e l'amministrazione della ferrovia Dermulo - Mendola, 1914-1924; 1928 Fascicolo

2.3.n.64.b.60-72 . Carteggio ed atti 1915 - nn. di prot.450-791 Fascicolo

2.3.n.65.b.60-72 . Carteggio ed atti 1916 Fascicolo 53

2.3.n.66.b.60-72 . Carteggio ed atti 1917 - nn. di prot.239-1312 Fascicolo

2.3.n.67.b.60-72 . Carteggio ed atti 1918 - nn. di prot.26-1148 Fascicolo

2.3.n.68.b.60-72 . Carteggio ed atti 1919 - nn. di prot.326-1310 Fascicolo

2.3.n.69.b.60-72 . Carteggio ed atti 1920 Si segnala: costruzione delle scuole comunali Fascicolo

2.3.n.70.b.60-72 . Carteggio ed atti 1921 - nn. di prot.117-1089 Fascicolo

2.3.n.71.b.60-72 . Carteggio ed atti 1922 - nn. di prot.110-1190; - atti relativi alla cittadinanza Fascicolo

2.3.n.72.b.60-72 . Carteggio ed atti 1923 - 1925 - nn. di prot.184-1336; - deliberazioni del consiglio comunale (copie); 54

- "Decreto di concessione alla Società industrie elettriche trentine con sede in Milano per l'esecuzione di 2 impianti idroelettrici presso Bozzana e presso S. Giustina¿"; - schede di famiglia degli orfani di guerra; - atti relativi ad edifici di valore antico e artistico; - esattoria consorziale; - imposte dirette; - tassa di registro e bollo, 1923-1924; - corso per cementisti organizzato dalla delegazione provinciale dell'emigrazione di Trento, 1923-1925 Fascicolo

55 serie 2.4 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1864 - 1959

Contenuto In questa serie sono stati collocati il carteggio e gli atti di argomento specifico che non hanno trovato posto nel carteggio ed atti generale ordinato per anno in quanto fin dal loro prodursi erano stati considerati e condizionati in buste separatamente.

Si tratta di 6 buste di atti relativi a una vertenza e a lavori pubblici dal 1864 al 1959. Si segnala: una busta ritrovata fra assicelle, riportante la scritta "Documenti importanti di Cavareno" contenente carte relative a locazioni, mutui, carteggio ed atti della quale è stato descritto il contenuto analiticamente.

2.4.n.73 . "Documenti importanti del comune di Cavareno" 1865 - 1922 - Saldo del debito del comune di Cavareno stipulato nel 1820 con la chiesa curaziale, 1865; - Locazione di un prato di monte,1867; - Transazione, 1867; - Rinnovazione ipotecaria di un debito stipulato nel 1867, 1870; - Stipulazione di un mutuo per la costruzione della chiesa concesso da Teodosio Pontirolli da Piano in Val di Sole, 1871; - Editto relativo ai diritti di proprietà interessati dalla deviazione delle sorgenti del Linor da parte del comune di Romeno, 1877; - "Distinta dei crediti del comune di Cavareno del cessato fondo di ammortizzazione e fondo Chiesa compilata da Giuseppe Battocletti", [1878 - 1883]; - Nomina di una deputazione che rappresenti il comune nel progetto di "Deviazione Acqua", 1878; - Vertenza con Dambel per la manutenzione e ricostruzione del "Ponte al Rù", 1880; - Assicurazione di un capitale, 1880; - Transito dei censiti di Romeno con i prodotti forestali per le strade di Cavareno, 1884; - Saldo di un debito stipulato nel 1877 dal comune con la famiglia Gabos da Dres; - Debito stipulato dal comune con Luigia Gabos da Dres e saldo relativo, 1889 -1899; - Causa fra Tevini Sisinio e Alessandro e il comune per questioni di crediti, 1901; - Richieste del comune alla Cassa rurale di Cavareno di un mutuo, 1902-1904 (con doc. dal 1899); - Mantenimento di un povero, 1903 (con doc. dal 1898); - Sottoscrizioni delle azioni della ferrovia Trento - Malè,1904-1905 (con doc. antecedenti del 1899); - Acquisti di prati di monte, 1904-1911; - Costruzione di un serbatoio dell'acquedotto "al Somolac", 1905-1906; - Contratto con il curato, 1906; - Saldo di un debito stipulato nel 1845,1906; - Costruzione del nuovo panificio Springhetti, 1906 - 1907; - Prevenzione incendi, 1906 - 1908; - Passaggi di consegna fra amministratori, 1906-1911; - Permesso concesso a Pellegrini Giovanni per la costruzione di un muro, 1907; - permesso di esercitare la professione di muratore,1908; - vertenza con Ruffrè per il ponte alla Crosara, 1908; 56

- autorizzazione concessa per la vendita di un terreno il località "Croce de Zinis", 1909; - autorizzazione per un mutuo necessario per la ricostruzione della casa comunale, 1909; - vendita di un terreno a Massimino Springhetti, 1911; - permuta con Giacomo Springhetti, 1911; - pianta dello "stabile prativo" di proprietà dei f.lli Endrizzi, 1912; - contratto d'affitto,1912; - compravendita di Battista Springhetti, 1912 (con documenti dal 1908); - vendita di un terreno a Ambrogio Covi e Francesco Larcher, 1914; - condizioni per il conferimento dell'ufficio esattoriale, 1919 ; - ricovero di un malato in manicomio, 1919; - saldo di un debito stipulato dal comune, 1919; - autorizzazione alla sottoscrizione del prestito nazionale, 1920; - contratto con Bortolo Zini, 1920; - condizioni per il conferimento dell'ufficio esattoriale, 1922; - locazione dell'orto canonicale, 1922; - vertenza con il comune di Dambel per la manutenzione della strada "alle Strette", 1922 Busta

2.4.n.74 . Vertenza tra il comune di Cavareno e il comune di Ruffré per il possesso di boschi e prati sulla montagna promiscua 1864 - 1899 Si tratta di una raccolta, formata per esigenze amministrative, di vertenze ed atti relativi alla divisione di territori di proprietà comune da 1864 al 1899 con documenti antecedenti e allegati dal 1551; si segnala: "...Vertenza Cavareno-Ruffré...", 1749 settembre [24] - 1836 luglio 29, registro legato in pelle contenente: - copie di atti e sentenza nella causa tra Cavareno e Ruffré per questioni di "diritto di legnatico" discussa davanti a mons. Giuseppe Maria dei conti Thun, giurisdicente di Castelfondo, 1749 settembre [24] - 1753 dicembre 14 (con documenti antecedenti dal 1551 in copia autentica coeva); - verbale per la fissazione di un termine di confine tra Cavareno e Ruffré, 1821 maggio 31, - copie di decreti inerenti all'argomento spediti dal Giudizio distrettuale di Fondo al comune di Ruffré, 1834 maggio 30-1836 luglio 29, registro legato in pelle, con indice all'inizio non numerato di cc. 43. Busta

2.4.n.75 . Vertenza tra il comune di Cavareno e il comune di Ruffré per il possesso di boschi e prati sulla montagna promiscua 1900 - 1959 Si tratta di una raccolta, formata per esigenze amministrative, di vertenze ed atti relativi alla divisione di territori di proprietà comune dal 1900 al 1959; si segnala: progetto riguardante lo scioglimento delle promiscuità proposto dall'ing. Oreste Susat, 1956-1959 Busta

2.4.n.76 . Costruzione di acquedotti 1864 - 1923 - "Progetto di un acquedotto che medita eseguire il comune di Cavareno...", redatto dal geom. F. Donà, 1864 maggio 12-1865 marzo 15;

57

- Costruzione dell'acquedotto e dell'alimentazione di due fontane, progetto redatto dal geom. F. Donà, 1866 novembre 30; - Costruzione dell'acquedotto potabile: carteggio, atti, circolari, domande di allacciamento, 1877-1923. Busta

2.4.n.77 . Lavori pubblici vari 1867 - 1923 - Descrizione, premisura, analisi e fabbisogno per la costruzione di una cappella mortuaria nel cimitero del comune di Cavareno redatti dal geometra F. Donà, 1867 maggio 12; - Ricostruzione del ponte sopra il rio Moscabio, 1885; - "Progetto per l'adattazione dei nuovi locali scolastici nel comune di Cavareno": ristrutturazione della vecchia chiesa ad uso scuole, 1887-1888; - Costruzione di un tronco di strada da Cavareno ad Amblar: atti, asta, offerte, contributo, espropriazioni, pagamenti, lavori addizionali da farsi, osservazioni dei collaudatori, 1906-1915; - Ristrutturazione della casa comunale al n. civico 67 da adibirsi a panificio comunale e di un nuovo locale ad uso cooperativa: capitolati, carteggio, atti, protocolli, contratti, libro edile, preventivi e resoconti spese, con progetti del 1906 (non realizzato) e del 1908 redatti dall'ing. Riccambona, 1907-1911; - costruzione della strada "a Linor": progetto redatto da Giordano Bevilacqua nel 1922, preventivi e premisure, capitolati d'asta, aste per l'assegnazione dei lavori e conto finale, 1922-1923 Busta

2.4.n.78 . Tramvie elettriche 1894 - 1915 - Ferrovia Trento-Malè: atti, relazioni, circolari, sessioni del comitato per le tramvie elettriche trentine, estratti e copie dei protocolli di sessione del consiglio comunale di Trento, 1894-1906 - Ferrovia Dermulo-Mendola: carteggio, atti, copie dei protocolli di sessione del Comitato tramviario locale di Cles, del Comitato direttivo per le tramvie elettriche trentine di Trento, della Commissione tramviaria per la tramvia dell'Alta Anaunia, piano di finanziamento, corrispondenza con il comune di Cavareno, progetto della stazione di trasformazione sulla Mendola del 1907, statuto della S.P.A. Ferrovia elettrica locale dell'Alta Anaunia (Dermulo-Fondo-Mendola) del 1908, vertenza tra il comune e la Banca cattolica come concessionaria della ferrovia, ordinanze e altri atti relativi. Busta

58 serie 2.5 Permessi di fabbrica, 1887 - 1923

Contenuto Nell'ordinamento austriaco chiunque intedesse eseguire un'opera edilizia era soggetto ad un atto d'assenso della deputazione comunale (1) al fine di verificare che la stessa non fosse in contrasto con gli interessi pubblici tutelati.

Nell'unica busta formante la serie, sono raccolte le domande (corredate da disegni) dei privati intenzionati a costruire o riadattare i propri edifici e le risposte della commissione edilizia incaricata di rilasciare il relativo permesso, inoltre sono contenuti anche rapporti fatti in merito a contravvenzioni edilizie. La documentazione, riordinata dal gruppo culturale " La stua" di Cavareno, era raccolta in una busta corredata da un elenco, il presente lavoro ha mantenuto l'impianto dato, disponendo i fascicoli in ordine cronologico.

Note 1) cfr. n. di prot. 157 del 24 marzo 1899: " N. 6532. Istruzione per le deputazioni comunali sul modo di evadere le istanze per permesso di fabbrica", redatta dalla Giunta provinciale, inserita nelle presente busta.

2.5.n.79 . Permessi di fabbrica e contravvenzioni edilizie 1887 - 1923 Permessi di costruzione: - Massimiliano e Melchiorre Larcher al n. civ.71, 1887; - Giuseppe Zini via Roma, loc. Ruc, 1888; - Leopoldo Campi al n. civ.2, 1889; - istruzioni per i permessi di fabbrica, 1899; - f.lli Springhetti, sec.XIX; - Malench Pietro, sec.XIX; - Giuseppe Rizzi, sec.XIX; - eredi di Giuseppe Larcher, sec.XIX; - Angelo Pellegrini, sec.XIX; - famiglia Borzaga loc. Piazza, sec.XIX; - Battista Zini e f.lli, sec.XIX; - Giorgio Zani, [18..]; - Giorgio, Marco e Fernando Springhetti e Giuseppe Polli, n. civ.12, sec.XIX; - [ Progetto dell'ex hotel Corona], via Roma, sec.XIX; - casa di Giuseppe Batocletti al n. civ.65, loc. Sovic, sec. XIX; - Agostino e Marianna Marignoni, sec.XIX-XX; - carteggio, disegni, sec.XIX-XX; - caseificio comunale, 1900; - famiglia Spreter-Mendola "Nuovo stabilimento alpino di Cavareno", 1900-1902; - Bortolo Borzaga, 1904; - Francesco Tecilla farmacista di Cavareno, via Roma, 1905; 59

- Giuseppe Larcher, 1905; - Giuseppe Malench e f.lli, 1906; - f.lli Batocletti via Moscabio, loc. Bus, 1906; - Lorenzo e Battista Springhetti, via Moscabio, 1906; - Michele Visintin e f.lli Endrizzi, 1906; - "Bortolo e f.lli Endrizzi" n. civ.7, 1906; - Luigi Endrizzi, 1906; - f.lli Pellegrini e Giacomo Zucchelli, 1908-1909; - f.lli Tevini, 1909; - Valentino e Ferdinando Seppi, 1909-1910; - rimostranze di privati, 1910; - rimostranze di privati, 1910; - Pacifico Zani, 1910; - Giovanni Pellegrini, 1910; - Riccardo Larcher, 1910; - Bortolo e Giuseppe Endrizzi, 1911; - Massimino Springhetti, 1911; - Nicolò Zini, 1911; - rimostranze fra privati, 1911; - Battista De Campi "Castello De Campi", n.civ.2, 1911 marzo 18; - Lorenzo Batocletti , 1911; - Mario Giupponi "Villa Montanina", Dos Lonch, 1911; - casa di Francesco Larcher, 1911; - villa di Leopoldo Endrizzi, 1911; - veranda per l'abitazione del medico, 1912; - Francesco Larcher, 1912; - Michele Zinis ed Enrico Batocletti, 1913; - villino dell'ing.Giuseppe Giovannini alla Mendola, 1913; 1920-1922; - veranda dell'hotel di Carlo Gasperini, 1913; - Valentino Zani, 1914; - Giuseppe Zani, 1914; - terreno in vendita a Carlo Gasperini, 1919; - Francesco Larcher, 1921, con progetto del maestro muratore Francesco Pellegrini, 1921 gennaio; - Pietro Springhetti, 1921-1922; - Lorenzo Zani, 1921; - Bortolo Rizzi, 1921; - Augusto Leitner, 1922; - Enrico Zani, 1923; - Giovanni Dall'Oglio, 1923; - Fortunato Borzaga, 1923; - Alessandro Bolego, 1923; - "Progetto riguardante la costruzione di un locale attiguo al negozio della cooperativa nella casa comunale civico numero 67a in Cavareno", 1923 novembre 25 e preventivo redatti dal maestro muratore Francesco Pellegrino, 1923; - Battisti Enrico, n. civ.91, sec.XX; - un disegno, sec.XX

60

Contravvenzioni edilizie: - nn.1-27, 1908-1909; - contravvenzioni al regolamento edilizio, 1908-1910; Busta

61 serie 2.6 Registri militari, 1889 - 1919

Contenuto In questa serie si conservano i registri nei quali venivano riportati i nominativi dei militari inquadrati nella riserva o nella leva in massa e i nominativi di quelli che dovevano assentarsi per un determinato periodo di tempo dal territorio del comune per diversi motivi, soprattutto di lavoro.

2.6.n.80.b.80-83 . "Registro nominale al protocollo d'evidenza degli uomini in congedo permanente della riserva e della riserva di supplemento del comune di Cavareno" 1889 - 1896 Rubrica alfabetica riportante il corpo di truppa, il numero progressivo, il grado, il nome e cognome e le annotazioni. Registro, legatura in mezza tela

2.6.n.81.b.80-83 . "Protocollo nominale in ordine alfabetico dei bersaglieri di Cavareno" 1892 - 1907 Rubrica alfabetica riportante il corpo di truppa, il numero progressivo, il grado, il nome e cognome e le annotazioni. Registro, legatura in mezza tela

2.6.n.82.b.80-83 . "Ruolo degli [obbl]igati alla leva in massa del comune di Cavareno..." cl.1860 - 1900 1892 - [1918] Il registro riporta: il numero progressivo, il nome e cognome dell'obbligato alla leva in massa, la professione, la residenza, il servizio militare prestato, i motici per cui non è possibile prestare servizio nella leva in massa e i motivi dell'eventuale esonero, le osservazioni. Registro, legatura in mezza tela, cc.40 n.n.

2.6.n.83.b.80-83 . "Cavareno. Libro d'insinuazione militare" 1893 - 1919 (1) Il registro riporta: il numero progressivo, la data dell'insinuazione, il corpo di truppa, l'annata d'assento, il numero del foglio di matricola, il grado, il nome, il comune di pertinenza, il distretto politico di pertinenza, il numero del distretto di completamento di pertinenza, l'insinuazione e di questa la dimora, il luogo, il distretto politico e per quanto tempo e le annotazioni. Registro, legatura in mezza tela, cc.17 n.n. Note 1. Le date si riferiscono alle annate d'assento.

62 serie 2.7 Catasto, 1859 - 1883

Contenuto Con la patente dell'imperatore Francesco I del 23 dicembre 1817 (1) fu decisa l'istituzione di un catasto unitario per tutte le provincie dell'impero, che fu realizzato entro la prima metà del sec. XIX, fatta eccezione per il Tirolo e Vorarlberg a causa della resistenza passiva posta in essere dai ceti dirigenti e dai possidenti locali. Soltanto nel clima politico e sociale creatosi dopo i moti rivoluzionari del 1848 e con la successiva reazione neoassolutista venne disposta nel 1853 la mappatura della circoscrizione catastale corrispondente alle provincie del Tirolo e Vorarlberg, che fu completata nel 1861, senza tuttavia l'elemento essenziale rappresentato dalla determinazione della rendita e l'attribuzione della stima. Soltanto negli anni Ottanta, in seguito alla legge 23 maggio 1883, n.83 (2) e relativo regolamento (3), si procedette all'attribuzione della stima, ma solo per le particelle fondiarie, e furono compilati nuovi protocolli (4). La documentazione presente negli archivi comunali è costituita dalle mappe, dai protocolli delle particelle dei terreni e degli edifici e dagli elenchi alfabetici dei possessori.

La serie comprende due mappe catastali del 1859 e del 1883.

Note 1. "Raccolta delle leggi provinciali per il Tirolo Voralberg", 1817, vol. IV, parte II, pp.1229-1248 2. "Raccolta delle leggi dell'impero" 1883, pp.249-268 3. Ibidem,pp.282-342, Ordinanza del ministero di finanza 11 giugno 1883, n.91 4. Marcello BONAZZA, "La misura dei beni: il catasto teresiano trentino-tirolese tra sette e ottocento", [Trento],Comune di Trento, 2004 (Quadri e riquadri, 10), p.93-102

2.7.n.84.b.84-86 . "Cavareno nel Tirolo. Circolo di Trento. 1859" 1859 Mappa del comune catastale di Cavareno. Copia autentica del novembre 1903 Mappa, 9 fogli su tela

2.7.n.85.b.84-86 . "Cavareno nel Tirolo. Circolo di Trento. 1859" 1859 Mappa del comune catastale di Cavareno.Sono presenti due esemplari, una copia autentica del novembre 1903 e una copia riportante il territorio di Cavareno con la scritta:"Ruffrè" Mappa, 6 fogli e 5 fogli su tela

2.7.n.86.b.84-86 . Mappa catastale di Cavareno

63

1883 Mappa, 9 fogli in cartone

64 serie 2.8 Inventari del patrimonio, 1882 - 1919

Contenuto Ogni comune, per far fronte alle spese che si presentavano di anno in anno, doveva ricorrere in primo luogo, oltre che agli introiti derivanti dalle tasse, agli utili ricavati dalla gestione del patrimonio comunale. Ai fini di una razionale ed ordinata gestione del proprio patrimonio ogni comune era obbligato alla tenuta di un apposito inventario. Istruzioni più dettagliate vennero emanate con la legge 8 giugno 1892, B.P. n.17, dove si stabiliva che ogni comune dovesse compilare un inventario delle proprie sostanze e lo tenesse sempre in evidenza, procedendo periodicamente alla sua revisione. Nell'inventario dovevano essere registrati i beni mobili ed immobili, i debiti e gli oneri del comune e delle frazioni in cui si articolava il suo territorio e degli istituti e fondi amministrati dal comune, inoltre dovevano figurare i capitali pubblici e privati, le provvigioni, gli attrezzi e i diritti spettanti all'ente comunale su proprietà altrui. La rappresentanza comunale doveva procedere ogni tre anni alla revisione dell'inventario o alla compilazione di uno nuovo.

La serie è costituita da 4 registri dal 1882 al 1918.

2.8.n.87.b.87-97 . Inventario sul patrimonio complessivo 1882 Tre esemplari Registro, legatura in carta, cc.32 n.n.

2.8.n.88.b.87-97 . Inventario sul patrimonio complessivo del comune alla fine del 1893 1893 Rivisto ed approvato il 12 ottobre 1895. Due esemplari. Registro, legatura in carta, cc. 10 n.n.

2.8.n.89.b.87-97 . "Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Cavareno ... alla fine dell'anno1904" 1905 gennaio 27 Registro, legatura in carta, cc. 12 n.n.

2.8.n.90.b.87-97 . "Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Cavareno ... alla fine dell'anno 1918" 1919 maggio 12 Registro, legatura in carta, cc. 10 n.n.

65 serie 2.9 Quinternetti delle rendite, imposte e tasse, 1908 - 1923

Contenuto Il sistema fiscale autriaco prevedeva una serie di imposte dirette, destinate a finanziare l'erario e di imposte indirette i cui introiti andavano soprattutto alle casse comunali. Le imposte dirette erano: la fondiaria, quella sull'industria, quella sulla rendita, la casatico per classi e la casatico pigioni. Le imposte indirette si dividevano in tasse di consumo e tasse diverse. L'imposta fondiaria era il più antico genere di imposizione, colpiva tutte le aree utilizzate per colture agricole mentre ne erano esenti i terreni inproduttivi. L'imposta d'industria venne introdotta con la patente sovrana dall'imperatore Francesco I il 20 giugno 1817. Al pagamento di tale imposta erano soggetti i fabbricanti, i negozianti, le arti e i mestieri, le industrie e le attività aventi per scopo la prestazione di un servizio oppure la cessione di beni in usufrutto temporaneo. Questa imposta rimase in vigore fino al 31 dicembre 1897 allorchè venne sostituita dall'imposta generale d'industria alla quale era soggetto chiunque gestisse un'impresa industriale o esercitasse una attività rivolta al guadagno. L'imposta casatico per classi era un'imposta sul reddito che colpiva il valore d'uso degli edifici e veniva determinata in base al numero dei vani abitabili. L'imposta casativo pigioni veniva commisurata in base al reale o presunto rendimento degli edifici affittati o situati in località soggette a tale imposta, previa detrazione forfettaria delle spese di manutenzione.

La serie raccoglie i quinternetti delle rendite comprendenti una molteciplicità di voci (affitti, appalti,vendite legname, ecc.), dal 1908 al 1920; segue un quinternetto delle imposte e tasse dal 1920 al 1923.

2.9.n.91.b.87-97 . "Quinternetto di esazione delle rendite del comune di Cavareno distretto giudiziale di Fondo scadenti entro l'anno 1908..." (tit. int.) 1908 - 1910 Registro, legatura in cartone, cc.50 n.n.

2.9.n.92.b.87-97 . "Quinternetto di esazione delle rendite del comune di Cavareno distretto giudiziale di Fondo scadenti entro l'anno 1914..." (tit. int.) 1914 Registro, legatura in cartone, cc.29 n.n.

2.9.n.93.b.87-97 . "Quinternetto di esazione delle rendite del comune di Cavareno distretto giudiziale di Fondo scadenti entro l'anno 1915..." (tit. int.) 1915 Registro, legatura in cartone, cc.33 n.n.

66

2.9.n.94.b.87-97 . "Quinternetto di esazione delle rendite del comune di Cavareno distretto giudiziale di Fondo scadenti entro l'anno 1916..." (tit. int.) 1916 Registro, legatura in cartone, cc.26 n.n.

2.9.n.95.b.87-97 . "Quinternetto di esazione delle rendite del comune di Cavareno distretto giudiziale di Fondo scadenti entro l'anno 1918..." (tit. int.) 1918 Registro, legatura in cartone, cc.28 n.n.

2.9.n.96.b.87-97 . Quinternetto di esazione delle rendite del comune di Cavareno distretto giudiziale di Fondo scadenti entro l'anno 1920... (tit. int.) 1920 Registro, legatura in cartone, cc.30 n.n.

2.9.n.97.b.87-97 . "Quinternetto del cassiere" 1920 - 1923 Il registro riporta: numero corrente, nome del debitore, tipo di tassa o imposta (steora fondiaria, casatico, industria; tassa per gli scolari, santese, acqua irrigatoria, incendi, perizie, collette, vacche), importo e annotazioni. Registro, legatura in mezza tela, cc.273 n.n.

67 serie 2.10 Partitario dei contribuenti, 1922 - 1923

Contenuto La serie è composta da un unico registro riportante i contribuenti con i loro debiti nei confronti del comune dal 1922 al 1923.

2.10.n.98 . "Partitario" 1922 - 1923 Il registro riporta su ogni pagina, il nome di un contribuente con le annotazioni e le voci degli affitti e delle tasse dovute dalla persona al comune. Registro, legatura in mezza tela, cc.233

68 serie 2.11 Preventivi ed allegati, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1819 - 1923

Contenuto l regolamento comunale del 1819 confermò le disposizioni precedenti dettate dalla circolare governatoriale 3 aprile 1816, n. 7624 e la legge 31 agosto 1817, n. 65 "relativo al metodo di stesura dei conti". Ogni comune era obbligato alla redazione e alla tenuta annuale del "Sommario di tutta l'entrata ed uscita" e del "Sistema preliminare". La legge provvisoria comunale del 1849 stabilì che la rappresentanza dovesse approvare i preventivi e i consuntivi. Il regolamento comunale del 1866 stabilì che ogni capocomune compilasse il bilancio e che la rappresentanza comunale lo esaminasse e lo approvasse non più tardi di un mese dall'inizio del nuovo anno; invece il conto consuntivo doveva essere approvato dalla rappresentanza non più tardi di tre mesi dopo l'inizio dell'anno successivo. Una normativa più particolareggiata in materia fu emanata con la legge 2 giugno 1892, n. 17 concernente l'amministrazione del patrimonio e dei redditi comunali. In forza di tale legge, ogni anno il capocomune doveva compilare il preventivo delle entrate e delle spese, attenendosi ad un formulario la cui emanazione spettava alla giunta provinciale. Il bilancio doveva essere esposto alla pubblica visione e la rappresentanza comunale doveva approvarlo; il conto consuntivo era redatto dal capocomune sulla base delle registrazioni d'entrata ed uscita. Dal 1819 al 1889 i bilanci preventivi portano la denominazione "Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita" e si compongono di tre sezioni: il riassunto delle previsioni di entrata ed uscita per il nuovo anno amministrativo, l'allegato alla parte attiva, dove venivano riportate analiticamente le varie voci relative alla previsione di entrata e l'allegato alla parte passiva con un analogo elenco dei titoli riguardanti le previsioni di spesa; rimane invariato fino al 1883 quando entra in uso il "Preventivo", un ulteriore mutamento nel 1892 in seguito all'entrata in vigore della legge dell'8 giugno sulle finanze comunali. Dal 1819 al 1889 i conti consuntivi erano denominati "Sommario di tutta l'entrata ed uscita" e si dividevano in tre parti: il quadro riassuntivo dove erano riportate tutte le entrate e le uscite del comune e due allegati per la parte attiva e passiva; dal 1892 la denominazione diventa "Conto consuntivo".

La serie è abbastanza completa dal punto di vista cronologico, ma la documentazione dei singoli anni è lacunosa, tanto da non permettere l'evidenziazione delle rubriche in cui solitamente sono raccolti i documenti giustificativi.

2.11.n.99.b.99-144 . Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita 1819 Registro

2.11.n.100.b.99-144 . Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita 1820 - 1821 Registro

69

2.11.n.101.b.99-144 . Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita 1821 - 1822 Registro

2.11.n.102.b.99-144 . Sistema preliminare di tutta l'entrata ed uscita 1822 - 1823 Registro

2.11.n.103.b.99-144 . Sommario di tutta l'entrata e l'uscita 1826 - 1827 Registro

2.11.n.104.b.99-144 . Sommario di tutta l'entrata e l'uscita 1829 - 1830 Manca il quadro riassuntivo Registro

2.11.n.105.b.99-144 . Documenti giustificativi del conto consuntivo 1830 Registro

2.11.n.106.b.99-144 . Documenti giustificativi del conto consuntivo 1833 - 1834 Liquidazione del conto consuntivo Registro

2.11.n.107.b.99-144 . Sistema preliminare di tutta l'entrata e l'uscita 1850 - 1851 Manca il quadro riassuntivo Registro

2.11.n.108.b.99-144 . Sommario di tutta l'entrata e l'uscita 1850 - 1851 Registro

70

2.11.n.109.b.99-144 . Sommario di tutta l'entrata e l'uscita 1851 - 1852 Registro

2.11.n.110.b.99-144 . Sommario di tutta l'entrata e l'uscita 1852 - 1853 Registro

2.11.n.111.b.99-144 . Sommario di tutta l'entrata e l'uscita 1853 - 1854 Registro

2.11.n.112.b.99-144 . Sommario di tutta l'entrata e l'uscita 1854 - 1855 Registro

2.11.n.113.b.99-144 . Sommario di tutta l'entrata e l'uscita 1855 - 1856 Registro

2.11.n.114.b.99-144 . Sommario di tutta l'entrata e l'uscita 1856 - 1857 Registro

2.11.n.115.b.99-144 . Sommario di tutta l'entrata e l'uscita 1859 Registro

2.11.n.116.b.99-144 . Sistema preliminare di tutta l'entrata e l'uscita 1859 - 1860 Registro

2.11.n.117.b.99-144 . 71

Documenti giustificativi 1860 - 1861 Registro

2.11.n.118.b.99-144 . Sommario di tutta l'entrata e uscita 1861 - 1862 Registro

2.11.n.119.b.99-144 . Sistema preliminare di tutta l'entrata e uscita 1862 Registro

2.11.n.120.b.99-144 . Documenti giustificativi [1882] Registro

2.11.n.121.b.99-144 . Preventivo 1890 Registro

2.11.n.122.b.99-144 . Preventivo 1892 Registro

2.11.n.123.b.99-144 . Conto consuntivo 1896 Registro

2.11.n.124.b.99-144 . Allegati al preventivo 1897 Fascicolo

2.11.n.125.b.99-144 . Documenti giustificativi del conto consuntivo 1897 72

Fascicolo

2.11.n.126.b.99-144 . Documenti giustificativi del conto consuntivo 1898 Fascicolo

2.11.n.127.b.99-144 . Preventivo 1899 Registro

2.11.n.128.b.99-144 . Documenti giustificativi del conto consuntivo 1899 Fascicolo

2.11.n.129.b.99-144 . Preventivo e allegati 1900 Fascicolo

2.11.n.130.b.99-144 . Conto consuntivo 1900 Manca quadro riassuntivo Fascicolo

2.11.n.131.b.99-144 . Preventivo 1901 Registro

2.11.n.132.b.99-144 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1901 Fascicolo

2.11.n.133.b.99-144 . Preventivo ed allegati 1902 Fascicolo

73

2.11.n.134.b.99-144 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1902 Fascicolo

2.11.n.135.b.99-144 . Preventivo ed allegati 1903 Fascicolo

2.11.n.136.b.99-144 . Conto consuntivo 1903 Registro

2.11.n.137.. b.99-144 . Preventivo ed allegati 1904 Fascicolo

2.11.n.138.b.99-144 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1904 Fascicolo

2.11.n.139.b.99-144 . Preventivo ed allegati 1905 Fascicolo

2.11.n.140.b.99-144 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1905 Fascicolo

2.11.n.141.b.99-144 . Preventivo ed allegati 1906 Fascicolo

2.11.n.142.b.99-144 . 74

Conto consuntivo e documenti giustificativi 1906 Fascicolo

2.11.n.143.b.99-144 . Preventivo ed allegati 1907 Fascicolo

2.11.n.144.b.99-144 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1907 Fascicolo

2.11.n.145.b.145-176 . Preventivo ed allegati 1908 Fascicolo

2.11.n.146.b.145-176 . Conto Consuntivo e documenti giustificativi 1908 Fascicolo

2.11.n.147.b.145-176 . Preventivo ed allegati 1909 Fascicolo

2.11.n.148.b.145-176 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1909 Fascicolo

2.11.n.149.b.145-176 . Preventivo ed allegati 1910 Fascicolo

2.11.n.150.b.145-176 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1910 75

Fascicolo

2.11.n.151.b.145-176 . Preventivo ed allegati 1911 Fascicolo

2.11.n.152.b.145-176 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1911 Fascicolo

2.11.n.153.b.145-176 . Preventivo e allegati 1912 Fascicolo

2.11.n.154.b.145-176 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1912 Fascicolo

2.11.n.155.b.145-176 . Preventivo ed allegati 1913 Fascicolo

2.11.n.156.b.145-176 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1913 Fascicolo

2.11.n.157.b.145-176 . Preventivo ed allegati 1914 Fascicolo

2.11.n.158.b.145-176 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1914 Fascicolo

76

2.11.n.159.b.145-176 . Preventivo ed allegati 1915 Fascicolo

2.11.n.160.b.145-176 . Documenti giustificativi del conto 1915 Fascicolo

2.11.n.161.b.145-176 . Preventivo ed allegati 1916 Fascicolo

2.11.n.162.b.145-176 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1916 Fascicolo

2.11.n.163.b.145-176 . Preventivo ed allegati 1917 Fascicolo

2.11.n.164.b.145-176 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1917 Fascicolo

2.11.n.165.b.145-176 . Preventivo ed allegati 1918 Fascicolo

2.11.n.166.b.145-176 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1918 Fascicolo

2.11.n.167.b.145-176 . Preventivo ed allegati 77

1919 Fascicolo

2.11.n.168.b.145-176 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1919 Fascicolo

2.11.n.169.b.145-176 . Prevetivo ed allegati 1920 Registro

2.11.n.170.b.145-176 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1920 Fascicolo

2.11.n.171.b.145-176 . Preventivo ed allegati 1921 Fascicolo

2.11.n.172.b.145-176 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1921 Fascicolo

2.11.n.173.b.145-176 . Preventivo ed allegati 1922 Fascicolo

2.11.n.174.b.145-176 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1922 Fascicolo

2.11.n.175.b.145-176 . Preventivo ed allegati 1923 Fascicolo

78

2.11.n.176.b.145-176 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1923 Fascicolo

79 serie 2.12 Giornali di cassa, 1921 - 1923

Contenuto Sono raccolti in questa serie i giornali di cassa, la cui tenuta era stabilita dalla circolare del Capitanato di Trento n. 12283/4109 del 21 dicembre 1817. Sono strumenti indispensabili per la compilazione del conto consuntivo, nei quali dovevano essere registrate tutte le entrate e le uscite del comune secondo il loro naturale ordine di svolgimento temporale.

La serie comprende un giornale di cassa e un giornale-mastro dal 1922 al 1923, diviso in due registri riportanti distintamente le entrate e le uscite.

2.12.n.177.b.177-183 . "Comune di Cavareno. Giornale - cassa" 1921 gennaio 17 - 1923 dicembre 31 - 1921: sono riportate sia le entrate che le uscite; - 1922 - 1923: sono riportate le entrate suddivise in: "denari incassati e denari da incassare" Registro, legatura in mezza tela, cc.47 n.n.

2.12.n.178.b.177-183 . "Giornale delle entrate" 1922 - 1923 Giornale e mastro riportante: numero corrente, data, generalità, riferimento al libro mastro e al capitolo dell'entrata del conto consuntivo. Registro, legatura in mezza tela, cc.12 n.n.

2.12.n.179.b.177-183 . "Giornale delle uscite" 1922 - 1923 Giornale e mastro riportante: numero corrente, data, generalità, riferimento al libro mastro e al capitolo del conto consuntivo dove la spesa viene annotata. Registro, legatura in mezza tela, cc.21 n.n.

80 serie 2.13 Registri diversi, 1894 - 1928

Contenuto Si conservano i registri riguardanti i diversi settori di competenza dell'amministrazione comunale per i quali a causa della loro esiguità o del loro carattere locale, non si è ritenuto opportuno costituire delle serie autonome.

2.13.n.180.b.177-183 . "Protocollo dei passaporti di viaggio..." e dei libretti di lavoro e di servizio 1894 marzo 9 - 1924 ottobre 9 Il registro riporta: numero progressivo, generalità, anno di nascita, data della richiesta e il motivo per cui viene richiesto il passaporto o il libretto di servizio o di lavoro. Registro, legatura in mezza pelle, pp.68 scritte

2.13.n.181.b.177-183 . "Passaporto per l'interno" 1919 agosto 25 - 1919 agosto 27 Si tratta delle matrici delle autorizzazioni per il rilascio del passaporto, nn.309 - 310 Il registro riporta: numero d'ordine, generalità, paternità e maternità del/la richiedente, luogo di nascita e distretto politico- circondario, residenza, pertinenza e professione, connotati personali del/la richiedente, firma, data topica e cronologica. Registro, legatura in carta, c.1

2.13.n.182.b.177-183 . "Registro sulla numerazione delle case" [1918] - 1928 Il registro riporta: numero corrente, numero civico vecchio, n. civico nuovo, via o piazza, nome e cognome del capofamiglia e le annotazioni. Registro, legatura in carta, cc.8 n.n.

2.13.n.183.b.177-183 . "Registro malattie epidemiche" 1921 - 1924 Il registro riporta: sulla carta di sinistra numero d'ordine, generalità dell'ammalato/a, età, dimora e tipo di malattia; sulla carta destra: giorno della malattia, giorno della denuncia, misure sanitarie adottate,'esito ed eventuali osservazioni (caso sospetto, accertamento batteriologico, provenienza da altro paese). Registro, legatura in carta, cc.2 n.n.

81

Ente Comune di Cavareno 1923 gennaio 13 -

Luoghi Cavareno (TN)

Archivi prodotti Fondo Comune di Cavareno, 01/01/1587 - 31/12/1962 Subfondo Comune di Cavareno (ordinamento italiano), 01/01/1923 - 31/12/1962

Storia In seguito alla sconfitta dell'Austria nel primo conflitto mondiale, il trattato di St. Germain datato 10 settembre 1919, approvato con R.D. datato 6 ottobre 1919, n. 1804 e convertito in legge il 26 settembre 1920, sancì l'annessione del Trentino all'Italia. L'ordinamento comunale austriaco tuttavia rimase in atto fino all'entrata in vigore del R.D. del 11 gennaio 1923, n. 9 che estese alle nuove Province l'ordinamento comunale italiano. Con l'avvento del Fascismo, la riforma della legge comunale e provinciale italiana, pubblicata nel R.D. del 30 dicembre 1923, n. 1923, nella legge del 4 febbraio 1926, n. 237 (riguardante l'istituzione del podestà e della consulta municipale nominati dall'esecutivo nei comuni non eccedenti i 5000 abitanti) ed, infine, nel R.D. del 3 settembre 1926, n. 1910 (in base a cui fu esteso l'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno), operava la cancellazione completa del passato tessuto amministrativo nei comuni italiani. Subito dopo con interventi di autorità furono aggregati alcuni comuni (R.D. datato 29 novembre 1928, n. 2970), fino a giungere in Trentino al numero di 117 (la riforma fu particolarmente intensa negli anni 1928-29). Caduto il regime e finita la guerra, fin dal maggio 1945 le domande di separazione delle frazioni dal centro cominciarono a giungere al CLN provinciale e furono poi dirottate alla Prefettura e accanto ai CLN comunali cominciarono a costituirsi CLN frazionali. Finalmente con Decreto legislativo luogotenenziale di data 7.1.1946, n. 1, le amministrazioni comunali furono ricostituite su base elettiva in campo nazionale il che diede una spinta ulteriore alle domande di separazione, tanto che alla vigilia della convocazione della Costituente, pressoché la totalità dei sobborghi e delle frazioni avevano chiesto di costituirsi in comuni liberi, per ricostituire le strutture amministrative precedenti il Fascismo e di antica datazione storica. Nello stesso anno si cominciò l'opera di ricostituzione degli ex comuni: gli abitanti dei sobborghi del capoluogo cittadino andarono alle urne in data 24 novembre 1946, mentre gli abitanti di altri 59 comuni trentini andarono al voto fra il 17 marzo e il 7 aprile dell'anno seguente (per la prima volta votarono le donne). Un altro turno elettorale per 13 comuni ci fu tra il 10 ottobre e il 19 dicembre. Mentre continuavano i dibattiti nella fase di progettazione del futuro autonomistico della Regione, cominciarono ad avviarsi a soluzione le vertenze relative alla divisione dei comuni. Ad iniziare dal 31 ottobre 1946 furono emanati i singoli decreti legislativi per ogni comune costituito o ricostituito e fino al 1948, quando le competenze in materia comunale passarono alla Regione, i comuni ricostituiti furono 64. Le pratiche continuarono negli anni successivi tanto che attraverso decreti legge o leggi regionali, i comuni ricostituiti furono 119, portando il totale della Provincia a 223.

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Le più significative riforme riguardanti l'ordinamento dei comuni trentini nel dopoguerra sono rappresentate dalle disposizioni emanate con L.R. del 21 ottobre 1963, n. 29, con D.P.R.G. del 12 luglio 1984, n.12/L, con LR del 4 gennaio 1993, n.1, e infine con il recente D.P.R.G. del 27 febbraio 1995, n.4/L.

Con R.D. 21.06.1928, n.1600, al comune di Cavareno vennero aggregati il comune di Ronzone, Ruffré, Sarnonico e Seio; con Legge regionale 17 dicembre 1952, n.41 Ruffrè, Sarnonico e Ronzone vennero ricostituiti in comuni autonomi; con L.R. 20.05.1964, n.20 Seio venne unito come frazione al comune di Sarnonico. La data iniziale riportata nell'intestazione è quella istituzionale. Il territorio comprende fino al 1928 il comune catastale di Cavareno, poi, con l'aggregazione dei comuni di Ronzone, Ruffré, Sarnonico e Seio, anche i comuni catastali omonimi. Il comune di Cavareno risulta confinante con Sarnonico, Ronzone, Ruffré, Amblar, Romeno e Caldaro.

Condizione giuridica Con il R.D. datato 11 gennaio 1923, n. 9, vengono estesi al Trentino il Testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con R.D. datato 4 febbraio 1915, n. 148; i decreti luogotenenziali datati 4 gennaio 1917, n. 129, 13 febbraio 1919, n.156, e 23 marzo 1919, n.504; i R.D. datati 18 settembre 1919, n.1825 e 20 ottobre 1921, n. 1576; i Regi decreti- legge datati 8 settembre 1922, n. 1285 e 21 dicembre 1922, n. 1654; il Regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale, approvato con R.D. del 12 febbraio 1911, n.297, modificato con R.D. datati 18 aprile 1920, n. 585 e 7 aprile 1921, n.559. L'art. 25 del decreto datato 11 gennaio 1923, n. 9 stabilisce che entro tre mesi dalla sua entrata in vigore dovranno aver luogo le elezioni generali amministrative per i consigli provinciali, nonché per i consigli comunali che hanno perduto due terzi dei loro membri. Con R.D. datato 24 settembre 1923, n. 2013 sono estese alle nuove Province le disposizioni relative allo stato civile. Il R.D. del 30 dicembre 1923, n. 1923, "Riforma della legge comunale e provinciale", introduce alcune modifiche al Testo unico del 1915, quindi con la legge del 4 febbraio 1926, n.237 ed, infine, con il R.D. del 3 settembre 1926, n. 1910 fu esteso l'ordinamento fascista ai comuni del Regno. Significativa riforma dell'ordinamento comunale si ebbe con il R.D. del 3 marzo 1934, n. 383, "Approvazione del Testo unico della Legge comunale e provinciale". Con D.L.L. datato 7 gennaio 1946, n.1, furono ricostituite le amministrazioni comunali su base elettiva. Dopo il passaggio delle competenze in materia alla Regione, le leggi riguardanti specificatamente l'ordinamento comunale sono state le seguenti: - L.R. datata 1 giugno 1954, n. 11 "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali"; - L.R. datata 21 ottobre 1963, n. 29 "Ordinamento dei comuni"; - D.P.G.R. datato 12 luglio 1984, n.12/L "Approvazione del regolamento di esecuzione del Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. datata 19 gennaio 1984, n. 6/L"; - L.R. datata 4 gennaio 1993, n.1, "Nuovo ordinamento dei comuni della Regione Trentino Alto Adige"; - L.R. datata 31 luglio 1993, n. 13, "Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi"; - L.P. datata 8 novembre 1993, n.32, "Istituzione e ordinamento della Commissione consultiva sull'attività della giunta provinciale di vigilanza e tutela sugli enti locali";

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- D.P.G.R. datato 27 febbraio 1995, n.4/L, "Approvazione del nuovo Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni".

Funzioni, occupazioni e attività La sostanziale differenza introdotta dall'ordinamento italiano rispetto al precedente consiste nel fatto che, mentre prima i comuni venivano divisi in 3 classi, a seconda delle dimensioni, e ogni classe aveva determinate competenze, ora tutti i comuni, di qualsiasi entità, hanno i medesimi compiti. Le competenze del comune di Cavareno emergono dell'elenco delle serie, appartenenti all'archivio postunitario, classificate secondo il titolario stabilito dalla circolare del Ministero dell'Interno del 1° marzo 1897, n. 17100/2 tuttora in vigore, di cui elenchiamo le 15 categorie: -Categoria I: Amministrazione; -Categoria II: Opere Pie e Beneficenza; -Categoria III: Polizia urbana e rurale; -Categoria IV: Sanità e Igiene; -Categoria V: Finanze; -Categoria VI: Governo; -Categoria VII: Grazia, Giustizia e Culto; -Categoria VIII: Leva e Truppe; -Categoria IX: Istruzione pubblica; -Categoria X: Lavori pubblici, poste-telegrafi, telefoni; -Categoria XI: Agricoltura, industria e commercio; -Categoria XII: Stato civile, censimento, statistica; -Categoria XIII: Esteri; -Categoria XIV: Varie; -Categoria XV: Sicurezza pubblica. Ogni comune è obbligato a tenere un inventario dei beni mobili e immobili; può contrarre mutui, pur con una certa garanzia e, in conformità alle leggi, imporre dazi e alcuni tipi di tasse; è obbligato a fare spese per gli uffici e per l'archivio comunale; per gli stipendi, per il servizio di riscossione e pagamenti, per le imposte dovute al comune, per servizio sanitario (medici e levatrici), per la conservazione del patrimonio comunale, per il pagamento dei debiti esigibili, per la sistemazione e la manutenzione delle strade comunali, dei porti, degli edifici ed acquedotti e dei cimiteri comunali, per l'istruzione elementare, per l'illuminazione, per i registri dello stato civile, per la festa nazionale, per le elezioni, per la polizia locale, per il carcere mandamentale ecc. Con l'avvento del Fascismo, il podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco, come si evince dall'art. 5 della legge comunale e provinciale datata 4 febbraio 1926 n. 237. Nel R.D. datato 3 marzo 1934, n.383, art. 91, sono elencate le spese obbligatorie del comune fascista: per oneri patrimoniali, per spese generali, per polizia locale, sanità ed igiene, per sicurezza pubblica e giustizia, per opere pubbliche, per educazione nazionale (scuole), per agricoltura, per assistenza e beneficenza, per culto ecc. Per quanto riguarda finanza e contabilità la normativa rimane molto simile a quella dettata nel R.D. del '15. Il depotenziamento dell'attività amministrativa dei comuni caratterizza l'epoca fascista. Dopo la caduta del Fascismo e la fine del secondo conflitto mondiale, vengono ricostituiti i precedenti organi comunali, con analoghe competenze.

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Le numerose istanze di separazione delle frazioni dai comuni sono prudentemente prese in considerazione solo previa verifica della consistenza patrimoniale e degli introiti delle frazioni stesse. Attraverso vari provvedimenti legislativi regionali e provinciali, si giunge al testo unico emesso dal Presidente della giunta regionale in data 27 febbraio 1995, n. 4/L, che stabilisce l'ordinamento attualmente in vigore, in cui si sottolinea primariamente l'autonomia della comunità locale e del comune che la rappresenta; lo statuto del singolo comune viene emesso con deliberazione del consiglio comunale e approvato dopo l'espletamento del controllo di legittimità da parte della giunta provinciale.

Struttura amministrativa In base al Regio decreto di data 4.2.1915 (Nuovo testo unico della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del Regio Decreto di data 11.1.1923, n. 9, ogni comune ha un consiglio, che elegge nel suo seno una giunta, che si rinnova ogni 4 anni e si compone di un numero pari (da 2 a 8) di assessori, e un sindaco, che è eletto a scrutinio segreto e dura in carica 4 anni, un segretario, nominato dal consiglio, e un ufficio comunale. Gli organi di consiglio e giunta sono istituiti nei comuni italiani in base alla Legge comunale e provinciale contenuta nella Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 20 marzo 1865, n.2248. Per quanto riguarda le competenze dei singoli incaricati, in base allo stesso R.D. il consiglio esamina il consuntivo dell'anno precedente e lo approva, delibera il bilancio del comune e delle istituzioni che gli appartengono, nomina i revisori dei conti e i commissari per la revisione delle liste elettorali, vigila sulle istituzioni comunali, elegge nel suo seno a maggioranza assoluta di voti gli assessori che compongono la giunta municipale. Il consiglio inoltre delibera su tutte le materie proprie dell'amministrazione comunale che non siano esplicitamente attribuite a giunta o sindaco e cioè: stipendi, personale, lasciti, acquisti - salva autorizzazione del prefetto -, alienazioni, cessioni, servitù, prestiti, affrancazione di censi, regolamenti relativi a beni comunali, regolamenti igienici e di polizia locale, cimiteri, destinazione di beni comunali, dazi e imposte comunali, fiere e mercati (cfr. art. 131). La giunta municipale delibera a maggioranza assoluta di voti. Le deliberazioni sono valide se è presente la metà dei componenti, minimo tre. Essa delibera sulle spese impreviste, sugli storni, sulla preparazione dei ruoli delle tasse, sulle proposte dei regolamenti al consiglio, sulla conclusione dei contratti deliberati dal consiglio e rende conto al consiglio della sua gestione. (art. 139). Il sindaco, quale capo dell'amministrazione comunale (art. 151), convoca consiglio e giunta, esegue le deliberazioni di entrambi gli organi, stipula i contratti, rilascia certificati di notorietà pubblica, stati famiglia, certificati di povertà, rappresenta il comune, sovrintende a tutti gli uffici e istituti comunali; quale ufficiale di governo (art. 152) è incaricato della pubblicazione delle leggi, della tenuta dei registri di stato civile e di popolazione, ha compiti in materia di ordine pubblico, sicurezza e igiene pubblica. Il segretario comunale deve essere dotato di apposita patente di abilitazione e di un titolo di studio superiore; può rogare i contratti. Sono previsti infine alcuni impiegati comunali le cui competenze sono stabilite da apposito regolamento. Il numero di membri del consiglio va da 15 a 80, a seconda della popolazione del comune. Esso si riunisce due volte all'anno, ordinariamente in primavera e in autunno e le deliberazioni possono essere prese se è presente la metà dei consiglieri. Un regolamento interno determina numero, stipendio e attribuzioni degli impiegati comunali (fra gli altri c'è l'esattore o il tesoriere comunale). Gode del diritto elettorale attivo qualsiasi cittadino maschio, iscritto nelle liste elettorali, che abbia compiuto il 21° anno che paghi annualmente al comune una certa contribuzione diretta erariale. Sono eleggibili a consiglieri comunali tutti gli elettori purché sappiano leggere e scrivere.

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Nel 1926 in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno (R.D.L. 03.09.1926, n. 1910) i consigli e le giunte furono sciolti. Subentrava ad essi la figura del podestà. Egli era affiancato, nei comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti o nei comuni capoluoghi di Provincia, da una consulta municipale, composta di un numero di membri fissati dal Prefetto, con particolari requisiti (in particolare se donne, cfr. art.68), che durano in carica 4 anni e sono riconfermabili. La scelta dei consultori vien fatta su terne designate dalle associazioni sindacali comunali legalmente riconosciute. Le adunanze della consulta sono valide solo se è presente almeno la metà dei membri e i suoi pareri sono emessi a maggioranza assoluta di voti. L'ufficio di podestà o consultore municipale è generalmente gratuito. Con l'avvento del Fascismo, il podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco, Il R.D. di data 3.3.1934, n.383, stabilisce che il podestà possa essere affiancato dal vice podestà e da altri consultori. E' prevista inoltre la figura del segretario comunale, che ha la qualifica di funzionario statale, è diplomato e, per quanto attiene allo svolgimento delle sue funzioni, dipende gerarchicamente dal podestà e ne esegue gli ordini. L'apposito regolamento comunale provvede a disciplinare infine lo stato giuridico degli impiegati e dei salariati dipendenti comunali, oltre che l'ordinamento d'ufficio. La giunta e il consiglio comunale sono ripristinati con il Decreto legislativo Luogotenenziale del 7 gennaio 1946, n.1, e ne fu ristabilita la modalità elettiva di nomina. Tutti coloro che sanno leggere e scrivere possono diventare consiglieri comunali, ma non coloro che hanno rivestito incarichi politici di rilievo in epoca fascista (presidenti di Province o podestà). La giunta municipale è eletta dal consiglio nel suo seno, così pure il sindaco. A sindaco e assessori può essere data un'indennità di carica. I Consigli comunali durano in carica 4 anni e si rinnovano completamente alla scadenza del quadriennio. Con il Decreto del Presidente della giunta regionale di data 27 febbraio 1995, n. 4/L, emesso come Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni viene stabilito l'ordinamento attualmente in vigore in Trentino Alto- Adige. Organi del comune sono consiglio, giunta e sindaco. Il numero di assessori è stabilito dallo statuto. Il sindaco è eletto dai cittadini a suffragio universale diretto. Il consiglio è definito organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo. Esso delibera: lo statuto, i programmi, le assunzioni di personale, le convenzioni tra comuni, l'assunzione diretta o l'affidamento di pubblici servizi, l'istituzione e l'ordinamento dei tributi, l'accensione di mutui o la concessione di prestiti, le spese che impieghino bilanci di più anni, gli acquisti e le alienazioni immobiliari non previste nel bilancio, la nomina di propri rappresentanti presso enti, aziende e istituzioni (art. 28). La giunta compie invece tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge o dallo statuto al consiglio e non rientrino nelle competenze previste dalla legge o dallo Statuto, del sindaco, degli organi di decentramento, del segretario comunale o dei funzionari dirigenti; riferisce annualmente al consiglio sulla propria attività, ne attua gli indirizzi generali e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso. In particolare, alla giunta spetta la presentazione del bilancio di previsione al consiglio entro il 31 ottobre di ogni anno. Il sindaco rappresenta il comune, convoca e presiede la giunta nonché il consiglio comunale e sovrintende al funzionamento degli uffici, dei servizi e all'esecuzione degli atti. Nomina i componenti della giunta e i rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni. Il sindaco svolge funzioni di ufficiale di governo, sovrintende alla stesura dei registri di stato civile e di popolazione, allo svolgimento di funzioni in materia di sicurezza pubblica e di polizia giudiziaria, adotta provvedimenti contingibili e urgenti in materia di sanità e igiene, edilizia e polizia locale. Il segretario comunale è un dipendente comunale, iscritto ad apposito albo regionale articolato e gestito a livello provinciale: egli è laureato in materie specifiche, è il funzionario di più alto livello del comune e ha responsabilità in

86 merito al controllo della legittimità delle deliberazioni comunali. Con L.R. 11.12.1975 i segretari comunali diventano dipendenti comunali. Il segretario comunale redige i verbali delle sedute di giunta e consiglio, sovrintende e coordina l'attività dei dirigenti, è il capo del personale, coordina e, ove non vi siano i dirigenti, dirige i servizi e gli uffici dell'ente, può rogare i contratti. Nel comune è prevista l'istituzione di un servizio di economato per le piccole spese e i servizi gestiti in economia, nonché la figura di un economo, e di un servizio di tesoreria. I consiglieri eleggono un collegio di revisori composto da tre membri, che dura in carica tre anni (i revisori sono rieleggibili per una sola volta). Lo statuto comunale può prevedere la figura del difensore civico, che svolge un ruolo di garante dell'imparzialità e del buon andamento dell'amministrazione comunale. Sono inoltre previste le figure dei dirigenti, cui sono attribuite responsabilità gestionali per l'attuazione degli obiettivi fissati dagli organi dell'ente. I comuni possono inoltre gestire dei servizi pubblici in economia, in concessione a terzi, a mezzo di azienda speciale, a mezzo di istituzione e a mezzo di società di capitale a partecipazione pubblica locale.

Contesto generale Con ordine di servizio datato 29 maggio 1915 del comando supremo del regio esercito italiano viene costituito un segretariato generale per gli affari civili come organo tecnico politico amministrativo per i territori occupati. A ciascun distretto politico è destinato un commissario civile. Finita la guerra, con ordinanza datata 19 novembre 1918 del Capo di Stato maggiore del Regio esercito, l'amministrazione della Venezia Tridentina viene affidata ad un governatore degli affari civili, il quale con R.D. datato 24 luglio 1919, n. 1251, viene sostituito da un Commissario generale civile, coadiuvato da vice Commissari. Gli organi amministrativi previsti dalla legislazione comunale austriaca continuano la loro attività anche negli anni immediatamente successivi alla conclusione del primo conflitto mondiale e all'annessione del Trentino al Regno d'Italia, sancita ufficialmente con la legge datata 26 settembre 1920 che converte in legge il R.D. 6 ottobre 1919, n. 1804, riguardante l'approvazione del Trattato di St. Germain tra Italia ed Austria (ciò sulla base delle norme di diritto internazionale). Comunque, fin dal novembre del 1918 i capicomuni mutano formalmente la loro denominazione in quella italiana di sindaci. In base al R.D. datato 4 febbraio 1915 (Nuovo testo unico della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del R.D. datato 11 gennaio 1923, n. 9, il Regno si divide in Province, circondari, mandamenti e comuni. In ogni Provincia vi sono un prefetto, con funzioni esecutive, un vice prefetto, un consiglio di prefettura, con funzioni consultive e amministrative, e una giunta amministrativa, presieduta dallo stesso Prefetto, con funzioni anche giurisdizionali. In ogni Circondario vi è un sottoprefetto, che esegue gli ordini del prefetto. Le deliberazioni dei consigli e delle giunte comunali sono trasmesse ai Prefetti e rispettivamente ai sottoprefetti e diventano esecutive se rimandate con il visto del prefetto o del sottoprefetto o se il decreto di sospensione non è pronunziato entro il termine di 15 giorni (1 mese per bilanci e consuntivi). Il prefetto inoltre può ordinare, a spese del comune, le indagini che crede necessarie. Sono sottoposte all'approvazione della giunta provinciale amministrativa invece, le deliberazioni che riguardano significative transazioni di carattere soprattutto immobiliare e i regolamenti. Questa organizzazione è praticamente confermata dal R.D. datato 3 marzo 1934, n.383. La giunta provinciale

87 amministrativa e il Ministro dell'interno esaminano le regolarità dei singoli stanziamenti e, previa notificazione dei propri rilievi alle amministrazioni interessate, apportano ai bilanci eventuali modifiche. Gli organi che amministrano la Provincia sono il consiglio provinciale e la deputazione cui si aggiunge un presidente (con R.D. datato 30 dicembre 1923) Per i comuni c'è la possibilità di unirsi in consorzi fra loro o con la Provincia, per provvedere a particolari servizi ed opere di comune interesse. Con R.D. datato 21 gennaio 1923 n. 93, viene istituita la Provincia di Trento (comprendente anche Bolzano), con i Circondari, corrispondenti ai Distretti politici. Con l'avvento del Fascismo si ha una politica di accentramento delle cariche che vede l'istituzione di podestà di nomina regia nei comuni del Regno (R.D.L. 3 settembre 1926, n.1910) mentre il prefetto diventa "unico solo rappresentante autorità di Governo nella Provincia" (telegramma di Mussolini del 13 giugno 1923). Dopo la guerra, con l'istituzione della Regione le funzioni esercitate dalla Prefettura in materia di vigilanza e tutela sui comuni passano alla giunta provinciale. Successive leggi regionali regolamentano la composizione e l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali e l'ordinamento dei comuni ed infine, con L.R. 11 dicembre 1975, i segretari comunali tornano alle dipendenze dei comuni. La competenza regionale in materia rimane anche dopo l'approvazione del secondo Statuto di autonomia (1971), avvenuta al termine di un lungo processo noto con il nome di "Pacchetto", a seguito del quale la Regione cede gran parte delle competenze alle due Province autonome di Trento e Bolzano. Detta competenza diventa primaria con la legge costituzionale n. 2/1993. La legge regionale datata 27 febbraio 1995 prevede varie forme di collaborazione intercomunale: convenzioni fra comuni, consorzi di comuni, unione di comuni. La giunta provinciale effettua un controllo preventivo di legittimità sugli atti deliberativi del comuni. Si deve infine far cenno all'esperienza dei comprensori, creati per diventare sia enti di governo che di gestione, intermedi tra comuni e Provincia, e ormai ridotti a una funzione di gestione secondaria. Con la L.P. datata 2 marzo 1964 n. 2, "Ordinamento urbanistico della Provincia di Trento", sono fondati gli 11 comprensori della Provincia Autonoma di Trento per coordinare lo sviluppo urbanistico del territorio, gli organi sono la giunta comprensoriale e l'assemblea comprensoriale. Le competenze di questi organismi aumentano notevolmente con la L.P. datata 7 dicembre 1973 n. 62 e con il Testo unico approvato con D.P.G.P. datato 9 novembre 1981, n. 20-60/leg, che riassume i compiti istituzionali del comprensorio in materia di programmazione urbanistica e socio-economica. Oltre a questi compiti primari il comprensorio gestisce funzioni delegate dalla Provincia e dai comuni. Le strutture assistenziali del comprensorio sono le seguenti: assistenza sociale, assistenza domiciliare, centro servizi per anziani, centro socio-educativo, centro giovani.

Cavareno appartiene al Comprensorio della Valle di Non: C.6, ed è sede di parrocchia.

Fonti normative Regio decreto 8 giugno 1865, n. 2321, "col quale è approvato il regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione comunale e provinciale annessa a quella del 20 marzo 1865, n. 2248". Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866 Regio decreto 14 dicembre 1865, n. 2641 'col quale è approvato il regolamento giudiziario per l'esecuzione del codice di procedura civile, di quello di procedura penale e della legge sull'ordinamento giudiziario'.

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Regio decreto del 9 gennaio 1887, n. 4311, "che approva un nuovo ordinamento del servizio statistico" Regio decreto 21 settembre 1901, n. 445, "che approva il regolamento per la formazione e la tenuta del registro di popolazione in ciascun comune del regno". Regio decreto 12 febbraio 1911, n. 297, "che approva il regolamento per la esecuzione della legge comunale e provinciale". Regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale". Legge 7 aprile 1921, n. 457, "concernente il VI censimento generale della popolazione del regno" Regio decreto 23 ottobre 1921, n. 1530, "che estende ai territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778, la legge 7 aprile 1921, n. 457 sul censimento generale della popolazione nei comuni del Regno" Regio decreto 12 novembre 1921, n. 1594, "che detta norme per il censimento generale della popolazione nei territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778" Regio decreto 21 gennaio 1923, n. 93, "che istituisce la provincia di Trento, con capoluogo Trento" Regio decreto 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile" Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, "Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani". Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale" Regio decreto 31 gennaio 1924, n. 151, "Norme per l'attuazione del Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, riguardante la riforma della legge comunale e provinciale" Regio decreto 23 maggio 1924, n. 824, "Regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello stato" Regio decreto 23 ottobre 1925, n. 2113, "Istituzione del servizio ispettivo sui comuni e sulle provincie, e modificazioni alle disposizioni della legge comunale e provinciale" Legge 4 febbraio 1926, n. 237, "Istituzione del potestà e della consulta municipale nei comuni con popolazione non eccedente i 5000 abitanti" Regio decreto 6 maggio 1926, n. 760, "Determinazione per alcune provincie del regno, della data della cessazione delle amministrazioni ordinarie e straordinarie e dell'inizio delle funzioni del podestà e delle consulte municipali nei comuni di cui all'art. 1 della legge 4 febbraio 1926, n. 237" Regio decreto legge 9 maggio 1926, n. 818, "Modificazioni alla legge 4 febbraio 1926, n. 237, sulla istituzione del podestà e della consulta municipale" Regio decreto legge 3 settembre 1926, n. 1910, "Estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno" Decreto legge 17 marzo 1927, n. 383, "Facoltà al governo del re di provvedere ad una revisione generale delle circoscrizioni comunali" Regio decreto 23 aprile 1929, n. 551, "Fissazione della data di cessazione delle amministrazioni straordinarie e dell'attuazione del nuovo ordinamento dell'amministrazione provinciale in 17 provincie" Regio decreto 26 luglio 1929, n. 1361, "Modifica alla tenuta dei registri dello stato civile" Circolare del Ministero dell'interno, Direzione generale dell'amministrazione civile, 28 agosto 1929 n. 16900/3 rimettente in ruolo i militari già congedati dal governo austriaco

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Legge 14 settembre 1931, n. 1175, Testo Unico delle leggi sulla finanza locale Regio decreto 3 marzo 1934, n. 383, "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale" Legge 24 febbraio 1938, n. 329 "T.U. delle disposizioni legislative sul reclutamento del r. esercito" Legge 24 febbraio 1938, n. 329 "T.U. delle disposizioni legislative sul reclutamento del r. esercito" Legge 16 giugno 1938, n. 1075, "Conversione in legge del r. decreto-legge 28 aprile 1938, n. 482, concernente la prescrizione, come requisito essenziale ad amministratore dei comuni e delle provincie, dello stato di coniugato o di vedovo con prole" Regio decreto 28 ottobre 1940, n. 1443, "Codice di procedura civile" Regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, "Disposizioni per l'attuazione del Codice di procedura civile e disposizioni transitorie" Regio decreto legge 28 dicembre 1943, n. 29-B, "Defascitizzazione delle amministrazioni dello stato, degli enti locali e parastatali, degli enti comunque sottoposti a vigilanza o tutela dello stato e delle aziende private esercenti servizi pubblici o di interesse nazionale" Regio decreto legge 4 aprile 1944, n. 111, "Norme transitorie per l'amministrazione dei comuni e delle provincie" Regio decreto legge 12 aprile 1944, n. 101, "Norme integrative dei r. decreti-legge 28 dicembre 1943, n. 29- B e 6 gennaio 1944, n. 9, sulla defascistizzazione delle amministrazioni dello stato, degli enti locali e parastatali, degli enti comunque sottoposti a vigilanza o tutela dello stato e delle aziende private esercenti servizi pubblici o di interesse nazionale e sulla riammissione in servizio degli appartenenti a dette amministrazioni, enti ed aziende già licenziati per motivi politici" Decreto legge luogotenenziale 27 luglio 1944, n.159, "Sanzioni contro il fascismo" Decreto legge luogotenenziale 1 febbraio 1945, n. 23, "Estensione alle donne del diritto di voto" Decreto legge luogotenenziale 7 gennaio 1946, n. 1, "Ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Decreto legge luogotenenziale 4 marzo 1946, n. 68, "Modificazioni alle norme per la ripartizione dei comuni in sezioni elettorali" Decreto legge luogotenenziale 10 marzo 1946, n.76, "Modificazioni ed aggiunte al D.L.L. 7 gennaio 1946, n.1, sulla ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Decreto legge luogotenenziale 15 marzo 1946, n. 272, "Disposizioni per la ricostruzione degli atti e documenti degli archivi dei municipi distrutti a seguito di eventi bellici o di tumulti popolari o di incendi, inondazioni, terremoti ed altre pubbliche calamità" Decreto legge luogotenenziale 15 marzo 1946, n. 83, "Modificazioni al D.L.L. 7 gennaio 1946, n. 1, sulla ricostruzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Decreto legge del Capo provvisorio dello Stato 23 dicembre 1946, n. 574, "Norme sull'assetto della legislazione nei territori liberati, per i provvedimenti adottati dagli enti locali sotto l'impero del sedicente governo della repubblica sociale" Legge 9 giugno 1947 n. 530, "Modificazioni al testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con regio decreto 3 marzo 1934 n. 383, e successive modificazioni" Decreto legge luogotenenziale 7 gennaio 1948, n.1, "Ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5, "Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige"

90

Legge 29 aprile 1949, n. 264, Provvedimenti in materia di avviamento al lavoro e di assistenza dei lavoratori involontariamente disoccupati Legge Regionale 1 giugno 1954, n. 11, "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali" Decreto del Presidente della Repubblica 31 gennaio 1958, n. 136, "Regolamento di esecuzione della legge 24 dicembre 1954, n. 1128 sull'ordinamento delle anagrafi della popolazione residente" Legge regionale 21 ottobre 1963, n. 29, Ordinamento dei comuni Legge regionale 5 novembre 1968, n.34, Modifiche all'art.63 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29 concernente norme sull'ordinamento dei Comuni Legge regionale 31 marzo 1971, n.6 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 ottobre 1963 n.29, contenente norme sull'ordinamento dei comuni" Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige Decreto Presidente Giunta regionale 30 aprile 1975, n. 5 "Regolamento di esecuzione della legge 21 ottobre 1963, n. 29" Decreto del Presidente della Giunta Regionale 12 luglio 1984, n. 12/L, "Approvazione del regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. 19 gennaio 1984 n. 6/L" Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11, "Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'archivio provinciale" Decreto del Presidente della Giunta Regionale 27 febbraio 1995 n. 4/L, "Approvazione nuovo testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni" Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACCvr, "Archivio del comune di Cavareno". Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Margherita FAES citato in bibliografia. Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., (a cura di), Cesure (le) istituzionali nella storia dei comuni trentini. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999

91 subfondo 3 Comune di Cavareno (ordinamento italiano), 1923 - 1962 (con doc. fino al 1982)

494 buste, 392 registri

Soggetti produttori Comune di Cavareno, 1923 gennaio 13 -

Contenuto Il sottofondo comprende la documentazione dell'ente prodotto nel periodo di amministrazione italiana, cioè a partire dal 1923. Il lavoro di riordino ha interessato la documentazione fino al 1962. Il materiale presenta qualche lacuna ma è bene conservato. L'ordine delle serie è basato sul titolario di classificazione impostato sulle 15 categorie previste dalla circolare del Ministero dell'interno, 1° marzo 1897, n. 17100/2 e pertanto le serie sono state organizzate collocando all'inizio quelle relative alla I categoria (organi deliberativi come il consiglio e la giunta comunale, i protocolli degli esibiti, il carteggio e gli atti ordinati per anno e per oggetto, i contratti); alla II categoria (registri delle spedalità); alla V categoria (ruoli delle imposte, bilanci di previsione, i conti consuntivi, la serie delle reversali e dei mandati di pagamento e i libri mastri). Quindi sono state fatte seguire le serie relative alla VI categoria (tenuta e revisione delle liste elettorali, elezioni),alla VIII categoria (liste di leva, ruoli matricolari), alla X categoria (lavori pubblici, licenze edilizie), e alla XII categoria (registri dello stato civile, i censimenti, il registro e il movimento della popolazione) ed infine i registri diversi. La numerazione di ogni serie è aperta per permettere incrementi futuri.

92 serie 3.1 Deliberazioni del consiglio comunale (originali), 1923 - 1962

Contenuto Con R.D. 11. 1. 1923, n.9, in Trentino, dopo l'annessione, ogni comune ha un consiglio comunale e una giunta in base alla legge comunale e provinciale per l'unificazione del regno d'Italia del 20.3.1865, n.2248 e in base al regio decreto di data 4.2.1915. Nel 1926 in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno, i consigli e le giunte furono sciolti, e subentrava ad essi la figura del podestà. Con il decreto Luogotenenziale del 7 gennaio 1946, n.1 il consiglio e la giunta vengono ripristinati. Gli originali delle deliberazioni continuano a registrarsi, come in passato, su appositi protocolli.

In questa serie composta da 12 registri sono collocate le unità contenenti le deliberazioni del consiglio dal 1923 al 1926, del podestà dal 1926 al 1943 e del consiglio dal 1946 al 1962. Si segnala la presenza di un registro riportante le deliberazioni dell'amministrazione commissariale, compilato nel 1953, l'indomani della ricostituzione delle frazioni in comuni autonomi, riguardante la nuova organizzazione comunale.

3.1.n.1 . Deliberazioni del consiglio comunale 1923 agosto 25 - 1928 settembre 12 nn.1-274 (1) Il registro contiene: - deliberazioni del consiglio comunale: 1923 agosto 25 - 1926 marzo 19; - deliberazioni del podestà: 1926 giugno 18 - 1928 settembre 8 Registro, cc.124 n.n., con indice in fondo Note 1. Il registro riporta i numeri delle deliberazioni in modo disordinato

3.1.n.2 . "Registro verbali di delibere del podestà..." 1928 dicembre 17 - 1930 novembre 7 nn.1-314 Registro, cc.124 n.n., con indice delle deliberazioni dal 17 dicembre 1928 al 1 giugno 1929

3.1.n.3 . "Registro delibere podestarili..." 1930 novembre 8 - 1934 dicembre 31 1930: nn.315-339; 1931: nn.340/1-2-516/176; 1932: nn.1-108; 1933: nn.1/1-42/117; 1934:nn.1/1-41/96

93

Registro, cc.192 n.n.

3.1.n.4 . "Registro delle deliberazioni..." del podestà 1935 gennaio 5 - 1940 ottobre 26 1935: nn.1/1-44/86; 1936: nn.1/1-30/99; 1937: nn.1/1-33/89; 1938: nn.1/1-46/118; 1939: nn.1/1-101; 1940: nn.1-98 Registro, cc.179 n.n.

3.1.n.5 . "Registro dei verbali di deliberazione..." del podestà 1940 novembre 2 - 1943 dicembre 31 1940: nn.99-121; 1941: nn.1-86; 1942: nn.1-107; 1943: nn.1-62 Registro, pp.194

3.1.n.6 . "Registro verbali di deliberazione." 1944 gennaio 2 - 1947 settembre 27 1944: nn.1-120; 1945: nn.1-147; 1946: nn.1-127; 1947: nn.1-118

Il registro riporta: - verbali di deliberazione del commissario prefettizio, 1944 gennaio 2 - 1945 aprile 21; - verbali di deliberazione del sindaco, 1945 maggio 12 - 1945 ottobre 2; - verbali di deliberazione della giunta, 1945 ottobre 20 - 1946 ottobre 18; - verbali di deliberazione del consiglio e della giunta registrati promiscuamente, 1946 ottobre 19 - 1947 settembre 27 Registro, cc.198 n.n.

3.1.n.7 . "Registro dei verbali di deliberazione consiglio comunale..."" 1947 ottobre 18 - 1953 gennaio 10 1947: nn.123-168; 1948: nn.2-162; 1949: nn.1-129; 1950: nn.1-114; 94

1951: nn.1-104; 1952: nn.3-112; 1953: nn.1-2 Registro, cc.98 n.n.

3.1.n.8 . "Deliberazioni sedute amministrazione commissariale" 1953 gennaio 18 - 1953 dicembre 31 nn.1-42; 71 Si tratta delle deliberazioni dei commissari dei neocostituiti comuni di Cavareno, Sarnonico, Ruffrè, Ronzone riuniti per fronteggiare la nuova organizzazione. Registro

3.1.n.9 . "Registro dei verbali di deliberazione di consiglio..."" 1954 maggio 29 - 1958 agosto 22 1954: nn.4-70; 1955: nn.9-125; 1956: nn.2-81; 1957: nn.4-122; 1958: nn.2-61 Registro, cc.64 n.n.

3.1.n.10 . "Delibere del consiglio comunale. Anno 1959" 1959 gennaio 14 - 1959 dicembre 16 nn.1-73 Registro, cc.146 n.n.,con indice all'inizio

3.1.n.11 . "Deliberazioni del consiglio..." 1960 gennaio 4 - 1960 dicembre 3 nn.1/1-70/14 Registro, cc.142 n.n., con indice all'inizio

3.1.n.12 . "Delibere consiglio 1961" 1961 gennaio 20 - 1961 ottobre 30 Registro, cc.146 n.n., con indice all'inizio

3.1.n.13 . "Delibere consiglio 1962" 1962 gennaio 11 - 1962 dicembre 13

95 nn.1/1-77 Registro, cc.158 n.n., con indice all'inizio

96 serie 3.2 Deliberazioni del consiglio comunale (copie), 1923 - 1962 (1)

Contenuto Si tratta della raccolta delle copie delle deliberazioni del consiglio, sia copie semplici che approvate dall'autorità tutoria (prefetto poi giunta provinciale).

Note 1. Le copie delle deliberazioni dal 1923 al 1958 si trovano nella cat. I della serie: " Carteggio ed atti ordinati per anno"

3.2.n.1 . Deliberazione del consiglio - copie 1959 - 1960 1959: nn.1-73; 1960: nn.1-69; Busta

3.2.n.2 . Deliberazione del consiglio - copie 1961 - 1962 1961: nn.1-74; 1962: nn.1-77 Busta

97 serie 3.3 Verbali delle sedute del consiglio comunale, 1952 - 1969

Contenuto La serie è composta dai registri contenenti i verbali delle sedute del consiglio, firmate dai presenti o dai deputati alla firma, sulla base dei quali venivano poi redatte le deliberazioni. I registri riportano i seguenti elementi: la data della seduta, la discussione e la decisione relative ad ogni singolo punto dell'ordine del giorno, le firme dei partecipanti o dei deputati alla firma.

La serie è composta da 3 registri dal 1952 al 1969.

3.3.n.1 . "Registro dei verbali di deliberazione sedute di consiglio..." 1952 gennaio 5 - 1959 dicembre 13 Registro, cc.102 n.n.

3.3.n.2 . Comune di Cavareno. Verbali riunioni consiglio comunale..." 1959 dicembre 14 - 1962 ottobre 31 Registro, cc.39 n.n.

3.3.n.3 . "Consiglio comunale verbali adunanze dal 13.12.62..." 1962 dicembre 13 - 1969 settembre 2 Registro, cc.70 n.n.

98 serie 3.4 Indici delle deliberazioni del consiglio comunale, 1923 - 1962

Contenuto Questi strumenti si dovevano tenere ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911, n.297 "che approvava il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", all.4, n.15. Gli indici, formati per un più agevole reperimento dei provvedimenti del consiglio comunale, presentano un breve sunto delle deliberazioni registrate in ordine cronologico. Gli indici delle deliberazioni del consiglio dal 1923 al 1962 riportano dal 1926 al 1943 le deliberazioni del podestà e dal 1946 al 1958 anche le deliberazioni della giunta.

3.4.n.1 . "Indice delle deliberazioni del consiglio comunale" 1923 agosto 25 - 1927 gennaio 5 Registro

3.4.n.2 . "Indice delle delibere podestarili" 1929 giugno 1 - 1933 aprile 29 Registro

3.4.n.3 . "Comune di Cavareno. Indice verbali podestà" 1935 gennaio 5 - 1937 novembre 20 Registro

3.4.n.4 . "Indice delle deliberazioni del podestà" (tit. int.) 1937 gennaio 5 - 1940 dicembre 31 Registro

3.4.n.5 . "Indice delle deliberazioni..." 1941 gennaio 4 - 1947 dicembre 28 L'indice riporta i verbali di deliberazione del podestà, del consiglio della giunta in maniera promiscua Registro

3.4.n.6 . "Indice delle deliberazioni del consiglio e giunta" (tit. int.) 1948 gennaio 13 - 1951 novembre 25

99

L'indice riporta i verbali di deliberazione del consiglio della giunta in maniera promiscua Registro

3.4.n.7 . "Indice delle deliberazioni del consiglio e giunta dal 26/11.1951 n.105 al 30/10.1954" (tit. int.) 1951 novembre 26 - 1954 ottobre 30 L'indice riporta i verbali di deliberazione del consiglio della giunta in maniera promiscua Registro

3.4.n.8 . "Indice delle deliberazioni..." 1954 novembre 5 - 1958 dicembre 31 L'indice riporta i verbali di deliberazione del consiglio della giunta in maniera promiscua Registro

3.4.n.9 . "Indice delle deliberazioni del consiglio comunale..." 1959 gennaio 14 - 1962 dicembre 13 Registro

100 serie 3.5 Deliberazioni della giunta comunale (originali), 1945 - 1963 (1)

Contenuto In base al R. D. di data 4.2.1915 entrato in vigore in Trentino a seguito del R. D. di data 11.1.1923, n. 9 ogni comune ha un consiglio comunale che elegge una giunta. Con R.D.L. del 3 settembre 1926, n. 1910, in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno, i consigli comunali e le giunte furono sciolti. Ad essi subentrava la figura del podestà; consiglio e giunta vennero ripristinati con decreto Luogotenenziale del 7 gennaio 1946, n. 1.

La serie composta da 7 registri comprende le deliberazioni della giunta, per il periodo 1947-1962; è da rilevare la mancanza delle deliberazioni degli anni dal 1923 al 1926.

Note 1. Le deliberazioni originali della giunta degli anni 1945 - 1947 sono annotate nel registro delle deliberazioni del consiglio e del podestà, 1944 - 1947, n.6

3.5.n.1 . "Registro degli originali delle deliberazioni della giunta..." (tit. int.) 1947 settembre 27 - 1951 luglio 16 1947: nn.119-170; 1948: nn.1-169; 1949: nn.1-136; 1950: nn.1-119; 1951: nn.6-61 Registro, cc.101 n.n.

3.5.n.2 . "Registro deliberazioni di giunta..." 1951 luglio 21 - 1958 settembre 24 1951: nn.63-107; 1952: nn.1-114; 1953: nn.3-6; 1954: nn.3-61; 1955: nn.1-123; 1956: nn.3-83; 1957: nn.1-123; 1958: nn.1-80 Registro, cc.135 n.n.

3.5.n.3 .

101

"Delibere della giunta municipale..." 1959 gennaio 9 - 1959 dicembre 31 nn.1-83 Registro, cc.176 n.n., con indice all'inizio

3.5.n.4 . "Deliberazioni della giunta..." 1960 gennaio 7 - 1960 agosto 25 nn.1/1-79/27 Registro, cc.158 n.n., con indice all'inizio

3.4.n.5 . "Deliberazioni della giunta..." 1960 agosto 27 - 1960 dicembre 31 nn.80/28-156/47 Registro, cc.149 n.n., con indice all'inizio

3.4.n.6 . "Delibere giunta..." 1961 gennaio 16 - 1961 dicembre 31 nn.1/1-123/45 Registro, cc.247 n.n., con indice all'inizio

3.4.n.7 . "Delibere giunta..." 1962 gennaio 4 - 1962 dicembre 28 nn.1/62-142 Registro, cc.295 n.n., con indice all'inizio

102 serie 3.6 Deliberazioni della giunta (copie), 1923 - 1962 (1)

Contenuto Si tratta della raccolta delle copie delle deliberazioni della giunta, sia copie semplici che approvate dall'autorità tutoria (prefetto poi giunta provinciale). Si presentavano in filze fermate con punti metallici, contenenti la copia vistata, altre copie e documenti relativi alla deliberazioni,fra cui carteggio relativo a progetti; raccolte per semestre o sommariamente per argomento, sono state riordinate per numero. La serie è completa.

Note 1. Le copie delle deliberazioni dal 1923 al 1958 si trovano nella cat. I della serie: "Carteggio ed atti ordinati per anno"

3.6.n.1.b. 1-2 . Deliberazioni della giunta (copie) 1959 nn.1-83 Fascicolo

3.6.n.2.b. 1-2 . Deliberazioni della giunta (copie) 1960 nn.1-156 Fascicolo

3.6.n.3 . Deliberazioni della giunta (copie) 1961 nn.3; 10-123 Busta

3.6.n.4 . Deliberazioni della giunta (copie) 1962 nn.1-142 Busta

103 serie 3.7 Verbali delle sedute della giunta comunale, 1952 - 1968

Contenuto La serie è composta dai registri contenenti i verbali delle sedute della giunta, firmate dai presenti o dai deputati alla firma, sulla base dei quali venivano poi redatte le deliberazioni. I registri riportano i seguenti elementi: la data della seduta, la discussione e la decisione relative ad ogni singolo punto dell'ordine del giorno, le firme dei partecipanti o dei deputati alla firma.

La serie è composta da 2 registri dal 1952 al 1968

3.7.n.1.b. 3.7-3.8 . "Registro dei verbali di deliberazione sedute di giunta..." 1952 febbraio 7 - 1961 febbraio 8 Registro, cc. 103 n.n.

3.7.n.2.b. 3.7-3-8 . Verbali delle sedute della giunta 1961 febbraio 24 - 1968 giugno 20 Registro, cc. 102 n.n.

104 serie 3.8 Indici delle deliberazioni della giunta comunale, 1945 - 1962

Contenuto Questi strumenti si dovevano tenere ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911, n.297 "che approvava il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", all.4, n.15. Gli indici, creati per un più agevole reperimento dei provvedimenti della giunta comunale, presentano un breve sunto delle deliberazioni registrate in ordine cronologico. La serie è composta da 3 registri dal 1945 al 1962; le deliberazioni della giunta dal 1946 al 1958 si trovano registrate promiscuamente negli indici delle deliberazioni del consiglio. Si conservano in questa serie anche due rubriche alfabetiche degli argomenti trattati nelle deliberazioni del consiglio e della giunta, collocati qui per analogia con gli indici.

3.8.n.1.b. 3.7-3.8 . "Deliberazioni. 1 consiglio comunale. 2 Giunta. 3 Consiglio" (tit. int.) 1945 maggio 25 - 1952 febbraio 7 Si tratta della rubrica alfabetica che indicizza le deliberazioni con questi elementi: nome, argomento della deliberazione, organo che l'ha emessa, data e tenore della decisione. Registro

3.8.n.2.b. 3.7-3.8 . "Dal 21/2/1952. Deliberazioni di giunta e consiglio. Argomenti trattati" 1952 febbraio 21 - 1958 giugno 8 Si tratta della rubrica alfabetica che indicizza le deliberazioni con questi elementi: nome, argomento della deliberazione, organo che l'ha emessa, data e tenore della decisione. Registro

3.8.n.3.b. 3.7-3.8 . "Indice delle deliberazioni della giunta..." 1959 gennaio 9 - 1962 dicembre 28 Registro

105 serie 3.9 Protocolli degli esibiti, 1924 - 1963

Contenuto La tenuta di questi registri, del resto già in uso nel periodo austriaco, fu stabilito dal regolamento di applicazione della legge comunale e provinciale del 1865 e dalla circolare del Ministero dell'interno dell'1 marzo 1897, n.17100/2, applicata nel Trentino dopo l'estensione alle nuove provincie della legge e del regolamento provinciale e comunale italiano. Sui registri del protocollo sono riportati, oltre alle indicazioni sul contenuto, la data di destinazione o la provenienza dei singoli atti, anche i dati relativi alla loro classificazione per categoria di affari.

La serie è completa a partire dal 12 gennaio 1924.

3.9.n.1 . Protocollo degli esibiti 1924 gennaio 12 - 1925 gennaio 21 1924: nn. di prot. 24-1542; 1925: nn. di prot. 1-110 Registro

3.9.n.2 . Protocollo degli esibiti 1925 gennaio 21 - 1925 ottobre 20 nn. di prot. 111-1205 Registro

3.9.n.3 . Protocollo degli esibiti 1925 ottobre 21 - 1926 ottobre 14 1925: nn. di prot. 1206-1529; 1926: nn. di prot. 1-1301 Registro

3.9.n.4 . Protocollo degli esibiti 1926 ottobre15 - 1928 gennaio 9 1926: nn. di prot. 1302-1657 (i numeri 1658-1660 sono cassati); 1927: nn. di prot. 1-1700; 1928: nn. di prot. 1-43 Registro

106

3.9.n.5 . Protocollo degli esibiti 1928 gennaio 12 - 1928 ottobre 26 nn. di prot. 44-1569 Registro

3.9.n.6 . Protocollo degli esibiti 1928 ottobre 26 - 1929 gennaio 9 1928: nn. di prot. 1570-2126; 1929: nn. di prot. 1-98 Registro

3.9.n.7 . Protocollo degli esibiti 1929 gennaio 9 - 1929 novembre 20 nn. di prot. 99-3187 Registro

3.9.n.8 . Protocollo degli esibiti 1929 novembre 20 - 1931 agosto 31 1929: nn. di prot. 3188-3452; 1930: nn. di prot. 1-3078; 1931: nn. di prot. 1-2093 Registro

3.9.n.9 . Protocollo degli esibiti 1931 settembre 1 - 1932 settembre 19 1931: nn. di prot. 2094-4099; 1932: nn. di prot. 1-2106 Registro

3.9.n.10 . Protocollo degli esibiti 1932 settembre 19 - 1933 agosto 30 1932: nn. di prot. 2117(sic!)-2906; 1933: nn. di prot. 1-2757 Registro

3.9.n.11 . Protocollo degli esibiti 107

1933 agosto 30 - 1933 dicembre 30 nn. di prot. 2758-4002 Registro

3.9.n.12 . Protocollo degli esibiti 1934 gennaio 3 - 1935 giugno 15 1934: nn. di prot.1-3627; 1935: nn. di prot.1-1275 Registro

3.9.n.13 . Protocollo degli esibiti 1935 giugno 17 - 1935 dicembre 31 nn. di prot.1275 (sic!)-2822 Registro

3.9.n.14 . Protocollo degli esibiti 1936 gennaio 4 - 1936 dicembre 31 nn. di prot. 1-2844 Registro

3.9.n.15 . Protocollo degli esibiti 1937 gennaio 7 - 1937 dicembre 31 nn. di prot. 1-3200 Registro

3.9.n.16 . Protocollo degli esibiti 1938 gennaio 5 - 1938 dicembre 31 nn. di prot. 1-3251 Registro

3.9.n.17 . Protocollo degli esibiti 1939 gennaio 2 - 1940 gennaio 3 nn. di prot. 1-3078 Registro

3.9.n.18 .

108

Protocollo degli esibiti 1940 gennaio 3 - 1940 dicembre 31 nn. di prot. 1-3172 Registro

3.9.n.19 . Protocollo degli esibiti 1941 gennaio 3 - 1941 novembre 20 nn. di prot. 1-3025 Registro

3.9.n.20 . Protocollo degli esibiti 1942 gennaio 7 - 1942 ottobre 20 nn. di prot. 1-3280 Registro

3.9.n.21 . Protocollo degli esibiti 1942 ottobre 19 - 1943 gennaio 11 nn. di prot. 3281-4087 Registro

3.9.n.22 . Protocollo degli esibiti 1943 gennaio 7 - 1943 dicembre 31 nn. di prot. 1-5374 Registro

3.9.n.23 . Protocollo degli esibiti 1944 gennaio 12 - 1944 dicembre 31 nn. di prot. 1-3440 Registro

3.9.n.24 . Protocollo degli esibiti 1945 gennaio 5 - 1946 gennaio 23 1945: nn. di prot. 1-2319; 1946: nn. di prot. 1-263 Registro

109

3.9.n.25 . Protocollo degli esibiti 1946 gennaio 2 - 1947 gennaio 7 nn. di prot. 1-3680 (1) Registro Note 1. I numeri 1-263 sono i medesimi riportati dal registro precedente.

3.9.n.26 . Protocollo degli esibiti 1947 gennaio 7 - 1947 dicembre 31 nn. di prot. 1-2922 Registro

3.9.n.27 . Protocollo degli esibiti 1948 gennaio 5 - 1948 dicembre 31 nn. di prot. 1-3769 Registro

3.9.n.28 . Protocollo degli esibiti 1949 gennaio 5 - 1950 gennaio 4 nn. di prot. 1-2253 Registro

3.9.n.29 . Protocollo degli esibiti 1950 gennaio 3 - 1951 gennaio 4 nn. di prot. 1-2476 Registro

3.9.n.30 . Protocollo degli esibiti 1951 gennaio 8 - 1952 gennaio 3 nn. di prot. 1-2470 Registro

3.9.n.31 . Protocollo degli esibiti 1952 gennaio 4 - 1953 gennaio 7 nn. di prot. 1-2812 Registro 110

3.9.n.32 . Protocollo degli esibiti 1953 gennaio 2 - 1954 gennaio 4 nn. di prot. 1-2503 Registro

3.9.n.33 . Protocollo degli esibiti 1954 gennaio 5 - 1955 gennaio 3 nn. di prot. 1-2131 Registro

3.9.n.34 . Protocollo degli esibiti 1955 gennaio 4 - 1956 gennaio 6 nn. di prot. 1-2126 Registro

3.9.n.35 . Protocollo degli esibiti 1956 gennaio 9 - 1957 gennaio 3 nn. di prot. 1-2031 Registro

3.9.n.36 . Protocollo degli esibiti 1957 gennaio 7 - 1958 gennaio 2 nn. di prot. 1-1938 Registro

3.9.n.37 . Protocollo degli esibiti 1958 gennaio 2 - 1958 dicembre 31 nn. di prot. 1-1864 Registro

3.9.n.38 . Protocollo degli esibiti 1959 gennaio 2 - 1960 gennaio 7 nn. di prot. 1-1904 Registro

111

3.9.n.39 . Protocollo degli esibiti 1960 gennaio 7 - 1961 gennaio 5 nn. di prot. 1-1959 Registro

3.9.n.40 . Protocollo degli esibiti 1961 gennaio 9 - 1961 dicembre 31 nn. di prot. 1-1793 Registro

3.9.n.41 . Protocollo degli esibiti 1962 gennaio 1 - 1963 gennaio 7 nn. di prot. 1-1961 Registro

112 serie 3.10 Carteggio ed atti ordinati per anno, 1924 - 1962

Contenuto La serie raccoglie il carteggio (lettere, missive e responsive) e gli atti (documenti diversi dal carteggio) prodotti per la trattazione degli affari relativi alle diverse attività di competenza del comune. In seguito al R. D. 11.1.1923, n. 9 che estendeva al Trentino la legge comunale italiana, venne introdotto nell'ordinamento del carteggio ed atti il titolario impostato su 15 categorie previsto dalla circolare del Ministero dell'interno, 1° marzo 1897, n. 17100/2 e più precisamente: I Amministrazione; II Opere pie e beneficenza; III Polizia urbana e rurale; IV Sanità ed igiene; V Finanze; VI Governo; VII Grazia, Giustizia e Culto; VIII Leva e truppa; IX Istruzione pubblica; X Lavori pubblici, Poste e Telegrafi; XI Agricoltura, Industria e Commercio; XII Stato civile, Censimento e Statistica; XIII Esteri; XIV Oggetti diversi; XV Pubblica sicurezza. Dal 1939 al 1945 compare la cat.XVI corrispondente al Turismo. Il materiale era raccolto ordinatamente in buste per anno; gli atti risultano regolarmente classificati, sempre per categorie, e per lo più anche in classi e corrispondentemente archiviati. La serie è completa. Si segnalano i fascicoli contenenti documentazione che solitamente forma delle serie archivistiche proprie (ad esempio: copie di deliberazioni, pratiche di emigrazione e immigrazioni ecc.); inoltre sono segnalati i fascicoli, per lo più pluriennali, ritenuti di particolare interesse per la storia e i diritti del comune, nonchè per la ricerca in generale. L'evidenziazione dei fascicoli pluriennali viene ritenuta utile per il fatto che in essi confluiscono atti registrati a protocollo in vari anni altrimenti di difficile reperimento.

3.10.n.1 . Carteggio ed atti 1924 Cat.I-V Nella cat.I si segnala: inviti, elenchi e copie dei verbali di deliberazione del consiglio e della giunta municipali, 1923-1925; nella cat.IV/cl.1 si segnala: statuto del consorzio sanitario medico-chirurgico di Cavareno, Amblar, Don, Romeno, Ronzone, Ruffrè, Sarnonico, Seio, 1924 Busta

3.10.n.2 . Carteggio ed atti 1924 Cat.VI-XV Nella cat.XII si segnala: statistica del movimento della popolazione, 1924 Busta

3.10.n.3 . Carteggio ed atti 1925 113

Cat.I-IV Nella cat.I si segnala: rapporti con il "Consorzio comuni Alta Anaunia" con copia dello statuto, 1925-1926 Busta

3.10.n.4 . Carteggio ed atti 1925 Cat.V-VIII Busta

3.10.n.5 . Carteggio ed atti 1925 Cat.IX-XV Busta

3.10.n.6 . Carteggio ed atti 1926 Cat.I-IV Nella cat.I/cl.8 si segnala: "Consiglio - Sedute": si tratta di inviti di convocazione, elenchi delle sedute del consiglio comunale, 1926; "Consorzio C.A.A. (Comuni Alta Anaunia). Corrispondenza ordinaria", 1925-1926 con "Statuto del consorzio Alta Anaunia (Valle di Non) per le industrie turistiche."; nella cat.III/cl.1 si segnala: "Contratti di lavoro": si tratta di decreti prefettizi relativi al contratto di lavoro nell'industria della panificazione e in quella delle costruzioni, 1926; nella cat.IV/cl.2 si segnala: atti del consorzio sanitario medico, 1926 Busta

3.10.n.7 . Carteggio ed atti 1926 Cat.V-IX Busta

3.10.n.8 . Carteggio ed atti 1926 Cat.X-XV Nella cat.X/1 si segnala: lavori di costruzione delle strade di raccordo alle "Pozze", 1923-1927 con progetto di Giuseppe Springhetti, 1926 agosto 25 ; "Strada Linor vertenza comune Dambel", 1923-1926; "Strada Romeno - Val Contres, 1925-1926 Nella cat.XII/cl.3 si segnala: statistica del movimento della popolazione Busta

114

3.10.n.9 . Carteggio ed atti 1927 Cat.I-IV Nella cat.I si segnala: copie dei verbali di deliberazione del podestà, 1927 Busta

3.10.n.10 . Carteggio ed atti 1927 Cat.V Si segnala: "Vertenza confine montagna Dambel alle Lovare", 1925 - 1927 Busta

3.10.n.11 . Carteggio ed atti 1927 Cat.VII-X Nella cat.IX si segnala: "Statuto della società asilo infantile di Cavareno", 1927; nella cat.X si segnala: lavori di restauro della "casa comunale" commissionati al mastro muratore Giuseppe Endrizzi, 1927-1928 Busta

3.10.n.12 . Carteggio ed atti 1927 Cat.XI-XV Nella cat.XII si segnala: statistica del movimento della popolazione, 1927; nella cat.XIII si segnala: "Passaporto per l'interno", 1927 dicembre 27 Busta

3.10.n.13 . Carteggio ed atti 1928 Cat.I-IV Nella cat.I si segnala: verbali di consegna degli uffici degli ex comuni di Cavareno, Ronzone, Ruffré, Sarnonico e Seio, 1928 novembre 26-27; copie dei verbali di deliberazione del podestà, 1928 Busta

3.10.n.14 . Carteggio ed atti 1928 Cat.V Busta

115

3.10.n.15 . Carteggio ed atti 1928 Cat.VII-X Busta

3.10.n.16 . Carteggio ed atti 1928 Cat.XI-XV Nella cat.XII/cl.3, fasc.1 ("Statistica cittadinanza") si segnala: statistica del movimento della popolazione, 1928 e contiene: IV prospetto trimestrale del movimento della popolazione di Ronzone, III e IV prospetto del movimento della popolazione di Sarnonico e IV prospetto trimestrale del movimento della popolazione di Seio, 1928 Busta

3.10.n.17 . Carteggio ed atti 1929 Cat.I-IV Nella cat.I/cl.8 si segnala: "Regolamento organico dipendenti comunali", 1929 - 1930; Busta

3.10.n.18 . Carteggio ed atti 1929 Cat.V / cl.1-4 Busta

3.10.n.19 . Carteggio ed atti 1929 Cat.V / cl.5-12 Busta

3.10.n.20 . Carteggio ed atti 1929 Cat.VI-VIII Busta

3.10.n.21 .

116

Carteggio ed atti 1929 Cat.IX-XI Nella cat.X/cl.11 si segnala: "Domande per concessioni di fabbrica", 1929 Busta

3.10.n.22 . Carteggio ed atti 1929 Cat.XII-XV Nella cat.XII/cl.1 si segnala: "Le nuove norme per la celebrazione del matrimonio", 1929; nella cat.XII/cl.3 si segnala: statistica del movimento della popolazione, 1929; nella cat.XIV si segnala: statuto del comitato provinciale per il concorso dei forestieri Busta

3.10.n.23 . Carteggio ed atti 1930 Cat.I-IV Busta

3.10.n.24 . Carteggio ed atti 1930 Cat.V / cl.1-3 Busta

3.10.n.25 . Carteggio ed atti 1930 Cat.V / cl.4-5 Si segnala:"Danni di guerra", 1924-1930 (con documenti datati a partire dal 1918 al 1923 e documenti degli ex comuni di Seio e Ronzone) Busta

3.10.n.26 . Carteggio ed atti 1930 Cat.VI-X Nella cat.VIII si segnala: "Ruoli provvisori" cl.1875-1900, [1930] Busta

3.10.n.27 .

117

Carteggio ed atti 1930 Cat.XI-XII Nella cat.XII/cl.3 si segnala: statistica del movimento della popolazione, 1930 Busta

3.10.n.28 . Carteggio ed atti 1930 Cat.XIII-XV Nella cat.XIII si segnala: nulla osta passaporti, 1925 novembre 7 - 1930 febbraio 14 e 1927 febbraio 22 - 1930 settembre 19 (nn.1- 45) Busta

3.10.n.29 . Carteggio ed atti 1931 Cat.I-IV Nella cat.I/8 si segnala: copie dei verbali di deliberazione del podestà, 1931; "Pratica stemma comunale", 1928-1937: concessione reale dello stemma e gonfalone da parte del re Vittorio Emanuele III, 1929 luglio 19; carteggio ed atti, 1928-1931; contiene anche: "Diploma di benemerenza conferito al municipio di Cavareno per la razionale costruzione di concimaie" da parte della Cattedra Ambulante d'Agricoltura della provincia di Trento, 1932 giugno 12 e "Diploma di benemerenza rilasciata all'O.N.D. (Opera Nazionale Dopolavoro) Cavareno che ha prestato gratuitamente la sua opera per l'impianto del bosco dell'impero", 1937 maggio 2 Busta

3.10.n.30 . Carteggio ed atti 1931 Cat.V Nella cat.V/cl.5 si segnala: "Vertenza p.f.1466 Banca Cattolica",1928-1931 (con documenti dal 1883 al 1911) Busta

3.10.n.31 . Carteggio ed atti 1931 Cat.VI-IX Busta

3.10.n.32 . Carteggio ed atti 1931 Cat.X-XI

118

Busta

3.10.n.33 . Carteggio ed atti 1931 Cat.XII Nella cat.XII/cl.3 si segnala: statistica del movimento della popolazione Busta

3.10.n.34 . Carteggio ed atti 1931 Cat.XIII-XV Nella cat.XIII si segnala: nulla osta al rilascio di passaporti per l'estero nn.1-47, 1927 gennaio 24 - 1931 novembre 26; si tratta di un registro compilato dal comune di Seio dal 24 gennaio al 9 settembre 1927, nn.1-7 e utilizzato successivamente dal comune di Cavareno dal 6 ottobre al 26 novembre 1931, nn.8-47 Busta

3.10.n.35 . Carteggio ed atti 1932 Cat.I-IV Nella cat.I/cl.17 si segnala: "Delibere rinviate ed approvate", 1932; carteggio ed atti relativi a sottrazioni illecite da parte di un dipendente comunale, 1932 Busta

3.10.n.36 . Carteggio ed atti 1932 Cat.V Busta

3.10.n.37 . Carteggio ed atti 1932 Cat.VI-IX Busta

3.10.n.38 . Carteggio ed atti 1932 Cat.X-XI Nella cat.X si segnala: lavori di adattamento e ristrutturazione della casa comunale, 1929-1932

119

Busta

3.10.n.39 . Carteggio ed atti 1932 Cat.XII-XV Busta

3.10.n.40 . Carteggio ed atti 1933 Cat.I-II Nella cat.I/cl.8 si segnala: copie dei verbali di deliberazione del podestà e del commissario prefettizio, 1933 Busta

3.10.n.41 . Carteggio ed atti 1933 Cat.III-IV Nella cat.IV/ cl.6 si segnala: concessioni di sepoltura nei cimiteri delle frazioni di Sarnonico, Ronzone, Ruffré e in quello di Cavareno, 1929-1933 Busta

3.10.n.42 . Carteggio ed atti 1933 Cat.V Si segnala: "Situazioni titoli e valori",1933-1968; "Atti contratto di cessione consorzio irrigatorio": copia del contratto n. di rep.56 di cessione del vecchio acquedotto irriguo al consorzio irriguo di Cavareno verso il compenso d'una pesa pubblica ed atti relativi, 1928- 1933; contiene anche una copia dello statuto del consorzio irriguo di Cavareno, 1929 Busta

3.10.n.43 . Carteggio ed atti 1933 Cat.VI-VIII Busta

3.10.n.44 . Carteggio ed atti 1933 Cat.IX-X

120

Nella cat.X/cl.3 si segnala: fornitura di energia elettrica per illuminazione pubblica delle frazioni di Ruffré e Mendola da parte della Società trentina di elettricità di Trento, 1933; nella cat.X/cl.10 si segnala: "Atti domande e permessi di fabbrica 1933", 1933; lavori di restauro dell'edificio scolastico di Sarnonico, 1930-1933 Busta

3.10.n.45 . Carteggio ed atti 1933 Cat.XI Busta

3.10.n.46 . Carteggio ed atti 1933 Cat.XII-XIII Nella XII/cl.3 si segnala: statistica del movimento della popolazione, 1933; nella cat.XIII si segnala: "Domande di passaporto per l'estero", 1932 gennaio 4 - 1933 maggio 18 Busta

3.10.n.47 . Carteggio ed atti 1933 Cat.XIV-XV Busta

3.10.n.48 . Carteggio ed atti 1934 Cat.I-II Nella cat.I si segnala: atti relativi al consorzio forestale Cavareno - , 1932 - 1934; si segnala lo statuto del 1934; copie dei verbali di deliberazione del commissario prefettizio e del podestà, 1934 Busta

3.10.n.49 . Carteggio ed atti 1934 Cat.III-IV Busta

3.10.n.50 . Carteggio ed atti 1934

121

Cat.V / cl.1-3 Si segnala: "Atti affrancazione usi civici" sui prati promiscui di Cavareno e Ruffré, 1926-1934 Busta

3.10.n.51 . Carteggio ed atti 1934 Cat.V / cl.4-9 Busta

3.10.n.52 . Carteggio ed atti 1934 Cat.VI-VIII Nella cat.VI si segnala: "... Convocazione Collegio Unico Nazionale elezioni politiche 1934" Busta

3.10.n.53 . Carteggio ed atti 1934 Cat.IX-X Busta

3.10.n.54 . Carteggio ed atti 1934 Cat.XI Busta

3.10.n.55 . Carteggio ed atti 1934 Cat.XII-XIII Nella cat.XII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-62) e di immigrazione (nn.1-32) e statistica del movimento della popolazione, 1934 Busta

3.10.n.56 . Carteggio ed atti 1934 Cat.XIV-XV Busta

122

3.10.n.57 . Carteggio ed atti 1935 Cat.I Nella cat.I/cl.8 si segnala: copie dei verbali di deliberazione del podestà, 1935 Busta

3.10.n.58 . Carteggio ed atti 1935 Cat.II-IV Busta

3.10.n.59 . Carteggio ed atti 1935 Cat.V / cl.1-3 Busta

3.10.n.60 . Carteggio ed atti 1935 Cat.V / cl.4-9 Busta

3.10.n.61 . Carteggio ed atti 1935 Cat.VI-VIII Nella cat.VIII si segnala: bollettario delle denunce di cavalli e muli nn.1-48, 1931 giugno 10 - 1935 marzo 4 Busta

3.10.n.62 . Carteggio ed atti 1935 Cat.IX-X Busta

3.10.n.63 . Carteggio ed atti 1935 Cat.XI

123

Si segnala: "Certificato di provenienza per fessipedi condotti sui mercati", 1933 gennaio 7 - 1935 dicembre 1; buoni di prelevamento per sabbia e legna, 1934 - 1935 Busta

3.10.n.64 . Carteggio ed atti 1935 Cat.XII Si segnala: pratiche di emigrazione (65-123) e di immigrazione (nn.34-61) e statistica del movimento della popolazione, 1935 Busta

3.10.n.65 . Carteggio ed atti 1935 Cat.XIII-XV Busta

3.10.n.66 . Carteggio ed atti 1936 Cat.I-IV Nella cat.I si segnala: "Copie deliberazioni..." del podestà, 1936 Busta

3.10.n.67 . Carteggio ed atti 1936 Cat.V / cl.1-6 Busta

3.10.n.68 . Carteggio ed atti 1936 Cat.V Busta

3.10.n.69 . Carteggio ed atti 1936 Cat.VI-VIII Nella cat.VII si segnala: "Atti affrancazione Legato Tevini...", 1933-1936 Busta

124

3.10.n.70 . Carteggio ed atti 1936 Cat.IX-X Nella cat.X/cl.11 si segnala: "Collaudo lavori di tinteggiatura della canonica di Sarnonico", 1936 Busta

3.10.n.71 . Carteggio ed atti 1936 Cat.XI Busta

3.10.n.72 . Carteggio ed atti 1936 Cat.XII Si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-136) e di immigrazione (nn.1-52) e statistica del movimento della popolazione, 1936 Busta

3.10.n.73 . Carteggio ed atti 1936 Cat.XIII-XV Busta

3.10.n.74 . Carteggio ed atti 1937 Cat.I-III Nella cat.I si segnala: copie delle deliberazioni del podestà, 1937; nella cat.II si segnala: costituzione dell'ente comunale di assistenza, 1937 Busta

3.10.n.75 . Carteggio ed atti 1937 Cat.IV-V Nella cat.V si segnala: "Diritto fisso di macellazione": elenchi delle riscossioni, bollettari delle macellazioni, quietanze e prospetti, 1933-1937 Busta

3.10.n.76 . 125

Carteggio ed atti 1937 Cat.VI-VIII Nella cat.VIII si segnala."Registro cambio residenza dei militari in congedo illimitato...", 1930-1937 (con documenti allegati dal 1934 al 1937) Busta

3.10.n.77 . Carteggio ed atti 1937 Cat.IX-X Nella cat.X si segnala: "Atti concessioni derivazione acque pubbliche...", 1928-1937 Busta

3.10.n.78 . Carteggio ed atti 1937 Cat.XI Si segnala: progetto della milizia nazionale forestale, comando II legione - coorte di Trento e atti relativi al vincolo idrogeologico dei terreni, imposto dall'art.1, titolo I, capo I del R. D. 30 dicembre 1923, n.3267 Busta

3.10.n.79 . Carteggio ed atti 1937 Cat.XII Si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-116) e di immigrazione (nn.1-31) e statistica del movimento della popolazione, 1937; permessi di seppellimento, 1936 dicembre 9 - 1937 dicembre 9 (con allegati i certificati necroscopici); pratiche riguardanti il censimento della popolazione, 1936 - 1937 Busta

3.10.n.80 . Carteggio ed atti 1937 Cat.XIII-XV Nella cat.XIV si segnala: disoccupazione: carteggio, atti, elenco sussidi e circolari, 1935-1937 Busta

3.10.n.81 . Carteggio ed atti 1938 Cat.I

126

Si segnala: copie dei verbali di deliberazione del podestà e del commissario prefettizio, 1938; concessione del caroviveri ai dipendenti comunali, 1931-1938; atti relativi ad un dipendente comunale, 1935-1938; causa tra il comune e la società cooperativa "latteria sociale di Ruffrè" per accertamento di proprietà dell'edificio della latteria sociale, 1937-1938, con sentenza del 1937 ed allegati dal 1934; causa civile tra il comune ed un ex podestà per responsabilità amministrativa in punto ad una mancata riscossione del residuo prezzo di legname, 1937 - 1938 (con documenti del 1929) Busta

3.10.n.82 . Carteggio ed atti 1938 Cat.II-IV Nella cat.II si segnala: spedalità, 1935-1938 Busta

3.10.n.83 . Carteggio ed atti 1938 Cat.V Si segnala: appalto della gestione della riscossione delle imposte di consumo per gli anni 1938-1942, 1937-1938; concessione ad uso gratuito di un appartamento comunale ad un dipendente per dieci anni, 1937-1938 Busta

3.10.n.84 . Carteggio ed atti 1938 Cat.VI-VIII Nella cat.VIII si segnala: soccorsi giornalieri ai militari, 1935-1938; situazioni di famiglia, 1935-1938 Busta

3.10.n.85 . Carteggio ed atti 1938 Cat.IX-X Busta

3.10.n.86 . Carteggio ed atti 1938 Cat.XI / cl.1-8 Busta

3.10.n.87. Carteggio ed atti

127

1938 Cat.XI / cl.10-12 - XII Nella cat.XII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-36) e di immigrazione (nn.1-36) e statistica del movimento della popolazione,1938 Busta

3.10.n.88 . Carteggio ed atti 1938 Cat.XIII-XV Nella cat.XV (Oggetti diversi) si segnala: invio da parte di Franz Dietrich da Graz, ex capitano dell'esercito austriaco, di cinque documenti privati datati a partire dal 1675 al 1730, 1938 Busta

3.10.n.89 . Carteggio ed atti 1939 Cat.I-IV Nella cat.I si segnala: copie dei verbali di deliberazione del commissario prefettizio e del podestà, 1939 Busta

3.10.n.90 . Carteggio ed atti 1939 Cat.V; VII Nella cat.V/cl.1 si segnala: inventario degli atti d'archivio, 1939; "Contributo integrativo utenza stradale", 1932-1939; "Revisione confini", 1938-1939 (con documento allegato del 1937); nella cat.VII si segnala: atti concernenti prestazioni verso i parroci, 1931- 1939 Busta

3.10.n.91 . Carteggio ed atti 1939 Cat.VIII-IX Nella cat.VIII si segnala:"Comitato di resistenza civile", 1934-1939; atti relativi al contributo per la costruzione di un cippo ricordo delle grandi manovre, 1936-1939 Busta

3.10.n.92 . Carteggio ed atti 1939 Cat.X

128

Si segnala: permessi di fabbrica, 1939; lavori di costruzione di un campo da tennis in località Tiessa, 1939; affittanza quinquennale della cava di sabbia e ghiaia in località Tiessa a Giordano Bevilacqua, 1939; affittanza di un edificio alla latteria sociale di Ruffré, 1939; regolamenti per il servizio pubblico di autonoleggio da rimessa, 1931-1939; strada comunali obbligatorie: approvazione, elenco, carteggio ed atti, 1934-1939; costruzione "Campo golf Mendola": espropriazioni, disegni, planimetria, relazioni riguardanti l'unificazione del territorio, 1935-1939; "Acquedotto e fontane pubbliche": atti relativi agli acquedotti comunali, 1937-1939; lavori di sistemazione del canale di scarico delle acque piovane della frazione di Sarnonico concessi a Pellegrini, con progetto redatto dall'ing. Silvio Zanoni nel maggio 1938, 1938-1939; costruzione di un giardino pubblico davanti al municipio, con preventivo di spesa e schizzo elaborati dal perito edile Francesco Pellegrini, 1938-1939; "Sistemazione della piazza comunale di Ruffré", 1938-1939 con perizia e planimetria redatte dall'ing.Silvio Zanoni, 1938 dicembre 17; "Canale di fognatura per Ronzone", 1938-1939, con progetto redatto dall'ing. Silvio Zanoni, 1938 luglio 28 Busta

3.10.n.93 . Carteggio ed atti 1939 Cat.XI--XIII Nella cat.XII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-46) e di immigrazione (nn.1-46) e statistica del movimento della popolazione,1939 Busta

3.10.n.94 . Carteggio ed atti 1939 Cat.XIV-XVI Nella cat.XV si segnala: "Dichiarazione per gli affittacamere e appartamenti ammobigliati" e disposizioni, 1939; nella cat.XVI si segnala: "Turismo e imposta soggiorno", 1938-1939 Busta

3.10.n.95 . Carteggio ed atti 1940 Cat.I-IV Nella cat.I/cl.6 si segnala: copie dei verbali di deliberazione del podestà, 1940; nella cat.IV si segnala: registri delle vaccinazioni andifterica e antivaiuolosa, 1940 Busta

3.10.n.96 . Carteggio ed atti 1940 Cat.V-VIII Nella cat.V/cl.1 si segnala: "Conto corrente postale", 1937-1940; contiene anche inventari dell'attivo e passivo dal 1935 al 1937 Busta

129

3.10.n.97 . Carteggio ed atti 1940 Cat.IX-X Nella cat.X si segnala: allacciamento della frazione di Ruffré alla strada statale della Mendola, 1940; costruzione di un tratto di canale di fognatura lungo la via Roma, 1940 Busta

3.10.n.98 . Carteggio ed atti 1940 Cat.XI Si segnala: "Atti sull'alimentazione della popolazione", 1934-1940 Busta

3.10.n.99 . Carteggio ed atti 1940 Cat.XII-XIII Nella cat.XII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-64) e di immigrazione (nn.1-28), 1940; "Famiglie numerose": situazioni di famiglia, avvisi, sgravi di imposte, 1939-1940 Busta

3.10.n.100 . Carteggio ed atti 1940 Cat.XIV-XVI Busta

3.10.n.101 . Carteggio ed atti 1941 Cat.I-V Nella cat.I si segnala: copie dei verbali di deliberazione del commissario prefettizio, 1941; "Registro personale stipendiato e salariato" (tit. int.), 1935-1941, con verbali di deliberazione ed atti riguardanti i miglioramenti economici ai dipendenti comunali, 1948-1955 Busta

3.10.n.102 . Carteggio ed atti 1941 Cat.VI-X Nella cat.X si segnala: "Edificio comunale Ronzone", 1922-1941 (con documenti dell'ex comune di Ronzone dal 1922 al 1928)

130

Busta

3.10.n.103 . Carteggio ed atti 1941 Cat.XI Busta

3.10.n.104 . Carteggio ed atti 1941 Cat.XII-XIII Nella cat.XII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-40) e di immigrazione (nn.2-21); nella cat.XIII si segnala: "Domanda di passaporto per l'estero", 1933 giugno 13 - 1938 settembre 27; "Domanda di passaporto per l'estero", 1938 ottobre 10 - 1941 aprile 7; "Domanda di passaporto per l'estero", 1941 aprile 8; 1942 luglio 15 Busta

3.10.n.105 . Carteggio ed atti 1941 Cat.XIV-XVI Nella cat.XIV (Sicurezza pubblica) si segnala: "...Atti servizio di pronto soccorso in caso di disastri tellurici o di altra natura..." 1936- 1941 (con disposizioni del 1926) Busta

3.10.n.106 . Carteggio ed atti 1942 Cat.I Si segnala: copie dei verbali di deliberazione del podestà e del commissario prefettizio, 1942 Busta

3.10.n.107 . Carteggio ed atti 1942 Cat.II-IV Busta

3.10.n.108 . Carteggio ed atti 1942 Cat.V-VII Busta

131

3.10.n.109 . Carteggio ed atti 1942 Cat.VIII Si segnala: "Progetto di mobilitazione civile", 1931-1942 Busta

3.10.n.110 . Carteggio ed atti 1942 Cat.IX-X Busta

3.10.n.111 . Carteggio ed atti 1942 Cat.XI Busta

3.10.n.112 . Carteggio ed atti 1942 Cat.XI Busta

3.10.n.113 . Carteggio ed atti 1942 Cat.XII Si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-56) e di immigrazione (nn.1-34), 1942; "Censimento ebrei - Accertamenti razziali", 1938- 1942 Busta

3.10.n.114 . Carteggio ed atti 1942 Cat.XIII-XVI Busta

3.10.n.115 . Carteggio ed atti 1943 132

Cat.I-IV Nella cat.I/cl.6 si segnala: copie dei verbali di deliberazione del commissario prefettizio, 1943 Busta

3.10.n.116 . Carteggio ed atti 1943 Cat.V-VII Busta

3.10.n.117 . Carteggio ed atti 1943 Cat.VIII-X Busta

3.10.n.118 . Carteggio ed atti 1943 Cat.XI Busta

3.10.n.119 . Carteggio ed atti 1943 Cat.XII Si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-34) e di immigrazione (nn.1-32) e statistica del movimento della popolazione,1943 Busta

3.10.n.120 . Carteggio ed atti 1943 Cat.XIII-XVI Busta

3.10.n.121 . Carteggio ed atti 1944 Cat.I-IV Nella cat.I si segnala: copie dei verbali di deliberazione del commissario prefettizio, 1944 Busta

3.10.n.122 . 133

Carteggio ed atti 1944 Cat.V-VIII Nella cat.VIII si segnala: elenco degli internati in Germania, 1944; corpo di sicurezza trentino: elenchi dei nominativi degli obbligati alla prestazione del servizio di guerra (cl.1905-1926) nella zona di operazioni delle Prealpi, circolari della prefettura e comunicazioni del commissario prefettizio, 1944; "Domande sussidio operai in Germania", 1943-1944 Busta

3.10.n.123 . Carteggio ed atti 1944 Cat.IX-XI Busta

3.10.n.124 . Carteggio ed atti 1944 Cat.XII Si segnala: statistica del movimento della popolazione, 1944 Busta

3.10.n.125 . Carteggio ed atti 1944 Cat.XIII-XVI Nella cat.XIII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-11) e di immigrazione (nn.1-27), 1944 Busta

3.10.n.126 . Carteggio ed atti 1945 Cat.I-II Nella cat.I/cl.6 si segnala: copie dei verbali di deliberazione del commissario prefettizio e della giunta comunale, 1945 Busta

3.10.n.127 . Carteggio ed atti 1945 Cat.III-V Nella cat.V si segnala: "Contravvenzioni. Verbali. Registro", 1945 Busta

3.10.n.128 .

134

Carteggio ed atti 1945 Cat.VI-IX Nella cat.VIII si segnala: elenchi nominativi degli obbligati alle prestazioni del servizio di guerra (cl.1894-1926) nella zona di operazioni nelle Prealpi, 1945; "Elenco degli uomini esistenti nel comune di Cavareno da 15 anni ai 70 anni", 1945; "Foglio notizie sbandati" in seguito agli avvenimenti bellici accaduti dopo l'8 settembre 1943, 1945 Busta

3.10.n.129 . Carteggio ed atti 1945 Cat.X-XII Nella cat.XII si segnala: statistica del movimento della popolazione, 1945 Busta

3.10.n.130 . Carteggio ed atti 1945 Cat.XIII-XV Nella cat.XIII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.2-19) e di immigrazione (nn.1-17), 1945 Busta

3.10.n.131 . Carteggio ed atti 1946 Cat.I Si segnala: copie dei verbali di deliberazione della consulta e della giunta comunale, 1946; "Carteggio riservato", 1937-1946 Busta

3.10.n.132 . Carteggio ed atti 1946 Cat.II-IV Nella cat.II si segnala: "Elenco dei poveri": elenchi, iscrizioni ed atti relativi, 1935-1946 Busta

3.10.n.133 . Carteggio ed atti 1946 Cat.V-VII Busta

3.10.n.134 .

135

Carteggio ed atti 1946 Cat.VIII-X Nella cat.IX si segnala: atti relativi alla scuola materna di Ronzone, 1945-1946; atti relativi alla scuola materna di Ruffré, 1944-1946 Busta

3.10.n.135 . Carteggio ed atti 1946 Cat.XI-XII Busta

3.10.n.136 . Carteggio ed atti 1946 Cat.XIII-XV Nella cat.XIII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-50) e di immigrazione (nn.1-68) e statistica del movimento della popolazione, 1946; registro nulla osta passaporti, 1941 ottobre 2 - 1946 giugno 26; nella cat.XV si segnala: "Licenze affittacamere anno 1946" nn.1-81, 1946 Busta

3.10.n.137 . Carteggio ed atti 1947 Cat.I-IV Nella cat.I/cl.6 si segnala: copie dei verbali di deliberazione del consiglio e della giunta comunali, 1947; nella cat.II si segnala: "Elenchi poveri, 1947-1950; "Profughi Pola. Contabilità", 1947; "Profughi giuliani", 1947 Busta

3.10.n.138 . Carteggio ed atti 1947 Cat.V-VII Nella cat.V/cl.5 si segnala. "Imposta consumo energia elettrica ed atti relativi", 1938-1947; "Partigiani e spese per gli stessi", 1945- 1947 Busta

3.10.n.139 . Carteggio ed atti 1947 Cat.VIII-X Busta

136

3.10.n.140 . Carteggio ed atti 1947 Cat.XI-XII Nella cat.XII/cl.3 si segnala: statistica del movimento della popolazione, 1947 Busta

3.10.n.141 . Carteggio ed atti 1947 Cat.XIII-XV Nella cat.XIII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-37) e di immigrazione (nn.1-44), 1947; "Domanda di passaporto per l'estero", 1946 agosto 24 - 1947 aprile 7 Busta

3.10.n.142 . Carteggio ed atti 1948 Cat.I-IV Nella cat.I si segnala: atti riguardanti il pensionamento dell'applicata contabile e del nuovo concorso per applicato, 1945-1948 Busta

3.10.n.143 . Carteggio ed atti 1948 Cat.V / cl.1-3 Busta

3.10.n.144 . Carteggio ed atti 1948 Cat.V / cl.5-9 - VIII Busta

3.10.n.145 . Carteggio ed atti 1948 Cat.IX-XI Nella cat.X si segnala: assegnazione di un terreno alla casa cantoniera della Mendola, 1941-1948; "Regolazione fontane Cavareno. Convenzione lavatoio nuovo di via Moscabio...": lavoro di demolizione e ricostruzione in via Moscabio di un pubblico lavatoio prima posizionato in piazza G. Prati, riduzione e messa in opera di un'altra fontana sita in piazza G. Prati e demolizione di una fontana posta in via Moscabio, 1948 (all. regolamento per l'esecuzione di lavori in economia del 1934). Busta

137

3.10.n.146 . Carteggio ed atti 1948 Cat.XII-XV Nella cat.XII si segnala: statistica del movimento della popolazione, 1948; n ella cat.XIII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-35) e di immigrazione (nn.1-33), 1948 Busta

3.10.n.147 . Carteggio ed atti 1949 Cat.I-IV Nella cat.IV si segnala: malattie infettive: carteggio, denunce profilassi, ordini, 1941-1949 Busta

3.10.n.148 . Carteggio ed atti 1949 Cat.V Si segnala: "Rettifica confini "Campac" Seio - Brez", 1949; "Compravendita p.f. 786 e 382..." per l'allargamento della strada della Mendola che passa attraverso la frazione di Ronzone ed allegati ai contratti nn. di rep.121-122; 127, 1945-1949 Busta

3.10.n.149 . Carteggio ed atti 1949 Cat.VI-IX Nella cat.IX si segnala: "Scuole materne": contributo per la refezione calda, 1944-1949 Busta

3.10.n.150 . Carteggio ed atti 1949 Cat.X-XI Busta

3.10.n.151 . Carteggio ed atti 1949 Cat.XII-XIII Nella cat.XII si segnala: statistica del movimento della popolazione, 1949; nella cat.XIII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-30) e di immigrazione (nn.1-24), 1949; "Domanda di passaporto per l'estero", 1947 aprile 11 - 1949 ottobre 11

138

Busta

3.10.n.152 . Carteggio ed atti 1949 Cat.XIV-XV Nella cat.XV si segnala: "Fogli di via obbligatori. Pubblica sicurezza. 1929 VII°", 1930 agosto 13 - 1949 gennaio 26 Busta

3.10.n.153 . Carteggio ed atti 1950 Cat.I-III Busta

3.10.n.154 . Carteggio ed atti 1950 Cat.IV-VI Busta

3.10.n.155 . Carteggio ed atti 1950 Cat.VII-X Nella cat.VIII si segnala: atti relativi alla classe di leva 1930, 1948-1950; elenco dei militari in congedo illimitato che hanno dichiarato di trasferirsi in altro comune, 1938 gennaio 1 - 1950 novembre 21; "Situazione di famiglia", 1947 agosto 13 - 1950 luglio 1 Busta

3.10.n.156 . Carteggio ed atti 1950 Cat.XI-XIII Nella cat.XII/cl.3 si segnala: statistica del movimento della popolazione, 1950; pratiche di emigrazione (nn.1-32) e di immigrazione (nn.1-25), 1950 Busta

3.10.n.157 . Carteggio ed atti 1950 Cat.XIV-XV Busta

139

3.10.n.158 . Carteggio ed atti 1951 Cat.I-IV Nella cat.I si segnala: copie dei verbali di deliberazione del consiglio e della giunta comunali, 1951; referendum per la separazione delle frazioni di Sarnonico e Seio dal comune di Cavareno, 1951 agosto 5 Busta

3.10.n.159 . Carteggio ed atti 1951 Cat.V-VIII Nella cat.VIII si segnala: "Atti statistica orfani di guerra al 30/6/33¿", 1933-1951 Busta

3.10.n.160 . Carteggio ed atti 1951 Cat.IX-XI Busta

3.10.n.161 . Carteggio ed atti 1951 Cat.XII-XV Nella cat.XII si segnale: pratiche di emigrazione (nn.1-27) e di immigrazione (nn.1-26) e statistica del movimento della popolazione, 1951; nella cat.XIII si segnala: "Domanda di passaporto per l'estero", 1949 novembre 23 - 1951 aprile 18 Busta

3.10.n.162 . Carteggio ed atti 1952 Cat.I Si segnala: copie dei verbali di deliberazione del consiglio e della giunta, 1946-1952 Busta

3.10.n.163 . Carteggio ed atti 1952 Cat.II-III Busta

140

3.10.n.164 . Carteggio ed atti 1952 Cat.IV-VII Busta

3.10.n.165 . Carteggio ed atti 1952 Cat.VIII-IX Nella cat.IX si segnala: "Inventari scuole" dei mobili, degli arredi e mezzi didattici delle scuole di Cavareno (1950 dicembre 15), Ronzone e Seio (1951 giugno) Busta

3.10.n.166 . Carteggio ed atti 1952 Cat.X-XI Busta

3.10.n.167 . Carteggio ed atti 1952 Cat.XII-XIII Nella cat.XII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-55) e di immigrazione (nn.1-46) e statistica del movimento della popolazione, 1952; "Pratica: revoca opzione domanda cittadinanza germanica", 1949-1952 Busta

3.10.n.168 . Carteggio ed atti 1952 Cat.XIV-XV Nella cat.XIV (Sicurezza pubblica) si segnala: "Registro delle carte d'identità", 1940 gennaio 8 - 1953 febbraio 2 (1) Busta Note 1. Le date si riferiscono a quelle del rilascio delle carte d'identità.

3.10.n.169 . Carteggio ed atti 1953 Cat.I-III Nella cat.I si segnala: cancellazione del diritto di uso civico su diversi terreni e loro vendita a privati, 1951-1953

141

Busta

3.10.n.170 . Carteggio ed atti 1953 Cat.IV-V Busta

3.10.n.171 . Carteggio ed atti 1953 Cat.VI-IX Busta

3.10.n.172 . Carteggio ed atti 1953 Cat.X-XI Nella cat.X si segnala: risanamento della ferrovia Trento - Malè, 1946 - 1952; 1954; nella cat.XI si segnala: "Seggiovia della Mendola": atti relativi alla sottoscrizione, per opera della Pro Loco di Cavareno, di azioni per la costruzione di una seggiovia Mendola - Penegal Busta

3.10.n.173 . Carteggio ed atti 1953 Cat.XII Nella cat.XII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-38) e di immigrazione (nn.1-19) e statistica del movimento della popolazione, 1953 Busta

3.10.n.174 . Carteggio ed atti 1953 Cat.XIII-XV Nella cat.XIII si segnala: domande di passaporto per l'estero, 1951 aprile 30 - 1953 maggio 28 Busta

3.10.n.175 . Carteggio ed atti 1954 Cat.I-IV Nella cat.II si segnala: "Elenco poveri 1954", 1954

142

Busta

3.10.n.176 . Carteggio ed atti 1954 Cat.V-VIII Busta

3.10.n.177 . Carteggio ed atti 1954 Cat.IX-XI Busta

3.10.n.178 . Carteggio ed atti 1954 Cat.XII-XV Nella cat.XII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-15) e di immigrazione (nn.1-9) e statistica del movimento della popolazione, 1954 Busta

3.10.n.179 . Carteggio ed atti 1955 Cat.I-IV Busta

3.10.n.180 . Carteggio ed atti 1955 Cat.V-VII Nella cat.V si segnala: tassa di manomorta, 1932-1955; acquisto di terreni dalla società anonima Grandi Alberghi Mendola in località Mendelblik, Lovare e Ranza, 1948-1955 (con copia del contratto n. di rep.133 stipulato il 20 settembre 1948) Busta

3.10.n.181 . Carteggio ed atti 1955 Cat.VIII-IX Nella cat.VIII si segnala: "Elenchi militari morti", 1938 aprile 1 - 1955 aprile 2 Busta

143

3.10.n.182 . Carteggio ed atti 1955 Cat.X-XI Nella cat.X si segnala: "Pratica: impianti riscaldamento scuole e scuola materna di Cavareno", 1951-1955 Busta

3.10.n.183 . Carteggio ed atti 1955 Cat.XII-XV Nella cat.XII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-11) e di immigrazione (nn.1-9) e statistica del movimento della popolazione, 1955; nella cat.XIII si segnala: "Domanda di passaporto per l'estero", 1953 agosto 1 - 1955 marzo 30; nella cat.XV/cl.7 si segnala: "Regolamento tipo dei corpi volontari dei Vigili del fuoco", 1955 Busta

3.10.n.184 . Carteggio ed atti 1956 Cat.I-III Nella cat.I si segnala:"Affrancazione usi civici¿", 1933-1956; "Pratica deliberazioni Usi Civici di Seio", 1955-1956; nella cat.III si segnala: atti e bollettari per il servizio nazionale di targazione veicoli a trazione animale, 1956-1963 Busta

3.10.n.185 . Carteggio ed atti 1956 Cat.IV-VII Nella cat.V si segnala: "Pratica acquisto terreno per edificio scolastico di Cavareno capoluogo", 1947-1956 (con contratto n. di rep.198 stipulato il 25 maggio 1953); vendita di un terreno da fabbrica in località "Laresetti", 1955-1956 (con copia del contratto n. di rep.226 stipulato il 20 aprile 1956) Busta

3.10.n.186 . Carteggio ed atti 1956 Cat.VIII-XI Busta

3.10.n.187 . Carteggio ed atti 1956

144

Cat.XII-XV Nella cat.XII/cl.3 si segnala: statistica del movimento della popolazione, 1956; pratiche di emigrazione (nn.1-18) e di immigrazione (nn.1-10), 1956 Busta

3.10.n.188 . Carteggio ed atti 1957 Cat.I-IV Busta

3.10.n.189 . Carteggio ed atti 1957 Cat.V-VII Busta

3.10.n.190 . Carteggio ed atti 1957 Cat.VIII-X Nella cat.X si segnala: "Progetto dei lavori di integrazione dell'acquedotto potabile e dell'impianto antincendio": atti contabili, 1955- 1957 Busta

3.10.n.191 . Carteggio ed atti 1957 Cat.XI-XII Nella cat.XII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-11) e di immigrazione (nn.1-11) e statistica del movimento della popolazione, 1957; elenchi quindicinali dei protesti cambiari, 1957 Busta

3.10.n.192 . Carteggio ed atti 1957 Cat.XIII-XV Nella cat.XIII si segnala: nulla osta passaporti, 1957 settembre 10 - 1966 giugno 8 ed allegati fino al 1967 Busta

3.10.n.193 . Carteggio ed atti 1958

145

Cat.I-III Busta

3.10.n.194 . Carteggio ed atti 1958 Cat.IV-V Nella cat.V si segnala: "Vicenda dei consorzi": atti riguardanti la ripartizione di spese consorziali di vario genere, 1957-1958 Busta

3.10.n.195 . Carteggio ed atti 1958 Cat.VI-X Nella cat.X si segnala: lavori di integrazione degli acquedotti di Cavareno, Sarnonico e Seio: operato di liquidazione, 1954-1958; "1) Ampliamento acquedotto di Cavareno¿", 1954-1958 Busta

3.10.n.196 . Carteggio ed atti 1958 Cat.XI-XII Nella cat.XII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-14) e di immigrazione (nn.1-11) e statistica del movimento della popolazione, 1958; circolari relative allo stato civile e all'anagrafe, 1937-1958 Busta

3.10.n.197 . Carteggio ed atti 1958 Cat.XIII-XV Busta

3.10.n.198 . Carteggio ed atti 1959 Cat.I-IV Nella cat.I si segnala: atti relativi al consorzio forestale di Cavareno - Dambel, 1959 (con statuto del 1934); nella cat.IV si segnala: "Afta epizootica...", 1958-1959; "Vaccinazioni associate e rivaccinazioni", 1959 Busta

3.10.n.199 . Carteggio ed atti 1959

146

Cat.V-VI Busta

3.10.n..200 . Carteggio ed atti 1959 Cat.VII-X Nella cat.X si segnala: "...Elenco strade obbligatorie", 1924-1959; rilevazione semestrale dell'attività edilizia relativa alle abitazioni, 1948-1959; rilevazione delle opere pubbliche eseguite senza il finanziamento, anche parziale, dello stato, 1952-1959 Busta

3.10.n.201 . Carteggio ed atti 1959 Cat.XI-XII Nella cat.XII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-14) e di immigrazione (nn.1-14) e statistica del movimento della popolazione, 1959; elenchi quindicinali dei protesti cambiari, 1959 Busta

3.10.n.202 . Carteggio ed atti 1959 Cat.XIII-XV Busta

3.10.n.203 . Carteggio ed atti 1960 Cat.I-IV Nella cat.I si segnala: atti relativi allo scioglimento di promiscuità per servitù di legnatico, pascolo e stramatico e decreti di assegnazione degli estratti tavolari tra i comuni di Cavareno e Ruffré, 1956-1960; nomina del comitato d'amministrazione usi civici della frazione di Seio ed atti relativi, 1959-1960 Busta

3.10.n.204 . Carteggio ed atti 1960 Cat.V Si segnala: "Affitti terreni comunali...", 1948-1955 (con contratto n. di rep.135 stipulato il 7 ottobre 1948 ed allegati); "Acquisto stabili ex ferrovia.", 1937-1957; "Acquisto stabile, prato e orto, ex de Zinis", 1959-1960; "Affittanza decennale¿(terreno in Pineta comunale)", 1960-1964; permuta di un terreno con un privato, 1960-1966 Busta

147

3.10.n.205 . Carteggio ed atti 1960 Cat.VI-VIII Nella cat.VI si segnala: atti relativi alla ricognizione dei beni mobili patrimoniali di proprietà della Gioventù italiana ex G.I.L., 1960; nella cat.VII si segnala: "Affari ecclesiastici temporali della venerabile Chiesa", 1924-1956 (con un documento relativo del 1914) Busta

3.10.n.206 . Carteggio ed atti 1960 Cat.IX-X Nella cat.X si segnala: stradario, 1951-1960 Busta

3.10.n.207 . Carteggio ed atti 1960 Cat.XI Busta

3.10.n.208 . Carteggio ed atti 1960 Cat.XII-XV Nella cat.XII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-26) e di immigrazione (nn.1-14) e statistica del movimento della popolazione, 1960 Busta

3.10.n.209 . Carteggio ed atti 1961 Cat.I Busta

3.10.n.210 . Carteggio ed atti 1961 Cat.II-IV Busta

3.10.n.211 . Carteggio ed atti 148

1961 Cat.V Busta

3.10.n.212 . Carteggio ed atti 1961 Cat.VI-IX Busta

3.10.n.213 . Carteggio ed atti 1961 Cat.X-XI Nella cat.X si segnala:"Richieste permessi di fabbrica", 1952-1961 Busta

3.10.n.214 . Carteggio ed atti 1961 Cat.XII-XV Nella cat.XII si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-17) e di immigrazione (nn.1-15) e statistica del movimento della popolazione, 1961; elenchi quindicinali dei protesti cambiari, 1961 Busta

3.10.n.215 . Carteggio ed atti 1962 Cat.I-III Nella cat.I si segnala: atti riguardanti il B.I.M. (Bacino Imbrifero Montano), 1955-1962 (con lo statuto del consorzio dei comuni del B.I.M. dell'Adige della provincia di Trento approvato dal consiglio comunale di Cavareno con deliberazione n.66 datata 22.6.1955); copia del verbale di deliberazione del consiglio comunale di Cavareno relativo al consenso dato per il distacco della frazione di Seio da Cavareno e la successiva sua aggregazione al comune di Sarnonico, 1962 giugno 7 Busta

3.10.n.217 . Carteggio ed atti 1962 Cat.IV-V Nella cat.V si segnala: "Rendiconto gestione economato anno 1962", 1962 Busta

3.10.n.218 .

149

Carteggio ed atti 1962 Cat.VI-VIII Nella cat.VII si segnala: atti relativi alla formazione degli elenchi dei giudici popolari dal 1960 al 1963 ed atti relativi alla formazione dei primi albi separati delle donne che possono assumere l'ufficio di giudice popolare, 1956-1962 Busta

3.10.n.219 . Carteggio ed atti 1962 Cat.IX-XI Nella cat.XI si segnala: servizio di custodia forestale: copia del verbale di deliberazione del consiglio comunale per l'approvazione del capitolato n.2 dell'11.1.1962 ed atti relativi, 1961-1962 Busta

3.10.n.220 . Carteggio ed atti 1962 Cat.XII-XV Si segnala: pratiche di emigrazione (nn.1-35) e di immigrazione (nn.1-25) e statistica del movimento della popolazione, 1962; elenchi quindicinali dei protesti cambiari, 1962 Busta

150 serie 3.11 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1924 - 1979 (con doc. dal 1883)

Contenuto La documentazione si presentava raccolta in buste riportanti titoli specifici, per oggetto o materia, distinte dalla serie organizzata per categorie in sequenza annuale, essendo stata così archiviata dagli uffici comunali. Con queste unità è stata creata la presente serie, articolata al suo interno per materie secondo le quindici categorie.

Alcune unità presentano date che esulano da quelle del periodo preso in considerazione (fino al 1962), in quanto riguardano affari conclusisi successivamente.

3.11.n.1.b.1-4 . Divisione della montagna promiscua fra Cavareno e Ruffré e liquidazione degli usi civici 1924 - 1931 (con documenti dal 1883) - Divisione della montagna tra Cavareno e Ruffré, 1924-1925 (con documenti relativi a spese incorse per incendi sulla montagna dal 1921 al 1924 e documenti di compravendita di suoli comunali dal 1883 al 1913); - liquidazione degli usi civici; contiene fra l'altro: causa tra il comune di Cavareno e due periti per questioni dei pagamento di prestazioni eseguite, 1925-1928 Fascicolo

3.11.n.2.b.1-4 . Scioglimento di promiscuità sui beni boschivi e pascolivi 1932 - 1941 Atti relativi allo scioglimento delle promiscuità, affrancazioni, decreti tavolari e decreti di demanialità Fascicolo

3.11.n.3.b.1-4 . "Pratica usi civici Seio - Cavareno" 1936 - 1955 - Circolari, regolamenti, norme relative agli usi civici, 1936-1953; - separazione delle amministrazioni dei beni d'uso civico delle frazioni di Cavareno, Sarnonico, Ronzone e Seio ed atti relativi a nuove elezioni per Cavareno, 1948-1949; - richiesta e autorizzazione della Giunta provinciale di Trento per la nomina dei membri dei comitati, 1949-1950; - elezioni del presidente del comitato d'amministrazione dei beni d'uso civico della frazione di Seio, 1955 Fascicolo

3.11.n.4.b.1-4 . Aggregazione e ricostituzione in comuni autonomi di Ronzone, Ruffré, Sarnonico e Seio 1928 - 1959 - Aggregazione dei comuni, 1928 (con documenti dal 1926); - bilanci delle frazioni per la ricostituzione in comuni, 1945-1952;

151

- amministrazione commissariale,1953; - Note di consegna di materiale ai nuovi comuni, 1953; - sistemazione dei rapporti patrimoniali, 1953-1959 Fascicolo

3.11.n.5 . "Pratiche riguardanti i dipendenti" comunali 1927 - 1964 Fascicoli personali Busta

3.11.n.6 . "Stipendi dipendenti comunali" 1939 - 1955 - Disposizioni, circolari e gazzette ufficiali riguardanti i miglioramenti economici al personale comunale, verbali di deliberazione, 1939-1947; - Circolari, verbali di deliberazione relativi all'indennità di carovita al personale comunale, 1942-1948; - "Assicurazioni sociali": circolari, elenchi di denuncia dipendenti all'I.N.P.S., pagamenti dei contributi, 1942-1948; - "Assegno speciale di emergenza e relative circolari", 1944 - 1945; - "Indennizzo di congiuntura - gratifica natalizia - premio di liberazione - gratifica pasquale - premio di presenza - indennità caro pane.": circolari, atti e verbali di deliberazione, 1945-1955 Fascicolo

3.11.n.7 . Dipendenti comunali 1958 - 1969 Circolari, pratiche sindacali, contributi, esposti e tabelle. Fascicolo

3.11.n.8.b.8-9 . "Regolamenti comunali vari" 1928 - 1972 Regolamenti riguardanti: pubbliche affissioni, polizia edilizia, macellazioni, regolamento organico dei dipendenti comunali, servizi pubblici di persone e trasporto bagaglio con autovettura in servizio di piazza, servizio di economato, regolamento per la compilazione dell'elenco dei poveri, capitolato per il servizio di cantoniere stradale, regolamento e tariffa della pesa pubblica, polizia rurale, imposta delle prestazioni d'opera, monta taurina, capitolato relativo alle norme da osservarsi dai bidelli delle scuole elementari del comune di Cavareno, regolamento della tenuta della malga "Mondent", trasporti boschivi (contiene soltanto il verbale d'approvazione del regolamento n.21/55, 1938 giugno 11 e verbali di successive modifiche al regolamento del 17 ottobre 1941, n.68 e del 25 agosto 1950, n.76), imposta di consumo per materiali da costruzione e regolamento per la detenzione di cani e la profilassi della rabbia. Fascicolo

3.11.n.9.b.8-9 . "Commissioni comunali varie" 1929 - 1967 152

- "Registro dei componenti le commissioni comunali..." (tit. int.), 1929-1951 (1) Il registro riporta: nome della commissione, nomi, cognomi e autorità facenti parte della commissione, corpo deliberante, data e numero del verbale, designazione della carica, data dell'entrata in carica, elezione ordinaria o in surrogazion, data di scadenza e annotazioni; - nomine delle commissioni comunali: verbali di deliberazione ed atti, 1933 - 1940; - "Commissione censuaria comunale": carteggio, atti, circolari e verbali di deliberazione, 1939-1965 e "Nuovo catasto edilizio urbano": atti relativi alla sua pubblicazione, 1953; - commissione per la disciplina del commercio e vendita al pubblico: verbale di nomina, 1946-1947: - "Commissione I grado tributi comunali D.L. 26 - 3 - 1948 n.261": verbali di designazione e circolari, 1948-1952; - "Commissioni varie imposte e IGE": costituzione e nomine, 1948-1956; - commissione comunale per la disciplina del commercio ambulante: decreto di nomina del Commissario del governo, 1950; - "Commissione edilizie": verbali di nomina, 1950; 1959; 1967; - "Commissione comunale tributi": verbale di costituzione, 1954-1955 Fascicolo Note 1. Le date si riferiscono ai verbali di deliberazione per le nomine delle commissioni.

3.11.n.10.b.10-11 . "Vertenza acquedotti Cavareno, Seio, Sarnonico, Romeno, Dambel" 1947 - 1957 Carteggio ed atti riguardanti l'acquisto d'acqua e il riconoscimento del diritto d'uso di derivazione d'acqua; convenzioni; vertenza tra il comune di Cavareno e la frazione dei Seio per la ripartizione dell'acqua tra i due enti ed atti relativi del 1922; accordi per la costruzione dell'acquedotto Sarnonico - Cavareno; comproprietà delle opere di presa e di raccolta dell'acquedotto di Cavareno a favore del comune di Romeno. Busta

3.11.n.11.b.10-11 . Gestione economato 1959 - 1961 - Giornale delle entrate e delle uscite, 1959 con documenti giustificativi - Giornale delle entrate e delle uscite, 1960 - Giornale delle entrate e delle uscite, 1961 Busta

3.11.n.12.b.12-13 . "Maternità e infanzia" 1933 - 1942 Corrispondenza, circolari, atti e disposizioni, pratiche personali relative ai sussidi erogati a bimbi in difficoltà. Busta

3.11.n.13.b.12-13 . Rapporti con il Centro italiano femminile (C.i.f.) di Piacenza per la gestione della colonia Sacro Cuore di Cavareno 1959 - 1966 Carteggio, atti, libri matricola, libro paga e registro infortuni relativi alla colonia S. Cuore di Cavareno. Busta 153

3.11.n.14 . Permessi di seppellimento 1929 agosto 14 - 1941 gennaio 16 Ogni permesso rilasciato ha allegata la verifica di decesso redatta dall'ufficiale sanitario. Busta

3.11.n.15 . Permessi di seppellimento 1941 marzo 4 - 1950 marzo 23 Ogni permesso rilasciato ha allegata la verifica di decesso redatta dall'ufficiale sanitario. Busta

3.11.n.16.b.16-17 . Permessi di seppellimento 1950 marzo 27 - 1962 marzo 2 Ogni permesso rilasciato ha allegata la verifica di decesso redatta dall'ufficiale sanitario. Fascicolo

3.11.n.17.b.16-17 . "Concessioni cimiteriali..." 1957 - 1971 Domande, concessioni e pagamenti di loculi, pianta del cimitero di Cavareno. Fascicolo

3.11.n.18.b.18-20 . "Registri vaccinazioni" 1931 - 1968 - 1931 "Registro delle rivaccinazioni antivaiuolose Anno 1931" e "Registro semestrale vaccinazioni antivaiuolose...", [1931]; - 1932 "Registro semestrale delle vaccinazioni antivaiuolose per l'anno 1932 (Semestre I)" e "Registro semestrale delle vaccinazioni antivaiuolose per l'anno 1932 (Semestre II)"; "Registro delle rivaccinazioni antivaiuolose Anno 1932"; - 1933 "Registro semestrale delle vaccinazioni antivaiuolose per l'anno 1933 (Semestre I)" e "Registro semestrale delle vaccinazioni antivaiuolose per l'anno 1933 (Semestre II)"; "Registro delle rivaccinazioni antivaiuolose Anno 1933"; - "Registro delle rivaccinazioni", 1934 - 1936 (I semestre); - "Registro delle rivaccinazioni", 1936 (II semestre); - "Registro delle vaccinazioni e rivaccinazioni" (tit. int.), 1937 - 1941; - registro delle vaccinazioni e rivaccinazioni antivaiuolose, 1942 - 1953; - "Registro delle vaccinazioni antivaiuolose ed antidifteriche" (tit. int.) e antipolio, 1953 - 1968 I registri riportano: numero progressivo, cognome e nome, paternità, data di nascita, domicilio, data delle vaccinazioni o rivaccinazioni, esito, istituto produttore del vaccino, nome e cognome del medico vaccinatore e osservazioni. Fascicolo 154

3.11.n.19.b.18-20 . Schede individuali delle vaccinazioni dei nati dal 1940 al 1950 1940 - 1950 Vaccinazione antivaiolosa e antidifterica Fascicolo

3.11.n.20.b.18-20 . Schede individuali delle vaccinazioni dei nati dal 1951 al 1959 1951 - 1959 Vaccinazioni antivaiuolosa e antidifterica dei nati dal 1951 al 1959 Fascicolo

3.11.n.21 . Atti relativi alla vaccinazione antipoliomelitica 1953 - 1966 Richiesta del vaccino Sabin antipoliomelitico, statistiche giornaliere e mensili, dichiarazioni mediche di avvenuta vaccinazione antipolio, elenchi dei bambini obbligati alla vaccinazione, schede delle vaccinazioni antipolio dal 1953 al 1959, circolari ed atti. Busta

3.11.n.22 . Patrimonio, capitali, titoli, debiti e crediti 1926 - 1941 - "Atti relativi alla consegna del patrimonio e capitali dei comuni aggregati", 1926-1934 (con un documento del 1903); - "Estinzione mutuo passivo presso la Cassa Rurale di Cavareno con alienazione di titoli e disdetta da socio", 1928-1935 (con documenti in copia dal 1926); - causa per il recupero di un credito per "l'asta piante Sedruna", 1929-1935; - "Ipoteche", 1932-1933; 1939-1941; - "Acquisto suolo in località Platz", 1933 - "Alienazione titoli di rendita per le spese strade Ronzone", 1933-1936; - dichiarazione di mantenimento di un povero, 1934 (con documenti dal 1930); - "Atti relativi all'estrazione delle obbligazioni delle Venezie e di impiego ricavato", 1934-1935; - "Prestito di guerra austriaco", 1934-1937 (con documenti del comune di Ruffrè dal 1915 al 1917); -"Fondo pro cimitero Sarnonico. Libretto cassa rurale Cavareno: estinzione", 1935-1936; - "Estrazione di titolo delle Venezie e reimpiego", 1936-1937; - "Estrazione capitali attivi presso banco agricolo. Fondo", 1937; - "Estinzione capitali ex liquidazione usi civici", 1939 Busta

3.11.n.23 . Inventari del patrimonio comunale 1934 - [1957] 10 registri

155

3.11.n.24 . Affittanze, convenzioni e permute 1931 - 1953 Riguardano terreni comunali, installazioni telefoniche, stabili, affitti beni comunali, contratti per materie resinose. Busta

3.11.n.25 . "Domande di acquisto di terreni edificabili ed atti precontrattuali diversi" 1959 - 1966 Domande, carteggio, atti, accordi preliminari relativi ad acquisti di terreno Busta

3.11.n.26 . Imposte e tasse 1931 - 1946 Ricorsi, notifiche, rimborsi e verbali di storno. Busta

3.11.n.27.b.27-28 . Imposte e tasse 1931 - 1961 Copie dei verbali di deliberazione per l'applicazione delle tariffe per le imposte: valore locativo, animali caprini, occupazione spazi ed aree pubbliche, tassa diistributori di benzina, patente, domestici, cani, licenze, insegne, vetture, bestiame, famiglia, industrie, arti, commerci e professioni, circolari ed atti relativi alla finanza locale. Fascicolo

3.11.n.27.b.27-28 . Imposte di consumo 1932 - 1958 Regolamenti, tariffe, circolari, carteggio, deliberazioni, gestione delle imposte di consumo, estratti statistici dei generi sottoposti all'imposta di consumo. Fascicolo

3.11.n.29 . Catasto edilizio urbano 1939 - 1941 Carteggio, circolari, istruzioni, registro delle ricevute rilasciate dal comune per le planimetrie di unità immobiliari presentate. Busta

3.11.n.30 . Carte sinottiche, planimetrie e mappe catastali di Cavareno e della Mendola. 1935 - 1961 156

Sono contenute 9 unità Busta

3.11.n.31 . "Assistenza famiglie di connazionali all'estero" 1939 - 1946 Circolari, atti, corrispondenza dei rimpatriati dall'estero e dall'A.O.I. (Africa orientale italiana), rendiconti dei sussidi pagati ai congiunti di connazionali all'estero. Si segnala: "Registro delle domande di sussidio a favore di congiunti di connazionali che si trovano all'estero e decisioni della commissione comunale" (tit. int.), 1942-1943 (1) Busta Note 1. Le date si riferiscono a quelle delle decisioni della commissione comunale per la concessione del sussidio.

3.11.n.32 . "Pratiche varie ex regime" 1928 - 1946 - Banda musicale Dopolavoro di Cavareno, 1928-1934 con statuto; - concessione sussidi da parte dell'E.O.A. (Ente Opere Assistanziali), 1932-1934; - "Festa del fiore", 1933; - "Giornata delle due Croci", 1933-1935; - comitato "Croce Rossa", 1933-1934; - "Partito Nazionale Fascista ed altre organizzazioni", 1933-1937; - sussidi di disoccupazione, 1934-1937; - "Atti podestà", 1938-1941; - nucleo comunale dell'unione famiglie numerose, 1939-1949; - assistenza agli sfollati, 1943; - "Verbali consegne del cessato P.N.F.", 1943-1945; - razionamento: latte, 1944; - precettazione operai per il servizio del lavoro, 1944-1945; - Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.), 1945; - concorso per il custode forestale di Ruffré, 1945-1946 Busta

3.11.n.33 . Servizi militari 1926 - 1964 (con documenti del 1915) - Requisizioni, reclutamento e mobilitazione dei militari: norme, istruzione, regolamenti d'esecuzione, 1915; 1926 - 1964; - registro riguardante il "Cambiamento di residenza militari", 1939 marzo 3; - registro riguardante "Trasporti militari..." non utilizzato, ma protocollato al n. di prot.2280 del 1937; - istruzioni, promemoria relativi all'invio dei militari dei comuni ai comandi dei distretti militari e stralcio del regolamento sulle dichiarazioni di residenza e sulle chiamate di controllo dei militari in congedo, 1925-1931 Fascicolo

3.11.n.34 .

157

Manifesti riguardanti il servizio di leva e militare 1958 - 1959 Fascicolo

3.11.n.35 . Affari relativi alla mobilitazione civile e requisizioni 1940 - 1943 - Mobilitazione civile: liste di censimento, circolari, elenchi e ruoli dei cittadini, 1940-1943; - censimento di materiali metallici: circolari e disposizioni, 1940-1942 Busta

3.11.n.36 . Soccorsi alle famiglie dei militari richiamati alle armi 1935 - 1945 Domande di soccorso, verbali della commissione comunale per l'erogazione dei soccorsi, corrispondenza, sospensione di soccorsi e ricorsi. Busta

3.11.n.37 . Soccorsi giornalieri ai militari e congiunti 1935 - 1946 - Circolari della prefettura, avvisi, disposizionie regolamento per l'erogazione dei soccorsi, 1935 - 1946; - verbali della commissione per l'erogazione dei soccorsi ai congiunti dei militari richiamati o trattenuti alle armi, 1940-1943; 1945; - "Militari in licenza convalescenza", 1941-1943; - "Corrispondenza", 1942-1946; - "Ricorsi", 1943 Busta

3.11.n.38 . Ruoli nominativi dei congiunti dei militari alle armi ai quali fu concesso il soccorso giornaliero da pagarsi per ogni quindicina all'ufficio postale di Cavareno 1935 - 1943 Busta

3.11.n.39 . Ruoli dei militari ai quali è concesso il sussidio 1939 - 1942 - Ruoli dei militari in licenza agricola e straordinaria, 1939-1942; - ruoli dei militari in breve licenza, 1940-1942; - ruoli dei militari in licenza di convalescenza, 1941-1942 Busta

3.11.n.40 . 158

Soccorsi alle famiglie dei militari richiamati alle armi 1940 - 1944 Circolari, carteggio, atti, pratiche nominative dei soccorsi alle famiglie dei militari richiamati alle armi, variazioni dei soccorsi giornalieri. Busta

3.11.n.41 . "Sussidi familiari" dei richiamati 1942 - 1950 Ruoli di pagamento, circolari e corrispondenza, pratiche specifiche delle famiglie a cui fu concesso il sussidio, nn.1-38 Busta

3.11.n.42 . Pratiche relative ai soccorsi alle famiglie dei militari alle armi 1940 - 1942 (1) (con documenti dal 1939 al 1946) nn.1-73 Busta Note 1. Le date si riferiscono a quelle delle domande per ottenere il soccorso.

3.11.n.43 . Pratiche relative ai soccorsi alle famiglie dei militari alle armi 1940 - 1943 (con documenti fino al 1946) (1) nn.74-144 Busta Note 1. Le date si riferiscono alle domande per ottenere il soccorso.

3.11.n.44 . Pratiche relative ai soccorsi alle famiglie dei militari alle armi 1940 - 1941 (con documenti fino al 1956) (1) nn.99-191 Busta Note 1. Le date si riferiscono alle domande per ottenere il soccorso.

3.11.n.45 . Pratiche relative ai soccorsi alle famiglie dei militari alle armi 1940 - 1942 (1) (con documenti fino al 1955) nn.194-313 Busta Note 1. Le date si riferiscono alle domande per ottenere il soccorso.

159

3.11.n.46 . "Schede personali eliminate": pratiche relative ai soccorsi alle famiglie dei militari alle armi 1940 - 1943 (con documenti fino al 1945) (1) nn.12-230 Busta Note 1. Le date si riferiscono alle domande per ottenere il soccorso.

3.11.n.47 . Atti riguardanti i militari e i soccorsi alle loro famiglie 1940 - 1957 Ruoli dei soccorsi ai genitori dei militari alle armi, agli operai A.O.I.(Africa orientale italiana), ai vigili del fuoco, schede, pratiche militari, ruoli dei militari in licenza, notiziario dei prigionieri, pratiche di pensioni di guerra, carteggio e corrispondenza. Busta

3.11.n.48.b.48-49 . "Caduti in guerra - Pensioni - Prigionieri e dispersi..." 1936 - 1949 - "Caduti", 1936-1949; - "Circolari", 1940-1944; - "Feriti. Norme per i viaggi", 1941-1942; - "Dispersi e prigionieri di guerra. Anticipazioni. Pratiche assegni.", 1941-1945; - "Dispersi", 1941-1948; - "Prigionieri", 1942-1945 Fascicolo

3.11.n.49.b.48-49 . "Pratiche sussidio sostentamento e di prigionia." 1943 - 1946 Corrispondenza, circolari, verbali, concessione assegni di prigionia ai familiari, ruolo dei sussidi di sostentamento ai familiari dei prigionieri e pratiche relative. Fascicolo

3.11.n.50.b.50-51 . "Presenti alle bandiere - Pratiche relative" 1943 - 1949 Circolari, carteggio, atti, norme, pratiche relative ai congiunti dei militari "Presenti alle bandiere". Si segnala: "Libro cassa presenti alle bandiere", 1943 - 1947. Il registro riporta: cognome e nome del militare caduto o irreperibile, cognome e nome della persona beneficiata, la data e la descrizione dell'entrata proveniente dai comandi o reggimenti a cui i singoli militari furono aggregati, la data d'uscita e la descrizione degli importi pagati. Fascicolo

160

3.11.n.51.b.50-51 . "Sussidio disoccupazione reduci" 1945 - 1951 Carteggio, atti, circolari, domande d'assegnazione di sussidi in denaro, domanda d'assegnazione legname ai reduci disoccupati e bisognosi. Fascicolo

3.11.n.52 . "Sfollati" 1943 - 1947 Dichiarazioni di "fissazione residenza" nel comune di Cavareno e frazioni, 1943-1947; "Corrispondenza sfollati", 1944-1945; "Situazioni famiglia sfollati" Busta

3.11.n.53 . "Sfollati" 1943 - 1947 - Concessioni di sussidi a profughi sfollati: domande accolte, 1943-1945; - rendiconti sussidi, 1943-1947; - circolari riguardanti l'assistenza agli sfollati, 1944-1945; - domande di sussidio, 1944-1946; - corrispondenza varia, 1944-1946 Busta

3.11.n.54 . Servizio acqua potabile 1933 - 1967 - "Regolamento acqua potabile", 1933-1955; - matricola del consumo d'acqua, 1952-1960; - rilievo spine d'acqua, 1964; - matricola del consumo d'acqua, 1964; - "Matricola acqua",1964-1967 Busta

3.11.n.55.b.55-56 . "Delimitazione bacini imbriferi montani" 1953 - 1959 Atti relativi al ricorso al Tribunale Superiore delle Acque di diversi comuni per chiedere l'annullamento del D.M. del 14 dicembre 1954 "Delimitazione del perimetro del bacino imbrifero montano dell'Adige, ai sensi della Legge 27 dicembre 1953, n.959" pubblicato sulla G. U. del 10 gennaio 1955, n.6 e alla costituzione del consorzio dei comuni della provincia di Trento compresi nel bacino imbrifero montano dell'Adige con copie dello statuto e regolamento delle assemblee e dei servizi consorziali. Fascicolo

161

3.11.n.56.b.55-56 . Sessioni forestali 1936 - 1945 Prospetti dei prodotti forestali che possono essere utilizzati nell'anno, domande dei privati per ottenere l'assegnazione dei prodotti boschivi, verbale della commissione della sessione forestale per stabilire l'utilizzo dei prodotti forestali e i prospetti dei prodotti assegnati. Fascicolo

3.11.n.57 . Sessioni forestali 1946 - 1956 Prospetti dei prodotti forestali che possono essere utilizzati nell'anno, domande dei privati per ottenere l'assegnazione dei prodotti boschivi, verbale della commissione della sessione forestale per stabilire l'utilizzo dei prodotti forestali e i prospetti dei prodotti assegnati. Busta

3.11.n.58 . Conferimento e censimento del bestiame 1940 - 1943 - Conferimento del bestiame, 1940-1941; - censimento suini, 1941; - censimento bestiame, 1941-1942; - conferimento di agnelli, 1943 Busta

3.11.n.59 . Commercio fisso ed ambulante e servizi vari 1927 - 1946 - "Registro adunanze commissione commercio": verbali delle adunanze della commissione comunale per la disciplina del commercio, 1927 agosto 29 - 1935 dicembre 10; - "Commercio fisso": carteggio, circolari, elenchi delle attività, svincoli cauzionali, richieste di concessioni licenze, rinunce e volture, 1930-1945; - "Servizio autonoleggio": licenze, circolari, approvazioni tariffe, 1933-1942; - "Commercio ambulante": carteggio, circolari, elenchi delle licenze, verbali delle deliberazioni relative allo svincolo cauzioni, certificati di iscrizione nel registro degli esercenti licenze, 1934-1946; - "Illuminazione pubblica": tariffe per l'illuminazione pubblica, rilievi circa le lampade pubbliche, carteggio e circolari, 1935-1940; - "Orario negozi", 1940-1941 Busta

3.11.n.60 . "Commercio fisso e ambulante" 1938 - 1956 - Registro delle licenze di commercio, 1938-1950; - licenze di commercio, 1939-1946; 162

- licenze di commercio, 1946-1954, - carteggio ed atti relativi al commercio fisso, 1946-1956; - carteggio ed atti relativi al commercio ambulante, 1945-1949; - pratiche relative a licenze di commercio in ordine alfabetico, 1945-1954 Busta

3.11.n.61 . Commercio fisso e ambulante 1946 - 1975 Carteggio, atti, domande e concessioni licenze, circolari, disposizioni, disciplina (legislazione), verbali della commissione per il commercio fisso, atti di una conferenza provinciale sul commercio trentino. Busta

3.11.n.62.b.62-63 . "Razionamento consumi" 1940 - 1948 - Verbali di deliberazione del podestà, del commissario prefettizio e della giunta comunale relativi al razionamento consumi, 1940- 1946; - "Rendiconti riguardanti i vari esercizi", 1941-1948; - "Pezze giustificative", 1942-1946; - "Spese stampati", 1942-1946; - "Fabbisogni" degli esercizi finanziari 1942/1943 - 1946/1947; - "Corrispondenza varia", 1944-1945 Fascicolo

3.11.n.63.b.62-63 . Censimento e consistenza di alcuni generi alimentari 1941 gennaio 15 Circolari, corrispondenza, denunce agricoltori, censimento generi alimentari. Fascicolo

3.11.n.64 . Servizio annonario 1941 - 1944 Distinte di versamento buoni di prelevamento per generi alimentari, elenchi delle denunce del grano, elenchi di prenotazione e ordinativi di consegna di granoturco e farina per la panificazione, cedole di prenotazione e buoni di prelevamento per latterie sociali e panificatori, buoni di assegnazione generi da minestra P. E., quattro registri di carico e scarico delle carte annonarie individuali di persone comprese nella fascia di età dagli 0 agli oltre 65 anni, elenchi di ditte che hanno versato buoni di prelevamento per generi alimentari diversi, registro della produzione di grassi, domande accolte e permessi di viaggio concessi, registri delle tessere d'autorizzazione per viaggi su autolinee e filovie mod.A-B-C. Busta

3.11.n.65.b.65-66 .

163

Lavoratori agricoli 1955 - 1961 Elezioni degli organi direttivi della cassa mutua comunale per i coltivatori diretti, elenchi dei lavoratori, elenchi delle variazioni dei coltivatori residenti, assicurazioni contro la disoccupazione, circolari, carteggio, manifesti, servizio contributi unificati in agricoltura. Busta

3.11.n.66.b.65-66 . Lavoratori artigiani e del commercio 1956 - 1961 - Revisione dell'albo delle imprese artigiane, iscrizione all'albo, carteggio, circolari, modelli stampati, elezioni degli organi direttivi della Cassa mutua provinciale di malattia per gli artigiani, 1956-1961; - atti relativi all'assicurazione obbligatoria contro le malattie per gli esercenti attività commerciali, 1961 Busta

3.11.n.67.b.67-68 . Assicurazioni 1935 - 1940 - Infortuni sul lavoro: assicurazioni, circolari, stampati e corrispondenza, 1937-1940; - assicurazioni sociali, 1935; 1940; - assicurazione fabbricati: polizze e deliberazioni, 1936-1940; - servizio antincendi: decreti, inventari dei beni in dotazione ai pompieri e circolari, 1937-1940; - prestiti familiari concessi dalle amministrazioni provinciali dell'I.N.P.S.: circolari e stampati, 1938 Fascicolo

3.11.n.68.b.67-68 . "Disoccupazione" 1954 - 1960 Modelli Ds P 1 accrediti I.N.P.S., resoconti quindicinali, pratiche per l'ottenimento del sussidio di disoccupazione. Fascicolo

3.11.n.69 . Stato degli utenti pesi e misure soggetti alla verificazione 1935 - 1963 Verbali d'approvazione dello stato degli utenti pesi e misure e carteggio relativo. Busta

3.11.n.70.b.70-72 . Atti relativi al registro della popolazione 1933 - 1951 - Circolari riguardanti il registro della popolazione e lo stato civile, 1933-1942; - numerazione civica di vie e piazze, 1934-1940; - elenco delle cartelle di casa, stradario, [1935]; - verbali di revisione del registro della popolazione, 1936-1951;

164

- verbali di ispezione del registro della popolazione, 1939-1941; - corrispondenza relativa, 1941 Fascicolo

3.11.n.71.b.70-72 . Revisione dell'anagrafe della popolazione 1952 Circolari ed atti riguardanti il confronto fra presenti e assenti temporaneamente e revisione dell'anagrafe della popolazione, modelli CP 12 - CP 13 - CP 15 dell'ISTAT. Fascicolo

3.11.n.72.b.72-73 . "Toponomastica" 1961 Corrispondenza, atti riguardanti la numerazione civica, onomastica stradale ed elenchi. Fascicolo

3.11.n.73.b.72-73 . "Statistiche" 1950 - 1965 - "Statistiche finanziarie": rilevazioni statistiche dei bilanci preventivi, dei conti consuntivi, delle entrate e spese comunali, della finanza, 1950-1962; - "Statistiche imposte consumo", 1954-1963; - "Valutazione della consistenza del bestiame", 1958-1961; - "Statistiche opere pubbliche", 1960-1965 Busta

3.11.n.74.b.74-75 . Soggiorno degli stranieri in Italia 1943 - 1948 - Dichiarazioni di soggiorno, 1938-1944; - "Corrispondenza", 1939-1944; - "Imposta di soggiorno: corrispondenza, circolari, ecc.", 1940-1942; - "Statistiche ente nazionale del turismo", 1941-1944; - presenza degli stranieri, 1943-1948; - tassa di soggiorno, 1948 Fascicolo

3.11.n.75.b.74-75 . Soggiorno degli stranieri in Italia 1949 - 1979 Dichiarazioni di soggiorno Fascicolo

165

3.11.n.76.b.76-77 . "Protezione antiaerea" 1934 - 1941 1934 - 1941 Circolari dell'unione nazionale protezione antiaerea, del ministero dell'Interno e della prefettura di Trento; avvisi, elenchi dei componenti le squadre per il servizio di primo intervento, distinta del materiale per la protezione del comune, verbali delle deliberazioni del podestà per la difesa antiaerea. Fascicolo

3.11.n.77.b.76-77 . "Permessi porto fucile per uso caccia" 1940 - 1943 Fascicolo

3.11.n.78 . "Licenze affittacamere" 1937 - 1938 - Dichiarazioni per gli affittacamere: nn.1-103, 1937; - dichiarazioni per gli affittacamere: nn.1-228, 1938 Busta

3.11.n.79 . Dichiarazioni per gli affittacamere e appartamenti ammobiliati e loro classificazione 1939 - 1942 - Classifica degli affittacamere ed alloggi privati in genere, 1939-1940; - "Classificazione: affittacamere, alberghi", 1939-1942; - dichiarazioni per gli affittacamere: nn.1-103, 1942 Busta

3.11.n.80 . Affittacamere 1942 - 1951 - "Denunce quartieri sfitti", 1942-1943; - elenchi degli appartamenti; - domande e licenze podestarili sanitarie per l'esercizio di affittacamere, 1943 - Permessi per gli affittacamere, 1947-1951 Busta

3.11.n.81 . Affittacamere 1950 - 1951 Domande e autorizzazioni sanitarie per l'esercizio di affittacamere e versamenti per tasse e concessioni all'ufficio del Registro Busta

166

3.11.n.82 . Licenze sanitarie e dichiarazioni per affittacamere ed esercenti 1950 - 1951 nn.1-100, lettere A - Z Busta

167 serie 3.12 Protocolli riservati, 1931 - 1953

Contenuto In questa serie si conservano i registri della corrispondenza in arrivo e in partenza dal tenore riservato, previsti dalla circolare del Ministero dell'Interno n.17100-2 del 1 marzo 1897, contenenti notizie relative alla mobilitazione civile, al servizio stranieri, al servizio alimentazione e alla nomina degli amministratori.

3.12.n.1.b. 3.12-3.13 . "Protocollo degli esibiti riservato dal 30 maggio 1931..." 1931 maggio 30 - 1953 febbraio 18 Il registro riporta sulla carta di sinistra: numero di protocollo, data e numero della lettera ricevuta, ufficio o la persona che scrive, oggetto; sulla carta di destra: data delle lettere o delle risposte spedite, lufficio o persona a cui si scrive, oggetto. Registro

168 serie 3.13 Atti riservati del Gabinetto del podestà, 1926 - 1937

Contenuto In questa serie si conserva la documentazione, composta da un registro e da un fascicolo, della corrispondenza riservata del podestà relativa a richieste di informazioni sulla condotta degli amministratori e degli abitanti del paese, sulle nomine politiche e tutto quello ritenuto riservato dallo stesso.

3.13.n.1.b. 3.12-3.13 . "Riservate Gabinetto" 1926 - 1937 - "Comune di Cavareno. Gabinetto del Podestà. Protocollo degli esibiti...", 1929 gennaio 2 - 1933 ottobre 16 1929: nn. di prot.1-17 1930: nn. di prot.1-9 1931 - 1932: nn. di prot.1-19 1933: nn. di prot.1-25 - Carteggio ed atti, 1926-1937 Busta

169 serie 3.14 Repertori dei contratti, 1923 - 1968

Contenuto In base alle prescrizioni dell'art. 114 della legge di registro (testo unico) del 20 maggio 1897 n.217; del regolamento 12 febbraio 1911 n. 297, allegato 4 n.40 e in osservanza dell'art. 127 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3269, il segretario comunale, era tenuto alla redazione del repertorio degli atti o contratti stipulati dal comune. Il segretario comunale presentava il repertorio alla pretura di Fondo. Il pretore di Fondo apponeva il visto al repertorio scrivendo il numero degli iscritti o dichiarando che non aveva avuto luogo alcuna iscrizione. La presentazione dei registri doveva essere eseguita nei mesi di gennaio e luglio di ciascun anno in base all'art. 30 del R. D. del 30 dicembre 1923, n. 3269.

La serie è completa ed è composta da 5 registri che riportano: numero d'ordine, data e luogo, natura dell'atto, generalità, indicazione sommaria dell'oggetto del contratto, durata del contratto, data della registrazione, riferimenti della registrazione, spese e annotazioni.

3.14.n.1 . "Repertorio degli atti in forma pubblica amministrativa o scrittura privata tenuti dal segretario capo del municipio giusta le prescrizioni dell'art.114 della legge di registro (testo unico) 20 maggio 1897 n.217..." 1923 dicembre 15 - 1933 gennaio 10 nn.1-48 Registro

3.14.n.2 . "Repertorio degli atti soggetti a registrazione" 1933 maggio 4 - 1956 febbraio 10 nn.49-226 Registro

3.14.n.3 . "Repertorio degli atti soggetti a tassa di registro riflettenti il comune di Cavareno da tenersi dal suo segretario in osservanza dell'art.4 della legge 13 luglio 1887, n.4702" 1956 aprile 20 - 1956 agosto 8 nn.227-228 Registro

3.14.n.4 . "Repertorio degli atti soggetti a registrazione" 1956 aprile 20 - 1968 ottobre 7 nn.227-433 Registro

170

3.14.n.5 . "Registro per tenere in evidenza i contratti stipulati dal municipio in confronto dei terzi" (tit. int.) 1931 novembre 28 - 1958 gennaio 1 Registro

171 serie 3.15 Contratti, 1923 - 1966

Contenuto Nella formazione dei contratti i comuni devono osservare le norme della Circolare del ministero dell'Interno del 1 marzo 1897 n. 17100-2 art.23; del T.U. 1915, art. 290 secondo comma; del titolo II del R.D. 23 maggio 1924, n.827 e successive modificazioni; del T.U. 1934, artt.16-295-296 e della legge 9 giugno 1947,n.530, art.17.

Si conservano i fascicoli contenenti i singoli contratti stipulati dal comune ordinati secondo il numero di repertorio. I contratti stipulati riguardano per la maggior parte: locazioni, compravendita di legname, appalti vari (esattoria, imposte di consumo, caccia, lavori di costruzione,ecc.) compravendite di terreni, concessioni per distributori di benzina, forniture di energia elettrica ecc. La serie è formata dalla raccolta dei soli contratti, mentre la documentazione relativa è stata condizionata dagli impiegati comunali in fascicoli a parte (cfr. la serie successiva).

3.15.n.1 . Contratti 1923 - 1942 nn. di rep.1-100 Busta

3.15.n.2 . Contratti 1943 - 1953 nn. di rep.101-200 Busta

3.15.n.3 . Contratti 1953 - 1960 nn. di rep.201-300 Busta

3.15.n.4 . Contratti 1960 - 1966 nn. di rep.301-400 Busta

172 serie 3.16 Documentazione relativa ai contratti, 1923 - 1963 (1)

Contenuto La serie è composta dalla documentazione prodotta per la stipulazione e l'esecuzione dei contratti. I fascicoli contengono: copie dei contratti, corrispondenza tra le parti contraenti, copie delle deliberazioni del consiglio e della giunta, avvisi di licitazione, capitolati d'appalto, schede delle offerte, le schede segrete dell'amministazione comunale, la trasmissione del visto di esecutorietà della giunta provinciale, copia della denuncia del sindaco al Ministero delle finanze presso l'Ufficio del Registro di Cles dell'avvenuta liquidazione finale del contratto. Alcuni fascicoli contengono anche i progetti relativi a lavori pubblici appaltati.

Note 1) La documentazione dal 1923 al 1937 è allegata ai contratti originali

3.16.n.1 . Documentazione relativa ai contratti 1938 - 1950 nn. di rep.80-160 Busta

3.16.n.2 . Documentazione relativa ai contratti 1951 - 1955 nn. di rep.165-214 Busta

3.16.n.3 . Documentazione relativa ai contratti 1955 - 1957 nn. di rep.216-241 Si segnala al contratto n. di rep.218: contabilità finale dei lavori di canalizzazione per lo smaltimento delle acque bianche di Cavareno, 1954 - 1961 Busta

3.16.n.4 . Documentazione relativa ai contratti 1958 - 1959 nn. di rep.245-266 Busta

173

3.16.n.5 . Documentazione relativa ai contratti 1959 - 1960 nn. di rep.267-291 Si segnalano ai contratti: - n. di rep.273: progetto per la costruzione di una grotta - cappella dedicata alla Madonna di Lourdes in località "al Sant", 1959 ago.3 ; - n. di rep.274: contabilità finale dei lavori di sistemazione dell'acquedotto irriguo in via Laresetti effettuati dalla ditta Pellegrini Silvio,1959 - 1960; - n. di rep.275: progetto di costruzione di una casa di Springhetti Sandrino, 1958; - n. di rep.286: progetto di costruzione di un porcile per il caseificio sociale di Cavareno redatto dall'ing. Springhetti Ezio nel 1959; - n. di rep.291: contabilità finale dei lavori di costruzione di una strada in località Laresetti, con progetto redatto dall'ing. Ezio Springhetti nel 1960, 1960 - 1961; - n. di rep.311: contabilità finale dei lavori di costruzione di un canale irriguo in via Moscabio, con progetto redatto dall'ing. Ezio Springhetti nel settembre 1960, 1960 - 1962; - n. di rep.315: progetto di costruzione di una muratura in località "al Sant" redatto dall'ing. Ezio Springhetti nell'aprile 1961. Busta

3.16.n.6 . Documentazione relativa ai contratti 1960 - 1961 nn. di rep.292-315 Busta

3.16.n.7 . Documentazione relativa ai contratti 1961 - 1963 nn. di rep.316-357 Busta

174 serie 3.17 Registri delle cauzioni contrattuali, 1935 - 1966

Contenuto In base alle prescrizioni del regolamento del 12 febbraio 1911, art. 179-180, i depositi cauzionali provvisori e definitivi prestati da terzi al comune a garanzia dei contratti, vengono versati al tesoriere e sono tenuti distinti dalla gestione di cassa del comune. Gli interessi maturati sui depositi cauzionali spettano al depositante. Lo svincolo dei depositi spettava alla giunta comunale, le relative deliberazioni approvate dal prefetto, attualmente spettano al sindaco su autorizzazione della giunta.

3.17.n.1 . "Registro dei depositi eseguiti a titolo di cauzioni definitive dal 1 gennaio 1935 al..." 1935 marzo 1 - 1966 marzo 29 Il registro riporta sulla carta sinistra: data del deposito, nominativo del depositante, motivo del deposito, valori depositati, totale del deposito ed eventuali annotazioni; sulla carta destra: data di restituzione del deposito, iriferimento al mandato di pagamento, valore restituito ed eventuali annotazioni. Registro

175 serie 3.18 Registri delle spese contrattuali, 1950 - 1962

Contenuto In base alle prescrizioni del regolamento del 12 febbraio 1911, art. 182, le somme anticipate da terzi per le spese contrattuali devono essere versate al tesoriere e sono tenute distinti dalla gestione di cassa propria del comune. L'utilizzo di tali somme e la restituzione della rimanenza ai depositanti sono effettuati a mezzo buoni di prelevamento.

3.18.n.1.b.3.18-3.19 . "Partitario depositi e diritti contratti" 1950 giugno 1 - 1951 agosto 25 Depositi per spese dei contratti nn. di rep.151-172 Il registro riporta:nominativi dei depositanti, data, numero del contratto, oggetto del contratto, titolo del prelevamento, somme prelevate e deposito eseguito. Registro

3.18.n.2.b.3.18-3.19 . "Partitario depositi e diritti contratti" 1951 agosto 25 - 1953 settembre 24 Depositi per spese dei contratto nn. di rep.173-201 Il registro riporta:nominativi dei depositanti, data, numero del contratto, oggetto del contratto, titolo del prelevamento, somme prelevate e deposito eseguito. Registro

3.18.n.3.b.3.18-3.19 . "Registro partitario depositi cauzionali per spese di contratti " 1955 dicembre 31 - 1962 settembre 10 Registro

176 serie 3.19 Registri delle spedalità, 1935 - 1947

Contenuto I registri e le pratiche denominate "di spedalità" riguardano le spese per le cure ospedaliere dei meno abbienti assunte dal comune. L'assistenza medica gratuita ai poveri nel Regno d'Italia fu ritenuto obbligatoria per i comuni tanto dalle leggi comunali e provinciali del 1865 e del 1889, come pure dalla normativa sulla sanità pubblica del 1888. Tali prestazioni assistenziali gratuite erano però limitate, dalla legislazione nazionale, all'obbligo di sostenere le spese per il servizio sanitario prestato da medici, chirurghi e levatrici (e solo nel caso in cui non vi provvedessero istituzioni particolari). Due provvedimenti garantivano l'assistenza ai malati poveri, la legge 17 luglio 1890, n.6972 "Norme sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza", che riformava l'organizzazione e la gestione amministrativa delle istituzioni pubbliche di beneficenza ed il relativo regolamento amministrativo emanato con il regio decreto 5 febbraio 1891, n.99 "Approvazione dei regolamenti per l'esecuzione della legge sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza". Gli artt. 72 - 77 della legge del 1890 e gli artt. 109 - 116 del regolamento amministrativo del 1891 dettavano norme in materia di domicilio di soccorso, una sorta di domicilio legale (ossia fissato dalla legge), ai fini del pagamento delle spese di degenza ospedaliera dei bisognosi. Nel Testo unico delle leggi sanitarie promulgato con il regio decreto 1 agosto 1907, n. 636 confluiva l'ampliamento dei compiti affidati agli enti locali dalle varie leggi succedutesi in materia di sanità pubblica. A parire dal regio decreto 30 dicembre 1923, n.2841 "Riforma della legge 17 luglio 1890, n.6972, sulle istituzioni pubbliche e di assistenza e beneficenza" e fino all'entrata in vigore della Legge 23 dicembre 1978, n. 833 "Istituzione del servizio sanitario nazionale" nel caso in cui istituti mutualistici o assistenziali non potessero assumere gli oneri per le prestazioni ospedaliere ai poveri del luogo, questi dovevano essere a carico del comune. La materia fu ulteriormente disciplinata dal regio decreto 14 settembre 1931, n.1175 "Testo unico per la finanza locale", dalla legge 3 dicembre 1931 n.1580 " Nuove norme per la rivalsa delle spese di spedalità e e manicomiali", dal regio decreto 30 settembre 1938, n.1631 e dalla legge 26 aprile 1954, n.251 "Modificazione agli articoli 10,34, 36 del regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2841, e all'art. 6 del testo unico approvato con regio decreto 14 settembre 1931, n. 1175". Un gruppo di ospedali romani erano regolati da una legislazione speciale, iniziata con la legge 30 luglio 1896, n.343 "Sulla beneficenza pubblica per la città di Roma" e protratta fino all'ordinamento imposto dal testo unico approvato con regio decreto 14 settembre 1931, n.1175 "Testo unico per la finanza locale", che permise una deviazione dal domicilio di soccorso al diritto singolare romano o spedalità romane. Le spedalità a carico del comune cessarono con l'entrata in vigore della legge 23 dicembre 1978, n.833, sopra ricordata, che assicurò a tutti i cittadini l'assistenza a carico del servizio sanitario nazionale.

La serie è composta da 5 registri dal 1935 al 1947.

3.19.n.1.b.3.18-3.19 . "Registro delle spese sostenute pel ricovero di ammalati e recupero di esse" 1935 (1)

177

Il registro riporta sulla carta di sinistra: numero, cognome e nome, paternità e maternità del/la ricoverato/a, comune e data di nascita, stato civile, professione, comune al quale appartiene per domicilio di soccorso, ospedale di ricovero, periodo di degenza, numero dei giorni di ricovero, retta giornaliera, importo; sulla carta di destra: estremi del mandato di pagamento per la liquidazione dell'importo, generalità delle persone tenute al rimborso o civilmente responsabili, grado di parentela col/la ricoverato/a, estremi della lettera raccomandata con la quale si chiede il rimborso, somma concordata, rateizzazione dell'importo ed eventuali annotazioni. Registro Note 1. La data si riferisce all'annata di pagamento delle spedalità.

3.19.n.2.b.3.18-3.19 . "Registro delle spese sostenute pel ricovero di ammalati e recupero di esse 1936 maggio 25 - 1937 gennaio 31 (1) Contiene anche: spese diverse per il trasporto di ammalati poveri, 1936 gennaio 31 - ottobre 20 Registro Note 1. Le date si riferiscono ai mandati di pagamento coi quali vennero liquidate le spedalità.

3.19.n.3.b.3.18-3.19 . "Registro delle spese sostenute pel ricovero di ammalati e recupero di esse" 1937 gennaio 23 - 1937 settembre 15 (1) Registro Note 1. Le date si riferiscono ai mandati di pagamento coi quali vennero liquidate le spedalità.

3.19.n.4.b.3.18-3.19 . "Registro delle spese sostenute pel ricovero di ammalati e recupero di esse" 1938 gennaio 18 - 1939 gennaio 12 (1) Registro Note 1. Le date si riferiscono ai mandati di pagamento coi quali vennero liquidate le spedalità.

3.19.n.5.b.3.18-3.19 . "Registro delle spese sostenute per il ricovero di ammalati e recupero di spese" 1947 (1) Registro Note 1. Le data si riferisce all'annata di pagamento delle spedalità.

178 serie 3.20 Ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e tasse

Contenuto I ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e tasse comunali vengono compilati e redatti conformemente alle seguenti norme legislative: - regolamento approvato con R.D. 23 giugno 1897, n. 237; - Testo unico delle leggi per la riscossione delle imposte dirette approvato con R. D. 17 ottobre 1923, n. 1401; - Testo unico per la finanza locale approvato con R. D. 14 settembre 1931, n. 1175; - circolare n. 3134 del 22 gennaio 1932 sui criteri da seguirsi per l'accertamento del reddito imponibile; - legge comunale e provinciale 3 marzo 1934, n. 383; - legge 16 giugno 1939, n. 942; - decreto legislativo del capo provvisorio dello stato del 29 marzo 1947, n. 177 relativo a provvedimenti finanziari a favore delle provincie e dei comuni; - circolari 14.6.1957, n. 23310/57 e 1.10.1957, n. 34627 dell'Intendenza di Finanza di Trento relative alla compilazione dei ruoli. Per ogni tipo di imposta il comune teneva un registro pre-stampato in cui venivano di volta in volta riportati i nominativi dei contribuenti e l'entità dell'importo in denaro da essi pagato con annotazioni delle rate; i ruoli unici riportano più imposte e tasse su un unico registro. L'Intendenza di Finanza di Trento provvedeva a rendere esecutivo il ruolo e ne ordinava la riscossione. Le fonti principali di riscossione erano l'imposta di famiglia, sul valore locativo, sul bestiame, sui cani, sui domestici, sulle insegne, sui pianoforti, sugli esercizi e rivendite e la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche.

La documentazione si trova nella parte attiva della serie: "Allegati al bilancio, reversali d'incasso e mandati di pagamento", ma la serie è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

179 serie 3.21 Bilanci di previsione, 1924 - 1962

Contenuto Le norme che regolano la formazione, la deliberazione e la compilazione dei bilanci di previsione furono estese alle nuove provincie con Regio Decreto 11 gennaio 1923, n. 9 che recepiva la legge comunale e provinciale del 4 febbraio 1915, n.148 e nel T.U. della legge 3 marzo 1934, n.383, art. 305. I bilanci di previsione contengono le previsioni delle entrate e delle uscite comunali e vengono compilati dalla giunta comunale nel mese di ottobre precedente all'anno finanziario a cui si riferiscono, successivamente approvati dal consiglio comunale e resi esecutori dalla giunta provinciale. Le entrate o spese del bilancio sono classificate in tre titoli: entrate o spese effettive, movimento di capitali, contabilità speciali. Ogni titolo a sua volta raggruppa delle categorie distinte per materia e queste ultime, a loro volta, si suddividono in articoli. Gli articoli del bilancio debbono avere un numero d'ordine continuativo per le entrate e un altro per le spese.

La serie dal 1924 al 1962 è completa.

3.21.n.1 . Bilancio di previsione 1924 Registro

3.21.n.2 . Bilancio di previsione 1925 Registro

3.21.n.3 . Bilancio di previsione 1926 Registro

3.21.n.4 . Bilancio di previsione 1927 Registro

3.21.n.5 . Bilancio di previsione 1928 Registro

180

3.21.n.6 . Bilancio di previsione 1929 Registro

3.21.n.7 . Bilancio di previsione 1930 Registro

3.21.n.8 . Bilancio di previsione 1931 Registro

3.21.n.9 . Bilancio di previsione 1932 Registro

3.21.n.10 . Bilancio di previsione 1933 Registro

3.21.n.11 . Bilancio di previsione 1934 Registro

3.21.n.12 . Bilancio di previsione 1935 Registro

3.21.n.13 . Bilancio di previsione 1936 Registro

3.21.n.14 . 181

Bilancio di previsione 1937 Registro

3.21.n.15 . Bilancio di previsione 1938 Registro

3.21.n.16 . Bilancio di previsione 1939 Registro

3.21.n.17 . Bilancio di previsione 1940 Registro

3.21.n.18 . Bilancio di previsione 1941 Due esemplari con qualche dato differente Registro

3.21.n.19 . Bilancio di previsione 1942 Registro

3.21.n.20 . Bilancio di previsione 1943 Registro

3.21.n.21 . Bilancio di previsione 1944 Registro

3.21.n.22 . Bilancio di previsione

182

1946 Registro

3.21.n.23 . Bilancio di previsione 1947 Registro

3.21.n.24 . Bilancio di previsione 1948 Registro

3.21.n.25 . Bilancio di previsione 1949 Registro

3.21.n.26 . Bilancio di previsione 1950 Registro

3.21.n.27 . Bilancio di previsione 1951 Registro

3.21.n.28 . Bilancio di previsione 1952 Registro

3.21.n.29 . Bilancio di previsione 1953 Registro

3.21.n.30 . Bilancio di previsione 1954 Registro

183

3.21.n.31 . Bilancio di previsione 1955 Registro

3.21.n.32 . Bilancio di previsione 1956 Registro

3.21.n.33 . Bilancio di previsione 1957 Registro

3.21.n.34 . Bilancio di previsione 1958 Registro

3.21.n.35 . Bilancio di previsione 1959 Vi è allegato il bilancio di previsione del corpo dei vigili del fuoco volontari Registro

3.21.n.36 . Bilancio di previsione 1960 Registro

3.21.n.37 . Bilancio di previsione 1961 Vi è allegato il bilancio di previsione del corpo dei vigili del fuoco volontari Registro

3.21.n.38 . Bilancio di previsione 1962 Vi è allegato il bilancio di previsione del corpo dei vigili del fuoco volontari

184

Registro

185 serie 3.22 Verbali di chiusura

Contenuto Le norme che regolamentano la tenuta di questi verbali riportanti la situazione contabile comunale alla chiusura dell'esercizio finanziario, sono fissate nel T.U. 3.marzo 1934, n. 383, art. 301.

La serie è vuota perché in archivio non si è trovato materiale fino al 1962, ma è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

186 serie 3.23 Conti consuntivi, 1924 - 1962

Contenuto Le normative che regolano la compilazione e l'appprovazione dei conti consuntivi sono le seguenti: - R.D. 12 febbraio 1911, n. 297, il quale stabilisce che il conto consuntivo è diviso nello stesso modo del bilancio di previsione e deve dimostrare le entrate e le spese effettive delle competenze dell'anno, l'entrata e la spesa per movimento di capitali, le partite di giro, i residui attivi e passivi degli esercizi precedenti, il conto totale; - R.D. del 30 dicembre 1923, n. 2839; - R.D. del 23 ottobre 1925, n. 2289, convertito in legge il 24 maggio 1926, n. 898; - R.D. del 3 marzo 1934, n. 383 relativo all'approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale; - D.L. del 21 aprile 1948, n. 1372, che stabilisce la procedura abbreviata relativa alle nuove norme circa l'approvazione dei conti consuntivi fino al 1945; - Legge regionale del 1 giugno 1954, n. 11 relativa all'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali; - circolare dell'Assessorato regionale degli affari generali n. 1206/86 del 15 luglio 1954 che prevede di allegare al conto consuntivo la relazione morale della giunta.

I conti consuntivi registrano le entrate e le uscite effettive. L'esattoria comunale rende il conto consuntivo nel termine di tre mesi dalla chiusura dell'esercizio finanziario al consiglio comunale che lo approva, dopo averne verificato la regolarità, quindi viene trasmesso alla giunta provinciale per l'approvazione ( dal 1924 al 1948 veniva trasmesso alla prefettura). Il conto consuntivo è redatto nello stesso modo in cui è diviso il bilancio di previsione e più specificatamente deve dimostrare: le entrate e le spese effettive della competenza dell'anno, le entrate e la spesa per movimento di capitale, le partite di giro, le contabilità degli stabilimenti speciali, la gestione dei residui attivi e passivi degli esercizi precedenti, la dimostrazione delle somme incassate e pagate per ciascun articolo di bilancio e il conto totale dei residui attivi e passivi che si tramandano all'esercizio successivo. Le entrate e le spese devono essere iscritte nel conto in modo analitico con richiami ai singoli ordini di riscossione e di pagamento.

La serie costituita da 39 registri dal 1924 al 1962 è completa.

3.23.n.1 . Conto consuntivo 1924 Registro

3.23.n.2 . Conto consuntivo 1925 Registro

3.23.n.3 . 187

Conto consuntivo 1926 Registro

3.23.n.4 . Conto consuntivo 1927 Registro

3.23.n.5 . Conto consuntivo 1928 Registro

3.23.n.6 . Conto consuntivo 1929 Registro

3.23.n.7 . Conto consuntivo 1930 Registro

3.23.n.8 . Conto consuntivo 1931 Registro

3.23.n.9 . Conto consuntivo 1932 Registro

3.23.n.10 . Conto consuntivo 1933 Registro

3.23.n.11 . Conto consuntivo 1934 188

Registro

3.23.n.12 . Conto consuntivo 1935 Registro

3.23.n.13 . Conto consuntivo 1936 Registro

3.23.n.14 . Conto consuntivo 1937 Registro

3.23.n.15 . Conto consuntivo 1938 Registro

3.23.n.16 . Conto consuntivo 1939 Due esemplari con qualche dato differente Registro

3.23.n.17 . Conto consuntivo 1940 Registro

3.23.n.18 . Conto consuntivo 1941 Registro

3.23.n.19 . Conto consuntivo 1942 Due esemplari con qualche dato differente

189

Registro

3.23.n.20 . Conto consuntivo 1943 Due esemplari con qualche dato differente Registro

3.23.n.21 . Conto consuntivo 1944 Due esemplari con qualche dato differente Registro

3.23.n.22 . Conto consuntivo 1945 Due esemplari con qualche dato differente Registro

3.23.n.23 . Conto consuntivo 1946 Registro

3.23.n.24 . Conto consuntivo 1947 Registro sfascicolato

3.23.n.25 . Conto consuntivo 1948 Registro

3.23.n.26 . Conto consuntivo 1949 Registro

3.23.n.27 .

190

Conto consuntivo 1950 Registro

3.23.n.28 . Conto consuntivo 1951 Registro

3.23.n.29 . Conto consuntivo 1952 Registro

3.23.n.30 . Conto consuntivo 1953 Registro

3.23.n.31 . Conto consuntivo 1954 Registro

3.23.n.32 . Conto consuntivo 1955 Vi è allegato il rendiconto del corpo dei vigili del fuoco volontari Registro

3.23.n.33 . Conto consuntivo 1956 Vi è allegato il rendiconto del corpo dei vigili del fuoco volontari Registro

3.23.n.34 . Conto consuntivo 1957 Vi è allegato il rendiconto del corpo dei vigili del fuoco volontari Registro

191

3.23.n.35 . Conto consuntivo 1958 Vi è allegato il rendiconto del corpo dei vigili del fuoco volontari Registro

3.23.n.36 . Conto consuntivo 1959 Vi è allegato il rendiconto del corpo dei vigili del fuoco volontari Registro

3.23.n.37 . Conto consuntivo 1960 Vi è allegato il rendiconto del corpo dei vigili del fuoco volontari Registro

3.23.n.38 . Conto consuntivo 1961 Registro

3.23.n.39 . Conto consuntivo 1962 Registro

192 serie 3.24 Giornali e mastri della contabilità, 1924 - 1962

Contenuto Questi strumenti si dovevano tenere ai sensi del R.D. 12 febbraio 1911, n.297 "che approvava il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale", art. 173 e all.4 n.15. Essi costituiscono gli strumenti indispensabili per la stesura del conto consuntivo. Nel giornale di cassa sono registrate tutte le attività e le passività del comune secondo il loro naturale ordine di svolgimento temporale, mentre nel libro mastro vengono registrate secondo argomento nelle relative suddivisioni o rubriche.

La serie è completa.

3.24.n.1 . "Registri mandati..." (tit. int.) 1924 marzo 5 - 1931 dicembre 31 Registro

3.24.n.2 . "Mastro..." 1927 - 1929 Registro

3.24.n.3 . "Mastro uscita 1931" 1931 Registro

3.24.n.4 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1932" 1932 Registro

3.24.n.5 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1932" 1932 Il registro contiene conteggi relativi ai residui attivi diversi da quelli registrati nel precedente registro riportante la medesima data. Registro

3.24.n.6 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1933"

193

1933 Registro

3.24.n.7 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1934" 1934 Registro

3.24.n.8 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1935" 1935 Registro

3.24.n.9 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1936" 1936 Registro

3.24.n.10 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1937" 1937 Registro

3.24.n.11 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1938" 1938 Registro

3.24.n.12 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1939" 1939 Registro

3.24.n.13 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1940" 1940 Registro

3.24.n.14 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1941" 1941 Registro

194

3.24.n.15 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1942" 1942 Registro

3.24.n.16 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1943" 1943 Registro

3.24.n.17 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1944" 1944 Registro

3.24.n.18 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1945" 1945 Registro

3.24.n.19 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1946" 1946 Registro

3.24.n.20 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1947" 1947 Registro

3.24.n.21 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1948" 1948 Registro

3.24.n.22 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1949" 1949 Registro

3.24.n.23 . 195

"Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1950" 1950 Registro

3.24.n.24 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1951" 1951 Registro

3.24.n.25 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1952" 1952 Registro

3.24.n.26 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1953" 1953 Registro

3.24.n.27 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1954" 1954 Registro

3.24.n.28 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1955" 1955 Registro

3.24.n.29 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1956" 1956 Registro

3.24.n.30 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1957" 1957 Registro

3.24.n.31 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1958" 1958 196

Registro

3.24.n.32 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1959" 1959 Registro

3.24.n.33 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1960" 1960 Registro

3.24.n.34 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1961" 1961 Registro

3.24.n.35 . "Giornale e mastro della contabilità per l'esercizio 1962" 1962 Registro

197 serie 3.25 Allegati ai bilanci, reversali di riscossione e mandati di pagamento, 1924 - 1962

Contenuto Questa serie comprende la documentazione dal 1924 al 1962 che deve essere raccolta parallelamente alla tenuta dei registri contabili, cioè gli allegati ai bilanci, gli allegati ai conti e le reversali di riscossione e i mandati di pagamento. Fra gli allegati al bilancio, cioè i documenti occorsi alla compilazione del bilancio, si possono trovare: situazioni di cassa rese alla chiusura dell'anno finanziario precedente, elenchi delle entrate, elenchi di capitali attivi, disposizioni per l'applicazione di nuove imposte ed eventuali autorizzazioni, elenchi di residui attivi e passivi dell'anno precedente. Fra gli allegati al conto consuntivo si possono trovare: deliberazioni di approvazione del conto, relazioni dei revisori del conto, delibere di chiusura dell'esercizio finanziario, verbali di verifica della cassa, atti relativi alla chiusura dell'esercizio finanziario. Si conservano inoltre le reversali di cassa per la parte attiva e i mandati di pagamento per quella passiva accompagnati dai loro documenti giustificativi. Le reversali di riscossione e i mandati di pagamento sono ordinati per articolo o per numero. Nella parte attiva si conservano i ruoli delle entrate e delle imposte e tasse comunali relativi ai seguenti tipi di contribuzione: entrate e diritti comunali (contravvenzioni, affitti, sorti del legname, proventi dell'acquedotto comunale, rimborsi delle spedalità), imposta di famiglia, imposta sul bestiame, imposta comunale sui pianoforti, biliardi, macchine da caffè, insegne, valore locativo, sugli esercizi e rivendite, imposta sui cani e tassa speciale sul bestiame caprino.

La serie composta da 142 buste presenta delle lacune; in alcune annate si sono conservate le matrici delle reversali e dei mandati perché non si sono trovati gli originali.

3.25.n.1 . Reversali di riscossione 1924 Residui attivi e art.1-23 Busta

3.25.n.2 . Mandati di pagamento 1924 art.1-68 198

Busta

3.25.n.3 . Allegati al bilancio, reversali di riscossione e mandati di pagamento 1925 - Entrata: residui attivi e art.1-27 bis - Uscita: residui passivi e art.1-73 bis Busta

3.25.n.4 . Reversali di riscossione e mandati di pagamento 1926 - Entrata: residui attivi e art.1-18 - Uscita: residui passivi e art.1-87 Busta

3.25.n.5 . Reversali di riscossione 1927 Residui attivi e art.1-35 Busta

3.25.n.6 . Mandati di pagamento 1927 Residui passivi e art.1-92 Busta

3.25.n.7 . Allegati al bilancio, reversali di riscossione e mandati di pagamento 1928 - Entrata: residui attivi e art.1-33 - Documenti giustificativi dell'entrata - Uscita: residui passivi e art.1-87 - Documenti giustificativi Busta

3.25.n.8 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1929 Residui attivi art.1-42 ter Busta

199

3.25.n.9 . Mandati di pagamento 1929 Residui passivi Busta

3.25.n.10 . Mandati di pagamento 1929 art.1-53 Busta

3.25.n.11 . Mandati di pagamento 1929 art.54-109 ter Busta

3.25.n.12 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1930 - Entrata: residui attivi art.1-38 ter - Documenti giustificativi dell'entrata Busta

3.25.n.13 . Mandati di pagamento 1930 Residui passivi e art.1-51 Busta

3.25.n.14 . Mandati di pagamento 1930 art.54-112 Busta

3.25.n.15 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1931 - Entrata: residui attivi e art.1-38 - Documenti giustificativi dell'entrata Busta 200

3.25.n.16 . Mandati di pagamento 1931 Residui passivi e art.2 - 113 bis Busta

3.25.n.17 . Mandati di pagamento 1931 Documenti giustificativi dell'uscita Busta

3.25.n.18 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1932 - Entrata: residui attivi e art.1-27 - Documenti giustificativi dell'entrata Busta

3.25.n.19 . Mandati di pagamento 1932 Residui passivi e art.1-106 Busta

3.25.n.20 . Allegati al bilancio, reversali di riscossione e mandati di pagamento 1933 Documenti giustificativi dell'entrata uscita: residui passivi e art.2-16 Busta

3.25.n.21 . Mandati di pagamento 1933 art.17-61 Busta

3.25.n.22 . Mandati di pagamento 1933 art.63-107 201

Busta

3.25.n.23 . Allegati al bilancio, reversali di riscossione e mandati di pagamento 1934 Documenti giustificativi dell'entrata Uscita: art.8-66 Busta

3.25.n.24 . Mandati di pagamento 1934 art.67-119 Busta

3.25.n.25 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1935 Busta

3.25.n.26 . Reversali di riscossione 1935 art.1-37 Busta

3.25.n.27 . Mandati di pagamento 1935 Residui passivi Busta

3.25.n.28 . Mandati di pagamento 1935 art.2-50 Busta

3.25.n.29 . Mandati di pagamento 1935 art.51-114 Busta 202

3.25.n.30 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1936 Residui attivi e art.1-38 Busta

3.25.n.31 . Mandati di pagamento 1936 Residui passivi e art.1-49 Busta

3.25.n.32 . Mandati di pagamento 1936 art.50-114 Busta

3.25.n.33 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1937 Residui attivi e art.1-37 Busta

3.25.n.34 . Mandati di pagamento 1937 Residui passivi e art.1-6 Busta

3.25.n.35 . Mandati di pagamento 1937 art.7-50 Busta

3.25.n.36 . Mandati di pagamento 1937 art.51-106 bis Busta

203

3.25.n.37 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1938 Residui attivi e art.1-42 Busta

3.25 .n.38 . Mandati di pagamento 1938 Residui passivi e art.1-12 Busta

3.25.n.39 . Mandati di pagamento 1938 art.14-60 Busta

3.25.n.40 . Mandati di pagamento 1938 art.61-112 Busta

3.25.n.41 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1939 Residui attivi e art.1-35 Busta

3.25.n.42 . Mandati di pagamento 1939 Residui passivi e art.1-11b Busta

3.25.n.43 . Mandati di pagamento 1939 art.12-55 Busta

204

3.25.n.44 . Mandati di pagamento 1939 art.56-109 Busta

3.25.n.45 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1940 Residui attivi e art.2-41 Busta

3.25.n.46 . Mandati di pagamento 1940 Residui passivi e art.1-15 Busta

3.25.n.47 . Mandati di pagamento 1940 art.16-54 Busta

3.25.n.48 . Mandati di pagamento 1940 art.56-111 Busta

3.25.n.49 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1941 - Entrata:residui attivi e art.1-44 - Documenti giustificativi dell'entrata Busta

3.25.n.50 . Mandati di pagamento 1941 Residui passivi e art.1-35 Busta

205

3.25.n.51 . Mandati di pagamento 1941 art.36-112 Busta

3.25.n.52 . Allegati all'uscita e documenti giustificativi 1941 Busta

3.25.n.53 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1942 Residui attivi e art.1-43 Busta

3.25.n.54 . Mandati di pagamento 1942 Residui passivi e art.1-30 Busta

3.25.n.55 . Mandati di pagamento 1942 art.32-70 Busta

3.25.n.56 . Mandati di pagamento 1942 art.71-112 Busta

3.25.n.57 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1943 Residui attivi e art.1-8 Busta

3.25.n.58 .

206

Reversali di riscossione 1943 - Entrata: art.9-44 - Documenti giustificativi dell'entrata Busta

3.25.n.59 . Mandati di pagamento 1943 Residui passivi e art.1-33 Busta

3.25.n.60 . Mandati di pagamento 1943 art.34-111 Busta

3.25.n.61 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1944 Residui attivi e art.1- 8 Busta

3.25.n.62 . Reversali di riscossione e mandati di pagamento 1944 - Entrata: art.9-43 - Uscita: residui passivi e art.1-16 Busta

3.25.n.63 . Mandati di pagamento 1944 art.19-73 Busta

3.25.n.64. Mandati di pagamento 1944 art.74-115 Busta

207

3.25.n.65 . Documenti giustificativi 1944 Busta

3.25.n.66 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1945 - Entrata: residui attivi e art.1-38 - Documenti giustificativi dell'entrata Busta

3.25.n.67 . Mandati di pagamento 1945 Residui passivi e art.1-45 Busta

3.25.n.68 . Mandati di pagamento 1945 art.48 - 103 Busta

3.25.n.69 . Documenti giustificativi 1945 Busta

3.25.n.70 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1946 - Matrici delle reversali: nn.1-368 - Documenti giustificativi dell'entrata Busta

3.25.n.71 . Mandati di pagamento 1946 Matrici dei mandati di pagamento: nn.1-397 Busta

208

3.25.n.72 . Documenti giustificativi 1946 Busta

3.25.n.73 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1947 - Entrata: residui attivi e art.1-41 - Documenti giustificativi dell'entrata Busta

3.25.n.74 . Mandati di pagamento 1947 Residui passivi e art.1-38 Busta

3.25.n.75 . Mandati di pagamento 1947 art.39-109 Busta

3.25.n.76 . Allegati all'uscita e documenti giustificativi 1947 Busta

3.25.n.77 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1948 - Entrata:residui attivi e art.1-42 - Documenti giustificativi dell'entrata Busta

3.25.n.78 . Mandati di pagamento 1948 Residui passivi e art.1-14 Busta

209

3.25.n.79 . Mandati di pagamento 1948 art.15-59 Busta

3.25.n.80 . Mandati di pagamento 1948 art.60-113 Busta

3.25.n.81 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1949 - Matrici delle reversali: nn.1-215 - Documenti giustificativi all'entrata Busta

3.25.n.82 . Documenti giustificativi 1949 Entrata Busta

3.25.n.83 . Mandati di pagamento 1949 Matrici dei mandati di pagamento: nn.1-414 Busta

3.25.n.84 . Documenti giustificativi 1949 Uscita Busta

3.25.n.85 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1950 - Matrici delle reversali: nn.1-206 - Documenti giustificativi dell'entrata Busta 210

3.25.n.86 . Documenti giustificativi 1950 Entrata Busta

3.25.n.87 . Mandati di pagamento 1950 Matrici dei mandati di pagamento: nn.1-358 Busta

3.25.n.88 . Documenti giustificativi 1950 Uscita Busta

3.25.n.89 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1951 - Matrici delle reversali: nn.1-500 - Documenti giustificativi dell'entrata Busta

3.25.n.90 . Allegati all'entrata 1951 Busta

3.25.n.91 . Mandati di pagamento 1951 Matrici dei mandati di pagamento: nn.1-421 Busta

3.25.n.92 . Documenti giustificativi 1951 Si segnalano: approvazioni dei conti consuntivi dal 1938 al 1947 date nel 1951 Busta

211

3.25.n.93 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1952 - Matrici delle reversali: nn.1-299 - Documenti giustificativi dell'entrata Busta

3.25.n.94 . Documenti giustificativi 1952 Entrata Busta

3.25.n.95 . Documenti giustificativi 1952 Entrata Busta

3.25.n.96 . Mandati di pagamento 1952 Matrici dei mandati di pagamento: nn.1-433 Busta

3.25.n.97 . Documenti giustificativi 1952 Uscita Busta

3.25.n.98 . Documenti giustificativi 1952 Uscita Busta

3.25.n.99 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1953 - Matrici delle reversali: nn.1-240 - Documenti giustificativi dell'entrata Busta 212

3.25.n.100 . Mandati di pagamento 1953 Matrici dei mandati di pagamento: nn.1-347 Busta

3.25.n.101 . Documenti giustificativi 1953 Uscita Busta

3.25.n.102 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1954 - Matrici delle reversali: nn.1-190 - Documenti giustificativi dell'entrata Busta

3.25.n.103 . Mandati di pagamento 1954 - Matrici dei mandati di pagamento: nn.1-265 - Documenti giustificativi dell'uscita Busta

3.25.n.104 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1955 art.1-42 e residui attivi Busta

3.25.n.105 . Documenti giustificativi 1955 Entrata Busta

3.25.n.106 . Mandati di pagamento 1955 Residui passivi e art.1-112 213

Busta

3.25.n.107 . Documenti giustificativi 1955 Uscita Busta

3.25.n.108 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1956 - Entrata: residui attivi e art.1-53 - Documenti giustificativi dell'entrata Busta

3.25.n.109 . Documenti giustificativi 1956 Entrata Busta

3.25.n.110 . Mandati di pagamento 1956 Residui passivi e art.1-54 Busta

3.25.n.111 . Mandati di pagamento 1956 art.55-115 Busta

3.25.n.112 . Documenti giustificativi 1956 Uscita Busta

3.25.n.113 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1957 art.1-44 e residui attivi 214

Busta

3.25.n.114 . Documenti giustificativi 1957 Entrata Busta

3.25.n.115 . Mandati di pagamento 1957 Residui passivi e art.1-108 Busta

3.25.n.116 . Documenti giustificativi 1957 Uscita Busta

3.25.n.117 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1958 - Entrata: residui attivi e art.1-45 - Documenti giustificativi Busta

3.25.n.118 . Documenti giustificativi 1958 Entrata Busta

3.25.n.119 . Mandati di pagamento 1958 Residui passivi e art.1-50 Busta

3.25.n.120 . Mandati di pagamento 1958 - Uscita: art.51-112 215

- Documenti giustificativi Busta

3.25.n.121 . Documenti giustificativi 1958 Uscita Busta

3.25.n.122 . Documenti giustificativi 1958 Uscita Busta

3.25.n.123 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1959 - Entrata: residui attivi e art.1-41 - Documenti giustificativi Busta

3.25.n.124 . Documenti giustificativi 1959 Entrata Busta

3.25.n.125 . Mandati di pagamento 1959 Residui passivi e art.1-103 Busta

3.25.n.126 . Documenti giustificativi 1959 Uscita Busta

3.25.n.127 . Reversali di riscossione 1960 216

- Entrata: residui attivi e art.1-39 - Documenti giustificativi Busta

3.25.n.128 . Documenti giustificativi 1960 Entrata Busta

3.25.n.129 . Mandati di pagamento 1960 Residui passivi e art.1-50 Busta

3.25.n.130 . Mandati di pagamento 1960 - Uscita: art.51-100 - Documenti giustificativi Busta

3.25.n.131 . Documenti giustificativi 1960 Uscita Busta

3.25.n.132 . Allegati al bilancio e reversali di riscossione 1961 - Entrata: residui attivi e art.1-42 - Documenti giustificativi Busta

3.25.n.133 . Documenti giustificativi 1961 Entrata Busta

3.25.n.134 . 217

Mandati di pagamento 1961 Residui passivi e art.1-50 Busta

3.25.n.135 . Mandati di pagamento 1961 art.51-106 Busta

3.25.n.136 . Documenti giustificativi 1961 Uscita Busta

3.25.n.137 . Reversali di riscossione 1962 - Entrata: residui attivi e art.1-48 - Documenti giustificativi Busta

3.25.n.138 . Documenti giustificativi 1962 Entrata Busta

3.25.n.139 . Mandati di pagamento 1962 Residui passivi e art.1-20 Busta

3.25.n.140 . Mandati di pagamento 1962 art.21-65 Busta

218

3.25.n.141 . Mandati di pagamento 1962 art.66-116 Busta

3.25.n.142 . Documenti giustificativi 1962 Uscita Busta

219 serie 3.26 Deliberazioni della commissione elettorale comunale, 1947 - 1959

Contenuto In seguito alla riorganizzazione degli organi comunali elettivi e in genere del sistema elettorale, in base alla legge 7 ottobre 1947, n.1058, veniva istituita la commissione elettorale comunale ; l'art. 14 della stessa legge prevedeva la tenuta di un registro dove annotare le decisioni prese in merito alla compilazione delle liste elettorali e alla revisione delle stesse.

Si conservano due registri dal 1947 al 1959.

3.26.n.1 . "Deliberazioni della commissione elettorale" 1947 dicembre 15 - 1956 giugno 1 - nn.1-57: 1947 dicembre 15 - 1954 dicembre 20; - nn.1-10: 1955 gennaio 20 - dicembre 30; - nn.1-10: 1956 gennaio 20 - giugno 1 Registro

3.26.n.2 . Verbali delle deliberazioni della commissione elettorale comunale 1956 agosto 15 - 1959 dicembre 11 - 1956: nn.11-20; - 1957: nn.1-11; - 1958: nn.1-16; - 1959: nn.1-11 Registro

220 serie 3.27 Tenuta e revisione delle liste elettorali, 1933 - 1968

Contenuto In ottemperanza al Testo unico della legge elettorale politica approvato con R.D.L. del 2 settembre 1928 n. 1993 si compivano le operazioni relative alla tenuta e alla revisione delle liste elettorali. In seguito alla riorganizzazione degli organi comunali elettivi e in genere del sistema elettorale e in base alla legge 7 ottobre 1947, n.1058 veniva istituita la commissione elettorale comunale che doveva effettuare annualmente una revisione delle liste elettorali. Le operazioni di revisione dovevano avere inizio entro il mese di ottobre; tale elenco di revisione doveva essere depositato nell'ufficio comunale dall' 1 al 15 gennaio a disposizione del pubblico per eventuali reclami. Veniva accertato che gli elettori non avessero problemi giudiziari, non fossero residenti in altri comuni, avessero i requisiti necessari per adempiere le operazioni di voto (dovevano compiere entro il 30 di aprile il ventunesimo anno di età e essere compresi nella popolazione stabile alla data del 15 ottobre). La revisione dinamica veniva effettuata trimestralmente.

La serie è composta da 5 buste e 4 registri a partire dal 1933.

3.27.n.1 . Revisione delle liste elettorali 1933 - 1938 Circolari, carteggio, atti, elenchi e prospetti. Busta

3.27.n.2 . "Servizio elettorale: fascicoli collettivi 1945-1954" 1945 - 1954 nn.1-10: iscrizioni, cancellazioni, verbali della commissione elettorale comunale, elenchi per le revisioni dinamiche Busta

3.27.n.3 . Revisione dinamiche e annuali delle liste elettorali 1945 - 1954 Carteggio, atti, circolari, verbali della commissione elettorale comunale, verbali della commissione elettorale mandamentale, prospetti , variazioni, cancellazioni, iscrizioni nelle liste elettorali, ripartizione del territorio del comune in sezioni elettorali. Busta

3.27.n.4 . Servizio elettorale 1951 - 1968 - "N.1 Corrispondenza", 1953 - 1967; - "N.1 Leggi - Circolari - Istruzioni", 1951 - 1968; 221

- "N.4 Verifica regolare tenuta schedario", 1952 - 1966 contiene anche: "Schedario elettorale impianto 1953", 1952 - 1954; 1963; - "N.5 Costituzione della commissione elettorale comunale", 1954 - 1965; - "N.6 Manifesti", 1952 - 1956; - "N.7 Ripartizioni del territorio comunale in sezioni elettorali", 1954 - 1965; - "N.8 Materiale elettorale (consistenza e manutenzione)", 1956 - 1960 Busta

3.27.n.5 . Verbali per la rettificazione e revisione delle liste elettorali pro 1954 - 1968 1953 - 1968 Busta

3.27.n.6.b.6-7 . "Registro dei verbali delle operazioni di inserimento e di estrazione delle schede dello schedario elettorale" 1953 novembre 30 - 1964 marzo 20 - nn.1-12: 1953 - 1955; - nn.1-29: 1956 - 1959; - nn.1-11: 1960; - nn.1-3[3]: 1961 - 1964 Registro

3.27.n.7.b.6-7 . "Elenco degli elettori" 1960 - 1967 - a) Iscritti a domanda - b) residenti nel comune ed iscritti nelle liste di altro comune - c) dispersi in guerra - d) non iscritti o cancellati per condanne penali - e) residenti all'estero - f) sospesi dal diritto di voto perché ricoverati in ospedali psichiatrici o per altri motivi Registro

222 serie 3.28 Liste elettorali, 1928 - 1963

Contenuto Le liste elettorali contengono l'elencazione degli aventi diritto al voto. Questi liste vengono riviste annualmente dalla commissione elettorale comunale e approvate dalla commissione provinciale e danno luogo a liste particolari annuali, debitamente aggiornate, degli elettori politici e amministrativi. Le norme per la formazione di una lista permanente degli elettori, sia in occasione delle elezioni amministrative che di quelle politiche, furono fissate dal R.D. 4 febbraio 1915 introdotta in Trentino con il regio decreto, già citato, del 1923. Il Testo unico della legge elettorale politica venne approvato con R.D.L. del 2 settembre 1928 n. 1993; col D.L.L. 1 febbraio 1945, n.23 venne esteso alle donne il diritto di voto; altre norme vennero emanate nel 1946 a seguito della riorganizzazione degli organi comunali elettivi e in genere del sistema elettorale (D.L.L. 7.01.1946, n.1; D.L.L.4.03.1946, n. 68,; D.L.L. 10.03.1946, n. 76; D.L.L. 15.03.1946, n.83). Le liste sono così composte: n. d'ordine, n. della sezione alla quale l'elettore è inscritto, cognome, nome e paternità, titolo di studio, professione, abilitazione, titolo o documento in base al quale è effettuata l'iscrizione, anno della iscrizione nella lista; se l'iscritto risiede all'estero: lo stato dove risiede, annotazioni, data e motivo della cancellazione dell'elettore dalla lista e firma dell'impiegato che approva la variazione.

La serie è completa ed è composta da 22 liste per il periodo 1928 - 1963.

3.28.n.1 . "Lista elettorale decennale" 1928 - 1938 Registro

3.28.n.2.b.2-12 . Lista elettorale maschile 1945 - 1946 Registro

3.28.n.3.b.2-12 . Lista elettorale maschile suppletiva 1945 - 1946 Registro

3.28.n.4.b.2-12 . Lista elettorale femminile 1945 - 1946 Registro

223

3.28.n.5.b.2-12 . Lista elettorale femminile suppletiva 1945 - 1946 Registro

3.28.n.6.b.2-12 . Lista elettorale maschile 1947 - 1948 Registro

3.28.n.7.b.2-12 . Lista elettorale femminile 1947 - 1948 Registro

3.28.n.8.b.2-12 . Lista elettorale maschile della sezione terza [1950] Registro

3.28.n.9.b.2-12 . Lista elettorale maschile della sezione quarta [1950] Registro

3.28.n.10 .b.2-12 . Lista elettorale maschile della sezione quinta [1950] Registro

3.28.n.11 .b.2-12 . Lista elettorale femminile della sezione prima [1950] Registro

3.28.n.12 .b.2-12 . Lista elettorale femminile della sezione quarta [1950] Registro

3.28.n.13 .b.13-22 . Lista elettorale maschile della sezione seconda 224

1952 Registro

3.28.n.14 .b.13-22 . Lista elettorale femminile della sezione quarta 1952 Registro

3.28.n.15 .b.13-22 . Lista elettorale maschile 1953 - 1954 Registro

3.28.n.16 .b.13-22 . Lista elettorale femminile 1953 - 1954 Registro

3.28.n.17 .b.13-22 . Lista elettorale maschile 1955 - 1956 Registro

3.28.n.18 .b.13-22 . Lista elettorale femminile 1955 - 1956 Registro

3.28.n.19 .b.13-22 . Lista elettorale maschile 1958 - 1960 Registro

3.28.n.20 .b.13-22 . Lista elettorale femminile 1958 - 1960 Registro

3.28.n.21 .b.13-22 . Lista elettorale maschile 1961 - 1963 Registro

225

3.28.n.22 .b.13-22 . Lista elettorale femminile 1961 - 1963 Registro

226 serie 3.29 Elezioni, 1946 - 1962

Contenuto Sono qui conservati gli atti relativi alle elezioni dell'assemblea costituente e del referendum istituzionale, delle elezioni amministrative e politiche dal 1946 al 1962 condizionati in 14 buste.

3.29.n.1 . Elezioni dell'Assemblea Costituente e referendum istituzionale 1946 giugno 2 - Operazioni di voto sezioni 1 - 5 Busta

3.29 . . n.2 . Elezioni dell'Assemblea Costituente e referendum istituzionale 1946 giugno 2 - Circolari, nomine, norme, notizie, verbali, giustificazioni e spese Busta

3.29.n.3 . Elezioni comunali 1946 ottobre 13 - Deliberazioni, disposizioni e circolari Busta

3.29.n.4 . Elezioni politiche 1948 aprile 18 - Carteggio, atti, cancellazioni, iscrizioni e consegna dei certificati elettorali, verbali Busta

3.29.n.5 . Elezioni politiche 1948 aprile 18 - Carteggio, atti, cancellazioni, iscrizioni e consegna dei certificati elettorali, verbali Busta

3.29.n.6 . Elezioni del consiglio regionale 1948 novembre 28 - Circolari, verbali, elenchi e spese 227

Busta

3.29.n.7 . Elezioni politiche 1952 novembre 16 - Carteggio, spese, elenchi di certificati, verbali Busta

3.29.n.8 . Elezioni politiche 1953 giugno 7 - Circolari, statistiche, carteggio, spese, manifesti Busta

3.29.n.9 . Elezioni comunali 1954 maggio 9 - Circolari, carteggio, norme, spese Busta

3.29.n.10 . Elezioni del consiglio regionale 1956 novembre 11 - Circolari, istruzioni, propaganda, manifesti, nomina scrutatori, estratti delle liste elettorali di sezione, rimborso spese, verbali Busta

3.29.n.12 . Elezioni politiche 1958 maggio 25 - Circolari, prospetti, verbali, norme, spese Busta

3.29.n.11 . Elezioni comunali del 30 novembre 1958 1958 - 1959 - Carteggio, atti, circolari, nomine scrutatori, registro dei certificati elettorali ritirati personalmente, registro relativo alla spedizione dei certificati elettorali agli elettori fuori comune o all'estero, propaganda elettorale e assegnazione definitiva di spazi per l'affissione di manifesti di propaganda elettorale, approvazioni liste dei candidati, comunicazioni, spese elettorali, risultati di scrutinio e statistiche dei certificati per le elezioni, verbali Busta

3.29.n.13 .

228

Elezioni del consiglio regionale 1960 novembre 6 - Circolari, stampati, verbali, spese Busta

3.29.n.14 . Elezioni comunali 1962 dicembre 2 - Circolari, stampati, istruzioni, contrassegni, carteggio, verbali Busta

229 serie 3.30 Liste di leva, dei riformati e dei renitenti, 1922 - 1936

Contenuto La legislazione italiana in materia di reclutamento militare (Regolamento con R.D. 2 luglio 1890, n.6952, testo unico approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n.1497 e modificato dalle leggi 27 giugno 1912, n.660 e 19 giugno 1913, n.638 e dal R.D.L. 20 aprile 1920, n.452) fu estesa nei territori annessi al regno con R.D. 19 settembre 1921, n.1331. Le liste di leva compilate secondo la normativa italiana incominciarono con la classe 1901, sottoposta a visita nel 1922.

Le liste di leva contengono: il numero d'ordine, il cognome e nome degli iscritti,le indicazioni per i provenienti da leve anteriori, nascita e residenza e variazioni alla lista di leva, descrizioni personali e le decisioni del consiglio di leva. Le liste venivano verificate dalla giunta municipale fino al 1926, poi dal podestà o commissario prefettizio.

Le liste dei riformati riportano in ordine alfabetico l'elenco degli individui che presentano malattie o difetti fisici che impediscono lo svolgimento del servizio militare, inviati a successive visite per la conferma o meno della riforma. Su tali registri compare: il numero d'ordine, il cognome e il nome, la classe di appartenenza, le generalità dei genitori, il luogo di nascita, l'indirizzo, la descrizione fisica e le decisioni del consiglio di leva dove viene riportato il motivo della riforma o dell'ottenuta abilità al servizio.

Le liste dei renitenti riportano in ordine alfabetico l'elenco degli individui che non si sono presentati alla visita di leva. Su tali registri compare: il numero d'ordine, il cognome e il nome del renitente, le generalità dei genitori, la professione, il luogo di nascita, il numero della lista di leva, la data di nascita, la data della chiamata all'arruolamento e le annotazioni. Queste liste venivano compilate dall'ufficio di leva della provincia e firmate dal commissario di leva; venivano pubblicate nei comuni all'albo pretorio.

La serie riguarda le liste di leva dall'anno 1922 che si è ritenuto di inserire nell'archivio postunitario privilegiando l'aspetto normativo sul dato cronologico. Accanto alle liste di leva sono conservate le liste dei riformati e dei renitenti secondo la classe di nascita, condizionate in unico fascicolo.

3.30.n.1 . Lista di leva della classe 1901 1922 Si tratta di un volume composto dalle liste di leva del comune di Cavareno e dei comuni soppressi di Ronzone, Ruffré e Seio Registro

3.30.n.2 . Lista di leva della classe 1902 1922 Si tratta di un volume composto dalle liste di leva del comune di Cavareno e dei comuni soppressi di Ronzone, Ruffré Sarnonico e Seio

230

Registro

3.30.n.3 . Lista di leva della classe 1903 1922 Si tratta di un volume composto dalle liste di leva del comune di Cavareno e dei comuni soppressi di Ronzone, Ruffré Sarnonico e Seio Registro

3.30.n.4 . Lista di leva della classe 1904 1922 Si tratta di un volume composto dalle liste di leva del comune di Cavareno e dei comuni soppressi di Ronzone, Ruffré Sarnonico e Seio e dalla lista dei renitenti di Seio Registro

3.30.n.5 . Lista di leva della classe 1905 1923 Si tratta di un volume composto dalle liste di leva del comune di Cavareno e dei comuni soppressi di Ronzone, Ruffré Sarnonico e Seio Registro

3.30.n.6 . Lista di leva della classe 1906 1924 Si tratta di un volume composto dalle liste di leva del comune di Cavareno e dei comuni soppressi di Ronzone, Ruffré Sarnonico e Seio Registro

3.30.n.7 . Lista di leva della classe 1907 1925 Si tratta di un volume composto dalle liste di leva del comune di Cavareno e dei comuni soppressi di Ronzone, Ruffré Sarnonico e Seio Registro

3.30.n.8 . Lista di leva della classe 1908 1926 Si tratta di un volume composto dalle liste di leva del comune di Cavareno e dei comuni soppressi di Ronzone, Ruffré Sarnonico e Seio Registro

231

3.30.n.9 . Lista di leva della classe 1909 di Cavareno 1927 Registro

3.30.n.10 . Lista di leva della classe 1910 di Cavareno 1928 Registro

3.30.n.11 . Lista di leva della classe 1911 [1929] Sono presenti, legate assieme, la lista dei renitenti e la lista dei riformati. Registro

3.30.n.12 . Lista di leva della classe 1912 1930 Sono presenti, legate assieme, la lista dei renitenti e la lista dei riformati. Registro

3.30.n.13 . Lista di leva della classe 1913 1931 Sono presenti, legate assieme, la lista dei renitenti e la lista dei riformati. Registro

3.30.n.14 . Lista di leva della classe 1914 1932 E' presente, legata assieme, la lista dei riformati. Registro

3.30.n.15 . Lista di leva della classe 1915 1933 Registro

3.30.n.16 . Lista di leva della classe 1916

232

[1934] E' presente, legata assieme, la lista dei renitenti. Registro

3.30.n.17 . Lista di leva della classe 1917 [1935] Sono presenti, legate assieme, la lista suppletiva dei renitenti e la lista dei riformati. Registro

3.30.n.18 . Lista di leva della classe 1918 1936 E' presente, legata assieme, la lista dei renitenti cl.1918-1919 Registro

233 serie 3.31 Ruoli matricolari

Contenuto I ruoli matricolari formati per ogni classe di leva, contengono la registrazione periodica di tutti i dati relativi al servizio prestato dai vari cittadini appartenenti alla leva di quell'anno. La legislazione italiana in materia di reclutamento militare (T.U. approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n.1497 e regolamento approvato con R. D. 2 luglio 1890, n.6952) fu estesa nei territori annessi al regno con R.D. 19 settembre 1921, n.1331. I ruoli sono compilati sulla base del risultato delle liste di leva indicando le generalità, la specie dell'arruolamento (se volontario o leva) e l'indirizzo dell'abitazione dei militari escludendo quelli che, prima della chiusura della leva, furono rivedibili o riformati. Per esigenze amministrative i ruoli si trovano nell'ufficio anagrafe del comune.

234 serie 3.32 Registri delle requisizioni dei quadrupedi e dei veicoli, 1924 - 1982

Contenuto Le norme che regolavano la tenuta di questi registri erano la legge sulla requisizione dei quadrupedi e dei veicoli del 30 giugno 1889, n. 6168, ribadite con la legge 22 giugno 1913 e successivo regolamento del 15 aprile 1915, n.489. Analoghe disposizioni furono ribadite con il R.D. 31 gennaio 1926, n.452, modificato con legge 12 gennaio 1928, n.93, con R.D. L. 4 ottobre 1928, n.2327, con legge 28 dicembre 1933 n. 1954, con legge 27 dicembre 1934 n.2250, con legge 22 dicembre 1938 n.2235, con legge 22 dicembre 1939 n.2208 e con legge 24 marzo 1942 n.479. In ogni paese doveva essere tenuto un registro dei cavalli, dei muli con l'indicazione dei proprietari e del domicilio di questi. I proprietari potevano disporre in libertà degli animali, ma in caso di mobilitazione generale o parziale dell'esercito, il governo aveva la facoltà di espropriarli immediatamente delle bestie e successivamente dei veicoli a trazione meccanica.

La serie è completa e comprende il periodo 1924-1982.

3.32 . . n.1.b.1-6 . "Ruolo dei quadrupedi idonei esistenti nel comune di Cavareno" 1924 maggio 10 - 1934 giugno 5 (1) Il registro riporta: generalità del proprietario, residenza abituale del quadrupede, data della dichiarazione di possesso, generalità dell'animale (specie, nome, sesso, anno di nascita, statura, mantello e segni particolari), data del precetto, annotazioni relative all'eventuale destinazione e idoneità dell'animale. Registro Note 1. Le date si riferiscono alle dichiarazioni di possesso dell'animale.

3.32 . . n.2.b.1-6 . "Registro dei cavalli e muli nuovi entrati nel territorio del comune suddetto e di cui sono venute in possesso persone del comune stesso dopo la rivista dei commissari militari, compresi i puledri denunciati per aver compiuto i due anni" (tit. int.) 1947 giugno 16 - 1972 luglio 17 (1) Rubrica alfabetica nella quale si riportano: data della dichiarazione di possesso, dati personali del proprietario del quadrupede, idoneità o meno dell'animale, variazioni avvenute dopo l'iscrizione e prima della nuova rivista dei commissari militari. Registro Note 1. Le date si riferiscono alla dichiarazione di possesso.

3.32 . . n.3.b.1-6 . "Registro quadrupedi" 1949 maggio 31 - 1956 dicembre 3 (1)

235

Il registro riporta: generalità del proprietario, residenza abituale del quadrupede, data della dichiarazione di possesso, generalità dell'animale (specie, nome, sesso, anno di nascita, statura, mantello e segni particolari), idoneità, data della precettazione, annotazioni relative alla vendita dell'animale. Registro Note 1. Le date si riferiscono alla dichiarazione di possesso.

3.32 . . n.4.b.1-6 . "Registro dei cavalli e muli nuovi entrati nel territorio del comune suddetto e di cui sono venute in possesso persone del comune stesso dopo l'ultima rivista dei commissari militari, compresi i puledri denunciati per aver compiuto i due anni" 1957 marzo 20 - 1982 agosto 18 (1) Il registro riporta: - i verbali redatti dal commissario militare al termine d'ogni rivista (generale o parziale) fatta nel comune , 1957 giugno 3 - 1962 ottobre 2, indicanti la consistenza dei quadrupedi nel comune e il numero di quelli idonei al servizio militare, la data e la firma del commissario militare; - la rubrica alfabetica riporta: data della dichiarazione di possesso, generalità del proprietario, domicilio, residenza abituale dell'animale, indicazione dell'idoneità o meno e dell'avvenuta precettazione, dati segnaletici dell'animale (specie, nome, sesso, anno di nascita, altezza, mantello e segni particolari), eventuali variazioni (vendita o morte dell'animale). Registro Note 1. Le date si riferiscono alla dichiarazione di possesso.

3.32 . . n.5.b.1-6 . Registro dei cavalli esistenti nel territorio del comune 1957 giugno 3 - 1982 agosto 18 (1) La rubrica alfabetica riporta: generalità del proprietario, residenza abituale del quadrupede, data della dichiarazione di possesso, dati dell'animale, idoneità o meno al servizio militare, data di precettazione da parte dei commissari militari, data, nome e cognome e residenza dell'acquirente. Registro Note 1. Le date si riferiscono alla dichiarazione di possesso.

3.32 . . n.6.b.1-6 . "Denunce: variazioni consistenza quadrupedi dall'1.1.1957" 1957 giugno 18 - 1971 luglio 19 Si tratta della matrice delle denunce di vendita di quadrupedi, nn.1-5 Il registro riporta: numero d'ordine, nome e cognome del proprietario, professione, residenza, dichiarazione di vendita e generalità dell'acquirente, residenza abituale dell'animale e sue generalità (specie, nome, sesso, anno di nascita, statura, mantello e segni particolari), firma del proprietario. Registro

236 serie 3.33 Lavori pubblici, 1926 - 1966

Contenuto Si conservano racchiuse in quattro sottoserie le pratiche relative ai lavori pubblici eseguiti nel comune di Cavareno.

237 sottoserie 3.33.1 Acquedotti, 1937 - 1939

Contenuto La sottoserie comprende 2 buste relative alla costruzione e manutenzione degli acquedotti.

3.33.1.n.1.b.1-2 . Progetto di ampliamento e sistemazione dell'acquedotto potabile di Ronzone 1937 Redatto dall'ing. Paolo Ranzi nel novembre 1937 Fascicolo

3.33.1.n.2.b.1-2 . Progetto dei lavori di sistemazione generale degli acquedotti comunali 1938 - 1939 Redatto dall'ing. Silvio Zanoni, 1938 maggio 26 Fascicolo

238 sottoserie 3.33.2 Edifici, 1936 - 1954

Contenuto La sottoserie comprende 4 buste relative alla costruzione e manutenzione degli edifici pubblici.

3.33.2.n.1 . Miglioramento della malga Mondent di Cavareno 1936 - 1940 Progetto della Cattedra ambulante di agricoltura per la provincia di Trento, 1937 febbraio 12; carteggio, atti e assegnazione di un sussidio statale Busta

3.33.2.n.2 . "Progetto del nuovo edificio scolastico. Abbandonato" 1947 - 1948 - Progetto elaborato dall'ing. Eugenio Taddei, 1947 dicembre 30 con approvazione del Provveditorato agli studi di Trento contenente qualche osservazione, 1948 febbraio 23 - Registro dei "Verbali di sedute del comitato pro erigendo edificio scolastico e patronato scolastico, 1947 aprile 20 - 1948 febbraio 5, nn.1-5 Busta

3.33.2.n.3.b.3-4 . Costruzione dell'edificio scolastico 1947 - 1962 Progetto redatto dall'ing. Eugenio Taddei, 1950 aprile 15; atti relativi all'appalto dei lavori con la ditta Andrea Santuari; perizia suppletiva, 1953 giugno 15; contabilità finale; "Stati d'avanzamento e stati lavori e segnalazioni mensili e anticipazioni di cassa", 1952-1955; specifica delle competenze dell'ing. Eugenio Taddei, 1954; verbale, relazione ed atti relativi al collaudo dei lavori, 1954- 1956; carteggio ed atti, 1947-1956; atti della causa promossa dalla ditta Andrea Santuari contro il comune per il pagamento di importi arretrati, 1956; 1962 Fascicolo

3.33.2.n.4.b.3-4 . "Scuola materna Cavareno" 1949 - 1954 Lavori di costruzione della scuola materna di Cavareno: progetto redatto dall'ing. Eugenio Taddei, 1950 marzo 25; approvazioni del consiglio comunale, del Provveditorato agli studi di Trento e dell'ufficio del Genio civile, richiesta di contributo, appalto e preventivi, certificato di regolare esecuzione dei lavori. Fascicolo

239 sottoserie 3.33.3 Strade, 1929 - 1966

Contenuto La sottoserie comprende 10 buste relative alla costruzione e manutenzione delle strade.

3.33.3.n.1 . Costruzione della strada di Seio accesso alla stazione di Cavareno 1929 - 1935 Progetto redatto dall'ing. Vittorio Franch, 1930 gennaio 10, (due esemplari); elenco delle strade di accesso alla stazione ferroviaria di Cavareno, capitolato generale per l'appalto dei lavori, misure e preventivo, pagamenti indennità di espropriazione. Busta

3.33.3.n.2.b.2-3 Progetto della costruzione della strada di accesso al bosco comunale - loc. "Ausiel" 1939 Redatto dell'ing. Silvio Zanoni, 1939 luglio 2 Fascicolo

3.33.3.n.3.b.2-3 . "Progetto della strada di allacciamento della frazione di Ruffrè alla strada statale n.42..." (Tonale - Mendola) 1949 Redatto dall'ing. Eugenio Taddei, 1949 (due esemplari) Fascicolo

3.33.3.n.4 . Lavori di pavimentazione con porfido delle strade 1955 - 1962 Riguardano: piazza G. Prati, via alla Pineda, via Marconi, piazzale Pro loco, zona chiesa e scuole, strada per Seio, via Alpina e piazza Alcide Degasperi. Progetto dell'ing. Ezio Springhetti, 1955 maggio; carteggio, atti, richieste contributo, appalto a trattativa privata ed esecuzione dei lavori da parte dell'impresa S.A.L.P. (Società azionaria lavorazione porfidi), contabilità. Busta

3.33.3.n.5.b.5-6 . Progetto di pavimentazione stradale e pedonale della piazzetta A. Degasperi ed aree vicine 1955 Redatto dall'ing. Ezio Springhetti, 1955 maggio 17 Fascicolo

3.33.3.n.6 . . b.5-6 .

240

Pavimentazione in porfido di via Laresetti e del bivio via Marconi - strada provinciale 1957 - 1958 Progetto redatto dall'ing. Ezio Springhetti, 1957 aprile 25, due esemplari di cui uno incompleto; perizia suppletiva, 1958 gennaio 20; contabilità finale, 1957-1958 Fascicolo

3.33.3.n.7 .b.7-9 . Progetto per i lavori di sistemazione della rete interna [stradale] 1957 Redatto dall'ing. Ezio Springhetti, 1957 maggio 15 Fascicolo

3.33.3.n.8 . . b.7-9 . Pavimentazione in porfido di via Laresetti e del bivio via Marconi - strada provinciale 1957 Perizia suppletiva relativi alla pavimentazione di via Mascabio - vicolo de Campi, redatta dall'ing. Ezio Springhetti, 1957 agosto 30 (due esemplari incompleti) Fascicolo

3.33.3.n.9 .b.7-9 . Lavori di sistemazione della strada del "Sant" 1959 - 1961 Progetto redatto dall'ing. Ezio Springhetti (non datato, ma coevo); carteggio ed atti relativi, 1959 - 1961 Fascicolo

3.33.3.n.10 . "Lavori di asfaltatura delle vie Alpina, Belvedere e Laresetti" 1961 - 1966 Progetti redatti da Ezio Springhetti, 1961 ottobre 14; licitazioni private, deliberazioni, contratti nn. di rep.332; 341, perizie suppletive, certificati di regolare esecuzione; si segnala progetto per la sistemazione della strada Laresetti redatto dall'ing. Luciano Pecini da Trento, 1955 febbraio 10 Busta

241 sottoserie 3.33.4 Diversi

Contenuto La serie è vuota perché in archivio non si è trovato materiale fino al 1962, ma è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

242 serie 3.34 Licenze edilizie

Contenuto Nell'ordinamento italiano, come in quello di altri Stati, chiunque intedesse eseguire un'opera edilizia è sempre stato soggetto ad un atto d'assenso dell'autorità competente al fine di verificare che la stessa non fosse in contrasto con gli interessi pubblici tutelati. Il R.D. 12 febbraio 1911 concernente il regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale, esteso alle nuove province nel 1923, all'art.111 demandava ai regolamenti edilizi comunali la disciplina della materia, ivi compresa la formazione della commissione consultiva edilizia. L'art.220 del R.D. 27 luglio 1934, n.1265, concernente il testo unico delle leggi sanitarie, disponeva che i progetti per la costruzione, ricostruzione o sopraelevazione di case dovessero essere sottoposti al visto del podestà, previo parere dell'ufficiale sanitario e sentita la commissione edilizia. La materia fu disciplinata organicamente con la legge 17 agosto 1942, n.1150 "Legge urbanistica" e s.m., che dettava norme circa la licenza ad eseguire nuove costruzioni, ampliare, modificare o demolire quelle esistenti ovvero a procedere all'esecuzione di opere di urbanizzazione del terreno, ecc.,riguardo le attribuzioni del podestà per la vigilanza sulle costruzioni e circa il contenuto dei regolamenti edilizi comunali: questi dovevano disporre anche in ordine alla formazione, attribuzioni e funzionamento della commissione edilizia comunale. In base a tale normativa la licenza edilizia veniva rilasciata dal podestà (poi dal sindaco) dietro presentazione di domanda nelle forme stabilite dal regolamento edilizio comunale, previo parere della commissione edilizia.

La serie è vuota perché il materiale fino al 1962 si trova nella cat.X della serie "Carteggio ed atti ordinati per anno", ma è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

243 serie 3.35 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1962

Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile, consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati, furono attribuite dalla legislazione dello Stato italiano unitario ai sindaci. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 (R. D. 15 novembre 1865, n.2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n.2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile", che prevedeva l'attivazione dal 1 gennaio 1924.

La serie, completa, è conservata nell'ufficio di stato civile.

3.35.n.1 . Atti di nascita 1924 Registro

3.35.n.2 . Atti di nascita 1925 Registro

3.35.n.3 . Atti di nascita 1926 Registro

3.35.n.4 . Atti di nascita 1927 Registro

3.35.n.5 . Atti di nascita 1928 Registro

3.35.n.6 . Atti di nascita

244

1929 Registro

3.35.n.7 . Atti di nascita 1930 Registro

3.35.n.8 . Atti di nascita 1931 Registro

3.35.n.9 . Atti di nascita 1932 Registro

3.35.n.10 . Atti di nascita 1933 Registro

13.35.n.11 . Atti di nascita 1934 Registro

3.35.n.12 . Atti di nascita 1935 Registro

3.35.n.13 . Atti di nascita 1936 Registro

3.35.n.14 . Atti di nascita 1937 Registro

245

3.35.n.15 . Atti di nascita 1938 Registro

3.35.n.16 . Atti di nascita 1939 Registro

3.35.n.17 . Atti di nascita 1940 Registro

3.35.n.18 . Atti di nascita 1941 Registro

3.35.n.19 . Atti di nascita 1942 Registro

3.35.n.20 . Atti di nascita 1943 Registro

3.35.n.21 . Atti di nascita 1944 Registro

3.35.n.22 . Atti di nascita 1945 Registro

3.35.n.23 . 246

Atti di nascita 1946 Registro

3.35.n.24 . Atti di nascita 1947 Registro

3.35.n.25 . Atti di nascita 1948 Registro

3.35.n.26 . Atti di nascita 1949 Registro

3.35.n.27 . Atti di nascita 1950 Registro

3.35.n.28 . Atti di nascita 1951 Registro

3.35.n.29 . Atti di nascita 1952 Registro

3.35.n.30 . Atti di nascita 1953 Registro

3.35.n.31 . Atti di nascita 1954 247

Registro

3.35.n.32 . Atti di nascita 1955 Registro

3.35.n.33 . Atti di nascita 1956 Registro

3.35.n.34 . Atti di nascita 1957 Registro

3.35.n.35 . Atti di nascita 1958 Registro

3.35.n.36 . Atti di nascita 1959 Registro

3.35.n.37 . Atti di nascita 1960 Registro

3.35.n.38 . Atti di nascita 1961 Registro

3.35.n.39 . Atti di nascita 1962 Registro

248 serie 3.36 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1962

Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile, consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati, furono attribuite dalla legislazione dello Stato italiano unitario ai sindaci. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 (R. D. 15 novembre 1865, n.2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n.2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile", che prevedeva l'attivazione dal 1 gennaio 1924.

La serie, completa, è conservata nell'ufficio di stato civile.

3.36.n.1 . Atti di matrimonio 1924 Registro

3.36.n.2 . Atti di matrimonio 1925 Registro

3.36.n.3 . Atti di matrimonio 1926 Registro

3.36.n.4 . Atti di matrimonio 1927 Registro

3.36.n.5 . Atti di matrimonio 1928 Registro

3.36.n.6 . Atti di matrimonio

249

1929 Registro

3.36 . n.7 . Atti di matrimonio 1930 Registro

3.36.n.8 . Atti di matrimonio 1931 Registro

3.36.n.9 . Atti di matrimonio 1932 Registro

3.36.n.10 . Atti di matrimonio 1933 Registro

3.36.n.11 . Atti di matrimonio 1934 Registro

3.36.n.12 . Atti di matrimonio 1935 Registro

3.36.n.13 . Atti di matrimonio 1936 Registro

3.36.n.14 . Atti di matrimonio 1937 Registro

250

3.36.n.15 . Atti di matrimonio 1938 Registro

3.36.n.16 . Atti di matrimonio 1939 Registro

3.36.n.17 . Atti di matrimonio 1940 Registro

3.36.n.18 . Atti di matrimonio 1941 Registro

3.36.n.19 . Atti di matrimonio 1942 Registro

3.36.n.20 . Atti di matrimonio 1943 Registro

3.36.n.21 . Atti di matrimonio 1944 Registro

3.36.n.22 . Atti di matrimonio 1945 Registro

3.36.n.23 . 251

Atti di matrimonio 1946 Registro

3.36.n.24 . Atti di matrimonio 1947 Registro

3.36.n.25 . Atti di matrimonio 1948 Registro

3.36.n.26 . Atti di matrimonio 1949 Registro

3.36.n.27 . Atti di matrimonio 1950 Registro

3.36.n.28 . Atti di matrimonio 1951 Registro

3.36.n.29 . Atti di matrimonio 1952 Registro

3.36.n.30 . Atti di matrimonio 1953 Registro

3.36.n.31 . Atti di matrimonio 1954 252

Registro

3.36.n.32 . Atti di matrimonio 1955 Registro

3.36.n.33 . Atti di matrimonio 1956 Registro

3.36.n.34 . Atti di matrimonio 1957 Registro

3.36.n.35 . Atti di matrimonio 1958 Registro

3.36.n.36 . Atti di matrimonio 1959 Registro

3.36.n.37 . Atti di matrimonio 1960 Registro

3.36.n.38 . Atti di matrimonio 1961 Registro

3.36.n.39 . Atti di matrimonio 1962 Registro

253 serie 3.37 Registri degli atti di morte, 1924 - 1962

Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile, consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati, furono attribuite dalla legislazione dello Stato italiano unitario ai sindaci. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 (R. D. 15 novembre 1865, n.2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n.2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile", che prevedeva l'attivazione dal 1 gennaio 1924.

La serie, completa, è conservata nell'ufficio di stato civile.

3.37.n.1 . Atti di morte 1924 Registro

3.37.n.2 . Atti di morte 1925 Registro

3.37.n.3 . Atti di morte 1926 Registro

3.37.n.4 . Atti di morte 1927 Registro

3.37.n.5 . Atti di morte 1928 Registro

3.37.n.6 . Atti di morte

254

1929 Registro

3.37.n.7 . Atti di morte 1930 Registro

3.37.n.8 . Atti di morte 1931 Registro

3.37.n.9 . Atti di morte 1932 Registro

3.37.n.10 . Atti di morte 1933 Registro

3.37.n.11 . Atti di morte 1934 Registro

3.37.n.12 . Atti di morte 1935 Registro

3.37.n.13 . Atti di morte 1936 Registro

3.37.n.14 . Atti di morte 1937 Registro

255

3.37.n.15 . Atti di morte 1938 Registro

3.37.n.16 . Atti di morte 1939 Registro

3.37.n.17 . Atti di morte 1940 Registro

3.37.n.18 . Atti di morte 1941 Registro

3.37.n.19 . Atti di morte 1942 Registro

3.37.n.20 . Atti di morte 1943 Registro

3.37.n.21 . Atti di morte 1944 Registro

3.37.n.22 . Atti di morte 1945 Registro

3.37.n.23 . 256

Atti di morte 1946 Registro

3.37.n.24 . Atti di morte 1947 Registro

3.37.n.25 . Atti di morte 1948 Registro

3.37.n.26 . Atti di morte 1949 Registro

3.37.n.27 . Atti di morte 1950 Registro

3.37.n.28 . Atti di morte 1951 Registro

3.37.n.29 . Atti di morte 1952 Registro

3.37.n.30 . Atti di morte 1953 Registro

3.37.n.31 . Atti di morte 1954 257

Registro

3.37.n.32 . Atti di morte 1955 Registro

3.37.n.33 . Atti di morte 1956 Registro

3.37.n.34 . Atti di morte 1957 Registro

3.37.n.35 . Atti di morte 1958 Registro

3.37.n.36 . Atti di morte 1959 Registro

3.37.n.37 . Atti di morte 1960 Registro

3.37.n.38 . Atti di morte 1961 Registro

3.37.n.39 . Atti di morte 1962 Registro

258 serie 3.38 Registri degli atti di cittadinanza, 1924 - 1962

Contenuto Le funzioni di ufficiale di Stato civile, consistenti nel ricevere gli atti, nel custodire e nel conservare i registri e nel rilasciare certificati, furono attribuite dalla legislazione dello Stato italiano unitario ai sindaci. I registri annuali dello stato civile italiano furono istituiti nel 1865 (R. D. 15 novembre 1865, n.2602) presso ogni comune, per la registrazione degli atti di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza. Tale legge e altre successive furono estese al Trentino con il R.D. 24 settembre 1923, n.2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile", che prevedeva l'attivazione dal 1 gennaio 1924.

La serie, completa, è conservata nell'ufficio di stato civile.

3.38.n.1 . Atti di cittadinanza 1924 Registro

3.38.n.2 . Atti di cittadinanza 1925 Registro

3.38.n.3 . Atti di cittadinanza 1926 Registro

3.38.n.4 . Atti di cittadinanza 1927 Registro

3.38.n.5 . Atti di cittadinanza 1928 Registro

3.38.n. 6 . Atti di cittadinanza

259

1929 Registro

3.38.n. 7 . Atti di cittadinanza 1930 Registro

3.38.n. 8 . Atti di cittadinanza 1931 Registro

3.38.n. 9 . Atti di cittadinanza 1932 Registro

3.38.n. 10 . Atti di cittadinanza 1933 Registro

3.38.n. 11 . Atti di cittadinanza 1934 Registro

3.38.n.12 . Atti di cittadinanza 1935 Registro

3.38.n.13 . Atti di cittadinanza 1936 Registro

3.38.n. 14 . Atti di cittadinanza 1937 Registro

260

3.38.n. 15 . Atti di cittadinanza 1938 Registro

3.38.n. 16 . Atti di cittadinanza 1939 Registro

3.38.n.17 . Atti di cittadinanza 1940 Registro

3.38.n. 18 . Atti di cittadinanza 1941 Registro

3.38.n.19 . Atti di cittadinanza 1942 Registro

3.38.n. 20 . Atti di cittadinanza 1943 Registro

3.38.n. 21 . Atti di cittadinanza 1944 Registro

3.38.n. 22 . Atti di cittadinanza 1945 Registro

3.38.n.23 . 261

Atti di cittadinanza 1946 Registro

3.38.n.24 . Atti di cittadinanza 1947 Registro

3.38.n.25 . Atti di cittadinanza 1948 Registro

3.38.n.26 . Atti di cittadinanza 1949 Registro

3.38.n.27 . Atti di cittadinanza 1950 Registro

3.38.n.28 . Atti di cittadinanza 1951 Registro

3.38.n. 29 . Atti di cittadinanza 1952 Registro

3.38.n.30 . Atti di cittadinanza 1953 Registro

3.38.n. 31 . Atti di cittadinanza 1954 262

Registro

3.38.n.32 . Atti di cittadinanza 1955 Registro

3.38.n. 33 . Atti di cittadinanza 1956 Registro

3.38.n. 34 . Atti di cittadinanza 1957 Registro

3.38.n. 35 . Atti di cittadinanza 1958 Registro

3.38.n.36 . Atti di cittadinanza 1959 Registro

3.38.n. 37 . Atti di cittadinanza 1960 Registro

3.38.n.38 . Atti di cittadinanza 1961 Registro

3.38.n. 39 . Atti di cittadinanza 1962 Registro

263 serie 3.39 Censimenti della popolazione, dell'industria e del commercio e dell'agricoltura, 1931 - 1961

Contenuto In base al regolamento del 12 febbraio 1911 all.4, n.26, e al R.D. 23 ottobre 1921, n.1530, relativo a disposizioni sul censimento generale della popolazione e norme relative alla formazione e alla tenuta del registro della popolazione veniva estesa ai territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920 n. 1778, la legge 7 aprile 1921, n. 457, che disponeva il VI censimento della popolazione. Il Regio Decreto Legge 6 novembre 1930, n.1503 convertito in legge 27 dicembre 1930, n.1839 sulla periodicità dei censimenti disponeva all'art. 1 che i censimenti dovessero effettuarsi ogni cinque anni il 21 aprile. Norme per l'esecuzione del VII censimento generale della popolazione, vennero dettate dal R.D. 26 febbraio 1931, n.166 (pubblicato nella Gazzetta ufficiale, n.56 del 9 marzo 1931). Il Regio Decreto Legge 9 agosto 1935, n.1639 convertito in legge 9 gennaio 1936 dettava le norme concernenti l' VIII censimento. Con legge 5 gennaio 1939, n.61 si modificò la data di effettuazione del censimento dal 21 aprile al 31 dicembre e si decise la data del successivo censimento al 31 dicembre 1941. La legge 4 luglio 1941, n.786 (pubblicato in gazzetta ufficiale 18 agosto 1941, n.193) promulgò il rinvio del censimento con data da stabilirsi da apposito provvedimento. Una circolare dell'ISTAT del 14 marzo 1949 n.14/1-C e il decreto del presidente della repubblica 24 settembre 1951 dettava le norme per l'esecuzione della legge 2 aprile 1951, n.291 concernente i provvedimenti per il IX censimento generale della popolazione (pubblicato nel supplemento ordinario alla gazzetta ufficiale n.226 del 2 ottobre 1951) e per il III censimento generale dell'industria e del commercio. Il decreto del Presidente della repubblica 6 febbraio 1961 , n.69 regolava il I censimento generale dell'agricoltura. Il decreto del presidente della repubblica 8 settembre 1961, n.1011 regolava il X censimento della popolazione.

La serie comprende 10 buste relative ai censimenti generali della popolazione, dell'industria e commercio, dal 1930 al 1961, riuniti in questa serie in quanto regolati dalle stesse norme; la documentazione è costituita dai fogli di famiglia divisi per sezioni in ordine numerico, circolari, carteggio, istruzioni relative alle modalità di attuazione e svolgimento.

3.39.n.1 . VII Censimento generale della popolazione 1931 aprile 21 - Fogli di famiglia, frazione di censimento "A" Cavareno: nn.1-203 - Fogli di famiglia, frazione di censimento "C" Ruffrè: nn.8-159 Busta

3.39.n.2 . VIII Censimento generale della popolazione 1936 aprile 21 - Fogli di famiglia, sez.1, Cavareno: nn.1-221 - Fogli di famiglia, sez.5, Ruffrè: nn.1-171 - Fogli di famiglia, sez.6, Mendola: nn.1-10 264

Busta

3.39.n.3 . VIII Censimento generale della popolazione 1935 - 1947 - Carteggio, atti, circolari, elenchi, stati di sezione definitivi, piano topografico e fogli di famiglia controllati in seguito al censimento Busta

3.39.n.4 . "Censimento industriale e commerciale 1937 - 1940..." 1937 - 1939 - "Censimento industriale e commerciale 1937 - 1940. Censimenti 1937 - 1938": circolari, istruzioni, censimenti particolari (lavorazione del latte e prodotti derivati, persca in acqua dolce, lavorazione e produzione di vari generi alimentari), 1937 - 1939; - "Censimento industriale e commerciale 1937 - 1940. Censimenti 1939": circolari, istruzioni, nomine ed elenco degli ufficiali incaricati di eseguire il censimento, corrispondenza, censimenti particolari (commerciale, impianti elettrici, industrie meccaniche, stabilimenti balneari e piscine, locande, alberghi e rifugi alpini, trasporti e comunicazioni, teatri), 1939; - stati generali iniziali di sezione e provvisori di sezione, sez.1-6 Busta

3.39.n.5 . IX Censimento generale della popolazione 1940 - 1951 - Circolari e corrispondenza relativi ai preliminari e poi alla sospensione del IX censimento generale della popolazione che avrebbe dovuto svolgersi il 31 dicembre 1941, 1940 - 1941;

- Fogli di famiglia, sez. "A" Cavareno, nn.1-269, 1951 novembre 4 - Fogli di famiglia, sez."B" Seio, nn.1-54, 1951 novembre 4 Busta

3.39.n.6.b.6-7 . IX Censimento generale della popolazione 1951 novembre 4 - "Fogli censimento annullati": fogli di famiglia di Cavareno, Ronzone, Ruffrè, Sarnonico e Seio annullati in seguito al censimento Fascicolo

3.39.n.7 . . b.6-7 . IX Censimento generale della popolazione e III censimento generale dell'industria e del commercio, 1951 novembre 4 - 5 1945 - 1953 - Carteggio, atti, circolari, nomina commissione comunale di vigilanza per i censimento della popolazione, industria e commercio, atti preparatori, carte di autorizzazione per gli ufficiali di censimento, verbali di consegna, elenchi dei questionari, stampati, istruzioni, computi giornalieri, stradari e prospetti riassuntivi. Fascicolo

265

3.39.n.8 . I Censimento generale dell'agricoltura, 1961 aprile 15 1960 - 1961 - Circolari, corrispondenza, nomine dei rilevatori di censimento, notiziario ISTAT, stati di sezione provvisori, computi giornalieri di sezione, riepiloghi degli stati di sezione definitivi, questionari d'azienda annullati. Busta

3.39.n.9 . X Censimento generale della popolazione 1961 ottobre 15 - Fogli di famiglia, sez. "A" Cavareno, nn.1-309 e - Fogli di convivenza, nn.310-311 Busta

3.39.n.10 . X Censimento generale della popolazione e IV censimento generale dell'industria e del commercio, 1961 ottobre 15-16 1961 - Fogli di famiglia, sez.2 Seio, nn.1-52 - Fogli di famiglia, sez.3 isola amministrativa Largadana, nn.1-61 - Circolari, disposizioni, telegrammi, computi giornalieri di sezione e stato definitivo delle sezioni di entrambe i censimenti Busta

266 serie 3.40 Registro della popolazione, 1922 - 1962

Contenuto In base al R.D. 23 ottobre 1921 n.1530"Disposizioni sul censimento generale della popolazione e norme relative alla formazione e alla tenuta del registro della popolazione" sono estesi ai territori annessi, in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920 n. 1778, la legge 7 aprile n. 457 che dispone il VI censimento della popolazione, parte della legge 20 giugno 1871, n. 297 e il regolamento per la formazione e la tenuta dei registri della popolazione approvato con R. D. 21 settembre 1901. In base all'art. 6 del citato decreto n. 1530 il sindaco cura la formazione e la regolare tenuta del registro della popolazione residente; nei primi quindici giorni di ogni mese provvede alla revisione. Un ulteriore regolamento fu promulgato con R.D. 2 dicembre 1929 n. 2132. In base a tale regolamento il registro della popolazione (art. 3) si compone di fogli di famiglia (mod. A) e di schede individuali (mod. B). Per ciascuna famiglia deve essere formato un foglio (art. 4) intestato al capo di essa; vi si iscrivono tutti coloro che appartengono al nucleo familiare. Nei fogli di famiglia si devono indicare tutte le variazioni come nascite, matrimoni, morti, emigrazioni ed immigrazioni. I fogli di famiglia devono essere ordinati (art. 5) o secondo una numerazione progressiva o secondo l'ordine alfabetico delle denominazioni delle strade e delle località del comune; in questo caso essi sono raccolti nelle cartelle di casa. Per i comuni che adottano il secondo metodo si forma una "cartella di casa" per ciascun fabbricato destinato ad uso abitazione contraddistinto da un proprio numero civico. Ogni cartella di casa sarà intestata al nome della via e terrà conto di tutte le variazioni che possono essere apportate al nome stesso e alla numerazione.Con D.P.R. 31 gennaio 1958 n. 136 relativo al regolamento di esecuzione della legge 24 dicembre 1954 n. 1228 sull'ordinamento delle anagrafi della popolazione residente vengono eliminate le cartelle di casa, mantenendo solo le schede individuali e i fogli di famiglia. Le schede individuali (mod. B) devono contenere il cognome, il nome, la paternità, la maternità della persona, la data e il luogo di nascita, lo stato civile e i suoi cambiamenti, la professione e la condizione. Le schede individuali devono essere disposte in ordine rigorosamente alfabetico per cognomi. Sono state predisposte due sottoserie in quanto fogli di famiglia e schede individuali sono gli elementi costitutivi di un unico strumento.

267 sottoserie 3.40.1 Fogli di famiglia, [1922 - 1962]

Contenuto La normativa che disciplina la formazione e la tenuta dei fogli di famiglia e delle cartelle di casa è stata illustrata nella serie 3.35 "Registro della popolazione". Nei fogli di famiglia venivano trascritti i dati e le indicazioni relative a ciascun nucleo familiare residente.

La serie comprende 3 buste e 2 registri contenenti i fogli di famiglia.

3.40 .1.n.1 . "Registro generale della popolazione" [1922] - 1932 - Fogli di famiglia: nn.140-226 Registro

3.40 .1.n.2 . Registro generale della popolazione della frazione di Ruffrè [1930] (1) - Fogli di famiglia: nn.1-191 Registro Note 1. Una nota informa che i fogli di famiglia e le schede individuali della frazione di Ruffrè vengono trasmessi al comune di Cavareno l'8 novembre 1930.

3.40 .1.n.3 . Fogli di famiglia [1930 - 1962] nn.1-298 Busta

3.40 .1.n.4 . Fogli di famiglia [1930 - 1962] nn.301-645 Busta

3.40 .1.n.5 . "Fogli eliminati in seguito al censimento 1951" [1951] Busta 268 sottoserie 3.40.2 Schede individuali, [1930 - 1962]

Contenuto La normativa che disciplina la formazione delle schede individuali è stata illustrata nella serie 3.35 "Registro della popolazione".

La serie è composta da 5 buste contenenti le schede in ordine alfabetico.

3.40 .2.n.1.b.1-2 . Schede individuali anagrafiche [1930 - 1962] lettere A-B Fascicolo

3.40 .2.n.2.b.1-2 . Schede individuali anagrafiche [1930 - 1962] lettere C-F Fascicolo

3.40 .2.n.3 . Schede individuali anagrafiche [1930 - 1962] lettere G-O Busta

3.40 .2.n.4 . Schede individuali anagrafiche [1930 - 1962] lettere P-S Busta

3.40 .2.n.5 . Schede individuali anagrafiche [1930 - 1962] lettere T-Z Busta

269 serie 3.41 Registri del movimento della popolazione, 1939 - 1958

Contenuto L'art. 39 del R.D. 2 dicembre 1929, n.2132, relativo al regolamento per la formazione e tenuta del registro della popolazione, prevedeva la compilazione di un registro (mod. D) nel quale venisse riepilogato periodicamente il movimento della popolazione residente nel comune per fatto delle nascite, delle immigrazioni da altri comuni e dall'estero, e delle morti ed immigrazioni per altri comuni e per l'estero.

La serie è composta da due registri che riportano: periodo di tempo (anno e mese), numero della popolazione residente, nati - vivi, morti, inscritti nel registro della popolazione residente come immigrati, cancellati nel registro della popolazione residente come emigrati, numero della popolazione residente alla fine del mese.

3.41.n.1 . "Registro del movimento della popolazione" (mod. D) 1939 - 1950 Registro

3.41.n.2 . "Registro movimento popolazione dal 1 gennaio 1951. mod. D" 1951 - 1958 Registro

270 serie 3.42 Registri delle pratiche di emigrazione ed immigrazione

Contenuto Il R.D. 2 dicembre 1929, n.2132, relativo al regolamento per la formazione e tenuta del registro della popolazione, prevede la registrazione dei movimenti di popolazione che avvengono per nascita, morte, matrimonio, formazione, riunione, scioglimento ed estinzione di famiglia, cambiamenti di abitazione e trasferimentimenti in altro comune o all'estero. Gli atti possono venir raccolti in fascicoli nominativi o raccolti in fascicoli annuali e i dati essenziali riportati su appositi registri. Questo permette di seguire le dinamiche del movimento della popolazione e costituisce il necessario completamento al registro della popolazione che fornisce invece la situazione costantemente aggiornata.

La serie è vuota perché in archivio non si è trovato materiale fino al 1962, ma è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

271 serie 3.43 Pratiche di emigrazione e immigrazioni

Contenuto Il R.D. 2 dicembre 1929, n.2132, relativo al regolamento per la formazione e tenuta del registro della popolazione, prevede la registrazione dei movimenti di popolazione che avvengono per nascita, morte, matrimonio, formazione, riunione, scioglimento ed estinzione di famiglia, cambiamenti di abitazione e trasferimentimenti in altro comune o all'estero. Gli atti possono venir raccolti in fascicoli nominativi o raccolti in fascicoli annuali e i dati essenziali riportati su appositi registri. Questo permette di seguire le dinamiche del movimento della popolazione e costituisce il necessario completamento al registro della popolazione che fornisce invece la situazione costantemente aggiornata.

La documentazione si trova nella cat. XII della serie "Carteggio ed atti ordinati per anno", ma la serie è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

272 serie 3.44 Statistiche del movimento della popolazione

Contenuto La documentazione si trova nella cat. XII della serie "Carteggio ed atti ordinati per anno", ma la serie è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

273 serie 3.45 Registri diversi, 1924 - 1978

Contenuto In questa serie si conservano i registri per i quali, vista la differente natura e l'esiguità del numero, non si è ritenuto di dover costituire delle serie apposite. Una buona parte di essi sono previsti da norme specifiche, eventualmente indicate nella rispettiva descrizione, o sono stati formati empiricamente o per motivi di carattere pratico. I registri sono raggruppati per materia secondo la classificazione delle quindici categorie.

3.45.n.1.b.1-14 . "Rubrica argomenti interessanti l'amministrazione" 1946 - 1951 Il registro riporta: oggetto ( tutti gli aspetti dell'amministrazione comunale), numero e anno della circolare, del modello o della legge di riferimento, numero della pagina ed eventuali specificazioni sul contenuto dell'argomento. Registro

3.45.n.2.b.1-14 . "Argomenti interessanti l'amministrazione dal 1952 in poi" (tit. int.) 1952 - 1957 Si tratta di una rubrica alfabetica che riporta, su tre finche: gli argomenti ritenuti di particolare interesse, la rassegna o modello dove poterli ricercare ed infine una specificazione dell'argomento. Registro

3.45.n.3.b.1-14 . "Registro degli atti pubblicati all'albo pretorio..." (tit. int.) 1950 marzo 22 - 1958 ottobre 30 Il registro previsto dalla legge del 9 giugno 1947, n.530, art. 21 riporta: n. corrente, data, n. del protocollo, natura dell'atto, durata dell'affissione, giorno in cui fu affisso all'albo pretorio e giorno in cui venne levato, firma di chi ha proceduto all'affissione. Registro

3.45.n.4.b.1-14 . "Elenco delle istituzioni di beneficenza che hanno sede nel comune" 1934 settembre 1 - 1939 Il registro previsto dal regolamento del 12 febbraio 1911, n.297, all.4, n.31, riporta: nomi delle istituzioni presenti, natura, scopo, sede e rappresentanti legali. Vi è allegata copia del decreto del prefetto della provincia del 1931 relativo alla rinnovazione delle cariche della congregazione di carità per il quadriennio 1932-1935. Registro

3.45.n.5.b.1-14 . "Registro delle contravvenzioni elevate dalle guardie municipali e campestri"

274

1956 gennaio 14 - 1962 novembre 20 Il registro previsto dal regolamento del 12 febbraio 1911, n.297, all.4,norme speciali n.2, riporta sulla carta di sinistra: numero d'ordine, cognome e nome della persona o ente danneggiati, titolo del reato e della contravvenzione, data, valore approssimativo del danno arrecato; sulla carta di destra: le indicazioni personali del contravventore (cognome, nome, paternità, età, condizione e domicilio), numero della reversale ed eventuali annotazioni. Registro

3.45.n.6.b.1-14 . "Registro delle vaccinazioni antitifiche per l'anno 1961" 1961 maggio 22 - 1964 giugno 6 (1) Il registro previsto dal decreto del 2 dicembre 1926 (G.U. n.287 anno 1926) riporta sulla carta di sinistra: numero d'ordine, generalità del vaccinato, domicilio e il luogo di lavoro, data della vaccinazione e le modalità (per via parenterale o orale); sulla carta destra: cognome e nome del medico vaccinatore. Registro Note 1. Le date si riferiscono alle vaccinazioni.

3.45.n.7.b.1-14 . "Registro degli affittuali dei beni stabili comunali" 1944 novembre 8 - 1954 giugno 16 (1) Il registro riporta: numero d'ordine, nome, cognome e domicilio degli affittuali, descrizione dei beni locati, estremi del contratto, l'importo del canone o pigione, la relativa scadenza ed annotazioni. Registro Note 1. Le date si riferiscono alla stipulazione del contratto.

3.45.n.8.b.1-14 . "Registro delle deliberazioni della commissione comunale sui ricorsi" 1924 agosto 3 - 1956 agosto 25 Il registro, previsto dal T.U. del 14 settembre 1931, n. 1175, art. 278, contiene i verbali delle sedute della commissione di primo grado per la decisione sui ricorsi contro le tasse comunali. Registro

3.45.n.9.b.1-14 . "Indice circolari prefettizie" 1934 luglio 14 - 1935 novembre 18 (1) Il registro previsto dal regolamento del 12 febbraio 1911, n. 297, all.4, n.12, riporta: numero d'ordine, data della circolare, data di arrivo all'ufficio comunale, autorità emanante, oggetto e collocazione in archivio. Registro Note 1. Le date si riferiscono al ricevimento della circolare da parte del comune.

3.45.n.10.b.1-14 .

275

"Verbali commissione commercio" 1936 gennaio 2 - 1951 febbraio 23 Il registro previsto dal D.L. del 16 dicembre 1926, n. 2174, art.3, contiene le deliberazioni della commissione comunale di disciplina per il commercio: - 1936 gennaio 2 - 1941 luglio 29: nn.1-39; - 1946 marzo 15 - 1951 febbraio: nn.1-14 Registro

3.45.n.11.b.1-14 . "Registro licenze di commercio ambulante" 1938 - 1956 (1) Il registro previsto dalla legge del 5 febbraio 1934, n. 327 e dal decreto del 29 dicembre 1939 n. 2255, riporta: numero d'ordine e della licenza di esercizio, generalità, domicilio, genere del commercio esercitato, data della licenza, cauzione versata, commercio all'ingrosso o al minuto, commercio fisso o girovago, mezzi con cui veniva esercitato il commercio, cessazione dell'esercizio e motivazione, annotazioni speciali. Registro Note 1. Le date si riferiscono alla rinuncia delle licenze da parte dei proprietari.

3.45.n.12.b.1-14 . "Registro generale dei libretti di lavoro rilasciati dal 28 dicembre 1957 al 4 settembre 1978" 1958 gennaio 8 - 1978 agosto 8 Il registro previsto dalla legge del 10 gennaio 1935, n. 112, riporta: numero del libretto di lavoro, data del rilascio e dell'eventuale duplicato, cognome e nome del richiedente, generalità dei genitori, data di nascita, stato civile, grado d'istruzione, servizio militare prestato ed eventuali annotazioni. Registro

3.45.n.13.b.1-14 . "Protocollo. Stato civile..." 1924 gennaio 9 - 1933 dicembre 2 Si tratta del protocollo degli esibiti dell'ufficio dello stato civile: - 1924: nn. di prot.1-27 - 1925: n. di prot.1 - 1927: n. di prot.1 - 1928: nn. di prot.1-11 - 1929: nn. di prot.1-53 - 1930: nn. di prot.1-51 - 1931: nn. di prot.1-11 - 1932: nn. di prot.1-177 - 1933: nn. di prot.1-60 Registro

3.45.n.14.b.1-14 . "Registro dei passaporti rilasciati per l'estero..." (tit. int.) 276

1928 marzo 1-1932 ottobre 22 Il registro riporta informazioni sul rilascio dei passaporti nel comune di Ruffré e nel comune di Cavareno. Registro

3.45.n.15.b.15-21 . "Registro delle carte d'identità" (tit. int.) 1929 maggio 11 - 1934 febbraio 6 Il registro previsto dal T.U. del 18 giugno 1931, n.773, art. 3, riporta: numero della carta d'identità, data del rilascio, cognome e nome, paternità e maternità, data e luogo di nascita, stato civile, nazionalità, professione, residenza, numero civico e osservazioni. Registro

3.45.n.16.b.15-21 . "Registro delle carte d'identità" (tit. int.) 1934 gennaio 2 - 1935 agosto 23 Il registro previsto dal T.U. del 18 giugno 1931, n.773, art. 3, riporta: numero della carta d'identità, data del rilascio, cognome e nome, paternità e maternità, data e luogo di nascita, stato civile, nazionalità, professione, residenza, numero civico e osservazioni. Registro

3.45.n.17.b.15-21 . "Registro delle carte di identità" (tit. int.) 1953 febbraio 2 - 1966 dicembre 28 (1) Il registro previsto dal T.U. del 18 giugno 1931, n.773, art. 3, riporta: numero d'ordine, numero della carta d'identità, data del rilascio, cognome e nome, paternità e maternità, data e luogo di nascita, stato civile, nazionalità, professione, residenza, via e numero civico, osservazioni. Registro Note 1. Le date si riferiscono al rilascio della carta d'identità.

3.45.n.18.b.15-21 . Registro delle licenze di pubblica sicurezza e dei certificati rilasciati dal podestà 1934 - 1952 - "Elenco dei certificati rilasciati dal podestà", 1934-1935; l'elenco previsto dal regolamento del 12 febbraio 1911, n. 297, all.4, n.23, e dal decreto del 9 luglio 1939, n. 1238, art.192, riporta: numero d'ordine, data dei certificati spediti, nome e cognome del richiedente, oggetto riflettente il certificato, tasse ed emolumento percepito, eventuali annotazioni. - Licenze di pubblica sicurezza, 1936-1940; 1946; 1952 ; l'elenco previsto del T.U. del 18 giugno 1931, n. 773, art. 86, riporta: licenze di pubblica sicurezza rilasciate, data del rilascio, dati personali del richiedente, per il 1946 e 1952 si riporta inoltre la cauzione versata e la data del rinnovo della licenza. Registro

3.45.n.19.b.15-21 . Registro dei forestieri 1933 - 1934

277

Il registro previsto dal T.U. del 19 giugno 1931, n.773, art. 108 e dal regolamento del 6 maggio 1940, n. 635,art. 192, riporta suddivisi per residenza: numero progressivo, generalità del forestiero, numeri identificativi dei documenti di riconoscimento e date di permanenza nel comune. Registro

3.45.n.20.b.15-21 . "Registro forestieri" 1934 - 1936 Il registro previsto dal T.U. del 19 giugno 1931, n.773, art. 108 e dal regolamento del 6 maggio 1940, n. 635,art. 192 riporta suddivisi per residenza: numero progressivo, generalità del forestiero, numeri identificativi dei documenti di riconoscimento e date di permanenza nel comune. Registro

3.45.n.21.b.15-21 . "Registro forestieri" 1943 - 1946 Il registro previsto dal T.U. del 19 giugno 1931, n.773, art. 108 e dal regolamento del 6 maggio 1940, n. 635,art. 192 riporta suddivisi per residenza: numero progressivo, generalità del forestiero, numeri identificativi dei documenti di riconoscimento e date di permanenza nel comune. Registro

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Ente Congregazione di carità di Cavareno 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30

Luoghi Cavareno (TN)

Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità di Cavareno, 01/01/1924 - 31/12/1937

Storia La legislazione italiana che era estesa al Trentino in seguito al nuovo ordinamento non apportava significativi cambiamenti né alla struttura né agli scopi dell'istituzione. Essa prevedeva comunque un riordino amministrativo delle Congregazioni di carità e degli enti di pubblica assistenza e beneficenza ed il ritorno ad un loro maggior controllo da parte dello Stato, in base a diversi provvedimenti di carattere generale (legge del 3 agosto 1862, n. 753, entrata in vigore col 1° gennaio 1863; relativo Regolamento di esecuzione del 27 novembre 1862, n. 1007; legge del 17 luglio 1890, n. 697, modificata con la legge del 4 marzo 1928, n. 413, entrata in vigore col 19 maggio 1928; regolamento di attuazione - ossia R.D. - del 5 febbraio 1891, n. 99; R.D. del 26 aprile 1923, n. 976). In particolare, il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982 entrato in vigore col 16 maggio 1923 estendeva al Trentino la legge del 17 luglio 1890, n. 6972, precisando: l'obbligo di provvedere entro sei mesi alla nomina dei componenti delle Congregazioni di carità e alla compilazione curata dai Prefetti di "elenchi, inventari e stati" previsti nel R.D. del 12 gennaio 1890, n. 6594; l'affidamento entro un anno di tutti gli istituti attualmente amministrati dai comuni, provincie e da da altri enti pubblici a speciali amministrazioni autonome (previa l'erezione in ente morale se ve ne fosse stata necessità), quando non ricorressero gli estremi della legge del 17 luglio 1890, n. 6972 per il concentramento nella Congregazione di carità o sotto un'unica amministrazione. I fondi di beneficenza, in precedenza amministrati dai comuni e dagli altri enti pubblici, venivano dunque concentrati nella Congregazione di carità. Inoltre nella Circolare della Regia Prefettura della Venezia Tridentina datata 27 giugno 1923 si ricordava l'obbligo di istituire la Congregazione di carità in ogni comune entro il termine di sei mesi. In base alla legge del 3 giugno 1937, n. 847, veniva infine istituito l'Ente comunale di assistenza che avrebbe assunto tutte le competenze assegnate alla Congregazione di carità, "intendendosi sostituito in qualsiasi disposizione legislativa e regolamentare ed in qualsiasi convenzione". Per quanto riguarda nello specifico il Trentino, una Circolare emessa dalla Regia Prefettura della Provincia di Trento nel 28 giugno 1937 precisava che a partire dal 1° luglio 1937, data di entrata in vigore della suddetta legge del 3 giugno 1937 e dunque del passaggio di competenze tra la Congregazione di carità e l'Ente comunale di assistenza, quest'ultimo sarebbe stato affidato ad "un'amministrazione straordinaria rappresentata, in tutti i Comuni, da una Commissione presieduta dal Podestà e composta da un Delegato del Segretario del Fascio e dalla Segreteria del Fascio Femminile"; tutto ciò "in attesa della costituzione dell'amministrazione ordinaria".

La prima attestazione si trova nel verbale di deliberazione n. 1 datato 13 settembre 1924 (1); l'ultima attestazione è contenuta in un sollecito inviato alla tesoreria per poter chiudere la gestione della congregazione datato 4 luglio 1937 (2). Le date dell'intestazione sono quelle istituzionali. 279

Condizione giuridica Per quanto concerne la legislazione italiana in materia di pubblica assistenza e beneficenza, il R.D. del 26 aprile 1923, n. 976, regolamentava l'amministrazione delle Congregazioni e degli enti che vi facevano capo, mentre il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982, determinava l'estensione al Trentino della legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. Le principali leggi dello Stato italiano che regolavano tale materia erano state, fino ad allora, la legge del 3 agosto 1862, n. 753, sull'amministrazione delle opere pie e la legge Crispi del 17 luglio 1890, n. 6972 (modificata in seguito con il D.L. n. 2841 del 30 dicembre 1923 che cambiò la dizione "istituzioni pubbliche di beneficenza" in "istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza" e poi con la legge del 4 marzo 1928, n. 413 ). Nel 1891 era stato inoltre emanato il regolamento di attuazione (R.D. del 5 febbraio 1891, n. 99) che precisava ulteriori norme per l'amministrazione delle Congregazioni e di tutte le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. La legge del 4 marzo 1928 riformava per l'ultima volta le Congregazioni, finché, in base all'art. 5 della legge del 3 giugno 1937, n. 847, esse vennero dichiarate soppresse e sostituite con gli Enti Comunali di Assistenza.

La Congregazione di carità di Cavareno era disciplinata dallo statuto approvato con deliberazione del consiglio comunale n.7 del 2 febbraio 1927 e successivamente con lo statuto del 20 dicembre 1930 (3).

Funzioni, occupazioni e attività Nel corso della sua storia, indipendentemente dai passaggi di ordinamento statuale, la Congregazione di carità in Trentino ebbe quale compito fondamentale l'assistenza e la beneficenza di persone in particolari difficoltà economiche (poveri, anziani, inabili al lavoro, fanciulli esposti, donne partorienti) o fisico - psichiche (malati e mentecatti) che da essa ricevevano sussidi in modo diretto - generi di prima necessità - o, molto spesso, attraverso l'assistenza e le cure prestate in apposite istituzioni di cui la Congregazione curava l'amministrazione patrimoniale. Le entrate della Congregazione provenivano da lasciti, donazioni, legati pii e, in seguito, avrebbero costituito anche una voce di bilancio del comune di appartenenza. La Congregazione teneva una contabilità unica e generale, redigendo però registri separati che davano conto delle attività e passività degli enti da essa amministrati.

Struttura amministrativa Dopo l'annessione del Trentino all'Italia, il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982 e, per specifiche competenze amministrative, il R.D. del 24 settembre 1923, determinavano l'adeguamento alla legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. La Congregazione di carità e le istituzioni da essa amministrate erano regolamentate in Italia con la legge del 3 agosto 1862, n. 753, in base alla quale in ogni comune dello Stato vi era una Congregazione di carità che amministrava genericamente tutti i beni destinati a favore dei poveri per legge, o quando, nell'atto di fondazione, non venisse determinata l'amministrazione, l'opera pia o l'ente pubblico destinatario della disposizione, o ancora quando la persona incaricata della gestione fosse impossibilitata ad accettare l'incarico. Anche in questi casi, tuttavia, il consiglio comunale avrebbe potuto proporre, a vantaggio dei propri abitanti, l'istituzione di una amministrazione speciale. Le singole istituzioni erano regolamentate agli artt. 1-25 e 30-38 e nel Regolamento di esecuzione della suddetta legge emesso nel 27 novembre 1862, n. 1007. Si ricordava inoltre che la sorveglianza su di esse spettava all'autorità governativa, alle deputazioni provinciali e ai consigli comunali; l'amministrazione competeva invece alle Congregazioni di carità o ad altre persone e istituzioni per quelle opere i cui statuti non contemplassero le deliberazioni di nomina degli

280 amministratori della Congregazione. La designazione delle istituzioni amministrate dalle Congregazioni di carità spettava principalmente, in via di proposta, al consiglio comunale che ne avrebbe fatto la consegna con apposita deliberazione. L'autorità comunale doveva indagare se nel comune vi fossero lasciti o beni destinati a favore dei poveri e impediti alla loro destinazione: riconoscendone l'esistenza, avrebbe informato il Prefetto fornendo inoltre notizie dettagliate circa l'entità e la destinazione della fondazione. Le Congregazioni dovevano avvisare il consiglio comunale del rifiuto o impossibilità degli amministratori ed esecutori testamentari a promuovere la costituzione in ente morale di una pia fondazione locale. La Congregazione o il consiglio comunale dovevano inoltre procedere all'esecuzione dei testamenti che indicassero un'opera assistenziale, qualora gli incaricati di costituirla quale "ente morale" ne fossero impossibilitati. Successivamente, la legge Crispi del 17 luglio 1890, n. 6972, stabiliva che le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza fossero amministrate dalla Congregazione di carità o da "corpi morali, consigli, direzioni ed altre amministrazioni speciali istituite dalle tavole di fondazione o dagli statuti regolarmente approvati". Tale legge veniva posta in esecuzione con i Regolamenti approvati con R. D. del 5 febbraio 1891, n. 9. In base al Regolamento amministrativo, la Congregazione di carità doveva essere costituita in ogni comune, anche se non aveva beni da amministrare e doveva tenere: un archivio per conservare i registri di protocollo per la corrispondenza in arrivo e in partenza e per altri atti di gestione amministrativa e contabile; una rubrica alfabetica divisa per materie per facilitare la ricerca degli atti; un registro cronologico delle deliberazioni; un elenco preciso ed aggiornato, diviso per categorie a seconda della natura dei beni, delle carte, titoli e documenti relativi ai singoli elementi del patrimonio amministrato; un inventario altrettanto ordinato ed aggiornato di tutti i beni che costituivano il patrimonio di ogni singola istituzione amministrata. Nel Regolamento di contabilità venivano descritte le norme relative alla gestione del patrimonio delle istituzioni pubbliche di beneficenza, all'"esercizio annuale", al "bilancio di previsione", al "servizio di riscossione, di cassa e dei depositi", al "rendimento dei conti". Le normative che succedevano alla legge del 1890 e ai Regolamenti del 1891 non avrebbero portato rilevanti cambiamenti nell'amministrazione delle Congregazioni di carità fino al R.D. del 26 aprile 1923, n. 976, col quale il Ministro dell'Interno dichiarava sciolte le amministrazioni delle Congregazioni e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune, e imponeva di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni incaricate di proporre le opportune riforme. In base alla legge del 17 luglio 1890, n. 6972 le Congregazioni di carità erano composte da un presidente e da 4 membri nei comuni con popolazioni non superiore a 10.000 abitanti e di 8 membri, oltre al presidente, negli altri. Inoltre, per decisione del Prefetto, in caso di donazione o lascito, poteva essere ammesso a far parte della Congregazione il benefattore o la persona da esso designata per la gestione di tale bene. Il presidente era nominato dal consiglio comunale e in carica per 4 anni. Anche gli altri membri erano eletti dal consiglio comunale nella sessione di autunno e, per assumere o continuare il loro ufficio, erano obbligati a rendere il conto di una eventuale precedente amministrazione e a non avere avuto vertenze con la Congregazione. Essi inoltre assumevano l'incarico appena eletti, si rinnovavano per un quarto ogni anno ed erano sempre rieleggibili; nei primi tre anni la scadenza del loro mandato era estratta a sorte, in seguito determinata dall'anzianità. Nei Regolamenti per l'esecuzione della legge del 17 luglio 1890 emessi con R.D. del 5 febbraio 1891, n. 99, venivano stabilite, tra l'altro, molte norme relative a casi particolari in cui potevano variare il numero e l'elezione degli amministratori delle Congregazioni. La legge del 4 marzo 1928, n. 413, riformava l'amministrazione della Congregazione di carità in quanto prevedeva che essa fosse amministrata da un presidente assistito da un comitato di "patroni" composto da: 4 membri nei comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti; 6 per quelli con popolazione superiore a 20.000 abitanti; 8 nei comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti. Il presidente veniva nominato dal Prefetto "tra le persone particolarmente

281 competenti in materia di assistenza e beneficenza"; i "patroni" venivano nominati dallo stesso Prefetto "su terne presentate dalle Associazioni sindacali comunali legalmente riconosciute agli effetti della legge 3 aprile 1926, n. 563". Nei comuni dove mancassero queste "Associazioni sindacali", le terne venivano designate dalle "Associazioni sindacali di 1° grado legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione è compreso il comune per il quale la designazione è richiesta". Le persone designate dovevano però appartenere, "per residenza o per esercizio di attività produttiva", al comune stesso. Il presidente e i "patroni" duravano in carica per 4 anni e potevano essere sempre rieletti, tenendo però presente le condizioni di ineleggibilità già previste dalla legge del 17 luglio 1890, n. 6972. Su deliberazione del presidente e sentito il parere del comitato dei "patroni", poteva comunque essere ammesso al suddetto comitato il benefattore o una persona da esso designata per la gestione del bene donato; tenuto conto della natura dell'istituzione e del valore del patimonio, poteva inoltre esservi ammesso il fondatore o il rappresentante di un'opera pia amministrata dalla Congregazione di carità. Il Prefetto aveva facoltà di: sospendere o revocare il presidente con decreto motivato; disporre, "per gravi ragioni di opportunità amministrativa", lo scioglimento del comitato dei "patroni" o sospenderne la nomina (in tal caso avrebbe provveduto il presidente o, se impossibilitato, una persona da lui delegata con i requisiti per la nomina a "patrono"); delegare uno dei "patroni" per le funzioni di presidente, in caso di assenza o di impedimento di quest'ultimo; dichiarare decaduti, su proposta del presidente o anche d'ufficio con provvedimento definitivo, i "patroni" che, senza giustificati motivi, non intervenissero alle sedute per più di tre mesi consecutivi. Il presidente convocava o presiedeva il comitato dei "patroni"; per la validità delle delibere era necessaria la presenza della metà dei componenti, oltre il presidente: i pareri venivano emessi con la maggioranza assoluta dei voti. Il presidente doveva comunque provvedere nei casi di impossibilità di pronunciamento per mancanza del numero legale. Egli esercitava tutte le funzioni e deliberava su tutti gli affari riguardanti la gestione della Congregazione, mentre il comitato dei "patroni" aveva funzioni esclusivamente consultive. Il parere dei "patroni" era obbligatorio per le deliberazioni soggette all'approvazione della giunta provinciale amministrativa e per tutte le proposte di riforma relative agli istituti amministrati dalla Congregazione. In caso di discordia tra il parere del comitato e le proposte del presidente, costui doveva darne conto nel verbale di deliberazione.

Nell'ottobre 1928 in seguito all'aggregazione di Ronzone, Ruffré, Sarnonico e Seio vennero aggregate anche le rispettive congregazioni di carità.

Contesto generale Con il R.D. del 26 aprile 1923 lo Stato italiano pose l'amministrazione delle Congregazioni di carità nelle mani di appositi commissari o commissioni, a loro volta dipendenti dal Ministero dell'Interno, mentre già con la legge del 17 luglio 1890, n. 6972 alle Congregazioni furono sottoposte tutte le istituzioni pubbliche benefiche. Il comune, attraverso il suo consiglio, operava una funzione di controllo sul consiglio di amministrazione della Congregazione.

Fonti normative Legge 3 agosto 1862, n.753 "sull'amministrazione delle opere pie" Legge 17 luglio 1890, n. 6972, Norme sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza Regio decreto 5 febbraio 1891, n. 33 e n. 99, "col quale, in esecuzione della legge 17 luglio 1890, n. 6973 (serie terza), si approvano i regolamenti sulle istituzioni pubbliche di beneficenza" Legge 29 dicembre 1901, n.538 "portante disposizioni per il personale di ragioneria dell'amministrazione provinciale dell'interno e circa la pubblicazione dei bilanci e conti delle istituzioni di beneficenza"

282

Decreto luogotenenziale 2 dicembre 1915, n. 1847 " che semplificava alcuni servizi delle opere pie e dei manicomi" Regio decreto 4 febbraio 1923, n. 335, "che stabilisce una procedura abbreviata per la revisione dei conti arretrati dei comuni e delle istituzioni pubbliche di beneficenza" Regio decreto 22 aprile 1923, n. 982, che dispone la pubblicazione nei territori annessi della legislazione sulle istituzioni pubbliche di beneficenza Regio decreto 26 aprile 1923, n. 976 "che da' facoltà al Ministro dell'interno di dichiarare sciolte le amministrazioni delle Congregazioni di carità e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune, e di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni" Regio decreto 14 giugno 1923, n. 1396, "Riforme alla legge 4 maggio 1898, sui monti di pietà" Circolare 27 giugno 1923, n. 32687-II-2 della R.Prefettura della Venezia tridentina, "Istituzioni pubbliche di beneficenza" Regio decreto 24 settembre 1923, n. 2242, Estensione delle disposizioni dell'articolo 5 (I comma) del R.D. 29 aprile 1923, n. 1164, ai conti delle istituzioni di pubblica beneficenza non ancora deliberati dalle rispettive amministrazioni al momento dell'entrata in vigore del precedente decreto 4 febbraio 1923, n. 335 Regio decreto legge 20 febbraio 1927, n.257, "Norme per l'estensione alle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza delle disposizioni vigenti circa la revisione ed approvazione dei conti dei comuni e delle province e per la definizione dei conti arretrati degli enti stessi" Legge 4 marzo 1928, n.413, "Riforma dell'amministrazione delle Congregazioni di carità" Regio decreto e relazione 18 giugno 1931, n.773, art.154, "Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza" Legge 14 settembre 1931, n. 1175, Testo Unico delle leggi sulla finanza locale

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACCvr, "a1. Archivio della Congregazione di carità di Cavareno". Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Corrado SALA citato in bibliografia. Bibliografia SALA C., (a cura di), Profilo storico-istituzionale della Congregazione di carità dalle origini (1811) all'estinzione (1937). Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF), Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999

Note 1) ACCvr., "a1.Archivio della Congregazione di Carità di Cavareno", 1. " Deliberazioni del consiglio d'amministrazione", n.1, 1924-1931 2) ACCvr., "a1. Archivio della Congregazione di carità di Cavareno", 3. "Carteggio ed atti ", n.3, 1924-1937 3) ACCvr., Ibidem.

283 fondo a1 Congregazione di carità di Cavareno, 1924 - 1937

2 buste

Soggetti produttori Congregazione di carità di Cavareno, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30

Contenuto L'archivio della Congregazione di carità di Cavareno costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Cavareno e comprende documentazione dal 1924 al 1937; non sono state rinvenute carte antecedenti il 1924. La documentazione al momento del riordino si presentava raccolta in buste, fatta eccezione per i registri, che erano a sé stanti. Era già presente un'articolazione seriale, in base alla quale è stata formata la struttura dell'archivio, con in testa le serie relative agli organi deliberativi, quindi i protocolli degli esibiti, il carteggio e gli atti e le serie contabili. Il carteggio, rinvenuto in una busta raccolto in fascicoli annuali, è stato riordinato in sequenza cronologica per anno. Altra documentazione si trova nella cat. II della serie "Carteggio ed atti ordinati per anno", nel fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno".

Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno".

È aggregato di: Fondo Comune di Cavareno

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

ACCvr, "a1. Archivio della Congregazione di Carità di Cavareno"

Per le fonti normative e la bibliografia vedi la descrizione del fondo archivistico del comune di Cavareno.

284 serie 1 Deliberazioni del consiglio d'amministrazione, 1924 - 1931

Contenuto Gli art 32 e 34 della legge 17 luglio 1890, n.6972, specificano le regole per la stesura dei verbali delle deliberazioni del comitato amministrativo e per la loro approvazione, mentre l'art. 21, capo I, tit. III del R. D. 5 febbraio 1891, n.99 prevede la tenuta di un registro cronologico delle deliberazioni. Il comitato d'amministrazione si riuniva nella sede dell'ente ed era composto dal presidente e da otto consiglieri; assisteva alle riunioni il segretario. Le deliberazioni del comitato amministrativo venivano pubblicate all'albo pretorio del comune di Cavareno.

La serie, lacunosa, è formata da un solo registro relativo agli anni 1924 - 1931.

a1.1.. n.1.b.1-9 . "Registro delle deliberazioni. Congregazione di carità di Cavareno" 1924 settembre 13 - 1931 novembre 30 nn.1-23 Registro, cc.21 n.n.

285 serie 2 Protocolli degli esibiti, 1926 - 1933

Contenuto Le norme che prevedono la tenuta dei protocolli degli esibiti si trovano nel regolamento amministrativo del 5 febbraio 1891, n. 99, art.21. Si tratta di registri dove in apposite finche sono riportati i dati essenziali di ciascun documento, cioè il numero progressivo ad esso attribuito in fase di protocollazione, il mittente o il destinatario, l'oggetto, la data ed eventuali altre annotazioni.

La serie, incompleta, comprende un unico registro.

a1.2.. n.2.b.1-9 . Protocollo degli esibiti 1926 agosto 25 - 1933 febbraio - 1926: nn. di prot.1-17 - 1927: nn. di prot.1-12 - 1929: nn. di prot.1-13 - 1930: nn. di prot.1-12 - 1931: n. di prot.1 - 1933: n. di prot.1 Registro

286 serie 3 Carteggio ed atti, 1924 - 1937

Contenuto In questa serie è raccolta la corrispondenza intrattenuta dalla Congregazione di carità con enti e persone diverse, uffici statali e vari settori di attività dell'ente dal 1924 al 1937. Sono stati segnalati i fascicoli pluriennali e quelli ritenuti importanti per la storia dell'ente.

a1.3.. n.3.b.1-9 . Carteggio ed atti 1924 - 1937 - 1924; - 1928: verbale di consegna della cessata congregazione di carità di Seio; verbale di consegna della congregazione di carità di Ronzone, 1928; - 1929; - 1930: si segnala: "Statuto organico della Congregazione di Carità del comune di Cavareno..."; - 1931: si segnala: rinnovo della rappresentanza per gli anni 1931-1932; - 1932; - 1933; - 1934: si segnala: sussidi elargiti e richieste, 1934-1936; - 1935: si segnala: rinnovo della rappresentanza per gli anni 1935-1936; forniture di merci varie per sussidi a poveri, 1935-1937; - 1936; - 1937 Fascicolo

287 serie 4 Bilanci di previsione, 1926 - 1938

Contenuto I bilanci di previsione venivano compilati, approvati e pubblicati conformemente alle seguenti norme legislative: legge 17 luglio 1890, n.6972; regolamento amministrativo e di contabilità 5 febbraio 1891, nn. 99 e 33; legge 29 dicembre 1901, n.538; R.D. 30 dicembre 1923, n.2841; legge 17 giugno 1926, n.1187; T.U. legge comunale e provinciale approvato con R.D. 3 marzo 1934, n.383. Nei bilanci, oltre alle previsioni di entrata ed uscita, troviamo una parte finale riassuntiva. I bilanci di previsione sono stati presentati ed approvati dalla prefettura. I registri presenti in questa serie, relativi agli anni dal 1926 al 1938 sono compilati come prevede l'articolo 28 del regolamento amministrativo R.D. 5 febbraio 1891, nn.99 Titolo III.

a1.4.. n.4.b.1-9 . Bilancio di previsione 1926 Registro a1.4.. n.5.b.1-9 . Bilancio di previsione 1927 - 1929 Registro a1.4.. n.6.b.1-9 . Bilancio di previsione 1930 - 1933 Registro a1.4.. n.7.b.1-9 . Bilancio di previsione 1934 Registro a1.4.. n.8.b.1-9 . Bilancio di previsione 1935 - 1937 Registro a1.4.. n.9.b.1-9 . Bilancio di previsione 1936 - 1938

288

Registro

289 serie 5 Conti consuntivi, 1929 - 1931

Contenuto I conti consuntivi venivano compilati, approvati e pubblicati conformemente alle seguenti norme legislative: legge 17 luglio 1890, n.6972; regolamento amministrativo e di contabilità 5 febbraio 1891, nn. 99 e 33; R.D. 30 dicembre 1923, n.2841; legge 20 febbraio 1927, n. 257; legge 3 giugno 1937, n. 847. In particolare l'art. 42 del regolamento amministrativo approvato con R. D. del 5 febbraio 1891, n. 99 prevedeva dovesse dimostrare il risultato economico della gestione, lo stato generale del patrimonio ed eventuali variazioni. Al conto consuntivo si doveva aggiungere la relazione sul risultato morale della gestione. Gli art. 13-16, tit. II, del regolamento di contabilità del 5 febbraio 1891, n. 33 stabilivano che l'esercizio annuale cominciasse con il primo gennaio e terminasse con il 31 dicembre dello stesso anno. L'esercizio abbracciava tutte le operazioni relative al detto periodo: le entrate e le spese accertate, le esazioni dei tesorieri e i pagamenti effettuati. Il conto finanziario veniva compilato seguendo la stessa classificazione e lo stesso ordine del bilancio di previsione e contiene i seguenti dati: - il fondo cassa risultante alla chiusura dell'esercizio precedente; - le riscossioni avvenute sui residui attivi e di pagamento effettuate sui residui passivi antecedenti; - le somme rispettivamente incassate e pagate sulle previsioni di competenza dell'anno.

La serie, lacunosa, comprende 3 registri dal 1929 al 1931.

a1.5.. n.10.b.10-21 . Conto consuntivo 1929 Registro a1.5.. n.11.b.10-21 . Conto consuntivo 1930 Registro a1.5.. n.12.b.10-21 . Conto consuntivo 1931 Registro

290 serie 6 Giornali di cassa, 1926 - 1927

Contenuto L'articolo 60 del R.D. 5 febbraio 1891, n.33 del regolamento di contabilità prevedeva l'obbligo di tenere un giornale cassa. Sono raccolti in questa serie due giornali di cassa, strumenti indispensabili per la compilazione dei conti consuntivi, nei quali dovevano essere registrate tutte le entrate e le spese dell'ente.

a1.6.. n.13.b.10-21 . Giornale di cassa 1926 Registro a1.6.. n.14.b.10-21 . Giornale di cassa 1927 Registro

291 serie 7 Reversali d'incasso e mandati di pagamento, 1926 - 1937

Contenuto Il conto consuntivo è corredato dai documenti giustificativi, costituiti da ordini d'incasso per quanto riguarda la parte attiva, i mandati e le rispettive pezze d'appoggio per la parte passiva.

La serie, che copre l'arco cronologico 1926 - 1937, è lacunosa. Per qualche annata sono state conservate le matrici, in mancanza degli originali.

a1.7.n.15 .b.10-21 . Reversali d'incasso e mandati di pagamento 1926 - entrata: nn.1-3 - uscita: nn.1-2 Contiene fra l'altro: matrici delle reversali, 1926 dicembre 29 - 1937 febbraio 1; matrici dei mandati,1926 dicembre 30 - 1929 dicembre 31 Fascicolo a1.7.n.16.b.10-21 . Reversali d'incasso e mandati di pagamento 1927 - entrata: nn.1-5 - uscita: nn.1-5 Fascicolo a1.7.n.17.b.10-21 . Documenti giustificativi del conto 1928 Fascicolo a1.7.n.18.b.10-21 . Mandati di pagamento 1930 Matrici dei mandati di pagamento, 1930 giugno 30 - 1932 dicembre 21 Fascicolo a1.7.n.19.b.10-21 . Mandati di pagamento 1933 - Matrici dei mandati di pagamento, 1933 gennaio 27 - 1933 agosto 4; 292

- matrici dei mandati di pagamento, 1933 agosto 18 - 1934 luglio 27 Fascicolo a1.7.. n.20.b.10-21 . Mandati di pagamento 1934 - Matrici dei mandati di pagamento, 1934 luglio31 - 1936 settembre 17 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a1.7.. n.21.b.10-21 . Documenti giustificativi del conto 1937 Fascicolo

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Ente Ente comunale di assistenza di Cavareno 1937 luglio 1 - 1993 luglio 1

Luoghi Cavareno (TN)

Altre forme del nome ECA di Cavareno

Archivi prodotti Fondo Ente comunale di assistenza di Cavareno, 01/01/1937 - 31/12/1993

Storia Gli Enti comunali di assistenza (ECA) sono istituiti con la legge datata 3 giugno 1937, n. 847, entrata in vigore il 1° luglio 1937, in ogni comune del regno in sostituzione delle precedenti Congregazioni di Carità che contestualmente erano soppresse. Per quanto riguarda nello specifico il Trentino, una Circolare emessa dalla Regia Prefettura della Provincia di Trento nel 28 giugno 1937 precisava che a partire dal 1° luglio 1937, data di entrata in vigore della suddetta legge del 3 giugno 1937 e dunque del passaggio di competenze tra la Congregazione di carità e l'Ente comunale di assistenza, quest'ultimo sarebbe stato affidato ad "un'amministrazione straordinaria rappresentata, in tutti i Comuni, da una Commissione presieduta dal Podestà e composta da un Delegato del Segretario del Fascio e dalla Segreteria del Fascio Femminile"; tutto ciò "in attesa della costituzione dell'amministrazione ordinaria". Il R.D.L. datato 14 aprile 1944, n.125, entrato in vigore dal 7 giugno 1944, modificava la legge del 1937 in seguito anche al R.D.L. 2 agosto 1943, n. 704 che sanciva la soppressione del partito nazionale fascista La Legge Regionale del 25 febbraio 1982 dettava le norme per lo scioglimento degli E.C.A., con effetto dal 3 marzo 1983. Spettava dunque alle province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi degli articoli 8 e 18 dello statuto speciale di autonomia (D.P.R. 31 agosto 1972, n. 670), disciplinare con proprie leggi l'assunzione delle funzioni degli E.C.A. da parte dei comuni, singoli o associati. Con la L. P. datata 12 luglio 1991, n. 14 che disponeva l'organizzazione dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento, era stabilito (art.10) che "le funzioni già esercitate dagli enti comunali di assistenza" fossero delegate ai comuni e che per i comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti l'esercizio delle funzioni ad essi delegate avvenisse in forma associata da parte del comprensorio di rispettiva appartenenza. Per quanto riguardava l'indirizzo, il coordinamento, la programmazione e l'attuazione dell'assistenza tutte le funzioni venivano delegate alla Giunta provinciale. Ciononostante i Comitati E.C.A. del Trentino-Alto Adige hanno continuato ad operare in qualità di commissari strordinari; l'effettivo passaggio di competenze ai comuni (Trento e Rovereto) o ai Comprensori, nel caso di comuni con meno di 20.000 abitanti è avvenuto a partire dal 1° luglio 1993. Nel caso della riunione di più comuni in uno solo, i rispettivi enti di assistenza cessavano di esistere, e si doveva nominarne uno "ex novo" nel comune ampliato territorialmente; nella eventualità inversa della costituzione in un

294 comune autonomo di una frazione prima aggregata ad altro comune, si doveva costituire l'E.C.A. nel nuovo comune, e rinnovarlo nel vecchio comune smembrato.

Nell'archivio dell'ente la prima attestazione è contenuta nella risposta inviata alla prefettura il 3 luglio 1937 in merito all'istituzione dell'E.C.A. (1), l'ultima attestazione consiste nella deliberazione n.4 del 31 dicembre 1993 del commissario liquidatore, che in seguito allo scioglimento dell'ente trasferisce i fondi al comune (2); le date riportate nell'intestazione sono quelle istituzionali.

Condizione giuridica Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza. La legge datata 3 giugno 1937, n. 847 ed entrata in vigore dal 1° luglio 1937, sopprimeva la Congregazione di Carità e istituiva in ogni comune del regno l'Ente comunale di assistenza, demandandogli tutte le attribuzioni già assegnate dalle leggi allora vigenti alla Congregazione di Carità. Ciononostante, restava in vigore la legge 17 luglio 1890, n. 6972 ("legge Crispi") con le modificazioni precedenti (legge speciale 20 novembre 1859, legge organica 3 agosto 1862, n.753) e quelle successive (R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841; legge 17 giugno 1926, n.1187. Con il R.D.L. datato 14 aprile 1944, n.125, entrato in vigore dal 7 giugno 1944, che modificava la legge del 1937 in seguito anche al R.D.L. 2 agosto 1943, n. 704, si davano nuove normative per l'elezione del Comitato di amministrazione dell'E.C.A. Con il D.P.R. datato 19 agosto 1954, n. 968 riguardante il decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno, è sostituito l'art.3 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841: le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza sono divise in due classi; appartengono alla prima classe quelle che esercitano l'assistenza e la beneficenza a favore dei poveri esistenti nel territorio di tutta la Repubblica e quelle che hanno un'entrata annua ordinaria effettiva superiore ai 30 milioni di lire. Tutte le altre appartengono alla seconda classe (art.11). Con la legge regionale datata 25 febbraio 1982, n. 2, con effetto dal 3 marzo 1982, sono dettate le norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza. Tuttavia la circolare della Provincia Autonoma di Trento, in data 23 giugno 1993, con effetto dal 1 luglio, comunica nuove disposizioni per lo scioglimento degli E.C.A., dove viene specificato che i comuni di Trento e Rovereto o i Comprensori diventano i nuovi Enti gestori dei servizi socio- assistenziali.

Funzioni, occupazioni e attività La legge del 3 giugno 1937, n. 847, disponeva l'istituzione in ogni comune dell'Ente comunale di assistenza con "lo scopo di assistere gl'individui e le famiglie che si trovino in condizioni di particolare necessità" (art.1) e con l'intento di perfezionare il sistema assistenziale nella sua organizzazione periferica. La legge ne regolava la costituzione e il funzionamento, ne adeguava la denominazione alla coeva funzione di soccorso agli indigenti e imprimeva una forma di attività assistenziale unitaria e organica. Come si deduce dagli articoli 7 e 8 della legge del 1937, l'assistenza cui sono destinati gli E.C.A. era quella "generica", la quale si concretizzava in soccorsi o prestazioni immediate e temporanee (ad esempio piccoli sussidi, razioni di vitto, ricovero notturno, etc.). La stessa legge (art.5) aveva soppresso in ogni comune la Congregazione di Carità ed aveva affidato all'E.C.A. "tutte le attribuzioni...assegnate dalle leggi... alla Congregazione di Carità, intendendosi sostituto in qualsiasi disposizione legislativa e regolamentare ed in qualsiasi convenzione con l'Ente comunale di assistenza alla Congregazione di Carità". Pertanto (art.6) "con l'entrata in vigore della... legge sono di diritto trasferiti ad ogni Ente

295 comunale di assistenza il patrimonio della Congregazione di Carità del rispettivo comune; le attività a quella spettanti per qualsiasi titolo; e l'amministrazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ad essa affidate". L'art. 7 della medesima legge 1937 disponeva la fusione "con l'Ente comunale di assistenza delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e delle altre opere esistenti nel comune che abbiano lo stesso fine", affinché provvedessero "all'assistenza generica immediata e temporanea, con soccorsi in denaro, o in natura o con prestazioni". Dalla fusione erano escluse perciò le istituzioni aventi scopi differenti: infatti l'art. 8 della legge prevedeva anzi la separazione dagli Enti comunali di assistenza delle istituzioni già amministrate dalla Congregazione di Carità aventi fini diversi dall'assistenza generica, immediata e temporanea, come ospedali, orfanotrofi, ricoveri di vecchi, inabili etc. Con la legge del 1937 la personalità delle istituzioni fuse nell'Ente comunale di assistenza si estingueva e il patrimonio dei vari enti fusi diveniva un tutto unico. Fra le attribuzioni e le facoltà trasferite al nuovo ente "ope legis" prevalevano quelle già esercitate dalla Congregazione di Carità in forza degli art. 3, 4, 7 e 8 della legge del 1937. Infatti, secondo l'art. 3 della succitata legge l'E.C.A. aveva capacità di acquistare e possedere beni, di ricevere lasciti e donazioni e ad esso erano devolute le disposizioni a favore dei poveri espresse genericamente. In particolare se si trattava di beni di scarsa entità patrimoniale destinati a scopo di beneficenza generica, non era necessaria l'erezione in ente morale del lascito, ma era sufficiente, dopo che il prefetto ne avesse autorizzata l'accettazione, inserire le norme per l'erogazione delle rendite nello statuto organico dell'E.C.A. Qualora invece il lascito avesse avuto un'importante consistenza economica ed uno scopo particolarmente distinto dai fini generici dell'ente di assistenza, poteva essere eretto un ente morale, per dare ad esso una personalità propria e distinta. Ed in base all'art.4 della stessa legge del 1937, l'E.C.A. poteva amministrare, per renderne più semplice ed economica la gestione, un ente autonomo, senza che questo perdesse la sua personalità giuridica, né i suoi fini, né il suo patrimonio, finché l'istituzione non avesse un'amministrazione propria. A tal fine l'E.C.A. doveva tenere, con bilancio separato, distinte le rendite del proprio patrimonio da quelle delle istituzioni amministrate. A norma dell'art. della succitata legge, l'E.C.A. doveva curare gli interessi dei poveri del comune e assumerne la rappresentanza legale dinnanzi all'autorità amministrativa e giudiziaria. In forza dell'art.8, l'E.C.A. era incaricato di promuovere i provvedimenti amministrativi e giudiziari di assistenza e tutela legale degli orfani, dei minorenni abbandonati, dei ciechi e dei sordomuti poveri, e di assumere provvisoriamente la loro cura nei casi di urgenza con la prestazione di soccorsi immediati. Poiché dunque l'E.C.A. era il centro intorno al quale si svolgeva l'organizzazione pubblica di assistenza nel comune, esso doveva essere costituito in ogni comune, anche quando non avesse patrimonio da amministrare, perché doveva in ogni caso provvedere all'erogazione dei fondi che il Ministero dell'Interno, tramite le prefetture, assegnava per il raggiungimento delle finalità assistenziali demandategli per legge. Per quanto concerneva gli scopi assistenziali, l'E.C.A. aveva il compito di intervenire nei casi di bisogni urgenti, dipendenti da circostanze transitorie, nelle quali era necessaria la pronta somministrazione di soccorsi in denaro o in natura o prestazioni personali o altre immediate e improrogabili forme assistenziali, in attesa che gli enti e gli altri organi competenti intervenissero con le più appropriate forme di assistenza sociale; doveva comunque terminare lo stato di disagio che aveva determinato il ricorso all'assistenza. L'E.C.A. non faceva beneficenza, ma attività di assistenza sociale, intesa a sottrarre da momentanee difficoltà gli individui, che per ragioni di età o di salute, erano inabili al lavoro, o non lo trovavano e non potevano usufruire dell'assistenza sindacale, né delle assicurazioni sociali. La legge del 1937 non richiedeva lo stato di povertà, per l'intervento assistenziale. Successivamente, con l'art. 15 del D.D.L. datato 22 marzo 1945, n. 173 (art. 15) che istituiva i Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici, è istituito in ogni comune, a cura dell'E.C.A., un elenco delle

296 persone ivi dimoranti assistite o bisognose di assistenza perché si trovavano in stato di povertà o di bisogno. Sulla base dell'iscrizione in detto elenco veniva rilasciato agli interessati, d'ufficio o su richiesta, un libretto di assistenza nel quale erano annotate le singole prestazioni. Era obbligo degli E.C.A. di esigere, da coloro che ne richiedevano l'assistenza, il possesso del libretto e di annotarvi i procedimenti adottati. Il patrimonio di ogni E.C.A. era formato (L. 3 giugno 1937, n. 847, art.4) dalle rendite del suo patrimonio e da quelle delle istituzioni amministrate (non destinate a particolari scopi istituzionali); dalle elargizioni delle province, dei comuni e di altri enti pubblici e privati. Inoltre l'art.4 della legge 1937 si richiamava al provento dell'addizionale di un centesimo, istituita con il R.D.L. 30 dicembre 1936, n. 2171: addizionale sull'imposta di ricchezza mobile (e altre imposte dirette e sovrimposte), e sulle imposte di registro, di successione, di manomorta e ipotecaria. Tale addizionale fu elevata al 2% (D.L. 27 ottobre 1937, n. 2144) e poi ancora al 5% (D.L. 18 febbraio 1946, n. 100, art.7): ma in base al citato decreto del 1946, questa aggiunta del 3% non profittava agli E.C.A., bensì alle Amministrazioni provinciali. Per di più agli E.C.A. non era destinato tutto il 2% del ricavato dell'addizionale, ma soltanto la parte stabilita con la legge del bilancio. La somma relativa veniva così ripartita tra le province e messa a disposizione dei prefetti; essi a loro volta la ripartivano fra gli E.C.A. della provincia. Infatti con il D.P.R. 19 agosto 1954, n. 968, riguardante il decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno, era stabilito (art. 17) che "i quattro quinti dei fondi stanziati annualmente sia nella parte ordinaria che in quella straordinaria del bilancio del Ministero dell'Interno per l'integrazione dei bilanci degli E.C.A., ai sensi della legge 3 giugno 1937, n. 847, della legge 8 aprile 1940, n. 377, e del D.L. 22 marzo 1945, n. 173, vengono dal Ministero ripartiti nei primi due mesi dell'esercizio finanziario, tra le province, affinché i prefetti li distribuiscano fra gli E.C.A. Il residuo quinto resta a disposizione del Ministero per fronteggiare successive esigenze inerenti all'integrazione dei bilanci degli enti predetti". Un'altra fonte di integrazione finanziaria era costituita dai contributi assegnati agli E.C.A. sul fondo nazionale di soccorso invernale, regolato in via permanente con la L. 3 novembre 1954, n. 1042.

Struttura amministrativa L'art. 2 della legge 3 giugno 1937, n. 847 prevedeva che l'E.C.A. fosse amministrato da un Comitato presieduto dal podestà e cui facevano parte un rappresentante del fascio di combattimento, designato dal segretario del fascio; la segretaria del fascio femminile; rappresentanti delle associazioni sindacali, in numero di quattro nei comuni con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti; di sei nei comuni con popolazione superiore ai 20.000 e fino a 100.000 abitanti; di otto nei comuni con più di 100.000 abitanti. Detti rappresentanti erano nominati dal prefetto, su terne proposte dalle associazioni sindacali legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione era compreso il comune per il quale la proposta veniva fatta; dovevano appartenere, per esercizio di attività produttiva, al comune stesso; duravano in carica quattro anni, e potevano sempre essere confermati. Il R.D.L. datato 14 aprile 1944, n.125, entrato in vigore dal 7 giugno 1944, modificava la legge del 1937: l'E.C.A. aveva un Comitato per l'Amministrazione composto di cinque membri nei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, di nove nei comuni con una popolazione inferiore ai 50.000 abitanti, di tredici negli altri. I membri del Comitato erano nominati a votazione segreta con deliberazione della Giunta municipale (solo in seguito al D.L.L. 7 gennaio 1946, n.1 e alla L. 9 giugno 1947, n. 530 l'elezione spettava al Consiglio). La votazione era approvata dal Prefetto; i membri duravano in carica quattro anni e avevano mansioni gratuite. Il Comitato nominava il presidente tra i suoi membri nella prima riunione. Non potevano essere nominati membri del Comitato per l'amministrazione dell'E.C.A. coloro che, a norma dell'art. 7 del R.D.L. 4 aprile 1944, n. 111, non potevano essere nominati assessori municipali ad eccezione degli ecclesiastici e dei ministri di culto. L'elezione del Comitato era libera: ogni consigliere poteva votare tanti nomi quanti

297 erano i membri da eleggere; oppure si poteva procedere a successive elezioni singole, votando ogni volta un solo nome; in entrambi i casi erano eletti coloro che conseguivano la maggioranza assoluta dei voti; a parità di voti era eletto il più anziano d'età. Dopo due votazioni libere, si procedeva al ballottaggio (art.6 del Regolamento 5 febbraio 1891, n. 99): si poteva cioè votare solo per uno dei due nomi che nella precedente elezione avevano riportato il maggior numero di voti. Le adunanze del Comitato amministratore erano ordinarie e straordinarie. Le prime avevano luogo in maggio e in settembre, o nelle epoche stabilite dalla legge del 3 giugno 1937, n. 837 per l'esame del conto consuntivo; per l'approvazione del bilancio preventivo e delle eventuali variazioni del medesimo; le altre, straordinarie, erano convocate ogniqualvolta ci fosse un'urgente necessità, sia per invito del Presidente, sia per domanda scritta e motivata di almeno due dei componenti il Comitato stesso, sia per invito dell'autorità governativa. Il Comitato amministratore dell'E.C.A. esercitava tutte le attribuzioni relative alla gestione dell'ente ed alla sua attività assistenziale e deliberava, collegialmente, su tutti gli affari che interessavano l'istituzione stessa. In particolare spettava al Comitato: deliberare entro settembre il bilancio di previsione, ed entro maggio il conto proprio e quello delle istituzioni che amministrava; predisporre il preventivo programma assistenziale per il periodo 1° luglio - 30 giugno dell'anno successivo, da sottoporre all'approvazione del Prefetto; prendere le deliberazioni per stare in giudizio; deliberare sull'affrancazione dei legati, censi, livelli, oneri ed altre prestazioni perpetue redimibili di ogni natura, che derivassero da obbligazioni civili accertate; promuovere l'autorizzazione per l'accettazione di eredità, di lasciti e di doni, per il riconoscimento legale di nuove fondazioni di beneficenza, sostituendosi, se necessario, agli amministratori ed esecutori testamentari che non potevano o non volevano compiere gli atti necessari, e fare gli atti conservativi occorrenti; proporre gli statuti e formulare i regolamenti di amministrazione e servizio interno; nominare, sospendere e licenziare gli impiegati e i salariati; provvedere al servizio di esazione e di tesoreria; nominare persone e comitati per l'attuazione dell'assistenza e accertamenti necessari; promuovere le riforme nell'amministrazione e le mutazioni del fine delle locali istituzioni di assistenza e beneficenza; deliberare su tutti gli atti che riguardavano l'amministrazione del patrimonio, l'uso delle rendite e l'interesse dell'istituzione rappresentata; promuovere, in relazione alle esigenze locali, le opportune iniziative per il coordinamento dell'azione propria dell'ente con quella perseguita, in forza delle disposizioni statutarie o fondazionali, dalle altre istituzioni a carattere generico o specifico del luogo. Il Presidente e i membri del Comitato non potevano percepire assegni o remunerazioni per il loro operato all'interno dell'ente. Il Presidente del Comitato amministratore rappresentava l'ente; predisponeva gli atti deliberativi; organizzava, in collaborazione con il Comitato, l'attività assistenziale; spediva avvisi per la convocazione del Comitato, presiedendone e dirigendone le adunanze; provvedeva agli affitti e agli appalti autorizzati e alla stipulazione dei contratti relativi; curava la regolare tenuta degli inventari, la conservazione dei titoli e documenti relativi ai beni; procedeva alle ordinarie verifiche di cassa; vigilava che nei tempi stabiliti il tesoriere redigesse il conto; poteva sospendere, per gravi e urgenti motivi, gli impiegati e i salariati, riferendo al Comitato adunato in breve tempo; prendeva, in caso d'urgenza, tutti i provvedimenti necessari; aveva facoltà di affidare ai membri del Comitato speciali incarichi per lo svolgimento dell'attività dell'ente.

Contesto generale L'E.C.A., a norma dell'art. 9 della legge istitutiva del 3 giugno 1937, n. 847, era sottoposto ad uno speciale controllo, che abbracciava tutta l'attività tecnica dell'ente, e che si esercitava mediante l'approvazione del prefetto di una particolareggiata relazione sull'opera assistenziale svolta durante l'anno, sulle erogazioni disposte e sul programma dell'attività da svolgere nell'anno successivo. Il prefetto dunque, tramite l'esercizio di un potere di direzione e di

298 coordinamento dell'indirizzo, formale e sostanziale, dell'attività assistenziale, interveniva per regolare, disciplinare e attuare il finanziamento dei programmi dei singoli enti comunali. Già la legge del 1890 prevedeva l'azione popolare a tutela dell'integrità del patrimonio degli indigenti, ed affidava al Ministro dell'interno un potere di alta vigilanza sulla pubblica beneficenza. In seguito, con la riforma effettuata con R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841, veniva riconosciuto allo stesso Ministro il diritto di intervenire in tutti i giudizi della pubblica beneficenza. Questo diritto fu poi attribuito al prefetto, ai sensi del D.P.R. 19 agosto 1954, n. 968 (art.14), come conseguenza del decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno. L'E.C.A. doveva far approvare le deliberazioni dell'elezione dei membri del suo comitato dal prefetto fino al 1944, come risulta dal sistema di controllo vigente fino a quella data (il prefetto cioè esercitava sulle deliberazioni comunali un controllo pieno, di merito e di approvazione); in seguito alla L. 9 giugno 1947, n. 530, art.3, il prefetto esercitava solo un controllo di legittimità sulla deliberazione consiliare. Per quanto concerneva la gestione del patrimonio proprio e di quello delle istituzioni amministrate, l'E.C.A. era soggetto alle norme che regolavano la vigilanza e la tutela sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, ed erano pertanto sottoposte alla vigilanza dell'autorità provinciale. Con D.D.L. datato 22 marzo 1945, n. 173 erano istituiti i Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici: oltre ad altri compiti specifici, essi "vigilano la gestione degli Enti comunali di assistenza e delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza poste sotto la disciplina della legge 17 luglio 1890, n. 6972" (art.3); inoltre "per l'esplicazione dell'attività di sua competenza, il Comitato provinciale si vale della collaborazione dell'Ente comunale di assistenza. Spetta a questo di promuovere l'intervento del Comitato provinciale, quando lo ritenga necessario e, nei casi di assoluta urgenza, di adottare i provvedimenti necessari e indilazionabili nell'interesse dei bisognosi, con l'obbligo di riferirne subito al Comitato stesso" (art.14).

L'E.C.A. di Cavareno era soggetta alla tutela della Prefettura di Trento (1937-1947) e poi della Giunta provinciale di Trento (1948 - 1993).

Fonti normative Legge 3 giugno 1937, n. 847, "Istituzione in ogni comune del regno dell'Ente comunale di assistenza" Circolare 28 giugno 1937, n. 23420 II - B, della r. Prefettura della Provincia di Trento, "Ente comunale di assistenza" Regio decreto 19 dicembre 1940, n. 2023, "Aggiunte all'art. 56 del regolamento di contabilità per le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, approvato con R.D. 5 febbraio 1891, n. 99". Regio decreto legge 2 agosto 1943, n. 704, Soppressione del Partito nazionale fascista Regio decreto legge 14 aprile 1944, n. 125, "Modifica dell'art. 2 della legge 3 giugno 1937, n. 847, sull'istituzione degli Enti comunali di assistenza" Decreto legislativo luogotenenziale 18 gennaio 1945, n. 48, "Nuove norme per la modificazione delle piante organiche del personale degli Enti locali" Decreto legislativo luogotenenziale 22 marzo 1945, n. 173, "Istituzione di Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblica" Decreto legge 21 aprile 1948, n. 1372, "Provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali"

299

Legge 24 novembre 1948, n. 1437, "Proroga al 30 giugno 1949 del decreto legislativo 26 gennaio 1948, n. 90, concernente modalità di pagamento delle integrazioni dei bilanci degli Enti Comunali di Assistenza, delle indennità di caropane e delle spese per il servizio razionamento consumi" Legge 3 agosto 1949, n. 589, "Provvedimenti per agevolare l'esecuzione di opere pubbliche di interesse degli Enti locali" Legge 30 luglio 1951, n. 961, "Ratifica, con modificazioni, del D.L. 21 aprile 1948, n. 1372, concernente provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Legge 7 aprile 1954, n. 142, "Provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Decreto del Presidente della Repubblica 19 agosto 1954, n. 968, "Decentramento dei servizi del Ministero dell'interno" Legge 11 marzo 1958, n. 209, "Conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Legge 13 marzo 1958, n. 296, "Costituzione del Ministero della sanità" Decreto del Presidente della Repubblica 26 gennaio 1959, n. 97, Norme di attuazione dello Statuto speciale per la regione Trentino Alto Adige in materia di istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza Legge 30 gennaio 1963, n. 70, "Norme sulle anticipazioni da parte dello Stato delle rette di spedalità dovute dai Comuni agli ospedali e cliniche universitarie" Decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 1973, n. 49, "Norme di attuazione dello statuto speciale del Trentino-Alto Adige e delle Province di Trento e Bolzano e funzioni regionali" Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 469, "Norme di attuazione dello Statuto per la Regione Trentino-Alto Adige in materia di assistenza e beneficenza pubblica" Legge provinciale 1 settembre 1980, n. 30, "Norme concernenti l'esercizio di funzioni già svolte da enti pubblici a carattere nazionale operanti in materia assistenziale" Decreto del Presidente della Repubblica 24 marzo 1981, n. 215, "Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti modifiche al D.P.R. 28 marzo 1975, n. 469: assistenza e beneficenza pubblica". Legge regionale 25 febbraio 1982, n. 2, "Norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza" Legge regionale 11 giugno 1987, n. 6, "Norme per il rinnovo dei comitati amministrativi degli enti comunali di assistenza" Legge provinciale 12 luglio 1991, n. 14, "Ordinamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACCvr, "a2. Archivio dell' Ente comunale di assistenza di Cavareno". Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Anna GUASTALLA citato in bibliografia. Bibliografia

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GUASTALLA A., (a cura di), Profilo storico-istituzionale dell'Ente comunale di assistenza. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999 (dattiloscritto)

Note 1) ACCvr, "a2. Archivio dell' E.C.A. di Cavareno", 2. "Carteggio, atti e contabilità", n.1, 1937 2) Ibidem, n. 59, 1993.

301 fondo a2 Ente comunale di assistenza di Cavareno, 1937 - 1993

2 registri; 28 buste

Soggetti produttori Ente comunale di assistenza di Cavareno, 1937 luglio 1 - 1993 luglio 1

Contenuto L'archivio dell'Ente comunale di assistenza di Cavareno costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Cavareno; comprende documentazione dal 1937 al 1993, ma presenta qualche lacuna. La documentazione al momento del riordino si presentava raccolta in buste; il carteggio e la contabilità (bilanci, conti, mastri e documenti giustificativi) erano conservati assieme per annata; erano presenti alcune buste formate per oggetto o materia. Con il presente lavoro sono state riordinate le carte nel rispetto dell'impianto originario, conferendo all'archivio una struttura coerente con lo stesso. Le serie sono state organizzate collocando all'inizio quelle relative agli organi deliberativi quindi i protocolli degli esibiti e poi il carteggio e gli atti ordinati per anno e per oggetto. Altra documentazione si trova nella serie: 3.10 "Carteggio ed atti ordinati per anno", nel fondo: "Archivio del comune di Cavareno".

Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno".

È aggregato di: Fondo Comune di Cavareno

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

ACCvr, "a2. Archivio dell'Ente comunale di Assistenza di Cavareno"

Per le fonti normative e la bibliografia vedi la descrizione del fondo archivistico del comune di Cavareno.

302 serie 1 Deliberazioni del consiglio d'amministrazione, 1940 - 1963

Contenuto Si tratta delle deliberazioni del consiglio d'amministrazione dal 1940 al 1963. Le serie comprende due registri riportanti le deliberazioni originali dal 1940 al 1963. Le deliberazioni originali dal 1937 al 1940 non sono state rinvenute in archivio, mentre dal 1959 in poi si trovano, sia gli originali che le copie, nei fascicoli annuali della serie successiva.

a2.1.. n.1 . "Registro deliberazioni dal 1 gennaio 1940" 1940 febbraio 10 - 1958 marzo 26 Registro, cc.21 n.n. a2.1.n.2 . "Registro degli originali delle deliberazioni" (tit. int.) 1959 aprile 24 - 1963 aprile 26 Registro, cc.6 n.n.

303 serie 2 Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità, 1937 - 1993

Contenuto La serie è composta da varie tipologie documentarie (carteggio ed atti, documenti contabili) organizzate dagli uffici per annualità secondo un uso diffuso presso gli enti comunali di assistenza del Trentino, verosimilmente a causa della non rilevante entità delle carte.

a2.2.n.3.b.3-4 . Carteggio, atti e contabilità 1937 - Carteggio ed atti: nn. di prot.1-34 - Documenti giustificativi del conto Contiene fra l'altro: "Registro dei componenti il comitato dello ente comunale di assistenza", 1937 settembre 24 Fascicolo a2.2.n.4.b.3-4 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1938 - Deliberazioni (copie), 1937 dicembre 2 - 1938 novembre 19 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale delle entrate - Giornale delle uscite - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: matrici delle reversali nn.1-20, 1937 - 1938 uscita: art.1-8 e residui passivi Documenti giustificativi del conto, contiene fra l'altro: buoni per la somministrazione di generi vari. Fascicolo a2.2.n.5.b.5-6 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1939 - Deliberazioni (copie) - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione, 1939 - 1941 - Conto consuntivo - Registro generale di cassa - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-12 uscita: art.1-8 e residui passivi

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Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.6.b.5-6 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1940 - Deliberazioni (copie) - "Corrispondenza" - "Inventari dell'ente comunale assistenza" - Bilancio preventivo - Allegati al bilancio - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Ordinativi di entrata e mandati di pagamento: entrata: art.1-4 bis e residui attivi uscita: art.1-5 e residui passivi Fascicolo a2.2.n.7.b.7-8 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1941 - Deliberazioni (copie) - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto finanziario - Giornale e mastro della contabilità - Ordinativi di entrata e mandati di pagamento: entrata: art.1-5 bis e residui attivi uscita: nn.1-26 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.8.b.7-8 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1942 - Deliberazioni (copie) - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Ordinativi di entrata e mandati di pagamento: entrata: art.1-3 e residui attivi uscita: art.1-5 e residui passivi - Documenti giustificativi del conto

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Fascicolo a2.2.n.9.b.9-10 . Carteggio, atti e contabilità 1943 - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Matrici delle reversali nn.1-9 - Mandati di pagamento: uscita: art.1-7 e residui passivi - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.10.b.9-10 . Carteggio, atti e contabilità 1944 - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - "Registro generale di cassa" - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-8 uscita: nn.1-25 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.11.b.11-12 . Carteggio, atti e contabilità 1945 - Carteggio ed atti - Allegati al bilancio - Conto consuntivo - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-3 uscita: art.1-9 e residui passivi Fascicolo a2.2.n.12.b.11-12 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1946 - Deliberazioni (copie) - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione 306

- Conto consuntivo - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-4 uscita: art.1-10 - Documenti giustificativi del conto, contiene fra l'altro: buoni per la somministrazione di generi vari. Fascicolo a2.2.n.13.b.13-14 . Carteggio, atti e contabilità 1947 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-8 uscita: art.1-9 Fascicolo a2.2.n.14.b.13-14 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1948 - Deliberazioni (copie) - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - "Mastro delle entrate e spese..." - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-4 uscita: nn.1-20 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.15.b.15-17 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1949 - Deliberazioni (copie) - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - "Registro giornale contabiltità" - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.16.b.15-17 .

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Carteggio, atti e contabilità 1950 - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabiltità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.2-3 uscita: art.1-7 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.17.b.15-17 . Carteggio, atti e contabilità 1951 - Carteggio ed atti, si segnala: statistica delle persone assistite, circolari, programma delle attività assistenziali e rilevazione delle istituzioni di pubblica assistenza e beneficenza. - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - "Registro giornale contabiltità" - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.18.b.18-19 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1952 - Deliberazioni (copie) - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - "Registro giornale contabiltità" - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.19.b.18-19 . Carteggio, atti e contabilità 1953 - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - "Registro giornale contabiltità" - Matrici delle reversali, 1950 - 1955 e mandati di pagamento: uscita: art.2-7

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- Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.20.b.20-22 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1954 - Deliberazioni (copie) - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabiltità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-2 uscita: art.2-7 Fascicolo a2.2.n.21.b.20-22 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1955 - Deliberazioni (copie), nn.23-27 - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabiltità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-3 uscita: art.2-6 Fascicolo a2.2.n.22.b.20-22 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1956 - Deliberazioni (copie) - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Allegati al bilancio - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabiltità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-3 e residui attivi uscita: art.2-7 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo

309 a2.2.n.23.b.23-25 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1957 - Deliberazioni (copie), nn.1-38 - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Allegati al bilancio - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabiltità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-3 e residui attivi uscita: art.2-8 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.24.b.23-25 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1958 - Deliberazioni (copie) - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - "Registro generale di cassa" - Matrici delle reversali di cassa, 1955 - 1958 e mandati di pagamento: uscita: art.2-8 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.25.b.23-25 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1959 - Deliberazioni - originali e copie, nn.1-10 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.26.b.26-27 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1960 - Deliberazioni - originali e copie, nn.1-10 - Carteggio ed atti

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- Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-3 e residui attivi uscita: art.1-8 e residui passivi Fascicolo a2.2.n.27.b.26-27 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1961 - Deliberazioni - originali e copie, nn.1-26 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-2 e residui attivi uscita: art.1-6 e residui passivi Fascicolo a2.2.n.28.b.28-29 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1962 - Deliberazioni - originali e copie, nn.1-12 - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Allegati alle reversali di cassa e copie dei mandati di pagamento Fascicolo a2.2.n.29.b.28-29 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1963 - Deliberazioni - originali e copie nn.1-12, 1963 aprile 26 - 1964 gennaio 11 - "Corrispondenza ed atti diversi" - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali d'incasso e mandati di pagamento: entrata: art.1-4 e residui attivi uscita: art.1-10 e residui passivi Fascicolo

311 a2.2.n.30.b.30-31 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1964 - Deliberazioni - originali e copie nn.1-12, 1964 aprile 14 - 1965 gennaio 19 - "Corrispondenza", si segnala: "Asegno mensile ai vecchi lavoratori",1964-1965 - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-4 e residui attivi uscita: art.1-9 e residui passivi Fascicolo a2.2.n.31.b.30-31 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1965 - Deliberazioni - originali e copie nn.1-7, 1965 aprile 1 - dicembre 21 - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Allegati al bilancio - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-4 uscita: art.1-8 Fascicolo a2.2.n.32.b.32-34 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1966 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.2-6, 1966 gennaio 25 - dicembre 15 - Carteggio ed atti, si segnala: programma delle attività assistenziali - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabilità - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-4 uscita: art.1 Fascicolo a2.2.n.33.b.33-34 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1967 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.1-7, 1967 marzo 1 - 1968 gennaio 3

312

- Carteggio ed atti, si segnala: programma delle attività assistenziali - Bilancio di previsione - Conto consuntivo - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: art.1-5 uscita: art.1-7 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.34.b.33-34 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1968 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.2-6, 1968 marzo 2 - dicembre 10 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo e tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabiltà - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-18 e residui attivi uscita: nn.2-34 e residui passivi - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.35.b.35-36 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1969 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.3-6, 1969 marzo 10 - dicembre 15 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Conto consuntivo e tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabiltà - Matrici delle reversali, 1969 - 1972 e mandati di pagamento: entrata: residui attivi uscita: nn.1-28 Fascicolo a2.2.n.36.b.35-36 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1970 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.2-3, 1970 dicembre 11 - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Allegati al biliancio - Verbale di chiusura

313

- Conto consuntivo e tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabiltà - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-12 uscita: nn.1-14 Fascicolo a2.2.n.37.b.37-38 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1971 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.1-3, 1971 maggio 27 - novembre 30 - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabiltà - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-17 uscita: nn.1-14 Fascicolo a2.2.n.38.b.37-38 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1972 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.1-4, 1972 gennaio 28 - novembre 24 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo - Giornale e mastro della contabiltà - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-23 uscita: nn.1-23 Fascicolo a2.2.n.39.b.39-40 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1973 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.1-3, 1973 marzo 1 - novembre 21 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabiltà

314

- Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-16 uscita: nn.1-14 Fascicolo a2.2.n.40.b.39-40 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1974 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.1-7, 1974 ottobre 1 - dicembre 11 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabiltà - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-18 uscita: nn.1-18 Fascicolo a2.2.n.41.b.41-42 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1975 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.1-5, 1975 maggio 27 - dicembre 5 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabiltà - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-15 uscita: nn.1-17 Fascicolo a2.2.n.42.b.41-42 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1976 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.1-7, 1976 febbraio 5 - dicembre 13 - Bilancio di previsione - Allegati al bilancio - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità, 1976 - 1979 - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-9

315 uscita: nn.1-11 Fascicolo a2.2.n.43.b.43-44 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1977 - Verbale di deliberazione - copia n.1, 1977 novembre 7 - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e tabelle di svolgimento - Matrici delle reversali, 1975 - 1978 e mandati di pagamento: uscita: nn.1-9 Fascicolo a2.2.n.44.b.43-44 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1978 - Verbale di deliberazione - copia n.2, 1978 novembre 13 - "Corrispondenza" - Bilancio di previsione - Allegati al biliancio - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e tabelle di svolgimento - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-8 uscita: nn.1-8 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.45.b.45-46 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1979 - Verbale di deliberazione - copia n.1, 1979 febbraio 5 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Allegati al biliancio - Verbale di chiusura - Conto consuntivo - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-8 e residui attivi uscita: nn.1-8 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo

316

a2.2.n.46.b.45-46 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1980 - Verbale di deliberazione - originali e copie n.1-2, 1980 febbraio 1 - luglio 18 - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e tabelle di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità, 1980 - 1984 - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-11 e residui attivi uscita: nn.1-9 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.47.b.47-49 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1981 - Verbale di deliberazione - copie n.2-3, 1981 luglio 23 - dicembre 17 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Allegati al bilancio - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e tabelle di svolgimento - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-9 e residui attivi uscita: nn.1-9 Fascicolo a2.2.n.48.b.47-49 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1982 - Verbale di deliberazione - originali e copie n.2-4, 1982 settembre 20 - novembre 18 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Allegati al bilancio - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e tabelle di svolgimento - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-10 uscita: nn.1-10 Fascicolo a2.2.n.49.b.47-49 .

317

Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1983 - Verbale di deliberazione - originale e copia n.2, 1983 dicembre 12 - Bilancio di previsione - Allegati al bilancio - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e tabelle di svolgimento - Giornale di cassa cartaceo - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-7 uscita: nn.1-6 Fascicolo a2.2.n.50.b.50-52 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1984 - Verbale di deliberazione - originali e copie n.2-3, 1984 gennaio 2 - maggio 16 - Carteggio ed atti - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e schede di svolgimento - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-7 uscita: nn.1-9 Fascicolo a2.2.n.51.b.50-52 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1985 - Verbale di deliberazione - originali e copie n.2-3, 1985 luglio 12 - 1986 gennaio 27 (sic!) - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e schede di svolgimento - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-10 uscita: nn.1-9 Fascicolo a2.2.n.52.b.50-52 . Carteggio, atti e contabilità 1986 - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e schede di svolgimento

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- Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-6 uscita: nn.1-8 Fascicolo a2.2.n.53.b.53-55 . Carteggio, atti e contabilità 1987 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e schede di svolgimento - Reversali di cassa e mandati di pagamento: entrata: nn.1-5 uscita: nn.1-5 Fascicolo a2.2.n.54.b.53-55 . Carteggio, atti e contabilità 1988 - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e schede di svolgimento - Giornale e mastro della contabilità, 1987 - 1993 - Ordinativi d'incasso e mandati di pagamento: entrata: nn.1-6 uscita: nn.1-5 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.55.b.53-55 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1989 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.2-10, 1989 maggio 2 - ottobre 3 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e schede di svolgimento - Ordinativi d'incasso e mandati di pagamento: entrata: nn.1-5 uscita: nn.1-6 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo

319 a2.2.n.56.b.56-57 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1990 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.1-5, 1990 maggio 23 - ottobre 29 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Allegati al bilancio - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e schede di svolgimento - Ordinativi d'incasso e mandati di pagamento: entrata: nn.1-5 uscita: nn.1-5 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.57.b.56-57 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1991 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.1-8, 1991 maggio 16 - dicembre 16 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e schede di svolgimento - Ordinativi d'incasso e mandati di pagamento: entrata: nn.1-4 uscita: nn.1-6 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo a2.2.n.58.b.58-59 . Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1992 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.1-5, 1992 giugno 4 - agosto 20 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e schede di svolgimento - Giornale di cassa cartaceo - Ordinativi d'incasso e mandati di pagamento: entrata: nn.1-5 uscita: nn.1-9 Fascicolo a2.2.n.59.b.58-59 .

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Deliberazioni, carteggio, atti e contabilità 1993 - Verbali di deliberazione - originali e copie nn.1-4, 1993 marzo 29 - dicembre 31 - Carteggio ed atti - Bilancio di previsione - Verbale di chiusura - Conto consuntivo e schede di svolgimento - Giornale di cassa cartaceo - Ordinativi d'incasso e mandati di pagamento: entrata: nn.1-3 uscita: nn.1-5 - Documenti giustificativi del conto Fascicolo

321 serie 3 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1968 - 1993

Contenuto Al momento del riordino la documentazione si presentava raccolta in buste essendo stata, dal suo prodursi, considerata e condizionata separatamente. La serie è formata da 2 buste di atti dal 1968 al 1993, raccolti dagli uffici per oggetto o materia separatamente da quelli ordinati per annata che costituiscono la serie precedente.

a2.3.n.60 . "Invalidi civili - ciechi civili" 1968 - 1975 Ruoli nominativi dei beneficiari dell'assegno mensile di assistenza, concessori degli assegni, autorizzazioni ad altre persone per la riscossione dell'assegno d'invalidità dell'assistito, circolari, mandati di pagamento. Busta a2.3.n.61 . Assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale" 1973 - 1993 Disposizioni, circolari relative all'erogazione dell'assistenza, richieste di finanziamento e concessioni, fabbisogni assistenziali, elenchi degli assistiti. Busta

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Ente Consiglio scolastico locale di Cavareno [1900 ottobre 12] - 1924 maggio 29

Luoghi Cavareno (TN)

Archivi prodotti Fondo Consiglio scolastico di Cavareno, 01/01/1900 - 31/12/1924 Fondo Documentazione dell'archivio del Consiglio scolastico locale di Cavareno, 01/01/1900 - 31/12/1922

Storia Il Consiglio scolastico locale aveva funzioni di sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli asili infantili. Prima della legge n. 7/1892 era in vigore il "Regolamento politico per le scuole elementari" pubblicato l'11 agosto 1805: la scuola aveva carattere conservativo-religioso-morale-politico; era affidata alla chiesa la sorveglianza scolastica, l'approvazione dei programmi e dei libri di testo, la proposta dei maestri definitivi e la nomina degli assistenti e dei supplenti; erano addossate ai comuni le spese per gli edifici e gli stipendi dei maestri. In seguito, la legge del 25 maggio 1868, n. 48, recante le disposizioni di massima sui rapporti della scuola con la chiesa, demandava la suprema direzione e sorveglianza su tutto ciò che riguardava l'istruzione e l'educazione al Ministero dell'istruzione, al Consiglio scolastico provinciale, al Consiglio scolastico distrettuale e al Consiglio scolastico locale (cfr. E. Leonardi, La scuola elementare trentina..., p.234). Con la legge del 30 aprile 1892, n. 7, entrata in vigore il 1° gennaio 1894, veniva nominato un Consiglio scolastico locale in ogni comunità scolastica. Negli anni del primo conflitto mondiale, tra il 1915 e il 1918, il Trentino era diviso in territori occupati dal Regio Esercito austriaco e territori non occupati. In questi ultimi giunse in data 20 maggio 1915 l'ordine telegrafico di chiudere immediatamente le scuole nelle città e nei paesi dichiarati zona di guerra e lo stesso giorno molti maestri irredentisti furono imprigionati dai gendarmi austriaci. Invece nel periodo di massima occupazione del Trentino da parte del Regio Esercito, alla fine dell'anno scolastico 1916, il Segretario Generale per gli affari civili aveva organizzato la scuola elementare in 72 località appartenenti al distretto di Borgo, Primiero, Rovereto e Tione (cfr. E. Leonardi, La scuola elementare trentina..., pp.41-2). I restanti distretti erano Cavalese, Cles, Trento città, Trento distretto e Riva (cfr. E. Leonardi, La scuola elementare trentina..., p.191). Con la riforma scolastica promossa tramite numerosi decreti da Giovanni Gentile nel corso del 1923 ed entrata in vigore il 1° ottobre 1924, si sopprimeva ogni rappresentanza elettiva e ogni organo di gestione locale e si riformava lo stato giuridico della scuola (cfr. Q. Antonelli, Per una scuola elementare trentina..., pp.217-8): l'organizzazione gestionale prevedeva dunque una struttura amministrativa verticalizzata in vista del rafforzamento del potere centrale (cfr. Q. Antonelli, Per una scuola elementare trentina..., pp.247-8).

A Cavareno fu istituito il consiglio scolastico locale, ma data l'esiguità dei documenti non è stato possibile avere notizie più precise sull'anno in cui ciò avvenne.

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La prima attestazione è costituita un verbale di deliberazione del consiglio scolastico (1); l'ultima attestazione consiste nel verbale di deliberazione del consiglio scolastico, in merito allo scioglimento dello stesso (2).

Condizione giuridica In seguito alla riforma attuata da Maria Teresa d'Austria con l'emanazione dell'"Allgemeine Schulordnung" del 6 dicembre 1774 e da Francesco I con il "Regolamento politico per le scuole elementari" dell' 11 agosto 1805 (che riprendeva l'Ordinanza aulica del febbraio 1787), entrata in vigore nei circoli di Bolzano, Trento e Rovereto dopo la pace di Vienna del 1818, si delinea la legislazione scolastica trentina che restò in vigore fino al 1869. Soltanto con le due leggi del 1982 si attuava una riforma scolastica giunta fino agli anni Trenta del '900: la legge del 30 aprile 1892, n. 8 per la Contea principesca del Tirolo concernente le scuole popolari pubbliche e la legge del 30 aprile 1892, n.7, in vigore il 1° gennaio 1894 e concernente la sorveglianza sulla scuole, con la quale era istituito il Consiglio scolastico locale (artt. 1-20). La riforma Gentile del 1923, che comprendeva un vasto numero di decreti e ordinanze riguardanti l'istruzione ad ogni livello, entrata in vigore dal 1° luglio 1924, sopprimeva il Consiglio scolastico locale. In particolare la soppressione del Consiglio scolastico locale rientrava fra le norme dettate dal R.D. datato 20 dicembre 1923, n. 3113 (anch'esso in vigore dal 1° febbraio 1924) concernente le scuole popolari nei territori annessi al Regno italiano. Fra gli atti ufficiali degli anni 1923-1924 si trova una circolare del Regio Provveditorato che in data 6 marzo 1924 dettava le norme per la liquidazione del Consiglio scolastico locale. In essa è detto che in seguito alla profonda riforma apportata alla legislazione scolastica preesistente con i regi decreti dal 1° ottobre 1923 in poi, quasi tutte le mansioni, affidate dalla legge del 30 aprile 1892, n. 7 ai Consigli scolastici locali, furono assegnate ad altri organi (patronati, sindaci, direttori didattici, ispettori).

Funzioni, occupazioni e attività Il Consiglio scolastico locale, nominato dal 1892 in ogni comunità scolastica, aveva la funzione di sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli asili infantili, sui corsi speciali di insegnamento collegati alle scuole popolari pubbliche ed infine, sui corsi di perfezionamento per ragazze del circondario scolastico. Il Consiglio scolastico controllava l'ordinamento scolastico locale e l'osservanza delle leggi scolastiche e delle disposizioni delle autorità superiori. In particolare controllava la retribuzione corrisposta e i contributi, pagati con fondi locali, ai maestri; amministrava il fondo scolastico locale, se esisteva, e il patrimonio delle fondazioni scolastiche (o ne sorvegliava l'amministrazione); vigilava sull'edificio, sui fondi e sulle suppellettili della scuola e ne teneva l'inventario; custodiva i documenti della scuola; compilava annualmente il rapporto sull'andamento della scuola; decideva l'accettazione di scolari di altri circondari scolastici e dei bambini inferiori ai sei anni; promuoveva la frequentazione della scuola e proponeva al Consiglio scolastico distrettuale le punizioni per la mancata frequenza; ripartiva sui singoli giorni della settimana le ore d'insegnamento stabilite dal piano d'istruzione e stabiliva in quali ore del giorno si dovesse impartire l'istruzione; sorvegliava che l'istruzione durasse effettivamente quanto stabilito; vigilava sulla disciplina scolastica e sul comportamento degli alunni fuori della scuola; controllava il comportamento di maestri; accordava ai maestri i permessi (fino a tre giorni) per personali incombenze; risolveva le divergenze fra maestri e fra maestri e comune o autorità; informava, dava pareri e faceva proposte alle rappresentanze comunali e alle varie autorità; determinava in base alla legge il numero di maestri necessario.

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Secondo il D.R. n. 3113/1923 (art. 4), fino al 30 giugno 1924 la gestione dei servizi scolastici doveva continuare a funzionare con il concorso finanziario degli enti scolastici locali, territoriali e istituzionali esistenti. Detti enti dovevano contribuire alle spese per le scuole pubbliche popolari nella misura risultante dai relativi bilanci dell'anno 1923. Invece, secondo la circolare del R. Provveditorato della Venezia Tridentina datata 6 marzo 1924 i Consigli scolastici locali, come dettato dal R.D. n. 3113/1923, dovevano funzionare dal 1° febbraio al 1° luglio 1924 quali "uffici di stralcio", cioè l'opera dei suddetti Consigli si doveva limitare a liquidare gestioni arretrate o a trattare vertenze di indole economico-amministrativa. Dunque vi rientravano i Consigli scolastici locali che amministravano eventuali patrimoni quali speciali fondazioni scolastiche, stabili intavolati a nome del Consiglio scolastico locale, patrimoni speciali ecc. e i Consigli che si occupavano della gestione amministrativa dei fondi necessari al coprimento delle spese richieste dal regolare funzionamento di scuole il cui mantenimento spettava a più comuni insieme (riparto della spesa fra comuni, riscossione quote relative, provvista di mezzi didattici, di arredi scolastici, di materiale per il riscaldamento ecc.). La circolare aggiunge che i Consigli rappresentanti un solo comune, cui non spettavano le incombenze sopra citate, dovevano già considerarsi sciolti, con l'incarico di passare, entro il mese di marzo, alla consegna degli atti e degli eventuali avanzi di gestione ordinaria al rispettivo comune.

Struttura amministrativa Il Consiglio scolastico locale era composto dai rappresentanti della chiesa cattolica, della scuola, dei comuni formanti la comunità scolastica, dal sorvegliante della scuola locale ed infine, dal patrono della scuola, se c'era. Il patrono della scuola, membro del Consiglio scolastico, aveva il diritto di voto e poteva nominare un suo sostituto. Il curatore d'anime del territorio cui apparteneva la scuola rappresentava gli interessi religiosi della scolaresca e aveva diritto di voto; al suo posto poteva essere nominato dall'autorità ecclesiastica superiore un sacerdote. Se nella comunità scolastica vi erano diverse scuole situate in diversi territori ecclesiastici, era compito dell'autorità ecclesiastica superiore affidare un curatore d'anime al Consiglio scolastico locale. Il dirigente della scuola rappresentava la scuola nel Consiglio. Se al Consiglio scolastico sottostavano più scuole, entrava nel Consiglio il dirigente della scuola di categoria più alta; nel caso in cui ci fossero più scuole della stessa categoria, spettava al Consiglio scolastico distrettuale scegliere il dirigente; tuttavia i dirigenti esclusi avevano diritto di partecipare e votare alle riunioni in cui si fosse trattato del loro istituto. Inoltre se una scuola pubblica era condotta da docenti appartenenti ad un ordine di religiose, la dirigente poteva nominare un sostituto per partecipare alle riunioni del Consiglio; questi aveva soltanto diritto di voto consultivo. I rappresentanti del comune locale erano eletti dalla rappresentanza comunale. Nel caso in cui alla stessa comunità scolastica appartenessero diversi comuni, il rappresentante era eletto da tutte le rappresentanze comunali, con l'interessamento del preside del Consiglio scolastico distrettuale. Nel Consiglio entrava anche il capocomune locale e la rappresentanza comunale locale eleggeva anche due sostituti. Tutti gli eleggibili nella rappresentanza comunale erano anche eleggibili nel Consiglio scolastico locale. Secondo la decisione del Consiglio scolastico distrettuale, il Consiglio scolastico locale era composto di un numero di membri fra 2 e 5 e ripartito sui rispettivi comuni in base al censo e al numero della popolazione. Le elezioni erano fissate ogni sei anni e gli eletti duravano in carica finché non si fosse formato un nuovo Consiglio scolastico; tutti i membri erano rieleggibili. Nel caso di dimissioni di un membro, si effettuava un'elezione per sostituirlo fino alla scadenza del mandato dell'intero Consiglio.

325

L'ingiustificato rifiuto ad entrare nel Consiglio o ad assumere la carica di presidente era punito dal Consiglio scolastico distrettuale con una multa in denaro e si dovevano indire nuove elezioni. Le multe inflitte erano versate nel fondo scolastico locale. I membri del Consiglio scolastico locale eleggevano a maggioranza assoluta di voti un presidente (detto anche preside) ed il suo sostituto. Il rappresentante della chiesa potava rifiutare l'elezione; i maestri delle scuole popolari non potevano ricoprire la carica di presidente o sostituto. Nel caso in cui il presidente e il sostituto fossero impediti ad assumere la direzione del Consiglio, la presidenza era assegnata al più anziano fra i membri del Consiglio. Il presidente rappresentava il Consiglio scolastico locale all'esterno e doveva aver cura del corretto adempimento delle attribuzioni del Consiglio; distribuiva gli affari da trattare agli altri membri, metteva in esecuzione le deliberazioni e si occupava degli affari correnti; aveva il diritto di sospendere le esecuzioni delle deliberazioni in contrasto con la legge purché entro otto giorni rimettesse al Consiglio scolastico distrettuale l'oggetto sospeso. In caso di vertenze urgentissime di affari non correnti, il presidente poteva prendere da solo le disposizioni senza convocare il Consiglio in seduta straordinaria, ma era tenuto a farle approvare nella seduta di Consiglio successiva. Secondo le norme dettate dalla legge n. 7/1892 (artt. 1-20), la costituzione del Consigli scolastico locale doveva essere notificata alle rappresentanze comunali della comunità scolastica e al Consiglio scolastico distrettuale. Nelle scuole popolari con lingua d'insegnamento tedesca ed italiana o ladina, si dovevano scegliere i rappresentanti comunali appartenenti ad entrambe le nazionalità ed il loro numero era fissato dal Consiglio scolastico distrettuale. Diverso era nei comuni in cui c'erano scolari non appartenenti alla religione cattolica: il Consiglio scolastico locale era tenuto ad eleggere ed invitare un consultore della rispettiva religione per trattare degli interessi religiosi. Il Consiglio scolastico locale esercitava la sorveglianza tramite il sorvegliante scolastico locale, nominato dal Consiglio scolastico distrettuale, dopo la consultazione dei comuni formanti la comunità scolastica. Il sorvegliante doveva abitare nel luogo della scuola e durava in carica per tutto il tempo dell'attività del Consiglio. Se il Consiglio scolastico sorvegliava più scuole, potevano essere eletti due sorveglianti. Inoltre se nelle scuole si avevano più lingue di insegnamento (italiano, tedesco e ladino) veniva nominato anche uno speciale sorvegliante per la rispettiva nazionalità. Il sorvegliante scolastico, in forza della sua nomina, era membro del Consiglio scolastico locale; egli non poteva rappresentare due persone nel Consiglio quindi le cariche di presidente del Consiglio e di sorvegliante non potevano essere riunite in una sola persona. Il sorvegliante aveva l'obbligo di visitare frequentemente la scuola, doveva consultarsi con il dirigente della scuola e portare in Consiglio le osservazioni fatte. Tutti i membri del Consiglio scolastico locale potevano visitare la scuola ma in particolare il rappresentante della chiesa cattolica doveva controllare frequentemente lo stato dell'educazione morale-religiosa, portando a conoscenza il Consiglio delle mancanze riscontrate e delle proposte da considerare. Spettava però esclusivamente al Consiglio scolastico locale prendere disposizioni, all'interno della sfera di sua competenza. Il Consiglio si riuniva di regola una volta al mese a seduta ordinaria, ma il presidente poteva convocare un'assemblea straordinaria dietro richiesta di due membri. I membri del Consiglio dovevano essere invitati ad ogni assemblea e, perché questa fosse valida, dovevano intervenire la maggioranza dei consiglieri. Le decisioni erano prese a maggioranza assoluta di voti ed in caso di parità era decisivo il voto del presidente. Ogni seduta doveva essere messa a protocollo. I membri del Consiglio scolastico locale non potevano essere presenti a discussioni e votazioni riguardanti i loro propri interessi personali; essi inoltre non avevano diritto a nessuna retribuzione per il disbrigo degli affari, ma la comunità scolastica li risarciva per eventuali spese sostenute.

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Nel periodo di transizione dall'Austria all'Italia, il Trentino conserva l'organizzazione scolastica austriaca, compresi gli organismi di sorveglianza. Nacque un acceso dibattito fra cattolici e laici per le questioni organizzative, fra le quali anche il Consiglio scolastico locale. Secondo la relazione del maestro Miorelli del 1919 "...la scuola appartiene giuridicamente al Comune, il quale nomina i propri maestri, quantunque i contributi comunali per il mantenimento della scuola siano minimi e gravino sul distretto e sulla provincia... Della propria scuola il Comune è sommamente geloso" (cfr. "Diritti e doveri...", 1919). Datato 15 dicembre 1920 è l'intervento sulla rivista "La scuola redenta" nella quale i maestri laici chiedevano una scuola laica e sollecitavano l'abolizione dei Consigli scolastici locali che rappresentavano un'ingerenza della gerarchia ecclesiastica nel governo della scuola. La "Riforma Gentile" sopprimeva infine ogni rappresentanza elettiva e ogni organo di gestione locale sostituendoli con i Consigli scolastici regionali e i Consigli di disciplina di nomina ministeriale. Con il R.D. n. 3113/1923 concernente le disposizioni per le scuole elementari nei territori annessi, l'amministrazione scolastica per tutti i comuni, eccettuati i capoluoghi di provincia, era affidata al Regio Provveditorato (art.3). Secondo l'art. 5 del succitato R.D. i prefetti interessati per ragioni di territorio erano incaricati di provvedere, inteso il provveditore competente, alla nomina di commissari straordinari con l'incarico di liquidare e ripartire fra i comuni, che facevano parte della medesima circoscrizione scolastica amministrativa, il patrimonio mobiliare e immobiliare, e la quota dei crediti e dei debiti in dipendenza dei rapporti preesistenti, così di diritto pubblico come di diritto privato. A Commissari per la predetta liquidazione e ripartizione dovevano essere preferibilmente nominati i sottoprefetti nel cui territorio era compreso il maggior numero di comuni.

Il Consiglio scolastico di Cavareno ricalca nella sua struttura organizzativa gli elementi sopradescritti.

Contesto generale Il Consiglio scolastico locale aveva una fitta rete di rapporti esterni per la struttura organizzativa della scuola popolare austriaca. L'autorità immediatamente superiore al Consiglio scolastico locale era l'I.R. Consiglio scolastico distrettuale che incaricato della sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli istituti sottostanti al Consiglio locale. I distretti scolastici coincidevano con i distretti politici ed in Trentino erano 10: Borgo, Cavalese, Cles, Primiero, Riva, Rovereto città, Rovereto distretto, Tione, Trento città e Trento distretto. Le città con proprio statuto comunale infatti formavano un proprio distretto. Il Consiglio scolastico distrettuale, fra le sue numerose competenze (cfr. art. 27 della legge n.7/1892), doveva dettare disposizioni per la costituzione dei Consigli scolastici locali, nominava i sorveglianti locali e vigilava sull'attività degli stessi; disponeva ispezioni straordinarie nelle scuole e stabiliva, sentito il consiglio scolastico locale, l'epoca per le ferie legali presso le scuole popolari pubbliche, in considerazioni dei luoghi dove esse erano situate. In pratica il Consiglio scolastico distrettuale, con sede nel capoluogo del distretto, funzionava da tramite fra l'organo superiore con sede ad Innsbruck e la moltitudine di consigli scolatici locali dispersi sul territorio L' I.R. Consiglio scolastico provinciale era, nella provincia, la suprema autorità di sorveglianza sulle scuole e vi sottostavano tutti gli istituti di educazione ed insegnamento di ogni ordine e grado. Esso rifletteva per struttura interna la diversa composizione nazionale del Tirolo ed era il diretto interlocutore del Ministero di culto e istruzione. Al vertice della struttura statale vi era il Ministero del culto e dell'istruzione dal quale dipendevano gerarchicamente le autorità sopracitate.

Il consiglio scolastico locale di Cavareno rendeva conto del suo operato al consiglio scolastico distrettuale di Cles.

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Fonti normative Legge 30 aprile 1892, n. 7, valevole per la Contea principesca del Tirolo concernente la sorveglianza sulle scuole Legge del 30 aprile 1892, n. 8, valevole per la contea principesca del Tirolo concernente le scuole popolari pubbliche Regio Decreto 8 febbraio 1923, n. 374, Soppressione dei consigli scolastici provinciali e delle deputazioni scolastiche Regio decreto 20 dicembre 1923, n. 3113, Disposizioni concernenti le scuole elementari nei territori annessi, in vigore dal 1 febbraio 1924 Circolare 6 marzo 1924 del regio Provveditore agli studi di Trento per la liquidazione dei consigli scolastici locali

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACCvr. "a3. Archivio del consiglio scolastico di Cavareno". Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Anna GUASTALLA citato in bibliografia. Bibliografia "Schola". Bollettino del R. Provveditorato agli studi della Venezia Tridentina, Trento, 1923 - 1924 ANTONELLI Q. (a cura di), Per una storia della scuola elementare trentina. Alfabetizzazione ed istruzione dal Concilio di Trento ai giorni nostri, Trento, 1998. DE FORT E., La scuola elementare dall'Unità alla caduta del fascismo, Bologna, 1996 GENTILE G., La riforma della scuola in Italia, Firenze, 1989 GUASTALLA A. (a cura di), Consiglio scolastico locale. Profilo storico-istituzionale del Consiglio scolastico locale, redatto nel 1999 secondo le norme internazionali ISAAR (CPF), Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, 1999, dattiloscritto Le condizioni della scuola e dei maestri nelle terre redente. La relazione del maestro Miorelli al Congresso di Modena, IN: Diritti e Doveri. Organo della sezione magistrale trentina della Nicolò Tommaseo, Trento, 1919 LEONARDI E., La scuola elementare trentina dal Concilio di Trento all'annessione alla Patria, Trento, 1959. RASERA F., Dopoguerra e primo fascismo in Trentino nella storiografia locale, IN: Materiali di lavoro, n.3, Trento, 1978 Ricostruzione dei consigli scolastici, IN: "La scuola redenta", Trento, 1924 SEMERARO A., Il sistema scolastico italiano. Profilo storico, Roma, 1996 SPADA A., Per la nostra sistemazione giuridica. L'amministrazione della scuola, IN: "Diritti e Doveri. Organo della sezione magistrale trentina della Niccolò Tommaseo", Trento, 1921

Note 1. ACCvr, "a3. Archivio del consiglio scolastico locale di Cavareno", 1. "Protocolli delle sessioni", 1900 - 1924, n. 1, verbale del 12 ottobre 1900;

328

2. "Ibidem", verbale del 29 maggio 1924.

329 fondo a3 Consiglio scolastico di Cavareno, 1900 - 1924 (con doc. fino al 1928)

1 busta (2 reg. 1 fasc.)

Soggetti produttori Consiglio scolastico locale di Cavareno, [1900 ottobre 12] - 1924 maggio 29

Contenuto L'archivio del Consiglio scolastico di Cavareno costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Cavareno e comprende la documentazione di scarsa consistenza dal 1900 al 1928. In realtà l'ente fu soppresso nel 1924, ma il protocollo della corrispondenza, utilizzato dal Consiglio scolastico, dal Circondario sanitario e dal Consorzio medico, arriva fino al 1928 con le registrazioni di quest'ultimo ente. Il fondo è costituito da un registro di deliberazioni, un protocollo degli esibiti e alcune carte inserite in quest'ultimo, che, non essendo ad esso vincolate, sono state estratte e riunite in una serie di carteggio ed atti.

Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno".

È aggregato di: Fondo Comune di Cavareno

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

ACCvr, "a3. Archivio del Consiglio scolastico di Cavareno"

Per le fonti normative e la bibliografia vedi la descrizione del fondo archivistico del comune di Cavareno.

330 serie 1 Protocolli delle sedute, 1900 - 1924

Contenuto La serie si compone di un registro in cui sono annotate le decisioni dei membri del consiglio scolastico locale relative ad affari scolastici di Cavareno, comunicazioni del consiglio scolastico distrettuale di Cles e rapporti con altri consigli scolastici locali. L'ultima deliberazione, di data 29 maggio 1924, si riferisce allo scioglimento dell'ente.

a3.1.n.1.b.1-3 . "Protocollo delle sessioni del Consiglio scolastico locale di Cavareno dal 1900" 1900 ottobre 12 - 1924 maggio 29 Registro, legatura in mezza tela, pp.524 di cui 58 scritte

331 serie 2 Protocolli degli esibiti, 1902 - 1928

Contenuto Questa serie comprende un unico registro di protocollo che riporta le registrazioni di tre enti nel seguente ordine: consiglio scolastico dal 1902 al 1906, circondario sanitario dal 1919 al 1924 e infine consorzio medico dal 1925 al 1928.

a3.2.n.2.b.1-3 . "Protocollo degli esibiti e recapiti ad uso del Consiglio scolastico locale di Cavareno dal marzo 1902 fino..." 1902 aprile 9 - 1928 febbraio 9 - Consiglio scolastico locale, 1902 aprile 9 - 1906 gennaio 28; - circondario sanitario, 1919 ottobre 1 - 1924 maggio 7; - consorzio medico, 1925 maggio 1 - 1928 febbraio 9

Consiglio scolastico locale: - 1902: nn. di prot.1-43 - 1903: nn. di prot.1-30 - 1904: nn. di prot.1-30 - 1905: nn. di prot.1-35 - 1906: nn. di prot.1-2

Circondario sanitario: - 1919-1920: nn. di prot.1-53 - 1921: nn. di prot.1-28 - 1922: nn. di prot.1-10 - 1923: nn. di prot.1-14 - 1924: nn. di prot.1-15

Consorzio medico di Cavareno: - 1925: nn. di prot.1-9 - 1926: nn. di prot.1-13 - 1927: nn. di prot.1-5 - 1928: nn. di prot.1-3 Registro

332 serie 3 Carteggio ed atti, 1903 - 1911

Contenuto La serie comprende poche carte rinvenute nel protocollo degli esibiti descritto alla serie precedente, carte che, non essendo vincolate al registro, sono state estrapolate.

a3.3.n.3.b.1-3 . Carteggio ed atti 1903 - 1911 - 1903 - 1909 - 1911 Fascicolo

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Ente Circondario sanitario fra i comuni di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone e Ruffré 1910 giugno 15 - [1923 dicembre 28]

Luoghi Cavareno (TN)

Archivi prodotti Fondo Circondario sanitario fra i comuni di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone, Ruffré poi Consorzio medico di Cavareno, 01/01/1919 - 31/12/1993

Storia Il 15 giugno 1910 (1) la rappresentanza comunale di Cavareno, in ottemperanza al decreto del Capitanato distrettuale di Cles n. 13811 del 29 maggio 1910 relativo alla fissazione dei circondari sanitari (in attuazione dei comma 4-6 della legge sul regolamento del servizio sanitario del Tirolo del 27 dicembre 1909, n. 4 del 1910), approvava la circoscrizione proposta da questo decreto, che prevedeva un circondario sanitario composto dai comuni di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone, Ruffré con sede a Cavareno avente lo scopo di organizzare il servizio sanitario nei detti comuni. Dopo la I guerra mondiale il Circondario riprese la sua attività nel marzo del 1919. In base all'art. 2 del R.D. 13 maggio 1923 n.1238 (2) che estendeva (entro sei mesi dalla pubblicazione avvenuta il 28 giugno 1923) alle nuove province la legislazione sanitaria italiana, il sottoprefetto di Cles con decreto n. 13/1 san. dell'11 gennaio 1924 riconosceva, ad ogni effetto di legge, il circondario sanitario in questione, sostituendo le rappresentanze dei circondari sanitari con le assemblee dei consorzi sanitari.

Condizione giuridica Ente pubblico di natura associativa.

Funzioni, occupazioni e attività Lo scopo del Circondario era di organizzare il servizio sanitario nel territorio dei comuni interessati.

Struttura amministrativa Il consorzio era amministrato da una commissione che comprendeva due rappresentanti per Cavareno, due per Romeno e uno per ogni altro comune. La commissione restava in carica sei anni. L'ente era dotato di statuto che però non è stato trovato nella documentazione.

Contesto generale Il Circondario aveva rapporti con i tre comuni interessati, con il Prefetto di Trento e la sottoprefettura di Cles.

Fonti normative

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Legge 27 dicembre 1909 sul regolamento del servizio sanitario del Tirolo Regio decreto 13 maggio 1923, n. 1238, estensione alle nuove province della legge sanitaria vigente nel regno.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACCvr, "a4. Archivio del Circondario sanitario fra i comuni di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone, Ruffrè poi Consorzio medico di Cavareno".

Note 1) ACCvr, "Archivio del comune di Cavareno", 2. "Comune di Cavareno, 1818-1923", 2.1 "Protocolli della rappresentanza comunale", n.10 "Protocollo della rappresentanza comunale, 1906 dicembre 27 - 1914 novembre 30 2) ACCvr, "a4. Archivio del Circondario sanitario poi Consorzio medico di Cavareno", 3. "Carteggio ed atti", 1924, n.7, n. di prot. 2 del 15 gennaio 1924.

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Ente Consorzio medico di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone e Ruffré [1924 gennaio 11] - [1993 dicembre 13]

Luoghi Cavareno (TN)

Altre Forme autorizzate del nome Consorzio sanitario medico-chirurgico di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone e Ruffré (Denominazione in uso nel periodo 1924 - 1928.)

Archivi prodotti Fondo Circondario sanitario fra i comuni di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone, Ruffré poi Consorzio medico di Cavareno, 01/01/1919 - 31/12/1993

Storia Nell'ordinamento italiano l'origine dei consorzi amministrativi tra enti pubblici territoriali risale ai testi unici delle leggi per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 1865 e 1889, che tuttavia non ne delineavano chiaramente la figura giuridica e non ne disciplinavano compiutamente le modalità di costituzione e di funzionamento. Con il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919 venne sancita l'annessione del Trentino all'Italia e con il R.D. 11 gennaio 1923, n. 9 venne esteso alle nuove province l'ordinamento comunale italiano che disciplinava anche i consorzi, mentre l'ordinamento comunale austriaco cessò definitivamente di essere in vigore. Il soggetto consorziale trovò una successiva sistemazione con il R.D. 30 dicembre 1923, n. 2839 (con il quale veniva riformato il T.U. della legge comunale e provinciale approvato con R.D. 4 febbraio 1915, n. 148), poi ulteriormente nel T.U. della legge comunale e provinciale emanato con R.D. 3 marzo 1934, n. 383. Nel T.U. del 1934 i consorzi erano distinti in facoltativi, obbligatori e coattivi, a seconda che la loro costituzione fosse il risultato della libera determinazione degli enti che li costituivano (la costituzione dei consorzi volontari fra enti pubblici territoriali era approvata, salve le disposizioni di specie dettate per alcuni tipi di consorzi, con decreto del prefetto o con decreto del ministro dell'interno, se gli enti appartenevano a circoscrizioni provinciali diverse), fosse imposta dalla legge oppure discendesse da un atto dell'autorità amministrativa. Infine la L. 8 giugno 1990, n. 142, che risistema e innova le forme di cooperazione tra Comuni, Province e Regioni, prevede all'art. 25 la figura del consorzio (tra Comuni e Province, non altri enti locali). Per lo statuto di autonomia della Regione Trentino-Alto Adige la competenza in materia di ordinamento dei Comuni, nel cui ambito è inserita la disciplina dei consorzi tra enti pubblici, viene attribuita alla Regione stessa Nell'ambito del territorio amministrato, per le proprie competenze, dalla Provincia autonoma di Trento, la materia dei consorzi fra enti locali e la relativa rappresentanza degli enti partecipanti in seno agli stessi, venne trattata negli artt. 81- 85 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, quindi in parte modificati dall'art. 51 della L.R. 31 marzo 1971, n. 6, e venne

336 riportata nel testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni, approvato con D.P.G.R. 19 gennaio 1984, n. 6/L. Modalità di istituzione ed estinzione dei consorzi a) Istituzione I consorzi fino al T.U. della legge comunale e provinciale del 1934, se non previsti da norme speciali, erano formalmente costituiti con provvedimento autoritativo. La normativa sanciva che la costituzione di un consorzio fosse approvata con decreto del prefetto, se gli enti appartenevano alla stessa circoscrizione provinciale, o dal ministro per l'interno, se gli enti appartenevano a circoscrizioni provinciali diverse.

Con il T.U. del 1934 elementi costitutivi dei consorzi amministrativi erano: - una pluralità di soggetti (artt. 156 e segg., T.U. del 1934); - un comune interesse (art. 156, T.U. del 1934); - la comune volontà di associarsi (artt. 156 e segg., T.U. del 1934); - il provvedimento di costituzione (artt. 156 e segg., T.U. del 1934). E' da rilevare che gli enti consorziati potevano deliberare la proroga del consorzio. Nella L. 8 giugno 1990, n. 142, la convenzione, tratteggiata nell'art. 24, è l'atto costitutivo del consorzio e deve contenere l'indicazione dei fini, della durata, delle forme di consultazione degli enti fondatori, nonché i loro rapporti finanziari e i reciproci obblighi e garanzie.

Date le competenze della Provincia autonoma di Trento in materia, per l'art. 81 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, ripresa nel testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei Comuni del 1984, i Comuni hanno facoltà di unirsi in consorzi fra di loro o con la Provincia e sono costituiti: - dalla Giunta provinciale se gli enti appartengono alla stessa Provincia; - dalla Giunta regionale se gli enti appartengono alle due Province di Trento e Bolzano, o se del consorzio fanno parte una o entrambe le Province; - dal ministro dell'interno se sono interessati enti di altre Regioni. b) Estinzione L'art. 167, T.U. del 1934, prevedeva che l'estinzione del consorzio, anche se costituito per disposizione di legge, potesse avvenire per: - scadenza del termine; - esaurimento del fine; - volontà dei consorziati. Un termine per la scadenza del consorzio può anche non essere determinata ed essere sciolto in qualunque momento per mutuo consenso di tutti gli enti consorziati o ad istanza di una parte dei medesimi che rappresentino oltre la metà dei contributi. Il raggiungimento del fine è causa di cessazione del consorzio (ad esempio la costruzione di una strada o di un acquedotto), come pure l'accertata impossibilità di raggiungimento del fine per il quale il consorzio fu costituito. Il consorzio può anche cessare per la comune volontà di tutti i consorziati: a tal fine è necessario che tutti gli enti adottino apposita deliberazione ed il provvedimento di estinzione deve essere emanato dalla stessa autorità che ha emesso il provvedimento costitutivo.

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La cessazione dei consorzi costituiti volontariamente era dichiarata con decreto del prefetto della Provincia in cui aveva sede l'amministrazione consorziale, e poteva anche essere disposta dal prefetto o dal ministro dell'interno, secondo le rispettive competenze. Seppure non previsto espressamente dalla legge era ammissibile la facoltà di recesso di qualche ente dal consorzio, inoltre i consorzi costituiti d'ufficio potevano cessare d'autorità. L'art. 166, T.U. del 1934 prevedeva che l'amministrazione consorziale potesse essere sciolta per gravi motivi di ordine pubblico o quando persistesse nella violazione di obblighi imposti per legge. Lo scioglimento, anche in questo caso, era decretato dalla stessa autorità che aveva provveduto all'approvazione o costituzione del consorzio, la quale provvede anche alla nomina di un commissario straordinario. In caso di urgenza, in attesa dello scioglimento, l'amministrazione del consorzio può essere sospesa e la provvisoria gestione affidata ad un commissario. La nomina dei commissari era competenza dei prefetti. A seguito della cessazione del consorzio si poneva la questione della liquidazione del patrimonio e per l'evenienza lo statuto poteva contemplare le norme per la ripartizione delle attività e delle passività tra gli enti consorzianti. L'art. 168, T.U. del 1934 stabiliva che, qualora lo statuto non avesse disposto nulla in proposito, il patrimonio era ripartito tra i singoli enti in proporzione del rispettivo contributo, salvi i diritti dei terzi. La ripartizione poteva essere effettuata con deliberazione del consorzio.

Secondo l'art. 85 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, come sopraddetto ripresa nel T.U. del 1984, oltre che per le cause contemplate dallo statuto dell'ente, i consorzi cessano: - per scadenza del limite della loro durata; - per raggiungimento dello scopo; - per sopravvenuta impossibilità di raggiungere lo scopo. Nel caso di consorzi volontari la cessazione può avvenire anche per delibera degli enti consorziati che rappresentano la maggioranza. Per lo stesso art. 85 alla cessazione il patrimonio consorziale è ripartito fra i singoli enti, fatti salvi i diritti dei terzi.

In base all'art. 2 del R.D. 13 maggio 1923 n.1238 (2) che estendeva (entro sei mesi dalla pubblicazione avvenuta il 28 giugno 1923) alle nuove province la legislazione sanitaria italiana, il prefetto per la Venezia tridentina riconosceva, ad ogni effetto di legge, il Circondario sanitario esistente a Cavareno, sostituendo le rappresentanze dei circondari sanitari con le assemblee dei consorzi sanitari. Nei comuni di Cavareno, Ruffré, Ronzone, Sarnonico, Seio, Romeno, Don e Amblar già a partire dal gennaio 1924 venivano nominati tre membri (per ogni comune) formanti il Consorzio sanitario medico-chirurgico di Cavareno con sede a Cavareno. Con l'aggregazione dei comuni a Cavareno e a Romeno avvenuta alla fine del 1928, il Consorzio continuò il suo servizio che durò anche dopo la ricostituzione delle frazioni in comuni autonomi nel 1952 e successivamente con l'aggregazione della frazione di Seio al comune di Sarnonico avvenuta nel 1964. Ai sensi dell'art.30 della legge regionale n.6 del 30 aprile 1980 e a seguito della costituzione delle Unità sanitarie locali (deliberazione della Giunta provinciale n. 13465 datata 19 dicembre 1980) e del decreto del presidente della Giunta provinciale n. 641 del 24 dicembre 1980, veniva nominato un commissario liquidatore del consorzio. Il trasferimento delle relative funzione alle U.s.l. doveva avvenire entro il I gennaio 1981. Il consorzio continuò ad operare fino al 1993.

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Il territorio interessato all'operato del consorzio medico era compreso nei territori comunali di Cavareno, Ruffré, Ronzone, Sarnonico, Romeno, Don e Amblar. La prima data riportata nell'intestazione si riferisce alla comunicazione della Sottoprefettura di Cles dell' 11 gennaio 1924, diretta al preside del circondario sanitario di Cavareno, dell'entrata in vigore della Legge sanitaria del Regno d'Italia; l'ultima attestazione presente in archivio è datata 13 dicembre 1993 ed è relativa alla deliberazione del commissario straordinario n.12 inerente alla liquidazione di una fattura.

Condizione giuridica Ente pubblico di natura associativa. I consorzi danno vita a persone giuridiche pubbliche. Essi non sono enti territoriali: sono enti di natura associativa, con le sole finalità previste nell'atto costitutivo. Fino all'emanazione della L. 8 giugno 1990, n. 142 la disciplina dei consorzi fra enti pubblici locali era contenuta essenzialmente negli artt. 156 - 172 del T.U. della legge comunale e provinciale del 1934, che nella fattispecie individuavano i consorzi essenzialmente come associazioni di persone giuridiche, costituiti per il perseguimento di determinati interessi pubblici. Gli artt. 162 e 171 del T.U. li definivano "enti morali", pertanto essi avevano personalità giuridica propria, distinta da quella degli enti che ne facevano parte. Inoltre le precedenti disposizioni di legge, preordinate alla formazione di consorzi per l'espletamento di servizi attinenti a compiti di amministrazione locale, riguardavano alcune specie di enti quali Province, Comuni, amministrazioni paracomunali, istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ed altri. A seguito della L. n. 142 del 1990, oggetto della convenzione, ossia dell'atto costitutivo del consorzio, possono essere solo uno o più servizi pubblici, mentre è escluso l'esercizio di funzioni ed anche la realizzazione di opere, quest'ultime, viceversa, possibile oggetto dei consorzi previsti dal T.U. del 1934. La convenzione è emanazione di un consorzio facoltativo, espressione di autonoma decisione associativa, accanto al quale la legge statale può prevedere la costituzione di consorzi obbligatori. L'art. 25, L. 8 giugno 1990, n. 142 si avvale della figura del consorzio potenziandone la struttura, secondo il modello previsto per le aziende speciali di cui all'art. 23: come queste il consorzio è ora da definirsi ente strumentale dell'ente locale, dotato di personalità giuridica, di autonomia e di un proprio statuto. Sempre l'art. 25 vieta che tra stessi Comuni e Province sia costituito più di un consorzio; di converso un consorzio può avere per oggetto l'esercizio di più servizi pubblici. Nelle Province di Trento e Bolzano la riforma introdotta dalla L. n. 142 del 1990 è stata parallelamente recepita dalla L.R. 4 gennaio 1993, n. 1, che all'art. 41, in un contesto rispecchiante il citato art. 25 della L. n. 142 del 1990, permette ai Comuni, per la gestione associata di uno o più servizi, di costituire non più di un consorzio secondo le norme, in quanto compatibili, previste per le aziende speciali di cui all'art. 45 della stessa L.R.

Il consorzio sanitario era regolamentato dallo statuto, adottato con decreto 8 novembre 1924, n. 40624 del Prefetto per la Venezia Tridentina di Trento (1). In seguito all'aggregazione dei comuni si rese necessaria una nuova stesura dello statuto, redatto nel 1933 e approvato dalla Prefettura di Trento il 16 dicembre 1933, n. 50171/IIIa (2). L'ultimo statuto che regolamentava il Consorzio fu redatto nel 1959 e approvato l'anno successivo (3).

Funzioni, occupazioni e attività

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La costituzione di consorzi per l'espletamento di servizi attinenti a compiti di amministrazione locale è stata prevista in numerose disposizioni legislative. Un cenno particolare meritano i seguenti: - Costituzione, sistemazione e mantenimento delle strade comunali: L. 20 marzo 1865, n. 2248 "Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia", All. F "Legge sui lavori pubblici", artt. 39 e 43-50. - Costruzione di cimiteri: R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880 "Approvazione del regolamento di polizia mortuaria", artt. 42 ¿ 45 e 337. - Gestione dei servizi pubblici mediante apposita azienda: T.U. della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei Comuni e delle Province approvato con R.D. 15 ottobre 1925, n. 2578 "Approvazione del testo unico della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei Comuni e delle Province", artt. 21 e segg.. - Costruzione dei macelli: R.D. 20 dicembre 1928, n. 3298 "Approvazione del regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni", art. 2. - Costruzione di consorzi per la provvista di acqua potabile: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 19. - Bacini imbriferi montani: L. 27 dicembre 1953, n. 959 "Norme modificatrici del T.U. delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici", artt. 1 e segg.. - Formazione dei piani per l'edilizia popolare: L. 18 aprile 1962, n. 167 "Disposizioni per favorire l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare", art. 1. - Servizio di segreteria comunale: L. 8 giugno 1962, n. 604 "Modificazioni allo stato giuridico e all'ordinamento della carriera dei segretari comunali e provinciali", art. 2. - Servizio di esattoria: T.U. delle imposte dirette approvato con D.P.R. 15 maggio 1963, n. 858 "Approvazione del testo unico delle leggi sui servizi della riscossione delle imposte dirette", artt. 11 e segg. - Vigilanza igienica e la profilassi: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 33. - Assistenza medico-chirurgica, ostetrica e veterinaria: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), artt. 63-65. - Profilassi, assistenza e disinfezione per le malattie contagiose: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 259. - Dispensari delle malattie veneree: L. 25 luglio 1956, n. 837 " Riforma della legislazione vigente per la profilassi delle malattie veneree ", art. 9. In seguito al decentramento amministrativo contenuto nel D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 ed alla riforma sanitaria operata dalla L. 29 dicembre 1978, n. 833, molte delle succitate disposizioni hanno cessato di avere efficacia.

Lo scopo del consorzio era quello di provvedere al servizio di assistenza medico-chirurgica ai sensi dell'art. 24 del T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 1.8.1907, n. 636, modificato con R.D.30.12.1923, n. 2889 e dagli artt.63 - 65 del T.U. delle leggi sanitarie approvate con R.D. n.1265 del 27 luglio 1934 e successive modificazioni.

Struttura amministrativa

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L'art. 158, T.U. della legge comunale e provinciale del 1934 stabiliva che lo statuto doveva contenere: - scopo del consorzio; - durata del consorzio; - organi rappresentativi e loro attribuzioni; - contributo degli enti consorziati; - sede del consorzio; - ogni opportuna norma di amministrazione. Lo statuto del consorzio doveva precisare modalità di nomina e attribuzioni dell'assemblea consorziale, del consiglio direttivo e del presidente. Nei consorzi uno degli enti associati svolgeva le funzioni di "capo consorzio"; pertanto alcune attività come le funzioni di segretario o il servizio di cassa erano svolte rispettivamente dal segretario e dal tesoriere del Comune capo consorzio.

Secondo l'art. 159, T.U. del 1934 ogni consorzio doveva avere: - l'assemblea consorziale, composta dai rappresentanti nominati dai consigli dei vari enti che costituivano il consorzio secondo i criteri sanciti dall'art. 161 T.U. 1934, le cui attribuzioni dovevano essere indicate nello statuto, e tra le quali figuravano: nominare e licenziare gli impiegati deliberare il bilancio di previsione e il conto consuntivo di ogni esercizio deliberare i regolamenti organici e di servizio per il funzionamento dei servizi e del personale deliberare i provvedimenti di straordinaria amministrazione ossia gli affari che interessano il consorzio e che non siano attribuiti al consiglio direttivo e al presidente; - il consiglio direttivo, eletto dall'assemblea e la cui composizione e le attribuzioni dovevano essere specificate nello statuto; era l'organo esecutivo del consorzio, al quale, tra l'altro, spettava: formare e sottoporre all'approvazione dell'assemblea i regolamenti organici e di servizio, il bilancio preventivo ed il conto consuntivo provvedere al riparto delle spese tra i consorziati, secondo i coefficienti stabiliti dallo statuto provvedere alla ordinaria amministrazione del consorzio controllare l'esecuzione delle deliberazioni dell'assemblea generale stabilire la data di convocazione dell'assemblea generale; - il presidente, per il quale lo statuto doveva precisare le modalità di nomina e le competenze ad integrazione dei seguenti compiti: firmare gli atti rappresentare il consorzio sovrintendere al personale ed ai servizi inviare la convocazione dell'assemblea generale e determinare l'ordine degli argomenti da trattare presiedere l'assemblea generale ed il consiglio direttivo eseguire le deliberazioni adottate provvedere a quanto è necessario per il funzionamento del consorzio e per il buon andamento dei servizi; - il segretario, nominato dall'assemblea; - il personale componente la struttura, per la tenuta della contabilità e per il lavoro d'ufficio.

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Nella riforma dell'ordinamento comunale operata dalla L. 8 giugno 1990, n. 142, ripresa dalla L.R. 4 gennaio 1993, n. 1, lo statuto determina le regole di funzionamento del consorzio, nei limiti derivanti dalla convenzione e da quanto la legge detta in materia di organi dell'ente e relative competenze. Gli organi indicati dall'art. 25 sono: - l'assemblea, composta dai rappresentanti degli enti associati, chiamata ad approvare gli atti fondamentali previsti dallo statuto come l'approvazione del bilancio e dei regolamenti, i programmi di interventi e piani finanziari, le tariffe dei servizi e l'accensione di mutui; - il consiglio di amministrazione, eletto dall'assemblea, le cui competenze sono indicate nello statuto; - il presidente, al quale spettano compiti di rappresentanza dell'ente e quelli affidatigli dallo statuto; - il direttore, con la responsabilità gestionale dell'ente.

L'amministrazione del consorzio spettava al comune di Cavareno in qualità di capoconsorzio. Il consorzio era rappresentato dall'assemblea consorziale i cui membri erano nominati dai comuni consorziati in ragione di uno per ogni cinquecento abitanti e restavano in carica per un quadriennio. L'amministrazione del consorzio e la tenuta dei relativi registri era affidata al segretario del comune capoconsorzio; il contributo di ciascun comune alle spese consorziali veniva determinato in base alla popolazione e doveva essere versato nella cassa del comune capo consorzio ogni due mesi.

Contesto generale L'art. 165 T.U. del 1934, disponeva che nel controllo dei consorzi, per quanto riguardava le loro funzioni e deliberazioni, la finanza e la contabilità, la vigilanza e tutela governativa, si applicassero le norme stabilite per la Provincia, se si trattava di consorzi dei quali la Provincia faceva parte o, altrimenti, le norme stabilite per il Comune consorziato che contava il maggior numero di abitanti, o per il Comune capoluogo di Provincia, se questo faceva parte del consorzio.

Fino allo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige del 1948 la vigilanza e la tutela governativa erano esercitate dal prefetto e dalla Giunta provinciale amministrativa; inoltre la giurisdizione contabile nei riguardi dei consorzi interprovinciali era esercitata dal consiglio di prefettura competente sul territorio dove aveva sede l'amministrazione consorziale.

Come previsto al punto 5 dell'art. 48 dello statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1948 e parimenti riportato al punto 5 dell'art. 54 del secondo statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1972, la vigilanza e la tutela sui consorzi, compresa la facoltà di sospensione e scioglimento dei loro organi in base alla legge, spetta alla Giunta provinciale.

A seconda dei temi trattati i consorzi avevano ed hanno rapporti con gli uffici statali, regionali e provinciali competenti in materia.

Il Consorzio medico di Cavareno conferma queste note generali.

Fonti normative

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Legge 20 marzo 1865, n.2248 All.F "Legge sui lavori pubblici" Regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale". Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9 "con cui si estendono alle nuove provincie la legge ed il regolamento comunale e provinciale" Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale" Legge 15 ottobre 1925, n.2578 "Approvazione del testo unico della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei comuni e delle provincie" Regio Decreto 20 dicembre 1928, n. 3298 "Approvazione del regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni" Regio decreto 3 marzo 1934, n. 383, "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale" Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" Regio decreto 21 dicembre 1942, n. 1880 "Approvazione del regolamento di polizia mortuaria" Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5, "Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige" Legge 10 febbraio 1953, n. 62 "Costituzione e funzionamento degli organi regionali" Legge 27 dicembre 1953, n. 959 "Norme modificatrici del Testo Unico delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici" Legge 25 luglio 1956, n.837 "Riforma della legislazione vigente per la profilassi delle malattie veneree" Legge 13 marzo 1958, n. 296, "Costituzione del Ministero della sanità" Legge 18 aprile 1962, n.167 "Disposizioni per favorire l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare" Legge 8 giugno 1962, n. 604 " Modificazioni allo stato giuridico e all'ordinamento della carriera dei segretari comunali e provinciali" Decreto Presidente della Repubblica 15 maggio 1963, n.858 "Approvazione del testo unico delle leggi sui servizi della riscossione delle imposte dirette" Legge regionale 21 ottobre 1963, n. 29, Ordinamento dei comuni Legge regionale 31 marzo 1971, n.6 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 ottobre 1963 n.29, contenente norme sull'ordinamento dei comuni" Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, "Attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382" Legge 23 dicembre 1978, n. 833, "Istituzione del Servizio sanitario nazionale" Decreto del Presidente della Giunta Regionale 19 gennaio 1984, n. 6/L " Approvazione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni" Legge 8 giugno 1990, n.142 "Ordinamento delle autonomie locali"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACCvr, "a4. Archivio del Circondario sanitario poi Consorzio medico di Cavareno". Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale la scheda a cura di Carlo CURTOLO, citata in bibliografia.

343

Bibliografia Agenda dei Comuni 1988, Caparrini, Firenze, 1987 Agenda dei Comuni 1992, Caparrini, Firenze, 1991 ANDREATTA G., PACE S., La provincia autonoma di Trento: itinerario nell'autonomia. 2. ed. riveduta ed ampliata Trento, Saturnia, 1981 CURTOLO C., (a cura di), Profilo istituzionale di un consorzio tipo per servizi o uffici fra enti locali della Provincia autonoma di Trento, in base alla legislazione italiana (dal 1923). Modello organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2003 GIUFFRE' (editore), Enciclopedia del diritto, Milano, 1958

Note 1) ACCvr, "Archivio del comune di Cavareno", 3. "Comune di Cavareno, 1923- ", 3.8 "Carteggio ed atti ordinati per anno", 1924, cat.IV 2) ACCvr, "a4. Archivio del Circondario sanitario poi Consorzio medico di Cavareno", 1919-1993, "Carteggio ed atti", 1930-1980 3) "Ibidem" 4) "Ibidem" 5) ACCvr, "a4. Archivio del Circondario sanitario poi Consorzio medico di Cavareno", 1919-1993, 1. "Deliberazioni degli organi di amministrazione", 1919 - 1993, n.6 , "Verbali delle deliberazioni del Commissario straordinario", 1992- 1993.

344 fondo a4 Circondario sanitario fra i comuni di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone, Ruffré poi Consorzio medico di Cavareno, 1919 - 1993

4 buste

Soggetti produttori Circondario sanitario fra i comuni di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone e Ruffré, 1910 giugno 15 - [1923 dicembre 28] Consorzio medico di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone e Ruffré, [1924 gennaio 11] - [1993 dicembre 13]

Contenuto L'archivio del Circondario sanitario fra i comuni di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone, Ruffré poi Consorzio medico di Cavareno costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Cavareno e comprende documentazione dal 1919 al 1993, abbastanza completa. La documentazione al momento del riordino si presentava raccolta in buste divisa per anno; i documenti più risalenti si trovavano sciolti nel protocollo degli esibiti utilizzato dal Consiglio scolastico locale, dal Circondario sanitario e dal Consorzio medico, collocato nell'archivio del consiglio scolastico, non essendo ad esso vincolate, sono stati estratti e inseriti nella serie del carteggio. Altra documentazione si trova nella serie: "Carteggio ed atti ordinati per anno", nel fondo: "Archivio del comune di Cavareno"; sottofondo 3 relativo al comune di ordinamento italiano

Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno".

È aggregato di: Fondo Comune di Cavareno

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

ACCvr, "a4. Archivio del Circondario sanitario fra i comuni di Cavareno, Romeno, Don, Amblar, Sarnonico, Seio, Ronzone, Ruffré poi Consorzio medico di Cavareno"

Per le fonti normative e la bibliografia vedi la descrizione del fondo archivistico del comune di Cavareno.

345 serie 1 Deliberazioni degli organi di amministrazione (originali), 1919 - 1993

Contenuto Questa serie si compone di un registro, utilizzato perredigere i verbali di deliberazione del circondario sanitario poi consorzio medico dal 1919 al 1957 e l'entrata ed uscita dal 1919 al 1923, e di cinque quaderni ad anelli contenenti i verbali di deliberazione originali dal 1961 al 1993, insieme a copie dei medesimi con i relativi allegat.

a4.1.n.1.b.1-6 . "Consorzio medico. Libro Verbali Adunanze" 1919 maggio 4 - 1957 novembre 25 Il registro testa-coda riporta in testa i verbali di deliberazione: - circondario sanitario, 1919 maggio 4 - 1924 gennaio 5, - rappresentanza sanitaria, 1924 marzo 2 - 1926 febbraio 4; - assemblea consorziale, 1926 dicembre 10 - 1930 dicembre 19; - rappresentanza consorziale medica dall'8 febbraio 1931 febbraio 8 - 1935 gennaio 19; - consiglio d'amministrazione, 1938; - rappresentanza consorziale, 1924 febbraio 17; - commissione del consorzio medico, 1946 dicembre 13 - 1949 novembre 3; - membri del consorzio medico, 1950 aprile 26 - dicembre 14; - consiglio d'amministrazione, 1951 novembre 30 - 1955 marzo 14; - comitato d'amministrazione, 1955 novembre 24 - 1957 novembre 25; dall'altro lato riporta l'entrata e l'uscita del circondario sanitario dal 1919 al 1923 con un'avanzo cassa del 1915. Registro, legatura in tela, cc.100 n.n. (bianche cc.14) a4.1.n.2.b.1-6 . Verbali di deliberazione dell'assemblea consorziale e del comitato d'amministrazione 1961 febbraio 9 - 1978 aprile 19 - Assemblea consorziale: - 1961: nn.1-11 - 1964: nn.1-3 - 1966: nn.1-3 - 1969: nn.1-3 - 1970: nn.1-6; - Comitato d'amministrazione: - 1973: nn.1-2 - 1974: n.1 - 1975: nn.1-5 - 1976: nn.1-5 - 1977: nn.1-3 - 1978: nn.1-5 Registro, con indice all'inizio

346

a4.1.n.3.b.1-6 . Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione 1979 marzo 13 - 1983 dicembre 1 - Comitato d'amministrazione: - 1979: nn.1-6 - 1980: nn.1-9; - Commissario straordinario: - 1981: nn.1-15 - 1982: nn.1-2 - 1983: nn.1-6 Registro, con indice all'inizio a4.1.n.4.b.1-6 . Verbali di deliberazione del commissario straordinario 1984 marzo 5 - 1989 novembre 17 - 1984: nn.1-5 - 1985: nn.1-8 - 1986: nn.1-15 - 1987: nn.1-10 - 1988: nn.1-7 - 1989: nn.1-5 Registro, con indice all'inizio a4.1.n.5.b.1-6 . Verbali di deliberazione del commissario straordinario 1990 gennaio 25 - 1991 dicembre 23 - 1990: nn.1-12 - 1991: nn.1-22 Registro a4.1.n.6.b.1-6 . Verbali di deliberazione del commissario straordinario 1992 gennaio 13 - 1993 dicembre 13 - 1992: nn.1-12 - 1993: nn.1-12 Registro

347 serie 2 Deliberazioni degli organi di amministrazione (copie), 1957 - 1987

Contenuto La serie comprende le copie vistate e non dell'assemblea consorziale poi del comitato d'amministrazione e infine del commissario straordinario raccolte, suddivise per anno, in un'unica busta.

a4.2.n.7 . Verbali di deliberazione degli organi di amministrazione 1957 - 1987 Busta

348 serie 3 Carteggio ed atti, 1919 - 1988

Contenuto La documentazione è raccolta in due buste: la prima comprende il carteggio ed atti suddiviso fra circondario sanitario dal 1919-1923, consorzio sanitario, 1924-1928 e infine consorzio medico 1930-1980; la seconda raccoglie la documentazione del personale in quiescenza dal 1954 al 1988. Si segnala che le registrazioni del protocollo degli esibiti dal 1919 al 1928 si trovano annotate nel protocollo degli esibiti del Consiglio scolastico locale di Cavareno (1).

Note 1) ACCvr., "a3 Archivio del Consiglio scolastico di Cavareno", 2. "Protocolli degli esibiti", n. 2. 1902-1928

a4.3.n.8 . Carteggio ed atti 1919 - 1980 - del Circondario sanitario, 1919 - 1923; - del Consorzio sanitario, 1924 - 1928; - del Consorzio medico; si segnala: "Vertenza ... e provvedimenti disciplinari a carico del medico condotto...", 1931-1933; 1938; statuto approvato con verbale di deliberazione n.29/81, 1933 settembre 2; tariffe per prestazioni del medico condotto, circolari, indennità, congedi, statuto e regolamento, atti relativi all'abitazione del medico condotto, riparto delle spese consorziali, nomine dei rappresentanti del consorzio medico, trattamenti economici sanitari condotti, 1930 - 1980 Busta a4.3.n.9 . Pratiche di pensione 1954 - 1988 - del medico condotto, 1954-1988; - dell'incaricata delle pulizie dell'ambulatorio medico, 1961-1975 Busta

349

Ente Consorzio forestale di Cavareno, Fondo e Brez 1933 ottobre 27 - 1965 settembre 24

Luoghi Cavareno (TN)

Archivi prodotti Fondo Consorzio forestale di Cavareno, Fondo, Brez, 01/01/1933 - 31/12/1965

Storia Con decreto n. 42128/III/b del Prefetto di Trento del 27 ottobre 1933 veniva costituito il Consorzio forestale di Cavareno, Fondo e Brez. Lo scioglimento dello stesso venne stabilito dal Presidente della Giunta provinciale di Trento con decreto n. 14990/4-A del 24 settembre 1965. Le date riportate nell'intestazione sono quelle istituzionali.

Condizione giuridica Ente pubblico di natura associativa, regolato dallo statuto approvato con decreto n. 42128/III/b del Prefetto di Trento il 27 ottobre 1933.

Funzioni, occupazioni e attività Lo scopo del Consorzio era quello di provvedere al servizio di custodia e sorveglianza dei boschi di proprietà degli ex comuni di Vasio (aggregato a Fondo), di Seio (aggregato a Cavareno) e del comune di Brez. Il Consorzio aveva sede a Cavareno a cui spettava la gestione dell'ente, dal momento che il comune di Cavareno era capoconsorzio.

Struttura amministrativa Il Consorzio era rappresentato dai sindaci dei comuni interessati, i quali costituivano la rappresentanza consorziale poi assemblea consorziale. Il servizio di custodia e sorveglianza dei boschi veniva disimpegnato da un custode, nominato con regolare concorso. Le spese consorziali ripartite in percentuale tra i comuni riguardavano lo stipendio e le varie indennità del custode forestale e spese di cancelleria.

Contesto generale Il Consorzio manteneva rapporti con i comuni consorziati, con la Prefettura di Trento e poi con la Giunta provinciale di Trento.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACCvr, "a5. Archivio del Consorzio forestale di Cavareno, Fondo, Brez". 350

Per le notizie generali relative ai consorzi: vedi il profilo storico-istituzionale del Consorzio sanitario medico chirurgico di Cavareno poi Consorzio medico di Cavareno. Bibliografia CURTOLO C., (a cura di), Profilo istituzionale di un consorzio tipo per servizi o uffici fra enti locali della Provincia autonoma di Trento, in base alla legislazione italiana (dal 1923). Modello organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2003

351 fondo a5 Consorzio forestale di Cavareno, Fondo, Brez, 1933 - 1965

1 busta

Soggetti produttori Consorzio forestale di Cavareno, Fondo e Brez, 1933 ottobre 27 - 1965 settembre 24

Contenuto L'archivio del Consorzio forestale di Cavareno, Fondo, Brez costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Cavareno e comprende documentazione dal 1933 al 1965, molto incompleta, costituita da un fascicolo di deliberazioni e da un fascicolo di carteggio ed atti.

Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno".

È aggregato di: Fondo Comune di Cavareno

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

ACCvr, "a5. Archivio del Consorzio forestale di Cavareno, Fondo, Brez"

Per le fonti normative e la bibliografia vedi la descrizione del fondo archivistico del comune di Cavareno.

352 serie 1 Deliberazioni della rappresentanza consorziale, 1957 - 1965

Contenuto Un fascicolo raccoglie i verbali originali della rappresentanza consorziale dal 1957 al 1965.

a5.1.n.1.b.1-2 . Verbali di deliberazione della rappresentanza consorziale 1957 - 1965 Fascicolo

353 serie 2 Carteggio ed atti, 1933 - 1965 (con doc. fino al 1967)

Contenuto Sebbene esigua e raccolta insieme ai verbali di deliberazione in un'unica busta, la documentazione riporta gli atti di costituzione e di scioglimento del consorzio.

a5.2.n.2.b.1-2 . Carteggio ed atti 1933 - 1967 - costituzione del consorzio forestale di Cavareno, Brez e Fondo con decreto n.42128/III/6 del prefetto datato 27 ottobre 1933, verbale di adesione del comune di Cavareno datato 20 maggio 1933 e statuto consorziale approvato con verbale 26 agosto 1933; - "Concorso custode forestale consorzio Cavareno - Brez - Fondo": concorsi per la copertura del servizio di custode forestale: avvisi, nomine, giuramenti, 1934-1938; - pratica di pensionamento del custode forestale consorziale, 1952-1966; - copia del decreto di scioglimento del consorzio forestale fra i comuni di Cavareno, Fondo e Brez ed atti relativi,1965; - dichiarazione di prestato servizio di un custode forestale dal 1946, 1967 settembre 4 Fascicolo

354

Ente Consorzio per servizi di custodia forestale fra i comuni di Cavareno, Dambel e Ruffrè 1967 gennaio 1 - 1974

Luoghi Cavareno (TN)

Archivi prodotti Fondo Consorzio per i servizi di custodia forestale fra i comuni di Cavareno, Dambel e Ruffrè, 01/01/1966 - 31/12/1974

Storia Con decreto n. 19331/4-A della Giunta provinciale di Trento del 29 dicembre 1966 veniva costituito il Consorzio per i servizi di custodia forestale fra i comuni di Cavareno, Dambel e Ruffré con effetto dal 1 gennaio 1967. Lo scioglimento dello stesso venne stabilito nel 1974 in seguito alla costituzione della Circoscrizione forestale n. 14 nell'ambito della Comunità Alta Anaunia.

Condizione giuridica Ente pubblico di natura associativa, regolato dallo statuto approvato con decreto n. 19331/4-A della Giunta provinciale di Trento del 29 dicembre 1966.

Funzioni, occupazioni e attività Lo scopo del Consorzio era quello di provvedere al servizio di custodia e sorveglianza dei boschi di proprietà dei comuni di Cavareno, di Dambel e del comune di Ruffré. Il Consorzio aveva sede a Cavareno, cui spettava la gestione dell'ente dal momento che il comune omonimo era capoconsorzio.

Struttura amministrativa L'amministrazione del Consorzio era affidata ad una assemblea composta da due rappresentanti per ogni comune, oltre al presidente che era rappresentato dal sindaco del comune capoconsorzio. Il servizio di custodia e sorveglianza dei boschi veniva disimpegnato da un custode, nominato con regolare concorso. Le spese consorziali ripartite in percentuale tra i comuni riguardavano lo stipendio e le varie indennità del custode forestale e spese di cancelleria.

Contesto generale Il Consorzio manteneva rapporti con i comuni consorziati e con la Giunta provinciale di Trento.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio

355

ACCvr, "a6. Archivio del Consorzio per servizi di custodia forestale fra i comuni di Cavareno, Dambel e Ruffrè". Per le notizie generali relative ai consorzi: vedi il profilo storico-istituzionale del Consorzio sanitario medico chirurgico di Cavareno poi Consorzio medico di Cavareno. Bibliografia CURTOLO C., (a cura di), Profilo istituzionale di un consorzio tipo per servizi o uffici fra enti locali della Provincia autonoma di Trento, in base alla legislazione italiana (dal 1923). Modello organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2003

356 fondo a6 Consorzio per i servizi di custodia forestale fra i comuni di Cavareno, Dambel e Ruffrè, 1966 - 1974

1 busta

Soggetti produttori Consorzio per servizi di custodia forestale fra i comuni di Cavareno, Dambel e Ruffrè, 1967 gennaio 1 - 1974

Contenuto L'archivio del Consorzio per i servizi di custodia forestale fra i comuni di Cavareno, Dambel e Ruffré, costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Cavareno e comprende documentazione dal 1966 al 1974. Il fondo è esiguo e incompleto. La documentazione era raccolta in due buste assieme a quella del Consorzio forestale Cavareno, Fondo e Brez; trattandosi di atti prodotti da due soggetti diversi ed essendo i fascicoli già distinti in origine, sono stati creati due fondi indipendenti.

Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno".

È aggregato di: Fondo Comune di Cavareno

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

ACCvr, "a6. Archivio del Consorzio per i servizi di custodia forestale fra i comuni di Cavareno, Dambel e Ruffrè"

Per le fonti normative e la bibliografia vedi la descrizione del fondo archivistico del comune di Cavareno.

357 serie 1 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (originali), 1967 - 1972

Contenuto La serie si compone di un fascicolo contenente, con qualche lacuna, i verbali di deliberazione originali dal 1967 al 1972.

a6. 1.n.1.b.1-3 . Verbali di deliberazione dell'assemblea consorziale 1967 giugno 12 - 1972 agosto 4 - 1967: nn.1-3; - 1969: nn.1-3; - 1970: nn.1-4; - 1972: nn.1-2 Fascicolo

358 serie 2 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (copie), 1967 - 1972

Contenuto Questa serie comprende, anch'essa in modo lacunoso, un fascicolo con le copie dei verbali di deliberazione dal 1967 al 1972.

a6. 2.n.2.b.1-3 . Verbali di deliberazione dell'assemblea consorziale 1967 - 1972 - 1967: nn.1-3; - 1969: nn.1-3; - 1972: nn.1-3 Fascicolo

359 serie 3 Carteggio ed atti, 1966 - 1974

Contenuto La serie si compone di un fascicolo al cui interno figurano gli atti costituzione e di scioglimento.

a6. 3.n.3.b.1-3 . Carteggio ed atti 1966 - 1974 Si segnala: verbale di deliberazione per l'approvazione dello statuto del consorzio, 1966 ottobre 11; decreto n.19331/4-A del presidente della Giunta provinciale di Trento per la costituzione del consorzio di custodia forestale fra i comuni di Cavareno, Dambel e Ruffré, 1966 dicembre 29; verbali delle deliberazioni del consiglio comunale di Cavareno, Dambel e Ruffrè relativi alle nomine dei rappresentanti del consorzio forestale, 1967-1972; riparto spese per l'anno 1972, 1973; "Scioglimento consorzio forestale": atti relativi al futuro scioglimento del consorzio con l'istituzione della circoscrizione forestale n.14, 1973; riparto spese per l'anno 1973, 1974 Fascicolo

360

Ente Consorzio ostetrico di Cavareno, Amblar, Don, Romeno, Ronzone, Sarnonico e Ruffré [1954 settembre 8] - [1992 febbraio 25]

Luoghi Cavareno (TN)

Altre Forme autorizzate del nome Consorzio ostetrico di Cavareno, Ronzone e Sarnonico (Denominazione in uso nel periodo 1954 - 1967 aprile 10.) Consorzio ostetrico di Cavareno, Ronzone, Sarnonico e Ruffré (Denominazione in uso nel periodo 1967 - 1968 novembre 22.)

Archivi prodotti Fondo Consorzio ostetrico di Cavareno, Sarnonico, Ronzone, Ruffrè, Romeno, Amblar e Don, 01/01/1953 - 31/12/1992

Storia Dalla documentazione presente in archivio non è stato possibile individuare la data precisa della costituzione del Consorzio ostetrico di Cavareno, Ronzone e Sarnonico; la prima attestazione dell'esistenza del consorzio è contenuta nel decreto del Commissario del governo con cui vengono nominate le vincitrici del concorso per ostetriche condotte datato 8 settembre 1954. Altre notizie relative all'istituzione del consorzio ostetrico si trovano: nella deliberazione del consiglio comunale di Sarnonico, n.27 dell'8 ottobre 1955, in merito alla nomina dei rappresentanti comunali in seno al consorzio ostetrico si legge che il medesimo era "in vigore all'atto della separazione dal comune di Cavareno" (17.12.1952); nella deliberazione del consiglio comunale di Cavareno, n.10 del 26 gennaio 1955, in merito alla nomina dell'ostetrica condotta si legge "...facente parte dell'istituendo consorzio ostetrico". In una lettera spedita dal sindaco di Cavareno ai sindaci dei comuni di Sarnonico e Ronzone, datata 4 giugno 1959, l'amministratore rilevava "che il consorzio ostetrico - pur di fatto funzionando da alcuni anni - manca a tutt'oggi del proprio atto ufficiale di costituzione, nonché del relativo statuto", successivamente con deliberazione n.36 del 1 agosto 1959, n.55 del 23 luglio 1959 e n.25 del 2 ottobre 1959, rispettivamente i comuni di Cavareno, Ronzone e Sarnonico stabilivano di unirsi in consorzio per il servizio ostetrico approvandone lo statuto; la giunta provinciale di Trento il 16 ottobre 1959 esprimeva, al riguardo, parere favorevole alla costituzione del consorzio e all'approvazione del relativo statuto. Con decreto del presidente della giunta provinciale di Trento n.7814/3-A del 10 aprile 1967 veniva sciolto il consorzio ostetrico fra i comuni di Cavareno, Ronzone e Sarnonico per poter procedere alla costituzione di un nuovo consorzio comprendente anche il comune di Ruffrè, il quale venne costituito con decreto del presidente della giunta provinciale di Trento n.7814/2-A del 10 aprile 1967. In seguito alle richieste di ampliamento della condotta ostetrica da parte dei comuni di Amblar, Don e Romeno, con decreto del presidente della giunta provinciale di Trento n.12985/26-A del 22 novembre 1968 veniva costituito, e approvato il relativo statuto, il consorzio ostetrico fra i comuni di Cavareno, Amblar, Don, Romeno, Ronzone, Ruffrè e

361

Sarnonico. Questo provvedimento implicava lo scioglimento del consorzio ostetrico fra i comuni di Cavareno, Ronzone, Ruffrè e Sarnonico (D.P.G. P. di Trento, 22.11.1968, n.12985/27-A) e lo scioglimento del consorzio ostetrico fra i comuni di Romeno, Don e Amblar (D.P.G.P di Trento, 22.11.1968, n.12985/28-A). Ai sensi dell'art.30 della legge regionale n.6 del 30 aprile 1980 e a seguito della costituzione delle Unità sanitarie locali (deliberazione della Giunta provinciale n. 13465 datata 19 dicembre 1980) e del decreto del presidente della Giunta provinciale n. 641 del 24 dicembre 1980, veniva nominato un commissario liquidatore del consorzio. Il trasferimento delle relative funzione alle U.s.l. doveva avvenire entro il primo gennaio 1981. L'ultima attestazione dell'esistenza del consorzio presente in archivio è collocata in un certificato rilasciato dal consorzio in merito al servizio prestato da un'ostetrica condotta datato 25 febbraio 1992.

Condizione giuridica Ente pubblico di natura associativa regolato dallo statuto del 16 ottobre 1959 e dallo statuto approvato con decreto del presidente della giunta provinciale di Trento n.12985/26-A del 22 novembre 1968 (1).

Funzioni, occupazioni e attività Lo scopo del consorzio era quello di servirsi consorzialmente dell'opera di una sola ostetrica. La sede del consorzio era stabilita nel comune di Cavareno.

Struttura amministrativa Il consorzio era amministrato dal presidente (di diritto il sindaco del comune capoconsorzio) e dall'assemblea consorziale composta da 14 membri eletti dai rispettivi consigli comunali, nel numero di due per ogni comune. Il consorzio doveva provvedere allo stipendio e alle varie indennità dell'ostetrica. I comuni consorziati versavano al comune capoconsorzio le loro quote ogni sei mesi, il riparto della spesa era effettuato in base alla popolazione residente in ogni comune.

Contesto generale Il consorzio aveva rapporti con i vari comuni consorziati, con la giunta provinciale di Trento, con l'ufficio del medico provinciale di Trento e con il collegio delle ostetriche della provincia di Trento.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACCvr, "a7. Archivio del Consorzio ostetrico di Cavareno". Per le notizie generali relative ai consorzi: vedi il profilo storico-istituzionale del Consorzio sanitario medico chirurgico di Cavareno poi Consorzio medico di Cavareno. Bibliografia CURTOLO C., (a cura di), Profilo istituzionale di un consorzio tipo per servizi o uffici fra enti locali della Provincia autonoma di Trento, in base alla legislazione italiana (dal 1923). Modello organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2003

Note 1) ACCvr., "a7. Archivio del Consorzio ostetrico di Cavareno", 3. Carteggio ed atti, n.3 1953 - 1992.

362 fondo a7 Consorzio ostetrico di Cavareno, Sarnonico, Ronzone, Ruffrè, Romeno, Amblar e Don, 1953 - 1992

2 buste

Soggetti produttori Consorzio ostetrico di Cavareno, Amblar, Don, Romeno, Ronzone, Sarnonico e Ruffré, [1954 settembre 8] - [1992 febbraio 25]

Contenuto L'archivio del Consorzio ostetrico di Cavareno, Sarnonico, Ronzone, Ruffré, Romeno, Amblar e Don, costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Cavareno e comprende documentazione dal 1953 al 1992. Il fondo è completo. La documentazione che al momento del riordino si presentava, raccolta in buste, divisa per anno, articolata in deliberazioni e carteggio è stata organizzata secondo l'impianto originario. Altra documentazione si trova nella serie: "Carteggio ed atti ordinati per anno", nel fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno".

Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno".

È aggregato di: Fondo Comune di Cavareno

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

ACCvr, "a7. Archivio del Consorzio ostetrico di Cavareno, Sarnonico, Ronzone, Ruffrè, Romeno, Amblar e Don"

Per le fonti normative e la bibliografia vedi la descrizione del fondo archivistico del comune di Cavareno.

363 serie 1 Deliberazioni degli organi di amministrazione (originali), 1959 - 1981 (1)

Contenuto La serie comprende un quaderno ad anelli con i verbali di deliberazione dell'assemblea consorziale, del comitato d'amministrazione e infine del commissario straordinario, a partire dal 1966 al 1981.

Note 1) Le deliberazioni originali del consorzio ostetrico dal 3 giugno 1959 al 22 gennaio 1966, sono registrate nell' "a8. Archivio del Consorzio segretarile di Cavareno e Ronzone", 1. Deliberazioni degli organi di amministrazione (originali), 1959- 1984, n. 1 "Registro verbali assemblee consortali e consigli direttivi", 1959-1966

a7. 1.n.1.b.1-2 . Verbali di deliberazione degli organi di amministrazione 1966 - 1981 Assemblea consorziale: - 1966: nn.1-3; - 1967: nn.1-3; - 1968: nn.1-3; - 1969: nn.1-5; - 1970: nn.1-4; - 1973: n.1; - 1974: nn.1-4; Comitato d'amministrazione: - 1976: nn.1-4; - 1977: nn.1-4; - 1978: nn.1-6; - 1979: nn.1-5; - 1980: nn.1-6; - Commissario straordinario: - 1981: nn.1-6 Registro

364 serie 2 Deliberazioni degli organi di amministrazione (copie), 1957 - 1981

Contenuto La serie comprende un'unica busta di documentazione dal 1957 al 1981.

a7. 2.n.2.b.1-2 . Verbali di deliberazione degli organi di amministrazione 1957 - 1981 Assemblea consorziale: - 1957; - 1959: nn.1-3; - 1960: nn.5-9; - 1962: nn.2-4; - 1967; - 1968; - 1969; - 1973: n.1; - 1974: nn.1-2; Comitato d'amministrazione: - 1976: nn.1-4; - 1977: n.2; - 1978: nn.3; 6; - 1979: n.5; - 1980: nn.3; 5-6; - 1981: nn.3; 6 Busta

365 serie 3 Carteggio ed atti, 1953 - 1992

Contenuto La serie costituita da un'unica busta presenta una documentazione per la maggior parte divisa in fascicoli, dal 1953 al 1992.

a7. 3.n.3 . Carteggio ed atti 1953 - 1992 - "Corrispondenza", 1953-1965; - "Concorso ostetrica", 1968; - scioglimento del consorzio ostetrico fra i comuni di Cavareno, Sarnonico, Ronzone e Ruffrè e costituzione di un nuovo consorzio ostetrico fra i comuni di Cavareno, Sarnonico, Ronzone, Ruffrè, Romeno, Amblar e Don, 1959-1969; - "Servizio ostetrico nella condotta di Romeno, Don ed Amblar", 1964-1972; - "Componenti decaduti", 1969-1972; - "Trattamento economico (supplenze)", 1966-1979; - atti relativi al censimento del personale degli enti locali in servizio al 31 dicembre 1978, 1979; - rappresentanti designati in seno al consorzio, 1973-1980; - domanda revisionale del trattamento economico dell'ostetrica, 1964-1984; - pratica relativa all'ostetrica condotta, 1955-1960; 1983-1992 (1) Contiene fra l'altro: atti e circolari riguardanti le ostetriche condotte, 1935-1943 e "Regolamento levatrici condotte", 1929-1960; Busta Note 1. Il 1992 si riferisce ad un prospetto indicativo della retribuzione annua dell'ostetrica, cessata dal servizio, e inviato il 25 febbraio 1992 dal sindaco di Cavareno al ministero del tesoro, direzione generale degli istituti di previdenza, cassa per le pensioni ai sanitari.

366

Ente Consorzio per il servizio segretarile fra i comuni di Cavareno e Ronzone 1953 maggio 12 - 1996 dicembre 31

Luoghi Cavareno (TN)

Archivi prodotti Fondo Consorzio segretarile di Cavareno e Ronzone, 01/01/1953 - 31/12/1997

Storia Con decreto del Commissariato del governo n.9991 del 12 maggio 1953 veniva costituito il Consorzio per il servizio di segreteria tra i comuni di Cavareno e Ronzone con sede a Cavareno, con lo stesso decreto veniva approvato lo statuto composto da 17 articoli, predisposto dalle amministrazioni interessate. Il consiglio comunale di Cavareno con deliberazione n.58 del 29 novembre 1996 e il comune di Amblar con deliberazione n. 42 del 4 dicembre 1996 stabilirono lo scioglimento del Consorzio a partire dal 1 gennaio 1997. Le date riportate nell'intestazione sono quelle istituzionali.

Condizione giuridica Ente pubblico di natura associativa. Il Consorzio era regolamentato dallo statuto del 1953 e successivamente dallo statuto approvato dal Presidente della giunta provinciale, n. 7042/4-B del 9 aprile 1976.

Funzioni, occupazioni e attività Lo scopo del Consorzio era quello di gestire i servizi di segreteria nei due comuni interessati.

Struttura amministrativa La gestione amministrativa era affidata al comune capo-consorzio. Gli organi amministrativi del consorzio erano: il presidente; l'assemblea consorziale, composta oltre che dal presidente (di diritto il sindaco di Cavareno), da due rappresentanti per ognuno dei comuni consorziati, nominati dai rispettivi consigli comunali. Il segretario comunale era il segretario del consorzio, il cui ruolo veniva specificato così: "Il segretario comunale consorziale è il capo del personale ed è l'organo gerarchicamente preminente di direzione e di coordinamento dei vari settori ed uffici dei comuni consorziati" (art. 2 del regolamento approvato con deliberazione n.6 del 1979). Le spese consorziali (stipendio e varie indennità del segretario e spese di cancelleria) erano ripartite per il 60% a carico del comune di Cavareno e per il 40% a carico del comune di Ronzone, corrispondenti alla percentuale del servizio prestato dal segretario nei due comuni interessati. Dal 1953 al 1976 lo statuto prevedeva anche un consiglio direttivo formato da 5 membri scelti fra i rappresentanti dei relativi comuni.

Contesto generale 367

Il Consorzio manteneva rapporti con i due comuni consorziati ed era soggetto alla tutela della Giunta provinciale di Trento.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACCvr, "a8. Archivio del Consorzio per il servizio segretarile fra i comuni di Cavareno e Ronzone". Per le notizie generali relative ai consorzi: vedi il profilo storico-istituzionale del Consorzio sanitario medico chirurgico di Cavareno poi Consorzio medico di Cavareno. Bibliografia CURTOLO C., (a cura di), Profilo istituzionale di un consorzio tipo per servizi o uffici fra enti locali della Provincia autonoma di Trento, in base alla legislazione italiana (dal 1923). Modello organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2003

Note 1) ACCvr., "a8. Archivio del Consorzio per il servizio segretarile fra i comuni di Cavareno e Ronzone", 3. "Carteggio ed atti",1953-1997, n.5

368 fondo a8 Consorzio segretarile di Cavareno e Ronzone, 1953 - 1997

3 buste

Soggetti produttori Consorzio per il servizio segretarile fra i comuni di Cavareno e Ronzone, 1953 maggio 12 - 1996 dicembre 31

Contenuto L'archivio del Consorzio segretarile di Cavareno e Ronzone, costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Cavareno e comprende documentazione dal 1953 al 1992. Il fondo, costituito da tre registri di deliberazioni, una busta di copie di deliberazioni e due buste di carteggio ed atti, è incompleto: ciò risulta evidente dalle lacune che presentano ad esempio le serie delle deliberazioni. Col presente lavoro si è mantenuta la struttura seriale conferita dagli uffici, provvedendo ad organizzare il materiale in modo sistematico, ponendo in testa le serie relative ai provvedimenti assunti dagli organi di amministrazione dell'ente, seguiti dalla serie del carteggio; all'interno delle serie le unità sono state ordinate in sequenza cronologica; sono stati effettuati inoltre interventi essenziali di riordino delle carte contenute nelle buste.

Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno".

È aggregato di: Fondo Comune di Cavareno

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

ACCvr, "a8. Archivio del Consorzio segretarile di Cavareno e Ronzone"

Per le fonti normative e la bibliografia vedi la descrizione del fondo archivistico del comune di Cavareno.

369 serie 1 Deliberazioni degli organi di amministrazione (originali), 1959 - 1984

Contenuto La serie si compone di tre registri: il primo contiene le deliberazioni del consorzio segretarile di Cavareno-Ronzone seguite da quelle del consorzio medico, del consorzio ostetrico e del concorzio forestale Seio - Fondo - Brez; il secondo e il terzo sono quaderni ad anelli con deliberazioni originali dal 1972 al 1984.

a8.1.n.1.b.1-3 . "Registro verbali assemblee consortali e consigli direttivi" 1959 maggio 31 - 1966 gennaio 22 - del consorzio segretarile Cavareno - Ronzone, 1959 maggio 31 - 1962 novembre 8; - del consorzio medico, 1961 febbraio 9; - del consorzio ostetrico, 1959 giugno 3 - 1966 gennaio 22; - del consorzio forestale Cavareno - Fondo - Brez, 1962 ottobre 11 Registro a8.1.n.2.b.1-3 . Verbali di deliberazione dell'assemblea consorziale 1972 novembre 25 - 1978 agosto 25 nn.1-20 Registro a8.1.n.3.b.1-3 . Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione 1979 gennaio 30 - 1984 marzo 14 - 1979: nn.1-7; - 1980: nn.1-8; - 1981: nn.1-12; - 1982: nn.1-7; - 1983: nn.1-7; - 1984: n.1 Registro con indice all'inizio dal 25 novembre 1972 al 14 marzo 1984

370 serie 2 Deliberazioni degli organi di amministrazione (copie), 1955 - 1984

Contenuto La serie raccoglie in una busta le copie dei verbali di deliberazione in modo lacunoso dal 1955 al 1984.

a8.2.n.4.b.4-5 . Verbali di deliberazione dell'assemblea consorziale poi comitato d'amministrazione 1955 - 1984 Assemblea consorziale: - 1955: n.1; - 1959: nn.1-9; - 1962: nn.1-3 - 1972: nn.1-4; - 1977: nn.3;7; - 1978: nn.1-17; Comitato d'amministrazione: - 1979: nn.3-4; - 1980: nn.1-8; - 1981-1984 Fascicolo

371 serie 3 Carteggio ed atti, 1953 - 1997

Contenuto La documentazione raccolta in un'unica busta contiene anche gli atti costitutivi e di scioglimento del consorzio.

a8.3.n.5.b.4-5 . Costituzione, attività e scioglimento del Consorzio 1953 - 1997 - statuti, 1953; 1976; - atti relativi alla costituzione del consorzio, 1953; - designazioni dei rappresentanti comunali in seno al consorzio, 1969-1980; - riparti delle spese consorziali, 1973-1977; - trattamento economico del segretario: legge 11.12.1975, n.11 e modifiche, 1975-1978; - circolari ed atti, 1951-1965; 1976-1979; - regolamenti e modifiche, 1976-1981; - "Servizi a scavalco", 1981-1983; - carteggio, 1985; - "Scioglimento consorzio segretarile", 1996-1997 Busta a8.3.n.6 . Nomine dei segretari e concorsi 1959 - 1987 - Segretario comunale G. G., 1959-1965; 1981; - segretario comunale F. M., 1965-1973; - "Segretario comunale C. B.": decreto di nomina del Commissario del governo, 1972 maggio 29; prospetti individuali degli assegni, richieste di licenza, verbali delle deliberazioni dell'assemblea consorziale riguardanti il trattamento economico, circolari del Commissario del governo, incarichi per supp, 1972-1979 con documento del 1995; - concorso per titoli al posto di segretario: verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione, avvisi e pubblicità del bando, domande dei concorrenti, comunicazioni relative al vincitore, 1978; - "Concorso segretario consorziale": atti, richieste di ammissione al concorso, dichiarazioni di prestato servizio, 1984-1987 Busta

372

Ente Consorzio per il servizio di segretario tra i comuni di Cavareno e Amblar 1992 gennaio 27 - 1996 dicembre 4

Luoghi Cavareno (TN)

Archivi prodotti Fondo Consorzio per il servizio di segretario tra i comuni di Cavareno e Amblar, 01/01/1992 - 31/12/1997

Storia Con provvedimento della giunta provinciale n.12146/8-B del 27 gennaio 1992 veniva costituito il consorzio segretarile fra i comuni di Cavareno e Amblar. Con deliberazione del consiglio comunale di Cavareno, n.58 di data 29 novembre 1996 e con delibera del consiglio comunale di Amblar, n. 42 di data 4 dicembre 1996 il Consorzio veniva sciolto. Le date riportate nell'intestazione sono quelle costituzionali.

Condizione giuridica Ente pubblico di natura associativa regolato dallo statuto approvato dalla Giunta provinciale il 27 gennaio 1992 (1).

Funzioni, occupazioni e attività Lo scopo dell'ente era quello di servirsi consorzialmente dell'opera di un solo segretario comunale. La sede era fissata nel comune di Cavareno.

Struttura amministrativa Gli organi del consorzio erano: il presidente (di diritto il sindaco di Cavareno) e l'assemblea consorziale composta oltre che dal presidente, da due rappresentanti per ogni comune consorziato. Il Consorzio provvedeva al pagamento dello stipendio e delle altre indennità al segretario comunale. Le spese consorziali erano ripartite nella misura del 75% a carico del comune di Cavareno e del 25% a carico del comune di Amblar, corrispondente alle percentuali del servizio prestato presso i comuni consorziati.

Contesto generale Il Consorzio manteneva relazioni con i comuni consorziati,ed era sottoposto alla tutela della Giunta provinciale di Trento.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio

373

ACCvr, "a9. Archivio del Consorzio per il servizio di segretario tra i comuni di Cavareno e Amblar". Per le notizie generali relative ai consorzi: vedi il profilo storico-istituzionale del Consorzio sanitario medico chirurgico di Cavareno poi Consorzio medico di Cavareno. Bibliografia CURTOLO C., (a cura di), Profilo istituzionale di un consorzio tipo per servizi o uffici fra enti locali della Provincia autonoma di Trento, in base alla legislazione italiana (dal 1923). Modello organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2003

Note 1. ACCvr, "a9. Archivio del Consorzio per il servizio di segretario tra i comuni di Cavareno e Amblar", 4. Carteggio e atti", n.4

374 fondo a9 Consorzio per il servizio di segretario tra i comuni di Cavareno e Amblar, 1992 - 1997

1 busta

Soggetti produttori Consorzio per il servizio di segretario tra i comuni di Cavareno e Amblar, 1992 gennaio 27 - 1996 dicembre 4

Contenuto L'archivio del Consorzio per il servizio di segretario tra i comuni di Cavareno e Amblar, costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Cavareno e comprende documentazione dal 1991 al 1997. Il fondo, costituito da cinque fascicoli, è completo. Col presente lavoro si è mantenuta materialmente la struttura seriale conferita dagli uffici, provvedendo ad organizzare il materiale in modo sistematico, ponendo in testa le serie relative ai provvedimenti assunti dagli organi di amministrazione dell'ente, seguiti dalla serie del carteggio; all'interno delle serie le unità sono state ordinate in sequenza cronologica; sono stati effettuati inoltre interventi essenziali di riordino delle carte contenute nelle buste.

Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno".

È aggregato di: Fondo Comune di Cavareno

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

ACCvr, "a9. Archivio del Consorzio per il servizio di segretario tra i comuni di Cavareno e Amblar"

Per le fonti normative e la bibliografia vedi la descrizione del fondo archivistico del comune di Cavareno.

375 serie 1 Deliberazioni degli organi di amministrazione (originali), 1992 - 1994

Contenuto Si tratta di un fascicolo dal 1992 al 1994 contenenti i verbali di deliberazione originali del comitato d'amministrazione e dell'assemblea consorziale.

a9.1.n.1.b.1-5 . Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione poi assemblea consorziale 1992 giugno 3 - 1994 settembre 14 Comitato d'amministrazione: - 1992: nn.1-6; - 1993: nn.1-9; - 1994: nn.1-9 Assemblea consorziale: - 1994: nn.10-19 Fascicolo

376 serie 2 Deliberazioni degli organi di amministrazione (copie), 1992 - 1994

Contenuto Si tratta di un fascicolo contenente le copie dei verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione e dell'assemblea consorziale.

a9.2.n.2.b.1-5 . Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione poi assemblea consorziale 1992 - 1994 Comitato d'amministrazione: - 1992: nn.1-6; - 1993: nn.1-9; - 1994: nn.1-9 Assemblea consorziale: - 1994: nn.10-19 Fascicolo

377 serie 3 Indici delle deliberazioni, 1992 - 1994

Contenuto La serie comprende un indice cartaceo dei verbali di deliberazione.

a9.3.n.3.b.1-5 . "Elenco delibere del consorzio segretarile" 1992 giugno 3 - 1994 settembre 14 Due esemplari Fascicolo

378 serie 4 Carteggio ed atti, 1993 - 1997 (con doc. dal 1991)

Contenuto La serie si compone di un fascicolo al cui interno figurano gli atti costituzione e di scioglimento.

a9.4.n.4.b.1-5 . Costituzione, attività e scioglimento del consorzio 1994 - 1997 1994 - 1997 Si segnala: comunicazioni di nomina del segretario consorziale, 1994; atti relativi allo scioglimento del consorzio, 1997 (con documenti dal 1991 al 1996 relativi alla costituzione del consorzio ed approvazione del regolamento del personale) Fascicolo a9.4.n.5.b.1-5 . Concorso pubblico al posto di segretario consorziale di IV classe 1993 - 1994 Domande di partecipazione, bando di concorso, riunione della commissione Fascicolo

379

Ente Patronato nazionale per l'assistenza sociale. Ufficio di corrispondenza di Cavareno 1926 ottobre 9 - [1940 giugno 17]

Luoghi Cavareno (TN)

Archivi prodotti Fondo Patronato nazionale per l'assistenza sociale - Ufficio di corrispondenza di Cavareno, 01/01/1928 - 31/12/1940

Storia Con il decreto del ministero dell'economia nazionale del 26 giugno 1925 veniva istituito il Patronato nazionale per l'assistenza sociale, che prevedeva l'esistenza in ogni comune di un ufficio di corrispondenza. Il comune di Cavareno aderì con deliberazione del podestà n.85 del 9 ottobre 1926 (1). Dai documenti presenti in archivio non è possibile risalire alla data di cessazione dell'ufficio. Le prima data riportata nell'intestazione fa riferimento alla deliberazione del podestà relativa all'adesione del comune al Patronato; l'ultima attestazione si trova in una comunicazione datata 17 giugno 1940 (2), spedita dell'ufficio provinciale del Patronato al corrispondente di Cavareno relativa ad un infortunio.

Condizione giuridica Ente pubblico. Il Patronato nazionale approvato con decreto ministeriale il 26 giugno 1925 era funzionante ai sensi della legge 31 gennaio 1904, n.51; del decreto legge 23 agosto 1917, n. 1450; del decreto legge del 17 novembre 1918, n. 1815; del R.D. 30 dicembre 1923, n.184 e del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3158. La legge 27 settembre 1930 modificò e perfezionò l'impianto esistente.

Funzioni, occupazioni e attività Lo scopo del Patronato era quello di provvedere alla tutela dei contadini e degli operai infortunati, all'assistenza degli assicurati contro l' invalidità, la vecchiaia e la disoccupazione, ed espletare i servizi concernenti il collocamento, la disoccupazione e l'emigrazione. Il comune di Cavareno passò tutti i servizi inerenti alle assicurazioni sociali al Patronato nazionale e aderì a tale istituto con un contributo annuo.

Struttura amministrativa Il Patronato nazionale aveva un ufficio provinciale in Trento e un ufficio di corrispondenza in ogni comune.

Contesto generale

380

L'ufficio di corrispondenza di Cavareno manteneva rapporti con il comune e con l'ufficio provinciale del Patronato.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACCvr, "Archivio del comune di Cavareno" ACCvr, "a10. Archivio del Patronato nazionale per l'assistenza sociale - Ufficio di corrispondenza di Cavareno".

Note 1) ACCvr, "Archivio del comune di Cavareno", 3. "Comune di Cavareno, 1923 - ", 3.10 "Carteggio ed atti ordinati per anno", n. 6, cat. II, 1926 2) ACCvr, "a10. Archivio del Patronato nazionale per l'assistenza sociale - Ufficio di corrispondenza di Cavareno", 2. "Carteggio ed atti", 1928 - 1940.

381 fondo a10 Patronato nazionale per l'assistenza sociale - Ufficio di corrispondenza di Cavareno, 1928 - 1940

1 fascicolo; un registro

Soggetti produttori Patronato nazionale per l'assistenza sociale. Ufficio di corrispondenza di Cavareno, 1926 ottobre 9 - [1940 giugno 17]

Contenuto L'archivio del Patronato nazionale per l'assistenza sociale - Ufficio di corrispondenza di Cavareno, costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Cavareno e comprende documentazione dal 1928 al 1940. Il fondo è esiguo, ma completo. La documentazione, raccolta in una busta è costituita da un protocollo della corrispondenza e da un fascicolo pluriennale di carteggio ed atti, con i quali sono state formate delle serie; il carteggio è stato sistemato in ordine cronologico. Altra documentazione si trova nella serie: "Carteggio ed atti ordinati per anno", nel fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno", sottofondo 3 relativo al comune di ordinamento italiano.

Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno".

È aggregato di: Fondo Comune di Cavareno

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

ACCvr, "a10. Archivio del Patronato nazionale per l'assistenza sociale - Ufficio di corrispondenza di Cavareno"

Per le fonti normative e la bibliografia vedi la descrizione del fondo archivistico del comune di Cavareno.

382 serie 1 Protocolli della corrispondenza, 1933 - 1935

Contenuto La serie si compone di un registro che riporta l'esigua corrispondenza degli anni 1933 e 1935.

a10.1.n.1 . "Registro della corrispondenza" 1933 settembre 15 - 1935 febbraio 3 Si tratta dellle registrazioni della corrispondenza con l'annotazione delle spese postali Registro

383 serie 2 Carteggio ed atti, 1928 - 1940

Contenuto La serie raccoglie in un fascicolo pluriennale la corrispondenza tra l'ufficio di Cavareno e il patronato nazionale e quello provinciale relativamente agli infortuni agricoli o industriali e ai risarcimenti delle assicurazioni sociali.

a10. 2.n.2 . Carteggio ed atti 1928 - 1940 Modelli, stampati, circolari, carteggio ed atti, denunce infortuni

- 1928; - 1930; - 1933-1934: nn.1-26; - 1935: nn.1-3; - 1936; - 1937; - 1938; - 1939; - 1940 Fascicolo

384

Ente Amministrazione separata usi civici di Cavareno 1949 gennaio 5 - [1952 agosto 23]

Luoghi Cavareno (TN)

Altre forme del nome ASUC di Cavareno

Archivi prodotti Fondo Amministrazione separata usi civici di Cavareno, 01/01/1949 - 31/12/1952

Storia Gli usi civici sono dei diritti che gruppi di persone esercitano, "uti cives", su terreni e beni, quali pascoli, boschi, malghe, etc., appartenenti al loro comune o frazione. Il diritto consiste nell'uso e nel godimento di tali beni soltanto da parte degli abitanti di un determinato luogo in dipendenza della loro qualità di cittadini. Dal punto di vista tecnico- giuridico sono "beni demaniali", quindi inalienabili e indisponibili (Codice Civile, artt. 822 e sgg.). Una sentenza della Suprema Corte di Cassazione emanata il 5 gennaio 1951 riguardanti i beni d'uso civico stabilisce che "le terre del demanio universale o comunale sono proprietà delle popolazioni, non dell'ente pubblico. Il pascolo e il legnatico integrano l'antichissimo uso delle popolazioni di ritrarre dalle terre le utilità essenziali per la vita, e debbono annoverarsi fra le forme sopravviventi del primitivo collettivismo agrario, che hanno permesso per secoli alle popolazioni di partecipare al godimento in natura di terre, di pascoli e di boschi. Gli usi civici trovano il loro fondamento nell'antico dominio delle popolazioni che, per soddisfare i bisogni essenziali della vita, usavano le terre in certi modi determinati. Tali usi hanno continuato ad sussistere anche dopo l'emanazione delle leggi sull'abolizione della feudalità". All'inizio dell'Ottocento sia il governo bavarese che il Regno napoleonico mentennero distinti i beni collettivi delle frazioni o di altri nuclei aggregati dai beni che costituiscono i demani e i patrimoni dei comuni e ne regolarono il funzionamento. Alla legislazione austriaca era invece sconosciuto il concetto di uso civico come semplice diritto d'uso di un bene a favore dei cittadini di un comune o di una frazione. Gli usi civici erano considerati dalla legge austriaca come "servitù prediali". La patente imperiale del 5 luglio 1853, n. 130 dettava le norme per regolare e reluire vari diritti sulla legna, sui pascoli e sui prodotti forestali; la legge provinciale del 9 gennaio 1866, n.1 per la Contea principesca del Tirolo, emanò il regolamento comunale ed elettorale per i comuni ed era riconosciuta l'esistenza degli usi civici (vd. § 27,30, 39, 49, 60- 70); la legge del 7 giugno 1883, n. 94 conteneva norme per la divisione di beni comuni e la regolazione di diritti comuni di godimento e di amministrazione; la legge provinciale per il Tirolo del 19 giugno 1909, n. 61 provvedeva alla divisione delle porzioni di terreno, anteriormente di proprietà comune.

Gli usi civici sono stati regolamentati con la legge del 16 giugno 1927, n. 1766 (tuttora vigente) che convertiva in legge le modificazioni al R.D. del 22 maggio 1924, n. 751, del R.D. del 28 agosto 1924, n. 1484 e del R.D. del 16 maggio 385

1926, n. 895, tutti concernenti il riordinamento degli usi civici nel regno. Il R.D. del 26 febbraio 1928, n. 332 approvava il Regolamento per l'esecuzione della legge 1766/1927. La legge costituzionale del 26 febbraio 1948, n. 5 che sanciva l'autonomia regionale del Trentino-Alto Adige, investiva la regione della potestà legislativa in materia di usi civici. Le amministrazioni separate in provincia di Trento furono in seguito regolate con D.P.G.P. del 11 novembre 1952, n. 4, intitolato "Regolamento per l'esecuzione della legge provinciale 16 settembre 1952, n.1 sulle amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico". La gestione ordinaria dei beni collettivi è di norma affidata all'ente-comune, dove non preesistono forme autonome organizzative (associazioni agrarie, università agrarie, ecc.). Il comune gestisce i beni della collettività, comprese le appartenenze sub-comunali (frazionali), fino a quando non viene costituita l'amministrazione separata frazionale (legge n. 1766/1927, art. 26, co. 2). A norma delle leggi speciali in materia, la gestione delle A.S.U.C. è derogata alla disciplina della legge comunale e provinciale (T.U. del 3 marzo 1934, n. 383, art. 84, co. 2). L'amministrazione separata frazionale gestisce i beni con bilanci ed inventari separati, a profitto dei frazionisti, ed è soggetta alla sorveglianza del podestà del comune che ne può rivedere i conti (R.D. n.332/1928, art. 64, co. 3).

Il consiglio comunale di Cavareno con deliberazione n.166 del 17 dicembre 1948 decideva di procedere alla separazione delle amministrazioni dei beni di uso civico tra le frazioni di Cavareno (capoluogo), Sarnonico, Ronzone e Seio. La prefettura di Trento il 5 gennaio 1949 approvava in via di massima tale provvedimento. Con decreto della Giunta provinciale di Trento del 22 settembre 1949, n. 6779/4/3 veniva nominato il commissario per l'amministrazione separata degli usi civici di Cavareno. Si presume che con la ricostituzione delle frazioni di Ronzone, Ruffré e Sarnonico in comuni autonomi avvenuta nel dicembre del 1952, l'A.S.U.C. di Cavareno abbia cessato di funzionare. La prima data riportata nell'intestazione è quella istituzionale; la seconda è relativa all'ultima attestazione presente in archivio reperibile nella deliberazione n.9 del comitato degli usi civici, di data 1952 agosto 23.

Condizione giuridica La legge del 16 giugno 1927, n. 1766 di conversione del R.D.L. 22 maggio 1924, n. 751, intitolata "Legge di riordinamento degli usi civici nel regno" e il Regolamento di attuazione approvato con il R.D. 26 febbraio 1928, era diretta ad unificare in un testo nazionale le diverse normative preunitarie. Il R.D. del 30 dicembre 1923, n. 3267 ("legge forestale") regolava le norme e le amministrazioni per i terreni utilizzati a bosco e a pascolo. La legge comunale e provinciale datata 3 marzo 1934, n. 383 trattava dell'amministrazione separata dei terreni assegnati alle frazioni.

Funzioni, occupazioni e attività La legge tuttora vigente (L. n.1766/1927 e il Regolamento esecutivo approvato con R.D. n. 332/1928) è diretta essenzialmente ad inserire beni e diritti delle popolazioni (Proprietà e diritti collettivi), identificati in un regime di gestione programmata a destinazione vincolata e diversificata secondo la vocazione dei beni: gestione a fini produttivi e di conservazione ambientale in base a piani economici di sviluppo per i patrimoni silvo-pastorali (beni di categoria A) e ripartizione in quote da assegnarsi in enfiteusi agli aventi diritto per le terre destinate a coltura (terre di categoria B).

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L'art. 11 della legge n. 1766/1927 comprende sia i beni collettivi originari, intendendo per tali sia i beni delle comunità di abitanti organizzate stabilmente in un territorio e le terre acquisite attraverso ogni forma di possesso collettivo, sia i beni assegnati ai comuni, frazioni o associazioni agrarie per effetto delle operazioni di sistemazione delle terre e di liquidazione dei diritti di cui all'art. 1 della stessa legge e normative anteriori. Per risolvere una questione sorta negli ultimi decenni del XIX secolo, circa la natura dei beni della collettività intestati al comune e destinati all'esercizio degli usi, il legislatore del 1927 ha sottoposto allo stesso regime tutti i beni posseduti dai comuni (e frazioni) su cui si esercitavano gli usi, comprendendo così tra le terre collettive anche quelle gravate da usi che fossero comunque nel possesso del comune. Vi erano anche beni non di origine civica ma assimilati ad essi con leggi speciali (p.e. la legge del 1° dicembre 1971, n. 1102 "legge-montagna") oltre alle terre acquistate ai sensi dell'art. 22 della legge n. 1766/1927 per aumentare la massa delle terre da quotizzare (agevolazione per l'acquisto di nuove terre disposte dal D.L.L. del 14 luglio 1918, n. 1142). Le terre collettive, prima del 1927, erano indicate con termini diversi nelle varie località e regioni: "demani universali" nel sud, "proprietà o domini collettivi" negli ex-Stati pontifici, "terre comuni, comunanze, comunaglie, regole, vicinie" in altre zone d'Italia e nell'arco alpino. Questi beni furono in passato utilizzati dagli utenti per fini esistenziali e a scopo di commercio. L'associazione degli utenti di norma costituì il nucleo su cui si sono formati i comuni moderni, quali enti rappresentativi della comunità e dei suoi diritti. In base a ciò, in giurisprudenza è stato sempre tenuto presente il rapporto "universitas civium" - intesa come comunità di abitanti organizzata in un territorio - ed "ente-comune", quale successore della prima; anche quando la gestione dei beni pubblici è passata al comune, si è mantenuta distinta la gestione degli usi civici. Il R.D. n. 332/1928 affermava che, dopo l'approvazione del piano di massima per la destinazione delle terre di uso civico, il commissario regionale doveva emanare un decreto nel quale erano indicati gli usi civici accertati sulle terre assegnate alla categoria A; il decreto veniva comunicato al comune o all'associazione agraria a cui appartenevano le terre. I comuni e le associazioni agrarie erano tenuti quindi provvedere alla compilazione dei regolamenti di uso civico (in armonia con i piani economici dei boschi) e dei regolamenti per il godimento dei pascoli montani previsti dalla legge forestale del 30 dicembre 1923, n. 3267 e dal relativo Regolamento (R.D. n. 1126/1926); i regolamenti venivano poi sottoposti all'approvazione dei consigli provinciali dell'economia. Ancora secondo il Regolamento n. 332/1928, sulle rendite delle terre gravavano delle imposizioni fiscali (oltre alle spese di amministrazione e sorveglianza); era quindi facoltà del comune o dell'associazione agraria imporre agli utenti un corrispettivo per l'esercizio degli usi consentiti. Erbe e legna esuberanti potevano essere vendute a profitto dell'amministrazione del comune o dell'associazione agraria ed era espressamente vietata la divisione del ricavato della vendita fra gli utenti.

Struttura amministrativa Nel sistema della legge n. 1766/1927 alle operazioni di sistemazione dei beni e diritti collettivi provvedevano organi speciali di giurisdizione ordinaria succeduti agli organi preunitari (art. 34): i Commissari regionali per gli usi civici. Essi svolgevano in prevalenza funzioni amministrative, ma quando nel corso delle operazioni sorgevano contestazioni su diritti dovevano risolverle in via incidentale come giudici sospendendo nel frattempo il procedimento. La loro nomina avveniva con decreto reale su proposta del Ministero per l'Economia Nazionale con consenso del Ministro per la Giustizia e Affari di Culto, ed erano scelti fra i magistrati di grado non inferiore a quello di consigliere di corte d'appello; prendevano poi il nome di Commissari per la liquidazione degli usi civici. In seguito ad una sentenza della Corte Costituzionale del 1989 la nomina dei commissari viene rimessa al Consiglio Superiore della Magistratura.

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Dai Commissari dipendevano uno o più assessori da scegliersi fra i magistrati di grado non superiore a quello di consigliere di appello, ovvero tra i funzionari di Stato. Essi venivano nominati con decreto del Ministro per l'Economia Nazionale, previo consenso del ministro dal quale dipendevano. Compito degli assessori era coadiuvare il commissario in tutte le sue operazioni: il commissario cioè poteva affidare loro tutti gli atti di istruzione e delegarli a trattare e ricevere le conciliazioni. Per l'istruttoria e per le operazioni di loro competenza, i Commissari potevano servirsi di speciali incaricati. Ma gli atti di assessori e incaricati non erano validi senza l'approvazione del commissario. I Commissari, sempre assistiti da un segretario con funzioni di cancelliere, procedevano, su istanza degli interessati oppure d'ufficio, all'accertamento, alla valutazione ed alla liquidazione dei diritti degli usi civici, allo scioglimento delle promiscuità ed alla rivendicazione e ripartizione delle terre. Si formavano così dei piani di massima per la destinazione dei fondi pervenuti al comune o all'associazione agraria e di quelli già in precedenza da loro posseduti. Seguiva dunque una ripartizione in quote: un delegato tecnico o un perito nominato dal commissario doveva formulare un piano di ripartizione in unità fondiarie delle terre destinate alla coltura agraria, che conteneva anche l'indicazione delle migliorie che i concessionari erano tenuti ad eseguire e dei canoni da pagare. In seguito il commissario formulava un bando col quale tutti i capi di famiglia (che avevano diritto a concorrere) erano invitati a fare domanda per l'assegnazione delle quote. Le domande erano esaminate da una commissione presieduta dal podestà del comune o della frazione interessata e composta da sei membri scelti fra i cittadini del comune o della frazione e dal pretore del mandamento. Se il numero degli ammessi al bando superava la quota delle terre disponibili, la commissione sceglieva un numero di concorrenti pari a quello delle quote, preferendo i meno abbienti. I concorrenti che si ritenevano lesi dalle deliberazioni della commissione potevano fare ricorso al commissario regionale. I Commissari decidevano tutte le controversie circa l'esistenza, la natura e l'estensione dei diritti sopra citati; curavano la completa esecuzione delle proprie decisioni e di quelle anteriori non ancora eseguite. In Trentino i Commissari assumevano le funzioni delle commissioni e dei commissari già istituiti nelle nuove province per effetto della legge dell'ex impero austro-ungarico del 7 giugno 1883, n. 94, e delle leggi ed ordinanze provinciali per le operazioni agrarie sulla divisione, sul regolamento e sull'affrancazione dei relativi diritti di godimento. Le decisioni dei commissari erano impugnabili solo con reclamo presso la Corte d'Appello avente giurisdizione nei territori dove erano situati i terreni della controversia.

Contesto generale In forza della L. n. 1766/1927: Il ministro per l'economia nazionale determinerà la circoscrizione e la sede di ciascun commissariato ed ha la suprema direzione per l'esecuzione della legge. Inoltre il R.D. n. 332/1928 (art. 67) recita che quando si dovrà procedere all'affrancazione di usi civici su terre private, allo scioglimento delle promiscuità, o alla reintegra di terre comuni o demani comunali, il ministero per l'economia nazionale stabilirà con suo decreto a quale dei commissari debba essere affidata l'esecuzione delle operazioni e la decisione di tutte le controversie dipendenti da esse. Secondo i dettami del R.D.L. n.751/1924 e della L. n. 1766/1927, contro le decisioni dei commissari delle questioni concernenti l'esistenza, l'estensione dei diritti sugli usi civici e la rivendicazione delle terre è ammesso il reclamo alle corti d'appello, avente giurisdizione nei territori ove siano situati i terreni in controversia, o la loro maggior parte (art. 32). La L. del 10 luglio 1930, n.1078 "Definizione delle controversie in materia di usi civici" modifica l'art. 32 della legge n. 1766/1927 indicando che i reclami contro le decisioni dei commissari sono deferiti all'esclusiva competenza della corte d'appello di Roma (art.3). La notificazione della sentenza è fatta dalla cancelleria, d'ufficio, mediante invio del

388 dispositivo alle parti tramite posta. Il ricorso alla cassazione deve essere proposto entro 45 giorni e quando la sentenza sia cassata, la causa è rinviata alla stessa corte d'appello di Roma, la quale deve conformarsi alla decisione della cassazione sul punto di diritto sul quale questa ha pronunciato (artt. 7 e 8). Inoltre per la trattazione delle cause d'appello, è istituita temporaneamente presso la corte d'appello di Roma una sezione speciale. Il ministro per l'agricoltura e le foreste può promuovere avanti ai commissari regionali, alla sezione speciale della corte d'appello ed alla corte di cassazione ogni azione e ricorso a difesa dei diritti delle popolazioni anche in contraddizione col comune o con l'associazione agraria (artt. 9 e 10).

L'A.S.U.C. di Cavareno manteneva rapporti con il comune ed era soggetta alla tutela della Giunta provinciale di Trento.

Fonti normative Regio decreto legge 22 maggio 1924, n. 751, "Riordinamento degli usi civici nel regno" Legge 16 giugno 1927, n. 1766, "Conversione in legge con modificazioni del R.D. 22 maggio 1924, n. 751, riguardante il riordinamento degli usi civici del regno, del R.D. 28 agosto 1924, n. 1484, e del R.D. 16 maggio 1926, n. 895 sulla stessa materia" Regio decreto 26 febbraio 1928, n. 332, "Approvazione del regolamento per la esecuzione della legge 16 giugno 1927, n. 1766, sul riordinamento degli usi civici del regno". Legge 10 luglio 1930, n. 1078, "Definizione delle controversie in materia di usi civici" Legge 16 marzo 1931, n. 377, "Norme per la coordinazione della legge sugli usi civici con quelle sulla bonifica integrale" Decreto legislativo luogotenenziale 19 ottobre 1944, n. 284, "Accelerazione della procedura di ripartizione delle terre di uso collettivo fra i contadini" Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1951, n. 574, "Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACCvr, "a11. Archivio dell'A.S.U.C. di Cavareno". Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Anna GUASTALLA citato in bibliografia. Bibliografia GUASTALLA A., (a cura di), Profilo storico-istituzionale dell' Amministrazione separata per gli usi civici. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999 (dattiloscritto)

389 fondo a11 Amministrazione separata usi civici di Cavareno, 1949 - 1952 (con doc. fino al 1954)

3 registri; due fascicoli

Soggetti produttori Amministrazione separata usi civici di Cavareno, 1949 gennaio 5 - [1952 agosto 23]

Contenuto L'archivio dell'ASUC di Cavareno costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Cavareno e comprende documentazione dal 1949 al 1952, ampliamente incompleta. Il fondo archivistico, si presentava composto da tre registri contenenti alcune carte sciolte, che sono state estratte, in quanto non vincolate ad essi e ordinate in sequenza numerica di protocollo, nella serie "carteggio ed atti"; la contabilità è composta da un unico bilancio di previsione.

Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno".

È aggregato di: Fondo Comune di Cavareno

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

ACCvr, "a11. Archivio dell'amministrazione separata degli usi civici di Cavareno"

Per le fonti normative e la bibliografia vedi la descrizione del fondo archivistico del comune di Cavareno.

390 serie 1 Deliberazioni del comitato d'amministrazione, 1949 - 1952 (con doc. fino al 1954)

Contenuto La serie si compone di due registri: il primo riporta un solo verbale di deliberazione mentre il secondo dopo le deliberazioni del comitato d'amministrazione A.S.U.C. contiene una deliberazione del 10 dicembre 1954 del comitato comunale per la spartizione della montagna promiscua con Ruffrè.

a11.1.n.1 . "Registro deliberazioni comitato amministrazione separata degli usi civici dal 27.04.1949..." 1949 aprile 27 n.1 Registro, c.1 a11.1.n.2 . "Registro dei verbali di deliberazione dall'aprile 1950 e comitato spartizione della montagna promiscua con Ruffrè" 1950 aprile 21 - 1954 dicembre 10 - A.S.U.C. di Cavareno: nn.1-9, 1950 aprile 21 - 1952 agosto 23; ogni deliberazione presenta attaccati con un punto di cucitrice gli allegati alle deliberazioni e copia delle stesse.

- comitato, 1954 dicembre 10 Registro, cc.6 n.n.

391 serie 2 Protocolli della corrispondenza, 1950

Contenuto La serie comprende un unico registro relativo soltanto alla documentazione del 1950.

a11.2.n.3 . Protocollo della corrispondenza 1950 marzo 22 - 1950 giugno 27 nn. di prot.1-13 Registro

392 serie 3 Carteggio ed atti, 1950

Contenuto Questa serie raccoglie, in un fascicolo, la documentazione del solo anno 1950, rinvenuta nei registri e che è stata estrapolata in quanto ad essi non vincolata e avente una propria autonomia.

a11.3.n.4 . Carteggio ed atti 1950 nn. di prot.1-13 Fascicolo

393 serie 4 Bilanci di previsione, 1950

Contenuto La serie comprende un unico registro.

a11.4.n.5 . Bilancio di previsione 1950 Registro

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Ente Ufficio del giudice conciliatore di Cavareno 1929 luglio 1 - 1995 maggio 1

Luoghi Cavareno (TN)

Archivi prodotti Fondo Ufficio del giudice conciliatore di Cavareno, 01/01/1929 - 31/12/1989

Storia Con il R.D. del 4 novembre 1928, n. 2325, in vigore dal 1° luglio 1929 venne estesa anche al Trentino la normativa riguardante l'ordinamento giudiziario, già operante nel resto d'Italia, che seguiva i dettami del R.D. datato 6 dicembre 1865, n. 2626. La legge datata 21 novembre 1991, n. 347, in vigore dal 1° maggio 1995, sopprimeva l'ufficio del giudice conciliatore, istituendo il giudice di pace.

L'ufficio di Cavareno risulta attivo dal 15 luglio 1929, in conformità alla legge, come si evince dal giuramento del messo comunale nelle sue funzioni di usciere del Giudice conciliatore e del segretario comunale nelle sue funzioni di cancelliere (1); l'ultima attestazione è datata 20 marzo 1989 e si riferisce alla nomina da parte della Giunta regionale del giudice conciliatore di Cavareno nella persona di Ezio Springhetti (2). Le date riportate nell'intestazione sono quelle istituzionali.

Condizione giuridica Unificata nella sua maggior parte l'Italia, il nuovo Regno aveva il procedimento civile regolato da quattro codici diversi: quello delle Due Sicilie del 1819, il Regolamento toscano del 1814, il Regolamento lombardo del 1796, il Codice sardo del 1859. Con la legge sull'Ordinamento giudiziario del 6 dicembre 1865, n. 2626, si scelse di istituire in tutto il territorio nazionale la figura del conciliatore, sulla cui esistenza si armonizzò poi il codice di procedura civile. Successivamente alla sua estensione in tutto il territorio nazionale, l'istituto conciliativo fu oggetto di proposte di riforma al fine di renderlo sempre più agile ed efficente. Dopo la legge del 26 giugno 1868 relativa alle sentenze dei conciliatori, fu operata una prima riforma con la legge del 23 dicembre 1875, n. 2839, la quale, tra l'altro, istituì i vice conciliatori. Con la legge del 16 giugno 1892, n. 261, veniva regolato il funzionamento di un vero e proprio ufficio di conciliazione e furono aumentati i requisiti necessari per la nomina a giudice conciliatore. Il R.D. 26 dicembre 1892, n. 728 era il regolamento di applicazione alla legge sopracitata. Alla legge n. 261/1892 fece seguito, ultima nel riordino sostanziale dell'istituto, la legge del 28 luglio 1895, n. 455, la quale dettava norme semplificate di procedura innanzi ai conciliatori. Con il R.D. del 4 novembre 1928, n. 2325 "Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al Regno", venne estesa anche al Trentino la normativa riguardante l'ordinamento giudiziario, già operante nel resto d'Italia. 395

La legge datata 18 dicembre 1941, n. 1368 organizzava nuovamente gli uffici di conciliazione. Il D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122 dettava norme sugli uscieri di conciliazione. Le attribuzioni degli ufficiali giudiziari e dei loro aiutanti erano regolate dalla legge del 18 ottobre 1951, n. 1128. Per gli uscieri, chiamati "messi" di conciliazione in seguito alla legge del 3 febbraio 1957 (art.1), rimasero invece in vigore le norme anteriori (R.D. 26 dicembre 1892, n. 728; L. 24 marzo 1921, n. 298; T.U. 28 dicembre 1924, n. 2271; L. 22 dicembre 1931, n. 1677; R.D. 8 giugno 1933, n. 61; D.L.L. 1° febbraio 1946, n.122). Le leggi del 18 luglio 1956, n. 761 e del 25 luglio 1966, n. 571 stabilivano l'ammontare del limite di valore nella competenza dei conciliatori e del pretore e disponevano il limite di inappellabilità delle sentenze del conciliatore. La legge del 3 febbraio 1957, n. 16 dettava norme sul servizio e la denominazione degli uscieri di conciliazione.

Funzioni, occupazioni e attività Inseriti in ogni comune, i conciliatori e i vice conciliatori sono giudici singoli, non appartenenti alla magistratura professionale, sono cioè cittadini incaricati, temporaneamente e a titolo gratuito, dell'esercizio di funzioni giudiziarie. Essi amministrano la giustizia nell'ambito del territorio di competenza che coincide col territorio del comune cui sono addetti. Con la legge del 18 dicembre 1941, n. 1368 venivano riorganizzati gli uffici di conciliazione: l'art. 28 prevedeva che presso l'ufficio fossero tenuti: 1) il "ruolo generale" degli affari civili, nel quale erano segnati in ordine cronologico tutti gli affari dell'ufficio di conciliazione; 2) una "rubrica alfabetica" generale degli affari civili; 3) il "ruolo di udienza", nel quale erano segnate le cause portate alla discussione davanti al conciliatore e riportate le dichiarazioni delle parti e i provvedimenti relativi all'udienza; 4) il "registro cronologico" dei provvedimenti e degli altri atti originali compilati dal cancelliere; 5) il "registro di repertorio" degli atti soggetti a registrazione; 6) il "registro delle spese di giustizia" anticipate dall'erario in materia civile; 7) il "registro delle spese" inerenti alle cause riflettenti persone o enti ammessi alle prenotazioni a debito; 8) il "registro di carico dei depositi " per spese di cancelleria, contenente per ogni affare la riproduzione del foglio apposito incluso nel fascicolo di ufficio; 9) il "registro di scarico dei depositi" per spese di cancelleria. Tutti i registri, prima dell'uso, dovevano essere numerati e vidimati dal pretore, ed in qualunque momento egli poteva farseli presentare per controllarne la tenuta. Oltre ai registri predetti, il cancelliere del conciliatore, doveva tenere i seguenti registri, numerati e vidimati dal conciliatore: 1) registro dei depositi giudiziari; 2) registro dei mandati su depositi giudiziari; 3) registro di scarico dei depositi di carta bollata; 4) registro dei proventi di cancelleria. Se il numero degli affari era rilevante, il conciliatore, su proposta del dirigente di cancelleria, poteva autorizzare la divisione per materia del ruolo generale e della rubrica alfabetica generale corrispondente; e poteva autorizzare la divisione del registro cronologico in due volumi contenenti uno i numeri pari e l'altro i numeri dispari o anche in volumi distinti per materia.

Struttura amministrativa Il R.D. datato 6 dicembre 1865, n. 2626 sull'ordinamento giudiziario del Regno prevedeva l'istituzione presso ogni comune di un conciliatore di nomina regia che, assistito dal segretario comunale in veste di cancelliere, avrebbe dovuto comporre, su richiesta delle parti, le controversie minori ed eventualmente giudicare delle medesime. Con disposizioni successive alla legge del 16 giugno 1892, n. 261, veniva regolato il funzionamento di un vero e proprio ufficio di conciliazione, retto da un giudice elettivo competente in materia di "azioni personali, civili e commerciali" fino a 100 lire di valore, di "danni dati" fino alla stessa somma e di locazioni di immobili.

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Con il R.D. 26 dicembre 1892, n. 728 si stabiliva che il giudice veniva scelto sulla base di apposite "liste degli eleggibili" compilate dalle giunte comunali, e nominato dal presidente del Tribunale su proposta del Procuratore regio. Nei comuni divisi in borgate, frazioni, quartieri, o anche ripartiti in circoscrizioni, potevano essere istituiti, con decreto del Presidente della Repubblica, uffici distinti di giudice conciliatore. Ogni ufficio era retto da un conciliatore e vi era addetto, di regola, un vice conciliatore; se era necessario potevano esservi addetti più vice conciliatori. I conciliatori e i vice conciliatori erano magistrati onorari che ricoprivano un ufficio gratuito per la durata di tre anni (ma potevano essere riconfermati), a seguito di nomina deliberata dal Consiglio superiore della Magistratura ed adottata - secondo la regola prevista per le deliberazioni del Consiglio superiore - con decreto del Presidente della Repubblica. Era anche previsto che il Consiglio superiore, sempre con decreto presidenziale, delegasse la nomina dei conciliatori ai presidenti delle corti di appello. Nei fatti, il Consiglio si avvaleva largamente di tale facoltà e la scelta del conciliatore avveniva sostanzialmente in sede locale: la stessa proposta di nomina era attribuita al pretore, che chiedeva, preventivamente, il parere degli organi di polizia, dei Consigli dell'ordine degli avvocati e procuratori, nonchè, quando i candidati erano pubblici dipendenti, dei rispettivi capi ufficio. I requisiti per la nomina a giudice conciliatore erano i seguenti: cittadinanza italiana, residenza nel comune, età non inferiore ai 25 anni. Era peraltro invalsa la prassi, contrariamente anche a disposizioni ministeriali (cfr. circolare del Ministero di Grazia e Giustizia, ufficio IV, n. 1765/11356 del 19 settembre 1959), che le proposte per la nomina dell'ufficio venissero avanzate al pretore da parte dei sindaci. Ciò comportava la possibilità di conservare quel particolare nesso tra conciliatore e municipalità, nesso che, prima del vigente sistema di scelta, era sancito attraverso l'invio di terne periodicamente avanzate dalla municipalità, sottoposte all'autorità regia ed entro le quali si doveva scegliere il giudice. La scelta doveva naturalmente ricadere su elementi capaci di assolvere degnamente, per requisiti di indipendenza, carattere e prestigio, le funzioni di magistrato onorario. Le cause di incompatibilità con le funzioni di conciliatore erano soltanto di due qualità. La prima: di magistrato professionista e, in genere, di funzionario in attività di servizio appartenente o addetto all'ordine giudiziario; la seconda: di funzionario o di agente di pubblica sicurezza in attività di servizio. Dopo la nomina, il conciliatore ed il vice conciliatore ricevevano dal pretore il relativo decreto e prima di assumere le loro funzioni dovevano prestare giuramento secondo la formula di cui alla legge del 23 dicembre 1946, n. 473, davanti al pretore. Il giuramento non si ripeteva nel caso di riconferma della carica. Fino al 1984 il codice civile abilitava il giudice conciliatore a decidere determinate categorie di controversie entro un limite di valore, cioè cause relative a beni mobili e a contratti di locazione di beni immobili. Il controllo sul conciliatore era risolto sostanzialmente sul piano disciplinare. La sorveglinza era infatti esercitata dal presidente della corte d'appello, dal presidente del tribunale e dal pretore con riguardo agli uffici di conciliazione esistenti, rispettivamente, nel distretto, nel circondario e nel mandamento. Erano anche previste ipotesi di decadenza, revoca e dispensa dall'ufficio. Tra il conciliatore ed il vice conciliatore non vi era alcun rapporto di subordinazione stante il dettato costituzionale per cui il giudice è soggetto "solo alla legge". Pertanto il giudice conciliatore per così dire "titolare" aveva, rispetto al vice conciliatore, esclusivamente il compito di coordinare l'attività dell'ufficio distribuendo tra i vari giudici le cause che sopravvenivano. Le funzioni di cancelliere di conciliazione erano esercitate dal segretario comunale o da altro impiegato della segreteria o da altre persone residenti nel comune, che presentassero le necessarie garanzie di idoneità. In caso di mancanza o impedimento temporaneo del cancelliere spettava al sindaco provvedere a delegare un altro impiegato del comune. Il cancelliere, anche se assunto in via provvisoria, doveva prestare giuramento davanti al conciliatore. Nell'esercizio delle

397 sue funzioni, il cancelliere diventava funzionario dell'ordine giudiziario ed era soggetto alla vigilanza del Procuratore della Repubblica. Compito del cancelliere era documentare le attività del conciliatore, quelle proprie e quelle delle parti in causa; assisteva il giudice in tutti gli atti dei quali doveva essere formato processo verbale. Il cancelliere inoltre redigeva il processo verbale di udienza sotto la direzione del conciliatore. I cancellieri avevano l'obbligo di tener separati i registri per l'annotazione degli "avvisi alle parti", delle "tasse di bollo iscritte a debito nelle cause di gratuito patrocinio", e delle "convocazioni e deliberazioni dei Consigli di famiglia e di tutela" delegati dal pretore. Dovevano anche conservare "in distinti volumi di inserzione", separatamente per le cause fino e oltre le 50 lire, le serie cronologiche dei "processi verbali di conciliazione", dei "processi verbali vari", "ordinanze e altri atti in cause" e degli "originali delle sentenze". Raccolte distinte dovevano inoltre essere costituite per le "dichiarazioni di ricorso in appello al pretore" e per gli "atti di notorietà" delegati dal pretore stesso. Le funzioni di ufficiale giudiziario detto anche messo o usciere, ausiliario dell'ordine giudiziario, presso ogni ufficio di conciliazione erano esercitate dall'inserviente comunale o da altre persone residenti nel comune, con le necessarie garanzie di idoneità, previa autorizzazione concessa con decreto del presidente del tribunale. Prima dell'esercizio delle sue funzioni l'ufficiale giudiziario doveva prestare giuramento con la stessa formula del cancelliere. La denominazione "usciere", usata da tutte le leggi che hanno preceduto l'ordinamento giudiziario del 1941, venne da questo abbandonata, ma riapparve nel D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122 che ne modificò la competenza e migliorò il loro trattamento economico. Gli ufficiali giudiziari notificavano in forma esecutiva le sentenze dei conciliatori e i provvedimenti da loro emanati, secondo le norme dettate dal D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122 che innovava il sistema anteriore per il quale la notifica delle sentenze spettava agli ufficiali giudiziari delle preture; essi dovevano anche notificare le ingiunzioni ed eseguire i pignoramenti riguardanti la procedura coattiva per la riscossione delle entrate patrimoniali dello stato e dei comuni e per il recupero delle spese di spedalità (legge del 14 aprile 1930, n. 639). Era consentito alle parti di stare in giudizio personalmente, senza ministero di difensore. Inoltre davanti ai conciliatori che si trovano in comuni diversi dalle sedi di preture, le parti potevano farsi rappresentare da persona che, pur priva della qualità di difensore professionale, fosse munita di mandato scritto.

Contesto generale Il controllo sugli uffici di conciliazione spettava di norma (eccezion fatta per le regioni Trentino- Alto Adige e Val d'Aosta per le quali la vigilanza spettava alle Giunte provinciali) al presidente della Corte d'Appello, al presidente del Tribunale ed al Pretore secondo le rispettive competenze territoriali: distretto, circondario, mandamento (art. 229 dell'ordinamento giudiziario). Anche la nomina dei conciliatori spettava in Trentino-Alto Adige ai presidenti delle Giunte provinciali, ai quali era fatto solo l'obbligo di comunicare i nomi dei prescelti alle Corti d'Appello ed al Ministero di Grazia e Giustizia.

Fonti normative Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866 Legge 16 giugno 1892, n. 261, "sulla competenza dei conciliatori" Regio decreto 26 dicembre 1892, n. 728, "Approvazione regolamento per l'esecuzione della legge 16 giugno 1892, n. 261, sulla competenza dei conciliatori" Regio decreto 14 aprile 1910, n. 639, "che approva il testo unico delle leggi relative alla riscossione delle

398 entrate patrimoniali dello stato" Regio decreto 28 dicembre 1924, n. 2271, "Testo organico dell'ordinamento del personale degli ufficiali giudiziari, del personale degli uscieri giudiziari, e del personale addetto agli uffici di conciliazione" Regio decreto 4 novembre 1928, n. 2325, Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al regno Legge 25 giugno 1940, n. 763, "Ordinamento degli uffici di conciliazione" Regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, Ordinamento giudiziario Regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, "Disposizioni per l'attuazione del Codice di procedura civile e disposizioni transitorie" Decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 1973, n. 49, "Norme di attuazione dello statuto speciale del Trentino-Alto Adige e delle Province di Trento e Bolzano e funzioni regionali" Legge 30 luglio 1984, n. 399, "Aumento dei limiti di competenza del conciliatore e del pretore" Decreto del Presidente della Giunta regionale 29 gennaio 1987, n. 2/L, "Approvazione del testo unico delle leggi regionali per l'elezione del Consiglio regionale" Legge 21 novembre 1991, n. 374, "Istituzione del giudice di pace"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACCvr, "a12. Archivio dell'ufficio del giudice conciliatore". Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Anna GUASTALLA citato in bibliografia. Bibliografia GUASTALLA A., (a cura di), Profilo storico-istituzionale dell'Ufficio del giudice conciliatore, Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999 (dattiloscritto)

Note 1) ACCvr., "a12. Archivio dell' Ufficio del giudice conciliatore di Cavareno", 2. "Carteggio ed atti", n.2 2) "Ibidem", n.5.

399 fondo a12 Ufficio del giudice conciliatore di Cavareno, 1929 - 1989

5 buste

Soggetti produttori Ufficio del giudice conciliatore di Cavareno, 1929 luglio 1 - 1995 maggio 1

Contenuto L'archivio dell'Ufficio del giudice conciliatore di Cavareno costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Cavareno e comprende documentazione dal 1929 al 1989, purtroppo incompleta. La documentazione al momento del riordino si presentava raccolta in due buste, con pochi registri; il carteggio è stato sistemato in ordine cronologico, dove è stato possibile sono stati elencati i fascicoli con un titolo proprio. Altra documentazione si trova nella serie: "Carteggio ed atti ordinati per anno", nel fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno", sottofondo 3 relativo al comune di ordinamento italiano.

Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno".

È aggregato di: Fondo Comune di Cavareno

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

ACCvr, "a12. Archivio dell'ufficio del giudice conciliatore di Cavareno"

Per le fonti normative e la bibliografia vedi la descrizione del fondo archivistico del comune di Cavareno.

400 serie 1 Protocolli della corrispondenza, 1929 - 1935

Contenuto Il registro contiene il movimento della documentazione in arrivo e in partenza dal 1929 al 1935.

a12. 1.n.1 . "Registro di Protocollo - Ufficio del Giudice Conciliatore..." 1929 agosto 2 - 1935 giugno 15 - 1929: nn. di prot.1-45; - 1930: nn. di prot.1-10; - 1931: nn. di prot.1-3; - 1932: nn. di prot.1-9; - 1933: nn. di prot.1-43; - 1934-1935: nn. di prot.1-91 Registro

401 serie 2 Carteggio ed atti, 1929 - 1989

Contenuto La serie si compone di quattro buste, delle quali tre con una documentazione divisa per anni e in fascicoli mentre l'ultima specificatamente formata da documenti relativi alle nomine e conferme dei giudici e vice giudici conciliatori.

a12. 2.n.2 . Carteggio ed atti 1929 - 1933 - 1929: nn. di prot.1-45, si segnala: "Atti inerenti al giuramento prestato nelle forme legali del cancelliere ed usciere", 1929 luglio 15; - 1930: nn. di prot.1-9; - 1931; - 1932; - 1933: nn. di prot.2-43, si segnala: atti di conciliazione, decreti d'ingiunzione, vertenze, cause civili e commerciali. Busta a12. 2.n.3 . Carteggio ed atti 1934 Atti di citazione, atti di conciliazione, decreti d'ingiunzione, atti relativi al recupero crediti, vertenze, cause civili e commerciali. Busta a12. 2.n.4 . Carteggio ed atti 1935 - 1969 - 1935: atti di citazione, atti di conciliazione, decreti d'ingiunzione, atti relativi al recupero crediti, vertenze, cause civili e commerciali; - 1936: atti di citazione, atti di conciliazione, decreti d'ingiunzione, atti relativi al recupero crediti, vertenze, cause civili e commerciali; - 1939: ricorsi per ingiunzione, avvisi di chiamata in conciliazione, atti di citazione per biglietto, atti di conciliazione, verbali d'udienza per licenza di finita locazione; - 1940: atto di citazione, avvisi di chiamata in conciliazione, avvisi per conciliazione; - 1941: atti di citazione, avvisi per concilazione; - 1942; - 1945: atto di citazione, verbale di verificazione dei registri di stato civile eseguito dall'ufficio di conciliazione di Cavareno; - 1946: sentenza; - 1949: verbale di verificazione dei registri e degli atti dell'ufficio di conciliazione, atto di citazione per sfratto; - 1953; - 1958: dichiarazione; - 1959: si segnala: avvisi di conciliazione, atti per citazione, sentenze e ricorsi, 1950 - 1959; verbali di verificazione dei registri e degli atti dell'ufficio di conciliazione, 1953 - 1959;

402

1969: sentenze e sedute di conciliazione. Busta a12. 2.n.5 . Nomine, conferme, verbali di giuramento e decreti di nomina 1967 - 1989 Nomine e conferme in carica del giudice e vice giudice conciliatore, verbali di giuramento e decreti di nomina del presidente della giunta regionale dal 1968 al 1991 Busta

403 serie 3 Ruoli delle udienze, 1929 - 1959

Contenuto La serie è formata da tre registri nei quali sono annotate le udienze avvenute negli anni, i motivi, le discussioni e il tenore dei provvedimenti presi dal giudice in presenza delle parti in causa.

a12. 3.n.6 . "Registro delle udienze" (tit. int.) 1929 agosto 22 - 1936 dicembre 27 Registro a12. 3.n.7 . "Ruolo di udienza" (tit. int.) 1950 maggio 20 - 1953 aprile 4 Registro a12. 3.n.8 . "Ruolo di udienza" 1954 gennaio 25 - 1959 aprile 2 Registro

404 serie 4 Repertori degli atti soggetti alla tassa di registro da tenersi dal cancelliere, 1936 - 1957

Contenuto Nei registri sono annotati gli atti soggetti alla tassa di registrazione in finche così suddivise: numero progressivo, data, natura, generalità e domicilio delle parti, indicazione sommaria dei beni, importo in Lire, note delle registrazioni e osservazioni. La serie comprende un unico registro.

a12.4.n.9 . "Repertorio degli atti soggetti alla tassa di Registro da tenersi dal Cancelliere del Conciliatore" 1936 dicembre 27 - 1957 gennaio 31 (1) Registro Note 1. L'ultima data si riferisce al timbro di verifica dell'ufficio del registro di Cles.

405

Ente Banda musicale Dopolavoro di Cavareno 1928 novembre 9 - [1931 ottobre 1]

Luoghi Cavareno (TN)

Archivi prodotti Fondo Banda musicale Dopolavoro di Cavareno, 01/01/1928 - 31/12/1931

Storia Nell'ambito dell'organizzazione "Opera nazionale Dopolavoro" si inserisce la creazione, il 9 novembre 1928, di una banda musicale a Cavareno, come testimoniano lo statuto e le schede di adesione "all'istituenda Società banda musicale dopolavoro di Cavareno" (1), che forniscono la data della prima attestazione dell'esistenza di questa istituzione. Nel 1929 vennero acquistati gli strumenti dalla ditta Bottali di Milano. L'ultima attestazione si trova nella riscossione degli interessi maturati avvenuta il I ottobre 1931, sul libretto a risparmio della Cassa rurale di Cavareno (2). Le prima data riportata nell'intestazione è quella istituzionale, la seconda corrisponde all'ultima attestazione.

Condizione giuridica Associazione musicale, retta da uno statuto approvato dal podestà il 9 novembre 1928 (3).

Funzioni, occupazioni e attività Le finalità dell'opera nazionale Dopolavoro erano: "promuovere il sano e proficuo impiego delle ore libere dei lavoratori intellettuali e manuali con istituzioni dirette a sviluppare le loro capacità fisiche, intellettuali e morali" (4). Tutto questo con manifestazioni sportive, ricreative, culturali. In questo ambito si colloca la nascita della Banda musicale di Cavareno, che allietava con la sua musica alcune manifestazioni locali.

Struttura amministrativa La Banda era amministrata da una direzione retta da un presidente che era il podestà di Cavareno, da un vicepresidente,e da 4 consiglieri; si serviva di un cassiere, era sostenuta economicamente dal comune con un contributo annuale e dai soci sostenitori e onorari che si distinguevano in base alla quota versata: £ 5 per i sostenitori e £ 200 per gli onorari. Concorreva allo stipendio del maestro (si presume pertanto che il maestro dirigessetutt'è due le bande) versando una quota di £ 200 mensili alla banda di Fondo.

Contesto generale La Banda musicale Dopolavoro di Cavareno aveva rapporti con il comune di Cavareno, con la Banda di Fondo e con il Dopolavoro provinciale di Trento.

Fonti archivistiche e bibliografia 406

Fonti d’archivio ACCvr, "a 13. Archivio della Banda musicale Dopolavoro di Cavareno".

Note 1) ACCvr, "a13. Archivio della Banda musicale Dopolavoro di Cavareno", 1928 - 1931, 1. "Carteggio ed atti ", n. 1, 1928 2) ACCvr, "a13. Archivio della Banda musicale Dopolavoro di Cavareno", 1928 - 1931, 2. "Libretti bancari", 1928 - 1931, n. 2 3) ACCvr, "Archivio del comune di Cavareno", 1587 - 1962, 3. "Comune di Cavareno, 1923-1962", 12. Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1923 - 1979, n.34 "pratiche ex regime": "banda", 1928-1934 4) A.C.Bs., "7. Archivio dell'Opera nazionale dopolavoro di ", " 1. Carteggio, circolari e quaderni delle corporazioni", 1928 - 1930, n. 1 , "Norme direttive per la costituzione ed il funzionamento dei dopolavoro" : circolare del Dopolavoro provinciale di Trento del 6 marzo 1929.

407 fondo a13 Banda musicale Dopolavoro di Cavareno, 1928 - 1931

3 fascicoli

Soggetti produttori Banda musicale Dopolavoro di Cavareno, 1928 novembre 9 - [1931 ottobre 1]

Contenuto L'archivio della Banda musicale Dopolavoro di Cavareno costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Cavareno e comprende documentazione dal 1928 al 1931, purtroppo incompleta. La documentazione, raccolta in una busta è costituita da carteggio, libretti di risparmio e documenti contabili che sono stati organizzati in altrettante serie. Altra documentazione si trova nella serie: "Carteggio ed atti ordinati per oggetto", nell' "Archivio del comune di Cavareno", nel sottofondo 3 relativo al comune di ordinamento italiano.

Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno".

È aggregato di: Fondo Comune di Cavareno

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

ACCvr, "a13. Archivio della Banda musicale Dopolavoro di Cavareno"

Per le fonti normative e la bibliografia vedi la descrizione del fondo archivistico del comune di Cavareno.

408 serie 1 Carteggio ed atti, 1928 - 1931 (1)

Contenuto La serie, molto lacunosa, raccoglie in un fascicolo le schede di adesione dell'istituenda banda musicale ed un unico documento inviato dal Dopolavoro provinciale di Trento allo scopo di sollecitare la regolare iscrizione della banda "nell'elenco per la convenzione con la Società Italiana Autori ed Editori".

Note 1) Lo statuto e altri documenti sono conservati nel "Archivio del comune di Cavareno", 12."Carteggio ed atti ordinati per oggetto", n.34 "Pratiche ex-regime", 1928-1946

a13. 1.n.1 . Carteggio ed atti 1930 Fascicolo

409 serie 2 Libretti di risparmio e conto corrente, 1928 - 1931

Contenuto La serie si compone di un libretto di risparmio ed uno di conto conrrente intestati alla banda musicale di Cavareno, il primo vincolato a nome del podestà e il secondo a nome del cassiere della banda musicale.

a13. 2.n.2 . Libretti di risparmio e conto corrente 1928 - 1931 Fascicolo

410 serie 3 Documenti contabili, 1928 - 1930

Contenuto L'esiguo fascicolo di documenti contabili raccoglie contributi, fatture per l'acquisto di quaderni di musica, cancelleria e strumenti musicali e pagamenti.

a13. 3.n.3 . Documenti giustificativi 1928 - 1930 Ricevute, fatture e quietanze. Fascicolo

411

Ente Segretario comunale di Cavareno in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari 1923 dicembre 30 -

Luoghi Cavareno (TN)

Archivi prodotti Fondo Segretario comunale di Cavareno in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 01/01/1939 - 31/12/1951

Storia In base all'art. 2 della legge 30 dicembre 1923, n.2814, all'articolo unico della legge 4 giugno 1931, n.659, al decreto legge 25 agosto 1932, n.1130 e ai sensi dell'art. 68 del R.D. 14.12.1933, n.1669 nei comuni dove non esiste un notaio o un ufficiale giudiziario i protesti cambiari possono essere levati dal segretario comunale.

La prima attestazione presente in archivio, relativa a questa funzione del segretario comunale di Cavareno è del 1939 febbraio 17; la data riportata nell'intestazione è quella istituzionale. Questo servizio è ancora attivo.

Condizione giuridica Pubblico ufficiale.

Funzioni, occupazioni e attività Le funzioni sono quelle di levare i protesti cambiari. Si tratta di un incarico personale che non coinvolge il comune come istituzione.

Struttura amministrativa Ai sensi del terzo comma dell'art. 2 della legge 349/73 il segretario comunale, dietro autorizzazione del pretore competente per territorio, può servirsi del messo comunale; la Corte di Cassazione Civile, Sezione I, con sentenza n.274 del 23 gennaio 1985, ha stabilito che, configurandosi tale attività del segretario comunale con caratteri analoghi a quelli del lavoro autonomo, necessità di strutture organizzative proprie, non potendo essere utilizzate quelle del comune.

Contesto generale Per lo svolgimento di questa funzione il segretario comunale ha rapporti con la Pretura competente per territorio, con aziende e istituti di credito.

412

Fonti normative Regio decreto 14 dicembre 1933, n. 1669, legge cambiaria

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ACCvr, "a14. Archivio del Segretario comunale di Cavareno in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari". Bibliografia ZOIA M., Agenda dei comuni: 1992, (a cura di), Firenze, Editrice Caparrini, 1991

413 fondo a14 Segretario comunale di Cavareno in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 1939 - 1951

1 registro

Soggetti produttori Segretario comunale di Cavareno in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 1923 dicembre 30 -

Contenuto L'archivio del segretario comunale di Cavareno in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, comprendente documentazione dal 1939 al 1951, costituisce un fondo depositato presso l'archivio comunale omonimo. Ciò perché, essendo l'incarico del segretario, in questa materia, di carattere personale, senza il coinvolgimento del comune, il materiale prodotto non rientra nell'archivio comunale. Il fondo è esiguo. La documentazione consiste in un registro; altri documenti si trovano nella serie: "Carteggio ed atti ordinati per anno", nel fondo archivistico: "Archivio del comune di Cavareno", sottofondo 3 relativo al comune di ordinamento italiano.

Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico: n.1. "Archivio del comune di Coredo".

È aggregato di: Fondo Comune di Cavareno

Nota dell’archivista Fonti archivistiche:

ACCvr, "a14. Archivio del segretario comunale di Cavareno in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari"

Per le fonti normative e la bibliografia vedi la descrizione del fondo archivistico del comune di Cavareno.

414 serie 1 Registri degli atti di protesto, 1939 - 1951

Contenuto L'art. 73 del R.D. 14 dicembre 1933, n.1669 dispone che i notai, gli ufficiali giudiziari e i segretari comunali debbano tener nota dei protesti nel repertorio, giorno per giorno e per ordine di data.

La serie è formata da un unico registro che riporta trascritti dal segretario comunale personalmente, e poi dattiloscritti, in maniera integrale, i protesti cambiari dal 1939 al 1951.

a14.1.n.1 . "Registro trascrizione atti di protesto" 1939 febbraio 17 - 1951 febbraio 26 nn.1-23 Registro

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