Leone Iniziò Una Leggenda, Gemma L'ha Interpretata
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mercoledì 4 agosto 2004 19 L’ATOLLO DI MARLON BRANDO RESTERÀ RISERVA NATURALE VIENI AL CINEMA, CI RACCONTA BENE I CONFLITTI DEL NOSTRO TEMPO L'atollo di Tetiaroa, appartenuto a Roberto Carnero Marlon Brando, diventerà una «riserva naturale protetta, una specie di santuario Viviamo un'età di conflitti (non c'è bisogno di scriverlo hanno coinvolti e impressionati negli ultimissimi anni, e delle contrapposizioni identitarie, soprattutto in un rimane. per le specie rare di uccelli marini che lì qui): conflitti tra uomo e natura, tra i sessi, tra culture, dall'11 settembre 2001 fino alla guerra in Iraq. Un film ambito, come quello del cinema, che tende a combinare Il lavoro di Anna Camaiti Hostert è rigoroso e convin- fanno i loro nidi». Lo ha annunciato il etnie, religioni. E il cinema, nella sua valenza di spec- come Apocalypse Now (1979) di Martin Scorsese - gli elementi tecnologici con i processi culturali. Le conta- cente, oltre che costruito su una solida bibliografia. vicepresidente dell'Assemblea della chio della società, non può fare a meno di raccontarli. Il riscrittura cinematografica, spostata sulla guerra del minazioni tra Occidente e mondo postcoloniale assu- Ovviamente - ci sembra giusto specificarlo - il motivo Polinesia francese, Hiro Tefaarerea, libro di Anna Camaiti Hostert, Metix (Meltemi, pagi- Vietnam, del capolavoro di Joseph Conrad, il romanzo mono dimensioni complesse e talora inaspettate. Un del conflitto, nel cinema, non nasce con l'11 settembre o mettendo fine alle speculazioni circa la ne 240, euro 19,25), affronta un'indagine di alcune Cuore di tenebra - viene ripercorso, a partire dall'attac- film come Lanterne rosse (1991) di Zhang Yimou è con la guerra in Vietnam. In fondo il cinema, come possibilità che l'atollo del sud Pacifico pellicole degli ultimi decenni che presentano il tema di co terroristico alle Torri Gemelle di New York, nella stato accusato di aver «auto-orientalizzato» la cultura prima di esso la letteratura (nel Novecento in modo acquistato negli anni Sessanta dal divo questa conflittualità, declinata nei suoi diversi aspetti. sua capacità di rendere in modo emblematico la follia e la società cinesi ad uso e consumo dello spettatore particolare, ma nella sostanza dalle sue origini), ha da americano potesse diventare un villaggio In Chinatown (1974) di Roman Polanski, ad esempio, della guerra (oltre che quella della droga, della violenza occidentale. Gli si è obiettato, cioè, di aver voluto asse- sempre rappresentato dei conflitti. Pellicole come Me- turistico. Dalla morte dell'attore, la violenza che scopre il detective Jake (Jack Nicholson) e, ancora una volta, del sesso). condare quell'esotismo di maniera in voga in un Occi- tropolis (1926) di Fritz Lang o Tempi moderni avvenuta un mese fa, si erano fatte a Los Angeles rivela non soltanto i conflitti di classe, ma L'approccio utilizzato da Anna Camaiti Hostert è quel- dente che, piuttosto che cercare di comprendere i mondi (1936) di Charlie Chaplin (indimenticabile nel ruolo insistenti le voci di un possibile acquisto anche una violenza privata sul corpo femminile: un lo dei «visual studies» e dei «cultural studies» (di cui «altri», tende a mitizzarli, depotenziandoli così della dell'operaio travolto dalla catena di montaggio) hanno di Tetiaroa da parte di una finanziaria che incesto, che finirà in modo tragico. nel libro, nato in ambito accademico, entrano in modo loro carica eversiva e di resistenza alla colonizzazione. reso in maniera efficace il conflitto tra l'uomo e la si era già fatta avanti quando Marlon L'autrice, con una scrittura suggestiva e ricca di umori massiccio il lessico e i riferimenti teorici), strumenti Un modo efficace, in questo caso, di mascherare o macchina. O, in fondo, semplicemente, l'eterno conflit- cinema Brando era ancora in vita. il libro personali, rilegge i film sullo sfondo dei fatti che ci particolarmente adatti ad indagare i temi dell'identità quanto meno «anestetizzare» il conflitto, che però tale to tra il singolo e la società. Tom Benetollo Giorni di storia Il tempo del cambiamento Silenzi di Stato è ora in edicola il libro in edicola il libro con l'Unità a € 4,00 in più con l'Unità a € 4,00 in più Alberto Crespi parte: «Quando Tessari, nel `61, mi provò per Arrivano i titani, il provino fu una lunga serie di acrobazie, poi un sorriso in ullo schermo gigante scorrono i titoli macchina, e il ruolo fu mio. Forse proprio del Deserto dei tar- in quanto ex atleta, sul set S tari. Giuliano del Deserto dei tartari feci Gemma li legge e mor- amicizia con Gassman, che mora: «Guarda che cu- era stato nazionale di palla- lo! Siamo in ordine alfa- canestro: all’inizio delle ri- betico e io vengo subi- prese andai da lui e gli chiesi to dopo Vittorio Gas- di avere pazienza con me, sman». Giuliano Gem- che non ero abituato a un ma ha quasi 66 anni e pare un ragazzino: cinema di qualità così alta... Mi diede un nessuna meraviglia che la gente lo ricono- buffetto sulla guancia e mi disse: farai tut- sca per strada, è ancora identico al Ringo to per bene. L’amore per lo sport ci acco- che 40 anni fa ci fece scoprire il Far West. munava, ma con una differenza: lui odia- Poco importa che Una pistola per Ringo e va i cavalli! Infatti quando il maestro d’ar- Il ritorno di Ringo fossero girati in Spagna mi assegnò un destriero a ciascun mem- e diretti dall´italianissimo Duccio Tessari, bro del cast, Vittorio disse “io lo voglio di per chi era bimbo nel 1964 venivano dallo pietra, e drogato!”. In un film era caduto e stesso territorio incantato dove si aggirava- aveva una paura maledetta». no Gary Cooper e Toro Seduto. Il Ringo A proposito di buffetti: ne avesti uno di Gemma era idealmente lo stesso Ringo anche da Burt Lancaster… «Burt era il di John Wayne in Ombre rosse. Poi qualcu- mio idolo, anche perché era un ex acroba- no ci avrebbe spiegato che John Wayne ta come me. Lo conobbi sul set del Gatto- era americano e Giuliano Gemma roma- pardo, dove ebbi la fortuna di fare un paio no. Ma da ragazzini, quando si gioca agli di pose (una è tagliata, ma l’altra è nel indiani e ai cowboys, che differenza fa? «Il film: sono un generale garibaldino). Gli deserto dei tartari - continua Giuliano - è mostrai delle foto dai Titani, in cui zompa- stato il mio esordio in serie A. Valerio vo sul trampolino elastico, e gli dissi che Zurlini ebbe un bel coraggio a scegliermi, ero come lui nel Corsaro dell´isola verde. perché il mio personaggio, il maggiore Fu generoso: invece di mandarmi al diavo- Mattis, nel roman- lo, mi diede una pacca sulla guancia... Il zo di Buzzati è un Giuliano Gemma gattopardo fu un´esperienza straordinaria: ciccione laido e au- nei «Lunghi giorni vedere Visconti al lavoro era come andare toritario. Zurlini Terre assolate della vendetta», film all´università. Nel film c´era anche Teren- volle trasformarlo del 1967 (dal libro ce Hill, ancora col nome di Mario Girot- in un militare sadi- (di norma spagnole), «Giuliano Gemma. ti». co, ossessionato dal- El factor romano» A proposito: che pensasti, tu che eri la disciplina, e mi agosto 1964, esce «Per un eroe del western «serio», quando co- impose contro tut- minciarono a uscire i «Trinità»? «Mi sem- to e tutti. Mi ritro- un pugno di dollari» di brarono un´evoluzione logica. Il western è vai nella fortezza di una mitologia aperta, che si può riscrive- Bam, ai confini tra re, modificare in mille modi. Se al pubbli- Iran e Afghanistan Leone e nasce lo «sessantottino» di quel perio- co piacevano i “Trinità”, evviva. È la stessa - la stessa che lo do. Una storia che da oggi vi cosa che mi disse Eli Wallach: i vostri we- scorso Natale è sta- «spaghetti western». Un racconteremo in una serie di in- stern, diceva, sono un altro modo di rac- ta distrutta dal ter- terviste, e non potevamo non contare la nostra storia. In più fanno sol- remoto - assieme genere che avrà grandi cominciare con Giuliano Gem- di, aggiungeva, ed è il motivo per cui sono ad un cast da favola ma, divo massimo del genere, qui a farne uno. Il cosiddetto spaghetti-we- composto da Philip- meriti e, come cowboy ancora amatissimo dal pubbli- stern ha influenzato anche il western ame- pe Noiret, Jacques co (nella prossima stagione tv ricano, da Sam Peckinpah a Clint Eastwo- Perrin, Fernando italiano per eccellenza, lo vedremo sulla Rai nella serie od». Rey, Francisco Ra- Il capitano, di Vittorio Sindo- Era un genere in cui gli atleti, o ex bal, Max Von Leone iniziò una leggenda, ni). atleti, andavano forte. Bud Spencer, ovve- Sydow, Jean-Louis il Ringo di Giuliano Nato a Roma il 2 settembre ro Carlo Pedersoli, era un grande nuotato- Trintignant... e Vit- 1938, Gemma ha interpretato re, mentre in Vivi o preferibilmente morti torio Gassman, che Gemma. È l’attore ad Gemma l’ha interpretata decine di film, passando con di- tu tenesti a battesimo Nino Benvenuti... considero il più sinvoltura dal cinema d’azione «E dovetti insegnargli a boxare!» Prego? grande attore della aprire un nostro breve a quello d’autore (ammesso che «Boxare al cinema, si capisce. Un vero nostra storia, per- 1964-2004: il western italiano compie 40 anni. Era si tratti di cose diverse): ricordiamo, oltre ai western, pugile come Nino (quando fece il film con ché sapeva fare tut- ciclo sul filone estate, come oggi, o quasi: era il 28 agosto del 1964 film come Tenebre di Dario Argento, Speriamo che sia me e Tessari era ancora in attività) aveva to, la commedia e il quando in un «pidocchietto», un cinema popolare di femmina di Mario Monicelli, Il deserto dei tartari di colpi velocissimi, che al cinema letteral- dramma, il cinema ricordando quando Firenze uscì Per un pugno di dollari, il primo western Valerio Zurlini, Delitto d’amore di Luigi Comencini, mente "non si vedevano".