Parrocchia di San Giorgio in Castel . Inventario dell'archivio storico (1406 - 2006)

a cura di Cooperativa Koinè

Provincia autonoma di . Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici in collaborazione con Archivio Diocesano Tridentino 2010

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati effettuati per incarico e con la direzione della Soprintendenza per i beni librari, archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio diocesano tridentino; la redazione dell'inventario è stata curata da Elena Bertagnolli, Francesca Tecilla, Cinzia Groff e Ornella Bolognese socie della cooperativa Koinè e ultimata nel giugno 2010.

L'intervento è stato realizzato utilizzando il Sistema informativo degli archivi storici del . Le schede sono state compilate secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006. Relativamente alla descrizione delle singole unità archivistiche sono stati usati i seguenti criteri: - il titolo originale del documento è riportato tra virgolette; - nella trascrizione dei titoli si sono ricondotti all'uso moderno i segni d'interpunzione, i segni diacritici, le lettere maiuscole e minuscole e si sono sciolte le abbreviature; - le ricostruzioni di titoli, di date ed eventuali altre integrazioni sono state indicate tra parentesi quadre; - di ogni unità archivistica si sono indicati gli estremi cronologici, la definizione archivistica e il numero delle carte.

In particolare per i registri: - in presenza di più titoli originali, si è scelto quello più significativo, specificandone la posizione solo se esso non appare all'esterno; - si è riportata, ove presente, la numerazione originaria per carte o per pagine; se assente si è dato il computo delle carte scritte, facendo seguire al numero l'espressione "non numerate" (n.n.); - la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte viene espressa mediante la locuzione "carte sinistra - destra" (cc. sd); - in presenza di una numerazione non omogenea si è indicato il computo totale delle carte scritte, specificando di seguito, tra parentesi tonde, il tipo di numerazione presente (parziale, varia, imprecisa); - si è indicata tra parentesi la presenza di carte bianche, tranne quelle esistenti in fine registro.

Nelle citazioni, l'unità archivistica è individuata dal nome del , dal nome della serie e dal numero che indica la posizione dell'unità all'interno della serie. Ad ogni unità archivistica è inoltre associata una segnatura, scritta nel margine sinistro in alto e applicata sul pezzo, che indica la collocazione fisica del pezzo all'interno della serie. Questa è costituita da una lettera alfabetica maiuscola diversa per ogni fondo, dal numero corrispondente alla serie, dal numero del pezzo in inventario e, eventualmente, dal numero della busta-contenitore.

Nella descrizione delle unità archivistiche si è fatto ricorso alle seguenti abbreviazioni e sigle: c., cc. carta, carte recto - verso cc. sd carte sinistra - destra, cioè con la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte n., nn. numero, numeri n.n. non numerato/e num. orig. numerazione originale p., pp. pagina, pagine s.d. senza data tit. dorso titolo dorso tit. int. titolo interno

ADT Archivio Diocesano Tridentino

Alla fine dell'inventario si trovano indici relativi a: persone, toponimi, istituzioni e cose notevoli. Ad ogni lemma dell'indice sono associati i numeri che indicano la posizione del lemma stesso nell'inventario; tali numeri sono collocati tra parentesi tonde, accanto alle introduzioni e alle unità archivistiche, in alto a destra. Le voci dell'indice si riferiscono esclusivamente a quanto riportato nel presente inventario, senza ulteriori ricerche e approfondimenti critici.

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Sommario

Parrocchia di San Giorgio in , 1406 - 2006 ...... 6

Curazia di San Giorgio...... 10 Parrocchia di San Giorgio ...... 14 Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, 1520 (copia) - 2006 ...... 17 Registri dei nati e battezzati, 1673 - 1992 ...... 18 Registri dei matrimoni, 1805 - 1960...... 20 Registri dei morti, 1805 - 1995...... 22 Registri dei cresimati, 1877 - 2006...... 24 Registri degli sponsali, 1920 - 1956 ...... 25 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1905 - 1960 ...... 26 Atti matrimoniali, 1876; 1888 - 1960...... 27 Diari delle messe avventizie, 1922 - 1952...... 28 Diari personali delle messe, 1941 - 1951 ...... 29 Registri dei legati, 1845 - 1966 ...... 30 Registri degli avvisi, 1927 - 1960...... 31 Registri delle elemosine, 1930 - 1959 ...... 33 Registri di cassa del fondo Sante Anime, 1759 - 1960...... 34 Registri di amministrazione generale, 1926 - 1951...... 35 Registri degli iscritti ad associazioni e opere pie, 1914 - 1956 ...... 36 Registri di amministrazione di associazioni e opere pie, 1927 - 1960 ...... 38 Registri dei verbali della commissione missionaria di Castel Condino, 1930 - 1940 ...... 39 Registri di cronache, 1932 - 1940...... 40 Direttori per le funzioni parrocchiali, 1935...... 41 Protolli degli esibiti, 1889 - 1960 ...... 42 Carteggio e atti ordinati, 1520 (copia) - 1963 ...... 43 Carteggio e atti dell'ufficio parrocchiale, 1904 - 1966 ...... 49

Chiesa di San Giorgio ...... 50 Chiesa di San Giorgio in Castel Condino, 1599 - 2003 ...... 53 Registri delle rese di conto dei massari, 1599 - 1803...... 54 Registri di cassa, 1914 - 2003...... 55 Partitari, 1913 - 1955...... 57 Protocolli dei verbali di fabbriceria, 1914 - 1920...... 58 Resoconti, 1914 - 1977...... 59 Carteggio e atti, 1863 - 1960 ...... 60

Beneficio primissariale don Bartolomeo Andreolli...... 61 Beneficio primissariale don Bartolomeo Andreolli in Castel Condino, 1915 - 1977 ...... 63 Resoconti, 1915 - 1977...... 64

Confraternita della Dottrina cristiana...... 65 Confraternita della Dottrina Cristiana in Castel Condino, 1717 - 1842 ...... 67 Registri di amministrazione, 1717 - 1842 ...... 68

Confraternita del Santissimo Sacramento ...... 69 Confraternita del Santissimo Sacramento in Castel Condino, 1585 - 1972 ...... 71 Registri degli iscritti, 1585 - 1961...... 72 Registri di amministrazione, 1878 - 1972 ...... 73 Carteggio e atti, 1891 - 1934 ...... 74

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Scuola materna Antonio Spada di Castel Condino ...... 75 Scuola materna Antonio Spada di Castel Condino, 1921 - 1957 ...... 76 Registri di cassa, 1927 - 1955...... 77 Carteggio e atti, 1921 - 1957 ...... 78

Comunità di Castel Condino ...... 80 Documentazione dell'archivio della comunità di Castel Condino, 1757 - 1799 ...... 81 Statuti, 1757 - 1799 ...... 82

Pergamene della parrocchia di San Giorgio in Castel Condino, 1406 - 1772 ...... 83

Indici ...... 91

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Albero dei soggetti produttori

Curazia di San Giorgio, Castel Condino, 1633 novembre 26 - 1944 dicembre 31 Successori: Parrocchia di San Giorgio, Castel Condino, 1945 gennaio 1 - E' filiale di : Parrocchia di Santa Maria Assunta, Condino, [1189] -

Parrocchia di San Giorgio, Castel Condino, 1945 gennaio 1 - Predecessori: Curazia di San Giorgio, Castel Condino, 1633 novembre 26 - 1944 dicembre 31 Assorbe : Chiesa di San Giorgio, Castel Condino, [1260] - 1987 gennaio 24

Chiesa di San Giorgio, Castel Condino, [1260] - 1987 gennaio 24 E' assorbito da : Parrocchia di San Giorgio, Castel Condino, 1945 gennaio 1 -

Beneficio primissariale don Bartolomeo Andreolli, Castel Condino, [1721] - 1987 gennaio 24

Confraternita della Dottrina cristiana, Castel Condino, 1717 settembre 3 - [sec. XIX]

Confraternita del Santissimo Sacramento, Castel Condino, [ante 1523] - [ante 2004]

Scuola materna Antonio Spada di Castel Condino, Castel Condino, 1928 - 1985

Comunità di Castel Condino, Castel Condino, sec. XIII - sec. XIX

5 superfondo Parrocchia di San Giorgio in Castel Condino, 1406 - 2006 {1}

registri 42, quaderni 16, buste 13, fascicoli 6, pergamene 17; metri lineari 3.5

Storia archivistica L'archivio storico della parrocchia di Castel Condino era depositato, al momento del presente riordino, presso un locale messo a disposizione dal di . La documentazione consisteva in registri, quaderni e in faldoni e fascicoli contenenti il carteggio e le pergamene. Anche Castel Condino, come tutti i paesi della zona, fu teatro durante la prima guerra mondiale di passaggio di truppe che spesso portarono, come nel caso della parrocchia di Condino, alla dispersione degli archivi. Fortunatamente parte della documentazione dell'archivio di Castel Condino, tra cui alcuni registri, fu portata a Brescia da un cappellano militare nel periodo in cui la popolazione era sfollata nei diversi paesi del territorio di Tione e fu restituita nel giugno 1919 in seguito al ritorno degli abitanti e del curato. L'archivio subì sicuramente alcune perdite soprattutto per quanto riguarda il carteggio; si può confrontare l'elenco del materiale descritto nell'atto di consegna del curato Battista Bazzoli nel 1895 prima, appunto, del conflitto mondiale: egli consegnava "A. 1. Archivio curaziale di piceo; 2. Registri dei nati dal 1680 ad oggi vol. 3, registri dei matrimoni dal 1805 fino ad oggi vol. 1, registro dei morti dal 1805 fino al presente vol. 1, registro dei cresimati vol. 1; 3. Minuta che serve per materiale per la compilazione dell'anagrafe con tre prospetti di alberi genealogici; 4. Urbario ossia catalogo antico dei confratelli e consorelle della Dottrina cristiana ed urbario vecchio della chiesa di Castello, registro della confraternità del Santissimo del 1585; 5. Foglio diocesano completo; 6. un fascicolo di atti diversi, un fascicolo di atti di nascita e uno di atti di morte e uno di atti di matrimonio; 7. un fascicolo relazione fra la parrocchia e la curazia e un altro che riguarda la cappella dei morti; 8. un fascicolo di atti riguardante la fassione la congrua curaziale; 9. un fascicolo di atti concernenti le fondazioni pie, un fascicolo intitolato 'Legato missioni' e resa di conto dei due ultimi quinquenni. Si nota che il capitale di questa pia fondazione è incorporato all'amministrazione della chiesa; 10. un fascicolo di atti intitolato 'Mansioneria di S. Antonio' ora proprietà della chiesa di Castello. B. Sostanza della chiesa curaziale: 1. Si consegnano i documenti di capitali; 2. conti della chiesa dal 1865 al 1893; 3. un fascicolo di lettere autentiche di varie reliquie; 4. si consegnano quattro inventari della chiesa; si consegnano in pari tempo tutti oggetti spettanti alla chiesa; 5. si consegnano gli stabili spettanti alla chiesa situati nel territorio catastale di Castello e di Tione coi rispettivi capitolati d'asta. C. Sostanta spettate al Fondo delle anime: 1. Si consegnano i documenti e chirografi di credito elencati. D. Sostanza del Beneficio Andreolli: 1. documenti di credito; 2. inventario degli stabili in Saone e , rendiconto fino al 1893; 3. due copie del testamento del fondatore don Bortolo Andreolli; 4. un plico di atti diversi relativi allo stesso beneficio. E. Atti diversi - Legato poveri: 1. un fascicolo contenente conti e vertenze. F. Legato Pozzi: 1. un fascicolo di conti. G. Legato dispense: 1. un fascicolo di conti; 2. un fascicolo intitolato 'Dispense-carte vecchie'. H. Legato Scarpetin: 1. un fascicolo di conti e atti diversi; 2. libro del legato dell'anno 1799 riguardante l'amministrazione" (1).

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La situazione era identica anche nel 1905 nella consegna del curato del curato Mansueto Biscaglia, solo l'armadio dell'archivio era nuovo "di proprietà della chiesa: si nota che il vecchio fu preso dalla Confraternita del Santissimo essendo inservibile come archivio curaziale, senza dare alla chiesa alcuna rimunerazione" (2). Nell'immediato dopoguerra, nel 1919, don Federico Taffelli consegnava invece, tra l'altro, "una teca contenente gli atti matrimoniali fino al 1914, un fascicolo contenente gli atti del beneficio Andreolli, vari fascicoli di carte delle quali alcuni importanti; 11 pergamene di cui alcune assai pregevoli per antichità (1315) e decorazioni. Tutto il restante dell'archivio, assai ricco, andò depredato durante la guerra insieme col suo armadio". Con molta probabilità fu durante il periodo di reggenza di don Domenico Valentini (1927-1939) che il carteggio rimasto dalla distruzione bellica venne organizzato in fascicoli. Forse fu lo stesso curato ad occuparsi di questo, con la stessa cura egli si preoccupò di mettere ordine anche nelle amministrazioni ecclesiastiche presenti a Castello (3). L'elenco dei fascicoli si trova nell'atto di consegna del 1939: "una teca documenti di erezione e di privilegi; una teca autentiche di reliquie; una teca pergamene; una teca documenti di benefici; una teca doc. di fondazione; quattro fascicoli congregazioni e confraternite; una teca opera s. Vigilio; una teca A.C.; due teche opere missionarie; un fascicolo assistenza poveri; una teca atti matrimoniali dal 1903; una teca atti anagrafici extraparrocchiali; due teche doc. di proprietà; una teca fassioni; una teca contratti d'affittanza; una teca conti pagati" (4). Il secondo conflitto mondiale comportò sicuramente altra dispersione di materiale; il successore don Luigi Trentini forse raccolse i fascicoli rimasti nei faldoni con i titoli sul dorso che ci sono pervenuti e che sono stati integrati successivamente. Il risultato di questo percorso compare in inventario nella serie "Carteggio e atti ordinati".

Lingua Italiano; latino

Criteri di ordinamento e inventariazione Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico della parrocchia di Castel Condino ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli Archivi di Stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari". Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale rispettando le unità preesistenti. Per quanto riguarda l'ordinamento poiché non è stato possibile ricostruirne uno preesistente, si sono individuate le varie attività svolte dal parroco e le amministrazioni che nella parrocchia operano sotto la sua diretta o indiretta responsabilità. Le valutazioni, le scelte e le operazioni occorse nel presente lavoro di riordino sono state comunque concertate con il direttore dell'Archivio diocesano tridentino e con il referente della Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento.

Condizioni di accesso In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana" la consultazione dei documenti riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di interesse storico. La consultazione di documenti di carattere riservato, relativi a situazioni puramente private di persone, è regolata in termini di legge statale (D. L. 30/6/03 n. 196 "Codice in materia di

7 protezione dei dati personali") richiamata dal "Testo unico provinciale dei Beni Culturali" (L. P. n. 1/2003). Ai titolari degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla parte relativa all'anagrafe. Inoltre, in base alle suddette "Intese", la consultazione da parte degli studiosi deve comunque avvenire mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio tramite l'Archivio diocesano, il quale dovrà inviare al servizio provinciale competente l'elenco delle autorizzazioni rilasciate.

Condizioni di riproduzione La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso, sentito il parere e avuto il consenso dell'incaricato diocesano per gli archivi parrocchiali. L'Ordinariato consente alla Provincia la microfilmatura dei documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio provinciale.

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, pp. 163-164

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888 COPPOLA G., GRANDI C. (a cura di), La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, Bologna, 1989 SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989

Fonti normative Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari Codice di diritto canonico (1983) Decreto arcivescovile 10 febbraio 1993, istituzione dell'Archivio Diocesano Tridentino Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11) Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 27 agosto 1993, n. 11704, Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana Codice in materia di protezione dei dati personali, D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196

Norme o convenzion i La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

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Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, Carteggio e atti ordinati, fasc. 2. (2) Ibidem. (3) Si vedano i molti quaderni presenti in archivio recanti informazioni e ricostruzioni storiche di associazioni e opere pie. (4) Cfr. Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, Carteggio e atti ordinati, fasc. 2.

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Ente Curazia di San Giorgio {2} 1633 novembre 26 - 1944 dicembre 31

Luoghi Castel Condino (TN)

Altre Forme autorizzate del nome Curazia di Castello

Archivi prodotti Fondo Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, 01/01/1520 - 31/12/2006

Storia Castel Condino è un paese di montagna, situato nel cuore della Valle del Chiese sul fianco destro idrografico del fiume che dà il nome alla valle. Dal punto di vista ecclesiastico i fedeli di Castel Condino erano sottoposti alla cura spirituale della matrice di Condino: essi si dovevano recare presso il parroco di Santa Maria per ricevere i Sacramenti e per assistere alla celebrazione delle funzioni delle maggiori festività religiose. Tuttavia la presenza di una chiesa in paese, dedicata a San Giorgio, che risale alla metà del XIII secolo fa supporre che in essa venissero celebrate delle messe a favore della popolazione del luogo officiate probabilmente da sacerdoti mandati dalla matrice. Nel 1445 l'antico edificio venne ampliato e nel novembre dello stesso anno il vescovo suffraganeo di Trento Albertino da Tridino concesse delle indulgenze in occasione della "conciliazione" della chiesa: la notizia si trova in una pergamena conservata nell'archivio parrocchiale (1). Da questo atto si deduce che nella chiesa di Castello si celebravano messe, uffici, vespri ed esequie e che era officiata da un sacerdote mandato da Condino. Con il passare del tempo la comunità di Castello "reclamò una maggiore autonomia, la possibilità di presenziare le cerimonie religiose in loco, accollandosi il mantenimento del prete, l'allestimento degli arredi e di tutto quando rendesse la pratica religiosa più consona ai tempi" (2). Iniziò così un lungo percorso per ottenere maggiore indipendenza che arrivò a presentare istanza perfino al soglio pontificio. Infatti i rappresentanti della comunità si recarono a Roma per inoltrare una supplica a papa Leone X al fine di ottenere la possibilità di avere un sacerdote che officiasse nella chiesa di San Giorgio pagato dalla comunità. Il 14 settembre 1519, con un breve, il papa concesse alla comunità la facoltà di "deputare, amovere, surrogare nella chiesa di San Giorgio uno o più cappellani ad nutum amovibiles" e commise la decisione al vescovo di Trento (3). Il vicario spirituale di Trento Antonio da mise in atto le disposizioni papali in una sentenza del 2 maggio 1520 alla quale però si oppose l'arciprete di Condino don Giovanni Battista Chizzola che si vedeva sottratte le elemosine e le prebende a lui versate da Castello (4). Il vicario per dirimere la lite convocò le parti, cioè i rappresentanti di Castello e l'arciprete di Condino, e il 7 settembre 1520 stabilì delle regole che risultarono molto sfavorevoli per Castello perchè concedevano una sfera d'azione limitata. Si stabilì che i massari della chiesa dovevano rendere conto della loro amministrazione all'arciprete o a un suo cappellano, che il sacerdote eletto dalla comunità non poteva confessare, amministrare l'Eucarestia e l'Estrema unzione, battezzare, seppellire i morti e non poteva in alcun modo ingerire nella cura d'anime che rimaneva di competenza del parroco; egli doveva recarsi in particolari giorni alla pieve e poteva solo celebrare messa nel giorno di San Giorgio e in quello di Santa Margherita. 10

Gli abitanti di Castello però riuscirono ad aggirare l'ostacolo con l'erezione della confraternita del Santisismo Sacramento nel cui statuto era prevista la celebrazione della messa la prima domenica di ogni mese: per fare applicare tale obbligo, che il parroco di Condino non era in grado di soddisfare, si presentò una supplica per ottenere un cappellano e tale concessione arrivò il 29 giugno 1523 (5). Molto probabilmente il cappellano della confraternita celebrava le funzioni sacre e prestava la prima cura spirituale, se ne trova testimonianza sul registro degli iscritti dove i sacerdoti iscritti si qualificavano come "curati di Castello" (ad esempio per il 1626 Ognibene Carli) (6). Il 26 novembre 1633 il vicario generale del vescovo Luca Maccani concesse a Castello il fonte battesimale (7) e da quella data i nati del paese poterono ricevere il battesimo in loco evitando il pericolo del viaggio fino alla matrice. In archivio i registri dei nati iniziano un po' dopo, nel 1673, questo fa supporre la perdita di un precedente registro. Nel 1721 circa venne istituito a Castello il beneficio primissariale Andreolli che permise la presenza di un altro sacerdote (8). Il 18 giugno 1889 l'Ordinariato vescovile approvò degli "statuti" che regolavano i rapporti della curazia di Castello nei confronti della parrocchia di Condino (9). Secondo questo regolamento il curato doveva soddisfare "gli obblighi imposti ad ogni curator d'anime e secondo le consuetudini proprie della curazia di Castello", in segno di dipendenza dal parroco doveva chiedere ogni anno la delega, che gli verrà concessa, "per quanto spetta ai matrimoni dei curaziani così potrà assumere gli sponsali, esaminare gli sposi e fare le pubblicazioni, benedire i matrimoni e tenere i registri", era autorizzato a rilasciare certificati estratti dalle matricole, attestati di condotta morale dei curaziani, fare le esequie dei curaziani sia adulti che bambini, assistere alle funzioni della parrocchia nel Corpus Domini, nel giorno dell'Assunzione e nella domenica di luglio in cui si festeggia il Carmine mentre il parroco o un suo delegato si riservava il diritto di presenziare a Castello nel giorno di San Giorgio, patrono del paese. Il curato era mantenuto dalla comunità; il 15 maggio 1898 il Comune si assunse l'obbligo di pagare una quota annuale di 322.38 lire per la sua congrua (10). Il sacerdote aveva inoltre l'usufrutto della canonica e di un piccolo appezzamento vicino che erano di proprietà comunale; al Comune spettava l'onere della manutenzione e dell'assicurazione dell'edificio. Nel periodo 1905-1919 fu curato don Federico Taffelli che accompagnò e assistette la popolazione durante l'abbandono del paese a causa della prima guerra mondiale. Nel 1920 venne eletto don Guido Bronzini che ebbe il difficile compito della ricostruzione religiosa e morale del popolo in seguito agli eventi bellici. Intanto si lavorava per ottenere il definitivo distacco da Condino: nel luglio 1944 i capifamiglia di Castello scrissero al podestà "interpreti unanimi del desiderio di tutta la popolazione, considerata la opportunità anzi necessità, di elevare la cura d'anime di Castello da curazia a parrocchia, cosa che s'è ormai fatta in molte parti della diocesi, conoscendo con quanta comprensione il Comune s'è prestato per Cimego, fanno domanda alla S.V. perchè voglia adoperarsi acciocchè eguale trattamento venga favorito a Castello che per la sua distanza dalla matrice vanta dei motivi più forti che non altri paesi" (11). Il 15 ottobre si tenne un comizio dei capifamiglia durante il quale essi rinunciarono al diritto di presentazione per la nomina dei futuri parroci a favore del vescovo di Trento; il 19 ottobre il parroco di Condino don Luigi Pisoni diede il suo assenso all'elevazione a parrocchia di Castel Condino; il 28 ottobre il podestà di Condino deliberò l'aumento della congrua al futuro parroco da 322.38 a 2600 lire annue per ottenere il riconoscimento civile per la nomina a parroco, di accordare al curatore d'anime la legna per gli usi domestici, di riconoscere al beneficio parrocchiale l'usufrutto della canonica e dell'orto adiacente. Considerate tutte queste premesse, il 21 dicembre 1944 il vescovo di Trento decretò l'elevazione di Castello a parrocchia con decorso a partire dal primo gennaio 1945.

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ELENCO DEI CURATI DI CASTEL CONDINO

1626-1638 Ognibene Carli 1638-1649 Domenico Maestri 1649-1667 Bortolo Franceschetti 1667-1695 Antonio Boldracchi 1696-1703 Antonio Maria Spada 1703-1705 Simone Spada 1705-1714 Giacomo Foresti 1715-1734 Innocenzo Pizzini 1735 Daniele Botterini 1736-1752 Giacomo Battista Tafelli 1753 Angelo Fenoli 1754-1765 Giovanni Antonio Carè 1766-1792 Benedetto Giuseppe Chiappani 1792-1805 Domenico Zulberti 1805-1811 Stefano Speranza 1811-1817 Simone Spada 1817-1819 Giacomo Tarolli - vicario curaziale - 1820-1822 Pietro Pace 1823-1824 Giacomo Tarolli - provvisore - 1824-1830 Domenico Tarolli 1830-1832 Giacomo Tarolli - provvisore - 1832-1860 Giovanni Pernisi 1861-1865 Felice Zampedri 1865-1887 Pietro Dalbon 1888-1895 Giovanni Battista Bazzoli 1895-1905 Mansueto Biscaglia 1905-1919 Federico Taffelli 1920-1926 Guido Bronzini 1927-1938 Domenico Valentini 1939-1945 Luigi Trentini

Funzioni, occupazioni e attività Con il termine "curazia" si vuole indicare un luogo o un territorio determinato, con chiesa propria, situata all'interno dei confini della parrocchia, sottratta parzialmente alla giurisdizione del parroco e affidata a un curato. La curazia poteva essere, in relazione alla parrocchia d'origine, completamente o parzialmente dipendente, o indipendente a seconda delle concessioni ottenute a mano a mano dall'autorità ecclesiastica e civile. Nei territori soggetti alla giurisdizione austriaca venivano riconosciute come indipendenti quelle sole stazioni di cura d'anime delle quali si poteva comprovare l'erezione a cura indipendente con il beneplacito dello Stato. I sacerdoti che ambivano all'assegnazione del beneficio curaziale dovevano sostenere gli esami di concorso indetti dall'Ordinariato. Il curato era tenuto a celebrare la messa "pro populo"

12 ed era autorizzato a tenere, senza delegazione parrocchiale, i registri di battesimo, matrimonio e morte. Nel Tirolo tuttavia si ebbero curazie erette anche senza la presenza di tutti gli elementi descritti sopra. Tra le due guerre mondiali la maggior parte delle curazie presenti sul territorio tridentino ottennero l'elevazione a parrocchia e il sistema curaziale fu abolito completamente in seguito al Concordato del 1984.

Contesto generale Diocesi di Trento

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti visitali ADT, Investiture ADT, Libro A ADT, Libro B ADT, Parrocchie e curazie Bibliografia BAZZOLI G.B., Notizie storiche della curazia di Castello Condino, Trento, 1968 TAROLLI V., Castel Condino. Viaggio nella memoria in una comunità allo specchio, Pro loco Castel Condino, 2004

Note (1) Pergamene della parrocchia di San Giorgio in Castel Condino, perg. 2. (2) Cfr. TAROLLI V., Castel Condino. Viaggio della memoria in una comunità allo specchio, Pro loco Castel Condino, 2004, p. 34. (3) Pergamene della parrocchia di San Giorgio in Castel Condino, perg. 4. (4) Ibidem. (5) Ibidem, perg. 5. (6) Cfr. Confraternita del Santissimo Sacramento in Castel Condino, Registro degli iscritti, reg. 1. (7) Cfr. Pergamene della parrocchia di San Giorgio in Castel Condino, perg. 13. (8) Cfr. introduzione al soggetto Beneficio primissariale don Bartolomeo Andreolli in Castel Condino. (9) Cfr. Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, Carteggio e atti ordinati, fasc. 7. (10) Ibidem, fasc. 2.1. (11) Ibidem, fasc. 6.

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Ente Parrocchia di San Giorgio {3} 1945 gennaio 1 -

Luoghi Castel Condino (TN)

Archivi prodotti Fondo Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, 01/01/1520 - 31/12/2006

Storia Molti erano i fattori che spinsero, nel luglio 1944, i capifamiglia di Castel Condino a rivolgersi al podestà affinchè si prodigasse per l'elevazione della curazia a parrocchia; tra questi il fatto che il paese era giunto ormai a ben 433 abitanti e che la parrocchia di Condino, matrice della curazia, distava circa otto chilometri di strada impervia (1). Iniziarono così le pratiche per ottenere il cambiamento di status ecclesiastico. Il 15 ottobre, in un comizio pubblico, i capifamiglia rinunciarono ufficialmente al diritto di presentazione per la nomina dei futuri parroci a favore del vescovo di Trento; il 19 ottobre l'arciprete di Condino don Luigi Pisoni dichiarò non avere nulla in contrario che la curazia venisse staccata dalla matrice per essere eretta a parrocchia; infine, il 28 ottobre, il podestà deliberò di elevare il supplemento di congrua per il curatore d'anime di Castello da 322.38 a 2600 lire annue per poter ottenere il riconoscimento civile, di accordare al futuro parroco la legna per usi domestici e di riconoscere al beneficio parrocchiale l'usufrutto della canonica di proprietà comunale. In seguito a queste decisioni il vescovo di Trento Carlo de Ferrari decretò l'elevazione di Castel Condino a parrocchia il 21 dicembre 1944 con effetto a partire dal primo gennaio dell'anno successivo. In testimonianza della passata dipendenza dalla matrice e in segno di rispetto, il parroco di Castello era tenuto a invitare il parroco di Condino per la festività di San Giorgio. Per alcuni mesi fu parroco don Luigi Trentini che aveva prestato il suo servizio in paese fin dal 1939. La parrocchia confina con le parrocchie di Cimego, Condino e Prezzo e fa parte del decanato di Condino. Con D.M. del 30 dicembre 1986 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 febbraio 1987 la parrocchia di San Giorgio in Castel Condino è stata dichiarata Persona Giuridica Privata (Tribunale di Trento, Registro Persone Giuridiche n. 250).

ELENCO PARROCI DI CASTEL CONDINO 1945-1955 Alfredo Molinari 1956-1960 Albino Donati 1961-1968 Walter Rizzi 1969-1980 Silvino Caola 1981-1988 Ilario Maccarinelli 1988-1995 Natale Bonomini 1995-2003 Antonio Sebastiani 2003-2008 Ezio p. Contrini - amministratore parrocchiale - 2008- Francesco Scarin 14

Condizione giuridica Ente ecclesiastico civilmente riconosciuto

Funzioni, occupazioni e attività Il termine "parrocchia" (2) deriva dal greco e indica, dal punto di vista etimologico, una qualsiasi circoscrizione territoriale. Nei primi secoli della cristianità fino al basso medioevo il termine venne adottato per indicare le ripartizioni dei territori diocesani in circoscrizioni minori, fenomeno nato in conseguenza del moltiplicarsi nelle diocesi di nuove chiese sotto la spinta delle crescenti esigenze dei fedeli. La consacrazione definitiva del "sistema parrocchiale" si ebbe con il Concilio di Trento che, sulla base della precedente normativa pontificia e conciliare, dettò una nuova e completa disciplina della struttura della Chiesa. I legislatori del Concilio prescrissero che, per la più efficace tutela della cura delle anime affidate ai vescovi, il "populus fidelium" si dovesse distinguere in parrocchie proprie con confini determinati e che a ciascuna di esse venisse assegnato un sacerdote che vi risiedesse, soltanto dal quale i fedeli potevano ricevere i Sacramenti (Sess. XXIV, cap. 13). Si ordinò così che venissero erette parrocchie in tutti i luoghi in cui esse non esistevano e si stabilirono delle norme per assicurare ai parroci un reddito minimo. Il parroco si impegnava a risiedere nel luogo assegnatogli, ad approfondire la conoscenza della comunità dei fedeli attraverso la compilazione e l'accurata custodia dei libri parrocchiali e a partecipare alle adunanze vicariali. I principi enunciati dal Concilio di Trento e successivamente ribaditi nella normativa pontificia sono stati accolti e sintetizzati nel testo del Codice di diritto canonico del 1917. Il can. 216 §1 dispone che il territorio di ogni diocesi debba essere diviso in "distinctas partes territoriales", a ciascuna delle quali "sua peculiaris ecclesia cum populo determinato est assignanda suusque peculiaris rector, tamquam proprius eiusdem pastor, est praeficiendus pro necessaria animarum cura". L'istituzione parrocchiale dunque risulta costituita, oltre che dall'elemento territoriale, da altri tre elementi: un determinato "popolo", una peculiare "chiesa" e un "pastor". Il Codice di diritto canonico del 1983 ha riconosciuto la personalità giuridica della parrocchia espressamente concepita come "Communitas Christifidelium" (CIC 1983, can. 515 §3). Tale riforma è stata recepita sia nell'accordo tra Stato e Chiesa (legge 121/1985) sia nelle disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici (legge 222/1985); le diocesi e le parrocchie acquistano la personalità giuridica civile dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero dell'interno che conferisce loro la qualifica di "ente ecclesiastico civilmente riconosciuto".

Contesto generale Diocesi di Trento Decanato di Condino

Fonti normative Codice di diritto canonico (1983) Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi" Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della

15 sopraddetta diocesi di Trento

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Parrocchie e curazie ADT, Atti visitali Bibliografia BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995 COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986 Fonti per la storia del principato e della chiesa tridentina: atti del convegno Trento 16-17 maggio 1991, Trento, 1995 LUTTEROTTI A., Il Trentino: il nuovo volto di un'antica terra d'incontro, Bolzano, 1997 TAROLLI V., Castel Condino. Viaggio nella memoria in una comunità allo specchio, Pro loco Castel Condino, 2004 TAROLLI V., Castello nella storia delle Giudicarie, Pro loco Castel Condino, 1985

Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, Carteggio e atti ordinati, fasc. 7. (2) Le presenti notizie informative sono da ritenersi generali e non esaustive. Per un approfondimento e una bibliografia articolata si rimanda alla voce corrispondente dell'"Enciclopedia del diritto", Giuffré, Varese, 1958-1995.

16 fondo A Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, 1520 (copia) - {4} 2006

registri 30, quaderni 13, buste 10, fascicoli 4

Soggetti produttori Curazia di San Giorgio, 1633 novembre 26 - 1944 dicembre 31 Parrocchia di San Giorgio, 1945 gennaio 1 -

Modalità di acquisizione e versamento Il fondo è sempre stato di proprietà dell'ente; in base alla Commissione Beni Culturali del primo aprile 1994 è stato dichiarato di interesse storico.

Contenuto La documentazione conservata nel fondo è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari.

Lingua Italiano; latino

Incrementi previsti Si prevede il continuo accrescimento della documentazione in quanto l'ente parrocchia è ancora attivo.

Esistenza e localizzazione delle copie Presso l'Archivio Diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale.

Norme o convenzion i La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

17 serie A 1 Registri dei nati e battezzati, 1673 - 1992 {5}

registri 4

Contenuto I registri dei battesimi insieme a quelli dei matrimoni furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romanum" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei battezzati vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili e anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione in modo da "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni.

La serie raccoglie quattro registri dei nati nella cura di Castel Condino a partire dal 1673. Una nota apposta all'inizio del primo registro solleva il dubbio dell'esistenza di un precedente registro, visto che nel 1633 il vescovo Carlo Emanuele Madruzzo aveva elevato a curazia Castello e autorizzato la tenuta del libro dei nati. Esso "dovea contenere i nati in 40 anni circa giacchè il presente non ascende al più che al 1673 circa la metà del mese di maggio dove però non mancano le carte" (1). Purtroppo non ci sono tracce di questo registro. Le prime registrazioni sono redatte in forma discorsiva e in latino, vengono segnati i nomi dei battezzati, dei genitori, dei padrini e del ministro battezzante e la chiesa dove si era svolta la cerimonia. I registri seguenti sono strutturati a tabella sulla quale vengono segnati, come da disposizioni governative, la data della nascita e del battesimo, i nomi del battezzato, dei genitori, dei padrini e del ministro battezzante (o della levatrice in caso di pericolo di morte) e alcune informazioni sulla loro condizione sociale.

Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, Registri dei nati e battezzati, reg. 1.

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A 1.1 {6} Registro dei nati e battezzati 1673 maggio 19 - 1805 febbraio 23 Altre denominazioni: "Questo libro contiene tre parti: I. I nati dal 1673 circa fino 1792 mediato. II. I nati femmine in pari epoche. III. Comprende i nati d'ambo i sessi dal 1792 medio inclusive fino al 1805 incominciato (...)" (tit. int.) pp. 5-203: registro a rubrica dei nati e battezzati maschi in ordine alfabetico per nome di battesimo, 1673 maggio 19-1792 aprile 17; pp. 220-380: registro a rubrica dei nati e battezzati femmine in ordine alfabetico per nome di battesimo, 1673 giugno 6-1792 agosto 6; pp. 396-397: registro dei battezzati nati morti, 1701 gennaio 8-1721 marzo 19; pp. 399-435: registro dei nati e battezzati, 1793 aprile 19-1805 febbraio 23. All'inizio: annotazione relativa all'ipotesi di esistenza di un precedente registro, sec. XVIII fine; alle pp. 393-394: abbozzo di indice per gli anni 1784-1792, s.d.; a p. 395: registrazione di una nascita avvenuta il 27 maggio 1689, 1720 Latino Registro a rubrica; carta, legatura in carta, pp. 435 (bianche alcune pp. tra le lettere delle rubriche e le pp. 204-219, 381-392)

A 1.2 {7} "Tomo II. Nati 1805-1870 Castello Condino" 1805 gennaio 5 - 1869 dicembre 29 All'inizio, sulla prima pagina dell'indice: annotazione relativa alla rilegatura del registro, 1919 maggio 1; alle cc. sd 97-104 (alla fine delle registrazioni): annotazioni di carattere ecclesiastico e di storia locale, 1852-1855; alla fine: elenco dei bambini esposti dell'Istituto delle Laste di Trento e del Pio Istituto di Brescia e affidati a famiglie di Castello, 1838-1865; tabella dei vaccinati il 27 giugno 1808; prospetto annuale della popolazione di Castello, 1841-1852 Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. sd 130, pp. 131-160, con indice alfabetico all'inizio n.n.

A 1.3 {8} "Tomo III. Nati nella curazia di Castello 1870 al 1914" 1870 gennaio 23 - 1914 dicembre 26 All'inizio: elenco di cresimati nel 1867, s.d.; a c. sd 128: memoria relativa alla fusione delle campane, 1906 settembre 9; alla fine: "Cronistoria dei fatti principali avvenuti a Castello dal 1905", memorie ecclesiastiche e di storia locale di Castel Condino, 1905 marzo 5-[1914], 1927 Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 148, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

A 1.4 {9} "IV. Nati e battezzati nella curazia di Castello dal 1° gennaio 1915 al 1992" 1915 gennaio 8 - 1992 dicembre 27 Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 106, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

19 serie A 2 Registri dei matrimoni, 1805 - 1960 {10}

registri 3

Contenuto I registri dei matrimoni, insieme a quelli dei battesimi, furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91- 97 del "Rituale Romanum" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri dei matrimoni infatti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione e si ordinò di "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con la legge imperiale del 20 aprile 1815 ed il decreto del 21 agosto 1815 della Commissione aulica centrale d'organizzazione veniva restituito ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. Se durante la dominazione austriaca il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile e al parroco veniva richiesta un'attenzione particolare nella produzione degli atti necessari per la celebrazione e la registrazione del sacramento (Cfr. Codice civile austriaco, § 80), negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra la Santa Sede e l'autorità politica, i riti civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio 1929 lo Stato italiano riconobbe la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il curatore d'anime è tenuto alla notificazione dell'avvenuta celebrazione al Comune, per la sua trascrizione nei registri anagrafici.

La serie è composta da tre registri dei matrimoni celebrati a Castel Condino a partire dal 1805. Il curato fino al 1889 veniva delagato dal parroco della matrice di Condino alla celebrazione dei matrimoni, dopo questa data la curazia venne dichiarata "libera" dal vescovo di Trento e il sacerdote non ebbe più necessità della delega. I registri sono strutturati a tabella prestampata e riportano, secondo le disposizioni governative, la data del matrimonio, le generalità degli sposi, del ministro celebrante, dei testimoni e la condizione sociale di questi ultimi. L'ultimo registro è compilato secondo le norme concordatarie.

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A 2.1 {11} "Libro dei matrimoni di Castello-Condino dal 1805 fino al 1903. Tomo I (1)" 1805 febbraio 11 - 1903 febbraio 21 All'inizio, incollato sul piatto interno: formulario per la compilazione dello stato di famiglia, sec. XIX; alla fine, incollato sul piatto interno: circolare relativa ai matrimoni di stranieri, 1860 gennaio 25 Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 98, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n. Note (1) "I" sovrascritto a "II" che è stato cassato.

A 2.2 {12} "Tomo II (1) dei matrimoni benedetti nella chiesa di Castello-Condino dal 1903 al 1929" 1903 aprile 29 - 1929 giugno 8 Altre denominazioni: ""II. Matrimoni dal 1903-1929 giugno" (tit. dorso) A c. s 44: annotazione relativa all'entrata in vigore delle norme concordatarie in materia di matrimonio, 1929 Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 44, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Note (1) "II" sovrascritto a "III" che è stato cassato.

A 2.3 {13} "III. Parrocchia di Castello-Condino. Atti di matrimonio dall'11 novembre 1929 al 1 ottobre 1960" 1929 novembre 16 - 1960 ottobre 1 Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, pp. 109, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

21 serie A 3 Registri dei morti, 1805 - 1995 {14}

registri 2

Contenuto I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli "stati delle anime" dal "Rituale Romanum" di Paolo V nel 1614, nel quale si stabilivano anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei morti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione e si ordinò di "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni.

La serie raccoglie due registri dei morti nella cura di Castel Condino a partire dal 1805. Il primo registro porta la vecchia segnatura "II" che farebbe supporre l'esistenza di un registro precedente, notizia che però non trova comferma negli atti dell'archivio: fin dalla consegna del 1895, infatti, i registri dei morti indicati cominiciavano dal 1805 (1). I registri sono strutturati a tabella prestampata sulla quale sono annotate, secondo le disposizioni governative, la data del decesso, le generalità del defunto, indicazioni relative al sesso e all'età e la causa di morte.

Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, Carteggio e atti ordinati, fasc. 2

A 3.1 {15} "Tomo II. Morti della curazia di San Giorgio di Castello dal 1805" 1805 gennaio 12 - 1905 dicembre 23 Altre denominazioni: "Morti 1805-1905 inclusive" (tit. dorso) Alla fine: notizie di storia locale compilate dal curato Giovanni Pernisi, 1842 agosto 30-1853 aprile 26 Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, pp. 274, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

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A 3.2 {16} "Tomo III. Morti nella curazia di Castello dal 1906 al 1995" 1906 gennaio 1 - 1995 novembre 11 Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, pp. 2-254, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

23 serie A 4 Registri dei cresimati, 1877 - 2006 {17}

registri 1

Contenuto I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli "stati delle anime" dal "Rituale Romanum" di Paolo V nel 1614, nel quale si stabilirono anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). In realtà nella diocesi di Trento i registri dei cresimati furono compilati con sistematicità solo a partire dal secolo XIX.

La serie è formata da un registro; altre registrazioni di cresime per gli anni 1825 e 1851 si trovano in Confraternita della Dottrina Cristiana in Castel Condino, Registri degli iscritti, reg. 1; un elenco di cresimati relativo al 1867 si trova in Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, Registro dei nati e battezzati, reg. 3.

A 4.1 {18} "Castello. Registro dei cresimati. Vol. I" 1877 agosto 26 - 2006 maggio 20 All'inizio: notizia della consacrazione della nuova chiesa avvenuta il 27 agosto 1867, [1877] Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, pp. 29, cc. sd 30-49, con indice all'inizio n.n.

24 serie A 5 Registri degli sponsali, 1920 - 1956 {19}

registri 1

Contenuto Papa Pio X nel decreto "Ne temere" stabilì che dal giorno di Pasqua del 1908 la promessa di matrimonio per essere valida dovesse essere fatta per iscritto, alla presenza del parroco oppure di due testimoni e firmata dai due fidanzati. Tutto questo allo scopo di impedire problemi o controversie che potevano nascere in seguito ad accordi segreti e di evitare litigi o inimicizie tra persone e famiglie. Il decreto era anche in sintonia con il Codice civile austriaco che stabiliva inoltre che la promessa di matrimonio non imponeva alcun obbligo legale né a contrarre il matrimonio né a versare quanto era stato pattuito, nel caso uno dei due fidanzati mancasse alla promessa.

Bibliografia Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, n. III (1908)

A 5.1 {20} "Registro sponsali dal 1920 - ***" 1920 gennaio 8 - 1956 aprile 13 Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, pp. 111, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

25 serie A 6 Registri delle pubblicazioni matrimoniali, 1905 - 1960 {21}

registri 2

Contenuto La serie si compone di due registri sui quali venivano annotate, per poi successivamente comunicate ai fedeli, le date delle tre pubblicazioni necessarie alla celebrazione dei matrimoni stabilite dal Concilio di Trento (Sess. 24) e dal Codice di diritto civile austriaco (§ 71) che recitava "la denuncia deve farsi in tre giorni di domenica o di festa, all'adunanza ordinaria nella chiesa parrocchiale del distretto e se gli sposi abitano in diversi distretti nella chiesa parrocchiale del distretto di ciascun di essi". Il primo registro contiene, fino alla metà del 1914, anche gli avvisi da pubblicare in chiesa.

A 6.1 {22} "Pubblicazioni e avvisi" 1905 ottobre 4 - 1930 giugno 1 (1) Altre denominazioni: "Castello. Sponsali 1905-1930" Registro delle pubblicazioni matrimoniali e, fino alla metà del 1914, degli avvisi. Italiano Registro; carta, legatura in carta, cc. 40 n.n. Note (1) Salto delle registrazioni dalla metà del 1914 al 1919.

A 6.2 {23} "Pubblicazioni Sponsali. Castello 1931" 1931 aprile 5 - 1960 settembre 25 Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 33 n.n.

26 serie A 7 Atti matrimoniali, 1876; 1888 - 1960 {24}

buste 2

Contenuto La documentazione è composta dall'insieme delle pratiche relative ai singoli matrimoni celebrati nella parrocchia. Gli atti, prodotti dagli enti ecclesiastici o civili e dai futuri sposi, variano per genere e quantità a seconda delle epoche e dei governi. Si possono trovare, per esempio, certificati di battesimo e di cresima, esami di religione, attestati di avvenute pubblicazioni, dispense vescovili da impedimenti, permessi politici e militari, consensi paterni. Il permesso politico, introdotto nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820, veniva rilasciato dal Comune e doveva dimostrare che lo sposo fosse in grado di mantenere una famiglia mediante l'esercizio di un'attività o fosse garantito da una paga giornaliera. Ai parroci era vietato benedire i matrimoni di coloro che non lo avessero presentato. In seguito alla legge n. 847 del 27 maggio 1929, la documentazione di ogni matrimonio viene raccolta nel bifoglio "Esame dei contraenti", consistente nelle domande da farsi agli sposi secondo il can. 1020 del Codice di diritto canonico, e comprende anche la notificazione al comune dell'avvenuta celebrazione da parte del parroco con la relativa attestazione della sua registrazione nei registri anagrafici comunali.

Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 174-175

A 7.1 b. 1 {25} Atti matrimoniali 1876; 1888 - 1935 Italiano Busta; carta, cc. 741 n.n.

A 7.1 b. 2 {26} Atti matrimoniali 1936 - 1960 Italiano Busta; carta, cc. 679 n.n.

27 serie A 8 Diari delle messe avventizie, 1922 - 1952 {27}

registri 3

Contenuto L'autorità ecclesiastica centrale predispose l'uso di tre diari per la registrazione delle messe: il diario per le messe legatarie, quello per le messe avventizie e il diario personale del sacerdote e ne stilò le norme per la loro compilazione. I diari delle messe avventizie, con quelli delle messe legatarie, dovevano essere custoditi in sacrestia, come stabilito da una comunicazione ai decani del 14 agosto 1804 redatta dal vicario generale del vescovo di Trento Simone Albano Zambaiti che riprendeva quanto enunciato nell'enciclica 'Quamvis iterato' del 4 gennaio 1774. Tali disposizioni vennero confermate dal vescovo Francesco Saverio Luschin nel 1825 (Costituzioni diocesane, 1 marzo 1825). Nei diari delle messe avventizie dovevano essere annotati il numero progressivo delle messe celebrate, la data della celebrazione, l'intenzione e il nome del ministro celebrante.

Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 382-386

A 8.1 {28} "Diarium missarum sacrestia 1922-1934" 1922 dicembre 1 - 1934 dicembre 31 Latino Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 100 n.n.

A 8.2 {29} "Diarium missarum" 1935 gennaio 1 - 1943 agosto 31 Latino Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 80 n.n.

A 8.3 {30} "Diarium missarum" 1943 settembre 1 - 1952 dicembre 31 Latino Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 78 n.n.

28 serie A 9 Diari personali delle messe, 1941 - 1951 {31}

registri 1

Contenuto L'autorità ecclesiastica centrale predispose l'uso di tre diari per la registrazione delle messe: il diario per le messe legatarie, quello per le messe avventizie e il diario personale del sacerdote e ne stilò le norme per la loro compilazione. Mentre i primi due diari dovevano essere conservati in sacrestia, il diario personale doveva essere custodito da ogni sacerdote il quale vi annotava tutte le messe che doveva celebrare e quelle celebrate. Tali disposizioni vennero confermate nel 1825 dal decreto diocesano del vescovo di Trento Francesco Saverio Luschin (Costituzioni diocesane del 1 marzo 1825). In seguito altre circolari aggiornarono le disposizioni del decreto e stabilirono che ogni sacerdote dovesse porre al principio del suo diario una dichiarazione firmata con la quale si obbligava a celebrare le messe di cui si fosse preso carico e ad affidare ai suoi eredi, in caso di morte, la soddisfazione delle rimanenti. Fu anche espressamente ordinato che i diari privati dovessero, alla fine di ogni anno, essere riveduti e firmati dal rispettivo parroco per poterne far fede.

La serie è formata da un registro appartenuto a don Alfredo Molinari che fu parroco di Castel Condino dal 1945 al 1955.

Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 382-386

A 9.1 {32} "Diarium missarum presbyteri don Alfredo Molinari" 1941 luglio 9 - 1951 gennaio 12 Latino Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 96 n.n.

29 serie A 10 Registri dei legati, 1845 - 1966 {33}

registri 1

A 10.1 {34} "Diario delle messe legatarie perpetue da celebrarsi nella chiesa di San Giorgio di Castello 1865" 1845 gennaio 1 - 1966 pp. 1-16: elenco delle messe legatarie a carico della chiesa di Castel Condino, della Congregazione di carità, del legato Scarpettin (Comune), della primissaria Andreolli e del fondo Sante Anime, [1865]-1966; pp. 19-143: registro delle soddisfazioni degli oneri missari dei legati perpetui e temporanei, 1861-1925, 1963; capovolgendo il registro: - "Legati temporanei particolari", diario delle messe legatarie, 1845 gennaio 1-1860 dicembre 31 (con annotazione del 18 luglio 1862) Italiano Registro; carta, legatura in carta, pp. 143, cc. 15 n.n.

30 serie A 11 Registri degli avvisi, 1927 - 1960 {35} registri 4, quaderni 3

Contenuto La serie è composta da quattro registri e tre quaderni sui quali venivano annotati gli avvisi da leggersi ai fedeli a conclusione delle principali celebrazioni liturgiche; essi riguardavano l'orario e la scadenza delle funzioni settimanali, lo smarrimento di oggetti rinvenuti e portati in chiesa, l'orario delle confessioni, le attività di preparazione alle feste religiose e altre comunicazioni.

A 11.1 {36} "Castello. Avvisi 1927-1930" 1927 novembre 27 - 1930 novembre 23 Italiano Registro; carta, legatura in carta, cc. 75 n.n.

A 11.2 {37} "Avvisi domenicali per la chiesa curaziale di Castello-Condino. Anni 1930-35" 1930 novembre 30 - 1935 novembre 24 Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 98 n.n.

A 11.3 {38} "Avvisi domenicali 1935-1941" 1935 dicembre 1 - 1941 settembre 28 Altre denominazioni: "Quaderno per gli avvisi in chiesa nelle domeniche e feste negli anni 1935-45" (tit. int.) Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 100 n.n.

A 11.4 {39} "Curazia [Castello] Avvisi domenicali. Ottobre 1941-ottobre 1945" 1941 ottobre 5 - 1945 settembre 30 Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 60 n.n.

A 11.5 {40} "Avvisi domenicali. Ottobre 1945-1947" 1945 ottobre 7 - 1947 novembre 23 Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 30 n.n. 31

A 11.6 {41} "Avvisi. Castello 1947-1951" 1947 novembre 30 - 1952 aprile 6 Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 60 n.n.

A 11.7 {42} Registro degli avvisi 1952 aprile 13 - 1960 marzo 6 Italiano Registro; carta, legatura in carta, cc. 86 n.n.

32 serie A 12 Registri delle elemosine, 1930 - 1959 {43}

quaderni 3

Contenuto La serie è formata da tre quaderni sui quali sono annotate offerte ed elemosine a favore di opere diocesane, circoli cattolici, poveri e devozioni varie.

A 12.1 {44} "Elemosine" 1930 gennaio 1 - 1935 dicembre 31 All'inizio: elenco delle elemosine da raccogliere, [1930] Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 13 n.n.

A 12.2 {45} "Elemosine 1936-1944" 1936 gennaio 1 - 1944 dicembre 21 All'inizio: elenco delle elemosine da raccogliere, [1936] Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 16 n.n.

A 12.3 {46} "Elemosine 1945-***" 1945 gennaio 6 - 1959 dicembre 27 Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 13 n.n.

33 serie A 13 Registri di cassa del fondo Sante Anime, 1759 - 1960 {47}

registri 2, quaderni 1

Contenuto La serie comprende due registri e un quaderno sui quali sono annotate le entrate e uscite del fondo destinato alla celebrazione di messe in suffragio delle anime del Purgatorio. Il primo registro venne formato dai massari, cioè dagli amministratori eletti dalla comunità di Castel Condino, che si preoccupavano di raccogliere le elemosine (in natura e in denaro) e di far celebrare le messe, di pagare i sacerdoti, i predicatori e di fornire la chiesa delle candele necessarie. Essi presentavano il resoconto del loro operato annuale al curato di Castello. Il secondo registro fu compilato molto più tardi, nella prima metà del Novecento, quando ad occuparsi del fondo era il sacerdote del luogo. Il terzo quaderno è una "prima nota" del registro precedente.

A 13.1 {48} "Libro delle anime purganti" 1759 gennaio 23 - 1866 Altre denominazioni: "Libro de rigristo a favor delle Anime purganti sotto l'anno 1759 sotto li masari Giorgio Spada, Salvador Salvetti" (tit. int.) Registro di cassa dei massari. All'inizio: descrizione dei capitali del fondo con annotazioni della riscossione annuale degli interessi, 1782-1799. Italiano Registro; carta, legatura in pelle, con ribaltina e tracce di lacci in pelle e canapa, cc. 95 n.n.

A 13.2 {49} "Fondo Anime" 1927 gennaio 1 - 1960 (con annotazione del 21 maggio 1968) Registro di cassa. Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 15 n.n.

A 13.3 {50} "Fondo Anime. Appunti" 1927 gennaio 1 - 1935 luglio 1 Registro di "prima nota" del fondo. All'inizio: notizie sul fondo, [1927] Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 10 n.n.

34 serie A 14 Registri di amministrazione generale, 1926 - 1951 {51}

registri 1

Contenuto La serie è formata da un registro in uso al parroco che riporta l'annotazione di entrate e uscite di varie amministrazioni presenti in parrocchia sulle quali il sacerdote esercitava il suo controllo.

A 14.1 {52} "Amministrazioni minori 1. Missioni pro populo 2. Fondo poveri 3. Fondo pro Altare maggiore 4. Fondo pro edicola Sant'Antonio" 1926 dicembre 26 - 1951 (con annotazione del 1960) Descrizione del patrimonio dei fondi e situazione patrimoniale annuale. Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 12 n.n.

35 serie A 15 Registri degli iscritti ad associazioni e opere pie, 1914 - 1956 {53}

registri 1, quaderni 3

Contenuto La serie è formata da un registro e tre quaderni relativi agli iscritti alle associazioni e opere pie attive in Castel Condino. Si tratta degli iscritti alle varie branche delle opere missionarie, all'Opera di San Vigilio e alla Pia unione delle figlie di Maria. L'attività di quest'ultima associazione si interruppe nel 1929 con la soppressione del sodalizio che venne sostituito dal circolo femminile di Azione Cattolica 'Sant'Eugenia'.

A 15.1 {54} "Registro tasse per gli aggregati all'Opera della Santa Infanzia di Castello" 1914 - 1930 Registro degli iscritti con annotazione del pagamento della quota annuale. Alla fine delle registrazioni: nota relativa alla riorganizzazione delle opere missionarie a Castello, [1931] alla fine del registro: registrazioni di cassa, 1919 Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 14 n.n.

A 15.2 {55} "Pia unione Figlie di Maria a) Matricola b) Resoconto" 1922 aprile 21 - 1929 luglio 30 - registro delle iscritte, 1922 dicembre 8-1929 luglio 30; - registro di cassa, 1922 aprile 21-1929 luglio 30 Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 10 n.n.

A 15.3 {56} "Pontificie Opere missionarie. Elenco iscrizioni alle opere 1) della Propagazione della Fede 2) di San Pietro apostolo. Per le zelatrici" 1927 - 1938 Registro degli iscritti con annotazione del pagamento della quota annuale. All'inizio: avvertenze per le iscrizioni, [1927] Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 8 n.n.

36

A 15.4 {57} "Pie opere Missionarie. Parrocchia di Castello Condino e Opere San Vigilio 3.6.56" (tit. int.) 1956 giugno 3 Registro degli iscritti alla Propagazione della Fede, alla Pia Opera di San Pietro apostolo, all'Opera di San Vigilio. Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 4 n.n.

37 serie A 16 Registri di amministrazione di associazioni e opere pie, 1927 - 1960 {58}

registri 1, quaderni 1

A 16.1 {59} "Opere missionarie parrocchiali 1) Matricole iscritti 2) Libro cassa 3) Abbonati stampa 4) Varie" 1927 giugno 30 - 1960 Italiano Registro; carta, legatura in carta, pp. 157 (bianche alcune pp.)

A 16.2 {60} "1940. Opera San Vigilio Castello Condino" 1940 luglio 28 - 1952 - Verbali delle "Giornate sacerdotali", 1940 luglio 28-1954; - registro di cassa, 1940 luglio 28-1946; - registro degli iscritti, 1940-1952 (1). All'inizio: breve storia dell'associazione con elenco dei "soci perpetui", [1940] Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 11 n.n. Note (1) Le iscrizioni dal 1948 al 1952 sono segnate su fogli incollati al registro.

38 serie A 17 Registri dei verbali della commissione missionaria di Castel Condino, {61} 1930 - 1940

quaderni 1

Contenuto La serie è composta da un quaderno sul quale venivano redatti i verbali delle riunioni della commissione missionaria di Castel Condino. Essa venne istituita nel 1930 su impulso del curato don Domenico Valentini con lo scopo di organizzare le "giornate missionarie" nelle quali si raccoglievano le offerte per le opere missionarie pontificie. Presidente della commissione era il curato.

A 17.1 {62} "Azione missionaria Castello-Condino. Cronaca e corrispondenza" 1930 ottobre 19 - 1940 Verbali della commissione missionaria di Castel Condino. All'inizio: breve storia dell'azione missionaria a Castel Condino, [1930] Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 14 n.n.

39 serie A 18 Registri di cronache, 1932 - 1940 {63}

quaderni 1

A 18.1 {64} "Sacro Cuore di Gesù" 1932 - 1940 Cronaca della devozione al Sacro Cuore di Gesù nelle famiglie di Castel Condino scritta da don Domenico Valentini. Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 14 n.n.

40 serie A 19 Direttori per le funzioni parrocchiali, 1935 {65}

registri 1

Contenuto Il "Manuale d'ufficio per il clero curato" consigliava ai curatori d'anime la compilazione di un registro chiamato "Direttorio per le funzioni parrocchiali" sul quale annotare e fissare un ordine, stabilito da prescrizioni o da consuetudini locali, da mantenere nelle funzioni del servizio divino. Con tale registro il sacerdote aveva a disposizione una guida sicura per sé e per i suoi successori delle funzioni quotidiane (in uso nei paesi con i rispettivi orari), settimanali, mensili ed annuali, nonché a quelle straordinarie. Egli era così in grado di avere ben chiaro l'ordine delle funzioni nell'arco dell'anno con l'orario, le prediche che si usavano tenere, le preghiere d'uso, i canti, le processioni, le devozioni della comunità, ecc.

Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, p. 62

A 19.1 {66} "Direttorio delle funzioni" 1935 novembre 9 (con annotazioni fino al 1960) Direttorio compilato dal curato Domenico Valentini. Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 46 n.n.

41 serie A 20 Protolli degli esibiti, 1889 - 1960 {67}

registri 2

Contenuto I protocolli degli esibiti sono registri sui quali devono essere annotati, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la corrispondenza in arrivo e in partenza di una amministrazione con l'indicazione della data e del contenuto. Ai parroci venne raccomandata la compilazione di tali registri per una corretta gestione del loro ufficio sia dall'autorità politica, sia da quella ecclesiastica.

Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 120-121

A 20.1 {68} "Esibiti" 1889 gennaio 1 - 1932 maggio 30 Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 188 n.n.

A 20.2 {69} "Protocollo esibiti" 1939 ottobre 17 - 1960 febbraio 2 Italiano Registro; carta, legatura in carta, cc. 26 n.n.

42 serie A 21 Carteggio e atti ordinati, 1520 (copia) - 1963 {70} buste 6, fascicoli 4

Contenuto La serie raccoglie i fascicoli e le buste originali rinvenute durante il riordino dell'archivio. In esse si trova la documentazione relativa alle amministrazioni ecclesiastiche di Castel Condino, cioè la chiesa e il beneficio Andreolli, il carteggio prodotto dall'ufficio parrocchiale, cioè corrispondenza con autorità politiche ed ecclesiastiche, carteggio anagrafico, ecc., e la documentazione più antica. Si segnala anche la busta che raccoglie la corrispondenza e il materiale relativo al missionario don Domenico Tarolli. Con molta probabilità fu durante il periodo di reggenza di don Domenico Valentini (1927-1938, ma egli rimase a Castello almeno fino al 1939) che il carteggio rimasto dalla distruzione della prima guerra mondiale venne organizzato in fascicoli. Un elenco dei fascicoli che lasciò al suo successore si trova nell'atto di consegna del 1939: "una teca documenti di erezione e di privilegi; una teca autentiche di reliquie; una teca pergamene; una teca documenti di benefici; una teca doc. di fondazione; quattro fascicoli congregazioni e confraternite; una teca opera s. Vigilio; una teca A.C.; due teche opere missionarie; un fascicolo assistenza poveri; una teca atti matrimoniali dal 1903; una teca atti anagrafici extraparrocchiali; due teche doc. di proprietà; una teca fassioni; una teca contratti d'affittanza; una teca conti pagati" (1). Il secondo conflitto mondiale comportò sicuramente altra dispersione di materiale; il successore don Luigi Trentini forse raccolse i fascicoli rimasti nelle buste con i titoli sul dorso che ci sono pervenuti: infatti molta documentazione si ferma al 1945 anno in cui don Trentini lasciò la cura di Castello. I fascicoli sono stati integrati successivamente.

Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, Carteggio e atti ordinati, fasc. 2.

A 21.1 b. 1 {71} "Documenti antichi" 1520 (copia); 1633- 1802; 1825; 1874 Nn. 2-72 (1) 'instrumenta' (compravendite, censi, donazioni, permute) a favore della chiesa di San Giorgio, delle confraternite del Santissimo Sacramento e del Rosario di Castello, dell'altare di Sant'Antonio nella chiesa di San Giorgio, di privati (1520 copia-1874) (2); 'instrumenta' non numerati a favore di privati (1670-1825). Contiene anche: trascrizioni di pergamene presenti negli archivi delle Giudicarie dal 1258 al 1685, sec. XX; lettera di Giovanni Ciccolini al curato di Castel Condino di accompagnamento alla riconsegna di "atti e pergamene" dell'archivio da lui presi in visione, 1921 dicembre 1. Italiano, latino Busta; carta, cc. 321 Alcuni documenti sono macchiati e in cattive condizioni. Note (1) I documenti non sono in ordine cronologico; mancano i nn. 1 e 71. (2) Si segnalano, tra l'altro, il testamento di Bartolomeo Andreolli (1729) e copie di atti visitali (1633, 1671). 43

A 21.2 b. 2 {72}

"Chiesa. Resoconti (1). Fogli di possesso-inventari-consegne-affittanze. Fondazioni. Visite pastorali-corrispondenza. Moduli conti. Autentiche reliquie" 1673 - 1961 Busta; carta Note (1) Erano presenti i resoconti della chiesa dal 1914 al 1954 che sono stati ricondotti nella serie specifica: cfr. Chiesa di San Giorgio in Castel Condino, Resoconti.

A 21.2.1 b. 2 {73} "Fogli possesso. Fassioni. Contratti d'affittanza. Inventari. Consegne. Denuncia manomorta (1)" 1895 - 1956 Foglio di possesso fondiario (1927); fassione della chiesa e del curato (1922-1927); contratti d'affitto dei fondi della chiesa con schizzi delle proprietà (1900-1956); registri dello stato patrimoniale ed economico della chiesa e del beneficio e inventario dell'archivio (1935; 1943); atti di consegna (1895-1955); denunce di manomorta della chiesa e del beneficio curaziale (1930- 1936). Italiano, latino Fascicolo, cc. 263 Note (1) "Denunce di manomorta" aggiunta posteriore a matita.

A 21.2.2 b. 2 {74} "Fondazioni" 1840 - 1943 Documenti di fondazione di legati missari. Italiano Fascicolo, cc. 75

A 21.2.3 b. 2 {75} "Corrispondenza colla Curia e varie" 1908 - 1961 Circolari, concessioni della facoltà di binare, di benedire, quietanze per l'avvenuta celebrazione di messe, comunicazioni provenienti dall'Ordinariato vescovile di Trento, indulgenza della Porziuncola (1925-1960), erezione della Via Crucis nella cappella dei Morti e nella chiesa di San Giorgio (1927, 1929), verbale di collaudo delle campane, relazioni per le visite pastorali (1928-1961) e decanali (1948-1954). Italiano, latino Fascicolo, cc. 143

A 21.2.4 b. 2 {76} "Autentiche reliquie" 1673 - 1941

44

Autentiche di reliquie, permessi per il trasporto e per la collocazione, atto di donazione. Italiano, latino Fascicolo, cc. 41

A 21.3 b. 3 {77} "Missionario don Domenico Tarolli" 1830 - 1942 Documentazione relativa ai compensi di don Domenico Tarolli in qualità di curato di Castel Condino con elenco di suppellettili e di libri (1830); lettere di don Tarolli spedite ai familiari dall'Oriente (1830-1880); lettere spedite ai fratelli e al curato da missionari con notizie di don Tarolli e articoli di giornale che lo riguardano (1864-1883); "Memorie di don Domenico Tarolli da Castello di Condino vecchio missionario della Birmania" di Domenico Pozzi (1884); documentazione privata di don Beniamino Tarolli (1): certificati di studio, due fatture (1899-1943); manoscritto di don Beniamino Tarolli sulla vita di don Domenico (1942). Contiene: sette foto b/n e tre negativi del ritratto di don Domenico presente nella sacrestia di Castello; dattiloscritto con la trascrizione delle lettere di don Domenico eseguita da don Antonio Sebastiani, 2000. Italiano, inglese Busta; carta, cc. 233 Note (1) Beniamino Tarolli, parente di don Domenico, nacque a Castel Condino il 28 settembre 1876; dopo gli studi al Seminario venne consacrato sacerdote nel 1899. Frequentò l'università a Innsbruck ottenendo la laurea in lettere classiche nel 1903. Insegnò all'Arcivescovile di Trento fino alla morte avvenuta accidentalmente nel 1944.

A 21.4 b. 3 {78} "Carte valori" 1841 - 1945 Documenti di mutuo a favore della chiesa di Castel Condino, prestiti di guerra, carteggio e atti relativi a crediti. Italiano, tedesco Fascicolo; carta, cc. 45

A 21.5 b. 4 {79} "Chiesa. Nascite, morti, matrimoni all'estero. Ricordi e danni di guerra" 1867 - 1945 Busta; carta

A 21.5.1 b. 4 {80} "Nascite all'estero" 1867 - 1945 Comunicazioni, attestati di nascite di parrocchiani avvenute fuori parrocchia o all'estero. Italiano, tedesco Fascicolo, cc. 51

A 21.5.2 b. 4 {81} "Matrimoni all'estero" 1887 - 1954 Italiano, tedesco 45

Fascicolo, cc. 57

A 21.5.3 b. 4 {82} "Morti all'estero" 1891 - 1944 Italiano, tedesco, francese, spagnolo Fascicolo, cc. 50

A 21.5.4 b. 4 {83} "Ricordi di guerra" 1915 - 1919 Circolari provenienti dall'autorità politica relative alla tenuta delle matricole, alla salute pubblica, all'investimento in titoli di prestito di guerra, ecc. elenchi di nati, matrimoni e morti di curaziani sfollati, elenchi di militari. Italiano Fascicolo, cc. 69

A 21.5.5 b. 4 {84} "Danni di guerra" 1916 - 1939 Carteggio e atti relativi alla riparazione delle campane della chiesa di San Giorgio e dell'Addolorata (1916-1934), della chiesa e dei suoi mobili (1919-1934), della canonica (1924-1925), cronaca delle riparazioni dei danni di guerra e della costruzione dell'organo redatta da don Domenico Valentini ex curato (1939). Italiano, tedesco Fascicolo, cc. 162

A 21.6 b. 5 {85} "Beneficio primissariale Anderolli. Resoconti (1). Fogli di possesso-inventari-consegne-affittanze. Vendite-permute" 1869 - 1963 Busta; carta Note (1) I resoconti, integrati, sono stati collocati nella serie corrispondente: cfr. Beneficio primissariale don Bartolomeo Anderolli in Castel Condino, Resoconti.

A 21.6.1 b. 5 {86} "Beneficio Andreolli a) Permute-vendite-riattazioni" 1907 - 1955 Carteggio e atti relativi a permute, compravendite e restauri dei fondi e della casa beneficiale. Italiano Fascicolo, cc. 112

A 21.6.2 b. 5 {87} "Beneficio Andreolli b) Fogli di possesso. Inventari. Affittanze. Denuncia manomorta (1)" 1869 - 1963

46

Fogli di possesso fondiario (sec. XX-1961); inventari (1869-1935); capitolati d'asta e contratti d'affitto dei fondi del beneficio (1896-1963); denuncia delle rendite (1936-1940); n. 2 schizzi rappresentanti i fondi del beneficio ([1960]). Italiano Fascicolo, cc. 206 Note (1) "Denuncia..." di altra mano posteriore.

A 21.6.3 b. 5 {88} "Beneficio Andreolli c) Amministrazione" 1889 - 1959 Decreto vescovile in merito all'amministrazione del beneficio, documento di mutuo, richieste di riduzioni missarie, documentazione relativa ai danni di guerra subiti dai fondi, fassioni, carteggio relativo all'utilizzo delle rendite del beneficio, polizza d'assicurazione, ecc. Italiano Fascicolo, cc. 65

A 21.7 b. 6 {89} "Relazioni verso la matrice" 1873 - 1945 Regole per le funzioni ecclesiastiche, capitoli del curato di Castello verso la parrocchia di Condino (1889), deleghe parrocchiali alla celebrazione dei matrimoni (1892-1922), carteggio per il riconoscimento dell'indipendenza della curazia, pratiche per l'erezione a parrocchia. Italiano Fascicolo; carta, cc. 42

A 21.8 b. 6 {90} "Corrispondenza coll'autorità civile" 1896 - 1942 Circolari, avvisi, comunicazioni provenienti dalle autorità civili (Capitanato distrettuale di Tione, Giudizio distrettuale di Condino, Commissariato civile per il distretto di Tione, Comune di Condino) relative ad affari anagrafici, questue, salute pubblica, copia dell'accordo stipulato dal curato con il comune di Condino per il mantenimento del sacerdote (1898), ecc., Italiano Fascicolo; carta, cc. 103

A 21.9 b. 6 {91} "Miscellanea" 1910 - 1959 Circolari provenienti da diverse associazioni, elenco per questue, appunti, articoli di giornale, progetto per un armadio nella sacrestia di Creto (s.d.), delega per la celebrazione dei matrimoni a Roncone (1944), elenco dei libri donati da don Beniamino Tarolli all'ufficio parrocchiale di Castel Condino, notizia della morte di don Beniamino (1944), pubblicità del libro di Beniamino Tarolli su don Domenico Tarolli ed elenco degli acquirenti del libro (1958-1959). Italiano Fascicolo; carta, cc. 68

47

A 21.10 b. 6 {92} "Chiesa. Organo motore. Altar maggiore. Cappella dei morti" 1920 - 1945 Busta; carta

A 21.10.1 b. 6 {93} "Nuovo organo e motore" 1921 - 1945 Carteggio e atti relativi alla costruzione dell'organo nella chiesa di San Giorgio, progetti (1921-1933); offerte per l'installazione del motore elettrico dell'organo (1945). Italiano Fascicolo, cc. 203

A 21.10.2 b. 6 {94} "Nuovo altar maggiore" 1940 - 1945 Elenco delle offerte, carteggio con gli artisti, richieste di sovvenzioni, progetti, fatture, ecc. Continene n. 5 foto b/n Italiano Fascicolo, cc. 140

A 21.10.3 b. 6 {95} "Cappella dei morti" 1920 - 1938 Quietanze per i lavori, entrate e uscite per il restauro, elenco offerenti, elenco delle giornate di lavoro prestate gratuitamente, cronaca dei lavori, ecc. Italiano Fascicolo, cc. 113

48 serie A 22 Carteggio e atti dell'ufficio parrocchiale, 1904 - 1966 {96}

buste 1, fascicoli 1

Contenuto La serie è formata da un fascicolo e una busta; il fascicolo raccoglie la documentazione inerente all'ufficio parrocchiale, rinvenuta durante il presente riordino dell'archivio, che non era inserita nelle unità preesistenti. La busta è invece originale, formata durante la reggenza di don Alfredo Molinari (1945-1955), e conserva la documentazione relativa alle varie associazioni di Castello e la corrispondenza del parroco con le autorità civili in relazione a materie ecclesiastiche.

A 22.1 b. 1 {97} Carteggio e atti 1904 - 1966 Documentazione relativa al fondo Sante Anime di Castel Condino (1904-1936); carteggio e atti relativi all'anagrafe: comunicazioni di matrimoni celebrati all'estero, permessi di seppellimento, elenco di cresimati, richieste di certificati (1906-1960); carteggio e atti relativi agli oneri missari dei legati "Beneficenze", Spada-Scarpettin e Fondo Anime (1939-1966); decreti di assegnazione del supplemento di congrua al parroco (1950-1959). Italiano Fascicolo; carta, cc. 208

A 22.2 b. 1 {98} "Associazioni di Azione Cattolica e religiose. Atti civili e religiosi" 1921 - 1952 Carteggio e materiale a stampa informativo sulle associazioni di Azione Cattolica di Castel Condino (1929-1945); entrate e uscite del Terz'Ordine di San Francesco e diploma di erezione (1921-1954); quietanze ed elenco degli iscritti alle Opere missionarie (1928- 1952), all'Apostolato della Preghiera (1942-1945); istruzioni per la celebrazione dei matrimoni (1929-1944); dichiarazioni per processioni (1940-1944); comunicazioni dalla Prefettura di Trento e dal comune di Condino (1941-1945); elenco di aderenti al voto alla Madonna per l'erezione di una grotta votiva in seguito a grazia ricevuta (1943). Italiano Busta; carta, cc. 177

49

Ente Chiesa di San Giorgio {99} [1260] - 1987 gennaio 24

Luoghi Castel Condino (TN)

Archivi prodotti Fondo Chiesa di San Giorgio in Castel Condino, 01/01/1599 - 31/12/2003

Storia La chiesa di Castel Condino, dedicata a San Giorgio, si trova sulla sponda sinistra del rio Cìmego di fronte al paese. Sembra che già prima del 1260 esistesse in loco un edificio di culto: la notizia si deduce da una bolla del febbraio 1528 di papa Clemente VII in cui si fa riferimento a privilegi concessi un tempo alla chiesa da papa Urbano IV, che fu papa dal 1261 al 1265 (1). La chiesa, forse piccola ed insufficiente, venne ricostruita ed ingrandita nel 1445; il 24 novembre di quell'anno il vescovo suffraganeo di Trento Albertino da Tridino la consacrò (2). In quel tempo la chiesa aveva un solo altare, godeva di antichi privilegi, vi si celebravano funzioni, messe, vespri ed esequie, aveva un cimitero vicino, possedeva almeno una campana ed era più del doppio dell'edificio preesistente (3). Nel corso dei secoli la chiesa venne dotata dai fedeli di arredi, lasciti e legati che ne permettevano il mantenimento. Anticamente la sua dotazione era amministrata da dei massari: ne è testimone un registro presente in archivio che conserva le rese di conto annuali presentate all'arciprete di Condino, che rappresentava l'autorità ecclesiastica di riferimento (4). La chiesa poteva contare sui "fiti de pradi della chiesa, il ricavatto delle castagne dell'istessa, il ricavatto de lana vendutta o havuta, il ricavatto della biava incantata e de fitti delli campi della chiesa"; mentre le spese sostenute dai massari erano per il mantenimento degli arredi, il pagamento delle messe, della quota al pievano e al sacrestano (5). Nel 1633 Luca Maccani, vicario generale del vescovo di Trento, concesse alla chiesa il fonte battesimale (6): da quella data i nati di Castello poterono essere battezzati nella chiesa del paese senza dover essere trasportati alla matrice di Condino. Con il vertiginoso aumento della popolazione avvenuto nella prima metà dell'Ottocento, le piccole dimensioni della chiesa costrinsero gli abitanti a pensare di costruirne una nuova. Il curato don Giovanni Pernisi lasciò nel suo testamento dell'8 maggio 1861 una consistente parte della sua sostanza alla chiesa affinché "venisse migliorato lo stato dell'edificio presente, troppo angusto, ma entro il termine perentorio di dieci anni" (7). Su tale sollecitazione il 23 ottobre 1863 fu collocata la prima pietra e il 30 ottobre dell'anno successivo la nuova chiesa era già aperta regolarmente al culto divino. La consacrazione avvenne il 27 agosto 1867 quando il vescovo di Trento Benedetto de Riccabona fece visita a Castel Condino. Il campanile rimase quello vecchio anche se era nell'intenzione della gente di edificarne uno proporzionato alla nuova chiesa e nello spazio ad esso riservato. La chiesa rimase quasi indenne dall'incendio che distrusse il paese il 31 gennaio 1884, ma non venne risparmiata durante il primo conflitto mondiale: le campane furono fatte a pezzi e fuse per obici e cannoni e l'edificio occupato dalle truppe. Scrisse il curato Federico Taffelli nell'atto di consegna del 1919: "Si consegna infine una chiesa maestosa, ma 50 che ha bisogno di tutto lo zelo per renderla come una volta degna dimora di Dio avendo patito durante la guerra e dopo immediatamente l'armistizio scippi, profanazioni sperperi e distruzione" (8). In paese si trova anche una cappella denominata dell'Addolorata o "Ai morti" eretta nel 1836 quando in paese serpeggiava il colera. La popolazione fece voto alla Madonna delle Grazie affinchè fossero preservati dal contagio, promettendo la costruzione di una chiesetta in suo onore. La chiesetta fu poi reataurata e ampliata con l'aggiunta del portico nel 1889. Fino a pochi decenni fa la cappella era meta di pellegrini che provenivano da tutti i paesi della Valle; ora la Sagra dei Morti si celebra la quarta domenica d'agosto. In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato quest'ultimo sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Chiesa parrocchiale di San Giorgio è stato soppresso e i suoi beni (con tutte le relative pertinenze, accessioni, comproprietà, diritti, servitù e ipoteche) sono stati assegnati all'ente Parrocchia di San Giorgio con sede a Castel Condino.

Funzioni, occupazioni e attività Il curatore d'anime era il legittimo amministratore della sostanza della chiesa curata, come anche delle chiese annesse e di tutte le fondazioni istituite a favore delle stesse. Il patrimonio della chiesa era costituito dagli apparati, dagli utensili, dagli arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali, introiti, diritti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati. Il parroco svolgeva la sua attività di responsabile amministrativo affiancato dai fabbricieri (detti anche sindaci o massari), quali rappresentanti della comunità. L'istituzione e l'azione dei fabbricieri vennero disciplinate da un decreto napoleonico del 26 maggio 1807: venivano nominati per decreto ministeriale o prefettizio, erano generalmente tre per ciascuna chiesa e duravano in carica cinque anni. Nella diocesi di Trento venne emanata nel 1865 una normativa relativa all'amministrazione delle chiese che disciplinava, tra l'altro, anche il rapporto del curatore d'anime coi fabbricieri. Il primo era considerato l'organo ecclesiastico dell'amministrazione e a lui competeva la principale direzione; i fabbricieri gli erano affiancati "tanto allo scopo di prestargli assistenza, quanto nella loro qualità di rappresentanti della comunità ecclesiastica (...). Tanto il curator d'anime che i fabbricieri devono sempre aver cognizione di quanto concerne l'amministrazione". I fabbricieri venivano di regola proposti al curatore d'anime; il loro ufficio durava due anni, salvo la possibilità di essere riconfermati. Dal 1874 (Legge 7 maggio 1874, Boll. Leggi dell'Impero n. 50) spettava al decano il diritto di nominare i fabbricieri proposti dalla comunità. Le fabbricerie erano perciò organi amministrativi dipendenti dall'autorità ecclesiastica, ai quali era demandata l'amministrazione dei beni temporali di una chiesa, con esclusione di qualsiasi ingerenza nelle questioni di culto. Anche il Codice di diritto canonico del 1917 (cann. 1183-1184) contemplava espressamente la fabbriceria, escludendola però da molte ingerenze (elemosine di messe, ordine della chiesa e del cimitero, disposizione e custodia dei libri parrocchiali, ecc.). Lo stesso Codice conferiva alla chiesa personalità giuridica, con il diritto di acquistare, ritenere, amministrare liberamente ed indipendentemente da ogni potere civile beni temporali per il conseguimento dei propri fini (can. 1495). Dove mancava la fabbriceria, l'amministratore unico era il rettore della chiesa, sotto l'esclusivo controllo dell'Ordinario. Il parroco o rettore della chiesa, che faceva sempre parte di diritto della fabbriceria, per la natura stessa dell'ente ne era il presidente. Il Concordato del 1929 e il regio decreto del 26 settembre 1935 ridimensionarono ulteriormente la rilevanza delle fabbricerie. L'ente chiesa parrocchiale è stato soppresso in seguito all'applicazione degli adempimenti in materia di revisione concordataria seguiti alla legge 20 maggio 1985 n. 222, e all'entrata in vigore del relativo regolamento di esecuzione (decreto 13 febbraio 1987, n.33), in

51 particolare in seguito all'approvazione dei decreti con i quali è stata stabilita la sede e la denominazione dei nuovi enti parrocchia.

Contesto generale Diocesi di Trento

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti visitali

Note (1) Cfr. Pergamene della parrocchia di San Giorgio in Castel Condino, perg. 6. (2) Cfr. TAROLLI V., Castel Condino. Viaggio nella memoria in una comunità allo specchio, Pro loco Castel Condino, 2004, p. 43. (3) Ibidem. (4) Cfr. Chiesa di San Giorgio in Castel Condino, Registri delle rese di conto dei massari, reg. 1. (5) Ibidem. (6) Cfr. Pergamene della parrocchia di San Giorgio in Castel Condino, perg. 13. (7) Cfr. TAROLLI V., Castel Condino op. cit., p. 45. (8) Cfr. Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, Carteggio e atti ordinati, fasc. 2.

52 fondo B Chiesa di San Giorgio in Castel Condino, 1599 - 2003 {100}

registri 5, quaderni 3, buste 1, fascicoli 1

Soggetti produttori Chiesa di San Giorgio, [1260] - 1987 gennaio 24

Contenuto Altra documentazione relativa alla chiesa si trova in Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, Carteggio e atti ordinati.

Lingua Italiano

53 serie B 1 Registri delle rese di conto dei massari, 1599 - 1803 {101}

registri 1

Contenuto La serie è formata da un registro sul quale i massari della chiesa di San Giorgio, eletti dalla comunità, annotavano le entrate e le uscite relative al patrimonio della chiesa e le rese di conto annuali. Il saldo, fino al 1715, veniva presentato e sottoscritto dall'arciprete di Condino alla presenza dei vicini; dopo questa data era il curato di Castel Condino che, con il consenso dell'arciprete, approvava il resoconto.

B 1.1 {102} "Resoconti della chiesa di San Giorgio in Castello dal 1599-1801 firmati e approvati singolarmente dagli arcipreti pro tempore di Condino (Questo volume è raro ed importante nel suo genere)" (1) 1599 gennaio 2 - 1803 gennaio 24 Tra la resa di conto del 1762 e quella del 1763: copia di un decreto decanale relativo ai pagamenti delle spese per la chiesa di San Giorgio, 1763 luglio 23; alla fine: copia del memoriale relativo alle rendite del beneficio Bartolomeo Andreolli, 1752 dicembre 17, 1753 gennaio 13. Italiano Registro; carta, legatura in pelle, manca il piatto posteriore, cc. 284 n.n. (numerazione originale incompleta) Note (1) Titolo di mano ottocentesca.

54 serie B 2 Registri di cassa, 1914 - 2003 {103}

registri 2, quaderni 3

B 2.1 {104} "Registro dell'entrata e uscita della chiesa curaziale di Castello dal 1914-1941 e del beneficio Andreolli" 1914 febbraio 2 - 1942 febbraio 17 - Registro di cassa della chiesa, 1914 febbraio 2-1941; - registro di cassa del beneficio Andreolli, 1915 giugno 27-1942 febbraio 17. Alla fine: prospetto delle offerte private per arredi della chiesa, 1919 giugno 16-1926 luglio 19. Italiano Registro; carta, legatura in tela, cc. 80 n.n.

B 2.2 {105} "Entrata-uscita chiesa 1939-40-41" 1939 febbraio 5 - 1943 gennaio 29 Registro di "prima nota". Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 15 n.n.

B 2.3 {106} "Chiesa San Giorgio. Beneficio Andreolli. Entrate-uscite Castel Condino 1942-1985" 1942 - 2003 - Registro di cassa della chiesa, 1942-2003; - registro di cassa del beneficio Andreolli, 1942-1985 Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 93 n.n.

B 2.4 {107} "Anni 1943-***. Quaderno di cassa chiesa e beneficio" 1943 febbraio 1 - 1950 dicembre 31 Registro di "prima nota" per la chiesa e per il beneficio Andreolli. Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 16 n.n.

55

B 2.5 {108} "Don Alfonso Molinari. Libro cassa. Registro uffici e funerali" 1946 febbraio 15 - 1955 ottobre 9 Registro di cassa relativo alle spese per la chiesa, candele, sacrestano, chierichetti, coro e organista durante la celebrazione di messe, funerali, matrimoni e battesimi. Italiano Quaderno; carta, legatura in carta, cc. 13 n.n.

56 serie B 3 Partitari, 1913 - 1955 {109}

registri 1

Contenuto Il partitario, o libro maestro, è un registro suddiviso in tante partite distinte quante sono le persone con le quali subentra un rapporto di interesse. Una parte delle registrazioni è relativa alla descrizione del credito e un'altra alla registrazione degli acconti e/o saldi a mano a mano che avvengono i versamenti da parte del debitore.

B 3.1 {110} "Partitario capitali e fondi della chiesa di Castello" 1913 - 1955 Partitario dei capitali e degli affitti dei fondi. Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. sd 49

57 serie B 4 Protocolli dei verbali di fabbriceria, 1914 - 1920 {111}

registri 1

B 4.1 {112} "Protocollo sessioni della fabbriceria" 1914 febbraio 9; 1920 dicembre 8 Due verbali delle riunioni della fabbriceria. Italiano Registro; carta, legatura in carta, cc. 3 n.n.

58 serie B 5 Resoconti, 1914 - 1977 {113}

buste 1

Contenuto La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco e chiesa del 1855 spettava agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano. Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866 regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne un'altra all'autorità politica provinciale. Il Concordato tra stato italiano e chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose.

B 5.1 b. 1 {114} Resoconti 1914 - 1977 Nn. 1-22 Resoconti e parziale documentazione di corredo. Italiano Busta; carta, cc. 468 n.n.

59 serie B 6 Carteggio e atti, 1863 - 1960 {115}

fascicoli 1

B 6.1 b.1 {116} Chiesa di San Giorgio 1863 - 1960 Capitoli per l'appalto della costruzione della nuova chiesa (1863), carteggio relativo all'acquisto di apparati sacri, preventivo e progetto per la costruzione di una cappella in paese con quattro tavole acquarellate (1911), lettere di dimissioni di fabbricieri, pratica relativa al recupero crediti in seguito al fallimento della Cassa rurale di Castel Condino, assicurazione del sacrestano, carteggio relativo alla costruzione della Via Crucis nella cappella dell'Addolorata (1952-1955), all'impianto di elettroventilazione per l'organo (1956-1957), alle vetrate della chiesa (1958-1960), disegni del battistero, ecc. Allegate: n. 4 tavole acquarellate di Metodio Ottolini per la decorazione della chiesa, [1926] Italiano Fascicolo; carta, cc. 179

60

Ente Beneficio primissariale don Bartolomeo Andreolli {117} [1721] - 1987 gennaio 24

Luoghi Castel Condino (TN)

Archivi prodotti Fondo Beneficio primissariale don Bartolomeo Andreolli in Castel Condino, 01/01/1915 - 31/12/1977

Storia Il fondatore del beneficio primissariale di Castel Condino fu don Bartolomeo Andreolli, sacerdote beneficiato presso la parrocchia di Condino. Non si è ritrovato il documento di fondazione ma esso dovrebbe essere stato compilato intorno al 1721 "ordinato in rogiti Fantini, formalmente eretto avanti l'Officio spirituale di Trento negli atti del cancelliere Nicoli" (1). Questa notizia si trova nel testamento del fondatore datato 15 marzo 1729 con il quale don Bartolomeo lascia i sui beni e fondi situati nel territorio di Saone e una casa ubicata a Castello al beneficio, confermando con questo atto la sua fondazione di alcuni anni prima. Il beneficio, denominato anche mansioneria laicale, venne assegnato al chierico Giovanni Domenico fu Bortolo Pizzini di Castello. Il diritto di nomina del sacerdote spettava alla comunità di Castello che doveva scegliere tra i discendenti del fondatore o, in mancanza di questi, tra i candidati nati a Condino, Brione o Cimego. I compiti del primissario erano celebrare la prima messa festiva a Castello nella chiesa di San Giorgio, celebrare altre messe a suffragio del fondatore e della sua famiglia quante si potevano pagare con l'entrata dei beni, ascoltare le confessioni, insegnare la dottrina cristiana e, in mancanza del curato, farne le veci per due mesi dietro compenso della Comunità. In seguito a incomprensioni sorte tra la rappresentanza comunale e il curato di Castello in merito all'amministrazione del beneficio, nella seconda metà dell'Ottocento l'Ordinariato vescovile di Trento stabilì, con il decreto del 28 agosto 1889, che le rendite andavano devolute per il mantenimento di un sacerdote che celebrasse la seconda messa a Castello nelle domeniche e nei giorni festivi di precetto e, permettendo le entrate, anche nelle feste di devozione (2). Quanto avanzava delle rendite annuali doveva essere destinato alla celebrazione di altrettante messe a suffragio del fondatore. Lo stesso missario doveva curare l'amministrazione o, in mancanza di esso, il curato pro tempore di Castello. Nel corso del Novecento la gestione dei beni della fondazione venne tenuta dal curato coadiuvato da due amministratori. Il 3 settembre 1948 l'Ordinariato concesse la riduzione delle messe a carico del beneficio ad un numero "che potrà essere celebrato coll'applicazione del tassatorio vigente con un terzo della rendita" e concesse inoltre "la facoltà al parroco di Castel Condino di trattenersi gli altri due terzi del reddito della primissaria per il proprio sostentamento e per la supplenza del primissario per compensare e mantenere il padre cappuccino o altro sacerdote chiamato in speciali ricorrenze dell'anno per predicare e confessare" (3). In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Beneficio primissariale don Bartolomeo Andreolli di Castel Condino ha perso la personalità giuridica civile.

61

Contesto generale Diocesi di Trento

Fonti normative Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi" Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Libro B ADT, Fondazioni ADT, Benefici

Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, Carteggio e atti ordinati, fasc. 1. (2) Ibidem, fasc. 6.3 (3) Ibidem.

62 fondo C Beneficio primissariale don Bartolomeo Andreolli in Castel Condino, {118} 1915 - 1977

buste 1

Soggetti produttori Beneficio primissariale don Bartolomeo Andreolli, [1721] - 1987 gennaio 24

Contenuto Altra documentazione relativa al beneficio si trova in Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, Carteggio e atti ordinati e in Chiesa di San Giorgio in Castel Condino, Registri di cassa; copia del memoriale relativo alle rendite del beneficio dell'anno 1752 in Chiesa di San Giorgio in Castel Condino, Registri delle rese di conto dei massari, reg. 1 alla fine; registrazioni di cassa del beneficio per gli anni 1915-1942 e 1942-1985 in Chiesa di San Giorgio in Castel Condino, Registri di cassa, regg. 1 e 3.

Lingua Italiano

63 serie C 1 Resoconti, 1915 - 1977 {119}

buste 1

Contenuto La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco e chiesa del 1855 spettava agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano. Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866 regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne un'altra all'autorità politica provinciale. Il Concordato tra stato italiano e chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose.

C 1.1 b. 1 {120} Resoconti 1915 - 1977 Nn. 1-22 Resoconti e parziale documentazione di corredo. Italiano Busta; carta, cc. 413 n.n.

64

Ente Confraternita della Dottrina cristiana {121} 1717 settembre 3 - [sec. XIX]

Luoghi Castel Condino (TN)

Archivi prodotti Fondo Confraternita della Dottrina Cristiana in Castel Condino, 01/01/1717 - 31/12/1842

Storia La confraternita venne eretta a Castel Condino il 3 settembre 1717 in seguito all'autorizzazione ottenuta da Giovanni Michele Spaur, vicario generale del vescovo di Trento. L'impulso alla sua costituzione venne dal curato Innocenzo Pizzini che si prodigò alla realizzazione di questo progetto. La confraternita prevedeva una sezione maschile e una femminile; lo scopo principale era quello di promuovere l'istruzione cristiana nella popolazione. Le entrate consistevano nella raccolta di elemosine in varie occasioni liturgiche e nelle donazioni di frumento e lana; le uscite erano impiegate per l'acquisto di libretti di devozione, immagini sacre, rosari (1). Il curato Pizzini l'amministrò nei primi anni fino al 1723 quando vennero eletti due massari; al curato comunque venivano presentate annualmente le rese di conto. Il sodalizio fu confermato nel 1750 dal vescovo coadiutore Leopoldo Ernesto Firmian. La confraternita venne sicuramente soppressa in seguito alle disposizioni giuseppine della fine del Settecento. Il registro degli iscritti, tuttavia, riporta alcune iscrizioni di donne datate 1831-1842: sono di poca entità e non è detto che si tratti della stessa compagnia. Oltre quelle date non ci sono testimonianze che attestino la presenza di una ricostituita confraternita della Dottrina Cristiana.

Funzioni, occupazioni e attività Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla "Quaecumque a Sede Apostolica" del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1806 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà 65 esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.

Contesto generale Diocesi di Trento

Note (1) Cfr. Confraternita della Dottrina Cristiana in Castel Condino, Registri degli iscritti, reg. 1

66 fondo D Confraternita della Dottrina Cristiana in Castel Condino, 1717 - 1842 {122}

registri 1

Soggetti produttori Confraternita della Dottrina cristiana, 1717 settembre 3 - [sec. XIX]

Lingua Italiano; latino

67 serie D 1 Registri di amministrazione, 1717 - 1842 {123}

registri 1

D 1.1 {124} "Cattalogo antico dei confratelli e consorelle della Dottrina cristiana e urbario vecchio di questa venerabile chiesa di Castello" 1717 - 1792; 1831 - 1842 Registro a rubrica degli iscritti e delle iscritte alla confraternita, 1717-1797, 1831-1842; pp. 117-133: resoconti della Dottrina cristiana, 1717 gennaio 2-1756. All'inizio e alle pp. 1, 14, 134: notizie di cronaca locale ed ecclesiastica, 1777-1912, 1941; dopo le registrazioni della lettera A degli iscritti: registrazioni di cresime, 1825 giugno, 1851 luglio 30; prima delle registrazioni della lettera B degli iscritti: elenco di iscritti alla Pia unione di suffragio delle Anime purganti, sec. XIX; alle pp. 1-5: "Nota dei legati pii lasciati dalli defunti di Castello ...", elenco dei legati missari, 1778 novembre 18; alle pp. 7-13: copie di decreti dell'autorità politica, 1808 settembre 15-ottobre 22; alle pp. 14-103: "Catalogo delle messe legatarie annue che si devono far celebrare dai sindaci della chiesa curata di San Giorgio, dagli amministratori della Congregazione di carità e dai privati", registro delle messe legatarie con annotazione delle avvenute celebrazioni, 1825 aprile 28-1862; alle pp. 134-186: "Catalogo delle messe perpetue ...", registro delle messe con annotazione delle avvenute celebrazioni, 1768 gennaio 1-1829; alle pp. 188-195: memoria della distribuzione di carità ai poveri, 1847-1861; a p. 196: estimo dei beni lasciati da Bartolomeo Salvetti alla carità di Castello, 1792 aprile 27. Italiano, latino Registro; carta, legatura in pelle, con appigli, cc. 36 n.n., pp. 196 (bianche alcune pp.)

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Ente Confraternita del Santissimo Sacramento {125} [ante 1523 - ante 2004]

Luoghi Castel Condino (TN)

Altre Forme autorizzate del nome Confraternita del Corpo di Cristo

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento in Castel Condino, 01/01/1585 - 31/12/1972

Storia La confraternita del Santissimo Sacramento di Castel Condino ha origini molto antiche: sotto la denominazione di "Confraternita del Corpo di Cristo" era infatti presente nella chiesa di San Giorgio già prima del 1523. Questa informazione si deduce da un atto in pergamena presente nell'archivio parrocchiale con il quale veniva concessa al sodalizio la facoltà di scegliersi un sacerdote per la celebrazione delle messe a favore dei confratelli (1). La confraternita aveva ottenuto da vari papi privilegi e indulgenze; anche di questo si trova testimonianza nelle pergamene d'archivio del 1579, 1586 e 1608 (2). Si è salvato dalla dispersione il registro degli iscritti che incomincia nel 1585: da esso si può notare come la confraternita fosse fiorente e che accogliesse sia maschi che femmine (3). Nel 1772 la confraternita ottenne la concessione dell'altare privilegiato: la messa offerta su questo altare, secondo la dottrina cristiana, aveva il potere di fare uscire subito l'anima dei confratelli dal purgatorio (4). La vita della confraternita subì un'interruzione nel periodo napoleonico ma venne "ripristinata" il 5 giugno 1825: "in tal giorno si ascrissero vicino a quaranta confratelli. Nel giorno settembre dello stesso anno fu data la libertà anche alle donne di entrare in detta compagnia" (5). Nel 1891 il curato don Giovanni Battista Bozzoli, in accordo con i confratelli, decise di redigere nuovamente gli statuti che "sia per ismarrimento sia per incendio non esistono più" (6). Il vescovo Celestino Endrici durante la visita pastorale del 1909 osservava però che gli statuti non erano stati approvati dalla Curia mancando così di "qualsiasi efficacia canonica oltre all'essere parecchio deficenti sotto vari aspetti" (7). Nell'assemblea annuale del 28 ottobre 1928 fu deciso, su richiamo del curato don Domenico Valentini, di presentare un nuovo schema di statuto che venne infine approvato l'8 ottobre 1931. Lo scopo della confraternita era quello di promuovere il culto dell'Eucarestia e il bene spirituale degli iscritti. Era organizzata nella sezione maschile e femminile; il curato pro tempore ne era direttore e ne vigilava l'andamento, egli era la guida spirituale e colui che dirimeva gli eventuali litigi tra iscritti. Erano previste inoltre le cariche di priore che curava l'adempimento dei doveri dei confratelli, di vice, due consiglieri, un segretario per redigere gli atti, e un cassiere per l'amministrazione delle entrate e delle uscite. La divisa sociale era per gli uomini una cappa con veste bianca e mantella rossa, per le femmine un velo bianco. Erano previste delle assemblee ordinarie l'ultima domenica di ottobre nelle quali venivano elette le nuove cariche e presentati i resoconti.

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La confraternita faceva celebrare le messe per i confratelli vivi e defunti, promuoveva la festa sociale, contribuiva alle spese di culto per la chiesa, si occupava dei funerali per gli iscritti. Le entrate erano rappresentate dalle quote di iscrizione versate annualmente e dalle offerte lasciate da benefattori; le uscite corrispondevano al pagamento delle messe, delle candele e dei funerali. La documentazione relativa alla confraternita presente in archivio arriva fino agli anni Settanta, dopo quella data si suppone che essa abbia compiuto il percorso simile a molti sodalizi del territorio con il lento abbandono fino all'esaurimento degli scopi statutari. Tutte le confraternite ancora attive presenti nella diocesi di Trento sono state soppresse con decreti vescovili nel 2004.

Funzioni, occupazioni e attività Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla "Quaecumque a Sede Apostolica" del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1806 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.

Contesto generale Diocesi di Trento

Note (1) Cfr. Pergamene della parrocchia di San Giorgio in Castel Condino, perg. 5. (2) Ibidem, perg. 7, 8, 10. (3) Cfr. Confraternita del Santissimo Sacramento in Castel Condino, Registri degli iscritti, reg. 1. (4) Cfr. Pergamene della parrocchia di San Giorgio in Castel Condino, perg. 16. (5) Cfr. Confraternita del Santissimo Sacramento in Castel Condino, Registri degli iscritti, reg. 1. (6) Ibidem, Carteggio e atti, fasc. 1. (7) Ibidem.

70 fondo E Confraternita del Santissimo Sacramento in Castel Condino, 1585 - 1972 {126}

registri 4, fascicoli 1

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Sacramento, [ante 1523 - ante 2004]

Lingua Italiano

71 serie E 1 Registri degli iscritti, 1585 - 1961 {127}

registri 3

E 1.1 {128} "Libro de fratelli et sorelle dela veneranda compagnia de la confraternita del Santissimo Sacramento instituita nella chiesa di Santo Georgio de le terra de Castello pieve de Condino diocese di Trento" (tit. int.) 1585 - 1807; 1825 giugno 5 - 1831 Registro degli iscritti e delle iscritte. Prima della lettera A delle iscritte: notizia relativa alla rierezione della confraternita, [1825]. Italiano Registro a rubrica; carta, legatura in pelle, con ribaltina, cc. 102 n.n.

E 1.2 {129} "Libro matricola della Confraternita" (1) 1854 - 1914 novembre 15 (2) Registro degli iscritti. Italiano Registro; carta, legatura in carta, cc. 14 n.n. Note (1) Segue: "Salvato dalla devastazione fu spedito a Brescia nei primi mesi del 1917 e venne qui riportato ad 28 aprile 1919". (2) La data si riferisce all'ingresso nella confraternita.

E 1.3 {130} "Registro dei soci della confraternita" 1922 - 1961 Registro degli iscritti. A p. 194: annotazione relativa alla tassa d'ingresso, 1928 maggio 17 Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, pp. 194

72 serie E 2 Registri di amministrazione, 1878 - 1972 {131}

registri 1

E 2.1 {132} "Libro dei confratelli [...] di Castello [...]" 1878 ottobre 27 - 1972 gennaio Registro delle rese di conto e dei verbali delle riunioni. Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. 95 n.n.

73 serie E 3 Carteggio e atti, 1891 - 1934 {133}

fascicoli 1

E 3.1 b. 1 {134} Confraternita Santissimo Sacramento 1891 - 1934 Statuti della confraternita (1891, 1931), quietanze, questionario, note e appunti. Italiano Fascicolo; carta, cc. 37

74

Ente Scuola materna Antonio Spada di Castel Condino {135} 1928 dicembre 27 - 1985

Luoghi Castel Condino (TN)

Archivi prodotti Fondo Scuola materna Antonio Spada di Castel Condino, 01/01/1921 - 31/12/1957

Storia Nella seduta del 13 marzo 1926 il Consiglio comunale di Castel Condino deliberò di devolvere alcune fondazioni denominate "Beneficenza", il legato Bagozzi, il legato Scarpetin, il legato Spada e il legato Pozzi, fino a quel momento amministrati dal Comune, a favore di un fondo per l'erezione di un asilo infantile (1). Il patrimonio delle suddette fondazioni consisteva in libretti di deposito e in appezzamenti di terreno; le rendite annue venivano distribuite alle famiglie del paese sotto forma di carità di pane, di sale e di farina. Le rendite dei legati passarono quindi al Comitato per l'erigenda scuola materna in forza della delibera del podestà del 6 dicembre 1927 approvata dalla Giunta provinciale amministrativa nella seduta del 17 marzo 1928. Gli oneri missari legati alle suddette fondazioni vennero adempiute dai sacerdoti di Castello. Lo statuto della scuola materna venne approvato dal Provveditorato agli studi di Trento il 27 dicembre 1928 e da quella data l'istituzione iniziò la sua attività. Lo statuto stabiliva gli organi sociali: l'assemblea generale, da tenersi almeno una volta all'anno, il consiglio direttivo, che durava in carica tre anni ed era composto da un rappresentante del comune, da un rappresentante ecclesiastico, da uno della scuola elementare e da quattro membri eletti dall'assemblea, e l'ufficio di presidenza composto da un presidente, un vice e un segretario ecomomo. La scuola venne intitolata al benefattore Antonio Spada. Nel 1941 la gestione dell'asilo passò all'O.N.A.I.R.C. e, nel 1945 nel corso di un'assemblea generale, il comitato di gestione della scuola materna, visto che il suo compito di provvedere al funzionamento della scuola veniva meno, ne deliberò la cessione; l'amministrazione dei beni dell'asilo passò al neo costituito comitato direttivo per l'amministrazione dell'asilo che aveva come presidente il curato Luigi Trentini (2). La scuola materna fu soppressa e aggregata a quella di Cimego nel settembre 1985.

Note (1) Cfr. Scuola materna Antonio Spada di Castel Condino, Carteggio e atti, fasc. 1.1. (2) Ibidem, fasc. 1.3

75 fondo F Scuola materna Antonio Spada di Castel Condino, 1921 - 1957 {136}

registri 1, buste 1

Soggetti produttori Scuola materna Antonio Spada di Castel Condino, 1928 dicembre 27 - 1985

Lingua Italiano

76 serie F 1 Registri di cassa, 1927 - 1955 {137}

registri 1

F 1.1 {138} "Conti chiesa Castel Condino" 1927 giugno 20 - 1955 ottobre 31 Registro di cassa della scuola materna. Italiano Registro; carta, coperta perduta, cc. 36 n.n.

77 serie F 2 Carteggio e atti, 1921 - 1957 {139}

buste 1

F 2.1 b. 1 {140} "Asilo" 1921 - 1957 Busta; carta

F 2.1.1 b. 1 {141} "Atti riguardanti le istituzioni di Beneficenza del Comune di Castello (Condino)" 1921 - 1930 Contratto d'affitto dei fondi, resoconti degli amministratori, verbale del Consiglio comunale che devolve all'erigendo asilo i ricavati dei legati, pratica per il pagamento dei danni di guerra subiti dai fondi, ecc. Italiano Fascicolo, cc. 43

F 2.1.2 b. 1 {142} "Corrispondenza Scuola materna" 1926 - 1951; 1957 Carteggio con autorità politiche relativo all'erezione dell'asilo, circolari, nomine di insegnanti, sussidi, elenco dei bambini, elezione delle cariche, verbale di consegna del vecchio amministratore, deliberazione del comune di Castello, elenco soci e offerenti, ecc. Italiano Fascicolo, cc. 207

F 2.1.3 b. 1 {143} "Verbali" 1927 - 1945 Verbali delle assemblee del Comitato pro erigenda scuola materna, del Consiglio direttivo e delle riunioni dei soci della scuola materna. Italiano Fascicolo, cc. 12

F 2.1.4 b. 1 {144} "Fogli di possesso. Stime. Denunce" 1927 - 1936 Estratti dei fogli di possesso fondiario dei legati Beneficenza, denuncia dei redditi. Italiano

78

Fascicolo, cc. 15

F 2.1.5 b. 1 {145} "Statuti della Scuola materna" 1928 Italiano Fascicolo, cc. 27

F 2.1.6 b. 1 {146} "Resoconti annuali" 1928 - 1949 Resoconti della gestione amministrativa con lettere d'evasione del Provveditorato agli studi di Trento e carteggio relativo. Italiano Fascicolo, cc. 99

F 2.1.7 b. 1 {147} "Valori" 1932 - 1955 Scodirollo dei capitali e dei fondi (1932-1938), protocollo del deposito di custodia dei titoli, prospetti della capitalizzazione dei buoni fruttiferi postali. Italiano Fascicolo, cc. 15

F 2.1.8 b. 1 {148} "Scuola materna" 1939 - 1957 Capitolati d'asta, contratto d'affitto e ricevute per l'affitto dei fondi della scuola materna. Italiano Fascicolo, cc. 63

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Ente Comunità di Castel Condino {149} sec. XIII - sec. XIX

Luoghi Castel Condino (TN)

Archivi prodotti Fondo Documentazione dell'archivio della comunità di Castel Condino, 01/01/1757 - 31/12/1799

Funzioni, occupazioni e attività Risulta difficile stabilire con precisione i momenti e i modi della formazione delle Regole dei villaggi trentini in quanto la documentazione è scarsa. Le comunità rurali trentine (1), così come le conosciamo dagli Statuti (o 'Carte di regola') e dai documenti, sarebbero sorte nei primi secoli dell'alto medioevo, quando - decaduto il potere dell'impero romano - le popolazioni delle vallate, abbandonate a se stesse per la mancanza di una salda autorità centrale, sentirono l'esigenza di organizzarsi autonomamente per la difesa, il mantenimento e l'utilizzo delle loro terre. Intorno al IX secolo il processo di formazione dell'ente comunitario doveva essere ormai in una fase avanzata tanto che l'organizzazione feudale introdotta dall'impero carolingio non riuscì a soffocare e a smantellare i diritti acquisiti dalle comunità sui beni collettivi, boschi e pascoli, che anzi rimasero sempre di loro proprietà, costituendone la base economica fondamentale. Dalla situazione di belligeranza del principato vescovile con i conti tirolesi dei secoli XIII-XVII le comunità trentine trassero talvolta dei cospicui vantaggi, in termini di concessioni di privilegi e di esenzioni fiscali. Dopo i governi provvisori dell'epoca napoleonica il governo bavarese inferse un duro colpo alla secolare autonomia delle comunità rurali proibendo la convocazione delle regole generali, abolendo le regolanie maggiore e minore. Con la secolarizzazione del principato, sancita dal trattato di Parigi del 26 dicembre 1802, l'equilibrio fra subordinazione all'autorità centrale e autonomia amministrativa si infranse sotto il tentativo di centralizzare la frammentata amministrazione dell'ex principato. Con decreto vicereale del 24 luglio 1810 venne sancita la divisione del Dipartimento dell'Alto Adige in 5 distretti e la loro ulteriore suddivisione in 121 comuni e in 20 cantoni; infine con decreto vicereale del 23 agosto dello stesso anno furono estesi al Dipartimento le leggi e i decreti riguardanti l'amministrazione del Regno.

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia BIANCHINI F., Le più antiche pergamene dell'archivio comunale di Condino (1207-1497), Trento, 1991 TAROLLI V., Castello nella storia delle Giudicarie, Pro loco Castel Condino, 1985 TAROLLI V., Castel Condino. Viaggio nella memoria in una comunità allo specchio, Pro loco Castel Condino, 2004

Note (1) Le presenti note sono tratte dalla scheda-soggetto redatta a cura del Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento, alla quale si rimanda per ulteriori approfondimenti e per la bibliografia. 80 fondo G Documentazione dell'archivio della comunità di Castel Condino, 1757 - {150} 1799

registri 1

Soggetti produttori Comunità di Castel Condino, sec. XIII - sec. XIX

Lingua Italiano

81 serie G 1 Statuti, 1757 - 1799 {151}

registri 1

Contenuto Gli Statuti di una comunità (detti anche Carte di regola) sono uno strumento scritto di contenuto normativo che regola la civile convivenza entro il territorio della comunità, stabilendo i diritti e i doveri dei vicini, le competenze e la durata dei vari uffici comunitari, i criteri per la più opportuna fruizione dei beni comuni e le pene cui vanno soggetti coloro che hanno violato le disposizioni contenute nella carta stessa. Probabilmente la carta di regola deriva da più antiche consuetudini che disciplinavano le comunità su base orale. Essa viene redatta dagli ufficiali comunitari più importanti con l'assistenza di un notaio, oppure da alcune persone appositamente delegate dalla regola maggiore. In seguito è presentata al principe vescovo di Trento che provvede alla sua approvazione dopo avervi apportato eventuali modifiche. L'approvazione vescovile non aveva però valore illimitato e doveva esere rinnovata di volta in volta dal nuovo vescovo.

Gli Statuti conservati in questa serie sono formati da 44 capitoli di Regola redatti nel 1757 dal notaio Simone Angelo Maestri. Essi vennero approvati nel novembre dello stesso anno dal vescovo di Trento Francesco Felice Alberti. Nonostante il registro non sia particolarmente antico, esso è importante perchè nel testo contiene richiami ai vecchi capitoli della comunità risalenti al 1540.

Bibliografia TAROLLI V., Castello nella storia delle Giudicarie, Pro loco Castel Condino, 1985

G 1.1 {152} "Capitoli della spettabile Comunità di Castello" 1757 dicembre 9 - 1799 ottobre 4 pp. 1-104: capitoli della comunità di Castel Condino con approvazioni vescovili e integrazioni, 1757 dicembre 9-1799 ottobre 4; pp. 132-136: verbali delle Regole, 1759 gennaio 2 - 1775 gennaio 8. Alle pp. 85-86: elezione dei massari e dei regolani, 1778 agosto 14; alle pp. 138-140: copia di alcuni capitoli del 1573, sec. XVIII; alle pp. 141-143: copia di avvisi comunali, 1823 gennaio 11-febbraio 11. Italiano, latino Registro; carta, legatura in pelle, con ribaltina e laccio in pelle, pp. 119, 132-143, con indice all'inizio n.n.

82 fondo H Pergamene della parrocchia di San Giorgio in Castel Condino, 1406 - {153} 1772

pergamene 17

Contenuto Il fondo raccoglie 17 pergamene conservate nell'archivio storico della parrocchia di Castel Condino. Gli atti spaziano dal 1406 al 1772 e si riferiscono sia alla sfera ecclesiastica del paese ad esempio concessioni di indulgenze, erezione di benefici e di confraternite, conferme di privilegi, sia a quella comunale e privata, cioè lodi arbitrali e contratti tra privati. I documenti portano sul verso il visto dello studioso Giovanni Ciccolini che le visionò negli anni Venti: ne è prova la lettera del 1921 spedita al curato con la quale lo storico riconsegna "gli atti e pergamene" dell'archivio (1). Purtroppo si deve segnalare una perdita: manca la pergamena datata 1315 regestata da Casetti (2) e segnalata negli atti di consegna del 1919 e 1926 (3). Le trascrizioni delle pergamene si trovano nel dattiloscritto a cura di Ferdinando Bagozzi, Franco Bianchini e don Ivo Leonardi, Pergamene delle Giudicarie XXVIII, Castel Condino, Cimego. Archivi parrocchiali, Centro Studi Judicaria, 1997.

Lingua Latino

Criteri di ordinamento e inventariazione Per la descrizione dei singoli pezzi ci si è attenuti a quanto stabilito dalle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, cap. 3 - parte prima, che integrano quanto già predisposto dalla circolare del Ministero dell'Interno n. 39/1966. Le pergamene sono descritte e inserite in ordine cronologico, non avendo in fase di inventariazione rilevato altro criterio preesistente di ordinamento. In questa sede si sono adottati i seguenti criteri di descrizione: - ogni unità è identificata con un numero progressivo in cifre arabe che corrisponde a un ordine prettamente cronologico; - a questo numero segue l'intitolazione che esprime la natura giuridica del documento; - si sono riportate la data cronica completa e quella topica, quest'ultima espressa ove sia possibile con toponimo moderno. A queste informazioni segue un breve regesto nel quale vengono segnalati: - la natura dell'atto giuridico; - i nomi delle parti contraenti con relativa indicazione del patronimico e provenienza, menzionati singolarmente fino a un massimo di tre persone; - l'oggetto dell'atto stesso.

83

I termini mancanti di una perfetta traduzione in italiano sono stati riportati tra virgolette; i nomi propri di persona non traducibili si sono dati in latino al caso nominativo; i cognomi sono stati omologati alla forma attuale, se esistente, o se comunque attestata verso l'inizio del secolo scorso. Viene indicato il notaio rogante, con relativo patronimico e provenienza. Gli elementi dedotti da fonti esterne e non dal testo sono forniti fra parentesi quadre.Riguardo alla tradizione del documento si è distinto tra 'originale', 'originale da imbreviatura' o 'copia autentica'. Si intende per originale il documento tratto dal protocollo e sottoscritto dallo stesso notaio rogante; per originale da imbreviatura di un altro notaio la stesura in forma pubblica del documento, previa autorizzazione di un'autorità competente, fatta da un notaio diverso da quello che aveva prodotto l'atto sul suo protocollo originale; per copia quei documenti che tali si definiscono. Si forniscono inoltre indicazioni in merito alle dimensioni del supporto scrittorio, espresse in millimetri con la segnalazione dell'altezza e della base (per forme irregolari, la misura maggiore è seguita, tra parentesi rotonde, da quella minore); alla presenza di sigilli; alla presenza di note di contenuto e archivistiche sul verso o sul recto; a eventuali antiche segnature o danni riscontrati. Viene infine data notizia di altri regesti con la relativa citazione bibliografica. Sigle adottate nella descrizione delle pergamene: SN Signum notarii Segno del notaio

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, pp. 163-164 (regesti)

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda COSTA A., I vescovi di Trento, Trento, 1977 LORENZI E., Dizionario toponomastico tridentino, 1932 (ristampa) MASTRELLI ANZILOTTI G., Toponomastica Trentina. I nomi delle località abitate, Provincia autonoma di Trento, Servizio Beni librari e archivistici, Trento, 2003 LECCISOTTI T., AVAGLIANO F. (a cura di), Abbazia di Montecassino. I regesti dell'archivio, vol. XI, Roma, 1977 (Ministero per i Beni culturali e ambientali. Pubblicazione degli Archivi di Stato) NICOLAO F., I dati cronologici nei documenti trentini, Trento, 1934 R., Notai che operarono nel Trentino dall'anno 845, Trento, Provincia autonoma di Trento, 2000

Fonti normative Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11)

Norme o convenzion i La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

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Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, Carteggio e atti ordinati, fasc. 1. (2) Si riporta il regesto: 1315 giugno 21 "in villa Castelli". "Viuanus q. Marchesi" e altri di Castello "ex precepto d.ni Guallengi de Mantua vicarii in spiritualibus" per il vescovo Enrico di Trento, giurano sui S. Evangeli di manifestare e designare i beni stabili e le decime spettanti "beate ecclesie sancti Georgii de Castello": campi "in ronco, in buuazo, in lamolla, alla samba, in le clesure, in lacosta, la cronella da la glesia" ecc., cfr. CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, 1961, p. 163. (3) Cfr. Ufficio parrocchiale di San Giorgio in Castel Condino, Carteggio e atti ordinati, fasc. 2.

H 1 b. 1 {154} Divisione di beni 1406 settembre 3 , Tiarno di Sopra I fratelli "Zucholus" e "Bertelus" figli del fu "Luteri" "Zenarii" procedono alla divisione dei loro beni comuni. Notaio: Giacomo fu Michele della Val di Ledro (SN) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 505 (475) x 225 (135), sul verso nota di contenuto e visto di Giovanni Ciccolini inchiostro sbiadito Segnature precedenti: n. 2 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 163 (regesto)

H 2 b. 1 {155} Concessione di indulgenza 1445 [novembre 24] (1) , Castel Condino Albertino da Tridino (Monferrato) vescovo esiense e suffraganeo del vescovo di Trento Benedetto (2), su istanza degli uomini di Castello nella pieve di Condino, concede 40 giorni di indulgenza ai fedeli che visiteranno, in particolari giorni del calendario ecclesiastico, la chiesa di San Giorgio costruita in Castello e il suo altare o che contribuiranno al suo mantenimento e all'acquisto di arredi sacri. Notaio: Giacomo figlio di Giovanni del fu Boldino da Agrone (SN) Giovanni figlio di Pietro "de Coreciis" da Condino (SN) Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 285 x 285 (255), con plica inferiore di mm 35, sul verso visto di Giovanni Ciccolini e note di contenuto, sigillo pendente perduto macchiata Segnature precedenti: n. 3 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 163 (regesto) Note (1) Giorno e mese desunti dalla nota di contenuto sul verso. (2) Il principato vescovile di Trento fu sede vacante dal 1444 al 1446. Alla morte del vescovo Alessandro di Mazovia (1444) il Capitolo elesse a vescovo Teobaldo di Wolkenstein, canonico della Cattedrale; papa Eugenio IV nominò invece Benedetto, abbate del monastero di San Lorenzo. I due eletti fecero ogni sforzo per disputarsi il vescovado; la situazione di risolse nella metà del 1446 quando i due competitori si ritirarono e venne eletto Giorgio Hack, cfr. COSTA A., I vescovi di Trento, Trento, 1977. 85

H 3 b. 1 {156} Lodo arbitrale 1520 febbraio 15 , Castel Condino [Gli arbitri eletti] emettono sentenza nella causa per questioni di mantenimento di strade. Notaio: Bartolomeo Girardi da Cimego Originale da imbreviatura del notaio Bartolomeo Girardi redatto da Giovanni fu Bartolomeo Girardi da Cimego [SN], atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 330 x 205, sul verso note di contenuto e visto di Giovanni Ciccolini documento acefalo e mutilo di parte di entrambi i lati, forato

H 4 b. 1 {157} Compromesso; sentenza arbitrale 1520 settembre 6; 1520 settembre 7 Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, formata da due fogli cuciti insieme, mm 1190 (1080) x 410 (385), con plica inferiore di mm 30, sul verso note di contenuto e visto di Giovanni Ciccolini, sigillo pendente perduto in mezza teca di piombo Segnature precedenti: n. 4 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, pp. 163-164 (regesto)

4.1 {158} Compromesso 1520 settembre 6 , Brescia Gli uomini della villa di Castello rappresentati dai sindaci Bernardo e Antonio Todeschini, da una parte, e l'arciprete Giovanni Battista Chizzola da Brescia pievano della chiesa di Santa Maria di Condino, dall'altra, si rimettono al giudizio di Mattia Ugoni, vescovo di Famagosta residente a Brescia, per dirimire la controversia tra loro intercorsa in merito all'elevazione a beneficio ecclesiastico della chiesa di San Giorgio di Castel Condino e della sua amministrazione. Inserti: breve di papa Leone X che concede al vescovo di Trento la facoltà di erigere la chiesa di San Giorgio in beneficio ecclesiastico, Roma San Pietro 1519 settembre 14; - sentenza emessa da Antonio da Ledro, canonico della Cattedrale di Trento, vicario spirituale del vescovo di Trento e delegato papale nella controversia tra gli uomini di Castello e l'arciprete di Condino per l'erezione del beneficio ecclesiastico nella chiesa di San Giorgio, Trento 1520 maggio 2; - ricorso in appello dell'arciprete di Condino contro la sentenza emessa da Antonio da Ledro, Roma 1520 giugno 3; - delega di Tommaso da Capriolo, protonotario apostolico e giudice apostolico delegato, a Mattia Ugoni, vescovo di Famagosta residente a Brescia, per emettere sentenza nella controversia tra i rappresentanti di Castel Condino e il pievano di Condino, Brescia 1520 settembre 4; - nomina effettuata dalla comunità di Castello, congregata in pubblica regola, dei procuratori nella causa contro l'arciprete di Condino, Castel Condino 1520 settembre 2. Notaio: Francesco fu Antonio Burselli da Bagnolo abitante a Brescia (SN) atto notarile

86

4.2 {159} Sentenza arbitrale 1520 settembre 7 , Brescia Mattia Ugoni, vescovo di Famagosta abitante a Brescia, giudice apostolico delegato e arbitro eletto emette sentenza nella causa intercorsa tra Giovanni Battista Chizzola arciprete della pieve di Santa Maria di Condino, da una parte, e gli uomini della villa di Castello rappresentati dai sindaci e procuratori Bernardo e Antonio Todeschini, dall'altra, in merito all'erezione in beneficio ecclesiastico della chiesa di San Giorgio in Castello e della sua amministrazione. Notaio: Francesco fu Antonio Burselli da Bagnolo abitante a Brescia (SN) atto notarile

H 5 b. 1 {160} Concessione 1523 giugno 29 , Roma San Pietro Lorenzo, cardinale con il titolo dei Quattro Santi Coronati, concede ai rappresentanti della confraternita del Corpo di Cristo eretta nella chiesa di San Giorgio di Castello nella pieve di Condino la facoltà di eleggere un sacerdote che celebri la messa e gli altri uffici per la suddetta confraternita, fatti salvi i diritti parrocchiali. Originale, documento di cancelleria papale; latino Documento singolo; pergamena, mm 240 x 425, con plica inferiore di mm 60, sul verso note di contenuto e visto di Giovanni Ciccolini, sigillo pendente perduto in metà teca metallica Segnature precedenti: n. 6 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 164

H 6 b. 1 {161} [Conferma di privilegi] 152[8] febbraio 13 , Roma San Pietro "Bolla di Clemente VII, con la quale conferma alla chiesa di Castello tutte le libertà e immunità concesse da Urbano IV e successori" (1). Originale, documento di cancelleria papale (bolla); latino Documento singolo; pergamena, mm 200 x 335 (305,) con plica inferiore di mm 45, sul verso note di contenuto e visto di Giovanni Ciccolini, sigillo pendente di piombo documento in pessimo stato di conservazione, inchiostro quasi completamente sbiadito, macchie e fori Segnature precedenti: n. 6 Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, p. 164 (regesto) Note (1) Si riporta il regesto di Casetti in quanto la lettura del documento è gravemente compromessa dal pessimo stato del supporto.

H 7 b. 1 {162} Elenco di indulgenze 1579 giugno 5; 1579 luglio 27 (1) , s.l. Elenco delle indulgenze concesse da papa Gregorio XIII alla confraternita del Corpo di Cristo eretta nella chiesa di San Giorgio di Castel Condino. Originale, scrittura semplice; italiano 87

Documento singolo; pergamena, mm 505 x 385, sul verso note di contenuto testo circondato da cornice miniata, all'inizio del testo sei riquadri con disegni miniati, lettere maiuscole in inchiostro dorato e rosso Note (1) Conferma del vicario generale di Trento.

H 8 b. 1 {163} Conferma di privilegi 1586 aprile 22 , Roma Santa Maria sopra Minerva Alessandro Farnese, cardinale e protettore della confraternita del Santissimo Corpo di Cristo eretta nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva di Roma, e gli amministratori della suddetta confraternita su richiesta della [confraternita del Corpo di Cristo eretta] nella chiesa di San Giorgio di Castello ordinano di dare copia dei privilegi concessi da vari papi alla confraternita e ne confermano l'autenticità. Notaio: Niccolò "Pitotus" di Roma (SN) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 680 x 495, in calce sottoscrizione del vicario generale di Trento; sul verso note di contenuto testo con caratteri a stampa, decorato su tre lati con motivi floreali acquarellati e sul margine superiore con miniature, lettere dell'invocazione in inchiostro dorato e rosso

H 9 b. 1 {164} Compravendita 1588 ottobre 11 , Cimego Giovanni Antonio fu Salvetto Salvetti da Castello della pieve di Condino vende a Taddeo fu Giovanni Salvetti dallo stesso luogo, agente a nome del nipote Salvagno fu Bernardo Salvetti, un fondo arativo situato nel territorio di Castello in località "Pii la chiesa", per il prezzo di 262 lire e mezzo di denaro piccolo di Trento. Notaio: Giovanni fu Bartolomeo Girardi da Cimego (SN) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 415 (375) x 180, sul verso note di contenuto e visto di Giovanni Ciccolini

H 10 b. 1 {165} Concessione d'indulgenza 1608 maggio 15 , Tuscolo Papa Paolo V concede agli iscritti della confraternita del Corpo di Cristo eretta nella chiesa di San Giorgio in Castello della pieve di Condino indulgenza plenaria per tutti i peccati nel giorno del loro ingresso nella confraternita e [40] giorni di indulgenza agli iscritti che visiteranno la chiesa in alcuni giorni del calendario ecclesiastico. Originale, documento di cancelleria papale; latino Documento singolo; pergamena, mm 480 x 610, sul verso note di contenuto, sigillo pendente perduto documento in cattivo stato di conservazione, inchiostro sbiadito, strappi, decorato con motivi floreali lungo il lato sinistro

H 11 b. 1 {166} Conferma di erezione di confraternita 1628 luglio 2 , Roma Santa Maria sopra Minerva Luca Castellini Faventino vicario generale dell'Ordine dei Predicatori conferma e approva la confraternita del Santissimo Rosario eretta nella chiesa di Castello della pieve di Condino con il suo altare e cappella e le concede i privilegi e le indulgenze previste. Originale; latino 88

Documento singolo; pergamena, mm 415 x 570, con plica inferiore di mm 20, sul verso note di contenuto, sigillo pendente perduto documento decorato sui tre lati da motivi floreali e da una miniatura centrale sul margine superiore, lettere dell'invocazione in inchiostro dorato

H 12 b. 1 {167} Permuta e in parte compravendita con assicurazione 1631 novembre 2 , Castel Condino Donato fu Marco Todeschini da Castel Condino, a nome e con il consenso della moglie Bonafemmina fu Bartolomeo Andreolli dallo stesso luogo, permuta e in parte vende al nipote Marco fu Angelo Todeschini da Castello una parte di casa situata a Castello in contrada "della Samba", per il prezzo di 150 ducati, 121 dei quali il compratore utilizza per estinguere il censo che il venditore aveva fondato a favore del fu Bartolomeo Scaia di Cretto e assicurato su un fondo arativo situato nel territorio di Castello in località "giù alli Cerri"; Donato Todeschini dà garanzia alla moglie per il valore della parte di casa venduta. Notaio: Bartolomeo fu Giovanni Girardi da Cimego (SN) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 340 x 210 (165), sul verso note di contenuto e visto di Giovanni Ciccolini

H 13 b. 1 {168} Concessione di fonte battesimale 1633 novembre 26 , Trento Luca Maccani, vicario generale del vescovo di Trento, concede il fonte battesimale alla chiesa di San Giorgio in Castello della pieve di Condino fatti salvi i privilegi della matrice parrocchiale. Notaio: Marco Antonio Scutelli cancelliere della Curia episcopale di Trento Originale, documento di cancelleria vescovile; latino Documento singolo; pergamena, mm 320 x 410, con plica inferiore di mm 20, sul verso note di contenuto, nota archivistica e visto di Giovanni Ciccolini, sigillo cereo pendente in teca metallica Segnature precedenti: n. 8

H 14 b. 1 {169} Compravendita 1635 maggio 18 , Venezia Rialto Giovanni fu Polo "Cataclio" abitante a Venezia vende a Giovanni di Innocente "Pecino" e a Salvatore Andreolli detto "Peloia", in qualità di massari delle confraternite del Santissimo Sacramento e del Santissimo Rosario erette nella chiesa di San Giorgio in Castel Condino, due fondi situati in località "Lasen" e "Le Muneghe", per il prezzo di 135 ducati dai quali si scalano 65 ducati che il venditore lascia per soddisfare il legato predisposto a favore delle suddette confraternite da Pasqua "Cataclia" sua nonna paterna. Notaio: Michelangelo Rinaldi cittadino di Venezia (SN) Originale, atto notarile; italiano, latino Documento singolo; pergamena, mm 400 x 195, sul verso note di contenuto e visto di Giovanni Ciccolini

H 15 b. 1 {170} Donazione 1673 gennaio [..] , Cimego Paolo fu Simone Spada da Castel Condino, ottenuta la licenza dal vicario generale di Trento di costruire una cappella nella villa di Castello dedicata ai Santi Domenico e Antonio da Padova, dona a titolo di donazione inter vivos alcuni appezzamenti di terreno al fine di costituire una dotazione per il mantenimeno della suddetta cappella. 89

Notaio: Bartolomeo fu Giovanni Toniotti da Cimego [SN] Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 375 x 200 (120), sul verso note di contenuto e visto di Giovanni Ciccolini documento in cattivo stato di conservazione a causa di rosicature profonde sul lato sinistro, macchiato

H 16 b. 1 {171} Concessione d'altare privilegiato 1772 luglio 23 , Roma Santa Maria Maggiore Papa Clemente XIV concede per un settennio la facoltà dell'altare privilegiato all'altare delle confraternite del Santissimo Sacramento del Santissimo Rosario eretto nella chiesa di San Giorgio di Castello nella pieve di Condino nel giorno della commemorazione dei defunti e sua ottava e in altri giorni della settimana. Originale, documento di cancelleria papale (breve); latino Documento singolo; pergamena, mm 150 x 420, sul recto visto del vicario generale di Trento, 1772 agosto 1, sigillo impresso cereo perduto

H 17 b. 1 {172} Concessione d'indulgenza 1772 luglio 23 , Roma Santa Maria Maggiore Papa Clemente XIV concede indulgenza plenaria di tutti i peccati per un settennio ai fedeli che visiteranno la chiesa di San Giorgio e Santa Margherita in Castello della pieve di Condino nel giorno della festa di Santa Margherita. Originale, documento di cancelleria papale (breve); latino Documento singolo; pergamena, mm 140 x 405, sul recto visto del vicario generale di Trento, 1772 agosto 1, sigillo impresso cereo perduto

90

INDICE ANALITICO DELLE COSE NOTEVOLI Altare di Sant'Antonio nella chiesa di Castel Condino 71

Altare maggiore di Castel Condino 92, 94

Arredi sacri 99, 104, 116, 155

Campane 8, 75, 84, 99

Campanile 99

Canonica di Toss 2, 84

Cappella dei Santi Domenico e Antonio di Castel Condino 170

Comitato pro erigenda Scuola materna di Castel Condino 135, 143

Consacrazioni 18

Cronache e memorie 7, 8, 15, 62, 64, 79, 83, 84, 124

Danni di guerra 79, 84, 88, 99, 141

Fonte battesimale 2, 99, 168

Indulgenza della Porziuncola 75

Inventari 1, 73, 87

Lavori chiesa 116

Mansioneria di Sant'Antonio di Castel Condino 1

Organo 84, 92, 93, 116

Processioni 98

Profughi di guerra 2, 83

Reliquie 1, 72, 76

Restauri 86

Sacrestani 116

Sacrestia 77

Sacrestia di Creto 91

Via Crucis 75, 116

Visite decanali 75

Visite pastorali 71, 72, 75

91

INDICE ANALITICO DELLE ISTITUZIONI Apostolato della Preghiera di Castel Condino 98

Archivio Diocesano Tridentino di Trento 1, 4

Archivio provinciale di Trento 1

Azione Cattolica di Castel Condino 1, 98

Beneficio curaziale di Castel Condino Vedi Beneficio parrocchiale di San Giorgio di Castel Condino

Beneficio parrocchiale di San Giorgio di Castel Condino 3, 73

Beneficio primissariale don Bartolomeo Andreolli di Castel 1, 2, 34, 70, 85, 86, 87, 88, 102, 104, 106, Condino 107, 117, 118

Cancelleria aulica di Vienna 24

Capitanato distrettuale di Tione 90

Cappella dei Morti di Castel Condino Vedi Cappella dell'Addolorata di Castel Condino

Cappella dell'Addolorata di Castel Condino 92, 99, 116

Cassa rurale di Castel Condino 116

Chiesa di San Giorgio di Castel Condino 1, 2, 12, 18, 34, 37, 70, 71, 72, 73, 75, 78, 79, 84, 92, 99, 100, 101, 102, 104, 106, 107, 110, 116, 117, 124, 125, 128, 155, 158, 159, 161, 168, 172

Chiesa di Santa Maria Assunta di Condino 158

Circolo femminile di Azione Cattolica 'Sant'Eugenia' di 53 Castel Condino

Commissariato civile di Tione 90

Commissione aulica centrale d'organizzazione, Vienna 5, 10, 14

Commissione missionaria di Castel Condino 61, 62

Comune di Castel Condino 2, 135, 141, 142

Comune di Cimego 1

Comune di Condino 90, 98

Comunità di Castel Condino 2, 47, 117, 149, 150, 152, 158, 159

Confraternita del Corpo di Cristo di Castel Condino Vedi Confraternita del Santissimo Sacramento di Castel Condino

Confraternita del Santissimo Rosario di Castel Condino 71, 166, 171

92

Confraternita del Santissimo Sacramento di Castel Condino 1, 2, 71, 125, 126, 128, 134, 171

Confraternita della Dottrina cristiana di Castel Condino 1, 17, 121, 122, 124

Congregazione del Terz'Ordine di San Francesco di Castel 98 Condino

Congregazione di carità di Castel Condino 34, 124

Consiglio comunale di Castel Condino 135

Curazia di San Giorgio in Castel Condino 2, 5, 8, 9, 15, 16, 39, 89

Decanato di Condino 3

Diocesi di Trento 5, 10, 14, 99, 125, 128

Fondo missioni pro populo di Castel Condino 52

Fondo poveri di Castel Condino 1, 52

Fondo pro altare maggiore di Castel Condino 52

Fondo pro edicola di Sant'Antonio di Castel Condino 52

Fondo Sante Anime di Castel Condino 1, 34, 47, 49, 50, 97, 124

Giudizio distrettuale di Condino 90

Giunta provinciale di Trento 1, 153

Istituto delle Laste di Trento 7

Legati Beneficenze di Castel Condino 97, 135, 144

Legato Bagozzi di Castel Condino 135

Legato Dispense di Castel Condino 1

Legato Pozzi di Castel Condino 135

Legato Scarpettin di Castel Condino 1, 34, 97, 135

Legato Spada di Castel Condino 135

Ministero dell'Interno, Direzione generale degli archivi di 1, 153 Stato

Opera della Santa Infanzia di Castel Condino 54

Opera di San Pietro 56, 57

Opera di San Vigilio di Trento 1, 53, 57, 60

Opera nazionale assistenza infanzia regioni di confine 135 (ONAIRC)

Ordinariato vescovile di Trento 1, 2, 75, 117

Parrocchia di Prezzo 3

93

Parrocchia di San Giorgio di Castel Condino 1, 2, 3, 13, 57, 89, 99

Parrocchia di San Martino di Cimego 3

Parrocchia di Santa Maria Assunta di Condino 1, 2, 3, 89, 117

Pia opera della Propagazione della Fede di Castel Condino 56, 57

Pia unione delle Figlie di Maria di Castel Condino 53, 55

Pieve di Condino 128, 166

Pio istituto di Brescia 7

Prefettura di Trento 98

Provincia autonoma di Trento, Commissione beni culturali 4

Provincia autonoma di Trento, Soprintendenza per i beni 1 librari e archivistici

Provveditorato agli studi di Trento 135, 146

Regno d'Italia 10

Scuola materna Antonio Spada di Castel Condino 135, 136, 138, 140, 142, 145, 148

Scuola materna di Cimego 135

Ufficio amministrativo diocesano di Trento 113, 119

Ufficio spirituale di Trento 117

94

INDICE ANALITICO DEI NOMI DI PERSONA Alberti d'Enno Francesco Felice, vescovo di Trento 151

Albertino da Tridino, frate, vescovo Esiense, suffraganeo del 2, 99, 155 vescovo di Trento

Alessandro di Mazovia, vescovo di Trento 155

Andreolli Bartolomeo, fondatore del beneficio Andreolli di 1, 71, 117 Castel Condino

Andreolli Salvatore detto 'Peloia', massaro delle confraternite 169 del Santissimo Sacramento e del Santissimo Rosario di Castel Condino

Andreolli Todeschini Bonafemmina fu Bartolomeo, moglie di 167 Donato da Castel Condino

Antonio da Ledro, canonico della Cattedrale di Trento 2, 158

Bagozzi Ferdinando 153

Bazzoli Battista, curato di Castel Condino 1, 2

Benedetto, abbate del monastero di San Lorenzo di Trento, 155 eletto vescovo di Trento

Bianchini Franco, storico 153

Biscaglia Mansueto, curato di Castel Condino 1, 2

Boldracchi Antonio, curato di Castel Condino 2

Bonomini Natale, parroco di Castel Condino 3

Botterini Daniele, curato di Castel Condino 2

Bozzoli Giovanni Battista, curato di Castel Condino 125

Bronzini Guido, curato di Castel Condino 2

Burselli Francesco fu Antonio da Bagnolo abitante a Brescia, 158, 159 notaio

Caola Silvino, parroco di Castel Condino 3

Carè Giovanni Antonio, curato di Castel Condino 2

Carli Ognibene, curato di Castel Condino 2

Castellini Faventino Luca, vicario generale dell'Ordine dei 166 Predicatori

Cataclia Pasqua 169

Cataclio Giovanni fu Polo da Venezia 169

Chiappani Benedetto Giuseppe, curato di Castel Condino 2

95

Chizzola Giovanni Battista, arciprete di Condino 2, 158, 159

Ciccolini Giovanni 71, 153

Clemente VII, papa 99, 161

Clemente VIII, papa 121, 125

Clemente XIV, papa 171, 172

Contini Ezio, amministratore parrocchiale di Castel Condino 3

Coreciis (de) Giovanni di Pietro da Condino, notaio 155

Dalbon Pietro, curato di Castel Condino 2 de Ferrari Carlo, vescovo di Trento 3

Donati Albino, parroco di Castel Condino 3

Endrici Celestino, vescovo di Trento 125

Enrico da Metz, vescovo di Trento 153

Eugenio IV, papa 155

Farnese Alessandro, cardinale e protettore della 163 confraternita del Santissimo Corpo di Cristo eretta nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva di Roma

Fenoli Angelo, curato di Castel Condino 2

Firmian Leopoldo Ernesto, vescovo di Seckau e coadiutore 121 del vescovo di Trento

Foresti Giacomo, curato di Castel Condino 2

Franceschetti Bortolo, curato di Castel Condino 2

Giacomo di Giovanni del fu Boldino da Agrone, notaio 155

Giacomo fu Michele della Val di Ledro, notaio 154

Girardi Bartolomeo fu Giovanni da Cimego, notaio 156, 167

Girardi Giovanni fu Bartolomeo da Cimego, notaio 156, 164

Giuseppe II d'Asburgo, imperatore 121, 125

Gregorio III, papa 162

Guallengi da Mantova, vicario generale del vescovo di Trento 153

Hack di Themeswald Giorgio, vescovo di Trento 155

Leonardi Ivo, sacerdote 153

Leone X, papa 2, 158

Lorenzo, cardinale con il titolo dei Quattro Santi Coronati 160

96

Luschin Francesco Saverio, vescovo di Trento 27, 31

Maccani Luca, vicario generale del vescovo di Trento 2, 99, 168

Maccarinelli Ilario, parroco di Castel Condino 3

Madruzzo Carlo Emanuele, principe vescovo di Trento 5

Maestri Domenico, curato di Castel Condino 2

Maestri Simone Angelo, notaio 151

Molinari Alfredo, parroco di Castel Condino 3, 31, 32, 96, 108

Ottolini Metodio da Trento, pittore 116

Pace Pietro, curato di Castel Condino 2

Paolo V, papa 5, 10, 14, 17, 165

Pecino Giovanni di Innocente, massaro delle confraternite 169 del Santissimo Sacramento e del Santissimo Rosario di Castel Condino

Pernisi Giovanni, curato di Castel Condino 2, 15, 99

Pio X, papa 19

Pisoni Luigi, arciprete di Condino 2, 3

Pizzini Giovanni Domenico fu Bortolo da Castel Condino, 117 beneficiato Andreolli di Castel Condino

Pizzini Innocenzo, curato di Castel Condino 2, 121

Pozzi Domenico, sacerdote 77

Riccabona Benedetto, vescovo di Trento 99

Rinaldi Michelangelo cittadino di Venezia, notaio 169

Rizzi Walter, parroco di Castel Condino 3

Salvetti Bartolomeo da Castel Condino, benefattore 124

Salvetti Giovanni Antonio fu Salvetto da Castel Condino 164

Salvetti Salvagno fu Bernardo da Castel Condino 164

Salvetti Taddeo fu Giovanni da Castel Condino 164

Scaia Bartolomeo da Cretto 167

Scarin Francesco, parroco di Castel Condino 3

Scutelli Marco Antonio fu Francesco Maria cittadino di 168 Trento, notaio

Sebastiani Andrea, sacerdote 77

Sebastiani Antonio, parroco di Castel Condino 3

97

Spada Antonio, benefattore della scuola materna di Castel 135 Condino

Spada Antonio Maria, curato di Castel Condino 2

Spada Paolo fu Simone da Castel Condino 170

Spada Simone, curato di Castel Condino 2

Spaur Giovanni Michele, vicario generale del vescovo di 121 Trento

Speranza Stefano, curato di Castel Condino 2

Tafelli Giacomo Battista, curato di Castel Condino 2

Taffelli Federico, curato di Castel Condino 1, 2, 99

Tarolli Beniamino, sacerdote 77, 91

Tarolli Domenico, curato di Castel Condino poi missionario 70, 77, 91 in Birmania

Tarolli Giacomo, vicario curaziale di Castel Condino 2

Todeschini Antonio, sindaco della comunità di Castel 158, 159 Condino

Todeschini Bernardo, sindaco della comunità di Castel 158, 159 Condino

Todeschini Donato fu Marco da Castel Condino 167

Todeschini Marco fu Angelo da Castel Condino 167

Tommaso da Capriolo, protonotario apostolico e giudice 158 apostolico

Toniotti Bartolomeo fu Giovanni da Cimego, notaio 170

Trentini Luigi, curato di Castel Condino 1, 2, 3, 70, 135

Ugoni Mattia, vescovo di Famagosta residente a Brescia 158, 159

Urbano IV, papa 99, 161

Valentini Domenico, curato di Castel Condino 1, 2, 61, 64, 66, 70, 84, 125

Wolkenstein Teobaldo, eletto vescovo di Trento 155

Zambaiti Simone Albano, vicario generale del vescovo di 27 Trento

Zampedri Felice, curato di Castel Condino 2

Zenarii Bertelus fu Luteri 154

Zenarii Zucholus fu Luteri 154

Zulberti Domenico, curato di Castel Condino 2

98

INDICE ANALITICO DEI TOPONOMI Brescia 1, 129

Brione 117

Castel Condino 1, 2, 5, 7, 10, 11, 14, 53, 71, 117

Castello Vedi Castel Condino

Cerri (giù alli), località di Castel Condino 167

Cimego 2, 117

Condino 10, 99, 101, 102

Lasen, località di Castel Condino 169

Muneghe (le), località di Castel Condino 169

Pii la chiesa, località di Castel Condino 164

Rio Cìmego 99

Roma 2

Roncone 91

Samba (della), contrada di Castel Condino 167

Saone 1, 117

Tione 1

Tirolo 2, 24

Valle del Chiese 2

Valli Giudicarie 71

Zuclo 1

99