Istituto Comprensivo “Destra Torre”di Aiello del Friuli Via Manzoni n° 1 * 33041 AIELLO DEL FRIULI * (Udine) * Tel. 0431/99160 – Cod. Fisc.: 81001360304 Fax: n° 0431/974721 * E-mail: [email protected] * PEC : [email protected] - COD. MIUR: UDIC821005
1 INDICE PAGINA
INTRODUZIONE: 4 PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ED ORDINAMENTO 4 INDIRIZZI GENERALI PER L’ELABORAZIONE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA E REDAZIONE DEL TESTO DEL P.O.F. 4 ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO-CULTURALE 5
PARTE PRIMA: IMPIANTO CURRICOLARE ED ORGANIZZATIVO IL CURRICOLO OBBLIGATORIO NELLE SCUOLE DEI TRE SETTORI 6 TABELLA DI RIPARTIZIONE DEL MONTE ORE ANNUALE PER L’INSEGNAMENTO DELLE DIFFERENTI DISCIPLINE DEL CURRICOLO SCOLASTICO NELLA SCUOLA PRIMARIA 7 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ORARI DELLE ATTIVITA’ CURRICOLARI OBBLIGATORIE NELLE DUE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO 9 L’ORARIO ANNUALE PERSONALIZZATO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI I° 9 REGIME DI PERSONALIZZAZZIONE DEI PERCORSI DI STUDIO 10 I PROGETTI DI RADICALE DIFFERENZIAZIONE 11 GLI ORARI DELLE 10 SCUOLE DELL’ISTITUTO 16 LA LINGUA FRIULANA A SCUOLA 17 LA TENDENZA VERSO LA COSTRUZIONE SUL TERRITORIO DI UN SISTEMA FORMATIVO INTEGRATO LA SCUOLA INTEGRATA 21 L’OFFERTA EXTRACURRICOLARE PROGETTO RECUPERO 22 FONDO SPECIALE EUROPEO 22 FONDO STRUTTURALE EUROPEO PON 23 I SERVIZI ATTIVATI IN COOPERAZIONE CON LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI PLESSI SCOLASTICI DI AIELLO DEL FRIULI 25 COMUNE DI CAMPOLONGO TAPOGLIANO 27 IL COMUNE DI RUDA 29 PLESSI DI SAN VITO AL TORRE 31 IL SERVIZIO SOCIO-EDUCATIVO ED IL SERVIZIO SOCIO-ASSISTENZIALE. LA TUTELA DEL DIRITTO ALL’INTEGRAZIONE E ALL’ISTRUZIONE DI ALUNNI E STUDENTI DIVERSAMENTE ABILI E PORTATORI DI DSA INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI 34 GRUPPO DI LAVORO PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA 34 I PROTOCOLLI ISTITUTO-AMBITO SOCIO-ASSISTENZIALE-AZIENDA DEI SERVIZI SANITARI 35 GLI INTERVENTI A FAVORE DEGLI STUDENTI: EDUCAZIONE AL BENESSERE E ALLA SALUTE 36 PROGETTO LATINO 38 SPORTELLO DI ASCOLTO 38 LA DISPERSIONE SCOLASTICA E L’ORIENTAMENTO 39 PREVENZIONE ALLA DISPERSIONE-SCUOLA DELL’INFANZIA 40 PERCORSO DI CITTADINANZA ATTIVA: PROGETTO GIOVANI 42 AREA DELL’ORIENTAMENTO 42 LA PARTECIPAZIONE A RETI DI SCUOLE 43 I PROGETTI REGIONALI PER L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA 44
2 PROGETTO CLIL 45 SETTORE BICIBUS 47 INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI CARATTERIZZANTI L’IDENTITA’ D’ISTITUTO 50 I SERVIZI E LE ATTIVITA’ PROMOSSI IN FAVORE DI ALUNNI E STUDENTI STRANIERI, PARTICOLARMENTE PROVENIENTI DA PAESI EXTRACOMUNITARI 57
PARTE SECONDA: L’ISTITUTO E LE SUE ARTICOLAZIONI INTERNE ORGANIGRAMMA 58 ISTITUZIONE SCOLASTICA TERRITORIALE IL PERSONALE DOCENTE 59 IL PERSONALE COLLABORATORE A.T.A 61 LE NOSTRE SCUOLE, LA LORO ORGANIZZAZIONE E LA FISIONOMIA PROGETTUALE SCUOLA DELL’INFANZIA “B. STRINGHER” – AIELLO DEL FRIULI 62 SCUOLA DELL’INFANZIA “GIANNI RODARI” - RUDA 63 SCUOLA DELL’INFANZIA – SAN VITO A L TORRE 65 SCUOLA DELL’INFANZIA - TAPOGLIANO 66 SCUOLA PRIMARIA “DON GIOVANNI BOSCO” AIELLO DEL FRIULI 67 SCUOLA PRIMARIA “G. MARCOTTI” – CAMPOLONGO AL TORRE 70 SCUOLA PRIMARIA “PADRE DAVID MARIA TUROLDO” - RUDA 72 SCUOLA PRIMARIA “UGO FOSCOLO” – SAN VITO AL TORRE 73 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “ACHILLE VENIER” AIELLO DEL FRIULI 75 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “CECILIA. DEGANUTTI” - RUDA 76 IL CALENDARIO SCOLASTICO E IL SUO ADATTAMENTO 78 LE ARTICOLAZIONI DEL COLLEGIO DOC. E LE COMMISSIONI INTRACOLLEGIALI 78 IL CONSIGLIO D’ISTITUTO 78 COMITATO DI VALUTAZIONE DEL SERVIZIO DEGLI INSEGNANTI 80 ORGANO DI GARANZIA PER L’ESAME DEI RICORSI AVVERSO I PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI INFLITTI ALLE STUDENTESSE ED AGLI STUDENTI 81 IL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI 81 RAPPRESENTANZA SINDACALE UNITARIA 81 IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA 81 IL RESPONSABILE DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ED IL SERVIZIO DI SICUREZZA 81 TIROCINIO: I RAPPORTI CON L’UNIVERSITA’ 81
PARTE TERZA: ASPETTI CONNESSI CON LA VALUTAZIONE DIDATTICA E DI SISTEMA CRITERI DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO E DEGLI APPRENDIMENTI DI ALUNNI E STUDENTI 82 VALUTAZIONE DI SISTEMA E AUTOVALUTAZIONE D'ISTITUTO 82 PARTE QUARTA: PIANO DI FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO 84
APPENDICE 1: CRITERI DI VALUTAZIONE DEL PROFITTO E DEL COMPORTAMENTO 84
APPENDICE 2: PIANO DELLE USCITE 104
INTRODUZIONE
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La necessità di riformare il sistema scolastico nasce dalla consapevolezza dei continui mutamenti e trasformazioni che attraversano la società contemporanea. Risulta evidente che, al cambiare del contesto, un’agenzia che in esso operi ha il dovere di adeguarsi ai cambiamenti rendendosi il più rispondente possibile alle nuove richieste emergenti e questo vale in modo particolare per la scuola. Il sistema formativo dovrà attivarsi per riorganizzare finalità, contenuti, compiti allo scopo di “formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale ” rendendo ciascuno “ capace di affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali “. La scuola è chiamata a: Realizzare PERCORSI FORMATIVI sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti “valorizzando le abilità e gli interessi di ciascuno; Garantire il successo scolastico a tutti; Stimolare il piacere di apprendere in un clima sereno e fiducioso, favorendo lo “STAR BENE A SCUOLA “; Educare a valori universali per l’individuo e la società; Valutare e valutarsi nel rispetto di capacità, conquiste e impegno personale. La scuola deve INSEGNARE ad APPRENDERE attraverso opportune strategie quali: costruzione di un’alleanza educativa con i genitori, apertura al territorio, concezione di scuola come comunità educante in cui sperimentare le prime forme di educazione alla cittadinanza. La scuola ha un altro compito ben più elevato che è quello di INSEGNARE ad ESSERE. Essere persona unica ed irripetibile, essere coscienti di sé, dei propri limiti e delle proprie possibilità, essere cittadini italiani ma anche del mondo, essere partecipi dell’umanità intera. Il nostro Istituto ha aderito a questi impegni, riconoscendosi nelle istanze pedagogico – filosofiche ispiratrici delle Indicazioni nazionali per il curricolo ed elaborando una progettazione educativa ad esse rispondenti.
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ED ORDINAMENTO
Il presente documento offre gli indirizzi generali di ordine pedagogico – educativo - didattico cui i docenti dell’istituto hanno voluto fare riferimento al momento di progettare i percorsi formativi per il presente anno scolastico rispondendo all’invito a praticare la sperimentazione delle indicazioni nazionali per il curricolo.
INDIRIZZI GENERALI PER L’ELABORAZIONE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA E REDAZIONE DEL TESTO DEL P.O.F.
Il Piano dell'Offerta Formativa e' il documento fondamentale della scuola attraverso cui ogni istituzione scolastica esplicita in sintesi il proprio Progetto e le scelte educative, le attività e le iniziative extracurricolari, i programmi curricolari; la struttura organizzativa ed il sistema di gestione amministrativo-contabile in una parola, il P.O.F. esprime l'identità culturale dell'Istituzione scolastica. E' un documento dinamico e viene aggiornato e rettificato secondo le esigenze ed i cambiamenti dell'Istituto. (Art.3 DPR 275/99 Regolamento in materia di autonomia). Il P.O.F. è in realtà la Costituzione della Scuola autonoma attraverso cui ogni istituzione scolastica rende visibili i suoi scopi
4 e le sue finalità: agli allievi, alle famiglie, all'intera comunità locale ed agli insegnanti per orientare il loro lavoro nella quotidianità didattica, per ritrovare ogni giorno il senso pedagogico della loro attività.
ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-ECONOMICO-CULTURALE
Dell’Istituto Comprensivo di Aiello del Friuli fanno parte i capoluoghi e le frazioni dei Comuni di Ruda, Aiello del Friuli, San Vito al Torre, Campolongo - Tapogliano. Questi territori e queste comunità appaiono sufficientemente omogenei per caratteristiche ambientali, economiche e socio – storico - culturali.
CONTESTO ECONOMICO
Le attività economiche presenti sul territorio appartengono sia al settore primario che al secondario che al terziario.
CONTESTO SOCIALE – CULTURALE
Per quanto riguarda gli aspetti più strettamente sociali, il contesto ambientale, in cui le scuole dell’Istituto operano, è stato negli anni caratterizzato da famiglie in cui entrambi i genitori erano occupati e si avvalevano frequentemente del supporto educativo - assistenziale dei nonni; negli ultimi tempi la crisi globale ha modificato tale assetto. Si riscontra l‘integrazione comunitaria di individui o nuclei familiari provenienti dall’ estero. In tutti i Comuni gli Enti locali realizzano e curano l’efficienza dei servizi pubblici, inoltre tutelano la pacifica convivenza democratica dei loro cittadini. Le amministrazioni comunali collaborano con differenziate modalità di intervento, in base alle priorità individuate, al funzionamento dei diversi plessi scolastici: Le risorse strutturali risultano, nel complesso, idonee, con edifici adeguati ed altri che presentano alcuni aspetti di criticità; I servizi scolastici essenziali (trasporti, sussidi e materiali, assistenza) vengono normalmente erogati; Le strutture e i servizi sportivi sono distribuiti in modo sostanzialmente omogeneo nel bacino di utenza dell’Istituto; I servizi di documentazione e consultazione vengono garantiti agli utenti dalle biblioteche comunali.
Un’altra importante funzione di stimolo educativo con aggregazione sociale, oltre che religiosa, viene svolta dalle varie parrocchie locali che convogliano risorse e mettono a disposizione strutture ed animatori del tempo libero, con iniziative rivolte in particolare ai ragazzi e ai giovani. Sono presenti ed attive sul territorio molteplici associazioni sportive, culturali, musicali e di volontariato che coinvolgono le comunità locali e i diversi plessi scolastici in iniziative di promozione sociale e culturale.
PARTE PRIMA: IMPIANTO CURRICOLARE ED ORGANIZZATIVO
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IL CURRICOLO OBBLIGATORIO NELLE SCUOLE DEI TRE SETTORI
Il Curricolo obbligatorio relativo ai 3 settori formativi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado è definito tuttora nelle Indicazioni nazionali emanate mediante DM 31 luglio 2007. E’ in via di pubblicazione il Regolamento previsto dall’ Art. 1, c. 4 del DPR 20 marzo 2009, n° 89 recante “Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 ”, secondo il quale: << Nel corso del triennio scolastico 2009/2010-2011/2012, l'eventuale revisione delle Indicazioni nazionali, di cui al comma 3, da adottarsi mediante regolamento ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e' effettuata, sulla base degli esiti di apposito monitoraggio sulle attivita' poste in essere dalle istituzioni scolastiche, affidato all'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica (ANSAS) e all'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI )>> .
In data 4 settembre 2012 è stato pubblicato il documento definitivo recante la revisione di cui sopra, e successivamente è stato adottato il Decreto 16 novembre 2012, n. 254 Regolamento recante indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, a norma dell'articolo 1, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89, pubblicato nella GU n.30 del 5-2-2013 ed entrato in vigore il 20/02/2013.
Le discipline e le attivita' costituenti la quota nazionale dei curricoli, come definite dall’art. 8, c. 1 lett. c) del dPR 8 marzo 1999, n° 275 “ Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59 ”, che istituisce l’autonomia di progettazione curricolare delle singole istituzioni scolastiche, sono le seguenti:
Scuola dell’infanzia
Il sé e l'altro
Il corpo in movimento
Linguaggi, creatività ed espressione
I discorsi e le parole
La conoscenza del mondo
Scuola primaria
IRC
6 italiano inglese storia geografia matematica scienze tecnologia musica arte e immagine scienze motorie e sportive
Scuola secondaria di I grado
IRC italiano inglese seconda lingua comunitaria storia geografia matematica scienze tecnologia musica arte e immagine scienze motorie e sportive 7
In adempimento a quanto previsto dall’art. 8, c. 2 del citato dPR 275/99, ossia << Le istituzioni scolastiche determinano, nel Piano dell'offerta formativa il curricolo obbligatorio per i propri alunni in modo da integrare, a norma del comma 1, la quota definita a livello nazionale con la quota loro riservata che comprende le discipline e le attivita' da esse liberamente scelte >>, il Consiglio d’Istituto ha deliberato nell’adunanza del 28 giugno 2013 quanto segue:
TABELLA DI RIPARTIZIONE DEL MONTE ORE ANNUALE PER L’INSEGNAMENTO DELLE DIFFERENTI DISCIPLINE DEL CURRICOLO SCOLASTICO NELLA SCUOLA PRIMARIA
Orario funzionamento su 29 ore settimanali
ITA MAT STO- SCI L2 TECNO MUSIC ARTE EDUC IRC GEO L A E IMM AZ Cittad FISICA cost Cl. 297 264 99 66 33 33 33 33 33 66 prima e 264 66 seconda
ITA MAT STO- SCI L2 TECNO MUSIC ARTE EDUC IRC GEO L A E IMM AZ Cit/ cost FISICA Cl. terza 231 231 132 66 99 33 33 33 33 66 quarta e quinta Orario funzionamento su 27 ore settimanali
ITA MAT STO- SCI L2 TECNO MUSIC ARTE EDUC IRC GEO L A E IMM AZ Cittad FISICA cost Cl. 297 231 99 33 33 33 33 33 33 66 prima e 264 66 seconda
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ITA MAT STO- SCI L2 TECNO MUSIC ARTE EDUC IRC GEO LOGIA A E IMM AZ Cittad FISICA cost Cl. terza 231 231 99 33 99 33 33 33 33 33 quarta e quinta
Nel corso delle adunanze del Collegio Docenti –sezione scuola primaria- del 6 settembre 2012, 3 settembre 2013, 2 settembre 2014 e 2 settembre 2015 si è convenuto di presentare la Tabella di ripartizione nella modalità del monte ore annuale per legittimare definitivamente per tutti i plessi e per ogni team docente l’esercizio dei moduli di flessibilità introdotti dall’autonomia didattica conferita alle istituzioni scolastiche 1. Ciò significa concretamente che ciascun team docente possiede discrezionalità sufficiente per articolare i tempi di insegnamento di ciascuna disciplina non più in ottica settimanale, bensì annuale . Di conseguenza l’insegnamento di una determinata disciplina o ambito disciplinare potrà essere realizzato con intensificazione in un determinato periodo dell’anno scolastico, con compensazione in altri periodi dell’anno in cui risulterà prevalente l’insegnamento di discipline per le quali ha avuto luogo in precedenza una sorta di contrazione delle ore di attività didattica. Tale impostazione favorisce massimamente la corresponsabilità tra docenti e accorda massima libertà al singolo insegnante che, nell’ambito delle discipline assegnate dal Dirigente Scolastico, è così posto in grado di evitare frazionamenti eccessivi nella didattica settimanale, essendo accordata, attraverso l’adozione della Tabella, una maggiore flessibilità nel calcolo delle ore di insegnamento di ciascuna disciplina, fatto salvo il monte ore annuale . A scanso di equivoci nell’interpretazione della risultanza finale del calcolo del monte ore annuale, esso, come qui rappresentato, deve ritenersi comprensivo anche di momenti liberi quali la ricreazione o la partecipazione ad eventi ed iniziative organizzate in orario curricolare che costituiscono attività didattica sotto ogni profilo, sia giuridico - formale che sostanziale. Inoltre, con riguardo al computo aritmetico delle ore destinata a ciascuna disciplina, deve tenersi conto della diversità nella costituzione dei teams docenti all’interno dell’Istituto ed anche all’interno di un medesimo plesso, specie con riferimento alle articolazioni dell’orario settimanale, che può essere favorevole o meno per una serie di motivazioni sulle quali sarebbe troppo complesso in questa sede offrire giustificazioni (basti pensare alla presenza od assenza di docenti che prestano servizio in più plessi dell’Istituto o addirittura a scavalco fra Istituti diversi ecc….)
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
ORARI DELLE ATTIVITA’ CURRICOLARI OBBLIGATORIE NELLE DUE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 marzo 2009, n. 89 Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. (09G0099) ( GU n. 162 del15-7-2009 ) testo in vigore dal: 16/07/2009 Il quadro orario settimanale delle discipline della scuola secondaria di primo grado, definito tenendo conto dei nuovi piani di studio è così determinato:
9 Settimanale / annuale ======Italiano, Storia, Geografia | 9 | 297 ------Attivita' di approfondimento in materie | | Letterarie | 1 | 33 ------Matematica e scienze | 6 | 198 ------Tecnologia | 2 | 66 ------Inglese | 3 | 99 ------Seconda lingua comunitaria | 2 | 66 ------Arte e immagine | 2 | 66 ------Scienze motorie e sportive | 2 | 66 ------Musica | 2 | 66 ------Religione cattolica | 1 | 33
L’ORARIO ANNUALE PERSONALIZZATO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
Il Collegio Docenti nelle adunanze di settembre 2015, ai sensi dell’art. 11 comma 1 del D.lgs. 19/02/2004, n.59, ha deliberato l’orario annuale personalizzato individuato in 743 ore di attività formativa. Al di sotto di tale soglia ha luogo l’invalidazione dell’anno scolastico, ad eccezione dei casi per i quali si sia ottenuta una deroga come stabilito nei criteri di valutazione adottati dal C.D. plenario nell’adunanza del 09/09/2013. L’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” è inserito nell’area disciplinare Storico - geografica.
Orari delle attività curricolari
In ottemperanza alla normativa vigente, e con riferimento alle scelte delle famiglie, tutte le classi delle Secondarie di primo grado dell’Istituto funzionano a tempo normale (30 ore).
Approfondimento
A partire dall’anno scolastico 2012/2013 il Collegio Docenti ha deliberato di utilizzare in tutte le classi della secondaria l’ora dell’attività di approfondimento per potenziare l’insegnamento della geografia.
REGIME DI PERSONALIZZAZZIONE DEI PERCORSI DI STUDIO
La personalizzazione dei percorsi di studio è stata introdotta per il primo ciclo d’istruzione dal D. Lgs 19 febbraio 2004, n° 59 recante “ Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53 ” e per il secondo ciclo dal D. Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226 recante “ Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, a norma 10 dell'articolo 2 della legge 28 marzo 2003, n. 53 ” ed è da tempo entrata a regime in tutte le classi del primo ciclo d’istruzione, estendendosi peraltro, nel corrente a.s., sino alle classi quarte degli istituti d’istruzione del secondo ciclo, siano essi licei, tecnici o professionali. Le fonti di riferimento, a livello di legislazione nazionale, sono le seguenti, ben sapendo che la logica della personalizzazione degli apprendimenti deriva direttamente dalle politiche inerenti all’istruzione generatesi in seno all’Unione Europea:
Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Scuola secondaria di II grado art. 8, c. 1 del D. Lgs. art. 11, c. 2 del D. Lgs. art. 13, c. 1 del D. Lgs. 19.2.2004, n° 59 19.2.2004, n° 59 17.10.2005, n° 226
Il lungo itinerario intercorso tra l’entrata in vigore del suddetto D. Lgs. 59/2004 e la data odierna è stato costellato da numerosi tentativi di codificazione di cosa debba contenere un Piano di studio personalizzato . Nel corso dell’a.s. 2012/13 i singoli Consigli di classe nella scuola secondaria e ciascun Team docente nella scuola primaria hanno elaborato Piani per adeguare la programmazione standardizzata alle caratteristiche soggettive dell’alunno e dello studente, ben prima dell’adozione della Direttiva 27.12.2012 e successivamente della Circolare ministeriale n° 8 del 6.3.2013 recante Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Indicazioni operative inerente agli alunni/studenti portatori di Bisogni Educativi Speciali. Da quella data vengono attuate all’interno dell’Istituto tre differenti modalità di realizzazione della personalizzazione, che confluiscono nell’adozione dei tre differenti tipologie di Piano in favore del/della singolo/a:
Piano Educativo Individualizzato : riguarda gli alunni/studenti disabili ed è attivato in base alla legge 5 febbraio 1992, n. 104 recante Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate e al Decreto del Presidente della Repubblica 24 febbraio 1994 recante "Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap".
Piano Didattico Personalizzato : riguarda gli alunni/studenti portatori di uno o più disturbi specifici di apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia) e/o colpiti da disturbi evolutivi specifici o da ADHD Attention deficit hyperactivity disorder ; la fonte di riferimento è la legge 8 ottobre 2010, n. 170 recante Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico e la previsione dell’obbligatorietà del Piano è stabilita nell’art. 5 del DM 12 luglio 2011 recante Disposizioni attuative della Legge 8 ottobre 2010, Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico : tale Piano deve recare obbligatoriamente l’indicazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative adottate .
Piano di Studio Personalizzato : si formula in favore degli studenti e degli alunni con difficoltà di apprendimento per motivazioni che non hanno condotto autonomamente ad una certificazione. La casistica è troppo estesa per essere in questa sede richiamata: si faccia riferimento a quanto previsto dalla già citata CM 6.3.2013, n° 8. Il Piano può prevedere riduzione di contenuti e obiettivi in una o più discipline del curricolo scolastico, ma la relativa individuazione è rimessa alla competenza esclusiva del Consiglio di classe e del Team docente. E’ importante sottolineare, in ottica di chiarezza nei riguardi dell’utenza, che il PEI per gli alunni e studenti disabili implica una forma di condivisione con la famiglia anche dei contenuti del Piano. Per quanto riguarda le altre due fattispecie del Piano didattico personalizzato e del Piano di studio personalizzato, i genitori sono convocati dai docenti per l’illustrazione di quanto programmato, delle misure adottate ecc… ma è tassativamente esclusa qualsivoglia incursione dei genitori nella materia altamente specialistica delle scelte di merito compiute dal Consiglio di classe e dal Team docente.
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I PROGETTI DI RADICALE DIFFERENZIAZIONE DELL’OFFERTA DIDATTICA
Si tratta di uno dei più significativi mutamenti introdotti all’interno della scuola secondaria di I grado. Per studenti ripetenti, pluriripetenti e in grave difficoltà di apprendimento vengono approvati non solo Piani personalizzati, ma addirittura Progetti personalizzati che prevedono un mutamento radicale di carattere curricolare, ciò sulla base di quanto prescritto dalle Indicazioni Nazionali recepite nel Decreto 16 novembre 2012, n. 254 Regolamento recante indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, a norma dell'articolo 1, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89.
PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI
Con riguardo agli studenti in difficoltà di apprendimento, sempre nel corso dei consigli di classe del mese di ottobre, e nei casi dubbi di novembre, si farà luogo ad approvazione del Piano di studio personalizzato secondo il modello già adottato nell’a.s. 2012/13. In particolare il Dirigente Scolastico rappresenta a tutti i docenti del settore formativo l’esigenza e l’obbligo di dare piena attuazione, nell’ambito delle discipline di rispettiva competenza, ed anche collegialmente in sede di progettazione di competenza del Consiglio di classe, a quanto prescritto dal DM 16 novembre 2012, n. 254 Regolamento recante indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, a norma dell'articolo 1, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89 :
CULTURA SCUOLA PERSONA - La scuola nel nuovo scenario • Le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti invarianti pensati per individui medi, non sono piu' adeguate. Al contrario, la scuola e' chiamata a realizzare percorsi formativi sempre piu' rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalita' di ognuno. Una scuola di tutti e di ciascuno • La scuola consolida le pratiche inclusive nei confronti di bambini e ragazzi di cittadinanza non italiana promuovendone la piena integrazione. Favorisce inoltre, con specifiche strategie e percorsi personalizzati, la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica e del fallimento formativo precoce; a tal fine attiva risorse e iniziative mirate anche in collaborazione con gli enti locali e le altre agenzie educative del territorio. La programmazione e gli interventi sui singoli studenti in difficoltà andranno calibrati sistematicamente in base ai suddetti principi con il fine prevalente del raggiungimento del successo formativo , anche prevedendo semplificazioni e riduzioni delle proposte didattiche in una o più discipline (in termini di obiettivi e contenuti, oltre ad una forte differenziazione metodologica ), e comunque partendo sempre dalla valorizzazione delle competenze pregresse e del curricolo nascosto (implicito) , enfatizzando, se necessario, le acquisizioni presenti in studentesse e studenti da ricondursi ai campi dell’ educazione non formale e informale , da intendersi secondo le rispettive concettualizzazioni pedagogiche.
12 CULTURA SCUOLA PERSONA – La scuola nel nuovo scenario • La diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione e' una grande opportunita' e rappresenta la frontiera decisiva per la scuola. Si tratta di una rivoluzione epocale, non riconducibile a un semplice aumento dei mezzi implicati nell'apprendimento. La scuola non ha piu' il monopolio delle informazioni e dei modi di apprendere. • Le discipline e le vaste aree di cerniera tra le discipline sono tutte accessibili ed esplorate in mille forme attraverso risorse in continua evoluzione. Sono chiamati in causa l'organizzazione della memoria, la presenza simultanea di molti e diversi codici, la compresenza di procedure logiche e analogiche, la relazione immediata tra progettazione, operativita’, controllo, tra fruizione e produzione. Per quanto concerne la posizione di studentesse e studenti per i quali, nel corso dell’ottennio del 1^ ciclo d’istruzione sia stata già formalizzata una ripetenza, con conseguente ritardo, l’impegno del personale docente e dell’Ufficio di Presidenza dovrà essere massimo per impedire che si rinnovi l’esito di fallimento formativo. In tali casi si potrà far luogo senza esitazione ad una differenziazione dell’offerta didattica a livello disciplinare (competenza del singolo docente) e, se del caso, anche trasversale (competenza del Consiglio di classe), senza doversi limitare alla riduzione degli obiettivi standardizzati: in tal caso la valutazione dovrà essere coerente con la differenziazione effettivamente realizzata e, per quanto concerne studentesse e studenti di classe terza, dovrà essere oggetto di studio preventivo da parte dei docenti la ricaduta che tale fenomeno dovrà avere nella formulazione delle tracce delle 4 prove scritte dell’Esame di Stato (essendo solo la 5^ una prova standardizzata). L’Ufficio dirigenziale ha già illustrato, nel corso delle adunanze collegiali del mese di settembre, l’orientamento assunto in base alla normativa nazionale e sovranazionale, con particolare riguardo agli atti emessi dal Parlamento Europeo e dal Consiglio UE, esplicitando che gli obiettivi fissati dalle istituzioni comunitarie in materia di istruzione costituiscono parametri di riferimento (benchmark) che non possono e non devono rimanere del tutto scollegati con ciò che accade concretamente nella vita della scuola. Le presenti disposizioni, vincolanti per il personale, sono impartite in base all’art. 25, cc. 2 e 3 del D. Lgs. 30 marzo 2001, n° 165 in ordine alle attribuzioni legislativamente individuate della dirigenza scolastica. La nozione di successo formativo e l’esigenza di garantire a studentesse e studenti un’uscita dal circuito del 1^ ciclo d’istruzione senza ritardi eccessivi ha indotto l’Ufficio dirigenziale a proporre ai Consigli di classe l’adozione di Progetti di radicale differenziazione dell’offerta didattica che contemplano al loro interno anche la possibilità dell’alternanza scuola-lavoro. Tali progetti hanno un fondamento giuridico di legittimità molto consistente e, per superare eventuali obiezioni di lettori distratti o poco competenti nell’analisi delle fonti del diritto comunitario sulla materia dell’istruzione, e delle relative conseguenze, si riporta di seguito estratto del modello di progetto personalizzato, al fine di illustrare a tutti, utenza inclusa, l’origine di quanto sta accadendo all’interno dell’Istituto:
Il Consiglio di classe
VISTO l’art. 165 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea; VISTA la comunicazione della commissione EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, COM(2010) 2020 def., e segnatamente l’Allegato 1 in cui fra gli obiettivi principali è ricompreso il seguente: ridurre il tasso di abbandono scolastico al 10% rispetto all'attuale 15% e portare la quota della popolazione di età compresa tra 30 e 34 anni in possesso di un diploma universitario dal 31% ad almeno il 40%;
13 VISTE le Conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione («ET 2020») (2009/C 119/02), con particolare riferimento al benchmark n°4 2; VISTA la RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 28 giugno 2011 sulle politiche di riduzione dell'abbandono scolastico (2011/C 191/01), e in particolare il punto 2.1 relativo alle politiche di prevenzione 3; VISTO l’art. 3, c. 3 del D.L. 1 settembre 2008, n. 137 recante Disposizioni urgenti in materia di istruzione e universita' convertito mediante legge 30 ottobre 2008, n° 169, a tenore del quale <
2 4) Abbandono prematuro di istruzione e formazione Quale contributo per assicurare che un numero massimo di discenti completi la propria istruzione e formazione: — Entro il 2020, la percentuale di giovani che abbandonano prematuramente l'istruzione e la formazione dovrebbe essere inferiore al 10 %.
3 2.1. Le POLITICHE DI PREVENZIONE sono volte a ridurre il rischio di abbandono scolastico prima che i problemi sorgano. Sono misure intese a ottimizzare l'offerta di istruzione e formazione per migliorare le prospettive di successo scolastico ed eliminare gli ostacoli che vi si frappongono. Hanno come obiettivo quello di porre solide basi che permettano agli scolari di sviluppare il loro potenziale e di integrarsi nella scuola. Le politiche di prevenzione potrebbero comprendere vari fattori: 1) poter fruire di un'istruzione e di un'assistenza di alta qualità fin dalla prima infanzia è fondamentale per tutti e soprattutto per gli scolari che provengono da ambienti svantaggiati, compresi i migranti e i Rom. Favorisce il benessere fisico, lo sviluppo sociale e psichico, l'acquisizione di competenze cognitive linguistiche e di base. L'offerta educativa deve essere di alta qualità, di costo ragionevole, assicurata da personale adeguato e accessibile alle famiglie provenienti da ambienti svantaggiati; le politiche di prevenzione prendono in considerazione l'organizzazione dei sistemi di istruzione e formazione, le risorse che vi sono destinate, la disponibilità, la permeabilità e la flessibilità dei percorsi formativi […] 6) accrescere la flessibilità e la permeabilità dei percorsi formativi (ad esempio modularizzando i corsi o alternando scuola e lavoro) è particolarmente utile per gli studenti con scarso rendimento scolastico e può indurli a proseguire uno studio o una formazione che meglio si adatta alle loro esigenze e alle loro capacità. Consente inoltre di affrontare cause di abbandono specifiche di ciascun sesso, come l'ingresso precoce nel mercato del lavoro o le gravidanze delle adolescenti. Inoltre, le misure che limitano le ripetenze sostituendole con un sostegno individuale flessibile sono correlate a un minore abbandono scolastico; […] 8) il rafforzamento del nesso tra i sistemi di istruzione e formazione e il settore lavorativo, al fine di porre in evidenza i benefici derivanti dal completamento dell'istruzione in termini di possibilità di lavoro future. Ciò potrebbe realizzarsi attraverso tirocini o un maggiore coinvolgimento dei datori di lavoro negli istituti d'istruzione.
14 classe della scuola primaria, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, fatta salva la possibilita' di frequenza della scuola dell'infanzia di cui al medesimo decreto legislativo >>; Visto l’'art. 1, commi 622 della legge 27 dicembre 2006 n. 296 recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziar a 2007) in materia di riformulazione dell’ampiezza dell’obbligo scolastico, secondo il quale << L'istruzione impartita per almeno dieci anni e' obbligatoria ed e' finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di eta'. L'eta' per l'accesso al lavoro e' conseguentemente elevata da quindici a sedici anni. Resta fermo il regime di gratuita' ai sensi degli articoli 28, comma 1, e 30, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226. L'adempimento dell'obbligo di istruzione deve consentire, una volta conseguito il titolo di studio conclusivo del primo ciclo, l'acquisizione dei saperi e delle competenze previste dai curricula relativi ai primi due anni degli istituti di istruzione secondaria superiore, sulla base di un apposito regolamento adottato, n. 400. Nel rispetto degli obiettivi di apprendimento generali e specifici previsti dai predetti curricula, possono essere concordati tra il Ministero della pubblica istruzione e le singole regioni percorsi e progetti che, fatta salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche, siano in grado di prevenire e contrastare la dispersione e di favorire il successo nell'assolvimento dell'obbligo di istruzione. Le strutture formative che concorrono alla realizzazione dei predetti percorsi e progetti devono essere inserite in un apposito elenco predisposto con decreto del Ministro della pubblica istruzione. Il predetto decreto è redatto sulla base di criteri predefiniti con decreto del Ministro della pubblica istruzione, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Sono fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, in conformità ai rispettivi statuti e alle relative norme di attuazione, nonché' alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3. L'innalzamento dell'obbligo di istruzione decorre dall'anno scolastico 2007/2008 >>; Visto il DM 22 agosto 2007, n. 139 Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione, ai sensi dell'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296; VISTO quanto prescritto dal DM 16 novembre 2012, n. 254 Regolamento recante indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, a norma dell'articolo 1, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89 e segnatamente:
CULTURA SCUOLA PERSONA - La scuola nel nuovo scenario • Le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti invarianti pensati per individui medi, non sono più adeguate. Al contrario, la scuola è chiamata a realizzare percorsi formativi sempre piu' rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalita' di ognuno. Una scuola di tutti e di ciascuno • La scuola consolida le pratiche inclusive nei confronti di bambini e ragazzi di cittadinanza non italiana promuovendone la piena integrazione. Favorisce inoltre con specifiche strategie e percorsi personalizzati, la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica e del fallimento formativo precoce; a tal fine attiva risorse e iniziative mirate anche in collaborazione con gli enti locali e le altre agenzie educative del territorio. VISTA la Direttiva del Dirigente Scolastico prot. n° 0005410/C27 del 2 ottobre 2013 recante Personalizzazione radicale dei percorsi di studio di studentesse/studenti ripetenti e pluriripetenti – piani di studio personalizzati; ATTESA l’esigenza di porre condizioni atte a garantire a studentesse e studenti il conseguimento del successo formativo, come imposto dall’art. 1 c. 2 del dPR 8 marzo 1999, n. 275 Regolamento recante
15 norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59
DELIBERA
all’unanimità
a maggioranza
Nell’adunanza del l’adozione del seguente Progetto di radicale differenziazione dell’offerta didattica in favore dello studente/della studentessa
Il mutamento introdotto è davvero radicale, poiché contempla, fra gli altri, l’istituto dell’alternanza scuola-lavoro che, come noto, non è contemplato dall’ordinamento della scuola secondaria di I grado. La progettualità che ne discende apre scenari a tratti inesplorati, almeno per quanto riguarda la realtà territoriale del settore formativo. Va da sé che la principale preoccupazione del Dirigente Scolastico, nell’atto in cui redige le presenti considerazioni, risiede nell’assenza di copertura finanziaria della progettualità afferente all’alternanza scuola-lavoro: pur in presenza di un elemento così innovativo, che ha coinvolto tutti i Consigli di classe e non è rimasta un’idea isolata del titolare dell’Ufficio dirigenziale, la carenza di risorse è e rimane davvero un ostacolo formidabile per l’attuazione di progettualità che, atteso il clima di condivisione che si è generato, certamente potrebbero contribuire in modo determinante a garantire il tanto declamato successo scolastico e formativo al quale hanno pieno diritto anche studentesse e studenti in ritardo: essi hanno consolidato un rapporto di forte distacco emotivo dalla realtà scolastica tradizionale ed hanno necessità di percorsi differenziati sotto il profilo curricolare anche in prospettiva di rimotivazione di un’appartenenza che non si esaurisce in un obbligo la cui trasgressione è sanzionata dalla legge penale.
ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO SCUOLA - A. S. 2015/2016 Presenza Tempo scuola Preaccoglienza insegnanti (contratto) Settim Ore Persona Plesso Giornalieri Dalle Alle Dalle Alle Dalle Alle anale sett. le Infanzia San Antim./ Corto 40 8.00 16.00 Comune 7.30 7.55 7.55 8.00 Vito Pomer. Infanzia Antim./ Corto 40 8.00 16.00 Comune 7.45 7.55 7.55 8.00 Ruda Pomer. Infanzia Antim. / Corto 40 7.50 15.50 Comune 7.45 7.55 7.55 8.00 Tapogliano Pomer. Infanzia Antim./ Corto 40 7.50 15.50 7.45 7.50 Aiello Pomer. 13.08 tutti i Antimeridiano Primaria giorni e fino Corto 27 / 8,20 Auser 7,40 8,15 8,15 8,20 Campolongo alle 15,30 Pomeridiano (lun. merc)
16 Lunedì 12,45 (tutti i Primaria San 27 Lungo - Antimeridiano 8,15 giorni) Comune 7,50 8,10 8,10 8,15 Vito sabato 13,00 (lun. Assoc. Antimeridiano Primaria merc. ven.) Genitori Corto 27 / 8,30 7,30 8,25 8,25 8,30 Aiello 16,00 (mart.). Don Pomeridiano 16.30 (giov.) Bosco 13,00 (lun. Antimeridiano Primaria merc. giov.) Corto 27 / 8,00 Comune 7,30 7.55 7.55 8,00 Ruda 14,00 – 16.00 Pomeridiano ( mart.) Secondaria Lunedì Lungo 30 Antimeridiano 8.00 13.00 7.55 8.00 Aiello -sabato Secondaria Lunedì Volonta Lungo 30 Antimeridiano 8.00 13.00 7.45 7.55 7.55 8.00 Perteole -sabato ri Auser
GLI ORARI DELLE 10 SCUOLE DELL’ISTITUTO
DELIBERA N° 16 Il Consiglio d’Istituto adotta all’unanimità il seguente orario delle lezioni per l’a.s 2014/2015:
Scuola Orario antimeridiano Orario pomeridiano
Secondaria I gr. Perteole 8.00-13.00 lun. - sab. Secondaria I gr. Aiello 8.00-13.00 lun. - sab.
Primaria Aiello Lun, merc. e ven. 8.30-13.00 mart., 8.30-16.00; giov. 8.30-16.30 Primaria Campolongo mart. gio. e ven. 08.20-13.08 lun., merc.8.20-13.08 / 14.00-15.30 Primaria Ruda 8.00-13.00 lun.-ven. mart. 14.00-16.00 Primaria S. Vito al Torre 8.15-12.45 lun. - sab.
Infanzia Aiello 7.50-15.50 lun.-ven. Infanzia Ruda 8.00-16.00 lun.-ven. Infanzia S. Vito al Torre 8.00-16.00 lun.-ven. Infanzia Tapogliano 7.50-15.50 lun.-ven.
LA LINGUA FRIULANA A SCUOLA
REFERENTE PROF. DARIO CHIALCHIA ANNO SCOLASTICO 2015/2016
LE ATTIVITA’ DI FRIULANO IN BASE ALLA L.R. 18 DICEMBRE 2007, N° 29 E AL D P Reg 204 2011
L’insegnamento della lingua e della cultura friulana nei tre ordini di scuola è regolato dalla legge statale 482/99 ed e finalizzato a: 1. utilizzare la lingua minoritaria, accanto a quella italiana, come strumento di insegnamento o per lo svolgimento di attività educative;
17 2. conoscere, approfondire e valorizzare aspetti particolari della storia e della cultura locale; 3. acquisire competenze linguistico-comunicative insieme con le altre lingue del curricolo per una motivata attività di comprensione e produzione orale e scritta in più situazioni (feste, canti, ricerche, studio, teatro ecc.). Il metodo per svolgere tali attività è distinto, in base all’art. 4 della legge 482/99, in: comma a - insegnamento nella lingua friulana : uso della lingua friulana accanto a quella italiana per lo svolgimento di attività educative (scuola dell’infanzia) o come strumento di insegnamento (primaria e secondaria). Tale uso veicolare viene realizzato per l’intero gruppo classe e non riguarda le opzioni formulate dalle famiglie. comma b/e – insegnamento della lingua friulana : per gli alunni le cui famiglie hanno comunicato all’istituzione scolastica l’intenzione di avvalersi di tale insegnamento della lingua minoritaria Com’è noto, con l’anno scolastico 2012/2013 ha preso avvio l’insegnamento della lingua friulana nelle scuole dell’infanzia e primarie site nei Comuni delimitati e in attuazione delle richieste delle famiglie. Il sistema previsto dalla legge L.R. 29/07 continuerà anche per l’anno scolastico 2013/14. L’attività trova la sua principale regolazione, oltre che nelle disposizioni statali relative all’autonomia scolastica e al funzionamento degli organi collegiali, in alcune disposizioni regionali e precisamente: - Regolamento recante disposizioni per l’insegnamento della lingua friulana nel territorio della Regione Friuli Venezia Giulia in attuazione di quanto previsto dal capo III (Interventi nel settore dell’istruzione) della legge regionale 18 dicembre 2007, n. 29 (Norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana), approvato con decreto del Presidente della Regione n. 0204/Pres. del 23 agosto 2011 e pubblicato sul BUR n. 36 del 07.09.2011; - Piano applicativo di sistema per l’insegnamento della lingua friulana, ai sensi del Capo III art. 14 comma 2 della legge regionale n. 29/2007 e del Capo II del Regolamento recante disposizioni per l’insegnamento della lingua friulana nel territorio della Regione Friuli Venezia Giulia, approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1034 dell’8 giugno 2012. Il Collegio Docenti decide di attivare l’insegnamento in tutte le sezioni dell’infanzia e in tutte le classi della primaria, sulla base delle domande fatte dai genitori all’atto dell’iscrizione, per un monte ore di non meno di 30 ore annuali per sezione/classe/gruppo. La scansione curricolare per livelli di scuola e per competenze è prevista dal POF con le seguenti regole e gradualità: Regola della flessibilità oraria: l’insegnamento è svolto nei vari plessi dagli insegnanti dell’Istituto iscritti all’albo regionale e da quelli che hanno le competenze e i requisiti per il prossimo bando di iscrizione. La programmazione oraria e dei contenuti viene decisa mensilmente nell’ambito dei consigli di interclasse e di sezione tenendo conto delle indicazioni generali del piano e del POF Regola della trasversalità per progetti comuni: l’insegnamento è svolto in tutte le classi con programmazioni comuni finalizzate ad attività e a progetti che la scuola realizza sul territorio con la partecipazione dei genitori, delle amministrazioni e delle associazioni storico-culturali locali in determinate occasioni e festività dell’anno scolastico. Nella scuola dell’infanzia il bambino verrà aiutato ad adoperare la lingua in situazioni molto semplici, legate alla vita di ogni giorno ma soprattutto al gioco e alla festa acquisendo competenze linguistiche sui nomi e sulle parole. Imparerà a salutare, a presentarsi, a chiedere qualcosa, a raccontare un piccolo avvenimento di casa. Imparerà ad ascoltare un testo semplice, una filastrocca, a ricordarla, ripeterla con espressione. Nella scuola primaria il ragazzo verrà guidato ad adoperare con maggior padronanza la lingua orale il situazioni comunicative diverse ma legate alle esperienze scolastiche e della vita quotidiana. A scuola acquisirà competenze di comprensione di testi scritti sulle leggende e tradizioni popolari, sulla storia e geografia del Friuli e del territorio. Nella produzione scritta sarà guidato nell’elaborazione di semplici e brevi testi di dialogo, di domanda e ringraziamento, di osservazione e descrizione di persone, ambienti ed esperienze e nella preparazione di piccole ricerche. Nella scuola secondaria di primo grado il ragazzo acquisirà maggiori capacità di comprensione orale della lingua in situazioni più elaborate: l’informazione radio televisiva, i 18 vari generi della musica friulana, il teatro, il documentario, il film. Si curerà l’uso veicolare del friulano nello svolgimento di percorsi strutturati di informatica nella scuola di Aiello attraverso il finanziamento del bando regionale con la legge 03/02 e percorsi di “musiche par furlan” nella scuola di Ruda/Perteole attraverso il finanziamento del bando biennale nazionale con la legge 482/99. Nella produzione orale si cercherà di migliorare le competenze comunicative di ogni giorno e quelle procedurali per organizzare una ricerca scolastica o per lavorare in laboratori specifici. Si cercherà di organizzare attività laboratoriali di ricerca letteraria, storica e naturalistica, possibilmente all’interno di un insegnamento plurilingue, con moduli semplificati di CLIL. La scansione dei contenuti e la suddivisione oraria nelle singole scuole può essere così distribuita: 40% del monte ore per la preparazione di attività comuni e trasversali in lingua friulana: festa di natale, carnevale, recita di fine anno (indicativamente 12 ore annuali) 30% del monte ore per la realizzazione di progetti comuni e trasversali in lingua friulana (musica, teatro, tradizioni, mestieri, giochi (indicativamente 8 ore annuali) 20% del monte ore per l’apprendimento veicolare dei contenuti curricolari per campi di esperienze o disciplinari (letteratura, storia, informatica, geografia, attività motoria, antropologia, etnografia, archeologia) (indicativamente 6 ore annuali) 10% del monte ore l’apprendimento plurilinguistico con il metodo CLIL (Inglese-friulano, tedesco-friulano) su contenuti della comunicazione orale (saluto, presentazione, domande e risposte semplici) (indicativamente 4 ore annuali) La valutazione degli allievi è effettuata dai docenti sulla base degli obiettivi di apprendimento definiti e programmati al fine del raggiungimento dei traguardi formativi.
La Scuola dell’Infanzia
I traguardi formativi della scuola dell’infanzia sono riferiti allo sviluppo della competenza linguistica di espressione e di comunicazione, attraverso l’utilizzo della/e lingua/e nelle diverse attività e nei diversi stimoli provenienti dall’ambiente di apprendimento. L’uso della lingua si lega soprattutto al racconto, all’ascolto, alla comprensione della narrazione e delle storie. La competenza si sviluppa nel riconoscimento e nella sperimentazione della pluralità linguistica e nella consapevolezza della propria lingua madre.
INDICATORE DISCIPLINARE: ASCOLTARE TRAGUARDI DI COMPETENZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO L’alunno: -Cogliere le differenze tra lingua -comprende i punti essenziali di italiana, lingua friulana e altre lingue messaggi -Essere consapevoli della propria su argomenti familiari lingua madre -Ascoltare e comprendere semplici -Sperimenta la pluralità linguistica messaggi legati al vissuto -Comprendere brevi narrazioni supportate da gesti e/o immagini
INDICATORE DISCIPLINARE: PARLARE TRAGUARDI DI COMPETENZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO L’alunno: -Utilizzare semplici formule per - Comunica con uno o più interlocutori presentarsi e salutare in contesti familiari -Denominare luoghi, oggetti, persone.. -Comprende i punti chiave di una -Memorizzare e ripetere semplici conversazione ed esprime le proprie filastrocche, canti, giochi linguistici idee -Leggere immagini, descrivere 19 situazioni, interagire con l’insegnante e i compagni nei giochi di gruppo
La Scuola Primaria
I traguardi formativi della scuola primaria sono riferiti alla padronanza degli alfabeti di base e allo sviluppo delle competenze di comprensione, lettura e produzione di testi, nonché di riflessione linguistica. La presenza del contesto plurilingue sviluppa la consapevolezza di un uso funzionale della lingua in cui i vari linguaggi si integrano nella comunicazione e nella rappresentazione delle conoscenze. La lingua nativa e le altre lingue sono trasversali allo sviluppo delle competenze interculturali e di cittadinanza
INDICATORE DISCIPLINARE: ASCOLTARE TRAGUARDI DI COMPETENZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO L’alunno: -Ascoltare e comprendere espressioni e -comprende i punti essenziali di messaggi comunicazioni che riguardano il sé, gli amici, la chiari su argomenti familiari che affronta a scuola, la famiglia scuola e nel tempo libero -Seguire le istruzioni e rispondere con azioni a quanto richiesto -Ascoltare e comprendere testi narrativi e informativi
INDICATORE DISCIPLINARE: PARLARE TRAGUARDI DI COMPETENZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO L’alunno: -Riformulare frasi ed espressioni pronunciate da - Descrive avvenimenti personali e familiari adulti e pari -Recitare e cantare canzoni, filastrocche, poesie.. -Rispondere a domande e comunicare in maniera dapprima essenziale e poi via via più elaborata -Raccontare una storia attraverso brevi didascalie -Sostenere una conversazione con brevi enunciati -Acquisire correttezza nell’articolazione dei suoni peculiari del friulano (cj-gj)
INDICATORE DISCIPLINARE: LEGGERE TRAGUARDI DI COMPETENZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO L’alunno: -Leggere e comprendere parole, espressioni, - comprende gli elementi essenziali dei istruzioni messaggi -Acquisire correttezza nella lettura dei grafemi che corrispondono ai suoni peculiari del friulano -Leggere e comprendere enunciati e testi inerenti agli argomenti trattati -Leggere a prima vista semplici testi
20 cogliendone globalmente il contenuto Acquisire crescente fluidità nella lettura
INDICATORE DISCIPLINARE: SCRIVERE TRAGUARDI DI COMPETENZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO L’alunno: -Scrivere il nome di oggetti, persone, animali. -Produce brevi testi semplici e coerenti -Scrivere frasi/brevi testi che nascano da contesti conosciuti -Scrivere frasi/brevi testi per comunicare visuti personali, situazioni reali -Scrivere brevi testi narrativi -Acquisire correttezza nella scrittura di suoni peculiari del friulano: palatali, vocali lunghe, formazione del plurale, uso dei pronomi atoni nella coniugazione dei verbi -Riconoscere ed analizzare le più importanti categorie e funzioni grammaticali
Scuole in rete per il Bando Nazionale
Progetto “ Frache chi – frache li ” con la rete Claps per le attività previste dal bando nazionale della Legge 482/99, biennio 2014/16: creazione di materiali e di giochi interattivi da inserire nel blog di rete. Il contributo concesso finanzierà il progetto di “Musiche par furlan” nella scuola media di Ruda/Perteole. La rete è formata dagli Istituti Comprensivi di Gonars (capofila), Destra Torre di Aiello, di Pavia di Udine, di Premariacco, don L. Milani di Aquileia. Le finalità e gli obiettivi sono quelli previsti dal bando nazionale e dalle leggi sull’insegnamento della lingua friulana a scuola.
LA TENDENZA VERSO LA COSTRUZIONE SUL TERRITORIO DI UN SISTEMA FORMATIVO INTEGRATO:
LA SCUOLA INTEGRATA La Scuola Integrata è un progetto didattico educativo che, ispirandosi alla Convenzione internazionale sui diritti dell’Infanzia, L.n. 176 del 27.05.1991, sulle disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza e sulla L. n. 285 del 28.08.1997 vede coinvolti l’Istituto Comprensivo, il Comune e le Associazioni sul territorio. Nel nostro Istituto, la Scuola Integrata, vede coinvolti i plessi di Aiello, Campolongo e Ruda e si pone le seguenti finalità: Arricchire ed innovare l’offerta formativa Offrire pari opportunità a tutti gli alunni Prevenire situazioni di disagio e contribuire al successo formativo Accrescere le competenze degli alunni Valorizzare le competenze e le risorse del territorio Promuovere e sostenere la collaborazione dei genitori e delle associazioni Sviluppare la socialità e la partecipazione alla vita della comunità L’Istituto comprensivo svolge il ruolo di coordinamento generale. Il Comune collabora alla gestione, le associazioni e gli esperti esterni intervengono per singoli progetti, I genitori e i loro rappresentanti partecipano sulla base della programmazione annuale Nel protocollo d’intesa sono definite le aree d’intervento in generale, che si propongono di arricchire i 21 curricoli scolastici e tengono conto degli indirizzi ministeriali in materia di conoscenze e competenze da acquisire nel percorso formativo degli alunni. Nelle aree di intervento sono definite attività a seconda dell’età. 1. Area della promozione, della prevenzione, sostegno e raccordo 2. Area artistica 4. Area musicale 5. Area della socialità 6. Area sportiva 7. Area dei laboratori espressivi pomeridiani 8. Area della comunità 9. Progetto genitori Annualmente i singoli plessi, previa verifica delle collaborazioni e delle risorse disponibili, predispongono un programma in cui vengono dettagliate le attività previste, tenendo conto delle esperienze pregresse e delle priorità emerse nelle diverse occasioni di confronto e verifica. Gli insegnanti e gli operatori esterni impegnati documentano quanto è stato svolto con gli strumenti più idonei al percorso sviluppato. La scuola, pertanto, si apre alle famiglie e al territorio facendo perno su ciò che fornisce l’Autonomia scolastica che, prima di essere un insieme di norme, è un modo di concepire il rapporto della scuola con le comunità di appartenenza sia locali che nazionali.
L’OFFERTA EXTRACURRICOLARE
PROGETTO RECUPERO L’Istituto Comprensivo realizza progetti di recupero disciplinare (in matematica, italiano e lingue straniere). I progetti di recupero si effettuano nei diversi plessi scolastici, secondo le modalità previste (docenti interni) e nei tempi stabiliti (secondo quadrimestre). Nella Scuola Primaria gli interventi vengono svolti in compresenza, durante l’orario curricolare. Gli allievi lavorano quindi in piccolo gruppo di livello.
Nella Scuola secondaria l’intervento si svolge in orario pomeridiano extra-curricolare. Si utilizzano i seguenti strumenti e metodologie operative: Lezione frontale e interattiva Libri di testo Fotocopie Lavagna Lim Giochi di ruolo Brain-storming
Il progetto di Recupero, oltre all’obbiettivo mirato del recupero disciplinare, è importante a livello di autostima e ri-motivazione. Si attua infatti un percorso di riflessione sul metodo di studio, in forma sia diretta sia indiretta a seconda di casi. Lo scopo principale dell’attività è quello di far comprendere agli allievi l’importanza di concentrarsi sulle procedure del compito piuttosto che sul risultato finale. 22 Percorsi di questo tipo sono fondamentali, per far sentire la Scuola presente nelle difficoltà supportando i soggetti più deboli, infatti tutti i fondi percepiti dalla suddivisione operata dalla contrattazione decentrata discendente dall’art.9 del vigente CCNL di comparto, vengono devoluti in forma esclusiva per attività di recupero di alunni stranieri, in situazione di disagio e a rischio emarginazione scolastica
FONDO SPECIALE EUROPEO
La Scuola Secondaria, orami da cinque anni, aderisce ai Progetti finanziati dai Fondi speciali Europei, attivando percorsi pomeridiani per i ragazzi delle classi terze e per ragazzi che abbiano compiuto il quindicesimo anno di età. Tali percorsi si collocano all’interno del “Programma specifico 10 e si effettuano attraverso laboratori esperienziali e di rimotivazione, e riguardano in particolare l’Apprendimento e l’Abilità. Si vuole in tal modo garantire la possibilità agli studenti di riflettere e migliorare il proprio metodo di studio, potenziando l’apprendimento diretto e le competenze trasversali. Il fine è proprio quello di migliorare il rapporto studente-scuola, attraverso una nuova consapevolezza delle proprie risorse e del modo in cui impiegarle. Le strategie apprese devono essere interiorizzate al punto da essere spese anche nei contesti extra-scolastici. Il progetto quindi ha una profonda valenza, verte al controllo metacognitivo e punta a far maturare una maggiore responsabilità dedicata al proprio apprendimento.
FONDI STRUTTURALI EUROPEI: PON (Programma Operativo Nazionale)
In relazione all’Avviso pubblico del MIUR del 13/07/2015 prot.n. AOODGEFID/9035 rivolto alle Istituzioni Scolastiche Statali, avente per oggetto i Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020 finalizzato alla realizzazione, l’ampliamento o l’adeguamento delle infrastrutture di rete LAN/WLAN l’ Istituto ha aderito all’Avviso in oggetto e ha presentato la candidatura per i Fondi Strutturali Europei con il progetto “Rete WiFi e didattica” approvato dal Collegio Docenti in data 02/09/2015 e dal Consiglio d’Istituto in data 23/09/2015. Si tratta di una opportunità che viene data al nostro Istituto Scolastico per migliorare dal punto di vista dell’infrastruttura di rete e servizi ad essa legati. Questo sviluppo permetterà di ottenere una ricaduta notevole sia sulla didattica sia sul funzionamento e sull’organizzazione scolastica. Si potranno sviluppare e migliorare notevolmente servizi come l’E-Learning, la gestione dei contenuti digitali, le lezioni con LIM e la comunicazione scuola-famiglia; inoltre si otterrà un processo di miglioramento del Know-how tecnologico dei nostri docenti. Questo progetto prevede la realizzazione della copertura di rete WiFi in otto plessi dell’Istituto. Metterà a disposizione dei docenti e degli alunni una infrastruttura di rete di nuova generazione controllata centralmente. La sicurezza degli accessi verrà filtrata e controllata da un sistema di Firewall finalizzato a filtrare la tipologia di utenti e ad evitare usi impropri. La struttura hardware sarà
23 costituita da un cablaggio strutturato per alimentare i diversi Access Point. La rete permetterà l’uso di strumenti didattici basati su internet e cloud e la distribuzione delle risorse informatiche dell’Istituto.
AMBIENTI DIGITALI PER LA DIDATTICA In relazione all’avviso pubblico del MIUR del 15/10/2015 prot.n. AOODGEFID/0012810_15 rivolto alle Istituzioni Scolastiche Statali, avente per oggetto i Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020 finalizzato alla realizzazione di ambienti digitali per la didattica, l’Istituto ha aderito all’Avviso in oggetto e ha presentato la candidatura per i Fondi Strutturali Europei con il progetto “Ambienti digitali per la didattica e la comunicazione” approvato dal Collegio Docenti in data 26/11/2015 e dal Consiglio d’Istituto in data 26/11/2015 per i seguenti moduli: laboratori mobili , aule “aumentate” dalla tecnologia e postazioni informatiche e per l’accesso dell’utenza e del personale ai dati e ai servizi digitali della scuola. Il nostro Istituto è formato da 10 plessi scolastici disseminati in ben sei comuni e/o frazioni. L’attuale strumentazione tecnologica per una didattica interattiva digitale è piuttosto scarsa: basti pensare che delle 42 classi/sezioni solamente otto sono fornite della LIM. Inesistente la tecnologia mobile nei plessi dell’infanzia e della primaria, al minimo del necessario nei plessi della secondaria. Pertanto abbiamo scelto di elaborare un progetto basato sulla funzionalità flessibile, sulla mobilità e adattabilità di gestione e sulla disseminazione attiva della strumentazione prevista nei due moduli. Abbiamo perciò deciso di privilegiare una equa distribuzione e condivisione delle risorse funzionale all’attività didattica di tutti i docenti, sacrificando il desiderio di concentrare la strumentazione a pochi plessi, magari con risultati di efficienza didattica più alti. Con questo progetto la scuola vuole dunque offrire a tutti plessi dell’istituto gli strumenti fondamentali per gestire al meglio le attività didattiche digitali e per incentivare una didattica interattiva e multimediale. Il progetto consente all’Istituto di ripensare agli spazi e alla dotazione tecnologica della scuola al di là degli schemi tradizionali, sfruttando la tecnologia mobile e wireless per una didattica collaborativa e multimediale. Gli spazi diventeranno più flessibili e le attrezzature tecnologiche più mobili per essere utilizzate in aula, in laboratorio o in ambienti comuni, con la possibilità di rimodulare gli spazi in coerenza con l’attività didattica prescelta, che può essere rivolta non solo agli studenti, ma anche ai docenti, al personale della scuola e ai genitori. Il progetto si propone inoltre di favorire e promuovere l’utilizzo di alcune soluzioni web 2.0, dei servizi in cloud della scuola, di accedere ai contenuti didattici certificati disponibili in rete, di condividere esperienze e materiali, di inviare e ricevere comunicazioni ed informazioni puntuali e localizzate.
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I SERVIZI ATTIVATI IN COOPERAZIONE CON LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI
PLESSI SCOLASTICI DI AIELLO DEL FRIULI
SERVIZI SCOLASTICI
Sono gli interventi posti in essere dall’Amministrazione Comunale, da essa direttamente organizzati ed erogati alle scuole e agli utenti. In questa area alcuni interventi sono previsti dalle normative in capo ai Comuni, altri sono discrezionali. I servizi predisposti sono i seguenti: