257-304 12-03-2007 16:37 Pagina 257

FRASCATI (RM) SOGGETTO BENEFICIARIO: DI Museo CODICE DI PIANO: B.19.03 Tuscolano FINANZIAMENTO (euro): 2.332.835,81 Completamento della COFINANZIAMENTO (euro): 0,0 ristrutturazione COSTO TOTALE (euro): 2.332.835,81 dell’edificio e allestimento del PROGETTAZIONE: ARCH. M. FUKSAS museo (I lotto) ESECUZIONE: CONSORZIO RAVENNATE DELLE COOPERATIVE DI PRODUZIONE E LAVORO

AMBITO DELL’ATTIVITÀ apporre immediatamente al di sotto del tetto da Luigi Seghetti (figlio di Domenico, che rea- L’edificio denominato “ex scuderie Aldobran- lizzò l’Antiquarium Tuscolano nel 1903), lasce- dini” ha sempre rivestito un ruolo di secondaria rebbe supporre un consistente rimaneggiamen- importanza rispetto alla famosa Villa Aldobran- to delle scuderie, apportato all’inizio del No- dini. vecento, relativo alla facciata, con la costru- Una delle immagini più antiche delle scuderie zione delle grandi arcate tuttora visibili. risale alla stampa del Greuter del 1620, che raffigura chiaramente il fabbricato con la sua ANAMNESI DELL’ATTIVITÀ struttura a squadra e la dicitura “Stalle Aldo- brandini”; inoltre, in una incisione del Barrière L’intervento è consistito nella ristrutturazione del 1647, lo stesso edificio è indicato come se- dell’antico manufatto, di proprietà comunale, de per cavalli e per carrozze. delle ex scuderie Aldobrandini, per crearvi un • Ex Scuderie Aldobrandini. All’epoca, l’impianto veniva rappresentato, in centro culturale polivalente, composto essen- planimetria, come organizzato su uno schema a zialmente dal Museo Tuscolano, da una sala diciotto colonne: è probabile che le quattro conferenze e da spazi espositivi. attualmente conservate nella sala voltata siano L’impostazione progettuale è stata improntata la testimonianza di quelle preesistenti. sull’eliminazione di tutti gli elementi superflui, Nell’incisione del Kircher, del 1671, compaiono che, nel corso dell’ultimo trentennio, si sono ancora le “Stalle Aldobrandini”, mentre nella accumulati negli spazi delle scuderie senza al- pianta tipologica della Villa Belvedere del cuna regola, ripristinando così il “contenitore”, 1828, la struttura, pur conservando la propria testimonianza della stratificazione degli in- conformazione architettonica, si presenta ri- terventi succedutisi nel tempo. dotta di volumetria nel braccio più breve, ca- Idealmente, l’edificio può essere suddiviso in ratteristica mantenutasi sino ad oggi. due parti: il piano terra, destinato al museo La presenza dell’epigrafe “Romae sempre archeologico, ed il primo piano, dedicato alle quam surgere vidisti arrideas”, fatta mostre di arte contemporanea, a convegni,

• Museo Tuscolano, piano terra, spazi espo- sitivi.

BENI ARCHITETTONICI 257 257-304 12-03-2007 16:37 Pagina 258

conferenze e proiezioni. zata con lastre in vetro temperato e stratifica- I due livelli sono separati da un solaio (flottan- to, incastrate nel piano di calpestio senza te su struttura in ferro), distanziato dalle pare- struttura a vista; in questo spazio, molto lumi- ti perimetrali, così da ottenere un unico noso, i reperti sono esposti su supporti in bron- ambiente a doppia altezza, che consente una zo antico, elevati quasi al ruolo di erme di per- lettura unitaria dello spazio e dell’allestimento sonaggi, con una propria storia da raccontare. museale, con pareti rosso pompeiano che La galleria di vetro, ben visibile anche dalla danno risalto alle sculture poste su mensole piazza comunale di Frascati, produce l’effetto sospese. di un cono ottico, che consente di attraversare L’ambiente, idoneo ad accogliere mostre d’ar- con lo sguardo tutto il museo e di apprezzare al te ed iniziative a carattere culturale, può avva- meglio i capolavori custoditi al suo interno, lersi del supporto di un auditorium che, con i quali il Satiro Villoso ed il Dioniso Braschi, col- suoi 250 mq di schermi da proiezione, si adatta locati nell’ultima sala voltata del piano terra. a qualunque tipo di rappresentazione o conve- La facciata principale dell’edificio, verso la gno. piazza comunale, è stata consolidata e mante- Trasversalmente rispetto all’edificio è situata nuta nel suo aspetto tradizionale, con le ampie la spina dei servizi, dove sono stati sistemati i vetrate del piano superiore che consentono di bagni, l’ascensore per portatori di handicap e apprezzare la vista su Roma, piazza Marconi e • Museo Tuscolano, i due livelli separati da un solaio in ferro. le scale di sicurezza; nell’area direzionale è Villa Aldobrandini. stato ricavato un piano ammezzato con funzio- Il cortile interno è stato recuperato e pavimen- ni di ripostiglio, che si affaccia sulla sala volta- tato con elementi lapidei allettati a secco su ta attraverso un’apertura ad arco. sabbia, ottenendo così uno spazio idoneo, nel L’allestimento del settore archeologico è costi- periodo estivo, ad ospitare manifestazioni tuito da una lunga galleria trasparente, realiz- musicali e teatrali.

BELLEGRA (RM) SOGGETTO BENEFICIARIO: COMUNE DI BELLEGRA Convento di CODICE DI PIANO: B.19.04/1-2 S. Francesco FINANZIAMENTO (euro): 932.583,02 Intervento di COFINANZIAMENTO (euro): 0,0 riqualificazione COSTO TOTALE (euro): 932.583,02 (I-II stralcio) PROGETTAZIONE: ING. C. LEGARI, ING. R. MELONI ESECUZIONE: PRO.CO.MAT. SRL, GENERAL COSTRUZIONI SRL

AMBITO DELL’ATTIVITÀ mente legate alla visita di S. Francesco d’ presso il Sacro Speco di Subiaco, allora romito- Il Comune di Bellegra è situato nella fascia col- rio benedettino, avvenuta tra il 1218 ed il linare posta tra i monti Prenestini ed i monti 1224. Sull’impianto di tale fabbricato, donato Affilani. dai monaci Benedettini a S. Francesco e costi- Il nucleo urbano si pone in una posizione privi- tuito originariamente soltanto da pochi legiata, sulla sommità del monte Celeste, al ambienti rurali, si è sviluppato, nel tempo, centro di uno splendido anfiteatro naturale. quello che diverrà il futuro Convento di S. Le origini di Bellegra sono molto antiche: le Francesco presso l’antica Civitella, oggi Bel- fonti più attendibili fanno risalire al VI secolo legra. a.C. la fondazione dell’insediamento, all’epo- I primi significativi lavori di trasformazione del ca noto come Vitellia, cui seguirono gli avvi- manufatto ebbero luogo circa 230 anni dopo il cendamenti degli Equi, degli Ernici e dei Ro- primo insediamento dei frati: l’eremo primiti- mani, che per ultimi si stabilirono nel luogo vo, divenuto piccolo ospizio dei Conventuali, • Convento di S. Francesco, particolare del dopo aspre battaglie, facendone un’importan- assunse l’aspetto di convento per opera degli prospetto esterno. te postazione strategica. Osservanti nella seconda metà del ‘400 ed altri Non lontano dal perimetro cittadino, lungo la lavori si susseguirono nei secoli XVI e XVII. strada che collega S. Vito Romano e Rocca S. Le opere di manutenzione delle antiche strut- Stefano, vi è l’imponente Convento di S. Fran- ture e le continue occasionali aggiunte di ele- cesco, edificato nel XIII secolo, immerso nel menti architettonici non hanno alterato in verde tra alberi secolari, completo di un pic- modo sostanziale l’aspetto originario, povero e colo museo francescano degno di nota. semplice, del manufatto. Le origini del complesso religioso sono stretta- Tuttavia, dopo il ripristino della facciata ese-

258 BENI ARCHITETTONICI