FILM DOC 72 Indesign

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FILM DOC 72 Indesign PERIODICO DI INFORMAZIONE CINEMATOGRAFICA Anno 15 N.72 Marzo - Aprile 2007 TARIFFA REGIME LIBERO: “POSTE ITALIANE S.P.A. - S.P.A. ITALIANE “POSTE LIBERO: REGIME TARIFFA GENOVA” DCB - 70% - POSTALE ABBONAMENTO IN SPEDIZIONE Ricordo di Lele Luzzati Riscoperte le Silly Symphonies Hollywood le anime del mito Tutto il cinema di Olmi U R C I T I O C Cinema L d'essai ASSOCIAZIONE I E GENERALE ITALIANA G U R DELLO SPETTACOLO SERVIZIO SPETTACOLO DELEGAZIONE REGIONALE LIGURE Questa pubblicazione, ideata nel quadro della collaborazione tra Regione Liguria - Servizio Spettacolo - e la Delegazione Regionale Ligure dell’AGIS, contie- ne i programmi delle sale del Circuito Ligure Cinema d’Essai e viene distribuita gratuitamente, oltre che in dette sale, anche nei circoli cultura- li e in altri luoghi d’in- contro e di spettacolo FILM D.O.C. In questo numero Periodico di informazione cinematografica 3 Luzzati e il cinema 12 Occhio ai Film D.O.C. - Fac 4-5 FESTIVAL: 14 I REGISTI 29 - Ermanno Olmi www.filmdoc.it Berlino - Il Cairo - Courmayeur - Trieste 16 Un figlioccio d’arte del grande Visconti la rivista è visibile sul sito 6 E la città del cinema si scoprì ecologica 17 Libri & Riviste e scaricabile in formato pdf 7 Su e giù per L.A. vetrina di miti 18 La posta di D.O.C. Holiday - Quiz Anno 15 - Numero 72 8 Quel Saladino così feroce 19 LIGURIA D’ESSAI - Programmi e notizie Marzo - Aprile 2007 9 Il cinema italiano ama gli attori francesi Genova città personaggio nel film di Soldini 10 Percorsi sonori - Profili: Michael Nyman 20 Il cinema all’Università c/o A.G.I.S. LIGURIA via S.Zita 1/1 11 I CLASSICI: Silly Symphonies 27 Usciti in Liguria (ago. set. ott. 2006) 16129 Genova tel. 010 565073 - 542266 fax 010 5452658 Quando si perde dell’affabulazione, con l’intuito e la curiosità del fine www.agisliguria.it intenditore (in fatto di teatro come di cinema, di sport e-mail: agisge@tin it un grande amico come di jazz, di letteratura come di gastronomia). Per Gli argomenti da trattare stavolta in questo nostro ap- questo il suo quotidiano esercizio di critico veniva gra- Direttore responsabile puntamento fisso sarebbero parecchi: dal corso altale- tificato tanto dalla stima che si ha per l’uomo “che sa” Piero Pruzzo nante della “stagione” (sia nella qualità del prodotto sia quanto dall’affetto che si riversa sull’amabile presenza nella risposta del pubblico) alle vicende del panorama ricercata, e indispensabile, nei momenti conviviali. Coordinamento festivaliero segnato dalla “guerra e pace (morettiana)” Come si è letto in un titolo del Secolo XIX, il quo- editoriale all’ombra della Mole ma con una convivenza Vene- tidiano per cui lavorò più a lungo, Mauro è stato un Vittorio Di Cerbo zia-Roma-Torino ancora tutta da armonizzare, dalla “giornalista che ha raccontato la cultura”. Sempre. An- Gianfranco Ricci consegna dei nuovi Oscar in quel di Hollywood alla che quando, con una generosa adesione e un costante Riccardo Speciale temporanea pensata di liberalizzare, in casa nostra, incoraggiamento, ha collaborato con noi. Accadde da Coordinamento l’apertura di monosale e bisale nel tessuto urbano. subito: già nel n.2, del gennaio-febbraio 1994, figura un redazionale Ma rimandiamo le riflessioni ai prossimi numeri. suo scritto su “Un tram che si chiama desiderio” in cui si Giancarlo Giraud Questo spazio, ora, ci sta a cuore dedicarlo ad altro: al analizza il film per confrontarlo con l’originale teatrale. ricordo di un amico della cui scomparsa non abbiamo Perché questo è il punto: anche se per FILM D.O.C. i suoi Registrazione stampa fatto in tempo a dar notizia nel numero di gennaio-feb- articoli dovevano trattare necessariamente di cinema, N. 30/93 (1/10/1993) braio perché già in stampa poco prima di Natale: pro- egli riusciva ogni volta ad andare oltre le specifiche del Tribunale di Genova prio quando, all’improvviso, Mauro Manciotti ci ha la- coordinate cinematografiche e a legare a un contesto sciati. Il cordoglio per la scomparsa di uno dei più colti più ampio il proprio discorso, da cui emergevano sia la Progetto grafico, rappresentanti del giornalismo genovese è stato grande sua formazione classica e i suoi interessi per i diversi fotocomposizione, anche fuori (Mauro, con il suo peso di critico teatrale e linguaggi espressivi sia i frutti della sua esperienza di impaginazione cinematografico e di umanista dai molti interessi, era vita sia la curiosità per le contraddizioni della comme- Studio Esse un “nome” nazionale). La sua lunga attività sul fronte dia umana. Così, in un affettuoso ritratto di John Ford Comunicazione Visiva culturale e la contemporanea militanza sindacale in (il regista che forse amava di più, insieme con John Rossiglione (Ge) difesa della dignità del lavoro giornalistico (con un Huston) era capace di aprire significativi spiragli sul- Stampa particolare impegno speso per il riconoscimento della l’arte di Remington, l’illustratore e pittore dell’epopea Prima Piccola Soc. Coop. a r.l. funzione della critica, quella cinematografica compre- del West; oppure, in un ricordo di Maurice Chevalier, fa- v.Brignole De Ferrari, 3r Genova sa, s’intende) hanno infatti lasciato segni profondi non ceva compiere al lettore un emozionante viaggio nella © A.G.I.S. Liguria - soltanto tra le persone a lui più vicine, ma anche nella canzone francese e nelle “revues” delle Folies Bergère. Il Regione Liguria cerchia senza confini di tutti coloro che hanno potuto suo è stato un contributo prezioso di cui d’ora innanzi sentiremo tutti - e non soltanto noi che mettiamo as- I cinema del Circuito conoscere, al di là dell’ambito strettamente professiona- Ligure Cinema d’Essai le, le sue più autentiche risorse umane e intellettuali. sieme questa pubblicazione, è chiaro - terribilmente la aderiscono a: Il rapporto con la cultura si saldava, in Mauro, con mancanza. Grazie, Mauro. E un limpido ciao. una naturale necessità di comunicare, con il gusto p i p La copertina La riscoperta della natura nel nuovo film di Olmi Dopo aver esplorato la storia ne “Il mestiere delle armi” e in “Cantando dietro i paraventi”, Ermanno Olmi torna, con “Centochiodi”, a raccontare “il presente nel presente”. Al centro del film un giovane professore di Filosofia delle religioni, bello, ricco, di successo. Un giorno decide di rompere le sue F.I.C. - F.E.D.I.C. certezze: inchioda al muro della facoltà dove insegna una serie di libri sacri e fugge a rifugiarsi in un C.G.S. - A.N.C.C.I. rudere di campagna, a riappropriarsi del valore della natura come vita... L’attore è Raz Degan. È stato pittore, scenografo, illustratore, ceramista ma anche un genio dell’animazione E IL CINEMA Emanuele Luzzati non è stato Dopo la realizzazione di due sigle televisive, Nel mondo di Alice (1973) e soltanto un grande artista poeta Seguirà una brillantissima farsa (1974), la prima per una versione del della scena e dell’immagine fissa, romanzo di Carroll curata da Guido Stagnaro ed interpretata da Milena come hanno riconosciuto sempre Vukotic, e la seconda per una collana di testi in dialetto a radunare i brani tutti, in particolare nel gennaio più validi del repertorio comico regionale italiano, nel 1975 i due animatori scorso, quando è mancato. La avviano la lunga e complessa lavorazione di Il flauto magico, un mediome- sua magia ha lasciato un timbro traggio di cinquantadue minuti, anch’esso destinato alla programmazione originalissimo anche nell’anima- televisiva, terminato nell’aprile 1978. zione cinematografica. E proprio Tornando a Pulcinella, è quasi d’obbligo ripetere il pensiero di Fellini: ripercorrendo questo aspetto della “Certo ricorderete quanto mi sia piaciuta La gazza ladra, quanto avessi am- sua multiforme attività vogliamo mirato la fantasia figurativa, l’estro umoristico, il senso della fiaba e le geniali qui ricordarlo con commossa rico- soluzioni grafiche di quel vostro lavoro. Non credevo avreste potuto fare di noscenza. meglio. Con gioia, vi dico invece che ci siete riusciti. Pulcinella è più bello, ha qualcosa di più, e questo qualcosa di più è preziosissimo ed appartiene a favola in fotogrammi di Luzza- alla poesia perché si riferisce ad un sentimento che nell’altra vostra opera ti, sempre affiancato dalla pre- mi sembra fosse meno evidente. È il sentimento dell’umano, della sofferen- Lziosa collaborazione creativa za, del bisogno insopprimibile della giustizia.” Un giudizio da accettare in di Giulio Gianini, inizia con un breve blocco (anche per quel che riguarda la Gazza) per come riesce a cogliere film, I due guerrieri, girato nel 1957, di cui sono protagoniste alcune figure il senso genuino, ossia l’idea-base, dell’interpretazione di un personaggio metalliche mosse da un campo magnetico. Superato l’empasse di una cop- tanto conosciuto e sfruttato. pia di short pubblicitari “pulcinelleschi” (incomprensibilmente rifiutati dalla Se alle sue spalle sta una lunga tradizione teatrale, un itinerario mai finito committenza), con I paladini di Francia (1960) si afferma un sodalizio la cui di lazzi, improvvisazioni, sberleffi, abili finte e sorprendenti capriole, un uni- notorietà, non più limitata alla schiera degli addetti ai lavori e degli appassio- verso cioè intessuto di strepitoso funambolismo, in Pulcinella risalta invece nati, si allarga a comprendere un pubblico più vasto, giungendo nel 1964 alla la maschera che si è scaricata della polvere del palcoscenico, degli obblighi “nomination” all’Oscar per La gazza ladra. trattenutivi per assumere Nel frattempo, i due hanno meritato il premio sembianze e caratteri più “opera prima” al Festival di Annecy per i Paladini e quotidiani e dimessi. Alme- il Premio Bergamo per lo stesso cortometraggio. La no per un giorno Pulcinella Gazza, al di là degli indubitabili meriti dell’ideazio- pretende di abbandonare ne, segna un doppio traguardo, giacché la felicissima l’abito di scena (anche se realizzazione avvia l’inizio di un fortunato abbina- in verità se lo porta addosso mento degli autori con le musiche di Rossini grazie come una seconda pelle) per alle sequenze di L’italiana in Algeri (1968) e, più essere uno dei tanti piccoli tardi, di Pulcinella (1973).
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