G i o r n a l e de l l ’ i s o l a Periodico d’informazione dei comuni fra l’Adda ed il Brembo ­

Il Castello di Solza Speciale al centro della Cultura nell’Isola

Associazione Bartolomeo Colleoni Solza L’Associazione Bartolomeo Colleoni Solza è apolitica, non ha scopo di lucro e si propone di tutelare, promuovere e valorizzare la figura del Bartolomeo Colleoni e il castello nativo del condottiero. L’Associazione svolge attività culturali necessarie per la promozione della figura storica del Colleoni e per una completa valorizzazione del Castello e del territorio in cui esso è inserito. In particolare l’Associazione Bartolomeo Colleoni: • ricerca, raccoglie e cataloga tutti i documenti concernenti la vi- ta e le opere di Bartolomeo Colleoni e il suo periodo storico sotto ogni punto di vista (politico, istituzionale, sociale ed economico); • ricerca, raccoglie e cataloga tutte le informazioni concernen- ti la storia e la geografia del territorio dell’Isola Bergamasca; • garantisce l’accesso ai propri patrimoni documentari garan- tendo la più ampia fruibilità. Bartolomeo Colleoni e il castello di Solza Il castello, costruito in Solza, paese posto all’estremità oc- cidentale della provincia di , è stato possesso per secoli della famiglia Colleoni, una delle maggiori famiglie di Bergamo che ebbe cariche ed uffici nella vita cittadina dal XII al XV secolo. Il castello è noto per aver dato i natali nel 1395 a Bartolomeo Colleoni, capitano di ventura che resse le sorti militari della Serenissima Repubblica di Venezia per diversi decenni, sino alla sua morte, sopravvenuta nel 1475. Il castello, realizzato intorno al XIII sec. come castello-ricetto a forma quadrangolare, ha assunto progressivamente, nel corso dei secoli, natura residenziale ed è oggi composto di quattro corpi di fabbrica. Alla fine del XIII secolo, il fabbricato era costituito da un recinto murario a scarpa realizzato con grosse bozze e ciottoli di fiume. Della prima fase costruttiva sono anche la base del camminamento (ancor oggi visibile lungo il perimetro murario), il portale d’ingresso Una mostra in pietra arenaria e la torre difensiva a pianta quadrata. La seconda fase, risalente al XV secolo, vede la realizzazione della merlatura di mattoni e dei primi nuclei abitativi negli angoli Nord-Est per un condottiero e Sud-Ovest.Tra il 1500 e il 1700, viene edificata la fascia di raccordo tra gli edifici preesistenti e l castello che diede i natali la torre, insieme all’apertura di ampie finestre esterne della cerchia muraria. Nel XVII a Bartolomeo Colleoni, il secolo l’edificio assume una funzione residenziale e rurale in luogo di quella difensiva originaria. In seguito alla nuova destinazione d’uso viene aggiunto il portico sul lato più importante dei con- Nord-Ovest ed il loggiato di collegamento fra i vari locali dei piani superiori. dottieri del quattrocento Associazione Bartolomeo Colleoni-Solza - Piazza Bartolomeo Colleoni n. 1 italiano, si pone come 24030 Solza (Bergamo); [email protected]; cell. 3400580099 luogo ideale per celebrarne Ila storia, il contesto storico e le imprese. L’ideazione della mostra documentaria “Il Con- dottiero ed il mestiere delle L’arte militare di Bartolomeo Colleoni armi” non poteva prescindere dalla valorizzazione del castel- Progettare una rete storico culturale lo, come strumento difensivo e politico, dall’approfondimento legato alla storia di un territorio on l’iniziativa di sabato voluto dallo stesso Prof. conteso, nel XV sec., da Ve- 28 ottobre scorso a Sol- Albertoni il quale, pro- nezia e da Milano, dall’analisi za, ha avuto inizio un prio sabato scorso, ne di quei personaggi storici che ciclo di iniziative che si ha ufficialmente passato seppero eccellere nel mestie- inserisce, integrandolo, le consegne nelle mani re delle armi e che grazie ad due vetrine contenenti cimeli ed un fante alemanno al soldo nel più ampio obbiettivo di rifunzio- dell’Assessore Regio- esso riuscirono a crearsi una originali relativi all’equipaggia- del Duca Ercole I d’Este. Cnalizzazione del Castello Colleoni, nale alle Culture, Iden- posizione sociale elevata, un mento dei soldati di professio- Il percorso si è concluso in una avviato dalla Regione Lombardia e tità e Autonomie della feudo, uno stato. Da queste ne nel trecento e nel quattro- sala a valenza didattica dove è che ha visto di recente terminata la Lombardia Dott. Massi- considerazioni è nato il proget- cento. stato possibile approfondire la prima fase di recupero dell’immobile. mo Zanello. L’intenzione to allestitivo e scientifico della La seconda sala, a metà di un conoscenza delle armi bianche Protagonista principale di tali nuove è quella di creare una mostra realizzata nel castello percorso ascendente, è stata al tempo del Colleoni (in que- iniziative, organizzate dal CERS – Consorzio rete storico/culturale finalizzata alla promo- di Solza. L’impianto espositivo dedicata ai condottieri del quat- sta sezione è stato possibile Europeo Rievocazioni Storiche e dall’Associa- zione del territorio dell’Isola bergamasca è stato suddiviso in cinque sale trocento italiano; tra essi citia- soppesare delle repliche fedeli zione “Bartolomeo Colleoni”, in collaborazione quale sistema integrato a tema sto- mo le biografie di Federico da per meglio comprenderne fat- con la Comunità Isola Bergamasca “Promoiso- rico dedicato alla Lombardia del XV Montefeltro, Francesco Sforza tezze ed impiego). la” e il di Solza con il Contributo del- secolo. Per questo motivo sono stati e Micheletto Attendolo. Oltre L’ultima sala, collocata al pia- l’Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie invitati ed erano presenti numerosi alle biografie di questi uomini no terreno, è stata dedicata della Regione Lombardia, il famoso condottiero Sindaci della Bergamasca (tra i quali illustri, alle raffigurazioni tratte all’artiglieria, arma innovativa Bartolomeo Colleoni, che proprio a Solza vide la quelli di Almenno S. Bartolomeo, da un’opera di Paolo Giovio, in che cambiò radicalmente il mo- luce nel 1395. Alla cerimonia di inaugurazione e Almenno S. Salvatore, Caprino Ber- questo ambiente sono esposte do di combattere e di condurre presentazione de “Bartolomeo Colleoni e l’ar- gamasco, , Ubiate Clanezzo, riproduzioni di armamenti of- le campagne militari proprio in te militare nella Lombardia del Quattocento” , ) e rappresen- fensivi e difensivi utilizzati dagli quegli anni in cui Bartolomeo hanno preso parte il Presidente del Consiglio tanti delle Istituzioni Culturali (Centro uomini d’arme e dai condottieri Colleoni svolse la sua profes- Regionale della Lombardia Prof. Ettore A. Alber- Studi della Val San Martino, Antenna nel combattimento a piedi ed a sione di condottiero. Nella sala toni, il Presidente del CERS Dott. Massimo An- Europea del Romanico, Associazio- cavallo, in particolare un bel- sono stati rappresentati diversi dreoli, il Sindaco di Solza Sig.ra Carla Rocca, la ne Amici delle Mura di Bergamo) che lissimo scudo da torneo con modelli di artiglierie del XV sec, Presidente dell’Associazione Colleoni Dott.ssa attendono ora una convocazione in l’emblema di San Marco in in scala reale e ridotta oltre ad Gioia Arsuffi e l’oplologo Massimiliano Righini, Regione dal Dott. Zanello, che avrà il compito di dove il visitatore ha potuto ap- moleca. un buon numero di proietti di curatore della Mostra storico/documentaria “Il tracciare le linee guida da seguire per la creazio- profondire le varie tematiche Salita l’ultima scala del percor- artiglieria di pietra e di ferro. Condottiero e il Mestiere delle Armi” (aperta ne della rete. Il Prof. Albertoni ha sottolineato più proposte. so si è potuto accedere ad un Il percorso ha condotto il visi- al pubblico fino al 17 dicembre e di cui parliamo volte l’importanza che riveste in un tale progetto La prima sala è stata dedicata ambiente dove è stato possi- tatore ad un approfondimento nell’articolo a fianco). Proprio la mostra è il fulcro l’aspetto didattico, laddove devono essere le al castello di Solza, al fenome- bile approfondire la storia del- sulla storia di queste armi, sulla intorno al quale ruota un progetto più ampio, più giovani generazioni ad usufruire di queste no delle compagnie di Ventura l’Isola Bergamasca attraverso loro produzione nell’arsenale nuove opportunità di conoscenza e approfondi- tra XIV e XV sec., oltre alla pre- le guerre che la videro conte- veneziano sino al loro impiego mento della storia locale. La Presidente dell’As- sentazione della biografie di sa tra Venezia e Milano, ma reale sui campi di battaglia e sociazione Bartolomeo Colleoni ha presentato Bartolomeo Colleoni. In questo soprattutto addentrarsi nella negli assedi. – in tale occasione - una prima iniziativa rivolta ambiente sono state esposte storia nell’organizzazione del Il percorso espositivo realizzato alle scuole della Lombardia, che ha previsto riproduzioni, in scala ridotta potente esercito della Serenis- a Solza, presentato in maniera delle visite guidate alla Mostra e ai Beni Culturali ed in scala reale, di armamenti sima Repubblica di Venezia. dinamica, è stato pensato per presenti sul territorio comunale di Solza. Visite caratteristici dei condottieri; in In questa sala sono stati espo- offrire al visitatore contenuti che hanno già registrato numerose adesioni particolare modo sono degni sti molti modelli inerenti soldati dal forte valore culturale e di- anche da città esterne all’Isola bergamasca (tra di nota la replica dello stocco veneziani e ferraresi nel conte- dattico, completi ed esaustivi le quali Milano e Verona). Ad allietare la gior- funerario del condottiero e la sto della guerra di Ferrara del in grado di offrire infiniti spunti nata colleonesca una suggestiva rievocazione copia esatta dell’armatura da 1482-84,. Al centro sono state di approfondimento nei vari storica, che ha riproposto al numeroso pubblico uomo d’arme appartenuta al posizionate due ricostruzioni contenuti. presente uno spaccato di vita lombarda del XV capitano veneziano Roberto di realistiche in scala reale di un secolo con addestramenti militari, artigiani al Sanseverino. Al centro della fante veneziano equipaggiato A cura di lavoro e l’immancabile giullare. sala sono state posizionate secondo il costume del tempo Massimiliano Righini

DICEMBRE 2006