Villa Contarini: una nuova vita nel rispetto della storia

I Gianluigi Carrucciu I Gianluca Vigne L’abstract Una nuova vita nel rispetto della funzione originaria per cui è stata costruita. Questo l’obiettivo che la Regione del vuole raggiungere trasforman - impegno mostrato dalla Regione do i vincoli in opportunità. Villa Contarini di Piazzola sul è stata acqui - del Veneto nella conservazione/va - sita nel 2005 dalla Regione del Veneto ed è oggi lorizzazione del patrimonio storico- uno tra i principali luoghi di riferimento a Nord-Est L per la cultura, il tempo libero, la promozione delle monumentale della Villa, nonché nel imprese e delle istituzioni. Da quando la stessa è ’ potenziamento della connotazione socio- entrata a far parte del patrimonio regionale, la Re - gione ha investito risorse non solo economiche per culturale che essa ha maturato negli ultimi perseguire un percorso di valorizzazione e promo - anni (ospita infatti la Fondazione G.E. zione di villa Contarini: molteplici risultano infatti le iniziative di carattere culturale che ogni anno ven - Ghirardi, un’associazione senza fini di lucro gono organizzate, ma non solo in quanto, in modo che accoglie e promuove avvenimenti cultu - parallelo, vengono rappresentate iniziative profes - rali e iniziative di utilità sociale collaborando sionali e commerciali coerenti con gli obiettivi di ri - spetto e di tutela del patrimonio monumentale ed con istituzioni nazionali e internazionali per ambientale, ma strategiche per uno sviluppo coe - la ricerca e la prevenzione delle malattie de - rente ed atto a promuovere la conoscenza del complesso monumentale sul territorio. generative e del cancro) ha richiesto uno

38 antincendio luglio 2013 E S F e

studio ad hoc, sfruttando i metodi offerti • Rispetto normativo i n

dalla Fire Safety Engineering, per il supera - • Esigenze funzionali della Proprietà i r

mento di talune prescrizioni imposte in oc - • Vincoli strutturali e imposti dalla Soprin - a t

casione di un precedente parere di confor - tendenza n mità nonché delle limitazioni imposte dai o vincoli dovuti sia dalla supervisione della Per valutare il livello di rischio e progetta - C a l

Soprintendenza sia alla natura stessa del - re/verificare le conseguenti misure compen - l i

l’organismo edilizio. sative si è fatto ricorso ad un approccio di ti - V L’attività principale che si svolge all’inter - po integrato alla progettazione tramite l’uti - no della Villa è quella museale permanente lizzo dei metodi ormai consolidati e sui qua - e temporanea, la quale però, al fine della li questo articolo pertanto non si dilungherà, sopravvivenza del complesso, deve essere della fluidodinamica computazionale unita ridefinita in maniera moderna, tramite il alla simulazione dei flussi d’esodo. confronto con le tendenze che vanno via Il ricorso all’approccio ingegneristico alla si - via oggigiorno affermandosi, le quali non curezza antincendio, che si ricorda essere vedono l’attività statica in un immobilismo comunque vincolato alle scelte ed alle ipote - fine a sé stesso ma parallelamente conno - si poste alla base del progetto per l’esercizio tata verso altre vocazioni complementari o dell’attività stessa, ha dimostrato come i li - comunque di accompagnamento a quella miti imposti all’organismo edilizio soprattutto museale. in termini di destinazione d’uso e affollamen - Ecco che lo sfruttamento appieno delle po - to degli ambienti, numero e indipendenza tenzialità della Villa non può non prendere in delle uscite di emergenza, possibilità di in - considerazione iniziative, seppur tempora - tervento sulle strutture siano effettivamente nee, quali piccoli concerti di musica classi - superabili attraverso l’introduzione di misure ca, piccoli convegni, riunioni e ricevimenti compensative (impianto ad aria finemente pubblici e privati, naturalmente sempre con nebulizzata tipo water-mist) e gestionali di la garanzia del rispetto delle misure di sicu - controllo. rezza necessarie per la salvaguardia delle Gli obiettivi possibili da raggiungere sono persone presenti, nonché della tutela del be - stati determinati in: ne stesso da raggiungersi anche eventual - • riduzione delle compartimentazioni ri - mente tramite misure equivalenti atte ad as - chieste sicurare il medesimo risultato. • verifica della resistenza al fuoco delle Lo studio effettuato con il prezioso apporto strutture in base ad una curva naturale delle esperienze maturate nel corso degli an - d’incendio ni dai gestori dell’Attività e del confronto con • garanzia dell’esodo in sicurezza degli oc - il Corpo dei Vigili del fuoco di Padova ha cupanti avuto lo scopo di esaminare la possibilità di • salvaguardia del bene. coniugare insieme tre diversi aspetti, spesse volte, in particolare negli edifici storici, anti - E di conseguenza dimostrare come l’utilizzo tetici tra loro: dell’auditorium dell’ingresso per manifesta - zioni quali concerti di musica classica, della porzione di ala est adibita a biblioteca e dei i

r saloni del piano secondo dell’ala est come o o Gianluigi Carrucciu - Direttore Direzione Demanio e t t

u sale riunioni sia conforme non soltanto a Patrimonio della Regione del Veneto A

quanto richiesto dalla normativa vigente (in i l

G termini di valori da garantire) ma anche al - Gianluca Vigne – Ingegnere, responsabile tecnico di I l’inviolabilità del complesso monumentale Areatecnica Srl (www.areatecnica.org) come bene storico-culturale.

luglio 2013 antincendio 39 E S F e i Lo studio nei dettagli raggiamento di cui si terrà conto è il risul - n i tato del contributo della sorgente d’inne - r a I livelli di prestazione richiesti: sco, dei prodotti della combustione e del - t n • Livello di temperatura. Valore inferiore a le strutture. o 50° lungo le vie d’esodo C • Livello di visibilità. Valore pari almeno a Gli scenari di incendio individuati - Sono sta - a l l

i 10 m lungo le vie d’esodo per tutto il tem - ti presi in considerazione tre scenari d’incen -

V po necessario all’esodo ad un’altezza di dio, valutati come i più gravosi per lo svilup - 1,80 m. po e propagazione dell’incendio ai fini della • Livelli di irraggiamento. Valore inferiore a sicurezza e dell’incolumità delle persone, ol - 3 KW/m² lungo le vie d’esodo per tutto il tre che della stabilità e resistenza meccanica tempo necessario all’esodo. Il livello di ir - della struttura o di parti di essa, e sono stati

Note storiche di Villa Contarini

Lo stile barocco con cui si presenta attualmente la Villa è con buona probabilità il risultato della trasformazione seicentesca di una villa realizzata da negli anni ’40 per Paolo Contarini e i suoi fratelli. Nel 1676 si procedette all’ampliamento e trasformazione dell’ala destra, con doppio ordine di colonne rustiche e telamoni, e una fastosa decorazione scultorea che invase anche il corpo principale della villa. A Nord della Villa si estende un parco di 50 ettari, nato come grande giardino privato e oggi completamente visitabile. La Villa è composta da un corpo centrale a cui si affiancano due lunghe ali formando un fronte continuo rivolto a sud lungo quasi duecento metri. A questo si collegano le scuderie porticate e le barchesse. Nel corpo centrale sono situate la sala dell’Auditorium e la Sala della Chitarra Rovescia: sono spazi dalle doti acustiche uniche, la cui ragione sta nella forma originale e simile alla cassa armonica di uno strumento a corda. Le sale della Villa contengono affreschi seicenteschi attribuiti alla scuola di Giulio Romano, in particolare un ciclo di affreschi opera di Michele Primon, affreschi e tele di scuola veneta del ‘600 e 700, tele per scene teatrali di Fausto Zonaro, l’autoritratto dell’artista e la volta della sala d’onore (detta dell’altalena) affrescata dal Pajetta. La grande sala al secondo piano dell’ala Ovest contiene ciò che resta dell’Archivio Storico e della biblioteca cameriniana, formata principalmente da testi di scienze giuridiche e agrarie, testi e partiture musicali. L’archivio costituisce uno dei più importanti archivi privati del Veneto e raccoglie documenti relativi alla Villa e alle proprietà dal primo periodo di costruzione fino alle più recenti trasformazioni novecentesche. L’archivio e la biblioteca sono inaccessibili al pubblico e consultabili in via eccezionale solo attraverso l’autorizzazione della proprietà e della sovrintendenza archivistica.

40 antincendio luglio 2013 E S F

e i n i r a t n o C

a l l i V

Figura 1 - Scenario di incendio 1. Innesco sviluppatosi a partire da una sedia imbottita della “platea” degli spettatori che potrebbe essere causato, ad esempio, da un mozzicone di sigaretta qualora non fosse rispettato il divieto di fumare scelti tra quelli realisticamente ipotizzabili bile un incendio, dovuto per esempio all’im - nell’ambito degli obiettivi posti dallo studio pianto elettrico, con ignizione diretta delle in oggetto. strutture lignee, in quanto dotate comunque Lo scenario d’incendio 1 ha per protagonista di una massa non irrilevante. il Salone degli Scapoli A del piano 2° dell’ala La scelta di questo scenario consente di ve - est ed è sì specifico nel suo inquadramento rificare gli effetti dell’impianto di spegnimen - (e quindi conseguente modellazione), ma to sullo sviluppo dell’incendio e sulla produ - possiede nel contempo una valenza più am - zione dei suoi effluenti, anche in riferimento pia dato che è rappresentativo anche del Sa - alla ripercussione degli stessi sulla vicina lone degli Scapoli B il quale non è stato scel - scala protetta. to, conservativamente, in quanto di superfi - Analoga motivazione ha portato alla scelta cie e capienza inferiore rispetto al salone A. dello scenario d’incendio 2 che è invece sta - Lo scenario d’incendio 1 descrive un inne - to scelto perché ambientato negli unici loca - sco sviluppatosi a partire da una sedia im - li della villa con un quantitativo di materiale bottita della “platea” degli spettatori che po - in deposito abbastanza rilevante, anche se trebbe essere causato, ad esempio, da un ordinato e conservato in teche lignee, ovve - mozzicone di sigaretta qualora non fosse ri - ro la sala “collezione libri antichi e spartiti spettato il divieto di fumare (Figura 1) . È sta - musicali”, ovvero la “biblioteca”, termine pe - ta scelta la sedia come sorgente d’innesco in rò usato a sproposito in quanto la consulta - quanto molto pericolosa per quanto riguarda zione dei volumi non è libera per il pubblico lo sviluppo delle fiamme e la propagazione (comunque non superiore a 25 persone), il dei fumi, ed è stata scelta per essa una po - quale, senza preventiva richiesta, non può sizione centrale ben distaccata da pareti pe - far altro se non che ammirare i manoscritti rimetrali “fredde”. senza alcuna forma di contatto. Naturalmente si tratta di una scelta a favore Questo scenario è stato inoltre studiato per di sicurezza, perché in realtà le poltrone in - valutare gli effetti di un incendio da esso svi - trodotte, se saranno imbottite, saranno di luppatosi, nei confronti degli altri locali, in classe 1 IM, ma d’altro canto non era plausi - particolar modo in termini di temperature

luglio 2013 antincendio 41 E S F e i n i r a t n o C a l l i V

Figura 2 - Scenario di incendio 2

raggiunte dalle strutture in assenza o meno potesse eventualmente avvenire in due dire - di impianto di spegnimento (Figura 2). zioni. L’innesco è stato ipotizzato scaturire a cau - Infine lo scenario d’incendio 3 descrive un in - sa di un guasto del l’impianto di illuminazione, cendio scaturito nella sala del biliardo al pia - che passa in sommità alle teche perimetrali, in no 1° del Corpo Centrale e permette di valu - posizione d’angolo in modo che lo sviluppo tare se con il valore di affollamento previsto l’esodo dell’intero corpo centra - le può avvenire senza pregiudi - zievole rischio per gli evacuan - ti, anche se in concomitanza con un incendio con sviluppo potenzialmente rilevante. È stato scelto il piano 1° in quanto è prevedibile la maggior concentrazione di persone in corrispondenza dell’atrio cen - trale (in concomitanza magari con piccoli concerti o per la vici - nanza con la biglietteria); essen - do l’auditorium praticamente privo di materiale combustibile, l’innesco è stato ipotizzato av - venire in una delle quattro sale attorno ad esso, ed in particola - re la sala del biliardo (Figura 3) , Figura 3 - Scenario di incendio 3 che essendo la meno “pregiata”

42 antincendio luglio 2013 E S F

e i n i r a t n o C

a l l i V

Figura 4 - La particolare conformazione della “sala rovescia” favorisce l’effetto camino delle quattro è anche soggetta a minor control - l’edificio oggetto di analisi, correlando poi tra lo (si è supposto il fuoco scaturire da una pan - loro i risultati dei due diversi tipi simulazione ca di legno a causa dell’interazione con ele - ottenuti a dimostrazione della positiva rispo - menti elettrici sotto tensione difettosi). sta all’emergenza dell’organismo edilizio. Da essa i fumi e le fiamme possono facilmente È stata simulata l’evacuazione in caso di propagarsi lungo le altre stanze, le vie d’esodo emergenza, ai fini di verificare se le persone principali ed i piani superiori dove la particola - possano completare l’esodo in condizioni di re conformazione della “sala rovescia” favori - sicurezza compatibilmente con le condizioni sce inoltre l’effetto camino (Figura 4). ambientali che si vengono a creare durante In ogni caso, le simulazione effettuate, seb - l’incendio e più generalmente entro i lassi bene riguardanti ognuna un singolo scena - temporali indicati dal D.M. 10 marzo 1998 rio, anche se esteso e rappresentativo, han - per l’evacuazione delle aree (infatti la pre - no avuto come fine quello di analizzare lo scrizione del rispetto di determinate lun - sviluppo dell’incendio, la propagazione dei ghezze d’esodo, è equivalente, seppur impli - fumi, i campi di visibilità, temperatura, irrag - citamente, a porre dei limiti temporali all’eva - giamento e la ripercussione sull’esodo delle cuazione, dato che per percorre determinate persone, oltre che l’efficacia degli impianti di distanze è necessario un determinato lasso protezione previsti. di tempo). Il D.M. 10 marzo 1998 fissa per l’appunto un Simulazione d’esodo - Parallelamente alle si - tempo di evacuazione massimo, entro il qua - mulazioni d’incendio e a completamento del - le quindi le condizioni ambientali non risulta - le stesse è stata effettuata una simulazione no aggravate dagli effetti dell’incendio tanto dell’esodo (Figura 5) , per verificare il tempo da risultare pregiudizievoli per la sicurezza necessario per la completa evacuazione del - degli evacuanti.

luglio 2013 antincendio 43 E S F e i n i r a t n o C a l l i V

Figura 5 - La simulazione dell’esodo per verificare il tempo necessario per la completa evacuazione dell’edificio

Attraverso lo studio dell’esodo in caso di tro i livelli di soglia per lo meno per tutta la emergenza, è possibile verificare se le per - durata dell’esodo stesso. sone possono evacuare l’edificio in condi - zione di sicurezza anche nel caso non siano soddisfatte alcuni requisiti imposti dalla Le conclusioni normativa (quali nella fattispecie restringi - menti, larghezze delle uscite correlate alle L’intento di valorizzare al massimo le pecu - capacità di deflusso, mancanza di una o più liarità della struttura storica ed architettoni - vie di fuga). ca, consentendo nel contempo un uso este - La verifica che è stata effettuata può riassu - so e contemporaneo degli spazi, è stato per - mersi nella nota formula: seguito attraverso l’analisi e lo studio dell’in - tero organismo edilizio e delle attività svolte Tinizio •evacuazione + Tluogo sicuro < Tcritico al suo interno con metodi prestazionali, fis - sando obiettivi e valori soglia da rispettare. La simulazione, sulla base delle assunzioni I risultati raggiunti hanno evidenziato come sopra esposte, ha permesso di valutare il siano perseguibili i fini prefissati di utilizzo tempo necessario per evacuare (tempo inizio della struttura nella sua completezza di fun - evacuazione + tempo luogo sicuro) in circa 5 zioni, compatibilmente con l’assetto distri - minuti nel caso peggiore. butivo originario. Le simulazioni d’incendio hanno altresì mo - È ormai pronto lo studio completo ed orga - strato come in questo lasso di tempo un nico sull’intera struttura da sottoporre alla eventuale incendio, grazie alle caratteristi - superiore approvazione dei Vigili del fuoco, che intrinseche dell’edificio e degli impianti in modo da poter completare le opere di di protezione attiva installati, non compro - adeguamento e consentire la piena fruizione metta le condizioni di sostenibilità per la vita della Villa. lungo le vie d’esodo dove la visibilità, le tem - perature e i flussi radianti si mantengano en -

44 antincendio luglio 2013