ORIGINE ED EVOLUZIONE DELLA ROGGIA CONTARINA

di ANTONIETTA CURCI

1 ORIGINE ED EVOLUZIONE DELLA ROGGIA CONTARINA

Consorzio di Bonifica

2 ORIGINE ED EVOLUZIONE DELLA ROGGIA CONTARINA di ANTONIETTA CURCI

ORIGINE ED EVOLUZIONE DELLA ROGGIA CONTARINI Antonietta Curci

Realizzazione Bozzetto sas, Cartigliano (VI)

Fotografie Gerardo Bozzetto: copertina e retrocopertina, figure 1,2,7,15,17,18, pp 4,8,20,34,44,47,48,54,64,66 Consorzio di bonifica Brenta: figura 21.

Documenti da archivi Archivio di Stato di Venezia, Sezione di Fotoriproduzione (pubblicate su atto di concessione n° 82/2017): figure 5, 11, 12, 22. Regione , Archivio Contarini Camerini, (PD) figure 3, 6, 8, 9, 10, 13, 16, 19, 23.

Abbreviazioni ASVE Archivio di Stato di Venezia PSBI Provveditori sopra i Beni Inculti ACCP Archivio Contarini Camerini di Piazzola sul Brenta PRESENTAZIONE Consorzio di Bonifica Brenta

Terminata alcuni anni fa la pubblicazione della storia delle rogge irrigue derivate in sinistra idrografica del fiume Brenta, siamo riusciti ora ad avviare il lavoro anche per la destra Brenta, iniziando dalla roggia Contarina. Grazie al contributo della Regione Veneto, quindi, gli sforzi del nostro Ente in una pro- spettiva didattica e culturale possono conti- nuare ad accompagnarsi ai compiti operativi nel campo della bonifica idraulica e della irri- gazione. Recuperare il nostro passato infatti è impor- tante per poter apprezzare di più la realtà attuale, in cui l’acqua e la sua gestione rimangono tuttora un elemento cardine. Il problema è che di questo vi è sempre meno consapevolezza, ed ecco il motivo del nostro impegno nel riscoprire la “civiltà delle rogge” che sono tuttora alla base del nostro vivere moderno. Le ulteriori indagini storiche che trovano spazio nella presente pubblicazione, su iniziativa del direttore del Consorzio, ing. Umberto Niceforo, sono state condotte dalla professoressa Antonietta Curci, appassionata esperta in tema. La Regione ha reso possibile tutto questo, e la ringraziamo per la sensibilità dimostrata. Il lavoro non è terminato: speriamo quindi di poter proseguire in parallelo con la nostra attività quotidiana di manutenzione ed esercizio della rete di canali (con relativi manufatti e impianti) che si irradiano nel nostro territorio costituendone un elemento fondamentale.

Cittadella, autunno 2017 IL PRESIDENTE rag. Enzo Sonza 1 INTRODUZIONE

Il comune di Piazzola sul Brenta si colloca Nel corso della sua storia Piazzola sul Lo sviluppo economico legato queste cinquecentesche e più recenti edifici legati nel Veneto centrale appena al di sotto del- Brenta ha conosciuto due epoche partico- due famiglie si realizzò intorno al grandio- allo sviluppo industriale di fine ottocento- la fascia delle risorgive, in prossimità della larmente fortunate, che l’hanno resa no- so edificio che domina il centro del paese, primi novecento. riva destra del fiume Brenta, dove questi tevolmente importante in questa parte del ovvero villa Contarini Camerini, della quale E’ appunto della roggia Contarina che nel passato descriveva un’ampia ansa. Veneto centrale grazie allo sviluppo delle esse furono proprietarie in tempi diversi. tratteremo nel presente scritto. Illustrere- E’ un tranquillo comune di circa 10000 attività manifatturiere e protoindustriali E in ogni caso fu reso possibile grazie alla mo la sua origine, che fu piuttosto articola- abitanti immerso nella pianura a nord di Pa- nel primo caso, e alla crescita di un vero e presenza di un corso d’acqua artificiale, la ta, poiché avvenne per successivi amplia- dova, la cui economia attualmente è carat- proprio polo industriale nel secondo caso. roggia Contarina, che fornì la forza motrice menti di un primitivo canale artificiale, e ne terizzata da una discreta capacità produtti- Ci riferiamo al periodo contariniano, ovve- per la movimentazione degli impianti pro- seguiremo lo sviluppo successivo, operato va che si basa prevalentemente sul settore ro dal XVII al XVIII secolo, quando si fece toindustriali e più tardi per la produzione di dai Contarini prima e dai Camerini succes- primario (coltivazione di cereali, ortaggi, sentire in modo preponderante la presenza energia idroelettrica, oltre che acqua irrigua sivamente. Vedremo anche quale funzione foraggi, viti e alberi da frutta) e secondario nel territorio della famiglia patrizia venezia- per le produzioni agricole. Oggi essa costi- svolge attualmente e in qual modo le sue (fabbriche artigianali di vario tipo). na dei Contarini, e al periodo dei Cameri- tuisce una presenza pregnante nella strut- acque vengono utilizzate e gestite dal Con- Oggi è noto soprattutto per la presenza ni, tra la fine dell’ottocento e i primi anni tura urbana, diramandosi in numerosi canali sorzio di Bonifica Brenta, che ne è oggi il di villa Contarini Camerini, grandiosa strut- ’30 del novecento. Famiglia quest’ultima minori che specchiano antiche architetture gestore. tura architettonica costituita dal Palazzo, che soprattutto con Paolo Camerini portò dalle sue adiacenze e dal parco, che lo ren- alla ristrutturazione urbanistica del paese, il dono gradita meta turistica e sede di nume- quale da allora assunse l’aspetto che oggi rose manifestazioni culturali (Fig. 1). conosciamo.

Fig. 1 - Villa Contarini Camerini a Piazzola sul Brenta

8 9 2 LE ORIGINI

La roggia Contarina è un canale artificia- assolvere il compito di abbellire il parco e le che scorre nell’alta pianura centrale del fornire il mezzo per lo svolgimento di alcu- Veneto attraversando la campagna a destra ne celebri nauromachie, fu funzionale alle del fiume Brenta nel quale confluisce a sud necessità dell’azienda agricola. Infatti man di Piazzola. mano che questa venne ampliata, si provvi- La sua escavazione ebbe inizio nel XVI de a incrementare la portata della roggia e secolo con un primitivo tracciato di limitate a creare nuove canalizzazioni secondarie al dimensioni e proseguì nei secoli successi- fine di irrigare le colture cerealicole, risicole vi (in particolare nel XVII secolo) sino a di- e le praterie e per fornire forza motrice agli venire il ricettore principale di tutti i canali opifici che nel corso del tempo vennero in- artificiali e delle risorgive esistenti nella va- stallati lungo le rive. sta area compresa tra Nove, Carmignano e Grantorto. L’evoluzione della roggia, almeno per 2.1. Prime fasi dell’edificazione del quanto concerne il periodo che va dalle ori- Palazzo Contarini Camerini gini a tutto il XVII secolo, è strettamente legata alla presenza della famiglia Contarini La storiografia ha ormai accertato che a Piazzola e alla organizzazione del vasto la- preesistente al Palazzo Contarini Camerini tifondo che qui andò costituendosi, al cen- vi era un castello, eretto verso il 900 per tro del quale sorse la maestosa villa, tuttora difendere questa parte del territorio dalle oggetto di godimento estetico e di richia- invasioni dei popoli barbari, in specifico gli mo turistico. Ungari. La posizione era strategica, trovan- Perciò la descrizione delle varie fasi dosi esso in un’ansa del Brenta, fiume che concernenti la storia della roggia non può poteva così essere ben controllato sia nella prescindere dalla narrazione di quando e sua funzione di confine che in quella di via perché venne edificato il Palazzo-villa Con- di comunicazione. Il castello passò in mano tarini, successivamente passato ai Came- a diverse famiglie, a iniziare dai conti Dente, rini, e di come esso fu progressivamente finché nel primo ventennio del XIV secolo ampliato, raggiungendo lo splendore che pervenne al padovano Nicolò I da Carrara1. conosciamo. Da questa epoca in avanti il suo possesso Infatti, similmente alla maggior parte del- restò saldamente nelle mani dei carrare- le dimore signorili che sorsero nell’entro- si, sino a che nel 1413 Maria da Carrara, terra veneziano tra il XVI e il XVII secolo, il figlia di Jacopo, lo ebbe in eredità dal padre palazzo contariniano all’origine rappresentò e lo portò in dote insieme a terreni e altri il centro propulsore dell’attività agricola che villaggi contermini quando sposò il patrizio si svolgeva nel latifondo all’interno del qua- veneziano Nicolò Contarini del ramo di S. le esso era stato edificato; ma contestual- Cassiano (Fig. 2)2. Il figlio di questi, France- mente divenne ben presto luogo di villeg- sco, detto da S. Trovaso perché qui si era giatura e ospitalità. L’acqua, portata in situ intanto spostata la residenza della famiglia, grazie alla canalizzazione artificiale, prima di fu uomo di lettere3. A sua volta Francesco 10 11 saggio per la prima volta (Fig. 3 e Fig. 4 villeggiatura, ospitando amici e sodali con i ni a partire dall’antico feudo carrarese sino part.)5. quali divertirsi e godere la vita. alla organizzazione di un vasto latifondo Tuttavia il palazzo non sorgeva dal nulla, compreso tra Grantorto e Piazzola. pare viceversa che al suo posto vi fosse Ritornando a Piazzola, per completezza Le fonti non consentono di sapere se una costruzione precedente, a sua volta d’informazione non possiamo non far cen- l’antico castello e il palatium vetus eretto derivata dall’antico castello portato in dote no in questa sede ad un palatium vetus, successivamente a poca distanza fossero da Maria da Carrara nel 14136. citato in alcuni documenti del 1558, che dotati di un qualche fossato ripieno d’ac- potrebbe identificarsi con una casa domi- qua con funzione di difesa o irrigua e, nel L’ampliamento delle possessioni nell’al- nicale precedente quella iniziata nel 1546, caso esso fosse mai esistito, da dove l’ac- ta padovana avviato dai Contarini nel XV posta a ovest di Piazzola lungo la strada per qua provenisse. Certo è che la presenza di secolo e proseguito massicciamente nei Presina e che ben si vede in un disegno tali remote strutture farebbe pensare ad un Fig. 2 - Ritratto di Maria da Carrara presente in uno dei saloni di villa due secoli successivi, si inquadra in quel del 1608, dove oltre all’edificio principale sistema viario e ad un assetto idrologico Contarini Camerini complesso processo artistico-culturale che sono messi in evidenza Tezzon (o barco), precedenti il XVI secolo, ma le fonti che ad si verificò in tutto il Veneto a partire dal- cortile, corte, brolo e colombara all’epoca in oggi sono a nostra disposizione non con- ebbe un unico figlio, Zaccaria, il quale ere- la seconda metà del quattrocento e che è rovina7. Ciò ci porta a ipotizzare che i Con- sentono alcuna ipotesi. Le prime richieste ditò le proprietà in Piazzola. conosciuto con la denominazione di civil- tarini già da molti anni usassero dimorare del prezioso liquido a noi pervenute risal- Nei decenni seguenti Zaccaria e i suoi tà di villa. Esso si concretizzò nell’acquisi- saltuariamente a Piazzola per attendere ai gono infatti alla metà del XVI secolo e nulla figli procedettero a successive acquisizio- zione da parte del patriziato veneziano di compiti relativi al loro ruolo di latifondisti e sappiamo del periodo precedente. ni di terreni nell’area in questione, facendo grandi estensioni di terreni nell’entroterra usassero come base una qualche semplice Ciò che è certo è che mentre nel pas- del piccolo villaggio di Piazzola il centro am- al fine di impegnare i capitali guadagnati residenza. sato il fiume Brenta presentava un’ampia ministrativo delle possessioni della fami- con la pratica della mercatura; si vennero ansa nelle immediate vicinanze di Piazzola glia, elevandolo a sede strategica della loro così strutturando ampi latifondi agricoli al e di conseguenza, se necessario, sarebbe presenza in loco quando vi giungevano da centro dei quali vennero edificate le resi- 2.2. Ai primordi della roggia Contarina stato possibile da esso estrarre acqua con Venezia per curare i propri interessi. Que- denze padronali. In un primo momento si una breve canalizzazione, verso la metà sto probabilmente fu il motivo per il quale trattò di costruzioni modeste che serviva- Come precedentemente anticipato, non di quel secolo la situazione si presentava Francesco, Procuratore di S. Marco, e Pao- no ad ospitare temporaneamente i proprie- esiste una data specifica alla quale ascrive- decisamente mutata: lo si può ben vede- lo Contarini, figli di Zaccaria, iniziarono nel tari quando vi giungevano da Venezia, ma re l’escavazione della roggia Contarina nella re nella già citata mappa del 1556, dove 1546 l’edificazione di un palazzo ove dimo- successivamente furono rimpiazzate da sua interezza. tra l’altro è rappresentato il ramo del fiu- rare e svolgere le numerose incombenze edifici di ben altre dimensioni e di valore Il canale che appare ben individuato nel- me all’epoca non più attivo che scorreva che il ruolo di latifondisti richiedeva. La data estetico di gran lunga superiore: furono le le mappe seicentesche infatti non ha preso a poca distanza dal Palazzo (Fig. 4). Nel di inizio della costruzione la si deduce dall’i- ville venete. L’architetto e scalpellino An- origine a seguito di una definita progetta- disegno in ogni caso è messa in evidenza scrizione di una lapide posta all’esterno, drea Palladio nel cinquecento ne fu il mas- zione, realizzata in un determinato interval- una rosta, ovvero uno sbarramento posto nello zoccolo che sostiene la parte centrale simo interprete, dando vita con il suo genio lo temporale. Esso è viceversa il risultato di su questo alveo; essa nel passato consen- dell’edificio4. a grandiose dimore degne di aristocratici una serie di interventi sul territorio compiuti tiva all’acqua di portarsi ad un mulino dei Un decennio dopo la fabbrica aveva già che dovevano stare in campagna per pro- dai nobili Contarini per soddisfare le esigen- Contarini, che si trovava nelle vicinanze. Il assunto una forma compiuta, integrata durre. Ma con il tempo lo stesso stare in ze irrigue e manifatturiere che si manifesta- mulino però all’epoca era inattivo poiché successivamente nel corso di lavori tardo campagna si arricchì di nuovi significati: vano sempre più pressanti man mano che non vi giungeva più acqua e nel secolo suc- cinquecenteschi. Lo testimonia un disegno non solamente controllare e governare le essi incrementavano le acquisizioni fondia- cessivo fu trasportato a Piazzola8. Assieme risalente al 1556: esso è particolarmente produzioni agricole, ma anche dedicarsi rie a nord di Piazzola. a questo ramo secco, è raffigurato quello importante in quanto costituisce la più an- all’otium, ovvero al riposo, alle meditazio- Perciò per ricostruire i passaggi di tali che alla data della esecuzione era attivo e tica raffigurazione dell’edificio a noi perve- ni, alle dotte conversazioni, farne luogo di azioni si rende necessario prendere in con- che si ritrova nelle mappe successive. Non nuta. Inoltre si tratta di un disegno finora rappresentanza per eventi e situazioni di siderazione le tappe che progressivamente vi è evidenza nel disegno di alcun canale inedito, che viene mostrato nel presente rilievo per la famiglia ed ancora praticare la portarono all’aggregarsi di varie possessio- che porti acqua intorno al Palazzo, d’altro 12 13 Fig.3 - Disegno di grandi dimensioni che rappresenta il corso del fiume Brenta da Carturo a Piazzola, con evidenziati i passi di barca goduti per antico diritto dalla famiglia Contarini. Si noti il vecchio alveo del fiume che con una grande ansa si avvicinava alla villa di Piazzola e che all’epoca della realizzazione del disegno non era più attivo, 24 maggio 1556 (ACCP, cart. 335, C.N. 73, c. 69)

14 15 coltura con profitto12. Di fatto passarono dell’Anselmo13. Tali acque sarebbero state a tale magistratura tutte le competenze in utilizzate non solamente per l’irrigazione merito alle richieste di estrazione e utiliz- di alcuni campi posti tra Santa Colomba zo di acque; a partire da questo momen- e Piazzola, ma anche per abbellire la Casa to l’acqua non venne più venduta a chi ne nuova, presumibilmente il Palazzo da poco faceva richiesta, bensì data in concessione edificato a Piazzola14; non più quindi una per un determinato uso e strettamente le- dimora ove alloggiare saltuariamente per gata ad un ben preciso fondo, per la quale attendere alle faccende e agli impegni ri- concessione veniva pagato dall’investito un guardanti i fondi da essi posseduti, bensì canone una tantum proporzionato alla qua- una residenza che fosse anche di rappre- lità e quantità d’acqua. Fu un mutamento sentanza della grandezza della casata. notevole rispetto al passato, legato anche Di tale documento non è stato possibile al farsi strada nella mente dei governan- trovare alcuna traccia né nell’Archivio Con- ti di un modo nuovo e modernissimo di tarini Camerini di Piazzola, né nell’Archi- considerare il territorio; infatti nella Parte vio di Stato di Venezia, perciò riportiamo il del 6 febbraio dello stesso anno (m. v.) il dato senza poterlo confermare; certo che Senato affermò che tutte le acque presen- se esso fosse verificato, anticiperebbe di ti nei territori della Serenissima erano da un anno l’interesse della famiglia Contari- considerarsi proprietà del Demanio, perciò ni all’utilizzo irriguo ed estetico delle acque pubbliche. Sarebbe stato possibile perciò che scorrevano nel territorio. Fig.4 - Particolare della figura precedente, dove è in evidenza villa Contarini nella sua più antica rappresentazione grafica. Il corpo centrale aveva all’epoca esclusivamente concederle in uso, ma non La prima richiesta d’acqua certamente solo due piani ed era coronato ai vertici meridionali da due torrette. Al termine del viale alberato ad est della villa si noti la presenza del mulino di proprietà Contarini non più funzionante poiché posto su un’ansa del Brenta rimasta all’asciutto, 24 maggio 1556 (ACCP, cart. 335, C.N. 73, c. 69) venderle come invece era avvenuto prima documentata è quella risalente all’anno di quell’anno. seguente: sempre Zaccaria per conto dei canto questo era stato edificato da poco mostra l’estensione al 1788 di tutto il vasto Tornando al nostro tema, man mano che suoi parenti supplicò i Provveditori sopra i e probabilmente l’esigenza di sfruttarne le latifondo dei Contarini con al centro Piazzo- procedevano le nuove acquisizioni di terre- Beni Inculti di poter cavar alquante vene di qualità estetiche per abbellire l’eventuale la10: confrontando i siti carraresi con quelli ni da parte dei Contarini, si faceva sentire acque subterranee et far rissorgier diverse giardino annesso all’edificio ancora non si di più recente acquisizione si può rilevare sempre più pressante l’esigenza di portare sorgive, e fontanazzi nel locho ditto i cam- era fatta sentire appieno. come i Contarini nel corso di quattro secoli alle colture acqua irrigua per migliorare le pi de Non et altri luoghi pallaustri circonvi- Ma già a partire dall’anno seguente iniziò più che sviluppare e espandere la loro pro- rese agricole, non essendo probabilmente cini sotto Camfreolo, L’Ospedaletto, Gran- quel percorso di successive richieste d’ac- prietà fondiaria, procedettero ad acquisizio- sufficiente quella che veniva estratta dalle torto et Gazo, al fine di irrigare per un vaso qua che nel secolo successivo con la figura ni che miravano a progressivi accorpamenti fontane risorgive presenti in special modo ovvero fossa i campi che si trovavano nei di Marco Contarini, Procuratore di San Mar- ed a funzionali razionalizzazioni delle pos- a nord di Piazzola. pressi di Piazzola, denominati le Alte e le co, si concretizzò nella definizione del trac- sessioni, mantenendo pressoché inalterata Paolo Camerini nel suo Piazzola nella Basse15. Si trattava di acque risorgive che ciato della roggia Contarina. Tale percorso la conformazione del latifondo11. sua storia e nell’arte musicale del seicen- spontaneamente fuoriuscivano dalla falda probabilmente fu dettato dall’acquisizione Il 1556 è un anno di fondamentale im- to del 1925 riporta parzialmente il testo di e, quando non opportunamente incanala- di nuovi terreni che andarono ad aggiunger- portanza in materia di gestione delle acque una Supplica inoltrata nel 1557 ai Provve- te, inondavano le campagne, rendendole si a quelli risalenti all’antico feudo carrarese nei territori della Serenissima, poiché il 10 ditori sopra i Beni Inculti da un altro Zac- non coltivabili. A tale proposito i periti Bet- e a vari titoli di diritto9: il feudo infatti com- ottobre di quell’anno il Senato veneziano caria Contarini, dal fratello di questi e dal tino Fracasso e Pompeo Canevaro, che si prendeva numerose possessioni tra le quali istituì in forma stabile una nuova magistra- cugino Pietro, con la quale essi chiedevano erano recati in sopraluogo nell’area in que- la Risiera e la Vaccaria a nord di Piazzola, tura, quella dei Provveditori sopra i Beni di potersi servire di alcune acque scorrenti stione, relazionarono che la realizzazione vasti campi a Presina e più a nord terreni a Inculti, con il compito di individuare i luo- a nord di Piazzola, nel territorio di Cittadel- del canale come da richiesta dei Contarini, Santa Colomba, Grantorto e Canfriolo. Una ghi che, se opportunamente prosciugati o la, che si disperdevano inoperosamente in avrebbe portato vantaggio non solamente grande mappa realizzata due secoli dopo irrigati, avrebbero potuto essere messi a Brenta dopo aver servito un mulino detto ai supplicanti, bensì a tutto il territorio in 16 17 quanto avrebbe consentito lo scolo fino in capitolo successivo, acquistò dalla famiglia quali nascevano da risorgive, altri estraeva- tra il torrente Ceresone ed il fiume Brenta. Brenta delle acque che provocavano perio- Obizzi un mulino a tre ruote ubicato a Car- no acqua più a nord direttamente dal fiume Esso inoltre mostra l’evoluzione architetto- dici ristagni e impaludavano i terreni. Non turo, a sud est di Grantorto, e posto sulla Brenta21. Il supplicante intendeva estrarre nica della villa contariniana, poiché all’epo- conosciamo la data in cui venne concessa roggia Candola18. Il suo interesse non era l’acqua che gli necessitava per l’irrigazione ca era presente un terzo piano che aveva l’Investitura, in ogni caso il disegno relati- precisamente rivolto all’attività molitoria, praticando una incisione sulla riva destra inglobato le torrette laterali evidenti nella vo alla pratica, realizzato dagli stessi periti, infatti, sebbene nella richiesta presentata della roggia a monte del mulino in comune rappresentazione a due piani del 1556, dal costituisce la più antica rappresentazio- nove anni dopo ai Provveditori sopra i Beni di Grantorto; lì sarebbe stata posta una chia- che l’ipotesi di lavori effettuati nella secon- ne del primo tracciato di quella che di- Inculti, che viene illustrata qui appresso, vica, ovvero una saracinesca da manovrare da metà del cinquecento successivi alla verrà in seguito la roggia Contarina: si egli dichiarasse di non aver intenzione di per introdurre il liquido in una nuova canaliz- fase della prima edificazione24. tratta anche in questo caso di un dise- trasportare tale mulino sul nuovo alveo, zazione, la quale lo avrebbe fatto giungere gno inedito, che viene mostrato per la ovvero quello scavato dai suoi parenti una alla roggia scavata in precedenza; questa Nel 1610, alla morte di Marco Contarini, prima volta nel presente saggio (Fig. 5)16. quarantina d’anni prima, tuttavia le decisio- nuova acqua insieme con quella investita i beni di famiglia siti nel territorio compreso In esso appare colorato in rosso il tracciato ni prese successivamente furono di tutt’al- nel 1558 sarebbe quindi giunta a Piazzola tra Grantorto e Piazzola vennero ereditati del canale che avrebbe portato l’acqua dal tro tenore e dimostrarono che l’intento era per distribuirsi in parte nei prati. Quella rima- dal figlio Pietro. cosiddetto Palù de Campo de Non, un luo- in realtà quello di procurare acqua irrigua sta, dopo essere passata dinanzi al palazzo, Dopo tale data a nome degli eredi di Mar- go ricco di risorgive a nord di Isola di Cartu- per i terreni della famiglia che si trovavano sarebbe andata a sfociare nel vecchio ramo co le fonti annoverano esclusivamente una ro, sino al palazzo di Piazzola17; l’acqua non nelle immediate vicinanze di Piazzola, co- del Brenta non più attivo, che comunque richiesta, relativa alla traslazione di un mu- sarebbe rientrata in Brenta, come avverrà stituiti da quella vasta prateria posta a nord manteneva un rivolo d’acqua. L’Investitura lino. Si trattava di quell’opificio a due ruote più tardi, poiché si sarebbe dispersa per l’ir- del palazzo, per la quale probabilmente non giunse il 27 gennaio 1608 (m.v.) e ovvia- giunto alla famiglia attraverso l’eredità car- rigazione dei prati posti intorno al palazzo. era sufficiente l’acqua investita nel 155819. mente al Contarini spettò l’onere di costrui- rarese, ubicato a est del palazzo di Piazzola, Il canale menzionato corrisponde al tratto Per l’esattezza il 29 ottobre 1607 Marco re ponti, allargare alvei e provvedere ad ogni su un ramo ormai secco del fiume Brenta; inferiore di quella che sarà chiamata suc- presentò ai Provveditori sopra i Beni Inculti altro manufatto che si fosse reso necessa- esso era inattivo da molti anni. Zaccaria, cessivamente roggia Contarina. Una de- una istanza alla quale fece seguito il disegno rio, nonché versare la somma di 150 ducati fratello di Marco, e i suoi fratelli, in seguito rivazione si staccava dal canale principale datato 8 luglio 1608 (Fig. 6)20; dall’intesta- nella pubblica cassa22. a istanza, nel 1612 ottennero dal Consiglio per portarsi ai prati posti a nord e ai lati del zione si apprende che egli desiderava poter Dall’incartamento relativo all’Investitura dei X l’autorizzazione a trasportare il mulino palazzo contariniano. alle volte commutar l’acqua dei suoi Molli- si evince che nel progetto iniziale era pre- in un sito più sicuro e sopra un’acqua più In conclusione possiamo affermare ni de Carturo quella quantità che parerà a vista un’altra chiavica al fine di far giunge- costante. Il nuovo edificio venne costruito che la parte inferiore della roggia Conta- acqua ordenaria per adaquar parte de Suoi re l’acqua al mulino di Carturo nei tempi in nelle immediate vicinanze del palazzo sulla rina corrisponde al canale scavato a se- Campi e Pradi dessegnati e descritti come cui non fosse stata praticata l’irrigazione; riva sinistra della roggia, come ben si vede guito della Supplica del 1558 e alimen- si vede. L’intento cioè era quello di mutare in realtà il mulino a partire da quella data nei disegni della seconda metà del secolo, tato all’epoca da acque risorgive che la destinazione d’uso dell’acqua intestata al restò inoperoso, finché alla fine del 1609 dove però compare una terza ruota25. vagavano nella campagna tra Grantorto, mulino, adoperando la stessa quantità per il Contarini, portato a compimento l’intento Le fonti non fanno menzione a muta- Canfriolo e Ospedaletto. A questa prima l’irrigazione della prateria posta a Piazzola, iniziale, decise di recuperarne la funziona- menti relativi alla portata o al tracciato del operazione seguì nel secolo successivo, a nord del palazzo, e di alcuni campi siti a lità e, contrariamente a quanto affermato canale contariniano verificatisi negli anni come vedremo tra breve, l’escavazione ovest di Presina. Il mulino in questione era nella Supplica del 1607, lo trasportò a Isola successivi; bisognerà attendere che un al- del tratto superiore, cosa che potenziò posto sulla roggia Candola, poco prima che di Carturo sulla sua roggia23. tro Marco, nipote del precedente e figlio la portata della roggia grazie all’apporto l’acqua di questa rientrasse nel Brenta, in Il disegno del 1608 è di estremo inte- di Pietro, entri in possesso dei beni degli di ulteriore acqua proveniente sia da ri- un sito problematico in quanto esposto alle resse per un duplice motivo: innanzi tut- avi per assistere ad una nuova evoluzione sorgive che dal fiume Brenta. frequenti piene del fiume. La Candola era to perché documenta come a partire da della roggia e, grazie a ciò, allo sviluppo in Qualche anno dopo, nel 1598, Marco una roggia che originava da polle risorgive questa data il canale originario scavato dai senso manifatturiero del piccolo villaggio di Contarini, fratello di Zaccaria e nonno del emergenti nel territorio compreso tra Car- Contarini divenne il collettore di tutte le ac- Piazzola. più famoso Marco, Procuratore di San Mar- mignano e Grantorto, nella quale per di più que che scorrevano o sorgevano nell’am- Dell’opera e della personalità di Marco co, del quale parleremo diffusamente nel confluivano altri corsi d’acqua, alcuni dei pia area posta a nord di Piazzola compresa Contarini si tratterà nel capitolo successivo. 18 19 1 Camerini P., Piazzola nella sua storia e nell’arte Alvise ed Alvise Secondo Fratelli Contarini Nipoti, Processi, b 437 (ex 23), fascicolo Marco Contarini. costituito altro non era che la roggia Contarina, come musicale del seicento, Milano, 1925 (ristampa 1985), posti in Piazzola e Ville vicine. Fu redatta dal perito ben si vede in un disegno risalente al 25 giugno 1662, 20 Il disegno fu realizzato dal perito ordinario Ottavio pag.126. pubblico del Magistrato dei beni Comunali Giovanni esistente in ACCP, repertorio mappe 6.6.1., riprodotto Fabbris su commissione dei PSBI. Una copia dell’o- Antonio Businari ed è datata 30 aprile 1788. più avanti in figura 8. 2 Il padre di Maria, Jacopo da Carrara, il 14 ottobre riginale, datata 16 novembre 1906 si trova in ACCP, 1391 aveva ricevuto in dono dal fratello Francesco No- 11 Suitner G., op. cit., pag. 121. repertorio mappe 6.0.3. 22 ASVE, PSBI, Processi, b. 437 (ex 23), fasc. Marco vello il feudo di Piazzola, ACCP, cart. 324, fs.139. Un Contarini. 12 ASVE, Terra, reg. 40, c.136. 21 La roggia Candola nei decenni successivi andò inte- ritratto di Maria da Carrara si trova in un salone di villa grandosi nel complesso sistema idrico che venne co- 23 ACCP, busta 167. Marco Contarini il 29 dicembre Contarini Camerini. 13 Zaccaria e il fratello erano figli di Paolo Contarini, stituendosi nella zona; a metà seicento essa riceveva 1609 chiese alla Magistratura competente di poter le- mentre Pietro essendo figlio di Filippo, fratello di Pao- 3 Quella dei Contarini è una casata di patrizi veneziani nei pressi di Grantorto l’apporto delle scolatize della vare i molini che possiede sulla Candola in Villa di Car- lo, era loro cugino. tra le più antiche, che annovera un gran numero di per- seriola Grimana (che veniva estratta dal fiume Brenta) turo e trasportarli sopra la nuova Seriola pure in Villa sonaggi illustri, tra i quali ben 8 Dogi e 44 Procuratori 14 La Supplica è riportata da Camerini P., op. cit., pag. e dell’acqua della seriola Giordana (che originava da di Carturo. L’Investitura giunse l’anno seguente, il 24 di San Marco. Nel corso dei secoli si è suddivisa in nu- 173 che ne trascrive una parte:…Chiarissimi Signori risorgive), quindi si univa con la roggia Martinella (la luglio 1610. merose ramificazioni, distinte tra loro da vari appella- Provvisori sopra li beni inculti. Desiderando noi Zac- quale originava dal fiume Brenta con il nome diroza 24 Suitner G., op. cit., pag. 49. tivi. Il ramo che ebbe in proprietà il palazzo di Piazzola caria Contarini et fratello, figli di messer Polo, del fu degli Edifici o roggia Molina, mentre a sud di Camaz- fu quello di S. Trovaso (quartiere ove era la loro dimora K. Zaccaria, et Pietro Contarini fo di messer Phelip- zole prendeva il nome di roggia Martinella dopo aver 25 ACCP, busta 167. L’Investitura relativa alla traslazio- sin dal XVI secolo) detto anche dagli Scrigni. A Piazzola po (fratello del sudetto Polo) servirsi d’alcune acque, inglobato acque di altra provenienza) e il canale così ne del mulino porta la data del 23 ottobre 1612. i Camerini di S. Trovaso, oltre agli immobili, godevano che cascano così dal Molin novo dell’Anselmo, come dei diritti di mercato, pascolo, mulino e guardia arma- dall’acqua detta la Zuffa poste nel territorio Cittadella ta, nonché del giuspatronato della chiesa. Altro diritto in villa de Fontaniva, Grantorto et Canfriolo, chiamate in godimento era quello sui passi di barca sul fiume l’acqua del Salgaron, Brentella et Zuffa, che hora infro- Brenta a Carturo, Carbogna e Camposanmartino. Le tuosamente , et imediatamente sotto detto Molino, si proprietà dei Contarini si estendevano inoltre tra il Pa- disperdono nella Brenta, per abbellire la Casa nova, et dovano, il Dogado e il Trevigiano e il Vicentino; posse- irrigare li campi posti in villa de Santa Colomba, Prer- devano anche molte case e botteghe a Venezia. sina et Piazzola…volemo con la presente suplicare Vostre Signorie Ecc.me con l’autorità del loro ufficio 4 Un problema ancora irrisolto è conoscere il nome investirne d’esse acque ut supra… Trovasi secondo del progettista della villa-palazzo di Piazzola; una tra- quanto afferma Camerini P. in ACCP, b.22, Proc. 746, dizione seicentesca, suffragata da più recenti studi secondo, c.5; tuttavia finora non è stato possibile (Lionello Puppi), attribuisce il progetto a Andrea Pal- prenderne visione, poiché nell’Archivio suddetto non ladio, ma nulla allo stato attuale si può affermare con si trova traccia di tale documento. certezza. 15 ASVE, PSBI, Processi, b 437 (ex 23), fascicolo Zac- 5 Il disegno è conservato in ACCP all’interno della bu- caria Contarini. La Supplica fu presentata ai Provve- sta 335, C.N. 73, c. 69 dove è contenuta la documen- ditori sopra i Beni Inculti il 4 luglio 1558 da Zaccaria, tazione riguardante una lite tra i Contarini e le famiglie figlio di Paolo, agente per conto del reverendo monsi- Morosini e Bevilacqua a proposito del passo di Cartu- gnor Pietro Contarini, vescovo di Zaffo (Giaffa), di suo ro; questo era un passo di barca con porto sul fiume padre e dei fratelli Francesco e Pietro figli del fu Filip- Brenta, sul quale i Contarini avevano acquisito diritto po, suoi cugini. in seguito alla eredità della donazione carrarese. Fu re- alizzato da Hieronimo Righetti su istanza dei Contarini 16 Ibid. Il fascicolo contiene un grande disegno plani- e fu presentato all’officio sopra le acque il 24 maggio metrico che riproduce il percorso della roggia dai Palù 1556; tale data è di notevole importanza per la storia de Campo de Non, tra Grantorto e Isola di Carturo, della villa poiché anticipa notevolmente il momento in sino a Piazzola. cui essa assunse forma compiuta. 17 Il toponimo Isola di Carturo attualmente è modifica- 6 Semenzato C., Villa Simes, già Contarini (XVI seco- to in Isola di Mantegna.

lo), Milano, 1973, pag. 21 e Camerini P., op. cit., pag. 18 174. Marco Contarini (1541-1610) era figlio di Paolo e fra- tello di Zaccaria, nonché nonno del più celebre Marco 7 Suitner G., Le mappe dell’Archivio Contarini Came- che portò al massimo splendore il palazzo di Piazzola, rini di Piazzola sul Brenta, Padova, 1981, pp. 49-50. del quale si parla ampiamente nel capitolo 3. 8 Per il mulino in questione vedi cap. 8. 19 ACCP, b. 152, fasc. “EE Num. 60”. Si fa riferimento tra l’altro all’atto del 16 aprile 1598 con il quale Marco 9 Il feudo carrarese, che comprendeva anche il ca- Contarini acquistò dalla Sig.ra Leonora Martinenga, stello di Piazzola, era quello che nel 1413 Maria da Car- vedova del Sig.r Pio degli Obizzi, rappresentante del rara aveva portato in dote al marito Nicolò Contarini. figlio Roberto, tre ruote da mulino poste sulla roggia 10 La grande mappa, presente nel fondo mappe Candola a Carturo insieme ad una casa da muro co- dell’Archivio Contarini Camerini di Piazzola, repertorio perta da coppi, una tezza murata coperta da paglia, mappe 7.8.4., rappresenta i Beni tutti di ragione delli cortivo e orto con due pezze di terra di campi cin- N.N.H.H. Signor Alvise Contarini Primo Zio; e Signor que parte arativa parte prativa. Anche in ASVE, PSBI,

20 21 3 IL PERIODO DI MARCO CONTARINI

3.1. La personalità di Marco Contarini perfetta e comunicava attraverso uno stret- to passaggio con l’atrio sottostante ove A partire dalla metà del seicento la storia prendevano posto gli spettatori. della villa di Piazzola e della roggia appar- All’idea palladiana di villa concepita non tenente alla famiglia è dominata dalla emi- solamente come luogo di svago, bensì so- nente figura di Marco Contarini. prattutto come un complesso produttivo, Nato il 28 febbraio 1632 da Pietro, figlio Marco Contarini sostituì la visione sceno- di quel Marco (1541-1610) che è stato ci- grafica di un complesso urbanistico dove tato nel capitolo precedente, fu figura di la disposizione degli edifici e dei giardini e spicco nella Serenissima Repubblica e rico- l’abbraccio all’ampia piazza richiamano ine- prì nel corso della sua vita numerose rile- vitabilmente alcune tra le più belle invenzio- vanti cariche, la più importante delle quali ni teatrali tanto care alla sua passione per fu quella di Procuratore di San Marco1. Fu l’opera in musica2. un uomo di profonda cultura, amante del L’azione del Procuratore di San Marco a teatro e della musica; egli elesse la villa Piazzola non si limitò esclusivamente alle di Piazzola a luogo di rappresentanza del- funzioni rappresentative, poiché egli si la magnificenza della propria casata, dove dedicò con altrettanto impegno a iniziative ospitare personaggi illustri e delegazioni nel campo sociale. Fondò infatti un orfano- ufficiali, in onore dei quali venivano organiz- trofio femminile, conosciuto comeLoco zate con spettacolarità attività culturali e di delle Vergini, dove alle giovani sfortunate svago. Celebri le naumachie, ovvero spet- veniva assicurata l’istruzione e insegnato tacoli rappresentanti battaglie navali che un mestiere (Fig. 7). L’orfanotrofio era si svolgevano entro ampi bacini idrici, e le ospitato in un edificio di forma quadrata messe in scena di opere e cantate. Egli am- comprendente un ampio cortile a forma di pliò la villa e le conferì una nuova impronta, chiostro; vi si trovavano una sala che racco- facendola assurgere livelli eccelsi di spetta- glieva una libreria di volumi musicali, un’al- colarità e grandiosità; alla fabbrica originale tra che ospitava una rassegna di diversi cinquecentesca si aggiunsero così un altro piano, le due ampie ali laterali e a comple- tare il disegno architettonico ben due tea- tri e la foresteria. Non ci impegneremo in questa sede nella illustrazione delle valen- ze artistiche della villa contariniana, essen- do ben altra la finalità del presente saggio, ma non possiamo esimerci dal far cenno a quella soluzione manieristica che portò nell’interno dell’edificio alla organizzazione della Sala della Musica, detta anche Sala della chitarra rovesciata, che funzionava Fig. 7 - Cortile interno del cosiddetto Loco delle vergini, divenuto nella come una cassa armonica dalla acustica seconda metà del settecento sede della Filanda 22 23 strumenti musicali ed ancora un’altra ove tenza del 1662 di una grande mappa, a ruote ai quali si è avuta occasione di accen- appartenente alla famiglia dall’epoca della erano collocati telai per la tessitura. Le rappresentare tutta la rete idrica del vasto nare nel capitolo precedente: uno è ubicato donazione carrarese. Ad esso si affiancava- fanciulle venivano istruite al canto, impara- territorio in destra Brenta che va da Nove a Isola di Carturo e si tratta di quel mulino no altri opifici: un follo da panni, un maglio e vano a tessere arazzi e tappezzerie e nei a Piazzola e dal Brenta fino al Ceresone, che in origine era sito a Carturo e che suc- una segheria, posizionati il primo accanto al locali adibiti a stamperia stampavano libri, al fine di rendere manifesto l’articolato re- cessivamente era stato traslato. L’altro si mulino, gli altri due di fronte ad esso, sulla in specie i libretti relativi a opere che veni- ticolo di canali che all’epoca concorrevano trova a Piazzola vicino al palazzo sulla riva riva destra della roggia. Tutti questi opifici vano rappresentate nei teatri contariniani3. all’alimentazione della roggia Contarina e sinistra della roggia: si tratta di quel mulino erano destinati alle produzioni legate all’at- Il Loco delle Vergini era ubicato dietro le ricercare quelle altre acque che avrebbe che precedentemente era collocato lungo tività agricola che si svolgeva nel latifondo Foresterie e nella seconda metà del XVIII potuto far confluire in essa per potenziarne il corso del Brenta e che qui venne traslato e godevano, ad eccezione del maglio, di an- secolo venne trasformato in filanda. la portata (Fig. 8)4. nel 1612 per porlo in un sito più sicuro, lon- tichi privilegi ed esenzioni da dazio9. Di essi Appare evidente dalla complessità del- tano dalle esondazioni del fiume7. non si conoscono le date di costruzione, la rappresentazione, che nel corso dei E’ evidente la necessità da parte del Con- tuttavia numerose fonti affermano che era- 3.2. Le attività in campo agricolo e cinquant’anni precedenti la famiglia si era tarini di ottenere nelle proprie disponibilità no di antica edificazione e che la famiglia ne manifatturiero e l’incremento della assicurata il controllo di tutte le risorse idri- tutte le portate d’acqua reperibili in zona al godeva l’uso da lungo tempo. roggia Contarina che della zona, perciò l’alimentazione della fine di alimentare e possibilmente poten- A Marco Contarini quindi l’acqua della roggia era divenuta molto più complessa ziare la sua roggia. Perciò, non bastando roggia serviva, oltre che per l’irrigazione, Altri campi in cui Marco Contarini profuse che nel passato5. Infatti nel disegno essa quanto già era in suo godimento, nel 1664 anche come forza motrice. A maggior ragio- il proprio impegno furono quelli della pro- è presentata come l’asse idrico principale, egli si assicurò di poter usufruire di tutte le ne se consideriamo che ben presto prese duzione manifatturiera e del miglioramento che prende origine a Grantorto dalla con- Acque, Scolatize, Grimane, fontanelle che a dedicarsi a quelle intraprese che a metà agrario, che poté attuare grazie alla presenza fluenza delle rogge Candola e Martinella, per viaggio cadono in esse, et le fontane di seicento andavano per la maggiore nell’en- dell’acqua della roggia Contarina opportuna- le quali a loro volta raccolgono attraverso Signori Strozzi…; nulla perciò del prezioso troterra veneto e che servivano a produrre mente potenziata. Essa infatti fornì la forza ramificazioni e derivazioni parte delle acque liquido doveva andar perduto, bensì esse- manufatti che non erano consumati in loco, motrice necessaria per azionare le macchine delle rogge Isacchina, Grimana e Giordana, re messo a servizio dei mulini e altri opifici bensì erano destinati al mercato veneziano. dei vari opifici e la materia prima per realizza- ed anche acque risorgive emergenti più a che necessitavano di sempre maggiore for- Primo tra tutti fu l’impegno nella produ- re una efficace irrigazione. sud6. Si può osservare la presenza dei due za motrice (Fig. 9)8. zione dei filati di seta. All’epoca molti tra Si spiega con tale impegno la commit- mulini contariniani entrambi dotati di tre Abbiamo già ricordato il mulino da grano i proprietari di vasti latifondi esistenti nelle

Fig. 8 - La grande mappa, eseguita dal perito Giusto Dante su commissione del Procuratore Marco Contarini, rappresenta tutta la rete idrica del vasto territorio in destra Brenta che va da Nove a Piazzola e dal Brenta fino al Ceresone, 25 giugno 1662 (ACCP, Sezione Mappe e disegni, Mappa 6.6.1.) 24 25 sta, realizzato dal perito Francesco Fiorini, Battaglia apparteneva a Carlo Contarini, mostra il sito di estrazione dei due qua- esponente di un ramo collaterale del no- dretti d’acqua; esso era posto a nord del stro, ma ciò non evitò che egli insieme agli cosiddetto Ponte delle Asse14. Un canale altri proprietari si opponesse alla conces- scavato per l’occasione avrebbe condotto sione ottenuta da Marco. La controversia si l’acqua sino alla confluenza nella roggia protrasse per anni finché, sopravvenendo Contarina nei pressi di Grantorto (Fig. 10)15. la morte del Procuratore, della cartiera non si parlò più18. Nonostante un tentativo risa- Questo canale più tardi prese il nome lente al 1676 da parte della città di Padova di roggia Quadretti. finalizzato a levare il monopolio alla cartiera di Battaglia, questo perdurò sino al 1765, Altra avventura nella quale il Procuratore quando il Senato Veneziano deliberò final- tentò di imbarcarsi, senza però ottenere ri- mente la sua decadenza. sultati positivi, fu quella della produzione del- la carta. Si trattava di un’altra intrapresa che Ultimo atto di Marco nel campo produt- a partire dalla prima metà del seicento sino tivo, questa volta riferito all’attività agricola, al primo ventennio del settecento registrò fu la richiesta di costruire accanto agli altri l’impegno nell’entroterra di molti veneziani, suoi opifici di Piazzola due pile da riso, luoghi oltre che di alcuni proprietari locali. nel quale si svolgevano tutte le operazioni La richiesta del Contarini, datata 30 aprile che erano legate alla risicoltura19. L’occasio- 1672, subì un lungo iter al termine del qua- ne era data dall’intenzione di trasformare in le la cartiera non poté essere costruita16. La risaia 150 campi l’anno (si trattava di una sua intenzione era di edificare a Piazzola un risaia a rotazione) di due corpi di terreni che Fig. 9 - Il disegno, realizzato dal perito Francesco Alberti, mostra come all’epoca la portata della roggia Contarina fosse potenziata grazie all’apporto di altre edificio da fabbricar carta di notevoli dimen- già godevano di acqua per l’irrigazione a ca- acque, per l’esattezza acque risorgive, acque reflue dai campi ed altre provenienti dalla roggia Grimana che scorrevano a nord di Grantorto, 14 settembre sioni, dotato di quattro ruote, su una serio- rico della roggia Contarina; il primo, che si 1664, part. (Copia a firma Domenico Rizzi in ACCP, Sezione Mappe e disegni, Mappa 6.6.2.) la, detta la Rozzetta, da estrarre dalla roggia trovava nei pressi di Isola di Carturo ove era province venete, rappresentati sia da patri- costruire a Piazzola sulla sua roggia un or- Contarina a ovest del palazzo; la cartiera sa- un suo mulino, assommava a 300 campi in zi veneziani che da aristocratici e mercanti soglio alla bolognese di tre ruote, accanto rebbe stata allocata nei pressi degli altri opi- totale e di questi 100 l’anno sarebbero stati locali, si diedero all’arte della filatura della al mulino e agli altri opifici preesistenti12. fici, come si vede nel disegno di figura 11. convertiti in risaia. L’altro corpo era ubica- seta al modo bolognese, mediante l’edifi- Tuttavia le tecniche produttive di un seti- La Magistratura competente concesse l’In- to a nord della villa di Piazzola, assommava cazione dei cosiddetti orsogli alla bologne- ficio erano notevolmente complesse e le vestitura nel settembre dello stesso anno, a 100 campi e di essi 50 l’anno sarebbero se, favoriti in tale intrapresa dalle esenzioni macchine che ivi venivano utilizzate richie- ma ad essa presentarono opposizione i stati destinati a risaia20. In entrambi i casi e facilitazioni fiscali stabilite dai governanti devano per il loro funzionamento una no- proprietari della cartiera di Battaglia17. Era l’acqua necessaria per l’irrigazione sareb- della Serenissima10. Sorsero così in tutta la tevole quantità di forza motrice; perciò per questa una cartiera molto antica, risalente be stata estratta dalla sua roggia in due siti terraferma numerosi setifici nei quali si rea- l’alimentazione dell’orsoglio la portata del- ai tempi dei Carraresi e costruita nel 1340. differenti, e per nulla perdere del prezioso lizzavano le fasi della lavorazione consisten- la roggia Contarina si rivelava insufficiente Sin dall’origine era stata dotata di alcuni pri- liquido le relative scolatize sarebbero con- ti nella filatura-torcitura del filato, processo all’uopo. Fu per ovviare a tale inconvenien- vilegi, il principale dei quali era il monopolio fluite nella Contarina a beneficio degli opifi- piuttosto delicato e dal quale dipendeva la te che contestualmente alla richiesta relati- della produzione in tutto il territorio padova- ci posti a valle. E’ qui da sottolineare che la qualità del prodotto finale11. va alla edificazione del setificio, il Contarini no, oltre che quello della fornitura della car- risicoltura era considerata nel passato una Il Procuratore di San Marco, come al- supplicò di poter estrarre dal fiume Bren- ta all’Università, alla corte e alla cancelleria; coltura altamente pregiata e specialistica, tri ricchi proprietari suoi simili, presentò ta con una bocca autonoma due quadretti tali privilegi perdurarono per circa quattro richiedente ingenti investimenti di capitali Supplica alla Magistratura competente d’acqua13; sarebbero serviti a incrementare secoli. Nella seconda metà del seicento da impiegare nelle trasformazioni agrarie e ottenne il 23 novembre 1671 di poter la sua roggia. Il disegno relativo alla richie- una quota della proprietà della cartiera di necessarie, grande disponibilità di acqua e 26 27 Fig. 10 - La roggia Quadretti viene estratta dal fiume Brenta a nord del Ponte delle Asse, si porta verso sud ed infine confluisce nella roggia Contarina all’altezza di Grantorto. Disegno realizzato dal perito Francesco Fiorini il 18 novembre 1671, part. (Copia a firma Iseppo Cuman datata 10 luglio 1691 in ACCP, Sezione Mappe e disegni, Mappa 6.7.1.) utilizzo di notevole quantità di manodopera volta a sud del suo palazzo nella contrada nel corso delle varie fasi della coltivazione; detta delle Basse; per la precisione si trat- solo chi possedeva disponibilità finanziarie tava di venti campi a rotazione da un corpo ingenti poteva imbarcarsi in tale intrapresa. di ottanta21. Inoltre la fase finale della risicoltura era la Erano le ultime azioni finalizzate al mi- pilatura, operazione che si svolgeva in edifi- glioramento agrario delle possessioni di ci specifici che prendevano lo stesso nome Piazzola da parte del Procuratore di San della macchina che ospitavano, ovvero la Marco e al potenziamento della sua roggia: pila da riso; chi si accingeva a impiantare infatti pochi mesi dopo, il 17 marzo 1689, a una risaia, si impegnava contestualmente 57 anni egli passò a miglior vita. a edificare uno di tali opifici. Perciò nella L’Investitura relativa alla prima richiesta Supplica relativa alla risaia, presentata nel venne comunque concessa ma fu intestata 1687, il Contarini chiese contestualmente alla legale rappresentante dei Beni, la sorel- di poter costruire due pile da riso sulla sua la Contarina Contarini22; tuttavia il progetto roggia a est del Palazzo di Piazzola, accan- del Procuratore venne ridimensionato, poi- to agli opifici preesistenti, come appare nel ché la magistratura competente concesse disegno di figura 12. Mentre era in attesa di ridurre a risaia solamente 30 campi dei Fig. 11 - Il disegno mostra il sito nel quale il Procuratore Marco Contarini intendeva costruire una cartiera su un piccolo canale derivato dalla roggia maestra, dell’Investitura, egli chiese l’autorizzazione 150 richiesti e perciò al posto di due pile da a valle del palazzo, nei pressi degli altri suoi opifici, realizzato da Francesco Fiorini il 15 settembre 1672 (ASVE, PSBI, Padova Polesine, r 341, m 13, d 4) a convertire in risaia altri campi siti questa riso previste se ne costruì solamente una. 28 29 Fu in embrione il primo abbozzo di quel- compiuto a causa del sopravvenire della la trasformazione urbana che tra la fine del morte. Egli infatti, per evitare di raggiunge- XIX e l’inizio del XX secolo, grazie all’opera re Piazzola da Venezia per via terra, cosa di un altro grande personaggio del quale si disagevole a quei tempi per le condizioni tratterà nel capitolo successivo, Paolo Ca- in cui versavano le strade, pensò di miglio- merini, mutò il piccolo villaggio di Piazzola rare la navigazione del Brenta a partire da in un vero e proprio borgo manifatturiero. Limena, cosa che all’epoca si poteva effet- Accenniamo in questa sede ad un altro tuare, a differenza del passato, solamen- progetto di Marco Contarini che rimase in- te nelle mezze brentane, ovvero nei brevi

Fig. 12 - Marco Contarini intendeva convertire in risaia due appezzamenti di terreno posti rispettivamente a nord e a ovest del suo palazzo di Piazzola e contestualmente costruire due pile da riso a Piazzola nei pressi degli altri opifici. Disegno eseguito da Francesco Cuman il 7 marzo 1688 (ASVE, PSBI, Padova Polesine, r 399, m 11, d 3b)

Dai dati sopra riportati si delinea un altro di allestimento di nuove colture, come nel aspetto della personalità poliedrica di Mar- caso della risicoltura. Per realizzare tutto co Contarini; egli ci appare infatti nelle vesti ciò fondamentale fu il potenziamento della di un accorto imprenditore disposto a impe- portata e la razionalizzazione della distribu- gnare capitali e oneri nella produzione ma- zione delle acque della roggia di famiglia. nifatturiera, come era nel caso del setificio Necessariamente l’attività produttiva, e nel tentativo di entrare nel businnes della nel caso del setificio altamente specialisti- produzione della carta, poiché tali attività ri- ca, che si svolgeva nella seconda metà del chiedevano un notevole impiego di capitali seicento a Piazzola, richiedeva la presenza (per rifornimento di materia prima, acquisto nel villaggio di personale qualificato che di macchine complesse, ecc.), una raziona- non era possibile reperire in loco. Giunsero le organizzazione del lavoro e una certa pro- perciò figure professionali da altri distretti pensione al rischio. Anche nel campo agri- e, poiché ad esse era necessario assicu- colo egli non si limitò ad una conduzione rare un alloggio, il Contarini fece costruire parassitaria di quanto aveva ereditato dalla delle abitazioni operaie lungo l’attuale Via famiglia, bensì si adoperò ad accorpare e Rolando da Piazzola, che allora venne de- rendere più funzionali le varie possessioni nominata Via delle Casette: la lunga teoria mediante successive acquisizioni e si im- di casette operaie si può ben vedere nel Fig. 13 - Particolare tratto da una mappa di grandi dimensioni, realizzata dal perito Giovanni Antonio Businari. A sud del palazzo Contarini si può notare la lunga pegnò in opere di miglioramento agrario e disegno di figura 13. teoria di casette operaie fatte costruire dal Procuratore Marco Contarini, 30 aprile 1788 (ACCP, Sezione Mappe e disegni, Mappa 7.8.4.) 30 31 periodi nei quali il fiume non era in magra rina. Iniziò pertanto un periodo di decaden- poter disporre di una sorgente sita a Can- minazioni francese e austriaca proseguì la o in piena. Le derrate provenienti dagli opi- za che si prolungò per tutto il XVIII secolo friolo nelle proprietà della famiglia Malfat- decadenza della villa contariniana; si pen- fici e dalle colture del territorio dovevano e per la prima metà del secolo successivo, ti, detta Fontanella della Posta, con facoltà si solamente che essa venne concessa a invece essere portate nella capitale in ogni durante il quale le sale che avevano ospita- di escavare, allargare e profondare e farla stanza di un reggimento di cavalleria au- stagione. Perciò il Contarini presentò alla to fasti e spettacoli artistici sopravvissero andare in augumento delle sue acque inve- striaca31. Tuttavia gli opifici continuarono a magistratura competente, il Magistrato alle senza gloria. stite a beneficio delli suoi Edificij, cosa che funzionare: Piazzola si presentava all’epoca acque, una petizione al fine di ottenere il L’attività manifatturiera sviluppata con ottenne qualche mese appresso28. come un piccolo villaggio costituito da uno permesso di scavare l’alveo del fiume per successo da Marco proseguì per inerzia. Alcune importanti mappe eseguite nella sparuto numero di case, sebbene fosse nel migliorarne la navigazione, naturalmente a Solo il settore della produzione serica subì seconda metà del settecento, non ripor- frattempo divenuta comune e capoluogo di proprie spese23. Ma a Venezia intervenire un incremento positivo; infatti al filatoio- tate nel presente saggio, fanno supporre distretto per volere del governo austriaco. sui fiumi che sfociavano in laguna o nelle torcitoio preesistente vennero aggiunti altri che l’impegno della famiglia fosse rivolto a Fino al 1836 la villa e le sue adiacenze immediate sue vicinanze era cosa estrema- locali dotati di una loro ruota sulla riva de- consolidare e confermare i diritti relativi al rimasero in possesso della famiglia Conta- mente difficile perché suscitava discussio- stra della roggia e le macchine per la torsio- grande latifondo di Piazzola, comprendente rini. Alla morte, avvenuta quell’anno, di Al- ni e dispute a non finire. Non giungendo al- ne del filo di seta raggiunsero il numero di anche l’acqua della roggia, piuttosto che a vise Contarini, la proprietà passò per via te- cuna decisione, il Procuratore di San Marco dodici. Inoltre nella seconda metà del set- espanderlo. Una di esse è particolarmente stamentaria congiuntamente ad Andrea e optò per un’altra soluzione24: la costruzione tecento venne allestita nei locali che prece- significativa poiché riproduce l’intero cor- Pietro Giovannelli, figli della sorella Paolina, di uno Stradone a partire da Piazzola sino a dentemente avevano ospitato il Loco delle pus della tenuta, suddivisa nelle varie pos- e a Giovanni Correr, figlio dell’altra sorella, Ponterotto, dove era un porto fluviale sul Vergini una filanda, ove svolgere le prime sessioni identificate da numeri, ed è corre- Elena. Costoro, interessati esclusivamente canale della Brentella25. Le merci perciò fasi della filiera26. data da tabelle di riferimento con i nomi dei alla rendita fondiaria, non si presero cura avrebbero compiuto un tratto di percorso In questo periodo, lungo più di cento rispettivi conduttori29. In un altro disegno della villa e degli altri fabbricati, che diven- via terra per poi imbarcarsi a Ponterotto e anni, non si registrano mutamenti nell’as- la preoccupazione sembra essere quella di nero magazzini per l’accantonamento dei raggiungere comunque Venezia. setto complessivo della roggia e della rete certificare il tracciato della roggia Quadretti prodotti della campagna32. Non se ne fece nulla per il sopraggiun- di canali che contribuivano alla sua alimen- con tutte le interconnessioni di questa con Il 30 ottobre 1852 i Giovannelli ed il Cor- gere della morte del Contarini. Del proget- tazione. Sono documentate solamente al- altri corsi d’acqua a nord della confluenza rer vendettero tutto il vasto possedimento tato Stradone venne realizzato solamente cune limitate richieste d’acqua, esigue nel nella roggia Contarina30. che era stato per lunghi secoli della famiglia poco più del primo chilometro che corri- numero e nell’entità. Contarini al duca Silvestro Camerini. sponde all’attuale Viale Silvestro Camerini Una di esse fu presentata dalla legale Con la caduta della Repubblica di Ve- Iniziò così un’altra storia. di Piazzola. rappresentante del defunto Procuratore, nezia ed il successivo susseguirsi di do- la sorella Contarina Contarini, la quale di- chiarò di godere solo parzialmente delle 3.3. La roggia Contarina dopo la morte acque che erano state concesse al fratello di Marco Contarini con l’Investitura del 1664, ovvero le Acque Scolatize, Grimane, fontanelle che per viag- La morte del Procuratore di San Marco gio cadono in esse e per di più che delle decretò tra l’altro il tramonto dello splen- acque dei signori Strozzi, che erano parte dore della villa di Piazzola e delle relative della stessa Investitura, usufruivano altri dipendenze, poiché gli eredi non furono soggetti27. Il perito Tommaso Fiorini, al qua- all’altezza del loro avo nel prendersene cura le si deve una relazione sullo stato dei fatti e non riuscirono a eguagliarlo nella magni- datata 19 giugno 1694, si recò sul posto ficenza dell’ospitalità né a portare avanti il e provvide a ripristinare quanto legalmen- progetto di sviluppo manifatturiero che si te stabilito. Ma la Contarini necessitava di basava sulla fornitura di energia meccanica maggior portata per il funzionamento dei mediante le ruote poste sulla roggia Conta- suoi opifici, perciò richiese subito dopo di 32 33 1 Quella di Procuratore di San Marco era la carica vi- 7 Il mulino di Piazzola era arrivato ai Contarini attra- due o più fili venivano ritorti insieme per conferire loro 1687; esso fu poi modificato dal perito Francesco Cu- talizia più prestigiosa della Repubblica di Venezia dopo verso l’eredità della donazione carrarese. Esso è ben compattezza, resistenza, elasticità: era questa la fase, man con l’aggiunta di alcuni particolari in esecuzione il Doge; la nomina era appannaggio del Maggior Con- evidenziato nella mappa del 1556 alla quale si fa cenno molto delicata, che si svolgeva in opifici dotati di mac- di una sentenza che metteva fine ad un contradittorio siglio quale prestigioso riconoscimento di una carriera nel capitolo precedente. Essendo rimasto inoperoso a chine idrauliche dette orsogli. tra il Contarini ed il nobil uomo Ferigo Cavalli. Trovasi brillante nell’amministrazione dello Stato. causa del prosciugarsi del ramo del Brenta che lo ali- in ASVE, BI, Padova-Polesine, r339, m11, d3B. 12 ASVE, PSBI, Processi, b.437. Per maggiori dettagli mentava, i fratelli di Marco Contarini, tra i quali un altro 2 Nell’occasione del soggiorno a Piazzola del duca sull’orsoglio alla bolognese del Contarini, vedi capitolo 8. 21 La Supplica per questa ulteriore richiesta fu presen- Zaccaria, chiesero nel 1612 di poterlo trasportare in di Brunsvich Ernesto Augusto, Vescovo d’Onasburg, tata il 27 novembre 1688 e il disegno relativo è del 13 località più sicura e sopra un’acqua più costante cioè 13 Il quadretto era l’unità di misura della quantità d’ac- nell’agosto 1685 il poeta Francesco Maria Piccioli gennaio successivo; di esso trovasi una copia esegui- sulla loro nuova roggia e il 23 ottobre 1612 il Consiglio qua veicolata in un canale: era definito come la quanti- compose un libretto dal titolo L’Orologio del Piacere, ta il 2 febbraio 1688 (m.v.) da Giovanni Roccatagliata dei Dieci concesse a Zaccaria Contarini e f.lli fu Ser tà d’acqua passante per una sezione quadrata avente dove descrisse, sebbene con modi ridondanti, tutte in ACCP, Sezione Mappe e disegni, Mappa 6.8.1. Paolo di trasportare due poste di molini con tutte le il lato di 1 piede. Per la complessa questione relativa le feste che furono organizzate per la presenza dell’il- sue ragioni che al presente possiedono sopra il fiume alla validità del quadretto come unità di misura della 22 ASVE, PSBI, Processi, b 437 (ex 23) lustre ospite, comprendenti banchetti, naumachie e Brenta, nel nuovo ghebbo dell’acqua nella Villa di Piaz- portata di un canale, vedi Curci A., Origine ed evoluzio- 23 messe in scena di opere musicali. ACCP, b. 296. La Supplica fu presentata il 26 agosto ne della roggia Rosà, Cartigliano (VI), 2014, pp. 54-56. zola ultimamente da essi condotta (ACCP, busta 167). 1685. 3 Contarini P., op. cit., pp. 208-209. 8 14 Sino alla fine del XIX secolo veniva denominato ASVE, PSBI, Processi, b 437 (ex 23). A seguito della 24 La richiesta del Contarini venne discussa a lungo tra 4 ACCP, Sezione Mappe e disegni, Mappa 6.6.1. Il di- Ponte delle Asse un antico passo sul Brenta corrispon- Supplica presentata da Marco Contarini ai Provveditori il Senato veneziano e le magistrature coinvolte nell’o- segno fu realizzato il 25 giugno 1662 dal perito Giusto dente all’attuale ponte di Fontaniva. sopra i Beni Inculti l’11 agosto 1664, venne realizzato perazione, ovvero il Magistrato alle Acque e i Provve- Dante. Una conferma della ricerca da parte di Marco dal perito Francesco Alberti il disegno relativo, datato 15 Il disegno fu realizzato dal perito ordinario France- ditori sopra i Beni Inculti, ma il 18 dicembre 1688 non Contarini di altre acque da far confluire nella sua roggia 14 settembre. Una copia di esso a firma Domenico sco Fiorini il 18 novembre 1671. E’ presente in ACCP, si era ancora giunti ad alcuna decisione. è costituita da alcune indicazioni presenti nella mappa Rizzi trovasi in ACCP, repertorio mappe 6.6.2. L’Inve- repertorio mappe 6.7.1. in una copia realizzata da Isep- e rappresentate dalle manine, come ad esempio “Fos- 25 Il canale della Brentella era un corso d’acqua artifi- stitura giunse il 22 dicembre dello stesso anno. po Cuman il 10 luglio 1691. ciale che collegava il fiume Brenta al Bacchiglione. sa per la quale si potrà condurre l’acqua delli Campazzi 9 Contarini P., op. cit. pag. 232. 16 ASVE, BI, Investiture, b 386. Nella Supplica rivolta nella Martinella” (quest’ultima affluente della Contari- 26 Camerini P., Piazzola, Padova, 1902, pp.56. na), ed ancora “Qui per questa fossa si potria voltar 10 L’orsoglio alla bolognese era una macchina idraulica ai PSBI il 30 aprile 1672 Marco Contarini chiedeva il l’acqua nella Roza Maestra in tempo che non serve alli complessa che consentiva di produrre un filato di seta permesso di costruire nella villa di Piazzola sopra le 27 ASVE, BI, Processi, b 437 (ex 23). Molini invece di lasciarla cadere in Brenta”. di particolare qualità; con essa la seta grezza veniva acque di mia ragione un edificio da Cartiera per poter 28 Ibid. La Supplica fu presentata il 17 settembre 1694 ritorta ottenendo rapidamente grandi quantità di filati quella far lavorar in tempi quando non lavorano li miei 5 Non abbiamo riscontro di ulteriori richieste d’acqua e l’Investitura giunse il 26 febbraio 1694 (m.v.) molto sottili, uniformi e resistenti. Vi si produceva un molini, et edificio da seda… effettuate dai Contarini tra il 1610 e il 1662: è certo 29 La mappa si trova in ACCP, repertorio mappe 7.8.4. prezioso semilavorato detto orsoglio o organzino adat- 17 tuttavia che la famiglia abbia in quell’arco di tempo po- Ibid. L’Investitura venne concessa il 28 settembre to a comporre l’ordito di tessuti di gran pregio come i Fu commissionata da Alvise Contarini primo, zio, e dai tenziato la roggia, poiché essa nella mappa del 1662 1672. drappi e i rasi veneziani. suoi nipoti, i fratelli Alvise e Alvise secondo Contarini appare incrementata negli apporti grazie alla confluen- 18 Camerini P., op. cit., pag. 233. con la finalità di identificare l’intera proprietà; porta la 11 za di altri canali. La produzione del filato di seta constava di numero- data del 30 aprile 1788. 19 La pila da riso era un opificio nel quale era presente 6 se fasi. In primo luogo vi era la coltivazione dei bachi Della roggia Candola si è già detto nel capitolo 30 da seta, nutriti con le foglie del gelso, che si svolgeva una macchina idraulica che, mediante dei grandi pistoni Il disegno si trova in ACCP, Sezione Mappe e dise- precedente. Le rogge Grimana e Isacchina venivano solitamente nelle abitazioni rurali. Seguiva la trattura, mossi dall’acqua attraverso la ruota, liberava il chicco di gni, Mappa 7.9.6. Fu realizzato il 16 ottobre 1796 dal estratte entrambe dal fiume Brenta, la prima a nord di complessa serie di operazioni finalizzata alla dipanatu- riso grezzo (risone) dal pericarpo e dal tegumento. perito pubblico Giovanni Antonio Businari su commis- Nove, la seconda tra Nove e Friola, mentre la roggia sione di Alvise primo Contarini. ra del filo di seta dal bozzolo in cui si era rinchiuso il 20 Martinella, anch’essa estratta dal Brenta, in un sito ASVE, PSBI, Processi, b 437 (ex 23). La Supplica fu baco: nei tempi più antichi anche questa fase si svol- 31 posto a sud delle altre due, prendeva nel primo tratto presentata il 5 dicembre 1687. L’Investitura giunse il Camerini P., Piazzola, Padova, 1902, pp. 37-38. geva nelle abitazioni rurali, poi a partire dal seicento sino a Carmignano il nome di Molina. La roggia Gior- 2 maggio 1689. Il disegno relativo alla richiesta, realiz- 32 venne accentrata in opifici specializzati, le filande. Ibid. dana nasceva invece a Camazzole da due risorgive. zato dal perito Antonio Benoni, è datato 22 dicembre Infine vi era la fase della filatura-torcitura, nella quale

34 35 4 IL PERIODO DEI CAMERINI

4.1. Il periodo di Silvestro e Luigi Camerini Via Altinate, e che divenne dopo il 1861 la sua dimora padovana4. Nel 1866, grazie alle Con l’acquisto avvenuto il 30 ottobre ingenti elargizioni rivolte a enti e istituzioni 1852 da parte del duca Silvestro Camerini ecclesiastiche, ricevette come benemeren- dell’intera proprietà di Piazzola appartenuta za da parte del Papa Pio IX il titolo di Duca. ai Contarini, comprensiva della roggia omo- In fin dei conti Silvestro non era veramen- nima, si aprì per l’intera comunità del picco- te interessato alla attività agricola: la terra lo villaggio un nuovo periodo d’oro, grazie gli serviva quale garanzia per il complesso all’impulso dato alle attività industriali da reticolo di fidejussioni che garantivano in questa famiglia ed in particolare dalla figura solido il rapporto con le autorità pubbliche, del pronipote del duca, Paolo Camerini. era perciò un mezzo per ottenere appalti e Ma andiamo con ordine e dedichiamo liquidità. Perciò quando nel 1852 egli acqui- alcune righe alla descrizione del singolare stò dai Correr-Giovannelli il possedimento personaggio che diede inizio alla presenza di Piazzola, oggetto del suo interesse non cameriniana a Piazzola. fu tanto la villa, quanto il vasto latifondo ad Silvestro Camerini nacque a Castelbo- essa annesso che assommava a 5000 etta- lognese il 5 ottobre 1777 da una famiglia ri e che fu offerto in fidejussione al governo di modestissime origini1. Fu il classico self austriaco per ottenere l’appalto di esattorie made man: dalla povertà del lavoro di ca- e ricevitorie in molti centri del Veneto. Per riolante2 della prima gioventù passò grazie tale motivo egli qui, come negli altri siti, allo spirito d’iniziativa e, forse, ad una certa non investì nel miglioramento dei suoli e spregiudicatezza negli affari, alla ricchezza delle tecniche di produzione, ma si limitò del proprietario terriero. Le tappe della sua alla gestione di quanto esistente. Il duca carriera lavorativa si svolsero agli inizi nel Silvestro Camerini morì a Padova nel suo campo dei lavori pubblici: agli appalti per palazzo di Via Altinate il 4 dicembre 1866. la costruzione e riparazione di arginature si Non essendovi figli viventi, l’immensa ere- succedettero quelli per la costruzione delle dità che lasciava passò al nipote Luigi, figlio strade nello Stato Pontificio ed infine ven- del fratello Paolo Luigi5. ne l’ottenimento della gestione di esatto- Luigi Camerini, a differenza dello zio, si rie e ricevitorie del pubblico erario. Di pari impegnò in opere di miglioramento fondia- passo allo sviluppo delle attività imprendi- rio, volendo potenziare il rendimento dei toriali andò ampliandosi l’accumulo di pa- terreni di sua proprietà; in particolare nella trimoni fondiari mediante l’acquisizione di zona di Piazzola si adoperò per ottimizza- vasti latifondi, come quelli nel ferrarese, re l’irrigazione e ridare vitalità alle attività nel rodigino, nel polesine e ben presto in manifatturiere. Ed infatti mise mano alla altre aree del Veneto3: ricordiamo in que- riorganizzazione dell’intero sistema idrico sta sede anche l’acquisizione di uno tra i dell’area, aumentando la portata della rog- più antichi palazzi storici di Padova, ovvero gia Contarina, ed estese il controllo sulle quello dove aveva vissuto nel cinquecento altre rogge che erano presenti (roggia Moli- il cardinale Pietro Bembo, sito nella attuale na, Isacchina inferiore, Rezzonica, Grimana 36 37 nuova). Inoltre si impegnò nel restauro del- aveva perduto una parte della sua portata8. collocati uno a Piazzola, nell’area rurale a l’attenzione al settore sociale, attitudini che la villa, la quale nel corso del ventennio del- Luigi Camerini quindi chiese di poter ri- est della villa su una breve canalizzazione aveva manifestato già al tempo degli studi la sua gestione riacquistò, almeno in parte, pristinare i due quadretti d’acqua della rog- derivata dal ramo principale della roggia universitari con una tesi dal titolo I doveri l’antico decoro. gia Quadretti, investiti nel lontano 1671, Contarina, l’altro in località Tremignon, sul- del ricco proprietario di fronte alla ricchezza ma non solamente. Infatti aveva in mente lo scolo Porretta, derivato anch’esso dalla nazionale e ai lavoratori del suolo14. di sviluppare l’attività manifatturiera a Piaz- roggia Contarina10. Egli infatti realizzò grandi lavori di bonifi- 4.2 Il potenziamento della roggia Conta- zola e di operare al fine del miglioramento Del Canapificio non se ne fece nulla poi- ca nel delta padano e introdusse migliorie rina e della roggia Quadretti fondiario; sebbene già fossero in funzione ché nel frattempo ne era stato aperto uno a negli altri possedimenti, ma fu a Piazzola la filanda, l’incannatoio, quattro torcitoi per Montagnana, invece il potenziamento della che manifestò appieno le proprie capacità In particolare Luigi con una documenta- la seta, il maglio, il follo da panni, la pila da roggia Contarina fu realizzato in ogni caso agricolo-imprenditoriali iniziando grandiosi ta relazione rivolta alla Regia Prefettura di riso, una tintoria ed il mulino, egli pensava grazie all’autorizzazione giunta con Decre- lavori che trasformarono profondamente Padova il 18 giugno 1870 chiese di poter in particolare all’apertura di un grande sta- to Reale nel 1878 che commutava l’uso le condizioni di vita della popolazione. Basti riattivare la roggia Quadretti che all’epoca bilimento per la produzione di filati di cana- industriale dell’acqua in uso irriguo al fine pensare che il numero di abitanti salì rapida- era priva d’acqua6. La roggia Quadretti era pa e lino animato da una turbina idraulica di irrigare nuovi fondi in comune di Presina, mente da 1.900 unità nel 1890 a oltre 4.000 il condotto costruito dal Procuratore Mar- funzionante, ovviamente, con l’acqua della Piazzola e Campo San Martino in aggiunta nel 1914 e che nel piccolo borgo agricolo co Contarini nel 1671, che, prelevando sua roggia. In campo agricolo inoltre pro- a quanto accordato nel 187211. vennero da lui costruite in una decina d’an- due quadretti d’acqua dal fiume Brenta a gettava la conversione di 104 ettari circa di ni un centinaio di case coloniche destinate nord di Grantorto all’altezza del Ponte delle arativo e pascolo in prato stabile irrigato e Luigi morì a Padova il 16 giugno 1885. A all’abitazione dei lavoratori ed inoltre bagni Asse, andava a incrementare la roggia Con- la riduzione di circa 34 ettari in risaia. Per questa data erano attivi a Piazzola i seguen- pubblici, scuole ed asilo infantile, l’Ambu- tarina; l’occasione della sua escavazione fu realizzare questi suoi progetti aveva biso- ti opifici: 1 mulino da grano a 9 palmenti, latorio medico, un albergo, il municipio ed l’impianto da parte del Contarini di un orso- gno di potenziare la roggia che giungeva 2 pile da riso con 48 pistoni, 2 magli da altro ancora. In altre parole il Camerini inter- glio alla bolognese a Piazzola, per il funzio- a Piazzola, perciò oltre al ripristino della ferro con 6 fucine, 1 sega da legname, 2 venne nella nuova sistemazione urbanistica namento del quale necessitava potenziare roggia Quadretti egli chiese il permesso di gualchiere, 1 tintoria per lane, fili e mezze di Piazzola, cosa che si rendeva necessaria la roggia alimentatrice7. raccogliere in un unico alveo le acque che lane, 1 filanda con 130 bacinelle a vapore, a causa delle trasformazioni economico- La disattivazione della roggia Quadretti nascevano spontaneamente tra la sponda 1 filanda con 130 bacinelle e 1 filatoio ad sociali che avvenivano in quegli anni, pro- era stata causata da una importante ope- destra del Brenta e il nuovo argine di ritiro acqua. Essi davano lavoro in totale a 400 ponendo e realizzando uno schema urbano ra realizzata qualche anno prima dal Genio a Carmignano, ed ancora di estrarre altra persone12. costituito da una griglia di strade rettilinee Civile del Regno d’Italia. Infatti nel corso acqua direttamente dal fiume nel sito in cui che si intersecavano ortogonalmente, all’in- dei due secoli precedenti le ripetute eson- recentemente era stata costruita una diga, terno del quale trovavano posto la storica dazioni del Brenta, succedutesi a distanza facendole confluire tutte nella roggia Qua- 4.3. Il periodo di Paolo Camerini villa, le fabbriche, le aree abitative, ed inol- di poco tempo le une dalle altre, avevano dretti, quindi nella roggia Contarina. Si trat- tre una serie di fabbricati destinati ai servizi via via distrutto la sponda destra del fiume, tava di una notevole massa d’acqua, pari a Nel 1885, alla morte di Luigi Camerini, sociali15. estendendone l’alveo sino a ridosso alle circa m3 2,174/sec. l’immenso suo patrimonio passò intera- Se in campo agricolo il nostro si dedicò a aree abitate. Perciò il Genio Civile nel 1867 Ottenuta il 12 marzo 1872 la conces- mente al figlio sedicenne Paolo13. Con la opere di miglioramento agrario, introducen- aveva realizzato importanti opere di con- sione richiesta con validità di trent’anni, si nuova gestione iniziò per Piazzola un perio- do nuove colture e sistemando canali irrigui tenimento a difesa dei paesi di Grantorto mise mano alla nuova opera9. do di eccezionale rinascita economica e di e di drenaggio, sul fronte industriale intra- e Presina tra le quali la costruzione di un notevole sviluppo industriale che portarono prese alcune originali iniziative impiantando nuovo argine di ritiro del fiume, la qual cosa La roggia Quadretti così potenziata la cittadina ad essere riconosciuta già nel una serie di fabbriche destinate a prodotti aveva eliminato definitivamente la bocca di prese il nome di roggia Camerina. 1890 il maggior polo industriale della Pro- innovativi. derivazione della roggia Quadretti: da quel vincia di Padova. Il merito di tale espansio- In tempi successivi Paolo impiantò gli momento l’alveo della roggia era rimasto La maggiore disponibilità di acqua servì ne è da ascrivere totalmente a Paolo Came- stabilimenti di seguito riportati, la cui dislo- completamente all’asciutto e la roggia Con- inoltre al Camerini per mettere in funzione rini, figura di notevole spessore sia per gli cazione risulta bene in evidenza nella map- tarina, che animava gli opifici di Piazzola, due trebbiatoi azionati da ruota idraulica, interessi nel campo dell’industria che per pa di figura 14. 38 39 dismesso il filatoio-torcitoio nel quale si da quella del 1 settembre 1886 nella quale svolgevano le fasi terminali della produ- Paolo denunciava alla Regia Prefettura di zione del filato serico (filatura e torcitura), Padova che il grande progetto di irrigazio- seguendo in questo una tendenza genera- ne, presentato dal padre Luigi, si era reso lizzata a tutto il Veneto. irrealizzabile anche a causa delle ricorren- Continuarono a funzionare anche gli opi- ti eccessive magre del fiume Brenta nella fici ubicati a est della villa, i quali tuttavia stagione estiva, le quali limitavano a ben nel triennio 1893-96 furono traslati per far poca cosa le erogazioni della nuova bocca posto al nuovo ponte sulla roggia, il Ponte Quadretti18. Allo scadere della concessione Plinio, edificato nell’ambito di lavori di siste- del 1878, questa venne rinnovata per altri mazione e ampliamento della villa stessa. trenta anni19. A seguito di ciò scomparve l’edificio che In tal modo il giovane industriale assicu- aveva ospitato il filatoio-torcitoio da seta e, rò alla roggia Contarina la portata costante sulla riva opposta, il follo, mentre la seghe- che necessitava ai suoi stabilimenti, razio- ria fu ampliata e spostata in un edificio di nalizzando e rendendo più efficiente la di- nuova costruzione più a sud. stribuzione dell’acqua. Al termine di tali mutamenti rimasero a Tuttavia il campo in cui operò una gran- est della villa sulla riva sinistra della roggia de innovazione, in conformità con i tempi il mulino, la pila da riso e un follo da panni, nuovi, fu quello tecnologico. Infatti al fine mentre sulla riva destra il maglio andò ad di sfruttare in modo più efficace la forza occupare anche gli spazi precedentemente dell’acqua, nei siti in cui andava costruen- destinati alla segheria17. do nuovi impianti installò turbine idrauliche al posto delle ruote a pale, mentre sostituì progressivamente queste ultime degli im- 4.4. Sistemazione della roggia Contarina pianti vecchi; le turbine idrauliche consenti- e della roggia Quadretti-Camerina vano a parità di portata d’acqua di ottenere rendimenti di gran lunga maggiori. Fig. 14 - Planimetria del centro di Piazzola nel 1924 (da Camerini P., op. cit., allegato 13) La costituzione di un vero e proprio polo industriale operata a Piazzola da Paolo Ca- • Uno iutificio nel 1890 per la produzione ubicate in un’area a sud del paese. merini nella seconda metà dell’ottocento 4.5. Le centrali elettriche di tela e sacchi di iuta da imballaggio, • Una fabbrica di conserve alimentari negli poté avvenire grazie all’utilizzo delle acque ubicato a sud della filanda, tra gli attuali anni a cavallo del nuovo secolo, trasfor- della roggia Contarina, arricchita per me- Ma in quegli ultimi decenni del XIX se- Via Rolando da Piazzola e Viale Silvestro mata in seguito in essiccatoio di tabacchi. rito del padre Luigi da quelle della roggia colo i progressi scientifici si susseguivano Camerini16. Camerina. Per realizzare il proprio progetto con estrema rapidità e la tecnologia progre- • Una fabbrica per la produzione di conci- Oltre a questi di nuovo impianto, conti- industriale Paolo intervenne sul tracciato diva offrendo sempre nuovi strumenti alla mi chimici per l’agricoltura e di colle (i nuarono a svolgersi i processi produttivi che della roggia attuando successive razionaliz- produzione industriale. L’energia cinetica cui scarti di lavorazione venivano ado- erano attivi nelle immediate vicinanze della zazioni e ramificazioni in modo da servire dell’acqua poteva essere trasformata in perati per la produzione dei concimi) nel villa da alcuni secoli. i vari impianti che andava allestendo. Le energia elettrica accoppiando ad una turbi- 1891. Fu edificata a est della Villa lungo La filanda, che era stata allestita alla fine portate rimasero quelle precedenti, tranne na idraulica una dinamo. la vecchia via per Camisano dove passa- del settecento nei locali che avevano ospi- che l’uso dell’acqua della roggia Camerina Come avveniva dappertutto, a Piazzola va la roggia Contarina. tato il Loco delle Vergini, venne ampliata venne nuovamente commutato da irriguo Paolo Camerini utilizzò in un primo mo- • Una fornace da laterizi nel 1890, segui- nel biennio 1889-90 e rimase in attività in industriale grazie ad una serie di peti- mento l’energia elettrica a corrente con- ta successivamente da un’altra da calce per molti anni ancora. Viceversa venne zioni e successive concessioni, ad iniziare tinua prodotta dall’acqua esclusivamente 40 41 per l’illuminazione elettrica degli ambienti produzione (prevalentemente di notte). L’ultima a vedere la luce nel 1925 fu la co- 4.6. Gli anni della decadenza interni delle fabbriche, degli uffici ammini- siddetta centrale Opifici Minori. In parallelo strativi e della villa20. Qualche anno dopo, Come affermato poc’anzi, la prima ad con quello dello Iutificio (centrale Rolando) Quando la crisi dell’economia mondiale nel 1907, egli dotò di illuminazione elettri- essere costruita nel 1915 fu la centrale di esisteva in centro a Piazzola un altro impian- del 1929 raggiunse l’Italia, fece sentire i ca la piazza e le vie principali del paese. Isola di Carturo. Di essa si è preferito illu- to situato ad est della Villa, presso gli opifici suoi morsi anche a Piazzola dove i grossi in- Per giungere ai motori elettrici fu neces- strare in modo particolareggiato in un capi- minori, ovvero quel complesso di opifici del vestimenti effettuati negli anni precedenti sario attendere la diffusione sul mercato tolo specifico, in quanto la sua esistenza è quale facevano parte la segheria, il mulino non poterono essere compensati in modo dei generatori a corrente alternata, i quali legata alla presenza del bacino idrico che le ed il maglio. Divenuto anch’esso obsoleto, adeguato dai ricavi; da questo momento consentivano di trasportare l’energia elet- fu scavato a lato. il Camerini decise nel 1925 di sostituirlo con iniziò la decadenza dell’impero manifattu- trica a distanza. A questo punto le fabbri- La seconda in ordine di tempo fu la cen- uno di più moderna concezione, di tipo idro- riero di Paolo Camerini. che cameriniane furono dotate di macchi- trale Rolando realizzata nel 1918 in occasio- elettrico, demolendo il vecchio stabile e co- Per prima egli dovette cedere nel 1930 ne operatrici mosse dall’elettricità e, data ne della costruzione della nuova sala filatura struendone uno nuovo sullo stesso canale la Fabbrica di Concimi, tre anni dopo fu la la loro continua espansione, non bastando dello Iutificio; vennero demolite le vecchie ma più a valle del precedente. Anche questa volta dello Iutificio, e contemporaneamen- quella derivata dall’acqua della roggia, fu turbine qui esistenti risalenti ad una decina volta venne modificato il corso della roggia te vennero ridotte le altre attività. sottoscritto un contratto con la SADE per d’anni prima e modificato il ramo della rog- a valle del ponte Plinio con la costruzione di Dopo la morte di Paolo, avvenuta nel la fornitura di energia elettrica suppletiva21. gia Contarina a servizio dello Iutificio, facen- un ponte canale in cemento armato lungo 1937, il figlio Luigi proseguì le cessioni dei Il passo successivo del Camerini fu a do in modo che sottopassasse mediante circa 120 metri che portava l’acqua in un ba- vari impianti, finché tutto il patrimonio ca- partire dal 1915 il progressivo affrancamen- due gallerie con volta a botte il nuovo repar- cino posto di fronte alla centrale. Un nuovo meriniano di Piazzola venne smembrato e to dalle piccole turbine dislocate nei pressi to e la vicina Via Rolando (da cui il nome del- canale di scarico, sottopassante la strada progressivamente gli stabilimenti cessaro- degli stabilimenti e viceversa la costruzione la nuova centrale). L’acqua confluiva quindi comunale immediatamente a valle del sal- no l’attività. di una serie di vere e proprie centrali idroe- in un nuovo bacino presso il quale fu posto to, immetteva l’acqua nel canale di scarico Le centrali elettriche furono smobilitate lettriche; la prima di esse trovò posto nella l’edificio della centrale; qui trovarono posto dello Iutificio. L’impianto idroelettrico vero e nel 1962 a seguito della nazionalizzazione sede dell’antico mulino sito a Isola di Cartu- due turbine che sfruttavano un salto d’acqua proprio consisteva in una turbina a reazione dell’energia elettrica e gli stabili passarono ro (località Presina) lungo la roggia Contari- di circa 7,37 metri. Per ottenere tale salto quadrupla, formata dall’abbinamento di due in mano a privati e al Comune di Piazzola na, del quale si è parlato altrove nel presen- venne inoltre abbassato il letto della roggia turbine ad asse orizzontale che sfruttava un (centrale Rolando). Nel 2007 il Consorzio di te saggio22. Ad essa negli anni successivi di metri 1,50, poiché originariamente il salto salto di metri 7,00 (aumentati rispetto ai me- bonifica Brenta ha acquistato lo stabile della ne seguirono altre tre. ivi presente era di metri 5,5023. tri 5,50 precedenti). Questo nuovo impianto, centralina di Isola”. collegato in parallelo con la centrale Rolan- A conclusione della complessa operazio- Seguì qualche anno dopo, nel 1922, la do, aveva funzione di riserva ed era integra- ne, che aveva comportato tra l’altro la risi- centrale Garibaldi, edificata nel 1922 pres- tivo ad essa25. stemazione della roggia Contarini da Isola so la fabbrica di Concimi; anche qui esiste- di Carturo a Piazzola, la ridefinizione delle vano dai primi anni del novecento due tur- pendenze, la deviazione di alcuni tratti del bine ormai obsolete e di basso rendimento percorso, le centraline si presentavano col- che si decise di sostituire con un impianto

legate in serie da nord a sud, secondo la di moderna concezione. All’uopo venne co- 1 Per la figura di Silvestro Camerini vedi Camerini P., 4 Attualmente palazzo Bembo Camerini è sede di sequenza che iniziava a Isola di Carturo con struito un nuovo edificio, spostato di circa Piazzola, op. cit., pp. 39-43. Un saggio particolareg- Comandi Militari e del Museo della Terza Armata con documenti e cimeli della Prima Guerra Mondiale. la centrale di Isola e proseguiva a Piazzola 80 metri dalla fabbrica di Concimi e posto giato trovasi in Grandi P., Silvestro Camerini, www. castelbolognese.org. 5 Luigi, rimasto orfano di padre in tenera età, fu alle- con la centrale Garibaldi, quindi la centrale sulla riva sinistra della roggia, che servì ad 2 Il cariolante era un manovale addetto al trasporto di vato dallo zio Silvestro. I rapporti tra i due si guasta- Rolando ed infine la centrale Opifici. Ultima ospitare due turbine doppie ad asse oriz- materiali con la carriola. rono a causa della partecipazione del nipote ai moti risorgimentali del 1848 e vennero ricuciti solo dopo operazione fu l’escavazione a Isola di Car- zontale. Vennero inoltre modificate le pen- 3 Tra le varie acquisizioni sono da annoverare nel fer- molti anni in prossimità della morte del duca. rarese la tenuta Diamantina dal marchese Luigi Lomel- turo di un grande bacino a lato della roggia denze della roggia, portando il salto da 2,00 6 lini, nel polesine l’isola nel delta del Po, che più tardi ACCP, busta 167. con funzione di polmone per l’accumulo di metri a 2,50 metri. Il nome di centrale Gari- venne denominata Polesine Camerini, dall’Impero 7 Per la vicenda legata alla edificazione dell’orsoglio acqua quando le centraline riducevano la baldi deriva dalla via adiacente24. Asburgico. alla bolognese vedi cap. 3. 42 43 8 ACCP, busta 311. 17 Susa A.,Storia di un borgo a vocazione manifatturie- ra, op. cit., pag. 19. 9 ACCP, busta 167. Con il Decreto Reale del 12 marzo 1872 Luigi Camerini ottenne di derivare m3 1,66/sec 18 ACCP, busta 167. di acqua dal fiume Brenta e 3m 0,224/sec da fontane 19 Ibid. La concessione trentennale del 27 giugno risorgive. Questa nuova acqua, aggiunta ai m3 0,290/ 1878 scadeva nel 1908. Con il Decreto Reale del 28 lu- sec dell’antica investitura veneziana del 1671, aumen- glio 1911 essa venne rinnovata per altri trent’anni per tò la portata della roggia Quadretti a m3 2,174/sec. consentire al Camerini di produrre mediante due salti 10 Tremignon è una località a sud di Piazzola. susseguenti di metri 2 di metri 5,50 la forza motrice di 11 ACCP, busta 311. La nuova autorizzazione che con- cavalli dinamici 159,40 per dare moto a vari opifici e sentiva al Camerini di utilizzare l’acqua già investita cioè una filanda, una fabbrica di concimi, una fabbrica non più per il funzionamento del canapificio, bensì a di conserve alimentari ed altri minori in rinnovazione scopo irriguo, porta la data del 27 giugno 1878. della concessione assentita col R.D. 27 giugno 1878. 20 12 Susa A., Storia di un borgo a vocazione manifattu- ACCP, busta 206. La prima fabbrica ad essere illu- riera, Padova, 2014, pag.10. minata elettricamente fu nel 1889 la filanda, seguita nel 1891 dallo iutificio. 13 Paolo Camerini ereditò dal padre un patrimonio 21 consistente in più di 100.000 ettari di terreno, parte La SADE (Società Adriatica di Elettricità) era una so- in Polesine, parte nel padovano, del quale assunse la cietà elettrica privata fondata nel 1905 a Venezia dal piena gestione all’età di appena 21 anni. conte Giuseppe Volpi di Misurata, la quale in seguito a successive espansioni divenne una delle cinque mag- 14 Per Paolo Camerini vedi A.AA.V.V. Dizionario Bio- giori produttrici di elettricità in Italia negli anni tra le grafico degli italiani, Vol. 17, Treccani, 1974 due guerre mondiali. 15 A fine ottocento in altre località italiane e fuori dall’I- 22 Per una descrizione dettagliata di quanto attinente talia si era cercato di dare risposta alle problematiche all’impianto del sito di Presina, vedi capitolo 7. Silvestro Camerini generate dall’industrializzazione creando dei villaggi 23 operai secondo modelli diversificati. Paolo Camerini, ACCP, busta 167. conoscendo tali esperienze, a Piazzola le applicò e le 24 Ibid. La domanda relativa alla costruzione della cen- adeguò alla realtà in cui operava, trovando soluzioni trale è datata 15 luglio 1922. personali e innovative. 25 Ibid. La domanda relativa alla costruzione della cen- 16 La filanda era stata allestita nella seconda metà del trale è datata 1 novembre 1925. settecento nei locali che precedentemente avevano ospitato il Loco delle Vergini.

Paolo Camerini 44 45 5 ROGGIA QUADRETTI

Per procedere con maggiore chiarezza, esondazioni distrussero via via la sponda ci è sembrato opportuno riassumere nel destra del fiume sino a far sparire anche la presente capitolo le notizie riguardanti la bocca di erogazione della roggia Quadretti. roggia Quadretti Camerini, che altrimenti si Per evitare danni alle popolazioni di Gran- trovano sparse nelle pagine precedenti del torto e Presina, il Genio Civile nel 1867 re- presente saggio. alizzò alcune opere di difesa, tra le quali la Nel 1671 Marco Contarini ottenne dai costruzione di un nuovo argine di ritiro del Provveditori sopra i Beni Inculti l’autorizza- fiume, ma così facendo eliminò definitiva- zione a edificare a Piazzola un setificio del mente la bocca di erogazione della roggia tipo orsoglio alla bolognese e a incremen- Quadretti e questa rimase completamente tare la portata della sua roggia estraendo all’asciutto2. due quadretti d’acqua direttamente dal Qualche anno dopo, nel 1872, Luigi Ca- fiume Brenta. Il sito di estrazione si tro- merini pensò di ripristinare i due quadretti vava in territorio di Carmignano ai confini del condotto, aggiungendo ad esso in ogni con Fontaniva sopra i beni di Cà Contarini caso altra acqua, proveniente in parte di- nei pressi della località detta Ponte delle rettamente dal fiume, in parte da risorgive, Asse. Nel disegno di figura 10 si vede che sino a raggiungere una portata complessiva il condotto si dirigeva verso sud, sottopas- di m3 2,174/sec.; questa maggior portata, sava per due volte mediante ponti canale che serviva per potenziare la roggia Con- la roggia Martinella e, giunto a Grantorto, tarina, sarebbe stata utilizzata dal Cameri- univa le proprie acque a quelle della roggia ni per azionare le macchine di un grande Contarina a valle dei mulini che i Contarini stabilimento per la produzione di filati di possedevano in tale villaggio. I particolari canapa e lino che aveva in mente di apri- della bocca di derivazione si ricavano da un re a Piazzola, nonché per la conversione di disegno del 17961: all’epoca l’acqua veniva 104 ettari circa di arativo e pascolo in prato estratta da un ramo secondario del fiume, stabile irrigato e per la riduzione di circa 34 dove una palificata in legno collocata all’in- ettari in risaia3. Dello stabilimento industria- terno dell’alveo convogliava il liquido verso le non se ne fece nulla, perciò l’acqua in il nuovo canale. questione venne utilizzata esclusivamente a fini irrigui. Il condotto testé descritto sarà deno- minato in seguito roggia Quadretti. La roggia Quadretti così potenziata prese il nome di roggia Quadretti Came- La portata della roggia non si mantenne rina, o semplicemente Camerina. costante negli anni, anzi, vuoi a causa del- le oscillazioni della portata del fiume, vuoi Il rifacimento della nuova bocca della per il verificarsi spesso delle piene dello roggia Quadretti Camerina venne realizzato stesso, si presentò ripetutamente inferio- in un sito diverso dal precedente (Fig. 15)4. re a quanto avrebbe dovuto essere. Inol- Quando a Luigi Camerini successe il fi- tre nel corso del XIX secolo le numerose glio Paolo, la portata della roggia non subì 46 47 Fig. 15 - Antiche prese della roggia Quadretti Camerini in fondo a Via Boschi al confine tra Fontaniva e Carmignano di Brenta

mutamenti, tranne che l’uso dell’acqua scadere della concessione ottenuta dal pa- venne nuovamente commutato da irriguo dre, questa venne rinnovata per altri trenta in industriale grazie ad una serie di petizio- anni5. ni e successive concessioni; nel 1878, allo

1 Il disegno si trova in ACCP, Sezione Mappe e di- vole abbassamento del letto del fiume, conseguenza segni, Mappa 7.9.6. Fu realizzato dal perito pubblico delle massicce escavazioni di inerti in alveo avvenu- Giovanni Antonio Businari il 16 ottobre 1796 su com- te negli anni passati, tale manufatto è collocato ora missione di Alvise Primo Contarini al fine di illustrare il a quota notevolmente elevata, come d’altronde è av- percorso della roggia denominata Acqua dei Quadret- venuto per altre prese irrigue presenti nel territorio. ti. Tale situazione fu spesso portata ad esempio dal cav. 2 ACCP, busta 167 e 311. Giuseppe Dellai, Presidente del Consorzio di bonifica 3 ACCP, busta 167. “Pedemontano Brenta” negli anni 1995-2004, il quale si batté affinché venissero definitivamente a cessare 4 Oggi è ancora presente lungo il fiume Brenta, le escavazioni nell’alveo del Brenta. benché in stato di abbandono, il manufatto di presa della roggia Quadretti Camerina. A seguito del note- 5 ACCP, busta 167. 48 49 6 ACQUA E GIARDINO

Nel complesso di fabbrica delle ville ru- semplice brolo (frutteto), situato a nord-est rali che numerosissime furono edificate a della villa, nel luogo ove successivamente partire dalla seconda metà del cinquecento troveranno posto le scuderie e le peschie- nell’entroterra veneziano, un ruolo premi- re. Di giardino si può parlare a partire dal- nente spettava al giardino, luogo destinato la seconda metà del seicento, all’epoca di all’otium del proprietario, ove dedicarsi a Marco Contarini: alcune mappe custodite gradevoli letture, dotte conversazioni con gli presso l’Archivio Contarini Camerini di Piaz- ospiti di passaggio, esclusivi giochi e svaghi. zola documentano la sua presenza e ce lo Piccolo o di grandi dimensioni, il giardino fu mostrano allocato sul retro della villa e co- sempre presente, facendo da cornice alla stituito da quattro semplici aiuole geometri- fabbrica in muratura e raccordando questa che disposte in sequenza e parallele al lato con il paesaggio agrario circostante. nord di essa (Fig. 16)1. Testimonianze di Altra presenza costante, teorizzata per visitatori dell’epoca descrivono la presenza altro da , il quale raccoman- di cedrate, labirinti, luoghi ombrosi, grotte, dava di scegliere il luogo della costruzione fonti e cadute d’acqua. Insieme al giardino opportunamente nei pressi di un fiume o le mappe descrivono alcune peschiere, si- dove fosse possibile realizzare una canaliz- tuate a est e a nord della villa, suggestivi zazione, era rappresentata dall’acqua. Uti- bacini d’acqua che dovevano contribuire lizzata nell’economia dell’azienda agricola, alla spettacolarità dell’ospitalità del Conta- della quale la villa padronale era il cuore, a rini: pensate per essere teatri d’acqua, vi fini utilitaristici, ovvero per l’irrigazione del- si svolgevano infatti scenografiche nauma- le colture e per fornire forza motrice agli chie, ove si simulavano battaglie navali tra eventuali opifici, nelle immediate vicinanze della fabbrica il suo uso era estetico, servi- va cioè ad alimentare fontane, peschiere, ecc., che del giardino erano il corollario. Il complesso architettonico dei Contarini di Piazzola rientra in questo quadro. L’acqua era fornita sin dalla seconda metà del XVI secolo dalla roggia Contarina che passava proprio dinanzi alla villa, la quale dopo aver irrigato prati, coltivi e risaie, si dava ad azio- nare gli opifici posti ad est di essa e pro- seguiva poi verso il fiume Brenta nel quale riversava le sue acque. Ma non mancava l’utilizzo a fini estetici, poiché anche que- sta come moltissime altre ville era dotata di giardino del quale l’acqua era compo- Fig. 16 - Il giardino posto sul retro della villa di Piazzola costituito da quattro semplici aiuole geometriche disposte in sequenza al tempo di Mar- nente essenziale. La parte verde era origi- co Contarini, 25 giugno 1662. Disegno realizzato da Giusto Dante, part. nariamente costituita probabilmente da un (ACCP, Sezione Mappe e disegni, Mappa 6.6.1.) 50 51 spettacoli venatori ed esibizioni equestri. proceduto all’acquisizione, a metter mano successivamente sostituito dall’ingegnere Solo più tardi, nel XVIII secolo venne alla sistemazione delle aree verdi; egli nel Oblach4; nacque così un grande parco all’in- trasformato anch’esso in giardino forma- 1868 affidò all’ingegnere Eugenio Maestri il glese che dalla villa si apriva verso la cam- le: nella grande mappa del 1788 lo si vede progetto per la riorganizzazione del giardino pagna, dominato dalla presenza di un lago, costituito da due aree circolari simmetriche antistante la villa, trasformando in prato il creato dalla confluenza delle acque raccolte all’asse longitudinale della villa, poste cia- sistema di aiuole e grandi parterres, e co- dalle risaie bonificate e dalle peschiere (Fig. scuna al centro di una serie di aiuole dispo- struendo sul lato ovest un tempietto com- 18). Altri elementi primari furono un’isolet- ste a raggiera e bordate da siepi (Fig. 13). memorativo del duca Silvestro. ta, eretta con il terreno di risulta derivante Tuttavia l’intervento maggiore si deve al dallo scavo del lago, peschiere ed un vasto Dopo decenni di abbandono e di deca- figlio di Luigi, Paolo Camerini; questi boni- ippodromo destinato allo svago sportivo di denza, l’intero complesso di Piazzola e ficò le antiche risaie poste a nord della villa un gentiluomo quale Paolo Camerini. Na- con esso gli spazi verdi ritornarono a vive- e ottenne così una vasta area di circa 120 turalmente furono messe a dimora nume- re nuovi fasti in seguito all’azione dei Ca- ettari da destinare a parco. Ne affidò la pro- rose piante con l’effetto di creare quinte merini. Fu Luigi, nipote di colui che aveva gettazione nel 1892 all’architetto Lupati, prospettiche alternate ad ampie radure e

Fig. 17 - Rappresentazione di una nauromachia al tempo di Marco Conta- rini, che si svolgeva nel bacino costituito dalla peschiera a lato della villa di Piazzola (da l’Orologio del Piacere di Francesco Maria Piccioli, op. cit.)

Venezia e i suoi nemici (Fig. 17). Ne l’Orolo- gio del Piacere di Francesco Maria Piccioli si legge: …scorrendo su quell’onde un Vascello da guerra con Vessilli Turcheschi minaccia- va l’eccidio de battezzati legni S’avanzava à gran passi à quella volta la Veneta Armata…2. Ma anche venivano organizzate feste nautiche e cene sull’acqua. Ancora il Pic- cioli descrive: …comparvero all’improvviso dall’onde tré Machine. La prima era figurata Nettuno asciso sopra d’una Conchiglia, tirato da due Cavalli marini; la seconda scortava Eolo à cavallo d’un Delfino, la terza rappresentava Anfitrite sopra d’altro Mostro consimile…3. Contemporaneamente lo spazio antistan- te la villa era destinato a semplice piazzale e spesso utilizzato come palcoscenico per Fig. 18 - Una bella immagine attuale del parco retrostante la villa di Piazzola. Con il materiale di scavo derivante dalla realizzazione del laghetto venne creata un’isola 52 53 filari di ippocastani, pioppi neri, querce e complesso costituito da villa e parco ven- robinie lungo tutto il perimetro del parco5. ne acquistato da un industriale del settore Va da sé che in un parco di questa natura farmaceutico, il professor Giordano Emilio l’acqua costituiva elemento indispensabile, Ghirardi, che si impegnò in una intensa sia per l’apporto idrico necessario alle pian- opera di restauro. Si deve a lui il rifacimento te arboree e alle radure erbacee, sia per il del parterre antistante la villa. contributo apportato alla creazione di sce- Successivamente il complesso passò nografie naturali e suggestivi effetti visivi; in proprietà alla Regione Veneto, la qua- e l’acqua era per l’appunto quella fornita da le ha inteso farne una delle sue principali canalette derivate dalla roggia Contarina, sedi in terraferma. Nel 2008 e nel 20014 delle quali una percorreva il periplo di tutta la Regione, dopo aver approvato il proget- l’area del parco, un’altra andava ad alimen- to di valorizzazione del parco predisposto tare il laghetto. dal Consorzio di bonifica Brenta sulla scor- Quando si fecero sentire le difficoltà ta di precedenti esperienze di ingegneria economiche dell’Amministrazione Cameri- naturalistica maturate nel corso degli anni ni, l’estensione del parco venne ridotta di (fossato delle antiche mura di Cittadella, poco meno di due terzi, passando da 120 a canali interni al parco di villa Imperiale di circa 45 ettari, con la rinuncia dell’ippodro- Galliera Veneta), ne ha affidato allo stesso mo e di altri elementi prospettici (Fig. 19). l’attuazione. Gli interventi hanno riguardato Seguì poi nei primi anni quaranta in gli specchi d’acqua interni al parco, alimen- concomitanza con il conflitto mondiale un tati dalla roggia Contarina, in particolare il secondo periodo di abbandono, durante il bocchetto Camerini nelle sue varie dirama- quale il parco subì un processo di degrado zioni, il lago interno e il suo isolotto, non- e la qualità e lo stato delle essenze presenti ché la stessa roggia Contarina compreso andarono declinando. il collegamento della stessa con il sistema Verso la metà dello scorso secolo il idraulico del parco.

1 Si tratta di due mappe custodite presso l’Archivio 3 Ibid. Contarini Camerini di Piazzola; la prima risale al 1662 4 ACCP, busta 260 e 56. e fu eseguita dal perito Giusto Dante (Sezione Mappe e disegni, Mappa 6.6.1.), la seconda del 1671 fu ese- 5 Businaro F. e Giulini P., Il parco e il Giardino di Villa guita dal perito Francesco Fiorini (Sezione Mappe e Contarini, in A.A.V.V., Villa Contarini. La Reggia Sere- disegni, Mappa 6.7.2.). nissima, 2010, Padova, pp.31-36. Fig. 19 - Planimetria del parco di villa Contarini nel 1930 circa: l’intera area rappresenta il parco primitivo realizzato da Paolo Camerini sul finire del secolo XIX, 2 Francesco Maria Piccioli, op. cit. mentre quella colorata in rosso è la parte rimasta dopo la successiva riduzione (ACCP, Sezione Mappe e disegni, Mappa 49 non catalogata) 54 55 7 BACINO E CENTRALINA ELETTRICA DI ISOLA

In località Presina nei pressi di Isola Man- in attività sino al 1907. A questa data esso tegna (comune di Piazzola sul Brenta) è pre- disponeva di tre ruote a pale del diametro sente un invaso artificiale posto lungo la rog- di m 4.50 e della larghezza di cm 60 che gia Contarina, denominato Bacino di Isola, muovevano tre palmenti, due per la maci- utilizzato attualmente dal Consorzio di Boni- nazione del granoturco ed uno per quella fica Brenta quale riserva d’acqua nel periodo del frumento, ma gli impianti erano in cat- irriguo. Ad esso è annesso un fabbricato che tive condizioni a causa della loro vetustà3. nel passato ospitava una centralina elettrica, Perciò l’Amministrazione Camerini decise completamente abbandonato e dismesso di sospenderne il funzionamento poiché sino a qualche tempo addietro1. la manutenzione sarebbe risultata onerosa Recentemente il Consorzio di Bonifica proprio in un periodo di condizioni poco fa- Brenta si è impegnato in una azione di re- vorevoli del mercato4. cupero storico-ambientale dell’area al fine Ma il salto d’acqua di m 2,30 ivi presente di valorizzare l’intero territorio e migliorarne ben si prestava alla produzione di energia la qualità. idroelettrica, che sarebbe stata di grande utilità alle industrie che Paolo Camerini ave- Il sito del quale ci stiamo occupando è va impiantato negli stessi anni a Piazzola. vocato ad attività manifatturiere e industria- li sin da tempi molto lontani, infatti qui esi- steva a partire dal 1610 un mulino da cerea- 7.1. La centrale elettrica li appartenente alla famiglia Contarini. Come illustrato in precedenza, Marco Paolo Camerini nel 1914 diede inizio alle Contarini, nonno del più famoso Marco Pro- pratiche per la variazione d’uso del mulino e curatore di San Marco, nel 1610 ivi trasferì degli impianti di Isola al fine di costruire nel- il mulino a tre ruote che precedentemente lo stesso sito una centralina elettrica, la cui si trovava a Carturo ed era alimentato dalla elettricità sarebbe servita ad azionare una roggia Candola; egli lo aveva acquistato dal- draga per lo scavo di inerti nella vicina cava la famiglia Obizi qualche anno prima, esat- di sabbia e ghiaia aperta da poco tempo a tamente nel 1598, con l’intento di utilizzare Carbogna, località sul fiume Brenta a nord di l’acqua che ad esso era intestata per soddi- Piazzola, nonché alle industrie di Piazzola5. sfare le esigenze irrigue dei fondi che pos- La centralina vide la luce nel 1915; un nuovo sedeva nel territorio e solo in un secondo fabbricato in sostituzione di quello del vec- momento pensò di riattivarlo, ma non nel chio mulino fu dotato di tre turbine idrauli- sito originario, bensì più a sud, esattamen- che del tipo a reazione ad asse orizzontale, te a Isola di Carturo (oggi Isola Mantegna) poste in tre diverse camere in muratura, in una località denominata Presina2. azionanti un alternatore trifase. Il salto d’ac- Il mulino passò successivamente ai Ca- qua a servizio delle turbine rimase lo stesso merini, quando nel 1852 il duca Silvestro del mulino e per regolare al meglio il regi- acquistò la tenuta di Piazzola dai Giovan- me idraulico, venne aumentata la lunghezza nelli e Correr, eredi dei Contarini, e rimase dello sfioratore preesistente posto a monte 56 57 della presa delle turbine, che passò dai m di morbida la sua portata poteva soddisfare maggio 2016. Oggi esso 5,00 precedenti a m 22,006. le richieste delle quattro centraline che da si estende per circa 4,73 Mentre per il funzionamento dell’anti- essa dipendevano, diversa si presentava ettari, dei quali circa 3,80 co mulino veniva utilizzata esclusivamen- la situazione nei periodi di magra, quando sommersi. I lavori di re- te l’acqua della roggia Contarina, nel caso la quantità d’acqua calava sia per cause stauro sono consistiti della nuova centralina elettrica venne in naturali che per le utilizzazioni a monte. nella risagomatura del ba- supporto la portata della roggia Camerina; Di conseguenza, a motivo della diminuita cino, al cui interno dopo la concessione per questa acqua era stata produzione, parte dell’energia elettrica ne- tanti anni si era accumu- rinnovata qualche anno prima, ma esclu- cessaria al funzionamento delle fabbriche lato uno strato di sedi- sivamente per l’utilizzo nei due salti sus- doveva essere acquistata sul mercato. Si menti che ne parzializzava seguenti di Piazzola. Fu perciò necessario rendeva quindi conveniente affiancare alla la capacità di accumulo estendere la concessione anche al salto di roggia un bacino laterale creato artificial- idrico, la realizzazione di Isola7. mente che fungesse da riserva idrica in una nuova sponda degra- Quella di Isola fu la prima delle quattro modo da regolare e mantenere costante il dante con una accentuata centraline elettriche fatte costruire da Paolo deflusso delle acque; tutto ciò in ottempe- variabilità morfologica, la Camerini nei primi decenni del XIX secolo a ranza, si premurava di sottolineare l’esten- costruzione di un terrapie- supporto delle attività industriali di Piazzola. sore della Relazione, delle disposizioni del no lato strada provinciale, Ad essa ne seguirono altre tre negli anni Decreto Legge 9 ottobre 1919 N° 2161, Fig. 20 - Disegno schematico del Bacino di Isola (da De Santi C., Ripristino storico ambientale del realizzato col materiale successivi, denominate come di seguito: che favoriva la costruzione di opere che Bacino di Isola, Tesi di Laurea A.A. 2004-05) derivato dall’escavo del centrale Rolando (1918), posta a est dello valessero ad assicurare l’utilizzazione più bacino stesso, la realizzazione di un isolot- iutificio, centrale Garibaldi (1922) presso lo completa delle nostre risorse idriche 9. to al centro finalizzato alla rinaturalizzazio- stabilimento dei Concimi, ed infine centrale L’invaso doveva funzionare quale bacino 7.3. Il recupero ed il restauro ne e alla nidificazione, il restauro dei vecchi Opifici (1925) presso gli opifici minori, ad di compensazione delle portate della rog- sifoni autolivellatori, l’impianto di nuova est della villa. gia Contarina, consentendo alle centraline Nei primi anni sessanta del secolo pas- vegetazione. Inoltre è stato predisposto un elettriche di operare alla massima portata sato con la nazionalizzazione dell’energia percorso naturalistico con punti di osserva- nelle ore diurne, quando erano in attività elettrica le centraline contariniane furono zione dell’avifauna (Fig. 21). 7.2. Il bacino le fabbriche di Piazzola, mentre di notte le poste fuori servizio e il bacino di Isola per- Contestualmente al progetto di restauro centraline venivano fermate e le acque del- se la sua funzione di compensazione del- del bacino di isola, il Consorzio di bonifica A poco meno di una decina d’anni di la roggia potevano nuovamente riempire il le portate della roggia Contarina. Non più Brenta ha riattivato l’impianto idroelettrico distanza dall’installazione della centrale di bacino. oggetto di manutenzione, esso negli ultimi del Camerini presente al lato del bacino. Isola, Paolo Camerini progettò di realizzare Probabilmente l’invaso che venne realiz- cinquant’anni ha corso il rischio di interrarsi Sono state posate due turbine Kaplan che un invaso artificiale adiacente la centralina zato non raggiunse la capacità di 160.000 per sedimentazione, sino a che il Consorzio forniranno una produzione di 600.000 chilo- stessa. La finalità è illustrata chiaramente m3/sec che era prevista dal progetto, ma di bonifica Brenta, nel 2006 ne ha acquista- wattora all’anno. in una relazione tecnica prodotta dall’Ing. ebbe dimensioni inferiori. Esso era allocato to la proprietà con l’intento di recuperare la Con le citate opere di riqualificazione am- Guido Guidi, titolata “Progetto di bacino a sinistra della roggia, aveva forma di qua- capacità di invaso sia per utilizzarlo come bientale e recupero dei manufatti la località per la regolamentazione di portata della drilatero con uno dei lati maggiori paralleli riserva d’acqua della roggia Contarina a fini di Isola potrà divenire una delle tappe di un Roggia Contarina in Isola di Carturo”, che alla roggia. Dal disegno di figura 20 si vede irrigui, sia per mitigare le piene della roggia percorso storico-ambientale comprenden- era allegata alla richiesta di concessione che l’acqua entrava nel bacino a monte stessa. te villa Contarini con le sue sale e il suo per la costituzione dello stesso8. Vi si legge del salto della centralina idroelettrica e ne I lavori di restauro, costati complessi- parco, le strutture di archeologia industriale che la roggia Contarina era utilizzata, come fuoriusciva a valle dello stesso; due sifoni, vamente 900 mila euro dei quali 700 mila presenti a Piazzola e risalenti all’epoca ca- già sappiamo, prevalentemente a scopi in- posti a sud-est consentivano di scaricare messi a disposizione dalla Regione, sono meriniana e il vicino fiume Brenta. dustriali, per fornire forza motrice agli sta- l’acqua della roggia nel fiume Brenta attra- terminati nella primavera del 2016 ed il bilimenti industriali di Piazzola; se in tempo verso un canale oggi non più individuabile10. bacino restaurato è stato inaugurato il 27 58 59 8 GLI ANTICHI OPIFICI SULLA ROGGIA CONTARINA E LA LORO EVOLUZIONE

Nel presente capitolo presentiamo un ben si prestava alla produzione di energia riepilogo dei principali opifici presenti sul- idroelettrica, perciò Paolo Camerini decise la roggia Contarina in epoca contariniana e di costruire nello stesso sito una centralina della loro evoluzione in epoche successive. elettrica a servizio delle sue industrie. Nel 1915 un nuovo fabbricato andò a sostituire quello dell’antico mulino e fu dotato di tre

Fig. 21 - Bacino di Isola dopo il recente restauro a cura del Consorzio di bonifica Brenta 8.1. Mulino di Carturo, poi trasportato a turbine idrauliche azionanti un alternatore Isola. trifase. La centralina smise di funzionare nei primi Nel 1598, Marco Contarini, nonno del più anni sessanta del secolo passato. Da allora famoso Procuratore di San Marco, aveva è rimasta in stato di abbandono sino a tempi acquistato dalla Signora Leonora Martinen- recenti, quando il Consorzio di bonifica Bren- ga, vedova di Pio degli Obizzi in qualità di ta, legittimo proprietario del fabbricato, dopo legale rappresentante del figlio Roberto, un un lungo iter istruttorio ha ottenuto la con- mulino a tre ruote posto sulla roggia Cando- cessione per la riattivazione dell’impianto la a Carturo insieme ad una casa da muro idroelettrico. Al presente sono stati appena coperta da coppi, una tezza murata coper- conclusi i lavori di posa di due turbine Kaplan ta da paglia, cortivo e orto con due pezze in grado di fornire una produzione di 600.000 di terra di campi cinque parte arativa par- chilowattora all’anno. te prativa…1. Dopo aver ottenuto nel 1608 l’autorizzazione a commutare l’uso dell’ac- qua a servizio del mulino in acqua irrigua 8.2. Mulino di Piazzola da utilizzare nella prateria posta a Piazzola a nord del palazzo e in alcuni campi siti a Questo mulino esisteva già alla data del ovest di Presina, due anni dopo, nel 1610, 14 ottobre 1391, quando cioè Francesco decise di recuperare la funzionalità del mu- da Carrara lo donò al fratello Giacomo; più lino e lo trasportò a Isola di Carturo sulla tardi nel 1413 Maria da Carrara lo portò in roggia scavata dai suoi parenti una quaran- dote insieme alle altre proprietà presenti tina d’anni prima, ovvero su quello che era nel territorio di Piazzola sposando Nicolò 1 Si tratta della prima centralina elettrica installata da 6 Ibid. il primo tracciato della roggia Contarina2. Contarini4. All’epoca tuttavia il mulino, do- Paolo Camerini sulla roggia omonima per assicurare il 7 Ibid. Scaduta la precedente concessione del 27 funzionamento delle sue fabbriche di Piazzola. Fu edi- Il mulino, acquistato nel 1852 dal duca tato di due ruote, non era ubicato dove lo giugno 1878, l’acqua della roggia Camerina venne rin- ficata nel 1915. novata per 30 anni il 12 marzo 1908 con R. Decreto 28 Silvestro Camerini insieme a tutte le pro- mostrano le mappe successive, ma si tro- 2 Per notizie riguardanti il mulino di Isola vedi Cap 2. luglio 1911. prietà contariniane di Piazzola, rimase in vava a est del sito ove sorgerà il palazzo 3 ACCP, busta 167. L’edificio in cotto che ospitava 8 ACCP, busta 167. La domanda relativa alla realizza- attività sino al 1907, quando, necessitando contariniano, direttamente su un ramo del il mulino era collocato sulla riva destra della roggia; zione del bacino, rivolta al Ministero dei Lavori Pubbli- quest’ultima presentava un salto di m 2,30. ci, porta la data del 1 agosto 1923. di manutenzione a causa del notevole stato fiume Brenta: una rosta posta sull’alveo, 4 ACCP, Ibid. 9 Ibid. di vetustà, l’Amministrazione Camerini de- ovvero uno sbarramento provvisorio fatto 3 5 Ibid. La domanda relativa fu presentata il 7 novem- 10 Per l’esattezza il canale di scolo portava l’acqua in cise di sospenderne il funzionamento . Tut- di legname e fasciame, convogliava l’acqua bre 1914. un ramo non più attivo del fiume Brenta. tavia il salto d’acqua di m 2,30 ivi presente verso le ruote (Fig. 4). 60 61 In seguito il ramo del fiume Brenta che ita la centrale elettrica denominata Opifici disposizione della famiglia Contarini, pro- 8.4. Setificio lo alimentava si prosciugò, perciò l’opificio Minori, all’alimentazione con la forza dell’ac- veniente dalle greggi allevate nei possedi- rimase inoperoso per molti anni, finché qua si sostituì quella con energia elettrica. menti di Piazzola e in quelli del Polesine e Marco Contarini Procuratore di San Zaccaria e altri fratelli di Marco Contarini nel Rimase in attività sino agli anni cinquan- dall’attività dei pastori che dalle vicine mon- Marco il 25 settembre 1671 presentò una 1612 ottennero l’autorizzazione a traspor- ta, quando venne dismesso e il fabbricato tagne scendevano in pianura nel periodo Supplica ai Provveditori sopra i Beni Inculti tarlo in località più sicura e sopra un’acqua destinato a residenza abitativa. invernale7. chiedendo di poter edificare a Piazzola sulla più costante, ovvero sulla loro nuova roggia In epoca veneziana la produzione di pan- roggia che già serviva alcuni suoi opifici un che passava nei pressi del palazzo di Piaz- ni lana non era libera, bensì soggetta a forti orsoglio alla bolognese, ovvero un filatoio zola5. Per l’esattezza il nuovo fabbricato fu 8.3. Follo da panni, maglio, sega da limitazioni da parte del governo centrale, il per filare la seta9. Con tale richiesta egli si edificato accanto al palazzo, sul lato est di legname quale tutelava le fabbriche di panni di Pa- inseriva nella scia di un businnes all’epoca esso e posto sulla riva sinistra della roggia. dova e Venezia. Anche il follo di Piazzola, notevolmente fiorente nello Stato Vene- Le ruote passarono da due a tre. Si tratta di tre opifici ubicati in prossimi- che era dotato di dieci telai, due folloni ed ziano, quello della produzione di tessuti di I Privilegi di cui il mulino godeva per gra- tà del mulino di cui al punto 8.2. sulle due una tintoria, era soggetto a tali limitazioni seta di qualità: se la loro tessitura e la ven- zia della donazione carrarese, quali esenzio- rive del canale, come si vede nel disegno di sia nella quantità che nella qualità delle pan- dita sul mercato internazionale avvenivano ni e immunità da alcuni dazi, si trasmisero ai figura 22. Non si conosce la data della loro nine prodotte; per essere ben riconoscibili a Venezia, la produzione dei filati vicever- Contarini e persistettero per alcuni secoli6. edificazione, ma certamente erano in pie- esse erano segnate con una marca spe- sa impegnava l’intero l’entroterra, dove si Il mulino continuò a funzionare durante na attività al tempo del Procuratore Marco ciale a piombo8. In figura 23 è riprodotta la concentravano tutte le fasi precedenti della tutto il periodo dei Camerini, tranne che tra Contarini. marca di Gasparo Gasparin, conduttore del filiera, ovvero l’allevamento dei bachi, la la fine del XIX e l’inizio del XX secolo dappri- follo nella seconda metà del XVII secolo. trattura (operazione complessa mediante la ma le ruote a pale vennero sostituite da un Il follo da panni trova giustificazione della Il follo continuò a operare nel periodo dei quale dai bozzoli si ricava il filo che veniva turbina idraulica, poi, quando venne costru- sua esistenza nella gran quantità di lana a Contarini, ma probabilmente la sua attività avvolto su un aspo a formare una matas- divenne sempre più marginale man mano sa), la filatura. Nel corso del seicento tale che si andava strutturando il polo industria- le creato da Paolo Contarini.

Il maglio era ubicato di fronte al mulino, sulla riva destra della roggia. Originaria- mente era destinato alla lavorazione del rame, ma successivamente fu convertito in maglio da ferro e dotato di mola per ar- rotare e probabilmente lavorava a servizio dell’attività agricola che si svolgeva nei pos- sedimenti di Piazzola e a soddisfacimento delle necessità del palazzo. Continuò a fun- zionare, azionato da corrente elettrica, sino all’inizio del novecento.

La sega da legname, collocata accanto al maglio sulla riva destra della roggia, era anch’essa presente alla seconda metà del seicento e funzionava probabilmente sia Fig. 23 - Deposizione presso la Camera Fiscale di Padova della marca che identificava i panni lana prodotti a Piazzola da Gasparo Gasparin, condut- per usi interni, sia per fornire legname ta- tore nella seconda metà del XVII secolo del follo da panni dei Contarini, 14 Fig. 22 - Il disegno illustra la disposizione degli opifici posti a Piazzola a ovest della villa, 24 settembre 1799 (ASVE, PSBI, Processi, b 437, ex b 23, d 3) gliato da esportare in altre località. settembre 1672 (ACCP, b 152) 62 63 intrapresa vide come protagoniste un gran- Il filatoio e filanda continuarono a fun- Purtroppo il Procuratore passò a miglior risaia riguardò solamente 30 campi dei 150 dissimo numero di quelle ricche casate che zionare anche dopo il passaggio delle pro- vita prima di ottenere la relativa Investitura, richiesti e di conseguenza non fu più ne- a partire dal secolo precedente avevano prietà Contarini di Piazzola ai Camerini. Tut- perciò quando questa giunse, il 2 maggio cessario costruire due pile da riso, ma ne implementato i loro possedimenti nella ter- tavia nel XIX secolo i due opifici andarono 1689, venne intestata alla legale sua erede, risultò sufficiente una sola. raferma e organizzato dei grandi latifondi. incontro a percorsi differenziati. Il filatoio, in la sorella Contarina Contarini. In ogni caso il La pila da riso venne edificata accanto Poiché la portata della sua roggia non conseguenza della grave crisi che colpì l’in- progetto ne risultò ridimensionato, poiché al setificio, come ben si può osservare in era sufficiente all’alimentazione del filatoio, dustria serica veneta ridusse la produzione, la concessione relativa alla conversione a figura 22. il Contarini chiese contestualmente di po- diminuendo di conseguenza il numero di terla implementare estraendo direttamen- ruote funzionanti e di macchine filatoi-tor- te dal fiume Brenta due quadretti d’acqua. citoi: le ruote passarono da quattro ad una Il disegno realizzato dal perito Francesco solamente, i torcitoi da dodici a quattro13. Fiorini a corredo della Supplica mostra tra Cessò definitivamente di funzionare nel l’altro il sito di estrazione, posto a nord del 188814. cosiddetto Ponte delle Asse, e il canale che Viceversa la filanda proseguì per lun- avrebbe condotto l’acqua a confluire nella go tempo a produrre con successo seta roggia Contarina nei pressi di Grantorto grezza, la quale sotto forma di matasse (Fig. 10). Ottenuta l’Investitura in brevis- veniva poi inviate ad altre aree produttive simo tempo, l’opificio, dotato di tre ruote, per essere sottoposta alle operazioni del- venne edificato a est del palazzo di Piazzola la filatura-torcitura. Con l’applicazione del- sulla riva sinistra della roggia accanto al pre- le scoperte relative all’elettricità, anche a esistente mulino10. Piazzola si iniziò a produrre energia elettrica Il filatoio continuò a funzionare anche e a utilizzarla per azionare le macchine; per dopo la morte del Procuratore di San Mar- quanto riguarda la filanda, intorno al 1880 co. Nel 1697 aveva raggiunto la produzione venne installata in una canaletta derivata ragguardevole di 6000 libbre di seta l’anno, dalla roggia Contarina una turbina idraulica impiegando ben 50 persone tra uomini, atta a produrre l’elettricità necessaria all’a- donne e bambini ed era esente da dazi di zionamento meccanico degli aspi15. Cessò 11 qualsiasi genere . Prosperando l’attività, definitivamente di funzionare nel 1948. 1 ACCP, b. 152, fasc. “EE Num. 60”. Anche in ASVE, maggiormente resistenti. I filati ottenuti con tale mac- successivamente venne ampliato utilizzan- PSBI, Processi, b 437 (ex 23), fasc. Marco Contarini. china presentavano caratteristiche di particolare quali- tà; erano molto sottili, uniformi e resistenti e prodotti 2 ASVE, PSBI, Processi, b. 437 (ex 23), fasc. Marco do altri locali posti di fronte ai preceden- in quantità. Si otteneva un prezioso semilavorato detto Contarini e ACCP, busta 167. ti, sulla sponda destra della roggia, come 8.5. Pila da riso orsoglio o organzino adatto a comporre l’ordito di tes- 3 Per notizie riguardanti il mulino di Isola in epoca ca- appare in figura 22; nel disegno sono ben suti di gran pregio come i drappi e i rasi veneziani. Con meriniana, vedi capitolo 4. lo stesso termine veniva indicato l’intero opificio do- visibili le quattro ruote (tre sulla sponda si- Quando nel 1687 il Procuratore Marco 4 Per la donazione carrarese vedi capitolo 2. tato di questo tipo di macchinario. Gli orsogli idraulici furono inventati a Bologna alla fine del XIV secolo, ma nistra, una sulla sponda destra della roggia) Contarini presentò ai Provveditori sopra i 5 ACCP, busta 167. Alla data del 23 ottobre 1612 ven- si diffusero nelle province venete solamente a partire che mettevano in movimento in totale 12 Beni Inculti istanza per convertire in risaia ne concesso a Zaccaria Contarini e f.lli fu Ser Paolo di dal 1635 e vennero collocati lungo i numerosi canali filatoi-torcitoi. Al filatoio nella seconda metà alcuni campi ubicati nei pressi di Piazzola, trasportare due poste di molini con tutte le sue ragioni che a partire dal secolo precedente erano stati scavati che al presente possiedono sopra il fiume Brenta, nel a fini irrigui dai ricchi proprietari terrieri. del settecento si era aggiunta una filanda chiese contestualmente di poter edificare nuovo ghebbo dell’acqua nella Villa di Piazzola ultima- 10 mente da essi condotta. ASVE, BI, Processi, b 437 ex 23. L’Investitura fu per lo svolgimento delle prime fasi della due pile da riso sulle rive della sua roggia concessa il 23 novembre 1671. 6 Camerini P., op. cit., Doc. LII. filiera della produzione del tessuto serico ad est del palazzo dominicale. Si trattava di 11 Contarini P., op. cit., pag.232. 7 Ibid., Doc. LIII-LIX. (trattura e filatura); essa era stata allocata in opifici nel quali avveniva l’operazione del- 12 Susa A., op. cit., pag. 56. 8 Ibid., pp. 230-231. una parte dell’edificio che ai tempi di Mar- la pilatura, nel corso della quale il chicco di 13 ACCP, busta 433. 9 ASVE, BI, Processi, b 437 (ex 23). L’orsoglio alla co Contarini aveva ospitato l’orfanotrofio, il riso grezzo veniva liberato dal pericarpo e 14 bolognese era una macchina idraulica complessa che ACCP, busta 244. cosiddetto Loco delle Vergini 12. dal tegumento. serviva a torcere i fili di seta grezza in modo da renderli 15 ACCP, busta 222. 64 65 9 CONCLUSIONI

A Bassano del Grappa, a sud del ponte Uno di essi è la roggia Molina, la quale palladiano, prende origine dal fiume Brenta all’altezza di Grantorto prende il nome di il Canale Medoaco, che, dopo un percor- roggia Contarina. so di circa 2 km parallelo all’alveo fluviale, giunge in località San Lazzaro. Quindi la roggia Contarina attualmen- Questa località rappresenta oggi come te è la prosecuzione della roggia Molina. nel passato un nodo importantissimo per la derivazione dell’acqua da utilizzare a fini irri- Da Grantorto la roggia Contarina prose- gui, infatti qui vengono derivati i canali che gue verso sud, attraversa l’abitato di Piaz- veicolano acqua nei territori serviti dal Con- zola, suddividendosi in più rami, ed infine sorzio di Bonifica Brenta. Per l’esattezza dal confluisce nel fiume Brenta. Canale Medoaco si staccano le rogge Rosà Possiede finalità multiple: essenzialmen- e Dolfina, le quali con tutte le loro ramifica- te viene utilizzata per l’irrigazione e per lo zioni distribuiscono l’acqua alla campagna scolo delle acque, inoltre alimenta i canali in sinistra Brenta; dopo di che il Canale e gli specchi d’acqua presenti nel parco di Medoaco sottopassa il fiume e riemerge in villa Contarini a Piazzola sul Brenta ed infi- sponda destra a Marchesane, prendendo il ne serve per la produzione di energia idro- nome di Canale Unico. Da questo staccano elettrica ove nell’alveo sono presenti salti poi vari canali che si portano ad irrigare la d’acqua. campagna in destra Brenta.

66 67 INDICE

1 PREMESSA...... 6

2 LE ORIGINE ...... 9 2.1. Le prime fasi dell’edificazione del palazzo Contarini Camerini...... 9 2.2. Ai primordi della roggia Contarina...... 11

3 IL PERIODO DI MARCO CONTARINI...... 21 3.1. La personalità di Marco Contarini...... 21 3.2. Le attività in campo agricolo e manifatturiero e l’incremento della roggia Contarina...... 22 3.3. La roggia contarina dopo la morte di Marco Contarini...... 30

4 IL PERIODO DEI CAMERINI...... 35 4.1. Il periodo di Silvestro e Luigi Camerini...... 35 4.2. Il potenziamento della roggia Camerina e della roggia Quadretti...... 36 4.3. Il periodo di Marco Camerini...... 37 4.4. Sistemazione della roggia Contarina e della roggia Quadretti Camerina...... 39 4.5. Le centrali elettriche...... 39 4.6. Gli anni della decadenza...... 41

5 ROGGIA QUADRETTI...... 45

6 ACQUA E GIARDINO...... 49

7 BACINO E CENTRALINA ELETTRICA DI ISOLA...... 55 7.1. La centrale elettrica...... 55 7.2. Il bacino...... 56 7.3. Il recupoero ed il restauro...... 57

8 GLI ANTICHI OPIFICI SULLA ROGGIA CONTARINA E LA LORO EVOLUZIONE...... 59 8.1. Mulino di Carturo poi trasportato ad Isola...... 59 8.2. Mulino di Piazzola...... 59 8.3. Follo da panni, maglio, sega da legname...... 60 8.4. Setificio...... 61 8.5. Pila da riso...... 62

9 CONCLUSIONI...... 65 “Noi Pompeo Canevaro e Bettin Fracasso da commissione delli Clarissimi provveditori sopra li beni inculti fussemo nelli soprascritti lochi a levare al presente desegno iusta la comissione e in fede de cio io Bettin mi ho sotonottato di mia propria mano sotto dì diciotto (?) novembre 1558.”

70 73 “Dessegno fatto da me Ottavio Fabbri Perito Ordenario dell’Officio Clasissimo delli Beni Inculti del Serenissimo Ducal Dominio di Venetia. D’Ordene et Mandato delli Illustrissimi Signori Provveditori de detto Officio de di XIIII aprile prossimamente passato: Conforme alla Supplica dell’Illustrissimo Signor Marco Contarini de di XXIIII ottobre 1607. Et questo ellevato sopra gl’istessi lochi con Miser Giovanni Despottini Perito Estraordinario, il qual è fatto con li debiti requisiti con Venti et Misure et posto li nomi et cognomi di patroni et lochi come ci è stato detto. Et in tutto sia salvo errore. Et ciò è fatto perché esso Signore vorrebbe poter alle volte commutar l’acqua dei suoi Mollini de Carturo quella quantità che le parerà a acqua ordenaria per adaquar parte de suoi Campi et Pradi dessegnati et descritti come si vede. Et vuol scollar come mostra la linea rossa senza inferir danno immaginabile ad alcuno, solo per cavamento qual è concesso pagando li fondi a giusto le leggi, sarà per tutto il transito l’acqua in ubidienza nel Corpo della terra per la sua molta decaduta; et bisognando farà fare sufficientissimi arzeri, sì che mai sbandino, et dove bisogneranno li suoi ponti di pietra, gatti, o ponticanali per non impedir li Limenelle padoana et vicentina, né altri scoladori: Et come più diffusamente appar nelle Relationi. Terminato in Venetia il dì 8 luglio 1608 Idem manu propria “ 76 77 Finito di stampare nel mese di Dicembre 2017 [email protected] 80