P I T I G L I A
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TOSCANA MAREMMA AREA DEL TUFO AREA DEL TUFO INTRODUZIONE asta guardarsi intorno per capire come mai l’area del Tufo porti questo nome. Tutto, qui, gira intorno a questa friabile roccia: dalle necropoli etrusche alle tombe a colombario romane, dagli insediamenti rupestri medievali alla costruzione di Babitazioni, strade, stalle fino alle attuali cantine, il tufo è sempre stato modellato dai suoi abitanti, come in un ricco laboratorio naturale. I paesi stessi nascono arroccati su rupi tufacee, con case che sembrano nascere dalla roccia stessa fondendosi con l’ambiente cir- costante. L’area del Tufo è la parte meridionale della Maremma, il cuore delle Colline del Fiora: un patrimonio di straordinario valore arricchito da antichi palazzi, fortificazioni, castelli, borghi medievali e rinascimentali. Nonostante i numerosi itinerari possibili, in questo attraente angolo della Maremma è ancora più bello vagare senza una meta precisa e lasciarsi guidare solo dalle emozioni suscitate dal paesaggio. Capiterà quindi di imbattersi negli agglomerati urbani di Pitigliano e Sorano, le misteriose necropoli di Sovana o Poggio al Buco, i sepolcreti rupestri e le vie cave; di incontrare paesi aerei come Manciano e Montemerano (borghi medievali considerati fra i meglio conservati della Maremma) e località termali come Saturnia, tipico esempio del binomio “ambiente-cultura”, che caratterizza l’intera area del Tufo. Ovunque ci sono prove del passaggio della storia: dalla civiltà villanoviana al popolo etrusco (i “primi italici”), che costruì necropoli strutturate in vere e proprie città, secondo un rigido piano urbanistico, con tanto di strade, piazze e di monumenti grandiosi. Il Grande Impero Romano costruì in queste terre strade e ponti per facilitare le comunicazioni, dando vita a varie aziende agricole, destinate a mantenere la prosperità delle coltivazioni e a incentivare i commerci. Evidenti sono anche le tracce del periodo medievale e rinascimen- tale. Aldobrandeschi, Orsini e Medici hanno affondato qui le radici del potere e dato vita ad un patrimonio ricco e di inestimabile valore. È proprio durante il Medioevo che il paesaggio naturale e architettonico della zona subisce quelle ristrutturazioni urbanistiche, religiose e militari che ancora oggi lo rendono unico ed affascinante. Manciano è fra i borghi più ricchi di tali testimonianze: nel centro storico, fatto di stretti e pittoreschi vicoli, e dove le case mantengono ancora parti dell’edilizia popolare tipica di tale periodo, svetta il Cassero Senese. Di grande richiamo sono anche la Fortezza Orsini di Sorano e quella di Pitigliano, due esempi architettonici di struttura fortificata fra i più importanti della Maremma. Altrettanto interessanti sono i resti della fortificazione della Rocca degli Aldobrandeschi a Sovana, la più munita roccaforte della nobile famiglia ed elemento cardine nel sistema difensivo. Anche il patrimonio storico-religioso ha molto da offrire al visitatore: palazzi sacri come il Duomo di Sovana o di Pitigliano raccontano, ad esem- pio, l’importanza della cristianizzazione di questa terra che dette i natali a Ildebrando da Sovana, nomi- nato papa Gregorio VII nel 1073. La comunità ebraica vanta edifici altrettanto rappresentativi, come La Sinagoga (costruita nel 1598, oggi completamente ristrutturata) e con essa gli spazi dove si svolgevano attività di vita quotidiana come la cantina, dove veni- va prodotto il vino kasher, il forno delle Azzime, l’anti- ca macelleria kasher, la tintoria e il bagno mikvè. AREA DEL TUFO MANCIANO n macchina, in mountain bike, a cavallo, a piedi su sentieri di campagna o strade attrezzate: ci sono tanti modi diversi per visitare Manciano, forse uno dei territori più I suggestivi di tutta la Maremma. Il paese sorge arroccato in cima a un colle da cui è possibile volgere lo sguardo ai quattro punti cardinali: dall’Amiata alla vallata del Fiora, da Talamone ai lidi di Montalto di Castro, dall’Argentario alle Isole del Giglio e Montecristo. Le atmosfere magiche e misteriose abitano da sempre questi luoghi: da cui il detto, spesso ricordato, “Manciano delle streghe, dove si va si vede”. Abitato fin dalla preistoria, come testimoniano gli scavi archeologici compiuti nelle vicinanze di Saturnia, Marsiliana e Poggio Murella, dal XII sec. Manciano divenne dominio degli Aldobrandeschi e successivamente ereditato dalla famiglia dei conti Orsini di Roma. La sua posizione geografica e le solide mura non bastarono a salvarlo dalla Repubblica di Siena che nel 1461 lo conquistò costruendovi una fortezza da cui ancora oggi si gode un’incantevole panorama. Tutta l’area del mancianese è caratterizzata da realtà medievali rimaste praticamente intatte. Un paese assolutamente da non perdere è Montemerano, autentico gioiello costruito su un colle ricoperto da piante secolari di olivo, il cui centro storico è considerato uno dei più interessanti della Maremma. Importanti sono anche i siti archeologici del territorio, da Marsiliana e la sua vasta necropoli Paleoetrusca, agli insediamenti appenninici e AREA DEL TUFO I MILLE VOLTI DELLA MAREMMA MONTEMERANO subappeninici di Scarceta, alla necropoli eneolitica delle Calle, fino a “FESTA DI SAN GIORGIO” Saturnia. Quest’ultima località, Nel mese di Aprile balli, giochi e canti per le famosa principalmente per le sue vie della cittadina. Durante la festa si svolge sorgenti termali, è ricca di reperti a tal la “Giostra del drago”, un gioco che rimanda punto da rendere possibile la alla leggenda di San Giorgio e nella quale i ricostruzione di una linea di sviluppo cavalieri partecipanti si fronteggiano per che va dalla civiltà italica, agli superare diversi ostacoli e liberare la principessa dalle grinfie di un drago. etruschi, ai romani. Fino alle belle strutture medievali. “QUATTRO VENTI” ESPLORAZIONI DI ARTE CONTEMPORANEA, ENOGASTRONOMIA E SPETTACOLI IN MAREMMA Promossa dal Comune di Manciano, è uno dei più interessanti esperimenti di pro- mozione turistica del territorio che comprende un’esposizione di arte contemporanea ed un nutrito calendario di appuntamenti con spettacoli teatrali, musicali e degustazioni enogastronomiche di prodotti tipici della zona. Ogni anno in primavera il Comune di Manciano invita alcuni giovani artisti della Comunità Europea a confrontarsi con il territorio, realizzando installazioni di arte con- temporanea da allestire in case private, vicoli, botteghe, piazze dei centri storici di Manciano, Montemerano e Saturnia. Oltre 150 le aziende locali che aderiscono al progetto, partecipando attivamente alle degustazioni enogastronomiche di prodotti tipici e ospitando nelle proprie strutture ricettive il ricco calendario di spettacoli teatrali e musicali. PITIGLIANO isitare Pitigliano è un po’ come sfogliare le pagine di una fiaba ambientata nel medioevo. Odori, colori e sapori vi riporteranno però immediatamente alla realtà di un posto dolce e selvaggio allo stesso tempo. Il promontorio su cui sorge è Vdelimitato da valli verdissime, solcate dai fiumi Lente e Meleta. Le alte pareti di tufo sono solcate da mille caverne e da case-torri. Le case, costruite sopra un tamburo tufaceo, nella stessa verticale dello strapiombo, rendono quasi superflua la cinta delle mura. Ciò non toglie la presenza di belle strutture militari come il trecentesco palazzo degli Orsini. Il paese conserva gelosamente i ricordi del suo antichissimo passato: il periodo preistorico, con le tombe rinvenute nel territorio circostante o lungo la cinta muraria; quello romano, che ha lasciato traccia nel nome che rivela l’origine dall’antica Gens Petilia; il periodo medioevale degli Aldobrandeschi, signori della Maremma per circa mezzo millennio; la grandezza rinascimentale della nobile famiglia romana degli Orsini; e, dopo una breve presenza senese, i Medici e i loro eredi Lorena che stimolarono un’importante fase di moderniz- zazione. Il fascino di Pitigliano si assapora anche visitando il famoso ghetto ebraico. Lo splendido borgo è infatti passato alla storia come la “Piccola Gerusalemme”per la numerosa e attivissima comunità giudaica che, dal XV sec. vi si stabilì. Oggi, dopo importanti opere di recupero, è disponibile per il culto ed è visitabile la Sinagoga; possono essere visitati anche il Cimitero ebraico, il forno dove si cuoceva il pane azimo, la cantina scavata nel tufo dove AREA DEL TUFO si produceva il vino kasher, la macelleria kasher, il bagno di purificazione per le donne e la tintoria. Importanti sono anche le testimonianze archeologiche che circondano l’abitato, dalle antiche vie cave alle varie necropoli e villaggi protostori- ci. La necropoli più importante è senza dubbio Poggio Buco, il CULTURA maggior centro etrusco sul Fiora, dove, oltre ai resti dell’antica EBRAICA città, sono state trovate numerose varietà di tombe fra le quali spiccano quelle rupestri monumentali come la Tomba della Per le visite alla Regina. La produzione vinicola è un altro dei tanti motivi per Sinagoga Ebraica, al visitare questa terra: le vigne, fertilizzate dal tufo vulcanico e Ghetto e al Museo da un humus vecchio di millenni, producono pregiati vini Ebraico: bianchi DOC. Le grotte e le tombe etrusche scavate nel tufo vengono utilizzate come cantine per la conservazione e sta- tel. 0564.616006, gionatura dei vini. Anche l’olio di oliva, ricavato dalla spremitu- Vicolo Manin ra a freddo, teme pochi paragoni nella produzione nazionale e internazionale. “TORCIATA DI SAN GIUSEPPE” Ogni anno, il 19 Marzo, si svolge una processione in onore del Santo con figuranti che portano in spalla fasci di canne accese lungo le Vie Cave che vengono