COMUNE DI PROVINCIA DI Settore URBANISTICA E EDILIZIA PRIVATA Responsabile : Arch. Fabio Detti

VARIANTE AL PIANO OPERATIVO ARTT.17, 18, 19 L.R.65/2014 OGGETTO:L.R.65/2014 “AVVIO DEL PROCEDIMENTO di variante ai sensi dell’art.17 della L.R.65/2014 Reinserimento per aggiornamento di studi idraulici di 3 lotti E,F,G nella UTOE di Marsiliana (adottati nel Piano Operativo e successivamente stralciati per motivi di compatibilità idraulica)

elaborato: Documento Preliminare LRT 10/10

Progettista: IL SINDACO: Dott. Arch. Fabio Detti Mirco Morini Collaboratori: Dott. Fabio Alesini (Cartografia) L’ASSESSORE P.I. Valter Vincio ALL’URBANISTICA P.I. Gianni Gabrielli Luca Pallini

DATA: Settembre 2020

responsabile del procedimento: Arch. FABIO DETTI

1 OGGETTO:L.R.65/2014 “ADOZIONE di variante ai sensi dell’art.17 della L.R.65/2014”

Reinserimento per aggiornamento di studi idraulici di 3 lotti E,F,G nella UTOE di Marsiliana (adottati nel Piano Operativo e successivamente stralciati per motivi di compatibilità idraulica) VALUTAZIONE AI SENSI DELLA Legge n°152/2006 e ss.mm.ii. DOCUMENTO PRELIMINARE ai sensi dell’art 15, 22, 23 LRT 10/10

PREMESSA La presente Variante riguarda i principi del Piano Operativo e la natura di alcune porzioni di territorio urbanizzato come definito dall’art. 224 comprese nel Piano Operativo . Dal punto di vista procedurale la Variante rientra nel combinato disposto degli artt.17,18,19 della L.R. 65/2014 In tale proposta di variante si tiene conto delle esigenze dell’Amministrazione Comunale seguite alla definitiva approvazione del Piano Operativo e alla definitiva conformazione di questo al Pit. Come riportato nella Relazione Programmatica e definito nella Relazione Tecnica si tratta di riproporre la realizzazione del Lotti E,F,G, della UTOE di Marsiliana stralciati a seguito del parere negativo del Genio Civile che ha consentito la definitiva approvazione del P.O con Del.C.C 34 del 29-06-2018. Successivamente la proprietà ha condotto uno studio idraulico integrativo che prevede la realizzazione di alcune opere d’arte al fine di consentire il recupero di fabbricabilità dell’area . Come vedremo nello sviluppo della trattazione si tratta di piccole aree di interesse locale ma poiché le matrici idrauliche, e i rischi connessi, nel territorio di Marsiliana hanno messo in discussione molti aspetti della consuetudine progettuale, che ha consentito l’espansione residenziale durante i decenni precedenti, si è ritenuto utile richiamare ogni aspetto della normativa vigente. La presente articolazione del Documento preliminare è valutata nel modo più completo possibile anche al fine di verificare la potenzialità di contemplare la presente come Variante che determina l’uso di piccole aree a livello locale con l’applicazione del dispositivo di cui all’art. 5 comma 3 lettera a della L.R. 10/2010- vista sottostante - stralcio Utoe Marsiliana Tav. 4.8 di P.O-

Piano Operativo adottato e conformato al PIT-tav 4.8 Piano Operativo vigente a seguito dello stralcio Utoe Marsiliana Del C.C 34 del 29-06-2018

2 1-LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) 1.1 Il procedimento di VAS Ogni piano è assoggettato alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di cui al Titolo II della L.R.T. 10/2010 e ss.mm.ii. Il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), regolato dagli artt. 22, 23, 24, 25, 26 27 e 28 della L.R. 10/2010 - fermi restando i compiti che la L.R. 10/2010, in conformità al D. Lgs. 152/2006, assegna all’Autorità procedente - si articola in:  avvio del procedimento, con presentazione del Documento Preliminare, e conseguente consultazione dell’Autorità Competente e di altri soggetti competenti in materia ambientale;  svolgimento di attività di partecipazione del pubblico;  adozione e pubblicazione del Rapporto Ambientale e Sintesi non tecnica;  presentazione di osservazioni;  esame delle osservazioni pervenute ed espressione del parere motivato da parte dell’autorità competente,  conclusione del procedimento e dichiarazione di sintesi che accompagna l’approvazione della Variante. La Valutazione ambientale strategica (VAS) d i questa variante deve in ogni caso definire:  le coerenze esterne e interne del Piano;  la descrizione e l’analisi del quadro delle risorse ambientali;  gli effetti ambientali, territoriali, sociali, economici, paesaggistici, sulla salute umana e sul patrimonio culturale e paesaggistico;  le misure di mitigazione proposte  le attività di monitoraggio. Stante la presenza di SIR (siti Natura 2000.) in prossimità dei territori interessati, la VAS contiene anche la Valutazione di Incidenza ai sensi della legislazione vigente in materia (Vinca). Tutti gli atti prodotto nel processo di VAS devono essere sottoposti ai processi di partecipazione pubblica, per il coinvolgimento di stakeholders e delle cittadinanze; pertanto, si dovranno predisporre elaborati utili anche per l'informazione, la comunicazione e l'apporto di contributi partecipativi. In questo percorso, le fasi di lavoro e le relative attività dovranno essere organizzate per favorire più possibile l’integrazione fra le procedure di pianificazione territoriale (Variante al P.O.) e quelle di valutazione ambientale strategica e di incidenza (VAS), favorendo espansivamente la partecipazione pubblica con l’obiettivo di aprire, sin dalle prime fasi di elaborazione della Variante, il confronto aperto e trasparente con tutti i Soggetti interessati.

1.2 I principali elaborati di VAS Al fine di avviare il procedimento di VAS, è necessario predisporre il Documento Preliminare (di seguito anche “DP”). L’obiettivo principale di questo Documento è quello delineare, in via preliminare, la situazione ambientale in atto, relazionando il quadro ambientale stesso insieme al quello programmatico e normativo, dettando conseguentemente i principali criteri per la costruzione del Rapporto Ambientale. Ovviamente la sua versione definitiva potrebbe subire dei cambiamenti a seguito della fase di consultazione, a conclusione della quale potrebbe venir modificato con le eventuali osservazioni e le informazioni aggiuntive prodotte dai Soggetti interessati. Si apre quindi la seconda fase dove lo Schema generale della Variante viene valutato e verificato in itinere dal punto di vista ambientale, economico e sociale attraverso un confronto attivo con i soggetti in campo.

3 Il Rapporto Ambientale (di seguito anche “RA”) si costruisce quindi in maniera integrata agli avanzamenti degli strumenti di governo del territorio, valutando via via le possibili alternative in relazione alle condizioni tecniche di fattibilità e agli effetti che producono sul territorio. Ai sensi dell’art. 24 della L.R. 10/2010, il RA:  individua, descrive e valuta gli impatti significativi sull’ambiente, sul patrimonio culturale e paesaggistico e sulla salute derivanti dall’attuazione del piano o del programma;  individua, descrive e valuta le ragionevoli alternative, alla luce degli obiettivi dichiarati e dell’ambito territoriale del piano o del programma, tenendo conto di quanto emerso dalle attività di consultazione e confronto con gli enti interessati e la comunità locale ;  concorre alla definizione degli obiettivi e delle strategie del piano o del programma;  indica i criteri di compatibilità ambientale, le misure previste per impedire, ridurre e compensare gli eventuali impatti negativi sull’ambiente, gli indicatori ambientali di riferimento e le modalità per il monitoraggio. Per facilitare l'informazione e la partecipazione del pubblico, arricchire le conoscenze e garantire un percorso efficace e trasparente, il Rapporto Ambientale è accompagnato da una Sintesi non tecnica (di seguito anche “SNT”), che illustra con linguaggio non specialistico i contenuti della Variante e del Rapporto Ambientale. Tale documento, quindi, si formula nel corso del processo di valutazione parallelamente al percorso partecipativo. Nell’ambito di formazione della Variante oltre alla valutazione ambientale strategica l’attività valutativa riguarda anche la Valutazione di incidenza (Vinca) sui siti Natura 2000. Si precisa a riguardo che:  la l.r. 30/2015, sostituendo la l.r. 56/2000 ha eliminato la classificazione di SIR (Siti di Importanza Regionale);  l’elenco completo e aggiornato dei siti Natura 2000 della Toscana è contenuto nella D.C.R. n. 27 del 26/04/2017;  con D.M. 24/05/2016 e D.M. 22/12/2016, circa 134 “SIC” (Siti di Importanza Comunitaria) toscani sono stati designati come “ZSC” (Zone Speciali di Conservazione).

La procedura per lo svolgimento della valutazione di incidenza ambientale è disciplinata dall’art. 87 della L.R. 30/2015. Ai sensi di tale norma gli atti della pianificazione territoriale non direttamente connessi o necessari alla gestione dei siti Natura 2000, qualora siano suscettibili di produrre effetti sui siti di importanza comunitaria devono contenere apposito Studio di incidenza. Nel caso di specie la pianificazione in oggetto si estende sui siti rilevanti per la rete ecologica regionale denominati (codifica NAT2000): IT51A0021 “Medio corso del Fiume ” (ZSC e ZPS); IT51A0029 “Boschi delle colline di Capalbio” (ZSC, ex SIC); È importante sottolineare che lo studio di incidenza sul territorio dei siti non si dovrà limitare a considerare gli eventuali interventi pianificati all'interno dei siti, ma si potrà estendere anche ad ambiti esterni ad essi, qualora sussistano elementi capaci di determinare a loro volta un'incidenza indiretta, in accordo con il principio di precauzione affermato dalla Direttiva “Habitat” e dalla stessa Legge Regionale 30/2015.

2. Le scelte fondamentali nel percorso di VAS 2..1 Obiettivi di sostenibilità e protezione ambientale Gli obiettivi di sostenibilità e di protezione ambientale utilizzati per la valutazione delle scelte pianificatorie della Variante possono derivare dagli obiettivi generali di sostenibilità ambientale contenuti nella normativa comunitaria, nazionale e regionale, contestualizzati rispetto agli aspetti ambientali e alle caratteristiche dei territori comunali interessati.

4 Si possono quindi individuare dei macro obiettivi di carattere generale, ai quali far afferire una serie di obiettivi specifici volti al raggiungimento di traguardi puntuali, tenendo in particolare considerazione le risorse ambientali più sensibili.

2.2 Indicatori di sostenibilità Per la scelta degli indicatori si può far riferimento sia al set di indicatori diffusamente utilizzati in ambito regionale per il reporting ambientale e l’aggiornamento periodico dello “stato dell’ambiente”, che agli indicatori appositamente predisposti al fine di approfondire specifici aspetti ambientali, che avverrà principalmente attraverso il processo partecipativo paesaggistico.

2.3 Valutazione degli effetti La valutazione dei possibili effetti significativi delle azioni previste dalla Variante sull’ambiente deve essere effettuata per ogni componente ambientale, e può essere sintetizzata dalla tendenza che ciascun indicatore assume a seguito dell’attuazione delle azioni previste dalla Variante

2.4 Scelta delle alternative ed effetti di mitigazione Questa fase consiste nella individuazione di opportune soluzioni alternative finalizzate all’eliminazione ed alla riduzione degli elementi di criticità ambientale emersi a valle della valutazione degli effetti . Tali soluzioni possono consistere nella modifica delle previsioni iniziali della Variante, delle modalità di attuazione, nonché nell’individuazione di misure di mitigazione. La predisposizione del Rapporto Ambientale e il contestuale processo partecipativo porteranno ad un continuo scambio di informazioni e al recepimento, in corso d’opera, delle indicazioni finalizzate all’eliminazione e mitigazione degli effetti negativi attesi dalle azioni previste dalla Variante.

2.5 Misure di monitoraggio La fase di monitoraggio è caratterizzata dall’insieme di indicatori quali/quantitativi da utilizzare per il controllo degli effetti ambientali connessi all’attuazione delle azioni previste dalla Variante, al fine di individuare tempestivamente eventuali effetti negativi imprevisti e essere quindi in grado di adottare opportune misure correttive. Gli indicatori da utilizzare saranno individuati e selezionati durante il processo valutativo, partendo da quelli già indicati per la caratterizzazione dell’ambiente e la valutazione degli effetti realizzata nell’ambito del Rapporto Ambientale.

3. ANALISI PRELIMINARE DEL CONTESTO

3.1 Quadro conoscitivo Il territorio di riferimento della Variante è costituito dalla frazione di Marsiliana e precisamente dalla sua Utoe come individuata ai sensi dell’art. 224 della L.R. 65/2014 nel Piano operativo. Complessivamente rappresenta la Frazione più popolosa del di Manciano con circa n° 400 abitanti insediati e n° 900 nel territorio di riferimento che consta di circa 14 kmq con una densità di oltre 90 ab/kmq. Il Comune di Manciano, con una superficie di 372,51 kmq, ha una densità abitativa (19,36 abitanti/kmq) e quindi è chiaro che Marsiliana e il suo territorio rappresenta una componente importante del tessuto demografico e insediativo.

A livello morfologico il territorio è in prevalenza costituito dalla piana alluvionale razionalmente divisa e bonificata negli anni 50’ dall’Ente Maremma. Il centro urbano, nella sua fase genetica, è prevalentemente frutto dell’esperienza pubblica di organizzazione dei poli di servizio al tessuto colonico. 5 Queste caratteristiche rendono il paesaggio molto variegato: provenendo dalla costa si percorre la pianura alluvionale, ampiamente sfruttata a fini agricoli e delimitata dal vasto compendio boschivo collinare a boschi di quercia e di olivi segno di caratteri antichi che hanno subito trasformazioni recenti ; procedendo verso l’interno il terreno inizia a corrugarsi mostrando colline di origine pliocenica che risentono dei segni lasciati dalla Riforma L’ambiente è in prevalenza rappresentato da forti caratteristiche naturali ed antropiche, con una buona presenza boschiva ed una notevole quantità di corsi d’acqua rappresentati principalmente dal Fiume Albegna e dai Torrenti Elsa e Camerone Le reti stradali si alternano tra grandi viabilità di transito (SR 74 su tutti) e la forte presenza di strade extraurbane e campestri anch’esse di antica viabilità e di Riforma. Marsiliana è poi anche importante a livello Archeologico con la presenza di pregevoli testimonianze ( Fibula Corsini- Tavoletta di Marsiliana - VII A.C-Museo di Firenze). Utoe di Marsiliana Foto aerea

Area di Variante

3.2 Matrici ambientali Gli strumenti urbanistici del Comune di Manciano, tra cui il Piano Operativo approvato nel 2017 e conformato al Pit nel 2018 , soprattutto nelle varie fasi di VAS, hanno fornito numerose indicazioni sulle maggiori criticità ambientali e sugli effetti che avrebbero portato su di essi l’attuazione delle previsioni di pianificazione a varie scale. Le trasformazioni succedutesi nel tempo per l’attuazione del Piano Operativo e per ultima la Del. C.C.34 del 26-09-2018 , sono risultate in alcuni casi significative dal punto di vista locale, mentre in modo complessivo non hanno fatto registrare complessivamente particolari impatti tali da alterare i valori riportati nei vari documenti ai fini VAS. Considerando inoltre che ogni Pianificazione ha seguito gli iter previsti dalla L. 10/2010, compresi gli aspetti della Valutazione di incidenza, si possono ritenere validi tutti i dati e le analisi ivi contenuti. Infatti, proprio a causa di una prescrizione del Genio Civile di Grosseto, dalla fase finale del Piano Operativo i tre lotti E,F,G, di Marsiliana, oggi oggetto di riproposizione a seguito dell’implementazione del quadro conoscitivo, sono stati stralciati per stetti motivi di pericolosità idraulica di carattere locale.

6 Si ritiene comunque opportuno, in vista della redazione del Rapporto Ambientale, riportare per ogni matrice di principale interesse le principali fonti di approvvigionamento ed aggiornamento dei dati e delle analisi in questione. Una particolare menzione va fatta per le calamità naturali e gli eventi alluvionali dell’ultimo decennio, unici fattori che hanno portato a mutazioni non preventivabili di alcuni habitat (soprattutto quelli contermini ai corsi fluviali) con conseguente variazione ecosistemica. Il ripristino dei siti interessati, ove è stato possibile effettuarlo, ha comportato una presenza più accentuata di elementi antropici che, per quanto inseriti nel rispetto delle caratteristiche paesaggistico ambientali preesistenti, hanno comunque comportato la percezione di piccole ma significative variazioni.

Cartografia del PS illustrante gli effetti della riforma fondiaria apportata dall’Ente maremma per quanto riguarda il Comune di Manciano

3.2.1 Qualità dell’aria, inquinamento acustico e elettromagnetico Nel territorio interessato non esistono stazioni di monitoraggio della qualità dell'aria, in quanto non essendovi attività industriali né agglomerati urbani significativi, non rientrano tra i territori sottoposti a controllo della qualità dell'aria da parte delle autorità competenti. Sarebbe comunque utile ottenere dati sul bilancio di Co2, valutando le emissioni complessive da impianti di riscaldamento e per consumo di legna da ardere, con parametrazione alla capacità di assorbimento della superficie forestale complessiva. Per quanto riguarda i campi elettromagnetici, nei dati a disposizione non si rilevano complessivamente particolari criticità. Nei territori interessati non sono presenti aziende a rischio di incidente rilevante. Sull’inquinamento acustico si premette che gli strumenti comunali di settore sono ormai vetusti e Manciano ha redatto e approvato il Piano comunale di Classificazione acustica con DCC n. 9 del 09/03/2005 Rispetto alle date di redazione dei PCCA, oltre all’invitabile mutamento nello scenario normativo (su tutti il DPGRT 2/R/2014, il DPR 227/2011 ecc.), sono intervenuti alcuni cambiamenti nelle varie zonizzazioni e sono state realizzate strutture (per es. il depuratore di Manciano capoluogo) che hanno introdotto fonti di rumore significative, tali da rendere eventualmente necessario l’adeguamento della pianificazione e l’attuazione di specifici Piani di Risanamento acustico.

3.2.2 Sistema Acqua Il sistema acque dell’area interessata è vasto ed eterogeneo, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. I dati disponibili consentono una buona conoscenza della risorsa idrica superficiale e 7 sotterranea; ciò nonostante, si ha la percezione che la risorsa in sé possa essere maggiormente conosciuta e, soprattutto, meglio sfruttata per gli usi comuni, vista anche la buona percentuale di acque potabili o potenzialmente tali rilevate complessivamente nel territorio comunale. In questo contesto, la qualità delle acque superficiali risulta essere comunque ben monitorata. Nel territorio comunale di Manciano, in prossimità dell’area di variante, è presente una stazione di monitoraggio del corso d’acqua principale (il Fiume Albegna) ed a monte sul Torrente Elsa, protagonisti di ingenti portate negli eventi alluvionali dell’ultimo decennio. In tutti i casi, la qualità del corso idrico monitorato risulta elevato (fonte dati ARPAT). All’interno del territorio, limitrofo all’insediamento di Marsiliana, sono altresì presenti invasi collinari, anche con elevato potenziale di deflusso e numerosi laghetti artificiali per l’accumulo delle acque nelle aree rurali, che rivestono particolare importanza soprattutto in ragione della potenzialità della aziende agricole di utilizzare tale tipo di risorsa. Per le acque sotterranee, si possono ricavare informazioni sulla Banca Dati ARPAT relativamente ai Corpi Idrici (soprattutto 31OM020 Pianura dell’Albegna, ecc.) ed alle Stazioni (solitamente pozzi e sorgenti) di monitoraggio chimico posti nei territori interessati. Nel complesso, si rileva un discreto stato di salute dei corpi monitorati. La frazione di Marsiliana come del resto l’intera rete insediativa adiacente è completamente servita dalla rete potabile; inoltre, attraverso diramazioni anche consistenti dalla rete principale, nelle aree rurali è abbastanza diffusa la riunione di più utenze in consorzi idrici privati, Ove ciò non sia possibile, è diffuso il ricorso alle captazioni da pozzi o da corsi d’acqua superficiali. Particolare attenzione va prestata alle sorgenti e alle captazioni. In particolare si evidenziano l’area limitrofa alla fascia costiera (zona di Marsiliana), caratterizzata da emergenze di rara diffusione ma di natura prettamente salina, o salinizzatasi nel tempo a causa del frequente prelievo ( soprattutto datato alla fine degli anni 70’-90’) per la produzione di colture agricole di natura industriale ( Barbabietole, Pomodori, Fragole).

Carta delle risorse idriche sotterranee, pozzi, e sorgenti del PS di Manciano

3.2.3 Suolo e sottosuolo Il territorio in questione offre una grande varietà geomorfologica e paesaggistica, passando, dalle aree collinari che terminano verso le piane alluvionali dell’Albegna e alla frazione di Marsiliana, da residui di macigno toscano e affioranti di arenaria di origine calcarea sino alla natura limoso argillosa del piano alluvionale.

8 Un quadro conoscitivo abbastanza delineato è quello contenuto nell’apposita sezione della Scheda n. 20 “Bassa Maremma e Ripiani Tufacei”. Le caratteristiche specifiche, invece, sono ben analizzate nei singoli studi geologici condotti nelle singole Pianificazioni urbanistiche comunali e per ultimo dagli allegato al Piano Operativo dove è evidente l’attenzione, in merito alle tematiche locali, della valutazione del rischio idraulico. Queste particolarità presuppongono la necessità di programmare specifiche politiche per la protezione del suolo, Si rileva infine che i territori in questione, specialmente quello di Manciano,e in prossimità dell’area di Variante sono interessati dalla presenza di attività estrattive, di tipo ornamentale e ad uso civile ed industriale.

Cava Pietrisco alluvionale AREA DI VARIANTE

Struttura limoso argillosa Arenaria di tipo calcareo –Cava- Residui di macigno toscano e scisti

3.2.4 Energia Dal punto di vista dei consumi energetici ,e trattandosi di una piccola variante a scala urbana, i valori non incidono complessivamente sulla media dei consumi di territori connotati da debole sviluppo industriale e dall'assenza di grandi utenze. L’utilizzo diffuso di impianti fotovoltaici significativi ha subito un forte rallentamento negli ultimi anni, sia per la diminuzione degli incentivi che per i divieti imposti su tali impianti a livello sovra comunale. Sono invece utili e alla scala locale come a quella degli edifici i piccoli impianti ad uso domestico. Più raro l’utilizzo di impianti eolici e di altre forme di energia alternativa.

9 3.2.5 Rifiuti Per questa matrice è opportuno premettere che l’attuale sistema del servizio di igiene urbana, basato sulla presenza di un unico Gestore del Servizio per 109 Comuni dell’Ambito Toscana Sud, prevede varie modalità di raccolta e diversi flussi conferibili agli impianti di recupero e smaltimento autorizzati Il sistema più diffuso è la raccolta di prossimità, attivata per gran parte con contenitori di medio – piccola volumetria (da 120 lt a 1100 lt). Vi sono anche raccolte stradali estensive, effettuate con contenitori di grande volumetria (da 200 a 3600 lt), e in rari casi si ricorre all’utilizzo della raccolta domiciliare con sistema “porta a porta” La differenziazione dei rifiuti, invece, riguarda l’attivazione di singole raccolte per le frazioni carta, multimateriale (sia leggero che pesante), vetro (ove si fa multimateriale leggero) e organico. Nel territorio comunale di Manciano la funzione di singoli Ecocentro / Centro di Raccolta,è localizzata nel capoluogo con una distanza dalla frazione di circa 20 km.. I valori della differenziazione dei rifiuti sono in crescente risalita, dato di maggior attendibilità rispetto alle scelte di sviluppo; di contro permangono i problemi legati agli abbandoni e depositi incontrollati, sia in aree pubbliche che private, condizione che impone un’intensa attività di sensibilizzazione ed informazione alla popolazione interessata.

3.2.6 Biodiversità I territori adiacenti all’insediamento consolidato di Marsiliana e interessati da aree di elevato valore naturalistico, in particolare quelle riconosciute quali Siti di Interesse Comunitario ovvero: IT51A0021 “Medio corso del Fiume Albegna” (ZSC e ZPS); IT51A0029 “Boschi delle colline di Capalbio” (ZSC, ex SIC); Questi Siti sono legati principalmente agli ambienti degli alvei fluviali: in generale i corsi d'acqua costituiscono dei corridoi ecologici che assicurano una continuità fisica tra ecosistemi tramite i processi ambientali (flussi di materia, di energia, di organismi viventi) e costituiscono dunque uno strumento fondamentale di mantenimento della biodiversità. Anche i boschi, soprattutto adiacenti ad un centro abitato come quello considerato (un vero e proprio elemento di cerniera tra una collina adiacente connotata da boschi e colture di olivo in forma estesa e uno sviluppo lineare della piana alluvionale) possono costituire degli ottimi corridoi ecologici, soprattutto ove la parte vegetazionale ed arbustiva è continua e non antropizzata; particolare attenzione va comunque prestata alle aree di prateria interne ai boschi stessi, spesso inutilizzate e quindi in stato di degrado ed abbandono.

3.2.7 Paesaggio e ambiente di vita La tutela, valorizzazione e modifica del paesaggio nei territori interessati passa da una serie di elementi, alcuni noti ed altri indefiniti. Il rispetto dei vincoli di legge, su tutti il D.Lgs 42/2004, e degli indirizzi del PIT con valenza di Piano Paesaggistico, devono essere parte dei processi partecipativi che caratterizzano le fasi di VAS e la costruzione della variante tanto più che Marsiliana è interessata per una parte da un D.M ex 1497 e per una porzione consistente da un vincolo ex lettera m L431/85 .:. In tal caso il processo partecipativo, infatti, potrà concorrere a ricostruire la percezione del paesaggio attuale e delle tendenze in atto, oltre a definire quali sono gli elementi che connotano la qualità del proprio ambiente di vita. Gli elementi disponibili nei quadri conoscitivi e nella scheda n 20 “Bassa Maremma e Ripiani tufacei” possono costituire una solida base di partenza su cui impostare le fasi partecipative anzidette.

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P.O Cartografia vincolistica dlgs 42/2004 art142 l .c, g, .m, art. 136, siti natura 2000 P.O. Carta dei vincoli ex art 136 e uso del suolo

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4. INDIRIZZI PER LA COSTRUZIONE DEL RAPPORTO AMBIENTALE L’analisi preliminare condotta sulle principali matrici ambientali può costituire un punto di avvio per la costruzione del Rapporto Ambientale. La prima azione essenziale è quella di definire gli obiettivi generali e gli obiettivi specifici per ogni matrice, nel rispetto dei principali assunti dettati dalla normativa europea e nazionale in merito. Si riporta di seguito una tabella esplicativa:

Per la raccolta e l’organizzazione degli elementi conoscitivi, attraverso i quali individuare e presentare le informazioni sullo stato dell’ambiente e delle risorse naturali e sulle interazioni tra queste e le attività svolte nel territorio, si è scelto di fare riferimento al modello DPSIR (Determinanti, Pressioni, Stato, Impatti, Risposte), già adottato a livello nazionale e regionale per lo sviluppo del sistema conoscitivo e dei controlli in campo ambientale e basato su una logica circolare tra gli elementi. Esso si articola secondo un modello interpretativo complesso, che pone in una relazione logica circolare gli elementi che lo costituiscono ovvero: le determinanti, che rappresentano le cause generatrici primarie dei problemi ambientali riguardanti le attività economiche e sociali che influenzano una gamma di variabili ambientali pertinenti (es. agricoltura, industria, trasporti ecc.);  gli indicatori di stato,che descrivono le variabili che causano direttamente i problemi ambientali (es. emissioni atmosferiche, rumore, scarichi industriali, rifiuti, ecc.)  gli indicatori di pressione mostrano la condizione attuale dell'ambiente (es. qualità delle acque, dei suoli, dell’aria, livello di biodiversità, livelli acustici, ecc) e descrivono gli effetti ultimi dei cambiamenti di stato;  gli indicatori di impatto descrivono gli effetti ultimi dei cambiamenti di stato (es. impatto sulla salute, sugli ecosistemi, sull’economia, ecc.  gli indicatori di risposta mostrano i provvedimenti della società per risolvere i problemi ambientali (es. leggi, piani, prescrizioni, ecc.).  Tutti gli indicatori proposti dovranno essere verificati e ‘pesati’ dal processo partecipativo, con particolare attenzione alla tematica del paesaggio e della qualità della vita.

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L’insieme degli obiettivi ed indicatori individuati per ogni matrice ambientale dovrà essere integrato con i dati disponibili, facendo riferimento alle banche dati ufficiali aggiornate e agli eventuali studi di settore condotti in merito, così da poter rappresentare la fotografia dello stato attuale e il loro trend evolutivo.

5. ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE La LR n.65/2014 al Titolo II, Capo V, disciplina gli Istituti della partecipazione all’interno del procedimento di formazione degli atti di governo del territorio. L’art.36 definisce alcune regole per l’informazione e la partecipazione dei cittadini in tale ambito, in particolare: La Regione, in collaborazione con le province, la città metropolitana e i comuni, promuove e sostiene le modalità più efficaci di informazione e di partecipazione dei soggetti interessati al governo del territorio. 13

A tal fine, con deliberazione della Giunta Regionale, promuove iniziative e strumenti di formazione e divulgazione delle metodologie, delle tecniche e delle pratiche di informazione e partecipazione nel governo del territorio, sulla base delle risorse finanziarie disponibili. Di tale deliberazione è data comunicazione alla commissione consiliare competente.

La Regione, le province, la città metropolitana e i comuni assicurano l’informazione e la partecipazione dei cittadini e di tutti i soggetti interessati alla formazione degli atti di governo del territorio di loro competenza nell’ambito dei procedimenti di cui al titolo II, capi I e II e al titolo III, capo I. 3.

I risultati delle attività di informazione e partecipazione poste in essere nell’ambito dei procedimenti di formazione degli atti di governo del territorio contribuiscono alla definizione dei contenuti degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, secondo le determinazioni motivatamente assunte dall’amministrazione procedente.

La Regione specifica, con regolamento, le funzioni del garante dell’informazione e della partecipazione secondo i contenuti previsti dagli articoli 37, 38 e 39.

La Giunta regionale, previa comunicazione alla commissione consiliare competente, approva idonee linee guida per garantire uniformi livelli partecipativi adeguati ai contenuti delle diverse tipologie degli atti di governo del territorio.

Per i piani e i programmi soggetti a VAS le attività di informazione e partecipazione di cui al presente capo sono coordinate con le attività di partecipazione di cui alla L.R. 10/2010 , nel rispetto del principio di non duplicazione.

5.1 Enti ed organismi pubblici interessati al procedimento Stabilito il carattere prevalente di Piccola area scala locale ( art. 5 comma 3 lettera a)i soggetti che concorrono alla elaborazione della VAS sono:  l’autorità procedente;  l’autorità competente ossia I membri del NUCAV con funzioni di Autorità competente in materia di VAS e VIA; Gli altri soggetti competenti in materia ambientale (i soggetti pubblici comunque interessati agli impatti sull’ambiente) nonché il pubblico (le associazioni, le organizzazioni, i cittadini in generale) sono:.  Regione Toscana  Provincia di Grosseto  Provincia di Grosseto settore infrastrutture e mobilità  ARPAT – Dipartimento provinciale di Grosseto  Autorità di Bacino del Fiume Ombrone  Genio Civile Toscana Sud  Ato Toscana Sud  Autorità Idrica Toscana  Consorzio Bonifica 6 Toscana Sud;  Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo  Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana oltre al Segretariato

14 6. IL CASO SPECIFICO DELLA VARIANTE

Nell’anno 2014 il Comune di Manciano presentava al Genio Civile di Grosseto le indagini Geologico tecniche per la Adozione dello strumento urbanistico Comunale – Regolamento Urbanistico- Con prot. 18988 del 22 dicembre 2014 il Genio Civile dettava alcune prescrizioni come sotto riportate: <

Nel 2017 (Det. 269 del 29/06/2017) veniva affidato l’incarico per una definizione puntuale della classe di Pericolosità Idraulica alla quale associare una Fattibilità che consentisse di superare le prescrizioni avanzate dal genio Civile. Tuttavia poiché i lavori erano in corso i tre lotti E,F,G venivano posti in Salvaguardia Urbanistica in attesa di definizione. Contestualmente la pianificazione urbanistica superava tutti i gradi di osservazioni e conformazioni al Pit-PPR recanti la verifica di salvaguardia dei tre lotti come elemento non ostativo all’efficacia del Piano Operativo. Tuttavia neanche lo studio redatto a seguito dell’incarico affidato veniva ritenuto sufficientemente esaustivo e in data 7 giugno 2018 prot 9539 successivamente all’invio degli atti integrativi veniva acquisito il parere finale di Regione Toscana - Genio Civile di Grosseto che concludeva definitivamente la procedura delle indagini geologico tecniche riferite al Piano Operativo con le seguenti indicazioni e prescrizioni: 15

Questo Parere veniva riportato nella Del C.C 34 del 29 giugno 2018 che stralciava definitivamente i tre lotti E,F,G dell’Utoe di Marsiliana dalla Pianificazione Operativa Vigente Nel 2019 la proprietà riprendeva in mano lo studio della pericolosità idraulica realizzato dalla Cooperativa Civile di Grosseto e dall’Ing. Luca Moretti secondo lo schema seguente riportato per estratto come richiamato e discusso nella Relazione Tecnica della Variante alla quale si rimanda :

 Nello schema si possono notare alcune sezioni numerate sia a monte dell’area edificata esistente sia a valle lungo la provinciale Marsiliana-Capalbio.  A queste sezioni corrispondono delle opere d’arte da realizzare ai fini della messa in sicurezza dell’area con il principio generale di riorganizzare il deflusso naturale verso il Torrente Camerone che risulta il recettore finale di questo sistema idraulico. Sostanzialmente a monte dell’area dell’edificato consolidato: vengono impostata una fossa continua che consente di recapitare le acque dal terreno posto in posizione più elevata ( esempio profili P.6 - fossa non arginata- e P 9- fossa parzialmente arginata)

16

Ad ogni profilo corrisponde quindi un’opera d’arte da realizzare

Contestualmente vengono proposte opere d’arte sulla provinciale Marsiliana- Capalbio. Osservando la tavola si nota che i profili numerati dal n° 1 al n° 7 prevedono solo sezioni di scavo in terra mentre dal 8 al 18 le opere d’arte devono essere integrate da una sezione scatolare in C.A.

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Opere dal profilo n° 1 al n° 7 (schema esemplificativo)

Opere dal profilo n° 7 al n° 18 ( schema esemplificativo)

Fatti questi interventi la Relazione Idraulica che accompagna il progetto a pag 80 e 81 si conclude: <>

La fattibilità per gli interventi di nuova edificazione è condizionata alla realizzazione di tutte le opere comprese nel Progetto che di questa variante è Parte integrante.

7. DALLA RELAZIONE TECNICA: NORME E CARTOGRAFIA DI VARIANTE

Dati iniziali: collocazione Subsistema territoriale da PTC :  Unità di paesaggio P.i 3 la Piana dell’osa Albegna ( Zona a esclusiva Funzione agricola)  Unità di Paesaggio R.11 2. Le Colline d’Albegna del Tiburzi ( Zona a Prevalente Funzione agricola)

Subsistema Insediativo:  Utoe di Marsiliana art, 32 delle NTA generali di P.O Area interessata dalla variante:  circa 7320 .mq. oltre alle aree a sviluppo lineare previste dallo studio idraulico Superficie da realizzare in forma perequativa parcheggi  circa 2995 aree di parcheggio a implementazione del parcheggio adiacente

SINTESI TABELLARE RELATIVA ALLA VARIANTE SUPERFICIE INDIVIDUAZ. SUP. SUP. N° SUP. DESTINAZ. AREE VERDE ABITANTI N° ALLOGGI PEREQUATIVA DEI LOTTO COPERTA PIANI UTILE D’USO PARCH. PUBBLICO INSEDIABILI MQ. LOTTI MQ. MQ. MQ. MQ. MQ.

980 ‘E’ 2440 150 2 300 R 980 0 6 2 1.030 ‘F’ 2420 150 2 300 R 1.030 0 6 2 985 ‘G’ 2460 150 2 300 R 985 0 6 2 2.995 TOTALE 7.320 450 900 2.995 0 18 6

19 NORME ATTUALI DA DEL.CC.34 DEL 29 GIUGNO 2018

Art. 32 UTOE di Marsiliana (Marsiliana, Castello e Dispensa, Sgrilla, Sgrillozzo) Marsiliana-descrizione e prescrizioni […] […] Castello di Marsiliana e Dispensa - descrizione e prescrizioni Parlando dell’insediamento di Marsiliana è d’obbligo comprendere sia la struttura fortificata medievale del castello (convertita in fattoria fortificata), con il sistema di fabbricati rurali presenti fin dal XVII secolo e con consistenza finale del XIX, che il Borgo di Servizio dell’Ente Maremma; questo è fondato al bivio di strade che c’è ai piedi della collina del castello, accanto al Camerone, nel 1908, scavando le sue fondamenta è affiorata una necropoli etrusca del VII sec. A.C.[…]

Il Piano Strutturale riconoscendo il ruolo di alto valore documentale attribuisce le seguenti categorie di intervento edilizio: Recupero del patrimonio edilizio esistente con operazioni di: Restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia nel nucleo di Dispensa. Ampliamenti funzionali al consolidamento dell’abitato nel nucleo di Dispensa Il Piano operativo stabilisce puntualmente le categorie di intervento e le classi di ristrutturazione per i singoli edifici. Sintesi tabellare degli interventi previsti a Marsiliana

SUPERFICIE INDIVIDUAZ. SUP. SUP. N° SUP. DESTINAZ. AREE VERDE ABITANTI N° ALLOGGI PEREQUATIVA DEI LOTTO COPERTA PIANI UTILE D’USO PARCH. PUBBLICO INSEDIABILI MQ. LOTTI MQ. MQ. MQ. MQ. MQ.

650 ‘A’* 2275 150 1 150 R 650 0 3 1 430 ‘B’* 2145 150 1 150 R 430 0 3 1 980 ‘E’ 2440 150 2 300 R 980 0 6 2 1.030 ‘F’ 2420 150 2 300 R 1.030 0 6 2 985 ‘G’ 2460 150 2 300 R 985 0 6 2 270 H 2018 250 1 250 A 270 0 - - 3075 TOTALE 11.740 1.000 1.450 3.075 0 24 8

*Per i lotti A e B nel nucleo di Marsiliana è prevista anche la cessione in forma gratuita a fini perequativi dell’area adiacente riportata nella tavola 4.7 di P.O. destinata all’ampliamento del polo sportivo e parcheggi. A seguito della comunicazione di Regione Toscana ( genio Civile ) con prot. 9539 del 7 giugno 2018 vengono definitivamente stralciati gli interventi 1. interventi E, F, G, (UTOE Marsiliana); Tutti gli interventi elencati erano stati adottati con Del.C.C. 46 del 7 Agosto 2015 cosicchè alle aree individuate e stralciate si applicano le norme di:<> di cui all’art 25 delle presenti Norme e le prescrizioni di cui all’art. 3 dell’Allegato 2.1 Tutti gli interventi di trasformazione riportati nella sintesi tabellare di cui sopra sono preceduti dalla Valutazione del Rischio Archeologico secondo i 5 gradi riportati nel verbale della seduta del 2 maggio 2018 e allegati alle presenti norme (Allegato 2 alla parte seconda). Sono altresì sottoposti a valutazione del rischio archeologico gli interventi ricadenti in aree tutelate ai sensi della lettera m dell’art 142 del Dlgs 42/2004 (Allegato 2 alla parte seconda). Conformemente all’Allegato 2.1 “Prescrizioni Tecniche per gli interventi ammissibili negli Insediamenti” gli interventi di cui al DPR 31/2017 Allegato A sono da realizzare attraverso il Regolamento :<> come riportato anche Allegato 2 alla parte seconda e terza delle presenti norme

20 NORME DI VARIANTE Art. 32 UTOE di Marsiliana (Marsiliana, Castello e Dispensa, Sgrilla, Sgrillozzo) Marsiliana-descrizione e prescrizioni […] […] Castello di Marsiliana e Dispensa - descrizione e prescrizioni Parlando dell’insediamento di Marsiliana è d’obbligo comprendere sia la struttura fortificata medievale del castello (convertita in fattoria fortificata), con il sistema di fabbricati rurali presenti fin dal XVII secolo e con consistenza finale del XIX, che il Borgo di Servizio dell’Ente Maremma; questo è fondato al bivio di strade che c’è ai piedi della collina del castello, accanto al Camerone, nel 1908, scavando le sue fondamenta è affiorata una necropoli etrusca del VII sec. A.C.[…]

Il Piano Strutturale riconoscendo il ruolo di alto valore documentale attribuisce le seguenti categorie di intervento edilizio: Recupero del patrimonio edilizio esistente con operazioni di: Restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia nel nucleo di Dispensa. Ampliamenti funzionali al consolidamento dell’abitato nel nucleo di Dispensa Il Piano operativo stabilisce puntualmente le categorie di intervento e le classi di ristrutturazione per i singoli edifici. Sintesi tabellare degli interventi previsti a Marsiliana SUPERFICIE INDIVIDUAZ. SUP. SUP. N° SUP. DESTINAZ. AREE VERDE ABITANTI N° ALLOGGI PEREQUATIVA DEI LOTTO COPERTA PIANI UTILE D’USO PARCH. PUBBLICO INSEDIABILI MQ. LOTTI MQ. MQ. MQ. MQ. MQ.

650 ‘A’* 2275 150 1 150 R 650 0 3 1 430 ‘B’* 2145 150 1 150 R 430 0 3 1 980 ‘E’ 2440 150 2 300 R 980 0 6 2 1.030 ‘F’ 2420 150 2 300 R 1.030 0 6 2 985 ‘G’ 2460 150 2 300 R 985 0 6 2 270 H 2018 250 1 250 A 270 0 - - 3075 TOTALE 11.740 1.000 1.450 3.075 0 24 8

*Per i lotti A e B nel nucleo di Marsiliana è prevista anche la cessione in forma gratuita a fini perequativi dell’area adiacente riportata nella tavola 4.7 di P.O. destinata all’ampliamento del polo sportivo e parcheggi. Gli interventi di cui ai lotti E,F,G devono essere realizzati con la procedura di cui all’art. 121 della L.R. 65/2014 , e relativa convenzione, attraverso la quale i <> risultano quelli costituiti dalle opere d’arte di cui al progetto definito:<< Intervento E,F,G, Marsiliana del Piano Operativo del Comune di Manciano: Studio Idraulico e opere di messa in sicurezza. Lo studio si compone dei seguenti elaborati:  Relazione Idraulica  Inquadramento Sezioni 1  Sezioni 2  Planimetria rilievi  Profili  Sezioni tratto 1  Sezioni tratto 2>> Prima della fase di Adozione la proprietà dovrà dotarsi dei titoli reali sulle aree interessate dagli interventi. Questo avverrà sia nel caso le aree interessate siano di competenza pubblica sia privata. Tutti gli interventi di trasformazione riportati nella sintesi tabellare di cui sopra sono preceduti dalla Valutazione del Rischio Archeologico secondo i 5 gradi riportati nel verbale della seduta del 2 maggio 2018 e allegati alle presenti norme (Allegato 2 alla parte seconda). Sono altresì sottoposti a valutazione del rischio archeologico gli interventi ricadenti in aree tutelate ai sensi della lettera m dell’art 142 del Dlgs 42/2004 (Allegato 2 alla parte seconda). Conformemente all’Allegato 2.1 “Prescrizioni Tecniche per gli interventi ammissibili negli Insediamenti” gli interventi di cui al DPR 31/2017 Allegato A sono da realizzare attraverso il Regolamento :<> come riportato anche Allegato 2 alla parte seconda e terza delle presenti norme 21 CARTOGRAFIA DI RIFERIMENTO

Stato attuale Tav. 4.8 Del. C.C 34 del 29-06-2018

22

STATO MODIFICATO Conforme a seduta della Conferenza paesaggistica del 2 maggio 2018 e precedente lo stralcio

23 8. SINTESI RELATIVA ALL’ALLEGATO 1 ALLA L.R.10/2010

RIF. ALLEGATO 1 DELLA L.R.T. N. 10/2010 E S.M.I. VALUTAZIONE AFFRONTATA DEL DOCUMENTO PRELIMINARE 1. Caratteristiche del piano o programma 1-In quale misura il piano o programma stabilisce un Si rileva come, da un lato il piano costituisce quadro di quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per riferimento limitato esclusivamente al successivo progetto quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le di realizzazione dei tre lotti E,F,G,inseriti ad espansione condizioni operative o attraverso la ripartizione delle del tessuto insediativo della frazione di Marsiliana in risorse condizioni di continuità. Potrebbe esserci una limitata interferenza con zona di aree sottoposte a vincolo ex-Legge Galasso art. 142 lettera m, e tali da non interessare Sito di Interesse Regionale Medio Albegna 2-In quale misura il piano o programma influenza altri Data la natura del progetto che è destinata ad inquadrare, piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati si può per il momento affermare che la sua influenza non sia eccessivamente rilevante; 3-La pertinenza del piano o programma per l’integrazione Ricordiamo qui che che l’area coinvolta è limitatamente delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di interessata a vincoli di carattere paesaggistico. Dal punto promuovere lo sviluppo sostenibile di vista ambientale l’approfondimento idrologico- idraulico è caratteristca specifica della Variante 4-Problemi ambientali relativi al piano o programma Tra i punti di criticità potenziali sono presi in considerazione quelli relativi alla variante in oggetto e in particolare i seguenti : - dall’esame della Tav 4.8– e dallo stralcio della tavola riferita alle risorse idriche sotterrane pozzi e sorgenti si evince che l’insediamento non ha elementi di interferenza 5-La rilevanza del piano o programma per l’attuazione Questo aspetto risulta poco rilevante in quanto si inserisce della normativa comunitaria nel settore dell’ambiente (ad nelle pertinenze dell’insediamento consolidato es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque) 2. Caratteristiche degli impatti e delle aree che possono essere interessate 1-Probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli Nel Documento preliminare si presume in prima impatti approssimazione che gli impatti negativi potrebbero essere, prevalentemente:  Problema poco incidete sulla gestione dei rifiuti solidi urbani come implementazione del carico urbanistico- per essi sarà programmato l’avviamento a smaltimento e recupero ai sensi del D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii. Nei limiti in cui ciò non risulterà possibile, si provvederà allo smaltimento in discarica.  Problema del rilascio in atmosfera degli effluenti gassosi, passibili di procurare eventuali rischi per la salute e/o disagi, quali : infezioni batteriche e/o virali, patologie polmonari, di produrre odori sgradevoli – Il tutto rientra nella semplice gestione del riscaldamento domestico  Problema del pericolo che può derivare dalla concentrazione di gas potenzialmente infiammabili e/o esplosivi – non riferibile all’intrevento in questione  Problema dell’inquinamento del corpo idrico recettore finale dei liquami domestici–L’intera frazione è dotata di un impianto di smaltimento capace di 700 abitanti equivalenti contro una soglia di 413 attuali e circa 500 a conclusione e attuazione di tutti gli interventi previsti nel P.O  Problema legato agli impianti di illuminazione 24 ed elettrici in genere : non è rilevante in quanto l’intera area è dotata già di d’illuminazione, pubblica .  Problema “rumore” prodotto dall’amplimanto della struttura insediativa : le principali sorgenti presenti nell’espansione d’area residenziale hanno caratteristiche sostanzialmente domestiche  Oltre a quelle di livello ambientale fin’ora esaminate, ci sono altre problematiche da considerare, quali quelle di inserimento nel contesto anche dal punto di vista paesaggistico, nonché di interferenza possibile con lo sviluppo dell’agglomerato urbano – Il tema dell’inserimento è stato trattato positivamente anche nelle sedute di conformazione al Pit ed è solo la caratterizzazione idraulica che ha necessitato di approfondimenti specifici 2-Carattere cumulativo degli impatti Non si percepiscono impatti cumulativi sulle componenti e matrici ambientali 3-Natura transfrontaliera degli impatti Non rilevata 4-Rischi per la salute umana o per l’ambiente (ad es. in Degli eventuali rischi per la salute umana o per caso di incidenti) l’ambiente in prima approssimazione si ritengono non rilevanti 5-Entità ed estensione nello spazio degli impatti (area Essa appare ben circoscritta, sia nella sua area di geografica e popolazione potenzialmente interessate) pertinenza, sia riguardo alla popolazione interessata, limitata a quella del centro urbano e delle sue immediate vicinanze, nonché la valle del corpo idrico recettore e il bacino idrico al quale fa riferimento : in questo senso potrebbe essere individuato pure un possibile effetto transfrontailero, ma ricordiamo che gli approfondimenti presentati sono stati studiati allo scopo di ridurre gli effetti, paventati dalle prescrizioni del genio Civile che in prima battuta non ha consentito l’approvazione di aree a destinazione residenziale che erano state cosnsiderate idonee anche dal punto di vista paesaggistico.. 6-Valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere Il Documento preliminare li assume come non interessata a causa: particolarmente rilevanti, trattandosi di zona appena - delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio esterna sia al centro abitato che all’area cosiddetta di culturale pertinenza urbana limitrofo a quella di influenza urbana; - del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite - dell’utilizzo intensivo del suolo 7-Impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a I punti precedenti con l’indicazione della vincolistica ex livello nazionale, comunitario o internazionale art142 lett m del dlgs 42/2004 illustrano in modo esaustivo il tipo di impatto.

Per quanto sopra esposto, si ritiene l’opera sostanzialmente non in contrasto con gli elementi di cui al predetto All. 1, rimandando ai contributi istruttori forniti dagli Enti competenti il necessario approfondimento in merito.  Agli enti preposti viene altresì richiesto se tale variante ha le caratteristiche di cui all’art. 5 comma 3 lettera a) della L.R. 10/2010 ( piccola area di interesse locale) al fine della semplificazione dei procedimenti e della eventuale esclusione dalla procedura di Vas

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