6 oggi domenica 6 luglio 2003

Natalia Lombardo le. Fini, ieri, ha sdoganato il sistema elet- torale proporzionale già sponsorizzato

da Buttiglione. Di più, Fini ha annuncia- ROMA È sfuggito un codicillo, nel fax che Bossi: Berlusconi Fassino: una verifica to un disegno di legge sul modello delle ha sugellato la Pax nella Casa delle Liber- elezioni provinciali o regionali, di pari tà. Manca una cosa da poco, la voce «ri- passo con il premierato. Altro che ammi- mi manderà una desolante e sconcertante, un ‘‘ forma fiscale», sempre annuciata dal go- nistratore unico Berlusconi, dentro An le verno come il mitico taglio delle tasse. lettera con i tempi delle programma banale e generico ambizioni sono altre. Lo dice chiaramen- Agitatissimo, ieri il ministro dell’Econo- te : «Da oggi non c’è più il mia, , si è disperato per riforme. Entro la fine del Si sono riuniti per decidere governo Berlusconi, ma Berlusconi-Fini. un «errore di battitura di cui mi assumo ‘‘ Non c’è più una coalizione di governo, la responsabilità», che ha fatto saltare il prossimo anno. Follini: basta che per fare la pasta ma un governo di coalizione. La Cdl è passaggio nel documento faxato notte- morta e al suo posto è nata un’alleanza tempo da Berlusconi agli alleati. Ecco le con i malumori della Lega va bollita l’acqua tra FI, An, Lega e Udc, quattro partiti parole perdute, spiega il ministro: «Quan- con identità diverse, piuttosto che quella do si dice graduale riforma della scuola, vecchia cosa indistinta che era la Cdl». E si dovrebbe leg- ha gere invece gra- detto «basta con il duale prosecu- ‘ghe pensi mi... si vin- zione della ri- ce solo col ‘ghe pensia- forma fiscale e mo noi...». avvio della ri- Dall’esecutivo di forma della An Fini ha sparso ras- scuola». Il la- sicurazioni agli alleati: spus manuale Tremonti nel pallone “dimentica” le tasse prima di Berlusconi di Tremonti ha detto a Bossi che «i conferma il fat- tempi per le riforme to che a scrive- Il sottoministro: nella verifica anche i tagli al fisco. Il suo superiore, Fini: faremo il proporzionale saranno il più brevi re il documen- possibili», ma ha an- to è stato lui (e che sottolineato come pure mala, data la fretta di chiudere la il richiamo all’unità nazionale sia scritto bagarre nel governo). Difficile quindi cre- chiaro e tondo nella parte del documen- dere al «commissariamento» del Super- to che riguarda le riforme costituzionali. ministro da parte del nuovo Regista della Il vicepremier ha tranquillizzato anche politica economica, il vicepremier Gian- l’Udc che restrebbe fuori dalla cabina di franco Fini. Su questo ha messo i puntini regia, proponendo l’ingresso del mini- sulle i , ministro leghista stro (senza portafoglio) per i Rapporti del Welfare. Ma per dirla con il centrista col Parlamento, , nel : «Tremonti è bravissi- «Consiglio di coalizione». Bossi si è già mo, ma neppure Pelè da solo può fare piazzato nella «cabina» (o gabina?), in una squadra». realtà ci saranno Tremonti, Alemanno, Ieri l’esecutivo di Alleanza nazionale Marzano, Maroni, Lunardi, Gasparri e ha fatto scattare il «semaforo verde» al Sirchia. La prima riunione ci sarà merco- documento programmatico di Berlusco- ledì. ni. Domani si riuniscono l’ufficio politi- Il partito di Fini ha accolto bene il co dell’Udc e la segreteria della Lega. punto messo a segno dal suo leader con il Ognuno ha le proprie riserve: nell’Udc ruolo di coordinatore delle politiche eco- sta a guardare, l’orienta- nomiche, ma molti temono che al vice- mento è positivo, ma parlare di soddisfa- premier possa toccare il «lavoro sporco», zione è «un artificio». E fra i centristi che ricada su di lui la responsabilità di resta in caldo l’idea di un «rimpasto» di una Finanziaria sanguinaria e impopola- governo a gennaio, alla fine del semestre re. A ricordarlo con forza è stato France- europeo che, dopo l’esordio di Berlusco- sco Storace che ha detto a Fini: «Bene, ni, è un campo minato. Bossi chiede i abbiamo ottenuto collegialità e centrali- tempi per le riforme e Berlusconi lo rassi- tà, adesso devi ricucire il rapporto con la cura, gli manderà una lettera con il calen- società» (e con l’elettorato): «Si possono dario, saranno completate entro la fine spiegare anche i tagli alle spese quando si del prossimo anno». «Mi “temporizza”», trovano alleati nella società. Sulle pensio- esulta Bossi. Maroni però mette le mani ni la parola concertazione non dev’essere avanti sulle pensioni: «Il documento non più un tabù». Il Governatore del Lazio ha parla di modifica della delega previden- proposto che nella «cabina di regia» entri ziale». L’Udc sbuffa, per Follini le prote- anche il presidente della Conferenza del- ste della Lega «non interessano il Paese». le Regioni. Che a gennaio ci sarà la verifi- La pace nel governo appare come una ca vera e il rimpasto non ci crede, Stora- tregua per i sei mesi europei. Per il segre- ce: «E chi è quel pazzo che ci mette a tario Ds, Piero Fassino, il documento è buttare tutto per aria alla vigilia delle eu- «desolante e sconcertante. Due paginette ropee? Accadrà dopo le elezioni». Insom- di frasi banali e intenti generici. Si sono ma, Storace avverte Fini: «Tieni la guar- riuniti per decidere che per fare la pasta dia alta», perché in politica, «ci sono alle- bisogna mettere l’acqua a bollire». anze e diffidenze». Ognuno badi a sé, Ma nel pentolone della Cdl ognuno certo «Fini non insulta in pubblico Fa- comincia a pensare per sé, alla conta del zio». Come qualcun altro? «Non l’ho det- proprio peso nelle elezioni europee in to io, l’ho solo pensato...», ride sotto i insieme a Massimo Di Vita primavera che si basano sul proporziona- baffi che non ha.

Non è accettabile l’idea di colpire le pensioni per rastrellare 3.000 miliardi, dopo averne sprecati 4.000 con la Tremonti bis Pier Luigi Bersani responsabile economico dei Ds «Condoni su condoni: non cambieranno linea»

Laura Matteucci bile per nessuno». che questa iniziativa finisca in un’ ulte- «non è tempo di raccogliere», mosa linea Tremonti sugli interventi ad una sfida di rigore, di serietà, di linea- per loro, ormai è troppo tardi per impo- Se Tremonti va in surf, il paese si riore fase di stallo, in una immobilizza- che non viviamo in un miracolo pubblici sembra solo una linea keynesia- rità, di realismo. Di regole. Qui l’unica stare il discorso in chiave davvero rifor- spacca. I sindacati tendono ad una pro- zione reciproca dei contendenti. In una economico. na declinata in dialetto: come si conci- regola è il “liberi tutti”, che poi gli spiri- matrice. Si tratterà solo di una manovra MILANO Professione surfista. Senza car- gressiva ricomposizione, in Confindu- impasse politica, insomma, che ci ac- «Sì, peccato che noi siamo in reces- lia con la riduzione fiscale che promette ti animali del capitalismo italiano ri- finanziaria, che sono convinto non ver- te di riserva da giocarsi, senza possibili- stria si diffonde l’esigenza che ci si occu- compagnerà nei prossimi mesi e non sione industriale da oltre due anni. C’è tutt’ora, con i mancati investimenti sul- sponderanno. E Tremonti ne è l’esecu- rà ritenuta accettabile nemmeno dalla tà di arrivare ad una svolta nelle politi- pi più delle imprese e meno di politica, potrà che determinare un Dpef di scelte una mancata tenuta di linearità nella le infrastrutture? Questo messaggio re- tore. Non credo proprio che Fini abbia loro stessa opinione pubblica. Conti- che economiche e sociali, senza altro ma il governo non offre alcuna possibi- confuse e approssimative, non in grado finanza pubblica, e c’è un’incapacità di gressivo si traduce poi in un ripiega- la capacità, la linea strategica, la forza nueremo a vivere pericolosamente. E obiettivo se non di trattenere il fiato e lità di fare da sponda propositiva. Anzi. di ricostruire dei sistemi di riferimento. leggere i tratti della crisi del sistema pro- mento degli investimenti esteri in Italia, per poter ribaltare questa situazione». questo è un campanello che suona an- tenere l’onda. In attesa che torni il bel «Le macerie che lascerà saranno rilevan- Fino alla Finanziaria non capiremo che duttivo, cioè della base dell’economia e anche degli stessi operatori italiani, I conti comunque sono disastro- che per noi, noi del centrosinistra inten- tempo. Per Pierluigi Bersani, responsa- ti. E la prossima dovrà essere una legi- cosa hanno in animo, il Dpef semmai reale. Quelle di Tremonti sono ammis- perchè hanno perso i punti di riferimen- si, il deficit aumenta. In qualche do. Che dobbiamo costruire un’alterna- bile economico dei Ds, il ministro Giu- slatura di ricostruzione, non solo di ria- può servire a vedere come prenderanno sioni a bocca stretta, senza un minimo to. Perchè è impossibile stimare i rendi- modo il governo dovrà recupera- tiva davvero credibile». lio Tremonti non cambierà «strategia». pertura di un percorso interrotto». atto delle previsioni macroeconomiche. di profondità di analisi. Le sue sono menti. Perchè si attendono norme da re denaro: attraverso le pensio- Le macerie del governo Berlusco- Non saranno le recenti ammissioni del Bersani, la verifica di governo è Fazio dice che grazie ai condoni non soluzioni impossibili. Come quella di mesi e mesi, e non arrivano mai. Pren- ni, con altri condoni? ni, i segni che lascerà Tremonti Genio sul mancato miracolo italiano, partita mettendo Tremonti sotto oltrepasseremo il 3% di rapporto defi- rimettere i dazi, assurda se non altro diamo gli investimenti nel sud: chi può «Continueranno a fare i surfisti. Ci saranno rilevanti. Qual è l’ele- nemmeno le promesse di una Finanzia- tutela. Proprio lui, il paladino cit/pil, secondo noi non è scontato. Co- perchè gran parte della nostra ricchezza dire ormai quali benefici produrranno, vorrà fantasia, ma in effetti Tremonti in mento di maggior preoccupazio- ria di lacrime e sangue, e neanche il suo della Lega, che perde potere a fa- munque, le verifiche non hanno mai sta proprio nelle esportazioni. Reagire in quanto tempo?». questo non difetta. È probabile arrive- ne? ultimo «commissariamento», a segna- vore di An. Un segnale di discon- portato ad un rafforzamento di gover- in termini populistici, difensivi e propa- Continueremo a muoverci in ranno anche al condono edilizio, e se «Le macerie saranno rilevanti, sì. re l’inizio della fine della fase surfistica. tinuità, che potrà avere ricadute no, qualsiasi ricomposizione finisce per gandistici non porterà a nulla. Piutto- una palude, quindi? questo non basterà, allora inseriranno In termini di stabilità dei conti pubbli- I cardini sui quali Tremonti (e Berlu- effettive sulle politiche economi- trovarsi sempre ad uno scalino più bas- sto, perchè non si fa un discorso serio «Con buona pace di Fini, la linea di un elemento di attacco allo stato socia- ci, dello stato della pubblica ammini- sconi) ha impostato la sua politica - che e sociali, a partire dal prossi- so del precedente». per esempio sulla Cina, in termini di Tremonti è, è sempre stata, molto inti- le. Un elemento di discussione forte nel strazione, della credibilità internaziona- ovvero cartolarizzazioni, condoni, mo Dpef? Tremonti però ha dovuto am- lotta alle contraffazioni e di reciprocità ma rispetto a Berlusconi. Non è nelle governo è senza dubbio quanto esporsi le, della fedeltà fiscale, attaccata dalla swap (in sostanza, aggiustamenti di or- «Non credo proprio. Io mi aspetto mettere, ed è la prima volta, che degli accordi commerciali. Anche la fa- corde del premier richiamare il paese sul sistema pensionistico. Purtroppo linea condonistica. È questo veleno nei dine contabile) - non cambieranno, di- pozzi, che attacca lo spirito civico che ce Bersani. La filosofia del Genio è sal- mi preoccupa di più. Io registro che in va: «mangiarsi oggi le risorse di doma- Italia siamo entrati nella fase in cui non ni». Un quadro che, oltre al pil, travol- La nota diramata da viale Mazzini a sostegno dei “direttori dei tg” è stata un’iniziativa del direttore generale che ha lasciato all’oscuro il presidente Annunziata potendo più difendere Berlusconi, si fi- gerà il prossimo Dpef, difficilmente in nisce per prendersela con la politica in grado di fornire indicazioni rasserenan- generale, in un ripiegamento qualun- ti sulle future linee economiche del pae- quistico che noi dobbiamo combattere. se, e che con ogni probabilità produrrà Mimun censura il “caso Schulz”, Cattaneo gli dà fiducia La linea del centrosinistra non potrà un attacco al sistema previdenziale che essere solo quella della rivincita sul cen- «però non sarà una riforma, ma solo trodestra, e nemmeno quella di rico- una manovra finanziaria». «Colpire le ROMA L’«Azienda» Rai si chiama solo Flavio far uscire il comunicato non è stata presa insie- glio». Del resto sempre «l’azienda» si è premu- mun). Il deputato della Margherita, Paolo minciare un percorso interrotto, dovre- pensioni per trovare 3mila miliardi a Cattaneo, direttore generale della tv pubblica. me alla presidente, Lucia Annunziata, al mo- rata di fare un repulisti dei corrispondenti con- Gentiloni, ha annunciato che presenterà un mo costruire un programma di grande un Tremonti che ne ha buttati via 4mi- E dal suo ufficio è uscita venerdì una nota mento in America, ma che poteva essere mes- siderati pericolosi in tempo per l’avvio del se- dossier sul Tg1. Certo con l’attestato di fiducia forza e intensità perchè si riaffermi una la con la Tremonti bis non è giustifica- «aziendale» che ha riconfermato la «piena fidu- sa al corrente. In realtà il porre o togliere la mestre europeo. Cattaneo ha pensato bene di non «personalizzato», molti tra Viale Mazzini credibile speranza».

cia ai direttori di testata» la cui «indipendenza, fiducia alle direzioni di testata spetta all’intero eludere le critiche, come ha fatto notare Rober- e Saxa Rubra pensano che Mimun possa pre- nel quadro delle regole del servizio pubblico. è Cda. Quindi, anche se Cattaneo avesse consul- to Natale, segretario dell’Usigrai, che, a propo- sentarsi all’appuntamento rafforzato dal pro- Cartolarizzazioni, garantita dalle leggi e dal contratto giornalisti- tato alcuni consiglieri, non avrebbe rispettato sito dell’autonomia in nome del servizio pub- tettivo scudo «aziendale». Nella redazione il Dopo due anni di ‘‘ co». La Rai inoltre, ribadisce «la propria auto- la regola, perché i direttori di Tg sono nomina- blico chiede conto della crisi e aggiunge: «Non clima resta tesissimo e il malumore è diffuso ‘‘ aggiustamenti, dazi... nomia a fronte di critiche strumentali di natu- ti dall’intero consiglio di amministrazione su si capisce cosa pensi il vertice Rai delle critiche anche in chi è vicino al centrodestra. Le omis- recessione senza rigore Riuscirà Fini a ra politica riportate oggi dai giornali». Critiche proposta del direttore generale. professionali, non politiche, che una parte del- sioni continuano: venerdì la replica di Schrö e speranza saranno piovute sulla testata del Tg1, per aver censura- Tutto fa pensare, dunque, a un documen- l’offerta Rai si sta attirando». der è sparita dal ammiraglio. Il direttore Mi- invertire la tendenza to l’audio nel momento in cui Berlusconi ha to che soddisfa le richieste pressanti di Mi- Domani Clemente Mimun sarà ascoltato mun lamenta il fatto di avere la redazione enormi le macerie a uscire dalla paragonato a un «kapò» l’eurodeputato mun, bersagliato dalle critiche di mezza Italia dalla Commissione di Vigilanza, il primo dei contro, cerca appoggi e sembra stia puntando di questa politica Schulz, (tra l’altro sembra che il caporedattore e anche dei giornali stranieri. Basti pensare al tre direttori di testata (anche qui per una me- all’arrivo dal Tg2 di persone di sua fiducia, palude? del politico non avesse intenzione di «tagliare» commento del «Financial Times» di venerdì, diazione con la maggioranza è convocato per chieste per colmare alcuni spazi lasciati vuoti economica l’audio della gaffe). Ma nella nota dell’«azien- che sulla parzialità d’informazione fa un para- mercoledì Antonio Di Bella, direttore del Tg3 dal «rimpasto» dei corrispondenti. Accadde da», per confondere le acque, si parla di tutti e gone impietoso: «I media sovietici all’epoca di e il 15 luglio Mauro Mazza, del Tg2, mentre qualcosa di simile quando dirigeva il Tg2, con tre i direttori dei telegiornali. La decisione di Breznev non avrebbero potuto fare di me- l’opposizione aveva chiesto l’audizione di Mi- un esodo di circa trenta persone. n.l.