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MAURIZIO MARTINA “RIPESCATO” AL MIPAAF. ECCO IL GOVERNO

M a t t e o R e n z i h a s c i o lto la riserva. Il giuramento del nuovo governo ci sarà domani alle 11.30. Dopo una “lunga chiacchierata” con il presidente della Repubblica sono state cambiate alcune carte in tavola: il vulnus era la giustizia. Orlando – notoriamente garantista – è stato spostato dall’Ambiente alla Giustizia e Galletti “dirottato” dall’Agricoltura all’Ambiente. Con “ripescaggio” di . Tanto più che i numeri al Senato per la fiducia sembravano già essere messi in discussione da .

Una squadra di governo snella composta da 16 ministri di cui metà donne. È durato oltre due ore il vertice del premier incaricato con il capo dello Stato Giorgio Napolitano al Quirinale. Come previsto il fedelissimo sarà il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. All’Economia come lui stesso aveva annunciato via twitter il tecnico presidente dell’Istat . Riconferma di agli Interni. A sorpresa alla Giustizia (era ministro uscente all’Ambiente). alle Infrastrutture, alla Cultura, di Legacoop al Lavoro e politiche sociali; al Mipaaf Maurizio Martina. Queste le donne ministro: (Difesa), (Istruzione), (Sviluppo Economico), (Riforme e Rapporti con il Parlamento), (Esteri), (Sanità), (Semplificazione) e agli Affari Regionali e all’Ambiente Gianluca Galletti. “Dovendo far eun govenro che dura quattro anni è naturle che ci sia voluto un po di tempo, spiega il Premier incaricato. Da domani mattina puntiamo a fare subito le cose che vanno fatte. C’è un’esigenza di dare un messaggio forte ai soggetti sociali protagonisti. Noi lo facciamo con convinzione. Sarebbe un errore da aprte nostra immaginare di dire che puntiamo al 2018 senza dire a cosa puntiamo come la riforma del lavoro e quella elettorale”. Si tratta di un governo improntato alla concretezza, dice. “Molti di noi si giocano la faccia che è più importante della carriera”.

Il segretario Pd era salito al Quirinale con due nomi per il Mipaaf: Gianluca Galletti ed Elena Boschi. Poi qualche cosa è cambiato e se la Boschi è stata confermata alle Riforme, Galletti è stato “dirottato” all’ultimo minuto all’Ambiente e Orlando a sua volta “dirottato” alla Giustizia. Ripescato così il favorito con delega all’Expo.

Per la prima volta nella storia italiana, Renzi ha sottolineato, c’è “un governo composto per la metà da donne quindi con parità di genere” e con una età media bassa. “Da domani mattina ci metteremo al lavoro. Vorrei rivolgere un pensiero non formale al netto delle polemiche politiche di gratitudine a non per mero pensiero formale ma per un elemento di sostanza”. “Se può fare presidente il Consiglio dei ministri un ragazzo sotto i 40 anni come me – ha aggiunto – questo è segnale per i ragazzi e le ragazze che dicono che in Italia nulla è possibile. Molti di noi si giocano non la carriera ma la faccia che è più importante della carriera. Dare a all’Italia un governo che sia in grado ridare speranza a tutti gli italiani e alle nuove generazioni. Farò di tutto per meritare fiducia di tutti i parlamentari e dei milioni di italiani che attendono risposte concrete da questo governo. Il nostro paese – conclude -ha davanti a sé un tempo di bellezza e di entusiasmo”.

I n q u e s t i g i o r n i “ i l mio braccio non è stato sottoposto a nessuna prova di ferro”. Lo ha tenuto a sottolineare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi. “Mi dispiace deludere i giornalisti che hanno ricostruito retroscena dalle tinte forti”, ha aggiunto ricordando come esprimere le proposte dei ministri “è prerogativa del presidente del consiglio e questa prerogativa è stata rispettata in modo pieno, in un clima di serena collaborazione istituzionale”. Un governo che, sottolinea Napolitano “presenta ampi caratteri di novità che spiegano il tempo richiesto per definirne la composizione”. Con il presidente del Consiglio ci sono stati “scambi di opinioni e consigli”, e comunque le due ore e mezzo di oggi “non sono state solo di incontro ma anche di lavoro parallelo”, ha tenuto a precisare. Ancora Napolitano ha detto che le riforme “non possono ulteriormente attendere”. Infine rivolto a Enrico Letta: “Rinnovo a Enrico Letta il mio sentimento di stima, fiducia e gratitudine consapevole che continuerà a dare un contributo importante nell’interesse del paese e dell’Europa”.

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