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ATTUALITÀ

INTEGRAZIONE RIUSCITA VIAGGIO NELLA CITTADINA PIÙ INTERNAZIONALE D’ITALIA Questione di PELLE. Anzi, di PE San Pietro Mussolino, operoso ogether for leather. La Tfl è la pri- gnate dal torrente . Ed è an- centro del Nord-Est, è il paese ma azienda che s’incontra all’im- che il comune italiano con la più alta Tbocco della Valle del Chiampo e la concentrazione di stranieri in rapporto con la più alta concentrazione traduzione dell’acronimo spiega più di alla popolazione: 280 su 1.501 (dato di immigrati: un abitante cento analisi sociologiche: insieme per aggiornato al 21 ottobre). Il 18,7 per su cinque è extracomunitario. la pelle. Impossibile, da queste parti, es- cento. In pratica un abitante su cinque sere nemici per la pelle. parla una lingua incom- Ma nelle centinaia di concerie Troppo impegnati vicentini prensibile ai più. Ma chi se il lavoro non manca, tutt’altro, ed extracomunitari, tutti in- STRANIERI ne importa. L’unica discri- (IN)TOLLERANZA e la convivenza funziona. sieme appassionatamente, a minante è rappresentata lavare, ammorbidire, rasa- & dalla fatica: lo sgobbone ha Al punto che sul municipio re, scarnare, pressare, conciare, tinge- diritto al massimo rispetto. Né potreb- sventola la bandiera dell’Onu. re, ingrassare, asciugare, essiccare, ta- be essere altrimenti in un paesino do- gliare, rifinire pellami e cuoi. ve i posti di lavoro quasi eguagliano il Á di STEFANO LORENZETTO San Pietro Mussolino è la capitale di numero dei residenti: ben 1.200, sud- fotografie di Pigi Cipelli un distretto industriale unico al mon- divisi tra concerie, marmifici, industrie do: qualcosa come 700 concerie ba- plastiche e metallifere. Gli economisti

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Mare Á CUOIO E MARMI Adriatico Ci sono circa 700 concerie a San Pietro Mussolino e tutte impiegano soprattutto stranieri. Idem dicasi per le tante industrie di lavorazione del marmo.

©PIGI CIPELLI LLAME parlano di «labour intensive». Qui lo chiamano ancora «ónto de gómbio», olio di gomito. Un lubrificante che ren- de scorrevoli anche i rapporti umani inizialmente ruvidi. Ci sono più Milosevic a San Pietro Mussolino che nelle carceri serbe o dell’Aja: dieci, per la precisione. Gli ju- goslavi costituiscono la prima comu- nità: 144. Seguono gli indiani (45), i

Á L’OMBELICO DEL MONDO A San Pietro Mussolino vivono stranieri di 17 nazionalità diverse. I più numerosi sono gli jugoslavi.

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Á NON È PIÙ IL REGNO DELLA LEGA marocchini (30) e i ghanesi (13). Ernesto Negro Marcigaglia, sindaco di San Pietro Mussolino: eletto da una lista Contando anche gli immigrati da civica, ha issato il vessillo delle Nazioni Unite sul balcone del municipio. Burkina Faso, Costa d’Avorio, Nigeria e Senegal, gli africani raggiungono quota 63. lavoratori vengono dal ra azzurra dell’Onu. Si chiama Negro: «Se non ci fossero gli stranieri, avrem- Bangladesh. I rimanenti sono albane- nomen omen. Anche se, per non scon- mo già dichiarato fallimento» sintetizza si, romeni, russi, bosniaci, macedoni, tentare del tutto i suoi elettori della li- Ernesto Negro Marcigaglia. «Purtroppo brasiliani, peruviani, honduregni. Un sta civica Il cittadino («Di destra, di si- mancano le abitazioni. Finora ce la sia- crogiuolo di 17 nazionalità che ha co- nistra, di centro, ex dc e leghisti» li de- mo cavata ospitandoli negli edifici ab- stretto a modificare persino il regola- finisce: un omnibus più che un partito), bandonati del centro storico. Intendia- mento del torneo di calcio delle Con- s’è aggiunto il secondo cognome degli moci, sono case con muri da 60 centi- trà, al quale adesso sono ammessi an- avi, Marcigaglia. Nella vita fa l’im- metri fatti di sasso locale, più sane del- che i giocatori provenienti dalle più prenditore, ramo alimentare, e la sua le villette che i miei compaesani si so- remote contrade del mondo. Purché The Bridge è in grado di accontentare no costruiti nel verde appena fuori del facciano gol. i popoli della Terra con vari tipi di lat- paese. Gli stranieri hanno trasformato Ecumenicamente, il sindaco ha deci- te biologico: di riso per i cinesi, di man- le vecchie corti in parcheggi, per cui a so di ammainare il tricolore dal balco- dorla per gli arabi, di avena per gli volte scoppia qualche baruffa per il po- ne del municipio e di issarvi la bandie- scandinavi, di orzo per i russi. sto auto. Robette da nulla». Anche sui ritmi di vi- ta la sintonia non è per- fetta. I sampierui (si chiamano così: sempre

©PIGI CIPELLI meglio che mussolini) sono abituati ad andare Á REGOLE a letto con le galline o, NUOVE in alternativa, ad ad- Anche il torneo dormentarsi con Pippo calcistico Baudo davanti al cami- delle contrade si netto catodico. «Invece è dovuto adattare gli extracomunitari fan- alla realtà: ora no rumore fino a tardi e sono ammessi la gente si lamenta» a partecipare ammette il sindaco. Che anche giocatori ci tiene a precisare d’es- non italiani. sere stato drastico su un solo punto: «Gli isla-

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Á AVANTI, C’È POSTO A San Pietro Mussolino si è quasi raggiunta la piena occupazione. Anzi, ci sono sempre posti di lavoro vacanti nelle centinaia di industrie locali.

©PIGI CIPELLI mici volevano aprire una moschea, Ma se dipendesse dall’artigiano Ivo neto sull’Oglio, «la più grande cuoca magari in un capannone. Permesso ne- Cerato, fervente leghista, il titolo del del mondo» secondo Le Point, che a gato. Mica per altro: capannoni ab- romanzo di Luigi Meneghello andreb- San Pietro Mussolino è nata e torna bandonati non ce ne sono». be ora aggiornato: Libera nos a Vrbni- spesso: «A tavola mio padre riservava La comunanza col «diverso» dura ca-Malo. Pur di non assumere extra- il posto d’onore ai braccianti venuti da ormai da più di vent’anni e ha stem- comunitari, Cerato manda avanti la altri paesi per lavorare con lui. Gliel’a- perato le antipatie al punto tale che sua conceria col solo aiuto del figlio di- veva insegnato mio nonno Celeste, che Negro Marcigaglia considera cittadino ciannovenne. «Fossi io il sindaco, li fer- era stato costretto dalla miseria a emi- onorario tale Mira, a suo dire il primo merei prima che si presentino. O li fa- grare negli Stati Uniti, dove lavorò al- immigrato giunto nell’82 dalla Jugo- rei diminuire». Pausa. «O sparire». la costruzione della ferrovia New York- slavia. In realtà, forse suggestionato Perché? «Non potremo mai capirci. San Francisco». dalle soavi note di Mira il tuo popolo Questione di lingua e di carattere. E che si spandono dalla chiesa prospi- poi sono stufo di trovarmeli sempre fra «L’integrazione non esiste, al massi- ciente il municipio, il sindaco lo i piedi: per strada, negli uffici, a botte- mo può esserci la convivenza» taglia confonde con Zikica Jovanovic, 44 an- ga, dal medico. Mi tocca mettermi in corto Mario Boschetto, titolare di un ni, marmista qui residente fin dall’81. coda persino all’ospedale. Le pare giu- bar che offre in lettura La Padania in- Il quale ha avuto il buonsenso di na- sto? Purtroppo la verità è che alla stra- vece del canonico Giornale di Vicen- scere sì a Vrbnica, però Vrbnica-Malo, grande maggioranza dei miei conter- za. E racconta di indiani che dopo il la- per distinguerla dalle altre cinque ranei fa molto comodo arricchirsi as- voro si ubriacano di whisky e picchia- Vrbnica sparse tra Serbia e Bosnia. Un sumendo immigrati al minimo di sti- no le mogli («L’altra sera sono dovuti toponimo aggiuntivo che suonò subito pendio». intervenire i carabinieri») e di maroc- rassicurante all’orecchio dell’ufficiale Un’ostilità che addolora Nadia San- chini che ci danno dentro col Durello di stato civile. tini del ristorante Dal Pescatore di Can- in barba ai precetti coranici. «Però non veniteci a parlare di razzismo! Qui nessuno è razzista. Altrimenti ai foresti bruceremmo le

©PIGI CIPELLI case. Invece gliele af- fittiamo, magari a ca- Á ITALIANI noni stratosferici, mini- IN MINORANZA mo 800 mila lire al me- Due operai ghanesi se per una stamberga». della conceria E in effetti Forza nuo- Fratelli Finetti va, la lista di ultrade- posano assieme stra sospettata di xe- a uno dei titolari nofobia, alle ultime dell’azienda: elezioni ha raccolto ap- la maggior parte pena due voti. dei dipendenti sono Gli «schei» come se- extracomunitari. dativo delle contrappo- sizioni. Alle politi-

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che del 1992 la Lega Nord aveva mietuto il 70 per cento: primato nazionale. Alle provin- ciali di quest’anno è precipitata al 20,9, contro il 52,8 di Forza Italia. Insomma, il partito del fare vince sul partito del protestare. «Ogni an- no, fra assunzioni e licenziamenti, riceviamo in media 400 denunce relative a immigrati e 50 notifiche da parte di famiglie per la con- cessione di ospitalità» informa la funzionaria comunale Lidia Rancan, che di recente ha fe- steggiato le nozze del fratello con una ragaz- za indiana del Kerala.

Capita così che alle 10 di mattina Flaviano Du- si, socio della Fratelli Finetti, sia l’unico veneto presente nella principale conceria del paese, due stabilimenti con 100 dipendenti, di cui 35 ex- tracomunitari, in maggioranza ghanesi e ma- rocchini. «Ottimi lavoratori, se non fosse che spesso devono assentarsi per andare in questu- ra a farsi rilasciare qual- che carta o stanno a ca- sa senza avvertire quan- Il sindaco: «Volevano do buscano il raffreddo- re» distingue Dusi. «Co- aprire una moschea, munque li preferisco agli italiani. In questo momento mi servirebbe magari in un capannone un autista con la paten- te C. Pazienza se non co- in disuso. Permesso nosce le strade, tanto deve solo andare avanti negato. Ma mica e indietro da . L’importante è che ob- bedisca, senza fare sto- per altro: non ci sono rie. Pensi che i musul- mani, anche quelli che capannoni liberi». rispettano il Ramadan, non si fermano neppure per pregare». «Prego a casa, alla fi- ne del turno» conferma Assane Seye, avvolto nel variopinto anango che gli scende fino ai piedi. Ex vu’ cumprà arrivato dal Senegal, due anni fa ha reputato più conveniente smerigliare pelli al- la Fratelli Finetti: «Guadagno mille euro al me- se, abito con mio cugino, la gente del posto ci tratta bene». «Agli indiani riservo i lavori che gli italiani non vogliono più fare, quelli faticosi o ripetitivi, co- me il taglio delle mattonelle» ammicca Luciano Stefani, proprietario di una segheria di marmi. «Mi è appena andato via un ghanese che è ri- masto qui 12 anni. Un’eccezione, perché di so- lito scappano dopo 12 mesi. Ma non c’è proble- ma: quattro volte al giorno se ne presentano al- tri a chiedermi un posto». Nella scelta, Stefani si regola in base a un metodo infallibile e vaga- mente lombrosiano: «Basta osservare come cam- minano. Se tengono le braccia penzoloni e cion- dolano la testa, girare al largo! Fannulloni ga- rantiti al 100 per cento».

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