Introduzione 1. Giovanni Bona E La Mistica Del Seicento
Il volume e` stato pubblicato con un contributo della Fondazione CRT di Torino nell’ambito del progetto «Panoplia Evangelica» (vol. I) ISBN 88 222 5565 8 INTRODUZIONE 1. GIOVANNI BONA E LA MISTICA DEL SEICENTO Fundus [...] noster habet in se quandam, quasi diceres, Altitudinem ad- mirabilem, superexcelsam, superinterminabilem, et superinnominabilem; ad quam non per mathematicos, sed per mysticos gradus ascenditur: et hi pro- prie sunt exercitia spiritualia.1 Cosı`, in uno dei piu` bei capitoli italiani intorno a quello spazio inte- riore che e`ilfundus animae,2 Bernardo Ghigini baroccamente coniu- gava l’alto e il basso, l’intimo e il supremo, il ‘fondo’ e la altitudo, vol- gendo alla descrizione degli ineffabili spazi dell’anima, in cui avviene l’unione con Dio, quelle forme di superlativo che sono la spia piu` ca- ratteristica del linguaggio dionisiano – ovvero le coniazioni con il la- tino super, calco del greco t< pe+q: ‘‘superexcelsa’’, ‘‘superinterminabi- lis’’, ‘‘superinnominabilis’’ – e che nella Theologia mystica dello pseu- do-Areopagita intendevano creare un ‘nuovo’ linguaggio che ecce- desse la misura del linguaggio ordinario per parlare di cio` che e`al di la` di ogni nominazione: «un modo di parlare piu` che umano», co- me gia` notava il commentatore secentesco Balthasar Cordier; 3 segui- 1 BERNARDO GHIGINI [pseud. di Benigno Ghirardi], Lux nova per Incarnati Verbi mysterium, sive Mystica elucidatio de intima et arcana Divini Verbi Nativitate in essentia animae nostrae, Aesii, ex typ. Episcopali, apud Claudium Percimineum, 1683, cap. V, p. 25 (‘‘Il fondo della nostra anima ha in se´, per cosı` dire, un’altezza ammirabile, sovraec- celsa, sovrainterminabile e sovrainnominabile, alla quale si ascende non per gradi mate- matici, ma mistici, costituiti dagli esercizi spirituali’’).
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