brescia MUSICA INTERVISTA A ROLANDO ANNI E ALESSANDRO ADAMI DEL GRUPPO “KLEZMORIM” PAROLE E MUSICA DELLA MEMORIA EBRAICA a cura di CARLO BIANCHI

n bambino di fronte a dialogo fra ebrei e cristiani, per un albero su un prato un incontro che è stato, credo, circondato da una il nostro primo ‘concerto’. Nel U sconnessa stacciona- corso del tempo i rapporti fra la ta scarna che conduce, voltan- musica e le letture o le mie spie- do, fino a un caseggiato romito. gazioni si è invertito: prima la La copertina del disco che rac- musica accompagnava quello chiude i quindici canti della tra- che avevo da dire, adesso inve- dizione popolare ebraica can- ce sono io a dire delle cose che tati e suonati dal complesso accompagnano la musica. Di- Klezmorim è l’immagine ricreata ciamo che io mi sono preoccu- di Oyfn veg shteyt a boym (“sta, pato di costruire questo proget- lungo la strada, un albero pie- to da un punto vista letterario e gato”), una di queste quindici storico. La nostra particolarità è storie in musica, la ninna-nanna che i nostri non sono dei veri e di un bambino che chiede alla propri concerti, sono ‘incontri’ mamma di potersi arrampicare dove la musica viene inserita in sull’albero per volare verso il un contesto molto preciso per- cielo, anche se fa freddo e la ché siamo convinti ancora oggi mamma gli raccomanda di co- che questa musica pur essendo prirsi, non vuol lasciarlo andare, semplice, popolare, non possa per paura che si smarrisca. essere del tutto compresa senza Sono canti di un popolo – di alcune fondamentali spiegazio- una cultura, di una religione – ni”. che ha conosciuto nella Shoah Musica popolare, dunque la sua più forte cesura storica senza autori? moderna. Dunque i Klezmorim “Molti sì, sono brani popolari, da qualche tempo li propongo- senza autore, della tradizione no per contribuire alla memoria klezmer e yiddish, degli anni di un evento che di certo, nella Venti e Trenta. Altri invece sono sua immane e tragica portata, di autori della prima metà del declina l’identità ebraica della Novecento, alcuni di essi periti nostra epoca. Ma sono altresì durante la seconda guerra canti che non mantengono solo mondiale come Mordechai Ge- quella memoria, “codice del se- birtig o Hirsh Glik, che hanno gno indelebile” o “memoria del scritto brani in questo periodo e tatuaggio”, come David Bidus- che possono essere dunque sa definisce l’eredità di Au- davvero considerati brani della schwitz, bensì la coscienza di Shoah. Alcuni di questi autori una più ampia cultura ebraica, che prendiamo in considerazio- originata fin dalla Diaspora e le- ne come lo stesso Gebirtig sono gata alle sue millenarie conse- anche autori di teatro yiddish, guenze, fatta di usanze ormai un genere che ha avuto una perdute, ma fondata su un ele- grandissima fortuna fra la fine strutturale, il dominio del- dell’Ottocento e l’inizio del No- la lingua, che ancor oggi vive e vecento, con una produzione di acquista con la musica i suoi si- alto livello, da parte di autori gnificati più profondi e ance- che si occupavano della dram- strali. “Io sono di estrazione cattoli- to non capivo come si fosse arri- tempo incontrai alcuni ragazzi maturgia, della scrittura dei testi I Klezmorim – parola yiddish ca – inizia a raccontarmi con lo vati alla Shoah. La curiosità per fra cui Alessandro Adami, che e in qualche modo anche delle che significa “musicanti”, dalla sguardo di chi sta risvegliando queste ragioni mi portarono a cantavano nel ‘Grande coro in- musiche, facendo comunque tradizione della musica klezmer lontani ricordi – e ai miei tempi, sviluppare un forte interesse per sieme’ di don Mario Neva, e mi sempre riferimento all’ambito nell’Europa orientale – sono otto quando andavo a scuola, negli la cultura ebraica, che è una venne l’idea di unire la musica popolare”. ragazzi bresciani intorno ai anni Cinquanta, la cultura cultura straordinaria, di grande ai testi che si leggevano duran- Ha mai scritto libri o saggi su trent’anni, coordinati dal tastieri- ebraica era sconosciuta, e agli profondità, e che mi attrasse te le mie conferenze. D’altron- questi argomenti? sta e cantante Alessandro Ada- ebrei si guardava con diffiden- anche per l’importanza che da- de la musica è un elemento “Io mi occupo dello sfondo mi. Questo loro primo Cd si pone za. Siamo prima del Concilio Va- va al senso della parola”. fondamentale della cultura culturale di questi brani ed au- come punto nodale di un per- ticano II, quindi prima ancora Quando giunge l’idea dei ebraica, profana e religiosa. Al- tori, soprattutto con riferimento corso iniziato circa dieci anni or che papa Giovanni togliesse la Klezmorim? l’inizio erano soprattutto canti a quello che è successo duran- sono grazie a un’idea di Rolan- preghiera contro i ‘perfidi ebrei’ “A un certo punto, circa quin- paraliturgici, canti di salmi, e te la seconda guerra mondiale do Anni, storico e insegnante che si recitava il venerdì santo. dici anni fa, capitò che mi invi- qualche canto profano. Le voci nella realtà dei campi di con- bresciano, il quale tuttora affian- All’oratorio però incontrai un tarono a parlare di ebraismo e erano accompagnate solo da centramento, ma le mie pubbli- ca il gruppo durante le perfor- prete che diceva semplicemen- di Shoah, prima ancora che ve- Alessandro al pianoforte e dal cazioni non riguardano questo mance dal vivo. Docente di Let- te che Cristo era un ebreo, e nisse istituita la ricorrenza del percussionista Alessandro Tode- tipo di realtà concentrazionaria, teratura italiana e Storia presso quindi, fin da bambino, sono giorno della memoria. Così ini- schini. Poi nel gennaio del 2002 bensì quella degli internati mili- l’istituto “Gambara” in città e ti- cresciuto senza capire perché ziai a tenere conferenze: parla- l’Oratorio della Pace, sapendo tari italiani, che è una realtà di- tolare del corso di Letteratura e gli ebrei fossero un popolo per- vo e venivo accompagnato da di questa nostra attività, ci ha versa. Del resto sulla Shoah c’è Cristianesimo nell’Istituto superio- seguitato, e soprattutto in segui- letture di testi. Dopo qualche chiamati per le giornate del già una bibliografia molto am- re di Scienze religiose presso l’U- pia, anzi, forse anche troppo, niversità Cattolica di Via Trieste, nel senso che non è tutta di alta Rolando Anni si dedica alla sto- qualità. Questo devo dire che ria del Novecento con particola- succede soprattutto in certe re riguardo al periodo intorno al- opere narrative o in certi film la prima e alla seconda guerra che puntano sul sensazionali- mondiale, al fenomeno della Re- smo e sul sentimentalismo, ci so- sistenza italiana e in particolare no certi film che sono una pu- bresciana. gnalata al cuore, d’accordo, Attivo presso l’“Archivio storico non si può certo lasciare da della Resistenza bresciana e del- parte la commozione, ma que- l’età contemporanea” dell’Uni- sta da sola può dare una visio- versità Cattolica, ha pubblicato ne che è fuorviante. Per com- saggi e libri fin dagli anni Settan- prendere gli avvenimenti, e farli ta. Recentemente ha curato comprendere agli altri, lo storico una Storia della resistenza bre- deve avere un altro tipo di at- sciana e un Dizionario della Resi- teggiamento”. stenza bresciana, nonché i diari Tornando al gruppo dei Klez- di due internati militari bresciani morim, chiedo ad Alessandro in Germania, Francesco Soldano Adami come si è evoluta la for- (Inadeguata cronaca di un mazione a partire dai primi tem- viaggio nella vita) e Franco pi fino alla registrazione di que- Quattrocchi (La guida di Ham- sto Cd. merstein). Per Rolando Anni dun- “All’inizio erano cinque-sei vo- que gli avvenimenti di quel pe- ci che io accompagnavo con il riodo, l’impatto delle leggi raz- pianoforte, e poi già fin dall’ini- ziali in Italia, le resistenze alle per- zio c’erano anche le percussioni secuzioni nazi-fasciste, l’universo suonate da Alessandro Tode- concentrazionario, sono parte di schini. In seguito si è aggiunta una ricerca e un interesse cultu- una chitarra, Matteo Pizzoli, e in- rale generale cui egli da sem- fine la violinista Daniela Fusha. pre, fin dalla sua adolescenza, Oggi, oltre a me, che canto e ha affiancato e fuso quello per l’ebraismo e per la Shoah. segue alla pagina successiva 12 brescia MUSICA segue dalla pagina precedente ebraico e lingue slave, ha molte varianti a seconda dei luoghi, Al Teatro Eden: un pomeriggio per la memoria suono, abbiamo tre strumentisti anche solo varianti di pronun- e quattro cantanti. Nel tempo cia, che danno origine a molti la formazione vocale si è rinno- problemi di traslitterazione”. vata e trasformata anche in re- Quali sono i luoghi e i periodi La presentazione del Cd lazione al repertorio, nel senso dei vostri incontri-concerti? che all’inizio, come diceva Ro- “In questo periodo intorno al- di PAOLA DONATI lando, facevamo canzoni para- la Giornata della Memoria sia- liturgiche che si prestavano a mo molto impegnati anche al- n pomeriggio per pen- un canto d’insieme, ma poi ci l’estero con l’iniziativa ‘Un treno sare l’inconcepibile. Il siamo progressivamente sposta- per Auschwitz’, siamo appena 29 gennaio scorso, nei ti verso un repertorio più tipica- reduci da Cracovia. Ma abbia- giorni dedicati alla mente yiddish che non è molto U mo anche molti altri appunta- Memoria, il cinema-teatro Eden ‘da coro’ ma in genere preve- menti, siamo impegnati nelle di Brescia ha ospitato la restitu- de una voce solista accompa- giornate della cultura ebraica, zione alla cittadinanza dell’e- gnata. Dunque fra noi cinque in settembre, e in incontri di dia- sperienza “Un treno per Au- cantanti, quattro si alternano logo fra varie confessioni religio- schwitz”, il viaggio di informazio- per cantare da solista, Denise se, ci proponiamo alle scuole ai ne e sensibilizzazione sul luogo Pisoni, Claudia Romelli, Elisabet- comuni, parteciperemo alle più emblematico della Shoah ta Vizzardi ed io, mentre Luisa ‘Settimane musicali bresciane’ ideato e organizzato dall’“Offi- Anni sostiene le parti corali”. organizzate dall’associazione ‘F. cina della memoria” di Brescia, Quali sono le fonti a cui attin- Soldano’ e altre iniziative che giunto al settimo anno consecu- gete per questi canti? Vi basate verranno annunciate sul nostro tivo e che anche questa volta è su registrazioni o su partiture? sito. La nostra attività è molto stato intrapreso da centinaia di “Soprattutto su registrazioni. In varia, al di là delle Giornate del- persone, fra cui molti giovani e realtà per quanto riguarda un la Memoria anche perché co- studenti delle scuole superiori. autore come Gebirtig, ad esem- me dicevamo prima, il nostro re- Dunque il pomeriggio all’Eden pio, c’è una notevole edizione pertorio in verità non prevede era l’occasione per un bilancio stampata della sua musica. Per poi molti canti della Shoah, e per condividere anche con quanto riguarda altri repertori quelli sono giusto alcuni pezzi, chi non ha partecipato in prima ed autori invece sono fonda- che rimandano a questa realtà persona le riflessioni e le emozio- mentali le registrazioni, c’è uno ma non sono nemmeno stati ni legate a questo particolare splendido data-base dell’univer- scritti in campi di concentra- percorso. Emozioni anche musi- sità di Princeton, peraltro gratui- mento, bensì spesso nei ghetti. cali. Da qualche edizione infatti to, dove si possono trovare le re- Nel Cd ci sono canzoni come Es ad accompagnare il “Treno” ci gistrazioni, i testi in Pdf e talvolta brent scritto nel 1938 che riman- sono le note e i canti del grup- la linea melodica. Poi cerchia- da direttamente alla ‘notte dei po dei Klezmorim, che per con- mo di reperire registrazioni e cristalli’, o come Rivkele, dedi- cludere il pomeriggio, passato partiture nei luoghi in cui ci spo- cata alla deportazione degli insieme tra filmati, testimonianze stiamo, soprattutto all’estero, ad uomini del ghetto di Bialystok in e letture, hanno tenuto un bre- Cd, che racchiude alcuni dei dali, ma non mancano brani in esempio a Cracovia. In Israele Polonia. Per il resto sono canti ve concerto. brani che il gruppo propone nel cui le due cose convivono e Rolando ha trovato registrazioni della tradizione ebraica anche Ecco allora salire sul palco proprio spettacolo da ormai dunque la regolarità del ballo si di Chava Alberstein che sono molto allegri, spesso pieni di iro- Alessandro, al pianoforte e alla dieci anni – casualmente la loro scioglie in momenti di libertà rit- importanti per lo stile, l’interpre- nia, un’ironia tipicamente ebrai- fisarmonica, e con lui tutti gli al- attività ha preso avvio proprio lo mica – come in Melacheh Me- tazione, il modo in cui vengono ca che del resto è famosa. Lo tri “musicanti”: Alessandro alle stesso anno in cui è stato istituita luchech uno dei brani più riusci- cantati e suonati questi brani. In spettacolo dura circa un’ora e percussioni, Daniela al violino e la Giornata della Memoria. ti, soprattutto per lo “staccato” generale c’è una grande libertà mezza, ma la struttura non è Matteo alla chitarra. Poi le voci che valorizza i fonemi yiddish interpretativa di queste musi- mai rigida, dipende anche da delle ragazze: Claudia, Luisa – * * * cantati da Denise. che, dato che si tratta di reper- quanto Rolando spiega e con- che è anche la voce che ci Come ci ha confermato Ales- I testi ci parlano della cultura tori tramandati per lo più oral- testualizza ogni volta e quanto “racconta” i testi dei brani –, la sandro Adami [vedi intervista] si mente. Ci sono registrazioni stori- di un popolo ancora poco co- spazio viene invece lasciato alla frizzante Elisabetta, e Denise, tratta di registrazioni che ripro- che basate su un organico mol- nosciuto, con tutte le sfaccetta- musica che comunque ha la che quando canta ha la capa- ducono le esecuzioni live del to semplice, voce chitarra, fisar- ture dell’esistenza umana. Gli parte più preponderante”. cità di muovere il pubblico al ri- gruppo, solo con alcune varian- monica o violino, ma se ci si spo- artigiani del villaggio racconta- Avete avuto un buona rispo- sta nella zona newyorkese di og- so o alla serietà solo con qual- ti e aggiunte “che non stravol- no la fatica del loro lavoro quo- sta da parte del pubblico? gi si apre un altro mondo, ci so- che piccolo gesto, oltrepassan- gono gli arrangiamenti ma dan- tidiano in Melacheh Meluche- “In generale direi di sì, anche no influenze , c’è spazio per do il problema della compren- no più respiro ai pezzi, li rendono ch, giovani innamorati cantano se non saprei dire se c’è un l’improvvisazione, gli organici sione del testo, compito davve- più completi”. L’organico punta in Tumbalalaika e in Reyzele, ra- pubblico ‘affezionato’ che ci possono cambiare a dismisura. ro impossibile per l’ascoltatore. comunque all’essenzialità, nel ri- gazza protagonista di un dialo- segue. Nelle scuole abbiamo Ci sono dischi come quelli di A dire il vero, talvolta si riesce a spetto della tradizione di queste go con Dovedl (Davide), pre- avuto sempre una buona parte- Chava Alberstein con uno stile e cogliere qualche termine che musiche. Nessuna concessione, tendente malvisto dalla madre cipazione, a volte addirittura un arrangiamento moderni le- nella lingua ebraica e in yiddish o quasi, alla , eccet- di lei perché non si comporta classi che si sono messe a can- gati al filone cantautorale. Que- riecheggia il tedesco, ma non to forse l’introduzione iniziale. da buon ebreo. Un altro tema tare insieme a noi. Devo dire poi sta musica insomma si apre a di più… Rolando Anni, l’ideato- Voci sostenute da armonie e rit- che si affaccia nel canto è molte direzioni: si può scegliere che mi ha fatto molto piacere re del gruppo, interviene tra un mi della tastiera-pianoforte e quello della preghiera, come la via ‘minimale’, quella più constatare la grande presenza brano e l’altro per raccontare, della chitarra, rinforzate dalle con Shalom aleichem, invoca- semplice, o invece arrangia- di pubblico alla presentazione per lanciare piccoli spunti di ri- percussioni e contrappuntate zione intonata dalle donne che menti più corposi da musica del Cd, al cinema Eden il 29 flessione sulla cultura yiddish, dal violino, che quando reca il apre il riposo del sabato, e Gam pop. La nostra, dato l’organico, gennaio, fra le iniziative per la sulla vita nei villaggi, sulle comu- canto ci restituisce anche alcu- gam, celebre melodia che ri- è una scelta che va verso la Giornata della Memoria, insie- nità, sulla tragedia della Shoah: ne tipiche svisature. prende il testo del salmo 23. semplicità e l’essenzialità”. me al resoconto di ‘Un treno tematiche diverse, fili di una Le parti soliste sono affidate Con il veicolo potente della Venendo dunque al disco per Auschwitz’. C’era la platea stessa trama che riuniti ci posso- soprattutto alle tre ragazze, ma musica si può anche tentare di che avete registrato? gremita in ogni ordine di posti, no aiutare ad avere un’immagi- anche allo stesso Alessandro. affrontare il tema della Shoah. “Nel Cd abbiamo fatto una molte persone non sono nem- ne di una cultura ormai scom- Brani dai ritmi serrati di danza al- Un esempio è Es brent, canto scelta di mantenimento, sostan- meno riuscite ad entrare. Segno parsa. ternati ad altri più lenti e melo- scritto da Mordechai Gebirtig zialmente, di quello che faccia- che intorno a questi temi c’è Alla fine i Klezmorim hanno diosi, impreziositi nella loro ma- (nato a Cracovia nel 1877 e qui mo dal vivo. Rispetto a quello molto interesse”. anche presentato il loro primo linconia da tenui sfumature mo- morto nel 1942, colpito alla nu- che suoniamo durante i concer- ca da una pallottola tedesca ti non ci sono stravolgimenti. Ab- durante un rastrellamento) do- biamo aggiunto solo qualche po l’incendio delle sinagoghe tappeto di tastiera, io in alcuni tedesche durante la Kristallna- punti ho sovrapposto tastiera e cht nel 1938. fisarmonica, talvolta interviene Nel libretto che accompagna un basso, suonato da Andrea il Cd si può leggere una frase di Gipponi, il fonico che ci ha se- Joseph Roth che ben illustra co- guito in tutte le fasi della regi- me questi canti di provenienza strazione. Per quanto riguarda i popolare possano affascinare il brani, come dal vivo, ci sono le pubblico: “Una musica piena di cose di cui abbiamo parlato fi- popolare ingenuità […]. Basta no ad ora, alcuni canti popolari averla ascoltata una sola volta anonimi, alcuni di Gebirtig o di perché risuoni nella mente per Glik. Nel complesso il disco ri- settimane”. Una musica, verreb- specchia i nostri concerti dal vi- be da aggiungere, che ti cattu- vo anche come struttura. All’ini- ra con la sua dolcezza, la sua vi- zio ci sono canti religiosi o parali- talità e, contemporaneamente, turgici, Shemà o Gam la sua malinconia, come acca- gam o Shalom aleichem, poi de al bambino protagonista di una parte dedicata in generale Oyfn veg shteyt a boym, che è al mondo dello shtetl – così si anche l’immagine di copertina chiamavano i villaggi ebraici del Cd: un bimbo contempla dell’Europa orientale che oggi sconsolato un grande albero, il sono stati spazzati via – dunque naso all’insù, tanti sogni nella te- canzoni dedicate alle figure alle sta e una mamma che vuole usanze e i mestieri, e anche alle però tenerlo vicino a sé. Davve- preghiere di questo ambiente. ro un peccato che accanto al- Infine ci sono canti dedicati alla le brevi spiegazioni del professor Shoah, tre o quattro. I canti tal- Anni non siano stati inclusi i testi volta sono in ebraico talvolta in delle canzoni. yiddish. Nel disco non sono ripor- Un disco carico di memoria, tati i testi perché l’yiddish, che è insomma, che invita a riflettere. tedesco antico con apporti di E a cantare. 13