Panoramawww.edit.hr/panorama Anno Anno LX - N. 15 - 15 agosto 2012 - Rivista quindicinale - kn 14,00 - EUR 1,89 - Spedizione in Tassa abbonamento pagatapostale ISSN-0475-6401 a tariffa - intera Momenti di gloria Momenti di gloria... Olimpionici nuovi e “vecchi”, urla, salti, pianti e saluti: la nazionale croata di pallanuoto, la discobola zagabrese Sandra Perković, la judoka slovena Urška Žolnir, già bronzo ad Atene, il tiratore cittanovese Giovanni Cernogoraz, la fio- rettista azzurra Valentina Vezzali, alla sua quinta Olimpiade d’oro...

2 Panorama In primo piano Aspetti storici e messaggi attuali del torneo cavalleresco di Sinj E dopo il Turco, invitiamo Venezia? di Mrio Simonovich togliere in via definitiva l’assedio alla città ed ritirarsi lasciando sul campo, a pochi giorni ci siamo lascia- sembra, circa diecimila morti. Costume ti alle spalle la 297. esima edi- La vittoria della coalizione sla- e scostume Dzione della nota Alka di Sinj. vo/veneziana è attribuita fin dall’ini- Come di regola accade dall’indipen- zio all’intercessione della Madonna Prendere ai ricchi denza croata, anche stavolta dal tor- la cui immagine, prelevata dal sotto- non è sufficiente neo è partito almeno un messaggio stante convento, era stata portata nel- politico attuale, personificato da quel la fortezza, fra i combattenti, sia per Imposte, prelievi, solidarie- Veljko Džakula che ultimamente con rincuorarli che per impedire che ca- tà, temi più che mai d’attuali- sempre maggior vigore si propone si desse in mano agli infedeli. Anche il tà in questi tempi di crisi. Dal- scalzare Pupovac dalla carica di lea- passo successivo è dei veneziani: il la Slovenia giungono, nel conte- der della minoranza serba. A questo si provveditore Balbi si preoccupa di sto, due notizie contrapposte. La è affiancato un messaggio “storico”, raccogliere fra i suoi ufficiali la som- prima è che circa mille cittadini, ovvero per la prima volta dalla stori- ma di 80 ducati d’oro per ordinare a proprietari di diverse migliaia di ca battaglia del 1715 che il torneo in- Venezia, a ornamento della miracolo- immobili, pagheranno l’imposta tende evocare, fra i presenti c’era an- sa immagine, una corona e una croce anticrisi. L’imposta colpirà co- che un esponente degli sconfitti, nella d’oro con l’iscrizione In perpetuum loro che vantino beni con valore fattispecie l’ambasciatore turco Burat coronata triumphat-Anno MDCCXV. superiore a un milione di euro. Il Ozugergin, accolto con tanto calore L’euforia della vittoria sfocia ben censimento è stato effettuato tre da prendersi l’applauso più fragoroso presto nell’idea di un torneo evocati- anni fa in vista di una tassazione e che, da buon diplomatico, ha ricor- vo che all’inizio si tiene in quello che generalizzata poi invece non ap- dato che l’appuntamento è degno del- è per eccellenza il periodo delle feste: plicata. Gli uffici imposte prov- la massima considerazione in quanto l’ultimo giorno di carnevale, ed è tan- vederanno subito a inviare i re- passato a tutti gli effetti dall’origina- to ben visto, oggi si direbbe suppor- lativi questionari agli interessa- ria caratterizzazione storica a una in- tato, dall’autorità veneziana, che si ti, mentre i decreti di pagamento tegralmente culturale. assume in permanenza l’onere della dovrebbero arrivare entro set- Condividendo pienamente il ra- sponsorizzazione, ovvero di provve- tembre. Chi intende essere esen- gionamento, posto che nessun cro- dere ai premi da consegnare ai vinci- tato dovrà dimostrare che il va- nista ha nominato Venezia, si ritiene tori. Così, il provveditore offre quat- lore dell’immobile è inferiore al che, nonostante qualche titolo di me- tro bracci (1 braccio = 0,863 cm) del tetto di cui si diceva o che esso rito non sia stata invitata. Eppure la panno più fine e si incarica di prov- viene usato a fini commerciali o storia è chiara a proposito: dopo se- vedere alla cena di gala. Gli ufficia- produttivi. Notizia antipatica ma coli di dominazione dei comites cro- li più alti in grado offrono pure brac- inevitabile si dirà, in questi tem- ati, nel 1615, Sinj, Signo o Sign che ci di panno, comunque di dimensioni pi, anche perché è allo stato che dir si voglia, cade in mano ai turchi minori. La serata successiva la cena spetta la ridistribuzione delle ric- che per un secolo e mezzo ne fanno è offerta dai cavalieri, che invitano le chezze. un avamposto verso Venezia che cer- autorità religiose e civili e tutti i cit- E qui sorge il problema, per- ca più volte di conquistarla. Ci rie- tadini più in vista. La costumanza è ché a giudicare da certe decisio- sce però solo nel 1686 ad opera del molto seguita e rimane in auge per ni, la ridistribuzione è molto di- provveditore Girolamo Cornaro, for- tutta la durata del dominio venezia- scutibile. Si è saputo ad esem- te di un esercito di settemila uomi- no, tanto che uno degli ufficiali, il co- pio che l’aggiunta alla pensione ni, cifra di tutto rispetto per l’epoca lonnello, ha anche l’incarico di pre- di cui fruivano eminenti sportivi e provvede subito al ripopolamento siedere stabilmente al torneo. sta per essere abolita. Fra i colpi- dell’area con popolazioni provenienti La caduta della serenissima e l’ar- ti uno dei nomi di maggior spic- dalla Bosnia occidentale, che arriva- rivo dei francesi portano, dopo quasi co è il ginnasta Miroslav Cerar no guidate dai frati del noto monaste- due secoli alla decadenza dell’appun- e la corresponsione è piuttosto ro di Rama. tamento fino a spegnerlo del tutto. modesta: 350 euro mensili. One- Si arriva così al fatidico tentati- Riprenderà più tardi, con l’interven- stamente: meritava fare una vita vo di riconquista turco del 1715 che, to personale di Francesco Giuseppe e di sacrifici, confermati da palesi dopo aspri combattimenti, viene re- il passaggio dell’organizzazione agli meriti verso il paese per ritrovar- spinto dalla gente del posto, coadiu- uomini del posto, per arrivare con po- si, da anziani, umiliati nella di- vata dal presidio veneziano. Per i tur- che modifiche, fino ai giorni nostri. gnità forse ancor più che nel por- chi è la disfatta definitiva: nella notte Ciò detto, torno alla domanda ini- tafogli? fra il 14 e 15 agosto sono costretti a ziale: perché non si invita Venezia?●

Panorama 3 Panorama testi Panorama N. 15 - 15 agosto 2012 www.edit.hr/panorama Ente giornalistico-editoriale EDIT Sommario Rijeka - Fiume Direttore IN PRIMO PIANO MALA TEMPORA CURRUNT Silvio Forza Aspetti storici e messaggi attuali del PER LA CINEMATOGRAFIA...... 24 torneo cavalleresco di Sinj di Gianfranco Sodomaco PANORAMA E dopo il turco, invitiamo venezia?...... 3 ARTE Redattore capo responsabile Il primo ha un Parco delle sculture a Mario Simonovich di Mario Simonovich Orsera l’altra sull’isola di Selva [email protected] ATTUALITÀ DŽAMONJA - UJEVIĆ GALETOVIĆ: Progetto grafico - tecnico Rimbalzato dagli Usa il caso Pfeizer UN’ARTE, DUE STILI...... 26 Daria Vlahov-Horvat sta creando da noi notevole scalpore di Erna Toncinich Redattore grafico - tecnico SPERIMENTAZIONE CLINICA? PER CO- Annamaria Picco MINCIARE, QUANTO MI PAGATE?...... 6 REPORTAGE Collegio redazionale a cura di Mario Simonovich Prima edizione dell’Eurocarnevale Nerea Bulva, Diana Pirjavec nell’ambito della terza Festa estiva Rameša, Mario Simonovich, ETNIA A MUGGIA L’AMICIZIA È DI Ardea Velikonja Presentati i Costumi e tradizioni dignane- CASA...... 28 REDAZIONE si, raccolti ed elaborati da Anita Forlani di Ardea Velikonja [email protected] ALTISONANTE AMORE PER IL LETTURE Via re Zvonimir 20a Rijeka - Fiume, Tel. PASSATO DELLA COMUNITÀ...... 8 051/228-789. Telefax: 051/672-128, diret- di Mario Simonovich ”UN TRENO PER L’IMPERO”...... 34 tore: tel. 672-153. Diffusione: tel. 228-766 di Nicolò Giraldi e pubblicità: tel. 672-146 OLIMPIADI MADE IN ISSN 0475-6401 Panorama (Rijeka) Nel tris vincente con la pallanuoto e la ISSN 1334-4692 Panorama (Online) Carmelo Chiaramida di Cividale ha discobola Perković spopolato al Festival del settore ABBONAMENTI: Tel. 228-782. Croazia: GIANNI CERNOGORAZ UN GELATO MUFFIN AL CIOCCOLATO...40 annuale­ (24 numeri) kn 300,00 (IVA inclusa); IL NOSTRO RAGAZZO D’ORO...10 a cura di Ardea Velikonja semestrale (12 numeri) kn 150,00 (IVA inclu- di Bruno Bontempo sa); una copia kn 14,00 (IVA inclusa). Slovenia: ITALIANI NEL MONDO annuale (24 numeri) euro 62,59 - semestrale (12 numeri) euro 31,30 - una copia euro 1,89. GUERRA SUL MARE: IL LACONIA Lo chiedono i docenti con una lettera Italia: annuale (24 numeri) euro 70,00 una L’incredibile vicenda della nave britan- al presidente Giorgio Napolitano copia: euro 1,89. nica affondata da un sottomarino tede- ANNULLARE LA DISMISSIONE Versamenti: per la Croazia sul cc. sco il 12 settembre 1942 (1-continua) DELLA SCUOLA ALL’ESTERO...42 2340009-1117016175 PBZ Riadria banka d.d. NELLE STIVE UN’ECATOMBE a cura di Ardea Velikonja Rijeka. Per la Slovenia: Erste Steiermärkische DI PRIGIONIERI ITALIANI...... 14 Bank d.d. Rijeka 7001-3337421/EDIT SWIFT: a cura di Marin Rogić MUSICA ESBCHR22. Per l’Italia - EDIT Rijeka Programma del 56.esimo Festival della 3337421- presso PBZ 70000 - 183044 SWIFT: SOCIETÀ creatività contemporanea di Venezia (1) PBZGHR2X. Da quattro anni l’associazione italiana Numeri arretrati a prezzo raddoppiato NEL PANORAMA ODIERNO MINI- promuove l’iniziativa del Mayors for MALISMI E MASSIMALISMI...... 44 INSERZIONI: Croazia - retrocopertina Peace giapponese a cura di Ardea Velikonja 1.250,00 kn; retrocopertina interna 700,00 kn; RICORDANDO HIROSHIMA. LE pagine interne 550,00 kn; Slovenia e Italia retrocopertina 250,00 euro; retrocopertina inter- CITTÀ NON SONO BERSAGLI...18 MONDO ANIMALE na 150.00 euro; pagine interne 120,00 euro. di Marino Vocci L’allarme riguarda per ora soprattutto LA STORIA OGGI l’Europa del Nord PANORAMA esce con il concorso finan- Il caso altoatesino paradigmatico d’un PASSERO, PIÙ CHE SOLITARIO ziario della Repubblica di Croazia e della DIVENTA INTROVABILE...... 46 Repubblica di Slovenia e viene parzialmen- problema generale te distribuita in convenzione con il sostegno MITI ETNICI TRA GLOBALIZZAZIO- a cura di Marin Rogić del Governo italiano nell’ambito della col- NE ED ETNONAZIONALISMI...... 20 TRA STORIA E GUSTO laborazione tra Unione Italiana (Fiume- di Fulvio Salimbeni Capodistria) e l’Università Popolare di DALLE RAFFINATEZZE DEI BAN- Trieste PSICOLOGIA CHETTI RUSSI EDIT - Fiume, via Re Zvonimir 20a ALLA LIOFILIZZAZIONE...... 48 [email protected] Perché il «credere» è meccanismo co- La distribuzione nelle scuole italiane di Croa- gnitivo a cui l’uomo non può rinunciare di Sostene Schena zia e Slovenia avviene all’interno del progetto LA NOSTRA MENTE, “L’EDIT nelle scuole III”, sostenuto dall’Unio- MACCHINA PLASMATA MULTIMEDIA ne Italiana di Fiume, realizzato con il tramite PER COSTRUIRE CREDENZE.....22 Indagine del mensile CHIP (2-FINE) dell’Università Popolare di Trieste e finanzia- IL MIGLIOR BROWSER? È CHRO- to dal Governo italiano (Ministero degli Affari di Denis Stefan Esteri - Direzione Generale per l’Unione Euro- ME IL NUOVO NUMERO 1...... 50 pea) ai sensi della Legge 193/04, Convenzione CINEMA E DINTORNI a cura di Igor Kramarsich MAE-UPT. A fronte di una grande quantità di ot- Consiglio di amministrazione: Roberto Bat- timi autori, sembra ci sia un problema RUBRICHE...... 52 telli (presidente), Fabrizio Radin (vicepresiden- serio di rapporto col pubblico a cura di Nerea Bulva te), Maria Grazia Frank Franco Palma, Ilaria Rocchi, Marianna Jelicich Buić. IN COPERTINA: Giovanni Cernogoraz

4 4 Panorama Panorama Agenda

Ricordato a Rovigno dai massimi esponenti dell’UI, della città e della Regione istriana Antonio Borme, patrimonio comune di tutta la CNI na vera guida spirituale per tut- nia i massimi esponenti dell’Unione Uti gli italiani rimasti, un raffinato Italiana con il presidente Furio Ra- intellettuale dai principi molto chia- din e quelli della città di Rovigno e ri, uno strenuo combattente per i di- della Regione istriana. Radin ha vo- ritti civili di una popolazione che, luto ricordare quanto Antonio Bor- traumatizzata dagli eventi bellici e me sia stato una figura di riferimento postbellici, si era vista trasformare sia nei primi anni ‘90 sia nel perio- da maggioranza a minoranza. Così do dell’ex Jugoslavia quando fu vitti- Gianclaudio Pellizzer, presiden- me dell’epurazione del partito diven- te della CI di Rovigno, ha ricorda- tando già da vivo un mito per tutta to Antonio Borme al cimitero citta- la CNI. Borme aveva capito, ha det- mento storico non si potevano e non dino nel 20.esimo anniversario della to tra l’altro il presidente dell’UI, che si possono considerare complete sen- sua scomparsa. Presenti alla cerimo- l’Istria e gli altri territori d’insedia- za tutte le sue parti.●

Undici modifiche apportate allo stradario sono già entrate in vigore Nello Milotti e Bruno Flego avranno una via a Pola a Commissione preposta al va- Città di Pola ha presentato al sinda- nella rete stradale urbana e precisa- Lglio delle denominazioni delle co Boris Miletić un rapporto sul la- mente la via che unisce le vie dei vie, delle piazze e dei parchi della voro svolto dal 2010 ad oggi. Il do- Vecchi Statuti e dell’Istria che sfo- cumento, che contiene ben 32 ini- cia direttamente davanti all’Arena: ziative civiche di modificihe e in- un giusto riconoscimento per il no- tegrazioni allo Stradario, dimostra stro compositore. A Bruno Flego, che undici sono già entrate in vi- operaio, studioso e ricercatore au- gore mentre le altre sono state boc- todidatta di storia cittadina, è stato ciate. Inizialmente il Quartiere di dedicato il raccordo stradale tra le Grega, rione natale di Milotti, ave- vie Mutila e Kos nel rione di Gre- va proposto di dedicare al musici- ga, dove Flego ha trascorso la sua sta un parco, domanda poi riformu- vita. Tanti comunque i nomi in li- lata nella speranza di poter dare a sta d’attesa dell’apposita Commis- Milotti un posto di maggior rilievo sione. ●

Il progetto inserito nel Programma di cooperazione transfrontaliera IPA AdriaMuse punto d’incontro turistico-culturale li obiettivi principali del nuo- obiettivi operativi: la definizione e Gvo progetto “AdriaMuse”, fi- lo sviluppo di soluzioni e strumenti nanziato nell’ambito del program- innovativi sul piano della comunica- ma di cooperazione transfrontaliera zione e dell’informazione a sostegno IPA Adriatico dell’Unione europea degli operatori culturali, la defini- sono aumentare la capacità attrattiva zione di una metodologia condivisa dei musei dell’area adriatica e crea- di promozione integrata dell’offerta re soluzioni innovative per rende- museale e degli eventi non cultura- re i musei e gli altri istituti cultura- li, nonchè l’ampliamento e il poten- li dei partner appetibili a quanto la- ziamento della rete informativa mu- vorano nel settore culturale alfine di seale. Ad illustrare i primi risultati increm,entare il numero dei visita- di questo progetto sono state l’asses- del Museo civico di Umago e Ketrin tori. Il progetto ha un budget di 1,8 sore alla cultura della Regione istria- Miličević Mijošek, direttrice del Mu- milioni di kune e prevede anche tre na Biljana Bojić direttrice ad interim seo Lapidarium di Cittanova.●

Panorama 5 Attualità Rimbalzato dagli Stati Uniti, il caso Pfeizer sta creando da noi notev ole scalpore non solo nell’ambiente medico Sperimentazione clinica? Per comin ciare, quanto mi pagate? vviato il processo d’indipen- occidentali, tanto in territorio europeo giudiziaria accettando di pagare una denza della Croazia, già agli che negli altri continenti. La più recen- somma enorme: come dire paghia- Ainizi degli Anni Novanta, ci fu te prova – a dire l’ultima, come si usa mo, e tanto, ma almeno evitiamo di uno sparuto gruppo di commentatori correntemente, sarebbe un grossolano presentarci in tribunale salvaguardan- che predisse che, fra sviluppo civile e abbaglio –viene da quanto sta succe- do, non tanto il (si fa per dire) buon attività criminale, la seconda avrebbe dendo nel campo dei medicinali con nome, quanto soprattutto una par- subito guadagnato terreno a danno del il caso Pfizer, che ha posto la catego- te del mercato che altrimenti potreb- primo. Per la maggior parte degli auto- ria dei medici, già pesantamente indi- be andare perduto. Nell’atto d’accusa ri la valutazione non andava collegata ziata, fra quelle colte con le mani nel degli inquirenti USA si diceva che dal con gli eventi in armi né con valutazio- sacco. Sacco aperto non dai medici, 1997 al 2004 la Pfizer aveva versato ni politiche o di opposizione al regime, bensì dai produttori dei farmaci, ma a titolo di consulenza a due medici di ma partiva semplicemente dal fatto in cui, comunque “i camici bianchi” Zagabria 1200 dollari al mese, ossia, che, venute a decadere le ampie facoltà la mano non ce l’avrebbero dovuta in sei anni, poco più di 86.000 dolla- giuridiche che in precedenza erano alla mettere. ri, o, se si vuole, oltre 500 mila kune. base dell’azione dell’apparato repressi- Ad analizzare il caso - come si è Il pagamento avveniva attraverso un vo – che, peraltro, si avvaleva anche di visto anche al recente infuocato dibat- conto in una banca austriaca, per cui parecchie altre, non codificate ma non tito alla televisione di stato di marte- si può ipotizzare che sulla cifra non per questo meno applicate, e sopratut- dì 13 u.s. - emergono, fra i tanti, due siano state pagate neppure le imposte. to meno efficaci - le possibilità di una elementi. Il primo è l’iter che ha fat- Si configura quindi anche la frode fi- dilatazione dell’attività criminale era- to luce sul caso, il secondo l’entità di scale. no direttamente proporzionali all’inci- questi illeciti “premi di produzione”. Fatto salvo il pagamento, il pro- sività d’azione di un organismo sfoltito Un iter, va ricordato, che in Croazia cesso si svolgeva in larga misura nei quadri e in possesso di attrezzatu- non si è sviluppato “autonomamente”, alla luce del sole. Il medico, e qui è re del tutto inadeguate. Che il ragiona- ma solo come derivazione di quan- del tutto superfluo dire che si punta- mento avesse una base più che solida to avvenuto negli Stati Uniti, dove la va sopratutto sui professionisti più in era dimostrato dal fatto che un’identi- casa farmaceutica, chiamata a rispon- auge, veniva contattato dalla casa far- co processo era presente su scala gene- dere di corruzione, ha cercato imme- maceutica per sovrintendere ad uno ralizzata nelle cosiddette domocrazie diatamente un accordo con l’autorità studio clinico di un nuovo farmaco.

Migliaia di volontari assistono a Gornja Bistra bambini con gravi malformazioni Ma gli italiani, quando arriveranno? uando arriveranno gli italiani? liani” e la gioia che provano nel con- Le scadenze della giornata sono QQuesta la domanda che ripetu- tatto. Promotore dell’iniziativa è don semplici quanto precise. Mangia- tamente viene rivolta dai pazienti al Ermano D’Onofrio, quarantenne par- no e dormono asotto le tende ed an- personale del piccolo ospedale per roco di Frosinone, nel Lazio, arrivato che i servizi nsanitari sono all’aper- malattie croniche infantili di Gorn- qui la prima volta “a dare una mano” to. Si alzano alle sette, fanno cola- ja Bistra, non lontano da Zagabria. nel 1993, quando la Croazia era in zione e, dopo una breve meditazio- Sono pazienti speciali: bambini af- guerra. Preso atto della situazione, ne e un canto con chitarre, vanno dai fetti da gravi menomazioni al siste- si è impegnato dapprima nella par- bambini. Le attività dipendono dalle ma nervoso e circolatorio, affezioni rocchia e quindi si potrebbe dire, su posssibilità psicomotorie del singo- cardiache e marcato ritardo menta- scala nazionale, in Italia, nell’ambito lo paziente. Taluni vengono portati le. Sono 110, in buona parte impos- dell’organizzazione diocesana “Giar- all’aperto, anche in brevi escursioni, sibilitati a lasciare i letti, affidati alle dino delle rose blu”. per gli altri si organizzano giochi sul cure di sei specialisti, 38 infermie- A partire dal Duemila, a curar- prato dell’ospedale, per altri anco- re 12 istitutrici. Sembrano parecchi si dei bambini arrivano qui ogni set- ra si provvede a trattamenti sul letto, tuttavia lontani dal rapporto ottimale timana da dieci a quindici volonta- dove pure vengono imboccati. 1:1 ha detto allo Jutarnji list l’aiuto ri, ossia, in dodici anni, esattamente Un servizio prezioso, conferma la direttore Zlata Kirschenheuter, per 6140, con un’età dai 17 ai 77 anni. dottoressa, in quanto è molto bassa la cui si può ben comprendere l’ansia L’ultima “partita” in tutto 250 perso- percentuale di genitori che vengono con cui i piccoli attendono “gli ita- ne, è arrivata da Brescia. a fare qui visita ai figli. In genere si

6 Panorama Attualità Rimbalzato dagli Stati Uniti, il caso Pfeizer sta creando da noi notev ole scalpore non solo nell’ambiente medico Sperimentazione clinica? Per comin ciare, quanto mi pagate? All’avvio del processo però, si par- ne sanitaria, ossia fornite al paziente lava subito del compenso per indur- a titolo gratuito o solo contro un pa- re l’”illustre” clinico ad accettare. gamento parziale, di regola di molto Una volta d’accordo, questi incarica- inferiore al prezzo di mercato. va gli assistenti di reclutare i pazienti Il caso, come detto, è venuto alla Un modo indiretto per assicurarsi mentre il direttore dell’ospedale veni- luce del sole in Croazia solo come de- il consensenso dei medici che pote- va rabbonito con un modesto impor- rivazione dell’azione promossa dagli vao influire sulle decisioni era quel- to che sarebbe stato versato alla cli- inquirenti americani, ed anche que- lo di invitarli a simposi e convegni nica nel corso della sperimentazione, sto costituisce una conferma aggiun- che spesso di scientifico non avevano di regola di durata biennale. Quanto tiva della capacità delle nostre strut- quasi nulla inducendoli anche a por- l’incarico fosse appetibile è dimostra- ture di far fronte alla criminalità orga- tandosi dietro mogli, figli e, non di to dal fatto che taluni medici si occu- nizzata come si prospetta in uno stato rado, anche amanti. Uno ha raccon- pavano anche di sei-otto studi clinici di “recente democrazia”. Quel che è tato d’essere stato invitato a tenere all’anno, sicché non ci vuol molto a peggio, va ricordato che all’epoca fu una lezione ad un appuntamento del capire che vi erano poche possibilità proprio il direttore della Pfizer per la genere. Della quarantina di medici che si trattasse di una sperimentazio- Croazia Zdenko Bučan ad accorgersi croati che componevano la comitiva, ne seria ed approfondita. Insomma di della manovra e a denunciarla, poco uno solo era venuto ad ascoltarlo, gli regolare c’era solo il pagamento, a cui dopo che la ditta era entrata sul mer- altri avevano optato per un giro turi- il produttore provvedeva con solerzia, cato croato (2003). Il risultato fu si- stico della città sede del convegno, a in quanto l’attestazione clinica era mile a quello degli altri casi di que- spese ovviamente dell’industria far- elemento essenziale per l’ottenimento sto tipo: licenziamento per colui che maceutica di turno. Lo stesso dottore, delle certificazioni indispensabile alla aveva parlato e un totale successivo parlando ai giornalisti, ha afferma- commercializzazione del medicina- immobilismo degli inquirenti. Ci fu to che nell’ambiente sono ben noti i le. Per inciso qui va detto che ogget- una parvenza d’indagine interna ma, nomi di coloro che dovrebbero esse- to di “particolari” cure erano oggetto di fronte al mancato appoggio delle re chiamati a rispondere per aver in- i farmaci per cui vi era la possibilità strutture statali preposte, si concluse tascati soldi in questa maniera. Sono, d’essere inseriti nelle liste approvate con attestazioni sull’impossibilità di ha detto significativamente, dottori i dall’Istituto croato per l’assicurazio- comprovazione del reato. cui nomi sono universalmente noti a a tutti nel Paese. A tutti sì, o quasi. Non certo a co- loro che erano pagati dal contribuen- te per vigilare sull’andamento corret- to del processo né a coloro che, allo stesso modo erano e sono pagati per fermare ogni devianza e procedere contro i colpevoli.● M.S.

Lettera in redazione

Ho avuto l’opportunità di leggere il periodico “Panora- ma”: I contenuti sono interes- santi. La veste tipografica più che dignitosa. In oltre mezzo tratta di famiglie di per sé socialmen- sentarsi con regolarità all’ospedale, in secolo al servizio dell’informa- te minacciate o di genitori che si rive- taluni casi si è arrivati anche all’ado- zione diretta ai Connazionali lano del tutto impreparati a provvede- zione. L’amore mostrato verso i pic- all’estero, mi sento d’afferma- re a figli che necessitano di cure par- coli pazienti è ampiamente ricambia- re che le finalità di questo foglio ticolari. to. Riconoscono gli amici e li accol- sono state raggiunte. I volontari si danno da fare per tut- gono sempre con palesi segno d’af- Con viva cordialità. ta la giornata, taluni si sono tanto af- fetto mostrandosi addolorati quando Giorgio Brignola - Genova fezionati ai piccoli pazienti da pre- la comitiva di turno deve partire.●

Panorama 7 Etnia

Presentati i Costumi e tradizioni dignanesi, raccolti ed elaborati da Anita Forlani Altisonante amore per il passato de lla comunità testo e foto di Mario Simonovich

e il mutamento c’è stato - e su questo non c’è dubbio - i di- Sgnanesi l’hanno subito in pie- no, anche al di sopra delle loro possi- bilità; se la Dignano di un tempo non esiste, la testimonianza del suo esse- re ha d’ora innanzi un ulteriore auto- revole attestato. Ottimale, si direb- be, la definizione data da Nelida Mi- lani di fronte alla “nostra” Dignano, convenuta nella serata del 10 agosto nell’irregolare piazzetta all’estremi- tà di Via Forno Grande alla presenta- zione della monografia di Anita For- lani Costumi e tradizioni dignanesi. Un’opera frutto di un’autrice tenace e determinata che, venuta da fuori, e partendo dal mondo della scuola, ha promosso una diffusa curiosità per il passato, con occhi e orecchi tesi a co- gliere ogni particolare che da questo Un libro che esprime e condensa, rilevato in questo libro, evitando di provenisse, ha studiato, nomi, cogno- nei testi dell’autrice e nelle pregia- cadere in quel folclorismo che oggi mi e simboli, ha dedicato la sua at- te immagini di Matija e Licio De- dilaga, mosso sopratutto da interessi tenzione tanto ai codici, scritti o com- beljuh quell’insieme di elementi di materiali, ma recando invece testi- portamentali che fossero, quanto ai vita che in parte si possono ricon- monianze “vere” attestati ad esem- simboli, forse modesti ad una prima durre al concetto di “costume” evo- pio dal vestiario, da cui poteva evin- valutazione, ma non meno importan- lutosi per secoli, in specifico sot- cere la provenienza, il ceto sociale e ti per la comunità, come - per fare un to l’egida di quella Venezia che in financo la professione di chi lo in- esempio - quel samer la cui presenza Istria ha mescolato alla popolazione dossava. A completarlo c’era l’ac- nella storia dell’umanità va tanto in- autoctona gente venuta qui da ogni conciatura che integrava la perso- dietro nel tempo da poter essere con- dove, a dar vita ad una civiltà ret- nalità, indicando non solo quel che siderato quasi il primo climatizza- ta da norme ben precise, nei com- la donna aveva non solo “sulla” ma toree della storia: il suo alito servì a portamenti, nel vestiario, nelle abi- anche “nella” testa. riscaldare un Gesù bambino appena tudini. Tutto un insieme che Digna- Intercalata da interventi del venuto al mondo. no ha conservato e Anita Forlani ha gruppo folcloristico della CI Di-

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Presentati i Costumi e tradizioni dignanesi, raccolti ed elaborati da Anita Forlani Altisonante amore per il passato de lla comunità gnanese, la serata si è snodata così sul filo di un poetico amarcord non alieno però da una costante ed ac- curata valutazione critica del passa- to. In conclusione, rilevato che il li- bro è solo un tassello delle peculia- rità dignanesi, l’autrice ha ricordato che fu proprio questa una delle pri- me contrade che ebbe modo di cono- scere allorché, giovane maestra,si ri- trovò qui, proveniente da Fiume, cit- tà di notevoli dimensioni. Subito fu affascinata dalla gentilezza dal modo in cui si esprimevano i contatti socia- li, dallo stato d’animo dei giovani che si stringevano intorno alle maestrine di fresca nomina, da cui peraltro, li dividevano anche pochi d’anni d’età, dalla religiosità che permeava l’am- biente, di cui fa fede il gran numero di chiese e cappelle, rinvenibili tanto all’interno dell’abitato che nelle cam- pagne circostanti. Tante cose sono avvenute da al- lora a Dignano, ha ricordato, talune anche degne della massima riprova- zione, come l’indebita rimozione ed appropriazione degli stemmi che un tempo abbellivano i palazzi. Se ad atti simili oggi non si può più porre rimedio perché il male è stato fatto, si può tuttavia operare per rieducare la gente adoperandosi in particolare per il radicamento dei giovani in queste contrade. Un’opera a cui sicuramente contribuirà anche questo libro. ●

Panorama 9 Olimpiadi Nel tris vincente con la pallanuoto e la discobola Perković Gianni Cernogoraz il nostro ragazzo d’oro di BrunoBontempo

lla fine è andato tutto bene: lo- gistica, sicurezza, glamour, par- Atecipazione emotiva, la Tube di cui tutti dubitavano che ha tenuto all’impatto di 60 milioni di passeggeri, più della popolazione dell’Italia, le 29 medaglie d’oro: la Gran Bretagna esce da Londra 2012 all’insegna dei Mo- menti di Gloria dei 17 giorni, comin- ciati con il tuffo della Regina-Bond Girl sullo stadio e conclusi con il passaggio del testimone a Rio 2016. Il 55 p.c., dei britannici ha “promosso” i Giochi di Londra e concorda con la scelta olim- pica nonostante la crisi economica. Ma a sipario calato si cominciano a fare i conti, e sono conti a luci e ombre per un paese in piena recessione. Secondo dati preliminari, Londra ha già tratto Giovanni Cernogoraz con il “guru” della pallanuoto mondiale, Ratko benefici economici dall’Olimpiade ma Rudić, alla festa di Zagabria per il rientro degli olimpionici croati il bilancio finale positivo potrebbe es- sere di 13 miliardi di sterline a fronte la collocano all’onorevole ottavo po- ma con l’ambiziosa nazionale di pal- di un investimento di oltre 9,3 miliardi, sto del medagliere.Il dato più evidente lamano “costretta” alla consolazione dunque, tutto sommato, sono stati soldi resta il segno meno della zona Euro e agrodolce del bronzo e che deve at- spesi bene. senza il boom britannico sarebbe stato tendere ancora prima di consumare la ITALIA NEL G8. Il medaglie- un crollo. Delude, soprattutto, la Ger- sua vendetta nei confronti della Fran- re olimpico ha questa curiosa capa- mania che vede andare in frantumi i cia (aveva l’occasione per rifarsi della cità: riesce a fotografare l’evoluzione suoi sogni di egemonia (sportiva) nel sconfitta subita due ani fa ai Mondiali socio-politica del pianeta. Certo, non continente. Le vecchie superpotenze disputati in casa). I galletti hanno con- ha la precisione di un indice di Bor- sportive devono comunque rassegnar- servato il titolo olimpico e continuano sa, ma spesso ci prende. Gli Usa tor- si a lasciare spazio a chi fino a qualche a dominare la scena mondiale. nano sulla vetta del mondo, il “grande anno fa aveva difficoltà a qualificar- VORACI BARRACUDE. Ma per balzo in avanti” della Cina visto alle si ed ora è in corsa per le medaglie. i colori biancorossi è stato facile dige- Olimpiadi di Pechino si accorcia un I “piccoli” vanno forte, anche quelli rire qualche mezza delusione (come po’. L’Europa, padroni di casa esclu- dell’ex Jugoslavia: il Montenegro con quella dei rematori del 4 di coppia, fa- si, è in stagnazione se non - come nel neanche 700mila abitanti, ha un bron- voriti della vigilia ma superati dai te- caso della Germania a -6 ori - in reces- zo a squadre (pallamano femminile) e deschi), perché non sono mancate al- sione. L’Italia chiude tra un ping pong ne ha sfiorato quello della pallanuoto, tre gustose ciliegine sulla torta olim- di emozioni, sorprese, recriminazioni, la Slovenia ha 4 medaglie (1-1-2), un pica. Una ce l’ha messa la determi- delusioni: la Pellegrini finita sul podio argento meno di Pechino... natissima discobola 22enne Sandra dei perdenti, il caso di doping del mar- CROAZIA RECORD DI ME- Perković, alla prima medaglia olimpi- ciatore bolzanino reoconfesso Schwa- DAGLIE. La Croazia ha chiuso con ca nella specialità dopo due titoli eu- zer, che a Londra avrebbe dovuto di- il migliore score dall’indipendenza ropei, che consola il suo paese dall’as- fendere il titolo vinto quattro anni fa (1992): sei medaglie, metà delle qua- senza di Blanka Vlašić e festeggia la nella 50 km e l’unico che avrebbe po- li d’oro, una in più rispetto a Pechi- vittoria a suon di record nazionale tuto dare all’Italia un oro nell’atletica no nonostante l’assenza di Blanka (69,11), un metro esatto più lontano leggera. Ma le 28 medaglie (8 ori, 9 Vlašić, che un posto sul podio l’avreb- di quanto ottenuto al secondo lancio, argenti e 11 bronzi) e un podio in più be avuto prenotato. Una Croazia che agguantando la leadership della com- rispetto a quattro anni fa a parità di ori, vede premiate due squadre su quattro, petizione.

10 Panorama Olimpiadi Phelps, Bolt, Vezzali, Pistorius, eroi a 5 cerchi ondra saluta le Olimpiadi e lascia in eredità all’im- Lmaginario collettivo una galleria di eroi. Su tut- ti Usain Bolt e Michael Phelps, protagonisti come già a Pechino 2008. Sono passati quattro anni, ma il tempo non ha cancellato il loro talento nella corsa veloce ed in piscina, e Londra li consacra come miti “scolpiti” nel ri- cordo dei Giochi che la capitale britannica ha ospitato per la terza volta. Anche questo è un record, e ha il volto dell’onnipresente sindaco londinese Boris Johnson, ca- pace di sconfiggere ogni scetticismo. Come ha fatto in pista il fenomenale giamaicano, il primo a fare la tripletta 100-200-4x100 (con l’incredibile tempo di 36”84, per la prima volta nella storia sotto il muro dei 37”), in due edi- zioni consecutive. Un’impresa da leggenda anche quella I più grandi: Michael Phelps e, in basso, Usain Bolt di Phelps, il più medagliato di sempre: ha raggiunto l’in- credibile numero di 22, di cui 18 d’oro. Un primato che ta Olimpiade d’oro rimane nella memoria, ma stavolta è sembra destinato a resistere a lungo, visto che nel nuoto solo un pezzo di storia: la campionessa di Jesi ha fatto da ha ritmi sempre più veloci il ricambio generazionale dei coprotagonista nella gara individuale (oro con Di Franci- campioni. A Londra è andato sul podio per 6 volte in 7 sca, argento con Errigo, bronzo per lei) e ha partecipato prove, e 3 sono stati gli ori. E proprio 3 ori, più un record all’oro a squadre, poi bissato anche dagli uomini. del mondo in staffetta, sono stati il bottino di Bolt, ormai Ma alcuni campioni abituati a salire alla ribalta quan- una leggenda dell’atletica. Anche il presidente del Cio do le Olimpiadi irrompono nelle nostre case, a Rio non alla fine si è dovuto arrendere, e ammetterlo, dopo averlo ci saranno. La loro avventura olimpica è finita a Londra, collocato dopo Lewis. Bolt ha risposto che a Rio ci sarà, e in qualche caso anche la carriera. Nessun ripensamento e se avrà ancora voglia di stupire cambierà anche spe- per Michael Phelps: dopo tanti anni, al nuotatore ameri- cialità (i 400 o il lungo), altrimenti concederà un ultimo cano le piscine vanno strette, meglio l’Oceano dove nuo- sprint. Basta che conservi, oltre al talento puro, la simpa- tare con gli squali bianchi o i green su cui divertirsi col tia che lo ha reso eroe planetario e la capacità di farsi tro- golf. Intanto strizza l’occhio pure al grande schermo: c’è vare pronto al momento giusto. già chi lo vuole per vestire i panni di Tarzan. “Ho fatto, Restando all’atletica, ha fatto la storia di Londra 2012 posso appendere la tuta e dire che ho ottenuto tutto quel- la splendida corsa negli 800 del fenomeno Masai David lo che volevo” l’epitaffio con cui consegna alla storia una Rudisha, che aveva promesso a Sebastian Coe, suo men- carriera da leggenda vivente. A Rio non ci sarà neanche tore e capo-organizzatore dell’Olimpiade, vittoria e pri- il kazako Alexander Vinokourov, vincitore a 38 anni del- mato del mondo. Ha mantenuto la parola dando vita alla la prova in linea di ciclismo. La gara di Londra dove- più bella gara di sempre nel doppio giro di pista. Applau- va essere l’ultima per lui, ma il ciclista che già più volte si da record anche per Oscar Pistorius, campione para- ha annunciato il suo ritiro salvo ripensarci, ha già fatto limpico che ha vinto comunque. La staffetta del Suda- una deroga. Vederlo a Rio, tuttavia, sarebbe una sorpresa. frica non è andata sul podio della 4x400, come ai Mon- Sempre nel ciclismo, ma su pista, dice basta Chris Hoy, diali di Daegu, ma Pistorius è stato da Oscar regalando l’atleta britannico più medagliato di sempre con sei ori. una speranza a tanti come lui ed infrangendo barriere che Nel tennis per Roger Federer questa Olimpiade era la sembravano insormontabili. grande occasione per completare una carriera da favola Gloria anche al Dream Team, ma quello del fioret- con l’oro. Che però non è arrivato. Difficile pronosticare to azzurro. Valentina Vezzali che urla per la sua quin- se a Rio, dove avrebbe 35 anni, ci sarà. Nel clan azzurro l’interrogativo maggiore riguarda la grande protagonista mancata, la nuotatrice veneziana Federica Pellegrini. E ora che l’acqua non è più la sua fedele alleata si prende una pausa, più convinta che mai dopo il fallimento lon- dinese: un anno senza pensare al nuoto - dice - ribadendo che la piscina resta l’amore della sua vita. Deve staccare, non stare dietro la “corsa fobica” del cronometro, vuole fare il Natale in famiglia, la settimana bianca, vuole fare quello che tutte le ragazze di 24 anni possono fare. “Sono e resto Federica Pellegrini, orgogliosa di me e di quello che ho fatto: nulla può cancellarlo, tanto meno un’Olim- piade”. Ma dopo la grande delusione, chissà se avrà vo- glia di cercare il riscatto in Brasile.●

Panorama 11 Olimpiadi

La seconda è venuta dalla pallanuo- to, sempre sotto i riflettori, che come non mai si sarebbe meritata il titolo di Settebello, il celebre soprannome uti- lizzato dalle Olimpiadi di Londra del ‘48 dal radiocronista Nicolò Carosio per la nazionale italiana di pallanuo- to. Questa volta l’Italia settebellezze non ce l’ha fatta e dopo aver schianta- to Ungheria (in totale dissarmo) e Ser- bia (terza in rimonta sul Montenegro), nella finalissima alla Water Polo Are- na ha dovuto inchinarsi alla squadra oggettivamente più forte del mondo, la Croazia schiacciasassi, che questa volta ha giustificato appieno il sopran- nome prescelto di “barracuda”, il pe- sce tropicale vorace, che divora le sue Il pianto liberatorio, spontaneo, genuino di Gianni Cernogoraz prede in fretta e con avidità. L’Italia ha perso soprattutto contro difesi come solo loro sanno fare e han- sa l’unico, ma più grande trofeo, che il suo passato che ha le sembianze di no prima ripreso e poi ucciso la parti- dopo il Mondiale 2007, l’Europeo Ratko Rudić, il più grande allenatore ta con un parziale di 6-1. “Ma non può 2010 e la World League 2012 man- della storia della pallanuoto con 4 ori essere una sfida tra me e Ratko - dice cava nella sua bacheca. Ma il gruppo olimpici con tre nazionali diverse (Ju- Campagna -. La stima e l’amicizia per composto dai ragusei Bošković, Do- goslavia due, Italia e Croazia uno cia- Rudić vanno oltre una finale olimpica. bud, Joković, Bušlje nonché Sukno e scuna), l’uomo che vent’anni fa inven- Sfidarlo in una partita così importan- Obradović, neoacquisti del Primorje tò il Settebello olimpionico a Barcello- te è stata una grande soddisfazione, si- assieme al secondo portiere della na- na ‘92. Sono gli strani scherzi del de- gnifica che sono arrivato a certi livelli. zionale, Vičan, è garanzia di continui- stino, ma una scenografia perfetta per Ho messo a frutto i suoi insegnamenti, tà. Ancora con Rudić? “Devo pensar- una finale olimpica: la pallanuoto az- ma lui resta inarrivabile’’. ci...” ha ribattuto con fare misterioso zurra voleva ripagare con gli interessi Potenza fisica, tecnica, tempera- quello che ormai a ragione è conside- i disastri dell’Italnuoto e le amarezze mento e una superfdifesa hanno con- rato il “profeta” della pallanuoto mon- dei tuffi. Due scuole a confronto, due sentito di spadroneggiare nell’arco diale, con 64 medaglie conquistate filosofie di gioco opposte: l’impreve- dell’intero torneo - come poche volte come giocatore e tecnico. dibile logica della pallanuoto ad inca- era successo prima - alla squadra ca- GIOVANNI CERNOGORAZ, stri della squadra di Sandro Campagna pitanata dal fiumano Samir Barač, uno 40 ANNI DOPO . (ex giocatore e poi allievo di Rudić) dei “senatori” che assieme al miglior L’incombente siccità, il buon anda- al cospetto della energica solidità del- portiere del torneo, Pavić, all’altro fiu- mento della stagione turistica, la con- la Croazia. Ma i croati hanno inter- mano, il centroboa Hinić, ed al pole- testazione dell’opinione pubblica e de- pretato alla perfezione anche la finale, se ex Primorje, Mladost e Pro Recco gli ambientalisti contro la costruzione non si sono scoraggiati per la partenza Damir Burić, a Londra hanno chiuso della terza termocentrale (a carbone) sprint dell’Italia, si sono ricompattati, con la nazionale, La Croazia si è pre- di Fianona, in Istria sono passati in se-

Il 4 di coppia croato (Valent e Marin Sinković, i David Šain), favorito della vigilia, ha dovuto accontentarsi dell’argento. Congedo dalla nazionale croata con l’oro olimpico per il fiumano Samir Barač

12 Panorama Olimpiadi condo piano da quel fatidico 6 agosto. A distanza di 40 anni dall’oro di Mo- naco del grande pugile polese Mate Parlov, un altro sportivo della Penisola è riuscito a ripetere la straordinaria im- presa, terza ciliegina sulla torta olim- pica croata: è il connazionale Giovan- ni Cernogoraz, olimpionico nella fos- sa olimpica, una delle specialità del tiro a volo. Un successo che ovvia- mente ha un sapore tutto particolare per la comunità italiana di Cittanova e per tutta la CNI: se finora ne era il por- tabandiera, ora ne diventa un simbo- lo. Trent’anni da compiere il prossi- mo 27 dicembre, Gianni era partito per Londra senza grandi clamori, vuoi per la sua indole semplice, umile, riserva- ta, discreta, schiva, vuoi perché il suo sport non gode(va) certo di una vasta popolarità. Gli ori azzurri, dall’alto, da sinistra: Elisa Di Francisca fioretto, Daniele Ma nello spasmodico, emozionan- Molmenti Kaiak K1, Galiazzo, Nespoli, Frangilli tiro con l’arco squadre, te spareggio per l’oro con l’italiano Niccolò Campriani tiro a segno-carabina, Jessica Rossi trap, Carlo Molfet- due volte iridato e campione del mon- ta taekwondo, Aspomonte, Baldini, Cassarà e Avola fioretto maschile squa- do in carica Massimo Fabbrizi, non ha dre, Vezzali, Di Francisca, Errigo e Salvatori fioretto femminile squadre sbagliato un colpo ed ha colto nel se- gno sei piattelli su sei, conquistando, E il clamore del dopo-Olimpiadi? “Ne liano e di usare lo stesso interprete di da un momento all’altro (grazie anche ero frastornato, non mi rendevo conto. Fabbrizi. Credo di non aver fatto nien- alla diretta tv, seguitissima non solo in Solo sull’aereo che ci riportava a Za- te di male...” Vogliamo scherzare? Poi Istria), una popolarità che certamente gabria ho capito che era successo qual- qualcuno, di qua e di là, immancabil- non si aspettava. “E non mi aspetta- cosa di importante. Mi hanno fatto ac- mente ha voluto strumentalizzare la vo certo che duemila persone cosa, sconfinando nel ridicolo sarebbero venute a festeggiar- della consueta retorica e della mi al ritorno a casa - ammette solita scarsa conoscenza del- con un po’ di imbarazzo, im- la nostra realtà. E in qualche preparato a tanto onore -. Ap- caso malafede... Qualche gior- pena dopo l’ultima serie ho ca- nale ha accennato ad un tuo pito di essere in finale, per cui eventuale passaggio in azzur- avevo già ottenuto quello che ro. “Né ho mai ricevuto offerte volevo. A quel punto ho pen- del genere, né ci ho mai pen- sato che potevo andare avanti sato”. con calma, quel che arriva ar- Alla tv ti abbiamo visto già riva. Ed è arrivato lo spareggio al lavoro nel ristorante che por- per l’oro. Mi sono commosso, ta il tuo nome e quello di tuo ho pianto ed è stato un bene, nonno, gestito da papà Valter. perché così mi sono sfogato ed “Solo per esigenze televisive ho scaricato gran parte della e dei fotoreporter. La mia fa- comprensibile tensione. Nello miglia ha fatto grandi sacrifi- shoot-off sono andato tranquil- ci in tutti questi anni e ne sono lo di colpo in colpo ed è stato immensamente grato. Come Fabbrizi a sbagliare per primo. Ottava Olimpiade e terza medaglia (bronzo cara- lo sono alla città di Cittano- Non ci potevo credere. Sensa- bina 3 posizioni) per Rajmond Debevc di Postumia va, alla ditta Laguna, al mio zioni? Emozioni forti, che mi è allenatore Stjepan Vučković, difficile spiegare, esprimere. Una gio- comodare in business class, mi hanno al preparatore fisico Nenad Popović, ia straordinaria, vissuta meravigliosa- offerto champagne, ho potuto andare alla Federazione di tiro, al COC. Ripo- mente ma difficile da raccontare”. Te nella cabina di pilotaggio...” so? “Pochissimo. A metà settembre mi l’aspettavi? “Diciamo che speravo in La stampa italiana si è interessa- aspettano la finale di Coppa del Mon- una medaglia...” Non sono mancate le ta a te quando ha scoperto la tua “ita- do a Maribor e il campionato naziona- sorprese. “Sì, l’italiano Peliello, il rus- lianità”... “Non essendo il mio inglese le”. Il futuro? “La tranquillità finanzia- so Alipov, il campione in carica Ko- impeccabile, alla conferenza stampa ria con un posto di lavoro nel corpo di stelecky non sono arrivati in finale”. avevo chiesto di poter parlare in ita- polizia...”●

Panorama 13 Guerra sul mare: il Laconia L’incredibile vicenda della nave britannica affondata da un sottomarino tede sco il 12 settembre 1942 Nelle stive un’ecatombe di prigio nieri italiani a cura di Marin Rogić

lle ore 22.00 del 12 settem- bre del 1942, il sommergibile Atedesco U-156 è di pattuglia nel Sud Atlantico al largo del rigon- fiamento dell’Africa occidentale, a metà strada tra la Liberia e l’isola di Ascensione. L’unità è una delle cin- que, quattro con compiti bellici im- mediati, la quinta con compiti di ri- fornimento, che tra il 16 e il 17 ago- sto hanno lasciato le loro basi france- si dell’Atlantico e, una volta in alto mare, hanno fatto rotta verso sud nel quadro dell’Operazione Eisbär (orso bianco) ideata dall’ammiraglio Dö- Costruita per tutt’altri compiti, l’unità sottomarina tedesca mostrò pre- nitz e volta a colpire il traffico mer- sto di non poter far fronte all’emergenza cantile alleato nell’area del Capo di Buona Speranza. Ad un certo punto, tore ausiliario, batte bandiera nemi- nente e curato nell’aspetto, di caratte- nel periscopio del comandate Werner ca, procede a luci spente e a zig zag re indipendente, difficile da trattare. Hartenstein compare, a bersaglio di ed è munito di due cannoni navali da Ma quella volta aveva ricevuto un’or- tiro, un grande piroscafo, che ha tut- 4.7 pollici e sei antiaerei da 3 polli- dine al quale aveva dovuto sottomet- te le caratteristiche dell’obiettivo mi- ci, dunque palesemente un obiettivo tersi senza poter far nulla pur essendo litare: la linea è quella di un incrocia- belligerante. Hartenstein decide di at- contrariato: seguire cioè - senza scor- taccare dando ordine di sganciare due ta e potendo fare affidamento soltan- siluri: il primo colpisce la stiva 4, il to sulle armi di bordo (che rendeva- secondo provoca grosse falle che fa- no la nave poco meno di un incrocia- ranno finire la nave un’ora e mezza tore ausiliario) e sulla velocità, che dopo sul fondale. non era però molto elevata essendo a la sua soddisfazione per scaduta a 15 nodi - una rotta in ac- essere riucito ad affondare que nelle quali era possibile imbat- Muna nave nemica al primo tersi nei sommergibili nemici. Il co- tentativo, si trasforma presto in incre- mandante aveva protestato, ma senza dulità ed orrore. Dopo qualche breve alcun effetto: in quel secondo seme- consulto con i suoi sottufficiali, con- stre del 1942 la battaglia dell’Atlan- stata infatti di aver colpito il Laconia, tico era giunta al culmine e gli Ingle- ex transatlantico della ‘Cunard Whi- si erano costretti ad usare ogni mezzo te Star Line’ di 20.000 tonnellate, che in grado di navigare, aggregandogli in luglio era salpato da Port Tewfik scorte ridotte e spesso, come stavol- adiacente al porto di Suez, toccando ta, inesistenti. una serie di porti per riportare in In- Fatta tappa nei porti di Aden, ghilterra di soldati, ufficiali e loro fa- Mombasa, Durban e Città del Capo, Il cerchietto segna il punto dell’af- miglie. Al suo comando c’era il capi- alla nave fu ordinato di prendere la fondamento tano Rudolf Sharpa, un uomo impo- rotta per gli Stati Uniti, allontanan- dosi dalle coste africane ed adden- trandosi nell’Oceano Atlantico. Par- Gli squali tranciavano braccia e gambe ticolare decisivo per la vicenda, di cui il sommergibilista tedesco non on bastasse la cattiveria umana che aveva portato alla guerra ed poteva essere al corrente, era che, Nall’azione contro la nave, ci si misero di mezzo anche gli squali at- oltre al regolare equipaggio di 136 tirati dal sangue dei numerosi feriti. “Ne guizzavano tanti in mezzo a persone, la nave aveva a bordo 268 noi, raccontò un marinaio lombardo, addentavano braccia, mangiavano soldati inglesi, 80 donne e bambini a morsi una gamba. Altri, di maggior mole, trinciavano corpi interi”.● familiari di militari, 160 soldati po- lacchi e ma anche 1.800 prigionie-

14 Panorama Guerra sul mare: il Laconia L’incredibile vicenda della nave britannica affondata da un sottomarino tede sco il 12 settembre 1942 Il transatlantico era entrato in servizio nel 1922 Nelle stive un’ecatombe di prigio nieri italiani Capace di 2200 passeggeri ri di guerra italiani, già componen- arato il 9 aprile 1921 nei cantieri Swan, Hunter & Wigham Ri- ti le divisioni Ariete, Brescia, Pavia, Vchardson a Tyne and Wear, il transatlantico Laconia, della Cunard Trento, Trieste e Sabartha (ex Vero- Line, era entrato in servizio nel maggio dell’anno successivo. na), fatti prigionieri nel luglio del Caratteristiche generali: 1942 nella prima battaglia di El Al- Lunghezza 183,26 m mein (non dunque di più nota, che Larghezza 22,43 m avvenne invece nell’ottobe-novem- Altezza 12,34 m bre dello stesso1942). Pescaggio 9,96 m Ordinata l’emersione, ai som- Propulsione: sei turbine a vapore Wallsend Slipway Co Ltd, due eli- mergibilisti si presentò uno spetta- che colo indicibile: se il siluro che ave- Velocità: 16 nodi (all’entrata in servizio) va distrutto la stiva 4 aveva causa- Capacità di carico 15.307 m³ di celle frigorifere to la morte di pressoché tutti i 450 Passeggeri 2.200 prigionieri italiani chiusi al suo in- * I Classe 350 terno, sul mare si vedevano poche * II Classe 350 imbarcazioni, relitti d’ogni genere, * III Classe 1.500 ma sopratutto tanta tanta gente che Armamento gridava, aggrappata a qualsiasi cosa * 8 cannoni da 152,4 mm galleggiasse. Non aspettandosi tutte * 2 obici da 762 mm● quelle persone in acqua, il coman- dante dell’U-156 inviò una lancia in ricognizione i cui occupanti udi- rono provenire dal mare invocazio- ni d’aiuto in italiano. Caricati a bor- do, due sopravvissuti raccontarono a Hartenstein chi erano e la composi- zione della nave nemica. Apprese le notizie, egli ordinò immediatamen- te un’operazione di salvataggio. Ben presto più di duecento sopravvissu- ti, accompagnati da altri duecento a bordo di quattro scialuppe, riempiro- no i vari ponti del U-156. Visto che il numero della gente da salvare aumentava in maniera in- contenibile, egli si rivolse via radio al comando di Amburgo, per avvisarlo in merito a quanto avvenuto e chie- dere istruzioni. A ricevere la richiesta di aiuto ad Amburgo fu l’ammiraglio l’U-506 e l’U-507 del gruppo Eisbär altre unità alleate si dirigono stessa Karl Dönitz, che in seguito divenne il facessero rotta per aiutare Hartenstein zona’. Pressappoco alla stessa ora, comandante in capo della marina che nelle operazioni di salvataggio. un esterrefatto Hartenstein scriveva a sua volta si consultò immediata- Immediato pure il coinvolgi- nel suo giornale di bordo: ‘00 h 7722 mente con i suoi superiori i quali, più mento degli italiani. Dönitz chiese – so. 3. 4. Visibilità media. Mare cal- o meno esplicitamente gli suggeriro- all’ammiraglio Romolo Polacchini, mo. Cielo molto nuvoloso. Secondo no di ordinare all’U-156 di procedere comandante della base italiana Beta- le informazioni degli italiani, gli in- per la sua rotta per non compromette- som di Bordeaux, l’invio di uno dei glesi dopo esser stati silurati, hanno re l’operazione in corso, il che avreb- suoi sommergibili in aiuto a Harten- chiuso le stive dove si trovavano i be significato la fine per i naufraghi. stein. Polacchini accettò immediata- prigionieri. Hanno respinto con armi Dönitz però, supportato dell’ammi- mente e spedì il seguente radiomes- coloro che tentavano di raggiungere raglio Raeder, decise che l’azione saggio urgente al tenente di vascel- le lance di salvataggio...’ La notizia di salvataggio doveva continuare e lo Marco Revedin, comandante del dell’involontaria strage di ‘alleati’, quindi richiese all’U-156 maggiori sommergibile Cappellini: ‘betasom causata dall’affondamento della La- dettagli sul naufragio disponendo nel a cappellini: dirigere con massima conia, provocò non pochi problemi contempo che altri due sommergibili, urgenza quadratino 0971 – STOP – a Berlino, tanto che la notizia ven-

Panorama 15 Guerra sul mare: il Laconia ne sottoposta all’attenzione di Hitler che, pur “rammaricato” per la morte degli italiani, disse che Hartenstein non si sarebbe dovuto occupare del- la sorte dei superstiti. Fortunatamen- te era solo un parere e non un ordine, sicché il comandante in capo, am- miraglio Raeder, concesse a Dönitz l’invio dei due sottomarini tedeschi e non si oppose all’invio del Cappel- lini. I tedeschi coinvolsero nell’ope- razione anche i francesi di Vichy, chiedendo loro di inviare sul luogo dell’affondamento le navi di stanza a Dakar e riportare a terra i naufraghi salvati dai sottomarini. Nel frattempo la situazione in mare stava degenerando. Pur aven- do imbarcato quanta più gente possi- Solo i più fortunati trovarono posto a bordo delle lance. In un primo mo- bile all’interno e all’esterno del sot- mento sul sommergibile ne furono sbarcati duecento tomarino, ed aver preso a rimorchio tutte le scialuppe di salvataggio rima- in cui chiedeva aiuto a tutte le navi se all’appello. Gli inglesi a Freetown ste, intorno ad esso si dibattevano an- ‘nemiche’ in navigazione, giungen- intercettarono il messaggio, ma cre- cora centinaia di corpi tra le acque. do ad indicare la sua esatta posizio- dendo che potesse essere un trucco di Hartenstein, si rendeva conto che gli ne: “Qualsiasi nave che soccorrerà i guerra, rifiutarono di dargli credito o aiuti promessi non sarebbero arriva- naufraghi della Laconia non sarà at- di agire ha scritto lo storico america- ti prima di 48 ore, sicché si trovava taccata, purché io non sia attaccato da no Clay Blair. a comandare un sottomarino con 50 navi o aerei. Ho già raccolto 193 uo- L’U-156 rimase fermo sul posto marinai che stava affrontando da solo mini. 4 gradi-52” sud. 11 gradi, 26” per i successivi due giorni e mezzo. il salvataggio di oltre mille naufraghi. ovest. Sottomarino tedesco”. Il mes- Il 15 settembre, alle 03.40 del matti- Prese quindi un’incredibile iniziativa saggio partì alle 6 del mattino del 13 no, Dönitz inviò finalmente un mes- personale facendo diramare, ‘in chia- settembre e venne ripetuto tre vol- saggio ai suoi sommergibili: ‘per il ro’, un messaggio in lingua inglese te. Ma nessuna nave inglese rispo- gruppo laconia. Avvistatori colonia-

La testimonianza di Mario Lupi raccolta in un libro A turno ci appoggiavamo alla zattera alune testimonianze con addosso solo un sal- che, sottocopoerta, chiusi Tsu quell’evento sono vagente, insieme a cen- nelle stive c’erano 1840 agghiaccianti: qualcuno tinaia di altri naufraghi.: prigionieri italiani. “Le dei prigionieri tentò per- “A turno ci appoggiava- guardie polacche ci ri- fino di suicidarsi batten- mo alla zattera per respi- mandavano indietro dan- do la testa contro le pa- rare meglio e riposare un do colpi di baionetta e reti dello scafo. Altri si po’. Era una silenziosa, sparando” ricorda Lupi, scagliarono contro i can- tremenda lotta per la so- che si salvò arrampican- celli sbarrati, sebbene le pravvivenza”. Il raccon- dosi tra le condutture di guardie non esitassero a to dell’allora ventiduen- legno che racchiudevano respingerli a colpi di ba- ne è stato raccolto da Al- la manica a vento. Una ionetta o a sparare a bru- berto Magnani e Edoar- volta in coperta riuscì a ria” ricorda Lupi. Di lì a ciapelo. Oltre ai racconti do Besuschio nel volume trovare una piccola zatte- poco arrivò la salvezza: il dei sopravvissuti, anche La tragedia del Laconia: ra a cui si aggrappò. Poco sommergibile era tornato il riscontro delle ferite c’ero anch’io, pubblica- dopo essere stata colpi- a soccorrere i naufraghi. confermano i fatti. Mario to dall’associazione «In ta dai due siluti, la nave Al ritorno a Abbiategras- Lupi, morto nel 2009 ad Curia Picta» di Corbetta. s’inabissò con un tremen- so, scoprì che proprio nel Abbiategrasso, ha ricor- Il comandante del som- do fragore. “In quel mo- giorno dell’affondamen- dato così la terribile notte mergibile, Werner Har- mento mi misi veramen- to, sua madre, ignara di in cui si ritrovò nelle ac- tenstein, aveva attaccato te a piangere, avevo 22 tutto, aveva fatto dire una que gelide dell’Atlantico, la nave, ignaro del fatto anni! E a dire un’ Ave Ma- messa per lui.●

16 Panorama Guerra sul mare: il Laconia

La prima unità di questa classe venne varata nel 1938 U-Boot 156, sommergibile a grande autonomia -Boot, è il termine tedesco per L’U-156 apparteneva al mo- Uindicare genericamente i som- dello Tipo IX-C che comporta- mergibili ed è una abbreviazione di va un’autonomia di fino a 11.000 Unterseeboot, alla lettera battello miglia nautiche, il che era un mi- sottomarino glioramento significativo rispet- L’U-Boot 156, che affondò il La- to ai precedenti. I miglioramenti conia, apparteneva alla classe “IX”. al sistema propulsivo aiutarono Derivato dal precedente prototipo anche a mantenere le prestazioni Tipo I-A, l’U-Boot Tipo IX fu ide- alla pari dei precedenti modelli. ato come unità a largo raggio con Realizzato a decorrere dal 1939, molta più autonomia dei preceden- il progetto rimase relativamente ti e perciò in grado di operare così stabile per un totale di 54 unità lontano da raggiungere i Caraibi, prodotte. il Sud Atlantico e anche l’Ocea- CARATTERISTICHE TECNI- no Indiano. Il tipo IX era più largo CHE: del tipo VII per riuscire a traspor- ► Dislocamento: 1120 t (in tare carburante sufficiente e provvi- emersione), 1232 t (in immersione) ste per operare nei lunghi periodi di ► Lunghezza: 76,8 m pattugliamento. Questo li rendeva ► Larghezza: 6,8 m ► Profondità: 150 m (operati- inadatti per alcuni dei teatri opera- ► Pescaggio: 4,7 m va), 225 m (massima) tivi come il Mediterraneo, dove le ► Velocità massima: 18,3 nodi ► Tempo di immersione: 37 s grandi dimensioni erano conside- (in emersione), 7,3 nodi (in immer- ► Tubi lanciasiluri: 4 a prua, 2 rate uno svantaggio alla luce del- sione), 6 nodi (in modalità Schnor- a poppa la presenza aerea Alleata. Vi erano chel) ► Ricariche: 8 interne, 8 esterne cinque tipi di questo modello: Tipo ► Autonomia: 11000 mn (a 12 ► Cannoni: 1 cannone navale IX-A, Tipo IX-B, Tipo IX-C, Tipo nodi in emersione), 63 mn (a 4 nodi da 105 mm, 3 antiaeree da 20 mm, IX-C/40, Tipo IX-D2. in immersione) 1 antiaerea da 37 mm● li Doumond – D’ourville – Annami- te – arriverranno probabilmente nella mattinata del 17.9. incrociatore clas- Le coperte precluse se Gloire viene a grande velocità da Dakar. Qui appresso istruzioni per a colpi d’arma da fuoco contatto: 1 – incontro soltanto duran- te il giorno. Alzare bandiera naziona- i tragici errori e di drammatici naufragi se ne verificarono purtroppo le in testa d’albero, proiettore E.S.2 Da centinaia nel corso della guerra, con un tragico bilancio di colpe- – un’ora prima di giungere sul luo- voli e vittime sia per l’uno che l’altro schieramento. Ciò che rende uni- go, emettere un radiogramma su 60 co e particolarmente odioso il disastro occorso al Laconia è il fatto che la metri che comincia con “PP” quindi tragedia non fu né casuale né inevitabile, come testimoniato con sinteti- 4 gruppi di 5 lettere tra il quinto grup- cità dalle note inserite nel giornale di bordo dal comandante Hartenstein: po “n r c” H’. “Secondo le informazioni degli italiani, gli inglesi, dopo esser stati silu- Il salvataggio dei naufraghi del rati, hanno chiuso le stive dove si trovavano i prigionieri. Hanno respinto Laconia prese proporzioni più ampie: con armi coloro che tentavano di raggiungere le lance di salvataggio...”il finalmente, poco prima di mezzo- transatlantico disponeva di sufficienti scialuppe e galleggianti in modo da giorno del 15 settembre, arrivò l’U- far fronte alle necessità derivata dalla presenza di tutte le 2700 persone 506, poche ore più tardi dall’U-507. imbarcate in quel viaggio, inclusi i prigionieri di guerra, scrisse lo storico Il primo raccolse 132 italiani e 10 tra americano Clay Blair jr in Hitler’s U-Boat War-The Hunted, 1942-1945. donne e bambini inglesi e prese a ri- Ciò nonostante le guardie polacche ricevettero l’ordine di lasciare i 1800 morchio 250 persone; il secondo 129 prigionieri di guerra italiani chiusi nelle stive, condannandoli di fatto ad italiani, un ufficiale inglese, 16 bam- una morte orribile e premeditata per affogamento. Si può a malapena im- bini e 15 donne, ed a rimorchio sette maginare il panico ed il terrore che si impossessarono di quegli uomini lance con 330 superstiti tra cui 35 ita- quando, davanti alle loro disperate richieste, videro le sentinelle rifiutarsi liani. Il giorno seguente anche il Cap- di aprire le sbarre, negando loro anche l’ultima speranza di sopravviven- pellini raggiunse l’area. ● za tra le acque dell’Oceano.● (1-continua)

Panorama 17 Società Da quattro anni l’associazione italiana promuove l’iniziativa del Mayors for Peace giapponese Ricordando Hiroshima: le città non sono bersagli di Marino Vocci

a quattro anni l’associazione “Beati i costruttori di pace”, Dche nasce come associazio- ne locale di Padova nel 1992 e come associazione nazionale nel 1997, dal 6 al 9 agosto, i giorni di Hiroshima e Nagasaki, fa un percorso con gli Amici della bicicletta, per sensibi- lizzare le popolazioni e coinvolge- re gli amministratori delle Comuni- tà locali promuovendone l’adesione alla più grande associazione mondia- le di “Sindaci per la pace” (Mayors for Peace) coordinata dal Sindaco di Hiroshima. L’obiettivo è quello di costruire un movimento che costringa gli Stati Uno spettacolo lo sventolio dei vessilli al vento a bandire le atomiche da tutto il pia- neta, tramite la ratifica di una Con- affidata alla responsabilità di ciascu- fisico e geografico, politico e ammi- venzione delle Nazioni Unite che ne no di noi nella vita di tutti i giorni. La nistrativo, ma è necessario condivi- proibisca la costruzione e il possesso, pace non è confessionale o ideologi- dere l’impegno e la responsabilità di come si è fatto già per le armi biolo- ca, non si realizza a parole, ma con realizzare gli obiettivi necessari per giche e chimiche, per le mine antiuo- scelte e percorsi individuali e comu- migliorare la vita di tutte le persone, mo e le bombe a grappolo. nitari, assieme a tutte le donne e gli dell’intera l’umanità. Lottare insieme Ogni anno il percorso si conclude uomini di buona volontà. per un futuro attento alla vita di chi ad Aviano, dove ancora oggi sono de- Quest’anno, anche su suggerimen- verrà, ci unisce tutti e può diventare positate alcune atomiche. to del “Forum cerniera” della Fonda- una molla potente per costringere i Perché per i “Beati” la pace non zione Alexander Langer e in collabo- governi a schiodarsi da posizioni or- può essere delegata, ma deve essere razione con la “Tavola Interconfina- mai incancrenite che rimangono per ria per la Pace tra Associazioni” ed tutti un peso insopportabile. Enti locali Croati Sloveni e Italiani, Per me, è stato proprio bello veder il Comitato pace convivenza e soli- sventolare decine e decine di bandie- darietà “Danilo Dolci” di Trieste e re multicolori della pace (da quella l’Agenzia per la Democrazia Locale posta sulla carrozzina legata alla bici- di Verteneglio si è concordato di par- cletta del padre del piccolo Laim, che tire da Parenzo. Attraversare l’Istria, con i suoi due anni e mezzo era già in parte lungo la Parenzana, il sentie- alla sua terza “Pace in bici”, a quella ro della salute, dell’amicizia e della del settantatreenne Albino) che viag- PACE: attraversare così mondi, ter- giavano nel vento lungo il viale di lo- ritori e comunità plurali e dai confini dogni/bagolari che porta a Grisigna- mobili. Perché quello che un tempo na. La bellissima cittadina istriana ha diviso, contrapposto e ci ha tenu- che dopo la “morte” dovuta al ”bom- ti a lungo separati, deve essere supe- bardamento”/svuotamento dell’Eso- rato. do nel secondo dopoguerra, oggi, e I confini veri oggi non sono quel- questo grazie soprattutto alla cultura, li geografici, ma quelli che teniamo è ritornata alla vita. dentro di noi e ci tengono separati e È stato proprio bello ammirare e atomizzati/frantumati. “Pace in bici” farsi emozionare dalle bandiere del- 2012 ha gettato un seme di speranza. la Pace alla partenza a Parenzo e poi Oriano Otočan, assessore all’In- Ci ha fatto capire che con leggerez- con un viaggio nel caldo eccessivo di tegrazione europea della Regione za, fatica e perseveranza, e grazie a questa estate pericolosamente sicci- istriana ha rivolto un benvenuto ai un mezzo sostenibile, la bicicletta, e tosa oltrepassare i confini di ieri e di partecipanti non solo possibile superare il confine oggi. Tra la terra rossa screpolata e le

18 Panorama Società Da quattro anni l’associazione italiana promuove l’iniziativa del Mayors for Peace giapponese Ricordando Hiroshima: le città non sono bersagli case bianche, la terra gialla e le case grigie dello straordinario mondo rura- le istriano, e ancora tra il sale bianco delle saline di Pirano, e il mondo cit- tadino disteso sul mare tra Isola a Ca- podistria; concludere infine un pezzo del viaggio proprio a Trieste. In quel- la piazza Unità dove nel luglio 2010 si sono incontrati i presidenti d’Italia, di Croazia e di Slovenia che guardan- do il mare, insieme hanno ascoltato in silenzio le musiche di centinaia di giovani diretti dal maestro Riccardo Muti e oggi agosto 2012 tutti insie- Foto ricordo con tutti i ciclisti me, anche grazie a questi piccoli e si- gnificativi gesti quotidiani possiamo Così è scritto nella pergamena-ri- E’ sconvolgente che uno Stato costruire e guardare con speranza a cordo che è stata consegnata ai Sin- possa decidere di condannare a mor- un futuro sempre più comune. daci dei Comune di Parenzo, Visina- te una città. Nessuno deve poter deci- Ma è stata una grande emozione da, Portole, Grisignana, Verteneglio, dere di distruggere una città, di met- chiudere gli occhi e “sentire” lo sven- Buie, Pirano, Isola, Muggia, Trieste, terla sotto assedio, di costringere i tolio delle bandiere della Pace nella Duino-Nabrezina, Monfalcone. Ri- suoi abitanti ad abbandonare le pro- piazza di Buie dove, alle 8.15 di lu- corda il pensiero e l’azione del Sinda- prie case. nedì 6 agosto, è stata ricordata con un co di Firenze, Giorgio La Pira, morto Da qui è nata l’idea della diploma- minuto di silenzio l’immane tragedia 35 anni fa. Sconvolto dalla distruzio- zia delle Città, “uno strumento diplo- nucleare di Hiroshima. ne delle due città giapponesi. La Pira matico nuovo che esprime la volontà E nel silenzio mi sono ricorda- si adoperò per promuovere la diplo- di pace delle città del mondo intero to che anche in quella piazza, ora fi- mazia delle Città, confidando che sin- e che tesse un patto di fraternità alla nalmente pacificata, in quello stesso daci e amministratori potessero attra- base stessa della vita delle Nazioni” agosto del 1945 stava per iniziare una versare le frontiere degli Stati per co- (La Pira). nuova tragedia. Una tragedia che da struire legami di comune umanità. I Sindaci di Hiroshima e Nagasa- Danzica a Trieste, avrebbe profonda- Era il 1955 e, proprio con un pen- ki, pur non conoscendo la storia del mente segnato una parte significativa siero rivolto alle città, Giorgio La Pira Sindaco di Firenze, hanno fatto pro- dell’Europa. E ho anche riflettuto sul inaugurava, in piena Guerra Fredda, pria la sua visione, lanciando la Cam- fatto che fino a non molti anni fa po- la Conferenza dei Sindaci invitati da pagna “Le Città non sono bersagli!” e chi ritenevano possibile che gli istria- tutte le capitali del mondo. A Palazzo costruendo la forte alleanza mondiale ni sarebbero stati parte di una casa Vecchio a Firenze sedettero accanto i dell’associazione Mayors for Peace – comune, quella europea. Chissà che sindaci di Washington e Mosca, Lon- Sindaci per la Pace – che oggi conta grazie proprio alle diplomazie che na- dra e Praga, Pechino e Nuova Delhi, ormai oltre 5250 città e governi loca- scono dal basso, e al lavoro delle di- Varsavia e Parigi, insieme a sindaci li associati, provenienti da 153 paesi plomazie delle città, alla maggiore e latino-americani, asiatici e africani. Il del mondo. diffusa coscienza e non solo ambien- Sindaco La Pira affermava che le Cit- Accanto a Mayors for Peace urge tale, noi tutti cittadini di questo nostro tà dovevano attraversare le frontiere una Convenzione mondiale per l’eli- unico mondo, tra non molti anni po- degli Stati per costruire legami di co- minazione di tutte le armi nucleari dal tremmo finalmente festeggiare la fine mune umanità. pianeta. del nucleare! Questa convinzione nacque in La “Finché l’umanità non avrà messo “Le Città restano come libri vivi Pira proprio dall’esperienza dei bom- al bando le atomiche, i morti del 6 e della storia umana e della civil- bardamenti di Hiroshima e Nagasa- 9 agosto 1945 non potranno riposare tà umana: destinate alla formazione ki. Le due città giapponesi, colpite in pace. E noi che eravamo bambine spirituale e materiale delle genera- 67 anni fa dalle bombe atomiche, non e bambini all’epoca, e che nonostan- zioni future. Le Città non possono furono distrutte per errore. L’obietti- te le nostre ferite siamo sopravvissu- essere uccise. Esse sono affidate alla vo strategico delle armi nucleari era ti, non potremo affrontare con sereni- generazione attuale solo perché se “la distruzione delle città nemiche e tà la fine della vita terrena.” ne prenda cura, affinché le trasmet- lo sradicamento della popolazione” (Seiko Ikeda, “Hibakusha” – So- ta poi intatte e arricchite alle genera- (come ebbe a dichiarare il presidente pravvissuta all’atomica che distrusse zioni future.” americano Truman). Hiroshima) ●

Panorama 19 La storia oggi Il caso altoatesino paradigmatico d’un pro blema generale I miti etnici tra globalizzazione ed etnonazionalismi di Fulvio Salimbeni

volte, villeggiando in montagna, può capitare non solo di scopri- Are nuovi itinerari alpini, ma an- che libri di case editrici minori, come la Raetia di Bolzano, difficilmente re- peribili nel circuito nazionale, ma che nulla hanno da invidiare a quelli degli editori più prestigiosi. Questo è il caso di Contro i miti etnici. Alla ricerca di un Alto Adige diverso, di Stefano Fait e Mauro Fattor (pp. 222, euro 18). Il vo- lume, dovuto a due giornalisti, studio- si di problemi antropologici, sociologi- ci e filosofici, e che, introdotto da una prefazione di Michele Nardelli, mili- tante trentino per i diritti umani e per la causa della pace, si conclude con una postfazione, La distruzione dell’etnico, dello studioso Gunther Pallaver e con una nutrita nota bibliografica, che tiene conto della miglior bibliografica inter- nazionale in materia, affronta senza re- more di sorta la scottante questione del- la situazione attuale dell’Alto Adige - Sud Tirol, proposta come emblematica del problema generale della tutela delle le storicamente date. Oltre a ciò, non messo in contatto e a confronto mon- minoranze linguistiche e degli abusi ed si può non menzionare la dissoluzio- di diversi, per secoli vissuti, a parte le eccessi che ne possono conseguire in ne di stati plurietnici dopo la disinte- élites, con relativamente scarsi rap- seguito alla sua ideologizzazione. grazione del blocco sovietico, come porti con l’Altro e il Diverso, mentre quella, pacifica, della Cecoslovacchia i nuovi mezzi di comunicazione, ma- Fra nazioni “storiche” e e quella, invece, traumatica della Ju- teriali e immateriali, abbattendo le di- nazioni inventate goslavia socialista, con i casi ancora stanze temporali e spaziali, hanno ul- aperti, e tutt’altro che sulla via della teriormente accentuato ed esasperato Il saggio è strutturato in due parti, pacificazione, della Bosnia-Erzegovi- i fenomeni di rigetto o almeno di dif- la prima, dovuta al Fait (Contro i miti na e del Kosovo, sempre sull’orlo di fidenza per le novità con cui ci si do- etnici), pur prendendo le mosse dal nuovi conflitti, a parte i numerosi pro- veva misurare, donde il richiudersi in caso specifico altoatesino, di caratte- blemi che tuttora agitano gli stati suc- particolarismi sempre più accentuati, re più generale e teoretico, la seconda, cessori dell’URSS, e quelli dei paesi il riscoprire presunte specificità etni- invece, firmata dal Fattor (L’ideologia medio-orientali, dall’Iraq al Libano e che, di stampo spesso larvatamente tirolese), incentrata sullo specifico lo- ora pure la Siria, in cui s’intrecciano razzista, il richiamarsi a presunte tra- cale. In un momento in cui la globa- indissolubilmente fattori etnici e re- dizioni immutabili ed eterne, il voler- lizzazione s’afferma a tutti livelli, con ligiosi e gli interessi geopolitici del- si distinguere in ogni modo dagli al- quanto di positivo e negativo ciò com- le grandi potenze, il che, d’altronde, tri, di tutto ciò essendo un esempio porta, ovunque si sta assistendo a fe- come noto, vale pure per la meno co- paradigmatico l’Alto Adige - Sud Ti- nomeni di chiusura e autoisolamento, nosciuta situazione africana, segnata rol, il cui statuto di autonomia è dive- alla riscoperta di identità particolari, da innumerevoli casi consimili. nuto uno strumento di autoesclusione minori, a suo tempo fagocitate dall’af- La caduta delle antiche barriere e separatezza, fondato su una lettura fermarsi degli stati nazionali - la Cata- militari e ideologiche, l’esaltazione acritica e astorica del passato, in cui, logna e le provincie basche in Spagna, del più sfrenato liberismo capitalisti- messe tra parentesi le rivolte contadi- il Galles e la Scozia nel Regno Unito co, la subdola imposizione, tramite i ne antiasburgiche del Cinquecento, si -, o alla vera e propria “invenzione” media, del modello omologante ame- sono idealizzati in chiave patriottica di nazioni inesistenti quali la Padania ricano e quella, sempre più scoperta, personaggi come Andreas Hofer e la leghista in Italia, contrapposte a quel- dell’inglese come lingua unica, hanno sua lotta contro Napoleone e i suoi al-

20 Panorama La storia oggi Il caso altoatesino paradigmatico d’un pro blema generale I miti etnici tra globalizzazione ed etnonazionalismi leati bavaresi, portatori di novità istitu- dina, osteggiando la cooperazione in- zionali, eversive dell’antico, patriarca- teretnica, i matrimoni misti, le scuole le e feudale ordine tirolese, compien- comuni, l’uso quotidiano del bilingui- do una tipica operazione revisionista, smo, tutti elementi ritenuti perniciosi analoga a quelle antirisorgimentali ne- per la purezza etnica locale e per l’Hei- oborboniche contro cui in una recen- mat, date per apriori, da preservare per te intervista, Contro il Risorgimento è sempre, trovando riscontro sul versan- in atto un revisionismo spicciolo, a ra- te opposto tra i movimenti d’estrema gione ha polemizzato uno storico au- destra italiani, del pari preoccupati di torevole quale Salvatore Lupo (“L’In- non contaminare l’italianità, gli uni e kiesta”, 8 agosto 2012). gli altri scordando, tra l’altro, che oggi viviamo nell’Unione Europea, dove Osteggiata la le distinzioni nazionali dovrebbero cooperazione interetnica scomparire per far luogo al sentimento condiviso d’una comune identità euro- Tutto ciò accade mentre, sia pure pea, che sarebbe già un bel passo ver- tra mille difficoltà e contraddizioni, si so quell’unica razza, l’umana, cui Al- ruzione dal rapporto con la civiltà ur- sta affermando un orientamento gene- bert Einstein dichiarò d’appartenere. bana triestina, ai casi dell’Istria e della rale a favore dei diritti umani e della Tale atteggiamento da popolo eletto, Dalmazia, terre plurietniche per eccel- loro concreta attuazione su scala pla- che non può, né deve essere contami- lenza da sempre, nel Novecento stra- netaria, guardando ai singoli individui nato da rapporti sostanziali con gli al- ziate da opposti nazionalismi, miranti e non a entità astratte come Comuni- tri, che oggi secondo gli autori trova a imporre il dominio esclusivo d’una tà, Patria, Nazione, in nome delle quali un riscontro puntuale nel fondamenta- nazionalità sulle altre, in cui oggi la si potrebbe dire, parafrasando un detto lismo sionista dello stato di Israele e Comunità degli Italiani, nonostante i famoso, “quanti crimini si sono com- nella sua insensata politica separatista riconoscimenti formali, non vive certo piuti”. Se a questo proposito il Fait è nei confronti dei palestinesi, condan- in una condizione ideale, né il rappor- talora eccessivo nelle critiche, veden- nata con fermezza dallo stesso scritto- to tra italiani, sloveni, croati, per quan- do solo gli aspetti negativi d’esse, con re ebreo David Grossman, ha trovato to progredito rispetto a un tempo, può il rischio d’esaltare acriticamente un finora scarso contrasto nell’ambiente dirsi ancora del tutto normale. Diver- individualismo assoluto, idealizzando locale, eccezion fatta per ridotte mi- so, per fortuna, il discorso per quanto le naturali potenzialità collaborative noranze illuminate e per i Verdi, che, riguarda la comunità slovena nel Friu- tra i singoli individui fuori da qualsia- fedeli alla lezione civile di Alexander li Venezia Giulia, negli ultimi anni ve- si contesto comunitario e ignorando le Langer, si pongono trasversalmente nuta aprendosi sempre più al dialogo riflessioni del filosofo Alain de Benoi- rispetto agli schieramenti etnici, bat- con quella italiana, mentre si vanno in- st sul comunitarismo e le correlate po- tendosi per un Alto Adige plurietnico, tensificando i rapporti tra le istituzio- sizioni d’un politologo di vaglia come aperto al futuro e alla contaminazio- ni educative, culturali e artistiche dei Marco Tarchi, citato soltanto per i suoi ne con immigrati vecchi e nuovi, vi- due gruppi e gli scrittori degli uni e de- studi sul populismo, resta, comunque, sti come un arricchimento e non una gli altri incominciano a essere avvertiti indubbio che tali concetti, abilmente minaccia. Queste considerazioni, ani- come un patrimonio comune e non più sfruttati e manipolati da demagoghi e mate dal desiderio di giungere a una separato ed esclusivo. populisti - di cui in Italia non mancano pace positiva tra le diverse comunità Contro i miti etnici, pertanto, come esempi -, rischiano d’assumere con- locali, non accontentandosi d’una ne- ogni opera che ha veramente qualche notazioni negative e di chiusura as- gativa, connotata solo dall’assenza di cosa da dire, si propone come una pro- soluta al dialogo e al confronto, come conflitto palese e dal reciproco igno- vocatoria sollecitazione a uscire dagli accaduto in provincia di Bolzano nel rarsi, hanno una valenza che trascen- steccati etnici e, confidando nelle pro- secondo dopoguerra, egemone incon- de la dimensione locale, potendo tro- prie doti, a confrontarsi alla pari, senza trastata fino a poco tempo fa essendo vare facile riscontro in tanti altri casi preclusioni di sorta, con gli altri, con- la Sudtiroler Volkspartei. Tale parti- vicini e ben noti, dai movimenti friu- sapevoli d’essere, prima di tutto, uo- to, alle ultime elezioni amministrative lanisti esaltanti una mitica, purissima mini, e solo in seconda istanza tede- scavalcato a destra da movimenti an- nazione friulana, radicata nel territorio schi, italiani, slavi, ebrei, arabi, e a tal cor più radicalmente etnicisti, nei de- rurale, culla d’ogni virtù - e questo del fine, come più volte ricordato dagli au- cenni d’incontrastato governo provin- mito ruralista, insieme con quello del- tori, un ruolo fondamentale è affidato ciale ha creato una situazione quasi da la naturale religiosità popolare, è un a quell’educazione che Mazzini rite- apartheid, con una netta separazione altro elemento posto in evidenza dal neva una delle questioni fondamentali tra componente tedesca, italiana e la- Fait e dal Fattor -, minacciata di cor- dell’umanità.●

Panorama 21 Psicologia Perché il «credere» rappresenta uno dei meccanismi cognitivi ai quali l’uomo non è in grado di rinunciare La nostra mente, macchina plasmat a per costruire credenze di Denis Stefan

opo la panoramica sulle pseudoscienze in cui ho più Dvolte ribadito che, malgra- do la loro infondatezza razionale sia stata più volte dimostrata con argo- mentazioni logiche e scientifiche, c’è tanta gente che ancora ci crede, torno a trattare un tema più propria- mente psicologico. Si tratta del “cre- dere”, nelle varie forme in cui il con- cetto si manifesta. Il “credere” infat- ti è uno dei meccanismi cognitivi ai quali non possiamo rinunciare. Per non indurre in errore il lettore, pre- metto che non si tratterà di creden- ze religiose, le prime che potrebbe- ro venirgli in mente ed alla quali ve- drò di dedicare un intervento a parte, Tra le più note credenze c’è il venerdì 13 ma del concetto nelle varie accezio- ni che gli possiamo dare nella vita assolutamente certi che qualcosa si nunciare a quanto pianificato poiché quotidiana. Per iniziare vediamo al- verificherà, o in cui siamo assoluta- l’esito dipende da noi stessi a dalle cune frasi comuni in cui viene usato mente certi di sapere qualcosa, in fin condizioni ambientali, alle quali ci il verbo “credere”: “Credo che do- dei conti, sono poche ma non abbia- possiamo adattare. Ad un livello più mani non pioverà”; “Credo di aver mo a disposizione nessuna informa- alto potremmo collocare il “credere fatto un buon lavoro”; “Credo che zione all’infuori di quelle derivanti in” nel significato di “fidarsi di qual- tu abbia detto una bugia”; “Credo in dalle nostre convinzioni, ed è allora cuno, o aver fiducia in qualcuno”. te”; “Credo in Dio”. che entra in ballo la credenza quale Si tratta di una conseguenza della Quali sono le differenze? Innan- meccanismo cognitivo indispensa- socialità umana, fortemente influen- zitutto esprimono tipi diversi di cre- bile a pianificarci il futuro. Le nostre zata dal rapporto emozionale che ab- denze, sintetizzabili nelle espres- azioni quindi sono dirette molto più biamo con gli altri. A loro volta tali sioni di “credere che”, “credere a” spesso da convinzioni, o credenze, credenze risultano sempre con delle e “credere in”. Nessuno però dirà che da certezze e le credenze sono reazioni emotive (basta pensare alle una frase del tipo “Credo di avere il basate solo parzialmente sui fatti, si emozioni assai sgradevoli che pro- suolo sotto ai piedi”, oppure “Cre- creano in base ai nostri desideri, tra- viamo quando qualcuno in cui cre- do che domani il sole sorgerà” e da dizioni culturali, modi di ragionare, diamo tradisce la nostra fiducia) e questo possiamo notare quanto han- esperienze, emozioni e motivazio- senza di esse non potremmo mai co- no in comune nel loro significato le ni. Entrando nel merito partiamo da operare e collaborare con gli altri. affermazioni precedenti. Infatti non un livello elementare di credenza, il Gli atteggiamenti, le teorie impli- usiamo il verbo credere nelle situa- “credere qualcosa”. cite della personalità, i giudizi sugli zioni in cui siamo assolutamente si- Queste credenze, che potremmo altri, grandi campi di indagine del- curi di qualcosa, ma quando il no- anche chiamare convinzioni, servo- la psicologia sociale, sono stretta- stro grado di sicurezza può variare no quando, non essendo sicuri del mente collegati a doppio filo a que- dalla “convinzione di certezza as- verificarsi di eventi futuri, voglia- sto tipo di credenze, e le orientano soluta” all’impossibilità del veri- mo pianificare le nostre azioni. Ad in larga misura. Avremmo senz’altro ficarsi”. Va rilevato che fino ai tre- esempio crediamo che domani farà più fiducia in una persona verso la quattro anni i bambini non hanno la bel tempo perché vorremmo anda- quale abbiamo formato un atteggia- capacità di comprendere che gli al- re al mare o a fare lavori nell’orto mento positivo, così come avremo tri possono avere delle credenze di- e quant’altro (facciamo finta che la un atteggiamento positivo verso la verse dalle loro, si tratta di una ca- meteorologia non esista). Ebbene, persona in cui crediamo, fermo re- pacità per la quale occorre il giusto in base alla nostra credenza ci pre- stando che potremmo sbagliarci di grado di maturazione cognitiva ed è pareremo per la giornata di domani, grosso. Pur coscienti che le creden- tipica degli esseri umani. Nella vita ma qualora la nostra credenza risul- ze degli altri non devono per forza quotidiana le situazioni in cui siamo tasse falsa, potremo facilmente ri- corrispondere alle nostre, tendiamo

22 Panorama Psicologia Perché il «credere» rappresenta uno dei meccanismi cognitivi ai quali l’uomo non è in grado di rinunciare La nostra mente, macchina plasmat a per costruire credenze comunque a credere che gli altri cre- sto ha permesso alla psicologia ed dono le stesse cose che crediamo noi alle altre scienze umane di adottare (non è un gioco di parole), spingen- un approccio scientifico anche alle doci anche a credere che gli altri sap- forme di credenza nel soprannatura- piano quello che sappiamo noi, ed in le, ed a provare a darne una spiega- questo rimaniamo simili ai bambini zione. Si entra così nel mondo delle Le superstizioni sono una sorta di piccoli per tutta la vita. Gli psicolo- credenze irrazionali, tali perché nes- “supercertezza” sulla quale non gi evoluzionisti direbbero che questo sun argomento razionale può andare abbiamo dubbi stato di cose ha una valenza adatti- a favore del dualismo, né si possono va, permettendo agli esseri umani di verificare con l’esperienza, a diffe- vita. Ma perché le credenze irrazio- creare la coesione di gruppo che fa- renza delle due forme precedenti del nali? Perché le credenze irrazionali, cilita la collaborazione. “credere che” e del “credere a”, ma tra cui la superstizione, la credenza Vi è poi un’altra forma di cre- la psicologia, assieme ad altre scien- nelle pseudoscienze, per arrivare in- denza esprimibile con la locuzio- ze umane e sociali ci vorrebbe dare fine alle fedi religiose trasformano la ne di “credere in sé stessi”, intesa una spiegazione razionale del perché sgradevole incertezza in una sorta di come l’aver fiducia nelle proprie ci sono le credenze irrazionali. “supercertezza” sulla quale non ab- capacità. Credere in sé stessi è un biamo dubbi. aspetto fondamentale della nostra Le credenze convivono con La conoscenza razionale e scien- vita ed ha una forte funzione moti- la conoscenza razionale tifica, caratterizzata dalla costan- vazionale, senza la quale tenderem- za del dubbio, in cui il “pensare” mo ad essere passivi e a non intra- Mettendosi a studiare le creden- si contrappone al “credere”, richie- prendere mai nulla di ciò che ha un ze, si sono potuti notare almeno due de tempo per riflettere, che non ab- esito incerto. fatti. Il primo è che le credenze pos- biamo e nelle nostre decisioni ci af- sono convivere benissimo con la co- fidiamo a dei meccanismi cognitivi, La overconfidence noscenza razionale, che possiamo le credenze, che la nostra mente fab- è molto utile chiamare anche il sapere, ed il se- brica di continuo. Si potrà dire che condo è che le nostre credenze pos- oggi, in un mondo in cui la scienza La psicologia ha mostrato una sono benissimo essere estremamen- ha compiuto enormi progressi in un tendenza delle persone a sopravva- te contraddittorie e tuttavia non in- tempo abbastanza breve, offrendo- lutarsi, detta in inglese “overconfi- terferire tra di loro. Vedrò di ripren- ci un sapere razionale e falsificabile, dence”, che pare risulti esserci utile dere l’argomento in seguito, ma per dovremmo essere meno propensi ad proprio a motivarci nelle situazioni a chiudere questo intervento cerco di adottare le credenze quali meccani- rischio. Ed infine arriviamo alla ter- riassumere perché abbiamo le cre- smi cognitivi che ci regolano la vita. za forma di credenza, che compren- denze e perché sono importanti per Ma è veramente così? In un mondo de anche le religioni, ovvero il “cre- la vita di ogni giorno. Se sistemia- ridondante di informazioni di ogni dere in”. Pare sia innata negli esseri mo, per la loro probabilità di verifi- genere, che ci arrivano distorte, me- umani una tendenza al “dualismo”, carsi, le aspettative che abbiamo in diate, contraddittorie, prive di verifi- opposta la “monismo”, che ci indu- un ipotetico segmento, in cui dal lato ca, mai come oggi, tendiamo a svi- ce a pensare che noi stessi, gli altri, sinistro mettiamo il valore di 0 che luppare sempre di più credenze ri- ma anche la natura inerte, siamo tut- significa l’impossibilità che si veri- guardo alle “cose del mondo” e di- ti formati da una componente mate- fichino e dall’altro lato il valore di ventiamo innocentisti o colpevolisti riale, i corpi, ma al contempo anche 100 che rappresenta l’assoluta cer- nei casi giudiziari, pro o contro il di una componente “immateriale” tezza, in mezzo troveremo il valore governo, la fecondazione artificia- chiamata anima o spirito, considera- di 50, che rappresenta il massimo di le, l’energia nucleare, le termocen- to come un agente causale invisibi- incertezza. trali, le droghe leggere, le medicine le, me onnipresente. Diverse sono le Non ci piace vivere nell’incertez- alternative, e così via senza render- spiegazioni delle ragioni del duali- za ed essere governati dal caso, ed ci conto delle argomentazioni fallaci smo ma è un dato di fatto che il con- allora abbiamo la tendenza a muo- dei sostenitori del pro o del contro e cepire la natura e gli esseri umani verci in questo continuum nel qua- creando “credenze” in base al nostro in senso monistico, pur trovandone le soggettivamente gli intervalli non bagaglio culturale, alle emozioni, qualche accenno nella filosofia an- hanno la stessa valenza. E per questo alla motivazione alla nostra persona- tica, è di epoca recente e la scien- che gli esseri umani sviluppano cre- lità ed esperienza. La nostra mente za ha rinunciato definitivamente ad denze ed in base alle credenze, mol- sembra proprio essere una macchina una visione dualistica dell’uomo non to più spesso che in base alle cer- che l’evoluzione ha plasmato per co- più di circa centoventi anni fa. Que- tezze, regolano e pianificano la loro struire credenze.●

Panorama 23 Cinema e dintorni A fronte di una grande quantità di ottimi autori, sembra ci sia un problema ser io di rapporto col pubblico Mala tempora currunt per la cine matografia di Gianfranco Sodomaco no delusi. È un problema di politica Imperi malati. A partire dagli Stati delle sale, di astronavi nel nulla. In- Uniti dove, non dimentichiamolo, è rima di addentrarci nei mean- vece bisognerebbe migliorare le sale nata l’attuale, pesantissima, crisi eco- dri dei (vecchi) imperi ameri- cittadine e chiudere i templi del rin- nomica, dove i giochetti finanziari de- Pcano e russo, per tornare su un coglionimento generale. Nel caso di gli speculatori e delle banche (dove si tema a me caro, il cinema italiano, Gorizia, aprire il multiplex di Villes- è speso più di quanto si è prodotto, una nota dal Premio ‘Amidei’, per la se mi sembra una cretinata colossa- dove si son venduti i debiti facendoli migliore Sceneggiatura Internazio- le. Soprattutto in un bacino come il passare per crediti ecc.) sono ricaduti nale (che si è svolto a Gorizia, 31.a vostro, dove il significato della paro- sul mondo intero ma in modo parti- edizione, ed è stato vinto dal film ira- la qualità è nota e si conosce... Biso- colare sulla Vecchia Europa. E dove, niano “La separazione”, di Asghar gnerebbe avere il coraggio di tenere almeno una volta all’anno, qualcuno Farhadi, e che noi, ci piace ricordar- un pò di più i film in sala. Aspettare dà di testa e, la casa piena zeppa di lo, abbiamo recensito il 15 dicembre che qualcuno li veda e poi si met- fucili ed esplosivo, fa una strage, ma- 2011). Alla domanda “qual è la si- ta in atto il passaparola... La distri- gari in un cinema dove danno l’en- tuazione del cinema italiano”, il re- buzione dei film sul web è l’estrema nesimo film su Batman (notizia di gista/sceneggiatore Francesco Bruni ratio, dal punto di vista dell’autore è queste settimane). Dove tutti posso- (autore di “Scialla”, da noi recensi- la cosa giusta da fare, piuttosto che no portare in giro la propria pistola to il 31 dicembre 2011) così rispon- non farlo vedere, ma per il produtto- in nome di una possibile legittima di- de: “A fronte di una grande quantità re non basta.” (da ‘Il Piccolo’,23 lu- fesa da tutti, contro tutti, in nome di di ottimi autori, mi sembra ci sia un glio) Non fa una grinza, ma l’obie- una malintesa libertà, di un malinteso problema serio di rapporto col pub- zione è scontata: e chi, e con quali superindividualismo. Se le cose stan- blico. Ma la colpa è nostra. È che i mezzi, avrà il coraggio di cambiare no così, e stanno così, capisci bene ragazzi vanno nei multiplex a vedere questo sistema? Non resta che anda- un film come “Young Adult”, di Ja- grandissimi stupidaggini da cui esco- re a visitare ‘i vecchi imperi’. son Reitman (che cinque anni fa ha

Due “imperi cinematografici”, due pellicole che esprimono due aspetti di un’unica umanità dolente

24 Panorama Cinema e dintorni A fronte di una grande quantità di ottimi autori, sembra ci sia un problema ser io di rapporto col pubblico Mala tempora currunt per la cine matografia girato un piccolo capolavoro, “Juno”, dove una ragazzina di 16 anni si rifiu- ta di abortire e fa adottare il suo bam- bino ad una coppia yuppie; ma quan- do si accorge che questi sono un po’ ‘fuori’, si intromette nel loro menage e da lezioni di vita ogni giorno, a de- stra e a manca: dunque un film sulle nuove generazioni che hanno da inse- gnare a quelle vecchie!) Ebbene, ec- I ragazzi vanno nelle sale multiplex a vedere di regola grandissimi stupi- cole ancora qui in azione, le vecchie daggini, sicché non possono uscire che delusi generazioni. Mavis Gary (una feroce Charli- sini pazzeschi con la famiglia di Bud- ko e presentato a Venezia due anni fa ze Theron) è una scrittrice di roman- dy, con la sua stessa famiglia, con (e messo in circolazione miracolosa- zi per adolescenti (il titolo del film si un altro vecchio compagno di scuo- mente), ‘Anime silenziose’, ricorda la, Matt (bravissimo Patton Oswalt), subito, è inutile nasconderlo, l’opera invalido a seguito delle lesioni subi- del compianto, grandissimo Andrej te in una aggressione omofoba, e lui Tarkosvkij, in particolare le sue ulti- non è affatto gay. Stringendo: Mavis, me opere (“Stalker”, 1979, “Nostal- masochisticamente, dovrà ‘mollare la ghia”, 1983, “Sacrificio”, 1986), e preda’, cacciata da tutti, e riprende- perciò ci parla di una Russia ripiega- re la vecchia strada di una vita pes- ta su se stessa, intima, dove si fondo- sima, senza senso e Reitman può dire no, in modo struggente, tenerezza e davvero di aver girato una commedia senso primigenio, naturalistico delle ‘nera’, sfidando il cliché hollywoo- cose e della vita umana. Perciò i dia- diano della capacità degli esseri uma- loghi sono ridottissimi, le immagini ni di cambiare e imparare a crescere. vivide e penetranti nel gelido autun- Ma manco per niente! no del grande Nord ci affascinano e ci E andiamo in Russia, nella regio- penetrano con una malinconia... qua- ne nord-occidentale dell’Alto Volga si malata, morbosa. Sì, il tutto è de- dove, secoli fa, ora scomparsa, vive- licato e, se volete, molto poetico ma va la tribù dei Merja, di origine fin- a me, e non poteva essere altrimenti, landese. Ebbene, di questa antica hanno trasmesso un sentimento mor- cultura/civiltà, l’unica traccia rima- tifero, non saprei dire quanto compia- sta sono, non a caso, i nomi dei fiu- ciuto (il regista è poco conosciuto in Il film “Una separazione” del re- mi. Ebbene, in una cittadina della re- Italia ma valeva la pena, comunque, gista iraniano Asghar Farhadi ha gione, il signo Miron, proprietario di segnalarlo). Al di là della loro origi- vinto a Gorizia il Premio Amidei una cartiera, dopo la morte improv- ne ‘imperiale’, perché abbiamo mes- visa dell’amatissima moglie Tanya, so insieme i due film? Ma perché in riferisce proprio a questo tipo di let- chiede ad un suo fidato dipendente, ambedue, sia pure diversi, si respira teratura). Una volta la bella del li- Aist, anche fotografo e scrittore (fuo- un’ aria ‘mefitica’: nel primo quella ceo, adesso si ritrova sola e alcooliz- ri dalla fiction, autore della sceneg- derivante da una società dove i livel- zata, vivendo da sciattona in un ap- giatura), di accompagnarlo per com- li di corruzione hanno raggiunto limi- partamento tenuto come un porcile in piere il rito d’addio, secondo quella ti insopportabili (e, non a caso, i film un grigio grattacielo di Minneapolis. tradizione culturale. E così, nel cor- americani migliori sono quelli ‘oba- Narcisista e meschina, priva d’affetto so del viaggio, il marito rivelerà par- miani’, di impegno civile); nel secon- persino per il cane, la sua vita patetica ticolari della vita intima della donna. do quella derivante da una mancanza viene scossa dalla notizia che Buddy Arrivati al Volga i due innalzeranno di ‘società civile’, soffocata dal regi- Slade (il bravo Patrick Wilson), il suo una catasta e bruceranno il corpo del- me sottilmente totalitario del signor ragazzo ai tempi del liceo, è appena la donna. Poi restituiranno al fiume, Putin e che solo in questi ultimi tempi diventato padre. Come l’eroina dei all’Acqua, cioè alla dimora origina- vive, finalmente, fenomeni di prote- suoi romanzi Mavis decide di torna- le da cui gli uomini, secondo quella sta e indignazione. Mala tempora cur- re al paesello natio per strappare Bud- cultura, provengono e a cui sono de- runt, anche se la gente, sulle spiagge dy alla moglie e liberarlo dal ‘carcere stinati. Il film in questione, “Silent del mondo, si illude, finge di divertir- domestico’. Arriva e combina dei ca- Souls”, diretto da Aleksei Fedorchen- si... Buon Ferragosto, ragazzi! ●

Panorama 25 Arte Il primo ha un Parco delle sculture a Orsera l’altra sull’isola di Selva Džamonja - Ujević Galetović: un’a rte, due stili di Erna Toncinich lora Jugoslavia gli artisti iniziano a rifiutare sempre più quello stile re- osa hanno in comune Mari- alsocialista importato (e imposto) ja Ujević Galetović e Dušan dall’Unione Sovietica di cui, sino CDžamonja? Che ambedue sono a qualche anno prima, la Jugosla- scultori, che ambedue sono eminenti via era Paese alleato, che ai vari la- protagonisti dell’ arte croata contem- vori, come i monumenti inneggianti poranea e che entrambi hanno dato la libertà (il primo il giovanissimo vita ad un proprio Parco delle Scul- Džamonja lo realizza per una piaz- ture, Džamonja in Istria, a Orsera, la za di Pisino), la lotta partigiana ecc., Ujević in Dalmazia, sull’ isola di Sel- innalzati in diversi spazi del Paese, va, Šolta. Quello che invece non li ac- dove l’aggancio al reale è evidente, comuna in assoluto, è lo stile: astrat- il giovane scultore abbandona que- to-geometrico-simbolico quello dello sto linguaggio e già nel 1954 è pre- scultore macedone, (è nato a Strumi- sente alla XXVII Biennale d’ Arte di ca ma suo paese di residenza è stata Venezia con una forma astratto-geo- sempre la Croazia), figurativo quello metrica, una sfera rivestita di chio- della scultrice croata. di, un tipo di lavoro che lo renderà Dušan Džamonja, già nei pri- riconoscibile anche in futuro. L’ope- mi anni Settanta, innamorato dell’ ra di Džamonja non passa inosserva- Istria, opta per un’ incantevole zona ta, parte della giuria vorrebbe anche di Orsera, un’ area verde accanto al premiarlo (ma non lo fa chissà per le superfici animate da file di chio- mare, spazio ideale per allestire una quale ragione).La presenza alla ras- di dalle grosse teste o da catene o da mostra permanente dei suoi gran- segna veneziana segna l’inizio della altri elementi, esternando coerente- di volumi metallici, per l’ atelier in sua ascesa, dei numerosi riconosci- mente la sua visione plastica aderen- cui lavorare e per la casa in cui vi- menti che otterrà nel corso della sua te all’ astratto, al geometrico e al sim- vere. Al figurativo Džamonja rima- lunga e quanto mai originale e frut- bolico. ne ancorato per pochissimo, solo per tuosa attività artistica. La Galleria delle Sculture Marija qualche anno dopo aver conseguito Nel suo Parco delle Sculture, da Ujević Galetović, praticamente un il diploma all’ Accademia di Arti Fi- subito aperto al pubblico, Džamonja, Parco delle Sculture, nella stagione gurative di Zagabria, allievo di tre ottimo conoscitore dello spazio, da estiva vivace luogo di incontri cultu- noti scultori, figurativi per eccel- provetto urbanista, svolge il suo rac- rali di vario genere, è stata aperta sei lenza, Frano Kršinić, Vanja Radauš conto plastico lungo un terreno tutt’ anni or sono in una proprietà, eredità e August Augustinčić. È nei pri- altro che lineare, sistema le sue for- di famiglia della scultrice, nella pic- mi anni Cinquanta, quando nell’al- me chiuse, compatte, serrate, dal- cola isola di Selva, un’ isola di ver-

Le sculture di Dušan Džamonja nel parco di Orsera

26 Panorama Arte Il primo ha un Parco delle sculture a Orsera l’altra sull’isola di Selva Džamonja - Ujević Galetović: un’a rte, due stili

I lavori di Marija Ujević Galetović de, come dice lo stesso suo nome.In gabria, nei pressi della casa in cui lo un’area di settecento metri quadri la scrittore ha abitato, come ad Abba- scultrice ha accomodato una ventina zia (tra il verde del Lungomare da- di sculture, pezzi che a sommi capi vanti all’ hotel Millennium),a Osijek raccontano la storia di mezzo seco- e a Budapest (quattro sculture consi- lo di lavoro creativo dell’artista ulta- derate tutte e quattro degli origina- settantenne. Nel ritratto come nella li), come di August Šenoa, di August figura - che sono la sua specialità - Cesarec, della scrittrice Marija Jurić la scultrice pone in evidenza la com- Zagorka, del poeta Tin Ujević, le piutezza formale, la forma come vo- due figure che s’incontrano di Ismet lume essenziale, sintetico, scevro da Mujezinović e Meša Selimović, tut- ogni dato superfluo, come massa ben te in vari luoghi pubblici di Zaga- levigata sulla quale scivola la luce. bria, di Ivana Brlić Mažuranić a Sla- Questa sua particolare interpre- vonski Brod e di Francesco Petris a tazione della realtà è piuttosto co- Cherso, opere tutte che palesano la nosciuta essendo molte sue opere, realtà data come estrema visione di tutte in bronzo, esposte in parecchi sintesi ed eprimono il carattere dei luoghi pubblici. La possente figura personaggi. Come la figura del com- bronzea del letterato croato Miroslav positore Jakov Gotovac nel Giardino Krleža, ad esempio, è visibile a Za- delle Sculture della piccola Ossero, dove sono esposte copie in bronzo di alcune creazioni dei più rinomati scultori croati quali Ivan Meštrović, Ivan Rosandić, Frano Kršinić ed al- tri. Tutte sul tema della musica per- ché, nella cattedrale di Ossero, ogni estate, sin dal 1976, si tengono con- certi di musica classica. Tra il verde dei prati di Sezza vi- cino a Portorose in Slovenia, e di Dubrova presso Albona, altri due pregevolissimi Parchi, spiccano nu- merose le sculture in pietra bianca istriana, opere che scultori di ogni parte del mondo hanno realizzato in loco nei loro soggiorni estivi. Sono luoghi questi voluti dalle cittadine cui appartengono questi spazi, luo- ghi dove l’arte viene offerta a tutti, mostre a carattere permanente, visi- tabili in ogni stagione dell’anno. In- gresso gratuito.●

Panorama 27 Reportage Prima edizione dell’Eurocarnevale nell’ambito della Festa estiva A Muggia l’amicizia è di casa testo e foto di Ardea Velikonja

no spettacolo di musica e co- lori, così si potrebbe definire Ula terza edizione della “Festa dell’amicizia - Eurocarnevale esti- vo” che ormai tradizionalmente si tiene fino a Ferragosto a Muggia, in- cantevole cittadina nei pressi di Trie- ste. Una kermesse come un viaggio transfrontaliero virtuale alla scoperta dei sapori e della musica dell’Euro- regione con bande e gruppi folklori- stici provenienti da Croazia, Slove- nia e Friuli Venezia Giulia e degusta- zioni di prodotti tipici del territorio di Muggia (olio e vino), il tutto pro- mosso dalle Compagnie del Carne- Il pittoresco Mandracchio di Muggia, teatro dei concerti delle bande vale e dalla Guggenband Muja e or- ganizzato dal Comune. Il pittoresco che li ha accompagnati lungo il tra- oggi dal Maestro Riccardo Gobessi, Mandracchio di Muggia è diventato gitto. Nonostante che un’ora prima è costituita da circa 80 elementi tra così per sei giorni teatro di sfilate e dell’inizio della sfilata ci sia stato un cui una sessantina di musicisti. Sono concerti al chiar di luna, con tantissi- vero e proprio “neverin”, la pioggia tutti suonatori con comprovata espe- mo pubblico locale ma anche dei tu- non ha spaventato i circa 500 parte- rienza musicale che hanno suonato risti che vi soggiornano. A tutto ciò cipanti, tra maschere e musicisti che con i più importanti complessi trie- quest’anno per la prima volta la Pro hanno dato vita al coloratissimo cor- stini sia in campo nazionale che in- Loco ha voluto organizzare l’Eurosfi- teo. Presente anche l’immancabile ternazionale. lata di Carnevale che grazie alla di- bora triestina, ma anche un carro in Nel gennaio 2006 a Praga, il grup- sponidibilità del gestore dello stabi- partenza per Tahiti. po sotto la direzione del maestro limento balneare, per la prima vol- La Festa dell’amicizia è nata dal Alessandro Moratto, partecipa per la ta si è potuto compiere una passeg- successo da “esportazione” del- prima volta all’ ”Eurokarneval and giata sul lungomare Venezia ovvero la GuggenBand Muja sorta in seno GuggeMusik European Festival”. La da Porto San Rocco al Mandracchio. alla banda delle Bellezze Naturali e partecipazione all’Eurokarneval con- Le maschere, mazzi di fiori, “signo- che da anni rappresenta uno dei fio- ferisce alla banda una nuova impo- re in rosso” bambini, giovani e meno ri all’occhiello del Carnevale mug- stazione, suddividendola in due gros- giovani hanno sfilato al suo di musi- gesano che ha fatto incetta di premi se sezioni: una è la “brass section” ca delle bande fino al centro cittadino all’”Eurokarneval e GuggenMusik mentre la seconda è composta da in- coinvolgendo il numeroso pubblico European Festival”. La band, diretta numerevoli percussioni. Questa nuova organizzazione ha permesso di attribuire alla Banda il nome di “GüggenBand Muia”. Sem- pre nel 2006 vinsero il l 1° posto al Carnevale di Umago in Croazia. Tra gli inviti da rilevare quello al Car- nevale di Fiume e a varie manifesta- zioni carnevalesche in Germania e al Carnevale da l’Orcul di Sedegliano (UD). Il “Carnevale Muggesano” trova le proprie lontane origini nella più classica tradizione veneziana con in- flussi della penisola istriana. ha una tradizione secolare da sem- pre sostenuta dalle autorità cittadine. La GuggenBand muja in un coloratissimo concerto Infatti già nel 1420 si sovvenziona-

28 Panorama Da Porto San Rocco al centro

Panorama 29 La prima Eurosfilata

30 Panorama Panorama 31 Tanta allegria e tanta musica

32 Panorama Reportage La Vogada mata

L’allegria ha coinvolto anche il pubblico per strada na regata fatta con zattere, Ubarche autocostruite con ma- vano quelle “società”, che ora chia- teriali più fantasiosi senza usa- meremo compagnie, con un ducato re gommoci, scafi o altri elemen- se avessero speso almeno il triplo per ti nautici. Di queste imbarcazioni i musicanti (gli attuali complessi ban- si compone la tanto seguita rega- distici. La principale particolarità che ta “Vogada mata” di Muggia che contraddistingue il “Carnevale Mug- ogni anno impegna al massimo i gesano” è l’abolizione assoluta ecce- partecipanti vecchi e giovani. Do- zion fatta per particolari necessità co- dici imbarcazioni con 60 parteci- reografiche) delle maschere facciali, panti sono stati salutati dagli ap- cioè si partecipa al corso maschera- plausi e dalle risate del numeroso to proprio per esporsi al pubblico e pubblico che ha voluto assistese a per farsi riconoscere e mai per celarsi questa singolare gara. Le imbar- dietro false sembianze. cazioni costruite dalle Compagnie Dopo l’interruzione tra le due del carnevale ce l’hanno messa guerre mondiali nel 1954 il “Carne- tutta per arrivare al traguardo ma vale Muggesano” è stato riorganizza- prima fra tutti è risultata essere la to e rilanciato per merito dell’allora “Croce rossa Muja - soccorso lam- sindaco Giordano Pacco, nell’attuale po” di quattro rematori della Lam- formula di un concorso a premi per po. Al secondo posto le “Bellezze carri e gruppi in costume che, bandi- naturali” col il loro ciambellone, to dall’apposito comitato organizza- medaglia di bronzo ai mandrioi tore, sfila per le strade più esterne di con la barca “Squaiai in the air”. Muggia nell’ultima settimana di car- La Palma dell’originalità è andata nevale. Protagoniste sono le compa- all’Osmiza marina, autentica oste- Da rilevare infine che per la pri- gnie, cioè dei gruppi sorti su inizia- ria galleggiante delle Bellezze na- ma volta alla regata ha partecipato tiva di singoli, organizzazioni, rioni turali pesante da spingere a colpi il gruppo della Consulta giovani con o contrade. Le Compagnie si sono di pagaia ma apprezzata dal folto una singolare imbarcazione: una pubblico assiepato sul lungomare zattera fatta di bottiglie in plastica, Venezia. un’idea originale come le altre.●

date dei nomi estrosi (Bartuele, Bel- gradimento, non per volgare sollazzo lezze Naturali, Brivido, Bulli e Pupe, del turista. Da rilevare infine che tra Cavernicoli, Cornelio, Falische, For- le numerose bande che si sono esibite tebraccio, Grisa, La Bora, Lampo, nella sei giorni muggesana una sera- Mandrioi, Ongia, Più che Cisti, Spa- ta era dedicata alla Croazia con i con- simo, Spazzacamini, Trottola ecc.) e certi della Banda d’ottoni della CI di ancora di più mostrano la propria in- Buie e dell’Orchesrta cittadina di Al- ventiva esibendosi ogni anno sui carri bona. Come vuole tradizione la Festa allegorici. Il “Carnevale Muggesano” dell’amicizia si è conclusa a Ferra- è la festa della cittadina, è vissuto in- gosto con l’esibizione della Guggen- La Filarmonica di Santa Barbara tensamente dai muggesani per il loro Band Muja. ●

Panorama 33 Letture

o scorso maggio sono stati attribuiti i Premi del- Lla XLIV edizione del concorso Istria Nobilissi- ma, che hanno dato una nuova conferma dei poten- ziali creativi del gruppo nazionale italiano nei cam- pi dell’arte e della cultura. Ritenendo che di tali potenziali debba fruire il maggior numero di letto- ri, nelle pagine riservate alle letture “Panorama” propone le opere a cui siano stati attribuiti premi o menzioni. Nella categoria “Cittadini residenti nella Repub- blica italiana, di origine istriana, istro-quarnerina e dalmata attestata da un apposito documento” alla se- zione “Prosa narrativa su tematiche che interessano il mondo comune istriano, istro-quarnerino e dalma- a NICOLÒ GIRALDI di Trieste per il racconto dal ti- ta, nella sua più ampia accezione culturale, umana e tolo “Un treno per l’Imperio” di cui pubblichiamo la storica” la giuria ha assegnato la menzione onorevole seconda parte. «Un treno per l’Impero» III to di persone, di idee e di scambi. In una parola sola, un misiòt. Dopo mezz’ora il bigliettaio gentile venne interrot- Nell’era in cui i nazionalismi stavano per comincia- to da una delle signore che diceva di ricordarsi di pa- re a far girare la testa alle persone, in Istria, in quel con- dre Giovanni. Aveva una zia che era nata lì a Buie e che fine immaginario tra le lingue, uno spirito buono aveva quando veniva a Pirano a trovare la sua famiglia parla- dato il la ad una comunione, come una fratellanza, si- va spesso di questo prete, così buono e così intelligen- mile ad un profumo di umana lealtà. te, diventato negli anni un vero e proprio punto di rife- C’erano soltanto pochi uomini che non partecipava- rimento per tutto il paese. E di uno strano personaggio, no alla liturgia domenicale di padre Giovanni. Ed il fat- del quale non ricordava il nome, che spaventava i bam- to che nessuno lavorasse durante quella giornata, alla bini, dormiva di giorno e non mangiava quasi mai. vista del buon pescatore di anime ma soprattutto a quel- Nella cittadina dai due campanili, la vita e l’esisten- la del suo pescato, li rendeva quasi eretici, sin da non za dei suoi abitanti avevano subito una impennata di meritare, alle volte neanche un buongiorno. notevole portata grazie alle sempre più decise e diver- Uno di questi era un buiese alto quasi come un al- tenti iniziative di padre Giovanni. Aveva raggiunto pie- bero, dagli occhi bruni ed i lunghi capelli sulle spalle. na consapevolezza del ruolo assegnatogli dal vescova- Quasi nessuno conosceva il nome suo, tranne Franco do di Parenzo e metteva in campo ogni sua più remota che lo sapeva sin dai tempi di Pola. Era un uomo gran- energia per far si che i fedeli, ma più in generale la gen- de e le sue mani incutevano timore più di qualsiasi mo- te di Buie e dei borghi li intorno, non vedessero la chie- schetto. In paesi le voci sul suo conto si moltiplicavano sa esclusivamente come un dovere domenicale o reli- come i pani ed i pesci appena qualcuno diceva di sape- giosamente festivo. re. Tutti sapevano la storia di quando Giacomo – questo Al contrario, voleva che le famiglie, i giovani, gli era il nome che Franco aveva detto di conoscere – si era italiani o i croati delle campagne sfruttassero quella ri- arrampicato fino a metà del Duomo con quelle enormi trovata vitalità ecclesiastica soprattutto per star bene mani. Dicevano che nella sua furiosa ed assieme, senza barriere. allarmante rincorsa verso la pazzia, quella notte ave- E grazie a questa leggerezza spirituale, in breve, va preso alcuni mattoni della chiesa mai terminata e li molti che prima anteponevano scetticismo ed indiffe- aveva scagliati contro la facciata di una delle case di renza, ora recuperavano una parte del loro tempo ab- fronte. bandonandosi alle più naturali forme di condivisione. I bambini piccoli ne erano normalmente impauriti e Capitava allora che scoppiavano amori tra figli di fa- facevano grandi chiacchierate su di lui assieme alla loro miglie che precedentemente avrebbero preferito di gran immaginazione, meno violenta di quella dei grandi. lunga superficiali relazioni, se non prive di senso. Non Quando gli adulti dubitano, tendono a colorare il capitava solo tra famiglie italiane e croate ma anche tra cuore degli altri senza entusiasmo, con ignorante di- famiglie della stessa origine, che magari per antichi sprezzo. Ai bambini, le tinte non mancano e fanno sem- rancori e ferite mai richiusesi, avevano preferito per pre pochissima fatica. anni la cieca distanza all’illuminata spontaneità. Giacomo aveva sempre dei larghi vestiti scuri e que- Amicizie, consigli, chiacchiere, partite a carte sullo sto contribuiva a far di lui una figura ancor più inquie- stesso tavolo, bicchieri e risate, un continuo movimen- tante. Passeggiava per il paese con fare alquanto so-

34 Panorama Letture spetto poiché non disturbava mai nessuno, non parlava Le signore chiesero di lei. Il bigliettaio rispose con mai con la gente, semmai qualcuno diceva che lo face- un filo di tristezza. va da solo, vedendolo gesticolare come se avesse una “Ci siamo conosciuti quando io non credevo potesse persona accanto a se. Ed il sospetto aumentava sempre esistere un uomo così grande, con dei sogni così grandi. di più, cresceva forte dentro all’animo dei normali; un L’amore che sprigionava, che esplodeva fuori dai suoi uomo che parla da solo, per gli altri e un uomo che non occhi era per me un fatto che mi faceva pensare fosse sa quello che fa, un uomo malato, un uomo solo. Dice- lui, si lui, quello che cerco da sempre, quello da rico- vano anche che era pazzo, che combinava le cose più noscere. Se ne stava sempre da solo, proprio come me, assurde, le cose più distanti dalla realtà che chiunque una sera d’estate lo inseguii fin fuori le mura, in quel avesse mai visto o sentito raccontare. posto dove trascorreva attimi d’estate, fuori dal borgo. Abitava in una baracca che lui stesso si era costruito Ma c’era ancora tanto silenzio, tra noi non c’era nean- sotto le mura, come dicevano i buiesi, drìo le case. Nes- che uno sguardo, insieme. Un giorno decisi di aprirmi suno sapeva però cosa ci facesse li dentro, visto che di con lui. Fu il mattino in cui lo vidi disegnare. notte, si diceva, non dormiva mai. Stringeva nelle dita quel lapis come se avesse dovu- Il bigliettaio si fece tutto d’un tratto cupo. Le signo- to dipingere il più bel affresco che un uomo può creare. re spostarono il proprio baricentro in avanti per sentire Niente lo distraeva, tutto era rivolto a quel pezzo di car- meglio. ta spessa che chissa dove aveva trovato. Quel piccolo “Ho perduto mia moglie, la mia dolce verità, pa- pezzo di grafite si muoveva con grazia, sulle ombre di recchi anni or sono, ormai, saranno più di cinque, non un viso di donna. Ed io, quel giorno, non potevo sape- lo so, non me lo ricordo. Dal principio non fu verso re che quel viso era il mio. Come non immaginavo che di superare questo mio lutto ed ogni pensiero mio ri- ogni mio capello su quel foglio aveva vita, ed ogni vita, bolliva all’idea che lei non ci fosse più, volata via, ru- un sogno”. batami da una nuvola scura nel meriggio di un giorno Quella matita tracciava delle linee morbide come di sole. quelle del viso di lei, linee perfette, come perfezio- Io vedo la sua ombra corrermi a fianco, la vedo usci- ne umana, come la bellezza di due occhi protetti dallo re a piccoli passi dalla chiesa la domenica, la vedo dan- sguardo di un uomo. Il lapis, tra le dita di Giacomo, non zare nei verdi prati sotto il borgo, la tocco, riesco a toc- staccava mai la sua punta dal foglio, legandosi per sem- carla, le mie carezze colorano quella notte in cui i miei pre a quel viso femminile. occhi decisero che lei era la mia dolce verita. Riesco a Se ne stava seduto sulle mura del borgo ed alle vol- baciarti sugli occhi così posso dimostrarti che quel tuo te alzava quel suo sguardo protettivo dalla carta, senza sguardo, io devo proteggerlo, dall’ambizione, dal de- però osservare qualcosa di magnetico, ma solamente lo siderio soffocato, da quello che vorresti non accades- spazio ristretto davanti a se. se mai. Andiamo spesso a vedere il mare, il suo mare, E lei era ferma ad una decina di passi da lui, immobi- quello da dove lei era arrivata una sera. Facciamo assie- le lo fissava sperando che alzasse gli occhi ed incrocias- me delle cose, mettiamo assieme dei fili, robusti e se i suoi. Per disegnarlo, a Giacomo non serviva cercare fragili, ma d’un tratto tutto attorno a me scompare, gli occhi di lei, perché il viso che tratteggiava, lo sapeva mi viene rubato, si dissolve in un attimo veloce, resta a memoria, anche se da poco, lo conosceva gia. da solo a fissare il vuoto delle notti, che ora fanno tan- Ricordava perfettamente il taglio degli occhi picco- ta paura. li, il naso un po’ troppo minuto, i capelli che quasi mai Non può essere vero, era qui, con me, non può essere erano liberi, sciolti, e che invece spesso, erano costretti scomparsa così senza avvisarmi, senza regalarmi l’ulti- da un altrettanto piccolo fermaglio giallo. mo bacio sugli occhi. Adesso mi resta l’immagine tua, Impazienti, le viaggiatrici chiesero nuovamente di il mio cuore solo a sopportare lo sforzo di due. Lo sento lei. ancora che mi batte come quella volta, in quella stessa “Avrei desiderato compiere quei dieci passi che mi maniera, lo sento che cresce in un istante, lo sento sali- distanziavano da lui senza nessuna paura e strappargli re fino in gola, non riesco a domarlo, e troppo grande, il foglio di mano e scappare verso casa mia, fermarmi troppo vero. solo nella mia stanza, togliermi il fermaglio, far vola- Mi sento schiavo, di tutto questo, dell’amore, di quel re i miei capelli, e star a guardare quel disegno, quel cuore che si ribella quando non riesco a proteggerlo, al mio viso e sapere che lui lo aveva fatto pensando a me. calar della sera. Ma ti vedo e ti conosco, riconosco in te Nessuno prima di allora mi aveva vista in questo modo. tutto quello che invece non esiste più. E ti vedo sempre Ed invece vi ero ferma davanti a lui, nello stesso punto da sola, dopo di me non c’è stato nessun altro...... ” chissa ormai da quanto tempo, forse troppo. Quel tem- Nessuno in paese sapeva questa verità, erano tutti po che molto impegnati a cercarne una loro, la paura di ascolta- scorreva senza ch’io me ne accorgessi. C’era grande re aveva stregato quel paese arroccato, l’aveva trasfor- silenzio tutto intorno a me, l’unico rumore che sentivo mato negli anni, nella sentinella, nella spia della peni- era quello della grafite sullo spessore ruvido del foglio sola. di carta spessa, come una mano che scava in cerca di un E Giacomo era diventato quello da spiare, da cono- qualcosa rimasto sottoterra”. scere dal di fuori, da osservare spietatamente rivolgen- “Ho finito signorina, lo vuole vedere?” do amari e critici giudizi. Una finestra sola non può ba- Era il viso di donna più bello che lei avesse mai ve- stare per vedere il tramonto di un uomo. duto. Per una strano scherzo visivo che non le permet-

Panorama 35 Letture teva di mettere a fuoco tutto all’istante, non si accorse con il cuore e pugnale. Invano era stato il tentativo di che era lei e inghiotti ogni piccolo, anche se gia da un arrendersi con onore, vennero e portarono via tutto. Ri- po’ instabile, equilibrio costruito su se stessa. masero solo pochi fedeli a guardarsi attorno tra le rovi- “Vede Signorina, dovrebbe essere lei...si sieda la ne di un amore vero. Erano però veramente pochi. prego...anche solo per un attimo...” Lei mori improvvisamente una mattina dei primi Lei in tutti quegli istanti fu colpita come da un ba- giorni di aprile del 1817 a causa del tifo petecchiale che stone di legno duro, e rimase intontita per il rimanente sconvolse non solo Buie. I francesi se n’erano andati da tempo che le restava, per una strana sensazione che i più un po’, gli austriaci governavano gia da quasi due anni fortunati provano e che molti invidiano. ma a Giacomo tutto questo non interessava. Aveva per- “Pensa che potrei sperare di dipingere qualcosa di so la signorina dal naso un po’ troppo piccolo, e con veramente grande?” essa, la voglia di entusiasmarsi alla vita. Tutto qua. “Mi permetta, Signore, ma l’ha gia fatto...” “Crede?” IV “Ne sono convinta, Signore...” Il treno stava attraversando la galleria di Saletto e si Ruppe il muro che la separava e piano si avvicino a dirigeva lentamente verso la stazione di Isola d’Istria. lui, al suo piccolo mondo che per la prima volta abbas- Una delle signore, annoiata dall’ultima parte della sava le difese ed apriva il grande portone di legno, dove storia,si addormentò. Un altra doveva scendere proprio la sentinella non controllo se la signorina avesse il vi- alla fermata successiva, poiché stava andando a trovare sto, un documento che dicesse se poteva entrarci. così sua nonna paterna. Rimasero in due ad ascoltare il bi- passo quei fastidiosi controlli ed entro. E quello che tro- gliettaio il quale, per niente scoraggiato, continuò nel vo fu una cittadina piena di colori, di minuscoli artisti, suo racconto. di vivaci parole, di tante persone con le mani impegna- Dagli anni venti dell’Ottocento, per quasi sessant’an- te e libere, tutto costruito in funzione a quello sguardo ni a Buie e dintorni niente sconvolse la vita dei suoi abi- da proteggere. E ci fu una grande festa nella cittadina, tanti più delle storie su Giacomo, della sapienza religio- che duro un attimo, tutto esplose in un colpo solo. Fu sa di padre Giovanni e dell’epidemia di tifo di qualche così che Giacomo e la signorina dai capelli raccolti co- anno prima. minciarono la loro storia d’amore che li porto ad uscire Furono decenni in cui tutto scorreva lentamente, sen- da ogni immagine banale, mentre gli altri guardavano za incorrere in improvvise siccità, senza che grosse bat- da fuori. Si amavano in ogni angolo del paese, nasco- taglie uccidessero gli animi degli istriani sotto il gover- sti alla vista della gente, in ogni prato della campagna, no imperiale di Ferdinando prima, e dal dicembre del sotto ogni rovere, fondevano il loro naturale bisogno 1848, del baffuto Francesco Giuseppe. Una pace diffu- d’amore in un romanzo, scrivendo ogni giorno che pas- sa, completamento pratico delle puntuali teorie di padre sava una pagina nuova, un piccolo mattone. Duro abba- Giovanni, aveva invaso le città, le campagne e le picco- stanza perché tutti e due si innamorassero l’uno dell’al- le valli della penisola, fino a trasformare la tolleranza tra. Ma non desideravano sposarsi, si certamente, anda- nella vera ed unica padrona di casa. vano in chiesa sempre alla domenica, Giacomo da una Non che prima fosse stato diverso, ma in quei decen- parte e lei, la signorina col fermaglio giallo, nelle prime ni spesso le capacità umane si trasformavano in virtù, file. Gli unici momenti in cui si sfioravano erano quelli regalando alla gente, un equilibrio pressoché totale. quando tutta la chiesa si metteva in fila per la comunio- La rivoluzione del 1848 in Istria aveva avuto i suoi ne e quando tutta la chiesa usciva dal Duomo e si spar- effetti più sulle convinzioni che nelle violente j’acque- pagliava tra le calli del paese andando incontro ai soliti rie. Quando Venezia proclamo di nuovo la propria in- domenicali pomeriggi tra le mura del borgo. dipendenza, tutta l’Istria costiera saluto con gioia que- Loro due aspettavano un po’ e poi scappavano lungo sta conquista. E la Costituzione che il nuovo Imperato- i sentieri che portavano al mare. re aveva concesso, aveva fatto in modo che con questi Nelle giornate estive restavano vicini anche per ore, moti liberali, molti cittadini uscirono allo scoperto con si tenevano per mano, si baciavano continuamente sen- le famose coccarde za interrompersi mai. E non solo verso il mare, verso tricolori. A Parenzo, qualche dimostrazione a Rovi- Porto Daila, ma anche verso l’interno ancora più im- gno e a Capodistria, alcuni slanci a Pola. Si vedevano merso nella natura. Restavano per giornate intere sulle come riferimento gli ideali italiani, i moti carbonari di mura di Grisignana con le gambe a penzoloni oppure Mazzini ed il tricolore. si mettevano distesi sui prati in discesa dietro la Porta A dire il vero non ci fu alcuna insurrezione, nessu- Maggiore con lo sguardo verso la valle che portava a na violenza, nessuna prematura esasperazione, sicche Piemonte e a Portole. dopo un anno e mezzo di teoriche rivoluzioni, di coc- Ed ovviamente i normali non potevano sapere quel- carde, di parole scritte e gridate, si torno alla normalita, lo che loro due avevano vissuto assieme, ed oggi non accettando di fatto la permanenza all’interno delle leg- potevano sapere neanche per quale motivo Giacomo se gi dell’Impero. n’era ritornato nella sua cittadina, ora assediata dalla Tullio era cresciuto tra i primi anni in cui andava a cavalleria pesante, ora nell’istante per capitolare. Era scuola a Buie e gli altri in cui dava una mano a suo stata messa a ferro e fuoco, colpita a morte durante una padre in campagna. Appena fu pronto, maturo e deci- normale giornata di primavera. Invani erano stati i ten- so, sposo l’unica donna che aveva conosciuto durante tativi di proteggerla con quel suo sguardo e con la forza, quei primi due decenni di vita. Assieme a Chiara fecero

36 Panorama Letture due bambini: Stefano, figlio della Rivoluzione del qua- gli altri mentre si scambiavano le donne con cui prova- rantotto e Giulio a distanza di ventidue anni, nel 1870. re a ballare, per provarci. E questo lei l’aveva notato; le Chiara era più giovane di sette anni, cosa che le permise donne osservano molto di più. di partorire per la seconda volta senza particolari pro- Nacque tutto presto. Gli chiese di ballare, gli altri blemi alla venerabile eta di quarantuno anni. Non ca- guardavano Vera – così si chiamava – che per la prima pitava molto spesso che famiglie istriane facessero ul- volta dopo tanto tempo si rivolgeva a qualcuno che le teriori figli a così grandi distanze dal primo, ma a loro piaceva. Le donne commentavano sottovoce, gli uomi- due era capitato così e non si curavano tanto dei giudizi ni attoniti non credevano ai loro occhi e come per uno dal di fuori. strano scherzo del destino in quel momento la piccola Il primo figlio sin da subito si fece notare poiché ver- orchestra suonava una canzone che nessuno dei due co- so la scuola non nutriva un amore incondizionato. Alle nosceva. volte l’aveva anche marinata, dando il facile pretesto a Davanti ai musicanti non c’era nessuno. papa Tullio di scegliere per lui quella vita bucolica fat- Stefano si alzo per rispetto e disse che era lusinga- ta di terra, attrezzi e faticoso sudore. Un tradimento va to del fatto che una signorina così bella gli chiedesse di sempre pagato, a costo di finire in uno spazio che non ballare. Lei gli prese la mano e lo accompagno fino da- piace. vanti a quella musica che suonava solo per loro due. Si Quando fu più grande, all’età di ventidue anni, nac- misero in posizione e senza contare ad alta voce, come que il fratellino, salutato come l’ultimo arrivato ma facevano spesso le altre coppie, come per incanto co- come spesso accade, coccolato più del primo. minciarono a muoversi leggeri nello stesso istante. Stefano ormai era grande e di questo neanche se ne Lei sorrise. accorgeva, probabilmente era molto più occupato dai Lui fece lo stesso. pensieri che riguardavano i lavori da ultimare in orto, Continuarono a girare su se stessi mentre gli altri che da quelli vicini alle gelosie e alle invidie. È quando continuavano a guardare. Qualcuno rideva, qualcu- il tempo passa piano che l’uomo partorisce visioni di- no ebbro d’invidia cercava speranzoso lo sguardo di storte, influenzabili degli animi umani. uno dei musicanti a cui la musica non piaceva, per Lavorava sempre, si occupava del carro, lo mante- non trovarsi solo. L’orchestra al contrario, era coin- neva in vita cercando di tenerlo a posto percio che fun- volta come non era mai accaduto. Tutti i musicanti zioni sempre. Il carro era il mezzo che serviva per ogni muovevano la testa a ritmo di musica ed ogni tanto cosa, per ogni spostamento, per ogni vendita che la fa- avevano tra loro sguardi di compiacimento, di con- miglia doveva fare nei mercati circostanti. E Tullio gli divisione. aveva insegnato che quel mezzo di trasporto serviva più Appoggiato al pilo che molti decenni prima servi- di ogni giornata passata a seminare o a raccogliere. Sen- va per innalzare la bandiera di San Marco, padre Gio- za, l’intero modo di vivere poteva cambiare, quasi mai vanni sorrideva. Aveva più volte visto quei due figli in meglio, il più delle volte in peggio. dell’Istria, che non si buttavano mai dentro ai balli col- Amava una ragazza che aveva un po’ di sangue cro- lettivi, cioe quando a danzare si potevano contare anche ato, l’altro po’ italiano. Si erano conosciuti in una di trenta coppie. Anche Tullio, quel torrido pomeriggio quelle feste che padre Giovanni aveva tanto promosso d’agosto, era li al ballo del paese. Ma si era scolato una negli anni addietro, per far si che tutti, indistintamen- bucaletta di Malvasia praticamente da solo ed ora par- te, partecipassero alla vita di Buie. Lei dava una mano lava a gran voce con un suo vecchio amico, anch’egli come cameriera, girava per i tavoli e le panche, chie- alticcio. Non li vide danzare assieme in quel modo, era dendo cosa desiderassero le persone. Si muoveva con troppo occupato a spiegare al suo amico l’insoddisfa- vivacità, correndo, fermandosi per degli istanti a canta- zione per la poca pioggia caduta in quegli ultimi gior- re con i vecchi del paese, quelli che sapevano le canzoni ni. D’altronde aveva appuntamento con lui, per tornare antiche, forse, quelle più solari. a casa, appena quando le campane del Duomo avessero E poi quando qualche piccola ed improvvisata or- suonato le sette. Prima tutti e due potevano fare quello chestra si metteva ad accompagnare questi canti antichi, che volevano. c’era sempre qualcuno che la chiedeva come compagna Lei sorrise. per un ballo. Niente che avesse a che fare con un inte- Lui fece lo stesso. resse sottaciuto, solo un semplice ballo, che non voleva Dopo un paio di giri d’orchestra lei appoggio la te- significare assolutamente niente. Anche padre Giovanni sta, essendo un po’ più bassa di Stefano, sul suo petto. incitava le coppie a ballare, era un modo bello per di- Gli chiese gentilmente cosa stesse facendo e lei, perché vertirsi assieme, senza che l’individualismo avesse pos- un silenzio alle volte e più indicativo di qualsiasi paro- sibilità di prevalere. la, alzò di poco la testa ed appoggiò il palmo della mano E puntualmente lei scappava via perché non vole- sulle sue labbra, come se avesse desiderato solamente va danzare con chiunque glielo chiedesse. Non sarebbe stare ad ascoltare il suo cuore. stato giusto, quello che gli avevano insegnato suo padre Allora Stefano capì, chiuse gli occhi e sorrise. e sua madre era che una persona che non conosci bene e Lei fece lo stesso. una persona che può farti del male. E poi voleva essere Nove anni più tardi, dal loro matrimonio nacque lei a scegliere l’uomo con cui danzare, non viceversa. Dante, un nome che scelse lei, anche se al croato della Fu in questo modo che trovo Stefano. Lui non chie- sua famiglia non piacque tanto. Avrebbero preferito un deva mai a nessuna di ballare, se ne stava li a guardare altro nome, ma alla fine nessuna polemica ebbe concre-

Panorama 37 Letture tezza, le decisioni per il nome di un nuovo arrivato pas- no. Alla maestra di suo figlio, quella cara signora ve- sarono in secondo piano. nuta da Capodistria per far studiare i ragazzini. L’impero all’epoca, in quell’autunno del 1879, aven- Quella notte era il momento perfetto. do unificato le due corone gia da piu di dieci anni si L’idea di sopravvivere ad un figlio terrorizzava diede da solo il colpo di grazia confermando quella cri- Franco, in quel momento in cui l’inesorabile soprag- si che ormai perdurava da quando gli ungheresi aveva- giungere della vecchiaia lo aveva indebolito. no tentato di invadere la capitale, fatto abdicare Ferdi- Il dottore piranese se ne ando anch’egli sconsola- nando e minacciato seriamente l’unita politica. Le due to. Disse che gli dispiaceva, le sue diagnosi forse non teste dell’aquila, chiamata dai più galìna, non si guar- erano corrette, ma che lui non aveva trovato niente. davano più, una girata verso oriente, l’altra verso occi- Si mise il cappello, infilo gli occhiali piccoli e tondi, dente. Ma avevano bisogno l’una dell’altra e dopo una guardo l’ultima volta gli occhi del padre da cui scen- lunghissima convivenza decisero allora di sposarsi. deva una minuscola lacrima e si volto verso il carro Nel frattempo in famiglia, Franco non se la passa- che l’avrebbe riportato rapido a casa, sul mare. Era va molto bene. Anni di duro lavoro e di fatiche di cam- sempre la soluzione più facile per non appassionar- pagna lo avevano stancato, nel vero senso della parola. si alle storie personali che potevano trasformarsi in Non ce la faceva più a reggere carichi di lavoro che una incubi. volta si sarebbero dimostrati accessibili, se non addirit- Franco era affranto, distrutto dal dolore. Le uniche tura leggeri. D’altronde aveva raggiunto l’età di quasi cose che gli restavano erano in bilico. Certo c’erano i ottant’anni, eta per l’epoca rispettata ed almeno invi- nipoti, Stefano e l’appena nato Giulio, ma Tullio era diabile. suo figlio, quel figlio nato dall’amore con Lidia, la Aveva avuto in quegli ultimi anni la fortuna che Ste- donna di una vita. fano lo aiutava sempre e che quando poteva si adopera- Cosa poteva fare adesso che non poteva lavora- va per la vendita dei frutti della loro terra, a Buie o alle re più? La casa diventava sempre più triste, Lidia se volte sino al mare, in quel di Umago. Tuttavia si senti- n’era andata e solo la figlia di Marijia, la levatrice va sempre molto affaticato e si sentiva di avere spesso morlacca, veniva ad aiutarlo nelle faccende domesti- qualche piccola febbre. Lui pensava che fosse normale, che più complicate. Solo la nascita di Dante e diveni- a quell’eta era comprensibile avere qualche acciacco. re bisnonno gli avevano messo addosso una sorriden- L’affaticamento però comincio a perdurare e con esso te, anche se breve, energia. comparvero i giorni in cui non aveva appetito a certe Ma per il resto niente sembrava vivo come prima. ore del giorno ed altri durante i quali proprio non man- Qualcuno aveva detto basta alla sua voglia di vivere giava. Nel giro di poche settimane questo necessario bi- e a quella di suo figlio. Gli avevano fatto smettere di sogno si fece sentire e il suo corpo comincio a perdere giocare, quasi un castigo. del peso. Fu la cosa che gli fece più male. Pensare di non Era disperato perché da un paio di mesi suo figlio farcela più, di restare inesorabilmente indietro rispet- Tullio si era gravemente ammalato e nessuno sapeva to a quelli più giovani e vedere la forza ed il coraggio come sarebbe potuto guarire. Qualcuno riusci a far ve- di una volta salutarlo per sempre, chiusero, una vol- nire un dottore fin da Pirano ma l’esito non fu soddi- ta per tutte gli occhi di quel soldato buiese. Fece te- sfacente. Cerco di utilizzare i metodi che aveva im- stamento direttamente per Chiara, Stefano e sua mo- parato a Vienna, all’Università, e quelli con cui con- glie; Giulio era ancora troppo piccolo. Avrebbero, se viveva nella città di Tartini. Dopo alcune brevi ma l’avessero voluto, abitato tutti assieme in quella casa indicative domande, comincio a palpare alcune zone che lasciava. A Stefano lasciava anche il carro, la ba- dell’addome, prima a destra poi a sinistra. Poi di nuo- racca giu nella valle ed il fucile della leva. vo a destra, un po’ più in basso, di nuovo in alto. Fece Ando a dormire con la forza per andarsene. Quel- respirare forte Tullio, gli misuro il battito del cuore. la sera se ne andarono tutti e due, padre e figlio. Nes- Quella fu l’unica cosa che non lo convinse più di tan- suno dei due poteva sopportare il dolore che l’anima to perché era oltre che minimamente irregolare anche sentiva. Così, senza svegliare nessuno, si abbandona- un po’ affaticato. rono ad un sonno sempre più irreversibile. Neanche quel figlio di Ippocrate sapeva cosa potes- Della famiglia, in quella primavera del 1879, re- se disturbare l’anima di Tullio. stavano solo Giulio, Stefano e Dante. Stefano era di- Quel giorno stava un po’ meglio ma nei precedenti ventato papa ed inconsciamente assunse, dopo la sin- la follia più violenta, il dolore più subdolo che un uomo crona morte del padre e del nonno, il ruolo respon- può conoscere e gli improvvisi attacchi in cui non riu- sabile di pater familias. Ora era tutto sulle sue spal- sciva a respirare, lo facevano pensare che la fine sareb- le, avrebbe dovuto badare ad ogni faccenda, risolvere be arrivata da un momento all’altro. Dentro di se spe- con sapienza ogni questione. rava in quella notte. Quella si che era la notte giusta, Giulio era piccolo e viveva con spensieratezza quei l’attimo in cui salutare tutti, baciare la sposa, brindare suoi momenti anche se suo fratello lo aveva già mes- ad una nuova vita, rivedere gli amici di un tempo, pen- so in guardia, indicandoli quando poteva, la corretta sare alle occasioni perse e a quei peccati mai confes- strada. Dante, per ultimo, era appena nato ed in quel sati, pensare a casa sua, al mare e alle colline intorno attimo difficile fu l’unico lampo in un paese, Gam- a Buie, ai tramonti dalla Madonna della Misericordia, bozzi, che all’improvviso smise di sorridere. Alle sue vigne, a quelle di suo padre, a quelle di Stefa- (2 - continua)

38 Panorama Novità in libreria

Andrea Camilleri que cerchi olimpici disegnati con la scleròsi?) delle nostre arterie, ma di- UNA LAMA DI LUCE vernice spray sono coperti da una X. pende spesso dalla complessità della Ventinovesimo volume con pro- Tracciata con il sangue. Per la filiale nostra bella lingua. Non è dunque il tagonista l’ispettore Montalbano (tra londinese della famosa agenzia di in- caso che ci vergognamo (o vergognia- raccolte e romanzi). La vicenda pren- vestigazione Private International, al mo?) quando ci chiediamo se sia me- de il La da uno sbarco di immigrati tu- comando di Peter Knight, abilissimo glio comprare un ananas o un’ananas, nisini a Lampedusa, talmente tragico detective e uomo tormentato da un consultare due chirurghi o due chirur- da richiedere l’arrivo sull’isola del mi- passato di dolore, inizia una dramma- gi, partire alle tre e mezzo o alle tre e nistro dell’Interno, che decide di fare tica corsa contro il tempo e contro un mezza. Capita a tutti. E grazie a que- tappa a Vigata. Schivo come sempre, nemico spietato e invisibile, che si fir- sto libro, decidere sarà questione di Montalbano pensa bene di evitarlo ma Crono e che, come l’antica divi- un attimo! dedicandosi a una mostra d’arte nella nità di cui ha preso il nome, intende Editore Sperling & Kupfer nuova galleria d’arte del paese, dove «divorare» i Giochi e i suoi atleti. E Pagine 242. Prezzo 14,90 euro mentre le gare hanno inizio in un cli- ma di angoscia e di massima allerta, Siri Hustvedt Knight indaga e arriva fino a mettere L’ESTATE SENZA UOMINI Alla separazione, Mia reagisce con una via di mezzo fra un esauri- mento nervoso e una crisi psicotica, con conseguente ricovero in ospeda- le psichiatrico. Recuperato un preca- rio equilibrio, Mia decide di trascor- rere alcune settimane nella cittadina dov’è cresciuta e dove ancora vive, in una struttura residenziale per an- conosce Maria Angela, la proprieta- ziani, sua madre. Questa sarà la sua ria. Donna talmente attraente da far “estate senza uomini”. Durante que- vacillare il rapporto con Livia. Intanto sta forzata vacanza, Mia ripensa al il crimine non va in vacanza: il pro- a rischio ciò che ha di più caro perché passato ma soprattutto coltiva le re- prietario di un supermercato denun- la fiamma di Olimpia non si trasformi lazioni con le persone che abitano il cia una rapina con stupro della mo- in fuoco di distruzione, ma resti luce microcosmo che la circonda: la ma- glie, ma quanto tutto sembra chiaro di speranza per tutti... dre e le sue amiche novantenni (al- l’ex della donna viene assassinato e a Editore Longanesi cune delle quali non mancheranno di Montalbano la tesi della vendetta non Pagine 336. Prezzo 14,11 euro sorprenderla con il loro spirito vitale piace. Le varie vicende si intrecciano, e i loro lubrichi “divertimenti segre- tra loro e con la vita privata di Salvo Valeria Della Valle e Giuseppe Patota ti”), le sette allieve adolescenti di un nella vita cui va crescendo un senso CILIEGIE O CILIEGE? corso di scrittura creativa tenuto dal- di solitudine, con Livia che resta una E altri 2406 dubbi della lingua italiana la protagonista nel circolo culturale voce al telefono e dall’altro lato una Chi può dire di non aver mai avu- cittadino (ragazze che daranno prova donna fatale in carne e ossa. to un dubbio, scrivendo un tema, un di tutta la tenerezza e la perfidia del- Editore Sellerio Editore Palermo articolo, o anche solo una mail (o la loro difficile età), la famiglia dei Pagine 263. Prezzo 14,00 euro un mail?), di non essersi mai trova- vicini di casa e, infine, un misterioso to faccia a faccia (o a faccia a fac- corrispondente, aggressivo e geniale, James Patterson e Mark Sullivan cia?) con una parola dall’accen- che firma le proprie e-mail “Signor PRIVATE GAMES to incerto? Sbagliare non è questio- Nessuno”. Londra, luglio 2012. Mancano po- ne d’ignoranza o della sclèrosi (o Editore Einaudi chi giorni all’inizio delle Olimpiadi e Pagine 151. Prezzo 17.00 Euro la città è parata a festa, pronta ad ac- cogliere gli atleti provenienti da ogni parte del mondo per celebrare il gran- de rito dello sport. Ma c’è qualcuno convinto che l’antico spirito olimpico sia stato tradito dalla moderna corru- zione e che questi Giochi non debba- no avere luogo. Il primo omicidio è un segnale chiaro: davanti al cadave- re di Sir Denton Marshall, uomo chia- ve del Comitato organizzatore, i cin-

Panorama 39 Made in Italy Carmelo Chiaramida di Cividale ha spopolato al Festival del settore Un gelato muffin al cioccolato a cura di Ardea Velikonja mo un attestato dall’azienda agricola Bianchini Fratelli di Flumignano che toscani hanno gradito, e gli esper- certifica che la nostra gelateria èla ti del settore di calibro nazionale prima in provincia (ma sicuramente I pure: Carmelo Chiaramida, ge- anche in regione) ad aver utilizzato il lataio (molto) attivo a Cividale del latte crudo di Solo Pezzata Rossa Ita- Friuli, dopo aver spopolato al Firenze liana; un altro attestato giungerà dalla gelato festival ed essere comparso su Geatti per essere stato il primo in re- numerose pubblicazioni italiane, farà gione ad aver acquistato un manteca- la suapresenza anche su su una rivista tore Bravo trittico Bio per l’utilizzo americana specializzata. del latte crudo in gelateria”. Alla manifestazione dello scorso “La nostra cittadina si caratteriz- maggio,in piazza Santa Maria Novel- za da sempre per la particolare quali- la, il gusto proposto da Carmelo è sta- tà delle attività artigiani del compar- to quello più mantecato: 9 quintali in to dolciario – osserva Daniela Ber- 5 giorni; ciò significa che l’operoso briele Bianchini e Giuseppe Mangia- nardi, assessore alle attività produtti- gelataio ha lavorato davvero fino allo villano (un’altra, “Dolci pensieri”, è ve del Comune di Cividale del Friuli sfinimento. “Presenti al festival tanti attiva a Pozzuolo del Friuli). Tutti e -. Un settore estremamente gradito, gelatieri selezionati da tutto il mon- tre hanno conseguito il diploma di non solo dalla cittadinanza ma anche do - racconta Chiaramida -; ho scelto gelateria alla Scuola Fabbri 1905 di dai turisti che la visitano da ogni par- di offrire ai partecipanti una mia ri- Bologna. te dell’Italia e del mondo. Oltre altre cetta particolare: muffin al cioccolato Dopo un periodo di sana gavet- proposte d’arte e cultura, uniche, le- fondente e amarena. E sono rientrato ta, i giovani raccolgono tante soddi- gate alla civiltà dei Longobardi, Ci- tra i primi 3, probabilmente sono il sfazioni e molte gratificazioni: “ab- vidale del Friuli, infatti, è un centro primo, che hanno mantecato più ge- biamo sempre puntato sulla qualità, che offre grande varierà di speciali- lato alla manifestazione. Non facevo niente coloranti e polverine. Lavoria- tà gastronomiche peculiari: il gelato, in tempo a produrlo che finiva subito, mo col latte crudo, che ha elevati va- come nel caso specifico, ma anche la era il gusto più richiesto”. lori energetici di termini di proteine e pasticceria e la rinomata gubana, sen- Carmelo è titolare della gelateria calcio; non essendo stato trattato ter- za dimenticare gli strucchi. Panifici artigiana Al Duomo, aperta a Civida- micatamente, infatti, lo pastorizzia- artigianali storici e attività del setto- le del Friuli nel 2007 con i soci Ga- mo una sola volta. A giorni ricevere- re dolciario tramandate di generazio- ne in generazione sono valse, negli anni, premi e riconoscimenti impor- Si tratta del Nostrano Valtrompia tanti a molte ditte, aziende e impre- se locali della Città. Anche per que- sto l’Amministrazione comunale di Ancora un formaggio DOP Cividale del Friuli opera fattivamen- te e con costanza per la promozione, l formaggio “Nostrano Valtrompia” diventa DOP e sale così a 242 il conoscenza e valorizzazione di que- Inumero delle denominazioni italiane registrate. ste realtà uniche”. Infatti è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Euro- Buono e genuino, il gelato civida- pea il regolamento n. 629/2012 della Commissione europea con cui viene lese di Carmelo ha colpito anche un registrata la Denominazione di Origine Protetta “Nostrano Valtrompia”. giornale blasonato come il Sole 24 La domanda di iscrizione era stata presentata agli uffici comunitari il 22 Ore: “con una telefonata mi hanno settembre del 2010. avvisato che realizzeranno una colla- Il formaggio “Nostrano Valtrompia” DOP è un formaggio semigras- na dedicata ai prodotti tipici italiani; so a pasta extra dura, prodotto tutto l’anno, a partire da latte crudo e con quindi pizze, birre, gelati; e mi han- l’aggiunta di zafferano. La pasta ha gusto e aroma pieni ed intensi, senza no selezionato per l‘inserimento”. Si percezione di note acide a maturazione minima e quando molto stagio- colgono quindi i frutti di questi 3 gio- nata anche con note di pungente appena accennate; il colore della pasta è vani artigiani che, tra non poche dif- giallo paglierino con tendenza al giallo verde. ficoltà, hanno intarpreso un’attività La zona di produzione e di stagionatura del formaggio “Nostrano Val- in tempi non proprio facili. “Ci pre- trompia” DOP appartiene ai comuni della Provincia di Brescia ricadenti mia la qualità su cui abbiamo sempre nella Valle Trompia.● puntato, gli affari sono in crescen- do”.●

40 Panorama Made in Italy Appena concluso in Inghilterra, nel 2015 sarà ospitato a Rimini Campionato mondiale di magia arà l’Italia il Paese che ospite- rà il Campionato del mondo di Smagia FISM 2015, l’importan- te e prestigiosa competizione interna- zionale di illusionismo che vede riu- niti, una volta ogni tre anni, tutti i più autorevoli e stupefacenti esponenti del settore. L’assegnazione è avvenuta a Blackpool, nel Regno Unito, nell’ul- timo giorno del Campionato 2012. L’Italia ha sbaragliato l’agguerrita concorrenza coreana aggiudicandosi, con la città di Rimini, il grande even- to magico, che si terrà nella città ro- magnola dal 6 all’11 luglio 2015. Direttore artistico del FISM 2015 sarà Arturo Brachetti, artista famoso e acclamato in tutto il mondo, consi- derato un mito vivente nel mondo del teatro e della visual performing art. A ricevere l’assegnazione dell’evento il Circolo Amici della Magia di Torino, che ha formalmen- lusionismo mondiale, per il qua- meri originali, hanno doti manipola- te posto la candidatura e di cui Artu- le sono previsti oltre 4.000 parteci- torie che pochi hanno. Infatti hanno ro Brachetti è membro onorario. La panti. Durante la settimana di lavori vinto sia il primo, il secondo e il terzo regia operativa di questa importan- si tiene la prestigiosa competizione premio di manipolazione. te operazione è di Walter Rolfo, ap- che designa i Campioni del mon- Il Primo Premio di Magia Gene- prezzato illusionista e autore televi- do di magia nelle singole specialità rale è stato vinto dal finlandese Mar- sivo, presidente di Masters of Magic (grandi illusioni, magia generale da ko Karvo, già presente in preceden- che ha coordinato un lavoro di rela- scena, close up, magia comica, ma- ti F.I.S.M. Ha presentato un classi- zioni lungo e delicato, iniziato anni nipolazione, ecc.) oltre che meeting, co numero di colombe con un fina- fa. Al loro fianco i club magici di tut- conferenze, incontri sui temi legati le dove apparivano alcune gabbie, un ta Italia, che hanno sostenuto la can- all’illusionismo. cacatua e un ara che dopo aver fat- didatura. Ma i successi per l’Italia non ter- to un giro in teatro gli volava sulla ”Si tratta di una giornata vera- minano qui. Nel corso della sessio- spalla. Un numero che pur essendo mente speciale”, ha commentato a ne conclusiva del Campionato di un “classico” ha riscosso un enorme caldo Walter Rolfo, da Blackpool. Blackpool è stato nominato il nuovo successo. “Sono certo che l’Italia realizzerà il presidente della FISM, la Federazio- Una citazione particolare merita più bell’evento di magia di sempre. È ne internazionale delle Società Magi- il Primo Premio di Grandi Illusioni nella sua natura: siamo il Paese della che: la scelta è caduta su Domenico vinto dal team olandese Prince of Il- fantasia, solo qui la magia mondiale Dante, stimato esponente del mondo lusions. Attrezzi originali e molto cu- può trovare casa”. dell’illusionismo italiano e presiden- rati, un esecuzione perfetta di giochi Marco Aimone, presidente del te del Club Magico Italiano. poco visti e soprattutto una storia in- Circolo Amici della Magia, ha volu- Il Gran Premio F.I.S.M. per la sce- dovinata. to “ringraziare l’amico Walter Rolfo na è stato vinto da un manipolatore Il Gran Premio di Close Up è sta- e Masters of Magic per il sogno che coreano: Yu Ho Jin, che ha presentato to vinto dal francese Yann Frisch. Un ci hanno permesso di condividere: un numero molto poetico tutto basato numero molto bello, anche perchè adesso ci aspetta un lavoro lungo e sulla manipolazione di carte, produ- innovativo, dove la scena è quella impegnativo. Credo che sarà una ma- zioni di vario tipo, carte che cambia- di un personaggio schizofrenico che gica avventura grazie all’entusiasmo vano colore tra le sue mani, sparizio- lotta con una tazza da cui vorrebbe e l’energia che certamente non man- ni. Il tutto con una tecnica raffinata. bere e una palla che sul tavolo di casa cheranno”. Bisogna dire che i coreani in que- continua ad apparirgli, moltiplicarsi Il Campionato del mondo di ma- sto momento sono molto avanti ri- e spartire, con attimi di virtuosismo gia è il più importante evento di il- spetto alle altre nazioni, creano nu- davvero eccellenti.● (aise)

Panorama 41 Italiani nel mondo Lo chiedono i docenti con una lettera al presidente Giorgio Napolitano Annullare la dismissione della scuo la all’estero a cura di Ardea Velikonja ”Pur essendo in attesa dell’Ordi- del 10 luglio scorso all’indirizzo del nanza per la dichiarazione dei titoli Presidente della Repubblica di Slo- n passo indietro sulla riduzio- professionali e culturali e della relati- venia circa un “bisogno di più Euro- ne dei docenti italiani all’este- va formulazione delle Graduatorie, va- pa, di più integrazione”, così come Uro prevista dal decreto sul- levoli dal 1 settembre 2013, - continua ci appare degna di nota l’inchiesta la spending review. È quanto richie- la missiva – Le scriviamo per esprime- “Italiano 2010. Lingua e cultura ita- sto da un gruppo di docenti italiani re preoccupazione riguardo a quanto liana all’estero” promossa dal MAE, all’estero che hanno scritto al Presi- emerso nell’ultimo periodo in relazio- da cui emerge l’interesse che la Lin- dente della Repubblica, Giorgio Na- ne agli ulteriori tagli - sulla già vessa- gua e Cultura Italiana suscitano fuo- politano, per chiedere un suo inter- ta scuola pubblica - previsti dal D. L. 6 ri dai confini nazionali. Siamo tutta- vento in merito. luglio 2012, n. 95, sullo Spending Re- via sconcertati da quanto ci sembra Si tratta, spiega Anna Rita Sordo, view, recentemente varato dal gover- di ravvisare nel D.L. succitato circa dei docenti che si sono riuniti su Face- no, in cui il contingente statale all’este- il diritto fondamentale all’Istruzione book in gruppo denominato “Insegna- ro verrebbe ridotto del 40%. Non ci pubblica e libera, sancito dagli artt. re all’estero”, che conta ormai più di sembra di ravvisare alcuna coeren- 33 e 34 della Costituzione. Decreto 6.000 iscritti. za con quanto votato con larga mag- che, con la scusa di una giustifica- ”Onorevole e Illustrissimo Pre- gioranza dal Senato della Repubblica, bile e necessaria Spending Review, sidente, - si legge nella lettera – sia- che, nella seduta del 3 e 4 luglio scorsi ridurrà drasticamente - se converti- mo un gruppo di Insegnanti di Scuo- si era espresso a favore e sostegno del- to in legge - le Istituzioni Pubbliche le Statali di vari ordini e gradi in Ita- le Istituzioni Pubbliche all’estero, boc- all’Estero per gli anni a venire (com- lia e all’Estero, che hanno espletato in ciando l’emendamento al DDL n. 3331 ma 11, lettera b “non possono esse- Dicembre scorso la Pubblica Selezio- presentato dal Sen. Micheloni, volto a re disposte nuove selezioni per il per- ne per l’Accertamento Linguistico in- richiamare gli insegnanti di ruolo in sonale da destinare all’estero ai sensi detto dal Ministero Affari Esteri al fine servizio all’Estero a favore invece di dell’articolo 639 del decreto legislati- di insegnare e divulgare la Lingua e la finanziamento a enti gestori privati”. vo 16 aprile 1994, n. 297, né possono Cultura Italiana nelle Istituzioni pub- Per i firmatari della lettera, “merita essere rinnovati i relativi comandi o bliche all’Estero”. un plauso la sua recente dichiarazione fuori ruolo”), diversamente da quan-

Consigliere del CGIE aveva 91 anni È scomparso Luigi Sandirocco n uomo che ha dedicato la nel difendere, valorizzare e far vivere tarlo, di lavorarci insieme mancherà «Uvita alla politica, alle lotte per i valori di solidarietà, di giustizia, fra- moltissimo”, continua Carozza. “Così il lavoro e l’emancipazione dell’uo- tellanza eguaglianza. Abbiamo avuto, come sono sicuro che resterà nelle no- mo, all’associazionismo e agli italia- nel Consiglio generale, l’opportuni- stre menti il ricordo di un uomo giusto ni all’estero». Così Elio Carozza ri- tà di apprezzare le sue infinite qualità. e di un uomo che ha insegnato come corda Luigi Sandirocco, consigliere Gigetto manifestava, con naturalezza, interpretare la politica e come farla del Cgie scomparso il 12 luglio scorso i senso più alto, del rispetto, dell’ascol- vivere. Personalmente perdo un ami- all’età di 91 anni. Nel comunicare la to, del dialogo, delle diversità cultura- co, un vero amico. Ho avuto la fortu- notizia ai consiglieri, il segretario ge- li. In ogni momento agiva per ricer- na di incontrarlo spesso, soprattutto nerale esprime la sua “tristezza e co- care fino all’impossibile le conver- d’estate nella sua Pescara. Amava la sternazione” per la scomparsa di “Gi- genze, con argomenti e ragionamenti vita e i suoi piaceri. la buona tavola e getto” che, scrive Carozza, “nelle ulti- profondi, orientato solo al bene delle il buon vino abruzzese. Amava la sua me plenarie, per ragioni di salute, non nostre Comunità all’estero e alla sua terra e la sua gente. Ho conosciuto Gi- è stato tra di noi e la sua mancanza si é rappresentanza. Gigetto ha saputo co- getto, nel lontano 1980, a Perugia ad fatta sentire”. gliere i cambiamenti e con acuta intel- un Congresso della FILEF, il primo Sandirocco è stato “un uomo che ligenza ha interpretato dentro e fuori il a cui partecipavo. Da quel primo in- ha dedicato la vita alla politica, alle CGIE le espressioni più avanzate che contro ho ammirato la capacità di un lotte per il lavoro e l’emancipazione emergevano tra gli italiani che vivono grande uomo pieno di valori ed idea- dell’uomo, all’associazionismo e agli all’estero”. li. Sapeva, grazie alla sua intelligenza italiani all’estero. Un uomo forgiato ”A noi tutte e tutti che abbiamo avu- ed esperienza, cogliere le esigenze che dalle forti convinzioni, determinato to la fortuna di conoscerlo, di ascol- emergevano dalle giovani generazio-

42 Panorama Italiani nel mondo Lo chiedono i docenti con una lettera al presidente Giorgio Napolitano Morto all’età di 65 anni Andrea Amaro Annullare la dismissione della scuo la all’estero Un profondo conoscitore to proposto, per esempio, da Francia e Germania”. degli italiani all’estero ”In qualità di Insegnanti – prose- improvvisa scomparsa di guono – non possiamo fare altro che L’ Andrea Amaro è una di quel- scrivere anche a Lei, così come abbia- le notizie che come primo impul- mo fatto con tutti i Senatori e Deputa- so destano un senso di ribellione. ti dal nostro attivissimo gruppo virtua- Non si è mai pronti ad accettare le “Insegnare all’Estero” su Facebook, che un amico ci lasci prima che con la richiesta precisa di vederLa con- l’età ci convinca che il momento tinuamente impegnata nel vigilare con sia arrivato. attenzione, in qualità di Garante della Tanto più, come nel caso di An- Costituzione, sull’eventuale Progetto drea, quando si tratti di una perso- di dismissione della Scuola Pubblica na che dell’intelligenza, dell’iro- all’Estero allo scopo di salvaguardare nia, dell’impegno civile ed etico ha la dignità dell’Italia, la sua prestigiosa fatto un abito quotidiano, un modo Cultura e la sua meravigliosa Lingua”. di relazionarsi agli altri e di segna- ”Sperando che non vengano vani- re una presenza nella vita quotidia- ficate le risorse, sin qui investite, dal- na e in quella sociale”. Incredulo e lo Stato nel bandire il concorso e dai commosso il ricordo dei deputati 22.000 concorrenti che vi hanno parte- del Pd eletti all’estero, che espri- cipato, restiamo a disposizione per un mono il proprio cordoglio per la va. In questi ultimi anni ha avuto eventuale incontro con la Signoria Vo- scomparsa di Andrea Amaro, vice- modo di conoscere direttamente le stra. Cogliamo inoltre l’occasione per segretario del Cgie, morto ieri a 69 nostre comunità sparse per il mon- ringraziarLa – concludono – per quan- anni. do, di assumerne le tematiche e di to di utile e giusto è stato e sarà fat- Nella nota – firmata dai depu- diventarne un punto di riferimento to nonché per porgerLe distinti saluti”. tati Gino Bucchino, Gianni Farina, serio, affidabile. Conoscendo attra- (aise) Marco Fedi, Laura Garavini, Fran- verso le relazioni sindacali le real- co Narducci e Fabio Porta – insie- tà sociali dei paesi di insediamen- me a Norberto Lombardi, Stefania to degli italiani, Egli riusciva a co- Pieri, Virginio Aringoli e a tutto lo gliere con particolare acutezza le staff dei deputati del Pd Estero, si questioni inerenti all’integrazione ricorda che “ciò che quasi stupiva e al ruolo dei nostri connaziona- di lui era la sorridente levità che li. Insomma, la sua intelligenza e dimostrava anche nelle situazioni e la sua esperienza gli consentivano nelle decisioni più difficili e, con- di guardare costantemente in avan- siderando lo spessore delle respon- ti, senza lasciare per strada quelli sabilità che aveva assunto nella sua che soprattutto in età avanzata han- vita sindacale, la libertà dai condi- no bisogno di sostegno e di solida- zionamenti, l’assenza di incrosta- rietà”. zioni”. ”Andrea, dunque, ci manca ”Egli – ricordano dal Pd Mon- come amico e ci manca come rife- do – era stato, infatti, Segretario rimento e guida politica. Dopo la ni, le faceva sue e con grande capacità generale della Camera del Lavo- recente scomparsa di Gigetto San- di sintesi sapeva tradurle in azioni po- ro di Bologna, nei tempi difficili in dirocco – annotano – un altro col- litiche e associative”. ”Mi mancheran- cui Aldo Moro veniva sequestrato po, in un momento difficile, per la no i suoi consigli e i sui insegnamenti, e ucciso, Segretario nazionale de- comunità degli italiani nel mondo. sempre puntuali e espressi con passio- gli alimentaristi della CGIL, e poi Il ricordo che conserveremo di Lui, ne, serenità e determinazione. Gigetto degli elettrici, per passare infine senza sonori proclami che non gli viveva il senso vero del volontariato e all’Ufficio internazionale del suo sarebbero piaciuti e sui quali sareb- della militanza. Alla FILEF il mio più sindacato. Ha rappresentato, inol- be stato il primo a ironizzare, lo vi- sentito cordoglio e la mia solidarietà. tre, la CGIL nel Consiglio genera- vremo come una promessa e – con- Ai figli Carla e Luigi, alla moglie Pu- le degli italiani all’estero, dove era cludono – un impegno di continua- petta il mio più forte abbraccio pieno- stato eletto Vice segretario per la re nel suo campo di azione e lungo di amicizia e affetto”.● componente di nomina governati- la stessa rotta”. (aise)

Panorama 43 Musica In anteprima tutto il programma del 56.esimo Festival della creatività contempora nea che si terrà a Venezia (1) Nel panorama odierno minimalismi e massimalismi a cura di Ardea Velikonja trappuntistici di Brian Ferneyhough, Quartetto Prometeo sarà alla Sala del- per esempio, alla saturazione operata le Colonne di Ca’ Giustinian con un al 6 al 13 ottobre Venezia sarà dai quarantenni Franck Bedrossian e concerto che porta nel vivo di Extre- il palcoscenico della musica Raphaël Cendo, dalla smaterializza- me. Dagli immoti paesaggi sonori di Dcontemporanea con la 56.ma zione del suono di Salvatore Sciarri- Phil Niblock, classe 1933, fra i pio- edizione del Festival organizzato dalla no e gli aneliti mistici di Sofija Guba- nieri del minimalismo americano, si Biennale di Venezia presieduta da Pa- jdulina alla musica costruita sull’uni- passa attraverso il minimalismo melo- olo Baratta. Saranno otto giorni densi tà minima di un solo bit del trentenne dico della tedesca Carola Bauckholt, di appuntamenti, tre al giorno, tra con- Tristan Perich, passando per la fissità per arrivare alle sonorità distorte dei certi, installazioni sonore, atelier, per- ipnotica di Kirill Shirikov o l’urgenza francesi Franck Bedrossian e Raphaël formance audiovisive e opere di teatro espressiva di Nikolai Popov e Alexan- Cendo, esponenti di una vero e pro- musicale che presenteranno al pubblico der Khubeev, poco più che ventenni prio movimento estetico, quello del 51 novità, di cui 28 in prima esecuzio- compositori russi di intrigante spre- “saturazionismo”, considerato da ta- ne assoluta. giudicatezza. luni una deriva “acida” dello spettra- lismo francese. Il concerto al Teatro alle Tese of- frirà invece un binomio inscindibi- le: Pierre Boulez e l’Ensemble Inter- contemporain. Compositore, direttore d’orchestra, teorico, promotore appas- sionato della musica del XX secolo, di Pierre Boulez si eseguiranno Sur in- cises, uno fra i pezzi più spettacolari della sua recente produzione che, se- condo un modulo caro al composi- tore, sviluppa ed espande la matrice originaria, Incises, un frammento per pianoforte solo. I due brani sono inter- calati dall’altrettanto travolgente So- nata per due pianoforti e percussioni di Béla Bartók.

Pierre Boulez, direttore d’orchestra, saggista e compositore francese di Cyber suoni musica contemporanea, riceverà il Leone d’oro alla carriera Fa pensare a un universo astrale, composto da cyber suoni quell’ampia La manifestazione è stata intitola- Vecchi e giovani leoni fetta della musica elettronica che tro- ta +EXTREME- ed intende mettere a va impulso e sviluppo dall’inarresta- confronto minimalismi e massimali- Il 56. Festival Internazionale di bile innovazione tecnologica, che pro- smi musicali del nostro tempo. “Ciò Musica Contemporanea si inaugura duce e inventa suoni in una dimensio- che colpisce particolarmente nel pano- sabato 6 ottobre con i protagonisti dei ne acusmatica, cioè in totale assenza rama musicale dei nostri giorni – dice Leoni della Biennale di Venezia: Pier- di strumenti acustici. All’incontro tra il neo direttore Ivan Fedele – sono gli re Boulez che, come già annunciato, musica e informatica il 56. Festival orientamenti estremi: minimalismi e riceverà il Leone d’oro alla carriera, e dedica un episodio importante intito- massimalismi che vogliono abitare le il Quartetto Prometeo, giovane ma già lato a IanniX, una piattaforma multi- regioni di frontiera del linguaggio mu- affermata formazione cameristica ita- mediale che elabora dati visivi e sono- sicale, approcci apparentemente anti- liana, a cui verrà assegnato il Leone ri rendendo più immediato il rapporto tetici che in comune hanno la radicali- d’argento, premio che la Biennale de- tra segno grafico ed evento musicale. tà dell’intento estetico-poetico, abban- stina alle nuove realtà musicali. Come una lavagna su cui disegna- donando di fatto l’atteggiamento poli- Con un repertorio che spazia da re con un led varie tipologie di dise- tically correct del pezzo che funziona Bach a Sciarrino e una qualità inter- gni geometrici – rette, curve, poligo- o suona bene”. Il 56. Festival presen- pretativa riconoscibile, eletto com- ni, solidi - che si traducono in suono. ta alcuni significativi attori di queste plesso residente presso la Britten Pe- Il nome è in omaggio all’immagini- pratiche “dell’eccesso”, contestualiz- ars Academy di Aldeburgh nel 1998 fico compositore franco-greco Iannis zati e messi a confronto con i “classi- e invitato nelle migliori stagioni con- Xenakis, che nel ’75 per primo ideò ci” del radicalismo: dai grovigli con- certistiche italiane e internazionali, il un sistema di “suoni grafici”, Upic, di

44 Panorama Musica In anteprima tutto il programma del 56.esimo Festival della creatività contempora nea che si terrà a Venezia (1) Nel panorama odierno minimalismi e massimalismi

Agostino Di Scipio, questa volta al computer e al live electronics, è protagonista in duo con Ciro Longobardi cui Iannix è l’evoluzione più avanza- la musica elettroacustica, che fa dia- dedicati e ispirati a Martha Argerich, ta grazie agli studi, sostenuti dal Mini- logare gli strumenti tradizionali con Keith Jarrett, Friedrich Gulda, Bruno stero della cultura francese, di Thierry tutta la gamma di supporti elettronici Canino, Glenn Gould e Bill Evans, a Coduys e del suo laboratorio parigino via via offerti dallo sviluppo tecnolo- quella “lo-tech”, deliberatamente po- La Kitchen. IanniX oggi è in grado di gico - magnetofoni, radio, registratori, vera fino all’annullamento, dei 3 pezzi dialogare non soltanto sul fronte mu- sensori e “protesi” tecnologiche fino ai muti dello stesso Di Scipio, in cui “il sicale, ma con un gran numero di lin- moderni laptop. Così, fra echi ed ener- gesto del pianista prende contatto con guaggi – da OSC (l’iPad “parla” OSC) gie “sottili”, va in scena il concerto al la superficie dello strumento ma senza a MIDI - assecondando la moderna Conservatorio di Venezia il 9 ottobre davvero suonare, senza ‘affondare’ sui rete tecnologica. (Sala Concerti, ore 15.00), ideato dalla tasti” (A. Di Scipio). In mezzo, Kla- A questo metodo di composizio- flautista Federica Lotti, allieva di Ro- vierstuck IX di Stockhausen, con la ne visiva, che sfrutta la creatività del- berto Fabbriciani e Severino Gazzello- sua struttura insistita eppure variabile la grafica per individuare strutture mu- ni, qui coadiuvata dal mago del suo- di un accordo di 4 note, e Electronic sicali, il Festival ha dedicato un ate- no Alvise Vidolin, che ha realizzato le Music for Piano di Cage, nella sua pri- lier, condotto dallo stesso Coduys per opere elettroniche dei maggiori com- ma esecuzione integrale interamente 8 compositori selezionati, suddiviso positori italiani, Nono, Berio, Sciarri- live electronics, come originariamen- in tre fasi: una propedeutica di studio no. Il concerto giustappone la musica- te era stata concepita dall’autore, che del linguaggio Iannix (3 > 5 maggio), lità pura del flauto solo di Classifying l’aveva scritta su un foglio di carta in una di progettazione musicale (7 > 9 the thousand shortest sounds in the un Hotel di Stoccolma, integrando am- giugno) e una di realizzazione (5 > 11 world di Claudio Ambrosini, presenta- pie porzioni delle sue Music for Piano ottobre). Questa fase produttiva vedrà to in prima esecuzione assoluta, ai ri- con note vaghe e criptiche. il suo esito finale l’11 ottobre al Tea- verberi tra strumento voce e live elec- E ancora da Cage prende spunto tro alle Tese con sei prime assolute di tronics degli altri brani. Sono le novità “Out of a landscape”, il concerto ospi- Ivàn Solano, Marcello Liverani, Cesa- firmate da Luigi Sammarchi e Tao Yu, tato nella Sala Concerti del Conserva- re Saldicco, Julian Scordato, Stefanio fra le più apprezzate compositrici ci- torio di Venezia l’8 ottobre (ore 15.00) Alessandretti e Giovanni Sparano, Da- nesi della nuova generazione, e le spe- e che sul ciclo Imaginary landscape vide Gagliardi e Victor Nebbiolo Di rimentazioni di Corrado Pasquotti e costruisce il “contrappunto” delle nuo- Castri. Sarà un concerto-performance, Agostino Di Scipio. ve partiture di Luca Richelli, Michele perché con questa pratica il composi- Sempre Agostino Di Scipio, questa Del Prete e Marco Gasperini. Due va- tore è anche l’esecutore che con il suo volta al computer e al live electronics, riazioni che partono da un punto per gesto manipola la partitura. è protagonista in duo con Ciro Longo- trasmigrare verso altri lidi, prendendo bardi, fra i nostri più versatili pianisti alla lettera le indicazioni che Cage die- Un’altra immagine tra repertorio, improvvisazione, pro- de per la celebre serie, e che potreb- dallo spazio getti multimediali, del concerto pre- bero essere prese a epitome di questa sentato nella Sala delle Colonne di Ca’ sezione di concerti offerta dal Festi- In un’area omologa, animata sem- Giustinian il 12 ottobre (ore 15.00). Il val: “Non si tratta di un paesaggio fi- pre dall’idea di amplificare i suo- programma scorre dalla partitura “hi- sico, è un paesaggio del futuro. Come ni, estenderli, manipolarli, crearli ex tech” di Vittorio Montalti (Leone d’ar- se si usasse la tecnologia per decolla- novo, si svolgono altri tre appunta- gento alla Biennale Musica 2010) co- re e, come Alice, passare attraverso lo menti del Festival. È il territorio del- stituita da 6 pezzi per pianoforte solo specchio”. ● (1-continua)

Panorama 45 Mondo animale Lanciato dalla Bird Life International, l’allarme riguarda per ora soprattu tto l’Europa del Nord Passero, più che solitario diventa introvabile di Marin Rogić

asseggiare accanto al mare, per le vie della città, lungo le verdi pra- Pterie delle nostre campagne, fer- marsi, sedersi per riposarsi oppure per ammirare il paesaggio, raccogliere un fiore, annusarlo e sentirsi felici. Da con- torno il suono del cinguettio del passero a dare quel tocco di musica per creare un ambiente idilliaco. Quando Giaco- mo Leopardi descriveva in versi la ma- linconia del passero solitario, l’imma- gine di un unico uccello immobile, in- tento a osservare in cima al campanile era insolita, ma negli anni a venire po- trebbe diventare sempre più frequente, visto che quella del passero è una spe- cie che sta diminuendo in modo preoc- cupante. I passerotti, i simpatici uccel- lini, tozzi e furbissimi, che da sempre consideriamo onnipresenti, pare non ce la facciano più a stare al mondo, né in città né in campagna. Il passero è un uccello molto intelligente Gli ornitologi di tutta Europa han- no cominciato a precepirne il decre- p.c.in quasi tutte le aree verdi di Ver- ta una specie fortemente a rischio. Il mento una trentina di anni fa, poi savia in confronto con una media eu- paragone con la rondine è appropria- questo s’è fatto sempre più deciso, ropea pari al 39 p.c. ma ha curiosa- to per capire la situazione del passe- fino a divenire, ultimamente, addirit- mente risparmiato Parigi e Berlino. ro. La rondine di per sé è una di quelle tura allarmante. L’informazione vie- specie animali la cui esistenza dipen- ne da Bird Life International, un’or- In trent’anni de da pochi fattori, scomparsi quelli, ganizzazione che coinvolge un cen- coppie dimezzate la sua esistenza è messa in grave diffi- tinaio di associazioni e in cui ope- coltà. Un’altro esempio per spiegarmi rano molti valenti professionisti. Si potrebbe pensare che 6-7 milio- meglio: se in una riserva acquatica vi- L’allarme riguarda, per ora, soprat- ni di coppie siano sufficienti per non vono balene che si nutrono prevalen- tutto il nord europa. Nel Regno Uni- destare allarme, ma bisogna tentere temente di plancton e questo venisse a to, per esempio, la popolazione nidi- conto che nel giro di 30 anni sono di- scomparire, la balena sarebbe in gran- ficante del passero domestico (Passer mezzate. Per rendere meglio l’imma- dissima difficoltà e nel giro di poco domesticus) che all’inizio degli anni gine più chiara, provate solo per un tempo si estinguerebbe. Per il passero ’70 era di circa 12 milioni di coppie, istante ad immaginare che catastrofe la situazione è diversa, è uno straor- oggi conta solo 6-7 milioni di coppie, e che conseguenze avrebbe l’umanità, dinario generalista il quale può nutrir- tant’è che qualche anno fa il giornale se nel giro di qualche decennio metà si in tanti modi differenti, ma la cosa ‘The Independet’ aveva deciso di of- della popolazione terrestre svanisse. più importante è la sua adattabilità frire un premio di 5000 sterline a chi Come reagiremmo? Certamente ci sa- all’ambiente, è capace di trovare solu- avesse fornito un’ ipotesi scientifica rebbe uno stato di allarme difficile da zioni quando si trova in pericolo. Gli accettabile a contrastare questo feno- prevedere e spiegare in poche righe e etologi lo chiamano ‘risoluzione del meno. Molteplici i motivi . In alcune anche se le righe fossero sufficienti problema deltour’, che vuol dire che, aree urbane è totalmente scomparso. mancherebbero le parole. Tutti, o per se per raggiungere un luogo deve ini- Al St’James Park di Londra si incon- lo meno quasi, conosciamo l’ormai zialmente allontanarvisi, lui lo sa fare. trano merli, tordi e cince, ma i passeri vecchio detto ‘una rondine non fa pri- Sa costruirsi una mappa mentale del sono totalmente scomparsi dal 1990. mavera’, ormai perchè è un detto non tragitto. E questo non è tutto - come Lo stesso fenomeno si è verificato in più valido. Quando al giorno d’oggi hanno dimostrato alcuni tra gli etolo- altri parchi di grandi capitali come diamo uno sguardo al cielo, ben rara- gi europei più importanti – è capace di Dublino, Amburgo, Edinburgo, Pra- mente vediamo una rondine spiccare trasmettere per via d’apprendimento ga e Mosca, toccando la punta del 95 il volo, ed anche questa è considera- le soluzioni dei problemi. Ecco allora

46 Panorama Mondo animale Lanciato dalla Bird Life International, l’allarme riguarda per ora soprattu tto l’Europa del Nord Passero, più che solitario diventa introvabile perchè il declino dei passeri contiene qualcosa di vagamente allarmante. La situazione italiana In Italia i popolari uccelli sono rappresentati da quattro specie: l’euro- peo (Passer domesticus), che si trova solo in una stretta fascia appena al di qua delle Alpi; la mattugia (P. monta- nus), che normalmente schiva le città ma che si trova un pò dovunque nelle campagne; la passera sarda (P. hispa- Per quanto tempo li vedremo ancora appollaiati sui recinti? niolensis), che abita le due grandi iso- le e la penisola iberica e infine l’italica Le cause solante in autostrada. Secondo la Lipu, (P. italiae), che è esclusivamente ita- in Italia, ogni anno muoiono quasi 4 liana ed è distribuita in tutta la peni- Le cause sono molteplici e ad effet- milioni di passeri, perchè si schianta- sola. Molti sono gli ornitologi italiani to cumulativo. Determinante è la ca- no contro i vetri degli edifici oppure c he da anni, sono impegnati a censi- renza di insetti, specie afidi, nella loro contro i pannelli antirumore delle stra- re le popolazioni di passeri e, ultima- dieta. Mentre gli adulti si nutrono di de. Donando 50 euro si contribuisce mente, anche a identificare le possibi- granaglie, i piccoli hanno bisogno di ad organizzare un evento di educazio- li cause del loro declino (la Lipu pe- insetti che vengono portati dai genito- ne ambientale e di ecologia urbana in riodicamente organizza un censimen- ri. La carenza di questi, porta i picco- una classe. La LIPU da molti anni si to). Le ultime notizie non sono buone, li ad una dieta quasi solo vegetale che dedica all’educazione ambientale. Co- perché il decremento demografico, ne fà morire molti già nel nido e quelli noscendo la natura, i giovanissimi im- purtroppo, non fa che progredire. I che scampano sono deboli e in segui- parano ad amarla e proteggerla, rispet- dati dicono che i decrementi oscilla- to vittime di infezioni. Un’altra ragio- tando tutti gli esseri viventi. no dal 20 al 40-50 p.c.questo dato ri- ne è data dalla difficoltà di nidificazio- Per i più facoltosi, con 100 euro specchierebbe ciò che avviene un pò ne nelle grandi città. Le nuove costru- si aiuta ad organizzare una giorna- dappertutto nel continente europeo. Il zioni non hanno grondaie o rientranze ta di studi ornitologici per monitora- problema più importante, quello che che diano riparo: sono state progettate re la popolazione dei Passeri, con 200 desta le maggiori preoccupazioni in pensando a stento agli esseri umani, fi- euro si sostiene l’impegno LIPU nella Italia, è rappresentato nell’area pada- guriamoci i passeri. Anche la gestione sensibilizzazione e nel supporto tecni- na, dalla quale, e se ne sono accorti in del verde pubblico è sempre più fina- co alle amministrazioni comunali per tanti, parrebbero essere quasi scom- lizzata: pochi giardini e con piante ed migliorare la pianificazione urbanisti- parsi del tutto i passeri. “Il fenome- erbe spontanee sempre più rare. ca in senso ecologico, come abbiamo no è manifesto – ha autovevolmen- Per le aree extraurbane, invece, ri- visto prima i passeri scompaiono dalle te confermato Luigi Sala, docente di sulta assai negativa la trasformazione nostre città anche per le scelte adottate Conservazione e gestione della fauna e l’intensificazione delle pratiche agri- nella gestione dei parchi e dei giardini, all’Università di Modena e Reggio in cole, in particolar modo quella delle a causa della mancata organizzazione una intervista di qualche tempo fa – monocolture, nonché la scomparsa dei del territorio. In tempo di crisi econo- e non certo da oggi, ma già da qual- terreni incolti, consumati dall’espan- mica si è propensi a ragionare su ogni che anno a questa parte. Tanto è vero sione urbanistica. Vi sono poi le intos- danaro da spendere e sono sempre più che stiamo collaborando con la Lipu sicazioni da metalli pesanti e da pesti- le volte che pochi euro, per molti, sono che ha sviluppato al riguardo un pro- cidi. Ciò che ancora non sappiamo è se tanti. Ma è bene farci un pensiero, per getto tematico nell’ambito di un pro- riusciranno a trovere un nuovo equili- non ritrovarci un giorno un pò più tri- gramma nazionale di ricerca. Perché brio, oppure se il loro declino impla- sti, senza la musica del cinguettio che non è tanto l’interesse pratico, che ci cabilmente continuerà. Speriamo nel- fa molte volte da cornice alle nostre sta a cuore: il passero non rappresenta la prima ipotesi, e vediamo di dar loro giornate, ai nostri ricordi, alle nostre molto per l’uomo, da questo punto di una mano. A proposito la Lipu in Ita- passeggiate in riva al mare o in mezzo vista. È piuttosto il segnale che è fon- lia propone ai cittadini di finanziare il alla natura, distesi sul prato o seduti su te d’inquietudini: che cosa succede? progetto di sostenimento dei passeri, una panchina all’ombra di un pino. Perchè di punto in bianco e dopo mil- adottando per 20 euro un nido di pas- Per i lettori che desiderassero ap- lenni di convivenza con noi e le altre seri da mettere in un parco, oppure fi- profondire tutti gli aspetti della crisi specie, da qualche anno a questa parte nanziando con 30 euro la messa in si- dei passeri, consiglio di visitare il sito i passeri sono spariti?” curezza di dieci metri di barriere fonoi- www.lipu.it●

Panorama 47 Tra storia e gusto Il ventesimo secolo apporta sconvolgimenti, car estie e parecchie novità Dalle raffinatezze dei banchetti ru ssi alla liofilizzazione di Sostene Schena

a morte del grande Escoffier concluse un periodo importan- Lte della grande cucina. La sua opera: la “Guide culinaire”, pubblica- ta per la prima volta nel 1902, diven- ne la più importante fonte di studio e di applicazione per i grandi cuochi di tutto il mondo. La fama e l’immagi- ne non conobbero mai confini. La na- zione più grande estimatrice del cele- bre maestro fu la Russia: fu per molto tempo il cuoco dello Zar Nicola III e proprio dalla gelida terra russa si diffusero in tutta Europa piatti consi- derati tuttora internazionali; il “boef Strogonoff”, il “bortsch”, i “blinis” Esempio di clientela con cui si trovava a lavorare Escoffier nei primi del 900 e il mitico caviale nelle varietà ros- so, nero, grigio. I granduchi di Russia nata, intima, i pesanti banchetti non corrente si inserì in ambito culinario, amavano molto la Francia, soprattut- entrarono più negli usi e nei costumi quando nel 1930 venne pubblicato il della nobiltà. Non più grandi portate manifesto della “cucina futurista”. Il quindi, ma una rara pernice, una pre- provocatorio movimento non incon- stigiosissima “terrina d’aragosta”, un trò particolari seguaci, e i messaggi raffinato “patè”, costituivano l’atmo- del fantasioso Marinetti svanirono sfera unica e sognante della “Belle perdendo ogni significato. Intanto il Epoque”. secondo conflitto mondiale seminò La prima guerra mondiale, can- orrore e morte, Nagasaki ed Hiroshi- cellò definitivamente il bel sogno, i ma, subirono conseguenze catastrofi- lussuosi alberghi di Parigi e della Co- che e devastanti. sta azzurra, le grandi residenze pri- Nel 1950 si sviluppò una nuova vate vennero frequentemente adibiti rivoluzione alimentare, la scoperta a caserme e ospedali; allo Champa- della surgelazione. Ben presto com- gne, ai celebrati vini francesi e italia- parvero alimenti conservati con altre ni, alle raffinatezze dei menù elabo- tecniche innovative: la disidratazio- rati dalla “grand cuisine” si sostitui- ne, l’essiccazione, la liofilizzazione. rono le tessere, le razioni, l’annona- L’agricoltura segnò nuovi sviluppi, ria, i cibi conservati importati dagli allevamenti di carni e di pesci trova- americani. rono collocazione in ogni zona d’Ita- Dopo il primo dopoguerra un lie- lia. Vi fu un ritorno alla cucina sem- ve spiraglio di luce si intravide ver- plice, contadina. Le nuove tecniche so il 1930. Nulla tuttavia apparve di di conservazione degli alimenti non estremamente esaltante; i menù si li- soddisfacevano tuttavia i palati più mitarono all’essenziale, la cucina si esigenti; si ricercarono i gusti natu- rivolse sempre più alle massaie, ven- rali e puri. Per sempre fu cancellata to la vita mondana di Parigi e il clima nero pubblicate le prime ricette su la storica tradizione degli imponenti mite della Costa Azzurra. In Francia quotidiani e riviste. In Italia apparve banchetti d’onore; anche il ceto bor- i ricchi dignitari di Pietroburgo im- il primo periodico di carattere gastro- ghese ricercò l’osteria e la locanda pararono ad apprezzare lo Cham- nomico: “La Cucina Italiana”, tuttora “fuori porta”. I nuovi gastronomi de- pagne e l’impareggiabile Chateau rivista mensile fra le più apprezzate. gli anni Sessanta, formatisi presso le d’Yquem. A Parigi il locale d’elezio- Un nuovo movimento culturale tutta- prestigiose scuole alberghiere d’Ita- ne era “Chez Maxim”, Place Vendo- via sconvolse la tradizione e la sem- lia e d’Europa, proposero una nuova me ne divenne il salotto, il Ritz tappa plicità della rinata cucina italiana; “il riforma gastronomica: la “Nouvelle d’obbligo per i soggiorni nella “Ville futurismo” fondato da Filippo Tom- Cousine”. Il nuovo stile gastronomi- Lumière”. La vita era lussuosa, raffi- maso Marinetti. Questa stravagante co antepose il gusto e la freschezza

48 Panorama Tra storia e gusto Il ventesimo secolo apporta sconvolgimenti, car estie e parecchie novità Dalle raffinatezze dei banchetti ru ssi alla liofilizzazione

ri, non servire di seguito due vivan- de con salsa bruna o con salsa bian- dei sapori naturali all’aspetto coreo- esperienze, la creatività e la raffina- ca; variare i contorni, variare la pre- grafico. Le semplici e pratiche teorie tezza nella preparazione delle vivan- parazione, per esempio: non servire elaborate da Paul Bocuse portarono de, hanno determinato così una gran- un pesce lesso e poi un pollo lesso, all’esaltazione degli stimoli gustati- de espressione della professionalità una prima portata a base di uova e vi, alla corretta interpretazione delle della cucina e della tavola, un’intesa un dessert a base di uova; servire mi- ricette, alla valorizzazione delle ca- cordiale fra il cuoco e il buongusta- nestre dense, pietanze cotte nel gras- ratteristiche organolettiche determi- io, accordata dall’amore per il cibo e so; nella stagione fredda non servire nate dall’accordo degli aromi e dal- dall’esaltazione del gusto. conserve di leguni quando tali legumi la sapiente impostazione delle tecni- Un menu secondo le regole at- si trovano freschi. ● che di cottura. La sperimentazione e tuali e gastronomicamente corretto: il confronto con realtà gastronomi- non servire due volte la stessa carne Bibliografia che di tutto il mondo, le multiformi o lo stesso pollame; variare i colo- A TAVOLA NEL RINASCIMEN- TO - Odillon Sabban Serventi, Later- za ed.; ANNI A TAVOLA - J. Francoise Revel, Rizzoli ed.; DELLA GASTRO- NOMIA ITALIANA - C. Benporat, Mursia ed.; CUCINA E LA TAVOLA - J. Fernot-J. Le Goff, Dedalo Ed.; FAME E L’ABBONDANZA-Storia dell’ali- mentazione in Europa - M. Montana- ri, Laterza ed.; ANNI A TAVOLA - M. Alberini, Piemme ed.; DELLA CUCI- NA ITALIANA - M. Alberini, Piem- me ed.; PUNTA DI FORCHETTA - I. Babitsch-M.Shiaffino, Idea Libri ed.; DEL GUSTO A TAVOLA - G. Vaccari- ni, A.I.S. ed.; GRANDE LIBRO DEL- LA CUCINA FRANCESE - A. Escof- fier, Newton Compton ed.; CUCINA REGIONALE ITALIANA - A: Boni, Newton Compton ed.; SCIENZA IN CUCINA E L’ARTE DEL MANGIAR BENE - P. Artusi, Gulliver ed.; PICCO- Paul Bocuse, il pluristellato cuoco Michelin tra i più famosi al mondo, LO PELLAPRAT LA GRANDE CU- è stato nominato il miglior chef del XX secolo per “aver trasformato il CINA PER TUTTI - H. P. Pellaprat, cibo e la vita delle persone per cui ha cucinato“ Sansoni ed.

Panorama 49 Multimedia Indagine a tutto campo del mensile CHIP su qual è la porta più idonea ve rso Internet. (2 e fine) Il miglior browser? È Chrome il nuo vo numero 1 venta il fanalino di coda. Manca an- a cura di Igor Kramarsich che il filtro Xss per le minacce Cross Site Scripting. Per risolvere il proble- irefox o Internet Explorer? Questo è sempre stato il dilemma tra gli ma non resta che ricorrere a tool ag- utenti del web. Chi utilizzava Firefox era moderno, chi navigava giuntivi come NoScript. Fcon IE era spesso deriso. Poi è comparso Chrome a spaventare i due Cura dimagrante colossi, presentandosi veloce, snello e accattivante, anche se un po’ im- maturo. E oggi com’è? Abbiamo testato i tre top browser, analizzandone per Firefox velocità e sicurezza e verificando le relative impostazioni sulla privacy e la praticità delle funzioni. Uno sguardo più attento è stato dedicato al fu- Due dei principali punti critici era- turo standard Html5 perché molti siti web utilizzano già la nuova tecno- no il tempo di risposta relativamen- logia. Inoltre abbiamo preso in esame le funzioni per la sincronizzazione te lento e l’enorme occupazione della e le versioni mobili dei browser, visto che molti utenti navigano da smart- Ram, entrambi ampiamente risolti da phone e tablet, quindi l’armonia tra piattaforma mobile e pc è importante. Mozilla. Firefox non è riuscito a po- Non abbiamo preso in esame i browser Opera e Safari della concorrenza sizionarsi al primo posto in nessuno perché sui desktop non hanno quote rilevanti di mercato. dei benchmark ma, allo stesso tempo, il browser non è mai andato al di sot- to di un certo livello. Particolarmen- Firefox 11, tuttofare geniale per offrire sempre il massi- te positivo è il risultato ottenuto per con nuove funzioni mo della protezione senza stressa- l’occupazione della Ram che rima- re l’utente. Anche le versioni prece- ne ridotta anche con più schede aper- Ogni sei settimane Mozilla rila- denti si aggiornavano in background, te.Oltre a questi miglioramenti, dalla scia una nuova versione di Firefox, ma l’utente doveva lanciare l’update versione 11 Mozilla ha implementato una frequenza di release abbastanza manualmente. I nostri test sulla sicu- la pratica funzione di sincronizzazio- vantaggiosa per sviluppatori e utenti rezza hanno dato un quadro della si- ne che consente di allineare i book- perché permette a Mozilla di concen- tuazione altalenante: il browser rico- mark, le password, le impostazioni e trarsi sulla risoluzione dei problemi nosce le pagine web di phishing più gli add-on. Per godere di questi bene- e sull’implementazione graduale di attuali decisamente meglio di Inter- fici, è necessario un account Mozilla, nuove feature. Per non stancare trop- net Explorer, mentre il test sulla si- attivabile da Strumenti/Configurazio- po l’utente con l’aggiornamento del curezza di Browserscope non riporta ne di Sync. Purtroppo, invece per mo- software, a partire dalla versione 10, particolarità nelle feature per la sicu- dificare le impostazioni o per installa- Firefox si aggiorna automaticamen- rezza di Firefox che, con 12 punti su re gli add-on è sempre necessario ri- te in background, un accorgimento 17 (si veda il benchmark a destra) di- avviare il browser, mentre Chrome dimostra che se ne può fare a meno. Per restare al passo con le nuove mo- dalità di navigazione, Mozilla sta la- vorando intensamente a una versione mobile per Android (nel momento in cui scriviamo è disponibile la versio- ne beta). Grazie alla funzione Sync, è possibile passare dal desktop allo smartphone senza problemi. Inoltre, diversamente da Google Chrome, gli add-on possono essere installati anche da smartphone: per esempio Adblock Plus, che blocca i fastidiosi annunci pubblicitari, ridu- ce i tempi di caricamento della pa- gina e il traffico dei dati. Purtroppo i comandi non sono ancora ottimali, il menù delle impostazioni non è anco- ra accessibile da tutti i livelli né, tan- to meno, le schede aperte, che sullo smartphone risultano ancora troppo piccole.

50 Panorama Multimedia Indagine a tutto campo del mensile CHIP su qual è la porta più idonea ve rso Internet. (2 e fine) Il miglior browser? È Chrome il nuo vo numero 1 Internet Explorer 9, il gigante mostra segni di debolezza Sebbene a partire da Windows 7, Internet Explorer non sia più instal- lato di default, è ancora sempre il browser più diffuso al mondo, anche se le quote calano rapidamente. La versione attuale di IE9 è sicuramen- te il browser migliore nella storia di Microsoft. Mentre Chrome e Firefox sono sempre più simili, Internet Ex- plorer offre interessanti punti di svi- lato IE non presenta alcun problema ml5 non è ancora ufficialmente lo luppo propri, per esempio nella pro- nel riconoscere le pagine web di phi- standard, ma molti siti lo impiega- tezione contro il malware. Mentre la shing più vecchie di un giorno, falli- no già largamente. In questo caso, IE concorrenza con Phishing Protection sce totalmente nel riconoscimento di mostra la pagina in modo errato op- e Safe Browsing propone una sorta di quelle del giorno stesso. pure non la visualizza affatto (si veda blacklist delle minacce, Microsoft in- la schermata qui a destra). troduce il filtro SmartScreen, che ri- Da progetto modello Le opzioni funzionali non temo- conosce le Url pericolose tramite una a binario morto no la concorrenza perché Microsoft black list, e in aggiunta un controllo gioca in casa e lavora sul proprio si- basato sulla reputazione. Ciò signifi- Nella lotta per essere lo standard stema operativo: i bookmark, per ca che un filtro predisposto verifica se del web, IE è sempre stato in prima li- esempio, sono accessibili non solo un dato file è già conosciuto come mi- nea. Nel frattempo le cose sono cam- dal browser ma anche da Esplora ri- naccia e, in caso di pericolo, ne bloc- biate: per la prima volta nell’evolu- sorse. L’utente può inoltre aggiun- ca il download. Uno studio recente- zione del browser questa versione su- gere sulla barra delle applicazioni il mente condotto e pubblicato dall’Isti- pera il test Acid3 che verifica l’effetti- link alle singole pagine web. Man- tuto Fraunhofer per la Sicurezza in- va risposta allo standard W3C. Tanto ca la funzione di sincronizzazio- formatica e supportato da Microsoft per avere un riferimento, basta pen- ne che può essere sostituita soltanto riconosce IE come il migliore stru- sare che IE8 ha ottenuto soltanto 20 con strumenti aggiuntivi come Live mento per il riconoscimento del mal- punti su 100. Anche la versione 9 ha Mesh. Se Microsoft sarà in grado di ware. Questo però non è un buon mo- problemi con le innovazioni web: il riguadagnare utenti dipende da Win- tivo per rallegrarsi perché anche IE risultato relativo al supporto Html5 dows 8 e da Internet Explorer 10 per- trova soltanto il 39,1% delle minacce è decisamente il peggiore di tutti. Al ché Microsoft ha intenzione d’impo- (Chrome 11,1%, Firefox 8,1%). Il no- browser mancano codec audio e vi- starli sull’Html5 e rendere il passag- stro test sul phishing mostra un risul- deo e il rendering 3D per le applica- gio dal desktop ai dispositivi mobili tato completamente diverso: se da un zioni interattive come i giochi. L’Ht- assolutamente fluido.●

Panorama 51 Anniversari

Il reggiseno compie un secolo: storia di un’evoluzione a cura di Nerea Bulva

essuna donna ne può fare a meno, perché il reggiseno, oltre Nad essere un indumento intimo dalla importante funzione pratica di so- stenere e dare una forma al seno, è so- prattutto un simbolo di femminilità. Se, infatti, lo slip, pur con tutte le differen- ze che non è necessario stigmatizzare, lo indossano uomini, donne e bambini,

Dal prototipo all’ultima generazione di reggiseni proprio nel 1912 da una donna (e non femminile senza costringerlo, fu pro- poteva essere diversamente): Mary prio quella ideata dalla ragazza ameri- Phelps Jacob. Si trattava di un model- cana. Per renderlo sin da subito sofisti- lo che, probabilmente, ora come ora cato la sua ideatrice pensò di dargli un ci farebbe solo ridere: era costituito da nome che per la prima metà fosse in- una bretella a cui, sul davanti, erano glese e per la seconda parte francese: stati cuciti dei fazzoletti e delle fasce backless brassiere. La parola inglese da bebè. Forse bruttino da vedere, ma vuol dire “senza schiena” e la parola il “reggipetto” (come lo chiamavano, certamente geniale nell’idea. Conte- francese derivava invece da un’antica un po’ pudicamente, le nostre nonne) nere e separare il seno, questo era lo parola che significa “braccio superio- è ad esclusivo appannaggio femmini- scopo da raggiungere, niente a che ve- re”. Da quel momento il termine, in- le. Ecco perché nel nostro immaginario dere con gli scomodissimi corsetti che tero o abbreviato in brass, significò esso rappresenta soprattutto uno stru- erano stati usati dalle donne fino ad al- reggiseno. mento di seduzione, anche quando sia lora. A “inventarlo” l’ereditiera ameri- Prima di allora le donne erano ob- declinato nella sua espressione più ba- cana, nipote di Robert Fulton, proprio bligate a sostenere il seno con mez- sic e neutra. per rispondere a una semplice e bana- zi di fortuna: le antiche romane, per Ma questo indumento di lingerie le esigenza: poter indossare un abito esempio, usavano il mammillare, una è il più “giovane” nella storia della molto scollato e trasparente senza mo- fascia di cuoio che lo appiattiva ren- biancheria intima femminile, infatti, strare il corsetto sottostante. La giova- dendolo aderente al busto, oppure proprio nel 2012 festeggia il suo com- ne dichiarò: “Non posso dire che il il cestus che esaltava i seni più pro- pleanno: 100 anni! Un secolo dal suo reggiseno cambierà il mondo come il sperosi; le signore dell’antica Gre- primo prototipo, assolutamente nien- battello a vapore del mio antenato, ma cia, invece, indossavano l’apodesmo, te nella storia dell’umanità. Eppure quasi”. Questa curiosa affermazione, un bendaggio di stoffa. Si trattava di così rivoluzionario. Pensate che ven- rilasciata nel 1912, ha in sé un po’ di reggiseni primordiali ma che comun- ne letteralmente “costruito”, in modo verità: in fin dei conti la prima forma que riuscivano a intrigare gli uomini. molto rudimentale, per la prima volta “ergonomica”, che modellava il corpo Scriveva Marziale su questo accesso-

52 Panorama Anniversari

Il reggiseno compie un secolo: storia di un’evoluzione rio così misterioso: “Una trappola cui nessun uomo può sfuggire, un’esca che riaccende di continuo l’impetuo- sa fiamma”. Poi toccò al pelicon, un corpetto foderato di pelliccia che furoreggiava Mary Phelps Jacob mostra orgogliosa la sua invenzione tra le donne del Medioevo, fino ad ar- rivare ai busti con le stecche di bale- da aumentare le forme. Inoltre, sem- na che dal Rinascimento ai primi anni pre negli anni ’50, venne prodotto un del Novecento rappresentarono un do- nuovo tessuto sintetico perfetto per la loroso strumento di costrizione per le biancheria intima, e in particolare per donne. il reggiseno: la lycra, tuttora usatissi- L’invenzione di Mary Phelps Ja- ma, comoda, morbida ed elastica. Con cob non ebbe un successo immediato, il ’68, però, cominciano le prime con- ci volle l’arrivo delle prime fibre sin- testazioni del femminismo, e il reggi- tetiche - il nylon e rayon, negli anni seno, simbolo dell’omologazione fem- Trenta - perché si potesse commercia- minile a semplice strumento sessuale lizzare il reggiseno senza che avesse per l’uomo, viene bruciato in piazza. un costo esorbitante. La prima, gran- Tuttavia, non bisogna attendere de innovazione, per quanto riguarda il molto per vedere il “nostro” di nuo- vo in auge. Negli anni Settanta, infatti, viene prodotto il primo modello senza ferretto e senza cuciture, che non strin- ge ma asseconda la forma naturale del seno. Sul mercato compaiono modelli sempre più confortevoli, ma è a par- tire dagli anni Ottanta, dai balconcini in pizzo di Madonna, che il reggiseno diventa una vera a propria star dell’ab- bigliamento femminile, sempre più in vista, sempre più colorato e sensuale. Nei primi anni Novanta, una nuova rivoluzione: nasce il push up, che re- Dal Medioevo al Novecento i corsetti gala almeno una taglia anche alle più rappresentarono un doloroso stru- “scarse”, ma non a scapito della co- mento di costrizione per le donne Le donne greche lo chiamavano modità. Ora le fanciulle possono sce- apodesmo e lo usavano durante gliere tra modelli di ogni tipo, dai su- comfort, in pizzo per chi considera la le manifestazioni sportive, mentre per tecnologici con gel, camere d’aria lingerie un indumento sexy o in coto- le ragazze etrusche e romane più e quant’altro, a modelli praticamente ne ecologico, per chi è attenta all’am- alla moda ne indossavano uno dal invisibili. Lunga vita a questo indu- biente. Non mancano poi le evoluzioni nome taenia mento nato dal genio di una donna, un delle coppe, in silicone, imbottite con secolo fa. poliestere, olio, aria, tutte varianti per modello, si ebbe negli anni Cinquanta, Oggi il reggiseno ha assunto varie continuare, con moderne tecnologie, a il decennio delle pin up, delle maggio- forme e viene prodotto in diversi tes- fare quello che il reggiseno ha sempre rate, che sfoggiavano tutte il reggiseno suti a seconda delle esigenze: sportivo fatto, ridurre o esaltare, nascondere o “Very Secret”, una specie di push up con materiali tecnici per resistere alla mostrare il corpo della donna, e la par- preistorico, che era costruito in modo pressioni esterne, in lycra per maggior te femminile per eccellenza, il seno.●

Panorama 53 Ambiente California Academy of Sciences: il mu seo ecologico prima vista potrebbe sembrare strano - ma in realtà non lo è af- Afatto - che l’exhibit number one, l’attrazione numero uno, della nuova California Academy of Sciences di San Francisco all’interno del Golden Gate Park, disegnata dall’architetto Renzo Piano, sia il tetto. La copertura vegetale è parte integrante dell’edificio e anzi ne costituisce una peculiarità, il simbolo di un design innovativo, sostenibile sotto il profilo ambientale. I diecimila metri quadrati del tetto sono costituiti da un “tappeto vivente” di piante e di fiori selvatici della Califor- nia, quattro specie di tipo perenne e cin- que annuali, frutto di una selezione che ha riguardato trenta graminacee in grado di sopravvivere senza utilizzo di fertiliz- renza garantita dalle vetrate, è funzio- zanti e senza irrigazione. Complessiva- nalmente collegato al parco del Golden mente, in cinquantamila “vassoi” in fi- Gate. Metaforicamente si può dire che bra di cocco sono contenute un milione abbiamo sollevato un pezzo del parco e e 700 mila piante che, insieme agli iso- ci abbiamo messo sotto l’edificio, una lanti termici, garantiscono un abbassa- fetta di California del secolo scorso”. A mento della temperatura interna di circa “spingere” il tetto verso il cielo, forman- dieci gradi, rendendo possibile quindi la do così un paesaggio collinare, sono due totale mancanza di impianti “artificiali” strutture sferiche sottostanti, il Planeta- di raffreddamento dell’aria. rio e la Biosfera che contiene la foresta “Il tetto” spiega Piano “rappresen- pluviale, e l’ingresso dell’Acquario. Al ta una sperimentazione coerente con la centro, un grande lucernario trasparente missione dell’Accademia delle scien- L’architetto Renzo Piano garantisce l’illuminazione naturale allo ze, che è uno dei musei più antichi degli spazio centrale - “The Piazza”, all’italia- Stati Uniti. Non è un progetto moralisti- ti questi accorgimenti volti al risparmio na - punto focale del complesso. co, bensì improntato a una visione etica. energetico, che comprendono anche la Quando il museo nacque, nel 1853, Con un centinaio di scienziati abbiamo giusta esposizione solare degli spazi, il era in realtà su un veliero, l’Academy, lavorato sul tema della sostenibilità e il riciclo dell’acqua, l’accurata scelta dei che durante la bella stagione effettua- risultato, partendo dal tetto, e che è pos- materiali e così via, hanno fatto ottene- va esplorazioni e ricerche raccogliendo sibile realizzare edifici che consumano re al museo - primo negli Stati Uniti - la specie e nei mesi più freddi era ormeg- pochissima energia e rispettano l’am- più alta certificazione di ecosostenibili- giato a un molo visitabile dal pubblico. biente”. La copertura si spinge oltre il tà: il Platinum Level LEED. Così andò fino a quando non scese de- perimetro dei muri garantendo ombra, Il nuovo edificio firmato dall’archi- finitivamente a terra, trovando sede nel protezione dalla pioggia ed energia fo- tetto italiano è quello che, nel mondo, parco del Golden Gate, che dal 1916 tovoltaica catturata dal sole attraverso più si avvicina alle emissioni zero. “Il fino al 1991 si è articolata nella costru- 60 mila cellule, foglioline che creano museo di San Francisco” aggiunge Pia- zione di una serie di edifici, fino a con- l’effetto di essere sotto un albero. Tut- no “è visivamente, grazie alla traspa- tarne undici.

54 Panorama Ambiente California Academy of Sciences: il mu seo ecologico Nel 1989 il terremoto che devastò San Francisco provocò danni ingenti an- che all’Accademia e così nacque l’idea di ricostruire il complesso. Quasi tut- te le strutture sono state demolite, con il permesso - che non era inizialmente scontato - di realizzare nuovi spazi. Pia- no ha voluto mantenere però, come te- stimonianze storiche, il Padiglione afri- cano e quello del Nord America, oltre all’ingresso dell’Acquario, che si svilup- pa sotto il nuovo edificio. “Per un Paese giovane come gli Stati Uniti” dice Pia- Il tetto ecologico no “era un po’ come parlare del Colos- seo e poi era giusto non fare tabula rasa Vesima, aggrappata alla collina e af- colano i campi di intervento, che si svi- perché quelle costruzioni fanno parte del facciata sul mare, si è rivelata il luogo luppano su cinque piani, di cui due sot- Dna della città. Un gesto di rispetto ver- ideale per mettere a punto il progetto, i toterra: esposizione, attività educativa, so chi andava al museo da bambino, ac- cui lavori hanno poi preso il via nel set- conservazione e ricerca. C’è stata qual- compagnato dai genitori, e adesso maga- tembre del 2005. “Era un progetto che che spinta iniziale a separare i ricercato- ri ci ritorna da nonno”. richiedeva riflessione, che poteva cre- ri dal museo, rigettata però con succes- Il progetto della nuova Academy di scere solo nel silenzio” ragiona l’archi- so. “Sono entità complementari” spie- San Francisco è nato e si è sviluppato tetto. “Spesso in questo mestiere ci si ga Piano “Separarle avrebbe significato a migliaia di chilometri di distanza, a muove sull’onda della stravaganza, per- tradire il significato stesso dell’Aca- Genova, nel “buen retiro” dello studio dendo di vista l’ispirazione vera, di fon- demy: il veliero, a metà dell’Ottocen- Rpbw a Punta Nave: qui si sono svolte do, che sta alla base del lavoro dell’ar- to, racchiudeva tutto”. L’insegnamento decine di seminari - “un lavorìo a metà chitetto. La ricerca di un nuovo linguag- dettato dalla vela torna nel sistema di strada tra scienza, ricerca, architettura, gio si esprime qui nella consapevolezza ventilazione che sfrutta “la forma buf- storia, antropologia, un po’ tipo Archi- che la Terra è fragile, un sentimento che fa del tetto”, cattura le brezze e cancel- mede Pitagorico”, sorride Piano - con in Europa è giunto a maturazione più la gli impianti di aria condizionata. La gli scienziati californiani. Il progetto si che negli Stati Uniti”. Un tema cultura- passione di Piano è entrata in campo è sviluppato a partire dal 2000, quan- le e sociale che sta entrando con forza anche in questo progetto. San Francisco do Piano vinse un concorso a inviti cui nell’agenda politica. “Non è un caso che e Vesima unite da un veliero “verde”: parteciparono anche importanti studi di questa spinta nasca dalla California, da “L’acqua le unisce: in fondo è la stessa architettura americani. L’Academy era San Francisco, che è tra le città più at- che tiene assieme il mondo”. però alla ricerca di un tipo di sensibilità tente e sensibili ai temi del clima, dove Qualche curiosità: all’interno sono “europea”, che sapesse coniugare inno- più fortemente sono attive le associazio- accolti un acquario, una riproduzione di vazione e memoria, attenzione all’am- ni che si occupano di ambiente, con le foresta pluviale, un planetario, il museo biente e alla partecipazione del pubbli- quali ci siamo confrontate”. di storia naturale, un teatro 3D, laborato- co. “C’è sempre stata un’etica di fon- Così la nuova Academy è diventa- ri, una biblioteca e un archivio scientifi- do” racconta Piano, che ha lavorato a ta una struttura che parla con la natu- co (con più di 20.000.000 di campioni). stretto contatto con l’attuale direttore ra, che respira con la natura, quel tetto Una sezione speciale è dedicata ai terre- esecutivo Greg Farrington, un educato- verde sotto il quale convivono le fun- moti, un simulatore è in grado di ripro- re, mentre il suo predecessore era uno zioni della storica istituzione california- durre gli effetti del sisma che colpì il 17 scienziato di base, specialista in orga- na - esplorare, spiegare e proteggere il gennaio 1995 la città di Kobe in Giap- nismi marini. mondo naturale - e sotto il quale si arti- pone.●

Il planetario L’acquario La foresta pluviale

Panorama 55 Alimentazione Anguria e melone, delizie d’estate ppartenenti entrambi alla fa- Il cocomero, o anguria, è costitu- Il licopene che contiene, gli dona il miglia delle Cucurbitacee, ito per il 95 p.c. di acqua, è privo di colore rosso, è un antiossidante atto Aanguria e melone sono con- grassi, ha poche calorie (15 circa, per a contrastare i radicali liberi e l’in- siderati gli alimenti tipici dell’estate 100 gr di frutto) e pochi zuccheri: no- vecchiamento della pelle ed ha ca- perché, freschi, dissetano facilmen- nostante ciò che normalmente si cre- pacità protettive della vista, cardio- te e reintegrano alla perfezione tutti i de a causa del suo gusto molto dol- vascolari, antitumorali e di rafforza- sali minerali che si perdono con il su- ce contiene meno di 4 gr di zucchero mento e potenziamento del sistema dore, poiché sono vere fonti di acqua, in 100 gr. Il sapore è dato dagli aro- immunitario; i sali minerali come il nutrienti e vitamine. mi naturali che contiene, e che danno potassio, il sodio, il calcio, il fosfo- Innanzitutto, come sceglier- anche il senso di sazietà: dunque, il ro, permettono al fisico di combatte- li? All’acquisto, controllate sempre cocomero è un ottimo alleato anche re la spossatezza e stanchezza tipica bene che la buccia del cocomero sia per chi è a dieta! Mangiarne una fet- dell’estate e del caldo. di un verde intenso, tesa, turgida e lu- ta prima di pranzare, riduce la fame e La compresenza del potassio e cida e che, se lo picchiettate con le assottiglia e soddisfa anche la natura- della vitamina C fa del cocomero una nocche, produca un suono sordo. Il le voglia di dolce. vera “potenza” diuretica e dissetan- melone invece, deve avere un colo- Inoltre, è depurativo, diuretico, te, quindi un vero alleato per chi è re giallastro, la scorza non deve pre- protettivo per il fegato e deconge- soggetto a ritenzione idrica, cellulite, sentare “ferite” o ammaccature e non stionante delle vie respiratorie; e non gonfiore alle gambe e ipertensione. è difficilmente digeribile, in realtà è Da recenti studi pare che, se mangia- una conseguenza della cattiva abitu- ta a temperatura ambiente, l’anguria dine di mangiare l’anguria a fine pa- possieda il 40 p.c. in più di licopene e sto. Mangiando una fetta di 600 gr dal 50 al 139 p.c. in più di betacaro- circa, s’ingerisce circa mezzo litro tene rispetto a se ingerita fredda, che d’acqua la quale diluisce i succhi ga- sono sinonimo di stimolazione mag- strici e rallenta così la digestione ma giore di melanina e quindi di abbron- ciò non significa che l’anguria non zatura uniforme ed intensa. sia digeribile: abituatevi a mangiarla Il melone è il frutto ideale per prima o lontano dai pasti! chi accusa gli effetti del caldo per- Come proprietà nutritive, possie- ché è ricchissimo di sali minerali e de anche buone quantità di vitami- di potassio (è quello che ne contie- na A, C e potassio ed i semi hanno ne di più in assoluto). Fornisce 30 effetto purgante… non mangiateli. Kcal per 100 gr, ha molta vitamina deve produrre alcun suono. Se av- Brioche allo zenzero vicinate il naso, dovete sentire un Ingredienti: 4 brioche tonde all’uvetta, 1 fetta di anguria, ½ melo- profumo molto dolce e intenso. Una ne, 2 cm di radice di zenzero fresco, 1 pezzo piccolino di zenzero candito, volta portati a casa, i due frutti non 1 cucchiaio di zucchero di canna, 3 cucchiai di Cointreau, 1 pezzetto di devono essere esposti al sole o al ca- cannella in stecca lore; anche se l’anguria si mantiene Preparazione: sbucciare, pulire e tagliare a pezzetti la polpa di an- a lungo, il liquido suo interno mar- guria e melone. Porli in una ciotola e aggiungere la cannella, il Coin- cisce velocemente. Il melone non treau, lo zucchero e mescola- deve esser esposto a temperature ri- re. Pelare la radice di zenzero, gide (sotto i 5°), può resistere anche grattugiarne la polpa con una una settimana se è stato acquistato grattugia a fori medi e aggiun- ancora acerbo e non deve essere po- gerla al composto: mescolare sto nel frigorifero insieme alle ver- e lasciar riposare in frigorife- dure: produce una sostanza (etile- ro per mezz’ora circa. Prende- ne) che le deteriora velocemente. Se re le brioche e scavarle in alto, mantenendolo in frigorifero, si av- creando una conca in cui po- verte che il suo profumo abbia “con- ter riversare il composto pre- tagiato” tutto lo spazio, è sufficiente parato (ricordarsi di togliere mettere una patata spellata, e taglia- la stecca di cannella prima). ta a metà, su un ripiano. Prendere lo zenzero candito e Come già detto, entrambi sono farne dei bastoncini sottili per considerati i cibi per eccellenza guarnire il tutto. dell’estate, ecco perché:

56 Panorama Alimentazione

Aspic all’arancia Ingredienti: 1 melone, 1 fetta di anguria, 3,5 dl di vino spumante, 1/2 dl di succo fresco d’arancia, 2 fogli di gelatina da 5 gr, 1 cucchiaio di zucchero, 1 rametto di erba limoncina Preparazione: porre la gelatina in acqua fredda. Versare il vino e il succo d’arancia in una casseruola, unire lo zucchero e mescolare per farlo sciogliere: mettere dunque la pentola sul fuoco e portare ad ebollizione. Strizzare la gelatina, mescolarla al liquido caldo (tolto dal fuoco) e farla sciogliere; aggiungere l’erba limoncina (ne basta qualche foglia) e lasciar intiepidire. Pulire anguria e melone e tagliare a fettine la polpa. Versare un mestolino di gelatina sul fondo di uno stampo da ½ lt facendolo scor- rere e aderire uniformemente an- che sulle pareti. Porre lo stampo in frigorifero e, quando la gela- tina si rapprende, riempirlo con la frutta: alternare anguria e me- lone ponendo, dopo ogni strato, la gelatina lentamente e facendo in modo che la frutta sia sempre coperta. Lasciar riposare in fri- gorifero per almeno 8 ore. Pri- ma di servire in tavola, sformare l’aspic sul piatto e guarnire con foglioline di erba limoncina.

A e C (60mg in 200 gr!!!), zuccheri ta dunque, ma anche solo per rinfor- in quantità non eccessiva (lo posso- zare il nostro organismo, soprattutto Coppe alla menta no mangiare tranquillamente anche i d’estate con il caldo. Ingredienti: 2 piccoli melo- diabetici e coloro che sono a dieta) e Ricordare però che entrambi an- ni maturi, la scorza di 2 limo- ferro (ideale per gli anemici in quan- drebbero consumati da soli, per me- ni verdi non trattati, una fetta to è una fonte vegetale di ferro). renda o spuntino, a digiuno, poiché spessa di anguria, 2 rametti di La vitamina A consente di com- in tal maniera non si “fermano” nel- menta fresca, un bicchierino di battere i radicali liberi dell’organi- lo stomaco insieme all’altro cibo in- rum per dolci smo e quindi ostacolare l’insorgenza gerito e passano direttamente all’in- Preparazione: tagliate a di tumori; la vitamina B invece, lotta testino: a fine pasto invece, non fan- metà i meloni, privateli della par- in prima linea contro la depressione. no altro che prolungare la digestione te centrale con i semi e sbuccia- Inoltre, è un ottimo integratore die- totale che appare così pesante, inter- teli. Riducete la polpa a cubetti tetico perché contiene vitamine del minabile e talvolta dolorosa. regolari, trasferitela in una ter- gruppo B e licopene, è leggermente Melone e anguria ben si prestano rina e profumatela con il liquo- lassativo e amico dell’intestino, dis- come basi per macedonie e insalata re. Staccate la buccia dei limoni, seta, rinfresca e favorisce la diuresi. (a cui dare una nota croccante con il riducetela a filini corti e sottili, E ancora, stimola la produzione pistacchio) e ricette più gustose: uniteli ai meloni, mescolate, co- della melanina (contiene betacarote- prite e mettete in frigo. Per ne), è un antiossidante, contribuisce evitare di togliere anche la a mantenere pelle e capelli sani, re- parte bianca interna, di sa- gola il sistema nervoso e la pressio- pore amarognolo, utilizza- ne arteriosa e fortifica le ossa ed il te un pelapatate. Sbucciate cervello con il calcio e ferro. Evitare l’anguria, privatela dei semi anche per il melone, i suoi semi che e frullate la polpa. Distribu- hanno effetto lassativo. ite il frullato di anguria in Melone e anguria a confronto: 4 coppe ben raffreddate in quindi, entrambi sono ipocalorici, freezer per qualche minu- dissetanti e freschi; l’anguria è meno to, unite i cubetti di melone zuccherina, contiene più acqua ed è con il loro succo di macera- particolarmente diuretica; il melone zione, decorate ogni coppa però, contiene maggiori vitamine A, con le foglie di menta puli- B e C ed ha più proprietà lassative te, mescolate molto delica- o stimolanti gli intestini pigri. Sono tamente e servite. ● perfetti per chi deve seguire una die-

Panorama 57 Passatempi

ORIZZONTALI: 1. Vi sorge un castello reale nei pressi di Torino – 9. Manovra l’imbarcazione a vela nelle regate – 15. Il mobiletto con la sveglia – 16. Possono essere prefe- renziali – 17. Il nome di Kachaturian – 18. Ripostigli sotto il tetto – 20. Fu regina di Svezia – 22. Ricoperto di peli come le pecore – 24. La lin- gua dei boeri – 26. Salsa piccante a base di peperoncino – 27. Accordo per lo più segreto – 28. Un cappio… all’inglese – 30. Malattia contagio- sa del cuoio capelluto – 32. Se son matte sono fischioni – 34. Articolo maschile – 35. Parte estrema dello schieramento – 37. L’albero delle renette – 39. Quello dei due mondi è Garibaldi – 40. Fa seguito al bis – 41. Il mezzo all’aria – 42. Cameretta per chi naviga – 44. Recipienti per spedizioni – 46. Bocconcino tradi- tore – 48. Organizzazione dell’ONU – 59. Il mal sottile – 61. Lavorano crasso – 25. Scorre nel Trentino-Alto per l’educazione, la scienza e la cul- al distributore di carburante – 63. Il Adige – 27. Trasparenti come il ve- tura – 50. Ristagno negli affari – 52. territorio… di Sandokan – 64. Prov- tro – 29. Le… colleghe del Pipelet di In testa alla classifica – 54. Il Buster vedere al sostentamento. Eugène Sue – 31. Poco chiari, foschi che non rideva mai – 55. Un passa- VERTICALI: l. Tirar… pedate – – 33. Si formano con molta gente pi- to… trapassato – 56. Depone… per 2. Il rotolo sacro del rabbino – 3. Noi giante – 36. Prive di asperità – 38. i capi – 58. La regista Wertmüller nel complesso – 4. Impugnature per Obiettiva e corretta – 40. Le donne di cassetti – 5. Il bidello meno bello – Chieti – 42. Il tettuccio apribile della 6. L’inseparabile amico di Eurialo – spider – 43. Si tracciano in prima ele- Soluzione del numero precedente 7. La matrigna di Elle – 8. L’altopia- mentare – 45. Fu direttore della Pra- no conteso tra Siria e Israele – 9. La vda – 47. Sigaretta americana – 49. fine del discorso – 10. Isola vulcani- Vecchio quartiere delle città arabe – ca tra Giava e Sumatra – 11. Si gri- 51. Localizza oggetti sommersi – 53. da per sollevare assieme cose pesanti Il cantante Redding – 54. La contea – 12. Ha la funzione di… un pappa- con Maidstone – 55. Gli zingari at- gallo – 13. Unisce più pezzi insieme tuali – 57. Dieci inglesi – 60. Le han- – 14. Lo Stewart cantante – 16. Patria no zia e cugina – 62. I confini dello di Aristippo e Callimaco – 19. Picco- Zimbabwe. la ulcera della bocca – 21. Formano l’arcipelago – 23. Parte dell’intestino Pinocchio L’arma segreta contro le zanzare? Le sorelle «ogm» embra la trama di un film di guer- dalla ma- Sra americano. Tipo, creato in la- lattia. boratorio un super soldato killer Quindi è che spazzerà l’umanità intera. Ecco, incapace d i l’unica differenza è che qui si parla trasmetterla. Nel di zanzare. In particolare di una su- far questo però sciarle per zanzara che farebbe piazza pulita i ricercatori han- in luo- di... una sua simile, quella portatrice no scoperto di aver creato una ghi dove si tro- vano di una terribile malattia, la malaria. zanzara di una specie dominante che gli insetti portato- ri della ma- Frutto di vent’anni di sperimenta- avrebbe il sopravvento sulla zanzara lattia che, in breve tempo, verrebbero zione degli scienziati dell’Università comune. sopraffatti. La zanzara modificata da- della California, la zanzara “ogm” è Secondo gli scienziati quindi ba- gli scienziati è Anopheles stephensi, la stata modificata geneticamente gra- sterebbe produrre delle colonie di zan- più pericolosa e portatrice del ceppo zie ad un gene che l’ha resa immune zare geneticamente modificate e rila- più mortale della malattia.●

58 Panorama 45.esima edizione della Grisia a più popolare Galleria all’aperto Ldi Rovigno, la Grisia, quest’an- no ha compiuto 45 anni e vi hanno partecipato 250 artisti tra i quali 63 accademici e 12 studenti di pittura. La manifestazione, nata nel 1997 sulla scalinata della popolare via ro- vignese, è cresciuta nel tempo tanto da inondare di quadri, ma anche di pubblico, tutta la città. Un’apposita giuria, formata per la prima volta da tre giovani esperte di storia dell’ar- te, ha assegnato il primo premio a Bojan Šumonja, talentuoso pitto- re accademico di Pola con una lau- rea dell’Accademia delle belle arti di Venezia. La sua è una tecnica che permette di inserire nello stesso qua- dro più immagini che si alternano in base al punto di vista dell’osservato- re. Il primo dei due quadri premiati del giovane polese alterna immagi- ni di politici croati mentre il secondo unisce dettagli punk alla figura del Papa. (Foto di Sandro Petruz)

Panorama 59 60 Panorama