COPIA

COMUNE DI ALLEGHE

CONSIGLIO COMUNALE

Verbale di deliberazione n. 17

Adunanza di Prima convocazione sessione ordinaria - Seduta pubblica

OGGETTO: APROVAZIONE DEL PAES – PIANO DI AZIONE PER L'ENERGIA SOSTENIBILE D'AREA - "ALTO AGORDINO", CON I COMUNI DI , LIVINALLONGO DEL COL DI LANA, E

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L’anno duemilasedici addì otto del mese di Giugno alle ore 18:00 nella sala delle adunanze, previa convocazione con avvisi scritti nei termini di legge, si è riunito il Consiglio Comunale. Eseguito l’appello risultano:

NOMINATIVO P A NOMINATIVO P A DE BIASIO SIRO X GAIARDI GIAN LUCA X DELL'OLIVO FRANCESCO X BELLENZIER SABRINA X FASSA MARCO X DE BERNARDIN GIOVANNI PAOLO X BELLENZIER GUERRINO X RUDATIS ALESSANDRO X DA TOS VALERIO X BALDISSERA PAOLA X DE TONI FRANCESCO X

Il Segretario Comunale Michela Scanferla assiste alla seduta. Il Sindaco Siro De Biasio , assume la presidenza e riconosciuta legale l’adunanza, dichiara aperta la seduta.

Viene adottata la deliberazione di seguito riportata

Il presente verbale viene letto, approvato e sottoscritto

Il Sindaco Il Segretario Comunale F.to Siro De Biasio F.to Michela Scanferla

Corso Italia 36 - 32022 ALLEGHE (BL) – P.Iva e C.F. 00145920252 Sito internet: http://www.comune.alleghe.bl.it - PEC : [email protected] – Email : [email protected] Il Sindaco ricorda che con precedente deliberazione si è stabilito di aderire al Patto dei Sindaci, proposto dall’Unione Europea per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Da quindi sommaria lettura della proposta di deliberazione e spiega brevemente i contenuti del Piano in approvazione, che contiene molti dati sulla situazione del Comune, raccolti anche con il coinvolgimento dei cittadini. Il Piano inoltre prevede che si realizzino delle campagne informative per la sensibilizzazione della popolazione, anche con riferimento alla possibilità di accedere ad eventuali fonti di finanziamento, e che si introducano nel regolamento edilizio norme per il risparmio energetico.

Non essendoci interventi si passa alla votazione, a seguito della quale

IL CONSIGLIO COMUNALE

Premesso che: • l’Unione Europea ha individuato nelle città il contesto in cui è maggiormente utile agire per realizzare una riduzione delle emissioni e una diversificazione dei consumi energetici. Le città rappresentano, inoltre, il luogo ideale per stimolare gli abitanti ad un cambiamento delle abitudini quotidiane in materia ambientale ed energetica, al fine di migliorare la qualità della vita e del contesto urbano; • il 29 Gennaio 2008, nell’ambito della seconda edizione della Settimana europea dell’energia sostenibile (EUSEW 2008), la Commissione Europea ha lanciato il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), un’iniziativa per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Questa iniziativa, su base volontaria, impegna le città europee a predisporre un Piano di Azione con l’obiettivo di ridurre le proprie emissioni di gas serra di almeno il 20% entro il 2020, attraverso politiche e misure locali che aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, che migliorino l’efficienza energetica e attuino programmi ad hoc sul risparmio energetico e l’uso razionale dell’energia; • la Regione , con delibera n.1594 del 31 luglio 2012, ha deciso di aderire a tale progetto essendo individuata dalla Commissione Europea come “struttura di supporto“ per i comuni del Veneto, intendendo perseguire l'obiettivo di azioni sovra comunali, unificando i singoli strumenti programmati in un PAES d'area più vasta; • la Provincia di , con delibera di Giunta n.92 del 5 agosto 2014, ha deciso di aderire al progetto individuato dalla Commissione Europea come “Coordinatore del Patto“ per i comuni del bellunese, intendendo perseguire l'obiettivo di coinvolgere e supportare i Comuni verso la sostenibilità energetica, stimolando l'adesione al Patto dei Sindaci e la formazione di PAES anche d'area vasta; • il Comune di Alleghe condivide l’idea che i governi locali, quali amministrazioni più vicine ai cittadini, debbano coordinare azioni nonché mostrare esempi concreti finalizzati alla riduzione delle emissioni di CO2 nelle rispettive città, attraverso l’attuazione di un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, cosiddetto PAES. A tal fine l’Amministrazione Comunale, con i comuni di Colle Santa Lucia, Livinallongo del Col di Lana, Rocca Pietore e Selva di Cadore, con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 40 del 25/9/2014 ha deciso di aderire al “Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors)”, con impegno a: ➢ raggiungere gli obiettivi fissati dall’UE per il 2020, riducendo le emissioni di CO2 nel territorio comunale di almeno il 20% entro il 2020; ➢ redigere un Piano di Azione partecipato che includa un inventario base delle emissioni e indicazioni su come gli obiettivi verranno raggiunti; ➢ predisporre un rapporto, a cadenza biennale, sullo stato di attuazione del Patto dei Sindaci e relativo Piano di Azione ai fini di una valutazione, monitoraggio e verifica;

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Considerato che la predisposizione del PAES è stata affidata alla società AzzeroCO2 S.r.l., con sede a Roma, via Genova 23 con determinazione n. 93 del 11/6/2015;

Visto il PAES redatto dalla sopracitata società AzzeroCO2, così come allegato al presente provvedimento e ritenuto di provvedere alla sua approvazione;

Visto il Decreto Legislativo n° 267/2000;

Acquisito il parere del responsabile del servizio tecnico in ordine alla regolarità tecnica del presente provvedimento, ai sensi dell'art. 49 del D.Lgs. n. 267/2000;

Con votazione, effettuata a scrutinio palese per alzata di mano, con il seguente esito:

Presenti 7 Votanti 7 Astenuti 0 Favorevoli UNANIMI Contrari 0

DELIBERA

1. Di approvare il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile redatto dalla società AzzeroCO2, così come allegato al presente provvedimento a farne parte integrante e sostanziale;

2. Di dare mandato alla società AzzeroCO2 di trasmettere il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) alla Commissione Europea;

3. Di procedere alla pubblicazione sul sito istituzionale dei documenti del Piano affinché i soggetti interessati e la cittadinanza possano prenderne atto e contribuire a raggiungere gli obiettivi stabiliti del Piano stesso, in concerto con l’Amministrazione Comunale attraverso percorsi partecipativi;

4. Di dare atto che il presente provvedimento non comporta né l’assunzione di impegni di spesa né riduzione di entrate, demandati alla successiva fase di attuazione del Piano, che comporterà specifici atti d’impegno di spesa per il finanziamento delle azioni;

Con successiva separata votazione, effettuata a scrutinio palese, con il seguente esito:

Presenti 7 Votanti 7 Astenuti 0 Favorevoli UNANIMI Contrari 0

IL CONSIGLIO COMUNALE delibera di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D. Lgs. 267/2000.

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OGGETTO: APROVAZIONE DEL PAES – PIANO DI AZIONE PER L'ENERGIA SOSTENIBILE D'AREA - "ALTO AGORDINO", CON I COMUNI DI COLLE SANTA LUCIA, LIVINALLONGO DEL COL DI LANA, ROCCA PIETORE E SELVA DI CADORE

PARERE RESO DAL RESPONSABILE DEL SERVIZIO AI SENSI DELL’ART. 49 DEL D.LGS 267/2000

In merito alla proposta di delibera di cui all’oggetto sopra indicato, in base all’art. 49 comma 1, D.Lgs. n. 267/2000, esprimo parere favorevole , in quanto la proposta che precede è conforme alle norme legislative e tecniche che regolamentano la materia.

NOTE:

Alleghe, li 01/06/2016

IL RESPONSABILE

Martino Fontanive

______Corso Italia, 36, 32022 ALLEGHE (BL) – P.Iva e C.F. 00145920252 Sito internet: http://www.comune.alleghe.bl.it – PEC : [email protected] – Email : [email protected] COMUNE DI ALLEGHE

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 17 DEL 08/06/2016

OGGETTO: APROVAZIONE DEL PAES – PIANO DI AZIONE PER L'ENERGIA SOSTENIBILE D'AREA - "ALTO AGORDINO", CON I COMUNI DI COLLE SANTA LUCIA, LIVINALLONGO DEL COL DI LANA, ROCCA PIETORE E SELVA DI CADORE

ATTESTAZIONE DI INIZIO PUBBLICAZIONE (art. 124, comma 1, del D.lgs. 18.8.2000 n. 267)

Si attesta che in data 10/06/2016 la Deliberazione in oggetto è stata pubblicata all’Albo Pretorio on-line, ove rimarrà per 15 giorni consecutivi, ai sensi e per gli effetti dell’art.124, comma 1, del D. Lgs. 18.08.2000, n° 267.

Alleghe, li 10/06/2016

Il Segretario Comunale Michela Scanferla

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Progetto realizzato con il finanziamento della Regione Veneto nell’ambito del “Bando per la concessione dei contributi regionali ai Comuni, finalizzati alla redazione dei Piani d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) e all'elaborazione di progetti preliminari di lavori pubblici attuativi dei predetti PAES”

Comune capofila Selva di Cadore

Comuni dell’aggregazione Alleghe, Colle Santa Lucia, Livinallongo del Col di Lana, Rocca Pietore

Organo di approvazione Consiglio comunale di Selva di Cadore Consiglio comunale di Alleghe Consiglio comunale di Colle Santa Lucia Consiglio comunale di Livinallongo del Col di Lana Consiglio comunale di Rocca Pietore

Documento ed attività a cura di AzzeroCO2 S.r.l. Dott. Alessandro Vezzil Ing. Rocco Antonio Iannotti Dott. Nicola Merciari Dott. ssa Lisa Suanno Francesca Dari Angelisa Tormena Davide Sabbadin

INDICE IL PATTO DEI SINDACI ______1 IL BANDO DELLA REGIONE VENETO ______3 SINTESI DEI RISULTATI ______4 INQUADRAMENTO NORMATIVO ______6 CONTESTO INTERNAZIONALE ______6 CONTESTO EUROPEO ______7 CONTESTO NAZIONALE ______8 CONTESTO REGIONALE ______12 ATTIVAZIONE E COINVOLGIMENTO ______19 CREAZIONE E FORMAZIONE DELL’ENERGY TEAM ______19 TAVOLI TECNICI ______20 SEZIONE A. INQUADRAMENTO GENERALE ______21 UNIONE DEI COMUNI ______21 SELVA DI CADORE ______23 COLLE SANTA LUCIA ______26 ROCCA PIETORE ______29 LIVINALLONGO DEL COL DI LANA ______31 ALLEGHE ______33 ANDAMENTO DEMOGRAFICO ______35 POTENZIALITÀ FER ______36 ANALISI DELLE BIOMASSE ______36 VENTOSITÀ ______38 STATO IMPIANTI FER COMUNALI ______39 IDROELETTRICO______39 SOLARE TERMICO ______40 FOTOVOLTAICO ______41 ATTIVITÀ ECONOMICHE E FLUSSI TURISTICI ______43 IL SISTEMA DELLA MOBILITÀ ______51 SEZIONE B. INVENTARIO DELLE EMISSIONI ______56 METODOLOGIA DI CALCOLO GENERALE ______56 PRODUZIONE LOCALE DI ELETTRICITÀ ______59 STRUMENTI UTILIZZATI PER L’INDAGINE ______60 IBE AL 2008 ______62 PUBBLICO ______62 CIVILE RESIDENZIALE ______66 CIVILE TERZIARIO ______72 TRASPORTI ______74 FORMAT DI RIEPILOGO ______81 SEZIONE C. STRATEGIA AL 2020 E AZIONI DI RIDUZIONE ______83 PROCESSO DI PIANIFICAZIONE ______83 MISURE DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI ______85 SETTORE PUBBLICO ______85 SETTORE CIVILE RESIDENZIALE ______99 SETTORE CIVILE TERZIARIO ______103 SETTORE MOBILITÀ PUBBLICA ______107 SETTORE MOBILITÀ PRIVATA ______109 PRODUZIONE LOCALE DI ELETTRICITÀ ______114 RIEPILOGO AZIONI DI RIDUZIONE ______121

FIGURA 1 - CERIMONIA DEL PATTO DEI SINDACI 2011 ______2

FIGURA 2 - LIMITI AMMINISTRATIVI DEI COMUNI DELL’AGGREGAZIONE (ELABORAZIONI AZZEROCO2 SU CARTOGRAFIA ISTAT). ______21 FIGURA 3 - INQUADRAMENTO E LIMITI AMMINISTRATIVI DI SELVA DI CADORE (ELABORAZIONI

AZZEROCO2 SU CARTOGRAFIA ISTAT E WWW.COMUNI-ITALIANI.IT ). ______23 FIGURA 4 - PANORAMA DI SELVA DI CADORE (FONTE: WWW.COMUNE.SELVADICADORE.BL.IT ). _____ 24 FIGURA 5 - INQUADRAMENTO E LIMITI AMMINISTRATIVI DI COLLE SANTA LUCIA (ELABORAZIONI

AZZEROCO2 SU CARTOGRAFIA ISTAT E WWW.COMUNI-ITALIANI.IT ). ______26 FIGURA 6 - VISTA DI COLLE SANTA LUCIA (FONTE: WWW.COMUNE.COLLESANTALUCIA.BL.IT ). ______27 FIGURA 7 - INGESSO MINIERA DEL FURSIL (FONTE: WWW.COMUNE.COLLESANTALUCIA.BL.IT) ______28

FIGURA 8 - INQUADRAMENTO E LIMITI AMMINISTRATIVI DI ROCCA PIETORE (ELABORAZIONI AZZEROCO2 SU CARTOGRAFIA ISTAT E WWW.COMUNI-ITALIANI.IT ). ______29 FIGURA 9 - (FONTE: WWW.COMUNE.ROCCAPIETORE.BL.IT ). ______30 FIGURA 10 - INQUADRAMENTO E LIMITI AMMINISTRATIVI DI LIVINALLONGO DEL COL DI LANA

(ELABORAZIONI AZZEROCO2 SU CARTOGRAFIA ISTAT E WWW.COMUNI-ITALIANI.IT ). ______31 FIGURA 11 - PARTICOLARE DELL’ABITATO DI PIEVE DI LIVINALLONGO (FONTE: WWW.COMUNE.LIVINALLONGO.BL.IT) ______32

FIGURA 12 - INQUADRAMENTO E LIMITI AMMINISTRATIVI DI ALLEGHE (ELABORAZIONI AZZEROCO2 SU CARTOGRAFIA ISTAT E WWW.COMUNI-ITALIANI.IT ). ______33 FIGURA 13 - PAESAGGIO ESTIVO DI ALLEGHE (FONTE: WWW.COMUNE.ALLEGHE.BL.IT ). ______34 FIGURA 14 - MAPPA DEL VENTO DEL COMUNE DI AREZZO A 25 M DI ALTEZZA (FONTE: ATLANTE EOLICO RSE). ______38 FIGURA 15 - IMPIANTI IDROELETTRICI BIM E ACSM PRIMIERO ENERGIA NELLA PROVINCIA DI BELLUNO AL 2008 (“LA SITUAZIONE ENERGETICA IN PROVINCIA DI BELLUNO”- ARPAV VENETO). ______39 FIGURA 16 - NUMERO IMPIANTI SOLARI TERMICI AL 2007. (“LA SITUAZIONE ENERGETICA IN PROVINCIA DI BELLUNO”- ARPAV VENETO). ______40 FIGURA 17 - IMPIANTI FOTOVOLTAICI NEI COMUNI DELL’AGGREGAZIONE PER NUMEROSITÀ. ______42 FIGURA 18 - IMPIANTI FOTOVOLTAICI NEI COMUNI DELL’AGGREGAZIONE PER POTENZA INSTALLATA. 42 FIGURA 19 - VIABILITÀ NEI COMUNI DELL’ALTO AGORDINO (FONTE: P.A.T.I. DOLOMITI ALTO AGORDINO). ______51 FIGURA 20 - DIAGRAMMA DECISIONALE PER INCLUDERE LA PRODUZIONE LOCALE DI ELETTRICITÀ (FONTE: LINEE GUIDA JRC) ______59

GRAFICO 1 – DISTRIBUZIONE PER SETTORE DEI CONSUMI DELL’AGGREGAZIONE DI COMUNI AL 2008. _ 4 GRAFICO 2 - DISTRIBUZIONE PER VETTORE DEI CONSUMI DELL’AGGREGAZIONE DI COMUNI AL 2008. _ 4 GRAFICO 3 – DISTRIBUZIONE PER SETTORE DELLE EMISSIONI DELL’AGGREGAZIONE DI COMUNI AL 2008. ______5 GRAFICO 4 - DISTRIBUZIONE PER VETTORE DELLE EMISSIONI DELL’AGGREGAZIONE DI COMUNI AL 2008. ______5 GRAFICO 5. STIMA DEL CONTRIBUTO DELLE PRINCIPALI MISURE DI EFFICIENZA AL RAGGIUNGIMENTO DEL TARGET DI ______11 GRAFICO 6 - CONSUMI FINALI LORDI PER VETTORE AL 2010. ______13 GRAFICO 7 - CONSUMI FINALI LORDI PER SETTORE AL 2010. ______13 GRAFICO 8 - EMISSIONI PER VETTORE AL 2010. ______14 GRAFICO 9 - OBIETTIVO BURDEN SHARING SECONDO I DIVERSI SCENARI DI SVILUPPO. (FONTE: PIANO ENERGETICO REGIONE VENETO). ______16 GRAFICO 10 - UTILIZZAZIONE SUPERFICI AGRICOLE SELVA DI CADORE.(FONTE: CENSIMENTO AGRICOLTURA 2010). ______23 GRAFICO 11 - UTILIZZAZIONE SUPERFICI AGRICOLE COLLE SANTA LUCIA (FONTE: CENSIMENTO AGRICOLTURA 2010). ______26 GRAFICO 12 - UTILIZZAZIONE SUPERFICI AGRICOLE ROCCA PIETORE (FONTE: CENSIMENTO AGRICOLTURA 2010). ______29 GRAFICO 13 - UTILIZZAZIONE SUPERFICI AGRICOLE LIVINALLONGO DEL COL DI LANA (FONTE: CENSIMENTO AGRICOLTURA 2010). ______31 GRAFICO 14 - UTILIZZAZIONE SUPERFICI AGRICOLE ALLEGHE (FONTE: CENSIMENTO AGRICOLTURA 2010). ______33 GRAFICO 15 - ANDAMENTO DEMOGRAFICO 1871-2008 (FONTE: ISTAT) ______35 GRAFICO 16 - ANDAMENTO DEMOGRAFICO 2008-2014 (FONTE: ISTAT). ______35 GRAFICO 17 - DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEGLI SCARTI AGRICOLI (FONTE A.I.D.A) ______37 GRAFICO 18 - DISTRIBUZIONE DELLE BIOMASSA DA LEGNO-FORESTE. (FONTE A.I.D.A) ______37 GRAFICO 19 - PERCENTUALE DI COLTURE ENERGETICHE. (FONTE A.I.D.A). ______37 GRAFICO 20 - CONFRONTO DEI KWP/ABITANTE INSTALLATI NEI COMUNI DELL’AGGREGAZIONE, NELLA PROVINCIA DI BELLUNO E NELLA REGIONE VENETO. (ELABORAZIONI SU DATI ALTASOLE-GSE). __ 41 GRAFICO 21 - UNITÀ LOCALI SELVA DI CADORE 2001-2011 ______43 GRAFICO 22 - ADDETTI ALLE UNITÀ LOCALI SELVA DI CADORE 2001-2011 ______44 GRAFICO 23 - UNITÀ LOCALI COLLE SANTA LUCIA 2001-2011 ______44 GRAFICO 24 - ADDETTI ALLE UNITÀ LOCALI COLLE SANTA LUCIA 2001-2011 ______45 GRAFICO 25 - UNITÀ LOCALI ROCCA PIETORE 2001-2011 ______45 GRAFICO 26 - ADDETTI ALLE UNITÀ LOCALI ROCCA PIETORE 2001-2011 ______46 GRAFICO 27 - UNITÀ LOCALI LIVINALLONGO DEL COL DI LANA 2001-2011 ______46 GRAFICO 28 - ADDETTI ALLE UNITÀ LOCALI LIVINALLONGO DEL COL DI LANA 2001-2011 ______47 GRAFICO 29 - UNITÀ LOCALI ALLEGHE 2001-2011 ______47 GRAFICO 30- ADDETTI ALLE UNITÀ LOCALI ALLEGHE 2001-2011 ______48 GRAFICO 31 - ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE 2003-2014 SELVA DI CADORE. ______49 GRAFICO 32 - ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE 2003-2014 COLLE SANTA LUCIA. ______49 GRAFICO 33 - ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE 2003-2014 ROCCA PIETORE. ______50 GRAFICO 34 - ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE 2003-2014 LIVINALLONGO DEL COL DI LANA. ______50 GRAFICO 35 - ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE 2003-2014 ALLEGHE. ______50 GRAFICO 36 - PARCO VEICOLARE 2008-2014 (FONTE: ACI). ______52 GRAFICO 37 - AUTOVETTURE PER CATEGORIA EMISSIVA SELVA DI CADORE 2008-2014 (FONTE: ACI). _ 53 GRAFICO 38- AUTOVETTURE PER CATEGORIA EMISSIVA COLLE SANTA LUCIA 2008-2014 (FONTE: ACI). 53 GRAFICO 39 - AUTOVETTURE PER CATEGORIA EMISSIVA ROCCA PIETORE 2008-2014 (FONTE: ACI). ___ 53 GRAFICO 40 - AUTOVETTURE PER CATEGORIA EMISSIVA LIVINALLONGO DEL COL DI LANA 2008-2014 (FONTE: ACI). ______54 GRAFICO 41 - AUTOVETTURE PER CATEGORIA EMISSIVA ALLEGHE 2008-2014 (FONTE: ACI). ______54 GRAFICO 42 - DISTRIBUZIONE TIPOLOGIA LAMPADE SELVA DI CADORE. ______63 GRAFICO 43 - DISTRIBUZIONE TIPOLOGIA LAMPADE LIVINALLONGO DEL COL DI LANA. ______63 GRAFICO 44 - DISTRIBUZIONE TIPOLOGIA LAMPADE COLLE SANTA LUCIA. ______63 GRAFICO 45 - DISTRIBUZIONE TIPOLOGIA LAMPADE ROCCA PIETORE. ______64 GRAFICO 46 - DISTRIBUZIONE TIPOLOGIA LAMPADE ALLEGHE. ______64 GRAFICO 47 - DISTRIBUZIONE PER VETTORE ENERGETICO DEI CONSUMI DEL SETTORE PUBBLICO. ___ 65 GRAFICO 48 - DISTRIBUZIONE PER VETTORE ENERGETICO DELLE EMISSIONI DEL SETTORE PUBBLICO. _ 65 GRAFICO 49 - EDIFICI RESIDENZIALI PER EPOCA COSTRUTTIVA (FONTE: CENSIMENTO POPOLAZIONE ISTAT 2011) ______66 GRAFICO 50 - EDIFICI RESIDENZIALI PE NUMERO DI PIANI FUORI TERRA (FONTE: CENSIMENTO POPOLAZIONE ISTAT 2011) ______67 GRAFICO 51 - EDIFICI RESIDENZIALI PE TIPOLOGIA COSTRUTTIVA (FONTE: CENSIMENTO POPOLAZIONE ISTAT 2011) ______67 GRAFICO 52 - EDIFICI RESIDENZIALI PE TIPOLOGIA COSTRUTTIVA (FONTE: CENSIMENTO POPOLAZIONE ISTAT 2011). ______68 GRAFICO 53 – ABITAZIONI TOTALI E OCCUPATE DA RESIDENTI NEI COMUNI DELL’AGGREGAZIONE. (CENSIMENTO POPOLAZIONE ISTAT 2011) ______69 GRAFICO 54 – CONSUMI TOTALI DEL SETTORE RESIDENZIALE PER VETTORE ENERGETICO. ______70 GRAFICO 55 - EMISSIONI TOTALI DEL SETTORE RESIDENZIALE PER VETTORE ENERGETICO. ______70 GRAFICO 56 – CONSUMI DEL SETTORE RESIDENZIALE PER COMUNE E VETTORE ENERGETICO. ______71 GRAFICO 57 – EMISSIONI TOTALI DEL SETTORE RESIDENZIALE PER VETTORE ENERGETICO. ______71 GRAFICO 58 - CONSUMI TOTALI DEL SETTORE TERZIARIO PER VETTORE ENERGETICO. ______72 GRAFICO 59 - EMISSIONI TOTALI DEL SETTORE TERZIARIO PER VETTORE ENERGETICO. ______72 GRAFICO 60 - CONSUMI TOTALI DEL SETTORE TERZIARIO PER VETTORE ENERGETICO. ______73 GRAFICO 61 - EMISSIONI TOTALI DEL SETTORE TERZIARIO PER VETTORE ENERGETICO. ______73 GRAFICO 62 - CONSUMI TOTALI DEL SETTORE MOBILITÀ PRIVATA PER VETTORE ENERGETICO. ______75 GRAFICO 63 - EMISSIONI TOTALI DEL SETTORE MOBILITÀ PRIVATA PER VETTORE ENERGETICO. ______75 GRAFICO 64 – CONSUMI TOTALI DEL SETTORE MOBILITÀ PRIVATA PER VETTORE ENERGETICO. ______76 GRAFICO 65 - EMISSIONI TOTALI DEL SETTORE MOBILITÀ PRIVATA PER VETTORE ENERGETICO. ______76 GRAFICO 66 – CONSUMI DELLA FLOTTA MUNICIPALE PER COMUNE. ______79 GRAFICO 67 – DISTRIBUZIONE PER COMBUSTIBILE DEI CONSUMI DELLA FLOTTA COMUNALE. ______79 GRAFICO 68 – EMISSIONI DELLA FLOTTA MUNICIPALE PER COMUNE. ______80 GRAFICO 69- DISTRIBUZIONE PER COMBUSTIBILE DELLE EMISSIONI DELLA FLOTTA MUNICIPALE. ____ 80 GRAFICO 70 - OBIETTIVO MINIMI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DEL 20% AL 2020. ______83 GRAFICO 71 - DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI AL 2020 PER SETTORE DI INTERESSE. ______84

TABELLA 1 - RISPARMI ANNUALI CONSEGUITI NEL PERIODO 2011-2012 E ATTESI AL 2020 SECONDO LA SEN (ENERGIA FINALE MTEP/A) ______9 TABELLA 2 - RISPARMI ATTESI IN ENERGIA FINALE AL 2020 PER SETTORE IN MTEP/A (FONTE: PAEE 2014). ______10 TABELLA 3 - CONSUMI FINALI LORDI PER VETTORE IN KTEP (FONTE: PIANO ENERGETICO REGIONE VENETO). ______12 TABELLA 4 - CONSUMI FINALI LORDI PER SETTORE IN KTEP (FONTE: PIANO ENERGETICO REGIONE VENETO). ______13

TABELLA 5 - EMISSIONI PER VETTORE IN KT CO2E/ANNO (FONTE: PIANO ENERGETICO REGIONE VENETO). ______14 TABELLA 6 - PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA IN VENETO. ______14 TABELLA 7 - INCREMENTO DI ENERGIA PRODOTTA DA FER NECESSARIO PER CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI IMPOSTI DAL BURDEN SHARING IN RIFERIMENTO ALLO SCENARIO TENDENZIALE E ALLO SCENARIO DI EFFICIENZA ENERGETICA (FONTE: PIANO ENERGETICO REGIONE VENETO). ______15 TABELLA 8 - POTENZIALE DI RISPARMIO (KTEP) NELLO SCENARIO MINIMO, INTERMEDIO E MASSIMO (FONTE: PIANO ENERGETICO REGIONE VENETO). ______16 TABELLA 9 - POTENZIALE DI PRODUZIONE DA FER NELLO SCENARIO MINIMO, INTERMEDIO E MASSIMO (FONTE: PIANO ENERGETICO REGIONE VENETO). ______17 TABELLA 10 - NUMERO DI FAMIGLIE 2008-2014 NEI COMUNI DELL’AGGREGAZIONE (FONTE: ISTAT). _ 36 TABELLA 11 - POTENZIALE DI BIOMASSA NELLA PROVINCIA DI BELLUNO (FONTE A.I.D.A). ______37 TABELLA 12 E TABELLA 13 - QUANTITATIVI DI SCARTI AGRICOLI E LEGNO PER TIPOLOGIA (FONTE A.I.D.A). ______37 TABELLA 14 - IMPIANTI IDROELETTRICI ENEL NEI COMUNI DELL’AGGREGAZIONE AL 2008 ______39 TABELLA 15 - SUPERFICIE DI SOLARE TERMICO/1000 ABITANTI INSTALLATA NEI COMUNI DELL’ALTO AGORDINO ______40 TABELLA 16 - KWP/ABITANTE INSTALLATI NEI COMUNI DELL’ALTO AGORDINO (ELABORAZIONI SU DATI ALTASOLE-GSE) ______41 TABELLA 17 - ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE 2003-2014 SELVA DI CADORE. ______49 TABELLA 18 - ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE 2003-2014 COLLE SANTA LUCIA. ______49 TABELLA 19 - ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE 2003-2014 ROCCA PIETORE.______50 TABELLA 20 - ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE 2003-2014 LIVINALLONGO DEL COL DI LANA. ______50 TABELLA 21 - ARRIVI E PRESENZE TURISTICHE 2003-2014 ALLEGHE. ______50 TABELLA 22 - TASSO DI MOTORIZZAZIONE COMUNALI E PROVINCIALI (ELABORAZIONI SU DATI ACI). _ 52 TABELLA 23 - FATTORI DI EMISSIONE STANDARD (FONTE: LINEE GUIDA PAES). ______57 TABELLA 24 – IMPIANTI A FONTE RINNOVABILE INCLUSI NELL’IBE. ______60 TABELLA 25 - CONSISTENZA DEGLI IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE E PUNTI LUCE AD ABITANTE. ______62 TABELLA 26 - CARATTERISTICHE IMPIANTO ILLUMINAZIONE PUBBLICA SELVA DI CADORE. ______63 TABELLA 27 - CARATTERISTICHE IMPIANTO ILLUMINAZIONE PUBBLICA LIVINALLONGO DEL COL DI LANA. ______63 TABELLA 28 - CARATTERISTICHE IMPIANTO ILLUMINAZIONE PUBBLICA COLLE SANTA LUCIA. ______63 TABELLA 29 - CARATTERISTICHE IMPIANTO ILLUMINAZIONE PUBBLICA ROCCA PIETORE. ______64 TABELLA 30 - CARATTERISTICHE IMPIANTO ILLUMINAZIONE PUBBLICA ALLEGHE. ______64 TABELLA 31 - CONSUMI DEL SETTORE PUBBLICO PER COMUNE E PER VETTORE ENERGETICO. ______64 TABELLA 32 - EMISSIONI DEL SETTORE PUBBLICO PER COMUNE E PER VETTORE ENERGETICO.______65 TABELLA 33 - SUPERFICIE MEDIA ABITAZIONI RESIDENTI (FONTE: CENSIMENTO POPOLAZIONE ISTAT 2011) ______67 TABELLA 34. PARCO AUTO COMUNALE SELVA DI CADORE ______77 TABELLA 35. PARCO AUTO COMUNALE COLLE SANTA LUCIA ______77 TABELLA 36. PARCO AUTO COMUNALE ROCCA PIETORE ______77 TABELLA 37. PARCO AUTO COMUNALE LIVINALLONGO DEL COL DI LANA ______78 TABELLA 38. PARCO AUTO COMUNALE ALLEGHE ______78 TABELLA 39 – PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA ELETTRICA AL 2008. ______81 TABELLA 40 – CONSUMI ENERGETICI FINALI AL 2008 PER SETTORE E VETTORE ENERGETICO. ______81 TABELLA 41 - EMISSIONI ENERGETICI FINALI AL 2008 PER SETTORE E VETTORE ENERGETICO. ______82

PAES DELL’ALTO AGORDINO

Il Patto dei Sindaci 1 Il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) è un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea per coinvolgere attivamente le città europee in un percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. L’iniziativa è stata lanciata dalla Commissione il 29 Gennaio 2008, nell’ambito della seconda edizione della Settimana Europea dell’Energia Sostenibile (EUSEW 2008). L’aspetto più innovativo che emerge dal Patto dei Sindaci è il trasferimento di responsabilità dal governo “centrale” a quello “locale”. Le Amministrazioni Locali hanno l’opportunità di impegnarsi concretamente nella lotta al cambiamento climatico, attraverso interventi che modernizzino la gestione amministrativa e influiscano direttamente sulla qualità della vita dei cittadini. Inoltre, si evidenziano altri due aspetti importanti: l’adesione volontaria al Patto da parte dell’Amministrazione Pubblica, che assume impegni ed obiettivi non imposti dalla normativa e l’approccio quantitativo nella definizione dei tempi da rispettare e degli obiettivi da raggiungere. Firmando il Protocollo di adesione al Patto, i Sindaci delle Amministrazioni Locali si impegnano ad attuare un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile - PAES, che dovrà indicare le azioni che verranno intraprese, sia dal settore pubblico che da quello privato, per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 20% rispetto ad un anno di riferimento, individuando come orizzonte temporale il 2020. Il PAES rappresenta, pertanto, lo strumento programmatico che indica la strategia operativa di lungo termine (almeno al 2020), le misure di contenimento e, quindi, le attività da intraprendere per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità energetica per cui si è impegnata l’Amministrazione Locale. Il Piano è costituito da un Inventario di Base delle Emissioni (IBE), che quantifica le emissioni di

CO2 (o CO2 equivalente) emesse in seguito al consumo di energia nel territorio dell’Ente Locale nell’anno scelto come anno di riferimento. L’analisi dell’inventario permette di identificare i settori di azione prioritari e le opportunità per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione della CO2 fissati. Inoltre, consente di programmare un insieme di azioni in termini di risparmio energetico, riduzione delle emissioni, tempistiche e assegnazione delle responsabilità. In particolare il PAES definisce:  azioni a breve termine, che costituiscono la prima fase di attuazione della strategia operativa. Esse sono realizzate generalmente sul patrimonio comunale;  azioni a medio-lungo termine per il raggiungimento degli obiettivi delle politiche energetiche.

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Ogni due anni dalla consegna del PAES, inoltre, i firmatari del Patto sono tenuti a presentare un rapporto per scopi di valutazione, monitoraggio e verifica di raggiungimento degli 2 obiettivi stabiliti.

Figura 1 - Cerimonia del Patto dei Sindaci 2011 L'inventario delle emissioni ed il suo costante monitoraggio viene effettuato seguendo le linee guida standardizzate e stabilite dalla stessa Commissione Europea attraverso le indicazioni del Joint Research Centre (JRC), centro di ricerca che ha il compito di fornire alla Commissione un sostegno scientifico e tecnologico in tema di progettazione, sviluppo, attuazione e controllo delle politiche dell'Unione Europea. La supervisione del JRC permette pertanto sia una omogeneità di giudizio su scala europea (aspetto di cui spesso in passato si è accusata la carenza), sia un costante riferimento scientifico a cui poter raffrontare il livello di applicazione del PAES. Il 15 ottobre 2015 è stato presentato dalla Commissione Europea il nuovo Patto dei Sindaci, che integra i principi e gli obiettivi del Patto dei Sindaci e del Mayors Adapt, iniziativa mirata alla pianificazione di interventi mitigazione ed adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici in atto. I firmatari del nuovo Patto dei Sindaci si impegnano a raggiungere antro il 2030 l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 40% e ad adottare un approccio integrato con l’inserimento di azioni di mitigazione ed adattamento nel piano d’azione (il PAESC – Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima). L’aggregazione di Comuni dell’Alto Agordino formata da Selva di Cadore (Capofila), Alleghe, Livinallongo del Col di Lana, Colle Santa Lucia e Rocca Pietore ha aderito all’iniziativa del Patto dei Sindaci il 25 settembre 2014, nella modalità “Option 2”, che prevede:  l’elaborazione di un inventario delle emissioni unico per tutti i Comuni;  la definizione di un obiettivo di riduzione minimo del 20% cumulato;  la redazione di un unico documento PAES che deve essere approvato da tutti i Comuni dell’aggregazione.

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Il Bando della Regione Veneto 3 Nel 2012, con la Deliberazione n. 1594 del 31 luglio, la Regione del Veneto ha promosso e avviato politiche specifiche di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili aderendo formalmente al Patto dei Sindaci. Con tale adesione la Regione ha assunto il ruolo di "Struttura di Supporto", al fine di offrire aiuto tecnico ai Comuni veneti che aderivano al Patto dei Sindaci e contestualmente incentivare il numero adesioni. Successivamente, con Deliberazione n. 1364 del 28 luglio 2014 pubblicata nel BUR n. 77 dell’ 08 agosto 2014, la Giunta Regionale del Veneto ha approvato il “Bando per la concessione dei contributi regionali ai Comuni, finalizzati alla redazione dei Piani d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) e all'elaborazione di progetti preliminari di lavori pubblici attuativi dei predetti PAES”. L’obiettivo della Regione era di incentivare da un lato la predisposizione dei PAES e dall’altro stimolare la realizzazione delle azioni previste nei PAES già approvati, in linea con le azioni regionali che deriveranno dal POR FESR 2014–2020, nel quale sono state previste specifiche azioni per l’attuazione delle politiche di risparmio energetico. A seguito della presentazione a sportello delle istanze di partecipazione, la Regione ha approvato due graduatorie:  GRADUATORIA A, per i beneficiari che hanno fatto istanza di finanziamento per le spese relative all’elaborazione del PAES, subordinatamente all’adesione al Patto dei Sindaci;  GRADUATORIA B, per i beneficiari che hanno fatto istanza di finanziamento per le spese relative all’elaborazione di Progetti Preliminari di Lavori Pubblici in attuazione dei PAES approvati dal Consiglio Comunale. Le risorse destinate al finanziamento delle Graduatorie A e B del Bando ammontavano a:  503.640,42 € - Graduatoria A  496.359,57 € - Graduatoria B I beneficiari del contributo regionale sono stati i Comuni veneti, sia in forma singola che eventualmente associati, secondo le forme associative previste dalla vigente legislazione statale e regionale. Il Bando prevedeva una percentuale massima di finanziamento pari al 70% del preventivo di spesa, per un importo massimo di 7.000 € per ciascun Comune. I Comuni di Selva di Cadore, Alleghe, Livinallongo del Col di Lana, Colle Santa Lucia e Rocca Pietore hanno partecipato al Bando in forma aggregata, ottenendo un contributo pari a 13.768,26 € (70% dei 19.668,94 € richiesti). A valle dell’ottenimento del contributo, il Comune di Selva di Cadore, in qualità di capofila dell’aggregazione di Comuni, ha individuato il soggetto a cui affidare la redazione del PAES mediante una procedura di cottimo fiduciario, ovvero la società AzzeroCO2 S.r.l.

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Sintesi dei risultati 4 Il consumo energetico finale nei cinque comuni dell’aggregazione dell’Alto Agordino al 2008 è pari a 162.025 MWh.

La disaggregazione per settore riportata nel Grafico 1 indica che il residenziale è il comparto più energivoro con il 42,2%. La vocazione turistica dei comuni analizzati determina un forte impatto del settore terziario, che si colloca al secondo posto con il 28,5% circa dei consumi. La presenza di flussi turistici influisce anche sul settore della mobilità privata (circa 25,5%). Molto più basso è l’impatto del pubblico che se insieme con la flotta municipale raggiunge un 3,9% circa dei consumi totali.

Grafico 1 – Distribuzione per settore dei consumi dell’aggregazione di comuni al 2008.

Grafico 2 - Distribuzione per vettore dei consumi dell’aggregazione di comuni al 2008.

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Il gasolio per riscaldamento e autotrazione è il vettore energetico più utilizzato, seguito dalla biomassa che viene utilizzata prevalentemente nel residenziale e dall’energia elettrica. 5

Al 2008 sono state emesse nei comuni dell’aggregazione 36.582 t di CO2.

La distribuzione percentuale dei combustibili vede al primo posto l’energia elettrica (37,7%), seguita dal gasolio (29,3%) e GPL (19,9%).

Grafico 3 – Distribuzione per settore delle emissioni dell’aggregazione di comuni al 2008.

Grafico 4 - Distribuzione per vettore delle emissioni dell’aggregazione di comuni al 2008.

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Inquadramento normativo 6 Contesto internazionale Nel giugno del 1992 a Rio De Janeiro si svolse la “Conferenza sull'ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite”, conosciuta come “Conferenza di Rio”, il primo summit mondiale dei capi di Stato dedicato alla tematica ambientale ed, in particolare, all’aumento delle emissioni legate alle attività antropiche. Per la prima volta fu messo in evidenza che le problematiche ambientali dovevano essere affrontate in maniera universale e che le soluzioni avrebbero dovuto coinvolgere tutti gli Stati. Nel corso della Conferenza venne ratificata la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, che obbligava i governi a perseguire un obiettivo non vincolante per ridurre le concentrazioni dei gas serra in atmosfera al fine di "prevenire interferenze antropogeniche pericolose con il sistema climatico terrestre". La Convenzione entrò in vigore nel 1995 e da quell’anno in poi le parti si sono incontrate annualmente nella "Conferenza delle Parti (COP)" per monitorare i progressi nella lotta al cambiamento climatico. Nel corso della COP-3 svoltasi a Kyoto in Giappone nel 1997, venne ratificato il “Protocollo di Kyoto”, che rappresenta senza dubbio uno dei più importanti strumenti giuridici finalizzati a combattere i cambiamenti climatici a livello internazionale. Il protocollo impegnava i Paesi industrializzati e quelli ad economia in transizione a ridurre le principali emissioni antropogeniche di gas serra del 5,2% rispetto al 1990 ed entro il 2012. La quota di riduzione fissata per l’Unione Europea, pari all’8%, è stata tradotta dal Consiglio dei Ministri Europeo in obiettivi differenziati per singoli Stati membri. Per l’Italia era stato stabilito l’obiettivo di riduzione del 6,5% rispetto al 1990. Il Protocollo di Kyoto entrò in vigore nel febbraio 2005, a seguito della “ratifica” da parte di 55 Paesi responsabili del 55% delle emissioni globali di biossido di carbonio. Nelle successive Conferenze sul clima, in particolare l’ultima svoltasi a Cancun nel dicembre 2010, venne sottolineata l’urgenza non solo di inglobare gli Stati Uniti e i Paesi emergenti in accordi vincolanti, ma anche la necessità che i Paesi già aderenti al Protocollo riducessero le emissioni dal 25% al 40% entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990, per limitare l’aumento medio della temperatura su scala planetaria entro i 2°C. A dicembre 2012, nel corso della COP-18 sui cambiamenti climatici che si è tenuta a Doha, l’Unione Europea, la Svizzera, l’Australia e la Norvegia hanno prolungato fino al 2020 gli impegni presi con la ratifica del Protocollo (il cosiddetto “Kyoto 2”), mentre Stati Uniti, Canada, Giappone, Russia, Nuova Zelanda e Paesi emergenti come Cina (il primo stato per emissioni nocive), India, Brasile, Messico e Sudafrica non hanno voluto sottoscrivere degli impegni immediati. Nel dicembre del 2015 si è svolta a Parigi la COP-21, nel corso della

AzzeroCO2 S.r.l. PAES DELL’ALTO AGORDINO quale i 195 Paesi partecipanti hanno sottoscritto un accordo vincolante che prevede: 7  il contenimento dell’aumento della temperatura globale a 1,5 °C al 2050 rispetto ai livelli pre-industriali, con una prima verifica dei risultati ottenuti nel 2023 e in seguito ogni 5 anni;  la definizione degli obiettivi e impegni nazionali al 2020 e successivamente ogni 5 anni  il sostegno da parte dei Paesi sviluppati ai Paesi in via di Sviluppo per attuare politiche finalizzate alla riduzione delle emissioni. La cerimonia ufficiale di firma sarà il 22 aprile 2016, mentre l’entrata in vigore 30 giorni da quando 55 parti responsabili di almeno il 55% delle emissioni di gas serra lo avranno ratificato. Contesto europeo L’Unione Europea ha da sempre svolto un ruolo centrale nella lotta ai cambiamenti climatici. Nel 2010 la Commissione Europea ha istituito una direzione generale specifica (DG Clima) con il ruolo di sviluppare politiche energetiche efficaci finalizzate a raggiungere e superare gli obiettivi al 2020 e oltre. Nel contesto europeo i primi passi verso una politica energetica comune sono stati mossi a partire dalla seconda metà degli anni ’90, ma è con la ratifica del Protocollo di Kyoto che la strategia europea per un’energia sostenibile ha avuto una forte accelerazione. Da quel momento, infatti, si sono succedute numerose iniziative volte a delineare in maniera sempre più dettagliata, puntuale e precisa la politica integrata in materia di energia e cambiamenti climatici, fino alla definizione del “Pacchetto Clima-Energia”, che ha introdotto sei strumenti legislativi, quali:  Direttiva Fonti Energetiche Rinnovabili (Direttiva 2009/28/CE), con cui vengono fissati gli obiettivi europei al 2020, ossia:

o riduzione delle proprie emissioni di CO2 di almeno il 20% rispetto ai valori del 1990; o aumento della quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile giungendo al 20% sul totale del consumo interno lordo dell’UE; o aumento del 20% il livello di efficienza energetica, ossia ridurre i consumi del 20% rispetto alle previsioni per il 2020 (obiettivo non vincolante);  Direttiva Emission Trading (Direttiva 2009/29/CE), che modifica la Direttiva 2003/87/CE al fine di perfezionare ed estendere il sistema comunitario per lo scambio di quote di emissione di gas ad effetto serra;  Direttiva sulla qualità dei carburanti (Direttiva 2009/30/CE), con l’obiettivo primario di ridurre le emissioni legate all’uso dei carburanti all’interno dell’Unione del 6% entro il 2020, rispetto alle emissioni al 2010;  Direttiva Carbon Capture and Storage (Direttiva 2009/31/CE) con lo scopo di definire un quadro giuridico comune a livello europeo per la sperimentazione e lo sviluppo su scala industriale di progetti di cattura, trasporto e stoccaggio di biossido di carbonio;

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 Decisione Effort Sharing (Decisione 2009/406/CE), con cui si è stabilito che la riduzione media a livello europeo delle emissioni nei settori non EU-ETS residenziale, trasporti, 8 agricoltura e rifiuti dovrà essere pari al 10% entro il 2020 rispetto al 2005, invitando gli stati membri a promuovere azioni finalizzate al raggiungimento di tale obiettivo, con la consapevolezza che non potrà essere raggiunto senza un coinvolgimento dei governi locali e regionali;

 Regolamento CO2 Auto (Regolamento 2009/443/CE), con cui viene imposto ai produttori di autoveicoli il raggiungimento di standard minimi di efficienza per le autovetture immatricolate per la prima volta nel territorio dell’Unione dal 2012, ponendo degli obiettivi al 2015 e al 2021;  Direttiva 2012/27/UE sull’Efficienza Energetica, in cui viene definito un quadro comune di misure per la promozione dell'efficienza energetica nell'Unione Europea, al fine di garantire il conseguimento dell'obiettivo relativo all'efficienza energetica del 20 % entro il 2020 e di porre le basi per ulteriori miglioramenti dell'efficienza energetica oltre tale data. Il coinvolgimento esplicito ed il rafforzamento del ruolo degli Enti Locali all’interno della strategia energetica europea erano stati definiti già nel 2006 all’interno del “Piano d'azione per l'efficienza energetica: concretizzare le potenzialità”. E’ in questo ambito che compare, tra le misure da attuare, l’istituzione di un Patto dei Sindaci come memorandum d'intesa sull'efficienza energetica per lo scambio e l'applicazione delle migliori pratiche attraverso la messa in rete delle stesse. Nel 2014 il Consiglio Europeo ha definito i nuovi obiettivi al 2030, ossia:  -40% emissioni di gas a effetto serra, con obiettivi vincolanti per gli Stati membri per i settori non-ETS;  +27% rinnovabili sui consumi finali di energia, vincolante a livello europeo, ma senza target vincolanti a livello di Stati membri;  27% efficienza energetica, non vincolante ma passibile di revisioni per un suo innalzamento al 30%. Contesto nazionale Gli obiettivi europei fissati dalla Direttiva 2009/28/CE, sono stati ripartiti tra i Paesi Membri in modo equo e tale da garantire la comparabilità degli sforzi, fissando obiettivi nazionali che per l’Italia sono:

 13% di riduzione di CO2, rispetto al 2005;  17% di energie rinnovabili, di cui almeno il 10% nei trasporti, rispetto al 2005;  20% di risparmio energetico, rispetto al 2005 (obiettivo non vincolante). Il 15 marzo 2012 è stato approvato il Decreto “Definizione e qualificazione degli obiettivi regionali in materia di fonti rinnovabili e definizione della modalità di gestione dei casi di mancato raggiungimento degli obiettivi da parte delle Regioni e delle Province Autonome (c.d. Burden Sharing)” con il quale sono stati definiti e quantificati gli obiettivi intermedi e finali che ciascuna Regione e Provincia Autonoma dovrà conseguire ai fini del raggiungimento degli obiettivi

AzzeroCO2 S.r.l. PAES DELL’ALTO AGORDINO nazionali fino al 2020, in materia di quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e di quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti. Nel 9 Decreto si sottolinea che le Regioni e le Province Autonome dovranno adottare delle misure ad hoc per raggiungere gli obiettivi ad esse assegnati, favorendo le seguenti attività:  misure e interventi nei trasporti pubblici locali, negli edifici e nelle utenze delle Regioni e delle Province Autonome, nonché degli Enti Locali;  misure e interventi di riduzione del traffico urbano;  interventi per la riduzione dei consumi di energia elettrica nell'illuminazione pubblica e nel settore idrico;  diffusione degli strumenti del finanziamento tramite terzi e dei servizi energetici;  incentivazione dell'efficienza energetica, nei limiti di cumulabilità fissati dalle norme nazionali. A seguito di un ampio processo di consultazione pubblica che si è svolto on line sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico da ottobre a dicembre 2012, con il Decreto Interministeriale dell'8 marzo 2013 è stata approvata la SEN – Strategia Energetica Nazionale. Nel documento…. una valutazione dei risparmi energetici annui conseguiti nel 2011-2012 e quelli attesi al 2020 sulla base delle azioni previste nella strategia stessa. La tabella seguente mostra una sintesi di tali valori.

MISURE PREVISTE NEL PERIODO 2011-2020 Risparmio Risparmio Obiettivo Decreto detrazioni Settore Certificati Regolamento conseguito atteso al raggiunto legislativo fiscali del bianchi 443/2009 2011 - 2012 2020 (%) 192/05 55% Residenziale 0,62 0,14 0,21 - 0,96 3,67 26,2% Terziario 0,02 0,03 0,01 - 0,05 1,23 4,1% Industria 0,05 1,04 0,01 - 1,09 5,1 21,4% Trasporti - - - 0,22 0,22 5,5 4,0% TOTALE 0,68 1,2 0,23 0,22 2,33 15,5 15,0%

Tabella 1 - Risparmi annuali conseguiti nel periodo 2011-2012 e attesi al 2020 secondo la SEN (energia finale Mtep/a) Gli obiettivi principali da perseguire al 2020 e al 2050 sono 4, ossia: 1. competitività - ridurre il divario di costo dell’energia per i consumatori e le imprese, con un graduale allineamento ai prezzi europei; 2. ambiente - superare gli obiettivi ambientali al 2020; 3. sicurezza – rafforzare la sicurezza nell’approvvigionamento e la riduzione della dipendenza dall’estero; 4. crescita – favorire una crescita sostenibile con lo sviluppo del settore energetico. Per il raggiungimento dei suddetti obiettivi vengono definite una serie di azioni specifiche relative ai seguenti ambiti:  efficienza energetica o riduzione dei consumi energetici primari

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o riduzione delle importazioni energetiche ed emissioni o introduzione incentivi e detrazioni 10 o rafforzamento normative e standard  sviluppo mercato competitivo e Hub del gas sud-europeo o allineamento prezzi al mercato europeo o diversificazione delle fonti di approvvigionamento o integrazione con il mercato e la rete europea  sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili; o superamento degli obiettivi di produzione europei al 2020 o preferenza per le tecnologie con maggiori ricadute sulla filiera economica nazionale  sviluppo dell’infrastruttura e del mercato elettrico o allineamento dei prezzi dell’elettricità al mercato europeo o integrazione con le reti e le regole degli altri Paesi europei o sviluppo di un mercato libero e integrazione con le fonti rinnovabili  ristrutturazione della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti; o ristrutturazione e ammodernamento del settore della raffinazione o contenimento dei prezzi dei prodotti petroliferi e miglioramento del servizio di distribuzione  produzione sostenibile di idrocarburi nazionali  modernizzazione del sistema di governance o rafforzamento della partecipazione italiana ai processi internazionali o miglioramento e semplificazione del coordinamento ‘orizzontale’ a livello nazionale o attivazione di forme di coordinamento tra Stato e Regioni ed Enti Locali. In accordo con quanto espresso nella SEN, nel luglio del 2014 con Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico è stato approvato il “Piano d’Azione italiano per l’Efficienza Energetica 2014” (PAEE 2014). Nel Piano vengono descritti gli obiettivi nazionali di riduzione dei consumi di energia primaria e finale e i risparmi di energia finale per singolo settore al 2020. La tabella che segue riporta risparmi di energia finale attesi al 2020 per settore.

MISURE PREVISTE NEL PERIODO 2011-2020 FEC PRIMARIA Misure e Settore Standard Conto Detrazioni Certificati RISPARMIO RISPARMIO investimenti Normativi termico fiscali bianchi ATTESO AL 2020 ATTESO AL 2020 mobilità Residenziale 1,6 - 0,54 1,38 0,15 3,67 5,14 Terziario 0,2 - 0,93 - 0,1 1,23 1,72 PA 0,1 - 0,43 - 0,04 0,57 0,8 Privato 0,1 - 0,5 - 0,06 0,66 0,92 Industria - - - - 5,1 5,1 7,14 Trasporti 3,43 1,97 - - 0,1 5,5 6,05 TOTALE 5,23 1,97 1,47 - 5,45 15,5 20,05

Tabella 2 - Risparmi attesi in energia finale al 2020 per settore in Mtep/a (Fonte: PAEE 2014).

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Dopo aver valutato i risparmi conseguiti al 31 dicembre 2012 per effetto delle politiche già attive, nel PAEE vengono illustrate sia le misure già attive sia i nuovi provvedimenti introdotti e 11 finalizzati al potenziamento del risparmio energetico. Secondo le stime riportate del PAEE , misure già in essere nel 2014 quali il regime dei certificati bianchi, le detrazioni fiscali e il conto termico consentiranno di raggiungere l’obiettivo obbligatorio nazionale di risparmio energetico al 2020. Il grafico seguente mostra il contributo di ciascuna misura al raggiungimento del suddetto target.

Grafico 5. Stima del contributo delle principali misure di efficienza al raggiungimento del target di risparmio imposto dall’articolo 7 della direttiva 2012/27/UE in Mtep di energia finale (Fonte: PAEE 2014) Sul fronte delle nuove misure previste il Piano dedica particolare attenzione al settore dei servizi energetici e della fatturazione energetica, agli strumenti di diagnosi e gestione energetica, alla qualificazione e all’accreditamento degli esperti e ai programmi di formazione ed informazione dei consumatori. Sul fronte dei risparmi conseguibili al 2020 nei diversi settori, particolari focus vengono dedicati ai settori:  pubblico, con paragrafi dedicati ai temi del GPP – Green Public Procurement e dei CAM – Criteri Ambientali Minimi;  civile, con una valutazione dei risparmi potenziali derivanti dai diversi sistemi di incentivazione e dalla realizzazione di interventi di efficientamento energetico con un rapporto costo beneficio favorevole, indipendentemente dalla capacità di spesa degli esecutori;  industria;

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 trasporti, con una descrizione dei risparmi conseguibili attraverso il rinnovo del parco veicolare, al promozione della mobilità sostenibile, lo sviluppo dell’infrastruttura 12 ferroviaria e l’uso di sistemi avanzati di gestione della logistica. Nel documento, infine, viene fornito un quadro di sintesi sui temi della cogenerazione in Italia al 2012 e dell’efficienza energetica nella trasformazione, trasmissione e distribuzione dell’energia. Contesto regionale Il 29 ottobre 2015 è stato approvato con Deliberazione n. 87/CR della Giunta Regionale del Veneto il “Piano Energetico Regionale”. Nel Piano, sottoposto anche a Valutazione Ambientale Strategica, vengono definite le linee strategiche e di indirizzo per la promozione del risparmio energetico e le fonti energetiche rinnovabili, così come previsto dal decreto Burden Sharing. Il documento si snoda secondo i seguenti punti:  l’assetto energetico regionale – lo stato attuale;  gli obiettivi - il target regionale di Burden Sharing e gli scenari di riduzione;  le misure di attuazione del Piano;  il sistema di monitoraggio. ASSETTO ENERGETICO REGIONALE - STATO ATTUALE La definizione degli obiettivi di efficienza energetica e produzione di energia da FER non possono prescindere dalla definizione dello stato di fatto dei consumi finali lordi di energia termica ed elettrica nei diversi settori di interesse. Nel Piano Energetico Regionale vengono riportati i consumi finali lordi per vettore energetico e settore per gli anni 2008, 2009 e 2010. Si riporta di seguito una sintesi dei risultati.

Consumi finali lordi per fonte [ktep] 2008 2009 2010 Gas naturale 4.228,57 4.076,15 4.300,96 Benzina 953,07 908,71 841,58 Gasolio 2.543,87 2.473,23 3.364,98 Oli combustibili 163,10 138,51 113,26 GPL 242,88 261,71 281,07 Biomassa 409,00 409,00 409,00 Energia elettrica 2.970,10 2.675,25 2.729,27 Energia termica industriale 15,39 5,44 5,44 Totale 11.526,0 10.948,0 11.045,6

Tabella 3 - Consumi finali lordi per vettore in ktep (Fonte: Piano Energetico Regione Veneto).

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Grafico 6 - Consumi finali lordi per vettore al 2010. Consumi finali lordi per settore 2008 2009 2010 di utilizzo [ktep] Residenziale 2.825,03 2.926,51 2.992,42 Agricoltura 191,68 206,62 186,5 Terziario 1.303,1 1.279,32 1.289,87 Industria 3.580,59 3.084,17 3.240,53 Trasporti 3.367,67 3.278,42 3.165,2 Ausiliari e perdite 257,9 172,97 171,04 Totale 11.526,0 10.948,0 11.045,6

Tabella 4 - Consumi finali lordi per settore in ktep (Fonte: Piano Energetico Regione Veneto).

Grafico 7 - Consumi finali lordi per settore al 2010.

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Emissioni di CO2e [kt/anno] 2008 2009 2010 Gas naturale 9.981,50 9.621,70 10.152,30 14 Benzina 2.759,50 2.631,10 2.436,70 Gasolio 7.809,10 7.592,30 7.260,00 Oli combustibili 521,5 442,9 362,2 GPL 660,9 712,1 764,8 Bioenergie 0 0 0 Energia elettrica 16.232,10 14.620,70 14.915,90 Energia termica industriale 42,9 15,2 15,2 Totale 38.007,50 35.636,00 35.907,10

Tabella 5 - Emissioni per vettore in kt CO2e/anno (Fonte: Piano Energetico Regione Veneto).

Grafico 8 - Emissioni per vettore al 2010. Produzione lorda di energia elettrica [GWh] 2008 2009 2010 IDROELETTRICO 4.162,40 4.587,40 4.511,20 TERMOELETTRICO 10.505,20 8.796,20 9.162,60 sola produzione elettrica 3.944,10 3.123,50 3.243,40 cogenerazione da fonte fossile 6.220,50 5.374,00 5.552,60 cogenerazione da bioenergie 340,6 298,7 366,6 EOLICO 0 1,8 1,7 FOTOVOLTAICO 10,6 45,4 129,4 TOTALE 14.678,20 13.430,80 13904,9 TOTALE FER 4.513,60 4.933,30 5.008,90

Tabella 6 - Produzione di energia elettrica in Veneto.

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OBIETTIVI - IL TARGET REGIONALE DI BURDEN SHARING E GLI SCENARI DI RIDUZIONE 15 In base a quanto stabilito nel decreto Burden Sharing l’obiettivo di incidenza delle fonti rinnovabili sui consumi finali lordi al 2020 per ciascuna regione viene definito tramite la seguente espressione: consumi finali lordi coperti da fonti energetiche rinnovabili espresso in % consumi finali lordi totali Si precisa che i consumi finali lordi (denominatore) comprendono i consumi di energia elettrica, termica e di carburanti per i trasporti, mentre i consumi finali lordi coperti da fonti energetiche rinnovabili (numeratore) comprendono l’energia prodotta da rinnovabili, con esclusione dei consumi coperti da fonti rinnovabili nei trasporti. Per la Regione Veneto l’obiettivo fissato è pari al 10,3%. Il target potrà essere raggiunto sia riducendo i consumi finali lordi attraverso interventi di efficienza energetica sia aumentando la copertura dei consumi da fonti energetiche rinnovabili. Al fine tradurre l’obiettivo percentuale in termini di ktep, nel Piano vengono elaborati i seguenti scenari al 2020:  tendenziale, ipotizzando che non vengano attutate politiche innovative e azioni specifiche;  di efficienza e risparmio energetico, che considera gli effetti dovuti all’introduzione di una serie di misure di efficienza energetica, così come previsto nel PAN – Piano . Nel 2010 la produzione di energia da fonti rinnovabili risulta pari a 781,1 ktep, di cui 372,17 ktep da produzione di energia elettrica e 409 ktep da produzione di energia termica. La percentuale di consumi finali lordi coperti da fonte rinnovabile è quindi pari al 7,1%. Facendo riferimento allo scenario tendenziale i consumi finali lordi su cui calcolare gli obiettivi del Burden Sharing, espressi nella percentuale del 10,3% al 2020, sono pari a 11.923 ktep, di cui 1.228,1 ktep coperti da fonti rinnovabili. Per lo scenario di efficienza energetica i consumi sono pari a 11.111 ktep di cui 1.144,4 ktep coperti da fonti rinnovabili.

[ktep] Energia prodotta Energia prodotta Incremento di produzione di energia da da FER al 2010 da FER al 2020 FER per adempiere agli obiettivi del Burden Sharing Scenario Tendenziale 1.228,1 447 Scenario Efficienza 781,1 1.144,4 363,3 Energetica

Tabella 7 - Incremento di energia prodotta da FER necessario per conseguire gli obiettivi imposti dal Burden Sharing in riferimento allo scenario tendenziale e allo scenario di efficienza energetica (Fonte: Piano Energetico Regione Veneto).

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Grafico 9 - Obiettivo Burden Sharing secondo i diversi scenari di sviluppo. (Fonte: Piano Energetico Regione Veneto). Per individuare l’obiettivo al 2020 la Regione Veneto ha definito 3 tipi di scenari: 1. scenario minimo, che rappresenta lo scenario minimo necessario per conseguire l’obiettivo indicato nel Burden Sharing; 2. scenario intermedio; 3. scenario massimo. I corrispondenti valori di risparmio energetico produzione da FER di ciascuno scenario sono riportati nelle tabelle seguenti.

Risparmio energetico Totale potenziale [ktep] Scenario Scenario Scenario minimo Intermedio Massimo Residenziale 60,79 86,85 261,88 Terziario 17,50 25 38,9 Industria 186,20 266 340 Trasporti 194,40 277,8 495,4 Agricoltura 8,68 12,4 12,4 TOTALE 467,57 668,05 1148,58 Tabella 8 - Potenziale di risparmio (ktep) nello scenario minimo, intermedio e massimo (Fonte: Piano Energetico Regione Veneto).

Fonti rinnovabili Totale potenziale [ktep] Scenario Scenario Scenario minimo Intermedio Massimo Idraulica 21,15 30,22 30,22 Biomassa 42,42 60,6 121,2

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Biogas 178,9 255,6 666,8 Bioliquidi 0 0 16 17 Solare termico 15,19 21,7 65,7 Solare fotovoltaico 136,15 194,7 503,9 Eolica 0,84 1,2 1,7 Geotermica 2,66 3,8 3,8 Aerotermica 19,95 28,5 42,4 Idrotermica 0,7 1 1 417,96 597,32 1452,72 Tabella 9 - Potenziale di produzione da FER nello scenario minimo, intermedio e massimo (Fonte: Piano Energetico Regione Veneto).

Lo scenario intermedio è stato individuato dalla Regione Veneto come obiettivo da porsi al 2020. Tale scenario consente infatti di raggiungere con sufficiente margine di sicurezza l’obiettivo regionale di Burden Sharing. MISURE DI ATTUAZIONE Una volta definito lo stato di fatto in termini di consumi, emissioni e produzione di energia e individuato l’obiettivo da raggiungere entro il 2020, nel Piano vengono descritte le linee di intervento e le azioni puntuali da attuare per il raggiungimento del target stabilito. Le linee di intervento ruotano intorno ai seguenti argomenti:  Semplificazione amministrativa dei procedimenti regionali  Realizzazione di reti tecnologiche (elettrodotti – gasdotti)  Gestione dei finanziamenti comunitari, nazionali e regionali (PAR FSC 2007-2013 e POR 2014-2020)  Buone pratiche – realizzazione di una raccolta di buone pratiche da inserire sul sito della Regione Veneto  Patto dei Sindaci – promozione dell’adesione tra i Comuni, sostegno nell’implementazione dei Piani, sostegno nella ricerca dei finanziamenti comunitari  Progetti europei (campagna “Un mondo come piace a te. Con il clima che vuoi”, progetto CABEE, progetto AlpBC, programma ALTERENERGY, programma “Intelligent Energy Europe” 2013 – progetto “Mayors in Action”)  Catasto degli impianti a fonti rinnovabili – creazione di una banca dati regionale degli impianti di produzione di energia alimentati a fonti energetiche rinnovabili e non  Gestione, monitoraggio ed elaborazione dati del Catasto regionale edifici  Tavolo di lavoro permanente per l’energia per assicurare il confronto con i cittadini, le associazioni e i vari portatori di interesse  Agenda 21 - adesione all’Associazione “Coordinamento Agende 21 locali italiane”. Le azioni puntuali da attivare per il raggiungimento dell’obiettivo di Burden Sharing aggregate per aree omogenee sono riportate di seguito con alcuni esempi di attività specifiche:

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 qualificazione energetica e sostenibilità del sistema produttivo dei settori primario, secondario, terziario e terziario (cogenerazione, motori ed inverter, sistemi di 18 refrigerazione ed UPS per l’industria; interventi su involucro, lampade efficienti, impianti FER per primario, secondario e terziario);  promozione di mobilità sostenibile (diffusione mezzi elettrici e a fonti rinnovabili, realizzazione colonnine di ricarica e distributori biocarburanti, promozione del trasporto pubblico);  qualificazione energetica del settore pubblico;  qualificazione energetica e sostenibilità del settore edilizia privata;  generazione distribuita ed interventi sulle reti di trasporto e distribuzione di energia  ricerca & sviluppo  formazione, informazione e comunicazione (campagne informative, gruppi d’acquisto);  rapporti con altri soggetti;  monitoraggio;  altro (pianificazione urbanistica, smart city, ripartizione fondi pubblici, …) MONITORAGGIO Il Piano Energetico prevede una sezione dedicata al monitoraggio, come definito nell’art. 18 comma 1 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i: “il monitoraggio assicura il controllo sugli impatti significativi sull'ambiente derivanti dall'attuazione dei piani e dei programmi approvati e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e da adottare le opportune misure correttive”. Come indicato nel Piano il monitoraggio dovrà prevedere:  le modalità di acquisizione delle informazioni e di calcolo degli indicatori con indicazione degli eventuali strumenti di supporto utilizzati(es. database, web gis ecc);  in caso di impatti negativi imprevisti individuazione delle modalità per rendere il Piano nuovamente coerente con gli obiettivi di sostenibilità fissati;  l’individuazione delle responsabilità del monitoraggio (in particolare responsabilità relative alla rilevazione, acquisizione, elaborazione dei dati e proposte di riorientamento del Piano), della tempistica e delle modalità di svolgimento;  l’individuazione delle modalità di comunicazione e partecipazione dei risultati del monitoraggio del Piano in riferimento ai soggetti con competenze ambientali e al pubblico.

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Attivazione e coinvolgimento 19 Creazione e formazione dell’Energy Team La redazione del PAES e la successiva implementazione delle azioni di riduzione delle emissioni pianificate sono processi che richiedono la collaborazione di diversi settori dell’Amministrazione Comunale, sia sotto il profilo tecnico sia dal punto di vista politico. E’, quindi, di fondamentale importanza che nella fase di avvio del progetto venga impostata un’azione di confronto e coinvolgimento tra i vari dipartimenti andando a considerare il fattore ambiente con un approccio trasversale all’Ente. La necessità di formare personale capace di gestire i processi di gestione futuri, responsabilizzato ad adottare provvedimenti e comportamenti consoni agli obiettivi, coincide con l'essenza dello spirito di trasformazione promosso dal Patto dei Sindaci ed assolve a quella necessità di condivisione delle scelte e trasparenza che rende i processi durevoli e realmente sostenibili. Il primo passo è l’individuazione del gruppo di lavoro che è stato impegnato nella fase di redazione del PAES e che verrà coinvolto nella gestione futura del progetto. Si riportano di seguito i nominativi del gruppo di lavoro dei comuni dell’aggregazione dell’Alto Agordino.

Selva di Livinallongo Colle Santa Alleghe Rocca Pietore Cadore del Col di Lana Lucia

Giorgio Francesco Martino Danilo Bernardino Zanon Avoscan Fontanive Fersooch De Fanti

Maurizio Pierluigi Roberto Luca del Busin Arnoldo Sorarù Monego

I componenti del gruppo di lavoro sono stati oggetto di una giornata di formazione che si è svolta presso il Municipio di Selva di Cadore. Nel corso dell’incontro i consulenti incaricati per la redazione del PAES hanno illustrato le varie fasi del progetto e presentato il materiale per la raccolta dati. A seguito dell’elaborazione dell’IBE, si è tenuto un secondo incontro svoltosi il 23/03/2016 a Selva di Cadore, durante il quale, oltre a presentare i risultati dell’inventario delle emissioni, sono state illustrate le possibili misure da adottare per il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione.

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Tavoli tecnici 20 Il percorso di coinvolgimento attivato dai comuni dell’aggregazione ha previsto la realizzazione di incontri di presentazione del PAES ai cittadini e agli stakeholder da parte dei consulenti di

AzzeroCO2. I due incontri con i cittadini si sono svolti il 27 novembre 2015 ad Alleghe ed il 26 gennaio 2016 a Selva di Cadore, con un taglio di tipo divulgativo e centrato sulle ipotesi di sviluppo di politiche per la cittadinanza di promozione del risparmio, delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile. In particolare, sono state presentate nel dettaglio le tecnologie utili per impiegare le FER a livello domestico e per realizzare un concreto risparmio energetico e tutti i sistemi premianti ed incentivanti messi in campo a livello nazionale, facendo alcuni esempi concreti di investimento e di rientro economico tarati sulla realtà locale. Anche gli stakeholder sono stati coinvolti in due incontri: il 26 novembre 2015 e il 27 gennaio 2016 a Selva di Cadore. Il primo incontro ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle seguenti categorie/associazioni:  APPIA – CNA  Elettricità V/R  Associazione Amici del Museo  Istituto culturale Ladino  Regola grande Colle S. Lucia  CNSA Marmolada  Coldiretti Belluno Oltre alla presentazione del progetto PAES dell’Alto Agordino, sono state esposte le opportunità che questo strumento può portare al territorio, anche attraverso esempi concreti di possibili politiche attuate in altri territori. Sono emerse da parte delle categorie economiche valutazioni positive per l'iniziativa e, in generale, per la promozione del risparmio energetico e delle energie rinnovabili. In particolare da parte di Coldiretti è stata sottolineata l'esigenza di creare una filiera locale di valorizzazione della biomassa boschiva che possa sostituire progressivamente i combustibili fossili sia nel riscaldamento di strutture commerciali e centralizzate (alberghi, municipi, palestre ecc) sia nelle utenze domestiche. All'incontro con gli stakeholder del 27 gennaio hanno partecipato alcuni titolari di aziende agricole e, quindi, si è avuto modo di approfondire i temi dell'impiego delle biomasse in queste realtà e dei relativi sistemi incentivanti disponibili. Sono stati trattati i temi delle energie rinnovabili e del contributo che possono dare ad un bilancio aziendale, così come la possibilità di investire in risparmio energetico grazie al Conto Energia termico e agli sgravi fiscali.

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Sezione A. INQUADRAMENTO GENERALE 21 Unione dei Comuni Il territorio dei Comuni di Selva di Cadore, Colle Santa Lucia, Rocca Pietore, Livinallongo del Col di Lana e Alleghe si estende su una superficie pari a circa 252 km2 e si colloca nella parte Nord- Occidentale della Provincia di Belluno.

Figura 2 - Limiti amministrativi dei Comuni dell’aggregazione (Elaborazioni AzzeroCO2 su cartografia ISTAT).

Il territorio è compreso nella zona alpina ed è formato prevalentemente da boschi in espansione, mentre i terreni agricoli vengono sempre più abbandonati. Il principale corso d’acqua è il torrente Cordevole, uno dei più importanti affluenti di destra del Piave, mentre numerosissimi sono i corsi d’acqua minori. Come riportato nel P.A.T.I. (Piano di Assetto Territoriale Intercomunale) dell’Alto Agordino, in base alle caratteristiche morfologiche, insediative e infrastrutturali del territorio, si possono distinguere diversi ambiti:  l'ambito del fondovalle abitato. che comprende le uniche zone pianeggianti e riguarda le aree di fondovalle a cavallo tra i Comuni di Alleghe e Rocca Pietore, lungo il torrente Cordevole e la SR n.203 "Agordina", oltre che della conca dove sorge Arabba;

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 l'ambito dei versanti abitati, caratterizzato dalla presenza di nuclei residenziali che sorgono lungo i principali corsi d'acqua (Cordevole, Pettorina, Fiorentina, Andraz) e da 22 prati;  l'ambito delle piste da sci, la cui caratteristica principale è l’intervallarsi di zone prative corrispondenti alle piste da sci e di boschi. Si colloca nella parte Nord-Orientale del Comune di Alleghe, a cavallo con quello di Selva di Cadore;  l'ambito dei versanti boscati, che rappresenta l'ambito più esteso nel territorio e comprende gran parte dei versanti montani dei Comuni interessati, a partire dalle zone di fondovalle, fino alle cime rocciose dei gruppi montuosi più elevati;  l'ambito dei pascoli d'alta montagna, situato prevalentemente nei Comuni di Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia, dove si concentrano sia le attività malghive sia quelle legate allo sci alpino;  l'ambito delle rocce e dei ghiaioni., collocato nei territori dei Comuni di Alleghe, Rocca Pietore e Selva di Cadore. Si tratta di un ambito con un elevato valore paesaggistico compreso negli ambiti delimitati dalle Dolomiti UNESCO Patrimonio dell'Umanità. I Comuni dell’aggregazione fanno parte dell’Unione Montana Agordina. L'Unione Montana Agordina ha sede ad ed è composta da 16 Comuni, per un'estensione complessiva di 538,47 km². Si tratta di un territorio vasto e con caratteristiche diverse, che parte da una quota minima di circa 500 metri s.l.m. della località La Muda, frazione di , arrivando a quote sopra i 3000 metri con le cime della Marmolada, del Civetta e del Focobon. Nel territorio dell’Unione vi sono alcuni dei principali monti della regione, tra i quali la Marmolada e il gruppo del Civetta. L'Unione Montana Agordina offre diversi servizi ai 16 comuni che ne fanno parte, quali ad esempio:  l’organizzazione scolastica e le mense;  la raccolta dei rifiuti e la gestione degli ecocentri;  i servizi di pagamento per l'ICI;  lo sportello catastale e gli sportelli distaccati di Enel e del Bim;  gli studi e le progettazioni sul territorio di recupero, di riassetto e di riqualifica ambientale, riguardanti: la pulizia e il riordino degli alvei fluviali, la progettazione e costruzione di strade silvo-pastorali, lo sfalcio di superfici prative;  i lavori di ordinaria amministrazione in affiancamento ai vari Comuni.

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Selva di Cadore 23 Contesto territoriale e naturalistico Selva di Cadore è un Comune della Provincia di Belluno situato nella zona delle Dolomiti Venete. Il paese sorge nella Val Fiorentina tra le cime del Monte Pelmo, del Monte Civetta e il gruppo della Cernera e della Marmolada.

Figura 3 - Inquadramento e limiti amministrativi di Selva di Cadore (Elaborazioni AzzeroCO2 su cartografia ISTAT e www.comuni-italiani.it ).

Selva si estende su una superficie di 33,2 km2 e la sua altitudine è di 1.350 metri s.l.m., confina con i Comuni di Alleghe, , Colle Santa Lucia, S. Vito di Cadore e Zoldo Alto. Il paesaggio di Selva e della Val Fiorentina è caratterizzato da piccoli centri e villaggi ricchi di storia che si collocano tra ampi prati circondati da fitti boschi di conifere.

Grafico 10 - Utilizzazione superfici agricole Selva di Cadore.(Fonte: Censimento Agricoltura 2010).

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Figura 4 - Panorama di Selva di Cadore (Fonte: www.comune.selvadicadore.bl.it ). Cenni storici Numerosi e importanti ritrovamenti testimoniano come questa zona montana fosse popolata già migliaia di anni fa. Negli anni ’80, durante uno scavo, venne rinvenuta la sepoltura di un cacciatore vissuto circa 7.500 anni fa, con un ricco corredo funerario costituito da manufatti in selce, in osso e corno di cervo, di uso quotidiano, per la caccia e di ornamento, soprannominato “Cacciatore di Mondeval”, dal nome del luogo del ritrovamento. In quel periodo tutta la Val Fiorentina era coperta da boschi, che si erano sviluppati dopo l’ultima glaciazione e raggiungevano una quota di almeno 200 metri superiore al limite attuale. Come testimoniato da reperti situati sopra al villaggio di Toffol, verso la metà del IV-III secolo la valle fu abitata da stagionalmente non soltanto da cacciatori, ma anche da pastori con greggi. Con molta probabilità, però, i primi ad occupare stabilmente il territorio di Selva di Cadore furono un popolo anteriore ai romani. Sicuramente si ha un riscontro storico dell’appartenenza del territorio di Selva di Cadore al Municipium romano di Julium Carnicum (l’attuale paese di Zuglio in Carnia), nelle iscrizioni confinarie di epoca romana (I secolo a.C.) incise su roccia alla base del Monte Civetta, del Coldai e del Col di Davagnin. Solo dopo il X secolo Selva di Cadore ebbe consistenza e si formarono i primi veri insediamenti stabili che si svilupparono in gruppi di varie famiglie (le "vile") legate alla pastorizia ed ai boschi. Dopo la riscoperta e sfruttamento delle miniere di ferro di Colle Santa Lucia, dette del Fursil, proprio ai confini con Selva di Cadore, la valle ebbe un notevole impulso demografico. Tale sfruttamento, inoltre, comportò l’avvio di nuove attività come quelle dei carbonai, dei fabbri e dei forni fusori.

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Fino al 1420 Selva fu sotto il patriarcato di Aquileia, successivamente aderì alla Serenissima Repubblica di Venezia, che comunque lasciò loro un’ampia libertà di autogovernarsi attraverso 25 le Regole, un’istituzione ancora ancora viva a Selva (ricostituita con legge regionale). Il loro principio si basava anticamente sulla solidarietà tra gli originari, i quali erano assegnatari di una proprietà di bosco e di pascolo indiviso e inalienabile, sufficiente per assicurare un minimo di sopravvivenza anche ai meno abbienti. L’appartenenza alla Regola dava dei vantaggi, ma comportava anche vari obblighi come le prestazioni gratuite di manodopera per la Comunità (pulitura di pascoli, sgombro della neve, servizio di vigilanza notturna contro gli incendi in periodi di siccità, ecc.). Nel Novecento vi furono nuovi cambiamenti: cessarono le attività legate allo sfruttamento delle miniere e si combatterono ben due guerre (Selva di Cadore era infatti il confine dello Stato Italiano con prima l'Impero Austroungarico e poi con la Germania). Ciò determinò un impoverimento e una forte emigrazione di massa. Negli anni ’60 il paese dapprima legato esclusivamente alla coltivazione della terra, all'allevamento e all'artigianato conobbe il turismo. Fu proprio in quegli anni che nacquero le prime locande e poi i primi alberghi.

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Colle Santa Lucia 26 Contesto territoriale e naturalistico Colle Santa Lucia, situato a 1453 metri s.l.m., è uno dei Comuni più piccoli e settentrionali della Provincia di Belluno.

Figura 5 - Inquadramento e limiti amministrativi di Colle Santa Lucia (Elaborazioni AzzeroCO2 su cartografia ISTAT e www.comuni-italiani.it ). Il Comune ha un’estensione pari a 15,34 km2 ed è delimitato a est dalla Val Codalonga, a sud dalla Val Fiorentina e a ovest dalla Val Cordevole. L'area è dominata a nord dal massiccio del Monte Pore, ma le altitudini più elevate si riscontrano sul retrostante gruppo del Nuvolau che culmina nell'Averau. Nel Comune ricade anche la metà orientale del passo Giau, il valico che permette i collegamenti fra l'Agordino e l'Ampezzano. Colle Santa Lucia è un Comune sparso, con ben 21 frazioni; si tratta perlopiù di villaggi e piccoli agglomerati distribuiti nella parte più meridionale del territorio. L'abitato più importante, sia dal punto di vista demografico che amministrativo, è Villagrande (in ladino la Vila, 1453 m) che, oltre agli uffici comunali, ospita le principali infrastrutture.

Grafico 11 - Utilizzazione superfici agricole Colle Santa Lucia (Fonte: Censimento Agricoltura 2010).

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Figura 6 - Vista di Colle Santa Lucia (Fonte: www.comune.collesantalucia.bl.it ). Cenni storici Le prime notizie riguardanti Colle Santa Lucia risalgono al 1145 e testimoniano che l’allora Puchberg o Wersil fosse un possedimento del principe Vescovo di Bressanone. Nel 1177 il territorio venne donato al Convento di Novacella. Il vescovo esercitò il suo dominio inizialmente attraverso il Capitano di Andraz, che risiedeva nell'omonimo castello. Nel 1803 il principato ecclesiastico di Bressanone fu secolarizzato e integrato nell'Impero d'Austria e l'amministrazione venne affidata ad un Capocomune. Negli anni successivi, a seguito delle vicende napoleoniche, il paese visse una fase piuttosto convulsa con passaggio prima alla Baviera, poi al Regno d'Italia e infine il ritorno al Tirolo. In seguito alla prima guerra mondiale il paese venne staccato dal Tirolo e unito al Regno d'Italia e, dal 1923, con Livinallongo e Cortina d'Ampezzo, alla Provincia di Belluno. Nel 1964 infine venne spezzato ogni legame storico con il Tirolo in quanto il paese fu staccato dalla diocesi di Bressanone e aggregato a quella di Belluno. Le miniere del Fursil Nel XII secolo nel territorio del maso di Colle Santa Lucia venne scoperta una “vena” di minerale ferroso, che rese quel territorio molto importante. Nel 1177 le miniere furono riconosciute di proprietà del Convento di Novacella e poi cedute al Vescovo di Bressanone, che per molti anni lottò con la Repubblica di Venezia per il loro possesso. Le controversie proseguirono anche nei secoli successivi.

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Il rendimento massimo delle miniere si ebbe verso la metà del 1600 quando vennero aperte quattro gallerie di cui una lunga un chilometro e si potevano estrarre fino a 10.000 secchi di 28 minerale, tanto da permettere il funzionamento contemporaneo di ben nove forni fusori, otto Veneti, distribuiti nelle valli di Agordo e Zoldo, ed uno vescovile, situato presso il castello di Andraz. Le miniere rimasero funzionanti fino al 1753 e, a parte alcune riaperture temporanee nel 1837 e tra il 1938 e il 1943 vennero chiuse definitivamente nel 1945.

Figura 7 - Ingesso miniera del Fursil (Fonte: www.comune.collesantalucia.bl.it)

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Rocca Pietore 29 Contesto territoriale e naturalistico Il Comune di Rocca Pietore è situato nella parte nordoccidentale dell'Agordino, nel cuore delle Dolomiti e ai piedi della Marmolada. Il suo territorio corrisponde al bacino del torrente Pettorina, principale corso d'acqua della valle omonima e affluente del Cordevole.

Figura 8 - Inquadramento e limiti amministrativi di Rocca Pietore (Elaborazioni AzzeroCO2 su cartografia ISTAT e www.comuni-italiani.it ). Rocca Pietore si estende su un territorio molto ampio di 73,29 km2, con numerose frazioni. Secondo lo statuto, il Comune riconosce come tali solo 3 frazioni (incluso il capoluogo), ma in realtà ciascuna di esse è costituita da più abitati distinti. Il nome Rocca Pietore, in ladino La Ròcia, potrebbe derivare da un’antica torre fortificata (rocca), che sorgeva sul colle dove oggi si trova il centro della frazione principale.

Grafico 12 - Utilizzazione superfici agricole Rocca Pietore (Fonte: Censimento Agricoltura 2010). Oltre alla Marmolada, una delle attrazioni principali di Rocca Pietore sono i Serrai: una gola lunga circa 2 chilometri che collega l’abitato di Sottoguda con Malga Ciapela. Si tratta di un canyon scavato dallo scorrere del torrente Pettorina tra due pareti di roccia. Un tempo questa

AzzeroCO2 S.r.l. PAES DELL’ALTO AGORDINO era l’unica strada che collegava il Bellunese con il Passo Fedaia, mentre oggi i Serrai sono ora un’area pedonale ideale le passeggiate. 30

Figura 9 - (Fonte: www.comune.roccapietore.bl.it ). Cenni storici La storia del Comune di Rocca Pietore è stata influenzata in maniera significativa dalla posizione strategica di controllo della Val Pettorina e della Val Cordevole e dalla presenza per lungo tempo del castello sul suo territorio. Con molta probabilità il castello fu costruito intorno all’anno Mille per il controllo delle strade che vanno da Saviner di Laste a Pieve di Livinallongo e al passo Fedaia. Il periodo di massimo splendore si ebbe durante il XIII e il XIV secolo, fino al 1931, quando venne distrutto in un combattimento tra le famiglie nobili dei Visconti e dei Carrara. Successivamente i cittadini del territorio della Rocca stabilirono con Belluno, che in quel periodo li dominava, un trattato che portò alla formazione della Comunità della Rocca, ossia di un Comune rurale autonomo e governato in modo democratico, che durò fino alla caduta della Repubblica di Venezia (1797) e all’arrivo di napoleone (1806). In seguito Rocca Pietore fu annesso all’impero Asburgico e poi al Regno d’Italia.

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Livinallongo del Col di Lana 31 Contesto territoriale e naturalistico Geograficamente il territorio di Livinallongo appartiene alla Valle del Cordevole e, quindi, all’Agordino Dal punto di vista caratteristiche naturali, storiche ed etnografiche, però, rappresenta un’entità ben distinta nella regione delle Dolomiti. Si tratta di un Comune sparso composto da diverse frazioni e borgate, di cui le principali sono Pieve, sede municipale e Arabba, famosa località turistica estiva ed invernale. Livinallongo rappresenta, quindi, una regione caratteristica del paesaggio dolomitico, con versanti ricoperti da grandi abetaie, contratti e terrazze, ben coltivati o scoscesi, oppure alte dorsali con praterie e grandi pascoli, interrotte da massicci rocciosi.

Figura 10 - Inquadramento e limiti amministrativi di Livinallongo del Col di Lana (Elaborazioni AzzeroCO2 su cartografia ISTAT e www.comuni-italiani.it ).

Grafico 13 - Utilizzazione superfici agricole Livinallongo del Col di Lana (Fonte: Censimento Agricoltura 2010).

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Figura 11 - Particolare dell’abitato di Pieve Di Livinallongo (Fonte: www.comune.livinallongo.bl.it) Cenni storici Il popolamento stabile della valle di Livinallongo ebbe inizio nell’XI secolo d.C., quando la valle venne assegnata al nuovo principato vescovile di Bressanone (istituito il 7 giugno 1027) e i vescovi favorirono il trasferimento di coloni dalla Valle d’Isarco e dalla Pusteria. Nel 1141 venne fondato il convento di Novacella, che successivamente acquistò grandi possedimenti nel territorio di Livinallongo. Nel 1142 è documentata la donazione al convento di un maso identificabile con Fursil, nella zona di Colle Santa Lucia. Si tratta del primo documento che riguarda gli insediamenti delle zone vicine a Livinallongo. Alla fine del XIV secolo la maggior parte degli abitanti di Livinallongo apparteneva alla classe dei servi, in quanto buona parte dei terreni erano di proprietà di padroni forestieri. Le condizioni del popolo cambiarono profondamente a seguito della “peste nera”, che decimò la servitù, costringendo i signori all’abbandono dei terreni. Questi ultimi vennero acquistati da Corrado Stuck, che tentò di ristabilire la servitù della gleba, riuscendoci per poco tempo, finché nel 1352 Ludovico di Brandeburgo la abolì definitivamente. Dopo la dominazione austriaca con Francesco I (1803) Livinallongo passò alla Baviera e poi al Regno d’Italia, per tornare nelle mani austriache dal 1815 al 1918, quando ormai la città era deserta e distrutta. Nel 1918 cominciò la ricostruzione che venne sostenuta dal Governo Italiano e terminò nel 1923-24, quando Livinallongo fu annessa alla Provincia di Belluno.

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Alleghe 33 Contesto territoriale e naturalistico Il piccolo centro di Alleghe in Provincia di Belluno è situato su una penisoletta protesa sul lago cui dà il nome ad una quota di 985 m s.l.m., al centro della vallata dell’alto Cordevole. Il paese storico sorge a nord del punto in cui il torrente Zunaia si getta nelle acque del lago. Alleghe ha un’estensione territoriale pari a 29,72 km2

Figura 12 - Inquadramento e limiti amministrativi di Alleghe (Elaborazioni AzzeroCO2 su cartografia ISTAT e www.comuni-italiani.it ).

Grafico 14 - Utilizzazione superfici agricole Alleghe (Fonte: Censimento Agricoltura 2010).

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Figura 13 - Paesaggio estivo di Alleghe (Fonte: www.comune.alleghe.bl.it ).

Cenni storici Alcuni documenti risalenti all’epoca di Lucio III indicano la presenza sul territorio di un piccolo oratorio e, quindi, di una comunità abbastanza strutturata Prima della formazione del lago, Alleghe era un centro di appoggio per le vicine miniere del Fursil e dell’intera vallata. Dal 1100 al 1400 si susseguirono le dominazioni di diverse signorie, finché nel 1404 il territorio passò sotto la Repubblica di Venezia. Nel 1771 una grande frana si staccò dal monte Piz, ostruendo il corso del torrente Cordevole nei pressi dell’attuale abitato di Masarè e portando alla formazione del lago. Furono sommerse abitazioni, attività industriali, mulini, segherie e forni fusori, che vennero ricostruiti successivamente più a monte lungo il torrente Zunaia. Durante la Prima Guerra Mondiale Alleghe subì molto da vicino le vicende belliche, poiché il fronte era localizzato sul Col di Lana. La Seconda Guerra Mondiale invece interessò solo marginalmente il centro alto-agordino.

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Andamento demografico 35 Come mostrato nel grafico seguente nei Comuni dell’aggregazione, dal 1871 ad al 2008 si è registrato un calo della popolazione, in alcuni casi molto significativo: -50% a Selva di Cadore, - 46% a Colle Santa Lucia (rispetto al 1921, primo dato disponibile), -40% a Rocca Pietore, -31% a Livinallongo (anch’esso rispetto al 1921).

Grafico 15 - Andamento demografico 1871-2008 (Fonte: ISTAT) Questa tendenza si conferma anche negli anni successivi al 2008 per tutti i Comuni dell’aggregazione, ad eccezione di Selva di Cadore, dove tra il 2008 e il 2014 si è registrato un incremento dello 0,4% del numero di abitanti.

Grafico 16 - Andamento demografico 2008-2014 (Fonte: ISTAT).

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Anno Alleghe Livinallongo Selva di Rocca Colle Santa del Col di Lana Cadore Pietore Lucia 36 2008 670 585 235 649 178 2009 663 593 232 651 180 2010 661 594 229 644 180 2011 663 590 232 646 183 2012 631 586 234 633 183 2013 614 584 237 649 174 2014 606 583 242 651 169

Tabella 10 - Numero di famiglie 2008-2014 nei Comuni dell’aggregazione (Fonte: ISTAT). Relativamente al numero di famiglie, i Comuni di Alleghe, Livinallongo e Colle Santa Lucia hanno registrato dal 2008 al 2014 una riduzione più o meno significativa, mentre per i Comuni di Rocca Pietore e Selva di Cadore si è avuto un aumento. In sede di redazione del P.A.T.I., tra le possibili cause del fenomeno di spopolamento che ha interessato quest’area nel corso degli anni, sono stati individuati i seguenti fattori:  difficoltà nel comparto turistico locale a vantaggio delle zone altoatesine;  scarsa presenza di servizi primari (scuola, sanità, servizi alla persona), da cui la necessità di spostarsi per poterne usufruire;  crisi del modello turistico incentrato sulle seconde case. Appare, quindi, evidente come le sorti dei comuni oggetto dello studio siano strettamente correlate agli sviluppi futuri del settore turistico, ovvero a quanto i comuni riusciranno a rilanciare questo comparto, anche attraverso la riqualificazione energetico-ambientale delle strutture esistenti. Potenzialità FER Analisi delle biomasse Attraverso la consultazione della piattaforma web A.I.D.A (Advanced and Innovative Tool for Developing feasibility Analysis of biomass plants), messa a disposizione dall’Enea, è stato possibile valutare ed esaminare i potenziali delle biomasse comunali e nel territorio della Provincia di Belluno. Sono state analizzate sia le biomasse fermentescibili (deiezione zootecniche e FORSU) sia quelle ligno-cellulosiche. I dati afferenti alle biomasse fermentescibili si riferiscono al contesto comunale, mentre quelli relativi alle biomasse ligno-cellulosiche al contesto provinciale. Dall’analisi dei dati forniti dalla piattaforma risulta essere presente nei 5 comuni dell’aggregazione un quantitativo di biomassa fermentescibile derivante da FORSU e da deiezioni zootecniche pari a 7.746,51 t/anno.

Categoria Tipo Quantità (t/anno) Biomassa Alleghe Selva di Colle Santa Livinallongo Rocca TOTALE Cadore Lucia Del Col di Lana Pietore

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ZOOTEC. DEIEZIONI 204,01 797,2 2230,18 4085,84 268,21 7.585,44 ANIMALI 37 CIVILE FORSU 43,48 16,54 13,06 45,27 42,72 161,07 TOTALI 247,49 813,74 2243,24 4131,11 310,93 7.746,51

Tabella 11 - Potenziale di biomassa nella Provincia di Belluno (Fonte A.I.D.A). Nelle tabelle seguenti si riportano, invece, i quantitativi di scarti agricoli e di materiale legnoso, espressi in tonnellate di sostanza secca prodotte in un anno a livello provinciale. Le biomasse ligno-cellulosiche provinciali ammontano a circa 32.837,8 t/anno. Si tratta per il 24% di scarti agricoli e ben il 76% di biomassa da legno. Nello specifico gli scarti agricoli sono costituiti prevalentemente da paglie (95,1%), per il 4,2% da potature e per lo 0,7% da vinaccia.

SCARTI AGRICOLI tss/anno LEGNO FORESTA tss/anno PAGLIE 7.494,46 BOSCHI LATIFOGLIE 19.462,80 POTATURE 332,35 BOSCHI CONIFERE 5.490,46 VINACCIA 57,75 TOTALE 24953,26

TOTALE 7.884,6

Tabella 12 e Tabella 13 - Quantitativi di scarti agricoli e legno per tipologia (Fonte A.I.D.A).

Grafico 17 - Distribuzione percentuale degli scarti Grafico 18 - Distribuzione delle biomassa da legno- agricoli (Fonte A.I.D.A) foreste. (Fonte A.I.D.A) Relativamente alle colture energetiche, anch’esse censite a livello provinciale, il sorgo contribuisce per una percentuale pari al 32,1% , seguono il miscanto con il 31,6% , il panico con il 23,7% e cardo con il 12,7%.

Grafico 19 - Percentuale di colture energetiche. (Fonte A.I.D.A).

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Ventosità Le mappe dell’Atlante Eolico RSE consentono di individuare la ventosità di un determinato 38 territorio e valutarne le potenzialità eoliche. Le velocità medie annuali registrate ad un’altezza di 25 m dal suolo sul territorio comunale oscillano tra i 3 e i 4 m/s, risultando poco favorevole all’installazione di impianti eolici.

Figura 14 - Mappa del vento dei comuni dell’Alto Agordino a 25 m di altezza (Fonte: Atlante Eolico RSE). Nelle aree oggetto dell’analisi si possono individuare due tipi di regime dei venti:  venti di alta montagna, oltre i 2000 metri;  venti delle valli, prevalentemente brezze e venti locali con ciclicità giornaliera.

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Stato Impianti FER comunali 39 Idroelettrico La Figura 15 mostra gli impianti idroelettrici di proprietà comunale presenti nei territori dei cinque comuni dell’aggregazione al 2008: Ru Col Aut (Alleghe), Rio Cordon (Selva di Cadore) e Serrai (Rocca Pietore).

Figura 15 - Impianti idroelettrici BIM e ACSM Primiero Energia nella Provincia di Belluno al 2008 (“La situazione energetica in Provincia di Belluno”- Arpav Veneto). A questi vanno aggiunti gli impianti di proprietà ENEL presenti nel Comune di Rocca Pietore, riportati nella tabella seguente.

Ubicazione Potenza Producibilità [kW] [kWh/anno] Rocca Pietore 19.500 16.100.000 Rocca Pietore 500 980.000 Rocca Pietore 13.000 34.800.000

Tabella 14 - Impianti idroelettrici ENEL nei comuni dell’aggregazione al 2008 (“La situazione energetica in Provincia di Belluno”- Arpav Veneto). Da segnalare, inoltre, la presenza di numerose derivazioni a scopo idroelettrico di proprietà comunale e private.

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Solare termico L’analisi condotta dall’Arpav Veneto riportata nella figura seguente mostra la distribuzione degli 40 impianti solari termici della Provincia di Belluno per classi di numerosità al 2007. I Comuni di Selva di Cadore, Colle Santa Lucia e Rocca Pietore al 2007 avevano un numero di impianti compreso tra 1 e 10, mentre Livinallongo e Alleghe tra 11 e 21.

Figura 16 - Numero impianti solari termici al 2007. (“La situazione energetica in Provincia di Belluno”- Arpav Veneto). La tabella seguente mostra la collocazione dei comuni dell’aggregazione dell’Alto Agordino nella classifica elaborata da Legambiente sulla base dei m2 di solare termico installati ogni 1.000 abitanti nei 6.652 comuni italiani analizzati (dati al 2012).

Colle Santa Lucia risulta essere il comune con il valore più elevato di m2 di solare termico installati ogni 1.000 abitanti (67,3 m2). Seguono Selva di Cadore (63,9 m2), Rocca Pietore (54,0 m2) e Livinallongo (41,6 m2). Alleghe è il comune con meno superficie di solare termico installata (29,5).

POSIZIONE COMUNE m2/1000 ab 384 Colle Santa Lucia 67,3 407 Selva di Cadore 63,9 498 Rocca Pietore 54,0 657 Livinallongo Del Col di Lana 41,6 965 Alleghe 29,5

Tabella 15 - Superficie di solare termico/1000 abitanti installata nei Comuni dell’Alto Agordino (Fonte: “Comuni Rinnovabili 2013” – Legambiente)

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Fotovoltaico Il database degli impianti fotovoltaici “Altasole” messo a disposizione dal GSE consente di 41 valutare la consistenza degli impianti fotovoltaici presenti sul territorio comunale e che hanno avuto accesso al Conto Energia. L’indicatore della potenza installata per abitante pone il Comune di Selva di Cadore al primo posto tra i cinque analizzati, con un valore di circa 0,151 kWp pro capite. Seguono i comuni di Livinallongo del Col di Lana (0,129 kWp/ab.).

Comune kWp popolazione kWp/ab. Alleghe 56,64 1.237 0,046 Selva di Cadore 78,75 520 0,151 Colle Santa Lucia 33,8 371 0,091 Livinallongo del Col di Lana 173,16 1.339 0,129 Rocca Pietore 47,24 1.292 0,037 389,58 4.759

Tabella 16 - kWp/abitante installati nei Comuni dell’Alto Agordino (Elaborazioni su dati Altasole-GSE)

I dati dei comuni dell’aggregazione risultano tutti al di sotto del valore pro capite della Provincia di Belluno, pari a 0,172 kWp/ab. e ancor di più del dato regionale (0,330 kWp/ab.).

Grafico 20 - Confronto dei kWp/abitante installati nei Comuni dell’aggregazione, nella Provincia di Belluno e nella Regione Veneto. (Elaborazioni su dati Altasole-GSE).

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Figura 17 - Impianti fotovoltaici nei Comuni dell’aggregazione per numerosità.

Figura 18 - Impianti fotovoltaici nei Comuni dell’aggregazione per potenza installata.

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Attività economiche e flussi turistici 43 Senza dubbio l’attività economica principale nei territori oggetto dello studio è il turismo. Nonostante la flessione delle presenze turistiche registrate negli ultimi anni, si tratta a tutt’oggi del settore trainante dell’economia locale, con annessi servizi e attività commerciali. In alcuni dei Comuni significativa è anche la presenza di attività manufatturiere e di artigianato locale, come la lavorazione del legno. Le attività agricole risultano quasi inesistenti, in quanto le caratteristiche del territorio non permettono lo sviluppo di questo settore. Analogamente il settore industriale risente della conformazione territoriale, poco idonea all’installazione di siti produttivi.

Grafico 21 - Unità locali Selva di Cadore 2001-2011 (Fonte: Censimento Industria 2001 e 2011)

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Grafico 22 - Addetti alle unità locali Selva di Cadore 2001-2011 (Fonte: Censimento Industria 2001 e 2011).

Grafico 23 - Unità locali Colle Santa Lucia 2001-2011 (Fonte: Censimento Industria 2001 e 2011).

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Grafico 24 - Addetti alle unità locali Colle Santa Lucia 2001-2011 (Fonte: Censimento Industria 2001 e 2011).

Grafico 25 - Unità locali Rocca Pietore 2001-2011 (Fonte: Censimento Industria 2001 e 2011).

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Grafico 26 - Addetti alle unità locali Rocca Pietore 2001-2011 (Fonte: Censimento Industria 2001 e 2011).

Grafico 27 - Unità locali Livinallongo del Col di Lana 2001-2011 (Fonte: Censimento Industria 2001 e 2011).

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Grafico 28 - Addetti alle unità locali Livinallongo del Col di Lana 2001-2011 (Fonte: Censimento Industria 2001 e 2011).

Grafico 29 - Unità locali Alleghe 2001-2011 (Fonte: Censimento Industria 2001 e 2011).

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Grafico 30- Addetti alle unità locali Alleghe 2001-2011 (Fonte: Censimento Industria 2001 e 2011).

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I dati sui flussi turistici dei Comuni di Selva di Cadore, Colle Santa Lucia, Rocca Pietore, Livinallongo e Alleghe mostrano un forte calo delle presenze turistiche negli anni dal 2003 al 49 2014. Gli arrivi presentano un andamento più oscillatorio per Selva, Rocca Pietore, Livinallongo e Alleghe, mentre hanno registrato un aumento per Colle Santa Lucia. Gli andamenti riportati nei grafici seguenti indicano che per tutti i Comuni la tendenza è quella di soggiorni sempre più brevi, ad evidenza di una forte difficoltà da parte degli operativi a trattenere i turisti per periodi più lunghi.

Anno Arrivi Presenze 2003 21.235 132.910 2004 19.934 118.606 2005 21.792 121.385 2006 20.881 116.842 2007 22.588 116.118 2008 23.508 121.173 2009 22.995 124.314 2010 22.471 117.365 2011 23.563 120.860 2012 23.926 122.742 2013 21.621 102.665 2014 19.840 96.925 Grafico 31 - Arrivi e presenze turistiche 2003-2014 Selva di Cadore. Tabella 17 - Arrivi e presenze turistiche 2003-2014 Selva di Cadore.

Anno Arrivi Presenze 2003 2.452 14.792 2004 1.679 11.114 2005 2.334 14.760 2006 1.710 11.567 2007 2.003 8.390 2008 2.177 9.002 2009 2.134 8.061 2010 1.851 6.678 2011 3.335 8.979 2012 4.074 9.577 2013 4.019 8.723 2014 3.769 7.510 Grafico 32 - Arrivi e presenze turistiche 2003-2014 Colle Tabella 18 - Arrivi e presenze turistiche Santa Lucia. 2003-2014 Colle Santa Lucia.

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Anno Arrivi Presenze 2003 41.798 251.549 50 2004 39.299 236.167 2005 42.198 233.452 2006 42.972 236.459 2007 42.913 238.901 2008 43.627 230.714 2009 41.526 222.516 2010 43.979 222.677 2011 42.541 204.861 2012 44.220 201.661 2013 46.593 200.280 2014 38.236 168.064 Grafico 33 - Arrivi e presenze turistiche 2003-2014 Rocca Pietore. Tabella 19 - Arrivi e presenze turistiche 2003-2014 Rocca Pietore.

Anno Arrivi Presenze 2003 64.510 319.815 2004 67.407 358.082 2005 70.978 363.741 2006 70.605 344.221 2007 75.729 370.539 2008 76.567 377.400 2009 78.760 372.625 2010 77.388 369.263 2011 71.683 335.045 2012 71.822 339.195 2013 71.680 341.946 2014 65.729 307.969 Grafico 34 - Arrivi e presenze turistiche 2003-2014 Livinallongo del Col di Lana. Tabella 20 - Arrivi e presenze turistiche 2003-2014 Livinallongo del Col di Lana.

Anno Arrivi Presenze 2003 34.705 174.500 2004 33.977 168.425 2005 34.378 169.875 2006 33.071 163.433 2007 32.486 154.336 2008 34.350 159.742 2009 33.776 153.313 2010 31.465 143.107 2011 32.470 149.612 2012 32.624 142.173 2013 32.190 139.170 2014 31.366 136.822 Grafico 35 - Arrivi e presenze turistiche 2003-2014 Alleghe. Tabella 21 - Arrivi e presenze turistiche 2003-2014 Alleghe.

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Il sistema della mobilità 51 Le più importanti strade di collegamento tra i Comuni dell’aggregazione sono:  Strada Regionale n.203 “Agordina” che attraversa tutti i Comuni dell’aggregazione. Si tratta dell’unica strada di collegamento tra la Valbelluna e i Comuni dell’Agordino; Costeggia il lago di Alleghe e arriva fino al Comune di Livinallongo del Col di Lana, dove si innesta con la S.R. n.48 “delle Dolomiti”;  Strada Regionale n.48 “delle Dolomiti”, che collega l'Alto Adige ed il Trentino al bellunese e all'Austria;  Strada Regionale n.641 “del Passo Fedaia”, che nei pressi di Caprile si innesta nella S.R. n.203 "Agordina", in prossimità del fondovalle percorso dal torrente Cordevole. A fronte del fenomeno di decrescita demografica che ha interessato i Comuni dell’aggregazione, la consistenza del parco veicolare comunale ha subito un aumento in quasi tutti i casi, fatta eccezione per il Comune di Alleghe. La Tabella 22 mostra l’andamento 2008/2014 del tasso di motorizzazione dei Comuni il tasso di motorizzazione medio della Provincia di Belluno.

Figura 19 - Viabilità nei comuni dell’Alto Agordino (Fonte: P.A.T.I. Dolomiti Alto Agordino).

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Pur non essendo presenti piste ciclabili in sede propria, la mobilità ciclabile risulta particolarmente diffusa soprattutto nel periodo estivo, data la presenza di numerosi passi 52 montani.

Grafico 36 - Parco veicolare 2008-2014 (Fonte: ACI). La Tabella 22mostra il confronto tra il tasso di motorizzazione dei Comuni dell’aggregazione e la Provincia di Belluno. Al 2008 il tasso dei Comuni di Colle Santa Lucia e Alleghe risultava inferiore al dato provinciale, mentre al 2014 solo il dati di Alleghe risulta minore del valore della Provincia di Belluno.

TASSO DI MOTORIZZAZIONE (autovetture ogni 1000 abitanti) Anno Selva Colle Santa Rocca Pietore Livinallongo Alleghe Provincia di Cadore Lucia Belluno 2008 623,6 574,6 609,1 610,0 530,8 592,9 2009 631,7 582,1 609,2 612,3 533,8 597,0 2010 636,5 589,9 618,6 607,1 550,2 603,1 2011 652,5 588,2 615,5 637,9 571,9 618,5 2012 660,9 621,1 624,7 638,6 575,2 617,7 2013 664,1 640,4 626,1 633,0 574,7 616,7 2014 653,8 668,5 635,4 635,5 590,9 621,5

Tabella 22 - Tasso di motorizzazione comunali e provinciali (Elaborazioni su dati ACI).

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Grafico 37 - Autovetture per categoria emissiva Selva di Cadore 2008-2014 (Fonte: ACI).

Grafico 38- Autovetture per categoria emissiva Colle Santa Lucia 2008-2014 (Fonte: ACI).

Grafico 39 - Autovetture per categoria emissiva Rocca Pietore 2008-2014 (Fonte: ACI).

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Grafico 40 - Autovetture per categoria emissiva Livinallongo del Col di Lana 2008-2014 (Fonte: ACI).

Grafico 41 - Autovetture per categoria emissiva Alleghe 2008-2014 (Fonte: ACI).

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Fonti 55 www.infodolomiti.it www.agordino.bl.it/web/CMAgordina P.A.T.I. DOLOMITI ALTO AGORDINO www.tuttitalia.it www.comune.alleghe.bl.it www.comune.selvadicadore.bl.it www.comune.livinallongodelcoldilana.bl.it www.comune.roccapietore.bl.it www.comune.collesantalucia.bl.it Censimento della popolazione ISTAT 2011 Censimento Industria e Servizi 2010 Censimento dell’Agricoltura 2010 www.atlanteeolico.rse-web.it/viewer.htm Comuni Rinnovabili 2013 - Legambiente www.atlasole.gse.it/atlasole/ http://statistica.regione.veneto.it/banche_dati_economia_turismo_turismo4.jsp www.aci.it/

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Sezione B. INVENTARIO DELLE EMISSIONI 56 Metodologia di calcolo generale

L’Inventario di Base delle Emissioni quantifica la CO2 (o CO2e) emessa entro i confini geografici del territorio comunale, in un determinato anno di riferimento. L’elaborazione dell’inventario è di fondamentale importanza per la definizione delle misure da adottare ai fini della riduzione dell’impatto sul cambiamento climatico, in quanto fotografa le condizioni di partenza in termini di consumi e di emissioni. L’approccio utilizzato nella presente analisi, per stimare le emissioni derivanti dal consumo energetico nel territorio dei Comuni dell’aggregazione, segue i principi riportati nel linee guida “2006 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories” Nello specifico, si è fatto riferimento ad un’espressione che mette in relazione l’attività della sorgente e l’emissione e che, a livello generale, può essere ricondotta alla seguente:

Ei = A * FEi dove:

Ei = emissione dell’inquinante “i” (t/anno), ovvero la quantità di sostanza inquinante “i” (espressa generalmente in tonnellate ) generata ed immessa in atmosfera a seguito di una determina attività A = indicatore dell’attività, ovvero il parametro che meglio descrive l’attività che genera un’emissione, a cui è associabile un inquinante, rapportato all’unità di tempo (generalmente l’anno).

FEi = fattore di emissione dell’inquinante i (g di inquinante/unità di prodotto, g di inquinante/unità di combustibile consumato, ecc..), ovvero la quantità di sostanza inquinante immessa in atmosfera per ogni unità di indicatore d’attività. In generale, esistono due tipi di approccio per quantificare i consumi:  bottom up - rappresenta la scelta ideale, in quanto permette di ottenere informazioni estremamente dettagliate e precise relativamente al territorio in esame, utilizzando strumenti come i dati dei distributori di energia locali, analisi dei flussi di traffico, ecc…  top down – tale percorso metodologico rielabora informazioni che partono dalla scala spaziale più grande e discendono a livelli inferiori. Questa disaggregazione viene effettuata utilizzando le cosiddette “variabili di disaggregazione”, che sono legate ai consumi e /o alle emissioni ed i cui valori siano noti sia sull’area più vasta (nazione, regione, provincia) che sul dettaglio territoriale di interesse (comune, aggregazione di comuni). Generalmente si utilizza un approccio misto ossia, laddove non si riesca ad effettuare una quantificazione delle emissioni attraverso l’approccio bottom up, che è quello consigliato, si integrano le informazioni con i risultati dell’approccio top down.

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Tutti i consumi devono essere riferiti ad uno specifico anno, che rappresenterà la baseline rispetto alla quale definire l’obiettivo di riduzione. L’anno di riferimento individuato per 57 l’inventario delle emissioni dei Comuni dell’Alto Agordino è il 2008. I settori considerati nella ricostruzione del bilancio finale delle emissioni sono: 1. PUBBLICO (edifici/strutture e servizi, illuminazione pubblica) 2. CIVILE RESIDENZIALE 3. CIVILE TERZIARIO 4. TRASPORTI (flotta municipale, mobilità privata). L’industria non ETS e i rifiuti sono settori facoltativi del PAES, che non sono stati presi in considerazione nella presente analisi. Le emissioni associate ai diversi settori possono essere stimate basandosi su due diverse tipologie di fattori di emissione:  standard: rappresentano il contenuto di carbonio presente in ciascun combustibile o, nel caso dell’energia elettrica, su un calcolo delle emissioni basato sui fattori rappresentativi del contenuto di carbonio presente in ciascun combustibile utilizzato nel mix energetico italiano per la produzione di energia elettrica;  LCA – Life Cycle Assessment: non includono solo le emissioni generate dalla combustione finale, ma tutte le emissioni associate all’estrazione, al trasporto, ai processi di raffinazione dei combustibili utilizzati. I fattori di emissione standard utilizzati sono riportati di seguito, con l’indicazione della fonte di riferimento.

TIPO COMBUSTIBILE FE standard[tCO2/MWh] FONTE Benzina 0,249 ELCD – European Life Cycle Database Gasolio autotrazione e riscaldamento 0,267 ELCD – European Life Cycle Database GPL 0,227 ELCD – European Life Cycle Database Gas naturale 0,202 ELCD – European Life Cycle Database Biomassa legnosa 0 ELCD – European Life Cycle Database Biocarburanti 0 ELCD – European Life Cycle Database Energia elettrica (nazionale 2010) 0,467 ELCD – European Life Cycle Database Solare termico 0 ELCD – European Life Cycle Database Idroelettrico 0 ELCD – European Life Cycle Database Fotovoltaico 0 ELCD – European Life Cycle Database

Tabella 23 - Fattori di emissione standard (Fonte: Linee Guida PAES).

L’autorità locale, inoltre, può decidere di includere all’interno dell’IBE la produzione locale di elettricità sulla base dei criteri indicati nelle Linee Guida e calcolare, in questo modo, un fattore di emissione locale per l’energia elettrica. Tale fattore “valorizza” in termini di riduzione

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della CO2 l’energia prodotta da fonti rinnovabili e l’energia verde acquistata dall’autorità locale, secondo la seguente formula: 58

FEEE = [ ( CEE– PLEE – CV ) * FENE + CO2PL + CO2CV ] / (CEE) dove:

CEE = Consumo totale di energia elettrica

PLEE = produzione locale di energia elettrica [MWhe] CV = acquisto di energia elettrica verde/da fonte rinnovabile da parte delle autorità locali [MWhe]

FENE= fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale o europeo [t/MWhe]

CO2PL = emissioni di CO2 dovute alla produzione locale di energia elettrica [t]

CO2CV = emissioni di CO2 dovute alla produzione di energia elettrica verde/da fonte rinnovabile certificata acquistata dalle autorità locali [t] Si riportano nel paragrafo seguente gli impianti di produzione di energia elettrica inclusi nell’inventario.

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Produzione locale di elettricità 59 L’autorità locale può decidere se includere o meno nell’IBE la produzione locale di elettricità. Qualora si decida di includerla, devono essere considerati tutti gli impianti che soddisfano i seguenti criteri:  l’impianto/unità non è incluso nel sistema europeo per lo scambio di quote di emissioni (ETS);  l’impianto/unità ha un’energia termica d’entrata inferiore o uguale a 20MW combustibile nel caso di combustibili fossili e impianti di combustione di biomassa, o inferiore o uguale a 20MWe di potenza nominale nel caso di altri impianti di energia rinnovabile (es. eolico o solare). La logica è che gli impianti di piccole dimensioni rispondano alla domanda di energia elettrica locale, mentre gli impianti più grandi producono energia elettrica. Lo schema che segue permette di stabilire l’inclusione o meno degli impianti nell’IBE.

Figura 20 - Diagramma decisionale per includere la produzione locale di elettricità (Fonte: Linee Guida JRC) Ai fini del calcolo del fattore di emissione locale per la produzione di energia elettrica sono stati considerati gli impianti riportati nella tabella seguente. Si tratta dei soli impianti di proprietà comunale attivi al 2008.

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Tipo impianto Ubicazione Potenza [kW] Proprietà Idroelettrico Alleghe – Ru Col Aut 215 Comune 60 Idroelettrico Alleghe – Fiorentina 63 Comune Idroelettrico Alleghe – Zunaia 238 Comune Idroelettrico Rocca Pietore - Serrai 63 Comune Idroelettrico Selva di Cadore – Rio Cordon 238 Comune

Tabella 24 – Impianti a fonte rinnovabile inclusi nell’IBE. Sulla base della producibilità dei suddetti impianti e dei consumi elettrici dei settori considerati è stato calcolato il fattore di emissione locale per l’energia elettrica al 2008, che risulta pari a

0,405 t CO2e/MWh. E’ stata rilevata la presenza sul territorio dei comuni dell’aggregazione di alcune derivazioni a scopo idroelettrico anche di privati attive al 2008, ma per le quali non è stato possibile risalire al dato di producibilità annua e che, per tale ragione, non sono state incluse nell’IBE. In fase di monitoraggio si provvederà ad includere tali impianti nell’inventario. Strumenti utilizzati per l’indagine SCHEDE RACCOLTA DATI SETTORE PUBBLICO Il patrimonio edilizio comunale è stato oggetto di una raccolta puntuale, realizzata attraverso la compilazione di apposite schede, che hanno consentito di raccogliere informazioni quali:  consumi e spesa sostenuta per l’ energia termica ed elettrica degli edifici/servizi comunali;  superfici e volumetrie del patrimonio edilizio pubblico;  caratteristiche degli impianti termici degli edifici pubblici;  eventuale presenza di impianti FER; Analogamente,  consumi di energia elettrica dell’illuminazione pubblica  caratteristiche dell’illuminazione pubblica (n. lampade installate, tipologia, potenza, ecc…)  consumi di carburante della flotta comunale e del trasporto pubblico o chilometri percorsi in ambito comunale  caratteristiche dei mezzi della flotta comunale e del trasporto pubblico (anno di immatricolazione, alimentazione, categoria emissiva, ecc…) SCHEDE RACCOLTA DATI SETTORE PRIVATO L’analisi dei consumi energetici del settore privato è stata supportata da una raccolta di dati statistici e di letteratura, integrati più possibile con informazioni reperite dai tecnici comunali relativamente al contesto locale (ad esempio numero e tipologia di attività economiche, flussi turistici, caratteristiche del parco edilizio, ecc…).

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LETTERE AI DISTRIBUTORI DI ENERGIA (energia elettrica, metano, gpl, ecc…) 61 A seguito dell’individuazione dei principali distributori locali di servizi energetici, sono state trasmesse delle lettere di raccolta dati, finalizzate alla definizione della quantità di energia/combustibile distribuiti sul territorio comunale, suddivisi nei diversi settori di interesse (pubblico, residenziale, terziario). Dei cinque Comuni dell’aggregazione solo Livinallongo risulta essere metanizzato. Enel Distribuzione S.p.A. è stato coinvolto nella raccolta dati in quanto distributore locale di energia elettrica. DATI STATISTICI E DI LETTERATURA

I dati relativi al contesto locale sono stati integrati con informazioni estrapolate da banche dati pubbliche disponibili online, quali ad esempio:  ACI (parco veicolare comunale);  ISTAT (Censimento 2001 e 2011, Censimento dell’Agricoltura 2000 e 2010, Censimento Industria e Servizi 2001 e 2011,I.ISTAT );  ATLASOLE (censimento impianti fotovoltaici);  Atlante Eolico RSE;  A.I.D.A. - Advanced and Innovative Tool for Developing feasibility Analysis of biomass plants;  COMUNI RINNOVABILI di Legambiente;  ISPRA (SINAnet - Rete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale);  INEMAR Veneto.

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IBE al 2008 62 Pubblico EDIFICI/SERVIZI E ATTREZZATURE COMUNALI La scelta degli edifici/servizi comunali da includere nell’inventario si è basata sulla proprietà e sulla gestione degli stessi, ossia sulla reale possibilità da parte dell’Ente di realizzare interventi mirati alla riduzione dei consumi e delle emissioni. Nell’Allegato A al presente documento si riporta l’elenco degli edifici/servizi inclusi nell’inventario suddivisi per comune. I dati di energia termica ed elettrica inclusi nell’inventario fanno riferimento ai dati di consumo degli edifici/servizi al 2008 forniti dai comuni dell’aggregazione.

ILLUMINAZIONE PUBBLICA Le caratteristiche degli impianti di pubblica illuminazione dei comuni dell’aggregazione sono piuttosto variabili in termini di numero di punti luce ad abitante e di tipologia di lampade installate.

Comune Punti Popolazione N. punti Estensione N. punti luce luce/ab. Comune [km2] luce/km2 Selva di Cadore 404 518 0,8 33,2 12,2 Colle Santa Lucia 126 409 0,3 15,3 8,2 Rocca Pietore 682 1.338 0,5 73,29 9,3 Livinallongo 450 1.418 0,32 100,01 4,5 Alleghe 522 1.362 0,4 29,7 17,6

Tabella 25 - Consistenza degli impianti di pubblica illuminazione e punti luce ad abitante. Nell’impianto di Selva di Cadore prevalgono le lampade SAP – Sodio Alta Pressione; si tratta di lampade con una ottima efficienza luminosa, una buona durata di vita media e con possibilità di regolazione del flusso luminoso, ma che di contro hanno una modesta resa nei colori e un decadimento luminoso che può arrivare fino al 30%. A Livinallongo prevalgono le lampade a ioduri metallici, che hanno una buona efficienza luminosa e resa cromatica, ma una serie di svantaggi tra cui La tipologia di lampada più presente nei Comuni di Colle Santa Lucia, Alleghe e Rocca Pietore è quella ai vapori di mercurio. Si tratta di lampade obsolete, che dal 2015 non sono più conformi alla certificazione CE.

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Numero Tipo lampada Potenza [Watt] 63 6 FLUORESCENZA 400 11 INCANDESCENZA 21 20 V. MERCURIO 125 49 V. MERCURIO 125 12 NEON 40 9 NEON 21 102 SAP 150 101 SAP 100 94 SAP 70 Grafico 42 - Distribuzione tipologia lampade Selva di Tabella 26 - Caratteristiche impianto illuminazione Cadore. pubblica Selva di Cadore.

Numero Tipo lampada Potenza [Watt] 133 SAP 150 107 SAP 100 56 SAP 80 52 SAP 70 40 IODURI M. 150 26 IODURI M. 100 27 IODURI M. 70 5 V. MERCURIO 125 4 V.MERCURIO 70 Grafico 43 - Distribuzione tipologia lampade Tabella 27 - Caratteristiche impianto illuminazione Livinallongo del Col di Lana. pubblica Livinallongo del Col di Lana.

Numero Tipo lampada Potenza [Watt] 24 SAP 70 102 V. MERCURIO 125

Tabella 28 - Caratteristiche impianto illuminazione pubblica Colle Santa Lucia.

Grafico 44 - Distribuzione tipologia lampade Colle Santa Lucia.

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64 Numero Tipo lampada Potenza [Watt] 12 FLUORESCENZA 400 12 V. MERCURIO 50 524 V. MERCURIO 125 6 V. MERCURIO 250 4 NEON 11 121 SAP 70 1 SAP 125

2 SAP 400 Grafico 45 - Distribuzione tipologia lampade Rocca Tabella 29 - Caratteristiche impianto illuminazione Pietore. pubblica Rocca Pietore.

Numero Tipo lampada Potenza [Watt] 174 SAP 70 15 MERCURIO 80 261 V. MERCURIO 125 36 ALOGENURI 150 16 SAP 100 9 SAP 250 8 V. MERCURIO 250 1 SAP 350 2 SAP 400 Grafico 46 - Distribuzione tipologia lampade Alleghe. Tabella 30 - Caratteristiche impianto illuminazione pubblica Alleghe.

CONSUMI ED EMISSIONI La Tabella 31 riporta i consumi del settore pubblico suddivisi per comune e per vettore energetico. Si nota subito che il settore pubblico di Alleghe ha i consumi più elevati in termini sia di energia termica sia di energia elettrica. Ad incidere in maniera consistente sono i consumi dello Stadio del ghiaccio "A. de Toni", che da solo copre buona parte dei consumi.

Consumi settore pubblico [MWh/anno] Comune Energia elettrica Gasolio Gas naturale GPL Totale Selva di Cadore 333,208 360,000 - - 693,208 Colle Santa Lucia 87,350 112,860 - - 200,210 Livinallongo del Col di Lana 95,827 712,340 95,827 42,355 946,349 Rocca Pietore 641,875 167,310 - - 809,185 Alleghe 1.178,801 1.305,000 - - 2.483,801

Tabella 31 - Consumi del settore pubblico per comune e per vettore energetico.

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La distribuzione per vettore energetico mostra che il gasolio e l’energia elettrica impattano in maniera analoga sul totale dei consumi, risultando i vettori più utilizzati. Si rilevano, inoltre, 65 piccolissime percentuali di gas naturale e GPL.

Grafico 47 - Distribuzione per vettore energetico dei consumi del settore pubblico. L’energia elettrica è il vettore che impatta maggiormente nel settore pubblico, coprendo il 56% della CO2 emessa.

Emissioni settore pubblico [t CO2/anno] Comune Energia elettrica Gasolio Gas naturale GPL Totale Selva di Cadore 134,949 96,120 231,069 Colle Santa Lucia 35,377 30,134 65,510 Livinallongo del Col di Lana 38,810 190,195 19,357 9,615 257,976 Rocca Pietore 259,959 44,672 304,631 Alleghe 477,140 348,435 825,575

Tabella 32 - Emissioni del settore pubblico per comune e per vettore energetico.

Grafico 48 - Distribuzione per vettore energetico delle emissioni del settore pubblico.

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Civile Residenziale Il settore civile residenziale include i consumi termici ed elettrici degli edifici ubicati sul 66 territorio comunale e destinati ad un uso di tipo abitativo. La stima dei consumi per la climatizzazione invernale degli edifici residenziali si è basata su un’analisi del parco edilizio comunale, finalizzata alla creazione di un edificio modello con specifiche caratteristiche geometriche e termo-fisiche per le diverse epoche costruttive. L’epoca costruttiva di un edificio, infatti, influisce sia su parametri termo fisici come ad esempio la trasmittanza delle componenti opache e trasparenti, sia sulle caratteristiche geometriche dello stesso (numero medio di piani fuori terra, superficie media, ….). I dati del Censimento della popolazione ISTAT 2011 mostrano che nei Comuni di Rocca Pietore e Alleghe circa il 50% degli edifici residenziali sono stati costruiti in epoca precedente al 1945, nello specifico il 52% e il 48% rispettivamente. Tale percentuale sale a ben il 67% nel caso di Livinallongo, mentre si abbassa per Colle Santa Lucia (41%) e Selva di Cadore (28%).

Grafico 49 - Edifici residenziali per epoca costruttiva (Fonte: Censimento popolazione ISTAT 2011)

La predominanza di costruzioni antecedenti al 1945, testimonia la vetustà del parco edilizio dei Comuni dell’aggregazione, caratterizzati da centri storici con la conformazione tipica delle costruzioni addossate le une alle altre. Le caratteristiche geometriche degli edifici oggetto dell’analisi sono state determinate in base a:  superficie media abitazioni;  numero medio di abitazioni per edificio;  numero medio di piani fuori terra.

I valori delle superfici medie delle abitazioni dei residenti oscillano tra gli 87 m2 di Rocca Pietore e i 99 m2 di Livinallongo e Colle Santa Lucia.

In tutti e 5 i Comuni dell’aggregazione le tipologie costrittive prevalenti sono edifici con 3, 4 o più piani fuori terra, mentre le strutture con 1 o 2 piani rappresentano delle percentuali inferiori.

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Comune Superficie media abitazioni residenti [m2] 67 Alleghe 89 Livinallongo 99 Rocca Pietore 87 Selva di Cadore 88 Colle Santa Lucia 99

Tabella 33 - Superficie media abitazioni residenti (Fonte: Censimento popolazione ISTAT 2011)

Grafico 50 - Edifici residenziali pe numero di piani fuori terra (Fonte: Censimento popolazione ISTAT 2011) La tipologia costruttiva predominante è quella in muratura portante, ad esclusione del Comune di Colle Santa Lucia dove prevalgono le tipologie costruttive diverse dalla muratura portante e dal calcestruzzo armato.

Grafico 51 - Edifici residenziali pe tipologia costruttiva (Fonte: Censimento popolazione ISTAT 2011)

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Grafico 52 - Edifici residenziali pe tipologia costruttiva (Fonte: Censimento popolazione ISTAT 2011). La definizione delle caratteristiche geometriche e termofisiche degli edifici modello ha consentito di stimare le volumetrie riscaldate in tutto il territorio comunale e, quindi, di calcolare il fabbisogno di energia termica per la climatizzazione invernale. Per il calcolo di tale fabbisogno sono stati considerati, inoltre, elementi quali:  la zona climatica dei comuni;  le ore di riscaldamento annue previste dalla legge. Al fabbisogno di energia termica per la climatizzazione invernale è stato aggiunto il fabbisogno di energia necessario per la produzione dell’acqua calda sanitaria, calcolato sulla base della formula indicata nella UNI 11300 -2. Tale formula correla il fabbisogno per ACS al volume di acqua richiesto, secondo la seguente espressione:

Q   *c*V *er 0 *G dove ρ = densità dell’acqua [kg/m3] c = calore specifico pari a 1,162 [Wh/kg°C] V = volume dell’acqua richiesta durante il periodo di calcolo [m3/G]

Θer = temperatura di erogazione [°C]

Θ0 = temperatura di ingresso dell’acqua fredda sanitaria [°C] G = numero dei giorni del periodo di calcolo [G] Il volume di acqua è a sua volta collegato alla superficie dell’abitazione secondo la seguente formula:

V = a * Su + b [l/giorno] dove Su è la superficie dell’abitazione in m2 e i parametri a e b sono definiti dalla norma.

Analogamente per gli usi cucina si è fatto riferimento al valore di fabbisogno giornaliero di energia suddiviso per classi di superficie definito della UNI 11300 -2

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Un aspetto peculiare del territorio oggetto dello studio è la presenza di un numero elevato di seconde case utilizzate in maniera discontinua nel corso dell’anno, con percentuali variano dal 69 54% di Livinallongo all’83% di Selva di Cadore. Nella valutazione dei consumi termici del residenziale è stato preso in considerazione anche il contributo dato dall’utilizzo delle seconde case.

Grafico 53 – Abitazioni totali e occupate da residenti nei comuni dell’aggregazione. (Censimento popolazione ISTAT 2011) Il fabbisogno di energia termica per riscaldamento, ACS e usi cucina così calcolato è stato disaggregato nei diversi vettori energetici sulla base delle percentuali fornite dalla provincia di Belluno nell’ambito del progetto “Neutralità climatica nella regione Dolomiti Live", cofinanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Interreg IV che coinvolge 5 partner italo-austriaci e quattro diverse zone dell'area dolomitica (la provincia di Belluno, l'Alta Pusteria, il Tirolo Orientale, la Provincia di Pordenone). Tra le diverse attività previste dal progetto vi è anche il supporto tecnico-operativo ai comuni della provincia di Belluno per la predisposizione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, compresa l’elaborazione dell’inventario delle emissioni al 2010. La figura seguente mostra il gradi di metanizzazione dei Comuni della provincia di Belluno. Dei cinque Comuni dell’aggregazione, solo Livinallongo risulta essere metanizzato. Ne consegue che la percentuale di gas metano risulta piuttosto bassa.

CONSUMI ED EMISSIONI DI ENERGIA TERMICA ED ELETTRICA Il combustibile maggiormente utilizzato nel settore residenziale è la biomassa, che da sola copre ben il 50% dei consumi totali. Rilevante è anche il consumo di GPL (circa il 26%) e l’energia elettrica (circa 11%).

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Grafico 54 – Consumi totali del settore residenziale per vettore energetico. La biomassa e il solare termico non determinano emissioni, in quanto considerate FER. Ad incidere sulle emissioni finali sono il GPL (44,3%), l’energia elettrica (32,9%), il gasolio (16,5%) ed il gas naturale (6,3%).

Grafico 55 - Emissioni totali del settore residenziale per vettore energetico.

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Grafico 56 – Consumi del settore residenziale per comune e vettore energetico.

Grafico 57 – Emissioni totali del settore residenziale per vettore energetico.

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Civile Terziario Il fabbisogno di energia termica per la climatizzazione invernale del settore terziario è stato 72 stimato in maniera del tutto analoga al settore residenziale, considerando non gli edifici residenziali, ma i locali destinati alle attività di commercio e servizi. Le valutazioni sui consumi di energia termica per ACS si sono basate sui valori del fabbisogno medio di energia ad addetto forniti dalla normativa di riferimento. Relativamente all’energia elettrica sono stati utilizzati i dati del distributore. L’energia elettrica è il combustibile maggiormente utilizzato nel terziario e che determina le emissioni maggiori, il 65,8% del totale.

Grafico 58 - Consumi totali del settore terziario per vettore energetico.

Grafico 59 - Emissioni totali del settore terziario per vettore energetico.

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Grafico 60 - Consumi totali del settore terziario per vettore energetico.

Grafico 61 - Emissioni totali del settore terziario per vettore energetico.

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Trasporti 74 Mobilità privata Secondo le Linee Guida del JRC Il trasporto su strada nel territorio dell’autorità locale può essere diviso in due parti: a. trasporto urbano su strada, che comprende il trasporto sulla rete stradale locale, cioè di competenza dell’autorità locale e il cui inserimento di questo settore nell’IBE è fortemente consigliato; b. altri trasporti su strada, che comprendono il trasporto nel territorio dell’autorità locale su strade che non sono di sua competenza. Un esempio è il trasporto su un’autostrada che attraversa il territorio dell’autorità locale. Queste emissioni possono essere incluse nell’IBE se l’autorità locale intende includere misure per ridurre tali emissioni nel PAES. L’indicatore di attività nel caso dei trasporti è la quantità di carburante consumato all’interno dei confini territoriali, non solo dai veicoli immatricolati nel Comune e che si spostano al suo interno, a anche dai veicoli che arrivano dall’esterno e si muovono all’interno dei confini territoriali. La valutazione di tale indicatore, quindi, deve essere fatta sulla base dei seguenti parametri:  chilometraggio percorso nel territorio dell’autorità locale;  parco veicoli che si muove all’interno del territorio dell’autorità locale;  consumo medio di combustibile per ogni tipo di veicolo. La criticità principale riguarda la quantificazione dei veicoli non comunali, che, però, si spostano all’interno del Comune, in quanto questo una valutazione di questo tipo potrebbe essere fatta solo a valle di studi specifici sui flussi di traffico comunali, almeno lungo le principali vie di ingresso/uscita. Non essendo disponibili informazioni di questo tipo, si è seguito un approccio “top down”, che ha previsto una disaggregazione dei dati provinciali ISPRA di emissioni di CO2 per tipologia di veicolo (automobili, veicoli leggeri, veicoli pesanti, ciclomotori e motocicli), di strada (urbana ed extraurbana) e di alimentazione (benzina, diesel, metano e gpl). L avariabile di disaggregazione utilizzata sono i veicoli equivalenti, ossia il parco comunale ACI maggiorato del numero di autovetture che entrano nel territorio comunale per motivi turistici. Il combustibile più utilizzato per l’alimentazione del parco veicolare è il gasolio che impatta per più del 61% sui consumi e sulle emissioni totali La benzina si attesta a circa il 34% e si rilevano percentuali molto basse di GPL. Il biocarburante consumato fa riferimento alle quote di obbligo per il bioetanolo e il biodiesel previste dalla normativa vigente al 2008. Come ci si può aspettare i comuni di Livinallongo, Alleghe e Rocca Pietore che hanno il maggior numero di abitanti e i flussi turistici più consistenti presentano valori di consumi e di emissioni più elevati.

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Grafico 62 - Consumi totali del settore mobilità privata per vettore energetico.

Grafico 63 - Emissioni totali del settore mobilità privata per vettore energetico.

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Grafico 64 – Consumi totali del settore mobilità privata per vettore energetico.

Grafico 65 - Emissioni totali del settore mobilità privata per vettore energetico.

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Flotta municipale 77 CARATTERISTICHE MEZZI Le tabelle seguenti riportano l’elenco dei mezzi della flotta comunale per ciascun comune dell’aggregazione, con le relative caratteristiche: alimentazione, anno di immatricolazione e cilindrata.

Tipo veicolo Anno immatricolazione Cilindrata Alimentazione Mercedes Unimog 2002 2477 gasolio SELVA Mercedes Unimog 2007 6374 gasolio DI Autovettura benzina 2004 1242 benzina CADORE Pickup 2002 2477 gasolio Scuolabus 2007 2998 gasolio

Tabella 34. Parco auto comunale Selva di Cadore al 2008. Tipo veicolo Anno immatricolazione Cilindrata Alimentazione Scuolabus 2006 2.286 gasolio COLLE Unimog 1997 5.958 gasolio SANTA Unimog 2007 6.374 gasolio LUCIA Pickup 2002 1.910 gasolio Miniescavatore 1996 995 gasolio Pala gommata 1989 4.885 gasolio

Tabella 35. Parco auto comunale Colle Santa Lucia al 2008. Tipo veicolo Anno immatricolazione Cilindrata Alimentazione Scuolabus 1991 3.972 gasolio Scuolabus 2005 2.800 gasolio Unimog 2000 4.249 gasolio Unimog 1979 5.676 gasolio ROCCA Unimog 1986 5.676 gasolio PIETORE Pickup 2002 1.910 gasolio Camion 1994 5.681 gasolio APE 2004 422 gasolio Spazzatrice 1988 2.399 gasolio Minipala gommata 2001 1.500 gasolio Pala gommata 1986 3.000 gasolio

Tabella 36. Parco auto comunale Rocca Pietore al 2008. Tipo veicolo Anno immatricolazione Cilindrata Alimentazione LIVINALLONGO Unimog 2008 6.374 gasolio DEL COL DI Unimog 1993 3.972 gasolio LANA Unimog 1992 n.d. gasolio Unimog 1971 n.d. gasolio

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Ford Fiesta 1997 1.242 benzina Nissan Patrol 1991 2826 gasolio 78 Autovettura 2002 1.870 gasolio Fiat Panda 1995 1.108 benzina Ape Piaggio 2004 n.d. gasolio Autocarro 2006 7.790 gasolio Autocarro 1999 2.494 gasolio Scuolabus 2002 5.880 gasolio Scuolabus 2005 3.000 gasolio Pulmino 2004 2.148 gasolio Pala Hitachi 1997 3.908 gasolio Mini escavatore n.d. n.d. gasolio Mini pala n.d. n.d. gasolio Fresa Schmidt n.d. n.d. gasolio Pala larzonei n.d. n.d. gasolio Pala gommata 2003 3.318 gasolio Pala gommata 2005 3.044 gasolio Pala gommata 1996 1.944 gasolio Tabella 37. Parco auto comunale Livinallongo del Col di Lana al 2008. Tipo veicolo Anno immatricolazione Cilindrata Alimentazione Iveco Magirus 2007 7.790 gasolio Iveco Daily 2008 2.287 gasolio Fiat Grande Punto 2005 1.248 gasolio Fiat Doblò 2007 1.910 gasolio ALLEGHE Daihatsu Terios 2008 1.495 benzina Mercedes Unimog 1978 5.675 gasolio Fiat Panda 2003 1.108 benzina CAT 908 2005 3.331 gasolio Iveco Cacciamali 1996 2.500 gasolio Fiat Ducato 1998 2.500 gasolio

Tabella 38. Parco auto comunale Alleghe al 2008.

CONSUMI ED EMISSIONI Il grafico che segue consente un confronto tra i cinque comuni sui consumi di carburante della flotta municipale. E’ evidente che i comuni di Rocca Pietore e Livinallongo hanno i consumi più elevati di carburante. Il dettaglio per combustibili riportato nel Grafico 67 evidenzia il forte utilizzo di gasolio per l’alimentazione dei veicoli comunali.

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Grafico 66 – Consumi della flotta municipale per comune.

Grafico 67 – Distribuzione per combustibile dei consumi della flotta comunale.

In termini di emissioni di CO2 si conferma sostanzialmente la stessa suddivisione per comune e distribuzione per combustibile che si ottiene per i consumi.

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Grafico 68 – Emissioni della flotta municipale per comune.

Grafico 69- Distribuzione per combustibile delle emissioni della flotta municipale.

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Elettricità Vettore energetico utilizzato [MWh] Emissioni di Fattori di emissione di Elettricità prodotta localmente (esclusi gli impianti ETS e prodotta Combustibili fossili CO2 o CO2 CO2 corrisponedenti Altre fonti tutti gli impianti/le unità superiori a 20 MW) localmente Gas Olio da Vapore Rifiuti Olio vegetale Altra biomassa Altro equivalenti per la produzione di Gas liquido Lignite Carbone rinnovabili [MWh] naturale riscaldamento [t] elettricità in [t/MWh] Energia eolica Energia idoelettrica 5544 0 0 Fotovoltaico Cogenerazione di energia elettrica e termica Altro Specificare: ______Totale Tabella 39 – Produzione locale di energia elettrica al 2008.

Categoria CONSUMO ENERGETICO FINALE [MWh] Elettricità Caldo/ Combustibili fossili Energie rinnovabili Totale Freddo Gas naturale Gas liquido Olio da Diesel Benzina Lignite Carbone Altri combustibili Olio Biocombustibili Altre Solare Geotermia riscaldamento fossili vegetale biomasse termico EDIFICI, ATTREZZTURE/IMPIANTI, INDUSTRIE: Edifici pubblici, attrezzature/impianti 1.106,913 95,827 42,355 2.657,510 3.902,605 Edifici , attrezzature/impianti terziari (non comunali) 24.238,349 3.618,000 12.891,000 5.376,000 46.123,349 Edifici residenziali 7.452,838 2.878,092 17.928,425 5.667,619 34.157,041 288,046 68.372,061 Illuminazione pubblica comunale 1.230,148 1.230,148

Industrie (escluse le industrie contemplate nel sistema 0,000 europeo di scambio delle quote di emissione ETS)

Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie 34.028,248 6.591,919 13.701,129 34.157,041 119.628,163 TRASPORTI Parco auto comunale 1.036,606 26,994 17,015 1.080,615 Trasporti pubblici Trasporti privati e commerciali 1.211,785 25.350,528 13.967,692 786,364 41.316,369 Totale parziale trasporti 1.211,785 26.387,134 13.994,686 803,379 42.396,984 Totale 34.028,248 6.591,919 32.073,565 13.701,129 26.387,134 13.994,686 162.025,147

(Eventuali) acquisti energia verde certificata da parte del comune0 [MWh] Fattore di emissione di CO2 per gli acquisti di elettricità 0 verde certificata (approccio LCA) Tabella 40 – Consumi energetici finali al 2008 per settore e vettore energetico.

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Categoria EMISSIONI DI CO2 O CO2 EQUIVALENTE [t] Elettricità Caldo/ Combustibili fossili Energie rinnovabili Totale Freddo Gas naturale Gas liquido Olio da Diesel Benzina Lignite Carbone Altri combustibili Olio Biocombustibili Altre Solare Geotermia riscaldamento fossili vegetale biomasse termico EDIFICI, ATTREZZTURE/IMPIANTI, INDUSTRIE: Edifici pubblici, attrezzature/impianti 448,300 19,357 9,615 709,555 1.186,827 Edifici , attrezzature/impianti terziari (non comunali) 9.816,531 730,836 2.926,257 1.435,392 14.909,016 Edifici residenziali 3.018,399 581,375 4.069,752 1.513,254 0,000 0,000 9.182,781 Illuminazione pubblica comunale 498,210 498,210

Industrie (escluse le industrie contemplate nel sistema europeo di scambio delle quote di emissione ETS) Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie 13.781,440 1.331,568 3.658,201 0,000 25.776,834 TRASPORTI Parco auto comunale 276,774 6,722 0,000 283,495 Trasporti pubblici Trasporti privati e commerciali 275,075 6.768,591 3.477,955 0,000 10.521,621 Totale parziale trasporti 275,075 7.045,365 3.484,677 10.805,117 Altro Smaltimento dei rifiuti Gestione delle acque reflue Indicate qui le altre emissioni del vostro comune Totale 13.781,440 1.331,568 7.280,699 3.658,201 7.045,365 3.484,677 36.581,950

Corrispondenti fattori di emissione 0,405 0,202 0,227 0,267 0,267 0,249 0,279 0 0 0 Fattore di emissione di CO2 per l'elettricità non 0,484 prodotta localmente [t/MWh] Tabella 41 - Emissioni energetici finali al 2008 per settore e vettore energetico.

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Sezione C. Strategia al 2020 e azioni di riduzione 83 Processo di pianificazione

Le 36.562 tonnellate di CO2 emesse nei comuni dell’Alto Agordino al 2008 per i settori inclusi nell’IBE corrispondono ad un obiettivo di riduzione minimo del 20% pari a circa 7.312 tonnellate, pari a circa 1,45 tonnellate ad abitante.

Grafico 70 - Obiettivo minimi di riduzione delle emissioni del 20% al 2020. La fase successiva all’elaborazione dell’inventario è la definizione della vision, ossia della direzione che l’autorità locale intende seguire per ridurre le proprie emissioni di CO2. Un confronto tra la vision e la situazione attuale dell’autorità locale è indispensabile per identificare le azioni e lo sviluppo necessari al raggiungimento degli obiettivi. Una volta definita la vision, essa deve essere tradotta in obiettivi specifici, secondo i principi dell’acronimo SMART: Specifico (ben definito, con un obiettivo chiaro, dettagliato e concreto) Misurabile (kWh, tempo, denaro, %, ecc.) Attuabile (fattibile, raggiungibile) Realistico (rispetto alle risorse disponibili) Temporizzato (definizione di una scadenza o tabella di marcia) Nel corso della prima fase del percorso di definizione della strategia, sono state individuate tutte le azioni di riduzione dei consumi e delle emissioni già realizzate dai comuni dell’aggregazione ad oggi, per ciascun settore di interesse. Tali misure, così come indicato nelle Linee Guida, sono state inserite nel Piano come misure in grado di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione al 2020.

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Nella fase successiva, anche a seguito di confronti con le buone pratiche già adottate da altri Comuni e di quanto emerso dal confronto con i cittadini e gli stakeholder locali, è stato elaborato 84 un elenco di possibili misure da adottare, indicando per ciascuna di esse:  tempistica di realizzazione;  allocazione delle risorse umane preposte alla gestione e l’attuazione dei progetti individuati, assegnazione delle responsabilità;

 efficacia in termini di CO2 ridotta;  budget;  fonti di finanziamento. In questo modo è possibile individuare delle priorità e distinguere le misure in azioni a breve termine, ossia realizzabili nel biennio 2016-2017 e azioni a lungo termine, cioè realizzabili entro il 2020. Generalmente, le azioni a breve termine sono quelle che riguardano il settore pubblico, sulle quali l’Amministrazione ha una responsabilità diretta e che, per questo, sono realizzabili con tempistiche più brevi. L’implementazione delle azioni che verranno descritte più nel dettaglio nei prossimi paragrafi porteranno ad una riduzione delle emissioni pari a 7.643 t di CO2, il 20,9% del totale al 2008. Il grafico seguente mostra la distribuzione percentuale della riduzione delle emissioni al 2020 per settore di interesse. Si evince che i maggiori sforzi si concentreranno sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e nel settore civile (residenziale e terziario).

Grafico 71 - Distribuzione percentuale della riduzione delle emissioni al 2020 per settore di interesse. Si riporta di seguito una sintesi delle azioni individuate ad oggi per il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione.

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Misure di riduzione delle emissioni 85 Settore pubblico Anche se le emissioni del settore pubblico incidono poco sul totale, è di fondamentale importanza che i comuni prevedano delle azioni destinate alle proprie strutture/servizi, non solo per le ricadute ambientali, ma anche per quelle economiche: realizzare degli interventi che determinano una diminuzione dei consumi significa ridurre contemporaneamente anche la spesa e, quindi, liberare risorse da reinvestire in nuove azioni. Per quanto riguarda gli edifici pubblici le azioni considerate riguardano principalmente:  la riqualificazione degli involucri edilizi (pareti, coperture e serramenti);  la sostituzione dei generatori di calore con installazione di caldaie a condensazione;  la sostituzione dei generatori di calore con installazione di caldaie a biomassa;  l’installazione di sistemi di termoregolazione (valvole termostatiche);  l’installazione di impianti solari termici;  l’acquisto di energia verde certificata. Anche gli impianti di pubblica illuminazione dei cinque comuni dell’aggregazione dal 2008 ad oggi sono stati oggetto di interventi di efficientamento che hanno previsto l’installazione di lampade più efficienti. L’obiettivo delle amministrazioni è di proseguire in questa azione di abbassamento dei consumi legati all’illuminazione stradale attraverso l’installazione di un sistema di telecontrollo, che si compone di una centralina che va installata su ogni linea dell’impianto al posto dei classici interruttori crepuscolari o orologi astronomici. Tale dispositivo assolve una duplice funzione:  funzione di regolazione del momento di accensione dell'impianto di pubblica illuminazione. Il sistema è comandato mediante satellite che ogni 10 minuti verifica la presenza di nuvole nonché il reale verificarsi del crepuscolo e comanda in conseguenza l'accensione dell'impianto di illuminazione al momento opportuno. L'istante di accensione può anche essere regolato per attivarsi successivamente o anticipatamente al verificarsi del crepuscolo a seconda delle necessità;  funzione di monitoraggio con software dedicato. Oltre a comandare l'accensione, il sistema monitora i consumi della linea elettrica su cui è installato. In ogni istante e da qualsiasi postazione è possibile connettersi al sito web dedicato e verificare i consumi della linea, verificare il momento in cui si sono verificati accensione e spegnimento ed elaborare dei report. Attraverso l’installazione di questo sistema si prevede di ottenere una riduzione dei consumi che potrebbe arrivare fino al 10%. Il comune di Rocca Pietore, inoltre, già nel 2014 ha effettuato la diagnosi energetica di 2 delle proprie strutture, il Municipio e la Scuola Elementare, nell’ambito del Programma Operativo IV Italia- Austria 2007-2013 n. 5364 “La via per l’efficienza energetica nei comuni – COME”.

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Infine, per quanto concerne l’ energia verde il comune di Livinallongo dal 2009 acquista energia prodotta da fonti rinnovabili certificata dal Consorzio CEV, mentre per il comune di Rocca 86 Pietore si è ipotizzato che tale azione verrà messa in atto nei prossimi anni. Le schede che seguono riportano maggiori dettagli per ciascuna delle azioni inserite nel Piano.

PA01. CALDAIE A BIOMASSA NEGLI EDIFICI PUBBLICI

EDIFICI, ATTREZZATURE E SERVIZI PUBBLICI

EFFICIENZA ENERGETICA PER RISCALDAMENTO E ACS

PRODUZIONE DA FER 1.330,220 MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO - MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 420,050 t CO2/anno COSTI TOTALI 2.175.280 € COSTI FINANZIATI 2.051.524 € INDICATORI DI MONITORAGGIO kWh termici risparmiati, potenza caldaia ex ante ed ex post.

COMUNE DI LIVINALLONGO DEL COL DI LANA Edificio Centro servizi Intervento Sostituzione di due caldaie a gasolio con una a biomassa Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Fondi comunali Strumenti di attuazione Finanziamento statale Data inizio 2014 Data fine 2014 Costi € 305.593 (di cui finanziati € 275.769,43) COMUNE DI COLLE SANTA LUCIA Edificio Municipio Intervento Sostituzione caldaia a gasolio con caldaia a biomassa Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Fondi comunali Strumenti di attuazione Contributo della Regione Veneto Data inizio 2009 Data fine 2012

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Costi € 175.000 (di cui finanziati € 161.000)

87 Edificio Magazzini comunali Intervento Sostituzione caldaia a gasolio con caldaia a biomassa Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Fondi comunali Strumenti di attuazione Contributo della Regione Veneto Data inizio 2016 Data fine 2016 Costi € 95.000 (interamente finanziato) COMUNE DI ALLEGHE Edificio Stadio comunale Intervento Sostituzione caldaia a gasolio con caldaia a biomassa Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Fondi comunali Regione Veneto Strumenti di attuazione Cassa Depositi e Prestiti BIM Piave Data inizio 2012 Data fine 2012 Costi € 725.585 (di cui finanziati € 705.254)

Edificio Scuole medie, palestra e materna Intervento Sostituzione caldaia a gasolio con caldaia a biomassa Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Fondi comunali Regione Veneto Strumenti di attuazione Cassa Depositi e Prestiti BIM Piave Data inizio 2012 Data fine 2012 Costi € 708.350 (di cui finanziati € 688.501) COMUNE DI ROCCA PIETORE Edificio Municipio, scuola elementare e sala convegni

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Intervento Installazione di una centrale termica a biomassa 88 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico

Fondi comunali Strumenti di attuazione Regione Veneto

Data inizio 2010

Data fine 2010

Costi € 165.752 (di cui finanziati €126.000) COMUNE DI SELVA DI CADORE Edifici Centro Servizi ed Ex Latteria Santa Fosca Intervento Realizzazione di una centrale a biomassa a servizio di 2 edifici Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Strumenti di attuazione Fondi regionali Data inizio 2016 Data fine 2017 Costi da definire

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PA02. CALDAIE A CONDENSAZIONE NEGLI EDIFICI PUBBLICI 89 EDIFICI, ATTREZZATURE E SERVIZI PUBBLICI

EFFICIENZA ENERGETICA PER RISCALDAMENTO E ACS

PRODUZIONE DA FER - MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO 3,315 MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 0,752 t CO2/anno COSTI TOTALI 2.517 € COSTI FINANZIATI - € INDICATORI DI MONITORAGGIO kWh termici risparmiati, potenza caldaia ex ante ed ex post.

COMUNE DI LIVINALLONGO DEL COL DI LANA Edificio Municipio Intervento Sostituzione di una vecchia caldaia a GPL con tipo a condensazione Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Lavori Pubblici

Strumenti di attuazione Fondi comunali Data inizio 2015 Data fine 2015 Costi € 2.517

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PA03. EFFICIENZA ENERGETICA NEGLI EDIFICI PUBBLICI 90 EDIFICI, ATTREZZATURE E SERVIZI PUBBLICI

EFFICIENZA ENERGETICA INVOLUCRO EDILIZIO

PRODUZIONE DA FER - MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO 121,437 MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 17,105 t CO2/anno COSTI TOTALI 3.345.327 € COSTI FINANZIATI 2.116.344 € INDICATORI DI MONITORAGGIO superficie isolata, trasmittanza ex ante ed ex post, kWh termici risparmiati.

COMUNE DI SELVA DI CADORE Edificio Municipio Intervento Isolamento della copertura e sostituzione degli infissi Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Strumenti di attuazione Finanziamento regionale Data inizio 2010 Data fine 2010 Costi € 235.000 (interamente finanziati)

Edificio Scuola elementare Intervento Isolamento della copertura e sostituzione degli infissi Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Regione Veneto Strumenti di attuazione Fondazione Cariverona BIM Piave Data inizio 2009 Data fine 2011 Costi € 600.000 (interamente finanziati)

Edificio Scuola materna Intervento Isolamento della copertura Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Fondi comunali Strumenti di attuazione BIM

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Data inizio 2015 91 Data fine 2015 Costi € 90.000

Edificio Centro polifunzionale Intervento Isolamento della copertura e sostituzione degli infissi Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Regione Veneto Strumenti di attuazione Fondi comunali Data inizio 2014 Data fine 2014 Costi € 936.000

Edificio Ex Municipio Efficientamento della struttura con raggiungimento della classe Intervento energetica A Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Strumenti di attuazione Finanziamento statale - iniziativa 6000 campanili Data inizio 2015 Data fine 2016 Costi € 970.000 (interamente finanziati) COMUNE DI LIVINALLONGO DEL COL DI LANA Edificio Municipio Intervento Isolamento della copertura Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Strumenti di attuazione

Data inizio 2012 Data fine 2012 Costi € 138.918 (di cui finanziati € 66.192)

Edificio Centro servizi Arabba Intervento Isolamento della copertura Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Strumenti di attuazione

Data inizio 2010 Data fine 2010 Costi € 206.408 (di cui finanziati € 119.152)

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COMUNE DI ROCCA PIETORE Edificio Municipio 92 Intervento cappotto e sostituzione infissi Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Strumenti di attuazione Finanziamento Regione Veneto Data inizio 2016 Data fine 2016 Costi € 169.000 (di cui finanziati € 126.000) COMUNE DI COLLE SANTA LUCIA Edificio Municipio Intervento Ristrutturazione totale Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Fondi comunali Strumenti di attuazione Finanziamento statale, regionale e comunale Data inizio 2016 Data fine 2017 Costi da definire

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PA04. VALVOLE TERMOSTATICHE NEGLI EDIFICI PUBBLICI 93 EDIFICI, ATTREZZATURE E SERVIZI PUBBLICI

EFFICIENZA ENERGETICA

PRODUZIONE DA FER - MWh/anno RISPARMIO ENERGETICO 7,907 MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 2,111 t CO2/anno COSTI TOTALI 2.300 € COSTI FINANZIATI - € INDICATORI DI MONITORAGGIO n. valvole installate, kWh/anno risparmiati.

COMUNE DI LIVINALLONGO DEL COL DI LANA Edificio Municipio Intervento Installazione delle valvole termostatiche Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Strumenti di attuazione Fondi comunali Data inizio 2014 Data fine 2014 Costi € 600 COMUNE DI ROCCA PIETORE Edificio Municipio Intervento Installazione di 19 termostatiche Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Strumenti di attuazione Fondi comunali Data inizio 2016 Data fine 2017 Costi 950 €

Edificio Scuola elementare Intervento Installazione di 15 termostatiche Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Strumenti di attuazione Fondi comunali Data inizio 2016 Data fine 2017 Costi 750 €

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94 PA05. SOLARE TERMICO NEGLI EDIFICI PUBBLICI

EDIFICI, ATTREZZATURE E SERVIZI PUBBLICI

ENERGIA RINNOVABILE PER ACS

PRODUZIONE DA FER 63,080 MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO - MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 16,842 t CO2/anno COSTI TOTALI 138.700 € COSTI FINANZIATI 76.040 € INDICATORI DI MONITORAGGIO m2 installati, produzione impianti, % copertura dei consumi

COMUNE DI SELVA DI CADORE Edificio Museo Superficie installata m2 14 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico

Strumenti di attuazione Fondi comunali Data inizio 2009 Data fine 2009 Costi € 29.000 COMUNE DI ALLEGHE Edificio Palaghiaccio Superficie installata m2 77 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Fondi comunali Strumenti di attuazione BIM Data inizio 2007 Data fine 2007 Costi € 93.700 (di cui finanziati € 65.000) COMUNE DI COLLE SANTA LUCIA Edificio Municipio

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Superficie installata m2 12 95 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Regione Veneto Strumenti di attuazione Fondi comunali Data inizio 2012 Data fine 2012 Costi € 12.000 (di cui finanziati € 11.040) COMUNE DI ROCCA PIETORE Edificio Scuola elementare capoluogo Superficie installata m2 2 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico

Strumenti di attuazione Fondi comunali Data inizio 2012 Data fine 2012 Costi € 4.000

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PA06. ENERGIA VERDE PUBBLICO 96 EDIFICI, ATTREZZATURE E SERVIZI PUBBLICI

FER – FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI

PRODUZIONE DA FER 616,957 MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO - MWh/anno

EMISSIONI C02e EVITATE 249,868 t CO2/anno INDICATORI DI MONITORAGGIO kWh elettrici acquistati

COMUNE DI LIVINALLONGO DEL COL DI LANA EV acquistata 127.198 kWh/anno Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Strumenti di attuazione Fondi comunali Data inizio 2009 Data fine 2009 Costi - COMUNE DI ROCCA PETORE EV acquistata 306.095 kWh/anno Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico

Strumenti di attuazione Fondi comunali Data inizio 2016 Data fine 2017 Costi 600 €

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PA07. RIQUALIFICAZIONE ILLUMINAZIONE PUBBLICA 97 ILLUMINAZIONE PUBBLICA

EFFICIENZA ENERGETICA NEI SISTEMI DI ILLUMINAZIONE

PRODUZIONE DA FER - MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO 303,926 MWh/anno

EMISSIONI C02e EVITATE 96,345 t CO2/anno COSTI 207.745,27 € COSTI FINANZIATI 26.645,45 € INDICATORI DI MONITORAGGIO n. punti luce sostituiti, n. led installati, potenza impianto, consumi energia elettrica ex ante ed ex post

COMUNE DI ALLEGHE Intervento Sostituzione lampade a ioduri metallici con tipo SAP N° lampade sostituite 163 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico

Strumenti di attuazione Intervento realizzato con contributo GSP e BIM Data inizio 2010 Data fine 2011 Costi € 16.667,00 (di cui finanziati € 10.000,00)

COMUNE DI SELVA DI CADORE Intervento Sostituzione lampade obsolete con tipo SAP N° lampade sostituite 50 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico

Strumenti di attuazione Fondi comunali Data inizio 2010 Data fine 2011 Costi € 150.000 COMUNE DI LIVINALLONGO DEL COL DI LANA Intervento Sostituzione lampade ai vapori di mercurio con tipo SAP N° lampade sostituite 84 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Lavori Pubblici

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Strumenti di attuazione Fondi comunali BIM 98 Data inizio 2010 Data fine 2010 Costi € 27.478 (di cui finanziati € 6.645) COMUNE DI COLLE SANTA LUCIA Intervento Sostituzione lampade ai vapori di mercurio con tipo SAP N° lampade sostituite 103 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico

Strumenti di attuazione Intervento realizzato da una ESCo Data inizio 2009 Data fine 2009 Costi - COMUNE DI ROCCA PIETORE Intervento Sostituzione di lampade obsolete con SAP N° lampade sostituite 120 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico

Strumenti di attuazione Intervento realizzato con contributo GSP Data inizio 2011 Data fine 2011 Costi € 13.600 (di cui finanziati € 10.000)

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Settore civile residenziale Dall’analisi effettuata nel settore residenziale risulta che la percentuale di utilizzo della biomassa 99 come combustibile di alimentazione degli impianti termici è già molto elevata (21,1% dei consumi totali). Va considerato, inoltre, che 4 comuni su 5 non sono metanizzati e che, per tale ragione, risulta elevato anche l’uso di GPL e gasolio. Pertanto, gli interventi nel settore privato dovranno mirare non solo all’abbandono di combustibili altamente inquinanti come il gasolio, ma al tempo stesso al miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti esistenti, compresi i generatori a biomassa (spesso camini o stufe poco efficienti), oltre che ad un maggiore utilizzo di altre fonti energetiche rinnovabili, come il solare termico. Un ulteriore elemento da tenere in considerazione è la vetustà del parco edilizio dei cinque comuni, dove la maggior parte degli immobili sono stati edificati in epoche costruttive in cui l’attenzione verso le prestazioni energetiche era piuttosto scarsa o praticamente inesistente. Gli interventi sul parco residenziale dovranno riguardare sia le nuove costruzioni sia gli interventi di riqualificazione degli edifici esistenti, attraverso azioni che migliorino le prestazioni dell’involucro (pareti, coperture, serramenti) e degli impianti (termici ed elettrici) e che aumentino l’uso delle FER per la produzione di energia termica. Nel concreto le azioni che i comuni potranno attuare nel settore residenziale sono:  miglioramento delle prestazioni energetiche delle componenti opache (pareti e coperture);  miglioramento delle prestazioni energetiche dei serramenti;  aumento dell’efficienza degli impianti termici;  incremento degli impianti solari termici per riscaldamento e ACS;  sostituzione degli impianti alimentati a gasolio con tipologie meno inquinanti;  miglioramento dell’efficienza degli apparecchi elettrici, nello specifico dei sistemi per illuminazione di interni. Allo stato attuale esiste già ai livelli sovraordinati (regionale e nazionale) una normativa che impone degli standard prestazionali minimi per nuove costruzioni e le ristrutturazioni. E’, quindi, già in atto un trend positivo verso il miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili, anche grazie a diversi strumenti di finanziamento utilizzati dai privati (conto termico, detrazioni fiscali, ecc…). I comuni potranno, quindi, potenziare il trend in atto e stimolare ulteriormente i cittadini a realizzare interventi presso le proprie abitazioni attraverso:  campagne informative e di sensibilizzazione che li mettano a conoscenza delle reali possibilità attualmente disponibili, dal punto di vista tecnologico e finanziario (incentivi, detrazioni fiscali, prestiti agevolati, ecc..);  l’introduzione di strumenti normativi, quali ad esempio l’Allegato Energetico al Regolamento Edilizio, che introducano dei livelli prestazionali minimi superiori a quelli

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esistenti, anche a fronte del riconoscimento di incentivi volumetrici e finanziari per chi li rispetta. 100 Per stimare le emissioni evitate attraverso l’installazione di pannelli solari termici a servizio delle abitazioni residenziali si è ipotizzato che al 2020 circa il 10% delle famiglie installerà un impianto da 2 m2 per un totale di 2.600 m2. L’obiettivo di riduzione delle emissioni dovuto agli interventi di riqualificazione degli involucri e degli impianti termici del residenziale è stato calcolato assumendo che al 2020 gli interventi di riqualificazione che riducano il consumo di energia termica dell’edificio di circa il 23%. Per quanto concerne i sistemi di illuminazione di ambienti interni si è stimato che al 2020 l’introduzione della tecnologia LED nel settore residenziale determinerà una riduzione dei consumi di circa il 3% sul totale dei consumi elettrici del residenziale. L’ipotesi è che circa il 60% delle famiglie interverranno sostituendo le lampade presenti presso le proprie abitazioni.

RES01.SOLARE TERMICO

RESIDENZIALE

ENERGIA RINNOVABILE PER ACS

Ufficio Tecnico Selva di Cadore Ufficio Tecnico Alleghe Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Colle Santa Lucia Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo del Col di Lana Ufficio Tecnico Rocca Pietore Campagne di informazione e sensibilizzazione Strumenti di attuazione Allegato Energetico Data inizio 2016

Data fine 2020

Costi 7.500 €

PRODUZIONE DA FER 472,710 MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO - MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 162,924 t CO2/anno Indicatori di monitoraggio n. impianti solari termici installati, m2 di solare termico installato, n. persone servite.

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RES02. EFFICIENZA ENERGETICA INVOLUCRO EDILIZIO E IMPIANTI RESIDENZIALE 101 RESIDENZIALE

EFFICIENZA ENERGETICA INVOLUCRO EDILIZIO

Ufficio Tecnico Selva di Cadore Ufficio Tecnico Alleghe Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Colle Santa Lucia Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo del Col di Lana Ufficio Tecnico Rocca Pietore Campagne di informazione e sensibilizzazione Strumenti di attuazione Allegato Energetico Data inizio 2016

Data fine 2020

Costi 7.500 €

PRODUZIONE DA FER - MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO 13.858,294 MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 1.177,251 t CO2/anno Indicatori di monitoraggio n. edifici ristrutturati, m2involucro isolato, fabbisogno termico/consumi ex ante ed ex post

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RES03.LED RESIDENZIALE 102 RESIDENZIALE

EFFICIENZA ENERGETICA DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE

Ufficio Tecnico Selva di Cadore Ufficio Tecnico Alleghe Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Colle Santa Lucia Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo del Col di Lana Ufficio Tecnico Rocca Pietore Campagne di informazione e sensibilizzazione Strumenti di attuazione Allegato Energetico

Data inizio 2016

Data fine 2020

Costi 7.500 €

PRODUZIONE DA FER - MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO 202,590 MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 64,221 t CO2/anno

Indicatori di monitoraggio n. led installati, tipologia lampade ex ante, potenza totale installata

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Settore civile terziario Le azioni di riduzione dei consumi e delle emissioni nel settore terziario non possono 103 prescindere dalle seguenti considerazioni che scaturiscono dai risultati dell’inventario:  il vettore energetico maggiormente utilizzato nel comparto terziario è l’energia elettrica;  il terziario nei comuni dell’aggregazione è rappresentato principalmente da strutture ricettive e di servizi legati al turismo. Ne consegue che la riduzione delle emissioni in questo settore non può non passare dal coinvolgimento attivo degli operatori turistici locali. Già in fase di redazione del PAES sono stati organizzati degli incontri destinati al coinvolgimento degli stakeholder che operano nel settore e le amministrazioni si sono impegnate a portare avanti questa attività di coinvolgimento anche negli anni futuri. Così come per il settore residenziale, anche nel terziario si dovrà mirare al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici/strutture che ospitano tali attività, agendo contemporaneamente sugli involucri e sugli impianti. Per la valutazione dei risparmi conseguibili si è ipotizzato che al 2020 attraverso la riqualificazione delle attività del terziario si otterrà una riduzione dei consumi di circa il 17% del totale. Oltre ad agire sul lato consumi, si dovrà intervenire anche sul versante della produzione di energia termica da fonti rinnovabili, attraverso l’installazione di impianti solari termici a servizio delle attività del terziario, in particolare quelle ricettive. Si è ipotizzato che al 2020 il 20% delle attività installerà un impianto solare termico a servizio delle proprie attività, per un totale di circa 800 m2 di superficie. Sul fronte della riduzione dei consumi elettrici si è valutata la possibilità di incentivare la penetrazione della tecnologia a LED nel settore terziario, che già attualmente trova ampio utilizzo in questo comparto, ipotizzando che al 2020 tutte le attività del terziario passino ai sistemi a LED, con un risparmio sui consumi elettrici di questo settore di circa il 12%. Gli strumenti che le amministrazioni comunali utilizzeranno per favorire la diffusione degli interventi ipotizzati nel terziario saranno i medesimi usati anche nel settore residenziale, ovvero l’adozione dell’Allegato Energetico al Regolamento Edilizio e le campagne di informazione e sensibilizzazione.

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TER01.SOLARE TERMICO 104 TERZIARIO

ENERGIA RINNOVABILE PER ACS

Ufficio Tecnico Selva di Cadore Ufficio Tecnico Alleghe Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Colle Santa Lucia Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo del Col di Lana Ufficio Tecnico Rocca Pietore Campagne di informazione e sensibilizzazione Strumenti di attuazione Allegato Energetico Data inizio 2016

Data fine 2020

Costi 7.500 €

PRODUZIONE DA FER 432,600 MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO - MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 100,406 t CO2/anno

Indicatori di monitoraggio n. impianti solari termici installati, m2 di solare termico installato, n. persone servite

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TER02. EFFICIENZA ENERGETICA INVOLUCRO EDILIZIO E IMPIANTI TERZIARIO 105 TERZIARIO

EFFICIENZA ENERGETICA INVOLUCRO EDILIZIO

Ufficio Tecnico Selva di Cadore Ufficio Tecnico Alleghe Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Colle Santa Lucia Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo del Col di Lana Ufficio Tecnico Rocca Pietore Campagne di informazione e sensibilizzazione Strumenti di attuazione Allegato Energetico Data inizio 2016

Data fine 2020

Costi 7.500 €

PRODUZIONE DA FER - MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO 3.748,317 MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 865,857 t CO2/anno Indicatori di monitoraggio n. edifici ristrutturati, m2involucro isolato, m2 di infissi sostituiti, fabbisogno termico/consumi ex ante ed ex post

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TER03.LED TERZIARIO 106 TERZIARIO

EFFICIENZA ENERGETICA DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE

Ufficio Tecnico Selva di Cadore Ufficio Tecnico Alleghe Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Colle Santa Lucia Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo del Col di Lana Ufficio Tecnico Rocca Pietore Campagne di informazione e sensibilizzazione Strumenti di attuazione Allegato Energetico

Data inizio 2016

Data fine 2020

Costi 7.500 €

PRODUZIONE DA FER - MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO 3.029,794 MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 960,445 t CO2/anno

Indicatori di monitoraggio n. led installati, tipologia lampade ex ante, potenza totale installata, ore di funzionamento

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Settore mobilità pubblica I veicoli ecologici, elettrici, a metano e a gpl, stanno acquistando sempre un maggiore spazio sul 107 mercato. L’attenzione crescente nei confronti di questa tipologia di veicoli è dettata da diversi fattori, come la maggiore sensibilità degli automobilisti verso i problemi ambientali, oltre che la necessità di sfuggire ai sempre più frequenti provvedimenti, che limitano l’uso delle auto appartenenti alle categorie emissive più basse. Anche le Amministrazioni Pubbliche si stanno orientando sempre di più verso uno svecchiamento del proprio parco veicolare, con l’obiettivo di ridurre la spesa destinata all’alimentazione di tali veicoli e di essere da esempio per i propri cittadini. Dal 2008 al 2015 si è intervenuto per svecchiare il parco veicolare acquistando dei mezzi meno inquinanti. La scheda di dettaglio individua gli interventi per ciascuno dei comuni.

RINNOVAMENTO FLOTTA MUNICIPALE

TRASPORTI

VEICOLI EFFICIENTI/PIU'ECOLOGICI

PRODUZIONE DA FER - MWh/anno RISPARMIO ENERGETICO 336,980 MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 89,799 t CO2e/anno

COSTI TOTALI 2.111.253 € COSTI FINANZIATI 941.556 € INDICATORI DI MONITORAGGIO n. veicoli sostituiti, km percorsi per alimentazione COMUNE DI COLLE SANTA LUCIA Acquisto dei seguenti veicoli:

Tipo veicolo Anno Intervento Pala gommata 2014 Miniescavatore 2016 Pick up 2014

Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Strumenti di attuazione Fondi comunali Data inizio 2012 Data fine 2016 Costi totali 210.000 € COMUNE DI LIVINALLONGO DEL COL DI LANA

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Acquisto dei seguenti veicoli: 108 Tipo veicolo Anno Fiat 16 2011 Autocarro IVECO 2009 Unimog 2015 Microescavatore 2013 Intervento Suzuki Jimny 2010 Toyota Hilux 2010 Nissan King cab 2010 Unimog 2015 Miniescavatore 2009 Pala gommata 2014 Transporter 2014

N° veicoli acquistati 11 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Fondi comunali Strumenti di attuazione Finanziamenti Data inizio 2009 Data fine 2015 Costi totali 780.312,51 € (di cui € 532.255,57 finanziati) COMUNE DI ROCCA PIETORE Acquisto dei seguenti veicoli: Tipo veicolo Anno Camion 2016 Unimog 2009 Unimog 2009 Intervento Unimog 2013 Battipista 2014 Scuolabus 2010 Miniescavatore 2011 Pala gommata 2011 Autospazzatrice 2015

Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Fondi comunali Strumenti di attuazione Finanziamenti Data inizio 2009 Data fine 2016 Costi totali 870.940,00 € (di cui 409.300,00 € finanziati)

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Settore mobilità privata Così come accade per il settore terziario, anche nella mobilità privata gli interventi di riduzione 109 delle emissioni dovranno tenere in considerazione la forte vocazione turistica dei comuni.

Oltre ad introdurre dei sistemi che limitino l’uso dell’auto nei centri abitati e stimolino l’uso di mezzi alternativi, sarà necessario favorire un vero e proprio cambiamento delle abitudini e degli stili di vita, non solo dei cittadini, ma anche dei turisti che in gran numero si recano ogni anno in queste località. Gli interventi di efficientamento della domanda e dell’offerta nel settore della mobilità privata riguarderanno:  il miglioramento dell’efficienza del parco veicolare;  la diffusione dei mezzi elettrici;  l’aumento degli spostamenti in bici o a piedi;  introduzione di sistemi di calmierazione o limitazione del traffico. La mobilità privata, inoltre, tra tutti quelli inclusi nell’analisi è il settore che consentirà ai comuni di sviluppare delle azioni congiunte, nel pieno spirito di collaborazione che è stato portato avanti aderendo all’iniziativa del Patto dei Sindaci come aggregazione di comuni. In particolare, è stata espressa la volontà da parte delle amministrazioni dell’Alto Agordino di portare avanti un progetto che preveda l’introduzione di un sistema di bike sharing intercomunale con biciclette a pedalata assistita, che coinvolga eventualmente anche altri comuni limitrofi. Il sistema sarà destinato ai cittadini, ma soprattutto ai turisti, consentendo loro di utilizzare la bicicletta per spostarsi da una località all’altra. Ai fini della valutazione economica dell’intervento e del risparmio conseguibile in termini di emissioni si è ipotizzata la creazione di un sistema di bike sharing intercomunale composto da:  10 cicloposteggi dislocati nei territori dei cinque comuni, ciascuno dotato di 6 biciclette;  10 rastrelliere da 10/15 posti per il parcheggio temporaneo delle biciclette;  software di gestione;  kit di videosorveglianza;  materiale di comunicazione. La promozione della mobilità ciclabile verrà attuata anche attraverso la realizzazione di piste ciclabili, che interesseranno i comuni di Rocca Pietore, Alleghe, Livinallongo del Col di Lana. Oltre a favorire l’uso di mezzi alternativi all’auto si cercherà di promuovere il passaggio a veicoli meno inquinanti come i mezzi elettrici, cercando di favorire la diffusione dei sistemi di ricarica degli stessi, la cui carenza rappresenta ad oggi uno degli ostacoli principali alla diffusione di questa tipologia di mezzi, unitamente al costo ancora piuttosto elevato delle auto elettriche. Si è ipotizzata l’installazione di 10 colonnine di ricarica per auto e moto elettrici. Alle suddette azioni andranno ad aggiungersi interventi di calmierazione del traffico realizzati direttamente dall’Amministrazione Comunale, quali ad esempio zone 30 e z.t.l, già introdotte dai

AzzeroCO2 S.r.l. PAES DELL’ALTO AGORDINO comuni di Alleghe (Zona 30 in località Sottoguda e Val di Laste - z.t.l. in strada Malga Ciapela - Malga Gran Pian e negli abitati di Sottoguda e Palue nel 2017-2018) e Rocca Pietore (Lungolago). 110

Di fondamentale importanza sarà l’organizzazione di campagne di informazione e sensibilizzazione d

MOB02. BIKE SHARING

TRASPORTI

PROMOZIONE MOBILITA’ CICLABILE

Ufficio Tecnico Selva di Cadore Ufficio Tecnico Alleghe Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Colle Santa Lucia Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo del Col di Lana Ufficio Tecnico Rocca Pietore Fondi comunali Strumenti di attuazione Finanziamenti europei, statali, regionali Data inizio 2016

Data fine 2020

Costi 450.000 €

PRODUZIONE DA FER - MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO 35,784 MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 8,910 t CO2/anno

Indicatori di monitoraggio n. biciclette installate, n. utenti, km percorsi.

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MOB03. PISTE CICLABILI 111 TRASPORTI

PROMOZIONE MOBILITA’ CICLABILE

Ufficio Tecnico Selva di Cadore Ufficio Tecnico Alleghe Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Colle Santa Lucia Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo del Col di Lana Ufficio Tecnico Rocca Pietore Fondi comunali Strumenti di attuazione Contributi Regione Veneto Data inizio 2015

Data fine 2020

Costi 3.096.457 (di cui 2.045.572 finanziati)

PRODUZIONE DA FER - MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO 22,511 MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 5,808 t CO2/anno

Indicatori di monitoraggio lunghezza piste ciclabili, n. utenti.

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MOB04. COLONNINE DI RICARICA ELETTRICHE 112 TRASPORTI

INFRASTRUTTURE DI RICARICA ELETTRICHE

Ufficio Tecnico Selva di Cadore Ufficio Tecnico Alleghe Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Colle Santa Lucia Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo del Col di Lana Ufficio Tecnico Rocca Pietore Strumenti di attuazione Fondi comunali

Data inizio 2016

Data fine 2020

Costi 100.000 €

PRODUZIONE DA FER - MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO 421,519 MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 108,752 t CO2/anno

Indicatori di monitoraggio n. ricariche effettuate, kWh elettrici erogati

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MOB05. INIZIATIVE PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI NELLA MOBILITÀ (ZONE 30, Z.T.L., CAMPAGNE DI 113 INFORMAZIONE) TRASPORTI

PROMOZIONE MOBILITA' SOSTENIBILE

Ufficio Tecnico Selva di Cadore Ufficio Tecnico Alleghe Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Colle Santa Lucia Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo del Col di Lana Ufficio Tecnico Rocca Pietore Campagne di informazione Strumenti di attuazione Fondi comunali

Data inizio 2015

Data fine 2020

Costi 7.500 €

PRODUZIONE DA FER - MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO 2.065,818 MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 526,081 t CO2/anno

Indicatori di monitoraggio

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Produzione locale di elettricità Come evidenziato nel paragrafo “Sintesi dei risultati”, l’energia elettrica è il vettore energetico 114 che impatta maggiormente sulle emissioni totali. La strategia di riduzione delle emissioni si baserà non solo sulla riduzione della domanda di energia elettrica, ossia su interventi finalizzati alla diminuzione dei consumi, ma anche sull’offerta di energia ed, in particolare, sul passaggio dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili. Nel passato la risorsa idroelettrica è stata già ampiamente utilizzata nei territori oggetto dell’analisi, comportando una serie di criticità dovute in alcuni casi all’eccessivo sfruttamento. Al tempo stesso emerge la necessità di continuare a valorizzare le potenzialità del territorio, sostenendo lo sviluppo di impianti di piccola taglia e che utilizzino acque destinate ad altri usi. Nelle schede che seguono vengono riportati gli interventi di installazione di impianti fotovoltaici e idroelettrici nel settore pubblico e nel privato. In particolare, per quanto riguarda il pubblico sono stati considerati gli interventi di installazione di impianti fotovoltaici sulle strutture pubbliche e la derivazione a scopo idroelettrico del comune di Alleghe da 41 kW sita in località Vallazza.

PROD01. FOTOVOLTAICO PUBBLICO

PRODUZIONE LOCALE DI ELETTRICITA'

FOTOVOLTAICO

PRODUZIONE DA FER 60,020 MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO - MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 24,308 t CO2/anno COSTI TOTALI 229.443 € COSTI FINANZIATI 167.078 €

INDICATORI DI MONITORAGGIO kWp installati, kWh/anno prodotti

COMUNE DI SELVA DI CADORE Edificio Museo Potenza installata (kWp) 6,00 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Strumenti di attuazione Fondi comunali Data inizio 2012 Data fine 2012 Costi € 18.000

AzzeroCO2 S.r.l. PAES DELL’ALTO AGORDINO

Edificio Scuola dell’infanzia 115 Potenza installata (kWp) 6,00 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Fondi comunali Strumenti di attuazione Finanziamenti statali o regionali Data inizio 2016 Data fine 2017 Costi 15.000 € COMUNE DI COLLE SANTA LUCIA Edificio Ex scuole elementari Potenza installata (kWp) 6,00 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Fondi comunali Strumenti di attuazione Finanziamenti statali o regionali Data inizio 2016 Data fine 2017 Costi 15.000 € COMUNE DI ALLEGHE Edificio Scuola media Potenza installata (kWp) 19,20 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Strumenti di attuazione BIM Data inizio 2012 Data fine 2012 Costi € 57.351 (di cui finanziati € 50.000) COMUNE DI LIVINALLONGO DEL COL DI LANA Edificio Scuola elementare a Pieve Potenza installata (kWp) 7,65 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Regione Veneto Strumenti di attuazione Fondi comunali Data inizio 2010 Data fine 2010 Costi € 47.968 (di cui finanziati € 34.848)

Edificio Scuola elementare a Brenta

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Potenza installata (kWp) 17,25 116 Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Regione Veneto Strumenti di attuazione Fondi comunali Data inizio 2013 Data fine 2013 Costi € 91.123 (di cui finanziati € 82.231)

AzzeroCO2 S.r.l. PAES DELL’ALTO AGORDINO

PROD02. MINI IDROELETTRICO 117

EDIFICI, ATTREZZATURE E SERVIZI PUBBLICI

FER – FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI

Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Comune di Alleghe

Strumenti di attuazione Fondi comunali

Data inizio 2009

Data fine 2009 € 220.000,00 (€ 52.500 con contributo regionale e € 167.500,00 con Costi mutuo contratto con la Cassa DD.PP.)

PRODUZIONE DA FER 164,000 MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO - MWh/anno

EMISSIONI C02e EVITATE 66,420 t CO2e/anno

Indicatori di monitoraggio kWh elettrici prodotti

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PROD03.FOTOVOLTAICO RESIDENZIALE 118 RESIDENZIALE

PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTE RINNOVABILE

Ufficio Tecnico Selva di Cadore Ufficio Tecnico Alleghe Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Colle Santa Lucia Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo del Col di Lana Ufficio Tecnico Rocca Pietore Campagne di informazione e sensibilizzazione Strumenti di attuazione Allegato Energetico

Data inizio 2016

Data fine 2020

Costi 7.500 €

PRODUZIONE DA FER 1.012,950 MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO - MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 410,245 t CO2/anno

Indicatori di monitoraggio kWp installati, kWh/anno prodotti

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PROD04.FOTOVOLTAICO TERZIARIO 119 RESIDENZIALE

PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTE RINNOVABILE

Ufficio Tecnico Selva di Cadore Ufficio Tecnico Alleghe Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Colle Santa Lucia Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo del Col di Lana Ufficio Tecnico Rocca Pietore Campagne di informazione e sensibilizzazione Strumenti di attuazione Allegato Energetico

Data inizio 2016

Data fine 2020

Costi 7.500 €

PRODUZIONE DA FER 412,000 MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO - MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 166,860 t CO2/anno

Indicatori di monitoraggio kWp installati, kWh/anno prodotti

AzzeroCO2 S.r.l. PAES DELL’ALTO AGORDINO

PROD05.IDROELETTRICO PRIVATI 120 TERZIARIO

PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTE RINNOVABILE

Ufficio Tecnico Selva di Cadore Ufficio Tecnico Alleghe Soggetto/i responsabile/i Ufficio Tecnico Colle Santa Lucia Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo del Col di Lana Ufficio Tecnico Rocca Pietore Campagne di informazione e sensibilizzazione Strumenti di attuazione Allegato Energetico

Data inizio 2016

Data fine 2020

Costi - €

PRODUZIONE DA FER 5.188,120 MWh/anno

RISPARMIO ENERGETICO - MWh/anno

EMISSIONI C02 EVITATE 2.101,189 t CO2/anno

Indicatori di monitoraggio kW installati, kWh/anno prodotti

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Riepilogo azioni di riduzione 121 SETTORE CODICE AZIONE RIDUZIONE ENERGIA EMISSIONI COSTO SOGGETTI RESPONSABILI CONSUMI DA FER EVITATE [€] [MWh/ANNO] [MWh/ANNO] [t CO2/ANNO] CALDAIE A BIOMASSA NEGLI EDIFICI 2.175.280 - PUBBLICI Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Centro Servizi Livinallongo 305.593 Livinallongo Ufficio tecnico Colle Santa Municipio Colle Santa Lucia 175.000 Lucia Magazzini comunali Colle Santa Ufficio tecnico Colle Santa 95.000 PA01 Lucia - 1.333,220 420,050 Lucia Stadio comunale Alleghe 725.585 Ufficio tecnico Alleghe Scuole medie, palestra e Scuola 708.350 Ufficio tecnico Alleghe materna Alleghe Municipio, Scuola elementare e 165.752 Ufficio tecnico Rocca Pietore Sala Convegni Rocca Pietore Centro servizi ex Latteria Santa PUBBLICO - Ufficio tecnico Selva di Cadore Fosca Selva di Cadore CALDAIE A CONDENSAZIONE NEGLI 2.517 EDIFICI PUBBLICI PA02 3,315 - 0,752 Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Municipio Livinallongo 2.517 Livinallongo EFFICIENZA ENERGETICA 3.345.326 INVOLUCRO EDIFICI PUBBLICI Municipio Selva di Cadore 235.000 Ufficio tecnico Selva di Cadore Scuola elementare Selva di Cadore 600.000 Ufficio tecnico Selva di Cadore PA03 121,437 - 17,105 Scuola materna Selva di Cadore 90.000 Ufficio tecnico Selva di Cadore Centro polifunzionale Selva di 936.000 Ufficio tecnico Selva di Cadore Cadore Ex municipio Selva di Cadore 970.000 Ufficio tecnico Selva di Cadore

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SETTORE CODICE AZIONE RIDUZIONE ENERGIA EMISSIONI COSTO SOGGETTI RESPONSABILI CONSUMI DA FER EVITATE [€] 122 [MWh/ANNO] [MWh/ANNO] [t CO2/ANNO] Municipio Livinallongo 138.918 Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Centro Servizi Arabba- Livinallongo 206.408 Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Municipio di Rocca Pietore 169.000 Ufficio tecnico Rocca Pietore Ufficio tecnico Colle Santa Municipio Colle Santa Lucia - Lucia VALVOLE TERMOSTATICHE 2.300

Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Municipio Livinallongo 600 PA04 7,907 - 2,111 Livinallongo Municipio Rocca Pietore 950 Ufficio tecnico Rocca Pietore Scuola elementare Rocca Pietore 750 Ufficio tecnico Rocca Pietore SOLARE TERMICO EDIFICI PUBBLICI 138.700

Museo Selva di Cadore 29.000 Ufficio tecnico Selva di Cadore Palaghiaccio Alleghe 93.700 Ufficio tecnico Alleghe PA05 - 63,080 16,842 Ufficio tecnico Colle Santa Municipio Colle Santa Lucia 12.000 Lucia Scuola elementare Rocca Pietore 4.000 Ufficio tecnico Rocca Pietore  Ufficio tecnico Rocca Pietore PA06 ENERGIA VERDE PUBBLICO - 616,957 249,868 600  Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo  Ufficio Tecnico Selva di Cadore  Ufficio Tecnico Alleghe  Ufficio Tecnico Colle Santa RIQUALIFICAZIONE ILLUMINAZIONE PA07 303,926 - 96,345 207.745 Lucia PUBBLICA  Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo  Ufficio Tecnico Rocca Pietore

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SETTORE CODICE AZIONE RIDUZIONE ENERGIA EMISSIONI COSTO SOGGETTI RESPONSABILI CONSUMI DA FER EVITATE [€] 123 [MWh/ANNO] [MWh/ANNO] [t CO2/ANNO] 437 2.013 803 5.872.468

 Ufficio Tecnico Selva di Cadore  Ufficio Tecnico Alleghe  Ufficio Tecnico Colle Santa RES01 SOLARE TERMICO RESIDENZIALE - 472,710 162,924 7.500 Lucia  Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo  Ufficio Tecnico Rocca Pietore  Ufficio Tecnico Selva di Cadore  Ufficio Tecnico Alleghe EFFICIENZA ENERGETICA  Ufficio Tecnico Colle Santa RESIDENZIALE RES02 INVOLUCRO EDILIZIO E IMPIANTI 13.858,294 - 1.177,251 7.500 Lucia RESIDENZIALE  Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo  Ufficio Tecnico Rocca Pietore  Ufficio Tecnico Selva di Cadore  Ufficio Tecnico Alleghe  Ufficio Tecnico Colle Santa RES03 LED RESIDENZIALE 202,590 - 64,221 7.500 Lucia  Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo  Ufficio Tecnico Rocca Pietore 14.061 473 1.404 22.500

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SETTORE CODICE AZIONE RIDUZIONE ENERGIA EMISSIONI COSTO SOGGETTI RESPONSABILI CONSUMI DA FER EVITATE [€] 124 [MWh/ANNO] [MWh/ANNO] [t CO2/ANNO]  Ufficio Tecnico Selva di Cadore  Ufficio Tecnico Alleghe  Ufficio Tecnico Colle Santa TER01 SOLARE TERMICO TERZIARIO - 432,600 100,406 7.500 Lucia  Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo  Ufficio Tecnico Rocca Pietore  Ufficio Tecnico Selva di Cadore  Ufficio Tecnico Alleghe EFFICIENZA ENERGETICA  Ufficio Tecnico Colle Santa TERZIARIO TER02 INVOLUCRO EDILIZIO E IMPIANTI 3.748,317 - 865,857 7.500 Lucia TERZIARIO  Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo  Ufficio Tecnico Rocca Pietore  Ufficio Tecnico Selva di Cadore  Ufficio Tecnico Alleghe  Ufficio Tecnico Colle Santa TER03 LED TERZIARIO 3.029,794 - 960,445 7.500 Lucia  Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo  Ufficio Tecnico Rocca Pietore 6.778 433 1.927 22.500

RINNOVAMENTO DELLA FLOTTA TRASPORTI MOB01 336,980 - 89,799 1.861.253  Ufficio Tecnico Colle Santa COMUNALE

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SETTORE CODICE AZIONE RIDUZIONE ENERGIA EMISSIONI COSTO SOGGETTI RESPONSABILI CONSUMI DA FER EVITATE [€] 125 [MWh/ANNO] [MWh/ANNO] [t CO2/ANNO] Lucia  Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo  Ufficio Tecnico Rocca Pietore  Ufficio Tecnico Selva di Cadore  Ufficio Tecnico Alleghe  Ufficio Tecnico Colle Santa MOB02 BIKE SHARING 35,784 - 8,910 450.000 Lucia  Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo  Ufficio Tecnico Rocca Pietore  Ufficio Tecnico Alleghe  Ufficio Tecnico Colle Santa Lucia MOB03 PISTE CICLABILI 22,511 - 5,808 3.096.457  Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo  Ufficio Tecnico Rocca Pietore  Ufficio Tecnico Selva di Cadore  Ufficio Tecnico Alleghe  Ufficio Tecnico Colle Santa COLONNINE RICARICA MEZZI MOB04 421,519 - 108,752 100.000 Lucia ELETTRICI  Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo  Ufficio Tecnico Rocca Pietore

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SETTORE CODICE AZIONE RIDUZIONE ENERGIA EMISSIONI COSTO SOGGETTI RESPONSABILI CONSUMI DA FER EVITATE [€] 126 [MWh/ANNO] [MWh/ANNO] [t CO2/ANNO] Ufficio Tecnico Selva di Cadore  Ufficio Tecnico Alleghe  Ufficio Tecnico Colle Santa INTERVENTI DI CALMIERAZIONE E Lucia MOB05 2.065,818 - 526,081 7.500 LIMITAZIONE DEL TRAFFICO  Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo  Ufficio Tecnico Rocca Pietore 2.883 - 739 5.515.210

FOTOVOLTAICO PUBBLICO 244.443

Museo Selva di Cadore 18.000 Ufficio tecnico Selva di Cadore Scuola dell’infanzia Selva di Cadore 15.000 Ufficio tecnico Selva di Cadore Ex scuola elementare Colle Santa Ufficio Tecnico Colle Santa 15.000 PROD01 Lucia - 60,020 24,308 Lucia Scuola media Alleghe 57.351 Ufficio tecnico Alleghe Scuola elementare a Pieve - Ufficio Tecnico Lavori Pubblici 47.968 PRODUZIONE Livinallongo Livinallongo Scuola elementare a Brenta - Ufficio Tecnico Lavori Pubblici LOCALE 91.124 ENERGIA Livinallongo Livinallongo ELETTRICA IDROLETTRICO PUBBLICO PROD02 Derivazione idroelettrica Vallazza - - 164,000 66,420 220.000 Ufficio tecnico Alleghe Alleghe PROD03 FOTOVOLTAICO RESIDENZIALE - 1.012,950 410,245 7.500 Ufficio tecnico Alleghe PROD04 FOTOVOLTAICO TERZIARIO - 412,000 166,860 7.500 Ufficio tecnico Alleghe  Ufficio Tecnico Selva di Cadore PROD05 IDROELETTRICO PRIVATI - 5.188,120 2.101,189 -  Ufficio Tecnico Alleghe  Ufficio Tecnico Colle Santa

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SETTORE CODICE AZIONE RIDUZIONE ENERGIA EMISSIONI COSTO SOGGETTI RESPONSABILI CONSUMI DA FER EVITATE [€] 127 [MWh/ANNO] [MWh/ANNO] [t CO2/ANNO] Lucia  Ufficio Tecnico Lavori Pubblici Livinallongo  Ufficio Tecnico Rocca Pietore - 6.837 2.769 479.443

TOTALE 24.158 9.756 7.643 11.912.121

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COMUNE DI SELVA DI CADORE

MUNICIPIO Ed. 1 PIAZZA SAN LORENZO 2 – EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI SELVA DI CADORE Anno di costruzione dell’edificio 1800 Destinazione d’uso Uffici Numero piani 3 Superficie piano (m2) 272 Volume riscaldato (m3) 2.300 Tipologia caldaia gasolio Potenza utile dell’impianto termico 115 kW laterizi e muratura in sassi Caratteristiche involucro serramenti in legno con doppio vetrocamera Tipologia copertura tetto a falda

SCUOLA DELL’INFANZIA Ed. 2 PIAZZA SAN LORENZO 8/10 – EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI SELVA DI CADORE Anno di costruzione dell’edificio 1961 Destinazione d’uso Scuole Numero piani 1 Superficie piano (m2) 238 Volume riscaldato (m3) 600 Tipologia caldaia gasolio Potenza utile dell’impianto termico 40 kW muratura Caratteristiche involucro serramenti in pvc con vetrocamera Tipologia copertura tetto a falde

SCUOLA PRIMARIA Ed. 3 VIA DEI DENEVER 25 – EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI SELVA DI CADORE Anno di costruzione dell’edificio 1960 Destinazione d’uso Scuole Numero piani 4 Superficie piano (m2) 287 Volume riscaldato (m3) 1.850 Tipologia caldaia gasolio Potenza utile dell’impianto termico 280 kW muratura in sassi e parte in cemento armato. Caratteristiche involucro serramenti in pvc con vetrocamera

1

Tipologia copertura tetto a falda MUSEO Ed. 4 VIA 4 NOVEMBRE 49 – EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI SELVA DI CADORE Anno di costruzione dell’edificio 1800 Destinazione d’uso Numero piani 5 Superficie piano (m2) 420 Volume riscaldato (m3) 3.850 Tipologia caldaia gasolio Potenza utile dell’impianto termico 130 kW principalmente muratura in Caratteristiche involucro pietrame Tipologia copertura tetto a falda

2

COMUNE DI COLLE SANTA LUCIA

MUNICIPIO ED EX SCUOLA ELEMENTARE Ed. 1 VIA VILLAGRANDE EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI 56/57/58/59 – COLLE SANTA LUCIA Anno di costruzione dell’edificio 1962 Destinazione d’uso Uffici Numero piani 2 Superficie piano (m2) 544 Volume riscaldato (m3) 5.712 Tipologia caldaia gasolio Potenza utile dell’impianto termico 92 basamento in pietra elevazione in laterizio Caratteristiche involucro solai in laterocemento serramenti in legno senza vetrocamera. 3 corpi a 2 falde Tipologia copertura annessi a 1 falda

MAGAZZINI COMUNALI Ed. 2 VIA FURSIL 17 – COLLE SANTA EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI LUCIA Anno di costruzione dell’edificio 1985 Destinazione d’uso Numero piani 2 Superficie piano (m2) 193 Volume riscaldato (m3) 1.445 Tipologia caldaia gasolio Potenza utile dell’impianto termico 35 fondazioni e struttura a telaio in cemento armato

tamponamenti in laterizio Caratteristiche involucro alveolare serramenti in legno senza vetrocamera. Tipologia copertura copertura in legno a 2 falde

3

PALAZZO CHIZZALI BONFANDINI “CESA DE Ed. 3 JAN” EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI VIA VILLAGRANDE 54 – COLLE SANTA LUCIA Anno di costruzione dell’edificio XVI secolo Destinazione d’uso Museo Numero piani 1 Superficie piano (m2) 95 Volume riscaldato (m3) 285 Tipologia caldaia gasolio Potenza utile dell’impianto termico 35 muri in pietra solai Caratteristiche involucro serramenti in legno vetro singolo Tipologia copertura tetto in legno a 2 falde

Nell’analisi sono stati inclusi anche:

 GARAGE INTERRATO, VIA VARAZZA SN;  GARAGE FOSSAL, VIA FOSSAL.

4

COMUNE DI ALLEGHE

MUNICIPIO EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI Ed. 1 CORSO ITALIA 36 - ALLEGHE Anno di costruzione dell’edificio 1970 Destinazione d’uso Uffici Numero piani 4 Superficie piano (m2) 332 Volume riscaldato (m3) 15.900 Tipologia caldaia camera aperta Combustibile utilizzato gasolio Potenze utile dell’impianto termico 63 kW Produzione di ACS compresa Tipologia edificio cemento armato e mattoni Tipologia copertura doppia falda

CROCE VERDE Ed. 2 CORSO VENEZIA 9/A - EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI ALLEGHE Anno di costruzione dell’edificio 1982 Destinazione d’uso Servizi Numero piani 1 Superficie piano (m2) 107 Volume riscaldato (m3) 321 Tipologia caldaia camera aperta Combustibile utilizzato gasolio Potenze utile dell’impianto termico 28 kW Produzione di ACS compresa Tipologia edificio cemento armato e mattoni Tipologia copertura doppia falda

SCUOLA ELEMENTARE DOMENICO RUDATIS EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI Ed. 3 VIA DELLE SCUOLE 14 - ALLEGHE Anno di costruzione dell’edificio 1925 Destinazione d’uso Scuole Numero piani 4 Superficie piano (m2) 296 Volume riscaldato (m3) 10.890 Tipologia caldaia camera aperta Combustibile utilizzato gasolio Potenze utile dell’impianto termico 105 kW Produzione di ACS compresa

5

Tipologia edificio cemento armato e mattoni Tipologia copertura doppia falda

SCUOLA MATERNA Ed. 4 PAPA GIOVANNI PAOLO I EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI VIA CARDUCCI 8 - ALLEGHE Anno di costruzione dell’edificio 1963 Destinazione d’uso Scuole Numero piani 3 Superficie piano (m2) 394 Volume riscaldato (m3) 11.820 Tipologia caldaia camera aperta Combustibile utilizzato gasolio Potenze utile dell’impianto termico 80 kW Produzione di ACS compresa Tipologia edificio cemento armato e mattoni Tipologia copertura doppia falda

SCUOLA MEDIA + Ed. 5 PALESTRA EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI VIA CARDUCCI 6 - ALLEGHE Anno di costruzione dell’edificio 1966-2003 Destinazione d’uso Scuole Numero piani 1-2 Superficie piano (m2) 1.100-2.200 Volume riscaldato (m3) 6.600-13.200 Tipologia caldaia camera aperta Combustibile utilizzato gasolio Potenze utile dell’impianto termico 270 kW Produzione di ACS compresa Tipologia edificio cemento armato e mattoni Tipologia copertura 1 falda – 2 falde

STADIO DEL GHIACCIO “A.DE TONI” EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI Ed. 6 VIA LUNGOLAGO 18 - ALLEGHE Anno di costruzione dell’edificio 1970 Edificio adibito ad attività Destinazione d’uso sportive Numero piani 2 Superficie piano (m2) 3.080 Volume riscaldato (m3) 17.556 Tipologia caldaia camera aperta

6

Combustibile utilizzato gasolio Potenze utile dell’impianto termico 500 kW Produzione di ACS compresa Tipologia edificio cemento armato e mattoni Tipologia copertura doppia falda

EDIFICIO POLIVALENTE Ed. 7 CORSO VENETO 20 EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI - ALLEGHE Anno di costruzione dell’edificio 1982 Edificio adibito ad attività Destinazione d’uso sportive Numero piani 2 Superficie piano (m2) 188 Volume riscaldato (m3) 3.384 Tipologia caldaia camera aperta Combustibile utilizzato gasolio Potenze utile dell’impianto termico 38 kW Produzione di ACS compresa

Tipologia edificio cemento armato e mattoni Tipologia copertura doppia falda

7

COMUNE DI ROCCA PIETORE

MUNICIPIO Ed. 1 LOCALITA’ CAPOLUOGO 2 EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI - ROCCA PIETORE Anno di costruzione dell’edificio 1880 Destinazione d’uso Uffici Numero piani 5 Superficie piano (m2) 200 Volume riscaldato (m3) 2.400 Tipologia caldaia camera aperta Combustibile utilizzato gasolio Potenze utile dell’impianto termico 34,5 kW

SCUOLA ELEMENTARE Ed. 2 LOCALITA’ CAPOLUOGO 101 EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI - ROCCA PIETORE Anno di costruzione dell’edificio 1954 Destinazione d’uso Scuole Numero piani 4 Superficie piano (m2) 338

Volume riscaldato (m3) 3.380 Tipologia caldaia camera aperta Combustibile utilizzato gasolio Potenze utile dell’impianto termico 34,5 kW

SCUOLA D’INFANZIA Ed. 3 LOCALITA’ SOTTOGUDA 24 EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI - ROCCA PIETORE Anno di costruzione dell’edificio 1960 Destinazione d’uso Scuole Numero piani 2 Superficie piano (m2) 225

Volume riscaldato (m3) 790 Tipologia caldaia camera aperta Combustibile utilizzato gasolio Potenze utile dell’impianto termico 34,4 kW

UFFICIO POSTALE/AMBULATORI EDIFICIO: CARATTERISTICHE GENERALI Ed. 4 LOCALITA’ VAL DI LASTE - ROCCA PIETORE Anno di costruzione dell’edificio 1919-1945

Destinazione d’uso Scuole

8

Numero piani 2 Superficie piano (m2) 84 Volume riscaldato (m3) 504 Tipologia caldaia camera aperta Combustibile utilizzato gasolio Potenze utile dell’impianto termico 31,8 kW

9

COMUNE DI LIVINALLONGO DEL COL DI LANA

Ed n° Edificio Ubicazione 1 Municipio località Pieve 2 Campo calcio località Cernadoi 3 Scuola media località Brenta 4 Scuola elementare Pieve e Ornella località Pieve e Ornella 5 Scuola infanzia località Arabba 6 Vigili del Fuoco località Alfauro 7 Taulac- Bersaglio località Sorarù 8 Centro Servizi località Arabba 9 Centro Dolomiti località Pieve 10 Casa di riposo località Sorarù 11 Cimitero località Pieve 12 Autorimessa località Arabba 13 Ripetitori TV località Sief, Moè, Col de cuc, Cherz, Belvedere

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